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La croce sembra che abbia niente di gradevole, niente che possa attirare; e invece no, invece proprio perché possiede la profondità dell’amore che si dona, proprio per questo, anche nella croce, nel crocifisso c’è qualcosa che può attirare e che può muovere la nostra vita ad un comportamento di conversione, di amore e di perdono verso gli altri.
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PANE Non di solo
Sussidio di preghiera per la famiglia
Anno XV - n 702
Domenica 22 Marzo 2015
V Settimana di Quaresima
Itinerari di preghiera quotidiana
Se il chicco di grano non muore ...
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 2
Marzo 2015
Pregare, forse il
discorso pi urgente
Sussidio di preghiera
per la famiglia
Offerta della giornata
Cuore divino di Ges,
io ti offro per mezzo
del Cuore Immacolato di Maria,
Madre della Chiesa,
in unione al Sacrificio eucaristico,
le preghiere, le azioni,
le gioie e le sofferenze
di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giorna-
ta. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le paro-
le, le azioni, le gioie e le sofferenze in unione
con il Cuore del tuo Figlio Ges Cristo che conti-
nua ad offrirsi a te nellEucaristia per la salvez-
za del mondo. Lo Spirito Santo che ha guidato
Ges sia la mia guida e la mia forza oggi affin-
ch io possa essere testimone del tuo amore.
Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa,
prego specialmente per le intenzioni che il Santo
Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli
in questo mese
Intenzione del Santo Padre
Perch quanti sono impegnati nella ricerca
scientifica si pongano al servizio del bene integrale
della persona umana.
Intenzione missionaria
Perch sia sempre pi riconosciuto il contributo
proprio della donna alla vita della chiesa.
Intenzione dei vescovi
Perch limpegno quaresimale ci educhi ad uno
stile di sobriet e di condivisione.
Intenzione del Vescovo di Brescia
Mons. Luciano Monari
Perch i credenti crescano nella fede, nella speranza e
nell'amore e siano veri testimoni di Cristo nel mondo.
Offerta quotidiana
Sito di Non di Solo Pane:
www.latracciameditazioni.it
Non di solo pane - Numero 702 - pagina 3
Domenica 22
Marzo
I Settimana del Salterio
V Domenica di Quaresima Geremia 31,31-34 Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali con la casa d'Israele e con la casa di Giuda concluder un'alleanza nuova: porr la mia legge dentro di loro, la scriver sul loro cuore. Allora io sar il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Io perdoner la loro iniquit e non ricorder pi il loro peccato.
La vita di questa santa ci nota solo attraver-so gli scritti di san Gi-rolamo, che ne parla in una lettera alla gentil-donna Marcella, ani-matrice di una comu-nit femminile di tipo quasi monastico nella sua residenza sull'A-ventino. Anche Lea di famiglia nobile: ri-masta vedova in gio-
vane et, pareva che dovesse poi sposare un personaggio illustre, Vezzio Agorio Prete-stato, chiamato ad as-sumere la dignit di console. Ma lei entra-ta invece nella comuni-t di Marcella, dove si studiano le Scritture e si prega insieme, vi-vendo in castit e po-vert. Con questa scel-
ta, Lea capovolge mo-di e ritmi della sua vita. Marcella ha in lei una fiducia totale: tant' che le affida il compito di formare le giovani nella vita di fede e nella pratica della carit nascosta e silenziosa. Quando Girolamo ne parla, nel 384, Lea gi morta.
Il santo del Giorno: Santa Lea
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa cerano anche
alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsida di Galilea, e gli
domandarono: Signore, vogliamo vedere Ges. Filippo and a dirlo ad Andrea, e
poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Ges. Ges rispose loro: venuta lora che
il Figlio delluomo sia glorificato. In verit, in verit io vi dico: se il chicco di grano,
caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi
ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserver
per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, l sar anche il
mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorer. Adesso lanima mia turbata; che
cosa dir? Padre, salvami da questora? Ma proprio per questo sono giunto a
questora! Padre, glorifica il tuo nome. Venne allora una voce dal cielo: Lho glori-
ficato e lo glorificher ancora!. La folla, che era presente e aveva udito, diceva che
era stato un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato. Disse Ges: Questa
voce non venuta per me, ma per voi. Ora il giudizio di questo mondo; ora il prin-
cipe di questo mondo sar gettato fuori. E io, quando sar innalzato da terra, attirer
tutti a me. Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Brano Evangelico: Gv 12, 20-33
Contemplo: sempre Pasqua: morte e risurrezione, sempre.
Tutto il mistero pasquale giunge fino a noi, e noi siamo coin-
volti: Ges diventa nostro contemporaneo. (Tonino Bello)
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 4
G l i a p p r o f o n d i m e n t i d i N o n d i s o l o p a n e
Dio glorifica il suo nome
quando fa accadere nel mon-
do qualche cosa che diventi
un riflesso della sua santit.
Avvenimenti, persone, situa-
zioni in cui luomo pu in-
contrate la bont e la vici-
nanza di Dio. Non c dubbio
che Dio ha glorificato il suo
nome quando ha mandato
Ges Cristo in mezzo agli
uomini come sorgente di
perdono e damore. Ges
che guarisce i malati o che
libera gli indemoniati o che
purifica i lebbrosi: Ges che
passa facendo del bene glori-
fica il nome di Dio, cio fa
vedere che Dio amore,
bont e misericordia nei con-
fronti di tutti. Ma la cosa
interessante nel Vangelo
che la glorificazione pi gran-
de del nome di Dio non sono i
miracoli di Ges e non sono
quei gesti particolari e grandi
di perdono che Ges ha offer-
to a singole persone ma la ri-
ve l az ione p i g r ande
dellamore di Dio il crocifis-
so. E quelluomo appeso alla
croce che perde tutto quello
che umanamente possiede:
perde la vita e con la vita
sembra che perda anche
lonore e la dignit. Ma in
questa perdita ci sta esatta-
me n te l a r i v e l az i one
dellamore di Dio, di quanto
grande questo amore, di quan-
to creativo, di quanto ca-
pace di offrire, di mettere in
gioco se stesso in favore degli
uomini. Per questo, dice il
Vangelo di oggi, che la passione
e la morte di Ges sono come
lesperienza del chicco di grano
che viene sepolto nella terra e
sotto terra marcisce. Marcisce
vuol dire che quella ricchezza
di vita che possiede viene di-
spersa, perde la sua protezione
ma per proprio in questo mar-
cire, questo morire il chicco di
grano diventa germe di una vita
nuova. Cos la vita di Ges:
passato facendo del bene e a
portato a compimento questo
bene attraverso il dono della
sua vita. Appeso alla croce Ge-
s diventa una sorgente
damore e di perdono per tutti
gli uomini; per questo dice
Quando sar innalzato da ter-
ra attirer tutti a me. La cro-
ce sembra che abbia niente di
gradevole, niente che possa
attirare; e invece no, invece
proprio perch possiede la pro-
fondit dellamore che si dona,
proprio per questo, anche nella
croce, nel crocifisso c qual-
cosa che pu attirare e che pu
muovere la nostra vita ad un
comportamento di conversione,
di amore e di perdono verso gli
altri.
Se il chicco di grano non muore
Meditazione di Mons. Luciano Monari Vescovo
G l i a p p r o f o n d i m e n t i d i N o n d i s o l o p a n e
Contemplatio:
In quel tempo dice il testo evangelico tra quelli
che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano
anche alcuni greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che
era di Betsida di Galilea, e gli chiesero: Signore, vo-
gliamo vedere Ges.
Alcuni greci. Commenta s. Agostino: simbolo,
questi greci, della ragione umana, di una ragione che
ha indagato, di una ragione che ha cercato di capire. E
c' qualche cosa che non ancora riuscita a capire a
fondo. E vanno anche loro a Gerusalemme. Vogliamo
vedere Ges. Proprio perch c' qualche cosa che non
sono riusciti a capire del tutto, il loro desiderio di ve-
dere, di vedere Ges, molto pi di una curiosit, che
avrebbero potuto soddisfare restando tra la folla, e sot-
tintende il desiderio di un contatto personale con Cri-
sto. Il problema molto al di l e pi profondo del de-
siderio di vedere Ges: il problema esistenziale, il
problema della tristezza, dell'angoscia, dei tormenti
interiori, delle crisi. E vogliono parlarne con lui, con
Ges, di cui hanno sentito parlare. Per a parte, fuori
dalla folla; e anche qui, commenta il santo, un signifi-
cato: non nel frastuono, non in mezzo alla moltitu-
dine che l'uomo risolve i suoi problemi, soprattutto
questi problemi esistenziali, ma nell'interiorit dello
spirito, con se stesso, di fronte a se stesso, soprattutto
di fronte a quella coscienza che parla al suo spirito. E
quella coscienza che parla al suo spirito questo Ver-
bo, il Verbo di Dio, che parla a ogni uomo, credente e
non credente: al credente come Verbo conosciuto, in-
carnato, attraverso la fede e la rivelazione, al non cre-
dente come voce di coscienza. Ma l, nel cuore di o-
gni uomo.
Signore, noi ti rendiamo
grazie perch ci attiri
alla tua croce.
Attiraci a te e
troveremo il solco
in cui macerare.
Attiraci a te e ogni gioia,
ogni sofferenza
avr un senso,
un fine. Attiraci a te e,
senza paura, afferrata
la tua mano, capiremo
che il dolore il primo,
necessario passo per
risorgere con te.
Kyrie eleison!
Preghiamo la Parola
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 5
Luned 23
Marzo
I Settimana del Salterio
V Settimana di Quaresima
Daniele 13,41c-62 Allora Susanna ad alta voce esclam: Dio
eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io
muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato
contro di me. E il Signore ascolt la sua voce.
Il Santo del giorno: Beata Annunciata Cocchetti
In quel tempo, Ges si avvi verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si rec di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultrio, la posero in mezzo e gli dissero: Maestro, questa donna stata sorpresa in flagrante adultrio. Ora Mos, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?. Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Ges si chin e si mise a scri-vere col dito per terra. Tuttavia, poich insistevano nellinterrogarlo, si alz e disse loro: Chi di voi senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ci, se ne andarono uno per uno, cominciando dai pi anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era l in mezzo. Allora Ges si alz e le disse: Donna, dove sono? Nessuno ti ha con-dannata?. Ed ella rispose: Nessuno, Signore. E Ges disse: Neanchio ti condanno; va e dora in poi non peccare pi.
Brano Evangelico: Gv 8,1-11
Non di solo pane - Numero 702 - pagina 6
Nata a Rovato (Bs) il 9 maggio 1800, Annunciata rimase orfana dei genitori a sette anni. A 17 anni apr nella sua casa una scuola per le fanciulle povere del paese. A 22 anni divenne la prima insegnante della scuola femminile di Rova-to. Alla morte della nonna, che l'aveva allevata, pass sei anni a Milano. Nel 1831 and a Cemmo in Valcamonica dove si tro-vava una scuola aperta da
Erminia Panzerini, che fin dal 1821 la gestiva secondo lo spirito dell'Opera di Santa Do-rotea. Annunciata vi prest la sua opera di maestra per dieci anni. Alla morte della Panze-rini nel 1842 si trasfer a Venezia divenendo una suore dorotea. Nell'otto-bre dello stesso anno ritorn a Cemmo con altre due religiose e nel 1843 emise i voti. Per 40
anni si dedic all'apo-stolato nella Valcamo-nica. Nel 1853 apr a Cemmo un noviziato proprio, sviluppandolo in modo autonomo e diffondendosi anche fuori d'Italia. Mor il 23 marzo 1882. stata beatificata il 21 aprile 1991.
Contemplo: Se con l'eucaristia Dio prende dimora in noi, que-
sto deve vedersi nell'irraggiamento di ci che egli : verit, a-
more, pace, pazienza, unit. Non vi autentica eucaristia se
non diventiamo pietre vive per la costruzione della Chiesa e lie-
vito di giustizia per fermentare tutto il mondo.
(Anna Maria Cnopi)
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 7
Ges andava spesso sul monte degli Ulivi per
pregare, per incontrare il Padre nel silenzio e
nell'intimit. All'alba Ges s'icammin verso il
Tempio. In quel momento i farisei vanno da
Ges con la donna sorpresa in adulterio. Ges,
dopo aver ascoltato gli accusatori, lancia loro
una sfida: "Chi senza peccato scagli la prima
pietra". Alla fine del brano Ges dir:
"Nemmeno io ti condanno...". Ancora oggi la
donna trattata come un oggetto di piacere,
accusata, maltrattata, picchiata. Ges rialza
la donna, rid alla donna vita nuova, la ri
spetta e non la condanna. Partire in missione o
rimanere nel proprio paese portare al mondo
il Dio Amore e far riscoprire nelle diverse so-
ciet la dignit dell'uomo e della donna, come
il Vangelo ce la presenta, liberare la donna
dalle sue paure, dalla sua inferiorit, offrirle
la consapevolezza che esiste come persona e
che pu dare un volto nuovo al mondo. Signore
Ges, aiutaci a non condannare, ma ad amare
e perdonare.
Sr Maurizia Mitelli - Nuova Caledonia
Quelle parole
scritte con un gesto
assorto sulla terra
le ignoriamo, eppure
il nostro cuore le conosce,
ciascuno pu leggervi
il proprio nome, la verit
di s, un segno necessario
a orientare il passo,
un dono d'amore.
Cos simili a
quella donna fragile
e salvata da te,
troppo simili, a volte,
alla durezza di chi
pronto a scagliare la pietra:
scrivi per noi, Signore,
le parole della tua giustizia,
che solo amore
e fa' che le sappiamo
leggere col cuore.
Kyrie eleison!
Preghiamo la Parola
Agisci
Oggi, e ogni volta che sto per giudicare qual-
cuno, mi ricorder di questa celebre frase di
Ges: Chi di voi senza peccato, scagli per primo la pietra....
abbastanza nota ma, chiss perch, non ci pensiamo mai quando giudichiamo. Maria, madre di Mise-
ricordia, sii il nostro modello.
meditazione
Dio Amore Meditazione a cura della redazione
Non di solo pane - Numero 702 - pagina 8
Marted 24
Marzo
I Settimana del Salterio
V Settimana di Quaresima Numeri 21,4-9 Il popolo non sopport il viaggio. Il popolo venne da Mos e disse: Abbiamo peccato, perch abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti. Mos allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
L'etimologia del no-me Caterina attinge al greco donna pu-ra. Tale fu Catarina Ulfsdotter, meglio conosciuta come Ca-terina di Svezia, se-condogenita degli otto figli di santa Bri-gida, la grande misti-ca svedese che ha se-gnato profondamente la storia, la vita e la letteratura del Paese
scandinavo. Nata nel 1331, in giovanissi-ma et Caterina spo-s Edgarvon Kyren, nobile di discenden-za ma soprattutto d'animo: questi non solo acconsent al desiderio della ra-gazza di osservare il voto di continenza, ma si leg addirittu-ra allo stesso voto. A 19 anni Caterina
raggiunse la madre a Roma, dove partecip alla sua intensa vita religiosa e ai suoi pel-legrinaggi. Alla morte di Brigida, Caterina ne riport in patria la salma e, nel 1375, entr nel monastero di Vadstena. Nel 1380 venne eletta ba-dessa; mor il 24 mar-zo 1381.
Il Santo del giorno: Santa Caterina di Svezia
In quel tempo, Ges disse ai farisei: Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire. Dicevano allora i Giudei: Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete veni-re?. E diceva loro: Voi siete di quaggi, io sono di lass; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati. Gli dissero allora: Tu, chi sei?. Ges disse loro: Proprio ci che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo. Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Ges: Quando avrete innalzato il Figlio delluomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato con me: non mi ha lasciato solo, perch faccio sempre le cose che gli sono gradite. A queste sue parole, molti credettero in lui.
Brano Evangelico: Gv 8, 21-30
Contemplo: Numerosi sono i modi con cui Dio si risveglia nell'anima; sono cos tanti che non finirei mai di enumerarli, ma questo, di cui parla l'anima, che viene fatto dal Figlio di Dio, , a mio parere, uno dei pi subli-mi e quello che produce in lei beni maggiori. Esso infatti un movimento che il Verbo fa nella sostanza dell'anima ed di tanta grandezza, gloria e soavit, da sembrare in lei che tutti i balsami, tutte le spezie odorifere e tutti i fiori del mondo vengano scossi per spargere la loro fragranza. Le pare inoltre che tutti i regni e i domini della terra e tutte le virt e i poteri del cielo si muovano; le sembra infine che tutte le virt, le sostanze, le perfe-zioni e le grazie di ogni cosa creata risplendano e facciano insieme lo stesso movimento. (San Giovanni della Croce)
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 9
I farisei mettevano della malizia nei confronti di
Ges, rimproverando chi, come Nicodemo, apriva
uno spiraglio di dialogo con Lui: "Sei forse anche
tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galile-
a non sorge profeta!". proprio il perseverare
nelle proprie certezze che porter al fanatismo e
alla condanna a morte di Ges, il quale, da parte
sua, fa di tutto per respingere questo atteggia-
mento di durezza. Perci afferma: "Dove vado io,
voi non potete venire... Voi siete di quaggi, io
sono di lass". Certo, provocante, tuttavia un
modo per dire "no" a questa chiusura mentale e
spirituale. Lo scrittore francese Voltaire rivolgen-
dosi a Dio scrive: "...Fa in modo che coloro che
accendono ceri in pieno giorno per celebrarti
sopportino coloro che si accontentano della luce
del tuo sole; che coloro che coprono i loro abiti
di una tela bianca per dire che bisogna amarti,
non detestino coloro che dicono la stessa cosa
sotto un mantello di lana nera; che sia uguale
adorarti in un gergo nato da una lingua morta o
in uno pi nuovo. Fa che coloro il cui abito tin-
to in rosso o in violetto, che dominano su una
piccola parte di un piccolo mucchio di fango di
questo mondo, e che posseggono qualche fram-
mento arrotondato di un certo metallo, gioiscano
senza inorgoglirsi di ci che essi chiamano
grandezza e ricchezza, e che gli altri li guar-
dino senza invidia: perch tu sai che in queste
cose vane non c nulla da invidiare, niente di
cui inorgoglirsi. Possano tutti gli uomini ricordarsi
che sono fratelli! Abbiano in orrore la tirannia
esercitata sulle anime, come odiamo il brigantag-
gio che strappa con la forza il frutto del lavoro e
dellattivit pacifica! Se sono inevitabili i flagelli
della guerra, non odiamoci, non laceriamoci gli
uni con gli altri nei periodi di pace...".
Verso il creato
che ci affascina,
verso le molte persone
che con noi si affannano,
verso la storia
del nostro tempo,
in luoghi lontanissimi
e verso i vicinissimi poveri,
verso le molte ingiustizie
da sanare...
alziamo lo sguardo,
Allarghiamo i confini del cuore,
smettiamo di lamentarci
e preoccuparci, focalizzati
in un'unica direzione, la nostra!
Alziamo lo sguardo, una volta
per tutte, verso la tua croce
santa che d ordine,
significato profondo,
orizzonte sconfinato
alla nostra vita!
Kyrie eleison!
Preghiamo la Parola
Agisci
Oggi rivolger una
preghiera al Signore
sia per me che per
tutti i fratelli soffe-
renti. Sperimenter la bellezza
della preghiera di interces
sione in favore degli altri,
sull'esempio di Maria, mediatri-
ce di ogni grazia.
meditazione
In orrore la tirrania sulle anime Meditazione di Fiorella Elmetti
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 10
G l i a p p r o f o n d i m e n t i d i N o n d i s o l o p a n e
Parlare dell'annienta-
mento di Ges davvero
osare l'impossibile. L'uomo
Ges vince perdendo. Vin-
ce negando a se stesso co-
me uomo il potere di do-
minare, di affermarsi di
fronte agli altri e sugli al-
tri. Ne aveva una lucidissi-
ma consapevolezza che
traspariva da tutto il suo
insegnamento e da tutta
la sua vita.
Curiosi investigatori o gen-
te bramosa di conoscenza
e di esperienze ecceziona-
li, alcuni Greci lo volevano
accostare negli ultimi suoi
giorni a Gerusalemme. Egli
esce con quella bellissima
immagine che richiama cos
da vicino la parabola del
regno dei cieli: In verit,
in verit vi dico: se il chicco
di grano caduto in terra
non muore rimane solo; se
invece muore, produce mol-
to frutto (Gv 12,24). II
chicco di frumento lui
stesso: Ges. La abbassa-
mento dell'incarnazione
raggiunger infatti il suo
estremo limite nella passio-
ne e nella morte sulla cro-
ce. Ma l'immagine del chic-
co di grano, che muore e d
la spiga e poi il pane, ha
pure un nesso molto eviden-
te con il mistero dell'eucari-
stia.
La vitalit di quel seme
sepolto prodigiosa. La leg-
ge del seme quella di mori-
re per moltiplicarsi: non ha
altro senso, altra funzione
che questa: un servizio alla
vita. Cos l'annientamento di
Ges Cristo: seme di vita se-
polto nella terra. Per Ges
amare servire e servire
scomparire nella vita degli
altri, morire per far vivere.
Ogni dono di s una se-
mina di amore che fa nasce-
re amore. L dove pi dif-
ficile accettare l'annienta-
mento di essere servi degli
altri e di essere mangiati da-
gli altri, l si raccoglie pi
abbondante il frutto della
carit.
Ecco, ci conceda il Signore
di arrivare a questa resa to-
tale del nostro essere ogni
volta che ci troviamo a fargli
le nostre rimostranze con
discorsi da ragazzi petulanti
e sconsiderati. Ci conceda di
immergerci nel suo mistero
di umilt e di gloria mal
grado la nostra incapacit a
capirlo
(A.M. CNOPI, L'annientamento di Cri-
sto, perpetuato nel mistero eucaristico...,
in Deus absconditus, Ghiffa 1980, 60-69,
passim).
Morire per far vivere Pagina curata da Cristina e Tiziana
Non di solo pane - Numero 702 - pagina 11
V Settimana di Quaresima
Isaia 7,10-14 Il Signore parl ad Acaz: Chiedi per te un segno dal Signore. Acaz rispose: Non lo chieder, non voglio tentare il Signore. Allora Isaia disse: Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perch ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi dar un segno. Ecco: la vergine concepir e partorir un figlio, che chiamer Emmanue-le, perch "Dio con noi".
In quel tempo, langelo Gabriele fu mandato da Dio in una citt della Galilea, chia-
mata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di
nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: Rallgrati,
piena di grazia: il Signore con te. A queste parole ella fu molto turbata e si doman-
dava che senso avesse un saluto come questo. Langelo le disse: Non temere, Maria,
perch hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e
lo chiamerai Ges. Sar grande e verr chiamato Figlio dellAltissimo; il Signore Dio
gli dar il trono di Davide suo padre e regner per sempre sulla casa di Giacobbe e il
suo regno non avr fine. Allora Maria disse allangelo: Come avverr questo, poi-
ch non conosco uomo?. Le rispose langelo: Lo Spirito Santo scender su di te e
la potenza dellAltissimo ti coprir con la sua ombra. Perci colui che nascer sar
santo e sar chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vec-
chiaia ha concepito anchessa un figlio e questo il sesto mese per lei, che era detta
sterile: nulla impossibile a Dio. Allora Maria disse: Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola. E langelo si allontan da lei.
Brano Evangelico: Lc 1, 26-38
Festa del Signore, l'An-nunciazione inaugura l'evento in cui il figlio di Dio si fa carne per con-sumare il suo sacrificio redentivo in obbedienza al Padre e per essere il primo dei risorti. La Chiesa, come Maria, si associa all'obbedienza del Cristo, vivendo sa-cramentalmente nella fede il significato pa-squale della annuncia-
zione. Maria la fi-glia di Sion che, a coronamento della lunga attesa, accoglie con il suo 'Fiat' e con-cepisce per opera del-lo Spirito santo il Sal-vatore. In lei Vergine e Madre il popolo della promessa diven-ta il nuovo Israele, Chiesa di Cristo. I nove mesi tra la con-cezione e la nascita
del Salvatore spiegano la data odierna rispetto alla solennit del 25 dicembre. Calcoli eru-diti e considerazioni mistiche fissavano u-gualmente al 25 marzo l'evento della prima creazione e della rinno-vazione del mondo nel-la Pasqua.
Contemplo: L'Ostia Immacolata ti ricordi l'Immacolata Madre
di Ges! a Maria che dobbiamo l'Eucaristia. Essa l'Aurora
del SS. Sacramento. (Maria Candida dell'Eucaristia)
Il Santo del giorno: Annunciazione del Signore
Mercoled 25
Marzo
I Settimana del Salterio
A Lourdes, nelloscura grotta di Massabielle, la sta-
tua della Bianca Signora, come amava definire la
Madonna Bernardette Soubirous prima di conoscere
la sua vera identit, se ne sta raccolta in preghiera.
La sua una presenza che rivela il Mistero. Basta
incrociare il suo sguardo per sentirsi sfiorare
dallamore, avvolti in una carezza piena di tenerez-
za. E di tutti coloro che passano ai suoi piedi lei a-
scolta le preghiere, annerendo per il fumo delle
candele, sempre accese e numerose. Da pochi anni,
una luce la illumina la sera, ma per tutti sempre
stato chiaro che lei pi che un angelo, luce nella
luce, come lo chiunque opera la volont di Dio.
Come la luna che risplende nelloscurit della not-
te. Come i raggi del sole che si irradiano negli ango-
li pi disparati del mondo. Per questo Maria
piena di grazia e il suo Eccomi risuona come
quel giorno in cui a Nazareth langelo Gabriele fu
mandato da Dio. LIncarnazione di Dio nella storia
non una favola, ma il compimento della promessa
di Dio che non lascia luomo senza speranza. Eppu-
re, Dio non fa tutto da solo, non forza gli eventi, ma
attende che lei sappia ritrovare se stessa dopo un
attimo di smarrimento. Per questo, come fa notare
padre Ermes Ronchi, necessario molto silenzio
per ascoltare lo stupefatto silenzio di Dio Ma non
temere, Maria. Dio entra nella vita, che fatta an-
che di turbamenti, di emozioni confuse, e porta
nuove stelle polari. Entra nella vita, anche se ina-
deguata. O forse proprio per questo!. La festa di
oggi ci dice proprio questo: Non temere, se non
siamo sempre allaltezza della situazione, Dio vie-
ne, questo che importa. Come venuto a sostene-
re la sconvolgente maternit di Maria, cos viene a
sostenere il nostro cammino, il nostro fragile s, se-
me di vita.
Come in ogni dialogo d'amore
un s non pu
che essere preceduto
da una domanda,
da un proporsi
delicato e irresistibile.
Mentre contempliamo,
ancora e sempre,
quell'Eccomi di Maria,
che lascia spazio
al disegno di salvezza d
i Dio oggi riflettiamo
con esultanza
sull'inizio degli inizi:
Dio innamorato dell'uomo si
propone, si fa avanti,
crede nella nostra umanit
e continua a credervi.
Kyrie eleison!
Preghiamo la Parola
Agisci
Dio con noi, questa
certezza deve accom-
pagnarci in ogni i-
stante della nostra
giornata. Egli ha voluto condivi-
dere anche la nostra esperienza
umana, con tutte le sue difficol-
t. Penso mai a questo? Quali
conseguenze ha per me?
meditazione
Non temere a cura Tiziana e Cristina
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 12
Non di solo pane - Numero 702 - pagina 13
Gioved 26
Marzo
I Settimana del Salterio
V Settimana di Quaresima Genesi 17,3-9 Abram si prostr con il viso a terra e Dio parl con lui: Quanto a me, ecco, la mia alleanza con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai pi Abram, ma ti chiamerai Abramo, perch padre di una moltitudine di nazioni ti render. Stabili-r la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di genera-zione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te[]
Nata a Chieri, nel Torine-se, il 15 novembre 1847, la sesta di otto figli. Il padre muore nel 1855 quando gi cinque dei suoi figli erano morti. Maddalena, a soli otto anni, inizia a lavorare con il telaio e a dieci sente il desiderio di fare la mae-stra. Il suo sogno si avve-ra dopo cinque anni. Il parroco di Buttigliera d'Asti apre una scuola materna e Maddalena,
non ancora quindicen-ne, assunta come ma-estra. Nel 1877 Madda-lena confessa alla ma-dre il suo desiderio di farsi suora, ma avendo compiuto trent'anni, respinta sia dalle Figlie della Carit sia dalle Domenicane. L'anno successivo don Bosco l'accetta nella sua Con-gregazione e il 4 set-tembre 1879 emette la professione religiosa
nelle Figlie di Maria Ausiliatrice. Ricopre subito incarichi di re-sponsabilit poi viene trasferita in Sicilia: in 26 anni fonda 19 case, 12 oratori, 6 scuole, 5 asili, 4 convitti, 3 scuo-le di religione. Muore il 26 marzo 1908. stata beatificata il 5 novem-bre 1994.
Il Santo del giorno: Beata Maddalena Caterina Morano
In quel tempo, Ges disse ai Giudei: In verit, in verit io vi dico: Se uno osserva la
mia parola, non vedr la morte in eterno. Gli dissero allora i Giudei: Ora sappiamo
che sei indemoniato. Abramo morto, come anche i profeti, e tu dici: Se uno osserva
la mia parola, non sperimenter la morte in eterno. Sei tu pi grande del nostro padre
Abramo, che morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?. Rispose Ge-
s: Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica il Pa-
dre mio, del quale voi dite: nostro Dio!, e non lo conoscete. Io invece lo conosco.
Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osser-
vo la sua parola. Abramo, vostro padre, esult nella speranza di vedere il mio giorno;
lo vide e fu pieno di gioia. Allora i Giudei gli dissero: Non hai ancora
cinquantanni e hai visto Abramo?. Rispose loro Ges: In verit, in verit io vi dico:
prima che Abramo fosse, Io Sono. Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di
lui; ma Ges si nascose e usc dal tempio.
Brano Evangelico: Gv 8, 51-59
Contemplo: Mentre la mia anima era piena di gioia e si trovava nel seno della Trinit, dentro il tabernacolo nel quale si ripone il corpo di Cristo, capiva che egli in ogni luogo e riempie tutto l'universo. Allora l'anima, presa dalla meraviglia, come incantata guardava quel tabernacolo e in mezzo alla sua gioia esclam: Perch pro-vo tanta gioia nel contemplarti in questo tabernacolo? E perch, trovandoti tu in ogni luogo, non provo uguale gioia in ogni luogo?. Egli mi disse parole cos oscure che non le ricordo pi perfettamente, ed anche: Sono prigioniero in questa cella per le parole ch'io faccio pronunciare, e questo faccio per singolare miracolo. (Angela da Foligno)
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 14
Osservare e conoscere sono i due verbi che emer-
gono in questo testo. Ma non sono sciolti, anzi, l'uno porta di conseguenza all'altro, come un fra-
goroso temporale pu portare alla bellezza
dell'arcobaleno o come una prova di dolore pu
portare alla fede. Mi sembra importante in merito la testimonianza di Nek, noto cantante che re-
centemente si esibito al Festival di Sanremo:
"Prima ero un po tiepido con Dio, mentre ora provo sempre pi il bisogno di non sentirmi solo.
Il mio rapporto con la religione un cammino
continuo; un continuo conoscere, conoscersi, ac-cettarsi, capire i propri limiti. A volte ci si riesce,
altre no, si cade, ci si rialza, ma limportante
andare avanti. Per capire il posto che la fede oc-
cupa nella mia vita non mi sono limitato a leggere il Vangelo, ma ho voluto toccare con mano; sono
andato a Medjugore, ma pure nelle comunit per
capire perch una persona che magari ha smarri-to la sua dignit la ritrova attraverso
unesperienza di fede. Dopo ventanni di vita as-
sieme qualche incomprensione pu arrivare. Quattro anni e mezzo fa la nascita della nostra
piccola Beatrice, con tutte le criticit che un e-
vento cos importante a volte comporta, ha ri-
schiato di allontanarmi da mia moglie Patrizia. Grazie al cielo fra noi bastato uno sguardo per
capire labisso che si stava aprendo e siamo tor-
nati indietro. Il dolore forse lunica cosa che ti fa capire cos utile e cosa futile. Tre anni fa,
ad esempio, ho perso mio padre Cesare; dopo due
anni e mezzo di sofferenza, ho visto leroe della mia vita spegnersi piano piano. Una parte di me
ha pianto quel vuoto, mentre laltra attraverso la
fede ha accettato la condizione; non lha subita,
non ne ha fatta una colpa al mondo, ma ha cerca-to di reagire. Anche se in certe situazioni
tuttaltro che facile".
Signore, perch temiamo?
Tu sei nostro alleato,
nostro amico, nostro scudo.
Tu sei al nostro fianco,
compagno che non delude
e non tradisce, ma che,
tradito e deluso,
insegna amore e perdono.
Signore dei pellegrini
alleato prezioso
e fonte di ogni vita,
di ogni nuova partenza,
noi ti rendiamo
grazie per la tua.
Kyrie eleison!
Preghiamo la Parola
Agisci
meditazione
Un cammino continuo Meditazione di Elmetti Fiorella
Ricordiamoci che, nono-
stante tutto, noi possia-
mo essere pieni di gioia,
perch abbiamo potuto
conoscere ci che il Salvatore ha fatto
per noi. Oggi dedicher la mia giorna-
ta al tema della gioia vera, che ci vie-
ne dal Signore e dalle piccole cose
che egli ci dona nella giornata.
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 15
G l i a p p r o f o n d i m e n t i d i N o n d i s o l o p a n e
Di fronte alla morte di un
bambino o di una giovane
mamma, alla sofferenza in-
nocente del giusto o alla
lenta agonia provocata da un
male incurabile si pu reagi-
re in vari modi: bestemmian-
do o pregando, scivolando
lentamente nel baratro del
non senso o aggrappandosi
tenacemente alla tenue radi-
ce della fede. La sofferenza
difficilmente neutra: ci
interpella, ci spinge sulla
strada di un paese lontano
o ci fa bussare alla porta
socchiusa della casa pater-
na, ad un focolare da sem-
pre preparato e eccesso dal-
la provvidenza per le buie e
fredde notti invernali. La
sofferenza metto sempre e
comunque a dura prova, la-
scia i segni, ferite che si ri-
marginano con gli anni ma
che lasciano comunque una
cicatrice.
La sofferenza interpella,
sempre e comunque. Lo
scrittore napoletano Erri De
Luca ricorda:
Accompagnavo, con una pic-
cola folla, alla sepoltura una
bambina di dieci anni morta di
cancro. Nel fruscio dei passi
del piccolo corteo si lev d'im-
provviso il grido terribile del
padre di quell'unica figlia, un
muratore mio compagno di
lavoro. Grid: Torturatore,
me l'hai fatta torturare per un
anno, mi fai schifo, grid
dritto al cielo le sue bestem-
mie guardando in alto e poi
sputando in terra, lui ateo di
sempre. Era il tu di un uo-
mo a Dio, un tu antico che
veniva dagli urli dei profeti e
dopo un lungo sonno s'impen-
nava nelle mie orecchie in un
fiato di puro dolore. Quel
tu era cos forte che dimo-
strava l'esistenza di Dio alme-
no in quell'ora e in quell'uo-
mo. Credo che Dio non si of-
fenda dei gridi dell'uomo, se
hanno il tu nel dolore.
Anche la bestemmia, parados-
salmente, nellora orrenda del
distacco e del dolore diventa
un incontro faccia a Faccia
a muso duro con Dio.
E per chi crede? Diventa sentie-
ro, un sentiero simile a quello
che troviamo nei boschi di
montagna e che i taglialegna
chiamano sentieri della le-
gna. Sono i sentieri tracciati
dal continuo passaggio dei tron-
chi e delle fascine. Sono sem-
pre puliti dal continuo passag-
gio della legna ma pieni di cor-
tecce e rami spezzati. Non ci
sono curve sui sentieri della
legna, vanno dritti alla vetta.
Sono sentieri faticosi ma una
volta percorsi aprono alla soli-
dariet e alla comprensione. Ci
ricorda don Giovanni Antonioli:
I sentieri del dolore assomi-
gliano tanto ai sentieri della
legna e tu puoi muovere in soc-
corso dei viandanti per aiutarli
a portare dei pesi. sempre
autentica la storia del Cireneo
che aiuta Ges. Noi tutti pos-
siamo aiutare il nostro fratello
a portare i suoi pesi oppure
possiamo condannarlo a porta-
re anche i nostri. Quando noi
cincontriamo su questi sentieri
possiamo aiutarci e mettere a
disposizione le nostre capacit,
tenendoci per mano.
Cari genitori in questora buia
e tetra imprecando o con la
corona tra le dita incontrarci
sui sentieri della legna, al-
ziamo gli occhi verso il cielo,
raggiungiamo insieme la vetta.
Imprecando o pregando. Pagina curata da Cristina e Tiziana
Da unomelia di don Luciano
Non di solo pane - Numero 702 - pagina 16
Venerd 27
Marzo
I Settimana del Salterio
V Settimana di Quaresima Geremia 20,10-13 Sentivo la calunnia di molti: Terrore all'intorno! Denunciatelo! S, lo denunceremo. Ma il Signore al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perch non avranno successo, sar una vergogna eterna e incancellabile. Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perch ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
Gli Atti di sant'Au-gusta furono redatti alla fine del XVI seco-lo da Minuccio de' Minucci di Serravalle, segretario di papa Cle-mente VIII. Le notizie sono leggendarie, co-me del resto accadde per molti martiri dei primi tempi del cri-stianesimo. Augusta sarebbe stata figlia di
Matruco, capo aleman-no (dell'Alemagna, la Germania), che aveva conquistato e sotto-messo il Friuli. Questi risiedeva a Serravalle (attuale borgo antico della citt di Vittorio Veneto) ed era un ac-canito nemico della religione cristiana. Au-gusta abbracci la nuo-va fede segretamente,
ma il padre ne venne comunque a conoscen-za e la fece arrestare. Giacch si rifiut di apostatare, intorno all'anno 100 fu gettata in un carcere e dopo varie torture, venne decapitata.
Il Santo del giorno: SantAugusta di Serravalle
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Ges. Ges disse loro:
Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete
lapidarmi?. Gli risposero i Giudei: Non ti lapidiamo per unopera buona, ma per
una bestemmia: perch tu, che sei uomo, ti fai Dio. Disse loro Ges: Non for-
se scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete di? Ora, se essa ha chiamato
di coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio e la Scrittura non pu essere annul-
lata , a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: Tu be-
stemmi, perch ho detto: Sono Figlio di Dio? Se non compio le opere del Pa-
dre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle
opere, perch sappiate e conosciate che il Padre in me, e io nel Padre. Allora
cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfugg dalle loro mani. Ritorn quin-
di nuovamente al di l del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e
qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: Giovanni non ha compiuto nessun
segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero. E in quel luogo
molti credettero in lui.
Brano Evangelico: Gv 10, 31-42
Contemplo: Il martire il testimone per eccellenza di Cristo.
Come mai il martirio rende testimonianza a Cristo se non per-
ch fra Cristo e il mondo vi opposizione? Un accordo tra mon-
do e cristianesimo non pu essere mai senza pericolo: la forza
e la vita del cristianesimo si rivela nel suo martirio: la santit
della Chiesa in questa testimonianza perenne. (Divo Barsotti)
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 17
Signore Ges,
quale tremenda angoscia
hai sopportato fino al terrore:
si prepara la tua Pasqua
e si raccolgono pietre,
per lapidarti, per distruggere
a sassate il bene,
per innalzare la croce...
Con quanta forza
e con quanta sofferenza
tu hai saputo trasformare
questo terribile male
in denuncia forte e chiara,
in strumento
di discernimento per tutti,
in rovesciamento della logica
per cui le lapidi segneranno
i sepolcri imbiancati
di chi resiste alla vita.
Kyrie eleison!
Preghiamo la Parola
Agisci
Signore, scruta il mio
cuore e la mia mente
e donami la tua gra-
zia. Non mi nasconde-
r davanti a te, oggi metter a
nudo i miei pensieri, i miei risenti-
menti, le mie ferite, i miei pecca-
ti... sapendo che mi ami, che puoi
risanarmi, che mai mi lasci.
Nell'occasione della festa della dedicazione del
tempio, quella che culminer con la decisione
di uccidere Ges, egli si dichiara Figlio di Dio:
lui e il Padre sono una cosa sola, il Padre vive in
Ges e Ges nel Padre. E di questo i Giudei do-
vrebbero accorgersi, per lo meno dalle opere
che Ges compie, che sono le stesse opere del
Padre. Figlio di Dio, e lo si pu vedere. Le ope-
re sono un segno. Il progetto di rinnovamento
pastorale della nostra Diocesi di Ciudad Guaya-
na invita tutti i cattolici a farsi prossimo, ad av-
vicinarsi agli altri, fratelli e non, cos da mani-
festare il volto di un Dio che si fatto vicino
all'uomo per condividere con noi la sua vita e
offrirci la sua salvezza. Dalle nostre parti quasi
tutti si fanno vicini, pi che alle persone, all'o-
ro, e se alle persone, bisogna stare attenti a co-
sa pensano: nel giro di quattro giorni due sono
stati uccisi: oro-soldi; soldi-ubriachezza, ubria-
chezza-molestia, molestia-violenza, violenza-
morte. Dona Iria, settant'anni gi suonati, un
tipino brillante, madre di 16 figli, continua a
seguire il cammino di fede in parrocchia. Lei
non cerca oro; quella che visita le case della
gente portando una ventata di allegria e che
nei, novenari dei defunti, guida la recita del ro-
sario. E di casa dappertutto. Grazie a lei si sa
anche in EI Dorado che Dio si fatto vicino alle
persone e in ogni situazione per offrire la sua
pace e serenit.
Don Antonio Polana - Venezuela
Meditiamo la Parola
Se tu conoscessi il dono di Dio
Sabato 28
Marzo
I Settimana del Salterio
V Settimana di Quaresima Ezechiele 37,21-28 Cos dice il Signore: Io prender i figli d'Israe-le dalle nazioni fra le quali sono andati e far di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele, li purificher e saranno il mio popolo e io sar il loro Dio. Il mio servo Davide regner su di loro e vi sar un unico pastore per tutti. Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele.
La storia di Stefano Harding rimanda alle origini dell'ordine monastico dei cister-censi, tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. Questo monaco inglese origi-nario di Shelburne infatti accanto a san Roberto di Molesme e ad Alberico quando nel 1098 fondano il
nuovo monastero a Citeaux in Borgogna. Il principio ispiratore di questa nuova co-munit era la volont di ristabilie l'obbe-dienza alla Regola benedettina nella sua integrit. Di Citeaux Stefano Harding di-verr anche abate. E sar lui ad accogliere qui san Bernardo, la
figura che col suo carisma contribuir alla grande fioritura del nuovo ordine mo-nastico. Gi sotto la guida di Stefano Har-ding furono dodici le fondazioni nate da Citeaux. Morto nel 1134, stato cano-nizzato nel 1623.
Il Santo del giorno: Santo Stefano Harding
Brano Evangelico: Gv 11, 45-56
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ci che Ge-s aveva compiuto, ossia la risurrezione di Lzzaro, credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Ges aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sindrio e dissero: Che cosa fac-ciamo? Questuomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare cos, tutti crede-ranno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazio-ne. Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quellanno, disse loro: Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!. Questo per non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quellanno, profetizz che Ges doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di uccider-lo. Ges dunque non andava pi in pubblico tra i Giudei, ma da l si ritir nella re-gione vicina al deserto, in una citt chiamata fraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Ges e, stando nel tempio, dicevano tra loro: Che ve ne pare? Non verr alla festa?.
Non di solo pane - Numero 702 - pagina 18
Contemplo: S, in tutta verit, se la mia anima fosse pronta
come quella di Nostro Signore Ges Cristo, il Padre operereb-
be in me puramente quanto nel suo Figlio unigenito e non di
meno, giacch egli mi ama con lo stesso amore con cui ama
s stesso. (Meister Eckhart)
Non di solo pane - Numero 702 - Tempo di Quaresima - pagina 19
Signore,
ogni passo che ci avvicina
alla tua Pasqua
ci immerge nel mistero
della tua tremenda
lotta con il male
che in noi, tra noi!
Predisponiamo il cuore
a entrare nel vivo
di questo dramma,
non cos certi
di non avere pietre
nelle tasche.
Entrare con te nel
compiersi della profezia,
lo vogliamo con forza,
ma da soli non ce la faremo.
Kyrie eleison!
Preghiamo la Parola
Agisci Dio vuole dimorare in mezzo ai suoi figli. Co-me lo accolgo? Preparo la sua dimora co-struendo relazioni d'a-more con gli altri o vi-
vo nell'egoismo? Oggi chiedo allo Spirito il dono di un cuore rinno-vato, per poter portare e vivere l'amore intorno a me.
"Che cosa facciamo?", si chiedono "i capi dei sa-
cerdoti e i farisei" preoccupati della crescente no-toriet di Ges, dopo la risurrezione di Lazzaro. C'era infatti un numero sempre pi crescente di discepoli che lo ascoltavano e le autorit temeva-no di perdere il "potere" sulla gente. Loro si inter-rogavano, di certo, ma invece di capire giudicava-no e avevano gi la risposta in tasca: ucciderlo. Loro, ovviamente, non lo ammettono, ma questa paura ci rivela che Ges, nemmeno per loro u-no qualunque. E per noi oggi chi veramente
Ges? Papa Francesco cos ce ne parla: "Ges il Figlio fattosi Servo, inviato nel mondo per realiz-zare attraverso la Croce il progetto della salvez-za, per salvare tutti noi. La sua piena adesione alla volont del Padre rende la sua umanit tra-sparente alla gloria di Dio, che lAmore. Ges si rivela cos come licona perfetta del Padre, lirradiazione della sua gloria. E il compimento della rivelazione; per questo accanto a Lui trasfi-gurato appaiono Mos ed Elia, che rappresenta-no la Legge e i Profeti, come per significare che
tutto finisce e incomincia in Ges, nella sua pas-sione e nella sua gloria. La consegna per i disce-poli e per noi questa: Ascoltatelo!. Ascoltate Ges. E Lui il Salvatore: seguitelo. Ascoltare Cri-sto, infatti, comporta assumere la logica del suo mistero pasquale, mettersi in cammino con Lui per fare della propria esistenza un dono di amore agli altri, in docile obbedienza alla volont di Dio, con un atteggiamento di distacco dalle cose mon-dane e di interiore libert. Occorre, in altre parole,
essere pronti a perdere la propria vita, donando-la affinch tutti gli uomini siano salvati: cos ci in-contreremo nella felicit eterna. Il cammino di Ge-s sempre ci porta alla felicit, non dimenticate-lo!".
Meditiamo la Parola
Ges non uno qualunque Meditazione di Fiorella Elmetti
333/3390059 don Luciano
Anno XV- n. 702
Domenica 22 Marzo 2015
Chiuso il 17 Marzo 2015
Numero copie 1450
Coordinatrice Fiorella Elmetti
Redazione
don Luciano Vitton Mea, don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti, Tiziana Guerini e Cristina Sabatti
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
Ideato da don Luciano Vitton Mea
Sussidio di preghiera per la famiglia
Per la tua vita spirituale visita il
Vi troverai:
Ogni giorno una meditazione dei pi grandi maestri di spiritualit Il settimanale di preghiera Non di Solo pane (da scaricare) I Santi del Giorno Tutte le opere di San Agostino I racconti di un pellegrino russo LImitazione di Cristo
Ti aspetto ogni giorno su:
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