View
224
Download
0
Category
Preview:
Citation preview
N I C O L E T T A C I B I N E L P S I C O P E D A G O G I S T A S P E C I A L I Z Z A T A I N P S I C O P A T O L O G I A D E L L ’ A P P R E N D I M E N T O ( U N I V P D ) S O C I A A I R I P A / C N I S M A I L : N I C O L E T T A . C I B I N E L @ G M A I L . C O M
PROBLEM SOLVING MATEMATICO NELLA SCUOLA
SECONDARIA 1
VERONA, 23 NOVEMBRE 2012
Master di I Livello in Didattica e Psicopedagogia per i DSA
2
Il
Problem
Solving
…
Partiamo
dalle
idee dei
più
piccoli!
Molti sono gli alunni, fin dalla scuola Primaria, ad incontrare difficoltà più o meno importanti nel Problem Solving .
Solitamente si approfondisce quando c’è già una richiesta: difficilmente si indaga da solo!
Nonostante tutto molte ricerche hanno messo in luce come le difficoltà nella soluzione di complessi problemi aritmetici siano frequenti e comuni sia nella discalculia evolutiva che acquisita.
Molti insegnanti osservano quotidianamente alunni che, pur non avendo particolari problemi nel calcolo, presentano difficoltà matematiche di vario tipo, in particolare nella risoluzione di testi problematici.
la Consensus Conference non da spazio uno specifico spazio ai disturbi nella soluzione dei problemi.
3
“… Vi è anche un generale accordo sull’escludere dalla diagnosi le difficoltà di soluzione dei
problemi matematici.”
In Italia (gennaio 2007):
elaborate con il metodo della Consensus Conference dai rappresentanti delle principali
organizzazioni dei professionisti che si occupano di questi disturbi. Scaricabili gratuitamente :
www.airipa.it
RACCOMANDAZIONI PER LA PRATICA CLINICA SUI DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
4
Il problem solving si può imparare …
Il problem solving si apprende:
non c’è un deficit da disturbo del problem solving, se non
secondario.
Il problem solving
si può imparare.
5
CHE COS’E’ UN PROBLEMA?
PROBLEMA ESERCIZIO Le conoscenze sono necessarie ma non sufficienti.
Esige una “scoperta” da fare
La scoperta è frutto di creatività, intuizione, invenzione, ragionamento e ristrutturazione.
L’attenzione è rivolta alle attività procedurali, al PROCESSO.
Le conoscenze sono necessarie e sufficienti.
E’ l’applicazione di una scoperta.
E’ riproduzione di schemi noti, applicazione di tecniche acquisite, memorizzazione di procedimenti.
L’attenzione è rivolta al risultato che è univocamente determinato, al PRODOTTO.
6
PROVE OGGETTIVE DISPONIBILI per la scuola secondaria:
7
AC-MT 11-14 (parte dedicata ai problemi, per la secondaria di 1^ grado)
MT AVANZATE – 2 (parte relativa ai problemi per i primi due anni della secondaria di 2^ grado).
TEST SPM (dal terzo anno della primaria al terzo anno della secondaria di 1^ grado)
AC-MT 11-14
PROBLEM SOLVING
8
9
SCHEDA
DI CODIFICA
PER
L’ESAMINATORE
MT AVANZATE – 2 (parte relativa ai PROBLEMI per i primi due anni secondaria di 2^g)
10
11
Il test è composto da 10 item, sia per la classe prima che per la classe seconda, che valutano le abilità implicate nella soluzione di problemi, quali:
la capacità di comprensione del testo e di analisi e interpretazione dei dati,
la capacità di pianificare un percorso risolutivo definendo la sequenza logica delle operazioni necessarie,
la capacità di monitorare e controllare il processo che porta alla soluzione.
RICERCHE NELLO STUDIO DELLE ABILITÀ DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
12
Dal Manuale e guida d’uso delle MT Avanzate-2: La soluzione di un problema richiede
l’integrazione di abilità quali la comprensione di un testo, la computazione e l’uso di conoscenze concettuali specifiche.
… l’abilità di problem solving assume il carattere di un atteggiamento da costruire e rafforzare negli studenti in quanto ha implicazioni per tutto l’apprendimento.
… è stato notato che gli studenti ottengono risultati tanto migliori nella soluzione dei problemi quanto maggiori sono le abilità di lettura e di comprensione del testo possedute.
13
Secondo i modelli cognitivisti (Mayer 1985), gli stadi di evoluzione di un problema matematico possono essere suddivisi in cinque processi fondamentali:
1. la traduzione,
2. l’integrazione (delle diverse parti del problema in una struttura unitaria fase direttamente implicata con la categorizzazione),
3. pianificazione,
4. il calcolo
5. la revisione.
Tutti questi processi sono importanti al fine di un successo risolutivo ma, a seconda della tipologia del problema, ciascuna componente ha un’influenza diversa.
14
Esempio: il processo di integrazione , direttamente implicato nella categorizzazione, è molto rilevante nei problemi routinari, in cui l’individuazione della tipologia del problema permette di cogliere la struttura matematica sottostante e quindi lo schema risolutivo ad esso associato.
Mayer, Larkin e Kadane (1984) hanno osservato che i problemi con
alta frequenza, in particolare quelli più usati nei libri di testo, sono più facili da rappresentare in memoria rispetto a quelli a bassa frequenza, probabilmente perché la familiarità aiuta ad integrare meglio le informazioni di un modello mentale del problema.
Mayer (1985) osserva che spesso i solutori si concentrano più
sulle operazioni da svolgere che sulle altre fasi di risoluzione.
Berger e Wilde (1987) sostengono che il riconoscimento di un
modello familiare aiuta ad accedere rapidamente alle procedure solutive: studenti esperti che dispongono dell’intera struttura del problema raggiungono la soluzione più velocemente.
Importanza delle Abilità metacognitive
15
Mayer sostiene che il controllo consapevole del soggetto sulle proprie prestazioni in ciascuna fase del percorso solutivo garantisce l’esecuzione corretta del compito.
L’importanza delle abilità metacognitive è notevole in
tutte le tipologie di problema: i soggetti più strategici sembrano monitorare e controllare più attentamente i processi attuati durante l’esecuzione di un problema e distribuiscono le risorse in modo appropriato.
Non ci sono molto ricerche sul tema ma alcune mostrano come i
solutori non abili abbiano una prestazione peggiore nei compiti di memoria di lavoro rispetto ai solutori abili (ad esempio hanno un minore ricordo delle informazioni rilevanti e un ricordo maggiore delle irrilevanti, hanno un numero minore di ricordi corretti e un numero maggiore di intrusioni, come dimostrato da uno studio di Passolunghi, Coirnoldi e De Liberto, 1999).
16
Secondo Greeno (1978) è possibile insegnare ad utilizzare strategie e a sviluppare una efficace comprensione dei dati del problema.
TECNICHE DI AUTOMONITORAGGIO:
Secondo Montague (1992) l’automonitoraggio, l’autoistruzione e l’autointerrogazione sono i canali metacognitivi più efficaci per arrivare alla soluzione dei problemi.
DIAGNOSI:
TEST SPM:
Test delle abilità di soluzione dei problemi matematici (Lucangeli, Tressoldi, Cendron).
Il Modello delle componenti implicate nella soluzione dei problemi matematici prevede:
17
Comprensione: permette di capire quali dati sono presnti, rilevanti, irrilevanti, cosa ci viene chiesto di trovare e chide la comprensione di alcune espressioni quantitative come “tanti quanti”, “ciascuna”… Rappresentazione: permette di costruire il rapporto tra i dati e le incognite come sono stati estratti dalla comprensione in un modello mentale unitario in forma visuo-spaziale.
Categorizzazione: la capacità di individuare il cuore, la struttura profonda del problema, a prescindere dal fatto che si parli di caramelle, mele o alunni (struttura verbale).
Pianificazione: pianificare le fasi delle operazioni per arrivare alla soluzione e quindi formulare un piano che preveda il raggiungimento di obiettivi intermedi tra loro collegati.
Svolgimento: richiede di eseguire correttamente le fasi di pianificazione stabilite e di utilizzare le conoscenze del calcolo.
Autovalutazione: è l’aspetto metacognitivo di questo modello e riguarda la qualità di attribuzione delle proprie capacità matematiche.
18
Libro Software
NB:nel momento in cui si esce dall’applicazione e si chiude la sessione di lavoro, il test è concluso. Non è possibile riprenderlo in seguito, anche se dovessero mancare dei problemi.
SPM, Test delle abilità
di soluzione dei problemi matematici
(Lucangeli, Tressoldi, Cendron)
test di I° livello,
consente di ricavare un
profilo individuale delle
componenti cognitive
responsabili dell’abilità di soluzione dei
problemi.
MODELLO DELLE COMPONENTI IMPLICATE NELLA SOLUZIONE
DEI PROBLEMI DI MATEMATICA
20
SOGGETTI:
strumento rivolto all’analisi delle difficoltà di soluzione di problemi matematici in soggetti dalla 3° primaria alla 3^ classe della scuola secondaria di 1^ grado.
PROVE: batteria composta da 3 problemi per la 3a primaria
4 problemi dalla 4a prim alla 3a sec 1° grado
SOMMINISTRAZIONE:
- in uscita alla classe indicata o in entrata alla successiva
ad es. prova di 5a: fine 5a primaria
inizio 1a sec. 1° grado
- individuale o collettiva
- non è una prova a tempo
(consigliabile l’interruzione dopo un’ora e mezzo)
• Evitare i suggerimenti, solo generico incoraggiamento
STRUTTURA DELLA BATTERIA
4 ALTERNATIVE DI RISPOSTE
I = RISPOSTA IRRILEVANTE riporta informazioni che, pur essendo
presenti nel testo del problema, non servono per
la soluzione
E = RISPOSTA ERRATA riporta informazioni che, se utilizzate,
portano a un risultato non corretto
P = RISPOSTA PARZIALE riporta dati corretti, ma non completi per la
soluzione
C = RISPOSTA CORRETTA riporta tutti i dati utili per la soluzione
• COMPRENSIONE
• RAPPRESENTAZIONE
• CATEGORIZZAZIONE
1 risposta irrilevante o omissione (I)
2 risposta errata (E)
3 Risposta parzialmente corretta (P)
4 Risposta corretta (C)
PUNTEGGIO
• PIANIFICAZIONE da 0 a 3, 4, 5 o 6
n° di fasi correttamente ordinate.
se sbaglia il primo passaggio: 0
(non si prosegue)
Punteggio massimo 3, 4 o 5 (a
seconda del problema)
• SVOLGIMENTO 1 soluzione errata o problema non risolto
2 soluzione parzialmente corretta
3 procedura corretta con errore di calcolo
4 soluzione corretta
ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO
Punteggio svolgimento
Item valutazione Punteggio autovalutazione
1
2
3
4
Sicuro di aver sbagliato
Sicuro di aver sbagliato
Sicuro di aver fatto giusto
Sicuro di aver fatto giusto
3
3
3
3
1
2
3
4
Incerto giusto/sbagliato
Incerto giusto/sbagliato
Incerto giusto/sbagliato
Incerto giusto/sbagliato
2
2
2
2
1
2
3
4
Sicuro di aver fatto giusto
Sicuro di aver fatto giusto
Sicuro di aver sbagliato
Sicuro di aver sbagliato
1
1
1
1
AUTOVALUTAZIONE Nell’assegnazione del punteggio si tiene conto della concordanza tra il punteggio ottenuto nello svolgimento del problema e la risposta data nell’autovalutazione.
COMPILAZIONE DEL PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE
SPM / SOLUZIONE DEI PROBLEMI MATEMATICI
Cla
sse
me
dia
Problema 3.1
____ ____ ____ ____ ____ ____
Problema 3.2
____ ____ ____ ____ ____ ____
Problema 3.3
____ ____ ____ ____ ____ ____
Problema 3.4
____ ____ ____ ____ ____ ____
Somma
____ ____ ____ ____ ____ ____
PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE
Cognome ________________ Nome ______________
Sesso • M • F Età ______ Data del test _________
Scuola __________________ Classe ______________
Si trascrivono i punteggi ottenuti
in ciascuna componente nella griglia
Apposita
Si calcola il totale
3a
Si segna il valore nella tabella di valutazione.
Si ottiene il profilo dell’alunno.
si sommano i punteggi ottenuti dalle diverse categorie nei diversi problemi.
Se il punteggio:
supera il 10° percentile:
Prestazione Sufficiente (PS);
ricade sotto il 10° percentile:
è necessario un training di recupero (RII)
DATI NORMATIVI
30
IL TRATTAMENTO NELLA SOLUZIONE
DEI PROBLEMI MATEMATICI
POTENZIAMENTO
Per il calcolo mi bastano 15 ore. Per il PROBLEM SOLVING non bastano 9 mesi di scuola! Si deve partire
già dalla 1^ elementare! Una volta che si crea fissità funzionale è difficile eliminarla, e non basta
un anno di scuola per toglierla. Chi opera con i bambini, con i ragazzi, deve però conoscere il flusso per
poter operare all’interno del Problem Solving. I ragazzi che non conoscono bene il flusso vanno potenziati sull’intero
flusso. Per gli esperti invece, quelli che già sanno operare col flusso, e si annoiano
a rispettarne tutte le fasi, consentire il jumping, cioè dei salti di funzione: gli si consente di arrivare comunque alla soluzione nonostante i salti, senza annoiarsi.
E’ necessario però prima aver conquistato il flusso.
31
POTENZIARE SIGNIFICA
attivare quel meccanismo che ci
consente
di agganciare il bambino nella fase in
cui si trova
per facilitare il passaggio alla fase
successiva.
ESERCITARE E POTENZIARE
L’ESERCIZIO
ha il pregio e il compito di rinforzo, stabilizzazione e di
autonomia funzionale, dall’altro
lato può RINFORZARE
L’ERRORE
(e quindi tradursi in esercizio negativo per il bambino).
32
33
1) … DALLA LETTERATTURA INTERNAZIONALE
2) … ALLA PANORAMICA ITALIANA
I PROBLEMI:
LA LETTERATURA INTERNAZIONALE:
1)Training basati su STRATEGIE AUTOREGOLATIVE
(strategy-training procedures), 2)Training basati su STRATEGIE DI SCHEMATIZZAZIONE
(representational techniques) 3)Training basati su VARIAZIONI DEL COMPITO
(task variations).
34
1) TRAINING BASATI SU
STRATEGIE AUTOREGOLATIVE
Obiettivo di tali programmi è migliorare le abilità nel problem solving matematico utilizzando un approccio basato sulle
istruzioni verbali
(instructional approach)
che promuovano l’apprendimento di strategie di autoregolazione.
35
Montague e collaboratori (1986, 1992, 1993, 1996, 1997, 2000; 2003, per una rassegna si veda Montague 2008).
La metodologia di lavoro proposta dall’autrice si basa su quattro principali tecniche:
la valutazione sistematica
(all’inizio del percorso su abilità dello studente nella soluzione dei problemi ma anche sul livello di competenze strategiche);
l’insegnamento esplicito di processi e strategie di soluzione
(attraverso un insegnamento esplicito viene stimolato l’apprendimento attivo di strategie di autoregolazione e di processi cognitivi);
la dimostrazione del processo di soluzione (l’insegnante all’inizio, e lo studente poi, descrivono ad alta voce i processi
che stanno seguendo mentre risolvono il problema);
il feedback sull’esecuzione (si fornisce dei feedback circa la prestazione in modo da favorire lo
sviluppo di abilità di monitoraggio e di valutazione autonome).
36
Montague, 2003 PROGRAMMA BASATO SU STRATEGIE
AUTOREGOLATIVE:
LEGGERE (per comprendere)
PARAFRASARE (con le proprie parole)
VISUALIZZARE (un’immagine o un diagramma)
IPOTIZZARE (un piano per risolvere il problema)
DARE UNA STIMA (prevedere la risposta)
CALCOLARE (fare il calcolo)
VERIFICARE (assicurarsi che tutto sia giusto)
37
SOLVE IT! A practical Approach to Teaching Mathematical Problem Solving
Skills; Montague, 2003
LEGGERE (per comprendere)
Dire: leggo il problema se non capisco lo leggo di nuovo.
Chiedersi: ho letto e capito il problema?
Verificare: di capire mentre risolvo il problema.
PARAFRASARE (con le proprie parole)
Dire: evidenzio le informazioni importanti. Espongo il problema con parole mie.
Chiedersi: Ho evidenziato le informazioni importanti? Qual è la domanda? Cosa sto cercando?
Verificare: che le informazioni siano attinenti alla domanda.
38
VISUALIZZARE (un’immagine o un diagramma)
Dire: Faccio un disegno o un diagramma.
Chiedersi: L’immagine rappresenta correttamente il problema?
Verificare: l’immagine rispetto alle informazioni del problema.
Dire: Decido quanti passaggi ed operazioni sono necessari. Scrivo i simboli delle operazioni (+, - , x , : ).
Chiedersi: Se faccio questo, cosa otterrò? Se faccio questo cosa devo fare successivamente? Quanti passaggi sono necessari?
Verificare: che il piano abbia senso.
39
IPOTIZZARE (un piano per risolvere il problema)
DARE UNA STIMA (prevedere la risposta)
Dire: Arrotondo i numeri, risolvo il problema a mente e scrivo con precisione.
Chiedersi: Ho arrotondato i numeri per eccesso o per difetto? Ho scritto la mia previsione?
Verificare: di aver utilizzato tutte le informazioni rilevanti.
CALCOLARE (fare il calcolo)
Dire: Eseguo le operazioni nell’ordine giusto.
Chiedersi: la soluzione che ho trovato è vicino alla mia previsione? La soluzione è plausibile? I decimali o le unità di misura/moneta sono al posto giusto?
Verificare: che tutte le operazioni siano state fatte nell’ordine giusto.
VERIFICARE (assicurarsi che tutto sia giusto)
Dire: verifico i calcoli.
Chiedersi: Ho controllato ogni passaggio? Ho controllato i calcoli? E’ giusta la mia risposta?
Verificare: che tutto sia giusto. Se non lo è torno indietro. Chiedo aiuto se ne ho bisogno.
ATRI PROGRAMMI BASATI SU STRATEGIE AUTOREGOLARIVE:
Graham e Harris (SRDS Self-Regulated Strategy Development model, 2003)
Case, Harris e Graham (1992)
Cassel e Reid (1996)
Hutchinson (1993)
Gallagher Landi (2001)
Chung e Tam (2005)
41
2) TRAINING BASATI SU STRATEGIE DI SCHEMATIZZAZIONE
Caratterizzati dall’utilizzo
di SCHEMI E DIAGRAMMI
per organizzare le informazioni contenute nel problema.
Propongono l’individuazione delle relazioni semantiche tra le informazioni rilevanti al fine di facilitare l’evidenziazione dei dati, delle operazioni e, di conseguenza, della soluzione.
42
Due Tipologie di Training:
1. USO ESCLUSIVO DI STRATEGIE DI SCHEMATIZZAZIONE
Walker e Poteet (1989-90)
Zawaisa e Gerber (1993)
→ non dimostrano migliore efficacia dei training tradizionali
2. USO DI STRATEGIE DI SCHEMATIZZAZIONE + STRATEGIE COGNITIVE E METACOGNITIVE
Hutchinson (1993)
Jitendra e Hoff (1996, 1999)
→ dimostrano migliore efficacia dei training tradizionali
43
JITENDRA E HOFF
Il training consisteva nello sviluppare i processi di traduzione e soluzione di problemi verbali a una e due operazioni che implicavano:
un cambiamento di quantità,
un raggruppamento o
un confronto.
44
45
Il percorso prevedeva tre tipi di conoscenze: Strategie di schematizzazione: 1. Prima fase. Identificazione delle caratteristiche del
tipo di problema: cambiamento di quantità, raggruppamento, confronto;
2. Seconda fase: schematizzazione del problema a partire da modelli noti.
Schematizzazione dell’azione: identificare una strategia di soluzione. Conoscenze strategiche: scegliere e svolgere le corrette operazioni aritmetiche.
46
Jitendra e Hoff Ogni passo veniva proposto per tutti e tre i tipi di problema attraverso: •metodo di insegnamento esplicito,
•spiegazioni dirette delle regole,
•dimostrazioni delle strategie,
•pratica guidata con materiali strutturati,
•monitoraggio,
•feedback correttivo e pratica autonoma.
3) TRAINING BASATI SU VARIAZIONI DEL COMPITO
I training basati su variazioni del compito si riferiscono a situazioni in cui vengono proposte delle
manipolazioni nel problema matematico.
• Partire da situazioni semplici e concrete per arrivare a problemi di livello
più complesso ed astratto attraverso una traduzione frase per frase (Silbert, Carnine e Stein 1990)
• Adattare il linguaggio del testo del problema, della terminologia utilizzata, delle facilitazioni contestuali e della grandezza dei numeri presenti nel problema
47
SEQUENCING WORD PROBLEMS
Wilson e Sindelar (1991) 1. training basato esclusivamente su strategie,*
2. training basato esclusivamente su problemi graduati
3. modalità combinata di strategie e problemi graduati.*
→I risultati dimostrarono che la prima e la terza condizione* (training basato su strategie e traning combinato) determinavano dei punteggi significativamente migliori.
Miller e Mercer (1993) (GWPS Graduated Word Problem Sequence)
inizialmente erano presentate singole parole fino a progredire poi verso frasi per arrivare infine al problema disposto in un paragrafo così come siamo abituati a concepirlo.
Affrontano tre livelli di difficoltà: concreto, semiconcreto e astratto.
→ Dimostrarono un’evoluzione significativa nelle competenze di problem solving dopo 16-21 lezioni strutturate secondo questa metodologia (no gruppo di controllo).
48
VARYING WORD-PROBLEM CONTEXT
Bottge e Hasselbring (1993) (CP Contextualized problem)
Questa metodologia è caratterizzata dall’utilizzo di parole concrete, di problemi significativi e reali presentati attraverso video e seguiti da una lezione interattiva in cui l’insegnante facilita la ricerca della soluzione.
→ I risultati non mostrarono differenze significative tra i due gruppi
49
I MATERIALI PRESENTI IN ITALIA:
PERCORSI DI POTENZIAMENTO
Matematica e matacognizione
(Cornoldi, Caponi, Falco, Focchiatti, Lucangeli e Todeschini 1995)
Risolvere problemi aritmetici
(Passolunghi e Bizzaro, 2005)
Risolvere problemi aritmetici – test e training su
comprensione, rappresentazione, categorizzazione, pianificazione e memoria
(D’Amico, Passolunghi e La Porta 2009)
Problemi senza problemi
(Perticone, 2008)
Risolvere problemi in 6 mosse
(De Candia, Cibinel e Lucangeli, 2009)
Prepararsi ai problemi aritmetici di scuola secondaria,
(Passolunghi M.C, Bizzaro M. Ed. Erickson, 2012)
50
MATEMATICA E METACOGNIZIONE
AREE DIDATTICHE Prima parte AREA A Riconoscere abilità cognitive implicate in
situazioni matematiche e le loro interconnessioni
AREA B Riconoscere abilità mentali specifiche per il
problem solving AREA C Riconoscere il proprio stile tendenziale e le
strategie cognitive AREA D Avere un atteggiamento positivo verso la
matematica AREA E Saper riconoscere e gestire situazioni di
ansia in matematica
51
Seconda parte
AREA F
Riconoscere l’importanza della comprensione del testo per la soluzione di compiti matematici
AREA G
Saper prevedere le difficoltà di un compito e le proprie possibilità di riuscita
AREA H
Saper pianificare le procedure per una soluzione ottimale del compito
AREA I
Saper monitorare la propria prestazione
AREA L
Fornire una valutazione finale della propria prestazione
52
Atteggiamenti metacognitivi (come il capire il ruolo dei vari processi cognitivi e conoscere le attività mentali del problem solving) saper gestire, ad esempio, situazioni di ansia in matematica e avere un atteggiamento positivo verso la matematica. Tenere presenti le variabili emotive (credenze su di sé, autostima, autoefficacia) e motivazionali (stili attributivi)
Processi metacognitivi di controllo (cioè quello che ognuno di noi fa per arrivare alla soluzione del problema: comprensione del testo, rappresentazione, categorizzazione,pianificazione, valutazione della propria prestazione).
53
RISOLVERE PROBLEMI ARITMETICI 8-11
OBIETTIVI DEL PROGRAMMA AREE COMPRENSIONE A (decodifica del
testo) Decodificare in termini matematici il
testo di un problema COMPRENSIONE B (elaborazione del
testo) Analizzare ed elaborare il testo di un
problema RAPPRESENTAZIONE Elaborare l’immagine mentale del
problema CATEGORIZZAZIONE Individuare la categoria prototipica
del problema proposto PIANIFICAZIONE Riconoscere la necessità di risolvere un
problema attraverso la costituzione di passaggi in sequenza
54
55
Molti alunni manifestano una difficoltà rispetto agli apprendimenti dell'area matematica, in particolar modo nella risoluzione dei problemi aritmetici.
La novità di questo lavoro consiste nella presenza di attività attinenti sia alle componenti cognitive implicate nel problema aritmetico (comprensione della situazione problema, rappresentazione dello schema, categorizzazione della struttura, pianificazione di procedure e operazioni) sia ai processi di memoria, in modo specifico memoria di lavoro, cioè il mantenimento e il processamento delle informazioni, e updating, cioè l'aggiornamento continuo delle informazioni.
Il training elaborato in questo volume è indirizzato a bambini dagli 8 agli 11 anni; può essere utilizzato come strumento per programmare le attività didattiche del gruppo classe o può fungere da supporto per tutti quegli alunni che manifestino difficoltà nella risoluzione di problemi aritmetici.
Il manuale è rivolto ai docenti del secondo ciclo della scuola primaria, ma è utile a tutti gli operatori che quotidianamente lavorano con ragazzi che presentano difficoltà nell'area logica, come insegnanti di sostegno e psicologi.
MEMORIA DI LAVORO
Migliorare e perfezionare la capacità mnestica e utilizzare strategie idonee di memoria per la risoluzione di problemi aritmetici.
UPDATING
Selezionare e ricordare le informazioni rilevanti durante la lettura del testo di un problema.
METACOGNIZIONE
Obiettivi trasversali di monitoraggio e valutazione della propria prestazione.
56
PROBLEMI SENZA PROBLEMI (8-11)
ABILITA’
COMPRENSIONE
Comprensione generale del testo
Comprensione delle informazioni principali
Comprensione dei termini specifici
Comprensione dei segni aritmetici
Composizione del testo
RAPPRESENTAZIONE
Capacità di passare dal testo del problema alla rappresentazione
Capacità di passare dalla rappresentazione al testo del problema
CATEGORIZZAZIONE
Categorizzare problemi collegandoli ai relativi diagrammi
Inventare problemi adatti al diagramma proposto
Problemi a confronto: riconoscere la struttura risolutiva del problema allo scopo di classificarlo
57
PIANIFICAZIONE
Pianificare le procedure necessarie allo svolgimento di un problema aritmetico
Pianificare le azioni necessarie alla risoluzione di un gioco
Pianificare le azioni necessarie allo svolgimento di un problema aritmetico
MONITORAGGIO E AUTOVALUTAZIONE
Monitoraggio del testo
Monitoraggio dello svolgimento
Monitoraggio del risultato
Autovalutazione
58
RISOLVERE PROBLEMI IN 6 MOSSE
59
Il programma: PRIMA PARTE
• viene esercitato l’intero flusso delle componenti.
• l’ordine di presentazione delle componenti è variabile.
• Strutturati a partire dai contenuti degli obiettivi ministeriali:
1. risolvere problemi con le quattro operazioni (di addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione);
2. risolvere problemi col calcolo frazionario;
3. risolvere problemi con i numeri decimali;
4. risolvere i problemi con le misure di lunghezza, capacità, peso;
5. risolvere problemi con peso lordo, netto e tara;
6. risolvere problemi sulla compravendita.
Il programma: SECONDA PARTE
ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTO delle diverse componenti:
• COMPRENSIONE
• CATEGORIZZAZIONE
• RAPPRESENTAZIONE
• PIANO DI SOLUZIONE
• SVOLGIMENTO
• AUTOVALUTAZIONE
Ogni componente è articolata in PASSI che
rappresentano i “sottocapitoli” degli argomenti che vengono affrontati in quell’area.
Il programma: PRIMA PARTE
• VIENE ESERCITATO L’INTERO FLUSSO DELLE COMPONENTI.
• L’ORDINE DI PRESENTAZIONE DELLE COMPONENTI È VARIABILE.
Il programma: SECONDA PARTE
• COMPRENSIONE
• CATEGORIZZAZIONE
• RAPPRESENTAZIONE
• PIANO DI SOLUZIONE
• SVOLGIMENTO
• AUTOVALUTAZIONE
64
ESEMPIO DI ATTIVITÀ SVOLTE CON ALUNNI
DI FINE QUINTA SCUOLA PRIMARIA:
(in forma cartacea)
LE ESPRESSIONI
65
66
67
68
I DECIMALI
69
70
71
72
PROBLEMI CON LA LIM
… e con lavagna multimediale: la LIM
(CLASSE 1^ SECONDARIA 1^ grado)
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
LA SPERIMENTAZIONE
STUDIO PILOTA SU CASO SINGOLO
STUDIO DI GRUPPO
SPERIMENTALE
(3^,4^ e 5^ elementare)
CONTROLLO (3^,4^ e 5^ elementare)
PRESENTAZIONE DEL CASO DATI IN ENTRATA :
- NOME: MATTEO,
- ETA’: 11 anni,
Dalla valutazione psicodiagnostica del 9 aprile 2008 … si conferma il disturbo specifico dell’apprendimento della lettura (corretta ma lenta), e si riscontrano anche alcune difficoltà nel calcolo per cui si consiglia un intervento di potenziamento.
In particolare: le abilità di calcolo (test AC-MT) scritto e orale sono adeguate, ma si rilevano delle difficoltà nel recupero dei fatti aritmetici. A livello di problem solving matematico (test SPM) si rileva un profilo nella media inferiore in tutte le componenti(comprensione, rappresentazione, categorizzazione, pianificazione e svolgimento).
TRATTAMENTO
20 incontri da 1 h ciascuno
PROBLEM SOLVING
(componenti + flusso)
+
FATTI ARITMETICI
Memocalcolo (cartaceo + software)
23
7/04/2008
10° ? 90° 20° ? 40° 30° ? 90° 20° ? 60° 10° ? 20° 50° ? 10°
SPERIMENTAZIONE SU GRUPPO
OBIETTIVI: verificare l’efficacia del materiale per il
potenziamento delle abilità implicate nel problem solving matematico;
migliorare le prestazioni dei singoli
alunni verificando se, al termine del trattamento, si è registrato un miglioramento statisticamente e/o clinicamente significativo.
GLI STRUMENTI:
TEST SPM: Per la valutazione. Il test è stato somministrato prima e dopo il trattamento.
MATERIALE PRODOTTO PER IL POTENZIAMENTO NEL PROBLEM SOLVING MATEMATICO.
GRUPPO SPERIMENTALE
SOGGETTI
CLASSE
DATA
INIZIO TRAT.
DATA FINE TRAT.
ORE TOT. TRATT.
24
3^
30/09/08
18/11/08
12 ore
22
4^
23/09/08
8/11/08
16 ore
24
5^
24/09/08
13/11/08
12 ore
TOT.70
GRUPPO DI CONTROLLO
SOGGETTI
CLASSE
DATA
INIZIO TRAT.
DATA FINE TRAT.
ORE TOT. TRATT.
26
3^
---
---
---
23
4^
---
---
---
24
5^
---
---
---
TOT. 73
I SOGGETTI:
Il campione su cui si è basato lo studio è costituito da 143 soggetti distribuiti in 6 classi della scuola primaria.
26
alunni COM PR RAPPR CATEG PIANIF SVOL AUT COMPR RAPPR CAT PIANIF SVOL AUTOV
1 70 20 20 30 10 20 90 90 50 90 20 20
2 80 10 90 90 10 70 90 50 60 90 40 50
3 90 60 10 30 10 50 90 90 20 30 20 50
4 90 90 50 30 10 10 90 90 90 90 30 50
5 30 10 50 30 10 10 70 90 40 90 20 50
6 10 90 40 90 10 10 30 90 40 90 40 50
7 70 50 10 90 10 50 90 90 70 90 40 50
8 40 50 40 90 10 10 40 90 50 90 10 50
9 90 50 30 30 10 50 90 90 70 90 40 70
10 40 50 30 30 10 10 70 90 60 90 70 70
11 10 10 10 10 10 10 40 30 30 10 10 70
12 80 20 10 40 10 20 90 90 50 30 20 50
13 80 50 30 10 10 70 90 90 70 90 10 50
14 10 20 60 10 10 20 80 50 50 90 10 50
15 40 20 10 10 10 10 90 90 90 30 20 50
16 40 50 60 40 10 50 40 90 40 40 20 50
17 70 10 10 30 10 10 70 90 10 30 20 20
18 10 10 40 10 10 10 70 60 30 10 20 10
19 80 30 70 40 10 10 90 50 70 90 20 50
20 40 20 90 40 10 20 80 90 90 40 20 50
21 40 10 10 10 10 10 40 10 20 20 10 10
22 30 10 40 30 10 10 90 90 90 30 20 10
23 70 10 60 40 10 50 70 90 40 90 20 50
24 40 50 50 90 10 50 80 50 90 90 20 50
spm entrata PERCENTILI SPM-POST TEST
4/24
8/24
7/24
6/24
24/24
12/24
0/24
1/24
1/24
2/24
5/24
3/24
3^elem.
27
alunni COMPR RAPPR CAT PIANIF SVOL AUTOV COMPR RAPPR CAT PIANIF SVOL AUTOV
1 90 90 50 40 10 50 90 90 60 90 20 50
2 40 30 40 30 10 10 70 60 50 30 20 50
3 90 90 90 90 10 10 90 90 90 90 50 70
4 70 30 30 90 10 50 70 50 50 90 40 50
5 90 90 70 90 40 20 90 90 70 90 40 20
6 40 10 10 10 10 10 40 50 60 10 10 20
7 80 60 40 90 10 20 90 90 50 90 10 50
8 80 90 70 90 30 20 90 90 90 90 20 20
9 40 10 40 10 10 10 90 90 40 10 10 50
10 80 10 40 90 10 10 80 90 90 40 10 50
11 90 90 10 90 30 50 90 90 90 90 30 50
12 90 50 10 90 10 10 90 50 30 90 20 50
13 90 90 20 90 10 50 90 90 30 90 30 50
14 90 90 50 90 30 50 90 90 20 90 40 50
15 40 90 10 40 10 50 40 90 20 30 20 50
16 70 60 60 30 10 20 40 90 60 90 20 50
17 40 60 10 10 10 10 70 60 40 10 10 20
18 90 90 10 90 10 50 90 90 90 90 40 50
19 30 60 60 90 10 10 70 90 40 90 10 20
20 70 10 10 30 10 10 80 90 90 90 30 50
21 80 30 50 10 10 10 80 90 70 10 10 50
22 40 50 40 90 10 80 90 30 50 90 10 70
smp entrata PERCENTILI spm post test PERCENTILI
0/22
0/22
3/22
0/22
7/22
0/22
4/22
4/22
18/22
8/22
10/24
0/22
4^elem.
28
alunni COMPR RAPPR CAT PIANIF SVOL AUTOV COMPR RAPPR CAT PIANIF SVOL AUTOV
1 10 40 10 30 10 70 30 60 10 60 20 70
2 30 30 30 60 20 80 50 90 80 90 40 80
3 90 30 20 50 10 70 90 60 50 60 20 70
4 90 40 10 30 10 10 90 60 70 60 20 30
5 50 90 10 30 20 80 90 60 50 60 30 80
6 10 20 10 40 10 10 50 90 60 60 30 30
7 90 50 30 60 30 10 90 90 80 70 40 20
8 30 60 20 10 10 70 50 90 60 30 20 70
9 90 30 80 20 10 20 90 90 90 60 30 30
10 90 90 30 80 10 30 90 90 90 80 30 20
11 70 10 70 90 20 70 90 90 90 90 40 30
12 90 90 80 90 10 70 90 90 80 90 30 70
13 90 90 90 70 30 30 90 90 70 90 50 70
14 30 60 10 30 10 30 90 50 20 30 10 30
15 20 90 80 90 30 70 50 90 80 90 40 70
16 70 90 80 70 40 70 70 90 80 90 40 70
17 20 40 30 50 10 70 50 40 30 60 10 70
18 90 90 90 80 10 70 90 90 90 80 30 70
19 50 90 80 90 10 10 90 90 90 60 30 70
20 10 10 10 30 10 10 90 60 80 80 20 30
21 20 10 70 30 10 10 30 90 70 40 20 70
22 10 10 10 10 20 10 30 60 70 30 20 10
23 30 90 60 30 10 70 90 90 50 30 20 70
24 90 90 80 90 20 10 90 90 80 90 30 30
spm entrataPERCENTILI spm post test PERCENTILI
4/24
0/24
4/24
0/24
7/24
1/24
2/24
0/24
15/24
2/24
7/24
1/24
5^elem.
Prepararsi ai problemi aritmetici di scuola secondaria
93
Il volume presenta un’articolata serie di esercizi che, potenziando le abilità alla base della soluzione dei problemi aritmetici, possono essere utilizzati dagli insegnanti con diversi obiettivi sia come potenziamento per l’intera classe — soprattutto nel passaggio tra scuola primaria e secondaria —, sia come supporto per gli alunni con diffi coltà specifi che nel problem solving e attività da svolgere all’interno di un iter riabilitativo.
94
Nella prima parte, in un’ottica di ripasso, vengono esercitate le abilità strumentali di base per la risoluzione dei problemi aritmetici, con una particolare attenzione alla comprensione e categorizzazione.
La seconda parte è una guida per l’insegnante che ha lo
scopo di illustrare e accompagnare la somministrazione degli esercizi, mentre la terza è costituita dalle schede per gli alunni. I problemi sono organizzati secondo livelli di difficoltà crescente che propongono attività relative a comprensione, rappresentazione e categorizzazione, in taluni casi anche pianificazione.
L’ultima parte propone inoltre una serie di verifiche.
PERCORSI DIDATTICI PER LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI ARITMETICI (Medeghini R., Lancini A.)
•I problemi e le variabili che intervengono nella soluzione
•La comprensione del testo e la sua rappresentazione
•Costruzione e utilizzo di schemi
•La pianificazione della soluzione
Analizza l’ambito dei problemi aritmetici e propone una riflessione sulle variabili alunno, compito e contesto che intervengono nella costruzione della soluzione e sui processi cognitivi e metacognitivi implicati.
Presenta percorsi didattici relativi alla comprensione del testo, alla rappresentazione del problema, alla pianificazione, al controllo e all’esecuzione delle procedure.
95
Bibliografia consigliata:
CALCOLO e PROBLEM SOLVING: Caponi B., Falco G., Forchiatti R., Cornoldi C., Lucangeli D. Didattica
metacognitiva della matematica, Ed. Erickson, 2006. Lucangeli, D., Mammarella, I. C. (a cura di) Psicologia della Cognizione
numerica: Approcci teorici, valutazione ed intervento. Ed. Franco Angeli, Milano, 2010.
Butterworth B., Yeo D., Didattica per la discalculia, Ed. Erickson, 2011. Ianes, D., Lucangeli, D., Mammarella, I. C. Facciamo il punto su … la
discalculia. Ed. Erickson, Trento, 2010 Lucangeli D., Iannitti A., Lo sviluppo dell'intelligenza numerica, Ed.
Carrocci, 2007 Lucangeli D. (a cura di), La Discalculia e le difficoltà in aritmetica, Ed. Giunti,
2012. Poli S., Bertolli C., Lucangeli D. Pronti per la matematica della secondaria,
Ed. Erickson, 2012. De Candia C., Cibinel N., Lucangeli D. Risolvere problemi in 6 mosse, Ed.
Ericson, 2009. Passolunghi M.C, Bizzaro M. Prepararsi ai problemi aritmetici di scuola
secondaria, Ed. Erickson, 2012.
97
“L’insegnante che avanza, nell’ombra del tempio,
fra i suoi discepoli,
… se è veramente saggio, non vi indurrà nella casa della sua
sapienza, ma vi accompagnerà alla soglia della
vostra mente”
(Gibran)
GRAZIE
PER
L’ATTENZIONE !!!
Recommended