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Quasi-Soireé filosofiche, letterarie e artistiche a cura di Riccardo Guidetti
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“Cara beltà che amore lunge m’ispiri”
(Alla sua donna)
Una lettura insolita di Giacomo Leopardi
“Misterio eterno dell’esser nostro”
(Sopra il ritratto di una bella donna)
Vita e Destino quasi-Soireé filosofiche, letterarie e artistiche!a cura di Riccardo Guidetti
Sproporzionefra l’animo e le cose
Il non poter essere
soddisfatto da
alcuna cosa, né per
dir così, dalla terra
intera,
… trovare che tutto è
poco e piccino alla
capacità dell’animo
proprio.
Pensieri
LXVIII, tra 1831-1835Il viandante sul mare di nebbia 1818,
Caspar David Friedrich
… si confonde quasi col nulla e perde quasi se stesso nel pensiero della immensità delle cose e si trova come smarrito nella vastità incomparabile della esistenza.
Zibaldone
12 agosto 1823
Monaco in riva al mare, 1810, Caspar David Friedrich
Sproporzionefra l’esistenza e se stessi
Sproporzionefra l’universo e l’io
Il mattino, 1822, Caspar David Friedrich
… l’immensa capacità della mente, … può abbracciare e contenere col pensiero questa immensità medesima dell’esistenza e delle cose..
Zibaldone
12 agosto 1823
Sproporzionefra due immensità
Paesaggio di pianura con arcobaleno, 1810, Caspar David Friedrich
Quel dolce sguardo,Che tremar fe’, se, come or sembra, immotoIn altrui s’affisò; quel labbro, ond’altoPar, come d’urna piena,Traboccare il piacer; quel collo, cintoGià di desio;
Sopra il ritratto di una bella donna
Canti, XXXI, tra il 1828 e 1831Ragazza con l’orecchino di perla, 1665-1666 Jan Vermeer
Sproporzionefra la vita e il destino
Così riduce il fatoQual sembianza fra noi parve più viva Immagine del ciel. Misterio eterno Dell’esser nostro. Oggi … Beltà grandeggia… Diman … Sozzo a vedere … Divien quel che fu dianziQuasi angelico aspetto
La vita e la morte, 1891-1893, Paul Gauguin
Sopra il ritratto di una bella donna
Canti, XXXI, tra il 1828 e 1831
Sproporzionefra l’oggi e il domani
Desiderii infinitiE visioni altereCrea nel vago pensiere,Per natural virtù, dotto concento;Onde per mar delizioso, arcanoErra lo spirto umano,Quasi come a diportoArdito notator per l’Oceano
Sul veliero,1818-1819, Caspar David Friedrich
Sproporzionefra il desiderio e la realtà
Sopra il ritratto di una bella donna
Canti, XXXI, tra il 1828 e 1831
Sognoil brillare di una esaltazione
Dolcissimo, possenteDominator di mia profonda mente;Terribile, ma caroDono del ciel; consorteAi lùgubri miei giorni,Pensier che innanzi a me sì spesso torni.
Il bacio, 1907-1908, Gustav Klimt
Il pensiero dominante
Canti, XXVI, tra il 1828 e 1831
Sognoun’esaltazione dolce
Ahi finalmente un sognoIn molta parte onde s’abbella il veroSei tu, dolce pensiero;Sogno e palese error.
La colazione dei canottieri, 1881, Pierre Auguste Renoir
Il pensiero dominante
Canti, XXVI, tra il 1828 e 1831
Sognoun’esaltazione desiderata
Bella qual sogno, Angelica sembianza,Nella terrena stanza,Nell’alte vie dell’universo intero,Che chiedo io mai, che speroAltro che gli occhi tuoi veder più vago?Altro più dolce aver che il tuo pensiero?
Danza al Buvigal, 1883 Pierre Auguste Renoir
Il pensiero dominante
Canti, XXVI, tra il 1828 e 1831
Doloreun’esaltazione che non dura
Amore, amore, assai lungi volastiDal petto mio, che fu sì caldo un giorno,Anzi rovente. Con sua fredda manoLo strinse la sciaura, e in ghiaccio è voltoNel fior degli anni.
Ashes, 1894, Edvard MunchLa vita solitaria
Canti, XVI, 1821
Doloreuna nostalgia amara
Mi sovvien del tempoChe mi scendesti in seno. …Al garzoncello il coreDi vergine speranza e di desioBalza nel petto;
Danza in città, 1883, Pierre Auguste Renoir
La vita solitaria
Canti, XVI, 1821
e già s’accinge all’opraDi questa vita come a danza o giocoIl misero mortal.
La danza della vita, 1899-1900 Edvard Munch
Doloreil sogno è un’illusione
La vita solitaria
Canti, XVI, 1821
… ed a questi occhiNon altro convenia che il pianger sempre
Gli occhi negli occhi, 1894, Edvard Munch
Doloreil sogno delude
La vita solitaria
Canti, XVI, 1821
Segnouna beltà che rimanda oltre
Raggio divino al mio
pensiero apparve,
Donna, la tua beltà.
Nascita di Venere (particolare), 1483-1485, Sandro Botticelli
Aspasia
Canti, XXIX, tra il 1828 e 1831
Segnoun’amorosa idea
Vagheggia …l’amorosa idea,Tutta al volto ai costumi alla favellaPari alla donna che il rapito amanteVagheggiare ed amar confuso estima.
Donna tahitiana con mazzo di fiori, 1899, Paul Gauguin
Aspasia
Canti, XXIX, tra il 1828 e 1831
Segnol’invito a qualcosa d’altro
Or questa egli non già, ma quella, ancoraNei corporali amplessi, inchina ed ama.
Due donne tahitiane, 1899, Paul Gauguin
Aspasia
Canti, XXIX, tra il 1828 e 1831
Segnogli scambiati oggetti
Alfin l’errore e gli scambiati oggettiConoscendo, s’adira; e spesso incolpaLa donna a torto. …E ciò che inspira ai generosi amantiLa sua stessa beltà, donna non pensa
Danza in campagna,1883, Pierre Auguste Renoir
Aspasia
Canti, XXIX, tra il 1828 e 1831
Cara beltàuna soddisfazione possibile
Cara beltà che amoreLunge m’inspiri;…Forse tu l’innocenteSecol beasti che dall’oro ha nome,
Arearea (giocosità), 1892 Paul Gauguin
Alla sua donna
Canti, XVIII, 1823
Cara beltàun incontro atteso
Già sul novelloAprir di mia giornata incerta e bruna, Te viatrice in questo arido suoloIo mi pensai.
Donna con parasole, 1886, Claude Monet
Alla sua donna
Canti, XVIII, 1823
Cara beltàuna nostalgia che fa palpitare
Ed io seggo e mi lagnoDel giovanile error che m’abbandona;E per li poggi, ov’io rimembro e piagnoI perduti desiri, e la perdutaSpeme de’ giorni miei; di te pensando,A palpitar mi sveglio.
Ragazzo dal panciotto rosso, 1890, Paul Cézanne
Alla sua donna
Canti, XVIII, 1823
Cara beltàuna presenza reale da invocare
Se dell’eterne idee L’una sei tu, cui di sensibil formaSdegni l’eterno senno esser vestita, …Di qua dove son gli anni infausti e brevi,Questo d’ignoto amante inno ricevi
La caduta di Icaro,1943, Henry Matisse
Alla sua donna
Canti, XVIII, 1823
Una lettura insolita di Giacomo Leopardi
Perciò dal senso realistico della sproporzione tra il piccolo uomo e il mondo intero e l’universo, sproporzione che indica nel piccolo uomo una capacità infinita, cosicché - secondo - tutte le cose fanno sognare l’uomo, e questo sognare diventa come il gusto del vivere, val la pena vivere per questo: però è un sogno. Ma allora tutto è triste e tutto è disperato eppure – quarto - la realtà quanto più è bella tanto più rimanda l’uomo a qualche cosa d’altro, quanto più una cosa è bella, o una donna o una musica, ti richiama a qualcosa d’altro. Allora vuol dire che la realtà è segno di un’altra presenza. Si, Leopardi giunge fino a questo vertice e grida la sua preghiera a questa presenza per lui enigmatica, ignota, che non conosce.
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