Tutele crescenti (isper)

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IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE

CRESCENTI

A cura di M. Giudici e B. Bravi

LICENZIAMENTI

Il primo decreto legislativo attuativo del JOBS ACT, sotto il titolo di contratto subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti, non è affatto intervenuto sulle tipologie contrattuali ma ha invece introdotto novità rilevanti sulla disciplina delle conseguenze della dichiarazione di illegittimità di un licenziamento

LICENZIAMENTI

La conseguenza di tale decreto è la creazione di un doppio regime per i datori di lavoro soggetti alla tutela reale

Assunti prima del decreto Assunti dopo il decreto

LICENZIAMENTI

Anche per i datori di lavoro soggetti alla tutela obbligatoria vi sono cambiamenti ma di carattere piu' ridotto

LICENZIAMENTI

Per i lavoratori in forza prima dell'entrata in vigore del decreto si continua ad applicare la tutela reale come da precedenti disposizioni (legge 92/2012)

LICENZIAMENTI

AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA TUTELA REALE

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LICENZIAMENTI

In caso di illegittimità del licenziamento hanno diritto alla applicazione dell’art 18 legge 300/1970 i lavoratori dipendenti da: datori di lavoro, imprenditori e non, che nella sede, stabilimento,

filiale nella quale ha avuto luogo il licenziamento, occupino più di 15 dipendenti, o più di 5 se imprenditori agricoli;

datori di lavoro, imprenditori e non, che nell'ambito del comune nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupino più di 15 dipendenti, o più di 5 se imprenditori agricoli, anche se ciascuna unità produttiva, singolarmente considerata, non raggiunga tali limiti;

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LICENZIAMENTI

datori di lavoro, imprenditori e non, che comunque occupino più

di 60 dipendenti; imprese che comunque occupano più di 15 dipendenti e che

abbiano attuato le procedure di mobilità previste dalla legge n. 223/1991, da esubero di Cassa integrazione guadagni straordinaria o da riduzione di personale (art. 5, comma 3 e art. 24, L. n. 223/1991).

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LICENZIAMENTI

VECCHIO REGIME LEGGE N. 92/2012

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LICENZIAMENTI

LICENZAMENTI DISCRIMINATORI

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LICENZIAMENTI

Indipendentemente dal numero dei lavoratori occupati dal datore di lavoro il lavoratore ha diritto in ogni caso alla reintegrazione nel posto di lavoro qualora il licenziamento sia stato intimato per motivi politici, sindacali, religiosi, di razza, di lingua o di sesso, di handicap, di età o basati sull'orientamento sessuale o sulle convinzioni personali ai sensi dell'art. 15, L. n. 300/1970 e dell'art. 4, L. n. 604/1966.

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LICENZIAMENTI

LICENZIAMENTI DISCIPLINARI

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Per essi si continua a fare riferimento alla definizione vigente e vi si comprendono quindi sia il licenziamento per giusta causa che quello per giustificato motivo soggettivo.

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Se il licenziamento viene dichiarato illegittimo:

perché il lavoratore non ha commesso il fatto contestato

perché tale fatto è previsto dai contratti collettivi come configurante motivo di provvedimento disciplinare

il giudice ordina il reintegro ed il risarcimento del danno nella misura massima di 12 mensilità dedotto quanto il lavoratore ha percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attività lavorative, nonché quanto avrebbe potuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di una nuova occupazione.

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Il datore di lavoro e' condannato, altresì, al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dal giorno del licenziamento fino a quello della effettiva reintegrazione, maggiorati degli interessi nella misura legale senza applicazione di sanzioni per omessa o ritardata contribuzione, per un importo pari al differenziale contributivo esistente tra la contribuzione che sarebbe stata maturata nel rapporto di lavoro risolto dall'illegittimo licenziamento e quella accreditata al lavoratore in conseguenza dello svolgimento di altre attività lavorative.

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Conseguenze della illegittimità del licenziamento

Il rapporto di lavoro si intende risolto quando il lavoratore non abbia ripreso servizio entro trenta giorni dall'invito del datore di lavoro, salvo il caso in cui abbia richiesto l'indennità' sostitutiva della reintegrazione nel posto di lavoro Il lavoratore mantiene la possibilità di chiedere l’indennità di 15 mensilità in alternativa al reintegro.Il medesimo regime si applica ai licenziamenti prima della scadenza del periodo di comporto al lavoratore malato e a quelli motivati con l’inidoneità fisica o psichica ma trovati illegittimi dal giudice.

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Negli altri casi di accertata illegittimità del licenziamento disciplinare il giudice condanna ad un risarcimento, senza reintegra, variabile da 12 a 24 mensilità di retribuzione.L’indennità si applica anche ai licenziamenti nulli per vizi di forma o di procedura ma in tale caso l’indennità oscilla tra 6 e 12 mensilità di retribuzione.

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

LICENZIAMENTI ECONOMICI

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Si fa riferimento ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, cioè per cause riconducibili alla impresa e non a comportamenti del lavoratore

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Nel caso di licenziamenti per motivi economici il giudice ove accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento ordina la reintegra e le conseguenze annesse (indennità pari alle retribuzioni perse con un massimo di 12 mensilità)Negli altri casi di illegittimità stabilisce un’indennità a favore del lavoratore tra 12 e 24 mensilità.Qualora emerga che il licenziamento era dovuto a motivi discriminatori o disciplinari si applicano le altre conseguenze

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

Qualora il lavoratore non si sia presentato per riprendere servizio entro 30 giorni dal ricevimento dell'invito del datore di lavoro, nè abbia richiesto entro 30 giorni dalla data del deposito della sentenza l'indennità sostitutiva, il rapporto di lavoro si risolve allo spirare dei termini predetti (art. 18, comma 5, L. n. 300/1970).

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LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

NUOVO REGIME

LICENZIAMENTI

Il nuovo regime si applica ad operai, impiegati e quadri dipendenti da datori di lavoro precedentemente ricadenti sotto l'art. 18 della legge 300/1970 assunti dopo l'entrata in vigore del decreto attuativo.

LICENZIAMENTI

Tuttavia se un datore di lavoro entra nella dimensione cui si applicava l'art. 18 con assunzioni effettuate dopo l'entrata in vigore del decreto attuativo le nuove norme si applicano anche ai lavoratori già in forza.

LICENZIAMENTI

LICENZIAMENTI DICRIMINATORI O NULLI

LICENZIAMENTI

Per i licenziamenti dichiarati nulli perché riconducibili a motivi discriminatori o agli altri casi di nullità previsti dalla legge (ad esempio per causa di matrimonio, per violazione della tutela della maternità o per contratti stipulati per motivi illeciti) il datore di lavoro anche non imprenditore viene condannato alla reintegra indipendentemente dal motivo formalmente addotto

LICENZIAMENTI

La reintegra si applica anche ai licenziamenti dichiarati inefficaci perché intimati in forma orale.

LICENZIAMENTI

Con la condanna alla reintegra il datore di lavoro viene condannato anche al risarcimento del danno consistente nelle retribuzioni maturate dal giorno del licenziamento a quello della reintegra, dedotto quanto percepito nel periodo di estromissione per lo svolgimento di altre attività lavorative.

LICENZIAMENTI

La misura del risarcimento non potrà comunque essere inferiore alla misura di cinque mensilità.Inoltre il datore di lavoro vine condannato al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per tutto il periodo

LICENZIAMENTI

Il lavoratore puo' rinunciare alla reintegra sostituita da una indennità pari a 15 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto non assoggettata a contribuzione la cui richiesta determina la risoluzione del rapporto e deve essere effettuata entro 30 giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia o dall'invito del datore di lavoro se anteriore alla predetta comunicazione

LICENZIAMENTI

Se il lavoratore non riprende servizio entro trenta giorni dall'invito del datore di lavoro il rapporto si intende risolto al trentesimo giorno, salvo il caso in cui il lavoratore abbia optato per la corresponsione della indennità di 15 mensilità alternativa alla reintegra ma aggiuntiva al risarcimento del danno

LICENZIAMENTI

LICENZIAMENTI PER MOTIVI DISCIPLINARI O PER MOTIVI

ECONOMICI

LICENZIAMENTI

Ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo nell'area di applicazione dell'art. 18/300 non si applica piu' la procedura preventiva di conciliazione prevista dall'art. 7 della legge 604/1966 come modificato dalla legge 92/2012 (cosiddetta Fornero)

LICENZIAMENTI

In via generale, nei casi in cui sia accertato che non ricorrono gli estremi del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, soggettivo o per giusta causa il giudice dichiara estinto il rapporto alla data del licenziamento.

LICENZIAMENTI

Inoltre condanna il datore di lavoro al pagamento di una indennità non assoggetta a contribuzione pari a due mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto per ogni anno di anzianità con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mensilità

LICENZIAMENTI

Solo nei casi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa qualora sia accertata l'insussistenza del fatto materiale contestato, rispetto al quale resta estranea ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento, il giudice lo annulla e condanna il datore alla reintegra

LICENZIAMENTI

Inoltre lo condanna al pagamento di una indennità risarcitoria pari all'ultima retribuzione globale di fatto dalla data del licenziamento a quella della reintegra dedotto quanto abbia percepito per altre attività o avrebbe percepito accettando una congrua offerta di lavoro ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo 181/2000.

LICENZIAMENTI

Tale indennità non puo' comunque essere superiore a 12 mensilità.Il datore di lavoro deve inoltre versare i contributi per il periodo interessato Il lavoratore puo' rinunciare alla reintegra a fronte della indennità di 15 mensilità

LICENZIAMENTI

Quest'ultima disciplina si applica anche nel caso di accertato difetto di giustificazione del licenziamento per motivo consistente nell'inidoneità fisica o psichica del lavoratore per intervenuta invalidità per infortunio su lavoro in presenza di possibile repechage, per aggravamento della invalidità preesistente, per modica della condizioni di lavoro

LICENZIAMENTI

Se il licenziamento è intimato con violazione:del requisito di motivazione contestualedella procedura di cui alla'rt. 7 legge 300/1970 GMOil giudice dichiara estinto il rapporto alla data del licenziamento e condanna il datore ad una indennità esente da contributi pari ad una mensilità di retribuzione per ogni anno di servizio con minimo 2 e massimo 12 mensilità

LICENZIAMENTI

Per le frazioni di anno di anzianità di servizio le indennità proporzionali alle anzianità medesime vengono riproporzionate con arrotondamento all'unità delle frazioni di mese pari o superiori a quindici giorni

LICENZIAMENTI

Per il calcolo delle indennità proporzionali alla anzianità di servizio l'anzianità di servizio in caso di lavoratore che passa alle dipendenze di impresa che subentra in appalto si tiene conto della sommatoria di tutti i periodi in cui il lavoratore è stato impiegato nell'attività appaltata

LICENZIAMENTI

Se il licenziamento viene revocato entro 15 giorni dalla comunicazione al datore dell'impugnazione del medesimo il rapporto si intende ripristinato senza soluzione di continuità con diritto del lavoratore alla retribuzione maturata nel periodo e non si applicano i regimi sanzionatori previsti

LICENZIAMENTI

In caso di licenziamento dei lavoratori cui si applica il decreto attuativo, al fine di evitare il giudizio e ferma la possibilità di addivenire ad ogni altra modalità di conciliazione prevista dalla legge, il datore, entro i termini di impugnazione stragiudiziale del licenziamento (60 giorni) io datore di lavoro puo' offrire un importo per la rinuncia alla impugnazione del licenziamento

LICENZIAMENTI

Tale offerta puo' avvenire in: sede di conciliazione amministrativa, sede di conciliazione sindacale,sede di commissione di certificazione

LICENZIAMENTI

L'importo dell'offerta, che non costituisce reddito imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e non è soggetta a contribuzione, deve essere pari ad una mensilità di retribuzione per ogni anno di anzianità con un minimo di 2 ed un massimo di 18

LICENZIAMENTI

L'offerta deve avvenire con la consegna di un assegno circolare la cui accettazione da parte del lavoratore comporta l'estinzione del rapporto alla data del licenziamento e la rinuncia all'impugnazione del medesimo anche se già proposta

LICENZIAMENTI

DATORI NELL'AREA DELLA TUTELA OBBLIGATORIA

LICENZIAMENTI

Per i datori di lavoro che erano soggetti alla tutela obbligatoria non si applica la reintegra per i casi di licenziamento per giusta causa e giustificato motivo soggettivo per constatazione della inesistenza del fatto materiale contestato

LICENZIAMENTI

Per tali datori di lavoro le indennità proporzionali alla anzianità di servizio vengono dimezzate e non possono comunque superare le 6 mensilità

LICENZIAMENTI

Ai datori di lavoro non imprenditori che svolgono senza fine di lucro attività di natura politica, sindacale, culturale, di istruzione ovvero di religione o di culto si applica la disciplina del decreto attuativo

LICENZIAMENTI

LICENZIAMENTI COLLETTIVI

LICENZIAMENTI

In caso di licenziamento collettivo intimato senza l'osservanza della forma scritta si applica il regime della reintegra piena.In caso di violazione delle procedure o dei criteri di scelta si applica l'indennità pari a 2 mesi per ogni anno di anzianità con minimo di 4 e massimo di 24.

LICENZIAMENTI

Ai licenziamenti cui si applicano le norme del decreto attuativo non si applica particolare procedura processuale introdotta dalla legge 92 del 2012 che resta pertanto limitata a quelli che rientrano nelle tutele precedenti (dipendenti di datori di lavoro sotto l'art. 18 assunti prima dell'entrata in vigore del decreto attuativo)

LICENZIAMENTO VECCHIO REGIME NUOVO REGIME

DISCRIMINATORIO O NULLO PER QUALSIASI DATORE

REINTEGRA E RETRIBUTZIONI ARRETRATE CON UN MINIMO DI 5 MENSILITA'

REINTEGRA E RETRIBUTZIONI ARRETRATE CON UN MINIMO DI 5 MENSILITA'

DISCIPLINARE SOPRA 15 MANCANZA DEL FATTO O ECCESSO RISPETTO A CCNL

REINTEGRA E RISARCIMENTO CON MASSIMO 12 MENSILITA'

REINTEGRA E RISARCIMENTO CON MASSIMO 12 MENSILITA'

DISCIPLINARE SOPRA 15 ALTRI CASI

INDENNITA' DA 12 A 24 MESI 2 MESI PER OGNI ANNO DI ANZIANITA' CON MINIMO 4 E MASSIMO 24

NULLO PER MOTIVI DI FORMA

INDENNITA' TRA 6 E 12 MESI INDENNITA' DI UN MESE PER ANNO DI ANZIANITA' CON MINIMO 2 E MASSIMO 12

PER MOTIVI ECONOMICI INDENNITA' DA 12 A 24 MENSILITA'PER MANIFESTA INFONDATEZZA REINTEGRO E RETRIBUZIONI CON MASSIMO DI 12

2 MESI PER OGNI ANNO DI ANZIANITA' CON MINIMO 4 E MASSIMO 24

LICENZIAMENTI

Appare che le innovazioni rispetto al regime precedente sono due:

riduzione sensibile dell'area della reintegradefinizione certa della sanzione in caso di dichiarata illegittimità del licenziamento Ciò riduce la discrezionalità del magistrato e consente una previsione affidabile delle conseguenze della dichiarazione di illegittimità

LICENZIAMENTI

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

Viene istituito presso l'INPS un Fondo apposito per finanziare politiche attive per la ricollocazione dei lavoratori in stato di disoccupazione involontaria

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

Il lavoratore licenziato illegittimamente:

per giustificato motivo oggettivoper licenziamento collettivo

ha diritto di ricevere dal Centro per l'impiego un voucher rappresentativo della dote individuale di ricollocazione

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

Il diritto al voucher è condizionato dal fatto che il lavoratore effettui la procedure di definizione del profilo personale di occupabilità ai sensi del decreto attuativo della legge delega 10 dicembre 2014, n.183

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

Il voucher, presentato ad una agenzia per il lavoro pubblica o privata da diritto a sottoscrivere il contratto di ricollocazione che prevede:

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

il diritto del lavoratore a una assistenza appropriata nella ricerca della nuova occupazione, programmata, strutturata e gestita secondo le migliori tecniche del settore, da parte dell'agenzia,

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

il diritto del lavoratore alla realizzazione da parte dell'agenzia di iniziative di ricerca, addestramento, formazione o riqualificazione professionale mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e appropriati in relazione alla capacità del lavoratore e alle condizioni del mercato del lavoro nella zona ove il lavoratore è stato preso in carico

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

il dovere del lavoratore di porsi a disposizione e di cooperare con l'agenzia nelle iniziative da essa predisposte

CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

L'ammontare del voucher è proporzionato in relazione al profilo personale di occupabilità e l'agenzia ha diritto a incassarlo a risultato ottenuto secondo quanto stabilito dal decreto attuativo citato da emanare

NUOVA ASSICURAZIONE SOCIALE per l'IMPIEGO

NASpI

Il secondo decreto legislativo attuativo delle legge 14 dicembre 2014, n. 183, introduce modifiche rilevanti all'ASpI sia per la semplificazione rispetto alle due tipologie precedenti sia per l'ampliamento della platea dei potenziali fruitori

Il nuovo istituto sostituisce sia l'ASpI che la MiniASpI con riferimento agli eventi di disoccupazione verificatisi

dal1° maggio 2015

BENEFICIARI

Lavoratori dipendenti con esclusione:

dei dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni

degli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato

Per avere diritto al trattamento, i destinatari devono avere perduto involontariamente la propria occupazione; devono inoltre possedere congiuntamente i seguenti requisiti:

trovarsi in stato di disoccupazione (ex art. 1, co. 2, lett. c, del D.Lgs. 21 aprile 2000, n° 181);

far valere almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l'inizio della disoccupazione;

far valere 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei 12 mesi che precedono l'inizio della disoccupazione.

In deroga alla norma generale spetta anche ai lavoratori che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa e nel caso di risoluzione consensuale nell'ambito delle procedure di cui alla legge 92/2012 per i licenziamenti collettivi nelle imprese soggette all'art. 18 della legge 300/1970 peraltro abrogate dal decreto legislativo sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti

CALCOLO E MISURA

Per calcolare la misura della NASpI si parte dalla somma delle retribuzioni degli ultimi quattro anni, comprensiva di tutti gli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicando il risultato per 4,33

Per le retribuzioni medie di cui sopra inferiori a € 1.195 mensili (valore valido per il 2015; successivamente verrà rivalutato annualmente) l'importo della indennità è pari al 75% della retribuzione medesima.

Nei casi di importi superiori il valore dell'indennità è pari al 75% di € 1.195 aumentato di una somma pari al 25% della differenza tra il predetto importo e quello della retribuzione

Comunque, l’indennità NASpI non potrà in ogni caso superare nel 2015 l’importo mensile massimo di Eu. 1.300; anche tale limite verrà poi rivalutato annualmente.

Esempio

Retribuzione media pari a € 2.000NASpI= 75% di 1.195 + 25% di (2.000 – 1.195) 805 =896,25 + 201,25 = 1097,50

L'indennità subisce una riduzione del 3% ogni mese a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione

L'indennità è esente da prelievo previdenziale

DURATA

L'indennità viene corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni.

Ne consegue che la durata massima è di 24 mesi, ma per gli eventi verificatisi dal 1° gennaio 2017 non potrà superare le 78 settimane (cioè 18 mesi).

La durata è uguale per tutti,sia a regime che nel periodo transitorio, superando le differenze per età che esistevano nella precedente normativa

La domanda per la NASpI è presentata all’INPS in via telematica, entro il termine di decadenza di 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Il trattamento spetta a decorrere dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda e, in ogni caso, non prima dell’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro.

L’erogazione dell'indennità è condizionata, a pena di decadenza :

a) alla permanenza dello stato di disoccupazione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni;

b) alla regolare partecipazione alle iniziative di attivazione

lavorativa nonché ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai Servizi competenti ai sensi dell’art.1 comma 2 lett. g) del decreto legislativo 21 aprile 2000 n.181 e successive modificazioni.

Con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di natura non regolamentare, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo in esame, saranno determinate le condizioni e le modalità per l’attuazione delle disposizioni di cui sopra nonché il sistema di sanzioni in caso di inottemperanza agli obblighi di partecipazione alle azioni di politica attiva

Il lavoratore può richiedere all’Inps la liquidazione anticipata, in unica soluzione, del trattamento spettante e non ancora percepito per l'avvio di una attività di lavoro autonomo o di impresa individuale o per associarsi in cooperativa di lavoro, perdendo però il diritto alla contribuzione figurativa ed all‘eventuale assegno per il nucleo familiare.

Se, però, prima della scadenza del periodo per cui gli è riconosciuta la liquidazione anticipata della NASpI il lavoratore instaura un rapporto di lavoro subordinato, sarà tenuto a restituire per intero l’anticipazione ottenuta (ovviamente, salvo il caso in cui il rapporto di lavoro subordinato sia instaurato con la cooperativa per la cui associazione aveva ottenuto l’anticipazione stessa).

NASpI E PRESTAZIONE DI LAVORO

Il lavoratore in corso di fruizione della NASpI che instauri un rapporto di lavoro subordinato il cui reddito annuale sia superiore al reddito minimo escluso da imposizione fiscale decade dalla prestazione, salvo il caso in cui la durata del rapporto di lavoro non sia superiore a sei mesi. In tale caso la prestazione è sospesa d’ufficio per la durata del rapporto di lavoro e fino a un massimo di sei mesi.

Il lavoratore in corso di fruizione della NASpI che instauri un rapporto di lavoro subordinato il cui reddito annuale sia inferiore al reddito minimo escluso da imposizione mantiene la prestazione, a condizione che comunichi all'INPS entro un mese dall'inizio dell'attività il reddito annuo previsto.

In caso di mantenimento della NASpI, la prestazione è ridotta nei medesimi termini di cui all’articolo 10 (ved. slide successiva) per la prestazione di lavoro autonomo

Il lavoratore in corso di fruizione di NASpI che intraprenda un’attività lavorativa autonoma, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, deve informare l'INPS entro un mese dall'inizio dell'attività, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarne.

La NASpI sarà ridotta di un importo pari all'80 per cento del reddito previsto, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra la data di inizio dell'attività e la data in cui termina il periodo di godimento dell’indennità o, se antecedente, la fine dell'anno.

La riduzione è ricalcolata d'ufficio al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

Il lavoratore esentato dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi è tenuto a presentare all’INPS un'apposita autodichiarazione concernente il reddito ricavato dall'attività lavorativa autonoma.

CONTRIBUZIONE FIGURATIVA

Il periodo di spettanza della NASpI è coperto da contribuzione figurativa, rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per 4,33Detta retribuzione va, comunque, considerata entro un limite massimo pari a 1,4 volte l’importo massimo mensile NASpI per l’anno in corso (quindi, per il 2015: 1300 x 1,4 = 1820).

Pertanto, la contribuzione relativa all'assicurazione generale obbligatoria per i.v.s. versata in relazione all‘eventuale attività di lavoro (sia subordinato che autonomo) svolta contemporaneamente al percepimento della NASpI non dà luogo ad accrediti contributivi, ed è riversata integralmente alla relativa Gestione Prestazioni Temporanee.

DECADENZA DAL DIRITTO AL TRATTAMENTO

Il lavoratore decade dal diritto al trattamento nei seguenti casi:

perdita dello stato di disoccupazione; inizio di attività lavorativa subordinata senza

provvedere alle comunicazioni sopra illustrate; inizio di attività lavorativa autonoma senza

provvedere alle comunicazioni sopra illustrate; raggiungimento dei requisiti di pensionamento di

vecchiaia o anticipato; acquisizione del diritto all'assegno ordinario di

invalidità salvo opzione per la NASpI; violazione delle regole di condizionalità.

DISPOSIZIONI VARIE

Per i soci lavoratori delle cooperative e per il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, a decorrere dal 1 maggio 2015 la misura del trattamento è allineata a quella degli altri lavoratori

Si ritiene, pertanto, che il finanziamento della nuova indennità venga effettuato con le medesime modalità in atto per l'ASpI (contributo ordinario = 1,31% + 0,30%; contributo aggiuntivo per contratti a tempo determinato = 1,40%; oltre al ticket [o, meglio, balzello] sui licenziamenti introdotto dall’art. 2, co. 31, della L. 92/2012).

Alla NASpI si applicano le norme già operanti in materia di ASpI in quanto compatibili.

ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONEASDI

Per fornire un’ulteriore tutela di sostegno al reddito ai lavoratori percettori della nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego in via sperimentale per il 2015, dal 1° maggio 2015, viene istituito l’assegno di disoccupazione

Requisiti

Saranno beneficiari dell’Asdi i lavoratori che abbiano fruito della Naspi per la sua intera durata senza trovare occupazione e che si trovino in condizione economica di bisogno in termini di Isee, definita con decreto del ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con l’Economia.

Per il primo anno di applicazione, l’Asdi è riservato prioritariamente ai lavoratori appartenenti a nuclei familiari con minorenni e ai lavoratori in età vicina al pensionamento, ma che non abbiano ancora maturato i relativi requisiti. Al termine del primo anno di applicazione, le modalità di estensione dell’Asdi a tutta la platea di beneficiari della Naspi sono affidate a un decreto del ministro del Lavoro, di concerto con l’Economia, fermo restando il limite delle risorse disponibili in uno specifico Fondo istituito presso il Lavoro.

Trattamento

L’Asdi potrà essere erogato per una durata massima di sei mesi e sarà pari al 75% dell’ammontare dell’ultima Naspi percepita, se non superiore alla misura dell’assegno sociale (447,61 euro mensili per il 2014). Questo importo potrà essere incrementato in base ai carichi familiari, con modalità specificate con decreto Lavoro-Economia.

L'Asdi è condizionato all’adesione a un progetto personalizzato redatto dai competenti servizi per l’impiego, che dovrà contenere specifici impegni di ricerca attiva di lavoro, di partecipazione a iniziative di orientamento e formazione e di accettazione di adeguate proposte di lavoro le cui caratteristiche verranno definite dal Lavoro, di concerto con l’Economia,

DIS-COLL

In attesa degli interventi di semplificazione, modifica o superamento dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa, si estende, in via sperimentale, ai lavoratori che prestano l’attività con questa forma contrattuale una indennità mensile di disoccupazione denominata Dis-coll. Essa ha come destinatari i collaboratori coordinati e continuativi con o senza modalità a progetto, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, non pensionati e privi di partita Iva, che abbiano perduto involontariamente l’occupazione nel periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2015.

Per l'accesso alla prestazione è necessario che ricorrano congiuntamente i seguenti requisiti: a) al momento della domanda di prestazione permanga lo stato di disoccupazione; b) possano essere fatti valere almeno tre mesi di contribuzione nel periodo tra il 1° gennaio dell'anno solare precedente e la cessazione dal lavoro; c) vi sia, nell'anno solare in cui si verifica la cessazione dal lavoro, un mese di contribuzione oppure un rapporto di collaborazione di durata pari almeno a un mese e che abbia dato luogo a un reddito almeno pari alla metà dell’importo che dà diritto all'accredito di un mese di contribuzione.

Per il calcolo dell'indennità si tiene conto del reddito imponibile ai fini previdenziali come risultante dai versamenti contributivi effettuati relativamente ai rapporti di collaborazione, intrattenuti nell'anno in cui si è verificato l'evento di cessazione dal lavoro e in quello solare precedente, diviso per il numero di mesi di contribuzione, o loro frazione.

La misura è come la NASpI compreso il decalage nel tempo

LEGGE DI STABILITA' 2015

ANTICIPAZIONE DEL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO

LEGGE DI STABILITA' 2015

La misura viene introdotta in via sperimentale per i periodi di paga intercorrenti tra l' 1 marzo 2015 ed il 30 giugno 2018

LEGGE DI STABILITA' 2015

Possono usufruire della misura i lavoratori dipendenti da datori di lavoro privati, esclusi i lavoratori domestici e quelli impegnati pressi datori di lavoro agricoli

LEGGE DI STABILITA' 2015

La normativa non si applica ai datori di lavoro sottoposti a procedure concorsuali e alle aziende dichiarate in crisi di cui all'art. 4 della legge n. 297/1982

LEGGE DI STABILITA' 2015

Per usufruire della misura tali lavoratori devo avere in corso un rapporto di lavoro col medesimo datore di lavoro da almeno sei mesi

LEGGE DI STABILITA' 2015

Tali lavoratori possono chiedere al datore di lavoro di percepire la quota maturanda del TFR al netto del contributo di cui all'art. 3 della legge 297/1982 (0,5% contribuzione aggiuntiva) compresa quella eventualmente destinata ad una forma di previdenza complementare

LEGGE DI STABILITA' 2015

Tale quota sarà liquidata mensilmente come parte integrativa della retribuzione

LEGGE DI STABILITA' 2015

Tale quota non sarà imponibile ai contributi previdenziali ma sarà assoggettata a tassazione ordinaria

LEGGE DI STABILITA' 2015

La manifestazione della volontà di usufruire della norma, una volta espressa, è irrevocabile fino al 30 giungo 2018

LEGGE DI STABILITA' 2015

La richiesta al datore di lavoro deve essere presentata entro i termini definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che stabilirà le modalità di attuazione della normativa

LEGGE DI STABILITA' 2015

In caso di mancata espressione della volontà si continua ad applicare il regime vigente

LEGGE DI STABILITA' 2015

Di tali somme non si tiene conto per la determinazione del reddito utile per l'applicazione dello sgravio degli 80 euro mensili

LEGGE DI STABILITA' 2015

Il legislatore tende a farsi carico del costo finanziario della misura soprattutto per i datori di lavoro sotto i 50 dipendenti.

LEGGE DI STABILITA' 2015

I datori di lavoro che non intendono corrispondere con risorse proprie la quota maturanda possono accedere ad un finanziamento assistito da garanzia rilasciata da apposito fondo istituito presso l'INPS e dalla garanzia dello Stato quale ultima istanza

LEGGE DI STABILITA' 2015

Il finanziamento è altresì assistito dal privilegio speciale di cui all'art. 46 del testo unico in materia bancaria e creditizia di cui al D. Lgs. 358/93 e successive modifiche relativo alla costituzione dei privilegi nei finanziamenti

LEGGE DI STABILITA' 2015

I datori di lavoro fino ed oltre 50 dipendenti che non accedano alla garanzia del fondo usufruiscono per le quote maturande pagate del medesimo beneficio spettante ai datori di lavoro in caso di destinazione delle quote, da parte del lavoratore, alla previdenza complementare.

LEGGE DI STABILITA' 2015

I datori di lavoro con meno di 50 dipendenti che accedano alla garanzia del fondo ed ai quali non si applichino i benefici di cui sopra versano un contributo mensile al fondo pari a 0,2 punti percentuali della retribuzione imponibile ai fini previdenziali nella stessa percentuale della quota maturanda liquidata

LEGGE DI STABILITA' 2015

Per accedere ai finanziamenti garantiti i datori di lavoro devono richiedere all'INPS apposita certificazione del trattamento di fine rapporto maturato da ciascun lavoratore in relazione ai montanti retributivi dichiarati.

LEGGE DI STABILITA' 2015

Sulla base della certificazione i datori di lavoro possono chiedere un finanziamento presso una delle banche convenzionate aderenti all'accordo da stipulare tra Ministero del Lavoro e ABI

LEGGE DI STABILITA' 2015

I tassi applicati a tali finanziamenti non possono essere superiori, comprensivi di ogni eventuale onere, al tasso di rivalutazione della quota del TFR

LEGGE DI STABILITA' 2015

Il fondo è istituito presso l l'INPS con dotazione iniziale per il 2015 di 100 milioni a carico dello stato e verrà successivamente alimentato dal versamento dello 0,2% di cui sopra

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