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Corso di Marketingprof. Gandolfo DOMINICI
Kerin ed al. 2007
Comunicazione aziendale
Corso di Marketingprof. Gandolfo DOMINICI
Kerin ed al. 2007
Evoluzione : Dall’informazione alla Comunicazione d’impresa
Informazione
e
Comunicazione
Comunicazione di marketing
Comunicazione d’impresa
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Kerin ed al. 2007
L’informazione è la trasmissione di notizie, fatti e dati da un emittente ad un destinatario; ha come effetto la modifica della conoscenza in chi la riceve, è un processo a una via
L’informazione
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Kerin ed al. 2007
La comunicazione è l’attività volta ad ottenere una modifica del comportamento dei destinatari attraverso l’informazione.
La causa del comportamento di altri è la relazione, dovuta all’informazione, tra l’emittente ed il destinatario.
Essa è pertanto un attività d’informazione in cui si considerano sia l’informazione trasmessa sia l’informazione (feedback) che si ottiene, perché questa seconda rende possibile la relazione fra i due comportamenti di efficacia reciproca.
La comunicazione è dunque un processo a due vie, da chi comunica a chi è destinatario della comunicazione.
La comunicazione
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Kerin ed al. 2007
La comunicazione: il paradigma di Lasswell
C H I
(e m itte nte )
C H E C O S A
(m e s s a g g io )
T R A M IT E Q U A L E C A N A L E (me dia )
A C H I
(ta rg e t)
C O N Q U A L I
E FFE T T I
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Processo di comunicazione
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Kerin ed al. 2007
Comunicazione di marketing
Mira al miglioramento delle relazioni tra l’impresa ed il mercato di sbocco;
E’ una funzione dell’ impresa, enti ed istituzioni volta ad influenzare la domanda dei consumatori a favore dei beni e servizi che essa produce o esercita;
Il suo scopo principale è di promuovere l’affermazione dell’impresa sul mercato tramite l’affermazione del prodotto.
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Kerin ed al. 2007
Comunicazione d’impresa
La comunicazione di marketing non è sufficiente ad affrontare tutte le problematiche di comunicazione di un azienda moderna.
L’azienda moderna si trova a dover gestire un sistema complesso di comunicazioni rivolte a destinatari diversi
Per poter raggiungere tutti questi destinatari l’azienda deve utilizzare un mix di componenti che possano garantire la massima efficienza della comunicazione.
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I destinatari della comunicazione d’impresa
•Concorrenti
•Consumatori/clienti
•Fornitori
•Finanziatori
•Shareholders
•Lavoratori
•Ambiente socioistituzionale
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Target dei due tipi di comunicazione
● ORGANIZZAZIONI SINDACALIORGANIZZAZIONI SINDACALI
● DIPENDENTIDIPENDENTI
● FORZA DI VENDITAFORZA DI VENDITA
● FORNITORI INTEGRATI FORNITORI INTEGRATI
VERTICALMENTEVERTICALMENTE
● CLIENTI INTEGRATI CLIENTI INTEGRATI
VERTICALMENTEVERTICALMENTE
● AZIONISTIAZIONISTI
● DIPENDENTI POTENZIALIDIPENDENTI POTENZIALI
● OPINIONE PUBBLICAOPINIONE PUBBLICA
● FORNITORI ESTERNIFORNITORI ESTERNI
● CONSUMATORICONSUMATORI
● OPINION LEADERSOPINION LEADERS
● INTERMEDIARI FINANZIARIINTERMEDIARI FINANZIARI
● CONCORRENTICONCORRENTI
● MERCATO FINANZIARIOMERCATO FINANZIARIO
● POTENZIALI AZIONISTIPOTENZIALI AZIONISTI
COMUNICAZIONEINTERNA
COMUNICAZIONEESTERNA
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Le 4 aree della comunicazione d’impresa
comunicazione commerciale
comunicazione istituzionale
comunicazione gestionale
comunicazione economico-finanziaria
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Ha il fine di generare maggiori volumi di vendita, miglioramenti di notorietà e immagine;
Il risultato più importante è sintetizzabile nell’ Il risultato più importante è sintetizzabile nell’
affermazione della marca.affermazione della marca.
La comunicazione commerciale
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Implementa e rinforza l’identità e la cultura d’impresa,
incentiva lo sviluppo delle conoscenze, delle capacità
gestionali e strategiche dell’impresa. Alimenta i processi di
apprendimento che consentono di accrescere le competenze
distintive d’impresa presupposto necessario per lo sviluppo
delle capacità di innovazione e differenziazionecapacità di innovazione e differenziazione.
La comunicazione gestionale
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l’impresa, comunicando la sua missione e la sua identità ottiene collaborazione e consenso. Un’azienda ben inserita nel proprio contesto sociale ed economico riesce a svolgere meglio la propria missione.
L’azienda ottiene credibilità strategicaL’azienda ottiene credibilità strategica.
La comunicazione istituzionaleLa comunicazione istituzionale
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Una corretta e articolata informativa sui contenuti e sui
risultati dell’attività dell’impresa è necessaria per poter
ottenere la fiducia dei portatori di risorse interni
(management, azionisti, dipendenti) ed esterni (finanziatori,
istituti di credito,fornitori, società finanziarie). L’azienda L’azienda
ottieneottiene credibilità reddituale, patrimoniale e finanziariacredibilità reddituale, patrimoniale e finanziaria.
La comunicazione La comunicazione economico-finanziariaeconomico-finanziaria
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Comunicazione di massa v/s
Comunicazione interpersonale
Comunicazione di massa: è una comunicazione volontaria, per mezzo di un media comunicante e di una organizzazione apposita, di un messaggio rivolto ad un target prestabilito ma
comunque recepito da un pubblico numeroso e distante;
Comunicazione interpersonale (121): è quella che avviene direttamente, volontariamente o involontariamente,
tra due op più individui.
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L’immagine dell’impresa
L’immagine è l’identità percepita dell’impresa.
E’ indicatore di credibilità strategica e reddituale dell’impresa cioè della sua capacità relazionale.
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Il communication mix
• Pubblicità
• Vendita personale
• Relazioni pubbliche
• Promozione delle vendite
• Direct marketing
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Fonte: Guatri ed al, M
arketing, McG
raw H
ill, 1999
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La comunicazione integrata di marketing
• Il target
• Ciclo di vita del prodotto
• Caratteristiche del prodotto
• Le fasi del processo decisionale
• Strategie di canale push e pull
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Lo sviluppo del piano di comunicazione integrata di marketing
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Pianificazione del piano di comunicazione
1. Identificazione del pubblico obiettivo
2. Definizione degli obiettivi della comunicazione
3. Determinazione del budget
4. Selezione degli strumenti di comunicazione da adottare
5. Progettare la comunicazione
6. Definire la tempistica
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Modello A.I.D.A.Modello A.I.D.A.
Attenzione
Interesse
Desiderio
Azione
Cognitivo
Affettivo
Comportamentale
Obiettivi della comunicazione
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Lo sviluppo della campagna di comunicazione
1. Determinazione del target
2. Determinazione del budget
3. Determinazione dell’agenzia pubblicitaria e dei margini di delega nello sviluppo della campagna
4. Media planning
5. Scelta del messaggio
6. Scelta delle metodologie di feedback dell’efficacia della pubblicità
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Gli obiettivi della pubblicità
Informare dell’esistenza di un nuovo prodotto o di nuove caratteristiche Informare dell’esistenza di un nuovo prodotto o di nuove caratteristiche Indurre alla prova del prodottoIndurre alla prova del prodotto
Acquisire nuovi clientiAcquisire nuovi clientiIncrementare l’uso del prodottoIncrementare l’uso del prodotto
Produrre o incrementare la fedeltà alla marcaProdurre o incrementare la fedeltà alla marcaMigliorare immagine del prodotto o dell’aziendaMigliorare immagine del prodotto o dell’azienda
Sollecitare l’interesse per il prodottoSollecitare l’interesse per il prodotto
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Criterio razionale per la determinazione del budget pubblicitario
Vantaggi e
oneri
della
pubblicit à
0 α β γ Ammontare della spesa pubblicitaria
vantaggi
oneri
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Criterio razionale per la determinazione del
budget pubblicitario
Limitazioni del metodo:Limitazioni del metodo:•Capacità produttiva effettiva dell’impresa
•Capacità finanziaria dell’impresa
•Propensione al rischio
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Altri criteri per la determinazione del budget
pubblicitario
•Percentage of Past Sales Method (metodo della percentuale sulle vendite passate)
•Percentage of Future Sales Method (metodo della percentuale sulle vendite future)
•ObjectiveTask Method (metodo degli obiettivi da raggiungere)
•Competitive Parity Method (metodo della parità con la concorrenza)
•Allyoucanafford Method (metodo dell’importo disponibile)
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•Returnon Investment Method (metodo del rendimento dell’investimento)
•Fixedsumperunit Method (metodo dell’importo fisso per unità di prodotto)
•DefensiveOffensive Method (metodo della difesaoffesa)
•Metodi matematici
Altri criteri per la determinazione del budget
pubblicitario
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TELEVISIONE RADIO STAMPA AFFISSIONI CINEMA
IMMEDIATA E
AMPIA
COPERTURA
EFFICACIA
ALTISSIMA
EFFICACIA
MEDIOCRE
EFFICACIA
MEDIOCRE
EFFICACIA
ALTA
EFFICACIA
SCARSAFORTE E
VELOCE
RIPETIZIONE
EFFICACIA
ALTA
EFFICACIA
ALTA
EFFICACIA ALTA per i quotidiani,
SCARSA per i periodici
EFFICACIA
ALTA
EFFICACIA
SCARSA
SEGMENTAZIONE
EFFICACIA
MEDIOCRE
EFFICACIA
MEDIOCRE
ALTISSIMA per la
specializzata, BUONA per la
periodica
EFFICACIA
SCARSA
EFFICACIA
MEDIOCREDUTTILITA'
GEOGRAFICA
MEDIOCRE per le emittenti
locali*, SCARSA per le
emittenti nazionali
ALTA per le radio locali , SCARSA
per le
nazionali
ALTISSIMA per i
quotidiani, MEDIOCRE
per i periodici
EFFICACIA
ALTISSIMA
EFFICACIA
ALTA
Media Planning (fattori d’uso)
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● effetto di spostamento (traslazione della curva di domanda)
● effetto di modificazione (cambiamento di pendenza della curva di domanda)
Gli effetti della comunicazione pubblicitaria sulla domanda
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Kerin ed al. 2007
L’effetto di spostamento sulla curva di domanda
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L’effetto di modificazione sulla curva di domanda
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Associazione degli effetti di modificazione e spostamento
Se lo spostamento non raggiunge una certa ampiezza si verifica l’effetto spezzata
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Modello di Vidale e Wolfe (1957)
0tR R e λ−=
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Modello di BenjaminJollyMaitlandla variazione del tasso di ricavo al tempo t è espressa da:
tt t
S RRkC R
t Sδ λδ
−� �= −� �� �
dove:Rt
δδ
tCtR
λ
= variazione del tasso di ricavo al tempo t
= tasso di ricavo al tempo t
= spesa pubblicitaria al tempo t
= costante di riduzione dei ricavi
S = livello di saturazione
k = costante di efficacia della comunicazione
Max Ricavo da budgetS=
max n utenti raggiungibili
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I diversi tipi di pubblicità (1)
Pubblicità di prodotto
• Pioneristica
• Competitiva
• promemoria
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I diversi tipi di pubblicità (2)
Pubblicità istituzionale (per l’immagine dell’impresa)
• Advocacy advertising
• Pioneristica
• Competitiva
• Promemoria
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Valutazione del piano pubblicitario
Posttest pubblicitario:
Ricordo spontaneo
Ricordo stimolato
Verifica degli atteggiamenti
Verifica sulle richieste
Test sulle vendite
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IMPRESA UTENTE
AGENZIA PUBBLICITARIA CENTRO MEDIA
CONCESSIONARIA
MEZZI
Gi attori del mercato dellapubblicità
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L’importanza della pubblicità televisiva
Secondo Herbert Krugman l’efficacia dellatelevisione è dovuta al fatto che essa è uno
strumento di comunicazione “debole”. Ilricevente si trova in una situazione di
coinvolgimento “minimale” che non implica unprocesso valutativo attivo così che il messaggio
possa raggiungere gli strati più profondi dellamemoria.
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La comunicazione pubblicitaria televisiva in Italia
La pubblicità televisiva nasce in Italia nel 1957 con il“programma
contenitore” Carosello. Da allora si è evoluta con l’evolversi della
concezione stessa di comunicazione televisiva.
Umberto Eco evidenzia come la comunicazione televisiva in Italia ha
attraversato due fasi:
1. La “Paleotelevisione”
2. La “Neotelevisione”
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Modalità di comunicazione pubblicitaria televisivaModalità di comunicazione pubblicitaria televisiva
Spot: è un cortometraggio pubblicitario di breve durata (dai 7” ai 90”)
Sponsorizzazione radiotelevisiva: l’azienda emittente sponsorizza un programma televisivo al fine di ottenere un beneficio di immagine dall’associazione del proprio marchio al programma;
Telepromozioni: sono l’inserimento di un marchio d’azienda o di prodotto all’interno di un programma televisivo di cui diviene parte integrante.
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Il palinsesto televisivo
E’ la scaletta di programmazione delle trasmissioni da parte di una
emittente televisiva secondo una disposizione logica dei programmi nelle
varie fasce orarie. Le fasi dell’elaborazione del palinsesto sono:
– Palinsesto annuale: per la pianificazione degli investimenti e l’impostazione della linea editoriale
– Palinsesto stagionale: con cui si definiscono le tipologie dei programmi da inserire nelle diverse fasce orarie
– Palinsesto operativo: indica dettagliatamente i titoli e la programmazione di tutto ciò che verrà trasmesso
– Palinsesto pubblicitario: contenente la programmazione dettagliata dei messaggi pubblicitari all’interno del palinsesto operativo
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Politiche di palinsesto
Competitive programming
Counter programming
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Variabili strategiche nelle politiche di palinsesto
Target per fascia oraria Performance in termini di target raggiunto Rapporto tra i programmi (effetto trainante) Collocazione dei break pubblicitari all’interno ed all’esterno dei
programmi Limiti legislativi ed interassociativi* di affollamento pubblicitario
*UPA, ASSAP, Assomedia/Sipra 1998
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Collocazione dei break pubblicitari
Collocazione dei break rispetto alla curva di ascolto
0
5000
10000
15000
20000
25000
30000
35000
40000
fascia oraria
asco
lto
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Il genere televisivo
Il termine “genere” identifica il contenuto del
programma e rappresenta la categoria stilistica e
di contenuto in base alla quale si classificano le
diverse tipologie di programmi
Esso è l’insieme delle regole di comunicazione
decodificabili grazie alla competenza
comunicativa dei destinatari
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La creazione del programma televisivo
Parte da un’idea che si sviluppa in un “format”
Il format è il layout strutturale, il modo di collocare il contenuto di un programma
Il format è un bene immateriale che può essere trasferito (Stranamore, Il Grande Fratello, etc. sono tutti format acquistati dall’estero)
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Audience
L’audience è il numero di persone che ne ha seguito una
frazione pari, in genere, alla metà della durata
dell’intervallo temporale di riferimento.
Audience televisiva
Audience pubblicitaria
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Share
È la quota percentuale degli spettatori rispetto al totale degli ascoltatori televisivi nell’intervallo temporale considerato
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Reach
Il Reach (o contatti netti) è il numero di spettatori che vedono un programma per almeno un minuto
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Penetrazione: è la quota di spettatori rispetto al totale della popolazione (inclusi quelli che non guardano la televisione) nell’intervallo di tempo considerato
Percentuale di permanenza: è il rapporto percentuale tra il numero di minuti di trasmissione seguiti dagli spettatori e l’intervallo di tempo considerato
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Copertura: è il numero di individui raggiunti dal messaggio in un intervallo di tempo;
Contatti utili: è il grado di copertura (numero di contatti) riguardante il target nella fascia oraria
Frequenza: è il numero di volte, nel periodo di tempo considerato, in cui il pubblico entra in contatto con il mezzo di comunicazione o con il messaggio
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Indagine Definizione del fruitore
Collettivit à Campione Metodo di rilevazione
Periodo di rilevazione
AUDITEL chi abbia guardato la TV almeno 1
minuto nelle 24h
Popolazione
+ 4 anni
5000 familgie
"meterizzate"
Meter con push
bottom
365 giorni l'anno
24 ore su 24AUDIPRESS chi abbia letto o
sfogliato almeno una testata
Popolazione
+ 14 anni 36.000
Interviste personali a domicilio
Febbraio, Marzo, Aprile, Ottobre, Novembre, Dicembre.AUDIRADIO chi abbia ascoltato
la radio almeno 15 minuti nelle 24h
precedenti
Popolazione
+ 11 anni
52.000
Interviste
telefoniche
4 bimestri
I.C.S.A. chi sia passato
davanti all'impianto
di affissione
Popolazione
residente
nel comune
+15 anni
400 nelle citt à medie 2000 nelle citt à con oltre 1 milione di abitanti
Interviste a
domicilio e
censimento delle
posizioni di
affissione
non puntuale
RICERCHE MEDIA
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La scelta del messaggio pubblicitario
Contenuto del messaggio
(cosa dire, che sistema di persuasione usare)
Struttura del messaggio
(come dirlo, che strumenti e che struttura usare)
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Contenuto del messaggio
Emotivo
Razionale
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Fasi per l’implementazione di uno spot pubblicitario
L’idea: è la base creativa dello spot
La sceneggiatura: è la definizione della durata e della narrazione (musiche, suoni, dialoghi, ecc.) che avrà lo spot;
La storyboard: è lo strumento di appoggio per presentare la sceneggiatura al cliente che dovrà valutare ed eventualmente approvare la validità dell'idea;
La presentazione: è il momento in cui gli incaricati della creazione dello spot pubblicitario, lo presentano al cliente.
La scelta del regista e della casa di produzione: è la scelta di "chi" realizzerà il film pubblicitario.
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Kerin ed al. 2007
La preproduzione: è la serie di riunioni che precedono la realizzazione effettiva dello spot. Si discutono le varie opzioni e si decide riguardo al casting, le scene, l'abbigliamento, il timing;
La produzione: sì "gira" il film pubblicitario;
La postproduzione: una volta girato il film si passa alla fase di miglioramento di quanto prodotto. Il montaggio , gli effetti speciali, le sovrimpressioni e soprattutto il doppiaggio e la scelta della colonna sonora;
I pretest: sono dei test con un pubblico selezionato per cercare di valutarne preventivamente l'efficacia. In questa fase si possono esaminare più spot, in relazione alla risposta del pubblico selezionato, si decide quale debba andare in onda
Fasi per l’implementazione di uno spot pubblicitario
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Stima dell’efficacia della pubblicità
Effetto Comunicazione
Effetto Vendite
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L’efficienza della campagna pubblicitaria (effetto comunicazione)
Mira a valutare l’effetto della pubblicitàin termini di raggiungimento del pubblico.
Può essere misurata grazie ai dati dellericerche media ed ad una serie di indici
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L’efficienza della campagna pubblicitaria (effetto comunicazione)
Il GRP (Gross Rating Point) esprime il numero totale di
esposizioni, ovvero il livello totale di pressione della
campagna pubblicitaria. Indica quante volte si è raggiunto il
target se si suppone di averlo raggiunto tutto. Può essere utilizzato ex
post per la misurazione dell’efficacia ed ex ante per la scelta dei mezzi
GRP= FREQUENZA MEDIA x REACH PERCETUALE
CONTATTI LORDI GRP= x 100
TARGET
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Kerin ed al. 2007
L’efficacia della campagna pubblicitaria (effetto vendite)
Mira a valutare la capacità della campagna pubblicitaria di influire nei comportamenti d’acquisto dei consumatori cioè sul volume delle vendite
E’ di non semplice valutazione poiché non è facile scindere gli effetti della pubblicità dagli altri fattori che determinano l’andamento delle vendite
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L’efficacia della campagna pubblicitaria (effetto vendite)
Esperimenti di mercato
Modelli di risposta gerarchica Vτ= f(Pτ,Aτ) [dove: Vτ= Vendite al tempo τ; Pτ= spese pubblicitarie al tempo τ;
Aτ= fattori non controllabili al tempo τ]
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I prezzi della pubblicità televisiva
La formula generale è:
TARIFFA UNITA' PUBBLICITARIA = AUDIENCE STIMATO x CPC
Il CPC (Costo Per Contatto) indica quanto costa al cliente della
concessionaria raggiungere un individuo (del target)
Il cliente ne può valutare la convenienza calcolando il CPG (Costo Per
Gross Rating Point):
CPG = COSTO DELL'UNITA' PUBBLICITARIAGRP
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Un altro indice usato nel mercato americano (ma talvolta anche in
Italia) è il CPP (Costo per Rating Point)
CPP = COSTO DELL'UNITA' PUBBLICITARIA
RATING
Dove per rating si intende l'audience specifica di un particolare programma o canale in una specifica fascia oraria espresso come percentuale dell'audience generale
HUT (Homes Using Television) la percentuale delle televisioni in
uso in un dato arco temporale espresso come percentuale di tutte
gli apparecchi televisivi esistenti.
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Tipologie di vendita
L’unità basilare dell’offerta da parte della
concessionaria è la “rubrica”, cioè il singolo spazio
La vendita avviene di solito secondo le metodologie:
Libera: con rubriche selezionabili e pianificabili singolarmente;
A moduli: cioè in gruppi predefiniti di rubriche coerenti per fascia oraria, target, genere;
Bonus: gruppi di rubriche ad elevata economicità
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I modelli di risposta gerarchici psicologiciAIDA DAGMAR Gerarchia degli effetti
Attenzione↓
Interesse
Conoscenza↓
Comprensione
Consapevolezza↓
Conoscenza
CO
GN
ITIV
A
↓Desiderio
Gradimento↓
Preferenza
AFFE
TT
IVA
Azione
Convinzione
Azione
Convinzione
Azione
CO
MPO
RT
AM
EN
TA
LE