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La Direttiva Alluvioni in Regione Piemonte – open source dalla A alla Z Ancona, giovedì' 6 novembre 2014 La Direttiva Alluvioni 2007/60 in Regione Piemonte open source dalla A alla Z GFOSS 2014 VII Conferenza Italiana sul software e sui dati geografici liberi Rocco Pispico Arpa Piemonte Dipartimento Tematico Geologia e Dissesto Diego Mo CSI Piemonte

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La Direttiva Alluvioni in Regione Piemonte – open source dalla A alla ZAncona, giovedì' 6 novembre 2014

La Direttiva Alluvioni 2007/60 in Regione Piemonte

open source dalla A alla Z

GFOSS 2014VII Conferenza Italiana sul software e sui dati geografici liberi

Rocco Pispico Arpa Piemonte Dipartimento Tematico Geologia e DissestoDiego Mo CSI Piemonte

La Direttiva Alluvioni in Regione Piemonte – open source dalla A alla ZAncona, giovedì' 6 novembre 2014

L'esperienza della Direttiva Alluvioni

Tra aprile e dicembre del 2013 le attività di creazione, organizzazione ed analisi dei dati della pericolosità e del rischio legate alla Direttiva Alluvioni sono state particolarmente intense:

creazione e controllo e gestione dei dati; produzione dei dati per la consegna ad Autorità di Bacino; analisi e produzione di statistiche su differenti basi territoriali: di corso d'acqua, di ambiente morfologico ….

Nei primi mesi del 2014 sulla grande mole di dati prodotti sono state realizzate ulteriori analisi e statistiche e la produzione di cartografie per la diffusione ai comuni interessati.

Infine è stato realizzato un servizio webgis per la consultazione dei dati prodotti.

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La Direttiva Alluvioni CE 2007/60

La Direttiva, recepita attraverso il Dlgs 49/2010, disciplina le attività di valutazione e di gestione dei rischi di alluvione al fine di ridurre le conseguenze negative per la salute umana, per il territorio e l'ambiente, per il patrimonio culturale, per le attività economiche e sociali derivanti dalle alluvioni stesse.

Tutti i paesi membri della UE hanno definito: le potenziali aree di pericolosità in caso di alluvione; le potenziali ricadute sui territori interessati in termini di popolazione coinvolta, infrastrutture di trasporto, aree residenziali e produttive, attività agricole, i beni ambientali e culturali.

In Italia le Autorità di Bacino in collaborazione con le Regioni hanno curato la stesura dei piani e la consegna dei risultati a ISPRA.

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La fase di produzione dei dati

La pericolositàI dati di pericolosità sono derivati da modellistica 1D e 2D, dai piani regolatori comunali, da fotointerpretazione e da dati storici.

Le aree inondabili sono stati classificate in tre zone per differenti tempi di ritorno:

Piene frequenti, tempi di ritorno tra 20 e 50 anni (H) Piene poco frequenti, tempi di ritorno tra 100 e 200 anni (M) Piene rare, tempi di ritorno superiori ai 200 anni (L)

Controlli creazione dati in QGIS e Grass

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La fase di produzione dei dati

Uso del suolo

L'uso del suolo della Regione Piemonte era un raster di maglia 10m per le elaborazioni richieste è stato trasformato in vettoriale utilizzando le librerie GDAL.

Viabilità ferroviaria e stradale

Grafo stradale e ferroviario. Dati vettoriali in formato ESRI Shapefile

Bersagli puntuali

Scuole, ospedali, VV.FF, industrie a rischio, beni culturali.... Dati vettoriali in formato ESRI Shapefile

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La metodologia adottata

Corpi idrici

Territori agricoli

Territori boscati e ambienti semi-naturali

Zone umide

Territori agricoli Territori agricoli specializzati

Territori modellati artificialmente

Territori modellati artificialmenteAttività antropiche, residenziali, produttive

77 classi dell'uso del suolo originale sono state riclassificate in 4 differenti classi di danno: D1, D2, D3 e D4

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Query di intersect

Classi di Danno

Cla

ssi d

i Pe

rico

los

ità

D1 D2 D3 D4

L R1 R1 R2 R2

M R1 R2 R3 R4

H R1 R3 R4 R4

Query SQL di selezione dei campi e di intersect tra i layer della pericolosità e dell'uso del suolo

La query genera un nuovo layer con la classificazione del rischio e nel formato dati di consegna

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Query di intersect (2)

\

Query per la stima della popolazione coinvolta utilizzando le sezioni di censimento ISTAT 2001.

Query di intersect e classificazione tra i layer della pericolosità e quelli dei bersagli lineari e puntuali.

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I prodotti realizzati

Attività di controllo, condivisione e consegna ad Autorità di Bacino

I layer generati sono stati condivisi tra Arpa e Regione ed esportati nei formati definiti

Produzione di cartografia con Atlante

Allestimento cartografico di 4 serie cartografiche a scala 1:25.000 per un totale di più di 800 pdf. Sfondo cartografico WMS della BDTRE Regione Piemonte

Statistiche

Creazione di statistiche riassuntive: a livello di bacino, per aree di pericolosità, per ambiente morfologico, per scenario, su base comunale, aree a rischio significativo (ARS)....

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Pericolosità da alluvione

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Carta del rischio elementi poligonali

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Carta del rischio per elementi lineari e puntuali

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Distribuzione della popolazione

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DiffusioneServizio webgis

E' stato realizzato un servizio webgis per la diffusione su client web e OGC-WMS

Le cartografie realizzate e il servizio webgis sono disponibili alla pagina: http://www.regione.piemonte.it/difesasuolo/rischioAlluvioni.htm

Server

Web Client

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Conclusioni

Utilizzo intenso di open source

GDAL, Grass, PGAdmin, Postgis, PostgreSQL, QGIS server, QGIS, DBManager, Composer Atlante

Ripetibilità e riuso

Le query realizzate permettono di riprodurre il metodo al cambiamento dei dati di partenza: uso del suolo, pericolosità, grafo dei trasporti, sezioni di censimento, bersagli puntuali.

Possibilità di riuso per differenti progetti e con altri enti.

(LR 9/ 2009)

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Cosa è mancato

Tempo e denaro

Tutte le attività sono state compresse in poco tempo, abbiamo sempre “lavorato di corsa”. Non c'è mai stato tempo per trovare soluzioni alternative per risolvere errori e necessità incombenti.

Atlante tabellare

Uno strumento per la creazione di report e grafici integrato e con le funzionalità dell'Atlante cartografico.

Con i fondi del progetto RISBA stiamo finanziando una parte dello sviluppo di uno strumento che dovrebbe essere presente nella versione di QGIS 2.8.

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Cosa è mancato (2)

DBManager

Potrebbe essere un po' più smart. Qualcosa andrebbe perfezionato, qualche miglioria lo renderebbe uno strumento “mai più senza!”. Mettiamo dei fondi da parte per migliorarlo.

Cultura del geodatabase

Pochi hanno compreso le effettive potenzialità di utilizzare un geodatabase. Molti utenti considerano le sessioni di editing contemporaneo e amministrato, l'automazione di calcoli, le viste, ecc... delle funzionalità a cui non rinunciare.

Ma la ricchezza, le potenzialità, le funzionalità e la libertà di un geodatabase sono molto più ampie!

Facciamo crescere gli utenti dei geodatabase.

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GFOSS 2014VII Conferenza Italiana sul software e sui dati geografici liberi

ARPA PiemontePatrizia Navone, Luca Lanteri, Luciano Crua, Romina Di Paolo

CSI PiemonteDiego Mo, Stefano Giorgi, Beppe Menetto, Mauro Velluto, Enzo Ciarmoli, Serena De Gasperi

Regione PiemonteAntonia Impedovo, Gianfranca Bellardone, Giorgio Gaido, Luca Franzi, Claudio Costa, Max Senesi, Stefano Campus, Gianni Siletto, Bruno Verda, Marco Cordola, Herber Sarri, Claudio Marchisio

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Finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionaleProgetto RISKNET

Programma ALCOTRA 2007-2013

GFOSS 2014VII Conferenza Italiana sul software e sui dati geografici liberi

Rocco Pispico [email protected] Mo [email protected]