17

€¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica
Page 2: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

2

Progetto e impaginazione grafica: Pegoraro Giuseppe per il“Gruppo ecomicologico” Montecchio Maggiore (VI) Gennaio

In copertina Clitocybe geotropa (Bull. ex Fr.) Quél. Foto:

Sommario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2 Calendario attività Sociale 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 L'agenda del gruppo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4 Boletaceae genere SUILLUS L. Filippi Farmar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6 Specie poco note A. Bizzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Piante ed erbe medicinali La RUTA A. Bizzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

pag. 14 pag. 16

Fiori ed erbe spontanee D. Doro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18 Tossicologia SINDROME DI SZECHWAN P. Braggion . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 22 Storie di funghi L. Filippi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 24 Primo soccorso F. Bressan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 26 Vita associativa 2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 27 Poesie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 30 Funghi in cucina G. Pegoraro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 31

Regolamento per la consultazione ed il prelievo di libri e riviste

1) La biblioteca è a disposizione dei Soci in regola con il tesseramento. 2) I libri e le riviste possono essere consultati in sede nelle serate d‘attività del Gruppo (lunedì e martedì). 3) I libri e le riviste possono essere prelevati dai Soci e portati a casa, previa annotazione nell'apposito registro, della data di prelievo, del titolo dell'opera e della firma del Socio. I libri prelevati possono essere trattenuti dal Socio per più settimane con l’obbligo tassativo di riportarli in sede negli incontri del lunedì sera. 4) Il Socio è responsabile della buona conservazione e restituzione dei libri e delle riviste prelevate. I danni che deturpino i libri e le riviste o il loro smarrimento saranno addebitati al Socio. NB: Si fa presente a tutti i Soci che il Gruppo è dotato di un telefono cellulare N. 3452440197 che sarà attivato nelle serate del lunedì e in occasione degli eventi come mostre, gite e altre manifestazioni. A tutti gli associati che ci vorranno fornire il loro numero di cellulare o di e-mail, in ordine con il tesseramento, sarà possibile inviare dei messaggi per ricordare notizie ed iniziative inerenti all’attività del Gruppo.

N.B. Le serate avranno inizio alle ore 20.30 presso la sede sociale a Montecchio Maggiore (VI) Dopo la chiusura dell'attività sociale, la sede rimarrà aperta nelle serate del lunedì per l'attività di organizzazione, studio e segreteria. I soci che intendono collaborare con il Consiglio direttivo, consultare libri, osservare diapositive e discutere dì micologia sono sempre i benvenuti.

3

Nel mese di marzo di quest’anno si terrà, con il patrocinio del Comune di Montecchio Magg. presso la sala civica comunale "Corte delle Filande", nelle serate dei mercoledì 11, 18, 25 marzo e 01 aprile, sarà effettuato un per il riconoscimento delle piante spontanee commestibili ed officinali,a cura della Dott. SERENA BRUGNOLI dell'ASSOCIAZIONE ERBECEDARIO DI SPREA (VR). Il corso si concluderà con una escursione nei dintorni di Sprea (VR) a fine maggio. Dal 7 aprile ed indicativamente per altri 4 martedì successivi si prevede di ripetere il di base per principianti, soci e/o simpatizzanti già propostolo scorso anno, e a seguire ulteriori due serate di approfondimento (corso avanzato di II° livello), relativamente alle “modalità di distinzione dei funghi per genere”

- Apertura anno Sociale 2015: convocazione dell’assemblea, presentazione del programma, informazioni su eventuali aggiornamenti dei regolamenti di raccolta dei funghi, brindisi e saluto. - “Il volto storico e naturalistico di Montecchio Maggiore per immagini (Rel. Prof. Beschin C.) - “I Grandi predatori della Lessinia: il LUPO e l'ORSO” (Rel. Ferron G.) - “Funghi in Africa, note di Etnomicologia” (Rel. Dott. Franchina P.) - “Boletaceae - Sez. SUILLUS” (Rel. Filippi Farmar L.) - “Approfondimento micologico sul genere Agaricus” (Rel. Bizzi A.) - “Escursione naturalistica sui Colli Berici” (resp. D. Doro) - “Le orchidee spontanee del Cansiglio” (Rel. Doro D.) - ”Boletaceae - Sez. LURIDI” (Rel. Filippi Farmar L.) - “Funghi dal vero” determinazione da parte del gruppo di studio - “Pausa estiva” - “Funghi dal vero” determinazione da parte del gruppo di studio 37a Esposizione micologica autunnale a Montecchio Magg. - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica a Grancona (VI), presso la sede del locale Gruppo Alpini con i funghi dei Colli Berici - “Pranzo sociale” c/o ristorante da definirsi; - Assemblea dei Soci, chiusura anno sociale 2015 - Incontro in sede per bicchierata e scambio auguri di Natale.

02 marzo . . . . . . . . . . . . . 09 marzo . . . . . . . . . . . . 16 marzo . . . . . . . . . . . . . 23 marzo . . . . . . . . . . . . . 30 marzo . . . . . . . . . . . . . 13 aprile . . . . . . . . . . . . . . Domenica 19 aprile . . . . . 20 aprile . . . . . . . . . . . . . 27 aprile. . . . . . . . . . . . . . 04 maggio al 20 lug. . . . . 27 lug. al 17 ago. . . . . . . . 24 ago. al 09 nov. . . . . . . 05-06 settembre . . . . . . . 04 ottobre. . . . . . . . . . . . . 17-18 ottobre. . . . . . . . . . 15 novembre . . . . . . . . . . 16 novembre . . . . . . . . . . 21 dicembre. . . . . . . . . . .

Page 3: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

4

L’aggenda del GRUPPO

Rilevo con piacere che da alcuni anni a questa parte nel nostro Sodalizio si respira un fervore che porta a continue, nuove ed educative iniziative. Oltre ai molteplici impegni, per così dire “Istituzionali”, che ci eravamo prefissati c’era la riproposta del corso base di micologia con l’obiettivo di arricchirlo con due ulteriori lezioni di approfondimento sulla determinazione dei generi. Bene, con soddisfazione dei relatori il corso è stato molto partecipato, anche nelle due serate di approfondimento, seppur più specifiche ed impegnative. Il corso verrà così ripetuto anche nel 2015 comprensivo delle due serate di approfondimento. Avevamo inoltre proposto una serata sulle “ERBE OFFICINALI” e questa ha riscosso un successo tale da costringerci al cambio della sede per la sua realizzazione ed al trasferimento quindi presso l’ auditorium della Corte delle Filande per contenere tutto il pubblico intervenuto. Da questa iniziativa, visto l’enorme interesse riscontrato, è scaturita poi l’idea di organizzare, in collaborazione con l’ERBECEDARIO di Sprea ed in particolare con la Dott.ssa S. Brugnoli, un corso base di ERBORISTERIA. Il corso inizierà il prossimo 11 marzo 2015 e avrà svolgimento nei tre mercoledì successivi, terminerà poi con un’uscita nei meravigliosi rilievi di Sprea nella nostra affascinante Lessinia. Per essere completamente al passo con il tempo che viviamo e che paradossalmente al giorno d’oggi sembra scorrere ad una velocità superiore che in passato, ci mancava l’ essere presenti in quella “rete” che avvolge tutto il nostro pianeta. Ci siamo perciò dotati del nostro sito internet e ci siamo così resi visibili a tutto il mondo. Questo importante, ed oramai indispensabile, strumento di comunicazione e condivisione è consultabile da soci e simpatizzanti, con esso possiamo pubblicizzare i nostri eventi e le nostre iniziative rendendo il nostro Sodalizio maggiormente fruibile alla cittadinanza ed interloquire inoltre direttamente con le Istituzioni o con altre Associazioni. L’impegno con le scuole di Montecchio Maggiore e di Grancona è stato anche per l’anno passato costante ed entusiasmante. Il contatto con ragazzi giovani è sempre molto interessante sia per le domande che scaturiscono che per la ventata di rinnovamento che i giovani portano sempre con loro. Quando si termina un incontro con i giovani, ci si accorge poi di avere dato, ma di avere anche ricevuto e credo che questa simbiosi, se ben gestita, faccia progredire la società. Il Gruppo Alpini di Grancona ci ha inoltre coinvolto in una nuova iniziativa: un campo scuola di tre giorni che impegnava le scuole elementari della Val Liona e precisamente le classi quarte. Un campo scuola in stile Alpino: senza genitori, senza telefonini, solo a contatto con i compagni e partecipi alle varie iniziative in programma, tutte a carattere formativo. Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa, che contemplava per noi un’escursione, con un percorso sui Colli Berici precedentemente stabilito e l’illustrazione delle varie

5

essenze vegetali incontrate lungo la via. La partecipazione dei ragazzi è stata totale, le domande poste un’infinità, gli aneddoti raccontati, soprattutto dal nostro, “maestro con i capelli bianchi”, Alberto Bizzi, pure. Ne è scaturita un’esperienza impegnativa, ma costruttiva ed interessante. La giornata iniziata con l’alzabandiera, nel campo base allestito dagli Alpini con l’aiuto dei ragazzi, è proseguita con l’escursione didattica nei Colli Berici e terminata poi con una ricca grigliata anche questa in ”stile alpino”, realizzata dagli Alpini con l’immancabile supporto delle loro preziose “Stelle Alpine”, tutto in uno scenario da fiaba in Val del Gazzo ospiti di Francesco Donatello. Iniziative di questo tipo siamo convinti facciano crescere i ragazzi, che hanno mostrato molto interesse, partecipazione e disciplina e che non sembravano affatto soffrire la mancanza di telefoni o strumentazioni elettroniche simili. All’inizio del 2014 ci eravamo posti molteplici obiettivi ed i risultati non sono mancati, frutto del concreto impegno di tutti ed in particolare del Consiglio Direttivo uscente che ha ben lavorato e condotto il Gruppo in questi anni con dedizione e serietà. A loro va un vivo ringraziamento per l’impegno profuso con costanza e passione. Nel corso dell’Assemblea di fine anno, come da programma, si sono tenute poi le votazioni per la nomina del nuovo Consiglio Direttivo, che hanno in gran parte riconfermato i componenti uscenti, a conferma della fiducia riposta in loro dai soci per il buon lavoro sin qui svolto. Il programma che avevamo posto in calendario è stato interamente evaso e sempre con una straordinaria partecipazione. Questo è dovuto a due fattori: il primo, che noi non possiamo né prevedere né modificare, è il fattore meteo, perché essendo alcune delle nostre iniziative programmate in esterno il bello o il cattivo tempo è cosa importante e determinante. Il secondo fattore però è tutto interno al nostro Gruppo e dipende interamente da noi, dalla voglia, dall’entusiasmo e non ultimo dal piacere di partecipare ai vari eventi e questo è un punto di forza del Gruppo Ecomicologico di Montecchio Maggiore. Un fattore che ci rende ancora più orgogliosi ed uniti e dà maggiore forza al nuovo Consiglio Direttivo nel portare avanti un Gruppo che ha delle valenze non solo scientifiche ma anche morali. Il nostro lavoro non è solamente finalizzato alla conoscenza della micologia, ma va oltre e si prefigge come fine il rispetto della natura in ogni sua forma.

IL PRESIDENTE

CONSIGLIO DIRETTIVO IN CARICA 2015-2017

Presidente . . . . . . Pierluigi Braggion Vicepresidente . . .Silvano Pegoraro Segretario . . . . . . Giuliano Ferron Cassiere . . . . . . . Alberto Bizzi Consiglieri . . . . . D. Doro– L. Filippi Farmar – L. Priante – C. Rigo – R. Sinico Revisori . . . . . . . .A. La Corte – E. Perdoncin – A. Sassaro

Page 4: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

6

Le Boletaceae di L. Filippi Farmar

In seno alle boletaceae il genere Suillus si riconosce con una certa facilità, poiché comprende specie dalle caratteristiche abbastanza omogenee. In particolare annovera tutte entità con cappello più o meno viscoso la cui cuticola si separa agevolmente dalla superfice del cappello sottostante, l’ambiente di crescita è costituito esclusivamente da conifere di generi vari. Il portamento è piuttosto robusto pur non avendo gambi particolarmente

ingrossati come succede invece nel gruppo dell’edulis. Il cappello è piuttosto carnoso, i tuboli corti e sottili, salvo le poche eccezioni in cui possono risultare ampi ed angolosi. Il colore dell’imenio va dal giallo-arancio, al giallo-limone, al grigiastro. La tonalità delle spore, che quando si parla di una Boletacea raramente viene menzionato, gravita dal bruno-rossastro al bruno-verdastro. Il genere comprende tutte specie commestibili, più o meno apprezzate salvo alcune intolleranze soggettive, che danno luogo a disturbi gastrici non gravi, cosa che interessa un gran numero di funghi in generale, ma la casistica riportata nei testi, sembra indicare che il problema si manifesti con maggior frequenza in questo particolare genere.

A Specie simbionti di Pinus. sp. B Specie simbionti di Larix sp. A1 Cappello liscio, viscoso, colore bruno-ocraceo. Imenio concolore al cappello, secernente goccioline lattiginose, carne giallo-bruna. Suillus plorans A2 Cappello prima bianco ma progressivamente giallo, gallo-ocraceo a maturazione. Il suo habitat, oltre a Pinus cembra, comprende anche Pinus strobus. Suillus placidus A3 cappello giallo, macchiato di bruno-rossastro, gambo con anello bambagioso. Carne gialla appena rosata all’aria. Habitat sotto Pinus cembra Suillus sibiricus A4 Specie montana simbionte di Pinus silvestris, P. nigra, P. halepensis. cappello assai viscido a tonalità bruno-cioccolato, più o meno chiaro, con tempo asciutto si intravedono fibrille innate. Gambo ornato di un vistoso anello bianco-violaceo, particolarmente viscido che con l’età si riduce ad un cerchio viola-nerastro. Suillus luteus A5 Cappello asciutto (anomalia per un Suillus), giallo-ocraceo, coperto da fitte squame irregolari, carne giallo-tenue, virante all’azzurrognolo Suillus variegatus A6 Cappello viscido color rosa-arancio, imenio con pori larghi ed irregolari, carne bianca ed elastica, gambo concolore al cappello e sulla parte basale si nota un micelio rosa. Suillus bovinus

7

A7 Cappello color giallo, giallo-latterizio, viscido con cuticola interamente asportabile facilmente, imenio giallo secernente guttule lattiginose, gambo giallo cilindrico, ornato da una punteggiatura bruniccia senza anello Suillus granulatus A8 Cappello con cuticola più scura che nel precedente, talvolta con fibrille innate, pori giallo-pallido senza secrezioni lattiginose, gambo con la base volgente al rosa come il colore del micelio. Specie che preferisce la zona mediterranea dove crescono spontanei Pinus pinea, P. pinaster, P. halepensis. Suillus collinitus A9 Cappello di grandi dimensioni, biancastro sul fresco poi più scuro fino al bruno, portamento robusto e carnoso. L’imenio secerne guttule lattiginose come in qualche altra specie, gambo corto e robusto. Habitat mediterraneo sotto diverse specie di Pinus. Suillus bellinii B1 Cappello giallo-arancio-scuro, talvolta con umbone centrale, imenio con pori piccoli gialli e spesso leggermente decorrenti allo stipite, gambo subcilindrico giallo, più scuro nella porzione inferiore ornato da un evidente anello bianco con sfumature giallastre. Suillus Grevillei B2 Cappello d’un bel colore arancio vivo un po’ rugoso ornato da squamule più scure, imenio con pori piuttosto larghi ed angolosi, decorrenti al gambo di un magnifico colore arancio-uniforme scurente con l’età, gambo cilindrico e concolore con anello poco appariscente. Suillus tridentinus B3 Cappello grigiastro, rugoso, assai viscido, di consistenza molle; imenio dai pori larghi e angolosi concolori al cappello. Gambo pure grigiastro, subcilindrico, con un anello piccolo che si dissocia lungo la superfice inferiore del gambo stesso che volge al grigio-verde mentre la parte superiore ha un rudimentale reticolo. Suillus viscidus

(Roll.) Sing. Cappello: convesso e carnoso, di medie dimensioni, spesso lobato al margine o anche revoluto con l’età, viscido soprattutto a tempo umido poi quasi asciutto, a cuticola poco asportabile, colore variabile da bruno pallido, fino a bruno arancio. Imenio: tuboli adnati al gambo in gioventù poi arrotondati, piuttosto corti, colore ocraceo-olivastro, anche rossicci, secernenti goccioline bianche che asciugando lasciano macchie brune. Carne: inizialmente soda, ben presto molliccia con l’età, alla sezione si presenta color giallo zafferano nella porzione superiore, più scura in quella inferiore, odore un po’ sgradevole anche se presenta una componente fruttata. Gambo: cilindrico, spesso lievemente bulboso alla base, ricoperto da una picchettatura più scura che evoca un po’ quella dei Leccinum secondo taluni per effetto delle guttulle secrete nel giovane. Habitat: ad alte quote solo sotto Cirmolo (Pinus cembra), abbondante nei siti di crescita ma localizzato e poco frequente. Commestibilità: di scarso valore, da lasciare se non per scopi di studio.

Page 5: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

8

(Bon.) Sing.Cappello: di medie dimensioni, mediamente più piccolo delle due specie precedenti, convesso poi fino ad appianato, superfice viscida, prima bianco isabellino poi gradualmente gialla fino all’ocraceo. Imenio: pori color bianco poi con la maturazione giallo-ocraceo-tenue, corti un po’ decorrenti al gambo e secernenti guttule biancastre che essiccando lasciano un’impronta bruna. Carne: molle, acquosa, biancastra, con lieve viraggio al

violetto alla sezione ed esposizione all’aria, pressoché inodore, sapore dolce. Gambo: slanciato, cilindrico, spesso affusolato alla base, recante sulla superfice delle granulazioni brunicce in contrasto con lo sfondo bianco o comunque pallido. Habitat: simbionte di pini dalle foglie riunite in mazzetti di cinque aghi (Pinus cembra, P. strobus) alle alte quote fino alla collina. Commestibilità: commestibile ma non pregiato. Sing.Cappello: di medie dimensioni, fino a 10 cm. color giallo zolfino, ricoperto da squamatura bruno-scura estesa a tutta la superficie, ricoperto da uno strato viscido. La forma inizialmente convessa e anche umbonata tende a disten-dersi fino quasi ad appiattirsi. Il margine spesso diviene irregolare e sfrangiato quando a maturità si stacca dal gambo trascinandosi frammenti bianchicci di anello. Imenio: pori mediamente larghi, irregolari, gialli sul fresco quindi un po’ imbrunenti. I tuboli sono piuttosto lunghi, quasi concolori ma con sfumature prevalenti verso il verdastro. Carne: molliccia specie sull’adulto e gialla, al taglio vira debolmente al rosato. Odore poco significativo, incerto tra l’acidulo e il fruttato, sapore verso l’amaro. Gambo: cilindrico, piuttosto sottile, quasi asciutto ed ornato da un anello ampio e bambagioso che si riduce di dimensioni; in vetustà, si notano delle picchettature scure specie sulla porzione inferiore che può talvolta estendersi a tutta la superfice. Habitat: in montagna, esclusivamente sotto al Cirmolo (Pinus cembra), non frequente ma numeroso sui suoi luoghi di crescita. Gli esemplari possono crescere ravvicinati tanto da sembrare cespitosi. Segnalato soprattutto sulle Dolomiti orientali del Trentino. Specie poco nota in quanto fruttifica sulle alte quote dove la massa di cercatori non è solita andare a funghi. Commestibilità: trascurabile per le sue caratteristiche organolettiche.

9

(L. : Fr.) GrayCappello: di medio-grandi dimen-sioni, inizialmente leggermente conico nei primi stadi quindi convesso, carnoso, sodo sul fresco, molto viscido in tutta la sua superfice a tempo umido, dal colore bruno-violaceo, talvolta più chiaro in qualche porzione del cappello. Imenio: appressato al gambo con accenno alla decor-renza, pori giallo pallido poi imbrunenti con l’età, piccoli uni-formi quindi progressivamente imbrunenti; tuboli gialli di media

lunghezza Gambo: carnoso, regolare cilindrico, spesso assottigliato in basso, ornato da un vistoso anello che parte dal basso, bianco nella parte superiore, violaceo in quella inferiore; alla fine dell’anello resta solo una piccola traccia avvolgente il gambo stesso. Carne: abbondante, in tutto il carpoforo soda poi molle a maturazione dal colore giallino, odore grato, sapore dolce. Hbitat: cresce abbondante sotto diverse specie di Pinus con foglie riunite a due: P. silvestris, P. nigra P. pinaster. specialmente ai margini del bosco anche nel prato. Commestibilità: si tratta di uno tra i migliori Suillus e si consiglia di utilizzare solo esemplari freschi, e di asportare la cuticola che si stacca agevolmente da tutto il cappello. (Swartz ex Fr.) O. Kuntze Cappello: di medio-grandi dimen-sioni, convesso, carnoso, a cuti-cola asciutta non asportabile dal gambo (carattere eccezionale per un fungo di questo genere), frammentata in piccole areole ocracee. Imenio: tuboli piccoli e corti, pori ocracei che si macchiano leggermente di blu allo sfrega-mento, appressati al gambo. Gambo: da cilindrico a clavato, piuttosto lungo, concolore al cappello in alto, progressivamente biancastro alla base, asciutto e liscio senza anello. Carne: mollic-cia, biancastra nel cappello, gialla nel gambo, odore sgradevole non ben definibile, sapore dolce. Habitat: sotto Pinus silvestris specialmente a quote alte ma non disdegnando anche la pianura. Poco frequente ma abbondante nelle stazioni di crescita. Commestibilità: scadente perché insipido.

Page 6: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

10

(L. ex Fr.) O. Kuntze Cappello: di medie dimensioni, poco car-noso, viscido, elastico con cuticola difficilmente asportabile, color ro-sastro-ocraceo. Margi-ne inizialmente bianca-stro poi uniforme al resto del cappello. Imenio: tu-boli larghi ed angolosi omogenei al cappello sovrastante, colore gial-lo-verdastri quindi bruni. Gambo: piuttosto lungo, anche flessuoso, elas-tico dello stesso colore del cappello, con la base

talvolta dai resti miceliari rosastri, non sempre evidenti. Carne: molliccia ed elastica, come gommosa, color bianco-giallina immutabile, inodore e sapore dolciastro. Habitat: sotto Pinus di varie specie, crescente fino a stagione inoltrata. Commestibilità: trascurabile per il suo sapore e consistenza. (L. : Fr.) Roussel Cappello: di medie dimen-sioni, convesso, carnoso, sodo nel giovane, molliccio nell’adulto, cuticola viscida, asportabile facilmente, co-lor mattone-beige, anche più caldo, uniforme in tutta la superfice, margine a lungo involuto Imenio: a pori stretti, giallo-pallido, secernenti delle goccioline lattiginose che con il tempo si asciugano lasciando la loro impronta più scura del resto dei pori, tuboli media-mente corti, appressati al gambo. Gambo: cilindrico, sia lungo che corto a seconda del sottofondo su cui cresce, pieno, pallido, con granulazioni più scure sulla parte alta, bianco alla base. Carne: soda sul giovane poi molliccia, biancastra, giallo tenue, senza viraggi odore gradevole, fruttato sapore dolce. Habitat: esclusivamente sotto il

11

genere Pinus di varie specie: P. silvestris, P. mugo, P. nigra, P. strobus… a tutte le latitudini, sia in pianura che in montagna. Si presenta riunito in numerosi carpofori. Commestibilità: commestibile discreto solo se i funghi sono giovani, ottimo conservato in agrodolce limitato sempre a esemplari giovani e freschi. : (Fr.) O. Kuntze

Non sempre è agevole la distinzione dalla specie precedente, se ne distin-guerebbe comunque per la cuticola del cappello a tonalità più scure, per le fibrille innate apprezzabili sugli esemplari maturi, per il colore del micelio rosa (quando è possibile nota-rlo), per l’ambiente di cre-scita mediterraneo predilet-to ma non esclusivo.

(Inzenga) Watling Cappello: carnoso più di tutti gli altri congeneri, molto vi-scido, tonalità da nocciola-biancastra a bruna, margine a lungo involuto, inizialmente convesso infine guancialifor-me. Imenio: tuboli corti che lasciano spazio alla carnosità pileica, appressati o anche leggermente decorrenti al gambo, difficilmente separa-bili, pori piccoli, inizialmente bianchi poi brunastri, con secrezione di piccole gocce sull’esemplare giovane e fresco. Gambo: tipicamente corto e grosso, pieno, assottigliato alla base, sfondo chiaro ma coperto da granulazioni scure sull’intera superficie, nel complesso viscido come il cappello. Carne: abbondante e soda a lungo, biancastra quindi giallo-pallido, odore grato, fruttato, sapore lieve di mandorla. Habitat: tipico dell’ambiente mediterraneo sotto Pinus pinea (quello che dà i pinoli), P. pinaster , P. halepensis, in stagione inoltrata nella zona mediterranea da fine autunno fino ad inverno inoltrato, quando fruttificano le Finferle al centro-sud. Commestibilità: tra i migliori del genere per le sue caratteristiche di consistenza ed organolettiche.

Page 7: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

12

(Klotzsch) Sing.

Cappello: inizialmente coni-co-campanulato poi conves-so e disteso, di consistenza presto molliccia, colore ap-pariscente arancio-giallastro più o meno intenso, cuticola viscida, asportabile solo a maturazione. Imenio: di un bel colore giallo carico, con tuboli piccoli, un po’ decor-renti al gambo. Gambo: piuttosto lungo, cilindrico, giallo in alto, arancio in basso, ornato da un vistoso anello ampio, esternamente bianco e nel resto giallognolo. Carne: presto molliccia, gialla e lievemente rosata al taglio, sapore acidulo-dolciastro. Habitat: esclusivamente sotto Larice (Larix decidua). Spesso accade che il Larice non sia la pianta dominante del sito di comparsa di Suillus grevillei, però se si guarda attentamente si potrà notare la presenza di tale essenza, magari in forma ridotta e lontana alcuni metri dal punto di fruttificazione di tale fungo. Commestibilità: commestibile ma di sapore insipido. Alcuni lo utilizzano nel misto di funghi dal sapore fortemente aromatico. (Bres.) Sing.Cappello: di medie dimen-sioni, abbastanza carnoso, viscido, a margine che con-serva a lungo i residui del velo parziale, di colore ara-nciato misto a bruno, inglo-bante squame più scure che danno l’aspetto di una superfice maculata. Imenio: tuboli piuttosto larghi ed angolosi specialmente con l’età, decorrenti al gambo, dal colore arancio uniforme che scurisce con l’età. Gambo: lungo più del diametro del cappello, subcilindrico, concolore al cappello, ornato da un sottile anello più chiaro che ben presto si confonde con il resto della superfice stipitale. La porzione superiore propone l’impronta dei pori, sotto l’anello è cosparsa di fibrille adnate più scure verso la base. Cane: molle, giallastra, con tendenza al carnicino all’interno, sapore acidulo e odore fruttato. Habitat: esclusivamente sotto Larice nelle zone montane, non esclusivo del Trentino anche se si rinviene con preferenza nella parte orientale dell’Italia. Segnalato anche nell’Appennino settentrionale. Commestibilità: di scarso valore.

13

L. ex Fr.Cappello: molle, viscoso, di forma convessa ed il margine recante a lungo residui del velo parziale, colore grigio e cuticola un po’ rugosa sull’adulto. Imenio: tuboli piuttosto lunghi leggermente decorrenti al gam-bo, pori mediamente larghi ed angolosi, inizialmente grigi, infine brunicci. Gambo: piutto-sto lungo e cilindrico, viscido come il resto del carpoforo, ornato da un velo parziale bianco che con l’età tende a dissolversi e ricadere sul gambo stesso fino quasi a sparire ed assumere il suo stesso colore grigio-verdognolo. Carne: molle ed acquosa, biancastra, leggermente virante all’azzurrino nei tuboli ed il gambo, odore acidulo-fruttato, sapore poco pronunciato subdolce. Habitat: esclusivamente sotto Larice in montagna. Commestibilità: trascurabile per consistenza molle senza gusto particolare.

di L. Filippi-Farmar

Page 8: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

14

Specie poco comuni o rare segnalate nel 2014di A. Bizzi

Bellù & Lanzoni Cappello: 30-90 mm, campa-nulato, piano-convesso, piano; cuticola al centro unita, vellutata, lilla-rosato intenso, bruno-rosato, all’esterno, negli esemplari adulti, dissociata in placchette e squamette con-colori che mettono in evidenza la carne sottostante bianca-stra. Lamelle: abbastanza fitte intercalate da lamellule, ven-tricose, arrotondate al gambo, libere, crema pallido, con sfumatura rosata negli esem-plari più vecchi. Gambo: 30-90

x 3-10 mm, da cilindraceo a clavato, allargato alla base in bulbo fino a 18 mm, separabile, crema-rosato, in alto sotto le lamelle, in basso con toni rosa-lilacini più cupi alla base, sottilmente fibrilloso. Anello membranaceo posto nel 1/3 inferiore del gambo, talora vicino alla base, rosato lilacino con il bordo più scuro. Carne: nel cappello bianca listata di rosato sotto la cuticola e nella corteccia del gambo. Odore leggero, fruttato. Habitat: su terreno spoglio o con rade essenze erbacee, sotto conifere. Estate autunno. Commestibilità sconosciuta.

(Pat.) Sacc. Cappello 10-20 mm, emisferico, convesso, piano-convesso con il margine brevemente e sottilmente striato, bruno, bruno-grigio, più scuro al centro, finemente squarruloso. Lamelle mediamente spaziate intercalate da lamellule, ventricose, libere al gambo, inizialmente bianche poi più o meno intensamente rosate secondo la matu-razione delle spore, filo concolore. Gambo 15-30 x 2-3 mm, cilindraceo, separabile, da biancastro a legger-mente grigiastro, fibrilloso, con fibrille brune alla base. Carne esigua, bianca. Odore leggero non definibile. Habitat estate-autunno su ceppi marcescenti di latifoglia. Senza interesse alimentare.

15

(Wulf. : Fr.) P. Kummer Cappello 10-35 mm, all’inizio convesso, poi piano-convesso, piano, con depressione cen-trale più o meno marcata, giallo dorato, giallo-arancio, sottilmen-te rugoso, viscidulo a tempo umido, margine sottile, striato per trasparenza. Lamelle giallo cromo, giallo citrino, piuttosto rade, intercalate da lamellule e internervate, adnato-decorrenti con un dentino. Gambo 20-60 x 2-5 mm, cilindrico o legger-mente rastremato alla base, slanciato, asciutto, glabro, giallo cromo, giallo aranciato, can-

giante, Carne ceracea, sottile, crema, giallo pallido. Odore leggero, fruttato. Habitat tarda estate autunno, prati, pascoli. Commestibile.

Huijsman Cappello: 50-120 mm prima emisferico, poi convesso, piano convesso, spesso rico-perto da frammenti del velo generale da biancastri ad ocracei, sodo, carnoso, piut-tosto fragile a maturità, margine fortemente striato; cuticola viscosetta, separa-bile, di colore ocra-beige, ocra-nocciola, con tonalità più cupa al centro. Lamelle: piuttosto fitte intercalate da lamellule, biancastre, ocra-ceo pallido con l’età, filo sottilmente fioccoso. Gambo 100-180 x 15-20 mm, slanciato, subcilindrico, ras-tremato verso l’apice, midolloso, poi cavo, biancastro, ornato da piccoli fiocchi pallidi, ocracei, non costituenti un vero anello, volva abitualmente lacerata, bianca sfumata di bruno. Carne bianca, senza odore ne sapore particolare. Habitat: estate autunno, su terreno calcareo in boschi di latifoglia con preferenza per la quercia. Commestibile.

Page 9: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

16

ERBE MEDICINALI, AROMATICHE a cura di A. Bizzi

L. nomi locali (Veneto):

La Ruta appartiene alla famiglia delle Rutaceae, in Italia sono presenti cinque specie (Pignatti 1982) diffuse perlopiù nel centro sud e nelle isole o, nel versante tirrenico fino alla Liguria. Ruta graveolens è pianta di origine euro-mediterranea, è l’unica specie diffusa in tutta Italia, isole escluse, da 0 a 900-1000 m. Predilige i terreni calcarei dove cresce tra le sterpaglie in luoghi assolati, anche aridi, lungo i muri a secco, qua e là è ancora coltivata negli orti familiari. E’ pianta perenne con radice e la parte basale dei rami lignificata dai quali si sviluppano i rami erbacei raggiungendo una altezza di 70-100 cm. Le foglie bi o tripennatosette sono di colore verde glauco punteggiate da piccole glandole oleose dal forte profumo aromatico; le inferiori sono munite di un lungo picciolo, le

superiori sono sessili o con un breve picciolo. La Ruta fiorisce dalla tarda primavera a tutta l’estate. L’infiorescenza, a racemo, si sviluppa alla sommità dei rami. I fiori hanno il calice formato da quattro, cinque sepali con l’apice appuntito, i petali sono giallo verdastri di 4-5 mm, carenato-capucciati, poco appariscenti. Il frutto è una capsula subsferica verrucosa rivestita da glandole resinose che a maturità si apre in quattro, cinque sezioni liberando i semi neri rugosi.

17

La Ruta è pianta aromatica oggi conosciuta ed utilizzata principalmente come aromatizzante della grappa alla quale conferisce un aroma particolare. Conosciuta per le sue proprietà curative dall’antica Roma, nel medio evo era presente nella lista delle piante coltivate nei monasteri. Pianta magica per la cura di ogni malanno. In piccole dosi veniva utilizzata per facilitare le mestrua-zioni, a dosi elevate causa l’aborto e gravi infiammazioni dell’apparato genito-urinario con effetti che possono essere letali a causa dell’intossicazione che provoca. Nella pianta sono presenti furocumarine responsabili della maggiore sensibilità alla luce solare. Queste sostanze favori-scono l’abbronzatura, ma non sono immuni da inconvenienti. L’uso esterno del succo della pianta della polpa, dell’olio essen-ziale possono risultare fortemente irritanti per la pelle; il loro uso in passato suggerito per lenire infiammazioni, dolori articolari, distorsioni è oggi sconsigliato. Oggi l’uso domestico della Ruta è limitato alla modica aromatiz-zazione della grappa e all’impiego

di alcuni rametti freschi negli ambienti infestati dai topi che non ne sopportano l’odore. Eventuali usi curativi: tisane, infusi, olio essenziale ecc. possono essere provati acquistando preparati già confezionati presso le erboristerie seguendo scrupolosamente i suggeri-menti dell’erborista e attenendosi alle dosi e ai tempi indicati nelle confezioni. L’uso domestico per preparati curativi è da evitare assolutamente.

Page 10: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

18

Testo e foto Daniele Doro

Sezione G.I.R.O.S. “Colli Berici”

Dactylorhiza fuchsii (DRUCE) SOÒ (1962)

Famiglia: orchidaceae Etimologia: specie dedicata a L.Fuchs, professore tedesco (1501-1566) Descrizione: Pianta perenne, slanciata, alta (15) 30-50 (70) cm con fusto robusto; Foglie basali verdi, carenate, maculate sulla parte superiore, verde grigiastro nella parte inferiore. Foglie bratteiformi lungo il fusto. Infiorescenza densa, di forma conica, con 20-50 fiori, brattee fiorali corte. Fiori di media grandezza, il colore di fondo è bianco-lilacino, lo sperone è grosso ed è orizzontale. Labello trilobo, con il lobo centrale cuneiforme, ornato nell’asse mediano da disegni violacei, formati da punti e da trattini.

Habitat Al sole o a mezz’ombra in prati magri, aridi, a volte umidi ma comunque calcarei. Talvolta anche in boschi radi, molto luminosi. Generalmente dai 200 ai 2300 mt di quota.

Fioritura Da maggio-giugno a luglio-agosto, in funzione della quota.

Osservazioni Questa orchidea presenta una discreta variabilità, sia nel colore dei fiori che nel numero e forma delle foglie che talvolta non presentano la tipica maculatura. Questa orchidea la si incontra di frequente nel nostro territorio, soprattutto nei prati della fascia prealpina. In Italia è presente dalle Alpi fino all’Appennino centrale. Viene spesso confusa con le molto simili Dactylorhiza saccifera (Regioni meridionali e Sicilia) e Dactylorhiza maculata (zone umide, suoli acidi). Nei vecchi testi la si può trovare indicata con il nome i Dactylorhiza maculata subsp. fuchsii.

19

Gymnadenia conopsea (L.) R. BROWN (1813)

Famiglia: Orchidaceae Etimologia: dal greco konops = zanzara per lo sperone dei fiori che ricorda la proboscide della zanzara. Descrizione Pianta erbacea perenne, slanciata, alta dai 20 ai 100 cm. Da 3 a 10 foglie carenate, lunghe da 6 a 25 cm. Infiorescenza lunga (7-30 cm) cilindrica, stretta con numerosi fiori (25-140). Fiori piccoli, profumati, di colore rosa (da chiaro a scuro) raramente bianchi. Labello nettamente trilobo, più largo che lungo; sperone filiforme, molto lungo, arcuato verso il basso, contenente poco nettare. Habitat Prati, pascoli, boschi radi, scarpate, sia asciutti che umidi. Reperibile dal livello del mare fino ai 2.600 mt di quota, soprattutto su suoli calcarei, ma anche silicei.

Fioritura Da maggio a luglio, in funzione della quota. Osservazioni E’ diffusa dal Portogallo alla Cina. In Italia è una delle orchidee più diffuse in tutte le regioni, Sicilia e Sardegna escluse. E’ una specie adat-tabile ai vari ambienti ed è alquanto variabile ed ha dato origine alla descrizione di numerose varietà. La si rin-

viene facilmente in luoghi erbosi ma anche lungo i sentieri ed in boschi luminosi. La si può confondere con Gymnadenia odoratissima che cresce nei medesimi habitat ma che presenta sperone corto, piante mediamente più esili e con infiorescenze ridotte. Fiori di colore spesso rosa chiaro, bianchicci, ma talvolta anche violetti, con profumo di vaniglia marcato.

Page 11: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

20

Leopoldia comosa (L.) PARL. (1847)

Famiglia: Liliaceae Etimologia: per il ciuffo apicale di fiori sterili. Descrizione Pianta erbacea perenne, con bulbo ovoidale avvolto in tuniche rosso-vinose, talvolta rosate. Scapo fiorale eretto, robusto, privo di foglie ed alto fino ad 80 cm. Foglie basali, nastriformi, canicolate, flaccide, a volte prostrate, lunghe come metà fusto o più. L’infiorescenza è cilindrica, allungata e dal profumo delicato. E’ composta nella parte inferiore da piccoli fiori fertili, distanziati fra loro e muniti di breve peduncolo. Il fiore è di colore bruno olivastro, di forma cilindrica ed è urceolato. La parte som-mitale dell’infiorescenza presenta un’inconfon-dibile ciuffo azzuro-viola di fiori sterili, innalzati da lunghi pedicelli.

Habitat Dalla pianura ai 1500 mt. Ubiquitaria su terreni incolti, freschi, aridi, ma anche concimati e coltivati, vigneti, praterie, boscaglie, siepi, boschi luminosi. Sia al sole che in mezz’ombra.. Fioritura Da aprile a luglio. Osservazioni Pianta facilmente riconoscibile per l’appariscente ciuffo di fiori violetti e per le foglie flaccide, spesso prostrate a terra. E’ diffusa in tutta l’Italia nelle zone termofile. Nelle nostre zone la si rinviene, anche con popolazioni molto numerose, soprattutto in collina, in praterie soleggiate, scarpate, affioramenti rocciosi e boschi. Localmente viene chiamato, seoline mate, poro salvego, ajo de bisso. E’ conosciuto con il nome

volgare di cipollaccio o “lampascione” ed è usato come alimento nelle regioni meridionali, soprattutto in Puglia. Il bulbo, ricco di mucillagini e zuccheri, ha virtù diuretiche ed emollienti. L’uso esterno era consigliato per curare scottature e infiammazioni cutanee. In alcuni testi la si può trovare denominata come Muscari comosum.

21

Gladiolus italicus MILLER (1768)

Famiglia: Iridaceae Etimologia: da gladius = spada; per la forma delle foglie. Descrizione Pianta erbacea perenne con bulbo globoso (2 cm) dal quale ogni anno si sviluppa uno stelo eretto alto fino ad 80 cm. Foglie basali da 3 a 5 avvolgenti il fusto, strette è lunghe con nervature parallele. Infiore-scenza apicale, con grandi fiori irregolari, di un magnifico colore rosa-porpora. Distribuiti su due file a formare una spiga lassa.

Habitat Cresce in piccoli gruppi o in esemplari isolati ai margini delle siepi, in vigneti, campi coltivati, incolti, praterie aride, anche sassose. E’ presente nell’Europa meridionale (area della vite). Cresce dal piano sino a 700 mt. Fioritura Fiorisce da aprile-maggio a giugno. Osservazioni Localmente viene chiamato “spade mate”, ma è conosciuto come Gladiolo dei campi o delle messi. In alcuni testi lo si può trovare denominato come Gladiolus segetum. E’ una pianta facilmente individuabile per la sua

altezza e colorazione dei fiori. Localmente può presentarsi con popolazioni molto numerose, anche in campi coltivati a cereali (arati superficialmente) ma soprattutto ai margini di siepi, scarpate, radure, cespuglietti, sempre in pieno sole. Per il colore dei fiori è una tra le piante più belle della nostra flora. Non ha nessun uso, né come alimento né in medicina popolare. E’ possibile confonderlo con Gladiolus palustris, che si differenzia per avere i fiori disposti in un’unica fila, di colore più rossastro e per prediligere prati e pascoli umidi.

Page 12: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

22

TOSSICOLOGIA a cura di P. Braggion

E’ oramai cosa assodata che la medicina in passato e sicuramente anche in futuro trarrà benefici interfacciandosi con il Regno dei Funghi. Saranno i micromiceti, funghi molto piccoli e non ancora ben studiati, molto probabilmente coloro che daranno l’aiuto maggiore. Esiste tuttavia un fenomeno, rilevato dal dott. Hammerschmidt, un ematologo del Minnesota, che va sotto il nome di Sindrome di Szechwan che, se ben studiato, potrebbe portare a dei sicuri benefici per chi soffre di malattie cardiovascolari. A cavallo fra gli anni ’70 e ’80 furono più volte segnalati negli Stati Uniti dei casi di diatesi emorragica di lieve entità, in assenza di cause rilevanti. Fu merito di Hammerschmidt che rilevò in un suo paziente una transitoria inibizione dell’aggregazione piastrinica, sebbene il paziente non avesse assunto farmaci che andassero ad interferire sulle funzioni ematiche prima dell’esame. Si indagò quindi sui pasti assunti e si scoprì che il paziente aveva consumato la sera precedente l’indagine ematologica un abbondante piatto della cucina cinese, il Ma-po-dou-fu, a base di maiale in agrodolce, fagioli, latte cagliato, Auricularia polytricha e una radice, il sarq ort. Successivi studi condussero ad individuare nell’assunzione di A. polytricha la causa della leggera emorragia ed ad escludere dal fenomeno gli altri ingredienti.

Con ulteriori approfondimenti si scoprì che l’A. polytricha cresce abbondante nella Regione cinese dello Sse-tch’ouan e qui con-sumato abbondantemente. Dal nome di questa Regione della Cina il dott. Hammerschmidt coniò il nome della nuova intossicazione chiamandola Szechwan Purpura. Il consumo di A. polytricha come pure di A. auricula joudae, funghi considerati commestibili in tutti i

Auricularia auricula-joudae testi di micologia, se fatto in dosi molto abbondanti porta dopo 8-10 ore ad una emorragia oltre la norma, in presenza di lesioni cutanee superficiali, in seguito ad una resistenza all’aggregazione piastrinica del paziente. Il fenomeno regredisce fino a scomparire nelle successive ore, senza ulteriori disturbi se il paziente è sano, non assume anticoagulanti, non è geneticamente predisposto a malattie legate a disturbi ematici. La sostanza causa di questo effetto è tutt’oggi sconosciuta e a mio parere se scoperta potrebbe essere utile in medicina poiché presenta alcuni effetti noti anche nell’ Aspirina. PRINCIPALI SPECIE RESPONSABILI: Auricularia auricula-joudae - Auricularia polytricha TEMPO DI LATENZA: mediamente dalle 8 alle 10 ore dopo il pasto. SINTOMI PRINCIPALI: alterazione dell’attività piastrinica. ORGANI COLPITI: liquido ematico (sangue). PRINCIPALI TOSSINE RESPONSABILI: non ancora individuate. DOSE LETALE: N.D. PERCENTUALE DI DECESSO: non si conoscono casi di decesso in letteratura.

23

COSA FARE: in presenza di emorragia consultare il medico e immediata ospedalizzazione specificando il pasto a base di funghi del genere Auricularia consumato. NOTE: In natura esistono altri prodotti con effetto antiaggregante come la cipolla, il porro o l’aglio tutti consumati in larga scala nella cucina cinese, ma da noi molto meno, per i ben noti effetti secondari che comportano nei rapporti interpersonali di tutti i giorni. Non sarà forse per questo, ma la cosa non è scientificamente provata, che in alcune Regioni della Cina, in principal modo nel sud, dove si consumano abbondantemente i pro-dotti succitati, compresi i funghi del genere Auricularia menzionati, si riscontrano basse percentuali di malattie cardiovascolari o arterio-sclerotiche? Uno studio approfondito potrebbe darci delle gradite sorprese. Auricularia polytricha Bibliografia: P. FOLLESA – 2009: Manuale Tecnico-pratico per indagini su campioni fungini. Associazione Micologica Bresadola. Trento. G. PELLE – 2007 : FUNGHI VELENOSI E SINDROMI TOSSICHE. Bacchetta Editore – Albenga. A.A. – 2009: PAGINE DI MICOLOGIA N°32. Atti del 4° Convegno Internazionale di Micotossicologia.Trento 6-7 dicembre 2007. Associazione Micologica Bresadola – Trento; A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici – Vicenza. I. BIANCHI - 2008: MICOTERAPIA. Nuova Ipsa Editore - Palermo. di L. Filippi-Farmar

Page 13: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

24

Storie di funghi di L. Filippi Farmar

La fine di luglio di solito è il periodo più caldo dell’anno, se poi al caldo si aggiunge anche un alto tasso di umidità nell’aria, l’afa si fa insopportabile. Si vorrebbe cercar refrigerio in montagna dove la cappa di umidità, mitigata dall’altitudine, si percepisce meno, magari sotto l’ombra degli alberi di conifera dall’odore balsamico e rinfrescante. Una domenica di quel periodo estivo, la famiglia Fanfula, su proposta del moroso della figlia maggiore che conosceva su in altipiano un posticino tranquillo e fresco per esservi recato più volte alla ricerca di porcini con gli amici, decise di raggiungere proprio quell’oasi di pace. Il sabato precedente andarono a far provvista di carne adatta ad essere cotta ala griglia con la polenta e non mancarono nemmeno di rifornirsi di bottiglie di ottimo vino che si prestava egregiamente a rendere il pasto più gustoso. Partirono dalla pianura di buonora per accaparrarsi un bel posticino all’ombra su cui preparare la grigliata. Già alle otto di mattina il caldo opprimeva anche perché erano stipati in cinque dentro ad una Fiat 127. Arrivarono ad affrontare le salite del Costo. Ad ogni tornante sembrava che l’aria si facesse più fine, anche se l’automobile si surriscaldava e mandava segni di affaticamento. Fu necessaria una sosta a metà salita. Guardando giù poterono osservare il panorama pedemontano avvolto in una nebbiola carica di smog e si ritenevano fortunati di esserne fuori. Ripartirono dopo un quarto d’ora per raggiungere il posto prefissato e strada facendo Ampelio, il moroso della figlia maggiore Silvia, ricordò che a Roana c’era un ponte meritevole sicura-mente di essere preso in considerazione per la sua altezza ed il panorama suggestivo che dominava. Dopo qualche chilometro vi arrivarono e, trovata una piazzola di sosta scesero tutti dalla 127 fumante per gustarsi l’emozione della veduta che si perdeva giù per la valle profonda. Cominciarono a ponderarne l’altezza: qualcuno diceva 100 metri, altri sosteneva almeno il doppio... tutti concordarono che si trattasse di uno spettacolo unico. Dopo i vari commenti, esaurito un po’ lo stupore, risalirono in auto per cercarsi un posticino come lo avevano sognato alla partenza. Giunsero ad un sentiero laterale alla destra e lo imboccarono per vedere se vi fosse uno slargo da parcheggiare. Trovarono finalmente un posto che pareva adatto e vi si piazzarono senza complimenti. Finché si organizzarono a preparare la grigliata, dopo aver scaricato le cose ben disposte nel bagagliaio dell’auto, Ampelio e Silvia si inoltrarono nel bosco alla ricerca di porcini

25

che in quel periodo pareva fruttificassero in abbondanza, secondo le voci che circolavano laggiù in pianura. In effetti, dopo poca strada, Silvia ne trovò uno meraviglioso e non riuscì a soffocare un urlo di gioia! La ricerca allora si fece più animosa e dopo un’ora avevano quasi riempito la borsa di nailon che si erano portati appresso. Decisero quindi di ritornare alla base dove pensavano di trovare il pranzo gustoso in via di cottura. Intanto, mentre il resto della famiglia Fanfula si adoperava a cuocere la carne, dopo aver allestito un rudimentale caminetto, recuperarono qualche masso che si trovava nel posto, fu acceso un fuoco con rametti di conifera trovati abbondanti sulla zona adiacente da cui si alzò una sottile e spedita nuvoletta di fumo. Tale tipo di legna, si pensava, avrebbe conferito un sapore più appetitoso. Mentre erano assorti in così gustosi pensieri, apparve una camionetta della Guardia Forestale che procedeva veloce con il lampeggiante acceso. Scesero due agenti in divisa verde che con fosco cipiglio intimarono di spegnere subito il fuoco e di sbaraccare immediatamente. Inutile fu il tentativo di coinvolgerli nella abbuffata e ad assaggiare il vino in pacifica compagnia. Quelli scrivevano inesorabili un pesante verbale come se avessero a che fare con delinquenti incalliti e pretesero anche la firma del capofamiglia che, quando lesse la sorbola da pagare, la comunicò anche alla moglie. Questa andò in escandescenza instaurando un acceso diverbio che dovette presto essere interrotto perché la multa cominciava a lievitare ad ogni parola sdegnosa della signora. Intanto i due fidanzati che stavano rientrando alla base, udirono l’accesa disputa e scorsero anche il lampeggiante della camionetta. Per precauzione nascosero in un cespuglio il sacchetto con i funghi e si avvicinarono, apparentemente tranquilli, mano nella mano, per constatare il motivo di tanta discussione. Quando tutto fu riposto nel bagagliaio dell’auto e le guardie cominciarono ad allontanarsi, corsero a riprendere almeno i funghi che infilarono fra gli altri contenitori di vivande e i resti dello sfortunato pic-nic e si prepararono per un mesto ritorno a bocca asciutta. Intanto la signora che non voleva rassegnarsi imprecava assieme al marito contro quei montanari inospitali che avevano rovinato una giornata che sembrava promettere bene e convennero di cuocere a casa propria la mancata grigliata. Giunti all’alto ponte di Roana, la signora sdegnosa intimò al marito di fermare l’auto: scese ed estrasse dal cofano due borse di nailon piene di rifiuti e le lanciò con violenza giù dall’alto ponte dicendo di restituire a quelli di Roana le loro immondizie. Il rientro fu piuttosto triste, ma si consolavano al pensiero di ritirarsi nella taverna di Ampelio che era abbastanza fresca per gustarsi finalmente un pranzo, lontano da rompiscatole montanari e come rivincita si rallegravano di aver almeno “fregato” un bel bottino di porcini appetitosi, pronti a condire in poco tempo un bel piatto di lasagne. All’arrivo accesero immediatamente il fuoco per ottenerne delle braci adatte alla cottura della sofferta grigliata a cui ora si sarebbero aggiunti anche i porcini con la pasta. Avvicinarono un tavolo su cui disporre la carne da cuocere e mandarono la figlia minore a prelevarla dal cofano della 127. Questa cominciò a rovistare tra le cose ammassate, ma non riusciva a trovarla. Quasi seccata arrivò la madre pensando che la figlia, come al solito non trovasse mai niente. Questa passò frettolosamente tutto al setaccio ma di braciole, salsicce e porcini neanche l’ombra!!! Avevano fatto il volo dal ponte di Roana al posto delle immondizie!

Page 14: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

26

PRONTO SOCCORSO di F. Bressan (Infermiere professionale)

Visto l’interesse dimostrato dai Soci per l’argomento che stiamo trattando si è deciso di continuare, illustrando altre situazioni che ci possono capitare durante le nostre escursioni, ma non solo, possono esserci molto utili anche nelle nostre attività normali, domestiche, sportive, ecc. perché l’agire tempestivamente con cognizione di causa può ridurre di molto le conseguenze traumatiche causate da incidenti che ci possono capitare, in maniera tale che, quando arriveranno i soccorsi la situazione sarà meno grave e dolorosa per il malcapitato.

Le punture delle api possono produrre reazioni diverse, che vanno dal dolore temporaneo alla grave reazione allergica.

COME INTERVENIRE Rimuovere il più velocemente possibile il pungiglione per impedire un’ulteriore diffusione del veleno. Raschiare il pungiglione con la lama del coltello da funghi, in mancanza con carta di credito, tessera sanitaria ecc. ecc. Tolto il pungiglione, fare impacchi con acqua fredda e applicare crema a base di cortisone più volte al giorno fino a scomparsa dei sintomi .

In seguito alla puntura è sufficiente pulire bene la zona, se possibile con acqua e sapone e disinfettare la pelle. Applicare del ghiaccio per alleviare il dolore. Per combattere prurito e dolore è utile applicare crema antistaminica (fargan) o cortisonica (ecoval 70). Se il gonfiore si estende sarà necessario rivolgersi al proprio medico.

La zecca va rimossa con una pinzetta proteggendosi le mani con guanti. Non usare accendini, cerini o calore, oli, petrolio, acetone, o altre sostanze prima della rimozione. Tale procedura è sconsigliata, in quanto induce nella zecca un riflesso di rigurgito, con forte aumento del rischio di trasmissione di agenti patogeni. Utilizzando una pinzetta, afferrarla saldamente rimanendo, il più possibile, aderente alla pelle operando una lieve rotazione in senso antiorario (come svitarla) tirarla leggermente ed evitare di romperla. Disinfettare la lesione con disinfettanti trasparenti per evitare di nascondere possibile segno di infezione. Rivolgersi al medico in caso dovesse comparire arrossamento sul punto della puntura. La zecca può trasmettere gravi malattie per l’uomo anche a distanza di giorni

27

L’anno 2014, appena trascorso, ci ha acconsentito di svolgere puntualmente il programma che, con questa carrellata di immagini, il si era prefissato.

…nelle serate del martedì i nostri soci più esperti hanno tenuto dei corsi di micologia di base…

…domenica 13 aprile escursione naturalistica sui Colli Euganei alla Cava Bomba di Cinto Euganeo accompagnati dal nostro Daniele …

…domenica 18 maggio escursione botanica naturalistica alla ricerca delle erbe selvatiche commestibili, accompagnati dalla Sig. Stefania dalla Valle, esperta di botanica e ottima micologa…

…Lunedì 19 maggio In

collaborazione con il Comune di Montecchio Magg. presso Corte

delle Filande “Serata sulle erbe officinali” intrattenuti dalla D.ssa

Serena Brugnoli dell’Ass. Erbecedario della Lessinia

… partecipava un numeroso pubblico di oltre 200 persone

insieme con Soci ed è stato aperto a tutti, abitanti e non…

Page 15: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

28

…in collaborazione con le Scuole di Montecchio Magg. e gli Alpini di Grancona nel mese di giugno e di ottobre, il Gruppo ecomicologico ha messo a disposizione il nostro esperto di erbe e piante Alberto Bizzi, coadiuvato dal

nostro Presidente e dagli infaticabili Luciano e Silvano a promuovere l’educazione per l’ambiente…

… domenica 29 giugno, escursione sui pendii del Monte Faedo …

…poi a pranzo da BEPI con il pane dei fratelli Peroni

… 7-8 settembre 36a - Esposizione micologica autunnale in occasione della ” Festa della Valle” …

domenica 14 settembre “Festa delle Associazioni in piazza” …

29

…5 ottobre gita al Sores

12-13 ottobre a Grancona (VI) 18a - Esposizione micologica nella casa Alpina di Grancona… …anche quest’anno è stata allestita con successo la Mostra dei funghi autunnale …

…Domenica 17 novembre pranzo Sociale…

… un’incontro conviviale molto partecipato…

…alla fine ci siamo divertiti con la nostra ricca sottoscrizione a premi

Si ringraziano per le foto concesse i Soci: Braggion F. - Braggion P. - Doro D. - Ferron G .- Filippi Farmar L - Pegoraro S.

Page 16: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica

30

FUTURI POETI

Rebecca De Grandi

Classe III

Scuola Primaria di Grancona (VI) Insegnante: Laura Marchetto

31

a cura di G. Pegoraro on sono molte le ricette in cucina che si accostano con pesce e funghi, nel caso particolare il salmone e le finferle (Chanhtarellus lutescens) trovano un connubio gradevole, che nella mia famiglia, sono apprezzati nel pranzo delle feste Natalizie. Le finferle, quando si va in gita al Sores, in certe annate, si trovano in abbondanza e allora perché non provarle?La ricetta è gia stata presentata nelle “Spigolature ecomicologiche” del 1996, ma vorrei ripresentarla integrandola con un primo piatto sfruttando una parte della

ricetta per realizzare dei tortelli che chiamerò Ingredienti per 4 persone:

4 tranci di salmone da 100 gr ciascuno, 200 gr di finferle, 4 cucchiai di olio d’oliva, 20 g di burro, 1 rametto di rosmarino, 2 spicchi d’aglio, 1 cucchiaiata di erba cipollina, 1 cucchiaiata di prezzemolo, ½ bicchiere di vino bianco secco, succo di ½ limone, farina tipo 0”, sale e pepe qb.

Per la pasta e il ripieno dei tortelli: 300 gr di farina tipo 0” - 2 uova - 100 gr di ricotta 60 gr di salmone cotto - 50 gr di formaggio grana grattugiato, (formaggi da usare in alternativa Pecorino, Provolone ecc.) sale, olio qb.

Preparazione: In una padella scaldare l'olio e il burro, far saltare le finferle salarle e farne evaporare l'acqua di vegetazione, nel frattempo togliere la pelle e le eventuali lische dai tranci del salmone poi infarinarli leggermente. Togliere le finferle dal tegame, scolandole in modo da lasciare nel tegame gran parte del condimento, unire al fondo di cottura il rametto di rosmarino e gli spicchi d'aglio interi, porre a cuocere i tranci di salmone, rigirandoli per farli brasare da ambo le parti. Tritare finemente l'erba cipollina e il prezzemolo, mettere nuovamente le finferle nella padella con il salmone, avendo cura di togliere il rosmarino e l’aglio, bagnare il tutto con il vino bianco e il succo di limone, salare, pepare e terminare la cottura fintanto che sarà ridotto il liquido spolverando, poco prima di levare dal fuoco, con l'erba cipollina e il prezzemolo. Per i tortelli: Preparare in una ciotola la farina, mettere le uova, un pizzico di sale e un cucchiaio di olio extra vergine impastare finche non si avrà un composto liscio ed elastico, mettere a riposare per circa 15-20 minuti. Per il ripieno; prendere dalla precedente ricetta circa 50-60 gr del salmone cotto e porlo in un recipiente, aggiungere la ricotta il formaggio grattugiato e aggiustare con del sale, impastare finche si avrà il ripieno ben amalgamato. Riprendere l’impasto e tirare la sfoglia, poi tagliare dei quadri regolari di circa 7-8 cm. di lato, con un cucchiaino da caffè prendere una quantità del ripieno e disporlo al centro del riquadro della pasta, ripiegare a formare un triangolo premendo i due lati superiori, se troppo asciutti umidificare con dell’acqua i bordi in modo tale che resteranno sigillati, unire i due angoli della base triangolare su se stessi in tal modo si formerà una specie di “capellaccio” (vedi foto). Considerare che per una porzione si dovranno preparare dai 8-10 tortelli. Mettere a bollire in una pentola l’acqua, salarla e buttare i tortelli per qualche minuto, quando saliranno a galla saranno pronti, scolarli e farli saltare in una padella per qualche minuto con il condimento della precedente ricetta, usando solo il sughetto del salmone con qualche finferla.

Page 17: €¦ · diapositive e discutere dì micologia sono sempre i ... N el ms d i arz oq u t ... - “Gita micologia al Sores” (resp. Sinico R.) - 19a Esposizione micologica