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con consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci con CONVENIENZA RIPARTIAMO DA UNA SPESA CHE GARANTISCE RISPARMIO E SICUREZZA A PAGINA 5 LA RICERCA ALL'ATENEO DI FERRARA UNO STUDIO DI GENETICA SOSTENUTO DAL FONDO CORONAVIRUS A PAGINA 8 coop alleanza 3.o | edizione emilia-romagna - lombardia | n°5 giugno 2020 L'economia cerca di ripartire dopo la pandemia Le iniziative Coop a sostegno delle famiglie Il lavoro e il futuro da difendere da costruire

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conconsumatori e responsabilità. Il mensile dei soci

con

Blocchiamo i prezzi fino al 30 settembre. A volte bloccare qualcosa può essere il modo migliore per ripartire. Noi di Coop fermiamo i prezzi di oltre 2000 prodotti industriali a marchio Coop.Un impegno concreto per tutelare la spesa dei nostri soci e clienti.

PREZZI FERMI

UNA BUONA SPESA PUÒ CAMBIARE IL MONDO

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CONVENIENZARIPARTIAMO DA UNA SPESA CHE GARANTISCE RISPARMIO E SICUREZZAA PAGINA 5

LA RICERCAALL'ATENEO DI FERRARA UNO STUDIO DI GENETICA SOSTENUTO DAL FONDO CORONAVIRUSA PAGINA 8

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L'economia cerca di ripartire dopo la pandemia Le iniziative Coop a sostegno delle famiglie

Il lavoro e il futuroda difendere da costruire

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In fase di attivazione, tra il 1 Giugno e l’8 Luglio 2020, di una nuova SIM CoopVoce il cliente può scegliere quale o� erta attivare tra “EASY +” e “TOP30”. Le o� erte prevedono ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, rispettivamente 3 GIGA di tra� co internet in 4G, 1000 minuti e 300 SMS verso numeri fi ssi e mobili a 5€ al mese oppure 30 GIGA di tra� co internet, chiamate e 1000 SMS verso numeri fi ssi e mobili a 9€ al mese. I minuti sono tari� ati sugli e� ettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tari� ario, mentre il tra� co internet è inibito. La promozione si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è su� ciente, l’o� erta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il tra� co voce e SMS è tari� ato secondo le condizioni del piano tari� ario, mentre il tra� co internet è inibito. Nello stesso periodo anche i già clienti possono scegliere di attivare una delle due o� erte, con un costo di attivazione di 9€, che verrà scalato dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle Condizioni Generali di Contratto. Per maggiori dettagli sull’o� erta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, visita il sito www.coopvoce.it.

Promozione valida dall'1 Giugno all'8 Luglio 2020dall'1 Giugno all'8 Luglio 2020dall'1 Giugno all'8 Luglio 2020

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4 Coop, un'estate di convenienza

12 Ripartire e ridurre la povertà CLAUDIO STRANO

18 Le resposanbilità dell'uomo e il virusSILVIA FABBRI

22 L'indagine: gli italiani e il ciboDARIO GUIDI

28 Rispetto la natura e curo la mia pelle

39 Al lavoro con l'e-bikeCLAUDIO STRANO

33 Non basterà una app per salvarciALESSANDRA FARABEGOLI

34 Scoprire l'arte del riuso

38 Un'estate made in ItalyPAOLA MINOLITI

42 Visite virtuali a chiese, palazzi e...

43 I libri del mese

45 Intervista a Gianni Bismark

PIERFRANCESCOPACODA

17 Facciamo ripartire la cultura

SIMONA VINCI

21 La "task force" e il medico giusto

LUCA MERCALLI

26 Ridurre il colesterolo

MICHELE SCULATI

35 In casa e fuori MASSIMO MONTANARI

42 Uscire dalle difficoltà? In biciMASSIMO CIRRI

5 Una spesa che garantisce risparmio e sicurezza

8 Tutto in una molecola

VIVIANA MONTI

11 La solidarietà non chiude

27 Al museo di Chieti c'è Opera tua

ELISABETTA PAGLIA

Coop Alleanza 3.0Numero verde

800 000 003

sommario consumatori 5 | giugno 2020

Mensile della Cooperazione di Consumatori

Viale Aldo Moro 16,40127 Bologna Tel. 051.6316911Fax [email protected]

Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040Copia singola euro 0,34Abbonamento annuo euro 3,10

Direttore responsabileDario Guidi

RedazioneMonica Di Martino, Silvia Fabbri, Alice Munerato, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Lina Sini, Claudio Strano

Progetto grafi coKitchen

Impaginazione e grafi caIlde Ianigro

Responsabile della pubblicitàPaolo Ortolani

StampaRotopress International srl (Loreto- Bologna)

Coop Editrice Consumatori

40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296

Consiglio di amministrazionePresidente Andrea MascheriniVice Presidente Silvio AmbrogioTiziana Cattani, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Andrea Pertegato, Enrico Quarello

www.consumatori.e-coop.it

Primo piano Consumare

informati

Vivere bene Rubriche Coop

Alleanza 3.0

2718

Associato USPI, Unione stampa periodica italianaIn fase di attivazione, tra il 1 Giugno e l’8 Luglio 2020, di una nuova SIM CoopVoce il cliente può scegliere quale o� erta attivare tra “EASY +” e “TOP30”. Le o� erte prevedono ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, rispettivamente 3 GIGA di tra� co internet in 4G, 1000 minuti e 300 SMS verso numeri fi ssi e mobili a 5€ al mese oppure 30 GIGA di tra� co internet, chiamate e 1000 SMS verso numeri fi ssi e mobili a 9€ al mese. I minuti sono tari� ati sugli e� ettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tari� ario, mentre il tra� co internet è inibito. La promozione si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è su� ciente, l’o� erta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il tra� co voce e SMS è tari� ato secondo le condizioni del piano tari� ario, mentre il tra� co internet è inibito. Nello stesso periodo anche i già clienti possono scegliere di attivare una delle due o� erte, con un costo di attivazione di 9€, che verrà scalato dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle Condizioni Generali di Contratto. Per maggiori dettagli sull’o� erta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, visita il sito www.coopvoce.it.

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4 Consumatori giugno 2020

Blocchiamo i prezzi fino al 30 settembre. A volte bloccare qualcosa può essere il modo migliore per ripartire. Noi di Coop fermiamo i prezzi di oltre 2000 prodotti industriali a marchio Coop.Un impegno concreto per tutelare la spesa dei nostri soci e clienti.

PREZZI FERMI

UNA BUONA SPESA PUÒ CAMBIARE IL MONDO

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INTERVISTA AL PRESIDENTE DI COOP ITALIA

Coop, un'estate di convenienzaPrezzi bloccati e altro contro la crisi— Dario Guidi

«Pronti a fare la nostra parte a fi anco delle famiglie anche in questa nuova fase: restano fermi i prezzi del prodotto a marchio e svilupperemo promozioni su freschi e freschissimi». Un gruppo di 10 prodotti di prima necessità in vendita a 10 euro e periodi promozionali più lunghi

Il blocco dei prezzi su migliaia di prodotti a marchio Coop, partito a marzo, continuerà sino a fine settembre. Poi iniziative promo-zionali straordinarie ogni setti-

mana su prodotti freschi e freschissimi e, infine, un pacchetto a rotazione di 10 prodotti di prima necessità offerto in sconto a soli 10 euro.

L’estate di Coop a fianco delle famiglie ita-liane è già cominciata, in piena continuità con quanto Coop aveva fatto sin dal momento in cui l’emergenza coronavirus aveva fatto la sua

irruzione sulla scena a fine febbraio.«Sperando che davvero l’emergenza sani-

taria possa passare in secondo piano – spiega il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni– dobbiamo concentrarci ora sugli evidenti effetti economici e sociali prodotti dalla pan-demia e dal lockdown. Ci vorranno mesi prima di un consolidamento che speriamo positivo: ad oggi le incognite sono ancora tante. Per questo anche noi come Coop abbiamo deciso di attivare una fase 2 del nostro lavoro, con il rafforzamento di iniziative già intraprese per garantire l’apertura sicura e ordinata dei negozi, la fornitura di tutti i prodotti, lo stop ai tentativi di speculazione; a questi vogliamo aggiungere altri interventi per dare tranquil-lità e convenienza alle famiglie e al contempo sostenere i tanti piccoli e medi produttori del sistema agro-industriale italiano. Non spetta solo al governo sostenere l’economia del paese, ma anche alle imprese più importan-ti, che hanno una grande responsabilità nel difendere le famiglie e le tante piccole e medie imprese a loro collegate».

Da qui nascono le tre attività promozio-nali indicate all’inizio, che saranno operative su tutto il territorio nazionale. La prima è la continuazione per altri 4 mesi del blocco dei prezzi su migliaia di prodotti confezionati del grocery a marchio Coop.

La seconda iniziativa, mirata sui prodotti freschi e freschissimi (carni, ortofrutta e pesce sempre a marchio Coop), vuole dare risposte anche su un’area inevitabilmente più soggetta alle oscillazioni dei mercati e a fenomeni speculativi. Dei problemi legati alla mancanza di manodopera nei campi per la

primo piano coop alleanza 3.0

MARCO PEDRONI

PRESIDENTE DI COOP ITALIA

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raccolta dei prodotti, come dei maggiori costi per la logistica si è parlato ampiamente in que-ste settimane. Sono conseguenze del blocco che ora sono da gestire. Ma, forte di una rete di fornitori e produttori che è per oltre il 90% italiana, Coop intende mettere in campo per tutto il periodo estivo promozioni setti-manali con sconti mediamente del 20%.

La terza gamba dell’attività è la proposta di un gruppo di 10 referenze importanti proposte al prezzo eccezionale di 10 euro, con la qualità e la sicurezza dei prodotti Coop. Parliamo di prodotti come pasta, olio, biscotti, latte, birra, pomodori, cose che insomma non mancano mai nella spesa delle famiglie.

«Il prodotto a marchio Coop è il cuore della

nostra offerta – prosegue Pedroni – e dunque abbiamo concentrato su questo campo uno sforzo che renda evidente alle famiglie la no-stra determinazione a garantire convenienza. La fase economica è piena di incognite. Quale sarà sui consumi l’impatto del rallentamen-to economico che il paese subirà è un nodo rilevante.

Per i valori che la cooperazione incarna, assumendosi anche un rischio, Coop ha scelto di non aspettare e di mandare subito un messaggio alle famiglie e ai produttori. Siamo al vostro fianco, siamo pronti a fare la nostra parte perché da questa crisi vogliamo che il paese esca insieme e unito, e con meno diseguaglianze».

Ripartire dalla convenienza per permettere a soci e clienti di scegliere in tutta libertà cosa comprare sentendosi sicuri: Coop

Alleanza 3.0 ha lavorato in questi mesi per offrire un ampio assortimento a scaffale e aggiungere offerte con periodi promozionali più lunghi, in modo da fare della spesa un percorso sicuro e senza sorprese, studiato per rispondere ai reali bisogni delle persone sia nei supermer-cati più piccoli che nelle superfici più grandi, dove è possibile trovare tutto sotto lo stesso tetto, più spazio e promozioni anche sul non alimentare oltre ai nuovi servizi.

I prodotti a marchio Coop Già dai primi giorni di giugno sono in cor-so diverse azioni per la tutela del potere d’acquisto dei consumatori, puntando sul prodotto Coop, massima espressione dei valori cooperativi.

Coop ha deciso di bloccare i prezzi di oltre 2.000 prodotti industriali a mar-chio fino al 30 settembre e altro. Ecco cosa troveranno in negozio soci e clienti:

• 2.000 prodotti industriali a marchio Coop a prezzo bloccato• Uno sconto settimanale su prodotti freschi e freschissimi (carni, ortofrutta e pesce) con le garanzie della filiera controllata che contraddistinguono il marchio Coop • Forza 10, una decina di prodotti di uso quotidiano con la qualità Coop che costeranno complessivamente solo 10 euro fino al 30 settembre, acquistando l'intero pacchetto oppure scegliendone uno soltanto• Un Kit di prodotti per la pulizia casa e cura della persona, per facilitare e velocizzare la spesa a prezzo conve-niente tutti a marchio, già pronti da mettere nel carrello.

La spesa dei desideriNon mancheranno poi le promozioni continuative "Obiettivo risparmio" sulle marche preferite che permettono di scegliere fra alimentari, detersivi e prodotti surgelati segnalati a scaffale. Ancora risparmio sui grandi formati, per fare scorte in dispensa dei prodotti sem-pre utili, che si possono trovare al 2x1 o al 3x2 ma anche con focus su prodotti specifici per l’igiene orale o per la pulizia della casa.

Infine non dimentichiamo il sostegno e la valorizzazione dei produttori locali con sconti su singole referenze o sull’intera linea di prodotti di alcuni fornitori locali selezionati per ogni territorio.

Consumatori giugno 2020 5

ASSORTIMENTI E PROMOZIONI

Ripartiamo da una spesa che garantisce risparmio e sicurezza

primo piano coop alleanza 3.0

«Spetta non soltanto al governo

ma anche alle inprese sostenere

e rilanciare l'economia del

paese»

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ASSEMBLEESEPARATEBILANCIO2019

È previsto un piccolo omaggio per i soci che votano.

Per informazioni e chiarimenti sulle modalità: numero verde 800 000003mail [email protected]

1. Approvazione del Rapporto Etico.

2. Presentazione della Relazione annuale del Comitato Controllo e Rischi.

3. Approvazione del Bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2019 e della Relazione sulla Gestione, di Coop Alleanza 3.0, previa lettura della Relazione del Collegio Sindacale, della Relazione della Società di Revisione; deliberazioni conseguenti.

4. Proroga durata mandato Commissione Elettorale.

5. Conferma Consiglieri nominati per cooptazione.

6. Nomina del delegato all’Assemblea Generale.

ordine del giorno un bilancio da fare insiemeL’emergenza Coronavirus ha cambiato tante cose, ma non i valori che restano la priorità di tutte le nostre azioni. Per la Cooperativa infatti la votazione e approvazione del Bilancio non sono solo un obbligo di legge, ma sono sopratutto un momento in cui i soci possono esercitare la loro partecipazione democratica.

Quest’anno quindi non potremo ritrovarci nelle tradizionali assemblee, ma il Bilancio, anche se a distanza, lo voteremo e approveremo comunque insieme.

DOVE MI INFORMO? Su all.coop/assemblee, trovi i materiali di approfondimento che puoi consultare per un voto consapevole. Dall’8 giugno puoi anche richiedere un opuscolo con la sintesi del Bilancio al Punto soci del tuo negozio.

COME POSSO VOTARE? Dall’11 al 17 giugno puoi votare consegnando la tua delega con le istruzioni di voto compilata, piegata e spillata presso il Punto soci di uno degli oltre 300 negozi coinvolti. Ricordati di portare con te la Carta socio e la fotocopia di un documento di identità firmata.

DOVE TROVO LA DELEGA? La delega con le istruzioni di voto è scaricabile nell’apposita sezione dedicata al Bilancio accessibile, previo login, da all.coop\assemblee. Puoi chiederne la stampa presso uno dei negozi coinvolti, se non hai modo di farla in autonomia.

HAI DIFFICOLTÀ AD ANDARE IN NEGOZIO?Puoi chiedere ad un altro socio di consegnare la tua delega con le istruzioni di voto a negozio, fornendogli la delega compilata, la tua carta socio e una fotocopia del tuo documento di identità firmata. Se necessario su all.coop\assemblee puoi trovare le istruzioni in dettaglio.

POSSO FARE DELLE DOMANDE SUI PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO? Se hai qualche domanda, puoi contattarci fino al 20 giugno per posta ordinaria (Coop Alleanza 3.0 soc. coop., all’attenzione dell’Ufficio Affari societari di Cooperativa, via Villanova 29/7 - 40055 Villanova di Castenaso BO) o tramite e-mail all’indirizzo [email protected].

Tutte le domande e le relative risposte saranno pubblicate su all.coop/assemblee fino al 27 giugno

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Consumatori giugno 2020 7

primo piano uscire dall'emergenza

Arrivano nei punti vendita le mascherine chirurgiche monouso a marchio Coop: tre strati, certificate CE al prezzo finale di 0,50 euro ciascuna. Si

tratta di un dispositivo medico classe 1 tipo 2 (indice di filtrazione superiore al 98%), con fasce elastiche che garantiscono ottimo confort e vestibilità, che sarà venduto in confezioni da 10 pezzi. Il canale di approvvi-gionamento è lo stesso attivato fin dall’inizio del lockdown grazie alla filiale Coop Far East di Hong Kong. Per questo Coop si avvale di un produttore qualificato che garantisce macchinari e controlli adeguati agli standard richiesti per un prodotto a marchio.

«Con l’arrivo a scaffale delle nostre mascherine completiamo un’offerta più che mai necessaria per tutte le famiglie, anche nella fase 2 che stiamo vivendo –spiega Marco Pedroni, presidente di Coop Italia - Negli ultimi 2 mesi le vendite di questo presidio medico nella nostra rete sono schizzate in alto (+1160%) e ora la domanda non accenna a diminuire, tanto che il vero problema è mantenere la continuità degli approvvigionamenti. Noi ci stiamo impe-gnando, investendo su questo prodotto a marchio Coop. È è una dimostrazione della nostra determinazione e una ulteriore garanzia di qualità che vogliamo dare ai nostri soci e ai consumatori».

Ecco le mascherine a marchio CoopSaranno in vendita in confezioni da 10 al prezzo di 5 euro (cioè 50 centesimi l'una) Il tipo proposto è di quelle chirurgiche a 3 strati con marchio CE

I diversi tipi che sono in commercioe le istruzioni per un uso corretto Per prima cosa è importante ribadire che le mascherine non sono alternative al mantenimento delle distanze e al lavarsi spesso le mani, che restano misure fondamentali.

La mascherina può difendere gli altri da noi e in qualche modo può proteggerci dal contatto con gli altri (a seconda della tipologia) se non riusciamo a mantenere la distanza consigliata, senza considerare che indossando la mascherina diventa più improbabile toccarsi naso, occhi e bocca con le mani (potenziali punti di entrata del virus).

Vi sono alcuni elementi principali da tenere in considerazione in merito alle mascherine: i materiali, le caratteristiche e il loro utilizzo ovvero dove e per quanto tempo le si indossa.

Esistono diverse tipologie di mascherine: le mascherine di comunità in materiali multistrato ma senza alcuna garanzia di “caratteristiche tecniche”, poi vi sono quelle chirurgiche con marchio CE, quelle chirurgiche approvate in deroga dall’Isituto Superiore di Sanità (le chirurgiche sono nate per proteggere il paziente dalla possibile contaminazione da parte di medici e infermieri), e le FFP2 e FFP3, pensate per proteggere gli operatori dalla contaminazione esterna e per questo chiamate DPI (Dispositivi di protezione individuale). Le FFP2 e FFP3 devono prevalentemente essere utilizzate dai sanitari.

In generale comunque è molto importante che la mascherina, qualunque essa sia, copra bene naso e bocca ed è altrettanto importante metterla e toglierla correttamente, con le mani pulite e senza mai toccare la parte frontale esposta all’esterno, bensì sempre maneggiandola dagli elastici o dai lacci con cui la mascherina viene indossata e fissata.

Le mascherine chirurgiche in quanto tali sono dispositivi medici e devono rispondere a spe-cifiche norme tecniche (UNI EN 14683:2019 e ISO 10993). Possono essere con marchio CE (come quelle a marchio Coop di cui parliamo qui a fianco) oppure per lo stato di emergenza essere approvate in deroga senza marchio CE dall’Istituto Superiore di Sanità. La loro funzione princi-pale è quindi di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente che lo circonda, infatti hanno la capacità di filtrare il virus in uscita; in minima parte proteggono anche chi le indossa da droplets (goccioline) in entrata. Le maschere chirurgiche più qualificate contengono tre strati: strato esterno impermeabile contro gli spruzzi esterni, strato intermedio con filtro antiparticolato per bloccare i patogeni e strato interno assorbente d'acqua per assorbire l'umidità espirata. Le FPP3 e FPP2 che sono dispositivi di protezione individuale (DPI), possono essere con o senza valvola, hanno una buona azione filtrante sia in fase inspiratoria che espiratoria e si differenziano fra di loro per l’efficienza di filtrazione; proteggono e bloccano anche le esalazioni di chi le indossa. Quelle con la valvola non vanno tendenzialmente utilizzate perchè offrono una protezione indi-viduale elevata, ma la presenza della stessa lascia uscire il virus se chi le indossa è infetto.

Poi ci sono le mascherine di comunità che possono essere anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, garantire comfort, respirabi-lità e permettano di coprire dal mento al di sopra del naso. Si possono differenziare per tipo di tessuto, per numero di strati, traspirabilità del materiale, idrorepellenza e altro. In generale tut-te le mascherine monouso vanno cambiate se umide, sporche o danneggiate, quelle riutilizzabili lavate dopo ogni utilizzo. Per quelle lavabili e riutilizzabili è importante attenersi alle indicazioni di lavaggio ed al numero di utilizzi indicati dal produttore. Le mascherine, finito il loro uso, vanno buttate nella raccolta indifferenziata (perché potenzialmente infette) in doppi sacchi di raccolta adeguatamente chiusi.

Chiara Faenza Reponsabile innovazione e valori di Coop Italia

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8 Consumatori giugno 2020

LOTTA AL CORONAVIRUS

Tutto in una molecola— Viviana Monti

Con il fondo di emergenza Coop Alleanza 3.0 sostiene uno studio dei genetisti dell’Ateneo di Ferrara a caccia del farmaco

La scuola non è fi nita Coop lancia un progetto di formazionesu G Suite e didattica digitale L’emergenza sanitaria di questi mesi ha portato le scuole di tutta Italia a met-tersi in gioco con la didattica a distanza (DAD) e a confrontarsi con nuove tec-nologie e metodologie di insegnamento. Coop ha deciso di dare un segnale alle istituzioni scolastiche per sostenerle nel loro ruolo e fare la propria parte nel rinnovamento culturale in atto. Per questo a giugno sarà lanciata una sezione del sito Coopperlascuola.it dedicata alla didattica digitale, che proporrà corsi di formazione gratuiti per insegnanti e genitori. Dal 15 giugno partiranno due cicli di webinar su due tematiche principali: la conoscenza specifica di Google Suite for Education e delle sue potenzialità in campo educativo, con formatori certificati Google, e la progettazione metodologico-didattica in collaborazione con la professoressa Maria Ranieri, docente di Tecnologie dell’Istruzione e Didattica generale presso il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultu-ra, Letterature e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze. Gli utenti potranno iscriversi ai diversi webinar inserendo pochi e semplici dati. Riceve-ranno il link per poter assistere al webinar e successivamente un attestato di partecipazione. Per il nuovo anno scolastico, a settembre 2020, altre novità che riguardano la scuola: un catalogo premi dedicato e altre attività formative sul benessere digitale e cittadinanza; oltre chiaramente alla nuova proposta educativa Saperecoop sui temi della cooperazione e del consumo consapevole per insegnanti e studenti dai 4 ai 18 anni.

La ricerca medica e scientifi ca è più che mai impegnata ad aff rontare il coronavirus, soprattutto adesso che i dati sembrano dirci che il peggio è passato. Sappiamo, infatti,

che non ci sarà ritorno sicuro alla normalità fi nché non sarà identifi cata una giusta ed effi cace terapia che curi i malati e una strategia per contenere velocemente gli eventuali contagi.

Per questo Coop Alleanza 3.0 ha deciso di sostenere il team di genetica molecolare guidato dal professor Michele Rubini del dipartimento di Scienze biomediche e chirurgico specialisti-che dell’Università di Ferrara e componente del centro di Medicina di genere. La Cooperativa aiuterà questo progetto fi nanziando con 30mila euro l’acquisto di una parte dei reagenti per i complessi test di sequenziamento genetico e una borsa di ricerca per uno dei ricercatori coinvolti. Il contributo rientra fra le azioni sostenute dal Fondo emergenza coronavirus, costituito in questi mesi grazie all’1% delle vendite di prodotti a marchio Coop. 

Per capire meglio in cosa consiste il progetto e quali siano gli obiettivi abbiamo fatto alcune domande direttamente al professor Rubini.

Come è nata la vostra ricerca? Siamo partiti a fi ne febbraio quando la pandemia ha cominciato a fare le prime vittime nel nostro

primo piano coop alleanza 3.0

Nella foto il team di genetica molecolare guidato dal professor Michele Rubini (a sinistra)

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Consumatori giugno 2020 9

paese. Il meccanismo di infezione delle cellule da parte del virus negli alveoli polmonari era già in parte noto, ma i meccanismi che ne determi-navano l’aggressività clinica erano totalmente sconosciuti, e non era chiaro il perché, seppur esposti al contagio, non tutti si ammalassero. La domanda che ci siamo posti è stata: quali sono le diff erenze genetiche fra gli individui resistenti e quelli più colpiti? È importante trovare la rispo-sta non solo per combattere il virus, ma anche perché se conosciamo le ragioni della resistenza possiamo provare a ricrearle e proteggere i sog-getti a rischio di sviluppare il Covid-19.

Come si potrà arrivare a un farmaco? L’ipotesi che abbiamo formulato e portiamo avanti con il nostro studio potrebbe risultare decisiva per trovare un farmaco davvero effi cace per curare la malattia. Esistono inibitori della molecola che abbiamo identifi cato, ovvero l’en-zima che determina la penetrazione del virus. Fortunatamente, un inibitore specifi co è di fatto già prodotto come farmaco, e vorremmo quindi proporne l’uso per il Covid-19.

La Cooperativa fi nanzia il progetto con 30mila euro. Come saranno utlizzati nei prossimi mesi? In questa fase di partenza serviranno per avviare le ricerche e verifi care le ipotesi che abbiamo sviluppato. Un contributo come quello dato da Coop Alleanza 3.0 è di fondamentale aiuto. Ci consente di impostare lo studio geneti-co, proseguendo il reclutamento dei pazienti e coprendo in parte le spese dei reagenti richiesti per le attività molecolari, oltre che a fi nanziare una borsa di ricerca per uno dei ricercatori coinvolti. Contiamo di estendere ulteriormente le analisi genetiche e di avere dei risultati in tempi relativamente brevi, nonostante le aumentate diffi coltà nell’identifi care i casi, dato il sensibile calo del numero dei pazienti. Per questa ragione abbiamo esteso la raccolta casistica a tutta la Romagna e anche a San Marino. Negli ultimi due mesi la dinamica del virus è molto cambiata, tanto da sembrare una malattia diversa, con forte stagionalità. Gli studi genetici, incidental-mente, possono darci indizi su interazioni tra geni e ambiente e fornirci pertanto la chiave per capire cosa nell’ambiente condiziona la stagiona-lità e darci quindi la possibilità di intervenire con misure preventive altamente specifi che. La strada per sconfi ggere il Covid-19 è intrapresa, abbiamo ancora molto da imparare su questo virus, ma credo che col contributo e la collabora-zione di tutti ci riusciremo.

Aquasi tre mesi dall’inizio dell’emergenza coronavirus, la domanda è in che modo sono cambiate le persone, in quanto lavoratori e cittadini. Si sono infatti vissuti momenti drammatici, che allo stesso tempo hanno delineato nuove priorità e ridisegnato i confi ni delle esigenze quotidiane,

sperimentando una inedita gestione degli spazi condivisi e costruendo relazioni con l’altro che ora è “a distanza di un metro”. Soprattutto si è immaginato da dove ripartire.

È per questo che Coop Alleanza 3.0 ha voluto raccogliere in un documen-tario testimonianze che fanno sentire parte di una storia condivisa, nella convinzione che il futuro abbia bisogno di memoria: un modo di dire grazie a tutti per l’impegno straordinario, perché ogni giorno ci sono persone che hanno cercato di fare qualcosa per gli altri.

Guardando il video, sarà possibile vivere insieme una ordinaria giornata particolare nella vita di Adriana e Marinella, rispettivamente cassiera e capo negozio del supermercato di Reggio Est, che racconteranno il valore del rapporto col cliente, soprattutto in questo periodo; di Mauro, caponego-zio del supermercato di San Ruffi llo a Bologna, che rifi uta il paragone con gli eroi: «Capiamo che siamo fondamentali, ma non ci montiamo la testa: è il nostro lavoro». Ma anche di Katiuscia, assistente di reparto, che dopo la doccia fredda della consapevolezza che quanto stava capitando non era solo una infl uenza, ha capito di non voler mancare al suo impegno quoti-diano, e di Eithel, che dal centro di accoglienza Porta Aperta rivolge alla Cooperativa un grazie speciale per avere aiutato, con il progetto Dona la spesa, a off rire alle persone senza fi ssa dimora la possibilità di un pasto.

Il documentario, disponibile sul sito di Coop Alleanza 3.0 al link diretto all.coop/vicinidistantiinsieme e sul canale YouTube di Coop Alleanza 3.0, raccoglie voci che rappresentano quelle di tutta la Cooperativa, ma anche la storia di una umanità pulsante e viva che parla un linguaggio comune: quello dell’inclusione, della solidarietà e della cooperazione. (F.S.)

LA VITA NEI NEGOZI RIASSUNTA IN UN VIDEO

Una giornata di “ordinaria” emergenza

primo piano coop alleanza 3.0

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Il lavoro delle Ong impe-gnate in tutto il mondo ha dovuto fare i conti con la pandemia ed è diven-tato più difficile.

Il virus va ad aggravare situazioni già complesse e per questo i fondi che arrivano sono ancor più importanti. Ecco come vengono impiegate le do-nazioni che i soci Coop hanno desti-nato alla solidarietà internazionale, grazie ai punti del catalogo 2019.

WeWorld-GVC: in Burundi lotta alla malnutrizione In Burundi il tasso di malnutrizione infan-tile è tra i più elevati al mondo, colpisce quasi la metà dei bambini sotto i 5 anni. Grazie ai punti dei soci di Coop Alleanza 3.0, WeWorld-GVC sta garantendo cure mediche a oltre 2.600 bambini e alle madri nei centri di riabilitazione alimenta-re. I bambini riacquistano peso, mentre le madri imparano a riconoscere e cucinare alimenti locali nutritivi. Per WeWorld-GVC, la soluzione alla malnutrizione è mettere al centro le donne: per questo sono state formate oltre 600 "mamans lumières"che monitorano la condizione dei bambini. Con l’arrivo del coronavirus, WeWorld-GVC ha reagito immediatamente attraverso campagne di sensibilizzazione sull'igiene delle mani; distribuzione di mascherine riutilizzabili e kit igienici; diff usione di informazioni su come prevenire il contagio e mantenere un’alimentazione equilibrata. Nelle strutture sanitarie sanifi cate, oggi si continua a lavorare per i bambini. futuro.

Faitrade nelle comunità dell'AmazzoniaSaranno 25 i ragazzi che benefi ceranno delle borse di studio messe a disposizione grazie alla raccolta punti 2019 dei soci di Coop Alleanza 3.0. Si tratta di alcuni tra i fi gli dei coltivatori di noci della foresta amazzonica boliviana delle comunità di Air Mujie e Sefenbo, certifi cate da Fairtra-de. Attualmente la situazione è bloccata dall'emergenza coronavirus che ha para-lizzato l'intero paese e ridotto l'operatività alle attività essenziali e di prima neces-sità. Le borse di studio contribuiranno nel prossimo futuro all'accesso all'Uni-versità e all'iscrizione a corsi di forma-zione professionale per il miglioramento

delle attività interne alle cooperative. Le risorse impegnate potranno così tornare a benefi cio delle comunità che vivono della raccolta e del commercio della noce che cresce spontanea in quest'area protetta, importante per l'ecosistema di tutto il pianeta.

Medici Senza Frontiere È impegnata in Sierra Leone Grazie ai punti donati nel 2019 è stato costruito l’ospedale materno infantile di Kenema, con reparto di pediatria e due unità specializzate per la malnutrizione che, l’anno scorso, ha assicurato cure a oltre 1.000 bambini sotto i 5 anni. MSF ha rinnovato e consegnato al Ministero della salute il 12 maggio un centro di trattamen-to COVID con oltre 120 posti all'interno nel distretto di Kenema, con una divisione per l'accoglienza e la consultazione dei pa-zienti sospetti, oltre alla formazione sulle procedure per 145 operatori sanitari.

Le adozioni a distanza con Caritas ChildrenIn tempo di coronavirus anche i bambini di Caritas Children Onlus nei vari paesi del mondo in cui è presente, sono costretti a un cambio di programma: chiuse le scuole, chiusi i centri in attesa di tempi migliori. Ma non è chiusa la solidarietà. L’aiuto garantito ai bambini grazie ai punti donati viene portato dai missionari nelle case e nelle famiglie. Un po’ come la spesa che in tempo di lockdown viene consegnata a domicilio, per chi non può uscire. Grazie a un semplice gesto i punti raccolti nel 2019 sono diventati cibo per chi non può procurarselo in altro modo, istruzione per chi non può frequentare la scuola, medicine per chi è ammalato.

La solidarietà non chiude«Così abbiamo reagito al coronavirus»— Viviana Monti

Dall'Italia all'Africa, viaggio nei paesi in cui sono attivi i progetti internazionali di solidarietà sostenuti dai soci Coop. Le donazioni sono quelle del catalogo 2019

Scopri altri contenuti e foto su all.coop/solidarietacatalogo2019

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Economia, ripartire e ridurre la povertà— Claudio Strano

Il Covid-19 è stato un colpo basso per un'economia che, a dodici anni dalla crisi fi nanziaria, si stava ancora rimetten-do in piedi. E ora una nuova mazzata che mette in grande diffi coltà tantissime persone. Più di 6 milioni, è stato calco-lato, tra cui un milione di nuovi poveri (stime Caritas e

Coldiretti). Poi ci sono 700mila irregolari, il milione che usufruisce del Reddito di cittadinanza e un altro milione che avrà il Reddito di emergenza. E in più molti lavoratori autonomi (5 milioni in totale), cassintegrati, piccoli commercianti e operatori dei settori più colpiti dalla crisi, come turismo e cultura, che con le limitazioni post Covid-19 se la passano peggio di altri.

Già dal 2008 il mondo aveva evidenziato tanti problemi, con un lavoro nel frattempo divenuto ancora più precario, instabile, raro: la povertà assoluta nel nostro paese era salita dal 4,3% al 7,8% nel 2019. Ora, di fronte alla nuova impennata, la scommessa è salvare il sistema Italia con tutti i suoi abitanti e, al contempo, cambiare marcia, evitando semplicemente di tornare come si era prima, ma cogliendo l'occasione per fare, attraverso le leve dell'economia, quello che la politica fi nora non era riuscita a fare. Evitando di gonfi are il debi-to pubblico che saranno i giovani a pagare. Dunque servono assolutamente i decreti che il governo ha varato e varerà, ma servono strategia e visione del futuro. Siamo sulla carreggiata giusta?

LA DIFFICILE SFIDA DELLA POLITICA: DECIDERE OGGI PENSANDO AL FUTURO

ENRICO GIOVANNINI

ECONOMISTA E PORTAVOCE DELL'ALLEANZA ITALIANA

PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

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Garantire una rapida ripartenza dell'economica ma evitando che crescano le diseguaglianze: è questa la richiesta oggi degli italiani, assieme alla domanda di salute e tutela dell'ambiente. Il coronavirus si è abbattuto sull'economia facendo emergere un nuovo ruolo dello Stato, che protegge e indirizza. Giovannini: «Dobbiamo avere l’audacia di fare un balzo in avanti, verso un futuro che rispetti il principio di giustizia intergenerazionale»

«Mai come in questo momento storico ab-biamo l’occasione, anche in termini di risorse economiche a disposizione, di ripensare il sistema e di cambiarlo in un’ottica di resilienza trasformativa», risponde il portavoce dell'Alle-anza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), il professor Enrico Giovannini, economista ed ex ministro, oggi membro della task force gui-data da Colao che supporta il governo nella fase della ripartenza.

«Ora più che mai – prosegue – è fondamentale che il paese decida da che parte vuole andare. Sarebbe folle auspicare di tornare alla situazione pre Covid-19, in un'Italia in cui persistono forti disuguaglianze economiche e sociali, dove la bio-diversità è minacciata dal problema mai risolto del consumo di suolo e dove il Pil è composto per il 12% da attività irregolari. Dobbiamo invece cogliere l’occasione di guardare avanti e riorganizzare il sistema. Abbiamo una guida nell’Agenda 2030 e dobbiamo seguirla in nome del principio di giu-stizia intergenerazionale. Sappiamo che serve un cambio di paradigma e dobbiamo approfittare della fase attuale, per quanto difficile, per cambiare i modelli produttivi e sociali guardando sempre di più ai vantaggi dell’economia circolare e della sostenibilità. Un passaggio che richiede la collabo-razione di tutti: istituzioni, imprese, società civile. Con l’impegno di non lasciare nessuno indietro. Una crisi come questa ha effetti drammatici sulle vite delle persone e abbiamo il dovere di arginare i rischi aiutando chi è in difficoltà, ma dando una prospetti-va di futuro accessibile a tutti».

Una ripresa sostenibile Una delle tante conferme di questa realtà in stato di sofferenza ci viene dalla classifica dei 17 Obiet-tivi dell'Agenda 2030 dell'Onu, letteralmente stravolta dal coronavirus. Il terzetto delle priorità "no fame", "no povertà" e "occupiamoci della cre-scita economica", infatti, ha guadagnato parecchio

terreno, piazzandosi subito dopo "acqua pulita e sanità" e "azioni per il clima", e fotografando così i timori degli italiani per il lavoro perso e nuove forme di povertà. Cresce – con una flessione del Pil di quasi 10 punti percentuali – la paura di non farcela assieme alla voglia più decisa di sosteni-bilità e all 'attenzione all'ambiente, quest'ultimo un trend globale dato che il 72% degli intervistati (dati Ipsos), ritiene che la crisi climatica sia una minaccia pari a quella del coronavirus.

A riportare questi sondaggi e a rifletterci so-pra è la stessa ASviS, che nel suo ultimo rappor-to, di maggio, intitolato "Politiche per fronteg-giare la crisi da Covid-19 e realizzare l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", punta decisa, per rianimare il paese, sulla coppia ripresa economica-protezione dell'ambiente: l'una a sostegno dell'altra, non in contrapposizione, con la tecnologia in mezzo a fare da collante. La sostenibilità renderebbe di più in termini economici, sino al 15% nelle grandi imprese ed è una ricetta almeno in parte sposata dal decreto Rilancio del governo. Il quale, dopo aver protetto il paese, ha tentato il rilancio con un minimo di visione d'insieme.

Ma la priorità era e rimane il lavoro, per poter uscire da quella crisi nera che Lucio Caracciolo, direttore di "Limes", rivista italiana di geopolitica (vedi intervista a seguire), definisce «una maz-zata economica di dimensioni mai viste. Le crisi – spiega – segnano strutturalmente i paesi e il no-stro non si era ancora completamente ripreso dal quella del 2008-2009, A differenza di economie più robuste, penso alla Germania, da noi l'effetto è di moltiplicatore dei problemi».

Far rimbalzare avanti il paeseIl coronavirus ha picchiato duro acuendo la ten-denza all'impoverimento perpetuo delle fami-glie e accentuando le disuguaglianze ricchi-poveri. Tutt'altro che una livella, per dirla alla Totò. Né si

Lo Stato"ritrovato"È interessante notare che i decreti ministeriali (Dpcm) di questa fase straordinaria più il decreto Rilancio, presi tutti insieme, disegna-no – come sottolineano i più attenti osservatori – un ritrovato ruolo dello Stato che si è fatto promotore di politiche attive in più settori, con un impianto che segue una logica entro i confini, un po' "tirati" per l'emergenza, della democrazia. «Servivano e servono misure che scon-giurino il semplice ritorno al passato e preparino ad affrontare shock futuri», concorda il professor Gio-vannini. «Il decreto Rilancio libera risorse economiche senza precedenti, ci sono molte misure di protezione e promozione e interventi per ridurre le disugua-glianze, come il Reddito di emergenza che abbiamo proposto come ASviS e ForumDD. Lo Stato deve proteggere tutti, soprat-tutto i più deboli, ma poi è necessario investire in for-mazione, in politiche attive del lavoro, in autoimpren-ditoria, in infrastrutture e rigenerazione per rilanciare l’occupazione. Bisogna pensare a misure di promo-zione, come il microcredito, per offrire un futuro diverso a chi vuole uscire dal lavoro irregolare. Le possibilità ci sono e l’ASviS ha pubbli-cato un Rapporto con una serie di raccomandazioni. Verificheremo se il governo andrà nella direzione di uno sviluppo sostenibile da tutti i punti di vista, e non solo ambientale».

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poteva pensare diversamente con una produzione industriale giù del 29% durante il lockdown (dato Istat di marzo), il maggior crollo di sempre.

Va anche detto che, a differenza della crisi finanziaria del 2008, il reddito ha frenato meno del Pil per gli effetti delle politiche fiscali: una quantità straordinaria di risorse per attutire il colpo, stanziate attraverso bonus e ammortizza-tori sociali, cui si è aggiunto da ultimo il Reddito di emergenza per le famiglie in stato di partico-lare bisogno (vedi box). Contenuta nella maxi manovra da 55 miliardi di euro, questa forma di reddito si è aggiunta ad altre misure di rilancio dell'economia per famiglie e imprese, con un occhio agli incentivi "verdi" e l'altro ai sussidi più una sanatoria per gli "invisibili", colf, badanti e braccianti in nero, e la regolarizzazione dei migranti che molto ha fatto discutere.

Più avanti o più indietro?Anche sul versante dell'Agenda 2030 dell'Onu – cui si accennava– e del Green deal dell'Unio-ne europea, unito alla Digital Trasformation e all'innovazione, c'erano e ci sono grosse partite da giocare. «Come dicevo – sottoloinea Enrico Giovannini –, l’Italia deve decidere che direzione prendere: se proseguire su quella indicata dalla legge di Bilancio per il 2020, molto più orientata alla sostenibilità delle precedenti, e dagli orienta-menti strategici dell’Unione europea o se, in nome della crescita del Pil a tutti i costi, sacrificare i progressi fatti o programmati per i prossimi anni, primo fra tutto il processo di decarbonizzazione, la sicurezza dei lavoratori e l’equità sociale».

Grazie alle misure di rilancio fin qui adottate possiamo considerarci più avanti di prima? «Il governo ha il difficile compito di gestire una

Ecobonus e green economyUn pacchetto per risalire la chinaTra le misure più impattanti del provvedimento economico del governo c'è sicuramente l'ecobonus, pensato per l'ambiente ma anche per le tasche degli italiani e per rimettere in moto l'edilizia. È il fulcro verde della maxi-manovra di maggio, e va visto unitamente del bonus per la mobilità sostenibile (di cui parliamo più avanti nelle pagine sulle biciclette elettriche). L'ecobonus è, in realtà, un superbonus visto che consentirà di riqualificare un immobile di proprietà (o un fabbricato strumentale per chi ha un'impresa) non spendendo un soldo per le ristrutturazioni antisismiche ed energetiche. La norma aumenta le aliquote delle detrazioni fiscali già esistenti, portandole al 110% sulle spese per interventi – compresa l'installazione di pannelli solari e di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici – effet-tuati tra il primo luglio di quest'anno e il 31 dicembre 2021. Il vincolo del miglioramento di due classi energetiche dell'edificio è stato attenuato, per cui è sufficiente "il conseguimento della classe energetica più alta" (le classi lo ricordiamo sono dieci, ma la stragrande maggioranza degli edifici italiani è nelle ultime tre: E, F e G ). Gli interventi trainanti per ottenere il suporbonus sono il cappotto termico e la installazione di caldaie a pompa di calore e a condensazione. I pagamenti vanno fatti tra-mite bonifico bancario o postale. La detrazione permette di recuperare in dichiarazione dei redditi il 110% delle spese, in 5 anni, con la novità che è possibile cedere il credito a ditte, banche e altri soggetti, che anticipe-ranno il costo dei lavori. Per quanto riguarda il sismabonus, è stata allargata l'area di pertinenza che ora comprende non solo le zone sismiche 1 e 2, ma anche la zona 3, il che significa l'aggiunta di 1.560 comuni beneficiari dello sconto fiscale. In più è stata inserita la detrazione del 90% per chi acquista una polizza anticalamità abbinata all'intervento antisismico, il quale ovviamente andrà asseverato da tecnici e professionisti così come quello per l'effi-cientamento energetico.

Gli ammortizzatori socialiIl Reddito di emergenza Va richiesto entro la fine di giugno ed è una misura straordina-ria e temporanea, valida per due mesi, non cumulabile con altre indennità. Il Reddito di emergenza (Rem) è una delle novità del nutrito pacchetto di ammortizzatori sociali messo in campo in questo periodo dal governo. A proporlo inizialmente erano stati l'Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile e il Forum Disuguaglianze Diversità, che per bocca della professoressa Elena Granaglia, docente di scienza delle finanze a Roma tre, aveva invocato «strumenti più generali di sostegno al reddito delle famiglie che si trovano in difficoltà e che non beneficiano di altri contributi». Dirimente per poter ottenere le due mensilità previste è la soglia Isee (Indicatore della soglia economica equivalente) che deve essere inferiore a 15mila euro annui, accompagnata da una serie di altri requisiti. Sono previsti sussidi che vanno da 400 euro fino a un massimo di 800 euro. Il calcolo della cifra viene fatto in base al numero dei componenti del nucleo familiare richiedente secondo una scala di equivalenza. L'erogazione avviene in due rate, ognuna della cifra intera che spetta alla famiglia. Per la domanda, rivolgersi a un patronato o a un Caf, compilando gli appositi moduli messi a disposizione dall'Inps. Questa forma di misura tampone ovviamente è pensata per superare la fase dell'emergenza coronavirus ma lascia irrisolto il problema delle crescenti differenze economiche e sociali esisten-te su scala planetaria. «Siamo consapevoli che negli ultimi anni si è ridotta la povertà sul pianeta – commenta la professoressa Granaglia – ma è quella estrema, sotto i due dollari. Non dobbiamo dimenticare che In gran parte dei paesi in via di sviluppo le dise-guaglianze sono aumentate moltissimo e in altri, come in Africa, lo sviluppo non c’è stato».

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D irettore, come si sta spostando l'asse economico e politico del pianeta, per eff etto del virus?Per trarre un bilancio delle conse-guenze geopolitiche del virus ci vorrà

parecchio tempo. Ma qualcosa si può già vedere. Alcuni paesi si sono avvantaggiati del fatto di essere abbastanza fuori dall'emergenza, mentre altri ci sono dentro. La Cina, che ha originato la crisi, è riuscita ad uscirne in un paio di mesi e da marzo ha iniziato una off ensiva diplomatica degli aiuti guadagnando spazio e infl uenza, specie in Europa. E con risultati tangibili, visto che una maggioranza assoluta degli italiani oggi considera la Cina il primo paese amico: il 52%, rivela un recente sondaggio Swg, seguita a breve distanza dalla Russia e molto più lontano dagli Usa. Alla domanda quale sia il nostro nemico, gli italiani rispondono prima la Germania e seconda la Francia, il che confi gura un rovesciamento delle alleanze a livello dell'opinione pubblica.

Sta pensando a un virus voluto dai cinesi?Voluto non credo proprio, sarebbe un secco autogol: il fatto che la Cina si confermi 'produttrice' di virus non ha migliorato il suo marchio e ha accentuato, invece, i tentativi di riportare a casa le produzioni. Il Covid-19 ha colpito la Cina, lo ricordo, a 17 anni dalla Sars, in una fase di rallentamento molto forte dell'e-conomia – vicina allo zero quest'anno o alla reces-sione – e la botta sarà forte. Segnalo tuttavia che sta uscendo meglio di altri dalla situazione in virtù di una sovrabbondanza di produzione sanitaria e medica, che compensa le perdite produttive e com-merciali, e all'azione diplomatica e di propaganda.

La pandemia ci restituirà nel complesso un mondo più integrato o più confl ittuale?Ho letto di paragoni impropri con l'11 settembre o con la crisi fi nanziaria del 2008-2009. Questa è sicuramente diversa e può avere eff etti più impat-tanti. Quello che notiamo è che sta inasprendo i confl itti precedenti. Al centro c'è sempre lo scontro tra Cina e Stati Uniti per il primato mondiale. Facen-do un paragone con l'Urss, la Cina ha il vantaggio di

L'IMPATTTO SULLA GEOPOLITICA DEL PIANETA

Caracciolo: «La Cina esce raff orzatae non tutte le aziende tornano a casa»

LUCIO CARACCIOLO

DIRETTORE DELLA RIVISTA "LIMES"

essere dentro agli interessi americani e viceversa: c'è una interdipendenza economico-fi nanziaria maggiore. In parole povere, se cinesi e americani colpiscono l'avversario in qualche modo colpiscono se stessi. La strategia dell'"America fi rst" va contro gli interessi di gran parte degli americani, tanto per capirci, a partire dalle famose aziende della Silicon valley. Tutto ciò nella competizione ha prodotto un notevole vantaggio alla Cina e, almeno al momento, ha segnalato le fragilità americane.

Accennava al fenomeno del reshoring, cioè al ritorno a casa delle aziende che avevano delocalizzato nei mercati del Medio Orien-te. Prevede una forte accelerazione ora? La prima reazione in questi casi è di giocare tutto in casa e accorciare la fi liera, un'operazione complessa e per niente rapida che sarà sicuramente incom-pleta perché gli interessi di molte aziende sono di cercare di mantenere produzioni fuori e anche un piede nei mercati dell'Est. Tutto dipende, penso, da quello che accadrà dopo l'estate. Vedremo cioè se l'allentamento della morsa del virus consentirà una ripresa dell'economia, o se la persistenza dell'e-pidemia - la chiamerei ancora così, una epidemia certamente grave che però ha causato una reazione sproporzionata rispetto ad attacchi simili che han-no prodotto più vittime ma eff etti geopolitici minori –, dicevo se la durata del Covid scatenerà eff etti per-versi. Cosa succederà dipenderà anche dalle scelte politiche:, prenderemo qualche decisione 'umana' a costo di rinunciare a qualche numero del Pil?

Molti danno per defunta la globalizzazioneGlobalizzazione signifi ca tutto e il contrario di tutto. Se intendiamo banalmente l'interdipendenza economica e fi nanziaria, credo che inevitabilmente si stia andando, già prima della crisi, verso sistemi più nazionalizzati. In Italia, in Europa e nel mondo risorge la stella del capitalismo di stato con forti correzioni politiche sui mercati. Un trend quasi inevitabile vista la doppia crisi della domanda e dell'off erta. Quando non c'è moneta in circolazione o la si stampa, o chi può, come l'Italia, con tutti i rischi che sappiamo, ricorre all'indebitamento pubblico.

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quantità di risorse il cui costo sarà molto alto. Fondamentale è pensare di riprogettare il paese in un’ottica sistemica. È una occasione straordi-naria per innovarlo e renderlo meno vulnerabile a futuri shock, come quello derivante dalla crisi climatica».

diseguaglianz e ruolo del "pubblico"Si può uscire da una crisi di tali proporzioni in un modo o nell'altro. Ma in questi mesi il ruolo del "pubblico" è stato valorizzato e sarebbe un pecca-to non mettere a frutto il capitale maturato.

«Abbiamo visto quanto il paese sappia rispon-dere dal lato delle comunità», è l'analisi che fa Fabrizio Barca su Pandora Rivista. Barca è stato ministro per la coesione territoriale ed è coordina-tore e tra i principali promotori del Forum Disu-guaglianze Diversità. Si può uscire dalla crisi con una domanda di autoritarismo – rifl ette– se la si aff ronta con l’idea che non c’è alternativa e si sen-te forte il bisogno di sicurezza, ordine e protezio-ne, oppure con una disposizione al cambiamento e alla crescita. «Questa si verifi ca se nel momento di bisogno esiste un’idea di emancipazione sociale, e allora una parte dei soggetti si sento-no investiti di aspettative e gli altri intravedono un’alternativa».

Un approccio all'economia e alla politica che guarda più lontano. Anche Lucio Caracciolo auspi-ca più attenzione ai temi che resteranno sul tap-peto anche quando la povere del Covid se ne sarà andata. E nel medio periodo, immagina correzioni all'attuale modello di sviluppo. «Essendo noi un paese a forte declino demografi co, è chiaro che dobbiamo poter importare forze fresche con piani di integrazione i cui eff etti si avvertiranno fra un paio di generazioni. Aprire la porta a un'im-migrazione il più possibile selettiva – propone – e lavorare per una sorta di nazionalizzazione degli stranieri in quote importanti, è qualcosa di più strutturale che non prendere provvedimenti inevitabili, come quelli adottati per avere più manodopera in agricoltura».

Lungo questa strada, la crisi del 2020 innesca-ta dal Covid sarebbe un'opportunità colta e non solo una iattura. Scrive Federico Rampini nel suo ultimissimo libro, "Oriente e Occidente", edito da Einaudi: «Un virus che viene da lontano è spesso associato a svolte epocali, ascesa e declino di imperi: germi e cannoni insieme hanno segnato la fi ne di intere civiltà». Nel caso del coronavirus, ci si augura la fi ne (o la forte riduzione) del lavoro che manca, delle disegua-glianze in aumento, degli squilibri del pianeta e del poco rispetto per gli altri uomini. In una parola: dell'antropocene.

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Le parole per dirlo

Simona VinciSCRiTTRiCe

Facciamo ripartire la cultura

«O Alcinoo potente, fra le tue genti illustre, certo è bello ascoltare un cantore com’è costui, che ha la voce simile a quella di un dio. Io dico che non esiste cosa più bella di quando regna la gioia tra il popolo e nella sala i convitati, seduti l’uno accanto all’al-tro, stanno a sentire l’aedo; sono pieni i tavoli di pane, di carni, e vino attinge dalla coppa grande il coppiere per versarlo nei calici. Questa a me sembra, nell’animo, la cosa più bella». (Odissea, IX, 2-11; trad. M. G. Ciani)

L a stagione estiva per artisti, teatranti, musicisti, ma più in generale per tut-te le categorie di lavoratori che operano nel campo della cultura e dello spettacolo è la stagione lavorativa più intensa dell’anno; quella in cui di

preferenza si concentrano la maggior parte dei Festival dedicati, le rassegne di incontri con gli autori, i concerti e gli spettacoli all’aperto.

È una stagione alla quale ci si prepara per tutto l’anno e che sappiamo sarà stancante, frizzante, girandolona, piena di eventi ai quali partecipare, di trasferte, letti d’hotel sconosciuti, treni, aerei, taxi, pranzi e cene in ristoranti all’aperto in compagnia degli altri ospiti e del pubblico. Saranno giorni e serate di strette di mano, scambi di email e numeri di telefono, aneddoti buffi che poi racconteremo per i prossimi anni. Mentre scrivo queste pagine sta per partire il primo Salone del Libro di Torino della storia su piattaforma digitale, con la partecipazione delle librerie. Andrà bene, come le tante dirette streaming che abbiamo fatto o ascoltato fi nora. Siamo stati inondati da una quantità di contenuti culturali da non riuscire a tenere conto di tutto ciò che ci sarebbe piaciuto seguire. Magari avevamo lo smartworking, i bambini o gli anziani da seguire e gli orari si sovrapponevano.

Le questioni che la ripartenza getta sul piatto sono tante, adesso, anche in questo ambito per cui un concerto, un festival, uno spettacolo, una rassegna, ne-cessariamente fanno convergere moltissimi corpi in uno spazio circoscritto e la loro stessa essenza è fatta proprio da quell’aggregazione di persone che partono da posti diversi per convergere su una passione comune. Ci vorrà tempo per poter immagina-re di entrare di nuovo in un teatro lirico, con la beata incoscienza di prima, ci vorrà tanto per rivedere i cori maestosi dell’Aida, immaginare un concertone da centinaia di migliaia di persone, ci vorrà tempo e chissà, forse per un po’ non ne avremo voglia e le prime volte che ci ricapiterà saremo spaventati, goffi , insicuri. Occorre ovviamente e trovare delle modalità che ancora non sono mai state immaginate perché cultura e arte hanno bisogno di muoversi nelle città, nelle piazze, lungo le strade, nei parchi pubblici, hanno bisogno di luoghi e corpi. La cosa importante è che le istituzioni si impegnino, in termini economici e di sostegno e non facciano passare l’idea che senza teatri, senza cinema, senza festival dove la gente possa scambiare idee possiamo vivere benissimo lo stesso, perché non è così. La civiltà umana si è formata anche in questi spazi, attraverso il rituale della condivisione di storie, leggende, note, saperi e nel rito quasi orgiastico dell’incontro tra sconosciuti che si emozionano e vibrano gli uni accanto agli altri, mente e corpo.

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18 Consumatori giugno 2020

La parola pandemia deriva da greco pan-demos, cioè “tutto il popolo”: i dizionari ci spiegano che si tratta di una malattia epidemica che, diffon-dendosi rapidamente tra le persone,

si espande in vaste aree geografiche su scala planetaria, coinvolgendo gran parte della popola-zione mondiale nella malattia stessa o nel rischio di contrarla. Nel secolo scorso e in anche in questo, il genere umano ha conosciuti già virulente pande-mie, oltre a quella imputabile al Covid-19 che ha isolato in casa milioni e milioni di persone in tutti i paesi del mondo e causato migliaia di morti.

Come è potuto accadere di nuovo? Al di là delle ipotesi sulla fuga del virus dal laboratorio cinese, ipotesi mai suffragate da prove, quello che sappia-mo è che il Covid-19 con ogni probabilità e alla pari di altri micidiali focolai epidemici degli ultimi anni, è nato nei pipistrelli. Si tratterebbe, insomma, di una zoonosi, o spillover, ossia trasferimento di malattie dagli animali all’uomo: un evento frequente, visto che nel 70% dei casi le malattie umane sono cau-sate dalla trasmissione degli animali che traspor-tano patogeni quali batteri, virus, parassiti, e nel 60% questi animali sono di origine selvatica.

D’altronde anche la peste bubbonica, che nel Me-dioevo uccise un terzo della popolazione europea, fu trasmessa alla nostra specie dalle pulci dei ratti infettate da un batterio.

La novità che è che nel corso di questi ultimi decenni siamo diventati davvero ospiti perfetti, per i virus: siamo cresciuti esponenzialmente negli ultimi decenni arrivando a 7,5 miliardi, siamo diffusi in ogni angolo del pianeta, ci spostiamo con mezzi di trasporto superveloci e viviamo ammassati in città e metropoli. Ma c’è di peggio: negli ultimi anni ab-biamo tenuto comportamenti che aiutano i virus ad attaccarci. In ballo c’è il nostro rapporto (sbagliato) con la natura. «È il nostro disprezzo per la natura e la nostra mancanza di rispetto per gli aninali che ha causato questa pandemia», ha detto senza giri di parole Jane Goodall, la celebre primatologa inglese che ha parlato in occasione dell’uscita di un docu-mentario del National Geographic su di lei. «Perché mentre distruggiamo le foreste le diverse specie di animali sono costrette a venire in contatto tra loro e quindi le malattie vengono trasmesse da una specie all’altra». Anche Bill Gates, in un seminario pubblico del 2015 avvertiva che il futuro rischio dell’umanità non sarebbe venuto dalle bombe

IL DAY AFTER DELLA PANDEMIA

Questo viruse le responsabilitàdell’uomo— Silvia Fabbri

Riscaldamento globale, distruzione degli ecosistemi, commercio illegale di animali selvatici giocano un ruolo primario nella diffusione di nuove malattie. E così, da qualche decennio,è aumentata la frequenza delle epidemie

primo piano sostenibilità

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atomiche ma dalle epidemie globali: «Oggi il più grande pericolo di catastrofe globale non è più la guerra nucleare. Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone, nei prossimi decenni, è più probabile che sia un virus altamente contagioso piuttosto che una guerra. Non missili, ma microbi».

Il documento del Wwf dal titolo “Pandemie, l’effetto boomerang della distruzione degli eco-sistemi” parte dal presupposto che molte delle cosiddette malattie emergenti – come Ebola, Aids, Sars, influenza aviaria e suina, e oggi Sars-coV-2 (Covid-19), «non sono catastrofi naturali ma la con-seguenza del nostro impatto sugli ecosistemi na-turali». La domanda quindi è: ci sono collegamenti tra le nostre azioni sugli ecosistemi e la biodiversità e le conseguenze che queste hanno sulla diffusione di alcune malattie e quindi sulla salute pubblica? La risposta è sì, ma vediamo perché.

«Il passaggio di patogeni come i virus da animali selvatici all’uomo è facilitato dalla progressiva distruzione e modificazione degli ecosistemi dovuta alla penetrazione dell’uomo nelle ultime aree incontaminate del pianeta e al commercio, spesso illegale e non controllato, di specie selvati-che che di fatto determina a un contatto ravvi-

cinato tra animali e i loro patogeni». Lo studio del Wwf ricostruisce i passagio del virus dai pipistrelli – estremamente sociali e veloci viaggiatori, perfetti quindi per la trasmissione – all’uomo. Probabilmente l’ospite intermedio è stato il mite pangolino, minac-ciato di estinzione e commerciato illegalmente per le scaglie, usate nella medicina orientale cinese, e per la carne, considerata una prelibatezza. Che l’animale da cui il virus si è originato sia questo o quello, in fondo importa poco: quello che conta è che «dietro la diffusione di questa nuova patologia si nasconde il commercio spesso illegale di animali selvatici vivi e di parti del loro corpo. Questa pratica è veicolo per vecchie e nuove zoonosi e aumenta il rischio di pandemie» dai costi sanitari, sociali ed economici enormi.

E anche il cambiamento climatico c’entra. La previsione dell’Organizzazione mondiale della sanità per il 2030 e il 2050 non lascia grossi dubbi: «Saranno 250mila in più le vittime annuali del cam-biamento climatico, che può portare anche a crisi alimentari, migrazioni di popolazione e fenomeni di deforestazione, con grosse ripercussioni sulla salute di tutti, favorendo il diffondersi di malattie infettive - spiega Pier Luigi Lopalco, professore

La consultazione del WwfCome immaginiamo il mondo che verrà?E ora? Come ricominciare? Forse è arrivato il momento di immaginare un mondo che verrà del tutto nuovo. Come chiede il Wwf, che lancia l’idea di una consultazione via web e via social solle-citando tutti i cittadini a esprimersi sulle priorità da affrontare e sul mondo da costruire una volta superata l’emergen-za Covid-19. Per questo la campagna “Il mondo che verrà” invita tutti a esprime-re la propria opinione, la propria visione, le proprie speranze con un messaggio, una proposta da postare su wwf.it/ilmondocheverra. Di fronte alla crisi – si legge nel manifesto del Wwf - è venuto il momento di scelte innovative per razionalizzare l’uso delle risorse naturali, migliorando i meccani-smi di produzione, che devono diventare sostenibili e i modelli di consumo, che non possono non essere responsabili. È venuto il momento di ridurre il debito naturale che continuiamo ad accumulare sulle spalle dei nostri figli”. Occorrono quindi delle linee guida che possano per-mettere una ricostruzione a partire dalla

salute del pianeta e delle persone. «Così come tutti insieme abbiamo affrontato la crisi sanitaria che ha provocato tanti lutti e tante difficoltà all’Italia, ora tutti insieme abbiamo la necessità di costruire il mondo che verrà, ossia il mondo dopo Covid-19», dichiara la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi che chiede a tutti i cittadini di fare sentire la propria voce. «Abbiamo dimostrato grande coraggio e altruismo in questa prova che ci ha impegnato in lunga serie di sacrifici per tutelare la nostra salute - prosegue Bianchi - Ora è il momento di dimostrare altrettanto coraggio e determinazione nel costruire il nostro futuro e quello dei nostri figli. Sia per quanto riguarda l’economia che per i nostri modelli di pro-duzione e consumo dobbiamo ascoltare la scienza. Quella stessa scienza a cui ci af-fidiamo per superare il coronavirus e che ci dice, da tempo, che scelte concrete e sostenibili per mettere al sciruo il nostro capitale naturale non sono rimandabili. Il mondo che verrà dipende da noi, perché noi siamo le scelte che facciamo!».

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75%ambiente terrestre modificato dall’uomo

66% ambiente marino

modificato dall’uomo

60% popolazione di vertebrati

persa in 40 anni

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di igiene e medicina preventiva all’Univesità di Pisa e coordinatore scientifi co della task force pugliese per l’emergenza coronavirus - La scadenza, 2030-2050, non è tanto lontana, ma comunque virus ed epidemie di danni ne procurano tanti e subito, come è avvenuto in questi mesi. Da qualche decennio au-menta, infatti, la frequenza delle epidemie: non tutte con l’impatto del Covid-19, ma per la maggior parte si tratta di malattie zoonotiche, nate dal pas-saggio animale e uomo. E l’origine del problema – è ormai assodato – è ambientale, perché ha a che fare con la morsa dell’uomo sulla natura».

Per dirla col Wwf i cambiamenti di uso del suolo e la distruzione di habitat naturali sono conside-

rati responsabili di almeno la metà delle zoonosi emergenti. Come scrive David Quammen nel suo profetico “Spillover”, «là dove si abbattono gli alberi e si uccide la fauna, i germi del posto si trovano a volare in giro come polvere che si alza dalle macerie». Secondo i dati del Living Planey Report «in poco più di 40 anni il pianeta ha perso in media il 60% delle popolazioni di vertebrati». Se a questo si aggiunge che in 50 anni la popola-zione mondiale è raddoppiata, si può capire quanto l’ambiente sia stato compromesso. «Dove è alta la biodiversità – spiega il biologo marino Silvio Greco– dove numerose sono le specie e e gli equilibri non sono intoccati, il virus prosegue la sua vita

L’INTERVISTA

«L’umanità ritrovi l’equilibrio in armonia con la natura»— Patrice Poinsotte

Abbiamo alterato e manipolato la natura a nostro piacimento credendoci al di sopra delle leggi della natura stessa. Questa diff usione planetaria

del coronavirus sembra aver dimostrato che siamo, invece, parte della natura e che lei è più potente di noi. È d’accordo? Si è diff usa un’idea sbagliata. Si ritiene, grazie alle tecnologie, di poter manipolare i processi naturali a nostro uso e di controllarne gli eff etti. Ma non è vero. La manipolazione produce eff etti collaterali devastanti, come mostrano le emergenze ecolo-giche. Un controllo pieno della natura non ci potrà mai essere: vi sono eventi inaspettati, come quelli relativi alla pandemia, appunto.

Allora come possiamo ripensare il nostro rapporto con la natura per una “pacifi ca convivenza”? Anche facendoci aiutare dalla lezione dei fi losofi .Possiamo farlo abbandonando l’idea di avere potere su ogni cosa. Possiamo farlo rendendoci conto che siamo esseri fi niti, limitati. E che quindi dobbiamo interagire con i processi naturali, non semplicemente agire su di essi. È ciò che la fi losofi a c’insegna fi n dal mondo antico: il fatto che siamo parte della natura, non creatori di essa.

Uomo-natura per gli antichi e uomo-natura per i moderni: che cosa è cambiato?

È cambiato moltissimo. Nell’antichità l’essere umano era considerato una componente del cosmo e in esso doveva inserirsi al meglio. Nel mondo moderno il cosmo diventa un oggetto da conoscere e trasformare. L’essere umano se ne sente espulso e perde il suo equilibrio.

Che cosa si intendeva per “salute” in passa-to e che cosa intendiamo noi oggi?Nel passato la salute era appunto questo equili-brio tra le varie parti dell’essere umano: fi siche e psichiche. Oggi rischiamo di considerare la salute solo come il ripristino della piena funzionalità di un singolo organo, senza considerare la totalità dell’organismo.

Due grandi spettri: il coronavirus - e le epidemie in generale - e il cambiamen-to climatico. Sembra che solo la paura ci unisca come uomini e società, ma tra le due paure c’è diff erenza quanto a intensità e possibili eff etti sul cambiamento delle nostre abitudini?La prima paura riguarda qualcosa che ci colpisce direttamente, nella nostra salute. La seconda concerne processi che hanno eff etti meno imme-diati. Per questo possiamo scordarcene. Ma la portata delle trasformazioni climatiche è profonda e duratura. Per questo è necessario che le nostre abitudini cambino davvero, e presto. Siamo capaci di farlo: l’esperienza della pandemia lo dimostra.

ADRIANO FABRIS

PROFESSORE DI FILOSOFIA MORALE

ALL’UNIVERSITÀ DI PISA

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nascosto. Quando l’azione dell’uomo sconvolge gli equilibri degli ecosistemi naturali, mettendo in diffi coltà l’ospite serbatoio, il virus salta di speciee ne trova una nuova dove è libero di replicarsi». Occorrerebbe quindi un radicale cambio di approc-cio rispetto al nostro modello di sviluppo, al nostro modo di produrre e di alimentarci, se vogliamo evitare prossime pandemie, e capire che la salute dell’uomo e quella della natura sono strettamen-te connesse. I ricercatori parlano infatti di “One health”, ovvero di futuro possibile per l’uomo solo in relazione a un pianeta sano. «Una via d’azione effi cace e sostenibile - si legge nel documento del Wwf - dovrebbe quindi garantire il funzionamento naturale degli ecosistemi e la loro attenta gestione, per regolare le malattie, ostacolare la loro diff usio-ne e ridurre così il loro impatto sulla salute uma-na». Le foreste come anti-virus naturali, insomma. E gli ambienti urbani? Quelli più inquinati ci rendono più vulnerabili. Il rapporto 2018 della rivista medicale The Lancet sostiene che «un individuo che abbia sviluppato problemi di salute a causa dell’inquinamento atmosferico, ad esempio problemi respiratori cronici, a causa di infezione da coronavirus rischia di sviluppare una forma più grave di malattia».

Intanto la Cina ha vietato sul proprio territorio nazionale il commercio di animali vivi a scopo alimentare: una scelta importante ma non ancora suffi ciente. Il traffi co illegale di animali selvatici o parti di essi è fi orente, anche escludendo lo scopo alimentare. Cavallucci marini, scaglie di pangolini, ossa di tigre e bile d’orso: tutti rimedi che senza alcun fondamento scientifi co continuano ad essere considerati rimedi medicali. Le Nazioni Unite hanno valutato che il business generato da questo fenomeno, che comporta la perdita di biodiversità e aumenta il rischio di pandemie, genera un indot-to compreso tra i 7 e i 23 miliardi di dollari l’anno.

Questo business - ci credereste? - riguarda anche il nostro paese. «L’uccisione, l’abbandono di scarti e la macellazione illegale di cinghiali in Italia, ad esempio, oltre a sostenere un fruttuoso mercato nero – si legge nel sito del Wwf - può contribuire alla diff usione all’uomo di patogeni come la trichi-nella (un parassita che infesta la muscolatura degli animali) o della peste suina africana, già diff usa in Cina e in molti paesi europei, che può trasmettersi ai maiali domestici, con rischi di impatti economici e sociali elevatissimi. Anche l’abbandono in natura di animali da compagnia o da collezione può causare danni sanitari gravissimi sulle specie autoctone».

Dobbiamo però capire, tutti insieme, che il cambio di rotta dipende principalmente da noi, dalle nostre scelte, dai nostri comportamenti. Siamo disposti a cambiare il nostro stile di vita?

Terra, uomini e clima

Luca MercallipReSidenTe SoCieTà meTeoRoloGiCa iTaliana

Se nelle “task force” manca il medico giusto

S ono decine le “task force” messe insieme per orientare il mondo post coro-navirus da parte di governi, regioni, associazioni commerciali e industriali. E molti hanno annunciato che questo mondo futuro, per evitare i gravi ri-

schi che corriamo per i cambiamenti climatici e il degrado degli ecosistemi, dovrà assolutamente essere più sostenibile, più rispettoso dei limiti ecologici, più “gre-en”. Poi vai a vedere le composizioni di queste task force e scopri che mai al loro interno c’è un rappresentante di chi questi rischi naturali li studia. Ci sono quasi sempre manager, economisti, avvocati e commercialisti, affi ancati da sociologi ed esperti di marketing.

Ma di climatologi, oceanografi , glaciologi, idrologi, biologi, zoologi, botanici, geomorfologi, pedologi, architetti della sostenibilità, ingegneri ambientali ed energetici, io non ne vedo mai. Eppure il mondo va avanti perché è basato su processi fi sici che ci off rono un clima favorevole, acqua, aria e risorse rinnovabili, non perché risponda alle illusorie leggi economiche degli umani. Che semmai stanno proprio minacciando l’integrità di questi processi, con il rischio ormai concreto di compromettere l’abitabilità del nostro piccolo pianeta dotato di vita. Mi sembra che le scienze del sistema Terra si possano paragonare ai medici per una persona: avvertono che c’è una patologia che va curata. Ma invece di chia-marli a consulto, la famiglia convoca l’assicuratore, il direttore della banca dove il paziente ha il conto, il funzionario dell’agenzia delle entrate, il datore di lavoro, e domanda loro quali soluzioni adottare per guarire più in fretta possibile e poter tornare così a produrre, a pagare la rata del mutuo e le tasse.

Guarda caso, tutte le medicine da costoro proposte aggraveranno lo stato di salute già precario del nostro malato, mentre i medici, tenuti fuori, si sbracciano dai vetri per dire che no, così non funzionerà, il paziente-Terra ha solo bisogno di riposo e di una dieta più sana. Ma nessuno li ascolta e così ancora una volta alla Terra verranno somministrate pozioni tossiche che porteranno dritti alla prossima crisi. Quali sono le medicine sbagliate secondo i medici ambientali? L’ossessione per una crescita economica infi nita in un mondo fi nito, l’utilizzo del Pil come indicatore di benessere, la cementifi cazione e le grandi opere, l’uso eccessivo di energia fossile, la spinta alla crescita dei consumi e alla produzione di rifi uti, la deforestazione, l’agricoltura e l’allevamento industriale, il sovrasfruttamento delle risorse ittiche, l’aumento della popolazione globale.

Quale dovrebbe essere la corretta terapia? Energie rinnovabili, effi cientamen-to energetico delle abitazioni e degli edifi ci industriali e commerciali, protezione del suolo, manutenzione del territorio, telelavoro per ridurre i trasporti, limitato uso dell’aereo, agricoltura sostenibile e dieta a basso tenore di carne, economia circolare e riciclo rifi uti, riparazione e riuso contro l’usa e getta, più sanzioni per chi inquina, più incentivi per chi protegge l’ambiente, meno aumento demografi co. La vita e il futuro dell’umanità non sono compatibili con la tirannia dell’economia e della fi nanza, riformiamole prima che sia troppo tardi.

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L’INDAGINE ESCLUSIVA DELLA NOSTRA RIVISTA

Gli italiani imparano a mangiar sano

Il 52% è più attento di 5 anni fa ai temi dell’alimentazione e dei prodotti alimentari che acquista, un 54% legge sempre le etichette, un 55,5% ha modificato le proprie

scelte alimentari per motivazioni legate alla tutela dell’ambiente, un 48,5% segue la dieta mediterranea, un 60% ha ridotto il consumo di piatti ricchi di zucchero, un 58% ha ridotto i piatti ricchi di sale, un 53% ha ridotto le bevande gassate e un 36% consuma meno carne.

Anche nelle difficili e drammatiche settimane del coronavirus gli italiani confermano che il loro rapporto col cibo sta cambiando, che

l’attenzione alla salute e all’ambiente incide sui comportamenti concreti e che il bisogno condivi-so è quello di avere un’informazione più completa e consapevole. Si tratta di un percorso ancora decisamente lacunoso e frammentario, che ha bisogno di essere sostenuto e ampliato. In molti casi il campione è spaccato quasi a metà, diviso tra chi ha iniziato un percorso di cambiamen-to (decisamente più marcato tra le donne) e chi invece pigramente si accontenta di tirare avanti come se niente fosse.

È questo quanto emerge da un’indagine che la società Metrica Ricerche ha condotto in esclusi-va per la nostra rivista su un campione di 1.007

primo piano alimentazione

L’indagineL’indagine è stata realizzata da Metrica Ricerche che ha svolto 1.007 interviste telefoniche (metodo Cati) nel mese di aprile 2020 su un target di età compresa tra i 18 e i 75 anni, stratifi-cato sulla base della reale popolazione italiana per area geografica e ampiezza dei centri di residenza.

— Dario Guidi

Prestano più attenzione ai temi del cibo e dell'alimentazione, hanno ridotto il consumo di sale, zucchero e carne. Seguono in prevalenza una dieta mediterranea e quando comprano pensano all'impatto ambientale delle loro scelte. Ecco il ritratto di un paese a tavola, con molte cose ancora da migliorare...

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persone rappresentativo dell’intero paese di cui qui vi presentiamo una prima parte.

«Dal lavoro che abbiamo fatto – spiega il direttore di ricerca, Marco Simoncini – emerge sicuramente un quadro in movimento, con un’at-tenzione in crescita verso queste tematiche, ma con quote di “fai da te” ancora ampie. Emerge poi, in modo trasversale, una grande attenzione al legame col territorio, per i valori di tipicità, genuinità e quindi di italianità».

Più attenti e informati (ma non tutti)Ma vediamo più analiticamente quel che la ricer-ca racconta. Come accennato l’attenzione sul fronte cibo e alimentazione è aumentata per il 52% (55% tra le donne), contro un 47% per il quale negli ultimi cinque anni non è cambiato nulla.

A ritenere di avere un’informazione molto ade-guata sulla materia è un 13%, cui segue un 45% che giudica la sua informazione parzialmente adeguata. Dall’altra parte c’è 42% che si definisce non adeguatamente informato. Dunque, come in molte altre situazioni che vedremo, a voler essere ottimisti, si può vedere il bicchiere mezzo pieno, ma sempre mezzo bicchiere resta.

A prevalere tra le fonti d’informazione su cibo e alimentazione è la Tv, col 33%, seguita non troppo lontano da Web e social, col 27%, e poi da amici e familiari col 25,5%. Giornali e riviste val-gono un 14%, mentre è da segnalare che medici ed esperti stanno in fondo all’elenco con l’11%.

Sempre a proposito di livelli di informazione si scopre che un 54% legge sempre le etichette e un 40% le legge solo a volte. Le donne fanno molto più e meglio degli uomini (il 63% le legge sempre), mentre la cosa cui si presta maggiore attenzione è la data di scadenza (76%), seguita dal controllo sulla provenienza territoriale (49%). Ancora dietro la lettura di calorie e valori nutritivi (19%).

In un’epoca in cui le notizie di frodi e scandali alimentari sono purtroppo frequenti, quali sono i temi che maggiormente preoccupano gli italia-ni? In una scala da 1 a 10 prevalgono la paura per i pesticidi in frutta e verdura (8,13), per i residui di antibiotici nelle carni (8,12), per i pos-sibili contaminanti nei pesci (8,01) e per additivi e coloranti (7,94). Più lontani i timori per Ogm (7,59) e materiali d’imballaggio (7,15). Anche su tutte queste opzioni ad esprimere un livello di preoccupazione più alto sono le donne.

Piacciono tradizione e italianitàPassando da quelle che sono le potenziali fonti di preoccupazione ai contenuti positivi che inducono all’acquisto (sempre in una scala da 1

primo piano alimentazione

Il rapporto degli Italiani con il cibo e i prodotti alimentari

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La sua attenzione su questi temi

negli ultimi 5 anni è...

Su cibi e prodotti alimentari ritiene di avere una adeguata

informazione?

Lei legge le etichette dei prodotti che acquista?

Rimasta uguale47%

Aumentata52%

Diminuita1%

Molto13%

Poco42%

Abbastanza45%

Non leggo mai6%

Leggo solo qualche volta40%

Leggo sempre54%

Ogm

Pesticidi frutta e verdura

Residui antibiotici nelle carni

Contaminanti nei pesci

Additivi e coloranti

Nanoparticelle

Contatto con materiale di imballaggio

Impatto ambientale

7,59

8,13

8,12

7,94

7,11

7,11

8,01

7,52

Relativamente a cibi e alimenti qual'è il suo grado di preoccupazione sui seguenti temi...

In una scala da 1 a 10

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a 10), a prevalere è la provenienza (con 8,29) a conferma che l’italianità e quindi la difesa della nostra economia è un valore tra i più forti che definiscono le scelte dei consumatori. Di seguito nella graduatoria troviamo le offerte (8,16) e il prezzo (8,05), segno che, in un paese che non è mai uscito del tutto dalla crisi e ora si trova davanti anche l’emergenza coronavirus, la preoccupazione per far quadrare il bilancio familiare resta molto alta. Subito a seguire ven-gono il tema della stagionalità (7,86) e i prodotti tipici (7,82).

Nel solco di questi risultati è anche il forte apprezzamento per i prodotti del proprio territo-rio o quelli a Km 0 che sono stati acquistati da un 72% degli intervistati. La motivazione principale d’acquisto è la tutela delle tradizioni e la mag-giore genuinità (44,4%), seguite dal tutelare l’economia e le produzioni italiane (29%), stac-cando nettamente la ricerca di un minor impatto ambientale (19,5%).

Meno bene dalla nostra indagine escono i pro-dotti del commercio equo e solidale che vengono acquistati solo da un 33,6% di intervistati. E an-che qui la prima motivazione di chi non li acquista è quella di preferire prodotti italiani (37,8%).

Poi c’è un 33,9% che non conosce questo tipo di prodotti e un 12% che invece non li sceglie perché più costosi degli altri.

Scelte pensando all’ambienteAltro capitolo chiave nel rapporto tra italiani e scelte alimentari è quello che passa attraver-so l’ambiente. Infatti un 75% del campione si dice ben consapevole del fatto che le proprie scelte di acquisto e consumo hanno un impatto sull’ambiente e un 55,5% dice di essere passato dalle parole ai fatti, cioè di aver modificato le proprie scelte alimentari pensando alla tutela dell’ambiente (una percentuale che tra le donne arriva al 58,2% e al 66,8% tra i laureati). Sicuramente una buona notizia, che induce, anche in questo caso, a vedere il bic-chiere mezzo pieno.

Un 73% di intervistati giudica adeguata l’offer-ta di cibi oggi disponibile in negozi e supermer-cati per chi vuole alimentarsi in modo sano e un 70,5% si dice addirittura pronto a spendere di più per avere prodotti più salutari. Dati significativi e confermati anche dall’andamento di linee di pro-dotto come Bene.sì o vivi verde che Coop propone già da diversi anni.

L’84,8%navigasul Web.E il 74,7%usa i socialL’indagine ha confermato come ormai l’accesso al Web e a Internet siano una caratteristica fon-damentale della nostra esistenza. L’84,8% del campione naviga regolar-mente in rete. Di questo gruppo l’85,4% lo fa tutti i giorni e il restante 14,6% con minore regolarità.Si conferma anche il trionfo dello smartpho-ne come strumento primario di accesso alla rete: infatti, il 90,4% degli internauti usa un apprecchio di questo tipo. Un 55,6% ha un computer e un 21,4% un tablet dai quali comunque si collega al Web. Altra conferma è il ruolo dei social (Facebook, Instagram, ecc.), che sono seguiti dal 74,7% degli intervistati. Del resto, come riferiamo anche nell’articolo principale, Web e social (col 27%) sono la seconda fonte di informazione sui cibi e i prodotti alimentari, superati solo dalla Tv (col 33,1%).

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A quali aspetti, tra queli qui indicati, presta più attenzione nella scelta di cibi e alimenti?In una scala da 1 a 10

Non so19%

Si75%

No6%

Le scelte alimentarihanno impattosull’ambiente?

Si55,5%

No44,5%

Negli ultimi 5 anni,lei ha modificato alcune

scelte alimentari per la tutela dell'ambiente?

Valori utrizionali

Prodotti bio e salutistici

Prodotti tipici

Provenienza

Stagionalità

Marca

Prezzo

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Packaging

7,4

7,2

7,8

8,3

7,9

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8

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6

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Consumatori giugno 2020 25

primo piano alimentazione

La dieta mediterranea vinceUn altro dei punti chiave della nostra indagi-ne mirava a capire il tipo di dieta seguito dagli italiani e che grado di consapevolezza avessero sul loro regime alimentare. Tra le varie opzioni proposte prevale, come prevedibile, la tanto decantata dieta mediterranea, punto di forza del nostro paese come riconosciuto da dietisti e medici: a seguire la dieta mediterranea è il 48,4% del campione (tra i laureati siamo al 62%). Dalle risposte escono decisamente ridi-mensionate le diete vegetariane (0,8%) e vegane (0,1%), mentre una dieta che non esclude il resto, ma comunque privilegia i vegetali arriva al 3,6% (che è un 5,6% tra le donne). Un 36% invece, sfuggendo alle tante soluzioni proposte, dice sa-lomonicamente di seguire una dieta varia, come volesse lasciarsi il campo libero a ogni esperi-mento gastronomico.

Se come regime alimentare complessivo la dieta mediterranea prevale, c’è un 30% degli italiani (37,5% tra le donne) che dice di essersi sottoposto a una dieta per perdere peso negli ultimi 5 anni. Dunque, più o meno, 1 italiano su 3 ha vissuto questa esperienza, dato comprensibile se pensiamo che tra gli adulti italiani un 32% è in

Coop l'insegna più apprezzataCampagne contro pesticidi e antibiotici conosciute dal 20% Nella nostra indagine abbiamo anche cercato di capire quale fosse l’opinione rispetto all’attenzione che le catene della grande distribuzione prestano ai temi della salute della corretta alimentazione. Coop (con un 30% di indicazioni positive) prevale con ampio margine sulle altre catene (Esselunga è al 10,8%, Conad all’8,8%, Carrefour al 4,9%, Eurospin al 2,7%). Ma emerge anche come ci sia ancora un’ampia quota di intervistati (30%) che non esprime alcuna valutazione.Analizzando poi due temi specifici (lotta ai pesticidi in agricoltura e riduzione dell’uso degli antibiotici negli allevamenti animali) su cui Coop (e a seguito anche altri) in questi anni ha sviluppato importanti campagne che hanno introdotto novità nell’organizzazione delle filiere produttive e garantito prodotti di maggior qualità ai consumatori, il risultato fa emergere come il livello generale di informazione e conoscenza sia ancora modesto. Sul tema della lotta agli antibiotici solo un 21% si è detto a conoscenza di campagne in questo senso, mentre sui pesticidi il grado di conoscenza arriva al 18,2%.Se invece si chiedeva esplicitamente di ricordare il nome di chi avesse promosso queste campagne Coop ottiene il punteggio più alto (19,9% sugli antibiotici e 13,7% sui pesticidi). Ma si conferma come il lavoro di informazione e conoscenza da fare su queste tematiche sia ancora molto.

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Che modello di alimentazione segue?

Dieta mediterranea

Dieta varia

Prevalenza vegetali

Prevalenza proteine

Prevalenza carboidrati

Vegetariana

Vegana

Nessun modello

3,6

3,2%

1,3%

0,8%

0,1%

6,4%

48,4%

36%

Latte e latticini

Carnee salumi

Prodotticon glutine

Bevandegassate

zuccherate

Dolcie dolciumi

Piattifritti

Piatti ricchidi sale

Piatti ricchidi zucchero

27%

37%

21%

54%

45%49%

58% 60%

Negli ultimi 5 anni lei o un suo familiare avete ridottoil consumo di qualcuno di questi alimenti?

No70%

Si30%

Ha fatto una dieta, negli ultimi 5 anni?

Con chi ha deciso la dieta da fare? %

Esperto (dietologo,ecc.) 40

Ho eliminato da solo alcuni alimenti 23

Medico di famiglia 21

Documentandomi su internet 9

Consigli di amici 4

Altro 3

Qual'è il suo rapporto con l'attività fisica negli ultimi 5 anni? %Ne faccio di più 1o,5

Ne faccio sempre allo stesso modo 48

Ne faccio di meno 19

Continuo a non farne 21,5

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sovrappeso e un 10% obeso. Ma molto interessante è scoprire come è stata

decisa questa dieta. Un 40% si è affi dato a un esperto (dietologo o nutrizionista) e un 21% ha chiesto al medico di famiglia. Se sin qui siamo in un campo di affi dabilità e correttezza, si apre poi un mondo di chi invece ha deciso su basi molto più fragili e incerte: un 23% dice di aver eli-minato da solo alcuni alimenti (che tra i maschi è un 28,6%), un 9% (13,2% tra i maschi) si è invece documentato su internet e un 4% ha seguito i consigli di amiche o amici.

Un altro capitolo rispetto al quale c’è invece un bicchiere mezzo vuoto è quello dell’attività fi sica. Un 21,5% (che è 25,9% tra le donne) dice di non fare attività fi sica e un altro 19% dice di farne meno di 5 anni fa. Sommando, siamo dunque a un 40% che non ha ancora ben presente l’im-portanza dello stare in movimento per vivere in salute e prevenire malanni e acciacchi. Solo un 10,5% dice di fare più attività che in passato.

Cambiare si puÒ: uso ridotto per sale, zuccheri e carneAltri segni inequivocabili di un cambiamento in corso vengono invece dalla batteria di domande che chiedeva se negli ultimi anni si fosse ridotto il consumo di alcuni prodotti. E qui si scopre che un 60% consuma meno piatti ricchi di zucchero, un 58% ha ridotto il sale, un 54% le bevande gassate e/o zuccherate, un 49% i fritti, un 45% i dolci, un 37% la carne e salumi, un 27% i latti-cini e un 21% i prodotti con glutine. Sono cifre tutte signifi cative, considerando anche che tra le donne la percentuale è sistematicamente più alta (sulla carne si arriva al 44%).

Dunque qui siamo davanti a una realtà già cambiata e lo confermano anche gli andamenti nei consumi. C’è una consapevolezza che cresce, consumare meno zuccheri e meno sale è esattamente quanto consigliano medici e dietisti. Ma è anche bene evitare di inseguire “mode”, come potrebbe far pensare la riduzione nel consumo di latte o di prodotti con glutine (i ce-liaci accertati sono sotto l’1% della popolazione mentre abbiamo un 21% che evita i prodotti con glutine).

Per ora ci fermiamo qui. Sul prossimo numero di Consumatori vi proporremo l’ultima parte della nostra indagine che sarà centrata sui comporta-menti alimentari, sulla conoscenza delle porzioni e delle indicazioni contenute nelle Linee guida presentate pochi mesi fa dal Crea, l’ente pubblico che ha il compito di promuovere una corretta alimentazione.

Nutrizione e salute

Michele SculatimediCo, SpeCialiSTa in SCienzadell'alimenTazione, doTToRe di RiCeRCa in SaniTà pubbliCa

Ridurre il colesterolo con la dieta

I n Italia una persona su quattro ha un livello di colesterolo nel sangue superiore a quello ottimale. I numeri continuano a evidenziare un aumento del rischio associato ai livelli di colesterolo “cattivo” (LDL) di avere malattie cardiovascolari, quali infar-

ti o ictus. L’aumento del rischio è così evidente che molti gruppi di ricerca sono convinti non vi sia un livello ottimale da raggiungere, ma “più basso è, meglio è”.

In molte persone si è purtroppo radicata la convinzione che con la dieta si pos-sa fare ben poco per contenere questo dato, al massimo un 5% di riduzione; scrivo questo articolo per ricordare le ben maggiori potenzialità della dieta: uno dei più rilevanti documenti sul tema chiamato ATP III, stima una riduzione del 20-30 % del colesterolo quando vengano seguiti correttamente tutti i dettagli di una dieta che, tecnicamente, ha delle caratteristiche particolari. Il motivo per cui questo calo viene osservato solo in pochi pazienti è il medesimo per cui solo pochi pa-zienti in sovrappeso riescono a perdere peso e mantenere il calo: l’aderenza alla dieta nel lungo termine è una sfi da non banale. Anche per il colesterolo si dovrà fare attenzione al grasso addominale: se la circonferenza della vita supera gli 88 cm nella donna ed i 102 cm nell’uomo, diffi cilmente si otterrà un calo apprezzabile del colesterolo senza la riduzione di tale circonferenza (solo individui alti fanno eccezione).

Poi si dovrà tenere sotto controllo il consumo di grassi saturi, senza eliminarli ma moderando il consumo di alimenti che li contengono, come ad esempio formaggi (anche freschi), salumi, gelati, croissant. I grassi poli-insaturi, contenuti, ad esempio, nell’olio di mais, frutta secca e semi sono di aiuto, così come i polifenoli contenuti nell’olio extravergine. Contenere il consumo di colesterolo è oggetto di discussione scientifi ca, e nelle ultime linee guida europee permane il suggerimento di limitar-ne l’assunzione, il che signifi ca limitare il consumo di alimenti di origine animale, senza doverli eliminare, incrementando le fonti di proteine vegetali come legumi e soia. Le fi bre contenute in verdura e frutta mantengo una notevole importanza, in particolare le pectine o i beta glucani, questi ultimi sono contenuti in orzo e avena, e aggiunti in prodotti specifi ci come biscotti, cracker, pasta o polenta.

I fattori nutrizionali che hanno dimostrato la maggiore effi cacia nella riduzione della colesterolemia sono gli steroli vegetali, con dati che oscillano dal -6 al -15% di riduzione; si trovano nei cereali integrali, frutta secca, verdura, frutta e legumi. Per ottimizzarne l’effi cacia è possibile usare alimenti fortifi cati con steroli vege-tali, presenti in Italia come le bottigliette di latte fermentato da bere. Gli integra-tori a base di riso rosso fermentato sono effi caci, tuttavia il meccanismo di azione è uguale a quello di un farmaco (la lova-statina) a basso dosaggio, sono dunque un intervento farmacologico e non dietetico. Solo se tutti gli aspetti descritti ven-gono seguiti con costanza si può arrivare al 20-30% di riduzione, e i benefi ci per la nostra salute saranno notevoli, anche e soprattutto se si sta già assumendo una terapia farmacologica: più abbasseremo il colesterolo anche attraverso la dieta e più ridurremo il rischio.

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26 Consumatori giugno 2020

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Consumatori giugno 2020 27

primo piano coop alleanza 3.0

È l’Abruzzo la regione che mette in campo le eccellenze artistiche da restaurare nel mese di giugno. Ora che le maglie dell’emergenza coronavirus sono più lasse, con musei

aperti e confi ni regionali valicabili, si potrebbe anche fare un salto a Villa Frigerj, a Chieti, un edifi cio neoclassico ora sede del museo archeologico nazionale d’Abruzzo. È qui infatti che troviamo le due opere in gara questo mese per l’iniziativa sostenuta da Coop Alleanza 3.0 che, grazie al voto online di soci e clienti (si può votare anche più volte) individuerà quale opera restituire alla collettività dopo un intervento di restauro. Si tratta di una stele funeraria a pseudoedicola (cioè pseudoarchitettonica) del primo secolo a.c. e di una statua virile in marmo del secondo secolo d.c.

La stele da QuadriLa stele, rinvenuta a Quadri in provincia di Chieti, alta quasi due metri, è costituita da un timpano triangolare decorato con acroteri a palmetta, mentre un solco separa il timpano dalla cornice che racchiude la nicchia sottostante. All’interno della nicchia è raffi gurata la defunta in posizione fronta-le fi no all’altezza dei fi anchi; una riproduzione della fi gura femminile che risponde a moduli fi gurativi propri della tradizione ritrattistica romana. Nonostante l’aspetto consunto delle superfi ci, la capigliatura della donna ricorda quella di Ottavia, madre di Augusto, ciò che consente di datare la stele alla fi ne del I sec. a.C

. Un corpo idealeSu all.coop/operatua si può votare anche la statua virile, scultura sfi dante della stele fune-

raria. In marmo lunense, cioè estratto dalle cave di Carrara nella alpi Apuane, è realizzata come unione di un corpo ideale e di una testa dai caratteri marcati. I capelli corti pettinati in avanti e gli occhi ben delineati con l’incisione dell’iride e della pupilla, permettono di datare la realizzazio-ne della statua in età antoniana.

Il corpo ideale è rivestito solo di un corto man-tello, il braccio sinistro regge una spada corta senza punta, mentre quello destro, mancante, probabilmente una lancia. Lo stato di conser-vazione dell’opera è nel complesso buono, ma con evidenti lacune che interessano il volto, privo del naso e il braccio destro, che a giudicare dalla parte restante dell’omero doveva essere sollevato.

Il restauro Il restauro: per entrambe le opere i lavori di recupero prevedono delle indagini preliminari a infrarosso, il consolidamento, la pulitura e l’ap-plicazione di un protettivo. Per la stele inoltre, si provvederà a una integrazione estetica con stuccature e riempimenti.

Tutte le opere in gara sono state scelte da Coop Alleanza 3.0 con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali, in collaborazione con l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale e col patrocinio del Touring Club Italiano, associazione non profi t che si occupa di turismo, cultura e ambiente.

Al museo di Chieti c'è Opera tua— Elisabetta Paglia

Una stele funeraria e una statua virile: due gioielli conservati nello stesso museo in Abruzzo. È tra queste opereche si gioca la sfida di giugno

Il calendario 5 le tappe rimaste 1-31 luglio:Sicilia (Ragusa vs Milazzo)

1-31 agosto:Puglia (Bari vs Brindisi)

1-30 settembre:Lombardia (Mantova vs Mantova)

1-31 ottobre:Veneto (Feltre vs Vicenza)

1-30 novembre:Marche (Senigallia vs Macerata)

Opera tua è sostenuto con l’1% della spesa fior fiore coop

Da sinistra, la stele funeraria a pseudoedicola rinvenuta a Quadri (Chieti) e la statua virile in marmo da Amiternum (AQ) (II sec. d.C.)

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28 Consumatori giugno 2020

Veniamo da mesi duri e difficili. Il lockdown imposto dal coronavirus è stata una prova che, al di là dei pesantissimi aspetti sanitari ed economici, ha influito anche su di noi,

sula tenuta psicologica, sulle piccole e grandi cose della vita di tutti i giorni, tra cui sta il prendersi cura del nostro corpo. C’è chi ha reagito meglio e chi ha fatto più fatica. Ma proprio ora, nel momento in cui la vita faticosamente cerca di riprendere ritmi più normali, trovare tempo ed energie per curare il corpo e il nostro benessere può sicuramente essere un modo che ci aiuta a guardare al futuro con un po’ più di ottimismo e con qualche energia in più.

E anche nel prendersi cura del nostro corpo possiamo fare scelte che aiutano a costruire un rap-porto più attento alla natura e all’ambiente. Cosa di

cui, anche l’esperienza del coronavirus lo insegna, c’è un gran bisogno.

Del resto, nel mondo della cosmesi e delle creme per il corpo, l’attenzione a queste tematiche è un fenomeno che si era già da tempo affermato col successo della fitocosmesi, ossia di quel ramo della cosmesi che utilizza prodotti di origine vegetale, cosmetici green, biologici, naturali, ecologici e sostenibili, senza ingredienti chimici che attrag-gono sempre più i consumatori di tutto il mondo e che, solo in Italia nel 2017, hanno rappresentano un mercato da più di 1 miliardo di euro. Una scelta che non è solo salutistica, ma anche etica perché naturalità e sostenibilità vanno di pari passo e chi acquista prodotti naturali perché più sicuri per la propria salute, è altrettanto attento all’impatto ambientale dei prodotti e premia le aziende che si

I PRODOTTI PER LA COSMESI DELLA LINEA VIVI VERDE

Rispetto la naturae curo la mia pelle— a cura della redazione

Un’ampia scelta per detergere, idratare e nutrire il viso e il corpo. Tutti certificati Natrue per garantire la qualità delle materie prime e la tutela dell’ambiente

CremesolariUn’offertacompletaA tutti auguriamo di poterlo fare su una bella spiaggia o in un rifugio in montagna, segno che in vacanza ci siete andati, ma se anche sarà sul balcone di casa, se avrete occasione di prendere il sole, Coop è pronta ad aiutarvi con un’ampia offerta di creme protettive.Ricordando in premessa che è bene evitare l’espo-sizione al sole nelle ore più calde, che è bene indossare cappello e occhiali e che occorre bere spesso, le creme solari Coop conten-gono filtri Uv-A e Uv-B ad ampio spettro, con fattori protettivi da 6 a 50 e sono resistenti all’acqua.Diverse le linee. C’è quella Idratazione intensa, com-posta da un olio solare (pro-tezione 6), un latte solare in tre versioni (protezione 10, 20 o 30), uno spray solare (protezione 20) e una crema per il viso (protezione 30). Si tratta di prodotti con burro di karitè e vitamina E.La mini linea Fresca idrata-zione è più adatta a chi ha pelli scure o comunque ha già una buona base di ab-bronzatura, mentre la linea Senza profumo propone un latte solare adulti ad alta protezione (fattore 50) e un latte solare bambini con fattore protezione 50+. Coop propone poi altri due prodotti specifici per i bambini e quattro prodotti doposole.

consumare informati prodotto coop

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Consumatori giugno 2020 29

impegnano a ridurre il proprio impatto ambientale attraverso processi produttivi più puliti, imballaggi riciclati e confezioni ecologiche e biodegradabili.

Coop ha già da lungo tempo fatto una scelta deci-sa in questo senso, sviluppando un’off erta all’in-terno della sua linea vivi verde che propone una ampia gamma di prodotti per la cura del viso e del corpo (prodotti idratanti, nutrienti, purifi canti, anti età, delicate e funzionali) orientata al rispetto per l’ambiente e con la sua ricca off erta di prodotti di uso quotidiano risponde concretamente all’esigenza, tanto sentita dai consumatori, della realizzazione di un’economia sostenibile.

Oggi i prodotti per la cura del viso e del corpo vivi verde, studiati per prendersi cura della propria pelle in armonia con l’ambiente, off rono una garanzia in più a coloro che cercano prodotti naturali e biologici: la certifi cazione NATRUe, rigoroso standard inter-nazionale per la cosmesi naturale.

NatRuE (www.natrue.org) è un’associazione non-profi t, impegnata nella promozione di uno standard elevato di qualità e integrità dei prodotti cosmetici naturali e biologici. La certifi cazione NatRuE garan-tisce la naturalità delle materie prime utilizzate, dei processi e della tutela ambientale. Oltre agli ingredienti naturali ottenuti tramite processi fi sici, sono ammessi ingredienti naturali identici, cioè sostanze esistenti in natura oppure di derivazione naturale o ancora ottenuti tramite processi chimici strettamente regolati e derivanti solo da ingredienti naturali. In particolare il disciplinare NatRuE preve-de una lista di ingredienti accettati o vietati, soglie minime garantite di ingredienti naturali e so-glie massime di ingredienti di derivazione naturale.Per questo tutti i prodotti cosmetici e per l’igiene della persona vivi verde:• sono privi di oli minerali, siliconi, coloranti e profu-mi sintetici, PEG e polimeri sintetici• contengono ingredienti provenienti da agricoltura biologica• contengono fragranze naturali• hanno formule dermatologicamente testate• prevedono materiali di confezionamento riciclabili• Coop ha inoltre condiviso con UNi R&D, spin off dell’Università di Padova, alcuni criteri di scelta delle materie prime presenti nei prodotti, per garan-tire ai consumatori e all’ambiente elevati standard di sicurezza.• Sono stati infi ne eff ettuati specifi ci test di valuta-zione, che attestano sia l’effi cacia dei prodotti sia la loro compatibilità con il derma e le mucose.• I prodotti vivi verde si dividono in 6 linee studiate per detergere, nutrire e idratare il viso e il corpo: linea idratante, nutriente, antietà, purifi cante, delicata e funzionale. Per info: www.e-coop.it/cosmetica-viviverde.

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Dallo scaff ale Coopquesto mese vi segnaliamo

Birra India Pale Ale � or � ore CoopPer l’estate in arrivo ecco la birra India Pale Ale � or � ore che è prodotta nel Regno Unito, secondo il tradizionale metodo di produzione del periodo coloniale, quando i lunghi viaggi verso l’India richiedevano l’uso di tanto luppolo per la conservazione. È una birra speciale, ad alta fermentazione, ottenuta utilizzando malti inglesi accuratamente selezionati. Il gusto è complesso, un equilibrio di note caramellate e di tostatura, dall’accentuato e persistente sapore aromatico di luppolo. È adatta ad accompagnare piatti speziati, di selvaggina o ricchi dessert.

Gelati Bene.sì Coop a base soia La linea Bene.sì propone in tre diverse versioni (bianco variegato all’amare-na, bianco variegato al cacao, cacao variegato al cioccolato) il suo gelato, in barattoli da 250 gr, pensato per coniuga-re gusto e benessere. Si tratta di un pro-dotto con ingredienti vegetali, tra cui soia 100% italiana Ogm free, naturalmente senza lattosio. L’impiego di soli ingredienti vegetali lo rende adatto al consumo anche per un’alimentazione vegetariana.

Pizza margherita con farina integralevivi verde Coop La pizza margherita con pomodorini biologica Coop è prodotta da un impa-sto con farina integrale fonte di fi bra che permette di ottenere un prodotto davvero gustoso. La farina utilizzata è coltivata secondo i metodi dell’agri-coltura biologica e seguendo rigorosi standard qualitativi. L’abbinamento con i pomodorini e la mozzarella esalta il gusto dell’impasto donando alla pizza un sapore equilibrato.

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30 Consumatori giugno 2020

Non c’è solo la riscoperta delle aree verdi all’epoca del coronavirus. Per la mobilità alternativa, dalle biciclette ad altri veicoli sosteni-bili, elettrici e non solo, si è aperta una grande stagione di crescita e sviluppo “dentro” e “tra” le città, agevolata dal moltiplicarsi delle ciclovie: 23 km di nuove piste ciclabili, entro l’estate,

previste a MIlano, la Bicipolitana bolognese lunga 493 km e così via. Con i mezzi pubblici e le auto impossibilitate a trasportare lo stesso numero di persone dell’era pre-Covid, infatti, le due ruote diventano un must per andare a lavorare, a fare la spesa, dal parrucchiere o raggiungere un parcheggio scam-biatore. Il decreto Rilancio prevede forti incentivi (vedi box) per i cittadini che, in qualche modo, lo avevano già preceduto, con acquisti a valanga a partire da dopo Pasqua, quando cioè si profi lava l’allentamento del lockdown. Acquisti che, con i reparti dei negozi fi sici ancora chiusi, si sono riversati inizialmente su www-co-oponline.it (vendute fi no a cento biciclette al giorno) e altri canali virtuali.

Per le due ruote a pedali, la ripartenza si è così tradotta in una ulteriore spinta che va a sommarsi a quella registrata nel 2019, con un mercato in crescita del 7% sull’anno precedente, pari a 1 milione e 713 mila pezzi venduti. In aumento erano soprattutto le e-bike e in ripresa le bici tradizionali. La richiesta delle eletriche, in particolare, era salita di un signifi cativo 13% passando da 173 a 195mila pezzi venduti, su un totale di 1 milione e 700mila. Numeri destinati a salire ancora.

Una batteria elettrica su tutti i tipi di bicicletta“La popolarità delle e-bike sta crescendo in modo dinamico coprendo, ormai, tutti i segmenti di mercato delle bici tradizionali”. A evidenziarlo – in una nota dell’AnCMa, l’associazione nazionale ciclo, motociclo e accessori – sono

consumare informati mobilità dopo il coronavirus

Mano al portafoglioE-City bike (bicicletta elettrica da città)fi no a 1.500 €; nei negozi Coop 650 e 900 € circa, con ruote da 26 e 28 centimetri di diametro, e in più marchi assistiti come Legnano, Discovery, ecc.

E-Mtb (bicicletta elettrica mountain bike)fi no a 2.000 €; nei negozi Coop 900 € circa,con ruote da 27, 5 centimetri di diametro, e in più marchi assistiti come Legnano, Discovery ecc.

E-Bike pieghevole (bicicletta elettrica pieghevole)fi no a 2.000 €; nei negozi 800 euro circa,con ruota piccola da 20 centimetri di diametro, e in più marchi assistiti come Legnano, Discovery ecc.

E-Road (bicicletta elettrica da corsa)fi no a 2.000 €

Monopattino elettricofi no a 2.000€; nei negozi Coop da 220 a 400 €, dei marchi assititi Ducati, Segway e Ngm

I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

BICI ELETTRICHE: UN NUOVO MODO DI PEDALARE IN CITTÀ

E per andare al lavoro prendo l’e-bike — Claudio Strano

Le tre tipologie di bici elettrica vendute nei negozi Coop: da sinistra, la city, la mountain bike e la pieghevole a pedalata assistita Le tre tipologie di bici elettrica vendute nei negozi Coop: da sinistra, la city, la mountain bike e la pieghevole a pedalata assistita Le tre tipologie di bici elettrica vendute nei negozi Coop: da sinistra, la city, la mountain bike e la pieghevole a pedalata assistita

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Gli incentivi all’acquistoFino a 500 euro di sussidio sul nuovoIl “bonus mobilità” introdotto ol decreto Rilancio è utilizzabile da chi risiede in città con più di 50mila abitanti. Prevede incenti-vi a forme di mobilità sostenibile alterna-tive al trasporto pubblico locale, al fi ne di evitare assembramenti e rilanciare la mobilità in un’otticca più “green”. Il bonus riguarda biciclette a pedalata assistita (ma anche classiche), monopattini e altri mezzi a propulsione prevalentemente elettrica quali segway, hoverboard e monowheel, nonché il moto sharing ma non è utilizzabile per il car sharing. Lo sconto sull’acquisto del nuovo è fi ssato al 60% della spesa sostenuta ed è valido dal 4 maggio al 31 dicem-bre di quest’anno, fi no a un tetto di 500 euro, per cui è massimizzabile comnprando un veicolo che costi intorno agli 800 euro. Si può chiedere dai 18 anni in su e per una sola volta. In attesa che il decreto entri in vigore, il ministero delle Infrastrutture e Traspor-ti ha spiegato che per ottenere il contributo basterà conservare il documento giustifi -cativo di spesa (fattura) e, non appena sarà on line, accedere tramite credenziali SpID(Sistema Pubblico di Identità Digitale) all’applicazione web in via di predisposizione. In alternativamente al rimborso, si potrà avere un buono spesa elettronico generato sull’applicazione web. Oltre agli incentivi, nei centri urbani vengono istituite le bike lane, cioè le “corsie ciclabili” (nella foto), a destra della carreggiata, dedicate a tutti i velocipedi. E nasce la “casa avanzata” (sempre nella foto), una linea di arresto per le biciclette, ai semafori, in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per tutti gli altri veicoli, estesa a tutta la larghezza della carreggiata o della semicarreggiata.

Occhio a...Siate prudenti nel rispetto delle distanzeLa bicicletta è sinonimo di libertà, ma in tempi di Covid-19 la priorità è diventata quella di rispettare le distanze di sicurezza interpersonali. E la prudenza non è mai troppa, per cui è preferibile stare anche più lontani, l’uno dall’altro, dei due metri almeno, per chi esercita l’attività sportiva, prescritti dal Dpcm che disciplina la “fase due”. Il sugge-rimento prudenziale viene da una ricerca di laboratorio condotta da un’equipe mista delle università di Lovanio e di Eindhoven, incentrata sulla velocità del movimento delle goccioline del virus (in piena pandemia) in presenza di vortici, risucchi d’aria e vento. La ricerca, in sintesi, consigliava distanze di almeno quattro metri camminando veloci in fi la uno dietro l’altro, e fi no a dieci metri quando si corre. Per chi, poi, pedala ad alta velocità, gli scienziati proponevano addirittura di raddoppiare le distanze.

Bici, monopattini & accessori Su www.cooponline.it una vasta sceltaSu www.cooponlime.it sono disponibili oltre 200 articoli tra mountain bike, city bike, bici pieghevoli, a pedalata assisti-ta e da bambino, monopattini. Inoltre tanti accessori, come seggiolini, caschi e luci. Una volta ordinati sul portale online (facilmente raggiungiibile scansionando il QR code qui a lato), la consegna, gratuita, avviene direttamente a domicilio.

Consumatori giugno 2020 31

consumare informati mobilità dopo il coronavirus

Si aff erma l’uso urbano delle due ruote, non solo ecologiche ma necessarie visti i limiti di trasporto sui mezzi pubblici e i problemi di distanziamento sociale. Grande richiesta soprattutto per le biciclette elettriche (e-city bike, e-mountain bike e pieghevoli) che già nel 2019 crescevano del 13%

sondaggi e statistiche che, del resto, trovano riscontro nelle vendite in Coop. Il buyer del settore di Coop Italia conferma che c’è un interesse crescente non solo per le e-bike da città, ma anche per le mountain bike elettriche e soprattutto per le pieghevoli che hanno ruote piccole e sono alleggerite rispetto al passato. Un mercato, quello dell’elettrico, in gran parte da esplorare, al quale Coop Italia ha dedicato un assortimento a prezzi molto economici che si affi anca all’off erta delle marche più note (vedi box). Mentre il vento dell’elettrico soffi a alle spalle anche delle e-Road, le biciclette da corsa a pedalata assistita di cui sentiremo parlare anche nella grande distribuzio-ne, vediamo quali sono le tre tipologie comprese nella campagna bici Coop. Sono tutte biciclette in alluminio, con batteria al litio, cambio shimano e velocità massima di 25 kmh. La e-City bike, ruota da 26, porta una batteria 36V 13.00 Ah, tempo di ricarica completa 7-9 ore . La mountain bike elettrica, ruota da 27,5, ha un motore posteriore di 13,4 Ah, autonomia su percoso standard di 90/100 Km, tempo di ricarica completa 4-4,5 ore. Infi ne c’è la pieghevole, ruota da 20,con una batteria 24V e 8.8 di amperaggio.

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Consumatori giugno 2020 33

consumare informati web & social

Non basterà solo una app per salvarci dal coronavirus Il sistema di tracciamento dei contatti, anche quando sarà pronto, non ci farà certo uscire dall’emergenza. Perchè la realtà è più complessa di come ci viene venduta

Una delle conseguenze dellascarsa diff usione della cultura scientifi ca è che l’atteggiamento dell’opinio-ne pubblica nei confronti

della tecnologia oscilla fra due poli: da una parte il sospetto verso ogni “nuova diavoleria”, e dall’altra una fede cieca nell’esistenza di una soluzio-ne tecnologica per tutto.

Così, quando si è iniziato a parlare di app per il tracciamento dei contattie la rilevazione del rischio di contagio, il messaggio che girava – anche per responsabilità di una comunicazione pubblica piena di semplifi cazioni e salti logici azzardati – era che sarebbe bastato scaricarla e attivarla per fermare la diff u-sione del coronavirus, consentendoci di uscire velocemente dal lockdown.

In quella fase, chiunque avanzasse dubbi o chiedesse chiarezza sull’architet-tura del sistema di tracciamento veniva zittito al grido di “hai già regalato i tuoi dati a Facebook e a Google, adesso fai storie per cedere un po’ di privacy in cambio della salute?”. Per fortuna poi, grazie alla discussione aperta fra esperti di sicurezza e attivisti e grazie anche alla posizione pro-privacy dei grandi network

tecnologici, ha prevalso una soluzio-ne più equilibrata: si raccoglieranno solo i dati indispensabili; questi dati non saranno memorizzati in un sistema cen-trale, dove avrebbero potuto essere usati per altri scopi, ma conservati sui singoli smartphone, per il tempo strettamente necessario a verifi care i potenziali rischi di contagio.

Il tracciamento, da solo, non serve a nienteCome puntualizza l’epidemiologo Ales-sandro Vespignani, una strategia effi cace di contenimento del virus si basa sulle cosiddette 3T:Testare: attrezzarsi per fare tamponi e test sierologici in gran numero, sia in presenza di sintomi leggeri, sia agli asinto-matici a rischio;Tracciare: poter ricostruire, a partire da ogni caso, la catena dei potenziali contagi;Trattare: avere terapie migliori e un numero suffi ciente di letti in terapia intensiva, agire in uno stadio più precoce della malattia, potere ospitare i malati in residenze ad hoc perché non contagino i familiari.

Se non ci sono test e trattamenti, il tracking da solo non serve a nulla.

La tecnologia non È infallibileGli algoritmi possono sbagliare; i server possono essere hackerati; ogni sistema richiede interventi umani, e le persone possono sbagliare o agire con secondi fi ni.

Non sarà una app a salvarci, e per trovare soluzioni che funzionano biso-gnerà sempre esaminare più punti di vista, con pazienza e umiltà.

ApprofondimentiLe domande da farsi sulle appCarola Frediani, esperta di sicurezza informatica che ho già citato in questa rubrica, ha scritto vari articoli sulla questione delle app di tracciamento; in particolare ne consiglio uno che parte con alcune domande da farsi prima di affi darsi ciecamente a qualunque app.https://www.valigiablu.it/coronavirus-emergenza-tecnologia/

Il coronavirus spiegato beneRoberta Villa è una giornalista scientifi ca dotata di rara chiarezza e onestà intellettuale, che in questi mesi è stata una fonte preziosa di notizie affi dabili. Potete seguirla su Instagram @robivil e su Facebook https://www.facebook.com/lavillasenzavirgola/

Alessandra FarabegolidoCenTe ed eSpeRTa

di ComuniCazione web

Alessandra FarabegolidoCenTe ed eSpeRTa

di ComuniCazione web

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34 Consumatori giugno 2020

vivere bene cucina

Salmorejo

SeRve 4 personepRepaRazione 25 min.CoTTuRa 8 min.4 uova vivi verde Coop180 g di prosciutto crudo stagionato Origine Coop800 g di pomodori rotondi maturi 1 spicchio d’aglio 150 g di pane ra� ermo150 ml di olio d’oliva extravergine 50 ml di acqua ghiacciata sale e pepe

Ponete le uova in una casse-ruola e fatele rassodare per 8 minuti dal bollore. Raff red-datele sotto acqua fredda corrente, quindi sgusciatele e tagliatele a cubetti. Aff et-tate il prosciutto a listarelle e tagliate i pomodori in 4 parti. Tagliate lo spicchio d’aglio a metà e rimuovete l’anima. Ponete nel vaso del mixer i pomodori e frullate fi no

ad ottenere un composto omogeneo. Unitevi il pane tagliato a cubetti e lasciatelo in ammollo per 15 minuti in acqua ghiacciata. Frullate nuovamente unendo aglio e olio. Aggiustate di sale e servite nei piatti da portata con le uova e il prosciutto. Nota: Il salmorejo è una zuppa fredda di origine spagnola a base di pomodoro, pane, aglio e olio. Rispetto al gazpacho ha una consistenza densa dovuta alla presenza del pane. Si usa completarla con uovo sodo e fettine di prosciutto.

vino Cabernet SauVignon

LE RICETTE DI GIUGNO

Scoprire l’artedel riuso Quattro modi per utilizzare il pane raff ermo con soluzioni facili, veloci e freschissime: si parte da una zuppa spagnola, poi c’è la pizza, le polpette di tonno in crosta e una torta — a cura di � or � ore in cucina

Il prodotto Coop indicato per questa ricetta:uova vivi verde Coop

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Pizza di pane raff ermo

SeRve 4 personepRepaRazione 15 min.CoTTuRa 20 min.350 g di pane ra� ermo 230-250 ml d’acqua 100 ml di olio d’oliva extravergine toscano Igp fi or fi ore Coop50 g di Pecorino Romano Dop Coop grattugiato 1 cucchiaino raso di salePer condire:300 g di passata di pomodoro vivi verde CoopPecorino Romano Doporiganoolio d’oliva extraverginesale e pepe

Spezzettate il pane nel mixer in modo da ottenere delle briciole non troppo piccole, trasferitele in una ciotola e unite l’olio e l’acqua in più

riprese mentre impastate, sbriciolando il tutto con i polpastrelli. Dovrete ottenere un composto sbriciolato e non troppo umido, che poi triterete al coltello grossolanamente. Fate riposare per qualche mi-nuto. Nel frattempo mescolate in una ciotola la passata di pomodoro con l’olio, l’origano, sale e pepe.Unite al composto di pane il formaggio grattugiato e il sale. Impastate nuovamente e com-pattate con le mani. Disponete il tutto in una teglia oliata in modo da ricoprire l’intera superfi cie senza lasciare spazi vuoti. Cospargete con la salsa di pomodoro e una spolveriz-zata di pecorino, condite con un fi lo d’olio e cuocete in forno a 180°C per 20 minuti.

vino CuVÉe Monogram Franciacorta

Pas DosÉ Millesimato Docg

Polpette di tonno in crosta di taralli e fi nocchietto

SeRve per 12 polpettepRepaRazione 30 min.CoTTuRa 10 min.40 g di pane ra� ermo senza crosta 1 bicchiere di latte 200 g di tonno yellow� n all’olio di oliva già sgocciolato fi or fi ore Coop1 cucchiaio di capperi al sale marino Coop

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vivere bene cucina

Massimo MontanaridoCenTe di SToRia medievalee SToRia dell’alimenTazioneuniveRSiTà di boloGna

In casa e fuori

Qualche anno fa, proprio nelle pagine di questa rivista, mi è capi-tato di rifl ettere sul senso che l’espressione “fatto in casa” ha assunto nel linguaggio contemporaneo. Scrivevo che “fatto

in casa” è sinonimo di qualità e trasmette un’idea decisamente positi-va, vincente sul piano culturale così come nel marketing commerciale, tant’è che le stesse industrie alimentari non esitano a rivenderla sul mercato chiamando in causa come garanti e testimonial improbabili mamme, nonne e zie (oggi anche nella versione maschile di padri, nonni e zii).

Ormai da tempo, il mito della cucina domestica ha cominciato a contrapporsi a quello del “mangiar fuori”, aff ermatosi mezzo secolo fa come paradigma di emancipazione sociale e gastronomica. Rispetto a quel modello, che poneva il ristorante e la cucina professionale al centro delle attenzioni, il “fatto in casa” si è preso una bella rivincita, riconquistando terreno fi no a imporsi come fenomeno di moda, che ha di nuovo rovesciato i paradigmi della valutazione culinaria. Non sono passati molti anni da quando, di fronte a un dolce squisito preparato “con le proprie mani”, ci si potevano aspettare commenti del tipo: “sembra un dolce di pasticceria”. Poi i valori si sono invertiti: sono i biscotti da forno o da pasticceria (nonché quelli prodotti dall’industria) a voler apparire “fatti in casa” per avere maggiori chances di fi nire sulla nostra tavola. Anche molti ristoratori si sono adeguati, perché, para-dossalmente, “fuori” si vanno spesso a cercare i profumi e i sapori di casa. Ciò forse accade perché in casa si cucina meno di un tempo, ma una recente inchiesta del Censis – commissionata dalla Fondazione Casa Artusi di Forlimpopoli – ha portato risultati in parte inattesi, mostrando che la maggior parte degli italiani non solo cucina, ma ama cucinare e spesso lo fa fra le mura domestiche.

Si badi che l’inchiesta è stata fatta prima del diff ondersi dell’in-fausta epidemia che ha bloccato in casa milioni di persone, in qualche modo “costringendole” a recuperare abitudini domestiche come quella di cucinare. Ma, in realtà, a questo gli italiani pensavano già prima: pre-parare il cibo in casa è un’abitudine inveterata dei nostri connazio-nali e fu questo il cuore degli interessi di Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana moderna, nato giusto 200 anni fa. A mancare, semmai, nei mesi drammatici del coronavirus, è stata la condivisone del cibo con gli amici – una pratica fondamentale della socialità collettiva.

Tutto ciò non esclude che gli italiani, come tutti nel mondo, amino trascorrere anche fuori, in ristoranti e trattorie, momenti felici della loro vita. La ricerca del Censis lo ha mostrato con chiarezza: casa e ristorante non si pongono in alternativa e in competizione, ma, almeno per gli italiani, sono le due facce della stessa medaglia, che rivela lo straordinario attaccamento al cibo come elemento distintivo della propria cultura.

Massimo MontanaridoCenTe di SToRia medievalee SToRia dell’alimenTazioneuniveRSiTà di boloGna

Cibo è cultura

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Il prodotto Coop indicatoper questa ricetta:origano vivi verde Coop

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vivere bene cucina

1 uovo 20 g di Grana Padano Dop Riserva fi or fi ore Coop200 g di taralli pugliesi con olio extravergine di oliva e semi di � nocchio fi or fi ore Coop� nocchietto olio di semi di arachidi per friggere sale e pepe

Mettete il pane raff ermo in ammollo nel latte fi no a quan-do sarà diventato tenero, strizzatelo bene con le mani e raccoglietelo in una ciotola con il tonno ben sgocciolato, i capperi dissalati, il grana padano, l’uovo, 2 cucchiai di taralli polverizzati nel mixer e il fi nocchietto tritato. Regola-te di sale e pepe e impastate a mano il tutto fi no a otte-nere un composto asciutto e omogeneo. Con le mani inumidite formate tante polpettine e

disponetele su un vassoio. Passatele in un piatto in cui avrete polverizzato i taralli restanti in modo da ricoprirle bene e friggetele, poche alla volta, in una casseruola con olio a 170°C fi no a doratura. Scolatele con un mestolo forato e lasciatele asciugare su carta da cucina. Servitele ben calde.

vino Vermentino Di sarDegna Doc fior fiore coop

Torta di pane e cioccolato

SeRve 8 personepRepaRazione 15 min.CoTTuRa 40 min.150 di cioccolato fondente d’Osa Coop150 g di amaretti 3 uova1 bustina di lievito in polvere per dolci d’Osa Coop (16 g)250 ml di panna fresca Coop 200 g di pangrattato 150 g di zucchero

Tritate il cioccolato fondente. Sbriciolate grossolanamen-te gli amaretti ponendoli all’interno di un sacchetto per alimenti e battendoli con il mattarello. Lavorate con lo sbattitore elettrico le uova a tempera-tura ambiente con lo zucche-ro, aggiungete il cioccolato

fondente a pezzettini, gli amaretti sbriciolati, il pan-grattato, il lievito setacciato e la panna. Mescolate per amalgamare e versate il composto all’interno di uno stampo a cerniera da 24 cm di diametro, imburrato e cospar-so di pangrattato. Cuocete in forno a 180°C per circa 40 minuti, verifi cando la cottura con uno stecchino. Sfornate e fate raff reddare completamente prima di servire.

vino malVasia Delle lipari Doc passito fior fiore coop

Fior fi ore in cucina: la rivista di ricette e cultura gastronomica in vendita nei punti vendita Coop. Ogni mese 50 favolose ricette a solo 1 €

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Il prodotto Coop indicatoper questa ricetta:taralli pugliesifior fiore Coop

Il prodotto Coop indicato per questa ricetta: cioccolato fondente extra d’Osa Coop

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Parchi a tema

MirabilandiaRavenna - Tel. 0544.561156www.miRabilandia.iT

Carrisiland ResortCellino S.maRCo (bR)Tel. 349.2914792 - www.CaRRiSiland.iT

Leolandia CapRiaTe San GeRvaSio (bG) Tel. 02.9090169 [email protected]

Parchi naturali

Parco naturale La Mandria venaRia Reale (To)Tel. 011.4993381 - www.paRChiReali.Gov.iT

Parchi della Val di Corniapiombino (li) - Tel. 0565.226445 www.paRChivaldiCoRnia.iT

Parco naturalistico archeologico di VulciCanino e monTalTo di CaSTRo (vT)Tel. 0766.879942 - www.vulCi.iT

Oasi Wwf www.wwf.iT www.e-Coop.iT/web/GueST/paRChi-naTuRali

Parchi acquatici

Aquafelix CiviTaveCChia (Rm) - loC. CaSale alTavillaTel. 0766.32221 - www.aquafelix.iT

Acquagarden CoRfinio (aq)Tel. 0864.728293 – 338.1995984 www.paRCoaCquaGaRden.iT

Parco Acquatico Le Caravelle CeRiale (Sv)Tel. 0182.931755 - [email protected]

Acquario

Acquario di Genova Genova - aRea poRTo anTiCoTel. 010.2345678 www.aCquaRiodiGenova.iT

Parchi avventura

AcroparkRio CenTa (Tn) Tel. 389.9622966pRoSSimo al laGo di CaldonazzoRoana (vi) - Tel. 346.3991144 pReSSo il laGheTTo di Roanawww.aCRopaRk.iT

Centro Rafting Extreme Waves Val di SoleCommezzaduRa (Tn) Tel. 0463.970808 - [email protected]

Breg Adventure Park Val di BreguzzoloCaliTà ChieSeTTa alpina bReGuzzo (Tn)Tel. 333 884.8918 - infoline 0465.323090www.bReGadvenTuRepaRk.iT

Il Giardino SospesoloCaliTà il GiaRdino - RipaRbella (pi)Tel. 335.7726322 - 335.7726323www.ilGiaRdinoSoSpeSo.iT

Indiana ParkCaSTellana GRoTTe (ba )Tel. 349.5352523 – 327.6912727CaSTellana.indianapaRk.iT

Ostuni Adventure ParkParco Avventura e Bosco Didattico

Ciuchino BirichinoS.p. 17 oSTuni - CiSTeRnino - oSTuni (bR)Cell 328.8485157www.oSTuniadvenTuRepaRk.Com www.CiuChinobiRiChino.iT

Parco agroalimentare

Fico Eataly WorldboloGna - via paolo Canali 8 Tel. 051.0029001www.eaTalywoRld.iT

Traghetti

TraghettiWebTel. 010.5731801 [email protected]

Grimaldi Lines Tel. 081.496444www.GRimaldi-lineS.Com

Vacanze studio ragazzi

Sport e divertimento ASDCavaleSe (Tn) - via GaSTaldo 3 Tel. 347.3638119www.enGliShSpoRTCamp.iT [email protected]

London School SncRoveReTo (Tn) – CoRSo RoSmini 66 Tel. 0464.4421285 www.SlondonSChoolRoveReTo.iT [email protected]

School and vacationmilano - via laRGa 11 Tel. 02.433533 [email protected]

Verificare sul sito https://www.e-coop.it/web/guest/conVenzioni i Vantaggi riserVati ai soci.

Pur in questa fase ancora segnata da diverse incertezze abbiamo scelto di pubblicare l’elenco delle strutture e agenzie presso le quali abbiamo riservato vantaggi per i soci Coop. Si tratta prevalentemente di parchi tematici, grandi e piccoli, all’aperto e al chiuso pronti ad accogliere visitatori nel rispetto delle indicazioni delle autorità sanitarie e dell’attuazione rigorosa dei protocolli di sicurezza. È consigliabile contattare direttamente le strutture convenzionate per avere informazioni sui tempi e le modalità di accesso.

vivere bene convenzioni per i soci coop

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Le hanno già battezzate vacanze di prossimità: in luoghi vicini, facili da raggiungere soprattutto in auto e senza usare aerei e

traghetti, con strutture in sicurezza che permettano di mantenere il distanziamen-to sociale e godere in serenità di una libertà ritrovata. Ecco la villeggiatura in formato 2020, quando il post-pandemia impone le sue regole ma, dopo settimane di reclusione nelle nostre case, ci offrirà momenti pieni di magia. A patto di armarsi di pazienza, flessibilità, capacità di adattamento e tempo per scegliere e organizzare tutto al meglio: la riapertura post-covid sarà progressiva e con aggior-namenti costanti.

Ripartire informatiLa “ripartenza” per i vacanzieri potrebbe concentrarsi soprattutto su luglio, agosto e la prima metà di settembre, quando anche il mondo del turismo avrà avuto il tempo di adattarsi alle nuove regole e riformulare attività ed esperienze da offrire. La regola fondamentale per evitare brutte sorprese è partire bene informati e, per quanto possibile, evitare improvvisazione e fai da te: cioè scegliere con attenzione

la destinazione, il tipo di struttura dove soggiorneremo, le condizioni da richiedere e conoscere le regole che dovremo ri-spettare per godere al meglio della nostra vacanza. Anche se fare previsioni è ancora difficile, alcuni orientamenti cominciano ad essere più chiari. «Sarà più difficile spostarsi all’e-stero – spiega Lorenza D’Anna, respon-sabile Marketing di prodotto di Robintur Travel Group - giacché si naviga a vista sulle progressive riaperture delle frontiere, le politiche attuate da ciascun paese e le condizioni che verranno poste ai viaggia-tori, la situazione dei voli e dei trasporti in generale». Le agenzie di viaggio, appena riaperte, potranno fornire indicazioni aggiornate e pacchetti per mettersi in viaggio in tran-quillità forse anche verso le mete europee più vicine, come ad esempio la Grecia. Al momento però la scelta più sicura è puntare sull’Italia: mentre questo numero di Consumatori va in stampa, anche gli enti locali stanno ridefinendo le regole per l’ingresso dei non residenti, che potrebbero subire delle restrizioni. Idem le misure specifiche per la gestione delle strutture turistiche. Molte, fiaccate dalla crisi, potrebbero non riaprire o avere serie

difficoltà di gestione a stretto giro. «Attenzione – aggiunge D’Anna – anche alla consultazione dei siti: anche quando tutto sembra attivo, prenotabile, dispo-nibile, la realtà potrebbe essere diversa. Occorre perciò navigare on line con consapevolezza e cautela, prediligen-do i siti che offrono informazioni chiare e puntuali. In agenzia si potranno valutare insieme approfondimenti e personalizza-zioni, in base alle esigenze di ogni famiglia, da incrociare con l’effettiva disponibilità di una soluzione adatta e piacevole, che offra tutte le garanzie di trasparenza e sicurez-za».

Residence, alberghi, campeggi, villaggi: cosa cambiaIn generale, gli spazi aperti e la na-tura saranno le mete preferibili, spostandosi in macchina o in treno per raggiungere le località di mare, collina e montagna soprattutto in regioni vicine. Per il soggiorno, le formule più appetibi-li sono gli appartamenti e i residence, opportunamente sanificati a ogni arrivo, dove ciascuna famiglia può soggiornare in autonomia e preparare da sé i pasti. Una logica analoga vale per i camping dotati di bungalow e case mobili: tutte solu-

vivere bene viaggi a cura di Paola Minoliti in collaborazione con

Un’estate made in ItalyIn vista una riapertura progressiva delle strutture turistiche con scenari fluidi: ci si potrà muovere dotati di pazienza, flessibilità e ben informati. Ecco tutto quello che c’è da sapere per ripartire in sicurezza, godendo della libertà ritrovata

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Un “bonus vacanze” fino a 500 euro, per fare le vacanze in Italia dal primo luglio al 31 dicembre di quest’anno. È una delle novità varate dal governo per sostenere la ripresa del settore probabilmente più colpito dalla crisi legata alla pandemia e dare una mano alle famiglie in vista delle ferie. Il “contributo per l’estate italiana”, come è stato battezzato, è previsto per i nuclei familiari con reddito Isee fino a 40 mila euro. Varrà per le spese sostenute per il soggiorno presso alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed&breakfast. Si potrà sfruttare anche presso le agenzie di viaggio, con modalità di gestione in corso di definizione, mentre al momento le grandi piattaforme di prenotazione online come Booking ed Airbnb sembrano escluse. L’importo sarà di 150 euro per i single, 300 euro per due persone, 500 euro per le famiglie da 3 persone in su. L’80% del bonus sarà costituito da uno sconto vero e proprio sul corrispettivo dovuto alla struttura ricettiva, il restante 20% come detrazione dalle imposte sul reddito.

Dal governo il “bonus” fino a 500 euroPer le vacanze di quest’anno in Italia

zioni che, con le opportune garanzie, consentono di avere “una propria casetta” con cucina, servizi e spazi autonomi.Negli alberghi, dove si annuncia la possibilità di spendere il buono vacan-ze del governo, si prevedono misure di sicurezza importanti e i pasti rappre-sentano la novità più rilevante: addio ai grandi buffet a libero accesso, si farà servizio ai tavoli, ben distanziati. Oppure servizio a buffet parziale, regolamentato e dotato di misure di protezione. Alcune strutture stanno valutando anche il potenziamento del servizio in camera, con la possibilità di ricevere direttamente in stanza cibi e bevande protetti da contaminazioni. Cambiamenti in arrivo già dal check in, scaglionato per evitare assembra-menti all’arrivo. Anche le stanze po-tranno essere più essenziali, dovendo ridurre al minimo gli oggetti e le suppellettili che non possono essere puliti e sanificati quotidianamente. Riguardo agli alberghi e ai villaggi turistici, saranno da prediligere quelli con grandi spazi comuni; molte strutture fra l’altro hanno già messo in conto una politica di riempimen-to parziale delle camere, proprio per assicurare a tutti le dovute distanze. Anche qui si ridurranno i buffet a favore del servizio al tavolo, e cambieranno animazione e in-trattenimento. Gli operatori stanno studiando programmi alternativi, con

Agenzie Robintur e Viaggi Coop pronteai viaggi su misura (anche on line) Vacanze in Italia in totale sicurezza, convenienti, per tutte le esigenze: villaggi, appartamenti in residence, hotel, sulle spiagge più belle, monti, laghi, borghi… Le agenzie di viaggi Robintur e Viaggi Coop sono aperte e guardano all’estate offrendo la consulenza personale di agenti di viaggi esperti, anche online. Con un occhio di riguardo per i soci Coop, che anche quest’anno potranno contare su proposte e offerte riservate. Sul sito www.robintur.it sono pubblicate le tante soluzioni disponibili, che si vanno costantemente arricchendo, e le garanzie offerte. L’agenzia fisica, invece, resta il punto di riferimento dove oltre alla corretta gestione delle classiche visite “di persona” si sta testando e progressivamente attuando un ampliamento delle modalità di contatto attraverso videochiamate, whatsapp ed incontri in agenzia tramite un comodo sistema di appuntamenti. Da segnalare, fra l’altro, il supporto nell’utilizzo del Bonus vacanze e per godere delle migliori polizze assicurative, per partire senza pensieri.

nuove modalità di intrattenimento per piccoli gruppi, disseminati nelle aree all’aperto e in più fasce orarie: dai corsi di yoga al piano bar, agli spazi aperitivo. Quasi certamente non ci saranno i miniclub per come li conosciamo, dove sarebbe impos-sibile gestire il distanziamento tra i più piccoli; probabilmente invece ci saranno attività piacevoli per tutta la famiglia, che genitori e bambini potranno condividere e frequentare insieme.

Sport e mare in vacanzaAnche in vacanza, addio per ora agli sport di gruppo e di squadra; si faranno quelli individuali e con attrez-zature sanificabili dopo ogni utilizzo, come trekking, tennis, ciclismo e tiro con l’arco. Anche per questo si annuncia il grande revival dei “cammini”, che consentono di attraversare il Paese a piedi, in solitaria o in famiglia, facendo tappa in rifugi (se adeguatamente attrezzati), bed&breakfast e, per i più spartani, in tenda. Quanto alle spiagge, sono presto tramontate le trovate più improbabili come i cubicoli di plexiglass, e sono in vista soluzioni più piacevoli per assicurare la giusta distanza e la sanificazione di ombrelloni, lettini, passerelle, servizi e spazi comuni, per godere in piena tranquillità del Mare Nostrum.

vivere bene viaggi a cura di Paola Minoliti in collaborazione con

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42 Consumatori giugno 2020

vivere bene mostre a cura della redazione

Al momento in cui scriviamo l’eff ettiva riapertura di mu-sei e mostre nel nostro paese è ancora accompagnata da diverse incognite sia legate alle disposizioni delle autorità, sia alle scelte dei diversi operatori che gestiscono queste attività. Per questo, in attesa di potervi dare segnlazioni certe prefe-riamo, come già fatto lo scorso mese, off rirvi una ulteriore panoramica delle tante opportu-nità di visite virtuali ad alcuni dei capolavori che l’Italia è in grado di off rire. All’elenco di famose gallerie che vi abbiamo proposto il mese scorso, questa volta vorremmo concentrarci più che su musei, su luoghi come chiese, teatri che è possibile scoprire e visitare in modo davvero piacevole e soprendente standose-ne seduti davanti al proprio computer.Cominciamo da uno dei capolavori assoluti dell’arte gotica come la Basilica di San Francesco ad Assisi (https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/basilica/). Qui potrete entrare e vedere i meravigliosi aff reschi di Giotto, Cimabue e Simone Martini, con i loro colori e le splendide fi gure.Nell’anno delle sue celebrazioni, nel 2020 ricorrono infat-ti i 500 anni dalla morte di uno dei geni del Rinascimento italiano, è possibile visitare virtualmente la casa natale di Raff aello a Urbino (http://www.casaraff aello.com/virtual-tour/index.html).Sempre a proposito di Raff aello, la grande mostra romana alle Scuderie del Quirinale, dedicata al pittore marchigia-no, propone diversi materiali per una visita virtuale (https://www.scuderiequirinale.it/pagine/raff aello-oltre-la-mostra).

Una miniera di proposte di possono trovare poi sul sito https://www.italyart.it, che porta alla scoperta (con una visione a 360 gradi) di decine e decine di palazzi, chiese e musei lungo la penisola. Si va dal palazzo Reale di Genova al Castello Estense di Ferrara, dal Foro di Pompei ai Bronzi di Riace a Reggio

Calabria, dalla Reggia di Caserta al Ponte di Rialto a Vene-zia, dalla fontana di Trevi a Roma al castello di Miramare a Trieste e molti altri ancora.Cambiando genere, molto ben curata è anche la visita vir-tuale del Teatro Carlo Felice di Genova (https://tourmkr.com/f/F194pf872I/8619539p,2793460m,113.68h,92.50t), così come si può entrare anche al Teatro Regio di Torino(https://www.teatroregio.torino.it/dentro-il-regio/visi-ta-virtuale). Insomma, in attesa di andarci di persona, il Belpaese è pieno di luoghi emozionanti, ricchi di storia e cultura che, anche se in versione virtuale, vi aspettano.

Uscire dalle di� coltà? Facciamolo in bici

Parliamo di biciclette e di come potrebbe-ro aiutarci ad uscire da questa strama-ledetta pandemia un po’ meglio di come

ci siamo entrati. Come persone, stili di vita, consumi, salute e pancetta. Con una premessa: io non sono obiettivo perché mi sono inna-morato della bicicletta. Innamorato è troppo: invaghito, una passioncella. È scoppiata 5 anni fa, quando a Milano sono arrivate le bici elettri-che del Comune. Il bike sharing c’è dal 2008, ha

350 stazioni sparse per la città e 5mila bici. Le bici non sono proprio il modello più avanzato, quelle in carbonio da 10 chili. Diciamo che si è puntato più sulla robustezza che sul peso. Quando il sindaco era Giuliano Pisapia si diceva che grazie ai suoi trascorsi comunisti aveva comperato dei vecchi carrarmato sovietici, li aveva tagliati con la fi amma ossidrica e trasfor-mati in biciclette: da un T34 ne venivano fuori 4. Così io non l’usavo più di tanto.

Futuropresente

Massimo CirriConduTToRe RadiofoniCo e SCRiTToRe

Chiese, palazzi, castelli e teatri: alla scoperta virtuale del Belpaese

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Consumatori giugno 2020 43

vivere bene libri a cura di librerie.coop

GianfRanCo maRRone La fatica di essere pigriRaffaello CoRTina ediToRe163 paGine, 14 €Molti i racconti che riguardano la pi-grizia, facendone ora una proprietà del personaggio (da Oblomov a Paperino), ora un atteggiamento di ribellione contro le società (da Stevenson a Lafargue, da Russell a Barthes). niCk hunT Camminando fra i boschi e l’accqua neRi pozza ediToRe - 365 paGine, 19 €Rallentare e indugiare in un mondo in cui tutto passa velocemente. Scopri-re ciò che è rimasto dell’ospitalità, della gentilezza con gli estranei, della libertà, della natura e della storia che scorrono sotto la superfi cie d’Europa.lynda mullaly humT Una per i Murphy uovoneRo ediToRe 245 paGine, 14 €L’ autrice tesse una fi tta trama di domande, scoperte, cadute e rinascite. Una storia eccezionale nella normalità, che brilla per l’onestà e il rispetto con cui l’autrice si è calata nella voce che la racconta. Premio Strega ragazzi categoria + 11 anni

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Il libro del mese

luigi ciotti

L’amore non bastaGiunTi ediToRe, 192 paGine, 18 € (SConTo SoCi 17,10 €)

Don Luigi Ciotti racconta in questo libro svaria-ti decenni di battaglie in difesa dell’umanità, della sua famiglia, dei compagni di strada, di tutto quanto ha visto cambiare sotto i suoi occhi: dalle periferie torinesi popolate dagli emigrati meridionali degli anni Cinquanta e Sessanta ai migranti di adesso.

Il consiglio del libraio

sara collins

Le confessioni di Frannie Langton einaudi ediToRe, 432 paGine, 22 €

1826. Londra è in fermento. La folla ha pre-so d’assalto l’Old Bailey, il tribunale in cui si celebrano i processi piú importanti del Paese. La folla è lí per vedere Frannie Langton, la cameriera incolpata di aver ucciso senza pietà i suoi padroni, Mr e Mrs Benham.

Novità sullo scaff ale

Poi, una mattina di maggio, arrivarono quelle elettriche: rosse, più pesanti ancora dei carri armati, ma – meraviglia – tu fai solo il 20-30% dello sforzo. Il resto lo fa il motorino elettrico. O Pisapia, o Peppe Sala. Comunque una specie di miracolo. Ho cominciato ad usarle per andare al lavoro: 12 chilometri tra andata e ritorno, 25 minuti. Faccio un po’ di piste ciclabili, attraverso due parchi, imperverso su un po’ marciapiedi, imbocco una via contromano: è bellissimo! E’ la cosa più bella che mi è capitata da anni. E questo signifi ca due cose: 1-la qualità della mia vita è bassa davvero; 2-la bicicletta da gioia. Io voto la seconda.

Adesso, Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, per evitare di ingolfare i mezzi pubblici o di

fi nire nell’ingorgo di troppe auuto, Milano punta anche sulle biciclette. Con molte nuove piste ciclabili fatte alla svelta. Una anche in corso Buenos Aires: 350 negozi, la via com-merciale più lunga d’Europa. I negozianti non l’hanno presa bene: dicono che perderanno clienti, che si ci saranno ingorghi monumentali perché le piste ciclabili rubano spazio alle auto, che ci resteranno ingabbiati i mezzi di soccorso. In sintesi: moriremo tutti per colpa delle biciclette.

Valerio Montieri, architetto esperto di mo-bilità, cerca di rassicurarli. Studi fatti in tutto il mondo attestano che la bici è amica del com-mercio: «Al posto di un’auto parcheggiata ci stanno 10 bici. Un’auto porta un cliente, la bici dieci clienti». Loro sono scettici. Il presidente

dei commercianti del Corso, Gabriel Meghnagi, dice: «Ve l’immaginate un cliente che viene in bicicletta a comprare un trolley?». Montieri sfodera altri dati: il 60-65 % degli spostamenti giornalieri in Italia non supera i 5 chilometri, il 40% è addirittura al di sotto dei due. Quindi si possono fare in bicicletta, liberando le strade alle auto di chi viene da lontano. Io capisco le diffi coltà dei commercianti: sono tra i più colpiti da questa crisi, sono impauriti. Ma la bici non è un nemico. Mi viene anche in mente, perché sono una persona malevola, che se fosse per loro si parcheggerebbero ancora le auto in piazza Duomo. E adesso prendo la bici e vado in corso Buenos Aires a comprarmi un trolley: non mi serve ma lo porto a casa in bicicletta. Tanto ha le ruote.

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44 Consumatori giugno 2020

vivere bene musica a cura di Pierfrancesco Pacoda

The National, il rock è minimalista Una sontuosa confezione, composta da 3 vinili per celebrare i 10 anni dalla pub-blicazione di “High Violet”, il disco della band americana, pubblicato originaria-mente nel 2010, che ha contribuito a fare dei The National uno dei più sofisticati interpreti dell’incontro tra rock e minimalismo.Ogni canzone è immaginata come fosse una partitura da camera e le chitarre, in primo piano, richiamano una classicità orchestrale che cita Philip Glass e Terry

Riley, per arrivare a una epicità elettrica che fa entrare l’ascoltatore nel cuore del suono, grazie al talento del chitarrista Bryce Des-sner. I dischi contengono anche brani mai pubblicati su vinile e versioni inedite di alcu-ne loro composizioni celebri, come “Terrible Love”.the national

High Violet4adil noSTRo Giudizio: ● ● ● ●Se Ti piaCe aSColTa: Radiohead, TalkinG headS

Sempre The National, eccoli in concerto

Il successo, in tempi di isolamento casalingo, delle piattaforme di streaming, ha permesso a tantissima buona musica di arrivare nelle nostre case anche attraverso le immagini di concerti, alcuni appena realizzati, altri resi finalmente disponibili dopo essere stati per anni conservati in archivi spesso inaccessibili. Nella sezione dei dischi segnaliamo la ristam-pa su vinile di uno dei lavori più significativi dei The National, “High Violet”. In contempo-ranea c’è la possibilità, per tutti, di guardare le bellissime immagini del loro concerto alla Brooklyn Academy of Music, un film diretto da D.A. Pennebaker e Chris Hegedus e girato il 10 maggio 2010, la notte prima della pubbli-cazione dell’album. Il lavoro è disponibile qui: https://www.youtube.com/watch?v=F_qLY13y-gU

La versione specialedei Tame Impala

Un’altra interessante esperienza, sempre a proposito del più creativo rock contem-poraneo, è quella dei Tame Impala, band della scena neo psichedelica americana. Il leader del gruppo, Kavin Parker, ha

creato una speciale versione del loro ultimo album, “The Slow Rush” che, attraverso una particolare tecnica di riproduzione del suono, riesce a far immergere completamente l’ascoltatore nella loro musica, come se ne fosse circondato, avvolto. Lo stesso Parker consiglia, per fruire di “The Slow Rush in An Imaginary Place”, l’utilizzo delle cuffie. Basta collegarsi a questo indirizzo:https://youtu.be/EA9uRfOJgM0

Da sentire Da vedere sul Web

Jazz pensandoa Michelle

Ecco le musiche composte da Kamasi Washington per la colonna sonora del documentario Netflix,”‘Be-coming”, sulla vita dell’ex first lady Michelle Obama. Il polistrumentista ha com-posto brani ispirati al suono più coinvolgente del jazz contemporaneo, facendo rivivere il senso tribale e sociale della cultura musi-cale afro americana.Kamasi washington

BecomingYoung TurksIl nosTro gIudIzIo: ● ● ● se TI pIace ascolTa: The rooTs, kendrIck lamarBuddY guY, John FaheY

Un ottimo Fresu d’annata

Uno dei dischi “classici” della ricchissima discogra-fia del trombettista sardo, da tempo introvabile. “Wonderlust”, questo il titolo originale, fu regi-strato in Belgio 23 anni fa. Tra composizioni originali, standard e temi cinemato-grafici, la musica di Fresu si sviluppa tra be bop, improvvisazione e citazioni della sua terra.paolo fresu

ReWonderlustTukIl nosTro gIudIzIo: ● ● ● se TI pIace ascolTa: enrIco rava, roBerTo oTTavIanonIck drake, kIngs oF convenIence

Paul Wellerperfezione pop

Dal mod revival all’acid jazz, la scrittura musicale di Paul Weller, dai Jam agli Style Council e sino alla carriera solista, ha sempre aspirato alla perfezione del pop. Un desiderio che riempie i solchi del suo nuo-vo disco. Ballate morbide, ammalianti arrangiamenti orchestrali, la sua voce fortemente solcata dalla tradizione del soul.paul weller

On SunsetunIversal recIl nosTro gIudIzIo: ● ● ● se TI pIace ascolTa: samcooke, sTYle councIl

● da dimenTiCaRe - ● ● SuffiCienTe - ● ● ● buono - ● ● ● ● oTTimo - ● ● ● ● ● CapolavoRo

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Consumatori giugno 2020 45

vivere bene musica a cura di Pierfrancesco Pacoda

Gianni Bismark“Nati diversi”, di Gianni Bismark è un disco che porta in scena, con la cruda tecnica della documentazione, la poesia urbana di una megalopoli come Roma. L’album appena uscito, al quale hanno collaborato artisti dell’ondata rap italia-na come Franco126 e Tedua, è arrivato ai primi posti delle classifiche. Abbiamo chiesto a Gianni Bismark di raccontarci i suoi recenti consumi culturaliGianni, quali dischi hanno in-fluenzato la realizzazione del tuo nuovo album?“Blame it on Baby” di Dababy: una pietra miliare dell’hip hop. Sono 13 trac-ce che raccontano la versatilità di uno dei nomi più freschi del genere. DaBaby è uno da tenere d’occhio perché sicura-mente si farà sentire ancora a lungo.“Hollywood ‘s Bleeding” di Post Malo-ne: su Post Malone tra qualche anno si scriveranno libri. Dalla trap, hip hop più verso il pop, indie e country. È un disco perfetto e adatto a tutti.“?” di XxxTentacion: l’album del 2018 è il suo secondo disco e l’ultimo prima del-la sua morte. È necessario dedicare un po’ di tempo e attenzione all’ascolto di questo caleidoscopio creativo. Mi piace ricordare così questo giovane artistaE i libri? Cosa hai letto di recente?“Come Funziona la musica” di David

Byrne: un bignami sull’industria musi-cale scritto da chi che nell’industria ha ricoperto ogni ruolo. Da come si sviluppa un progetto come “Stop Making Sense” dei Talking Heads ai budget per la produ-zione di un disco solista, “Come funziona la musica” è il manuale per chi vuole capire una industria della quale spesso si conosce solo la superficie scintillante. “Guida ragionevole al frastuono più atroce” di Lester Bangs: il critico più affascinante, odiato, amato, ammirato della storia della musica rock americana, la vera e unica rockstar del giornalismo musicale. Il libro unisce interviste, saggi, scritti di Lester Bangs in un turbinio psichedelico, dai suoi lavori d’esordio fino alla prematura scomparsa.“RAP una storia italiana” di Paola Zukar: dietro ad alcuni dei maggiori nomi del rap italiano c’è una donna, Paola Zukar e in questo libro la sua vita si intreccia con il suo lavoro. Il racconto è quello del nostro rap, che è uscito dall’underground per prendersi i primi posti della classifiche.Chiudiamo con i film. o le serie che hai amato...“Romanzo criminale”: rimarrà per sempre uno dei miei film preferiti non solo perché racconta della mia Roma ma perché lo fa con un cast e una sceneggia-tura di grande valore.

“Gomorra la serie”: è uno dei migliori prodotti degli ultimi anni. Cast, storia, recitazione, adrenalina. Ad ogni nuo-va stagione non riesco a staccarmi dal video.“OZ”: il titolo di questa serie prende il nome dall’Oswald State Penitentiary. Ogni episodio è girato all’interno del carcere, non si vede quasi mai l’esterno, l’ora d’aria inoltre non è mai ripresa il che rende tutto ancora più claustrofobico e doloroso anche per lo spettatore.

In attesa di poter tornare ad ascoltare la musica dal vivo, mentre sono tanti i festival, le rassegne e i tour che vengono rinviati, la rete mette a disposizione del pubblico sempre più possibilità, un flusso ricco di materiali che possono soddisfa-re il piacere dell’ascolto.Tra le innumerevoli risorse, una delle realtà con un taglio informativo molto documentato è il magazine americano Fader (www.thefader.com), una fonte inesauribile di canzoni e immagini con una forte attenzione per la black music, dal soul al funk all’hip hop. Con una selezione sempre aggiornata di video, filmati e novità. Molto seguiti, in questo periodo, anche i podcast, pensati

come trasmissioni radiofoniche scaricabili. Di grande succes-so, Dissect, anche questa americana, disponibile gratuita-mente su Spotify e Apple Music. Ogni “stagione” è dedicata a un disco, che viene analizzato attraverso puntate sui singoli brani. L’ultima è su “Lemonade” di Beyonce.Un altro podcast non recente, ma che mantiene una grande attualità è quello creato da Chuck D, il leader del gruppo hip hop americano Public Enemy sulla storia dei Clash, la punk band inglese del cantante Joe Strummer. “Stay Free. The Story of the Clash” è disponibile su Spotify o su https://joestrummerfoundation.org/stay-free-the-story-of-the-clash/.

L’intervista

Musica in reteTra magazine e podcast

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46 Consumatori giugno 2020

Una cuccia per tutti: dal 1° luglio fino al 30 novembre l’1% delle vendite dei prodotti della linea Coop Amici Speciali sarà devoluto

alle associazioni del territorio che si occupano di animali domestici abbandona-ti. L’iniziativa, già attiva dal 2019, è stata sospesa durante il periodo dell’emergen-za Covid-19 perché la Cooperativa aveva deciso di destinare l’1% delle vendite dei prodotti a marchio Coop al Fondo speciale Coronavirus, per il quale sono stati raccolti oltre 2 milioni di euro.

Oggi, invece, il ricavato delle vendite di Amici speciali sarà devoluto alle associa-zioni del territorio sia sotto forma di buoni spesa per l’acquisto di prodotti alimentari ma anche in denaro per sostenere, ad

esempio, le spese veterinarie ma anche farmaci e vaccini.

Tutti possono partecipare alla donazio-ne, acquistando i prodotti di Amici Speciali, la gamma di prodotti Coop rivolti all’alimen-tazione degli animali domestici. I prodotti sono tutti di buona qualità, senza conser-vanti e coloranti, e sono realizzati da fornitori che non testano il prodotto sugli animali. Tutta la linea, inoltre, si avvale della collaborazione di esperti veterinari dell’Università di Milano che valutano ricette idonee a ogni specifica esigenza.

ANIMALI DOMESTICI ABBANDONATI

C'è una cuccia per tuttiRiparte il servizio sostenuto dall'1% delle vendite della linea di prodotti Amici Speciali

Save the date Una settimana per raccogliere alimenti e prodotti necessari ai centri di accoglienza di animali domestici nel nostro territorio. Dal 13 al 19 luglio nei punti vendita della Cooperativa che aderiscono all’iniziativa, saranno posizio-nati dei carrelli della spesa (riconoscibili con appositi cartelli) per la raccolta di prodotti per gli animali: scatolame, mangimi, croccantini, ma anche lettiere igieniche, antiparassitari e accessori per la pulizia e l’igiene degli animali.

SEMINAR LIBRI: ECCO LE NUOVE REGOLE

Leggere e condividere in sicurezza

Con l’emergenza Covid-19, che richiede una maggiore attenzione, si continua a usufruire degli scaffali di "Seminar libri", presenti in 97 punti vendita di Coop Alleanza 3.0, rispettando alcune semplici regole. Ovvero è possibile

accedere alla biblioteca condivisa uno alla volta, indossando

sempre mascherina e guanti igienizzati. Se è già presente una persona, occorre aspettare il proprio turno nel rispetto del distanziamento sociale.

Se invece si consegnare un libro, bisogna chiuderlo in un sacchetto sigillato che riporti la data della consegna e deposi-tarlo nell’apposito contenitore.

vita di cooperativa coop alleanza 3.0

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Tutto è stato predisposto per fare la spesa nel punto vendita Coop e per accogliere gli ospiti del più antico mercato cittadino, dove si rispetteranno tutte le nuove disposizioni e già dall’ora di pranzo si potrà tornare a sedersi, preferibilmente su preno-

tazione, per degustare un piatto di pasta fresca o di pesce appena preparati nei due ristoranti della struttura.

L’organizzazione del mercato è stata rivoluzionata per garantire misure igienico-sanitarie rigorose, percorsi agevoli e il giusto di-stanziamento tra le persone, insieme a servizi nuovi e più efficien-ti, per tornare a gustare le specialità enogastronomiche del territo-rio in modo veloce, sereno e protetto. Inoltre, sono previste tutte le misure necessarie a frequentare il complesso in sicurezza.

Per la prima volta, si potrà fare anche la spesa on line nelle botteghe, ordinando sul sito www.mercatocopertoravenna.it oppure telefonando al 0544 244611, con consegne a domi-cilio. Si potrà anche usufruire dell’innovativo servizio Pick up, che permette di ritirare di persona gli ordini effettuati sullo shop online del sito. Inoltre, per evitare le attese, si potrà anda-re a fare la spesa alla Coop del mercato anche su appuntamen-to, utilizzando il servizio di prenotazione online o al telefono CoD@casa (all.coop/codacasa).

Per chi invece vorrà acquistare di persona le specialità delle botteghe, nasce il nuovo servizio gratuito della personal food

shopper, che consiglierà e accompagnerà i clienti nella loro esperienza di acquisto, alla ricerca di ingredienti, preparazioni e piatti per ogni occasione. Il servizio è disponibile anche al telefono. La consegna, sia della spesa sia dei piatti pronti del ristorante, avverrà in bicicletta in tutto il centro storico della città, e fuori città e regione con corriere espresso.

I nuovi orari provvisoriLe botteghe del Mercato sono aperte tutti i giorni dal lunedì al venerdì e la domenica dalle 9 alle 23; il supermercato Coop dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20,30, la domenica dalle 9 alle 13,30 e dalle 16 alle 20,30.

Consumatori giugno 2020 47

Ed è di nuovo mercato!Ravenna, riaperte le botteghe e il supermercato Coop nel Mercato Coperto

A Fico le emozioni del gusto A giugno il parco del cibo di Bologna riapre con un grande abbraccio alla città. Si può tornare ad assaporare il meglio dell’enogastronomia di tutta Italia, in piena sicurezza

Un grande abbraccio alla sua città: Bologna. Dopo i mesi della chiusura per il lock-down, anche Fico Eataly World a giugno si prepara a

riaprire e accogliere i visitatori in modo nuovo: nei suoi 100 mila metri quadri, di cui 20 mila all’aperto, si potrà tornare a vivere le “emozioni del gusto” negli orti e nei frutteti, con gli animali delle fattorie didattiche, nei ristoranti, nei chioschi, nei caffè e nelle fabbriche che producono dal vivo il meglio del nostro cibo. Con una parola d’ordine: stai sicuro, grazie ai rigorosi protocolli di gestione per offrire piaceri autentici e divertimento in piena sicurezza a chi tornerà nel grande parco.

Anche se la possibilità di viaggiare lungo lo stivale è ancora limitata, a Fico si potrà tornare ad assaggiare tutte le squisite specialità dell’enogastronomia italiana: con pranzi e cene in totale libertà, con la famiglia e gli amici, sia all’interno che all’e-sterno, dove c’è il più grande e bel dehor della città, con la possibilità di prenotare addirittura un proprio spazio riservato.

I protagonisti annunciati sono la forma della tradizione, tutto il buono del maiale, i tortellini d’autore, paste in tutte le salse, il vino e i dolci. In preparazione anche nuovi appuntamenti enogastronomici e di intrattenimento, attività per bambini e ragazzi e servizi innovativi. Per info: www.eatalyworld.it

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48 Consumatori giugno 2020

vita di cooperativa coop alleanza 3.0

Val d’Enza (Re)Mistery boxper le famiglie

Una scatola educativa che contiene un kit di proposte per favorire apprendimenti; un diversivo per genitori e bambini per affrontare questo periodo di chiusura dei servizi educativi dovuta al Covid-19 con l’obiettivo di stare vicino alle famiglie che vivono in condizioni di maggior svantaggio socia-le nei Comuni dell’Unione della Val d’Enza. La scatola “Mistery box” è gratuita. Coop Alleanza 3.0 sostie-ne il progetto attraverso il Consiglio di Zona soci Reggio Emilia Val d’Enza, fornendo prodotti a marchio Coop.

Informazioni: www.carlosartori.it

ModenaAiutiamo le difese immunitarie

Un corso, due incontri per aiutare a rinforzare le nostre difese immunitarie. Anche se ancora non è possibile ri-trovarsi di persona, virtual-

mente possiamo collegarci online per partecipare a due lezioni (di un’ora e mezza ciascuna) dal tema: “Micronutrienti essenziali, dove trovarli e come inte-grarli nelle nostre tavole. Suggerimenti e ricette”. L’evento è in collaborazione con Il Germoglio e la Quercia Asd Aps, e gli interventi sono a cura della dottores-sa e dietista Laura Lodi. Le istruzioni per collegarsi online saranno comunicate dopo l’iscrizione al corso che è a pagamento (10 euro) ed è riservato ai soci di Coop Alleanza 3.0.

Informazioni e iscrizioni: ass.Il Germoglio e la Quercia asd-aps (referente Sonja) cell 339 5697964www.ilgermoglioelaquercia.it FB @ilgermoglioelaquerciaIstagram#germoglioelaquercia

Carpi (Mo)La bellezza e il colore

Un corso per approfondire il legame tra i colori e la nostra vita si terrà in due lezioni online, mercoledì 1 e mercoledì 8 luglio, di un’ora ciascuna. Si parlerà della

nostra casa, del nostro nido e dei coloro che ci accompa-gnano da sempre influen-zando le nostre scelte e il nostro umore, ma l’obiettivo è anche capire di che colore siamo e cosa comunicano i colori dell’abbigliamento. Il corso è a pagamento, 10 euro, ed è riservato ai soci Arci e Coop Alleanza 3.0.

Informazioni e prenotazioni: Arci Soliera cell. 331 1127140 [email protected]

Montichiari (Bs)Online le proposte educative

Una piattaforma online gratuita e disponibile fino a dicembre 2020. “L’isola che non c’è”, realizzata dalla cooperativa sociale La Sorgente, condivide in for-mato video proposte edu-cative e giochi per i minori e i loro genitori. L’accesso alla piattaforma è libero e gratuito e vuole compensa-re la riduzione delle propo-ste scolastiche, fornendo ai genitori stimoli e idee che siano loro di supporto nella gestione dei figli. Coop Alleanza 3.0, attraverso il Consiglio di Zona soci Garda Mantova, sostiene questo progetto per integrare le proposte educative e formative del territorio lom-bardo duramente colpito dal Covid-19 e per supportare le famiglie in un periodo di difficoltà.

Informazioni:www.coop-lasorgente.comwww.coop-lasorgente.com/spazio-gioco-apprendimento

BolognaWoman, il mondo al femminile

“Women. Un mondo in cam-biamento”, la mostra orga-nizzata in collaborazione con National Geographic Italia che racconta cento anni di storia femminile, ha riaperto dopo il lockdown ed è stata prorogata fino al 13 settembre sempre negli spazi di Santa Maria della Vita a Bologna. Garantiti tutti i protocolli per una visita in sicurezza, non è necessario prenotare.Si tratta di un viaggio per immagini attraverso la rappresentazione delle donne ad ogni latitudine, con gli scatti dei (e delle) più celebri reporter del National Geographic, che a 100 anni dalla concessione del diritto di voto alle donne negli Stati Uniti intende riflettere su passato, presente e futuro delle donne.La mostra, articolata in 6 sezioni – Beauty/Bellezza, Joy/Gioia, Love/Amore, Wisdom/Saggezza, Strength/Forza, Hope/Speranza – con una selezione di immagini tratte

agenda

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Consumatori giugno 2020 49

vita di cooperativa coop alleanza 3.0

dallo straordinario archivio del National Geographic, disegnano un viaggio esteso a tutti i continenti, con diverse prospettive e focalizzando l’at-tenzione sui problemi e le sfide di ieri, oggi e domani nei vari paesi ed epoche. Ogni imma-gine crea un ritratto di alcuni aspetti dell’esistenza fem-minile e mostra ai visitatori come la rappresentazione delle donne si è evoluta nel tempo. Così le immagini festose delle ballerine di samba che si riversano nelle strade durante il carnevale di Salvador da Bahia si alternano a quelle del-le raccoglitrici di foglie di the in Sri Lanka. E ancora il ritratto di donna afghana in burqa inte-grale rosso che trasporta sulla testa una gabbia di cardellini, potente metafora di oppressio-ne, si contrappone all’immagi-ne di libertà e bellezza di una ragazza in pausa sigaretta a Lagos, in Nigeria.

Orari di apertura: da martedì a domenica, dalle 10 alle 19

BolognaUstica 40 anni dopo

Sono passati 40 anni dal 27 giugno 1980 quando il DC9 Itavia è stato abbattuto sui mari di Ustica con 81 passeggeri a bordo. Un anniversario che merita una celebrazione particolare. Invece, in questi ultimi mesi, l’emergenza sanitaria, ha cambiato tutti i programmi. L’ultimo decreto gover-nativo ha permesso però di ripensare alle attività riducendole nel numero e rispettando l’idea originale di trovare nell’arte e nella cultura risposte per il futuro partendo dal ricordo di quanto accaduto nel passa-to. Si comincia il 27 giugno con l’incontro istituzionale alle 10 del mattino in Consi-glio Comunale con il sindaco Merola, con il presidente della Camera Roberto Fico e le autorità civili e militari che incontreranno i pa-renti delle vittime per un momento di ricordo. Si prosegue alle 18, dello stes-so giorno, nella chiesa di

San Mattia a Bologna, con l’ inaugurazione della mo-stra-installazione a cura del MAMbo dell’opera di Nino Migliori “Stragedia”, con le foto realizzate dall’artista all’interno del Museo per la memoria di Ustica. Nel mese di luglio sempre dinanzi al museo verrà rappresentato lo spettacolo originale, “Un abito scuro”, interpreta-to da Amanda Sandrelli accompagnata al pianoforte da Rita Marcotulli, mentre in un’altra serata, si potrà assistere alle coreografie di Simona Bertozzi impegnata con altri danzatori in mol-teplici assoli. Infine, come consuetudine, il 10 agosto, Notte di San Lorenzo, sarà una serata dedicata alla poesie, a cura di Niva Loren-zini e con la partecipazione degli attori della Compagnia Cantieri Meticci.

Alfonsine (Ra)A scuola con le proprie gambe Andare a scuola a piedi per socializzare, per conoscere il territorio e l’educazione

stradale. Pochi passi che conciliano mobilità soste-nibile, attività motoria e autonomia dei bambini.Da oltre sei anni le scuole del Comune di Alfonsine hanno abbracciato il proget-to “Pedibus” e ogni anno vengono premiate le classi che hanno “camminato di più” con le proprie gambe.In questo 2020 di emergen-za sanitaria, la premiazione sarà a settembre e in video-conferenza. Parteciperanno gli studenti che hanno scel-to questo mezzo di traspor-to, l’assessore all’istruzione del Comune di Alfonsine e tutti i volontari grazie ai quali è stato possibile or-ganizzare questa iniziativa per tutto l’anno scolastico appena concluso.

Cervia (Ra)Un socio un albero

Il 23 maggio ha riaperto il Parco Naturale di Cervia ed è possibile ammirare il progetto di forestazione portato a termine durante l’inverno da Coop Alleanza 3.0, in collaborazione con Legambiente e Azzero-CO2, grazie all’iniziativa “Un nuovo socio un nuovo albero” che ha portato alla piantumazione di 1.240 piante nell’area devastata dalla tromba d’aria del 2019. Fino al 31 agosto, l’apertura al pubblico è tutti i giorni dalle 9 alle 20, mentre dal 1 al 30 settembre sempre tutti i giorni dalle 9 alle 19. Per il 19 giugno, inoltre, è prevista una visita guidata in diretta Facebook (il programma è in via di definizione).

agenda Tutti i progetti sociali di Coop Alleanza 3.0 sono sostenuti con l’1% della spesa di prodotti a marchio Coop

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