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Lucia Barba

Pievie Chiese romanichedell'Alto MonferratoOvadese

uide de'"Accademia Urbense

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Memorie dell'Accademia Urbense (nuova serie) n. 31Collana diretta da Alessandro Laguzzi

Fotografie:Archivio Accademia UrbenseLucia BarbaOrazio BellrameGian Paolo Scarsi

Tracciato del "Giro delle Pievi"in mountain bike:Mauro PolaOvada Bike Extreme

Finito di stamparenel mese di settembre 1999dalla Tipografia Pesce Ovadaper conto dell'Accademia Urbense

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Il primo motivo di apprezzamento per questa pubblicazione, agilenella consultazione e accurata nella ricerca, è che propone un per­corso culturale nei territori dell'Ovadese, proprio nel momento incui gli Enti locali e l'Associazione Alto Monferrato stanno facendouno sforzo notevole per promuovere lo sviluppo turistico dellanostra zona.La valorizzazione del patrimonio architettonico, che fa parte inte­grante della nostra cultura e del nostro paesaggio, non può quindiche essere un ~Jttimo punto di partenza per una valorizzazione"totale" del nostro territorio, che punti sulla qualità e sulla origi­nalità della nostra offerta turistica.In tale contesto questa ricerca è certamente un prezioso contributo.

Ma un secondo motivo di apprezzamento, più specifico e personalee per questo più profondo, deriva dalla particolare suggestione cheha sempre suscitato in me lo stile romanico delle pievi, forse per lasemplicità e la sobrietà delle linee e dei materiali utilizzati, sempli­cità che si fonde con la tranquillità e la pace delle nostre colline.Ma forse anche perché rispecchia molto bene la sobrietà del carat­tere della nostra gente. Ecco allora che per noi e ancor più per inostri figli scoprire questo tassello di territorio umanizzato milleanni fa significa anche conoscere un "pezzo" importante dellenostre radici.Grazie Lucia.

Il SindacoVincenzo Robbiano

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L'inizio del III Millennio è connotato da un avvenimento di notevo­le valenza religiosa e culturale: il Giubileo.La celebrazione di questo evento che nei secoli ha segnato la storiae le anime non ci ha lasciato indifferenti; per questo attraverso unostudio attento alla valorizzazione del territorio e del nostro patri­monio artistico abbiamo immaginato un percorso fra le Pievidell'Ovadese.Le immagini degli affreschi, talvolta un po' scolorite dal tempo, lalimpidezza del paesaggio, la semplicità delle architetture e, ahimé,un certo degrado, dovuto al tempo e all'incuria dell'uomo, sapran­no far sorgere negli animi sentimenti di bellezza e di spiritualità.L'interesse della ricercatrice, Lucia Barba, che si è avvicinata aqueste opere con estrema delicatezza, 'la volontà divulgatricedell'Accademia Urbense hanno consentito di dotarci di un opusco­lo tutto da leggere, per partire con il medioevale spirito del viaggioalla riscoperta di questi nostri tesori, per la gioia dell'animo e lapace dello spirito.Auspico che la visita a quese pievi artisticamente e storicamentepregevoli affini la nostra sensibilità anche verso testimonianzeminori: cappellette ed edicole votive nelle campagne e nelle cittàesprimono infatti una diffusa religiosità popolare, non avulsa storiasociale ed economica del territorio. Vagare alla riscoperta di que­sti "tesori" sarà un ulteriore arricchimento per la nostra cultura.A tutti quanti affronteranno questi percorsi in auto, a piedi, in bici­cletta, non può mancare il mio augurio di buon viaggio!

L'Assessore alla Cultura e al Turismo

Luciana Repetto

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Introduzione

I l territorio chiamato del­l'Oltregiogo che da Voltaggio,

Gavi, Capanne scende verso leultime propaggini del Pre­appennino, per spianarsi incampi coltivati e risalire lungo ipendii di colline di argilla etufo, ebbe, nel Medioevo, duecaratteristiche comuni:- fu solcato da un sistema distrade di origine romana (la viaJulia Augusta, la via Fulvia, lavia Postumia, la via AemiliaScauri), che si incrociavano, sicongiungevano, si intersecava­no, facendone uno straordinarioluogo di passaggio;- poggiò la propria economia suuna comune attività agricola,con un tipo di produzione simi­le e complementare.In un territorio con queste carat­teristiche, quando, dopo ilMille, si assistette ad una rina­scita economica e culturale conspostamento di uomini e dimerci, unitamente ad una ripre­sa agricola con dissodamenti,messa a cultura di terreni bo­schivi, maggiore produttività sisviluppò sul territorio un feno­meno nuovo con forti implica­zioni sociali e religiose.Da una parte aumentò, lungo lestrade di maggior traffico, maanche lungo le strade minori,(bretelle di collegamento fra lestrade più importanti) il flusso

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pellegrinale verso i luoghi dimassima devozione (Roma, SanJacopo di Compostela, Geru­salemme); d'altra parte, in loco,si costruirono una serie diChiese plebane che stavano adindicare "figurativamente" quelrapporto composito di riti esimboli che, da secoli, i contadi­ni avevano instaurato con laDivinità, dal cui cenno era dipe­sa, da sempre, la buona o la cat­tiva riuscita del raccolto, la care­stia e l'abbondanza, la vita e lamorte.Nacquero le prime Chiese ple­bane. Quanto di più materialepoteva esserci (ciottoli di fiume,conci calcarei, argilla, malta),unitamente ad una sceltacostruttiva di estrema sempli­cità (navata unica, soffitto acapriate, facciata a capanna) pertestimoniare la forza di un rap­porto non materiale.Unici motivi ornamentali e tipi­ci: le monofore, le lesene agget­tanti, le pietre incise con motivifitomorfi o zoomorfi, gli archet­ti pensili. La "pieve" diventò lacasa di Dio e della gente che l'a­veva costruita.Sorsero numerose nei paesidell'Oltregiogo e in Val d'Orba:Santa Maria a Gavi, Sant'Inno­cenza a Castelletto, San GiovanniBattista a Lerma, Santa Maria inPrelio a Silvano, San Benedetto a

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Belforte, Santa Maria a Molare.Di altre, purtroppo, si conserva­no i ruderi e la memoria. Oltrealla tipologia comune condivi­sero altre caratteristiche: la vici­nanza ad un corso d'acqua, laprl'senza di un mulino. Pt'f ciò,spesso, divennero centri socialied economici oltre che religiosi.Altre Chiese non plebane, ma,pur sempre, forte espressione diun sentimento religioso radica­to, sorsero coeve, o d i pocoposteriori, in territorio ovadese.Santa Limbania a Rocca Gri­malda, Santa Maria ad Ovada,Santa Maria di Bruseta aCremolino, Sant' Antonino aCarpeneto, Santa Maria dellaRocchetta a Lerma.

Alcune di queste Chiese hannosubito incendi, incuria, occupa­zioni forzate, restauri devastan­ti ma sono ancora lì a testimo­niare, nell'immobile trascorreredel tempo, la devozione digenerazioni contadine che, inesse, hanno visto punti di riferi­mento sicuri, momenti di aggre­gazione, centri di identificazio­ne spirituale e religiosa.Con queste premesse riconosce­re, rivisitare questi piccoligioielli di architettura popolare,espressioni "figurali" di unaprofonda religiosità può signifi­care, in occasione del Giubileodel 2000, W) ritorno alle radici,un momento di riflessione e•conoscenza.

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Territorio

Le pievi e le chiese romanichedell'Ovadese si situano in

una zona di varia configurazionemorfologiea in quanto interessano- la vallata dell'Orba (Molare,Ovada, Rocca Grimalda)- il corso del torrente Piota(Silvano d'Orba, Lerma)- i contrafforti collinari preap­penninici (Castelletto d'Orba)- le colline sulla sponda destradel torrente Stura (Belforte)- la fascia collinare tra vald'Orba e val Bormida (Carpe­neto, Cremolino).Mentre la stretta fascia pianeg­giante che costeggia i fiumi hafornito, nel tempo, cereali eforaggi per autoconsumo, lazona collinare è sempre statavocata alla produzione vitivini­cola. Due i vitigni predominan­ti: dolcetto e barbera, cui si sonoaggiunti vari vitigni "bianchi",soprattutto cortese e moscato e,più recentemente, riesling echardonnay.Attualmente, in molte zone col­linari, abbandonata la produ­zione vitivinicola si è passatidal gerbido all'incolto, dall'in­colto all'arbustivo, dall'arbusti­vo al bosco incolto, un bosco incui sulle specie autoctone haprevalso la robinia, vera piantainfestante, di scarsa resa econo­mica.Specie animali nocive quali i

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porcastri e le volpi si sono inse­rite nell'incolto, con gravedanno per le colture limitrofe.Rimangono coltivati i pendiimeno ripidi, le zone che, percaratteristiche pedologiche eposizione danno prodotti diparticolare pregio, i fondi chehanno la fortuna di essere inmano ad appassionati che nonsi arrendono. La quantità halasciato il posto alla qualitàfavorendo prodotti di "nicchia'che, talvolta, raggiungono l'ec­cellenza.Tutta la zona, interessata allepievi è compresa nella fasciadel "dolcetto d'Ovada", del"cortese dell'Alto monferrato",del "barbera dell'Alto Monfer­rato". Tre vini DOe.Vero fiore all'occhiello il dolcet­to il cui disciplinare è limitato a22 paesi, con centrozona Ovada.La strada delle pievi è sovrap­ponibile, per il tratto interessa­to, alla strada del vino.Itinerario riproponibile ancheper i castelli perchè tutti i centriconsiderati, eccetto Ovada, ilcui castello è stato abbattuto ametà del 1800, sono sede di uncastello di origine medievale.Così strade delle pievi, del vinoe dei castelli coincidono e' sisovrappongono, suggerendo,implicitamente, l'importanza diuna zona in cui cultura storica,

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I raccordi autostradali che colIegano Ovada con:Nord-Piemonte, Lombardia, Liguria di Ponentee di Levante.

Il casello autostradale diBelforte, a circa 1 km. la collegacon l'autostrada Voltri-Santhià(A26), che permette l'inseri­mento nellaGenova - Livorno (A12)Genova - Ventimiglia (Ala)Genova - Milano (A7)Torino - Piacenza (A2l).Le distanze chilometriche daicentri vicini più importantisono: 23 km. da Novi Ligure, 24km. da Acqui Terme, 34 km. daAlessandria, 50 km. da Genova,125 km. da Torino, 115 km. daMilano.

religiosa e materiale offronoapprocci di conoscenza diversie molteplici.

Rete viaria

Ovada fu, da sempre, croceviadi strade che collegavano il ter­ritorio pedemontano con ilmare.Avanposto della repubblica diGenova al di qua dell'Appen­nino, Ovada non fu mai roc­caforte ma "centro di comuni­cazioni e di commerci, di pro­.duzione e di traffici per uno deip.assaggi appenninici obbliga­tori tra la pianura padana edil Mediterraneo". (A.A. V.v."Ovada e l'Ovadese" pago 53.eRA Alessandria 1997).E tale è rimasta anche dopo ilpassaggio sotto i Savoia, l'unifi­cazione del regno d'Italia e laRepubblica.Attualmente risulta dotata distazione ferroviaria e due sonole linee che la servono:1) Asti - Acqui - Ovada ­Genova2) Ovada - AlessandriaServizi giornalieri di pullman lacollegano con Novi Ligure,Alessandria, Acqui Terme e coni paesi circostanti. TI capolineadei pullman è situato in piazzaXX Settembre.

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• SA~Htit , MILANO

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5 All'omo Aoot, (o!frrsco)

(n quella data,poichè la Chiesasi presentava inpessime cond i­zioni, in quantodal B91 non ave-va più subito res­talITi, venne scon­

sacrata. La navata destra fuceduta alla confraternita di San

Loggia di S. Sebastianogià Chiesa di Santa Maria.parrocchiale di Ovada.Camune: OvadaCronologia: Costruzioneanteriore alla seconda metàdel XIII secolo.1391: RestauriXIV. XV secolo: Affreschi1791: Sconsacrazione esmembramento della Chiesa1999: Restauri

Dati tip%gici estorici: dei resti diuna Chiesa diepoca romanicarimangono segninell'Abside,anche se le primenotizie storicheriguardanti la Chiesa non sonoriferibi)j a un periodo prece­dente la seconda metà del XrIIsecolo.La Chiesa di Santa Maria diOvada viene nominata, infatti,in un atto di compravendita del16 aprile 1277 stipulato tra ilComune di Genova cd i fratelliTomaso, Corrado, Opicino Spi­nola. In questo contratto vengo­no fatti salvi i diritti di decimadella suddetta Chiesa."Tuttavia il titolo di rettore,spettante al sacerdote che lareggeva, prospetta la possibilitàche si trattasse, in origine diuna primitiva fondazione bene­dettina, diventata parrocchialein un secondo tempo".(Geo Pistarino: Da Ovada alera­mica ad Ovada genovese.RSAA. Annata XL. Annata1981).Sulla primitiva fondazione, dipianta pi ù ristretta vennecostruita la Chiesa che, restau­rata nel 1391, rimase parroc­chiale di Ovada fino al 1791 coltitolo di Santa Maria.

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Campanlh' t pro~"etto nord (disegllO a c1,j,IQ di Piero jannoll)

Giovanni Battista, che se neservì per costruire la scala delvicino Oratorio. Gli otto altari,dì cui la Chiesa era dotata, ven­nero ceduti ad altre Chiese. Nel1793, i Confratelli dell'Oratoriodi San Sebastiano, dopo aver

lO

acquistato le rimanenti duenavate della Chiesa, occuparo­no arbitrariamente parte delfondo del campanile.Con l'avvento di Napoleone laconfraternita di San Sebastianovenne soppressa e non fu più

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S. Ambnlgro (affn:KoI

ricostituita nla rimase il nomealla Chiesa, nel frattempo tra­sformata in loggia.Sulla parete laterail' sinistra esu quella frontale furono opera­te delle aperture ritenull' neces­sarie per adibire la Chil'5a scon­sacrata a Loggia pubblica.A tal fine vennero aggiunti dl'isedili in pietra per la popola­zione.A fine Ottocento divenne unmercato della frutta e dei boz­zoli da seta.Chiuse le aperture con dellegrandi finestre, "enne adibita

Il

ad esposizione dimobili.Negli ultimi anni èdiventata sede dimostre d'arte.Attualmente è og­getto di restauro.L'antica parrocchia­le conserva sullaparete laterale sini­stra affreschi rap­presentanti "SanGiorgio che com­ba tte con il drago","La passione diCristo", "Santa Lu­cia", "Santa MariaF.giziaca", "San Gia­como Minore e laMaddalena", riferi­bili al XV secolo.Ad altro autore son

riferibili gli affreschi sui pilastrirappresentanti "SanI'Antonio","Sant'Ambrogio' c "San Pietromartire" sulla parete destra.Esistono altri frammenti diaffreschi ormai illeggibili, di cuisi possono cogliere solo alcuniparticolari.Quando i restauri che, pur nellaconservazione dell'esistente,dovrebbero trasformare laLoggia in spazio multimediale,saranno conclusi, per eventualivisite ci si dovrà rivolgereall' Assessorato alla Cultura diOvada (tel. D1·n 8177-1).

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chi". (G. Pista­nno: Dalla Pievealla Cattedrale.CRA. Alessandria1978. pag~).Ha facciata a ca­panna m CUI sonopn.'SCI1ti 4 aperture.A sinistra della fac­

ciata un piccolo campanile a vela.Notevole l'abside a pianta ret­

tangolare, rivestita ester­namente con conci di are­naria c mattoni a vista.Sull'abside operarono,probabilmentl', con operedi restauro i monaciCistercensi, nel periodo incui la Pieve fu sotto la giu­risdizione dell'Abbazia diTIglieto.li s0ffitto è a capriate concoperture in coppi, lapavimentazionc è in lastredi pietra, c, probabilmen­te, di epoca successiva.Gli affreschi, nel XIX seco­lo, furono coperti con cal­ce in quanto la Chiesa ser­vì da lazzaretto per un'e­pidemia di colera.l'erciò di essi rimangonovisibili soltanto dci fram­menti.l'er quanto rimane essirappresentano:SI/Ila parete di facciata: unaMadonna in trono col

Pieve di Santo Mariodi Compaledetta anche Santa MariaDella PlebeComune: MolareUbicazione: Cimitero diMolare, vicino al fiumeOrba, in una zona antica­mente incrocio di mulat­tiere e vie commercialiCronologia: Xsec. Costru­zione: XV sec.. XVI sec.Affreschi

Dati til'0loXici estorici: "I.a pievedi Campale postain aderenza alfiume Orba si tro­va oggi nel recin­to cimiteriale diMolare a 200 mc·tri dall'antico nu-cleo. L'edificio di fom11l sempliceffi"'6erva fn>gi scolpiti sui fian-

•• i' )Madonna CM all,dta ti IxJmbino (ajfrNc.o)

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fll«UltJJ , campa"il, (muratllrJJ mista dI(' lJ1t"'IR dettoli d, jilmle a pidn' squadrati ~fil~ di rrulttom)

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Bambino, una CrocifissioneIIell'abside: Santi, una Madonnache allattaslIlla parele deslm: due Santi, unVescovo, una Madonna colBambinoAll'esterno è parzialmente visi­bile un affresco rappresentanteSan Cristoforo, a destra del por­tone d'entrata.Nella Bolla 23 Febbraio 1186 diUrbano III, confermata dall'im-

sistemazione della Chiesa inter­rotta quando la Pieve, che fudotata di Arciprete, passò sottola Diocesi di Acqui.Seguì un periodo di offusca­mento, dovuto al maggioresplendore dell'Abbazia.In seguito la Parrocchiale fuspostata a Molare dove si era,nel frattempo, trasferita granparte della popolazione e laPieve perse il suo ruolo religio-

Madonna C.'lm Bambmo, ai lalllw S/lnta ("(/ un VrscOVf) (af!"scoJ

peratore Enrico VI, la corte diCampale compare fra le dipen­denze dell' Abbazia di Tiglieto.(G. Moriondo: MonumenlaAquensia. Torino 17R9/1790;co!.Il4/88).I monaci cistercensi dell'Ab­bazia di Tiglieto fecero opera di

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so ma anche sociale e commer­ciale.La Pieve è in fase di restauro(pavimento e tetto).A restauri ultimati, sarà visitabi­le anche all'interno, previarichiesta al Comune di Molare.(Te!. 0143.R54361).

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Piccola monofora con archltrat!'t" estiplli matlo­htici

scorrerie antece­denti al Mille.

1941. pp. 1721173).Sottomessa "abantiquo" alla giu­risdizione dellaPieve di Campa­le (A. Pesce: "No­tizie storiche diC re m o l i n o"),secondo una tra­dizione, storica­mente non prova­ta, il nome Bru­seta deriverebbedalla memoria de­gli incendi appic­cati dai Saraceni,durante le loro

Chiesa di Santa Mariade Bruseda.Comune: CremolinoUbicazione: sullo strada daCremolino per Molare Q circa1 km. dal paese.Cronol"9ia: 1186. lo corte deBruxeta compare tra i BenidelrAbbazia di Tiglieto. 1440.compare tra le quattro ChiesePorrocÒ'tiali di Cremolino.1690. conti9ua al Santuarioviene costruita l'abitazionedel custode, 1820. "ranticafacciata è atterrata e in suoluogo è costruito il nuovo coroe presbiterio', 1823. si fa unonavata vicino olreltare di SanGiuseppe, 1998.10 Chiesaviene restaurata con lavoriall'interno e risistemazionedel piazzale antistante ilSantuario.

Dati tipologici estorici: nella BollaPapale del 23Febbraio 1186 ilPapa Urbano Il,con conferma nel­lo stesso anno,dell'imperatoreEnrico VI, ricono­sceva la corte "deBruxetda" tra ledipendenzedell'Abbazia diTiglieto insieme aCampale e adaltre corti. Perquanto attiene piùspecificatamentealla Chiesa di Santa Maria diBruseta, essa, nel 1440, è unadelle quattro parrocchie diCremolino, insieme a SantaMaria, San Biagio, Sant'Agata.Santa Maria è all'interno delpaese, le altre sono in campa­gna.In un documento dell'Agosto1440 la popolazione di Cre­molino fa presente al Vescovo diAcqui di essere rimasta senza ilsacerdote secolare, che ammini­strava tutle le parrocchie.In questo documento si parlachiaramente di Santa Maria diBruseta, situata a mezzo migliodal paese, con reddito annuo diL. 5 di Genova. (G, Gaino:"Cremolino nella storia". Asti

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Facciata. camptmile c tetlo a dui' faldI! "011 simmrtricJu-----------Marie 19hina (Alto MonferratoOvadese. Ovada 1973. pago lO)la definisce"costruzione di pre­gevolissima fattura edificata suiresti di una precedente Chiesabruciata dai Saraceni nel 933".La notizia non ha fondamento

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storico. In realtà il termineBruxetda, Bruseta o Bruceta èriferito non alla Chiesa ma atutta la località, come attesta labolla di Papa Urbano che parladi "curtis", intendendo il terri­torio con quanto in esso conte-

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nuto. La Chiesa ha subito, neltempo, restauri e ristrutturazio­ni che ne 11<lrmo modificato lastmtlura originaria, di difficilelettura.Della precedente costruzionedoveva far parte un affrescorapprl'sentantc "La Madonnacol Bambino benedicente". Aquesto proposito G. Cuttica diRevigliasco parla di "... unaffresco stdccato anticanlentecon parte della muratura eposto sopra l'attuale altarenlaggiorc" .Probabilmente appartenevaall'antico edificio di cui riman-

Madomw (01 lhlml,illo. (affr~·o staadlo("01111\11't di'ila "lIl,a'ura r' post(l sopra l'al·tare maggior;»

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gemo tracce nella parte absida­le. Rappresenta una MadoIUlain trono col Bambino benedi­cente. L'affresco appare moltoritoccato. Databile verso lametà del XV secolo. (G. Cullicadi Re"igliasco: "La pittura dellepievi sul territorio di Alessan­dria dal XII di XV secolo.Milano 1983. Pagg. H7/H8).Le ultime modifiche sono quel­le attuali che vedono il consoli­damento del muro di sostegnodel piazzale, la paviJnentazioncc la tinteggiatura dell'internodella Chiesa.

li tutto iII prevlslOlle delGiubileo del 2000.II salltuario, illfatti, gode diprivilegio giubilare alllluale diUIHI seH;l1Iana, c01lcesso daPapa Pio VIlllel1818.II Giubileo ricorre oglli allllodall'ultima Domellica diAgosto alla prima Domellica diSettembre.Per questo privilegio il Sall­tllllriO è stato illserito tra iSalltuari Marialli del Giubileodel 2000, privilegio collcesso apocllissime Clliese.Durallte l'almo giubilare si pre­v,-dOliO particolari e solellllifesteggiamellti, oltre allaSettima Ila Giubi/are.

Per eventuali informazioni evisite rivolgersi alla parrocchiadi Cremolino (Te l. 0143.879081).

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di palazzo. Aduna navata unica,con facciata acapanna, soffi ttoa capriate, risultacostruita con pie­

tra, legata con poca malta, inter­calata a Inattoni.Priva di intonaco, all'interno nonpresenta decorazioni. Per recu­perare il terreno sottostante,probabilmente adibito ad ossa­rio, in un periodo storico nonprecisato venne sfondato il

CGppelIa di Sant'Antoniogià San Siro, già SanMartinoComune: CarpenetoUbicazione: Entro la cintomurorio del Costello.Cronologia: X. XI sec.:CostruzioneXVII sec.: Restauri1967: Restauri

Dati tipologici cstorici: la Chiesasorge di fronte alpalazzo del mar­chese, da cui lasepara un lirandepiazzale, circondato dal parcodel Castello.Situata sul punto più alto dcipaese, fu considerata tradizio­nalmente pieve del borlio,(Marie 19hina "Alto MonferratoOvadese". 1973, pag.13) ma,più probabilmente, fu cappella

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Abitavo".! ru:.tu:a a'm~~ al Custtl10 ("R'Ct/tO"). FI1Ie:-tra ad arro (lCiltO mluadrata COtl accuratIfJrcJfil1 in cotta

pavimento c venne costruito unsoffitto a bolle, per compensarela sopraelevazione. L'ultimorestauro ha restituito il primiti­vo tipo di copertura a capriate.In seguito ad un'epidemia dipeste, la Chiesa venne disinfet­lata ma scoppiò un incendio le .cui tracce sono ancora visibili.Nel 1696 il feudatario AntonioGrillo duca di Mondragone lafece restaurare e la dedicò aMaria Deipara e a Sant'An­tonio.La sopraelevazione che laChiesa ha subito si nota nellacornice del teIlo e nella lunella

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fortemente rialzata soprastanteil portale.L'unica apertura della Chiesa anon aver subito modifiche l' latrifora dell' Abside.La Chiesa st'fvi come acquartie­ramento nel 1600 per francesi espagnoli, e nel 1800 per i cosac­chi di Suvaroff e per i croati diBubna. Durante le epidemie,venne adibita ad ospedale.La chiesetta è d i proprietà deglieredi delle Marchese Laura ePaola Pallavicino. Ad essi biso­gna rivolgersi, in Castello, peravere informazioni circa even­tuali visite.

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Chiesa di Santa LimbaniaComune: Rocco GrimaldaUbicazione: Nel concentricodel paese, prospetta su unpiazzale, che domina il sot­tostante corso dell'OrbaCronologia: X, XI sec.:costruzioneXVI sec.: affreschiXVIII sec. intervento direstauro finanziato dallafamiglia Grimaldi.

Dati tipo/agiei cstorici: la Chiesaha subitu restaurit' riplaslnazionisuccessive percui è diificile kg­geme le struttureoriginarie. Un as-saggio di s<:avo compiuto nel1976 ha mostrato la presenza diuna baS(' di Illuro costituito dasassi, blocchi di calcare, maltasemplicc' che la renderebbc'COl'va o P'KU posteriore allepievi romaniche sul territoriu.l.a struttura esterna presentacaratteristiche di estrema sem­plicità costruttivn, cui sono

state suvrappostf'riplasmazionisuccessive, di epo­ca barocca, soprat­tuttu nella torrecan'lpanaria.All'esternu unasola decorazione

pitturica ormai cancellata ma,secundo la tradizione, identifi­cabile cun \'immagine dell'As­sunta.Internamente la Chiesa è aduna navata, con volta a bOlle epavimento in coltu. (seicente­sco).L'intituiazione della Chiesaavvenne presumibilmente nel

Purllroluti' dl'1raJfrr:<o L'/h' adoma il catmo amidat,. (da rwtart' lo sfondo n'fCltxO dll' nduomopru:sagsi dII fll1'Ola)

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Faccw/a e pIIrrte latttrah- ck"itra 0111 lm:cofa abstlllOfa

XVI secolo, grazie alla famigliaGrimaldi e a cavallari e mulat­lieri. che si recavano il Genovadove il culto di Santa Limbania

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era molto diffuso. (soprattutto aVoltri).I3cn presto la fama della Chiesadedicata a Limbania, protettrice

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S. Gun.wJnnl BattIsta. la A,1ndOt1I11l col Bambino, un 54,,10 Vrscovotujfresro collocato sulla pan-te lateralt' simstra)

Pieve di Sant'InnocenzoComune: Costelletto cOrbaUbicozione: "'I!"interno delcimitero del paese.Cronologia: X. XI sec.:costruzioneXV sec.: affreschi1874 - 1925 - 1975: restauri

La

Chiesetta roma­nica di Sant'ln­nocenzo a Ca-stelletto d'Orba è

tra le meglio conservate dellaprovincia di Alessandria. Latecnica muraria utilizzata nel­l'erigere i muri denota la presen­za di mano d'opera specializza­ta". (G. l'istarino Dalla Pievealla Cattedrale. CRA Alessan­dria 1978. pago 60).La chiesa presenta facciata acapanna, soffitto a capriate, concopertura in tegole. Materialeusato per la costruzione: pietre

squadrate, mat­toni pieni, pietregrezze, il tutto ag­gregato con malta.I muri sono avista, il pavi­mento all'inter­no è costi tui to dalastre di pietra,mentre è in cottoquello dell'absi­de. Lo facciata hadue lesene la te­rali, una largasporgenza, alcentro dove sitrova il portale.La parete esternasinistra presentaun'apertura ret­tangolare ed unamonofora. Nella

Dati tipologici estorici: la Pieve diSant'Innocenzodi Castelletto ènominata nella Bolla papale del16 marzo 1162 con cui papaAlessandro III confermava alMonastero di San Fruttuoso diCapodimonte di Camogli tutti ibeni già concessi al Monasterodal suo predecessore InnocenzoIl. (L. Tacchella: lnsediamentimonastici delle valli Scri,·ia,Borbera, Lemme, Orba e Stura.Novi Ligure 1985. pago 60).Per Geo Pistarino: "

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Chiesetta roma­nica di Sant'ln­nocenzo a Ca-stelletto d'Orba è

tra le meglio conservate dellaprovincia di Alessandria. Latecnica muraria utilizzata nel­l'erigere i muri denota la presen­za eli mano d'opera specializza­ta". (G. Pistarino Dalla Pievealla Cattedrale. CRA Alessan­dria 1978. pago 60).La chiesa presenta facciata acapanna, soffitto a capriate, concopertura in tegole. Materialeusato per la costruzione: pietre

squadrate, mat­toni pieni. pietregrezze, il lutto ag­gregato con malta.I muri sono avista, il pavI­mento all'inter­no è costituito dalastre di pietra,mentre è in cottoquello ddl'absi­de. L~ facciata hadue lesene late­rali, una largasporgenza, alcentro dove sitrova il portale.La parete esternasinistra presentaun'apertura ret­tangolare ed unamonofora. Ndla

La

Pieve di Sant'InnocenzaComune: Castelletto d'OrboUbicazione: All'interno delcimitero del paese.Cronologia: X, XI sec.:costruzioneXV sec.: affreschi1874 - 1925 - 1975: restauri

S. ClOt'llnni lJuttlsta, la MadolUw col Bambino, liti Sali/() VtscoVO(affresco ((I1Jocato sulla parrlt latertl/t" simMra)

Dati tip%gici e;;Iorici: la Pieve diSant'lnnocenzodi Castelletto ènominata nella Bolla papale dell/'i marzo 1162 con cui papaAlessandro III confermava alMonastero di San Fruttuoso diCapodimonte di Camogli lutti ibeni già concessi al Monasterodal suo predecessore I.nnucenzon. (L. Tacchella: I.nsediamentimonastici delle valli Scrivia,Borbera, Lemme, Orba e Stura.Novi Ligure 1985. pago 60).Per Geo Pistarino: "

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l'accia'" (COtIC. ctl!cflrt'i I1ltt'nlalt (I/il( dI mattmn)

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lA Crocefissione (affresco. da notare la ctreMa di mura e gli abitifoOntl4os1 del1t' orallti)

parete di fondo si intravvedeun'apertura ad arco, poi murata.La parete di destra presentaquattro monofore, di cui unamurata.Quattro riquadri decorati conbassorilievi da riferirsi ad epocaaltomedievale, stanno tra il por­tale e la monofora soprastante.Hanno funzione più simbolicache decorativa. Rappresentano

un calice tra duegalli, una sorta direte, una serie dianelli incatenati, dueleoni che si affrontano.Gli affreschi, all'in­terno, recentementerestaurati, rappre­sentano personaggidel Nuovo Testa­mento, Santi e Ve­scovi.Secondo Gianfran­co Cuttica di Revi­gliasco "... un'ecoancora leggibile delMaestro di Cassine è

da ravvisare nella vasta decora­zione affrescata della Chiesa ... "C'La pittura delle pievi nel ter­ritorio di Alessandria dal XIl alXV secolo". Milano 1983).Per informazioni e visite rivol­gersi al Comune di Castellettod'Orba, che fornisce anche per­sonale d'accompagnamento(tel. 0143.83(032).

DIii' galli dle 51 flbbeiJf>mno ad 1m calice (Bassorilicvo u lato dd portale. n"n/rale)

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cessario ordinarel'acquisto almenod i ciò che erastrellamentenecessariu: ncssu­n(l () quasi avevala pietra sacra,neppure sull'alta­re ma~giore; aCasaleggio l'anti­ca Chiesa avevarov ina lo il lettoed i l suolo, lepareti interne an-nerite; i sepolcri

mal coperti; il fonte battesimaleaveva bisogno di riparazioni. Inmolte Chiese non si conservaval'Eucarestia o per lo stalo inde-

Pieve di Santa Mariain PrelioComune: Silvano d'OrbaUbicazione: Vicino al tor­rente Piota, a circa duekm. da Silvano. in borgata"La Pieve-oCronologia: IX, X sec.Costruzione presunta1227: Prime notizie stori­che1400: Decadenza dellaPieve1641: Restauri....: Distrutta da un incen­dio viene ricostruita,diventando santuario delloMadonna della Neve e por­racchia della frazione LaPieve.

capopieve ma nonvengono più officiatefW1zioni religiose'.In W1a relazione sullostato della diocesi diTortona nel 1500, aproposi lo della Pievesi legge;" nellaPievania di l'rcIo leChiese erano h.tte sen­za soffitto ed in parten1inaccianti rovina ccosi sprovviste di sup-pellettili che fu ne- 1.4 Ms.,ta drUa Vt'rgUll' (oIw su Idil)

Dati lip%Xici "slarici: la costru­zione della l'ieveè presunta primadel Mille anche sela prima notiziastorica risale al1227 c si riferiscealla nomina dcI­l'Arciprete.La Pieve è sempredipesa dalla dio­cesi di Tortona.l'urtToppo già nel1400 essendo sta-te fondale altre l'arrocchiali perla Pieve iniziò una lenta deca­denza.Nel 1492 l'Arciprete viene spo­stalo a Silvano d'Orbanella chiesa di SanPietro e la Pieve cadein abbandono.Nel 1500 risulta ancora

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Campmule r cusa rarrmuca

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cente della Chiesa, o per lapovertà che non permetteva laspesa dell'olio per la lampada,o per essere la Chiesa campe­strl'''. (C. Coggi: Per la storiadella diocesi di Tortona. VoI. Il.Tortona 1965. Pdg. 217).La situazione, fortunatamente,migliorò nel 1600 se, nel 1641,una visita pastorale attestavache la Chiesa aveva subito deirestauri, grazie all'interessa­mento ed alla munificenzadella marchesa Adorno. Inseguito un incendio la distrus­se; dopo la ricostruzionediventò santuario e parrocchiadella frazione Pieve, subendomodifi -hl' tali, quali l'aggiuntadella torre campanaria e dellacasa canonica, da stravolgernela struttura originaria.La facciata attuale è settecente­sca e le vestigia dell'anticaPieve si limitano all'impiantomurario.All'interno della Pieve non visono affreschi bensì oli su tela.Le tele sono collocate sullepareti laterali, una grande telasi trova nell'absidc; al di sottodi essa una piccola tela, in cor­nice lignea intagliata, rappre­sentante la Madonna colBambino.Le tele fissate alle pareti lateralirappresentano storie dellaVergine; ai lati dell'altare com-

paiono numerosi ex-voto, inge­nua testimonianza di religiositàcontadina.I colori dei dipinti si sono scuri­ti a causa dell'alterazione dellavernice e della polvere deposi­tata in superficie."In akuni casi il colore è com­pletamente perduto, perchè letele non hanno preparazione eciò ha facilitato ad ogni movi­mento il distacco del colore. (I.Maggio: "L'espressione artisticacontadina nell'anno Mille nellePievi dell'Ovadese". Tesi didiploma. Como. Anno Accade­mico 1996/97).Per informazioni e visite rivol­gersi alla Parrocchia di SanSebastiano in Silvano d'Orba.Te!. 0143.841151.

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restauri1619; ampliamento dellaChiesa e donazione dellatavola di Barnaba daModena da parte del feu­datario di Lerma. AgostinoSpinola

Chiesa di N. Signoradella Rocchettao Chiesa di Santa MariaComune: LermaUbicazione; Sulle spondesinistre del torrente Piota.Cronologia; 1291; lo Chiesarisulta esistente1492; ampliamenti e

dedicata a NostraSignora delleCr,l-zie.l\"el 1619Agostino Spinola,feudatario di Ler­01«, e sua moglie,Vi ttoria Doria,adempiL'ndo adun ,·oto, fatto peraVerL' un figlio,fL'n'w ampliare laChiesa e la dota­

rono della più antica e prezios<1tavola esistente in Castello,opera di Barnaba da MOLiL'na,

tavola che, attualmente,dopo essere stata

rcstauTLlla, sta nel­la parrocchiale

di Lerm<1."Fu grande 1<1forluna diBarnaba da\-Iodena inPienlon le l'

pale raffi­guranti«I.a Ma­donna col13anlbul0n

si tro\-anoanche ndla

Chiesa di SanMatteo a Tor­

tona, in San Gio­,·anni in Alba, all<1Calleria Sabauda a

l'''h(h,IJ1tmm '' r01l U'lIIt'S.~ ..talla, gli] Torino (già in San

santud-nlll.

Ilrio sorge suuna piccolapenisolaripida ed arti­colata che. dnun lato, è bagnn·ta dal Piol,l e, dal­l'altro, dal torrenlc'\-la Iperiuso.La Chiesa è ora

contenuta in unatto del 25 Gen­naio 1291. (I:.Podestà: Uominimonferrini,Signori gcnovl'si.1986 pago 87 L' segg.).Anteriormente a tale d,Ila laChi('sa venne dunque ('dificata,sulla sponda sinistra ddl'iota, come dipen- ~---.denza di SanlaMaria di Banno,con annessoospizio usu­fruibile daiviandantiche scen­deVt1nO

verso Ler-

Vnli lipnlngi<'Ì <'

,;Iarici: la più anti­ca citazione ri­f;uardante la chie­sa di Santa Mariadella Rocchetta è

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Prosl't'tto nord;~t di'l SarltllOno

lJoml'nico a Rivoli), mentre lapiù antica, non ricollocabile, sitnlY(l (l Palazzo Madan\a.Queste tavole, i cui committen­ti principali furnno gli Ordini\I1endicnnti, dnvClttl'ro averegrandl' presa sui fedeli, C0I11\:' sitrattasse di imnldgini l11iracoio­se forsl' per la profusilll1l' degliori e per i caratteri greci daicona bizantina dc,lIe immagini;per questo furono conser\"atl'con particolare cura come dellerl'iiguil' miracolose". ("Pittura eJllinitltura del Trl'cl'nto inPiemonte". Torino 1997. pp.27131 ).In un,l rl'illzione, seguit,\ dJ unavisita pastorale, dci 1766,Monsignor Anduxar p'Hla delsantuario della Rocdll'tta comedi Chiesa campestrl' situata adun miglio d"lI'abitato.

La definisce di buona struttura,ad unll sola navata con piccoloc,lmpanile sopra i muri delCoro.Ricorda la presenza di un ritrat­to antichissimo della 55.Vergine chiuso da un cristallocon, ai piedi, un ritratto dei"Signori Marchesi Agostino l'Theodora (in realtà si tratta"adella seconda moglie VittoriaDoria) Spinola" insieme ai duegemelli, nati dopo il n)to.I dUl' gCJllelli Luca c Ci,lComo\1aria insienle alld sorellaViolante furono ritratti dal pit­tore fianlnlingo I\ntoon VanDick e il 10m ritratto è, attu,ll­nlente, ~1 Ct'no\'lI in pa\ilLLnDurazzo-I '"Ila"ici ni.Il s,mtuario, che è cripta della["miglia Spinola, dipendl' dallapllrrocchia di L('rnla.

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MndOllllfl ('01 Bambirw ('Jata dI Htlrtlabn da Mt)(kfla)

Abitualmente chiuso vieneaperto in occasione di particola­ri festività.(J 15 agosto di ogni anno vi sicelebra un solenne Vespro. Per

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VISltl' rivolgl'rsi al parroco diMornese, Don Martini PierLuigi facente funzione per laparrocchia di Lerma (tel.0143.8R7907).

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Pieve di San GiovanniBattistao San Giovanni al PianoComune di LermaUbicazione: Cimitero diLerma (vicina al guado delPiota non lontano dai restidi un mulino).Cronologia: X. XI sec.CostruzioneXV sec. AffrescaturaXVIII sec. Restauri1973 Restauri1997 Restauri che riguar­dano sia la fasciaturaesterna che gli affreschiall'interno.

Dllti til'u/ugici e~to,.j(i: la Pieve siprcscn la ad llnanavata con soffit­to il capriate. Lepareti laterali so­no interrotte dastrette fincstrl', al­tcrnah..' il teSt'ne.Arcate cieche cor­rono sotto il tetto,lungo le pareti la­terali.L'ahsiJl' è ristretta rispetto allalarghezza della chiesa; il piccolocampanile a lati diseguali si

presenta come untriangolo scaleno.Il materiale di co­struzione è costi­tuito da pietre difiume, mattoni pil'­ni, malta sempli­ce; la muratura l'ra,origi.nariamente avista.SlùJa facciata ester-na è raffigurato un

maestoso San Cristoforo, protl't­tore dei viandanti l' dei guadi.All'interno gli affreschi rappre­sentano, sulla parete sinistra, la

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CIclo tldlo Via Crucis (a/fresco)

Via Crucis in sedici riquadri, alcl'ntro ddl'abside è raffiguratoGl'SÙ Salvatore, dietro l'altaresono rapprl'sentati santi protet­tori del paesl' l' dci dl'funti.A destra dell'altare l'immaginl'di una popolana inginocchiataed in abiti dimessi, che, sl'condola tradizionl', avrebbe preparatoi pasti ai pittori.Nel catino dell'absidl' i quattrosimboli degli Evangelisti cd ilCristo Pantocratore, rappresen­tato secondo gli schemi icono­grafici bizantini.Osserva G. Cuttica di Reviglia­sco: "II catino absidale ... Sl' da

un lato nlostra agganci sbiaditima ancora leggibili con l'absidedi Volpl'do, dall'altro contieneun rinlando molto significativo.L. stessa grossolanità del se­gno, le- stesse semplificazionisono molto simili a quelli inI.ombardia di Galdino daVarese. La famiglia di Galdinoda Varese io la stessa di Giovanni\1artino Spansotti, quella deiCampanigo da Varese. PietroCampanigo da Varese apre unafiorentl' bottl'ga di pittore aCas<lle dal 1470 al 1505". (l •• pit­tura delle pievi nel territorio diAle-ssandria dal XII al XV seco-

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lo". Milano 1983: pago 74). In"l\lto Monferrato Ovadese"Marie Ignin« evidenziava lecaratteristiche nordiche dellaVia Crucis, caratteristiche uni­che nella nostra zona.

La pieve è, attualmente, in fasedi restauro.A restauri ultimati, sarà visita­bile anche l'interno, previarichiesta al Comune di Lerma.(Td. 0143.877337).

e.. &:et> Iwmo .. (porbeo/ar.. drgli affreschi tlì'l Ciclo dd/a \/ia Crucis)

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San

X secolo:

naciltu.Gli affreschi inse'riti in LUla nic­chia <li lali dell'altare rappresen­tano San Vincenzo e SanB.unnba.

nice di ll'~no ric­caml'ntl' intarsia­ta.La Chi('sa è statac(1s1ruiln con pie­tre di fiume e non

presentd in-lonaco sulla pare'lelaterale destra, mentre le <l ltrepcl rl't i presentano un'inton.lCll­lurn successiva c dhbastanzarecentt'. Anche l'interno l' into-

Pieve diBenedetto.Comune: Belforte Mon­ferrato.Ubicazione: Entro lo cintamurorio del Costello diBelforte.Cronologia:CostruzioneXV Affreschi

Dati til'0/tlgicj ":,!orici: la Pieve,<:ostruita sui restidi un antico Mo­nastero, fondato,se'condo la tradi­zione, da San Colombano ndVII sl'colo, presenta fdcòala acapaluKI, interno ,\ na\"ala consoffitto a capri,lll' (ori~inali).li pavim('nto è in mC1Honelle incollo.L'altare' " '1udlo ori~inale; so­pra l'altare vi è un dipinto rap­prt'Sl'ntilIlte la M.)donna colBc1Jnbino, racchiusc.l in una COf-

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Sall Vi"rct/zo (afJrcsc(l1J'o~tl' a /Jlto dell'affar!!:)

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Entrambi gli af­hcschi sono sor­montati da unfestone floreale.Sotto lo strato diintonaco, uSilloper disinfettaredopo che la Chie­sa l'fil stata adi­bi ta a lazzarettodurante un'epide­mia di colera,potrebbero es­se'rci altri affre­schi o frammentidi essi.Nella zona absi­dale è rappn'st'n­lata la Mildonnacol Bambino.Purtroppo l'umi­dità che vienl'dalla scarpata bo­scosa in cui èposta la Pieve stadanneggiando lestrutture del tet­to che presentaW10 spesso stra­to di muschio.Marie Ighinanon parla speci­ficamente dipieve bensì di"Cappella roma­nica elencata ne­gli archivi dellacu ria d i Tortona

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a cui appar­lenne avantial Mille, coltitolo di San­ta Maria etBenedicti".l.a proprietàdella Pieve èdei marchesiCattaneo diilei forte a cuiè necessariorivolgersi perinfornlazionied eventualipermessi. Srnl Bamalm (affn'S4.'O lJQ;I(l a fato dell'altare')

Pros~tt() nord (MO'w/ore muratr, arclrcui ~sili, comici di mattini; a "denti di sega"

JR

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ltineran

Itinerario (per auto e bici dastrada)Se si osserva una cartina si notache il percorso per visitare lechiese ha una sua progressionee circolarità.Percorribile in macchina, !'itine­rario può diventare, per gliappassionati del mezzo, occasio­ne per un'escursione ciclistica.Si può tentare, a tappe, l'avven­tura podistica, dove possibileattraverso strade di campagna,adattando il tracciato che è statoappositamente studiato permountain bike. In totale il per­corso si aggira sui 40 km.Alcune chiese presentano vistesplendide e piazzali per la sosta.Tutte, comunque, offrono validimotivi per una visita ed una sosta.Se si pone Ovada come punto dipartenza, !'itinerario può essereil seguente:Ovada - Molare - Cremolino ­Carpeneto - Rocca Grimalda ­Castelletto d'Orba - Silvanod'Orba - Lerma - Belforte - Ovada.Visitata ad Ovada la Loggia diSan Sebastiano ci si dirige versoMolare. Arrivati al bivio con lastrada per Madonna delleRocche si svolta a sinistra, quin­di si segue Via della Pieve pergiungere al Cimitero dove sitrova, sull'argine sinistro del­l'Orba, la Pieve di Campale.Per giungere a Cremolino si

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ritorna al bivio precedente, sisvolta a sinistra e, lungo ripiditornanti si sale" verso il paese.Poco prima di entrare nel centroabitato una strada a sinistra(con indicazione-Bruceta) portaal Santuario.Per Carpeneto strada di crinale(Cremolino - bivio di SantoStefano) fino al paese. Alla clue­setta di Sant'Antonino, che sitrova dentro il Castello, si acce­de tramite scalette e permessidei marchesi.Per Rocca Grimalda si scendelungo la provinciale Strevi ­Rocca Grimalda. La chiesa diSanta Limbania sta in fondo alpaese arroccata, in splendidaposizione, sulla valle dell'Orba.Tornati alle porte del paese siscende lungo la strada delle"Fontane". Giunti al bivio diSan Carlo si svolta a sinistra, sisupera il ponte sull'Orba e sigiunge a Silvano.Da qui, appena all'uscita delpaese si prende la strada perCastelletto d'Orba. Arrivati allarotonda, all'inizio del paese, sisvolta a sinistra. Si sale fino adun bivio dove ci si dirige a sini­stra, come da segnalazione.Poco più avanti, a destra, siaffaccia sulla strada la pieve diSant'Innocenzo.Tornati a Silvano, si prosegueper qualche cl1ilometro lungo la

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via della Pieve fino a giungere aBorgo L, Pieve, costituito da unbel gruppo di case, alcune dellequali presentano un modulocostruttivo che sfrutta laterizi epietre di fiume, lavorati conmaestria e con particolari resecromatiche. Di fianco alla Pievei resti di una casa-forte, orinaipericolante.Usciti da Silvano, al bivio dellaCaraffa, si svolta per Lerma.Alle pendici del paese, primadel ponte sul torrente Piota, sisvolta a destra e si prosegue finoal santuario della Rocchetta, giàospizio con annesso stallaggio,per i viaggiatori di una delletante "vie del sale" che attraver-savano l'Appermino. •Per la pieve di San Giovanni sideve arrivare in paese. Appenaoltrepassato il castello dei mar-

chesi Spinola, LUla strada a sini­stra (con indicazione "Pieveromanica") conduce alla chie­setta cimiteriale, nella piana delfiume che scorre poco lontano.Da Lenna si ridi'iCende llmgo lastrada dell'andata e si svolta al bivioTagliolo-Belforte. Prima di giunge­re in pacsc a Belforte, alla sinistra uncartcllo indica il castello. (vi è situa­ta la pieve di s',n Benedetto che,essendo pmprietà privata, è visita­bile solo con il permesso dei mar­chesi. A questo punto il viaggio staper concludersi.Dall'alto, sulla strada a ridossodel castello, si scorgono la pianadello Stura, che scorre tra glialberi, Ovada, il vecchio borgo,l'anfitt'atro delle colline. Da qui,se da Appennino "tira marino"il ritorno in città sarà rapido elieve come un soffio di vento.

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iro <lelle ievi in m unt .

È stato tracciato !'itinerario perun giro delle Pievi in mountainbike, in cui tempi e strade dapercorrere sono segnalati inmodo molto particolareggiato,trattandosi, spesso, di sentieri ostrade interpoderali dove iltraffico è praticamente inesi­stente e le segnalazioni rade.Per questo la tabella preparatada Mauro Pola, che ha speri­mentato tutto il percorso, tornaveramente indispensabile perchi ama le uscite in bici su ter­reno ripido, accidentato e fuorimano. Poichè le strade sterratesi alternano a quelle asfaltate siconsiglia l'uso di mountainbike con gomme da strada.n percc3rso, pur toccando tuttele Chiese, come il precedente, sisvolge, in alcuni punti, condelle diversioni.

Pri11Ul tappa:Ovada-MolareDistanza:"km. 6,3Tempo di percorrenza: ore 0,25Da Ovada (piazza Martiri dellalibertà) dirigersi verso Molare(SS 456). Entrati in paese, ametà salita, svoltare a SX in viaCampo Sportivo; in fondo allavia ancora a SX proseguire pertutta la strada asfaltata.Quando finisce la strada asfal­tata svoltare a DX in una sterra­ta in mezzo a due villette; pro-

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seguire fino ad incrociare un'al­tra strada asfaltata che, svoltan­do a SX, conduce alla Pieve diCampale, annessa al cimitero.

Seconda tappa:Molare-CremolinoDistanza: km. 5,2Tempo di percorrenza: ore 0,30Tornati in strada, (dando lespalle al Cimitero) dirigersi aSX per Cremolino su stradaasfaltata fino all'incrocio con laprovinciale n. 205 dove si svoltaa DX e, successivamente, dopocirca 700 metri a SX, sulla SS.456. Con 4 km. di salita si arrivaa Cremolino che, con i suoi 405metri di altitudine è il paese piùalto della zona e, anche, dell'iti­nerario. Alle prime case (dopoil cartello) portarsi dalla parteopposta della strada per imboc­care la salita che conduce alSantuario della Bruceta.

Terza tappa:Cremolino-CarpenetoDistanza: km. 7,5Tempo di percorrenza: ore 0,30Dal Santuario ridiscenderesulla SS e dirigersi a SX verso ilcentro del paese. Proseguiresempre a destra per circa km.2,2 sulla strada provinciale 203,fino a giungere ad un quadriviodove incrocia la provincialeOvada - Trisobbio - Rivalta

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Bormida. (Poco prima dell'in­crocio sulla sinistra, venendoda Cremolino se ci si trova inSolstizio d'Estate si può vederela germogliata del noce di SanGiovanni, che, da più dicent'anni, germoglia la notte incui, secondo la tradizionepopolare, molte altre malie sicompiono).Giunti al quadrivio, prendere lasterrata alla sinistra del caseg­giato ubicato sul lato oppostodella strada, percorrere la ster­rata fino a quando, ignorando ilbivio a SX, ci si trova davanti aduna salita molto ripida cheobbliga ad andare a piedi senon si è esperti con il cambio.All'inizio della salita (Brit dulamp), imboccare, con svolta aDX, una sconnessa e ripidissi­ma discesa alla fine della quale,svoltando a SX, la strada diven­ta bella e pianeggiante (vallataMardelloro), fino all'incrociocon la provinciale per Car­peneto. Qui svoltare a DX;dopo alcuni ripidi tornanti siarriva in paese dove, inCastello, si trova la cappellapalatina di Sant'Antonino.

Quarta tappa:Carpeneto - Rocca GrimaldaDistanza: km. 6,6Tempo di percorrenza; ore 0,35Da Carpeneto imboccare la pro-

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vinciale 199 per RoccaGrimalda. Dopo due tornanti indiscesa, appena la strada sispiana, svoltare a SX (indicazio­ne Mobbio e Amburino) prose­guire, ignorando tutte le devia­zioni fino all'incrocio con lastrada comunale del CANEPA­LE, dove, svoltando a DX siprosegue per Rocca Grimalda.Strada in salita fino all'incrociopresso la cappella di San Rocco.Qui, svoltando a DX si arriva aRocca Grimalda. Al lato oppo­sto del paese si trova la chiesamonurnentale di Santa Lim­bania.

Quinta tappa:Rocca Grimalda - Silvanod'Orba (Borgo La Pieve)Distanza: km. 7Tempo di percorrenza; ore 0,20Per proseguire il viaggio torna­re alle porte del paese e, alprimo incrocio svoltare a DX(Strada delle Fontane).Al termine della discesa delle"Fontane", all'innesto con la SP185 Ovada-Predosa, svoltare aSX; dopo alcune centinaia dimetri svoltare a DX sulla secon­da strada ~a prima conducealla locale stazione FS), attra­versare un passaggio a livello e,dopo essere passati sotto ad unviadotto, svoltare a SX in unasterrata che, costeggiando l'au-

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tostrada (A26), conduce alponte di Silvano d'Orba.Attraversato il ponte, prose­guendo si arriva in Silvano. Sisvolta a destra, si entra in viaRoma, a destra fino in piazza DeGasperi (Scuole) da dove siimbocca via della Pieve. Dopocirca due chilometri di bella stra­da di fondovalle si arriva allapieve di Santa Maria in Prelio,ora Madonna della Neve.

Sesta tappa:Silvano d'Orba - Castellettod'OrbaDistanza: ktn. 7Tempo di percorrenza: ore 0,40Proseguire a lato della Pieveper accedere ad una strada ster­rata e polverosa che si inerpicain mezzo alle vigne. Salitamolto dura se manca l'alIena­mento.Si tratta di ottocento metri di sali­ta al cui termine svoltare prima aDX, poi, incrociata la strada asfal­tata a SX, scendere fino alla loca­lità Bacchetti (km. 3).Qua giunti, svoltare a DX, perla località Ravino da cui, dopovari saliscendi si giunge aCastelletto d'Orba. Qui svoltarea DX sulla SP 175, seguire leindicazioni per Gavi fino alCimitero di Castelletto alla Pievedi Sant'Innocenzo che dà la bellafacciata sulla strada stessa.

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Settima tappa:Castelletto d'Orba - LermaDistanza: ktn. 9,5Tempo di percorrenza: ore 0,50Dalla Pieve di Sant'Innocenzotornare all'incrocio verso ilpaese, svoltare a DX e attraver­sare la strada (fare molta atten­zione perchè la curva è perico­losa) immettersi nel centro sto­rico (via San Sebastiano, viaRoma, via Garibaldi) svoltare aSX, passare sotto un porticatoper immettersi in via SanRocco.Tenere sempre la strada princi­pale fino all'incrocio del­l'Albarola (km. 4,4).AI quadrivio imboccare la ster­rata che sta di fronte, che, pocodopo diventa asfaltata con ripi­dissima discesa e altrettantasalita che conduce a Lerma.Qui giunti, in via San Benedet­to, svoltare a SX, quindi a DXper piazza Genova, a DX pervia dei Giardini da cui, si giun­ge alla piana in cui sorge lapieve cimiteriale di San Gio­vanni Battista.

Ottava tappa:Lerma - Lerma (Santuariodella Rocchetta)Distanza: ktn. 4Tempo di percorrenza: ore 0,25Risalire a Lerma con severasalita, immettersi nella SP n.

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170 (svoltando a destra) scende­re verso il ponte sul Piota, supe­rato il quale si svolta a SX e siprosegue costeggiando il corsodel Piota fino al Santuario.

NO/w laprJa:Lerma - Belforte MonferratoDistanza: km. 6Tempo di percOrrenz.l: ore D,lORitornare al ponte, svoltare aSX (SI' 170). Al successivoincrocio svoltare a SX in dire­zione Tagliolo Monferrato;gilUlti in prossimità della fra­zione Gambina, prendere a SXla strada per San Pietro ­Mongiardino (ardua salita),attraversare le due borgate erimettersi sulla SI' 170, svoftan­do a sinistra cun direzioneOvada. Dopo un km. circaprima di entrare in BelforteM.to svoltare in via del castello.All'interno del parco dci

Castello, addossata alla scarpa­ta del viale sta, isolata nelverde, piccola e bella, la pievedi San Benedetto.

Decillla tappa:Belfortc Monferrato - OvadaDistanza: km. 4Tempo di percorrenza: ore 0,20Dal viale del Castello svoltare aDX in via Rossiglione, giunti inprossimità della Chiesa a SX,uscire dal paese, attraversare ilponte sullo Stura, a DX in dire­zione Ovada. Proseguire sulI.ungo Stura, attraversare viaCavour, proseguire per via G.D.Buffa, via Gilardini, piazzaAssunta, piazza Mazzini, viaSan Sebastiano. Lì sta la Chiesadi Santa Maria, poi dettaI.oggia.

Tempo di percorrenza: orc 5,00Distanza totale: km. 64

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Tabella dei-Rercorsi

• GIlO 00l.E PlEVI ~ M<lJNTAIN BIKE "" TEMI'O "" TEMI'O I<JMEI<J • S1IWlA... ORE ORE lFO'f(ID)

0001· /.tQIe .Qen:iI).~ -fbx:a QinaI:la. hJ:I. CIlllI!lD -tsrna·~. 8lI:rie ... ... ... ...1 Ovada· 55 456 per Molare ° 0,00

1 Poote di Molare - avanti 4,3 vie cittadine-ss 456

1 Molare - aSX per viale dei campi sportivi 4,7 ss456

1 Molare - aSX per cimitero 6 vie citt. - sterralo

1 Cimitero di Molare - Chiesa di S. Maria 6,3 0,25 6,3 0,25 asfalto

2 Cimitero di Molare - aSX O 0,00

2 Incrocio di S. Giuseppe· a DX per Sp 205 0,5 astalto

2 Innesto SS 456 - aSX 1~ SP205

2 Km. 62 della SS 456 aSX per via Bruceta 4,7 55456

2 Santuario della Bruceta 5,2 0,30 11,5 0,55 asfalto

r!ii ii.'0\'I! \~",'i,."0. ,,,,, ,*,. ,

3 Santuario della Bruceta O 0,00

3 Innesto SS 456 - aSX per Creroolino 0,5 astalto

3 Cremo~oo avanti centro paese subito dopo a DX SP 200 1,2 55456

3 Inl1eSto SP 200 Ovada - Trisobbio· sterrata a SX della casa 3,5 SP203

3 Incrocio Brie del lampo - no la prima aSX . si la seconda a DX 4,3 carrabi~

3 Ponte inizio Valle Mardelloro . aSX 4,5 sferrato

3 Inneslo SP 197 Carpeneto - Rivalta B. 6,9 sterrato asfalto

3 Carpeneto peso pubblico avanti per il Castello 7,3 SP197

3 Castello di Carpeneto· Chiesa di Sant'Ailtonio 7,5 0,30 19 1,25 vie cittadine

4 Carpeoelo • ~azza ° 0,00

4 Bivio aSX per OC. Airl>.Kino . strada Mobbio 0,9 vie cill· SP 199

4 IV.. Agricola Val del Prato avanti 3 carrabile - sterrato

4 Bivio DX loc. Carrara avanti 3,6 carrabile4 Innesto strap~ comunale del Canepale - a DX 3,9 asfalto

4 Cappella di S. Rocco - innesto SP 191 a DX 5,1 asfalto

4 Rocca Grimalda - castello 6~ SP 191

4 Rocca Grimalda - Chiesa di S. Umbania 6,6 0,35 25,6 2,00 vie cittadine

5 Rocca Grimalda . S. Umbania ° 0,00

5 Castello· a DX per Ovada SP 199 0,4 vie cittadine

5 Innesto SP 185 . a SX 1,6 SP 199

5 Bivio per fiume a DX 1,8 SP 185

5 Ponte di Silvano a OX 3,9 carrabile·sterrato

5 Silvano d'Orba - a DX via Roma 4,5 asfalto

5 Silvano d'Orba - a DX per via Pieve 4,7 vie cittadine

5 Pieve di Sivano . Chiesa di S. Maria ~ Prelio 7 O~O 32,6 2~ asfalto

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• GR) IE.I.E PEVlII MO..MAIN BICE KM l'''''' KM 1B!PO .......,.STlWlI.'"'" "" "" lFO.FONllO

DtO· ,,*,.0.-.e.-.Ib:a~.SIml· Cllt*Io.1JmB -1IjctI-1l!i:rIe "'" "'" ... ...6 Pieve di Silvano O 0,00

6 fine salita . OX 0,8 sterrato6 Innesto strada comunale dei Bacchetti· aSX 2 sterrato

6 località Bacchetti - aOX 3 asfalto

6 Località Ravino Jnf. - aSX 3,9 asfalto

6 Innesto SP 175 in Castelletto· a DX 5,9 asfalto6 Incrocio SP per Gavi - aSX 6,8 SP175

6 Castelletto d'Orba - Cimitero Chiesa di S. Innocenzo 7 0,40 39,6 3,00 SP176

7 Cimitero di Cast~letto d'Ofba O 0,00

7 FIOe vie cittadine· aSX via S. Rocco 0,7 vie cittadine

7 Cluadrivio deII'A1baro1a - avanti 4,4 asfalto

7 Ouadrtvio Valle Scura - avanti 6,2 carrabile-asfalto

7 Lerma - via S. Bemardino a $X 7,3 asfalto

7 Lenna • piazza Genova a OX per via dei Giardini 7,5 vie cittadine

7 CirTitero di Lerma - Chiesa di S. Giovanni Battista 9,5 0,50 49,1 3,50 asfalto

8 Cimitero di Lerma O 0,00

8 Innesto SP 170 a DX • 1,7 asfalto

8 Ponte sul Piota - afine ponte aSX 3,2 SP 170

8 Santuario N.S, della Rocchetta 4,9 0,25 54 4,15 asfalto

il9 Santuario N.S. della Rocchetta O 0,00

9 Innesto SP 170 - Ponte di Lerma aSX 1,5 asfalto9 Incrocio per Tag~oIo a $X 2,5 SP170

9 IllCtOCio S. Pietro Mongiardino a $X 3,3 SP170

9 Innesto SP 170 a $X 4,6 asfalto

9 Belforte incrocio via. Casteno a SX 5,6 SP 170

9 Caslelfo di Belforte - Chiesa di S. Benedetto 6 0,30 60 4,45 asfalto

lO Casfelfo di Beltorte M.lo O 0,00

lO Incrocio località Sette Venti a OX 0,1 asfalto

lO Be~orte Chiesa Parrocchiale aSX 0,5 asfalto

lO Innesto SS 456 ponte sullo Stura a OX 1,7 SP 170

10 Ovada fine circonvallazione· via Cavour a SX 3,2 S8456

IO Ovada -loggia di S. Sebastiano 4 0,15 64 5,00 vie cittadine, ,\ •~. I~,

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