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Bolletino Internazionale Passionista N° 37 - Nuova Serie, 2-2015 Supplemento a L’Eco di San Gabriele, Novembre 2015 Sped. in a.p. -45% art.2 comma 20/c legge 662/96 PASSIONISTI: Portatori della Misericordia di dio

PASSIONISTI...Sped. in a.p. -45% art.2 comma 20/c legge 662/96 PASSIONISTI: Portatori della Misericordia di dio 2 BIP n. 37 - 2-2015 Bollettino Internazionale Passionista N. 37 - Nuova

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Bolletino

Internazionale

PassionistaN° 37 - Nuova Serie, 2-2015

Supplemento a L’Eco di San Gabriele, Novembre 2015Sped. in a.p. -45% art.2 comma 20/c legge 662/96

PASSIONISTI:Portatori della

Misericordia di dio

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BIP n. 37 - 2-20152

Bollettino InternazionalePassionista

N. 37 - Nuova Serie - 2-2015Supplemento a L’Eco di San Gabriele, Novembre 2015

Editore

Curia Generaledella Congregazione Passionista

Consultore Gen. per l’informazione

P. Denis Travers, C.P.

Redazione e traduzione testi

Alessandro Foppoli, CPLawrence Rywalt, CPMiguel Ángel Villanueva, CP

Fotografie

Lawrence Rywalt, CPStanley Baldon, CP

Indirizzo

Ufficio comunicazioni

curia Generalizia

Piazza Ss. Giovanni e Paolo 1300184 Roma - ItalyTel. 06.77.27.11Fax. 06.700.84.54Web Page: http://www.passiochristi.orge-mail: [email protected]

Grafica

Florideo D’Ignazio - Editoriale Eco srlStanley Baldon, CP

Logo della copertina

Loretta Lynch

Pagina finale

“La Pecorella Smarrita”, una delle 16 formelle

in bronzo dorato che ornano la Porta Santa

della Basilica di S. Pietro, in Vaticano, scolpite

dello scultore Ludovico (Vico) Consorti (1902-

1979).

Stampa

Nova Cartotecnica Roberto, S.r.l.s.Via Alessandro Manzoni, snc64023 Mosciano Sant’Angelo (TE)Tel. 39.345.4009948

INDICE

LA CHIAMATA ALLA SANTITÁP. Joachim Rego C.P., Superiore Generale . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3

MISSIONARI DELLA MISERICORDIAI Passionisti e l’anno santo della MisericordiaP. Antonio María Munduate Larrea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 7

uNA PASSIONE PER LA CuRA DEL MONDOP. Jesús María Aristín . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12

INCONTRI DEI GIOvANI RELIGIOSI DELLECONfIGuRAzIONI SCOR E CJCP. Martin Coffey . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14

VITA PASSIONISTA

Notizie dalle Configurazioni e dalle Province

28° CAPITOLO PROvINCIALE SPIR, AuSTRALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 16

34° CAPITOLO PROvINCIALE DELLA SANTA CROCE (CRuC – uSA) . . . . . . . . . . . . . . . » 18

IN CRISTO COMuNIONE E MISSIONELa Configurazione CEB è una Nuova Realtà:Provincia di Maria Presentata al Tempio(MAPRAES) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 20

MONACHE E SUORE PASSIONISTE

LE MONACHE PASSIONISTEAssemblea Generale Straordinaria(Settembre – Ottobre 2015) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 22

MONACHE PASSIONISTE DI vIGNANELLOCentenario di fondazione del monastero 1915-2015P. Alessandro Ciciliani (MAPRAES) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 24

TESTIMONI

PRIMO vESCOvO PASSIONISTA NATIvO DELL’AfRICA – MONS. EMERy KIbAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 22

PROfESSIONI E ORDINAZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 27

NUOVE PUbblICAZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 30

NOTITIAE ObITUS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 31

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3BIP n. 37 - 2-2015

scuno di noi fosse santo. E così ne consegue che lasantità è la normale condizione degli umani. É quel-lo che ciascuno di noi è chiamato a essere. La chia-mata alla santità è l’eco del desiderio di Dio per cia-scuno di noi. Inoltre, la nostra vita quotidiana è ildono con cui intendiamo farci avvicinare ancor di piùalla santità. La nostra vita quotidiana è l’elemento(cosa), per così dire, che siamo chiamati a trasforma-re in santità. Questo significa che ogni singolomomento della nostra vita quotidiana, ogni esperien-za, di qualsiasi tempo e luogo, può servire e deve ser-

vire da esercizio spiri-tuale. Qualcuno hadetto: “Ogni singolaesperienza della nostravita quotidiana è granoper la macina della san-tità. Nessuna esperienzaè sprecata.”

Se accettiamo vera-mente questa verità,allora in nessun modopossiamo perdere. Nonpossiamo perdere unavolta che realizziamoche ogni cosa che ci suc-cede vuole insegnarcicome diventare santi. Intal modo, da ogni singo-lo evento della nostravita, impariamo qualco-sa di noi e così diventia-mo più vicini al nostrovero ‘io’; alla stessa stre-gua diventiamo più vici-ni al Santo (Dio), che èanche più vicino alnostro vero io di noi

stessi. Allora, cosa è real-

mente la ‘santità’?credo che sia possibilecrescere nella santità?

Comincio qui col

Il tema scelto per il nostro Xv° Sinodo Generale è:Vita Passionista: Chiamata alla Santità inComunità per l’Evangelizzazione. Il mio scopo

in questa riflessione sarà focalizzare il significato di‘Santità’ con la presupposizione che la santità dellavita è un pre-requisito per la nostra testimonianzacomunitaria e la nostra missione evangelica.

In questo Anno della vita Consacrata, Papafrancesco sottolinea che è con la nostra vita (testimo-nianza) che puntiamo alla realtà di Dio e che possia-mo offrire un’alternativa alle varie utopie che sonopresentate dal mondo.Essere consacrati a Dio(che è di ognuno) è un pro-cesso di diventare santi;diventare più simili-a-Dioe sforzarsi di vivere i valo-ri del vangelo.

Ci viene anche ricorda-to che la nostra chiamata aessere Passionisti è radica-ta nella nostra chiamataprimaria: il battesimo.Quando siamo battezzati,siamo rivendicati da Dio ediventiamo Suoi figli efiglie adottivi. Entriamo inuna relazione filiale (figlio-lanza) con Dio. Attraversoil sacramento del battesi-mo, siamo “riportati” dal“peccato originale” a ciòche S. Giovanni Paolo IIchiamò “santità origina-le”, come Dio intese chenoi fossimo.

La ‘chiamata alla santi-tà’ viene da Dio; è Lui checi chiama a essere santi...”Siate santi (perfetti) comeil vostro Padre dei cieli èsanto (perfetto)” (Mt. 5,48). Dio ha creato ciascunodi noi desiderando che cia-

“Essere consacrati a Dio … è un processo di san-tificazione; diventare più simili a Dio e sforzarsi divivere i valori del Vangelo … La nostra chiamataad essere passionisti è radicata nella nostra pri-maria chiamata battesimale”.

LA CURIA INFORMA

[Nota dell’editore: Il Sinodo Generale della Congregazione si è svolto a Roma, presso la Casa Generalizia dei Ss.Giovanni e Paolo dal 12 al 23 ottobre 2015. Attualmente, tutto il materiale (documenti e fotografie) si trova sul sitoweb della Congregazione, passiochristi.org. Mentre il prossimo numero del BIP sarà dedicato interamente al Sinodo,in questo numero vi proponiamo una sintesi della riflessione del Superiore Generale, P. Joachim Rego, all’inizio delSinodo, insieme ad alcuni estratti della sua Omelia tenuta durante la Messa di chiusura del Sinodo.]

P. Joachim Rego C.P., Superiore Generale

La Chiamata alla Santità

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dire che sono numerose le parole usate per esprimere‘santità’: santità, la chiamata a essere santi, la chia-mata a essere perfetti, completezza, saggezza. E tuttoquesto è collegato con la ‘vita spirituale’…

La santità non è qualcosa impossibile o per pochi.E’ accessibile a ognuno. La santità è prodotta in noidalla volontà di Dio (dono, invito) e dalla nostraaccettazione di essa (risposta). E’ vivere ognimomento in pienezza, in conformità con la nostravocazione o stato di vita. Quello che Dio dispone pernoi perché lo sperimentiamo in ogni momento è lacosa migliore e più santa che ci possa accadere…

Essere santi, sforzarsi per raggiungere la perfezio-ne, diventare santi, significa amare in concreto piùperfettamente, perché questo ci porterà più vicini a

Dio. L’amore è l’elemento centrale nella santità cri-stiana. Come disse S. Giovanni della Croce: “La seradella nostra vita saremo esaminati sull’amore.” Nonè sufficiente che l’albero sia vivo, deve anche farefrutti.

S. Paolo della Croce disse: “Chi vuole essere ungrande santo, deve essere attento a che niente viva inlui che non sia puramente Dio; e capirà che questoaccade se tutte le sue azioni sono fatte per amor diDio e sono unite a quelle di Gesù Cristo, che è lanostra via, verità e vita.”

LA CURIA INFORMA

una persona, alla fine della sua vita, scrisse que-sta frase: “C’è una sola tristezza, la tristezza di nonessere un santo” (Leon Bloy). Questa è una frasefastidiosa perché ordinariamente noi ci lasciamo rat-tristare da insuccessi di ogni tipo: l’incapacità didiventare famosi così come abbiamo un temposognato; l’incapacità di essere ricchi o belli o model-li di salute. Tutti questi insuccessi, e molti altri, sonofonte continua e fastidiosa di tristezza per noi lungola nostra vita. Ma quando raggiungeremo la fine dellanostra vita (“L’incapacità di essere ricchi, o belli omodelli di salute. Tutti questi insuccessi, e molti altri,sono alla sera della nostra vita”), ci renderemoconto che nessuna di queste cose che ci hanno procu-rato così tanti mal di cuore è causa di tristezza defini-tiva, nessuna di esse interessa più. La sola tristezza,ora, è la tristezza di non essere un santo! ...

Tutti i discepoli cristiani, ma specialmente noireligiosi, siamo chiamati a essere la luce del mondo.Si suppone che noi siamo luce per noi stessi e per glialtri. Lo siamo, sì o no? Perché ciò può essere quelloche conta per il fatto che il mondo è nella tenebra!Allora, cosa si intende con la luce di Cristo nellanostra vita? Cosa è la ‘santità’? Ci si aspetta che noisiamo realmente e seriamente santi? Come vi sentitequando qualcuno vi chiama ‘santo’? A essere veri,molti di noi non credono, in pratica, che la santità siapossibile per noi. Ma noi siamo chiamati da Dio allasantità di vita! Se è così, e se raggiungere la santitàsia al di là della nostra forza naturale (lo è certamen-te), allora ne consegue che Dio stesso deve darci laluce, la forza, e il coraggio per compiere il compitoche richiede da noi. Ed egli certamente ci darà la gra-zia di cui abbiamo bisogno. Se non diventiamo santi,è forse perché non ci serviamo del dono di Dio…

Noi sappiamo che l’immagine stereotipata deisanti presentataci in racconti, immagini o dipinti, èspesso abbastanza irreale. Sono spesso dipinti comese fossero esenti da tentazioni oppure non avesserodifficoltà con esse; hanno sempre pronta una rispostaassoluta ed eroica; si gettano nel fuoco, in acquaghiacciata, in cespugli spinosi piuttosto che trovarsiin occasione di peccato; baciano le piaghe del lebbro-so; sono senza umorismo e sentimenti; senza interes-se per le vita comune della gente. Questo ci lasciacon la sensazione che ciò non faccia per noi ... siapraticamente impossibile!

La chiamata a essere ‘perfetti’ non è per non avereimperfezioni; piuttosto è una chiamata a essere pie-namente umani. Così, la santità non è questione diessere meno umani, ma più umani di altri. Questosignifica che una persona ha una più grande capacitàdi attenzione, sofferenza, comprensione, compassio-ne, e anche di umorismo, gioia, meraviglia e gradi-mento di tutte le cose buone e belle della vita.

un “cammino di perfezione” falso o presunto(sforzarsi di essere angeli piuttosto che esseri umani,distruggere valori umani proprio perché sono umani,separarsi dagli altri) è un peccato contro la fede

“tutti i discepoli cristiani, ma specialmente noireligiosi, siamo chiamati ad essere luce delmondo. si suppone che siamo luce a noi stessi eagli altri”

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5BIP n. 37 - 2-2015

LA CURIA INFORMA

nell’Incarnazione. Mostra disprezzo dell’umanità percui Cristo non esitò a morire sulla croce.

La santità presuppone, prima di ogni educazione eformazione cristiana, emozioni umane sane e ordina-te: la grazia cresce sulla natura non sopprimendo ilnostro istinto umano, ma guarendolo e elevandolo aun livello spirituale. Ci deve essere sempre nella vitacristiana uno spazio giusto per emozioni sane, spon-tanee. Le vediamo all’opera nella umanità di Cristostesso. Egli mostrò sempre una umani-tà sensibile e calorosa nei rapporti.Così anche, noi che vogliamo imitareCristo dobbiamo imparare a viverecosì, non imponendoci un duro e vio-lento controllo/ soppressione dellenostre emozioni, ma permettendo chela grazia formi e sviluppi la nostra vitaemozionale in servizio della carità(amore).

Ora, come raggiungiamo tutto que-sto? É naturale desiderare un metodosemplice per risolvere tutti i problemispirituali. Suppongo che c’è sempre ildesiderio e la speranza in noi che l’es-senza della perfezione cristiana, o“come diventare santo/a”, sia presenta-to in poche formule chiare, cioè fa’questo, segui queste tappe e diventeraisanto/a. Ma la ‘santità’ non può essereraggiunta facilmente seguendo qualchesemplice formula – eccetto vivere ilvangelo, cioè ascoltare la Parola di Dio e agiresecondo essa. Così, mentre è abbastanza chiaro chesiamo chiamati alla ‘santità’, a ‘essere perfetti’, ementre sappiamo che la perfezione/santità consistenell’ “osservare il comandamento di Cristo di amarcil’un l’altro come Lui ci ha amati”, ancora ciascuno/adi noi deve portare a compimento la sua salvezza nelmistero e spesso nella confusione della propria vitapersonale. facendo questo, ogni persona concreta-mente esprime una nuova ‘via’, una nuova ‘santità’che è tutta sua, perché ciascuno di noi ha una voca-zione unica e peculiare a riprodurre la somiglianza diCristo in un modo che non è proprio lo stesso dichiunque altro, perché due di noi non sono per nien-te simili.

Il concetto/immagine che abbiamo di Dio è moltoimportante nella nostra ricerca della santità e dellaperfezione. Se crediamo che Dio è veramente il Padreche ci ama, se possiamo accogliere realmente la veri-tà del suo infinito e compassionevole interesse pernoi, se crediamo che ci ama non perché siamo degnima perché abbiamo bisogno del suo amore, allorapossiamo progredire con fiducia. Non saremo scorag-giati dalle nostre debolezze e sbagli. un’immaginesbagliata di Dio, tuttavia, causerà difficoltà grandi nelnostro vivere la vita Cristiana. Allora, dobbiamocominciare col credere che Dio è nostro Padre.

Altrimenti non saremo capaci di affrontare le diffi-coltà del cammino cristiano della perfezione. La san-tità riguarda l’unione con Dio “in Cristo”…

Infine, se dobbiamo ascoltare la chiamata alla san-tità, allora dobbiamo imparare a fermarci e starefermi. Questo è cruciale. Quello che il nostro tenta-tivo di fermarci e stare fermi rivela alla maggior partedi noi è che siamo di corsa; siamo in avanti rispetto anoi stessi, incapaci di rimanere in un punto…

Così, seguendo la chiamata alla santità, dobbiamoimparare a rallentare, a fermarci e restare fermi.Dobbiamo crescere nell’apprezzamento di una vita disolitudine: stare solo con Dio e me stesso.

S. Paolo della Croce disse: “La solitudine fisica èuna buona cosa quando è unita alla preghiera e auna vita santa, ma molto più di questo, è la solitudi-ne del cuore a essere il deserto interiore in cui ilvostro spirito può diventare totalmente immerso inDio, e può ascoltare e gustare le parole di vita eter-na.”

________________________

Omelia alla Messa di chiusura del Sinodo

fratelli miei, siamo qui, alla chiusura di questoSinodo, per esprimere il nostro grazie a Dio per la suagrazia, per l’averci accompagnato e illuminato inquesto evento a cui abbiamo partecipato con fran-chezza e libertà, cercando sempre di esser continua-mente rinnovati, così da poter vivere ancor più auten-ticamente la nostra vita e missione nella Chiesa comePassionisti.

In questi giorni, ognuno ha incontrato l’altro, cisiamo reciprocamente confrontati, abbiamo pregatogli uni con gli altri, ci siamo ascoltati reciprocamen-te, imparando gli uni dagli altri, mostrandoci a volte

“L’amore è l’elemento centrale nella santità cristiana … Non èsufficiente che l’albero rimanga vivo; esso deve ancheprodurre frutti”.

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P. Joachim Rego, Superiore Generale, e SirMichael Ogio, Governatore Generale dellaPapua Nuova Guinea.

l

in accordo, altre in disaccordo, talvolta lottando gliuni con gli altri per le limitazioni imposte dall’uso dilingue diverse o magari a motivo di una storia passa-ta non ancora rappacificata, però sempre con il rispet-to per chi siamo e con uno spirito di solidarietà e dicompassione.

Nell’aprire questo Sinodo Generale, esprimevofortemente la speranza che il nostro raduno fosse nonsoltanto un incontro d’affari, ma un evento della fede,tale da poter avere, si spera, un effetto trasformantesul nostro servizio di guida e autorità nellaCongregazione, attraverso il ricordarci della chiama-ta alla santità in una vita comunitaria e della nostramissione evangelizzatrice.

Il lavoro di questo Sinodo ci ha portato ariflettere su molti temi connessi alla nostra vita: lavita comunitaria e la fraternità, l’evangelizzazione, laformazione, l’inclusione, la giustizia ed equità, lasolidarietà, l’ospitalità e la compassione. Tenendopresente il tema scelto per il nostro Sinodo (vitaPassionista: la chiamata alla santità in comunità perl’evangelizzazione), in questi giorni ci siamo sentitiprovocati a riflettere su tutte queste sotto-tematichealla luce della nostra chiamata alla santità di vita,cioè alla luce di come noi viviamo secondo lo stile diDio, lo stile del vangelo di Gesù nella preghiera enella spiritualità; alla luce di come mettiamo in prati-ca la volontà di Dio, specialmente nel modo in cuimanifestiamo il rispetto per la vita, promuoviamol’integrità del creato e pazientemente promuoviamorelazioni sane con tutti; e alla luce della testimonian-za che diamo come Passionisti nella comunità per lamissione di proclamare la Parola della Croce.

Mi piace credere che, dopo questo Sinodo, voiporterete a casa ai vostri fratelli e sorelle di comuni-tà e di missione, come dono, una speranza rinnovatae un’energia positiva. É vero che a volte ci sono così

LA CURIA INFORMA

tante delusioni, episodi che ci svuotano di energia esituazioni negative con cui confrontarsi … e tantospesso non riusciamo a trovare soluzioni soddisfa-centi. Ma “siate pronti perché il figlio dell’uomoverrà ad un’ora che non conoscete”.Sorprendentemente, una partenza con slancio e unnuovo inizio sono sempre possibili!

________________________

Onorificenza Civile in Papua Nuova Guinea.

Domenica 21 giugno 2015, P. Joachim, SuperioreGenerale, ha ricevuto l’onorificenza di “Compagnodell’Ordine della Stella della Melanesia” (CSM). LaMedaglia è stata conferita dal Governatore Generaledella Papua Nuova Guinea, Sir Michael Ogio, a con-clusione della Messa nella chiesa di S. Giuseppe aboroko, dove il Sir Michael fu un tempo parrocchia-no quando P. Joachim era parroco. Erano pure pre-senti alla cerimonia l’ex-primo ministro Gran CapoSir Michael Somare. Si tratta della terza più alta ono-rificenza della Papua Nuova Guinea e raramenteviene concessa a dei leader religiosi. P. Joachim èstato premiato con questo onorificenza per il suo ser-vizio alla comunità come sacerdote cattolico nellacura pastorale tra i Sepik e le comunità della CapitaleNazionale e nella formazione dei Religiosi indigenidella Congregazione dei Passionisti.

“santità significa che uno ha una capacitàmaggiore di preoccuparsi, di soffrire, di capire,di provare simpatia e anche di buon umore, digioia, di stupore, di apprezzamento del bene edelle cose belle della vita”.

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7BIP n. 37 - 2-2015

LA CURIA INFORMA

Missionari della

Misericordia

I Passionisti e l’anno santo della Misericordia

P. Antonio María Munduate LarreaConsultore Generale

Il termine “missionari” che uso nel titolo di que-st’articolo (“Missionari della Misericordia”), nonsi riferisce ad alcun specifico Istituto religioso (1);

piuttosto si tratta di quei “missionari della misericor-dia” che saranno inviati da Papa francesco nellaQuaresima del 2016, nel corso dell’Anno Santo dellaMisericordia. Il ministero di questi missionari è asso-ciato con la richiesta che si organizzino “missioni alpopolo” in ogni diocesi nella speranza che questi“missionari” vi proclamino la gioia del perdono (2).

L’intento di questo articolo è di essere un invito anoi, passionisti, a considerare la nostra vocazione emissione dentro la cornice della misericordia, che èstata storicamente presente nei nostri ministeri, spe-cialmente nella predicazione delle missioni popolarie nella celebrazione del sacramento della riconcilia-zione.

Riconciliazione e Misericordia.Il concetto di misericordia va unito a quello di

peccato e di perdono: “Dinanzi alla gravità del pec-cato, Dio risponde con la pienezza del perdono. Lamisericordia sarà sempre più grande di ogni pecca-to, e nessuno può porre un limite all’amore di Dioche perdona.” (3) La parola “misericordia” può esse-re definita come “un attributo di Dio, per la cui virtùegli perdona i peccati e le miserie delle sue creatu-re”. Come ben sappiamo, questo perdono e miseri-cordia di Dio sono offerte a noi, in particolare, attra-verso il Sacramento della Penitenza eRiconciliazione: “Quelli che si accostano alSacramento della Penitenza ricevono dalla miseri-cordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui…”.(4)

Il testo del prefazio della Penitenza del Messale inlingua spagnola coglie in modo bello questa esperien-za di misericordia, perdono e riconciliazione:“All’uomo naufrago a causa del peccato, con ilsacramento della riconciliazione tu apri il porto

della misericordia e della pace, in Cristo morto erisorto. Con la potenza del tuo Spirito, hai offertoalla Chiesa, santa e allo stesso tempo bisognosa dipenitenza, una seconda tavola di salvezza dopo ilBattesimo, per rinnovarla incessantemente e radu-narla nel banchetto festivo del tuo amore”.

Missionari, portatori della misericordia di Dio.Il riferimento a una “seconda tavola di salvezza”

offerta al peccatore richiama alla mente l’immaginedel bagnino che rimane sulla spiaggia e aiuta ibagnanti, vigilando su di loro, e quando avverte unpericolo, corre verso la persona e lancia un salvagen-te, un galleggiante, cui aggrapparsi così da non peri-re. Papa francesco suggerisce questa immagine nellabolla Papale per il Giubileo della Misericordia quan-do dice: “Si chieda [ai missionari della misericordia]di celebrare il sacramento della Riconciliazione peril popolo, perché il tempo di grazia donato nell’AnnoGiubilare permetta a tanti figli lontani di ritrovare ilcammino verso la casa paterna … La parola del per-dono possa giungere a tutti e la chiamata a speri-mentare la misericordia non lasci nessuno indifferen-te.” (5)

Da un punto di vista passionista, questo è stato illavoro apostolico della nostra Congregazione nell’ar-co della storia. La predicazione della missione avevacome obiettivo di chiamare gli uditori alla conversio-ne e incoraggiare coloro che si erano già convertiti aperseverare nel cammino della santità. Paolo dellaCroce era cosciente che la fondazione dellaCongregazione nella Chiesa era opera del “Padredelle Misericordie”, del “Dio misericordiosissimo”(6) e perciò la vita e l’apostolato dei religiosi dovevaessere una risposta a questa misericordia del Signore,offrendola a tutti coloro che beneficiavano del nostroapostolato. “Non trascureranno alcun mezzo e adot-teranno ogni sforzo per procurare la conversionedelle anime, con missioni, catechismi, predicazioni,

Logo Ufficiale del Vaticano peril Giubileo della Misericordia.

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LA CURIA INFORMA

meditazioni, esercizi spirituale … e con ogni sorta diministero apostolico”. (7)

Il frutto del lavoro apostolico era conseguito quan-do il processo di conversione portava il penitente allacelebrazione del sacramento della penitenza, e quindialla Santa Comunione. Perciò una dei lavori piùimportanti nelle missioni era l’ascolto delle confes-sioni. “Questo lavoro snervante [dell’ascoltare leconfessioni], compiuto con cura e senza precipitazio-ne, rappresentava il mezzo più importante per la for-mazione della coscienza delle persone ben disposte.Con le facoltà speciali di cui i missionari eranomuniti, potevano anche risolvere casi difficili e assol-vere da eventuali scomuniche incorse. Ciò animavala gente.” (8)

Durante la predicazione delle missioni, isacerdoti incontravano persone che spesso vivevanoin situazioni irregolari. Era per questo motivo che imissionari ricevevano facoltà straordinarie per esserin grado di rimediare a queste situazioni sempre checi fossero le condizioni richieste perché questo avve-nisse. Con il tempo, queste facoltà passarono anchead altra attività apostoliche: “Tutti i privilegi (9) efacoltà, per quanto riguarda l’assoluzione o ladispensa, che sono concesse a noi in tempo di missio-ne, possono anche essere applicate agli EserciziSpirituali, Novene, Tridui e qualunque predicazioneprolungata”. (10)

Possiamo affermare che i sacerdoti della nostraCongregazione sono stati, usando le parole di Papafrancesco, davvero “missionari della misericordia”.Avvicinandoci alla celebrazione del terzo centenario

della nostra Congregazione (2020)questa missione continua. La pre-dicazione delle missioni parroc-chiali e la celebrazione del sacra-mento della Riconciliazione sonoancora delle forme di apostolatodella nostra Congregazione (11) ele facoltà che ci sono state conces-se, sono ancora vigenti.

Il privilegio o facoltà di asso-luzione (12)

“I confessori della nostraCongregazione, con licenza diascoltare le confessioni a normadel Diritto, possono assolvere inforo interno dalle censure riserva-te dal diritto comune al Vescovo oall’Ordinario”. (13)

Questo era un privilegio con-cesso ai Gesuiti da Paolo III (3giugno 1545) ed esteso a tutti gliIstituti regolari. Neppure ilConcilio di Trento o laCostituzione “Apostolicae Sedis”di Pio IX (12 ottobre 1869), cheridussero il numero di censure“latae sententiae” e riordinarono la

materia, revocarono mai tale privilegio. Il nostroIstituto ricevette tale privilegio per concessione. (14)Con la sua autorità apostolica, Papa Pio X il 18 mag-gio 1907 confermò i nostri privilegi e facoltà, nellaforma in cui erano stati pubblicati dal Padre bernardoSilvestrelli nel 1882, come se fossero stati concessi anoi direttamente. Allo stesso tempo il Papa sanavaogni possibile difetto, vizio o decadenza dei medesi-mi (15).

Nell’attuale Codice di Diritto Canonico, cin-que censure sono riservate alla Santa Sede (16). Tuttele altre censure “latae sententiae” – tre di scomunica(17), cinque di interdetto (18) e cinque di sospensio-ne “a divinis” (19) – non sono più riservate alla SantaSede, ma son piuttosto riservate all’Ordinario locale.I nostri religiosi, per privilegio, possono dispensarein foro interno da quelle censure che sono riservateall’Ordinario locale. In pratica, i nostri religiosihanno gli stessi poteri del Penitenziere di unaCattedrale. (20)

Condizioni.Come si è indicato sopra, l’assoluzione si riferisce

solo al forum interno, sacramentale o extra-sacra-mentale, il forum della coscienza, sotto determinatecondizioni. Da parte del penitente, devono essererispettate le condizioni per la celebrazione del sacra-mento della Riconciliazione. Per ciò che riguarda ilsacerdote, egli deve avere sempre non solo il poterederivante dall’Ordinazione – supposta sempre la ido-neità e l’attitudine, c. 970 – ma anche la facoltà diesercitarlo per i fedeli cui dà l’assoluzione. Senzaquesta licenza o facoltà, l’assoluzione non è valida

“Non trascureranno alcun mezzo e adotteranno ogni sforzo perprocurare la conversione delle anime, con missioni, catechismi,predicazioni, meditazioni, esercizi spirituale … e con ogni sorta diministero apostolico”

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(c.696) e chi la dà, incorre nelle conseguenze dell’in-terdetto e della sospensione che si son prima citate.Penso che questa sia una materia molto delicata, cuipurtroppo non sempre si presta la debita attenzione.

Sebbene non sia oggetto di quest’articolo, sideve ricordare che il Superiore di un Istituto religio-so può concedere a ogni sacerdote (incluso, natural-mente, quelli della propria Congregazione) la facoltàdi ascoltare le confessioni dei suoi membri e di quel-li che vivono giorno e notte nella casa. Concedere lafacoltà di esercitare questo ministero fuori della casao con chi non dimora nella casa, spetta all’Ordinariolocale (c. 969).

I membri degli Istituti religiosi acquisiscono undomicilio quando sono nella casa cui sono stati asse-gnati (N.b. una residenza non è una casa canonica),e un quasi - domicilio nel loro luogo di residenza (nelcaso intendano restare lì per almeno tre mesi, secon-do il c. 102 § 2, c. 103). Il domicilio comporta laappartenenza a una parrocchia e a una diocesi. Ognidiocesi ha i propri regolamenti riguardanti queisacerdoti che non hanno il loro domicilio dentro ipropri confini. Normalmente si richiede che se unorisieda lì per più di tre mesi (quasi - domicilio), ilsacerdote debba chiedere le corrispondenti facoltàministeriali dal vescovo diocesano.

Un tempo di speranza?La proclamazione del Giubileo della

Misericordia, lanomina di “missio-nari della miseri-cordia” con poteristraordinari e l’or-ganizzazione dimissioni diocesane“per la gente” pos-sono farci sentiremolto ottimisti.Possiamo anchepensare: “Questo èproprio quello checi voleva! Eccoqua i Passionistiche possonorispondere a que-sta iniziatica eoffrirsi per portareavanti questo lavo-ro apostolico!”.Non voglio svuo-tare di valore ognievento pianificatoo buttare un sec-chio di acqua gela-ta sulle iniziative,ma ho paura chetutto questo possa essere meramente un bellissimomiraggio che ci permetterà di continuare a sognare suciò che eravamo e su ciò che avremmo potuto fare.

Da un lato, organizzare una missione prende

LA CURIA INFORMA

tempo e il Giubileo inizia solo tra pochi mesi. C’èanche la realtà della capacità molto limitata dellanostra Congregazione oggi di rispondere alle possibi-li richieste di missioni e pure c’è una impreparazionedi molti religiosi per questo ministero.

D’altro canto, adesso ci sono una diversa sensibi-lità e comprensione della “missione popolare”.Quando nel 2007 la quinta Conferenza Generale deivescovi dell’America Latina e dei Caraibi convocòuna “missione continentale”, sperimentammo ilmedesimo entusiasmo. Insieme con i missionariRedentoristi, vincenziani e Monfortani, io stesso par-tecipai a un laboratorio organizzato dalla ConferenzaEpiscopale della Colombia per preparare il lavoro perquesta missione. Tutto però finì lì. una missione inColombia di solito è affidata ai laici, cioè agli agentipastorali delle parrocchie. Questo fu l’approccionella maggioranza delle nazioni Latino-americane.

Diversi mesi fa ebbi l’opportunità di compiere lavisita canonica alle nostre comunità del nord e centroItalia e notai la stessa situazione: si prepara un grup-po di laici di una parrocchia così che essi possanoandare in missione nella parrocchia vicina. Per i reli-giosi che vivono nella diocesi, non è facile integrarsiin questo sistema di lavoro e per i religiosi che nonvivono nella diocesi, è pressoché impensabile.Sembrerebbe che non c’è spazio per il nostro aposto-lato tradizionale nelle strutture apostoliche diocesane

attuali.Potrebbe essere utile per noi fare una valutazione

alla fine dell’Anno giubilare: quanti Passionistisaranno stati nominati “Missionari della

tenemos que pensar que el año santo de la Misericordia es una oportunidad,una llamada a reavivar en cada uno de nosotros las dimensiones fundamentalesde nuestra vocación y misión como Pasionistas.

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Misericordia”? Quante “missioni popolari” sarannopredicate nel contesto dell’Anno della misericordia?Quanti dei santuari affidati ai Passionisti saranno statidesignati come luoghi giubilari?

Conclusione.In conclusione, indipendentemente dalla risposta

alle questioni precedenti, dobbiamo considerarel’Anno Santo della Misericordia un’opportunità, unachiamata a ridestare in ciascuno di noi le dimensionifondamentali della nostra vocazione e missione diPassionisti: l’essere sempre Missionari diMisericordia. Dobbiamo avere sempre “viscere” dimisericordia, avere come Gesù, il “cuore” di Dio:tenerezza per la gente, specialmente per gli esclusi, ipeccatori e i malati. Dobbiamo vivere la misericordiae la compassione, la vicinanza e la prossimità, l’acco-glienza, l’ascolto, il consiglio … in tutte le circostan-ze della nostra vita, ma specialmente nell’ammini-strazione del sacramento della Riconciliazione (23).All’uomo, naufrago a causa del peccato, con ilsacramento della riconciliazione si apre il portodella misericordia e della pace, in Cristo morto erisuscitato.

In un incontro con i preti di Roma, così come inmolte altre occasioni, Papa francesco ha detto cheegli pensa la Chiesa come un “ospedale da campo” ei cristiani, specialmente i sacerdoti e i consacrati,come quelli che sanno avvicinarsi, inginocchiarsi difronte ai feriti e sanno curarli. Non è forse proprioquesta la nostra vocazione e missione? (24)

_______________________________

San Paolo della Croce Martire del confessionale

[Il seguente brano è tratto da “San Paolo dellaCroce” di Enrico zoffoli, C.P. biografia del Santopubblicata a cura dei Passionisti di Puglia e Calabriaa Manduria nel 1975 in un solo volume, p. 271]

fondamentale l’importanza da lui attribuita allaconfessione, ove appunto poteva concludersi in modoaltamente positivo la vasta e delicata azione missio-naria. Perché ciascuno potesse accedervi, organizza-va le cose con ammirevole previdenza: non c’eraluogo né tempo in cui ciò non fosse possibile - edanzi agevole - per tutti, compresi i banditi, che dove-vano approfittare della notte per non cadere nellemani della giustizia. Il servizio era perfetto; ma ilconfessionale del Santo, generalmente, era il piùaffollato.

Molti arrivano anche da «lontani paesi», aggra-vandogli terribilmente il lavoro. Ogni giorno potevarestare inchiodato ad ascoltare tutti dalle dieci alledodici ore... Era paziente, soave, illuminato; noncerto di «manica larga», ma inesauribilmente com-prensivo, perché coglieva nel segno e andava drittoall’essenziale di una verace trasformazione interiore.

In particolare, sapeva imporre penitenze possibi-lissime, tali da compiere la duplice funzione espiatri-

ce e medicinale, mirando in ultima analisi a ristabili-re dei rapporti con Dio, che spesso superavano ilsemplice ricupero della grazia, aprendo alle anime lepiù ardue vie dell’eroismo.

I penitenti, quando si partivano da lui, sembrava-no persino trasfigurati in volto. un poverino, presodalla contrizione, cominciò a picchiarsi il petto conuna pietra, e lo faceva con tal violenza che si sarebbeucciso se Paolo non l’avesse trattenuto. un altrosvenne ai suoi piedi... Casi drammatici, che dimostra-no quanto incisiva, sconvolgente, fosse l’azione di unmissionario dotato di tutti i carismi dell’ideale «ope-raio evangelico».

______________(1) Nell’edizione 2013 dell’Annuario Pontificio non

c’è alcun Istituto che porti il nome di “Missionari dellaMisericordia”. Ci sono cinque congregazioni religiosemaschili che hanno un riferimento alla misericordia nelloro titolo: i fratelli della Misericordia (f.M.M.); i fratellidella Misericordia di Maria Ausiliatrice (f.M.M.A.); ifratelli di Nostra Signora della Misericordia (f.D.M.); ifigli dell’Amore Misericordioso (f.A.M.) e i Sacerdoti

"confessionale usato da s. Paolo della crocenella cattedrale della "assunta" in orbetello(Gr)" foto da: John Pole

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(13) “Confessarii Congregationis nostræ, ad normamiuris pro confessionibus approbati, in foro interno tantumabsolvere possunt pænitentis a censuris iure commnuniEpiscopo seu Ordinario reservatis”. Antonio Calabrese,C.P., 445.

(14) Cf. Clemente XIv, Bulla Supremi Apostolatus,§11.

(15) Cf. Antonio Calabrese CP, pp. 441-445.(16) 1. violazione delle Sacre Specie (c. 1367); 2.

Attacco fisico al Romano Pontefice (C. 1370 §1); 3. unprete che attenta all’assoluzione del suo complice di unpeccato contro il sesto comandamento (C 1378 §1 con C.977); 4) Consacrazione episcopale illecita (c. 1382); 5)violazione del sigillo confessionale (c. 1388).

(17) 1. Apostasia, eresia o scisma (C. 1364 §1); 2. unapersona che procura un aborto completo ( C. 1398) e 3.Chiunque registri le confessioni, reali o finte, la propria oquella di un altro, con ogni mezzo tecnico, o registrando edivulgando nei mezzi di comunicazione sociale di qualco-sa che il confessore o il penitente hanno detto in una con-fessione, reale o finta, la propria o quella di altri (Decretodella Congregazione della Dottrina della fede, 23 settem-bre 1988. AAS 1988, p. 1367).

(18) 1) Attacco fisico a chi possiede il carattere episco-pale (C. 1370 §2); 2) una persona che attenta alla celebra-zione della azione liturgica del sacrificio eucaristico nono-stante non sia promosso all’ordine sacerdotale (C. 1378 §2n.1); 3) una persona che, nonostante incapace di darevalidamente l’assoluzione sacramentale, attenta di impar-tirla o che ascolta la confessione sacramentale (C. 1378§2, n.2); 4) una persona che falsamente denuncia di fron-te ad un superiore ecclesiastico un confessore per il delit-to menzionato nel can. 1387 (C. 1390 §1); 5) un religiosoprofesso perpetuo che non è chierico e che attenta almatrimonio, anche se solo civilmente (C. 1394 §2).

(19) Il chierico che: 1) attenta fisicamente contro unvescovo incorre nell’interdetto latae sententiae e anchenella sospensione latae sententiae (C. 1370 §2); 2) Attentaall’azione liturgica del sacrificio eucaristico nonostantenon sia promosso all’ordine sacerdotale (C. 1378 §2, N.1);3) non potendo amministrare validamente l’assoluzionesacramentale, prova a darla, o ascolta una confessionesacramentale (C.1378 §2. N. 2); 4) una persona che falsa-mente denuncia di fronte ad un superiore ecclesiastico unconfessore per il delitto menzionato nel can. 1387(C. 1390 §1); 5) a un vescovo che, contro quanto prescrit-to dal can. 1015, ordina senza le legittime lettere dimisso-rie qualcuno che non è un suo soggetto viene proibito perun anno di conferire l’ordine (C. 1383).

(20) cf. Lettera riguardante questo tema di P. umbertoPalmerini CP, Segretario Generale.

(21) Avranno anche la facoltà di assolvere peccati chesono riservati alla Sede Apostolica, “Bolla di Indizione delGiubileo Straordinario della Misericordia”.

(22) v Conferenza dei vescovi dell’America Latina edei Caraibi, Documento di Aparecida, nn. 362.551.

(23) Cf. francesco, Incontro con i sacerdoti di Roma:Misericordia significa soprattutto guarire le ferite, Roma,6/03/2014

(24) Cf. C. 65: Proclamiamo la passione di Cristocome una realtà che è presente nella vita di coloro chesono “crocifissi”.

LA CURIA INFORMA

della Misericordia (C.P.M.). Esiste anche un IstitutoSecolare laicale (Servi della Divina Misericordia) e più di50 Istituti femminili che in una maniera o l’altra fannoriferimento alla ‘misericordia’; la maggioranza di essi è dispiritualità mariana, relativi alla Nostra Signora dellaMisericordia.

(2) Cf. francesco, “Bolla di Indizione del GiubileoStraordinario della Misericordia”, n. 18.

(3) Ibid. n. 3.(4) “Catechismo della Chiesa Cattolica”, n. 1422; LG

11.(5) francesco, “Bolla di Indizione del Giubileo

Straordinario della Misericordia”, n. 18-19.(6) Cf. “Notizie” 1747, §1 e “Notizie” 1762 §2 [le si

trova in Studi di Storia e Spiritualità passionista, n. 1.](7) “Notizie” 1762, §22.(8) fabiano Giorgini, Storia della Congregazione della

Passione di Gesù Cristo, vol. I, p. 455.(9) C. 76, §1. “Il privilegio, ossia una grazia in favore

di determinate persone, sia fisiche sia giuridiche, accorda-ta per mezzo di un atto peculiare, può essere concesso dallegislatore come pure dall’autorità esecutiva cui il legisla-tore abbia conferito tale potestà. §2. Il possesso centena-rio o immemorabile induce la presunzione che il privile-gio sia stato concesso.

(10) Per tutto ciò che concerne il tema dei privilegivedi il libro di P. Antonio Calabrese CP, “Diritto partico-lare e privilegi dei Passionisti”, Rome, 1992, pp. 439-558. . “Omnibus privilegiis et facultatibus, quoad absolu-tionem aut dispensationem, pro tempore Missionum nobisconcessis, uti possumus etiam in Exercitiis, Novenis,Triduis vel alia quacumque continuata prædicatione”.Ibid. 451.

(11) Cf. “Costituzioni”, n. 7 e “Regolamenti Generali”,n. 33.

(12) Antonio Calabrese CP, pp. 445-456.

“Non trascureranno alcun mezzo e adotterannoogni sforzo per procurare la conversione delleanime, con missioni, catechismi, predicazioni,meditazioni, esercizi spirituale … e con ognisorta di ministero apostolico.”

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Ho letto con grande piacere l’ultima enciclica diPapa francesco: “Laudato Sii, sulla cura perla casa comune”. Mi sono anche reso conto

che ci sono alcuni punti che sono chiaramente“passionisti”, nel senso che appartengonoparticolarmente al nostro carisma e vorreisottolinearli, perché “alcuni cristiani [Passionisti]impegnati e dediti alla preghiera, con il pretesto delrealismo e della pragmaticità, spesso si fanno beffedelle preoccupazioni per l’ambiente. Altri[Passionisti] sono passivi, non si decidono acambiare le proprie abitudini e diventanoincoerenti. Manca loro, dunque, una “conversioneecologica” ... vivere la vocazione di essere custodidell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenzavirtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale enemmeno un aspetto secondario dell’esperienzacristiana. … La crisi ecologica è a anche unachiamata ad una conversione interiore profonda”.(Laudato Si’ [LS], 217)

1. Terminologia PassionistaCiò che più ha colpito la mia attenzione è stato

l’uso di terminologia passionista, per esempio, “unapassione per la protezione del nostro mondo” (LS,216). Il recente Seminario LaboratorioInternazionale della JPIC (maggio 2015) era intitolato:“Passio Christi – Passione per la vita, passione per laTerra”. Anche l’Enciclica parla di “aiutare a vivere conpiù dignità e meno sofferenze” (LS, 112). Ancora, siparla di compassione: “Tenerezza, compassione e preoc-cupazione per gli esseri umani” (91). Ci chiede anche di“crescere in solidarietà, responsabilità e cura basatasulla compassione” (210). L’Enciclica si conclude par-lando dei crocifissi: “Maria … ha compassione dellasofferenza dei poveri crocifissi e delle creature di questomondo sterminate dal potere umano” (LS, 241).

2. JPIC – tre temi inseparabili.La preoccupazione per la natura, la giustizia per i

poveri, l’impegno nella società e la pace interiore sonoinseparabili (LS, 10). “Pace, giustizia e salvaguardia delcreato sono tre questioni del tutto connesse, che non sipotranno separare in modo da essere trattate singolar-mente, a pena di ricadere nuovamente nel riduzionismo”(LS, 92). “Un vero approccio ecologico diventa sempreun approccio sociale, che deve integrare la giustizianelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto ilgrido della terra quanto il grido dei poveri” (LS, 49).

La creazione è un dono e noi non possiamo dispornesecondo il nostro capriccio; piuttosto dobbiamo custo-dirla in modo da dare compimento al piano che Dio hainscritto nella natura. Dobbiamo rispettare la nostra casacomune, la Terra, così come i diritti umani e cosmici diogni forma di vita su di essa, contrastando la cultura del-l’esclusione e dello spreco. Pace, giustizia e la protezio-ne del creato sono compiti inseparabili.

“Oggi l’analisi dei problemi ambientali è inseparabi-le dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi,urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con sestessa, che genera un determinato modo di relazionarsi

con gli altri ...” (LS, 141). “Un’ecologia integrale èinseparabile dalla nozione di bene comune…” (LS,156). In “Laudato Si’” oltre al grido della terra, si perce-pisce anche il grido dei poveri, nel senso che entrambiquesti gridi sono inseparabili. Ognuno dovrebbe insiste-re nel “proteggere la natura [e] difendere i poveri” (LS,201).

“L’intima relazione tra i poveri e la fragilità dellepiante”: coloro che alla fin fine soffrono per le aggressio-ni ambientali sono le popolazioni e le nazioni più pove-re. Ogni approccio ecologico ha bisogno di incorporareuna prospettiva sociale che tenga in conto i diritti fonda-mentali dei poveri e degli svantaggiati. (…) Da solo, ilmercato non è in grado di garantire uno sviluppo umanointegrale e l’inclusione sociale. (LS, 109).

La terra non è proprietà di pochi, che la possano sfrut-tare a spese di altri; piuttosto è un bene che appartiene atutti. “…com’è possibile che si pretenda di costruire unfuturo migliore senza pensare alla crisi ambientale e allesofferenze degli esclusi”. (LS, 13)

3. Ecologia Integrale“Tutto è connesso” (LS, 16; 91; 117; 138; 240) è una

frase che è ripetuta cinque volte nella Enciclica.“Tutto è in relazione” (LS 70, 92, 120, 142) “Tutto è

intimamente in relazione” (LS, 137) è un’espressionecontinuamente ripetuta perché è un concetto chiave dellaecologia integrale.

Ogni cosa è in relazione e una cura genuina per lenostre vite e per la nostra relazione con la natura è inse-parabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltàagli altri (LS, 70). Se tutto è in relazione “noi esseriumani siamo uniti come fratelli e sorelle in un meravi-glioso pellegrinaggio, legati dall’amore che Dio ha perciascuna delle sue creature e che ci unisce anche tra noi,con tenero affetto, al fratello sole, alla sorella luna, al

P. Jesús María ArtistínSegretario Generale per la Solidarietà e Missione.

Una paSSione per La CUra deL Mondo

“La terra non è la proprietà di pochi che la sfruttanoa spese degli altri; piuttosto è un bene che appartienea tutti”.

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LA CURIA INFORMA

fratello fiume e alla madre terra.” (LS, 92)Papa francesco nota che un’ecologia umana e cristia-

na devono essere profonde e universali, senza escluderenessuna persona o senza impedire alcuna forma di vita.“Ogni violazione della solidarietà e della amicizia civi-le ferisce l’ambiente” (Caritas in veritate, 51).

Ciò di cui c’è bisogno, per come lo percepiscefrancesco, è una visione integrale che sia capace disituare i problemi ambientali dentro il contesto umano,storico e sociale e a questo fine è necessaria la coopera-zione di tutte le nazioni. Dovremo discutere e raggiunge-re accordi che siano poi mantenuti da tutte le parti. Sarànecessaria una comprensione della politica che ammettaqualcosa tanto difficile quanto la necessità della riduzio-ne dell’inquinamento nei paesi ricchi così come lo svi-luppo delle altre nazioni e di quelle povere. Ci dovràessere un dialogo tra i differenti campi della scienza, eanche un dialogo tra i differenti gruppi ecologisti. “Lagravità della crisi ecologica esige da noi tutti di pensa-re al bene comune e di andare avanti sulla via del dialo-go che richiede pazienza, ascesi e generosità…” (LS,201)

4. Spiritualità ecologica.vi invito in modo speciale a leggere l’ultimo capito-

lo, il sesto, riguardante la spiritualità ecologica. Nondovrebbe essere trascurato.

“Il tema del degrado ambientale* chiama in causa icomportamenti di ognuno di noi” (LS, 206) “Quandosiamo capaci di superare l’individualismo, si può effet-

tivamente produrre uno stile di vita alternativo e diven-ta possibile un cambiamento rilevante nella società.”(LS, 208) Optare per un altro stile di vita è il primopasso verso una spiritualità ecologica.

È molto nobile che si assuma il compito di prendersicura del creato con piccole azioni quotidiane ed è mera-viglioso che l’educazione sia capace di motivare le per-sone ad adottare un certo stile di vita. Per esempio, sipossono usare vestiti pesanti invece di accendere ilriscaldamento. Inoltre, si possono spegnere le luci quan-do non sono necessarie, evitare lo spreco di acqua, usaredi meno le auto e camminare di più o usare il trasporto

pubblico; oppure condividere lo stesso veicolo con piùpersone, i rifiuti separati, la piantagione di piante … (LS,211)

Papa francesco ci invita, citando Giovanni Paolo II,ad una “conversione ecologica globale” (LS, 51). Cispinge ad “assumerci un nuovo stile di vita” al fine dicambiare le strutture finanziarie che hanno causato uncosì grande danno. Ancora di più dobbiamo riappro-priarci della responsabilità degli uni nei confronti deglialtri e nei confronti del mondo. Laudato Si’ dovrebbeispirare il lavoro delle comunità passioniste.

Un tentativo per far emergere consapevolezza.Io spero anche che nei nostri seminari e nelle nostre

case di formazione educheremo i nostri religiosi ad unsenso di austerità responsabile, di riconoscente contem-plazione del mondo, di consapevolezza della fragilità deipoveri e dell’ambiente (LS, 214).

la responsabilità di informare ed essere informa-ti:

Scoprire motivazioni profonde: usando le paroledella fede e della spiritualità. La conversione ecologicarichiede che i credenti lascino “emergere tutte le conse-guenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con ilmondo che li circonda” (LS, 217). “[Possano] i credentiesser riconosciuti per il loro impegno ecologico che fio-risce dalle loro convinzioni” (LS, 64). Che noiPassionisti possiamo esser riconosciuti per l’impegnoecologico che germoglia dal nostro carisma.

Preghiera permanente quotidiana per tutta la creazio-ne:

“Dedicare un po’ di tempo per recuperare la serenaarmonia con il creato, per riflettere sul nostro stile divita e i nostri ideali, per contemplare il Creatore, chevive tra di noi e in ciò che ci circonda…” (LS, 225) “Noicredenti non possiamo non pregare Dio per gli sviluppipositivi delle attuali discussioni …” (LS, 169).

Non siamo abituati ad un’enciclica che sia molto det-tagliata; tuttavia, semplici gesti quotidiani sono un modoper andare verso una “ecologia integrale”. Attraverso diessi, possiamo superare la logica della violenza, dellosfruttamento, dell’egoismo (cf. LS. 230). Siamo di fron-te ad una forma estrema di “pensare globalmente e agirelocalmente”.

Conclusione: passione per la Terra.“Passione” è una parola molto impegnativa per noi

Passionisti. È la “nostra” parola, una parola passionista.È chiaro che la terra sta soffrendo la sua passione, noi lastiamo crocifiggendo con così tanto inquinamento eabusi … Non ce ne prendiamo cura; l’abbiamo bistratta-ta. Perciò la migliore soluzione alla passione della Terraè la passione per la Terra. Difendiamo quindi la terra el’ecologia seriamente. Assumiamoci con passione(appassionatamente) ogni sforzo per proteggere e difen-dere la Terra. La Terra soffre, ovviamente, e non possia-mo chiudere gli occhi su questa cruda realtà. La nostrarisposta, la risposta migliore, è la nostra passione per laTerra.

* La nostra cultura consumistica ci ha portati al puntodi mettere a rischio le riserve naturali e di convertire ilpianeta in una “immensa montagna di rifiuti” (LS, 21)che ha prodotto come risultato l’inquinamento delleacque e dell’aria, che talvolta è irrespirabile. Questo èaggravato dalle sostanze tossiche del traffico e dellaindustria, che a loro volta stanno alterando l’equilibrioclimatico.

“Prendersi il tempo per recuperare una serenaarmonia con la creazione, riflettendo sul nostrostile di vita e sui nostri ideali e contemplando ilcreatore che vive in mezzo a noi e ci circonda…”(Ls 225)

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zione esauriente dal punto di vista umano e psicolo-gico per i nostri giovani come base per una formazio-ne sana alla vita religiosa e al sacerdozio. Le liturgiequotidiane erano belle e stimolanti. Anche P. JoséLuis Quintero ha presentato alcune riflessioni sualcuni aspetti del carisma passionista e anche questison stati recepiti molto bene dai presenti.

Mi è parso chiaro che questi formatori hannopreso coscienza delle gioie e delle sfide della forma-zione per esperienza diretta. Questo ha permesso lorodi avere una buona comprensione e apprezzamentodei bisogni attuali della formazione. Sulla base dellecondivisioni e delle illuminazioni che ci giungevanocon l’aiuto del facilitatore, abbiamo speso due giorniaggiornando e migliorando il programma di forma-zione della provincia. Questo programma è statoquindi pubblicato ed è un documento molto ben fatto.

A luglio mi sono incontrato con i giovani che sonoall’altro capo del processo della formazione, nelruolo di chi riceve formazione, cioè con gli studentiprofessi. Ancora una volta mi son sentito elettrizzato

dall’essere con dei giovani desiderosi didonare le loro vite a Dio nellaCongregazione. Mi ha davvero moltoimpressionato il loro entusiasmo per lanuova vita abbracciata e il loro vivo desi-derio di andare in aiuto dei crocifissidella loro società.

l’incontro di Santo Domingo è statoil primo incontro per gli studenti profes-si della configurazione di GesùCrocifisso e aveva lo scopo di aiutare nelcreare un senso più forte di appartenenzae di unità della Configurazione.L’incontro è avvenuto nel CollegioS. Gabriele, che è gestito dai Passionistilocali. I giovani professi hanno dormitonei dormitori degli studenti e i più anzia-ni son stati alloggiati nella parrocchia diNostra Signora della Pace. L’incontro erastato organizzato e facilitato dalP. francisco Murray (CONC). AncheP. Augusto Canali, membro delConsiglio generale, ha partecipato.Erano presenti 24 studenti da Porto Rico,Repubblica Domenicana, Messico ebrasile. Purtroppo gli studenti dagli Stati

uniti e dall’Argentina erano impossibilitati a parteci-pare. C’era un affascinante miscuglio di culture, lin-gue ed esperienze. Per l’incontro si è fatto ricorso siaallo spagnolo sia al portoghese e non c’è stato davve-ro alcun grande problema nel capirsi reciprocamente.

vorrei menzionare tre aspetti di questo incontroche mi hanno impressionato. Primo: sebbene questafosse la prima volta che gli studenti si trovavano

Incontri dei Giovani Religiosi delleConfigurazioni SCOR e CJC

P. Martin Coffey (PATR)VISITE All’AMERICA lATINA

Nel corso del 2015 ho avuto il privilegio di visi-tare tre volte l’America Latina. A febbraiosono andato in Ecuador per un incontro dei

formatori della provincia SCOR. In luglio ho parteci-pato al primo incontro degli studenti professi dellaConfigurazione di Cristo Crocifisso nella RepubblicaDominicana. Infine sono andato in Colombia per ilprimo incontro di tutti gli studenti professi della pro-vincia SCOR. È stata la prima volta che ho visitatoquesti paesi.

l’incontro in Ecuador è stato un’esperienza stu-penda per me. È stato il primo incontro con formato-ri cui ho partecipato in qualità di Segretario Generalecon responsabilità per la formazione. finalmente hopotuto percepire che un po’ di carne sta crescendosulle ossa del mio nuovo lavoro. Tutti i formatoridella provincia hanno partecipato al raduno e anche ipromotori vocazionali e il consiglio provinciale.C’erano molta energia ed entusiasmo giovanile inquesto gruppo.

L’incontro era animato nel ruolo di facilitatore dalDr. José Luis Cervera, uno psicoterapista peruvianocon molta esperienza di lavoro con i religiosi, il qualeha sottolineato il bisogno che i formatori usino la loroesperienza umana e spirituale come risorsa primarianel lavoro con i giovani. Ci sono state molte occasio-ni per fare una condivisione delle proprie esperienze.Il Dr. Cervera ci ha inculcato il bisogno di una forma-

incontro in ecuador di tutti coloro impegnati nella Formazionedentro la Provincia scor.

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LA CURIA INFORMA

insieme, la condivisione degli uni congli altri, nel parlare della loro vita edella loro vocazione, è stata fatta inmodo davvero libero e profondo. Sindal principio è stato evidente lo spiritodi fraternità e la gioia di trovarsi tuttiinsieme. Ho potuto percepire il loroentusiasmo e un certo senso di orgoglionell’essere dei giovani passionisti dioggi.

una sera si è tenuta una celebrazio-ne delle differenti culture rappresentatedentro il gruppo. Si sono ascoltate sto-rie delle loro nazioni e soprattutto tuttisi son sentiti aiutati ad apprezzare queiricchi e spesso complessi influssi delloro retroterra che ognuno porta con sédentro la comunità. Abbiamo ascoltatola loro comprensione e il loro apprezza-mento delle sfide che le persone stannoaffrontando nelle loro nazioni e il lorodesiderio di essere a loro servizio.

Ogni giorno abbiamo celebrato la liturgia nellapiccola cappella della scuola. una volta di più si èavuta in quest’occasione un’affascinante espressionedei modi diversi di pregare e di celebrare la liturgia,con grande creatività, colore ed energia.

Questi studenti sono cittadini del mondo moderno.Hanno i cellulari e amano navigare in internet, spe-cialmente per ricevere le notizie da casa. Allo stessotempo hanno una spiritualità calda e vibrante che siesprime in un desiderio reale di servire i poveri.

l’incontro degli studenti professi di SCOR èstato tenuto in Cajicá, fuori bogotá, in Colombia.C’erano 50 studenti insieme con i formatori e con ilconsiglio provinciale. È stata una celebrazione realedella vitalità della nuova Provincia. P. José LuisQuintero (SCOR) ha offerto un contributo moltobuono sul carisma e un sacerdote dello Spirito Santoha parlato delle sfide che la vita religiosa si trova adaffrontare oggi. Gli studenti hanno gustato questicontributi e hanno posto tante domande ed espressomolti commenti dopo ogni presentazione.

Ancora una volta, l’aspetto più impressionante delraduno è stata la condivisione e il calore di uno spiri-to di fraternità. Gli studenti provenivano da moltipaesi dell’America Latina, ma tutti hanno espressouna grande energia ed entusiasmo per la nostra vita emissione. Ci sono due centri principali per la forma-zione degli studenti professi della provincia. uno sitrova in Colombia e l’altro è in El Salvador. Il conte-sto della formazione è molto differente in ognuno diquesti luoghi e questo ha dato agli studenti un carat-tere diverso. Nei due centri, c’è un’accentuazione inuna sana formazione spirituale così come una forteopzione per servire i crocifissi. Si son spese due sera-te nell’ascoltare le relazioni sulla esperienza pastora-le degli studenti. È stato molto stimolante ascoltaretutto quello che hanno fatto specialmente per i giova-ni, per i sofferenti e i poveri.

In entrambi questi incontri c’è stato anche unostupendo spirito di dialogo tra gli studenti e coloro

che sono posti nel ruolo di guide. In Santo DomingoP. Moisés, dal Porto Rico, presidente della configura-zione, ha presentato la storia e lo sviluppo della con-figurazione e ha avuto una buona discussione con glistudenti a proposito delle sfide che la configurazionesi trova ad affrontare e a proposito delle speranze peril futuro. Gli studenti erano molto entusiasti a propo-sito della configurazione e hanno espresso la speran-za per una collaborazione perfino maggiore in futuro.Hanno inoltre mandato un messaggio di solidarietà efraternità al raduno degli studenti in Colombia ehanno espresso la speranza per il futuro che gli stu-denti delle Americhe possano incontrarsi tutti insie-me.

La presenza del Consiglio Provinciale inColombia è stata un segno molto positivo dell’impe-gno della Provincia per la formazione. un interogiorno è stato dedicato al dialogo tra gli studenti e ilconsiglio discutendo le questioni che preoccupano glistudenti e i superiori in un’atmosfera aperta e ami-chevole.

L’impressione durevole che ho avuto da questi treincontri è che le due configurazioni sono molto impe-gnate nel fornire la migliore formazione per i lorogiovani. I giovani stessi possiedono una comprensio-ne profonda del nostro carisma e trovano grandearricchimento in esso per la loro vita personale e illoro spirito missionario. Da parte mia ho loro assicu-rato che la Segreteria per la formazione esiste peraiutar loro e farà tutto ciò che è in suo potere perincrementare e rafforzare la formazione dei nostrigiovani e dei laici. faremo tutto quello che potremoper fornire ciò che è necessario per migliorare la for-mazione dove sia necessario e per facilitare una mag-giore comunicazione e condivisione in tutta la con-gregazione tra formatori e tra i giovani professi.

Alla luce della mia esperienza in America Latina,la mia speranza è che tutte le configurazioni dianopiù tempo e attenzione alla formazione e al sostegnodei formatori e incoraggino una maggiore comunica-zione e condivisione tra i giovani in formazione.

Giovani religiosi della Provincia MaPraes di italia, Francia ePortogallo.

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La Provincia dello SpiritoSanto (Australia, Nuovazelanda, Papua Nuova

Guinea e vietnam) ha celebratodal 5 all’11 luglio 2015 il suo 28°Capitolo Provinciale pressol’Holy Cross Center inTemplestowe victoria(Australia). Si è trattato delprimo Capitolo dopo la recenteristrutturazione della Provincia,che ora include anche il vietnam.Si è trattato anche del primoCapitolo Provinciale come mem-bro della ConfigurazionePASPAC ora costituita canonica-mente. Il tema del Capitolo era:“Lo Spirito soffia dove vuole”.

Oltre a P. Joachim Rego,Superiore Generale, e P. DenisTravers, Consultore Generale,erano presenti trentasei professidi voti perpetui della Provinciacon diritto di voto, compresi i treultimi giovani religiosi di votiperpetui. Erano anche presenti degli studenti professioriginari della Papua Nuova Guinea e del vietnam.Inoltre hanno partecipato alcuni religiosi dallaConfigurazione PASPAC dall’India, Corea eIndonesia, alcuni dei quali, in qualità di membri atempo pieno della Provincia, hanno partecipato pureal Capitolo. Son stati presenti dieci novizi, dalNoviziato Internazionale con sede in Adelaide, pro-venienti dal vietnam, dalla Papua Nuova Guinea, eanche un postulante. P. Paul Matsumoto, viceProvinciale del Giappone (MAIAP) e P Peter Jung,Consultore Provinciale dalla Corea (MACOR) hannorappresentato le altre entità della ConfigurazionePASPAC. Per tutti coloro che non erano in grado diessere presenti, il Capitolo veniva trasmesso anche indiretta durante le celebrazioni liturgiche e le sessioni.

Speranze della Provincia per il Capitolo.La Provincia ha chiesto si tenesse un Capitolo

centrato più sulle Conversazioni e sulle Conversionipiuttosto che su “più legislazione”, “più documenti”e “più proposte”. Piuttosto che preparare documenti opiani strategici, l’obiettivo del Capitolo è stato dispendere una settimana insieme nella conversazione,nella preghiera e nella comunità. La principale ecostante domanda era: “Su che cosa abbiamo davve-ro bisogno di parlare?”. Le nostre conversazionierano nutrite di preghiera profonda, silenzio e rifles-sione. L’esperienza stessa del Capitolo in sé è stata

uno dei risultati maggiori del Capitolo.Le Discussioni al Capitolo.Durante il Capitolo, la Provincia si è concentrata

su cinque aree:1) La Provincia e la Configurazione PASPAC

sono altamente multiculturali con enormi possibilitàe sfide continue.

2) La formazione Iniziale è una delle responsabi-lità maggiori per la Provincia. Ci sono quaranta stu-denti da cinque differenti nazioni che studiano in trepaesi e vivono in sei comunità distinte.

3) I giovani e i giovani-adulti continuano ad esse-re una priorità altamente stimolante per la Provincia.

4) Le problematiche nel mantenere gli impegniattuali, il personale, lo sviluppo delle comunità, lacondivisione e collaborazione permanente con la piùampia famiglia Passionista vanno anche controbilan-ciate dai nuovi bisogni e dalle nuove priorità che laProvincia affronta.

5) Il Capitolo ha anche trattato del come migliora-re le strutture e le procedure di governo e svilupparequelle politiche e prassi che sono richieste dalleagenzie statali ed ecclesiali.

Conclusioni.Si è avuta la sensazione che questo Capitolo abbia

rappresentato un vero momento di “cambiamento”per la Provincia, dal momento che le problematicheson state rilette all’interno di una realtà mutata dalla

28° Capitolo Provinciale SPIR,Australia

(da sx a dx) P. John auram, P. John curtis, P. thomas Mcdonough(superiore Provinciale), P. Kevin Hennessy (Primo consultore) and P.John Pearce.

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riconfigurazione della Provincia e dellaConfigurazione. Si è avuta la sensazione di unanuova riscoperta della nostra identità passionista nelcontesto della realtà presente e futura così da miglio-rare la nostra vita comunitaria apostolica basata sulcarisma passionista, per la missione della Chiesa.P. Tom McDonough è stato eletto Provinciale e quin-di sono stati eletti i seguenti Consultori: P. KevinHennessy, P. John Curtis, P. John Pearce e P. JohnAuram.

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breve storia della Provincia SPIRdi P. brian Traynor (SPIR).

La prima fondazione (1843).Quattro passionisti italiani (i PP. Raimondo

vaccari, Luigi Pesciaroli e Maurizio Lencioni) ed unpassionista francese di nascita (P. Joseph Snell) sonostati i primi missionari passionisti in Australia, giun-gendovi nel 1843. vennero inviati nell’isola diStradbroke, a cinquanta chilometri da brisbane, perimparare gli usi e costumi degli abo-rigeni e la loro lingua. Gli aborigeniavevano vissuti lì per più di 6.000anni. un altro passionista italiano,P. Pietro Magagnotto, giunse nel1848, ma a quel punto la missione eragià stata abbandonata e i missionarierano stati ricollocati in Adelaide. IPP. Luigi e Pietro non restarono inAustralia, ma gli altri lo fecero e sontutti sepolti su suolo australiano.

La seconda fondazione (1887-1921)

Quattro passionisti irlandesi e unoinglese dalla Provincia Anglo-Irlandese fondarono a Sydney nel1887. Negli anni successivi, venneroinviati altri giovani. Entro 10 anni ditempo, erano state stabilite dellecomunità in Goulburn, 220 chilometria Sud di Syndey, e in Adelaide. Ilcosto dell’acquisto delle proprietà e ilsostegno economico richiesto per accogliere nuovicandidati creò grandi tensioni, rese ancora peggioridalle continue siccità e da una grave depressione eco-nomica agli inizi degli anni ’90 del ‘800. Si inviaro-no lettere a Roma, per chiedere aiuti economici acausa della grave carestia. Il noviziato fu chiuso nel1896 e quei pochi candidati che potevano permetter-selo, pagarono di tasca propria il viaggio perl’Inghilterra. Nel 1918, il Provinciale informò che lecondizioni economiche erano stabili e che era ormaigiunto il tempo di stabilire una nuova Provincia. LaProvincia dello Spirito Santo venne costituita nelNovembre 1922, trentacinque anni dopo la fondazio-ne. A questo evento fece seguito un periodo di conso-lidamento e aggiustamento.

Crescita ed Espansione (1937-1964)Ci fu un aumento delle vocazioni e fu necessario

costruire nuovi edifici per ospitare gli studenti. Dallametà degli anni ’50 si ebbe anche una espansionesignificativa con l’apertura della missione in PapuaNuova Guinea, e si fondarono anche nuove comunitàin tutto il resto dell’Australia. La Provincia inizió ainviare all’estero i propri religiosi per studiare teolo-gia e sacra scrittura e invitava anche religiosi da altreProvince che avessero queste particolari qualifiche.

Cambiamenti e Sviluppo (1965-2015).Nel 1966 la Provincia dello Spirito Santo abbrac-

ciò anche la Nuova zelanda, che sin dal 1960 erastata parte della Provincia Anglo-Irlandese. Nell’arcodei successivi anni continuarono ad arrivare grandigruppi di studenti. Ma ci furono anche molti abban-doni quando ci fu l’enorme cambio del nostro stile divita. Durante gli anni ’70 emersero dei nuovi stili dimissioni parrocchiali e altri ministeri: formazionealla fede di adulti e ritiri per giovani e il movimentodei gruppi delle famiglie Passioniste, tutte esperien-ze che da allora hanno arricchito la vita cattolica.

Nel 1997 la Provincia si imbarcò in un piano stra-tegico per affrontare le sfide e pianificare il nostrofuturo. La visione che soggiaceva al piano ci chiede-va di considerarci come una unica comunità provin-ciale e non come comunità separate e di vedere ilnostro futuro strettamente legato al ministero in col-laborazione con i laici e altri religiosi. La promozio-ne e approfondimento della nostra comprensione delcarisma divenne gradualmente un impegno per tuttinoi in tutto l’arco dell’inizio del nuovo millennio. Lanostra appartenenza alla PASPAC si è rafforzata sem-pre più lungo gli anni ed è ora un elemento fonda-mentale della nostra identità. Stiamo affrontandonuove sfide ma ci sentiamo ispirati da come cosìtante altre sfide son state affrontate lungo la storia.

capitolo Provinciale sPir del 1923. (seduto al centro) P. alfredcagney, consultore Generale.

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34° CAPITOLO PROVINCIALE DELLASANTA CROCE (CRUC – USA)

“La Famiglia Passionista … per il bene del mondo”.

IPassionisti della Provinciadella Santa Croce si sonoradunati nella Casa di

Esercizi “Mater Dolorosa”, inSierra Madre (California –uSA) per celebrare il loro 34°Capitolo Provinciale dal 11 al16 giugno 2015.

È stato un “Capitolo aper-to”, nel senso che tutti i reli-giosi della Provincia potevapartecipare con voce attiva econ il privilegio del voto.Erano presenti al Capitolo ilP. Joachim Rego, SuperioreGenerale, e P. Denis Travers,Consultore Generale, cheaveva compiuto la visitacanonica prima del Capitolo.Cinquantacinque Religiosiprofessi hanno preso parte al Capitolo e quarantamembri della famiglia Passionista. Ospiti speciali alCapitolo erano P. Moisés Ríos Ruíz (presidente dellaConfigurazione di Gesù Crocifisso), P. Rafaelvivanco (provinciale REG, Messico), P. Amilton DaSilva (provinciale CALv, brasile), P. franciscoMurray (in rappresentanza di P. Carlos Saracini, pro-vinciale CONC, Argentina), P. Robert Joerger (pro-vinciale PAuL, uSA), P. Tomy Kanjirathinkal (vice-provinciale THOM, India) e Sr. Julieta Mondragón,delle figlie della Passione di Gesù Cristo edell’Addolorata. facilitatore del Capitolo era fratelPaul Michalenko S. T.

Il primo giorno del Capitolo è stato un giorno diriflessione e quiete sotto la guida e ispirazione diP. Joachim Rego. Nel suo intervento di apertura,P. Joachim faceva notare che un Capitolo Provincialeè un tempo per fare l’inventario, per guardare indie-tro e guardare avanti con gioiosa speranza, con con-fidenza e fiducia in Dio. Ha parlato della sfida e dellepossibilità nel lavorare con le altre entità dellaConfigurazione di Gesù Crocifisso. Ha sottolineatoche non dobbiamo permettere che la nostra speranzasia imprigionata né dobbiamo consentire alle nostrepaure di tenerci bloccati; piuttosto dobbiamo averfede e fiducia in Dio che ci guiderà nel cammino.Riflettendo sulla storia della Provincia CRuC, hafatto notare come la solidarietà non è una cosa nuovadal momento che è sempre stata una caratteristicadella storia della Provincia. Di fatto la Provincia hadato vita ad altre due Province: MAIAP (Giappone) eMACOR (Corea) e alla vice Provincia THOM

(India), così come ha offerto missionari per la Cina eper le filippine. ulteriormente, P. Joachim ha fatto icomplimenti alla Provincia per il suo lavoro nell’apo-stolato vocazionale e ha incoraggiato la nuova ammi-nistrazione provinciale a continuare gli sforzi effica-ci della precedente amministrazione per stabilizzarela situazione finanziaria della Provincia.

Durante il Capitolo, sono state presentate diverseproposte da differenti commissioni che, in seguito,sono state discusse e votate. Di seguito, trovate unriassunto di alcune di queste proposte delle commis-sioni.

— la Configurazione di Gesù Crocifisso: IlCapitolo raccomanda che venga sviluppato un siste-ma di comunicazione tra le entità dellaConfigurazione; questo può includere il render dispo-nibili dei riassunti o traduzioni dei notiziari dellevarie entità della Configurazione, creare un sito webplurilingue e/o promuovere lo scambio di e-mail tra imembri. In aggiunta, il Capitolo ha raccomandatoche si facciano ulteriori tentativi, in collaborazionecon gli altri membri della Configurazione, per radu-nare insieme i membri della Configurazione (i reli-giosi con voti e anche i membri della più ampiafamiglia Passionista) per uno sviluppo personale,spirituale e/o apostolico.

— Vita comunitaria: Il Capitolo ha raccomanda-to che una Assemblea provinciale nell’arco dei quat-tro anni sia dedicata al tema della vita comunitaria. Ilpunto focale di questo impegno sarà il creare una“arena” per conversazioni cruciali a riguardo dellavita comunitaria.

(da sx a dx) PP. alex steinmiller, david colhour, Joseph Moons(superiore Provinciale), James strommer, e Philip Paxton.

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— Tentativi seri di sviluppo condiviso: IlCapitolo ha raccomandato che la Provincia (1) conti-nui l’attuale collaborazione tra i professionisti per losviluppo della Provincia e l’ufficio per la Efficaciadella Missione per offrire una maggiore consapevo-lezza della missione, dell’apostolato e del carisma; e(2) continui la discussione di possibili tentativi seri disviluppo condiviso tra la Provincia della Santa Crocee la Provincia di San Paolo della Croce.

— laici: Il Capitolo ha approvato l’ufficio dellaEfficacia della Missione, riconoscendo il bene straor-dinario da esso compiuto nel coltivare un programmadi formazione permanente per i passionisti laici ereligiosi professi, e ha raccomandato un ulteriore svi-luppo dell’ufficio. Inoltre, il Capitolo ha raccoman-dato che il Provinciale e il consiglio incrementi edestenda la voce dei laici passionisti nel processo deci-sionale riguardo il ministero.

— Apostolato: La Provincia ha decretato che

l’apertura alla comunità Latino-Ispanica, specialmen-te ai più emarginati, è una componente essenzialedella missione della Provincia. In più, ha riconosciu-to e affermato che l’Apostolato per i Giovani Adultiè una parte vitale della crescita della Provincia. Haraccomandato che il Provinciale e il consiglio stabili-scano un gruppo operativo (task force) per disegnareun piano pastorale per l’Apostolato dei GiovaniAdulti. Inoltre, il Capitolo ha raccomandato che ilProvinciale con il suo consiglio nomini una commis-sione per la famiglia Passionista per esplorare la fat-tibilità e desiderabilità di stabilire un Santuario pro-vinciale dentro la Provincia.

Durante il Capitolo, i seguenti religiosi son statieletti nei ruoli di guida della Provincia: P. JoasephMoons (Superiore Provinciale), P. James Strommer(primo consultore); e tre ulteriori consultori: P. AlexSteinmuller, P. Philipp Paxton e P. David Colhour.

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Una breve storia della Provincia della SantaCroce (CRUC)

[Estratto dagli scritti di p. Roger Mercurio (CRUC)]

Nel 1902 la Provincia di San Paolo della Croce celebròi cinquant’anni di presenza e apostolato passionista negliStati uniti. Nel Capitolo Generale del 1905, tenutosi aRoma, si studiò la possibilità di dividere l’unica Provinciaamericana in due Province. Si discusse la costruzione diuna nuova casa di esercizi a Louisville (Kentucky) cosìcome i progetti di nuove fondazioni in Scranton(Pennsylvania) e Chicago (Illinois). Questo avrebbe resofattibile la separazione dei ritiri collocati in città del setto-re occidentale della nazione (Cincinnati [Ohio], Louisville[Kentucky], Chicago [Illinois]; Normandy [Missouri] eSt. Paul [Kansas]) da quei ritiri che erano collocati in cittàdella parte orientale (Pittsburgh [Pennsylvania]; Dunkirk[New york]; West Hoboken –union City [New Jersey];baltimore [Maryland]; e Scranton [Pennsylvania]).Tuttavia si decise di rinviare la decisione fino al successi-vo Capitolo Provinciale del 1905.

Nel Capitolo Provinciale 1905, P. fidelis Kent Stone,Maestro dei Novizi ed ex Consultore Generale, fu elettonuovo Provinciale. Prima che il Capitolo del 1905 finisse,P. fidelis sollevò ancora una volta la questione di divide-re la Provincia PAuL. Con voto unanime si chiese alP. Superiore Generale di chiedere il permesso alla SantaSede per una seconda Provincia negli Stati uniti. Conl’autorizzazione del vaticano, il Superiore GeneraleP. bernardo Maria Silvestrelli approvò la petizione delCapitolo americano. Il Provinciale della Provincia di SanPaolo della Croce, P. fidelis Kent Stone, si sarebbe occu-pato della fondazione della nuova Provincia. Pertanto il 30luglio 1906, P. fidelis lesse il decreto proveniente daRoma che creava la nuova Provincia americana della“Santa Croce” (CRuC).

Nel 1908, il nuovo Provinciale Padre Charles Langscrisse al Capitolo Provinciale della Provincia orientale aproposito delle molte opportunità pastorali offertenell’Ovest, però c’era bisogno di soldi e di religiosi. Dopoi Capitoli Provinciali avvenuti in entrambe le Provincenell’estate del 1908, il consultore generale Padre JosephAmhrein convocò entrambi i Provinciali e i consigli insie-me per un incontro e riconciliazioni in Louisville. Si feceun accordo tra le due Province in base al quale laProvincia di San Paolo della Croce avrebbe dato assisten-za economica alla Provincia della Santa Croce per i suc-cessivi dieci anni e avrebbe inoltre anche inviato due o tremissionari alla nuova Provincial occidentale.

Nell’arco degli anni, la Provincia della Santa Croce hacontinuato a crescere, con apostolato e comunità che sisono aggiunte in birmingham (Alabama), Sacramento eLos Angeles (California), Detroit (Michigan) e SanAntonio (Texas). All’estero la Provincia della Santa Croceinviò missionari in Giappone nel 1952 e in Corea nel1963; entrambe queste missioni crebbero forti e sono oraterritori indipendenti. Nel 1981 i Passionisti risposeroall’invito di stabilire una missione nella parte suddell’India. Oggi le vocazioni e i programmi passionisti diespansione in quel territorio continuano a portare frutto. IPassionisti della Provincia della Santa Croce hanno ancheprestato il loro servizio in Cina, in Germania, nellefilippine e in Giamaica (Indie Occidentali). Gli ultimidieci anni, in particolare, son stati un tempo di grande col-laborazione tra Passionisti professi e laici. Da questa aper-tura è venuta la creazione della Comunità di PartnersPassionisti (CPPs) che al momento conta più di duecento-cinquanta membri laici.

VItA PASSIONIStA

P. Fidelis Kent stone (1840-1921)

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Dal 16 al 26 Maggio si è svolto a Roma, pressola Casa Generalizia dei SS. Giovanni e Paolo,il Capitolo unitario (delle Province) della

Configurazione del beato Eugenio bossilkov (CEb)che ha portato alla nascita di una nuova Provinciaunitaria che ha preso il nome di Maria presentata alTempio. La nuova Provincia (MAPRAES) è compo-sta da 441 Religiosi con età media di 64,02 anni (379Sacerdoti, 6 Diaconi permanenti, 36 fratelli, 5Chierici di voti perpetui, 14 Chierici di voti tempora-nei, 1 fratello di voti temporanei), operanti in 63comunità o stazioni missionarie, presenti principal-mente in Italia, francia, Portogallo, bulgaria, Angolae Nigeria.

Il Capitolo unitario CEb è il primo frutto diun cammino di ristrutturazione che ha portato iPassionisti delle Province italiane (PRAES, DOL,PIET, CORM, LAT, CfIXI) insieme ai Confratellifrancesi (MICH) e a quelli portoghesi (fAT), a matu-rare il progetto di diventare una sola Provincia. AlCapitolo hanno partecipato Confratelli rappresentan-ti delle varie Province e missioni di Angola ebulgaria, raggiungendo il numero di 94 partecipanti.Erano presenti anche tutti i Consultori Generali eP. José María Sáez, Superiore Provinciale SCOR,invitato per condividere l’esperienza di unificazione,

In Cristo Comunione e Missionela Configurazione CEb è una Nuova Realtà:

Provincia di Maria Presentata al Tempio (MAPRAES)P. Giuseppe Adobati Carrara

(Consultore Generale)

realizzata due anni fa nelle Province spagnole e ispa-no-americane.

Il Capitolo è durato dieci giorni e si è artico-lato in 4 fasi: Conoscenza, Informazione,Programmazione, Elezione. La prima fase, oltre chedefinire le procedure metodologiche del Capitolo, èstata utile per favorire la semplice e preziosa cono-scenza reciproca dei partecipanti. Nella seconda fasesi è dato spazio all’ascolto, ampio e dialogato, dellevarie Relazioni: da quella del Generale P. JoachimRego, a quella del Presidente della CEb, P. LeoneMasnata, a quelle dei Superiori Provinciali uscentidelle otto Province, fino a quelle, più settoriali, delleCommissioni di animazione (vita comunitaria e spiri-tuale, attività vocazionale e formazione, apostolato,economia e solidarietà, coordinamento del mondolaicale). La terza fase è stata certamente quella piùcreativa e coinvolgente, perché ha dato spazio allascelta della struttura di governo della Provincia,all’approvazione dei Regolamenti Provinciali e poialla definizione dei progetti di vita e missione per lanuova realtà. L’ultima fase è stata dedicata all’elezio-ne della Curia provinciale, seguita dal confronto conla stessa e dalla definizione di altre questioni concre-te, come il nome della nuova entità e l’approvazioneufficiale dei Decreti capitolari.

(da sx a dx) PP. daniele Pierangioli, Laureano alves (Primo consultore), LuigiVaninetti (superiore Provinciale), aniello Migliaccio e Mario Madonna.

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Partendo proprio dal “nome”, evidenziamocome il Capitolo abbia voluto un nuovo titolo per lanuova realtà: Provincia di Maria Presentata alTempio (MAPRAES). Questo titolo indica la novitàdi ciò che è nato dall’unione delle precedentiProvince, ma anche conserva il titolo che san Paolodella Croce diede alla Provincia madre dellaCongregazione.

Circa l’architettura della nuova Provincia, ilCapitolo ha confermato l’orientamento già emerso alCapitolo Generale del 2012, stabilendo che essa siaarticolata in Regioni, governate da un Delegato delSuperiore Provinciale. I capitolari non hanno volutosottovalutare e misconoscere le diversità presentinelle varie entità (tra le quali vi sono le storicheProvince iniziate dal fondatore, abitate neglianni successivi da molti Confratelli proclama-ti Santi e sono presenti diverse provenienze enazionalità), come è stato ben evidenziatodalle relazioni dei Provinciali uscenti. Si è cosìritenuto più saggio e prudente, scegliere unpercorso graduale, e non una rapida e imme-diata fusione (in un’unica realtà senza regioniinterne). Al Superiore Provinciale è quindiaffidato il compito di implementare la gradua-le ma decisa, unificazione delle anticheProvince (ora Regioni), affinché sempre di piùci sia un senso di appartenenza all’unica entità,con un’operativa testimonianza di condivisio-ne e comunione.

Circa la programmazione di vita e mis-sione della nuova Provincia, il Capitolo si èmosso attorno alla linea tracciata dallo slogan“In Cristo Comunione e Missione”, scelto cometitolo di questo evento. A questo riguardo, iConfratelli hanno accolto con interesse la rifles-sione proposta dal Superiore Generale nella suarelazione di apertura. P. Joachim si è rivolto aipresenti ricordando che “questo Capitolo è un eventodi fede e noi ci raduniamo come gente di speranza. Ciraduniamo con un senso di genuina apertura e liber-tà. Il nostro atteggiamento non deve essere quellodella manipolazione, così che i miei desideri autopro-tettivi prevarranno; piuttosto, la nostra disposizionedeve essere quella dell’abbandono al soffiare delvento, alle sorprese dello Spirito Santo”. Ha poiaggiunto che a suo parere “la priorità maggiore per ireligiosi delle 8 Province che vivono insieme e lavo-rano uniti, deve essere il promuovere relazioni frater-ne che siano governate dalla fiducia, dalla confiden-za e dal rispetto… costruire uno spirito di fraternità edi accoglienza, testimoniare un’unità genuina e l’ar-monia in comunità multinazionali/multiculturali,deve essere di suprema importanza, se la nuovaProvincia vuole essere una struttura efficace dellatestimonianza e della missione evangelica”.

Anche l’intervento del Coordinatore ePresidente della Configurazione CEb, P. LeoneMasnata (giunto al termine del suo mandato), ha evi-

denziato la necessità di fondare il cammino unitariosu un rinnovato entusiasmo nella comunione di vita edi apostolato: “Siamo in un momento forte e redento-re, in uno stato nascente dove, come all’inizio dellaCongregazione, il carisma deve avere influsso straor-dinario su di noi. I membri di una Congregazione instato nascente sono legati da un legame forte anche alivello emozionale: non sono solo uniti per le idee eper le opere, ma idee e opere non sono altro chel’emergere di un rapporto emotivo che abbraccia tuttala persona e tutte le persone. È un’avventura, ches’inizia insieme, è un traghettare la nostra situazioneattuale, verso lidi nuovi, è il momento in cui si è spin-ti a far prevalere i fini collettivi a quelli personali.”

Il tutto è culminato negli ultimi giorni, con

l’elezione della nuova Curia provinciale, frutto di unaserena e ampia (oltre che rapida) convergenza deicapitolari attorno ai Confratelli individuati come ser-vitori del nuovo corso. Al nuovo SuperioreProvinciale, P. Luigi vaninetti (CORM), giàConsultore Generale, sono stati affiancati quattroconsultori, relativamente giovani, a rappresentanzadelle varie realtà della nuova Provincia, un portoghe-se e tre italiani e: P. Laureano Alves (già ProvincialefAT) eletto come Primo Consultore, P. DanielePierangioli (già Consultore provinciale PIET), P.Mario Madonna (della Provincia LAT) e P. AnielloMigliaccio (della Provincia DOL, con un passato damissionario in Angola).

La beata vergine Maria presentata al tempio,insieme al beato Eugenio bossilkov, sostengano iprimi passi di questa nuova Provincia, perché iPassionisti possano continuare il loro servizio diannuncio evangelico e di testimonianza carismaticain Italia, francia, Portogallo, bulgaria, Angola eNigeria, sempre aperti alla Chiesa e al mondo intero.

La nuova Provincia (MaPraes) è composta da 441religiosi cone una erà media di 64 anni, che vivonoprincipalmente in italia, Francia, Portogallo, Bulgaria,angola e Nigeria.

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MONAChE PASSIONIStE

Il Progetto della CIVCSVA Vaticana per leMonache Passioniste.

Il 5 giugno 2015 il dicastero vaticano dellaCongregazione per gli Istituti di vita Consacrata ele Società di vita Apostolica (CIvCSvA) ha scrit-

to una lettera a tutti i monasteri di monachePassioniste del mondo, iniziando un progetto per loroe convocando un’Assemblea Generale Straordinaria.L’obiettivo principale di questo progetto è di prender-si cura e aiutare le comunità delle MonachePassioniste di vita claustrale. In seguito, il SuperioreGenerale P. Joachim Rego è stato contattato per chie-dere una collaborazione dei Passionisti perquest’Assemblea. Suor fernanda barbiero SMSD(Suore di Santa Dorotea) è stata nominata dalvaticano come Delegata Generale per questo proget-to e per questa assemblea. Accompagnata daP. floriano De fabiis, Procuratore Generale, Suorefernanda aveva compiuto una visita iniziale ai mona-steri delle monache in Italia dal 28 giugno al 16luglio 2015.

Il progetto è iniziato con un’Assemblea GeneraleStraordinaria di tutti i monasteri, dal 19 settembre al5 ottobre 2015. Si è svolta in due differenti località:ai SS. Giovanni e Paolo, Roma dal 19 al 27Settembre e al Santuario di S. Gabriele (TE) dal 27settembre al 5 ottobre. Oltre cinquanta partecipantierano presenti a questa assemblea, che includeva 36superiore e delegate dei vari monasteri.

Questi sono in breve i punti principali che sonostati affrontati durante questa Assemblea: (a)Stabilire qualche forma di “confederazione”, purrispettando l’autonomia dei singoli monasteri; (b)unificare la formazione e preparare religiosi idoneiper questo compito; (c) ridistribuire i monasteri inogni regione: 1) identificando alcuni monasteri daesser mantenuti; 2) stabilizzando quei monasteri chesi ritengono importanti; 3) identificando alcunimonasteri per specifiche funzioni (formazione, curadegli anziani, ecc.); 4) identificando quei monasterida chiudersi; 5) elaborando strategie per possibilinuove fondazioni (concretamente); e 6) creando unfondo monetario per i monasteri.

All’inizio della Assemblea, P. Joachim Rego,Superiore Generale, ha presieduto la messa di apertu-ra. Ecco di seguito alcuni dei passaggi della sua ome-lia:

“Il modo più semplice per vivere la vita è “smet-tere” di vivere … semplicemente lasciare che le cosesiano come erano prima, sono ora e come sempredovranno essere in futuro! La routine, l’ordinariaesistenza giorno per giorno, specialmente quandoaccoppiata con l’energia ridotta provocata dall’in-vecchiamento, può condurre tutti noi all’autocom-piacimento e perfino alla indifferenza. Possiamoanche restare confortevolmente “bloccati” in unacerta era e periodo della storia e in tal modo diven-tare aridi e privi di vitalità, pur sentendosi in un

Le partecipanti all’assemblea Generale straordinaria delle Monache Passionista di clausura, insiemecon P. antonio Munduate (consultore Generale) e P. Floriano de Fabiis (Procuratore Generale).

Le Monache Passionisteassemblea Generale straordinaria

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certo modo al sicuro e in salvo. La VITA però non èstatica; è dinamica e continua a progredire …

Questa Assemblea Generale è un capitolo insolitodella vostra storia. Vi incoraggio, però, a mettere daparte ogni paura, ansia e resistenza e a impegnarvi ea partecipare volentieri e positivamente come disce-pole che abbiano l’obiettivo di discernere quel“qualcosa di nuovo” che Dio sta compiendo ora.Possa questo capitolo della vostra storia essere unracconto di speranza e di rinnovamento … QuestaAssemblea Generale è un evento di grazia, un’oppor-tunità per cercare la Volontà di Dio in obbedienza elibertà. È un evento che ci arricchisce e allo stessotempo ci mette alla prova! É un tempo per racimola-re dai lunghi anni di esperienza vissuta i frammentidella vita contemplativa passionista e guardare alfuturo con speranza – una speranza radicata nellafede e nelle promesse di Dio. Vi incoraggio a dare ilvostro contributo in questi giorni di dialogo e rifles-sione con piena libertà così che possano manifestar-si i piani di Dio, che sono per la pace e nonper la rovina, per darvi un futuro e speranza’(Ger 29, 11).”

Dopo un periodo di discernimento, lemonache hanno deciso di creare una “strutturacanonica di comunione” che le aiuterà a otte-nere un salutare equilibrio tra la realtà sui iurisdi ogni monastero e la comunione che dovreb-be esistere tra tutti i monasteri di un Istituto.Questa struttura aiuterà anche a: (1) salvaguar-dare e promuovere l’identità contemplativapassionista: (2) delineare e proporre una for-mazione iniziale e permanente unificata; (3)facilitare la comunicazione tra i monasteri; (4)rivitalizzare l’apostolato vocazionale conl’aiuto dei religiosi passionisti; e (5) affrontarela situazione dell’invecchiamento delle mona-che.

Questo è stato il primo passo di un proces-so che dovrà continuare, secondo le linee dellaSanta Sede, per conseguire questa struttura dicomunione e stabilirla in piena autorità secon-do il diritto proprio. Si lavorerà anche allarevisione delle Costituzioni secondo le deci-sioni prese, le indicazioni del Dicastero vatica-no, il Codice di Diritto Canonico e i documen-ti recenti della Chiesa sulla vita consacrata.

Breve storia delle Monache Passioniste.Sin dai primi anni del suo apostolato, S. Paolo

della Croce aveva desiderato la fondazione di unIstituto di Monache Passioniste dedicate unicamentealla contemplazione. A causa delle difficoltà nelladisciplina ecclesiastica allora vigente, non fu in gradodi realizzare questo desiderio se non ormai alla finedella sua vita. Anzi nel 1769 Clemente XIv, appro-vando la Congregazione della Passione con una bollaPapale (Supremi Apostolatus), promise anche alfondatore che avrebbe pure approvato le Regole eCostituzioni delle Religiose contemplative dellaPassione. Questa promessa era un tentativo di rimuo-

vere l’ostacolo che, fino a quel momento, avevaimpedito l’approvazione della Congregazione dellaPassione, cioè la richiesta di voti Solenni.

faustina Gertrude Costantini, che da religiosasi chiamerà Madre Maria di Gesù Crocifisso, insiemecon S. Paolo della Croce, fu la cofondatrice delleMonache Passioniste. Era nata a Corneto (l’attualeTarquinia, Italia) il 18 Agosto 1713. Sin da giovane siera posta sotto la direzione spirituale di S. Paolo dellaCroce. Mentre attendeva la fondazione di un mona-stero passionista, si fece monaca benedettina nellapropria città natale. Grazia alla generosità dei suoifamiliari, il sig. Domenico Costantini, suo fratelloNicola e sua moglie Lucia, si ottenne un terreno peril primo convento del nuovo Istituto in Corneto: vivenne costruito un monastero e una cappella adattiallo scopo.

Il 3 settembre 1770 Clemente XIv approvò leCostituzioni delle Monache della Passione e il 3 mag-gio 1771 fu fondato il primo monastero delle religio-

se contemplative passioniste, comunemente notecome “monache passioniste”. Madre Maria di GesùCrocefisso insieme con dieci postulanti ricevettel’abito della passione ed entrarono nel primo conven-to delle monache passioniste solennemente aperto dalvicario Generale della diocesi. S. Paolo della Crocenon fu in grado di essere presente a causa della suasalute malferma; in sua rappresentanza venne ilP. Primo Consultore Generale della Congregazione,P. Giovanni Maria Cioni.

Madre Maria di Gesù Crocefisso divenne la primaMadre Superiora del suo Istituto e rimase tale finoalla sua morte nel 1787. S. Paolo della Croce nonrecuperò più le forze in misura sufficiente da permet-tergli di visitare le monache. Tuttavia negli anni suc-

“Questa assemblea generale è un capitolo insolitodella vostra storia. Vi incoraggio, però, a mettere daparte ogni paura, ansia e resistenza e a impegnarvi ea partecipare volentieri e positivamente comediscepole che abbiano l’obiettivo di discernere quel“qualcosa di nuovo” che dio sta compiendo ora”.

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MONAChE PASSIONIStE

In occasione del Centenario della fondazione delmonastero passionista di vignanello (viterbo), sisono tenute nel paese delle giornate di evangeliz-

zazione animate dai novizi del Monte Argentarioinsieme al maestro e il vice maestro, rispettivamentep. Carlo Scarongella e p. Daniele Curci, coordinati dap. fernando Taccone. I religiosi sono stati impegnatiper la preparazione di quell’avvenimento da lunedì 4maggio a giovedì 7, visitando i malati, andando nellescuole, incontrando giovani e famiglie. La popolazio-ne di vignanello ha risposto molto bene a tutte le ini-ziative programmate, partecipando numerosa e dimo-strando così grande affetto e legame con le monache

passioniste. Il giorno della festa, l’8 maggio, è inter-venuto anche il vescovo di Civita Castellana monsi-gnor Romano Rossi che ha presieduto la solenne con-celebrazione eucaristica alla presenza del SuperioreGenerale Joachim Rego.

La funzione religiosa è stata preceduta da una con-ferenza di p. Alessandro Ciciliani sulla fondazione ela vita del monastero. In breve si può sintetizzare chela fondazione del monastero passionista divignanello iniziò ad essere pensata, desiderata evoluta nei primi anni del ʼ900 sotto il Generalato dip. bernardo Maria Silvetrelli. Egli sollecitò e inco-raggiò le volontà di due signore, Clementina e

Monache Passioniste di VignanelloCentenario di fondazione del monastero 1915-2015

P. Alessandro Ciciliani (MAPRAES)

cessivi, pur stando confinato nella sua camera aiSS. Giovanni e Paolo a Roma, scrisse frequentemen-te alle sue figlie, condividendo in spirito le sofferen-ze e difficoltà che stavano mettendo a prova la lorofede e generosità.

Pur non professando i voti solenni, leMonache emettono il voto di clausura e in forza delleloro Regole e Costituzioni osservano la clausurasecondo le norme emesse dalla Santa Sede per lemonache (cf. Regole e Costituzioni, parte I, nn. 50-55e parte II, nn. 42-44).

Le religiose condividono il carisma dei loroconfratelli Passionisti e si assumono il compito di unparticolare sostegno al loro lavoro apostolico con leloro preghiere e penitenze (Regole e Costituzioni,Parte I, nn. 48-49, e Parte II, nn. 8.12-17). Le Regolee Costituzioni affermano in modo eloquente: “Dentrola Chiesa, le monache passioniste sono chiamate adessere un segno dell’amore di Gesù Crocifisso per ilPadre e per l’umanità. Con la loro incessante con-templazione del Mistero Pasquale di Gesù, la piùgrande e stupenda opera dell’Amore di Dio, sonosicure di contribuire alla pienezza della presenzadella Chiesa nell’umanità … Convinte dell’assolutanecessità della grazia di Dio per la fruttuosità del-l’apostolato, offrono un incessante preghiera e unagioiosa penitenza perché Dio mandi zelanti operantinella sua messe, converta i peccatori e apra le mentidei non-Cristiani all’ascolto del Vangelo … Lemonache passioniste cercano di imitare Maria checonsacrò se stessa totalmente alla Persona eall’Opera del suo Figlio, al servizio del mistero dellaredenzione”.

Nonostante S. Paolo della Croce non fosseriuscito ad unire giuridicamente le religiose allaCongregazione al fine di prevenire l’isolamento deisingoli monasteri, a detrimento della comune spiri-tualità e carisma, egli stabilì che il SuperioreGenerale inviasse un religioso ai monasteri tre volteall’anno. Questo religioso avrebbe dovuto restare lì

per un mese ogni volta, in vista di offrire “una giustadirezione secondo il loro carisma” (Regole eCostituzioni, Parte I, n. 109). La revisione delleRegole aggiunse la nomina e l’approvazionedell’Ordinario del luogo, una cosa che non era stataprevista dal fondatore.

Per un centinaio di anni, l’unico monasterodelle Monache Passioniste rimase quello di Corneto(Tarquinia), in Italia. Quindi nel 1872 fu fondato unnuovo monastero in Mamers, francia. Col tempofurono aperte altre case in varie parti dell’Italia, inbelgio, francia, Olanda e Spagna. Ad oggi ci sonoanche monasteri di Monache Passioniste negli uSA,in Giappone, nelle filippine, in Corea, in Inghilterra,in brasile, in Argentina, in Indonesia, in Messico e inColombia.

Nel 1966 la Congregazione per i Religiosichiese che il Superiore Generale dei Passionisti aiu-tasse le religiose della Passione ad aggiornare le loroRegole e Costituzioni secondo quanto era stato pre-scritto dal Concilio vaticano Secondo. Al fine dicompletare tale compito, il Superiore Generale chie-se ed ottenne dalla Congregazione dei Religiosi (l’8Aprile 1978) la facoltà di convocare un raduno delSuperiore Generale con un delegato da ogni monaste-ro. Tale autorizzazione fu concessa a condizione cheogni singolo monastero potesse decidere se parteci-pare o no a tale raduno. ventotto su trentadue mona-steri parteciparono nel raduno internazionale che sitenne a Lucca (Italia) dal 27 maggio al 4 luglio 1978.Tale incontro si concluse con l’aggiornamento delleRegole e Costituzioni che furono successivamenteapprovate dalla Santa Sede. Esso diede anche allereligiose l’opportunità di conoscersi meglio le une lealtre e di poter vivere di una gioiosa esperienza fra-terna come mai avevano potuto sperimentare prima.Inoltre suscitò anche il desiderio di una maggiorecomunione, comunicazione e collaborazione tramonasteri e con il Superiore Generale dei Passionisti.

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L’apostolato dei paramenti liturgici dellemonache.

be a tal punto che si temettero dimostrazioni ostili,con cortei in strada proprio per manifestare aperta-mente il loro disappunto verso la venuta delle mona-che passioniste.

L’inizio della Prima guerra mondiale e la succes-siva chiamata alle armi anche di giovani del paese,distolsero l’attenzione da quell’avvenimento locale,indirizzandola verso problematiche ben più gravi e dipiù ampio respiro nazionale e internazionale. Ancheil Superiore Generale dei Passionisti p. Silvio Divezza, senza indugio, sollecitò il Provinciale eClementina Gionfra a portare avanti la fondazione.

Da Tarquinia, per la nuova fondazione, giunserodue religiose e una conversa: Madre AgneseCiavarelli della Sacra famiglia, Madre Maria RosaliaPaoletti della Madre di Dio e Sorella Maria Gambogidel Cuore di Gesù, ad esse si aggiunse la probandafelicetta Rossi.

L’apertura del monastero fu fissata all’8 maggio1915, festa di San Michele Arcangelo compatronodella Congregazione passionista. Al mattino presto,le religiose di Tarquinia, partirono accompagnate dadue signore, Assunta Ricci e Annunziata Paoletti,sorelle di due monache e fecero tappa presso il Ritirodi Sant’Eutizio dove le stavano attendendo ilSuperiore Generale p. Silvio Di vezza, un Consultoregenerale, p. Tiburzio Menica Jauregi, il Provincialep. Tito finocchi insieme ad altri religiosi. ClementinaGionfra e l’ingegnere Giovanni Stefani, invece, già sitrovavano davanti al nuovo monastero.

L’ingresso, a cui erano presenti pochissime perso-ne, fu fatto in modo privato, con tanta umiltà e sem-plicità, consapevoli che ogni inizio di opera avrebbecomportato sacrifici, ma anche per le temute rimo-stranze nei loro confronti da parte sia degli abitantisia dei sacerdoti di vignanello.

AMv: Archivio del Monastero di vignanello, viterbo.AMv, Platea o Cronistoria del Monastero delle Passioniste

di Vignanello 1915-1970, 2.2 Ib., 3.3 Ib., 3.

Giacinta Gionfra, di vignanello, ad impiegare buonaparte del loro patrimonio per la fondazione di unmonastero passionista nel loro paese.

Nel 1913 furono presi contatti con p. Titofinocchi, Provinciale della Presentazione, in quantoin quel periodo si trovava nel Ritiro di Sant’Eutizioa pochi chilometri da vignanello. P. Tito mostrò ini-zialmente alcune perplessità, in quanto era più favo-revole alla presenza di una comunità che avesse

avuto un maggiore impatto sociale e pubblica utili-tà, ma, dopo alcune chiarificazioni, assecondò ildesiderio delle sorelle Gionfra e si adoperò perchédal vicino monastero di Corneto (Tarquinia) fosserogiunte alcune religiose.

La Madre Presidente di quel monastero, vittoriabruschi, nonostante che pochi anni prima, nel 1910,aveva inviato alcune religiose per una fondazione aPittsburgh in Pennsylvania (uSA), «promise che asuo tempo avrebbe fatto del tutto per provvedere»1.Si cercò anche l’approvazione del vescovo diocesa-no di Civita Castellana, monsignor Giacomo Ghezziche dopo alcune iniziali perplessità diede il suobenestare. I lavori di costruzione furono diretti dal-l’ingegnere Giovanni Stefani che per il progetto siispirò al monastero di Tarquinia. un benefattore deiPassionisti, il Principe Don Alessandro Ruspoli, siinteressò di quella fondazione sia elargendo consiglisull’edificio da farsi sia donando «tutto il terrenooccupato dalla nuova fabbrica non che [sic] quelloche attualmente serve di orto»2.

Il Provinciale, p. Tito, ebbe il merito principale diaver sostenuto, incoraggiato e confortatoClementina Gionfra (Giacinta morì nel 1913) nellevarie difficoltà sopraggiunte a causa dell’ostilità daparte dei sacerdoti diocesani, «i quali volevano piut-tosto un’istituzione di beneficenza per i ragazzi delpopolo»3. Gli abitanti del paese, a loro volta influen-zati dai sacerdoti, si mostrarono contrari a quellafondazione perché avrebbero preferito un Istitutodedito all’istruzione dei loro figli. Il malumore creb-

MONAChE PASSIONIStE

P. alessandro ciciliani (MaPraes) e Mons.romano rossi.

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tEStIMONI

Il 6 maggio 2015 il Santo Padre Papa francesco hanominato P. Emery Kibal Mansong’loo CP, exSuperiore Provinciale della vice-Provincia SALv

della Repubblica Democratica del Congo, vescovodella diocesi di Kole (Repubblica Democratica delCongo).

Mons. Emery Kibal Mansong’loo è nato il 28 giu-gno 1969 in Kimputu, Diocesi di Idiofa. Dopo il ter-mine della scuola primaria (1981) e secondaria(1987), il 5 settembre 1988 è entrato nellaCongregazione della Passione in Kinshasa. Ha stu-diato filosofia all’Istituto di S. Agostino di Kinshasa(1988-1991) e la teologia al Tangaza College diNairobi, Kenia (1992-1997). Ha emesso la professio-ne perpetua il 31 luglio 1998 ed è stato ordinato preteil 2 agosto 1998 nella parrocchia di S. Teresa inKinshasa.

Dopo l’ordinazione ha svolto i seguenti incarichi:dal 1998 al 1999, sacerdote assistente della Sacrafamiglia di Ototo, nella diocesi di Tshumbe; dal 1999al 2002: pastore della missione Cattolica di LuMbI,nella diocesi di Kikwit; dal 2002 al 2005 ha studiatoper conseguire la Licenza in Liturgia nella Pontificiauniversità S. Anselmo di Roma; dal 2005 al 2013,Superiore Provinciale dei passionisti per due manda-ti consecutivi; allo stesso tempo era professore diliturgia in diversi istituti in Kinshasa, inclusil’università Sant’Agostino, l’Istituto Sant’Eugeniodi Maznod e l’Internoviziato per le congregazionifemminili; dal 2008 al 2013 è stato Presidentedell’ASuMA (Assemblea dei Superiori Maggioridella R.D. del Congo); dal 2001-2013 è stato membrodel Consiglio dei Direttori delle universitàCattoliche del Congo.

Dal 2013 risiedeva all’alunnato dell’Istituto inKinshasa. Al momento della sua nomina, stavavivendo un anno sabbatico, risiedendo nel Conventodell’Immacolata Concezione di New york e lavoran-do come cappellano nel Mercy Medical Center, nelladiocesi di Rockville Centre (stato di New york), sindalla primavera 2014.

Il 9 agosto 2015, il Cardinale Laurent MonsengwoPasinya di Kinshasa lo ha ordinato vescovo, in Kole,insieme ai vescovi Mons. Ambongo fridolin, fino aquel momento amministratore della diocesi, eMonsignor Madila fulgence, presidente della provin-cia ecclesiastica del Kasai Orientale. Il motto diMons. Emery è “fiat voluntas tua” (Sia fatta la tuavolontà). C’è stata una ragguardevole presenza di

passionisti congolesi, insieme con il loro provincialee le Suore Passioniste di San Paolo della Croce con laloro provinciale. Erano pure presenti in questa occa-sione i rappresentanti del Governo della Provincia delKasai Orientale e molti altri politici e autorità civili emilitari.

Nel suo messaggio di congratulazioni, P. JoachimRego, Superiore Generale, ha detto a Mons. Emery:“Pur essendo questa nomina una perdita per laCongregazione, son sicuro che tu userai tutti i tuoidoni e talenti e sapienza nella guida e nella curapastorale della popolazione della diocesi di Kole. Tiassicuro la mia preghiera in questa fase di transizio-ne e nei cambiamenti a cui ora dovrai prestare la tuacortese attenzione. Possa l’intercessione del nostroFondatore, San Paolo della Croce, la protezionedella Madonna Addolorata e l’amore di Dio espres-so nella passione di Gesù essere la tua forza e la tuasperanza”.

La diocesi di Kole fu costituita come prefettu-ra apostolica nel 1951 ed elevata nel 1967 al rango didiocesi. Copre 25.492 miglia quadrate (66.024 Km2)e ha una popolazione di più di 477.000 persone.Degli oltre 150.000 residenti, circa il 30 % sono cat-tolici e praticano il loro culto in quindici parrocchie.Collocata in una zona remota della giungla, Kole“non ha strade, non ha trasporti, non ha elettricità, enon ha acqua corrente … per raggiungere un telefo-no devi viaggiare per 65 Km” – ci ha detto Mons.Emery – “Enormi sfide mi attendono lì”. Il suo mini-stero episcopale sarà dedicato a cercare di superaregli ostacoli materiali, culturali e spiritual.

Mons. Kibal ha detto che spera di costruire dellebuone scuole e “promuovere l’educazione dei giova-ni, specialmente delle ragazze”, spera di affrontare lamancanza di strutture sanitarie e di assistenza medicae di trovare un modo di migliorare la situazione eco-nomica per strappare la popolazione dalla miseria epovertà.

Bishop emery Kibal Mansong'loo, cP

Primo Vescovo passionista nativo

dell’Africa – Mons. Emery Kibal

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PROfESSIONE DEI VOTI PERPETUINove religiosi hanno professato i voti Perpetui nel

periodo tra maggio e ottobre 2015. Nella ProvinciaEXALT del brasile hanno emesso la professione per-petua il 25 gennaio 2015 Eduardo Henrique bastosSantos e Jackson Maioli Alvarenga. Il 19 marzo haprofessato i voti Perpetui Marco Masi della ProvinciaMAPRAES. Eduar Carranza Altamirano dellaProvincia SCOR ha professato i voti Perpetui il 16maggio 2015. Nella Provincia SPIR, il 13 giugno2015 hanno emesso la professione perpetua PeterChinh Truc Hoang e Thomas Nhu Thanh Nguyen. Il31 luglio Giresse Mikungu ha emesso I voti Perpetuinella vice Provincia SALv del Congo. Nel mese diSettembre, federico Di Saverio ha professato i votiPerpetui nella Provincia MAPRAES il 12 Settembree Radosław Mucha, della Provincia ASSuM diPolonia, li ha emessi il 14 settembre 2015.

PROfESSIONE DEI PRIMI VOTITra maggio e ottobre 2015, otto religiosi hanno

emesso per la prima volta la professione dei voti. Il16 maggio 2015 due religiosi della vice ProvinciaTHOM dell’India hanno fatto la professione: AntonyJohn P. A. e Antony Polakatt House. Tre novizi dellaProvincia REPAC dell’Indonesia hanno professato il9 luglio: Adrianus Dilan, Adrianus Nong Rony eKristianus Damianus Tepo. Il 5 settembre fabricefelim e francesco Leonardi, della ProvinciaMAPRAES, hanno emesso la professione al MonteArgentario. Infine Grzegorz Mossakowski dellaProvincia ASSuM di Polonia ha emesso i primi votiil giorno 14 settembre 2015.

ORDINAZIONI SACERDOTAlIDieci dei nostri religiosi sono stati ordinati sacer-

doti tra maggio e ottobre 2015. Il 16 maggio,P. Douglas Alexander Carmona Rodríguez e il 22agosto P. Segundo felaun fatama Rucoba, entrambidella Provincia SCOR, sono stati ordinati sacerdoti.P. Jorge Henrique Abreu Tanus è stato ordinato il 7giugno 2015, nella provincia EXALT del brasileNella provincia MAPRAES, sono stati ordinati sacer-doti due religiosi: P. Aloysius Dapu Kola il 26 giugnoe P. francesco Solazzo il 29 giugno. In questo perio-do tre religiosi del vicariato GEMM sono stati ordi-nati: PP. Pastor Peter Mumburi e Patrice John Oissoil 9 giugno e P. John francis Kaniki il 25 luglio. Nellavice Provincia vuLN di Austria – Germania,P. Markus Seidler è stato ordinato sacerdote il giorno11 luglio 2015. Infine P. Gilbert ytac della ProvinciaPASS delle filippine è stato ordinato il 22 luglio2015.

ORDINAZIONI DIACONAlINel periodo tra maggio e ottobre 2015, tredici reli-

giosi sono stati ordinati diaconi. Nella provinciaREPAC dell’Indonesia, Antonius Kema, AgustinusRiang Kapuka e Marius Rusli sono stati ordinati il 15febbraio 2015. Nella provincia REG del Messico il18 aprile 2015, sono stati ordinati diaconi Jesús CejaQuiroz e Clemente Olvera Guerrero. Nella provinciaMAPRAES, il 1° giugno è stato ordinato diaconoSalvatore viola, e il 28 giugno è stato ordinato JoséGregório Duarte valente. Hélcio Antunes Garcia andAdemir Guedes Azevedo della provincia CALv delbrasile sono stati ordinati diaconi rispettivamente il20 giugno e il 1 agosto 2015. Due religiosi sono statiordinati diaconi nella provincia SCOR di Spagna –America Latina il 25 luglio 2015: Manuel MendozaMéndez eJosé Manuel Sandoval flores. Due religio-si della provincia EXALT del brasile sono stati ordi-nati il 1 agosto 2015: Eduardo Henrique bastosSantos e Jackson Maioli Alvarenga.

PROFESSIONI E ORDINAzIONI

(da sx a dx) Federico di saverio e diacono JoséGregório duarte Valente (MaPraes)

diaconi eduardo Henrique Bastos santos eJackson Maioli alvarenga (eXaLt)

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BIP n. 37 - 2-201528

PROFESSIONI E ORDINAzIONI

diacono ademir Guedesazevedo (caLV)

P. Jorge Henriqueabreu tanus (eXaLt)

da sx a dx P. Pastor Peter Mumburi, P. Patrice Johnoisso e P. John Francis Kaniki (GeMM)

diacono Hélcio antunesGarcia (caLV)

P. aloysius dapuKola (MaPraes)

Grzegorz Mossakowski (assUM)

P. Jifin sebastianMappilassery (tHoM)

P. Johnson emmanuelMamath (tHoM)

P. Binu Johnson Kunnummel(tHoM)

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29BIP n. 37 - 2-2015

PROFESSIONS AND ORDINAtIONS

P. Markus seidler (VULN)

P. douglas alexander carmonarodríguez (scor)

P. Gilbert Ytac (Pass)

P. Francesco solazzo(MaPraes)

radosław Mucha (assUM)

Francesco Leonardi e Fabrice Felim(MaPraes)

Jesús ceja Quiróz e clemente olvera Guerrero (reG)

P. andrés Yamit carilloMendoza (scor)

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BIP n. 37 - 2-201530

NUOVE PUbblICAZIONI

AA.VV

JPIC PASSIO PER lA VITA, PER lA TERRA,

laboratorio Internazionale, Roma, Edizione:PASSIONISTI EDIZIONE-CURIA, Anno Edizione:2015

lA PROVINCIA MARIA SS.MA DEllA PIETA,

Edizione: SAN GABRIELE, 2015.

MENOlOGIO DEllA PROVINCIA MARIA

SS.MA DEllA PIETA, Edizione: SAN GABRIELE,2015.

DICCIONARIO DE lA PASION DE

JESUCRISTO, Edizione: SAN PABLO, 2015.

Cacho López, José Luis, C.P., CON OlOR A

OVEJA, Edizione: PASIONISTA-GRAFICAANAROL, 2015.

Cecconi, Roberto, C.P., lA DISPERSIONE E lA

NUOVA SEQUElA DEI DISCEPOlI DI GESU

IN MARCO, UNA DEbOlEZZA RISCATTATA,

Edizione: CITTADELLA EDITRICE, 2015.

Ciciliani, Alessandro, C.P., lE MONACHE

PASSIONISTE A VIGNANEllO CENTO ANNI

DI PRESENZA E DI VITA 1915/2015, Edizione:TIPOGRAFIA MESCHINI - Tivoli (Roma), 2015.

fabri, vincenzo, C.P., SAN GAbRIElE

DEll’ADDOlORATA: lA VITA E I PRODIGI

PIU RECENTI DEl SANTO DEI MIRACOlI

DAl 1975 Al 2014, Edizione: VELAR, 2015.

Gabriele dell’Addolorata, lETTERE

CONfIDENZIAlI CON AlTRI SCRITTI E

PREGHIERE, Edizione: SAN GABRIELE, 2015.

García Macho, Pablo, C.P., CARTAS DE SANTA

GEMA GAlGANI A SU DIRECTOR ESPIRI-

TUAl, P. GERMAN DE SAN ESTANISlAO,

PASIONISTA, Edizione: EDIBESA, 2015.

Houben, Charles, DEAR bROTHERS & SIS-

TERS: letters of Saint Charles of Mount Argus to

his family, Edizione: OVADA, 2014.

Jeon, Dominic Jin, C.P., lA MEMORIA DEllA

PASSIONE DI GESU SECONDO SAN PAOlO

DEllA CROCE E l’EVANGElIZZAZIONE IN

COREA, Tesi di Licenza (Pontificia universitàGregoriana, Roma), 2015.

Leonardo, Graziano, C.P., l’ESERCIZIO DEllA

CORRESPONSAbIlITA NEllA NUOVA

PARROCCHIA, Prefazione (a cura di) GiovanniTangorra, Edizione: LARUFFA EDITORE, 2015.

Lippi, Adolfo, C.P., NEl fUOCO D’AMORE

DEllA TRINITA: Un itinerario di santità con

san Paolo della Croce, Edizione: EDIZIONIFEERIA, 2015.

Mirra, Pierluigi, C.P., bEATO GRIMOAlDO

SANTAMARIA, STUDENTE PASSIONISTA,

Edizione: ARTI GRAFICHE ITALO CERNIA s.r.l.,2015.

Monaghan, Christopher, C.P., A fRIENDlY

GUIDE TO PAUl, Edizione: GARRATT, 2014.

Pasquali, Marco, C.P., lA VERITA DEllA

CROCE: UN PERCORSO DI CRISTOlOGIA

NEllA TEOlOGICA DI H.U. VON

bAlTHASAR, Tesi di Licenza, Edizione:PONTIFICIA UNIVERSITA GREGORIANA, 2015.

Pereira, José Carlos, C.P., COMO fAZAR UM

PlANEJAMENTO PASTORAl, PAROQUIAl

E DIOCESANO, Edizione: PAULUS, 2015.

___________NOVOS VENTOS NOS CONVEN-

TOS, Desvelando os meandros da Vida Religiosa

Consagrada em vista da sua renovacao, Edizione:PAULUS, 2015.

___________PASTORAl DA ESPERANCA,

Subsidio de Implantacao, formacao e Atuacao de

Agentes, EDITORA VOZES, 2015.

Piovano, Antonio, SAN GAbRIElE

MElODRAMMA RElIGIOSO, PRIMA

ESECUZIONE ASSOlUTA, Edizione: SANGABRIELE, 2015

Plet, Philippe françois, C.P., lA PASSION SElON

SAINT JEAN OU lE JUGEMENT DU MONDE,

Edizione: SALVATOR, 2015.

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31BIP n. 37 - 2-2015

NOTITIAE ObITUS

Usque ad diem 20 Maius 2015 – 8 October 2015, acceptae

DIE OBDORMIVIT IN DOMINO PROVINCIA NATUS VOTA NUNCUPAVERAT

5/20/15 Sac. Ignaas Libbrecht GABR 08/09/1928 09/09/19486/5/15 Fra. Paul Morgan PAUL 20/09/1927 13/03/19536/7/15 Fra. José Odriozola Kerexeta SCOR 04/05/1924 23/04/19526/11/15 Fra. Pius I-Jin Chung MACOR 24/01/1947 13/02/19746/20/15 Sac. Richard Scheiner PAUL 19/08/1932 16/07/19536/28/15 Fra. Timoteo Specchia MAPRAES 24/06/1934 28/04/19566/29/15 Sac. Esteban Barruetabeńa Larruskain SCOR 26/12/1931 09/08/19487/1/15 Sac. Eulogio Cordero Martínez SCOR 05/01/1938 12/09/19557/9/15 Sac. Brendan Breen PAUL 29/09/1922 15/08/19437/10/15 Fra. Modesto De Angelis MAPRAES 28/06/1944 31/12/19607/18/15 Sac. Conleth O'Hara IOS 27/03/1929 04/12/19508/10/15 Sac. Michele Carogioiello MAPRAES 07/07/1938 15/09/19588/10/15 Sac. Józef Pacuszka ASSUM 09/08/1944 02/09/19698/16/15 Sac. Fortunato Ciomei MAPRAES 09/04/1909 24/10/19268/23/15 Sac. Brendan McDermott PATR 11/06/1931 15/09/19509/4/15 Sac. Innocenzo Pisconti MAPRAES 08/02/1924 30/09/19429/9/15 Sac. Ronan Callahan PAUL 22/05/1923 15/08/19459/20/15 Sac. Gaudenzio Medina MAPRAES 16/10/1928 08/09/19459/24/15 Sac. Esteban Queréndez Alańa SCOR 28/11/1926 07/05/19459/29/15 Sac. Luke Magee IOS 06/10/1930 23/10/1948

1/16/15 Sr. M. Cecilia dell'Immacolata (Teresa)Benedetti

Monasterio Passionistarum deTarquinia (Italia)

25/11/1942 5/06/1966

1/29/15 Sr. Lourdes Rosa de María Virgen (LuzElena) Aguilera Casillas

Inst. Filiarum Passionis D.N.I.C. etDolorum B.V.M. (México)

26/09/1937 08/12/1963

2/5/15 Sr. Maria Tecla di San Giuseppe (MȘGiuseppa) Colucci

Inst. Sororum Passionistarum a S.Paulo a Cruce (Signa)

08/10/1937 12/09/1959

2/11/15 Sr. Ma. de los Ángeles del SagradoCorazón Delgado Alvarado

Inst. Filiarum Passionis D.N.I.C. etDolorum B.V.M. (México)

01/10/1936 03/06/1952

2/22/15 Sr. Conleth O'Leary Inst. Sororum SS. Crucis etPassionis D.N.I.C. (England)

18/09/1922 23/01/1944

3/23/15 Sr. Ellen Downes Inst. Sororum SS. Crucis etPassionis D.N.I.C. (U.S.A.)

10/09/1935 28/08/1957

4/13/15 Sr. Martha de Jesús Crucificado (MarthaCatalina) Luja Pérez

Inst. Filiarum Passionis D.N.I.C. etDolorum B.V.M. (México)

19/01/1968 15/08/1991

4/19/15 Sr. Germana da Anunciaçăo (Etelvina)Possebon

Inst. Sororum Passionistarum a S.Paulo a Cruce (Signa) - Prov. CuoreImm. di Maria, Brasile

15/03/1927 29/03/1948

4/22/15 Sr. Ann Miriam of the Hearts of Jesus andMary Mills

Monasterio Passionistarum deWhitesville (U.S.A.)

28/10/1925 21/11/1955

4/24/15 Sr. Lairte de Jesus Coroado de EspinhosGrigolli

Inst. Sororum Passionistarum a S.Paulo a Cruce (Signa) - Prov. CuoreImm. di Maria, Brasile

19/10/1956 31/01/1981

5/5/15 Sr. Brigid Noonan Inst. Sororum SS. Crucis etPassionis D.N.I.C. (England)

10/12/1921 05/05/1941

5/6/15 Sr. Gemma Gabriel Shelly Inst. Sororum SS. Crucis etPassionis D.N.I.C. (Ireland)

20/07/1916 28/04/1936

5/24/15 Sr. Breda Eustace Inst. Sororum SS. Crucis etPassionis D.N.I.C. (Ireland)

28/10/1936 14/09/1959

6/4/15 Sr. Ana Cleusa de Jesus CrucificadoCampos

Inst. Sororum Passionistarum a S.Paulo a Cruce (Signa)

20/05/1950 28/04/1973

6/19/15 Sr. Alda della Madre di Dio (Carolina)Rossini

Monasterio Passionistarum deOvada (Italia)

01/08/1928 14/09/1953

8/22/15 Sr. Matilde de S. Paulo da cruz (Elza)Teixeira

Inst. Sororum Passionistarum a S.Paulo a Cruce (Signa)

14/04/1917 21/10/1934

8/24/15 Sr. Dolores de Jesús Agonizante (MaríaDorinda) Romero Curros

Monasterio Passionistarum deTorrente (Espańa)

26/07/1925 05/04/1964

9/11/15 Sr. Maria Cecília de S. Pedro Apóstolo(Ignez) Ferreira

Inst. Sororum Passionistarum a S.Paulo a Cruce (Signa)

07/11/1922 16/08/1942

9/19/15 Sr. Marie Alphonsus Dunne Inst. Sororum SS. Crucis etPassionis D.N.I.C. (Ireland)

09/09/1918 07/05/1945

9/29/15 Sr. Arcangela dell'Addolorata (Giovanna)Rapizza

Inst. Sororum Passionistarum a S.Paulo a Cruce (Signa)

30/05/1926 02/11/1947

10/8/15 Sr. Cesarina dell'Addolorata (Angelica)Cimmino

Inst. Sororum Passionistarum a S.Paulo a Cruce (Signa)

01/03/1934 24/03/1956

MONIALES ET SORORES DEFUNCTAE

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VIsItate Il nostro sIto weB

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MISERICORDIAGesù Cristo è il volto della misericordia del Padre.

Misericordia: è fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza.

Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità.Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro.Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando

guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita.

Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.

Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi.Papa Francesco

Bolla di Indizione del Giubileo Straordinario

della Misericordia (Nos.1-2)