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FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro (...). Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. (...) Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Io sono il pane vivo: Gesù è stato geniale a scegliere il pane. Il pane è una realtà santa, indica tutto ciò che fa vivere, e che l'uomo viva è la prima legge di Dio. Che cosa andremo a fare domenica nelle nostre celebrazioni? Ad adorare il Corpo e Sangue del Signore? No. Oggi non è la festa dei tabernacoli aperti o delle pissidi dorate e di ciò che contengono. Celebriamo Cristo che si dona, corpo spezzato e sangue versato? Non è esatto. La festa di oggi è ancora un passo avanti. Infatti che dono è quello che nessuno accoglie? Che regalo è se ti offro qualcosa e tu non lo gradisci e lo abbandoni in un angolo? Oggi è la festa del prendete e mangiate, prendete e bevete, il dono preso, il pane mangiato. Come indica il Vangelo della festa che si struttura interamente attorno ad un verbo semplice e concreto “mangiare”, ripetuto per sette volte e ribadito per altre tre insieme a “bere”. Gesù non sta parlando del sacramento dell'Eucaristia, ma del sacramento della sua esistenza, che diventa mio pane vivo quando la prendo come misura, energia, seme, lievito della mia umanità. Vuole che nelle nostre vene scorra il flusso caldo della sua vita, che nel cuore metta radici il suo coraggio, perché ci incamminiamo a vivere l'esistenza umana come l'ha vissuta lui. Mangiare e bere la vita di Cristo non si limita alle celebrazioni liturgiche, ma si dissemina sul grande altare del pianeta, nella “messa sul mondo” (Theilard de Chardin). Io mangio e bevo la vita di Cristo quando cerco di assimilare il nocciolo vivo e appassionato della sua esistenza, quando mi prendo cura con combattiva tenerezza degli altri, del creato e anche di me stesso. Faccio mio il segreto di Cristo e allora trovo il segreto della vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Determinante è la piccola preposizione : “in”. Che crea legame, intimità, unione, innesto, contiene “tutta la ricchezza del mistero: Cristo in voi” (Col 1,27). La ricchezza della fede è di una semplicità abbagliante: Cristo che vive in me, io che vivo in Lui. Il Verbo che ha preso carne nel grembo di Maria continua, ostinato, a incarnarsi in noi, ci fa tutti gravidi di Vangelo, incinti di luce. Prendete, mangiate! Parole che mi sorprendono ogni volta, come una dichiarazione d'amore: “Io voglio stare nelle tue mani come dono, nella tua bocca come pane, nell'intimo tuo come sangue, farmi cellula, respiro, pensiero di te. Tua vita”. Qui è il miracolo, il batticuore, lo stupore: Dio in me, il mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola, con la stessa vocazione: non andarcene da questo mondo senza essere diventati pezzo di pane buono per qualcuno. ( di Ermes Ronchi ) nr. 106 Domenica 18 giugno 2017 (Giovanni 6, 51-58) SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO Anno A

 · una semplicità abbagliante: Cristo che vive in me, io che vivo in ... ha preso carne nel grembo di Maria continua, ostinato, a incarnarsi in noi, ci fa tutti gravidi di Vangelo,

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FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it

Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri

Sei tu, Gesù, il pane vivo: pane fragrante che reca il profumo di una comunione profonda ed indicibile che ti unisce al Padre e allo Spirito Santo. È mangiando di te che noi partecipiamo alla vita divina e le nostre povere, limitate esistenze, ricevono un gusto di eternità. Sei tu, Gesù, il pane vivo: pane disceso dal cielo, dono di Dio ad un’umanità affamata di amore e di misericordia, umiliata nella sua dignità e grandezza, isterilita dall’egoismo e dalla durezza di cuore. È mangiando di te che noi veniamo risanati e diventiamo capaci di compassione e di perdono, di generosità e di fedeltà. Sei tu, Gesù, il pane vivo: pane che trasmette la bellezza e la bontà dei tuoi gesti e delle tue parole. Sì, perché tu ti sei fatto uomo per cambiare il nostro modo di essere uomini e donne e per far nascere una terra nuova. Sei tu, Gesù, il pane vivo: pane spezzato, esistenza donata per fermare il potere del male e farci sperimentare una capacità inaudita di costruire la giustizia e la pace. Roberto Laurita

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro (...). Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. (...) Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Io sono il pane vivo: Gesù è stato geniale a scegliere il pane. Il pane è una realtà santa, indica tutto ciò che fa vivere, e che l'uomo viva è la prima legge di Dio. Che cosa andremo a fare domenica nelle nostre celebrazioni? Ad adorare il Corpo e Sangue del Signore? No. Oggi non è la festa dei tabernacoli aperti o delle pissidi dorate e di ciò che contengono. Celebriamo Cristo che si dona, corpo spezzato e sangue versato? Non è esatto. La festa di oggi è ancora un passo avanti. Infatti che dono è quello che nessuno accoglie? Che regalo è se ti offro qualcosa e tu non lo gradisci e lo abbandoni in un angolo? Oggi è la festa del prendete e mangiate, prendete e bevete, il dono preso, il pane mangiato. Come indica il Vangelo della festa che si struttura interamente attorno ad un verbo semplice e concreto “mangiare”, ripetuto per sette volte e ribadito per altre tre insieme a “bere”. Gesù non sta parlando del sacramento dell'Eucaristia, ma del sacramento della sua esistenza, che diventa mio pane vivo quando la prendo come misura, energia, seme, lievito della mia umanità. Vuole che nelle nostre vene scorra il flusso caldo della sua vita, che nel cuore metta radici il suo coraggio, perché ci incamminiamo a vivere l'esistenza umana come l'ha vissuta lui. Mangiare e bere la vita di Cristo non si limita alle celebrazioni liturgiche, ma si dissemina sul grande altare del pianeta, nella

“messa sul mondo” (Theilard de Chardin). Io mangio e bevo la vita di Cristo quando cerco di assimilare il nocciolo vivo e appassionato della sua esistenza, quando mi prendo cura con combattiva tenerezza degli altri, del creato e anche di me stesso. Faccio mio il segreto di Cristo e allora trovo il segreto della vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Determinante è la piccola preposizione : “in”. Che crea legame, intimità, unione, innesto, contiene “tutta la ricchezza del mistero: Cristo in voi” (Col 1,27). La ricchezza della fede è di una semplicità abbagliante: Cristo che vive in me, io che vivo in Lui. Il Verbo che ha preso carne nel grembo di Maria continua, ostinato, a incarnarsi in noi, ci fa tutti gravidi di Vangelo, incinti di luce. Prendete, mangiate! Parole che mi sorprendono ogni volta, come una dichiarazione d'amore: “Io voglio stare nelle tue mani come dono, nella tua bocca come pane, nell'intimo tuo come sangue, farmi cellula, respiro, pensiero di te. Tua vita”. Qui è il miracolo, il batticuore, lo stupore: Dio in me, il mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola, con la stessa vocazione: non andarcene da questo mondo senza essere diventati pezzo di pane buono per qualcuno.

( di Ermes Ronchi )

nr. 106 Domenica 18 giugno 2017

(Giovanni 6, 51-58)

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

Anno A

Questo è il posto di Dio -prima parte- l valore della vita dei profeti non sta nella nostra capacità di imitarla. I segni e i gesti profetici sono potentissimi quando compiuti dai profeti, ma diventano parodie o commedie quando li compiamo noi per imitarli. Non si va nudi per tre anni per copiare Isaia, non si gira la città con un giogo sulle spalle per ripetere Geremia, né ci si fa crocifiggere per imitare Gesù Cristo. Questi gesti si fanno per vocazione non per imitazione, quando ci sentiamo chiamare per nome e riusciamo a capire che non possiamo fare altro. E mentre siamo in quella nudità, sotto quel giogo, su quella croce, solo e soltanto nostri, e quindi unici, irripetibili, inimitabili, i gesti e le parole dei profeti ci sono di nutrimento, rendono i gioghi più leggeri, le nostre morti più soavi. Siamo arrivati al termine del ciclo di Ezechia che chiude il primo Isaia. Il re giusto è appena uscito vincitore dalla prova con il re assiro, grazie al ruolo di del profeta. Ora il Libro ce lo mostra alle prese con un’altra grande prova, ancora con il profeta al suo fianco. Ezechia si ammala gravemente ed Isaia gli preannuncia la morte. Egli allora volta la faccia verso la parete, scoppia in pianto e prega: "Signore, ricòrdati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi"». Ad annunciare al re che la sua malattia è mortale è Isaia. Non tutti abbiamo un profeta o qualcuno vicino che ci ama e ci dice che stiamo per giungere alla fine della corsa. Nessuno vorrebbe annunciare agli amici che il loro ultimo giorno è vicino. Vorremo dire loro altre parole, donare speranza non vana, intravvedere una resurrezione. Qualche volta, però, queste parole non le possiamo dire se vogliamo essere veri. Allora preferiamo tacere, abbracciare, accarezzare, e soprattutto stare. Ogni tanto, però, c’è un amico, una moglie, un fratello, che sente che amore più grande è dirci che è giunta la nostra ora. E così rivive Isaia, rivive Ezechia, anche se non lo sanno, anche se non lo sappiamo - il mondo è pieno di brani biblici vivi e incarnati da persone che non hanno mai letto né ascoltato un riga di Bibbia: se così non fosse, la Bibbia sarebbe soltanto un libro sacro per il culto, e non anche una storia viva che continua a vivificare grazie all’amore e al dolore dei tanti analfabeti di religione capaci di scrivere splendidi brani del libro vero della vita. Attraversiamo la terra sapendo che questo spettacolo magnifico non è per sempre, che un giorno dovremmo lasciare le montagne, i fiori, gli amici, il mare. Sappiamo che questo "per sempre" non ci appartiene. C’è anche questa venatura di melanconia dentro la felicità che ci ridona un panorama alpino, un bosco in autunno, un figlio. Ma la vita è più grande, e quando si sviluppa bene e fiorisce, la bellezza eccedente della creazione ricopre quella sottile ombra, che pur riaffiorando nei giorni della tristezza non riesce a diventare il tema dominante della nostra esistenza. Finché non arriva "quel giorno", e tutto cambia. Da L. Bruni, In ascolto della vita, Avvenire 23 ottobre 2016.

Sabato 17 Giugno(2Cor 5,14-21; Sal 102; Mt 5,33-37)ore 18.30 Def.ta Suor Liliana; def.ti Mario e Pierina anniv.; def.ti Armando Amarilli e Dina Pistolato; def.ti Giuseppina e Antonio Gobbo

Domenica 18 Giugno Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo(Dt 8,2-3.14-16; Sal 147; 1Cor 10,16-17; Gv 6,51-58)ore 10.00 Def.to Bruno Zanardo; 60mo anniv. di matrimonio di Carla Biadene e Bruno Carnio; 50 anni di presenza a Zerman delle Suore Salesiane Oblate del S- Cuore

Lunedì 19 Giugno (2Cor 6,1-10; Sal 97; Mt 5,38-42)ore 18.30 NON C’è La meSSa

martedì 20 Giugno (2Cor 8,1-9; Sal 145; Mt 5,43-48)ore 19.00 Santa messa unica a S.ta m. assunta per tutte le parrocchie di mogliano

mercoledì 21 Giugno (2Cor 9,6-11; Sal 111; Mt 6,1-6.16-18)ore 18.30 Per tutti i consacrati

Giovedì 22 Giugno (2Cor 11,1-11; Sal 110; Mt 6,7-15)ore 18.30 NON C’è La meSSa

Venerdì 23 Giugno Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù(Dt 7,6-11; Sal 102; 1Gv 4,7-16; Mt 11,25-30)ore 18.30 Per gli ammalati

Sabato 24 Giugno(Is 49,1-6; Sal 138; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80)ore 18.30 Def.ta Miriam

Domenica 25 Giugno(Ger 20,10-13; Sal 68; Rm 5,12-15; Mt 10,26-33)ore 9.30 Battesimo di: Francesco montemurro di Giacinto e Giorgia Mariano; Ferdinando e Leonardo Dalla Vedova di Alessandro e Azzurra Sodano; matilde Zanco di Adriano e Cristiana Sbroggiò Def.to Giuseppe Sbrogiò

ParrocchiaSaN CaRLOINTENZIONI DELLA SETTIMANA

ParrocchiaSaNT’eLeNaINTENZIONI DELLA SETTIMANA

DON eDOaRDO: cell. 340 8119646 - Confessa al sabato a san Carlo o Zerman (informarsi);

prima o dopo le Messe o previo accordo.

DON DaVIDe: cell. 346 7834766 - Riceve o confessa presso la canonica di Zerman;- a San Carlo, generalmente al Mercoledì e Venerdì

dalle ore 17.00.

5 x 1000 codice da riportare su dichiarazione dei redditi: 94132660260 per l’Oratorio NOI di San Carlo.

meSSe aLL’ISTITUTO GRIS- Da martedì a venerdì: ore 8.00 (via Torni);- Sabato: ore 16.00 (via Torni);- Domenica: ore 10.00 (Geriatrico).

CONFeSSIONI- Ogni sabato, dalle 16.00, un confessore a Santa maria

assunta.

Sabato 17 Giugno(2Cor 5,14-21; Sal 102; Mt 5,33-37)ore 18.30 Def.to Pierandrea; def.ti Giovanni Prete e Romeo Zuin

Domenica 18 Giugno Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo(Dt 8,2-3.14-16; Sal 147; 1Cor 10,16-17; Gv 6,51-58)ore 09.00 Def.ta Anna Trevisanore 11.00 Per le vocazioni consacrate secondo intenzione offerente in ringraziamentoLunedì 19 Giugno (2Cor 6,1-10; Sal 97; Mt 5,38-42)ore 18.30 LITURGIa DeLLa PaROLa

martedì 20 Giugno (2Cor 8,1-9; Sal 145; Mt 5,43-48)ore 19.00 Santa messa unica a S.ta m. assunta per tutte le parrocchie di mogliano

mercoledì 21 Giugno (2Cor 9,6-11; Sal 111; Mt 6,1-6.16-18) ore 18.30 Def.ti Ernesto e Alberto Rosina, Santa Pistolato e Maria Cussiol

Giovedì 22 Giugno (2Cor 11,1-11; Sal 110; Mt 6,7-15)ore 18.30 Per le famiglie in difficoltà

Venerdì 23 Giugno Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù(Dt 7,6-11; Sal 102; 1Gv 4,7-16; Mt 11,25-30)ore 18.30 Per i migranti

Sabato 24 Giugno(Is 49,1-6; Sal 138; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80)ore 18.30 Def.to Antonio; def.ti Famiglia Lovisetto; def.ti Nella e Bepi

Domenica 25 Giugno(Ger 20,10-13; Sal 68; Rm 5,12-15; Mt 10,26-33)ore 09.00 Def.ti Emanuele, Paolo e Giuseppinaore 11.00 Per i fedeli vivi e defunti della parrocchia

SaN CaRLO: 041.453102 [email protected]

SEGRETERIA: LUNEDI 9.30-11.30 MARTEDI 9.30-11.30 + 15.00-18.00 MERCOLEDI 9.30-11.30 GIOVEDI 9.30-11.30 + 16.00-18.00 VENERDI 9.30-11.30 SABATO CHIUSO SaNT’eLeNa: 041.457383 [email protected]

SEGRETERIA: DA LUNEDI A VENERDI: 9.00-11.30

SeGReTeRIaPaRROCCHIaLe

ParrocchiaSaNT’eLeNa AVVISI

Parrocchie:SaNT’eLeNaSaN CaRLO AVVISI COMUNI

SCUOLa DeLL’INFaNZIa SaCRO CUORe DI ZeRmaN

Ricorrono quest’anno 50 anni da quando le suore dell’Ordine “Salesiane Oblate del Sacro Cuore” sono arrivate a Zerman per prendersi cura della formazione dei fanciulli nella Scuola dell’Infanzia parrocchiale.Sicuramente tante persone e famiglie sono grate alle suore, oggi a suor Immacolata e a suor Irene, per la preziosa e competente opera educativa in tanti anni. Con semplicità, ma con molto affetto, le festeggeremo in due momenti:

DOmeNICa 18 GIUGNO, Festa di apertura:ore 10.00 Santa messa con rinnovo dei voti; ore 12.00 buffet aperto a tutta la comunità parrocchiale e alle famiglie della Scuola;ore 14.00 giochi per bambini e ragazzi organizzati dai genitori della Scuola.

DOmeNICa 14 OTTOBRe, Festa di chiusura nella ricorrenza della nascita di Monsignor Giuseppe Cognata, fondatore dell’Ordine delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore (seguirà programma).

SOLeNNITa’ DeL SaCRO CUORe DI GeSU’Il venerdì che segue la domenica del Corpus Domini, la Chiesa celebra la solennità del Sacro Cuore di Gesù. La devozione al Cuore di Cristo ha un solido fondamento nella Scrittura e vuole suscitare nei fedeli l’amore al Signore e la fiducia nella sua infinita misericordia. Molti santi e sante sono stati insigni apostoli di questa devozione come san Francesco di Sales, santa Margherita Maria Alacoque, san Giovanni Eudes, san Claudio de la Colombière e san Giovanni Bosco. La fiducia nel cuore misericordioso di Dio, invita tutti all’impegno ad assumere l’Amore di Dio nella vita, specialmente dalla piena partecipazione alla celebrazione eucaristica.In questa solennità si celebra la Giornata di preghiera per la santificazione dei sacerdoti.

PeLLeGRINaGGIO DIOCeSaNO a LOURDeSU.N.I.T.a.L.S.I. TrevisoDal 27 agosto al 1 settembre (viaggio in treno)

Invito giovani e adulti a considerare la partecipazione a questo pellegrinaggio: è una esperienza sempre molto arricchente, per la forza della preghiera e per i momenti che si vivono specialmente accanto agli ammalati, come pellegrini o come volontari in aiuto al personale Unitalsi. anziani e ammalati avranno sempre le necessarie attenzioni e cure da parte di uno staff medico-infermieristico, sia durante il viaggio che durante la permanenza a Lourdes in strutture appositamente attrezzate. Sarei felice di partecipare anch’io con quanti, di San Carlo o di Zerman, hanno desiderio di iscriversi o provare questo viaggio…

aFFReTTaRSI PeR Le ISCRIZIONI entro il 15 giugno (don Edoardo e/o in sacrestia) - vedi anche volantino in fondo alla chiesa.

Don Edoardo

GReST PaRROCCHIaLePer le parrocchie di San Carlo, mazzocco e Zerman

Dal 19 al 23 giugno prima settimana di Grest a tempo pieno. Riportiamo il programma:

Lunedì, martedì e mercoledì: dalle ore 09.00 alle ore 12.00 a mazzocco giochi, storia, balli. Dalle ore 15.30 alle ore 17.00 a San Carlo laboratori.

Giovedì: dalle ore 09.00 alle ore 12.00 a mazzocco.Nel pomeriggio non c’è Gr.Est.

Venerdì: solo al mattino Festa dei Gr.est. della Collaborazione. Nel pomeriggio non c’è Gr.Est.

aNCeLLeDa giovedì 22 a sabato 24 giugno, 4 ancelle delle nostre parrocchie parteciperanno ad un mini campo estivo a Lorenzago con altre 50 ancelle della Diocesi. Le ricordiamo perché possa essere un momento di incontro bello e gioioso.

CamPI eSTIVIIn fondo alla chiesa sono disponibili i moduli di iscrizione per i campi estivi per medie e superiori.

SCUOLa maTeRNa

Da mercoledì 21 a venerdì 23 giugno l’attività della scuola materna sarà sospesa a causa del ritiro delle suore in occasione della festa del Sacro Cuore.

PeR CONTRIBUIRe aL ReSTaURO DeL CamPaNILe DI ZeRmaN

1) aggiungersi ai donatori sottoscrivendo una lettera d’intenti (per versare una somma di denaro con periodicità fissa: mensile, trimestrale, ecc., fino ad una determinata scadenza). Contattare Roberto Prete al numero 334 867 6456.

2) Offerte consegnate al parroco e/o con bonifico sul c/c intestato alla Parrocchia (codice Iban: IT95W 08749 61800 004000037790).

PeSCa DI BeNeFICeNZaCon rammarico, non siamo in grado di garantire la Pesca di Beneficenza alla Sagra di Sant’elena per la mancanza di forze. Rammarico per il venir meno della Pesca alla Sagra, ma anche per i benefici economici che potevano venire alla Parrocchia.

DONaZIONI/OFFeRTeRingraziamo il Signore per la costante generosità della nostra gente. Anche questa settimana abbiamo ricevuto offerte: euro 1000 sul conto della parrocchia per le necessità e gli interventi della Caritas “San Carlo/Zerman”; euro 150,00 pro-opere parrocchiali. In memoria della defunta Simionato Regina le cugine hanno offerto euro 160,00 pro-restauro campanile, Ringraziamo anche altri offerenti che nei giorni scorsi hanno lasciato un loro contributo per il restauro del campanile.

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Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri

Sei tu, Gesù, il pane vivo: pane fragrante che reca il profumo di una comunione profonda ed indicibile che ti unisce al Padre e allo Spirito Santo. È mangiando di te che noi partecipiamo alla vita divina e le nostre povere, limitate esistenze, ricevono un gusto di eternità. Sei tu, Gesù, il pane vivo: pane disceso dal cielo, dono di Dio ad un’umanità affamata di amore e di misericordia, umiliata nella sua dignità e grandezza, isterilita dall’egoismo e dalla durezza di cuore. È mangiando di te che noi veniamo risanati e diventiamo capaci di compassione e di perdono, di generosità e di fedeltà. Sei tu, Gesù, il pane vivo: pane che trasmette la bellezza e la bontà dei tuoi gesti e delle tue parole. Sì, perché tu ti sei fatto uomo per cambiare il nostro modo di essere uomini e donne e per far nascere una terra nuova. Sei tu, Gesù, il pane vivo: pane spezzato, esistenza donata per fermare il potere del male e farci sperimentare una capacità inaudita di costruire la giustizia e la pace. Roberto Laurita

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro (...). Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. (...) Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Io sono il pane vivo: Gesù è stato geniale a scegliere il pane. Il pane è una realtà santa, indica tutto ciò che fa vivere, e che l'uomo viva è la prima legge di Dio. Che cosa andremo a fare domenica nelle nostre celebrazioni? Ad adorare il Corpo e Sangue del Signore? No. Oggi non è la festa dei tabernacoli aperti o delle pissidi dorate e di ciò che contengono. Celebriamo Cristo che si dona, corpo spezzato e sangue versato? Non è esatto. La festa di oggi è ancora un passo avanti. Infatti che dono è quello che nessuno accoglie? Che regalo è se ti offro qualcosa e tu non lo gradisci e lo abbandoni in un angolo? Oggi è la festa del prendete e mangiate, prendete e bevete, il dono preso, il pane mangiato. Come indica il Vangelo della festa che si struttura interamente attorno ad un verbo semplice e concreto “mangiare”, ripetuto per sette volte e ribadito per altre tre insieme a “bere”. Gesù non sta parlando del sacramento dell'Eucaristia, ma del sacramento della sua esistenza, che diventa mio pane vivo quando la prendo come misura, energia, seme, lievito della mia umanità. Vuole che nelle nostre vene scorra il flusso caldo della sua vita, che nel cuore metta radici il suo coraggio, perché ci incamminiamo a vivere l'esistenza umana come l'ha vissuta lui. Mangiare e bere la vita di Cristo non si limita alle celebrazioni liturgiche, ma si dissemina sul grande altare del pianeta, nella

“messa sul mondo” (Theilard de Chardin). Io mangio e bevo la vita di Cristo quando cerco di assimilare il nocciolo vivo e appassionato della sua esistenza, quando mi prendo cura con combattiva tenerezza degli altri, del creato e anche di me stesso. Faccio mio il segreto di Cristo e allora trovo il segreto della vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Determinante è la piccola preposizione : “in”. Che crea legame, intimità, unione, innesto, contiene “tutta la ricchezza del mistero: Cristo in voi” (Col 1,27). La ricchezza della fede è di una semplicità abbagliante: Cristo che vive in me, io che vivo in Lui. Il Verbo che ha preso carne nel grembo di Maria continua, ostinato, a incarnarsi in noi, ci fa tutti gravidi di Vangelo, incinti di luce. Prendete, mangiate! Parole che mi sorprendono ogni volta, come una dichiarazione d'amore: “Io voglio stare nelle tue mani come dono, nella tua bocca come pane, nell'intimo tuo come sangue, farmi cellula, respiro, pensiero di te. Tua vita”. Qui è il miracolo, il batticuore, lo stupore: Dio in me, il mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola, con la stessa vocazione: non andarcene da questo mondo senza essere diventati pezzo di pane buono per qualcuno.

( di Ermes Ronchi )

nr. 106 Domenica 18 giugno 2017

(Giovanni 6, 51-58)

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

Anno A

Questo è il posto di Dio -prima parte- l valore della vita dei profeti non sta nella nostra capacità di imitarla. I segni e i gesti profetici sono potentissimi quando compiuti dai profeti, ma diventano parodie o commedie quando li compiamo noi per imitarli. Non si va nudi per tre anni per copiare Isaia, non si gira la città con un giogo sulle spalle per ripetere Geremia, né ci si fa crocifiggere per imitare Gesù Cristo. Questi gesti si fanno per vocazione non per imitazione, quando ci sentiamo chiamare per nome e riusciamo a capire che non possiamo fare altro. E mentre siamo in quella nudità, sotto quel giogo, su quella croce, solo e soltanto nostri, e quindi unici, irripetibili, inimitabili, i gesti e le parole dei profeti ci sono di nutrimento, rendono i gioghi più leggeri, le nostre morti più soavi. Siamo arrivati al termine del ciclo di Ezechia che chiude il primo Isaia. Il re giusto è appena uscito vincitore dalla prova con il re assiro, grazie al ruolo di del profeta. Ora il Libro ce lo mostra alle prese con un’altra grande prova, ancora con il profeta al suo fianco. Ezechia si ammala gravemente ed Isaia gli preannuncia la morte. Egli allora volta la faccia verso la parete, scoppia in pianto e prega: "Signore, ricòrdati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi"». Ad annunciare al re che la sua malattia è mortale è Isaia. Non tutti abbiamo un profeta o qualcuno vicino che ci ama e ci dice che stiamo per giungere alla fine della corsa. Nessuno vorrebbe annunciare agli amici che il loro ultimo giorno è vicino. Vorremo dire loro altre parole, donare speranza non vana, intravvedere una resurrezione. Qualche volta, però, queste parole non le possiamo dire se vogliamo essere veri. Allora preferiamo tacere, abbracciare, accarezzare, e soprattutto stare. Ogni tanto, però, c’è un amico, una moglie, un fratello, che sente che amore più grande è dirci che è giunta la nostra ora. E così rivive Isaia, rivive Ezechia, anche se non lo sanno, anche se non lo sappiamo - il mondo è pieno di brani biblici vivi e incarnati da persone che non hanno mai letto né ascoltato un riga di Bibbia: se così non fosse, la Bibbia sarebbe soltanto un libro sacro per il culto, e non anche una storia viva che continua a vivificare grazie all’amore e al dolore dei tanti analfabeti di religione capaci di scrivere splendidi brani del libro vero della vita. Attraversiamo la terra sapendo che questo spettacolo magnifico non è per sempre, che un giorno dovremmo lasciare le montagne, i fiori, gli amici, il mare. Sappiamo che questo "per sempre" non ci appartiene. C’è anche questa venatura di melanconia dentro la felicità che ci ridona un panorama alpino, un bosco in autunno, un figlio. Ma la vita è più grande, e quando si sviluppa bene e fiorisce, la bellezza eccedente della creazione ricopre quella sottile ombra, che pur riaffiorando nei giorni della tristezza non riesce a diventare il tema dominante della nostra esistenza. Finché non arriva "quel giorno", e tutto cambia. Da L. Bruni, In ascolto della vita, Avvenire 23 ottobre 2016.

aVVISI INTeRPaRROCCHIaLI

maRTeDì 20 GIUGNO ORe 21.00 Riunione della Segreteria del Consiglio di Collaborazione.

CamPI SCUOLa Per i ragazzi della Collaborazione: presso la casa alpina Odar ad auronzo. Prima e seconda media: 15-22 luglio. Terza media: 22-29 luglio. Preiscrizioni esclusivamente online dal sito della Collaborazione e dell’oratorio don Bosco: www.parrocchiemogliano.it; oratoriomogliano.it.

VICaRIaTO DIOCeSI

GIOVeDì 22 GIUGNO ORe 20.30 Treviso cattedrale S.Messa presieduta dal nostro Vescovo e a seguire “Il mio don Lorenzo”, conversazione con Agostino Burberi, uno dei primi sei allievi della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani.

DOmeNICa 25 GIUGNOGiornata per la Carità del Papa: in tutte le chiese vengono raccolte offerte destinate a sostenere opere e strutture di misericordia, secondo le intenzioni del Pontefice.

DaL 9 aL 18 aGOSTO La Scuola di formazione Teologica e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose propongono un pellegrinaggio viaggio studio in Turchia, Terra Santa della Chiesa.Info: Seminario Vescovile di Treviso. Orari segreteria martedì 17-19,30; giovedì 10-12; 17-19,30. Tel. 0422324835, [email protected].

S.Ta maRIa aSSUNTa: TeL. 041.5900375 - CeLL. 334.2590290SEGRETERIA: ORARIO 11-13 DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ[email protected]

SeGReTeRIaPaRROCCHIaLe