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Analisi- storia- caratteristiche EBMChi è stato il promotore del pensiero in merito
alle
PROVE DI EFFICACIA
in
MEDICINA?
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 2
Analisi- storia- caratteristiche EBMNel 1830 Pierre Charles Alexandre Louis, parigino fu il
promotore della “Médicine D’ Observation”,
Movimento secondo al quale i medici non si dovrebbero affidare solo ed esclusivamente
all’esperienza individuale od alle
speculazioni delle cause di malattia,
ma, dovrebbero agire su basi
sperimentali in grado di fornire una stima
quantitativa degli effetti terapeutici.
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Analisi- storia- caratteristiche EBM
Nel 1835 pubblicò un saggio in
cui gettava le basi per la moderna
epidemiologia: il confronto tra casi e controlli!
Parigi: Médecine d'Observation.
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Analisi- storia - caratteristiche EBM
Nella seconda metà dell’ 800
entrambi
Si occuparono di scoprire
la causa
della febbre nelle puerpere,
Possiamo dire
Applicando un primordiale/primitivo
Metodo dell’evidencebased……..
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Analisi- storia- caratteristiche EBMNel 1972 Archibald Cochrane, di nazionalità inglese, professione epidemiologo,
sostenne che i risultati della ricerca avevano un impatto molto limitato sulla pratica clinica. All’intermo di un elaborato scritto “EFFECTIVENES AND EFFICIENCY”espresse la consapevolezza della limitatezza delle risorse economiche, suggerendo di rendere disponibile a tutti i pazienti/persone solo gli interventi sanitari con documentata efficacia.
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1981 CANADA
I ricercatori della Mc MasterMedical School, pubblicarono sulla rivista scientificaalcuni articoli in merito alle strategie di approccio critico alla letteratura biomedica.
Dott.a Francesca Castelvedere 8
“ HOW TO READ CLINICAL JOURNALS”
Gli articoli qui sopra citati
Sono stati tradotti in sette lingue.
Questa serie è una delle più ristampate nelle storia della letteratura
biomedica.
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Nel 1986 Sackett padre spirituale dell’EBM individua l’utilizzo della
letteratura biomedica per la risoluzione dei problemi clinici
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Analisi- storia- caratteristiche EBM
Metodo per il
decision
making in
ambito clinico,
che coniuga:
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Evidenza nella ricerca
“ResearchEvidence”
Preferenze del paziente “Patient
Preferences”
Specifica esperienza
clinica“Clinicalexpertise”
Analisi- storia- caratteristiche EBML'attenzione di Sackett e coll. si sposta progressivamente da “come leggere la
letteratura biomedica” a “come utilizzare la letteratura biomedica per
risolvere i problemi clinici”.
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Analisi- storia- caratteristiche EBM
EBMpuò essere definito come un processo di autoapprendimento in cui l’assistenza al
paziente deve essere da stimolo per la ricerca nella letteratura di informazioni valide,
rilevanti ed aggiornate che possono consentire al medico di colmare i “Gap” di conoscenza
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Analisi- storia- caratteristiche EBMLa pratica dell’EBM si articola in 4 step:
1 convertire il bisogno di informazione in quesiti clinici definiti
2 ricercare con la massima efficienza, le migliori evidenze disponibili
3 valutare criticamente le evidenze
4 integrare le evidenze nelle decisioni cliniche
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Analisi- storia- caratteristiche EBM
Negli anni la definizione è mutata nuovamente riconoscendo:
5 determinante fondamentale delle decisioni clinico assistenziali è il contesto clinico-assistenziale
6 l’esperienza professionale è l’unico elemento che integra le evidenze, le preferenze ed il contesto
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Il personale sanitario dove è solito documentarsi e come si documenta?
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Cosa può succedere?-Può verificarsi una difformità nella pratica
-Le prestazioni possono essere erogate non in modo ottimale
-Ci può essere la mancanza di crescita professionale
-I pazienti possono essere esposti a rischi
-Determinazione dei costi ingiustificati
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Analisi- storia- caratteristiche EBMCondizioini cliniche Risorse Sanitarie
SettingEcircostanze
Preferenze Evidenze della ricercaed azioni del pz.
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Nel 1991 compare il termine EBM
Viene fondata la Cochrane Collaboration, un network internazionale nato per preparare, aggiornare e disseminare revisioni sìstematichedegli studi clinici controllati sugli effetti dell’assistenza sanitaria e laddove non sono disponibili studi clinici controllati, revisioni sistematiche delle evidenze comunque esistenti
Nel 1992nel mese di ottobre nasce il centro COCHRANE “collaboration” ad Oxford e nel 1993 la diffusione ed apertura di altri centri in altre nazioni.
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Analisi- storia- caratteristiche EBM
Nel 1992 a novembre viene pubblicato l’articolo che presenta l’EBM come
paradigma emergente per la pratica clinica
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Analisi- storia- caratteristiche EBM
Nel 1996 questo tipo di metodologia si estende e si apre ad altre professioni
Nel 1997 si assiste alla nascita del termine Evidence-basedHealth Care (EBHC), l’estensione della metodologia alla pianificazione della salute delle popolazioni (o gruppi di pazienti)
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EBHC si può definire come l’estensione dal punto di vista metodologico dell’EBM il cui obiettivo è il miglioramento del trasferimento delle migliori evidenze sulla persona/e bisognosa/e
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Analisi- storia- caratteristiche EBM
EBM EBHC
CLINICAL GOVERNANCE
Strategia mediante la quale le organizzazioni sanitarie sono disponibili per il miglioramento continuo della qualità, alti standard assistenziali, eccellenza professionale all’interno dei servizi
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O potrebbe essere possibile Rappresentare la Clinical Governance come un puzzle?
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A livello legislativo dove troviamo indicazioni in merito all’evidence?Compare traccia di evidence nel Decreto legislativo 229/99 riforma Bindi o definita riforma Ter
(Riordino della
disciplina in materia
sanitaria)
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A livello legislativo dove troviamo indicazioni in merito all’evidence?“norme per la razionalizzazione del SSN”
si stabilisce che in condizioni di risorse limitate bisogna dare priorità ad interventi di prova di efficacia……evidenze scientifiche di significato benefico, escludendo quelle che non soddisfano il principio dell’efficacia e dell’appropriatezza”
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A livello legislativo dove troviamo indicazioni in merito all’evidence?
Nel Piano Sanitario Nazionale 2003/2005:
“dipende in larga parte dai risultati della ricerca il raggiungimento degli obiettivi di
salute”
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Altri riferimenti generali�1994 nasce il centro Cochrane italiano
�1996 nasce a Bologna il Gimbe
�1997 all’interno della rivista “L’infermiere”federazione/collegi IPASVI viene menzionato il termine Evidence
Based Nursing
�1998 nasce a Bologna il centro
studi EBN
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Dall’EBM all’ EBPSolo nel 2000 si diffonde il termine EVIDENCE-BASED
PRACTICE, pratica professionale basata sulle evidenze scientifiche, nascono nuove sigle in base all’ambito di appartenenza:
1 Physicians Evidence-based-Medicine
2 Nurses Evidence-based-Nursing3 Midwifery Evidence-based-Midwifery
4 Physiotherapist Evidence-based- Physiotherapist5 Pharmacist Evidence-based- Pharmacist
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Dall’EBM all’ EBPN.B.
I professionisti sanitari dovrebbero avere:
. spirito critico nei confronti della pratica professionale,
sia delle evidenze scientifiche,
. capacità di ricercare, valutare, applicare le migliori evidenze
. implementare linee guida e percorsi assistenziali all’interno dei servizi e delle U.U.O.O.
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Etimologia del termine evidenza come prova di efficacia
Dizionario della lingua italiana
G.Devoto, G.C.Oli “Le Monier”
Immediata e totale visibilità o
Comprensibilità.
Capacità di produrre l’effetto e
i risultati voluti o sperati.01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 33
Perché EBPPerché nasce l’EBP?
IN RISPOSTA ALLE NECESSITA’ ASSISTENZIALI
E PER LE DECISIONI CLINICHE OVE PRESENTI INCERTEZZA E CARENZA INFORMATIVA
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Utilità dell’EBPServe per definire l’utilità e soprattutto la sicurezza degli
interventi che i professionisti attuano in campo preventivo, riabilitativo, terapeutico, organizzativo ed educativo
Verifica dell’accuratezza dei test diagnostici, includendo l’esame fisico e la storia della persona
Fattori prognostici
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Modello di assistenza sanitaria basato su prove di efficaciaDefinisce l’EBP come il processo decisionale che considera
le migliori prove disponibili, il contesto in cui si realizza, le preferenze del paziente, e il giudizio professionale dell’operatore della salute. L’approccio coinvolge i 4 principali componenti delle evidenze alla base del processo dell’assistenza sanitaria:
1 sviluppo dell’assistenza basata sulle evidenze
2 sintesi delle evidenze
3 trasferimento delle evidenze
4 utilizzazione delle evidenze
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Modello delle EBHC interpretato dal Joanna BriggsInstitute
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Dall’EBM all’ EBPEsempi di decisioni cliniche da parte dei
professionisti:- Scegliere tra due interventi assistenziali, quale medicazione
posizionare.
- Quale presidio utilizzare per la somministrazione terapia per via endovenosa
- Decidere la tipologia di persona su cui intraprendere un intervento (su quali pz. applico le strategie di prevenzione delle lesioni da decubito)
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Dall’EBM all’ EBP- La tempistica delle prestazioni (ogni quanto tempo
cambio la medicazione di un CVC o quando devo sostituire un catetere venoso periferico corto)
- Cosa e come comunicare con i pazienti e le loro famiglie (comunicare il rischio di cadute)
Ecc……
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Dall’EBM all’ EBPPer comprendere ed addentrarci meglio
nell’EBP dobbiamo non dimenticare la capacità dei professionisti l’utilizzo
del
PENSIERO CRITICO
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PENSIERO CRITICOCapacità di trasferire le conoscenze teoriche della disciplina
infermieristica e non solo all’esercizio professionale,
DEFINITO ANCHE
Attività mentale intenzionale mediante la quale si elaborano e si valutano idee e si formulano giudizi, non si attiva in assenza di conoscenze!!!!!
Es. scegliere un CVPC piuttosto che un batterfly richiede pensiero critico
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PENSIERO CRITICOIl pensiero critico da parte dell’operatore presuppone:
. Curiosità
. Apertura mentale
. Fiducia nella ragione
. Capacità di ricercare le informazioni e di tenersi aggiornati
. Flessibilità
. Capacità di riconoscere i propri errori, assenza di pregiudizi, prudenza nell’esprimere giudizi
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 43
American Philosohical Association, 1990
PENSIERO CRITICO� Il pensiero critico è un requisito che caratterizza la
professionalità infermieristica (RNAO, 2007).
� E’ considerato l’attributo che maggiormente distingue
l’infermiere esperto (Fowel, 1998).
� L’abilità di pensiero critico rappresenta il fondamento per assumere decisioni cliniche ed aiuta gli infermieri a
ragionare andando oltre le routine ed i protocolli (Erikson,Owens & Powell Kennedy, 2001).
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PENSIERO CRITICO
Il pensiero critico consente agli infermieri di essere
riflessivi e critici
nella pratica quotidiana,
imparando così a distinguere
la buona pratica da quella
non efficace (Kim, 1999).
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EBNCos’è per il professionista l’EBN?
Possiamo definirlo il mezzo per portare all’interno della pratica i risultati della
ricerca
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 49
EBNPer RICERCA si intende:
indagine sistematica intrapresa per scoprire fatti o relazioni eraggiungere conclusioni usando un metodo scientifico (hockey, 1996).
RICERCA della LETTERATURA:
l’identificazione ed il recupero sistematico della letteratura su uno specifico tema o per uno specifico
obiettivo (EBP).
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 50
Quando è utile utilizzare la ricerca e quando invece utilizzare L’EBN?
La RICERCA è sempre il primo
strumento ad essere utilizzato e viene
definito il motore della conoscenza.
Con l’EBN si acquisiscono conoscenze là dove la ricerca ègià passata
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 51
Quando utilizzare la ricerca e quando utilizzare L’EBN?
Quando abbiamo un dubbio ricorrere all’ EBN, prima di pensare alla conduzione di uno studio,
è senz’altro una precauzione che può farci risparmiare molto tempo ed energie a patto che
non siamo nell’
AREA GRIGIA
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 52
AREA GRIGIALa zona grigia è tutta quella letteratura
composta da studi non clinicamente rilevanti, perchè condotti con un errato disegno di ricerca o perchè riguardanti argomenti inutili, o perchè studiati su un esiguo o errato campione di persone/pazienti
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 54
AREA GRIGIAIn pratica la zona grigia sono tutti
quegli studi o articoli che non possiamo definire come "migliori
prove di efficacia": è una buona parte di letteratura nata più per fare numero
che per fare buona ricerca.
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VANTAGGI DELL’EBNÈ centrata sulla persona e facilita la comunicazione tra gli
operatori, in questo momento la persona diventa protagonista attivo insieme all’infermiere e non piùpersona che subisce
Migliora la qualità e l’efficienza dei nostri interventi, l’assistenza e di conseguenza gli interventi diventano uniformi, standardizzati e non più solo delle opinioni
Stimola la ricerca, abituarsi ad esercitarla ed impiegarla nella pratica quotidiana diventa il mezzo per proiettare l’assistenza nel futuro e divenire la protagonista della quotidianità
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SVANTAGGI DELL’EBNPresenza della Zona grigia nella letteratura
Volume dell’informazione (enorme e non sempre di rilevanza)
La scarsa conoscenza dell’informatica
La scarsa dimestichezza dell’inglese
Scarso tempo da dedicare per l’aggiornamento
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L’EBN offre una strategia:- Riflettere sulla pratica e identificare le
aree di incertezza
- Tradurre le aree di incertezza in quesiti focalizzati e ricercabili
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L’EBN offre una strategia:- Ricercare nella letteratura gli studi che utilizzano
disegni appropriati per aiutare
a rispondere al quesito
- Valutare in modo critico la ricerca
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L’EBN offre una strategia:
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-Cambiare la pratica se la ricercasuggerisce che sia necessario
L’EBN offre una strategia:Già nel 1988 si dimostrò, mediante la conduzione di una meta-analisi, che l’assistenza basata sull’evidenza ha
importanti effetti positivi sugli outcomedei pazienti in termini di conoscenze, esiti
fisici e psicosociali.
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SITUAZIONE ATTUALE DELL’EBN:tratto dalle basi scientifiche dell’assistenza infermieristica “Paola Di Giulio”
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Le conseguenze dalla difformità dei trattamenti
In molte realtà ancora oggi la preparazione della persona nella fase pre-operatoria richiedono il digiuno dalle ore 24 e l’effettuazione della
tricotomia
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Le conseguenze dalla difformità dei trattamenti
Per quanto riguarda il digiuno pre-operatorio:
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Le conseguenze dalla difformità dei trattamenti
Per quanto riguarda la tricotomia:
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Le conseguenze dalla difformità dei trattamenti
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Per quanto riguarda la tricotomia:
LE CARATTERISTICHE DELLA LETTERATURA BIOMEDICA
DATI STATISTICI
Negli anni c’è stata una crescita esponenziale dei dati acquisiti,
- 200.000 articoli pubblicati ogni anno in oltre 20.000 riviste
- Annualmente vengono aggiunte in media 400.000 citazioni all’interno di Medline
- Il volume della letteraturain 19 anni si è raddoppiato
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 70
LE CARATTERISTICHE DELLA LETTERATURA BIOMEDICA
1) Ritardo nel progresso scientifico e tecnologico può essere definito come obsolescenza
2) Articoli che trattano lo stesso argomento sono pubblicati in riviste ed annate diverse quindi possiamo affermare che vi è “Frammentazione”
3) La maggior parte della produzione scientifica è irrilevante per la pratica clinica “basso rapporto/segnale rumore”
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 71
Le fonti di informazione per il personale sanitario
Le fonti si possono dividere in tre categorie:
1)Tramite esperienza “tradizionali”: nozioni trasmesse dai colleghi esperti, trattati, riviste, atti di congressi, seminari, conferenze inerenti l’argomento preso in esame
2)Banche dati biomediche come MEDLINE, EMBASE, CINAHL
3)Nuovi strumenti editoriali quali linee guida, pubblicazioni secondarie e revisioni sistematiche
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 73
Le fonti di informazione per il personale sanitarioNella prima categoria, la trasmissione o meglio
la consultazione dei colleghi esperti è la fonte più accessibile ed immediata, la validità di questa fonte dipende dal grado di competenza acquisita a livello tecnico pratico ma anche la base scientifica del professionista, che non sempre risulta essere superiore a quella del collega discente in quel momento affiancato
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Le fonti di informazione per il personale sanitarioIn merito allo strumento cartaceo come libri o
trattati possiamo affermare che non sono ritenuti pienamente affidabili per i limiti che presentano quali:
- Lunga tempistica di stampa quindi già datati al momento della pubblicazione
- Mancata completezza
- Mancato aggiornamento.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 75
Le fonti di informazione per il personale sanitarioPer le riviste, da segnalare l’enorme crescita delle
pubblicazioni negli ultimi anni quasi sempre senza un ordine sistematico e la difficoltà a reperire articoli originali che rendono ulteriormente difficoltosa la consultazione.
Si rende necessario a questo punto il coinvolgimento della tecnologia per reperire materiale da consultare attraverso la ricerca delle evidenze tramite la navigazione della rete informatica.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 76
Le fonti di informazione per il personale sanitarioLe banche dati primarie:
MEDLINE “National Lybrary of Medicine di BrethesdaUSA”, le riviste e le citazioni contenute sono indicizzate quasi tutte in lingua inglese. La ricerca viene effettuata utilizzando una terminologia medica
Tot. Riviste contenute 3800
Accesso gratuito
Le due riviste infermieristiche presenti sono Assistenza Infermieristica e Ricerca e Professioni Infermieristiche
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 77
Le fonti di informazione per il personale sanitarioCINAHL “Cumulative Index To Nursing And Allied
Health Literature” è un data base contenente 250.000 riferimenti estrapolati da più di 900 riviste di tipo infermieristico.
La ricerca può essere svolta con terminologia non prettamente medica
EMBASE banca dati per le riviste europee non ègratuita, è a pagamento ed il costo è elevato.
Contiene più di 3000 riviste
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Le fonti di informazione per il personale sanitarioN.B. Spesso vengono forniti solo titolo dell’articolo e l’abstract e non tutto il testo in toto, per procedere ad una valutazione critica bisogna procurarsi il testo dell’articolo in modo integrale.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 79
Le fonti di informazione per il personale sanitario
Le banche dati secondarie: le conoscenze vengono estrapolate dalla sintesi dei risultati dei diversi studi primari, forniscono articoli selezionati e commentati.
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Le fonti di informazione per il personale sanitarioPer le linee guida ricordiamo le più utilizzate
sono le linee guida della CDC (Center forDesease Control) di Atlanta, sono gratuite spesso si trovano solo in lingua inglese.
Altra banca dati consultabile Cochrane Libraryche gode di un rigore metodologico non indifferente, l’accesso è gratuito, si trovano anche revisioni tradotte in italiano
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 81
Le fonti di informazione per il personale sanitarioUn esempio possono essere:
Revisioni sistematiche della letteratura = analisi critica qualitativa degli studi su uno stesso argomento,
Meta analisi = analisi critica quantitativa su uno stesso argomento,
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 82
Le fonti di informazione per il personale sanitario
Le linee guida = sono raccomandazioni cliniche per un determinato gruppo di persone affette da patologia o per degli interventi di tipo sanitario utilizzando le evidenze
disponibili tenendo in considerazione la forza delle raccomandazioni.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 83
Le fonti di informazione per il personale sanitario
Rapporti HTA = HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT (studia le implicazioni mediche ed
economiche dello sviluppo, della diffusione e dell’uso delle tecnologie sanitarie, aiuta a precisare in quali
circostanze una tecnologia è utile, inutile o dannosa).Non considera solo gli esiti clinici ma, è un processo
dinamico, che dipende anche dallo stadio di sviluppo della tecnologia.
N.B. le tecnologie sanitarie vengono valutate attraverso la formulazione di rapporti per politici, amministratori,
medici e pazienti.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 84
Le fonti di informazione per il personale sanitarioRisponde a:
1 chi ha commissionato il rapporto? (decisori, strutture sanitarie, pazienti)
2 perché ora serve una valutazione? (nuove tecnologie, variazioni organizzative, problemi etici-economici)
3 per supportare quali decisioni? (investimenti, linee-guida, livelli di assistenza)
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 85
Le fonti di informazione per il personale sanitario
Analisi economica ed analisi decisionali = analisi critiche di studi che valutano l’efficacia e rapporto costo-beneficio
di un trattamento.
Es: quando viene utilizzato un test di screening per identificare persone con una patologia che insorge con
bassa prevalenza
Carcinoma ovarico, i costi per ricercare risultati positivi che risultano essere falsi positivi, possono sopravanzare i costi
della valutazione e del trattamento delle persone che effettivamente hanno questo tipo di patologia
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 86
Le fonti di informazione per il personale sanitario
Devono essere considerati i costi dal punto di vista sociale come le ore di lavoro perse dalla persona e suoi
accompagnatori, le spese del trasporto, vitto e alloggio.Nell’identificazione dei costi c’è ad esempio
l’ospedalizzazione, assistenza domiciliare, assicurazioni personali.
Da ricordare che l’analisi costo-efficacia considera separatamente i costi clinici ed i risultati sulla salute, entrambi possono essere fortemente influenzati dalla
prospettiva e dalla durata dell’analisi.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 87
Come effettuare una ricerca bibliograficaSi individua la Sensibilità “capacità di trovare informazioni
rilevanti” e la Specificità “la capacità di discernere le informazioni rilevanti da quelle irrilevanti”.
Se si cerca nelle banche dati rispetto ad un quesito formulato si definisce (SEARCHING)
Consultazione periodica di riviste per individuare le novitàin merito ai temi di abituale interesse (SCANNING)
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 88
Come effettuare una ricerca bibliograficaCome scanning ovvero la sorveglianza della letteratura può
essere gestita :- Dal professionista sistematicamente,- Può essere rivolta ad un numero contenuto di
pubblicazioni- Si indagano tutte le pubblicazioni disponibili (seleziono
ciò che mi interessa)- Può essere un indice/abstract/selezione e archiviazione di
un articolo- Può essere orientata alla tipologia di paziente
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 89
Le fasi della ricerca�Definizione del problema
�Identificazione del quesito
�Individuazione delle fonti
�Svolgimento della ricerca su banche dati definite
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 90
Definizione del problema�Definire i quesiti clinici che devono essere
rilevanti per il paziente, devono essere posti in modo da orientare la ricerca di risposte che devono essere pertinenti dalla letteratura biomedica.
�EBP è in grado di dare risposte?
�Non tutti i problemi possono avere una risposta
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 91
I quesiti clinici possono essere di due tipi:
QUESITI
BACKGROUND FOREGROUND
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 92
Quesiti Background� Sono quesiti definiti di base, vengono formulati quando
l’argomento rispetto ad una malattia o un bisogno èpoco conosciuto o sconosciuto.
� Sono di solito bisogni di professionisti giovani spesso neo-laureati
� Il professionista più esperto formula quesiti quando la malattia o la condizione è estranea al proprio settore professionale o è di recente introduzione(se si parlaad es. di tecnologia) o descrizione (malattia), o se è rara
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 93
Quesiti BackgroundLa formulazione di questo quesito richiede:
1)Un introduttore interrogativo (cosa, come, quando, perché)con un verbo
Es: qual è la responsabilità eziologica del fattore di rischio determinato come x nell’insorgenza della malattia y?
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 94
Quesiti di ForegroundSono quesiti di solito formulati dal professionista che ha
grande esperienza.
Riguardano di solito una condizione propria di una tipologia propria di persone che vanno incontro ad uno specifico tipo di esito.
Questo tipo di quesito si articola secondo il metodo/acronimo PICOM.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 95
Quesiti di ForegroundI quesiti di foreground possono riguardare qualsiasi
momento del processo assistenziale e può essere:
Eziologia es. fattori di rischio
Diagnosi es. la diagnosi (utilizzo di quale strumento)
Terapia es. utilizzo di quale trattamento
Prognosi es. decorso della condizione
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 96
Quesiti di ForegroundQuesito Disegno
Eziologia Coorte Caso Controllo
Diagnosi Cross Sectional
Terapia Revisioni Sistematiche RCTCoorte
Prognosi Coorte RCT
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 97
Quesito di Foreground
�P= paziente : la malattia/condizione del paziente o il problema
� I = intervento : l’esposizione ad un trattamento, un test diagnostico, un fattore di rischio
�C = confronto : eventuale trattamento/test diagnostico/esposizione alternativo
�O = outcome(s): uno o più eventi rilevanti�M = metodo
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 98
Quesito di ForegroundPaziente o problema Chiedersi: come posso descrivere un
gruppo di pazienti simile al mio?(il quesito deve essere breve)
Intervento o esposizione Chiedersi: quale intervento principale sto prendendo in considerazione?(bisogna essere il più specifici possibili)
Comparazione o intervento di controllo Qual è la principale alternativa da comparare all’intervento prescelto?(bisogna essere il più specifici possibili)
Outcome Chiedersi: cosa spero di ottenere o cosa questo intervento può realmente produrre(bisogna essere il più specifici possibili)
01/02/2011Dott.a Francesca Castelvedere
99
Es. Quesito di ForegroundQUESITOLa pianificazione della dimissione ospedaliera può influire
positivamente sulla salute dei clienti presi in carico dagli infermieri dell’assistenza domiciliare o nelle strutture sanitarie territoriali?
� P: pazienti ospedalizzati � I: pianificazione della dimissione � C: � O: valutazione degli esiti� Metodo: RS, RCT
� Key words: � Patient discharge� AND� Planning
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 101
Es. Quesito di ForegroundSONO STATE CONSULTATE le seguenti Banche Dati:
� Cochrane Database of systematic reviews
� Medline, Cinhal, Embase
I limiti utilizzati sono stati:
� Articoli pubblicati dal 2003 ad oggi
� Lingua inglese
� Abstract
� Clinical trial, Randomized controlled trial, review
CRITERI DI SELEZIONE� Gli articoli sono stati selezionati dopo un esame dell’abstract
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Es. GRIGLIA DI RICERCA
BANCA DATI KEY WORDS N. DOCUMENTI RILEVATI
N. DOCUMENTI SELEZIONATI
DESCRIZIONE ARTICOLO LINK
COCHRANE Patient dischargeANDPlanning
9 1 5) Shepperd S, ParkesJ., McClaran J, Phillips C. Discharge planning from hospital to home. Cochrane Database of Systematic Reviews 1, 2007.
http:www.mrw.interscience.wiley.com/cochrane/clsysrev/articles/CD000313/frame.html
MEDLINEPatient Discharge"[MAJR] AND ("Continuity of Patient Care"[MeSH] OR "Delivery of Health Care, Integrated"[MeSHOR planning [ti] OR Planning [ab])Limits: Publication
Date from 2004, Meta-Analysis, Practice Guideline, Randomized Controlled Trial
9 (2 RS e 7 RCT) 2 6) Preen DB, Bailey BE, Wright A, P, Phillips M, Hung J, HendriksR,Mather A,Williams E. Effects of a multidisciplinary, post-discharge continuance of care interventionon quality of life, discharge satisfaction, and hospital length of stay: a randomized controlled trial.Int J Qual Health Care 2005 Feb;17(1):43-51.7) Randomized trial of an intensive care unit-based early discharge planningintervention for critically ill elderly patients.Am J Crit Care 2004 Jul;13(4):335-45.
http://intqhc.oxfordjournals.org/cgi/content/full/17/1/43http://ajcc.aacnjournals.org/cgi/content/full/13/4/335
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Es. GRIGLIA DI RICERCA
BANCA DATI
KEY WORDS N. DOCUMENTI RILEVATI
N. DOCUMENTI SELEZIONATI
DESCRIZIONE ARTICOLO LINK
CINAHL ( (MM "Patient Discharge") AND planning)
Limiters -Abstract Available; Publication Year: 2004-2011
25 5 8) EdgrenL, Lagercrantz K, Övretveit J.Inter-agency cooperation and discharge planning for older people in .Nordic Journal of Nursing Research & Clinical Studies (VARD I NORDEN) 2005; 25(2): 53-8 (32 ref).9) Larson J, Björvell C., Billing E, Wredling R.Testing of an audit instrument for the nursing discharge note in the patient record.Scandinavian Journal of Caring Sciences (SCAND J CARING SCI) 2004 Sep; 18(3): 318-24 (33 ref).10) Colle F, Palese A, Brusaferro S.Continuity of care with written information and dedicated nurses: a literature review.Assistenza Infermieristica e Ricerca (ASSIST INFERM RICERCA) 2004 Jul-Sep; 23(3): 179-85 (53 ref).11) Grimmer K, Dawson A, May E, Peoples C.Informing discharge plans. Assessments of elderly patients in Australian public hospitals: a field study.Internet Journal of Allied Health Sciences & Practice (INTERNET J ALLIED HEALTH SCI PRACT) 2004 Jul; 2(3). (13p) (30 ref).12) Pearson P, Procter S, Wilcockson J, Allgar V.The process of hospital discharge for medical patients: a model.Journal of Advanced Nursing (J ADV NURS) 2004 Jun; 46(5): 496-505 (28 ref).
http://search.ebscohost.com/login.aspx?direct=t.rue&db=cin20&AN=2009091494&site=ehost-livehttp://search.ebscohost.com/login.aspx?direct=true&db=cin20&AN=2005019050&site=ehost-livehttp://search.ebscohost.com/login.aspx?direct=true&db=cin20&AN=2005019778&site=ehost-livehttp://search.ebscohost.com/login.aspx?direct=true&db=cin20&AN=2005118886&site=ehost-live
http://search.ebscohost.com/login.aspx?direct=true&db=cin20&AN=2004165077&site=ehost-live
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Es. GRIGLIA DI RICERCABANCA DATI KEY WORDS N. DOCUMENTI
RILEVATIN. DOCUMENTI SELEZIONATI
DESCRIZIONE ARTICOLO
LINK
EMBASE 'hospital discharge'/mjAND 'planning'AND [abstracts]/limAND [embase]/limAND [2004-2011]/py
34 2 13) Steeman E, Moons P., Milisen K, De Bal N, De GeestS, De Froidmont C, Tellier V, Gosset C, Abraham I. Implementation of discharge management for geriatric patients at risk of readmission or institutionalization.International Journal for Quality in Health Care 2006 18:5 (352-358) .14) Bolch D, Johnston J.B, Giles L.C, Whitehead C, Phillips P, Crotty M.Hospital to home: An integrated approach to discharge planning in a rural South Australian town.Australian Journal of Rural Health 2005 13:2(91-96) .
http://intqhc.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/18/5/352http://web.ebscohost.com/ehost/detail?vid=1&hid=22&sid=ea75057b-fdd6-4a37-8059-97d5553f5e8c%40SRCSM1
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Le pubblicazioni egli articoli scientifici
I dati scientifici e la forma sono gli elementi indispensabili e inscindibili su cui basare l’organizzazione di qualsiasi
scritto di medicina, si tratti di un articolo,
di una monografia o di un testo per il Web.
Gli articoli pubblicati sono il principale mezzo di comunicazione tra i ricercatori.
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Le pubblicazioni egli articoli scientificiN.B.
le due riviste britanniche The Lancet o British medicalJournal interpretano e presentano la posizione della direzione del periodico in merito a problemi di carattere sanitario.
La rivista BMJ aggiorna i lettori sulle scelte editoriali inerenti la comunicazione della rivista sul Web, l’editore sceglie due o tre argomenti particolarmente interessanti e da indicazioni/guida alla loro lettura
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Le pubblicazioni egli articoli scientificiIl JAMA all’inizio dell’editoriale ricorda a tutti i lettori che
le opinioni espresse all’interno della rivista sono quelle dell’autore e non quelle dell’American MedicalAssociation
Le riviste statunitensi di solito sono più attente alle sottolineature attraverso editoriali commissionati ad esperti i risultati di studi clinici che vengono pubblicati sulle riviste stesse.
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Le pubblicazioni egli articoli scientificiSelezionare la rivista a cui indirizzare l’articolo
Identificare la tipologia di lettore interessato al contributo che verrà proposto
- Se personale sanitario andranno indirizzate osservazioni con un immediato risvolto pratico
- Se ricercatore gli argomenti specialistici ad alta valenza tecnica
questo permette restringere il campo delle riviste a cui andrà spedito l’articolo o manoscritto
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Le pubblicazioni egli articoli scientificiCaratteristiche di qualità del progetto sono :
L’accuratezza del disegno sperimentale
Originalità delle ipotesi
Complessità della metodologia impiegata
Rilevanza clinica o fisiopatologica dei risultati ottenuti
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Le pubblicazioni egli articoli scientificiLa scrittura in ambito scientifico comprende diverse fasi
come nella pianificazione assistenziale, quali:
1)Raccolta dati
2)Pianificazione
3)Stesura dell’articolo o manoscritto
4)Revisione dell’articolo o manoscritto
5)Proposta dell’articolo o manoscritto ad un editore
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Le pubblicazioni egli articoli scientifici
Sarebbe auspicabile che le comunicazioni scritte/contenute all’interno degli articoli
si basassero sempre su un’approfondita e diretta conoscenza della materia, ma anche su un’attenta considerazione dei potenziali
destinatari dell’informazione e su uno stile che agevoli al massimo la lettura e la
comprensione.
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Tipologia di articoli�Tipo sperimentale : presenta un esperimento in
grado di confermare o smentire teorie giàesistenti, è la tipologia più diffusa e standardizzata nella forma
�Tipo teorico : presenta nuove teorie o idee o modelli teorici o commenti critici a modelli preesistenti che secondo il pensiero dell’autore siano in grado di spiegare meglio alcuni fenomeni
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Tipologia di articoli�Tipo rassegna o reviews: presenta la sintesi di
un campo di ricerca, può riguardare o solo una teoria o solo un fenomeno o entrambi commentata criticamente da un esperto del settore
�Lettera all’editore : rispecchia l’opinione di un autore su argomenti o articoli precedentemente pubblicati dalla rivista stessa. Non sempre èsoggetta a “peer review”, di solito viene considerata come corrispondenza tecnica.
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Tipologia di articoli�Casi clinici: descrizione di casi dove sono state
fatte osservazioni originali o introdotti nuovi approcci terapeutici.
�Editoriale: breve articolo scritto da un esperto del settore di solito è su invito dell’editore per commentare un articolo pubblicato nello stesso numero della rivista oppure per dare un’opinione circa un argomento controverso.
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Articolazione dell’articolo
Possono esserci delle APPENDICI = materiale importante da citare
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Le pubblicazioni e gli articoli scientificiIl corpo centrale dell’articolo deve essere costituito
dalle “evidenze”
(sintesi della letteratura, metanalisi, revisioni sistematiche, risultati di sperimentazioni cliniche, dati dell’osservazione, descrizioni di casi di particolare interesse...), attorno alle quali verrà articolata l’esposizione della propria tesi e la conferma oppure no delle ipotesi formulate a priori.
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Le pubblicazioni e gli articoli scientificiQuando si vuole scrivere un articolo bisogna
organizzare tutto il materiale reperito e dopo aver effettuato un attento studio della letteratura presente in merito all’argomento scelto, formalizzare una scaletta provvisoria che si tramuterà successivamente in indice e deve essere il più dettagliato possibile.
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Indice Si compone di 4 tappe fondamentali:
1 definire il problema a cui dare una risposta e formulare l’ipotesi da verificare
2 esaminare in dettaglio l’argomento e le modalità di sviluppo
3 esporre i risultati dimostrare la validità delle argomentazioni tramite prove di supporto
4 trarre le conclusioni
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IndiceIl passo successivo potrebbe essere quello di
ampliare la scaletta costruita, trasformandola
in un indice ragionato.
In itinere si può aggiungere accanto a ogni voce individuata una sintetica descrizione dell’argomento e del modo in cui vi proponete di esaminarlo (individuazione di sottocapitoli), magari già prevedendo l’utilizzazione del materiale iconografico.
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Caratteristiche dello scrittoLo scritto di natura scientifica deve essere lineare e
semplice.
Bisogna far attenzione alle parole come vengono utilizzate ed al loro esatto significato tralasciando i vizi di forma presenti nella consuetudine della letteratura specialistica, questo vuol dire che le parole possono essere scritte in modo erroneo o improprio perché contaminate da un termine omologo straniero.
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Caratteristiche dello scritto
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Es. (corretto) redigere un referto e non refertare (scorretto)
Es. eseguire una biopsia e non biopsiare
Es. danno tessutale e non danno tissutale
SCRIVERE PER UNA RIVISTAEsistono diversi tipi di riviste mediche:
- periodici internazionali indicizzati su database
- testate nazionali
- dalle riviste di pubblicazione secondaria
- rotocalchi d’informazione per il personale sanitario quelli che in lingua inglese sono stati definiti throughaway journals, pronti per essere eliminati nei cassonetti dei rifiuti per carta
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Scrivere per una rivistada segnalare i primi due tipi di periodici sono quelli più utili al personale sanitario perché di qualità elevata e super specialistici
Sono solitamente articolati in una serie di classiche rubriche: articoli originali, rassegne, editoriali, lettere.
Di solito sono stati articolati nel rispetto dell’“evidence-based” che sono le conoscenze più aggiornate in tema di linguistica e grafica rilevanti per una comunicazione efficace.
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Elementi comuni a tutti gli articoli
TITOLO
ABSTRACT
PAROLE CHIAVE
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TITOLOE’ la carta di presentazione del lavoro che
verrà presentato successivamente.Ha dei requisiti fondamentali da rispettare
quali:-Presentare coerenza e precisione in merito
all’argomento scelto per lo studio-Deve contenere /deve essere esplicitato
almeno un aspetto del tema sviluppato all’interno del corpo del testo, per non deludere il lettore
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TITOLO- Deve attirare l’attenzione.
- Deve essere sintetico, informativo, preciso.
- Deve contenere le parole chiave che sintetizzano i contenuti del lavoro.
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TITOLO- La lunghezza del titolo è importante deve essere corto,
bisogna eliminare parole e frasi non significative, preposizioni o articoli superflui, formule introdut tive
Es. eliminare tipo “Uno studio di…”, “Un approccio a…”. Comunque
- Le abbreviazioni non si utilizzano per rendere piùcorto il titolo
- Alcune riviste possono chiedere che venga inserito all’interno del titolo stesso il tipo dello studio
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ABSTRACTÈ una delle parti più consultate di un articolo; inserito prima del testo, permette al lettore di comprendere subito il contenuto entrando così nel vivo dell’argomento trattato.
Eppure, la redazione del riassunto è spesso trascurata
dall’autore e il compito di preparare abstract
e parole chiave non di rado ricade tra le incombenze
del redattore editoriale.
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ABSTRACTIl ruolo dell’ abstract:
. sintetizza fedelmente il contenuto dell’articolo;
.fornisce alcuni dati numerici, ma non tutti;
.ma soprattutto deve essere breve.
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ABSTRACTE’ sempre buona abitudine redigere l’abstract anche
quando la rivista non lo richiede. L’abstract può essere “strutturato” o
“semistrutturato” distribuendo il contenuto tra quattro paragrafi: Introduzione,Materiali e metodi, Risultati e Discussione
Sintetizzando le iniziali (IMRAD).
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ABSTRACTLa lunghezza all’incirca dovrebbe essere dalle 200 alle 300
parole non di più (le caratteristiche vengono indicate dall’editore)
Nella stesura dell’abstract cercate di rispondere
alle seguenti domande:
• Perché avete intrapreso la ricerca?
• Cosa avete studiato? Con quali metodi?
• Quali risultati avete ottenuto?
• Come li interpretate?
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ABSTACTL’ abstract non deve contenere:
• dati aggiuntivi rispetto al full-text;
• tabelle, grafici e riferimenti diretti ad essi;
• descrizioni dettagliate degli esperimenti e delle apparecchiature;
• riferimenti alla letteratura.
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PAROLE CHIAVE. Le parole chiave (key words)Vanno individuate tra le più rilevanti e ricorrenti
all’interno dell’elaborato, dal riassunto del testo.
Sono molto importanti perché il lettore capisca di cosa tratta l’articolo e perché possono essere utilizzate nella compilazione degli indici dei repertori bibliografici.
Molte riviste richiedono le parole chiave insieme all’articolo, quale condizione per la pubblicazione.
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PAROLE CHIAVE. Le parole chiave (key words)Vi potrà inoltre essere richiesto di sceglierle dalla lista dei
Medical Subject Headings (MeSH) utilizzata nell’IndexMedicus, o da altre liste, come quelle pubblicate nei Biological Abstracts e Chemical Abstracts.
Prima della presentazione dell’articolo bisogna assicurarsi di avere inserito il numero richiesto di parole chiave (in genere da 3 a 10) sulla pagina del titolo o alla fine del riassunto.
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FASI DELLA RICERCA
• SCOPI
• METODO DI LAVORO
• ESITI
• CONFRONTO CON ALTRE RICERCHE E RISPOSTE AL PROBLEMA
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STRUTTURA E CONTENUTO
• INTRODUZIONE
• MATERIALI E METODI
• ANALISI DEI DATI
• RISULTATI OTTENUTI
• DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
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INTRODUZIONE
In questo preciso momento bisogna esporre lo scopo del lavoro, si
riassume sinteticamente il contenuto dello studio, si citano solo i
riferimenti bibliografici essenziali e soprattutto non si anticipano mai le
conclusioni
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MATERIALI E METODISi descrivono le perone/pz. osservati o gli animali da laboratorio utilizzati ai fini della ricerca.
Caratteristiche dei soggetti in termini di età, genere, livelli pressori, massa corporea.
Livelli di inclusione ed esclusione.Inoltre vengono descritte le caratteristiche di un
eventuale gruppo di controllo.
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MATERIALI E METODISi definiscono i metodi e le apparecchiature (indicando il
nome del produttore e l’indirizzo).
Si illustrano le procedure in modo che possano essere seguite anche da altre équipe.
Si comparano eventualmente le nuove metodiche con i procedimenti utilizzati in passato.
Esplicitare per l’esecuzione dello studio se vi è stata data l’approvazione da parte del Comitato Etico e l’ottenimento del Consenso Informato da parte di ogni paziente reclutato.
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MATERIALI E METODISi identificano con esattezza i farmaci utilizzati,
indicandone il principio attivo (non il nome commerciale), il dosaggio prescelto e la posologia di somministrazione. Dichiarare se i pazienti i ricercatori e gli analisti sono a conoscenza del trattamento assegnato (studio aperto, cieco o doppio cieco).
Occorre inoltre indicare se il protocollo prevede un gruppo trattato con placebo
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ELABORAZIONE DEI DATI STATISTICIDescrivere come è avvenuta la
selezione del campione se vi è stata randomizzazione , se vi è stata defezione numerica del campione, specificare che software è stato utilizzato per l’elaborazione statistica dei dati ricavati dallo studio.
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ELABORAZIONE DEI DATI STATISTICI
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47
136
30
0
20
40
60
80
100
120
140
1 2 3
FORZA 6
La raffigurazione grafica dei dati rilevati deve essere fatta tramite tabelle a singola - doppia entrata e diagrammi a torta o istogrammi, curve di sopravvivenza e di incidenza
2
52
33
13
0
10
20
30
40
50
60
RIASSUNTIVO DATI
COMFORT PERSONALE UTENZA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Il ricercatore identifica i limiti della generalizzazione (dal campione alla popolazione) dei risultati conseguiti
14%
86%
SI NO
100
33
17
17
17
16
30
17
7
5
15
7
723223
41
15
72728
72333
33
822
16
7
5
10
325
7
2002-2003 2003-2004 2004-2005 2005-2006 2006-2007
DISTRIBUZIONE AREE DI INDAGINE
1. FORMAZIONE 2. STRUMENTI OPERATIVI 3. COMUNICAZIONE4. VALUTAZIONE INTERVENTO INFERMIERISTICO 5. SODDISFAZIONE PERCEPITA DALL'UTENTE 6. COMFORT7. DEFINIZIONE AMBITO DI COMPETENZA 8. MODELLO ASSISTENZIALE 9. SODDISFAZIONE DELL'OPERATORE10. DOLORE 11. STUDENTI 12. BURN OUT13. CLIMA ORGANIZZATIVO
RISULTATII risultati si presentano in sequenza logica e si pone risalto a quelli di particolare rilievo.
Non bisogna presentare gli stessi risultati in testo, tabelle o figure. Occorre corredare le figure/tabelle di titolo e di una legenda chiara e concisa.
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RISULTATISi pongono altri interrogativi, si propongono
soluzioni o possibili indirizzi da perseguire.
Nel caso trial clinico si deve utilizzare un diagramma di flusso e numero pazienti in ogni stadio, tempo di intervallo dedicato al reclutamento e follow-up.
Occorre inoltre calcolare le stime dell’effetto atteso = otcome
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DISCUSSIONENella discussione vengonosottolineati solo gli aspetti
nuovi e importanti.
Non si devono ripetete i dati osservati o i materiali e i
metodi utilizzati.
Si possono collegare le conclusioni formulate a quelle di altri studi importanti reperiti.
Bisogna evitare di trarre conclusioni non completamente supportate dai dati emersi/analizzati con lo studio eseguito.
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DISCUSSIONEPer i Trial clinici la discussione verte
all’interpretazione dei risultati in relazione all’ipotesi formulata, sulle potenziali fonti di errore, sul significato dei risultati nel contesto dell’evidenza disponibile e sulla possibilità di generalizzare i risultati ottenuti ad altre popolazioni
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BIBLIOGRAFIAE’ l’elenco delle pubblicazioni scientifiche citate
nell’articolo.
Serve per reperire una copia del lavoro citato.
Deve contenere:Cognome Nome autori
Anno di pubblicazione
Nome della rivista
Volume e i numeri di pagina consultati
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BIBLIOGRAFIAPer i libri si indica:
Cognome e nome autore/i
Titolo del libro
Editore
Edizione
Indirizzo dell’editore
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 150
NOMI DEI FARMACIL’uso dei nomi commerciali dei farmaci in untesto biomedico è sconsigliato. Si sono espressi inquesto senso tra gli altri il Council of ScienceEditors e l’Institute for Scientific Information. Ladenominazione commerciale registrata di un farmaco
compare quando è necessario paragonare diversi preparati simili o se si desidera ringraziare un’azienda per aver fornito il farmaco per una sperimentazione (in tal caso dovrete riportare il nome commerciale con l’iniziale maiuscola indicando sempre di seguito, tra parentesi, il nome chimico).-
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 151
Il processo di pubblicazioneINVIO DEL MANOSCRITTO.
Bisogna attenersi alle “norme per gli autori” che riportano chiaramente il numero di copie cartacee da inviare e se necessaria anche una copia elettronica/cd.
Può essere l’allegato di un messaggio e-mail all’editore o inserendo il manoscritto con le sue tabelle e figure direttamente nel sito web della rivista scelta per la pubblicazione .
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 153
Il processo di pubblicazione
Nelle indicazioni per gli autori vi sono le indicazioni per come strutturare la lettera di accompagnamento, dove di solito viene specificata a quale sezione della rivista l’articolo è destinato,
- la dichiarazione di autenticità dell’articolo ,
- in quello stesso momento l’articolo non è soggetto ad altre valutazioni presso altre case editrici,
- gli autori hanno letto ed approvato il regolamento contenuto nelle indicazioni editoriali.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 154
Il processo di pubblicazioneInsieme all’articolo ed alla lettera di
accompagnamento bisogna allegare dei moduli firmati in originale dove viene dichiarata la cessione dei diritti di autore alla rivista e la
dichiarazione dell’assenza di conflitti di interesse per ciascuno
degli autori in relazione
ai dati contenuti nell’articolo.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 155
Il processo di pubblicazioneGli autori : Selezionano una rivista adeguata per argomento trattato e qualità; – producono una bozza di articolo che inviano all’editor della rivista scelta;
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 156
Il processo di pubblicazioneL’EDITOR della rivista se ritiene l’articolo o manoscritto
interessante per la pubblicazione:
– Invia la bozza a due o piú referee (revisori), che possono essere membri dell’editorial board (membri del comitato editoriale)
o tra i ricercatori noti per la loro
attività in quel campo,
per ottenere la cosiddetta peer review,
“revisione dei pari”.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 157
Il processo di pubblicazione– In base al parere dei referee (report), si decide se
pubblicare l’articolo cosi come è, richiedere modifiche, o rifiutarlo;
L’articolo accettato entra poi nella coda di pubblicazione, viene preparato tipograficamente
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 158
Il processo di pubblicazioneStruttura del Report del Referee
GIUDIZIO QUALITATIVO,
primo passo, commento schematico:
1) Attinenza del tema trattato alle finalità della Rivista,
2) Originalità o rilevanza della trattazione,
3) Coerenza delle argomentazioni,
4) Attenzione critica per la letteratura sul tema trattato,
5) Livello di comprensibilità da parte dei lettori della Rivista (accademici e professionisti).
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Il processo di pubblicazioneSecondo passo:
Il Referee giudica il lavoro come:
a) pubblicabile, oppure
b) non pubblicabile, oppure
c) pubblicabile con modifiche (specificandole).
N.B. raramente gli articoli vengono pubblicati senza modifiche è un’eventualità rara inferiore al 5% di tutti i gli articoli/manoscritti inviati a riviste scientifiche
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 160
Il processo di pubblicazioneReferee anonimo o noto “singolo cieco” e “doppio-cieco”
Per preservare l'integrità del processo di revisione dei pari, gli autori dei papers candidati non conoscono l'identità dei referee. Gli autori, quindi, consegnano in doppia copia il loro paper all’Editor, una anonima ed una identificabile inoltre, l'identità degli autori viene nascosta ai revisori, per evitare che tale conoscenza sia causa pregiudizievole alla loro revisione.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 161
Il processo di pubblicazioneARTICOLO RIFIUTATO.Se i commenti dei revisori sono negativi, l’editore lo deve
comunicare all’autore/i che l’articolo non può essere accettato, comunicando inoltre i consigli suggeriti dai revisori per poterlo migliorare e successivamente rispedire magari ad una rivista più appropriata.
Comunque potrebbe essere fatto da parte dell’autore, all’editore un appello contro la sua decisione di rifiutare il lavoro presentatogli, ricordo però che risulta essere solo una perdita di tempo .
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 162
Il processodi pubblicazione
REVISIONE MAGGIORE.L’autore viene invitato a rivedere alcune parti dell’
articolo o del manoscritto come da indicazioni dei revisori e rispedirlo al nuovo editore, in attesa di giudizio la cui probabilità di pubblicazione dipende dal numero di articoli arrivati in un anno a quella stessa rivista (dipende dalla necessità che l’editore ha di dover incrementare le accettazioni per garantire le uscite dei fascicoli).
Di solito le riviste non accettano più del 20-25% degli scritti per i quali è stata richiesta una revisione maggiore
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 163
Il processo di pubblicazioneREVISIONE MINORE.Quando l’autore viene invitato ad apportare delle
correzioni definite minori ( correzione di un aspetto della discussione oppure chiarire alcuni aspetti metodologici o ridurre le dimensioni perché troppo prolisso o accorpare o togliere tabelle/figure) che possono far sì che l’articolo abbia più possibilità di essere pubblicato.
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 164
IMPACT FACTORL’invenzione dell’ IF si deve a Eugene Garfield
(che è un bibliotecario chimico, e linguista di formazione) in un articolo del 1955 nella rivista Science.
Garfield ha visto impact factor come un modo per "eliminare la citazione acritica di dati fraudolenti, incomplete o obsolete rendendo possibile per lo studioso di coscienza di essere a conoscenza di critiche dei precedenti lavori."
01/02/2011 Dott.a Francesca Castelvedere 166
IMPACT FACTORGarfield originariamente pensò di sviluppare uno strumento
in grado di aiutare nella catalogazione delle collezioni di riviste e giornali, a tutto vantaggio di biblioteche e ricercatori.
Esso si basa essenzialmente sulle statistiche di citazione, e misura la frequenza con la quale un “articolo medio”viene citato da altre riviste in un determinato periodo (generalmente un anno).
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IMPACT FACTORDi recente introduzione è il
5-year Journal Impact Factor
Basato sulle citazioni degli articoli pubblicati nei cinque anni
precedenti
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IMPACT FACTORGarfield ha scritto delle riflessioni sul fattore di impatto a
più di cinquanta anni dalla sua invenzione, si veda il suo articolo di JAMA intitolato "Storia e significato del Journal Impact Factor".
IF cerca di misurare l’influenza di un articolo nel proprio settore, è un indice di proprietà di Thomson Reuters. La selezione delle riviste è a sua discrezione, l’approccio da lui seguito è di tipo quali-quantitativo
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IMPACT FACTORIF viene pubblicato annualmente all’interno del Journal CitationReports (JCR), viene calcolato per migliaia di riviste scientifiche inserite nelle banche dati di ThomsonReuters che abbracciano più aree disciplinari
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IMPACT FACTORIF dipende da due fattori principali:
A. diffusione e notorietà del mezzo di pubblicazione: Quanto piú una rivista è riconosciuta dalla comunitàscientifica, tanto piú essa diffonderà i prodotti della ricerca pubblicati;
B. qualità del paper: quanto maggiore sarà l’originalità e la rigorosità metodologica del paper, tanto piú il contributo sarà preso in considerazione dalla comunità scientifica
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Come si calcolal’impact factor?
L’ IF non è altro che il rapporto tra il numero totale di citazioni e gli articoli pubblicati da una determinata rivista, riferito ad un anno specifico.
Formula per il calcolo- Numeratore: Numero medio di citazioni nell'anno in corso
per tutto ciò che la rivista scientifica ha pubblicato negli ultimi due anni.
- Denominatore: Numero di articoli "citabili" pubblicati negli ultimi due anni.
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CALCOLO IFEsempio di calcolo del fattore di impatto di una rivista per il 2008Citazioni nel 2008, presso qualsiasi rivista censita, di articoli pubblicati
sulla rivista presa in considerazione nel:2007 = 32 2006 = 43Totale biennio: 75Numero di articoli pubblicati sulla rivista presa in considerazione nel:2007 = 862006 = 69Totale biennio: 155Calcolo dell'IF 2008 per la rivista presa in considerazione:Citazioni 2008 di articoli pubblicati nel biennio 2006-07 = 75 -------------------------------------------------------------------------- = 0,484Totale articoli pubblicati nel biennio 2006-07 = 155
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Caratteristiche principali di una rivista per essere presa in considerazione per la misurazione dell’IF
1 puntualità nella pubblicazione dei fascicoli
2 applicazione di un processo di valutazione editoriale degli articoli basati sulla peer review
3 presenza di abstract e bibliografia in inglese, riportate secondo le convenzioni editoriali internazionali
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Caratteristiche principali di una rivista per essere presa in considerazione per la misurazione dell’IF
4 internazionalità degli autori5 interesse per il contenuto scientifico in
merito agli argomenti contenuti di tipo emergente
6 presenza di dati citazionali sulla rivista oppure degli autori all’interno del database di citazioni delle riviste giàcensite da T Reuters
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Punti di forza dell’IFIl fattore di impatto è uno strumento bibliometrici utilizzati
per stimare l'importanza delle riviste scientifiche. E 'calcolato e pubblicato ogni anno su riviste indicizzate dal Institute for Scientific Information (ISI) ed è un riflesso del numero medio di citazioni che ogni articolo riceve durante un certo periodo di tempo. Fin dalla sua creazione è stato utilizzato come criteri in diversi processi decisionali, quali l'acquisto di abbonamenti a riviste. “Maggiore è il fattore di impatto, maggiore è la qualità di una rivista”
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Punti di forza dell’IFPunti di forza: � Impact Factor dà ai ricercatori
una misura quantitativa dell’ influenza delle riviste e dell’indice di impatto.
� Impact Factor è una metrica semplice, e fornisce un modo coerente di confronto periodico.
�Classifica è coerente all'interno deicampi di studio.
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Punti di debolezza dell’IFPunti di debolezza: �Anche se era solo quello di misurare l'influenza
di una rivista, la gente a volte lo usano per giudicare l'influenza dei ricercatori stessi
� Anche se impact factor dovrebbe misurare il prestigio di una rivista e il valore, può essere influenzato da una serie di cose non correlati alla qualità di una rivista. � Esempi: Riviste auto-citazione, i tempi di
pubblicazione, e tipi di articoli pubblicati.
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Punti di debolezza dell’IF� Il fattore di impatto comprende solo riviste indicizzate
da Thomson Reuters scientifico.
� I numeri possono variare un po 'per materia.
� Esempio: La rivista con il più alto Impact Factornel campo della medicina a partire dal 2006 è ilNew England Journal of Medicine,a 51,296. Al contrario, il più alto Impact Factor nel campo dell'assistenza infermieristica nel 2006, appartiene alla nascita: Issues in Perinatal Carea 2,058.
N.B. Impact Factor non deve essere utilizzato per confrontare riviste in diversi campi di studio.
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Punti di debolezza dell’IFAlcuni ritengono che possa essere utilizzata come una misura oggettiva di una carriera scientifica, per esempio, che ottengono diplomi universitari in alcuni paesi europei dipende dal punteggio di Impact Factordei propri articoli pubblicati.
Altri sostengono che "non è solo una misura di male, èun invito a fare cattiva scienza" e che "dovrebbe essere ucciso, “ quanto prima” è meglio."
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IMPACT FACTOR NORMALIZZATO
L’ impact factor normalizzato (NIF) è stata introdotto come un metodo relativamente semplice che consente la valutazione della qualità delle riviste e dei lavori di ricerca nelle diverse discipline.
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IMPACT FACTOR NORMALIZZATO
Le costanti sono state calcolate per tutte le 54 discipline del settore biomedicale nel corso degli anni 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009. Inoltre la classifica delle 393 riviste in diverse discipline biomediche secondo il NIF può essere utilizzato per la valutazione delle pubblicazioni in diverse discipline. I risultati dimostrano che l'uso del NIF esalta la parità nella valutazione della qualità della ricerca di lavori prodotti da ricercatori che operano in diverse discipline.
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ALTRI PARAMETRI PER VALUTARE LA QUALITA’ DELLA RIVISTATotal cites: fornisce il numero totale di volte
che ciascuna rivista è stata citata da tutte le riviste incluse nel database durante l’anno corrente.
Impact factor: è la misura della frequenza con cui gli articoli di una rivista sono stati citati durante un determinato anno. Fornisce la misura dell’importanza di un titolo quando comparato ad altri dello stesso campo.
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ALTRI PARAMETRI PER VALUTARE LA QUALITA’ DELLA RIVISTAImmediacy Index: è la misura di quanto
velocemente la media degli articoli pubblicati su una certa rivista viene citata nello stesso anno di riferimento del Journal Citation Reports.
Articles: fornisce il numero totale di articoli pubblicati in una rivista in un determinato anno.
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ALTRI PARAMETRI PER VALUTARE LA QUALITA’ DELLA RIVISTA
Cited Half-Life: indica per quanti anni vengono citati mediamente gli articoli che compaiono su una determinata rivista. Cliccando sulla abbreviazione del titolo si aprirà la pagina Full Journal per ottenere informazioni complete sull’editore e i dettagli del calcolo per Impact Factor, ImmediacyIndex, Cited Half-Life, Citing Half-Life e Source Data.
Source Data: mostra il numero di articoli pubblicati nel corrente anno, il numero totale di referenze contenute in quegli articoli e il numero medio di referenze per articolo.
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ALTRI PARAMETRI PER VALUTARE LA QUALITA’ DELLA RIVISTA
La funzione Cited Journal elenca le riviste che sono citate dalla rivista originaria in un determinato anno.
La funzione Citing Journal fornisce informazioni sulle citazioni della rivista originaria Il tasto Trends permette di visualizzare un grafico con le variazioni subite dall’ Impact factor della rivista dal 1996 al 2000.
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RESPONSABILITA’Il coordinatore ha la responsabilità di
far crescere la propria risorsa
umana assegnata.
Il gruppo da lui coordinato deve
qualitativamente crescere attraverso la possibilità di sperimentare tramite ricerca le migliori evidenze disponibili
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RESPONSABILITA’Deve essere un facilitatore dell’apprendimento di nuove
metodologie e promuoverle sul campo per erogare un’assistenza che possa aumentare gli esiti positivi
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RESPONSABILITA’Deve promuovere la ricerca per aumentare negli operatori
sanitari la motivazione ad acquisire nuove conoscenze ed aumentare quelle esistenti.
Deve far aumentare negli operatori la visione olistica della persona umana che viene presa in carico.
Deve creare le condizioni affinchè le ricerche programmate possano essere effettivamente svolte e reperire le risorse di tipo umano, finanziario e strumentale attraverso la contrattazione con la Direzione Strategica.
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RESPONSABILITA’Favorire la pianificazione per obiettivi (è
però, solo una delle modalità attraverso le quali è possibile procedere nell’attivitàperché) è possibile anche far ricorso a strumenti standardizzati come le linee guida i protocolli e le procedure.
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RESPONSABILITA’Standardizzare, dunque, non significa ridurre la prassi ad una routine indifferenziata che non tenga in giusta considerazione la soggettività della persona che si assiste, ma assicurare tutti coloro che beneficiano di un servizio circa il livello di qualità della prestazione resa.
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RESPONSABILITA’Sono diversi gli strumenti della
standardizzazionema tutti mirano a fare in modo
che la prassi assistenzialepossa essere sempre
più ancorata alla ricerca scientifica.
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clinical/critical pathwayConosciuto sotto diversi nomi
(clinical pathway, critical pathway, ecc..) denota semplicemente una
sequenza di eventi propri diun processo.
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clinical/critical pathwayI critical pathway sono piani strutturati di
assistenza multidisciplinari che descrivono in modo dettagliato i passi essenziali nell’assistenza a pazienti con un problema specifico di salute ( ad esempio il paziente con infarto miocardico acuto).
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clinical/critical pathwayEssi prestabiliscono uno schema ottimale
della sequenza dei comportamenti di una equipe in relazione all’iter diagnostico,terapeutico ed assistenziale da attivare a fronte di una situazione clinica tipica, allo scopo di massimizzare l’efficacia e l’efficienza delle attività.
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clinical/critical pathwayTali schemi, da considerarsi comunque flessibili e non statici, presuppongono, perciò, la possibilitàdi essere impiegati nella maggior parte dei casi in cui si presenta una determinata situazione o patologia.
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