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1059_E_Relazione-materiali_REV2.doc
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INDICE
Premesse ............................................................................................................................ 2
Normativa di riferimento ..................................................................................................... 3
Caratterizzazione dei materiali di scavo e demolizione ............................................................ 7
Gestione dei flussi in cantiere ............................................................................................... 8
Descrizione delle fasi di riutilizzo, smaltimento e recupero ................................................... 12
Centro di riciclaggio autorizzato – destinazione finale .......................................................... 14
Allegato 1 : Planimetria ubicazione area sistemazione terre di scavo;
Allegato 2 : Modello FINES materiali di risulta.
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Premesse Con riferimento alla Legge Regionale della Valle d’Aosta n. 31 del 03 dicembre 2007, si illustra il bilancio della produzione di materiali inerti da scavo per gli interventi di completamento dell’impianto irriguo necessario all’adduzione e alla distribuzione delle acque di competenza ai comprensori dei C.M.F. Cumiod-Montovert in comune di Villeneuve, Bréan-Torrette in comune di Saint-Pierre e Ru Bréan in comune di Sarre. .
Le opere, così come indicato sulle tavole progettuali prevedono:
1) Scavi di sbancamento a sezione aperta e in sezione obbligata;
2) Scavi di sbancamento e fondazione in roccia;
3) Scavi in trincea per posa tubi;
4) Demolizioni di murature in pietrame e/o miste;
5) Demolizione di strutture in calcestruzzo;
6) Rimozione di manufatti in ferro;
7) Demolizioni di massicciate stradali;
8) Fresatura del piano viabile;
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Normativa di riferimento Per la gestione dei materiali provenienti da scavi e demolizioni gli operatori, ciascuno per la propria parte di competenza e responsabilità, dovranno ottemperare e fare riferimento alle seguenti normative: Decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, recante norme per l’attuazione delle direttive
91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio, e successive integrazioni e modificazioni;
Decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, recante Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti;
D.M. 5 febbraio 1998, riportante l’individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22;
D.M. 13 marzo 2003, riportante i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica;
Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 3188/XI, del 15 aprile 2003, e successive integrazioni e modificazioni;
Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale";
Legge Regionale della Valle d’Aosta n°31 del 03 dicembre 2007 “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti.”
D.M. 10 agosto 2012 n. 161 “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo.”
In coerenza con le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti, tenuto conto che l’entrata in vigore del DM 10 agosto 2012, n. 161, non ha modificato le disposizioni della legge regionale n. 31/2007 relativamente agli oneri dei progettisti e alla gestione dei cantieri, in sintesi le disposizioni della legge regionale stabiliscono quanto segue:
L.R. 3 dicembre 2007, n. 31
a) disciplina della progettazione:
a. i progetti riferiti alla realizzazione di opere in cui sia prevista la produzione di materiali inerti da scavo o da demolizione e rifiuti, devono contenere obbligatoriamente un bilancio di produzione di tali materiali/rifiuti.
Il bilancio deve riportare in modo puntuale le seguenti informazioni:
1. la quantità di materiali da scavo e di altre tipologie di materiali, anche da demolizione, per i quali è possibile tecnicamente un riutilizzo diretto nel cantiere (riutilizzo che dovrà poi essere autorizzato e certificato dal direttore dei lavori);
2. la quantità e la tipologia di materiali e di rifiuti che residuano dalle attività di riutilizzo;
3. l’individuazione puntuale, per ciascun tipo di materiale o rifiuto, della destinazione finale (recupero o smaltimento);
b. i progetti che non riportano puntualmente le informazioni riportate al punto a. non possono essere approvati dagli enti competenti;
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c. i progetti devono, altresì, contenere l’indicazione dei depositi di cantiere a servizio dei lavori oggetto del progetto stesso. Presso tali depositi, che devono essere organizzati così come specificato all’articolo 13 della legge regionale n. 31/2007, possono essere effettuate tutte le operazioni di selezione dei materiali e dei rifiuti provenienti dai lavori, anche ai fini di rendere gli stessi riutilizzabili all’interno del cantiere. Tutte le operazioni svolte all’interno di depositi di cantiere non rientrano nell’ambito di applicazione delle disposizioni nazionali vigenti in materia di gestione dei rifiuti; qualora necessario l’indicazione dei depositi di cantiere può essere integrata anche dall’impresa che esegue i lavori contestualmente alla presentazione del POS. Si rammenta inoltre che, nel caso sia necessario realizzare un deposito di cantiere nel territorio di un Comune diverso da quello in cui è realizzata l’opera, deve essere verificata, presso l’Amministrazione competente, compatibilità del deposito alle norme urbanistiche vigenti in tale Comune;
d. la relazione di bilancio di produzione di tali materiali/rifiuti deve essere aggiornata e riconsegnata al Comune, qualora nel corso dei lavori si verifichino delle variazioni, in più o in meno, della produzione o qualora cambino le condizioni di gestione e la destinazione di tali materiali e rifiuti;
b) gestione dei cantieri:
ai fini di una corretta gestione dei cantieri, le imprese devono rispettare puntualmente tutte le prescrizioni fissate dall’articolo 12, della legge regionale n. 31/2007, a cui si rimanda.
Rimane pertanto invariato l’obbligo di allegare al progetto, all’atto della presentazione della domanda di permesso di costruire o di presentazione della segnalazione certificata di inizio attività, il Bilancio di produzione dei materiali inerti da scavo e dei materiali inerti da demolizione e costruzione, ai sensi dell’articolo. 16 della l.r. 31/2007.
La relazione di bilancio di produzione dei materiali e dei rifiuti deve esplicitare quale frazione è destinata ad essere oggetto del Piano di Utilizzo. A tale proposito è importante che venga indicato con chiarezza se i materiali da scavo sono riutilizzati direttamente nel cantiere in cui sono stati prodotti. In tal caso i volumi scavati riutilizzati nel cantiere dovranno essere sottratti al totale dei materiali da scavo prodotti ed esclusi dal Piano di Utilizzo, con dichiarazione esplicita nel Bilancio di produzione. Al fine di una corretta gestione dei flussi di materiali è consigliata la predisposizione di un piano della demolizione e di idonee aree all’interno del cantiere per la gestione dei rifiuti al fine di evitare contaminazioni tra i diversi materiali.
Gestione dei materiali inerti da scavo
Con riferimento ai materiali derivanti dalle attività di scavo (terre e rocce), in considerazione di tale disposizione, le modalità di gestione, finalizzate al recupero, possono essere così riassunte:
a) riutilizzo diretto all’interno del cantiere dell’opera: tale operazione, purché riferita a suolo non contaminato allo stato naturale, è riconducibile alle disposizioni di cui all’articolo 185, comma 1, lettera c) del d. lgs. N. 152/2006, che esclude all’origine tali materiali dall’ambito di applicazione delle norme sulla gestione dei rifiuti. Pertanto, in tal caso, non è necessaria la preventiva presentazione del Piano di Utilizzo;
b) riutilizzo all’interno di attività di lavorazione di materiali inerti per la produzione di calcestruzzi, cementi, ecc. così come previsto dall’allegato 3 (Normale pratica industriale) del DM 10 agosto 2012, n. 161 (Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo). Tale recupero rientra nelle esclusioni di cui al comma 4 dell’articolo 185 sopra richiamato e i materiali da scavo conferiti presso detti impianti sono considerabili sottoprodotti. A tale proposito si precisa che la destinazione deve essere comunque esplicitata nel documento di Bilancio di produzione dei materiali e dei rifiuti da allegare al progetto dell’opera da cui i materiali si producono ed è subordinata alla del Piano di utilizzo;
c) avvio al riutilizzo/recupero dei materiali all’esterno del cantiere dell’opera: tale operazione può configurare tre modalità differenti di gestione assoggettate a disposizioni normative differenti che prevedono il rispetto di prescrizioni differenti. In particolare:
1) qualora ai fini del recupero i materiali da scavo vengano considerati quali “sottoprodotti”, ai sensi dell’articolo 183, del d.lgs. n. 152/2006, nonché ai sensi del DM 161/2012, art. 4, comma 1, gli stessi devono essere gestiti in conformità alle modalità indicate nella nuova normativa contenuta nello stesso DM 10 161/2012. In tale caso i materiali inerti da scavo sono esclusi dalla disciplina dei rifiuti;
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2) qualora ai fini del recupero si prevede che la gestione dei materiali da scavo venga effettuata nel rispetto delle disposizioni di cui alla Parte IV del d. lgs. 152/2006, le procedure possono essere due:
i. procedura semplificata di cui all’articolo 216: quando i materiali da avviare al recupero presentano le caratteristiche qualitative previste dall’allegato 3 al DM 5 febbraio 1998, ed in particolare l’analisi effettuata sull’eluato di un campione medio rappresentativo, così come indicato all’articolo 8 del decreto, consenta l’avvio al recupero secondo quanto prescritto in particolare al punto 7.31bis dell’allegato 1 al DM medesimo; in tale caso il soggetto interessato al recupero deve presentare alla Regione, almeno 90 giorni prima dell’avvio delle relative operazioni, comunicazione di inizio attività in conformità agli articoli 214, 215 e 216 del d. lgs. 152/2006;
ii. procedura ordinaria di cui all’articolo 208: quando i materiali da avviare al recupero non presentato le caratteristiche qualitative previste dal citato allegato 3 al DM 5 febbraio 1998. In tale caso il soggetto interessato al recupero deve presentare alla struttura regionale competente istanza di autorizzazione in conformità alle procedure fissate dal citato articolo 208.
Resta fermo, al momento, il divieto di cui all’articolo 14, comma 12 della legge regionale n. 31/2007 del conferimento di materiali inerti da scavo in discarica ai fini dello smaltimento finale.
Gestione dei rifiuti da demolizione e costruzione
Alla luce delle disposizioni introdotte con il DM 10 agosto 2012, n. 161, la gestione dei rifiuti da demolizione e costruzione deve avvenire in conformità alle disposizioni di cui alla Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e nel rispetto della gerarchia di gestione dei rifiuti avviando gli stessi, in via prioritaria, ad operazioni di riciclaggio, riutilizzo e recupero e solo in via residuale allo smaltimento. In particolare, le situazioni gestionali devono rispettare le seguenti prescrizioni:
a) riutilizzo diretto in cantiere di materiali da demolizione/costruzione:
tale riutilizzo è ammesso purché conforme alle seguenti indicazioni:
a. riutilizzo previo trattamento dei rifiuti con utilizzo di impianto mobile di recupero/riciclaggio autorizzato dalla Regione in cui ha sede l’impresa titolare dell’impianto ai sensi dell’articolo 208, comma 15, del d.lgs. 152/2006: in tal caso l’impresa titolare dell’impianto mobile di riciclaggio deve presentare alla competente struttura regionale apposita comunicazione di inizio attività, almeno 60 giorni prima dell’avvio delle operazioni di recupero, utilizzando l’apposito modello (allegato 2). I rifiuti trattati, aventi le caratteristiche prescritte in sede di rilascio dell’autorizzazione all’impianto mobile, sono classificati “sottoprodotto” e come tali riutilizzabili in cantiere, purché compatibili dal punto di vista geotecnico con l’utilizzo previsto. Tale compatibilità deve essere accertata dalla direzione dei lavori;
b. riutilizzo senza preventivo trattamento: in tal caso l’impresa che esegue i lavori deve preventivamente richiedere ed ottenere l’autorizzazione regionale al recupero dei rifiuti in cantiere ai sensi dell’articolo 208 del citato d.lgs. 152/2006. Ai fini del rilascio dell’autorizzazione al recupero la Regione valuterà l’idoneità dei materiali ai fini ambientali e geotecnico in relazione all’utilizzo previsto. L’efficacia dell’autorizzazione è subordinata alla presentazione anche delle garanzie finanziarie di cui al citato articolo 208, comma 11, lettera g);
b) avvio allo smaltimento/recupero al di fuori del cantiere: qualora i rifiuti da demolizione/costruzione non risultano idonei al riutilizzo diretto in cantiere, gli stessi:
a. possono essere avviati ad operazioni di recupero presso impianti in possesso delle prescritte iscrizioni/autorizzazioni regionali ai sensi degli articoli 208 e 216 della Parte IV del d. lgs. N. 152/2006;
b. possono essere avviati allo smaltimento in idonei impianti autorizzati ai sensi del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 (discariche).
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In entrambe le situazioni (riutilizzo diretto in cantiere o avvio allo smaltimento/recupero al di fuori del cantiere) il produttore dei rifiuti è obbligato al rispetto di tutte le prescrizioni amministrative e tecnico-operative sopra specificate.
Potrebbe essere opportuno far qui riferimento anche al fatto che il DM 161/2012 all’art. 1, comma 1, lettera b. considera materiali da scavo anche quelli contenenti “eventuali presenze di riporto” e “…, sempreché la composizione media dell'intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti massimi previsti dal presente Regolamento, anche i seguenti materiali: calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato”.
Gestione dei rifiuti da asfalto
I rifiuti di asfalto non contenenti catrami (e quindi non pericolosi) prodotti nell’ambito di lavori edili/stradali possono essere riutilizzati direttamente nel luogo di produzione (piazzali, tratti di strada, ecc.) purché assolvano alla stessa funzione che avevano in origine. In tal caso sono considerati “sottoprodotti” in quanto soddisfano le condizioni previste dall’art. 184-bis della Parte IV del decreto legislativo n. 152/2006.
Premesse e procedure per i rifiuti da asfalto all’interno del cantiere
In Italia, l’utilizzo improprio del termine ”catrame” è assai diffuso e viene generalmente utilizzato come sinonimo di “bitume”; sono entrambi di colore nero e con le stesse proprietà leganti. Il catrame, tuttavia, è originato dalla distillazione del carbone fossile mentre il bitume è il residuo della lavorazione del petrolio. Soprattutto, il catrame è classificato come sostanza cancerogena mentre il bitume no.
Il nastro d’asfalto che caratterizza le nostre strade però è stato sempre confezionato esclusivamente con bitume derivato dal petrolio. Il fresato d’asfalto prodotto in Italia quindi non contiene catrame e per questo motivo è “non pericoloso” ed è riciclabile al 100%.
Il complesso regime autorizzativo vigente in Italia e il pregiudizio di tecnici e progettisti preposti alla redazione dei Capitolati d’appalto limita fortemente, per le ragioni sopra esposte, il recupero del fresato d’asfalto, un prodotto di grande valore economico, disponibile in notevole quantità, ottimo sotto il profilo tecnico e il cui recupero non richiede alcuna particolare lavorazione accessoria.
Il fresato d’asfalto o “conglomerato bituminoso di recupero” così come è definito dalla norma UNI EN 13108 (Miscele bituminose - Specifiche del materiale. Parte 8: conglomerato bituminoso di recupero) è un prodotto di elevate caratteristiche tecniche, totalmente riutilizzabile nell’ambito delle stesse costruzioni stradali da cui proviene. In pratica è una miscela di inerti con una precisa curva granulometrica caratterizzata da una elevata presenza di fini prodotti dall’effetto “taglio” del tamburo fresante sugli inerti.
Tale indirizzo è stato inoltre recepito dalla recentissima Deliberazione della giunta Regionale della Valle d’Aosta n. 529 del 18 aprile 2014 “Approvazione, in sostituzione di quanto approvato con Dgr 821/2013, delle linee-guida per la gestione dei materiali/rifiuti inerti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione e scavo, comprese le costruzioni stradali, con particolare riferimento alla gestione dei materiali inerti derivanti da attività di scavo, in attuazione della parte iv del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.”, al punto 4. “Gestione dei rifiuti da asfalto”.
Da ultimo, oltre alla Direttiva Europea CE/98/2008 art. 11, che impone la riduzione del 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione entro il 2020, in Italia è in vigore anche il cosiddetto “Decreto 30%” ovvero il D.M. 203/2003 “Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo”. E’ il punto più avanzato della legislazione nazionale in materia di riutilizzo di materiali di recupero, chiarissimo fin dal titolo, ma pur essendo in vigore da 8 anni, di fatto, non è applicato.
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E’ evidente che c’è un problema e che la pubblica Amministrazione non esercita quel ruolo da primo attore che la legge gli attribuisce per incentivare il riutilizzo dei materiali da recupero.
Per le ragioni sopra esposte, lo scrivente ritiene di poter riutilizzare tale quantità all’interno del cantiere, tale e quale per la realizzazione degli strati di sottofondo stradale, andando a sostituire il misto granulare stabilizzato e pertanto aumentando le prestazioni del pacchetto (riutilizzo), ovvero facendo transitare il fresato in un impianto di rigenerazione a caldo o a tiepido, per la produzione di nuovo conglomerato bituminoso (riciclaggio).
Al fine di procedere con la massima cautela possibile, lo scrivente si fa carico degli oneri, gli apprestamenti e le prove che si renderanno necessarie per la corretta classificazione del materiale in questione e per avere la certezza assoluta della possibilità di reimpiego.
In particolare intende procedere come descritto:
a seguito dell’affidamento dei lavori, si procederà con un primo test speditivo per la caratterizzazione in situ del materiale: si tratta di un particolare spray, contenente reagenti che in caso di positività alla presenza di catrame fanno cambiare colore al manto stradale. Tale test, per quanto non previsto come accettabile in Italia, è lo standard accettato in Germania, paese leader nel riutilizzo del fresato d’asfalto, con percentuali prossime all’80%. Consente di avere una veloce indicazione di massima su cui improntare i passi successivi.
esecuzione di saggi e prelievi di concerto con Direzione Lavori e Stazione Appaltante, invio a laboratorio specializzato per esecuzione delle indagini previste dalla vigente Normativa italiana (test a cessione a 16 giorni, ecc…) e determinazione dell’assenza di catrame; se il fresato è riciclabile e riutilizzabile nel conglomerato bituminoso, perde immediatamente lo status di rifiuto e torna ad essere un materiale costituente.
Risulta evidente che, oltre all’aspetto che riciclare i materiali da costruzione e demolizione è un obbligo per i Paesi industrializzati, soprattutto quando una coscienza ecologica si va formando e ci si accorge che le risorse della natura non sono infinite, tale operazione costituisce un risparmio netto, per la stazione appaltante, degli oneri di discarica che non dovrà più corrispondere.
Caratterizzazione dei materiali di scavo e demolizione Per i lavori in epigrafe sono previste le seguenti tipologie di rifiuti:
- C.E.R. 17.05.04 - terra e rocce diverse da quelle di cui alla voce 17.05.03;
- C.E.R. 01.04.13 – rifiuti derivanti dalla lavorazione della pietra;
- C.E.R. 17.01.01 – cemento;
- C.E.R. 17.04.05 – ferro e acciaio;
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Gestione dei flussi in cantiere Le lavorazioni di scavo e demolizione prevedono le seguenti categorie e quantitativi, divisi per tipologia d’intervento:
1) Scavi e riporti per realizzazione vasche di carico (CER 17.05.04)
Scavi di sbancamento per realizzazione vasche di carico (1.349,33 + 2.698,69) A 4.048,02 mc
Scavi per posa passacavi alimentazione elettrica (75,00x0.80x2) B 120,00 mc
Scavi di sbancamento e fondazione in roccia per realizzazione vasche di carico (149.93 + 299.86)
C 449,79 mc
Rilevato da reimpiegare nello scavo (1.179,56 + 2.359,12) + 120,00 (B) D 3.658,68 mc
TOTALE MATERIALE SCIOLTO (sistemazione c/o area comunale in Loc. Bréan) E=A+B-D 509,34 mc
TOTALE MATERIALE ROCCIOSO (da reimpiegare previa frantumazione) C 449,79 mc
2) Scavi e riporti per realizzazione strada Cumiod (CER 17.05.04)
Scavi di sbancamento per realizzazione strada Cumiod (4,662+0,518)x255,95 A 1.325,82 mc
Rilevato da reimpiegare nello scavo (2,87x255,95) B 734,58 mc
TOTALE MATERIALE SCIOLTO (sistemazione c/o area comunale in Loc. Bréan) A-B 591,24 mc
3) Scavi e riporti per realizzazione linee su strada bitumata (CER 17.05.04 - 17.03.02)
Scavi in trincea per posa tubazioni (8.478,85x1,00x1,05) A 8.902,79 mc
Scavi in trincea per attraversamenti stradali (17x6,00x1,00x1,05) B 107,10 mc
Totale scavi in trincea C=A+B 9.009,89 mc
Demolizioni di massicciate stradali compresi attraversamenti (8.478,85x020)+(1.20x17) D 1.716,17 mc
Fresatura per 11 cm ai lati dello scavo (8.478,85x0.5x0,11) E 466,34 mc
Totale fresature e demolizione massicciate stradali F=D+E 2.182,51 mc
Riempimenti con cls magro (8.478,85x1.00x1.00) G 8.478,85 mc
TOTALE MATERIALE SCIOLTO (sistemazione c/o area comunale in Loc. Bréan) C 9.009,89 mc
TOTALE ASFALTI (rigenerato per reimpiego) F 2.182,51 mc
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4) Scavi e riporti per realizzazione linee su strade vicinali (CER 17.05.04)
Scavi in trincea per posa tubazioni (10.251,17x0.80x1,00) A 8.200,94 mc
Scavi in roccia (10.251,17x0.15x0.80x0.40) B 492,06 mc
Totale scavo in terreno sciolto C=A-B 7.708,88 mc
Rilevato da reimpiegare nello scavo C 7.708,88 mc
TOTALE MATERIALE SCIOLTO (sistemazione c/o area comunale in Loc. Bréan) 0,00 mc
TOTALE MATERIALE ROCCIOSO (da reimpiegare previa frantumazione) B 492,06 mc
5) Scavi e riporti per realizzazione linee su aree prative (CER 17.05.04)
Scavi in trincea per posa tubazioni (10.091,42x0,80x1,00) 8.073,14 mc
Scavi in roccia (10.091,42x0.15x0.80x0.40) 484,39 mc
Totale scavo in terreno sciolto C=A-B 7.588,75 mc
Rilevato da reimpiegare nello scavo C 7.588,75 mc
TOTALE MATERIALE SCIOLTO (sistemazione c/o area comunale in Loc. Bréan) 0,00 mc
TOTALE MATERIALE ROCCIOSO (da reimpiegare previa frantumazione) 484,39 mc
6) Scavi e riporti per realizzazione pozzetti (CER 17.05.04 - 17.03.02)
Scavi in sezione obbligata A 13.779,44 mc
Scavi in trincea per posa tubazioni B 5.227,20 mc
Totale scavi C=A+B 19.006,64 mc
Demolizioni e fresature di massicciate stradali D 576,70 mc
Rilevato da reimpiegare nello scavo E 15.887,41 mc
TOTALE MATERIALE SCIOLTO (sistemazione c/o area comunale in Loc. Bréan) F=C-E 3.119,23 mc
TOTALE ASFALTI (rigenerato per reimpiego) D 576,70 mc
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7) Demolizioni opere in murature in pietrame (CER 01.04.13)
Demolizione di murature in pietrame 1.028,00 mc
TOTALE (da reimpiegare per costruzione nuove murature) 1.028,00 mc
8) Demolizioni opere in c.a./miste (CER 17.01.01)
Demolizione di calcestruzzo (intervento vasca V0) 0,80 mc
TOTALE (da reimpiegare previa frantumazione) 0,80 mc
9) Rimozioni di manufatti in ferro (CER 17.04.05)
Rimozione di manufatti in ferro (intervento vasca V0) 229,60 kg
TOTALE (in vendita presso ditte specializzate) 229,60 kg
10) Scavi e riporti per realizzazione interventi zona Chevrère (CER 17.05.04)
Scavi di sbancamento 259,57 mc
Rilevato da reimpiegare nello scavo 11,70 mc
TOTALE MATERIALE SCIOLTO (sistemazione c/o area comunale in Loc. Bréan) 247,87 mc
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11) RIEPILOGO
Totale materiale sciolto per realizzazione vasche di carico 509,34 mc
Totale materiale sciolto per realizzazione strada Cumiod 591,24 mc
Totale materiale sciolto per linee su strada bitumata 9.009,89 mc
Totale materiale sciolto per linee su strada vicinale 0,00 mc
Totale materiale sciolto per linee su aree prative 0,00 mc
Totale materiale sciolto per realizzazione pozzetti 3.119,23 mc
Totale materiale sciolto per interventi zona Chevrère 247,87 mc
(CER 17.05.04)
TOTALE MATERIALE SCIOLTO (sistemazione c/o area comunale in Loc. Bréan)
13.477,57 mc
Totale materiale roccioso per realizzazione vasche di carico 449,79 mc
Totale materiale roccioso per linee su strada vicinale 492,06 mc
Totale materiale roccioso per linee su aree prative 484,39 mc
(CER 17.05.04)
TOTALE MATERIALE ROCCIOSO (da reimpiegare previa frantumazione)
1.426,24 mc
Totale asfalti per linee su strada bitumata 2.182,51 mc
Totale asfalti per realizzazione pozzetti 576,70 mc
(CER 17.03.02)
TOTALE ASFALTI (rigenerato per reimpiego nuovi tratti di strada)
2.759,21 mc
(CER 01.04.13)
TOTALE DEMOLIZIONE MURATURE (riutilizzo per le nuove murature)
1.028,00 mc
(CER 17.01.01)
TOTALE DEMOLIZIONE OPERE IN C.A. (da reimpiegare previa frantumazione)
0,80 mc
(CER 17.04.05)
TOTALE RIMOZIONE MANUFATTI IN FERRO (in vendita c/o ditte specializzate)
229,60 kg
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Descrizione delle fasi di riutilizzo, smaltimento e recupero Con riferimento alla produzione di materiali e alle specifiche sopra indicate, si descrivono le diverse fasi di riutilizzo e recupero.
CER 17.05.04 – Terra e rocce Per quanto riguarda la parte eccedente degli scavi (materiale sciolto) si è ipotizzata la sistemazione in un’area comunale sita in comune di Saint-Pierre in Loc. Bréan. Per una migliore comprensione dell’area identificata si rimanda all’ortofoto e alla descrizione in allegato. Il materiale proveniente dallo scavo in roccia verrà frantumato e riutilizzato in loco per i drenaggi delle nuove murature e per le massicciate stradali. CER 17.01.01 – Cemento Il materiale proveniente dalla demolizione del calcestruzzo verrà frantumato e riutilizzato in cantiere come materiale inerte per le fondazioni delle nuove murature. CER 01.04.13 – Rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra Le pietre derivanti dalle demolizioni delle murature saranno riutilizzate in cantiere per la costruzione di quelle nuove. CER 17.04.05 – Ferro e acciaio I materiali ferrosi derivanti dalla demolizione e rimozione di manufatti vari, saranno conferiti presso ditte specializzate, ritenendo che il ricavo ottenuto dalla vendita dell’acciaio possa compensare l’onere della raccolta, del suo trasporto e del conferimento, completamente a carico dell’impresa appaltatrice. CER 17.03.02 – Miscele bituminose L'asfalto da sostituire (a seguito di fresatura del piano viabile) sarà rigenerato per la costituzione del sottofondo per i tratti di strada di nuova costruzione.
1059_E_Relazione-materiali_REV2.doc
- 13 -
TABELLA BILANCIO
SCAVI E MATERIALE DA REIMPIEGARE
ID VOCE QUANTITÀ U.M. CONFERIMENTO IN DISCARICA REIMPIEGO AREA DI CANTIERE SISTEMAZIONE TERRENO DITTE SPECIALIZZATE/VENDITA DESCRIZIONE SMALTIMENTO/REIMPIEGO
A Scavo di sbancamento in terreno sciolto 13.477,57 mc NO NO SI NOConferito e sistemato nell'area comunale
ubicata lungo la strada che collega la località La Croix e la Fraz. Di Rovine
B Scavo in roccia 1.426,24 mc NO SI NO NO
Frantumato e riutilizzato in cantiere come materiale inerte per i drenaggi a tergo
delle nuove murature e nelle massicciate stradali
C Demolizione di calcestruzzo 0,80 mc NO SI NO NOFrantumato e riutilizzato come materiale inerte per il cls delle sottofondazioni
delle nuove murature
D Demolizione di murature in pietrame 1.028,00 mc NO SI NO NOReimpiegato per la ricostruzione delle
nuove murature
E Demolizione di massicciate stradali 2.759,21 mc NO SI NO NO
Materiale rigenerato per la costituzione del sottofondo bituminoso per i nuovi tratti di strada aventi le medisime caratteristiche (si considerano
"sottoprodotti" in quanto soddisfano le condizioni di cui agli articoli 184bis e 185
della parte IV del D.Lgs n. 152/2006
F Rimozione di manufatti in ferro 229,00 kg NO NO NO SII materiali ferrosi saranno conferiti presso
ditte specializzate in vendita
TABELLA BILANCIO PER SCAVI/RIEMPIMENTI E DEMOLIZIONI/REIMPIEGO
1059_E_Relazione-materiali_REV2.doc
14
Centro di riciclaggio autorizzato – destinazione finale Dalla tabella precedente si evince che, lo scavo di sbancamento in terreno sciolto verrà conferito nell’area comunale in loc. Bréan e il resto del materiale verrà reimpiegato all’interno del cantiere o venduto a ditte specializzate.
Il materiale di risulta pari a 13.477,57 mc, verrà quindi sistemato (previa caratterizzazione) nell’area comunale individuata per il conferimento, verrà vagliato e steso per un’altezza di circa 1÷1.35 m, livellato, rifinito meccanicamente e infine seminato.
La divisione, sommando analiticamente le rispettive quantità per ogni C.M.F., risulta essere la seguente:
C.M.F. CUMIOD-MONTOVERT 7.039,33 mcC.M.F. BREAN-TORRETTE 4.389,64 mcC.M.F. BREAN 2.048,60 mcTOTALE 13.477,57 mc Non si prevedono, quindi, per i lavori in oggetto smaltimenti in discarica autorizzata.
Il riporto di terreno o parte di esso potrebbe anche essere conferito, qualora se ne verificasse l’opportunità, presso le aree di deposito materiale derivante da altri lavori e/o cantieri presenti in Valle d’Aosta.
Questa ipotesi andrà verificata nel periodo di approvazione definitiva e di appalto dei lavori, tali tempistiche saranno ovviamente influenzate dall’iter del finanziamento.
Qualora fossero evidenti delle esigenze da parte di enti pubblici e/o privati per riqualificazioni ambientali e del territorio, anche attraverso l’utilizzo di recente introduzione da parte della R.A.V.A. della banca dati regionale on-line di domanda/offerta, il sito di conferimento per la sistemazione potrà essere variato.
In allegato si riporta la scheda con l’identificazione dell’area scelta per il conferimento e la sistemazione del materiale di risulta.
1059_E_Relazione-materiali_REV2.doc
15
ALLEGATO 1
PLANIMETRIA UBICAZIONE AREA SISTEMAZIONE TERRE DI SCAVO
Area comunale in Loc. Brèan
L’area è di proprietà comunale ed è ubicata lungo la strada comunale che collega la località La Croix e la frazione di Rovine.
La superficie è di circa 14000 mq e la sistemazione comporterebbe un rilevato con un’altezza media pari ad 1 m, il materiale verrà vagliato, livellato, rifinito meccanicamente e infine seminato.
Per maggiori dettagli fare riferimento alle tavole progettuali allegate al definitivo (Tav. 03g – Stato attuale: planimetria e sezioni area sistemazione terre da scavo / Tav. 04d – Progetto: planimetria e sezioni area sistemazione terre da scavo)
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI
INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI DA
DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE l.r. 3 dicembre 2007 n. 31 (NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI)
Allegato obbligatorio ad ogni progetto per il quale è previsto il rilascio di un titolo abilitativo
edilizio o la presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività
ai sensi dell’art. 16 della l.r. n. 31/2007
Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 la gestione dei materiali
derivanti da attività da scavo (terre e rocce) è stata compresa nella disciplina dei rifiuti (Parte IV del
decreto). Tali materiali, di conseguenza, sono stati classificati come rifiuti, fatto salvo che non
sussistano le condizioni per ricomprenderli nella categoria dei sottoprodotti riportate nella
normativa di settore, alla quale si rimanda.
A livello regionale, la gestione di tutte le tipologie di materiali e rifiuti derivanti dalle attività
edilizie in genere, incluse le terre da scavo, deve essere in via generale svolta nel rispetto delle
modalità tecniche ed organizzative previste dal capo III della legge regionale n. 31/2007, a cui si
rimanda, con particolare riferimento alla gestione dei cantieri, alla formazione di depositi esterni al
cantiere, ecc.
Con il presente modulo il compilatore descrive il bilancio di produzione dei materiali inerti da
scavo e dei materiali inerti da demolizione e costruzione derivanti dalle operazioni svolte all’interno
del cantiere in oggetto, ai sensi dell’art. 16 “Gestione dei materiali inerti da demolizione e
costruzione” della l.r. 3 dicembre 2007, n. 31.
Il presente modulo si compone delle seguenti sezioni:
DATI DEL CANTIERE E DEL COMPILATORE PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA
RIUTILIZZO/RECUPERO DEI MATERIALI DI RISULTA RECUPERO DEI MATERIALI DI RISULTA PRESSO IMPIANTI/SITI AUTORIZZATI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PRESSO DISCARICHE AUTORIZZATE ALLEGATO 1 - CLASSIFICAZIONE DI MATERIALI E RIFIUTI PRODOTTI ALLEGATO 2 - ELENCO ESEMPIFICATIVO E NON ESAUSTIVO DEI POSSIBILI RIFIUTI PRODOTTI
DURANTE L’ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE
Nel caso in cui, al momento della realizzazione dell’opera da cui i materiali inerti vengono prodotti,
la destinazione finale indicata nel presente bilancio non risultasse più percorribile, il progettista,
anche su indicazione del direttore dei lavori o dell’impresa esecutrice dell’opera, può individuare
una nuova destinazione finale, correggere il bilancio di produzione dei materiali inerti da scavo e da
demolizione e costruzione, attraverso la predisposizione di una variante in corso d’opera, ai sensi
dell’articolo 61-bis, della l.r. n. 11/1998, e procedere alla mera sostituzione del documento
precedentemente consegnato presso l’ente competente.
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA _____________________ 2
DATI DEL CANTIERE E DEL COMPILATORE
Comune/i
Foglio/i
Mappale/i1
Indirizzo
Cantiere realizzato nell’ambito di attività o opere soggette a V.I.A o A.I.A. SI2 NO
Descrizione dell’intervento
Periodo presunto di attività del cantiere: dal al
Compilatore (Cognome Nome)
In qualità di: Proprietario
3
Professionista (se si compilare il campo sottostante)
Titolo4
Professione
n. iscrizione Ordine o Collegio
Firma del compilatore Data di compilazione
Prima versione Revisione n. Data della versione
precedente
1 Nel caso di opere lineari la cui realizzazione interessa più di 20 mappali, è possibile omettere tale informazione, specificando nel campo
“Descrizione dell’intervento” le motivazioni dell’omissione di cui sopra. 2 Per la gestione come sottoprodotto è necessaria la presentazione del Piano di Utilizzo ai sensi del D.M. n. 161/2012. 3 In caso non sia obbligatorio il ricorso a un professionista per l’intervento descritto, il modulo può essere compilato direttamente dal
proprietario/committente. 4 Da compilare solo in caso il compilatore sia un professionista.
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA ____________________ 3
PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA5
Indicare nella Tabella 1 e nella Tabella 2 i quantitativi, rispettivamente, di materiali prodotti destinati al recupero e
destinati allo smaltimento che si ha stimato6 di produrre, in metri cubi, per ciascuna delle tipologie esplicitate sopra:
Tabella 1: quantitativi prodotti di materiali destinati al recupero/riutilizzo.
QUANTITATIVI DI MATERIALI DESTINATI AL RECUPERO/RIUTILIZZO [m3]
a) Materiali inerti da scavo b) Materiali da demolizione e costruzione non pericolosi
1. Inerti da costruzione e demolizione 2. Inerti relativi alle costruzioni stradali
_____________ m3
_____________ m3 _____________ m
3
3. Materiali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2.
_____________ m3
Tabella 2: quantitativi prodotti di rifiuti destinati a smaltimento presso discariche autorizzate.
QUANTITATIVI DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI E PERICOLOSI DESTINATI A SMALTIMENTO PRESSO DISCARICHE
AUTORIZZATE7 [m
3]
c) Rifiuti speciali da demolizione e costruzione non pericolosi d) Rifiuti pericolosi da demolizione e costruzione,
comprese le costruzioni stradali 1. Rifiuti inerti da costruzione e
demolizione
2. Rifiuti nerti relativi alle
costruzioni stradali
_____________ m3 _____________ m
3
_____________ m3
3. Rifiuti speciali da demolizione e costruzione diversi da quelli
indicati ai punti 1. e 2.
_____________ m3
5 Si vedano, ai fini della classificazione dei materiali di risulta, le informazioni riportate nell’ALLEGATO 1 - CLASSIFICAZIONE DI MATERIALI INERTI E RIFIUTI PRODOTTI. 6 Qualora, al momento della realizzazione dell’opera, la destinazione finale non risulti più percorribile, o le informazioni riportate nel bilancio di cui
trattasi debbano essere aggiornate, il compilatore può procedere all’aggiornamento del documento di bilancio dei materiali inerti e alla sua mera sostituzione presso l’ente competente, attraverso la predisposizione di una variante in corso d’opera. Le varianti in corso d’opera sono soggette alle
disposizioni dell’articolo 61-bis della l.r. 11/1998 per le opere edilizie private o dell’art. 32, primo comma, della l.r. 12/1996 per le opere edilizie
pubbliche o dell’articolo 132 , primo comma, del d. lgs. n. 163/2006. 7 Si ricorda quanto stabilito dall’art. 14, c. 12, della l.r. n. 31/2007, ovvero che “il conferimento in discarica di materiali inerti da scavo, ai fini dello
smaltimento finale, è vietato. I gestori di discariche sono autorizzati a ricevere i materiali inerti da scavo limitatamente ai quantitativi necessari per
gli interventi gestionali e di recupero.”.
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA ____________________ 4
RIUTILIZZO/RECUPERO DEI MATERIALI DI RISULTA8
Tabella 3: materiali destinati al reimpiego nel cantiere di produzione.
QUANTITATIVI DI MATERIALI DESTINATI AL REIMPIEGO NEL CANTIERE DI PRODUZIONE[m3]
a) Materiali inerti da scavo b) Materiali da demolizione e costruzione non pericolosi
1. Inerti da costruzione e demolizione 2. Inerti relativi alle costruzioni stradali
_____________ m3
_____________ m3 _____________ m
3
3. Materiali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2.
_____________ m3
UBICAZIONE DEL SITO TEMPORANEO DI STOCCAGGIO9
a) Materiali inerti da scavo Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
b) 1. Materiali inerti da
costruzione e demolizione
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
b) 2. Materiali inerti relativi
alle costruzioni stradali
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
b) 3. Materiali da demolizione
e costruzione diversi da quelli
indicati ai punti 1. e 2.
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
La tabella 3 continua nella pagina successiva.
8 All’interno di questa sezione è necessario indicare i quantitativi e le modalità di riutilizzo o recupero del materiale inerte prodotto in cantiere.
I materiali inerti prodotti nel cantiere, quando sussistono le condizioni fissate dalla normativa vigente, possono essere gestiti come sottoprodotti ed essere riutilizzati all’interno dello stesso cantiere per la realizzazione delle nuove opere, oppure possono essere stoccati in aree dedicate destinati ad
un successivo utilizzo, all’interno dello stesso cantiere dal quale provengono o in cantieri diversi.
La gestione come sottoprodotto è disciplinata: per terre e rocce da scavo derivanti da opere ed attività soggette a V.I.A. o ad A.I.A dal D.M. n. 161/2012; per materiali di scavo diversi da terre e rocce derivanti da opere ed attività soggette a V.I.A. o ad A.I.A e per materiali derivanti da attività
e opere non soggette a V.I.A. o ad A.I.A dall’ art. 41-bis, commi 1-4, “DL fare” (DL 21/6/2013, n. 96) convertito con modificazioni dalla legge 9
agosto 2013, n. 98 (uno schema relativo alla normativa di settore è riportato in allegato).
Si ricorda che il reimpiego all’interno di un cantiere dei materiali risultanti dalla demolizione o dalla costruzione di manufatti è legato al fatto che essi
sono classificati dalla vigente normativa come rifiuti, ed è pertanto possibile solamente secondo due modalità: a) recupero tramite trattamento in
cantiere e successivo reimpiego: i rifiuti possono essere trattati mediante l’utilizzo di un impianto mobile di recupero/riciclaggio, preventivamente autorizzato. I rifiuti trattati con l’impianto mobile perdono la qualifica di rifiuti e possono pertanto essere riutilizzati in cantiere, purché compatibili
con l’utilizzo previsto, accertata dal soggetto incaricato della direzione dei lavori; b) recupero senza preventivo trattamento: l’impresa che esegue i
lavori deve preventivamente richiedere ed ottenere l’autorizzazione regionale al recupero dei rifiuti in cantiere; nell’ambito del procedimento di rilascio dell’autorizzazione la Regione valuterà l’idoneità dei materiali dal punto di vista ambientale e geotecnico in relazione all’utilizzo previsto.
Al presente documento deve essere allegata la dichiarazione di accettazione dei materiali da scavo di cui è previsto il recupero al di fuori del cantiere,
rilasciata dal soggetto che intende riceverla per il riutilizzo (che sia un cantiere o un impianto di recupero). 9 La l.r. 31/2007, art. 13, c. 1, lett. g) riporta: “area attrezzata di stoccaggio e di deposito”: l'area o le aree recintate espressamente individuate nel
piano di sicurezza e nel piano operativo di sicurezza, a servizio del cantiere, in cui sono assicurate le seguenti attività: 1) ricovero dei mezzi d'opera;
2) deposito dei materiali di costruzione; 3) stoccaggio dei materiali inerti da scavo; 4) stoccaggio dei materiali inerti da demolizione e costruzione, comprese le costruzioni stradali; 5) selezione, vagliatura, eventuale riduzione volumetrica dei materiali inerti da demolizione e costruzione, comprese
le costruzioni stradali, destinati al riutilizzo diretto all'interno del cantiere; 6) deposito preliminare dei rifiuti non pericolosi che residuano dalle attività
di riutilizzo diretto all'interno del cantiere e di tutte le altre tipologie di rifiuto risultanti dalle attività svolte.
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA ____________________ 5
Continua tabella 3: materiali destinati al reimpiego nel cantiere di produzione. OPERAZIONI DI SELEZIONE, VAGLIATURA E RIDUZIONE VOLUMETRICA
Sono necessarie operazioni di selezione, vagliatura e riduzione volumetrica per rendere compatibili i materiali con i lavori da realizzare?
SI NO
Descrizione delle operazioni di cui sopra, ove previste:
DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ DI REIMPIEGO10:
Tabella 4: materiali destinati al riutilizzo al di fuori del cantiere.
QUANTITATIVI DI MATERIALI DESTINATI AL RIUTILIZZO AL DI FUORI DEL CANTIERE11
[m3]
a) Materiali inerti da scavo b) Materiali da demolizione e costruzione non pericolosi
1. Inerti da costruzione e demolizione 2. Inerti relativi alle costruzioni stradali
_____________ m3
_____________ m3 _____________ m3
3. Materiali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2.
_____________ m3
UBICAZIONE DEL SITO TEMPORANEO DI STOCCAGGIO
a) Materiali inerti da scavo Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
b) 1. Materiali inerti da costruzione e demolizione
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
b) 2. Materiali inerti relativi alle costruzioni stradali
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
b) 3. Materiali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2.
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
La tabella 4 continua nella pagina successiva.
10 Specificare la modalità di reimpiego, anche in funzione delle operazioni di selezione, vagliatura e riduzione volumetrica, ad esempio indicare se utilizzati per riempimenti o sottofondi, ricoperture con terreno vegetale, livellamenti, rimodellazioni, rilevati ecc. 11 In caso di riutilizzo al di fuori del cantiere, si ricorda che la disciplina di settore impone che sia eseguita una caratterizzazione analitica in caso di materiali derivanti da attività e opere soggette a V.I.A o A.I.A. (ai sensi del D.M. 161/2012) oppure, per materiali non derivanti da attività e opere soggette a V.I.A o A.I.A. , che il produttore attesti il rispetto di diverse condizioni tramite dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa all’ARPA, ai Comuni interessati e al Corpo Forestale (ai sensi dell’art. 41-bis del “Dl fare” (DL 21/6/2013, n. 96) convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98); se la destinazione finale è un impianto, non è necessaria la caratterizzazione del materiale. L’utilizzo come sottoprodotto implica che il trasporto sia accompagnato, ove previsto, dal documento di trasporto o copia del contratto di trasporto redatto in forma scritta o dalla scheda di trasporto di cui agli artt. 6 e 7-bis d. lgs. n. 286/2005.
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA ____________________ 6
Continua tabella 4: materiali destinati al riutilizzo al di fuori del cantiere. DESTINAZIONE FINALE DEI MATERIALI RIUTILIZZATI AL DI FUORI DEL CANTIERE
12
a) Materiali inerti da scavo
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Descrizione dell’intervento o denominazione dell’impianto o denominazione della discarica
b) 1. Materiali inerti da costruzione e demolizione
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Descrizione dell’intervento o denominazione dell’impianto o denominazione della discarica
b) 2. Materiali inerti relativi alle costruzioni stradali
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Descrizione dell’intervento o denominazione dell’impianto o denominazione della discarica
b) 3. Materiali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2.
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Descrizione dell’intervento o denominazione dell’impianto o denominazione della discarica
12 Il conferimento ai fini del riutilizzo come sottoprodotto può essere effettuato presso: siti in cui sono previsti reinterri, riempimenti, rimodellazioni e rilevati, recuperi agrari, recuperi ambientali, anche di siti in cui sia stata esercitata o è in corso un’attività di cava, recuperi di versante e di frane; impianti che effettuano la lavorazione di materiali inerti; impianti che producono calcestruzzi e conglomerati cementizi; discariche in esercizio o in fase di recupero ambientale finale, da utilizzare come materiale infrastrato o di ricopertura.
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA ____________________ 7
RECUPERO DEI MATERIALI DI RISULTA PRESSO IMPIANTI/SITI AUTORIZZATI12
Tabella 5: materiali (rifiuti) destinati al recupero presso siti e/o impianti autorizzati.
QUANTITATIVI DI MATERIALI DESTINATI AL RECUPERO PRESSO LO STESSO CANTIERE DI PRODUZIONE13
[m3]
a) Materiali inerti da scavo b) Materiali da demolizione e costruzione non pericolosi
1. Inerti da costruzione e demolizione 2. Inerti relativi alle costruzioni stradali
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 3. Materiali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2.
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
QUANTITATIVI DI MATERIALI DESTINATI AL RECUPERO PRESSO IMPIANTI AUTORIZZATI [m3]
a) Materiali inerti da scavo b) Materiali da demolizione e costruzione non pericolosi
1. Inerti da costruzione e demolizione 2. Inerti relativi alle costruzioni stradali
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 3. Materiali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2.
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
La tabella 5 continua nella pagina successiva.
12 Per l’individuazione degli impianti di recupero e riciclaggio, nonché delle discariche, sul sito web regionale, all’indirizzo http://www.regione.vda.it/territorio/rifiuti/inerti/default_i.asp si trova il link al geonavigatore con il quale è stata pubblicata la Banca dati regionale
delle discariche e degli impianti di trattamento dei rifiuti inerti, che riporta i dati e i contatti relativi a cave, discariche, impianti di trattamento e riciclaggio e impianti di lavorazione di materiali inerti.
Gli adempimenti tecnico-amministrativi da rispettare a carico del produttore dei rifiuti sono: 1. tenuta del registro di carico-scarico dei rifiuti (qualora
l’impresa risulti avere più di 10 dipendenti); 2. esecuzione, da parte di laboratorio accreditato, delle analisi volte ad accertare la conformità dei materiali, ai fini del recupero, ex All. al Titolo V, Parte IV, d. lgs.152/2006; 3. emissione del formulario di identificazione dei rifiuti – FIR (in 4
esemplari) ex art. 193 d. lgs.152/2006, con allegata copia del certificato delle analisi; sarà cura del destinatario la restituzione della quarta copia del
F.I.R. con dichiarazione di avvenuta accettazione del carico. Si ricorda infine che al presente documento deve essere allegata la dichiarazione di accettazione dei materiali da scavo di cui è previsto il recupero al di fuori del cantiere, rilasciata dal soggetto che intende riceverla per il riutilizzo.
13 Si ricorda che (come riportato nelle “Linee guida per la gestione dei materiali/rifiuti inerti” di cui alla DGR n. 529 in data 18/04/2014 al paragrafo
3) con l’entrata in vigore del d.m. 161/2012, sono cambiate alcune disposizioni in merito alla gestione dei cantieri edili: attualmente, i materiali da demolizione e costruzione devono essere gestiti secondo due diverse modalità, a seconda che siano considerati rifiuti o siano esclusi dalla disciplina.
Esclusione dalla disciplina: tutti i materiali che siano riutilizzabili tal quali (fatte salve le ordinarie lavorazioni di cantiere, quali la riduzione
volumetrica) non sono considerati rifiuti e possono essere riutilizzati senza richiedere alcuna autorizzazione. I materiali che rientrano in questa tipologia possono essere, fra l’altro: lose derivanti dalla demolizione di tetti, ad esempio usate, previa riduzione volumetrica, per vialetti; travi dei
tetti; serramenti; pietre derivanti dalla demolizione di muri, ecc. Tali materiali, oltre che essere riutilizzati all’interno del cantiere che li ha originati,
possono essere utilizzati anche in altri cantieri, purché la destinazione al riutilizzo sia certa (e pertanto il cantiere di destinazione sia in possesso di tutti i titoli abilitativi richiesti).
Gestione come rifiuti: tutti i materiali da demolizione e costruzione che non rientrano nella definizione fornita sopra sono classificati come rifiuti,
quindi non è più applicabile la semplificazione gestionale sinora adottabile in Valle d’Aosta, ovvero l’utilizzo dei materiali da demolizione come
riempimenti senza autorizzazione. Infatti il riutilizzo all’interno di un cantiere dei materiali risultanti dalla demolizione o dalla costruzione di
manufatti è possibile solamente secondo due modalità:
a) utilizzo previo trattamento: i rifiuti possono essere trattati mediante l’utilizzo di un impianto mobile di recupero/riciclaggio, preventivamente autorizzato dalla Regione in cui ha sede l’impresa titolare dell’impianto stesso, ai sensi dell’articolo 208, comma 15, del d.lgs. 152/2006;
b) utilizzo senza preventivo trattamento: in tal caso l’impresa che esegue i lavori deve preventivamente richiedere ed ottenere l’autorizzazione
regionale al recupero dei rifiuti in cantiere, ai sensi dell’articolo 208 del citato d.lgs. 152/2006.
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA ____________________ 8
Continua tabella 5: materiali (rifiuti) destinati al recupero presso siti e/o impianti autorizzati.
UBICAZIONE DEL SITO TEMPORANEO DI STOCCAGGIO
a) Materiali inerti da scavo
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
b) 1. Materiali inerti da
costruzione e demolizione
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
b) 2. Materiali inerti relativi
alle costruzioni stradali
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
b) 3. Materiali da
demolizione e costruzione
diversi da quelli indicati ai
punti 1. e 2.
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
IMPIANTO AUTORIZZATO DI RECUPERO DEI RIFIUTI7
a) Materiali inerti da scavo
Impianto di recupero
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
b) 1. Materiali inerti da
costruzione e demolizione
Impianto di recupero
Comune Indirizzo
Codici CER:
b) 2. Materiali inerti relativi
alle costruzioni stradali
Impianto di recupero
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
b) 3. Materiali da
demolizione e costruzione
diversi da quelli indicati ai
punti 1. e 2.
Impianto di recupero
Comune Indirizzo
Codici CER:
Foglio e mappale/i
Foglio e mappale/i
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA ____________________ 9
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PRESSO DISCARICHE AUTORIZZATE14
Tabella 6: materiali (rifiuti) da smaltire presso discariche autorizzate.
QUANTITATIVI DI RIFIUTI15
DA SMALTIRE PRESSO DISCARICHE AUTORIZZATE [m3]
c) Rifiuti da demolizione e costruzione non pericolosid) Rifiuti pericolosi da demolizione e
costruzione, comprese le costruzioni stradali 1. Rifiuti inerti da costruzione e
demolizione
2. Rifiuti inerti relativi alle
costruzioni stradali
CER16
________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
3. Rifiuti speciali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati
ai punti 1. e 2.
CER _________: __________ m3
CER _________: __________ m3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
CER _________: __________ m3 CER _________: __________ m
3 CER _________: __________ m
3
UBICAZIONE DEL SITO TEMPORANEO DI STOCCAGGIO17
c) 1. Rifiuti inerti da
costruzione e demolizione
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
c) 2. Rifiuti inerti relativi alle
costruzioni stradali
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
c) 3. Rifiuti speciali da
demolizione e costruzione
diversi da quelli indicati ai
punti 1. e 2.
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
d) Rifiuti pericolosi da
demolizione e costruzione,
comprese le costruzioni
stradali
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
La tabella 6 continua nella pagina successiva.
14 La frazione di materiale prodotto che non viene utilizzata né all’interno del cantiere in cui esso è stato prodotto né altrove può essere conferita, in
via preliminare, presso impianti di recupero e riciclaggio e, solo nel caso in cui il materiale non sia recuperabile, presso discariche per rifiuti
speciali inerti. 15 Si vedano, ai fini della classificazione dei materiali di risulta, le informazioni riportate nell’ALLEGATO 1 - CLASSIFICAZIONE DI MATERIALI
INERTI E RIFIUTI PRODOTTI. 16 Si vedano, ai fini della definizione del codice CER, le indicazioni riportate nell’ALLEGATO 2 - ELENCO ESEMPIFICATIVO E NON
ESAUSTIVO DEI POSSIBILI RIFIUTI PRODOTTI DURANTE L’ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE. Si rammenta che i CER
relativi ai rifiuti pericolosi sono identificati da un asterisco che segue le sei cifre identificative. 17 Visto il divieto di smaltimento finale in discarica delle terre e rocce da scavo sancito dall’art. 14, c. 12, della l.r. n. 31/2007, tale materiale, quando
non riutilizzato, dovrà essere stoccato in apposito sito e/o impianto avente le prescritte autorizzazioni o iscrizioni ai sensi della Parte IV del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, per essere successivamente avviato ad recupero.
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Continua tabella 6: materiali (rifiuti) da smaltire presso discariche autorizzate.
IMPIANTO AUTORIZZATO DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE
c) 1. Rifiuti inerti da
costruzione e demolizione
Impianto autorizzato 1
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
Impianto autorizzato 2
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
c) 2. Rifiuti inerti relativi alle
costruzioni stradali
Impianto autorizzato 1
Comune Indirizzo
Codici CER:
Impianto autorizzato 2
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
c) 3. Rifiuti speciali da
demolizione e costruzione
diversi da quelli indicati ai
punti 1. e 2.
Impianto autorizzato 1
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
Impianto autorizzato 2
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
d) Rifiuti pericolosi da
demolizione e costruzione,
comprese le costruzioni
stradali
Impianto autorizzato 1
Comune Indirizzo
Codici CER:
Impianto autorizzato 2
Comune Indirizzo Foglio e mappale/i
Codici CER:
Foglio e mappale/i
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ALLEGATO 1 - CLASSIFICAZIONE DI MATERIALI E RIFIUTI PRODOTTI
Le categorie di materiali e rifiuti da costruzione e demolizione prodotte sono classificate, anche in base alla loro
destinazione finale, come:
MATERIALI DESTINATI AL RECUPERO/RIUTILIZZO18
(gestiti come sottoprodotti, se sussistono le condizioni, oppure
come rifiuti19
):
a) materiali inerti da scavo: i materiali inerti, non pericolosi, derivanti da operazioni di scavo e costituiti da
materiale naturale terroso, litoide, roccioso o limoso privo di inquinanti chimici, compresi i materiali derivanti da
versanti in frana, da operazioni di disalveo e da attività di sistemazione idraulica di torrenti e fiumi, destinati ad
essere riutilizzati, direttamente o presso impianti di lavorazione di inerti per aggregati, o ad essere avviati a
operazioni di reimpiego in recuperi ambientali, recuperi di versante, bonifiche ambientali ed agrarie, ricopertura
periodica o definitiva di discariche;
b) materiali da demolizione e costruzione, comprese le costruzioni stradali:
1. i materiali inerti derivanti da attività di demolizione e costruzione non pericolosi, costituiti da miscugli o
scorie di cemento, mattoni, mattonelle e materiali in gesso, destinati ad essere riutilizzati direttamente
all'interno del cantiere o avviati ad operazioni di recupero presso impianti autorizzati;
2. materiali inerti derivanti da attività di demolizione e costruzione relativi alle costruzioni stradali non pericolosi,
provenienti dalla sovrastruttura stradale composta da strati base, binder e tappeti di usura, avente leganti
bituminosi non contenenti catrame di carbone e il materiale sciolto da sottofondi stradali destinati ad essere
riutilizzati direttamente nel luogo di produzione con la stessa funzione all’interno del luogo di produzione o
recuperati presso impianti autorizzati.
3. materiali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2. costituiti, a titolo
esemplificativo e non esaustivo, da materiali ferrosi, vetrosi, ceramiche, imballaggi, e, in via generale, da tutti
quei materiali che non rientrano esplicitamente nelle definizioni di cui ai punti b) 1. e b) 2.
RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI E PERICOLOSI DESTINATI ALLO SMALTIMENTO20
:
c) rifiuti speciali da demolizione e costruzione non pericolosi:
1. i rifiuti inerti derivanti da attività di demolizione e costruzione non pericolosi, se costituiti da miscugli o scorie
di cemento, mattoni, mattonelle e materiali in gesso, e le miscele bituminose non contenenti catrame di
carbone, che residuano dalle attività di cui al punto b)1., avviati a recupero/smaltimento presso
impianti/discariche autorizzate, ove richiesto previa caratterizzazione dei rifiuti ai fini della loro accettabilità
presso l’impianto;
2. i rifiuti inerti derivanti da attività di demolizione e costruzione relativi alle costruzioni stradali non
pericolosi, provenienti dalla sovrastruttura stradale composta da strati base, binder e tappeti di usura, avente
leganti bituminosi non contenenti catrame di carbone e il materiale sciolto da sottofondi stradali, destinati ad
essere smaltiti presso impianti autorizzati;
3. i rifiuti speciali da demolizione e costruzione diversi da quelli indicati ai punti 1. e 2. costituiti, a titolo
esemplificativo e non esaustivo, da materiali ferrosi, vetrosi, ceramiche, imballaggi, e, in via generale, da tutti
quei rifiuti che non rientrano esplicitamente nelle definizioni di cui ai punti c) 1. e c) 2. che residuano dalle
attività di cui al punto b)2., avviati a recupero/smaltimento presso impianti/discariche autorizzate, ove richiesto
previa caratterizzazione dei rifiuti ai fini della loro accettabilità presso l’impianto;
d) rifiuti pericolosi da demolizione e costruzione, comprese le costruzioni stradali: i rifiuti derivanti da dette
attività e classificati come pericolosi nel catalogo europeo dei rifiuti, di cui alla decisione 2000/532/CE della
Commissione, del 3 maggio 2000, destinati allo smaltimento o al recupero quali, ad esempio, terreni contaminati,
rifiuti fitosanitari, materiali contenenti amianto.
18 Ai sensi del d. lgs. n. 152/2006, art. 183, sono definiti “riutilizzo” qualsiasi operazione attraverso la quale prodotti o componenti che non sono rifiuti sono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti; e “recupero” qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di
permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione
o di prepararli ad assolvere tale funzione, all'interno dell'impianto o nell'economia in generale.19 Per la disciplina relativa ai sottoprodotti e ai rifiuti, si vedano lo schema allegato al presente documento e la normativa di settore.20 Ai sensi del d. lgs. n. 152/2006, art. 183, è definito “smaltimento” qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando l’operazione ha come
conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia.
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ALLEGATO 2 - ELENCO ESEMPIFICATIVO E NON ESAUSTIVO DEI POSSIBILI RIFIUTI PRODOTTI DURANTE L’ATTIVITÀ
DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE
L’identificazione di rifiuti prodotti deve essere effettuata mediante il sistema di codificazione riportato nell’Elenco
Europeo dei Rifiuti, istituito dall’Unione europea con Decisione n. 2000/532/CE e recepito integralmente nel d. lgs.
n.152/2006, Parte IV, Allegato D.
I rifiuti devono essere classificati mediante la corretta applicazione della catalogazione CER (Catalogo Europeo Rifiuti)
per ogni singola tipologia, sin dalla loro produzione. Il criterio di codificazione dei rifiuti si basa prevalentemente
sull’attività che ha generato il rifiuto medesimo, nonché sulla presenza di sostanze pericolose. Ogni singola tipologia di
rifiuto è identificata da un codice a sei cifre dove la prima coppia è relativa alle classi di attività generatrici di rifiuto, la
seconda coppia è relativa al singolo processo produttivo o sub-attività e la terza coppia individua il singolo rifiuto. I
rifiuti pericolosi riportano un asterisco “*” posizionato dopo le sei cifre identificative. Se un rifiuto è identificato come
pericoloso mediante riferimento specifico o generico a sostanze pericolose e come non pericoloso in quanto “diverso”
da quello pericoloso (“voce a specchio”), esso è considerato pericoloso solo se le sostanze raggiungono le
concentrazioni previste. Per la corretta attribuzione del codice CER, pertanto, i rifiuti devono essere preventivamente
caratterizzati in base all’indicazione precisa della provenienza, del ciclo di lavorazione ed al contenuto di sostanze
pericolose.
Di seguito si riporta un elenco esemplificativo e non esaustivo dei possibili rifiuti prodotti durante l’attività di
costruzione e demolizione, tratti dal’elenco dei rifiuti di cui all’allegato D al titolo I della parte IV del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
1721
Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)
17 01 cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche
17 01 01 cemento
17 01 02 mattoni
17 01 03 mattonelle e ceramiche
17 01 06 *22
miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, contenenti sostanze pericolose
17 01 07 miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01
06
17 02 legno, vetro e plastica
17 02 01 legno
17 02 02 vetro
17 02 03 plastica
17 02 04 * vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati
17 03 miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame
17 03 01 * miscele bituminose contenenti catrame di carbone
17 03 02 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01
17 03 03 * catrame di carbone e prodotti contenenti catrame
17 04 metalli (incluse le loro leghe)
17 04 01 rame, bronzo, ottone
17 04 02 alluminio
17 04 03 piombo
17 04 04 zinco
17 04 05 ferro e acciaio
17 04 06 stagno
17 04 07 metalli misti
17 04 09 * rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose
17 04 10 * cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose
21 Titolo del capitolo; viene identificato in base alla fonte che genera il rifiuto 22 I rifiuti contrassegnati nell'elenco con un asterisco «*» sono rifiuti pericolosi ai sensi della direttiva 2008/98/CE e ad essi si applicano le
disposizioni della medesima direttiva, a condizione che non trovi applicazione l'articolo 20 (punto 3.4 del citato allegato D alla parte IV del d. lgs. n.
152/2006.
BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE
IL COMPILATORE (FIRMA) _________________________________ DATA ____________________ 13
17 04 11 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10
17 05 terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio
17 05 03 * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose
17 05 04 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03
17 05 05 * fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose
17 05 06 fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce 17 05 05
17 05 07 * pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose
17 05 08 pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce 17 05 07
17 06 materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto
17 06 01 * materiali isolanti contenenti amianto
17 06 03 * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose
17 06 04 materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03
17 06 05 * materiali da costruzione contenenti amianto (Per quanto riguarda il deposito dei rifiuti in discarica, la
classificazione di tale rifiuto come «pericoloso» è posticipata fino all'adozione delle norme
regolamentari di recepimento della direttiva 99/31/CE sulle discariche, e comunque non oltre il 16
luglio 2002.
17 08 materiali da costruzione a base di gesso
17 08 01 * materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose
17 08 02 materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01
17 09 altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione
17 09 01 * rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti mercurio
17 09 02 * rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti PCB (ad esempio sigillanti contenenti
PCB, pavimentazioni a base di resina contenenti PCB, elementi stagni in vetro contenenti PCB,
condensatori contenenti PCB)
17 09 03 * altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze
pericolose
17 09 04 rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09
02 e 17 09 03
15 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)
15 01 imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata)
15 01 01 imballaggi in carta e cartone
15 01 02 imballaggi in plastica
15 01 03 imballaggi in legno
15 01 04 imballaggi metallici
15 01 05 imballaggi in materiali compositi
15 01 06 imballaggi in materiali misti
15 01 07 imballaggi in vetro
15 01 09 imballaggi in materia tessile
15 01 10 * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze
15 01 11 * imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i
contenitori a pressione vuoti
15 02 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi
15 02 02 * assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti
protettivi, contaminati da sostanze pericolose
15 02 03 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02