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LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura: Gen 9,8-15 Sal: 24 Seconda Lettura: 1Pt 3,18-22 Vangelo: Mc 1,12-15 Diocesi di Padova Don Guanella ci esorta: «Perché Gesù per- mise di essere ten- tato? Per dimostra- re che per acquista- re virtù bisogna saper combattere, per rassodare la virtù bisogna saper soffrire e vincere». Papa Francesco ci dice… «Mercoledì scorso, con il rito delle Ceneri, è iniziata la Quaresima, e oggi è la prima domenica di questo tempo liturgico che fa riferi- mento ai quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto "tentato da Satana" (Mc 1,13). Egli, in quei quaranta giorni di solitudine, affrontò Satana “corpo a corpo”, smascherò le sue tentazioni e lo vinse. E in Lui abbiamo vinto tutti, ma a noi tocca proteggere nel nostro quotidiano questa vittoria. Allora entriamo nel deserto senza paura, perché non siamo soli: siamo con Gesù ». Anno XXXIII n° 1380 18 febbraio 2018 I domenica di Quaresima (anno B) Una pausa necessaria Con questa domenica ha inizio la Quaresima: un tempo di deserto gioioso, di silenzio vita- le, di solitudine rivolta alla conversione. La vita di ciascuno è oggi infatti molto impegnata: nel lavoro, nella famiglia, nei vari aspet- ti della nostra esistenza. Sembra che di spazi liberi non ce ne siano. La Quaresima, invece, mi pare essere un momento per rimettere ordine alla vita. Un ordine non fatto ogni tanto come le pulizie a primavera, ma ponendosi davanti al Signore. Nel Vangelo di oggi mi sento di sottolineare l’espressione: Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto. Gesù non si affretta nelle opere della vita pubblica, nella ricerca dei peccatori, dei poveri o dei malati, ma sotto l'impulso dello Spirito Santo si ritira nel deserto, dove rimane quaranta giorni digiunando, pregando e meditando. Tutto questo nella solitudine e nel silenzio. Ge- sù ci sta indicando, allora, una esperienza profonda. Trascorrere un tempo di deserto si- gnifica fare un po' di vuoto e di silenzio intorno a noi, ritrovare la via del nostro cuore, sot- trarci al chiasso e alle sollecitazioni esterne, per entrare in contatto con la sorgente più profonda del nostro essere. Ogni momento di raccoglimento è quindi importante: esso può essere in chiesa così come in casa nostra o altrove. È un distaccarci dalle nostre cose abi- tuali, dalle nostre tensioni e trovare la pace del cuore, gioia vera e nuova forza per la no- stra vita. Quando si parla, in Quaresima, di digiuno non si intende solo una sobrietà nel cibo, ma al catechismo ci hanno insegnato che si parla anche di evitare spese inutili, per poter condi- videre i bisogni di chi è in necessità. Oggi, però, direi che diventa necessario il digiuno dai rumori, dal chiasso e dalle immagini, dalle forme di comunicazione violente che – certo – fanno parte della nostra realtà, ma che soffocano e infine zittiscono lo Spirito che è in noi. Enrico

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LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura:

Gen 9,8-15

Sal: 24 Seconda Lettura:

1Pt 3,18-22

Vangelo: Mc 1,12-15

Diocesi di Padova

Don Guanella ci esorta:

«Perché Gesù per-mise di essere ten-tato? Per dimostra-re che per acquista-

re virtù bisogna saper combattere, per rassodare la

virtù bisogna saper soffrire e vincere».

Papa Francesco ci dice…

«Mercoledì scorso, con il rito delle Ceneri, è iniziata la Quaresima, e oggi è la prima domenica di questo tempo liturgico che fa riferi-mento ai quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto "tentato da Satana" (Mc 1,13). Egli, in quei quaranta giorni di solitudine, affrontò Satana “corpo a corpo”, smascherò le sue tentazioni e lo vinse. E in Lui abbiamo vinto tutti, ma a noi tocca proteggere nel nostro quotidiano questa vittoria. Allora entriamo nel deserto senza paura, perché non siamo soli: siamo con Gesù ».

Anno XXXIII n° 1380

18 febbraio 2018 I domenica di Quaresima (anno B)

Una pausa necessaria Con questa domenica ha inizio la Quaresima: un tempo di deserto gioioso, di silenzio vita-le, di solitudine rivolta alla conversione. La vita di ciascuno è oggi infatti molto impegnata: nel lavoro, nella famiglia, nei vari aspet-ti della nostra esistenza. Sembra che di spazi liberi non ce ne siano. La Quaresima, invece, mi pare essere un momento per rimettere ordine alla vita. Un ordine non fatto ogni tanto come le pulizie a primavera, ma ponendosi davanti al Signore. Nel Vangelo di oggi mi sento di sottolineare l’espressione: Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto. Gesù non si affretta nelle opere della vita pubblica, nella ricerca dei peccatori, dei poveri o dei malati, ma sotto l'impulso dello Spirito Santo si ritira nel deserto, dove rimane quaranta giorni digiunando, pregando e meditando. Tutto questo nella solitudine e nel silenzio. Ge-sù ci sta indicando, allora, una esperienza profonda. Trascorrere un tempo di deserto si-gnifica fare un po' di vuoto e di silenzio intorno a noi, ritrovare la via del nostro cuore, sot-trarci al chiasso e alle sollecitazioni esterne, per entrare in contatto con la sorgente più profonda del nostro essere. Ogni momento di raccoglimento è quindi importante: esso può essere in chiesa così come in casa nostra o altrove. È un distaccarci dalle nostre cose abi-tuali, dalle nostre tensioni e trovare la pace del cuore, gioia vera e nuova forza per la no-stra vita. Quando si parla, in Quaresima, di digiuno non si intende solo una sobrietà nel cibo, ma al catechismo ci hanno insegnato che si parla anche di evitare spese inutili, per poter condi-videre i bisogni di chi è in necessità. Oggi, però, direi che diventa necessario il digiuno dai rumori, dal chiasso e dalle immagini, dalle forme di comunicazione violente che – certo – fanno parte della nostra realtà, ma che soffocano e infine zittiscono lo Spirito che è in noi.

Enrico

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Fo.Par. 18 febbraio 2018 2

Il digiuno gradito a Dio

Astieniti dal giudicare gli altri: scopri Cristo che vive in loro. Astieniti dal dire parole offensive: riempiti la bocca di frasi che sanano.

Astieniti dalla scontentezza: riempi il cuore di gratitudine. Astieniti dalle arrabbiature: riempiti di pazienza.

Astieniti dal pessimismo: riempiti di speranza cristiana. Astieniti dalle eccessive preoccupazioni: riempiti di confidenza in Dio.

Astieniti dal lamentarti: riempiti di apprezzamento per le meraviglie della vita. Astieniti dallo stress: riempi la vita di preghiera. Astieniti dal risentimento: riempiti di perdono.

Astieniti dal darti delle arie: riempiti di compassione per gli altri. Astieniti dallo scoraggiamento: riempiti dell’entusiasmo della fede.

Astieniti da ciò che ti separa da Gesù: riempiti di ciò che ti avvicina a LUI.

Testimonianza di vita

Mohamed Domenica 4 febbraio noi ragazzi di 4a e 5a superiore, durante una riunione di gruppo, abbiamo incontrato Mohamed, un ragazzo di 23 anni afghano. Ci ha raccontato il viaggio che ha dovuto affrontare come migrato per arrivare in Italia, viaggio che è durato 4 mesi. Con parole semplici, ma piene di significato ha parlato delle diverse difficoltà che ha dovuto affrontare per intrapren-dere questo viaggio: reperire il denaro e avere i "contatti giusti", non abbattersi davanti ai pre-sunti fallimenti, nonostante i continui impedimenti, perseguire l'obiettivo fissato ed evitare di essere ingannato. Partendo dall'Afghanistan con due suoi cugini all'età di soli 14 anni, ha attraversato Iran, Tur-chia e Grecia affidandosi ai trafficanti e, quando l'Italia sembrava ad un passo, fu respinto più volte e mandato in prigione. Una volta arrivato in Italia, venne affidato ad una casa famiglia dove si ambientò e grazie alla quale ottenne un lavoro. Durante il suo racconto ha ribadito varie volte il suo obiettivo di portare in Belgio la sua fami-glia, perché lì le leggi sono favorevoli all'integrazione dei migranti; infatti ogni mese manda una cospicua somma di denaro alla sua famiglia in Afghanistan per aiutarla. Un altro suo pensiero, che ha sottolineato spesso, riguarda la cultura nel suo paese: ritiene i suoi connazionali "ignoranti", perché credono di agire in nome della loro religione, quando in realtà è solo un modo del governo per soggiogarli. Questo incontro ci ha fatto riflettere sul viaggio che molti ragazzi della nostra età e nelle sue condizioni sono costretti ad affrontare per scappare dalla guerra o da situazioni difficili; ci ha colpito la caparbietà nel raggiungere il suo obiettivo nonostante fosse solo, non conoscendo la lingua e non avendo possibilità economiche, se non minime.

Giovanissimi 4a e 5a superiore

Grazie! La Caritas vuole ringraziare la comunità parrocchiale per l’adesione alla vendita dei dolci e galani di domenica. È stato venduto tutto, perché lo spirito era quello di Carità, in fondo la nostra parrocchia si riconosce an-che per questo! Un grazie di cuore a tutte le signore che si sono impegnate e in particolar modo alle nostre “maestre pasticcere” Daniela Barolo, Daniela Seresin e Loretta Paccagnella che con tanta pazienza e competenza hanno saputo fare dei galani speciali.

Caritas Parrocchiale

Gemellata con la Parrocchia di Sant’Anna in Esztergom

(Ungheria)

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ANGELUS Piazza San Pietro Domenica, 11 Febbraio

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! In queste domeniche il Vangelo, secondo il racconto di Marco, ci presenta Gesù che guari-sce i malati di ogni tipo. In tale contesto si colloca bene la Giornata Mondiale del Malato, che ricorre proprio oggi, 11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes. Perciò, con lo sguardo del cuore rivolto alla grotta di Massabielle, contempliamo Gesù come vero medico dei corpi e delle anime, che Dio Padre ha mandato nel mondo per guarire l’umanità, segnata dal peccato e dalle sue conseguenze. L’odierna pagina evangelica ci presenta la guarigione di un uomo malato di lebbra, una patologia che nell’Antico Testamento veniva considerata una grave impurità e comportava la separazione del lebbroso dalla comunità: viveva da solo. La sua condizione era veramente penosa, perché la mentalità del tempo lo faceva sentire impuro anche davanti a Dio non solo davanti agli uomini. Anche davanti a Dio. Perciò il lebbroso del Vangelo supplica Gesù con queste paro-le: «Se vuoi, puoi purificarmi!» All’udire ciò, Gesù sente compassione. È molto impor-tante fissare l’attenzione su questa risonanza interio-re di Gesù, come abbiamo fatto a lungo durante il Giubileo della Misericordia. Non si capisce l’opera di Cristo, non si capisce Cristo stesso, se non si entra nel suo cuore pieno di compassione e di misericordia. È questa che lo spinge a stendere la mano verso quell’uomo malato di lebbra, a toccarlo e a dirgli: «Lo voglio, sii purificato!» Il fatto più sconvolgente è che Gesù tocca il lebbroso, perché ciò era assolutamente vietato dalla legge mosaica. Toccare un lebbroso significava essere contagiati anche dentro, nello spirito, cioè diventare impuri. Ma in questo caso l’influsso non va dal lebbroso a Gesù per trasmettere il contagio, bensì da Gesù al lebbroso per donargli la purificazione. In questa guarigione noi ammiriamo, oltre alla compassione, la misericordia, anche l’audacia di Gesù, che non si preoccupa né del contagio né delle prescrizioni, ma è mosso solo dalla volontà di liberare quell’uomo dalla maledizione che lo opprime. Fratelli e sorelle, nessuna malattia è causa di impurità: la malattia certamente coinvolge tutta la persona, ma in nessun modo intacca o impedisce il suo rapporto con Dio. Anzi, una persona malata può essere ancora più unita a Dio. Invece il peccato, quello sì che ci rende impuri! L’egoismo, la superbia, l’entrare nel mondo della corruzione, queste sono malattie del cuore da cui c’è bisogno di essere purificati, rivolgendosi a Gesù come il lebbroso: «Se vuoi, puoi purificarmi!». E adesso, facciamo un attimo di silenzio, e ognuno di noi – tutti voi, io, tutti – può pensare al suo cuore, guardare dentro di sé, e vedere le proprie impurità, i propri peccati. E ognuno di noi, in silenzio, ma con la voce del cuore dire a Gesù: “Se vuoi, puoi purificarmi”. Lo fac-ciamo tutti in silenzio. “Se vuoi, puoi purificarmi”. “Se vuoi, puoi purificarmi”. E ogni volta che ci accostiamo al sacramento della Riconciliazione con cuore pentito, il Si-gnore ripete anche a noi: «Lo voglio, sii purificato!». Quanta gioia c’è in questo! Così la leb-bra del peccato scompare, ritorniamo a vivere con gioia la nostra relazione filiale con Dio e siamo riammessi pienamente nella comunità. Per intercessione della Vergine Maria, nostra Madre Immacolata, chiediamo al Signore, che ha portato agli ammalati la salute, di sanare anche le nostre ferite interiori con la sua infini-ta misericordia, per ridonarci così la speranza e la pace del cuore.

Papa Francesco

3 Fo.Par. 18 febbraio 2018

Ceneri o San Valenti-no? Quest'anno han-no coinciso. È stata

una scelta difficile per molti: una cenetta con carne e dolci, o digiuno e astinenza? Dipende di chi siamo

innamorati di più.

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4

Intenzioni SS. Messe Ricorrenze e attività

8:30 - def.ta Renata Benvenuti.

18:00 -

Lun

19

Mt 25,31-46

16:30 - Catechesi per la 3a e 4a del nuovo percorso di I. C. 18:00 - Corso di italiano per stranieri in centro parrocchiale.

18:00 - Cena Povera servita dai giovanissimi in centro parroc-chiale.

18:00 - Adorazione Eucaristica guidata dai giovanissimi in chiesa.

8:30 -

18:00 - def.ta Chiara Zecchin.

Mar

20

Mt 6,7-15

16:00 - Centro di Ascolto della Caritas Parrocchiale. 17:30 - Coroncina della Divina Provvidenza.

18:00 - Santa Messa votiva in onore di San Luigi Guanella. 21:00 – Incontro gruppi ricreativi in centro parrocchiale per eleg-gere il rappresentante per il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchia-le.

8:30 -

18:00 -

Mer

21

Lc 11,29-32

Chiusura della “Settimana della Comunità”

8:30 - Pulizia del centro parrocchiale a cura dei volontari.

16:00 - Catechesi per la 1a media. 21:00 - Incontro conclusivo della Settimana della Comuni-tà dal titolo “Semplicemente Vivere” guidato da don Luigi Verdi presso la parrocchia di San Bartolomeo in via Montà 208.

8:30 -

18:00 - def.ta Irma Sorrentino (trigesimo); def.to Marino Bergantin; def.ta Tosca Cesa-ro.

Gio

22

Mt 16,13-19

Cattedra di San Pietro apostolo

17:00 - Redazione Fo.Par.

21:00 - Corale don Emilio Canosi (prove).

8:30 -

18:00 - def.ta Augusta Silvestrin (trigesimo).

Ven

23

Mt 5,20-26

Astinenza dalle carni e cibi ricercati

Giornata di digiuno per la Pace proposta da Papa Francesco e dedicata alle Repubbliche del Congo e del Sud Sudan.

9:00 - Pulizia della chiesa a cura dei volontari.

8:30 - Secondo le intenzioni di Riccardo e Santina Testolin.

16:30 - Santa Messa in casa Breda

18:30 - def.te Ivana e Ida Barusco; def.ti Enni ed Elsa Da Madice; def.ta Elisabetta Vianello; def.to Serafino Beda; def.to Oscar Cibola; def.ti fam. Rango Marchioro; def.ti Martino Felice e Giacomo Bortoletti.

Sab

24

Mt 5,43-48

Ritiro dei Giovani in Seminario su proposta del Sinodo dei Giovani.

14:30 - Catechesi per 2a media. 15:30 – 18:30 - Riunione genitori e ragazzi di 3a media (cresimandi) con invito a partecipare alla Santa Messa a fine in-contro.

15:30 - seconda celebrazione penitenziaria 4a del nuovo percorso di I. C.

8:00 - def.ti Ferruccio Zugno e Ada Bila-to.

9:30 - Santa Messa per la comunità parrocchiale

11:00 - def.ti Luciano Tresoldi e Giuseppe Magon.

18:30 - def.to Adriano Franco; def.ti Ilario e fam. Bottaro; def.to Antonio Trevisan.

Dom

25

Mc 9,2-10

II Domenica di Quaresima

Durante le Ss. Messe sarà presentata la lista dei candidati a com-porre il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale e si conoscerà il nome dei rappresentanti dei vari ambiti presenti in parrocchia.

21:00 - Incontro dei Giovanissimi in centro parrocchiale.

Fo.Par. 18 febbraio 2018

A cura del Gruppo Fo.Par.