Benedetto XVI ha dedicato lUdienza Generale di mercoled 5
gennaio 2011 nellaula Paolo VI al Tempo Liturgico del Natale
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Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito,
quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che
contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita la
vita infatti si manifest, noi l'abbiamo veduta e di ci diamo
testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il
Padre e che si manifest a noi,
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quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a
voi, perch anche voi siate in comunione con noi. E la nostra
comunione con il Padre e con il Figlio suo, Ges Cristo. Queste cose
vi scriviamo, perch la nostra gioia sia piena. 1Giovanni 1-4
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Ancora circondati dalla luce del Santo Natale, che ci invita
alla gioia per la venuta del Salvatore, siamo oggi alla vigilia
dellEpifania, in cui celebriamo la manifestazione del Signore a
tutte le genti. La festa del Natale affascina oggi come una volta,
pi di altre grandi feste della Chiesa; affascina perch tutti in
qualche modo intuiscono che la nascita di Ges ha a che fare con le
aspirazioni e le speranze pi profonde delluomo.
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Il consumismo pu distogliere da questa interiore nostalgia, ma
se nel cuore c il desiderio di accogliere quel Bambino che porta la
novit di Dio, che venuto per donarci la vita in pienezza, le luci
degli addobbi natalizi possono diventare piuttosto un riflesso
della Luce che si accesa con lincarnazione di Dio.
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Ogni celebrazione presenza attuale del mistero di Cristo e in
essa si prolunga la storia della salvezza. A proposito del Natale,
il Papa san Leone Magno afferma: "Anche se la successione delle
azioni corporee ora passata, come stato ordinato in anticipo nel
disegno eterno, tuttavia noi adoriamo continuamente lo stesso parto
della Vergine che produce la nostra salvezza", e precisa: "perch
quel giorno non passato in modo tale che sia anche passata la
potenza dellopera che allora fu rivelata".
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Celebrare gli eventi dellincarnazione del Figlio di Dio non
semplice ricordo di fatti del passato, ma rendere presenti quei
misteri portatori di salvezza. Nella Liturgia, nella celebrazione
dei Sacramenti, quei misteri si rendono attuali e diventano
efficaci per noi, oggi.
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Ancora san Leone Magno afferma: "Tutto ci che il Figlio di Dio
fece e insegn per riconciliare il mondo, non lo conosciamo soltanto
nel racconto di azioni compiute nel passato, ma siamo sotto
leffetto del dinamismo di tali azioni presenti".
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Ma a partire dallIncarnazione avviene qualcosa di sconvolgente:
il regime di contatto salvifico con Dio si trasforma radicalmente e
la carne diventa lo strumento della salvezza: "Verbum caro factum
est", "il Verbo si fece carne", scrive levangelista Giovanni e un
autore cristiano del III secolo, Tertulliano, afferma: "Caro
salutis est cardo", "la carne il cardine della salvezza".
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Il Natale gi la primizia del "sacramentum- mysterium paschale",
cio linizio del mistero centrale della salvezza che culmina nella
passione, morte e risurrezione, perch Ges comincia lofferta di se
stesso per amore fin dal primo istante della sua esistenza umana
nel grembo della Vergine Maria.
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Incarnazione e Pasqua non stanno una accanto allaltra, ma sono
i due punti chiave inseparabili dellunica fede in Ges Cristo, il
Figlio di Dio Incarnato e Redentore. Croce e Risurrezione
presuppongono lIncarnazione.
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Solo perch veramente il Figlio, e in Lui Dio stesso, " disceso"
e "si fatto carne", morte e risurrezione di Ges sono eventi che
risultano a noi contemporanei e ci riguardano, ci strappano dalla
morte e ci aprono ad un futuro in cui questa "carne", lesistenza
terrena e transitoria, entrer nelleternit di Dio.
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In questa prospettiva unitaria del Mistero di Cristo, la visita
al presepio orienta alla visita allEucaristia, dove incontriamo
presente in modo reale il Cristo crocifisso e risorto, il Cristo
vivente.
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La manifestazione di Dio nella carne lavvenimento che ha
rivelato la Verit nella storia. Infatti, la data del 25 dicembre,
collegata allidea della manifestazione solare Dio che appare come
luce senza tramonto sullorizzonte della storia , ci ricorda che non
si tratta solo di unidea, quella che Dio la pienezza della luce, ma
di una realt per noi uomini gi realizzata e sempre attuale: oggi,
come allora, Dio si rivela nella carne, cio nel "corpo vivo" della
Chiesa peregrinante nel tempo, e nei Sacramenti ci dona oggi la
salvezza.
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I simboli delle celebrazioni natalizie, richiamati dalle
Letture e dalle preghiere, danno alla liturgia di questo Tempo un
senso profondo di "epifania" di Dio nel suo Cristo-Verbo incarnato,
cio di "manifestazione" che possiede anche un significato
escatologico, orienta cio agli ultimi tempi.
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Gi nellAvvento le due venute, quella storica e quella alla fine
della storia, erano direttamente collegate; ma in particolare
nellEpifania e nel Battesimo di Ges che la manifestazione
messianica si celebra nella prospettiva delle attese escatologiche:
la consacrazione messianica di Ges, Verbo incarnato, mediante
leffusione dello Spirito Santo in forma visibile, porta a
compimento il tempo delle promesse e inaugura i tempi ultimi.
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San Leone Magno esclama: "il Figlio di Dio si congiunto a noi e
ha congiunto noi a s in modo tale che labbassamento di Dio fino
alla condizione umana divenisse un innalzamento delluomo fino alle
altezze di Dio". La manifestazione di Dio finalizzata alla nostra
partecipazione alla vita divina, alla realizzazione in noi del
mistero della sua incarnazione. Tale mistero il compimento della
vocazione delluomo.
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Ancora san Leone Magno spiega limportanza concreta e sempre
attuale per la vita cristiana del mistero del Natale: "le parole
del Vangelo e dei Profeti infiammano il nostro spirito e ci
insegnano a comprendere la Nativit del Signore, questo mistero del
Verbo fatto carne, non tanto come un ricordo di un avvenimento
passato, quanto come un fatto che si svolge sotto i nostri occhi
come se ci venisse ancora proclamato nella solennit odierna: Vi do
lannunzio di una grande gioia, che sar per tutto il popolo: oggi,
nella citt di Davide, nato per voi un Salvatore che il Cristo
Signore.
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Ed aggiunge: "Riconosci, cristiano, la tua dignit, e, fatto
partecipe della natura divina, bada di non ricadere, con una
condotta indegna, da tale grandezza, nella primitiva bassezza.
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E ci che abbiamo veduto con i nostri occhi, alla mensa della
Parola e del Pane di Vita, ci che abbiamo contemplato, ci che le
nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo fatto carne, annunciamolo
con gioia al mondo e testimoniamolo generosamente con tutta la
nostra vita.
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Rinnovo di cuore a tutti voi e ai vostri cari sentiti auguri
per il Nuovo Anno e vi auguro una buona festivit dellEpifania.