2010 DisabiliScuola

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    A cura di Lucia Aversano

    Negli ultimi anni, per effetto delle ultime manovre finanziare, i

    fondi per la scuola si sono sensibilmente assottigliati. Il pro-blema riguarda anche i disabili che la frequentano: anche se il

    numero degli insegnanti di sostegno non stata ridotto (anzi nellultimoanno scolastico quelli di ruolo sono stati 93mila, tremila in pi rispettoallanno scolastico precedente), ci che risulta fragile e allo stesso tempoinadeguato il tessuto sul quale vanno ad operare questi insegnanti.Quando si parla di disabilit a scuola, infatti, bisogna parlarne prima ditutto in termini di inclusione. Questo perch diritto degli alunni disa-bili istruirsi e formarsi nella scuola di tutti; ovvero un loro diritto nonessere ghettizzati in scuole speciali, tenendo ben presente che esistonotipologie di handicap pi o meno gravi che a loro volta incidono in ma-niera diversa sulla vita di relazione dellalunno.Handicap un termine di lingua inglese mutuato dallippica, e sta ad indi-care quella tipologia di corsa in cui i cavalli, per far s che in gara partanotutti con lo stesso valore, vengono gravati da pesi. Nella scuola dovrebbesuccedere su per gi la stessa cosa, ma in maniera opposta: i ragazzi gra-

    vati dal peso dovrebbero essere sollevati dai chili in pi grazie alle ore

    di sostegno; e quando si concludono le ore di sostegno, il peso chelalunno disabile si porta, dovrebbe essere co-sostenuto dallinsegnantecurricolare adeguatamente formato.Di fatto in molti casi siamo ancora lontani dallottenere una buona in-clusione scolastica, e anche per questo il terzo settore si ritagliato unruolo allinterno degli istituti.Le figure del terzo settore che ruotano attorno al sostegno in classe sonosostanzialmente due: lAec (Assistente educativo culturale) e i volontaridel Servizio civile. Oltre a ci esistono diverse associazioni pi o meno

    grandi, fino ad arrivare a coordinamento come Fish e Fand, che si occu-

    DISABILI A SCUOLA,

    QUANTI PROBLEMIIl Terzo settore pu giocare un ruolo per lintegrazione dei disabili, ma non

    pu sostituirsi agli insegnanti e agli altri soggetti dellistituzione scolastica

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    pano degli alunni disabili e delle loro famiglie. chiaro che allinterno delle classi nessuno pu prendere il posto degliinsegnanti di sostegno, ma allo stesso tempo vero che, quando le ore di

    sostegno scarseggiano e le classi sono sempre pi numerose, si crea unvuoto che la scuola italiana deve colmare come pu.

    Lo scenario scolastico uno scenario complesso: ricco di attori cheoperano a diversi livelli sia allinterno che allesterno dellistituzionescuola; il loro ruolo , o almeno dovrebbe essere, corale quando non ar-monico, e tale coralit viene orchestrata da una molteplicit di leggi e dinorme. In un panorama cos vasto i problemi che sorgono sono parec-chi e variano da citt a citt, oltre che da istituto ad istituto. Tra questi ipi urgenti risultano essere i seguenti: sovraffollamento delle classi; pialunni disabili nella stessa classe (questo perch la norma che impediva

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    I dati di un percorso ad ostacoliClassi affollate, ritardi nelle nomine dei docenti, scarsa prepa-

    razione: il quadro secondo Invalsi

    Percentuale degli alunni disabili per tipologiadi handicap. Anno scolastico 2007-2008

    Psicofisico Visivo Uditivo Totale

    Materna 1,06 0,03 0,06 1,14

    Elementare 2,39 0,04 0,08 2,5

    Secondaria

    di I grado3,11 0,04 0,09 3,24

    Secondaria

    di II grado1,44 0,04 0,08 1,56

    Totale 1,99 0,04 0,08 2,11

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    linserimento di pi alunni disabili nella stessa classe stata abolita); for-mazione scarsa o carente degli insegnanti curricolari; discontinuit di-dattica; tagli agli assistenti igienici, agli assistenti di autonomia e

    comunicazione e tagli ai collaboratori scolastici. Ma la lista, prendendo inesame altri aspetti, si allunga di molto.Riportiamo i seguenti dati emersi dalla ricerca Invalsi inseriti allinternodel documento Integrazione scolastica degli alunni con disabilit pro-dotto dal Cnel, pubblicato nel novembre 2009.Per ci che concerne laffollamento delle classi: l8% delle classi stataliha 25 alunni fra i quali il 5,3% delle classi statali e il 13% di quelle pari-tarie ha classi con pi di 25 alunni e di questi pi di un alunno disabile.La gi delicata situazione stata aggravata dalla circolare ministeriale

    n.19/07 che ha consentito di raggiungere il numero di 27 alunni di cuiuno con disabilit e di 22 alunni di cui pi di uno con disabilit, il tuttosenza lobbligo di sdoppiamento per le classi.Se invece si prende in considerazione la preparazione dei docenti curri-colari, la situazione non migliora. importante sottolineare che, laddoveesiste una scarsa preparazione del docente curricolare, si riscontra un au-

    mento della domanda di insegnanti di sostegno.

    Gli insegnanti di sostegno cambiano troppo spesso. Foto: Maria Topputo

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    Alcuni dati: allinterno degli istituti statali, il 30% ha una percentuale didocenti curricolari con preparazione specifica pari a 5%; il 21,3% ha do-centi curricolari formati pari al 6-10% e solo il 13 istituti su 100 possie-

    dono il 20% dei docenti curricolari specializzati. Un allarmante 31,5%dichiara di non avere alcun docente curricolare con formazione speci-fica. A questo si aggiunge la situazione sullaggiornamento formativo chegli insegnanti dovrebbero avere: in oltre il 50% degli istituti, statali e non,nessun docente curricolare ha seguito corsi di formazione negli ultimi 3anni.

    Altro fattore decisivo per linclusione scolastica dellalunno disabile latempestivit di nomina: solo il 6,7% degli insegnanti di sostegno viene no-minato entro il primo mese dellanno scolastico, mentre il 57% non lo

    . Questo dato introduce ad un altro fattore essenziale per lintegrazionescolastica ossia la continuit didattica: il 3,7% degli alunni cambia pi diun insegnante durante lanno scolastico, il 38,8% viene cambiato ognianno mentre il 28,6% e il 28,7% cambiano rispettivamente ogni due annie alla conclusione del ciclo scolastico. Va da s che la continuit didattica un elemento cruciale per un appropriato inserimento dellalunno.Su tutti questi punti le federazioni Fish e Fand, insieme alle molte asso-ciazioni di volontariato del settore, hanno avuto pi incontri con il Mi-nistro dellistruzione per giungere a delle soluzioni, che per sembrano

    ancora lontane, soprattutto per ci che riguarda lo sdoppiamento delleclassi sovraffollate.

    Il primo Dicembre del 2009 partito a Ladispoli il progetto: Per unospazio creativo: integrazione alunni disabili e alunni svantaggiati. Pro-getto che prevede un ulteriore supporto degli alunni disabili allinternodella Scuola media statale Corrado Melone. La vice preside ElisabettaRadicchi nonch Olp (Operatore Locale di Progetto) dei giovani di Ser-

    vizio Civile, spiega come nato il progetto e come sta procedendo.

    Perch si pensa ad un progetto di volontariato di questo tipo?

    Nel corso degli anni abbiamo osservato che molti alunni, soprattutto

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    Il Servizio civile in classeA Ladispoli, una scuola media utilizza ragazzi in servizio civile

    per sostenere lintegrazione

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    quelli che non sono connotati da grave disabilit, ottengono una coper-tura nelle ore di sostegno molto esigua, anche se nella realt quotidiana proprio laddove il ragazzo ha difficolt dapprendimento e dinseri-

    mento che il sostegno si rende prezioso. Inoltre allinterno del nostro isti-tuto su 1240 allievi ben 80 sono stati dichiarati bisognosi del sostegno,dunque un numero corposo.

    Come si sviluppa il progetto?Premetto che la Regione Lazio ci ha concesso 6 volontari di Servizio civile.Purtroppo dopo solo un paio di mesi due si sonoritirati e quindi ora sono quattro. Il loro compito quello di affiancare e agevolare lalunno disabile,

    quando il professore di sostegno non c. Nonstanno sempre nelle stesse classi poich si cercatodi pianificare il loro orario in base a quello degli in-segnanti di sostegno. La loro giornata inizia alle 8.15,quando suona la campanella, e finisce dopo sei ore.Due volte a settimana, quando c il tempo pieno iragazzi a turno si fermano anche il pomeriggio.

    Qual lobiettivo del progetto?

    Leggo testualmente: gli obiettivi generali del progetto sono quelli discardinare il pregiudizio che lessere diverso risulta un peso sociale e ren-dere fattiva la sua socializzazione ed integrazione, mentre quelli specificiriguardano la riduzione dello stato di esclusione sociale degli alunni di-sabili e svantaggiati.

    In particolare quali sono i ragazzi che beneficiano del progetto?Diciamo che i ragazzi destinatari del progetto sono tutti quelli che hanno

    problemi di inserimento e di apprendimento. Spesso sono proprio que-sti ultimi ad avere meno ore di sostegno, perch considerati meno gravi,ma a differenza di altri riescono ad inserirsi meglio quando vengono so-stenuti da una figura esterna.

    Dopo cinque mesi dallinizio del progetto possiamo gi tirare qual-che somma?Per ora sono molto soddisfatta di come sta procedendo il progetto, i ra-gazzi del Servizio civile sono molto utili e grazie anche ai corsi di forma-

    zione, supportati dallequipe di psicologi scolastici, riescono a tenere duro

    il

    2,6%degli alunnilaziali portatore di

    handicap(fonte Istat: AS 2007-2008)

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    in una situazione che sempre facile non . Daltro canto anche gli alunni cheentrano in rapporto con loro sembrano avere dei benefici da questo espe-rimento. Mi vengono in mente due casi: quello di una ragazza down che si

    molto affezionata ad una volontaria e quello di uno studente provenientedalla Romania, che soffre di iperattivit, il quale quando sta con una delleragazze del servizio civile sembra essere meno irrequieto.

    Quali sono state le reazioni di professori e familiari degli alunniquando sono venuti a conoscenza del progetto?La gran parte delle famiglie stata ben lieta di sapere che oltre allinse-gnante di sostegno esisteva, almeno per questanno, un supporto in piagli alunni con difficolt. Per quanto riguarda i professori, il riscontro

    in linea di massima positivo, anche se non tutti sono entusiasti di avereun testimone in classe.E per il futuro?Purtroppo per lanno prossimo non siamo riusciti ad accordarci per lapianificazione di un nuovo progetto di questo tipo. Spero per di riu-scire, negli anni a venire, a ricreare le condizioni ideali affinch si possafare richiedere un aiuto di questo tipo.

    LAec nasce come assistente alleducazione e alla comunicazione ed il suocompito quello di rispondere ai bisogni di base dellalunno, come adesempio mangiare, la cura del s, dei bisogni fisiologici e cos via. Ci dice

    Elena Paolacci, Aec della cooperativa sociale Le 1000 e una notte dal1999, che il suo ruolo nel corso degli anni si in un certo qual modoevoluto, nel senso che i giovani soci sono sempre pi altamente qualifi-cati e spesso il loro ruolo va oltre la semplice assistenza fisica. Questo molto importante, sia perch riescono a seguire meglio gli alunni, sia per-ch si rivelano una risorsa molto utile agli insegnanti di sostegno. Sonoun aiuto prezioso a scuola, spiega, per anche vero che non tutti gliinsegnanti di sostegno sfruttano appieno la risorsa che pu offrire lAec.Ci sono infatti, nei casi pi estremi ma non per questo rari, alcuni inse-

    gnanti di sostegno che non fanno nemmeno entrare lassistente nella

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    Chi lassistente educativo culturaleUna figura che potrebbe essere importante,

    se ci fossero pi fondi

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    classe e che chiamano solo quando devono svolgere le mansioni basilari.Il che non aiuta lalunno, che spesso ha pi probabilit di avere un rap-porto di continuit con un Aec, che con un insegnante di sostegno in

    balia del precariato, continua Elena. Lassistente partecipa assieme aicolleghi disciplinari alla stesura del Pei (Piano Educatico Individuale) eprende parte agli incontri periodici del Glh (Gruppo di LavorosullHandicap); oltre a ci segue corsi di formazione in maniera costanteed pienamente inserito nella struttura scolastica.Dunque, lAec, una figura sempre pi specializzata che, inserita ade-guatamente allinterno dellistituto che ne fa richiesta, va ad arricchire il

    ventaglio di risorse messe a disposizione dellalunno. Purtroppo i taglialla scuola hanno colpito anche i fondi che gli istituti hanno a disposizione

    per la richiesta di figure professionali esterne.

    Dietro a ciascun alunno c una famiglia. La vita delle famiglie con disa-bili fatta di piccole e grandi battaglie e non sempre affrontarle cosa

    semplice. Soprattutto quando si soli contro il sistema, in questo caso ilsistema scuola. La professoressa Lilia Manganaro responsabile delloSportello nazionale Anffass sullintegrazione scolastica e rappresenta las-sociazione nellOsservatorio na-zionale per lintegrazionescolastica del Ministero dellapubblica istruzione. mamma didue gemelli autistici di 32 anni ed

    volontaria attiva a 360 gradi.Come vede la situazione deglialunni disabili nelle classi ita-liane?Siamo tornati indietro di 20-30anni. La situazione scolastica critica. pur vero che i taglidella riforma Gelmini non

    hanno toccato gli insegnanti di

    La stanchezza delle famiglieDi fronte ai problemi irrisolti le famiglie sono tentate di rinunciare

    La situazione scolastica critica

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    sostegno e che nella scuola erano molti gli sprechi, ma sono andati adeliminare ore fondamentali come quelle della compresenza e inoltre sa-rebbe stato importante avere un tempo scuola pi lungo.

    possibile linclusione scolastica degli alunni con disabilit?Linclusione scolastica possibile solo se tutta la scuola se ne prende ca-rico. Non sono solo il docente di sostegno o quello curriculare a doversi oc-cupare dellalunno disabile, ma tutti gli attori che fanno parte della scuola,compresi il dirigente scolastico, il consiglio docenti e cos via. Tutte questefigure devono lavorare assieme e devono collaborare tra loro. Se il ragazzodisabile, nelle ore in cui non ha il sostegno, viene lasciato solo a se stessooppure viene messo nel corridoio, o magari nellauletta del disabile, egli si

    sentir escluso e non voluto. Questo sentimento si ripercuoter sui suoicomportamenti futuri, adottando atteggiamenti aggressivi e insofferenti

    verso gli altri alunni e gli stessi docenti.

    Quali sono le carenze pi allarmanti allinterno della scuola?Come Sportello nazionale Anffass sullintegrazione abbiamo istituito ilcorso di formazione Sos Sostegno corso di formazione presso lUni-

    versit di Padova destinato agli insegnanti di sostegno. Questo perchcirca il 40% tra loro non formato adeguatamente. Esiste anche una

    grave mancanza nella formazione dei docenti curricolari. Ci comportache il lavoro di squadra, a cui tutti gli attori sono chiamati a partecipareper rendere linclusione scolastica possibile, salta. A proposito esistono i

    Focus

    Percentuale degli alunni disabili per ordine scolastico.Anno scolastico 2007-2008

    V.a. % sul totale degli alunni

    Materna 18.934 1,1

    Elementare 70.825 2,5

    Secondaria di I grado 56.023 3,1

    Secondaria di II grado 42.931 1,6

    Totale 188.713 2,1

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    Glh e tutta una serie di progetti interni alla scuola che gli insegnanti in-sieme agli assistenti, agli psicologi e alla famiglia dellalunno in questionedevono affrontare assieme per la buona riuscita dellinclusione e la for-

    mazione dellalunno.

    E poi il sovraffollamentoSe pensiamo a questaspetto in termini di sicurezza il sovraffollamento di-

    venta un argomento cruciale. Una qualsiasi emergenza potrebbe tradursi intragedia laddove ci sono alunni tutti normodotati, figurarsi laddove esi-stono situazioni di classi sovraffollate e con uno o pi disabili per classe.Dunque le cose sono tuttaltro che sempliciLe cose non sono solo complicate. Quando ci si trova in situazioni di

    continui disagi la famiglia che sta dietro il disabile si sente frustrata. Micapita spesso di sentire genitori che sono talmente stanchi di lottare con-tro un sistema cos sordo nei loro confronti, che dicono preferirei man-dare mio figlio in scuole speciali almeno l sono sicuro che non devolottare, combattere con il preside, il consiglio di classe il consiglio dei ge-nitori e cosi via....

    Cosa si risponde ad un genitore che parla in questo modo?Gli si risponde che i bambini sani sono la migliore medicina del bambino

    con disabilit.

    LAec (Assistente educativo culturale) una figura professionaleprevista dallarticolo 13 n.104/92. Tale figura svolge allinterno degliistituti scolastici un ruolo di assistenza allalunno disabile. La ri-chiesta dellAec viene inoltrata allEnte Locale di competenza su ri-chiesta della famiglia dal Dirigente scolastico.Il Pei (progetto educativo individuale) un progetto didattico per-

    sonalizzato riguardante la dimensione dellapprendimento correlataagli aspetti riabilitativi e sociali.I Glh (Gruppo di Lavoro sullHandicap) gestisce e coordina colle-gialmente lattivit relativa agli alunni con handicap. Segue lattivitdei consigli di Classe, redige il PEI e il PDF, propone lacquisto dimateriale didattico e attrezzature per i ragazzi portatori di handicap.Ne fanno parte: il dirigente scolastico, i docenti coordinatori, lin-segnante di sostegno, un rappresentante dei genitori, uno o pi ope-ratori sanitari coinvolti nei progetti formativi della scuola.

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