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IL CITTADINO BEN INFORMATO: SAGGIO SULLA DISTRIBUZIONE SOCIALE DELLA CONOSCENZA I. L'uomo moderno è convinto che il suo mondo della vita come totalità non sia pienamente comprensibile né per lui né per qualsiasi altro. L'esperienza pratica, la scienza e la tecnologia, sono un insieme di conoscenze teoricamente aperto a tutti, ma tale insieme non è integrato. Esso consiste in un accostamento di sistemi di conoscenza non coerenti e compatibili tra loro. Al contrario, la diversità dei vari atteggiamenti in rapporto ai sistemi specializzati è essa stessa la condizione di successo della ricerca specializzata. Il fatto di non sapere niente sull'origine nei nostri interessi pratici non ci impedisce di avere a che fare indisturbati con situazioni, cose e persone. Ci serviamo degli strumenti di una tecnologia avanzata senza sapere come funzioni il loro meccanismo. Come un banchiere può non conoscere la teoria monetaria, lo stesso vale per il mondo sociale in cui viviamo. Facciamo affidamento sul fatto che gli altri reagiranno nei nostri confronti come reagiremmo noi nei loro, che le istituzioni o i servizi pubblici funzioneranno, che un ordinamento di leggi regolerà il comportamento dei nostri simili così come regola il nostro. In relazione al gruppo sociale si può dire che ognuno ha una sua concezione del mondo che i suoi membri danno per scontata. Tuttavia, non tutti i membri di un gruppo accettano lo stesso settore del mondo come dato per scontato, e ogni singolo gruppo sceglie alcuni settori del mondo come oggetto di ulteriori ricerche. La conoscenza è socialmente distribuita: la sociologia della conoscenza ha affrontato questo tema esaminando il fondamento ideologico della verità nella sua dipendenza dalle condizioni sociali e soprattutto economiche, le conseguenze sociali dell'educazione, il ruolo sociale dell'uomo di cultura. Sono stati gli economisti e i filosofi a studiare gli aspetti teorici del problema della distribuzione sociale della conoscenza. Gli economisti hanno scoperto che certi concetti dell'economia(es. monopolio perfetto) presuppongono che i vari attori nel mondo dell'economia siano in possesso delle conoscenze dei mezzi, dei fini, delle procedure, delle possibilità e dei rischi economici presenti in una situazione. I filosofi invece hanno trattato il carattere intersoggettivo della conoscenza: la conoscenza personale di ognuno di noi si riferisce alla conoscenza acquisita da altri e ci è giunta in eredità come insieme di problemi organizzato in precedenza con i mezzi per la loro soluzione. Tutti questi problemi appartengono alla scienza teorica che tratta della distribuzione sociale della conoscenza. Lo scopo della ricerca di Schutz consiste nell'individuare quali motivi spingono gli uomini ad accettare senza discussione alcune parti della concezione del mondo e a metterne altre in discussione.

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IL CITTADINO BEN INFORMATO: SAGGIO SULLA DISTRIBUZIONE SOCIALE DELLA CONOSCENZA

I.L'uomo moderno è convinto che il suo mondo della vita come totalità non sia pienamente comprensibile né per lui né per qualsiasi altro. L'esperienza pratica, la scienza e la tecnologia, sono un insieme di conoscenze teoricamente aperto a tutti, ma tale insieme non è integrato. Esso consiste in un accostamento di sistemi di conoscenza non coerenti e compatibili tra loro. Al contrario, la diversità dei vari atteggiamenti in rapporto ai sistemi specializzati è essa stessa la condizione di successo della ricerca specializzata. Il fatto di non sapere niente sull'origine nei nostri interessi pratici non ci impedisce di avere a che fare indisturbati con situazioni, cose e persone. Ci serviamo degli strumenti di una tecnologia avanzata senza sapere come funzioni il loro meccanismo. Come un banchiere può non conoscere la teoria monetaria, lo stesso vale per il mondo sociale in cui viviamo. Facciamo affidamento sul fatto che gli altri reagiranno nei nostri confronti come reagiremmo noi nei loro, che le istituzioni o i servizi pubblici funzioneranno, che un ordinamento di leggi regolerà il comportamento dei nostri simili così come regola il nostro. In relazione al gruppo sociale si può dire che ognuno ha una sua concezione del mondo che i suoi membri danno per scontata. Tuttavia, non tutti i membri di un gruppo accettano lo stesso settore del mondo come dato per scontato, e ogni singolo gruppo sceglie alcuni settori del mondo come oggetto di ulteriori ricerche.La conoscenza è socialmente distribuita: la sociologia della conoscenza ha affrontato questo temaesaminando il fondamento ideologico della verità nella sua dipendenza dalle condizioni sociali e soprattutto economiche, le conseguenze sociali dell'educazione, il ruolo sociale dell'uomo di cultura.Sono stati gli economisti e i filosofi a studiare gli aspetti teorici del problema della distribuzione sociale della conoscenza.Gli economisti hanno scoperto che certi concetti dell'economia(es. monopolio perfetto) presuppongono che i vari attori nel mondo dell'economia siano in possesso delle conoscenze dei mezzi, dei fini, delle procedure, delle possibilità e dei rischi economici presenti in una situazione.I filosofi invece hanno trattato il carattere intersoggettivo della conoscenza: la conoscenza personale di ognuno di noi si riferisce alla conoscenza acquisita da altri e ci è giunta in eredità comeinsieme di problemi organizzato in precedenza con i mezzi per la loro soluzione. Tutti questi problemi appartengono alla scienza teorica che tratta della distribuzione sociale della conoscenza.Lo scopo della ricerca di Schutz consiste nell'individuare quali motivi spingono gli uomini ad accettare senza discussione alcune parti della concezione del mondo e a metterne altre in discussione.

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II.Al fine della sua ricerca Schutz escogita tre tipi ideali: l'esperto, l'uomo della strada, il cittadino ben informato. Esperto: la sua conoscenza è limitata ad un determinato campo ma in esso è chiara e distinta. Le sue opinioni si basano su asserzioni verificate; i suoi giudizi non sono congetture o supposizioni. Uomo della strada: ha una conoscenza pratica in molti campi, fatta di ricette che gli indicano come raggiungere risultati tipici in situazioni tipiche. Tali ricette indicano procedimenti sui quali si può far affidamento pur non capendoli chiaramente. Si può quindi raggiungere il risultato desideratosenza capire il perché si devono seguire e seguire in un certo ordine le fasi procedurali.Tale conoscenza è tuttavia sufficiente per lo scopo pratico da raggiungere. In altre questioni non relative a fini pratici l'uomo della strada assume come guida le proprie passioni e sentimenti. Cittadino che auspica di essere ben informato: egli non è, né ambisce di essere in possesso dellaconoscenza dell'esperto ma non si accontenta neanche della conoscenza per ricette. Per lui essere bene informato significa giungere a opinioni fondate ragionevolmente nei campi che gli interessano, sebbene non abbiano attinenza con il suo fine da raggiungere. Nonostante questa distinzione tutti noi siamo simultaneamente esperti, cittadini ben informati e uomini della strada e consapevoli che questo vale per tutti. Proprio questo fattore codetermina il tipo di conoscenza impiegata. Es. all'uomo della strada basta sapere che ci sono esperti da poter consultare per raggiungere il suo scopo pratico, ovvero le sue ricette gli indicano in quali situazioni deve andare da un medico o da un avvocato. Allo stesso tempo l'esperto sa che solo un altro esperto comprenderà il suo campo e non accetta un non esperto come giudice delle tue attività. Ma è il cittadino bene informato a qualificarsi capace di decidere chi è un esperto competente e anche di prendere decisioni dopo aver ascoltato opinioni diverse di più esperti. Molti fenomeni sociali possono essere compresi solo se messi in relazione con la struttura di base della distribuzione sociale della conoscenza così abbozzata. Solo questa fonte rende possibile una teoria sociologica delle professioni.

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III.I tre tipi ideali differiscono tra loro per la rapidità con cui danno le cose per scontate. L'ambito delle cose date per scontate può essere definito come il settore del mondo che non sembra richiedere ulteriori indagini, sebbene non si abbiano idee chiare della sua struttura.Ogni nostra possibile domanda di chiarimento su ciò che non conosciamo sorge solo entro il settore delle cose che supponiamo di conoscere già. Naturalmente, ciò che è dato per scontato oggi può diventare oggetto di discussione domani, se siamo indotti a spostare i nostri interessi e a rendere le cose precedentemente date per scontate campo di ulteriori indagini. Lo spostamento dei nostri interessi è il punto cruciale. Chiariamo il rapporto tra interesse e distribuzione della conoscenza. Il nostro interesse in atto motiva il nostro pensare, agire, progettare. Il nostro interesse suddivide ilcampo a-problematico del già noto in varie zone di varia importanza rispetto a tale interesse, ognuna delle quali richiede un diverso grado di precisione di conoscenza. Vi sono quattro regioni di importanza decrescente:1)Zona di primaria importanza: è quella parte del mondo che possiamo osservare e parzialmente dominare. Possiamo mutarla e riorganizzarla attraverso le nostre azioni. E' quel settore in cui possiamo concretizzare e realizzare i nostri progetti. Richiede la comprensione chiara e distinta della sua struttura.2)Altri campi non aperti al nostro dominio ma connessi con la zona di primaria importanza: per esempio questi campi forniscono strumenti già pronti per raggiungere lo scopo prefissato o stabiliscono le condizioni da cui dipendono la nostra pianificazione o la sua esecuzione. Per queste zone è sufficiente una conoscenza superficiale per sapere cosa possono comportare rispetto al nostrointeresse principale.3)Altre zone che, per il momento, non sono attinenti ai nostri interessi. Zone relativamente irrilevanti fintanto che in esse non si verifichino mutamenti che possano influenzare i settori rilevanti.4)Zone assolutamente irrilevanti: in esse non possono verificarsi mutamenti che influenzino l'obiettivo in questione. Schutz parla di un <<interesse in questione>> che determina il nostro sistema di attribuzioni di importanza. Non esiste però un interesse in questione isolato: il singolo interesse in questione è soloun elemento entro un sistema gerarchico di interessi che nella nostra vita quotidiana chiamiamo i nostri piani(per il presente o per tutta la vita). Tale sistema di interessi non è né costante né omogeneo, poiché con il passare del tempo il singolo interesse può assumere un peso diverso e poiché nella simultaneità di un singolo momento possiamo avere più interessi. Gli interessi che ho nella stessa situazione come padre, cittadino o membro della chiesa possono essere diversi o incompatibili. Devo quindi scegliere un interesse per definire la situazione da sottoporre a ulteriori ricerche. Questa scelta definirà come la nostra conoscenza del mondo si distribuirà in zone di diversa rilevanza. In secondo luogo, i termini <<zone>> o <<regioni>> di diversa rilevanza non indicano che si tratti di settori chiusi di diversa importanza, ognuno separato dagli altri da linee di confine. Questi vari settori sono infatti interconnessi e manifestano molteplici inter-penetrazioni e contatti con altrezone. In terzo luogo vi sono due sistemi di attribuzioni di importanza: il sistema di attribuzioni di importanza intrinseche(all'interesse scelto) e quello di attribuzioni di importanza imposte.Questi due sistemi raramente si trovano allo stato puro poiché sono quasi sempre interconnessi.1)Le attribuzioni di importanza intrinseche sono il risultato dei nostri interessi scelti. Noi siamo liberi di scegliere ciò per cui avere interesse, ma tale interesse una volta stabilito, determina il sistema di attribuzioni di importanza intrinseco all'interesse scelto. Dobbiamo accettare le attribuzioni di importanza così definite e la situazione determinata dalla loro struttura interna. Visto che le attribuzioni di importanza intrinseche dipendono dall'interesse che noi abbiamo scelto spontaneamente, possiamo spostare in ogni momento il fuoco di questo interesse e modificare così

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le attribuzioni d'importanza intrinseche ad esso.2) Oltre ad essere centri di spontaneità, siamo anche recipienti passivi di eventi che non possiamo controllare o a cui non partecipiamo. Vi sono situazioni ed eventi che ci vengono imposti nonostante non centrino con gli interessi da noi scelti. Ebbene li dobbiamo prendere così come sono, senza poterli modificare se non trasformando le attribuzioni di importanza così imposteci in attribuzioni di importanza intrinseche. In quanto imposte su di noi, tali attribuzioni rimangono non chiare e piuttosto incomprensibili. Le attribuzioni di importanza imposte hanno un'importante funzione nell'ambito della sfera sociale, il cui studio ci ricondurrà al nostro problema principale.

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IV.Il mondo a mia portata è il nucleo centrale dell'attribuzione d'importanza primaria. Esso è:-quel settore del mondo che si trova a mia portata attuale;-quel settore del mondo che era precedentemente a mia attuale portata e ora è a mia portata potenziale in quanto può tornare a mia attuale portata;-è a mia portata raggiungibile: ciò che è a portata attuale di qualcuno, sarebbe anche a mia portata attuale se io fossi al posto di quel qualcuno.Quindi, attualmente o potenzialmente un settore del mondo è contemporaneamente a mia portata e di qualcun altro, ammesso che l'altro abbia un posto definito entro il mondo a mia portata così comeio lo ho nel suo. In questo caso abbiamo un comune contesto da definire in base ai nostri comuni interessi, in cui io posso stabilire rapporti sociali con l'Altro individualizzato; l'Altro è parzialmente sotto il mio controllo così come io sono sotto il suo. Volgendoci l'uno all'altro spontaneamente, abbiamo almeno alcune attribuzioni di importanza in comune. Ma solo alcune, poiché in ogni interazione rimane sempre una porzione del sistema di attribuzionidi importanza di ogni singolo interlocutore non condivisa dall'altro. Ciò ha due conseguenze:

1) Nei limiti in cui Pietro è l'oggetto dell'azione di Paolo e deve prendere in considerazione le specifiche mete di Paolo che lui non condivide, le intrinseche attribuzioni di importanza di Paolo sono per Pietro attribuzioni d'importanza imposte, e viceversa.(Sembra che il grado di disponibilità ad accettare le attribuzioni d'importanza imposte potrebbe essere usato vantaggiosamente per una classificazione dei vari rapporti sociali).

2) Ogni singolo individuo ha piena conoscenza solo del proprio sistema di attribuzioni intrinseche, che non è pienamente accessibile agli altri. Le attribuzioni di importanza imposte rimangono vuote, irrealizzate anticipazioni.

Questa è la distribuzione sociale della conoscenza se ogni individuo è sotto il controllo dell'Altro. Entro certi limiti ciò vale anche per il rapporto tra gruppi di appartenenza e gruppi esterni se ognunodi essi è conosciuto dall'Altro nella sua specificità. Ma più l'Altro diventa anonimo, più si restringono le comuni attribuzioni di importanza intrinseche e aumentano le comuni attribuzioni di importanza imposte. L'estendersi del reciproco anonimato delle parti è un tratto caratteristico della nostra civiltà moderna: siamo sempre meno determinati da rapporti con individui che si trovano a nostra portata attuale o potenziale, e sempre più determinati da tipi fortemente anonimi che non hanno una posizione specifica nel cosmo sociale.Abbiamo sempre meno possibilità di scegliere i nostri interlocutori e siamo soggetti potenzialmente al controllo remoto di tutti. Il nostro stesso contesto sociale è a portata di tutti, dovunque: un anonimo Altro può mettere sotto controllo noi insieme al nostro sistema di interessi e di attribuzioni di importanza. Siamo sempre meno padroni del nostro diritto di definire che cosa e cosa non è rilevante per noi. Attribuzioni d'importanza imposteci politicamente e socialmente devono da noi essere prese in considerazione così come sono. Pertanto le dobbiamo conoscere, ma entro quali limiti?

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V. (Tipi di rilevanza)Uomo della stradaEgli vive ingenuamente nelle proprie attribuzioni di importanza intrinseche e in quelle del suo gruppo di appartenenza. Per lui le attribuzioni di importanza imposta sono solo elementi della situazione da definire o dati e condizioni del proprio corso d'azione. Esse sono semplicemente date e non vale la pena capire la loro origine e struttura.Egli nel formarsi le proprie opinioni è condizionato più dal sentimento che dall'informazione.EspertoE' a suo agio solo in un sistema di attribuzioni di importanza imposte. Attraverso la sua decisione di diventare esperto egli ha accettato le attribuzioni di importanza imposte entro il suo campo come le attribuzioni di importanza intrinseche del suo agire e del suo pensare.Egli muove dal presupposto che non solo il sistema di problemi posti nell'ambito del suo campo sia rilevante, ma che esso sia l'unico sistema rilevante. Ogni sua conoscenza si rifà a questo schema di riferimento che è stato stabilito una volta per tutte. Colui che non lo accetta non condivide con l'esperto un universo di discorso e può aspettarsi dal consiglio dell'esperto solo l'indicazione dei mezzi adatti per raggiungere fini prestabiliti, non la determinazione degli stessi fini.Cittadino ben informatoE' situato in un ambito che appartiene a un numero infinito di possibili schemi di riferimento. Egli deve scegliere lo schema di riferimento scegliendo il suo interesse; deve ispezionare le zone di attribuzione di importanza che si adattano a esso, e deve raccogliere più conoscenze possibili sulle origini e le fonti delle attribuzioni di importanza a lui imposte attualmente o potenzialmente.Il cittadino ben informato restringerà la zona di ciò che è irrilevante, consapevole che ciò che è irrilevante oggi, può non esserlo più domani.Egli deve formarsi opinioni ragionevoli e tenersi informato. Quali sono però le fonti delle sue informazioni e per quali motivi il cittadino può considerarle sufficienti a consentirgli di formarsi un'opinione sua personale?

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VI.Solo una piccola parte delle nostre conoscenze attuali o potenziali deriva dalle nostre esperienze personali. L'insieme delle nostre conoscenze consiste di esperienze che i nostri simili(predecessori ocontemporanei) hanno avuto, e che essi ci hanno comunicato o tramandato per eredità.Questo genere di conoscenza può essere chiamato conoscenza socialmente derivata. Ogni conoscenza socialmente derivata è basata su un'implicita idealizzazione: ciò che per il mio simile è(o è stato) un oggetto realmente esistente della sua effettiva esperienza è per me un oggetto potenzialmente esistente di un'esperienza possibile. La conoscenza socialmente derivata può avere origine in quattro modi diversi.

1) Testimone oculare: egli fa un'esperienza immediata e me la comunica. Generalmente noi crediamo al suo racconto poiché l'evento raccontato si è verificato nel mondo a sua portata: tale fede presuppone una certa conformità dei nostri sistemi di attribuzioni di importanza. In caso contrario penseremmo che noi al suo posto avremmo osservato certi aspetti dell'evento raccontato rimasti a lui inosservati.

2) Analista: la sua opinione è fondata su fatti raccolti da una qualche fonte di conoscenza immediata o socialmente derivata ed è organizzata in un sistema di attribuzioni di importanza simile al mio.

3) Iniziato: ci comunica una sua esperienza immediata e per lui l'evento osservato rientra in unsistema di attribuzioni di importanza intrinseche sostanzialmente diverso dal mio. Gli credo perché egli, facendo esperienza di un episodio raccontato in un contesto unico e tipico di attribuzione di importanza, lo <<conosce meglio>> di come lo conoscerei io se osservassi lostesso evento e non fossi consapevole del suo significato intrinseco.

4) Commentatore: ci comunica la sua opinione, che è basata sulle stesse fonti dell'analista, maintegrata in un sistema di attribuzioni di importanza notevolmente diverso dal mio. Ho fiducia nella sua opinione se mi dà la capacità di conoscere il suo sistema di rilevanza.

Nessuna di queste fonti può essere trovata allo stato puro. Per classificare le persone che comunicano il messaggio secondo queste tipologie non è importante se si tratti di esperti o meno, quale sistema di segni usino per comunicare, se la comunicazione avvenga faccia a faccia o a distanza, se l'informatore sia da noi conosciuto o per noi anonimo. Tutti questi fattori sono però importanti per il peso che noi attribuiamo alla fonte della nostra conoscenza socialmente derivata. Ogni conoscenza assume un peso maggiore se è accettata non solo da noi ma anche da altri. Io considero le mie esperienze corrette se anche altri le approvano(in seguito alle loro stesse esperienze o semplicemente perché hanno fiducia in me). Se io considero una persona autorevole, allora le sue opinioni hanno per me un peso particolare e questo stesso peso ha il carattere di un'attribuzione di importanza imposta. Il potere della conoscenza approvata socialmente è così esteso che ciò che approva un gruppo nel suo insieme, viene semplicemente dato per scontato, sebbene la fonte di tale conoscenza rimanga nascosta nell'anonimato. Così, l'ambito di ciò che è dato per scontato diventa la sedimentazione di esperienze precedenti che vengono socialmente approvate.Interrelazione tra conoscenza socialmente derivata e socialmente approvata. La conoscenza socialmente approvata è la fonte del prestigio e dell'autorità, la sede specifica dell'opinione pubblica. E' giudicato un esperto o un cittadino bene informato solo colui che è socialmente approvato come tale, e solo una volta raggiunto questo grado di prestigio, le sue opinioni ricevono un ulteriore peso nell'ambito della conoscenza socialmente derivata.Al giorno d'oggi, la conoscenza socialmente approvata tende a sostituire il sottostante sistema di attribuzioni di importanza intrinseche e imposte. L'opinione dell'uomo della strada si fa sempre più approvata socialmente alle spese dell'opinione informata e pertanto si impone come rilevante sui membri meglio informati della comunità. La tendenza ad interpretare la democrazia come un'istituzione in cui predomina l'opinione dell'uomo della strada disinformato, aumenta il pericolo. E' quindi dovere e privilegio del cittadino bene informato quello di far prevalere la sua opinione privata su quella pubblica dell'uomo della strada.