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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Cotugno. L'esponente di Rial- zati Molise, che ha contribuito e non poco alla vittoria di Frattura, continua a restare al palo nonostante il successo ottenuto. Fino a questo momento è stato assai paziente nell'attesa e non è mai uscito dal seminato a livello dialettico nonostante le giuste attese e aspirazioni. L'Oscar, pertanto, se lo è pienamente meritato alla luce anche di quanto ac- cade tutto intorno a livello politico dove le parole non sono più tali così come gli impegni sottoscritti. Il Tapiro del giorno lo diamo a Pier- paolo Nagni. L'assessore senza elezione potrebbe lasciare il posto proprio a chi un voto lo ha, pure, portato alla coali- zione vincente. E' pur vero che c'è qual- cuno che lo vorrebbe proiettato come candidato a sindaco alle prossime co- munali di Campobasso e, dunque, il ge- sto di lasciare lo scranno assessorile lo farebbe solo in prossimità della data elettorale. Sta di fatto che la sua chia- mata in Giunta ha già provocato non po- chi sbandamenti anche in casa dell'Ita- lia dei valori. L’Oscar del giorno a Vincenzo Cotugno Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni EDILIZIA Le imprese sul baratro Mancano le commesse SANITA’ Liste di attesa, una brutta vicenda per il Molise A PAG. 5 CAMPOBASSO Sui beni del Comune nessuno si fa avanti A PAG. 7 GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio ANNO IX - N° 20 - DOMENICA 23 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita A PAG. 2

23 giugno 2013

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Gam, solo chiacchiere

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L'Oscar del giorno lo assegniamo aVincenzo Cotugno. L'esponente di Rial-zati Molise, che ha contribuito e nonpoco alla vittoria di Frattura, continua arestare al palo nonostante il successoottenuto. Fino a questo momento è statoassai paziente nell'attesa e non è maiuscito dal seminato a livello dialetticononostante le giuste attese e aspirazioni.L'Oscar, pertanto, se lo è pienamentemeritato alla luce anche di quanto ac-cade tutto intorno a livello politico dovele parole non sono più tali così come gliimpegni sottoscritti.

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pier-paolo Nagni. L'assessore senza elezionepotrebbe lasciare il posto proprio a chiun voto lo ha, pure, portato alla coali-zione vincente. E' pur vero che c'è qual-cuno che lo vorrebbe proiettato comecandidato a sindaco alle prossime co-munali di Campobasso e, dunque, il ge-sto di lasciare lo scranno assessorile lofarebbe solo in prossimità della dataelettorale. Sta di fatto che la sua chia-mata in Giunta ha già provocato non po-chi sbandamenti anche in casa dell'Ita-lia dei valori.

L’Oscar del giornoa Vincenzo Cotugno

Il Tapiro del giornoa Pierpaolo Nagni

EDILIZIA

Le impresesul baratroMancanole commesse

SANITA’

Liste di attesa,una bruttavicendaper il Molise

A PAG. 5

CAMPOBASSO

Sui benidel Comunenessunosi fa avanti

A PAG. 7

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

ANNO IX - N° 20 - DOMENICA 23 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel. e Fax 0874.698012E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]

Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

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CAMPOBASSO. Sulla legge regionale approvata dalConsiglio regionale era stata la Confcommercio a de-nunciare le nuove aperture di strutture di grande di-stribuzione che venivano liberalizzate nella loro quasitotalità. “E questo quando nel Molise la Grande distri-buzione ha già una presenza importante, per molti versigià ampiamente eccedente la domanda potenziale che ilnostro territorio esprime – sosteneva Spina - E’chiaroche in base alle scelte della Regione il piccolo commer-ciante farà sempre più fatica a sopravvivere anche per-ché anche eventuali iniziative di supporto, come i centricommerciali naturali, vengono subordinati a complica-zioni burocratiche e amministrative da renderli pres-soché irrealizzabili”.

I dati economici che sono stati pubblicati in questigiorni, dovrebbero portare la Regione Molise a pensaread un cambio di strategia in materia di competitivitàche, fino ad oggi, è stata influenzata da fenomeni diconcentrazione geografica delle innovazioni. In genere,si è teso a specializzarsi nel proprio ambito di sviluppotecnologico specifico e ad attrarre attività nazionali edestere con la stessa specializzazione produttiva.

E' chiaro, che dinanzi ad una crisi tanto forte che hamesso in ginocchio le strutture produttive di sempre, ilrischio è di trovarsi di fronte ad un crollo del sistema

industriale tradizionale. Non sarebbemale, a questo punto, pensare se legife-rare in materia di innovazione o semantenersi nell’ambito di quanto stabi-lito a livello statale. Di fatto a partiredal 1999, sono state promulgate oltre uncentinaio di leggi regionali

che hanno influenza sulla ricerca el’innovazione in varie forme e con di-versi strumenti. Il Consiglio regionaledel Molise, però, non ha trovato iltempo per fare altrettanto. Ovvero didotarsi di un apposito piano strategicoo di dotarsi di uno strumento legislativospecifico, per il coordinamento orga-nico di tutte le misure e gli interventi inmateria di ricerca, innovazione e trasfe-rimento tecnologico.

Eppure, questo, sarebbe il momentopiù opportuno in un quadro di politiche

macroeconomiche dirette a stimolare la domanda ag-gregata in funzione anticiclica, per far sì che le nuovetecnologie portino a una maggiore occupazione con lanecessità, però, di destinare le risorse in modo priorita-rio verso attività innovative finalizzate alla creazione dinuovi prodotti, accrescendo il sostegno pubblico e pri-vato sia alla ricerca e sviluppo, sia alla progettazione eproduzione sperimentale. Senza dimenticare, ancora,che la nostra è anche una realtà di piccoli artigiani e dicommercianti.

Per mantenere vivo questo tessuto produttivo e distri-butivo, vero antidoto contro l'omologazione e la globa-lizzazione al ribasso, è importante garantire servizi,assistenza, snellezza e disponibilità a venire incontroalle giuste esigenze dei due settori: per rilanciare ilcommercio prima di tutto serve meno burocrazia in fasedi autorizzazione e più controlli in quella successiva,con una miglior organizzazione delle attività e degliesercizi sul territorio, la garanzia dell’equilibrio tragrande e piccola distribuzione attraverso piani del com-mercio non calati dall'alto ma concertati con le catego-rie e con le parti sociali e assicurare la permanenza e losviluppo degli esercizi di vicinato nelle periferie e neipaesi. Una sfida, quella dell'innovazione, che non puòessere più rinviata.

CAMPOBASSO. Zucchero, polli e vestiti.La Regione Molise si occupa solo di que-sto e intanto le aziende più piccole, quelleche danno vita alla vera economia locale,sono tenute fuori da qualsiasi discorsovolto a trovare una soluzione. Così suc-cede che, mentre, si cammina per strada,s’incontrano imprenditori che chiedono:“Scusi, lei che fa la giornalista, perché suigiornali si legge solo di Solagrital, Ittierree Zuccherificio? Perché la Regioneguarda solo in quella direzione?”.

A parlare é un imprenditore edile cheevidenzia: “E’ vero lì c’é un numero piùalto di dipendenti, ma gli altri sul territo-rio, se messi insieme, non sono piccole emedie imprese. Eppure stanno tutte inconcordato preventivo o tentano di evi-tare il fallimento pur avendo crediti”.

Si aggiunge alla conversazione anchel’ex assessore Udeur del Comune di Cam-pobasso Maria Grazia De Vincenzo.

“Abbiamo avuto un incontro con la Re-gione con nessun risultato su propose daseguire. Adesso attraverso l’Ance sto or-ganizzando un unione di diverse associa-zioni per dialogare con la struttura

regionale”.La maggior parte degli imprenditori

hanno venduto i loro beni per pagare i di-pendenti, dove ce l’hanno fatta. Ma nonpossono andare oltre. La Regione Molise,gioisce per i 15 milioni di fondi Fas per laricostruzione. Ma questa gioia non é com-presa tra le aziende. “E che ci fai con 15milioni?” ci si chiede. Già, perché ciò chenessuno spiega é che i 346 milioni per laricostruzione, se non vengono impegnatie spesi entro 3 anni, saranno persi dalMolise. Quindi, se il governo regionale sidovesse limitare a gioire per 15milioniannui senza insistere su un maggiorestanziamento da impegnare, entro il 2015,su 346milioni, se ne useranno appena 45.

Certo, Ruta ha annunciato che forse sipotrebbero avere altri 10 milioni, ma sa-ranno comunque pochi rispetto alla cifratotale. Sembra che il presidente del Con-siglio Vincenzo Niro si sia assunto un im-pegno, informale, a convocare un incontroper ascoltare e valutare proposte che lasuper associazione di imprenditori edilivorrebbero confrontare con la RegioneMolise.

Il settore è inginocchio e troppe sono le chiusure di esercizi

Crisi, costruttori sul lastricoLe imprese rischiano di saltare in aria. Mancano le commesse.

Commercio, colpevoli ritardi

CAMPOBASSO. "Leggo con qualche stuporel’ultima uscita dell’Assessore Scarabeo impe-gnato a annunciare con grande clamore media-tico ai molisani delle iniziative estemporanee,illogiche e contraddittorie facendole passare perinterventi di straordinaria importanza per il rior-dino dei conti della Regione e per il rilancio dellosviluppo dell’intero Molise". E' quanto sostiene ilsenatore Michele Iorio.

"Scarabeo si vanta di aver chiuso l’agenziaSEIDA. Non so in verità se si è reso conto cosa siaSEIDA: si tratta infatti, o meglio si trattava, di unainiziativa che non aveva alcun costo per la Re-gione tendente ad ottenere per il Molise il rico-noscimento, da parte della CommissioneEuropea, della titolarità di un progetto per lo svi-luppo del Sud Europa. SEIDA per raggiungere lasua strategica mission avrebbe dovuto operarecon altri organismi territoriali, sia italiani che dialtri stati membri della UE. Tutto ciò, è bene ri-cordarlo, a costo “zero” per i cittadini molisani.Dunque non si scioglie alcun organismo, agenziao struttura complessa e organizzazione costosa,si rinuncia invece inopinatamente all’opportunitàofferta alla nostra regione di concorrere, a costo“zero”, a realizzare un grande progetto per losviluppo del Sud Europa, dell’Italia e quindi delMolise. Credo che la pratica degli annunci assolu-tamente inutili, demagogici e privi di un reale in-teresse per i vari strati della popolazioneregionale alle prese, insieme al resto del Paese,con una difficile situazione economica, insiemealla denigrazione sistematica di tutto quello cheè stato fatto in passato rischi di ridurre di moltola credibilità del governo regionale. A Scarabeo -chiude Iorio - voglio solo dire che se continua cosìpotrebbe diventare l’assessore più inutile degliultimi trentenni".

"Scarabeo assessore inutile"Sul caso della Seida interviene il senatore Michele Iorio

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Comunicato stampa per esprimere sod-disfazione.

Parole di giubilo perché finalmente ilgoverno Frattura, grazie al gioco di squa-dra con i parlamentare del Pd, è riuscitoad intravedere una strada per la salvezzadella filiera avicola molisana: evviva,dunque, è la fine di un incubo. La sal-vezza è vicina.

E invece no. A raccontare cosa sia suc-cesso due giorni fa al solito tavolo ci pen-sano le carte: in particolare il verbale delMinistero. Così si scopre che, dopo criti-che decennali contro l’elargire fondipubblici all’azienda attuato da MicheleIorio, per il momento l’alternativa é: laRegione deve elargire fondi pubblici.

Dal verbale del ministero si legge chegli ammortizzatori sociali dopo il passag-gio il nuovo passaggio da Gam a Solagri-tal. L’ipotesi che si vuol seguire perrisollevare l’azienda è quella cooperati-vistica, già proposta in passato, neanche

a dirlo, dall’allora assessore alle Parteci-pate Gianfranco Vitagliano. Insomma, aquel accordo fatto si sostituisce il verbalecon “pur lasciando aperte le trattative perla ricerca di u partner privato, si stannovalutando nuovi percorsi (ovviamente daverificare e definire nell’immediato fu-turo) e, in particolare, su un’iniziativa diConfcooperative é stata avanzata unaipotesi di percorso che prevede il salva-taggio ed il rilancio dell’intiera filieranelle logiche, innovative, del sistema coo-perativistico”.L’idea prevede cioè dicreare 4 cooperative: allevatori, trasfor-mazione di prodotti agricoli, servizi tra-sporti e logistica, commercializzazione.

“Le strutture in elenco potranno esserecostituite con il capitale apportato dai la-voratori e potranno godere dei benefici dilegge previste per le singole categorie diappartenenza”.

Ed infine: “Il controllo delle fasi di rea-lizzazione del piano industriale sarà assi-

curato da una sovrastruttura, un consor-zio, in cui alcune risorse opportunamentequalificate monitoneranno attentamentei processi e coordineranno i piani di svi-luppo ed investimento”.

Questo dunque il piano di rilancio pre-sentato. Intanto al Ministero dello Svi-luppo economico il verbale vede scritto,nero su bianco: “Rimane confermatol’impegno da parte della Regione Molisea supportare il progetto di rilancio attra-verso il coinvolgimento di un nuovo sog-getto nonché assicurare pienadisponibilità attraverso le previste mi-sure regionali a favore di programmid’investimento da parte di soggetti inte-ressati”.

Il Ministero si é impegnato da parte adindividuare possibili acquirenti. E l’ac-cordo, siglato solo per chi vive in Molise,é: “Le parti dopo ampia ed approfonditadiscussione hanno concordato di rincon-trarsi presso il Ministero al fine di verifi-

care lo stato di attuazione del percorsoipotizzato”. Ma in Regione sono tutti sod-disfatti.

Infatti dall’ufficio stampa di Fratturaarriva la nota dal titolo “firmato l’ac-cordo”. E mentre il presidente in chiu-sura afferma: abbiamo gettato “basiconcrete, con elementi definiti, queste,sulle quali andremo avanti per mettere incampo la migliore soluzione utile al ri-lancio della nostra filiera avicola, impor-tantissima per tutta l’economia regionale.

Questo è il nostro obiettivo” sul socialnetwork, la delusione tra dei lavoratori étanta: “la cosa bella è che l’attuale asses-sore venti anni fa ha fatto le barricate pernon far applicare il contratto agricolo.

Dopo anni che sono stati versati contri-buti per l’industria oggi facciamo festaper la cassa integrazione agricole e sonodovuti andare in massa a Roma per farcifare sto grande regalo. Mo la dico tutta:viva Iorio".

CAMPOBASSO. "Allora, facciamo un minimo dichiarezza. Una grande industria alimentare delNord, la Granarolo, chiede di trasferire in Molise12.000 mucche gravide per il periodo della gesta-zione. Prima domanda: perché non se le tengonoal Nord, visto che non devono pascolare sui verdiprati molisani, ma essere rinchiuse in una megastalla, dalle dimensioni enormi per questa Re-gione?". Lo sostiene il coordinatore regionale delPdl, Ulisse Di Giacomo. "Seconda domanda: qualesarebbe il ritorno economico per questa Regione,a fronte di un inquinamento atmosferico e delsuolo che non avrebbe precedenti in Molise?Terza domanda: il Molise dovrebbe diventare l'im-

mondezzaio dell'Italia dietro la promessa di im-probabili investimenti della Granarolo sullo Zuc-cherificio del Molise e sulla GAM / Solagrital?Oppure dietro questa squallida vicenda si na-sconde qualcos'altro?

Aspettiamo le decisioni delle amministrazionicomunali che si sono dichiarate interessate alprogetto, per avviare una " class action " controchi si sarà reso responsabile di un attentato al-l'ambiente e alla salute dei molisani. Nel frat-tempo siamo certi che il Sottosegretario DeCamillis, molto sensibile a questi temi, si muoveràcon decisione a tutela del suo stesso territorio econtro questa scellerata idea".

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Il Pdl sottolinea la negatività della proposta formulata da Ruta.

"Gam: dalla Regione solo chiacchiere"Dall’incontro romano solo possibili ipotesi. I lavoratori delusi dal centrosinistra scrivono: viva Iorio. Petraroia favorevole al contratto agricolo

"Progetto Gran manze, una class action"

Frattura e compagni annunciano la salvezza ma il verbale smentisce

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In questi giorni è tornato di attualità il dibattito sul regionalismo.

di Giuseppe Di Iorio

CAMPOBASSO. "Le piccole patrie" oggi hanno le po-tenzialità per tornare a giocare una vera partita sulloscacchiere sempre più in mano ad una depravata finanza.Tutto ciò ci impone di prendere atto che una fase storicasi è conclusa e che diventa necessario attrezzarci pertempo al fine di dare vita ad una nuova, più difficile edesaltante fase: quella della seconda autonomia. E' una

sfida importante per il Molise e per tutti i molisani, al dila delle appartenenze e di quant'altro se non vogliamotornare ad essere la costola di qualche altra regione o,peggio, doverci sistematicamente presentarci col cappelloin mano. E' pur vero che molti esempi non sono stati po-sitivi, che quanto costruito nel corso dell'ultimo trenten-nio è stato mangiato ma è altrettanto vero che possiamoricostruire un percorso. Una seconda autonomia, allora.L’avvento di questa deve assumere, per la nostra gente, il

significato di una vera e propria sfida: come fare sviluppo– per una piccola regione, fortemente caratterizzata dalsuo particolarismo culturale e dalla sua natura di monta-gna (magnifica, ma anche impegnativa) - nell’epoca dellaglobalizzazione? Bisognerà puntare essenzialmente a faruscire la nostra società da quella sorta di “impasse” econo-mica (oggi aggravata dalla crisi mondiale) che l’ha carat-terizzata in questi ultimi decenni tratteggiata come“benessere senza sviluppo”, pur

senza voler minimamente sottostimare gli importantitraguardi raggiunti, che hanno consentito alla nostra co-munità di ottenere quell’“égalité de chances” rispetto adaltre aree metropolitane più ricche della nostra. Comefare sviluppo, dunque? Aumentando la ricchezza prodotta,per continuare a garantire un elevato standard dei serviziofferti alla collettività. E ciò si potrà ragionevolmente ot-tenere puntando, in primo luogo, all’ottimizzazione ditutto il potenziale umano, territoriale, infrastrutturale, tec-nico, economico, finanziario e culturale di cui attualmentedisponiamo. E non è poca cosa. Sappiamo di non averedalla nostra parte il conforto dei grandi numeri. Per realtàpiù consistenti la “qualità” diventa una ragionevole proba-bilità statistica: nel nostro caso deve diventare un

progetto lucidamente elaborato e tenacemente perse-guito, dove nulla può essere lasciato al caso o all’improv-visazione. E' la seconda autonomia la vera sfida che siimpone alle forze politiche e a noi tutti per avere la spe-ranza ancora di un domani.

CAMPOBASSO. Nel pomeriggio di venerdì 21 giugno 2013 ConfcooperativeMolise ha incontrato le parti interessate al Progetto di rilancio della Filiera avi-cola molisana. Nell’incontro sono stati definiti i punti di sviluppo per la risolu-zione della problematica GAM SOLAGRITAL con la proposta del Progettodenominato socializzazione d'impresa della filiera avicola molisana. Hanno par-tecipato all’incontro la Regione Molise e la finanziaria regionale Finmolise chesi sono dimostrati molto interessati all’iniziativa proposta.

Il modello cooperativo rappresenta uno strumento aggregativo ed ha una va-lenza concreta per il superamento della crisi avicola molisana Il piano indu-striale sarà sviluppato da un Tavolo Tecnico costituito da valide professionalitàdel movimento cooperativo e del settore avicolo.

Per la presentazione del Progetto “socializzazione d'impresa della filiera avi-cola molisana” Confcooperative organizza una Conferenza Stampa per il giornogiovedì 27 giugno alle ore 16.00, presso la sede di Confcooperative Molise.

Gam, la socializzazione d'impresa

Autonomi,a provare la seconda vita

La Confcooperative rilancia il progetto a favore della filiera avicola

CAMPOBASSO. "Come Coldiretti Molise abbiamoun progetto di rilancio dell’agroalimentare, che si in-terseca in quello nazionale di Coldiretti".

Lo ha sottolineato il presidente di Coldiretti, Vitto-rio Sallustio, in occasione della manifestazione Cam-pagna Amica. "Siamo convinti che esiste una viaitaliana e molisana allo sviluppo, alternativa a quellafondata su grandi impianti, grandi capitali, distanzespesso irragionevoli fra luogo della produzione eluogo del consumo e che ha retto per quasi due secolil’economia.

Abbiamo presentato all’assessore regionale al-l’agricoltura, Vittorino Facciolla, una nostra piatta-forma di proposte e progettualità per l’agricolturamolisana, auspichiamo di poter lavorare sinergica-mente per la realizzazione di un sistema agroalimen-tare in cui la parte agricola abbia la giusta valenza.

La revisione della Politica Agricola Comune (PAC)rappresenta sicuramente una importante opportu-nità per adeguare gli interventi in agricoltura allemutate esigenze delle imprese agricole, privilegiandol’utilizzo delle risorse verso gli imprenditori profes-sionali”.

"Una via molisana allo sviluppo"La proposta è della Coldiretti Molise lanciata con Campagna Amica

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Il male delle liste d’attesa. Sembra incurabile; anzi loè. Diversamente si sarebbe dovuto avere un migliora-mento dopo la sequenza impressionante di denunce dicasi limite (mesi e mesi per un elettrocardiogramma;per una visita dall’endocrinologo in media dai quattroai cinque mesi; per un’ecografia ortopedica non menodi tre). Tempi biblici, ai quali vengono sottomesse, alsolito, le fasce sociali più deboli.

Chi può, s’avvale delle strutture sanitarie private,anche non convenzionate.

E’ il frutto di una accertata disorganizzazione dei ser-vizi ospedalieri e territoriali, complice la flebile rispo-sta ai bisogni e alle necessità anche del personale chea sua volta difetta di numero e, spesso, di qualità. L’at-tenzione della gente sulla sanità è tutta obbligata daimedia sul Piano di rientro dal deficit, mentre dalla cro-naca giornalistica restano fuori i problemi veri, tra cui,

ribadiamo, l’abbattimento delle liste d’attesa e la rior-ganizzazione della medicina territoriale.

E’ il caso che il sistema dell’informazione allenti, dun-que, la presa sul deficit e sull’andirivieni di commissarie sub commissari, e si dedichi con maggiore impegnoalle faccende della sanità regionale raccogliendo le do-glianze, le preoccupazioni, le paure, talvolta i drammidi gente che in attesa di un esame, di un’indagine dia-gnostica ci lascia la pelle. Una situazione che s’aggravadi giorno in giorno favorita, lo ribadiamo, dalla disat-tenzione generale e dalla capacità del sistema sanitarioa coprire le proprie magagne salvo quando, caso raroperò, non si levi una voce dall’interno a farsi sentire. Edall’interno del sistema è tornata ad alzarsi la voce con-tro le liste d’attesa e le insufficienze organizzativedando anche conto del perché e del per come. Abbiamoletto, infatti, con attenzione, una delle cause e l’ostilità

che trova ad essere rimossa. E’ buona regola dove lasanità è gestita con criterio e senso di responsabilitàche i responsabili dei vari poliambulatori ogni qual-volta che si formano ritardi esagerati nelle liste d’attesatrasmettono la richiesta all’Asrem regionale attraversoil responsabile di zona. L’Asrem provvede a pubblicarel’elenco di queste richieste e nell’arco di poche setti-mane gli stessi poliambulatori si avvalgono di speciali-sti ‘ingaggiati’ appositamente per aumentare il numerodelle visite e quindi ridurre i tempi di attesa. Nel Moliseinvece le richieste dei poliambulatori si infrangonocontro un muro di silenzio e finiscono nel nulla.

Nella casistica delle richieste finite nel nulla c’è statoun tempo in cui i Distretti sanitari della provincia diCampobasso hanno chiesto ore di medicina speciali-stica ambulatoriale nella misura necessaria, poi re-sponsabilmente ridotta in base alla verifica dellerisorse finanziarie disponibili, comunque ore sufficientia coprire almeno in parte i turni e a ridurre le liste d’at-tesa. Tutto inutile.

Il muro del silenzio si sta dimostrando più tetragonodel muro di Berlino. Infatti, non crolla.

Per cui le liste s’ingrossano, i tempi d’attesa si dila-tano, le necessità dei pazienti restano inevase, il mal-contento si radica sempre più a fondo nella coscienzacollettiva. Situazione cristallizzata sulla insensibilità dichi gestisce il sistema sanitario nel quale - diciamoloapertamente - in nessun Piano di rientro del disavanzoè scritto di tagliare i servizi agli utenti. Eppure accade.Ciò in quanto si preferisce stare dietro alle polemichedella politica, all’utilità o meno dei commissari ad acta,e alla fanfaluche dei tanti soloni che s’improvvisanomaestri, e sono semplici apprendisti stregoni.

Accade. Intanto non viene sciolto il nodo degli errori,le cui conseguenze ricadono solamente sulla pelle deicittadini.

Mentre taluni assurdi privilegi economici continuanoad essere elargiti; taluni atteggiamenti incoerenti conlo stato di salute della sanità e delle risorse finanziariecontinuano a restare in piedi, contraltari insopportabiliagli occhi di chi deve attendere mesi e mesi, e forse mo-rire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia,di una visita dell’endocrinologo.

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Si fa sempre più insostenibile la situazione per glioperatori del comparto sanità della Cooperativa Cs.s. Adoggi sono sei le mensilità arretrate non ancora perce-pite; gli operatori vanno avanti per inerzia, a propriespese, anticipando i costi del carburante e facendosi ca-rico di tutte quelle incombenze al fine di garantire lacontinuità del servizio, ma stare sei mesi senza retribu-zione è davvero troppo e la situazione rischia di preci-pitare da un momento all'altro se la Cooperativa C.s.s.non correrà ai ripari.

Innumerevoli nel corso degli anni gli incontri con ivertici della cooperativa, insieme ai sindacati e alle isti-tuzioni, ma la problematica è rimasta sempre tale, senon peggiorata. Anche esponenti politici nazionali sisono occupati delle sorti della C.s.s che, nel solo Molise,è rappresentata da circa 150 lavoratori; si ricordano, ades. le interrogazioni parlamentari di Di Pietro e Di Giu-seppe del novembre 2012.Ma l’aspetto che ci premesottolineare è quanto accaduto giusto un anno fa. Daparte dei vertici della Cooperativa a noi operatori fu

detto che se fosse stata effettuata una ricapitalizzazionedella stessa sarebbero stati risolti tutti i problemi rela-tivi ai ritardi nei pagamenti degli stipendi: a ciascuno dinoi lavoratori fu chiesto uno sforzo economico non in-differente, vale a dire l’acquisizione di quote per un im-porto pari a 5mila euro, attraverso delle trattenute inbusta paga.

Abbiamo sopportato anche questo ma i benefici della“strana” operazione sono stati del tutto disattesi, tant'èche ci troviamo ancora oggi alle prese con i problemi disempre, ma con un ulteriore aggravio di costo della “ri-capitalizzazione”: insomma “cornuti e mazziati”. Sap-piamo benissimo che la morsa della crisi si fa sentire intutto il settore della sanità molisana, ma siamo convintidi non esagerare quando sosteniamo che la nostra pro-blematica è la più seria e non è più tollerabile che nes-suno delle parti in causa faccia qualcosa, si tiri indietro,scaricandosi le responsabilità a vicenda. I colleghi di al-tre aziende in sofferenza, anche della sanità, al primoritardo di una mensilità subito scendono in piazza o si

presentano davanti ai Palazzi regionali reclamando ildovuto, ma sfidiamo chiunque a lavorare con sei men-silità in arretrato, dopo aver anche sostenuto una rica-pitalizzazione rivelatasi “farlocca” e anticipando speseogni giorno, dato che assistenza sanitaria a domicilio si-gnifica giustappunto svegliarsi ogni mattina e andarepresso le abitazioni delle persone e non aspettarle alcaldo di un ospedale o di una clinica… Abbiamo tuttiuna famiglia, figli da crescere e far studiare, mutui dapagare ma siamo costretti a ricorrere a qualche rispar-mio o addirittura a chiedere prestiti per poter conti-nuare a lavorare senza guadagnare.

Ciò è intollerabile: siamo stanchi di essere presi ingiro, siamo demoralizzati e demotivati: chiediamo chechi di dovere si impegni realmente e metta fine a taleignobile situazione. Ad essere penalizzati siamo solonoi lavoratori, ma di certo questa situazione non faonore a nessuno, poichè la dignità del lavoro è del tuttocalpestata.

Gli operatori della c.s.s. comparto sanità

La lettera.

"Cooperative sociali senza soldi"

Il muro del silenzio dell’Asrem si sta dimostrando più tetragono del muro di Berlino. Infatti, non crolla

Tutti a guardare il Piano di rientro e nessuno ai guai veri della sanità.

Continua lo stillicidio delle liste d’attesae la disorganizzazione territoriale

I dipendenti dei centri da sei mesi senza stipendio richiamano l'attenzione della Regione

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CAMPOBASSO. Non pochepolemiche, ancora una volta,sulla questione Terminal degliautobus a Campobasso. A parte,ormai, l'aria di abbandono che sirespira nell'area, resta la confu-sione. Possibile, che non ci sianemmeno un quadro sinottico ingrado di mettere a disposizionedegli utenti orari e arrivi e, per-chè no, in quale marciapiede?Può sembrare una banalità, manon è così. In uno stato civile èproprio l'informazione che na-sce dai dati a rendere degno ditale nome l'appartenenza a unacomunità. Invece, tutti a chie-dere dove è possibile prendere ilpullman per una destinazione odove arriva quello provenienteda altra. Un rincorrersi di do-mande in attesa di risposte. Eper fortuna che c'è, almeno, ilbar aperto che consente loscambio di preziose informa-zioni nonchè garantire l'altret-tanto civile utilizzo del bagno.Sono anni che ci si trova dinanzia scene come quelle descritte

ma da altrettanto tempo nes-suno mai si è peritato di pren-dere il toro per le corna. Ovvero,di capire come è possibile risol-vere in via definitiva il conten-zioso in atto che impedisce l'uti-lizzo pieno della struttura.Campobasso, eppure, è capo-luogo di regione e, per questo, ècrocevia di scambi ed ha neces-

sità assoluta di garantire i giustie dovuti collegamenti. Il viverecivile, se si vuole, imporrebbe dipotere utilizzare al meglio lastruttura e, non di secondariaimportanza, la sistemazioneesterna dello stesso Terminal.Nei periodi scolastici i ragazzisono costretti a vere e propriegimkane tra le auto per cercare

di raggiungere i rispettivi isti-tuti. Senza parlare, poi, quandopiove. A nessun, in questi anni, èvenuto in mente di cercare didare un volto civile alle areeesterne dell'autostazione. Fi-nanche il percorso pedonale è lìnella sua immobilità ad atten-dere non si sa quale miracolo.Che triste spettacolo per un ca-

poluogo di regione che non rie-sce a dare servizi a quanti siportano al suo interno. Che tri-ste spettacolo quello che si offredinanzi a chi pensa di trovareservizi e qualità della vita e, alcontrario, si imbatte in un caossenza precedenti. La vicendaTerminal, purtroppo, è l'em-blema della città di Campobasso.

623 giugno 2013

Terminal, solo polemicheCampobasso

CAMPOBASSO. Giuseppe Altobello,uno dei naturalisti italiani più illustrivissuti a cavallo tra ‘800 e ‘900, era unmolisano originario di Campobasso. Inparticolare il suo nome è intimamentelegato a due specie di mammiferi dellafauna appenninica tra le più preziose: illupo appenninico e l’orso bruno marsi-cano. Altobello infatti le descrisse, nel1921, come sottospecie endemiche, ov-vero tipiche ed esclusive del nostro Ap-pennino, dando loro il nome di Canislupus italicus e Ursus arctos marsica-nus. Buona parte dei testi e dei lavoriche Altobello mise insieme durante lasua vita in una sua personale Colle-zione e biblioteca si rintraccia oggi neifondi della Biblioteca Albino frutto, pro-babilmente, di una donazione della ve-dova di Altobello. Dopo la morte di Al-tobello, la vedova decide di tornarenella sua Emilia e procede alla venditadella Collezione faunistica del maritoche viene acquistata da AlessandroGhigi, nel frattempo divenuto rettoredell’Università di Bologna.

La Collezione, originariamente desti-nata al Laboratorio di zoologia appli-cata alla caccia, fondato dal Ghigi nel

1934, viene poi divisa tra il Museo dizoologia dell’Università di Bologna el’attuale Istituto per la protezione e laricerca ambientale (ISPRA) di OzzanoEmilia di cui oggi costituisce un’impor-tante sezione delle ostensioni museali.

Nell’ottica del recupero e della valo-rizzazione della figura di questo illustrestudioso molisano, si è conclusa in que-sti giorni la prima fase di una impor-tante collaborazione tra l’ISPRA di Oz-zano Emilia, la Biblioteca PasqualeAlbino e la Società di storia della fauna“Giuseppe Altobello”. Grazie all’inizia-tiva ed all’opera di raccordo di quest’ul-tima, l’Istituto emiliano ha dato in pre-stito i cataloghi originali dellaCollezione Altobello, e la Biblioteca Al-bino ha messo a disposizione i suoi tec-nici e le proprie sofisticate attrezzature.Da questa collaborazione ne è sortitala digitalizzazione dei cataloghi che ser-virà a mettere in sicurezza gli originalie a fornire una copia per le esigenze diconsultazione dei ricercatori. Questo èsolo un primo passo cui ne seguirannoaltri sempre nella prospettiva del recu-pero e della valorizzazione del nostropatrimonio storico-culturale.

Collezione Altobello, il ritorno in città

Nessuna soluzione definitiva per l'aperturadella struttura

La statua di San Giovanni Battista, che sfilerà in pro-

cessione per le strade del quartiere S.Giovanni di

Campobasso, nel tardo pomeriggio di lunedi 24 giu-

gno, in occasione della festività del Santo, ha un

nuovo look, o meglio è stata ripristinata l'originaria

immagine, dopo un lungo restauro. E' stata la con-

fraternita “Pia Unione S.Giovanni” ad accollarsi

l'onere relativo alla pulitura, mediante rimozione dei

depositi accumulatisi col tempo sulla statua e l'eli-

minazione di abrasioni e imperfezioni, dovute al-

l'usura prodotta dal tempo. In collaborazione con i

frati minori della provincia monastica di “San Michele

Arcangelo”, custodi del Convento San Giovanni, la

confraternita ha favorito, con il suo impegno finanzia-

rio, l'intervento da parte di una impresa specializzata

in restauri, di fuori regione, suggerita dalla Soprin-

tendenza archeologica ai beni ambientali, architetto-

nici e storici del Molise, dopo

l'appello promosso da padre

Roberto Nesta, parroco e guar-

diano della struttura religiosa,

insieme alla fraternità, e dopo

una regolare gara. Prima di in-

traprendere le operazioni di

pulitura vera e propria della sta-

tua, risalente al 1770, secondo

il compianto studioso e storico,

frate cappuccino p. Eduardo Di

Iorio, la ditta Luigi De Turris, ag-

giudicataria dei lavori, così come

previsto nel progetto esecutivo,

ha condotto alcuni saggi allo

scopo di riconoscere i vari strati soprammessi e

mettere a punto la metodologia migliore per la loro

rimozione. La processione di lunedì, con il “vestito”

nuovo del Santo, concluderà una tre giorni di festa,

iniziata oggi, 22 giugno, in onore del precursore di

Gesù Cristo, nobilitata, quest'anno, appunto dal pre-

zioso restauro che ha restituito decoro e brillan-

tezza all'immagine, realizzata da Francesco Saverio

Paolo Di Zinno, autore delle più suggestive e cono-

sciute “macchine viventi” de “I Misteri”, che sfilano

per la città capoluogo di regione in occasione della

ricorrenza del Corpus Domini. Il gruppo scultoreo,

composto da San Giovanni e da un piccolo agnello

poggiante su un libro, il Di Zinno, l'ha realizzato in-

teramente in legno. Al termine della processione, che

avrà inizio alle ore 18,00, ci sarà la solenne celebra-

zione eucaristica presieduta dal vescovo di Campo-

basso, Mons. Bregantini e

concelebrata dal reverendo

padre provinciale dei frati mi-

nori, padre Giuseppe Tomiri.

Momenti di svago, con giochi,

musica e luna park, hanno preso

avvio nella giornata di oggi, uni-

tamente a momenti di alta spi-

ritualità, iniziati con il triduo

riservato alla figura di Giovanni

Battista, accompagnati dalla

massiccia presenza della popo-

lazione della città capoluogo,

decisamente devota a San Gio-

vanni.

Nuovo look per la statua di s.giovanni

La digitalizzazione dei cataloghi disponibile alla biblioteca Albino

Avviate nella parrocchia del quartiere San Giovanni dei Gelsi, le celebrazioni per la festività del precursore del Cristo. Lunedì la processione in onore del santo

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CAMPOBASSO. Il Co-mando Regionale Molisedella Guardia di Finanza,nell’ambito della più ampiaesigenza di contenimentodella spesa pubblica, cele-brerà la ricorrenza del 239°anniversario della fonda-zione del Corpo con unacerimonia a carattere

esclusivamente interno. Quale preludio al-

l’evento, lunedì 24 giugno2013 – ore 10.30, presso lasede del Comando Regio-nale Molise in Campobasso- Piazzetta Palatucci, siterrà una conferenzastampa durante la qualeverrà tracciato il consun-

tivo dei risultati operativiconseguiti dai Reparti dellaregione nel corso dei primicinque mesi del 2013.Nell’occasione sarà altresìpresentato il “RapportoAnnuale 2012” nel quale ècompendiata l’intera atti-vità del Corpo eseguita a li-vello nazionale.

723 giugno 2013Campobasso

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CAMPOBASSO-ROMA

ORARICAMPOBASSO-NAPOLI CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA

Il mattatoio e l’auditorium non hanno trovato acquirenti (i possibili interessati aspettano che cali il prezzo a base d’asta)

In cassa altri 71mila euro dalla vendita di relitti stradali e piccoli lotti di terreno

Domani saranno ricevuti in Commissionementre chiedono l'incontro con il Presidente

CAMPOBASSO. I dipendenti dell’Istituto di Riabilitazione “Fisiomedica Lo-retana” di Toro, comunicano di aver ricevuto una convocazione per la sedutacongiunta delle Commissioni consiliari Seconda e Quarta del 26/06/2016, ore16,00 in cui si approfondirà l’attuale situazione dell’Istituto Fisiomedica Lore-tana con particolare riferimento agli aspetti finanziari e occupazionali.

I dipendenti inoltre da lunedì 24 giugno 2013 dalle ore 10,00 alle ore 13,00saranno nuovamente presenti ad oltranza in Campobasso, via Genova, davantialla sede della Giunta Regionale del Molise, al fine di ottenere il già promessoincontro con il Presidente per una soluzione definitiva.

E’ toccato ancora una volta al servizio patrimonio di Pa-lazzo san Giorgio dare un apporto sostanziale al bilanciocomunale intascando questa volta poco (appena 71 milaeuro) dalla vendita di alcuni appezzamenti di terreno e dialcuni relitti stradali appartenenti al patrimonio disponi-bile dell’Amministrazione che il geometra (benemerito)Michele De Lisio sta andando a scovare e ad accatastareper poi metterli, come diciamo, in vendita.

71mila euro, pochi rispetto al ricavato della vendita dialtri lotti da cui l’amministrazione negli ultimi anni ha in-cassato più di 5 milioni di euro. Merito incondizionato vadato alla struttura del servizio patrimonio che si sostanzianella ricordata figura di De Lisio e in quella di Rosa D’Im-perio e del dirigente Rodolfo Cocozza. Gente che lavora eproduce, a differenza di un andazzo che libera chiacchiere,fumo e niente arrosto. Non lo dice il cronista, che pure haelementi di valutazione per affermarlo. Lo dicono i datistatistici che il servizio patrimonio è un riferimento pro-duttivo all’interno dell’organizzazione municipale , unesempio virtuoso di come il concetto di servizio pubblicodebba essere svolto e interpretato.

La messa all’incanto dei beni patrimoniali il cui utilizzomagari è precario per l’amministrazione ma utile per ipossibili acquirenti viene a conclusione di un lavoro cer-tosino di ricerca, di acquisizioni di notizie e documenti sto-

rici che la professionalità dei protagonisti riesce puntual-mente a realizzare e a portare a termine. Il colpo grossoda mettere a segno comunque è la vendita del fabbricato(ex mattatoio ) e dell’area di pertinenza e l’annesso relittostradale in Piazzale Palatucci (importo a base d’asta1.460.000,00 euro), nonché la struttura da ultimare (nonpiù ad auditorium a quanto pare) all’interno del com-plesso edilizio “La città nella città” edificato dalla Di Biase

Costruzioni, il cui importo a base d’sta è di 910.000,00 euro.Finora l’incanto per questi due lotti è andato deserto.

Gli speculatori aspettano che calino gli importi. E’ ungioco noto e notoriamente praticato. Al quale l’ammini-strazione, giocoforza, è tenuta a sottostare. In attesa, co-munque, di mettere a segno l’incanto e di rimpolpare ilbilancio.

Dardo

Fisiomedica, appello a FratturaFinanza, 239 anni di attività

Il Servizio patrimonio, dati statistici alla mano, è l’unico un riferimento produttivo all’interno dell’organizzazione municipale

Domani conferenza stampa sul consuntivo dei risultati ottenuti

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L'Oscar del giorno lo assegniamo aFranco Valente. L'architetto venafranoha posizionato il suo indice sul museo diPietrabbondante che avrebbe dovutorappresentare un punto importante perla piena valorizzazione dell'area archeo-logica sannita. Oggi resta incompleto e,forse, non vedrà mai più l'ultimazione.Un vero peccato per un'area cheavrebbe la necessità di conoscere lapiena valorizzazione storica e culturalecosì come avviene in altre parti d'Italiadove, al contrario, si riesce a fare occu-pazione e turismo.

Il Tapiro del giorno lo diamo a DaniloLeva. Il parlamentare del Pd preso co-m'è dall'incarico di coordinatore nazio-nale del settore giustizia, si è dimenti-cato del Comune di Isernia e dellacomposizione della Giunta. Così diventasempre più difficile uscire dall'impacciodei nomi. Lo stesso potrebbe dirsi a li-vello regionale dove la discussione è in-centrata tutto sul quinto assessore. IlPartito democratico, evidentemente, nonriesce ad uscire fuori dalla logica del-l'opposizione visto e considerato che hadifficoltà ad amministrare in maggio-ranza.

L’Oscar del giornoa Franco Valente

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

30.000 copie in omaggioISERNIAANNO IX - N° 20 - DOMENICA 23 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Il Tapiro del giornoa Danilo Leva

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1123 giugno 2013

ISERNIA. Il Rotary Club di Isernia ha inauguratooggi, presso la rotatoria di Viale dei Pentri (neipressi del Centro Commerciale “In Piazza”),un’opera del M° Andrea Margiotta, realizzata inmaiolica dall’Istituto d’Arte “G. Manuppella” di Iser-nia, nella quale il simbolo internazionale del Rotaryè associato all’immagine dell’Elephans antiquusche popolava il sito di Isernia “La Pineta” 700.000anni fa. L’iniziativa è nata a seguito del conferi-mento al Rotary Club di Isernia, da parte della Di-rezione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggi-stici del Molise, del simbolico titolo di “ambasciatoredel Paleolitico di Isernia nel mondo”, in considera-zione dell’impegno culturale profuso dal Club chenegli ultimi anni ha concentrato la sua attenzionesul patrimonio culturale molisano, avvalendosi, dal2010, della collaborazione e del sostegno tecnicoscientifico del settore della valorizzazione dellastessa Direzione Regionale. In più occasioni, aisoci ed agli ospiti nazionali ed internazionali è statoillustrato il ricco patrimonio culturale della regionee ci si è soffermati in particolare sullo spettacolaregiacimento paleolitico di Isernia “La Pineta”, unodei più importanti al mondo per estensione, stato diconservazione, numero di reperti ossei e litici efondamentale punto di riferimento per lo studio delQuaternario e dell’homo erectus. L’interesse per icontenuti ed il successo riscosso a più ripresehanno dato il via a successivi ulteriori appunta-menti, sempre più focalizzati sul Paleolitico di Iser-nia, che ha registrato il vivo e stupito apprezza-mento da parte di numerosi e qualificati ospiti,come consoli ed ambasciatori di Stati esteri, con iquali sono costanti i contatti al fine di elaborareprogetti per una valorizzazione internazionale delsito. L’opera inaugurata oggi è stata donata dalRotary Club di Isernia alla cittadinanza, per cele-brare sia il sito paleolitico, sia il centenario dell’Isti-tuto d’Arte ed è stata dedicata alla memoria dei gio-vani paleontologi Fabio Vianello, Martino Ferrari eCorinne Crovetto e al pilota Mario Marcucci, dece-duti nel corso di una ricognizione aerea sul sito pa-leolitico, nell’imminente ventennale della loroscomparsa. Il Sottosegretario ai Beni e alle AttivitàCulturali Ilaria Borletti Buitoni, invitata a parteci-pare all’evento, ha fatto pervenire un suo significa-tivo messaggio di saluto.

Isernia

Arresti domiciliari a Venafro per l'ex sottosegretario

Nicola Cosentino a Venafro?Inaugurata la piastra storicaIl Rotary di Isernia ha datoforma ad un progetto per il paleolitico

ISERNIA. Poco meno di trecento resi-

denti, e molti lavorano altrove, ma soprat-

tutto circa 1.500 persone, originarie del

paese, che vivono a Roma. Partendo da que-

sti numeri, il sindaco di Sant’Elena Sannita,

l’avvocato Giuseppe Terriaca, accompagnato

dall’assessore al Turismo, Mauro Ruberto,

ha incontrato i vertici dell’associazione “For-

che Caudine”, lo storico circolo dei molisani

della Capitale, per studiare congiuntamente

una strategia per rivitalizzare i legami tra la

comunità santelenese radicata soprattutto a

Roma e a Napoli e il paese d’origine.

L’incontro s’è svolto presso la sede del-

l’associazione, nel quartiere San Giovanni a

Roma. L’avvocato Terriaca, sindaco di circa

un anno, ha illustrato i suoi obiettivi a medio

termine: lavorare innanzitutto per la coe-

sione sociale, consapevole che l’unione sia

una condizione indispensabile per raggiun-

gere i risultati più proficui; puntare ad un

coinvolgimento sempre più ampio dei sante-

lenesi sparsi per l’Italia, specie di quelli che

non tornano da molto tempo al paese d’ori-

gine; impegnarsi per l’apertura e la messa a

regime del museo del profumo, di fatto già

pronto come struttura, che non rappresenta

soltanto un omaggio storico, culturale e

professionale alla storia degli oltre cinque-

cento profumieri santelenesi che monopo-

lizzano l’attività nell’Italia centrale, ma so-

prattutto potrebbe costituire il volano per

favorire nuove iniziative, in particolare deri-

vanti dall’indotto.Nel dettaglio, sul fronte

del museo, dopo aver ottenuto 450mila

euro di finanziamenti pubblici e 50mila euro

di contributi da privati (molti provenienti da

Roma), si sta lavorando per i fondi residui

che serviranno a piccoli lavori di completa-

mento, come il cancello, la recinzione, il si-

stema di allarme, l’attacco idrico e gli espo-

sitori. Sono stati, invece, già acquisiti e

radicalmente ristrutturati due fabbricati, uno

quale hall di ingresso e shop, l’altro (la sto-

rica “Casa del fascio”) su due piani, garantirà

una meeting room per incontri tematici,

l’area con i pannelli espositivi e la preziosa

collezione di pezzi storici di profumi offerta

dai fratelli Muzio. L’assessore Ruberto, im-

prenditore che vive a Roma, sta puntando

molto al rilancio del cartellone estivo tra-

mite l’acquisto di materiali da utilizzare du-

rante tutte le stagioni estive, nonché il coin-

volgimento diretto della comunità dei

villeggianti. “Intendiamo offrire una festa

continua per gran parte del mese di agosto:

i risultati, in termini di presenze e di con-

sensi, ci stanno dando ragione. Molti vivono

Sant’Elena d’estate come una sorta di villag-

gio turistico.

E in tempi di crisi non è poco”.L’avvocato

Donato Iannone, vicepresidente dell’associa-

zione “Forche Caudine”, figlio di santelenesi,

ha ricordato l’attenzione particolare che

l’associazione riserva da sempre a San-

t’Elena, teatro di diversi eventi promossi

dall’associazione nei 25 anni di attività. Tra

questi anche la presentazione, in una sorta

di anteprima, del progetto del museo del

profumo nel 2002 a Roma. Inoltre “Forche

Caudine” ha raccolto una ricca rassegna

stampa sull’attività dei profumieri che inve-

ste l’ultimo mezzo secolo e che oggi rappre-

senta prezioso materiale di documentazione

su questa affascinante storia umana e pro-

fessionale.

Nel contempo lo stesso avvocato Ian-

none, che ha scritto la sua tesi di laurea pro-

prio sul comune molisano, ha assicurato,

per il bene di Sant’Elena, di impegnarsi per

far sì che con l’amministrazione comunale si

collabori in modo sempre più costante, pro-

muovendo il coinvolgimento diretto della

comunità santelenese a Roma.Uno dei pros-

simi atti, già messi in cantiere da “Forche

Caudine”, è l’intitolazione di una strada ro-

mana a Sant’Elena Sannita.

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Sant’Elena Sannita a RomaIl sindaco del piccolo centro con la comunità santelenese nella Capitale

CASERTA. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (pre-sidente Orazio Rossi) ha concesso gli arresti domiciliari al-

l'ex parlamentare ed ex sottosegretario all'Economia NicolaCosentino nell'ambito del processo in cui l'esponente del

Pdl è imputato di riciclaggio e corruzione aggravati dal-l'aver favorito una associazione mafiosa. Il luogo pre-scelto sarebbe quello della città di Venafro. Cosentinoresta tuttavia in carcere in base all'altra ordinanza dicustodia di cui è destinatario con l'accusa di concorsoesterno in associazione camorristica per i presuntirapporti con il clan dei Casalesi.

Davanti al Tribunale che ha disposto i domiciliari èin corso da mesi il processo denominato «Il Principee la ballerina», in cui Cosentino è coinvolto per avere,secondo l'accusa contestata dalla Dda di Napoli, chie-sto finanziamenti per un centro commerciale a Casaldi Principe (Caserta), poi non più realizzato. I giudicihanno accolto oggi la richiesta avanzata dal collegio didifesa, gli avvocati Stefano Montone, Agostino De Caro

e Nando Letizio. A quanto si è appreso, la decisioneè motivata con la circostanza che Cosentino

non riveste più incarichi pubblici e con iltempo trascorso dalla presunta com-

missione del fatto. Alla prossima udienza de-porrà in aula l'ex presidente

della Provincia di NapoliLuigi Cesaro.

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1223 giugno 2013 Termoli

FOGGIA – Il Consiglio comunale, con un voto una-nime, ha approvato un ordine del giorno sulle infra-strutture ferroviarie. L’assise, infatti, ha approvato all’unanimità un or-dine del in cui si chiede, tra le altre cose, al Parla-mento e al Governo nazionale di finanziare i lavoridi ammodernamento e raddoppio della linea adria-tica nella tratta Termoli – Ripalta, di programmare lestrategie dei Corridoi puntando alla valorizzazionedella dorsale adriatica, di scongiurare definitiva-mente l’ipotesi di un impiego della linea adriatica li-mitato al mero trasporto locale, di ripristinare i treninotturni a lunga percorrenza.

Progetto gran manze, Di Brino: “Prendo atto del cambiodi decisione sull’individuazione dei nuovi siti

TERMOLI – In merito alle co-municazioni rese alla stampa lo-cale dall’Onorevole Roberto Rutasul tema della nursery dedicata allemanze della società Granarolo, ilsindaco Basso Antonio Di Brino ri-lascia la seguente dichiarazione.“Prendo atto – afferma Di Brino –del cambio di decisione che ha por-tato all’individuazione dei nuovisiti da destinare alla manze dellaGranarolo. Le dichiarazioni resedall’Onorevole Ruta alla stampa,infatti, ci riferiscono che i terrenipresi in considerazione per la nur-sery bovina non saranno più quellidi Pantano Basso, cioè dell’areadell’ex ente cellulosa tra Termoli eCampomarino, perché subito scar-tati per via della posizione al disotto del livello del mare. Ciò evi-denzia in maniera chiara che l’ipo-tesi era comunque stata avanzata,giustificando quindi la nostra fortepresa di posizione. Il mio ambito dipertinenza nella difesa del territo-rio termina ai confini di Termoli,

ma sarei comunque molto curiosodi conoscere ora le posizioni degliamministratori e dei cittadini deicomuni di Guglionesi, San Martinoin Pensilis e Larino. Ovviamentenon esprimo contrarietà all’ipotesidi queste nuove e possibili alloca-zioni, ma intendo ribadire che nonabbasseremo la guardia suglieventuali sviluppi di questa vi-cenda, soprattutto per ciò che con-cerne i risvolti in termini di inqui-namento ambientale derivanti dairifiuti liquidi e solidi prodotti dallemanze, oltre che dall’intenso traf-fico veicolare che vedrà coinvoltoanche il nostro territorio. I dati dif-fusi da molti organismi internazio-nali, tra cui la Fao, ci suggerisconodi adottare questo prudente livellodi attenzione. Prendiamo atto,quindi, della riflessione effettuatasia dal Governo regionale che dalladeputazione parlamentare, a con-ferma del fatto che le nostre per-plessità sono servite ad aprire ildibattito sia sulla contrarietà a

questo tipo di insediamenti inprossimità di una città a vocazioneturistica e nelle immediate vici-nanze delle spiagge, che sulla ne-cessità di procedere in futuro aduna programmazione concertatacon le amministrazioni locali, spe-cie per questo tipo di iniziative. In-tendo confermare in questa occa-sione, in maniera molto coerente, lalinea iniziale di tutela del territorioe dell’ambiente che questa Ammi-nistrazione ha adottato sin dal mo-

mento del suo insediamento: il ter-ritorio di Termoli, con gli stabili-menti chimici, la centrale a ciclocombinato e la centrale biomasse,ha già dato in termini di compro-missione ambientale. Deve esserechiaro a tutti, e quindi anche alnuovo Governo regionale, che sulterritorio di Termoli, finché ci saròio come sindaco e finché ci saràquesta Amministrazione comunale,saremo sempre vigili e non con-sentiremo l’atterraggio di altre

aziende, attività o società che do-vessero in qualche modo determi-nare un ulteriore danno ambien-tale alla città, a questo territorio ealla salute dei nostri concittadini.Queste mie affermazioni odierne,peraltro, trovano conferma in fatticoncreti. Si ricorderà, infatti, la po-sizione contraria assunta in occa-sione della possibile realizzazionedi un biodigestore proposto dal-l’Amministrazione Greco, l’azionedeterminata contro la paventatainstallazione del nucleare, la con-trarietà all’eolico offshore, la batta-glia condotta contro le trivellazioniin Adriatico, il parere negativoespresso per l’insediamento di unacentrale di trasformazione di olivegetali in biodiesel, sino alla con-trarietà espressa per quest’ultimaipotesi di insediamento di una nur-sery per le manze in riva al mare.Questa è la nostra idea per Termoli:un’idea di città a vocazione assolu-tamente turistica e a misurad’uomo”.

TERMOLI – La scalinata del Folkloreha ospitato, organizzata dal Sistema diprotezione richiedenti asilo e rifugiati(Sprar) e Caritas, una serata di sensi-bilizzazione sulle problematiche del-l’immigrazione. Ospite di eccezionel’attore e scrittore teatrale AntonioRezza che con la sua esibizione ha ca-lamitato il pubblico. “Abbiamo portatoqui Antonio Rezza - ha detto LucaScatena, coordinatore del progetto diaccoglienza “Rifugio Sicuro” -, unacassa di risonanza per spiegare a do-vere alla gente cosa è questa giornata.Noi come Caritas gestiamo un pro-getto, in partenariato tra i Comuni diTermoli e Ururi, che poggia su duestrutture abitative: un centro collettivoche accoglie 15 donne sole con minorie un appartamento che ospita un nu-cleo familiare di immigrati. E’ un pro-

getto specifico per richiedenti o titolaridi protezione umanitaria internazio-nale, quindi non “immigrati econo-mici” ma perseguitati per motivi dirazza, religione, sesso, politica e oltre,che non aveva altra scelta che fuggire,per evitare torture se non uccisione.Secondo la Convenzione di Ginevra,questi persone possono recarsi in unodei Paesi aderenti e chiedere asilo. Lo Sprar consta di una rete nazionaledi 151 progetti e 3000 posti di acco-glienza e riesce così a dare tetto e op-portunità a moltissimi rifugiati”. Il Pro-getto “Rifugio Sicuro” è compreso inquesta rete nazionale ed è finanziatoper l’80 per cento dal Ministero del-l’Interno, e localmente cofinanziato at-traverso la valorizzazione di beni eservizi della Caritas Diocesana di Ter-moli - Larino e del Comune di Termoli.

Antonio Rezza alla giornata del rifugiato

Consiglio Comunale di Foggiaper treni veloci e raddoppioTermoli – Ripalta

Al via il servizio navettae trenino per i litorali TERMOLI – Un altro servizio per residenti e turisti presto en-

trerà in funzione. Ad illustrarlo è il vice sindaco Enzo Ferraz-

zano il quale ha annunciato che a breve e per l’intera estate

entreranno in funzione il trenino e e una navetta.

Entrambi i mezzi partiranno dal piazzale del Cimitero per rag-

giungere ogni 20 nimuti i litorali Cristoforo Colombo e Rio

Vivo. Un servizio, specialmente quello del trenino, che tanto

successo ha avuto la scorsa stagione. Un mezzo di locomo-

zione apprezzato da anziani, famiglie intere e, in special modo,

dai bambini.

Nuovo presidenteal Rotary termoleseTERMOLI – Tutto è pronto al Rotary

termolese per il passaggio del martel-

letto al nuovo presidente del club, per

l’anno 2013 – 2014, al dottor Antonio

De Marinis che subenrerà ad Emilio

Travaglini. La cerimonia si terrà il 28

giugno alle ore 20 nella sede del club.

Durante la cerimonia il presidente

uscente elencherà tutte le iniziative

svolte durante l’anno di carica, mentre

De Marinis dopo l’insediamento pre-

senterà i suoi collaboratori e illu-

strerà il programma del suo mandato.

Alla cerimonia interverranno diverse

autorità e rotariani.

TERMOLI – In occasione dei festeg-giamenti per il 17esimo del Club LionsTifernus di Termoli, che ha visto la pre-senza di cento invivati, si è svolta la ce-

rimonia di accoglienza di nuovi soci: laprofessoressa Barbara Mammarella, lafarmacista Maria Antonietta Labrozzi, illibero professionista Gioacchino Ian-

none e l’avvocato AntonioLiberatore. Presenti, ol-tre al presidente LivioNibaldi, il presidente delconsiglio dei governatoriEnrico Pons, il governa-tore del distretto 108ALello Di Vito, i presidentidi Circoscrizione e diZona Michele Spadacinie Gianfranco De Grego-rio.

Nuovi soci per il Lions club Tifernus

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BONEFRO – Questa mattinala Delegazione Fai di Campo-basso visiterà il centro basso-molisano. A fare da cicerone lastorica Antonietta Santoianniche è anche volontaria Fai Cam-pobasso. Saranno visitati l’exconvento e la “terra vecchia”, ilborgo medievale e le sue porte,il castello, la chiesa madre e lefontane. Alla visità prenderannoparte il professor Gildo Gian-notti, esperto di botanica, e laprofessoressa Nicolina Monta-gano, storica. Al termine dellavisita gli intervenuti si ritrove-ranno per una conviviale in unristorante del posto.

1323 giugno 2013

LITORALE - La missione ANCI– Sindacati ha riproposto in Eu-ropa la questione balneare ita-liana. Ora è necessario inserirlatra i punti cruciali dell’agendaLetta. Com’è possibile farlo? Alladomanda risponde Cristiano To-mei, coordinatore nazionale CNABalneatori. “Senza nulla togliere achi nel Governo ha competenza inmateria e sarebbe fin d’ora ingrado di svolgere il proprio ruolo,in questo momento sembra neces-sario individuare una mansionepolitico-istituzionale aggiuntiva,che riassuma in sé tutte le fun-zioni, per collegare, armonizzare,dare sintesi ed immediata autore-volezza in Italia e in Europa alleistanze di tutti i soggetti interes-

sati: Regioni, Comuni, imprese.Funzione innovativa, da affidarea una personalità autorevole, checonosca a fondo il problema e siain grado di riportare efficace-mente in primo piano le esigenzenon più differibili di 30 mila piccoliimprenditori, che si svegliano ognimattina per lavorare, per sopravvi-vere e per aiutare l’Italia a cre-scere, senza avere certezza del lorofuturo. Un ruolo in grado di pro-muovere e coordinare senza ri-tardi – conclude Tomei - il tavolodi lavoro e in grado di riferire inmodo diretto con il capo del Go-verno. Solo così, a mio avviso, laquestione balneare può ritornarein primo piano nell’agenda politicaitaliana ed europea”.

Riportare alla ribalta politicala questione balneare

Termoli

ROMA - L’Alleanza delle Cooperative italiane settore pesca (AGCIAgrital, Federcoopesca-Confcooperative, Lega Pesca) organizza aRoma il prossimo 25 giugno, una Assemblea Nazionale dei gruppi di-rigenti dal titolo: “Affrontare emergenze e priorità del settore itticoper ridare un futuro alla pesca italiana”. “La grave crisi strutturalee congiunturale che investe la filiera ittica – scrivono dall’Alleanza- richiede un momento di confronto tra gli attori della filiera ed i rap-presentanti delle Istituzioni, in una fase decisiva in cui l'avviamentodel secondo Programma Triennale e la trattativa sulla Riforma dellaPolitica Comune della Pesca si sovrappongono e ridisegnano il fu-turo del settore”. Ai lavori sono stati invitati: il Ministro delle Politi-che Agricole Alimentari e Forestali, i Sottosegretari, la Direzione Ge-nerale della Pesca, le Commissioni Agricoltura dei due rami delParlamento, gli Europarlamentari italiani della Commissione pescadel PE, gli Assessori regionali alla pesca, esponenti del mondo dellaricerca, oltre ai rappresentanti del mondo associativo, sindacale,armatoriale.

ACQUAVIVA COLLECROCE –La Regione Molise ha approvatodue progetti presentati dall’Am-ministrazione comunale sulla“Progettazione strategica – svi-luppo locale del territorio croatomolisano” e “La politica dell’ac-coglienza e Polo dei caffè lette-rari”, ha invitato la stessa Ammi-nistrazione ad inviare leprogettazioni esecutive. La giuntamunicipale preso atto della ri-chiesta ha deliberato di riappro-vare il progetto esecutivo stilatoda un esperto di sviluppo locale etecnico di fiducia del Comune diAcquaviva.

Progettazione strategica–sviluppo locale del territorio croato molisano

Delegazione FAI visita Bonefro

CAMPOMARINO – Grande appun-tamento con lo sport e divertimentoquesta mattina al lido Oasi per latappa molisana del Magna Grecia, cir-cuito di beach rugby che si svolge nelcentro-sud. Un avvenimento che perla prima volta giunge in Molise grazieall’interessamento ed organizzazionedell’Asi Moliservice e dei giocatori delCus Molise. Sono otto le squadre che siaffronteranno: Bari, Monopoli, CusMolise, Taranto, Nisida, Grifoni e Sa-lento, più una formazione che si iscri-verà all’ultimo momento. Le gare, delladurata di 10 minuti ciascuna, per i gi-roni eliminatori si terranno in matti-nata mentre nelle ore pomeridiane sisvolgeranno semifinali e finale.

Tappa molisana del Beach rugby

ACQUAVIVA COLLECROCE –Anche per questa estate, nell’am-bito degli interventi a favoredell’infanzia, l’Amministrazionecomunale organizza la coloniaestiva per bambini e ragazzi dellascuola elementare e media, di etàcompresa tra i 6 e 14 anni.

La colonia si terrà presso lostabilimento Acqualand di Vastoa partire dal 1 luglio per un sog-giorno di mezza giornata (dalle 9alle 13) per una durata di duesettimane. Il Comune farà frontealla spesa di 10 euro e 50 cente-simi giornalieri per ogni bambinoedelle spese di trasporto con loscuolabus comunale, mentre i ge-nitori dovranno far fronte allaspesa d’ingresso alla strutturabalneare.

I ragazzi saranno accompagnatigiornalmente da uno o più ac-compagnatori che svolgeranno ilservizio di vigilanza.

Colonia estiva ad Aqualand di Vasto

Assemblea Nazionale AlleanzaCooperative italiane settore pesca

Cristiano Tomei

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La cittadina di Civitacampomarano, vanta due illustrifigure del Risorgimento: Gabriele Pepe, patriota, sol-dato e scrittore, che nel 1826 sfidò e sconfisse in un ce-lebre duello il poeta francese Lamartine, che avevaparlato dell’Italia in termini dispregiativi, definendolaterra «del passato», «cumulo di rovine», dove «tutto èsopito» («terra dei morti» era l’epiteto preferito), e Vin-cenzo Cuoco. Cuoco e Pepe erano cugini di primo grado,quasi a voler ribadire quanto fossero cruciali i rapportidi parentela come strumenti di creazione e trasmis-sione delle idee (e non di rado delle azioni) nel corsodel Risorgimento. Basti pensare, per esempio, ai legamidi sangue che intercorrevano fra le tre principali fami-glie patriottiche dell’Italia del Nord: i Manzoni, i d’Aze-glio e i Balbo. Nel 1913 un’imponente statua in onore diPepe fu inaugurata a Campobasso alla presenza delcugino del re. Ma a Vincenzo Cuoco non fu mai erettauna statua, benché Cuoco sia un protagonista della sto-ria italiana ben più importante e interessante di Pepe.Lo stato liberale, in particolare nel 1913, si preoccupavapiù di celebrare le gesta militari che le conquiste intel-lettuali del Risorgimento.

Cuoco era nato nel 1770 in una famiglia della riccaborghesia e aveva studiato giurisprudenza a Napoli, dicui frequentava l’élite intellettuale di una città rino-mata tra i massimi centri europei del pensiero illumi-nista. Si era infiammato per gli ideali della Rivoluzionefrancese e nel 1799 aveva partecipato con entusiasmoalla nascita della repubblica liberale partenopea.

Ma la sanguinosa repressione della rivoluzione napo-letana, per mano dell’«Armata della Santa Fede» delCardinal Ruffo, formata da contadini meridionali spal-leggiati da folte schiere di lazzaroni, il proletariato ur-bano, impressionò vivamente Cuoco. Costretto all’esiliocome punizione per il ruolo svolto nella Repubblica, nel1801 fece stampare a Milano le sue riflessioni su queitragici eventi nel Saggio storico sulla rivoluzione napo-letana del 1799. Il problema principale nel 1799, se-condo Cuoco, era stato il divario culturale e intellettualetra i capi della rivoluzione e le masse. I primi eranoesponenti colti delle dottrine progressiste, per lo più diispirazione straniera, che propugnavano libertà, ugua-glianza, istituzioni repubblicane e diritti dei cittadini, evedevano nella Chiesa il loro principale nemico; i se-condi abitavano ancora un mondo conservatore, in cuipredominava la sottomissione alla Chiesa e al sovrano.

Indubbiamente per Cuoco, come per molti altri intel-lettuali di estrazione provinciale nel Risorgimento, que-sta dicotomia tra l’élite e le masse si era già palesatadurante gli anni giovanili, trascorsi nell’arido pano-rama, sia dal punto di vista culturale che materiale, diCivitacampomarano. Anzi, un potente stimolo verso laconcezione dell’«Italia» nel Risorgimento nascevaspesso dal desiderio, da parte di intellettuali sradicati,di trovare una «casa » alternativa alla «piccola patria".Come dice Cuoco nel Saggio, coniando una frase desti-nata a riecheggiare nei dibattiti risorgimentali fino adapprodare nel ventesimo secolo: «La nostra rivoluzione,

essendo una rivoluzione passiva, l’unico mezzo di con-durla a buon fine era quello di guadagnare l’opinionedel popolo. Ma le vedute de’ patrioti e quelle del popolonon erano le stesse … La nazione napoletana si poteaconsiderare come divisa in due popoli, diversi per duesecoli di tempo e per due gradi di clima…Alcuni eranodivenuti Francesi, altri Inglesi; e coloro che erano rima-sti Napolitani, e componevano il massimo numero,erano ancora incolti. Così la coltura di pochi non avevagiovato alla nazione intera; e questa, a vicenda, quasidisprezzava una coltura che non l’era utile, e che nonintendeva».

Cuoco mette il dito su quello che sarebbe stato l’osta-colo principale dei patrioti italiani per tutto il Risorgi-mento (e sotto molti aspetti anche dopo il 1860): comeconvincere milioni di uomini comuni ad accogliere conentusiasmo i nuovi concetti astratti quali libertà, demo-crazia e nazione italiana, in particolare quando taleimpegno si scontrava con la tenace opposizione dellaprincipale forza morale (e anche materiale) del Paese,ovvero la Chiesa.

Cuoco, da bravo figlio dell’Illuminismo, riponeva lesue speranze nell’istruzione e nel 1803 fondò un quo-tidiano, Il giornale italiano, con lo scopo di contribuirea formare uno spirito nazionale ed educare gli italianiagli ideali dell’unità e dell’indipendenza.

Gli italiani dovevano celebrare la passata grandezza,sosteneva Cuoco: studiare il loro Paese e smettere dipensare che tutto ciò che era di provenienza stranierafosse sempre migliore. E lo Stato doveva farsi carico

dell’istruzione pubblica e puntare a formare cittadiniresponsabili: occorreva trasformare i lazzaroni in ita-liani.

In un altro tentativo di incoraggiare la diffusione de-gli ideali patriottici tra un pubblico più vasto, Cuoco simisurò con la letteratura e nel 1804-06 pubblicò un ro-manzo alquanto astruso e sconclusionato (anche se digrande successo) intitolato Platone in Italia. Il romanzo,redatto nella forma epistolare allora in voga, descrive leperegrinazioni immaginarie nella Magna Grecia del fi-losofo Platone in compagnia di un giovane discepolo,Cleobulo. Durante il viaggio, i due scoprono le tracce diun’altissima civiltà «italica», antecedente la conquistagreca, dimostrando così che l’Italia è la culla dell’interaciviltà occidentale.

L’idea di stimolare la nascita del patriottismo italianomagnificando la supremazia culturale della penisolaavrebbe lasciato il segno nel Risorgimento, specie nel-l’opera di Vincenzo Gioberti, Del primato morale e ci-vile degli italiani (1843).

È interessante tuttavia osservare come sia Cuoco cheGioberti si sentissero obbligati ad attribuire le originidell’Italia a una popolazione mitica (i Pelasgi, nel casodi Gioberti): evidentemente gli antichi romani non rap-presentavano un esempio da emulare per un popoloche lottava per l’indipendenza e la libertà dall’oppres-sione straniera.

Cuoco nutriva grandi speranze per l’impatto positivodel suo romanzo. Disse a Eugenio de Beauharnais, vi-ceré del Regno d’Italia, che, nel ricordare ai suoi lettorile glorie trascorse dell’Italia, mirava a «formar la mo-rale pubblica degl’italiani, ed ispirar loro quello spiritodi unione, quell’amor di patria, quell’amor della milizia,che finora non hanno avuto». In seguito alla conquistadel Sud da parte delle forze napoleoniche nel 1806,Cuoco fece ritorno a Napoli, dove occupò un certo nu-mero di importanti incarichi pubblici nel governo diGiuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat. Non sor-prende scoprire che un settore cui dedicò gran partedelle sue energie fu la scuola: nel 1809 stilò un Progettoper l’ordinamento della pubblica istruzione nel Regnodi Napoli.

Gli ultimi anni della vita di Cuoco furono dolorosi. Ilcrollo dell’ordine napoleonico nel 1814-15 e la restau-razione imposta in tutta Italia dagli Stati dell’ancien ré-gime, fondati sull’alleanza fra trono e altare, furonocausa di profonde delusioni. Cuoco si ritirò progressi-vamente dalla vita sociale e intellettuale e cadde inpreda a una malattia nervosa che l’avrebbe portato allamorte nel 1823.

A Vincenzo Cuoco spetta un posto di tutto rilievonella storia del Risorgimento, soprattutto per la chia-rezza con la quale indirizzò l’attenzione pubblica sulproblema centrale dei patrioti del secolo XIX: comegettare un ponte tra le élite colte e le masse, e comeportare queste ultime a credere in una comunità nazio-nale liberale e democratica. E forse il messaggio diCuoco resta ancora valido ai nostri giorni.

1523 giugno 2013Cultura

Vincenzo Cuoco,la gloria del Molise

Civitacampomarano, patria dello scrittore, ha dato i natali ancheal patriota e soldato, Gabriele Pepe

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