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dal campo alla tavola, salute e gusto 140-141 luglio/ottobre 2013 edizioni AIAB 25 anni di AIAB: l’orizzonte del bio. E guardiamo oltre… Tecnico in Agricoltura Biologica: una necessaria figura professionale Ristorazione collettiva: alimenti bio e criteri ambientali minimi Con la vendita diretta rapporti più equi nella filiera alimentare Bioagricultura Anno XXII n. 140-141 Editore AIAB c/o CAE L.go Dino Frisullo snc 00153 Roma Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale D. L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1DCB-Roma Tassa riscossa Prezzo di copertina 5,00 La difesa del vigneto biologico: l’unione fa la forza! Gestione del suolo e concimazione nella melicultura bio

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dal campo alla tavola, salute e gusto140-141 luglio/ottobre 2013

edizioni AIAB

25 anni di AIAB:l’orizzonte del bio. E guardiamo oltre…

Tecnico in Agricoltura Biologica: una necessaria

figura professionale

Ristorazione collettiva: alimenti bio

e criteri ambientali minimi

Con la vendita diretta rapporti più equi

nella filiera alimentare

BioagriculturaAnno XXII n. 140-141

Editore AIABc/o CAE L.go Dino Frisullo snc

00153 RomaPoste Italiane SpA

Spedizione in Abbonamento Postale

D. L. 353/2003(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1 comma 1DCB-Roma

Tassa riscossaPrezzo di copertina € 5,00

La difesa del vigneto biologico: l’unione fa la forza!

Gestione del suolo e concimazione

nella melicultura bio

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Cari lettori, con questo numero doppio presen-tiamo uno speciale per i 25 anni di AIAB.Un quarto di secolo per l’Associazione che hacontribuito più di tutte alla crescita del biologicoin Italia è un traguardo importante che merita diessere festeggiato.Prima di presentare questo numero, permette-temi di condividere insieme a voi un commentosulla fine del negoziato europeo del trilogo (Com-missione, Consiglio e Parlamento Europeo) sullariforma della PAC. Un disastro. “Molte parole epochi fatti per una falsa riforma che non aiutané l’agricoltura sostenibile, né l’ambiente, nél’economia” abbiamo commentato ufficialmente.Purtroppo è tutto vero ed è un peccato che sisia persa questa grande opportunità di avere unCommissario, aperto alle questioni del biologico,un settore molto più presente e preparato delpassato per influenzare il negoziato, una rete dialleanze europee ed italiane solide e cooperanti,e l’opinione pubblica che in molti paesi - esclusal’Italia - ha fatto sentire la sua voce.Ma tutto, complice la crisi e “il serrate le fila”delle forze conservatrici dell’agro-industria, halavorato per il mantenimento dello status quocon leggere opere di restyling ed ha avuto suc-

cesso. Ci resta adesso di pretendere una buonapolitica nazionale e regionale sui PSR e tornarea fare politica per il bio, ma ne parleremo all’in-terno del dossier sui 25 anni.Questo dossier non vuole essere una celebra-zione su ciò che è stato fatto e su come era-vamo, ma vuole soprattutto evidenziare dovesiamo arrivati e cosa ci aspetta per i prossimi25 anni: nel campo delle priorità politiche ancheoltre la stessa PAC, nell’evoluzione dei principidel biologico e di conseguenza del regolamentoeuropeo, nella ricerca e nell’innovazione.Con questo numero si concludono le intervisteai presidenti di AIAB iniziate con l’intervista aAlfonso Mariano, e che abbiamo proseguito coni dialoghi con Franco Zecchinato, Vincenzo Vi-zioli e Andrea Ferrante.Vi segnaliamo, infine, il programma autunnaledei festeggiamenti per i 25 anni di AIAB cheavranno un momento culmine nella festa inpiazza in tutte le regioni con la Biodomenica,giunta ormai alla 14a edizione. Il mio cammino alla Presidenza di AIAB Federalesi conclude qui, un caro saluto a tutti voi perquesta esperienza intensa.Buon anniversario e 100 di questi anni.

editoriale

di AlessandroTriantafyllidisPresidente AIABFederale

Festeggiamo

i 25 anni di AIAB

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Da 40 anni FOMET SPA produce e commercializza fertilizzantinaturali e speciali per l’agricoltura professionale, un’attivitàsvolta con metodi che prevedono ancora oggi il ritiro controllatodi matrici organiche da letami (da stalle ed allevamenti constabulazione su lettiera). Il tutto su una superficie com-plessiva di 75.000 m2.Questa impostazione ha permesso di sviluppare la propostadei propri fertilizzanti non solo come puro e semplice apportodi unità nutrizionali, ma anche come un mezzo per incidere suaspetti fondamentali della fertilità del terreno. Negli anni ilconcetto è stato esteso all’utilizzo di matrici organiche nuove ediverse (anche di origine vegetale) ma con la medesima garanziadi sicurezza nei contenuti. Un punto fermo di FOMET spanella realizzazione di nuovi formulati è quello di apportareal terreno anche attività biologica e componenti umicheper contrastare il declino produttivo dei terreni.«Nonostante la congiuntura economica non favorevole - precisail Direttore di Stabilimento Dr. Matteo Casella - già dal 2011abbiamo pianificato investimenti per 2,5 milioni di euro perl’ampliamento del magazzino. Inoltre, da qualche mese sonoentrati in funzione due robot palletizzatori antropomorfi ad altacapacità, i primi di questo tipo in Italia all’interno di un impiantoche produce e confeziona fertilizzanti». Secondo il Responsabile Tecnico-Commerciale Dr. RobertoBonotto «il futuro della fertilizzazione in Italia è legato: alla pos-sibilità di tracciare la garanzia di sicurezza di quanto propostoal consumo; alla professionalità del servizio reso al cliente chene comporta la progressiva fidelizzazione; alla proposta diprodotti tecnici bene indirizzati alle colture. Quello dei concimiminerali è un settore ad alto rischio di forti oscillazioni deiprezzi sul mercato, mentre chi lavora materie prime organiche“pulite” ha più facilità di controllarne i costi e quindi anche iprezzi di vendita». Queste linee guida stanno dando ragione inItalia ma anche sui mercati esteri, dove l’azienda ha saputotrasmettere un messaggio di concimazione organica e organo-minerale innovativa e dinamica, incontrando il favore di numeroserealtà produttive che hanno trovato in FOMET spa un partnerflessibile e attento a soddisfare le specificità di ogni mercato. Il futuro dei prodotti di FOMET spa passa anche attraversolo studio di nuove formulazioni che possano esplicare azionidi repellenza o contenimento nei confronti della “stanchezzadel terreno”, di insetti e parassiti. FOMET spa da tempoamplia il proprio orizzonte senza però dimenticare il suocore-business: riuscire a stabilizzare la sostanza organicaa base di letami, processo “semplice” a parole ma difficilenella realtà.

FOMET SPA: 40 anni di storia nel settore dei fertilizzantispeciali

Le altre novità le illustra il Responsabile Ambiente e Qualità,l’Ing. Evelin Pranovi: «Abbiamo ampliato ed ammodernatol’Unità di Laboratorio interna la cui funzione è predisporreanalisi in continuo per il controllo qualità delle materie prime inentrata, dei semilavorati e dei prodotti finiti”. Inoltre sono statiavviati progetti di collaborazione con alcune Università ed Entiprivati di ricerca agronomica per approfondire lo studio dell’azionedei concimi organici sul sistema suolo-pianta. Siamo certificatiISO 14001 per tenere sotto controllo l’impatto ambientaledelle nostre attività e ISO 50001 per il monitoraggio e migliora-mento dell’efficienza energetica dei nostri processi produttivi».FOMET spa, sin dalla sua fondazione, è stata sensibile alleesigenze tecniche della fertilizzazione in Agricoltura Biologica.Il processo produttivo e le caratteristiche delle matrici organicheutilizzate sono sempre risultati compatibili con i regolamenti ele disposizioni del BIO. È stato pertanto naturale che la Societàdiventasse uno dei primari attori in termini di proposte per lanutrizione di colture frutticole e orticole (in serra e pieno campo),vivaistiche del verde e della floricoltura, di settori altamentespecializzati come i piccoli frutti.

Per informazioni:

Via Larga, 25 - 37050 San Pietro di Morubio (VR) ItaliaTel. (+39) 045 6969004Fax (+39) 045 6969012

[email protected]

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sommario

BioagriculturaPeriodico bimestrale edito dall’AIABAut. del Trib. di Firenze n. 3920 del 18/01/1990Sped. in Abb. Post. - 45% - Art. 2 Comma 20/BLegge 662/96 Filiale di Roma

Direzione, RedazioneBioagricultura, c/o CAE L.go Dino Frisullo snc, 00153 Romatel. +39 06 45437485 - fax +39 06 45437469E-mail [email protected], AmministrazioneAIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologicac/o CAE L.go Dino Frisullo snc, 00153 Romatel. +39. 06. 45437485 - fax +39. 06. 45437469E-mail [email protected] www.aiab.it - www.cefab.net/Bacheca.htmDirettore responsabileAnna Ciaperoni [email protected] editorialeCristina Micheloni [email protected] redazioneSabina Galandrini, Giuliana Sesto

PubblicitàCaterina Santori ([email protected])inviare la pubblicità in formato .jpg o .pdf in cmyk, 300 dpi, a: [email protected]

Hanno collaborato a questo numeroManuela Benzoni, T. Caffi, Corinna Carbone, Anna Ciaperoni, Luca Colombo, E. Cuoco, Fabio Ferraldeschi, Andrea Ferrante, Valentina Ferrante, Stefano Frisoli, Gianluca Furgieri, Sabina Galandrini, Annalisa Gallucci, M. Gatti, Marta Giannoni,Tiziano Gomiero, Cristina Grandi, Markus Kelder er e Ewald Lardshn Eider, S.E. Legler, Laura Lincesso, Susanna Lolli, Cristina Micheloni, Aldo Milea, Luciano Molteni, Livia Ortolani, Maurizio G. Paoletti, Antonio Paparo, Alba Pietromarchi V. Rossi, Giuliana Sesto, Brigida Stanziola, Giacomo Toffol, Alessandro Triantafyllidis, Paola Trionfi, Lorenzo Vinci, Michele Zannotti, Tommaso Zanetti.

FotoArchivio AIAB, Giulia Colucci, Azienda Agricola Corbari, Tiziano Gomiero, ISMEA, ISPRA, S.E. Legler, Susanna Lolli,M.P. Diago Santamaria, G. Strauss, www.castellodirivoli.org, Michele Zannotti.

4 AttualitàRistorazione collettiva sostenibile: alimenti biologici e criteri ambientali minimidi Manuela Benzoni e Paola Trionfi

6 Bio è giovane Tre storie unite per dedicarsi alla terra di Brigida Stanziola

8 Mercato BioCon la vendita diretta rapporti più equi nella filiera alimentaredi Alba Pietromarchi

10 Tecnico in Agricoltura Biologica: una nuova figura professionale di Stefano Frisoli

12 Il medico e il contadinoPesticidi e salute dei bambini di Giacomo Toffol

13 Mind the Cap: il biologico per un futuro sostenibiledi Laura Lincesso

14 La valutazione non monetaristica della biodiversitàdi Tiziano Gomiero, Tommaso Zanetti, Maurizio G. Paoletti

16 XIV° BioDomenica per una PAC sostenibiledi Laura Lincesso

17 Primo pianoSpeciale 25 anni di AIAB Giubiliamo

18 25 anni di coevoluzione con il bio di Cristina Grandi

20 I presidenti raccontano… di Sabina Galandrini

23 Dopo 25 anni uno sguardo al futuro di Alessandro Triantafyllidis

25 BioDomenica, Primavera Bio e GODO: come promuovere il buon cibo biologicodell’agricoltura di Cristina Grandi e Laura Lincesso

27 Le azioni di promozione ed i servizi ai soci di Fabio Ferraldeschi

28 Gli interlocutori di AIAB di Andrea Ferrante, Luca Colombo e E. Cuoco

29 Innovazione: ricerca, FIRAB e Agricoltura Sociale di Luca Colombo, Cristina Micheloni e Anna Ciaperoni

30 Vocabolario: le parole chiave delle AIABregionalia cura della redazione

31 La voce di AIAB di Sabina Galandrini e Giuliana Sesto

33 Agricoltura SocialeRicomincio dal BioLa semina e il raccolto, il lvoro dopo laformazionea cura di Anna Ciaperoni

36 ArteBioAna Mendieta. She got Lovedi Corinna Carbone

37 BioScaffalea cura di Sabina Galandrini e Giuliana Sesto

38 Brevi dalle AIABRegionalia cura di Giuliana Sesto

39 Sapere per fareLa difesa del vigneto biologico: l’unione fa la forza!di S. E. Legler et al.

42 Gestione del suolo e concimazione nella melicoltura biologicadi Markus Kelder er e Ewald Lardshn Eider

45 Effetti della somministrazione di RhodiolaRosea L. sul comportamento di bovini dirazza Chianina di Susanna Lolli et al.

47 Vademecumdell’impresa agricolaLavorare con la bellezza della natura a cura di Lorenzo Vinci

48 Aziende InformanoLa vetrina del Bio

Progetto graficoStudio Ruggieri Poggi www.ruggieripoggi.it

StampaTipolitografia Spedim www.spedim.it

AbbonamentiItalia: 6 numeri + gli speciali: € 25,00 Ogni numero: € 5,00Arretrati fino a esaurimento: € 5,00 + € 1,64 spese spedizionePer abbonarsi versare l’importo sul Conto Banco Posta n. 16448334(in caso di bonifico: ABI 7601 - CAB 03200) intestato a:AIAB, c/o CAE L.go Dino Frisullo snc, 00153 RomaIndicando nella causale: “Bioagricultura” e l’anno di abbonamento.Numeri mancanti per disservizi postali vengono inviati gratuitamentesino ad esaurimento.Tutti i testi sono soggetti a copyright: la loro pubblicazione e diffusionenon puó avvenire senza specifica autorizzazione.Manoscritti e illustrazioni inviate non saranno restituiti.

dal campo alla tavola, salute e gusto140-141 luglio/ottobre 2013

edizioni AIAB

25 anni di AIAB:l’orizzonte del Bio. E guardiamo oltre…

Tecnico in Agricoltura Biologica: una necessaria

figura professionale

Ristorazione collettivasostenibile: alimenti bio

e criteri ambientali minimi

Con la vendita diretta rapporti più equi

nella filiera alimentare

BioagriculturaAnno XXII n. 140-141

Editore AIABc/o CAE L.go Dino Frisullo snc

00153 RomaPoste Italiane SpA

Spedizione in Abbonamento Postale

D. L. 353/2003(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1 comma 1DCB-RomaTassa riscossa

Prezzo di copertina € 5,00

La difesa del vigneto biologico:

l’unione fa la forza!

Gestione del suolo e concimazione

nella melicultura bio

dal campo alla tavola, salute e gusto140-141luglio/ottobre 2013

Stampata su carta ecologicaSappi-TauroPEFC - FSC

Questo numero è stato chiuso in redazione il 1 luglio 2013

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attualità

Ristorazione collettiva sostenibile: alimenti

biologici e criteri ambientali minimi

La ristorazione collettiva per il ruolo e le potenzialitàche le sono riconosciuti, sia dal punto di vistanutrizionale/educativo che di sensibilizzazione neiconfronti delle tematiche ambientali, rientra a buondiritto tra quelle categorie merceologicheindividuate dal Piano d’Azione Nazionale che hadefinito per ciascuna di esse un set di criteriambientali “minimi” da rispettare. Il Piano hal’obiettivo di massimizzare la diffusione del GreenPublic Procurement, “Acquisti Verdi pressoPubbliche Amministrazioni” in modo da farnesviluppare in pieno la portata in termini dimiglioramento ambientale, economico edindustriale

Negli ultimi decenni numerose emergenzealimentari hanno fatto crescere l’attenzionenei confronti della qualità e della sicurezzaalimentare al punto che l’Unione Europeaha inserito la ristorazione collettiva all’in-terno del “Libro Verde sulla politica inte-grata dei prodotti”. Tale riforma promuovela somministrazione di cibi sani e di buonaqualità che si traduce anche nel maggioreutilizzo di prodotti d’origine controllati,certificati e, dove possibile, biologici.Questa necessità è maggiore se la risto-razione collettiva è gestita da enti pubblici,fortemente incoraggiati dalla ComunitàEuropea ad acquistare prodotti e servizi“verdi”, a minore impatto ambientale conriferimento al GPP (Green Public Procu-rement, “Acquisti Pubblici Verdi”).È importante evidenziare che il GreenPublic Procurement è considerato dallepolitiche europee stimolo per l’innovazionetecnologica e la competitività del sistemaproduttivo. Anche In Italia, il Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorioe del Mare, accogliendo l’indicazionecontenuta nella Comunicazione della

di Manuela Benzoni e Paola Trionfi

Commissione europea “Politica integratadei prodotti, sviluppare il concetto diciclo di vita ambientale” (2003/302 CE),ha elaborato il “Piano d’Azione per lasostenibilità ambientale dei consumi dellapubblica amministrazione in Italia”. IlPiano ha l’obiettivo di massimizzare ladiffusione del GPP presso gli enti pubbliciin modo da farne sviluppare in pieno lepotenzialità in termini di miglioramentoambientale, economico ed industriale.Il Piano d’Azione Nazionale individuadelle categorie merceologiche e perciascuna sono definiti un set di criteriambientali “minimi” da rispettare.La ristorazione collettiva, intesa comeservizio mensa e fornitura alimenti rientraa buon diritto fra queste categorie. Attraverso gare d’appalto, la PubblicaAmministrazione può promuovere e farapplicare i CAM (Criteri Ambientali Mi-nimi) insesrendoli nel capitolato dellegare d’appalto per il sevizio di gestionedella ristorazione collettiva al quale leditte, vincitrici dell’appalto devono ri-spondere alle ditte fornitrici del servizio

di ristorazione, che devono risponderealle richieste del capitolato.In Gazzetta Ufficiale n. 220 del 21 set-tembre 2011 sono stati pubblicati, conDM del 25/07/2011, i Criteri Minimi Am-bientali (CAM) relativi al “Servizio di ri-storazione collettiva” e per la fornituradi “derrate alimentari”, che definisconole seguenti fasi: a) produzione e distribuzione degli ali-

menti e delle bevandeb) preparazione dei pasti c) confezionamento dei pasti d) somministrazione dei pasti e) gestione dei rifiuti da preparazione

dei pasti e post consumo f) gestione dei locali, compreso servizi

di pulizia, abbattimento dei rumori,approvvigionamento energetico.

I criteri si suddividono in ambientali “dibase o minimi” e “premianti”. Un appalto è “verde” se integra tutti icriteri “di base”. Le stazioni appaltantisono comunque invitate ad utilizzare an-che quelli “premianti” quando si aggiudicala gara d’appalto all’offerta economica-

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mente più vantaggiosa. Tale sistemaconsente di qualificare ulteriormente l’of-ferta attribuendo un punteggio tecnicoa prestazioni ambientali e, ove possibile,sociali più elevate, tipiche di prodottimeno diffusi e talvolta più costosi, senzacompromettere l’esito della gara. La situazione di alcune realtà del territorioveneziano, che gestiscono o appaltanoa ditte terze il servizio di ristorazione, èstato analizzato nel corso di uno studio,finalizzato alla redazione di una tesi dispecializzazione, volto a verificare segli enti preposti abbiano messo in esserealmeno in parte alcune delle potenzialitàche il GPP offre per la salvaguardia delbenessere sociale e ambientale.La scelta delle aziende è stata effettuatain modo da osservare realtà differenti incui opera la ristorazione collettiva: mensascolastica, mensa universitaria, mensaospedaliera, mensa di una casa di riposo,mensa di due società municipalizzate.L’analisi dei capitolati d’appalto è stataeseguita utilizzando una tabella checonsiderava sia i criteri ambientali minimiche quelli premianti, attribuendo a cia-scuno un punteggio diversificato. I ca-pitolati sono stati analizzati considerandol’aspetto nutrizionale/qualitativo dellematerie prime richieste (prodotti biologici,locali, di stagione ecc.) e valutandol’aspetto ambientale (raccolta differen-ziata, utilizzo di detersivi biodegradabili,utilizzo di bicchieri e stoviglie riutilizzabiliecc.) delle differenti fasi produttive.Il capitolato proposto da AMES (AziendaMultiservizi Economici e Sociali) per lagestione delle mense scolastiche rap-presenta il fiore all’occhiello del Comunedi Venezia seguito dal capitolato propostodall’ESU (Azienda per i Diritti allo StudioUniversitario). Nel rispetto delle leggi na-zionali e regionali e delle tipologie di sog-

getti cui è rivolto il servizio di ristorazione,in entrambi i capitolati è richiesto in ma-niera specifica l’origine biologica, la pro-duzione locale e stagionale per la maggiorparte degli alimenti. Non mancano riferi-menti all’aspetto ambientale come l’in-centivo alla raccolta differenziata.Non si può dire altrettanto dei capitolatidegli ospedali e delle case di riposo.Infatti, a parte accenni al fatto che “i pro-dotti devono essere preferibilmente freschie di qualità” e “devono essere utilizzatimenù con prodotti stagionali”, non è ri-portato alcun criterio inerente la tipologiadi produzione, ma vi è solo una richiestadi preferenza per i prodotti locali.Per quanto riguarda, infine, le due societàmunicipalizzate, ACTV (azienda che sioccupa di trasporti pubblici) e Veritas(azienda predisposta a servizi idrici in-tegrati e di igiene urbana), nel capitolatodella prima non viene riservato alcunpunteggio per la qualità dei prodotti,mentre viene attribuito un solo punto inpiù all’utilizzo di prodotti a “km 0”; nellaseconda, non esiste un capitolato d’ap-palto in quanto la gestione della mensaè affidata ad un’unica azienda diretta-mente tramite convenzione. Date le potenzialità della ristorazionecollettiva dal punto di vista nutrizionale,educativo e di sensibilizzazione nei con-fronti delle tematiche ambientali e allaluce di quanto evidenziato, appare chiaral’opportunità che la gestione dei servizidi ristorazione e la programmazione deiconsumi siano collegati allo sviluppodel territorio e all’economia locale.In ultimo è auspicabile che gli enti pub-blici si impegnino in modo più deciso esiano in prima linea per un miglioramentodel servizio di ristorazione ai fini dellatutela del consumatore, dell’ambientee dell’economia locale.

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I numeri:(Dati FIPE 2010)

2,5 miliardi i pasti erogati ogni

anno in mensa: scuola, ospedali, ca-serme militari, senza contare i ticketristorante e le mense aziendali;13.000 le imprese che lavorano

nella ristorazione collettiva;

valore del mercato nel 2008: 6,3 miliardi di euro di cui 2,7 in

gestione diretta e 3,6 in appalto.

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numero 140-141 luglio/ottobre 2013 6

attualità

Tre storie unite per dedicarsi alla terra

Appena fuori dal caos milanese,c’è una realtà aziendale che sista silenziosamente rinnovando:è la Società Agricola Corbari di Luigi, Silvio e Daniele. Sonotrentenni e da pochi mesigestiscono cinque ettari di terreni coltivati con metodobiologico. A volerli alla guidadella struttura, è stato AntonioCorbari, proprietariodell’azienda dal 1978 che oggi si occupa del vivaio e sostiene,quotidianamente, i tre ragazzisenza fargli mancare preziosiconsigli

L’azienda agricola Corbari ha una lungastoria alle spalle che inizia nel 1978,quando Antonio si trasferisce nel mila-nese, a Cernusco sul Naviglio e, in-sieme ai fratelli, acquista dei terreni peravviare un’attività imprenditoriale carat-terizzata da una netta impronta “biolo-gica”, che le viene riconosciuta,ufficialmente, soltanto nel 1987. Tren-t’anni di lavoro che, alla fine del 2012,chiedono nuova vita, generando così inAntonio Corbari l’idea di “passare il te-stimone” a tre giovani trentenni chehanno un forte desiderio di cambia-mento. Tre vite che non si erano mai in-crociate prima, tre storie unite dallavoglia di dedicarsi alla cura della terra edella propria esistenza. Tre ragazzi chehanno fatto della loro nuova attività unpiccolo tassello della società in cui vor-rebbero crescere. Luigi, Silvio e Daniele

di Brigida StanziolaAiab Umbria

vengono da esperienze differenti che,con coraggio, hanno voluto rimettere indiscussione, costituendo la SocietàAgricola Corbari: Luigi ha trentadueanni, aveva un’azienda biologica in pro-vincia di Bergamo. Pionieri del metodobio, i suoi familiari erano stati tra i primiad ottenere la certificazione per la loroattività: anni di lavoro che gli hanno per-messo di maturare le competenze cheora reinveste in questo nuovo impegno.Anche Silvio, trentun’anni, ha maturatoesperienza nell’agricoltura biologica inIrlanda, ma ha deciso di tornare in Italiacogliendo al volo questa nuova oppor-tunità. Daniele, invece, ha conosciutoCorbari Bio dopo aver perso il lavoro inlibreria: si è rimesso in gioco in un am-bito lavorativo completamente nuovoper lui, anche se era già sensibile aitemi del bio in quanto attivo nel mondo

dei GAS e del consumo critico. Il meritodi Antonio è stato quello di assemblarecompetenze e personalità differenti, fa-cendone un organico adeguato a rece-pire i suoi insegnamenti e ad ereditarela storia della sua attività. A 65 anni, conun passato di partecipazione assolutaallo sviluppo del bio regionale (dal 2000al 2005 è stato anche presidente diAIAB Lombardia), di totale coinvolgi-mento nella gestione della sua aziendae stanco delle tante incombenze ammi-nistrative, oggi affianca i “suoi” ragazziconcentrandosi sulla parte vivaistica.Questo lavoro è prevalentemente indi-rizzato alle aziende biologiche del terri-torio lombardo: la produzione dipiantine bio risponde ad almeno 30/40aziende che si appoggiano in modo co-stante a Corbari, rapportandosi conl’azienda anche per la programmazione

bio è giovane

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e, successivamente, la vendita dei pro-dotti. Molte di più sono, poi, le aziende,anche piccole, che attingono in modosporadico al vivaio. I terreni dell’aziendaagricola si trovano in una delle ormai ra-rissime zone rurali dell’hinterland mila-nese: cinque ettari di territorio coltivatia frutta e verdure. Si tratta di una realtàmedio-piccola dedita alla produzione diortaggi e piantine da orto. La frutta e laverdura sono indirizzate quasi esclusi-vamente alla vendita al dettaglio, men-tre le piante da orto sono diretteprevalentemente ad aziende biologiche.L’azienda agraria rifornisce circa venti-cinque Gruppi di Acquisto e quasi al-trettanti negozi, alimentari e ristoranti.Da parte loro la richiesta di nuove pro-duzioni è costante: negli ultimi anni, adesempio c’è stato il “boom” delle erbespontanee che, sicuramente, in futuroverranno coltivate anche pressol’azienda agricola Corbari. Le famiglieche acquistano settimanalmente tra-mite i GAS sono circa quattrocento esono distribuite tra il centro città e lazona nord come Monza e la BassaBrianza. Una fetta della produzione –negli ultimi anni, soltanto basilico, zuc-chine e cetrioli – viene venduta ancheall’ingrosso del biologico. I clienti rice-vono ogni settimana il listino aggiornatocon i prodotti disponibili, poi le conse-gne vengono fatte a domicilio oppuredirettamente in azienda. La collabora-zione tra realtà simili è fondamentale inun panorama destinato ad ampliarsi; lacapillarità è uno degli obiettivi di miglio-ramento che la “nuova” Corbari Biovuole perseguire: «Forse parlare di pro-grammazione delle colture è ancoracomplicato – spiega Daniele – ma riu-scire a creare una rete di piccoleaziende, in grado di renderci indipen-

denti dai grossisti, nel momento in cuisi vuole diversificare la gamma di pro-dotti offerti, diventa una priorità soprat-tutto per la promozione della filieracorta: saremmo anche più competitivivisto che sui prezzi non graverebberoquelli del trasporto».Chiediamo a Daniele quali sono le sueprime impressioni in merito a questanuova esperienza, fatta di lavoro neicampi e di rapporti con la gente: «Il fattodi aver ereditato un’attività già avviata ciha dato il privilegio di poterci fare forzain un mercato già consolidato. Al tempostesso, però, ha significato entrare inmeccanismi – di produzione e di mer-cato – già ottimamente rodati e, quindi,difficilmente perfezionabili. Abbiamo no-tato, però, che la maggior parte deiclienti e delle società con cui lavoriamo,considerano molto positivamente il su-bentro nell’attività di una compaginecosì giovane, forse anche perché giàesperta nel settore e, comunque, an-cora fortemente tutelata dalla presenzadi Antonio come prezioso consigliere.L’aspetto più positivo della nostra av-ventura è forse quello di proporsi ancheagli occhi dei clienti come immaginesimbolica di una parte dell’Italia gio-vane, sicuramente più fortunata di altre,capace però di accompagnare l’oppor-tunità che gli si è data con una forte eseria vocazione alla professione, all’at-tenzione delle tradizioni, al rispetto e allasolidarietà in ambito lavorativo. Milanosta conoscendo negli ultimi anni un for-tissimo interessamento per il mondo delbiologico in generale, e per quello del-l’alimentazione biologica in particolare.È la città delle mode e, in questo mo-mento, una delle più diffuse è quella cherichiama, all’interno di un contesto ur-bano sempre più soffocante, uno stile di

vita più sobrio ed eco-sostenibile. Den-tro a questo filone, l’ambito alimentaregioca un ruolo di primissimo piano,spinto anche dai primi messaggi che ri-calcano i temi centrali di Expo 2015 suldiritto all’alimentazione sana, sicura esufficiente per tutti». Anche Daniele,Silvio e Luigi nel loro piccolo stannocontribuendo alla diffusione di questiimportanti messaggi in maniera seriae sempre con una bussola orientataverso un obiettivo preciso, economica-mente sostenibile e professionalmenteraggiungibile. Da Antonio hanno eredi-tato la vocazione ad una certa etica dilavoro, diventando loro stessi custodi diun’attenzione all’ambiente, ai prodotti ealle relazioni con chi produce e chi con-suma, che fa del loro lavoro un validoesempio vita eco-sostenibile. Al di là diqualsiasi moda.

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attualità

Con la vendita diretta rapporti più equi

nella filiera alimentare

Se i dati Ismea Gfk-Eurisko indicano, anche per il 1° trimestre 2013, un calo della spesa del 2,3% su baseannua sugli acquisti domestici dei prodotti alimentari,non è così per le vendite di prodotti bio che, invece, dadiversi anni, crescono. Ciò significa che la crisi puòessere anche un’occasione di cambiamento e chi è ingrado di cogliere tale opportunità, non potrà chebeneficiarne. Il bio sembra recepire questa nuovatendenza, anche con un sistema di distribuzione chevede in essere rapporti più equi nella filiera alimentareper una nuova relazione fra produttori e acquirenti

Il mercato nei primi mesidel 2013Nei primi quattro mesi del 2013 i prezzialla produzione (il valore spettante agliagricoltori), sulla base dei dati Ismea,sono aumentati rispetto allo stesso periododell’anno precedente, a fronte soprattuttodi incrementi registrati per prodotti orto-

di Alba Pietromarchianalista FIRAB

frutticoli e oli di oliva (figura 1). Per quantoriguarda gli ortaggi, le prolungate pioggee l’abbassamento delle temperature hannoritardato trapianti e semine; di conse-guenza, le scarse produzioni e un buonandamento della domanda, soprattuttoestera, hanno prodotto un aumento deiprezzi all’origine. Una dinamicità delle

contrattazioni che ha beneficiato di uncrescente interesse da parte del mercato,nel caso di cipolle e carote, o di unascarsa disponibilità di prodotto, per i po-modori. Unica eccezione, i carciofi quotatisulla piazza di Caltanissetta: in questocaso gli agricoltori bio hanno dovuto tenerconto dell’aumento dell’offerta dei carciofi

mercato bio

Figura 2 - Tendenze dei prezzi all’origine

per prodotti bio e convenzionali(var.% apr. 2013/apr. 2012, dati Ismea)

*prodotto sfuso, media per il biologico delle piazze diToscana, Umbria, Sabina, Foggia, Andria, Brindisi,Taranto, Bisceglie, Militello; per il prodotto convenzionale,media nazionale.

Pomodori ciliegini bio

Finocchi bio

Cipolle bio

Carote bio

Olio d’oliva bio

Kiwi bio

Limoni bio

48,4

42,9

39,3

33,7

27,6

23,7

12,4 Marca leader Kamut

Prezzo €/conf. 500 gr.

Marca leader

Marca follower 1

febbraio 2013

marzo 2013

aprile 2013

Marca follower 2

Marca follower 3

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

3,50

Figura 1 - I maggiori aumenti dei prezzi

medi alla produzione(var.% apr. 2013/apr. 2012, dati Ismea)

Figura 3 - Prezzi al consumo di pasta bio

di varie marche e tipologie(€/conf. da 500 gr., da feb. ad apr. 2013, dati Ismea)

Fonte: Elaborazione Firab su dati ISMEA

Var. % prezzi all’origine

biologici convenzionali

Kiwi 23,7 21,8

Arance 24,6 18,8

Limoni 12,4 14,1

Carote 33,7 60,7

Cipolle 39,3 70,1

Finocchi 42,9 49,6

Patate 8,2 41,6

Pomodori ciliegini 48,4 36,8

Frumento duro 9,1 4,6

Frumento tenero 21,9 11,4

Uova 10,7 -6,4

Olio d’oliva* 27,6 35,8

Fonte: ISMEA

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e del fatto che la loro produzione è so-stanzialmente indirizzata all’industria ditrasformazione, riducendo il prezzo al-l’origine. Per la frutta, il rialzo dei prezzidei kiwi è dipeso da un calo delle quantitàprodotte e da un discreto andamentodella domanda sia interna (Grande Di-stribuzione GDO, mense e dettaglio spe-cializzato) sia estera, principalmente daimercati tedeschi, austriaci e scandinavi. Per gli agricoltori bio è un segnale po-sitivo la buona dinamica dei prezzi al-l’origine, a fronte di un costante ina-sprimento dei costi degli input produttivie di una produzione compromessa perle avverse condizioni atmosferiche deimesi primaverili.Emerge nel confronto tra l’andamentodei prezzi all’origine di prodotti “bio” equelli “non bio”, riportati in www.ismea-servizi.it che, ad aprile 2013 rispetto allostesso periodo dell’anno precedente,quelli biologici sembrano essere cresciutidi meno rispetto a quelli dei prodotti ali-mentari convenzionali, per gli orticoli eper gli oli di oliva; diversamente è acca-duto l’opposto per frutta, uova, frumentoduro e tenero (figura 2). Anche nella fase al consumo, per i prin-cipali prodotti venduti presso le più grandicatene della GDO si rileva una crescitadei prezzi rispetto allo scorso anno, maa livelli più contenuti rispetto a ciò che siè registrato all’origine. Ad esempio, unabottiglia da 0,75 litri di olio extravergined’oliva bio, sui banchi della GDO, è stataquotata a 8,02 euro nel mese di aprile2013, con un lieve rialzo dell’1,3% rispettoallo stesso mese dello scorso anno.Per prodotti di base come pasta, si è

osservato che il prezzo più alto appar-tiene, come era da attendersi, ad unamarca leader, ovvero con la quota dimercato più elevata (figura 3); si registra,inoltre, per le altre marche, un allinea-mento dei prezzi verso il basso, dovutoalle politiche commerciali della GDO. Inogni caso, nei tre mesi del 2013, si regi-strano dei lievi aumenti per il prezzodella pasta bio di vari formati. Siamo un popolo del Mediterraneo e lanostra dieta è conosciuta nel mondoanche per la ricchezza di prodotti orto-frutticoli nei nostri piatti: la crescentediffusione della vendita diretta aziendale,dei mercatini bio, dei gruppi d’acquistosono espressione dei bisogni di consu-matori più consapevoli, che amano man-giare in modo genuino, sano e naturale,scegliendo prodotti biologici ad un prezzo

onesto. Prodotti di qualità e freschi, ot-tenuti nel rispetto sia dell’ambiente siadelle persone con cui entrare in relazionediretta; ad oggi, sembra essere la stradada percorrere nella direzione del prezzopiù equo, soprattutto per la mancanzadi intermediazione che garantisce unmiglior rapporto qualità/prezzo. Inoltre, la vendita diretta consiste in unmaggiore scambio di informazioni traagricoltore e consumatore: ciò ha signi-ficato, ad esempio, che, laddove il mal-tempo ha influito negativamente sui rac-colti o si è subito un aumento dei costiproduttivi, fattori che hanno spinto adun rialzo i prezzi all’origine, l’agricoltoreha potuto far lievitare il prezzo di venditadiretta, proprio a fronte di un coinvolgi-mento del consumatore e di un rapportofiduciario con questi (figura 4).

Figura 4 - Alcuni aumenti/flessioni

dei prezzi in vendita diretta(var.% apr. 2013/apr. 2012, dati Ismea)

Prezzi medi mensili

euro/kg Var. %

apr’13/apr’12

Pomodori bioSicilia 2,50 56,3Kiwi bioEmilia Romagna 1,95 62,5Limoni bioCampania 1,20 26,3Riso bianco Volano (Arborio) bioLombardia 3,33 29,6Pecorino Romano DopLazio 10,00 -25,9Braciole di maiale bioLombardia 11,87 43,5Uova bioLombardia, cadauno 0,29 -9,4

Il prezzo giusto

Sicuramente molti italiani si sono avvicinati al biologico per stare meglio, molti altri perchéattenti alle produzioni sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che sociale, molti per ilvalore del fattore relazionale e consapevole del consumo. Secondo i dati dell’OsservatorioSana, il 53,2% delle famiglie ha comprato almeno un prodotto bio nei mesi dello scorso anno,il 64% nei nuclei con figli sotto i 12 anni, il 71% li sceglie perché li considera più sicuri, mentreil 64,9% più buoni; molti altri consumatori riconoscono nel bio un metodo di agricoltura sanaed ecologica.Ma cosa acquistano gli italiani? Soprattutto frutta e verdura, latte, biscotti, pasta. Quasi lametà delle vendite avviene attraverso la grande distribuzione, cresciuta anche nel 2012, se-condo i dati Ismea, soprattutto nei discount, dove il bio low cost è aumentato del 25,5%, mastanno prendendo sempre più piede i canali di vendita alternativi, denotando come le sceltedei consumatori, in un periodo di crisi, siano sempre più indirizzate verso canali di acquistoche presentano un più equo processo di determinazione dei prezzi dei prodotti che vengonoacquistati. È infatti il fattore prezzo ancora il limite all’espansione dei prodotti biologici.Ma è necessario anche che i cittadini-consumatori siano informati in modo trasparente in me-rito al processo di formazione dei prezzi dei prodotti agricoli, perché il consumo consapevolecomprende anche questo aspetto oltre a quello importantissimo della conoscenza delle qualitàe dell’origine degli alimenti. Questo è stato lo spirito con il quale – in ogni numero di BioAgri-coltura – tentiamo di dare un valore reale a ciò che mangiamo, per accelerare il cambiamentoculturale in atto rispetto al nostro rapporto con l’alimentazione. Il prezzo è giusto se è frutto di un processo di produzione che, riducendo l’impatto ambien-tale e rispettando le norme sui diritti dei lavoratori (aspetto di non poco conto, consideratala notevole presenza di lavoratori extra-comunitari in agricoltura), garantisca un redditoequo per l’agricoltore.Il prezzo giusto ed equo è quello ottenuto da un processo di produzione nel quale i costi ed iricavi sono equamente ripartiti tra tutti i soggetti della filiera e nel quale si rispettano tutte lenorme vigenti in materia di tutela ambientale, del lavoro e non gravi sulla collettività il costoimplicito a modelli di produzione non più sostenibili.

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attualità

Tecnico in Agricoltura Biologica:

una nuova figura professionale

Il corso post diploma di Tecnico in Agricoltura Biologica rappresenta un deciso passo in avanti nell’offertaformativa nel mondo del biologico,partendo dall’idea di azienda agricolabiologica come realtà “aperta”,profondamente connessa con l’ambientee con il territorio di riferimento. Una nuova figura professionale che siaffaccia al mondo del lavoro, forte di unapreparazione altamente qualificata

Lo scorso giugno, con la prova scrittae con il colloquio con il Presidente diCommissione si è concluso il primocorso post diploma di Tecnico in Agri-coltura Biologica (TAB) organizzato daAIAB Lombardia e da Fondazione Mi-noprio. Alice, Giacomo, Milos, Michele,Marco, Cristiano, Nicola, Simone, Mauroe Daniele hanno così terminato un per-corso impegnativo strutturato su sei-cento ore di lezione. Il corso di Tecnicoin Agricoltura Biologica rappresenta undeciso passo in avanti nell’offerta for-mativa nel mondo del biologico. Conquesto corso si è aperta, di fatto, unanuova figura professionale certificatanella Regione Lombardia in un panoramadi una complessiva assenza di forma-zione specifica. Progettare ed organiz-zare un corso di questo livello ha rap-presentato una sfida importante per glienti che hanno scommesso su questopercorso. AIAB Lombardia – il know-how, per la selezione dei docenti, per illegame fortissimo con le realtà produttivee con il mondo del biologico – e Fon-

di Stefano Frisoli Aiab Lombardia

dazione Minoprio – come ente di for-mazione accreditato e per la professio-nalità nel settore formativo che la ponecome struttura di punta nel sistemascolastico lombardo per i corsi profes-sionali - hanno costruito un’alleanzaimportante e strategica. Il corso è stato strutturato su quattromoduli: fornire consulenza tecnica sulprocesso produttivo biologico, gestionetecnica delle produzioni vegetali in azien-da biologica, gestione tecnica delle pro-duzioni animali in azienda biologica,gestione economica-amministrativa ecommerciale di un’azienda agricola Bioe la certificazione.Alla conclusione dei moduli i ragazzihanno iniziato un tirocinio di 240 orenelle aziende di AIAB Lombardia, inse-rendosi in realtà produttive e organizzate,per concludere poi con la sessione diesami.La scelta di fondo, che ha caratterizzatotutta la proposta, è stata quella di legarein modo stringente la parte teorica conil mondo delle aziende agricole biologiche,

con i tecnici che le accompagnano econ le diverse filiere di commercializza-zione dei prodotti. Questa opzione harappresentato un plus valore evidenteche ha contrassegnato in modo qualita-tivamente deciso il corso. Poter respirarel’aria delle vere difficoltà del mondo dellaproduzione, presentate direttamente dachi le vive e comprendere quali dinamicheportano un’azienda agricola a deciderequale filiera commerciale sia più oppor-tuna per i propri prodotti, attraverso ilconfronto diretto con realtà economicheche operano sul mercato, ha consentitodi concretizzare le molteplici informazionidelle varie materie. Un corso che hacentrato l’idea di azienda agricola biolo-gica come realtà “aperta”, connessaprofondamente con l’ambiente e con ilterritorio di riferimento. La scelta, quindi,è stata quella di intraprendere un cam-mino di conoscenza della materia attra-verso uno sguardo olistico. Le ore di le-zione in classe sono state alternate convisite sul campo nelle aziende agricolebiologiche del circuito di AIAB Lombardia.

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Un ruolo decisivo è stato svolto dai do-centi. Tutti sono stati selezionati sullabase delle loro qualità professionali spe-cifiche. Nessuno di loro è un docente diprofessione, ma provengono tutti dalmondo della produzione. Produttori etecnici di altissimo livello che, con laloro esperienza “sul campo”, hanno aiu-tato i corsisti a ragionare in termini diconcretezza. Anche le materie del moduloamministrativo sono state presentate inmodo tecnico, sempre con l’idea di uncollegamento vero con le problematicherelative all’ambito aziendale: dalla gestionedei libri contabili alla difficile tematicadel reperimento dei fondi. Il mercato haavuto un ruolo importante. Sono statesottolineate i diversi approcci al mercatospecifico dei prodotti biologici e le nuoveforme di vendita dei prodotti: dall’ag-gregazione delle aziende agricole in piat-taforme innovative al rapporto semprepiù stretto con la differenziata aggrega-zione dei GAS o con i nascenti Distrettidi Economia Solidale. L’idea di multi-funzionalità, con le sue mille espressioni,ha rappresentato un momento importantedella proposta formativa. Sono stati pre-sentati i diversi ambiti: dall’agriturismo(nelle sue molte espressioni), alle fattoriedidattiche e all’agricoltura sociale.Un’azienda aperta al suo territorio di ri-ferimento perché profondamente inseritanel tessuto socio-ambientale. Dunque,un’agricoltura che si pone in un contestodi agro-ecosistema, ossia attenta allabiodiversità come fattore imprescindibiledel processo produttivo e, proprio perquesto, in dialogo con la realtà socialedel territorio. E un’azienda espressionedella comunità rurale che segna un nuovomodello produttivo che, al contempo,diviene anche modello di coesione socialee di welfare partecipato.

Nel primo modulo, ampio spazio è statodato alla normativa del biologico. In unprocesso di conversione aziendale il ruolodel tecnico accompagna l’impresa nelmomento più delicato: il passaggio daconvenzionale a biologico. Non si trattasolo di conoscere la normativa per poterintraprendere il cammino più consono,ma occorre poter interpretare al megliola normativa stessa, alla luce delle esi-genze specifiche e della nuova configu-razione aziendale. La normativa vissutanon solo in termini vincolanti o pensataper impedire di potersi muovere, macome volano per imprimere una svoltanella direzione dell’eticità della scelta chel’agricoltura biologica presuppone. Cuore del corso, i moduli relativi allaproduzione vegetale e zootecnica. In-contrare un modo diverso di fare l’agri-coltore e l’allevatore. Capire e “leggere”il contesto in cui si muove l’azienda.Avere il giusto approccio agronomicoalle diverse problematiche colturali e fi-tosanitarie, la scelta varietale, le sementi,le razze, il benessere animale. Tutto ciòveicolato da professionisti che, da anni,sperimentano quotidianamente le solu-zioni possibili.La ricchezza complessiva della propostaformativa credo rappresenti, oggi, unmodello interessante e sicuramente re-plicabile. Credo altresì che sulla carenzadi formazione specifica a tutti i livellidel mondo del biologico ci si debba in-terrogare tutti noi. Questo è un primopasso che va nella direzione di colmarequesto gap. AIAB Lombardia, coordi-nandosi con AIAB Federale, ha iniziatoun percorso che reputiamo fondamentaleper la crescita del settore.In conclusione, ritengo siano doverosi iringraziamenti. Pensare, progettare, or-ganizzare e seguire un corso del genere

ha rappresentato una scommessa chealla fine del percorso possiamo ritenerevinta. Decisivo è stato il ruolo di DanielaPonzini che ha seguito fin dall’idea inizialetutto l’iter del corso. Credo doverosoringraziare anche la Fondazione Minoprionella persona di Giovanni Rossoni che,da subito, ha creduto nella realizzazionedi questo progetto e ha contribuito allasua riuscita finale.Oggi abbiamo dieci nuovi tecnici inagricoltura biologica che si stanno af-facciando al mondo del lavoro carichidi speranze, sperimentando le difficoltàdi costruirsi una professionalità, ma fortianche di una preparazione importante.Il nostro sguardo, dunque, si sposta giàalla nuova edizione del corso che dovrebbepartire ad ottobre 2013. Sicuri di un ac-creditamento regionale già consolidato econ l’esperienza preziosa di questo primoanno di lavoro dal quale abbiamo ricevutoanche spunti interessanti per migliorarecostantemente l’offerta. Per chi fosse in-teressato al nuovo corso, il riferimento èil seguente: [email protected].

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attualità

Pesticidi e salute dei bambini

I pesticidi si ritrovano in un’altapercentuale delle acque sia superficiali che profonde delnostro territorio. Costituiscono,pertanto, un importantecontaminante della nostraalimentazione. Data l’assodatarelazione tra l’esposizione a queste sostanze e l’insorgenzadi tumori e patologie del sistemanervoso, è quanto maiindispensabile eliminare questacontaminazione, passandodefinitivamente all’agricolturabiologica

Nel 2010 sono state vendute in Italia143.907 tonnellate di prodotti fitosanitari.Diverse delle sostanze utilizzate sononocive per la salute, in modo particolareper i bambini, che sono esposti sia pervia inalatoria e transcutanea, sia so-prattutto tramite l’assunzione costantedi piccole dosi con il cibo e l’acqua.I pesticidi, infatti, persistono molto alungo nell’ambiente e si diffondono invario modo nel suolo e nelle acque. Daqui entrano nella catena alimentare, siaccumulano nei tessuti e nel sangue evengono addirittura trasmessi alle ge-nerazioni successive durante la gravi-danza e l’allattamento. Il recente Rapporto nazionale dei pesticidinelle acque pubblicato dall’ISPRA riportai risultati delle analisi effettuate nel bien-nio 2009-2010 e dimostra il livello di in-quinamento delle acque del territorioitaliano (Figura 1).I prelievi sono stati effettuati in 3.621

di Giacomo Toffol ISDE e Associazione Culturale Pediatri

punti di campionamento con la ricercadi 355 sostanze. Nelle acque superficialisono stati trovati residui di pesticidi nel55,1% dei siti, con concentrazioni su-periori ai limiti di potabilità delle acquenel 34,4% dei casi. Nelle acque sotter-ranee sono risultati contaminati il 28,2%dei punti, nel 12,3% dei casi con con-centrazioni superiori ai limiti. Sono statetrovate complessivamente 166 sostanze,in prevalenza erbicidi e relativi metaboliti,presenti in genere in miscele. Risalgono agli anni ‘80 le prime segna-lazioni sul rischio per la salute umanadei pesticidi e, da allora, gli studi sisono concentrati prevalentemente suglieffetti a carico del sistema nervoso cen-trale, degli organi endocrini e sul rischiodi neoplasie. Le conclusioni a cui una lunga serie distudi sono arrivati fanno ritenere moltoprobabile che l’esposizione a pesticididi donne in gravidanza e di bambini

possa favorire l’insorgenza dei tumoridell’infanzia e, in particolare, che il pe-riodo prenatale e i primi due o tre annidi vita possano rappresentare la fase dimaggiore vulnerabilità. La stessa Ac-cademia Americana di Pediatria, unadelle società scientifiche pediatriche piùautorevoli al mondo, ha affermato re-centemente l’evidenza di un’associa-zione tra l’esposizione ai pesticidi neiprimi anni di vita e l’insorgenza di tumoripediatrici, la diminuzione della funzionicognitive e i problemi comportamentalidei bambini e come sia fondamentaletenerli, soprattutto i più piccoli, lontanidall’esposizione a queste sostanze.Questi risultati devono farci riflettere:l’unico modo per tutelare la nostrasalute, tenendo conto che la fonte diesposizione maggiore è rappresentatadall’ingestione di sostanze alimentaricontaminate, sarà il passaggio massivoalla coltivazione biologica.

il medico e il contadino

Figura 1 - ISPRA, Rapporto nazionale pesticidi nelle acque,

dati 2009-2010, edizione 2013

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attualità

MIND THE CAP:

il biologico per un futuro sostenibile

Al via la nuova campagna di informazionesulla recente riforma della PoliticaAgricola Comune europea: un progetto,coordinato da IFOAM EU, che coinvolgedieci Stati membri e che mira anche a sensibilizzare i giovani europei sulla PACattraverso eventi e conferenze a scopoprevalentemente divulgativo. Coordinateda AIAB, le attività italiane contribuirannoalla divulgazione sulle nuove prospettivedella Politica Agricola Comune attraversovideo-interviste, brochure e posterdidattici

L’attuale struttura della PAC è costituitada due “pilastri”: il primo intende so-stenere direttamente il reddito degliagricoltori attraverso i pagamenti ad et-taro di terreno coltivato, il secondo,chiamato “sviluppo rurale”, ha l’obiettivodi indirizzare le produzioni agricole eu-ropee verso la qualità, la sostenibilità el’innovazione.Nello sviluppo rurale si trovano interes-santi misure di finanziamento per favorirel’adozione del metodo di produzionebiologica o di interventi per il migliora-mento della biodiversità e dell’ambienteagricolo. Un altro punto importante è ilsostegno agli agricoltori nelle aree svan-taggiate, dove è forte il rischio di ab-bandono delle campagne. Vista l’avan-zata età media degli agricoltori europei(i 2/3 hanno più di 55 anni) si vuole fa-vorire l’insediamento di giovani agricoltoricon aiuti consistenti.Al fine di informare agricoltori e cittadinieuropei sulla nuova riforma, la DirezioneGenerale Agricoltura della CommissioneEuropea ha finanziato il progetto “MIND

di Laura Lincesso

THE CAP – Il biologico per un futurosostenibile”. Il progetto, coordinato daIFOAM EU, coinvolge dieci Stati membrie mira ad informare sulla PAC, eviden-ziando come questa possa diventareun’opportunità in momenti di crisi eco-nomica. MIND THE CAP prevede diversistrumenti, tra cui ORCAP e PICAP. Ilprimo è uno strumento web che forniràinformazioni riguardanti la PAC e l’agri-coltura biologica a livello europeo conarticoli di esperti sul tema. Il sito prevedeanche un database interattivo con datistatistici aggiornati e relazioni nazionalisull’attuale situazione dell’agricolturabiologica in ventisette Paesi dell’UE.PICAP invece consiste in un concorsofotografico teso a sensibilizzare i giovanieuropei sull’impatto della PAC nel quo-tidiano. I ragazzi dovranno fornire unafoto che evidenzi il legame tra la PAC eil ruolo degli agricoltori, la qualità, laproduzione alimentare sostenibile e losviluppo rurale. Ci saranno, poi, eventi“city farm” per permettere ai cittadini eagli agricoltori di entrare in diretto con-

tatto e condividere le loro impressionisulla nuova riforma Quattro importanticonferenze in Irlanda, Lituania, Belgioed Italia saranno poi l’occasione perdiscutere delle opportunità dei pro-grammi di sviluppo rurale ecosostenibilinei vari Stati membri. Le attività italianecoordinate da AIAB prevedono, invece,video-interviste agli agricoltori biologicisulla vecchia e nuova riforma agricolaeuropea e altre in cui saranno presentii contributi dei contadini italiani ed eu-ropei, sottotitolati in inglese. E ancora,brochure e poster didattici illustrati perspiegare ai più giovani il ruolo dellaPAC e l’importanza di sostenere il bio-logico al suo interno. Durante la XIV° edizione della Biodo-menica, in molte piazze italiane sarannopresenti stand informativi e workshopinterattivi per illustrare la nuova riforma,mentre la conferenza conclusiva, a no-vembre, servirà per discutere l’impattodella PAC nei Piani di Sviluppo Regionaliitaliani ed avvicinare i giovani al lavoroin agricoltura biologica.

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attualità

La valutazione non monetaristica

della biodiversità

Questo articolo riassume i risultati di due incontri (conmetodologia focus group) con agricoltori biologici econvenzionali, in cui è stata discussa la percezione dellabiodiversità in termini non monetaristici. Entrambi igruppi hanno dimostrato di essere consapevoli delleproblematiche agro-ambientali che caratterizzano labiodiversità, correlati all’eccessiva intensificazionedell’agricoltura. Tra gli operatori del biologico è emersauna forte componente etico-filosofica verso laconservazione della biodiversità, ma anche gli operatoridel convenzionale, si sono dimostrati interessati aconoscere meglio ed eventualmente ad adottarepratiche agricole a basso impatto ambientalenell’ambito di programmi di supporto alla conversione

Le attività agricole giocano un ruolo fon-damentale nella conservazione della bio-diversità, dal livello delle singole specieagli habitat fino a condizionare la naturadel paesaggio stesso. È quindi necessariosviluppare un’agricoltura in grado di pro-durre beni alimentari e no food, limitandoal minimo l’impatto sulle risorse naturali,sull’ambiente e sulla biodiversità. Per farsì che tale percorso sia fruttuoso efattibile, è fondamentale il coinvolgimentodegli attori sociali tra cui, in primis, gliagricoltori. È altresì importante svilupparestrategie di gestione del territorio a scaladi paesaggio, con percorsi di informazione

di Tiziano Gomiero*, Tommaso Zanetti, Maurizio G. Paoletti Laboratorio di Agroecologia ed

Etnobiologia. Dipartimento di Biologia,

Università di Padova

(*) Presente indirizzo: Istituto di Scienza e

Tecnologia Ambientale (ICTA), Universitat

Autonoma de Barcelona, Bellaterra

(Barcellona), Spagna.

e assistenza tecnica per permettere agliagricoltori di operare in maniera più ri-spettosa dell’ambiente e del territorio. Questo articolo riassume i risultati di dueincontri con agricoltori biologici e con-venzionali tenutisi presso il Dipartimentodi Biologia dell’Università di Padova, tradicembre 2010 e gennaio 2011, in cui siè discusso della percezione della biodi-versità in termini non monetari. Il lavororientra nell’ambito del progetto europeoIndicators for biodiversity in organic andlow-input farming systems (BIOBIO -Grant Agreement No. 227161). Si rimandaa Kelemen et al. Land Use Policy (2103)35: 318-328, per ulteriori approfondimentisui risultati di questa attività del progetto.

MetodologiaIl lavoro si è svolto mediante due focusgroup (FG) composti da 7-8 partecipanti,uno con agricoltori biologici e uno conagricoltori convenzionali. Agli incontrihanno partecipato alcuni rappresentantidelle aziende incluse nel progetto BIO-BIO e altri agricoltori che hanno accettatoil nostro invito.

I FG hanno mirato alla valutazione dellapercezione della biodiversità nei duegruppi, attraverso la costruzione di unamappa concettuale del termine biodi-versità, e mendiate un canovaccio didomande su cui i partecipanti sonostati invitati a discutere. Col consensodei partecipanti la discussione è stataregistrata, ed i contenuti trascritti edanalizzati mediante un software dedicatoall’analisi del testo.

Risultati I risultati dell’esercizio sulle Mappe Concettuali Nel FG degli agricoltori biologici la bio-diversità è stata associata alla vitastessa (le due parole sono state usatecome sinonimi), mediante l’idea di un“equilibrio dinamico”. Alcuni parteci-panti hanno espresso una percezionedella natura molto legata a una dimen-sione spirituale. Secondo i partecipanti,le azioni mirate alla conservazione dellabiodiversità sono correlate alla sensibi-lità e alla curiosità umana. Aumentandoqueste qualità si può accrescere la per-

Vita interiore. Sensazione di sentirsi vivi.Sensazioni, emozioni.Biodiversità come inizio e fine.

Humus

Movimento Equilibrio Utilità per la vita

Sensibilità, curiositàaumento della percezione umana

Cura e rispettoconservazione dell’ambiente

Gusto

Complessità, armonia,serenità, bellezza

Vita selvaticaanimali e piante

Ricchezza, diversità

ElementiTerra-suolo, acqua, aria, fuoco

Valorizzazione

Biodiversità

VITA

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Rispetto per l’ambiente naturale e per la sua integrità, rispetto per gli esseri viventi/altre specie

Unicità

Utilità per l’uomo e l’agricoltura

Colore verde

UnicitàU

erdeCuriosità

Meraviglia, fantasia,purezza, idea di infinito

Ricchezza ComplessitàVarietà, diversità della specie animali e vegetali e degli ambienti. Diversità delle colture

Vitaritorno alle origini

Biodiversità

cezione emotiva e l’auto-consapevo-lezza dell’uomo stesso, e con questaagire in favore della conservazione dellanatura. Nel FG degli agricoltori conven-zionali la biodiversità è stata messa inrelazione alla vita e alla varietà di ani-mali e piante, sia selvatici che dome-stici. Per i partecipanti, più la vita èandata evolvendosi, più spazio si è resodisponibile per l’inserimento di altrespecie, aumentando così al tempostesso sia il numero di specie che lacomplessità delle loro interazioni (unconcetto piuttosto sofisticato). La bio-diversità, inoltre, è stata posta diretta-mente in relazione con la sua utilità inagricoltura, e con la necessità di preser-vare l’ambiente e la vita (dell’uomocome delle altre specie).

Analisi del discorso sull’interpretazione e percezionedella biodiversitàI concetti chiave emersi dal lavoro sonostati riassunti nella Tabella 1. In ambo i gruppi i partecipanti hannoconvenuto che l’intensificazione del-l’agricoltura, in particolare l’uso del-l’agrochimica, rappresenta unaminaccia per la conservazione dellabiodiversità. Gli agricoltori biologici sot-tolineno che le forze di mercato nonaiutano gli agricoltori a conservare labiodiversità, e ravvisano una mancanzadi consapevolezza del problema daparte dei consumatori e delle istituzioni.Sottolineano inoltre come l’etichetta“agricoltura biologica” non sia diretta-mente legata alla conservazione dellabiodiversità. L’impegno del singoloagricoltore è fondamentale.Per gli agricoltori convenzionali l’inten-sificazione dell’agricoltura, in partico-lare l’uso dell’agrochimica, rappresentauna minaccia per la conservazione dellabiodiversità, e concordano che sononecessarie azioni per limitare l’uso ditali prodotti, che loro stessi cercano dilimitare al minimo indispensabile, mache tuttavia ritengono necessari per tu-talare la produzione e la loro attivitáeconomica.

ConclusioniEntrambi i gruppi hanno indicato comeprioritaria la conservazione della biodi-versità e dell’ambiente. Sulle azioni perconservare la biodiversità i suggerimentidei partecipanti sono stati: 1) bandire

l’uso dei prodotti agrochimici, puntandoalla riduzione anche dei prodotti ammessiin agricoltura biologica; 2) conservarele strutture ecologiche come siepi, bo-schetti, margini inerbiti; 3) preservare lasalute del suolo; 4) sviluppare una mag-giore consapevolezza in tal senso neiconsumatori e nei cittadini, nelle istitu-zioni e nella politica. È da sottolinearel’interesse espresso dagli agricoltoriconvenzionali verso l’adozione di prati-che a basso impatto. In tal senso gliagricoltori lamentano la mancanza diinformazioni, la scarsa disponibilità diassistenza tecnica e la mancanza disupporto a programmi di conversioneda parte delle politiche rurali.

Dato l’importante ruolo svolto dall’agri-coltura nella gestione del territorio, siain maniera diretta (ad es. gestione delsuolo, colture), che indiretta (ad es. effettisulle strutture ecologiche del paesaggio,immissione di sostanze chimiche), è im-portante coinvolgere in maniera parte-cipativa gli agricoltori nell’analisi delleproblematiche relative alla conservazionedel territorio e della biodiversità.È auspicabile, infine, la ridefinizione delruolo dell’agricoltura e del sistema agro-alimentare nella società moderna, perbilanciare le necessità produttive conle altrettanto necessarie azioni di con-servazione del suolo, dell’ambiente edella biodiversità.

Tab. 1: Sintesi dei punti chiave emersi dall’incontro

GruppoQuestione Biologico ConvenzionaleBiodiversità percepita come…

… complessa relazione tra gliorganismi viventi e il loro stessoevolvere nell’ambiente in un “equilibrio dinamico”.

…la diversità di specie vegetali ed animali (sia selvatiche che domestiche), sia come la diversitàdegli ambienti/habitat.

Scala cui viene meglio apprezzata la biodiversità

Paesaggio, specie di particolare interesse-richiamo.

Paesaggio, specie di particolareinteresse-richiamo.

Problematiche generali che e come affettano la biodiversità

L’intensificazione dell’agricoltura per pressioni economiche e di mercato. Mancanza di sensibilitàe consapevolezza da parte dei consumatori e della politica.

L’intensificazione dell’agricoltura, in particolare l’uso dell’agrochimica,rappresenta una minaccia per la conservazione della biodiversità.

Livello di consapevolezza sulle problematiche ambientali e sulla biodiversità

Molto alto ed elaborato. Biodiversitàin relazione alla complessità della natura. Forte componente etico-filosofica.

Alto, ma poco elaborato. Presenza di una componente emotiva in relazione alle natura.

Azioni concrete da attuare in favore della conservazione della biodiversità

Bandire la chimica, preservare gli ambienti e il suolo, aumentare la consapevolezza nella società. Al momento, in questo processo, gli agricoltori devono contareprevalentemente su se stessi.

Ridurre l’uso della chimica, limitare i trattamenti al necessario. Preservare gli ambienti naturali. Vi è interessead attivarsi se vienefornito il necessario supporto tecnicoe alla gestione del rischio.

Relazione degli agricoltori col contesto sociale in cui l’azienda opera

Impegno delle aziende biologiche non adeguatamente valutato e premiato dalle istituzioni e dai consumatori.

Supporto (tecnico e istituzionale) non adeguato alle necessità perintraprendere una agricoltura a basso impatto.

Suggerimenti per future azioni di politica rurale

Auspicabile intraprendere politiche di sostegno all’agricoltura chepremino chi adotta metodi di gestione a basso impatto.

Auspicabile intraprendere politiche di sostegno all’agricoltura perpreservare l’ambiente e limitare l’uso della chimica.

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numero 140-141 luglio/ottobre 2013 16

attualità

XIV° BioDomenica per una PAC sostenibile

Il prossimo 6 ottobre, nelle principalipiazze italiane torna la BioDomenica, la giornata organizzata da AIAB, in collaborazione con la Coldiretti e Legambiente per far conoscere il meglio della produzione biologica,legata alle tradizioni del nostro territorio.Giunta alla sua XVI° edizione, comesempre, l’evento non sarà il classicomercatino, ma un luogo d’incontro tra mondo agricolo e consumatori

Giunta alla quattordicesima edizione,la BioDomenica, giornata nazionale or-ganizzata da AIAB, in collaborazionecon Coldiretti e Legambiente, si svolgeràil prossimo 6 ottobre nelle piazze italianeper offrire il meglio della produzionebiologica, legata alle tradizioni del nostroterritorio.Anche quest’anno la giornata non saràun classico mercatino domenicale, maun luogo d’incontro tra il mondo agricoloe i consumatori all’insegna del “buonbiologico italiano”. Le principali piazzeitaliane (Roma, Milano, Torino, Napoli,Palermo, Genova, Bologna, Padova,Perugia, Udine, Bari, Ancona) sarannolo scenario in cui gli agricoltori informe-ranno i cittadini sulla capacità del bio-logico di produrre cibo di qualità avendo,allo stesso tempo, cura dell’ambiente edelle sue risorse. Le piazze saranno luogo d’incontro eospiteranno, dibattiti, mostre, convegni,workshop e degustazioni. Anche in que-sta edizione saranno presenti le “officinedel bio”, momenti d’interazione con iproduttori che permetteranno ai parte-cipanti di lavorare insieme nella lavora-

di Laura LincessoAiab Federale

zione e nella trasformazione di alimentibiologici. L’evento offrirà, infatti, ai visi-tatori la possibilità di comprendere letecniche produttive e le pratiche a bassoimpatto utilizzate da questo tipo di agri-coltura.La BioDomenica 2013 s’inserisce nel-l’ambito del progetto di AIAB e IFOAMUE, “MIND THE PAC – Il biologicoper un futuro sostenibile”. La campa-gna, finanziata dalla Direzione generaleAgricoltura della Commissione europea,ha l’obiettivo di informare i cittadini sullaPolitica Agricola Comune e sul ruoloche ha nel garantire del cibo buono e diqualità grazie al supporto di praticheagricole ecosostenibili come l’agricolturabiologica. Per questo, nelle piazze pro-tagoniste della manifestazione sarannopresenti degli stand con il materiale in-formativo sulla campagna, come la pub-blicazione illustrata e la mostra didattica“Io Mangio Bio - Il biologico per unaPAC sostenibile”. La manifestazione, che quest’anno saràun’occasione per celebrare i venticinqueanni di AIAB, vuole dare rilievo al valoresociale, economico e ambientale del

biologico che rappresenta un’importanteopportunità nell’attuale periodo di crisi.Come da tradizione, alla manifestazioneparteciperanno associazioni ambientalistee di volontariato, produttori, consumatori,aziende agrituristiche, enti parco e quantihanno contribuito a rendere l’agricolturabiologica, una realtà in crescita capacedi attrarre ogni anno nuovi estimatorialla ricerca di scelte eque e di consumi“consapevoli”. Le scorse edizioni hannovisto il biologico protagonista in più di100 piazze su tutto il territorio nazionale.In migliaia, tra agricoltori, allevatori edesperti del settore, hanno incontrato iconsumatori, raccontando le difficoltà ele soddisfazioni del loro lavoro e pro-muovendo stili di vita più corretti, par-tendo dalla tavola.Anche quest’anno AIAB, insieme ad agri-coltori e allevatori, porterà ai consumatoriil metodo più compatibile con il benesserenaturale dell’uomo e del territorio: il bio-logico. E, se italiano, anche meglio!

Per informazioni o per partecipare:www.biodomenica.it o scrivere a [email protected]