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Shabbat Parashat Emor - Lag Baomer 16 - 18 Yiar 5777 12 - 14 Maggio 2017 ב״הOrari Accensione delle Candele ORARI DI SHABAT Milano 20:26 21:37 Roma 20:02 21:09 Torino 20:30 21:41 Verona 20:18 21:30 Venezia 20:13 21:24 Lugano 20:28 21:40 Tel Aviv 19:07 20:10 L’arma segreta del popolo ebraico Gheula Canarutto Nemni Appena Rabbi Shimon bar Yochai uscì dalla grotta nella quale si nascose per tredici anni dai romani, scoprì che c'era una città in cui i sacerdoti, cohanim, non potevano entrare. Sotto alla città c'era un vecchio cimitero. Ma non si sapeva esattamente dove si trovasse,. Rabbi Shimon si adoperò affinché si scoprisse dove erano le tombe e delineò un percorso nel quale i sacerdoti avrebbero potuto camminare senza problemi. Rabbi Shimon era rimasto nascosto per tredici anni in una grotta, aveva studiato Torà così approfonditamente da arrivare ai segreti più nascosti, aveva composto lo Zohar nutrendosi solo di acqua e carrube. E la prima cosa che fa, quando esce, non è la divulgazione della sua conoscenza. Non raccoglie intorno a migliaia di studenti per condividere i livelli più profondi della Torà. Appena ritorna nel mondo materiale, Rabbi Shimon cerca di venire in aiuto di qualcuno. Si dà da fare in modo che i cohanim possano camminare senza preoccuparsi. Ama il tuo prossimo come te stesso, insegnò al mondo Rabbi Akiva, il maestro di Rabbi Shimon. Amalo come se fossi tu al suo posto, come se potessi sentire sulla tua pelle quello che sta provando. Rispettalo con lo stesso rispetto che tu vorresti ricevere, gioisci per la sua gioia come gioiresti per la tua. I Romani sono scomparsi. Li hanno sostituiti i crociati, l’Inquisizione, i russi, i nazisti, gli antisemiti di ogni generazione. La Torà che studiamo, che trasmettiamo ai nostri figli, è la grotta che ci protegge dal male che incombe. Ma poi D-o vuole che usciamo fuori, lì dove non ci troviamo da soli. D-o desidera che ci buttiamo nel mondo e scopriamo l’altro, chi la pensa diversamente da noi, che usciamo fuori da noi stessi. Ed è lì, nell’infinità delle differenze di opinioni, di pensiero, di modi di vita, che ci aspetta la prova più grande. Accantonare i nostri pensieri in nome di un bene comune. La Torà è l’armatura che protegge la nostra nazione. L’amore per il prossimo, il rispetto per l’altro ebreo, l’unità nella diversità, è il nostro arsenale, l’arma segreta, grazie alla quale il popolo ebraico camminerà per l’eternità nelle strade della Storia. EDITORIALE In memoria di Reizi Rodal z”l Si prega di non trasportare questo opuscolo durante lo Shabat in un luogo pubblico Numero 338 PENSIERI DI TORA’ LITOGRAFIA - TIPOGRAFIA - GRAFICA Garanzia Prezzi imbattibili! info 328 602 8886 - 327 870 48 91

338- Emor · 4IBCCBU1BSBTIBU&NPS -BH#BPNFS :JBS .BHHJP ה״ב Orari Accensione delle Candele ORARI DI SHABAT Milano 20:26 21:37 Roma 20:02 21:09

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Shabbat Parashat Emor - Lag Baomer 16 - 18 Yiar 5777 12 - 14 Maggio 2017 ב״ה

OrariAccensionedelleCandele

ORARIDISHABAT

Milano20:2621:37

Roma20:0221:09

Torino20:3021:41

Verona20:1821:30

Venezia20:1321:24

Lugano20:2821:40

TelAviv19:0720:10

L’armasegretadelpopoloebraicoGheulaCanaruttoNemni

Appena Rabbi Shimon bar Yochai uscì dallagrotta nella qualesi nascoseper trediciannidai romani,scoprì chec'era una città in cui isacerdoti, cohanim, non potevano entrare.Sottoallacittà c'eraunvecchiocimitero.Manonsisapeva esattamentedovesitrovasse,.R a b b i S h imo n s iadoperòaffinchésiscoprisse doveerano le tombe ed e l i n e ò u npercorsonelqualei s a c e r d o t iavrebbero potutocamminare senzaproblemi. RabbiS h i m o n e r arimasto nascostoper tredici anni inuna grotta, avevastudiato Torà cosìapprofonditamentedaarrivareaisegretipiùnascosti,avevacompostoloZoharnutrendosisolodiacquaecarrube.Elaprimacosachefa,quandoesce,nonèladivulgazionedella suaconoscenza. Non raccoglie intorno a sémigliaiadi studentipercondividerei livellipiùprofondi della Torà. Appena ritorna nelmondo materiale, Rabbi Shimon cerca divenire in aiuto di qualcuno. Si dà da fareinmodo che i cohanim possano camminaresenza preoccuparsi. Ama il tuo prossimocome te stesso, insegnò al mondo RabbiAkiva, il maestro di Rabbi Shimon. Amalo

comesefossitualsuoposto,comesepotessisentiresullatuapellequellochestaprovando.Rispettalo con lo stesso rispetto che tuvorrestiricevere,gioisciperlasuagioiacomegioirestiperlatua.IRomanisonoscomparsi.Li hanno sostituiti i crociati, l’Inquisizione, i

russi, i nazisti, gliantisemiti di ognigenerazione. LaT o r à c h estudiamo, chetrasmettiamo ainostri figli, è lagrotta che c ip rotegge da lm a l e c h eincombe.MapoiD-o vuole cheusciamo fuori, lìd o v e n o n c itroviamoda soli.D-o desidera che

cibuttiamonelmondoescopriamol’altro,chilapensadiversamentedanoi,cheusciamofuoridanoistessi.Edèlì,nell’infinità delle differenze di opinioni, dipensiero, di modi di vita, che ci aspetta laprova più grande. Accantonare i nostripensieriinnomediunbenecomune.LaToràèl’armatura che protegge la nostra nazione.L’amoreperilprossimo,ilrispettoperl’altroebreo, l’unità nella diversità, è il nostroarsenale, l’arma segreta, grazie alla quale ilpopoloebraicocammineràperl’eternitànellestradedellaStoria.

EDITO

RIA

LE

In memoria di Reizi Rodal z”l

Si prega di non trasportare questo opuscolo durante lo Shabat

in un luogo pubblico

Numero 338

PENSIERI DI TORA’

LITOGRAFIA - TIPOGRAFIA -

GRAFICA

Garanzia Prezzi imbattibili!

info 328 602 8886 - 327 870 48 91

Page 2: 338- Emor · 4IBCCBU1BSBTIBU&NPS -BH#BPNFS :JBS .BHHJP ה״ב Orari Accensione delle Candele ORARI DI SHABAT Milano 20:26 21:37 Roma 20:02 21:09

Un Po’ di “Sacrificio”

R i s p o s t a : p e r m e t t i m i d iriformulare la domanda. “Qualè il punto di vista ebraicor i g u a r do a l l a n a t u r a ?Fenomeni naturali sonoimportanti o no per unebreocredente?”D-o dirige ogni aspetto delcreato inqualsiasimomento.

Non ci sono regole che Eglideve seguire. Non ci sono forze

con lequali Egli deveconfrontarsi.ÈtuttonelleSuemani.Tuttavia,Egliha sceltodi creareunSistemachesi chiama“natura”. Una disposizione di regole fisse. Un ordine dicause ed effetti. Perché Egli ha creato la natura? PernasconderelaSua identitàeleSue impronte.Egli volevaun mondo che sembri andare avanti per conto suo,obbligandol’uomoascoprireD-odasolo.Infatti,laparola

natura in ebraico, teva, puòanche esseretradotto come“affondato”. La natura è ilmodo che D-o ha scelto persommergere la Sua presenzasotto un maredi leggi e schemiscientifici.El’uomoèilpalombaroalqualeèstatodatoilcompitoditrovarelamano di D-o che si nasconde dietro il velo dellanatura.Quindi, la vita èmolto simile al gioco del“nascondino”.OgnitantoperòD-oemergedalSuonascondiglioerompeleregoleautoimpostedellanatura.Il marevienespaccato.Unaregolascientifica,rotta.MadreNaturavienesmentita.Forse un bimbo vienecurato da una malattia incurabile.Oppure ilnostro popolo viene salvato da una situazioneapparentemente senza speranza. Ed è proprio tramitequesti eventi sovrannaturali che ci rendiamo conto cheanchelanaturaèmeramenteunacreazionediD-o.

Domanda:Qualèilpuntodi

vistaebraicoriguardoaimiracoli?Fenomeni

miracolosisonoimportantionoper

unebreocredente?

La Torà prescrivedi portareun“Òmer”, un’offerta di orzo, ilsecondogiornodiPèsach,ossiail16 di Nissàn. Fino a che non

veniva portata sull’altare l’offerta dell’Òmer,eraproibitomangiareicerealicheeranostatipiantati nell’anno trascorso (dal 16 Nissàndell’anno precedente): “Non mangeretepane,farinadisemiarrostitinésemiarrostiti[del nuovo raccolto[ fino a questo giorno,fino a che porterete il sacrificio al vostroSigno-re…”(Levitico23:14).

IlVecchioeIlNuovo

Il nuovo frumento, piantato tra il Nissànprecedenteel’offerta dell’Òmer, èchiamatochadàsh, nuovo. Dopo che veniva portatal’offerta dell’Òmer, tutto il frumento cheaveva messo radici prima di quel giornovenivachiamatoyashàn,vecchio,edaquestomomento poteva essere consumato. Ilfrumento era necessario anche nel BetHamikdàsh, per le diverse offerte chevenivanoportateindipendentementeocome

accompagnamento ai sacrifici dianimali. Il frumento

d e s t i n a t o a l l eofferte subivad e l l erestr izionimagg io r irispetto aq u e l l odestinatoa lnormaleconsumo:

bisognava aspettare fino a Shavuòt peraggiungereai sacrifici il frumentodelnuovoraccolto. Di Shavuòt si offrivano due panilievitati,esolodopoquestaofferta sipotevaoffrireilfrumentosull’altare.Cosasuccedevasepersbagliosiusavacomeofferta ilnuovofrumento? Veniva invalidata l’offerta difrumento e invalidato il sacrificio che essaaccompagnava? O veniva accettata aposteriori? Il Talmùd risponde così: se ilfrumento era chadàsh, venivano invalidatil’offertadifrumentoetutto il sacrificio;seilfrumentoera yashànel’unicoproblema erachenoneranoancora statiofferti iduepanidi Shavuòt, a posteriori il sacrificio venivaa c c e t t a t o ; i l f r ume n t o n o n e r acompletamente idoneo ma non venivarifiutato.

L’OffertadiOrzo

I Maestri della Chassidùt ci trasmettono unaffascinanteinsegnamentosullenormedellamaturazione del frumento. L’offertadell’Òmer consisteva in orzo, che ai tempidella Bibbia era l’alimentobasedeglianimali.Rapportatoagliuomini,rappresentalosforzodicontrollareinostriistintianimalieportareinostriimpulsiaseguirelamoralediD-o.Il paneè l’alimentobasedegliuomini. I duepani offerti a Shavuòt rappresentanol’impegnodiportarelenostrepulsioniumanead avvicinarsi alle caratteristiche Divine. Gliuominisonodotati dellefacoltà intellettuali,ma esse devono essere perfezionate,abituateadandareoltrelalogicaegocentricaper ricercare la verità. Anche lo studiodellaTorà può essere mosso da motivazioni

diverse: ricerca dell’onore personale,altruismo, soddisfazionedellapropria setedisapere. L’attodioffrirepanerappresenta losforzodiaffinarelenostrenobiliattività.Ogni giorno, il Cohèn Gadòl portavaun’offerta che doveva essere consumatasull’altare: essa rappresenta ilnostroanelitoad essere “consumati sull’altare”, aperseguire una vita di perfezionamentospirituale, alimentata dalla fiamma Divina. Ilnostro fuoco può allora riscaldare anchel’ambienteelepersonecheci circondano. Ilfrumentoperquestaoffertaeraquellochesiera sviluppato dopo l’offerta del pane, adinsegnare che solo dopo aver offerto ilproprio pane e mantenendo un approccioumileedaltruista,sièidoneial“sacrificio”,amigliorarsi spiritualmente ed essere unesempio per gli altri. Se non si è ancoraofferto il pane, senon sièancora arrivati asacrificareilproprioego, ilservizioversoD-orestacomunquevalido;nonidealema validoaposteriori.Seperònonsièarrivatiadoffrirenemmeno “l’orzo”, allora la persona nonèqualificata per l’offerta. Senonsi èarrivatiaportare D-o nella nostra casa, nella nostracucina, nella nostra dispensa, nonpossiamoessere un esempio spirituale. L’offerta diorzo, il sacrificio deinostriprimi impulsi, è ilprimopassoversolareligiosità;èunosforzopocovisibileaglialtri,chenonportaonorenégloria,masenzadiessononsicresce.

UnPo’di“Sacri7icio”DiRochelHolzkenner,chabad.orgLA TAVOLA DI SHABBAT

BOTTA E RISPOSTA

Gliebreicredonoaimiracoli?RavYisraelCotlar,Chabad.org

אמור

LEmor

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STORIA

L’incendio.vevo costruitola mia primacasa con lemieproprie mani

nellaforestachiamataBaalShem Tov nei pressi dellacittadina di Meròn, inGalilea. Allorché avevoappenafinitolastrutturainlegno, dimenticai che viavevo lasciatodentrodellecandele accese! Il ventopropagòil fuoco in tutta lacasachefucompletamentebruciata. Avevo pure unabellissima biblioteca, matutti i libri furonoridotti incenere.Eccettouno! Il suot i t o l o e r a B r a c h àVehatzlachà, una raccoltad i s u g g e r i m e n t i einsegnamenti impartiti dalRebbe che recava la suafotografiaincopertina.Miamadre l’aveva ricevuto inregalo da uno shaliàch delRebbe a Hertzlya perringraziarla di un’offertache ella aveva fatto al suoBeth Chabàdanni addietroe lei asuavolta loregalòame.Era l’unico librouscitoincolumedall’incendio.

Idolori.

Decisi dunque di costruireun ’ a l t r a c a sa . Avevocomprato le assi, i chiodi et u t t o i l m a t e r i a l enecessario e montai tuttoda solo. Ma verso la finedellacostruzione,cominciaia s e n t i r e d e i d o l o r ispaventosi alla schiena.Ingenuamente, pensai ches a r e b b e r o s p a r i t ia l t r e t t a n t oimprovvisamente di comesono arrivati, ma non fucosì e in più i dolori sif e c e r o s e m p r e p i ùlancinanti.Rimasitre giornia l e t t o , i n c a p a c e d imuovere un dito. Ognimos s a m i p r o voca v asofferenze indicibili. Decisiquindi di ricorrere all’aiuto

di un professore che mia v e v a i n s e g n a t o l amedicina alternativa delloS h i a t s u . P u r t r o p p o ,n o n o s t a n t e l a s u aprofessionalità, il suoaiutononservìaniente.Ero disperato. Questasituazione nonmigliorava ilmio morale. Dopo duegironi, decisi di compiereunosforzo sovrumanoe direcarmi presso la tomba diRabbi Shimòn bar Yochày,poco distante da casamia,perpregarviconfervore.

Unlibrettocadutodalcielo.

Mentre ero seduto, ungiovanotto chabàd passòdavantiameeappoggiòsuuntavoloun libretto“DvarM a l c h ù t ” a p e r t o ,e v i d e n t e m e n t e c o nl’intento di tornare e dil e gge r l o poco dopo .Istintivamente mi misi aleggerlo. E non credetti aimiei occhi. Il testo chestava sullapaginaaperta –appresi più tardi che sitrattava di una lettera delRebbe di Lubavitch –parlava di vertebre! IlRebbe faceva notare che,sebbenerappresentinounaparte importantedelcorpoumano permettendogli dis tare in p ied i dr i t to ,t u t t a v i a , n o n e r a n oconsiderate come a dellemembradelcorpo.Ed ècosi – diceva ilRebbe– che funziona per lapreghiera: mentre la tefilàpermetteaunben Israèldiconnettersi con Hashèm,essa non è consideratacome una mitzvà dellaTorà.Lacolonnavertebraleannovera diciotto vertebrec o m e i l n u m e r o d ibenedizioni presenti nellaAmidà– lapreghiera chesipronunciainpiedi.

Itefilìn!

Leggevotuttociòconocchi increduli. Stavolì,sofferentedimali dischiena orribili e laprovvidenza divinamip r e s e n t a v a l espiegazionidelRebbe.Continuaialeggere.Inunostralciodiun’altral e t t e r a , i l R ebbeparlava dell’importanzadi far verificare i tefilìn. Edera una cosa che io nonavevomai fatto.Da cinquegiorni non ero stato ing r a d o d i p r e g a r ec o r r e t t a m e n t e etantomeno di tenermi inpiedi per l’Amidà… forsec’era davverounproblemaconimieitefilìn?

Non persi altro tempo.Nonostante i dolori, mirecai immediatamente,d i r e t t a m e n t e d a l l asinagoga di rabbi Shimonbar Yochày, a casa di unosofèr(unoscriba)aTzefat,il quale accettò di aprire itefilìn subito,davanti ame.Quando li aprì esclamò: “Is u o i t e fi l ì n s o n oassolutamente psul ìm,ovvero non kashèr!” Siriscontrò che un verme sieraintrufolatonellascatolae aveva completamenteroso la pergamena! Erosottochoc!Losofèrmise lepergamene in una scatoladestinata al seppellimentodegli oggetti sacri non piùvalidiemiprestòunpaiodit e fi l ì n , d a u s a r e n e lf r a t tempo . I n s t r adamentre rincasavo, ero unpo’ sconvolto, inorriditodall’ideache avevomesso,durante anni forse, deitefilìn non Kashèr.Ma eroaltrettanto sconvolto erallegrato dal fatto che ilC r e a t o r e m i a v e v amandato una lettera delRebbe che m i a vevacondotto direttamentedallosofèrchemi avrebbep e r m e s s o d a q u e l

momento in poi di usaresolodeitefilìnkashèr.E con tutto ciò le sopresenoneranofinite…Appena arrivato a casa,b en ché l a ma t t i n a t avolgesse ormai al termine,misi i tefilìn e cominciai ap regare . F ino a que lmomento, per l’Amidà, mia l z a v o a s t e n t o ,appogg i andom i s u l l oschienale di una sedia chepiazzavo davanti a me.Quando giunsi al versettofinale “Ossé shalom…”,girai il capo, come si usa,prima a destra, poi asinistrapoiinmezzoecapiiche ero stato capace dieffettuare quei movimentisenza provare neanche undolorino. E a partire daquelmomento imei doloridi schiena sparirono cosìc o m e a p p a r v e r oimprovvisamente.Non osopensare a come sarei oggise non fossi incappato,nelmio cammino, in quellalettera del Rebbe in cuiraccomandava il controllodeitefilìn!

D r M a t a n Y e h o s h u aSadovnik

UnvermeneiTe7ilìn…

A

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Direttore responsabile:Rav Ronnie Canarutto

Hanno collaborato: Fabio Mieli, Myriam Bentolila, Chani Benjaminson,Sterna Canarutto, Gheula Nemni, Deborah Klagsbald, Biniamin Canarutto

www.pensieriditora.it [email protected] 329.80.44.073

VisitasulletombedeitzaddikimE’un’usanzadelle donne ebreechementresono in gravidanza, non entrano in uncimitero.Vi sono diverse motivazioni per questausanza.Laprimaènelcasoilfetofosseuncohènperproteggerlodall’impuritàdelmorto acuinondeveessereesposto.Nel casoin cui invece non lofosse, l’usanzarisaleaitempiincuisipurificavaconlaceneredella vacca rossa, e ha origine nellapreservazionedellapuritàdelfeto condizione

necessaria per poter occuparsi della raccoltadell’acquaincuivenivaimmessalasuddettacenere.

Anche aigiorni nostri, chenonabbiamopiùquestap ra t i ca d i pur i tà , l a fede de l l e donnenell’imminente venuta del Mashiach e con lui il

ritorno della decima vacca rossa, le ha portatedurantetuttelegenerazioniapreservarequest’usanza.

Alcuni libri riportano come motivazione mistica, ilproteggereil feto dadelleinfluenzespiritualinegativeche si

trovanonelcimitero.Nelcasoincuiladonnafosseobbligataapartecipareadunfunerale

dovrà comunque fare attenzione a non avvicinarsi più di duemetridallatomba.Siusadipermetterelavisitanelletombedeitzaddikim.

Fonti:Horaiot13,b;ChinuchMitzvà263;BirkèYosefcap.342par.4;ShutminchatYitzchakvol.10,cap.42,par.2

SCINTILLE

IlBa’alshemTovinsegna chelanostravitaè

co s t i t u i t a da qua r an tadue v i agg i ,

corrispondentiaiquarantadueviaggi deifigli

di Israèlne l deserto per arrivare alla terra

santa. Alcuni di questi viaggi hanno nomi

attraenti, mentre altri non sembrano cosìpiacevoli. Nessuno, però, è negativo. Può

darsi chesi debba scavarein profondità per

scoprirne lo scopo e il bene che vi si

nasconde.

Inogni viaggiodella tua vitadeviesserenel

posto in cui ti trovi. E’probabileche tusia

soltanto di passaggio verso un lungo

apparentemente più importante. Ciò

nonostante,esisteunperchèti trovi propri

adessoinquelposto.

Il Viaggio tratto da “Il Cielo in Terra” della Mamash

Ioemiomaritosiamoindecisisulfattodiavere altri figli sia per una questionee c o n om i c a , c h e p e r u n f a t t oorganizzativo. Vorrei sapere il pareredellaToràariguardo.Grazie.

A un certo punto della propria vita siinizia a comprendere che pur avendosceltodi portaredei bambini inquestomondo,questanonèstatauna‘scelta’che abbiamo fatto, sicuramente nonsecondo il significato convenzionaledella parola. Ci si accorge che puressendo diventati genitori per scelta,non avremmo potuto desiderarealtrimenti; che qualcosa di moltoprofondoeveroci hacostretti.Enonènemmeno corretto affermare chesiamo stati “costretti” poiché la forzamotricevienedal nostro più profondoio.Averebambini èunattodi fede. Fedecheilmondostaandandoinunabuonadirezione. Fede che il mondo sarà un

posto migliore durante la vita deinostri figli. Come possiamo esseresicuri di tutto ciò se l’evidenzamostra il contrario? Agiamo ebasta.Averebambini èunattodi fiducia.Fiducia inColui checreaesostieneilmondoognimomentodeltempo,cheEgliprovvederàaciòcheservea mantenere un altro partner nelSuo grande piano. Chi potrebbeavere un figlio se prima dovessemostrare di poterselo permettere?Se fosse necessaria una licenza peressere genitori, come per guidare unveicolo o per essere un avvocato, chimai passerebbe l’esame? Eppure inqualchemodoabbiamolacertezza chesemettiamounfiglioalmondo,ilSign-re provvederà alle risorse necessarieper sostenere il loro corpo e la loroanima. Proprio come ha fatto per inostri genitori, che sicuramente nonerano meno preparati di noi a questoruolo.

Inoltre, la nostra generazione seguequella della seconda guerra mondialedove il nostro popolo è diminuitovistosamentedinumero,ogni bambinoinpiùcheportiamoinquestomondo,èuna ricostruzione di ciò che i nostrinemici hanno cercato di distruggere.Abbiamo quindi ancora più necessitàrispetto alle generazioni passate diportarealtrifiglialmondo.

Avere figli è la massima espressionedell'affermazionedisé.

Perchèaverealtri7igliDi Rav Yanki Tauber, per gentile concessione di

.,

L’ANGOLO DELL’

HALACHA’

IN FAMIGLIA