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"Se non ci ascoltano, pronti alla piazza"
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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Carmelo
Barbagallo. Ha svolto il ruolo di commissario
straordinario della Uil Molise che ha traghettato
il sindacato al congresso regionale. Ha svolto
un ruolo fondamentale nella ripresa delle azioni
del sindacato sul territorio ridandogli nuovo
smalto. Non ha mancato stoccate rispetto alla
classe politica soprattutto sui temi dell'occupa-
zione e della tutela della fasce più deboli. Ora la
sua azione passa nelle mani della ricostituita
segreteria regionale che avrà il compito di rilan-
ciare il sindacato Uil sul territorio.
Il Tapiro del giorno
a Paolo Frattura
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura.
Il presidente della regione, proprio alla mani-
festazione della Uil, ha tenuto a sottolineare
come in Molise va tutto bene. Tutto funziona,
le imprese lavorano alacremente, così anche
l'occupazione. Non riusciamo a capire se an-
cora non si fosse svegliato da un sonno che
lo aveva portato nel regno di Bengodi oppure
è abile nel presentare una realtà che non è
quella reale. Difficile potere pensare diversa-
mente dinanzi ai dati disastrosi pubblicati in
questi giorni e dinanzi all'evidenza dei fatti.
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]
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Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)
Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita
Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero
ANNO X - N° 177 - GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
L’Oscar del giorno
a Carmelo Barbagallo
Il Molise per stare sul mercato ha sola una possibilità:
puntare sull’agroalimentare e valorizzare i prodotti di nic-
chia. Ma deve farlo seriamente, impegnando risorse finan-
ziarie e competenze professionali, avendo chiari gli obiettivi
da raggiungere. A poco meno di un anno dall’Expo 2015 di
Milano, l’esposizione universale imperniata sul tema “Nutrire
il pianeta, Energia per la vita” non si colgono idee su che
fare né programmi da sviluppare e tantomeno soggetti da
indicare e da impegnare. Si brancola al buio, alla ricerca di-
sperata di uno spiraglio. Non è chiaro a chi debba fare rife-
rimento l’organizzazione, e quali le responsabilità.
Certi appuntamenti non si possono affrontare improvvi-
sando. Il fallimento sarebbe inevitabile e, soprattutto, meri-
tato. Pertanto, accelerando la macchina organizzativa, il
Molise potrebbe farcela a ritagliarsi un piccolo spazio nella
vastità del milione di metri quadri dell’esposizione dal 1
maggio al 31 ottobre 2015 con una identità marcata, unica
e tipicizzata tale da non confondersi con le altre.
Solo così è pensabile che la presenza all’Expo non si ri-
solva in una gita di massa degli amministratori regionali, dei
politici e dei loro reggicoda. Costoro hanno già sperimentato
felicemente le partecipazione a mostre ed esposizioni col
sollievo e il godimento di una vacanza. Il rischio è nelle
cose, purtroppo, se rimarranno le attese, le incertezze e la
confusione tra gli enti istituzionali e i loro rappresentanti.
Va da sé che tutto debba fare riferimento alla Regione Mo-
lise, in funzione di capofila e di ente ordinatore e coordina-
tore. Proprio in questa ineluttabilità s’annida, crediamo, il
pericolo maggiore di perdita di tempo, di perniciose incer-
tezze e di caos, mancando finora l’indicazione di un respon-
sabile cui fare riferimento per scegliere e assemblare le
partecipazioni e i partecipanti all’Expo 2015. Appuntamento
di rilevanza assoluta, irripetibile, cui agganciare ciò che di-
gnitosamente del Molise può essere proposto allo scenario
mondiale, che non sia una replica o un surrogato di altre re-
altà. Avere e mostrare tipicità, se possibile unicità, dotazione
caratterizzante di un territorio, di un ambiente, di una collet-
tività, di una cultura. Chi, come, quando, con quali mezzi,
con quali professionalità, con quali competenze, con quale
autorità scientifica si provvederà a questa incombenza?
L’interrogativo è sospeso in aria in attesa che trovi una ri-
sposta congruente e, tenuto conto della scadenza che s’ap-
prossima, soprattutto tempestiva.
Non vogliamo nemmeno per un momento ipotizzare che
possa essere il presidente della giunta o uno degli assessori
a farsi avanti, a credere in virtù che non ha, a presumere di
essere nella oggettiva condizione di fronteggiare un evento
della portata dell’Expo. Per questo ogni giorno perso a cin-
cischiare, a cercare una quadratura che non è nelle loro di-
sponibilità culturali e professionali, aumenta il rischio che
l’Expo 2015, per il Molise, possa risolversi in un flop sesqui-
pedale.
O, peggio, in una festiva occasione d’evasione. Se fos-
sero stati attenti, avrebbero quantomeno preso ispirazione
a muoversi e a trovare le prime coordinate dal convegno-
seminario tenuto a fine maggio scorso presso l’Istituto agra-
rio di Larino per discutere della Biodiversità coltivata:
argomento specialistico indubbiamente, ma attualissimo e
di grande prospettiva per la realtà agroalimentare e ambien-
tale del Molise che – per dirla con Pasquale Di Lena – “
porta a diversificare l’offerta di prodotti e di pietanze che,
nel tempo, sono diventati i testimoni di un luogo e, come tali,
banditori capaci di comunicare al meglio tutti i valori e tutte
le risorse che lo stesso luogo mette a disposizione”.
Convegno da cui sono state scientificamente illustrate al-
cune produzioni della nostra terra di notevole qualità e tipi-
cità che, se opportunamente fatte conoscere, potrebbero
creare attenzione, interesse, curiosità nel contesto esposi-
tivo di Milano.
Si va dalle lenticchie di Capracotta al grano Farretta e al
frumento tenero Solina di Agnone, all’orzo di Ripabottoni,
alla cicerchia di Guardialfiera, al melone di Palata, all’oliva
Gentile di Larino, alla mela Zitella di Bonefro, al pomodoro
di Montagano, al mais agostinello di Matrice, al fagiolo della
Paolina di Riccia, al cece nero di Cercemaggiore, al farro
monococco di Guardialfiera, alla Tintilia di Ferrazzano, al
frumento duro marzuolo di Fossalto, all’oliva Aurina di Vena-
fro, alla pera Visciola di Carpinone, al fagiolo di Acquaviva
d’Isernia, al farro Molise Colli di Trivento.
Un patrimonio di biodiversità per vincere sul mercato glo-
bale e della omologazione, che il Molise detiene e altri non
hanno. Ma se ne devono convincere per primi coloro che
avranno il peso, l’onore, e l’onere di rappresentare il Molise
all’Expo 2015.
Dardo
2
4 settembre 2014
A poco meno di un anno dall’esposizione universale
di Milano si brancola al buio, alla ricerca disperata di uno spiraglio
TAagliolto
CAMPOBASSO. L’ACEM, facendo proprie le doglianze
manifestate dalle aziende associate, con una nota a firma del
Presidente Corrado Di Niro, si è rivolta questa mattina al Pre-
sidente del Consiglio Matteo Renzi ed ai Parlamentari Moli-
sani Venittelli, Leva, Ruta e Di Giacomo, esprimendo la totale
indignazione su alcune norme della legge di riordino della
Pubblica Amministrazione recentemente varata (L. n.
114/2014) ed in particolare sull’articolo 39 della stessa, ri-
guardante le irregolarità delle dichiarazioni sostitutive sul
possesso dei requisiti di partecipazione alle gare pubbliche.
L’ACEM giudica sconcertante che per le suddette irrego-
larità siano previste sanzioni pecuniarie garantite dalla cau-
zione provvisoria, in quanto in simili omissioni o irregolarità
non è affatto difficile incorrere anche per le aziende più dili-
genti, se solo si tiene conto che nella maggior parte delle
gare pubbliche la modulistica è prestampata e si tratta di ca-
selle da barrare, per cui un mero errore materiale può deter-
minare tali conseguenze.
Ma il disappunto esternato al Premier scaturisce non solo
dalla constatazione che detta norma non va affatto nella di-
rezione di aiutare le piccole e medie imprese, ma anche e
soprattutto da alcuni casi concreti accaduti in questi giorni
nella nostra Regione, ove si è verificato che per mero errore
di barratura di caselle inerenti i moduli per la presentazione
delle dichiarazioni sostitutive, imprese associate si siano
viste applicare con una celerità che poco si addice alle Am-
ministrazioni Pubbliche le sanzioni di cui alla legge in argo-
mento, mediante incameramento delle cauzioni provvisorie,
con l’assurdo che le medesime aziende dagli stessi Enti ap-
paltanti vantano crediti non riscossi da almeno un paio
d’anni.
Il paradosso – ha sottolineato l’ACEM nella nota - è che
nel mentre la P.A. applica con estremo rigore e celerità la L.
n. 114/2014, non rispetta con altrettanto rigore e celerità il
decreto legislativo n. 192, del 9 novembre 2012, di recepi-
mento della direttiva europea sui pagamenti alle imprese, che
obbliga ad onorare entro 30 giorni o al massimo 60 le transa-
zioni commerciali, per cui se si non si riuscirà a ripristinare gli
equilibri nei rapporti tra il Pubblico ed il Privato sarà vana
ogni riforma e non si verrà mai fuori dalla crisi in atto.
L’Acem scrive a Renzi e ai parlamentari molisani sull'anomala situazione
"Lo Stato incassa ma non paga"
Appuntamento di rilevanza assoluta, irripetibile, cui agganciare ciò che
dignitosamente del nostro territorio può essere proposto allo scenario
mondiale, che non sia una replica o un surrogato di altre realtà
Ogni giorno perso a cincischiareaumenta il rischio che l’Expo2015, per il Molise, possa risolversi in un flop sesquipedale
CAMPOBASSO. Le valige non sono più di car-
tone ma il Molise sembra essere tornato alla se-
conda metà dell’800, quando il fenomeno
dell’emigrazione portò la popolazione meridio-
nale ad imbarcarsi per l’America dove l’economia
era più favorevole.
Oggi si parte con i trolley, ma le lacrime nel
cuore di genitori e figli costretti a separarsi sono
ugualmente amare. A sollevare il problema è Da-
vide Vitiello, presidente dei giovani del Pd.
Accusa la classe dirigente degli ultimi 30 anni
puntando il dito, però, sul governo regionale a
guida Pd. “Cresce ogni giorno che passa il nu-
mero di giovani, per di più under 30, che deci-
dono a malincuore di abbandonare il Molise in
mancanza di opportunità, anche minime, di la-
voro e di crescita professionale.
E' questo un dato facilmente riscontrabile che
rappresenta la triste conferma del fallimento delle
classi dirigenti le quali, da trent'anni a questa
parte, hanno governato la regione alla stregua di
un feudo personale, creando nel tempo un si-
stema di potere basato sul nepotismo e sul fami-
lismo e non, come invece sarebbe servito, sul
merito. Se i giovani - scoraggiati e delusi - fug-
gono è evidente che il Molise, al di là delle scelte
penalizzanti del governo nazionale, non può
avere futuro. Diventano perciò slogan privi di
contenuti realistici i continui richiami della classe
politica alla salvaguardia dell’autonomia regio-
nale. Una regione che dedica scarse risorse alla
formazione, all’accompagnamento dei giovani al
mondo del lavoro, all’istruzione e al diritto allo
studio, che non investe per far sì che le giovani
generazioni abbiano in loco un futuro dignitoso,
non può resistere ancora a lungo perché sempli-
cemente non sta in piedi.
E’ da oltre un anno e mezzo che attendiamo
interventi coraggiosi dal governo regionale, sui
quali lo stesso Presidente Frattura ha più volte
promesso di impegnarsi: dal reddito minimo ga-
rantito per i giovani disoccupati con età com-
presa dai 18 ai 30 anni, all’innalzamento degli
investimenti sul diritto allo studio e sull’alta for-
mazione universitaria. Ancora nessun risultato
concreto in tal senso è stato raggiunto”.
E forse qualche domanda, con onestà intellet-
tuale, bisognerà pur porsela. Forse è arrivato il
momento di prendere atto che il termine “merito-
crazia” è solo la maschera con cui la classe diri-
gente tende a mascherare l’utilizzo del
nepotismo e del familismo.
Quello stesso familismo che un uomo come
Paolo di Laura Frattura non può non avere nel
suo dna. Perché nel corso di questi ultimi 30 anni
lo stesso governatore è stato beneficiato da un
atteggiamento che ha portato i molisani umili e
onesti a dover abbandonare la propria terra in
cerca di opportunità lavorative. A quanti giovani
laureati, figli di gente comune, è mai capitato che
un ente attendesse la loro specializzazione per
appaltare un lavoro?
E allora bene il suono della sveglia che lo
stesso partito del governatore suona a Frattura
ma allo stesso tempo viene spontaneo chiedersi:
siamo certi che lui, il governatore, sia in grado di
mantenere fede almeno a questa promessa visto
che è figlio, beneficiario e classe dirigente che
questo stato ha prodotto?
giorug
34 settembre 2014
TAagliolto
Di Franco Cianci
Illustre giovane Presidente,
Lei sicuramente saprà tutta la storia faticosa del decentramento in
Italia dei servizi (scuola, salute, giustizia ecc.), che sono talmente essen-
ziali quanto lo sono il nutrirsi o l’assolvere ai tanti bisogni essenziali
della vita.
Ricorderà allora che già i grandi e memorabili statisti del periodo
post-risorgimentale, preunitario e post-unitario dell’Italia monarchica,
intuirono - e raccomandavano - che la territorialità italiana, così dif-
ficile ed impervia (una pianura padana particolarmente avvantaggiata
nel nord; una catena appenninica, invece, con delle piccole fasce laterali,
estremamente impervia e faticosa e sulla quale, tuttavia, furono per
secoli annidate popolazioni civilissime da quella italica a quelle meno
remote del periodo medievale e contemporaneo) fosse servita da
tutti i presidi e da tutti i sevizi essenziali.
In materia di giustizia, nacquero, così, le Preture, disseminate in tutto
il territorio italiano, le quali avrebbero prodotto una eccellente messe
di giurisprudenza che spesso faceva storia nella giurisprudenza italiana;
in quelle Preture si formarono una serie di Magistrati che, colì forgiati,
avrebbero percorso le più alte carriere della Magistratura italiana.
In particolare nel Molise, ricordo alcuni Magistrati che da Pretori
nelle nostre contrade divennero : Presidenti titolari di sezioni della
Corte di Cassazione (Alberto De Santis, Giovanni Nazzaro, Giuseppe
Vallillo (Presidente della terza sez. civile della Corte di Cassazione,
poi, Presidente della Corte d'Appello di Roma e, infine, Presidente del
Tribunale Superiore delle Acque pubbliche); Filippo Lonardo (Presi-
dente di sez. della Cassazione); Franco Trotta, eminente Sostituto Pro-
curatore Generale della Corte di Cassazione e tante altre illustri
figure di Magistrati, dei quali non posso ricordare, per ragioni di spazio,
mi scuso, i nomi.
Il tentativo di sopprimere alcuni Tribunali fu già avventurosamente
tentato e compiuto dal fascismo, che ne abolì molti, tra cui anche, nel
territorio molisano, il Tribunale di Larino, ma, poi, lo stesso Governo
dovette recedere dalla sua infelice idea ripristinando, nel 1939, tutti i
Tribunali soppressi, tra cui Larino.
Vi sono, illustre Presidente, dei bisogni, quali quelli sopra citati, che
non possono essere emarginati ed elusi, essi fanno parte della vita
stessa di ogni individuo.
L’assolvimento da parte dello Stato di tali bisogni si esaurisce anche
con l’avvicinare i servizi ai cittadini e non con l’allontanarne o il ren-
derne più disagevole l’accesso.
Sarebbe un passo indietro pauroso della storia.
Nella storia delle autonomie i legislatori costituzionali del 46-48,
individuarono appunto nei principi sull’ autonomia e sul decentra-
mento, il centro nevralgico dell'intera orditura della Costituzione ita-
liana.
Vi fu un momento (negli anni 70 in particolare), in cui per esaltarne
la centralità e la funzione, si dichiarò, con enfasi, che lo Stato italiano
era diventato lo Stato delle autonomie.
Sono intervenuti, poi, il terribile e diffusissimo fenomeno della cor-
ruzione, la sproporzione immorale, tra livelli indennitari stipendiali e
salariali; l'assurda rete di migliaia di enti inutili; sprechi di ogni genere,
che hanno ben presto ridotto l'Italia ad cumulo impressionante di de-
biti, per rimediare ai quali si vorrebbe, oggi, frettolosamente, ridurre
quei servizi ed eludere, così, lo spirito stesso della Costituzione e degli
antichi Statuti.
Ella si accinge oggi – annunciandola come una prodigiosa conquista
– ad attuare una delle peggiori riforme in materia di distribuzione sul
territorio delle circoscrizioni giudiziarie, che hanno sempre costituito
nel nostro paese, il reticolo fondamentale della giustizia italiana.
La ipotesi che si ventila, che inquieta profondamente le popolazioni
meridionali e molisane in particolare, è quella per cui dovrebbero es-
sere, in alcune regioni, addirittura, soppressi tutti i Tribunali, tranne
quelli dei capoluoghi, e persino le Corti di Appello, con una desertifi-
cazione impressionante, paurosa e pericolosa, dei servizi giudiziari in
loco, che non si era mai avuta nel corso dei precedenti Governi italiani.
Nel 1990 un analogo tentativo, fu fatto dal Guardasigilli Vassalli, met-
tendo in subbuglio tutte le popolazioni italiane da Alba (Asti) a Logo-
negro, da Termoli (CB) a Lanusei, a Tempio Pausania, a Sant’Angelo dei
Lombardi, e a tanti altri, ma, poi, lo stesso Ministro recedette da que-
sta iniziativa.
Se si dovesse attuare una siffatta ipotesi, si verificherebbero delle si-
tuazioni assolutamente disastrose, contro lo spirito stesso della Co-
stituzione, e del principio fondamentale di eguaglianza anche dei “punti
di partenza”.
Concentrare, ad es., in un unico luogo - da dislocare non si sa dove
– la Corte di Appello, significherebbe desertificare del tutto una re-
gione: far crollare a grappolo tutta una serie di altre istituzione di ca-
rattere giurisdizionale (Corte dei Conti , Tar, ecc).
Si verificherebbe una concentrazione inestricabile di servizi, uomini
e veicoli, in determinati luoghi, e deserti totali altrove.
Gli stessi studi professionali – e non solo quelli forensi - anche se
fiorenti, posti lontano dai centri ipotetici, diventerebbero studi mar-
ginali di periferia, con naturale inclinazione della gente verso gli studi
dei centri-sede delle Corti accentrate.
Gli squilibri sarebbero intollerabili : potrebbero provocare delle ri-
volte.
Mai nessun legislatore aveva immaginato di affrontare questo pro-
blema in tal modo, sotto la scusante dei “tagli alle spese”.
Il mondo legale, e quello dei cittadini stessi, è in subbuglio : non si
tratta di difese corporative ma di difesa dell'unico, centrale valore della
Costituzione italiana: il principio della eguaglianza tra tutti i cittadini.
Ci pensi, sig. Presidente!
Giustizia, ecco perché è una delle peggiori riformeLettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
“Attendiamo interventi coraggiosi dal governo regionale” come promesso più volte
Emigrazione giovanile, il Pdsuona la sveglia a Frattura
di Massimo Dalla Torre
La notizia era nell’aria, anche se si attendeva solo la
conferma: la Regione Molise che punta decisamente sul
Web e sulle nuove tecnologie per insegnare i principi
della Costituzione Italiana nelle scuole, vede premiati
gli sforzi e l’impegno di pochi grazie al progetto “Di sana
e robusta Costituzione” che ha preso l’avvio a ottobre
2013 e si è concluso a giugno 2014. Progetto candidato
al Premio Egov, in programma a Riccione il prossimo
14 settembre. A tal riguardo la collega del sito
www.Pionero.it Simona Silvestri ha intervistato la
dott.ssa Alberta De Lisio, direttore d’Area Terza della
Regione Molise e promotrice dell’iniziativa che ha visto
coinvolte le terze elementari della Scuola primaria “Ni-
cola Scarano” di Campobasso. Con lezioni settimanali
spiega, la coordinatrice dell’iniziativa, sui principi fonda-
mentali della Costituzione, che ho tenuto personal-
mente, anticipando ai piccoli i contenuti che saranno
oggetto di studio in quinta elementare. Filastrocche, di-
segni e filmati mi hanno consentito, col prezioso aiuto
delle maestre, di portare per mano 65 bambini inse-
gnando loro le basi per diventare buoni cittadini”. Un in-
contro a settimana, con al centro “i Principi
Fondamentali della nostra Carta Costituzionale, appro-
fonditi uno alla volta sia durante le lezioni in aula sia nel
Laboratorio virtuale, con l’ausilio di disegni, canzoni ed
esempi di vita quotidiana che hanno consentito ai bam-
bini di contestualizzare completamente i concetti loro
proposti. A dicembre poi abbiamo tenuto una lezione in
Consiglio Regionale in occasione del “compleanno della
Regione Molise” dove abbiamo ripercorso anche la na-
scita della Regione e il suo inserimento nella Costitu-
zione“.
La risposta dei più piccoli non si è fatta attendere: “i
bambini hanno lavorato alacremente assieme alle loro
insegnanti, accostando ai contenuti civici metodologie
didattiche alternative, come l’utilizzo di piattaforme e-
learning. Hanno risposto con maturità e cognizione di
causa:hanno tutti tra gli 8 e i 9 anni ma hanno affrontato
il tema dei Principi Fondamentali della Costituzione con
una padronanza impressionante. Nel corso delle lezioni
hanno realizzato filmati, digital storytelling, rap, filastroc-
che.
E, in occasione della fine degli incontri per quest’
anno scolastico in cui i bimbi hanno presentato i loro
lavori in una lezione speciale, abbiamo ricevuto la Me-
daglia di Rappresentanza del Presidente della Repub-
blica che ha lodato l iniziativa. Anche per questo stiamo
realizzando un DVD che raccoglie tutti i lavori fin ora
realizzati da inviare al Presidente Napolitano. Nato per
i più piccoli, sarà esteso anche ai più grandi. Già in quinta
elementare i bambini hanno nel loro programma no-
zioni sull’Unione Europea.
Pensiamo di approfondire questo percorso con loro
e nel frattempo di estenderlo alle scuole medie e supe-
riori con incontri calendarizzati di approfondimento per
gli studenti più grandi. Abbiamo richieste da tutta la Re-
gione e altre Regioni ci hanno chiesto di mutuarlo.
Siamo veramente molto contenti di questo entusiasmo
che tra l’altro testimonia quanto interesse e coscienza
civica ci sia tra i più giovani.
Da tempo la Regione Molise ha portato avanti pro-
getti di innovazione tecnologica ma è solo da poco che
l’attenzione si è incentrata sulle Scuole. In effetti, a par-
tire dalla Scuola Elementare, molte possono essere le
applicazioni a supporto della didattica anche come ap-
profondimento. Abbiamo iniziato due anni fa con il pro-
getto “Tutto trema” il quale, in gemellaggio con la scuola
elementare di Medolla e la Regione Emilia Romagna
che ha con entusiasmo chiesto di poter aderire, ha ri-
creato in aula virtuale tutta una serie di percorsi per
esorcizzare le paure dei bambini a cominciare da quella
del terremoto. L’esperienza drammatica che ha visto
vittime 26 bambini nel 2002 con il terremoto in Molise
ci ha fatto pensare ad un medesimo percorso anche
sulla sicurezza che potesse educare i nostri piccoli a
fronteggiare con consapevolezza gli eventi imprevisti“.
“Un altro bel progetto partirà quest’autunno e coin-
volge scuole dalla primaria alla superiore.
Si chiama “L’IVRE” e partecipa anch’esso al Premio E-
Gov. Giocando sulle parole L’IVRE (libro in francese) e
l’ivre (ebbro sempre in francese) il progetto, che lette-
ralmente significa ebbri di lettura, vuol avvicinare i ra-
gazzi ai libri cominciando a stimolarli nella loro
redazione. Così, tramite anche apposita App che riman-
derà al sito www.sistemamolise.it/, i nostri bambini e
ragazzi, insieme, potranno scrivere e-book sui temi del-
l’inclusione sociale, della disabilità e del lavoro. I vincitori
si aggiudicheranno strumentazione digitale per la
classe“. Sintomo di questa volontà di proseguire sulla
strada dell’innovazione l’aula virtuale attiva sul sito
www.sistemamolise.it, dove i ragazzi possono lavorare
e mettersi alla prova. “Il sito naturalmente ha una home-
page aggiornata più volte al giorno con notizie di inte-
resse per il ritorno molisano e non solo.
Gli accessi giornalieri sono molti e in un anno e
mezzo circa 70mila. Un bel risultato se pensiamo che è
un sito quasi esclusivamente dedicato a queste attività
specifiche, creato, impaginato e gestito interamente dal
mio staff di Direzione a costo zero“. “A oggi è attivo
l’E-Lab dove ci sono i percorsi sulla sicurezza e il terre-
moto e il progetto “Di sana e Robusta Costituzione”.
L’aula è riservata agli utenti registrati poiché vi lavorano
i bambini della scuola elementare e dunque, giacché mi-
nori, li tuteliamo in toto garantendo loro un ambiente
protetto da qualsiasi forma di accesso esterno. Per que-
sto caricheremo un’area open che custodirà invece la-
vori e documenti consultabili. Inoltre, come accennavo
in precedenza, dall’autunno sarà attiva la sezione del
progetto “L’IVRE” dove saranno inseriti gli e book scritti
dai ragazzi e i materiali per il Progetto Quote Bianche,
a disposizione dei ragazzi con disabilità e delle loro fa-
miglie“. In conclusione, l’innovazione tecnologica come
strumento per investire davvero sulla scuola, a fronte
delle scarse risorse pubbliche a disposizione. “Si parla di
Scuola 2.0 ma poco davvero sono gli investimenti fatti
nel nostro Paese in questa direzione sia in termini eco-
nomici che di risorse umane.
Le nuove generazioni sono di “‘nativi digitali” e dun-
que dovrebbe essere naturale un supporto tecnologico
nel percorso scolastico. In aggiunta, non in sostituzione.
Questo serve molto anche agli alunni con disabilità che
spesso, proprio grazie alle Lim, ai tablet, agli appositi pro-
grammi, riescono ad avere accesso e partecipazione a
momenti dai quali potrebbero, diversamente, essere
esclusi o non coinvolti adeguatamente.
E troppo spesso gli insegnanti e i genitori sono soli
in questi percorsi per cui soprattutto chi non ha mezzi
economici o culturali per poter dare al proprio figlio
ulteriori strumenti di conoscenza rischia di veder mor-
tificate le potenzialità dei propri ragazzi. E questo non
è giusto: la scuola deve essere sempre esempio d’inclu-
sione, non di esclusione.
Per questo abbiamo avviato lo scorso anno anche il
Progetto Quote Bianche per avvicinare i ragazzi con di-
sabilità cognitiva a un voto consapevole. Lo sviluppe-
remo quest’anno anche con il percorso Di sana e
robusta Costituzione per consentire loro di essere cit-
tadini uguali agli altri“.
CAMPOBASSO. Finito il periodo feriale, facciamo alcune considera-
zioni sulla caotica organizzazione degli Uffici Postali del Molise – riferi-
sce il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – che ha
provocato disagio sia alla clientela sia ai lavoratori applicati.
L’apertura del turno pomeridiano di alcuni Uffici ha fatto emergere
solo carenze di risorse visto che gli organici sono rimasti invariati con
l’aggravante dell’incoerente distribuzione delle risorse assunte in regime
di part time (progetto svincolo), la cui assegnazione spesso è sfuggita a
qualsivoglia criterio oggettivo, non in relazione del fabbisogno delle sin-
gole realtà.
Abbiamo appreso, a inizio giugno, del calendario delle chiusure – con-
tinua Antonio D’Alessandro – diramato dall’Azienda, effettuate a “mac-
chia di leopardo”, che in diversi casi ha contribuito a provocare
disorientamento e caos tra la clientela e i lavoratori.
La chiusura totale di alcuni Uffici il giorno 16 agosto è stata utile al-
l’Azienda solo al raggiungimento dei budget assegnati e non certo al
miglioramento della qualità dei servizi.
Di fatto, nella sommatoria, il caos ha fatto da padrone con distacchi
continui da un comune all’altro; emergenze continue nelle sale pubblico
con erogazione di straordinario ormai divenuto “strutturato”; lunghe
assenze (infortuni, maternità, L.104, ecc.ecc.) mai avvicendate; fabbisogni
misurati rispetto alle risultanze del “gestore attese” che non sarà mai
aderente alle singole realtà se non altro perché non rispecchiante i flussi
del momento.Inoltre, alcuni Uffici svolgono il servizio della consegna
della corrispondenza inesitata, un servizio – dichiara il Segretario della
CISL Antonio D’Alessandro – che produce una rilevante mole di lavoro
ma che non è considerato in funzione dei flussi di clientela e che sta cre-
ando notevoli disagi al regolare andamento dei servizi.Non è la prima
volta che questa O.S. si ritrova a segnalare carenze di carattere orga-
nizzativo con le conseguenti ricadute sulla categoria. I lavoratori sono
stanchi di dover giocoforza assecondare le mancate pianificazioni di
un’Azienda che impronta l’operato sull’improvvisazione e sulle emer-
genze del momento che quando fronteggiate sono già superate.
La qualità dei servizi e l’incremento del business – conclude Antonio
D’Alessandro – passano anche e soprattutto dalla serenità e dall’attac-
camento di coloro che, in prima linea, moltiplicano l’impegno e gli sforzi
per creare le condizioni di crescita e di sviluppo.
44 settembre 2014
TAagliolto
Il sindacato Cisl fa il punto della situazione sugli uffici molisani
“Di sana e Robusta Costituzione”segna un inning vincente al Premio E-Gov 2014
"Poste, caotica organizzazione"
La Coldiretti ha chiesto alla Regione l'indizione di una conferenza di servizio
CAMPOBASSO. I dati di fatto sull’insostenibile e
devastante prolificare dei cinghiali in Molise sono im-
pietosi. Invasione degli ungulati anche all’interno dei
centri abitati, devastazione di colture agricole che
coinvolgono ogni area regionale, incidenti d’auto sem-
pre più diffusi, addirittura animali sbranati dalla furia
dei branchi di cinghiali affamati.
La Coldiretti Molise ribadisce la necessità di atti-
vare misure specifiche di controllo selettivo dei cin-
ghiali, ed ha inviato una richiesta alla Regione Molise
affinché venga convocata, con urgenza su tale pro-
blema, una conferenza di servizio, con il coinvolgi-
mento delle Provincie e delle altre strutture coinvolte.
La questione coinvolge tutti i molisani, considerato
che è stimabile ad oltre 800.000 euro annui il costo,
per la Regione Molise, dei danni causati da cinghiali
ed animali selvatici.Una cifra che necessita di adeguati
provvedimenti preventivi e che non è sufficiente-
mente indicativa dei reali danni subiti dalle aziende
agricole, dato che, a causa delle lungaggini burocrati-
che e dell’esiguità del valore degli indennizzi, irrisori
rispetto al reale danno, molti agricoltori rinunciano a
presentare le richieste.I cinghiali vivono e si spostano
in branco, generalmente guidato dalla femmina più
vecchia, i maschi più vecchi tendono ad isolarsi.
Le scrofe adulte possono partorire anche 10 pic-
coli per volta, con un periodo di gestazione di 114
giorni.
I cinghiali sono onnivori, per cui devastano tutte le
principali colture agricole molisane, ed inoltre con la
tipica azione del grufolare, svolta dai branchi che in
alcuni casi ormai superano i cinquanta esemplari,
“arano” e rivoltano il terreno, distruggendo comple-
tamente l’appezzamento che invadono. Spinti dalla
fame, conseguenza dello spropositato sovra numero
in regione, che li porta a superare anche la naturale ri-
trosia per i centri abitati, nei quali sempre più spesso
si avventurano, si nutrono anche di carogne di ogni
genere di animali, ed a volte inseguono e catturano
animali in difficoltà o indeboliti.
La spropositata sovra popolazione di cinghiali, evi-
denzia Coldiretti Molise, rappresenta anche un peri-
colo costante per gli automobilisti, come testimonia
l’aumentare della frequenza di incidenti stradali dovuti
agli ungulati che attraversano le strade. In ciò la Col-
diretti Molise sollecita anche i Sindaci a rendersi parte
attiva nella emergenza, considerato che ormai è un
problema di ordine pubblico, con competenza che in-
veste anche i Primi Cittadini.
"Cinghiali, quanti danni"
La Medicina e i suoi spazi vitali in una realtà sanitaria in
chiara ed evidente difficoltà organizzativa e gestionale. Prova a
darne un esempio virtuoso, concreto, e scientificamente inte-
ressante il congresso regionale della Società italiana di pedia-
tria preventiva e speciale ( Sipps) presieduta con vigore e
determinazione dalla dottoressa Angela Carrino che il con-
gresso ha fortemente voluto per la trattazione di un tema parti-
colarmente incisivo (Miti e realtà nella pratica pediatrica) e del
quale (congresso) è il responsabile scientifico.
Appuntamento il 5 e 6 settembre prossimi alla sala Ippocrate
del Dipartimento di medicina e scienze della salute dell’Univer-
sità del Molise. Per la prima volta la pediatria in prima pagina
nel Molise attraverso una vasta e completa trattazione affidata
a nomi di rilievo del settore e su specifici argomenti. La prima
giornata dei lavori il 5 settembre, in seduta plenaria, per la pre-
sentazione di “Casi clinici di endocrinologia pediatria e … più”,
presieduta dal professore Alfred Tenore dell’Università della
California. Quindi l’apertura dei lavori e discussione sulle pos-
sibili diagnosi e terapie. Il giorno successivo, il 6 settembre,
dopo il saluto del presidente del congresso, Bruno Monchar-
mont, del presidente dell’Ordine dei medici di Campobasso,
Gennaro Barone, e delle rappresentanze istituzionali regionali,
ci saranno la relazione introduttiva del presidente nazionale
Sipps, Giuseppe Di Mauro, e la introduzione dei lavori della dot-
toressa Carrino.
A seguire, nel vivo del congresso si entrerà con l’intervento
del professore Fabrizio Gentile dell’Unimol su “Il pediatra ga-
rante del corretto sviluppo immunologico del bambino”, cui farà
seguito il professore Giancarlo Ripabelli su “Le in-evidenze
scientifiche tra vaccini e autismo” (moderatori Ettore Napoleone
e Annamaria Macchiaroli).
La seconda sessione (moderatori Enzo Di Blasio e Maria
Lucia Di Nunzio) vedrà impegnati il professore Roberto Del
Galdo della seconda Università di Napoli su “Gli errori più co-
muni in nefro-urologia pediatrica” e del professore Alfred Te-
nore su “Adhd e problemi di crescita: mito o realtà?”. La terza
e ultima sessione (moderatori Pina Bontempo e Luigialberto
Cutrone) si occuperà della “Diagnostica di laboratorio in ema-
tologia pediatrica” e di “Weezhing in pediatria” con i professori
della seconda Università di Napoli Bruno Nobili e Carlo Capri-
sto, nonché dell”Allattamento e svezzamento: novità e luoghi
comuni” (professoressa Antonietta Giannattasio dell’Unimol) e
di “Cardiopatie:cosa ci può sfuggire?” (dottor Vincenzo Santillo
del Cardarelli di Campobasso).
Ulteriore annotazione: il congresso è realizzato secondo le
direttive nazionali per l’Educazione continua in Medicina, i cui
crediti sono concessi per le categorie professionali di medico
chirurgo (disciplina principale Pediatria), di psicologo, d’infer-
miere, di biologo e di studente di medicina specializzando in
pediatria.
Dicevamo come sia strano, ma significativo, che in una realtà
sanitaria quale quella molisana, irta di difficoltà finanziarie, di
insoddisfazioni professionali, di proteste dei cittadini, trovino
forti motivazioni il confronto e l’aggiornamento scientifico, ed
emerga la volontà di una crescente sinergia tra l’Ordine dei me-
dici e il Dipartimento di Medicina e Scienze della salute dell’Uni-
versità del Molise.
Dardo
54 settembre 2014
TAagliolto
“Miti e realtà nella pratica pediatrica”
Primo congresso regionale della Società italiana di pediatria preventiva e speciale
Caro presidente Frattura e caro assessore Di Pietro
andando a ritroso nel tempo non mi sovviene ricordo
di Vostri predecessori che abbiano fatto più danno di
Voi in materia venatoria. Per carità anche altri hanno
fatto danni ( di cui ne stiamo pagando le conseguenze)
ma Voi siete un caso a parte.
Ho letto con attenzione il proclama inviato a tutti i
cacciatori, e domande mi sorgono spontanee (invito
tutti a leggerlo, è pubblicato sul sito dell ‘A.T.C 1 Cam-
pobasso). Per primis gradirei sapere chi sono gli ” au-
torevoli esponenti delle associazioni di categoria” che
le hanno suggerito quello che Lei scrive anche perché
andranno ringraziati assieme a Lei per cotanto interes-
samento e lungimiranza.
Cito testualmente “ per quanto riguarda le pre aper-
ture del 3-4-7 devo comunicare lo slittamento al giorno
3 settembre” mi sono perso qualcosa? Non è la stessa
cosa? O la lingua italiana è un optional? “Le altre modi-
fiche verranno apportate di volta in volta a ridosso delle
giornate di pre apertura mediante DGR ad hoc”. Si
rende conto di quello che ha fatto? Spero che non sia
farina del suo sacco ma suggerito dagli autorevoli espo-
nenti…
Si sta rendendo conto che se anche stasera Lei e la
giunta riesce a deliberare in tal senso ci saranno per-
sone che o per mancanza di tempo non hanno potuto
ritirare il tesserino (tempo legato all’apertura dell’ufficio
preposto) o perché non potranno essere a conoscenza
per mancata informazione della eventuale delibera
adottata? Oltre al danno la beffa.
Comunque mi congratulo della solerzia con la quale
Lei ha avvisato i cacciatori del Molise e purtroppo non
solo. Leggo la lettera di diffida dell’ENPA- LIPU BIRDI-
LIFE ITALIA con protocollo n.4563-2014 del 01-09-
2014, inviata a Lei ed al Presidente della Regione, con la
quale si diffida a adottare delibere in contrasto con il pa-
rere dell’ISPRA ed in contrasto con le normative Na-
zionali.
Le faccio un'altra domanda se mi consente: Lei sa
cosa è una “ pania” ? No non può saperlo ma glielo
spiego io se permette:
La pania è una sostanza collosa, difficile a seccarsi,
fatta con le bacche di vischio, che viene sparsa sui ramo-
scelli e utilizzata per la cattura di piccoli uccelli. Per
estensione, gli stessi ramoscelli, denominati per lo più
paniuzze.
Questa sostanza viene utilizzata dai” bracconieri” o
da persone senza scrupolo per la pratica della uccella-
gione che è severamente vietata dalla legge nazionale
sulla caccia n. 157/92 e sanzionata come pratica illegale.
Questo perché, Lei è caduto nella trappola dei bracco-
nieri( pardon autorevoli esponenti delle associazioni di
categoria) che le hanno teso i ramoscelli ed è rimasto
invischiato. Vi sono altre similitudini da poter utilizzare
ma mi fermo qui. Il dato di fatto e che Lei è cascato a
piè pari nella trappola che Le hanno teso, ma è stato fin
troppo facile, è stato come rubare un gelato ad un bam-
bino.
Adesso che si fa? Si va avanti o si torna nel seminato?
Vogliamo aprire un confronto costruttivo e duraturo o
continuiamo a sparare (scusatemi in senso figurativo)
proclami e delibere ad libitum logicamente con giusto
preavviso a vantaggio di tutti? Le voglio ricordare che
sul carro di un eventuale azione da parte delle associa-
zioni su menzionate possono salire anche i Cacciatori
(noti la maiuscola) con un aggravio notevole. Nel frat-
tempo dovrebbe spiegare questi ritardi (lasci stare la
mancanza di carta) . Sta di fatto che Lei ha scaricato le
doppiette dei cacciatori spero solo temporaneamente.
La ringrazio e la ossequio.
Zed
Caccia, le pericolose distrazioni della Regione
Appuntamento il 5 e 6 settembre prossimi alla sala Ippocrate
del Dipartimento di Medicina e Scienze della salute dell’Università del Molise
“La Tasi è una sorta di rimedio ai
mancati trasferimenti statali, l’obiet-
tivo è quello di migliorare i servizi e
renderli più economici”. Così il sin-
daco Antonio Battista ha spiegato il
“senso” del tributo comunale sui
servizi indivisibili che, appunto, ser-
virà a finanziare il loro costo garan-
tendo la corretta gestione e il
mantenimento dei servizi indivisibili
che, in pratica, sono i servizi di se-
greteria generale, viabilità, segnale-
tica, illuminazione, manutenzione
ordinaria delle rete idrica e gestione
degli impianti di depurazione, tutela
ambientale del verde e servizi al ter-
ritorio e all’ambiente. L’applicazione
dell’aliquota del 2,5 per mille per le
abitazioni principali è dovuta, quindi,
alla riduzione dei trasferimenti di ri-
sorse da parte dello Stato e ed è le-
gata alla necessità di assicurare la
copertura finanziaria delle spese dei
servizi indivisibili. Il gettito della Tasi
stimato per il 2014 è di quattro mi-
lioni di euro mentre il costo dei ser-
vizi è di 4.582.600 euro quindi
l’imposta coprirà l’87,28% del costo
dei servizi. La Tasi rientra nella Iuc
l’imposta unica comunale che è
composta da un tributo di natura pa-
trimoniale dovuta dal possessore di
immobili e di una componente rife-
rita ai servizi che a sua volta si arti-
cola nel tributo per i servizi
indivisibili, la Tasi, a carico sia del
possessore che dell’utilizzatore
dell’immobile e nella tassa sui rifiuti,
la Tari destinata a finanziare i costi
del servizio di raccolta e smalti-
mento dei rifiuti urbani a carico
dell’utilizzatore. La tariffa della
Tari è composta da una parte fissa,
determinata in relazione al costo
del servizio di gestione dei rifiuti e
una quota variabile rapportata alle
quantità dei rifiuti conferiti, al servi-
zio fornito e all’entità dei costi di ge-
stione. La tariffa viene articolata tra
utenze domestiche e non domesti-
che , per le utenze domestiche la
parte fissa è determinata dal pro-
dotto della quota unitaria per la su-
perficie dell’utenza, corretta da un
coefficiente differenziato secondo la
composizione del nucleo familiare in
modo da privilegiare i nuclei più nu-
merosi e le minori dimensioni dei lo-
cali. La parte variabile, invece, è
rapportata alle quantità di rifiuti pro-
dotti determinate prendendo come
riferimento la produzione media pro
capite. Rispetto alle tariffe Tares del
2013 risulta una riduzione media di
circa il 35 per le utenze domestiche
e un aumento medio di circa il 9%
per le utenze non domestiche. Ciò
è dovuto principalmente alla diversa
incidenza rispetto allo scorso anno
dei costi del servizio dal momento
che sono diminuiti i costi fissi men-
tre sono aumentati i costi variabili a
causa dell’attivazione del servizio di
raccolta domiciliare dei rifiuti pro-
dotti dalle utenze commercia. Inoltre
è variata la percentuale di inci-
denza di rifiuti prodotti dalle utenze
domestiche e non domestiche ri-
spetto al totale dei rifiuti prodotto
con un incremento dei rifiuti prodotti
6
4 settembre 2014 Campobasso
La notte scorsa, la Polizia di Stato
di Campobasso ha tratto in arresto
uno straniero di nazionalità maroc-
china di 34 anni, in esecuzione di
due ordini di carcerazione emessi
dall’Autorità Giudiziaria di Massa,
dovendo lo stesso scontare la
pena di 16 mesi di reclusione per
stupefacenti.Il cittadino maroc-
chino era uno degli stranieri ade-
renti al progetto “AFORIL” –
Formazione prepartenza per Immi-
grati Lavoratori in Agricoltura”, che
vede coinvolte, quali partners, as-
sociazioni di categoria ed aziende
agricole del Basso Molise e che
prevede, per i partecipanti, un
mese di formazione in Marocco ed
un mese di lavoro a tempo deter-
minato presso un’impresa agricola.
Al fine di accertare l’effettiva attua-
zione del progetto, finanziato con
fondi europei, la Squadra Mobile
convocava in Questura gli extraco-
munitari partecipanti per le opera-
zioni di identificazione, eseguite
anche attraverso il rilevamento
delle impronte digitali.
Nel corso di tali operazioni, svolte
in collaborazione con l’Ufficio Im-
migrazione, si accertava che lo
straniero, con generalità diverse,
aveva subito due condanne a pena
detentiva per stupefacenti, alla cui
esecuzione però si era sottratto
fuggendo nel suo paese di origine.
Il predetto poi, era rientrato in Italia
il 2 agosto scorso dalla frontiera
aerea di Roma Fiumicino prove-
niente dal Marocco, utilizzando un
regolare passaporto che riportava
generalità ancora diverse da
quelle con le quali era stato giudi-
cato e condannato, certo che così
sarebbe riuscito a sottrarsi alla cat-
tura, tentativo però non riuscito
grazie all’approfondita attività di in-
dagine svolta dalla Questura. Al
termine degli accertamenti, il citta-
dino marocchino veniva tratto in
arresto e ristretto presso la Casa
Circondariale di Campobasso a di-
sposizione dell’Autorità Giudizia-
ria. L’uomo, inoltre, veniva
denunciato in stato di libertà per
false attestazioni a Pubblico Uffi-
ciale sulle proprie generalità.
Straniero ricercato, la polizia “incastra” un 34enne marocchino
Tasi e Tari, il Consiglio approvaregolamento e tariffe
Giudizio d’acchito: il segno distintivo della
politica e della carica dell’assessore all’urba-
nistica di Campobasso è: entusiasmo. La pro-
fessoressa Bibiana Chierchia è entusiasta di
essere stata eletta e, ancora di più di essere
stata incaricata di curare lo sviluppo del ter-
ritorio urbano ed extraurbano. Sull’abbrivio
di questo suo atteggiamento positivo e co-
struttivo, le abbiamo poste alcune domande
per avere il quadro delle idee che intende
realizzare e delle scelte che intende assecon-
dare, mossi da questa considerazione: la con-
dizione che distingue il territorio urbano ed
extraurbano per molti aspetti, soprattutto
edilizio, grida vendetta. I riflessi negativi sono
rilevabili dalla bassa qualità della vita e dal
caos urbanistico che riflette soprattutto i
quartieri e la periferia. La situazione discende
dalla cessione di potere da parte dell’ammi-
nistrazione comunale alla Regione (non si
contano i commissari ad acta), e ad accorsati
studi legali e studi tecnici che interdicono e
suggeriscono a piacimento l’azione ammini-
strativa: di fatto gestiscono il territorio.
Domanda: E’ intenzione dell’amministra-
zione di (ri)appropriarsi della gestione e della
programmazione del territorio o lasciarli in
delega? Se sì, con quali strumenti e, soprat-
tutto, con quale strategia ritiene sia possibile?
Risposta:
Le intenzioni della Giunta Comunale di cui
io faccio parte credo siano chiare a tutti i cit-
tadini campobassani sin dall’avvio dell’azione
amministrativa. L’unica delega nella quale pie-
namente mi riconosco è quella che il 25 mag-
gio gli elettori hanno deciso di condividere
con il nostro progetto politico. Un territorio,
che in troppe occasioni nel passato si è tro-
vato a subire un’espansione disorganica e di-
sordinata, deve necessariamente essere
rivalutato e riorganizzato secondo scelte po-
litiche che lo rispettino paesaggisticamente,
urbanisticamente, socialmente.
Gli strumenti e la strategia della program-
mazione e del recupero urbano permette-
ranno alla giunta di Antonio Battista di
restituire la città ai campobassani.
D) Piani di recupero, Accordi di pro-
gramma, Edilizia concertata, Piano casa, ex ar-
ticolo 51, et similia: sono gli strumenti che
stanno determinando la crescita urbana e il
consumo del territorio. Il modo con cui ven-
gono utilizzati, stando ai risultati, lasciano ca-
pire che è in atto un sistematico cedimento
alle regole la cui conseguenza è la perdita
della visione d’assieme della crescita e del-
l’uso razionale del territorio. In sostanza,
siamo di fronte al disordine edilizio e a bassi
interessi speculativi. Ritiene che ci siano modi
e possibilità di un intervento correttivo?
R) Nel sistema normativo contaminato
dalla mancata visione di prospettiva tempo-
rale molto spesso, e non solo in ambito ur-
banistico, arrivano ad insinuarsi limitati e
limitanti interessi particolaristici. Strumenti
articolati, come ad esempio quello dell’edilizia
concertata o dei piani di recupero, nati se-
condo una progettazione di rimodulazione
integra e integrata del territorio, in alcuni casi
hanno visto svuotare dall’interno sia le inten-
zioni del Legislatore che quelle dell’Ammini-
stratore. Lei parla, giustamente, di intervento
correttivo e in questa sua definizione leggo,
intendo e proietto l’uso non più distorto ma
integrale e rispettoso delle norme e del ter-
ritorio.
D) La grande novità da Lei, assessore
Chierchia, annunciata, è “ Campobasso città
europea”. Le chiedo su quali presupposti
poggia questa ipotesi e quali sono gli elementi
sociali, economici e gli strumenti program-
matici e operativi che può utilizzare per rag-
giungere lo scopo?
R) Sono già molti, dal mio punto di vista, i
lineamenti che questa città va assumendo ri-
spetto a un profilo europeo: la Campobasso
che il 5 luglio ha accolto Papa Bergoglio, le
domeniche d’agosto che hanno visto i cam-
pobassani tornare a rivivere quella Villa De
Capoa che sciattamente per anni aveva su-
bito i suoi portoni sbarrati sono due esempi
assai vivi e pregnanti di una città europea che
si riapre, accoglie, si confronta.
E’ un prologo: la trasformazione della vita
sociale, economica e culturale di Campo-
basso passerà attraverso la partecipazione a
tutti quei progetti finanziati dalla Comunità
Europea che concretamente prevedono l’in-
nalzamento della qualità di vita, la tutela della
salute, il recupero urbanistico, lo sviluppo
delle piccole imprese, la promozione del-
l’identità culturale.
Per raggiungere tali obiettivi il primo passo
è in atto all’interno della nostra macchina
amministrativa: la responsabilizzazione, l’effi-
cienza e la trasparenza sono per noi presup-
posti irrinunciabili per un cambiamento
radicale nella gestione dell’Ente locale e del
territorio a servizio di tutta Campobasso.
Post Scriputum- C’è un passaggio nella
cortese disponibilità al confronto della pro-
fessoressa Chierchia che potrebbe avere un
immediato riscontro e una concreta verifica.
Il passaggio è il seguente: “Un territorio, che
in troppe occasioni nel passato si è trovato a
subire un’espansione disorganica e disordi-
nata, deve necessariamente essere rivalutato
e riorganizzato secondo scelte politiche che
lo rispettino paesaggisticamente, urbanistica-
mente, socialmente”. Il riscontro è la richie-
sta dell’ampliamento della Lottizzazione
Parco dei Pini per nuovi volumi edilizi e tre
strutture commerciali a ridosso della Via 4
Novembre che andrebbero ad occultare “ab
aeterno” uno dei panorami emblematici di
Campobasso: il profilo del Castello Monforte,
delle chiese romaniche di San Giorgio e San
Bartolomeo, la torre di Delicata Civerra e il
borgo medioevale. La lottizzazione in que-
stione è tecnicamente e amministrativa-
mente definita e completata da tempo.
Riaprila e ampliarla implica, questo sì, scelte
politiche che comprometterebbero scelte
paesaggisticamente, urbanisticamente, social-
mente il territorio, unicamente in favore degli
interessi dei lottizzanti. Staremo quindi a ve-
dere.
Dardo
74 settembre 2014Campobasso
Truffava gli anziani, trentenne napoletano denunciato dai carabinieriI Carabinieri della Compa-
gnia di Campobasso hanno
denunciato in stato di libertà
un trentenne campano a ca-
rico del quale sono stati rac-
colti inconfutabili elementi di
responsabilità per due truffe
perpetrate nell’ultimo mese ai
danni di due anziani campo-
bassani, nei confronti dello
stesso è stata altresì avan-
zata richiesta di emissione del
foglio di via obbligatorio
Nel primo caso il denun-
ciato si era presentato al mal-
capitato 68 enne
campobassano in qualità di
avvocato facendogli credere
che il genero al seguito di un
sinistro stradale da lui cau-
sato si trovava in stato di
fermo presso una caserma
delle forze dell’ordine del nord
e che per accelerare il suo ri-
lascio occorrevano € 2000 a
titolo di risarcimento della
controparte.
Nel secondo caso il truffa-
tore ha raggirato la vittima
presentandosi a casa della
78enne campobassana come
tecnico del gas asserendo
che doveva effettuare dei
controlli perché a seguito di
uno scoppio di una tubatura di
gas vi era stata una contami-
nazione dell’acqua e dopo
aver persuaso l’anziana
donna a riporre gli oggetti in
oro ed il denaro contante al-
l’interno di una busta in pla-
stica al fine di porli al sicuro,
successivamente approfit-
tando di una distrazione della
donna si appropriava della
busta allontanandosi repenti-
namente dall’abitazione.
I tentativi di truffe ed i rag-
giri ai danni di anziani sono
sempre più soventi e molte-
plici sono i travestimenti che
vengono usati dai malfattori:
finti funzionari del gas o del-
l’Enel, falsi impiegati di
banca, di posta, di enti pen-
sionistici, o impiegati comu-
nali.
In caso di visite non pro-
grammate o non attese i cara-
binieri raccomandando di non
aprire mai la porta di casa a
sconosciuti, anche se dichia-
rano di essere dipendenti di
aziende di pubblica utilità; di
verificare sempre con una te-
lefonata da quale ente sono
stati mandati gli eventuali
operai che bussassero alla
porta, e per quali motivi. Se
non si ricevono le spiegazioni
chieste, non bisogna mai
aprire la porta. A volte le truffe
cominciano dalla strada, dove
i truffatori con le più svariate
scuse intercettano le loro vit-
time: in questo caso, è buona
norma diffidare, anche se si
viene chiamati per nome e co-
gnome, e non fermarsi per
dare ascolto a chi offre facili
guadagni o chi vi chiede di
poter controllare i soldi, o vi
chiede del denaro che serve
per vostri familiari in difficoltà
impossibilitati al momento a
contattarvi.
Bibiana Chierchia alla Gazzetta del Molise: “La responsabilizzazione,l’efficienza e la trasparenza sono presupposti irrinunciabili per un cambiamento radicale nella gestione dell’Ente locale e del territorio a servizio di tutta Campobasso”
Si è svolto presso l'Hotel la Fonte
dell'Astore di Castelpetroso il Con-
gresso Regionale della Uil Molise.
Un appuntamento molto sentito
dal Sindacato ed a cui hanno preso
parte centinaia tra delegati ed invitati
e che ha visto in apertura dei lavori
la creazione della Uil unica regio-
nale, successivamente alla fusione
delle due Camere Provinciali di
Campobasso ed Isernia.
Ad aprire i lavori Mauro Sasso,
che negli ultimi mesi ha lavorato
come SubCommissario della Uil Mo-
lise.
Diverse le questioni da lui affron-
tate nel corso della sua relazione, at-
traverso la quale ha posto l'accento
su alcune questioni legate allo stato
di salute della Regione. "Sono felice,
ha sottolineato Sasso, che si celebra
un congresso per certi aspetti rivo-
luzionario e che segna l'evoluzione
della nostra sigla che oggi si rin-
nova. Infatti, in linea con le direttive
nazionali e la importante fase di rior-
ganizzazione che la Uil sta attraver-
sando anche in Molise, stiamo
lavorando in quella direzione di revi-
sione interna del Sindacato ed il
primo atto è stato proprio quello di
creare una Uil unificata in Molise.
Nella circostanza è doveroso rin-
graziare tutte le categorie, i loro rap-
presentanti e tutti gli iscritti che
operano nelle sedi territoriali e nei
servizi e che hanno fatto si che la
nostra sigla riscuota quotidiana-
mente successi in termini di numeri
e risultati.
Grazie a persone serie, appassio-
nate, motivate e professionalmente
preparate, siamo divenuti riferimento
di un numero di cittadini sempre
maggiore che varca ogni giorno la
soglia dei nostri uffici per assistenza
e sostegno, specialmente in questi
tremendi periodi di crisi.
La nostra grande rivoluzione, poi,
si avrà anche nella creazione di un
nuovo gruppo dirigente, ampio nel
consiglio confederale e ristretto in un
consiglio esecutivo ed una segrete-
ria composta da donne e uomini,
giovani e meno giovani da
cui il Molise ripartirà oggi.
Il sindacato, ha proseguito Sasso,
vive un grande momento di difficoltà
anche a seguito dei tagli imposti dal
Governo ma noi non ci fermiamo e
non ci arrendiamo dinanzi a questi
ostacoli. Anzi, siamo più stimolati a
lavorare per i nostri iscritti perché le
sfide ci appassionano."
Dopo questa parentesi di più
ampio respiro, Sasso, alla presenza
di diversi rappresentanti istituzionali
tra cui Vincenzo Niro, Paolo Frat-
tura, Pierpaolo Nagni e Michele Pe-
traroia, ha sviscerato diverse
questioni legate al Molise ed ai pro-
blemi economici e sociali che atta-
nagliano la Regione.
"Il Molise ha bisogno di cambiare
e deve farlo presto, ha proseguito
Sasso, partendo da quelle che sono
le grandi vertenze e le note vicissi-
tudini che stanno letteralmente spe-
gnendo questa terra ed a cui urge
bisogna porre rimedio.
La politica, a riguardo, deve assu-
mere un atteggiamento diverso, più
deciso e univoco. Non si possono
più tollerare ambiguità, rallentamenti
e incomprensioni interne. Urge un
lavoro metodico dell'amministra-
zione, che tocchi tutti i settori strate-
gici e che restituisca anche dignità
al mondo del lavoro. Sulle società
partecipate, ad esempio, su cui bi-
sogna fare una grande revisione ed
avviare un pro-
cesso di fuoriuscita da buona parte
di loro intelligente, attento ma pro-
gressivo.
Sul precariato, poi, ormai vera
emergenza lavorativa che riguarda
tutti i settori e sul quale la Regione,
partendo dal proprio interno, deve
cominciare a lavorare verso un pro-
cesso di stabilizzazione, almeno ove
possibile.
Sulla sanità, comparto ridotto al-
l'osso con la triste conseguenza che
i danni che esso genera sono pagati
direttamente dai cittadini che ri-
schiano di non ricevere più cure ef-
ficienti, territorialmente omogenee e
adeguate nella offerta complessiva.
Lascio un Molise arrabbiato, ha
concluso un emozionato Sasso, in
cui ho trovato difficoltà ma anche
tanta voglia di fare e di riscatto.
Sono certo che la futura classe diri-
gente della Uil saprà essere come
sempre vicina ai cittadini e che con-
tinuerâ ad essere ancora un pun-
golo per la politica e per chi gestisce
i processi di vita di tutti i giorni."
Hanno seguito la relazione di
Mauro Sasso gli interventi del Presi-
dente della Giunta Paolo Frattura, il
quale ha risposto a diverse delle
questioni poste da Sasso nel suo in-
tervento ed alcuni segretari di cate-
goria nazionali presenti in sala, tra
cui Emilio Fargnoli e Enrico Ponti e
di rappresentanti regionali di alcune
numerose federazioni. Tra gli inter-
venti quelli di Emilio Izzo, Pino Auri-
sano, Carmine Battaglia, Maria
Barone, e Pasquale Guarracino che
ha vivacemente posto l'accento sulle
vertenze storiche, quali quella del
Korai, di Esattorie ma anche Molise
Dati e Guardie Giurate.
Come da programma, poi, ha con-
cluso la fase delle relazioni il Segre-
tario Nazionale Aggiunto, Carmelo
Barbagallo il quale ha trattato temi
afferenti sia un profilo regionale che
nazionale:
"La giornata di oggi rimarrà un ri-
cordo indelebile nella mia memoria.
Non per circostanza, ma oggettiva-
mente vedere un numero di delegati
talmente alto da non fare in tempo a
registrarli tutti entro i tempi, rappre-
senta di per sè un successo. Detto
ciò è doveroso ringraziare la segre-
teria uscente, perché solo grazie a
chi c'è stato prima noi oggi siamo
qui.
Stamane, ha detto poi Barbagallo,
abbiamo assistito ad una massiccia
presenza di politici ed amministra-
tori. Segno di attenzione nei nostri
confronti, ma che immediatamente
impone un chiarimento così da
scongiurare anche dei fraintendi-
menti che in passato ci hanno pa-
recchio penalizzato, spesso
ingiustamente. La Uil non appar-
tiene alla politica. Mai è stata sua
parte integrante o attiva e mai lo
sarà. Purtroppo in altri tempi ab-
biamo pagato, al pari di altre sigle,
una immagine diffusa di "Organizza-
zione costola" della politica e conni-
vente delle sue scelte. Ebbene non
è così. Abbiamo iniziato a rinnovarci
e dobbiamo far partire questa nuova
stagione proprio da una posizione
sempre più autonoma e avulsa dai
sistemi di potere. Tornando ai fatti di
casa nostra oggi termina il commis-
sariamento della Uil in Molise,
evento sempre traumatico in una
democrazia ma dal quale bisogna
comunque tirar fuori aspetti positivi.
Ebbene qui, a giudicare dall'entusia-
smo che ci circonda, questa fase di
riorganizzazione ha fatto molto bene
e sta ripagando quel sacrificio.
Alla nuova segreteria, dunque,
spetta un gran lavoro considerato
che si opera in un territorio in cui il
numero dei disoccupati supera
quello dei lavoratori. Questo, in sè,
è il dato che meglio riassume la dif-
ficoltà che oggi si vive in Molise, al
pari di molte altre realtà." Dopo lo
spaccato regionale Barbagallo è en-
trato nei temi nazionali "La Germa-
nia e l'Unione europea devono
capire che non possiamo morire
d'austerità e Renzi deve capire che
non basta la flessibilità e che occor-
rono investimenti pubblici e privati
per l'economia: questo non si sta an-
cora facendo, non abbiamo alcun
problema se si parla di riforma del
lavoro, come ripropone, oggi, il Pre-
sidente del Consiglio, ma vorremmo
che prima si parlasse di lavoro:
l'Ocse conferma che la disoccupa-
zione aumenta più del previsto e
mancano gli investimenti pubblici e
privati necessari ad affrontare que-
Dopo il commissariamento,
il sindacato rilancia
con forza la sua azione
Priorità: occupazione e investimenti per creare occasioni di lavoro
Tecla Boccardo nuova
8
4 settembre 2014 Speciale
sta crisi e a rilanciare l'economia.Mentre discutiamo, continuano adaumentare le situazioni di crisi azien-dale e sono a rischio altri 170mila la-voratori. Bisogna, innanzitutto,garantire gli ammortizzatori a tutti co-loro che perdono il posto di lavoro e,contemporaneamente, puntare sullacrescita, da un lato, consolidando ilbonus degli 80 euro ed estendendoloa pensionati e incapienti e, dall'altro,realizzando investimenti produttivi. Inconclusione, poi, anche il Segretarionazionale aggiunto ha dedicato unpensiero al suo stretto collaboratoreMauro Sasso "Ho sentito parecchiringraziamenti nei confronti di MauroSasso, persona validissima e di indi-scutibili capacità. Voi ne avete bene-ficato perché me ne sono privato io!"In seguito alle relazioni, poi, si è
proceduto alla votazione del nuovoConsiglio Regionale, dei Revisori deiconti e della nuova Segreteria Regio-nale che sarà composta da PasqualeGuarracino, Carmine Battaglia, Ro-berto D'Aloia e Maria Cristina Fran-cese, mentre il tesoriere sarà AntonioTondi.Successivamente si è proceduto
alla votazione del Segretario Regio-nale. Alla luce del risultato raggiuntoall'unanimità e senza nessuna candi-datura avversa, Tecla Boccardo, Se-gretario generale della UilFpl Molise,è stata eletta nuovo Segretario Re-gionale della Uil Molise.Soddisfazione è espressa dal neo
vertice dell'organizzazione: "È ungrande onore per me coprire un cosìimportante incarico al vertice della Uilin Molise. Un ruolo importante e digran lustro, ma al contempo digrande responsabilità.In questo momento così difficile per
la nostra regione, infatti, il lavoro delsindacato deve essere ancora più in-tenso e radicato sul territorio, po-nendo l'attenzione a tutti gli ambitieconomici e sociali.
Per quanto attiene al prossimo fu-turo, immediatamente cominceremoa lavorare sui grandi temi e sulle ver-tenze aperte, in collaborazione con icompagni delle altre sigle, per otte-nere quei risultati che auspichiamo diraggiungere ormai da troppo tempo,continuando a dare una voce a chinon ce la fa più.Su quelli che saranno i rapporti con
le Istituzioni locali, di ogni ordine egrado saremo vigili, attenti al loro la-voro quotidiano e non risparmieremosollecitazioni, stimoli ed anche qual-che sferzata qualora non vedremo daparte della politica il giusto impegnoe le risposte che ci aspettiamo.Ringrazio a nome di tutta la Uil Mo-
lise, ha proseguito Boccardo, MauroSasso che ha guidato la nostra orga-nizzazione in questi ultimi anni in ma-niera brillante e con lo spirito dicrescita che ci ha portati ad un Con-gresso, quello odierno, che ha regi-strato un numero di partecipanti al dila di ogni più rosea aspettativa.Grazie alla sua spinta, ci ha resi più
uniti, sempre con lo guardo rivoltoverso il futuro, la giusta prospettivaper far crescere una organizzazione.Ecco, noi ripartiamo da oggi, da unastraordinaria giornata e da unagrande eredità che ci lasciano MauroSasso e Carmelo Barbagallo, impa-rando da loro a tenere unito il diverso,in una maniera elastica, che si mo-della alla realtà ma sempre con radi-camento nei problemi e alla ricercadelle risposte necessarie, combat-tendo i cambiamenti sfavorevoli al la-voro. Protagonisti, riformisti, attentialle sfide del fisco e della previdenza,con particolare attenzione ai precariche hanno dinanzi a loro ancora unperiodo di difficoltà.Orami siamo rimasti i soli a farci ca-
rico dei problemi dei più deboli e lapolitica non avrà pace fin quando nonrimetterà in cima alle sue priorità iltema del lavoro."
segretaria regionale Uil
9
4 settembre 2014Speciale
"La Germania e l'Unione euro-pea devono capire che non pos-siamo morire d'austerità e Renzideve capire che non basta la fles-sibilità e che occorrono investi-menti pubblici e privati perl'economia: questo non si sta an-cora facendo". Lo ha detto il Se-gretario generale aggiunto dellaUIL, Carmelo Barbagallo, a mar-gine del Congresso della UIL delMolise. "Non abbiamo alcun pro-blema se si parla di riforma del la-voro, come ripropone oggi ilPresidente del Consiglio, maprima vorremmo che si parlasse dilavoro: l'Ocse conferma che la di-soccupazione aumenta più delprevisto e mancano gli investi-menti pubblici e privati necessariad affrontare questa crisi e a rilan-ciare l'economia. Mentre discu-tiamo, continuano ad aumentarele situazioni di crisi aziendale e
sono a rischio altri 170mila lavora-tori. Bisogna, innanzitutto, garan-tire gli ammortizzatori a tutti coloroche perdono il posto di lavoro e,contemporaneamente, puntare
sulla crescita, da un lato, consoli-dando il bonus degli 80 euro edestendendolo a pensionati e inca-pienti e, dall'altro, realizzando in-vestimenti produttivi".
Dichiarazione di CarmeloBarbagallo, Segretario generale aggiunto Uil
FILIGNANO – Esposte all’azione distruttrice dei van-
dali le bellissime cappellette votive che caratterizzano
l’intero territorio di Filignano. Da parte dell’amministra-
zione comunale urgono interventi immediati. La stupidità
umana in taluni frangenti non ha limiti ! Si prendano le
bellissime e storiche edi-
cole votive realizzate
nel corso dei decenni
da parte di privati di Fili-
gnano e frazioni come
testimonianza di fede,
di cultura e di partico-
lare devozione, e pur-
troppo oggetto delle
mire di balordi e stupidi.
In effetti tali edicole a
decine impreziosiscono
ai lati le strade di tale
Comune capoluogo e
delle sue numerose fra-
zioni, frutto dei senti-
menti popolari in
materia religiosa. Infatti
è facile imbattersi nel-
l’edicola dedicata alla
Madonna o a Gesù o a
Santi venerati in loco, e
sono tutte decisamente
attraenti. C’è quella realizzata in marmo, l’altra in pietra
lavorata, l’altra ancora rivestita in mattoni e tutte con al-
tare al centro sormontato dall’immagine sacra oggetto di
devozione. A costruirle o commissionarle nel corso del
passato sono stati privati cittadini di Filignano, Cera-
suolo, Valle, Mennella, Mastrogiovanni, Collemacchia,
Valerio ect. ed oggi tali edicole sono presenti a decine
sull’intero territorio comunale, tanto da essere state de-
finite a ragione tra “le eccellenze” di Filignano e dintorni.
Ebbene, siccome la stupidità umana -come si diceva in
apertura- non ha limiti, ecco che qualcuno da un po’ di
tempo si diverte a distruggere e rovinare tali tempietti
sacri ! Per verificare il fat-
taccio basta recarsi alla
frazione Cerasuolo e
sul lato sinistro della
strada d’ingresso alla
frazione ci s’imbatte in
una suggestiva edicola
in onore della Madonna
purtroppo coi vetri pro-
tettivi rotti perché cen-
trati da pietre o forse da
colpi di fucile ! Uno
spettacolo nient’affatto
bello, offensivo della
fede popolare e frutto
certamente di qualche
mente particolarissima !
Ovvio a questo punto il
da farsi : sostituire i vetri
lesionati e restituire de-
coro all’edicola in que-
stione, e ad eventuali
altre assaltate da siffatti
vandali, in ossequio alla devozione popolare. A chi spetta
intervenire ? Al privato proprietario dell’edicola se pre-
sente in loco e in vita, viceversa al Comune di Filignano.
In ogni caso lo scempio ed il vandalismo vanno rimossi
a tempo di record sia per una questione di fede e sia per
rispondere coi fatti ai tizi che amano calpestare il senti-
mento popolare.
114 settembre 2014Isernia
ISERNIA. Nei locali della FIADEL, in Isernia, si è svolta la conferenza stampa
sulla grande vittoria che ha ottenuto l’Associazione Sindacale FIADEL, il Comi-
tato PRO TRIGNINA, il PCL Molise, l’Associazione Caponnetto, che sin dal mese
di febbraio 2011 hanno rilevato le gravissime illegittimità perpetrate dal Comune
di Cantalupo nel Sannio a carico dei cittadini a mezzo un Autovelox illegittimo.
Come in tanti ricorderanno quel Comune ha sempre operato illegittimamente,
dapprima imboscando un Autovelox all’interno di un’auto tipo “Panda” di colore
bianco parcheggiata lungo la SS. 17, solitamente nei pressi del bivio per Canta-
lupo e poi addirittura con un Autovelox a postazione fissa installato illegittima-
mente sempre lungo la SS. 17, nei pressi del bivio per Macchiagodena. Cantalupo
nel Sannio con quell’Autovelox, benché illegittimo (quello mobile e quello fisso),
ha incassato centinaia e centinaia di migliaia di Euro; era diventato un incubo
per gli automobilisti. Finalmente l’incubo è finito!E questo grazie alla FIADEL ed
al Comitato PRO TRIGNINA che hanno segnalato le illegittimità, ma soprattutto
grazie al Vice Prefetto Vicario della Prefettura di Isernia Dott.ssa Caterina Valente
che all’epoca verificò di persona le illegittimità ed immediatamente emanò il
provvedimento di spegnimento dell’Autovelox. Il Consiglio di Stato gli ha dato
e ci ha dato ragione. Il Consiglio Stato ha detto, tra l’altro, che quell’Autovelox
non era necessario anche perché in quel tratto di strada non si era verificato
alcun incidente stradale tale da richiedere la presenza dell’Autovelox; smentendo,
quindi, il Comune di Cantalupo nel Sannio che si è sempre fatto forte che il suo
Autovelox serviva a prevenire gli incidenti stradali. Il Comitato PRO TRIGNINA
e l’Associazione FIADEL hanno annunciato che a breve, previa informazione alla
popolazione, intraprenderanno un’azione collettiva al fine di far risarcire tutti
quei cittadini che all’epoca, confidando sulla bontà degli atti posti in essere dalla
Pubblica Amministrazione, non si opposero ai verbali ricevuti, ma preferirono pa-
gare. Ebbene quei cittadini ad avviso delle associazioni hanno diritto ad essere
rimborsati.
Distrutte le cappellette votive
Sull'impianto di Cantalupo bocciato
dal Consiglio di stato
le recriminazioni degli automobilisti
Autovelox, i cittadinichiedono lumi
VENAFRO. Maggiore tutela e protezione per il Monumento al-
l’Eroe e Medaglia d’Oro, il Carabiniere Salvo D’Acquisto, e di riflesso
suo migliore risalto. E’ quanto si prefiggevano i venafrani che, nel
massimo rispetto per il militare protagonista della bellissima pagina
di storia ed al quale Venafro ha dedicato monumento e piazza omo-
nima dinanzi alle Poste cittadine, avevano suggerito di spostare sul
lato est della stessa piazza la suggestiva opera in pietra, evitando
che continui ad essere distrutta e deturpata da auto, furgoni, tir e
moto che sistematicamente cozzano contro le colonnine alla base,
come appena avvenuto e purtroppo in atto. “Lungi da noi l’idea di
declassare il monumento, bensì solo un modesto consiglio al fine di
preservare l’opera, creandovi aiuola e verde tutt’intorno in modo da
tener lontani i mezzi su gomma che continuamente lo sfiorano”, af-
fermano quanti si preoccupano della migliore conservazione della
pietra dedicata a Salvo D’Acquisto. “A noi sta anche bene che non
si tocchi da dove si trova purché, e qui condividiamo il suggerimento
dell’Associazione cittadina dell’Arma, ci sia maggiore e più continua-
tiva vigilanza e prevenzione in difesa del Monumento in questione,
regolando le soste delle auto nella piazza e tant’altro”. Nessun “con-
flitto” di idee e programmi quindi, bensì volontà comune dei vena-
frani di dedicare all’Eroe Salvo D’Acquisto il più bell’aspetto del
Monumento dedicatogli. A margine della questione, l’accenno alla
mancata intitolazione di altra piazza, strada o sito pubblico della
città all’Eroe del Risorgimento Giuseppe Mazzini, al quale era prima
intitolata la piazza delle Poste, oggi appunto piazza Salvo D’Acqui-
sto. E’ il caso che si proceda con la nuova individuazione per ricor-
dare altro Eroe della nostra nazione, il genovese che affrontò l’esilio
per liberare l’Italia dallo straniero e farne una Repubblica.
I cittadini di Venafro chiedono maggiore rispettoper il bassorilievo di Salvo D'Acquisto
“Quel monumento va salvaguardato”
Cimitero, troppi allagamenti
VENAFRO. Prime abbondanti
rovesci settembrini e di nuovo
sommerse dall’acqua piovana le
tombe dei neonati al cimitero co-
munale di Venafro, i cui resti ripo-
sano nell’area pubblica a nord
dell’ingresso principale. Un dis-
servizio assolutamente imperdo-
nabile e che da fastidio alla vista
ed ai sentimenti di chi transita in
zona e nota quanto accade. In ef-
fetti, causa l’interruzione tempo
addietro di opere pubbliche all’in-
terno della struttura ed il mancato
completamento della condotta di
adduzione e trasporto delle acque
piovane da nord all’esterno del
Cimitero, interruzioni che sareb-
bero dipese dall’ultimazione dei
fondi all’epoca disponibili e dalla
mancata erogazione di nuovi fi-
nanziamenti, è ben visibile sulla
sinistra dei gradoni centrali della
struttura un enorme tubo aran-
cione di plastica che, non colle-
gato ad alcuna condotta
sotterranea e non portato al-
l’esterno, scarica in toto l’acqua
piovana che trasporta da nord su
quelle “povere” tombe di neonati,
decine di tumulazioni interrate,
sommergendole del tutto ! Un
enorme ed indecente pantano sui
resti di tanti neonati ! La gente
che solitamente si reca al Cimi-
tero osserva quanto accade e
resta impietrita e senza parole.
Un’espressione durissima del
volto che testimonia tutta la con-
trarietà interiore per una visione
cui rinuncerebbe ben volentieri.
Ed allora, riuscirà il Comune a ri-
solvere il problema evitando il ri-
petersi del tristissimo episodio ?
Basta una pioggia copiosa per rendere inaccessibile una parte dell'area
Vandali hanno sfondato i vetri a Filignano delle bellissime edicole votive
TERMOLI. L’arrivo del mese di settembre
segna, quasi storicamente, la fine della stagione
turistico balneare a Termoli; un qualcosa che
fino a poco tempo era il tirare le somme e
quantificare un successo, arridendo così a una
città sempre visitata e amata ma che, nell’ul-
timo biennio, pare essere in discesa libera sia
per consensi che per presenze.
E così, il fondersi di sgraditi ingredienti quali
la crisi, il maltempo e i lavori tanto criticati del
lungomare (al punto da essere anche definiti
“inadeguati”) non ha fatto altro che incremen-
tare il dissenso per un comparto, quello del-
l’imprenditoria balneare, che inquadra il
problema e in proiezione tenta di capire come
andrà a finire l’anno prossimo, ipotizzando sce-
nari e dando suggerimenti a chi, dalle prossime
settimane, avrà a sedersi ai tavolini per definire
il senso dell’agognata “Termoli città turistica”.
Sì, perché se è vero che i problemi ci sono
stati ed esistono, è anche vero che “le conse-
guenze le vivremo l’anno prossimo perché il
disagio che avrebbe portato il rifacimento del
Lungomare non era noto prima dell’estate e
così, occorrerà capire cosa accadrà il prossimo
anno quando i turisti e i residenti avranno a
prendere l’ombrellone, consci di quel che è ac-
caduto in questi mesi”.
Parole radicate in certezza che si corredano
dell’esigenza “di agire in tempi stretti” perché
“la proposta che possiamo fare – afferma An-
tonio Di Tommaso del lido “La Perla” – è di to-
gliere la pista ciclabile e creare dei parcheggi
in quanto la gente a Termoli non si ferma
manco la sera a mangiare”.
Nello stesso tempo, nasce l’esigenza di agire
anche dal punto di vista politico-amministra-
tivo, con Nicola Giorgione (Oasi – lungomare
sud) che propone “l’andare incontro alle esi-
genze delle categorie individuando situazioni
di respiro legate a pagamento rateizzato e più
equo, perché ci sono tasse che non sono pro-
porzionate agli incassi ma ad altri aspetti e sa-
rebbe opportuno sederci a un tavolo, con la
politica locale e regionale, per trovare solu-
zioni”.
Soluzioni che però non puntano a “meri pri-
vilegi” come la cieca detassazione perché la
stessa “ci permetterebbe quanto meno di
avere un po’ di respiro e individuare i punti cri-
tici da cui ripartire per dare uno stimolo al set-
tore”, evidenzia lo stesso Giorgione. “Il
problema principale sono i parcheggi – tuona
Nico Venditti de’ “La Lampara” – perché se non
li si creano in centro, si rischia di vedere andare
via le piazze turistiche di Campobasso, Bene-
vento e Napoli che già quest’anno hanno ini-
ziato ad avere i proverbiali mal di pancia e
spostarsi su San salvo e Vasto”.
“Ciò lascia l’amaro in bocca – aggiunge Ven-
ditti – perché nonostante Termoli piaccia, oc-
corre capire che se la gente è messa alle
strette va via. Siamo e rimaniamo a favore
della legalità, ma cosa chiedere o imporre a
turisti che non hanno un posto auto? Questi
vanno trattati meglio: dopo trent’anni che non
c’è mai stato un vigile sul lungomare, reprimere
tutto all’improvviso non va bene anche perché
manca una campagna di cartellonistica e ba-
sterebbe aggiungere i parcheggi per risolvere
tutto”.
Ma a quanto ammonta il “danno econo-
mico” per gli stabilimenti? Da quanti incontrati
(ai tre citati si aggiunge “Il Pirata” del Lungo-
mare nord) si evidenzia “un calo stagionale di
circa il 40% che tocca anche il record del 60%
in alcuni periodi – afferma Giorgione – soprat-
tutto nei mesi di giugno e luglio dove a farsi
sentire e dettar legge è stato solo il maltempo”.
Per Saverio Fraraccio (Il Pirata) è opportuno
precisare che “l’estate non è stata positiva
anche se negli ultimi giorni di agosto abbiamo
lavorato benne”; per “Il Pirata”, le troppe di-
sdette per il fattore meteorologico sono state
“determinanti per turisti che manco sono par-
titi eppure, il grosso l’ha messo la classe poli-
tico-amministrativa con parcheggi e gestioni
errate degli orari”.
“Noi – aggiunge Fraraccio – sono riusciti a
dare un input al turismo locale e forti di questo
speriamo che si possano ascoltare i nostri sug-
gerimenti per la prossima stagione, magari
mettendoci attorno a un tavolo, perché è molto
importante collaborare e avere un dialogo”.
Sia Venditti che Giorgione tengono poi a pre-
cisare che “il lavoro stagionale è stato concen-
trato nelle solite settimane, con pienoni ottenuti
in appena tre o quattro giorni clou”.
Un po’ poco, a dire il vero, anche se a risol-
levare le sorti maldestre è stata spesso l’inven-
tiva degli stessi imprenditori che hanno avviato
attività di svago quali serate da ballo, pizzeria
e ristorazione, e il classico e rinomato “happy
hour” della costa termolese.
Eppure, a proposito dell’organizzazione
degli eventi, la nota la offre Di Tommaso (La
Perla) che denuncia le noie di una troppo
lunga pratica burocratica: “se solo fosse più
semplice organizzare gli eventi e se gli orari
fossero meno severi (l’una di notte per lo spe-
gnimento della musica in una località di mare
è quantomeno discutibile) si potrebbe andare
incontro a tutti noi e così, tra le proposte per
l’estate prossima penso che basterà darci più
libertà, soprattutto a chi vuole fare qualcosa, e
più agevolazioni per aiutare, senza andare a
ostacoli, ma dando una spinta affinché funzioni
tutto perché, ad oggi, siamo messi veramente
male”.
A chiudere è il campanellino d’allarme di
Fraraccio: “A breve ci saranno le gare e l’avvio
dei lavori sul secondo tratto del lungomare
nord. Spero, soprattutto alla luce del suo essere
in linea al primo tratto, che non si commetta
l’errore di non sentirci e non apportargli le op-
portune modifiche perché così come disegnato
sembra davvero inadeguato”.
12
4 settembre 2014 Termoli
TERMOLI. Indicibile e inde-
cente quello che si è posto in-
nanzi i nostri occhi. Che schifo,
che vergogna: nonostante ci
chiamano e indicano discariche
a cielo aperto tutti i santi giorni,
in zone e aree della città tra le
più impensabili, non riusciamo
proprio ad abituarci.
Ogni giorno, ogni volta, pro-
viamo sdegno e vergogna so-
prattutto per l’immagine che
viene data della nostra bella
città.
Qualche mese fa fummo stati
in quel pezzo di strada verso via
Amerigo Vespucci, nella zona
torre Saracena, e vedemmo di
tutto di più il tutto celato alla vista
da una filiera di canne alte.
Oggi, a distanza di alcuni
mesi, ci siamo tornati con la spe-
ranza di vederla sanata la sud-
detta zona ma la speranza è
rimasta delusa e a parte l’aver ri-
trovato molte cose che già ve-
demmo quella volta, come i
materassi di gommapiuma in do-
tazione della Croce Rossa Ita-
liana, ancora incellofanati, ora
c’è un bel frigorifero ma anche
passeggini per bambini, sedili
per auto, culle e lettini, legnami,
monitor da computer e l’elenco
potrebbe essere lunghissimo.
Parlare di vergognosa inciviltà
è il minimo… speriamo che Ter-
moli cambi verso.
TERMOLI. Una mozione che in-
vita il Sindaco a revocare la sop-
pressione delle sezioni scuola in
via Montecarlo, eccone il testo: Il
sottoscritto Consigliere Comu-
nale, premesso che la Giunta Co-
munale con deliberazione n.223
del 28-8-2014 ha disposto l’istitu-
zione per l’a.s. 2014/2015 di una
sezione di 3 anni “piccoli” per la
scuola d’infanzia e di una sola se-
zione di Asilo Nido presso la
scuola comunale di via Monte-
carlo; atteso che tale decisione
determina la soppressione di due
sezioni presso la scuola di via
Montecarlo, rispettivamente una
di nido ed una di scuola d’infanzia;
rilevato che l’assessore alle politi-
che scolastiche nella seduta della
V^ commissione consiliare tenuta
il 28 agosto 2014 riferiva che tale
scelta scaturiva dalla esigenza di
risparmio per le casse comunali;
visto che la Giunta Comunale, con
delibera n. 186 del 17/7/2014 ha
avviato il procedimento per inca-
rico di consulenza gestionale ed
affini, poi affidato al Dr. Donato
Petrosino, per un importo mensile
pari ad euro 3000,00 (tremila),
oltre IVA ed oneri riflessi; con de-
libera n. 192 del 17/7/2014 ha af-
fidato l’incarico di consulenza per
le attività di informazione e di co-
municazione istituzionale alla
Dr.essa Valentina Fauzia, per un
importo annuo pari ad euro
36.632,25; con delibera n. 219 del
28/8/2014 ha affidato l’incarico di
consulenza per il supporto agli or-
gani di direzione politica al Sig.
Michele Macchiagodena, per una
retribuzione netta mensile di euro
2.000,19.
Considerato che l’esborso
annuo complessivo per le consu-
lenze fin qui attribuite in meno di
meno di due mesi dall’amministra-
zione Sbrocca ammonterebbe, tra
oneri diretti e riflessi, ad oltre
100.000,00 (centomila) euro; at-
teso che i costi per l’attivazione di
una sezione di scuola d’infanzia
ed una di asilo nido, sono sicura-
mente inferiori rispetto a quelli per
le consulenze; considerato altresì
che frequentare le scuole è un di-
ritto dei bambini ed un servizio of-
ferto alle famiglie con risvolti
anche di carattere sociale.
Tutto ciò premesso, rilevato,
visto e considerato si impegna il
Sindaco e la Giunta Comunale a
revocare la deliberazione n. 186
del 17/07/2014 ed a modificare
l’importo delle consulenze della
Dr.essa Fauzia e del sig. Macchia-
godena, in misura congrua per
continuare a garantire gli stessi li-
velli quali/quantitativi e prestazio-
nali presso le scuole comunali.
“Ora pensiamo al prossimo anno”
“Quella scuola non va chiusa”
Nonostante i solleciti
di interventi l'area resta
ancora invasa dall'immondizia
Torre Saracena una discarica
Mozione del consigliere Di Brino per le sezioni di via Montecarlo
I balneatori con lo sguardo volto al 2015 dopo l'infelice stagione estiva
TERMOLI. Attività politica, am-
ministrativa e istituzionale al riav-
vio dopo la lunga fase estiva in cui
l’impegno è stato centellinato e mi-
xato con le ferie. Non riguarda solo
la maggioranza spuria di centrosi-
nistra, ma anche la quadrupla op-
posizione presente in assise.
Tutti insieme appassionata-
mente, centrodestra, grillini, sini-
stra movimentista e componente
remiana che vuole discutere in
aula la mole di documenti di ‘sin-
dacato ispettivo’ (così si chiamano
gli atti di controllo) presentati dal-
l’insediamento della nuova ammi-
nistrazione Sbrocca.
All’uopo, senza attendere che a
muoversi sia il presidente del con-
siglio comunale Manuela Vigilante
per propria iniziativa, stamani
hanno presentato alcuni primi fir-
matari una richiesta di immediata
convocazione dell’assise civica,
con cui portare all’attenzione del-
l’assemblea degli eletti i temi af-
frontati nei mesi scorsi.
Dalle mozioni sugli incarichi
esterni alla spinosa polemica sulla
scuola d’infanzia di via Montecarlo
fino al dibattito sulla guerra nella
striscia di Gaza e la vertenza giu-
stizia, un consiglio fiume che per-
metterà di sfoderare di nuovo la
dialettica che solo a singhiozzo è
stata sciorinata durante l’estate.
TERMOLI. Ha creato ampia discussione, in pochi
minuti, la vicenda relativa al ragazzo multato in centro
cittadino, in zona pedonale, per l’uso dello skatebo-
ard. Secondo l’altra campana, quella della legge per
intenderci, parrebbe che il giovane stesse “perpe-
tuando” azioni di slalom tra i
passanti, “un qualcosa di re-
almente pericoloso” e così il
Vigile sarebbe stato co-
stretto a intervenire. Alla
luce di quanto riportato dalle
norme vigenti, inoltre, nel
codice della strada lo skate-
board sarebbe assimilato a
un “acceleratore di velocità”
e l’articolo 190, comma 8,
del codice della strada re-
cita: “La circolazione mediante tavole, pattini o altri ac-
celeratori di andatura è vietata sulla carreggiata delle
strade”, mentre il comma successivo precisa: “Sugli
spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini
o altri acceleratori di andatura che possano creare si-
tuazioni di pericolo per gli altri
utenti”.
E così, le forbici si aprono
e le punte divergono sempre
più perché, come specificato
dal giovane multato, in città
non esisterebbero “posti ove
skateare”.
Insomma: tempi duri, no-
nostante tutto e finchè non si
provveda a cancellare questa
lacuna, per chi va a rotelle.
13
4 settembre 2014Termoli
Skater multato, è polemica"Fermo pesca, un disastro"
“Si discutano subito le mozioni”Le opposizioni chiedono la convocazione di un apposito Consiglio comunale
TERMOLI. Sono trascorse esattamente 3 delle 6 settimane di fermo pesca che il Ministero delle
Politiche agricole ha imposto come ogni anno alle marinerie dell’Adriatico. Stavolta il settore che
comprende il Molise va da Pesaro a Bari e in queste tre settimane, peraltro turisticamente di alta
stagione, da poco prima di Ferragosto alla fine del mese, difficili sono state le condizioni per gli
esercenti ittici, che al pari di armatori ed equipaggi soffrono l’impossibilità di rifornire i mercati, i
ristoranti e la tavola dei consumatori col prelibato pesce fresco dell’Adriatico. Complice anche una
giornata di maltempo, ieri il martedì al mercato di San Timoteo è stato da tregenda. Pesce fresco
in gran parte del Tirreno, oltre a quello portato in banchina da piccola pesca e vongolari locali, è
rimasto invenduto e alla carenza di acquirenti si sommano le spese per andare ai mercati come
Gaeta, con costi di trasporto e specie vendute a caro prezzo rispetto ai tradizionali fornitori locali.
La richiesta è sempre quella, anticipare in fermo biologico in primavera, per non abbattere questa
mannaia nel periodo più vivo per il turismo e anche per permettere un maggiore ripopolamento,
che in tarda estate riguarda solo poche delle specie ittiche.
TERMOLI. Tempi ancora più lunghi, inol-
tre, per la campagna bieticola allo Zuccheri-
ficio del Molise. Le previsioni sulla chiusura
della trasformazione delle barbabietole all’8
settembre sono saltate, poiché le stime rice-
vute dalle associazioni interprofessionali
parlano di circa altre 100mila tonnellate da
conferire in stabilimento, di cui l’85% dalla
Puglia e il resto dalle Marche, che al netto
degli scarti vedrà ancora 800mila quintali di
radici da trasformare in zucchero.
I ricevimenti proprio a causa del maltempo
hanno subito un rallentamento nelle ultime
48 ore, anche per evitare di trasportare bie-
tole con eccessiva tara, facile quando si
scava in un terreno infangato. La macchina
produttiva è ormai a regime, dopo il via ai
forni tra la seconda e terza decade di luglio
e la fabbrica ha ora la capacità di bruciare
3.500 quintali ogni ora. Vedremo di quanti
giorni si allungherà la campagna saccari-
fera, quali saranno le rese in saccarosio e
anche il compendio in termini economici sul
prezzo finale di vendita dello zucchero, ma
si arriverà già coi primi impegni da dover as-
sumere per le semine anticipate del 2015,
sempre che venga confermata la volontà di
garantire la continuità produttiva.
I pescatori tornano a chiedere che la stagione di fermo venga spostata in primavera
A Termoli ha creato discussione il verbale rifilato a un giovane per lo skateboard
Zuccherificio, prolungata l’attivitàAltre 100mila tonnellate di barbabietole per l'impianto saccarifero di Termoli
Il messaggio per la IX giornata del
Creato dal tema “Educare alla custodia
del creato,per la salute dei nostri paesi
e delle nostre città” nasce dalla reda-
zione delle due Commissioni Episco-
pali della CEI: quella per il Lavoro,
Giustizia, Pace e Creato, guidata dal-
l’arcivescovo di Campobasso –Bojano
S.E. mons. GianCarlo Bregantini e
quella per l’Ecumenismo e il Dialogo,
guidata da S.E. mons. Mansueto Bian-
chi. In Molise la giornata sarà Cele-
brata sabato 13 Settembre in unione
con la Giornata Mondiale per il Turi-
smo. Citando nell’incipit Osea, i ve-
scovi italiani intendono richiamare
l’attenzione su un problema grave e
gravoso per l’umanità. La nostra terra
non ha armonia, vessata e distrutta dai
consumismi imperanti che ne hanno
distrutto il delicato e osmotico equili-
brio. Il cerchio della vita è spezzato e il
giardino affidato da Dio all’uomo, affin-
ché ne fosse custode responsabile è
devastato dagli egoismi umani. Il mes-
saggio per la nona giornata per la cu-
stodia del creato che si celebra il 1°
settembre recepisce le esortazioni di
papa Francesco e le estende a tutti i
cristiani. Il giardino è stato violato da un
degrado esterno che “manifesta la cor-
ruzione interiore e dei valori fondativi
della vita”. A voler significare che la
corsa sfrenata verso la bellezza e il be-
nessere ci hanno fatto dimenticare il
senso dell’armonia e della misura,
della cultura e della sapienza antica ,
dirottando tutti gli interessi dell’essere
umano verso un appagamento solo
epidermico e superficiale dei propri pia-
ceri bestiali. Eppure religioni e filosofie,
da sempre, hanno ammonito il genere
umano invitandolo ed esortandolo a
perseguire vie di perfezione interiore,
in cui la parola comunità sostituisse il
termine egoismo. I vescovi denunciano
apertamente la sete del profitto che
spinge l’uomo ad azioni di violenza
contro il territorio in cui abitiamo. I nuovi
messaggeri di morti, astuti e subdoli
mafiosi, agiscono su terreni dell’eco-
mafia che fanno, almeno in apparenza,
poco rumore, ma che di certo condan-
nano a morte migliaia di persone. Ecco
allora il richiamo al senso di responsa-
bilità che deve penetrare nel cittadino,
giungendo a formare, soprattutto nelle
nuove generazioni, “una adeguata co-
scienza della gravità del problema”.
In questa estate, ribadiscono i pre-
suli, anche se storditi dai frastuoni di di-
scoteche o di luoghi di divertimento,
abbiamo assistito, inermi, a manifesta-
zioni spaventosi di questo disastro
ecosistemico: bombe d’acqua, escur-
sioni termiche spaventose, interi terri-
tori messi in ginocchio. Pur prestando
i primi soccorsi, la comunità nazionale
ed internazionale non si interroga debi-
tamente sulle cause di tali fenomeni, di
sicuro ascrivibili ed imputabili ad un
comportamento inquinante da parte
della razza umana, l’unica sul pianeta
terra che in una manciata di anni, sta
riuscendo a distruggere un’opera crea-
tiva di milioni di anni.
Ecco dunque l’esortazione alla fon-
dazione di una ” vera cultura preven-
tiva”, che potrebbe almeno iniziare,
anche se con grave ritardo, a proporre
elementi di discussione critica su que-
sta violazione abnorme del giardino di
Dio. Anche se cresce la coscienza eco-
logica, ammettono i vescovi, bisogna
scegliere tra una industrializzazione
selvaggia e la garanzia di un ambiente
sostenibile, in un dissidio che coinvolge
i potenti della terra. I vescovi esortano
la chiesa locale ad un impegno con-
creto verso questi tre impegni: “la co-
scienza di un impegno culturale; la
denuncia davanti ai disastri; la rete di
speranza nel futuro.” L’educazione ad
essere custodi del creato passa attra-
verso una “conversione ecologica”
che, deve condurre ad apprezzare la
vera bellezza e lo stupore dinanzi alle
sue meraviglie. E’ la sfida nei confronti
di una società epidermica ed aneste-
tizzata che non confida e non si affida
ai veri valori ma che è diventata sem-
pre più vittima di stereotipi dettati dagli
organismi di controllo sociale e media-
tico: Internet e i nuovi media. Contro
una economia dello sfruttamento è il
tempo di costruire una capacità lavo-
rativa che non violi e sfrutti la terra ma
che ne valorizzi le potenzialità: chiaro
è il riferimento alla rete che si deve
creare tra il rispetto dell’ambiente,
l’agricoltura, il turismo e il benessere
sociale. Il monito è all’unità che oggi è
sinergia, capacità di fare rete. Il male, si
legge tra le righe del messaggio, si
serve della divisione per colpire e ferire
a morte i figli di Dio e il luogo creato per
loro dal Dio dell’Amore.
Avere il coraggio di prendere posi-
zione, di denunciare il male provocato
da chi senza coscienza ed egoistica-
mente tende a violare l’armonia del
creato. La coscienza del cristiano im-
pone un nuovo e sempre più fervente
impegno nel sociale, avendo il corag-
gio di essere “sentinella” in ogni mo-
mento, segnalando le piccole grandi
violazioni a cui sottoponiamo l’am-
biente. Insomma i vescovi esortano a
far leva sulla responsabilità sociale
della persona umana che deve essere
“rete”. Sintomatico è l’invito a cambiare
stile di vita, cambiamento testimoniato
costantemente dall’operato di France-
sco che riafferma con forza la dignità
di un cristianesimo vissuto nell’impe-
gno. I vescovi concludono il messaggio
affidandolo ai giovani, sentinelle vigili
ed efficaci. Esortazioni di scottante at-
tualità: fondare la propria vita sulla
semplicità, ritornando alla sobrietà dei
nostri anziani significa ripensare ad un
futuro che, proiettato verso nuovi spazi,
custodisca e conservi il creato. Un
messaggio importante da diffondere e
discutere, prima che sia troppo tardi,
per avere il coraggio di iniziare un cam-
mino di conversione verso la vera bel-
lezza che è armonia tra gli uomini nel
giardino creato dal Padre.
15
4 settembre 2014Opinioni
Se ne è parlato nel corso di un convegno sullo sport. A
moderare il seminario il professor Giovanni de Gaetano, re-
sponsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione
dell’IRCCS Neuromed. “Studiare gli stili di vita ed in questo
caso la Dieta mediterranea – ha spiegato de Gaetano – pre-
suppone un approccio multidisciplinare. L’attuale sistema sa-
nitario nazionale è impostato sulla malattia, impiegando solo
il 4% delle risorse in prevenzione, ma non sul mantenimento
dello stato di salute. Il nostro programma di ricerca, Moli-
sani, è pensato per potenziare la salute e prevenire le ricer-
che. Bisogna coinvolgere – ha poi detto de Gaetano –
l’individuo nella cura della struttura e delle funzioni dell’orga-
nismo umano e nella prevenzione delle malattie; per questo
è bene conoscere i fattori di rischio e le migliori pratiche per
preservare il nostro organismo dalle malattie. Ed è proprio
per questo – ha concluso de Gaetano - che vogliamo discu-
tere di questi temi con dei ragazzi che domani saranno i ge-
stori della nostra società; proprio perché la salute non è un
problema del Ministero dedicato bensì di coloro che si occu-
peranno di gestire la società”. L’essenzialità di predisporre
un costante monitoraggio delle condizioni socio economiche
di un Paese al fine di realizzare adeguati programmi di salute
è stato sottolineato dalla sottoressa Licia Iacoviello, Capo del
Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale del-
l’IRCCS Neuromed, che ha illustrato la relazione di dipen-
denza tra l’alimentazione, l’attività fisica e la salute tramite
i risultati prodotti dallo studio Moli-sani. “I determinanti socio
economici sono considerati indici di progresso di un paese –
ha detto Iacoviello che ha poi illustrato i fattori di rischio e di
protezione per la salute e l’importanza della Dieta mediter-
ranea diventata patrimonio immateriale dell’umanità. I fattori
di protezione quali l’attività fisica e la Dieta mediterranea –
ha spiegato Iacoviello - incidono non solo sulla salute ma
anche sulla spesa sanitaria di una nazione in quanto ridu-
cono il rischio di ammalarsi e di morte; purtroppo solo il 30%
della popolazione segue un livello minimo di attività fisica
che non è sufficiente a garantire il mantenimento dello stato
di salute. Se poi all’attività fisica, moderata o intensa, aggiun-
giamo la giusta alimentazione possiamo davvero prevenire
l’insorgenza di numerose malattie cardiovascolari, oncologi-
che.
La Dieta mediterranea – ha continuato Iacoviello risulta
essere la migliore con le sue cinque porzioni di frutta e ver-
dura a giorno, il consumo di pesce e la riduzione di grassi e
carne”. Purtroppo però la crisi economica, che ha allonta-
nato i cittadini dai cibi freschi e sani verso i cibi supercalorici
perché meno costosi, ha condizionato fortemente le abitudini
alimentari e di vita. La dottoressa Marialaura Bonaccio, ri-
cercatrice presso il Laboratorio di Epidemiologia Molecolare
e Nutrizionale, ha illustrato il rapporto costo-benefici del-
l’adesione alla Dieta mediterranea. “La salute si muove oggi
per fasce di reddito – ha detto Bonaccio – in questo contesto
le abitudini di vita risultano essere migliori nelle fasce alte
della società vale a dire nei ceti più agiati economicamente.
Questo è il profondo divario che ha tracciato la crisi econo-
mica a causa della quale oggi il costo del cibo fresco, della
frutta, della verdura e delle sane abitudini di vita hanno la-
sciato il posto a quelle più economiche e meno salutari. No-
nostante la Dieta mediterranea sia nata dalle fasce più
povere della società, ed in particolare dal Sud Italia, oggi viene
seguita prevalentemente dalla fasce più ricche indipenden-
temente dal grado di istruzione. Dai dati raccolti - ha conti-
nuato Bonaccio – si evince che nel 2005 solo 34% della
popolazione seguiva una dieta alimentare equilibrata per ar-
rivare nel 2007 ad un picco negativo del 19%. Questo porta
non solo ad avere una popolazione più a rischio ma anche
a costi sanitari sempre più alti per il Paese. Oggi il livello di
ricchezza influisce sull’alimentazione e, lo abbiamo visto
anche in Molise, l’aumento della povertà può produrre seri
rischi per la salute”.
CAMPOBASSO – Per il terzo anno consecutivo si rinnova l’appuntamento con il concorso giornalistico sportivo
denominato “Premio Pietro Fasolino”. I principi fondanti dell’iniziativa rimangono sempre gli stessi, promuovere
e diffondere la cultura sportiva intesa a 360 gradi e l’approfondimento verso tutte quelle discipline sportive che
non sempre riescono a trovare il giusto e meritato spazio sugli organi d’informazione locali, ma tante sono le
novità previste per l’edizione targata 2014. “Se siamo arrivati alla terza edizione il merito è soprattutto di coloro
che hanno sposato in pieno la mia idea e di chi, anno dopo anno, mi ha dato consigli utili affinché il Premio Fasolino
potesse crescere e migliorare. E’ d’obbligo da parte mia ringraziare di cuore tutti gli Enti patrocinanti che per il
terzo anno consecutivo hanno voluto legare il proprio nome a quella che a tutti gli effetti è un’iniziativa
culturale/sportiva. Un grazie anche a tutti i colleghi Direttori Responsabili di testate giornalistiche che hanno rin-
novato la loro partnership con il concorso per ospitare in una visita formativa i vincitori delle cinque categorie in
gara presso le loro redazioni. Non posso che essere grato ai due sponsor di questa edizione che contribuiranno
a donare ai partecipanti e ai migliori di ogni categoria un piccolo ma significativo premio. Rinnovata stima e ri-
spetto anche nei confronti di tutti i membri della Giuria tecnica che hanno confermato con entusiasmo anche
per quest’anno la loro adesione all’iniziativa. Da tre anni la Giuria è sempre la medesima, questo è anche un
segno di forza dell’iniziativa! L’idea nata tre anni fa era quella di creare qualcosa che potesse diventare patrimonio
di tutti gli sportivi della Regione Molise che non sono legati esclusivamente al calcio e al calcio a 5. Ebbene le
premesse sono state mantenute e grazie al supporto e all’apporto di diverse persone il Premio Fasolino si sta
guadagnando, pian piano, un posto di tutto rispetto. Di questo non posso che esserne fiero. Le novità di quest’anno
sono il frutto di quei tanti consigli che ho ricevuto in questi tre anni che hanno permesso al Premio Fasolino di
poter aggiungere in ogni edizione qualcosa di diverso e di significativo. Ma partiamo con ordine: l’iscrizione e gli
articoli dovranno essere spediti esclusivamente via email entro il 31 gennaio 2015 all’indirizzo
[email protected]; a tutti i partecipanti, non solo ai vincitori, sarà data l’opportunità di prendere parte
ad uno o più allenamenti presso diverse società sportive della Regione Molise con le quali è stato instaurato un
protocollo d’intesa. Lo scopo è quello di far conoscere tutti gli sport praticati sul territorio molisano. A questo pro-
posito non posso che ringraziare anche tutti i presidenti di società e di federazioni che hanno accolto di buon
grado il mio invito. Inoltre tutti i partecipanti potranno prendere parte ad un corso teorico sui principi fondamentali
della navigazione e sulle tecniche basilari del windsurf. Il corso sarà gratuito. Data e sede del corso saranno con-
cordate durante la premiazione; saranno consegnati due premi speciali, due menzioni speciali a due esponenti
illustri dello sport molisano e della molisanità in Italia e nel Mondo. L’idea di assegnare queste due menzioni spe-
ciali è nata dal fatto che alcuni degli sportivi più illustri e più famosi, tutt’ora in attività, non solo sul territorio italiano
ma anche e soprattutto in Europa e nel Mondo sono del tutto sconosciuti ai più in Molise. Ebbene nel solco dei
principi fondanti del concorso si è deciso a partire da quest’anno di assegnare queste menzioni d’onore, per così
dire. Mi auguro che anche quest’anno la partecipazione sia numerose come nelle passate edizioni – ha dichiarato
l’organizzatore il giornalista campobassano Stefano Venditti –“.
Il premio Fasolino “Dieta Mediterranea e sport: quando la crisieconomica minaccia uno stile di vita”
Il messaggio per la Giornata del Creato
Al terzo anno la manifestazione letteraria
con il concorso giornalistico sportivo