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Editoria, l'informazione in Molise è finanziata (soldi pubblici) a piacere
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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Gianfranca
Testa. Ultimo giorno nel ruolo di direttore am-
ministrativo dell'Azienda sanitaria, il dirigente
ha tracciato il bilancio del suo operato in cinque
anni. Del resto, tante le cose cambiate nel
corso della sua gestione e con questo Oscar
vogliamo ricordarle. E' stato anche un momento
buio per la sanità molisana e proprio taluni ac-
corgimenti tecnici hanno impedito il blocco di si-
tuazioni spiacevoli per l'utenza. Non da ultimo,
era una molisana e non vogliamo dimenticarlo
visti i tanti 'stranieri' che bivaccano dalle nostre
parti.
Il Tapiro del giorno
a Rosario De Matteis
Il Tapiro del giorno lo diamo a Rosario De
Matteis. Il presidente della Provincia di Cam-
pobasso si è lanciato sulla questione dell'au-
tonomia del Molise. Siamo tutti d'accordo. Ma
cosa ha fatto il vertice di palazzo Magno nella
sua attività prima di consigliere e assessore
regionale per la rivisitazione dell'ossatura isti-
tuzionale del Molise? Cosa ha fatto per cer-
care di riequilibrare i costi? Al pari, nella sua
qualità di presidente della Provincia ha mai
provato a riformulare la macchina ammini-
strativa per evitare di possibili tagli?
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]
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Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)
Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita
Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero
ANNO X - N° 177 - MERCOLEDÌ 3 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
L’Oscar del giorno
a Gianfranca Testa
Laddove finora ha potuto, il presidente della Regione Molise
Paolo di Laura Frattura ha ridotto al minimo i meccanismi e gli or-
gani di controllo interni (quelli esterni - Corte dei Conti - sono di-
sciplinati dalle leggi delle Stato). L’esempio più eclatante lo
troviamo nella riduzione da tre membri ad uno del collegio dei re-
visori dei conti della FinMolise. Per arrivarci ha preteso che si
modificasse lo statuto. “Ordine” puntualmente eseguito. E c’è da
dire che, sempre in base allo Statuto, sarà la Regione, quindi Frat-
tura, socio maggioritario della FinMolise a nominare il revisore.
Un lavoro fatto in casa.
I cui risultatati si possono immaginare. A meno che il revisore
nominato non vesta i panni di Mandrake. Meno fastidi, più spedi-
tezza e libertà di spesa: pare essere questo il verbo fratturiano
dell’ultima ora nel tentativo di recuperare un po’ del tempo perduto
“in chiacchiere”.
C’è qualcuno che ricordi i circa due mesi di fermo della giunta
in bilico sulla voglia di portarla a cinque e l’impossibilità (tecnica)
di farlo?
Chiusa parentesi. Torniamo al revisore unico al posto dei tre re-
visori canonici. Stessa sorte della FinMolise per gli Istituti auto-
nomi delle case popolari e per tutti gli enti e le società in cui la
mano prevalente della Regione potrà avere campo libero nel ri-
durre ad arte il sistema dei controlli. Fin Molise e Iacp sono realtà
la cui dotazione finanziaria e i cui compiti istituzionali muovono
un sacco di soldi.
Realtà che tutto avrebbe dovuto suggerire, tranne ridurre il con-
trollo. Scelte controcorrente ma, come diciamo, finalizzate a ren-
dere le attività politico-amministrative meno rugose. Spesso i
revisori dei conti, quando prendono alla lettera il compito che gli
compete, diventano un ostacolo, un freno, un impedimento. Si
devono ai revisori dei conti recuperi di soldi indebitamente spesi,
addirittura la chiusura di società vistosamente deficitarie (c’è qual-
cuno che ricordi la … della Camera di Commercio di Campo-
basso?), e molti altri interventi correttivi delle porcherie del com-
binato disposto “politica clientelare e burocrazia asservita”.Se ne
parla poco o niente di questi episodi quando accadono eppure è
cronaca sostanziale, vale a dire riguarda e mette in luce compor-
tamenti scorretti di amministratori e di gestori della cosa pubblica.
Questo preambolo lo abbiamo scritto per attutire un poco la de-
lusione che avrà patito il presidente Frattura (fautore del revisore
unico) alla notizia della nomina del collegio dei revisori della Re-
gione Molise (presidente Giorgio De Franciscis, componenti En-
rico Severini e Nicola Campajola).
In questa occasione, pur trattandosi dell’Istituzione che egli go-
verna e di cui dispone, non ha potuto adattare alle sue esigenze
minimali di controllo un organismo che la legge dello Stato pre-
vede tassativamente composto di tre membri con funzioni di vigi-
lanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica
dell’ente, in stretto raccordo con la sezione regionale di controllo
della Corte dei Conti.
Dovrà farsene una ragione, ben sollevata, peraltro, dalla mappa
dei revisori unici che frattanto ha provveduto a distribuire dove ha
potuto.
Dardo
2
3 settembre 2014
La FinMolise ha dovuto modificare lo statuto per accontentare
il presidente Frattura sulla richiesta di un solo revisore al posto di tre
TAagliolto
CAMPOBASSO. "La recente nomina quale commissario pro
tempore dell'Istituto Autonomo case Popolari Campobasso ed
Isernia affidata al Dott. Nicola Gesualdo ci lascia non senza
sorpresa e smarrimento.
Con delibera n.301 del 1 agosto 2014 la Giunta Regionale
ha infatti inteso premiare, ancora una volta, seppur per presta-
zioni gratuite, un esponente del centrodestra molisano senza
nessuna discussione o coinvolgimento interno alla maggio-
ranza". Così il segretario di Sel, Gigino D'Angelo. "L'elettorato
di centrosinistra aveva votato per il cambiamento dei metodi e
delle persone affidando il proprio consenso all'attuale governo
ma ci rendiamo conto, ad un anno e mezzo dell'inizio del man-
dato, che i personaggi ed i metodi restano gli stessi in ogni set-
tore strategico della regione. Non ci piace quest'atteggiamento
che ci delegittima quale forza di cambiamento e che ci pone in
difficoltà, in termini di credibilità, con il nostro elettorato che
pure aveva puntato al cambiamento in modo compatto.
A tutto ciò occorre registrare la sostanziale staticità verso le
enormi problematiche che investono l'intero territorio, ogni
giorno messo sempre più a rischio da politiche nazionali che
non ci convincono (sia a Roma che in Molise) e che si tradu-
cono in nuova povertà, servizi pubblici sempre più scadenti,
emigrazione di intere famiglie verso altre aree.
E' il momento di cambiare registro, è il momento del cam-
biamento, è il momento di mettere in pratica quanto di buono
si era proposto in campagna elettorale. Altrimenti si abbia il co-
raggio di affermare il proprio fallimento."
L'ex assessore di centrodestra commissario dell'Iacp. Insorge Sinistra e libertà
"Gesualdo? Nomina sbagliata"
La priorità per il presidente è tessere una robusta tela di poteri che contano, per tenere
a bada ogni forma di ingerenza e/o di interferenza, di opposizione, e di controllo
Nella lotta ai collegi sindacali, non ce l’ha fattaa spuntarla in casa
CAMPOBASSO. Ha fatto scalpore la lettera apertadelle sorelle Sabrina e Mirella Ricci, proprietarie delquotidiano Primo Piano Molise, in merito all'eroga-zione del contributo per il 2013 che la Giunta regio-nale ha ripartito a quattro testate. Al Quotidiano del Molise sono stati elargiti
128.462,34 euro, a Primo Piano Molise 64.243,12, alSettimanale del Molise 30.119 e al Bene Comune18.068. La disparità nelle cifre è evidente e, per questo,le titolari del quotidiano hanno ritenuto di volere gi-
rare la somma prevista in beneficenza. La questionedei finanziamenti pubblici all’editoria – che ritorna ci-clicamente nel dibattito pubblico, e torna fuori ognivolta che si parla della crisi dei giornali – è piuttostocomplicata: ci sono varie forme di contributi (diretti,indiretti o tutti e due insieme), qualcuno può riceverli,altri ne sono esclusi e in Molise c'è una sola legge diriferimento, quella regionale n.28 del 2009 che pre-vede contributi agli editori di quotidiani e periodici lo-cali. Gli argomenti di chi li pensa necessari si possono,
semplificando, riassumere nella difesa della pluralitàdelle informazioni e delle opinioni, nella conseguentetutela dei giornali più piccoli e nel riequilibrio di unadisparità che deriva dagli investimenti pubblicitari. Come al solito, però, in Molise tutto diventa un'opi-
nione nella perdurante e grave assenza di una vera epropria legge regionale sull'informazione. Questa con la quale annualmente si elargiscono dei
contributi è, infatti, parziale e diventa persino penaliz-zante per alcuni. Noi de La Gazzetta del Molise, poi, nesiamo stati da sempre fuori perchè ritenuti free presse, dunque, non considerevoli di intervento pubblico. Eppure, proprio il nostro giornale è nato come il
paladino della vera informazione, del giornalismo d’in-chiesta, delle notizie date solo ed esclusivamente perinformare, liberi da ogni freno, editori indipendenti. La forza de La Gazzetta del Molise è da sempre
quella dell’indipendenza, anche dai contributi pubbliciall’editoria. Fonte di sostentamento per tante testatelocali che altrimenti non potrebbero sopravvivere alcalo dei lettori e alla mancanza di investimenti pubbli-citari. Anzi, una parte politica, nel tentativo di tapparcidefinitivamente bocca e ali, ha spinto non poco su al-cune aziende perchè non ci facessero pubblicità. No-
nostante tutto, il successo della Gazzetta del Molise ènell’indipendenza che gli permette di fare ciò che glialtri non hanno il coraggio di fare. Ecco perchè, allora, ci pare giusta e doverosa la let-
tera che le sorelle Ricci hanno ritenuto esternare ailettori molisano sulla disparità insopportabile nell'ero-gazione dei fondi regionali. Se si rinuncia al finanzia-mento pubblico si rinuncia a una parte fondamentaledella libertà di informazione.
33 settembre 2014
TAagliolto
CAMPOBASSO. Una presa di posizione senza precedenti quelladell’editore del quotidiano leader di vendite, Primo Piano Molise. Conun editoriale a firma delle sorelle Sabrina e Mirella Ricci si annuncia ladevoluzione in beneficenza del contributo stanziato dalla giunta regio-nale per il 2013 come sostegno (!) all’editoria, con una critica profondaal sistema di incentivazione per un settore delicato e importante comequello dell’informazione."L’avventura della nostra famiglia nel campo dell’informazione è ini-
ziata circa 10 anni fa. Per noi è una passione e una dimostrazione di at-taccamento alla nostra terra. Impegnati, oggi più che mai, nellarealizzazione di infrastrutture perlopiù all’estero, la pubblicazione diPrimo Piano Molise resta un punto fermo nella voglia che abbiamo dicontribuire alla crescita e allo sviluppo di questa regione.Non è maistato facile fare editoria in Molise. Il settore sconta più di altri i piccolinumeri e dunque l’assenza di mercato. Pochi lettori, pochissime inser-zioni commerciali. Se a queste condizioni di contesto si aggiungono leconseguenze laceranti della crisi, si comprende come l’attività editorialesia oggi considerata dai più una follia per un imprenditore e non un’av-ventura.Ebbene, è una follia a cui non rinunciamo e per questo la sosteniamo,
come abbiamo sempre fatto, con i nostri sacrifici anche perché PrimoPiano ha raggiunto traguardi importanti, il più prezioso è l’essere di-ventato autorevole punto di riferimento dei molisani.Per comprenderemeglio cosa significa pubblicare un quotidiano in Molise, si può attingereai bilanci di Cooperativa Editoriale Giornalisti Molisani: la stampa delgiornale, la diffusione, il personale, assunto in base ai contratti nazionalidi categoria, costano circa un milione di euro all’anno. A questa cifra siaggiungono le spese quali utenze, computer, acquisto e aggiornamentosistemi informatici, canoni, mezzi, carburante… Nel 2009 la Regioneapprovò la legge 28 che prevede misure urgenti a sostegno degli editorimolisani operanti nel settore della carta stampata. Cooperativa Editoriale Giornalisti Molisani – pur non avendo mai
chiesto specifici interventi – è beneficiaria, insieme ad altre imprese edi-toriali che operano in Molise, del contributo che la norma istituisce.Due i requisiti previsti per l’accesso ai fondi nel caso dei quotidiani: ladiffusione nel 95% delle edicole della regione da un periodo continua-
tivo non inferiore a tre anni e una quota della foliazione pari ad almenol’80% dedicata ad informare sui fatti e la realtà economica e sociale delMolise. Una sorta di elemosina, per come è inteso l’intervento. Con l’aggra-
vante che chi riceve il finanziamento è perfino additato come ‘amico’ delpotente di turno. Una beffa che si aggiunge al danno per imprenditoriche in questo progetto credono e lo stanno portando avanti con ri-sorse proprie e onestà.In base ai due criteri descritti, l’erogazione an-nuale a Cooperativa è stata in media del 9-10% del totale delle spesesostenute. Una delibera di giunta dell’11 agosto scorso ha ripartito le somme
per il 2013 che si sono rivelate – inaspettatamente e senza alcun pre-avviso – la metà di quelle degli anni passati. Perché? Perché la Regioneha utilizzato la metà dei fondi stanziati per pagare debiti che nulla, maproprio nulla, hanno a che fare con le “misure urgenti di sostegno aglieditori della carta stampata”. Allora accade che in virtù del bizzarromeccanismo previsto, un periodico – i cui costi sono 10 volte inferiori,o forse più, rispetto ai nostri – ha diritto alla metà dei contributi a noiassegnati. È antipatico entrare in casa d’altri e di questo ci scusiamo, maè intuibile che realizzare e portare in edicola quattro numeri al mesedi un periodico non può costare solo la metà di un quotidiano che tuttii giorni, domeniche e festivi inclusi, viene diffuso in regione. L’esempio vale a ribadire la critica di fondo alla legge in sé, non alle
cifre.Chi fa l’imprenditore sa che rischia in proprio; è un elemento fisio-
logico dell’attività. Il rischio e l’onere di questa avventura vogliamo con-tinuare ad assumercelo in prima persona e senza aiuti di nessuno. Ilperiodo di crisi che stiamo vivendo però ha messo in risalto oggi piùche mai anche le grandi difficoltà dell’editoria in Molise. Pertanto, se laRegione vuole davvero evitare il declino delle imprese che fanno infor-mazione e aiutare chi opera nel settore, l’unica strada è pianificare in-terventi seri, non provvedimenti o annunci ‘spot’, che si rivelano solofumo negli occhi. O vere e proprie prese per i fondelli, come nel caso del dimezza-
mento dei fondi assegnati alle testate per il 2013 (ci piace ribadire dinuovo che quelli assegnati per gli anni precedenti coprivano a malapena
il 9-10% dei costi sostenuti). Proprio perché si tratta di un settore de-licato, in cui l’intervento pubblico deve garantire imparzialità e plurali-smo, è necessario che le agevolazioni o i finanziamenti siano pianificatiin base a criteri oggettivi e rispondenti alla realtà. Diversamente, si trat-terebbe di elargizioni che oltre a non aiutare gli imprenditori li danneg-giano nell’immagine perché vengono visti come “privilegiati” o “amici dichi governa”. Un’ingiustizia che, onestamente, non vogliamo subire.Ecco perché in questo quadro rivendichiamo il diritto di dire: noi
l’elemosina non la vogliamo!Come accade nel resto del Paese e in Eu-ropa, c’è bisogno di un sostegno reale, che tenga conto dei dati di bi-lancio, a partire dai costi per il personale. Perché, seppure nel nostropiccolo, riusciamo a sostenere con puntualità il reddito di decine di fa-miglie. Famiglie che vivono dignitosamente. Nostro padre ci ha inse-gnato che chi lavora va retribuito, piuttosto un giorno prima e mai inritardo rispetto alla data stabilita, a costo di qualsiasi sacrificio.Bene!Considerando che l’importo stanziato dalla giunta per il 2013 noncopre nemmeno la metà di quanto spendiamo per un solo mese di at-tività, abbiamo pensato (semmai ci sarà l’accredito poiché i tempi sonomediamente biblici) di restituire i fondi alla Regione. Non perché disprezziamo la somma, ma quale forma di protesta con-
tro un sistema che va necessariamente rivisto.Il nostro ufficio legale cidice che tuttavia sarebbe “tecnicamente” complicato rinunciare al con-tributo. Allora divideremo la somma a noi assegnata, circa 64mila euro,in due tranche. Trentaquattromila li trasferiremo alla Caritas guidata da don Franco
D’Onofrio, affinché il messaggio e l’esempio di Papa Francesco – che hapranzato alla mensa dei poveri di Campobasso e ha lasciato una cospi-cua donazione per gli indigenti di questa regione – non sia smarrito edimenticato. Trentamila, invece, li destineremo alla ricerca sulla Sla. Ade-riamo all’Ice Bucket Challenge e invitiamo l’intera giunta regionale afare una ‘doccia gelata’ con noi (a telecamere spente e lontano dagliobiettivi dei fotoreporter). A volte l’acqua fredda aiuta a rinsavire e a ri-prendere contatto con la realtà. Quella realtà non fatta di poltrone, lauti compensi, prebende e privi-
legi, ma di aziende che chiudono e di famiglie sul lastrico.Ai nostri let-tori, che anche in questa circostanza ringraziamo per l’affetto e lapassione con cui ci seguono quotidianamente, chiediamo scusa per l’evi-dente invasione. Ma la misura è davvero colma.
Sabrina e Mirella Ricci
"I soldi li giriamo in beneficenza"Le sorelle Sabrina e Mirella Ricci di Primo Piano Molise intervengono sui contributi regionali
Ha fatto scalpore la lettera dei proprietari di Primo Piano Molise
La Gazzetta del Molise fuori da qualsiasi riparto regionale
Noi da sempre senzacontributi pubblici
La delibera di Giunta
regionale n.397
dell'11 agosto 2014
..di prendere atto della delibera-
zione n. 4 del 24 gennaio 2014 del
CO.RE.COM, con la quale è stato
approvato il riparto della somma
disponibile per l’anno 2013 pari a
€ 240.906,83, nella misura se-
guente:
1. Ai quotidiani €192.725,46, di
cui:
a. € 128.482,34 a “Il Quotidiano
del Molise”
b. € 64.243,12 a “Primo Piano Mo-
lise “
2. Ai periodici € 48.181,37, di cui:
a. € 30.113,20 a “Il Settimanale”
b. € 18.068,17 a “Il Bene Co-
mune”.
CAMPOBASSO. "Se questa è la nuova
classe dirigente che dovrà gestire il Paese e
l’Europa c’è poco da stare allegri: le dichiara-
zioni del Ministro Orlando, così acide e antipa-
tiche nei confronti della nostra regione, sono il
segnale tangibile di una scarsa preparazione
geografica e di una conoscenza assai limitata
dei nostri territori".
Lo sostiene il consigliere regionale, Michele
Iorio. "Non si può affermare che occorrerebbe
avere lo standard demografico del comune di
Roma per poter godere di una Corte d’Appello:
una sciocchezza, a mio avviso, anche sul
piano giuridico.
La verità, amarissima, è che il governo Renzi
non ha alcuna considerazione della nostra re-
gione: la conferma? L’aver relegato nel dimen-
ticatoio l’Autostrada del Molise. Cosa aspetta il
presidente Frattura ad alzare la voce sui tavoli
romani e a pretendere rispetto per la nostra di-
gnità di territorio autonomo?
In un momento in cui lo spazio della demo-
crazia e della rappresentanza popolare è sem-
pre più ridotto, inseguendo stravaganti logiche
ragionieristiche che non producono alcun be-
neficio per il Paese, il centralismo democratico
insito nella cultura di sinistra - condito da una
sorta di culto della personalità del premier
Renzi - non ci porterà molto lontano: i molisani
devono alzare il livello della discussione e pre-
tendere di sapere – attraverso argomentazioni
serie - cosa ne sarà del nostro futuro".
CAMPOBASSO. Tutto da rifare per il vertice dell'Asrem dopo
che sono scaduti i contratti anche del direttore sanitario, Pa-
glione e di quello amministrativo, Testa. Al momento, così, in
piedi resta il solo commissario nominato temporaneamente al
posto di Angelo Percopo. Intanto, Gianfranca Testa ha ritenuto
tracciare il resoconto degli ultimi cinque anni.
“Al termine dell’incarico di direttore amministrativo rivolgo a
tutto il personale e ai collaboratori della Azienda Sanitaria un
sentito e doveroso messaggio di commiato, nell’impossibilità di
poter salutare personalmente ciascuno di voi.
In questi cinque anni ho cercato di perseguire, per quanto pos-
sibile in relazione all’incarico affidatomi, il comune obiettivo, –
con l’avvio di azioni finalizzate al risanamento finanziario -, di
delineare una diversa identità dell’Azienda Sanitaria Unica Re-
gionale, quale Istituzione orientata alla qualità dei servizi al cit-
tadino ma rispettosa del valore e delle professionalità di chi vi
lavora, nella convinzione che l’Azienda sana non è solo quella
che ha i bilanci in pareggio, ma anche quella che riconosce e
attribuisce il giusto ruolo a ciascuno dei propri dipendenti e si
dota di sistemi di regole comuni, chiare e condivise da rispettare.
I risultati raggiunti, sebbene insufficienti, sebbene ancora fragili,
non vanno dispersi, ma consolidati per il ritorno a una crescita
equilibrata del sistema sanitario regionale.
Pur essendo decisivo il contributo della politica, resta essen-
ziale la risposta di tutte le risorse professionali aziendali, non po-
tendosi questa regione permettere cali di tensione, ridondanze,
sovrapposizioni, mediazioni tra interessi generali e interessi par-
ticolari, condizionamenti nell’impiego dei fattori produttivi.
E’ essenziale insistere nel processo di risanamento avviato,
restituire ai cittadini fiducia nel servizio sanitario pubblico : quella
fiducia che serve per decidere che ancora vale la pena di impe-
gnarsi, lavorare, con consapevolezza, solidarietà e lungimiranza.
Resto convinta che le principali difficoltà a uscire dal piano di
rientro non risiedano tanto nel contenuto degli atti quanto nella
loro concreta applicazione.
Ma ogni regola, ogni intervento, ogni misura disposti hanno
senso solo se associati alla capacità del coinvolgimento di tutti i
livelli organizzativi nel conseguimento del miglior risultato di ef-
ficienza garantibile: ciò è possibile solo attraverso la condivisione
delle responsabilità e lo sviluppo e il potenziamento delle intera-
zioni tra strutture aziendali nell’ottica di una corretta e traspa-
rente sinergia collaborativa a salvaguardia della centralità e della
priorità dei bisogni del cittadino e del paziente, ispirando la pro-
pria condotta alla personalizzazione ed umanizzazione della
cura, alla solidarietà, all’accoglienza, alla disponibilità e traspa-
renza.
Vorrei che l’impegno, il rispetto per la persona e il senso di re-
sponsabilità per il servizio pubblico svolto prevalessero sempre
sugli interessi di parte.
Ed è a questo principio che ho ispirato da sempre la mia atti-
vità professionale in questi quaranta anni di servizio per l’Istitu-
zione Sanitaria. Ringrazio tutti Voi per la collaborazione che mi
avete dato.Un grazie particolare a quanti hanno profuso, in mo-
menti difficili, delicati e particolari, un impegno straordinario per
competenza, passione e dedizione, apertura al cambiamento.
L’esperienza vissuta è stata per me occasione di crescita pro-
fessionale ed umana e ne porterò uno straordinario ricordo”.
4
3 settembre 2014TA
agliolto
Scaduto il contratto, il direttore amministrativo Asrem, Testa, traccia il bilancio
"Renzi se ne infischia del Molise"
"Sanità, insistere nel risanamento"
Per il consigliere regionale Michele Iorio si mette a rischio la regione
di Massimo Dalla Torre
Sono giorni che mi capita di leggere le recri-
minazioni anzi le esternazioni di molti politici re-
gionali su quello che è lo tsunami che sta per
cancellare l’identità Molise, qualora esista an-
cora un’identità. Sdegno e prese di posizione
verso le affermazioni di chi governa questa
barca senza nocchiero chiamata Italia. Strali e
interventi contro la volontà di azzerare il Molise
e di conseguenza cancellarlo dalla mappa geo-
politica . Una situazione che ogni giorno di più si
aggrava, tant’è che ha assunto i connotati di
una vera e propria crociata che, se non fermata,
porterà fra poco all’annientamento totale di una
comunità, di una realtà che bene o male è viva
e vegeta.
Molise Cenerentola d’Italia. Molise regione
che non dovrebbe esistere perché numerica-
mente non è paragonabile neanche a un quar-
tiere dell’Urbe o di altra città metropolitana come
Milano o Napoli, tanto per citare alcune città
chiave dell’ Italia che purtroppo produce solo
guasti. Una regione che invece merita rispetto e
considerazione perché capace di dare un con-
tributo fattivo alla Nazione che, ripeto è allo
sbando, dove si preferisce farsi immortalare
mentre si fa una doccia gelata o mentre si degu-
sta un gelato come se le priorità fossero queste.
Cose di una stupidità e un’assurdità inconce-
pibile che fa pensare seriamente che forse è
meglio trasferirsi all’estero, anche se in altri
Paesi le cose non sono migliori. Cose che, spe-
cialmente in queste ore, fanno da pendant con
i proclami su quello che è il piano dei prossimi
anni. Progetti imperniati sulla vacuità d’idee che
non servono a nulla “se non a mettere a cuore
sulla brace altra carne che rischia, anzi è una
certezza, di andare bruciata” e di conseguenza
immangiabile; ecco perché condivido in parte
del prese di posizione e la levatura di scudi di
chi molto probabilmente si è accorto, con molto
ritardo, che abbiamo “ il valore del due di
coppe”, ossia nulla. Un valore che, proprio per-
ché tale ha indotto, leggasi ministro della giusti-
zia Orlando, per giunta neanche laureato in
materia specifica, a dire che la corte di appello
a Campobasso non serve.
Un valore che solo ora viene fuori con tutta la
sua virulenza e dannosità, nonostante sono
anni che si invita a dare contezza all’operato
che, per quanto riguarda i palazzi del potere,
non porta a nessun operato, anzi uno: cancella-
zione, e di conseguenza smembramento di
quello che si è cercato di costruire con un duro
lavoro quasi certosino. Cancellazione e smem-
bramento che, se dovesse attuarsi, sarebbe,
una vera e propria catarsi per la collettività re-
gionale.
Una realtà che ancora una volta paga a caris-
simo prezzo la cecità di chi una volta eletto
cerca solo ed esclusivamente di pensare ai fatti
propri e non quelli dei molisani. Non è un ulte-
riore atto di accusa ma un “rimbrotto” che mi
sento di fare, all’indirizzo di quelli che oggi gri-
dano allo scandalo.
Un rimbrotto che sicuramente molti vorreb-
bero indirizzare ai Palazzi del potere, ma non
possono perché o non ne hanno la capacità e la
forza o perché sono legati a doppio filo a chi ci
ha condotto alla debacle. Un rimbrotto neces-
sario e quanto mai urgente e necessario affin-
ché si possa rinviare al mittente la volontà di
annientarci perché ci considera inutili. Inutili, pa-
rola che pesa come un macigno. Inutili che, as-
sume i connotati di una sentenza scritta da
tempo ma mai applicata visto che in questi anni
ci sono stati troppi avvicendamenti governativi
che hanno rimandato la “soluzione finale”. Una
soluzione che, nella fattispecie mi sento di riget-
tare, soprattutto perché non meritiamo assoluta-
mente un trattamento simile.
Una soluzione che solo ora ha svegliato chi
in passato ha inneggiato a chi neanche sapeva
e sa dell’esistenza del Molise: non serva
sciocca e tanto meno corridoio di passaggio per
raggiungere altri luoghi meno propostivi, ma
punto nevralgico di un sistema che, se le cose
non cambiano velocemente, rischia di crollare
su se stesso come un castello di carte che porta
impressi non fanti o re ma scartine e questo i
Molisani non lo meritano assolutamente.
Politici molisani: sveglia la ricreazione è finita
Eccolo il Petraroia che non t’aspetti dopo averlo letto e ri-
letto più volte in versione mielosa a cercare unità, collabo-
razione, coesione. Citare Papa Bergoglio, riferirsi
accoratamente al Patto per il Lavoro, alla urgenza di soste-
nere il Molise che non s’arrende dinanzi ai morsi della crisi
globale.
Eccolo però anche in versione opposta, prevalentemente
rancorosa. Alla ricerca delle colpe degli altri per assolvere
se stesso e quanti con lui stanno gestendo il Molise nella più
assoluta anonima e inconcludente transizione politica e am-
ministrativa, alle prese (egli soprattutto) con la Cassa inte-
grazione ordinaria e in deroga, vessillo da sbandierare sulla
incombente miseria collettiva.
Eccolo dichiarare guerra a chi ha governato prima di lui e
di Frattura, con il fardello delle colpe, le più qualunquistiche,
che avrebbero ridotto il Molise a brandelli. Eccolo invocare
una commissione d’inchiesta (rigurgito del veterocomunista
che ancora alberga in lui) sulla Gam– Solagrital – Arena, e
fare chiarezza (altro lessico comunista) sulle “situazioni
esplosive riferite rispettivamente ai debiti della sanità, ai
conti pubblici bocciati da tre sentenze della Corte Costituzio-
nale, alle Società partecipate in gran parte al collasso, alla
mancata programmazione in quasi tutti gli ambiti settoriali e
a una diffusa situazione di caos estesa all’organizzazione in-
terna degli uffici, al dimensionamento scolastico, all’urbani-
stica, ai trasporti e alla formazione fino al fitto degli immobili”.
Peccato che a distanza di oltre un anno e mezzo di governo
di centrosinistra non ci sia uno, che uno, che possa dire e
dimostrare che qualcosa del disastro così bene illustrato sia
stata corretta, qualche errore riparato, un cambiamento ef-
fettuato.
Di quel passato, a dispetto di Petraroia, resta il rimpianto
delle migliaia di famiglie che con la Gam, la Solagrital e
l’Arena hanno vissuto e continuerebbero a vivere se non
fosse salita al governo della regione una classe politica che
non sa risolvere e non sa risolversi, persa nella propria in-
concludenza, immiserita dai rancori, e resa impotente dalle
difficoltà che non sa affrontare.
Petraroia di quel passato vuole farne una paccottiglia,
ignaro che gli compete, per essere maggioranza, l’onere
della soluzione, la migliore possibile. Ma non avendo forza e
capacità necessarie, preferisce rifugiarsi in una Commis-
sione d’inchiesta composta a sua immagine e somiglianza
(faziosa e rancorosa), perché decreti le malefatte altrui e as-
solva le inappropriatezze della maggioranza politica cui ap-
partiene.
Per colmo di sfacciataggine (politica), come abbiamo avuto
modo di mettere in risalto in altra corrispondenza, non si fa
scrupolo di spostare in avanti nel deserto del nulla, nel vor-
tice delle chiacchiere, nel caos degli accadimenti l’idea che
il governo regionale sia pronto e determinato a riformare il
Molise. A renderlo cioè un esempio virtuoso della pubblica
amministrazione. Incredibile!
Un governo regionale che non è riuscito a modificare di
una virgola le storture, le distorsioni e le distonie che fanno
della Regione Molise un Ente mastodontico e improduttivo,
dalla dirigenza meglio pagata d’Italia, che parla di riforme, di
rilancio, di una nuova frontiera!
L’uomo è di quelli che la demagogia l’hanno incorporata,
per cui gli viene facile dopo aver invocato Commissioni d’in-
chiesta e la dannazione altrui, prefigurare il prossimo eldo-
rado molisano:
riforme, programmazione, diverso orientamento della
spesa pubblica eccetera eccetera.
L’autunno molisano, pertanto, a differenza degli altri au-
tunni italiani, non sarà caldo. Stando a Petraroia, infatti, sarà
denso di leggi regionali varate per rendere più snello ed ef-
ficiente il Sistema Molise, per razionalizzare la spesa, otti-
mizzare la gestione e recuperare risorse finanziarie da
destinare alle imprese private (amiche, s’intende) avendo
cura di mandare al macero le aziende e le società parteci-
pate dalla Regione, e di mantenere per sé e per la dirigenza
regionale e il novero degli incaricati alla gestione dei beni e
degli interessi privati del noto gruppetto di amministratori di
Palazzo Vitale e di Palazzo Moffa i privilegi, gli emolumenti,
le prebende e i vantaggi (quelli chiari e quelli occulti). Salvo
a vedere però quali saranno gli esiti delle iniziative dei moli-
sani indignati che si dicono decisi a tentare di sfrattarli da
Palazzo Moffa e metterli finalmente alla berlina.
Dardo
5
3 settembre 2014TA
agliolto
Commissione d’inchiestae dannazione degli avversari politici
Annunciato dal “comunista” Petraroia il nuovo corso politico a Palazzo Moffa e a Palazzo Vitale
di Pietro Maio
Il Consiglio Regionale del Molise nella seduta straordinaria
del 27 agosto scorso ha adottato all’unanimità un deliberato
in cui impegna il Presidente della Giunta, Paolo di Laura
Frattura, ed il Presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo
Niro, ad adoperarsi in ogni sede a tutela della Corte d’Ap-
pello del Molise, onde evitare una immotivata penalizzazione
territoriale in un’area di confine con le Province di Caserta e
di Foggia in cui sono attive organizzazioni della criminalità
organizzata che hanno esteso i propri interessi anche al Mo-
lise come confermano diverse inchieste della Direzione An-
timafia e numerosi episodi inquietanti.
La nostra Regione segna una linea orizzontale che scorre
dal Fortore al Volturno che andrebbe potenziata per contra-
stare fenomeni di illegalità diffusa, smaltimento di rifiuti tos-
sici, investimenti impattanti sull’ambiente e controllo di
scatole societarie per riciclaggio di denaro sporco.
L’articolazione degli Organi Giudiziari e degli Apparati delle
Forze dell’Ordine sul territorio nazionale meritano una rifles-
sione meno superficiale di quella connessa solo con i numeri
dei fascicoli, dei procedimenti e degli abitanti di quella re-
gione.
Apprendere dalla stampa di dichiarazioni improvvide sulla
futura cancellazione della Corte d’Appello del Molise rila-
sciata nel corso di un evento di partito lascia esterrefatti.Una
popolazione quale quella molisana merita rispetto e anche
nell’eventualità che il Governo prima ed il Parlamento poi de-
liberi provvedimenti penalizzanti, non si deve utilizzare un
approccio frettoloso e sbrigativo che individua nel Molise un
riferimento da portare in negativo nel dibattito nazionale.
Un Ministro della Repubblica è tenuto ad agire con atten-
zione, rigore e rispetto nei confronti di tutti i territori italiani,
al di là dei propri convincimenti personali che nel caso della
Corte d’Appello del Molise non sono condivisi né condivisi-
bili.
Ministro Orlando, il Molise merita rispetto
Paradossale: il governo regionale che non è riuscito a modificare di una virgola le storture,
le distorsioni e le distonie che fanno della Regione Molise un Ente improduttivo, ma dalla
dirigenza meglio pagata d’Italia, parla di riforme, di rilancio, di una nuova frontiera!
Semplificazione e digitalizza-
zione. Sono queste le parole chiave
per ridurre i costi dell’amministra-
zione e facilitare il lavoro dei consi-
glieri. Finalmente è approdata in
Consiglio comunale la mozione
sulla digitalizzazione delle comuni-
cazioni presentata dal Movimento
CinqueStelle e totalmente condivisa
dall’assemblea. I neo inquilini di
Palazzo San Giorgio si sono resi
conto che è arrivato il momento di
risparmiare sulla carta trasmet-
tendo i documenti per via telematica
attraverso la posta elettronica certi-
ficata. Una trasformazione che, se
messa in pratica rapidamente, con-
sentirà di risparmiare circa 60mila
euro di materiale di cancelleria di
cui 10mila solo per le comunicazioni
che riguardano il Consiglio. Con la
digitalizzazione si potranno i ridurre
i tempi di consegna dei documenti
ai consiglieri ora legato agli orari di
lavoro dei dipendenti comunali e si
potrà dire addio ai faldoni di carta
inutili che si vedono sugli scranni
del Consiglio. Per gli amministratori
, già quasi tutti muniti di smartphone
o tabelt, sarà più facile ricevere no-
tifiche, atti e bilanci.
63 settembre 2014 Campobasso
I consiglieri comunali di Democrazia Popo-
lare, Francesco Pilone e Marialaura Cancel-
lario, esprimono soddisfazione per
l’approvazione all’unanimità di due mozioni
a firma dei due consiglieri minoranza.
Nel corso del consiglio comunale di ieri, in-
fatti, l’aula di Palazzo San Giorgio ha votato
compatta a favore della necessità di predi-
sporre quanto necessario per assicurare
un’adeguata preparazione degli scrutatori,
chiamati a espletare le funzioni relative alle
operazioni di voto e dello spoglio nel giorno
delle elezioni che coinvolgono il Comune di
Campobasso, e in merito all’allestimento in
città dei ‘parcheggi rosa’.
In particolare, con la mozione in merito alla
preparazione degli scrutatori, con il voto fa-
vorevole si è impegnata la Commissione
Elettorale del Comune di Campobasso a
predisporre uno specifico corso di forma-
zione, pianificandone i costi e inserendo
quest’ultimi negli appositi capitoli di bilancio.
Per quel che concerne i ‘Parcheggi Rosa’,
invece, con il voto favorevole l’assemblea di
Palazzo San Giorgio ha impegnato la rela-
tiva Commissione a provvedere all’allesti-
mento delle apposite aree di sosta riservate
alle donne incinte e con figli nel primo anno
di età, da realizzare con apposita segnale-
tica orizzontale e verticale, istituire e predi-
sporre il contrassegno temporaneo rosa,
quale autorizzazione a parcheggiare nell’ap-
posita area, disciplinandone le procedure di
richiesta e rilascio.
“La nostra soddisfazione – hanno dichiarato
Pilone e Cancellario – arriva dal fatto che
l’aula ha votato all’unanimità a favore delle
due mozioni, i cui contenuti evidentemente
erano sentiti da tutti i consiglieri comunali,
sia di maggioranza che di opposizione.
Un’adeguata preparazione degli scrutatori è
il minimo che noi amministratori possiamo
garantire, al fine di assicurare la massima
trasparenza nelle operazioni di voto e di
scrutinio. Quanto avvenuto nel corso dell’ul-
tima tornata elettorale, infatti, tra ritardi ed
errori nei conteggi, non dovrà più accadere,
in nome della democrazia. I parcheggi rosa,
argomento del quale se ne è parlato tanto
nei giorni scorsi, rappresentano invece una
piccola conquista sociale delle donne incinte
e delle neomamme, che saranno agevolate
negli spostamenti nel capoluogo. Un modo
per rendere meno stressante una fase della
vita, che una società civile è tenuta a tute-
lare e proteggere”.
Preparazione scrutatori e parcheggi rosa,approvate le mozioni di Pilone e Cancellario
Lavori stazione, restaurodistruttivo dei marciapiedi
L’assise accogliela proposta del M5S per risparmiare tempoe ridurre i costi del materiale di cancelleria
Digitalizzazione atti e notifiche,Consiglio pronto ad “azzerarela carta” con la pec
Un cittadino segnala i lavori in ese-
cuzione antistanti alla stazione ferrovia-
ria di Campobasso e si chiede come
mai nessuno si curi di queste modifiche
che sembra passino inosservate per-
sino agli occhi dei media, ovvero al sin-
golo informatore anch’egli cittadino che
tiene a cuore la propria città. “E’ neces-
sario un pensare comune se si vogliono
mantenere quelle caratteristiche che
rendono particolare un punto della
città e la città stessa, fosse anche un
“tombino” a forma di semiluna incavato
magistralmente nella pietra (e in quale
qualità delle pietra!). Nel restauro del
"corso", mi sembra, siano state mante-
nute queste caratteristiche nel fronte
dei marciapiedi e nel filare di lastricato
adiacente e così anche per i bordi delle
aiuole e persino i passi carrabili sono
fatti della stessa pietra arrotondata.
Sicuramente il restauro può rendere
più bello e gradevole il luogo, ma non
va trascurato l’aspetto conservativo di
alcuni elementi, fino ad ora, caratteriz-
zanti e che, purtroppo, l’occhio fretto-
loso non coglie, con le conseguenze
che vediamo”.
Dubbi fugati. Al comune di Campo-
basso la trasparenza degli atti ammini-
strativi è un optional. Anzi, è sconosciuta.
Venendo meno alle leggi in vigore. E,
però, nessuno fa niente. Anche l’inerzia è
contro legge. Ma perché risulti che la
legge sia stata violata, occorre che qual-
cuno denunci. Lo abbiamo fatto (La Gaz-
zetta del Molise del 18 giugno 2014),
continuiamo a farlo. Indicando ancora
una volta numero e data delle determina-
zioni dirigenziali in cui il dettato di legge
sulla trasparenza risulta violato. In parti-
colare, risulta disatteso l‘articolo 1 del
decreto 33/2013 che recita
testualmente: “La trasparenza e' intesa
come accessibilità totale delle informa-
zioni concernenti l'organizzazione e
l'attività delle pubbliche amministra-
zioni, allo scopo di favorire forme dif-
fuse di controllo sul perseguimento
delle funzioni istituzionali e sull'uti-
lizzo delle risorse pubbliche”. La norma
è chiara. Difficile far finta di non averla
capita e ancora più difficile continuare ad
omettere i dati relativi alla persone sin-
gole o associate, alle imprese, alle asso-
ciazioni d’imprese e quant’altri che
avendo rapporti contrattuali con l’am-
ministrazione o forniscono servizi, ne
traggono benefico. Il legislatore vuole che
tutti i cittadini sappiano dell’utilizzo delle
risorse pubbliche e possano esercitare
“forme diffuse di controllo”. Per avva-
lersi della legge il cittadino deve essere
posto nella condizione di farlo. Nel caso
che stiamo trattando, il dirigente e il fun-
zionario del Lavori pubblici che tra il 6 e
l’8 agosto scorso hanno sottoscritto le
determinazioni 363, 364, 365 e 366 ri-
guardanti la liquidazione di ingenti
somme di denaro in favore, rispettiva-
mente, dell’impresa che ha eseguito i la-
vori di sistemazione delle aree verdi
comunali, specificatamente dell’area
verde di Via Carducci (36.048,67 euro);
dell’impresa che gestisce i servizi tecnici
specialistici per il controllo dell’acque-
dotto comunale (156.674,56 euro) e
dell’impresa capofila dell’Associazione
temporanea d’impresa (Ati) che gestisce
il riscaldamento degli edifici di perti-
nenza comunale (159,871,97 +
192.036,54 euro). Somme considerevoli
che noi per primi vorremmo sapere a chi
materialmente sono state liquidate. Cosa
resa impossibile a noi e a chiunque altro
legga le suddette determinazioni diri-
genziali là dove i soggetti beneficiari
sono sostituiti dalla locuzione “vedi alle-
gato”. Ma l’allegato non c’è, e sarebbe
dovuto esserci, reso accessibile dal colle-
gamento ipertestuale, anche questo
mancante. I soldi alle imprese sono i più
esposti al rischio di corruzione se in Italia
s’è dovuti ricorrere ad istituire il com-
missario governativo anti-corruzione per
i fatti dell’Expo 2015, e in tutte le ammi-
nistrazioni pubbliche, per legge, sono
stati previsti e nominati i responsabili
della trasparenza. Strano, pertanto, che al
Comune di Campobasso l’addetto alla
trasparenza degli atti amministrativi lasci
passare a decine le determinazioni non
conformi alle norme in vigore. L’omis-
sione è nei fatti, ancorché sanzionabile.
Ma come abbiamo detto, nessuno fa
niente. Prendiamo quindi atto della re-
altà: alla base delle piccole e delle grandi
questioni morali, degli scandali, delle cor-
ruttele e delle malversazioni concorrono
sempre la scarsa trasparenza degli atti e
il mancato controllo. E fintanto non verrà
risolto questo abbinamento non c’è
legge (190/2012) né decreto (33/2013)
che tengano. I latini hanno affermato “Re-
petita iuvant” (le cose ripetute aiutano).
Staremo a vedere. Ma in tanto, a quanto
pare, non aiutano i corsi all’università del
Molise incentrati sulla trasparenza ai
quali, incredibile ma vero, prendono
parte dirigenti, funzionari, tecnici e am-
ministrativi di Palazzo san Giorgio che
ardono dal desiderio di rendere gli atti
comunali trasparenti… come carta ve-
lina!
73 settembre 2014Campobasso
Tasi e Tari, sindacatiin difesa dei redditi di pensionati e anzianiNello scorso mese di luglio le
Organizzazioni Sindacali dei
Pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e
Uilp-Uil del Molise, in conside-
razione dell’imminente sca-
denza prevista per il 10
settembre – termine entro il
quale i comuni dovranno deli-
berare le aliquote TASI –
hanno chiesto un incontro ur-
gente alle Amministrazioni Co-
munali per discutere in merito
alla definizione delle aliquote
TASI e TARI al fine salvaguar-
dare i redditi dei pensionati e
degli anziani, che come quelli
dei lavoratori dipendenti, sono
da anni esposti all’erosione del
prelievo fiscale.
Lo scorso 26 agosto 2014 le
stesse sono state ricevute dal
Sindaco di Campobasso Anto-
nio Battista e dall’Assessore al
Bilancio e alle Finanze del Co-
mune Guido Massimo Sabu-
sco.
Le delegazioni delle OO.SS.
dei pensionati in merito alla
TASI, al fine di salvaguardare
le fasce più deboli della popo-
lazione – pensionati al minimo,
famiglie numerose, disoccupati
e lavoratori percettori di am-
mortizzatori sociali – hanno
chiesto all’Amministrazione di
valutare la possibilità concreta
di applicare una riduzione/de-
trazione per le suddette cate-
gorie attraverso l’utilizzo
dell’ISEE; nell’ipotesi di appli-
cazione dell’aliquota massima
prevista per il 2014 pari allo
0,33% di riconoscere una de-
trazione pari a 100,00/120,00
euro; di valutare la possibilità
di esentare i proprietari di
prima abitazione che con l’IMU
non versavano il tributo in
quanto avevano immobili con
valori catastali molto bassi e
che, quindi, attraverso il mec-
canismo della detrazione erano
esonerati dal versamento. In-
fine si è chiesto la non applica-
zione delle sanzioni per il primo
anno di applicazione dell’impo-
sta nei casi di errato versa-
mento dovuto ad errore di
calcolo.
Le parti hanno condiviso la
scelta di non applicare alcuna
aliquota TASI sugli altri immo-
bili in quanto questi sono già
soggetti alla aliquota IMU mas-
sima pari al 10,6%. Pertanto,
anche gli inquilini (per i quali si
prevede una % di comparteci-
pazione pari al 30%) saranno
di fatto esentati.
Il Sindaco e l’Assessore si
sono riservati di valutare la
concreta applicazione delle ri-
chiesta fatte e di comunicare
tempestivamente decisioni in
merito; si sono impegnati, in-
fine, ad incontrare nuovamente
le OO.SS a partire dal pros-
simo mese di ottobre per la de-
finizione del regolamento TARI
e la definizione dell’applica-
zione della TASI per l’anno
2015.
Alla base delle piccole e delle grandi questionimorali, degli scandali, delle corruttele e delle malversazioni ci sono sempre la scarsa trasparenza degli atti e il mancato controllo
A Palazzo san Giorgio delle leggi e dei decreti se ne fregano
Con la legge 190/2012 e il Decreto legislativo 33/2013 il legislatore ha voluto che i cittadini
sappiano dell’utilizzo delle risorse pubbliche e possano esercitare forme diffuse di controllo
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
POZZILLI. Una vicenda che ha del-
l’incredibile, per la quale è già scattata
la querela. Vittima di questa assurda
storia è una donna di Pozzilli, “raggirata”
dal postamat dell’ufficio postale di Corso
Vittorio Emanuele.
Inserita la scheda e digitato il codice,
la casalinga ha prelevato quanto neces-
sario. Successivamente, ironia della
sorte, con lo stesso denaro si è recata
ad effettuare dei pagamenti presso l’uf-
ficio postale di Venafro, dove si è vista
“sequestrare” (in quanto falsa) una delle
banconote prelevate dal postamat di
Pozzilli.
Facile comprendere la sorpresa della
diretta interessata, la quale, superato
l’imbarazzo del momento, non ha poi
esitato a denunciare l’accaduto all’Arma
dei Carabinieri. Agli inquirenti il compito
di capire come possano essere finite
delle banconote false nel postamat di
Pozzilli. Non si escludono risvolti di na-
tura penale.
113 settembre 2014Isernia
FORNELLI. Il preoccupante episodio si è verificato ieri mattina, davanti all’ufficio po-
stale di Fornelli. Seduto in macchina, l’anziano uomo stava aspettando l’orario di aper-
tura, quando due giovani del posto, palesemente in preda ai fumi dell’alcol, hanno
iniziato ad infastidirlo. Sceso dalla vettura per chiedere ai balordi di allontanarsi, il
75enne ne ha ricevuto in risposta una scarica di pugni al volto. Avvedutisi di quanto
stava accadendo, alcuni compaesani sono accorsi ed hanno chiesto l’intervento delle
forze dell’ordine. In soccorso dell’anziano sono giunti medici e volontari del 118 della
postazione di Cerro al Volturno. Grazie al tempestivo intervento dell’ambulanza del
servizio “Croce Azzurra”, il 75enne è stato trasportato al “Ferdinando Veneziale” di
Isernia, dove gli sono state riscontrate gravi lesioni al volto. Ne avrà per trenta giorni.
Nei guai sono finiti i suoi aggressori, fermati dal carabinieri e denunciati per “lesioni per-
sonali”. Per uno dei due balordi si è reso necessario un tempo di osservazione presso
il nosocomio pentro, dato l’elevato tasso di alcol riscontrato nel suo sangue.
Ritira i soldi ma 50 euro sono false
Due giovani, per futili motivi,
hanno picchiato il 75enne a Fornelli
Anziano pestato da ubriachi
FILIGNANO – Esposte all’azione distruttrice dei vandali le bellissime cap-
pellette votive che caratterizzano l’intero territorio di Filignano. Da parte
dell’amministrazione comunale urgono interventi immediati. La stupidità
umana in taluni frangenti non ha limiti ! Si prendano le bellissime e storiche
edicole votive realizzate nel corso dei decenni da parte di privati di Filignano
e frazioni come testimonianza di fede, di cultura e di particolare devozione,
e purtroppo oggetto delle mire di balordi e stupidi. In effetti tali edicole a
decine impreziosiscono ai lati le strade di tale Comune capoluogo e delle sue
numerose frazioni, frutto dei sentimenti popolari in materia religiosa. Infatti
è facile imbattersi nell’edicola dedicata alla Madonna o a Gesù o a Santi ve-
nerati in loco, e sono tutte decisamente attraenti. C’è quella realizzata in
marmo, l’altra in pietra lavorata, l’altra ancora rivestita in mattoni e tutte
con altare al centro sormontato dall’immagine sacra oggetto di devozione.
A costruirle o commissionarle nel corso del passato sono stati privati citta-
dini di Filignano, Cerasuolo, Valle, Mennella, Mastrogiovanni, Collemacchia,
Valerio ect. ed oggi tali edicole sono presenti a decine sull’intero territorio
comunale, tanto da essere state definite a ragione tra “le eccellenze” di Fili-
gnano e dintorni. Ebbene, siccome la stupidità umana -come si diceva in aper-
tura- non ha limiti, ecco che qualcuno da un po’ di tempo si diverte a
distruggere e rovinare tali tempietti sacri ! Per verificare il fattaccio basta re-
carsi alla frazione Cerasuolo e sul lato sinistro della strada d’ingresso alla fra-
zione ci s’imbatte in una suggestiva edicola in onore della Madonna
purtroppo coi vetri protettivi rotti perché centrati da pietre o forse da colpi
di fucile ! Uno spettacolo nient’affatto bello, offensivo della fede popolare e
frutto certamente di qualche mente particolarissima ! Ovvio a questo punto
il da farsi : sostituire i vetri lesionati e restituire decoro all’edicola in que-
stione, e ad eventuali altre assaltate da siffatti vandali, in ossequio alla devo-
zione popolare. A chi spetta intervenire ? Al privato proprietario dell’edicola
se presente in loco e in vita, viceversa al Comune di Filignano. In ogni caso
lo scempio ed il vandalismo vanno rimossi a tempo di record sia per una
questione di fede e sia per rispondere coi fatti ai tizi che amano calpestare
il sentimento popolare.
Vandali hanno sfondato i vetri a Filignano
delle bellissime edicole votive
Distrutte le cappellette votiveAutovelox, struttura illegittima
ISERNIA. Nei locali della FIADEL,
in Isernia, si è svolta la conferenza
stampa sulla grande vittoria che ha ot-
tenuto l’Associazione Sindacale FIA-
DEL, il Comitato PRO TRIGNINA, il
PCL Molise, l’Associazione Capon-
netto, che sin dal mese di febbraio
2011 hanno rilevato le gravissime ille-
gittimità perpetrate dal Comune di
Cantalupo nel Sannio a carico dei cit-
tadini a mezzo un Autovelox illegit-
timo.
Come in tanti ricorderanno quel Co-
mune ha sempre operato illegittima-
mente, dapprima imboscando un
Autovelox all’interno di un’auto tipo
“Panda” di colore bianco parcheggiata
lungo la SS. 17, solitamente nei pressi
del bivio per Cantalupo e poi addirit-
tura con un Autovelox a postazione
fissa installato illegittimamente sem-
pre lungo la SS. 17, nei pressi del
bivio per Macchiagodena. Cantalupo
nel Sannio con quell’Autovelox, ben-
ché illegittimo (quello mobile e quello
fisso), ha incassato centinaia e centi-
naia di migliaia di Euro; era diventato
un incubo per gli automobilisti. Final-
mente l’incubo è finito!E questo grazie
alla FIADEL ed al Comitato PRO TRI-
GNINA che hanno segnalato le illegit-
timità, ma soprattutto grazie al Vice
Prefetto Vicario della Prefettura di
Isernia Dott.ssa Caterina Valente che
all’epoca verificò di persona le illegit-
timità ed immediatamente emanò il
provvedimento di spegnimento del-
l’Autovelox. Il Consiglio di Stato gli ha
dato e ci ha dato ragione. Il Consiglio
Stato ha detto, tra l’altro, che quell’Au-
tovelox non era necessario anche
perché in quel tratto di strada non si
era verificato alcun incidente stradale
tale da richiedere la presenza dell’Au-
tovelox; smentendo, quindi, il Co-
mune di Cantalupo nel Sannio che si
è sempre fatto forte che il suo Autove-
lox serviva a prevenire gli incidenti
stradali. Il Comitato PRO TRIGNINA
e l’Associazione FIADEL hanno an-
nunciato che a breve, previa informa-
zione alla popolazione,
intraprenderanno un’azione collettiva
al fine di far risarcire tutti quei cittadini
che all’epoca, confidando sulla bontà
degli atti posti in essere dalla Pubblica
Amministrazione, non si opposero ai
verbali ricevuti, ma preferirono pa-
gare. Ebbene quei cittadini ad avviso
delle associazioni hanno diritto ad es-
sere rimborsati.
La Fiadel è tornata sull'impianto di Cantalupo bocciato dal Consiglio di stato
Particolare disavventura capitata a una donna di Pozzilli che ha prelevato al Postamat
CAMPOMARINO. Non c’è tregua
sulla gestione dell’ambiente e del-
l’igiene urbana a Campomarino Lido.
Da un residente ed attivista come
Salvatore Veneziano la denuncia di
un episodio singolare. “Un caso
strano si è verificato a Campomarino
Lido e precisamente nelle isole eco-
logiche di prossimità in via Fratelli
Cervi e via Amendola. Ormai da
circa 2 settimane sono spariti i cas-
sonetti per la raccolta della carta, del
vetro e dell’umido. Si potrebbe pen-
sare a un furto, danneggiamento op-
pure sono stati spostati in altra sede
dagli addetti al servizio. Tutto questo
a noi comuni mortali non è dato sa-
pere ma comunque dovrebbe essere
un nostro diritto poter conferire i rifiuti
negli appositi contenitori. Qualsiasi
cosa sia avvenuta credo che un
tempo di due settimane sia suffi-
ciente per risolvere il problema.
Certo tutto questo sarebbe stato
possibile in un altro posto ma noi qui
parliamo di Campomarino Lido.
Questa volta volutamente non ho se-
gnalato il problema perché volevo
proprio vedere se gli addetti alla rac-
colta, il responsabile del servizio
(penso che esista) oppure chi in Co-
mune si occupa dell’Ambiente
avrebbero risolto direttamente. Sem-
bra proprio che al Lido qualsiasi pro-
blema, seppur piccolo, diventa un
macigno. Forse qualcuno non si è
accorto neppure che durante questi
due mesi i cassonetti erano stra-
colmi e i sacchi venivano abbando-
nati a terra facendo la gioia di cani,
gatti e roditori. Una vera raccolta dif-
ferenziata al Lido ormai è pura uto-
pia. Sarebbe bello conoscere anche
i risultati ottenuti e il numero di san-
zioni fatte durante il controllo dell’ab-
bandono incontrollato di rifiuti
previsto nel Progetto Obbiettivo De-
libera n.95 del 03/07/2014”.
12
3 settembre 2014 Termoli
Ancora un litigio in spiaggia
CAMPOMARINO. Ancora una volta turisti e bagnanti provenienti
dalla vicina Puglia si sono resi protagonisti del solito far-west in spiag-
gia, ma stavolta si è davvero rischiato che la questione degenerasse.
Una coppia di trentenni provenienti dalla Daunia, probabilmente al-
ticci, hanno seminato il panico sull’arenile.
Prima un bisticcio con una famiglia; dopo aver dato fastidio a una
donna che stava sotto l’ombrellone, hanno avuto da ridire anche sul
successivo intervento del marito.
Dalle parole ai fatti, c’è passato davvero poco tempo e uno dei ra-
gazzi ha estratto un coltello con cui ha minacciato l’uomo. A cercare
di interrompere una contesa che poteva costare un’aggressione san-
guinolenta è stato uno dei bagnini di un noto lido balneare di Campo-
marino Lido, che si è intromesso nella vicenda, cercando di riportare
la calma.
La condizione ebbra del contendente più fumantino ha reso neces-
sario invece che arrivasse a sirene spiegate la gazzella dell’Arma dei
carabinieri, coi militari della locale stazione costretti per l’ennesima
volta a intervenire per litigi e zuffe in spiaggia. Infatti, la tensione era
salita alle stelle. Identificati i protagonisti della tenzone, ora toccherà
agli investigatori decidere eventuali responsabilità penali e provve-
dere alle relative denunce a piede libero
TERMOLI. Ha preso il via ieri
sera alla galleria civica d’arte
contemporanea di Termoli la set-
timana della città murata, la ma-
nifestazione culturale e
fotografica organizzata dal Lions
club Termoli Host.
Sette giorni scanditi dalla pre-
miazione del concorso, dalla mo-
stra degli scatti che vi hanno
partecipato e in conclusione, do-
menica prossima, il convegno in
cui si approfondiranno le temati-
che, le caratteristiche e le pro-
blematiche della cinta muraria
del borgo antico.
Ad aggiudicarsi dalle mani del
presidente Antonio Plescia il ri-
conoscimento è stata Viviana
Mucelli, con le foto dal titolo:
Mater Geometrica, lo schiaffo di
Nettuno e Sfumature crepusco-
lari.
La mostra è stata inaugurata
subito dopo e rimarrà allestita a
disposizione di chiunque volesse
visitarla dalle 18 alle 23 da oggi
a domenica prossima.
I lavori fotografici che hanno
partecipato all’ iniziativa del
Lions Club Termoli Host, sono
state valutate da una giuria qua-
lificata e rappresentano le Mura,
il Mare, le Dune.
Le fotografie intendono rappre-
sentare questi luoghi, i soggetti
caratteristici, significativi, origi-
nali o suggestivi, idonei a valoriz-
zare l’identità del nostro
territorio. Al primi tre classificati
sono state consegnate delle
opere letterarie, al vincitore del
concorso, inoltre, un buono ac-
quisto presso un’attività commer-
ciale. L’ iniziativa è patrocinata
anche dalla Regione Molise,
dalla Provincia di Campobasso,
dal Comune di Termoli e dall’
Unitre Università delle Tre Età.
TERMOLI. Dopo la tappa dello scorso
anno è tornata in Molise la seconda Caro-
vana della memoria e della diversità lingui-
stica, organizzata dall’Associazione
LEM-Italia in collaborazione con l’Univer-
sità degli Studi di Teramo e numerose isti-
tuzioni. Iniziativa itinerante che sta
attraversando l’Italia da Nord a Sud alla
scoperta di minoranze linguistiche storiche,
di nuovo insediamento e non territoriali, e
si aprirà anche alla dimensione dialettale.
Il filo conduttore di questa seconda edi-
zione sarà una riflessione su come infor-
mare la più ampia opinione pubblica circa
il valore (culturale, sociale, economico, am-
bientale) della diversità linguistica e cultu-
rale. Per sollecitare il dibattito, a ogni tappa
la Carovana perseguirà in particolare due
azioni: la presentazione in prima assoluta
dell’opera 99 domande su “Diversità lingui-
stica & diritti linguistici” (a cura di Associa-
zione LEM-Italia e Cooperativa sociale
Futura onlus, agosto 2014) e la presenta-
zione del portale web Parchi EtnoLinguistici
d’Italia®. Il dibattito che scaturirà da que-
ste presentazioni costituirà la materia
prima degli Atti del convegno itinerante Ot-
tave Giornate dei Diritti Linguistici (GDL
2014). Si tratterà quindi di un convegno as-
solutamente partecipativo, a evidenziare
l’incontro e la dialettica tra il mondo acca-
demico e il territorio.
La Carovana 2014 è un’occasione d’in-
contro tra operatori, studiosi, studenti e ap-
passionati della diversità linguistica e
culturale italiana, europea e mediterranea.
E come per la prima edizione, saranno rac-
colte lungo il percorso numerose testimo-
nianze, individuali e collettive, che
andranno a comporre un film documenta-
rio che sarà presentato nel maggio 2015 in
occasione del Primo Congresso Mondiale
dei Diritti Linguistici (www.associazionele-
mitalia.org), di cui questa Carovana rappre-
senta, anche, un’esperienza preparatoria.
Nella tarda mattinata di oggi i promotori
hanno fatto scalo a Termoli, in corso Um-
berto I, dove sono stati accolti dall’inse-
gnante Fernanda Pugliese, fulcro dei
progetti di minoranza linguistica in Molise.
Assieme a loro anche Giorgio Pagano, ar-
tefice dello sciopero della fame da 50 giorni
in difesa della lingua italiana, contro la de-
cisione assurda del Politecnico di Milano di
vietare l’uso di libri nella nostra lingua. Que-
sta seconda edizione è dedicata alla me-
moria di Laura Aga-Rossi, scomparsa nel
2011. Intellettuale poliedrica coinvolta sia
in un’importante esperienza di avanguar-
dia artistico-letteraria sia nel recupero e ri-
scoperta delle proprie radici
linguistico-culturali, l’opera di Aga-Rossi in-
carna una sintesi ideale di tradizione e con-
temporaneità.
Lungo l’intero itinerario della Carovana
saranno presenti le principali pubblicazioni
di Laura Aga-Rossi per divulgare la sua at-
tività, la sua scrittura e promuovere un pro-
getto di borsa di studio a lei intitolata.
A Campomarino una vera e propria
zuffa originata da bagnanti pugliesi
Campomarino, Lido senza bidoni
La carovana della linguaHa preso il via alla galleria d'arte
civica la settimana della 'città murata'
Termoli, scatti d'autore
La difesa dell'italiano e delle minoranze
nell'iniziativa itinerante dell'università teramana
In alcune zone sono letteralmente spariti i cassonetti dell'immondizia
TERMOLI. Un incontro con i
commercianti, diretti interessati dai
lavori di riqualificazione che riguar-
deranno l‘area del corso Nazionale
e Piazza Monumento. Il sindaco
Angelo Sbrocca ha accolto nella
sala consiliare del Comune di Ter-
moli tutti i titolari delle attività com-
merciali presenti sul corso
Nazionale per ascoltare le loro
idee e le loro proposte riguardo al
progetto avallato dalla precedente
amministrazione comunale.
I commercianti hanno espresso i
loro timori riguardo le modalità di
svolgimento dei lavori e i tempi di
consegna degli stessi. Alcuni
hanno riferito le loro idee riguardo
la dislocazione di alberi, piante, ar-
redi fissi e mobili ma, in linea di
massima, a preoccupare maggior-
mente gli esercenti del centro è la
paura di perdere parcheggi, e
quindi clienti, nelle aree limitrofe
alle loro attività commerciali.
Il sindaco Angelo Sbrocca, dopo
aver ascoltato le diverse istanze
ha spiegato ai presenti che ha
analizzato le immagini del corso
Nazionale, fin dalla sua costru-
zione nel 1800 e non erano previ-
ste nè panchine, nè piante o alberi,
ma nonostante ciò il progetto pre-
sentato al Comune verrà attuato
secondo quanto stabilito. “Stiamo
valutando la possibilità di appor-
tare alcune modifiche non rile-
vanti“, ha detto il primo cittadino.
I lavori, che dovevano avere ini-
zio oggi, primo settembre, ma che
sono stati posticipatiper poter ga-
rantire ordine in concomitanza con
la riapertura delle scuole il 10 set-
tembre, procederanno per step.
“Abbiamo chiesto al direttore dei
lavori di chiudere il corso per gradi
– ha spiegato il sindaco Sbrocca –
la prima tranche di lavori riguar-
derà la zona che va da via Roma a
via Sannitica, la seconda da via
Sannitica a via XX Settembre, la
terza da via XX Settembre a
piazza Monumento compresa”.
Saranno garantite corsie libere
per poter accedere alle attività
commerciali, mentre per il carico e
scarico si procederà dalle vie re-
trostanti.
Il sindaco Sbrocca ha spiegato
anche che è volontà dell’attuale
amministrazione comunale l’indivi-
duazione e la costruzione di un
parcheggio in una zona centrale
della città “Abbiamo già fatto una
riunione per la valutazione di
un’area – ha spiegato il primo citta-
dino – ma stiamo aspettando
l’esito di alcune verifiche per po-
terlo rendere noto. Nel frattempo ci
stiamo attivando per il recupero e
la riapertura del parcheggio di via
Campania dove sono disponibili
188 posti“. Alcuni esercenti hanno
espresso il desiderio di estendere i
lavori di riqualificazione fino al-
l’area della Madonnina e lungo l’in-
tero Corso Umberto I e il sindaco
Sbrocca ha spiegato che è anche
sua volontà ma questo verrà fatto
in seguito ad un’attenta valuta-
zione del piano del traffico e dopo
aver trovato una nuova tranche di
finanziamenti. Altro problema sol-
levato dai commercianti è stato
quello relativo alla presenza di
mendicanti in piazza Monumento,
il sindaco ha spiegato che si pro-
cederà per quanto nelle possibilità
del Comune, inoltre i nuovi lam-
pioni che saranno collocati in
piazza saranno i così detti ‘lam-
pioni intelligenti’ dotati quindi di un
sistema di videosorveglianza e fi-
lodiffusione.
“Si potrà chiedere di estendere
questo sistema anche lungo tutto
corso Nazionale – ha aggiunto il
primo cittadino – ma invito tutti voi
esercenti e tutti i cittadini di Termoli
a contribuire con il controllo so-
ciale, che è quanto di più civile ed
efficace in questi casi”. Infine la
proposta di dislocare lungo il corso
Nazionale opere d’arte dell’artista
Benito Jacovitti, nato a Termoli e
elemento di curiosità tra i turisti è
stata ben accolta dal sindaco
Sbrocca che ha spiegato di aver
già pensato a questa possibilità
ma che verrà valutata, anche in
base alla disponibilità economica,
in un secondo momento, quando
cioè si procederà alla scelta degli
arredi urbani.
TERMOLI. Sempre più florida
l’attività delinquenziale, catego-
ria furti in appartamenti, da
parte dei soliti ignoti. Ultima in
ordine di tempo quella portata a
termine, e anche con un buon
bottino, nel centralissimo Corso
fratelli Brigida nell’ultimo fine
settimana. A raccontarci il fatto
è la stessa vittima: “Sono tor-
nato a casa e mi sono diretto in
salotto per sedermi sul divano e
vedere la televisione – ci ha
detto – e non ho avuto nessun
sentore che qualcosa di strano
fosse successo, anche perché
in sala tutto era al posto suo. Il
furto lo abbiamo scoperto qual-
che ora più tardi, appena tornata
a casa mia moglie, la quale en-
trando in camera ha visto alcuni
oggetti fuori posto e avendo lei
tutto sotto controllo, ha notato
degli oggetti di valore per terra,
biancheria fuori posto e ha così
pensato di chiamarmi dicendomi
che ci avevano fatto visita i ladri.
Infatti, subito dopo abbiamo no-
tato che mancavano soldi, una
discreta cifra, e diversi oggetti in
oro di mia moglie, un bel bottino
di svariate migliaia di euro.
Io abito al primo piano e sono
entrati dal balcone sul retro
della cucina indisturbati perché
sicuramente hanno agito tra le
14 e le 17, un orario tranquillo
dove in generale, soprattutto
d’estate, le persone vanno a ri-
posare e quindi meno atten-
zione e lavoro indisturbato per i
malintenzionati.
Fatto sta che i topi di apparta-
mento non conoscono crisi eco-
nomica o periodi di ferie, la loro
industria è sempre fiorente e
sempre a spese del povero e
ignaro cittadino
13
3 settembre 2014Termoli
Furti, escalation senza sostaVigili fanno incetta di auto
Lavori al Corso, tutti d’accordoDopo l'incontro tra le parti si è sbloccata l'annosa vicenda
TERMOLI. Qualcuno s’è mosso
per far smettere il modo inurbano
di parcheggiare le proprie autovet-
ture in un angolo già angustio di
suo, quello tra via Diaz e via San-
nitica. Lì, infatti, ogni santissimo
giorno bisogna fare delle acroba-
zie per riuscire a fare la curva.
Non c’è nessuna giustificazione
che tenga in quel modo e sia su un
lato che sull’altro, in prossimità
della curva, non si parcheggia e
basta; ieri per via di due auto di
grossissima cilindrata una di que-
ste è stata anche strisciata e il
caos è stato totale perché sono
stati chiamati i vigili e con loro il
carro attrezzi sono stati costretti a
chiudere la strada per togliere le
autovetture, con deviazione e
quello che ne conseguiva del traf-
fico.
Quindi, multa salatissima e sa-
crosanta per chi questa volta ha
pagato per tutti: il fatto che non si
trovano parcheggi non autorizza
alcuno a fare di testa propria fre-
gandosene del prossimo.
Tra via Diaz e via Sannitica troppi parcheggi fuori dagli spazi
A Termoli i ladri visitano costantemente le case di ignari cittadini
Se ne è parlato nel corso di un con-
vegno sullo sport. A moderare il se-
minario il professor Giovanni de
Gaetano, responsabile del Diparti-
mento di Epidemiologia e Preven-
zione dell’IRCCS Neuromed.
“Studiare gli stili di vita ed in questo
caso la Dieta mediterranea – ha spie-
gato de Gaetano – presuppone un
approccio multidisciplinare. L’attuale
sistema sanitario nazionale è impo-
stato sulla malattia, impiegando solo
il 4% delle risorse in prevenzione, ma
non sul mantenimento dello stato di
salute. Il nostro programma di ricerca,
Moli-sani, è pensato per potenziare la
salute e prevenire le ricerche. Biso-
gna coinvolgere – ha poi detto de
Gaetano – l’individuo nella cura della
struttura e delle funzioni dell’organi-
smo umano e nella prevenzione delle
malattie; per questo è bene cono-
scere i fattori di rischio e le migliori
pratiche per preservare il nostro or-
ganismo dalle malattie. Ed è proprio
per questo – ha concluso de Gaetano
- che vogliamo discutere di questi
temi con dei ragazzi che domani sa-
ranno i gestori della nostra società;
proprio perché la salute non è un pro-
blema del Ministero dedicato bensì di
coloro che si occuperanno di gestire
la società”. L’essenzialità di predi-
sporre un costante monitoraggio
delle condizioni socio economiche di
un Paese al fine di realizzare ade-
guati programmi di salute è stato sot-
tolineato dalla sottoressa Licia
Iacoviello, Capo del Laboratorio di
Epidemiologia Molecolare e Nutrizio-
nale dell’IRCCS Neuromed, che ha il-
lustrato la relazione di dipendenza tra
l’alimentazione, l’attività fisica e la sa-
lute tramite i risultati prodotti dallo stu-
dio Moli-sani. “I determinanti socio
economici sono considerati indici di
progresso di un paese – ha detto Ia-
coviello che ha poi illustrato i fattori di
rischio e di protezione per la salute e
l’importanza della Dieta mediterranea
diventata patrimonio immateriale
dell’umanità. I fattori di protezione
quali l’attività fisica e la Dieta mediter-
ranea – ha spiegato Iacoviello - inci-
dono non solo sulla salute ma anche
sulla spesa sanitaria di una nazione
in quanto riducono il rischio di amma-
larsi e di morte; purtroppo solo il 30%
della popolazione segue un livello mi-
nimo di attività fisica che non è suffi-
ciente a garantire il mantenimento
dello stato di salute. Se poi all’attività
fisica, moderata o intensa, aggiun-
giamo la giusta alimentazione pos-
siamo davvero prevenire l’insorgenza
di numerose malattie cardiovascolari,
oncologiche.
La Dieta mediterranea – ha conti-
nuato Iacoviello risulta essere la mi-
gliore con le sue cinque porzioni di
frutta e verdura a giorno, il consumo
di pesce e la riduzione di grassi e
carne”.
Purtroppo però la crisi economica,
che ha allontanato i cittadini dai cibi
freschi e sani verso i cibi supercalorici
perché meno costosi, ha condizio-
nato fortemente le abitudini alimentari
e di vita. La dottoressa Marialaura
Bonaccio, ricercatrice presso il Labo-
ratorio di Epidemiologia Molecolare e
Nutrizionale, ha illustrato il rapporto
costo-benefici dell’adesione alla
Dieta mediterranea. “La salute si
muove oggi per fasce di reddito – ha
detto Bonaccio – in questo contesto
le abitudini di vita risultano essere mi-
gliori nelle fasce alte della società
vale a dire nei ceti più agiati econo-
micamente. Questo è il profondo di-
vario che ha tracciato la crisi
economica a causa della quale oggi il
costo del cibo fresco, della frutta,
della verdura e delle sane abitudini di
vita hanno lasciato il posto a quelle
più economiche e meno salutari. No-
nostante la Dieta mediterranea sia
nata dalle fasce più povere della so-
cietà, ed in particolare dal Sud Italia,
oggi viene seguita prevalentemente
dalla fasce più ricche indipendente-
mente dal grado di istruzione. Dai dati
raccolti - ha continuato Bonaccio – si
evince che nel 2005 solo 34% della
popolazione seguiva una dieta ali-
mentare equilibrata per arrivare nel
2007 ad un picco negativo del 19%.
Questo porta non solo ad avere una
popolazione più a rischio ma anche a
costi sanitari sempre più alti per il
Paese. Oggi il livello di ricchezza in-
fluisce sull’alimentazione e, lo ab-
biamo visto anche in Molise,
l’aumento della povertà può produrre
seri rischi per la salute”.
15
3 settembre 2014Opinioni
Il messaggio per la IX giornata del Creato dal tema “Educare alla cu-
stodia del creato,per la salute dei nostri paesi e delle nostre città” nasce
dalla redazione delle due Commissioni Episcopali della CEI: quella per il La-
voro, Giustizia, Pace e Creato, guidata dall’arcivescovo di Campobasso –Bo-
jano S.E. mons. GianCarlo Bregantini e quella per l’Ecumenismo e il Dialogo,
guidata da S.E. mons. Mansueto Bianchi. In Molise la giornata sarà Cele-
brata sabato 13 Settembre in unione con la Giornata Mondiale per il Tu-
rismo. Citando nell’incipit Osea, i vescovi italiani intendono richiamare
l’attenzione su un problema grave e gravoso per l’umanità. La nostra terra
non ha armonia, vessata e distrutta dai consumismi imperanti che ne
hanno distrutto il delicato e osmotico equilibrio. Il cerchio della vita è spez-
zato e il giardino affidato da Dio all’uomo, affinché ne fosse custode respon-
sabile è devastato dagli egoismi umani. Il messaggio per la nona giornata
per la custodia del creato che si celebra il 1° settembre recepisce le esor-
tazioni di papa Francesco e le estende a tutti i cristiani. Il giardino è stato
violato da un degrado esterno che “manifesta la corruzione interiore e dei
valori fondativi della vita”. A voler significare che la corsa sfrenata verso la
bellezza e il benessere ci hanno fatto dimenticare il senso dell’armonia e
della misura, della cultura e della sapienza antica , dirottando tutti gli inte-
ressi dell’essere umano verso un appagamento solo epidermico e superfi-
ciale dei propri piaceri bestiali. Eppure religioni e filosofie, da sempre, hanno
ammonito il genere umano invitandolo ed esortandolo a perseguire vie di
perfezione interiore, in cui la parola comunità sostituisse il termine egoismo.
I vescovi denunciano apertamente la sete del profitto che spinge l’uomo
ad azioni di violenza contro il territorio in cui abitiamo. I nuovi messaggeri
di morti, astuti e subdoli mafiosi, agiscono su terreni dell’ecomafia che fanno,
almeno in apparenza, poco rumore, ma che di certo condannano a morte
migliaia di persone. Ecco allora il richiamo al senso di responsabilità che
deve penetrare nel cittadino, giungendo a formare, soprattutto nelle nuove
generazioni, “una adeguata coscienza della gravità del problema”. In questa
estate, ribadiscono i presuli, anche se storditi dai frastuoni di discoteche o
di luoghi di divertimento, abbiamo assistito, inermi, a manifestazioni spa-
ventosi di questo disastro ecosistemico: bombe d’acqua, escursioni termiche
spaventose, interi territori messi in ginocchio. Pur prestando i primi soccorsi,
la comunità nazionale ed internazionale non si interroga debitamente sulle
cause di tali fenomeni, di sicuro ascrivibili ed imputabili ad un comporta-
mento inquinante da parte della razza umana, l’unica sul pianeta terra che
in una manciata di anni, sta riuscendo a distruggere un’opera creativa di
milioni di anni. Ecco dunque l’esortazione alla fondazione di una ” vera
cultura preventiva”, che potrebbe almeno iniziare, anche se con grave ri-
tardo, a proporre elementi di discussione critica su questa violazione ab-
norme del giardino di Dio. Anche se cresce la coscienza ecologica,
ammettono i vescovi, bisogna scegliere tra una industrializzazione selvaggia
e la garanzia di un ambiente sostenibile, in un dissidio che coinvolge i po-
tenti della terra. I vescovi esortano la chiesa locale ad un impegno concreto
verso questi tre impegni: “la coscienza di un impegno culturale; la denuncia
davanti ai disastri; la rete di speranza nel futuro.” L’educazione ad essere
custodi del creato passa attraverso una “conversione ecologica” che, deve
condurre ad apprezzare la vera bellezza e lo stupore dinanzi alle sue me-
raviglie. E’ la sfida nei confronti di una società epidermica ed anestetizzata
che non confida e non si affida ai veri valori ma che è diventata sempre
più vittima di stereotipi dettati dagli organismi di controllo sociale e media-
tico: Internet e i nuovi media. Contro una economia dello sfruttamento è il
tempo di costruire una capacità lavorativa che non violi e sfrutti la terra
ma che ne valorizzi le potenzialità: chiaro è il riferimento alla rete che si
deve creare tra il rispetto dell’ambiente, l’agricoltura, il turismo e il benessere
sociale. Il monito è all’unità che oggi è sinergia, capacità di fare rete. Il male,
si legge tra le righe del messaggio, si serve della divisione per colpire e
ferire a morte i figli di Dio e il luogo creato per loro dal Dio dell’Amore. Avere
il coraggio di prendere posizione, di denunciare il male provocato da chi
senza coscienza ed egoisticamente tende a violare l’armonia del creato. La
coscienza del cristiano impone un nuovo e sempre più fervente impegno
nel sociale, avendo il coraggio di essere “sentinella” in ogni momento, se-
gnalando le piccole grandi violazioni a cui sottoponiamo l’ambiente. In-
somma i vescovi esortano a far leva sulla responsabilità sociale della
persona umana che deve essere “rete”. Sintomatico è l’invito a cambiare
stile di vita, cambiamento testimoniato costantemente dall’operato di Fran-
cesco che riafferma con forza la dignità di un cristianesimo vissuto nell’im-
pegno. I vescovi concludono il messaggio affidandolo ai giovani, sentinelle
vigili ed efficaci. Esortazioni di scottante attualità: fondare la propria vita
sulla semplicità, ritornando alla sobrietà dei nostri anziani significa ripensare
ad un futuro che, proiettato verso nuovi spazi, custodisca e conservi il creato.
Un messaggio importante da diffondere e discutere, prima che sia troppo
tardi, per avere il coraggio di iniziare un cammino di conversione verso la
vera bellezza che è armonia tra gli uomini nel giardino creato dal Padre.
Si è svolta domenica 31 agosto l’edizione 2014 della Coppa d’Oro Matese,
manifestazione libera di regolarità ed abilità per auto d’epoca giunta al suo 5°
anno ed organizzata dal Club Gli Amici delle Auto d’Epoca presieduto da
Antonio Aufiero. Le vetture hanno sostato sin dalla mattina lungo le strade di San
Massimo dove la comunità locale ha potuto apprezzare i vari modelli d’epoca
e sportivi giunti anche da regioni limitrofe. Sono stati oltre 20 gli equipaggi al
via che si sono impegnati dapprima su una serie continua di brevi percorsi da
superare in tempi prestabiliti e quindi si sono diretti sul pianoro di Campitello
Matese dove era stato posto il traguardo; a seguire prova di abilità con il Minigolf
per i navigatori e quindi momento conviviale presso un agriturismo del posto
dove oltre 40 persone con mogli, fidanzate e figli al seguito, hanno trascorso
una splendida giornata accomunati dalla stessa passione. Gli equipaggi giunti
da fuori regione hanno sottolineato le bellezze naturali della zona, gradendo
l’aspetto di sana competizione che è alla base della Coppa e pertanto obiettivo
centrato dal Presidente del Club Tonino Aufiero che insieme ai suoi figli Alberto
e Francesca e ai tanti collaboratori ogni anno intende unire l’aspetto sportivo a
quello turistico in una zona bellissima della nostra regione che meriterebbe
maggior riguardo ed un adeguato rilancio in termini di valorizzazione del ter-
ritorio. Sono state apprezzate tante autovetture: Fiat X19 Dallara di Carmine
Mancini - Fiat Barchetta di Rignanese Mario – Alfetta GTV 2000 Modello
Strada di Margiotta Christopher – Alfa Romeo 146 TS di Santelia Valentino –
Fiat 600 di Di Tota Guido – Alfa Romeo Duetto 1750 di Catolino Antonio – In-
nocenti Mini Minor MK3 di Nucciarone Vittorino – Lancia Fulvia di Di Rito Maria
Loreta – Alfa Romeo Duetto di Palladino Antonio – Alfa Romeo Spyder di Libe-
rato Cameli solo per citarne alcune. La premiazione finale ha visto come sem-
pre dei riconoscimenti per tante autovetture, mentre la classifica finale ha sorriso
all’auto nr. 27 di Bruno La Guardia di Trivento su Fiat 600 del 1958, seguito
dall’Alfa Romeo Giulietta del 1963 di Di Nardo Giovanni, mentre terzo si è po-
sizionata la Volkswagen Maggiolino Cabrio del 1972 di Riccardi Enrico.
Appuntamento alla prossima edizione del 2015 per una manifestazione che
riesce sempre a raccogliere nuove adesioni e che, nelle intenzioni degli organiz-
zatori, potrà essere ulteriormente incrementata con l’inserimento in un calen-
dario di eventi a livello nazionale.
Auto d’epoca, Bruno La Guardiadomina la 5^ edizione della Coppa d’Oro Matese
Il messaggio per la Giornata del Creato
Giovanni
de Gaetano
“Dieta Mediterranea e sport: quando la crisieconomica minaccia uno stile di vita”