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4° TRIMESTRE 2014
LEZIONE 9 DELLA SCUOLA DEL SABATO
SABATO 29 NOVEMBRE 2014
UN UNICO LEGISLATORE E GIUDICE
Giacomo 4:11-17
LA L
EGG
EIl legislatore (4:12)
Il trasgressore
Mormorare e giudicare (4:11)
Pianificare senza Dio (4:13)
Un vapore (4:14)
Vanto e responsabilità
(4:15-17)
«Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?» (Giacomo 4:12)
IL LEGISLATORE
Il più indicato a giudicare è Colui che ha dato la legge. Il Legislatore può decidere in piena conoscenza chi deve essere assolto e chi condannato; chi si salva e chi si perde. (Gv. 5:22)Chi è l’unico datore della Legge e l’unico Giudice capace di giudicare tutta l’umanità?
«Poiché il SIGNORE è il nostro giudice, il SIGNORE è il nostro legislatore, il SIGNORE è il nostro re, egli è colui che ci salva.»
(Isaia 33:22)
«Il Figlio di Dio parlò a Mosé dalla cima della montagna… Il divino Legislatore discese sulla
rocciosa montagna per pronunciare la sua legge a tutto il popolo, affinchè i suoi figli
fossero impressionati dalla grandiosa e spaventosa esibizione del suo potere e gloria,
e temessero di trasgredire il suo comandamento. Dio pronunciò la sua legge in mezzo a tuoni e fulmini e la spessa nube che era in cima alla montagna, la sua voce era
intensa e squillante come il suono della tomba. La legge dell’Eterno non poteva
essere cambiata, e le tavole sulle quali Egli scrisse la legge erano di solida roccia, ed
esse simbolizzavano l’immutabilità dei suoi precetti.»
E.G.W. (Rispecchiando Gesù - 22 Marzo)
«Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi dice male del fratello, o chi giudica il fratello, parla male della legge e giudica la legge. Ora, se tu giudichi la legge, non sei uno che la mette in pratica, ma un giudice» (Giacomo 4:11)
MORMORARE E GIUDICARE
Nel parlare contro qualche fratello (mormorare), emettiamo un giudizio contro di lui con l’intenzione di danneggiarlo.
Quando mormoriamo, diciamo che la legge condanna il fratello, ma non condanna me. Ci mettiamo al di sopra della legge, sostituendo la Legge con la nostra opinione (giudichiamo la legge invece di compierla).
«Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi dice male del fratello, o chi giudica il fratello, parla male della legge e giudica la legge. Ora, se tu giudichi la legge, non sei uno che la mette in pratica, ma un giudice» (Giacomo 4:11)
MORMORARE E GIUDICARE
In quale situazione sarebbe corretto giudicare?
«È possibile che non vi sia tra di voi neppure una persona saggia, capace di pronunciare un giudizio tra un fratello e l'altro?» «Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine» (1ª Corinzi 6:5; Galati 6:1)
La chiesa ha bisogno di persone con discernimento spirituale che siano capaci di giudicare e rialzare il
fratello che sbaglia. Ma questo non dev’essere mai fatto a titolo personale, ma come corpo ecclesiastico.
«E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo» (Giacomo 4:13)
PIANIFICARE SENZA DIO
E’ evidente che, con questa frase, Giacomo disapprovava la condotta di quelli che pianificavano il loro futuro.
Ma cosa c'è di sbagliato nel programmare le nostre attività in breve, medio e lungo termine? Come l’uomo della parabola che pianificava la costruzione di più granai, questi membri di chiesa
facevano piani per il futuro come se Dio non esistesse (Luca 12:16-21).
Inoltre, facevano questi preparativi come se il loro futuro dipendesse dalle proprie mani, quando l’unico che può
decidere se domani vivremo o no è Dio.
«mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce» (Giacomo 4:14)
UN VAPORE
La nostra vita è come un vapore che svanisce. Come osiamo fare piani per il
nostro futuro senza contare su Colui che è l’unico che può far svanire o permanere il
vapore della nostra vita?I mormoratori, che non contano su Dio nel
momento di pianificare la loro vita, si mettono al di sopra delle legge. Si fanno
giudici della propia vita, credendo di avere qualche potere su di essa.
La parola usata qui («vapore») è la stessa che usò Salomone
quando disse che «tutto è vanità» (Ecclesiaste 1:2).
«Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro». Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato» (Giacomo 4:15-
17)
VANTO E RESPONSABILITA’
L’autosuficienza, qui è definita come superbia e vanto. Ci viene detto che questo vanto è malvagio. E, come cristiani, dobbiamo rifiutare tutto ciò che è malvagio. Inoltre Giacomo ridefinisce il peccato. Il peccato non è solamente
trasgredire la legge (1ª Giovanni 3:4). Esiste un peccato «passivo»: saper fare il bene e non farlo.
«La legge di Dio condanna non solo quello che abbiamo fatto ma anche quello che abbiamo tralasciato di fare. Nel giorno del giudizio ci
ritroveremo con un registro di peccati omessi e commessi, e ogni azione segreta»
E.G.W. (Manuscript Releases, vol. 6, p. 141)
«Ogni mattina consacratevi a Dio con i vostri figli. Non contate i mesi nè gli anni; non vi
appartengono. Solo il giorno presente è vostro. Durante le ore, lavorate per il Maestro, come se
fosse il vostro ultimo giorno sulla terra. Presentate tutti i vostri piani a Dio, affinchè lui vi
aiuti ad eseguirli o ad abbandonarli secondo quello che indica la sua Provvidenza. Accettate i piani di Dio invece dei vostri, anche se questa approvazione esige la rinuncia di progetti da
tanto tempo accarezzati. Così, la vostra vita sarà sempre più modellata conforme all’esempio divino, e “ la pace di Dio, che supera ogni
intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”. Filippesi 4:7»
E.G.W. (Testimonianze per la chiesa - volume 7)