21
UNO: UMANESIMO E RINASCIMENTO Coordinate storiche generali Eventi di grande portata che trovano la loro espressione nella formazione degli Stati sul piano politico e nell'ascesa della borghesia mercantile sul piano economico-sociale. In Europa continua il processo di formazione di nuove monarchie centralizzate, Francia e Spagna in lotta, l'Italia conosce un periodo di stabilità interna, è progredita dal punto di vista economico ma precaria dal punto di vista politico, sotto il dominio spagnolo conosce un periodo di decadenza. Nella nuova civiltà urbano-borghese, fiorita dapprima in Italia, si creano le condizioni mentali e sociali atte a favorire, nel Quattrocento, la nascita della nuova cultura umanistico-rinascimentale, destinata a diffondersi in seguito nel resto dell'Europa. Trasformazioni culturali Burdach: vede nell'Umanesimo già uno degli effetti dello spirito rinascimentale. Così il concetto di Rinascimento finisce per denotare l'intera civiltà culturale del Quattrocento e del Cinquecento. Nel Rinascimento il concetto di rinascita assume un significato inclusivo delle realizzazioni terrene, viene a denotare il rinnovamento globale dell'uomo nei suoi rapporti con se stesso, gli altri, il mondo e Dio. Lo strumento per tale rinnovamento viene visto nel ritorno al principio (classici, antichi, natura,...). Il ritorno all'antico assume il significato di riappropriazione delle possibilità che il mondo classico aveva dischiuso agli uomini. Gli umanisti rigettano l'eredità medioevale e scelgono quella dell'antichità classica, vedendo nei suoi valori i propri valori. Nell'umanesimo letterario è già implicito un umanesimo filosofico. Le università nel medioevo erano in mano alla Chiesa; con l’età moderna l’istruzione laica si diffonde, soprattutto grazie alla borghesia cittadina (mentalità aperta all’arte, alla storia…) Nascono le Accademie, luoghi d’incontro di coloro che coltivano discipline affini, centri di elaborazione della cultura alta. Persiste il carattere élitario della cultura (uso del latino - inteso come un fatto progressista - élite economica e politica) ma bisogna ricordare che si rileva comunque il coinvolgimento nella cultura di un maggior numero di persone. La visione rinascimentale dell’uomo: Con la fine della civiltà medioevale viene a delinearsi, tra il XIV e il XV secolo, un nuovo modo di guardare all’uomo, alla storia, alla natura. Si tratta di un clima culturale nuovo che rispecchia le esigenze della recente civiltà urbana e mercantile, che proprio in questi secoli giunge a piena maturità. Umanesimo e Rinascimento cercano di interpretare filosoficamente i cambiamenti della struttura sociale e politica, affermando una nuova immagine dell’uomo, più consona alle esigenze di una vita attiva e industriosa, impegnata nei traffici e tesa al guadagno.

4. Umanesimo e Rinasciento

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Umanesimo e Rinascimento

Citation preview

  • UNO: UMANESIMO E RINASCIMENTO

    Coordinate storiche generali

    Eventi di grande portata che trovano la loro espressione nella formazione degli Stati sul piano

    politico e nell'ascesa della borghesia mercantile sul piano economico-sociale.

    In Europa continua il processo di formazione di nuove monarchie centralizzate, Francia e Spagna in

    lotta, l'Italia conosce un periodo di stabilit interna, progredita dal punto di vista economico ma

    precaria dal punto di vista politico, sotto il dominio spagnolo conosce un periodo di decadenza.

    Nella nuova civilt urbano-borghese, fiorita dapprima in Italia, si creano le condizioni mentali e

    sociali atte a favorire, nel Quattrocento, la nascita della nuova cultura umanistico-rinascimentale,

    destinata a diffondersi in seguito nel resto dell'Europa.

    Trasformazioni culturali

    Burdach: vede nell'Umanesimo gi uno degli effetti dello spirito rinascimentale. Cos il concetto di

    Rinascimento finisce per denotare l'intera civilt culturale del Quattrocento e del Cinquecento.

    Nel Rinascimento il concetto di rinascita assume un significato inclusivo delle realizzazioni terrene,

    viene a denotare il rinnovamento globale dell'uomo nei suoi rapporti con se stesso, gli altri, il

    mondo e Dio. Lo strumento per tale rinnovamento viene visto nel ritorno al principio (classici,

    antichi, natura,...). Il ritorno all'antico assume il significato di riappropriazione delle possibilit che

    il mondo classico aveva dischiuso agli uomini. Gli umanisti rigettano l'eredit medioevale e

    scelgono quella dell'antichit classica, vedendo nei suoi valori i propri valori.

    Nell'umanesimo letterario gi implicito un umanesimo filosofico. Le universit nel medioevo

    erano in mano alla Chiesa; con let moderna listruzione laica si diffonde, soprattutto grazie alla

    borghesia cittadina (mentalit aperta allarte, alla storia)

    Nascono le Accademie, luoghi dincontro di coloro che coltivano discipline affini, centri di

    elaborazione della cultura alta. Persiste il carattere litario della cultura (uso del latino - inteso come

    un fatto progressista - lite economica e politica) ma bisogna ricordare che si rileva comunque il

    coinvolgimento nella cultura di un maggior numero di persone.

    La visione rinascimentale delluomo:

    Con la fine della civilt medioevale viene a delinearsi, tra il XIV e il XV secolo, un nuovo modo di

    guardare alluomo, alla storia, alla natura. Si tratta di un clima culturale nuovo che rispecchia le

    esigenze della recente civilt urbana e mercantile, che proprio in questi secoli giunge a piena

    maturit. Umanesimo e Rinascimento cercano di interpretare filosoficamente i cambiamenti della

    struttura sociale e politica, affermando una nuova immagine delluomo, pi consona alle esigenze di

    una vita attiva e industriosa, impegnata nei traffici e tesa al guadagno.

  • La prerogativa specifica delluomo moderno forgiare se medesimo e il suo destino nel mondo.

    Luomo come libero e sovrano artefice di se stesso (Pico della Mirandola). Se nel Medioevo

    l'uomo si concepiva parte di un ordine cosmico gi dato, il Rinascimento ritiene che luomo debba

    costruire e conquistare a se stesso il proprio posto nellessere. Questa non una contrapposizione

    delluomo a Dio: dopo che Dio ebbe creato gli uomini, li benedisse e li fece padroni di tutte le cose

    create e sovrani e signori assoluti di tutta la terra. Nonostante questo luomo ancora ben

    consapevole dei suoi limiti che condizionano e circoscrivono la sua libert.

    La nuova immagine delluomo porta al rifiuto dellascetismo medievale a favore di una concezione

    della vita intesa come impegno e non come fuga dal mondo. Per il pensiero rinascimentale luomo

    un essere profondamente radicato sulla terra e destinato a giocarsi qui la propria sorte.

    La scoperta della storia:

    Nello studio c' la volont di ripristinare la sapienza antica ed intenderla nel rispetto delleffettiva

    verit storica. Non tanto laccrescimento quantitativo della conoscenza degli autori classici, ma il

    modo qualitativamente nuovo di porsi in rapporto ad essi. Nasce l'esigenza di riconoscere la

    dimensione storica degli eventi: l'atteggiamento della prospettiva storica si distacca dalloggetto

    storico che altro dal presente storiografico.

    La prospettiva storiografica rende possibile il distacco del presente dal passato, capacit di

    intenderli nel loro luogo effettivo, nella loro individualit autentica. Questo contribuisce anche allo

    sviluppo dell'idea di una continuit dello sviluppo umano, del progresso della specie umana.

    Il naturalismo rinascimentale:

    Tre caratteristiche del rapporto uomo natura nel periodo rinascimentale:

    1. Luomo non un ospite provvisorio della natura, ma un essere naturale lui stesso

    2. Non lombra sbiadita di un mondo ideale ma una realt piena, costituita da un immenso

    serbatoio di forze vitali, di cui luomo partecipe e in cui si incarna la potenza di Dio

    3. Luomo, come essere naturale, ha sia linteresse sia la capacit di studiare la natura.

    Il rapporto Medioevo - Rinascimento

    Uno dei risultati pi importanti la rottura dellenciclopedia medioevale del sapere e

    autonomizzazione delle varie attivit umane, si va verso le discipline sviluppate in autonomia.

    Prima le discipline erano considerate come ancillae theologiae, poste in un sapere che prendeva

    struttura piramidale. Con la laicizzazione del sapere le varie attivit e discipline cominciano a

    rivendicare ognuna la propria libert operativa.

    Sul rapporto medioevo rinascimento ci sono due teorie:

  • 1. Teoria della frattura: Medioevo trascendentalista, teocentrico e universalista (basato su

    istituzioni come la Chiesa, limpero, le corporazioni) diametricamente opposto ad un

    rinascimento immanentista, antropocentrico ed individualista.

    2. Teoria della continuit: ci sono nessi tra le due civilt e la genesi della rinascita si pu

    retrodatare.

    Il Moderno in filosofia va dalla rivoluzione scientifica ai primi decenni dell800.

    Il rinascimento viene considerato quindi come unet di transizione tra il medioevo e il mondo

    moderno. Pur non identificandosi con let moderna il Rinascimento rappresenta pur sempre uno

    dei suoi principali fattori genetici e propulsivi, ha in s i presupposti del moderno perch fornisce le

    premesse culturali (visione attivistica delluomo, scoperta della prospettiva storica, interesse per la

    natura, rivendicazione dellautonomia della ricerca) da cui scaturisce la rivoluzione scientifica.

  • Figure dellumanesimo italiano:

    Petrarca: polemica con l'averroismo in nome dell'antica sapienza romano-cristiana. Combattono in

    lui l'uomo che cerca la salvezza eterna (medioevo) e l'uomo mondano.

    Salutati, Bruni, Raimondi, Filelfo, Valla: piacere come unico bene, libert, vita attiva

    Rinascimento in Europa

    Lumanesimo Italiano ha presto influsso in Europa: non si tratta di un semplice trapianto di motivi

    culturali di importazione, ma di una profonda rispondenza a esigenze maturate sul posto.

    L'umanesimo extra-italiano: ebbe una maggior persistenza, fu il primo momento di un processo

    continuo che port alla formazione della mentalit moderna e poi nel 600 alla rivoluzione

    scientifica. Lumanesimo europeo ha un carattere pi metodico, moderato, costruttivo; si assiste alla

    fondazione di nuovi istituti e nuove scuole destinate a vita lunga e sicura; stabili forze politiche

    sorreggono le istituzioni umanistiche.

  • MICHEL DE MONTAIGNE (Castello di Montaigne 1533 - 1592)

    1580 primi due libri degli Essais

    Il ritorno delluomo a se stesso trova espressione culminante nellopera di Montaigne. Gli Essais

    sono esperienze; Montaigne intende rintracciare le esperienze umane espresse negli scritti di autori

    antichi e metterle in riferimento rispetto alle proprie esperienze. La meditazione interiore non pi

    religiosa, ma laica e filosofica e vertente sullio spirituale e sugli affari e le cose umane.

    Emerge l'importanza del dialogo nel confronto con gli altri, autentico filosofare nel senso moderno

    del termine. Con Montaigne parliamo di socratismo critico indicando quella posizione interposta

    tra lesperienza stoica (riconoscimento dello stato di dipendenza dalle cose) e scettica (mezzo per

    liberarsi da questa dipendenza). Promuove un alleggerimento della condizione umana riconoscendo

    da un lato il potere degli uomini di liberarsi dal tormento delle opinioni che hanno delle cose;

    dall'altro la necessit di guarire dalla presunzione per un'accettazione serena della loro condizione.

    Per Montaigne l'uomo estremamente limitato, deve guarire da ogni presunzione. Questo

    scetticismo lo porta a valutare cosa in possesso dell'uomo, a cominciare dalla conoscenza

    sensibile. La scienza comincia e finisce nei sensi, manca quindi di criterio per distinguere il vero dal

    falso: non abbiamo modo di confrontare le percezioni con le cose che le producono in noi.

    Da qui Montaigne considera la condizione umana, in particolare di quell'uomo che egli stesso.

    Questo filosofare autobiografico che, rivolgendosi all'umanit stessa del proprio io, comprende e

    afferra egualmente la singolarit dell'individuo e l'universalit estrema della condizione umana, il

    frutto pi maturo dell'umanesimo.

    Da questo atteggiamento nasce l'accettazione serena dei limiti dellesistenza: luomo non pu n

    deve cercare di essere pi che uomo. Anche il pentimento morale, il desiderio di riformare se stessi ,

    non deve provare ad uscire dai limiti dellumanit. Infatti le mie azioni sono conformi a quella che

    la mia condizione. Anche la morte accettata da Montagne: essa elemento costitutivo delluomo,

    stimola a vivere pi profondamente, rende la vita pi apprezzabile. Colui che insegnasse agli

    uomini a morire, insegnerebbe loro a vivere.

  • Rinascimento e Platonismo: Firenze

    Con lumanesimo si ha una vera e propria riscoperta di Platone (in realt ripreso tramite le

    interpretazioni dei neoplatonici). Platone, il pi artista tra i filosofi e la figura pi affascinante

    dellantichit, lideale antagonista di Aristotele e della aborrita filosofia scolastica e un pensatore

    che grazie al suo filosofare aperto e problematico, appariva il pi adatto ad esprimere linquietudine

    delluomo e la complessit dinamica del reale. il filosofo pi vicino allo spirito religioso del

    cristianesimo e esprime il rapporto Dio-mondo in termini di circolarit e di amore.

    La disputa tra platonici ed aristotelici evidenzia una divergenza di interessi: i platonici pongono in

    primo piano la rinascita religiosa e vedono nel ritorno al platonismo, considerato come la sintesi di

    tutto il pensiero religioso dellantichit, la condizione di questa rinascita; mentre gli aristotelici

    tendono soprattutto alla rinascita di una libera ricerca naturalistica.

  • NICCOL CHRYPFFS (CUSANO), (Cusa 1401 Todi 1464)

    La dotta ignoranza

    Numerosi altri scritti: Le congetture; L'Idiota; La visione di Dio; Il gioco della palla;...

    La dotta ignoranza

    Il punto di partenza del Cusano una precisa determinazione della natura della conoscenza, da lui

    modellata sulla conoscenza matematica. La possibilit della conoscenza risiede nella proporzione

    tra lignoto e il noto. Si pu giudicare di ci che ancora non si conosce solo in relazione a ci che

    gi si conosce, ma questo possibile se ci che non si conosce possiede una certa proporzionalit

    con ci che si conosce. Da ci deriva che quando quel che ignoto e si cerca non ha alcuna

    proporzione con le conoscenze in nostro possesso, sfugge ad ogni possibilit di conoscenza e non

    rimane che proclamare di fronte ad esso la propria ignoranza.

    Latteggiamento della dotta ignoranza lunico possibile di fronte allessere come tale, cio di

    fronte a Dio. Dio infatti il grado massimo dellessere: tra il finito e linfinito non c proporzione.

    Luomo pu indefinitamente avvicinarsi alla realt per gradi successivi di conoscenza, ma poich

    questi gradi saranno sempre finiti e la verit lessere nel suo grado infinito la verit sfuggir

    necessariamente allo sforzo diretto a comprenderla.

    Dio, il mondo e l'uomo

    Dio al di l della ragione e delle sue capacit conoscitive. oltre il principio di non

    contraddizione e si trova in uno stato di coincidenza degli opposti, lassoluto assorbe la

    contraddizione, che limitata al finito. I sensi e la ragione rimangono nel finito dove ha luogo la

    distinzione, la contrariet, la contraddizione, mantre lintelletto, elevandosi allintuizione

    dellinfinito, attinge la coincidenza del molteplice nellunit assoluta della vita divina, sia pure

    soltanto nella forma della congettura.

    Dopo aver separato Dio, come massimo assoluto, dal mondo, egli lo ritrova nel mondo. Cusano

    spiega i rapporti tra lassoluto e la realt: il mondo un Dio contratto (contractio), cio un Dio che

    si determinato e individualizzato in una molteplicit di cose singole. In Dio tutte le cose esistono

    nella loro complicatio perch in lui tutte le cose si uniscono e fanno uno, ma Dio pure esplicatio,

    il dispiegarsi dellunit nelle cose diverse e molteplici, tramite la creazione. In Dio dunque

    coincidono gli opposti: la complicazione e l'esplicazione, il creare e il creato.

    Cusano si sofferma soprattutto sul concetto della possibilit, che gli sembra il pi semplice e adatto

    ad esprimere il rapporto tra Dio e mondo. Dio il poter creare che precede il poter divenire e il

    poter essere creato del mondo: egli cio la possibilit di tutto ci che diviene ed creato.

  • Quanto alla conoscenza che luomo ha di Dio, Cusano ritiene che tale conoscenza non sia unica ma

    molteplice e che tale molteplicit riveli la ricchezza della vita divina. La soggettivit umana

    colorisce della sua tinta laspetto di Dio. Luomo non pu guardare Dio se non attraverso la sua

    soggettivit, perci egli non deve ne pu uscire dalla sua soggettivit: deve anzi rafforzarla e

    approfondirla, riappropriarsi fino in fondo del rapporto con la tua soggettivit per intravedere

    linfinito.

    La nuova concezione di universo fisico

    Non esiste differenza qualitativa tra le parti delluniverso: non c parte del mondo che possieda

    perfezione assoluta, che propria solo di Dio. Il mondo non ha un centro e una circonferenza,

    privo di confini e di limiti, e il suo centro Dio che sta in ogni e in nessun luogo al contempo. I

    movimenti hanno lo scopo di salvaguardare l'ordine e l'unit del tutto.

    MARSILIO FICINO (Figline 1433 1499); i platonici italiani e l'Accademia

    Epistole (XII libri); Teologia Platonica

    Ficino fonda con Cosimo de' Medici a Firenze l'Accademia Platonica, ritengono che la dottrina

    platonica risalga a quella di Mos. Ficino si propone di rinnovare la saldatura tra religione e

    filosofia, questa unit ha lo scopo di rinnovare luomo e il suo mondo: luomo veramente il centro

    della sua speculazione.

    Tutta la realt distinta in cinque gradi: il corpo, la qualit, lanima, langelo e Dio. Lanima in

    mezzo ed perci la terza essenza, lessenza media: il nodo vivente della creazione, la copula del

    mondo, per questo che indistruttibile e infinita. La funzione mediatrice dellanima si esplica con

    lamore, che la forza che unisce tra loro armonicamente le parti diverse della creazione. Per

    lamore luniverso tende a Dio ed esce dal caos, si organizza e raggiunge lordine e la perfezione.

    Luomo situato dal platonismo di Cusano e Ficino in una posizione sua propria che fa di lui un

    elemento indispensabile dellordine e dellunit dinamica dellessere. Proprio i limiti costituiscono

    l'originalit della natura umana e il fondamento del suo valore e della sua libert.

  • Pico della Mirandola: la sua speculazione mira a conciliare le dottrine pi diverse. Il De hominis

    dignitate verte intorno alla superiorit dell'uomo.

    Rinascimento e aristotelismo: Padova

    Le nuove esigenze filologiche e speculative del 400 avevano determinato lesigenza di scoprire il

    vero Aristotele. Scartata linterpretazione di S. Tommaso, che rimase patrimonio della Chiesa,

    laristotelismo del rinascimento si spacc in due tronconi: gli averroisti sostenevano lesigenza di

    un unico intelletto separato e, in quanto tale, immortale, mentre concepivano lindividuo concreto

    come mortale; gli alessandrini consideravano lindividuo mortale, e negavano la presenza di un

    intelletto separato e immortale, giudicando che niente esiste o sopravvive al corpo, essendo lanima

    una funzione dellorganismo strettamente legata ad esso.

    Entrambi per presentano una medesima mentalit naturalistico-razionalistica, si occupano di

    gnoseologia e del problema dellanima e si mostrano aperte alle suggestioni del tema rinascimentale

    e platonico della dignit e nobilt delluomo. Un altro tratto comune la separazione tra il campo

    della fede e quello della ragione e la dottrina della doppia verit.

    Pomponazzi: intento di mostrare che il mondo ha un ordine razionale necessario. L'anima ha

    costitutivamente bisogno del corpo. Ritiene innegabile la libert umana ma ammette il fato.

    Rilevanza storica dellaristotelismo e sui limiti

    Ha indirizzato la ricerca sul problema della natura, ha difeso i diritti della ragione, concependola

    come strumento primario dellindagine filosofica e dellosservazione scientifica.

    Ma d per scontata la validit scientifica delle dottrine di Aristotele, continuando a spiegare il

    mondo secondo gli schemi della fisica da lui elaborata, ostinandosi a voler imbrigliare i fenomeni

    della natura mediante nozioni metafisiche. Lappello alla ragione e allosservazione scientifica dei

    fatti stato vanificato dal simultaneo appello ad Aristotele.

  • La riforma protestante

    Erasmo: momento filologico e umanistico di lettura del testo biblico

    Lutero vuole tornare allorigine del testo sacro, il vero strumento di riformazione religiosa: tutto ci

    che la Chiesa ha aggiunto al Vangelo inutile.

    Aspetti dottrinali:

    La giustizia divina nella fede, nella misericordia per la quale Dio ci giustifica con la sua grazia.

    Luomo nulla ha di proprio se non quello che Dio gli ha donato gratuitamente: la fede data da Dio,

    luomo deve abbandonarsi alliniziativa divina. La fede per lui la fiducia per la quale luomo

    crede che i suoi peccati gli siano rimessi gratuitamente per Cristo. Ed essa quindi la stessa

    giustificazione diretta da parte di Dio. La giustificazione per fede implica la rinuncia ad ogni

    iniziativa da parte delluomo. I sacramenti vengono ricondotti a tre: eucaristia, battesimo penitenza.

    Sono espressione dellimmediato rapporto tra uomo e Dio che si realizza nella fede senza la

    mediazione sacerdotale.

    Le buone opere non salvano nessuno, sono solo il segno che Dio mi ha donato la fede. Il campo

    delle opere della fede il mondo sociale: l'unico servizio divino la vita sociale come

    testimonianza di esso.

    Il libero arbitrio non nulla, un nome vano. La prescienza e la predestinazione divina implicano

    che nulla accade che Dio non voglia.

    Zwingli: fa sua la dottrina umanistica di una sapienza religiosa originaria nella quale confluiscono e

    si accordano i testi delle sacre scritture e quelli dei filosofi pagani. La rivelazione un fatto

    universale, tutto ci che stato detto di vero deriva dalla bocca di Dio (teismo universalistico).

    Fa sua la dottrina della predestinazione: luomo crede perch Dio lo ha scelto. Importanza della vita

    sociale che, se di successo, testimonianza della grazia giustificatrice. Respinge ogni cerimonia che

    pu essere solo rievocazione simbolica, non momento sacro.

    Calvino: ritorno alla religiosit del vecchio testamento, egli desume il concetto di Dio come

    assoluta sovranit e potenza di fronte a cui luomo nulla. Il lavoro missione religiosa.

  • La riforma cattolica

    La reazione inizia con il Concilio di Trento (1545-1563). Ritorno ai principi, tenendo conto

    dellorigine, le scritture, e della storia, quindi anche della tradizione. La Chiesa (contro la riforma)

    riafferma il valore di tale tradizione e quindi delle dottrine, delle cerimonie e dei riti che si erano

    accumulati e convalidati nel tempo.

    Il ritorno alle origini il ritorno alla patristica e al proselitismo e alla capacit diffusiva dei primi

    tempi. Il Concilio neg che la Bibbia bastasse da sola alla salvezza dell'uomo, neg il principio

    della libera interpretazione e riafferm il diritto della chiesa di dare l'interpretazione autentica.

    Riafferm il valore della chiesa, la necessit di una gerarchia e l'importanza dei sacramenti, dei riti

    e delle opere.

    Bellarmino espone i risultati e afferma la superiorit del Papa sulla chiesa e sul concilio.

  • Rinascimento e politica:

    Lumanesimo rinascimentale strettamente collegato con unesigenza di rinnovamento politico.

    Storicismo e giusnaturalismo sono i due aspetti in cui si concreta la volont politica rinnovatrice del

    rinascimento.

    1- Lo storicismo risale al neoplatonismo

    NICCOL MACHIAVELLI (1467 - 1527)

    1513 Il Principe

    Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio

    l'iniziatore dellindirizzo storico. Lintera vita di Machiavelli fu dedicata al tentativo di realizzare

    una comunit politica italiana; egli riconobbe lunica via di tale realizzazione nel ritorno alle origini

    della storia italiana.

    Le condizioni fondamentali del ritorno ai principi sono loggettivit storica (i princpi devono

    essere riconosciuti) e il realismo politico (devono essere riconosciute le condizioni attraverso cui

    operare il ritorno). Quindi, la forma originaria di governo individuata nella repubblica. Ma popolo

    italiano non ancora pronto: occorre un principe unificatore della nazione italiana.

    Deve stare attento a non ricadere nella tirannide, ma secondo Machiavelli il limite dellattivit

    politica sta nella natura stessa di questa attivit (autonormativit della politica). Il compito politico

    non ha bisogno di desumere dallesterno la propria moralit, la norma che lo giustifichi e gli

    imponga i suoi limiti: esso si giustifica da s.

    Il compito del politico presuppone la libert di chi lo assume e la problematicit della storia.

    Machiavelli ritiene che la fortuna sia arbitra della met delle azioni umane e che lasci governare

    l'altra agli uomini, che pu essere la met decisiva.

    Guicciardini: interesse all'uomo nella vita mondana.

    Botero: sviluppo della nozione di ragion di stato

    Moro: in Utopia delinea ci che dovrebbe essere uno stato ideale.

    2- Il Giusnaturalismo ha radici nellantico stoicismo e nella dottrina del diritto naturale che aveva

    dominato lantichit e il medioevo.

  • I caratteri principali sono la preoccupazione universale e filosofica, l'intento di ricostruire lo stato

    in generale col ritorno al suo fondamento universale e eterno, l'indagine sul principio ultimo che d

    valore e forza a ogni stato e il tentativo di ricondurlo alla sua forma ideale. La forma ideale dello

    stato la sua struttura razionale (Utopia), e la natura fondamentale di ogni comunit politica

    riconosciuta nella ragione. Il vero e proprio Giusnaturalismo (Gentile e Grozio) si svilupper sul

    presupposto dell'identit del diritto naturale con le esigenze di una struttura puramente razionale

    della comunit.

    Bodin: fu il primo teorico dellassolutismo, riconobbe come fondamentale caratteristica dello Stato

    la sovranit, cio la potenza predominante e senza limiti, una, indivisibile, assoluta e perpetua, non

    soggetta ad alcuna legge se non a quelle di Dio e della natura. Il sovrano per obbligato a

    rispettare la giustizia e coltiva la piet e la fede. Inoltre fautore della tolleranza religiosa.

    Gentile: la guerra contraria al diritto della natura perch gli uomini sono portati dallistinto

    allamicizia e alla pace.

    Althusius: sovrano non il principe ma il popolo.

    Grozio: identificazione di ci che naturale con ci che razionale. La natura delluomo la

    ragione; su di essa fondato il diritto naturale che indica il valore morale di unazione, mostrando

    laccordo o il disaccordo di essa con la natura razionale delluomo. Esiste una religione naturale

    basata sulla sola ragione (Dio ed uno, governa giudica tutte le cose umane, lartefice di tutte le

    cose naturali).

  • Rinascimento e naturalismo

    La rinascita delluomo la rinascita delluomo nel mondo. Il tema delluomo come natura media

    esprime la consapevolezza con cui luomo si riconosce essenzialmente inserito nel mondo e la sua

    posizione privilegiata, simile a quella di Dio, per fare del mondo stesso il suo regno. Lindagine

    naturale comincia ad apparire come uno strumento indispensabile per la realizzazione dei fini umani

    nel mondo.

    Lindagine naturale rinascimentale si pu dividere in due aspetti:

    La magia

    caratterizzata da due presupposti: luniversale animazione della natura che mossa da forze simili

    a quelle che agiscono nelluomo e la possibilit che questo offre per penetrare di colpo nella

    profondit naturale, per riuscire a dominarne le forze con lusinghe e incantesimi.

    Agrippa: luomo situato nel punto centrale dei tre mondi (mondo degli elementi, mondo celeste,

    mondo intelligibile) e raccoglie in s tutto ci che disseminato tra le cose. Questa situazione gli

    consente di conoscere la forza spirituale che tiene avvinto il mondo e di servirsene per operare

    azioni miracolose. Nasce cos la magia, che la scienza pi alta e compiuta perch quella che

    asservisce alluomo tutte le potenze nascoste nella natura.

    Paracelso: luomo stato creato per conoscere le azioni miracolose di Dio e per operarne di simili:

    il suo compito perci la ricerca. Ma la ricerca deve connettere insieme lesperienza e la scienza

    per giungere a una conoscenza vera e sicura. La ricerca, intesa come unit di teoria e esperimento,

    sar la parola della nuova scienza. Questa ricerca ha carattere magico. Il principio che la deve

    guidare la corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo. La medicina deve fondarsi su tutte le

    scienze che studiano l'universo, si fonda su quattro colonne: la teologia, la filosofia, l'astronomia e

    l'alchimia

    La filosofia della natura

    La natura pur sempre considerata una totalit vivente, retta dai propri principi: la scoperta di

    questi principi diventa il compito della filosofia. La filosofia della natura rompe i ponti sia con la

    magia, sia con laristotelismo: intende interpretare la natura con la natura, prescindendo da ipotesi o

    dottrine fittizie.

    Telesio: considera la natura come un mondo a s, che si regge su principi propri e pu essere

    spiegato solo in base a questi principi. Vuole riconoscere la natura nella sua nuda oggettivit e la

    considera perfettamente autonoma, per far questo luomo deve far parlare la natura affidandosi ai

    sensi che gliela rivelano. Loggettivit e lautonomia della natura saranno il fondamento delle

  • ricerche scientifiche. Lintera conoscenza umana si riduce alla sensibilit, che la rivelazione che la

    natura fa a se stessa. Alla sensibilit si riduce lintelligenza che consiste nellestendere alle cose non

    ancora percepite le qualit che lanima ha gi percepito nelle cose presenti.

    Telesio ritiene che la natura debba essere spiegata mediante le due forze principali che agiscono in

    essa, il caldo e il freddo. Il caldo ha sede nel sole, dilata le cose e le rende leggere, adatte al

    movimento; il freddo ha sede nella terra, condensa le cose e le rende pesanti, immobili. Queste

    forze hanno bisogno di una massa corporea che possa subire lazione delluno e dellaltro: questa

    massa, provvista di inerzia, il terzo principio naturale. La fisica di Telesio si mantiene sul piano

    qualitativo, tuttavia egli avverte lesigenza di unanalisi quantitativa, necessaria per determinare la

    quantit di calore sufficiente a produrre i singoli effetti naturali.

    Dio il principio della conservazione di tutti gli esseri della natura ed agisce tramite tutte le forze

    naturali, che senza lordine stabilito da Dio si distruggerebbero a vicenda: il garante dellordine e

    dellautonomia della natura.

    La vita morale si riduce a principi naturali. Ogni essere tende alla sua conservazione, questo dunque

    il fine supremo e la misura del piacere e del dolore. La virt la condizione necessaria per la

    conservazione delluomo nel mondo.

    Il naturalismo di Telesio, tutto fondato sull'oggettivit e l'autonomia della natura, vuole essere il

    principio di un'indagine ordinata e metodica del mondo naturale.

  • GIORDANO BRUNO (Nola 1548 Roma 1600)

    Dialoghi italiani: di filosofia naturale (La cena delle ceneri; Della causa; Principio et uno;

    De l'infinito universo et mondi)

    di carattere morale (Lo spaccio della bestia trionfante; Cabala

    del cavallo

    Pegaso; Degli eroici furori)

    Poemi latini: Il minimo, La monade; L'immenso e gli innumerevoli (mondi)

    Giordano Bruno ritorna in parte al neoplatonismo e alla magia. Tutti gli scritti di Bruno presentano

    una nota fondamentale comune: lamore per la vita nella sua potenza dionisiaca, nella sua infinita

    espansione. Il suo interesse per la natura, che non sfoci in un pacato naturalismo (come Telesio), si

    esalt in un impeto lirico e religioso che trov spesso espressione nella forma poetica. Bruno

    consider la natura tutta viva, tutta animata, e nellintendere questa universale animazione, nel

    proiettare la vita nellinfinit delluniverso, pose il termine pi alto del suo filosofare. Di qui la

    predilezione della magia che si fonda sul presupposto del panpsichismo universale, e vuole

    conquistare dassalto la natura. Il naturalismo di Bruno in realt una religione della natura: impeto

    lirico, esaltazione e furore eroico; cos Bruno esprime nella forma pi appassionata e potente,

    quellamore della natura che fu indubbiamente uno degli aspetti fondamentali del rinascimento.

    Egli riconosceva alla religione una certa legittimit come guida della condotta pratica, soprattutto di

    quanti non possono o non sanno elevarsi alla filosofia, ma le rifiuta qualsiasi valore: essa un

    insieme di superstizioni direttamente contrarie alla ragione e alla natura, vuol far credere che vile

    e scellerato ci che alla ragione pare eccellente. Ma di fronte a questa religiosit che Bruno deride

    come santa asinit direttamente contraria alla natura e alla ragione, sta laltra religiosit, quella dei

    dotti che in ogni tempo e presso ogni nazione hanno cercato la via per raggiungere Dio. Questa

    religiosit lo stesso filosofare. La dottrina della doppia verit gli valse come giustificazione di

    fronte a se stesso.

    Bruno parla di Dio in un duplice modo, uno trascendente e uno immanente:

    - come mente sopra le cose = inconoscibile = oggetto di fede

    - come mente nelle cose = conoscibile = anima del cosmo che opera tramite l'Intelletto

    universale, l'insieme di tutte le forme che plasmano la materia

    Dio causa (energia produttrice) e principio (elemento costitutivo) del cosmo.

    Lattributo pi importante delluniverso linfinit: Bruno concepisce luniverso come qualcosa di

    illimitato e di infinito, ospitante in s una molteplicit inesauribile di mondi e di creature. La natura

  • e la sua infinit , al tempo stesso il movente, il tema e la scopo ultimo della speculazione bruniana.

    Il simbolo di ci il mito di Attenoe: l'anima umana va in cerca della natura, giunta a vederla

    diventa essa stessa natura. Per Bruno il grado pi alto della speculazione filosofica la visione

    magica dellunit della natura e della sua vita inesauribile. Per Bruno il filosofo il furioso,

    lassetato ebbro di Dio, che andando al di l di ogni limite, con uno sforzo eroico e appassionato,

    raggiunge una sorta di sovrumana immedesimazione con il processo cosmico per cui luniverso si

    dispiega nelle cose e le cose si risolvono nelluniverso (etica eroica). La contemplazione di Dio non

    fine a se stessa, poich rappresenta un incentivo a fare come Dio, ossia a realizzarsi come

    creativit ed energia produttrice, dando luogo ad altre nature, altri corsi, altri ordini.

    Campanella: mischia filosofia naturale e magia. Il pensiero di Campanella parte dalla fisica e dalla

    magia per giungere ad una metafisica teologica che egli assume a base di un rinnovamento politico

    e religioso dellumanit.

  • La Rivoluzione scientifica

    Ambito cronologico: 1543 (Copernico, Le rivoluzioni degli astri celesti) 1687 (Newton, I principi

    matematici di filosofia naturale).

    - Struttura teorica generale del pensiero scientifico:

    1) Il nuovo modo di vedere la natura

    Concezione della natura come ordine oggettivo: un oggetto i cui caratteri non hanno niente a che

    fare con la dimensione spirituale, con luomo, la natura viene spersonalizzata.

    Causalmente strutturato di relazioni governate da leggi: alla scienza interessa solo la causa

    efficiente, la natura un insieme di relazioni e non un sistema di essenze. Non ci si sofferma pi sui

    principi sostanziali occulti e in indagabili ma sulle relazioni causali che regolano i fatti. Le leggi

    sono regole uniformi, modi necessari, principi invariabili.

    2) Il nuovo modo di concepire la scienza: nasce la concezione della scienza come sapere

    sperimentale (si basa sulle osservazioni dei fatti empirici e su esperimenti: una procedura

    appositamente costruita per la verifica delle ipotesi), matematico e intersoggettivo, che ha come

    scopo la conoscenza progressiva del mondo circostante e il suo dominio a vantaggio delluomo. La

    quantificazione diventa condizione imprescindibile dello studio della natura. Il fine la conoscenza

    oggettiva del mondo e delle sue leggi, una scienza neutrale e disinteressata, libera da schemi

    antropomorfici. Si tratta di scoprire le relazioni autentiche tra i fenomeni, conoscere le leggi della

    natura vuol dire saperla controllare e dirigere a nostro vantaggio.

    - Contesto storico della rivoluzione scientifica:

    La saldatura tra scienza e societ moderna passa attraverso le nuove esigenze tecniche che fungono

    da stimolo per la creazione di un sapere oggettivo capace di permettere alluomo un efficace

    orientamento nel mondo. Lartigiano ha bisogno dello studioso, che ha conoscenze scientifiche e lo

    scienziato ascolta le osservazioni dellartigiano (nascono figure di scienziati, tecnici e artisti allo

    stesso tempo). Il Rinascimento e il contesto ideale in cui germoglia la scienza per diverse cause: la

    laicizzazione del sapere e libert della ricerca intellettuale tracciano la strada perla possibilit stessa

    della nascita della scienza; il ritorno allantico porta alla rivalutazione di dottrine e figure che erano

    state trascurate per secoli (atomisti, teorie eliocentriche, studi di Archimede); il naturalismo

    permette la rivalutazione della natura e convinzione che luomo sia parte di essa e che abbia dunque

    interesse a conoscerla.

    Non di secondo piano l'importanza di menti geniali e creative capaci di tradurre in atto le

    possibilit implicite nelle condizioni citate e di sintetizzarne e realizzarne gli spunti mediante una

  • metodologia corretta. Alla base delle dottrine scientifiche stanno spesso convinzioni metafisiche. Ci

    si resi conto che la scienza emerge da una base extra-scientifica che ne forma il sostrato umano e

    lo stimolo esistenziale. Sono stati di ostacolo alla rivoluzione scientifica la cultura ufficiale, la

    religione e la magia.

    Dal punto di vista teorico la scienza ha due conseguenze sulla filosofia: la filosofia adotta il metodo

    della scienza; la filosofia giustifica i presupposti della scienza; dal punto di vista pratico la scienza

    appare come socialmente utile.

    La rivoluzione astronomica

    Con la rivoluzione astronomica prende avvio la rivoluzione scientifica.

    Copernico d inizio a un processo di pensiero che ha coinvolto astronomia, filosofia e teologia ma

    la visione copernicana delluniverso il prodotto di intuizioni e deduzioni teoriche che risalgono

    per di pi a Bruno, il filosofo della nuova visione del cosmo. Quindi anche il processo che porta alla

    rivoluzione astronomica non solo un fatto astronomico-scientifico ma anche un evento filosofico.

    - Universo antico e medievale (sistema aristotelico-tolemaico):

    Mondo unico, chiuso e finito, visione del mondo condivisa dal senso comune e dalla mentalit

    metafisica prevalente. Il mondo un organismo gerarchico e finalisticamente ordinato e disposto.

    La teologia sacralizza questa cosmologia intrecciandola con le dottrine della creazione,

    dellincarnazione e della redenzione.

    (Revolutionibus orbium coelestium, 1543)

    - Copernico riteneva la dottrina tolemaica antieconomica e quindi errata per il fatto stesso di essere

    troppo complessa. Cercando nei libri degli antichi si imbatte nellidea eliocentrica e si persuade

    della sua capacit di produrre una notevole semplificazione del calcolo matematico dei movimenti

    celesti. Il sistema copernicano prevede il Sole al centro (spiegazione della scienza antica: dovendo

    illuminare il cosmo pu svolgere la sua funzione solo dal centro); la Terra e i pianeti ruotano

    attorno al Sole, la Terra gira anche su se stessa originando il moto apparente degli altri corpi attorno

    ad essa. Luniverso di Copernico sferico, unico e chiuso dal cielo delle stelle fisse; accetta il

    principio dei moti circolari uniformi delle sfere cristalline, pensate come entit reali e incorruttibili.

    Problemi:

    Osiander nella prefazione allopera di Copernico presenta la nuova dottrina come puramente

    ipotetica.

  • La teoria copernicana risultava talvolta matematicamente pi complessa di quella tolemaica e

    presentava questioni di fisica che la scienza del tempo non era ancora in grado di risolvere. (Es. se

    la Terra si muove perch non provoca il lancio di tutti gli oggetti mobili presenti su di essa; perch

    non solleva un vento cos forte da scuotere cose e persone,...).

    Gli stacoli maggiori vengono dal settore religioso e filosofico.

    - Tycho Brahe:

    Modello ticonico: sistema cosmologico a met strada tra quello tolemaico e quello copernicano che

    ha pi successo, porta vantaggi matematici ed sostanzialmente conservatore.

    La novit da lui apportata la negazione dellesistenza delle sfere solide e reali dellastronomia

    antica, sostituendo il concetto fisico di orbe con quello matematico di orbite.

    - Keplero:

    Principio base: loggettivit del mondo nella proporzione matematica implicita in tutte le cose.

    Nei suoi scritti, al posto delle intelligenze motrici pone forze puramente fisiche. Le leggi di Keplero

    correggono la dottrina di Copernico; confermano definitivamente la validit del procedimento che

    riconosce nella proporzione matematica la vera oggettivit naturale.

    - Dal mondo chiuso di Copernico all'universo aperto di Bruno:

    Si ripresenta l'idea dellinfinit delluniverso. Bruno parla di un universo decentrato, infinito e

    infinitamente popolato. La nuova visione delluniverso non deriva da osservazioni astronomiche ma

    da unintuizione di fondo del suo pensiero, linfinit delluniverso, alimentata dal copernicanesimo.

    Nella mente di Bruno immaginazione, astronomia e metafisica formano un tuttuno, da cui

    scaturisce la medesima conclusione dellinfinit delluniverso, che viene dedotta dal principio

    teologico secondo il quale la creazione, per essere perfetta e degna del suo creatore, devessere

    infinita e straripare di vita.

    1. universo aperto in ogni direzione e stelle fisse disperse in uno spazio senza limite

    2. pluralit illimitata di sistemi solari, moltiplicazione di pianeti abitati da creature viventi,

    senzienti e razionali

    3. non pi distinzione qualitativa tra le zone delluniverso: procede tutto dallunica mente

    4. spazio: qualcosa di unico ed omogeneo, vuoto infinito, acentrico, non esiste alcun punto

    assoluto di riferimento nelluniverso

    5. infinit delluniverso

    La rivoluzione astronomica ha effetti dirompenti nel campo delle idee:

    - Lo scossone copernicano coinvolgeva la massima autorit filosofico-scientifica del passato

    (Aristotele), la Bibbia, le credenze storiche del cristianesimo, la visione dantesca dellaldil. La

    Chiesa non si mosse subito; deve arrivare Bruno con le sue radicali conclusioni cosmologiche a far

  • suonare il campanello dallarme alla Chiesa.

    - Come accadde con la scoperta dei nuovi continenti, cos con la scoperta di aver perso il proprio

    tradizionale posto nelluniverso gli individui si sentono spaesati e spersi davanti a loro stessi.

    - Nuovo stato danimo rispetto alla tesi che diceva che il sistema tolemaico esaltasse luomo mentre

    quello copernicano lo umiliava. In realt la cosmologia tolemaica poneva la Terra nel punto pi

    lontano dallempireo e pi vicino allinferno; ma conteneva anche motivi di esaltazione delluomo:

    Terra fatta per luomo, incarnazione per la salvezza delluomo. La visione moderna delluniverso

    invece, con lidea della molteplicit dei mondi ed infinit delluniverso, umilia luomo: uomo e

    Terra sono infatti punti insignificanti nellimmensit del tutto.

    - Copernicanesimo simbolo della caduta delle sicurezze: forma pi radicale di quel disincantamento

    del mondo. Leopardi (piccolezza delluomo); Freud (vede nel copernicanesimo la prima grande

    umiliazione universale della nostra specie); Banfi (uomo copernicano come immagine di

    unumanit adulta che, messa da parte ogni illusione, costruisce autonomamente il proprio destino

    nel mondo).

    Nonostante reazioni e scossoni vari, la nuova cosmologia fin per affermarsi.