171
Polizia di Stato 1. L. 1 aprile 1981, n. 121. Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicu- rezza (G.U. 10 aprile 1981, n. 100). CAPO I AMMINISTRAZIONE DELLA PUBBLICA SICUREZZA E COORDINAMENTO DELLE FORZE DI POLIZIA Art. 1. Attribuzioni del Ministro dell’interno. Il Ministro dell’interno è responsabile della tutela del- l’ordine e della sicurezza pubblica ed è autorità na- zionale di pubblica sicurezza. Ha l’alta direzione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica e coordina in materia i compiti e le attività delle forze di polizia. Il Ministro dell’interno adotta i provvedimenti per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Restano ferme le competenze del Consiglio dei Ministri previste dalle leggi vigenti. ––––––––––– Secondo quanto disposto dall’art. 10 (Funzioni di coordinamento e direzione del Ministro dell’inter- no) della L. 31 marzo 2000, n. 78: « 1. Il Ministro dell’interno, quale autorità nazionale di pubblica sicurezza, esercita le funzioni di coordinamento e di direzione di cui all’art. 1 della legge 1° aprile 1981, n. 121, mediante il dipartimento della pubblica si- curezza, secondo quanto previsto dall’art. 6, primo comma, della medesima legge». Art. 2. Tutela dell’ordine e della sicurezza pub- blica. Il Ministro dell’interno espleta i propri com- piti in materia di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica avvalendosi dell’Amministrazione della pubblica sicurezza. Art. 3. Amministrazione della pubblica sicurez- za. L’Amministrazione della pubblica sicurezza è civile ed ha un ordinamento speciale. Le sue funzioni sono esercitate: a) dal personale addetto agli uffici del dipenden- te della pubblica sicurezza ed agli altri uffici, istitu- ti e reparti in cui la stessa si articola ( 1 ); b) dalle autorità provinciali, dal personale da es- se dipendente nonché dalle autorità locali di pubbli- ca sicurezza; c) dagli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza sotto la direzione delle autorità centrali e provincia- li di pubblica sicurezza. ––––––––––– (1) Lettera a) così sostituita dallla data di entrata in vigore del D.P.R. 22 marzo 2001, n. 208 (G.U. 5 giugno 2001, n. 129) in attuazione dell’art. 6 della legge 31 marzo 2000, n. 78. Art. 4. Dipartimento della pubblica sicurezza. Nell’ambito dell’Amministrazione della pubblica si- curezza è istituito il dipartimento della pubblica si- curezza che provvede, secondo le direttive e gli or- dini del Ministro dell’interno: 1) all’attuazione della politica dell’ordine e della sicurezza pubblica; 2) al coordinamento tecnico-operativo delle forze di polizia; 3) alla direzione e amministrazione della Polizia di Stato; 4) alla direzione e gestione dei supporti tecnici, anche per le esigenze generali del Ministero del- l’interno. ––––––––––– Per l’articolazione dell’Amministrazione della pubblica sicurezza sul territorio, vedi art. 2 D.P.R. 22 marzo 2001, n. 208, riportato in questa voce. Art. 5. Organizzazione del dipartimento della pubblica sicurezza. Il dipartimento della pubblica sicurezza si articola nei seguenti uffici e direzioni centrali. a) ufficio per il coordinamento e la pianificazio- ne, di cui all’art. 6; b) ufficio centrale ispettivo; c) direzione centrale della polizia criminale; d) direzione centrale per gli affari generali; e) direzione centrale della polizia di prevenzione; f) direzione centrale per la polizia stradale, ferro- viaria, di frontiera e postale ( 6 ); g) direzione centrale del personale; h) direzione centrale per gli istituti di istruzione; i) direzione centrale dei servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale ( 1 ); l) direzione centrale per i servizi di ragioneria ( 1 ); l bis) direzione centrale di sanità cui è preposto il dirigente generale medico del ruolo professionale dei sanitari della Polizia di Stato ( 2 ) ( 7 ). Al dipartimento è preposto il capo della polizia-di- rettore generale della pubblica sicurezza, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa © Laurus Robuffo

58 POLIZIA DI STATO

Embed Size (px)

DESCRIPTION

L. 1 aprile 1981, n. 121. Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicu- rezza (G.U. 10 aprile 1981, n. 100). © Laurus Robuffo 1. © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo

Citation preview

Page 1: 58 POLIZIA DI STATO

Polizia di Stato

1.

L. 1 aprile 1981, n. 121. Nuovo ordinamentodell’Amministrazione della pubblica sicu-rezza (G.U. 10 aprile 1981, n. 100).

CAPO IAMMINISTRAZIONE DELLA PUBBLICA

SICUREZZA E COORDINAMENTODELLE FORZE DI POLIZIA

Art. 1. Attribuzioni del Ministro dell’interno. IlMinistro dell’interno è responsabile della tutela del-l’ordine e della sicurezza pubblica ed è autorità na-zionale di pubblica sicurezza. Ha l’alta direzione deiservizi di ordine e sicurezza pubblica e coordina inmateria i compiti e le attività delle forze di polizia.

Il Ministro dell’interno adotta i provvedimenti perla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Restano ferme le competenze del Consiglio deiMinistri previste dalle leggi vigenti.–––––––––––

Secondo quanto disposto dall’art. 10 (Funzioni dicoordinamento e direzione del Ministro dell’inter-no) della L. 31 marzo 2000, n. 78: « 1. Il Ministrodell’interno, quale autorità nazionale di pubblicasicurezza, esercita le funzioni di coordinamento e didirezione di cui all’art. 1 della legge 1° aprile 1981,n. 121, mediante il dipartimento della pubblica si-curezza, secondo quanto previsto dall’art. 6, primocomma, della medesima legge».

Art. 2. Tutela dell’ordine e della sicurezza pub-blica. Il Ministro dell’interno espleta i propri com-piti in materia di tutela dell’ordine e della sicurezzapubblica avvalendosi dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza.

Art. 3. Amministrazione della pubblica sicurez-za. L’Amministrazione della pubblica sicurezza ècivile ed ha un ordinamento speciale.

Le sue funzioni sono esercitate:a) dal personale addetto agli uffici del dipenden-

te della pubblica sicurezza ed agli altri uffici, istitu-ti e reparti in cui la stessa si articola (1);

b) dalle autorità provinciali, dal personale da es-se dipendente nonché dalle autorità locali di pubbli-ca sicurezza;

c) dagli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezzasotto la direzione delle autorità centrali e provincia-li di pubblica sicurezza.–––––––––––

(1) Lettera a) così sostituita dallla data di entratain vigore del D.P.R. 22 marzo 2001, n. 208 (G.U. 5giugno 2001, n. 129) in attuazione dell’art. 6 dellalegge 31 marzo 2000, n. 78.

Art. 4. Dipartimento della pubblica sicurezza.Nell’ambito dell’Amministrazione della pubblica si-curezza è istituito il dipartimento della pubblica si-curezza che provvede, secondo le direttive e gli or-dini del Ministro dell’interno:

1) all’attuazione della politica dell’ordine e dellasicurezza pubblica;

2) al coordinamento tecnico-operativo delle forzedi polizia;

3) alla direzione e amministrazione della Polizia diStato;

4) alla direzione e gestione dei supporti tecnici,anche per le esigenze generali del Ministero del-l’interno.–––––––––––

Per l’articolazione dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza sul territorio, vedi art. 2 D.P.R.22 marzo 2001, n. 208, riportato in questa voce.

Art. 5. Organizzazione del dipartimento dellapubblica sicurezza. Il dipartimento della pubblicasicurezza si articola nei seguenti uffici e direzionicentrali.

a) ufficio per il coordinamento e la pianificazio-ne, di cui all’art. 6;

b) ufficio centrale ispettivo;c) direzione centrale della polizia criminale;d) direzione centrale per gli affari generali;e) direzione centrale della polizia di prevenzione;f) direzione centrale per la polizia stradale, ferro-

viaria, di frontiera e postale (6);g) direzione centrale del personale;h) direzione centrale per gli istituti di istruzione;i) direzione centrale dei servizi tecnico-logistici

e della gestione patrimoniale (1);l) direzione centrale per i servizi di ragioneria (1);l bis) direzione centrale di sanità cui è preposto il

dirigente generale medico del ruolo professionaledei sanitari della Polizia di Stato (2) (7).

Al dipartimento è preposto il capo della polizia-di-rettore generale della pubblica sicurezza, nominatocon decreto del Presidente della Repubblica, previa

© Laurus Robuffo

Page 2: 58 POLIZIA DI STATO

deliberazione del Consiglio dei Ministri, su propostadel Ministro dell’interno.

Al capo della polizia-direttore generale della pub-blica sicurezza è attribuita una speciale indennitàpensionabile, la cui misura è stabilita dal Consigliodei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno, diconcerto con il Ministro del tesoro. Con le medesimemodalità si provvede per il comandante generale del-l’Arma dei carabinieri, per il comandante della guar-dia di finanza, per il direttore generale degli istituti diprevenzione e di pena e per il direttore generale perl’economia montana e per le foreste (3).

Al dipartimento sono assegnati due vice direttorigenerali, di cui uno per l’espletamento delle funzio-ni vicarie e l’altro per l’attività di coordinamento edi pianificazione.

Il vice direttore generale della pubblica sicurezzacon funzioni vicarie è prescelto tra i prefetti prove-nienti dai ruoli della Polizia di Stato (5).

L’ufficio centrale ispettivo, su richiesta del Ministroo del direttore generale, ha il compito di verificarel’esecuzione degli ordini e delle direttive del Ministroe del direttore generale; riferire sull’attività svolta da-gli uffici ed organi periferici dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza; verificare l’efficienza deiservizi e la corretta gestione patrimoniale e contabile.

La determinazione del numero e delle competenzedei servizi e delle divisioni in cui si articolano l’uf-ficio per il coordinamento e la pianificazione, l’uffi-cio centrale ispettivo e le direzioni centrali, nonchéla determinazione delle piante organiche e dei mez-zi a disposizione sono effettuate con decreto del Mi-nistro dell’interno, di concerto con il Ministro deltesoro (4).

Alla direzione degli uffici e delle direzioni centra-li sono preposti dirigenti generali.

Alla direzione centrale per i servizi di ragioneriapuò essere preposto un dirigente generale di ragio-neria dell’Amministrazione civile dell’interno (1).–––––––––––

(1) Con l’art. 5 della legge n. 569/1982 è stata so-stituita la lettera i), aggiunta la lettera l) ed è statoaltresì aggiunto l’ultimo comma al presente articolo.

(2) Lettera aggiunta dall’art. 3 bis, D.L. 4 ottobre1990, n. 276.

(3) Periodo aggiunto dall’art. 11 bis, D.L. 21 set-tembre 1987, n. 387.

(4) Il terz’ultimo comma del presente articolo èstato così sostituito dall’art. 45 della legge n.688/1986.

(5) Il quinto comma è stato così sostituito dall’art.68 D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334.

(6) L’art. 35 L. 30 luglio 2002, n. 189, ha istituitola «Direzione centrale dell’immigrazione e della po-lizia delle frontiere», definendone anche i compiti.

Il medesimo art. 35 ha inoltre modificato la deno-minazione della Direzione centrale di cui all’art. 4,co. 2 lett. h), D.P.R. 7 settembre 2001, n. 398 in «Di-

rezione centrale per la polizia stradale, ferroviaria,delle comunicazioni e per i Reparti speciali dellaPolizia di Stato».

(7) L’art. 4, D.L. 31 marzo 2005, n. 45, conv., conmodif., dalla L. 31 maggio 2005, n. 89, ha istituito,nell’ambito del Dipartimento della P.S., la Direzio-ne Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, acui è preposto un prefetto.

Vedi l’art. 4 D.P.R. 7 settembre 2001, n. 398 («Re-golamento recante l’organizzazione degli uffici cen-trali di livello dirigenziale generale del Ministerodell’Interno») per le Direzioni centrali e uffici di pa-ri livello in cui è articolato il Dipartimento.

Si riporta il comma 2 dell’art. 11 D.Lgs. 28 dicem-bre 2001, n. 477 recante «Disposizioni integrative ecorrettive del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n.334, in materia di riordino dei ruoli del personale di-rettivo e dirigente della Polizia di Stato»:

«I criteri per l’impiego nell’area interforze del Di-partimento della Pubblica Sicurezza di funzionari eufficiali delle Forze di Polizia ad ordinamento civi-le e militare, per quanto riguarda l’attribuzione de-gli incarichi in relazione alle diverse anzianità nel-la qualifica e nel grado, sono stabiliti con decretodel Ministro dell’interno, sulla proposta del Capodella Polizia - Direttore generale della pubblica si-curezza, formulata sentiti i comandanti generali del-l’Arma dei carabinieri e del Corpo della guardia difinanza, il capo del Dipartimento dell’Amministra-zione penitenziaria e il dirigente generale capo delCorpo forestale dello Stato».

Vedi nota sub art. 4.

Art. 6. Coordinamento e direzione unitaria del-le forze di polizia. Il dipartimento della pubblica si-curezza, ai fini dell’attuazione delle direttive impar-tite dal Ministro dell’interno nell’esercizio delle at-tribuzioni di coordinamento e di direzione unitariain materia di ordine e di sicurezza pubblica, espletacompiti di:

a) classificazione, analisi e valutazione delleinformazioni e dei dati che devono essere forniti an-che dalle forze di polizia in materia di tutela dell’or-dine, della sicurezza pubblica e di prevenzione e re-pressione della criminalità e loro diramazione agliorgani operativi delle suddette forze di polizia;

b) ricerca scientifica e tecnologica, documenta-zione, studio e statistica;

c) elaborazione della pianificazione generale deiservizi d’ordine e sicurezza pubblica;

d) pianificazione generale e coordinamento dellepianificazioni operative dei servizi logistici e ammi-nistrativi di carattere comune alle forze di polizia;

e) pianificazione generale e coordinamento dellepianificazioni operative della dislocazione delle for-ze di polizia e dei relativi servizi tecnici;

f) pianificazione generale e coordinamento dellepianificazioni finanziarie relative alle singole forzedi polizia;

© Laurus Robuffo

Page 3: 58 POLIZIA DI STATO

g) mantenimento e sviluppo delle relazioni co-munitarie e internazionali.

Per l’espletamento delle funzioni predette è asse-gnato, secondo criteri di competenza tecnico-profes-sionale, personale appartenente ai ruoli della Poliziadi Stato e ai ruoli dell’Amministrazione civile del-l’interno, secondo contingenti fissati con decreto delMinistro dell’interno, nonché personale delle altreforze di polizia e delle altre amministrazioni delloStato, secondo contingenti determinati con decretodel Presidente del Consiglio dei Ministri, su propo-sta del Ministro dell’interno, di concerto con il Mi-nistro del tesoro e con i Ministri interessati.

Per l’espletamento di particolari compiti scientifi-ci e tecnici possono essere conferiti incarichi anchead estranei alla pubblica amministrazione.

Gli incarichi sono conferiti a tempo determinatocon decreto del Ministro dell’interno, sentito il Con-siglio di amministrazione e non possono superarel’anno finanziario; possono essere rinnovati per nonpiù di due volte. Complessivamente non possono af-fidarsi allo stesso incaricato studi interessanti una opiù amministrazioni o servizi per un periodo supe-riore a tre esercizi finanziari, quale che sia la mate-ria oggetto dell’incarico. È comunque escluso il cu-mulo degli incarichi nello stesso esercizio, anche seda assolversi per conto di amministrazioni diverse.

Per l’osservanza dei predetti limiti l’incaricando ètenuto a dichiarare per iscritto, sotto sua personaleresponsabilità che nei suoi confronti non ricorre al-cuna delle ipotesi di esclusione stabilite dal prece-dente comma. Il conferimento dell’incarico è, altre-sì, subordinato ad apposito nulla osta dell’ammini-strazione di appartenenza, ove trattasi di pubblicodipendente.

Il compenso è stabilito, in relazione all’importanzaed alla durata dell’incarico, con decreto del Ministrodell’interno, di concerto con il Ministro del tesoro.–––––––––––

L’art. 21, co. 1, L. 26 marzo 2001, n. 128 ha di-sposto che «Ai fini di cui all’articolo 6 della legge 1°aprile 1981, n. 121, le Forze di Polizia conferisconosenza ritardo al Centro elaborazione dati del Dipar-timento della pubblica sicurezza, istituito dall’arti-colo 8 della medesima legge, le notizie e le informa-zioni acquisite nel corso delle attività di prevenzionee repressione dei reati e di quelle amministrative».

Art. 7. Natura e entità dei dati e delle informa-zioni raccolte. Le informazioni e i dati di cui al-l’art. 6, lett. a), devono riferirsi a notizie risultanti dadocumenti che comunque siano conservati dallapubblica amministrazione o da enti pubblici, o risul-tanti da sentenze o provvedimenti dell’autorità giu-diziaria o da atti concernenti l’istituzione penale ac-quisibili ai sensi dell’art. 165 ter del codice di pro-cedura penale o da indagini di polizia.

In ogni caso è vietato raccogliere informazioni edati sui cittadini per il solo fatto della loro razza,

fede religiosa od opinione pubblica, o della loroadesione ai principi di movimenti sindacali, coope-rativi, assistenziali, culturali, nonché per la legitti-ma attività che svolgano come appartenenti ad or-ganizzazioni legalmente operanti nei settori so-praindicati.

Possono essere acquisite informazioni relative adoperazioni o posizioni bancarie nei limiti richiesti daindagini di polizia giudiziaria e su espresso manda-to dell’autorità giudiziaria, senza che possa essereopposto il segreto da parte degli organi responsabilidelle aziende di credito o degli istituti di credito didiritto pubblico.

Possono essere altresì acquisiti le informazioni e idati di cui all’art. 6 in possesso delle polizie degli Sta-ti appartenenti alla Comunità economica europea e diquelli di confine, nonché di ogni altro Stato con ilquale siano raggiunge specifiche intese in tal senso.

Possono essere inoltre comunicati alle polizie in-dicate al precedente comma le informazioni e i datidi cui all’art. 6, che non siano coperti da segretoistruttorio.

Art. 8. Istituzione del Centro elaborazione dati.È istituito presso il Ministero dell’interno, nell’am-bito dell’ufficio di cui alla lett. c) del primo commadell’articolo 5, il Centro elaborazione dati, per laraccolta delle informazioni e dei dati di cui all’arti-colo 6, lett. a), e all’articolo 7 (1).

Il Centro provvede alla raccolta, elaborazione,classificazione e conservazione negli archivi ma-gnetici delle informazioni e dei dati nonché alla lo-ro comunicazione ai soggetti autorizzati, indicatinell’articolo 9, secondo i criteri e le norme tecnichefissati ai sensi del comma seguente.

Con decreto del Ministro dell’interno è costituitauna commissione tecnica, presieduta dal funzionariopreposto all’ufficio di cui alla lett. c) del primo com-ma dell’articolo 5, per la fissazione dei criteri e del-le norme tecniche per l’espletamento da parte delCentro delle operazioni di cui al comma precedentee per il controllo tecnico sull’osservanza di tali cri-teri e norme da parte del personale operante pressoil Centro stesso. I criteri e le norme tecniche predet-ti divengono esecutivi con l’approvazione del Mini-stro dell’interno (1).–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 4, D.L. 31marzo 2005, n. 45, conv., con modif., dalla L. 31maggio 2005, n. 89.

Il co. 4 è stato abrogato dall’art. 43 L. 31 dicem-bre 1996, n. 675. Tale abrogazione è stata poi riba-dita dall’art. 196, D.Lgs 20 giugno 2003, n. 196.

Vedi anche nota sub art. 6.

Art. 9. Accesso ai dati ed informazioni e lorouso. L’accesso ai dati e alle informazioni conserva-ti negli archivi automatizzati del Centro di cui al-l’articolo precedente e la loro utilizzazione sono

© Laurus Robuffo

Page 4: 58 POLIZIA DI STATO

consentiti agli ufficiali di polizia giudiziaria appar-tenenti alle forze di polizia, agli ufficiali di pubblicasicurezza e ai funzionari dei servizi di sicurezza,nonché agli agenti di polizia giudiziaria delle forzedi polizia debitamente autorizzati ai sensi del secon-do comma del successivo art. 11 (1).

L’accesso ai dati e alle informazioni di cui al com-ma precedente è consentito all’autorità giudiziaria aifini degli accertamenti necessari per i procedimentiin corso e nei limiti stabiliti dal codice di procedurapenale.

È comunque vietata ogni utilizzazione delle infor-mazioni e dei dati predetti per finalità diverse daquelle previste dall’art. 6, lett. a). È altresì vietataogni circolazione delle informazioni all’interno del-la pubblica amministrazione fuori dei casi indicatinel primo comma del presente articolo.–––––––––––

Il co. 4 è stato abrogato dall’art. 43 L. 31 dicem-bre 1996, n. 675. Tale abrogazione è stata poi riba-dita dall’art. 196, D.Lgs 20 giugno 2003, n. 196.

(1) Comma così modif. dall’art. 26 L. 10 ottobre1986, n. 668.

Art. 10. Controlli (1). 1. Il controllo sul Centroelaborazione dati è esercitato dal Garante per la pro-tezione dei dati personali, nei modi previsti dallalegge e dai regolamenti.

2. I dati e le informazioni conservati negli archividel Centro possono essere utilizzati in procedimentigiudiziari o amministrativi soltanto attraverso l’ac-quisizione delle fonti originarie indicate nel primocomma dell’articolo 7, fermo restando quanto stabi-lito dall’articolo 240 del codice di procedura penale.Quando nel corso di un procedimento giurisdiziona-le o amministrativo viene rilevata l’erroneità o l’in-completezza dei dati e delle informazioni, o l’ille-gittimità del loro trattamento, l’autorità precedentene dà notizia al Garante per la protezione dei datipersonali.

3. La persona alla quale si riferiscono i dati puòchiedere all’ufficio di cui alla lettera c) del primocomma dell’articolo 5 la conferma dell’esistenza didati personali che lo riguardano, la loro comunica-zione in forma intellegibile e, se i dati risultano trat-tati in violazione di vigenti disposizioni di legge o diregolamento, la loro cancellazione o trasformazionein forma anonima (2).

4. Esperiti i necessari accertamenti, l’ufficio co-munica al richiedente, non oltre trenta giorni dallarichiesta, le determinazioni adottate. L’ufficio puòomettere di provvedere sulla richiesta se ciò puòpregiudicare azioni od operazioni a tutela dell’ordi-ne e della sicurezza pubblica o di prevenzione e re-pressione della criminalità, dandone informazione alGarante per la protezione dei dati personali.

5. Chiunque viene a conoscenza dell’esistenza didati personali che lo riguardano, trattati anche in for-ma non automatizzata in violazione di disposizioni

di legge o di regolamento, può chiedere al tribunaledel luogo ove risiede il titolare del trattamento dicompiere gli accertamenti necessari e di ordinare larettifica, l’integrazione, la cancellazione o la trasfor-mazione in forma anonima dei dati medesimi. –––––––––––

(1) Articolo così sostituito dall’art. 175, D.Lgs. 30giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezio-ne dei dati personali), in vigore dal 1° gennaio2004 per effetto di quanto disposto dall’art. 186 deldecreto legislativo citato.

(2) Comma così modificato dall’art. 4, D.L. 31marzo 2005, n. 45, conv., con modif., dalla L. 31maggio 2005, n. 89.

Art. 11. Procedure. Mediante regolamento, daemanarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore dellapresente legge, con decreto del Presidente dellaRepubblica, previa deliberazione del Consiglio deiMinistri, su proposta del Ministro dell’interno, diconcerto con il Ministro di grazia e giustizia, sonostabilite le procedure per la raccolta dei dati e del-le informazioni di cui all’art. 6, lett. a), e all’art. 7,per l’accesso e la comunicazione dei dati stessi aisoggetti previsti dall’art. 9, nonché per la correzio-ne o cancellazione dei dati erronei e la integrazio-ne di quelli incompleti.

Un particolare regime di autorizzazioni da parte deicapi dei rispettivi uffici e servizi, quando non sianoquesti stessi a fare diretta richiesta dei dati e delleinformazioni, deve essere previsto dal regolamentoper i soggetti indicati nel primo comma dell’art. 9.

Art. 12. Sanzioni. Il pubblico ufficiale che co-munica o fa uso di dati ed informazioni in violazio-ne delle disposizioni della presente legge, o al difuori dei fini previsti dalla stessa, è punito, salvo cheil fatto costituisca più grave reato, con la reclusioneda uno a tre anni.

Se il fatto è commesso per colpa, la pena è dellareclusione fino a sei mesi.–––––––––––

Vedi anche art. 21, L. 26 marzo 2001, n. 128, re-cante “Interventi legislativi in materia di tutela del-la sicurezza dei cittadini”.

Art. 13. Prefetto. Il prefetto è autorità provincia-le di pubblica sicurezza.

Il prefetto ha la responsabilità generale dell’ordinee della sicurezza pubblica della provincia e sovrain-tende all’attuazione delle direttive emanate in mate-ria. Assicura unità di indirizzo e coordinamento deicompiti e delle attività degli ufficiali ed agenti dipubblica sicurezza nella provincia, promuovendo lemisure occorrenti (1).

A tali fini il prefetto deve essere tempestivamenteinformato dal questore e dai comandanti provincialidell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanzasu quanto comunque abbia attinenza con l’ordine ela sicurezza pubblica nella provincia.

© Laurus Robuffo

Page 5: 58 POLIZIA DI STATO

Il prefetto dispone della forza pubblica e delle al-tre forze eventualmente poste a sua disposizione inbase alle leggi vigenti e ne coordina le attività.

Il prefetto trasmette al Ministro dell’interno rela-zioni sull’attività delle forze di polizia in riferimen-to ai compiti di cui al presente articolo.

Il prefetto tiene informato il commissario del Go-verno nella regione sui provvedimenti che adottanell’esercizio dei poteri ad esso attribuiti dalla pre-sente legge.–––––––––––

(1) Il secondo comma è stato modificato dall’art.12 L. 12 luglio 1991, n. 203.

Vedi anche l’art. 18, L. 26 marzo 2001, n. 128 intema di personale militare delle Forze Armate postoa disposizione dei prefetti per l’impiego nella sorve-glianza e nel controllo di obiettivi fissi.

Art. 14. Questore. Il questore è autorità provin-ciale di pubblica sicurezza.

Il questore ha la direzione, la responsabilità e ilcoordinamento, a livello tecnico operativo, dei ser-vizi di ordine e di sicurezza pubblica e dell’impiegoa tal fine della forza pubblica e delle altre forzeeventualmente poste a sua disposizione.

A tale scopo il questore deve essere tempestiva-mente informato dai comandanti locali dell’Armadei carabinieri e della Guardia di finanza su quantocomunque abbia attinenza con l’ordine e la sicurez-za pubblica.

Art. 15. Autorità locali di pubblica sicurezza.Sono autorità locali di pubblica sicurezza il questo-re nel capoluogo di provincia e i funzionari prepostiai commissariati di polizia aventi competenza neglialtri comuni.

Ove non siano istituiti commissariati di polizia, leattribuzioni di autorità locale di pubblica sicurezzasono esercitate dal sindaco quale ufficiale di Gover-no.

Quando eccezionali esigenze di servizio lo richie-dono, il prefetto, o il questore su autorizzazione delprefetto, può inviare funzionari della Polizia di Stato,nei comuni di cui al comma precedente, per assume-re temporaneamente la direzione dei servizi di pub-blica sicurezza. Resta in tale caso sospesa la compe-tenza dell’autorità locale di pubblica sicurezza.

Le autorità provinciali di pubblica sicurezza, ai fi-ni dell’ordine e della sicurezza pubblica e della pre-venzione e difesa dalla violenza eversiva, sollecita-no la collaborazione delle amministrazioni locali emantengono i rapporti con i sindaci dei comuni.

Art. 16. Forze di polizia. Ai fini della tutela del-l’ordine e della sicurezza pubblica, oltre alla Poliziadi Stato sono forze di polizia, fermi restando i ri-spettivi ordinamenti e dipendenze:

a) l’Arma dei carabinieri, quale forza armata inservizio permanente di pubblica sicurezza;

b) il Corpo della guardia di finanza per il con-

corso al mantenimento dell’ordine e della sicurezzapubblica.

Fatte salve le rispettive attribuzioni e le normativedei vigenti ordinamenti, sono altresì forze di poliziae possono essere chiamati a concorrente nell’esple-tamento di servizi di ordine e sicurezza pubblica ilCorpo degli agenti di custodia e il Corpo forestaledello Stato.

Le forze di polizia possono essere utilizzate ancheper il servizio di pubblico soccorso.

Art. 17. Funzioni e servizi di polizia giudiziaria.Le funzioni di polizia giudiziaria sono svolte alla di-pendenza e sotto la direzione dell’autorità giudizia-ria, in conformità a quanto stabilito dal codice diprocedura penale. A tal fine, il dipartimento dellapubblica sicurezza provvede, nei contingenti neces-sari, determinati dal Ministro dell’interno, di con-certo con il Ministro di grazia e giustizia, all’istitu-zione e all’organizzazione dei servizi di polizia giu-diziaria anche in base alle direttive impartite dal Mi-nistro dell’interno nell’esercizio delle sue attribuzio-ni di coordinamento.

Art. 18. Comitato nazionale dell’ordine e dellasicurezza pubblica. Presso il Ministero dell’inter-no è istituito il Comitato nazionale dell’ordine e del-la sicurezza pubblica quale organo ausiliario di con-sulenza del Ministro dell’interno per l’esercizio del-le sue attribuzioni di alta direzione e di coordina-mento in materia di ordine e sicurezza pubblica.

Il Comitato è presieduto dal Ministro dell’internoed è composto da un Sottosegretario di Stato perl’interno, designato dal Ministro, con funzioni di vi-ce presidente, dal capo della polizia-direttore gene-rale della pubblica sicurezza, dal comandante gene-rale dell’Arma dei Carabinieri, dal comandante ge-nerale del Corpo della guardia di finanza. Del Co-mitato fa parte anche il direttore generale dell’Am-ministrazione penitenziaria (1).

Il Ministro dell’interno può chiamare a partecipa-re alle riunioni del Comitato dirigenti generali delMinistero dell’interno, l’ispettore generale del Cor-po delle capitanerie di porto, nonché altri rappresen-tanti dell’amministrazione dello Stato e delle forzearmate; può invitare alle stesse riunioni componentidell’ordine giudiziario, di intesa con il procuratorecompetente.

Un funzionario con qualifica dirigenziale espletale funzioni di segretario del Comitato.–––––––––––

(1) Il secondo comma è stato modificato dall’art.12 L. 12 luglio 1991, n. 203.

Art. 19. Attribuzioni del Comitato nazionale. IlComitato esamina ogni questione di carattere gene-rale relativa alla tutela dell’ordine ed organizzazio-ne delle forze di polizia ad esso sottoposta dal Mini-stro dell’interno.

Il Comitato deve esprimersi:

© Laurus Robuffo

Page 6: 58 POLIZIA DI STATO

a) sugli schemi dei provvedimenti di caratteregenerale concernenti le forze di polizia;

b) sui piani per l’attribuzione delle competenzefunzionali e territoriali alle forze di polizia;

c) sulla pianificazione finanziaria relativa alleforze di polizia;

d) sulla pianificazione dei servizi logistici e am-ministrativi di carattere comune alle forze di polizia;

e) sulla pianificazione della dislocazione e delcoordinamento delle forze di polizia e dei loro ser-vizi tecnici;

f) sulle linee generali per l’istruzione, l’addestra-mento, la formazione e la specializzazione del per-sonale delle forze di polizia.

Art. 20. Comitato provinciale per l’ordine e lasicurezza pubblica (1). Presso la prefettura è isti-tuito il comitato provinciale per l’ordine e la sicu-rezza pubblica, quale organo ausiliario di consulen-za del prefetto per l’esercizio delle sue attribuzionidi autorità provinciale di pubblica sicurezza (2).

Il comitato è presieduto dal prefetto ed e’ compo-sto dal questore, dal sindaco del comune capo-luogo e dal presidente della provincia, dai co-mandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri edel Corpo della Guardia di Finanza, e del Corpoforestale dello Stato, nonché dai sindaci degli altricomuni interessati, quando devono trattarsi que-stioni riferibili ai rispettivi ambiti territoriali (3).

Ai fini della tutela dell’ordine e della sicurezzapubblica, nonché della prevenzione dei reati, il pre-fetto può chiamare a partecipare alle sedute del Co-mitato le autorità locali di pubblica sicurezza e i re-sponsabili delle amministrazioni dello Stato interes-sate ai problemi da trattare, con particolare riguardoai responsabili dei competenti uffici dell’Ammini-strazione penitenziaria, del Corpo nazionale dei vi-gili del fuoco, del Corpo forestale dello Stato, delCorpo delle capitanerie di porto, e, d’intesa con ilpresidente della provincia o con il sindaco, i respon-sabili degli altri uffici delle Amministrazioni localiinteressate o della polizia municipale (4).

Il prefetto può invitare alle stesse riunioni compo-nenti dell’ordine giudiziario d’intesa con il procura-tore della Repubblica competente.

Alla convocazione e alla formazione dell’ordinedel giorno del comitato provvede il prefetto. La con-vocazione è in ogni caso disposta quando lo richie-de il sindaco del comune capoluogo di provincia perla trattazione di questioni attinenti alla sicurezzadella comunità locale o per la prevenzione di tensio-ni o conflitti sociali che possono comportare turba-menti dell’ordine o della sicurezza pubblica in am-bito comunale. Per la trattazione delle medesimequestioni, su richiesta del sindaco, è altresì integra-to, ove occorra, l’ordine del giorno del comitato.–––––––––––

(1) Articolo così modificato dall’art. 1 D.Lgs.279/99.

(2) Le Prefetture hanno ora assunto la denomina-zione di Uffici Territoriali di Governo, in relazioneall’art. 11 D.Lgs. 17 maggio 2000, n. 287.

(3) Comma da ultimo così modificato dall’art. 5,L. 6 febbraio 2004, n. 36.

(4) Il comma 3 è stato prima sostituito dall’art. 16,L. 26 marzo 2001, n. 128 e poi così modificato dal-l’art. 4, D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 472.

Art. 21. Collegamenti e sale operative comunitra le forze di polizia. Il Ministro dell’interno, nel-l’esercizio delle sue attribuzioni di coordinamento,impartisce direttive ed emana provvedimenti perstabilire collegamenti tra le sale operative delle for-ze di polizia e istituisce, in casi di particolare neces-sità, con proprio decreto, di concerto con i Ministriinteressati, sale operative comuni.

Art. 22. Scuola di perfezionamento per le forzedi polizia. È istituita, presso il dipartimento dellapubblica sicurezza, la scuola di perfezionamento perle forze di polizia.

I corsi svolti dalla scuola sono indirizzati all’altaformazione e all’aggiornamento dei funzionari e de-gli ufficiali delle forze di polizia per un’adeguata equalificata preparazione nelle materie attinenti aicompiti istituzionali.

La frequenza e il superamento con esito favorevo-le dei corsi costituisce titolo per l’avanzamento dicarriera.

Con regolamento da emanarsi con decreto del Pre-sidente della Repubblica, previa deliberazione delConsiglio dei ministri, su proposta del Ministro del-l’interno, si provvede a stabilire i criteri e le moda-lità di ammissione alla scuola, di nomina dei docen-ti e di svolgimento dei corsi, nonché a determinarele strutture e l’ordinamento della scuola (1).–––––––––––

(1) Vedi D.P.R. 11 giugno 1986, n. 423. Approva-zione del Regolamento della Scuola di perfeziona-mento per le forze di polizia.

CAPO II

ORDINAMENTODELL’AMMINISTRAZIONE

DELLA PUBBLICA SICUREZZA

Art. 23. Personale dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza. Il Corpo delle guardie di pub-blica sicurezza e il Corpo di polizia femminile sonodisciolti.

Gli appartenenti ai ruoli del personale civile dellacarriera direttiva della pubblica sicurezza e gli appar-tenenti ai ruoli dei corpi di cui al primo comma en-trano a fare parte dei ruoli dell’Amministrazione del-la pubblica sicurezza, secondo le modalità e in basealle norme di inquadramento indicate dalla presentelegge e dai decreti da emanare ai sensi dell’art. 36.

© Laurus Robuffo

Page 7: 58 POLIZIA DI STATO

I ruoli del personale di cui al precedente commache esplica funzioni di polizia, quelli del personaleche svolge attività tecnica o scientifica attinente aiservizi di polizia, nonché quelli del personale cheesplica attività di carattere professionale attinente aiservizi di polizia di cui all’art. 36, assumono la de-nominazione di ruoli della Polizia di Stato.

Il trattamento economico va differenziato in mododa tener conto prioritariamente delle specifiche atti-vità istituzionali assolte dal personale che esplicafunzioni di polizia rispetto a quello appartenenteagli altri ruoli che fanno parte della Polizia di Stato.

Al personale appartenente ai ruoli dell’Ammini-strazione della pubblica sicurezza, per quanto nonprevisto dalla presente legge, si applicano, in quan-to compatibili, le norme relative agli impiegati civi-li dello Stato.

Il personale appartenente ai ruoli degli operai per-manenti delle scuole di polizia ed al ruolo degli ope-rai dei magazzini del Corpo delle guardie di pubbli-ca sicurezza entra a far parte dei ruoli dell’Ammini-strazione civile dell’interno secondo le disposizionidi cui all’art. 40.

Art. 24. Compiti istituzionali della Polizia diStato. La Polizia di Stato esercita le proprie funzio-ni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cit-tadini sollecitandone la collaborazione. Essa tutelal’esercizio delle libertà e dei diritti dei cittadini; vi-gila sull’osservanza delle leggi, dei regolamenti edei provvedimenti della pubblica autorità; tutelal’ordine e la sicurezza pubblica; provvede alla pre-venzione e alla repressione dei reati; presta soccor-so in caso di calamità ed infortuni.

Art. 25. Personale della Polizia di Stato. La Po-lizia di Stato espleta i servizi di istituto con perso-nale maschile e femminile con parità di attribuzioni,di funzioni, di trattamento economico e di progres-sione di carriera.

I requisiti psico-fisici e attitudinali, di cui debbonoessere in possesso gli appartenenti ai ruoli della Po-lizia di Stato, che esplicano funzioni di polizia, sonostabiliti con decreto del Presidente della Repubblica,previa deliberazione del Consiglio dei ministri, suproposta del Ministro dell’interno.

Art. 26. Trasferimento di compiti e di attribu-zioni. I compiti e le attribuzioni svolti dalla dire-zione generale della pubblica sicurezza del Ministe-ro dell’interno, dagli uffici da essa dipendenti e daidisciolti corpi di cui all’art. 23 sono esercitati dal-l’Amministrazione della pubblica sicurezza e dagliuffici da essa dipendenti, secondo le disposizionidella presente legge.

Art. 27. Bandiere e decorazioni. Le bandiere ap-partenenti e le decorazioni concesse al Corpo delleguardie di pubblica sicurezza e al Corpo della poli-zia femminile sono attribuite alla Polizia di Stato.

Art. 28. Dotazioni. Le attrezzature, i mezzi, glistrumenti, gli equipaggiamenti, i beni immobili edogni altra dotazione appartenenti ai corpi di cui al-l’art. 23 sono attribuiti all’Amministrazione dellapubblica sicurezza.

Art. 29. Accordi e convenzioni con le forze ar-mate. Gli accordi per l’uso delle attrezzature mili-tari, gli impegni di assistenza e le convenzioni conenti e con le forze armate, vigenti per il personale ci-vile di pubblica sicurezza e per il Corpo delle guar-die di pubblica sicurezza, si applicano all’Ammini-strazione della pubblica sicurezza, salvo che sia di-versamente disposto dal Ministro dell’interno, diconcerto con il Ministro competente.

Art. 30. Armamento e divise. I criteri per la de-terminazione dell’armamento in dotazione all’Am-ministrazione della pubblica sicurezza e al persona-le dei ruoli della suddetta Amministrazione chesvolge funzioni di polizia sono stabiliti, anche indifformità alle vigenti norme in materia di armi, condecreto del Presidente della Repubblica, previa deli-berazione del Consiglio dei Ministri, su proposta delMinistro dell’interno, di concerto con i Ministri del-la difesa e delle finanze, sentito il Comitato nazio-nale dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Il Ministro dell’interno con proprio decreto deter-mina le caratteristiche delle divise degli appartenen-ti alla Polizia di Stato nonché i criteri generali con-cernenti l’obbligo e le modalità d’uso.

[Art. 31. Ordinamento dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 11 D.P.R. 22 marzo2001, n. 208. Per la nuova articolazione dell’Ammi-nistrazione della pubblica sicurezza, vedi gli artt. 2e segg. D.P.R. n. 208/2001 cit.

Art. 32. Questure e uffici dipendenti. La que-stura è ufficio provinciale, che assolve compiti di di-rezione e organizzazione dei servizi operativi, non-ché le funzioni attribuite dalle leggi e dai regola-menti vigenti.

I commissariati e i posti di polizia sono istituiti inrelazione ad appositi indici determinati dall’ufficiodi cui all’art. 5 lett. a), tenendo presenti i fattori inci-denti sull’ordine e la sicurezza pubblica e debbonoessere diretti a realizzare un ampio decentramento difunzioni e l’impiego di personale nei comuni e neiquartieri, particolarmente ai fini della prevenzione.

Il dipartimento della pubblica sicurezza può auto-rizzare i questori a delegare funzioni di polizia am-ministrativa, con esclusione di quelle attinenti allemisure di prevenzione, ai dirigenti dei commissa-riati.–––––––––––

Per l’ordinamento delle questure, vedi art. 3D.P.R. 22 marzo 2001, n. 208.

© Laurus Robuffo

Page 8: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 33. Reparti mobili. I reparti mobili sono isti-tuiti per la tutela dell’ordine pubblico e per esigenzedi pubblico soccorso.

I predetti reparti o unità organiche degli stessi pos-sono essere chiamati a concorrere ad altre operazio-ni di pubblica sicurezza e ai servizi di istituto svoltidagli organi territoriali di polizia, previa autorizza-zione del capo della polizia-direttore generale dellapubblica sicurezza.

Ai reparti mobili in servizio di ordine pubblico èassegnato, di norma, personale maschile.

L’obbligo di permanenza in caserma è stabilito conapposite norme contenute nel regolamento di servi-zio di cui all’art. 111.

I reparti mobili debbono disporre di attrezzatureatte a prestare soccorso in caso di calamità, il perso-nale che vi presta servizio dovrà essere preparato al-lo speciale impiego.

[Art. 34. Uffici di polizia stradale, ferroviaria,postale e di frontiera. Gli uffici di polizia stradale,ferroviaria, postale e di frontiera provvedono, ai li-velli di propria competenza territoriale, alla direzio-ne e al coordinamento operativo dei rispettivi ufficiin cui si articolano.

Gli appartenenti ai predetti uffici concorrono alleoperazioni di polizia svolte dagli organi territoriali edai reparti mobili secondo le norme stabilite con ilregolamento di servizio di cui all’art. 111, primocomma.

Ai fini dell’attuazione del coordinamento di cui alcapo primo, i dirigenti degli uffici suddetti devonoriferire al questore relativamente alle questioni con-cernenti l’ordine e la sicurezza pubblica.] (1)–––––––––––

(1) Articolo abrogato dall’art. 11 D.P.R. 22 marzo2001, n. 208. Vedi, ora, l’art. 4 D.P.R. 208/2001 cit.

Art. 35. Soppressione dell’Ufficio antidroga.Fermi restando i compiti del Ministro dell’internoin materia di coordinamento e di pianificazionedelle forze di polizia di cui all’art. 6 della presentelegge, è abrogato l’art. 7 della L. 22 dicembre1975, n. 685.

I compiti e le attribuzioni già conferite all’ufficiodi cui all’art. 7 della legge citata nel comma prece-dente sono attribuiti al dipartimento della pubblicasicurezza, presso il quale è istituito un apposito ser-vizio della Direzione centrale della polizia crimina-le, in cui confluiscono il personale, le strutture e ledotazioni dell’ufficio stesso.

CAPO IIIORDINAMENTO DEL PERSONALE

Art. 36. Ordinamento del personale. Il Governodella Repubblica è delegato ad emanare, entro dodi-ci mesi dall’entrata in vigore della presente legge,uno o più decreti aventi valore di legge ordinaria per

provvedere alla determinazione dell’ordinamentodel personale dell’Amministrazione della pubblicasicurezza, da armonizzarsi, con gli opportuni adatta-menti, alle previsioni di cui agli artt. 2, 3 e 4 della L.11 luglio 1980, n. 312, con l’osservanza dei seguen-ti principi e criteri direttivi:

I) istituzione di ruoli per il personale che esplicafunzioni di polizia, di ruoli per il personale che svol-ge attività tecnico-scientifica o tecnica anche di ca-rattere esecutivo, attinenti ai servizi di polizia, non-ché di ruoli per il personale che esplica mansioni dicarattere professionale attinenti ai servizi di poliziaper il cui esercizio occorre l’iscrizione in albi pro-fessionali. All’espletamento delle funzioni di carat-tere istituzionale si provvede con personale apparte-nente ai ruoli dell’Amministrazione della pubblicasicurezza. All’espletamento delle funzioni di carat-tere amministrativo, contabile e patrimoniale, non-ché delle mansioni esecutive non di carattere tecni-co ed operaie si provvede con personale appartenen-ti ai ruoli dell’Amministrazione civile dell’interno;

II) suddivisione del personale, che esplica funzio-ni di polizia, nel ruolo degli agenti, ruolo degli assi-stenti, ruolo dei sovrintendenti, ruolo degli ispettori,ruolo dei commissari e ruolo dei dirigenti, con l’os-servanza delle seguenti disposizioni:

1) al personale appartenente al ruolo degli agentisono attribuite mansioni esecutive con il margine diiniziativa e di discrezionalità inerente alla qualificadi agente di pubblica sicurezza e di polizia giudizia-ria; in relazione all’anzianità e ai meriti di serviziodevono essere previste almeno due qualifiche, fermerestando le mansioni suddette;

2) al personale appartenente al ruolo degli assi-stenti sono attribuite mansioni esecutive con il mar-gine di iniziativa e di discrezionalità inerente allaqualifica di agente di pubblica sicurezza e di poliziagiudiziaria, nonché eventuali incarichi specialistici,di coordinamento e di comando di uno o più agentidi servizio operativo; sono previste almeno tre qua-lifiche e a quella più elevata viene attribuita la qua-lifica di ufficiale di polizia giudiziaria;

3) al personale appartenente al ruolo dei sovrin-tendenti sono attribuite funzioni nello stesso ambito,ma di più alto livello rispetto a quelle di cui al nu-mero precedente, con il margine di iniziativa e di di-screzionalità inerente alla qualifica di ufficiale dipolizia giudiziaria, nonché funzioni di comando diposti di polizia o di piccole unità operative cui im-partisce ordini dei quali controlla l’esecuzione e dicui risponde; devono essere previste almeno quattroqualifiche e determinate le corrispondenti funzioni;

4) al personale appartenente al ruolo degli ispetto-ri sono attribuite specifiche funzioni di sicurezzapubblica e di polizia giudiziaria, con particolare ri-guardo all’attività investigativa; sono altresì attri-buite funzioni di direzione, di indirizzo e coordina-mento di unità operative e la responsabilità per le di-

© Laurus Robuffo

Page 9: 58 POLIZIA DI STATO

rettive o istruzioni impartite nelle predette attività eper i risultati conseguiti. In caso di temporanea as-senza o di impedimento, possono sostituire il titola-re nella direzione di uffici o di reparti. Devono esse-re previste quattro qualifiche e determinate le corri-spondenti funzioni;

5) al personale appartenente al ruolo dei commis-sari sono attribuite funzioni di pubblica sicurezza edi polizia giudiziaria, di direzione di uffici, di co-mando di reparti, implicanti un responsabile appor-to professionale e la valutazione di opportunità nel-l’ambito delle direttive ricevute; devono essere pre-viste almeno quattro qualifiche e determinate le cor-rispondenti funzioni;

6) al personale appartenente al ruolo dei dirigentisono attribuite, ove occorra, oltre alle funzioni giàpreviste dal D.P.R. 30 giugno 1972, n. 748, le fun-zioni che si renderà eventualmente necessario pre-vedere nel contesto del nuovo ordinamento del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza;

III) suddivisione del personale che svolge attivitàtecnico-scientifica o tecnica anche di carattere ese-cutivo, attinente ai servizi di polizia, in ruoli da de-terminare in relazione alle funzioni attribuite ed aicontenuti di professionalità richiesti; determinazio-ne delle qualifiche e delle corrispondenti funzioni;

IV) suddivisione del personale che esplica man-sioni di carattere professionale, per il cui esercizio èrichiesta l’iscrizione in appositi albi, in ruoli da de-terminare in relazione alle funzioni attribuite ed aicontenuti di professionalità richiesti; determinazio-ne delle qualifiche e delle corrispondenti funzioni;

V) previsione che, fino a quando le esigenze diservizio non saranno soddisfatte dal personale cheespleta attività amministrative, contabili e patrimo-niali e dal personale appartenente ai ruoli da istitui-re secondo quanto previsto dai precedenti punti III)e IV), il personale civile della pubblica sicurezza,del Corpo di polizia femminile e del Corpo delleguardie di pubblica sicurezza che, all’entrata in vi-gore della presente legge, espleta le suddette attività,continuerà, salvo esigenze di servizio e fermo re-stando l’inquadramento cui avrà diritto, a svolgerele attività nelle quali è impiegato; eguale disciplinaè riservata al personale adibito a svolgere attività as-sistenziali o ad esse connesse;

VI) previsione che il personale di cui al precedentepunto V) acceda a domanda e previa prova pratica nel-le varie qualifiche funzionali dei ruoli stessi – fino aquella corrispondente alla qualifica apicale del ruolodirettivo – in relazione alle mansioni esercitate all’at-to del passaggio in tali ruoli, fino alla copertura di nonoltre il cinquanta per cento rispettivamente dei postiprevisti per l’esercizio di dette mansioni amministrati-ve, contabili e patrimoniali e delle dotazioni organichedei ruoli di cui ai precedenti punti III) e IV);

VII) previsione che dopo l’applicazione del prece-dente punto VI) possa accedere, a domanda e previa

prova pratica, nel limite del 50 per cento dei postidisponibili per ogni qualifica, nelle varie qualifichedei ruoli di cui ai precedenti punti III) e IV) anchepersonale proveniente da altre amministrazioni del-lo Stato, che svolga attività tecniche proprie dellequalifiche stesse; previsione che al suddetto perso-nale venga attribuito il trattamento economico piùfavorevole, convertendo in scatti d’anzianità la par-te del precedente trattamento eventualmente ecce-dente quello previsto nei nuovi ruoli;

VIII) previsione, nella determinazione delle fun-zioni per il personale di cui ai punti II), III) e IV) dicompiti di formazione e istruzione;

IX) previsione che prima di procedere all’inqua-dramento di cui al punto X):

1) venga riconosciuto ad ogni effetto giuridico eamministrativo il servizio prestato in posizione diausiliario dai funzionari con questa qualifica, nomi-nati dopo il 25 aprile 1945 e transitati successiva-mente in ruolo;

2) agli ufficiali del Corpo delle guardie di pubbli-ca sicurezza si applichino, con la stessa decorrenza,i benefici di progressione della carriera derivati aifunzionari di pubblica sicurezza dalla L. 11 luglio1980, n. 312;

3) agli ufficiali fino al grado di tenente colonnelloprima di procedere alle operazioni di cui al puntoX), n. 19), si estendono, ai fini esclusivamente giu-ridici, i criteri di progressione in carriera fino allaqualifica di vice questore aggiunto previsti per i fun-zionari di pubblica sicurezza anche prima dell’en-trata in vigore della L. 11 luglio 1980, n. 312.

Restano fermi i criteri per la valutazione dell’an-zianità fissati al punto X), n. 19), e quelli per il pas-saggio alla dirigenza di cui al punto XIII);

4) la dotazione organica dei primi dirigenti dellapolizia femminile sia elevata da quattro a venti unitàe all’attribuzione dei posti portati in aumento siprovveda secondo i criteri e le modalità di cui alla L.30 settembre 1978, n. 583;

X) determinazione, per ciascuno dei ruoli istituitie, ove occorra, per singole qualifiche, delle dotazio-ni organiche, in modo da assicurare la funzionalitàdell’ordinamento e l’efficienza delle strutture del-l’amministrazione e da evitare che il personale ven-ga distolto dai compiti specificamente previsti perogni ruolo, In particolare:

1) previsione che il personale avente attualmente ilgrado di guardia e guardia scelta venga inquadratonelle qualifiche del ruolo degli agenti secondo l’an-zianità di servizio;

2) previsione che il personale avente attualmentela qualifica di appuntato venga inquadrato nel ruolodegli assistenti secondo i seguenti criteri:

2a) inquadramento della prima qualifica degli ap-puntati che abbiano fino a quindici anni di anzianitàdi servizio rispettando l’ordine di ruolo;

2b) inquadramento nella qualifica intermedia degli

© Laurus Robuffo

Page 10: 58 POLIZIA DI STATO

appuntati che abbiano fino a ventiquattro anni di an-zianità di servizio rispettando l’ordine di ruolo;

2c) inquadramento nella qualifica finale degli ap-puntati che abbiano superato i ventiquattro anni dianzianità di servizio o i dieci anni di anzianità digrado rispettando l’ordine di ruolo;

3) previsione che il personale avente, alla data di en-trata in vigore della presente legge, il grado di appun-tato, e che sia risultato idoneo nei concorsi per il con-ferimento del grado di vicebrigadiere di pubblica si-curezza, venga inquadrato nella seconda qualifica delruolo dei sovrintendenti, in soprannumero riassorbi-bile con la cessazione dal servizio del personale postoin questa posizione, rispettando l’ordine cronologicodei singoli concorsi e nell’ambito di ciascun concor-so la graduatoria di merito per gli appuntati;

4) previsione che il personale avente, alla data dientrata in vigore della presente legge, il grado di vi-ce-brigadiere venga inquadrato, anche in soprannu-mero, nella seconda qualifica del ruolo dei sovrin-tendenti e quello appartenente al ruolo dei brigadie-ri nella terza qualifica del ruolo dei sovrintendenti;

5) previsione che i marescialli siano inquadratinelle quattro qualifiche del ruolo degli ispettori inragione delle sottelencate aliquote:

5a) la metà dei posti disponibili nella qualifica fi-nale;

5b) i tre quinti dei posti disponibili nelle qualificheintermedie;

5c) i due quinti dei posti disponibili nella qualificainiziale;

6) previsione che l’inquadramento di cui al nume-ro precedente abbia luogo nel seguente modo:

6a) nella qualifica finale, secondo l’ordine di gra-duatoria, i marescialli carica speciale, che abbianosuperato un concorso per titoli di servizio, i mare-scialli di I classe scelti e di I classe, che abbiano su-perato un concorso interno per titoli di servizio ecolloquio, fino alla copertura dell’aliquota previstanel numero 5a);

6b) nella terza qualifica, i marescialli carica spe-ciale che non abbiano superato il concorso o che nonvi abbiano partecipato, nonché, fino alla coperturadell’aliquota prevista dal numero 5b), i maresciallidi I classe scelti e di I classe, che, idonei al suddet-to concorso interno per titoli e colloquio, non abbia-no trovato collocazione nella qualifica finale permancanza di posti disponibili;

6c) nella seconda o nella prima qualifica, fino allacopertura delle aliquote previste dai numeri 5b) e5c), i marescialli di I classe scelti e di I classe cheidonei al suddetto concorso interno per titoli e col-loquio, non abbiano trovato collocazione nella terzao nella seconda qualifica per mancanza di posti di-sponibili;

6d) previsione che il personale di cui ai numeri 6b)e 6c) sia inquadrato nella seconda e poi nella terza equindi nella quarta qualifica del ruolo degli ispetto-

ri, secondo l’ordine della graduatoria e ove non ab-bia successivamente demeritato in ragione dei postiche si rendano nel tempo disponibili in quelle quali-fiche e nei limiti delle aliquote di cui al numero 5);

7) previsione che, ultimato l’inquadramento di cuiai precedenti punti e verificata la disponibilità di po-sti nella terza, nella seconda o nella prima qualificadel ruolo degli ispettori, sia bandito un concorso in-terno per titoli di servizio e colloquio, riservato aimarescialli di II e III classe;

7a) previsione che il personale che abbia superatoil concorso di cui al precedente n. 7), sia inquadratonella terza, nella seconda o nella prima qualifica delruolo degli ispettori, fino alla copertura delle aliquo-te previste dai numeri 5b) e 5c);

7b) previsione che il personale idoneo al concorsodi cui al precedente n. 7), che non abbia trovato col-locazione nella prima qualifica per mancanza di postidisponibili, sia inquadrato, secondo l’ordine di meri-to, nella qualifica finale del ruolo dei sovrintendenti;

7c) previsione per il personale, di cui ai preceden-ti numeri 7a) e 7b), sia inquadrato, secondo l’ordinedi graduatoria e ove non abbia successivamente de-meritato, nella prima e poi nella seconda, nella terzae quindi nella quarta qualifica del ruolo degli ispet-tori in ragione dei posti che si rendano nel tempo di-sponibili in quelle qualifiche e nei limiti delle ali-quote di cui al n. 5);

8) previsione che i marescialli inquadrati nel ruolodegli ispettori frequentino presso una scuola di poli-zia un corso di aggiornamento di almeno due mesi;

9) previsione che le assistenti di polizia che abbia-no maturato il tredicesimo anno di servizio siano in-quadrate nella quarta qualifica del ruolo degli ispet-tori; previsione che le assistenti fino a 13 anni di ser-vizio siano inquadrate nella terza qualifica del ruolodegli ispettori, con precedenza nel ruolo su coloroche vi accedano successivamente per concorso;

10) previsione che i marescialli di prima classescelti e di prima classe, che non abbiano superato ilconcorso per l’accesso al ruolo degli ispettori o chenon vi abbiano partecipato, siano inquadrati nellaqualifica terminale del ruolo dei sovrintendenti ov-vero, a domanda, nell’apposito ruolo ad esaurimen-to di cui al numero 14);

11) previsione che i marescialli di II e III classe,che non abbiano superato il concorso per l’accessoal ruolo degli ispettori o che non vi abbiano parteci-pato, siano inquadrati nella III qualifica del ruolo deisovrintendenti ovvero, a domanda, nell’appositoruolo ad esaurimento di cui al numero 14);

12) previsione che i marescialli di prima classe scel-ti e di prima classe, che non abbiano partecipato o nonabbiano superato il concorso di cui al numero 6a), sia-no promossi alla seconda qualifica del ruolo degliispettori dal giorno precedente a quello della cessa-zione dal servizio per limite di età, infermità o deces-so, con il trattamento economico più favorevole;

© Laurus Robuffo

Page 11: 58 POLIZIA DI STATO

13) previsione che i marescialli di seconda e terzaclasse, che non abbiano partecipato o non abbianosuperato il concorso di cui al numero 7), siano pro-mossi alla qualifica iniziale del ruolo degli ispettori,dal giorno precedente a quello della cessazione dalservizio per limite di età, infermità o decesso, coltrattamento economico più favorevole;

14) previsione che i sottufficali, che ne facciano ri-chiesta anche successivamente all’espletamento de-gli esami per l’accesso alle qualifiche di ispettori,siano inquadrati in appositi ruoli ad esaurimento;

15) previsione che i sottufficiali e gli appuntati delruolo separato e limitato di cui alle legge 11 luglio1956, n. 699, 22 dicembre 1960, n. 1600, 14 feb-braio 1970, n. 57, 10 ottobre 1974, n. 496, e quelliin soprannumero di cui alla L. 27 febbraio 1963, n.225, o comunque richiamati in servizio, siano inse-riti in un ruolo ad esaurimento, previsione che dettopersonale possa progredire in carriera secondo lemodalità di avanzamento previste per i pari gradodel ruolo ordinario e nei limiti delle percentuali sta-bilite al numero 32);

16) previsione che per il personale di cui al nume-ro 15), all’atto della cessazione dal servizio perqualsiasi causa, si provveda, ai soli fini del tratta-mento di quiescenza, alla ricostruzione della carrie-ra dalla data di entrata in servizio secondo le normevigenti per il personale appartenente al ruolo ordi-nario;

17) previsione che i sottufficiali e gli appuntati cheabbiano assunto servizio nel Corpo delle guardie dipubblica sicurezza in qualità di guardie aggiunte eausiliarie, qualora nel momento del collocamento incongedo per limite di età o per infermità, o all’attodel decesso, non siano stati inquadrati nel ruolo diispettore, conseguano aumenti periodici pari al 2,50per cento dello stipendio per ogni triennio o frazio-ne comunque superiore a sei mesi di servizio presta-to in qualità di aggiunti o di ausiliari;

18) previsione che i funzionari di pubblica sicu-rezza sino alla qualifica di vice questore aggiuntoe gli ufficiali del Corpo delle guardie di pubblicasicurezza sino al grado di tenente colonnello delruolo ordinario siano inquadrati, ferme restando leposizioni occupate nei rispettivi ruoli, nel ruolodirettivo dell’Amministrazione della pubblica si-curezza;

19) previsione che l’inquadramento del personaledi cui al numero precedente nell’ambito di ciascunaqualifica, abbia luogo tenendo conto dell’anzianitàdi servizio e di grado o qualifica, delle promozioni ascelta o per merito comparativo o per meriti ecce-zionali, dei riconoscimenti ottenuti, delle qualificheannuali riportate, dei titoli, degli incarichi svolti.L’anzianità di servizio va determinata per i funzio-nari dalla decorrenza della nomina alla qualifica ini-ziale e per gli ufficiali dalla data della nomina al gra-do di sottotenente per gli ufficiali ammessi nel Cor-

po dopo aver partecipato a concorsi di arruolamentoriservati ai laureati;

20) previsione che per ispettrici, ispettrici superio-ri e ispettrici capo aggiunte della polizia femminile,si applichi, relativamente all’inquadramento quantoprevisto dai numeri 18 e 19);

21) previsione che i dirigenti superiori, i primi di-rigenti, compresi quelli della polizia femminile, imaggiori generali ed i colonnelli siano inquadratinel ruolo dei dirigenti dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza, ferme restando le posizioni oc-cupate nei rispettivi ruoli;

22) previsione che l’inquadramento nelle variequalifiche, del personale di cui al numero preceden-te abbia luogo tenendo conto dell’anzianità di servi-zio e di grado o qualifica, delle promozioni a sceltao per merito comparativo o per meriti eccezionali,dei riconoscimenti ottenuti, delle qualifiche annualiriportate, dei titoli e degli incarichi svolti. Agliadempimenti di cui sopra provvede l’organo colle-giale competente di cui all’art. 38. Ai dirigenti ge-nerali di pubblica sicurezza e ai tenenti generali siapplicano le disposizioni di cui all’art. 42;

23) previsione che i vice questori, collocati nelruolo ad esaurimento entro la data dell’1 luglio1980, siano inquadrati nel ruolo dei dirigenti, nellaqualifica di primo dirigente in soprannumero da as-sorbire in sede di revisione delle dotazioni organi-che previste dal precedente punto X);

24) previsione che i tenenti colonnelli siano inqua-drati, ove ne facciano richiesta, in un ruolo ad esau-rimento;

25) previsione che i tenenti colonnelli, appartenen-ti al ruolo unico separato e limitato o comunque ri-chiamati in servizio, siano inseriti in un ruolo adesaurimento; previsione che detto personale possaprogredire in carriera fino al grado di maggiore ge-nerale secondo le modalità di avanzamento stabiliteper pari grado del ruolo ordinario e nei limiti dellepercentuali stabilite al numero 32);

26) previsione che per il personale di cui al numero25), all’atto della cessazione dal servizio per qualsia-si causa, si provveda, ai soli fini del trattamento diquiescenza, alla ricostruzione della carriera dalla datadi entrata in servizio secondo le norme vigenti per ilpersonale appartenente al ruolo ordinario;

27) previsione che i tenenti generali, i maggiorigenerali e i colonnelli siano inquadrati, a richiesta, aun ruolo ad esaurimento: previsione che i suddettiufficiali, qualora richiamati o nella posizione di sta-to «a disposizione» o «in aspettativa per riduzionedei quadri», siano direttamente inquadrati nel ruoload esaurimento predetto; previsione che gli ufficialidel ruoli dei medici siano inquadrati in un ruolo adesaurimento salvo che all’atto dell’istituzione deiruoli professionali di cui al punto IV);

28) previsione che le assistenti della polizia fem-minile con tre anni complessivi di servizio in pos-

© Laurus Robuffo

Page 12: 58 POLIZIA DI STATO

sesso di uno dei diplomi di laurea di cui alla L. 1 di-cembre 1966, n. 1082, accedano a domanda allaqualifica iniziale del ruolo dei commissari, nel limi-te di un sesto dei posti disponibili, mediante il con-corso interno per ruoli di servizio e colloquio daespletarsi entro dodici mesi dall’approvazione delprovvedimento delegato previsto dal presente arti-colo, le vincitrici del predetto concorso dovrannofrequentare un apposito corso di aggiornamento pro-fessionale;

29) previsione che le appartenenti al ruolo delleassistenti della polizia femminile, che ne facciano ri-chiesta, siano inquadrate in un ruolo ad esaurimentoosservando l’attuale stato giuridico e l’attuale pro-gressione di carriera, nonché i benefici derivanti dal-la normativa vigente alla data di entrata in vigoredella presente legge;

30) previsione che alle assistenti della polizia fem-minile, in servizio all’atto dell’entrata in vigore del-la presente legge, continui ad applicarsi, per un pe-riodo di dieci anni, la normativa vigente per l’acces-so alla carriera direttiva prevista per gli impiegati ci-vili dello Stato;

31) previsione che i sottufficiali e le guardie delCorpo delle guardie di pubblica sicurezza, ove inpossesso di uno dei diplomi di laurea richiesti perl’accesso al ruolo dei commissari, e con almeno cin-que anni complessivi di servizio, accedano, a do-manda, alla qualifica iniziale della carriera di com-missario, nei limiti di un quarto nei posti disponibi-li mediante concorso interno per titoli di servizio ecolloquio da espletarsi entro dodici mesi dall’appro-vazione del provvedimento delegato previsto dalpresente articolo. I vincitori del concorso dovrannofrequentare un corso di aggiornamento professiona-le;

32) previsione che al personale inquadrato nei ruo-li ad esaurimento appartenente al disciolto Corpodelle guardie di pubblica sicurezza continui ad ap-plicarsi per quanto attiene alla progressione di car-riera, la normativa vigente dal momento dell’entratain vigore della presente legge.

Al personale predetto sono estesi i benefici che sa-ranno attribuiti ai corrispondenti gradi delle altreforze di polizia.

La progressione in carriera è deliberata dal Consi-glio di amministrazione di cui al testo unico appro-vato con D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, modificatodall’art. 7 della L. 28 ottobre 1970, n. 775.

L’avanzamento dei sottufficiali dovrà avvenire inrelazione alle cessazioni dal servizio che si determi-neranno in ciascun ruolo e nei singoli gradi al 31 di-cembre di ogni anno.

L’aliquota dei tenenti colonnelli da ammettere avalutazione sarà determinata in ragione di 1/6 al-l’anno dei tenenti colonnelli iscritti nel ruolo e lepromozioni da conferire in ragione del 10 per centodegli ufficiali valutati.

All’avanzamento al grado di maggiore generale siprocederà ammettendo a valutazione 1/5 all’annodei colonnelli iscritti nel ruolo e promuovendoneuno all’anno.

I maggiori generali iscritti nel ruolo ad esaurimen-to, compresi quelli del ruolo sanitario degli ufficialimedici di polizia al compimento del terzo anno diservizio nel grado, vengono valutati e se dichiaratiidonei vengono promossi al grado di tenente gene-rale con decorrenza dal giorno precedente a quellodella cessazione dal servizio per limiti di età o per fi-sica inabilità o per decesso;

XI) previsione che il personale dei ruoli ad esauri-mento assuma le funzioni e gli obblighi derivanti alpersonale della Polizia di Stato dalla presente legge,nonché la denominazione delle corrispondenti qua-lifiche previste nel nuovo ordinamento civile delpersonale, salva la possibilità di mantenere, a richie-sta, la precedente denominazione;

XII) previsione che il personale civile di pubblicasicurezza con la qualifica di vice questore del ruoload esaurimento e di ispettrice capo del ruolo adesaurimento di cui all’art. 155, ultimo comma, dellaL. 11 luglio 1980, n. 312, assolva le funzioni dellaqualifica apicale del ruolo dei commissari;

XIII) previsione che l’accesso al ruolo dei dirigen-ti, relativamente al personale che esplica funzioni dipolizia, avvenga mediante il superamento di un cor-so di formazione al quale sono ammessi, in numeronon inferiore a una volta e mezzo i posti disponibi-li, coloro che abbiano superato un concorso internoper titoli e per esami, cui hanno diritto di partecipa-re gli appartenenti alla qualifica terminale del ruolodirettivo o coloro che abbiano almeno nove anni esei mesi di servizio effettivo nel ruolo che siano inpossesso delle qualità necessarie per l’espletamentodelle funzioni dirigenziali; determinazione dei crite-ri per l’ammissione al concorso, tenendo conto deititoli acquisiti e dell’anzianità di servizio e di quali-fica, nonché delle modalità del corso di formazionedirigenziale. Nella prima applicazione della presen-te legge e fino a diciotto mesi dall’emanazione delprovvedimento delegato previsto dal presente arti-colo, i posti accantonati al 31 dicembre 1980 e quel-li che comunque si rendono disponibili nella qualifi-che di primo dirigente sono attribuiti mediante scru-tinio per merito comparativo secondo i criteri e lemodalità di cui alla L. 30 settembre 1978, n. 583; ipromossi dovranno frequentare un corso di aggior-namento professionale;

XIV) previsione che il personale direttivo di cui aipunti III) e IV) acceda ai ruoli dei dirigenti, ove sia-no previsti, secondo le modalità di cui al puntoXIII);

XV) previsione che la promozione alla qualifica didirigente superiore venga conferita, nei limiti dei po-sti disponibili al 31 dicembre di ogni anno, ai primidirigenti che abbiano maturato una anzianità di alme-

© Laurus Robuffo

Page 13: 58 POLIZIA DI STATO

no tre anni nella qualifica, computando anche il pe-riodo trascorso nel ruolo ad esaurimento, secondo cri-teri di comparazione dei meriti da stabilirsi con parti-colare riguardo agli incarichi e ai servizi svolti e allaqualità delle mansioni affidate per specifica compe-tenza professionale o come assunzione di particolariresponsabilità anche in rapporto alla sede di servizio;previsione che dopo un triennio dall’entrata in vigoredella presente legge, i primi dirigenti valutati e nonpromossi alla qualifica superiore che abbiano com-piuto trenta anni di servizio effettivamente prestato,di cui dieci nella qualifica, siano collocati a riposod’ufficio con la qualifica di dirigente superiore;

XVI) determinazione dei criteri per la promozioneper merito straordinario anche in soprannumero as-sorbibile con le vacanze ordinarie degli appartenen-ti alla Polizia di Stato;

XVII) previsione che l’accesso al ruolo di assi-stente avvenga per anzianità e che l’accesso all’ulti-mo livello di tale ruolo avvenga dopo aver frequen-tato con esito positivo un corso di aggiornamento;

XVIII) previsione che l’accesso al ruolo di sovrin-tendente avvenga mediante concorso interno, peresame teorico-pratico, al quale sono ammessi gli ap-partenenti ai ruoli di agente e di assistente che ab-biano almeno quattro anni di servizio complessivo esuperino successivamente un corso di formazionetecnico-professionale. Per il personale in servizio al-la data di entrata in vigore della presente legge si ap-plica, per quanto attiene all’anzianità di servizio uti-le per poter partecipare al concorso a sovrintenden-te, la normativa attualmente prevista per il concorsoa vice brigadiere;

XIX) determinazione delle modalità di preposizio-ne ai vari uffici ed incarichi e dei criteri di promo-zione nell’ambito dei vari ruoli in modo da favorire,tenuto conto dell’anzianità di servizio, gli elementipiù meritevoli per capacità professionali e per inca-richi assolti;

XX) determinazione delle modalità, in relazione aparticolari infermità o al grado di idoneità all’assolvi-mento dei servizi di polizia, per il passaggio del per-sonale, per esigenze di servizio o a domanda, ad equi-valenti qualifiche di altri ruoli dell’amministrazionedella pubblica sicurezza o di altre amministrazionidello Stato, salvaguardando i diritti e le posizioni delpersonale appartenente a questi ultimi ruoli;

XXI) disciplina dello stato giuridico del personale,ed in particolare del comando presso altre ammini-strazioni, l’aspettativa, il collocamento a disposizio-ne, le incompatibilità, i rapporti informativi e i con-gedi, secondo criteri che tengano conto delle speci-fiche esigenze dei servizi di polizia e della necessitàche la suddetta disciplina non preveda trattamenti distato inferiori rispetto a quelli degli altri dipendenticivili dello Stato;

XXII) attribuzione, ove occorra e limitatamentealle funzioni esercitate, delle qualità di agente e uf-

ficiale di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezzaal personale che svolge attività tecnico-scientifica eche esplica mansioni di carattere professionale in re-lazione al ruolo di appartenenza;

XXIII) incentivazione della mobilità del persona-le, escludendo nel contempo ogni tipo di mobilitàesterna all’amministrazione, salvo quella derivantedal comando dal collocamento fuori ruolo;

XXIV) previsione che, salvo l’ipotesi di cui al pre-cedente punto XV) e ferma restando per il persona-le in servizio all’entrata in vigore della presente leg-ge la normativa vigente in materia di collocamentoa riposo d’ufficio per raggiunti limiti di età, la ces-sazione del rapporto d’impiego, determinabile inmodo differenziato per gli appartenenti ai vari ruoli,avvenga non oltre il compimento del sessantesimoanno di età;

XXV) previsione che, al fine di coprire eventualicarenze di organico, sia possibile il richiamo in ser-vizio degli agenti, degli assistenti e dei sovrinten-denti, per un periodo non superiore a due anni, sem-pre che non siano stati collocati a riposo oltre il cin-quantottesimo anno di età;

XXVI) previsione che per la gestione delle que-stioni attinenti allo stato ed all’avanzamento del per-sonale della Polizia di Stato siano istituiti uno o piùorgani collegiali, nei quali sia rappresentato il per-sonale medesimo.

I benefici di cui all’art. 7 della L. 10 ottobre 1974,n. 496, sono estesi gli ufficiali del ruolo separato elimitato ex combattenti o partigiani in servizio al 1°gennaio 1971.

Art. 37. Qualifiche del ruolo degli ispettori e re-lativa dotazione organica. Il ruolo degli ispettori èarticolato in quattro qualifiche, che assumono le de-nominazioni di: vice ispettore, ispettore, ispettoreprincipale e ispettore capo.

La dotazione organica complessiva del ruolo degliispettori è costituita da 7.000 unità, così distribuiteper ogni singola qualifica:

vice ispettore: unità 2.500;ispettore: unità 2.000;ispettore principale: unità 1.500;ispettore capo: unità 1.000.La consistenza organica del ruolo degli agenti, de-

gli assistenti e dei sovrintendenti sarà, rispetto alladotazione dei disciolti Corpi delle guardie di pubbli-ca sicurezza e della polizia femminile, proporzional-mente ridotta di 7.000 unità.

Art. 38. Inquadramento del personale. All’in-quadramento del personale previsto dal precedenteart. 36 si provveda con decreto del Ministro dell’in-terno, sentita una commissione presieduta da un Sot-tosegretario di Stato, delegato dal Ministro e com-posta dal capo della polizia-direttore generale dellapubblica sicurezza, o per sua delega da un vice di-rettore generale, da quattro dirigenti, in rappresen-

© Laurus Robuffo

Page 14: 58 POLIZIA DI STATO

tanza dell’amministrazione, e da quattro rappresen-tanti del personale, designati dai sindacati di poliziapiù rappresentativi sul piano nazionale.

Art. 39. Attribuzione delle qualifiche. Agli ap-partenenti al ruolo degli agenti della Polizia di Statoè attribuita la qualità di agente di pubblica sicurezzae di agente di polizia giudiziaria.

Agli appartenenti al ruolo dei sovrintendenti, alruolo degli ispettori e alla qualifica più elevata delruolo degli assistenti è attribuita la qualità di agentedi pubblica sicurezza e quella di ufficiale di poliziagiudiziaria.

Agli appartenenti ai ruoli dirigenziali e direttividel personale che esplica funzioni di polizia è attri-buita la qualità di ufficiale di pubblica sicurezza.

Salvo che ai primi dirigenti che assolvono allafunzione di vice questore vicario, agli appartenentiai ruoli direttivi e ai primi dirigenti del personaleche svolge funzioni di polizia è attribuita la qualifi-ca di ufficiale di polizia giudiziaria.

Art. 40. Ruoli dell’Amministrazione civile del-l’interno. In relazione alla particolarità dei compitiattribuiti dalle vigenti disposizioni e dalla presentelegge all’Amministrazione civile dell’interno, ancheper l’attività di supporto degli uffici centrali e peri-ferici del Ministero dipendenti dalle autorità di pub-blica sicurezza, il Governo della Repubblica è dele-gato a provvedere, entro dodici mesi dall’entrata invigore della legge stessa, con decreto avente valoredi legge ordinaria, alla determinazione dell’ordina-mento del personale ed all’organizzazione degli uf-fici dell’Amministrazione civile dell’interno, osser-vando i seguenti principi e criteri direttivi.

Ferma restando nei confronti del predetto persona-le l’applicazione dei principi generali dell’ordina-mento del pubblico impiego statale, devono esseredettate norme, nei limiti dei presupposti indicati nelcomma precedente e sentite le organizzazioni sinda-cali più rappresentative sul piano nazionale per la ri-strutturazione e la dotazione organica delle carriereausiliarie, esecutive, di concetto e direttive che, fat-te salve le posizioni giuridiche acquisite dal perso-nale in servizio, dovranno essere sostituite ciascunada una o più qualifiche funzionali adeguando il nu-mero dei posti dirigenziali della carriera di ragione-ria alle esigenze di funzionamento degli uffici.

Con l’osservanza delle disposizioni di cui al com-ma precedente sono riordinati i ruoli del personaleoperaio, ivi compresi il ruolo degli operai perma-nenti delle scuole di polizia e il ruolo degli operaidei magazzini del disciolto Corpo delle guardie dipubblica sicurezza. Sono altresì definite le qualifi-che di mestiere, i relativi organici e le norme di in-quadramento del personale con mansioni operaie dautilizzare in modo continuativo presso le comunitàdella Polizia di Stato.

Sono dettate speciali norme che escludano ogni ti-po di mobilità esterna all’Amministrazione, salvoquella derivante dal comando o dal collocamentofuori ruolo.

Sono dettate, sentite le organizzazioni sindacali,norme che, nel rispetto delle libertà sindacali, con-sentano di evitare turbative alla continuità dei servi-zi essenziali per la tutela dell’ordine e della sicurez-za pubblica, ai quali siano preposti o addetti i dipen-denti dell’Amministrazione civile dell’interno. Lenorme delegate stabiliscono il quadro dei servizi es-senziali la cui interruzione pregiudichi la tutela del-l’ordine e della sicurezza pubblica.

Art. 41. Rappresentanze del personale nel con-siglio di amministrazione. I rappresentanti del per-sonale di cui alla lett. d) del primo comma dell’art.146 del testo unico approvato con D.P.R. 10 gennaio1957, n. 3, modificato dall’art. 7 della L. 28 ottobre1970, n. 775, sono eletti direttamente dal personaledella Polizia di Stato.

Art. 42. Nomina a dirigente generale di pubbli-ca sicurezza di livello B e nomina e inquadra-mento a prefetto (1). 1. Nell’ambito della dotazioneorganica di cui alla tabella B allegata al decreto le-gislativo 19 maggio 2000, n. 139, alla copertura fi-no al massimo di 17 posti di prefetto, si provvedemediante nomina e inquadramento riservati ai diri-genti della Polizia di Stato che espletano funzioni dipolizia.

2. I dirigenti generali di pubblica sicurezza di li-vello B sono nominati tra i dirigenti generali di pub-blica sicurezza.

3. Salvo quanto previsto dal comma 4, i dirigentigenerali di Pubblica Sicurezza di livello B sono in-quadrati nella qualifica di prefetto a norma del com-ma 1 nel termine non inferiore a tre anni dal conse-guimento della qualifica, conservando a tutti gli ef-fetti l’anzianità maturata anche nella qualifica di di-rigente di Pubblica Sicurezza. (2)

3-bis. Ai dirigenti generali di livello B collocati ariposo d'ufficio per il raggiungimento del limite dietà prima dell'inquadramento di cui al comma 3, so-no corrisposti, se più favorevoli, il trattamento diquiescenza, normale e privilegiato, e l'indennità dibuonuscita spettanti ai prefetti con analoga anzianitàdi servizio e destinatari delle indennità di posizionedi base di direttore centrale o equiparato. (3)

4. L’inquadramento fra i prefetti di cui al comma 3può essere disposto anche in soprannumero, fino al30 giugno 2004, nel limite massimo di tre unità; dariassorbirsi con le successive vacanze che si deter-mineranno nell’aliquota di prefetti di cui al comma1. Fino al riassorbimento del soprannumero non sipossono effettuare nomine dei dirigenti generali dipubblica sicurezza di livello B.

5. Per la preposizione dei prefetti e dei dirigenti dipubblica sicurezza di livello B e dei dirigenti gene-

© Laurus Robuffo

Page 15: 58 POLIZIA DI STATO

rali di cui all’articolo 11, alla direzione degli ufficidel dipartimento della pubblica sicurezza si osserva-no criteri di professionalità, che tengono conto an-che delle esperienze maturate.

6. In relazione a quanto previsto al comma 3 e aiprovvedimenti da adottarsi a norma dell’articolo 20del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, laqualifica di prefetto di cui all’articolo 2, comma 1,del decreto n. 139 del 2000, deve intendersi di ran-go non inferiore a livello dirigenziale B.–––––––––––

(1) Articolo modificato dall’art. 12 D.Lgs. 5 otto-bre 2000, n. 334 (quest’ultimo come successivamen-te modificato dall’art. 4 D.Lgs. 28 dicembre 2001,n. 477, che ha sostituito i commi 3 e 4 dell’art. 42 L.121/81).

(2) Comma così modificato dall’art. 1, co. 259, L.23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006).

(3) Comma inserito dall’art. 1, co. 259, L. n.266/2005 cit.

Art. 43. (1) Trattamento economico. Il trattamen-to economico del personale della Polizia di Stato,esclusi i dirigenti, è stabilito sulla base di accordi dicui all’art. 95, con decreto del Presidente della Re-pubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Mi-nistri, ferma restando la necessità di approvazione perlegge delle spese incidenti sul bilancio dello Stato.

Gli accordi sono triennali.Il trattamento economico del personale che esple-

ta funzioni di polizia è costituito dallo stipendio dellivello retributivo e da una indennità pensionabile,determinata in base alle funzioni attribuite, ai conte-nuti di professionalità richiesti, nonché alle respon-sabilità e al rischio connessi al servizio.

Alle trattative per la determinazione del trattamen-to economico di cui al comma precedente partecipa-no i sindacati di polizia nei modi e nelle forme pre-visti dall’art. 95.

Vanno previsti, oltre all’iniziale, più classi di sti-pendio, in maniera che la progressione economicasia sganciata dalla progressione di carriera.

L’indennità di cui al terzo comma assorbe l’asse-gno personale di funzione previsto dall’art. 143 del-la L. 11 luglio 1980, n. 312.

Ai fini degli inquadramenti di cui all’art. 36, lequalifiche dei ruoli del personale che espleta funzio-ni di polizia sono distribuite nei livelli retributivi dicui alla L. 11 luglio 1980, n. 312, o in quelli corri-spondenti all’atto dell’entrata in vigore della presen-te legge, come segue:

a) IV livello: agente, agente seconda qualifica,assistente di prima, assistente di seconda;

b) V livello: assistente di terza, sovrintendente diprima, sovrintendente di seconda, sovrintendente diterza;

c) VI livello: sovrintendente di quarta, ispettoredi prima, ispettore di seconda;

d) VI livello bis: ispettore di terza; a detta quali-

fica del ruolo degli ispettori è attribuito il livello distipendio di cui al VI livello, aumentato del 50 percento dell’incremento previsto per il VII livello;

e) VII livello: ispettore di quarta; prime due qua-lifiche del ruolo direttivo;

f) VIII livello: terza qualifica del ruolo direttivo;g) VIII livello bis: qualifica apicale del ruolo di-

rettivo; a detta qualifica del ruolo direttivo è attri-buito il livello di stipendio previsto dal secondocomma dell’art. 137 della L. 11 luglio 1980, n. 312.

Nella qualifica apicale del ruolo direttivo sono in-quadrati gli appartenenti alla terza qualifica con 4anni di anzianità di qualifica.

Ai marescialli maggiori carica speciale dell’Armadei carabinieri e del Corpo della guardia di finanzaè attribuito il trattamento economico previsto per ilpersonale di cui al VI livello bis.

Al personale civile di pubblica sicurezza, che pereffetto della promozione ai sensi dell’ultimo commadell’art. 155 della L. 11 luglio 1980, n. 312, rivestela qualifica di vice questore del ruolo ad esaurimen-to è attribuito il trattamento economico fissato dal-l’art. 133, secondo comma, della citata legge n. 312.

Nella prima applicazione della presente legge èconcesso al personale della Polizia di Stato un asse-gno ad personam pensionabile, come anticipazionedel riconoscimento delle anzianità di servizio matu-rate nelle carriere di provenienza, da effettuarsi congradualità entro tre fasi. La misura di tale assegnodeve essere determinata in relazione all’anzianità diservizio maturata al 1° gennaio 1978.

Al personale della Polizia di Stato cui, per effettodel passaggio dal ruolo di provenienza nei ruoli dicui all’art. 36, spetta uno stipendio inferiore a quel-lo che sarebbe spettato nel ruolo o nel grado o qua-lifica di provenienza, viene attribuito nel livello re-tributivo del nuovo ruolo, anche mediante attribu-zione di scatti convenzionali, lo stipendio di classe oscatto di importo pari a quello percepito nel livellodi provenienza.

Per le esigenze funzionali dei servizi di polizia, inrelazione alla disponibilità effettiva degli organici,viene fissato annualmente, con decreto del Ministrodell’interno, di concerto con il Ministro del tesoro, ilnumero complessivo massimo di prestazioni orarieaggiuntive da retribuire come lavoro straordinario.

Le indennità per la presenza e per i servizi fuori se-de, nonché il compenso per il lavoro straordinariovanno determinati in misura proprozionale alla retri-buzione mensile.

La durata degli anni di permanenza di una classedi stipendio può essere ridotta per meriti ecceziona-li acquisiti durante il servizio, secondo modalità pre-stabilite e a favore di limitate aliquote di personale.

Il trattamento economico previsto per il personaledella Polizia di Stato è esteso all’Arma dei carabi-nieri e ai corpi previsti ai commi primo e secondodell’art. 16.

© Laurus Robuffo

Page 16: 58 POLIZIA DI STATO

L’equiparazione degli appartenenti alla Polizia diStato con quelli delle altre forze di polizia di cui aicommi primo e secondo dell’art. 16 avviene sullabase della tabella allegata alla presente legge (2).

Le indennità speciali vanno determinate per chisvolge particolari attività, limitatamente al tempodel loro effettivo esercizio, con divieto di generaliz-zazione delle indennità stesse per effetto del posses-so di qualificazioni o specializzazioni.

Il trattamento economico del personale apparte-nente alle qualifiche dirigenziali dei ruoli indicatinella presente legge e categorie equiparate è regola-to dalla legge 10 dicembre 1973, n. 804, e successi-ve modifiche ed integrazioni, e dalle norme dellapresente legge.

Ai commissari del Governo delle province di Tren-to e di Bolzano, nonché ai prefetti e ai direttori cen-trali del Ministero spetta l’indennità di cui al terzocomma del presente articolo salvo per il periodo incui si trovano nella posizione di fuori ruolo, a dispo-sizione o comandati. L’indennità è pensionabile nel-la misura del cinquanta per cento ove sia percepitaper un periodo complessivo inferiore a cinque anni.

Per il personale indicato al comma precedente, inservizio alla data del 25 aprile 1981, l’indennità èpensionabile solo nella misura del 50 per cento ovela stessa sia stata percepita o le suddette funzionisiano state esercitate per un periodo complessivo in-feriore a cinque anni.

Ai funzionari del ruolo dei Commissari che abbia-no prestato servizio senza demerito per 15 anni, è at-tribuito il trattamento economico spettante al primodirigente.

Ai funzionari del ruolo dei Commissari e ai primidirigenti che abbiano prestato servizio senza deme-rito per 25 anni, è attribuito il trattamento economi-co spettante al dirigente superiore.

Al personale appartenente ai ruoli dell’Ammini-strazione civile dell’interno in servizio presso il di-partimento della pubblica sicurezza o negli uffici di-pendenti dalle autorità nazionali e provinciali dipubblica sicurezza, nonché al personale di altre am-ministrazioni dello Stato che presta servizio nell’uf-ficio per il coordinamento e la pianificazione delleforze di polizia, spetta una indennità mensile specia-le non pensionabile di importo complessivo pari alcinquanta per cento di quella di cui al terzo comma.L’indennità speciale non compete al personale chebeneficia dell’indennità di cui al terzo comma delpresente articolo.

Al personale di cui al comma precedente spetta ilcompenso per il lavoro straordinario secondo le mo-dalità e le misure previste per le corrispondenti qua-lifiche degli appartenenti alla Polizia di Stato.

Fino a quando non sarà determinato il trattamentoeconomico mediante gli accordi di cui all’art. 95,l’indennità pensionabile prevista dal comma terzo ècostituita dalla indennità mensile d’istituto di cui al-

la legge 23 dicembre 1970, n. 1054, e successivemodificazioni, ed è corrisposta con le modalità pre-scritte dalla legge stessa.–––––––––––

(1) Articolo nel testo risultante dalle modifiche ap-portate dalla L. 24 novembre 1981, n. 675, dalla L. 10ottobre 1986, n. 668 e dal D.L. 8 gennaio 1992, n. 9.

(2) La Corte costituzionale, con sentenza 3-12 giu-gno 1991, n. 277 (Gazz. Uffic. 19 giugno 1991, n. 24- Serie Speciale), ha dichiarato l’illegittimità costi-tuzionale dell’art. 43, diciassettesimo comma, dellaL. 1° aprile 1981, n. 121, della tabella C alegata adetta legge, come sostituita dall’art. 9 della L. 12agosto 1982, n. 569, nonché della nota in calce allatabella, nella parte in cui non includono le qualifi-che degli ispettori di polizia, così omettendo la indi-viduazione della corrispondenza con le funzioniconnesse ai gradi dei sottufficiali dell’arma dei ca-rabinieri.

Art. 43 bis. 1. A decorrere dal 1 settembre 1995,al personale delle Forze di polizia di cui alla tabelladi equiparazione allegata al presente articolo è attri-buito lo stipendio del livello retributivo e l’indennitàmensile pensionabile risultanti dalla medesima ta-bella, nonché gli scatti stipendiali ivi previsti in luo-go di ogni altro scatto aggiuntivo, comunque deno-minato, previsto in caso di promozione o nomina algrado o qualifica superiore, nell’ambito dello stessolivello retributivo, nonché, ove spettanti, di quellistabiliti dall’art. 1 del D.L. 6 maggio 1994, n. 271,convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio1994, n. 433.

2. Il livello retributivo VII bis attribuito al perso-nale di cui al comma 2, corrisponde al VII livello re-tributivo aumentato del 50 per cento dell’incremen-to previsto per l’VIII livello.

3. Le caratteristiche dei distintivi e le insegne digrado degli appartenenti alle forze di polizia di cuialla tabella allegata al presente articolo e del perso-nale di grado equivalente delle Forze armate, sonostabiliti con decreto del Ministro competente, previaintesa con gli altri Ministri interessati. Fino all’ema-nazione del predetto decreto continuano ad applicar-si le disposizioni in vigore per ciascuna Forza di po-lizia o Forza armata.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 24 del D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197.

Art. 43 ter 1. Fermo restando quanto previsto al-l’articolo 43, commi ventiduesimo e ventitreesimo adecorrere dal 1° aprile 2001, ai funzionari del ruolodei Commissari ed equiparati della Polizia di Statoche abbiano prestato servizio senza demerito per 13anni è attribuito lo stipendio spettante al primo diri-gente. Ai medesimi funzionari e ai primi dirgenti cheabbiano prestato servizio senza demerito per 23 anniè attribuito lo stipendio spettante al dirigente supe-

© Laurus Robuffo

Page 17: 58 POLIZIA DI STATO

riore. Il predetto trattamento è riassorbito al momen-to dell’acquisizione di quello previsto dai medesimicommi ventiduesimo e ventitreesimo del predetto ar-ticolo 43 e non costituisce presupposto per la deter-minazione della progressione economica.

2. A decorrere dal 1° aprile 2001 ai funzionari delruolo dei Commissari ed equiparati della Polizia diStato e ai primi dirigenti, destinatari del trattamentodi cui ai commi ventiduesimo e ventitreesimo del-l’articolo 43 lo stipendio è determinato, se più favo-revole sulla base dell’articolo 4, comma 3, del de-creto-legge 27 settembre 1982, n. 681, convertito,con modificazioni, dalla legge 20 novembre 1982, n.869, prescindendo dalla promozione alla qualifica diprimo dirigente e di dirigente superiore.

3. Ai sensi dell’articolo 43, comma sedicesimo, itrattamenti di cui ai commi 1 e 2 del presente arti-colo sono attribuiti, con le stesse modalità e condi-zioni anche ai funzionari e ufficiali delle altre Forzedi polizia previste dall’articolo 16.–––––––––––

Articolo inserito dal D.L. 3 maggio 2001, n. 157conv., con modif. dalla L. 3 luglio 2001, n. 250.

Art. 44. Obblighi di leva. Ferme restando le nor-me di cui alla L. 8 luglio 1980, n. 343, il servizioprestato per non meno di due anni nella Polizia diStato, ivi compreso il periodo di frequenza dei cor-si, da parte del personale assunto ai sensi del suc-cessivo art. 47 è considerato ad ogni effetto comeadempimento degli obblighi di leva (1).–––––––––––

(1) L’art. 4 L. 24 novembre 1981, n. 675, così di-spone: «Il riferimento di cui all’art. 44 e all’art. 47,è esteso agli artt. 52 e 55».

CAPO IVAMMISSIONE, ISTRUZIONE E

FORMAZIONE DEL PERSONALE

Art. 45. Limiti di età. Per l’ammissione ai con-corsi pubblici per l’assunzione del personale cheesplica funzioni di polizia non si applicano:

a) le disposizioni di legge relative all’aumentodei limiti di età per l’ammissione ai pubblici impie-ghi;

b) le norme previste dagli artt. 26 quater e 26quinquies del D.L. 30 dicembre 1979, n. 633, con-vertito, con modificazioni, nella L. 29 febbraio1980, n. 33.

Per l’ammissione ai concorsi per l’assunzione de-gli ispettori e dei commissari degli appartenenti airuoli dell’Amministrazione civile dell’Interno, i li-miti di età previsti dall’art. 52, primo comma, e dal-l’art. 55, primo comma, sono elevati a 40 anni (1).–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 3, D.L. 6 maggio1994, n. 271.

Art. 46. Idoneità psico-fisica e attitudinale. Gliaccertamenti per l’idoneità psico-fisica e attitudina-le dei candidati ai concorsi per il personale cheesplica funzioni di polizia sono svolti dai medici eda un centro psico-tenico specializzato nella sele-zione del personale, appartenenti all’Amministra-zione della pubblica sicurezza.

Al di fuori dei casi di cui al comma precedente, perparticolari esigenze l’Amministrazione della pubbli-ca sicurezza può avvalersi di consulenze di organi-smi civili e militari e di professionisti estranei al-l’amministrazione.

Fino a quando non sarà attuato il punto IV dell’art.36, per gli accertamenti di cui al primo comma,l’Amministrazione della pubblica sicurezza può av-valersi anche di medici o di strutture specializzate dialtri corpi di polizia o delle forze armate (1).–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 1, L. 24 novembre1981, n. 675.

Art. 47. Nomina ad allievo agente di polizia. L’as-sunzione degli agenti di polizia avviene con le moda-lità stabilite dall’ordinamento del personale della Po-lizia di Stato che espleta funzioni di polizia (1).

[Non sono ammessi al concorso coloro che sonostati espulsi dalle forze armate, dai corpi militar-mente organizzati o destituiti da pubblici uffici, chehanno riportato condanna a pena detentiva per delit-to non colposo o sono stati sottoposti a misura diprevenzione.] (2)

[I concorsi sono di preferenza banditi per l’asse-gnazione al servizio in determinate regioni. Ottenu-ta la nomina ad agente di polizia, i vincitori dei con-corsi sono destinati a prestare servizio nella regioneeventualmente predeterminata per il tempo indicatonel bando di concorso; possono essere, comunque,impiegati in altre sedi per motivate esigenze di ser-vizio di carattere provvisorio.] (2)

[I vincitori dei concorsi sono nominati allieviagenti di polizia.] (2)

[Relativamente al concorso si applica quanto sta-bilito dall’art. 59.] (2)

[Fino al venticinque per cento dei posti disponibi-li nei concorsi di cui al presente articolo può essereriservato ai sottufficiali, graduati e militari di truppavolontari provenienti dalle armi o servizi dell’eser-cito, della marina e dell’aeronautica, in congedo o inservizio, che abbiano espletato almeno ventiquattromesi di ferma o rafferma senza demerito, sempreche siano in possesso dei requisiti richiesti e conse-guano il punteggio minimo prescritto.] (2)

[I posti riservati di cui al precedente comma chenon vengono coperti sono attribuiti agli altri aspi-ranti all’arruolamento ai sensi delle vigenti disposi-zioni.] (2)

[Il servizio prestato in ferma volontaria o in raffer-ma nella forza armata di provenienza è utile, per lametà e per non oltre tre anni, ai fini dell’avanza-mento nella Polizia di Stato.] (2)

© Laurus Robuffo

Page 18: 58 POLIZIA DI STATO

Il personale assunto ai sensi della legge 8 luglio1980, n. 343, all’atto del collocamento in congedo,qualora ne faccia richiesta e non abbia riportato san-zioni disciplinari più gravi della pena pecuniaria,può essere trattenuto per un altro anno con la quali-fica di agente ausiliario trattenuto. (3)

Al termine del secondo anno di servizio, l’anzidet-to personale, qualora ne faccia richiesta e non abbiariportato sanzioni disciplinari più gravi della penapecuniaria, può essere ammesso nel ruolo degliagenti di polizia, previa frequenza di un corso delladurata di sei mesi, durante il quale è sottoposto a se-lezione attitudinale per l’eventuale assegnazione aiservizi che richiedono particolare qualificazione.Durante la frequenza del predetto corso il personaleconserva la qualifica di agente di polizia giudiziariae di agente di pubblica sicurezza. Le modalità disvolgimento del corso sono stabilite con il regola-mento di cui all’articolo 6-bis, comma 6, del decre-to del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n.335. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo6-ter del medesimo decreto n. 335 del 1982 (3).

In ogni caso il servizio già prestato dalla data del-l’iniziale reclutamento è valido a tutti gli effetti siagiuridici che economici qualora gli agenti di poliziaausiliari siano immessi in ruolo.

Sono soppressi il secondo e terzo comma dell’art.3 della L. 8 luglio 1980, n. 343.

[Le specializzazioni conseguite dai volontari di cuial presente articolo nella forza armata di provenien-za sono riconosciute valide, purché previste nell’or-dinamento della Polizia di Stato.] (2)–––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 15, co. 1, lett.a), D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

(2) Comma abrogato dall’art. 15, co. 1, lett. b),D.Lgs. 53/2001 cit.

(3) Comma da ultimo così modificato dall’art. 15,co. 1,, D.Lgs. 53/2001 cit.

Art. 48 Corsi per la nomina ad agente di polizia.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 15, co. 2, D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53. Si veda ora l’art. 6-bis delD.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, inserito dall’art. 1 delD.Lgs 53/2001.

Art. 49. Dimissioni dai corsi per la nomina adagente di polizia.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 15, co. 2, D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53. Si veda ora l’art. 6-ter delD.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, inserito dall’art. 1 delD.Lgs 53/2001.

Art. 50. Addestramento e corsi di specializza-zione per agenti di polizia.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 15, co. 2, D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53. Si veda ora l’art. 6-quater del

D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, inserito dall’art. 1 delD.Lgs 53/2001.

Art. 51. Nomina a sovrintendente di polizia. Ilconcorso interno e il corso di formazione tecnico-professionale si svolgono secondo le modalità di cuial terzo comma dell’art. 59 e al penultimo commadell’art. 60.

Art. 52. Nomina ad allievo ispettore di polizia.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 15, co. 3, D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53. Si veda il Capo IV del D.P.R.335/1982.

Il 4° e 5° comma erano stati abrogati dall’art. 27,D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, nel testo sostituitodall’art. 42, L. 10 ottobre 1986, n. 668.

Art. 53. Corsi per la nomina ad ispettore di po-lizia.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 15, co. 3, D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53. Si veda l’art. 27-ter del D.P.R.335/1982 inserito dall’art. 3 del D.Lgs 53/2001.

Art. 54. Dimissioni dal corso per la nomina adispettore di polizia.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 15, co. 3, D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53. Si veda l’art. 27-quater delD.P.R. 335/1982 inserito dall’art. 3 del D.Lgs53/2001.

Art. 55. Nomina a commissario di polizia. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda l’art. 3 del citato D.Lgs.

Art. 56. Corsi per la nomina a commissario dipolizia.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda l’art. 4 del citato D.Lgs.

Art. 57. Dimissioni del corso per la nomina acommissario di polizia.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda l’art. 4 del citato D.Lgs.

Art. 58. Istituto superiore di polizia. Il Governodella Repubblica è delegato a provvedere, entro do-dici mesi dall’entrata in vigore della presente legge,con decreto avente valore di legge ordinaria, alla isti-tuzione di una scuola nazionale con sede a Roma perla formazione e specializzazione dei quadri direttividell’Amministrazione della pubblica sicurezza, cheassume la denominazione di Istituto superiore di po-lizia, secondo i seguenti principi e criteri direttivi:

a) previsione che l’ammissione al concorso diaccesso all’istituto sia consentita ai giovani in pos-sesso di diploma di scuola secondaria superiore o ti-tolo equivalente che non abbiano superato il ventu-

© Laurus Robuffo

Page 19: 58 POLIZIA DI STATO

nesimo anno di età e siano in possesso degli altri re-quisiti previsti dall’art. 55.

b) determinazione delle modalità del concorso diaccesso, della composizione e nomina della commis-sione esaminatrice, dei criteri per l’accertamento dellaidoneità fisica e psichica, per la valutazione delle qua-lità attitudinali e del livello culturale dei candidati;

c) previsione che al concorso di accesso possanopartecipare gli ispettori, i sovrintendenti, gli assi-stenti e gli agenti in possesso dei requisiti prescritti,che non abbiano superato il trentesimo anno di età;

d) previsione che il corso si svolga secondo pro-grammi universitari integrati da materie professionali,secondo piani di studi e programmi di ciascuna mate-ria stabiliti con decreto del Ministro della pubblicaistruzione, di concerto con il Ministro dell’interno;

e) previsione che al termine del primo biennio gliallievi conseguano la nomina ad aspirante commis-sario di polizia in prova, dopo apposito giudizio diidoneità del direttore dell’istituto, sentito il collegiodei docenti;

f) previsione che al termine del quarto anno dicorso l’allievo, che abbia superato tutti gli esamiprevisti nel piano degli studi, sia ammesso a soste-nere l’esame finale dinanzi ad una commissionecomposta da docenti delle materie universitarie eprofessionali dell’istituto e presieduta dal presidedella facoltà di giurisprudenza dell’università di Ro-ma o da un docente universitario da lui delegato; chela commissione sia nominata annualmente con de-creto del Ministro della pubblica istruzione, di con-certo con il Ministro dell’interno;

g) previsione che, conseguito il diploma, gliaspiranti vengano nominati commissari in prova edammessi alla frequenza del corso di cui al primocomma dell’art. 56 presso un’apposita sezione del-l’istituto;

h) determinazione delle strutture e dell’ordina-mento dell’istituto, prevedendo la creazione di tresezioni, di cui una per le esigenze di cui all’art. 56ed una per i corsi di specializzazione;

i) determinazione di modalità per garantire l’os-servanza dell’obbligo, che deve essere assunto ver-so l’Amministrazione all’atto della nomina ad allie-vo commissario in prova, di permanere in servizioper cinque anni dal conseguimento del diploma,nonché per l’allontanamento e le dimissioni dai cor-si degli allievi aspiranti;

l) previsione di norme che consentano a coloro chehanno ottenuto il diploma, di conseguire, medianteil superamento di esami integrativi, il diploma dilaurea (1).–––––––––––

(1) In tema di riorganizzazione dell’Istituto supe-riore di polizia, si veda l’art. 67 del D.Lgs., 5 otto-bre 2000, n. 334.

Art. 59. Trattamento economico degli allievi emodalità dei concorsi. Il trattamento economico

degli allievi dei corsi di cui agli articoli precedenti èdeterminato, in misura proporzionale alle retribuzio-ni delle qualifiche iniziali cui danno accesso i ri-spettivi corsi, con decreto del Ministro dell’interno,di concerto con il Ministro del tesoro.

Agli allievi provenienti dagli altri ruoli della Poli-zia di Stato verrà assegnato il trattamento economi-co più favorevole.

Le modalità dei concorsi, della composizione e no-mina delle commissioni esaminatrici ed i criteri perl’accertamento dell’idoneità fisica e psichica, per lavalutazione delle qualità attitudinali e del livelloculturale dei candidati, per la documentazione ri-chiesta a questi ultimi, per la determinazione dieventuali requisiti per l’ammissione al concorso, so-no stabiliti con apposito regolamento approvato condecreto del Presidente della Repubblica, previa deli-berazione del Consiglio dei ministri, su proposta delMinistro dell’interno (1).–––––––––––

(1) V. anche art. 4 bis L. 17 febbraio 1985, n. 19.

Art. 60. Istruzione e formazione professionale.Gli istituti di istruzione per la formazione del perso-nale della Polizia di Stato sono i seguenti:

1) scuole per agenti di polizia;2) istituti per sovrintendenti di polizia;3) istituto di perfezionamento per ispettori di polizia;4) istituto superiore di polizia;5) centri e scuole di specializzazione, addestra-

mento e aggiornamento.Nei programmi è dedicata particolare cura all’in-

segnamento della Costituzione e dei diritti e doveridel cittadino, all’insegnamento delle materie giuri-diche e professionali e alle esercitazioni pratiche perla lotta alla criminalità e la tutela dell’ordine e dellasicurezza pubblica. La formulazione dei programmi,i metodi di insegnamento e di studio, il rapporto nu-merico fra docenti e allievi, la previsione e la con-duzione delle prove pratiche rispondono al fine diconseguire la più alta preparazione professionale delpersonale e di promuovere il senso di responsabilitàe capacità di iniziativa.

Salvo quanto disposto per l’Istituto superiore dipolizia, presso gli istituti di istruzione di cui al pri-mo comma, possono essere chiamati a svolgere atti-vità di insegnamento docenti universitari o di istitu-ti specializzati, docenti non di ruolo delle scuole se-condarie di primo e secondo grado, purché abilitatiper le materie corrispondenti a quelle d’insegna-mento nelle scuole stesse, inseriti in appositi elenchiformati presso ogni istituto o scuola o centro di po-lizia sulla base dei nominativi risultanti dalle gra-duatorie provinciali del provveditorato agli studiove ha sede l’istituto di polizia interessato, nonchémagistrati, funzionari appartenenti ai ruoli della Po-lizia di Stato o di altre amministrazioni dello Stato,ufficiali delle Forze armate ed esperti in singole di-scipline, i quali abbiano comunicato la propria di-

© Laurus Robuffo

Page 20: 58 POLIZIA DI STATO

sponibilità al direttore dell’istituto o scuola o centrodi polizia (1).

Per l’insegnamento delle materie specialistico-professionali ed operative, gli incarichi sono confe-riti al personale appartenente ai ruoli dei dirigenti,dei commissari e degli ispettori della Polizia di Sta-to; per l’addestramento fisico e tecnico-operativo irelativi incarichi sono conferiti al personale di poli-zia di qualsiasi ruolo in possesso della qualifica diistruttore o della necessaria professionalità, nonchéad esperti. Per motivi di contingente necessità gli in-carichi di insegnamento possono essere conferiti an-che ad altri appartenenti alla Polizia di Stato, in ser-vizio presso gli istituti interessati, aventi qualificanon inferiore a quella di sovrintendente o equipara-ta. Gli incarichi hanno la durata del corso e sono rin-novabili. La scelta degli insegnanti spetta al Mini-stro dell’interno, su proposta del Capo della Polizia-Direttore generale della pubblica sicurezza, sentitoil direttore dell’istituto o scuola o centro di polizia,qualora siano nominati supplenti annuali del prov-veditore agli studi, possono essere autorizzati dal ca-po istituto a mantenere l’incarico presso l’istituto diistruzione della Polizia di Stato, purché l’orario diinsegnamento non superi complessivamente le di-ciotto ore settimanali e risulti compatibile con l’atti-vità di insegnamento che il docente deve svolgerepresso la scuola di istruzione secondaria. Il servizioprestato dai docenti non di ruolo della scuola diistruzione secondaria presso l’istituto o scuola ocentro di polizia è considerato come servizio non diruolo prestato presso le scuole statali (1).

Coloro che sono chiamati a svolgere attività di in-segnamento possono essere collocati, ad eccezionedel personale appartenente ai ruoli della Polizia diStato, nella posizione di fuori ruolo dall’Ammini-strazione di appartenenza e, in tal caso, svolgerannoattività di insegnamento a tempo pieno. Gli inse-gnanti di cultura generale già in servizio nelle scuo-le di polizia alla data di entrata in vigore della L. 11giugno 1974, n. 253, confermati nell’insegnamentoe per lo stesso abilitati ai sensi degli artt. 1 e 3 dellaL. 27 ottobre 1975, n. 608, rimangono, a domanda,nell’attuale posizione e vengono utilizzati fino alcollocamento a riposo (1).

Fuori dei casi previsti dal quinto comma, per l’in-segnamento tecnico-operativo svolto presso gli isti-tuti o scuole o centri dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza viene corrisposto un compensoorario stabilito con le modalità indicate nell’art. 13del D.P.R. 21 aprile 1972, n. 472, concernente laScuola superiore della pubblica amministrazione (1).

Le materie d’insegnamento, i piani di studio, lo svol-gimento dei corsi, le modalità degli esami, il collegiodei docenti e gli appositi organismi di collaborazionetra docenti e allievi sono previsti dai regolamenti degliistituti o scuole o centri di cui al primo comma, daemanarsi con decreto del Ministro dell’interno.

[Il collegio dei docenti esprime al direttore il pa-rere sul giudizio di idoneità di cui agli artt. 48,comma secondo, 53, comma secondo, e 56, commaterzo.] (2)–––––––––––

(1) Gli attuali commi terzo, quarto, quinto e sestocosì sostituiscono gli originari commi terzo, quartoe quinto per effetto dell’art. 6, D.L. 4 ottobre 1990,n. 276, conv. nella legge 30 novembre 1990, n. 359.

(2) Comma abrogato dall’art. 15, co. 2, D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53.

Art. 61. Accesso ai ruoli diversi da quelli delpersonale che esplica funzioni di polizia. L’acces-so alla qualifica iniziale dei ruoli per il personaleche svolge attività tecnico-scientifica o tecnica an-che di carattere esecutivo attinente ai servizi di poli-zia e ai ruoli per il personale che esplica mansioni dicarattere professionale attinenti ai servizi di polizia,per il cui esercizio occorre l’iscrizione in albi pro-fessionali, avviene mediante pubblico concorso pertitoli ed esami, al quale sono ammessi a parteciparei cittadini italiani che abbiano i requisiti generali perla partecipazione ai pubblici concorsi e siano in pos-sesso dei titoli di studio richiesti e delle necessarieabilitazioni professionali.

Si applica quanto disposto dall’art. 59.La nomina in ruolo dei vincitori dei concorsi è su-

bordinata alla frequenza con esito favorevole di uncorso formativo ed applicativo inteso a conferire lapreparazione necessaria per l’assolvimento dei com-piti da svolgere, con particolare riferimento a quelliattinenti alle funzioni di polizia.

CAPO VDIRITTI E DOVERI

Art. 62. Promessa solenne e giuramento. I citta-dini che entrano a far parte dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza debbono prestare promessasolenne e giuramento di cui all’art. 11 del T.U. delledisposizioni concernenti lo statuto degli impiegaticivili dello Stato, approvato con D.P.R. 10 gennaio1957, n. 3.

Il rifiuto comporta la decadenza dall’impiego.

Art. 63. Orario di servizio. L’orario di servizioper il personale della pubblica sicurezza è fissato inquaranta ore settimanali, ripartite in turni giornalie-ri secondo le esigenze di servizio.

Per un periodo di tre anni dall’entrata in vigore del-la presente legge i turni di lavoro giornaliero sonoformati sulla base di quarantadue ore settimanali.

La differenza tra l’orario fissato al primo comma equello indicato nel comma successivo è retribuitacome prestazione di lavoro straordinaria.

Quando le esigenze lo richiedano, gli ufficiali, gliagenti di pubblica sicurezza e il personale che svol-ge la propria attività nell’ambito dell’Amministra-

© Laurus Robuffo

Page 21: 58 POLIZIA DI STATO

zione della pubblica sicurezza sono tenuti a prestareservizio anche in eccedenza all’orario normale, condiritto a compenso per il lavoro straordinario senzale limitazioni previste dal D.P.R. 22 luglio 1977, n.422, per il personale con qualifica inferiore a quelladirigenziale, dall’art. 20 del D.P.R. 30 giugno 1972,n. 748, e dalla L. 22 luglio 1978, n. 385, per il per-sonale con qualifica dirigenziale. La normativa dicui al presente articolo si applica anche ai dirigentigenerali e qualifiche equiparate fino all’emanazionedi una nuova legge concernente la disciplina dellefunzioni dirigenziali.

Il personale di cui al primo comma e quello del-l’Amministrazione civile dell’interno che presta ser-vizio nell’Amministrazione della pubblica sicurezzahanno diritto ad un giorno di riposo settimanale. Oveper particolari esigenze di servizio il giorno di riposonon possa essere usufruito nell’arco della settimana, èrecuperabile entro le quattro settimane successive.

Il personale di cui al precedente comma che prestaservizio in un giorno festivo non domenicale, ha di-ritto di godere di un giorno di riposo stabilito dal-l’Amministrazione entro le quattro settimane suc-cessive.

Art. 64. Obbligo di permanenza e reperibilità.Per esigenze di ordine e di sicurezza pubblica o dipubblico soccorso può essere fatto obbligo agli ap-partenenti ai ruoli della Polizia di Stato di permane-re in caserma od in ufficio, ovvero di mantenere lareperibilità, secondo le modalità stabilite dal regola-mento di servizio di cui all’art. 111.

Il personale che esplica funzioni di polizia ha l’ob-bligo di alloggiare presso gli istituti od i reparti du-rante i corsi ed il periodo di addestramento, salvo di-versa normativa stabilita nel regolamento di cui alcomma precedente.

Per il mantenimento delle mense non obbligatoriedi servizio verrà concesso un contributo nella misu-ra stabilita per le mense di eguale natura delle forzearmate dello Stato.

Art. 65. Doveri di subordinazione. Gli apparte-nenti ai ruoli dell’Amministrazione della pubblicasicurezza hanno doveri di subordinazione gerarchi-ca nei confronti:

a) del Ministro dell’interno;b) dei Sottosegretari di Stato per l’interno, quan-

do esercitano, per delega del Ministro, attribuzioniin materia di pubblica sicurezza;

c) del capo della polizia-direttore generale dellapubblica sicurezza.

Restano salvi i doveri di subordinazione funziona-li degli appartenenti all’Amministrazione della pub-blica sicurezza verso il prefetto e, nei casi previstidalla legge, verso le altre autorità dello Stato.

Art. 66. Ordine gerarchico e rapporti funziona-li. L’appartenente ai ruoli dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza è tenuto ad eseguire gli or-

dini impartiti dal superiore gerarchico od operativo.Gli ordini devono essere attinenti al servizio o alla

disciplina, non eccedenti i compiti di istituto e non le-sivi della dignità personale di coloro cui sono diretti.

L’appartenente ai ruoli dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza, al quale sia rivolto un ordine cheegli ritenga palesemente illegittimo, deve farlo rileva-re al superiore che lo ha impartito, dichiarandone leragioni; se l’ordine è rinnovato per iscritto, è tenuto adarvi esecuzione e di essa risponde a tutti gli effetti ilsuperiore che lo ha impartito. Quando l’appartenenteai ruoli della Polizia di Stato si trova in servizio di or-dine pubblico ovvero quando esiste uno stato di peri-colo e di urgenza, l’ordine ritenuto palesemente ille-gittimo deve essere eseguito su rinnovata richiesta an-che verbale del superiore, che al termine del servizioha l’obbligo di confermarlo per iscritto.

L’appartenente ai ruoli dell’Amministrazione del-la pubblica sicurezza, al quale viene impartito un or-dine la cui esecuzione costituisce manifestamentereato, non lo esegue ed informa immediatamente isuperiori.

Il disposto di cui ai commi precedenti si applica, inquanto compatibile, ai rapporti di dipendenza fun-zionale derivanti dal nuovo ordinamento della pub-blica sicurezza.

Gli appartenenti ai ruoli della Polizia di Stato, del-l’Amministrazione civile dell’interno nonché dellealtre forze di polizia e delle altre amministrazionidello Stato sono tenuti all’osservanza delle disposi-zioni loro impartite in ragione della funzione da es-si esercitata nell’ambito dell’organizzazione centra-le e periferica dell’Amministrazione della pubblicasicurezza.

Fermo restando il disposto degli artt. 13 e 14, al per-sonale del ruolo dei commissari e del ruolo dei diri-genti della Polizia di Stato sono trasferite le attribu-zioni proprie dei funzionari della pubblica sicurezza.

L’inosservanza di quanto disposto nel presente ar-ticolo comporta responsabilità disciplinari, salval’eventuale responsabilità penale.

Art. 67. Impiego degli appartenenti alla Poliziadi Stato. Gli appartenenti alla Polizia di Stato nonpossono essere impiegati in compiti che non sianoattinenti al servizio di istituto.

Art. 68. Doveri fuori servizio per gli apparte-nenti all’Amministrazione della pubblica sicu-rezza. Gli appartenenti ai ruoli dell’Amministrazio-ne della pubblica sicurezza sono comunque tenuti,anche fuori dal servizio, ad osservare i doveri ine-renti alla loro funzione.

Art. 69. Assistenza religiosa. Al personale dellaPolizia di Stato che risieda presso alloggi collettividi servizio o scuole, è assicurata l’assistenza religio-sa, nel rispetto dei principi costituzionali.

Per assicurare l’assistenza religiosa è escluso il ri-corso ai cappellani militari.

© Laurus Robuffo

Page 22: 58 POLIZIA DI STATO

CAPO VINORME DISCIPLINARI E PENALI

Art. 70. Disciplina e procedimento disciplinare.Il Governo della Repubblica è delegato a provvede-re, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presen-te legge, con decreto avente valore di legge ordina-ria (1), alla determinazione delle sanzioni disciplina-ri per il personale dell’Amministrazione della pub-blica sicurezza e alla regolamentazione del relativoprocedimento, con l’osservanza dei seguenti princi-pi e criteri direttivi:

1) previsione delle seguenti sanzioni disciplinari inordine crescente di gravità: richiamo orale, richiamoscritto, pena pecuniaria, deplorazione, sospensionedal servizio, destituzione;

2) indicazione per ciascuna sanzione delle tra-sgressioni per le quali è inflitta, e graduazione dellesanzioni rispetto alla gravità delle trasgressioni, te-nuto conto delle particolari esigenze di servizio;

3) previsione della pena pecuniaria in misura nonsuperiore a cinque trentesimi della retribuzionemensile e della possibilità di sostituirla, per gli allie-vi degli istituti di istruzione, con la consegna in isti-tuto per un periodo non superiore a cinque giorni;

4) previsione che la deplorazione, cumulabile an-che con la pena pecuniaria, comporti il ritardo di unanno nell’aumento periodico dello stipendio o nel-l’attribuzione della classe di stipendio superiore;

5) previsione che la sospensione dal servizio nonsia di durata superiore a sei mesi, vada dedotta dalcomputo dell’anzianità, comporti la privazione del-la retribuzione mensile, salva la concessione di unassegno alimentare pari alla metà di questa, nonchéun ritardo fino a tre anni nelle promozioni o nell’au-mento periodico dello stipendio o nell’attribuzionedi una classe superiore di stipendio;

6) previsione che la destituzione venga inflitta permancanze la cui gravità, desunta dalla specie o dal-la reiterazione dei comportamenti in contrasto con idoveri e le esigenze del servizio di polizia, renda in-compatibile la permanenza del responsabile nel-l’Amministrazione della pubblica sicurezza; previ-sione della destituzione di diritto a seguito di con-danna definitiva per gravi delitti non colposi, di in-terdizione anche temporanea dai pubblici uffici o diapplicazione di una misura di sicurezza o di preven-zione;

7) regolamentazione del procedimento per l’irroga-zione delle sanzioni disciplinari secondo i seguenticriteri: determinazione degli organi competenti adinfliggere la sanzione; obbligo di motivazione dellastessa facoltà dell’interessato di ricorrere avverso lasanzione inflitta; determinazione degli organi per ilriesame delle sanzioni e lo svolgimento degli accer-tamenti necessari; previsione che detti organi abbia-no carattere collegiale per le sanzioni più gravi dellapena pecuniaria; presenza in tali organi di una rap-

presentanza del personale designata dai sindacati dipolizia più rappresentativi; garanzia del contradditto-rio; facoltà dell’inquisito, per le sanzioni più gravidella deplorazione, di farsi assistere da un difensoreappartenente all’Amministrazione della pubblica si-curezza; previsione che gli accertamenti per le tra-sgressioni comportanti le sanzioni disciplinari dellasospensione dal servizio e della destituzione venga-no svolti da superiori gerarchici appartenenti a servi-zio diverso da quello dell’inquisito;

8) previsione che, in caso di procedimento disci-plinare connesso con procedimento penale, il primorimanga sospeso fino all’esito del secondo; previ-sione dei casi di sospensione cautelare dalle funzio-ni in pendenza di procedimento penale;

9) previsione dei casi e delle modalità di riapertu-ra dei procedimenti disciplinari;

10) previsione di norme transitorie per il trasferi-mento ai nuovi organi disciplinari dei procedimentipendenti all’entrata in vigore delle norme delegate.–––––––––––

(1) D.P.R. 25 ottobre 1981, n. 737.

Art. 71. Giurisdizione. Gli appartenenti all’Am-ministrazione della pubblica sicurezza sono sogget-ti alla giurisdizione penale dell’autorità giudiziariaordinaria, secondo le norme vigenti e quelle conte-nute nei successivi articoli.

Art. 72. Abbandono del posto di servizio. L’ap-partenente alla Polizia di Stato che, nel corso di ope-razioni di polizia o durante l’impiego di reparti or-ganici, abbandona il posto o il servizio, o viola l’or-dine o le disposizioni generali o particolari imparti-te, è punito con la reclusione fino a tre anni.

La reclusione è da uno a quattro anni se il fatto ècommesso:

1) durante il servizio di ordine pubblico o di pub-blico soccorso;

2) nella guardia a rimesse di aeromobili o a depo-siti di armi, munizioni o materie infiammabili odesplosive;

3) a bordo di una nave o di un aeromobile;4) col fine di interrompere la continuità e la rego-

larità del servizio;5) da tre o più appartenenti alla Polizia di Stato in

concorso tra loro;6) da un comandate di reparto o dal dirigente di un

ufficio o servizio.Se dal fatto deriva l’interruzione del servizio o

grave danno la pena è della reclusione da due a cin-que anni.

Art. 73. Rivolta. Fuori dell’ipotesi prevista dal-l’art. 284 del codice penale, sono puniti con la re-clusione da tre a dieci anni gli appartenenti alla Po-lizia di Stato che, riuniti in numero di cinque o più:

1) prendono arbitrariamente le armi e rifiutano diobbedire all’ordine di deporle, intimato da un supe-riore;

© Laurus Robuffo

Page 23: 58 POLIZIA DI STATO

2) rifiutano di obbedire all’ordine di un superioredi recedere da gravi atti di violenza.

La pena per chi ha promosso, organizzato o diret-to la rivolta è della reclusione non inferiore a cinqueanni.

Art. 74. Associazione al fine di commettere ildelitto di rivolta. Quando cinque o più appartenen-ti alla Polizia di Stato si associano allo scopo dicommettere il delitto di rivolta, se il delitto non ècommesso la pena è della reclusione da uno a quat-tro anni.

Non sono punibili coloro che impediscono l’ese-cuzione del delitto.

Art. 75. Movimento non autorizzato di reparto.Il comandante di un reparto organico di polizia che,senza speciale incarico o autorizzazione ovvero sen-za necessità, contravvenendo alle norme sull’impie-go dei reparti, ordina il movimento del reparto è pu-nito con la reclusione fino ad un anno, sempre che ilfatto non costituisca reato più grave.

Art. 76. Manifestazioni collettive con mezzi odarmi della polizia. Gli appartenenti all’Ammini-strazione della pubblica sicurezza che compionomanifestazioni collettive pubbliche mediante l’usodi mezzi della polizia sono puniti con la reclusionesino a sei mesi o con la multa da lire cinquantamila(euro 25) a lire un milione (euro 516).

La pena è aumentata fino a nove mesi e la multa fi-no ad un milione e mezzo di lire (euro 774) per co-loro che hanno promosso, organizzato o diretto lamanifestazione.

Gli appartenenti all’Amministrazione della pubbli-ca sicurezza che partecipano alla manifestazionecon il possesso di armi sono puniti con la reclusioneda sei mesi a due anni.

Art. 77. Alterazione di armi o munizioni, portodi armi non in dotazione. L’appartenente alla Poli-zia di Stato che altera in qualsiasi modo le caratteri-stiche delle armi proprie o del munizionamento in do-tazione o che porta in servizio armi diverse da quellein dotazione è punito con la reclusione fino a tre annie con la multa fino a lire due milioni (euro 1.032).

Alle stesse pene è sottoposto il superiore gerarchi-co che consente i fatti di cui al comma precedente.

Art. 78. Arbitraria utilizzazione di prestazionilavorative. Salvo che il fatto costituisca più gravereato, il pubblico ufficiale che utilizza arbitraria-mente le prestazioni lavorative di personale del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza, in con-trasto con i compiti di istituto, al fine di realizzareun profitto proprio o di altri, è punito con la reclu-sione fino a due anni.

Art. 79. Esecuzione delle pene detentive e dellemisure restrittive della libertà personale. A ri-chiesta del condannato, la pena detentiva inflitta perqualsiasi reato agli appartenenti alle forze di polizia

di cui all’art. 16 è scontata negli stabilimenti penalimilitari.

La disposizione del comma precedente si applicaanche nei casi in cui i soggetti ivi contemplati sonoposti in stato di custodia o carcerazione preventiva.In questi casi la richiesta può essere proposta agliufficiali o agenti della polizia giudiziaria o della for-za pubblica nel processo verbale di cui all’art. 266del codice di procedura penale (1).–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 8 L. 12 agosto 1982,n. 569.

Art. 80. Giudizio direttissimo. Per i delitti di cuiall’artt. 72, 73, 74, 75, 76 e 77 della presente leggesi procede, in ogni caso, col giudizio direttissimo,salvo che siano necessarie speciali indagini.

Per i reati connessi si procede previa separazionedei giudizi.

CAPO VIINORME DI COMPORTAMENTOPOLITICO, RAPPRESENTANZE

E DIRITTI SINDACALI

Art. 81. Norme di comportamento politico. Gliappartenenti alle forze di polizia debbono in ognicircostanza mantenersi al di fuori delle competizio-ni politiche e non possono assumere comportamentiche compromettano l’assoluta imparzialità delle lo-ro funzioni. Agli appartenenti alle forze di polizia èfatto divieto di partecipare in uniforme, anche sefuori servizio, a riunioni e manifestazioni di partiti,associazioni e organizzazioni politiche o sindacali,salvo quanto disposto dall’articolo seguente. E fattoaltresì divieto di svolgere propaganda a favore ocontro partiti, associazioni, organizzazioni politicheo candidati ad elezioni.

Gli appartenenti alle forze di polizia candidati adelezioni politiche o amministrative sono posti inaspettativa speciale con assegni dal momento del-l’accettazione della candidatura per la durata dellacampagna elettorale e possono svolgere attività po-litica e di propaganda, al di fuori dell’ambito dei ri-spettivi uffici e in abito civile. Essi, comunque, nonpossono prestare servizio nell’ambito della circo-scrizione nella quale si sono presentati come candi-dati alle elezioni, per un periodo di tre anni dalla da-ta delle elezioni stesse.

Art. 82. Diritti sindacali. Gli appartenenti alloPolizia di Stato hanno diritto di associarsi in sinda-cati.

Essi non possono iscriversi a sindacati diversi daquelli del personale di polizia né assumere la rap-presentanza di altri lavoratori.

Gli appartenenti alla Polizia di Stato, fuori dell’o-rario di servizio, possono tenere riunioni anche indivisa:

© Laurus Robuffo

Page 24: 58 POLIZIA DI STATO

a) in locali di pertinenza dell’amministrazione,messi a disposizione dalla stessa, che fissa le moda-lità d’uso;

b) in luoghi aperti al pubblico.Possono tenersi riunioni durante l’orario di servi-

zio nei limiti di dieci ore annue. I dirigenti della Po-lizia di Stato hanno facoltà di fissare speciali moda-lità di tempo e di luogo per il loro svolgimento.

Art. 83. Sindacati della Polizia di Stato. I sinda-cati del personale della Polizia di Stato sono forma-ti, diretti e rappresentati da appartenenti alla Poliziadi Stato, in attività di servizio o comunque assog-gettabili ad obblighi di servizio, e ne tutelano gli in-teressi, senza interferire nella direzione dei servizi onei compiti operativi.

Essi non possono aderire, affiliarsi o avere relazio-ni di carattere organizzativo con altre associazionisindacali.

Art. 84. Divieto di esercizio del diritto di sciope-ro. Gli appartenenti alla Polizia di Stato non eserci-tano il diritto di sciopero né azioni sostitutive di essoche, effettuate durante il servizio, possano pregiudi-care le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurez-za pubblica o le attività di polizia giudiziaria (1).–––––––––––

(1) Vedi D.P.R. 31 marzo 1983, n. 364 Approva-zione del regolamento per lo svolgimento delle ele-zioni dei componenti del Consiglio nazionale di po-lizia.

Art. 85. Consiglio nazionale di polizia. È istitui-to il Consiglio nazionale di polizia quale organismoconsultivo del Ministro dell’interno nelle seguentimaterie, concernenti l’Amministrazione della pub-blica sicurezza:

a) iniziative legislative del Ministro dell’interno,regolamenti e provvedimenti amministrativi di ca-rattere generale nelle parti relative allo stato giuridi-co, previdenziale e assistenziale del personale;

b) ordinamento e programmi degli istituti diistruzione e formazione professionale e modalità perlo svolgimento dei concorsi;

c) ogni altra questione che il Ministro intendesottoporre al Consiglio nazionale.

I pareri di cui al presente articolo debbono essereespressi entro il termine di trenta giorni dalla richie-sta, decorso il quale il Ministro ha facoltà di prov-vedere.

In casi di grave ed urgente necessità il Ministropuò stabilire un termine più breve entro il quale ilparere deve essere reso, ovvero provvede dandonecomunicazione al Consiglio nazionale.

Il regolamento del Consiglio nazionale è approva-to dal Ministro, su proposta del Consiglio stesso, en-tro tre mesi dalla presentazione di questa.

Per la validità delle sedute è necessaria la presen-za di almeno due terzi dei componenti in prima con-vocazione e della metà in seconda convocazione.

Art. 86. Composizione del Consiglio nazionaledi polizia. Il Consiglio nazionale di polizia è pre-sieduto dal Ministro dell’interno o da un Sottosegre-tario da lui delegato.

Esso è composto da sessanta membri, dei quali:a) trenta designati dal Ministro dell’interno, di

cui almeno venti scelti tra il personale delle variecomponenti dell’amministrazione della pubblica si-curezza, con opportuni criteri di rappresentatività, ei rimanenti scelti tra il personale dell’Amministra-zione civile dell’interno, di altre amministrazionidello Stato, tra gli appartenenti alle associazioni delpersonale della pubblica sicurezza in pensione e traestranei all’amministrazione statale esperti nellematerie di competenza del Consiglio nazionale;

b) trenta eletti secondo le norme dell’articolo se-guente.

Il Consiglio nazionale dura in carica tre anni. Isuoi membri non sono immediatamente riconferma-bili dopo due mandati consecutivi.

Art. 87. Elezione dei delegati e dei componentidel Consiglio nazionale di polizia. Al fine di pro-cedere alle elezioni di cui all’articolo precedente, gliappartenenti alla Polizia di Stato sono suddivisi nel-le seguenti fasce elettorali:

a) in cui sono compresi gli agenti;b) in cui sono compresi gli assistenti, i sovrin-

tendenti e gli ispettori;c) in cui sono compresi i commissari e i dirigen-

ti.L’elezione dei componenti il Consiglio nazionale

ha luogo mediante presentazione di liste nazionaliche possono comprendere più candidati per ciascu-na fascia determinati dal Ministro dell’interno pro-porzionalmente alla consistenza degli organici.

Ogni lista deve essere sottoscritta da non meno di500 e non più di 1.000 elettori, appartenenti a qual-siasi fascia.

Ogni elettore non può sottoscrivere più di una li-sta. Ogni elettore riceve una scheda di votazione re-lativa alla propria fascia e può in essa esprimere unvoto di lista e voti di preferenza: due se i candidatida eleggere sono fino a 7, quattro se i candidati daeleggere sono fino a 18.

La cifra elettorale di ciascuna lista è costituita dal-la somma dei voti validi espressi per la lista da elet-tori di ogni fascia.

L’attribuzione dei seggi alle liste è fatta in base almetodo del quoziente naturale e dei più alti resti.

I seggi attribuiti ad ogni lista sono ripartiti tra levarie fasce della lista con il seguente procedimento:

a) il totale dei voti validi ottenuti da ciascuna li-sta nella prima fascia si divide per il quoziente chesi ottiene dividendo i voti validi ottenuti da tutte leliste nella fascia ed il numero massimo dei candida-ti previsto al secondo comma per la stessa fascia;

b) le operazioni di cui alla lettera precedente so-no eseguite anche per le successive fasce;

© Laurus Robuffo

Page 25: 58 POLIZIA DI STATO

c) ai quozienti così ottenuti si applica il metodod’Hondt.

Ai fini della proclamazione dei candidati viene te-nuta presente la graduatoria determinata, per ciascu-na lista e per ogni fascia, in base ai voti di preferen-za espressi per ciascun candidato. A parità di voti dipreferenza si considera eletto il candidato che pre-cede nell’ordine di iscrizione nella lista.

La data per le elezioni dei componenti il Consiglionazionale è stabilita con decreto del Ministro del-l’interno non oltre il quarantacinquesimo giorno an-tecedente quello di scadenza del triennio di durata incarica del precedente Consiglio.

L’elezione deve aver luogo non oltre il quindicesi-mo giorno successivo alla scadenza del triennio dicui al comma precedente.

Le modalità ed i termini per lo svolgimento dell’e-lezione non previsti dal presente articolo sono stabi-liti con decreto del Presidente della Repubblica, pre-via deliberazione del Consiglio dei Ministri, su pro-posta del Ministro dell’interno, da emanare entro unmese dall’entrata in vigore dei decreti delegati di cuiall’art. 56.

Per la prima elezione del Consiglio, da tenersi en-tro tre mesi dall’entrata in vigore della presente leg-ge, le fasce elettorali di cui al primo comma sonocostituite rispettivamente:

1) da guardie e appuntati;2) da vicebrigadieri, brigadieri, marescialli e assi-

stenti di polizia femminile;3) da commissari, ufficiali, ispettrici e dirigenti.Si procede a nuove elezioni del Consiglio entro sei

mesi dall’entrata in vigore dei decreti di cui all’art.109.

Art. 88. Aspettativa per motivi sindacali. Gliappartenenti alla Polizia di Stato, che ricoprono ca-riche direttive in seno alle proprie organizzazionisindacali a carattere nazionale maggiormente rap-presentative, sono, a domanda da presentare tramitela competente organizzazione, collocati in aspettati-va per motivi sindacali.

Il numero globale dei dipendenti collocabili inaspettativa è fissato in rapporto di una unità ogni2.000 dipendenti in organico.

Alla ripartizione tra le varie organizzazioni sinda-cali, in relazione alla rappresentatività delle medesi-me ed alla ripartizione territoriale, provvede, entro ilprimo trimestre di ogni triennio, il Ministro dell’in-terno, sentite le organizzazioni interessate.

I trasferimenti ad altre sedi di appartenenti alla Po-lizia di Stato che ricoprono cariche sindacali posso-no essere effettuati sentita l’organizzazione sindaca-le di appartenenza.

I trasferimenti in ufficio con sede in un comune di-verso di appartenenti alla Polizia di Stato che sonocomponenti della segreteria nazionale, delle segrete-rie regionali e provinciali dei sindacati di polizia acarattere nazionale maggiormente rappresentativi

possono essere effettuati previo nulla osta dell’orga-nizzazione sindacale di appartenenza (1).–––––––––––

Comma aggiunto dall’art. 5 D.L. 21 settembre1987, n. 387.

Art. 89. Trattamento economico del personale inaspettativa per motivi sindacali. Al personale col-locato in aspettativa ai sensi dell’articolo precedentesono corrisposti, a carico dell’amministrazione, tuttigli assegni spettanti ai sensi delle vigenti disposizio-ni, nella qualifica e classe di appartenenza, esclusesoltanto le indennità che retribuiscono il lavorostraordinario o servizi e funzioni di natura speciale inrelazione alle prestazioni effettivamente rese.

Dagli assegni predetti sono detratti, in base ad ap-posita dichiarazione rilasciata dall’interessato, quel-li eventualmente percepiti a carico delle organizza-zioni sindacali a titolo di retribuzione, escluse le in-dennità per rimborso spese.

I periodi di aspettativa per motivi sindacali sonoutili a tutti gli effetti, salvo che ai fini del compi-mento del periodo di prova e del diritto al congedoordinario.

L’aspettativa ha termine con la cessazione, perqualsiasi causa, del mandato sindacale.

Art. 90. Assenze dall’ufficio autorizzate per mo-tivi sindacali. Gli appartenenti alla Polizia di Statodi cui all’art. 88, che siano componenti degli organicollegiali statutari delle organizzazioni sindacali eche non siano collocati in aspettativa per motivi sin-dacali, sono, a richiesta della rispettiva organizza-zione, autorizzati, salvo che vi ostino eccezionali edinderogabili esigenze di servizio, ad assentarsi dal-l’ufficio per il tempo necessario per presenziare alleriunioni dell’organo collegiale o per l’espletamentodella normale attività sindacale. In ciascuna provin-cia e per ciascuna organizzazione sindacale, l’auto-rizzazione è concessa per tre dipendenti e per unadurata media non superiore a tre giorni al mese. Atale fine non si computano le assenze dal servizioper la partecipazione a congressi e convegni nazio-nali ovvero per la partecipazione a trattative sinda-cali su convocazione dell’amministrazione. Ove ri-corrano particolari esigenze delle organizzazioni,l’amministrazione può eccezionalmente autorizzareassenze oltre i limiti predetti.

Art. 91. Trattamento economico dei rappresen-tanti che si assentano dal servizio per motivi sin-dacali. Al personale di cui all’articolo precedentecompetono, oltre al trattamento ordinario, i compen-si e le indennità per servizi e funzioni di caratterespeciale in relazione alle prestazioni effettivamenterese.

I periodi di assenza autorizzata sono cumulabilicon il congedo ordinario e straordinario e sono utilia tutti gli altri effetti, giuridici ed economici.

© Laurus Robuffo

Page 26: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 92. Disponibilità di spazi murali e di localiper attività sindacali. Negli uffici centrali e peri-ferici della Polizia di Stato è concesso alle varie or-ganizzazioni sindacali l’uso gratuito di appositi spa-zi per l’affissione di giornali murali, notiziari, circo-lari, manifesti e altri scritti o stampati conformi alledisposizioni generali sulla stampa e concernenti no-tizie esclusivamente sindacali, in locali distinti daquelli in cui è generalmente ammesso il pubblico.

A ciascuna delle organizzazioni sindacali a carat-tere nazionale maggiormente rappresentative è altre-sì concesso, nella sede centrale ed in quelle periferi-che ed in ogni provincia, l’uso gratuito di un localeda adibire ad ufficio sindacale, tenuto conto delle di-sponibilità obiettive e secondo le modalità determi-nate dall’amministrazione, sentite le organizzazionisindacali (1).–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 5, D.L. 21 set-tembre 1987, n. 387, conv. nella L. 20 novembre1997, n. 472.

Art. 93. Delega per la riscossione di contributisindacali. Gli appartenenti alla Polizia di Stato han-no facoltà di rilasciare delega, esente da tassa di bol-lo e dalla registrazione, a favore della propria orga-nizzazione sindacale, per la riscossione di una quo-ta mensile dello stipendio, paga o retribuzione, per ilpagamento dei contributi sindacali nella misura sta-bilita dai competenti organi statutari. Resta fermo ildisposto di cui all’art. 70 del T.U. approvato conD.P.R. 5 gennaio 1950, n. 180.

La delega ha validità dal primo giorno del mesesuccessivo a quello del rilascio al 31 dicembre diogni anno e si intende tacitamente rinnovata ove nonvenga revocata dall’interessato entro la data del 31ottobre. La revoca della delega va inoltrata, in formascritta, all’amministrazione e all’organizzazionesindacale interessata.

Le trattenute operate dall’amministrazione sulleretribuzioni, in base alle deleghe presentate dalle or-ganizzazioni sindacali, sono versate alle stesse orga-nizzazioni secondo modalità da concordare.

Art. 94. Utilizzazione del personale invalido percause di servizio. Fermo restando il disposto di cuial punto XXI dell’art. 36, il Governo della Repub-blica è delegato ad emanare, entro sei mesi dall’en-trata in vigore della presente legge, un decreto aven-te valore di legge ordinaria per provvedere ad unaorganica disciplina sull’utilizzazione, nell’ambitodella stessa amministrazione, degli appartenenti alleforze di polizia che abbiano subito una invalidità, laquale non comporti l’inidoneità assoluta ai servizi diistituto, per effetto di ferite, lesioni o altre infermitàriportate in conseguenza di eventi connessi all’e-spletamento di compiti di istituto, con l’osservanzadei seguenti criteri:

1) il predetto personale deve essere adibito a man-sioni di istituto compatibili con la ridotta capacità la-vorativa, tenuto conto delle indicazioni del collegiomedico che ha accertato l’invalidità; il personalesuddetto può essere altresì utilizzato per l’espleta-mento delle attività assistenziali e previdenziali in fa-vore del personale anche per le esigenze del Fondo diassistenza per il personale della pubblica sicurezza;

2) al personale predetto continuano ad applicarsi lenorme di stato previste per le carriere di appartenen-za;

3) allo stesso personale è assicurato il trattamentoeconomico delle carriere di appartenenza, nonché lacorresponsione di una indennità una tantum propor-zionata al grado di invalidità e comunque non co-mulabile con altre specifiche provvidenze;

4) vanno previste specifiche modalità per il trasfe-rimento del personale suddetto in relazione alle esi-genze di assistenza e di cura.

Art. 95. Accordi sindacali. Gli accordi sindacaliprevisti dalla presente legge vengono stipulati dauna delegazione composta dal Ministro per la fun-zione pubblica, che la presiede, dal Ministro dell’in-terno e dal Ministro del tesoro, o dai Sottosegretari,rispettivamente delegati, e da una delegazione com-posta da rappresentanti dei sindacati di polizia mag-giormente rappresentativi su scala nazionale.

Fermo restando il disposto dell’art. 43, formanoaltresì oggetto degli accordi sindacali l’orario di la-voro di cui all’art. 63, le ferie, i permessi, i congedi,le aspettative, i trattamenti economici di lavorostraordinario, di missione e di trasferimento, i crite-ri di massima per la formazione e l’aggiornamentoprofessionale.

Se gli accordi di cui al primo comma, per la parterelativa ai trattamenti economici accessori, non ven-gono raggiunti entro novanta giorni dall’inizio delletrattative, il Ministro dell’interno riferisce alla Came-ra dei deputati ed al Senato della Repubblica nelleforme e nei modi stabiliti dai rispettivi Regolamenti.

CAPO VIIINORME TRANSITORIE E FINALI

Art. 96. Disciplina provvisoria del personale.Fino all’entrata in vigore del nuovo ordinamento delpersonale dell’Amministrazione della pubblica sicu-rezza, lo stato giuridico, l’avanzamento, il tratta-mento economico e di quiescenza sono disciplinati,per il personale facente parte dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza, dalle disposizioni vigenti,salvo quanto appresso stabilito:

a) il ruolo organico dei funzionari civili del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza assumela denominazione di ruolo organico dei funzionaridella Polizia di Stato. Il ruolo delle ispettrici di poli-zia ed il ruolo delle assistenti di polizia assumono la

© Laurus Robuffo

Page 27: 58 POLIZIA DI STATO

denominazione, rispettivamente, di ruolo organicodelle ispettrici e ruolo organico delle assistenti dellaPolizia di Stato. I ruoli organici degli ufficiali, deisottufficiali, degli appuntati, delle guardie scelte edelle guardie del Corpo delle guardie di pubblica si-curezza ed il ruolo degli operai permanenti dellescuole di polizia assumono la denominazione, ri-spettivamente, di ruolo organico degli operai deimagazzini e di ruolo organico degli operai perma-nenti delle scuole dell’Amministrazione della pub-blica sicurezza;

b) il ruolo organico degli ufficiali medici di poli-zia del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza as-sume la denominazione di ruolo organico dei sanita-ri della Polizia di Stato;

c) gli appartenenti ai ruoli organici dei funziona-ri, delle ispettrici, degli ufficiali, delle assistenti, deisottufficiali, degli appuntati, delle guardie scelte edelle guardie della Polizia di Stato sono ufficiali edagenti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziariasecondo la normativa attualmente vigente in materiaper gli appartenenti al Corpo delle guardie di pub-blica sicurezza e per gli appartenenti all’Ammini-strazione della pubblica sicurezza;

d) i medici del ruolo organico dei sanitari dellaPolizia di Stato sono ufficiali di pubblica sicurezzae di polizia giudiziaria e mantengono le funzioni lo-ro attribuite dalle vigenti leggi;

e) le appartenenti al ruolo organico delle ispettri-ci esercitano le funzioni e i compiti propri degli ap-partenenti al ruolo organico dei funzionari civili del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza;

f) gli appartenenti al ruolo organico dei funzio-nari e delle ispettrici, oltre le attribuzioni ed i com-piti conferiti dalle norme vigenti ai funzionari dipubblica sicurezza, possono esercitare, in relazionealla qualifica rivestita, anche le attribuzioni ed icompiti propri degli appartenenti ai ruoli organicidegli ufficiali del Corpo delle guardie di pubblica si-curezza;

g) gli appartenenti ai ruoli organici degli ufficia-li oltre le attribuzioni ed i compiti conferiti dallenorme vigenti agli ufficiali del Corpo delle guardiedi pubblica sicurezza, possono esercitare, in relazio-ne al grado rivestito anche le attribuzioni ed i com-piti propri degli appartenenti al ruolo organico deifunzionari dell’Amministrazione della pubblica si-curezza;

h) ai fini dell’applicazione delle disposizioni dicui alle lettere f) e g) del presente articolo, con de-creto del Ministro dell’interno sono stabilite secon-do i criteri di cui alla successiva lettera m) le fun-zioni corrispondenti alle qualifiche ed ai gradi degliappartenenti ai ruoli organici dei funzionari, degliufficiali e delle ispettrici. Le funzioni e le responsa-bilità dei superiori gerarchici per quanto riguarda ladisciplina, l’impiego e l’addestramento del persona-le appartenente alle questure ed ai dipendenti uffici

sono devolute ai funzionari di polizia preposti alladirezione degli uffici stessi. Analoghe funzioni e re-sponsabilità competono ai funzionari di polizia pre-posti alla direzione dei commissariati di pubblica si-curezza presso i compartimenti delle ferrovie delloStato e delle poste e telecomunicazioni, alla direzio-ne delle zone di frontiera terrestre e degli uffici dipubblica sicurezza di frontiera marittima ed aerea;

i) agli appartenenti ai ruoli organici degli ufficia-li, delle ispettrici, delle assistenti, dei sottufficiali,degli appuntati, delle guardie scelte e delle guardiecompete il trattamento economico per il lavorostraordinario nelle misure attualmente previste per ifunzionari civili dell’Amministrazione della pubbli-ca sicurezza;

l) ai funzionari dell’Amministrazione della pub-blica sicurezza ed alle ispettrici della polizia femmi-nile compete il trattamento economico previsto pergli ufficiali del Corpo delle guardie di pubblica si-curezza, salvo il trattamento economico più favore-voli precedentemente acquisito. Per gli appartenentialle qualifiche dirigenziali l’eventuale differenza piùfavorevole di trattamento economico è concessa a ti-tolo di assegno personale riassorbibile con i futurimiglioramenti;

m) per quanto concerne la corrispondenza tra lequalifiche dei funzionari ed i gradi degli ufficiali, sifa riferimento all’art. 143 della L. 11 luglio 1980, n.312;

n) le disposizioni di cui all’art. 7 della L. 10 ot-tobre 1974, n. 496, si estendono agli appartenenti alCorpo delle guardie di pubblica sicurezza arruolatiai sensi del decreto legislativo luogotenenziale 21agosto 1945, n. 601. Agli ufficiali provenienti daisottufficiali, ex combattenti o partigiani, in servizioal 1 gennaio 1971, che non abbiano fruito della ri-costruzione di carriera prevista dagli artt. 7 e 8 del-la L. 10 ottobre 1974, n. 496, non si applicano le di-sposizioni contenute negli artt. 5, ultimo comma, e 9della stessa legge;

o) il personale che al 31 dicembre 1972 rivestivala qualifica di commissario capo di pubblica sicu-rezza o di ispettrice superiore di polizia femminile,e che all’entrata in vigore della L. 11 luglio 1980, n.312, non ricopriva la qualifica di vice questore ag-giunto o di ispettrice capo aggiunto è inquadrato nelruolo di cui all’art. 155, ultimo comma, della stessaL. 11 luglio 1980, n. 312;

p) i dirigenti generali di pubblica sicurezza non-ché, qualora entro i sessanta giorni successivi al-l’entrata in vigore della presente legge non abbianopresentato domanda per il passaggio nei ruoli adesaurimento di cui al punto X), numero 27, dell’art.36, i tenenti generali del Corpo delle guardie di pub-blica sicurezza sono inquadrati nella qualifica di di-rigenti generali-prefetti, conservando l’anzianità digrado o qualifica, entro tre mesi dall’entrata in vigo-re della legge stessa, tenuto conto della necessità di

© Laurus Robuffo

Page 28: 58 POLIZIA DI STATO

predisporre le strutture dirigenziali unitarie per l’at-tuazione della legge e per l’organizzazione dell’Am-ministrazione della pubblica sicurezza.

L’inquadramento è disposto con decreto del Mini-stro dell’interno, sentiti gli interessati, entro il limi-te dei diciassette posti di cui al primo comma del-l’art. 42, detratti da tale contingente i posti da ac-cantonare in applicazione dell’ultimo comma dellostesso articolo;

q) per la copertura dei posti eventualmente di-sponibili nel contingente di cui al primo comma del-l’art. 42, dopo gli accantonamenti e gli inquadra-menti di cui alla lettera precedente e proporzional-mente alle vacanze che si verranno a determinare, siprovvede con la nomina di altrettanti dirigenti gene-rali-prefetti, livello C, scelti tra i dirigenti di pubbli-ca sicurezza ed i maggiori generali del Corpo delleguardie di pubblica sicurezza che non abbiano opta-to per il passaggio del ruolo ad esaurimento entronovanta giorni dall’entrata in vigore della presentelegge. Nella prima applicazione della presente leggeun posto è riservato ai maggiori generali del Corpodelle guardie di pubblica sicurezza;

r) nella prima applicazione della presente legge,il vice capo della polizia che esercita le funzioni vi-carie ed il tenente generale ispettore del Corpo delleguardie di pubblica sicurezza in carica al momentodell’entrata in vigore della legge stessa e che abbia-no almeno quattro anni di anzianità nella qualifica onel grado sono inquadrati nella qualifica di prefettidi prima classe;

s) nelle commissioni di avanzamento di cui al-l’art. 8 della legge 13 dicembre 1965, n. 1366, il te-nente generale ispettore del disciolto Corpo delleguardie di pubblica sicurezza è sostituito dal diretto-re centrale del personale presso il Dipartimento del-la pubblica sicurezza (1).–––––––––––

(1) Lettera aggiunta dall’art. 3, L. 24 novembre1981, n. 675.

Art. 97. Tabelle organiche dei dirigenti. Nelquadro A della tabella III dell’allegato II al D.P.R.30 giugno 1972, n. 748, le parole: «Capo della poli-zia e dirigenti», «Capo della polizia e prefetto» e«Capo della polizia» sono sostituite, rispettivamen-te, dalle seguenti: «Capo della polizia-Direttore ge-nerale della pubblica sicurezza e dirigenti», «Capodella polizia-Direttore generale della pubblica sicu-rezza e prefetto», «Capo della polizia-Direttore ge-nerale della pubblica sicurezza».

I posti di tenenti generale del Corpo delle guardiedi pubblica sicurezza di cui alla tabella prevista dal-l’art. 3 della L. 10 dicembre 1973, n. 804, sono sop-pressi.

Dieci posti di dirigente generale della pubblica si-curezza di cui al quadro C della tabella III dell’alle-gato II al D.P.R. 30 giugno 1972, n. 748, sono por-tati in aumento, insieme a quelli di cui al preceden-

te comma, nella qualifica di dirigente generale, li-vello funzionale C, dell’Amministrazione civile del-l’interno, di cui al quadro A della tabella III medesi-ma.

I dirigenti generali di pubblica sicurezza e i tenen-ti generali del Corpo delle guardie di pubblica sicu-rezza, sono inquadrati nel ruolo dei dirigenti genera-li dell’Amministrazione civile dell’interno secondole modalità previste dall’articolo precedente.

Art. 98. Banda musicale. Il Governo è delegatoad emanare, entro sei mesi dall’entrata in vigore del-la presente legge, un decreto avente valore di leggeordinaria per adeguare l’ordinamento della bandamusicale del Corpo delle guardie di pubblica sicu-rezza al nuovo ordinamento della Polizia di Stato,apportando le necessarie modificazioni per qualifi-care adeguatamente le capacità, i titoli professionalidel personale nonché il valore artistico del comples-so (1).–––––––––––

(1) D.P.R. 30 aprile 1987, n. 240, Nuovo ordina-mento della banda musicale della Polizia di Stato.

Art. 99. Rapporti informativi e schede valutati-ve. Disciplina transitoria. Fino all’entrata in vigo-re del nuovo ordinamento del personale dell’Ammi-nistrazione della pubblica sicurezza, per quanto oc-corrente, sono dettate, con decreto del Ministro del-l’interno, sentiti i sindacati di polizia più rappresen-tativi sul piano nazionale, le norme sulla compila-zione dei rapporti informativi, delle schede valutati-ve, dei giudizi complessivi e dei giudizi di revisio-ne, previsti dagli attuali ordinamenti.

Art. 100. Amministrazione e contabilità. Sinoall’emanazione delle norme di amministrazione e dicontabilità dell’Amministrazione della pubblica si-curezza restano operanti le norme di contabilità pre-viste per il Corpo delle guardie di pubblica sicurez-za, nonché quelle sulla contabilità generale delloStato ed ogni altra norma di contabilità applicate neiconfronti del Corpo stesso.

Gli stanziamenti di bilancio previsti per l’eserciziofinanziario in corso per il Corpo delle guardie di pub-blica sicurezza e dell’Amministrazione della pubbli-ca sicurezza sono destinati alle corrispondenti spesedell’Amministrazione della pubblica sicurezza.

Le spese relative alla pulizia delle caserme in usoal Ministero dell’interno e destinate all’accaserma-mento del personale della Polizia di Stato e dell’Ar-ma dei carabinieri, già a carico dei conviventi, sonoposte a carico dello stato di previsione della spesedel Ministero dell’interno.

Art. 101. Matrimonio per gli appartenenti al-l’Amministrazione della pubblica sicurezza. Lenorme che disciplinano per il personale dell’Ammi-nistrazione della pubblica sicurezza la facoltà dicontrarre matrimonio sono abrogate.

© Laurus Robuffo

Page 29: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 102. Concorso pubblico straordinario perispettore. Per la copertura di un quinto dei posti di-sponibili nella qualifica iniziale del ruolo degliispettori e ove non determinati per non più di 500posti, il Ministro dell’interno è autorizzato a bandi-re, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della pre-sente legge, un pubblico concorso stabilendo il nu-mero dei posti messi a concorso in ciascuna regionee nell’ambito di esse per ciascuna provincia.

Al concorso possono partecipare i cittadini italianiin possesso dei requisiti di cui all’art. 52.

Il termine di presentazione delle domande di par-tecipazione al concorso è fissato in 30 giorni dalladata della pubblicazione del bando sulla GazzettaUfficiale della Repubblica italiana e la prova d’esa-me dovrà avere inizio entro i successivi 60 giorni.

Il concorso consiste in un esame colloquio verten-te sulle seguenti materie:

diritto penale e diritto processuale penale; nozionidi diritto costituzionale e di diritto amministrativo;legislazione speciale amministrativa in materia dipubblica sicurezza.

In deroga a quanto previsto dall’art. 59, il Ministrodell’interno stabilisce, con proprio decreto, per ilconcorso di cui al primo comma, la composizionedella commissione esaminatrice e, in relazione alnumero dei concorrenti, anche la costituzione di piùcommissioni distaccate in capoluoghi di regione,nonché i criteri per l’accertamento della idoneità fi-sico-psichica e per la valutazione delle qualità atti-tudinali.

I vincitori del concorso sono nominati allieviispettori e inviati a frequentare, per la durata di seimesi, un corso preordinato alla loro formazione tec-nico-professionale di agenti di pubblica sicurezza eufficiali di polizia giudiziaria, con particolare ri-guardo all’attività investigativa, secondo il pro-gramma da stabilire con decreto del Ministro del-l’interno.

Gli allievi completeranno la loro formazione pro-fessionale frequentando un apposito corso di tre me-si presso la Scuola superiore di polizia secondo ilprogramma da stabilire con decreto del Ministrodell’interno.

Il candidato deve indicare nella domanda di parte-cipazione al concorso una o più regioni in ordine dipreferenza cui chiede di essere assegnato a prestareservizio.

Le assegnazioni a ciascuna provincia avverrannosecondo l’ordine di graduatoria tenendo conto dellepreferenze circa la sede regionale di servizio espres-se dal candidato secondo le modalità fissate nel pre-cedente comma.

I vincitori del concorso di cui al presente articolopossono essere trasferiti dalla Regione cui sono as-segnati, o comunque essere comandati a prestareservizio fuori della stessa solo dopo quattro annidall’ingresso in carriera.

Per quanto non diversamente previsto dai commiprecedenti, si applicano le disposizioni dettate dallapresente legge per il personale del ruolo degli ispet-tori.

Art. 103. Personale amministrativo. Per esigen-ze di carattere amministrativo dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza, nelle more della revisionedegli organici di cui all’art. 40, gli organici del-l’Amministrazione civile dell’interno sono aumen-tati di 1.200 posti per gli impiegati della carrieraesecutiva del ruolo degli uffici copia, di 1.100 postidel ruolo di archivio, di 650 posti della carriera diconcetto amministrativa e di 50 posti della carrieradirettiva amministrativa per un totale di tremilaunità. Per la copertura dei posti suddetti si provve-derà con i seguenti criteri:

per la copertura dei posti della carriera di concettoamministrativa e direttiva amministrativa sarannoutilizzate integralmente le graduatorie degli idoneinei concorsi pubblici espletati nel 1979, nel 1980 oin corso di espletamento all’entrata in vigore dellapresente legge per l’accesso alle anzidette carriere;

per la copertura dei posti della carriera esecutivadel ruolo degli uffici copia e del ruolo di archivio sa-ranno utilizzate fino al 50 per cento dei posti dispo-nibili le graduatorie degli idonei nei concorsi pub-blici espletati nel 1979 e nel 1980 o in corso diespletamento all’entrata in vigore della presente leg-ge per l’accesso alle anzidette carriere.

Per la copertura dei rimanenti posti e di quellieventualmente non coperti dagli idonei il Ministrodell’interno è autorizzato a bandire pubblici concor-si da espletarsi secondo i termini di cui all’art. 102ed a fissarne le prove d’esame e le modalità ad esserelative, anche in deroga alle vigenti disposizioni.

Per la copertura fino al 30 cento dei posti derivan-ti dall’ampliamento dei ruoli di cui all’art. 40, il Mi-nistro dell’interno è autorizzato a bandire pubbliciconcorsi da espletarsi secondo i termini di cui al-l’art. 102 ed a fissarne le prove d’esame e le moda-lità ad esse relative anche in deroga alle vigenti di-sposizioni.

La consistenza organica del ruolo degli agenti, de-gli assistenti e dei sovrintendenti è proporzional-mente ridotta di 2.500 unità a compensazione dellaspesa di cui ai precedenti commi.

Art. 104. Norme transitorie in materia di giuri-sdizione. I procedimenti pendenti a carico del per-sonale del disciolto Corpo delle guardie di pubblicasicurezza davanti ai tribunali militari sono trasferitiall’autorità giudiziaria competente per territorio eper materia.

I procedimenti pendenti presso il tribunale supre-mo militare sono trasferiti alla corte d’appello o allacorte di assise di appello competenti per territorio.

Art. 105. Condono disciplinare. Le sanzioni di-sciplinari e di stato inflitte ai funzionari civili della

© Laurus Robuffo

Page 30: 58 POLIZIA DI STATO

pubblica sicurezza, agli appartenenti al Corpo delleguardie di pubblica sicurezza e al Corpo di poliziafemminile per fatti connessi con iniziative per la co-stituzione di rappresentanze sindacali o per la tuteladegli interessi del personale sono condonate conprovvedimenti del Ministro dell’interno.

Sono escluse dal condono le sanzioni connesse aprocedimenti penali.

Art. 106. Organico dei ruoli direttivi e dirigen-ziali. Sino a che non saranno stabilite le nuove do-tazioni organiche dei ruoli direttivi e dirigenziali,l’organico, fermo quanto stabilito dall’art. 97, è co-stituito dalla somma degli attuali organici previstiper i funzionari dell’Amministrazione della pubbli-ca sicurezza; degli ufficiali del Corpo delle guardiedi pubblica sicurezza e delle ispettrici del Corpo del-la polizia femminile.

Art. 107. Passaggio ad altre amministrazioni ci-vili a ad altri corpi militari dello Stato. Il Gover-no della Repubblica è delegato ad emanare, entro tremesi dall’entrata in vigore della presente legge, unoo più decreti aventi valore di legge ordinaria (1) perl’eventuale passaggio degli attuali appartenenti al-l’Amministrazione della pubblica sicurezza ad altreamministrazioni dello Stato e degli attuali apparte-nenti al Corpo delle guardie di pubblica sicurezza adaltri corpi militari dello Stato, con l’osservanza deiseguenti criteri:

1) consentire agli appartenenti all’Amministrazio-ne della pubblica sicurezza, provenienti dal soppres-so ruolo dei funzionari di pubblica sicurezza e dalCorpo di polizia femminile conservando le posizio-ni giuridiche ed economiche conseguite, il passag-gio all’Amministrazione civile dell’interno e ad al-tre amministrazioni dello Stato, salvaguardando i di-ritti e le posizioni del personale appartenente ai ruo-li dell’amministrazione ricevente;

2) consentire agli appartenenti all’Amministrazio-ne della pubblica sicurezza provenienti dal discioltoCorpo delle guardie di pubblica sicurezza, ivi com-presi gli ufficiali nelle posizioni di ausiliari e riser-va, rimanendo questi nelle stesse posizioni, il pas-saggio, conservando le posizioni giuridiche ed eco-nomiche conseguite, in altre forze di polizia, da in-dividuarsi secondo modalità e criteri determinati diconcerto fra i Ministri interessati, salvaguardando inogni caso i diritti e le posizioni del personale delleamministrazioni riceventi. Agli ufficiali nelle posi-zioni di ausiliaria e di riserva il passaggio è consen-tito nella stessa posizione anche alle armi e corpi diprovenienza;

3) possibilità, per gli aventi diritto, di esercitare lefacoltà di cui sopra non oltre tre mesi dall’attuazio-ne dei decreti delegati di cui agli artt. 36 e 40 dellapresente legge.–––––––––––

(1) D.P.R. 24 luglio 1981, n. 551.

Art. 108. Cessazione anticipata dal servizio. IlGoverno della Repubblica è delegato a provvedere,entro tre mesi dall’entrata in vigore della presentelegge, con decreto avente valore di legge ordinaria(1), per l’eventuale anticipata cessazione dal serviziodi alcune categorie di funzionari dell’attuale Ammi-nistrazione della pubblica sicurezza e di appartenen-ti al Corpo delle guardie di pubblica sicurezza conl’osservanza dei seguenti criteri:

a) consentire ai generali e colonnelli del Corpodelle guardie di pubblica sicurezza, che abbianocompiuto il cinquantottesimo anno di età, ed ai pri-mi dirigenti, dirigenti superiori e generali dell’Am-ministrazione della pubblica sicurezza, che abbianoraggiunto il sessantesimo anno di età, di richiederel’anticipata cessazione dal servizio;

b) consentire ai tenenti colonnelli del Corpo del-le guardie di pubblica sicurezza e ai vice questoriaggiunti dell’Amministrazione della pubblica sicu-rezza, che abbiano compiuto il cinquantacinquesimoanno di età, di richiedere l’anticipata cessazione dalservizio;

c) consentire alle ispettrici e alle assistenti dellapolizia femminile, che abbiano compiuto il quaran-tatreesimo anno di età, di richiedere l’anticipata ces-sazione dal servizio;

d) consentire agli appuntati, ai vicebrigadieri,brigadieri e marescialli del Corpo delle guardie dipubblica sicurezza, che abbiano rispettivamentecompiuto il cinquantaquattresimo, il cinquantaseie-simo ed il cinquantottesimo anno di età, di richiede-re l’anticipata cessazione dal servizio.

La cessazione anticipata dal servizio comporta lapromozione al grado o alla qualifica superiore condecorrenza dal giorno precedente alla cessazione dalservizio nonché l’applicazione dei benefici di cui al-l’art. 6, primo comma, della L. 3 novembre 1963, n.1543.

Nel caso in cui non esista grado o qualifica supe-riore vengono attribuiti tre scatti di anzianità con pa-ri decorrenza.

L’attribuzione dei benefici di cui ai commi prece-denti non è cumulabile con altri benefici salvo l’e-ventuale trattamento privilegiato di quiescenza.–––––––––––

(1) D.P.R. 24 luglio 1981, n. 552.

Art. 109. Emanazione dei decreti delegati. Lenorme delegate sono emanate con decreto del Presi-dente della Repubblica, su proposta del Presidentedel Consiglio dei ministri, di concerto con il Mini-stro dell’interno e con il Ministro del tesoro, previoparere delle competenti Commissioni permanentidella Camera dei deputati e del Senato della Repub-blica. Dal parere delle Commissioni si prescindequalora esso non sia espresso entro sessanta giornidalla richiesta. Acquisito il parere o trascorsi sessan-ta giorni, lo schema di decreto delegato è sottoposto

© Laurus Robuffo

Page 31: 58 POLIZIA DI STATO

all’esame preliminare del Consiglio dei ministri edinviato alle Camere per il parere delle competentiCommissioni permanenti, che deve essere espressoentro trenta giorni dalla richiesta del Governo.

Acquisito tale parere o trascorsi i trenta giorni, lenorme sono deliberate dal Consiglio dei ministri invia definitiva.

Art. 110. Mutamento di denominazioni. Le de-nominazioni Corpo delle guardie di pubblica sicu-rezza e Corpo della polizia femminile, previste dal-le leggi vigenti, sono sostituite dalla denominazionePolizia di Stato.

Art. 111. Regolamento di servizio dell’ammini-strazione della pubblica sicurezza e applicazionedelle norme del disciolto Corpo delle guardie dipubblica sicurezza. Il regolamento di servizio del-l’amministrazione della pubblica sicurezza è emana-to con decreto del Presidente della Repubblica, pre-via deliberazione del Consiglio dei ministri, su pro-posta del Ministro dell’interno, sentiti i sindacati dipolizia più rappresentativi sul piano nazionale.

Nel periodo intercorrente tra l’entrata in vigoredella presente legge e quella del regolamento di cuial primo comma si applicano, per quanto non previ-sto dalla presente legge e se compatibili con essa, ledisposizioni del regolamento approvato con R.D. 30novembre 1930, n. 1629, e successive modificazio-ni.

In dette disposizioni la denominazione Corpo del-le guardie di pubblica sicurezza si intende sostituitada Amministrazione della pubblica sicurezza.

Art. 112. Trattamento pensionistico nella fase ditransizione. Al personale che cessa dal servizio do-po l’entrata in vigore della presente legge e primadell’attuazione dell’ordinamento previsto dall’art.36 si applica, qualora più favorevole ed ai soli finipensionistici, l’inquadramento ed il relativo tratta-mento economico spettante al personale in servizioavente stessa qualifica.

Al personale del Corpo delle guardie di pubblicasicurezza che all’atto dell’entrata in vigore dellapresente legge si trovi nella posizione di ausiliaria,di riserva e di congedo assoluto spetta lo stesso trat-tamento normale ed eventuale, dei parigrado del-l’Arma dei carabinieri in analoga posizione.

Art. 113. Relazione del Ministro dell’interno. IlMinistro dell’interno presenta annualmente al Parla-mento una relazione sull’attività delle forze di poli-zia e sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubbli-ca nel territorio nazionale.–––––––––––

Ai sensi dell’art. 17, co. 5, L. 26 marzo 2001, n.128, la relazione prevista dal presente art. 113 com-prende anche tutti i dati relativi alle iniziative di cuiall’art. 17, L. 128/2001 cit., suddivisi su base pro-vinciale.

Art. 114. Divieto di iscrizione ai partiti politici.Fino a che non intervenga una disciplina più gene-rale della materia di cui al terzo comma dell’art. 98della Costituzione, e comunque non oltre un annodall’entrata in vigore della presente legge, gli appar-tenenti alle forze di polizia di cui all’art. 16 dellapresente legge non possono iscriversi ai partiti poli-tici.

Art. 115. Copertura dell’onere finanziario. Al-l’onere derivante dall’applicazione della presentelegge, valutato in ragione di anno in lire 205 miliar-di, si provvede nell’anno finanziario 1981 mediantecorrispondente riduzione del capitolo 6856 dellostato di previsione della spesa del Ministero del te-soro per il medesimo anno finanziario, all’uopo uti-lizzando, quanto a lire 200 miliardi, lo specifico ac-cantonamento e quanto a lire 5 miliardi una quotadell’accantonamento: «Revisione del trattamentoeconomico dei pubblici dipendenti».

Il Ministro del Tesoro è autorizzato ad apporre conpropri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.

2.

D.P.R. 25 ottobre 1981, n. 737. Sanzioni di-sciplinari per il personale dell’Amministra-zione di pubblica sicurezza e regolamenta-zione dei relativi procedimenti (G.U. 14 di-cembre 1981, n. 342).–––––––––––

In proposito si veda anche la legge 27 marzo2001, n. 97 «Norme sul rapporto tra procedimentopenale e procedimento disciplinare ed effetti delgiudicato penale nei confronti dei dipendenti delleamministrazioni pubbliche (G.U. 5 aprile 2001, n.80)».

TITOLO IDISCIPLINA

CAPO IPRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1. Sanzioni disciplinari. L’appartenente airuoli della Amministrazione della pubblica sicurez-za che viola i doveri specifici e generici del servizioe della disciplina indicati dalla legge, dai regola-menti o conseguenti alla emanazione di un ordine,qualora i fatti non costituiscano reato, commette in-frazione disciplinare ed è soggetto alle seguenti san-zioni:

1) richiamo orale;2) richiamo scritto;3) pena pecuniaria;

© Laurus Robuffo

Page 32: 58 POLIZIA DI STATO

4) deplorazione;5) sospensione dal servizio;6) destituzione.Le predette sanzioni devono essere graduate, nella

misura, in relazione alla gravità delle infrazioni edalle conseguenze che le stesse hanno prodotto perl’Amministrazione o per il servizio.

Il provvedimento che infligge la sanzione deve es-sere motivato.

Art. 2. Richiamo orale. Il richiamo orale consi-ste in un ammonimento con cui vengono punite lie-vi mancanze non abituali o omissioni di lieve entitàcausate da negligenza o da scarsa cura della personao dell’aspetto esteriore.

Può essere inflitto da qualsiasi superiore senza ob-bligo di rapporto.

Art. 3. Richiamo scritto. Il richiamo scritto è unadichiarazione di biasimo con la quale vengono puni-te:

1) la reiterazione in lievi mancanze;2) la negligenza in servizio;3) la mancanza di correttezza nel comportamento;4) il disordine nella divisa o l’uso promiscuo di ca-

pi di vestiario della divisa con altri non pertinenti al-la stessa;

5) il pernottamento senza autorizzazione fuori del-la caserma o dell’alloggio collettivo di servizio;

6) il contegno comunque scorretto verso superiori,pari qualifica, dipendenti, pubblico.

È inflitto, per iscritto, dal capo dell’ufficio o dalcomandante del reparto dal quale il trasgressore ge-rarchicamente dipende.

Ai capi degli uffici o ai comandanti di reparto è in-flitto dal capo della polizia direttore generale dellapubblica sicurezza.

Art. 4. Pena pecuniaria. La pena pecuniaria con-siste nella riduzione in misura non superiore a cin-que trentesimi di una mensilità dello stipendio e de-gli altri assegni a carattere fisso e continuativo.

Con tale sanzione vengono punite le seguenti in-frazioni:

1) la recidiva in una mancanza punibile con il ri-chiamo scritto;

2) l’esercizio occasionale di commercio o di me-stiere incompatibile;

3) il mantenimento, al di fuori di esigenze di ser-vizio, di relazioni con persone che notoriamente nongodono in pubblico estimazione o la frequenza di lo-cali o compagnie non confacenti al proprio stato;

4) il contrarre debiti senza onorarli, ovvero con-trarne con dipendenti o con persone pregiudicate osospette di reato;

5) l’allontanamento dalla sede di servizio da uno acinque giorni senza autorizzazione;

6) l’abituale negligenza nell’apprendimento dellenorme e delle nozioni che concorrono alla forma-zione professionale;

7) l’inosservanza dell’obbligo di mantenere la per-manenza o la reperibilità;

8) la manifesta negligenza nel prendere visionedell’ordine di servizio

9) l’omessa o ritardata presentazione in servizio si-no ad un massimo di quarantotto ore;

10) la grave negligenza in servizio;11) il ritardo o la negligenza nell’esecuzione di un

ordine;12) l’irregolarità nell’ordine di trattazione degli af-

fari;13) l’inosservanza del dovere di informare imme-

diatamente i superiori della ricezione di un ordine lacui esecuzione costituisce manifestamente reato;

14) l’inosservanza delle norme di comportamentopolitico fissate per gli appartenenti ai ruoli dellaAmministrazione della pubblica sicurezza;

15) l’inosservanza delle norme che regolano i di-ritti sindacali degli appartenenti ai ruoli dell’Ammi-nistrazione della pubblica sicurezza;

16) l’emanazione di un ordine non attinente al ser-vizio o alla disciplina o eccedente i compiti d’istitu-to o lesivo della dignità personale;

17) l’omissione o l’imprecisione nell’emanazionedi ordini o di disposizioni di servizio;

18) qualsiasi altro comportamento, anche fuori dalservizio, non espressamente preveduto nelle prece-denti ipotesi, comunque non conforme al decorodelle funzioni degli appartenenti ai ruoli dell’Am-ministrazione della pubblica sicurezza.

Agli allievi degli istituti di istruzione, in luogo del-la pena pecuniaria, può essere applicata, ove le cir-costanze lo consiglino, la consegna in istituto per unperiodo non superiore a cinque giorni.

Il consegnato non può uscire dall’istituto se nonper disimpegnare il proprio servizio, dal quale non èesonerato.

La pena pecuniaria è inflitta agli appartenenti allequalifiche dirigenziali o direttive dal capo della po-lizia direttore generale della pubblica sicurezza.

Al personale dei restanti ruoli dell’amministrazionedella pubblica sicurezza in servizio presso il diparti-mento della pubblica sicurezza: dal direttore del ser-vizio; al personale dei restanti ruoli in servizio pressole questure e uffici dipendenti: dal questore; al perso-nale in servizio ai commissariati di pubblica sicurez-za presso i compartimenti delle ferrovie dello Stato edelle poste e telecomunicazioni, alle zone di frontieraterrestre, agli uffici di pubblica sicurezza di frontieramarittima e area, agli uffici compartimentali di poli-zia stradale ed agli istituti di istruzione: dai rispettividirigenti; al personale in servizio presso i reparti mo-bili: dal comandante del reparto; al personale in ser-vizio presso ogni altro ufficio non compreso tra quel-li indicati: dal funzionario preposto all’ufficio.

Art. 5. Deplorazione. La deplorazione è una di-chiarazione scritta di formale riprovazione, con laquale vengono punite:

© Laurus Robuffo

Page 33: 58 POLIZIA DI STATO

1) le abituali o gravi negligenze nell’adempimentodei propri doveri;

2) le persistenti trasgressioni già punite con san-zioni di minore gravità;

3) le gravi mancanze attinenti alla disciplina o allenorme di contegno;

4) le mancanze gravemente lesive della dignitàdelle funzioni;

5) gli atti diretti ad impedire o limitare l’eserciziodei diritti politici o sindacali o del mandato di difen-sore o di componente di un organo collegiale previ-sto dalle norme sulla Polizia di Stato;

6) la negligenza nel governo o nella cura dellecondizioni di vita e di benessere del personale o nelcontrollo sul comportamento disciplinare dei dipen-denti.

7) la negligenza o l’imprudenza o la inosservanzadelle disposizioni sull’impiego del personale e deimezzi o nell’uso, nella custodia o nella conservazio-ne di armi, esplosivi, mezzi, materiali, infrastrutture,carteggio e documenti.

Essa comporta il ritardo di un anno nell’aumentoperiodico dello stipendio o nell’attribuzione dellaclasse di stipendio superiore, a decorrere dal giorno incui verrebbe a maturare il primo beneficio successivoalla data nella quale la mancanza è stata rilevata.

La deplorazione può essere inflitta anche in ag-giunta alla pena pecuniaria in relazione alla gravitàdella mancanza e alla personalità del responsabile.

La deplorazione è inflitta dagli stessi organi di cuiall’art. 4.

Art. 6. Sospensione dal servizio. La sospensionedal servizio consiste nell’allontanamento dal servi-zio per un periodo da uno a sei mesi, con la priva-zione della retribuzione mensile, salva la concessio-ne di un assegno alimentare di importo pari allametà dello stipendio e degli altri eventuali emolu-menti valutabili a tal fine a norma delle disposizionivigenti, oltre agli assegni per carichi di famiglia.

Comporta la deduzione dal computo della anzia-nità di un periodo pari a quello trascorso dal punitoin sospensione dal servizio nonché il ritardo di dueanni nella promozione o nell’aumento periodico del-lo stipendio o nell’attribuzione di una classe supe-riore di stipendio con la decorrenza di cui al prece-dente art. 5. Tale ritardo è elevato a tre anni se la so-spensione dalla qualifica è superiore a quattro mesi.

Può essere inflitta nei seguenti casi:1) mancanze previste dal precedente art. 4, qualo-

ra rivestano carattere di particolare gravità ovverosiano reiterate o abituali;

2) condanna, con sentenza passata in giudicato,per delitto non colposo che non comporti gli effettidi cui al successivo art. 8;

3) denigrazione dell’Amministrazione o dei supe-riori;

4) comportamento che produce turbamento nellaregolarità o nella continuità del servizio di istituto;

5) tolleranza di abusi commessi da dipendenti;6) atti contrari ai doveri derivanti dalla subordina-

zione;7) assidua frequenza, senza necessità di servizio ed

in maniera da suscitare pubblico scandalo, di perso-ne dedite ad attività immorale o contro il buon co-stume ovvero di pregiudicati;

8) uso non terapeutico di sostanze stupefacenti opsicotrope risultante da referto medico legale;

9) allontanamento, senza autorizzazione, dalla se-de di servizio per un periodo superiore a cinquegiorni;

10) omessa o ritardata presentazione in servizioper un periodo superiore a quarantotto ore e inferio-re ai cinque giorni o, comunque, nei casi in cui l’o-missione o la ritardata presentazione in servizio dicui all’art. 4, n. 10, provochi gravi disservizi ovverosia reiterata o abituale.

La sospensione dal servizio è inflitta con decretodel capo della polizia direttore generale della pub-blica sicurezza, previo giudizio del consiglio centra-le di disciplina, qualora trattisi di personale apparte-nente alle qualifiche dirigenziali e direttive e, previogiudizio del consiglio provinciale di disciplina, peril restante personale.

Art. 7. Destituzione. La destituzione consiste nel-la cancellazione dai ruoli dell’appartenente ai ruolidell’Amministrazione della pubblica sicurezza lacui condotta abbia reso incompatibile la sua ulterio-re permanenza in servizio.

La destituzione è inflitta:1) per atti che rivelino mancanza del senso dell’o-

nore o del senso morale;2) per atti che siano in grave contrasto con i dove-

ri assunti con il giuramento;3) per grave abuso di autorità o di fiducia;4) per dolosa violazione dei doveri che abbia arre-

cato grave pregiudizio allo Stato, all’Amministra-zione della pubblica sicurezza, ad enti pubblici o aprivati;

5) per gravi atti di insubordinazione commessipubblicamente o per istigazione all’insubordinazio-ne;

6) per reiterazione delle infrazioni per le quali èprevista la sospensione dal servizio o per persisten-te riprovevole condotta dopo che siano stati adottatialtri provvedimenti disciplinari;

7) per omessa riassunzione del servizio, senza giu-stificato motivo, dopo cinque giorni di assenza arbi-traria.

La destituzione è inflitta con le stesse modalitàpreviste per la sospensione dal servizio.

Art. 8. Destituzione di diritto. L’appartenente airuoli dell’Amministrazione della pubblica sicurezzaincorre nella destituzione di diritto:

a) per condanna passata in giudicato per i delitticontro la personalità dello Stato; per i delitti di pe-

© Laurus Robuffo

Page 34: 58 POLIZIA DI STATO

culato, malversazione, concussione, corruzione; peri delitti contro la fede pubblica, escluso quello di cuiall’art. 457 del codice penale; per i delitti contro lamoralità pubblica ed il buon costume previsti dagliartt. 519, 520, 521 e 537 del codice penale e per i de-litti previsti dagli artt. 3 e 4 della legge 20 febbraio1958, n. 75; per i delitti di rapina, estorsione, mil-lantato credito, furto, truffa, appropriazione indebi-ta, sequestro di persona a scopo di rapina o di estor-sione, circonvenzione di persone incapaci, usura, ri-cettazione; per ogni tipo di delitto a fine di eversio-ne; per i delitti previsti dalla legge sul nuovo ordi-namento dell’Amministrazione della pubblica sicu-rezza e per qualsiasi altro delitto non colposo per ilquale sia stata irrogata una pena non inferiore ad unanno di reclusione;

b) per condanna, passata in giudicato, che im-porti l’interdizione perpetua dai pubblici uffici;

c) per applicazione di una misura di sicurezzapersonale di cui all’art. 215 del codice penale ovve-ro di una misura di prevenzione prevista dall’art. 3della legge 27 dicembre 1956, n. 1423.

Nei casi contemplati dal precedente art. 7 e dal presente articolo il trattamento di quiescenza e previden-za è regolato dalle disposizioni vigenti in materia.

La destituzione di diritto è disposta con decreto delMinistro dell’interno per il personale appartenentealle qualifiche dirigenziali e direttive; con decretodel capo della polizia direttore generale della pub-blica sicurezza per il restante personale.–––––––––––

(1) La Corte costituzionale, con sentenza 14 otto-bre 1988, n. 971 ha dichiarato, in applicazione del-l’art. 27 legge 11 marzo 1953, n. 87, la illegittimitàdell’art. 8, lett. a) nella parte in cui non prevede, inluogo del provvedimento di destituzione di diritto,l’apertura e lo svolgimento del procedimento disci-plinare.

(2) Secondo l’art. 9, comma 1 legge 7 febbraio1990, n. 19 «il pubblico dipendente non può esseredestituito di diritto a seguito di condanna penale. Èabrogata ogni contraria disposizione di legge».

(3) La legge 26 aprile 1990, n. 86 ha interamenteriformato la materia dei delitti dei pubblici ufficialicontro la P.A.:

– eliminando le figure del peculato per distrazio-ne, dell’interesse privato in atti di ufficio e dellamalversazione a danno dei privati;

– modificando radicalmente le norme sul pecula-to, abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio e rive-lazione delle notizie segrete d’ufficio;

– creando le nuove figure di reato di malversazio-ne a danno dello Stato, corruzione in atti giudiziari;

– definendo meglio ed ampliando anche le normein tema di corruzione e concussione (sanzioni piùgravi);

– ridefinendo le nozioni di pubblico ufficiale ed in-caricato di pubblico servizio.

CAPO IIPROVVEDIMENTI CAUTELARI

Art. 9. Sospensione cautelare in pendenza diprocedimento penale. L’appartenente ai ruoli del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza, coltoda ordine o mandato di cattura o che si trovi, co-munque, in stato di carcerazione preventiva, deveessere sospeso dal servizio con provvedimento delcapo dell’ufficio dal quale gerarchicamente dipende,che deve, altresì, riferire immediatamente alla dire-zione centrale del personale presso il dipartimentodella pubblica sicurezza.

Fuori dei casi previsti nel comma precedente l’ap-partenente ai ruoli dell’Amministrazione della pub-blica sicurezza sottoposto a procedimento penale,quando la natura del reato sia particolarmente grave,può essere sospeso dal servizio con provvedimentodel Ministro su rapporto motivato del capo dell’uffi-cio dal quale dipende.

In caso di concessione di libertà provvisoria ovve-ro di revoca dell’ordine o mandato di cattura o del-l’ordine di arresto ovvero di scarcerazione per de-correnza dei termini, ove le circostanze lo consigli-no, la sospensione cautelare può essere revocata coneffetto dal giorno successivo a quello in cui il di-pendente ha riacquistato la libertà e con riserva diriesame del caso quando sul procedimento penale siè formato il giudicato.

I relativi provvedimenti sono adottati dal Ministrosu proposta motivata degli organi indicati nel prece-dente art. 4 per i rispettivi dipendenti.

Se il procedimento penale è definito con sentenzala quale dichiari che il fatto non sussiste o che l’im-putato non lo ha commesso, la sospensione è revo-cata a tutti gli effetti.

Quando da un procedimento penale, comunquedefinito, emergono fatti e circostanze che rendanol’appartenente ai ruoli dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza passibile di sanzioni disciplinari,questi deve essere sottoposto a procedimento disci-plinare entro il termine di giorni 120 dalla data dipubblicazione della sentenza, oppure entro 40 gior-ni dalla data di notificazione della sentenza stessaall’Amministrazione.

Se il procedimento penale si conclude con senten-za di proscioglimento o di assoluzione per motivi di-versi da quelli contemplati nel comma quinto delpresente articolo, la sospensione cautelare può esse-re mantenuta qualora venga iniziato o ripreso il pro-cedimento disciplinare.

Art. 10. Rinvio. La sospensione cautelare per mo-tivi disciplinari, gli effetti sulla progressione in car-riera, l’esclusione e l’ammissione agli esami e agliscrutini a seguito della sospensione per motivi disci-plinari o penali, il computo della sospensione dalservizio a seguito di condanna penale e la revoca didiritto della sospensione, nonché la riabilitazione, la

© Laurus Robuffo

Page 35: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

reintegrazione del dipendente prosciolto in sede direvisione del procedimento disciplinare, la reinte-grazione del dipendente assolto in sede di giudiziopenale di revisione, la premorienza del dipendentealla sentenza di assoluzione in sede di revisione so-no regolati dalle norme contenute nel testo unicodelle disposizioni concernenti lo statuto degli impie-gati civili dello Stato approvato con decreto del Pre-sidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, edalle norme sulla disciplina delle funzioni dirigen-ziali delle amministrazioni dello Stato di cui al de-creto del Presidente della Repubblica 30 giugno1972, n. 748.

Art. 11. Procedimento disciplinare connesso conprocedimento penale. Quando l’appartenente airuoli dell’Amministrazione della pubblica sicurezzaviene sottoposto, per gli stessi fatti, a procedimentodisciplinare ed a procedimento penale, il primo deveessere sospeso fino alla definizione del procedimentopenale con sentenza passata in giudicato.

TITOLO IIPROCEDIMENTO DISCIPLINARE

CAPO IPRINCIPI GENERALI

Art. 12. Procedura da osservare nel rilevare leinfrazioni. Ogni superiore è competente a rilevarele infrazioni.

Il superiore che rileva l’infrazione deve:far constatare, dopo essersi qualificato, la mancan-

za al responsabile;procedere alla sua identificazione;astenersi, di massima, dal richiamarlo in presenza

di altre persone, tranne che le circostanze non im-pongano l’immediata repressione; in tal caso deve ri-ferirsi unicamente al particolare fatto del momento;

dare le eventuali disposizioni atte ad eliminare oad attenuare le conseguenze della infrazione;

inoltrare rapporto sui fatti all’organo competentead infliggere la sanzione.

Il rapporto deve indicare chiaramente e concisa-mente tutti gli elementi utili a configurare l’infra-zione e non deve contenere alcuna proposta relativaalla specie e all’entità della sanzione.

Art. 13. Modalità per l’irrogazione delle sanzio-ni. L’organo competente ad infliggere la sanzionedeve:

tener conto di tutte le circostanze attenuanti, deiprecedenti disciplinari e di servizio del trasgressore,del carattere, dell’età, della qualifica e dell’anzianitàdi servizio;

sanzionare con maggior rigore le mancanze com-messe in servizio o che abbiano prodotto più graviconseguenze per il servizio, quelle commesse in pre-

senza o in concorso con inferiori o indicanti scarsosenso morale e quelle recidive o abituali.

Ogni sanzione deve essere inflitta previa contesta-zione degli addebiti e dopo che siano state sentite ovagliate le giustificazioni dell’interessato, nei modiprevisti dall’art. 14.

Nello svolgimento del procedimento deve esseregarantito il contraddittorio.

Per infliggere la deplorazione deve essere sentito ilparere della commissione consultiva di cui all’art.15.

La sospensione dal servizio e la destituzione ven-gono inflitte a seguito del giudizio del consiglio cen-trale o provinciale di disciplina di cui all’art. 16.

Art. 14. Contestazione degli addebiti e giustifi-cazioni dell’interessato. Per infliggere una sanzio-ne più grave del richiamo orale, la contestazione de-gli addebiti dev’essere fatta per iscritto. Essa deveindicare succintamente e con chiarezza i fatti e laspecifica trasgressione di cui l’incolpato è chiamatoa rispondere; copia del foglio contenente le conte-stazioni deve essere consegnata al trasgressore e al-tra copia, firmata dallo stesso, deve rimanere agli at-ti del procedimento.

L’eventuale rifiuto a sottoscrivere deve risultare daattestazione scritta del capo dell’ufficio o del co-mandante del reparto incaricato della consegna.

Con lo stesso atto formale l’incolpato dev’essereavvertito che, entro il termine di dieci giorni dallanotifica, egli potrà presentare giustificazioni, docu-menti o chiedere l’audizione di testimoni o indicarele circostanze sulle quali richiedere ulteriori indagi-ni o testimonianze. Tale termine può, a richiesta mo-tivata dell’interessato, essere opportunamente pro-rogato di altri dieci giorni per un sola volta.

È in facoltà dell’incolpato di rinunciare al termine,purché lo dichiari espressamente per iscritto.

Nei procedimenti disciplinari a carico dei dirigen-ti generali si applicano le disposizioni di cui all’art.123 del testo unico delle disposizioni concernenti lostatuto degli impiegati civili dello Stato approvatocon decreto del Presidente della Repubblica 10 gen-naio 1957, n. 3, e successive modificazioni e inte-grazioni.

Art. 15. Commissione consultiva. La commissio-ne consultiva è composta da tre appartenenti ai ruolidell’Amministrazione della pubblica sicurezza di cuiuno di qualifica superiore e uno di qualifica pari aquella del trasgressore, designati dall’organo compe-tente a infliggere la sanzione, ed uno di qualifica su-periore a quella del trasgressore, indicato dai sinda-cati di polizia più rappresentativi della provincia.

All’inizio di ogni anno verrà predisposto, a curadell’organo competente ad infliggere la sanzione,l’elenco degli appartenenti ai ruoli dell’Amministra-zione della pubblica sicurezza chiamati a far partedelle commissioni consultive.

Page 36: 58 POLIZIA DI STATO

Nel caso che si proceda a carico di appartenenti al-le qualifiche dirigenziali e direttive ovvero di perso-nale in servizio presso il dipartimento della pubbli-ca sicurezza, il terzo componente della commissio-ne consultiva verrà designato dai sindacati di poliziapiù rappresentativi sul piano nazionale.

Qualora nella stessa sede di servizio del trasgres-sore non esista, in tutto o in parte, il personale aven-te qualifica corrispondente a quella stabilita per lacostituzione della commissione, l’organo competen-te richiederà alla direzione centrale del personalepresso il dipartimento della pubblica sicurezza la de-signazione del personale necessario.

Non possono far parte della commissione il supe-riore che ha rilevato la mancanza e il dipendenteeventualmente offeso o danneggiato.

I componenti la commissione sono vincolati al se-greto d’ufficio.

Nel caso che più dipendenti di pari qualifica ab-biano concorso a commettere la medesima mancan-za, la commissione è unica.

Art. 16. Consiglio superiore, consiglio centrale econsiglio provinciale di disciplina. Con decretodel Ministro dell’interno è costituito annualmente ilconsiglio superiore di disciplina composto:

dal Ministro o, per sua delega, dal Sottosegretariodi Stato, che lo convoca e lo presiede;

dal capo della polizia direttore generale della pub-blica sicurezza;

dal vice direttore generale della pubblica sicurezzacon funzioni vicarie;

da due funzionari della Polizia di Stato con quali-fica dirigenziale, designati dai sindacati di poliziapiù rappresentativi sul piano nazionale.

Le funzioni di segretario sono svolte da un funzio-nario della Polizia di Stato, con qualifica dirigenziale.

Le deliberazioni del consiglio sono adottate amaggioranza assoluta dei componenti.

Con decreto del capo della polizia direttore gene-rale della pubblica sicurezza è costituito il consigliocentrale di disciplina composto:

a) dal direttore centrale del personale presso ildipartimento della pubblica sicurezza, o per sua de-lega, dal direttore di un servizio della direzione cen-trale, che lo convoca e lo presiede;

b) da due funzionari della Polizia di Stato con laqualifica di dirigente superiore;

c) da due funzionari della Polizia di Stato conqualifica dirigenziale non inferiore a quella dell’in-colpato designati di volta in volta dai sindacati dipolizia più rappresentativi sul piano nazionale.

Le funzioni di segretario sono svolte da un funzio-nario della Polizia di Stato con qualifica direttiva.

I membri di cui alla lettera b) durano in carica unanno.

Con le stesse modalità si procede alla nomina diun pari numero di supplenti per i membri di cui allalettera b).

Con decreto del questore è costituito, in ogni pro-vincia, il consiglio di disciplina composta:

a) dal vice questore con funzioni vicario che loconvoca e lo presiede;

b) da due funzionari del ruolo direttivo della Po-lizia di Stato;

c) da due appartenenti ai ruoli della Polizia diStato di qualifica superiore a quella dell’incolpato,designati di volta in volta dai sindacati di polizia piùrappresentativi sul piano provinciale.

Un funzionario del ruolo direttivo della Polizia diStato funge da segretario.

I membri di cui alla lettera b) durano in carica unanno.

Con le stesse modalità si procede alla nomina diun pari numero di supplenti per i membri di cui allalettera b).

Il consiglio provinciale di disciplina è competentea giudicare gli appartenenti ai ruoli dell’Ammini-strazione della pubblica sicurezza fino alla qualificadi ispettore capo, che prestano servizio nell’ambitodella provincia.

Il presidente o i membri dei consigli di disciplinapossono essere ricusati o debbono astenersi ove sitrovino nelle condizioni di cui all’art. 149 del decre-to del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957,n. 3. Il relativo procedimento è regolato dal suddet-to articolo.

Qualora il ricusato sia il presidente del consiglioprovinciale, il Ministro provvede alla nomina del so-stituto.

I componenti dei consigli di cui al presente artico-lo sono vincolati al segreto d’ufficio.

CAPO IIPROCEDIMENTI

Art. 17. Procedimenti per l’irrogazione del ri-chiamo scritto e della pena pecuniaria. Il proce-dimento per irrogato il richiamo scritto o la pena pe-cuniaria deve svolgersi attraverso le seguenti fasi:

contestazione scritta degli addebiti al trasgressore;acquisizione delle giustificazioni scritte dell’inte-

ressato;valutazione delle giustificazioni addotte e degli al-

tri elementi raccolti;decisione;notifica della decisione al trasgressore;comunicazione della sanzione inflitta agli uffici

interessati.

Art. 18. Procedimento per l’irrogazione delladeplorazione. Il procedimento per irrogare la de-plorazione deve svolgersi attraverso le seguenti fasi:

contestazione scritta degli addebiti al trasgressore; acquisizione delle giustificazioni scritte dell’inte-

ressato;

© Laurus Robuffo

Page 37: 58 POLIZIA DI STATO

convocazione del trasgressore, degli eventuali te-stimoni e della commissione consultiva di cui al-l’art. 15, da parte dell’organo competente ad irroga-re la sanzione;

svolgimento della riunione.Il predetto organo, assistito da un segretario, da

lettura degli addebiti contestati e delle giustificazio-ni presentate dal trasgressore, tendendo inoltre noti isuoi precedenti disciplinari e di servizio, nonchél’età e l’anzianità di servizio;

acquisisce le dichiarazioni degli eventuali testi-moni;

chiede, d’iniziativa o richiesta dei membri dellacommissione, eventuali ulteriori chiarimenti al tra-sgressore sui fatti addebitatigli;

congedato il trasgressore, raccoglie il parere deisingoli membri della commissione.

Della seduta è redatto apposito verbale, sottoscrit-to dal funzionario procedente e dal segretario.

La decisione deve essere notificata al trasgressoreentro il termine di cinque giorni dalla data della se-duta.

Della sanzione inflitta deve essere data comunica-zione scritta agli uffici interessati.

Art. 19. Istruttoria per l’irrogazione della so-spensione dal servizio o della destituzione. L’i-struttoria per irrogare la sospensione dal servizio ola destituzione deve svolgersi attraverso le seguentifasi:

il capo dell’ufficio o il comandante del reparto cheabbia notizia di un’infrazione commessa da un di-pendente, per la quale sia prevista una sanzione piùgrave della deplorazione, se il trasgressore appartie-ne a qualifica dirigenziale o direttiva o, comunque,è in servizio presso il dipartimento della pubblica si-curezza, ne dà comunicazione all’autorità centralecompetente a infliggere la sanzione;

se invece appartiene al restante personale informail questore della provincia in cui lo stesso presta ser-vizio.

Le predette autorità, ove ritengano che l’infrazio-ne comporti l’irrogazione della sospensione dal ser-vizio o della destituzione, dispongono che vengasvolta inchiesta disciplinare affidandone lo svolgi-mento ad un funzionario istruttore che appartenga aservizio diverso da quello dell’inquisito, e che rive-sta qualifica dirigenziale o direttiva superiore aquella dell’incolpato.

Per il funzionario istruttore valgono le norme sul-la astensione e sulla ricusazione dei componenti iconsigli di disciplina.

Egli provvede, entro dieci giorni, a contestare gliaddebiti al trasgressore invitandolo a presentare legiustificazioni nei termini e con le modalità di cuiall’art. 14 e svolge, successivamente, tutti gli altriaccertamenti ritenuti da lui necessari o richiesti dal-l’inquisito.

L’inchiesta dev’essere conclusa entro il terminedi quarantacinque giorni, prorogabile una sola vol-ta di quindici giorni a richiesta motivata dell’istrut-tore.

Questi riunisce tutti gli atti in un fascicolo, nume-randoli progressivamente in ordine cronologico eapponendo su ciascun foglio la propria firma, e re-dige apposita relazione, alla quale allega tutto il car-teggio raccolto, trasmettendola all’autorità che hadisposto l’inchiesta.

Detta autorità, esaminati gli atti, se ritiene che gliaddebiti non sussistono, ne dispone l’archiviazionecon provvedimento motivato, ovvero li trasmettecon le opportune osservazioni, all’organo competen-te a infliggere una sanzione minore.

Qualora gli addebiti sussistano, trasmette il carteg-gio dell’inchiesta, con le opportune osservazioni, alconsiglio di disciplina competente in base al dispo-sto degli artt. 6 e 7.

Art. 20. Procedimento dinanzi al consiglio cen-trale o provinciale di disciplina. Il consiglio cen-trale o provinciale di disciplina è convocato dall’or-gano indicato nell’art. 16 entro dieci giorni dalla ri-cezione del carteggio. Nella prima riunione il presi-dente ed i membri del consiglio esaminano gli atti eciascuno di essi redige dichiarazione per far consta-tare tale adempimento; indi il presidete nomina rela-tore uno dei membri e fissa il giorno e l’ora dellariunione per la trattazione orale e per la deliberazio-ne del consiglio che dovrà aver luogo entro quindicigiorni dalla data della prima riunione del consigliostesso.

Il segretario, appena termina la prima riunione, no-tifica per iscritto all’inquisito che dovrà presentarsial consiglio di disciplina nel giorno e nell’ora fissa-ti, avvertendolo che ha facoltà di prendere visionedegli atti dell’inchiesta o di chiederne copia entrodieci giorni e di farsi assistere da un difensore ap-partenente all’Amministrazione della pubblica sicu-rezza, comunicandone il nominativo entro tre gior-ni; lo avverte inoltre che se non si presenterà, nédarà notizia di essere legittimamente impedito, siprocederà in sua assenza.

Il difensore, se lo richiede, ha facoltà di prenderevisione degli atti prima della data della riunione e dichiederne copia; lo stesso non può intervenire allesedute degli organi collegiali senza l’assenso del-l’interessato.

Nel giorno fissato, aperta la seduta, il presidente,dopo aver fatto introdurre l’inquisito e l’eventualedifensore:

a) legge l’ordine di convocazione;b) rende noti i precedenti disciplinari e di servi-

zio dell’inquisito;c) legge le dichiarazioni scritte dell’avvenuto

esame, da parte propria e degli altri membri, degliatti dell’inchiesta formale;

© Laurus Robuffo

Page 38: 58 POLIZIA DI STATO

d) fa leggere dal segretario la contestazione degliaddebiti, le giustificazioni e la relazione del funzio-nario istruttore;

e) chiede se i membri del consiglio o l’inquisitodesiderino che sia letto qualche altro atto dell’in-chiesta e, se lo ritiene necessario, ne autorizza la let-tura.

Il presidente, o i membri del consiglio previa auto-rizzazione del presidente, possono chiedere al giudi-cando chiarimenti sui fatti a lui addebitati. Questipuò presentare una memoria preparata in preceden-za e firmata, contenente la sua difesa, e può produr-re eventuali nuovi elementi; la memoria e i docu-menti sono letti da uno dei componenti il consiglioed allegati agli atti. Il presidente dà la parola al di-fensore, se presente, le cui conclusioni devono esse-re riportate nel verbale della seduta, ed infine chie-de all’inquisito se ha altro da aggiungere. Udite leulteriori ragioni a difesa ed esaminati gli eventualinuovi documenti, il presidente dichiara chiusa latrattazione orale e fa ritirare l’inquisito ed il difen-sore.

Il consiglio, se ritiene di non poter esprimere ilproprio giudizio senza un supplemento di istruttoria,sospende il procedimento e restituisce gli atti all’or-gano proponente indicando i punti sui quali giudicanecessario ulteriori accertamenti.

Non verificandosi l’ipotesi di cui al precedentecomma, il consiglio delibera a maggioranza di voti,con le seguenti modalità:

a) il presidente sottopone separatamente a deci-sione le questioni pregiudiziali, quelle incidentali lacui decisione sia stata differita, quelle di fatto e didiritto riguardanti le infrazioni contestate e, quindi,se occorre, quelle sull’applicazione delle sanzioni.Tutti i componenti del consiglio danno il loro votosu ciascuna questione;

b) qualora nella votazione si manifestino più didue opinioni, i componenti il consiglio che hannovotato per la sanzione più grave si uniscono a quel-li che hanno votato per la sanzione immediatamenteinferiore fino a che venga a sussistere la maggioran-za. In ogni altro caso, quando su una questione vi èparità di voti, prevale l’opinione più favorevole algiudicando.

Art. 21. Deliberazione del consiglio di discipli-na. Il consiglio di disciplina, se ritiene che nessunaddebito possa muoversi all’inquisito, lo dichiaranella deliberazione. Se ritiene che gli addebiti sianoin tutto o in parte fondati, propone la sanzione da ap-plicare. La deliberazione motivata viene redatta dalrelatore o da altro componente il consiglio ed è fir-mata dal presidente, dall’estensore e dal segretario.

Copia della deliberazione con gli atti del procedi-mento e la copia del verbale della trattazione orale,viene trasmessa entro dieci giorni alla direzione cen-trale del personale del dipartimento della pubblicasicurezza.

Il capo della polizia direttore generale dellapubblica sicurezza provvede con decreto motivatoa dichiarare l’inquisito prosciolto da ogni addebi-to o ad infliggergli la sanzione in conformità delladeliberazione del consiglio, salvo che egli non ri-tenga di disporre in modo più favorevole all’in-quisito.

Il decreto deve essere comunicato all’interessatoentro dieci giorni dalla sua data, nei modi previstidall’art. 104 del testo unico delle disposizioni con-cernenti lo statuto degli impiegati civili dello Statoapprovato con decreto del Presidente della Repub-blica 10 gennaio 1957, n. 3.

CAPO IIIPRESENTAZIONE DEI RICORSI

AMMINISTRATIVI

Art. 22. Generalità. I ricorsi amministrativi, pre-visti dal presente decreto, devono essere presentatiall’organo che ha inflitto la sanzione, il quale li tra-smette con le proprie osservazioni a quello compe-tente per la decisione.

Si applicano, altresì, per quanto non previsto e secompatibili con le norme contenute nel presente ca-po, le disposizioni di cui agli articoli da 1 a 6 del de-creto del Presidente della Repubblica 24 novembre1971, n. 1199.

Art. 23. Riesame delle sanzioni del richiamoscritto e della pena pecuniaria. Avverso le sanzio-ni del richiamo scritto e della pena pecuniaria si ri-corre all’organo gerarchicamente superiore a quelloche ha irrogato la sanzione.

Nel ricorso debbono essere indicati i motivi di im-pugnazione del provvedimento.

Art. 24. Riesame della sanzione della deplora-zione. Avverso la sanzione della deplorazione èammesso rivolgere istanza di riesame al capo dellapolizia direttore generale della pubblica sicurezza.

L’esito del riesame è fatto risultare dal decreto delcapo della polizia direttore generale della pubblicasicurezza, adottato in conformità della deliberazionedel consiglio centrale di disciplina di cui al prece-dente art. 16.

Si applicano, in quanto compatibili, le norme dicui ai precedenti artt. 20 e 21.

Art. 25. Riesame delle sanzioni della sospensio-ne dal servizio e della destituzione. Avverso lesanzioni della sospensione dal servizio e della desti-tuzione è ammesso rivolgere istanza di riesame alMinistro dell’interno.

L’esito del riesame è fatto risultare da decreto mi-nisteriale, adottato in conformità della deliberazionedel consiglio superiore di disciplina o del consigliocentrale di disciplina, a seconda che il provvedi-mento oggetto di riesame sia stato emanato previo

© Laurus Robuffo

Page 39: 58 POLIZIA DI STATO

giudizio del consiglio centrale di disciplina o delconsiglio provinciale di disciplina.

Si applicano, in quanto compatibili, le norme dicui ai precedenti artt. 20 e 21 (1).–––––––––––

(1) L’art. 11 del D.Lgs 31 marzo 1998, n. 80 haabrogato la possibilità del ricorso al Ministrodel’Interno ed il Consiglio Centrale di Disciplinanon interviene più in sede di riesame dei provvedi-menti sanzionatori emessi previa delibera dei com-petenti Consigli di Disciplina.

TITOLO IIIPROCEDURA PER LA RIAPERTURA DEL

PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

Art. 26. Riapertura del procedimento discipli-nare. Il procedimento disciplinare può essere ria-perto se l’appartenente ai ruoli dell’Amministra-zione della pubblica sicurezza cui fu inflitta la san-zione disciplinare, ovvero il coniuge superstite o ifigli, adducano nuove prove tali da far ritenere chepossa essere dichiarato il proscioglimento dagli ad-debiti ovvero irrogata una sanzione di minore gra-vità.

La riapertura del procedimento è disposta dal capodella polizia direttore generale della pubblica sicu-rezza su relazione della direzione centrale del perso-nale ed il nuovo procedimento si svolge nelle formepreviste dal titolo Il.

Il capo della polizia direttore generale della pub-blica sicurezza, qualora non ritenga di disporre lariapertura del procedimento, provvede con decretomotivato, sentito il consiglio centrale di disciplina.

Art. 27. Effetti della riapertura del procedi-mento. In caso di riapertura del procedimento, ovele circostanze lo consigliano, il capo della polizia di-rettore generale della pubblica sicurezza può dispor-re la sospensione degli effetti della sanzione già in-flitta.

All’appartenente ai ruoli dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza già punito, nei confronti delquale, sia stata disposta la riapertura del procedi-mento disciplinare, non può essere inflitta una san-zione più grave di quella già applicata.

Qualora egli venga prosciolto o sia ritenuto passi-bile di sanzione meno grave, devono essergli corri-sposti, in tutto o in parte, gli assegni non percepiti,escluse le indennità per servizi e funzioni di naturaspeciale o per prestazioni di lavoro straordinario,salva la deduzione dell’eventuale assegno alimenta-re già percepito.

La disposizione del comma precedente si applicaanche nel caso in cui la riapertura del procedimentosia stata richiesta dal coniuge superstite o dai figli.

TITOLO IVNORME TRANSITORIE

Art. 28. I procedimenti disciplinari relativi ad in-frazioni commesse dopo l’entrata in vigore dellapresente legge sul nuovo ordinamento dell’Ammini-strazione della pubblica sicurezza e non ancoraesauriti alla data di entrata in vigore del presente de-creto, dovranno essere trasferiti ai nuovi organi di-sciplinari con le seguenti modalità.

Al dipendente dei ruoli dei funzionari, delle ispet-trici e delle assistenti della Polizia di Stato, nei con-fronti del quale sia iniziato procedimento disciplina-re per l’irrogazione della censura, si applicano le nor-me e la procedura previste per il richiamo scritto.

Qualora l’incolpato sia sottoposto a procedimentoper l’irrogazione della riduzione dello stipendio,valgono le disposizioni stabilite per la comminatoriadella sanzione disciplinare della pena pecuniaria.

Nell’ipotesi di sospensione dalla qualifica o di desti-tuzione, saranno seguite le procedure per l’irrogazionedella sospensione dal servizio o della destituzione.

All’appartenente ai ruoli degli ufficiali, dei sanita-ri e dei sottufficiali della Polizia di Stato, nei cuiconfronti sia iniziato procedimento disciplinare perl’irrogazione del rimprovero, ed all’appartenente airuoli degli appuntati, delle guardie scelte e delleguardie della Polizia di Stato, nei confronti sia ini-ziato procedimento disciplinare per l’irrogazionedella consegna, si applicano le norme e la procedu-ra previste per il richiamo scritto.

Qualora l’appartenente ai ruoli di cui al preceden-te comma sia sottoposto a procedimento disciplina-re per l’irrogazione della consegna di rigore, valgo-no le disposizioni stabilite per la comminatoria del-la sanzione disciplinare della pena pecuniaria.

Art. 29. I procedimenti disciplinari pendenti al-l’entrata in vigore del presente decreto proseguirannodavanti ai nuovi organi, nella fase successiva a quel-la svolta, ove ciò non ne pregiudichi la regolarità.

Art. 30. Fino all’entrata in vigore del nuovo ordi-namento del personale dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza, continuano ad applicarsi, neiconfronti degli appartenenti al disciolto Corpo delleguardie di pubblica sicurezza, le sanzioni di statopreviste dai rispettivi stati giuridici.

Art. 31. Per quanto non previsto dal presente de-creto in materia di disciplina e di procedura, si ap-plicano, in quanto compatibili, le corrispondentinorme contenute nel testo unico delle disposizioniconcernenti lo statuto degli impiegati civili delloStato, approvato con decreto del Presidente dellaRepubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato,sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e deidecreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo achiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

© Laurus Robuffo

Page 40: 58 POLIZIA DI STATO

3.

D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335. Ordinamentodel personale della Polizia di Stato cheespleta funzioni di polizia (G.U. 10 giugno1982, n. 158).

TITOLO IISTITUZIONE DEI RUOLI DEL

PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATOCHE ESPLETA FUNZIONI DI POLIZIA

CAPO I

Art. 1. Istituzione dei ruoli (1). 1. Nell’ambitodell’Amministrazione della pubblica sicurezza sonoistituiti i seguenti ruoli del personale della Polizia diStato che espleta funzioni di polizia:

a) ruolo degli agenti e assistenti (2);b) ruolo dei sovrintendenti;c) ruolo degli ispettori;d) ruolo direttivo speciale;e) ruolo dei commissari;f) ruolo dei dirigenti.

Salvo quanto specificato nei successivi articoli, ilpersonale appartenente ai predetti ruoli, nello svol-gimento dei compiti istituzionali sanciti dalla legge1° aprile 1981, n. 121, svolge anche le attività ac-cessorie necessarie al pieno assolvimento dei com-piti di istituto.–––––––––––

(1) Articolo così sostituito dall’art. 68 D.Lgs. 5 ot-tobre 2000, n. 334.

(2) Il ruolo degli assistenti è stato soppresso edunificato con quello degli agenti dalla legge 12 ago-sto 1982, n. 569, confermata dal D.Leg.vo 12 mag-gio 1995, n. 197.

Art. 2. Dotazioni organiche. La dotazione orga-nica dei ruoli del personale della Polizia di Stato cheespleta funzioni di polizia è fissata nella tabella A al-legata al presente decreto legislativo.

In corrispondenza dei posti occupati dal personaleinquadrato nei ruoli ad esaurimento di cui agli arti-coli 19 e seguenti del decreto legislativo relativo al-l’inquadramento del personale che espleta funzionidi polizia, sono resi indisponibili altrettanti posti nelruolo ordinano degli agenti e nella qualifica inizialedel ruolo dei commissari, istituiti con il presente de-creto legislativo.

Art. 3. Gerarchia. 1. La gerarchia fra gli apparte-nenti ai ruoli del personale della Polizia di Stato cheespleta funzioni di polizia è determinata come segue:dirigenti, commissari e appartenente al ruolo direttivospeciale, ispettori, sovrintendenti, assistenti e agenti.

2. Salvo quanto previsto dal comma 3, nell’ambi-to dello stesso ruolo la gerarchia è determinata dalla

qualifica e, nella stessa qualifica, dall’anzianità.3. Per gli appartenenti al ruolo dei commissari e al

ruolo direttivo speciale la gerarchia è determinatadalla qualifica in relazione alla tabella 6 di equipa-razione allegata al decreto legislativo 5 ottobre2000, n. 334 e, nella stessa qualifica, dall’anzianità.Negli uffici che comportano l’esercizio delle attri-buzioni di autorità di pubblica sicurezza, l’apparte-nente al ruolo dei commissari preposto all’ufficio èsempre sovraordinato al personale del ruolo diretti-vo speciale di pari qualifica (2).

4. L’anzianità è determinata dalla data del decretodi nomina o di promozione; a parità di tale data, daquella del decreto di promozione o di nomina allaqualifica precedente e, a parità delle predette condi-zioni, dall’età, salvi, in ogni caso, i diritti risultantidalle classificazioni ottenute negli esami di concor-so, negli scrutini per merito comparativo e nelle gra-duatorie di merito.–––––––––––

(1) Articolo così sostituito dall’art. 68, D.Lgs. 5ottobre 2000, n. 334.

(2) Comma così modificato per effetto delle modi-fiche apportate all’art. 68 D.Lgs. 5 ottobre 2000, n.334, dall’art. 8 co. 1 lett. x) D.Lgs. 3 maggio 2001,n. 201.

CAPO II

Art. 4. Ruolo degli agenti ed assistenti (1). Il ruo-lo degli agenti ed assistenti è articolato in quattroqualifiche che assumono le seguenti denominazioni:

agente;agente scelto; assistente;assistente capo.

–––––––––––(1) Così sostituito dall’art. 1 D.Leg.vo 12 maggio

1995, n. 197.

Art. 5. Funzioni del personale appartenente alruolo degli agenti ed assistenti (1). Al personale ap-partenente al ruolo degli agenti e assistenti della Poli-zia di Stato sono attribuite le qualifiche di agente dipubblica sicurezza e di agente di polizia giudiziaria.

Detto personale svolge mansioni esecutive con ilmargine di iniziativa e di discrezionalità inerente al-le qualifiche possedute.

Può, altresì, in relazione ad una eventuale specifi-ca preparazione professionale posseduta, espletarecompiti di addestramento del personale della Poliziadi Stato.

Al personale delle qualifiche di assistente e assi-stente capo possono essere, altresì, conferiti incari-chi di coordinamento o comando di uno o più agen-ti in servizio operativo.–––––––––––

(1) Così sostituito dall’art. 1 D.Leg.vo 12 maggio1995, n. 197.

© Laurus Robuffo

Page 41: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 6. Nomina ad agente (1). 1. L’assunzione de-gli agenti di polizia avviene mediante pubblico con-corso, al quale possono partecipare i cittadini italia-ni in possesso dei seguenti requisiti:

a) godimenti dei diritti politici;b) età stabilita dal regolamento adottato ai sensi

dell’art. 3, comma 6, della legge 15 maggio 1997,n. 127;

c) idoneità fisica, psichica e attitudinale al servi-zio di polizia, secondo i requisiti stabiliti con rego-lamento del Ministro dell’interno, da emanare aisensi dell’art. 17, comma 3, della legge 23 agosto1988, n. 400;

d) titolo di studio della scuola dell’obbligo;e) qualità morali e di condotta previste dalle di-

sposizioni di cui all’art. 26 della legge 1° febbraio1989, n. 53.

2. Al concorso non sono ammessi coloro che sonostati espulsi dalle forze armate, dai corpi militar-mente organizzati o destituiti da pubblici uffici, chehanno riportato condanna a pena detentiva per reatinon colposi o sono stati sottoposti a misura di pre-venzione.

3. Sono fatte salve le disposizioni di legge o di re-golamento relative all’immissione nel ruolo degliagenti della Polizia di Stato del personale assuntoai sensi della legge 8 luglio 1980, n. 343, dell’art.3, comma 65, della legge 24 dicembre 1993, n.537, e dell’art. 6, comma 4, della legge 31 marzo2000, n. 78. Le specializzazioni conseguite nellaforza armata di provenienza sono riconosciute vali-de, purché previste nell’ordinamento della Poliziadi Stato. I posti che non vengono coperti con i re-clutamenti previsti dal presente comma sono attri-buiti agli altri aspiranti al reclutamento di cui aicommi precedenti.

4. I vincitori delle procedure di reclutamento am-messi al corso di formazione sono nominati allieviagenti di polizia.

5. Possono essere inoltre nominati allievi agenti,nell’ambito delle vacanze disponibili, ed ammessi afrequentare il primo corso di formazione utile, ilconiuge ed i figli superstiti, nonché i fratelli, qualo-ra unici superstiti, degli appartenenti alle Forze diPolizia deceduti o resi permanentemente invalidi alservizio, con invalidità non inferiore all’ottanta percento della capacità lavorativa, a causa di azionicriminose di cui all’art. 82, comma 1, della legge23 dicembre 2000, n. 388, ovvero per effetto di fe-rite o lesioni riportate nell’espletamento di servizidi polizia o di soccorso pubblico i quali ne faccianorichiesta, purché siano in possesso dei requisiti dicui al comma 1, e non si trovino nelle condizioni dicui al comma 2. (2)

6. Le disposizioni di cui al comma 5 si applicano,altresì, al coniuge e ad i figli superstiti, nonché aifratelli, qualora unici superstiti, degli appartenentialle Forze di Polizia deceduti o resi permanente-

mente invalidi al servizio, con invalidità non infe-riore all’ottanta per cento della capacità lavorativa,per effetto di ferite o lesioni riportate nell’espleta-mento di missioni internazionali di pace.

7. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare, ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge23 agosto 1988, n. 400, sono stabilite le modalità disvolgimento del concorso, e delle altre procedure direclutamento, la composizione della commissioneesaminatrice e le modalità di formazione della gra-duatoria finale.–––––––––––

(1) L’originario art. 6 è stato così sostituito dagliartt. 6, 6-bis, 6 ter e 6 quater, dall’art. 1 D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197 come modificato dall’art. 1, co.1, lett. a), D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

(2) Comma così modificato dall’art. 37, L. 16 gen-naio 2003, n. 3.

Art. 6 bis. Corsi di formazione per allievi agen-ti. 1. Gli allievi agenti di polizia frequentano uncorso della durata di dodici mesi, di cui nove mesidi formazione presso le scuole per agenti, e tremesi di applicazione pratica presso reparti o ufficidella Polizia di Stato.

2. Durante il corso di cui al comma 1, i frequenta-tori non possono essere impiegati in servizi operati-vi di istituto, salvo quelli previsti dal relativo pianodi studi e salvo che sussistano eccezionali esigenzedi ordine pubblico. Gli allievi agenti durante il pe-riodo di formazione sono sottoposti a selezione atti-tudinale per l’assegnazione a servizi che richiedanoparticolare qualificazione. Al termine dello stesso ildirettore della scuola, sentito il comitato direttivo,esprime il giudizio di idoneità al servizio di polizianei confronti degli allievi che abbiano superato l’e-same teorico-pratico. Gli allievi riconosciuti idoneisono nominati agenti in prova e avviati all’espleta-mento del periodo di applicazione partica.

3. L’applicazione pratica è svolta con le modalitàpreviste dal regolamento di cui al comma 6. Al ter-mine della stessa gli agenti in prova conseguono lanomina ad agente di polizia, sulla base di una rela-zione del funzionario responsabile del reparto o delfunzionario dirigente dell’ufficio presso cui sonoapplicati. Essi prestano giuramento e sono immessinel ruolo secondo la graduatoria finale del periododi formazione di cui al comma 2.

4. Gli agenti in prova, sono ammessi a ripetere,per una sola volta, il periodo di applicazione prati-ca, su motivata proposta del funzionario dirigentedell’ufficio o reparto cui sono applicati.

5. Gli agenti in prova durante il periodo di appli-cazione pratica, hanno la qualifica di agente di pub-blica sicurezza e di agente di polizia giudiziaria.

6. Con regolamento del Ministero dell’interno, daemanare ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge23 agosto 1988, n. 400, sono stabiliti le modalità disvolgimento dei periodi di formazione e di applica-

© Laurus Robuffo

Page 42: 58 POLIZIA DI STATO

zione pratica, nonché i criteri per la formulazionedei giudizi di idoneità.–––––––––––

Vedi nota sub art. 6.

Art. 6 ter. Dimissioni dai corsi. 1. Sono dimessidal corso:

a) gli allievi che non superino l’esame teorico-pratico al termine del periodo di formazione;

b) gli allievi che non siano riconosciuti idonei alservizio di polizia;

c) gli allievi e gli agenti in prova che dichiarinodi rinunciare al corso;

d) gli allievi e gli agenti in prova che siano statiper qualsiasi motivo assenti dal corso per più disessanta giorni, anche non consecutivi, ovvero no-vanta giorni se l’assenza è stata determinata da in-fermità contratta durante il corso; in quest’ultimocaso gli allievi e gli agenti in prova, dopo la riac-quistata idoneità fisico-psichica, sono ammessi, ri-spettivamente, a partecipare al primo corso succes-sivo e a ripetere, per una sola volta, il periodo diapplicazione pratica; gli agenti in prova e gli allievidi sesso femminile, la cui assenza oltre trenta gior-ni sia stata determinata da maternità, sono ammessia ripetere il periodo di applicazione pratica e a par-tecipare al primo corso successivo ai periodi di as-senza dal lavoro previsti dalle disposizioni sulla tu-tela delle lavoratrici madri (1);

e) gli agenti in prova che non superano il perio-do di applicazione pratica di cui all’art. 6-bis,comma 4;

2. Gli allievi e gli agenti in prova inquadrati neigruppi sportivi della “Polizia di Stato - FiammeOro” e riconosciuti atleti di interesse nazionale odolimpico dalle rispettive federazioni o dal CONI,potranno eventualmente essere autorizzati ad assen-tarsi, in deroga ai termini di cui al comma 1, letterad), su specifica e motivata richiesta da parte deisuccitati organi sportivi.

3. Sono espulsi dal corso gli allievi e gli agenti inprova responsabili di mancanze punibili con san-zioni disciplinari più gravi della deplorazione.

4. I provvedimenti di dimissione e di espulsionedal corso sono adottati con decreto del capo dellapolizia-direttore generale della pubblica sicurezza,su proposta del direttore della scuola.

5. La dimissione del corso comporta la cessazionedi ogni rapporto con l’amministrazione.–––––––––––

Vedi nota sub art. 6.(1) Lettera così modificata a seguito di avviso di

rettifica pubblicato in G.U. 3 agosto 2001, n. 179.

Art. 6 quater. Addestramento e corsi di specia-lizzazione e di aggiornamento per agenti. 1.Conseguita la nomina in ruolo, gli agenti di polizia,sulla base della selezione di cui all’art. 6-bis e diuno specifico rapporto sulle qualità professionali,

redatto dal funzionario responsabile del reparto odal funzionario dirigente dell’ufficio presso cuihanno compiuto il periodo di applicazione pratica,possono essere destinati alle specialità o ai serviziche richiedono particolare qualificazione. A tal fine,essi frequentano corsi di specializzazione, la cuidurata è stabilita con decreto del capo della polizia-direttore generale della pubblica sicurezza.

2. Durante il periodo di frequenza dei corsi dispecializzazione gli agenti non possono essere im-piegati in attività diverse da quelle del servizio cuidebbono essere destinati, se non per eccezionaliesigenze di servizio e su disposizione del capodella polizia – Direttore generale della pubblica si-curezza. Ove ciò comporti l’interruzione del corsoper un periodo complessivo superiore ad un quartodella sua durata, esso è prorogato per un periodopari alla durata della interruzione.

3. Entro il biennio dalla conclusione del corsoprevisto all’art. 6-bis gli agenti di polizia svolgonopresso gli uffici o reparti in cui prestano servizioperiodi di addestramento di durata complessiva noninferiore a tre mesi.–––––––––––

Vedi nota sub art. 6.

Art. 7. Promozione ad agente scelto. La promo-zione ad agente scelto si consegue, a ruolo aperto,mediante scrutinio per merito assoluto al quale sonoammessi gli agenti che alla data dello scrutinio ab-biano compiuto cinque anni di effettivo servizio, ivicompreso il periodo di frequenza del corso di cui al-l’art. 6 bis. (1)

Per il personale assunto ai sensi della legge 8 lu-glio 1980, n. 343, ai fini del precedente comma, ilservizio prestato dalla data dell’iniziale reclutamen-to è computato per intero.–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 15 D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53.

Art. 8. (1)–––––––––––

(1) Abrogato dall’art. 1 D.Leg.vo 12 maggio 1995,n. 197.

Art. 9. (1)–––––––––––

(1) Articolo già modificato prima dall’art. 3 D.L.21 settembre 1987, n. 387 e poi dall’art. 19 legge 1febbraio 1989, n. 53 ed ora abrogato dall’art. 1D.Leg.vo 12 maggio 1995, n. 197.

Art. 10. Promozione ad assistente. (1) La pro-mozione alla qualifica di assistente si consegue aruolo aperto, mediante scrutinio per merito assoluto,dopo cinque anni di effettivo servizio nella qualificadi agente scelto.–––––––––––

(1) Modificato dalla legge n. 569 del 12 agosto1982 e, successivamente, dalla legge n. 53 del 1°

© Laurus Robuffo

Page 43: 58 POLIZIA DI STATO

febbraio 1989, e ancora dall’art. 1 D.Leg.vo 12maggio 1995, n. 197.

Art. 11. (1)–––––––––––

(1) Articolo di fatto soppresso dal D.L. 21 settem-bre 1987 n. 387 ed espressamente dall’art. 1D.Leg.vo 12 maggio 1995, n. 197.

Art. 12. Promozione ad assistente capo. La pro-mozione alla qualifica di assistente capo si conseguea ruolo aperto, mediante scrutinio per merito assolu-to al quale è ammesso il personale che abbia com-piuto cinque anni di effettivo servizio nella qualifi-ca di assistente (1).–––––––––––

(1) Così sostituito dall’art. 1, D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197.

[Art. 12 bis. Attribuzione di uno scatto aggiun-tivo agli assistenti capo. 1. Agli assistenti capo cheabbiano maturato otto anni di effettivo servizio nel-la qualifica è attribuito uno scatto aggiuntivo, fermorestando quanto previsto dal comma 2.

2. Lo scatto aggiuntivo non è attribuito al personaleche nel triennio precedente abbia riportato un giudizioinferiore a buono o che nel biennio precedente abbiariportato una sanzione più grave della deplorazione.

3. Per il personale sospeso cautelarmente dal servi-zio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternativiper i delitti di cui all’art. 15, comma 1, lettere a) e b),della legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modi-ficazioni ovvero sottoposto a procedimento discipli-nare per l’applicazione di una sanzione più grave del-la deplorazione, l’attribuzione dello scatto aggiuntivoavviene, anche con effetto retroattivo, dopo la defini-zione dei relativi procedimenti, fermo restando quan-to previsto dal comma 2. Si applicano le disposizionicontenute negli articoli 94 e 95 del decreto del Presi-dente della Repubblica 3 gennaio 1957, n. 3] (1) (2).–––––––––––

(1) Articolo inserito dal co. 8 bis dell’art. 1,D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 197, introdotto dall’art.1, co. 1, lett. b) D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 13. (1)–––––––––––

(1) Abrogato dall’art. 1 D.Leg.vo 12 maggio 1995,n. 197.

Art. 14. (1)–––––––––––

(1) Articolo soppresso, di fatto, dal D.L. 21 set-tembre 1987 n. 387 ed espressamente dall’art. 1D.Leg.vo 12 maggio 1995, n. 197.

Art. 15. (1)–––––––––––

(1) Abrogato dall’art. 3, D.L. 21 settembre 1987,n. 387.

CAPO III

Artt. 16-24. (1)–––––––––––

(1) Abrogati dall’art. 2 D.Leg. 12 maggio 1995, n.197.

Art. 24 bis. Ruolo dei sovrintendenti (1). Il ruo-lo dei sovrintendenti è articolato in tre qualificheche assumono le seguenti denominazioni:

vice-sovrintendente;sovrintendente;sovrintendente capo.

–––––––––––(1) Articolo introdotto dall’art. 2 D.Leg.vo 12

maggio 1995, n. 197.

Art. 24 ter. Funzioni del personale appartenen-te al ruolo dei sovrintendenti (1). Agli appartenen-ti al ruolo dei sovrintendenti sono attribuite le quali-fiche di agente di pubblica sicurezza e di ufficiale dipolizia giudiziaria.

Il personale del ruolo dei sovrintendenti svolgemansioni esecutive richiedenti una adeguata prepa-razione professionale, con il margine di iniziativa edi discrezionalità inerente alle qualifiche di agentedi pubblica sicurezza e di ufficiale di polizia giudi-ziaria; al suddetto personale può essere, altresì, affi-dato il comando di uno o più agenti in servizio ope-rativo o di piccole unità operative, cui impartisce or-dini dei quali controlla l’esecuzione e di cui rispon-de; collabora con i propri superiori gerarchici e puòsostituirli in caso di temporanea assenza o impedi-mento.

Al personale della qualifica di sovrintendente ca-po, oltre a quanto già specificato, possono essere at-tribuiti incarichi specialistici, richiedenti particolariconoscenze ed attitudini, e può essere, altresì, affi-dato il comando di posti di polizia o di unità equi-valenti.

Il personale del ruolo dei sovrintendenti svolge, inrelazione alla professionalità posseduta, anche com-piti di addestramento del personale della Polizia diStato.–––––––––––

(1) Articolo introdotto dall’art. 2 D.Leg.vo 12maggio 1995, n. 197.

Art. 24 quater. Immissione nel ruolo dei so-vrintendenti. 1. L’accesso alla qualifica inizialedel ruolo dei sovrintendenti alla Polizia di Stato av-viene:

a) nel limite del sessanta per cento dei posti di-sponibili al 31 dicembre di ogni anno, medianteconcorso interno per titoli e superamento di un suc-cessivo corso di formazione professionale, delladurata non inferiore a tre mesi, riservato agli assi-stenti capo che ricoprono, alla predetta data, unaposizione in ruolo non inferiore a quella compresaentro il doppio dei posti riservati per tale concorso;

© Laurus Robuffo

Page 44: 58 POLIZIA DI STATO

b) nel limite del restante quaranta per cento deiposti disponibili al 31 dicembre di ogni anno, me-diante concorso interno per titoli ed esame scritto,consistente in risposte ad un questionario, articolatosu domande tendenti ad accertare prevalentementeil grado di preparazione professionale, e successivocorso di formazione professionale, della durata noninferiore a tre mesi, riservato al personale del ruolodegli agenti e assistenti che abbia compiuto quattroanni di effettivo servizio.

2. Ai concorsi di cui al comma 1 è ammesso ilpersonale, in possesso dei requisiti ivi previsti, chealla data di scadenza dei termini per la presentazio-ne delle domande:

a) abbia riportato, nell’ultimo biennio, un giudi-zio complessivo non inferiore a buono;

b) non abbia riportato, nell’ultimo biennio, san-zioni disciplinari più gravi della deplorazione.

3. Per l’ammissione al corso di formazione pro-fessionale di cui al comma 1, lettera a), a parità dipunteggio, prevalgono, nell’ordine, l’anzianità diqualifica, l’anzianità di servizio e la maggiore età.Per la formazione della graduatoria del concorso dicui al comma 1, lettera b), a parità di punteggio,prevalgono, nell’ordine, la qualifica, l’anzianità diqualifica, l’anzianità di servizio e la maggiore età.

4. Gli assistenti capo ammessi al corso di forma-zione del concorso di cui al comma 1, lettera a), evincitori anche di quello di cui alla lettera b) delmedesimo comma, indetti lo stesso anno, sonoesclusi dalla graduatoria di questo ultimo concorso.

5. I posti rimasti scoperti nel concorso di cui alcomma 1, lettera b), sono devoluti, fino alla data diinizio del relativo corso di formazione professiona-le, ai partecipanti del concorso di cui al comma 1,lettera a), risultati idonei in relazione ai punteggiconseguiti. Quelli non coperti per l’ammissione alcorso di formazione professionale di cui all’art. 1,lett. a), sono devoluti, fino alla data di inizio del re-lativo corso di formazione, agli idonei al concorsodi cui alla successiva lettera b).

6. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare, ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge23 agosto 1988, n. 400, sono stabilite le modalità disvolgimento del concorso, le categorie dei titoli daammettere a valutazione e i punteggi da attribuire aciascuna di esse, la composizione della commissio-ne d’esami, nonché le modalità di svolgimento deicorsi di cui al comma 1 e i criteri per la formazionedelle graduatorie di fine corso.

7. I frequentatori che al termine dei corsi di cui alcomma 1, lettere a) e b) abbiano superato l’esamefinale, conseguono la nomina a vice sovrintendentenell’ordine determinato dalla rispettiva graduatoriafinale del corso, con decorrenza giuridica dal 1°gennaio dell’anno successivo a quello nel quale sisono verificate le vacanze con decorrenza economi-ca dal giorno successivo alla data di conclusione

del corso medesimo. I vincitori del concorso di cuial comma 1, lettera a), precedono in ruolo i vincito-ri del concorso di cui alla successiva lettera b).–––––––––––

(1) L’articolo, introdotto dall’art. 2 D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197, è stato così sostituito per ef-fetto delle modifiche apportate al D.Lgs. 197/1995cit. dall’art. 2, D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 24 quinquies. Dimissioni dal corso (1). 1. Èdimesso dal corso di cui all’art. 24-quater, il perso-nale che:

a) dichiara di rinunciare al corso;b) non supera gli esami di fine corso;c) è stato per qualsiasi motivo assente dal corso

per più di venti giorni, anche se non continuativi.Nell’ipotesi di assenza dovuta ad infermità contrat-ta durante il corso ovvero ad infermità dipendenteda causa di servizio, il personale è ammesso a par-tecipare di diritto al corrispondente primo corsosuccessivo al riconoscimento della sua idoneitàpsico-fisica e sempre che nel periodo precedente adetto corso non sia intervenuta una delle cause diesclusione previste per la partecipazione al concor-so (2).

2. Il personale di sesso femminile, la cui assenzaoltre i limiti di cui al comma 1 è stata determinata damaternità, è ammesso a partecipare al corrisponden-te primo corso successivo ai periodi di assenza dallavoro previsti dalle disposizioni sulla tutela dellelavoratrici madri (2).

3. È espulso dal corso il personale responsabile diinfrazioni punite con sanzioni disciplinari più gravidella deplorazione.

4. I provvedimenti di dimissione e di espulsionedal corso sono adottati con decreto del capo dellaPolizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurez-za, su proposta del Direttore dell’Istituto.

5. Il personale ammesso a ripetere il corso per in-fermità contratta a causa delle esercitazioni praticheo per malattia contratta per motivi di servizio, vienepromosso con la stessa decorrenza, ai soli effettigiuridici, attribuita agli idonei del corso dal quale èstato dimesso, collocandosi nella stessa graduatorianel posto che gli sarebbe spettato qualora avesseportato a compimento il predetto corso.

6. Il personale che non supera il corso permanenella qualifica rivestita senza detrazioni d’anzianitàed è restituito al servizio d’istituto (2).–––––––––––

(1) Articolo aggiunto dall’art. 2 D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197.

(2) Comma così modificato dall’art. 2 D.Lgs.197/1995 cit. come modificato all’art. 2 D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53.

[Art. 24 quinquies-1. Emolumento pensiona-bile. 1. Ai vice sovrintendenti che abbiano com-piuto tre anni e sei mesi di effettivo servizio nella

© Laurus Robuffo

Page 45: 58 POLIZIA DI STATO

qualifica e che, nei due anni precedenti, abbianoriportato un giudizio non inferiore a “buono” enon abbiano riportato una sanzione più grave delladeplorazione, è attribuito un emolumento pensio-nabile di lire 370.000 (pari a euro 191,08) annuelorde, valido anche per la tredicesima mensilità eper l’indennità di buonuscita, riassorbibile con loscatto gerarchico attribuito nello stesso livello re-tributivo ovvero all’atto dell’accesso al livello re-tributivo superiore.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alterna-tivi per i delitti di cui all’articolo 15, comma 1, let-tere a) e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55, esuccessive modificazioni ovvero sottoposto a pro-cedimento disciplinare per l’applicazione di unasanzione più grave della deplorazione, l’attribuzio-ne dell’emolumento pensionabile avviene, anchecon effetto retroattivo, dopo la definizione dei rela-tivi procedimenti, fermo restando quanto previstodal comma 1. Si applicano le disposizioni contenu-te negli articoli 94 e 95 del decreto del Presidentedella Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3] (1) (2).–––––––––––

(1) Articolo aggiunto dall’art. 2 D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197, come modificato all’art. 2 D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53.

(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 24 sexies. Promozione a sovrintendente (1).La promozione alla qualifica di sovrintendente siconsegue a ruolo aperto mediante scrutinio per me-rito assoluto al quale sono ammessi i vice sovrinten-denti che abbiano compiuto sette anni di effettivoservizio nella qualifica.–––––––––––

(1) Articolo introdotto dall’art. 2 D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197 e poi modificato per effetto dellemodifiche a tale norma apportate dall’art. 2, D.Lgs.28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 24 septies. Promozione a sovrintendentecapo (1). La promozione alla qualifica di sovrinten-dente capo si consegue a ruolo aperto mediantescrutinio per merito comparativo al quale sono am-messi i sovrintendenti che abbiano compiuto setteanni di effettivo servizio nella qualifica.–––––––––––

(1) Articolo introdotto dall’art. 2 D.Leg;vo 12maggio 1995, n. 197.

24 octies. Attribuzione di uno scatto aggiuntivoai sovrintendenti capo. 1. Ai sovrintendenti capoche abbiano maturato otto anni di effettivo servizionella qualifica è attribuito uno scatto aggiuntivo, fer-mo restando quanto previsto dal comma 2.

2. Lo scatto aggiuntivo non è attribuito al persona-le che nel triennio precedente abbia riportato un giu-dizio inferiore a “buono” o che nel biennio prece-

dente abbia riportato una sanzione disciplinare piùgrave della deplorazione.

3. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’articolo 15, comma 1, lette-re a) e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e suc-cessive modificazioni ovvero sottoposto a procedi-mento disciplinare per l’applicazione di una sanzio-ne disciplinare più grave della deplorazione, l’attri-buzione dello scatto aggiuntivo avviene, anche coneffetto retroattivo, dopo la definizione dei relativiprocedimenti, fermo restando quanto previsto dalcomma 2. Si applicano le disposizioni contenute ne-gli articoli 94 e 95 del decreto del Presidente dellaRepubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

4. Lo scatto aggiuntivo di cui al presente articolo èattribuito come assegno ad personam riassorbibile enon cumulabile con lo scatto gerarchico previsto perlo stesso livello retributivo, in caso di accesso airuoli superiori.–––––––––––

Articolo aggiunto per effetto delle modifiche ap-portate all’art. 2, D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 197,dall’art. 2 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

CAPO IV

Art. 25. Ruolo degli ispettori (1). Il ruolo degliispettori della Polizia di Stato è articolato in quattroqualifiche, che assumono le seguenti denominazioni:

vice ispettore;ispettore;ispettore capo;ispettore superiore-sostituto ufficiale di pubblica

sicurezza.–––––––––––

(1) Articolo così sostituito dall’art. 3, D.Leg.vo 12maggio 1995, n. 197.

Art. 26. Funzioni degli ispettori (1). Al persona-le del ruolo degli ispettori sono attribuite le qualifi-che di agente di pubblica sicurezza e di ufficiale dipolizia giudiziaria.

Nell’espletamento dei compiti d’istituto gli appar-tenenti al ruolo degli ispettori sono diretti collabora-tori dei superiori gerarchici.

In relazione alla professionalità e alle attitudinipossedute, gli appartenenti al ruolo degli ispettorisvolgono compiti di tutela dell’ordine e della sicu-rezza pubblica e di polizia giudiziaria, con partico-lare riguardo all’attività investigativa.

Agli stessi può essere affidata la direzione di Di-staccamenti o di Uffici o unità operative equivalen-ti, con le connesse responsabilità per le direttive e leistruzioni impartite e per i risultati conseguiti, non-ché compiti di addestramento o istruzione del perso-nale della Polizia di Stato.

© Laurus Robuffo

Page 46: 58 POLIZIA DI STATO

Tenuto conto dei rapporti di gerarchia, agli stessipossono essere attribuiti compiti di indirizzo e coor-dinamento di più unità operative nell’ambito delledirettive superiori con piena responsabilità per l’at-tività svolta, ovvero di direzione di sottosezioni o diunità equivalenti.

In caso di assenza o di impedimento, il personaledel ruolo degli ispettori può sostituire il superioregerarchico.

Gli ispettori superiori-sostituti ufficiali di pubblicasicurezza, oltre quanto già specificato, inno diretticollaboratori dei commissari e dei dirigenti della Po-lizia di Stato, coordinando anche l’attività del perso-nale del ruolo degli ispettori, e sostituiscono i supe-riori gerarchici – ove non rivestano la qualità di au-torità di pubblica sicurezza – in caso di assenza o diimpedimento di questi, assumendo anche la qualitàdi ufficiale di pubblica sicurezza.–––––––––––

(1) Articolo così sostituito dall’art. 3, D.Leg.vo 12maggio 1995, n. 197.

Art. 27. Nomina a vice ispettore (1). 1. La nomi-na alla qualifica di vice ispettore si consegue:

a) nel limite del cinquanta per cento dei posti di-sponibili, mediante pubblico concorso, compren-dente una prova scritta ed un colloquio secondo lemodalità stabilite dagli artt. 27 bis e 27 ter, e conl’osservanza delle disposizioni di cui all’art. 26 del-la legge 1° febbraio 1989, n. 53 e dell’art. 5 del de-creto-legge 4 ottobre 1990, n. 276, convertito conmodificazioni dalla legge 30 novembre 1990, n.359. Un sesto dei posti è riservato agli appartenential ruolo dei sovrintendenti in possesso del prescrittotitolo di studio; (2)

b) nel limite del cinquanta per cento dei posti di-sponibili, mediante concorso interno per titoli diservizio ed esame, consistente in una prova scrittaed un colloquio, riservato al personale della Poliziadi Stato che espleta funzioni di polizia in possesso,alla data del bando che indice il concorso, di un’an-zianità di servizio non inferiore a sette anni, del tito-lo di studio di cui all’art. 27 bis, comma 1, lettera d),e che, nell’ultimo biennio non abbia riportato la de-plorazione o sanzione disciplinare più grave ed ab-bia riportato un giudizio complessivo non inferiorea “buono”. Il trenta per cento dei posti è riservatoagli appartenenti al ruolo dei sovrintendenti anchese privi del titolo di studio. (2)

2. I vincitori del concorso di cui al comma 1, let-tera b), devono frequentare un corso di formazionedella durata non inferiore a sei mesi.

3. Il corso semestrale di cui al comma 2 può esse-re ripetuto una sola volta. Conseguono l’idoneità perla nomina a vice ispettore gli allievi che abbiano su-perato gli esami finali del corso. Gli allievi che nonabbiano superato i predetti esami sono restituiti alservizio d’istituto e sono ammessi alla frequenza delcorso successivo.

4. Sono dimessi dal corso gli allievi che per qual-siasi motivo superino i 60 giorni di assenza.

5. Si applicano in quanto compatibili, le disposi-zioni di cui all’art. 24 quinquies.

6. Il personale già appartenente ai ruoli della Poliziadi Stato ammesso ai corsi di cui al comma 1, conser-va la qualifica rivestita all’atto dell’ammissione.

7. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabilite le mo-dalità di svolgimento dei concorsi di cui al comma1, la composizione delle commissioni esaminatrici,le materie oggetto dell’esame, le categorie di titolida ammettere a valutazione, il punteggio massimoda attribuire a ciascuna categoria di titoli e i criteriper la formazione della graduatoria finale. (3)–––––––––––

(1) Articolo sostituito dall’art. 3, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

(2) Comma così modificato a seguito delle modifi-che apportate all’art. 3, D.Lgs. 197/1995 cit., dal-l’art. 3 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

(3) Comma così sostituito per effetto delle modifi-che apportate all’art. 3, D.Lgs. 197/1995 cit. dal-l’art. 3 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 27 bis. Nomina a vice ispettore di polizia.1. L’assunzione dei vice ispettori di polizia di cuiall’articolo 27, comma 1, lettera a), avviene me-diante pubblico concorso al quale possono parteci-pare i cittadini italiani in possesso dei seguenti re-quisiti:

a) godimento dei diritti politici;b) età stabilita dal regolamento adottato ai sensi

dell’articolo 3, comma 6, della legge 15 maggio1997, n. 127;

c) idoneità fisica, psichica e attitudinale al servi-zio di polizia, secondo i requisiti stabiliti con rego-lamento del Ministro dell’interno, da emanare aisensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 ago-sto 1988, n. 400;

d) diploma di istruzione secondaria superioreche consente l’iscrizione ai corsi per il consegui-mento del diploma universitario;

e) qualità morali e di condotta previste dalle di-sposizioni di cui all’articolo 26 della legge 1° feb-braio 1989, n. 53.

2. Al concorso sono altresì ammessi a partecipare,con riserva di un sesto dei posti disponibili, gli ap-partenenti ai ruoli della Polizia di Stato con almenotre anni di anzianità di effettivo servizio alla datadel bando che indice il concorso, in possesso deiprescritti requisiti ad eccezione del limite di età. Sei posti riservati non vengono coperti la differenzava ad aumentare i posti spettanti all’altra categoria.

3. A parità di merito l’appartenenza alla Poliziadi Stato costituisce titolo di preferenza, fermi re-stando gli altri titoli preferenziali previsti dall’or-dinamento vigente.

© Laurus Robuffo

Page 47: 58 POLIZIA DI STATO

4. Al concorso non sono ammessi coloro che sonostati espulsi dalle Forze Armate, dai Corpi militar-mente organizzati o destituiti da pubblici uffici, chehanno riportato condanna a pena detentiva per de-litto non colposo o sono stati sottoposti a misura diprevenzione.

5. I vincitori dei concorsi sono nominati allievivice ispettori.–––––––––––

Articolo aggiunto dall’art. 3, D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197 a seguito delle modifiche a tale normaapportate dall’art. 3, D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 27 ter. Corsi per la nomina a vice ispetto-re di polizia. 1. Ottenuta la nomina, gli allievi viceispettori di polizia frequentano, presso l’appositoistituto, un corso della durata di diciotto mesi,preordinato alla loro formazione tecnico-professio-nale di agenti di pubblica sicurezza e ufficiali dipolizia giudiziaria, con particolare riguardo all’atti-vità investigativa.

2. Durante il corso essi sono sottoposti a selezio-ne attitudinale per l’assegnazione a servizi che ri-chiedono particolare qualificazione.

3. Gli allievi vice ispettori, che abbiano ottenutoil giudizio di idoneità al servizio di polizia qualivice ispettori e abbiano superato gli esami scritti eorali e le prove pratiche di fine corso, sono nomina-ti vice ispettori in prova. Il giudizio di idoneità èespresso dal direttore della scuola, sentito il comi-tato direttivo.

4. Essi prestano giuramento e sono immessi nelruolo secondo la graduatoria finale.

5. Gli allievi vice ispettori durante i primi dodicimesi di corso non possono essere impiegati in ser-vizio di polizia; nel periodo successivo possono es-serlo esclusivamente a fine di addestramento per ilservizio di vice ispettore e per un periodo comples-sivamente non superiore a due mesi.

6. I vice ispettori in prova sono assegnati ai servi-zi di istituto, per compiere un periodo di provadella durata di sei mesi.

7. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabilite le mo-dalità di svolgimento del corso.–––––––––––

Vedi nota sub art. 27 bis.Sulla disciplina delle modalità di svolgimento dei

corsi, vedi D.M. Interno 4 dicembre 2003, n. 370 (inG.U. 12 gennaio 2004, n. 8).

Art. 27 quater. Dimissioni dal corso per la no-mina a vice ispettore di polizia. 1. Sono dimessidal corso di cui all’articolo 27, comma 1, lettera a),gli allievi vice ispettori che:

a) non superano gli esami del corso o nonsono dichiarati idonei al servizio di polizia;

b) dichiarano di rinunciare al corso;

c) sono stati per qualsiasi motivo assenti dalcorso per più di novanta giorni anche non consecu-tivi ovvero di centoventi giorni se l’assenza è statadeterminata da infermità contratta durante il corsoo da infermità dipendente da causa di servizio qua-lora si tratti di personale proveniente da altri ruolidella Polizia di Stato, nel qual caso l’allievo è am-messo a partecipare al primo corso successivo al ri-conoscimento della sua idoneità.

2. Gli allievi vice ispettori di sesso femminile, lacui assenza oltre novanta giorni è stata determinatada maternità, sono ammessi a partecipare al primocorso successivo ai periodi di assenza dal lavoroprevisti dalle disposizioni sulla tutela delle lavora-trici madri.

3. Sono espulsi dal corso gli allievi responsabilidi infrazioni punibili con sanzioni disciplinari piùgravi della deplorazione.

4. I provvedimenti di dimissione e di esplusionedal corso sono adottati con decreto del capo dellapolizia-direttore generale della pubblica sicurezza,su proposta del direttore dell’istituto.

5. La dimissione dal corso comporta la cessazionedi ogni rapporto con l’amministrazione salvo chenon si tratti di personale proveniente dai ruoli dellaPolizia di Stato.–––––––––––

Vedi nota sub art. 27 bis.

[Art. 27 quinquies. Emolumento pensionabile.1. Ai vice ispettori che abbiano compiuto un annodi effettivo servizio nella qualifica e che, nell’annoprecedente, abbiano riportato un giudizio non infe-riore a «buono» e non abbiano riportato una sanzio-ne più grave della deplorazione, è attribuito unemolumento pensionabile di lire 500.000 (pari aeuro 258,22) annue lorde, valido anche per la tredi-cesima mensilità e per l’indennità di buonuscita,riassorbibile all’atto dell’accesso al livello retributi-vo superiore.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alterna-tivi per i delitti di cui all’articolo 15, comma 1, let-tere a) e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e suc-cessive modificazioni ovvero sottoposto a procedi-mento disciplinare per l’applicazione di una sanzio-ne più grave della deplorazione, l’attribuzione del-l’emolumento pensionabile avviene, anche con ef-fetto retroattivo, dopo la definizione dei relativiprocedimenti, fermo restando quanto previsto dalcomma 1. Si applicano le disposizioni contenutenegli articoli 94 e 95 del decreto del Presidentedella Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3] (1) (2).–––––––––––

(1) Vedi nota sub art. 27 bis.(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio

2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 28. Promozione a ispettore (1). La promo-

© Laurus Robuffo

Page 48: 58 POLIZIA DI STATO

zione alla qualifica di ispettore si consegue a ruoloaperto, mediante scrutinio per merito assoluto, alquale è ammesso il personale con qualifica di viceispettore che abbia compiuto almeno due anni di ef-fettivo servizio nella qualifica stessa, oltre al perio-do di frequenza del corso di cui all’articolo 27 ter.–––––––––––

(1) Articolo così sostituito dall’art. 3 D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197 e poi modificato dall’art. 15,co. 3, D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

[28 bis. Emolumento pensionabile. 1. Agli ispet-tori che abbiano compiuto tre anni e sei mesi di effet-tivo servizio nella qualifica e che, nei due anni prece-denti, abbiano riportato un giudizio non inferiore a«buono» e non abbiano riportato una sanzione piùgrave della deplorazione, è attribuito un emolumentopensionabile di lire 500.000 (pari a euro 258,22) an-nue lorde, valido anche per la tredicesima mensilità eper l’indennità di buonuscita, riassorbibile all’attodell’accesso al livello retributivo superiore.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’articolo 15, comma 1, lette-re a) e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e suc-cessive modificazioni ovvero sottoposto a procedi-mento disciplinare per l’applicazione di una sanzio-ne più grave della deplorazione, l’attribuzione del-l’emolumento pensionabile avviene, anche con ef-fetto retroattivo, dopo la definizione dei relativi pro-cedimenti, fermo restando quanto previsto dal com-ma 1. Si applicano le disposizioni contenute negliarticoli 94 e 95 del decreto del Presidente della Re-pubblica 10 gennaio 1957, n. 3]. (1) (2)–––––––––––

(1) Vedi nota sub art. 27 bis.(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio

2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 29. (1).–––––––––––

(1) Abrogato dall’art. 3 D.Lgs. 12 maggio 1995, n.197.

Art. 30. (1).–––––––––––

(1) Di fatto abrogato dalla legge n. 53 del 1° feb-braio 1989, e poi espressamente abrogato dall’art.3 D.Leg.vo 12 maggio 1995, n. 197.

Art. 31. Promozione a ispettore capo (1). La pro-mozione alla qualifica di ispettore capo si conseguea ruolo aperto mediante scrutinio per merito assolu-to, al quale è ammesso il personale con la qualificadi ispettore, che abbia compiuto almeno sette anni dieffettivo servizio nella qualifica stessa.–––––––––––

(1) Così sostituito dall’art. 3, co. 8 del D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197 e poi modificato dall’art. 3,comma 1, lett. d), D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

[Art. 31.1. Clausola di salvaguardia economicaper gli ispettori capo. 1. Agli ispettori capo cheabbiano maturato dieci anni di permanenza nellaqualifica, esclusi i periodi di ritardo nella progres-sione in carriera derivanti dall’applicazione di unadelle cause di esclusione dagli scrutini previste dal-l’ordinamento vigente, che abbiano riportato, neltriennio precedente, un giudizio non inferiore a«buono» e che non abbiano riportato, nel biennioprecedente, una sanzione disciplinare più gravedella deplorazione, è attribuito, con decorrenza dalgiorno successivo alla maturazione del requisitotemporale, il trattamento economico previsto per ilpersonale della qualifica di ispettore superiore-so-stituto ufficiale di pubblica sicurezza.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal servi-zio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternativiper i delitti di cui all’articolo 15, comma 1, lettere a)e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successivemodificazioni, ovvero sottoposto a procedimento di-sciplinare per l’applicazione di una sanzione piùgrave della deplorazione, il trattamento economico èattribuito, anche con effetto retroattivo, dopo la defi-nizione dei relativi procedimenti, fermo restandoquanto previsto dal comma 1. Si applicano le disposi-zioni contenute negli articoli 94 e 95 del decreto delPresidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

3. Il trattamento di cui al comma 1 è riassorbitoall’atto dell’accesso al livello retributivo superiore](1) (2).–––––––––––

(1) Articolo sostituito dall’art. 3, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197 come modificato dall’art. 3, D.Lgs.28 febbraio 2001, n. 53.

(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 31 bis. Promozione alla qualifica di ispetto-re superiore-sostituto ufficiale di pubblica sicurez-za (1). L’accesso alla qualifica di ispettore superiore-sostituto ufficiale di pubblica sicurezza, si consegue:

a) nel limite del cinquanta per cento dei posti di-sponibili, al 31 dicembre di ogni anno, mediantescrutinio per merito comparativo al quale è ammes-so il personale avente una anzianità di 8 anni di ef-fettivo servizio nella qualifica di ispettore capo;

b) per il restante 50 per cento dei posti medianteconcorso annuale per titoli di servizio ed esami, ri-servato al personale che alla data del 31 dicembre diciascun anno, riveste la qualifica di ispettore capo edè in possesso del titolo di studio previsto dall’art. 52della legge 1 aprile 1981, n. 121.

La promozione decorre, a tutti gli effetti, dal 1°gennaio dell’anno successivo a quello nel quale sisono verificate le vacanze. Il personale di cui alcomma 1, lettera a), precede nel ruolo quello di cuialla lettera b) dello stesso comma. I posti non coper-ti mediante concorso sono portati in aumento dell’a-liquota prevista dalla lettera a).

© Laurus Robuffo

Page 49: 58 POLIZIA DI STATO

Le modalità di svolgimento del concorso di cui alcomma 1, lettera b), compresa la determinazionedelle prove di esame e la composizione della com-missione esaminatrice, sono fissate con decreto delMinistro dell’interno.–––––––––––

(1) Introdotto dall’art. 3, co. 8 del D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

[Art. 31 ter. Attribuzione di uno scatto aggiun-tivo agli ispettori superiori-sostituti ufficiali dipubblica sicurezza. 1. Agli ispettori superiori-so-stituti ufficiali di pubblica sicurezza che abbianomaturato sette anni di effettivo servizio nella quali-fica è attribuito uno scatto aggiuntivo, fermo re-stando quanto previsto dal comma 2.

2. Lo scatto aggiuntivo non è attribuito al perso-nale che nel triennio precedente abbia riportato ungiudizio inferiore a «buono» o che nel biennio pre-cedente abbia riportato una sanzione disciplinarepiù grave della deplorazione.

3. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alterna-tivi per i delitti di cui all’articolo 15, comma 1, let-tere a) e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e suc-cessive modificazioni, ovvero sottoposto a procedi-mento disciplinare per l’applicazione di una sanzio-ne più grave della deplorazione, l’attribuzione delloscatto aggiuntivo avviene, anche con effetto re-troattivo, dopo la definizione dei relativi procedi-menti, fermo restando quanto previsto dal comma2. Si applicano le disposizioni contenute negli arti-coli 94 e 95 del decreto del Presidente della Repub-blica 10 gennaio 1957, n. 3] (1) (2).–––––––––––

(1) Articolo aggiunto dall’art. 3, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197 e poi così modificato dall’art. 3,D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 31 quater. (1) Ispettore superiore-sostitutoufficiale di pubblica sicurezza “sostituto-com-missario”. 1. Fermo restando quanto previsto dalcomma 2, gli ispettori superiori-sostituti ufficiali dipubblica sicurezza che al 1° gennaio di ogni annoabbiano maturato otto anni di effettivo servizionella qualifica dalla data di attribuzione dello scattoaggiuntivo di cui all’articolo 31-ter, possono parte-cipare ad una specifica selezione per titoli, a con-clusione della quale conseguono un ulteriore scattoaggiuntivo, assumendo, fermo restando la qualificarivestita, anche la denominazione di “sostitutocommissario”. (2)

2. È escluso dalla selezione di cui al comma 1, ilpersonale che nel triennio precedente abbia riporta-to un giudizio inferiore a «ottimo» o che nel bien-nio precedente abbia riportato una sanzione disci-plinare più grave del richiamo scritto.

3. Per il personale che abbia presentato istanza,sospeso cautelarmente dal servizio, rinviato a giu-dizio o ammesso ai riti alternativi per i delitti di cuiall’articolo 15, comma 1, lettere a) e b), della legge19 marzo 1990, n. 55 e successive modificazioniovvero sottoposto a procedimento disciplinare perl’applicazione di una sanzione più grave della de-plorazione, la selezione di cui al comma 1, anchecon effetti retroattivi, è effettuata dopo la definizio-ne dei relativi procedimenti, fermo restando quantoprevisto dal comma 2. Si applicano le disposizionicontenute negli articoli 94 e 95 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

[4. L’attribuzione dell’ulteriore scatto aggiuntivodecorre, anche con effetto retroattivo rispetto alladata di conclusione della selezione, dal 1° gennaiodi ogni anno]. (3)

5. Le modalità di svolgimento della selezione dicui al comma 1, l’individuazione dei titoli valutabili,la composizione della commissione esaminatrice,nonché i punteggi da attribuire a ciascuno di essi e lemodalità di formazione della graduatoria finale sonodeterminati con decreto del Ministro dell’interno.

6. Agli ispettori superiori-sostituti ufficiali di pub-blica sicurezza “sostituti-commissari”, possono esse-re attribuite, nell’ambito delle funzioni di cui all’arti-colo 26, comma 5, le funzioni di vice dirigente di uf-fici o unità organiche in cui, oltre al funzionario pre-posto, non vi siano altri funzionari del ruolo deicommissari o del ruolo direttivo speciale. Con decre-to del capo della polizia-direttore generale della pub-blica sicurezza sono individuati gli uffici nell’ambitodei quali possono essere affidate le funzioni predette,nonché ulteriori funzioni di particolare rilevanza traquelle di cui al medesimo articolo 26, comma 5. (4)–––––––––––

(1) Vedi sub art. 31 ter.(2) Per la sostituzione del comma 1, a decorrere

dal 1° gennaio 2005, vedi l’art. 8, co. 7, lett. a),D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

(3) Comma abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs n. 193/2003 cit.

(4) L’art. 1, co. 261, L. 23 dicembre 2005, n. 266(legge finanziaria 2006), a seguito della sospensio-ne di quanto previsto dall’art. 24, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334, sino a quando non saranno approvatele norme per il riordinamento dei ruoli del persona-le delle Forze di polizia ad ordinamento civile e de-gli ufficiali di grado corrispondente delle Forze dipolizia ad ordinamento militare e delle Forze arma-te, ha disposto che alle esigenze di carattere funzio-nale si provveda, fra l’altro, mediante l’affidamen-to, agli ispettori superiori-sostituti ufficiali di pub-blica sicurezza "sostituti commissari", delle funzio-ni di cui all'articolo 31-quater, co. 6, D.P.R. 24aprile 1982, n. 335.

Art. 31 quinquies. Riassorbimento degli scattiaggiuntivi. 1. Gli scatti aggiuntivi di cui agli arti-

© Laurus Robuffo

Page 50: 58 POLIZIA DI STATO

coli 31-ter e 31-quater sono riassorbiti all’atto del-l’accesso al livello retributivo superiore. (1)(2)–––––––––––

(1) Vedi sub art. 31 ter.(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio

2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

CAPO V (1)–––––––––––

(1) La materia riguardante il ruolo dei commissariè ora disciplinata dal Titolo I, Capo I del D.Lgs. 5 ot-tobre 2000, n. 334.

Artt. 32 - 37. Abrogati.

CAPO VI (1)–––––––––––

(1) L’intitolazione originaria «Capo VII» è statacosì sostituita per effetto delle modifiche apportatedal D.Lgs. 197/95. La materia riguardante il ruolodei commissari è, ora, disciplinata dal Titolo I, Ca-po I del D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334.

Artt. 38 - 43. Abrogati.

Art. 44. Collocamento a riposo d’ufficio dei pri-mi dirigenti. I primi dirigenti allorché abbiano com-piuto trenta anni di effettivo servizio nel ruoli deicommissari e dei dirigenti della Polizia di Stato e die-ci nella qualifica rivestita, incluso il periodo trascorsonella posizione di vice questore dei ruoli ad esauri-mento, possono chiedere di essere collocati a riposo.

La relativa domanda deve essere prodotta entro enon oltre 60 giorni dalla data in cui l’interessato ab-bia maturato entrambi i requisiti suddetti; se tali re-quisiti siano già maturati alla data di entrata in vigo-re della presente norma, il termine di presentazionedecorre da questa ultima data.

Il predetto personale viene collocato a riposo conla qualifica di dirigente superiore ed il connesso trat-tamento economico (1).–––––––––––

(1) La Corte costituzionale, con sentenza 11 di-cembre 1989, n. 531 ha dichiarato l’illegittimitàdell’art. 44, già modif. con D.L. 19 dicembre 1984,n. 858. In tema di limiti d’età per il collocamento ariposo d’ufficio si veda ora l’art. 13 del D.Lgs. 5 ot-tobre 2000, n. 334 e la tabella 2 allegata, che sosti-tuisce la precedente tabella B.

Art. 45. (1)–––––––––––

(1) Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334.

Art. 46. Collocamento a riposo d’ufficio. Ai di-rigenti generali e dirigenti superiori della Polizia diStato continuano ad applicarsi le disposizioni di cuiall’art. 249 del testo unico approvato con decreto delPresidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

TITOLO IINORME PARTICOLARI DI STATO

CAPO I

Art. 47. Diritti e doveri. I diritti e i doveri delpersonale della Polizia di Stato sono previsti e di-sciplinati dal capo V della L. 1° aprile 1981, n. 121,dal testo unico approvato con D.P.R. 10 gennaio1957, n. 3, e successive modificazioni, in quantocompatibili nonché dalle norme del presente decre-to legislativo.

Art. 48. Obbligo di residenza. Il personale di cuial presente decreto legislativo deve risiedere nel luo-go ove ha sede l’ufficio o reparto cui è destinato.

Il capo dell’ufficio o reparto, per rilevanti ragioni,autorizza il dipendente che ne faccia richiesta a ri-siedere altrove, quando ciò sia conciliabile col pienoe regolare adempimento di altro suo dovere.

Dell’eventuale diniego è data comunicazione scrit-ta all’interessato. Il provvedimento deve essere mo-tivato.

Art. 49. Congedi. I congedi per il personale di cuial presente decreto legislativo sono disciplinati dagliarticoli 36 e seguenti del decreto del Presidente del-la Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, e successivemodificazioni.

Il congedo ordinario per il personale con oltre 25anni di servizio ha la durata di 45 giorni.

Il diritto al congedo ordinario matura dalla data dinomina in prova.

Per il personale assunto ai sensi della legge 8 lu-glio 1980, n. 343 si applicano, nel primo anno di ser-vizio, le disposizioni previste per i militari di leva.

I congedi degli allievi, che frequentano i corsi perla nomina ad agente in prova, vice ispettore in pro-va e vice commissario in prova, sono disciplinati dairegolamenti dei rispettivi istituti di istruzione.–––––––––––

Ai sensi dell’art. 8 D.P.R. 27 marzo 1984, n. 69, ilcongedo ordinario per il personale con oltre 15 an-ni di servizio è elevato a 35 giorni.

Art. 50. Incompatibilità. Il personale di cui alpresente decreto legislativo non può esercitare ilcommercio, l’industria né alcuna professione o me-stiere o assumere impieghi pubblici o privati o ac-cettare cariche in società costituite a fine di lucro,salvo i casi previsti da disposizioni speciali.

Il divieto di cui al comma precedente non si appli-ca nei casi di società cooperative tra impiegati delloStato.

Il personale può essere prescelto come perito o ar-bitro, previa autorizzazione del Ministro o del capodell’ufficio da lui delegato.

Art. 51. Diffida. Il personale di cui al presente de-creto legislativo che contravvenga al divieto previ-

© Laurus Robuffo

Page 51: 58 POLIZIA DI STATO

sto dall’art. 50, viene diffidato dal Ministro dell’in-terno, o dal capo dell’ufficio da lui delegato, a ces-sare dalla situazione di incompatibilità.

Decorsi quindici giorni dalla diffida, senza che laincompatibilità sia cessata, il personale stesso deca-de dall’impiego.

Il relativo provvedimento è adottato con decretodel Ministro dell’interno, sentito il consiglio di am-ministrazione.

La circostanza che il dipendente abbia obbedito al-la diffida di cui al primo comma del presente artico-lo non preclude l’eventuale azione disciplinare.

Art. 52. Aspettativa. Salvo quanto previsto dal suc-cessivo art. 53, e ferme restando le disposizioni degliarticoli 81, secondo comma, 88 e 89 della legge 1°aprile 1981, n. 121, per il personale di cui al presentedecreto legislativo l’aspettativa è disciplinata dallanormativa vigente per gli impiegati civili dello Stato.

Il periodo di ricovero in luoghi di cura a seguito diferite o lesioni riportate per causa di servizio non ècomputato ai fini del compimento del periodo mas-simo di aspettativa (1).–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 32, L. 10 dicembre1986, n. 668.

Art. 53. Mandato amministrativo o politico. Ilpersonale di cui al presente decreto legislativo, can-didato alle elezioni politiche ed amministrative, nonpuò prestare servizio per tre anni nell’ambito dellacircoscrizione nella quale si è presentato come can-didato.

Il personale non può prestare servizio nella circo-scrizione ove è stato eletto per tutta la durata delmandato amministrativo o politico, e, comunque,per un periodo non inferiore a tre anni, e deve esse-re trasferito nella sede più vicina, compatibilmentecon la qualifica rivestita.

Il personale eletto a cariche amministrative vienecollocato in aspettativa, a domanda, per tutta la du-rata del mandato amministrativo, con il trattamentoeconomico previsto dall’art. 3 della legge 12 dicem-bre 1966, n. 1078 (1).

Detto personale, ove non si avvalga della facoltàprevista dal comma precedente, è autorizzato ad as-sentarsi dal servizio dal Capo dell’ufficio o repartonel quale presta servizio, per il tempo necessario al-l’espletamento del mandato amministrativo, con di-ritto oltre che al trattamento economico ordinarioanche agli assegni, alle indennità per servizi e fun-zioni di carattere speciale, ai compensi per specialiprestazioni ed al compenso per lavoro straordinario,in relazione all’orario di servizio prestato ed ai ser-vizi di istituto effettivamente svolti.

I periodi di aspettativa e di assenza sono considera-ti a tutti i fini come servizio effettivamente prestato.–––––––––––

(1) Ora previsto dall’art. 2 legge 27 dicembre

1985, n. 816 che, all’art. 28, ha abrogato la legge12 dicembre 1966, n. 1078.

Art. 54. Revisione delle piante organiche degliuffici e reparti periferici. Le piante organiche de-gli uffici o reparti periferici dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza, determinati ai sensi del-l’art. 31 della legge 1° aprile 1981, n. 121 possonoessere modificate con decreto del Ministro dell’in-terno, in relazione ai mutamenti di carattere nontemporaneo che intervengano nelle situazioni locali.

Art. 55. Trasferimenti. I trasferimenti di sede delpersonale di cui al presente decreto legislativo, fattosalvo quanto previsto dall’ultimo comma dell’art. 88della legge 1° aprile 1981, n. 121, possono essere di-sposti a domanda dell’interessato, ove questi abbiaprestato servizio nella stessa sede ininterrottamenteper quattro anni. A tal fine l’Amministrazione rendenoto semestralmente, per ogni sede, il numero delledomande presentate dal personale distinte per ruoli equalifiche, e pubblica annualmente l’elenco delle se-di disagiate, individuate con decreto del Ministro,sentito il Consiglio nazionale di polizia.

Il personale che presta servizio nelle sedi disagia-te può chiedere il trasferimento dopo due anni dipermanenza in sede.

Nel disporre il trasferimento d’ufficio l’Ammini-strazione deve tener conto delle esigenze di servizioe anche delle situazioni di famiglia e del servizio giàprestato in sedi disagiate.

Il trasferimento ad altra sede può essere dispostoanche in soprannumero all’organico dell’ufficio oreparto quando la permanenza del dipendente nellasede nuoccia al prestigio dell’Amministrazione o sisia determinata una situazione oggettiva di rilevantepericolo per il dipendente stesso, o per gravissimeed eccezionali situazioni personali.

La destinazione del personale appartenente ai ruo-li della Polizia di Stato è disposta dal capo della Po-lizia direttore generale della pubblica sicurezza.

Art. 56. Comando presso altra amministrazio-ne. Il personale di cui al presente decreto legislati-vo può essere comandato a prestare servizio pressole altre amministrazioni, o enti che svolgono attivitàdi polizia.

Il comando è disposto, per tempo determinato e invia eccezionale, per riconosciute e particolari esi-genze di servizio o quando sia richiesto una specia-le competenza.

Al comando si provvede, con decreto dei Ministricompetenti, sentiti l’interessato ed il consiglio diamministrazione.

Per i dirigenti generali si provvede con decreto delPresidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Con-siglio dei Ministri, su proposta dei Ministri compe-tenti.

Salvo i casi previsti ai precedenti commi è vietatal’assegnazione, anche temporanea, di personale a re-

© Laurus Robuffo

Page 52: 58 POLIZIA DI STATO

parti od uffici non dipendenti dalle autorità naziona-li e provinciali di pubblica sicurezza.

Al personale comandato si applica, altresì, perquanto compatibile, la disposizione, di cui all’art. 34del D.P.R. 28 dicembre 1970, n. 1077, e successivemodificazioni.

Art. 57. Collocamento fuori ruolo. Il colloca-mento fuori ruolo del personale di cui al presente de-creto legislativo continua ad essere disciplinato dallanormativa vigente in materia, in quanto compatibile.

Art. 58. Cause di cessazione dal servizio. Le cau-se di cessazione dal servizio del personale di cui alpresente decreto legislativo sono quelle previste daltesto unico approvato con D.P.R. 10 gennaio 1957, n.3, e successive modificazioni, nonché dal testo unicoapprovato con D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092.

I limiti di età per il collocamento a riposo sono quel-li previsti dalla tabella E allegata al presente decreto.

Art. 59. Richiamo in servizio. Per speciali esi-genze di servizio della Polizia di Stato e nei limitidelle vacanze dei ruoli del personale che espletafunzioni di polizia, il Ministro dell’interno può, sen-titi gli interessati, richiamare coloro che abbianoprestato servizio nei ruoli degli agenti ed assistenti edei sovrintendenti.

Il richiamo in servizio è disposto con decreto delMinistro dell’interno, di concerto con il Ministro deltesoro.

Il richiamo ha la durata di un anno e può essereprorogato qualora perdurino le esigenze di servizioe continui a sussistere la vacanza in organico.

Il Ministro dell’interno può disporre, con decretomotivato, il ricollocamento a riposo del personalerichiamato anche prima della scadenza annuale.

Il personale di cui al presente articolo cessa co-munque dalla posizione di richiamo al compimentodel 62° anno di età.

Nei confronti del personale richiamato possono es-sere disposte promozioni per merito straordinario econtinuano ad applicarsi le norme relative allo statogiuridico vigente per i ruoli di appartenenza.

Il personale del ruolo dei sovrintendenti cui spettala promozione alla qualifica di vice ispettore o diispettore ai sensi dell’art. 15 del D.P.R. 24 aprile1982, n. 336, può essere richiamato in servizio ri-spettivamente con la qualifica di sovrintendenteprincipale o di sovrintendente Capo. In tal caso ledisposizioni di cui all’art. 15 del citato D.P.R. 24aprile 1982, n. 336, si applicano dal giorno prece-dente a quello della cessazione del richiamo (1).–––––––––––

(1) Così sostituito dall’art. 2, D.L. 19 dicembre1984, n. 858.

Art. 60. Riammissione in servizio. La riammis-sione in servizio del personale, di cui al presente de-creto è disciplinata dall’art. 132 del testo unico ap-

provato con decreto del Presidente della Repubblica10 gennaio 1957, n. 3.

Non può essere riammesso il personale dispensatodal servizio per infermità (1).–––––––––––

(1) La Corte costituzionale, con sentenza 9 luglio1999, n. 284, ha dichiarato l’illegittimità del 2°comma.

CAPO II

Art. 61. Norme relative agli scrutini. Non è am-messo a scrutinio il personale di cui al presente de-creto legislativo che nei tre anni precedenti lo scru-tinio stesso abbia riportato sanzioni disciplinari piùgravi della deplorazione.

Gli scrutini per merito assoluto, previsti dal pre-sente decreto legislativo, sono disciplinati dall’art.39 del decreto del Presidente della Repubblica 28dicembre 1970, n. 1077.

Lo scrutinio per merito comparativo consiste nelgiudizio della completa personalità dell’impiegatoemesso sulla base dei titoli risultanti dal fascicolopersonale e dello stato matricolare, con particolareriferimento ai rapporti informativi e relativi giudizicomplessivi.

Negli scrutini per merito comparativo si dovrà te-ner conto, altresì, degli incarichi e servizi svolti edella qualità delle funzioni, con particolare riferi-mento alla competenza professionale dimostrata edal grado di responsabilità assunte, anche in relazio-ne alle sedi di servizio.

Salvo quanto diversamente previsto dal presentedecreto legislativo, per gli scrutini si applicano le di-sposizioni previste dagli articoli 15 e 40 del decretodel Presidente della Repubblica 28 dicembre 1970,n. 1077.

Art. 62. Rapporti informativi. Per il personale dicui al presente decreto legislativo con qualifica infe-riore a dirigente superiore, deve essere redatto, entroil mese di gennaio di ciascun anno, un rapportoinformativo che si conclude con il giudizio com-plessivo di «ottimo», «distinto», «buono», «medio-cre» o «insufficiente».

Il giudizio complessivo deve essere motivato.Al personale nei confronti del quale, nell’anno in

cui si riferisce il rapporto informativo, sia stata in-flitta una sanzione disciplinare più grave della de-plorazione, non può essere attribuito un giudiziocomplessivo superiore a «buono».

Con decreto del Ministro dell’interno saranno sta-bilite le modalità in base alle quali deve essere re-datto il rapporto informativo, volto a delineare lapersonalità dell’impiegato, tenendo conto dei se-guenti parametri di giudizio, da prevedere in tutto oin parte in relazione alle diverse funzioni attribuiteal personale di ciascun ruolo ed alle relative respon-sabilità.

© Laurus Robuffo

Page 53: 58 POLIZIA DI STATO

1) competenza professionale;2) capacità di risoluzione;3) capacità organizzativa;4) qualità dell’attività svolta;5) altri elementi di giudizio.Per ciascuno degli indicati parametri, dovranno es-

sere previsti più elementi di giudizio, per ognuno deiquali sarà attribuito dall’organo competente allacompilazione del rapporto informativo, di cui ai suc-cessivi articoli 64, 65 e 66, un punteggio variabileda un minimo di 1 ad un massimo di 3.

Il consiglio di amministrazione ogni triennio de-termina mediante coefficienti numerici i criteri divalutazione dei titoli, in relazione alle esigenze del-le singole carriere.

Art. 63. Giudizio complessivo. L’organo compe-tente ad esprimere il giudizio complessivo di cui aisuccessivi articoli, può, con adeguata motivazione,variare in più o in meno, nei limiti indicati all’ulti-mo comma del precedente articolo, i punteggi rela-tivi ai singoli elementi di giudizio.

Ha altresì facoltà di attribuire complessivamentedue punti al personale che abbia riportato un pun-teggio massimo previsto per ciacun elemento.

L’appartenente alla Polizia di Stato prima di ap-porre la firma sul modulo con il quale gli è comuni-cato il giudizio complessivo, prende visione del rap-porto informativo.

Entro trenta giorni dalla comunicazione, puo ricor-rere al consiglio di amministrazione, con facoltà diinoltrare il ricorso in piego chiuso.

Art. 64. Organi competenti alla compilazionedel rapporto informativo per il personale in ser-vizio presso il Dipartimento della pubblica sicu-rezza. Il rapporto informativo, per il personale inservizio presso il Dipartimento della pubblica sicu-rezza, è compilato:

a) per il primo dirigente, dal direttore della dire-zione centrale o ufficio dove presta servizio; il rap-porto informativo viene vistato dal capo della poliziache, per il tramite della Direzione centrale del perso-nale, lo trasmette con le proprie osservazioni al con-siglio di amministrazione per il giudizio complessivo;

b) per il vice questore aggiunto e per il commis-sario capo o qualifiche equiparate, dal direttore del-la divisione da cui dipendono; il rapporto informati-vo viene vistato dal direttore della direzione o uffi-cio centrale presso il quale prestano servizio che, peril tramite della direzione centrale del personale, lotrasmette con le proprie osservazioni al consiglio diamministrazione per il giudizio complessivo;

c) per il commissario ed il vice commissario oqualifiche equiparate, dal direttore della divisionepresso la quale prestano servizio. Il giudizio com-plessivo e espresso dal direttore della polizia;

d) per il personale dei ruoli degli ispettori e deisovrintendenti o qualifiche equiparate, dal direttore

della divisione da cui dipende. Il giudizio comples-sivo è espresso dal direttore della direzione o ufficiocentrale presso il quale presta servizio;

e) per il personale dei ruoli degli assistenti e de-gli agenti o qualifiche equiparate, dal funzionariodal quale direttamente dipende. Il giudizio comples-sivo è espresso dal direttore della divisione presso laquale il personale interessato presta servizio.

Per il personale in servizio presso l’ufficio per ilcoordinamento e la pianificazione di cui all’art. 5,lettera a) della legge 1° aprile 1981, n. 121, compe-tente alla compilazione del rapporto informativo è ildirettore dell’ufficio predetto.

Per il personale dei ruoli direttivi in servizio pres-so uffici a composizione interforze diretti da ufficia-li o funzionari delle altre Forze di polizia indicatenell’articolo 16 della legge 1° aprile 1981, n. 121,competenti alla compilazione sono i dirigenti dellaPolizia di Stato, individuati con il regolamento disemplificazione previsto dall’articolo 1 della legge 8marzo 1999, n. 50, previa acquisizione degli ele-menti di valutazione da parte del competente capodell’ufficio (1).

Le disposizioni di cui al terzo comma, con le mo-dalità ivi previste, si applicano anche al personalenon direttivo della Polizia di Stato. In mancanza didirigenti della Polizia di Stato, organi competenti al-la compilazione dei rapporti informativi sono gli ap-partenenti ai ruoli sottordinati individuati con il re-golamento di cui al comma precedente (1).

Fino all’emanazione del suddetto regolamento disemplificazione, le modalità per l’attuazione delledisposizioni di cui ai commi terzo e quarto sono in-dividuate con decreto del capo della polizia-diretto-re generale della pubblica sicurezza (1).

Le disposizioni di cui al terzo, quarto e quintocomma si applicano a decorrere dall’anno 2002, inrelazione all’attività svolta nell’anno 2001 (2).–––––––––––

(1) Commi aggiunti dall’art. 68, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334.

(2) Comma aggiunto dall’art. 68, D.Lgs. n.334/2000 cit., per effetto delle modifiche a tale arti-colo effettuate dall’art. 10 co. 1 lett. n), D.Lgs. 28dicembre 2001, n. 477.

Art. 65. Organi competenti alla compilazionedel rapporto informativo per il personale in ser-vizio presso le questure e gli uffici dipendenti. Ilrapporto informativo, per il personale di cui al pre-sente decreto legislativo in servizio presso le que-sture e gli uffici da esse dipendenti, ai sensi dell’art.31, numeri 2, 4 e 5 della legge 1° aprile 1981, n.121, è compilato:

a) per il primo dirigente, dal questore; il rapportoinformativo viene vistato dal capo della Polizia clic,per il tramite della direzione centrale del personale,lo trasmette con le proprie osservazioni al consigliodi amministrazione per il giudizio complessivo;

© Laurus Robuffo

Page 54: 58 POLIZIA DI STATO

b) per il vice questore aggiunto e per il commissa-rio capo, dal primo dirigente dal quale direttamentedipendono o dal vice questore vicario nell’ipotesi cheil personale stesso non dipenda da un primo dirigen-te. Il rapporto informativo viene vistato dal questoreche, per il tramite della direzione centrale del perso-nale, lo trasmette con le proprie osservazioni al con-siglio di amministrazione per il giudizio complessivo;

c) per il commissario, il vice commissario ed ilpersonale dei ruoli degli ispettori e dei sovrinten-denti, dal primo dirigente dal quale dipendono o dalvice questore vicario nell’ipotesi che il personalestesso non dipenda da un primo dirigente. Il giudiziocomplessivo è espresso dal questore;

d) per il personale dei ruoli degli assistenti e de-gli agenti, dal funzionario o dall’ispettore o dal so-vrintendente dal quale direttamente dipende. Il giu-dizio complessivo è espresso dal primo dirigente odal vice questore vicario, nell’ipotesi che il persona-le stesso non dipenda da un primo dirigente.

Alla compilazione del rapporto informativo per ilpersonale in servizio presso le sezioni di polizia giu-diziaria costituite nelle Procure della Repubblicapresso i Tribunali per i minorenni, i Tribunali ordina-ri [e le Preture] sono competenti gli organi previsti dalprecedente comma, fermo restando quanto stabilitodall’articolo 10, comma 2, del decreto del Presidentedella Repubblica 28 luglio 1989, n. 271 (1) (2).–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 12, L. 7 agosto1990, n. 232.

(2) A seguito della soppressione dell’ufficio delpretore, le sezioni di P.G. presso tale Ufficio sonostate unificate con quelle presso la Procura dellaRepubblica presso il Tribunale.

Art. 66. Organi competenti alla compilazionedel rapporto informativo per il personale in ser-vizio presso uffici e reparti periferici dipendentidal Dipartimento della pubblica sicurezza. 1. Gliorgani competenti per la compilazione del rapportoinformativo per il personale del presente decreto,in servizio presso gli uffici di cui all’articolo 2,comma 1, lettera a), n. 4, 5, 6 e 7, e lettere b) e c),del decreto del Presidente della Repubblica 22 mar-zo 2001, n. 208, sono individuati con il regolamen-to di semplificazione previsto dall’articolo 1 dellalegge 8 marzo 1990, n. 50. Fino all’emanazione delsuddetto regolamento di semplificazione, gli organicompetenti sono individuati con decreto del capodella Polizia - Direttore generale della Pubblica Si-curezza.–––––––––––

L’articolo, (in precedenza già sostituito dall’art.11, L. 7 agosto 1990, n. 232) è stato così sostituitodal comma 4-bis dell’art. 68, D.Lgs. 5 ottobre 2000,n. 334, comma inserito dall’art. 9 D.Lgs. 28 dicem-bre 2001, n. 477.

Art. 67. Rapporto informativo per il persona-le in posizione di comando o fuori ruolo. Per ilpersonale di cui al presente decreto nella posizionedi comando o fuori ruolo, si applica l’art. 53 del te-sto unico 10 gennaio 1957, n. 3, per quanto compa-tibile.

Art. 68. Consiglio di amministrazione. Sullequestioni attinenti allo stato giuridico del personaledirettivo e dirigente di cui al presente decreto legi-slativo si esprime il consiglio di amministrazione dicui alla lettera d) dell’art. 146 del testo unico appro-vato con decreto del Presidente della Repubblica 10gennaio 1957, n. 3, modificato dalla legge 28 otto-bre 1970, n. 775 e dalla legge 2 agosto 1975, n. 387.

I rappresentanti elettivi del personale sono fissatiio numero di quattro.

Con decreto del Ministro dell’interno saranno det-tate norme per l’elezione dei rappresentanti del per-sonale, in modo da assicurare la presenza di almenoun funzionario appartenente al ruolo dei dirigenti oa quello dei commissari.

Art. 69. Commissioni per il personale non diret-tivo della Polizia di Stato. Sulle questioni concer-nenti lo stato giuridico e la progressione di carrieradel personale non direttivo di cui al presente decretosi esprimono specifiche commissioni, rispettivamen-te per il personale del ruolo degli ispettori, per quel-lo del ruolo dei sovrintendenti e per quello dei ruolidegli assistenti e degli agenti, presieduta da un vicecapo della Polizia o da un dirigente generale in ser-vizio presso il dipartimento della pubblica sicurezzae composte da quattro membri scelti fra i dirigenti ioservizio presso lo stesso dipartimento.

Delle predette commissioni fanno parte quattrorappresentanti del personale eletti ai sensi dell’ulti-mo comma dell’art. 68.

In caso di parità di voti prevale il voto del Presi-dente.

Le funzioni di segretario delle commissioni sonosvolte da funzionari della carriera direttiva.

La nomina dei componenti e dei segretari dellecommissioni viene conferita con provvedimento delcapo della Polizia direttore generale della pubblicasicurezza.

All’inizio di ogni anno le commissioni propongo-no al Consiglio di amministrazione di cui all’art. 68,per l’approvazione, i criteri di massima che verranoseguiti negli scrutini per merito comparativo e permerito assoluto.

Art. 70. Preposizione all’Istituto superiore dipolizia ed alla Scuola di perfezionamento per leforze di polizia. I dirigenti generali dell’Ammini-strazione civile dell’interno, provenienti dal ruolodei dirigenti della Polizia di Stato che espletano fun-zioni di polizia, possono essere preposti all’Istitutosuperiore di polizia ed alla Scuola di perfeziona-mento per le forze di polizia.

© Laurus Robuffo

Page 55: 58 POLIZIA DI STATO

CAPO III

Art. 71. Promozione per merito straordinariodegli appartenenti al ruolo degli agenti e degli as-sistenti. La promozione alla qualifica superiore puòessere conferita anche per merito straordinario agliagenti, agli agenti scelti, agli assistenti, agli assi-stenti principali (1) che nell’esercizio delle loro fun-zioni abbiano compiuto operazioni di servizio diparticolare rilevanza, dando prova di eccezionalecapacità e dimostrando di possedere qualità tali dadare sicuro affidamento di assolvere lodevolmentele funzioni della qualifica superiore, ovvero abbianocorso grave pericolo di vita per tutelare la sicurezzae l’incolumità pubblica ovvero abbiano conseguitoeccezionali riconoscimenti in attività attinenti ai lo-ro compiti, dando notevole prestigio all’Ammini-strazione della pubblica sicurezza.–––––––––––

(1) Qualifica soppressa dall’art. 3 D.L. 21 settem-bre 1987, n. 387.

Art. 72. Promozione per merito straordinariodegli assistenti capo e degli appartenenti al ruolodei sovrintendenti. La promozione alla qualificasuperiore può essere conferita anche per meritostraordinario agli assistenti capo, ai vice sovrinten-denti, ai sovrintendenti e ai sovrintendenti principa-li (1), i quali, nell’esercizio delle loro funzioni, ab-biano compiuto operazioni di servizio di particolareimportanza, dando prova di eccezionale capacità, oabbiano corso grave pericolo di vita per tutelare lasicurezza e l’incolumità pubblica, dimostrando dipossedere le qualità necessarie per bene adempiere,le funzioni della qualifica superiore ovvero abbianoconseguito eccezionali riconoscimenti o attività atti-nenti ai loro compiti, dando particolare prestigio al-l’Amministrazione della pubblica sicurezza.

Al personale con qualifica di sovrintendente capo,che si trovi nelle condizioni previste dal precedentecomma, possono essere attribuiti, o la classe supe-riore di stipendio o, se più favorevoli, tre scatti dianzianità.–––––––––––

(1) Qualifica soppressa dall’art. 2 D.Leg.vo 12maggio 1995, n. 197. V. anche l’art. 24 bis del pre-sente D.P.R.

Art. 73. Promozione per merito straordinariodegli appartenenti al ruolo degli ispettori. Lapromozione alla qualifica superiore può essere con-ferita anche per merito straordinario ai vice ispetto-ri, agli ispettori ed agli ispettori principali (1) i qua-li, nell’esercizio delle loro funzioni, abbiano com-piuto operazioni di servizio di particolare importan-za, dando prova di eccezionale capacità, o abbianocorso grave pericolo di vita per tutelare la sicurezzae l’incolumità pubblica, dimostrando di possedere lequalità necessarie per bene adempiere le funzionidella qualifica superiore.

Al personale con qualifica di ispettore capo, chesi trovi nelle condizioni previste dal precedentecomma, possono essere attribuiti, o la classe supe-riore di stipendio o, se più favorevoli, tre scatti dianzianità.–––––––––––

(1) Qualifica soppressa dall’art. 3 D.Leg.vo 12maggio 1995, n. 197. V. anche l’art. 25 del presenteD.P.R.

Art. 74. Promozione per merito straordinariodegli appartenenti al ruolo dei commissari e deidirigenti. La promozione alla qualifica superiorepuò essere conferita anche per merito straordinarioai vice commissari, ai commissari, ai commissaricapo, ai vice questori aggiunti ed ai primi dirigentiche nell’esercizio delle loro funzioni, al fine di tute-lare l’ordine e 15 sicurezza pubblica abbiano corsograve ed effettivo pericolo di vita ovvero, nel porta-re a compimento operazioni di servizio di eccezio-nale rilevanza, abbiano messo in luce eccezionalicapacità professionali dimostrando di poter adem-piere alle funzioni della qualifica superiore.

Art. 75. Decorrenza delle promozioni per meri-to straordinario. Le promozioni di cui agli artico-li precedenti decorrono dalla data del verificarsi delfatto e vengono conferite anche in soprannumero,riassorbibile con le vacanze ordinarie.

Le promozioni per merito straordinario possonoessere conferite anche a coloro i quali siano decedu-ti nel corso o in seguito ai fatti che hanno dato luo-go alla proposta di promozione con la decorrenzaprevista dal comma precedente.

La proposta di promozione per merito straordinarioè formulata, non oltre sei mesi dal verificarsi dei fat-ti, dal questore della provincia in cui sono avvenuti,su rapporto del dirigente dell’ufficio o del reparto.

Sulla proposta decide il Ministro, previo parere de-gli organi di cui agli articoli 68 e 69 e della com-missione per la progressione in carriera, secondo lerispettive competenze, salvo che la proposta relativaall’assistente capo, sulla quale il parere vieneespresso dalla Commissione per i sovrintendenti (1).

Un’ulteriore promozione per merito straordinarionon può essere conferita se non siano trascorsi al-meno tre anni dalla precedente. In tal caso, qualorasi verifichino le condizioni previste dai precedentiarticoli, al personale interessato possono essere at-tribuiti, o la classe superiore di stipendio, o se più fa-vorevoli, tre scatti di anzianità.–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 68, D.Lgs. 5ottobre 2000, n. 334.

CAPO IV

Art. 76. Richiamo in caso di mobilitazione. Ilpersonale appartenente ai ruoli della Polizia di Stato

© Laurus Robuffo

Page 56: 58 POLIZIA DI STATO

in caso di mobilitazione rimane a disposizione del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza ed è in-disponibile al richiamo alle armi nelle Forze armatedello Stato.

Il personale appartenente ai ruoli della Polizia diStato cessato dal servizio a domanda prima del com-pimento del limite di età previsto per il collocamen-to a riposo viene iscritto in apposito ruolo.

Il predetto personale rimane a disposizione dellaPolizia di Stato e si applicano nei suoi confronti peril richiamo in servizio le norme di cui all’art. 59.

Le disposizioni di cui ai commi precedenti si ap-plicano al personale, di cui alla legge 8 luglio 1980,n. 343, cessato dal servizio al termine del periodo dileva o al termine del primo anno di trattenimento inservizio.

Il personale destituito dal servizio ai sensi dell’art.8 del D.P.R. 25 ottobre 1981, n. 737, viene posto adisposizione dei distretti militari competenti.

Art. 77. Accertamenti medico-legali. Nei con-fronti del personale appartenente ai ruoli istituitidall’art. 1 del presente decreto legislativo si applica-no le norme concernenti gli accertamenti medico-le-gali e le relative procedure previste per gli apparte-nenti al disciolto Corpo delle guardie di pubblica si-curezza (1).

Per la concessione dell’equo indennizzo al perso-nale di cui al presente articolo, si applica l’art. 3 del-la legge 23 dicembre 1970, n. 1094 (2).–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 61, L. 10 ot-tobre 1986, n. 668.

(2) Comma aggiunto dall’art. 61, L. 10 ottobre1986, n. 668.

Art. 78. Orario di servizio. Ai sensi del secondocomma dell’art. 63 della legge 1° aprile 1981, n. 121,per il periodo di tre anni dalla data di entrata in vigo-re della legge stessa, l’orario di servizio del persona-le della pubblica sicurezza è di quarantadue ore setti-manali, di cui due retribuite in misura pari a quellaprevista per le prestazioni di lavoro straordinario.

Art. 79. Tessera di riconoscimento. Agli appar-tenenti ai ruoli di cui all’art. 1 viene rilasciata dal ca-po della Polizia direttore generale della pubblica si-curezza una speciale tessera di riconoscimento, lecui modalità e caratteristiche saranno stabilite dalRegolamento di servizio.

La stessa tessera viene rilasciata ai dirigenti pre-posti agli uffici e direzioni centrali di cui al primocomma dell’art. 5 della legge 1° aprile 1081, n. 121,nonché ai vice capo della Polizia.

Art. 80. Norme particolari. I direttori dell’uffi-cio di cui alla lettera a) dell’art. 5 della legge 1° apri-le 1981, n. 121 e dell’ufficio centrale ispettivo, non-ché quelli delle Direzioni Centrali del Dipartimentodella pubblica sicurezza, operano alle dirette dipen-

denze del capo della Polizia direttore generale del-la pubblica sicurezza - il quale può delegare i vicecapo della Polizia a sovrintendere ad uno o più set-tori del dipartimento.

Il direttore dell’ufficio di cui alla lettera a) dell’art.5 della legge 1° aprile 1081, n. 121, opera con la so-vraintendenza del vice capo della Polizia prepostoall’attività di coordinamento e pianificazione.

Art. 81. Disposizioni finali. Per quanto non pre-visto dal presente decreto legislativo, al personaledella Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia,si applicano, in quanto compatibili, le norme relati-ve agli impiegati civili dello Stato.

TITOLO IIICLAUSOLA FINANZIARIA

Art. 82. Clausola finanziaria. All’onere derivan-te dall’applicazione del presente decreto si provve-de, ai sensi dell’art. 115 della legge 1° aprile 1981,n. 121 con i fondi stanziati sul cap. 2510 dello statodi previsione del Ministero dell’interno per l’annofinanziario 1982 e corrispondenti capitoli per gli an-ni successivi.

Si omette la Tabella A.

4.

D.P.R. 24 aprile 1982, n. 337. Ordinamentodel personale della Polizia di Stato cheespleta attività tecnico-scientitica o tecnica(G.U. 10 giugno 1982, n. 158).

TITOLO IISTITUZIONE DEI RUOLI

DEL PERSONALE DELLA POLIZIADI STATO CHE ESPLETA ATTIVITÀ

TECNICO-SCIENTIFICA O TECNICA

CAPO I

Art. 1. Istituzione dei ruoli. Per le esigenze ope-rative di polizia e, in generale, di supporto del Mini-stero dell’interno nonché, fatte salve le predette esi-genze, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, inrelazione all’ultimo comma dell’art. 1 della L. 1 apri-le 1981, n. 121 nell’ambito dell’Am-ministrazionedella pubblica sicurezza sono istituiti i seguenti ruolidel personale della Polizia di Stato che svolge attivitàtecnico-scientifica o tecnica, attinente ai settori di po-lizia scientifica, di telematica, di motorizzazione, diequipaggiamento, di accasermamento, di arruola-mento e psicologia e del servizio sanitario (1):

1) ruolo degli operatori e collaboratori tecnici;

© Laurus Robuffo

Page 57: 58 POLIZIA DI STATO

2) ruolo dei revisori tecnici;3) ruolo dei periti tecnici;4) ruolo dei direttori tecnici;5) ruolo dei dirigenti tecnici;Le relative dotazioni organiche sono fissate nel-

l’allegata tabella A.I profili professionali degli appartenenti ai ruoli

degli operatori e collaboratori, dei revisori, dei peri-ti e dei direttori tecnici sono individuati con decretodel Ministro dell’interno (2).

[I profili professionali degli appartenenti ai ruoli de-gli operatori e collaboratori, dei revisori, dei periti edei direttori tecnici sono individuati da una commis-sione istituita con decreto del presidente del Consi-glio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’inter-no, di concerto con il Ministro del tesoro e il Ministroper la funzione pubblica, e composta da un Sottose-gretario di Stato all’interno, che la presiede, o per suadelega da un dirigente generale in servizio presso ilDipartimento della pubblica sicurezza, da quattro di-rigenti in servizio presso il Dipartimento e da quattrorappresentanti del personale dei ruoli della Polizia diStato designati dalle organizzazioni sindacali di poli-zia più rappresentative sul piano nazionale] (3).

[Della commissione fanno parte, altresì, un fun-zionario dell’ufficio del Ministro per la funzionepubblica e un funzionario del Ministero del tesoro.La commissione può essere integrata da dirigentitecnici di altre amministrazioni dello Stato] (4).

[Le decisioni della commissione sono valide seadottate con la presenza di almeno la metà dei suoicomponenti e a maggioranza dei presenti] (4).–––––––––––

(1) Comma così modificato dapprima dall’art. 5D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 197 e poi dall’art. 68,D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334.

(2) Comma aggiunto dall’art. 68, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334.

(3) Comma dapprima modificato dall’art. 5D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 197 e poi soppresso dal-l’art. 68, D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334.

(4) Comma soppresso dall’art. 68, D.Lgs. 5 otto-bre 2000, n. 334.

Art. 2. Norme applicabili. Al personale apparte-nente ai ruoli di cui al precedente articolo si applica-no, per quanto compatibili, le disposizioni dell’ordi-namento del personale della Polizia di Stato cheespleta funzioni di polizia, di cui al Decreto del Pre-sidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, non-ché al decreto del Presidente della Repubblica 24aprile 1982, n. 339, limitatamente al trasferimento inaltre amministrazioni dello Stato, salvo quanto di-versamente stabilito dal presente decreto legislativo.

L’equiparazione del personale dei ruoli suddetticon quello che espleta funzioni di polizia è fissatanell’allegata tabella B.–––––––––––

Il primo comma è stato così sostituito dall’art. 5

D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 197 per effetto delle mo-difiche a tale norma apportate dall’art. 4 D.Lgs. 28febbraio 2001, n. 53.

CAPO II

Art. 3. Ruolo degli operatori e collaboratori tec-nici. Il ruolo degli operatori e collaboratori tecniciè articolato in quattro qualifiche che assumano le se-guenti denominazioni:

operatore tecnico;operatore tecnico scelto;collaboratore tecnico;collaboratore tecnico capo.

–––––––––––Articolo sostituito dall’art. 5, comma 4, D.Lgs. 12

maggio 1995, n. 197.

Art. 4. Mansioni del personale appartenente alruolo degli operatori e collaboratori tecnici. 1. Ilpersonale appartenente al ruolo degli operatori ecollaboratori tecnici svolge mansioni esecutive dinatura tecnica e tecnica-manuale, con capacità diutilizzazione di mezzi e strumenti e di dati nell’am-bito di procedure predeterminate.

2. Le prestazioni lavorative sono caratterizzate damargini valutativi nella esecuzione, anche con even-tuale esposizione a rischi specifici.

3. Al personale delle qualifiche di collaboratoretecnico e collaboratore tecnico capo possano essereattribuite responsabilità di guida e di controllo tec-nico-pratica di personale sottordinato.

4. Gli appartenenti alle qualifiche di collaboratoretecnico e collaboratore tecnico capo passano altresìsvolgere, in relazione alla professionalità posseduta,compiti di addestramento del personale.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 5, comma 5, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

Art. 5. Nomina ad operatore tecnico (1). 1. L’ac-cesso alla qualifica iniziale del ruolo degli operatorie collaboratori tecnici avviene mediante pubblicoconcorso per esami al quale sono ammessi a parte-cipare i cittadini italiani che abbiano i requisiti ge-nerali per la partecipazione ai pubblici concorsi in-detti per l’accesso alle carriere civili delle ammini-strazioni dello Stato e siano in possesso del titolo distudio della scuola dell’obbligo.

2. L’idoneità fisica, psichica e attitudinale al servi-zio dei candidati è accertata secondo quanto stabili-to con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400.

3. I vincitori del concorso sono nominati allievioperatori tecnici e sono destinati a frequentare uncorso di formazione a carattere teorico-pratico delladurata di quattro mesi, finalizzato all’inserimento deicandidati in ciascuno dei settori tecnici di cui all’ar-

© Laurus Robuffo

Page 58: 58 POLIZIA DI STATO

ticolo 1, secondo le esigenze dell’amministrazione.4. Possono essere inoltre nominati allievi operato-

ri tecnici, nell’ambito delle vacanze disponibili, edammessi a frequentare il primo corso di formazioneutile il coniuge ed i figli superstiti, nonché i fratelli,qualora unici superstiti, degli appartenenti alle For-ze di Polizia deceduti o resi permanentemente inva-lidi al servizio, con invalidità non inferiore all’ot-tanta per cento della capacità lavorativa, a causa diazioni criminose di cui all’articolo 82, comma 1,della legge 23 dicembre 2000, n. 388, ovvero per ef-fetto di ferite o lesioni riportate nell’espletamento diservizi di polizia o di soccorso pubblico i quali nefacciano richiesta, purché siano in possesso dei re-quisiti di cui ai commi 1 e 2. (2)

5. Le disposizioni di cui al comma 4 si applicano,altresì, al coniuge ed ai figli superstiti, nonché ai fra-telli, qualora unici superstiti, degli appartenenti alleForze di polizia deceduti o resi permanentemente in-validi al servizio, con invalidità non inferiore all’ot-tanta per cento della capacità lavorativa, per effettodi ferite o lesioni riportate nell’espletamento di mis-sioni internazionali di pace.

6. Gli allievi operatori tecnici che abbiano supera-to gli esami di fine corso e abbiano ottenuto il giudi-zio di idoneità sono nominati operatori tecnici in pro-va, secondo l’ordine di graduatoria. Superato il pe-riodo di prova, vengono nominati operatori tecnici.

7. Si applicano le disposizioni di cui al primo e se-condo comma dell’art. 59 della legge 1° aprile 1981,n. 121.

8. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabilite le mo-dalità di svolgimento del concorso, e delle altre pro-cedure di reclutamento, la composizione della com-missione esaminatrice e le modalità di formazionedella graduatoria finale.–––––––––––

(1) Articolo così sostituito dall’art. 5, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197 per effetto delle modifiche a ta-le ultima norma apportate dall’art. 4 D.Lgs. 28 feb-braio 2001, n. 53.

(2) Comma così modificato dall’art. 24, L. 16 gen-naio 2003, n. 3.

Art. 6. Promozione ad operatore tecnico scelto.La promozione ad operatore tecnico scelto si conse-gue, a ruolo aperto, mediante scrutinio per meritoassoluto al quale sono ammessi gli operatori tecniciche alla data dello scrutinio stesso abbiano compiu-to cinque anni di effettivo servizio, ivi compreso ilperiodo di frequenza del corso di formazione di cuial precedente articolo.

CAPO III (1)–––––––––––

(1) Intitolazione soppressa dall’art. 5 D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

Artt. 7-8. Omissis.–––––––––––

Articoli abrogati dall’art. 5, co. 7, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

Art. 9. Promozione a collaboratore tecnico. 1.La promozione alla qualifica di collaboratore tecni-co si consegue, a ruolo aperto, mediante scrutinioper merito assoluto dopo cinque anni di effettivoservizio nella qualifica di operatore tecnico scelto.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 5, co. 8, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

Art. 10. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 5, co. 9, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

Art. 11. Promozione a collaboratore tecnicocapo. 1. La promozione alla qualifica di collabo-ratore tecnico capo si consegue, a ruolo aperto, me-diante scrutinio per merito assoluto al quale è am-messo il personale che abbia compiuto cinque annidi effettivo servizio nella qualifica di collaboratoretecnico.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 5, comma 10, D.Lgs.12 maggio 1995, n. 197.

[Art. 11-bis. Attribuzione di uno scatto aggiun-tivo ai collaboratori tecnici capo. 1. Ai collabora-tori tecnici capo che abbiano maturato otto anni dieffettivo servizio nella qualifica è attribuito unoscatto aggiuntivo, fermo restando quanto previstodal comma 2.

2. Lo scatto aggiuntivo non è attribuito al persona-le che nel triennio precedente abbia riportato un giu-dizio inferiore a «buono» o che nell’ultimo biennioabbia riportato una sanzione disciplinare più gravedella deplorazione.

3. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’articolo 15, comma 1, lette-re a) e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e suc-cessive modificazioni ovvero sottoposto a procedi-mento disciplinare per l’applicazione di una sanzio-ne più grave della deplorazione, l’attribuzione delloscatto aggiuntivo avviene, anche con effetto retroat-tivo, dopo la definizione dei relativi procedimenti,fermo restando quanto previsto dal comma 2. Si ap-plicano le disposizioni contenute negli articoli 94 e95 del decreto del Presidente della Repubblica 10gennaio 1957, n. 3]. (1) (2)–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 5, D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197 per effetto delle modifiche apportatedall’art. 4 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

© Laurus Robuffo

Page 59: 58 POLIZIA DI STATO

Artt. 12-13. Omissis.–––––––––––

Articoli abrogati dal D.L. 21 settembre 1987, n.387, conv. in L. 20 novembre 1987, n. 472.

CAPO III–––––––––––

Intestazione così modificata dall’art. 6 D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

Artt. 14-20. Omissis.–––––––––––

Articoli abrogati dall’art. 6, co. 3, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

Art. 20 bis. Ruolo dei revisori tecnici. 1. Il ruo-lo dei revisori tecnici è articolato in tre qualificheche assumono le seguenti denominazioni:

vice revisore tecnico;revisore tecnico;revisore tecnico capo».

–––––––––––Articolo inserito dall’art. 6, co. 4, D.Lgs. 12 mag-

gio 1995, n. 197.

Art. 20 ter. Mansioni del personale appartenen-te al ruolo dei revisori tecnici. 1. Il personale ap-partenente al ruolo dei revisori tecnici svolge man-sioni esecutive richiedenti conoscenza specialisticanel settore tecnico al quale è adibito, con capacità diutilizzazione di mezzi e strumenti complessi e di in-terpretazione di disegni, grafici e dati nell’ambitodelle direttive di massima ricevute.

2. Lo stesso personale esercita, inoltre, nel settoretecnico di impiego, attività di guida e controllo diunità operative sottordinate, con responsabilità per ilrisultato conseguito. Collabora con i propri superio-ri gerarchici e può sostituirli in caso di temporaneoimpedimento o assenza.

3. Al personale della qualifica di revisore tecnicocapo, altre a quanto già specificato, possono essereattribuiti incarichi specialistici richiedenti particola-ri conoscenze tecniche ed attitudini.

4. Al suddetto personale possono essere attribuiticompiti di istruzione del personale sottordinato.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 6, co. 4, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

Art. 20 quater. Nomina a vice revisore tecnico.1. La nomina alla qualifica iniziale del ruolo dei re-visori tecnici si consegue:

a) nel limite del settanta per cento dei posti di-sponibili, al 31 dicembre di ogni anno, in ciascunprofilo professionale, mediante concorso interno pertitoli e superamento di una prova pratica a carattereprofessionale, anche mediante un questionario a ri-sposta multipla, tendente ad accertare il grado dipreparazione tecnico professionale, e successivo

corso di formazione di durata non inferiore a sei me-si. Al concorso sono ammessi gli appartenenti alruolo degli operatori e collaboratori tecnici prove-nienti da profili professionali omogenei a quello percui concorrono, in possesso dell’abilitazione profes-sionale eventualmente prevista dalla legge per l’e-sercizio dell’attività propria del profilo professiona-le per il quale si concorre, che abbiano compiuto al-la stessa data quattro anni di effettivo servizio e nonabbiano riportato nei due anni precedenti sanzionidisciplinari più gravi della deplorazione. Il trenta percento dei posti è riservato al personale con qualificadi collaboratore tecnico capo;

b) nel limite del restante trenta per cento dei po-sti disponibili, mediante concorso pubblico peresame scritto al quale possono partecipare i cittadi-ni italiani in possesso dei requisiti generali per lapartecipazione ai pubblici concorsi e di un diplomadi istruzione professionale almeno triennale conse-guito in un istituto statale, o, comunque, ricono-sciuto dallo Stato, ovvero, ove non sia previsto ilsuddetto diploma, di un diploma o di un attestato diqualifica rilasciato dalle regioni al termine di corsidi durata almeno triennale nell’ambito della forma-zione professionale, nonché dell’abilitazione pro-fessionale eventualmente prevista dalla legge perl’esercizio dell’attività propria del profilo profes-sionale per il quale si concorre. L’idoneità fisica,psichica e attitudinale al servizio dei candidati èaccertata secondo quanto stabilito con regolamen-to del Ministro dell’Interno, da emanare ai sensidell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto1988, n. 400. Il dieci per cento dei posti disponibi-li è riservato, con esclusione del limite di età, alpersonale di ruolo degli operatori e dei collabora-tori tecnici in possesso del prescritto titolo di stu-dio e dell’abilitazione professionale eventualmenteprevista dalla legge. La commissione giudicatricedel concorso viene integrata da esperti delle mate-rie attinenti alle mansioni tecniche che il personaledovrà svolgere. I vincitori del concorso sono nomi-nati allievi vice revisori tecnici con il trattamentoeconomico di cui all’art. 59 della legge 1° aprile1981, n. 121, e destinati a frequentare un corso diformazione tecnico professionale di durata non in-feriore a sei mesi. Al termine del corso gli allieviche abbiano superato le prove teorico-praticheconclusive e ottenuto il giudizio di idoneità sononominati vice revisori tecnici in prova.

2. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabiliti le moda-lità di svolgimento del concorso, comprese le even-tuali forme di preselezione, la composizione dellacommissione esaminatrice e le modalità di svolgi-mento dei corsi di cui al comma 1, in relazione allemansioni tecniche previste e quelle di svolgimentodegli esami di fine corso.

© Laurus Robuffo

Page 60: 58 POLIZIA DI STATO

3. Con i bandi dei concorsi di cui al comma 1 siprocede alla ripartizione dei posti messi a concorsoin relazione alle disponibilità esistenti nei contin-genti di ciascun profilo professionale e nel solo ban-do di cui al comma 1, lettera a), si procede altresì al-la definizione, anche per categorie omogenee, dellecorrispondenze tra i profili professionali del ruolodegli operatori e collaboratori tecnici e quelli relati-vi ai posti messi a concorso.

4. Al termine dei concorsi di cui al comma 1 sonoformate tante graduatorie quanti sono i profili pro-fessionali individuati nel relativo bando. I candidaticollocatisi utilmente nella graduatoria di ciascunprofilo vengono dichiarati vincitori ed inseriti inun’unica graduatoria finale del concorso secondo ilpunteggio riportato.

5. Coloro che al termine del corso sono ricono-sciuti idonei conseguono la nomina a vice revisoretecnico nell’ordine della graduatoria finale del cor-so, formato con le modalità di cui al comma 4.

5 bis. I vincitori del concorso di cui al comma 1, let-tera a), conseguono la nomina a vice revisore con de-correnza giuridica dal 1° gennaio dell’anno successi-vo a quello nel quale si sono verificate le vacanze econ decorrenza economica dal giorno successivo alladata di conclusione del corso di formazione.–––––––––––

I commi 1, 2 e 5 bis sono stati, rispettivamente, co-sì sostituiti e aggiunti dall’art. 6, D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197 per effetto delle modifiche a tale normaapportate dall’art. 5 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 20 quinquies. Dimissioni dal corso. 1. È di-messo dai corsi di cui all’art. 20 quater, comma 1, ilpersonale che:

a) dichiara di rinunciare al corso;b) non supera gli esami di fine corso;c) è stata per qualsiasi motivo assente al corsa

per più di sessanta giorni, anche se non continuativi.Nell’ipotesi di assenza determinata da infermitàcontratta durante il corso ovvero da infermità dipen-dente da causa di servizio qualora si tratti di perso-nale proveniente da altri ruoli della Polizia di Stato,il personale è ammesso a partecipare di diritto al pri-mo corso successivo al riconoscimento della suaidoneità psico-fisica. I frequentatori provenienti dalruolo degli operatori e collaboratori tecnici dimessidal corso per infermità a altra causa indipendentedalla propria volontà, sono ammessi, per una solavolta, a partecipare di diritto al primo corso succes-siva al cessare della causa impeditiva.

2. Il personale di sesso femminile, la cui assenzaoltre i quarantacinque giorni è stata determinata damaternità, è ammesso a partecipare al primo corsosuccessivo ai periodi di assenza dal lavoro previstidalle disposizioni sulla tutela delle lavoratrici madri.

3. È espulso dal corso il personale responsabile diinfrazioni punibili con sanzioni disciplinari più gra-vi della deplorazione.

4. I provvedimenti di dimissione e di espulsionedal corso sono adottati con decreto del Capo dellapolizia direttore generale della pubblica sicurezza,su proposta del direttore dell’istituto.

5. Il personale ammesso a ripetere il corso per in-fermità contratta a causa delle esercitazioni praticheo per malattia contratta per motivi di servizio, vienepromosso con la stessa decorrenza, ai soli effettigiuridici, attribuita agli idonei del corso dal quale èstato dimesso e nella stessa graduatoria si colloca,nel posto che gli sarebbe spettato, qualora avesseportato a compimento il predetto corso.

6. I frequentatori provenienti dagli operatori e col-laboratori tecnici che non superano il corso per-mangono nella qualifica rivestita nel suddetto ruolosenza detrazione di anzianità e sono restituiti al ser-vizio.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 6, co. 4, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

I commi 1 e 6 sono stati, rispettivamente, così mo-dificati e sostituiti dall’art. 6 D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197 per effetto delle modifiche a tale normaapportate dall’art. 5 D.lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 20 quinquies 1. Emolumento pensionabi-le. 1. Ai vice revisori che abbiano compiuto treanni e sei mesi di effettivo servizio nella qualificae che, nei due anni precedenti, abbiano riportatoun giudizio non inferiore a «buono» e non abbia-no riportato una sanzione più grave della deplora-zione, è attribuito un emolumento pensionabile diL. 370.000 (pari a euro 191,08) annue lorde, vali-do anche per la tredicesima mensilità e per l’in-dennità di buonuscita, riassorbibile con lo scattogerarchico attribuito nello stesso livello retributi-vo ovvero all’atto dell’accesso al livello retributi-vo superiore.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’articolo 15, comma 1, lette-re a) e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e suc-cessive modificazioni ovvero sottoposto a procedi-mento disciplinare per l’applicazione di una sanzio-ne più grave della deplorazione, l’attribuzione del-l’emolumento pensionabile avviene, anche con ef-fetto retroattivo, dopo la definizione dei relativi pro-cedimenti, fermo restando quanto previsto dal com-ma 1. Si applicano le disposizioni contenute negliarticoli 94 e 95 del decreto del Presidente della Re-pubblica 10 gennaio 1957, n. 3 (1) (2).–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 6 D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197 per effetto delle modifiche a tale nor-ma apportate dall’art. 5 D.Lgs. 28 febbraio 2001,n. 53.

(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

© Laurus Robuffo

Page 61: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 20 sexies. Promozione alla qualifica di re-visore tecnico. 1. La promozione alla qualifica direvisore tecnico si consegue a ruolo aperto median-te scrutinio per merito assoluto al quale sono am-messi i vice revisori tecnici che abbiano compiutosette anni di effettivo servizio nella qualifica.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 6, co. 4, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197 e poi così modificato per effettodelle modifiche a tale norma apportate dall’art. 5D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 20 septies. Promozione alla qualifica di re-visore tecnico capo. 1. La promozione alla qualifi-ca di revisore tecnico capo si consegue a ruolo aper-to mediante scrutinio per merito comparativo al qua-le sono ammessi i revisori tecnici che abbiano com-piuto sette anni di effettivo servizio nella qualifica.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 6, co. 4, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

[Art. 20 octies. Attribuzione di uno scatto ag-giuntivo ai revisori tecnici capo. 1. Ai revisori tec-nici capo che abbiano maturato otto anni di effettivoservizio nella qualifica è attribuito uno scatto aggiun-tivo, fermo restando quanto previsto dal comma 2.

2. Lo scatto aggiuntivo non è attribuito al persona-le che nel triennio precedente abbia portato un giu-dizio inferiore a «buono» o che nel biennio prece-dente abbia riportato una sanzione disciplinare piùgrave della deplorazione.

3. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’art. 15, comma 1, lettere a)e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successivemodificazioni, ovvero sottoposto a procedimento di-sciplinare per l’applicazione di una sanzione piùgrave della deplorazione, l’attribuzione dello scattoaggiuntivo avviene, anche con effetto retroattivo,dopo la definizione dei relativi procedimenti, fermorestando quanto previsto dal comma 2. Si applicanole disposizioni contenute negli articoli 94 e 95 daldecreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio1957, n. 3.

4. Lo scatto aggiuntivo di cui al presente articolo èattribuito come assegno ad personam riassorbibile enon cumulabile con lo scatto gerarchico previstonello stesso livello retributivo, in caso di accesso airuoli superiori] (1) (2).–––––––––––

(1) Vedi nota sub art. 20 quinquies.1.(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio

2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 21. Mobilità nell’ambito della qualifica delpersonale dei ruoli degli operatori e collaboratoritecnici e dei revisori tecnici. 1. È in facoltà del-l’amministrazione disporre, in relazione alle esigen-ze di servizio, che il personale appartenente ai ruoli

degli operatori e collaboratori tecnici e dei revisoritecnici frequenti anche dopo la nomina, corsi di qua-lificazione per l’esercizio delle mansioni di altri pro-fili professionali previsti per il ruolo di appartenenza.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 6, co. 5, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

CAPO IV (1)–––––––––––

Intestazione così sostituita dall’art. 7 D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

Art. 22. Ruolo dei periti tecnici. Il ruolo dei pe-riti tecnici è articolato in quattro qualifiche, che as-sumono le seguenti denominazioni:

vice perito tecnico;perito tecnico;perito tecnico capo;perito tecnico superiore.

–––––––––––Articolo sostituito dall’art. 7, co. 3, D.Lgs. 12

maggio 1995, n. 197.

Art. 23. Mobilità nell’ambito della qualifica delpersonale appartenente al ruolo dei periti tecnici.È in facoltà dell’Amministrazione, nell’ipotesi dideterminazione di un nuovo profilo professionalenell’ambito del ruolo dei periti tecnici, disporre, peresigenze di servizio, che il personale frequenti, an-che in relazione al titolo di studio posseduto, corsi diqualificazione per l’esercizio delle nuove mansioni.

La stessa facoltà può essere esercitata per disporreil passaggio di personale da un profilo all’altro didetto ruolo, ove le esigenze di servizio abbiano de-terminato la modifica della ripartizione delle dota-zioni organiche delle qualifiche, nei diversi profiliprofessionali.

Art. 24. Funzioni del personale appartenente alruolo dei periti tecnici. 1. Il personale appartenen-te al ruolo dei periti tecnici svolge funzioni che ri-chiedono preparazione professionale specialisticanel settore tecnico al quale è adibito.

2. L’attività è caratterizzata da particolare apportodi competenza in operazioni su apparati e attrezza-ture, che presuppongono conoscenze approfonditedelle relative tecnologie.

3. In relazione alla professionalità e alle attitudinipossedute, gli appartenenti al ruolo dei periti tecnicipossono essere preposti alla direzione di unità ope-rative, con le connesse responsabilità per le direttiveimpartite ed i risultati conseguiti e possono svolgerecompiti di addestramento o istruzione del personale.Tenuto conto dei rapporti di gerarchia, allo stessopersonale possono essere attribuite le funzioni di in-dirizzo e coordinamento di più unità operative, nel-l’ambito delle direttive superiori, con piena respon-sabilità per l’attività svolta.

© Laurus Robuffo

Page 62: 58 POLIZIA DI STATO

4. In caso di assenza o impedimento, il personaledel ruolo dei periti può sostituire il superiore gerar-chico.

5. Il personale appartenente alla qualifica di peritotecnico superiore svolge, oltre ai compiti di cui aicommi precedenti funzioni che richiedono una quali-ficata preparazione professionale nel settore tecnicoal quale è adibito, con conoscenze di elevato valorespecialistico e collabora con i superiori gerarchici instudi, esperimenti e altre attività richiedenti qualifi-cata preparazione professionale, sostituendoli nelladirezione di uffici in caso di assenza o impedimento.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 7, co. 4, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

Art. 25. Nomina a vice perito tecnico. 1. La no-mina alla qualifica di vice perito tecnico si conse-gue:

a) nel limite del cinquanta per cento dei posti di-sponibili annualmente, mediante pubblico concorsoper titoli ed esami;

b) per il restante cinquanta per cento, medianteconcorso interno per titoli ed esami.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 7, co. 5, D.Lgs. 2 mag-gio 1995, n. 197.

Art. 25 bis. Concorso pubblico per la nomina avice perito tecnico. 1. Al concorso pubblico di cuiall’art. 25, comma 1, lettera a), possono partecipare icittadini italiani in possesso dei requisiti generali perla partecipazione ai pubblici concorsi e di specifico ti-tolo di studio d’istruzione secondaria superiore checonsente l’iscrizione ai corsi per il conseguimento deldiploma universitario, nonché, ove sia previsto dallalegge, del diploma o attestato di abilitazione, tutti at-tinenti all’esercizio dell’attività inerente al profiloprofessionale per il quale concorre. L’idoneità fisica,psichica e attitudinale al servizio dei candidati è ac-certata secondo quanto stabilito con regolamento delMinistro dell’interno, da emanare ai sensi dell’art. 17,comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400.

2. Gli appartenenti al ruolo dei revisori tecnici,possono partecipare al concorso, con riserva di unsesto dei posti purché in possesso del titolo di studioe dell’eventuale diploma o attestato di abilitazioneprofessionale di cui al comma 1.

3. A parità di merito, l’appartenenza alla Polizia diStato costituisce titolo di preferenza, fermi restandogli altri titoli preferenziali previsti dalle leggi vigenti.

4, Il concorso è articolato in una prova scritta edun colloquio, che vertono sulle materie attinenti aitipi di specializzazione richiesti dal bando di con-corso e tendenti ad accertare il possesso delle capa-cità professionali per assolvere le funzioni previstedall’art. 24.

5. Gli specifici titoli di studio di istruzione secon-daria di secondo grado, nonché i diplomi o attestati

di abilitazione all’esercizio di attività inerenti al pro-filo professionale che devono possedere i candidati,le materie oggetto delle prove di esame e il numerodei posti da mettere a concorso per ciascun profiloprofessionale sono stabiliti dal bando di concorso.

6. Al termine delle prove d’esame, sono compilatetante graduatorie quanti sono i profili professionaliprevisti dal bando di concorso.

7. I candidati collocatisi utilmente nella graduato-ria di ciascun profilo sono dichiarati vincitori delconcorso e vengono inseriti in un’unica graduatoriafinale del concorso secondo il punteggio riportato.

8. I vincitori del concorso sono nominati allievi vi-ce periti tecnici con il trattamento economico di cuiall’art. 59 della legge 1° aprile 1981, n. 121 e sono de-stinati a frequentare un corso della durata di almenosei mesi, preordinato alla formazione tecnico-profes-sionale per l’assolvimento delle specifiche funzioniinerenti ai profili professionali per i quali è stato in-detto il concorso. I frequentatori già appartenenti airuoli del personale della Polizia di Stato che presta at-tività tecnico-scientifica o tecnica conservano la qua-lifica rivestita all’atto dell’ammissione al corso.

9. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare, ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge23 agosto 1988, n. 400, sono stabilite le modalità disvolgimento del concorso, comprese le eventualiforme di preselezione, la composizione della com-missione esaminatrice e le modalità di svolgimentodei corsi, in relazione alle mansioni tecniche previ-ste e quelle degli esami di fine corso.

10. I frequentatori che abbiano superato gli esamiteorico-pratici di fine corso e ottenuto il giudizio diidoneità sono nominati vice periti tecnici in provasecondo l’ordine di graduatoria dell’esame finale.Tale graduatoria è formata con le modalità previsteper la graduatoria del concorso. –––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 6, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197 e poi così modificato (commi 1, 2,9 e 10: sostituiti; comma 8: modificato) per effettodelle modifiche apportate a tale norma dall’art. 6D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 25 ter. Concorso interno per la nomina avice perito tecnico. 1. Il concorso interno per titolidi servizio ed esami, di cui all’art. 25, comma 1, let-tera b), consiste in una prova scritta teorico-pratica ein un colloquio tendenti ad accertare il grado di pre-parazione tecnico professionale ed è riservato al per-sonale del ruolo degli operatori e dei collaboratoritecnici in possesso, alla data del bando che indice ilconcorso, di un’anzianità di servizio non inferiore asette anni ed a quello del ruolo dei revisori tecniciproveniente da profili professionali omogenei aquello per il quale concorre, in possesso alla data delbando che indice il concorso dell’abilitazione pro-fessionale eventualmente prevista dalla legge perl’esercizio dell’attività propria del profilo professio-

© Laurus Robuffo

Page 63: 58 POLIZIA DI STATO

nale per il quale si concorre, di un’anzianità di ser-vizio non inferiore a tre anni, dello specifico titolo distudio di istruzione secondaria di secondo grado eche nell’ultimo biennio non abbia riportato la deplo-razione o sanzione disciplinare più grave e non ab-bia conseguito un giudizio complessivo inferiore a«buono». Il trenta per cento dei posti è riservato agliappartenenti al ruolo dei revisori tecnici.

2. Il bando di concorso deve contenere la riparti-zione dei posti messi a concorso in relazione alle di-sponibilità esistenti nei contingenti di ciascun profi-lo professionale, nonché la definizione, anche percategorie omogenee, delle corrispondenze fra i pro-fili professionali del ruolo dei revisori tecnici e quel-li relativi ai posti messi a concorso.

3. Al termine del concorso sono compilate tantegraduatorie quanto sono i profili professionali previ-sti dal bando di concorso. I candidati collocatisi util-mente nella graduatoria di ciascun profilo sono di-chiarati vincitori del concorso e vengono inseriti inun’unica graduatoria finale del concorso secondo ilpunteggio riportato.

4. I vincitori del concorso devono frequentare uncorso di formazione tecnico-professionale di duratanon inferiore a sei mesi, conservando la qualifica ri-vestita all’atto dell’ammissione al corso.

5. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare, ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge23 agosto 1988, n. 400, sono stabiliti le modalità disvolgimento del concorso, la composizione dellacommissione esaminatrice e le modalità di svolgi-mento dei corsi di cui al comma 1, in relazione allemansioni tecniche previste e quelle di svolgimentodegli esami di fine corso, tenendo conto della speci-ficità delle funzioni inerenti ai vari profili professio-nali per i quali è indetto il concorso.

6. Coloro che abbiano superato gli esami finali delcorso sono nominati vice periti tecnici secondo l’or-dine di graduatoria dell’esame finale, formata con lemodalità previste per la graduatoria del concorso, condecorrenza giuridica dal 1° gennaio dell’anno succes-sivo a quello nel quale si sono verificate le vacanze econ decorrenza economica dal giorno successivo alladata di conclusione del corso di formazione.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 6, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197 e poi così modificato (commi 1, 4,5 e 6) per effetto delle modifiche apportate dall’art.6 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

Art. 25 quater. Dimissioni dal corso. 1. È di-messo dai corsi di formazione tecnico-professionaledi cui agli artt. 25 bis e 25 ter il personale che:

a) dichiara di rinunciare al corso;b) non supera gli esami di fine corso;c) è stato per qualsiasi motivo assente dal corso

per più di sessanta giorni. Nell’ipotesi di assenza de-terminata da infermità contratta durante il corso ov-vero da infermità dipendente da causa di servizio il

personale è ammesso a partecipare di diritto al pri-mo corso successivo al riconoscimento della suaidoneità psico-fisica. I frequentatori provenienti dairuoli del personale della Polizia di Stato che espletaattività tecnico-scientifica, tecnica, dimessi dal cor-so per infermità o altra causa indipendente dalla pro-pria volontà sono ammessi, per una sola volta, a par-tecipare di diritto al primo corso successivo al ces-sare della causa impeditiva.

2. Il personale di sesso femminile, la cui assenzaoltre i quarantacinque giorni è stata determinata damaternità, è ammesso a partecipare al primo corsosuccessivo ai periodi di assenza dal lavoro previstidalle disposizioni sulla tutela delle lavoratrici madri.

3. È espulso dal corso il personale, responsabile diinfrazioni punibili con sanzioni disciplinari più gra-vi della deplorazione.

4. I provvedimenti di dimissione e di espulsionedal corso sono adottati con decreto del Capo dellapolizia direttore generale della pubblica sicurezza,su proposta del direttore dell’istituto.

5. Il personale ammesso a ripetere il corso per in-fermità contratta a causa delle esercitazioni praticheviene promosso con la stessa decorrenza, ai soli ef-fetti giuridici, attribuita agli idonei del corso dalquale è stato dimesso e nella stessa graduatoria sicolloca nel posto che gli sarebbe spettato, qualoraavesse portato a compimento il predetto corso.

6. I frequentatori provenienti dai ruoli del persona-le della Polizia di Stato che espleta attività tecnico-scientifica o tecnica che non superano il corso per-mangono nella qualifica rivestita nei suddetti ruolisenza detrazione dell’anzianità, sono restituiti al ser-vizio e sono ammessi, a domanda, per una sola vol-ta, alla frequenza del corso successivo, purché con-tinuino a possedere i requisiti previsti.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 6, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197. Il co. 1 è stato poi così modificatoper effetto delle modifiche apportate all’art. 7 cit.dall’art. 6 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

[Art. 25 quinquies. Emolumento pensionabile.1. Ai vice periti tecnici che abbiano compiuto un an-no di effettivo servizio nella qualifica e che, nell’an-no precedente, abbiano riportato un giudizio non in-feriore a «buono» e non abbiano riportato una san-zione più grave della deplorazione, è attribuito unemolumento pensionabile di L. 500.000 (pari a euro258,22) annue lorde, valido anche per la tredicesimamensilità e per l’indennità di buonuscita, riassorbi-bile con lo scatto gerarchico attribuito nello stessolivello retributivo ovvero all’atto dell’accesso al li-vello retributivo superiore.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’art. 15, comma 1, lettere a)e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successivemodificazioni, ovvero sottoposto a procedimento di-

© Laurus Robuffo

Page 64: 58 POLIZIA DI STATO

sciplinare per l’applicazione di una sanzione piùgrave della deplorazione, l’attribuzione dell’emolu-mento pensionabile avviene, anche con effetto re-troattivo, dopo la definizione dei relativi procedi-menti, fermo restando quanto previsto dal comma 1.Si applicano le disposizioni contenute negli articoli94 e 95 del decreto del Presidente della Repubblica10 gennaio 1957, n. 3] (1) (2).–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 7, D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197 per effetto delle modifiche a tale normaapportate dall’art. 6 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Artt. 26-27. Omissis.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 7, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

Art. 28. Promozione a perito tecnico. 1. La pro-mozione alla qualifica di perito tecnico capo si con-segue a ruolo aperto, mediante scrutinio per meritoassoluto, al quale sono ammessi i vice periti tecniciche abbiano compiuto almeno due anni di effettivoservizio, oltre al periodo di frequenza del corso dicui all’art. 25 bis e 25 ter.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 8, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

Art. 28 bis. Emolumento pensionabile. 1. Ai pe-riti tenici che abbiano compiuto tre anni e sei mesidi effettivo servizio nella qualifica e che, nei due an-ni precedenti, abbiano riportato un giudizio non in-feriore a «buono» e non abbiano riportato una san-zione più grave della deplorazione, è attribuito unemolumento pensionabile di L. 500.000 (pari a euro258,22) annue lorde, valido anche per la tredicesimamensilità e per l’indennità di buonuscita, riassorbi-bile con lo scatto gerarchico attribuito nello stessolivello retributivo ovvero all’atto dell’accesso al li-vello retributivo superiore.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’art. 15, comma 1, lettere a)e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successivemodificazioni ovvero sottoposto a procedimento di-sciplinare per l’applicazione di una sanzione piùgrave della deplorazione, l’attribuzione dell’emolu-mento pensionabile avviene, anche con effetto re-troattivo, dopo la definizione dei relativi procedi-menti, fermo restando quanto previsto dal comma 1.Si applicano le disposizioni contenute negli articoli94 e 95 del decreto del Presidente della Repubblica10 gennaio 1957, n. 3 (1)(2).–––––––––––

(1) Vedi nota sub art. 25 quinquies.(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio

2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Artt. 29-30. Omissis.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 9, D.Lgs. 12 mag-gio 1995, n. 197.

Art. 31. Promozione a perito tecnico capo. 1.La promozione alla qualifica di perito tecnico caposi consegue, a ruolo aperto, mediante scrutinio permerito assoluto, al quale è ammesso il personalecon la qualifica di perito tecnico che abbia compiu-to almeno sette anni di effettivo servizio nella qua-lifica stessa. –––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 10, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197 e poi così sostituito per effettodelle modifiche a tale norma apportate dall’art. 7D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

[Art. 31.1. Clausola di salvaguardia economicaper i periti tecnici capo. 1. Ai periti capo che ab-biano maturato almeno dieci anni di permanenzanella qualifica, esclusi i periodi di ritardo nella pro-gressione in carriera derivanti dall’applicazione diuna delle cause di esclusione dagli scrutini previstedall’ordinamento vigente, che abbiano riportato, neltriennio precedente, un giudizio non inferiore a“buono” e che non abbiano riportato, nel biennioprecedente, una sanzione disciplinare più grave del-la deplorazione, è attribuito, con decorrenza dalgiorno successivo alla maturazione del requisitotemporale, il trattamento economico previsto per ilpersonale della qualifica di perito tecnico superiore.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal servi-zio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternativiper i delitti di cui all’art. 15, comma 1, lettere a) e b),della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successive modi-ficazioni, ovvero sottoposto a procedimento discipli-nare per l’applicazione di una sanzione più gravedella deplorazione, il trattamento economico è attri-buito, anche con effetto reatroattivo, dopo la defini-zione dei relativi procedimenti, fermo restando quan-to previsto dal comma 1. Si applicano le disposizio-ni contenute negli articoli 94 e 95 del decreto delPresidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

3. Il trattamento di cui al comma 1 è riassorbitoall’atto dell’accesso al livello retributivo superio-re] (1) (2).–––––––––––

(1) Vedi nota sub art. 31.(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio

2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 31 bis. Promozione alla qualifica di peritotecnico superiore. 1. La promozione alla qualificadi perito tecnico superiore si consegue:

a) nel limite del 50 per cento dei posti disponibi-li al 31 dicembre di ogni anno mediante scrutinioper merito comparativo al quale è ammesso il per-sonale avente una anzianità di 8 anni di effettivo ser-vizio nella qualifica di perito tecnico capo;

© Laurus Robuffo

Page 65: 58 POLIZIA DI STATO

b) per il restante 50 per cento dei posti medianteconcorso annuale per titoli di servizio ed esami, ri-servato al personale che alla data del 31 dicembre diciascun anno, riveste la qualifica di perito tecnicocapo e sia in possesso del titolo di studio previstodall’art. 25 bis.

2. La promozione decorre, a tutti gli effetti, dal 1gennaio dell’anno successivo a quello nel quale sisono verificate le vacanze. Il personale di cui allalettera a) precede nel ruolo quello di cui alla letterab). I posti non coperti mediante concorso sono por-tati in aumento all’aliquota prevista dalla lettera a).

3. Le modalità di svolgimento del concorso di cuial comma 1, lettera b), compresa la determinazionedelle prove di esame e la composizione della com-missione esaminatrice, sono fissate con decreto delMinistro dell’interno.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 11, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

Art. 31 ter. 1. Nei confronti degli appartenenti airuoli della Polizia di Stato vincitori dei concorsipubblici previsti dal presente decreto si applica,quando compatibile, per il periodo di frequenza deicorrispondenti corsi di formazione, l’art. 28 dellalegge 10 ottobre 1986, n. 668.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 7, co. 11, D.Lgs. 12maggio 1995, n. 197.

[Art. 31-quater. Attribuzione di uno scatto ag-giuntivo ai periti tecnici superiori. 1. Ai perititecnici superiori che abbiano maturato sette anni dieffettivo servizio nella qualifica è attribuito un ulte-riore scatto aggiuntivo, fermo restando quanto pre-visto dal comma 2.

2. Lo scatto aggiuntivo non è attribuito al persona-le che nel triennio precedente abbia riportato un giu-dizio inferiore a «buono» o che nel biennio prece-dente abbia riportato una sanzione disciplinare piùgrave della deplorazione.

3. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’art. 15, comma 1, lettere a)e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successivemodificazioni ovvero sottoposto a procedimento di-sciplinare per l’applicazione di una sanzione piùgrave della deplorazione, l’attribuzione dello scattoaggiuntivo avviene, anche con effetto retroattivo,dopo la definizione dei relativi procedimenti, fermorestando quanto previsto dal comma 2. Si applicanole disposizioni contenute negli articoli 94 e 95 deldecreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio1957, n. 3] (1) (2).–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 7, D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197 per effetto delle modifiche a tale normaapportate dall’art. 6 D.Lgs. 28 febbraio 2001, n. 53.

(2) Articolo abrogato, a decorrere dal 1° gennaio2005, dall’art. 15, D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193.

Art. 31-quinquies. (1) Perito tecnico superiore“sostituto direttore tecnico”. 1. Fermo restandoquanto previsto dal comma 2, i periti tecnici supe-riori che al 1° gennaio di ogni anno abbiano matu-rato otto anni di effettivo servizio nella qualificadalla data di attribuzione dello scatto aggiuntivo dicui all’art. 31-quater, possono partecipare ad unaspecifica selezione per titoli, a conclusione dellaquale conseguno un ulteriore scatto aggiuntivo, as-sumendo, fermo restando la qualifica rivestita, an-che la denominazione di “sostituto direttore tecni-co” (2).

2. È escluso dalla selezione di cui al comma 1, ilpersonale che nel triennio precedente abbia riporta-to un giudizio inferiore a “ottimo” o che nel biennioprecedente abbia riportato una sanzione disciplinarepiù grave del richiamo scritto.

3. Per il personale che abbia presentato istanza, so-speso cautelarmente dal servizio, rinviato a giudizioo ammesso ai riti alternativi per i delitti di cui all’art.15, comma 1, lettere a) e b), della legge 19 marzo1990, n. 55 e successive modificazioni ovvero sot-toposto a procedimento disciplinare per l’applica-zione di una sanzione più grave della deplorazione,la selezione di cui al comma 1, anche con effetti re-troattivi, è effettuata dopo la definizione dei relativiprocedimenti, fermo restando quanto previsto dalcomma 2. Si applicano le disposizioni contenute ne-gli articoli 94 e 95 del decreto del Presidente dellaRepubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

[4. L’attribuzione dell’ulteriore scatto aggiuntivodecorre, anche con effetto retroattivo rispetto allaconclusione della selezione, dal 1° gennaio di ognianno] (3).

5. Le modalità di svolgimento della selezione dicui al comma 1, l’individuazione dei titoli valutabili,la composizione della commissione esaminatrice,nonché i punteggi da attribuire a ciascuno di essi e lemodalità di formazione della graduatoria finale, so-no determinati con decreto del Ministro dell’interno.

6. Ai periti tecnici superiori “sostituti direttori tec-nici” possono essere affidate, nell’ambito delle fun-zioni di cui all’art. 24, comma 5, le funzioni di vicedirigente di uffici o unità organiche in cui, oltre alfunzionario preposto, non vi siano altri funzionaridel ruolo dei direttori tecnici o del ruolo speciale adesaurimento dei direttori tecnici. Con decreto del ca-po della polizia-direttore generale della pubblica si-curezza sono individuati gli uffici nell’ambito deiquali possono essere affidate le funzioni predette,nonché ulteriori funzioni di particolare rilevanza traquelle di cui al medesimo art. 24, comma 5.–––––––––––

(1) Vedi nota sub art. 31 quater(2) Per la sostituzione del comma 1, a decorrere

dal 1° gennaio 2005, vedi l’art. 8, co. 1, lett. b),

© Laurus Robuffo

Page 66: 58 POLIZIA DI STATO

D.Lgs 30 maggio 2003, n. 193(3) Comma abrogato dal 1° gennaio 2005, dal-

l’art. 15, D.Lgs n. 193/2003 cit.

Art. 31-sexies. Riassorbimento degli scatti ag-giuntivi. 1. Gli scatti aggiuntivi di cui agli articoli31-quater e 31-quinquies sono riassorbiti all’attodell’accesso al livello retributivo superiore.–––––––––––

Vedi nota sub art. 31 quater.

CAPO V (1)–––––––––––

(1) La materia riguardante i ruoli dei direttori tec-nici è ora disciplinata dal Titolo II, Capo I delD.Lgs. 5 ottobre 2001, n. 334, in questa stessa voce.

Art. 32. Ruoli dei direttori tecnici. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda, ora, l’art. 29 del citato D.Lgs.

Art. 33. Funzioni del personale appartenente airuoli dei direttori tecnici. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda, ora, l’art. 30 del citato D.Lgs.334/2000.

Art. 34. Nomina a direttore tecnico. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 co. 1-bis D.Lgs. 5ottobre 2000, n. 334 a decorrere dal 15 marzo 2001.

Art. 35. Corso per la nomina a direttore tecni-co. Omissis.–––––––––––

Vedi nota sub articolo 34. Si veda ora l’art. 32 delD.Lgs. 334/2000.

Art. 36. Promozione a direttore tecnico princi-pale. Omissis.–––––––––––

Vedi nota sub articolo 34. Si veda ora l’art. 32 delD.Lgs. 334/2000.

Art. 37. Promozione a direttore tecnico capo.Omissis.–––––––––––

Vedi nota sub articolo 34.

CAPO VI (1)–––––––––––

(1) La materia riguardante i ruoli dei dirigenti tec-nici è ora disciplinata dal Titolo II, Capo I delD.Lgs 5 ottobre 2000, n. 334, in questa stessa voce.

Art. 38. Ruoli dei dirigenti tecnici. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda l’art. 29 del D.Lgs. 334/2000.

Art. 39. Nomina a primo dirigente. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334.

Art. 40. Commissioni esaminatrici. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334.

Art. 41. Attribuzione della qualifica di dirigen-te superiore. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda l’art. 36 del D.Lgs. 334/2000.

TITOLO IIDISPOSIZIONI GENERALI

Art. 42. Qualifica di ufficiale ed agente di pub-blica sicurezza e di ufficiale ed agente di poliziagiudiziaria. 1. Il Ministro dell’interno, per esigen-ze di servizio, può attribuire, con proprio decreto, laqualifica di agente di pubblica sicurezza al persona-le appartenente ai ruoli degli operatori e collabora-tori tecnici, dei revisori tecnici e dei periti tecnici, li-mitatamente alle funzioni esercitate e la qualifica diufficiale di pubblica sicurezza al personale apparte-nente ai ruoli dei direttori tecnici e dei dirigenti tec-nici limitatamente alle funzioni esercitate.

2. Agli appartenenti ai ruoli degli operatori e col-laboratori tecnici è attribuita la qualifica di agente dipolizia giudiziaria limitatamente alle funzioni eser-citate. Agli appartenenti ai ruoli dei revisori tecnici,periti tecnici, direttori tecnici e ai primi dirigenti delruolo dei dirigenti tecnici, è attribuita la qualifica diufficiale di polizia giudiziaria limitatamente allefunzioni esercitate.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 8 D.Lgs. 12 maggio1995, n. 197.

Art. 43. Impiego di operazioni di polizia e disoccorso. Il personale dei ruoli tecnici può essereimpiegato, in relazione alle esigenze di servizio e li-mitatamente alle proprie mansioni tecniche, in ope-razioni di polizia ed in operazioni di soccorso in ca-so di pubbliche calamità ed infortuni.

Art. 44. Commissioni per il personale apparte-nente ai ruoli tecnici. Sulle questioni attinenti allostato giuridico del personale non direttivo dei ruolitecnici della Polizia di Stato si esprimono specifichecommissioni rispettivamente per il personale delruolo dei periti tecnici, per quello del ruolo dei revi-sori tecnici, per quello dei ruoli dei collaboratori tec-nici e per quello degli operatori tecnici, presieduteda un vice capo della Polizia o da un dirigente ge-nerale in servizio presso il Dipartimento della pub-

© Laurus Robuffo

Page 67: 58 POLIZIA DI STATO

blica sicurezza e composte da quattro membri sceltitra i dirigenti in servizio presso lo stesso Diparti-mento, dei quali almeno uno in servizio presso la di-rezione centrale dei servizi tecnico-logistici e dellagestione patrimoniale e contabile.

Delle predette commissioni fanno parte quattrorappresentanti del personale eletti ai sensi dell’ulti-mo comma dell’art. 68 del D.P.R. 24 aprile 1982, n.335.

In caso di parità di voti prevale il voto del presi-dente.

Le funzioni di Segretario delle commissioni sonosvolte da funzionari della carriera direttiva ammini-strativa.

La nomina dei componenti e dei segretari dellecommissioni viene conferita con provvedimento delcapo della Polizia direttore generale della pubblicasicurezza.

All’inizio di ogni anno le commissioni propongonoal consiglio di amministrazione di cui all’art. 68 delD.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, per l’approvazione, icriteri di massima che verranno seguiti negli scrutiniper merito comparativo e per merito assoluto.

Art. 45. Trattamento economico. Fino a quan-do non interverranno gli accordi sindacali previstidal primo comma dell’art. 43 della L. 1° aprile 1981,n. 121, il trattamento economico del personale ap-partenente ai ruoli istituiti con l’art. 1, è quello spet-tante al personale di pari qualifica che espleta fun-zioni di polizia, secondo la tabella di equiparazioneallegata al presente decreto legislativo.

L’indennità mensile pensionabile è di importo par-ti al 60% di quella corrisposta al personale cheespleta funzioni di polizia, secondo le qualifiche.

TITOLO III

INQUADRAMENTO

Art. 46. Inquadramento. Il personale inquadratoai sensi del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 336, nelle qua-lifiche dei ruoli di dirigenti, dei commissari, degliispettori, dei sovrintendenti, degli assistenti e degliagenti della Polizia di Stato, che alla data di entratain vigore del presente decreto legislativo svolge at-tività tecnico-scientifiche o tecniche in uno dei set-tori tecnici individuati nell’art. 1, può accedere, ri-spettivamente, a domanda, e previo superamento diuna prova pratica se svolge la suddetta attività dameno di due anni, ai corrispondenti ruoli dei diri-genti, dei direttori, dei periti, dei revisori, dei colla-boratori e degli operatori tecnici del settore tecniconel quale svolge le proprie mansioni, a prescinderedal possesso del titolo di studio richiesto per l’ac-cesso a detti ruoli, nel limite del 75% della dotazio-ne organica complessiva e secondo le modalità pre-viste nei successivi articoli.

Nel caso in cui il numero del personale avente di-ritto all’inquadramento ai sensi del comma prece-dente sia superiore al numero dei posti disponibili,l’inquadramento in detti posti avverrà secondol’anzianità di servizio complessiva ed in soprannu-mero, riassorbibile con la cessazione dal serviziodel personale inquadrato ai sensi del precedentecomma.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 12 L. 10 ottobre 1986,n. 668.

Art. 47. Modalità di inquadramento. L’inqua-dramento nelle singole qualifiche di ciascuno deiruoli tecnici indicati nel precedente articolo, vienedisposto, a partire da quella più elevata, secondo lecorrispondenze fra le qualifiche dei ruoli del per-sonale che espleta funzioni di polizia e quelle deiruoli tecnici fissata nell’allegata tabella, seguendol’ordine di ruolo e conservando l’anzianità ricono-sciuta in applicazione del D.P.R. 24 aprile 1982, n.336.

L’inquadramento nelle singole qualifiche dei ruolitecnici può essere disposto anche in soprannumerocon corrispondente accantonamento di altrettantiposti nella qualifica iniziale di ciascun ruolo e, oveoccorra, nelle qualifiche intermedie.

Art. 48. Inquadramento in un ruolo superiore.Il personale che in base ad atti formali dell’Ammi-nistrazione risulta aver svolto per almeno due anni,alla data di entrata in vigore della presente legge,mansioni proprie di un profilo immediatamente su-periore a quello nel quale potrebbe essere inquadra-to ai sensi dell’art. 46, può chiedere di sostenere laprova pratica per l’accesso alla qualifica iniziale delruolo suddetto.

Il personale che in base ad atti formali dell’Ammi-nistrazione risulta aver svolto per almeno due anni,alla data di entrata in vigore della presente legge,mansioni proprie di un profilo superiore a quello incui potrebbe essere inquadrato ai sensi dell’art. 46,può chiedere di sostenere la prova pratica previstaper l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo supe-riore, purché in possesso del titolo di studio previstoper l’accesso a detto ruolo.

L’accertamento sulla corrispondenza delle mansio-ni è effettuato dalla commissione esaminatrice delconcorso, in base agli atti del fascicolo dei candidati.

La stessa commissione, qualora il personale di cuiai precedenti commi 1 e 2 non superi la prova prati-ca che ha chiesto di sostenere, individua, in relazio-ne al livello di preparazione dimostrato, il ruolo tec-nico nel quale il personale suddetto può essere in-quadrato, purché l’inquadramento non comporti at-tribuzioni di qualifica funzionale inferiore a quellarivestita nel ruolo di appartenenza.

È data facoltà ai candidati, dopo aver preso attodell’esito della prova stessa e comunque prima che

© Laurus Robuffo

Page 68: 58 POLIZIA DI STATO

abbiano inizio le procedure per l’inquadramento, dirinunziare al passaggio nei ruoli tecnici.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 60 L. 10 ottobre 1986,n. 668.

Art. 49. Accesso ai ruoli tecnici della Polizia diStato del personale appartenente ad altre ammi-nistrazioni dello Stato. Omissis.–––––––––––

Le disposizioni del presente articolo sono stateabrogate dall’art. 15, co. 8, D.Lgs. 28 febbraio2001, n. 53.

Art. 50. Prove pratiche. Le prove pratiche sonopreordinate all’accertamento dell’idoneità allo svol-gimento delle mansioni proprie di ciascuno dei ruolitecnici, avuto riguardo al settore di impiego nel qua-le il personale interessato presta servizio all’atto del-l’entrata in vigore del presente decreto legislativo.

Le modalità di svolgimento delle prove praticheper l’inquadramento del personale proveniente dairuoli della Polizia di Stato che svolgono funzioni dipolizia e per il trasferimento di personale prove-niente da altre amministrazioni, la composizione e lanomina delle commissioni esaminatrici sono stabili-te ai sensi del terzo comma dell’art. 59 della L. 1aprile 1981, n. 121.

Il termine per la presentazione della domanda perl’accesso ai ruoli tecnici previsti dagli artt. 46 e 48,i posti disponibili in ciascuno dei ruoli stessi e l’og-getto delle prove pratiche saranno indicati nel bandodi concorso da pubblicarsi nel Bollettino ufficialedel personale.

Art. 51. Norma transitoria per il conferimentodella qualifica di primo dirigente. I posti disponi-bili nelle qualifiche di primo dirigente, fino a diciot-to mesi dall’entrata in vigore del presente decreto le-gislativo, sono conferiti mediante scrutinio per me-rito comparativo, secondo i criteri e le modalità dicui alla L. 30 settembre 1978, n. 583, al personaledei corrispondenti ruoli dei direttori tecnici prove-nienti dai ruoli di commissari della Polizia di Statoin possesso dei requisiti prescritti dall’art. 39.

I promossi devono frequentare un corso di aggior-namento professionale.

Le modalità di attuazione e i programmi del corsosono stabiliti con decreto del Ministro dell’interno.

Art. 52. Utilizzazione temporanea del personaleche espleta funzioni di polizia. Fino a quando leesigenze di servizio di carattere tecnico-scientificonon saranno soddisfatte con il personale appartenen-te ai ruoli di cui all’art. 1, il personale dei ruoli del-la Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia eche alla data di entrata in vigore del presente decre-to legislativo e impiegato nelle suddette attività con-tinuerà, salvo diverse esigenze di servizio, a svolge-re i compiti cui è adibito.

Il Ministro dell’interno per cinque anni dall’entratain vigore del presente decreto legislativo, in relazio-ne a quanto previsto dal primo comma, può disporre,a domanda e nel limite delle vacanze esistenti nellevarie qualifiche dei ruoli di cui all’art. 1, di concertocol Ministro del tesoro, il richiamo in servizio dei di-pendenti già inquadrati nei ruoli ad esaurimento delpersonale che espleta funzioni di polizia e che eranoimpiegati ai sensi del precedente comma nelle man-sioni proprie dei ruoli tecnici stessi.

Il richiamo ha durata annuale e, in relazione alleesigenze di servizio, può essere prorogato fino alcompimento del sessantaduesimo anno di età.

Art. 53. Congedi e aspettative. Fino a quando noninterverranno gli accordi di cui al primo e secondocomma dell’art. 95 della L. 1 aprile 1981, n. 121, icongedi e le aspettative per il personale di cui al pre-sente decreto legislativo sono disciplinati dal D.P.R.10 gennaio 1957, n. 3, e successive modifiche.

Il diritto al congedo ordinario matura dalla data dinomina in prova.

Nei confronti del personale inquadrato ai sensi de-gli artt. 46 e 48 si applicano le norme del D.P.R. 24aprile 1982, n. 335, concernenti i congedi e le aspet-tative.

Art. 53 bis. Collocamento a riposo. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69 D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334.

Art. 54. Disposizione transitoria sul trattamen-to economico. Fino a quando non interverranno gliaccordi sindacali previsti dal primo comma dell’art.43 della L. 1° aprile 1981, n. 121, con specificheprevisioni per il personale della Polizia di Stato cheespleta attività tecnico-scientifica o tecnica, il tratta-mento economico del personale proveniente dalsoppresso ruolo dei funzionari civili di pubblica si-curezza e dai disciolti Corpi della polizia femminilee delle guardie di pubblica sicurezza, inquadrato neiruoli istituiti con l’art. 1, è quello spettante al perso-nale di pari qualifica che espleta funzioni di polizia,secondo la tabella di equiparazione allegata al pre-sente decreto legislativo.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 50 L. 10 ottobre 1986,n. 668.

Art. 55. Disposizione finale. Il Ministro dell’in-terno, effettuati gli inquadramenti di cui agli artt. 46e 48, ha la facoltà di bandire, fino a cinque anni dal-la data di entrata in vigore del presente decreto, pub-blici concorsi per la copertura annuale di almeno unquinto dei posti disponibili nella qualifica inizialedei ruoli istituiti dall’art. 1, fino a quello dei perititecnici.

Art. 56. Clausola finanziaria. All’onere derivan-te dall’applicazione del presente decreto si provve-

© Laurus Robuffo

Page 69: 58 POLIZIA DI STATO

de, ai sensi dell’art. 115, della L. 1 aprile 1981, n.121, con i fondi stanziati sul capitolo 2510 dello sta-to di previsione del Ministero dell’interno per l’an-no finanziario 1982 e corrispondenti capitoli per glianni successivi.

(Tabelle omesse)

5.

D.P.R. 24 aprile 1982, n. 338. Ordinamentodei ruoli professionali dei sanitari della Po-lizia di Stato (1).–––––––––––

(1) La materia è stata riordinata dal Titolo III delD.Lgs 6 ottobre 2000, n. 334. Detto decreto, ripor-tato in questa stessa voce, ha, inoltre, abrogato emodificato varie norme di questo D.P.R.

Art. 1. Istituzione dei ruoli professionali dei sa-nitari della Polizia di Stato. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda l’art. 43 del D.Lgs. 334/2000.

Art. 2. Norme applicabili. Al personale apparte-nente ai ruoli professionali dei sanitari si applicanole disposizioni dell’ordinamento del personale dellaPolizia di Stato che espleta funzioni di polizia, di cuial D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, e dell’ordinamentodel personale della Polizia di Stato che espleta atti-vità tecnico-scientifica o tecnica, di cui al D.P.R. 24aprile 1982, n. 337.

Art. 3. Attribuzioni. Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Le attribuzioni sono ora stabilite dal-l’art. 44 del D.Lgs. 334/00, in questa stessa voce.

Art. 4. Attribuzioni particolari dei dirigenti.Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda ora l’art. 45 del D.Lgs.334/2000.

Art. 5. Attribuzioni particolari dei direttivi. Ilmedico capo è preposto agli uffici sanitari presto lequesture, nonché ai servizi sanitari presso gli istitutidi istruzione e presso gli altri uffici o reparti nei qua-li si ritenga necessaria la presenza di un medico.

Il medico principale è preposto ai servizi sanitaripresso i reparti mobili, nonché agli uffici e reparti dicui al precedente comma ai quali non sia preposto unmedico capo ed è addetto agli uffici sanitari ai qualisono preposti medici primi dirigenti o medici capo.

Il medico espleta le funzioni di cui all’art. 3, se-condo le direttive dei funzionari preposti agli ufficisanitari cui è addetto.

Art. 6. Strutture sanitarie del Ministero dell’in-terno. Ai fini del regolare funzionamento dellestrutture sanitarie di cui all’art. 31, n. 9, della legge1° aprile 1981, n. 121, il Ministro dell’interno puòstipulare apposite convenzioni con la regione Lazio.

Art. 7. Qualifiche di ufficiale di pubblica sicu-rezza e di ufficiale di polizia giudiziaria. Il Mini-stro dell’interno, per esigenze di servizio, può attri-buire, con proprio decreto, limitatamente alle fun-zioni esercitate, la qualifica di ufficiale di pubblicasicurezza al personale appartenente ai ruoli profes-sionali dei sanitari della Polizia di Stato, compresoquello dei ruoli ad esaurimento di cui all’art. 21 e se-guenti.

Tutti gli appartenenti ai ruoli professionali dei sa-nitari della polizia di Stato, con esclusione dei diri-genti superiori e generali e qualifiche equiparate delruolo di cui all’art. 21, e limitatamente alle funzioniesercitate, hanno la qualità di ufficiale di polizia giu-diziaria (1).

Fermo restando il disposto dell’art. 32, i medicidei ruoli professionali dei sanitari della Polizia diStato provenienti dal disciolto Corpo delle guardiedi pubblica sicurezza, compresi quelli dei ruoli adesaurimento di cui all’art. 21 e seguenti, nell’esple-tamento delle loro funzioni o servizi di polizia, so-no ufficiali di pubblica sicurezza e di polizia giudi-ziaria (2).–––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 25, L. 1° feb-braio 1989, n. 53.

(2) Comma aggiunto dall’art. 3, L. 10 ottobre1986, n. 668. Si veda anche l’art. 47 del D.Lgs.334/2000.

Art. 8. Incarichi temporanei. I medici della Po-lizia di Stato possono essere autorizzati ad assume-re incarichi temporanei di insegnamento e di ricercascientifica purché compatibili con i doveri del pro-prio servizio.

I medici della Polizia di Stato possono essere au-torizzati a frequentare le scuole di specializzazionepresso le Università in settori di interesse per l’Am-ministrazione della pubblica sicurezza.

L’autorizzazione ha validità annuale, e può essererinnovata anche in relazione al profitto.

Art. 9. Nomina a medico della Polizia di Stato.Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, co.1-bis D.Lgs. 5ottobre 2000, n. 334, con decorrenza 15 marzo2001. Si veda ora l’art. 46 del D.Lgs. 334/2000.

Art. 10. Corso di formazione. Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, co. 1-bis, delD.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334. Si veda ora l’art. 47del D.Lgs. 334/2000.

© Laurus Robuffo

Page 70: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 11. Dimissioni dal corso. Omissis. –––––––––––Articolo abrogato dall’art. 69, D.Lgs. 5 ottobre

2000, n. 334.

Art. 12. Promozione a medico principale dellaPolizia di Stato. Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, co. 1-bis, delD.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334. Si veda ora l’art. 47del D.Lgs. 334/2000.

Art. 13. Promozione a medico capo della Poliziadi Stato. Omissis.–––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, co. 1-bis, delD.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334. Si veda ora l’art. 47del D.Lgs. 334/2000.

Art. 14. Commissione esaminatrice. Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda l’art. 47 del D.Lgs. 334/2000.

Art. 15. Nomina a primo dirigente medico.Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda ora l’art. 49 del D.Lgs.334/2000.

Art. 16. Ammissione al corso di formazione di-rigenziale. Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda l’art. 49 del D.Lgs. 334/2000.

Art. 17. Attribuzione della qualifica di dirigen-te superiore medico. Omissis. –––––––––––

Articolo abrogato dall’art. 69, D.Lgs. 5 ottobre2000, n. 334. Si veda ora l’art. 51 del D.Lgs.334/2000.

Art. 18. Nomina a dirigente generale medico. Ildirigente generale medico è nominato tra idirigentisuperiori medici del ruolo professionale di cui al-l’art. 1 (1).–––––––––––

Comma così modificato dall’art. 68, D.Lgs. 5 ot-tobre 2000, n. 334.

Art. 19. Organi competenti alla compilazionedel rapporto informativo per il personale in ser-vizio presso il Dipartimento della pubblica sicu-rezza. Il rapporto informativo, redatto a norma de-gli articoli 62 e 63 del decreto del Presidente dellaRepubblica 24 aprile 1982, n. 335, per il personaledi cui al presente decreto in servizio presso il Dipar-timento della pubblica sicurezza è compilato:

a) per il primo dirigente medico, dal direttoredella direzione centrale o ufficio centrale, su propo-sta del direttore del servizio sanitario a livello cen-

trale; il rapporto viene vistato dal capo della Poliziache, per il tramite della direzione centrale del per-sonale, lo trasmette con le proprie osservazioni alconsiglio di amministrazione per il giudizio com-plessivo;

b) per il medico capo e il medico principale, daldirettore della divisione da cui dipendono; il rap-porto informativo viene vistato dal direttore delservizio sanitario a livello centrale o direzione oufficio centrale presso il quale prestano servizioche, per il tramite della direzione centrale del per-sonale, lo trasmette con le proprie osservazioni alconsiglio di amministrazione per il giudizio com-plessivo;

c) per il medico della Polizia di Stato, dal diret-tore della divisione presso la quale presta servizio.Il giudizio complessivo è espresso dal capo dellaPolizia.

Art. 20. Organi competenti alla compilazionedel rapporto informativo per il personale in ser-vizio presso gli uffici sanitari periferici. Il rap-porto informativo del personale di cui al presentedecreto legislativo in servizio presso gli uffici e re-parti periferici, è compilato:

a) per il primo dirigente medico, dal direttoredella direzione o ufficio centrale del Dipartimentodella pubblica sicurezza dal quale dipende, sentito ildirigente generale medico; il rapporto viene vistatodal capo della polizia che, per il tramite della dire-zione centrale del personale, lo trasmette con le pro-prie osservazioni al Consiglio di amministrazioneper il giudizio complessivo;

b) per il personale del ruolo direttivo, dal primodirigente medico dal quale direttamente dipende.Nel caso in cui il personale stesso non dipenda daun primo dirigente medico, il rapporto informativoè compilato dal dirigente dell’ufficio o repartopresso il quale presta servizio, previa acquisizionedegli elementi di valutazione professionale fornitidal competente dirigente medico, individuato conil regolamento di semplificazione previsto dall’ar-ticolo 1 della legge 8 marzo 1999, n. 50. Il rappor-to informativo viene vistato dal direttore della di-rezione o ufficio centrale da cui dipende che, per iltramite della direzione centrale per le risorse uma-ne, lo trasmette con le proprie osservazioni al con-siglio di amministrazione per il giudizio comples-sivo. Fino all’emanazione del suddetto regolamen-to, le modalità di attuazione di cui alla presente let-tera sono individuate con decreto del capo dellapolizia-direttore generale della pubblica sicurezza.Le suddette disposizioni si applicano a decorreredall’anno 2002, in relazione all’attività svolta nel-l’anno 2001 (1).–––––––––––

(1) La lett. b) è stata prima modificata dal comma2 dell’art. 3 bis D.L. 4 ottobre 1990, n. 276 e poi co-sì modificata dall’art. 68, D.Lgs. 5 ottobre 2000, n.

© Laurus Robuffo

Page 71: 58 POLIZIA DI STATO

334 come da ultimo modificato dall’art. 10 co. 1lett. n) D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

Art. 21. Ruoli ad esaurimento dei sanitari dellaPolizia di Stato. Nell’ambito dell’Amministrazio-ne della pubblica sicurezza sono istituiti i seguentiruoli professionali ad esaurimento dei sanitari dellaPolizia di Stato:

1) ruolo ad esaurimento dei direttivi medici;2) ruolo ad esaurimento dei dirigenti medici.Il ruolo ad esaurimento dei direttivi medici si arti-

cola nella qualifiche di:a) medico;b) medico principale;c) medico Capo.

Il ruolo ad esaurimento dei dirigenti medici si arti-cola nelle qualifiche di:

a) primo dirigente medico;b) dirigente superiore medico;c) dirigente generale medico.

Art. 22. Stato giuridico del personale dei ruoliad esaurimento. Il personale inquadrato a normadegli articoli dal 26 al 30 nei ruoli ad esaurimentoassume gli obblighi e le funzioni previsti dalle vi-genti disposizioni per le qualifiche corrispondentidei ruoli professionali dei sanitari della Polizia diStato istituiti con l’art. 1.

Il personale di cui al primo comma che ne facciarichiesta entro trenta giorni dalla data di inquadra-mento può mantenere la denominazione di cui alprecedente ordinamento.

Nei confronti del predetto personale trovano appli-cazione, salvo quanto diversamente previsto negliarticoli seguenti, le norme sullo stato giuridico delpersonale appartenente ai ruoli di cui all’art. 1.

Il personale che si trova, all’atto dell’inquadra-mento, nella particolare posizione di stato di «ri-chiamato in servizio temporaneo» viene inquadratonel ruolo e nella qualifica spettantegli nella medesi-ma posizione di stato e per il periodo di tempo pre-visto dal provvedimento di collocamento in dettaposizione.

Per il personale richiamato non si computa nel-l’anzianità di grado il periodo che intercorre tra ladata del collocamento in congedo e quella del ri-chiamo.

Art. 23. Progressioni di carriera nel ruolo adesaurimento. Al personale inquadrato nei ruoli adesaurimento di cui all’art. 21, continua ad applicar-si, per quanto attiene alla progressione di carriera, lanormativa per gli ufficiali medici del disciolto Cor-po delle guardie di pubblica sicurezza vigente almomento dell’entrata in vigore della legge 1° aprile1981, n. 121.

Al personale predetto sono estesi i benefici che sa-ranno attribuiti agli appartenenti alle altre forze dipolizia, che rivestono i gradi corrispondenti allequalifiche dei ruoli professionali dei sanitari.

Art. 24. Promozione a dirigente generale medi-co del ruolo ad esaurimento. I dirigenti superiorimedici del ruolo ad esaurimento di cui all’art. 21 so-no valutati al compimento del terzo anno di servizionella qualifica, considerando utile anche il servizioprestato prima dell’inquadramento e, se dichiaratiidonei, sono promossi alla qualifica di dirigente ge-nerale medico con decorrenza dal giorno precedentea quello della cessazione dal servizio per limiti dietà o per fisica inabilità o per decesso.

Art. 25. Criteri per l’inquadramento. Ai finidell’inquadramento degli ufficiali medici del di-sciolto Corpo delle guardie di pubblica sicurezza neiruoli ad esaurimento dei medici della Polizia di Sta-to, con esclusione del personale che si trovi nella po-sizione di «richiamato in servizio temporaneo», siapplicano le disposizioni di cui agli articoli 3 e 5,D.P.R. 24 aprile 1982, n. 226, sull’inquadramentonei ruoli della Polizia di Stato del personale cheespleta funzioni di polizia.

Art. 26. Inquadramento nel ruolo ad esauri-mento dei dirigenti medici. I maggiori generali e icolonnelli medici del disciolto Corpo delle guardiedi pubblica sicurezza, in servizio alla data di entratain vigore del presente decreto legislativo, e quelliche alla stessa data si trovino nella posizione di «ri-chiamato in servizio temporaneo» sono inquadratinelle qualifiche del ruolo ad esaurimento dei diri-genti medici della Polizia di Stato:

nella qualifica di dirigente superiore medico, imaggiori generali medici;

nella qualifica di primo dirigente medico, i colon-nelli medici.

L’inquadramento è disposto secondo l’ordine diruolo, conservando l’anzianità di grado.

Art. 27. Inquadramento nel ruolo ad esauri-mento dei tenenti colonnelli medici «richiamatiin servizio temporaneo». I tenenti colonnelli me-dici del disciolto Corpo delle guardie di pubblica si-curezza che, alla data di entrata in vigore del pre-sente decreto legislativo, si trovino nella posizionedi «richiamato in servizio temporaneo» sono inqua-drati, secondo l’ordine di ruolo, nella qualifica dimedico capo del ruolo ad esaurimento dei direttivimedici, conservando l’anzianità di grado.

Art. 28. Inquadramento nel ruolo ad esauri-mento dei direttivi medici. Gli ufficiali medici deldisciolto Corpo delle guardie di pubblica sicurezzafino al grado di tenente colonnello, in servizio alladata di entrata in vigore del presente decreto legisla-tivo, sono inquadrati nelle sottoelencate qualifichedel ruolo ad esaurimento dei direttivi medici:

nella qualifica di medico principale, il personaleche, alla data di entrata in vigore del presente decre-to legislativo, abbia maturato un’anzianità di servi-zio effettivo non inferiore a sette anni e sei mesi;

© Laurus Robuffo

Page 72: 58 POLIZIA DI STATO

nella qualifica di medico principale, il personale chealla stessa data abbia maturato un’anzianità di effetti-vo servizio non inferiore a due anni e sei mesi;

nella qualifica di medico, il restante personale.

Art. 29. Inquadramento nei ruoli professionalidei medici della Polizia di Stato. Il personale in-quadrato nei ruoli ad esaurimento di cui all’art. 21,escluso quello che si trovi nella posizione di «ri-chiamato in servizio temporaneo», può chiedere, en-tro tre mesi dall’entrata in vigore del presente de-creto legislativo, di passare nelle corrispondentiqualifiche dei ruoli istituiti con l’art. 1, o del ruolodei medici legali istituito con D.P.R. 24 aprile 1982,n. 337, secondo i criteri e le corrispondenze indicatinei precedenti articoli 26 e 28.

Art. 30. Ruolo ad esaurimento e art. 155 dellalegge il luglio 1980, n. 312. Agli ufficiali medicidel disciolto Corpo delle guardie di pubblica sicu-rezza si applicano il primo ed il terzo comma del-l’art. 7, D.P.R. 24 aprile 1982, n. 336, concernentel’inquadramento nei ruoli della Polizia di Stato delpersonale che espleta funzioni di polizia.

Art. 31. Norme transitorie per la promozione aprimo dirigente medico. Fino a 18 mesi dalla datadi entrata in vigore del presente decreto legislativo iposti eventualmente disponibili nella qualifica di pri-mo dirigente medico sono attribuiti, mediante scruti-nio per merito comparativo, secondo i criteri e le mo-dalità di cui alla legge 30 settembre 1978, n. 583.

I promossi devono frequentare un corso di aggior-namento professionale.

Le modalità di attuazione e i programmi del corsosono stabiliti con decreto del Ministro dell’interno.

Art. 32. Trattamento economico. Fino a quandonon interverranno gli accordi sindacali previsti dalprimo comma dell’art. 43 della legge 1° aprile 1981,n. 121, il trattamento economico del personale ap-partenente ai ruoli istituiti con l’art. 1 è quello spet-tante al personale di pari qualifica che espleta fun-zioni di polizia, secondo la tabella di equiparazioneallegata al presente decreto legislativo.

L’indennità mensile pensionabile è di importo pa-ri al 60% di quella corrisposta al personale cheespleta funzioni di polizia secondo le qualifiche.

Art. 33. Congedi, aspettative e limiti di età. Fi-no a quando non interverranno gli accordi di cui alprimo e secondo comma dell’art. 95 della legge 1°aprile 1981, n. 121, i congedi e le aspettative per ilpersonale di cui al presente decreto legislativo sonodisciplinati dal D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, e suc-cessive modifiche.

Il diritto al congedo ordinario matura dalla data dinomina in prova.

Nei confronti del personale inquadrato nei ruoli adesaurimento ai sensi del presente decreto legislativosi applicano le norme del D.P.R. 24 aprile 1982, n.

335, concernenti i congedi e le aspettative, nonchéquelle del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 336, relative ailimiti di età.

Il personale inquadrato nei ruoli istituiti con l’arti-colo 1 del presente decreto è collocato a riposo alcompimento del sessantacinquesimo anno di età (1).–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 4, L. 10 ottobre1986, n. 668.

Art. 34. Disposizione transitoria sul trattamen-to economico. Fino a quando non interverranno gliaccordi sindacali previsti dal primo comma dell’art.43 della legge 1° aprile 1981, n. 121, il trattamentoeconomico del personale inquadrato nei ruoli istitui-ti con il presente decreto legislativo è quello spet-tante al personale di pari qualifica che espleta fun-zioni di polizia, secondo la tabella di equiparazioneallegata al presente decreto legislativo.

Art. 35. Clausola finanziaria. All’onere derivan-te dall’applicazione del presente decreto si provve-de, ai sensi dell’art. 115 della legge 1° aprile 1981,n. 121, con i fondi stanziati sul Cap. 2510 dello sta-to di previsione del Ministero dell’interno per l’an-no finanziario 1982 e corrispondenti capitoli per glianni successivi.

(Si omettono le tabelle)

6.

D.P.R. 3 maggio 1982, n. 378. Approvazionedel regolamento concernente le proceduredi raccolta, accesso, comunicazione, corre-zione, cancellazione ed integrazione dei datie delle informazioni, registrati negli archivimagnetici del centro elaborazione dati di cuiall’art. 8 della legge 1° aprile 1981, n. 121.–––––––––––

Riportata alla voce Arma dei Carabinieri.

7.

D.P.R. 28 ottobre 1985, n. 782. Approvazio-ne del regolamento di servizio dell’Ammini-strazione della pubblica sicurezza. (G.U. 30dicembre 1995, n. 305).

REGOLAMENTO

TITOLO INORME GENERALI

Art. 1. Promessa solenne. All’atto dell’assun-zione in prova, il personale della Polizia di Stato de-ve prestare, dinanzi al capo della Polizia o suo dele-

© Laurus Robuffo

Page 73: 58 POLIZIA DI STATO

gato o al direttore dell’istituto di istruzione o al ca-po dell’ufficio o reparto e alla presenza di due testi-moni, promessa solenne secondo la formula previstadall’art. 11, comma primo, del testo unico delle di-sposizioni concernenti lo statuto degli impiegati ci-vili dello Stato, approvato con decreto del Presiden-te della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

Della promessa solenne deve redigersi processoverbale individuale.

Nell’ambito degli istituti di istruzione la promessasolenne può essere prestata in forma collettiva da-vanti al direttore dell’istituto, il quale pronuncia laformula di cui al primo comma e gli allievi rispon-dono all’unisono «PROMETTO».

La promessa solenne in forma collettiva deve es-sere prestata davanti ad una rappresentanza di per-sonale già in servizio e successivamente deve redi-gersi processo verbale individuale.

Nel caso di passaggio ad altro ruolo la promessasolenne non deve essere prestata nuovamente.

Art. 2. Giuramento. All’atto della nomina in ruo-lo, il personale della Polizia di Stato deve prestaredinanzi al capo della Polizia o suo delegato o al di-rettore dell’istituto di istruzione o al capo dell’uffi-cio o reparto e alla presenza di due testimoni, giura-mento secondo la formula prevista dall’art. 11, com-ma secondo, del testo unico delle disposizioni con-cernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato,approvato con decreto del Presidente della Repub-blica 10 gennaio 1957, n. 3.

Del giuramento deve redigersi processo verbaleindividuale.

Nell’ambito degli istituti di istruzione il giuramen-to può essere prestato in forma collettiva davanti aldirettore dell’istituto, il quale pronuncia la formuladi cui al primo comma ed il personale risponde al-l’unisono «LO GIURO».

Il giuramento in forma collettiva deve essere pre-stato davanti ad una rappresentanza di personale giàin servizio e successivamente deve redigersi proces-so verbale individuale.

Nel caso di passaggio ad altro ruolo il giuramentonon deve essere prestato nuovamente.

Art. 3. Ausiliari di leva. Il personale assunto aisensi della legge 8 luglio 1980, n. 343, presta giura-mento in forma collettiva secondo le modalità pre-viste dall’articolo precedente.

Qualora venga immesso nel ruolo degli agenti eassistenti, il personale medesimo deve prestare pro-messa solenne e ripetere il giuramento con le stessemodalità stabilite dagli articoli precedenti.

TITOLO II

GERARCHIA E SUBORDINAZIONE

Art. 4. Subordinazione gerarchica. L’ordine disubordinazione gerarchica del personale di Polizia

di Stato è determinato dall’art. 3 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, del-l’art. 2 del decreto del Presidente della Repubblica24 aprile 1982, n. 337, e dall’art. 2 del decreto delPresidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 338.

Il personale dei ruoli della Polizia di Stato è tenu-to ai doveri di subordinazione gerarchica nei con-fronti delle autorità di cui all’art. 65, primo comma,della legge 1° aprile 1981, n. 121, nonché nei con-fronti dei vice capi della Polizia nell’espletamentodelle funzioni vicarie e delle funzioni loro delegate.

Il personale che presta servizio presso gli uffici ele direzioni centrali del Dipartimento della pubblicasicurezza, di cui all’art. 5 della legge 1° aprile 1981,n. 121, come modificato dall’art. 5 della legge 12agosto1982, n. 569, ed il personale che presta servi-zio presso uffici periferici, reparti o istituti della Po-lizia di Stato è gerarchicamente subordinato ai diri-genti degli uffici e direzioni centrali, degli uffici pe-riferici, reparti e istituti cui è addetto.

Il personale dei ruoli della Polizia di Stato e il per-sonale dell’Amministrazione civile dell’interno chepresta servizio presso gli uffici o le direzioni centra-li del Dipartimento della pubblica sicurezza o pres-so uffici periferici, reparti e istituti della Polizia diStato è tenuto reciprocamente ai doveri di subordi-nazione nei confronti del personale di qualifica su-periore o equiparata a quella rivestita dal personalestesso, verso il quale si determini un rapporto di di-pendenza in ragione della funzione esercitata.

La stessa disposizione si applica nei confronti delpersonale di altre amministrazioni dello Stato e del-le forze di polizia in servizio presso il Dipartimentodella pubblica sicurezza.

Art. 5. Rapporti tra ruoli della Polizia di Stato.Il personale appartenente ai ruoli della Polizia diStato che svolge attività tecnico-scientifica o tecni-ca o di carattere professionale è tenuto ai doveri disubordinazione nei confronti del personale di quali-fica superiore o corrispondente appartenente ai ruo-li della Polizia di Stato che esplica funzioni di poli-zia, verso il quale si determini un rapporto di dipen-denza in relazione alla funzione esercitata.

Il personale della Polizia di Stato che esplica fun-zioni di polizia è tenuto ai doveri di subordinazionenei confronti del personale della Polizia di Stato chesvolge attività tecnico-scientifica o tecnica o di ca-rattere professionale di qualifica superiore o corri-spondente verso il quale si determini, in relazionealla funzione esercitata, un rapporto di dipendenza.

Art. 6. Superiore operativo. Nei servizi di poli-zia, il personale della Polizia di Stato che svolge at-tività tecnico-scientifica o tecnica o di carattere pro-fessionale è tenuto ad eseguire gli ordini impartitidal personale della Polizia di Stato che esplica fun-zioni di polizia al quale è affidata la direzione delservizio.

© Laurus Robuffo

Page 74: 58 POLIZIA DI STATO

Nei servizi di ordine pubblico restano ferme le di-sposizioni contenute negli artt. 22 e seguenti del re-golamento di esecuzione del testo unico delle leggidi pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 6maggio 1940, n. 635.

Art. 7. Supplenza nella titolarità degli uffici.Salvo che vi sia un dipendente istituzionalmente in-caricato nelle funzioni vicarie, in caso di assenza oimpedimento per qualsiasi causa del titolare dell’uf-ficio, reparto o istituto, ne assume la direzione il di-pendente dell’ufficio con qualifica più elevata.

Il capo della Polizia può disporre che un dirigentedi un altro ufficio o istituto o il comandante di un al-tro reparto assuma temporaneamente, a scavalco, ladirezione dell’ufficio, istituto o il comando del re-parto.

Il questore, per i commissariati e i posti di polizia,può disporre che temporaneamente, a scavalco, ladirezione del commissariato o il comando del postodi polizia siano assunti da chi abbia la direzione o ilcomando di altro ufficio equiparato.

In tali circostanze il funzionario temporaneamentepreposto all’ufficio può delegare al dipendente del-l’ufficio con la qualifica più elevata le attività chenon siano esercizio delle funzioni di autorità localedi pubblica sicurezza.

Art. 8. Esecuzione degli ordini ed osservanzadelle direttive. L’appartenente ai ruoli dell’Ammi-nistrazione della pubblica sicurezza è tenuto ad ese-guire gli ordini impartiti dal superiore e ad unifor-marsi nell’espletamento dei compiti assegnati alledirettive dallo stesso ricevute.

Oltre a quanto previsto dalI’art. 66 della legge 1°aprile 1981, n. 121, le eventuali osservazioni sonopresentate anche per iscritto al superiore, dopo l’e-secuzione dell’ordine.

Ove all’esecuzione dell’ordine si frapponesserodifficoltà, inconvenienti od ostacoli imprevisti e nonfosse possibile ricevere ulteriori direttive, il dipen-dente deve adoperarsi per superarli anche con pro-prie iniziative, evitando di arrecare, per quanto pos-sibile, pregiudizi al servizio.

Di quanto sopra egli deve informare il superioreimmediatamente, riferendo altresì dei risultati e diogni altra conseguenza del suo intervento.

Art. 9. Facoltà di rivolgersi ai superiori. Il per-sonale della Polizia di Stato può rivolgersi agli or-gani superiori, nel rispetto della via gerarchica.

Il personale ha diritto di consegnare scritti in pie-ghi suggellati al diretto superiore che ne rilascia ri-cevuta e li inoltra immediatamente all’organo supe-riore cui sono diretti.

Art. 10. Obbligo di rilevare le infrazioni disci-plinari del personale. Ogni superiore ha l’obbligodi seguire il comportamento del personale che da luidipende gerarchicamente o funzionalmente al fine di

rilevarne le infrazioni disciplinari, con l’osservanzadelle modalità previste dalla legge e dai regolamen-ti vigenti.

Il superiore che rilevi eventuali infrazioni discipli-nari commesse dal personale non direttamente da luidipendente deve curare che il medesimo venga iden-tificato, che sia fatta constatare la mancanza al re-sponsabile e che si riferisca con immediatezza al di-rigente dell’ufficio o reparto dal quale il personalestesso dipende, perché sia avviata, ove del caso, laazione disciplinare.

TITOLO IIIDOVERI GENERALI E PARTICOLARI

Art. 11. Uso della lingua italiana e rapporti in-terpersonali. È obbligatorio l’uso della lingua ita-liana, tranne nei luoghi in cui è riconosciuto a nor-ma di legge anche l’uso di altra lingua.

I rapporti di subordinazione gerarchica o funzio-nale debbono essere improntati al massimo rispettoe cortesia. L’uso del «Lei» è reciproco.

Nei rapporti interpersonali è obbligatoria l’indica-zione della qualifica o l’uso del titolo accademico.

Quando, nel rivolgersi al superiore di qualifica di-rigenziale o direttiva, si fa uso della qualifica, allastessa va premesso il termine «signore».

Art. 12. Doveri del personale. Rientrano tra i do-veri del personale della Polizia di Stato:

1) non abusare a proprio vantaggio dell’autoritàche deriva dalla funzione esercitata;

2) non denigrare l’Amministrazione e i suoi ap-partenenti;

3) non contrarre debiti senza onorarli e in nessuncaso contrarne con i dipendenti o con persone pre-giudicate o sospette di reato;

4) non mantenere, al di fuori di esigenze di servizio,relazioni con persone che notoriamente non godonopubblica estimazione, non frequentare locali o com-pagnie non confacenti alla dignità della funzione;

5) non frequentare senza necessità di servizio o inmaniera da suscitare pubblico scandalo persone de-dite ad attività immorali o contro il buon costumeovvero pregiudicate.

Art. 13. Norme generali di condotta. Il persona-le della Polizia di Stato deve avere in servizio uncomportamento improntato alla massima correttez-za, imparzialità e cortesia e deve mantenere unacondotta irreprensibile, operando con senso di re-sponsabilità, nella piena coscienza delle finalità edelle conseguenze delle proprie azioni in modo dariscuotere la stima, la fiducia ed il rispetto della col-lettività, la cui collaborazione deve ritenersi essen-ziale per un migliore esercizio dei compiti istituzio-nali, e deve astenersi da comportamenti o atteggia-menti che arrecano pregiudizio al decoro dell’Am-ministrazione.

© Laurus Robuffo

Page 75: 58 POLIZIA DI STATO

Il personale anche fuori servizio deve mantenerecondotta conforme alla dignità delle proprie funzioni.

Art. 14. Doveri di comportamento verso i supe-riori, i colleghi e i dipendenti. Il personale della Po-lizia di Stato è tenuto al rispetto e alla massima lealtàdi comportamento nei confronti dei superiori, colleghie dipendenti e deve evitare di diminuirne o menomar-ne, in qualunque modo, l’autorità ed il prestigio.

Art. 15. Cura della persona. Il personale dellaPolizia di Stato deve avere particolare cura dellapropria persona e dell’aspetto esteriore al fine dievitare giudizi negativi incidenti sul prestigio e suldecoro dell’Amministrazione che rappresenta.

Il personale deve, altresì, porre particolare cura af-finché l’acconciatura dei capelli, della barba e deibaffi nonché i cosmetici da trucco, eventualmenteusati dal personale femminile, siano compatibili conil decoro della divisa e la dignità della funzione, evi-tando ogni forma di appariscenza.

Il suddetto personale deve, in particolare, curare:se di sesso femminile, che i capelli, se luoghi, sia-

no possibilmente raccolti e in ogni caso che l’ac-conciatura lasci scoperta la fronte, per consentire diportare il cappello calzato;

se di sesso maschile, la barba e i baffi siano tenuticorti e i capelli, di moderata lunghezza, siano ac-conciati in modo da lasciare scoperta la fronte, perconsentire di portare il cappello calzato.

È vietato variare la foggia dell’uniforme, nonchél’uso di orecchini, collane ed altri elementi orna-mentali che possano alterare l’assetto formale del-l’uniforme.

Art. 16. Saluto. Il personale della Polizia di Sta-to è tenuto al saluto nei confronti dei superiori ge-rachici indicati nell’art. 65, primo comma, della leg-ge 1° aprile 1981, n. 121, nonché degli altri superio-ri gerarchici o funzionali, se in divisa o se conosciu-ti. Detti superiori hanno l’obbligo di rispondere.

Il saluto è una forma di cortesia tra il parigrado opari qualifica e verso i cittadini con cui il personaleindicato nel precedente comma venga a contatto perragioni di ufficio.

Il personale della Polizia di Stato in divisa rende ilsaluto secondo le modalità previste per le forze ar-mate.

È dispensato dal saluto:il moviere;il personale a bordo di veicoli;il personale in servizio di scorta di sicurezza;il personale in servizio di scorta alla bandiera.Il personale dì cui al primo comma ed i reparti in-

quadrati sono altresì tenuti a rendere il saluto alleautorità ed ai simboli indicati nell’allegato 1 al pre-sente regolamento.

Art. 17. Onori, insegne e distintivi. Il personaledella Polizia di Stato che partecipa a manifestazioni

con propri reparti in armi o comunque con forma-zioni inquadrate rende onori nei casi e con le moda-lità di cui al regolamento sul servizio territoriale e dipresidio di cui al decreto del Ministro della difesadel 19 maggio 1973, e successive modificazioni, in-tendendosi sostituita ogni volta la dizione: «Corpodelle guardie di pubblica sicurezza» con quella:«Polizia di Stato».

Al capo della Polizia Direttore generale dellapubblica sicurezza, ai vice capi della Polizia e ai di-rettori centrali del Dipartimento della pubblica sicu-rezza sono resi gli onori che, ai sensi del regola-mento di cui al precedente comma, spettano, rispet-tivamente, al generale di Corpo d’Armata, al prefet-to in sede e al generale di divisione.

Le insegne di comando, le bandiere distintive ed idistintivi per autovetture, imbarcazioni e aeromobilied i distintivi speciali sono quelli previsti dal rego-lamento sul servizio territoriale e di presidio.

Art. 18. Presentazione in servizio. Il personaledella Polizia di Stato ha l’obbligo di presentarsi inservizio all’ora stabilita in perfetto ordine nella per-sona e con il vestiario, equipaggiamento ed arma-mento prescritti.

A tal fine il dipendente deve accertarsi tempestiva-mente dell’orario e delle modalità del servizio dasvolgere.

Art. 19. Esecuzione del servizio. Il personaledella Polizia di Stato nell’esecuzione del servizio af-fidatogli deve attenersi scrupolosamente alle istru-zioni impartite fermo restando quanto previsto daicommi terzo e quarto dell’art. 8.

Art. 20. Riconoscimento in servizio. Il personaledella Polizia di Stato durante il servizio d’istituto ètenuto ad indossare l’uniforme secondo le modalitàpreviste dal decreto ministeriale di cui all’ultimocomma dell’art. 30 della legge 1° aprile 1981, n. 121.

Il personale autorizzato a svolgere il servizio d’i-stituto in abito civile, nel momento in cui debba farconoscere la propria qualità o allorché l’interventoassuma rilevanza esterna, ha l’obbligo di applicaresull’abito in modo visibile una placca di riconosci-mento, le cui caratteristiche sono determinate con ilsuddetto decreto ministeriale, e di esibire la tesseradi riconoscimento, ove richiesto.

Art. 21. Concorso degli appartenenti agli ufficidi polizia stradale, ferroviaria, di frontiera e po-stale alle operazioni dei reparti territoriali e vice-versa. Ove per esigenze di ordine e sicurezza pub-blica si renda necessario l’intervento del personaleappartenente agli uffici di polizia stradale, ferrovia-ria, di frontiera e postale, il prefetto, d’intesa con ilquestore della provincia interessata, ne richiede ilconcorso al dirigente dell’ufficio di compartimento,di zona o equiparato della specialità, il quale provve-de utilizzando eventualmente anche personale appar-

© Laurus Robuffo

Page 76: 58 POLIZIA DI STATO

tenente a più uffici provinciali da lui dipendenti e nedà notizia al Dipartimento della pubblica sicurezza.

Nel caso, invece, in cui si prevede che debbano es-sere impegnate aliquote di personale in misura taleda comportare pregiudizio all’esecuzione dei nor-mali servizi delle specialità, il concorso dovrà esse-re richiesto dal prefetto al Dipartimento della pub-blica sicurezza.

La forza resa disponibile ai sensi dei precedenticommi è messa a disposizione del questore per iltempo necessario a soddisfare le esigenze di servizio.

Art. 22. Concorso in casi eccezionali di neces-sità ed urgenza. In casi eccezionali di necessità edurgenza il concorso può essere richiesto direttamen-te ai dirigenti degli uffici delle specialità di cui al-l’articolo precedente, i quali ne danno immediatacomunicazione ai dirigenti degli uffici di Cui al pri-mo comma del suddetto articolo ai fini del coordi-namento dei servizi previsti dai piani operativi.

Di tali servizi deve essere data tempestiva notiziaalla direzione centrale della polizia stradale, ferro-viaria, di frontiera e postale.

Art. 23. Servizio di vigilanza per la tutela degliimmobili e materiali dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza. Il personale di Polizia di Statoin servizio di vigilanza armata ad alloggi collettividi servizio immobili e sedi di uffici, reparti, istitutidi istruzione o a materiali della Amministrazionedella pubblica sicurezza, osserva le norme di cui agliartt. 27, 31 e 42 del regolamento sul servizio territo-riale e di presidio approvato con decreto del Mini-stro della difesa del 19 maggio 1973, e successivemodificazioni, salvo diverse istruzioni emanate aisensi dell’art. 35.

Art. 24. Divieto di svolgere compiti non attinen-ti al servizio. Il personale della Polizia di Stato nonpuò fornire prestazioni lavorative che non siano at-tinenti al servizio di istituto.

Salvo quanto previsto dagli ordinamenti dei rispet-tivi ruoli, le situazioni di incompatibilità e il cumu-lo di impieghi del personale di cui al precedentecomma sono disciplinati dagli articoli 60 e seguentidel testo unico approvato con decreto del Presidentedella Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

Art. 25. Uso, custodia e conservazione di armi,attrezzature e documenti. Il personale della Poliziadi Stato nella custodia e conservazione di armi, esplo-sivi, mezzi, attrezzature materiali e documenti affida-tigli per ragioni di servizio o di cui venga comunquein possesso è tenuto ad osservare la massima diligen-za nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia.

Eventuali danneggiamenti, deterioramenti, sottra-zioni o smarrimenti devono essere immediatamente,salvo casi di forza maggiore, segnalati per iscritto airispettivi superiori, specificando le circostanze delfatto.

Art. 26. Conoscenza del servizio ed aggiorna-mento professionale. Il personale della Polizia diStato è tenuto a conoscere le istruzioni che regolanoil tipo di servizio cui è addetto ed a prendere dili-gente visione delle disposizioni particolari contenu-te nell’ordine e nel foglio di servizio.

È tenuto, altresì, all’aggiornamento della propriapreparazione professionale e culturale, con le moda-lità stabilite dall’Amministrazione.

Art. 27. Servizio a carattere continuativo. Neiservizi a carattere continuativo, con cambio sul po-sto, il personale che ha ultimato il proprio turno:

a) non deve allontanarsi fino a quando la conti-nuità dei servizi non sia assicurata dalla presenza delpersonale che deve sostituirlo;

b) deve consegnare al personale che lo sostitui-sce il foglio di servizio di cui all’art. 43 con le even-tuali prescritte annotazioni;

c) deve riferire senza indugio, con apposita rela-zione, all’ufficio, comando o istituto di appartenen-za, gli eventuali fatti verificatisi durante lo svolgi-mento del proprio turno di servizio, che per la loronatura devono essere immediatamente segnalati.

Art. 28. Obblighi del personale al termine delservizio. Il personale su ogni fatto di particolare ri-lievo avvenuto durante l’espletamento del serviziodeve riferire con apposita segnalazione al responsa-bile dell’ufficio, reparto o istituto, per gli adempi-menti di legge, fatto salvo l’obbligo del dipendentedi redigere gli ulteriori atti prescritti dalle disposi-zioni vigenti.

Art. 29. Controlli sui servizi. Il dirigente dell’uf-ficio, del reparto o dell’istituto o il dipendente desi-gnato deve controllare con assiduità ed incisività, ilbuon andamento del servizio ed il corretto compor-tamento del personale a ciò preposto.

Dei controlli effettuati e degli eventuali rilievi aifini dei successivi adempimenti se ne riferisce conrelazione al superiore gerarchico o al Dipartimentodella pubblica sicurezza.

In ogni circostanza, il personale di cui al primocomma è tenuto a far rimuovere con immediatezzaqualsiasi ostacolo si frapponga alla regolare esecu-zione del servizio.

Art. 30. Obbligo di permanenza. Quando ne ri-corre la necessità o non sia possibile provvedere al-trimenti a causa del verificarsi di situazioni imprevi-ste ed urgenti, al personale della Polizia di Stato puòessere fatto obbligo, al termine del turno di lavoro, dipermanere in servizio fino al cessare delle esigenze.

La protrazione dell’orario di servizio viene dispo-sta dal dirigente dell’ufficio, reparto o istituto previaautorizzazione dell’autorità nazionale o delle auto-rità provinciali di pubblica sicurezza.

Art. 31. Alloggi in caserma dei reparti mobili.Nei reparti mobili è fatto obbligo ad una aliquota di

© Laurus Robuffo

Page 77: 58 POLIZIA DI STATO

personale, che consenta in caso di necessità, l’inter-vento di reparti organici, di alloggiare nei locali delreparto durante le ore notturne.

Qualora nei reparti mobili la consistenza numericadel personale accasermato non consenta l’interventodi reparti organici, può essere fatto obbligo ad unaaliquota del personale sufficiente ad integrare gli ac-casermati di alloggiare a rotazione, secondo turniprestabiliti, nei locali del reparto stesso durante leore notturne.

Art. 32. Obbligo di reperibilità. Quando si pre-vede la possibilità di verificarsi di situazioni che ri-chiedono la presenza di personale nel posto di lavo-ro, al personale della Polizia di Stato può essere fat-to obbligo al termine del servizio di mantenere la re-peribilità ai sensi dell’art. 64 della legge 1° aprile1981, n. 121.

Il personale interessato deve fornire il proprio reca-pito, per poter essere immediatamente rintracciato.

Le modalità, al fine di assicurare l’immediato rin-traccio del personale, possono altresì essere diversa-mente concordate con il dirigente dell’ufficio.

Il personale deve poter raggiungere, quando ri-chiesto, il posto di servizio nel più breve tempo pos-sibile e, comunque, entro un’ora dalla chiamata.

La reperibilità viene disposta dal dirigente dell’uf-ficio, reparto o istituto. I turni di reperibilità sono or-ganizzati tenendo conto, per quanto possibile, delleesigenze del personale e non possono essere supe-riori a 5 per ciascun dipendente durante il mese.

Con decreto del Ministro dell’interno sono altresìindicati i dirigenti degli uffici, reparti o istituti chehanno l’obbligo della reperibilità in ragione dellacarica ricoperta.

In caso di assenza o di impedimento del titolare ta-le obbligo ricade su chi ne esercita le funzioni se-condo quanto stabilito nell’art. 7.

Art. 33. Sede di servizio. Il personale della Poli-zia di Stato ha l’obbligo di risiedere nel comune oveha sede l’ufficio, reparto o istituto presso il qualepresta servizio, a norma dell’art. 48 del decreto delPresidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335.

Il capo dell’ufficio, reparto o istituto, per rilevantiragioni autorizza il dipendente che ne faccia richie-sta a risiedere altrove, quando ciò sia conciliabilecol pieno e regolare adempimento di ogni altro suodovere.

Il personale indicato nell’art. 31 libero dal servi-zio, qualora intende allontanarsi dalla provincia ovesi trova la sede di servizio, ha l’obbligo di comuni-care il proprio recapito all’ufficio, reparto o istituto.

Art. 34. Segreto d’ufficio e riservatezza. Il per-sonale della Polizia di Stato è tenuto alla più rigoro-sa osservanza del segreto d’ufficio e non può forni-re a chi non ne abbia diritto, anche se si tratti di attinon segreti, notizie relative ai servizi di istituto o aprovvedimenti o operazioni di qualsiasi natura, da

cui possa derivare danno alla amministrazione o aterzi.

La divulgazione di notizie di interesse generaleche non debbano rimanere segrete, concernenti l’at-tività dell’ufficio, servizi di istituto, provvedimentiod operazioni di qualsiasi natura, è attuata dai diri-genti degli uffici in osservanza di specifiche diretti-ve del capo della Polizia adottando le opportunecautele per proteggere le persone dalla curiosità delpubblico e da ogni specie di pubblicità.

TITOLO IVORDINAMENTO DEI SERVIZI

TESSERE DI RICONOSCIMENTO

Art. 35. Istruzioni generali per la programma-zione, predisposizione ed esecuzione dei servizi.Il Dipartimento della pubblica sicurezza emanaistruzioni per la programmazione, predisposizioneed esecuzione dei servizi per i vari settori di attivitàin cui si articola l’Amministrazione della pubblicasicurezza.

Dette istruzioni sono raccolte in unico testo da ag-giornare periodicamente.

Esse devono essere tempestivamente illustrate alpersonale interessato nell’ambito degli uffici, repar-ti o istituti da parte dei dirigenti dei predetti uffici,avendo cura di stimolare l’interesse e l’iniziativa delpersonale medesimo anche per acquisire utili ele-menti propositivi, ai fini dell’eventuale adeguamen-to delle istruzioni alle esigenze operative.

Il personale della Polizia di Stato che abbia supe-rato il cinquantacinquesimo anno di età viene esen-tato, previo suo consenso, dai servizi notturni di vi-gilanza esterna effettuati a piedi, salvo inderogabiliesigenze di servizio.

Art. 36. Impiego nei servizi. Il personale dellaPolizia di Stato, salvo casi di necessità, deve essereimpiegato in servizio in relazione alla sua specializ-zazione professionale, alle funzioni del ruolo di ap-partenenza ed alla qualifica posseduta.

Resta fermo quanto previsto dal secondo commadell’art. i del decreto del Presidente della Repubbli-ca 24 aprile 1982, n. 335.

Quando lo richiede la natura dei servizi devono es-sere forniti i mezzi in dotazione atti ad assicurarel’incolumità e la sicurezza del personale operante infunzione dello scopo da raggiungere.

Art. 37. Ordinanza di servizio in materia di or-dine e sicurezza pubblica. Per i servizi di ordine esicurezza pubblica il Questore emana apposita ordi-nanza di servizio stabilendo le modalità di svolgi-mento dei servizi stessi, la forza da impiegare, l’e-quipaggiamento necessario, i responsabili del servi-zio e le finalità da conseguire.

L’ordinanza va comunicata al Prefetto e indirizza-

© Laurus Robuffo

Page 78: 58 POLIZIA DI STATO

ta per l’esecuzione ai dirigenti degli uffici, ai fun-zionari impiegati nonché alle altre forze di poliziaed altri enti eventualmente interessati.

L’ordinanza emanata dal Questore di Roma vainoltre inviata per conoscenza al Dipartimento dellapubblica sicurezza e agli ispettorati della Polizia diStato esistenti nella capitale.

L’ordinanza di servizio numerata progressivamen-te va conservata agli atti per un periodo di cinqueanni.

Art. 38. Impiego dei rinforzi. Ove, per esigenzedi ordine e sicurezza pubblica, si renda necessariol’intervento di rinforzi di personale e di mezzi, ilprefetto, sentito il questore, ne fa richiesta al Dipar-timento della pubblica sicurezza.

Nelle predette circostanze il prefetto può altresìchiedere l’invio di personale appartenente alla poli-zia stradale, ferroviaria, di frontiera e postale, se-condo le modalità di cui agli artt. 21 e 22.

Art. 39. Piani operativi ed ordini di servizio. Ipiani operativi predisposti ai fini dello svolgimentodei compiti istituzionali dai dirigenti degli uffici dipolizia

stradale, ferroviaria, di frontiera e postale, devonoessere inviati preventivamente per conoscenza aiprefetti ed ai questori territorialmente competenti, iquali ultimi possono formulare osservazioni in rela-zione alle esigenze di coordinamento tecnico-opera-tivo.

Nella predisposizione di eventuali piani operatividi carattere eccezionale o generale da parte delle au-torità provinciali di pubblica sicurezza, per attivitàdi prevenzione e repressione di reati, che possonocoinvolgere forze appartenenti alle specialità, devo-no essere sentiti i dirigenti degli uffici stessi e ne de-ve essere data comunicazione alla direzione centra-le per la polizia stradale, ferroviaria, di frontiera epostale, all’ufficio per il coordinamento e la pianifi-cazione e al servizio ordine pubblico del Diparti-mento della pubblica sicurezza.

Art. 40. Servizi di rappresentanza. I servizi dirappresentanza presso le sedi degli organi costitu-zionali o di altri uffici pubblici e nelle cerimonie ci-vili e religiose pubbliche o, quando prescritte, priva-te sono disposti o autorizzati dai Prefetti.

Alla Polizia di Stato, fermo restando quanto stabi-lite dall’art. 17, compete l’espletamento dei servizidi cui trattasi presso le sedi delle prefetture, dellequesture e dei comandi ed uffici dell’Amministra-zione della pubblica sicurezza ed, in generale, del-l’Amministrazione dell’interno, nonché di quelli di-sposti nelle manifestazioni e cerimonie pubblicheche si svolgono nell’ambito dell’Amministrazionedell’interno.

Il questore, nelle sedi ove non vi siano specifici re-parti appositamente costituiti, sia appiedati che a ca-vallo, provvede all’individuazione, presso tutti gli

uffici, reparti o istituti della Polizia di Stato dellaprovincia, d’intesa con i rispettivi dirigenti, di un’a-liquota di personale da impiegare nei servizi di rap-presentanza.

I servizi di cui ai commi precedenti, che non han-no carattere permanente, sono disposti con le moda-lità previste dal regolamento sul servizio territorialee di presidio di cui al decreto ministeriale 19 maggio1973, e successive modificazioni.

Il personale di cui al presente articolo svolge i nor-mali compiti di istituto, salvo quando è impiegatonei servizi di rappresentanza.

Art. 41. Servizi a richiesta di enti non statali edi privati. Possono essere effettuati, compatibil-mente con le esigenze dei servizi di istituto, dal per-sonale della Polizia di Stato che esplica funzioni dipolizia i seguenti servizi, a richiesta di enti non sta-tali e di privati:

a) i servizi di controllo passaporti compiuti a ri-chiesta sui piroscafi durante la navigazione del per-sonale di Polizia di Stato.

b) i servizi di scorta, di guardia, di sicurezza e diassistenza a richiesta e per conto di enti non statali odi privati, per i quali non sussista in modo prevalen-te il pubblico interesse, ivi compresi quelli aventicarattere continuativo compiuti anche in forza di ap-posite convenzioni.

Per i servizi di cui al precedente comma gli inte-ressati devono farne richiesta per iscritto ed hannol’obbligo di osservare la normativa vigente relativaalle indennità, spese e quant’altro dovuto allo Statoper l’esecuzione del servizio.

Restano ferme, per quanto riguarda i servizi residalla banda musicale della Polizia di Stato, le dispo-sizioni del decreto del Presidente della Repubblica25 ottobre 1981, n. 742, e per quanto riguarda quel-li resi dalla polizia stradale le disposizioni relativealle scorte contenute nel disposto dell’art. 18 del re-golamento per l’esecuzione del testo unico dellenorme sulla disciplina della circolazione stradale,approvato con decreto del Presidente della Repub-blica 30 giugno 1959, n. 420.

Art. 42. Ordine di servizio. L’ordine di serviziocostituisce il documento che registra la situazioneorganica dell’ufficio, reparto o istituto e ne pro-gramma le normali attività di servizio.

Viene redatto giornalmente sulla base delle istru-zioni ministeriali di cui all’art. 35 ed esposto all’al-bo dell’ufficio, del reparto o dell’istituto entro le ore13,00 e comunque, almeno 12 ore prima dell’orariodi svolgimento delle attività previste.

Eventuali successive variazioni vanno comunicatetempestivamente al personale interessato a cura del-l’ufficio, reparto o istituto da cui dipende.

L’ordine di servizio contiene: cognome e nome,qualifica del personale, tipo del servizio con l’indi-cazione dell’orario di inizio e termine, tipo di ve-

© Laurus Robuffo

Page 79: 58 POLIZIA DI STATO

stiario ed eventuale equipaggiamento ed armamentonecessari.

Può contenere, inoltre, indicazioni e comunicazio-ni varie ed eventuali a carattere individuale o gene-rale.

Tutto il personale ha l’obbligo di prendere quoti-dianamente visione dell’ordine di servizio.

Art. 43. Foglio di servizio. Il foglio di serviziocostituisce il documento che in esecuzione dell’or-dine di servizio:

a) richiama le istruzioni di cui all’art. 35 concer-nenti il particolare tipo di servizio da svolgere;

6) stabilisce eventuali specifiche modalità di svol-gimento del servizio stesso.

Il foglio di servizio, numerato progressivamente,redatto in duplice copia, deve essere sottoscritto daldirigente dell’ufficio, reparto o istituto e deve esse-re compilato chiaramente in modo da non ingenera-re perplessità negli operatori.

Salvo che il dirigente dell’ufficio, reparto o istitu-to ritenga di disporre diversamente, il foglio deveessere personalmente custodito dal responsabile delservizio, che, fermo restando l’obbligo dell’imme-diata segnalazione, vi annota i fatti eventualmenteavvenuti durante il servizio medesimo ed ha l’obbli-go, al termine del servizio, di restituirlo all’ufficio,comando o istituto che lo ha emesso, salvo quantodisposto dall’art. 27.

Per i reparti inquadrati o di formazione, il foglio diservizio può essere collettivo e viene custodito dalcomandante del reparto o dal più alto in grado con lestesse modalità di cui sopra.

Se il reparto è a disposizione di un funzionario re-sponsabile del servizio, questi, in relazione alle esi-genze operative, può disporre le variazioni ritenutenecessarie.

Il foglio va conservato agli atti per un periodo dicinque anni.

Art. 44. Trasferimenti. I trasferimenti del perso-nale, nell’ambito degli uffici della questura, com-presi i commissariati e i posti di polizia distaccatidella provincia, vengono effettuati dal questore, peresigenze di servizio, ai sensi degli artt. 7, lettera n),e 8, lettera h), decreto del Presidente della Repub-blica 30 giugno 1972, n. 748.

I trasferimenti del personale, tra le ripartizioni de-gli uffici periferici di polizia stradale, ferroviaria, difrontiera e postale nonché degli altri uffici, reparti oistituti previsti dall’ordinamento periferico dell’Am-ministrazione della pubblica sicurezza, vengono ef-fettuati, in ambito provinciale, dai relativi dirigenti,per esigenze di servizio, ai sensi degli artt. 8, letterah), e 9, lettera h), del decreto del Presidente dellaRepubblica 30 giugno 1972, n. 748.

Restano ferme le disposizioni dell’art. 88, ultimocomma, della legge 1° aprile 1981, n. 121.

Art. 45. Addestramento del personale. Salvoquanto previsto dal penultimo comma dell’art. 35, idirigenti degli uffici, reparti o istituti sono tenuti adeffettuare turni per l’addestramento del personale,secondo i criteri e le modalità fissati dal Diparti-mento della pubblica sicurezza.

Sullo svolgimento di tali turni e sui risultati conse-guiti i dirigenti degli uffici, reparti o istituti riferi-scono trimestralmente al suddetto Dipartirnento.

Art. 46. Tessere di riconoscimento per il perso-nale della Polizia di Stato che esplica funzioni dipolizia. Le tessere di riconoscimento di cui all’art.79 del decreto del Presidente della Repubblica 24aprile 1982, n. 335, conformi agli allegati A-B-C-D,hanno le dimensioni di mm 100 x 65 e recano nellaparte anteriore: spazi per la fotografia, la qualifica,il cognome e nome, il luogo e la data di nascita, leindicazioni concernenti statura, colore dei capelli,colore degli occhi, gruppo sanguigno, nonché la da-ta del rilascio e autorità che rilascia il documento;nonché la stampigliatura «POLIZIA DI STATO» el’indicazione, a stampa, del ruolo di appartenenza.Nel verso esse recano le diciture «Ministero dell’In-terno Dipartimento P.S.» e «Tessera di riconosci-mento» con l’indicazione «Validità dieci anni dalladata del rilascio».

I colori della tessera sono così determinati:rosso: per gli appartenenti ai ruoli dei dirigenti e

dei commissari. Dello stesso colore è la tessera rila-sciata al capo della Polizia, ai dirigenti preposti agliuffici e direzioni centrali di cui al primo comma del-l’art. 5 della L. 1° aprile 1981, n. 121, come modifi-cato dall’art. 5 della L. 12 agosto 1982, n. 569;

marrone chiaro: per gli appartenenti al ruolo degliispettori;

blu: per gli appartenenti al ruolo dei sovrinten-denti;

verde: per gli appartenenti al ruolo degli agenti edassistenti.

Agli allievi agenti, allievi ispettori e allievi com-missari è rilasciata una tessera di colore azzurro, conle stesse caratteristiche e dimensioni di quelle previ-ste dal primo comma, che, in luogo della qualificareca la dicitura «allievo agente» o «allievo ispetto-re» o «allievo commissario della Polizia di Stato».

Le tecniche ed il materiale di riproduzione delle tes-sere sono stabiliti con decreto del capo della Polizia.–––––––––––

Articolo sostituito dall’art. 1 D.P.R. 14 febbraio1987, n. 169.

Art. 47. Tessere di riconoscimento per il perso-nale della Polizia di Stato che esplica attività tec-nico scientifica o tecnica e per i sanitari della Po-lizia di Stato. Al personale dei ruoli tecnici ed aquello dei ruoli professionali dei sanitari della Poli-zia di Stato sono rilasciate, tessere di riconoscimen-to conformi agli allievi E-F, con le medesime di-

© Laurus Robuffo

Page 80: 58 POLIZIA DI STATO

mensioni e caratteristiche di cui all’articolo prece-dente, aventi i seguenti colori:

grigio: per gli appartenenti ai ruoli tecnici;giallo: per i sanitari.Qualora al personale di cui al comma precedente

siano conferite le qualifiche di ufficiale o agente dipubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, ai sensidell’art. 42 del decreto del Presidente della Repub-blica 24 aprile 1982, n. 337, e dall’art. 7 del decretodel Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n.338, nel documento deve essere apposta dopo l’in-dicazione della qualifica la seguente dicitura: «neilimiti delle funzioni attribuite dalla legge».

Art. 48. Disposizioni comuni. La tessera deve es-sere rinnovata nell’ipotesi di cambiamento di quali-fica o di ruolo e deve essere portata sempre di se-guito, in uniforme ed in abito civile.

Ha validità decennale salvo limitazioni di validitàin relazione a previste scadenze del rapporto d’im-piego o di servizio.

Deve essere restituita all’atto della cessazione delservizio per qualsiasi causa.

La tessera di riconoscimento deve essere ritirata incaso di sospensione dal servizio o aspettativa permotivi di salute determinata da infermità neuro-psi-chiche.

Le tessere di riconoscimento vengono rilasciatedal capo della Polizia o da funzionari a ciò espres-samente delegati.

Il documento per il capo della Polizia viene rila-sciato dal Ministro.

TITOLO VALLOGGI DI SERVIZIO

Art. 49. Alloggi di servizio collettivi. Il persona-le della Polizia di Stato che esplica funzioni di poli-zia, durante i corsi e durante il periodo di addestra-mento, ha l’obbligo di alloggiare presso gli istituii oreparti ove si svolgono i corsi o l’addestramento.

Per motivate esigenze il personale in prova e gliappartenenti ai ruoli della Polizia di Stato possonoessere esonerati dall’obbligo di alloggiare in isti-tuto.

Al personale della Polizia di Stato in servizio col-lettivo fuori sede è fatto obbligo di alloggiare in lo-cali messi a disposizione dell’Amministrazione.

Ogni dipendente della Polizia di Stato, sussisten-done le disponibilità, può richiedere di fruire deglialloggi di servizio collettivo. In tale caso, l’autoriz-zazione è data dal responsabile dell’ufficio o repar-to o istituto ove e ubicato l’alloggio.

Gli allievi agenti, gli agenti in prova, gli allievi vi-ce ispettori, gli allievi del corso quadriennale di cuial decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 341, hanno l’obbligo di alloggiare pressogli istituti ove si svolgono i corsi.

Art. 50. Doveri del personale che fruisce di al-loggi di servizio collettivi. Il personale della Poli-zia di Stato che fruisce di alloggi di servizio collet-tivi deve rispettare scrupolosamente le disposizionisull’utilizzazione degli alloggi emanate dal respon-sabile dell’ufficio, reparto o istituto ove gli stessi so-no ubicati.

È fatto divieto agli occupanti di modificare in tut-to od in parte le strutture interne ed esterne degli al-loggi, nonché la dislocazione degli arredi.

Art. 51. Alloggi di servizio individuali. Pressoogni ufficio, reparto o Istituto della Polizia di Sta-to, ove sussista la disponibilità, viene dato in con-cessione onerosa al titolare, con provvedimento delcapo della Polizia, un alloggio di servizio indivi-duale per le esigenze del medesimo e della sua fa-miglia. L’alloggio deve essere rilasciato dall’occu-pante non oltre il sessantesimo giorno dalla cessa-zione dell’incarico che ha dato titolo alla conces-sione.

Art. 52. Alloggi individuali. Fermi restandoquanto previsto dall’articolo precedente, gli alloggiindividuali dei quali l’Amministrazione della pub-blica sicurezza dispone a qualsiasi titolo anche al difuori degli uffici, reparti o istituti o nelle loro perti-nenze, possono essere dati in concessione onerosaal personale della Polizia di Stato che ne faccia ri-chiesta.

L’assegnazione compete alla commissione di cui al-l’art. 53 secondo le modalità e criteri, stabiliti da ap-posito decreto del Ministro dell’interno, che devonotener conto, in particolare, delle funzioni svolte dal-l’interessato e delle situazioni personali e familiari.

È in ogni caso vietato al personale che occupa l’al-loggio di modificare, senza autorizzazione ministe-riale, in tutto o in parte, la struttura interna o esternadegli alloggi medesimi.

Gli alloggi individuali devono essere rilasciati en-tro un mese dal trasferimento ad altra sede o dallacessazione dal servizio per qualsiasi causa dell’in-teressato.

Il termine di cui al precedente comma è prorogatodi un anno per i familiari delle «vittime del dovere»di cui alla legge 13 agosto 1980, n. 466, e successi-ve modificazioni, purché conviventi con il dipen-dente al momento del decesso di quest’ultimo.

Art. 53. Commissione per la concessione deglialloggi individuali. Per la concessione degli allog-gi individuali al personale della Polizia di Stato èistituita, in ogni provincia, una commissione presie-duta dal questore e composta da quattro appartenen-ti ai ruoli del personale della Polizia di Stato, di cuidue designati dal questore e due designati dai sinda-cati più rappresentativi a livello provinciale, da sce-gliersi tra il personale in servizio negli uffici, repar-ti o istituti nella provincia.

© Laurus Robuffo

Page 81: 58 POLIZIA DI STATO

TITOLO VIMENSE OBBLIGATORIE DI SERVIZIO

Art. 54. Mense obbligatorie. Presso l’Istituto su-periore di polizia e gli istituti di istruzione della Po-lizia di Stato di cui all’art. 60 della legge 1° aprile1981, n. 121, sono istituite mense obbligatorie diservizio, previa autorizzazione del dipartimento del-la pubblica sicurezza.

Le spese per il funzionamento di tali mense sono atotale carico dell’Amministrazione.

La convivenza gratuita alle mense di cui al primocomma cessa all’atto della nomina in prova alle va-rie qualifiche e, per le guardie ausiliare di leva, altermine del quarto mese di servizio.

Art. 55. Convenzioni o appalti. Per sopperire al-l’impossibilità di funzionamento di una mensa ob-bligatoria di servizio deve provvedersi in ordine dipreferenza:

alla stipula di convenzioni con altre amministra-zioni o enti pubblici dello Stato che gestiscono nel-la sede mense per il proprio personale;

all’appalto del servizio;alla stipula di convenzioni con esercizi privati.

L’onere relativo è a totale carico dell’Amministra-zione della pubblica sicurezza.

Art. 56. Viveri e generi di conforto. Per la com-posizione della razione viveri, nonché delle integra-zioni vitto e dei generi di conforto, si fa riferimentoalle relative tabelle annesse agli stati di previsionedel Ministero della difesa.

TITOLO VIIRIPOSO SETTIMANALE, CONGEDI

CAPO IRIPOSO SETTIMANALE

Art. 57. Riposo settimanale. Il personale dellaPolizia di Stato ha diritto al riposo settimanale se-condo le modalità previste dall’art. 63 della legge 1°aprile 1981, n. 121, e non può rinunciarvi.

Art. 58. Programmazione del riposo settimana-le. Il responsabile di ogni ufficio, reparto o istitutodella Polizia di Stato deve programmare settimanal-mente i turni di fruizione del riposo in modo da con-temperare le esigenze del servizio con quelle delpersonale.

Salvo particolari necessità operative, deve esseregarantito che il godimento avvenga nell’arco dellasettimana, fermo restando che il numero dei riposigiornalieri nell’ambito dei reparti, uffici ed istitutisuddetti deve essere normalmente pari alla percen-tuale di un settimo della forza presente.

CAPO IICONGEDI

Art. 59. Congedo ordinario. Il responsabile diogni ufficio, reparto o istituto della Polizia di Stato,sulla base delle domande degli interessati, deve pro-grammare i turni di fruizione delle ferie in modo dacontemperare le esigenze del servizio con quelle delpersonale, avendo cura che il numero dei congediordinati non superi, di massima, 1/4 della forza ef-fettiva di ciascun ruolo.

Tale limite non si applica negli istituti di istruzio-ne e alla banda musicale.

Sono competenti alla concessione dei congedi or-dinari:

i capi degli uffici, reparti o istituti, per il persona-le, anche del ruolo dei dirigenti, in servizio pressogli uffici periferici dell’Amministrazione;

il capo del servizio o ufficio equiparato, per il per-sonale direttivo in servizio presso il Dipartimentodella pubblica sicurezza;

il direttore della divisione, per il restante persona-le in servizio presso il Dipartimento della pubblicasicurezza:

il capo della Polizia direttore generale della pub-blica sicurezza, per i capi degli uffici o reparti cen-trali o periferici di livello dirigenziale.

Il personale in congedo è tenuto a comunicare pre-ventivamente e tempestivamente all’Amministra-zione il proprio recapito.

Il congedo ordinario deve essere fruito irrinuncia-bilmente nel corso dello stesso anno solare in nonpiù di due soluzioni, salvo eventuali motivate esi-genze di servizio, nel qual caso l’impiegato ha dirit-to al cumulo dei congedi entro il primo semestredell’anno successivo (1).–––––––––––

V. anche l’art. 13 D.P.R. 5 giugno 1990, n. 147 perquanto concerne, in particolare, la possibilità difruizione del congedo ordinario nel secondo seme-stre dell’anno successivo.

Art. 60. Congedo straordinario. Il congedostraordinario per il personale della Polizia di Statoè disciplinato dall’art. 37 del testo unico delle di-sposizioni concernenti lo statuto degli impiegaticivili dello Stato, approvato con decreto del Presi-dente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, se-condo il rinvio contenuto negli ordinamenti deisingoli ruoli.

Ferme restando, per quanto riguarda il congedostraordinario per infermità, la competenza e le mo-dalità previste dalla legge 18 dicembre 1970, n.1137, la competenza per la concessione del congedostraordinario per gravi motivi, per matrimonio e peresami spetta alla direzione centrale del personale delDipartimento della pubblica sicurezza.

© Laurus Robuffo

Page 82: 58 POLIZIA DI STATO

TITOLO VIIIACCERTAMENTI ED

ASSISTENZA SANITARIA

Art. 61. Malattie. Il personale della Polizia diStato che per ragioni di salute non ritenga che esse-re in condizione di prestare servizio deve darne tem-pestiva notizia telefonica al capo dell’ufficio, repar-to o istituto da cui dipende, trasmettendo, nel piùbreve tempo possibile il certificato medico da cui ri-solti la diagnosi e la prognosi

L’Amministrazione ha facoltà di effettuare, trami-te i propri sanitari, visite di controllo.

Per gli agenti ausiliari di leva i certificati mediciattestanti la malattia debbono comunque essere rila-sciati dai sanitari della Polizia di Stato e continua adapplicarsi la normativa vigente per i militari in ser-vizio di leva.

Per i dipendenti che fruiscono di alloggi collettividi servizio, l’Amministrazione, in relazione alle esi-genze di assistenza o di profilassi della collettività,può, a mezzo dei propri sanitari, disporre il ricoverodell’interessato in luoghi di cura.

Il periodo di congedo straordinario o di aspettativaper motivi di salute può essere finito anche fuori se-de, previa comunicazione del recapito all’ufficio.

Art. 62. Accertamenti sanitari. Al termine dimalattie con prognosi superiori a 30 giorni il dipen-dente viene visitato dal sanitario della Polizia di Sta-to per il giudizio di idoneità al servizio.

Ove il sanitario lo ritenga necessario, in relazioneal tipo ed alla durata della malattia, tale giudizio puòessere demandato alla commissione medica ospeda-liera.

Gli accertamenti relativi vengono effettuati inconformità delle disposizioni della legge 11 marzo1962, n. 416, e successive modifiche, e del regola-mento approvato con regio decreto 15 aprile 1028,n. 1024.

Il ricovero in un ospedale militare può essere di-sposto dal sanitario della Polizia di Stato, qualora sianecessario per gli accertamenti medico-legali o a ri-chiesta dell’interessato, in conformità alle norme sulservizio sanitario nazionale.

Art. 63. Misure profilattiche. Il dipendente del-la Polizia di Stato ha l’obbligo di sottoporsi alla mi-sure profilattiche generali o specifiche e agli accer-tamenti sanitari che l’Amministrazione stessa riten-ga di disporre in relazione al possibile insorgere difenomeni di tipo infettivo o epidemico.

Art. 64. Accertamenti psicofisici e attitudinali.Fermo restando quanto previsto dall’art. 9 del de-creto del Presidente della Repubblica 23 dicembre1983, n. 904, per l’impiego in particolari settori diattività il dipendente può essere sottoposto ad accer-tamenti psicofisici ed attitudinali.

Art. 65. Assistenza sanitaria. Per particolari esi-genze può farsi ricorso all’opera di medici estraneiall’Amministrazione, mediante la stipula di apposi-te convenzioni.

TITOLO IXRICOMPENSE (1)

–––––––––––L’intero titolo IX è stato così sostituito con gli artt.

da 66 a 75 septies, dall’art. 1 D.P.R. 7 giugno 1999,n. 247.

CAPO I

TIPOLOGIE DI RICOMPENSE E REQUISITI PER IL CONFERIMENTO

Art. 66. Ricompense e riconoscimenti. Agli ap-partenenti ai ruoli del personale della Polizia di Sta-to possono essere concesse le seguenti ricompense:

a) onorificenze;b) ricompense al valor militare;c) ricompense al valor civile;d) ricompense al merito civile;e) ricompense per meriti straordinari e speciali; f) ricompense per lodevole comportamento;g) riconoscimento per anzianità di servizio;h) riconoscimenti al merito di servizio.

–––––––––––V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 67. Ricompense al valor militare, civile, almerito civile e onorificenze. Le ricompense al va-lore militare, al valor civile ed al merito civile ven-gono proposte ed attribuite al personale della Poliziadi Stato secondo la normativa vigente in materia.

Allo stesso personale possono essere attribuite ri-compense ed onorificenze, anche da parte di Statiesteri e Organismi nazionali ed internazionali se-condo la normativa vigente in materia.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 68. Distintivi d’onore e di specialità. 1. Alpersonale della Polizia di Stato possono essere attri-buiti distintivi d’onore e di specialità.

2. Con decreto del Ministro dell’Interno si provve-de all’individuazione dei suddetti distintivi e a fissa-re i criteri per l’attribuzione degli stessi.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 69. Criteri per il conferimento dei ricono-scimenti. 1. Con decreto del Ministro dell’internosono stabiliti i criteri per il conferimento dei ricono-scimenti per anzianità di servizio e per merito di ser-vizio, nonché le caratteristiche dei segni distintivi ditali riconoscimenti.

© Laurus Robuffo

Page 83: 58 POLIZIA DI STATO

2. Con il medesimo decreto di cui al comma 1 so-no stabiliti i criteri per l’attribuzione di riconosci-menti al personale della Polizia di Stato all’atto delcollocamento a riposo.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 70. Ricompense per meriti straordinari especiali e per lodevole comportamento. 1. Le ri-compense per meriti straordinari e speciali:

a) promozione per merito straordinario;b) encomio solenne.

2. Le ricompense per lodevole comportamento so-no:

a) encomio;b) lode;c) premio in denaro;d) compiacimento.

–––––––––––V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 71. Annotazioni matricolari. 1. Il conferi-mento delle ricompense, delle onorificenze, dei ri-conoscimenti e dei distintivi d’onore e di specialitàè annotato sullo stato matricolare, con esclusionedella nota di compiacimento e del provvedimentocon cui è attribuito il premio in denaro, che sono co-munque inseriti nel fascicolo personale e valutati aifini della compilazione del rapporto informativo.

2. Al personale della Polizia di Stato è rilasciato unattestato del conferimento delle ricompense, delleonorificenze, dei riconoscimenti e dei distintivi d’o-nore e di specialità attribuiti ai sensi del presente re-golamento.

3. La vigente normativa regola le modalità e l’usodei corrispondenti nastri e medaglie.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 72. Dispositivi comuni in materia di ricom-pense per meriti straordinari e speciali e per lo-devole comportamento. 1. Le ricompense di cuiall’articolo 70 sono conferite in relazione ad unospecifico evento, per comportamenti caratterizzatida eccezionalità e specialità, avuto riguardo allaqualifica rivestita e alle funzioni esercitate dal per-sonale interessato e tenuto conto del risultato conse-guito, nonché delle particolari condizioni di tempo edi luogo che hanno eventualmente connotato l’atti-vità svolta.

2. Le ricompense di cui all’articolo 70 non sonocumulabili tra loro.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 73. Ricompense per meriti straordinari especiali. 1.La promozione alla qualifica superioreper merito straordinario è conferita ai sensi degliartt. 71 e seguenti del decreto del Presidente dellaRepubblica 24 aprile 1982, n. 335.

2. Fatto salvo quanto previsto dall’art. 75, l’enco-mio solenne è conferito esclusivamente in relazionead eventi connessi a servizi o ad attività di ordine esicurezza pubblica, polizia giudiziaria e soccorsopubblico al personale che, offrendo un contributodeterminante all’esito di operazioni di particolareimportanza o rischio, abbia dimostrato di possederespiccate qualità professionali e non comune deter-minazione operativa (1).–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.(1) Comma così modificato dall’art. 1, D.P.R. 4

giugno 2003, n. 163.

Art. 74. Requisiti per il conferimeno delle ri-compense per lodevole comportamento. 1. Le ri-compense per lodevole comportamento sono confe-rite in relazione ad eventi connessi all’espletamentodi segnalate attività d istituto.

2. L’encomio è conferito al personale che, fornen-do un rilevante contributo all’esito di un importanteservizio o attività istituzionale, abbia dimostrato dipossedere spiccate qualità professionali.

3. La lode è conferita al personale che, distintosiper applicazione, impegno e capacità tecnico-pro-fessionali, abbia conseguito apprezzabili risultatinell’espletamento dei compiti d’istituto.

4. Il premio in denaro è conferito, nei limiti dei fon-di annualmente stanziati, al personale che, distintosiper capacità ed impegno, abbia contribuito al conse-guimento di risultati meritevoli di segnalazione.

5. Il compiacimento è formulato al personale di-stintosi per il lodevole espletamento del servizio.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 75. Gruppi sportivi «Polizia di Stato-Fiam-me Oro». 1. Al personale appartenente ai gruppisportivi «Polizia di Stato-Fiamme Oro» di cui al-l’art. 77 le ricompense indicate nell’art.70 possonoessere conferite anche in relazione a risultati di par-ticolare rilievo, conseguiti in occasione della parte-cipazione a manifestazioni sportive.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

CAPO II PROCEDURE PER IL CONFERIMENTO

DELLE RICOMPBNSE PER MERITI STRAOR-DINARI E SPECIALI E PER

LODEVOLE COMPORTAMENTO

Art. 75-bis. Proposte per le ricompense per me-riti straordinari e speciali e per lodevole compor-tamento. 1. Le proposte per il conferimento dellapromozione per merito straordinario e dell’encomiosolenne sono formulate dal Questore della provinciain cui sono avvenuti i fatti, su rapporto del dirigentedell’ufficio o reparto e, per il personale in servizio

© Laurus Robuffo

Page 84: 58 POLIZIA DI STATO

presso il Dipartimento della pubblica Sicurezza, delDirettore del Servizio o Ufficio di livello equiparato.

2. Le proposte per il conferimento dell’encomio edella lode sono formulate dal Questore della provin-cia in cui presta servizio il personale interessato, surapporto del dirigente dell’ufficio o reparto e, per ilpersonale in servizio presso il Dipartimento dellapubblica Sicurezza, del Direttore del servizio o uffi-cio di livello equiparato.

3. Le proposte per il conferimento del premio indenaro sono formulate dal dirigente dell’Ufficio, dilivello non inferiore a quello direttivo, da cui il per-sonale direttamente dipende e, per il personale inservizio presso il Dipartimento della pubblica Sicu-rezza, dal Direttore della divisione o ufficio di livel-lo equiparato.

4. Le proposte di cui ai 2° e 3° co., qualora ri-guardino personale in servizio presso province di-verse, sono formulate dal Questore della provinciain cui sono avvenuti i fatti.

5. Le proposte per il conferimento delle ricompenseper meriti straordinari e speciali, dell’encomio e del-la lode a personale appartenente ai gruppi sportivi«Polizia di Stato-Fiamme Oro» di cui all’art. 77, overiguardo i risultati di cui all’art. 75 sono formulatedal Questore della provincia in cui ha sede il grupposportivo di cui fa parte il dipendente interessato.

6. Alla proposta, recante la descrizione dell’even-to e corredata da tutti i documenti necessari perun’esatta valutazione del merito, è allegata, per cia-scun dipendente interessato, una scheda nominativale cui caratteristiche, in relazione a ciascuna tipolo-gia di ricompensa, sono determinate con provvedi-mento del Capo della Polizia - Direttore Generaledella Pubblica Sicurezza.

7. La proposta deve essere formulata tempestiva-mente e, comunque, non oltre tre mesi dalla conclu-sione dell’operazione, servizio o attività cui la stes-sa si riferisce, fatto salvo quanto previsto dall’art.75,3° co., del decreto del Presidente della Repubblica24 aprile 1982, n. 335.

8. Il termine di sei mesi previsto dall’art .75, 3° co.del Decreto del Presidente della Repubblica 24 apri-le 1982, n. 335 si applica anche nel caso in cui l’e-vento riguardi una pluralità di dipendenti e, per al-meno uno di questi, sia formulata la proposta di con-ferimento della promozione per merito straordinario.

9. La proposta non può essere oggetto di integra-zioni, salvo che sopravvengano o siano conosciutisuccessivamente fatti nuovi suscettibili di incideresulla definizione del procedimento.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 75-ter. Procedure per il conferimento dellericompense per meriti straordinari e speciali. 1.La proposta per la promozione per merito straordi-nario è sottoposta al preventivo esame della com-missione centrale di cui all’art. 75-sexies e successi-

vamente inoltrata agli organi di cui agli artt. 68 e 69del decreto del Presidente della Repubblica 24 apri-le 1982, n. 335.

2. La proposta di conferimento dell’encomio so-lenne è inoltrata alla commissione centrale di cui al-l’articolo 75-sexies che, ove ravvisi i presupposti peril conferimento della promozione per merito straor-dinario, trasmette gli atti, con parere motivato, agliorgani di cui agli artt. 68 e 69 del decreto del Presi-dente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335.

3. Qualora, dall’esame degli atti, la commissionecentrale per le ricompense ravvisi i presupposti diuna delle ricompense per lodevole comportamento,ne delibera il conferimento.

4. Le ricompense deliberate dalla commissionecentrale per le ricompense sono conferite, ai sensidell’art. 71, 2° co., con attestato rilasciato dal Capodella polizia - Direttore generale della pubblica si-curezza.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 75-quater. Procedure per il conferimentodelI’encomio e della lode. 1. Le proposte di confe-rimento dell’encomio e della lode sono inoltrate al-la commissione periferica per le ricompense di cuiall’art.75-septies, competente per territorio.

2. La commissione periferica per le ricompense,qualora ravvisi i presupposti per il conferimento diuna ricompensa per meriti straordinari e speciali,trasmette gli atti, con parere motivato, alla commis-sione centrale per le ricompense; qualora non riten-ga sussistenti i presupposti per il conferimento del-l’encomio e della lode, ne dà comunicazione al Que-store competente che, entro trenta giorni, ha facoltàdi attribuire al dipendente il premio in denaro.

3. Qualora i fatti segnalati per l’encomio presentinoi requisiti previsti per la lode, la commissione perife-rica per le ricompense ne delibera il conferimento.

4. Le ricompense deliberate dalla commissione pe-riferica per le ricompese sono conferite, ai sensi del-l’art. 71, 2° co., con attestato rilasciato dal Dirigen-te dell’ufficio ispettivo di cui all’articolo 75 septies.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 75-quinquies. Procedura per il conferi-mento del premio in denaro e del compiacimento.1. La proposta per il conferimento del premio in de-naro è inoltrata al Questore della provincia ove ilpersonale presta servizio che, accertata la sussisten-za dei requisiti ne delibera il conferimento, fatta sal-va la competenza esclusiva della commissione cen-trale per le ricompense di cui all’art. 75-sexies in or-dine all’esame delle proposte concernenti gli appar-tenenti alle altre Forze di Polizia di cui all’art. 16della legge 1° aprile 1981, n. 121 nonché tutti colo-ro che rivestono la qualifica di Agente o Ufficiale dipubblica sicurezza.

© Laurus Robuffo

Page 85: 58 POLIZIA DI STATO

2. I fondi annualmente stanziati per l’erogazionedel premio in denaro, sono ripartiti, con provvedi-mento del Capo deüa polizia - Direttore Generaledella Pubblica sicurezza, tra la commissione centra-le per le ricompense e le questure, tenuto conto del-le dotazioni organiche e degli indici di criminalità diciascuna provincia.

3. Il provvedimento di cui al 2° co. determina l’en-tità minima e massima del premio in denaro.

4. Il compiacimento è formulato, in forma scritta,dal responsabile, a livello centrale o periferico, diciascun ufficio, reparto, settore o unità organica do-tata di autonomia funzionale.

5. Il premio in denaro ed il compiacimento a per-sonale appartenente ai gruppi sportivi «Polizia diStato-Fiamme Oro» di cui all’art. 77, ove riguardinoi risultati di cui all’art. 75, sono conferiti dal Que-store della provincia in cui ha sede il gruppo sporti-vo di cui fa parte il dipendente interessato. –––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 75-sexies Commissione centrale per le ri-compense. 1. Con provvedimento del Capo dellapolizia - Direttore Generale della Pubblica sicurezzaè istituita, presso la Direzione Centrale del Persona-le, la Commissione centrale per le ricompense, pre-sieduta dal Vice Direttore Generale della pubblicaSicurezza con funzioni vicarie e composta da:

a) il Direttore Centrale della Polizia Criminale;b) il Direttore Centrale degli Affari Generali;c) il Direttore Centrale della Polizia di Preven-

zione;d) il Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Fer-

roviaria, di Frontiera e Postale;e) il Direttore Centrale del Personale;f) il Direttore Centrale per gli Istituti di Istruzione;g) sei rappresentanti del personale designati dalle

organizzazioni sindacali rappresentative sul pianonazionale, tenuto conto del grado di rappresentati-vità delle stesse risultante dalle deleghe complessi-vamente espresse per la riscossione del contributosindacale; nel limite dei sei posti disponibili, è ga-rantita a ciascuna organizzazione sindacale rappre-sentativa la designazione di almeno un componente.

2. In caso di parità di voti prevale il voto del Pre-sidente.

3. Le funzioni di segretario della commissione so-no espletate da un Funzionario appartenente al ruo-lo dei Commissari della Polizia di Stato, in serviziopresso il Dipartimento della pubblica Sicurezza.

4. La Commissione è competente, altresì, ad espri-mere il parere. sulle proposte di intitolazione dellecaserme e degli uffici della Polizia di Stato. –––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

Art. 75-septies. Commissioni periferiche per lericompense. Con provvedimento del Capo della

Polizia - Direttore Generale della Pubblica sicurez-za, è istituita, annualmene, nell’ambito delle ordina-rie dotazioni di bilancio, presso ciascuno degli Uffi-ci ispettivi di cui si avvale l’Ufficio centrale ispetti-vo indicato dall’art. 5, 1° co., lettera b), della legge1° aprile 1981, n. 121 una Commissione perifericaper le ricompense, presieduta dal dirigente dell’Uf-ficio ispettivo e composta:

a) dal Questore della provincia del capoluogo oveha sede l’Ufficio ispettivo;

b) da cinque componenti prescelti dall’Ammini-strazione fra:

1) i Questori di una delle altre province in cui siestende la competenza dell’ufficio ispettivo;

2) i Dirigenti di ufficio periferico a livello regio-nale o interprovinciale per le esigenze di Poliziastradale, ferroviaria, di frontiera e postale, aventecompetenza, anche in parte, nell’ambito territorialedell’ufficio ispettivo;

3) i Dirigenti di reparti mobili, aventi sede nel-l’ambito territoriale dell’Ufficio ispettivo;

4) i Dirigenti degli istituti di istruzione, aventisede nell’ambito territoriale dell’ufficio ispettivo;

c) da sei rappresentanti del personale designatidalle organizzazioni sindacali rappresentative sulpiano nazionale, tenuto conto del grado di rappre-sentatività delle stesse risultante dalle deleghe com-plessivamente espresse per la riscossione del contri-buto sindacale; nel limite dei sei posti disponibili, ègarantita a ciascuna organizzazione sindacale rappre-sentativa la designazione di almeno un componente.

2. La composizione della Commissione perifericaistituita presso l’Ufficio ispettivo con sede a Roma èintegrata da un Funzionario dei ruoli della Polizia diStato, avente qualifica non inferiore a Dirigente su-periore, in servizio presso il Dipartimento della pub-blica Sicurezza.

3. La designazione dei componenti della Commis-sione prescelti dall’Amministrazione è effettuata se-condo criteri di rotazione, che tengano conto del-l’entità del personale rispettivamente dipendente inservizio presso gli uffici aventi sede nell’ambito ter-ritoriale dell’Ufficio ispettivo.

4. In caso di partità di voti prevale il voto del Pre-sidente.

5. Le funzioni di segretario della commissione so-no espletate da un Funzionario appartenente al ruo-lo dei Commissari della Polizia di Stato in servizionel capoluogo ove ha sede l’Ufficio ispettivo.–––––––––––

V. nota (1) sub Titolo IX.

TITOLO XASSISTENZA RELIGIOSA E BENESSERE

Art. 76. Assistenza religiosa. Al personale dellaPolizia di Stato è assicurata l’assistenza religiosa se-condo le norme di legge.

© Laurus Robuffo

Page 86: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 77. Attività sportiva. L’Amministrazionedella pubblica sicurezza cura e promuove i’ eserci-zio della pratica sportiva del personale in servizio, alfine di consentire la preparazione e il ritemperamen-to psico-fisico necessario per lo svolgimento delleattività istituzionali, predisponendo le necessarie in-frastrutture e attraverso la costituzione di gruppisportivi, che assumono la denominazione «Poliziadi Stato-Fiamme Oro» partecipa alle attività agoni-stiche locali, nazionali ed internazionali.

Ai suindicati fini, l’Amministrazione della pubbli-ca sicurezza stipula appositi accordi o convenzionicon il Comitato olimpico nazionale italiano. Fino al-la stipula di nuovo accordo o convenzione vigequello stipulato il 12 agosto 1954.

L’Amministrazione, salvo particolari esigenze diservizio, consente, inoltre, che propri atleti parteci-pino alle preparazioni individuali o collettive orga-nizzate dalle federazioni sportive nazionali o dalleForze armate, in vista della partecipazione a gare na-zionali o internazionali ufficiali.

Gli appartenenti alla Polizia di Stato che hannosvolto attività agonistica possono essere utilizzatiper l’addestramento del personale.

Ai fini di coordinamento dell’attività dei gruppisportivi, è istituito nell’ambito della direzione cen-trale per gli affari generali del Dipartimento dellapuhhlica sicurezza un apposito ufficio al quale è pre-posto un primo dirigente della Polizia di Stato.

Art. 78. Diritto allo studio. L’amministrazionedella pubblica sicurezza favorisce l’aspirazione delpersonale che intende consentire un titolo di studiodi scuola media superiore o universitario o parteci-pare a corsi di specializzazione post-universitari oad altri corsi istituiti presso le scuole pubbliche o pa-rificate nella stessa sede di servizio.

A tal fine, oltre ai normali periodi di congedostraordinario per esami, è concesso un periodo an-nuale complessivo di 150 ore da dedicare alla fre-quenza dei corsi stessi.

Tale periodo viene detratto dall’orario normale diservizio, secondo le esigenze prospettate dall’inte-ressato almeno due giorni prima al proprio capo uf-ficio, e la richiesta deve essere accolta ove nonostino impellenti ed inderogabili esigenze di servi-zio.

L’interessato dovrà dimostrare, attraverso idoneadocumentazione, di avere frequentato il corso di stu-di per il quale ha richiesto il beneficio, che è suscet-tibile di revoca in caso di abuso, con decurtazionedel periodo già fruito dal congedo ordinario dell’an-no in corso o dell’anno successivo.

Art. 79. Attività relativa. L’amministrazionedella pubblica sicurezza cura la funzionalità deicentri balneari, montani, sportivi, circoli ricreati-vi, spacci, favorisce le attività turistiche e cultura-li per il personale di cui all’art. 1 e relativi fami-

liari e, d’intesa con le organizzazioni sindacali delpersonale della Polizia di Stato più rappresentati-ve a livello nazionale, stabilisce le disposizioni dimassima necessarie per la gestione delle predettestrutture.

ALLEGATO 1

Altare della Patria a Roma e caduti in tutte le guer-re, bandiera nazionale, gonfaloni dei comuni deco-rati al valor militare e persone decorate con meda-glie d’oro al valor militare.

Presidente della RepubblicaSommo ponteficeCapi di Stati esteriPresidente del Senato della RepubblicaPresidente della Camera dei deputatiPresidente del Consiglio dei MinistriPresidente della Corte costituzionaleMinistriSottosegretari di StatoAlti commissariCommissari del GovernoPresidente della giunta e del consiglio regionale in

sedePrefetto in sede, vice capi della PoliziaCapo di gabinetto del Ministro dell’internoDirettori generali del Ministero dell’internoPrimo presidente della Corte di cassazione, Presi-

dente del Consiglio di Stato, Procuratore generaledella Corte di cassazione, Presidente della Corte deiconti

Presidenti di sezione della Corte di cassazione,presidenti di sezione del Consiglio di Stato, presi-denti di sezione e procuratore generale della Cortedei conti

Comandanti generali e vice comandanti generalidelle altre Forze di Polizia

Capo di stato maggiore delle Forze armateDirettori centrali del dipartimento della pubblica

sicurezza.

8.

D.P.R. 11 giugno 1986, n. 423. Approvazionedel regolamento della Scuola di perfeziona-mento per le forze di polizia (G.U. 1 agosto1986, n. 177).

TITOLO IISTITUZIONE E FINALITÀ

Art. 1. Scuola di perfezionamento per le forze dipolizia. La Scuola di perfezionamento per le forzedi polizia provvede all’espletamento dei corsi di al-

© Laurus Robuffo

Page 87: 58 POLIZIA DI STATO

ta formazione e aggiornamento previsti dall’art. 22della legge 1° aprile 1981, n. 121.

La Scuola, che ha sede in Roma, è istituita pressoil Dipartimento della pubblica sicurezza e dipendedall’ufficio per il coordinamento e la pianificazionedelle forze di polizia.

Alla gestione contabile e patrimoniale della Scuo-la provvede la direzione centrale per gli istituti diistruzione del Dipartimento della pubblica sicurezzasecondo quanto previsto dal successivo art. 15, ter-zo comma.

Art. 2. Attività della Scuola di perfezionamentoper le forze di polizia. La Scuola di perfeziona-mento per le forze di polizia attende allo svoglimen-to dei seguenti corsi:

corsi di alta formazione diretti a perfezionare lapreparazione scientifico-professionale dei funziona-ri e degli ufficiali delle forze di polizia e ad affinar-ne le capacità decisionali attraverso l’acquisizionedi metodologie e tecniche comuni nei settori del-l’organizzazione, dello sviluppo e del coordinamen-to delle attivita istituzionali;

corsi di aggiornamento, per l’acquisizione di nuo-ve normative e tecniche direzionali, organizzativeed operative.

I corsi hanno, altresì, lo scopo di integrare anchemediante lo sviluppo di temi monografici di partico-lare rilevanza, le conoscenze reciproche delle singo-le forze di polizia.

La Scuola mantiene, rafforza ed estende la reci-proca conoscenza delle forze di polizia ai fini del lo-ro migliore coordinamento.

La Scuola attende allo svolgimento delle connesseattività di studio, documentazione ricerca e speri-mentazione.

Per le esigenze delle forze di polizia, la Scuola puòorganizzare incontri e convegni di studio, avvalen-dosi della collaboraziooe di università, istituti cultu-rali ed enti specializzati, sia italiani che stranieri.

Art. 3. Piano di studi e programma dei corsi. Ilpiano degli studi e i programmi dei corsi di alta for-mazione e di aggiornamento da tenersi presso laScuola sono stabiliti con decreto del Ministro dell’in-terno, sentito il Comitato nazionale dell’ordine e del-la sicorezza pubblica, ai sensi dell’art. 19, secondocomma, lettera f), della legge 1° aprile 1981, n. 121.

Il capo della polizia direttore generale della pub-blica sicurezza stabilisce annualmente con propriodecreto, sentiti i comandamenti generali dell’Armadei carabinieri e del Corpo della guardia di finanza,il calendario-programma dei corsi di alta formazio-ne e di aggiornamento da tenersi presso la Scuola.

Art. 4. Ammissione ai corsi di alta formazione.Ai corsi di alta formazione sono ammessi per unasola volta nella carriera, salvo quanto disposto nelsuccessivo art. 29, comma settimo:

a) funzionari dei ruolo della Polizia di Stato che

espletano funzioni di polizia con qualifica non infe-riore a vice questore aggiunto;

b) ufficiali dell’Arma dei carabinieri e del Corpodella guardia di finanza con grado non inferiore a te-nente colonnello;

c) ufficiali superiori del Corpo degli agenti di co-stodia;

d) ufficiali del Corpo forestale dello Stato conqualifica non inferiore all’ottava.

Ciascuna amministrazione, tenuto conto di quantoprevisto dal precedente comma, sceglie per corso lefasce nell’ambito di una o più qualifiche o di uno opiù gradi entro cui individuare i frequentatori.

Le singole amministrazioni valutano i requisiti e ititoli dei funzionari e degli ufficiali sulla base deicriteri sottoindicati:

possesso di elevati requisiti morali, intellettuali, col-turali professionali e di carattere che si compendianonell’aver riportato, negli ultimi tre anni, nei docu-menti caratteristici personali, il giudizio o la qualificadi ottimo, eccellente o qualifica equiparata;

compimento, ove prescritti per l’avanzamento del-la qualifica o al grado superiore, dei periodi di dire-zione di comando di uffici o reparti in base ai ri-spettivi ordinamento e regolamenti;

assenza negli ultimi due anni di sanzioni discipli-nari;

non sottoposizione a procedimento penale o disci-plinare;

comportamento professionale, durante la carriera,con particolare riguardo alla qualità delle funzioni

esercitate nella direzione o comando di uffici o re-parti o relative ad attribuzioni specifiche nonché alservizio prestato anche in altri incarichi;

doti di cultura con particolare riguardo ai risultatidi esami e corsi;

a parità di merito prevale l’anzianità di ruolo.L’amministrazione effettua con motivato giudizio

fatte salve le imprescindibili esigenze di servizio.I funzionari e gli ufficiali non ammessi ad un cor-

so per imprescindibili esigenze di servizio possonoessere ammessi ad uno dei corsi successivi sempre-ché siano ancora in possesso dei prescritti requisiti etitoli.

Art. 5. Ammissione ai corsi di aggiornamento.Ai corsi di aggiornamento sono ammessi, anche perpiù volte nella carriera, i funzionari e gli ufficialidelle forze di polizia.

Per l’ammissione ai corsi di aggiornamento si os-servano le disposizioni stabilite dal precedente art. 4commi secondo e seguenti.

Art. 6. Ammissione di uditori ai corsi. Il Mini-stro dell’interno, di concerto con il Ministro degliaffari esteri, può ammettere alla frequenza dei corsidi alta formazione e di aggiornamento funzionari di-rettivi ed ufficiali superiori di forze di polizia stra-niere, in qualità di uditori.

© Laurus Robuffo

Page 88: 58 POLIZIA DI STATO

Il Ministro dell’interno può, in qualsiasi momento,di propria iniziativa o su proposta del capo della po-lizia direttore generale della pubblica sicurezza, re-vocare l’ammissione di cui al precedente comma.

Il direttore della Scuola ha facoltà, per motivi di ri-servatezza, di limitare la partecipazione degli udito-ri ad alcune attività didattiche ed alla consultazionedi documenti o pubblicazioni disponibili per i fre-quentatori nazionali.

In ogni caso, il numero degli uditori non può su-perare il decimo del numero dei funzionari ed uffi-ciali delle forze di polizia nazionali ammessi a cia-scun corso.

Art. 7. Attività didattiche. Le attività didatticheespletate con metodo inierdisciplinare, favorendol’attiva partecipazione dei frequentatori dei corsi,comprendono lezioni, esercitazioni, seminari di stu-dio, conferenze, dibattiti guidati dai docenti nonchévisite e viaggi di istruzione, anche all’estero.

Art. 8. Corpo docente. I docenti della Scuola, di-stinti in titolari ed aggiunti, costituiscono il corpodocente.

Gli incarichi possono essere attribuiti a docentiuniversitari, magistrati e docenti di istituti specializ-zati, funzionari della pubblica amministrazione e uf-ficiali delle forze armate e delle forze di polizia non-ché ad esperti di singole discipline sia italiani chestranieri.

I docenti titolari sono responsabili della materialoro assegnata e curano il coordinamento della rela-tiva attività didattica avvalendosi della collaborazio-ne dei docenti aggiunti.

I docenti aggiunti possono essere anche incaricatidal docente titolare di tenere lezioni, di seguire leesercitazioni e di provvedere alla verifica del profit-to dei frequentatori.

Gli incarichi di insegnamento, che sono rinnovani-li, sono conferiti annualmente con decreto del Mini-stro dell’interno su proposta del capo della poliziadirettore generale della pubblica sicurezza di con-certo con i Ministri competenti, sentito il consigliodirettivo della Scuola di cui al successivo art. 20.

Le misure dei compensi e dei rimborsi spese per gliincarichi concernenti le attività didattiche e per la par-tecipazione a commissioni d’esame, sono stabilitecon decreto del Ministro dell’interno di concerto conil Ministro del tesoro; esse, comunque, non possonocssere superiori a quelle previste per i docenti dellaScuola superiore della pobblica amministrazione.

Art. 9. Svolgimento dei corsi. I corsi di alta for-mazione hanno la durata di un anno accademico, co-munque non inferiore a nove mesi.

I corsi di aggiornamento non possono avere dura-ta inferiore ai trenta giorni.

I frequentatori dei corsi sono considerati in servi-zio a tutti gli effetti. In relazione al numero, ove oc-corra, sono ripartiti in più sezioni didattiche.

I frequentatori e gli uditori effettuano studi e ricer-che su ogni materia che forma oggetto di insegna-menio o su specifiche tematiche riferendo oralmen-te o con relazione scritta.

Sulle relazioni orali o scritte viene espresso ungiudizio di «Ottimo», «buono», «sufficiente» ovve-ro «insufficiente» accompagnato da una sinteticavalutazione finale di cui al successivo art. 12.

Le relazioni scritte sono conservate agli atti dellaScuola.

Art. 10. Esame finale dei corsi di alta formazio-ne. Al termine dei corsi di alta formazione, i fre-quentatori e gli uditori sostengono un esame finalesu almeno tre materie estratte a sorte dai medesimial momento dell’esame.

L’esame è sostenuto dinanzi a una commissioneeventualmente articolata in sottocommissioni, no-minata con decreto del Ministro dell’interno, su pro-posta del capo della polizia direttore generale dellapubblica sicurezza, sentito il consiglio direttivo del-la Scuola.

La commissione è presieduta dal direttore dallaScuola ed è composta dai docenti delle materie og-getto d’insegnamento, da un rappresentante di cia-scuna delle forze di polizia i cui funzionari e uffi-ciali abbiano partecipato al corso, di grado non infe-riore a quello dei frequentatori, designato per la Po-lizia di Stato dal capo della polizia direttore gene-rale della pubblica sicurezza, per l’Arma dei carabi-nieri e per il Corpo della guardia di finanza dai ri-spettivi comandanti generali, per il Corpo degliagenti di custodia dal direttore generale degli Istitu-ti di prevenzione e pena del Ministero di grazia egiustizia e per il Corpo forestale dello Stato dal di-rettore generale per l’economia montana e per le fo-reste del Ministero dell’agricoltura e delle foreste.

Della commissione fa parte, altresì, un rappresen-tante dell’ufficio per il coordinamento e la pianifica-zione delle forze di polizia designato dal capo dellapolizia direttore generale della pubblica sicurezza.

Le funzioni di segretario sono svolte da un funzio-nario o ufficiale in servizio presso la Scuola.

La commissione formula per ciascun frequentato-re ed uditore un giudizio con gli stessi criteri di cuial precedente art. 9, penultimo comma.

L’esame si intede superato se il frequentatore ouditore abbia ottenuto un giudizio non inferiore asufficiente.

I frequentatori e gli uditori, che, per comprovati mo-tivi di servizio, di salute o di famiglia, non abbianopotuto sostenere gli esami finali nella sessione ordi-naria sono ammessi ad una sessione straordinaria.

Art. 11. Colloquio finale dei corsi di aggiorna-mento. Al termine dei corti di aggiornamento i fre-quentatori e gli uditori sostengono dinanzi ad unacommissione un colloquio finale sulle materie e sul-le tematiche oggetto del corso.

© Laurus Robuffo

Page 89: 58 POLIZIA DI STATO

Per la composizione e l’articolazione della com-missione, per la formulazione del giudizio nei con-fronti di ciascun frequentatore o uditore, per il supe-ramento del colloquio e per l’ammissione alla ses-sione straordinana, si applicano gli stessi criteri emodalità previsti per i corsi di alta formazione.

Art. 12. Valutazione finale complessiva dei cor-si di alta formazione e aggiornamento. Al termi-ne dei corsi di alta formazione e aggiornamento, lacommissione formula per ciascun frequentatore ouditore una valutazione di idoneità, tenuto conto deigiudizi già espressi durante lo svolgimento dei corsie in sede di esame o colloquio finale.

La valutazione. complessiva è formulata classifi-cando i frequentatori o gli uditori a seconda che ab-biano seguito il corso con «segnalato profitto», «consufficiente profitto» ovvero con «insufficiente pro-fitto».

Non superano i corsi coloro che sono stati classifi-cati «con insufficiente profitto».

TITOLO IIORGANI DELLA SCUOLA

Art. 13. Direttore. Il direttore della Scuola, scel-to tra i prefetti o tra i generali di divisione dell’armadei carabinieri o del Corpo della guardia di finanza,è nominato con decreto del Presidente del consigliodei Ministri su proposta del Ministro dell’interno.

L’incarico ha la durata di un triennio e non è rin-novabile ed è conferito a turno al personale indicatonel precedente comma.

Il direttore della Scuola:sovrintendente a tutte le attività della Scuola;e responsabile dell’alta formazione e dell’aggior-

namento dei frequentatori;assicura il coordinamento dei servizi e degli uffici

della Scuola;emana le direttive per il buon andamento organiz-

zativo, amministrativo didattico e disciplinare dellaScuola;

redige al termine di ciascun anno accademico, unarelazione sull’andamento e sui risultati delle attivitàdidattiche, organizzative ed amministrative formu-lando se necessario, osservazioni e proposte;

assolve le altre funzioni previste nel presente re-golamento e nei decreti ministeriali emanati in at-tuazione del medesimo.

Art. 14. Ordinamento. Alle dipendenze del di-rettore sono costituiti un servizio affari generali, delpersonale e logistici ed un servizio studi, ricerche ecorsi.

Art. 15. Servizio affari generali, del personale elogistici. Il servizio affari generali, del personale elogistici è retto da un dirigente superiore, o ufficialedi grado equiparato, delle forze di polizia o del-

l’Amministrazione civile dell’interno in serviziopresso il Dipartimento della pubblica sicurezza.

Il servizio è articolato in:ufficio affari generale e del personale che cura gli

affari generali, il personale, le pubbliche relazioni eil servizio sanitario;

ufficio affari amministrativi che cura la gestioneamministrativa e contabile e provvede ai servizi pa-trimoniale comprensivi del magazzino di servizio edell’economato, ai servizi per la manutenzione e pu-lizia dei locali e delle infrastrutture.

Il direttore del servizio affari generali, del perso-nale e logistici assolve le funzioni di vice direttoredella Scuola ed è responsabile della gestione ammi-nistrativa e contabile della stessa.

Art. 16. Servizio studi, ricerche e corsi. Il servi-zio studi, ricerche e corsi è retto da un dirigente su-periore o ufficiale di grado equiparato delle forze dipolizia.

Il servizio studi ricerche e corsi è articolato in:ufficio studi sperimentazioni, ricerca e documen-

tazione, che cura la programmazione e l’organizza-zione dei corsi; l’elaborazione e l’aggiornamentodei programmi delle singole materie; la sperimenta-zione di nuovi moduli didattici; la biblioteca ed i la-boratori tecnico-scientifici; la ricerca nei settorid’interesse delI’alta formazione e dell’aggiorna-mento e predispone la docomentuzione e le pubbli-cazioni necessarie per ciascuna delle materie di in-segnamento. L’ufficio provvede altresì, all’organiz-zazione di incontri e convegni di studi per le esi-genze interforze;

ufficio corsi che cura lo svolgimento dei corsi dialta formazione ed aggiornamento, seguendo lo svi-luppo delle attività didattiche, l’aderenza ai pro-grammi ministeriali, controllando la disciplina ed ilprofitto dei frequentatori e degli uditori. Cura, altre-sì, i rapporti con i docenti

Al termine di ciascun corso, il direttore del servi-zio studi, ricerche e corsi trasmette al direttore dellaScuola una relazione sull’andamento e sui risultatidelle attività didattiche nonché sul rendimento deifrequentatori e degli uditori.

Art. 17. Nomina. I direttori dei servizi prove-nienti dall’Amministrazione civile dell’interno odalla Polizia di Stato sono nominati con decreto delMinistro dell’interno, su proposta del capo della po-lizia direttore generale della pubblica sicurezza; i di-rettori provenienti dalle altre forze di polizia sononominati con decreto del Ministro dell’interno, diconcerto con i Ministri competenti.

Art. 18. Dotazioni organiche. Gli Organici deisingoli servizi sono fissati con decreto del Ministrodell’interno, nei limiti delle dotazioni organiche or-dinarie.

© Laurus Robuffo

Page 90: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 19. Organi collegiali. Gli organi collegialidella Scuola sono:

a) il consiglio direttivo:b) il collegio dei docenti;c) il consiglio d’istituto.

Art. 20. Consiglio direttivo. Il consiglio direttivoè presieduto dal vice capo della polizia che sovrin-tende all’attività di coordinamento e di pianificazio-ne delle forze di polizia è composto da:

a) vice comandante generale dell’Arma dei cara-binieri;

b) comandante in seconda del Corpo della guar-dia di finanza

c) direttore generale degli istituti di prevenzionee pena del Ministero di grazia e giustizia;

d) direttore generale dell’economia montana edelle foreste del Ministero dell’agricoltura e delleforeste;

e) direttore dell’ufficio per il coordinamento epianificazione delle forze di polizia;

f) direttore degli istituti d’istruzione del Diparti-mento della pubblica sicurezza;

g) direttore della Scuola;h) due professori ordinati di materie giuridiche,

storiche ed economiche, designati dal Ministro del-l’interno di concerto con il Ministro della pubblicaistruzione.

Le funzioni di segretario sono svolte dal direttoredel servizio affari generali, del personale e logistici.

Il consiglio direttivo avanza e formula pareri suiseguenti argomenti:

andamento generale della Scuola; svolgimento deicorsi:

piani di studio e programmi in base alle propostedel collegio dei docenti;

articolazione e composizione delle commissioniper le prove finali;

metodi didattici:determinazione del contingente numerico dei do-

centi titolari ed aggiunti e scelta dei medesimi;incontri e convegni di studio:ogni altra questione in campo didattico, ordina-

mentale, organizzativo e logistico che il direttoredella Scuola ritenga di sottoporre al consiglio.

Il consiglio direttivo è convocato dal presidente al-l’inizio o al termine dell’anno accademico, ogniqualvolta questi lo ritenga necessario e tutte le volteche ne facciano richiesta almeno tre membri. Per lavalidità delle sedute del consiglio è richiesta la pre-senza di due terzi dei componenti.

Le proposte e i pareti del consiglio sono espressi amaggioranza assoluta dei presenti e, in caso di paritàdi voti, prevale quello del presidente.

Art. 21. Collegio dei docenti. Il collegio dei de-centi è un organo consultivo del direttore dellaScuola.

Del collegio, che è presieduto dal direttore dellaScuola, fanno parte tutti i docenti delle materie di in-segnamento nonché il direttore del servizio studi, ri-cerche e corsi.

Le funzioni di segretario sono svolte da un funzio-nario della carriera direttiva in servizio presso laScuola.

Il collegio dei docenti:dà pareri sullo svolgimento dei corsi, sull’attuazio-

ne del piano di studi e sul contenuto dei programmidei corsi;

formula proposte in ordine ai testi da adottare, al-l’aggiornamento dell’attività didattica e all’acquisi-zione alla biblioteca della Scuola di libri, riviste edogni altra pubblicazione ritenuta pertinente alle ma-terie oggetto di insegnamento;

designa i propri rappresentanti in seno al consigliodi istituto;

sottopone al direttore le questioni eventualmentesollevate dai docenti;

esprime parere su ogni altra questione che il diret-tore ritenga di sottoporre al collegio stesso.

Il collegio è convocato dal direttore della Scuolaall’inizio ed alla fine di ogni anno accademico ed al-meno una volta a trimestre ed ogni volta che lo ri-tenga necessario o su richiesta di almeno un terzodei componenti.

Il collegio dei docenti delibera a maggioranza as-soluta dei presenti e, in caso di parità di voti, preva-le quello del presidente.

Per la validità delle sedute del collegio è richiestala presenza dei due terzi dei componenti.

Art. 22. Consiglio d’istituto. Il consiglio d’istitu-to è organo di collaborazione tra docenti, frequenta-tori o uditori dei corsi.

Il consiglio è presieduto dal direttore della Scuolaed è composto:

dai direttori dei servizi della Scuola;da tre docenti della Scuola designati dal collegio

dei docenti;dal funzionario e dall’ufficiale frequentatore più

anziano di ogni forza di polizia partecipante ai corsidi alta formazione e dall’uditore più anziano.

Il consiglio d’istituto formula al direttore dellaScuola la proposta in ordine alle iniziative di speri-mentazione sulla formazione didattica, sul funziona-mento della biblioteca, sull’uso delle attrezzature di-dattiche nonché sul funzionamento dei servizi gene-rali della Scuola e su ogni altra questione che il di-rettore ritenga di sottoporre al consiglio stesso.

Il consiglio si riunisce, di massima, una volta almese su convocazione del direttore della Scuola.

Per la validità delle sedute è richiesta la presenzadi due terzi dei componenti.

Le deliberazioni sono prese a maggioranza assolu-ta dei presenti; a parità di voti, prevale quello del di-rettore.

© Laurus Robuffo

Page 91: 58 POLIZIA DI STATO

TITOLO IIIDIRITTI E DOVERI DEI DOCENTI,

DEI FREQUENTATORI E DEGLI UDITORI

Art. 23. Attività didattica dei docenti. I docentinell’espletamento dell’incarico loro conferito, si at-tengono agli indirizzi didattici, al calendario-pro-gramma dei corsi ed agli orari stabiliti.

Sono tenuti a prestare la loro collaborazione condiligenza e puntualità, riferendo al direttore del ser-vizio studi, ricerche e corsi sull’andamento delle le-zioni, esercitazioni, seminari di studio, conferenze,dibattiti, visite e viaggi di istruzione nei quali sonoimpegnati nonché sul profitto dei frequentatori e suogni novità che ritengono degna di menzione.

I docenti hanno diritto ai compensi o rimborsi spe-se secondo quanto stabilito dal precedente art. 5.

Art. 24. Partecipazione dei docenti alle commis-sioni di esami ed agli organi collegiali della Scuo-la. I docenti sono tenuti, salvo giustificato impedi-mento, a partecipare alle riunioni delle commissionidi esami di cui ai precedenti articoli 10 e 11 nonchéa quelle del collegio dei docenti e del consiglio d’i-stituto.

I docenti devono dare tempestivo preavviso alladirezione della Scuola dell’occasionale loro impos-sibilità alla suddetta partecipazione, designando i ri-spettivi sostituti.

Art. 25. Disciplina durante le attività didatti-che. I docenti, con la collaborazione, ove occorra,di un funzionario od ufficiale della Scuola designa-to dal direttore del servizio studi per l’assistenza al-lo svolgimento delle attività didattiche, contribui-scono alla disciplina delle stesse ed annotano, sul-l’apposito registro di corso, gli argomenti trattati divolta in volta.

I docenti non possono accordare ai frequentatoripermessi orari o giornalieri per assentarsi dalle atti-vità didattiche.

Art. 26. Doveri dei frequentatori e degli uditori.I frequentatori e gli uditori dei corsi sono tenuti adosservare tutte le disposizioni impartite per il buonandamento dell’attività didattica, di studio e di ri-cerca, nonché degli altri servizi generali messi a lo-ro disposizione.

Essi sono tenuti all’osservanza delle disposizioniconcernenti la sicurezza e l’integrità dei locali degliarredi, dei beni e delle infrastrutture della Scuola.Hanno l’obbligo di partecipare a tutte le attività di-dattiche alle quali sono ammessi osservando l’orariostabilito.

Art. 27. Permessi e congedi. I frequentatori pos-sono chiedere al direttore della Scuola, per iscritto,permessi per gli stessi motivi per cui è consentito se-condo i rispettivi stati giuridici, di fruire del conge-do straordinario o di licenze speciali.

Il servizio studi, ricerche e corsi, mensilmente, dànotizia dei permessi accordati alle amministrazionidi appartenenza dei richiedenti.

I frequentatori e gli uditori che per qualunque ra-gione si allontanano dalla Scuola per oltre dodici oreconsecutive sono tenuti a comunicare alla direzionedel servizio studi, ricerche e corsi la loro reperibi-lità.

Ai fini della concessione dei permessi di cui alprimo comma, agli uditori si applicano le disposi-zioni previsto per i frequentatori del corsi apparte-nenti alla Polizia di Stato.

I frequentatori e gli uditori hanno diritto a goderedel congedo ordinario durante i periodi per i quali èprogrammata la sospensione dell’attività didattica.

Art. 28. Orario delle lezioni. L’orario delle le-zioni, delle esercitazioni e delle altre attività didatti-che è fissato dal direttore della Scuola.

Tale orario, durante il periodo di frequenza deicorsi costituisce, ad ogni effetto, per i partecipanti aicorsi stessi, l’orario giornaliero di servizio.

Art. 29. Disciplina e dimissione dai corsi. Fermerestando le disposizioni concernenti la disciplina,applicabili ai frequentatori in quanto appartenentialle singole forze di polizia, il direttore della Scuolacomunica al capo della polizia direttore generaledella pubblica sicurezza ed alle competenti ammini-strazioni quanto possa avere rilevanza ai fini dell’ir-rogazione di sanzioni disciplinari.

Sono espulsi dai corsi i frequentatori appartenentialla Polizia di Stato che abbiano riportato una san-zione disciplinare più grave della deplorazione, ifrequentatori appartenenti all’Arma dei carabinieri,al Corpo della guardia di finanza ed al Corpo degliagenti di custodia ai quali sia stata irrogata una san-zione disciplinare più grave della consegna di rigo-re nonché i frequentatori appartenenti al corpo fore-stale dello Stato cui sia stata inflitta una sanzione di-sciplinare più grave della riduzione di stipendio.

Sono espulsi dai corsi gli uditori che si siano resiresponsabili di comportamenti gravemente lesivi delprestigio dello Stato italiano, delle forze di polizia edella Scuola o che non osservino le norme del pre-sente regolamento o le disposizioni impartite dal di-rettore della Scuola.

L’espulsione dai corsi è disposta con decreto delMinistro dell’interno su motivata proposta del capodella polizia direttore generale della pubblica sicu-rezza.

I frequentatori e gli uditori espulsi dal corso per imotivi di cui ai commi precedenti non possono es-servi riammessi.

Con decreto del Ministro dell’interno, sono dimes-si dai corsi i frequentatori e gli uditori rimasti as-senti per qualsiasi ragione per un periodo di tempo,anche non continuativo, pari ad un terzo delle gior-nate di attività didattica previste per il corso.

© Laurus Robuffo

Page 92: 58 POLIZIA DI STATO

Le assenze dovute a gravi motivi di servizio nonvengono computate nel calcolo anzidetto, se non neilimiti di eccedenza dei trenta giorni complessivi;

Qualora l’assenza sia stata determinata da gravimotivi di servizio, di salute ovvero, per il personalefemminile, per i motivi di cui alla legge 30 dicem-bre 1971 n. 1204, i frequentatori e gli uditori posso-no essere ammessi ad un corso successivo sempreche siano ancora in possesso dei requisiti di cui aiprecedenti artt. 4 e 5.

Art. 30. Trattamento economico. Ai frequenta-tori dei corsi compete il trattamento economico or-dinario ed eventuale nonché gli altri assegni ed in-dennità previsti dalle vigenti disposizioni per il per-sonale in servizio, eccettuate quelle connesse ai ser-vizi e funzioni di carattere speciale.

L’onere derivante dalla corresponsione della in-dennità di missione, in Italia ed all’estero nei riguar-di dei frequentatori è a carico delle singole ammini-strazioni di appartenenza.

L’onere derivante dalla corresponsione della in-dennità di missione in Italia ed all’estero al persona-le del quadro permanente della Scuola e dei docentiè a carico del Ministero dell’interno.

TITOLO IVDISPOSIZIONI FINALI E VARIE

Art. 31. Dotazioni della Scuola e spese per ilfunzionamento. Nelle spese per il funzionamentodella Scuola sono comprese quelle relative ai com-pensi ai docenti per le attività didattiche e per la par-tecipazione alle commissioni di esame ed agli orga-ni collegiali, nonché quelle concernenti ogni altra at-tività didattica; l’ordinaria manutenzione dei locali,arredi, infrastrutture, la pubblicazione di dispense;l’acquisto di testi di studio per i frequentatori deicorsi e l’incremento del patrimonio della biblioteca;i materiali di rapido consumo, le pulizie, i materialidi cancelleria e sussidi didattici diversi; la fornituradi vitto e alloggio al personale ammesso al convitto;le attività di rappresentanze; la manutenzione delleattrezzature dei laboratori e del centro stampa e ri-produzione.

Alle altre spese eventualmente occorrenti si prov-vede ordinariamente con i fondi stanziati nei diversicapitoli amministrati dal Dipartimento della pubbli-ca sicurezza.

Le dotazioni iniziali di locali, arredi infrastrutture,laboratori, mezzi e strumenti, compresi il centrostampa e riproduzione, la biblioteca, i sussidi audio-visivi e quanto altro occorre per il regolare iniziodell’attività della Scuola e dell’annesso convitto so-no a carico del bilancio del Ministero dell’interno ele relative spese gravano sui fondi stanziati per il Di-partimento della pubblica sicurezza.

Art. 32. Testi di studio e sussidi diattici. LaScuola fornisce ai frequentatori e agli uditori i testidi studio e mette a disposizioni le attrezzature utili enecessarie per l’insegnamento.

Art. 33. Biblioteca. Nella Scuola è costituita, nel-l’ambito dell’omonima sezione, una biblioteca conpubblicazioni, anche periodiche, italiane e straniere,relative ai temi ed alle materie di diretto interesseper i frequentatori del corso ed il personale del qua-dro permanente, con particolare riguardo alle mate-rie oggetto d’insegnamento o ai metodi didattici.

La cura della biblioteca è affidata ad un funziona-rio o ad un ufficiale della Scuola in qualità di diret-tore della sezione biblioteca.

Il direttore della sezione biblioteca, in ottemperan-za alle apposite disposizioni emanate dal direttoredella Scuola, provvede alla custodia delle opere edei volumi, alla formazione ed all’aggiornamentodel catalogo, del registri e degli schedari, alle atti-vità concernenti l’acquisizione di opere e l’abbona-mento a pubblicazioni periodiche ed alla loro classi-ficazione e collocazione; alla consultazione ed alprestito ai docenti, ai partecipanti ai corsi ed al per-sonale in servizio nella Scuola; alla manutenzione egestione delle pertinenti attrezzature.

Art. 34. Convitto. Nella Scuola è costituito unconvitto presso il quale si provvede a fornire vitto ealloggio al personale che al medesimo viene ammes-so secondo quanto previsto dal successivo art. 36.

Il vitto e l’alloggio sono forniti gratuitamente aifrequentatori dei corsi di alta formazione e di ag-giornamento.

Nella concessione dell’indennità di missione si tie-ne conto della fornitura gratuita di vitto e alloggiosecondo le vigenti norme in materia.

Art. 35. Titolo e distintivo. Ai frequentatori e agliuditori che hanno superato con esito positivo il cor-so di alta formazione presso la Scuola è conferito iltitolo di Scuola di perfezionamento per le forze dipolizia (t. SFP).

Il titolo dà diritto a fregiarsi di un distintivo metal-lico corrispondente al modello che sarà approvatocon un apposito decreto del Ministro dell’internod’intesa con i Ministri interessati.

Ai frequentatori e agli uditori del corsi di alta for-mazione e di aggiornamento, che abbiano superato icorsi viene rilasciato un diploma dal Ministro del-l’interno.

Art. 36. Varie. All’amministrazione e al funzio-namento del convitto di cui al precedente art. 34provvede il servizio affari generali, del personale elogistici secondo le disposizioni vigenti in materia.

Al convitto sono ammessi i frequentatori dei corsidi alta formazione di aggiornamento.

I frequentatori residenti a Roma possono chiederedi essere esonerati dal convitto. L’autorizzazione è

© Laurus Robuffo

Page 93: 58 POLIZIA DI STATO

concessa dal direttore della Scuola, tenuto conto del-le esigenze didattiche e funzionali dell’istituto. Ana-loga autorizzazione può essere concessa ai frequen-tatori in occasione delle festività anche infrasettima-nali dell’attività didattica.

Compatibilmente con la ricettività delle strutture, ifunzionari e gli ufficiali e il personale in serviziopresso la Scuola possono essere autorizzati, su espli-cita richiesta, dal direttore della Scuola ad usufruiredel vitto, a pagamento, secondo quanto previsto dal-la normativa vigente in materia.

L’agente incaricato della riscossione di detti pro-venti versa giornalmente la somma inoltrata all’ap-posito capitolo dell’entrata ed è tenuto alla resa delconto giudiziale, ai sensi dell’art. 74 del regio de-creto 18 novembre 1923, n. 2440, e successive mo-dificazioni.

Presso la Scuola è istituito un centro stampa e ri-produzione che provvede a soddisfare le esigenze dipredisposizione della documentazione e delle pub-blicazioni necessarie per ciascuna delle materie diinsegnamento e per le attività didattiche e culturalidell’istituto.

Il centro di cui al precedente comma dipende dalservizio studi, ricerche e corsi. Presso di esso vienestampata la rivista trimestrale della Scuola, direttadal direttore della Scuola e in cui sono riportati sag-gi, articoli, note, legislazione, giurisprudenza equanto altro possa contribuire ad elevare la prepara-zione professionale dei frequentatori.

Presso il centro stampa sono altresì riprodotti queilavori originali dei frequentatori che a giudizio una-nime del direttore della Scuola e del collegio dei do-centi meritino la pubblicazione.

Salvo quanto previsto dall’art. 8 del presente re-golamento, alla Scuola di perfezionamento per leforze di polizia non si applicano le disposizionidel decreto del Presidente della Repubblica 21aprile 1972, n. 472, e successive modificazioni, edel regolamento di esecuzione approvato con de-creto del Presidente della Repubblica 21 aprile1972, n. 472, e successive modificazioni, e del re-golamento di esecuzione approvato con decretodel Presidente della Repubblica 20 giugno 1977,n. 701.

9.

D.P.R. 3 luglio 1991, n. 259. Regolamentorecante i requisiti attitudinali di cui devonoessere in possesso gli appartenenti ai ruolitecnico-scientifici o tecnici e ai ruoli profes-sionali dei sanitari della Polizia di Stato e icandidati ai concorsi per l’accesso ai ruolitecnico-scientifici o tecnici e ai ruoli profes-sionali dei sanitari della Polizia di Stato.

Art. 1. Requisiti attitudinali. Disposizione gene-rale. 1. I candidati ai concorsi per l’accesso ai ruolidel personale tecnico-scientifico o tecnico e ai ruoliprofessionali dei sanitari della Polizia di Stato sonosottoposti ad esame diretto ad accertarne l’idoneitàattitudinale per l’espletamento del servizio nei ruolidel personale della Polizia di Stato che espleta atti-vità tecnico-scientifica o tecnica o sanitaria.

Art. 2. Requisiti attitudinali dei candidati aiconcorsi per la nomina ad operatore tecnico e vi-ce revisore dei ruoli tecnico-scientifici o tecnicidella Polizia di Stato. 1. I requisiti attitudinali deicandidati ai concorsi per la nomina ad operatore tec-nico e revisori dei ruoli tecnico-scientifici o tecnicidella Polizia di Stato sono i seguenti:

a) livello evolutivo che consenta il processo diintegrazione dei tratti salienti della personalità, te-nuto conto della maturazione globale, dell’esperien-za di vita, della stima di sé e del senso di responsa-bilità;

b) controllo emotivo inteso come capacità dicontenere i propri atti dominando o inibendo mani-festazioni emotivo-impulsive;

c) efficienza intellettuale che consenta di farfronte alle situazioni nuove con soluzioni appropria-te e denoti capacità di osservazione e adeguati pote-ri mnemonici ed attentivi;

d) adattabilità intesa come capacità di stabilirerapporti soddisfacenti con l’ambiente di lavoro, te-nuto conto della socievolezza e della predisposizio-ne al gruppo.

Art. 3. Requisiti attitudinali dei candidati aiconcorsi per la nomina a vice perito tecnico deiruoli tecnico-scientifici o tecnici della Polizia diStato. 1. I requisiti attitudinali dei candidati ai con-corsi per la nomina a vice perito tecnico dei ruolitecnico-scientifici o tecnici della Polizia di Stato so-no i seguenti:

a) livello evolutivo inteso come stadio dello svi-luppo raggiunto in relazione all’età, alle esperienzedi vita e ai tratti salienti del carattere;

b) maturità emotiva contraddistinta da adeguatocontrollo delle spinte impulsive e da obiettività ope-rativa;

c) capacità intellettiva riferita al rendimento incompiti prevalentemente dinamico-pratici che ri-chiedono adeguate capacità di osservazione, atten-zione, memorizzazione e validi poteri di critica, digiudizio e decisionali;

d) socializzazione intesa come capacità di inte-grazione nel gruppo e predisposizione favorevole airapporti interpersonali.

Art. 4. Requisiti attitudinali dei candidati aiconcorsi per la nomina a direttore tecnico deiruoli tecnico-scientifici o tecnici e a medico delruolo dei sanitari della Polizia di Stato. 1. I re-quisiti attitudinali dei candidati ai concorsi per di-

© Laurus Robuffo

Page 94: 58 POLIZIA DI STATO

rettore tecnico dei ruoli tecnico-scientifici o tecnicidella Polizia di Stato e a medico del ruolo dei sani-tari della Polizia di Stato, sono i seguenti:

a) maturazione globale intesa come personalitàarmonicamente evoluta, caratterizzata da spiccatosenso di responsabilità, adeguata esperienza di vita,capacità di integrazione all’ambiente;

b) stabilità emotiva intesa come sintonia nellereazioni comportamentali, contraddistinta da stabi-lità del tono dell’umore, fiducia in sé stesso ed effi-cace controllo emotivo-motorio;

c) facoltà intellettive intese come doti di intelli-genza che consentano una valida elaborazione deiprocessi mentali, avuto riguardo alla capacità diideazione e di valutazione, alle capacità decisionali,di sintesi, e di giudizio, nonché alla maturità di pen-siero;

d) comportamento sociale inteso come integra-zione socio-ambientale con riguardo alla predisposi-zione ai rapporti interpersonali, all’ambiente di la-voro, nonché alla capacità di affermazione nel grup-po per dignità, iniziativa e stima.

Art. 5. Commissione per gli accertamenti atti-tudinali. 1. Superata la visita psico-fisica, secondole procedure previste dal decreto del Presidente del-la Repubblica 21 luglio 1989, n. 299, e dal decretodel Ministro dell’interno in data 1° dicembre 1986,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 feb-braio 1990, e dal decreto del Presidente della Re-pubblica 6 agosto 1985, n. 452, i candidati sono sot-toposti alle prove attitudinali da una commissionecomposta da un funzionario del ruolo dei dirigentiselettori del centro psico-tecnico, che la presiede, eda quattro direttori tecnici selettori appartenenti airuoli tecnici della Polizia di Stato.

Art. 6. Accertamento dei requisiti attitudinali.1. Ai fini dell’accertamento del possesso dei requisi-ti attitudinali di cui al presente regolamento, al can-didato sono proposti, dalla commissione dei seletto-ri, una serie di testi, collettivi ed individuali, inte-grati da un colloquio.

2. I testi son predisposti con riguardo alle funzionied ai compiti propri dei ruoli e delle qualifiche cui ilcandidato stesso aspira e sono approvati con decretodel Ministro dell’interno, su proposta del Capo dellaPolizia-Direttore generale della pubblica sicurezza.

3. Il giudizio di inidoneità, riportato in sede d’ac-certamento delle qualità attitudinali, comporta l’e-sclusione dal concorso che viene disposta con de-creto motivato del Ministro.

4. I testi di cui al comma 1 sono aggiornati sullabase di una specifica collaborazione con istituti spe-cializzati pubblici universitari, per seguire i progres-si della psicologia applicata, in campo nazionale edinternazionale.

Art. 7. 1. Per quanto non previsto dal presente re-golamento si applicano le disposizioni di cui al de-

creto del Presidente della Repubblica 23 dicembre1983, n. 903.

Art. 8. Norma transitoria. 1. Fino alla istituzio-ne ed al conseguente funzionamento delle nuovestrutture del centro psicotecnico, gli accertamentidelle qualità attitudinali dei candidati ai concorsi perl’accesso ai ruoli tecnico-scientifici o tecnici ed airuoli professionali dei sanitari della Polizia di Stato,possono essere effettuati dall’attuale struttura ope-rante presso il centro psicotecnico e, in relazione alnumero dei candidati, anche dopo il superamentodelle prove scritte di concorso.

10.

D.P.R. 5 ottobre 1991, n. 359. Regolamentoche stabilisce i criteri per la determinazionedell’armamento in dotazione all’Ammini-strazione della Pubblica sicurezza e al perso-nale della Polizia di Stato che espleta funzio-ni di polizia (G.U. 11 novembre 1991, n. 264).

CAPO IDISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1. Generalità. 1. L’armamento in dotazioneall’Amministrazione della pubblica sicurezza ed alpersonale della Polizia di Stato che espleta funzionidi polizia è adeguato e proporzionato alle esigenzedella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica,della prevenzione e della repressione dei reati e de-gli altri compiti istituzionali.

Art. 2. Tipi di armamento. 1. L’armamento indotazione all’Amministrazione della pubblica sicu-rezza ed al personale della Polizia di Stato cheespleta funzioni di polizia è individuale o di reparto.

2. L’armamento di reparto si distingue in ordinarioo speciale.

Art. 3. Armamento individuale. Definizione.1. L’armamento individuale è costituito dalle armiassegnate nominativamente al personale della Poli-zia di Stato che espleta funzioni di polizia, appar-tenente agli specifici ruoli il cui ordinamento è di-sciplinato dal decreto del Presidente della Repub-blica 24 aprile 1982, n. 335, ed a quello apparte-nente ai ruoli ad esaurimento del disciolto Corpodelle guardie di pubblica sicurezza di cui all’art. 19del decreto del Presidente della Repubblica 24aprile 1982, n. 336, nonché al personale, apparte-nente ai ruoli dei sanitari della Polizia di Stato ed aquelli del personale della Polizia di Stato cheespleta attività tecnico-scientifica e tecnica, al qua-le siano attribuite, in virtù dei rispettivi ordina-menti, le qualità di ufficiale o agente di pubblica

© Laurus Robuffo

Page 95: 58 POLIZIA DI STATO

sicurezza, ovvero di ufficiale o agente di poliziagiudiziaria.

2. L’armamento individuale consta di una pistola,corrispondente alle caratteristiche di cui all’art. 10specificamente individuata per tipo e modello condecreto del Capo della Polizia. Essa è assegnata alpersonale di cui al comma 1 in dotazione personaleper tutta la durata del rapporto di servizio.

Art. 4. Armamento di reparto. Definizione. 1.Costituiscono armamento di reparto le armi in cari-co agli uffici o reparti e i titoli d’istruzione. Tali ar-mi sono distribuite al personale di cui all’art. 3, co-mandato in operazioni di servizio, secondo le esi-genze o ai fini dell’addestramento e delle esercita-zioni.

Art. 5. Assegnazione e consegna delle armi. 1. IlDipartimento della pubblica sicurezza Direzionecentrale dei servizi tecnico-logistici e della gestionepatrimoniale assegna agli istituti di istruzione e, di-rettamente o tramite i centri territoriali di supporto,agli uffici e reparti della Polizia di Stato:

a) l’armamento individuale occorrente, per la suc-cessiva assegnazione al personale di cui all’art. 3;

b) l’armamento di reparto occorrente in conside-razione delle caratteristiche dei servizi, del persona-le da impiegare e degli obiettivi da conseguire, sen-tite, ove occorra, le Direzioni centrali competenti.

2. Con l’ordine di servizio di cui all’art. 42 del re-golamento di servizio dell’amministrazione dellapubblica sicurezza, approvato con decreto del Presi-dente della Repubblica 28 ottobre 1985, n. 782, il di-rigente dell’ufficio, il comandante del reparto o il di-rettore dell’istituto di istruzione determina l’arma-mento di reparto che deve essere consegnato al per-sonale comandato in operazioni di servizio oppureai fini delle esercitazioni e dell’addestramento eprovvede per la consegna.

3. La consegna dell’armamento al personale dellaPolizia di Stato diverso da quello indicato dall’art. 3può essere disposta solo per motivi di addestramen-to o per motivi di assoluta necessità, allorché dettopersonale è impiegato in operazioni di polizia o soc-corso pubblico. In quest’ultimo caso, si osservano ledisposizioni dell’art. 9, comma 2.

Art. 6. Doveri dell’assegnatario. 1. L’assegnata-rio deve:

a) custodire diligentemente l’arma e curarne re-sponsabilmente ed in modo costante la manutenzio-ne;

b) applicare sempre e ovunque le misure di sicu-rezza previste per il maneggio dell’arma;

c) mantenere l’addestramento ricevuto, curandoattivamente l’esercizio delle tecniche apprese e par-tecipando alle esercitazioni di tiro a tale scopo orga-nizzate dall’Amministrazione.

2. L’armamento individuale deve essere immedia-tamente versato all’ufficio o al reparto di apparte-

nenza all’atto della cessazione o sospensione delrapporto di impiego, nonché in ogni altro caso in cuil’Amministrazione lo disponga con provvedimentomotivato.

3. L’armamento di reparto deve essere immediata-mente riconsegnato all’armeria dell’ufficio, repartoo istituto di appartenenza al termine del servizio o acessate esigenze del servizio.

Art. 7. Gestione e custodia dell’armamento. 1.L’armamento, ad esclusione di quello assegnato indotazione individuale, è gestito dall’ufficio conse-gnatario di livello provinciale che ne cura la custo-dia in un armeria di reparto o in una o più armeriesuddidiarie, in relazione alle esigenze operative.

2. Analogamente devono provvedere gli istituti diistruzione ed i reparti mobili.

3. Le armerie devono essere sistemate in locali pos-sibilmente interni all’edificio, ubicati in modo da con-sentire il controllo degli accessi, con porte e vani luceblindati o dotati di inferriate e grate; devono altresì di-sporre di idonee serrature e di congegni d’allarme.

4. Presso gli altri uffici o comandi della Polizia diStato il quantitativo di armi di reparto strettamenteindispensabili all’espletamento dei compiti giorna-lieri deve essere custodito in strutture metallichetecnicamente idonee e ambienti adeguati.

Art. 8. Armamento ordinario di reparto. 1.L’armamento ordinario di reparto è costituito dallearmi per l’uso delle quali è impartito l’addestramen-to obbligatorio di base a tutti gli appartenenti allaPolizia di Stato che espletano funzioni di polizia.

2. Esse sono lo sfollagente, gli artifici, nonché ilfucile ad anima liscia, il fucile o carabina ad animarigata, la pistola mitragliatrice, il fucile mitragliato-re ed i dispositivi di lancio corrispondenti alle carat-teristiche di cui agli artt. da 11 a 18, specificamenteindividuate per tipo e modello con decreto del Capodella Polizia.

Art. 9. Armamento speciale di reparto. 1. L’ar-mamento speciale di reparto è costituito dalle armiindividuali o collettive il cui uso, al di fuori dell’ad-destramento, è consentito al personale che abbiaconseguito un’attestazione specifica di abilità.

2. In situazioni di grave necessità ed urgenza ilquestore, ovvero il funzionario presente con qualifi-ca più elevata, può disporre l’impiego delle predettearmi anche da parte di personale non munito del-l’apposita abilitazione che dia adeguata garanzianell’uso delle medesime.

3. L’armamento speciale di reparto è costituito dal-le armi di coi all’art. 8 di tipo o modello diverso daquello in dotazione ordinaria di reparto, ovvero mu-nite degli accessori di cui all’art. 27, e dalle armiportatili, dalle armi collettive, dalle bombe, dal mu-nizionamento autopropulso, dai dispositivi di lancioe dagli esplosivi corrispondenti alle caratteristichedi cui agli artt. da 19 a 26.

© Laurus Robuffo

Page 96: 58 POLIZIA DI STATO

4. Con decreto del Capo della Polizia sono speci-ficamente individuati tipo e modello delle armi indotazione speciale di reparto e delle altre dotazionidi cui agli artt. da 26 a 31.

CAPO IICARATTERISTICHE DELL’ARMAMENTO

IN DOTAZIONE INDIVIDUALE

Art. 10. Pistola semiautomatica. 1. La pistolasemiautomatica in dotazione individuale deve averele seguenti caratteristiche:

calibro: 9 mm NATO; chiusura: stabile;ripetizione: semiautomatica;alimentazione: serbatoio mobile;capacità caricature: non inferiore a 8 cartucce; azione: singola ovvero singola e doppia;sicura o sicure: ordinaria, prima monta del cane

automatica mediante blocco del percussore;tacca di mira: fissa;lunghezza canna: da 100 a 140 mm;peso in ordine di impiego: non superiore a 1,3 kg.

CAPO IIICARATTERISTICHE

DELL’ARMAMENTO DI REPARTO

Art. 11. Sfollagente. 1. Lo sfollagente in dotazio-ne ordinaria di reparto deve essere in gomma o ma-teriale sintetico, cilindrico, internamente cavo, conimpugnatura scanalata, anello in lamierino con dop-pia campanella, moschettone e cinturino di cuoio fis-sato all’attacco o alla base dell’impugnatura, diame-tro di cm 3 e lunghezza compresa tra cm 40 e cm 60.

Art. 12. Artifici. 1. Gli artifici illuminanti e da se-gnalazione sono costituiti da un involucro contenen-te una miscela in grado di emettere luci o segnalibianchi o colorati e Sono impiegabili con appositodispositivo di lancio o con arma lunga.

2. Gli artifici sfollagente si distinguono in artificiper lancio a mano e artifici per lancio con idoneo di-spositivo o con arma lunga. Entrambi sono costitui-ti da un involucro contenente una miscela di CS oagenti similari, ad effetto neutralizzante reversibile.

Art. 13. Fucile ad anima liscia. 1. Il fucile adanima liscia in dotazione di reparto deve avere le se-guenti caratteristiche:

calibro: non inferiore a 12;caricamento: singolo o multiplo;ripetizione: manuale o semiautomatica; alimentazione: serbatoio mobile o fisso; capacità: non inferiore a 4 cartucce;sicura o sicure: ordinaria e/o d’impugnatura;mire: fisse o registrabili in direzione ed elevazione;

lunghezza canna: non inferiore a 35 cm;peso in ordine di impiego: non superiore a 4 kg.

Art. 14. Fucile o carabina ad anima rigata. 1.Il fucile o carabina ad anima rigata in dotazione direparto deve avere le seguenti caratteristiche:

calibro: 5,56 mm NATO o 7,62 mm NATO; chiusura: stabile o metastabile o a massa;ripetizione: semiautomatica e. automatica; alimentazione: serbatoio mobile;capacità caricatore: non inferiore a 5 cartucce; sicura o sicure: ordinaria o d’impugnatura;mire: registrabili, ottiche o notturne;lunghezza canna: non inferiore a 30 cm;peso in ordine di impiego: non superiore a 5 kg; eventuali accessori esclusi.

Art. 15. Pistola mitragliatrice. 1. La pistola mi-tragliatrice in dotazione di reparto deve avere le se-guenti caratteristiche:

calibro: 9 mm NATO;chiusura: stabile o a massa;ripetizione: semiautomatica o automatica; alimentazione: serbatoio mobile;capacità: da 10 a 40 cartucce;sicura o sicure: ordinaria o d’impugnatura; mire: fisse, registrabili, ottiche o notturne; lunghezza canna: da 100 a 250 mm;peso in ordine di impiego: non superiore a 4 Kg,

eventuali accessori esclusi.

Art. 16. Fucile mitragliatore. 1. Il fucile mitra-gliatore in dotazione di reparto deve avere le se-guenti caratteristiche:

calibro: 5,56 mm NATO o 7,62 mm NATO; chiusura: stabile o metastabile;ripetizione: semiautomatica ed automatica; alimentazione: serbatoio mobile o a nastro; capacità: minimo 20 cartucce;sicura o sicure: ordinaria o d’impugnatura; mire: registrabili, ottiche o notturne;lunghezza canna: non inferiore a 45 cm;peso in ordine di impiego: non superiore a 12 kg.

Art. 17. Arma da addestramento. 1. L’arma cor-ta da addestramento in dotazione ordinaria di repar-to deve avere le seguenti caratteristiche:

calibro: dal 22 al 45;chiusura: stabile o a massa;ripetizione: ordinaria o semiautomatica, con azio-

ne singola o doppia;capacità serbatoio o tamburo: non inferiore a 5

cartucce;sicura o sicure: ordinaria, percussore lanciato, pri-

ma monta o cane rimbalzante;mire: fisse o registrabili in direzione ed elevazione; lunghezza canna: non superiore a 6” o 152,4 mm; peso in ordine di impiego: non superiore a 1,4 kg.

Art. 18. Accessori di lancio. 1. I fucili ad animaliscia ed i fucili o carabine ad anima rigata in dota-

© Laurus Robuffo

Page 97: 58 POLIZIA DI STATO

zione ordinaria di reparto possono essere dotati diapposito dispositivo accessorio per il lancio di bom-be o artifici.

CAPO IVCARATTERISTICHE DELL’ARMAMENTOIN DOTAZIONE SPECIALE DI REPARTO

Art. 19. Pistola semiautomatica. 1. La pistolasemiautomatica in dotazione speciale di reparto de-ve avere le seguenti caratteristiche:

calibro: 9 mm;chiusura: stabile o metastabile o a massa;ripetizione: semiautomatica;alimentazione: serbatoio mobile.

Art. 20. Pistola a tamburo. 1. La pistola a tam-buro in dotazione speciale di reparto deve avere leseguenti caratteristiche:

calibro: 38 o 357 o 9 NATO;capacità tamburo: non inferiore a 5 cartucce; azione: singola e doppia;sicura: cane rimbalzante;mire: fisse o registrabili;lunghezza canna: compresa tra 2” e 6” (da 5 i 15

cm);peso in ordine di impiego: non superiore a 1,4 kg,

eventuali accessori esclusi.

Art. 21. Arma collettiva automatica. 1. L’armacollettiva automatica in dotazione speciale di repar-to deve avere le seguenti caratteristiche:

calibro: 5,56 mm NATO, 7,62 mm NATO o 12,7”;chiusura: stabile o metastabile;ripetizione: semiautomatica ed automatica; alimentazione: serbatoio mobile o a nastro; capacità: non inferiore a 20 cartucce;sicura o sicure: ordinaria o d’impugnatura; mire: registrabili o ottiche;lunghezza canna: non inferiore a 45 cm; lunghezza totale: non superiore a 165 cm;peso in ordine di impiego: non superiore a 60 kg,

compreso l’affusto.

Art. 22. Arma collettiva a tiro curvo. 1. L’armacollettiva a tiro curvo in dotazione speciale di repar-to deve essere idonea allo svolgimento di azione diaccompagnamento, di arresto o nebbiogena; deveavere un calibro non superiore a mm 81 nominali epeso in ordine di impiego non superiore a kg 60.

Art. 23. Munizionamento autopropulso. 1. Ilmunizionamento autopropulso in dotazione specialedi reparto deve essere idoneo allo svolgimento diazioni nebbiogene o contro opere resistenti; deveavere un calibro non superiore a mm 90 e peso in or-dine di impiego non superiore a kg 20.

Art. 24. Bombe a mano o da fucile. 1. Le bom-be in dotazione speciale di reparto possono essere

del tipo a percussione o a tempo, lanciabili a mano,con appositi dispositivi o con arma lunga, atte al-l’impiego contro bersagli animati o bersagli dotati dimodesta blindatura.

Art. 25. Dispositivi di lancio. 1. L’amministra-zione può dotarsi, oltre che degli accessori di lanciodi cui all’art. 18, anche di idonei dispositivi per illancio di bombe, artifici, proiettili neutralizzanti,munizionamento autopropulso, come dotazione spe-ciale di reparto.

Art. 26. Esplosivi. 1. Gli esplosivi in dotazionespeciale di reparto possono essere da scoppio, damina o innescanti.

CAPO VDOTAZIONI VARIE

Art. 27. Accessori. 1. La pistola mitragliatrice, ifucili ad anima liscia ed i fucili o carabine ad animarigata in dotazione di reparto possono essere dotatidi congegni di puntamento ottico, luminoso o elet-tronico.

2. Le armi da fuoco portatili in dotazione di repar-to possono essere dotate di moderatori di suono.

3. Le armi dotate degli accessori di cui ai commi 1e 2 sono usate osservando la disciplina dell’arma-mento speciale di reparto.

Art. 28. Installazioni mobili. 1. Le armi di cuiagli artt. 14, 16, 21, 22 e 23 possono essere installa-te, con le necessarie dotazioni di servizio, su auto-mezzi ordinari o blindati, su mezzi cingolati, aero-mobili e imbarcazioni della Polizia di Stato.

Art. 29. Armi ad aria o gas compressi. 1. Ai fi-ni addestrativi l’Amministrazione può dotarsi di ar-mi corte e lunghe ad aria compressa o gas compres-so in calibro 4,5 mm.

Art. 30. Armi bianche. 1. L’Amministrazionedella pubblica sicurezza può dotarsi di armi biancheper impieghi operativi o di rappresentanza.

2. Il personale dirigente e direttivo porta la sciabo-la con la divisa di rappresentanza; la sciabola è al-tresì armamento ordinario di reparto per il persona-le impiegato nei servizi di onore e di rappresentan-za, nonché per i reparti di servizio a cavallo.

3. Il coltello-pugnale è armamento ordinario di re-parto per il personale in servizio di sicurezza aereo,subacqueo o di montagna.

Art. 31. Armi ad esclusivo uso sportivo. 1.L’Amministrazione della pubblica sicurezza può do-tarsi di armi corte e lunghe ad esclusivo uso sportivo.

Art. 32. L’Amministrazione della pubblica sicu-rezza può dotarsi di armi per proiettili narcotizzanti,come dotazione speciale di reparto.

© Laurus Robuffo

Page 98: 58 POLIZIA DI STATO

CAPO VINORME TRANSITORIE E FINALI

Art. 33. Previsione di sostituzione pistole M. 34e M. 35. 1. Le pistole M. 34 e M. 35 restano in di-stribuzione e servizio fino alla completa sostituzio-ne con le armi in calibro 9 mm.

Art. 34. Previsione sostituzione moschetti M. 91e MAB. 1. I moschetti M. 91 calibro 6,5, ed i mo-schetti automatici MAB, calibro 9, restano in distri-buzione e in servizio fino alla completa sostituzionecon le armi in calibro 5,56 mm NATO, 7,62 mmNATO, 9 mm NATO e 120 superiore.

Art. 35. Previsione sostituzione mitragliatriciM. 35, M. 37 e M. 38. 1. Le mitragliatrici M. 35,M. 37 e M. 38 in calibro 8 mm Breda restano in di-stribuzione e servizio fino alla completa sostituzio-ne con le armi in calibro 5,56 mm NATO, 7,62 mmNATO e 12.7 NATO.

Art. 36. Radiazione dal servizio. 1. Oltre a quan-to disposto per la dichiarazione di fuori uso delle ar-mi e delle munizioni inefficienti, le armi e le muni-zioni di tipo, modello o altre caratteristiche tecnicheobsolete o comunque non più utilizzabili per i servi-zi di polizia sono radiate dal servizio con decreto delCapo della Polizia, su proposta della direzione cen-trale dei servizi tecnico-logistici e della gestione pa-trimoniale, sentite le direzioni centrali competentiper gli affari relativi allo specifico settore d’impiegooperativo.

2. Il Capo della Polizia può altresì disporre l’alie-nazione delle armi e delle munizioni radiate o di-chiarate fuori uso secondo le disposizioni in materia,ovvero la cessione delle stesse armi alle Forze ar-mate anche per la rottamazione.

Art. 37. Sperimentazione di armi diverse e ag-giornamento tecnologico. 1. L’Amministrazionedella pubblica sicurezza può essere autorizzata, condecreto del Ministro dell’interno, a sperimentare,per le esigenze dei propri compiti istituzionali, armidalle caratteristiche diverse da quelle previste nelpresente regolamento.

2. Nel decreto di cui al comma 1 sono indicate learmi da sperimentare, le modalità ed i termini dellasperimentazione.

3. In caso di grave necessità e urgenza, con decre-to del Ministro dell’interno, il personale della Poli-zia di Stato all’uopo addestrato può essere autoriz-zato ad impiegare per i propri compiti istituzionaliarmi diverse da quelle in dotazione, che siano stateadeguatamente sperimentate, purché rispondenti al-le caratteristiche d’impiego in servizio di polizia sta-bilite nel presente regolamento e comunque non ec-cedenti le potenzialità offensive delle armi in dota-zione alle Forze di polizia.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato,sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti nor-mativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo achiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

11.

D.M. 19 febbraio 1992. Determinazione del-le caratteristiche delle divise degli apparte-nenti alla Polizia di Stato, nonché i criterigenerali circa l’obbligo e le modalità d’uso.

TITOLO I

TIPI E MODALITÀ D’USO DELLE DIVISE

Art. 1. La divisa. 1. La divisa degli appartenentialla Polizia di Stato è costituita da un insieme orga-nico di vestiario, di equipaggiamento e di accessoriaventi specifica denominazione e realizzati in mododa soddisfare le esigenze di funzionalità e di identi-ficazione.

2. La divisa è:– ordinaria con le caratteristiche per gli specifici

servizi;– da cerimonia;– storica;secondo le modalità d’uso previste dal presente

decreto.3. La divisa è in dotazione esclusiva al personale

in attività di servizio.

Art. 2. Acquisto, fornitura e rinnovo della divi-sa nonché di effetti di vestiario per l’espletamen-to di particolari servizi. 1. Il Dipartimento dellaPubblica Sicurezza, provvede, imputando le spese aipropri capitoli di bilancio, all’acquisto, alla fornitu-ra ed al rinnovo delle divise degli appartenenti airuoli della Polizia di Stato ed agli Allievi degli Isti-tuti di Istruzione, nonché degli effetti di vestiario perl’espletamento di particolari servizi.

2. Gli appartenenti alla Polizia di Stato sono prov-visti di libretto sul quale, a cura dei competenti or-gani, vengono annotate le assegnazioni degli effettidi vestiario, di equipaggiamento e degli accessorinonché i rinnovi per scadenza dei periodi previstidalle istruzioni emanate in materia, o per qualsiasialtro titolo.

3. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza prov-vede alla sostituzione degli effetti di cui al commaprecedente, non più utilizzabili per sopravvenutemodificazioni somatiche ed al rinnovo degli stessideteriorati per causa di servizio.

4. Quando il deterioramento avviene prima dellascadenza dei periodi minima di durata, per colpa

© Laurus Robuffo

Page 99: 58 POLIZIA DI STATO

dell’interessato, l’Amministrazione provvede al rin-novo anticipato con addebito.

5. All’atto della cessazione del servizio, gli appar-tenenti alla Polizia di Stato sono tenuti a versare al-l’Amministrazione la divisa, gli effetti di vestiario,di equipaggiamento e gli accessori, se caratterizzan-ti la divisa, che sono stati loro assegnati.

Art. 3. Uso della divisa prescrizioni, facoltà,esenzioni. 1. Il personale appartenente alla Poliziadi Stato, durante il servizio di istituto, è tenuto ad in-dossare la divisa secondo le modalità previste dalpresente decreto.

2. I funzionari della Polizia di Stato, ai quali sonoattribuite le funzioni di Autorità di Pubblica Sicu-rezza, non sono tenuti all’obbligo di cui al commaprecedente.

3. Non indossa la divisa il funzionario preposto alservizio di ordine pubblico di cui all’art. 23 del R.D.6 maggio 1940, n. 635.

4. Può essere autorizzato, a svolgere servizio d’i-stituto non in divisa:

a) il personale adibito a servizi di carattere inve-stigativo e di altra specie che non possono essereespletati in divisa;

b) il personale adibito ai servizi logistici, tecnici,scientifici e professionali, per incarichi che non pos-sono essere espletati in divisa.

Art. 4. Modalità d’uso della divisa. 1. Il perso-nale appartenente ai ruoli della Polizia di Stato in-dossa la divisa ordinaria descritta nelle tabelle 1, 2,3, 4, 5, 6, 8 e 9.

2. Per ciascuna attività, compresa quella degli Isti-tuti di Istruzione, viene indossata la divisa di specieprevista dalle corrispondenti tabelle.

3. La divisa da cerimonia di cui alle tabelle 39, 39bis, 40, 40 bis, 41, 41/a, 41/b, 41/e, viene indossatanelle circostanze in cui è previsto l’uso dell’abito edell’uniforme da cerimonia.

4. Al personale della Banda Musicale della Poliziadi Stato e del Reparto a Cavallo è, altresì, assegnatala divisa storica di cui alle tabelle 10 e 17. Tale di-visa viene indossata nelle manifestazioni celebrativedella festa nazionale della Repubblica, della festadella Polizia e nelle altre manifestazioni celebrative– a carattere militare o civile – alle quali partecipinoaltri Reparti o Bande in uniforme storica. Viene in-dossata, altresì, in ogni altra circostanza a seguito dispecifica disposizione del Direttore Centrale per gliAffari Generali.

5. Il cambio stagionale della divisa è disposto, pertutti gli Uffici, Reparti ed Enti della Provincia, dalQuestore in concomitanza delle istruzioni in materiaemanate per il proprio personale dai Comandi Mili-tari competenti per territorio.

Art. 5. Autorizzazioni. 1. I dirigenti degli Uffici,dei Reparti e degli Enti della Polizia di Stato, sono

facoltati a concedere le autorizzazioni di cui all’art.3, comma 4.

2. I Direttori Centrali competenti – su direttive delCapo della Polizia – concedono le predette autoriz-zazioni al personale in servizio presso il Diparti-mento della Pubblica Sicurezza.

Art. 6. Cura della divisa. 1. L’appartenente allaPolizia di Stato deve indossare la divisa con pro-prietà, dignità e decoro.

2. È fatto divieto di:a) indossare e portare sulla divisa capi di vestia-

rio, accessori, materiale di equipaggiamento ed og-getti non forniti dall’Amministrazione;

b) applicare sulla divisa distintivi, insegne, deco-razioni, nastrini, fregi ed altri emblemi non ricono-sciuti e non autorizzati dall’Amministrazione. Qua-lora autorizzati devono essere conformi ed applicatinell’ordine e secondo le prescrizioni stabilite dallanormativa vigente per la Polizia di Stato e qualoranon prevista, quella per le Forze Armate;

c) alterare in tutto o in parte la foggia prevista perciascuna divisa;

d) derogare alle modalità d’uso delle divise pre-viste dal presente decreto.

3. Quando non si indossa la divisa non si possonoportare effetti o altri oggetti costituenti parte dellastessa.

Art. 7. Vigilanza e sanzioni. 1. I superiori sonotenuti, a norma del D.P.R. 28 ottobre 1985, n. 782, afare osservare le disposizioni contenute nel presentedecreto.

2. Le violazioni alle predette disposizioni sonosanzionate a norma del D.P.R. 25 ottobre 1981, n.737 e successive modificazioni.

Art. 8. Risarcimenti. 1. L’Amministrazione ri-sarcisce, secondo la normativa in materia, il dannoal vestiario ed agli oggetti personali del dipenden-te, determinato da dimostrati e diretti motivi di ser-vizio.

TITOLO IICARATTERISTICHE DELLE DIVISE

DEGLI APPARTENENTI ALLA POLIZIA DI STATO

Art. 9. Divisa di prescrizione. 1. Le caratteristi-che delle divise nonché le caratteristiche degli og-getti particolari di vestiario e di equipaggiamento,sono descritte nelle tabelle allegate al presente de-creto del quale costituiscono parte integrante.

Art. 10. Integrazioni di effetti di vestiario e diequipaggiamento. 1. Per particolari esigenze di ca-rattere climatico-ambientale, il Capo della Polizia,Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, può au-torizzare l’assegnazione e l’uso di capi di vestiario e

© Laurus Robuffo

Page 100: 58 POLIZIA DI STATO

di equipaggiamento al personale appartenente a Re-parti, Uffici ed Enti, diversi da quelli per i quali ne so-no stati prescritti l’assegnazione e l’uso ordinario.

TITOLO IIINORME FINALI

Art. 11. Preavviso e periodo di transizione. 1.Le innovazioni dei capi di vestiario previste dal pre-sente decreto dovranno essere precedute da un pe-riodo di preavviso e seguite da un periodo di transi-zione tali da consentire l’esaurimento, con la più ri-gorosa gradualità, dei capi sostituiti.

Art. 12. Rinvio. 1. Per quanto non previsto dalpresente decreto e da altre disposizioni concernentila Polizia di Stato, si rinvia alla normativa vigenteper le Forze Armate, per quanto inerente i servizi diparata e di onore.

Art. 13. Abrogazione. 1. Il decreto ministerialedel 31 ottobre 1985 n. 559/A/I/753-M-4142, il de-creto ministeriale del 17 aprile 1987 n.559/LEG/208.018.l/S.32, il decreto ministeriale del26 maggio 1989 n. 559/A/ I/MASS.UNIF.109/971ed il decreto ministeriale del 20 giugno 1991 sonoabrogati.

12.

L. 6 marzo 1992, n. 216. Conversione in leg-ge, con modificazioni, del decreto-legge 7gennaio 1992, n. 5, recante autorizzazione dispesa per la perequazione del trattamentoeconomico dei sottufficiali dell’Arma deiCarabinieri in relazione alla sentenza dellaCorte costituzionale n. 277 del 3-12 giugno1991 e all’esecuzione di giudicati, nonchéperequazione dei trattamenti economici re-lativi al personale delle corrispondenti cate-gorie delle altre Forze di polizia. Delega alGoverno per disciplinare i contenuti delrapporto di impiego delle Forze di polizia edel personale delle Forze armate nonchéper il riordino delle relative carriere, attri-buzioni e trattamenti economici.–––––––––––

Riportata alla voce Arma dei Carabinieri.

13.

D.P.R. 7 agosto 1992, n. 417. Regolamento diamministrazione e di contabilità dell’Am-ministrazione della pubblica sicurezza.

CAPO IORGANIZZAZIONE DEI SERVIZIAMMINISTRATIVO-CONTABILI

Art. 1. Disposizioni generali. 1. I prefetti, i com-missari del Governo nelle provincie di Trento e Bol-zano ed il presidente della giunta regionale della Val-le d’Aosta, funzionari delegati titolari di contabilitàspeciale, curano il coordinamento e l’unità di indi-rizzo amministrativo-contabile delle attività dei variuffici di amministrazione della pubblica sicurezza.

2. I questori sovrintendono all’attività amministra-tivo-contabile degli uffici e reparti della Polizia diStato di ciascuna provincia, nell’ambito delle attri-buzioni devolute da leggi e regolamenti e delle di-rettive del Dipartimento della pubblica sicurezza.

Art. 2. Attribuzioni in materia di amministra-zione e contabilità. 1. Ferme restando l’organizza-zione e le dotazioni di personale e mezzi stabilitecon i decreti previsti dalla legge 1° aprile 1981, n.121, per i singoli uffici e reparti della Polizia di Sta-to, le attribuzioni in materia di amministrazione econtabilità sono le seguenti:

a) trattamento economico del personale: predispo-sizione degli atti relativi alle attribuzioni di stipendied altri assegni fissi, di trattamenti pensionistici e difine rapporto, nonché ai riscatti ed alle ricongiunzio-ni di servizi, alla posizione assicurativa I.N.P.S. ed al-la liquidazione delle spese per cure; adempimenti pre-liminari per la liquidazione di competenze accessoriee di eventuali altri emolumenti dovuti anche al perso-nale dell’Amministrazione civile dell’interno in ser-vizio presso l’ufficio od il reparto;

b) gestione patrimoniale: mobilio, arredi, vestia-rio, equipaggiamento, casermaggio, armamento edaltri materiali e mezzi; manutenzione e pulizia deilocali; tenuta delle scritture contabili relative ancheai beni immobili;

c) servizio di cassa: riscossioni e pagamenti;d) servizi vari: mense di servizio, spese concer-

nenti il benessere del personale; spese d’ufficio;spese varie.

2. Per tutto il personale degli uffici e reparti dellaprovincia, fatta eccezione del personale amministra-to dal reparto autonomo del Ministero dell’interno,gli adempimenti preliminari e la predisposizione de-gli atti di cui alla lettera a) del comma i vengonoespletati presso l’ufficio amministrativo-contabiledella questura.

3. Per gli organismi istituiti nella capitale ai sensidell’art. 31, primo comma, n. 3), della legge 1° apri-le 1981, n. 121, per la banda musicale di cui al de-creto del Presidente della Repubblica 30 aprile1987, n. 240, e per il reparto autonomo del Ministe-ro dell’interno, le attribuzioni indicate nel comma 1sono curate dal predetto reparto autonomo.

4. Per gli organismi di cui al comma 3 istituitipresso le altre sedi, le attribuzioni indicate nel com-

© Laurus Robuffo

Page 101: 58 POLIZIA DI STATO

ma 1 sono curate dalla questura competente per ter-ritorio.

5. Per l’istituto superiore di polizia e per gli altriistituti di istruzione del personale della Polizia diStato, nonché per la scuola di perfezionamento perle forze di polizia, sono fatti salvi i particolari ordi-namenti relativi alla loro organizzazione ammini-strativo-contabile.

Per quanto non previsto dagli ordinamenti medesi-mi, si applicano le norme del presente regolamento.

CAPO IIAMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE

Art. 3. Stipendi ed altri oneri. 1. Il Ministerodell’interno somministra, in tempo utile, ai prefetti,ai commissari del Governo nelle provincie di Tren-to e Bolzano ed al presidente della giunta regionaledella Valle d’Aosta, quali funzionari delegati titola-ri di contabilità speciale, i fondi occorrenti per lacorresponsione a tutto il personale della Polizia diStato degli emolumenti di cui al comma 1, lettera a),dell’articolo 2, nonché per il pagamento di ogni al-tra competenza accessoria concernente il personalemedesimo.

2. Per il personale di cui al comma 1, si applica ildisposto dell’art. 56, primo comma, n. 8), della leg-ge sull’amministrazione del patrimonio e sulla con-tabilità generale dello Stato.

3. Il Ministero dell’interno somministra, altresì, intempo utile, ai predetti funzionari delegati i fondioccorrenti per il pagamento di competenze accesso-rie ed eventuali altri emolumenti dovuti dall’Ammi-nistrazione della pubblica sicurezza ad appartenentiad altre forze e corpi di polizia, alle forze armate, alpersonale dell’Amministrazione civile dell’interno edelle altre Amministrazioni pubbliche ed a privati.

4. Per le spese indicate dai commi 1 e 3, le apertu-re di credito per ciascun capitolo di spesa sono di-sposte senza limiti di importo.

Art. 4. Somministrazione dei fondi. 1. Per i pa-gamenti previsti dall’articolo 3, i prefetti, i commis-sari del Governo nelle provincie di Trento e Bolza-no ed il presidente della giunta regionale della Valled’Aosta dispongono l’emissione di appositi ordina-tivi in favore degli istituti e della scuola di cui alcomma 5 dell’art. 2, per il personale ivi in servizio,delle questure, per il personale in servizio presso lestesse questure e gli altri uffici e reparti della Poliziadi Stato della provincia, del reparto autonomo delMinistero dell’interno, per il personale amministra-to dal reparto medesimo, dei comandi ed uffici inte-ressati, per gli appartenenti ad altre forze e corpi dipolizia, alle forze armate ed alle Amministrazionipubbliche, nonché in favore degli aventi diritto, peri privati.

Art. 5. Termini. 1. Le richieste di fondi per le ne-cessità connesse al pagamento degli stipendi e deglialtri assegni fissi debbono pervenire alle prefetture,ai commissariati del Governo nelle provincie diTrento e Bolzano ed alla presidenza della giunta re-gionale della Valle d’Aosta in tempo utile ed essereredatte sulla base dell’effettivo fabbisogno ed in re-lazione all’esatta posizione amministrativa di cia-scun dipendente.

2. Le relative somministrazioni debbono essere di-sposte in tempo utile affinché i pagamenti agli even-ti diritto vengano effettuati nei termini stabiliti dallevigenti disposizioni.

3. Restano ferme le norme di cui alla legge 14aprile 1977, n. 112.

Art. 6. Pagamenti. 1. La questura provvede, conl’osservanza delle vigenti disposizioni in materia,agli adempimenti necessari per la commutazionedelle somme corrispondenti agli emolumenti di cuiall’articolo 5 in assegni circolati non trasferibili in-testati ai singoli interessati, qualora questi ultiminon ne chiedano l’accreditamento sul proprio contocorrente bancario.

2. Provvede, altresì, alla distribuzione, in tempoutile, degli assegni agli uffici e reparti della Poliziadi Stato della provincia, per i successivi adempi-menti.

3. Per il personale amministrato dal reparto auto-nomo del Ministero dell’interno, gli adempimentiindicati nel comma 1 sono curati dal reparto mede-simo.

Art. 7. Decentramento in materia di trattamen-to economico. 1. Le disposizioni di cui agli artico-li 1, 2, primo comma, lettere a), c), d) ed e), 3, 4 e 6della legge 18 dicembre 1970, n. 1137, e successivemodificazioni, si applicano a tutto il personale dellaPolizia di Stato. Sono fatte salve le competenze am-ministrative e contabili degli uffici di cui al comma2 dell’art. 2.

2. Ferma restando la competenza all’adozione deiprovvedimenti relativi alle indennità una volta tantodi cui all’art. 2, primo comma, lettera d), della legge18 dicembre 1970, n. 1137, e successive modifica-zioni, nonché di quelli previsti dal citato art. 2, com-ma 1, lettera e), al pagamento delle conseguenti spe-se provvede il Ministero dell’interno, medianteaperture di credito in favore dei prefetti, dei com-missari del Governo nelle provincie di Trento e Bol-zano e del presidente della giunta regionale dellaValle d’Aosta.

Art. 8. Utilizzazione del sistema elettronico peril pagamento delle competenze. 1. La correspon-sione delle competenze mensili fisse e variabili alpersonale della Polizia di Stato viene effettuata sul-la base di documenti di spesa predisposti con siste-mi elettronici e la cui compilazione è affidata al cen-tro elettronico del Dipartimento della pubblica sicu-

© Laurus Robuffo

Page 102: 58 POLIZIA DI STATO

rezza, il quale assume la responsabilità della rispon-denza dei predetti documenti con i dati ricevuti aisensi dell’ari. 9, nonché della esattezza delle elabo-razioni e dei relativi conteggi.

Art. 9. Comunicazione dei dati al centro elet-tronico. 1. Gli uffici interessati debbono comuni-care, in tempo utile, al centro elettronico di cui al-l’articolo 8, per ciascun nominativo, tutti i dati ne-cessari per la compilazione dei documenti di spesa,nonché ogni variazione che intervenga successiva-mente.

2. Le comunicazioni di cui al comma i possono es-sere effettuate anche per mezzo di messaggi tra-smessi con terminale collegato con il centro elettro-nico. In tale caso, i dati debbono essere riportati suappositi modelli da far pervenire alla stazione di te-letrattamento in tempo utile per le operazioni di tra-smissione.

Art. 10. Invio dei documenti di spesa. 1. I docu-menti di spesa presupposti a cura del centro elettro-nico sono trasmessi agli uffici interessati in tempoutile per gli opportuni riscontri e per le operazioni dipagamento.

Art. 11. Fondo scorta. 1. Per provvedere alle spe-se minute ed alla corresponsione nei casi previstidalle disposizioni legislative o regolamentari vigen-ti in materia, di acconti ed anticipi al personale, non-ché alle spese da farsi, previa autorizzazione deicompetenti uffici del Dipartimento della pubblicasicurezza, in occorrenze straordinarie per le quali siaindispensabile il pagamento immediato, è assegnatoalle questure un fondo scorta, destinato a fronteg-giare le esigenze degli uffici e reparti della Polizia diStato di ciascuna provincia. I criteri per l’impiego didetto fondo sono stabiliti con le modalità di cui al-l’art. 2 della legge 15 giugno 1959, n. 451.

2. Il fondo stesso è consentito dalle erogazioni ef-fettuate dalle prefetture, dai commissari del Gover-no nelle provincie di Trento e Bolzano e dalla presi-denza della giunta regionale della Valle d’Aosta sul-l’apposito capitolo di bilancio e viene, di volta involta, reintegrato con le somministrazioni dispostesui competenti capitoli di spesa.

3. Il riparto di detto fondo è disposto dal questore,secondo le direttive del Dipartimento della pubblicasicurezza, tra il proprio ufficio e gli altri uffici e re-parti della provincia.

4. Analogo fondo è assegnato al reparto autonomodel Ministero dell’interno, nonché agli istituti ed al-la scuola di cui al comma 5 dell’art. 2.

5. L’impiego del fondo scorta è disposta dai titola-ri degli uffici, reparti ed istituti interessati.

6. La gestione del fondo scorta viene chiusa, allafine di ciascun esercizio, con la restituzione alle pre-fetture, ai commissariati del Governo nelle provin-cie di Trento e Bolzano ed alla presidenza dellagiunta regionale della Valle d’ Aosta delle somme

anticipate, per il successivo versamento all’appositocapitolo di entrata del bilancio dello Stato.

CAPO IIIBENI E SERVIZI

Art. 12. Contratti. 1. L’Amministrazione dellapubblica sicurezza provvede con contratti a tutte leforniture, trasporti, acquisti, alienazioni, affitti e la-vori, nonché all’approvvigionamento di quant’altrooccorra per il funzionamento dei propri servizi.

2. La stipulazione dei contratti è proceduta daasta pubblica, licitazione privata, appalto-commes-se o trattativa privata, secondo le norme della leg-ge sull’amministrazione del patrimonio e sullacontabilità generale dello Stato e del relativo rego-lamento.

Art. 13. Contratti di locazione di immobili. 1.Per la stipulazione dei contratti di locazione di im-mobili di privati o di enti pubblici ad uso della Poli-zia di Stato e dell’Arma dei carabinieri, il nulla ostaalla spesa da parte del Ministero delle finanze Dire-zione generale del demanio è richiesto ove l’impor-to contrattuale superi le lire 300 milioni (pari a euro154.937,06).

2. Per il pagamento dei fitti di detti immobili, pos-sono essere autorizzate aperture di credito a favoredei funzionari delegati di cui all’art. 1.

Art. 14. Servizi in economia. L’ Amministrazio-ne della pubblica sicurezza provvede, in economia,ai lavori, alle provviste ed ai servizi di cui all’appo-sito regolamento del Ministero dell’interno, predi-sposto ai sensi dell’art. 8 della legge sull’ammini-strazione del patrimonio e sulla contabilità generaledello Stato.

Art. 15. Albo dei fornitori. 1. Al fine di facilita-re lo scrutinio delle domande di ammissione alle ga-re indette dal Dipartimento della pubblica sicurezza,è istituito un albo dei fornitori di beni e servizi oc-correnti per il funzionamento dei servizi dell’ Am-ministrazione della pubblica sicurezza.

Art. 16. Tenuta dell’albo. 1. Con decreto mini-steriale, sono stabilite le norme per la tenuta dell’al-bo di cui all’articolo 15.

Art. 17. Capitolati d’oneri. 1. Per i contratti dicui al comma i dell’art. 12, l’Amministrazione dellapubblica sicurezza si avvale di capitolati generalid’oneri, anche di altre Amministrazioni, approvatiprevio parere del Consiglio di Stato.

2. Per le materie non previste dai capitolati gene-rali o quando la specificità della fornitura o del ser-vizio lo richieda, l’Amministrazione puè predispotrecapitolati speciali d’oneri, da sottoporre al preventi-vo parere del comitato di cui all’art. 22.

© Laurus Robuffo

Page 103: 58 POLIZIA DI STATO

3. I capitolati generali d’oneri possono non essereallegati ai contratti, purché in essi se ne faccia espli-cita menzione.

4. I particolari tecnici per ogni provvista o lavoro,ove non indicati nei capitolati d’oneri, debbono es-sere specificati nel contratto; possono omettersi, intutto o in parte, quando il contratto prevede l’accet-tazione della provvista o lavoro in base a descrizio-ne tecnica o a campione approvati dall’Amministra-zione.

Art. 18. Clausola compromissoria. 1. Per la so-luzione delle eventuali controversie non potutecomporre in via amministrativa, nei capitoli d’onerio, in mancanza, nei contratti può essere prevista, anorma dell’art. 808 del codice di procedura civile, laclausola compromissoria, che deve, comunque, es-sere formulata nel modo prescritto dall’Amministra-zione della pubblica sicurezza.

Art. 19. Stipulazione dei contratti. I contrattipossono essere stipulati presso il Dipartimento dellapubblica sicurezza o, su determinazione dello stessoDipartimento, presso le prefetture, i commissariati delGoverno nelle provincie di Trento e Bolzano e la pre-sidenza della giunta regionale della Valle d’ Aosta.

Art. 20. Controllo preventivo della Corte deiconti. 1. I decreti di approvazione dei contratti so-no sottoposti alla registrazione preventiva della Cor-te dei conti quando superano i limiti di valore previ-sti dalle vigenti disposizioni.

2. Nei casi di urgenza, espressamente motivati, idecreti di approvazione dei contratti sono sottopostialla registrazione preventiva della Corte dei contiquando superano l’importo di lire 20 milioni (pari aeuro 10.329,13); per gli stessi motivi, i decreti con iquali si autorizzano altre spese, se l’autorizzazionenon è contemporanea all’emissione dell’ordine dipagamento, sono sottoposti alla registrazione pre-ventiva quando superano l’importo di lite 10 milio-ni (pari a euro 5.164,56).

Art. 21. Tacito rinnovo dei contratti. 1. I con-tratti aventi per oggetto somministrazioni di beni oesecuzione continuata di servizi possono prevederela facolta’ di tacito rinnovo, di anno in anno, per unperiodo massimo complessivo non superiore a noveanni.

2. In tale caso, il limite di cui all’articolo 20 va ri-ferito al valore di ciascuna annualità.

Art. 22. Comitato tecnico-consultivo. 1. Il de-creto del Presidente della Repubblica 18 ottobre1969, n. 1279, concernente l’istituzione della com-missione consultiva per le forniture occorrenti per iservizi e le forze di polizia, è abrogato.

2. È istituito, presso il Dipartimento della pubblicasicurezza, un comitato tecnico-consultivo, avente ilcompito di esprimere parere, anche di massima, dallato tecnico-economico, su tutte le forniture occor-

renti per i servizi cui l’Amministrazione della pub-blica sicurezza deve provvedere, nonché sulle alie-nazioni dei materiali.

3. Per le forniture previste dal primo e secondocomma dell’art. 14 della legge 28 settembre 1942, n.1140, si applica il disposto del terzo comma dell’ar-ticolo medesimo, modificato dall’art. 10 della legge4 gennaio 1943, n. 20.

4. Lo stesso comitato può essere sentito su qual-siasi argomento o questione riguardante i servizitecnico-logistici e le gestioni patrimoniale e finan-ziaria su cui il capo della Polizia reputi opportunointerpellarlo.

Art. 23. Composizione del comitato tecnico-consultivo. 1. Il comitato tecnico-consultivo di cuiall’art. 22 è presieduto dal direttore centrale dei ser-vizi tecnico-logistici e della gestione patrimonialeed è composto da:

a) il direttore del servizio anticrimine della dire-zione centrale della polizia criminale;

b) il direttore del servizio affari generali della di-rezione centrale per gli affari generali;

c) il direttore del servizio antiterrorismo e opera-zioni speciali della direzione centrale per la poliziadi prevenzione;

d) il direttore del servizio scuole della direzionecentrale per gli istituti di istruzione;

e) i direttori dei servizi accasermamento, forze dipolizia, equipaggiamento e casermaggio, impiantitecnici e telecomunicazioni e motorizzazione delladirezione centrale dei servizi tecnico-logistici e del-la gestione patrimoniale;

f) il direttore dell’ufficio programmazione e bi-lancio della direzione centrale per i servizi di ragio-neria;

g) un funzionario del Ministero del tesoro Ra-gioneria generale dello Stato Ispettorato generale difinanza, con qualifica di dirigente superiore.

2. Per ciascuno dei suddetti componenti, è nomi-nato un supplente con qualifica dirigenziale.

3. Il presidente ha facoltà di consentire l’interven-to alle sedute dei direttori delle divisioni interessateo di altri funzionari, per illustrazioni e chiarimenti oper quant’altro occorra per l’esame e la valutazionedelle materie iscritte all’ordine del giorno.

4. In caso di assenza o impedimento del presiden-te, ne fa le veci il componente più anziano tra quel-li di cui alle lettere a), b), c), d), e) e f) del comma 1.Detto componente è, a sua volta, sostituito dal pro-prio supplente.

5. Il comitato è integrato da almeno due espertiscelti dal presidente tra i funzionari compresi nel-l’elenco previsto dal comma 8, in relazione allematerie iscritte all’ordine del giorno di ciascunariunione.

6. Un funzionario dell’Amministrazione civiledell’interno in servizio presso il Dipartimento dellapubblica sicurezza esercita le funzioni di segretario.

© Laurus Robuffo

Page 104: 58 POLIZIA DI STATO

7. Il presidente, i componenti ed il segretario delcomitato sono nominati con decreto del Ministrodell’interno.

8. Con lo stesso decreto, si provvede alla forma-zione di un elenco di esperti, nel quale sono iscritti,su designazione dei rispettivi Ministeri, dipendentiin attività di servizio di Amministrazioni statali di-verse da quelle indicate nel comma 1, con qualificanon inferiore a direttore di sezione o equiparata, cheabbiano particolare competenza tecnica nelle mate-rie oggetto dell’attività consultiva del comitato.

Art. 24. Pareri del Consiglio di Stato. 1. I pro-getti di contratti di cui all’art. 12 debbono essere co-municati al Consiglio di Stato, per averne il parere,quando l’importo previsto superi le lire 750 milioni(pari a euro 387.342,67), per i contratti da stipularsia trattativa privata, o le lire 1.500 milioni (pari a eu-ro 774.685,34), per i contratti da stipularsi a seguitodi pubblico incanto, licitazione privata o appalto-concorso.

2. Detti limiti, per i contratti di cui al comma 1 del-l’art. 21, vanno riferiti al valore di ciascuna annua-lità.

3. Il parere deve essere reso non oltre il termine di60 giorni dal ricevimento della richiesta. Nei casi di-chiarati urgenti nella richiesta stessa l’Amministra-zione può prescindere dall’acquisizione del parereove questo non sia adottato entro 30 giorni dal rice-vimento della richiesta medesima. Si applicano inogni caso le disposizioni dell’art. 16, comma 4, del-la legge 7 agosto 1990, n. 241.

Art. 25. Deroghe in ordine a pareri del Consi-glio di Stato. 1. Per l’acquisto di autoveicoli, mo-toveicoli, aeromobili, natanti, mezzi di trasporto ingenere e loro parti di ricambio, prodotti dall’indu-stria nazionale, nonché per l’acquisto di carburanti elubrificanti, destinati alla Polizia di Stato e fornitidall’industria nazionale, si applica il disposto del-l’art. 5 bis della legge sull’amministrazione del pa-trimonio e sulla contabilità generale dello Stato.

Art. 26. Collaudi. 1. Tutti i lavori e tutte le forni-ture eseguiti ad appalto o in economia sono sogget-ti, salvo speciali disposizioni in contrario, a collau-do, parziale o finale.

2. Per ognuno dei centri di raccolta di materiali emezzi, telecomunicazioni e motorizzazione di cuiall’art. 31 della legge 1° aprile 1981, n. 121, è isti-tuita una commissione di collaudo, composta da unfunzionario dei ruoli della Polizia di Stato, con qua-lifica non inferiore a vice questore aggiunto o equi-parata, che la presiede, da un esperto scelto tra i fun-zionari dell’Amministrazione dello Stato e dal con-segnatario del centro interessato. Il presidente, icomponenti ed il segretario della commissione sononominati con decreto del Ministro dell’interno. Lefunzioni di segretario sono esercitate dallo stessoconsegnatario.

3. Sono fatte salve le disposizioni inerenti ai col-laudi Contenute nei capitolati generali d’oneri, an-che di altre Amministrazioni, cui si fa riferimentonei contratti, negli eventuali capitolati speciali d’o-neri e nel regolamento per i lavori, le provviste ed iservizi da eseguirsi in economia da parte degli uffi-ci centrali e periferici del Ministero dell’interno.

4. Per determinate forniture, può essere provvedu-to al relativo collaudo, mediante commissione spe-ciale, da nominarsi con decreto ministeriale.

CAPO IVSERVIZIO DI CASSA

Art. 27. Custodia dei fondi. 1. La custodia deifondi, dei titoli e dei valori va effettuata in una o duecasseforti, a più congegni di chiusura, le cui chiavisono affidate, separatamente, agli agenti indicati nelpresente capo.

2. Detti agenti sono solidalmente responsabili del-la custodia.

3. Nelle casseforti possono essere custoditi denarocontante, avvisi di emissione di ordinativi di paga-mento, marche da bollo, vaglia cambiari e postali,assegni circolari ed ogni altro titolo che sia conside-rato come denaro dell’Amministrazione, nonché ifondi, i titoli, i valori e gli oggetti preziosi comun-que affidati all’ufficio o reparto per l’amministra-zione o per la custodia.

4. Nelle casseforti non possono essere custoditi de-naro, oggetti e valori in genere di proprietà privata,tranne quelli del dipendente personale defunto.

Art. 28. Casse delle questure e del reparto auto-nomo del Ministero dell’interno. 1. Le questureed il reparto autonomo del Ministero dell’interno so-no dotati di due casseforti, di cui una corrente, per ilmovimento dei fondi destinati a soddisfare le esi-genze giornaliere, e l’altra di riserva, per la custodiadei fondi eccedenti tali esigenze.

2. La somma massima che a fine giornata può ri-manere depositata nella cassa corrente, in relazionealle esigenze, è determinata dal funzionario respon-sabile del competente ufficio di amministrazione econtabilità; tale somma non può, comunque, supera-re il limite di lire 2.400.000 (pari a euro 1.239,50).

3. Il passaggio dei fondi dalla cassa di riserva a quel-la corrente, per i pagamenti da effettuare nella giorna-ta, ed il versamento da questa ultima cassa a quella diriserva sono disposti dallo stesso funzionario.

4. Le chiavi, con i relativi duplicati, di ciascunadelle due casseforti sono tenute: una dal predettofunzionario e l’altra dal cassiere.

Art. 29. Casse degli uffici e reparti. 1. Gli ufficie reparti della Polizia di Stato ai cui titolari sono af-fidate le attribuzioni di funzionario delegato non ti-tolare di contabilità speciale sono dotati di due cas-seforti, di cui una per la custodia dei fondi accredi-

© Laurus Robuffo

Page 105: 58 POLIZIA DI STATO

tati direttamente dal Ministero e l’altra per la custo-dia di fondi di diversa provenienza.

2. Le chiavi, con i relativi duplicati, di ciascunadelle due casseforti sono tenute: una dal titolare del-l’ufficio o reparto interessato e l’altra dal cassiere.

3. Gli altri uffici e reparti della Polizia di Statopresso i quali occorre provvedere alla custodia difondi sono dotati di una sola cassaforte, le cui chia-vi, con i relativi duplicati, sono tenute: una dal tito-lare dell’ufficio o reparto interessato e l’altra dalcassiere.

4. Il titolare dell’ufficio o reparto interessato puòaffidare, sotto la propria responsabilità, la chiave dicui è in possesso, con il relativo duplicato, al fun-zionario responsabile dell’ufficio di amministrazio-ne e contabilità.

Art. 30. Nomina e responsabilità del cassiere. 1.Le funzioni di cassiere sono conferite, previa comu-nicazione al Dipartimento della pubblica sicurezza,con provvedimento formale del titolare dell’ufficioo reparto cui è affidata la gestione dei fondi, ad unappartenente ai ruoli dell’Amministrazione civiledell’interno con qualifica funzionale non inferiore alsesto livello. Detto dipendente deve avere un’anzia-nità di servizio non inferiore a tre anni.

2. Ferma restando la responsabilità di cui al com-ma 2 dell’art. 27, il cassiere risponde anche della re-golarità delle riscossioni e dei pagamenti.

Art. 31. Registri di cassa. 1. Tutte le operazionidi entrata e di uscita debbono essere registrate, gior-nalmente, in un apposito giornale di cassa. Dettogiornale di cassa deve essere conforme al modelloprescritto dal Dipartimento della pubblica sicurezzae tenuto senza alterazioni o cancellature; le eventua-li correzioni debbono essere eseguite mediante suc-cessive registrazioni di rettifica, facendo opportunirichiami alle partite corrette.

2. Presso gli uffici e reparti di cui al comma 1 del-l’art. 29, sono tenuti due analoghi registri, in corri-spondenza delle gestioni dei fondi ad essi affidate.

3. Le operazioni che interessano la cassa di riser-va, oltreché sul giornale di cassa di cui al comma 1,debbono essere annotate anche su un apposito regi-stro dei valori depositati nella stessa cassa di riser-va.

4. Le registrazioni concernenti le operazioni con-tabili sopraindicate e la tenuta delle relative scrittu-re possono essere effettuate mediante l’impiego disistemi di elaborazione elettronica dei dati. In talecaso, al termine di ogni giornata in cui sono statieseguiti movimenti nei registri previsti dal presentearticolo, debbono essere stampate le pagine del regi-stro interessato al movimento, con l’indicazione delnumero progressivo e delle operazioni di entrata e diuscita.

Art. 32. Verifiche di cassa. 1. I prefetti, i com-missari del Governo nelle provincie di Trento e Bol-

zano ed il presidente della giunta regionale dellaValle d’Aosta, a mezzo di un proprio incaricato, di-spongono, almeno trimestralmente, verifiche di cas-sa presso gli uffici e reparti della Polizia di Stato epresso gli istituti e la scuola di cui al comma 5 del-l’art. 2.

Art. 33. Verbali di verifica. 1. Le verifiche dicassa debbono risultare da apposito verbale, da redi-gersi in triplice esemplare, di cui uno per l’ufficio,reparto o istituto ispezionato, uno per il questore oper il direttore dell’istituto ed uno per l’organo cheha disposto la verifica.

2. I verbali delle verifiche di cassa effettuate pres-so il reparto autonomo del Ministero dell’interno so-no redatti in duplice esemplare, di cui uno per lostesso reparto ed uno per il prefetto.

Art. 34. Assenza o cessazione dalle funzioni delcassiere. Nel caso di assenza o altro legittimo im-pedimento del cassiere o di cessazione dalle pro-prie funzioni, si procede, con l’intervento del re-sponsabile del competente ufficio di amministra-zione e contabilità o in mancanza, del titolare del-l’ufficio o reparto interessato, alla ricognizione deldenaro, dei titoli, dei valori e di quant’altro custo-dito nelle casse, nonché alla consegna degli stessie delle chiavi, con i relativi duplicati, al cassieresubentrante.

2. Tali operazioni debbono risultare da una di-chiarazione da apporti sui registri di cassa, previachiusura delle scritture contabili. La dichiarazionemedesima deve essere sottoscritta da tutti gli inter-venuti. In caso di cessazione dalle funzioni, deveessere redatto apposito verbale di passaggio di con-segne.

Art. 35. Disposizioni particolari per il passaggiodi consegne. 1. Il cassiere che, per malattia, o peraltra causa impeditiva, non possa presenziare alleoperazioni di cui all’art. 34, deve:

a) darne tempestiva comunicazione al titolaredell’ufficio o reparto da cui dipende;

b) inviare al titolare medesimo le chiavi di cassa,a mezzo di altro dipendente munito di delega a rap-presentarlo ed a sottoscrivere, per suo conto, gli attirelativi al passaggio di consegne.

2. Qualora il cassiere sia nella impossibilità di ot-temperare agli adempimenti di cui al comma 1, il ti-tolare dell’ufficio o reparto designa un proprio di-pendente non corresponsabile del servizio di cassa,affinché provveda a ritirare le chiavi ed a rappresen-tare il cassiere nelle operazioni anzidette.

3. Il mancato intervento del cassiere e la presenzadel suo rappresentante, sia fiduciario che di ufficio,nelle operazioni di passaggio delle consegne debbo-no risultare, a seconda dei casi, dalla dichiarazione odal verbale di cui al comma 2 dell’art. 34.

4. In caso di morte del cassiere, si applica la pro-cedura di cui ai commi 2 e 3.

© Laurus Robuffo

Page 106: 58 POLIZIA DI STATO

CAPO VSERVIZIO DI MENSA

Art. 36. Disciplina del servizio. 1. Il servizio dimensa è disciplinato dalle norme contenute nellalegge 18 maggio 1989, n. 203, riguardante nuove di-sposizioni per i servizi di mensa delle forze di poli-zia di cui all’art. 16 della legge 1° aprile 1981, n.121, da quelle contenute nel regolamento di serviziodell’Amministrazione della pubblica sicurezza, ap-provato con decreto del Presidente della Repubblica28 ottobre 1985, n. 782, da quelle di cui al presenteregolamento, nonché dalle istruzioni emanate dalDipartimento della pubblica sicurezza.

Art. 37. Modalità di espletamento del servizio.1. Le mense di servizio sono, di regola, gestite di-rettamente dall’Amministrazione, che si avvale delpersonale appartenente ai ruoli dell’Amministrazio-ne civile dell’interno, secondo le modalità stabilitecon apposite istruzioni emanate dal Dipartimentodella pubblica sicurezza.

2. Nel caso in cui l’Amministrazione si trovi nel-l’impossibilità di gestire direttamente tali mense, ilrelativo servizio può essere affidato in appalto.

Art. 38. Fondo vitto. 1. Per il funzionamento del-le mense obbligatorie di servizio, è costituito un fon-do vitto, che viene somministrato dalle prefetture,dai commissariati del Governo nelle provincie diTrento e Bolzano e dalla presidenza della giunta re-gionale della Valle d’Aosta, a carico degli accredita-menti disposti sull’apposito capitolo di bilancio.

2. Per le mense non obbligatorie di servizio, ilfondo vitto è costituito dai versamenti effettuati,ogni mese, dai conviventi a mensa e calcolati sullabase delle presenze presunte per il mese successivo,nonché, ove spettanti, dai contributi previsti dall’art.64 della legge 1° aprile 1981, n. 121, ed erogati sul-l’apposito capitolo di bilancio.

3. Qualora il dipendente ammesso per la primavolta alla mensa di cui al comma 2 non dispongadella somma necessaria per la costituzione del fon-do vitto, si provvede d’ufficio, mediante anticipa-zione dal fondo scorta. La somma anticipata vienerecuperata con ritenuta sullo stipendio del mese suc-cessivo.

4. Il fondo vitto è amministrato dall’ufficio, repar-to o istituto presso cui la mensa è istituita.

Art. 39. Utilizzazione del fondo vitto. 1. Il fon-do vitto in nessun caso e per nessun motivo può es-sere destinato a spese diverse da quelle per l’acqui-sto dei generi alimentari.

Art. 40. Spese per le mense non obbligatorie diservizio. 1. Le spese di impianto e di funzionamen-to delle mense non obbligatorie di servizio sono acarico dell’Amministrazione della pubblica sicurez-za, mentre quelle relative all’acquisto di generi ali-

mentari sono a carico dei conviventi, fermo restan-do quanto disposto dal comma 2 dell’art. 38.

Art. 41. Convenzioni. 1. Qualora, per il ridottonumero dei conviventi o per altri motivi, l’Ammini-strazione non ritenga di autorizzare l’istituzione diuna mensa non obbligatoria di servizio o decida lasoppressione di una già esistente, il relativo serviziopuò essere assicurato mediante convenzioni stipula-te con altre Amministrazioni dello Stato o enti pub-blici o esercizi privati dai prefetti, dai commissaridel Governo nelle provincie di Trento e Bolzano edal presidente della giunta regionale della Valled’Aosta.

Art. 42. Beneficiari. 1. Ha diritto a fruire del ser-vizio di mensa previsto dall’art. 40 il personale de-gli uffici, reparti ed istituti dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza in servizio nella stessa sedein cui sono istituite le mense o sono ubicati gli eser-cizi privati convenzionati.

2. Ha diritto, altresì, a fruire delle mense il perso-nale dell’Amministrazione della pubblica sicurezzain transito per ragioni di servizio.

3. È in facoltà del Dipartimento della pubblica si-curezza di impartire istruzioni per l’ammissione allemense anche di personale delle altre Amministrazio-ni dello Stato, stabilendone le modalità.

Art. 43. Oneri a carico dei conviventi. 1. Nel ca-so in cui la mensa non obbligatoria di servizio siagestita direttamente dall’Amministrazione, la com-posizione della razione viveri e la quota vitto gior-naliera a carico di ciascun convivente sono stabilite,nei limiti e secondo i criteri fissati dal Dipartimentodella pubblica sicurezza, dalla commissione previstadall’art. 44.

2. Qualora, invece, la gestione della mensa vengaaffidata in appalto comprensivo anche dell’approv-vigionamento dei generi alimentari, la commissionedetermina soltanto la composizione della razione vi-veri.

3. In quest’ultimo caso, la quota vitto giornaliera acarico dei conviventi viene fissata dal Dipartimentodella pubblica sicurezza. Detta quota, al netto delcontributo previsto dall’art. 64 della legge 1° aprile1981, n. 121, ove spettante, va corrisposta dai con-viventi medesimi all’ufficio, reparto o istituto com-petente, che provvede ai sensi dell’art. 47.

4. Ove nella stessa provincia esistano mense a ge-stione diretta e mense in appalto, la composizionedella razione viveri è unica.

Art. 44. Commissione per il vitto. 1. Per l’esple-tamento dei compiti di cui all’art. 43, è istituita,presso ogni questura, una commissione, nominatadal questore e composta da:

a) il vice questore vicario-presidente;b) cinque appartenenti ai ruoli del personale del-

la Polizia di Stato, di cui due designati dai sindacati

© Laurus Robuffo

Page 107: 58 POLIZIA DI STATO

più rappresentativi a livello provinciale, da sceglier-si tra il personale in servizio negli uffici, reparti oistituti della provincia-membri;

c) un appartenente ai ruoli professionali dei sani-tari della Polizia di Stato-membro.

2. Le funzioni di segretario sono esercitate da unappartenente ai ruoli della Polizia di Stato con qua-lifica non inferiore a sovrintendente.

Art. 45. Contributo. 1. Il contributo di cui all’art.64 della legge 1° aprile 1981, n. 121, ove spettante,va erogato:

a) all’ufficio, reparto o istituto competente, perle mense gestite direttamente dall’Amministrazione;

b) alla ditta contraente, per le mense affidate inappalto comprensivo dell’approvvigionamento deigeneri alimentari;

c) all’Amministrazione dello Stato, all’ente pub-blico od al titolare dell’esercizio privato, per il ser-vizio mensa previsto dalle apposite convenzioni.

Art. 46. Consistenza di mense obbligatorie e nonobbligatorie di servizio. 1. Allorché nello stesso uf-ficio, reparto o istituto coesistono una mensa obbli-gatoria ed una mensa non obbligatoria di servizio, lerelative contabilità debbono essere separate.

2. In tale caso, il convivente non avente diritto al-la mensa obbligatoria di servizio è tenuto a corri-spondere all’ufficio, reparto o istituto competente ilcontrovalore della razione viveri e delle integrazio-ni vitto e generi di conforto, stabilito dal Ministerodella difesa, al netto del contributo previsto dall’art.64 della legge 1° aprile 1981, n. 121, ove spettante.

Art. 47. Mense di servizio affidate in appaltocomprensivo dell’approvvigionamento dei generialimentari. 1. Nel caso di coesistenza di una men-sa obbligatoria e di una mensa non obbligatoria diservizio, affidate in appalto comprensivo dell’ap-provvigionamento dei generi alimentari, la sommariscossa dal competente ufficio, reparto o istituto aisensi del comma 2 dell’art. 46 è corrisposta, con lemodalità previste dal contratto, alla ditta affidatariadell’appalto medesimo, al pari del controvalore del-la razione viveri e delle integrazioni vitto e generi diconforto, dovuto per gli aventi diritto alla mensa ob-bligatoria.

Art. 48. Rendicontazione. 1. La contabilità dellamensa dell’ufficio, reparto o istituto deve dimostra-re gli introiti, gli acquisti, i prelevamenti ed i consu-mi dei generi alimentari per la confezione del vittogiornaliero.

2. La contabilità delle mense obbligatorie di servi-zio è resa mensilmente alle prefetture, ai commissa-riati del Governo di Trento e di Bolzano ed alla pre-sidenza della giunta regionale della Valle d’Aosta,competenti per territorio.

4. La contabilità delle mense non obbligatorie diservizio è resa secondo le specifiche disposizioni

conseguenti alla soppressione delle gestioni fuori bi-lancio.

Art. 49. Vigilanza. 1. Il titolare di ciascun ufficio,reparto o istituto presso il quale è istituita una men-sa di servizio vigila, anche a mezzo di un proprio in-caricato, sul funzionamento della mensa medesima.

CAPO VIGESTIONI DEI MATERIALI

Art. 50. Attività di gestione. 1. La gestione deimateriali di proprietà dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza comprende le operazioni, gli attied i fatti che comportano modificazioni nella consi-stenza e nel valore dei materiali medesimi e che ri-guardano l’approvvigionamento, ricezione, collau-do, custodia, conservazione, distruzione, con even-tuale recupero di parti, manutenzione, distribuzione,revisione, riparazione e trasformazione dei materia-li, nonché l’alienazione dei beni dichiarati fuori uso.

Art. 51. Alienazione. 1 I beni mobili acquistatidall’Amministrazione della pubblica sicurezza dive-nuti inservibili e non suscettibili di ulteriore impie-go o tecnicamente superati sono alienati a cura del-la stessa Amministrazione oppure ceduti gratuita-mente alla Croce rossa italiana, in caso di accertataimpossibilità di alienazione, ovvero quando lo scar-so valore dei materiali medesimi sconsigli l’espleta-mento di qualsiasi procedura di vendita.

2. L’accertamento che i beni medesimi sono dive-nuti inservibili e non suscettibili di ulteriore impie-go o che gli stessi sono tecnicamente superati e ladeterminazione del valore di stima di detti beni so-no effettuati da una commissione dell’Amministra-zione della pubblica sicurezza, con la partecipazio-ne di un funzionario dell’ufficio tecnico erarialecompetente per territorio, mediante apposito verba-le da redigersi a seguito di sopralluogo.

3. Quando il valore di stima non superi un milionedi lire, l’alienazione può effettuarsi con il sistemadella vendita in economia a privati.

Art. 52. Organi preposti alla gestione. 1. La ge-stione dei materiali acquistati dall’Amministrazionedella pubblica sicurezza è affidata ai centri di rac-colta di materiali e mezzi, telecomunicazioni e mo-torizzazione di cui all’art. 31 della legge 1° aprile1981, n. 121, i quali provvedono, ciascuno per il set-tore di propria competenza, alla ricezione, collaudo,custodia, conservazione, riparazione e distribuzionedei materiali, al recupero per la riparazione, la tra-sformazione e l’utilizzazione dei materiali non piùidonei all’uso, nonché alla distruzione ed alla alie-nazione di quelli dichiarati fuori uso.

2. I materiali affluiti nei predetti centri vengonodati in consegna ad agenti contabili-consegnatari,nominati con decreto del Capo della Polizia, i quali

© Laurus Robuffo

Page 108: 58 POLIZIA DI STATO

sono responsabili «per debito di custodia» e tenutialla resa del prescritto conto giudiziale. Non si ap-plicano, nei confronti degli stessi consegnatari, lenorme di cui al decreto del Presidente della Repub-blica 30 novembre 1979, n. 718.

3. I Centri di cui al comma 1 sono sottoposti alcontrollo del Ministero del tesoro Ragioneria gene-rale dello Stato, ai sensi dell’art. 3 della legge 28 lu-glio 1939, n. 1037, nonché al riscontro della Cortedei conti, a norma del testo unico approvato con re-gio decreto 12 luglio 1934, n. 1214, e successivemodificazioni.

4. Presso gli uffici, reparti ed istituti della Poliziadi Stato, sono istituiti magazzini di servizio, per laconservazione e la distribuzione dei materiali – ivicompresi quelli forniti dal Provveditorato generaledello Stato – occorrenti per il funzionamento di det-ti organismi. I rispettivi consegnatari «per debito divigilanza» rispondono della consistenza e della con-servazione dei materiali ad essi affidati e ne dimo-strano i movimenti ai consegnatari «per debito dicustodia» dai quali ricevono i materiali stessi, conl’osservanza delle istruzioni emanate dal Diparti-mento della pubblica sicurezza o dal Provveditoratogenerale dello Stato, a seconda dei casi.

Art. 53. Attribuzioni dei direttori dei centri. 1.I direttori dei centri di raccolta di materiali e mezzi,telecomunicazioni e motorizzazione esercitano le at-tribuzioni per assicurare la custodia e la conserva-zione dei materiali. In particolare:

a) accertano le responsabilità amministrativo-contabili, ai sensi delle vigenti disposizioni;

b) dispongono le verifiche dei magazzini e la ri-cognizione dei materiali ivi esistenti;

c) raccolgono le richieste di fabbisogno di mate-riali provenienti dai vari magazzini di servizio e leinoltrano, con il proprio parere, al Dipartimento del-la pubblica sicurezza;

d) dispongono i movimenti dei materiali e con-validano i relativi documenti;

e) coordinano l’attività dei consegnatari;f) vigilano sulla regolarità e tempestività della di-

stribuzione dei materiali;g) accertano la quantità e la destinazione dei ma-

teriali consumati e formulano la previsione dei fab-bisogni.

Art. 54. Assunzioni in carico. 1. I materiali co-munque acquistati debbono essere introdotti neicentri di cui al comma 1 dell’art. 52 ed assunti in ca-rico dagli agenti contabili-consegnatari.

2. Per esigenze particolari, detti materiali possonoessere assegnati agli uffici, reparti ed istituti dellaPolizia di Stato direttamente dai luoghi di produzio-ne o di cessione, previo collaudo favorevole ed as-sunzione in carico.

3. Il Dipartimento della pubblica sicurezza può di-sporre che i materiali che non possono essere intro-

dotti nei centri, per esigenze particolari e contin-genti, siano lasciati in temporanea custodia pressoterzi. In tale caso, i materiali sono ugualmente as-sunti in carico dal competente agente contabile-consegnatario.

4. L’affidamento in temporanea custodia deve ri-sultare da atto sottoscritto dalle parti, inteso a rego-lare, altresì, i rapporti tra l’Amministrazione ed i ter-zi per tale custodia, con particolare riguardo allecautele per la salvaguardia dei diritti di proprietàdell’Amministrazione sui materiali in questione.

5. I responsabili amministrativi della gestione deimateriali presso l’ufficio, il reparto o l’istituto inte-ressato, quando non diversamente disposto dal Di-partimento della pubblica sicurezza, sono tenuti avigilare affinché sia assicurata la custodia, la buonaconservazione, nonché la pronta disponibilità deimateriali in temporanea consegna a terzi.

Art. 55. Modalità del servizio. 1. Le modalitàper le classificazioni, le nomenclature, le assegna-zioni, i movimenti, la distribuzione e l’impiego deimateriali, nonché per le operazioni di gestione deglistessi sono disciplinate da apposite istruzioni del Di-partimento della pubblica sicurezza.

Art. 56. Spese per il funzionamento dei centri.1. Alle spese di impianto, adattamento, manutenzio-ne e funzionamento dei centri di cui al comma 1 del-l’art. 52 provvede l’Amministrazione della pubblicasicurezza.

Art. 57. Spese per il vestiario e l’equipaggia-mento. 1. Per la fornitura degli effetti di corredo, divestiario e di equipaggiamento al personale dellaPolizia di Stato continuano ad applicarsi le disposi-zioni vigenti anteriormente alla data di entrata in vi-gore della legge 1° aprile 1981, n. 121.

Art. 58. Assegnazione e rinnovo del vestiario. 1.Le serie di capi di vestiario spettanti al personaledella Polizia di Stato e le modalità ed i tempi per ilrinnovo degli stessi sono disciplinati da apposito de-creto ministeriale.

Art. 59. Risarcimento danni al vestiario ed aglioggetti personali. 1. Il personale della Polizia diStato autorizzato ad espletare le proprie mansioni inabiti civili, che subisca un danno ai propri effetti divestiario od oggetti personali, può chiedere all’Am-ministrazione, con documentata istanza, il relativorisarcimento, qualora il fatto sia avvenuto per ragio-ni di servizio.

2. Il risarcimento è limitato al valore del capo odoggetto all’epoca del deterioramento.

Art. 60. Armamento. 1. All’acquisto dell’arma-mento individuale e di reparto, di cui al decreto delPresidente della Repubblica 13 marzo 1986, n.135, nonché del relativo munizionamento provve-de l’Amministrazione della pubblica sicurezza,con l’osservanza, ove prescritto, delle particolari

© Laurus Robuffo

Page 109: 58 POLIZIA DI STATO

condizioni tecniche approvate dal Ministero delladifesa.

2. Ai fini del collaudo di detti materiali, le com-missioni previste dall’art. 26 possono avvalersi del-la consulenza degli organi tecnici del Ministero del-la difesa, i quali provvedono alla sorveglianza tecni-ca sulle lavorazioni e sulle prove, secondo le parti-colari condizioni stabilite dallo stesso Ministero.

3. Le spese per la sorveglianza sulle lavorazioni esulle prove effettuate da parte del Ministero della di-fesa sono a carico dell’Amministrazione della pub-blica sicurezza.

4. Sono pure a carico dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza le spese per la riparazione e lamanutenzione ordinaria delle armi, individuali e direparto.

CAPO VIIATTIVITÀ ASSISTENZIALI,SPORTIVE E RICREATIVE

Art. 61. Assistenza religiosa. 1. Le spese conse-guenti all’assistenza religiosa in favore del persona-le della Polizia di Stato, prevista dall’art. 69 dellalegge 1° aprile 1981, n. 121, e dall’art. 76 del rego-lamento di servizio dell’Amministrazione della pub-blica sicurezza, approvato con decreto del Presiden-te della Repubblica 28 ottobre 1985, n. 782, sono acarico dell’Amministrazione della pubblica sicurez-za, previa stipula di apposite convenzioni.

Art. 62. Attività sportiva. 1. Le spese inerenti al-l’educazione fisica ed all’attività sportiva finalizza-te a scopi addestrativi istituzionali del personale del-la Polizia di Stato e quelle per l’attività sportiva del-le «Fiamme Oro», di cui all’art. 77 del regolamentodi servizio dell’Amministrazione della pubblica si-curezza, approvato con decreto del Presidente dellaRepubblica 28 ottobre 1985, n. 782, ivi comprese lespese per l’acquisto, la manutenzione e la riparazio-ne di attrezzi e di materiale ginnico-sportivo, nonchéquelle per l’acquisto di premi sono a carico del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza.

Art. 63. Provvidenze al personale ed ai relativifamiliari. 1. In favore del personale della Polizia diStato in servizio, di quello cessato dal servizio e del-le loro famiglie possono essere erogati, a carico del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza, contri-buti e borse di studio, secondo i criteri stabiliti, anorma di legge, dal consiglio di amministrazione delMinistero dell’interno, integrato con i rappresentan-ti del personale della Polizia di Stato.

2. Sono, altresì, a carico dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza, nei limiti degli appositistanziamenti di bilancio, gli oneri per la concessio-ne di sovvenzioni per spese funerarie e trasporto sal-me alle famiglie del personale della Polizia di Statoriconosciuto «vittima del dovere» o deceduto per

causa di servizio, nonché le spese di viaggio e disoggiorno dei parenti del personale deceduto o inpericolo di vita per eventi connessi all’espletamentodel servizio.

3. Restano ferme le norme di cui all’art. 8 dellalegge 13 agosto 1980, n. 466.

Art. 64. Ricorrenze e celebrazioni. 1. Le speseper l’acquisto di corone di fiori e per altre forme dicordoglio e partecipazione, in occasione di ricorren-ze e celebrazioni, sono a carico dell’Amministrazio-ne della pubblica sicurezza.

Art. 65. Attività ricreative. 1. Alle attività dicui all’art. 79 del regolamento di servizio dell’Am-ministrazione della pubblica sicurezza, approvatocon decreto del Presidente della Repubblica 28 ot-tobre 1985, n. 782, provvede l’Amministrazionestessa secondo le disposizioni vigenti. Per sopperi-re all’impossibilità di provvedere direttamente allepredette attività, l’Amministrazione può avvalersidelle strutture organizzative e funzionali del Fondodi assistenza per il personale della pubblica sicu-rezza, istituito con legge 12 novembre 1964, n.1279, secondo le modalità da concordare con ilFondo stesso.

2. Ai fini di cui al comma 1, l’Amministrazionedella pubblica sicurezza può destinare appositi loca-li idoneamente attrezzati nelle sedi di servizio, scuo-le, caserme e altre infrastrutture della Polizia di Sta-to ed assicurare, comunque, i servizi necessari.

CAPO VIIISERVIZI A PAGAMENTO

Art. 66. Disciplina dei servizi. 1. I servizi a ri-chiesta di enti non statali e di privati sono discipli-nati dalle disposizioni contenute nell’art. 41 del re-golamento di servizio dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza, approvato con decreto del Presi-dente della Repubblica 28 ottobre 1985, n. 782, non-ché da quelle di cui al presente regolamento e dalleistruzioni emanate dal Dipartimento della pubblicasicurezza.

Art. 67. Oneri a carico dei richiedenti. 1. Fer-mo restando quanto disposto dall’art. 3 del decretodel Presidente della Repubblica 30 aprile 1987, n.240, recante nuove norme sull’ordinamento dellabanda musicale della Polizia di Stato, e dall’art. 18del regolamento per l’esecuzione del testo unicodelle norme sulla disciplina della circolazione stra-dale, approvato con decreto del Presidente dellaRepubblica 30 giugno 1959, n. 420, per i servizi dicui all’art. 66 sono dovuti dai richiedenti gli im-porti all’uopo determinati dalla legge o in forzadelle apposite convenzioni previste dall’art. 41 delregolamento di servizio dell’Amministrazione del-la pubblica sicurezza, approvato con decreto del

© Laurus Robuffo

Page 110: 58 POLIZIA DI STATO

Presidente della Repubblica 28 ottobre 1985, n.782.

Art. 68. Fidejussione. 1. Con la prescritta richie-sta del servizio, gli interessati debbono impegnarsi afar pervenire al competente ufficio della Polizia diStato, non appena a conoscenza del presumibile co-sto, a garanzia dell’obbligazione, fidejussione ban-caria od assicurativa d’importo maggiorato del dieciper cento rispetto a quello preventivato per l’esple-tamento del servizio medesimo.

2. L’esecuzione del servizio richiesto è subordina-ta alla ricezione della predetta fidejussione bancariaod assicurativa.

Art. 69. Modalità per gli addebiti. 1. Eseguita laprestazione, l’ufficio della Polizia di Stato, sulla ba-se dell’effettivo impiego del personale e dei mezzi,provvede all’emissione di una nota di addebito del-le somme dovute e ne richiede il versamento, conimputazione all’apposito capitolo di entrata del bi-lancio dello Stato.

2. Qualora, per causa di forza maggiore o per altreparticolari circostanze, il servizio già iniziato nonpossa essere portato a compimento, la somma da ad-debitare è limitata all’importo delle spese sostenutedall’Amministrazione per la parte del servizio effet-tivamente reso.

Art. 70. Modalità per i versamenti. 1. Il versa-mento delle somme di cui all’art. 69 deve essere ef-fettuato, a cura dell’interessato, presso la locale se-zione di tesoreria provinciale dello Stato, entro die-ci giorni dalla data di ricezione della nota di addebi-to. Entro i successivi venti giorni, la relativa quie-tanza deve essere consegnata al competente ufficiodella Polizia di Stato, che provvede alla restituzione,per lo svincolo, della fidejussione bancaria od assi-curativa.

Art. 71. Spese per l’esecuzione dei servizi. 1. Lespese di cui all’art. 67 sono imputate ai capitoli del-lo stato di previsione del Ministero dell’interno, giàistituiti per l’espletamento dei normali compiti diistituto.

Art. 72. Divieto di altre remunerazioni. 1. Fuo-ri dei casi indicati nell’art. 41 del regolamento diservizio dell’Amministrazione della pubblica sicu-rezza, approvato con decreto del Presidente dellaRepubblica 28 ottobre 1985, n. 782, nessuna remu-nerazione è dovuta per ogni altro servizio effettuatodal personale della Polizia di Stato.

Art. 73. Elargizioni spontanee. 1. Eventuali elar-gizioni spontaneamente offerte possono essere ac-cettate soltanto previa espressa autorizzazione delDipartimento della pubblica sicurezza, per esseredevolute al Fondo di assistenza per il personale del-la pubblica sicurezza.

CAPO IXDISPOSIZIONI VARIE

Art. 74. Alloggi di servizio. 1. Le spese per gli al-loggi collettivi di servizio, ivi comprese quelle ine-renti alle strutture interne ed agli arredi ed oggetti dicasermaggio necessari per gli alloggi medesimi eper i relativi servizi e pertinenze strettamente con-nessi alla funzionalità degli alloggi medesimi, sonoa totale carico dell’Amministrazione.

2. Per gli alloggi di servizio individuali, si appli-cano le disposizioni che disciplinano la materia.

Art. 75. Quadrupedi. 1. All’acquisto dei quadru-pedi occorrenti per le esigenze della Polizia di Statoprovvede l’Amministrazione della pubblica sicurezza.

2. Sono pure a carico dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza le spese per la ferratura e la bar-datura dei cavalli, nonché quelle per l’acquisto deimedicinali e per il trasporto, governo, mantenimen-to ed addestramento dei quadrupedi.

3. L’impiego, il governo, la cura e la gestione deiquadrupedi sono disciplinati da appositi regolamen-ti, da approvarsi con decreti del Ministro dell’inter-no, come previsto dall’art. 31, primo comma, n. 91,della legge 1° aprile 1981, n. 121.

Art. 76. Spese per il servizio sanitario. 1. Le spe-se di impianto e di funzionamento delle sale mediche,delle infermerie e dei centri di prevenzione della Po-lizia di Stato, ivi comprese quelle per l’acquisto dimedicinali e materiale di medicazione, nonché quelleper analisi cliniche di laboratorio, esami ed accerta-menti diagnostici, e le spese per l’acquisto, riparazio-ne e manutenzione di arredi e di apparecchiature ingenere per il servizio sanitario sono a carico del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza.

2. Sono, altresì, a carico dell’Amministrazionedella pubblica sicurezza le spese inerenti aquant’altro previsto dagli artt. 61, 62, 63, 64 e 65del regolamento di servizio dell’Amministrazionemedesima, approvato con decreto del Presidentedella Repubblica 28 ottobre 1985, n. 782, e del-l’ordinamento del servizio sanitario, ivi compresi icompensi dovuti ai medici estranei all’Ammini-strazione, nonché le spese sanitarie per il persona-le ausiliario della Polizia di Stato in servizio di le-va, le spese per gli accertamenti di idoneità psico-fisica al servizio, le spese relative agli accertamen-ti disposti dal Dipartimento della pubblica sicurez-za per la profilassi delle malattie legate all’am-biente di lavoro ed alle condizioni di impiego delpersonale e le spese di degenza e di cura per infer-mità dipendenti da causa di servizio previste dallevigenti disposizioni.

3. Per il pagamento dei compensi dovuti ai medi-ci estranei all’Amministrazione incaricati, o con-venzionati a visita, per particolari esigenze o situa-zioni ambientali, possono essere autorizzate apertu-

© Laurus Robuffo

Page 111: 58 POLIZIA DI STATO

re di credito a favore dei funzionari delegati di cuiall’art. 1.

Art. 77. Spese d’ufficio. 1. Alle spese d’ufficio peril Dipartimento della pubblica sicurezza, nonché pergli uffici, reparti ed istituti della Polizia di Stato, esclu-se quelle di competenza del Provveditorato generaledello Stato, provvede il Dipartimento medesimo.

Art. 78. Spese per impianti tecnici e telecomu-nicazioni. 1. Le spese radiotelegrafoniche per gliuffici e servizi dipendenti dal Ministero dell’interno,ivi comprese quelle per l’acquisto, il noleggio, l’in-stallazione, la gestione e la manutenzione dei relati-vi impianti, attrezzature, apparati e materiali specia-li, sono a carico dell’Amministrazione della pubbli-ca sicurezza.

2. Sono pure a carico dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza le spese per l’acquisto, il noleggio,l’installazione, la gestione e la manutenzione di at-trezzature, apparati e materiali speciali, elettronici, te-levisivi, di trasmissione ed elaborazione dati, di am-plificazione e diffusione sonora, nonché quelle per ilfunzionamento dei centri operativi, elettronici e di ri-produzione del Dipartimento della pubblica sicurezzae degli uffici, reparti ed istituti della Polizia di Stato.

Art. 79. Spese per i servizi di ordine pubblico edi sicurezza pubblica. 1. Agli appartenenti alle for-ze e corpi di polizia ed alle forze armate, impiegatiin servizio di ordine pubblico e di sicurezza pubbli-ca, spettano le indennità e le altre competenze pre-viste dalle vigenti disposizioni.

2. Le relative spese sono a carico dell’Amministra-zione della pubblica sicurezza, unitamente a quelleper il trasporto di detto personale e dei materiali emezzi occorrenti per l’espletamento dei servizi.

Art. 80. Spese per ricompense. 1. Le spese ine-renti alla corresponsione dei premi per segnalati ser-vizi di polizia di cui all’art. 70 del regolamento diservizio dell’Amministrazione della pubblica sicu-rezza, approvato con decreto del Presidente dellaRepubblica 28 ottobre 1985, n. 782, e quelle even-tualmente derivanti dalla concessione delle altre ri-compense previste dal titolo IX del decreto medesi-mo sono a carico dell’Amministrazione della pub-blica sicurezza.

Art. 81. Adempimenti contabili. 1. Per la respon-sabilità amministrativa e per la responsabilità conta-bile del personale della Polizia di Stato e di quellodell’Amministrazione civile del Ministero dell’inter-no impiegato in attività di supporto presso uffici, re-parti ed istituti si applicano le disposizioni della leg-ge e del regolamento per l’amministrazione del patri-monio e la contabilità generale dello Stato, ancorchériferite alle forze di polizia dipendenti anche dal Mi-nistro della difesa, compreso l’art. 610 del predettoregolamento approvato con regio decreto 23 maggio

1924, n. 827, nonché del testo unico della legge sullaCorte dei Conti, del testo unico concernente lo statu-to degli impiegati civili dello Stato, della disciplinadelle funzioni dirigenziali delle Amministrazioni del-lo Stato e delle relative norme di esecuzione.

2. Tutti coloro che ricevono, direttamente o indiret-tamente, fondi da parte dei funzionari delegati o cheli detengono in qualità di cassieri sono tenuti a pro-durre la documentazione amministrativa necessariaper la prescritta rendicontazione a discarico dellesomme accreditate ai predetti funzionari delegati.

3. Restano ferme le disposizioni di cui all’art. 8 deldecreto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 340, nonché quelle previste dalle norme dicontabilità di Stato in materia di controllo sui rendi-conti.

Art. 82. Rinvio. 1. Per tutto quanto non previstodal presente regolamento, si osservano le disposi-zioni della legge sull’amministrazione del patrimo-nio e sulla contabilità generale dello Stato e del re-lativo regolamento, nonché ogni altra norma di con-tabilità applicabile all’Amministrazione della pub-blica sicurezza.

Art. 83. Ambito di applicabilità. 1. Le normecontenute nel Capo III Beni e servizi si applicano,altresì, agli uffici centrali e periferici dell’Ammini-strazione civile dell’interno.

2. A tale fine, i riferimenti all’Amministrazionedella pubblica sicurezza o alla Polizia di Stato equelli al Dipartimento della pubblica sicurezza, con-tenuti nelle norme richiamate al comma 1, si inten-dono fatti, rispettivamente, all’Amministrazione ci-vile dell’interno ed alle Direzioni generali di volta involta interessate.

3. Al medesimo fine, presso la Direzione generaleper l’amministrazione generale e per gli affari delpersonale, è istituito un comitato tecnico-consultivo,presieduto da un direttore centrale della stessa Dire-zione generale e composto da un rappresentante perciascuna Direzione generale, ad esclusione di quelladella protezione civile e dei servizi antincendi e peril Dipartimento di pubblica sicurezza, di qualificanon inferiore a dirigente superiore, nonché da unfunzionario del Ministero del tesoro Ragioneria ge-nerale dello Stato Ispettorato generale di finanza,con qualifica di dirigente superiore.

4. Il predetto comitato opera con le modalità e le fun-zioni di cui agli artt. 22 e 23, in quanto applicabili.

5. I collaudi dei lavori e delle forniture per l’Am-ministrazione civile dell’interno sono effettuati me-diante commissioni speciali, da nominarsi ai sensidell’art. 26, comma 4, in analogia a quelle ordinariee speciali operanti per l’Amministrazione della pub-blica sicurezza.

Art. 84. Entrata in vigore. 1. Le disposizioni deicapi I, III, V, VI, VII, VIII e IX entrano in vigore ilprimo giorno del mese successivo a quello della da-

© Laurus Robuffo

Page 112: 58 POLIZIA DI STATO

ta di pubblicazione del presente Regolamento nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

2. Le disposizioni dei capi Il e IV entrano in vigo-re il primo giorno dell’anno successivo a quello del-la data di pubblicazione del presente Regolamento.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato,sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti nor-mativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo achiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

14.

D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 195. Attuazionedell’art. 2 della legge 6 marzo 1992, n. 216,in materia di procedure per disciplinare icontenuti del rapporto di impiego del perso-nale delle Forze di polizia e delle Forze ar-mate (G.U. 27 maggio 1995, n. 122).–––––––––––

Riportata alla voce Arma dei Carabinieri.

15.

D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 197. Attuazionedell’art. 3 della legge 6 marzo 1992, n. 216,in materia di riordino delle carriere del per-sonale non direttivo della Polizia di Stato.

CAPO IRIORDINAMENTO DEI RUOLI

DEL PERSONALECHE ESPLETA FUNZIONI DI POLIZIA

Artt. 1-4. Omissis.–––––––––––

Modificano o integrano disposizioni del D.P.R. 24aprile 1982, n. 335, precedentemente riportato nel-la versione aggiornata.

Il D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334, all’art. 68, ha ag-giunto l’art. 3 bis.

Artt. 5.9. Omissis.–––––––––––

Modificano o integrano disposizioni del D.P.R. 24aprile 1982, n. 337, precedentemente riportato nel-la versione aggiornata.

CAPO IIIRIORDINAMENTO DEI RUOLI

DEL PERSONALE DELLA BANDAMUSICALE DELLA POLIZIA DI STATO

Art. 10. 1. Le disposizioni del Titolo II Capi I e II,del D.P.R. 30 aprile 1987, n. 240, concernente il nuo-

vo ordinamento della banda musicale della Polizia diStato, sono modificate a norma dei seguenti commi:

2. Al primo comma dell’art. 7, lettera c) è sostitui-ta dalla seguente:

«c) centotre orchestrali».3. Al primo comma dell’art. 8, la lettera c) è sosti-

tuita dalla seguente:«c) ruolo degli orchestrali: centotre posti».4. L’art. 11 è sostituito dal seguente:«Art. 11 (Ruolo degli orchestrali). 1. Il ruolo de-

gli orchestrali della banda musicale della Polizia diStato è articolato in tre parti e sei qualifiche, che as-sumono le seguenti denominazioni:

I Parte:I Parte AI Parte BII Parte:II Parte AII Parte BIII Parte:III Parte AIII Parte B1 bis. All’articolo 3, il comma 5 è sostituito dal se-

guente:«5. In caso di manifestazioni culturali, promozio-

nali o a scopo di beneficienza le spese di cui ai com-mi precedenti possono essere a carico dell’Ammini-strazione. Nel caso di attività musicali svolte in con-venzione con associazioni culturali o altri enti pub-blici o privati, nazionali e stranieri che svolgono at-tività musicale o teatrale, le convezioni stesse pos-sono stabilire modalità di reciproca collaborazione eutilità diverse dal pagamento delle spese di cui aicommi precedenti, quali ad esempio l’uso, anche perle attività di prova, delle strutture o degli strumentidell’associazione o ente».

1 ter. All’articolo 3, dopo il comma 7, è aggiunto ilseguente:

«8. Per manifestazioni culturali di particolare rilie-vo, anche nell’ambito delle convenzioni di cui alcomma 5, può essere previsto, in via sperimentale eprevia autorizzazione della Direzione centrale pergli affari generali del Dipartimento della pubblicasicurezza, l’impiego di specifici gruppi strumentalidella Banda o l’esecuzione di pezzi diretti da mae-stri di fama internazionale».

1 quater. All’articolo 6, dopo il comma 1, è inseri-to il seguente:

«1 bis. Per esigenze addestrative e per manifesta-zioni artistiche di particolare rilievo, è consentito, invia sperimentale, l’impiego dei maestri componentidella Banda nell’esecuzione di parti strumentali di-verse da quelle indicate nelle predette tabelle».

2. Agli appartenenti al ruolo degli orchestrali sonoattribuiti compiti di esecuzione musicale».

5. L’art. 14 è sostituito dal seguente:«Art. 14. Nomina ad orchestrale. 1. La nomina ad

orchestrale della banda musicale della Polizia di

© Laurus Robuffo

Page 113: 58 POLIZIA DI STATO

Stato si consegue mediante pubblico concorso, pertitoli ed esami, al quale possono partecipare i citta-dini italiani in possesso dei requisiti generali per lapartecipazione ai pubblici concorsi.

2. Non sono ammessi al concorso coloro che so-no stati espulsi dalle Forze armate e dai Corpi mi-litarmente organizzati, o che sono stati destituitidai pubblici uffici e coloro che hanno riportato unacondanna a pena detentiva per delitto non colposoo sono stati sottoposti a misura di sicurezza o diprevenzione.

3. I vincitori del concorso sono nominati orche-strali in prova.

4. Durante il periodo di prova frequentano un cor-so informativo sui servizi e sull’attività della Poliziadi Stato della durata massima di trenta giorni».

6. L’intitolazione dell’art. 17 è sostituita dalla se-guente:

«(Commissione esaminatrice del concorso ad or-chestrale)».

7. L’intitolazione dell’art. 20 è sostituita dalla se-guente:

«(Concorso per la nomina ad orchestrale)».8. L’intitolazione dell’art. 22 è sostituita dalla se-

guente:«(Modalità di svolgimento del concorso per le no-

mine ad orchestrale)».9. Dopo l’art. 15, è inserito il seguente:«Art. 15 bis. Progressione. 1. La progressione di

carriera del personale del ruolo degli orchestrali av-viene per anzianità senza demerito al compimentodegli anni di servizio di cui alla tabella G allegata alpresente decreto».

9 bis. Dopo l’art. 15-bis del decreto del Presidentedella Repubblica 30 aprile 1987, n. 240, sono inse-riti i seguenti:

«Art. 15-ter. Emolumento pensionabile. 1. Agliorchestrali periti tecnici che abbiano compiuto treanni e sei mesi di effettivo servizio nella qualifica,che nei due anni precedenti abbiano riportato ungiudizio non inferiore a “buono” e non abbiano ri-portato una sanzione più grave della deplorazione, èattribuito un emolumento pensionabile di L.500.000 annue lorde, valido anche per la tredicesi-ma mensilità e per l’indennità di buonuscita, rias-sorbibile con lo scatto gerarchico attribuito nellostesso livello retributivo ovvero all’atto dell’accessoal livello retributivo superiore.

2. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternati-vi per i delitti di cui all’art. 15, comma 1, lettere a)e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successivemodificazioni ovvero sottoposto a procedimento di-sciplinare per l’applicazione di una sanzione piùgrave della deplorazione, l’attribuzione dell’emolu-mento pensionabile avviene, anche con effetto re-troattivo, dopo la definizione dei relativi procedi-menti, fermo restando quanto previsto dal comma 1.

Si applicano le disposizioni contenute negli articoli94 e 95 del decreto del Presidente della Repubblica10 gennaio 1957, n. 3».

«Art. 15-quater (Attribuzione di uno scatto ag-giuntivo agli orchestrali periti tecnici superiori). – 1.Agli orchestrali periti tecnici superiori che abbianomaturato sette anni di effettivo servizio nella quali-fica è attribuito uno scatto aggiuntivo, fermo restan-do quanto previsto dal comma 2.

2. Lo scatto aggiuntivo non è attribuito al persona-le che nel triennio precedente abbia riportato un giu-dizio inferiore a “buono” o che nel biennio prece-dente abbia riportato una sanzione più grave delladeplorazione.

3. Per il personale sospeso cautelarmente dal ser-vizio, rinviato a giudizio o ammesso ai riti alterna-tivi per i delitti di cui all’art. 15, comma 1, letterea) e b), della legge 19 marzo 1990, n. 55, e succes-sive modificazioni ovvero sottoposto a procedi-mento disciplinare per l’applicazione di una san-zione più grave della deplorazione, l’attribuzionedi uno scatto aggiuntivo, avviene anche con effettoretroattivo, dopo la definizione dei relativi proce-dimenti, fermo restando quanto previsto dal com-ma 2. Si applicano le disposizioni contenute negliarticoli 94 e 95 del Presidente della Repubblica 10gennaio 1957, n. 3».

«Art. 15-quinquies (Orchestrale perito tecnico su-periore di “primo livello”). – 1. Fermo restandoquanto previsto dal comma 2, gli orchestrali perititecnici superiori che dal 1° gennaio di ogni anno ab-biano maturato otto anni di effettivo servizio nellaqualifica dalla data di attribuzione dello scatto ag-giuntivo di cui all’art. 15-ter, possono partecipare aduna specifica selezione per titoli a conclusione dellaquale conseguono un ulteriore scatto aggiuntivo, as-sumendo, fermo restando la qualifica rivestita, an-che la denominazione di “primo livello”.

2. È escluso dalla selezione di cui al comma 1, ilpersonale che nel triennio precedente abbia riporta-to un giudizio inferiore a “ottimo” o che nel biennioprecedente abbia riportato una sanzione più gravedel richiamo scritto.

3. Per il personale che abbia presentato istanza, so-speso cautelarmente dal servizio, rinviato a giudizioo ammesso ai riti alternativi per i delitti di cui all’art.15, comma 1, lettere a) e b), della legge 19 marzo1990, n. 55 e successive modificazioni ovvero sot-toposto a procedimento disciplinare per l’applica-zione di una sanzione più grave della deplorazione,la selezione di cui al comma 1, anche con effetti re-troattivi, è effettuata dopo la definizione dei relativiprocedimenti, fermo restando quanto previsto dalcomma 2. Si applicano le disposizioni contenute ne-gli articoli 94 e 95 del decreto del Presidente dellaRepubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

4. L’attribuzione dell’ulteriore scatto aggiuntivodecorre, anche con effetto retroattivo rispetto alla

© Laurus Robuffo

Page 114: 58 POLIZIA DI STATO

conclusione della selezione, dal 1° gennaio di ognianno.

5. Le modalità di svolgimento della selezione dicui al comma 1, l’individuazione dei titoli valutabi-li, la composizione della commissione esaminatrice,nonché i punteggi da attribuire a ciascuno di essi ele modalità di formazione della graduatoria finale,sono determinati con decreto del Ministro dell’inter-no».

«Art. 15-sexies. Riassorbimento degli scatti ag-giuntivi. 1. Gli scatti aggiuntivi di cui agli articoli15-quater e 15-quinquies sono riassorbiti all’attodell’accesso al livello retributivo superiore».

10. All’art. 27, comma 2, la parola «esecutori» èsostituita dalla seguente:

«orchestrali».–––––––––––

Articolo così modificato dall’art. 8 D.Lgs. 28 feb-braio 2001, n. 53.

Art. 11. 1. Le tabelle F e G allegate al D.P.R. 30aprile 1987, n. 240, sono sostituite dalle tabelle F eG allegate al presente decreto.

Tabelle omesse.

CAPO IVDISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Art. 12. 1. Gli assistenti capo in possesso dellaqualifica di ufficiale di polizia giudiziaria, in servi-zio alla data di entrata in vigore del presente decre-to, che abbiano oltre ventinove anni di effettivo ser-vizio, sono inquadrati nella qualifica di sovrinten-dente capo del nuovo ruolo dei sovrintendenti dellaPolizia di Stato, secondo l’ordine di ruolo.

2. Gli assistenti capo in possesso della qualifica diufficiale di polizia giudiziaria, in servizio alla datadi entrata in vigore del presente decreto, che abbia-no oltre ventidue anni di effettivo servizio, sono in-quadrati nella qualifica di sovrintendente del nuovoruolo dei sovrintendenti della Polizia di Stato, se-condo l’ordine di ruolo.

3. Gli assistenti capo in possesso della qualifica diufficiale di polizia giudiziaria, in servizio alla datadi entrata in vigore del presente decreto, non com-presi fra quelli di cui ai commi 1 e 2, sono inquadratinella qualifica di vice sovrintendenti del nuovo ruo-lo dei sovrintendenti della Polizia di Stato, secondol’ordine di ruolo.

4. Gli assistenti capo in servizio alla data di entra-ta in vigore del presente decreto saranno inquadrati,secondo quanto previsto dai commi 1, 2 e 3, previosuperamento di un corso straordinario di aggiorna-mento della durata di un mese, da effettuarsi con lemodalità da stabilirsi con decreto del Ministro del-l’interno. Al termine del predetto corso, il personaleidoneo consegue la qualità di ufficiale di polizia giu-

diziaria e la qualifica di inquadramento con decor-renza dalla data di entrata in vigore del presente de-creto, collocandosi in ruolo, per ciascuna qualifica,successivamente al personale inquadrato a normadei commi 1, 2 e 3. Gli assistenti capo che non par-tecipano al corso o non lo superano permangono nelruolo di appartenenza.

5. Gli inquadramenti di cui al presente articolo so-no effettuati anche in sovrannumero riassorbibilecon le vacanze ordinarie.

6. Il personale inquadrato ai sensi del presentearticolo conserva, anche ai fini della progressionealla qualifica superiore, l’anzianità eccedentequella minima prevista per l’inquadramento. Lostesso personale, per l’ammissione agli scrutini dicui agli artt. 24 sexies e 24 septies beneficia, peruna sola volta, di una riduzione del periodo di per-manenza nella qualifica pari al tempo per il qualeha rivestito la qualifica di ufficiale di polizia giu-diziaria.

Art. 13. 1. Il personale del ruolo degli ispettori edei sovrintendenti di cui al D.P.R. 24 aprile 1982, n.335, in servizio alla data di entrata in vigore del pre-sente decreto è inquadrato in ordine di qualifica e diruolo, anche in sovrannumero riassorbibile con lenormali vacanze, nelle sottoelencate qualifiche delruolo degli ispettori, istituito con il presente decreto,conservando, se più favorevole, il trattamento eco-nomico in godimento:

a) nella qualifica di ispettore superiore-sostitutoufficiale di pubblica sicurezza, gli ispettori capo egli appartenenti al ruolo degli ispettori provenientidai sottufficiali del disciolto Corpo delle guardie dipubblica sicurezza, in possesso di un’anzianità diservizio nel predetto ruolo dei sottufficiali non infe-riore a cinque anni;

b) nella qualifica di ispettore capo il personaleche riveste la qualifica di ispettore principale e diispettore, nonché il personale appartenente al ruolodegli ispettori proveniente dai sottufficiali del di-sciolto Corpo delle guardie di pubblica sicurezza,non compreso nella lettera a);

c) nella qualifica di ispettore, il personale che ri-veste la qualifica di vice ispettore non compreso nel-le lettere precedenti;

d) nella qualifica di vice ispettore, il personaleche riveste la qualifica di sovrintendente e vice so-vrintendente.

2. Il personale di cui alla lettera b) che riveste laqualifica di ispettore principale conserva, ai finidella progressione nella qualifica di ispettore supe-riore, quattro anni della anzianità complessiva ma-turata nella qualifica di ispettore, nonché quattroquinti di quella maturata nella qualifica di ispetto-re principale; quello che riveste la qualifica diispettore mantiene quattro quinti dell’anzianità ma-turata nella qualifica. Il personale che riveste laqualifica di vice ispettore, inquadrato ai sensi della

© Laurus Robuffo

Page 115: 58 POLIZIA DI STATO

lettera c) del comma 1, matura l’anzianità per lapromozione alla qualifica di ispettore capo, alcompimento del quinto anno di effettivo servizionella qualifica di inquadramento, conservandol’anzianità maturata nel ruolo degli ispettori primadell’entrata in vigore del presente decreto.

3. Fermo restando quanto previsto dal comma 2, peril personale di cui alla lettera b) e c) del comma 1, ilperiodo di anzianità residuo per l’ammissione agliscrutini di promozione, rispettivamente, ad ispettoresuperiore ad ispettore capo, è ridotto di un quinto.

4. Il personale di cui alla lettera d) del comma 1, aifini dell’ammissione allo scrutinio di promozionealla qualifica di ispettore conserva l’anzianità posse-duta nel ruolo dei sovrintendenti per un massimo didue anni; ai fini dell’ammissione allo scrutinio dipromozione alla qualifica di ispettore capo, la per-manenza minima nella qualifica di ispettore è ridot-ta di due anni.

Art. 14. 1. Per un periodo di quattro anni dalla da-ta di entrata in vigore del presente decreto la pro-mozione alla qualifica di ispettore superiore-sostitu-to ufficiale di pubblica sicurezza si consegue, anchein soprannumero:

a) secondo le modalità previste dall’art. 31 bislettera a);

b) per contingenti di 1000 posti l’anno, previa se-lezione alla quale è ammesso il personale che rive-ste la qualifica di ispettore capo che ne faccia do-manda. Con decreto del Ministro dell’interno sonofissati i criteri di selezione, tenuto conto dei prece-denti di servizio e dei titoli eventualmente consegui-ti, nonché la composizione della commissione cheprocederà alla selezione.

2. Alla selezione di cui al comma 1 può partecipa-re il personale ivi indicato che, nei tre anni prece-denti, non abbia riportato sanzioni disciplinari pari opiù gravi della deplorazione ed abbia riportato ungiudizio non inferiore a «buono».

3. Le procedure inerenti alla prima delle selezionidi cui alla lettera b) del comma 1 sono avviate im-mediatamente dopo l’effettuazione dell’inquadra-mento previsto all’art. 13, comma 1, lettera a) e lesole promozioni relative a detta prima selezione so-no conferite con decorrenza dalla data dell’inqua-dramento suddetto ai soli fini giuridici. I promossiconseguono la qualifica di ispettore superiore an-dandosi a collocare nel ruolo immediatamente dopogli ispettori superiori inquadrati nella qualifica aisensi dell’art. 13, comma 1, lettera a), che, primadell’inquadramento, li precedevano nel ruolo.

Art. 15. 1. Nell’ambito dell’amministrazione del-la pubblica sicurezza è istituito il ruolo ad esauri-mento degli ispettori del personale della polizia diStato che espleta funzioni di polizia.

2. Il ruolo ad esaurimento degli ispettori compren-de l’unica qualifica di ispettore capo.

3. Il personale che riveste la qualifica di sovrinten-dente capo o di sovrintendente principale alla data dientrata in vigore del presente decreto è inquadratonella qualifica di ispettore capo del ruolo ad esauri-mento degli ispettori secondo l’ordine di qualifica edi ruolo, conservando il trattamento economico at-tualmente in godimento.

4. Il personale inquadrato nel ruolo ad esauri-mento degli ispettori provenienti dalla qualifica disovrintendente principale conseguirà il trattamentoeconomico corrispondente al VII livello retributivoal compimento del terzo anno di servizio nella qua-lifica di inquadramento conservando a tal fine l’an-zianità maturata nella qualifica di sovrintendenteprincipale prima dell’entrata in vigore del presentedecreto.

5. Gli ispettori capo del ruolo ad esaurimento dicui al presente articolo assumono gli obblighi e lefunzioni previste dalle vigenti disposizioni per laqualifica di ispettore capo del ruolo degli ispettoridella polizia di Stato. Essi sono funzionalmente su-bordinati agli ispettori capo del ruolo degli ispettori.

6. Gli ispettori capo del ruolo ad esaurimento, inpossesso delle prescritte anzianità di servizio nellaqualifica, saranno scrutinabili, per non oltre il cin-quanta per cento dell’aliquota di posti disponibili, anorma dell’art. 31 bis, comma 1, lettera a), delD.P.R. 24 aprile 1982, n. 335, come modificato dalpresente decreto. Lo stesso personale, in possessodel prescritto titolo di studio, potrà inoltre partecipa-re ai concorsi di cui alla lettera b) del predetto arti-colo, ai quali saranno ammessi a partecipare gliispettori capo inquadrati nel ruolo degli ispettori anorma dell’art. 13, comma 1, lettera d).

7. Gli ispettori capo del ruolo ad esaurimento con-seguono la nomina alla qualifica di ispettore supe-riore sostituto ufficiale di pubblica sicurezza il gior-no precedente alla cessazione dal servizio per anzia-nità, per limiti di età, infermità o decesso con il trat-tamento economico più favorevole e con l’indennitàpensionabile della nuova qualifica.–––––––––––

Si riporta il testo dell’art. 14, D.Lgs. 28 febbraio2001, n. 53: «Art. 14 . 1. I ruoli ad esaurimento de-gli ispettori e dei periti tecnici di cui agli articoli 15e 19 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 197sono soppressi.

2. Il personale dei predetti ruoli e’ inquadrato,dalla data di entrata in vigore del presente decre-to, rispettivamente, nella qualifica di ispettore ca-po del ruolo degli ispettori di cui l’articolo 25 deldecreto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 335, ed in quella di perito tecnico capo delruolo dei periti tecnici di cui all’articolo 22 del de-creto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 337, collocandosi in ruolo, secondo l’or-dine acquisito in quello di provenienza, dopo l’ul-timo degli ispettori capo e dei periti tecnici capo

© Laurus Robuffo

Page 116: 58 POLIZIA DI STATO

che al 31 agosto 1995 appartenevano al ruolo de-gli ispettori e dei periti tecnici.

3. Il personale inquadrato ai sensi del comma 2,conserva l’anzianita’ maturata nel ruolo ad esauri-mento ai fini della partecipazione allo scrutinio dicui all’articolo 31-bis, comma 1, lettera a), del de-creto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 335 e all’articolo 31-bis, comma 1, letteraa), del decreto del Presidente della Repubblica 24aprile 1982, n. 337.

4. Al personale inquadrato ai sensi del comma 2,continuano ad applicarsi le disposizioni di cui al-l’articolo 15, comma 7, del decreto legislativo 12maggio 1995, n. 197, relativamente alla nomina al-le qualifiche di ispettore superiore-sostituto ufficia-le di pubblica sicurezza e di perito tecnico superio-re il giorno precedente alla cessazione dal servizio».

Art. 16. 1. Sono fatti salvi le procedure e gli ef-fetti relativi ai concorsi interni e agli scrutini di pro-mozione del personale appartenente ai ruoli degliispettori dei sovrintendenti e degli assistenti edagenti in corso alla data di entrata in vigore del pre-sente decreto. Il personale suddetto, ove conseguanomine o promozioni ai sensi del comma preceden-te è inquadrato secondo le modalità di cui agli artt.12, 13 e 14.

Art. 17. 1. Le disposizioni del presente capo si ap-plicano, in quanto compatibili, al personale del ruo-lo degli operatori e collaboratori tecnici avente laqualifica di ufficiale di polizia giudiziaria, a quellodel ruolo dei revisori tecnici e a quello del ruolo deiperiti tecnici.

1 bis. 1. Le modalità di promozione alla qualificadi ispettore superiore-sostituto ufficiale di pubblicasicurezza di cui all’art. 14, comma 1, lettera b), siapplicano anche, per contingenti di quaranta postil’anno e per quattro anni dalla data di entrata delpresente decreto, al fine della promozione dei perititecnici capo alla qualifica di perito tecnico superio-re, osservando le disposizioni di commi 2 e 3 dellostesso articolo. Gli effetti giuridici ed economicidelle promozioni decorrono dalla data in cui hannoavuto decorrenza le corrispondenti promozioni allaqualifica di ispettore superiore-sostituto ufficiale dipubblica sicurezza, disposte in base alle proceduredi selezione previste dal citato art. 14, comma 1, let-tera b). Le predette selezioni sono espletate conun’unica procedura.

2. Prima di procedere all’inquadramento di cui alcomma 1, le promozioni ancora non conferite nelruolo dei periti tecnici saranno attribuite, ora per al-lora, nel limite dei posti disponibili in ciascuna qua-lifica, prescindendo dai contingenti dei vari profiliprofessionali. A tal fine le promozioni alla qualificadi perito tecnico principale non ancora conferite sa-ranno attribuite, ora per allora, nei limiti dei posti di-sponibili, mediante scrutini per merito comparativo

ai quali è ammesso il personale con la qualifica diperito tecnico che abbia compiuto almeno cinqueanni di servizio nella qualifica.–––––––––––

Articolo così modificato dall’art. 9 D.Lgs. 28 feb-braio 2001, n. 53.

Art. 18. 1. Il personale del ruolo degli operatori ecollaboratori tecnici ed il personale del ruolo dei re-visori tecnici che, in virtù delle disposizioni del pre-sente capo, è ammesso all’inquadramento del ruolodei revisori tecnici e nel ruolo dei periti tecnici, fre-quenta un corso straordinario di aggiornamento del-la durati di tre mesi da effettuarsi sulle materie tec-niche del corrispondente profilo professionale delruolo di inquadramento, con le modalità da stabilir-si con decreto del Ministro dell’interno. Detto de-creto deve contenere la definizione, anche per cate-gorie omogenee, delle corrispondenze fra i profiliprofessionali della qualifica di provenienza e quellidel ruolo di inquadramento.

18-bis. 1. Per il primo concorso interno indettosuccessivamente al 1° settembre 1995, la nomina al-la qualifica iniziale del ruolo dei revisori tecnici siconsegue, in ciascun profilo professionale, median-te concorso per titoli e superamento di un successi-vo corso di formazone tecnico professionale di du-rata non inferiore a dodici mesi.

2. La nomina a vice revisore tecnico, di cui al com-ma 1, avviene con decorrenza giuridica dal 1° gen-naio dell’anno successivo a quello in cui è stata ma-turata l’anzianità minima di effettivo servizio previ-sta per la partecipazione al concorso, purché allastessa data risulti l’appartenenza al ruolo degli ope-ratori e dei collaboratori tecnici, sulla base dell’or-dine determinato dalla graduatoria finale del corso,e con decorrenza economica dal giorno successivoalla data di conclusione del corso medesimo.

3. Per il personale che proviene dal ruolo degliagenti e assistenti e risulta inquadrato nel ruolo de-gli operatori e dei collaboratori tecnici in data suc-cessiva al compimento di quattro anni di anzianitànel ruolo di provenienza, la nomina, ai soli fini giu-ridici, decorre dalla data di inquadramento, mentreai fini economici decorre dal giorno successivo alladata di conclusione del corso.

4. La disposizione di cui al comma 1 si applica an-che ai concorsi interni indetti con riferimento ai po-sti disponibili fino al 31 dicembre 2001.

5. Salvo quanto previsto dai commi precedenti, siapplicano le disposizioni di cui all’articolo 20-qua-ter del decreto del Presidente della Repubblica 24aprile 1982, n. 337.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 10 D.Lgs. 28 febbraio2001, n. 53.

18-ter. 1. Per il primo concorso interno indettosuccessivamente al 1° settembre 1995, la nomina al-

© Laurus Robuffo

Page 117: 58 POLIZIA DI STATO

la qualifica iniziale del ruolo dei periti tecnici si con-segue, in ciascun profilo professionale, medianteconcorso per titoli di servizio ed esame, consistentein una prova scritta e in un colloquio, e superamentodi un successivo corso di formazione tecnico profes-sionale di durata non inferiore a dodici mesi.

2. La nomina a vice perito tecnico, di cui al com-ma 1, avviene con decorrenza giuridica dal 1° gen-naio dell’anno successivo a quello in cui è stata ma-turata l’anzianità minima di effettivo servizio previ-sta per la partecipazione al concorso, purché allastessa data risulti l’appartenenza al ruolo dei reviso-ri tecnici, sulla base dell’ordine determinato dallagraduatoria dell’esame finale del corso, e con decor-renza economica dal giorno successivo alla data diconclusione del corso medesimo.

3. Per il personale che proviene dal ruolo dei so-vrintendenti e risulta inquadrato nel ruolo dei revi-sori tecnici in data successiva al compimento di treanni di anzianità nel ruolo di provenienza, la nomi-na, ai soli fini giuridici, decorre dalla data di inqua-dramento, mentre ai fini economici decorre dal gior-no successivo alla data di conclusione del corso.

4. La disposizione di cui al comma 1 si applica an-che ai concorsi interni indetti con riferimento ai po-sti disponibili fino al 31 dicembre 2001.

5. Salvo quanto previsto dai commi precedenti, siapplicano le disposizioni di cui all’articolo 25-terdel decreto del Presidente della Repubblica 24 apri-le 1982, n. 337.–––––––––––

Vedi nota sub art. 18 bis.

Art. 19. 1. Nell’ambito dell’amministrazione dellapubblica sicurezza è istituito il ruolo ad esaurimentodei periti tecnici del personale della Polizia di Statoche espleta attività tecnico-scientifica o tecnica.

2. Il ruolo ad esaurimento dei periti tecnici com-prende l’unica qualifica di perito tecnico capo.

3. Si applicano, in quanto compatibili, le disposi-zioni dell’art. 15.–––––––––––

Vedi nota sub art. 15.

Art. 20. 1. Il personale del ruolo degli esecutoridella banda musicale della Polizia di Stato, in servi-zio alla data di entrata in vigore del presente decre-to è inquadrato secondo l’ordine di ruolo e di quali-fica, anche in soprannumero riassorbibile con le va-canze ordinarie, nelle sottoelencate qualifiche delruolo degli orchestrali, istituito con il presente de-creto conservando, se più favorevole, il trattamentoeconomico in godimento:

a) nella qualifica di orchestrale perito tecnico su-periore, gli esecutori della prima parte A e B, nonchégli esecutori della seconda parte A e B con una an-zianità nella parte non inferiore a otto anni e gli ese-cutori della terza parte A e B con una anzianità nel-la parte non inferiore a quindici anni;

b) nella qualifica di orchestrale perito tecnico ca-po, gli esecutori della seconda parte A e B e gli ese-cutori della terza parte A e B non compresi nella let-tera a);

2. Ai fini della progressione in carriera, le anzianitàdi servizio nelle qualifiche di ruolo degli esecutorisono valutate secondo le disposizioni previste dal-l’art. 14 del presente decreto, in quanto compatibili.

20-bis. Disposizioni applicabili al personale del-la Polizia di Stato. 1. L’articolo 2, comma 10, deldecreto legge 21 settembre 1987, n. 387, convertito,con modificazioni, dalla legge 20 novembre 1987, n.472, è applicabile, con decorrenza 1° settembre1995, nei confronti del personale della Polizia diStato che, alla data di entrata in vigore della predet-ta disposizione, abbia rivestito qualifiche equiparatea quelle per le quali è stato concesso il beneficio iviprevisto. A tal fine, le attribuzioni economiche sa-ranno determinate con i medesimi criteri previstidallo stesso articolo e non potranno essere cumulatecon analogo beneficio concesso per lo stesso titolo,né con l’emolumento di cui all’articolo 2, comma22-bis, del predetto decreto-legge.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 11 D.Lgs. 28 febbraio2001, n. 53.

Art. 21. 1. In corrispondenza dei posti del perso-nale inquadrato nei ruoli ad esaurimento di cui agliarti. 15 e 18 sono resi indisponibili altrettanti postirispettivamente nel ruolo degli ispettori e nel ruolodei periti tecnici.

2. In corrispondenza dei posti del personale even-tualmente inquadrato in soprannumero ai sensi degliarti. 12, 13 e 14, sono resi indisponibili altrettantiposti nel ruolo degli agenti e assistenti.

Art. 22. 1. Le disposizioni del presente decretonon innovano quelle dell’art. 26 della legge 1 feb-braio 1989, n. 53 e quelle dell’art. 5 del D.L. 4 otto-bre 1990, n. 276, convertito, con modificazioni, dal-la legge 30 novembre 1990, n. 359.

Art. 23. 1. Le disposizioni di cui al presente de-creto si applicano a decorrere dal 1 settembre 1995,relativamente al personale comunque in servizio al-la stessa data.

Art. 24. Omissis.–––––––––––

Introduce l’art. 43 bis della L. 1 aprile 1981, n.121 precedentemente riportata nella versione ag-giornata.

Art. 25. 1. All’onere derivante dall’applicazionedel presente decreto si provvede ai sensi dell’art. 1della legge 29 aprile 1995, n. 130.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato,sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti nor-mativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo achiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

© Laurus Robuffo

Page 118: 58 POLIZIA DI STATO

16.

L. 3 agosto 1998, n. 269. Norme contro losfruttamento della prostituzione, della por-nografia e del turismo sessuale in danno diminori, quali nuove forme di riduzione inschiavitù (stralcio).

Art. 17. Attività di coordinamento. Omissis.5. Il Ministro dell’interno, in virtù dell’accordo

adottato dai Ministri di giustizia europei in data 27settembre 1996, volto ad estendere la competenzadi Europol anche ai reati di sfruttamento sessualedi minori, istituisce, presso la squadra mobile diogni questura, una unità specializzata di poliziagiudiziaria, avente il compito di condurre le inda-gini sul territorio nella materia regolata dalla pre-sente legge.

6. Il Ministero dell’interno istituisce altresì, pres-so la sede centrale della questura un nucleo di po-lizia giudiziaria avente il compito di raccoglieretutte le informazioni relative alle indagini nellamateria regolata dalla presente legge e di coordi-narle con le sezioni analoghe esistenti negli altriPaesi europei.

7. L’unità specializzata ed il nucleo di polizia giu-diziaria sono istituiti nei limiti delle strutture, deimezzi e delle vigenti dotazioni organiche, nonchédegli stanziamenti iscritti nello stato di previsionedel Ministero dell’interno.

17.

D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334. Riordino deiruoli del personale direttivo e dirigente del-la Polizia di Stato, a norma dell’articolo 5,comma 1, della legge 31 marzo 2000, n. 78(in S.O. alla G.U. 20 novembre 2000 n. 271).

TITOLO I

RIORDINO DEI RUOLI DEL PERSONALEDIRETTIVO E DIRIGENTEDELLA POLIZIA DI STATO

CHE ESPLETA FUNZIONI DI POLIZIA

CAPO I

CARRIERA DEI FUNZIONARI DI POLIZIA (1)

–––––––––––(1) L’intitolazione del Capo 1 è stato così sostitui-

ta dall’art. 1 D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

Art. 1. Articolazione della carriera dei funzio-nari di Polizia (1). 01. La carriera dei funzionari di

Polizia si articola nei ruoli dei commissari e dei di-rigenti. (2)

1. Il ruolo dei commissari è articolato nelle se-guenti qualifiche:

commissario, limitatamente alla frequenza delcorso di formazione;

commissario capo;vice questore aggiunto.

2. Il ruolo dei dirigenti è articolato nelle seguentiqualifiche:

primo dirigente;dirigente superiore;dirigente generale di pubblica sicurezza;dirigente generale di pubblica sicurezza di livel-

lo B.3. La dotazione organica del ruolo dei commissa-

ri, di cui alla tabella A allegata al decreto del Presi-dente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, è ri-dotta di mille unità ai fini della costituzione del ruo-lo previsto dall’articolo 14, secondo le modalità e lagraduazione previste dall’articolo 24. La predettadotazione e quella del ruolo dei dirigenti sono indi-cate nella tabella 1, allegata al presente decreto, chesostituisce la citata tabella A.–––––––––––

(1) Rubrica così sostituita dall’art. 1, D.Lgs. 28dicembre 2001, n. 477.

(2) Comma aggiunto dall’art. 1 D.Lgs. n.47712001 cit.

Art. 2. Funzioni dei personale dei ruoli dei com-missari e dei dirigenti. 1. I funzionari di Polizia dicui all’articolo 1 esercitano, in relazione alla speci-fica qualificazione professionale, le funzioni ineren-ti ai compiti istituzionali dell’Amministrazione del-la Pubblica Sicurezza implicanti autonoma respon-sabilità decisionale e rilevante professionalità equelle agli stessi attribuite dalle disposizioni vigen-ti, secondo i livelli di responsabilità e gli ambiti dicompetenza correlati alla qualifica ricoperta, non-ché, nei casi previsti dalla legge, le funzioni di auto-rità di Pubblica Sicurezza. (1)

2. I funzionari del ruolo dei commissari rivestonole qualifiche di ufficiale di Pubblica Sicurezza e uf-ficiale di Polizia giudiziaria. I commissari capo e ivice questori aggiunti svolgono funzioni di dire-zione di uffici o reparti non riservati al personaledel ruolo dei dirigenti o di indirizzo e coordina-mento di più unità organiche nell’ufficio cui sonoassegnati, individuate con decreto del Ministro del-l’interno, con piena responsabilità per le direttiveimpartite e per i risultati conseguiti; esercitano lefunzioni di cui al comma 1 partecipando all’attivitàdegli appartenenti al ruolo dei dirigenti e sostitui-scono questi ultimi in caso di assenza o impedi-mento. (2)

3. Il personale del ruolo dei commissari provvede,altresì, all’addestramento del personale dipendente esvolge, in relazione alla professionalità posseduta,

© Laurus Robuffo

Page 119: 58 POLIZIA DI STATO

compiti di istruzione e formazione del personaledella Polizia di Stato.

4. Gli appartenenti al ruolo dei dirigenti, ferme re-stando le funzioni previste dalla legge 1° aprile1981, n. 121, e dal decreto del Presidente della Re-pubblica 30 giugno 1972, n. 748 e successive modi-ficazioni, sono ufficiali di pubblica sicurezza. Essisono autorità di pubblica sicurezza nei casi previstidalla legge. Ai primi dirigenti che non svolgono fun-zioni vicarie è attribuita la qualifica di ufficiale dipolizia giudiziaria.

5. I primi dirigenti della Polizia di Stato, oltre asvolgere le funzioni indicate nella tabella 1 allegata,che sostituisce la tabella A allegata al decreto delPresidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335,sono preposti agli altri uffici e reparti determinaticon decreto del Ministro dell’interno. (2)

6. I dirigenti superiori della Polizia di Stato, oltrea svolgere le funzioni indicate nella tabella A di cuial comma 5, sono preposti agli altri uffici di partico-lare rilevanza determinati con decreto del Ministrodell’interno. (2)

7. I dirigenti generali di pubblica sicurezza svol-gono le funzioni indicate nella tabella A di cui alcomma 5. Nell’ambito della relativa dotazione orga-nica, l’individuazione delle questure di sedi di parti-colare rilevanza è effettuata con decreto del Mini-stro dell’interno.

8. I dirigenti generali di pubblica sicurezza di li-vello B svolgono le funzioni indicate nella tabella dicui al comma 5.

9. I dirigenti della Polizia di Stato svolgono anchefunzioni ispettive e quando sono preposti agli ufficio reparti o istituti distruzione hanno, altresì, la re-sponsabilità dell’istruzione, della formazione e del-l’addestramento del personale dipendente. I dirigen-ti preposti ad uffici aventi autonomia amministrati-va esercitano i poteri di spesa nei limiti delle attri-buzioni previste e dei fondi loro assegnati per la rea-lizzazione di ciascun programma. (3)

9-bis. I funzionari di Polizia di cui all’articolo 1 di-rigono gli uffici dell’Amministrazione della pubbli-ca sicurezza aventi il compito di fornire gli elemen-ti informativi per il rilascio delle abilitazioni di si-curezza agli appartenenti alla Polizia di Stato. (4)

10. Nulla è innovato per quanto attiene all’equipa-razione, nell’ambito degli uffici e delle direzionicentrali del Dipartimento della pubblica sicurezza,tra i funzionari di cui al presente capo e il personaledelle altre amministrazioni dello Stato, anche ad or-dinamento autonomo, di corrispondente grado, qua-lifica o livello dirigenziale, o, quando non vi sia cor-rispondenza, preposto a uffici di pari livello, ancheai fini della sostituzione dei titolari degli uffici in ca-so di assenza o impedimento. (5)–––––––––––

(1) Gli originari commi 01 (che era stato aggiun-to dall’art. 8 D.Lgs. 3 maggio 2001, n. 201) e 1 so-

no stati così sostituiti dall’art. 2 D.Lgs. 28 dicembre2001, n. 477.

(2) Commi così sostituiti dall’art. 2 D. Lgs. n.477/2001 cit.

(3) Periodo aggiunto dall’art. 2 D. Lgs. n.477/2001 cit.

(4) Comma aggiunto dall’art. 2 D.Lgs. n.477/2001 cit.

(5) Comma così sostituito dall’art. 8 D.Lgs. 3maggio 2001, n. 201.

Art. 3 Accesso alla carriera dei funzionari di Po-lizia. 1. L’accesso alla qualifica iniziale del ruolo deicommissari avviene mediante concorso pubblico peresami, al quale possono partecipare i cittadini italia-ni che godono dei diritti politici e che sono in pos-sesso dei requisiti previsti dai provvedimenti di cuiai commi 2 e 3. I limiti di età per la partecipazioneal concorso sono quelli stabiliti dal regolamentoadottato ai sensi dell’articolo 3, comma 6, della leg-ge 15 maggio 1997, n. 127. Le qualità morali e dicondotta sono quelle previste dalle disposizioni dicui all’articolo 35, comma 6, del decreto legislativo30 marzo 2001, n. 165.

2. Con decreto del Ministro dell’interno, di con-certo con il Ministro per la funzione pubblica e conil Ministro dell’istruzione, dell’università e della ri-cerca, sono indicati la classe di appartenenza deicorsi di studio ad indirizzo giuridico ed economicoil cui superamento costituisce condizione per la par-tecipazione al concorso. Sono fatti salvi i diplomi dilaurea in giurisprudenza e in scienze politiche rila-sciati secondo l’ordinamento didattico vigente pri-ma del suo adeguamento ai sensi dell’articolo 17,comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, edelle sue disposizioni attuative.

3. Con regolamento del Ministro dell’interno, daemanare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, sono previste le even-tuali forme di preselezione per la partecipazione alconcorso di cui al comma 1, le prove di esame, scrit-te ed orali, le prime in numero non inferiore a due,le modalità di svolgimento dei concorsi, di compo-sizione delle commissioni esaminatrici e di forma-zione delle graduatorie.

4. Nel limite del venti per cento dei posti disponi-bili, determinati con le modalità stabilite dal regola-mento di cui al comma 3, l’accesso alla qualifica ini-ziale del ruolo dei commissari avviene medianteconcorso interno per titoli e per esami, consistentinelle prove previste per il concorso di cui al comma1, al quale è ammesso a partecipare il personale del-la Polizia di Stato in possesso del prescritto diplomadi laurea e dei requisiti attitudinali richiesti, il qualenon abbia riportato, nei tre anni precedenti, la san-zione disciplinare della deplorazione o altra sanzio-ne più grave ed abbia riportato, nello stesso periodo,un giudizio complessivo non inferiore a “buono”.

© Laurus Robuffo

Page 120: 58 POLIZIA DI STATO

Per il personale con qualifica inferiore a quella divice ispettore o qualifica corrispondente è richiestaun’anzianità di servizio di almeno tre anni alla datadel bando che indice il concorso.

5. Ai concorsi non sono ammessi coloro che sonostati espulsi dalle Forze armate, dai Corpi militar-mente organizzati o destituiti da pubblici uffici, chehanno riportato condanna a pena detentiva per reatinon colposi o sono stati sottoposti a misura di pre-venzione.–––––––––––

Articolo prima modificato dall’art. 8 D.Lgs. 3maggio 2001, n. 201 e poi così sostituito dall’art. 3D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

Art. 4. Corso di formazione iniziale per l’im-missione nel ruolo dei commissari. 1. I vincitoridei concorsi di cui all’articolo 3 frequentano un cor-so di formazione iniziale della durata di due annipresso l’Istituto superiore di polizia, finalizzato an-che al conseguimento del master universitario di se-condo livello, sulla base di programmi e modalitàcoerenti con le nonne concernenti l’autonomia di-dattica degli atenei. L’insegnamento è impartito dadocenti universitari, magistrati, appartenenti al-l’Amministrazione dello Stato o esperti estranei adessa, secondo i princìpi stabiliti dall’articolo 60 del-la legge 1° aprile 1981, n. 121. (1)

2. Il corso di formazione iniziale è articolato in duecicli annuali comprensivi di un tirocinio operativopresso strutture della Polizia di Stato finalizzato al-l’espletamento delle funzioni previste dall’articolo2. Durante la frequenza del corso i commissari rive-stono le qualifiche di ufficiale di pubblica sicurezzae di polizia giudiziaria.

3. Il direttore dell’Istituto superiore di polizia, sen-tito il comitato direttivo, al termine del primo cicloesprime nei confronti dei frequentatori un giudiziodi idoneità per l’ammissione al secondo ciclo, al ter-mine del quale gli stessi, fermo restando quanto pre-visto dall’articolo 5, sostengono l’esame finale.

4. Salvo quanto previsto dal comma 5, i commis-sari che hanno superato l’esame finale e che, anchein relazione agli esiti del tirocinio operativo, sonostati dichiarati idonei al servizio di polizia, prestanogiuramento e sono confermati nel ruolo dei com-missari con la qualifica di commissario capo, secon-do l’ordine della graduatoria di fine corso. Il giudi-zio di idoneità al servizio di polizia è espresso daldirettore dell’Istituto superiore di polizia, sentito ilcomitato direttivo.

5. Ai fini della determinazione del posto in ruolo edella progressione in carriera, il personale prove-niente dal ruolo direttivo speciale, di cui all’articolo14, conserva l’anzianità maturata nella qualifica diprovenienza e, qualora rivestiva la qualifica di vicequestore aggiunto del ruolo direttivo speciale, è con-fermato nella qualifica di vice questore aggiunto.Restano fermi i requisiti di effettivo servizio nelle

qualifiche del ruolo dei commissari previsti dall’ar-ticolo 7 per l’accesso alla qualifica di primo diri-gente.

6. Le modalità di svolgimento dei corso di forma-zione iniziale, i criteri generali del tirocinio operati-vo e delle relative funzioni, i criteri per la formula-zione dei giudizi di idoneità, le modalità di svolgi-mento dell’esame finale, nonché i criteri per la for-mazione della graduatoria di fine corso sono deter-minati con regolamento del Ministro dell’interno, aisensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 ago-sto 1988, n. 400. (2)

7. I commissari capo sono assegnati ai servizi d’i-stituto presso gli uffici dell’Amministrazione dellapubblica sicurezza, ad esclusione degli uffici centra-li del dipartimento della pubblica sicurezza, perma-nendo nella sede di prima assegnazione per un pe-riodo non inferiore a due anni, fatto salvo quantoprevisto dall’articolo 55, quarto comma, del decretodel Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n.335. L’individuazione degli uffici viene effettuataanche in relazione a quanto previsto dall’articolo 10,comma 1.

8. L’assegnazione di cui al comma 7 è effettuata inrelazione alla scelta manifestata dagli interessati se-condo l’ordine della graduatoria di fine corso, nel-l’ambito delle sedi indicate dall’Amministrazione.

9. Ai frequentatori del corso di formazione inizia-le provenienti dagli altri ruoli della Polizia di Statosi applicano le disposizioni di cui all’articolo 59, se-condo comma, della legge 1° aprile 1981, n. 121.–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 3 D.Lgs. 28dicembre 2001, n. 477.

(2) Comma così modificato dall’art. 8 D.Lgs. 3maggio 2001, n. 201.

Art. 5. Dimissioni dal corso di formazione ini-ziale. 1. Sono dimessi dal corso di cui all’articolo 4i commissari che:

a) dichiarano di rinunciare al corso;b) non ottengono il giudizio di idoneità previsto

al termine del primo ciclo del corso, nonché il giu-dizio di idoneità al servizio di polizia;

c) non superano le prove, ovvero non conseguo-no, nei tempi stabiliti, tutti gli obiettivi formativiprevisti per il primo ed il secondo ciclo del corso;

d) non superano l’esame finale del corso;e) sono stati per qualsiasi motivo assenti dall’at-

tività corsuale per più di novanta giorni anche senon consecutivi, ovvero di centottanta nel caso diassenza per infermità contratta durante il corso, perinfermità dipendente da causa di servizio qualora sitratti di personale proveniente da altri ruoli della Po-lizia di Stato, ovvero per maternità se si tratta di per-sonale femminile.

2. I commissari la cui assenza oltre i centottantagiorni è stata determinata da infermità contratta du-rante il corso, da infermità dipendente da causa di

© Laurus Robuffo

Page 121: 58 POLIZIA DI STATO

servizio, ovvero da maternità se si tratta di persona-le femminile, sono ammessi a partecipare al primocorso successivo al riconoscimento della loro ido-neità psico-fisica, ovvero successivo ai periodi di as-senza previsti dalle disposizioni sulla tutela delle la-voratrici madri. (1)

3. Sono espulsi dal corso i commissari responsabi-li di infrazioni punibili con sanzioni disciplinari piùgravi della deplorazione.

4. I provvedimenti di dimissione e di espulsionedal corso sono adottati con decreto del capo dellapolizia - direttore generale della pubblica sicurezza,su proposta del direttore dell’Istituto superiore dipolizia, sentito il direttore centrale del personale.

5. Salvo quanto previsto dall’articolo 28 della leg-ge 10 ottobre 1986, n. 668, i provvedimenti di di-missione e di espulsione dal corso determinano lacessazione di ogni rapporto con l’Amministrazione.I provvedimenti di espulsione costituiscono, inoltre,causa ostativa alla partecipazione ai successivi con-corsi per la nomina a commissario.–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 10 D.Lgs. 28dicembre 2001, n. 477.

Art. 6. Promozione a vice questore aggiunto. 1.La promozione a vice questore aggiunto si consegue,a ruolo aperto, mediante scrutinio per merito compa-rativo al quale è ammesso il personale con la qualifi-ca di commissario capo che abbia compiuto cinqueanni e sei mesi di effettivo servizio nella qualifica.

Art. 7. Nomina a primo dirigente. 1. L’accessoalla qualifica di primo dirigente dei ruoli del perso-nale della Polizia di Stato che espleta funzioni di po-lizia avviene:

a) nel limite dell’ottanta per cento dei posti dispo-nibili al 31 dicembre di ogni anno, mediante scruti-nio per merito comparativo e superamento del corsodi formazione per l’accesso alla qualifica di primodirigente della durata di tre mesi con esame finale.Allo scrutinio per merito comparativo è ammesso ilpersonale del ruolo dei commissari in possesso del-la qualifica di vice questore aggiunto, con almenodue anni di effettivo servizio nella qualifica;

b) nel limite del restante venti per cento dei postidisponibili al 31 dicembre di ogni anno, medianteconcorso per titoli ed esami riservato al personaledel ruolo dei commissari, in possesso di una dellelauree indicate all’articolo 3, comma 2, che rivestala qualifica di vice questore aggiunto ovvero abbiamaturato almeno cinque anni di effettivo servizionella qualifica di commissario capo.

1-bis. I posti non coperti del concorso di cui alcomma 1, lettera b), sono portati in aumento a quel-li riservati, nello stesso anno, per l’ammissione alcorso di formazione per l’accesso alla qualifica diprimo dirigente, di cui alla lettera a), del medesimocomma (1);

2. La nomina a primo dirigente decorre a tutti glieffetti dal 1° gennaio dell’anno successivo a quellonel quale si sono verificate le vacanze ed è conferi-ta secondo l’ordine della graduatoria dell’esame fi-nale del corso per il personale di cui al comma 1, let-tera a) e secondo l’ordine della graduatoria di meri-to del concorso per il personale di cui al comma 1,lettera b). Ai fini della determinazione del posto inruolo i vincitori del concorso precedono i funziona-ri che hanno superato il corso di formazione diri-genziale.

3. Il corso di formazione dirigenziale di cui alcomma 1, lettera a), che si svolge presso l’Istitutosuperiore di polizia, ha un indirizzo prevalentemen-te professionale ed è finalizzato a perfezionare le co-noscenze di carattere tecnico, gestionale e giuridiconecessarie per l’esercizio delle funzioni dirigenziali.

4. Le modalità di svolgimento [e i programmi] (2)del corso di formazione dirigenziale, le modalità disvolgimento dell’esame finale, nonché i criteri per laformazione della graduatoria di fine corso, sono de-terminati con il regolamento ministeriale di cui al-l’articolo 4, comma 6. –––––––––––

(1) Comma inserito dall’art. 8, lett. d) del D.Lgs.3 maggio 2001, n. 201.

(2) Parole soppresse dall’art. 8, lett. c) D.Lgs 3maggio 2001, n. 201.

Art. 8. Concorso per la nomina a primo diri-gente. 1. Il concorso per titoli ed esami di cui al-l’articolo 7, comma 1, lettera b), è indetto annual-mente con decreto del capo della polizia - direttoregenerale della pubblica sicurezza da pubblicarsi nelbollettino ufficiale del personale.

2. L’esame è diretto ad accertare l’attitudine delcandidato a fornire soluzioni corrette sotto il profilodella legittimità, dell’efficacia, dell’efficienza e del-l’economicità dell’azione amministrativa e consistein:

a) due prove scritte, di cui una di carattere profes-sionale;

b) un colloquio volto a verificare, oltre al grado dipreparazione professionale del candidato, anche lasua capacità di sviluppo delle risorse umane ed or-ganizzative assegnate agli uffici di livello dirigen-ziale.

3. L’esame non si intende superato se il candidatoabbia riportato una votazione inferiore a trentacin-que cinquantesimi nel colloquio e in ciascuna provascritta.

4. Il personale che per tre volte non sia stato com-preso nella graduatoria degli idonei non è ammessoa ripetere la prova concorsuale.

5. Non è ammesso al concorso il personale che, al-la data del relativo bando, abbia riportato:

a) nei tre anni precedenti, un giudizio complessivoinferiore a «distinto»;

© Laurus Robuffo

Page 122: 58 POLIZIA DI STATO

b) nell’anno precedente, la sanzione disciplinaredella pena pecuniaria;

c) nei tre anni precedenti, la sanzione disciplinaredella deplorazione;

d) nei cinque anni precedenti, la sanzione discipli-nare della sospensione dal servizio.

6. Le modalità del concorso, le materie oggettodell’esame, le categorie dei titoli da ammettere a va-lutazione, il punteggio da attribuire a ciascuna cate-goria di titoli sono determinati con regolamento delMinistro dell’interno, ai sensi dell’articolo 17, com-ma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, da emana-re entro sei mesi dall’entrata in vigore del presentedecreto.

7. La commissione del concorso per titoli ed esa-mi, di cui al comma 1, nominata con decreto del ca-po della polizia - direttore generale della pubblicasicurezza, è presieduta dal vice direttore generalecon funzioni vicarie ed è composta da:

a) un direttore di ufficio o direzione centrale deldipartimento della pubblica sicurezza (1);

b) un dirigente dei ruoli del personale della Poliziadi Stato che espleta funzioni di polizia con qualificanon inferiore a dirigente superiore, che svolga fun-zioni di questore (1);

c) un consigliere di Stato o della Corte dei conti; d) un docente universitario esperto in materia di

organizzazione del settore pubblico od aziendale. 8. Le funzioni di segretario sono disimpegnate da

un funzionario del ruolo dei commissari in serviziopresso il dipartimento della pubblica sicurezza.

9. Con il decreto di nomina sono designati altret-tanti componenti supplenti prescelti, ai fini della so-stituzione dei componenti interni, tra i dirigenti deiruoli del personale della Polizia di Stato che espletafunzioni di polizia, con qualifica non inferiore a di-rigente superiore. –––––––––––

(1) Per i requisiti di cui devono essere in possessoi componenti della Commissione, vedi l’art. 4 co. 2D.M. 16 maggio 2002, n. 109.

Art. 9. Promozione alla qualifica di dirigentesuperiore. 1. La promozione alla qualifica di diri-gente superiore si consegue, nel limite dei posti di-sponibili al 31 dicembre di ogni anno, mediantescrutinio per merito comparativo al quale è ammes-so il personale con la qualifica di primo dirigenteche, alla stessa data, abbia compiuto tre anni di ef-fettivo servizio nella qualifica.

2. Le promozioni hanno effetto dal 1° gennaio del-l’anno successivo a quello nel quale si sono verifi-cate le vacanze.

Art. 10. Percorso di carriera. 1. Non può parte-cipare allo scrutinio per l’ammissione al corso diformazione per l’accesso alla qualifica di primo di-rigente ne’ al concorso per titoli ed esami, previstidall’articolo 7, comma 1, il personale appartenente

al ruolo dei commissari che non ha prestato servizio,per almeno un anno, presso questure o altri uffici acompetenza territoriale e, per lo stesso periodo,presso reparti mobili o istituti di istruzione.

2. Per l’ammissione allo scrutinio per la promo-zione alla qualifica di dirigente superiore, i primidirigenti devono aver svolto in tale qualifica e du-rante la permanenza nel ruolo dei commissari, in al-meno due sedi diverse, incarichi in aree differen-ziate d’impiego per un periodo non inferiore ad unanno.

3. Le funzioni di direzione di uffici connesse allaqualifica di dirigente superiore vengono conferitetenendo conto anche dell’esperienza professionalematurata nei ruoli dei commissari e dei dirigenti nel-l’espletamento di compiti affarenti all’area d’impie-go cui si rapporta l’incarico da assegnare.

Art. 11. Nomina a dirigente generale di pubbli-ca sicurezza. 1. I dirigenti generali di pubblica si-curezza sono nominati tra i dirigenti superiori.

2. Con decreto del Ministro dell’interno è costitui-ta la commissione consultiva per la nomina a diri-gente generale di pubblica sicurezza ed a dirigentegenerale medico, composta dal capo della polizia -direttore generale della pubblica sicurezza, che lapresiede, e dai dirigenti generali di pubblica sicurez-za di livello B.

3. La commissione consultiva individua, nella mi-sura non inferiore a due volte il numero dei posti di-sponibili, i funzionari aventi la qualifica di dirigen-te superiore idonei alla nomina a dirigente generale,sulla base delle esperienze professionali maturate edell’intero servizio prestato nei ruoli direttivi e diri-genziali della Polizia di Stato, nonché dell’attitudinead assolvere le più elevate funzioni connesse allaqualifica superiore.

4. Per l’espletamento delle funzioni di cui al com-ma 3, la direzione centrale del personale trasmettealla commissione tutti gli elementi valutativi e infor-mativi in suo possesso.

5. Il Ministro dell’interno sceglie, in vista della suaproposta al Consiglio dei Ministri, fra i funzionariindicati dalla commissione.

6. Le disposizioni di cui al presente articolo si ap-plicano per le nomine da conferire a partire dal 1°gennaio 2002. Fino a tale data continuano ad appli-carsi le disposizioni vigenti.

Art. 12. Modifica all’articolo 42 della legge 1°aprile 1981, n. 121. Omissis.–––––––––

L’art. 12 modifica l’art. 42 della legge 1° aprile1981, n. 121.

Art. 13. Limiti di età per il collocamento a ripo-so d’ufficio. 1. Il personale appartenente ai ruoli deicommissari e dei dirigenti della Polizia di Stato è col-locato a riposo d’ufficio al raggiungimento dei se-guenti limiti di età, in relazione alla qualifica rivestita:

© Laurus Robuffo

Page 123: 58 POLIZIA DI STATO

dirigente generale di pubblica sicurezza di livello Be dirigente generale di pubblica sicurezza: 65 anni;

dirigente superiore: 63 anni; qualifiche inferiori: 60 anni.2. Gli appartenenti al ruolo direttivo speciale sono

collocati a riposo d’ufficio al compimento del ses-santesimo anno di età.

3. La tabella B allegata al decreto del Presidentedella Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, è sostituitadalla tabella 2 allegata al presente decreto.

CAPO II RUOLO DIRETTIVO SPECIALE

Art. 14. Istituzione del ruolo direttivo speciale.1. Nell’ambito dell’Amministrazione della pubblicasicurezza, tra i ruoli del personale della Polizia diStato che espleta funzioni di polizia previsti dall’ar-ticolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica24 aprile 1982, n. 335 e successive modifiche ed in-tegrazioni, è istituito il ruolo direttivo speciale, arti-colato nelle seguenti qualifiche:

vice commissario del ruolo direttivo speciale, li-mitatamente alla frequenza del corso di formazione;

commissario del ruolo direttivo speciale; commissario capo del ruolo direttivo speciale; vice questore aggiunto del ruolo direttivo speciale. 2. La dotazione organica del ruolo di cui al comma

1 è costituita, per mille unità, ai sensi dell’articolo 1,comma 3, e, per trecento unità, con contestuale ri-duzione della dotazione organica del ruolo degliispettori, come indicato nella tabella 1 che sostitui-sce la tabella A allegata al decreto del Presidentedella Repubblica 24 aprile 1982, n. 335.

Art. 15. Funzioni del personale del ruolo diret-tivo speciale. 1. Il personale appartenente al ruolodirettivo speciale riveste le qualifiche di Ufficiale diPubblica Sicurezza e di Ufficiale di Polizia Giudi-ziaria, svolge funzioni direttive con autonoma ele-vata responsabilità decisionale e corrispondente ap-porto professionale in relazione ai compiti istituzio-nali della Polizia di Stato, con esclusione di quelleche comportano l’esercizio delle attribuizioni di au-torità locale di Pubblica Sicurezza (1).

2. I commissari del ruolo direttivo speciale esple-tano le funzioni di cui al comma 1 in collaborazionecon i funzionari preposti alla direzione degli uffici ereparti cui sono addetti. Ai medesimi è, altresì, affi-data la direzione di uffici o reparti, con le connesseresponsabilità per le direttive e le istruzioni imparti-te e per i risultati conseguiti.

3. Ai commissari capo e ai vice questori aggiuntidel ruolo direttivo speciale, oltre alle funzioni di cuial comma 1, sono attribuite quelle di indirizzo ecoordinamento di più unità organiche, nell’ambitodell’ufficio o reparto cui sono addetti. Essi sono, al-tresì, preposti ad uffici o reparti non riservati al per-

sonale del ruolo dei dirigenti, con piena responsabi-lità per le direttive impartite e per i risultati conse-guiti. Gli stessi sono diretti collaboratori dei diri-genti della Polizia di Stato e li sostituiscono nella di-rezione di uffici e reparti in caso di assenza o impe-dimento (1).

4. Gli appartenenti al ruolo direttivo speciale prov-vedono altresì all’addestramento del personale di-pendente e svolgono in relazione alla professionalitàposseduta compiti di istruzione e formazione delpersonale della Polizia di Stato.–––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 5 D.Lgs. 28 di-cembre 2001, n. 477.

Art. 16. Accesso al ruolo direttivo speciale. 1.Alla qualifica iniziale del ruolo direttivo speciale siaccede, nel limite dei posti disponibili nella relativadotazione organica e, salvo quanto previsto all’arti-colo 24, mediante concorso interno per titoli di ser-vizio ed esame consistente in due prove scritte e inun colloquio. Il concorso è riservato al personale delruolo degli ispettori della Polizia di Stato con la qua-lifica di ispettore superiore - sostituto ufficiale dipubblica sicurezza, in possesso del titolo di studio discuola media superiore o equivalente.

2. Non è ammesso al concorso il personale che al-la data del relativo bando abbia riportato:

a) nei tre anni precedenti, un giudizio complessivoinferiore a «distinto»;

b) nell’anno precedente, la sanzione disciplinaredella pena pecuniaria;

c) nei tre anni precedenti, la sanzione disciplinaredella deplorazione;

d) nei cinque anni precedenti, la sanzione discipli-nare della sospensione dal servizio.

3. Le le prove di esame, scritte ed orali, le moda-lità di svolgimento del concorso, di composizionedella commissione esaminatrice e di formazionedella graduatoria sono stabilite con regolamento delMinistro dell’interno, ai sensi dell’articolo 17, com-ma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, da emana-re entro sei mesi dalla data di entrata in vigore delpresente decreto. Con il medesimo regolamento so-no individuate le categorie dei titoli da ammettere avalutazione, tra le quali assume particolare rilevan-za l’anzianità di effettivo servizio nel ruolo degliispettori, e i punteggi massimi da attribuire a ciascu-na di esse (1).

4. A coloro che partecipano al concorso di cui alcomma 1 si applicano le disposizioni di cui all’arti-colo 24 della legge 1° febbraio 1989, n. 53.

5. Durante il periodo di frequenza del corso il per-sonale interessato è collocato in aspettativa ai sensidell’articolo 28 della legge 10 ottobre 1986, n. 668. –––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 10 co. 1 lett.b) D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

© Laurus Robuffo

Page 124: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 17. Corso di formazione per l’immissionenel ruolo direttivo speciale. 1. I vincitori del con-corso di cui all’articolo 16 frequentano un corso diformazione della durata di diciotto mesi presso l’I-stituto superiore di polizia. Il corso, articolato indue cicli di nove mesi comprensivi di un tirociniooperativo presso strutture della Polizia di Stato, sisvolge secondo programmi e modalità coerenti conle norme concernenti l’autonomia didattica degliatenei. L’insegnamento è impartito da docenti uni-versitari, magistrati, appartenenti all’Amministra-zione dello Stato o esperti estranei ad essa, secondoi principi stabiliti dall’articolo 60 della legge 1°aprile 1981, n. 121. Durante la frequenza del corsoi vice commissari del ruolo direttivo speciale rive-stono le qualifiche di ufficiale di pubblica sicurezzae di polizia giudiziaria.

2. Il direttore dell’Istituto superiore di polizia, sen-tito il comitato direttivo, al termine del primo cicloesprime nei confronti dei frequentatori un giudiziodi idoneità per l’ammissione al secondo ciclo, al ter-mine del quale gli stessi, fermo restando quanto pre-visto dall’articolo 18, sostengono l’esame finale sul-le materie oggetto di studio.

3. I vice commissari del ruolo direttivo specialeche hanno superato l’esame di fine corso sono con-fermati nel ruolo direttivo speciale con la qualificadi commissario, secondo l’ordine della graduatoriadi fine corso.

4. Le modalità di svolgimento [e i programmi] (1)del corso di formazione, i criteri per la formulazio-ne del giudizio di idoneità previsto dal comma 2,nonché le modalità dell’esame finale e di formazio-ne della graduatoria finale sono determinati con re-golamento del Ministro dell’interno, ai sensi dell’ar-ticolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n400, da emanare entro sei mesi dall’entrata in vigo-re del presente decreto.

5. Per l’assegnazione ai servizi d’istituto dei com-missari del ruolo direttivo speciale si applicano ledisposizioni di cui al comma 7 dell’articolo 4.

6. L’assegnazione di cui al comma 5 è effettuatain relazione alla scelta manifestata dagli interessa-ti secondo l’ordine della graduatoria di fine corso,nell’ambito delle sedi indicate nel bando di con-corso.

7. Ai frequentatori del corso di formazione si ap-plicano le disposizioni di cui all’articolo 59, secon-do comma, della legge 1° aprile 1981, n. 121.

8. L’anzianità pregressa maturata nei ruoli sotto-stanti a quello del ruolo direttivo speciale non con-corre a determinare l’attribuzione del trattamentoeconomico previsto dai commi ventiduesimo e ven-titreesimo dell’articolo 43 della legge 1° aprile1981, n. 121. –––––––––––

(1) Parole soppresse dall’art. 8, lett. e) D.Lgs 3maggio 2001, n. 201.

Art. 18. Dimissioni dal corso di formazione. 1.Sono dimessi dal corso i vice commissari del ruolodirettivo speciale che:

a) dichiarano di rinunciare al corso; b) non ottengono il giudizio di idoneità previsto al

termine del primo ciclo del corso; c) non superano le prove, ovvero non conseguono

nei tempi stabiliti tutti gli obiettivi formativi del corso;d) non superano l’esame finale del corso; e) sono stati per qualsiasi motivo assenti dall’atti-

vità corsuale per più di novanta giorni anche se nonconsecutivi e di centottanta giorni per infermità con-tratta durante il corso, ovvero per infermità dipen-dente da causa di servizio, o, nel caso di personalefemminile, per maternità.

2. Si applicano le disposizioni dei commi 2, 3 e 4dell’articolo 5.

3. I provvedimenti di dimissione e di espulsionedal corso determinano la cessazione dalla posizionedi aspettativa di cui all’articolo 28 della legge 10 ot-tobre 1986, n. 668, e la restituzione al ruolo di pro-venienza. I provvedimenti di espulsione costituisco-no, inoltre, causa ostativa alla partecipazione ai suc-cessivi concorsi per la nomina a vice commissariodel ruolo direttivo speciale.

Art. 19. Promozione a commissario capo delruolo direttivo speciale. 1. La promozione a com-missario capo del ruolo direttivo speciale si conse-gue, nel limite dei posti disponibili, mediante scruti-nio per merito comparativo, al quale è ammesso ilpersonale con la qualifica di commissario del ruolodirettivo speciale che abbia compiuto sei anni di ef-fettivo servizio nella qualifica.

Art. 20. Promozione a vice questore aggiuntodel ruolo direttivo speciale. 1. La promozione a vi-ce questore aggiunto del ruolo direttivo speciale siconsegue, a ruolo aperto, mediante scrutinio per me-rito comparativo, al quale è ammesso il personalecon la qualifica di commissario capo del ruolo diret-tivo speciale che abbia compiuto cinque anni e seimesi di effettivo servizio nella qualifica.

2. Ricorrendo i presupposti per il conferimentodella promozione per merito straordinario, previstidall’articolo 74 del decreto del Presidente della Re-pubblica 24 aprile 1982, n. 335, al personale che ri-veste la qualifica di vice questore aggiunto del ruo-lo direttivo speciale possono essere attribuiti i bene-fici economici di cui all’articolo 75, ultimo comma,del medesimo decreto n. 335 del 1982.

Art. 21. Conferimento di promozioni connessealla cessazione dal servizio. 1. Gli ispettori supe-riori - sostituti ufficiali di pubblica sicurezza conse-guono la nomina alla qualifica di commissario delruolo direttivo speciale il giorno successivo alla ces-sazione dal servizio per anzianità, per limiti di età,infermità o decesso, se nel quinquennio precedenteabbiano prestato servizio senza demerito.

© Laurus Robuffo

Page 125: 58 POLIZIA DI STATO

2. I vice questori aggiunti del ruolo direttivo spe-ciale conseguono la nomina alla qualifica di primodirigente dei ruoli del personale che espleta funzio-ni di polizia il giorno successivo alla cessazione dalservizio per limiti di età, infermità o decesso, se nelquinquennio precedente abbiano prestato serviziosenza demerito.

CAPO IIIDISPOSIZIONI TRANSITORIE

Art. 22. Disposizioni transitorie per l’accesso alruolo dei commissari. 1. Fino all’emanazione deiregolamenti previsti dagli articoli 3 e 4, ai concorsistraordinari per titoli ed esami per l’accesso al ruolodei commissari, di cui all’articolo 7 della legge 28marzo 1997, n. 85, così come modificato dall’arti-colo 68, comma 11, ed ai relativi corsi di formazio-ne continuano ad applicarsi le disposizioni vigentialla data di entrata in vigore del presente decreto.

1-bis. Durante la frequenza del corso di cui alcomma 1, i vincitori del concorso rivestono la qua-lifica di commissario. Superato l’esame finale delcorso gli stessi sono confermati nel ruolo dei com-missari con la qualifica di commissario capo (1).–––––––––––

(1) Comma inserito dall’art. 8, lett. f) del D.Lgs 3maggio 2001, n. 201.

Art. 22-bis (1). Inquadramenti del personale delruolo dei commissari. 1. Il personale del ruolo deicommissari in servizio alla data di entrata in vigoredel presente decreto è inquadrato, con decorrenza 15marzo 2001, anche in soprannumero riassorbibile,nelle sottoelencate qualifiche del medesimo ruolo:

a) nella qualifica di vice questore aggiunto, icommissari e i commissari capo con un’anzianità dieffettivo servizio nel ruolo dei commissari non infe-riore a sette anni e sei mesi, nonchè i vice questoriaggiunti;

b) nella qualifica di commissario capo, i vicecommissari e i commissari con un’anzianità di effet-tivo servizio nel ruolo dei commissari inferiore asette anni e sei mesi.

2. Gli inquadramenti di cui al comma 1 sono effet-tuati secondo l’ordine delle qualifiche di provenien-za e, nell’ambito di queste, secondo l’ordine di ruo-lo. Il personale di cui al comma 1, lettera a), conser-va, ai fini della progressione alla qualifica superio-re, l’anzianità eccedente quella minima richiesta perl’inquadramento. Il personale di cui al comma 1, let-tera b), conserva, ai medesimi fini, l’anzianità matu-rata nel ruolo. (2)

3. Dall’anzianità richiesta per gli inquadramenti dicui al comma 1 sono detratti i periodi di ritardo nel-la progressione in carriera derivanti dall’applicazio-ne di una delle cause di esclusione dagli scrutini pre-

viste dall’ordinamento vigente alla data di entrata invigore del presente decreto.

4. Il personale di cui al comma 1, promosso permerito straordinario ai sensi dell’articolo 74 del de-creto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 335, è comunque inquadrato nella stessaqualifica attribuita al funzionario del ruolo dei com-missari che lo seguiva in ruolo prima della data diinquadramento, andandosi a collocare in ruolo im-mediatamente prima di quest’ultimo.

5. In relazione alle eventuali posizioni soprannu-merarie sulla dotazione organica del ruolo dei com-missari, di cui all’articolo 1, comma 3, e alla tabella1, è reso indisponibile un eguale numero di postinella qualifica iniziale del ruolo direttivo speciale.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 1, del D.Lgs 3 mag-gio 2001, n. 201.

(2) Si riporta il testo del comma 1 dell’art. 11,D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477:

«1. La disposizione dell’articolo 22-bis, comma 2,del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, inse-rito dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislati-vo 3 maggio 2001, n. 201, è correttamente interpre-tata ed applicata nel senso che al personale aventela qualifica di vice questore aggiunto anteriormentealla data degli inquadramenti disposti dal medesi-mo articolo 22-bis è riconosciuta a tutti gli effetti,anche ai fini di quanto previsto dal comma 2, l’an-zianità maturata nella medesima qualifica. Analo-gamente devono interpretarsi ed applicarsi le dispo-sizioni corrispondenti degli articoli 37-bis, comma2, e 53-bis, comma 2».

Art. 22-ter (1). Disposizioni conseguenti agli in-quadramenti. 1. Il personale inquadrato nella qua-lifica di commissario capo consegue la promozionealla qualifica di vice questore aggiunto, a ruolo aper-to, mediante scrutinio per merito comparativo, alcompimento di sette anni e sei mesi di effettivo ser-vizio nel ruolo dei commissari.

2. Fermo restando quanto previsto dal comma 3, ilpersonale inquadrato nella qualifica di vice questoreaggiunto ed i commissari capo promossi vice questoriaggiunti ai sensi del comma 1, partecipano allo scruti-nio per merito comparativo di ammissione al corso diformazione per l’accesso alla qualifica di primo diri-gente al compimento di due anni di anzianità nellaqualifica; il personale inquadrato nella qualifica dicommissario capo puo’ partecipare al concorso perl’accesso alla qualifica di primo dirigente, di cui al-l’articolo 7, comma 1, lettera b), al compimento di set-te anni di effettivo servizio nel ruolo dei commissari.

3. Fermo restando quanto previsto dal comma 1dell’articolo 23, agli scrutini e ai concorsi di cui al-l’articolo 7, comma 1, per il conferimento dei postiche si renderanno disponibili nella qualifica di pri-mo dirigente fino al 31 dicembre 2002 è ammessoesclusivamente il personale che alla data di entrata

© Laurus Robuffo

Page 126: 58 POLIZIA DI STATO

in vigore del presente decreto riveste la qualifica divice questore aggiunto, ovvero quelle di commissa-rio capo e di commissario, sempre che, alla stessadata, sia in possesso di un’anzianità complessiva nelruolo non inferiore a nove anni e sei mesi».–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 1, del D.Lgs. 3 mag-gio 2001, n. 201.

Art. 23. Disposizioni transitorie in materia diprogressione in carriera del personale apparte-nente al ruolo dei commissari e dei dirigenti. 1.Per le promozioni da conferire con riferimento allevacanze disponibili fino al 31 dicembre 2000 conti-nuano ad applicarsi le disposizioni vigenti alla datadi entrata in vigore del presente decreto, compresequelle relative alle dotazioni organiche del ruolo deicommissari e dei dirigenti, salvo quanto previsto dalcomma 4. Le medesime disposizioni si applicanoanche alle altre promozioni da conferire con decor-renza anteriore al 15 marzo 2001 (1).

2. Il primo concorso per l’accesso alla qualifica diprimo dirigente è indetto con riferimento all’aliquo-ta dei posti disponibili al 31 dicembre 2001.

2. Il primo concorso per l’accesso alla qualifica diprimo dirigente è indetto con riferimento all’aliquo-ta dei posti disponibili al 31 dicembre 2001.

3. Fino all’emanazione del regolamento ministe-riale indicato nell’articolo 7, comma 4, il corso diformazione dirigenziale continua ad essere discipli-nato dalle disposizioni vigenti alla data di entrata invigore del presente decreto.

4. I posti corrispondenti alla dotazione organicadella qualifica di dirigente generale di pubblica si-curezza di livello B, anche qualora non coperti, so-no utili ai fini delle promozioni da conferire nellequalifiche inferiori con decorrenza 1° gennaio 2001,ai sensi dell’articolo 206 del decreto del Presidentedella Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

5. Le disposizioni concernenti il percorso di car-riera di cui all’articolo 10 si applicano con le se-guenti modalità:

a) quelle di cui al comma 1, al personale appar-tenente al ruolo dei commissari immesso in ruolo apartire dal 1° gennaio 2001;

b) quelle di cui al comma 2, ai primi dirigenti no-minati a tale qualifica a partire dal 1° gennaio 2006.

6. Gli appartenenti al ruolo dei commissari, in ser-vizio alla data di entrata in vigore del presente de-creto, conseguono la nomina alla qualifica di primodirigente dei ruoli del personale che espleta funzio-ni di polizia il giorno successivo alla cessazione dalservizio per limiti di età, infermità o decesso, se ri-vestono la qualifica di vice questore aggiunto e nelquinquennio precedente abbiano prestato serviziosenza demerito. –––––––––––

(1) Comma sostituito dall’art. 8, lett. g) del D.Lgs3 maggio 2001, n. 201.

Art. 24. Disposizioni di prima applicazione perla costituzione del ruolo direttivo speciale. 1. Fer-mo restando il disposto dell’articolo 7 della legge 28marzo 1997, n. 85, a partire dal 2001 e fino al rag-giungimento della nuova dotazione organica delruolo dei commissari e alla copertura della dotazio-ne organica del ruolo direttivo speciale, i concorsiper l’accesso al ruolo dei commissari e al ruolo di-rettivo speciale sono indetti [annualmente] per unnumero di posti pari, rispettivamente, al quaranta eal sessanta per cento delle vacanze complessive esi-stenti al 31 dicembre di ogni anno nei due ruoli, fat-to salvo quanto stabilito dal comma 2.

2. Per i concorsi di accesso al ruolo direttivo spe-ciale sono utilizzate, entro l’anno 2003, trecentounità della relativa dotazione organica, in aggiunta aquelle determinate ai sensi del comma 1.

3. I posti non coperti a seguito dei concorsi perl’accesso al ruolo dei commissari e al ruolo diretti-vo speciale sono utilizzati per i rispettivi concorsisuccessivi a quello in cui non sono stati coperti tuttii posti (1) (2).–––––––––––

(1) Articolo così modificato dall’art. 8, lett. h) delD.Lgs 3 maggio 2001, n. 201.

(2) Il comma 261 dell’art. 1, L. 23 dicembre 2005,n. 266 (legge finanziaria 2006), ha disposto la so-spensione dell’applicazione del presente articolo 24sino a quando non saranno approvate le norme peril riordinamento dei ruoli del personale delle Forzedi polizia ad ordinamento civile e degli ufficiali digrado corrispondente delle Forze di polizia ad ordi-namento militare e delle Forze armate.

Il medesimo comma 261 cit. ha inoltre dispostoche alle esigenze di carattere funzionale si provve-da, fra l’altro, mediante l’affidamento, agli ispetto-ri superiori-sostituti ufficiali di pubblica sicurezza"sostituti commissari", delle funzioni di cui all'arti-colo 31-quater, co. 6, D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335.

Art. 25. Disposizioni transitorie per l’accesso alruolo direttivo speciale. 1. In sede di prima attua-zione del presente decreto, alla qualifica di vicecommissario del ruolo direttivo speciale accedonomediante concorso per titoli ed esame, consistente inuna prova scritta e in un colloquio, gli appartenential ruolo degli ispettori della Polizia di Stato, con laqualifica di ispettore superiore-sostituto ufficiale dipubblica sicurezza, in possesso dei requisiti previstidal comma 2. I concorsi sono indetti annualmente, apartire dal 2001 e fino al 2005, per il numero dei po-sti disponibili ai sensi dell’articolo 24.

2. Ai concorsi può partecipare il suddetto persona-le in possesso del titolo di studio di scuola media su-periore o equivalente, appartenente al ruolo degliispettori al 31 agosto 1995, che al 1° gennaio di cia-scuno degli anni indicati al comma 1 ha maturato al-meno dieci anni di effettivo servizio nel ruolo, ovve-

© Laurus Robuffo

Page 127: 58 POLIZIA DI STATO

ro, tre anni nella qualifica di ispettore superiore - so-stituto ufficiale di pubblica sicurezza e che, alla datadei relativi bandi, non si trovi, nelle condizioni osta-tive previste dall’articolo 16, comma 2. Al medesimopersonale si applicano le disposizioni di cui all’arti-colo 24 della legge 1° febbraio 1989, n. 53. (1).

3. I vincitori dei concorsi di cui ai commi prece-denti sono nominati vice commissari del ruolo diret-tivo speciale e frequentano un corso di formazionedi nove mesi presso l’Istituto superiore di polizia,comprensivo di un tirocinio operativo della durata ditre mesi presso strutture della Polizia di Stato. Aimedesimi si applicano le disposizioni di cui all’arti-colo 16, comma 5. Si applicano le disposizioni dicui all’articolo 18, ma i periodi massimi di assenzadi cui al comma 1, lettera e), del medesimo articolo,e quelli di cui all’articolo 5, comma 2, sono ridottidella metà (2).

4. I vice commissari che hanno concluso con pro-fitto il corso di formazione sono confermati nelruolo direttivo speciale con la qualifica di commis-sario del ruolo direttivo speciale, secondo l’ordinedella graduatoria di fine corso. Ai predetti si appli-cano le disposizioni di cui all’articolo 17, commi 5,6, 7 e 8.

5. Le modalità di espletamento dei concorsi, lacomposizione delle commissioni esaminatrici, lematerie oggetto dell’esame, le categorie dei titoli daammettere a valutazione, il punteggio massimo daattribuire a ciascuna categoria di titoli, nonché lemodalità di svolgimento del corso di formazione,del tirocinio operativo, di valutazione finale del pro-fitto ed i criteri per la formazione della graduatoriadi fine corso, sono stabiliti, rispettivamente, con ilregolamento di cui all’articolo 16, comma 3, e conquello di cui all’articolo 17, comma 4. –––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 8, lett. i) n. 1)del D.Lgs 201/001.

(2) L’ultimo periodo è stato così sostituito dall’art.8, lett. i) n. 2) del D.Lgs 3 maggio 2001 n. 201.

Art. 26. Disposizioni transitorie riguardanti idirigenti generali di pubblica sicurezza. 1. Nellaprima applicazione del presente decreto, ai dirigentigenerali di pubblica sicurezza che hanno maturatodue anni di anzianità nella qualifica alla data di en-trata in vigore del presente decreto, salvo che nonvengano nominati dirigenti generali di pubblica si-curezza di livello B, continuano ad applicarsi le pre-cedenti disposizioni ai soli fini dell’inquadramentoalla qualifica di prefetto. Conseguentemente, le po-sizione soprannumerarie sono riassorbite all’attodella cessazione dal servizio, per qualsiasi causa, deipredetti funzionari ed i posti di funzione ricopribilidai prefetti di cui all’articolo 42 della legge 1° apri-le 1981, n. 121, sono transitoriamente incrementati,in corrispondenza delle sole posizioni soprannume-

rarie, per l’espletamento di compiti di studio, consu-lenza, ricerca e ispettivi (1)..

2. Fermo restando quanto disposto al comma 1, aidirigenti generali di pubblica sicurezza in servizioalla data di entrata in vigore del presente decreto, alcompimento dei quattro anni di anzianità nella qua-lifica, è comunque attribuito il trattamento economi-co del dirigente generale di pubblica sicurezza di li-vello B, salvo che non siano già nominati a tale ulti-ma qualifica. –––––––––

(1) Comma così modificato (anche mediante l’ag-giunta dell’ultimo periodo) dall’art. 4 D.Lgs. 28 di-cembre 2001, n. 477.

Art. 27. Collocamento a riposo del personale inservizio. 1. I limiti di età per il collocamento a ri-poso d’ufficio di cui all’articolo 13 sono applicati,con criteri di progressività, agli appartenenti al ruo-lo dei commissari e al ruolo dei dirigenti della Poli-zia di Stato con qualifica inferiore a dirigente gene-rale, già in servizio alla data di entrata in vigore deldecreto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 336. A tal fine il predetto personale è collo-cato a riposo d’ufficio con l’anticipazione massima,rispetto alla data di cessazione dal servizio per rag-giungimento del sessantacinquesimo anno di età, diseguito indicata:

Anticipazione del collocamento «a riposo»

Anno del raggiungimento Dirigenti Altre dei 65 anni di età superiori qualifiche

– – – 2001 – –2002 8 mesi 9 mesi2003 11 mesi 13 mesi2004 14 mesi 19 mesi2005 17 mesi 27 mesi2006 20 mesi 34 mesi2007 24 mesi 41 mesi2008 – 47 mesi2009 – 53 mesi2010 – 60 mesi

2. Il collocamento a riposo d’ufficio di cui al com-ma 1 è disposto, con anticipazione differenziata ri-spetto alla data di cessazione dal servizio per il rag-giungimento del sessantacinquesimo anno di età, se-condo lo schema indicato nell’allegata tabella 3.

3. Ai funzionari di cui al comma 1 che raggiungo-no il sessantacinquesimo anno di età a partire dal2002, vengono corrisposti, in aggiunta alla pensionedeterminata come stabilito dall’articolo 13 del de-creto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, quattroscatti del 2,5 per cento calcolati sullo stipendio go-duto all’atto del pensionamento ed è assicurata, peril periodo intercorrente dalla data del collocamentoa riposo e fino al raggiungimento del sessantacin-

© Laurus Robuffo

Page 128: 58 POLIZIA DI STATO

quesimo anno di età, la riliquidazione del trattamen-to di quiescenza sulla base degli aumenti retributivipensionabili di qualsiasi natura concessi ai pari qua-lifica in attività di servizio.

4. Nei confronti dei funzionari di cui al comma 3,il cui trattamento sarà liquidato in tutto o in partecon il sistema contributivo di cui alla legge 8 agosto1995, n. 335, troverà applicazione il coefficiente ditrasformazione relativo al sessantacinquesimo annodi età, previsto dalla tabella A allegata alla legge me-desima, fermo restando il beneficio di cui all’artico-lo 3, comma 7, del decreto legislativo 30 aprile1997, n. 165.

5. Agli appartenenti al ruolo dei commissari e alruolo dei dirigenti della Polizia di Stato con qualifi-ca inferiore a dirigente generale di pubblica sicurez-za, già in servizio alla data di entrata in vigore deldecreto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 336, non ricompresi nella previsione di cuial comma 1 e che saranno collocati a riposo con inuovi limiti di età di cui all’articolo 13, saranno ap-plicate le disposizioni di cui ai commi 3 e 4.

6. A decorrere dall’anno 2004 i pensionamenti pre-visti dal presente articolo sono effettuati assicuran-do l’invarianza della spesa attraverso la disciplinaautorizzatoria delle assunzioni del personale, di cuiall’articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449,e successive modificazioni.

Art. 28. Disciplina del collocamento a riposoper i ruoli ad esaurimento. 1. Il personale in ser-vizio alla data di entrata in vigore del presente de-creto appartenente ai ruoli ad esaurimento dei com-missari e dei dirigenti conserva i limiti di età per ilcollocamento a riposo d’ufficio previsti dai prece-denti ordinamenti.

Art. 28-bis (1). Collocamento in disponibilità adomanda. 1. I destinatari delle disposizioni dell’ar-ticolo 27, i quali ne facciano richiesta almeno trentagiorni prima dell’ultimo anno di servizio, sono col-locati in disponibilità a norma dell’articolo 64, an-che oltre il limite percentuale di cui al comma 1 diquest’ultimo articolo, purchè:

a) abbiano raggiunto un’età anagrafica di nonmeno di un anno e di non piu’ di tre anni inferiore aquella stabilita dallo stesso articolo per il colloca-mento a riposo;

b) abbiano compiuto sessantatrè anni di età se ri-vestono la qualifica di dirigente superiore ovvero disessanta negli altri casi.

2. Al termine del periodo massimo della disponibi-lità, che non puo’ comunque protrarsi oltre il ses-santacinquesimo anno di età, i funzionari di cui alcomma 1 sono collocati a riposo d’ufficio con il trat-tamento pensionistico determinato a norma dell’ar-ticolo 27, commi 3 e 4.

3. I collocamenti in disponibilità previsti dal pre-sente articolo sono effettuati assicurando l’invarian-

za della spesa attraverso la disciplina autorizzatoriadelle assunzioni del personale, di cui all’articolo 39della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successivemodificazioni.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 2, del D.Lgs 3 mag-gio 2001, n. 201.

TITOLO II RIORDINO DEI RUOLI DEI DIRETTORI

E DEI DIRIGENTI DEL PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATO CHE ESPLETA

ATTIVITÀ TECNICO-SCIENTIFICAO TECNICA

CAPO I RUOLI DEI DIRETTORI E DEI DIRIGENTI TECNICI

Art. 29. Ruoli dei direttori e dei dirigenti tecni-ci (1). 1. I ruoli dei direttori tecnici si distinguono co-me segue:

ruolo degli ingegneri; ruolo dei fisici; ruolo dei chimici; ruolo dei biologi; ruolo degli psicologi. 2. I ruoli di cui al comma 1 si articolano nelle se-

guenti qualifiche: direttore tecnico, limitatamente alla frequenza del

corso di formazione iniziale; direttore tecnico principale; direttore tecnico capo. 3. I ruoli dei dirigenti tecnici si distinguono come

segue: ruolo degli ingegneri; ruolo dei fisici; ruolo dei chimici; ruolo dei biologi; ruolo degli psicologi. 4. I ruoli di cui al comma 3 si articolano nelle se-

guenti qualifiche: primo dirigente tecnico; dirigente superiore tecnico. 5. La denominazione del ruolo degli psicologi di

cui ai commi 1 e 3 sostituisce quelle di ruolo dei se-lettori del centro psicotecnico e ruolo dei dirigentiselettori del centro psicotecnico.

6. I ruoli dei direttori e dei dirigenti tecnici medi-co-legali, previsti dalle disposizioni vigenti alla da-ta di entrata in vigore del presente decreto, sono sop-pressi e le relative dotazioni organiche sono portatein aumento a quelle dei corrispondenti ruoli profes-sionali dei sanitari della Polizia di Stato. Nei con-fronti del personale appartenente ai ruoli soppressi èdisposto il transito nei ruoli professionali dei sanita-

© Laurus Robuffo

Page 129: 58 POLIZIA DI STATO

ri della Polizia di Stato, secondo le modalità previ-ste dall’articolo 55.

7. Le dotazioni organiche dei ruoli di cui ai commi1 e 3 sono indicate nella tabella 4 che sostituisce latabella A allegata al decreto del Presidente della Re-pubblica 24 aprile 1982, n. 337. è conseguentemen-te ridotta la dotazione organica del ruolo degli ope-ratori e dei collaboratori tecnici come indicato nellapredetta tabella 4.–––––––––––

(1) L’art.1-bis, comma 3, D.L. 31 marzo 2005, n.45, conv., con modif., dalla L. 31 maggio 2005, n.89, ha istituito, nell’ambito dei ruoli dei dirigentitecnici della Polizia di Stato, la qualifica unica didirigente generale tecnico, per le funzioni di ispet-tore generale capo. Lo stesso comma 3 sopra cita-to, ha specificato che la nomina nella predetta qua-lifica non da luogo a vacanza organica nella quali-fica di dirigente superiore tecnico precedentementerivestita.

Art. 30. Funzioni del personale appartenente airuoli dei direttori e dei dirigenti tecnici. 1. Il per-sonale appartenente ai ruoli dei direttori tecnicisvolge attività richiedente preparazione professiona-le di livello universitario, con conseguente apportodi competenza specialistica in studi, ricerche ed ela-borazione di piani e programmi tecnologici.

2. L’attività comporta preposizione ad uffici, labo-ratori scientifici o didattici, non riservati al persona-le del ruolo dei dirigenti, con facoltà di decisionesull’uso di sistemi e procedimenti tecnologici nel-l’ambito del settore di competenza, e facoltà di pro-poste sull’adozione di nuove tecniche scientifiche.

3. Il personale di cui al comma 1 assume la re-sponsabilità derivante dall’attività delle unità organi-che sottordinate, dal lavoro direttamente svolto e dal-l’attività di collaborazione col personale dirigente.

4. Ai direttori tecnici principali e ai direttori tecni-ci capo, oltre alle suddette funzioni, sono attribuitequelle di indirizzo e coordinamento di più unità or-ganiche, con piena responsabilità per le direttive im-partite e per i risultati conseguiti. Essi sono prepostiagli uffici o reparti non riservati al personale delruolo dei dirigenti determinati con decreto del Mi-nistro dell’interno ed esercitano le funzioni di cui alcomma 1, partecipando all’attività degli appartenen-ti al ruolo dei dirigenti tecnici e sostituiscono questiultimi nella direzione di uffici, laboratori scientificio didattici, in caso di assenza o di impedimento (1).

5. Il personale appartenente ai ruoli dei direttoritecnici svolge, altresì, compiti di istruzione del per-sonale della Polizia di Stato, in relazione alla pro-fessionalità posseduta.

6. Il personale appartenente ai ruoli dei dirigentitecnici svolge le funzioni indicate a fianco di cia-scuna qualifica nella tabella 4 che sostituisce la ta-bella A allegata al decreto del Presidente della Re-pubblica 24 aprile 1982, n. 337, con le attribuzioni

previste dal decreto del Presidente della Repubblica30 giugno 1972, n. 748. Gli uffici periferici cui puòessere preposto il suddetto personale sono indivi-duati con decreto del Ministro dell’interno.–––––––––––

(1) Il secondo periodo del co. 4 è stato così sosti-tuito dall’art. 10 co. 1 lett. d) D.Lgs. 28 dicembre2001, n. 477.

Art. 31. Accesso ai ruoli dei direttori tecnici. 1.L’accesso alla qualifica iniziale del ruolo dei diret-tori tecnici avviene mediante concorso pubblico pertitoli ed esami, al quale possono partecipare i citta-dini italiani che godono dei diritti politici e che so-no in possesso dei requisiti previsti dai provvedi-menti di cui ai commi 2 e 3. Le qualità morali e dicondotta sono quelle previste dalle disposizioni dicui all’articolo 35, comma 6, del decreto legislativo30 marzo 2001, n. 165.

2. Con il regolamento di cui all’articolo 3, comma2, sono indicate le lauree specialistiche per la parte-cipazione al concorso, individuate secondo le normeconcernenti l’autonomia didattica degli atenei, e leabilitazioni professionali ove previste dalla legge.Sono fatti salvi i diplomi di laurea previsti dalle di-sposizioni vigenti alla data di entrata in vigore delpresente decreto e rilasciati secondo l’ordinamentodidattico vigente prima del suo adeguamento ai sen-si dell’articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio1997, n. 127 e delle relative disposizioni attuative.

3. Con il regolamento di cui all’articolo 3, comma3, sono previste le eventuali forme di preselezioneper la partecipazione al concorso di cui al comma 1,le prove di esame sulle materie attinenti ai profiliprofessionali, scritte ed orali, le prime in numeronon inferiore a due, le modalità di svolgimento delconcorso, di composizione delle commissioni esa-minatrici e di formazione della graduatoria, le cate-gorie dei titoli da ammettere a valutazione ed il pun-teggio da attribuire a ciascuna di esse.

4. Nel limite del venti per cento dei posti disponi-bili, determinati con le modalità stabilite dal regola-mento di cui al comma 3, l’accesso alla qualifica ini-ziale dei ruoli dei direttori tecnici avviene medianteconcorso interno per titoli e per esami, consistentinelle prove previste per il concorso di cui al comma1, al quale è ammesso a partecipare il personale del-la Polizia di Stato in possesso del prescritto diplomadi laurea e degli altri requisiti, anche attitudinali, ri-chiest, il quale non abbia riportato, nei tre anni pre-cedenti, la sanzione disciplinare della deplorazioneo altra sanzione più grave ed abbia riportato, nellostesso periodo, un giudizio complessivo non inferio-re a «buono». Per il personale con qualifica inferio-re a quella di vice perito o qualifica corrispondenteè richiesta un’anzianità di servizio di almeno tre an-ni alla data del bando che indice il concorso.

5. Al concorso non sono ammessi coloro che sonostati espulsi dalle Forze armate, dai Corpi militar-

© Laurus Robuffo

Page 130: 58 POLIZIA DI STATO

mente organizzati o destituiti da pubblici uffici, chehanno riportato condanna a pena detentiva per reatinon colposi o sono stati sottoposti a misura di pre-venzione. –––––––––––

Articolo prima modificato dall’art. 8 D.Lgs. 3maggio 2001, n. 201 e poi così sostituito dall’art. 6D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

Art. 32. Corso di formazione iniziale per l’im-missione nei ruoli dei direttori tecnici. 1. I vinci-tori del concorso di cui all’articolo 31 sono ammes-si a frequentare un corso di formazione iniziale teo-rico-pratico della durata di dodici mesi presso unistituto di istruzione della Polizia di Stato. L’inse-gnamento è impartito da docenti universitari, magi-strati, appartenenti all’Amministrazione dello Statoo esperti estranei ad essa, secondo i principi stabili-ti dall’articolo 60 della legge 1° aprile 1981, n. 121.Durante la frequenza del corso i direttori tecnici ri-vestono le qualifiche di ufficiale di pubblica sicu-rezza e di ufficiale di polizia giudiziaria limitata-mente all’esercizio delle funzioni previste per il ruo-lo di appartenenza (1).

2. Le modalità di svolgimento del corso di forma-zione iniziale, le modalità di attribuzione del giudi-zio di idoneità, di svolgimento dell’esame finale,nonchè di formazione della graduatoria finale sonodeterminate con il regolamento di cui all’articolo 4,comma 6 (2).

3. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo 5,ma i periodi massimi di assenza di cui al comma 1,lettera e), e al comma 2, sono ridotti della metà (2).

4. Al termine del corso, i direttori tecnici che han-no ottenuto il giudizio di idoneità e superato l’esamefinale prestano giuramento e sono confermati nelruolo con la qualifica di direttore tecnico principalesecondo l’ordine della graduatoria di fine corso. Glistessi sono assegnati ai servizi d’istituto secondo lemodalità previste dall’articolo 4, comma 8.

4-bis. Ai fini della determinazione del posto inruolo e della progressione in carriera, il personaleproveniente dal ruolo speciale ad esaurimento deidirettori tecnici, di cui all’articolo 40, conserva l’an-zianità maturata nella qualifica di provenienza e,qualora rivestiva la qualifica di direttore tecnico ca-po del suddetto ruolo speciale ad esaurimento, èconfermato nella qualifica di direttore tecnico capo.Restano fermi i requisiti di effettivo servizio nellequalifiche dei ruoli dei direttori tecnici previsti dal-l’articolo 34 per l’accesso alla qualifica di primo di-rigente tecnico (3).

5. Ai frequentatori del corso di formazione inizia-le, provenienti dagli altri ruoli della Polizia di Stato,si applicano le disposizioni di cui all’articolo 59, se-condo comma, della legge 1° aprile 1981, n. 121. –––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 6 D.Lgs. 28dicembre 2001, n. 477,

(2) Comma così sostituito dall’art. 8, lett. k) delD.Lgs 3 maggio 2001 n. 201.

(3) Comma così modificato dall’art. 6 D.Lgs. n.477/2001 cit.

Art. 33. Promozione a direttore tecnico capo. 1.La promozione a direttore tecnico capo si consegue, aruolo aperto, mediante scrutinio per merito compara-tivo al quale è ammesso il personale con la qualificadi direttore tecnico principale che abbia compiuto seianni e sei mesi di servizio effettivo nella qualifica.

Art. 34. Nomina alla qualifica di primo dirigen-te tecnico. 1. L’accesso alla qualifica di primo di-rigente tecnico dei ruoli del personale della Poliziadi Stato che espleta attività tecnico-scientifica o tec-nica avviene:

a) nel limite del sessanta per cento dei posti dispo-nibili in ciascun ruolo al 31 dicembre di ogni anno,mediante scrutinio per merito comparativo e supera-mento di un successivo corso di formazione dirigen-ziale, della durata di tre mesi, con esame finale. Alloscrutinio per merito comparativo è ammesso il perso-nale del corrispondente ruolo dei direttori tecnici inpossesso della qualifica di direttore tecnico capo, conalmeno due anni di effettivo servizio nella qualifica;

b) nel limite del restante quaranta per cento deiposti disponibili in ciascun ruolo al 31 dicembre diogni anno, mediante concorso per titoli ed esami ri-servato al personale del corrispondente ruolo che ri-veste la qualifica di direttore tecnico capo ovveroabbia maturato almeno cinque anni di effettivo ser-vizio nella qualifica di direttore tecnico principale.Se i posti complessivamente disponibili sono due,uno di questi è comunque riservato al concorso.

1-bis. I posti non coperti del concorso di cui alcomma 1, lettera b), sono portati in aumento a quel-li riservati, nello stesso anno, per l’ammissione alcorso di formazione per l’accesso alla qualifica diprimo dirigente tecnico, di cui alla precedente lette-ra a), del medesimo comma (2).

2. La nomina a primo dirigente tecnico decorre a tut-ti gli effetti dal 1° gennaio dell’anno successivo aquello nel quale si sono verificate le vacanze ed è con-ferita secondo l’ordine di graduatoria dell’esame fina-le del corso per il personale di cui al comma 1, letteraa), e secondo l’ordine della graduatoria di merito delconcorso per il personale di cui al comma 1, lettera b).Ai fini della determinazione del posto in ruolo i vinci-tori del concorso precedono i funzionari che hanno su-perato il corso di formazione dirigenziale.

3. Per il corso di formazione dirigenziale di cui alcomma 1, lettera a), si applicano le disposizioni dicui all’articolo 7, commi 3 e 4. –––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 8, lett. l) n. 1,2, 3 del D.Lgs 3 maggio 2001, n. 201.

(2) Comma inserito dall’art. 8, lett. l) n. 4 delD.Lgs 3 maggio 2001, n. 201.

© Laurus Robuffo

Page 131: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 35. Concorso per la nomina a primo diri-gente tecnico. 1. Il concorso per titoli ed esami dicui all’articolo 34, comma 1, lettera b), è indetto an-nualmente con decreto del capo della polizia - diret-tore generale della pubblica sicurezza da pubblicar-si nel bollettino ufficiale del personale.

2. L’esame consiste in:a) due prove scritte, di cui una di carattere profes-

sionale;b) un colloquio rivolto ad accertare il grado di pre-

parazione professionale del candidato, con partico-lare riferimento alle funzioni dirigenziali che saràchiamato a svolgere.

3. L’esame non si intende superato se il candidatonon abbia riportato la votazione di almeno trenta-cinque cinquantesimi nel colloquio e in ciascunaprova scritta.

4. Le modalità del concorso, le materie oggettodell’esame, le categorie dei titoli da ammettere a va-lutazione, il punteggio da attribuire a ciascuna cate-goria di titoli sono determinati con il regolamentoministeriale di cui all’articolo 8, comma 6.

5. Le cause di esclusione dal concorso sono quellepreviste dai commi 4 e 5 dell’articolo 8.

6. La commissione esaminatrice del concorso pertitoli ed esami, nominata con decreto del capo dellapolizia - direttore generale della pubblica sicurezza,è presieduta dal vice direttore generale con funzionivicarie ed è composta da:

a) due dirigenti dei ruoli tecnici con qualifica didirigente superiore (1);

b) un consigliere di Stato o della Corte dei conti;c) un docente universitario esperto nelle materie

su cui vertono le prove d’esame. 7. Le funzioni di segretario sono disimpegnate da

un funzionario direttivo della Polizia di Stato in ser-vizio presso il Dipartimento della pubblica sicurezza.

8. Con il decreto di nomina sono designati altret-tanti componenti supplenti prescelti, ai fini della so-stituzione dei componenti interni, tra i dirigenti deiruoli tecnici con qualifica di dirigente superiore. –––––––––––

(1) Per i requisiti di cui devono essere in possessoi componenti della Commissione, vedi l’art. 4 co. 2D.M. 16 maggio 2002, n. 109.

Art. 36. Promozione alla qualifica di dirigentesuperiore tecnico. 1. La promozione a dirigentesuperiore tecnico si consegue, nei limiti dei posti di-sponibili al 31 dicembre di ogni anno, mediantescrutinio per merito comparativo al quale è ammes-so il personale con la qualifica di primo dirigentetecnico che, alla stessa data, abbia compiuto tre an-ni di effettivo servizio nella qualifica.

2. Nello scrutinio per merito comparativo si tieneconto, in modo particolare, delle eventuali specia-lizzazioni professionali che hanno maggiore atti-nenza con i compiti di istituto dei tecnici della Po-lizia di Stato.

3. Le promozioni hanno effetto dal 1° gennaio del-l’anno successivo a quello nel quale si sono verifi-cate le vacanze.

Art. 37. Norma di rinvio. 1. Al personale appar-tenente ai ruoli dei dirigenti e direttori tecnici, si ap-plicano le disposizioni di cui all’art. 2, commi 9, ul-timo, periodo e 10, e quelle di cui agli articoli 13, 27e 28-bis (1).

1-bis. L’articolo 27 si applica anche al personaleappartenente ai ruoli dei dirigenti e dei direttori tec-nici della Polizia di Stato, già in servizio presso al-tre Amministrazioni dello Stato alla data di entratain vigore del decreto del Presidente della Repubbli-ca 24 aprile 1982, n. 337, e successivamente im-messi nei predetti ruoli (2).–––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 10 co. 1 lett. e),D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

(2) Comma inserito dall’art. 8, lett. m) n. 2 delD.Lgs 3 maggio 2001, n. 201.

Art. 37-bis (1). Inquadramenti del personale deiruoli dei direttori tecnici. 1. Il personale dei ruolidei direttori tecnici in servizio alla data di entrata invigore del presente decreto è inquadrato, con decor-renza 15 marzo 2001, nelle sottoelencate qualifichedel medesimo ruolo:

a) nella qualifica di direttore tecnico capo, i di-rettori tecnici e i direttori tecnici principali conun’anzianità di effettivo servizio nel ruolo dei diret-tori tecnici non inferiore a sette anni e sei mesi, non-chè i direttori tecnici capo;

b) nella qualifica di direttore tecnico principale, idirettori tecnici con un’anzianità di effettivo servi-zio nel ruolo dei direttori tecnici inferiore a sette an-ni e sei mesi.

2. Gli inquadramenti nelle qualifiche di cui alcomma 1 sono effettuati secondo l’ordine delle qua-lifiche di provenienza e, nell’ambito di queste, se-condo l’ordine di ruolo. Il personale di cui al com-ma 1, lettera a), conserva, ai fini della progressionealla qualifica superiore, l’anzianità eccedente quellaminima richiesta per l’inquadramento. Il personaledi cui al comma 1, lettera b) conserva, ai medesimifini, l’anzianità maturata nel ruolo. Si applica la di-sposizione di cui all’articolo 22-bis, comma 4.

3. Dall’anzianità richiesta per gli inquadramenti dicui al comma 1 sono detratti i periodi di ritardo nel-la progressione in carriera derivanti dall’applicazio-ne di una delle cause di esclusione dagli scrutini pre-viste dall’ordinamento vigente alla data di entrata invigore del presente decreto.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 3 del D.Lgs 3 maggio2001, n. 201.

Art. 37-ter (1). Disposizioni conseguenti agli in-quadramenti. 1. Il personale inquadrato nella qua-lifica di direttore tecnico principale consegue la pro-

© Laurus Robuffo

Page 132: 58 POLIZIA DI STATO

mozione alla qualifica di direttore tecnico capo, aruolo aperto, mediante scrutinio per merito compa-rativo, al compimento di sette anni e sei mesi di ef-fettivo servizio nel ruolo dei direttori tecnici.

2. Il personale inquadrato nella qualifica di diret-tore tecnico capo e i direttori tecnici principali pro-mossi direttori tecnici capo ai sensi del comma 1,partecipano allo scrutinio per merito comparativo diammissione al corso di formazione per l’accesso al-la qualifica di primo dirigente tecnico, al compi-mento di due anni di anzianità nella qualifica. Almedesimo scrutinio partecipa anche il personale chealla data di entrata in vigore del presente decreto ri-veste la qualifica di direttore tecnico capo, ovveroquelle di direttore tecnico principale e di direttoretecnico, sempre che, alla stessa data, sia in possessodi un’anzianità complessiva nel ruolo non inferiorea nove anni e sei mesi (2).

3. Il personale inquadrato nella qualifica di diret-tore tecnico principale può partecipare al concorsoper l’accesso alla qualifica di primo dirigente, di cuiall’articolo 34, comma 1, lettera b), al compimentodi sette anni di effettivo servizio nel ruolo dei diret-tori tecnici.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 3 del D.Lgs 3 maggio2001, n. 201.

(2) L’ultimo periodo è stato aggiunto dall’art. 10co. 1 lett. f) D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

CAPO IIDISPOSIZIONI TRANSITORIE

Art. 38. Disposizioni transitorie in materia diprogressione in carriera del personale dei ruolidei direttori tecnici. 1. Per le promozioni da con-ferire con riferimento alle vacanze disponibili finoal 31 dicembre 2000 continuano ad applicarsi le di-sposizioni vigenti alla data di entrata in vigore delpresente decreto, comprese quelle relative alle dota-zioni organiche dei ruoli dei direttori tecnici e dei di-rigenti tecnici. Le medesime disposizioni si applica-no anche alle altre promozioni da conferire con de-correnza anteriore al 15 marzo 2001 (1).

2. Il primo concorso per l’accesso alla qualifica diprimo dirigente è indetto con riferimento all’aliquo-ta dei posti disponibili al 31 dicembre 2001.

3. Fino all’emanazione del regolamento ministe-riale indicato nell’articolo 7, comma 4, il corso diformazione dirigenziale continua ad essere discipli-nato dalle disposizioni vigenti alla data di entrata invigore del presente decreto.–––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 8, lett. o) delD.Lgs 3 maggio 2001, n. 201.

Art. 39. Disposizioni transitorie per l’accesso alruolo dei direttori tecnici. 1. Fino all’emanazione

dei regolamenti previsti dagli articoli 31 e 32, aiconcorsi per l’accesso al ruolo dei direttori tecnici,compresi quelli straordinari per titoli ed esami, dicui all’articolo 7 della legge 28 marzo 1997, n. 85,così come modificato dall’art. 68, comma 11, ed airelativi corsi di formazione continuano ad applicar-si le disposizioni vigenti alla data di entrata in vigo-re del presente decreto.

1-bis. Durante la frequenza del corso di cui alcomma 1, i vincitori del concorso rivestono la qua-lifica di direttore tecnico. Superato l’esame finaledel corso gli stessi sono confermati nel ruolo dei di-rettori tecnici con la qualifica di direttore tecnicoprincipale (1).

1-ter. Nell’ambito del contingente complessivo dipersonale della Polizia di Stato da assumere in rela-zione alle autorizzazioni per l’anno 2001, ai sensidell’articolo 39, comma 3, della legge 27 dicembre1997, n. 449, e successive modificazioni, la gradua-toria di merito degli idonei del primo concorsostraordinario per l’accesso alle qualifiche iniziali deiruoli dei direttori tecnici, indetto ai sensi dell’artico-lo 7 della legge 28 marzo 1997, n. 85, rimane effi-cace per la copertura dei posti disponibili in ciascunruolo, riferiti alle dotazioni organiche indicate nellatabella 4 allegata al presente decreto, fino al rag-giungimento del limite del cinquanta per cento dellevacanze complessive alla data di entrata in vigoredel medesimo decreto (1).–––––––––––

(1) Comma inserito dall’art. 8, lett. p) del D.Lgs 3maggio 2001, n. 201.

Art. 40. Istituzione del ruolo speciale ad esauri-mento dei direttori tecnici. 1. Nell’ambito del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza, tra iruoli del personale della Polizia di Stato che espletaattività tecnico-scientifica o tecnica previsti dall’ar-ticolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica24 aprile 1982, n. 337, e successive modifiche ed in-tegrazioni, è istituito il ruolo speciale ad esaurimen-to dei direttori tecnici, riservato al personale del ruo-lo dei periti tecnici, in servizio alla data di entrata invigore del presente decreto, che abbia superato ilconcorso di cui all’articolo 41.

2. Il ruolo di cui al comma 1 si articola nelle se-guenti qualifiche:

vice direttore tecnico del ruolo speciale ad esauri-mento, limitatamente alla frequenza del corso di for-mazione;

direttore tecnico del ruolo speciale ad esaurimento; direttore tecnico principale del ruolo speciale ad

esaurimento; direttore tecnico capo del ruolo speciale ad esauri-

mento. 3. La dotazione del ruolo è fissata in centoventi

unità, di cui ottanta riservate alle qualifiche di vicedirettore tecnico e di direttore tecnico del ruolo spe-ciale ad esaurimento e quaranta a quelle di direttore

© Laurus Robuffo

Page 133: 58 POLIZIA DI STATO

tecnico principale e di direttore tecnico capo delruolo speciale ad esaurimento.

4. La ripartizione della dotazione di cui al comma3, tra i settori di attività previsti dall’articolo 1 deldecreto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 337, così come modificato dal presente de-creto, nonché l’individuazione dei profili professio-nali e relativi contingenti, sono effettuate con decre-to del Ministro dell’interno.

5. Il personale del ruolo speciale ad esaurimentodi cui al comma 1, salvo quanto previsto dal com-ma 6 per quello impiegato nel settore sanitario,espleta le stesse funzioni demandate agli apparte-nenti ai ruoli dei direttori tecnici, con esclusionedei compiti che presuppongono necessariamente ilpossesso dei titoli di studio universitari prescrittiper l’accesso ai ruoli dei direttori tecnici medesimie, ove richiesto, le specifiche abilitazioni profes-sionali.

6. II personale del ruolo speciale ad esaurimentodei direttori tecnici impiegato nel settore sanitario,nell’ambito delle relative strutture della Polizia diStato, svolge compiti di coordinamento e di suppor-to amministrativo, gestionale e tecnico-organizzati-vo che non richiedono la qualificazione della pro-fessione medica, ed è preposto ad unità organizzati-ve presso uffici sanitari di livello dirigenziale.

7. Salvo quanto previsto dal presente articolo e da-gli articoli 41 e 42, al personale del ruolo speciale adesaurimento dei direttori tecnici si applicano le di-sposizioni relative al personale dei ruoli dei diretto-ri tecnici.

8. Fino alla cessazione dal servizio del personaleimmesso nel ruolo di cui al comma 1 e di quelloavente titolo a partecipare ai concorsi di cui all’arti-colo successivo, sono rese indisponibili centoses-santasette unità nella dotazione organica del ruolodegli operatori e dei collaboratori tecnici della Poli-zia di Stato.

Art. 41. Accesso al ruolo speciale ad esaurimen-to dei direttori tecnici. 1. Alla qualifica inizialedel ruolo speciale ad esaurimento dei direttori tecni-ci accedono, mediante concorso per titoli ed esame,consistente in una prova scritta ed un colloquio, gliappartenenti al ruolo dei periti tecnici in servizio al-la data di entrata in vigore del presente decreto, inpossesso del titolo di studio di scuola media supe-riore o equivalente, che rivestono la qualifica di pe-rito tecnico superiore.

2. I concorsi sono indetti, a partire dal 2001, neicontingenti fissati per ciascun profilo professionalecon il decreto del Ministro dell’interno di cui alcomma 4 dell’articolo 40.

3. Non è ammesso al concorso il personale che al-la data del relativo bando abbia riportato:

a) nei tre anni precedenti, un giudizio complessi-vo inferiore a «distinto»;

b) nell’anno precedente, la sanzione disciplinaredella pena pecuniaria;

c) nei tre anni precedenti, la sanzione disciplina-re della deplorazione;

d) nei cinque anni precedenti, la sanzione disci-plinare della sospensione dal servizio.

4. A coloro che partecipano al concorso di cui alcomma l si applicano le disposizioni di cui all’arti-colo 24 della legge 1° febbraio 1989, n. 53.

5. I vincitori del concorso di cui al comma 1 sononominati vice direttori tecnici del ruolo speciale adesaurimento e frequentano un corso di formazionedi nove mesi, comprensivo di un tirocinio operativodella durata di tre mesi presso strutture della Poliziadi Stato, in uno degli istituti di istruzione di cui al-l’articolo 60 della legge 1° aprile 1981, n. 121. Du-rante tale periodo, gli stessi sono collocati in aspet-tativa ai sensi dell’articolo 28 della legge 10 ottobre1986, n. 668.

6. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo18, salvo che per i periodi massimi di assenza di cuial comma 1, lettera e), del medesimo articolo e quel-li di cui all’articolo 5, comma 2, che sono ridotti del-la metà (1).

7. I vice direttori tecnici del ruolo speciale ad esau-rimento che hanno concluso con profitto il corso diformazione sono confermati nel ruolo con la qualifi-ca di direttore tecnico del ruolo speciale ad esauri-mento, secondo l’ordine della graduatoria di finecorso. Ai predetti si applicano le disposizioni di cuiall’articolo 17, commi 6, 7 e 8.

8. Le modalità di espletamento dei concorsi, lacomposizione delle commissioni esaminatrici, lematerie oggetto dell’esame, le categorie dei titoli daammettere a valutazione, il punteggio massimo daattribuire a ciascuna categoria di titoli, nonché lemodalità di svolgimento del corso di formazione,del tirocinio operativo, di valutazione finale del pro-fitto ed i criteri per la formazione della graduatoriafinale, sono stabiliti, rispettivamente, con il regola-mento di cui all’articolo 16, comma 3 e con quellodi cui all’articolo 17, comma 4.–––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 8, lett. q) delD.Lgs 3 maggio 2001, n. 201.

Art. 42. Progressione in carriera del personaleappartenente al ruolo speciale ad esaurimentodei direttori tecnici. 1. La promozione a direttoretecnico principale del ruolo speciale ad esaurimentosi consegue, nel limite dei posti disponibili al 31 di-cembre di ogni anno, mediante scrutinio per meritocomparativo, al quale è ammesso il personale con laqualifica di direttore tecnico del ruolo speciale adesaurimento che abbia compiuto sei anni di effettivoservizio nella qualifica (1).

2. La promozione a direttore tecnico capo del ruo-lo speciale ad esaurimento si consegue, a ruolo

© Laurus Robuffo

Page 134: 58 POLIZIA DI STATO

aperto, mediante scrutinio per merito comparativo,al quale è ammesso il personale con la qualifica didirettore tecnico principale del ruolo speciale adesaurimento con almeno cinque anni e sei mesi dieffettivo servizio nella qualifica e che abbia fre-quentato con profitto il corso di cui all’articolo 57,comma 1, lettera a).

2-bis. Per le promozioni di cui ai commi 1 e 2 siapplicano le disposizioni di cui all’articolo 59 (2).

3. Ricorrendo i presupposti per il conferimentodella promozione per merito straordinario, previstidall’articolo 74 del decreto del Presidente della Re-pubblica 24 aprile 1982, n. 335, al personale che ri-veste la qualifica di direttore tecnico capo del ruolospeciale ad esaurimento possono essere attribuiti ibenefici economici di cui all’articolo 75, ultimocomma, del medesimo decreto del Presidente dellaRepubblica n. 335 del 1982.–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 8, lett. r) 1)del D.Lgs 3 maggio 2001, n. 201.

(2) Comma inserito dall’art. 8, lett. r) 2) del D.Lgs3 maggio 2001, n. 201.

TITOLO III RIORDINO DEI RUOLI PROFESSIONALI

DEI SANITARI DELLA POLIZIA DI STATO

CAPO I RUOLI PROFESSIONALI DEI DIRETTIVI

E DEI DIRIGENTI MEDICI

Art. 43. Ruoli professionali dei direttivi e dei di-rigenti medici. 1. Il ruolo dei direttivi medici si ar-ticola nelle seguenti qualifiche:

medico, limitatamente alla frequenza del corso diformazione iniziale;

medico principale; medico capo. 2. Il ruolo dei dirigenti medici si articola nelle se-

guenti qualifiche: primo dirigente medico; dirigente superiore medico; dirigente generale medico. 3. Le dotazioni organiche dei ruoli di cui ai commi

precedenti sono indicate nella tabella 5 che sostitui-sce la tabella A allegata al decreto del Presidentedella Repubblica 24 aprile 1982, n. 338. E’ conse-guentemente ridotta la dotazione organica dei ruolidegli operatori e dei collaboratori tecnici come indi-cato nella tabella 4 che sostituisce la tabella A alle-gata al decreto del Presidente della Repubblica 24aprile 1982, n. 337.

Art. 44. Attribuzioni dei direttivi e dei dirigentimedici. 1. I sanitari della Polizia di Stato, fermo re-stando quanto disposto dall’articolo 6, lettera z),

della legge 23 dicembre 1978, n. 833, hanno le se-guenti attribuzioni:

a) provvedono all’accertamento dell’idoneitàpsicofisica dei candidati ai concorsi per l’accesso airuoli della Polizia di Stato ed alla verifica, anchecollegiale, della persistenza dei requisiti psicofisiciper il personale in servizio;

b) provvedono all’assistenza sanitaria e di medi-cina preventiva del personale della Polizia di Stato;

c) in relazione alle esigenze di servizio, e limita-tamente alle proprie attribuzioni, possono essere im-piegati in operazioni di polizia ed in operazioni disoccorso in caso di pubbliche calamità ed infortuni;

d) svolgono attività di medico nel settore del la-voro nell’ambito delle strutture dipendenti dal Mini-stero dell’interno e, coloro che hanno esercitato peralmeno quattro anni tali attribuzioni, espletano altre-sì le attività di sorveglianza e vigilanza, nonchéquella di medico competente, previste dalle disposi-zioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro,nell’ambito delle citate strutture e di quelle di cui al-l’articolo 23, comma 4, del decreto legislativo 19settembre 1994, n. 626 e successive modifiche edintegrazioni;

e) rilasciano certificazioni di idoneità psicofisicaanche con le stesse attribuzioni degli ufficiali medi-ci delle Forze armate;

f) provvedono all’istruttoria delle pratiche medi-co legali del personale della Polizia di Stato e parte-cipano, con voto deliberativo, alle commissioni dicui agli articoli 1 e 5 della legge 11 marzo 1926, n.416 e successive modificazioni, allorche’ vengonoprese in esame pratiche relative a personale apparte-nente ai ruoli della Polizia di Stato;

g) partecipano al collegio medico legale di cuiall’articolo 1 della legge 22 dicembre 1980, n. 913;

h) svolgono, presso gli istituti di istruzione dellaPolizia di Stato, attività didattica nel settore di com-petenza;

i) fanno parte delle commissioni mediche localidi cui all’articolo 119, comma 4, del decreto legisla-tivo 30 aprile 1992, n. 285 e all’articolo 319 del de-creto del Presidente della Repubblica 16 dicembre1992, n. 495, e di quelle previste dal decreto del Pre-sidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092;

j) svolgono le funzioni già previste per i sop-pressi ruoli dei direttori e dei dirigenti tecnici medi-co legali;

k) non possono esercitare l’attività libero-profes-sionale nei confronti degli appartenenti all’Ammini-strazione della pubblica sicurezza.

2. Ai fini dell’espletamento delle attività previstedal comma precedente, l’Amministrazione dellapubblica sicurezza può stipulare particolari conven-zioni con strutture sanitarie pubbliche.

Art. 45. Attribuzioni particolari dei direttivi edei dirigenti medici. 1. I medici principali ed i me-dici capo svolgono le funzioni di cui all’articolo 5

© Laurus Robuffo

Page 135: 58 POLIZIA DI STATO

del decreto del Presidente della Repubblica 24 apri-le 1982, n. 338. Essi partecipano all’attività dei diri-genti medici e sono preposti agli uffici non riservatial personale del ruolo dei dirigenti determinati condecreto del Ministro dell’interno.

2. I dirigenti medici svolgono le funzioni indicate,a fianco di ciascuna qualifica, nella tabella 5 che so-stituisce la tabella A allegata al decreto del Presi-dente della Repiubblica 24 aprile 1982, n. 338, equelle determinate con decreto del Ministro dell’in-terno, anche in attuazione dei provvedimenti di rior-dino della struttura organizzativa delle articolazioniperiferiche dell’Amministrazione della pubblica si-curezza.–––––––––––

Articolo così sostituito dall’art. 10 co. 1 lett. g),D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

Art. 46. Accesso al ruolo dei direttivi medici. 1.L’accesso alla qualifica iniziale del ruolo dei diretti-vi medici avviene mediante concorso pubblico pertitoli ed esami, al quale possono partecipare i citta-dini italiani che godono dei diritti politici, in posses-so della laurea in medicina e chirurgia, fatta salval’eventuale diversa denominazione in sede di attua-zione del regolamento recante norme concernentil’autonomia didattica degli atenei adottato con de-creto del Ministro dell’università e della ricercascientifica e tecnologica del 3 novembre 1999, n.509, dell’abilitazione all’esercizio professionale edell’iscrizione al relativo albo, nonché dei requisitiprevisti dal regolamento di cui al comma 2. Le qua-lità morali e di condotta sono quelle previste dalledisposizioni di cui all’articolo 35, comma 6, del de-creto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (1).

2. Con il regolamento di cui all’articolo 3, comma3, sono previste le eventuali forme di preselezioneper la partecipazione al concorso, le prove di esamescritte ed orali, le prime in numero non inferiore adue, le modalità di svolgimento del concorso, dicomposizione della commissione esaminatrice e diformazione della graduatoria, le categorie dei titolida ammettere a valutazione ed il punteggio da attri-buire a ciascuna di esse (2).

2-bis. Nel limite del venti per cento dei posti di-sponibili, determinati con le modalità stabilite dal re-golamento di cui al comma 2, l’accesso alla qualifi-ca iniziale del ruolo dei direttivi medici avviene me-diante concorso interno per titoli e per esami, consi-stenti nelle prove previste per il concorso di cui alcomma 1, al quale è ammesso a partecipare il perso-nale della Polizia di Stato in possesso del prescrittodiploma di laurea e degli altri requisiti, anche attitu-dinali, richiesti, il quale non abbia riportato, nei treanni precedenti, la sanzione disciplinare della deplo-razione o altra sanzione più grave ed abbia riportato,nello stesso periodo, un giudizio complessivo non in-feriore a «buono». Per il personale con qualifica in-feriore a quella di vice ispettore o corrispondente è

richiesta un’anzianità di servizio di almeno tre annialla data del bando che indice il concorso (3).

3. Al concorso non sono ammessi coloro che sonostati espulsi dalle Forze armate, dai corpi militar-mente organizzati o destituiti da pubblici uffici, chehanno riportato condanna a pena detentiva per reatinon colposi o che sono stati sottoposti a misura diprevenzione.–––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 10 co. 1 lett.h), D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

(2) Comma così sostituito dall’art. 8, lett. s) delD.Lgs 201/01.

(3) Comma aggiunto dall’art. 10 co. 1 lett. h),D.Lgs. n. 477/2001.

Art. 47.Corso di formazione iniziale per l’im-missione nel ruolo dei direttivi medici. 1. I vinci-tori del concorso di cui all’articolo 46 sono ammes-si a frequentare un corso di formazione iniziale teo-rico-pratico di un anno, presso l’Istituto superiore dipolizia. L’insegnamento è impartito da docenti uni-versitari, magistrati, appartenenti all’Amministra-zione dello Stato o esperti estranei ad essa, secondoi principi stabiliti dall’articolo 60 della legge 1°aprile 1981, n. 121. Durante la frequenza del corso imedici della Polizia di Stato rivestono le qualifichedi ufficiale di pubblica sicurezza e di ufficiale di Po-lizia giudiziaria limitatamente all’esercizio dellefunzioni previste per il ruolo di appartenenza.

2. Le modalità di svolgimento del corso di forma-zione iniziale, le modalità di attribuzione del giudi-zio di idoneità, di svolgimento dell’esame finale e diformazione della graduatoria finale sono determina-te con il regolamento di cui all’articolo 4, comma 6.

3. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo 5,ma i periodi massimi di assenza di cui al comma 1,lettera e), e al comma 2, sono ridotti della metà (1).

4. Al termine del corso i medici che hanno ottenu-to il giudizio di idoneità e superato l’esame finaleprestano giuramento e sono confermati nel ruolo pro-fessionale dei direttivi medici, con la qualifica di me-dico principale, secondo la graduatoria di fine corso.Gli stessi sono assegnati ai servizi d’istituto secondole modalità previste dall’articolo 4, comma 8.

5. Ai frequentatori del corso di formazione inizia-le, provenienti dagli altri ruoli della Polizia di Stato,si applicano le disposizioni di cui all’articolo 59, se-condo comma, della legge 1° aprile 1981, n. 121. –––––––––––

(1) I commi 2 e 3 sono stati così sostituiti dall’art.8, lett. t) del D.Lgs 201/01.

Art. 48. Promozione a medico capo. 1. La pro-mozione a medico capo si consegue, a ruolo aperto,mediante scrutinio per merito comparativo al qualeè ammesso il personale con la qualifica di medicoprincipale che abbia compiuto sei anni e sei mesi dieffettivo servizio nella qualifica.

© Laurus Robuffo

Page 136: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 49. Nomina a primo dirigente medico. 1.L’accesso alla qualifica di primo dirigente medicodei ruoli professionali dei sanitari della Polizia diStato avviene:

a) nel limite del sessanta per cento dei posti di-sponibili al 31 dicembre di ogni anno, mediantescrutinio per merito comparativo e superamento diun successivo corso di formazione dirigenziale, del-la durata di tre mesi, con esame finale. Allo scruti-nio per merito comparativo è ammesso il personaledel ruolo dei direttivi medici in possesso della qua-lifica di medico capo, con almeno due anni di effet-tivo servizio nella qualifica;

b) nel limite del restante quaranta per cento deiposti disponibili al 31 dicembre di ogni anno, me-diante concorso per titoli ed esami riservato al per-sonale che riveste la qualifica di medico capo ovve-ro abbia maturato almeno cinque anni di effettivoservizio nella qualifica di medico principale. Se iposti complessivamente disponibili sono due, uno diquesti è riservato al concorso.

1-bis. I posti non coperti del concorso di cui alcomma 1, lettera b), sono portati in aumento a quel-li riservati, nello stesso anno, per l’ammissione alcorso di formazione per l’accesso alla qualifica diprimo dirigente medico, di cui alla lettera a) dellostesso comma (1).

2. La nomina a primo dirigente decorre a tutti glieffetti dal l° gennaio dell’anno successivo a quellonel quale si sono verificate le vacanze ed è conferi-ta secondo l’ordine della graduatoria dell’esame fi-nale del corso per il personale di cui al comma 1, let-tera a) e l’ordine della graduatoria di merito del con-corso per il personale di cui al comma 1, lettera b).Ai fini della determinazione del posto in ruolo i vin-citori del concorso precedono i sanitari che hannosuperato il corso di formazione dirigenziale.

3. Per il corso di formazione dirigenziale di cui alcomma 1, lettera a), si applicano le disposizioni dicui all’articolo 7, commi 3 e 4. –––––––––––

(1) Comma inserito dall’art. 8, lett. u) del D.Lgs201/01.

Art. 50. Concorso per la nomina a primo diri-gente medico. 1. Il concorso per titoli ed esami dicui all’articolo 49 è indetto annualmente con decre-to del capo della polizia - direttore generale dellapubblica sicurezza da pubblicarsi nel bollettino uffi-ciale del personale.

2. L’esame consiste in: a) due prove scritte, di cui una di carattere pro-

fessionale; b) un colloquio rivolto ad accertare il grado di

preparazione professionale del candidato, con parti-colare riferimento alle funzioni dirigenziali che saràchiamato a svolgere.

3. L’esame non si intende superato se il candidatonon abbia riportato la votazione di almeno trenta-

cinque cinquantesimi nel colloquio e in ciascunaprova scritta.

4. Le modalità del concorso, le materie oggettodell’esame, le categorie dei titoli da ammettere a va-lutazione, il punteggio da attribuire a ciascuna cate-goria di titoli sono determinati con il regolamento dicui all’articolo 8, comma 6.

5. Le cause di esclusione dal concorso sono quellepreviste dai commi 4 e 5 dell’articolo 8.

6. La commissione esaminatrice del concorso pertitoli ed esami di cui all’articolo 49, nominata condecreto del capo della polizia - direttore generaledella pubblica sicurezza, è presieduta dal vice diret-tore generale con funzioni vicarie ed è composta da:

a) il direttore centrale di sanità e un dirigente su-periore medico;

b) un consigliere di Stato o della Corte dei conti; c) un docente universitario esperto nelle materie

su cui vertono le prove d’esame. 7. Le funzioni di segretario sono disimpegnate da

un funzionario direttivo della Polizia di Stato inservizio presso il Dipartimento della pubblica sicu-rezza.

8. Con il decreto di nomina sono designati altret-tanti componenti supplenti prescelti, ai fini della so-stituzione dei componenti interni, tra i dirigenti deiruoli sanitari con qualifica di dirigente superiore.

Art. 51. Promozione alla qualifica di dirigentesuperiore medico. 1. La promozione a dirigentesuperiore medico si consegue, nei limiti dei posti di-sponibili al 31 dicembre di ogni anno, mediantescrutinio per merito comparativo al quale è ammes-so il personale con la qualifica di primo dirigentemedico che, alla stessa data, abbia compiuto tre an-ni di effettivo servizio nella qualifica.

2. Nello scrutinio per merito comparativo si tieneconto, in modo particolare, delle eventuali specializza-zioni professionali che hanno maggiore attinenza con icompiti di istituto dei medici della Polizia di Stato.

3. Le promozioni hanno effetto dal 1° gennaio del-l’anno successivo a quello nel quale si sono verifi-cate le vacanze.

Art. 52. Formazione specialistica. 1. Al comma3 dell’articolo 35 del decreto legislativo 17 agosto1999, n. 368, dopo le parole «sanità militare» sonoaggiunte le seguenti: «e, d’intesa con il Ministerodell’interno, una riserva di posti complessivamentenon superiore al cinque per cento per le esigenzedella sanità della Polizia di Stato.».

Art. 53. Norma di rinvio. 1. Al personale appar-tenente ai ruoli professionali dei sanitari della Poli-zia di Stato si applicano le disposizioni di cui all’art.2, commi 9, ultimo periodo, e 10, e quelle di cui agliarticoli 13 e 27, 28 e 28-bis.–––––––––––

Comma 1 così sostituito dall’art. 10 co. 1 lett. i),D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

© Laurus Robuffo

Page 137: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 53-bis (1). Inquadramenti del personale delruolo dei direttivi medici. 1. Il personale del ruolodei direttivi medici in servizio alla data di entrata invigore del presente decreto è inquadrato, con decor-renza 15 marzo 2001, nelle sottoelencate qualifichedel medesimo ruolo:

a) nella qualifica di medico capo, i medici e imedici principali con un’anzianità di effettivo servi-zio nel ruolo dei direttivi medici non inferiore a set-te anni e sei mesi, nonchè i medici capo;

b) nella qualifica di medico principale, i medicicon un’anzianità di effettivo servizio nel ruolo deidirettivi medici inferiore a sette anni e sei mesi.

2. Gli inquadramenti nelle qualifiche di cui alcomma 1 sono effettuati secondo l’ordine delle qua-lifiche di provenienza e, nell’ambito di queste, se-condo l’ordine di ruolo. Il personale di cui al com-ma 1, lettera a), conserva, ai fini della progressionealla qualifica superiore, l’anzianità eccedente quellaminima richiesta per l’inquadramento. Il personaledi cui al comma 1, lettera b), conserva, ai medesimifini, l’anzianità maturata nel ruolo. Si applica la di-sposizione di cui all’articolo 22-bis, comma 4.

3. Dall’anzianità richiesta per gli inquadramenti dicui al comma 1 sono detratti i periodi di ritardo nel-la progressione in carriera derivanti dall’applicazio-ne di una delle cause di esclusione dagli scrutini pre-viste dall’ordinamento vigente alla data di entrata invigore del presente decreto.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 4, del D.Lgs.201/2001.

Art. 53-ter (1). Disposizioni conseguenti agli in-quadramenti. 1. Il personale inquadrato nella qua-lifica di medico principale consegue la promozionealla qualifica di medico capo, a ruolo aperto, me-diante scrutinio per merito comparativo, al compi-mento di sette anni e sei mesi di effettivo servizionel ruolo dei direttivi medici.

2. Fermo restando quanto previsto dal comma 3, ilpersonale inquadrato nella qualifica di medico capoe i medici principali promossi medici capo ai sensidel comma 1, partecipano allo scrutinio per meritocomparativo di ammissione al corso di formazioneper l’accesso alla qualifica di primo dirigente medi-co al compimento di due anni di anzianità nella qua-lifica; il personale inquadrato nella qualifica di me-dico principale può partecipare al concorso per l’ac-cesso alla qualifica di primo dirigente medico, di cuiall’articolo 49, comma 1, lettera b), al compimentodi sette anni di effettivo servizio nel ruolo dei diret-tivi medici.

3. Fermo restando quanto previsto dal comma 1dell’articolo 54, agli scrutini e ai concorsi di cui al-l’articolo 49, comma 1, per il conferimento dei postiche si renderanno disponibili nella qualifica di pri-mo dirigente medico fino al 31 dicembre 2002, èammesso esclusivamente il personale che alla data

di entrata in vigore del presente decreto riveste laqualifica di medico capo, ovvero quelle di medicoprincipale e di medico, sempre che, alla stessa data,sia in possesso di un’anzianità complessiva nel ruo-lo non inferiore a nove anni e sei mesi».–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 4, del D.Lgs 201/01.

CAPO IIDISPOSIZIONI TRANSITORIE

Art. 54. Disposizioni transitorie in materia diprogressione in carriera del personale apparte-nente ai ruoli professionali dei sanitari. 1. Per lepromozioni da conferire con riferimento alle vacan-ze disponibili fino al 31 dicembre 2000 continuanoad applicarsi le disposizioni vigenti alla data di en-trata in vigore del presente decreto, comprese quel-le relative alle dotazioni organiche del ruolo dei di-rettivi medici e dei dirigenti medici. Le medesimedisposizioni si applicano anche alle altre promozio-ni da conferire con decorrenza anteriore al 15 mar-zo 2001 (1)

2. Il primo concorso per l’accesso alla qualifica diprimo dirigente è indetto con riferimento all’aliquo-ta dei posti disponibili al 31 dicembre 2001.

3. Fino all’emanazione del regolamento ministe-riale indicato nell’articolo 7, comma 4, il corso diformazione dirigenziale continua ad essere discipli-nato dalle disposizioni vigenti alla data di entrata invigore del presente decreto.–––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 8, lett. w) delD.Lgs 201/01.

Art. 54-bis (1). Disposizioni transitorie per l’ac-cesso al ruolo dei direttivi medici. 1. Fino all’e-manazione dei regolamenti previsti dagli articoli 46e 47, ai concorsi per l’accesso al ruolo dei direttivimedici ed al relativo corso di formazione continua-no ad applicarsi le disposizioni vigenti alla data dientrata in vigore del presente decreto.

2. Durante la frequenza del corso di cui al comma1, i vincitori del concorso rivestono la qualifica dimedico. Superato l’esame finale del corso gli stessisono confermati nel ruolo dei direttivi medici con laqualifica di medico principale.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 5, del D.Lgs 3 mag-gio 2001, n. 201.

Art. 55. Transito dei dirigenti e dei direttori tec-nici medico legali nei ruoli professionali dei sani-tari della Polizia di Stato. 1. Nei confronti del per-sonale del ruolo dei dirigenti tecnici medico legali,in servizio alla data di entrata in vigore del presentedecreto, è disposto il transito nelle corrispondentiqualifiche del ruolo professionale dei dirigenti me-

© Laurus Robuffo

Page 138: 58 POLIZIA DI STATO

dici della Polizia di Stato, conservando, ai fini dellaprogressione in carriera, l’anzianità maturata.

2. Nei confronti del personale del ruolo dei diretto-ri tecnici medico legali, in servizio alla data di entra-ta in vigore del presente decreto, è disposto il transi-to nelle corrispondenti qualifiche del ruolo profes-sionale dei direttivi medici della Polizia di Stato, se-condo l’ordine di ruolo, conservando, ai fini dellaprogressione in carriera, l’anzianità maturata.

3. Su presentazione di domanda revocabile entro il30 giugno 2002, da prodursi entro sessanta giornidalla data di entrata in vigore del presente decreto, èriconosciuto al personale di cui ai commi preceden-ti il diritto di continuare ad esercitare le funzionicorrispondenti al ruolo ed alla qualifica di prove-nienza (1). –––––––––––

(1) Le parole «entro il 30 giugno 2002» sono sta-te inserite dall’art. 10 co. 1 lett. l), D.Lgs. 28 di-cembre 2001.

Art. 55-bis (1). 1. Con regolamento del Ministrodell’interno, da emanare ai sensi dell’articolo 17,comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sonostabiliti i requisiti di idoneità fisica, psichica e atti-tudinale al servizio nei ruoli del personale di cui alpresente decreto.

2. Fino all’emanazione del regolamento di cui alcomma 1, continuano ad applicarsi le disposizionivigenti alla data di entrata in vigore del presente de-creto.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 6, del D.Lgs 3 mag-gio 2001, n. 201.

TITOLO IVDISPOSIZIONI COMUNI

Art. 56. Riconoscimento dei crediti formativi.1. Per il perseguimento dei fini istituzionali del-l’Amministrazione, il capo della polizia - direttoregenerale della pubblica sicurezza, può attivare corsidi formazione di livello universitario e corsi di for-mazione. A coloro che abbiano frequentato i predet-ti corsi, i crediti formativi acquisiti sono riconosciu-ti ai fini del conseguimento dei titoli di cui all’arti-colo 3, comma 1, lettere a) e b), ovvero di quelli dicui al successivo comma 8, del decreto del Ministrodell’università e della ricerca scientifica e tecnologi-ca del 3 novembre 1999, n. 509, ai sensi e per gli ef-fetti delle disposizioni di cui all’articolo 5, comma7, dello stesso decreto ministeriale.

Art. 57. Aggiornamento professionale. 1. Al fi-ne di assicurare periodici percorsi formativi per ilpersonale appartenente ai ruoli dei direttivi e dei di-rigenti della Polizia di Stato, il dipartimento dellapubblica sicurezza, oltre ai corsi per la formazione

iniziale, per quella specialistica e di aggiornamentoprofessionale, organizza i seguenti corsi collegati al-la progressione in carriera:

a) corso di aggiornamento per gli appartenenti airuoli direttivi;

b) corso di aggiornamento per i primi dirigenti. 2. Con regolamento del Ministro dell’interno, ai

sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23agosto 1988, n. 400, da emanare entro un anno dal-la data di entrata in vigore del presente decreto, so-no stabiliti la durata, i contenuti, le modalità disvolgimento, nonché i criteri per la individuazionedei frequentatori dei corsi di cui al comma 1 chepossono essere anche effettuati, attraverso apposi-te convenzioni, presso strutture formative pubbli-che o private.

3. La frequenza con profitto dei corsi di cui alcomma 1, lettere a) e b), costituisce requisito neces-sario, rispettivamente, per gli scrutini per la promo-zione alla qualifica di vice questore aggiunto delruolo direttivo speciale, l’ammissione al corso diformazione per l’accesso alla qualifica di primo di-rigente e la promozione a dirigente superiore.

4. Ai medesimi fini e ferma restando la vigente di-sciplina relativa ai corsi di alta formazione tenutidalla Scuola di perfezionamento per le forze di poli-zia, è equiparata la frequenza con profitto di corsiorganizzati dalla citata Scuola per il personale diret-tivo e dirigente che espleta funzioni di polizia.

5. Le disposizioni di cui al comma 3 si applicanoalle promozioni da conferire con decorrenza succes-siva al 31 dicembre 2007 (1). –––––––––––

(1) L’originario termine del 31 dicembre 2005 èstato così prorogato per effetto di quanto dispostodall’art. 3-quinquies D.L. 3 agosto 2004, n. 220conv., con modif., dalla L. 19 ottobre 2004, n. 257.

Art. 58. Conferimento dei posti di funzione dilivello dirigenziale. 1. Tutti gli incarichi di funzio-ne sono conferiti ai dirigenti della Polizia di Statotenendo conto della natura e delle caratteristiche de-gli obiettivi e dei programmi da realizzare, nonchédelle attitudini e delle capacità professionali dei fun-zionari.

2. Con decreto del Ministro dell’interno possonoessere individuate, in rapporto alla medesima quali-fica dirigenziale, più posizioni graduate secondo ladiversa rilevanza degli incarichi.

3. Gli incarichi di livello dirigenziale generale so-no conferiti ai dirigenti generali e ai dirigenti gene-rali di pubblica sicurezza di livello B con decreto delMinistro dell’interno, sentito il Presidente del Con-siglio dei Ministri.

4. Gli incarichi di funzione dirigenziale, nell’am-bito delle articolazioni centrali e periferiche del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza, sonoconferiti ai primi dirigenti e ai dirigenti superiori dal

© Laurus Robuffo

Page 139: 58 POLIZIA DI STATO

capo della polizia - direttore generale della pubblicasicurezza.

5. Restano ferme le disposizioni concernenti il col-locamento in disponibilità, il comando e il colloca-mento fuori ruolo.

Art. 59. Commissione per la progressione in car-riera. 1. Con regolamento del Ministro dell’internoda emanare ai sensi dell’articolo 17, comma 3 dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, entro sei mesi dall’en-trata in vigore del presente decreto, è istituita la com-missione per la progressione in carriera del personaleappartenente ai ruoli dei direttivi e dei dirigenti dellaPolizia di Stato, presieduta dal capo della polizia - di-rettore generale della pubblica sicurezza e compostadal vice direttore generale della pubblica sicurezzacon funzioni vicarie e dai dirigenti generali di livelloB. Il capo della polizia - direttore generale della pub-blica sicurezza può delegare le funzioni di presidenteal vice direttore generale con funzioni vicarie. ll sud-detto regolamento determina le norme di organizza-zione e funzionamento della commissione (1).

2. Ai fini della progressione in carriera del persona-le direttivo e dirigente appartenente ai ruoli professio-nali dei sanitari e dei ruoli che espletano attività tecni-co-scientifica o tecnica, la commissione di cui al com-ma 1, è integrata dal direttore centrale di sanità e da undirigente superiore dei ruoli dei dirigenti tecnici.

3. Le funzioni di segretario della commissione so-no svolte da un funzionario della Polizia di Statocon qualifica non inferiore a vice questore aggiunto,in servizio presso la direzione centrale del persona-le del dipartimento della pubblica sicurezza.

4. Ai lavori della commissione partecipa, in qualitàdi relatore e senza voto, il direttore centrale del per-sonale o, in caso di impedimento, su sua delega, ildirettore di un servizio della medesima direzione.

5. Per l’espletamento delle funzioni di cui ai com-mi precedenti la direzione centrale del personale tra-smette alla commissione tutti gli elementi valutativie informativi in suo possesso.

6. La commissione formula al consiglio di ammi-nistrazione la proposta di graduatoria di merito rela-tiva ai funzionari ammessi a valutazione per la pro-mozione alle qualifiche di commissario capo e di vi-ce questore aggiunto del ruolo direttivo speciale, divice questore aggiunto e di dirigente superiore equalifiche equiparate e per l’ammissione al corso diformazione per l’accesso alla qualifica di primo di-rigente e qualifiche equiparate, sulla base dei criteridi valutazione, determinati dal consiglio di ammini-strazione secondo le disposizioni di cui agli articoli61 e 62, ultimo comma, del decreto del Presidentedella Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, su propostadella medesima commissione.

7. Il consiglio di amministrazione approva la gra-duatoria motivando le decisioni adottate in diffor-mità alla proposta formulata dalla commissione.

8. Le disposizioni di cui al presente articolo si ap-

plicano alle nomine e alle promozioni successive al31 dicembre 2001. –––––––––––

(1) Il regolamento di cui al comma 1 è stato ema-nato con D.M. 15 gennaio 2002, n. 5.

Art. 60. Cause di esclusione dagli scrutini. 1.Non è ammesso a scrutinio il personale appartenen-te ai ruoli dei direttivi e dei dirigenti che:

a) nei tre anni precedenti lo scrutinio abbia ripor-tato un giudizio complessivo inferiore a «distinto»;

b) nell’anno precedente lo scrutinio abbia riporta-to la sanzione disciplinare della pena pecuniaria;

c) nei tre anni precedenti lo scrutinio abbia ripor-tato la sanzione disciplinare della deplorazione;

d) nei cinque anni precedenti lo scrutinio abbia ri-portato la sanzione disciplinare della sospensionedal servizio.

2. Le disposizioni di cui al comma 1, non trovanoapplicazione con riferimento ai giudizi complessiviespressi ed alle sanzioni disciplinari irrogate fino al-l’entrata in vigore del presente decreto.

Art. 61. Sospensione dalla partecipazione agliscrutini. 1. È sospeso dagli scrutini di promozio-ne il personale dei ruoli dei direttivi e dei dirigen-ti rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternativiper i delitti di cui all’articolo 58, comma 1, letterea) e b), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267 (1).

2. Nei confronti del personale di cui al comma 1,si applicano le disposizioni contenute negli articoli94 e 95 del decreto del Presidente della Repubblica3 gennaio 1957, n. 3.

3. Le disposizioni di cui al comma 1, si applicanoagli scrutini per le promozioni successive al 31 di-cembre 2001. –––––––––––

(1) Comma così modificato dall’art. 10 co. 1 lett.m), D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

Art. 62. Valutazione annuale dei dirigenti. 1.L’Amministrazione della pubblica sicurezza, sullabase anche dei risultati del controllo di gestione,valuta le prestazioni dei dirigenti superiori e deiprimi dirigenti della Polizia di Stato, nonché icomportamenti relativi allo sviluppo delle risorseprofessionali, umane e organizzative ad essi asse-gnate.

2. Ai fini di cui al comma 1, i dirigenti superiori ei primi dirigenti presentano, entro il 31 gennaio diciascun anno, una relazione sull’attività svolta nel-l’anno precedente.

3. Entro il successivo 30 aprile, un apposito comi-tato composto da almeno tre dirigenti generali dipubblica sicurezza di livello B, costituito con decre-to del capo della polizia - direttore generale dellapubblica sicurezza, redige, sulla base della relazionepresentata da ciascun dirigente, una scheda di valu-tazione (1).

© Laurus Robuffo

Page 140: 58 POLIZIA DI STATO

4. Il giudizio valutativo finale è espresso dal capodella polizia - direttore generale della pubblica sicu-rezza, entro il successivo 30 giugno.

5. La scheda di valutazione comprensiva del giu-dizio valutativo finale è notificata a ciascun interes-sato entro trenta giorni dalla formulazione del giudi-zio valutativo finale.

6. La scheda di valutazione per il personale conqualifica di primo dirigente sostituisce il rapportoinformativo di cui all’articolo 62 del decreto delPresidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335,anche ai fini degli scrutini di promozione.

7. I contenuti della relazione di cui al comma 2, lemodalità della relativa compilazione e presentazio-ne, i parametri della procedura di valutazione e i cri-teri per la formulazione del giudizio valutativo fina-le sono stabiliti con decreto del Ministro dell’inter-no, sentito il consiglio di amministrazione, su pro-posta del capo della polizia - direttore generale del-la pubblica sicurezza.

8. L’esito negativo della valutazione comporta larevoca dell’incarico ricoperto ed è tenuto in consi-derazione ai fini della progressione in carriera e del-l’attribuzione di nuove funzioni.

9. Le disposizioni di cui al presente articolo si ap-plicano a decorrere dall’anno 2004, in relazione al-l’attività svolta nell’anno 2003 (2).–––––––––––

(1) Comma così modificato dal comma 1 dell’art.5-bis D.L. 10 settembre 2004, n. 238 conv., con mo-dif., dalla L. 5 novembre 2004, n. 263.

Il comma dell’art.5-bis cit. ha inoltre previsto chela disposta modifica si applica alla valutazione an-nuale dei dirigenti superiori e dei primi dirigentidella Polizia di Stato a decorrere dall’anno 2004, inrelazione all’attività svolta nell’anno 2003.

(2) Comma così modificato dall’art. 13-octies,D.L. 25 ottobre 2002, n. 236, conv., con modif., dal-l’art. 1 L. 27 dicembre 2002, n. 284.

Art. 63. Promozioni per merito straordinarioalle qualifiche dirigenziali. 1. Per il conferimentodelle promozioni per merito straordinario alle quali-fiche di primo dirigente e di dirigente superiore, lacommissione per la progressione in carriera, ai finidella proposta al consiglio di amministrazione, valu-ta, oltre alla sussistenza delle condizioni previstedall’articolo 74 del decreto del Presidente della Re-pubblica 24 aprile 1982, n. 335, anche la piena ido-neità del funzionario a svolgere le funzioni dellaqualifica superiore, sulla base dei criteri di massimarelativi agli scrutini di promozione per merito com-parativo alle qualifiche anzidette. Non può conse-guire la promozione per merito straordinario allequalifiche di primo dirigente o dirigente superiore ilfunzionario che riporti un punteggio inferiore al set-tanta per cento del coefficiente totale massimo attri-buibile al personale scrutinato ai sensi dei sopracita-ti criteri di massima.

2. Non possono essere attribuite promozioni permerito straordinario alle qualifiche dirigenziali perpiù di una volta nel corso della carriera; ricorrendoi presupposti di un’ulteriore promozione, al funzio-nario interessato sono attribuiti i benefici economi-ci di cui all’ultimo comma dell’articolo 75 del de-creto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 335.

Art. 64. Collocamento in disponibilità. 1. I di-rigenti della Polizia di Stato possono essere colloca-ti in posizione di disponibilità, entro il limite non ec-cedente il cinque per cento della dotazione organicae per particolari esigenze di servizio, anche per losvolgimento di incarichi particolari o a tempo deter-minato.

2. I dirigenti generali di pubblica sicurezza di li-vello B e gli altri dirigenti generali dei ruoli dellaPolizia di Stato sono collocati in posizione di dispo-nibilità, previa deliberazione del Consiglio dei Mi-nistri, su proposta del Ministro dell’interno, sentitoil capo della polizia - direttore generale della pub-blica sicurezza.

3. I dirigenti superiori e i primi dirigenti sono col-locati in posizione di disponibilità con decreto delMinistro dell’interno su proposta del capo della po-lizia - direttore generale della pubblica sicurezza.

4. I dirigenti possono permanere nella posizione didisponibilità per un periodo non superiore al triennio.Con provvedimento motivato può esserne disposta laproroga per un periodo non superiore a un anno.

5. I dirigenti collocati in posizione di disponibilitànon occupano posto nella qualifica del ruolo cui ap-partengono. Nella qualifica iniziale dei rispettiviruoli direttivi è reso indisponibile un posto per cia-scun dirigente collocato in disponibilità.

Art. 65. Rideterminazione delle funzioni e delledotazioni organiche. 1. Per le esigenze conse-guenti alla determinazione della struttura organizza-tiva delle articolazioni centrali e periferiche del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza, previ-sta dall’articolo 6, comma 1, della legge 31 marzo2000, n. 78, le funzioni del personale dei ruoli diret-tivi e dirigenziali di cui al presente decreto possonoessere modificate con il regolamento previsto dalmedesimo articolo 6.

2. Le dotazioni organiche, per esigenze operative efunzionali sopravvenute, potranno essere modifica-te, senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Statoe ferma restando la dotazione organica complessivadi ciascun ruolo, con regolamento del Ministro del-l’interno di concerto con il Ministro del tesoro, delbilancio e della programmazione economica, adotta-to ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23agosto 1988, n. 400.

Art. 65-bis (1). Riconoscimento dell’anzianitàpregressa. 1. Nei confronti dei funzionari del ruo-lo dei commissari ed equiparati provenienti da ruo-

© Laurus Robuffo

Page 141: 58 POLIZIA DI STATO

li diversi, nominati vice commissari e qualificacorrispondente a partire dal 1981, ai fini dell’attri-buzione dell’incremento della retribuzione indivi-duale di anzianità in godimento, ai sensi dell’arti-colo 3 della legge 30 novembre 2000, n. 356, il va-lore di riferimento delle classi e scatti stipendialidel livello di inquadramento e del corrispondenteVII livello retributivo è quello in vigore il 31 di-cembre 1986, maggiorato dell’importo, ove non at-tribuito, previsto per tale livello dall’articolo 3,comma 1, del decreto del Presidente della Repub-blica 5 giugno 1990, n. 147.

2. L’adeguamento economico di cui al comma 1decorre dal 1° gennaio 1999 ovvero, se successiva,dalla data della nomina e non ha effetto sulle dispo-sizioni di cui alla legge 1° aprile 1981, n. 121, inmateria di attribuzione del trattamento economicospettante al primo dirigente e al dirigente superioree qualifiche corrispondenti.

3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 si appli-cano, altresì, ai funzionari delle corrispondentiqualifiche delle Forze di Polizia ad ordinamentocivile.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 7, del D.Lgs 3 mag-gio 2001, n. 201.

Art. 65-ter. Ruolo d’onore dell’Amministrazio-ne della Pubblica Sicurezza. 1 Fermo restandoquanto previsto dal decreto del Presidente della Re-pubblica 24 aprile 1982, n. 339, il personale dei ruo-li dei direttivi e dei dirigenti della Polizia di Stato,giudicato assolutamente inidoneo all’assolvimentodei compiti d’istituto per mutilazioni o invalidità ri-portati in servizio e per causa di servizio che abbia-no dato luogo a pensione privilegiata ordinaria delleprime otto categorie, è iscritto nel ruolo d’onore del-l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, previadispensa dal servizio per inidoneità assoluta nel ruo-lo di appartenenza, ovvero, nelle ipotesi di cui alcomma 3, previo giudizio medico-legale di inido-neità assoluta al servizio.

2. Il personale di cui al comma 1, iscritto nel ruo-lo d’onore, può essere richiamato in servizio, con ilsuo consenso, in casi particolari, con decreto del Mi-nistro dell’interno, di concerto con il Ministro del-l’economia e delle finanze, per essere impiegato inincarichi compatibili con l’infermità riportata e di-versi dalla direzione di reparti operativi, sentita lacommissione consultiva di cui all’articolo 4 del de-creto del Presidente della Repubblica 25 ottobre1981, n. 738.

3. Il personale di cui al comma 1, decorato al va-lor civile o militare, che non abbia superato i limi-ti di età previsti per il collocamento a riposo d’uf-ficio può chiedere di permanere o essere richiama-to in servizio per essere impiegato in incarichicompatibili con la condizione fisica, individuaticon decreto del Ministro dell’interno, sentita la

commissione consultiva di cui all’articolo 4 deldecreto del Presidente della Repubblica 25 ottobre1981, n. 738. Il trattenimento o il richiamo in ser-vizio sono disposti con decreto del Ministro del-l’interno, di concerto con il Ministro dell’econo-mia e delle finanze.

4. Per la progressione in carriera del personale dicui al presente articolo iscritto nel ruolo d’onore, ladisciplina prevista per il conferimento delle promo-zioni nel ruolo di provenienza si applica con le mo-dalità stabilite con decreto del Ministro dell’interno,di concerto con il Ministro per la funzione pubblicae con il Ministro dell’economia e delle finanze, te-nuto conto delle particolari condizioni degli interes-sati. Per le promozioni da conferire nel limite deiposti disponibili, il numero dei posti riservati agliappartenenti al ruolo d’onore è determinato, di vol-ta in volta, in proporzione pari al rapporto tra il nu-mero dei posti disponibili nelle corrispondenti qua-lifiche dei ruolo di provenienza e il numero dei fun-zionari valutabili per l’accesso alle stesse. Qualora ilrapporto sia inferiore a uno, la frazione di posto è ar-rotondata per eccesso all’unità.

5. Al personale di cui ai commi 2 e 3 si applica iltrattamento più favorevole tra la pensione privile-giata in godimento e il trattamento economico pre-visto per la qualifica di appartenenza, riconoscendo,ai fini della progressione economica, l’anzianità ma-turata al momento della cessazione dal servizio,nonché il diritto agli assegni di superinvalidità, diassistenza, di accompagnamento e di cumulo, ovespettanti. All’atto della definitiva cessazione dal ser-vizio, ove il richiamo o la permanenza in servizio aisensi del presente articolo siano superiori ad un an-no e siano stati retribuiti con trattamento economicoin attività, sono assicurati la riliquidazione del trat-tamento di quiescenza e il trattamento di buonuscitasulla base dell’ultimo stipendio spettante in attivitàdi servizio.

6. Il richiamo o la permanenza in servizio deipersonale iscritto nel ruolo d’onore rende indispo-nibili, fino alla cessazione dal servizio del perso-nale medesimo, un numero di posti nella qualificainiziale del ruolo di provenienza, tale da assicura-re l’invarianza degli oneri per il bilancio dello Sta-to.

7. Fermo restando quanto stabilito dal presente ar-ticolo, al personale dei ruoli dei direttivi e dei diri-genti della Polizia di Stato iscritto nel ruolo d’onoresi applicano, in quanto compatibili, le disposizionipreviste per gli ufficiali delle forze di polizia ad or-dinamento militare iscritti nel ruolo d’onore che pre-stano servizio ai sensi dell’articolo 116 della legge10 aprile 1954, n. 113, e dell’articolo 1 della legge27 febbraio 1989, n. 79.–––––––––––

Articolo aggiunto dall’art. 7 D. Lgs. 28 dicembre2001, n. 477.

© Laurus Robuffo

Page 142: 58 POLIZIA DI STATO

TITOLO VDISPOSIZIONI CONCERNENTI

IL CAPO DELLA POLIZIA - DIRETTORE GENERALE

DELLA PUBBLICA SICUREZZA

Art. 66. Posizione gerarchica e funzionale delcapo della polizia direttore generale della pubbli-ca sicurezza. 1. In attuazione dell’articolo 5, com-ma 1, lettera a), della legge 31 marzo 2000, n. 78, alprefetto avente funzioni di capo della polizia-diret-tore generale della pubblica sicurezza è attribuito, aisensi dell’articolo 20 del decreto legislativo 19 mag-gio 2000, n. 139, un trattamento tale da assicurare lasovraordinazione gerarchica di cui all’articolo 65della legge 1° aprile 1981, n. 121 e, nel sistema sta-bilito dalla medesima legge, la posizione funzionalee le responsabilità connesse alla direzione del dipar-timento della pubblica sicurezza per l’attuazionedelle direttive del Ministro dell’interno.

TITOLO VI DISPOSIZIONI FINALI

Art. 67. Riorganizzazione dell’Istituto superioredi polizia. 1. All’adeguamento dell’assetto organiz-zativo e funzionale dell’istituto Superiore di Polizia,istituito nell’ambito dell’Amministrazione della Pub-blica Sicurezza per la formazione, l’aggiornamentoprofessionale e la specializzazione del personale ap-partenente ai ruoli dei dirigenti e direttivi della Poliziadi Stato, si provvede con regolamento da emanare aisensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’interno, diconcerto con il Ministro dell’economia e delle finanzee con il Ministro per la funzione pubblica, discipli-nandone il raccordo con le competenti articolazionidell’Amministrazione della pubblica sicurezza e conle competenti articolazioni dell’Amministrazione del-la pubblica sicurezza e con gli altri istituti di alta for-mazione del Ministero dell’interno e delle altre Am-ministrazioni pubbliche, assicurando livelli di autono-mia istituzionale, gestionale, finanziaria e contabile,coerenti con i compiti previsti dal presente decreto.

2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 69comma 1, lettera f), dalla data di entrata in vigoredel regolamento di cui al comma 1, il decreto delpresidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 341,è abrogato.–––––––––––

Articolo così sostituito dall’art. 8 D.Lgs 28 dicem-bre 2001, n. 477.

Art. 68. Modifiche alla normativa vigente.Omissis.–––––––––

Il primo comma del presente articolo modifica ilco. 5 dell’art. 5 della L. 1° aprile 1981, n. 121.

Il secondo comma del presente articolo modifical’art. 1 del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335.

Il terzo comma del presente articolo modifical’art. 3 del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335.

Il quarto comma del presente articolo modifical’art. 64 del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335.

Il comma 4-bis del presente articolo - inserito dal-l’art. 9 D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477 - sostitui-sce l’art. 66 D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335.

Il quinto comma del presente articolo modifical’art. 75 del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335.

Il sesto comma del presente articolo modifica ilprimo comma dell’art. 1 del D.P.R. 24 aprile 1982,n. 337.

Il settimo comma del presente articolo modifica ilterzo, quarto e quinto comma dell’art. 1 del D.P.R.24 aprile 1982, n. 337.

L’ottavo comma del presente articolo modifical’art. 18 del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 338.

Il nono comma del presente articolo modifical’art. 20 del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 338.

Il decimo comma del presente articolo aggiungel’art. 3 bis al D.Lgs. 12 maggio 1995, n. 197.

L’undicesimo comma del presente articolo modifi-ca il comma 2 dell’art. 7 della L. 28 maggio 1997,n. 85.

Art. 69. Abrogazioni. 1. Dalla data di entrata invigore del presente decreto sono abrogati:

a) gli articoli 55, 56 e 57 della legge 1° aprile1981, n. 121;

b) gli articoli 32, 33, 38, 39, 40, 41, 42, 43 e 45del decreto del Presidente della Repubblica 24 apri-le 1982, n. 335;

c) l’articolo 45, commi primo e terzo, del decre-to del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n.336;

d) gli articoli 32, 33, 38, 39, 40, 41 e 53-bis deldecreto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 337;

e) gli articoli 1, 3, 4, 11, 14, 15, 16 e 17 del de-creto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 338;

f) gli articoli 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,17-bis e 21 del decreto del Presidente della Repub-blica 24 aprile 1982, n. 341;

g) l’articolo 1-bis del decreto-legge 19 dicembre1984, n. 858, convertito con modificazioni dalla leg-ge 17 febbraio 1985, n. 19;

h) l’articolo 51 della legge 10 ottobre 1986, n.668.

1-bis. Con decorrenza 15 marzo 2001 sono, altre-si’, abrogate le seguenti disposizioni:

a) gli articoli 34, 35, 36 e 37 del decreto delPresidente della Repubblica 24 aprile 1982, n.335;

b) gli articoli 34, 35, 36 e 37 del decreto delPresidente della Repubblica 24 aprile 1982, n.337;

© Laurus Robuffo

Page 143: 58 POLIZIA DI STATO

c) gli articoli 9, 10, 12 e 13 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 338 (1).–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 8, lett. y), del D.Lgs.201/01.

Art. 70. Rinvio alle disposizioni vigenti. 1. Perquanto non previsto dal presente decreto, al perso-nale dei ruoli dei direttivi e dei dirigenti della Poli-zia di Stato continuano ad applicarsi i decreti delPresidente della Repubblica 24 aprile 1982, numeri335, 337 e 338 e successive modificazioni e integra-zioni, nonché, in quanto compatibili, le altre dispo-sizioni vigenti.

Art. 71. Inquadramenti. 1. Con successivoprovvedimento legislativo sono determinate le mo-dalità applicative di inquadramento del personale inservizio negli attuali ruoli direttivi della Polizia diStato nei nuovi ruoli dei commissari, dei direttoritecnici e dei direttivi medici, previsti dal presentedecreto, con decorrenza dal 15 marzo 2001.

Art. 72. Determinazione dei posti indisponibilinel ruolo degli operatori e dei collaboratori tec-nici. 1. La determinazione dei posti indisponibilinella dotazione organica del ruolo degli operatori edei collaboratori tecnici ai fini dell’attuazione del-

l’articolo 40, sarà attuata mediante apposito decretodel Ministro dell’interno, di concerto con il Ministrodel tesoro, del bilancio e della programmazione eco-nomica, in proporzione all’effettivo incremento del-la consistenza dei ruoli, in modo tale da assicurareche l’onere netto annuo determinato dall’applicazio-ne del presente decreto non ecceda le risorse finan-ziarie di cui all’articolo 73.

Art. 73. Clausola finanziaria. 1. All’onere deri-vante dall’attuazione del presente decreto si provve-de con le risorse finanziarie previste dall’articolo 8della legge 31 marzo 2000, n. 78.

TABELLA 1––––––––––

La presente tabella sostituisce la Tabella A allega-ta al decreto del Presidente della Repubblica 24aprile 1982, n. 335, riportato alla voce Polizia diStato.

TABELLA 1(richiamata dagli artt 1 e 4)

Omissis (1)––––––––––

(1) Sostituisce la Tabella A allegata al D.P.R. 24aprile 1982, n. 335.

© Laurus Robuffo

Page 144: 58 POLIZIA DI STATO

TABELLA 2(richiamata dall’art. 13) (1)

LIMITI DI ETÀ PER IL COLLOCAMENTO A RIPOSO DEL PERSONALE DELLAPOLIZIA DI STATO CHE ESPLETA FUNZIONI DI POLIZIA

Ruolo degli agenti e assistenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al compimento degli anni 60Ruolo dei sovrintendenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al compimento degli anni 60Ruolo degli ispettori: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al compimento degli anni 60Ruolo dei commissari e ruolo direttivo speciale: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al compimento degli anni 60Ruolo dei dirigenti:

- primo diriente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al compimento degli anni 60- dirigente superiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al compimento degli anni 60- dirigente generale di pubblica sicurezza e dirigente generale . . . . . . . . . . . al compimento degli anni 60

di pubblica sicurezza di livello B

(1) Sostituisce la Tabella B allegata al D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335.

TABELLA 3(richiamata dall’art. 27)

DIRIGENTI SUPERIORI

Anno di collocamento Mese di collocamento a riposo Anticipazionea riposo per il raggiungimento per avvenuto raggiungimento del collocamento65° anno di età (1) del 65° anno di età a riposo

2002 da gennaio ad aprile 6 mesida maggio ad agosto 7 mesida settembre a dicembre 8 mesi

2003 da gennaio ad aprile 9 mesida maggio ad agosto 10 mesida settembre a dicembre 11 mesi

2004 da gennaio ad aprile 12 mesida maggio ad agosto 13 mesida settembre a dicembre 14 mesi

2005 da gennaio ad aprile 15 mesida maggio ad agosto 16 mesida settembre a dicembre 17 mesi

2006 da gennaio ad aprile 18 mesida maggio ad agosto 19 mesida settembre a dicembre 20 mesi

2007 da gennaio ad aprile 21 mesida maggio ad agosto 23 mesida settembre a dicembre 24 mesi

Continua

© Laurus Robuffo

Page 145: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

Segue: TABELLA 3(richiamata dall’art. 27)

ALTRE QUALIFICHE

Anno di collocamento Mese di collocamento a riposo Anticipazionea riposo per il raggiungimento per avvenuto raggiungimento del collocamento65° anno di età (1) del 65° anno di età a riposo

2002 da gennaio a giugno 8 mesida luglio a dicembre 9 mesi

2003 da gennaio a marzo 10 mesida aprile a giugno 11 mesida luglio a settembre 12 mesida ottobre a dicembre 13 mesi

2004 da gennaio a marzo 15 mesida aprile a giugno 17 mesida luglio a settembre 18 mesida ottobre a dicembre 19 mesi

2005 da gennaio a febbraio 20 mesida marzo ad aprile 22 mesida maggio a giugno 24 mesida luglio ad agosto 25 mesida settembre ad ottobre 26 mesida novembre a dicembre 27 mesi

2006 da gennaio a febbraio 28 mesida marzo ad aprile 29 mesida maggio a giugno 30 mesida luglio ad agosto 32 mesida settembre ad ottobre 33 mesida novembre a dicembre 34 mesi

2007 da gennaio a febbraio 35 mesida marzo ad aprile 36 mesida maggio a giugno 37 mesida luglio ad agosto 38 mesida settembre ad ottobre 40 mesida novembre a dicembre 41 mesi

2008 da gennaio a febbraio 42 mesida marzo ad aprile 43 mesida maggio a giugno 44 mesida luglio ad agosto 45 mesida settembre ad ottobre 46 mesida novembre a dicembre 47 mesi

2009 da gennaio a febbraio 48 mesida marzo ad aprile 49 mesida maggio a giugno 50 mesida luglio ad agosto 51 mesida settembre ad ottobre 52 mesida novembre a dicembre 53 mesi

2010 da gennaio a febbraio 54 mesida marzo ad aprile 56 mesida maggio a giugno 57 mesida luglio ad agosto 58 mesida settembre ad ottobre 59 mesi

–––––––––––(1) Parole così modificate per effetto delle modifiche apportate dall’art. 27 D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334, dall’art. 10 co.

1 lett. c) D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

Page 146: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

RUOLI TECNICIRuolo degli operatori e dei collaboratori tecnici

Operatore tecnico .............................................................................................Operatore tecnico scelto...................................................................................Collaboratore tecnico ....................................................................................... n. 6.308 (a)

Collaboratore tecnico capo ..............................................................................

Ruolo dei revisori tecnici

Vice revisore tecnico........................................................................................Revisore tecnico............................................................................................... n. 2.400Revisore tecnico capo ......................................................................................

Ruolo dei periti tecnici

Vice perito tecnico ...........................................................................................Perito tecnico.................................................................................................... n. 380Perito tecnico capo...........................................................................................Perito tecnico superiore.................................................................................... n. 1

(a) La dotazione organica del ruolo degli operatori e dei collaboratori temici è ridotta di 21 unità rispetto alle originarie6.600 unità. La medesima è ulteriormente ridotta di 271 unità per compensare l’aumento di 195 unità delle dotazioni orga-niche dei seguenti ruoli, secondo la ripartizione a fianco indicata:

131 unità nel ruolo dei direttori tecnici;64 unità nel ruolo dei direttivi medici.

Della predetta dotazione organica, 167 unità sono rese indispensabili per l’istituzione del ruolo speciale ad esaurimentoei direttori tecnici.

Ruolo dei direttori tecnici

Qualifiche Ingegneri Fisici Chimici Biologi Psicologi

Direttore tecnico limitatamentealla frequenza dei corsi di formazione iniziale 196 (a) 161 (b) 30 (c) 16 (d) 40 (e)

Direttore tecnico principaleDirettore tecnico capo

(a) Aumento di 55 unità rispetto alla originaria dotazione organica di 141 unità.(b) Aumento di 41 unità rispetto alla originaria dotazione organica di 120 unità.(c) Aumento di 7 unità rispetto alla originaria dotazione organica di 23 unità.(d) Aumento di 7 unità rispetto alla originaria dotazione organica di 9 unità.(e) Aumento di 21 unità rispetto alla originaria dotazione organica di 19 unità, del ruolo dei selettori del centro psicotec-

nico di cui all’articolo 32, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 337.

–––––––––––(1) Sostituisce la Tabella A allegata al D.P.R. 24 aprile 1982, n. 337 e successive modificazioni.

TABELLA 4(richiamata dall’art. 29) (1)

Page 147: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

Ruolo dei dirigenti tecnici ingegneri

Qualifiche Posti in organico Funzioni

Dirigente superiore tecnico 13 Ispettore generale; consigliere ministerialeaggiunto; direttore di servizio e dirigente diufficio periferico

Primo dirigente tecnico 25 Vice consigliere ministeriale, direttore didivisione e dirigente di ufficio periferico

Ruolo dei dirigenti tecnici fisici

Qualifiche Posti in organico Funzioni

Dirigente superiore tecnico 12 Ispettore generale; consigliere ministerialeaggiunto; direttore di servizio e dirigente diufficio periferico

Primo dirigente tecnico 20 Vice consigliere ministeriale, direttore didivisione e dirigente di ufficio periferico

Ruolo dei dirigenti tecnici chimici

Qualifiche Posti in organico Funzioni

Dirigente superiore tecnico 1 Ispettore generale; consigliere ministerialeaggiunto; direttore di servizio e dirigente diufficio periferico

Primo dirigente tecnico 25 Vice consigliere ministeriale, direttore didivisione e dirigente di ufficio periferico

Ruolo dei dirigenti tecnici biologi

Qualifiche Posti in organico Funzioni

Dirigente superiore tecnico 1 Ispettore generale; consigliere ministerialeaggiunto; direttore di servizio e dirigente diufficio periferico

Primo dirigente tecnico 1 Vice consigliere ministeriale, direttore didivisione e dirigente di ufficio periferico

Ruolo dei dirigenti tecnici psicologi

Qualifiche Posti in organico Funzioni

Dirigente superiore tecnico 1 Ispettore generale; consigliere ministerialeaggiunto; direttore di servizio e dirigente diufficio periferico

Primo dirigente tecnico 1 Vice consigliere ministeriale, direttore didivisione e dirigente di ufficio periferico

–––––––––––(1) Sostituisce la Tabella A allegata al D.P.R. 24 aprile 1982, n. 337 e successive modificazioni.

Page 148: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

TABELLA 5(richiamata dall’art. 43) (1)

Ruolo dei direttivi medici

Medico, limitatamente alla frequenza del corso di formazione iniziale 355 (a)Medico principaleMedico capo

Ruolo dei dirigenti medici (2)

Livellodi funzione Qualifiche Posti di qualifica Funzioni

C Dirigente generale medico 1 Direttore centrale di sanitàD Dirigente superiore medico 8 (b) Ispettore generale, consigliere

ministeriale aggiunto, anche per lefunzioni di coordinamento deglistudi e ricerche in materia sanita-ria; direttore di servizio della dire-zione centrale di sanità e di ufficiodi vigilanza a livello centrale.

E Primo dirigente medico 30 (c) Direttore di divisione delladirezione centrale di sanità, dirigen-te di ufficio sanitario periferico e diufficio di vigilanza periferico; viceconsigliere ministeriale; dirigentecon funzioni ispettive; presidente dicommisiioni mediche o medico le-gali.

(a) Aumento di 86 unità rispetto alla originaria dotazione organica di 269 unità, di cui 22 unità relative alla dotazione or-ganica del soppresso ruolo dei direttori tecnici medico legali.

(b) Aumento di una unità relativa alla dotazione organica soppressa di dirigente superiore medico legale.(c) Aumento di due unità relative alla dotazione organica soppressa qualifica di primo dirigente medico legale.

–––––––––––(1) Sostituisce la Tabella A allegata al D.P.R. 24 aprile 1982, n. 338 e successive modificazioni.(2) Quadro così sostituito dall’art. 10 co. 1 lett. p), D.Lgs. 28 dicembre 2001, n. 477.

TABELLA 6(richiamata dall’art. 6)

EQUIPARAZIONE TRA LE QUALIFICHE DEL PERSONALE DEL RUOLO DEICOMMISSARI E QUELLE DEL RUOLO DIRETTIVO SPECIALE

Qualifiche del personale del ruolo Qualifiche del personale del ruolodei commissari direttivo speciale

Vice commissario del ruolodirettivo speciale (1)

Commissario (1) Commissario del ruolo direttivo speciale

Commissario capo Commissario capo del ruolodirettivo speciale

Vice questore aggiunto Vice questore aggiunto del ruolodirettivo speciale

(1) Qualifica attribuita durante la frequenza del corso di formazione.

Page 149: 58 POLIZIA DI STATO

18.

D.P.R. 22 marzo 2001, n. 208. Regolamentoper il riordino della struttura organizzativadelle articolazioni centrali e periferiche del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza,a norma dell’articolo 6 della legge 31 marzo2000, n. 78 (in G.U. 5 giugno 2001, n. 128).

Art. 1. Oggetto del regolamento. 1. Il presenteregolamento disciplina l’ordinamento e la strutturaorganizzativa delle articolazioni periferiche del-l’amministrazione della pubblica sicurezza nellequali opera il personale della Polizia di Stato e l’or-dinamento di quelle centrali limitatamente ai rap-porti di dipendenza delle articolazioni periferiche.

2. L’ordinamento centrale dell’amministrazionedella pubblica sicurezza è disciplinato dalle disposi-zioni della legge 1° aprile 1981, n. 121 e successivemodificazioni e integrazioni e dalle altre disposizio-ni di legge in materia, anche relativamente alle attri-buzioni del Ministro dell’interno - Autorità naziona-le di pubblica sicurezza ed alle attribuzioni e compi-ti del dipartimento della pubblica sicurezza.

3. Restano, altresì, ferme le disposizioni di legge edi regolamento concernenti l’appartenenza del per-sonale della Polizia di Stato all’amministrazionedella pubblica sicurezza e le relative funzioni, ivicomprese quelle inerenti alle qualità di autorità pro-vinciale e locale di pubblica sicurezza e di ufficialee agente di pubblica sicurezza.

Art. 2. Articolazione dell’Amministrazione del-la pubblica sicurezza. 1. Oltre a quanto previsto da-gli articoli 4 e 5 della legge 1° aprile 1981, n. 121 esuccessive modificazioni e integrazioni e dalle altredisposizioni di legge in materia, nonché dal decretodel Presidente della Repubblica 28 gennaio 1991, n.39, l’amministrazione della pubblica sicurezza si ar-ticola sul territorio nei seguenti uffici:

a) uffici con funzioni finali:1. questure, uffici territoriali provinciali per

l’esercizio, nella provincia, delle funzioni del que-store e per l’assolvimento, nel medesimo territorio,dei compiti istituzionali della Polizia di Stato;

2. commissariati di pubblica sicurezza, diretta-mente dipendenti dalle questure, istituiti, ove effet-tive esigenze lo richiedano, per l’esercizio, da partedi funzionari di pubblica sicurezza, delle funzionidell’autorità locale di pubblica sicurezza e per l’as-solvimento dei compiti istituzionali della Polizia diStato non devoluti alla competenza di altri uffici;

3. distretti, commissariati e posti di polizia,istituiti alle dipendenze delle questure, o, nel casodei posti di polizia, anche dei commissariati e dei di-stretti, per le esigenze di controllo del territorio e perlo svolgimento di altri compiti istituzionali, anche dicarattere temporaneo;

4. ispettorati ed uffici speciali di pubblica sicu-rezza privi di competenza territoriale aventi gli spe-ciali compiti di cui all’articolo 5;

5. uffici periferici, istituiti alle dipendenze deldipartimento della pubblica sicurezza, per le esigen-ze di polizia stradale, ferroviaria, delle comunica-zioni e di polizia di frontiera;

6. reparti mobili, istituiti alle dipendenze del di-partimento della pubblica sicurezza, per i compiti dicui all’articolo 33 della legge 1° aprile 1981, n. 121;

7. reparti, centri o nuclei istituiti, alle dipen-denze del dipartimento della pubblica sicurezza odelle questure, per particolari attività operative cherichiedono l’impiego di personale specificamenteaddestrato, l’ausilio di mezzi speciali o di animali;

b) uffici, centri e istituti con funzioni strumenta-li e di supporto:

1. Istituto superiore di polizia;2. istituti di istruzione, istituiti alle dipendenze

del dipartimento della pubblica sicurezza, per le esi-genze di istruzione, addestramento, aggiornamentoe perfezionamento del personale;

3. strutture sanitarie presso gli uffici centrali eperiferici dell’amministrazione, alle dipendenze deldipartimento della pubblica sicurezza o degli ufficio reparti in cui sono istituite, in relazione alle com-petenze funzionali loro attribuite;

4. gabinetti di polizia scientifica alle dipen-denze del dipartimento della pubblica sicurezza odelle questure in cui sono istituiti, in relazione allecompetenze funzionali loro attribuite;

5. zone telecomunicazioni, centri elettronici einformatici, centri logistici di raccolta di materialie mezzi e centri motorizzazione, istituiti alle dipen-denze del dipartimento della pubblica sicurezza, eogni altro ufficio, centro o magazzino posto alle di-pendenze dell’ufficio o reparto presso cui sono isti-tuiti, per le esigenze logistiche, strumentali e di sup-porto della Polizia di Stato e per quelle tecniche delMinistero dell’interno;

c) uffici con funzioni ispettive e di controllo del-le strutture dell’amministrazione e di decentramentoamministrativo:

1. direzioni interregionali per l’esercizio de-centrato delle funzioni ispettive e di controllo in tut-ti gli uffici ed organi periferici dell’amministrazionedella pubblica sicurezza aventi sede nell’area terri-toriale di competenza e per l’esercizio decentratodelle funzioni di carattere organizzativo e ammini-strativo, anche relative alla logistica, a supporto del-le attività istituzionali dei predetti uffici e reparti.

2. Oltre alle attività di direzione unitaria e coordi-namento generale assicurate dal dipartimento dellapubblica sicurezza, per specifiche attività di poliziainvestigativa, giudiziaria e di pubblica sicurezza,possono essere stabilite, con provvedimento del Ca-po della polizia - Direttore generale della pubblicasicurezza, in attuazione delle direttive del Ministro

© Laurus Robuffo

Page 150: 58 POLIZIA DI STATO

dell’interno - Autorità nazionale di pubblica sicu-rezza, forme di coordinamento anche regionale e in-terregionale degli uffici o reparti di cui al comma 1.

Art. 3. Ordinamento delle questure e degli uffi-ci dipendenti. 1. Le questure sono organi perifericidel Ministero dell’interno per l’espletamento, nel-la.provincia, delle funzioni di cui all’articolo 32 del-la legge 1o aprile 1981 n. 121, delle altre funzionipreviste da disposizioni di legge o di regolamento eper l’assolvimento, nel medesimo territorio, deicompiti istituzionali della Polizia di Stato.

2. Le questure sono ordinate, di massima, in:a) ufficio di gabinetto del questore, anche per

l’assolvimento dei compiti di prevenzione generalee di soccorso pubblico e delle funzioni inerenti allatutela dell’ordine pubblico, nel cui ambito operanol’ufficio provinciale per la gestione automatizzatadelle informazioni di polizia e la sala operativa;

b) divisione anticrimine, nel cui ambito operanola Squadra Mobile, la DIGOS, l’ufficio criminalità,per il monitoraggio e l’analisi dei fenomeni crimi-nosi e per i compiti inerenti alle misure di preven-zione, il gabinetto provinciale di polizia scientifica;

c) divisione polizia amministrativa, sociale e del-l’immigrazione, nel cui ambito operano l’ufficio po-lizia amministrativa e sociale e l’ufficio polizia del-l’immigrazione e degli stranieri;

d) uffici per le esigenze di amministrazione e ge-stione del personale, dei mezzi, delle risorse logisti-che, per quelle amministrativo-contabili, e per quel-le di sanità e sicurezza dei lavoratori.

3. Alle questure sono preposti, con le funzioni diquestore, dirigenti superiori di pubblica sicurezza esono assegnati, per la preposizione all’ufficio di ga-binetto e alle divisioni di cui al comma 2 ed ai com-missariati di pubblica sicurezza di particolare rile-vanza e per l’espletamento delle funzioni vicarie,primi dirigenti della Polizia di Stato.

4. Al dirigente assegnato per l’espletamento dellefunzioni vicarie può essere delegata la sovrinten-denza a determinati uffici o servizi.

5. Le questure aventi sede nelle città di Bari, Bo-logna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano,Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino,Trieste e Venezia hanno un ordinamento differenzia-to, determinato a norma del comma 7. In quanto se-di di particolare rilevanza, individuate a norma del-l’articolo 2, comma 7, del decreto legislativo 5 otto-bre 2000, n. 334, alle stesse sono preposti, con lefunzioni di questore, dirigenti generali di pubblicasicurezza di livello C.

6. In relazione alle esigenze funzionali ed operati-ve che richiedono un ordinamento differenziato, ilMinistro dell’interno determina, con proprio decre-to, gli uffici di livello dirigenziale, prevedendo, al-l’occorrenza, l’assegnazione di dirigenti del ruolounico per le funzioni amministrativo-contabili. Al-l’ordinamento generale degli uffici, alle disposizio-

ni generali per assicurarne il buon andamento ed al-l’assegnazione delle risorse provvede, con propriodecreto, il Capo della polizia - Direttore generaledella pubblica sicurezza, a norma dell’articolo 9, te-nuto conto delle attribuzioni dei dirigenti.

7. Con le modalità di cui al comma 6 si provvedeanche per i distretti, uffici dirigenziali di decentra-mento delle attività delle questure, nei capoluoghi incui ve ne sia assoluta necessità, per i commissariatidi pubblica sicurezza e per gli altri uffici dipendentidalle questure.

Art. 4. Ordinamento degli uffici di polizia stra-dale, ferroviaria, di frontiera, e di polizia postalee delle comunicazioni. 1. Per le attività di poliziastradale, ferroviaria, di frontiera e di polizia postalee delle comunicazioni sono istituiti, alle dipendenzedel dipartimento della pubblica sicurezza, uffici dilivello dirigenziale commisurato all’ambito della ri-spettiva competenza, anche territoriale, ed al rilievodelle connesse responsabilità, per le funzioni di pia-nificazione, organizzazione e direzione coordinatadei servizi di polizia attinenti alla specialità, svoltidagli uffici in cui gli stessi sono rispettivamentearticolati.

2. Fermi restando i doveri di riferimento ad altreautorità ed organi, derivanti dai rapporti di dipen-denza anche funzionale o di collaborazione operati-va in ragione dei compiti svolti, gli ufficiali di pub-blica sicurezza preposti agli uffici di cui al comma 1riferiscono tempestivamente al questore su quantocomunque abbia attinenza con l’ordine e la sicurez-za pubblica.

3. Gli appartenenti agli uffici di cui al comma 1concorrono, nell’ambito dei compiti inerenti allaspecialità, al mantenimento dell’ordine e della sicu-rezza pubblica ed alle operazioni di polizia svoltedagli uffici di cui all’articolo 3, secondo le disposi-zioni impartite dal dipartimento della pubblica sicu-rezza, anche al fine del coordinamento tecnico-ope-rativo dei servizi da espletarsi oltre l’ambito pro-vinciale e, nell’ambito dei servizi dallo stesso di-sposti, dal questore.

4. All’articolazione territoriale e funzionale degliuffici di cui al comma 1, alla definizione dei relativicompiti con le connesse dipendenze o relazioni dicollaborazione, ed alla relativa dotazione di perso-nale, nonché a quella logistica e di mezzi, quandonon fornita dagli enti presso cui sono istituiti o pre-stano servizio, si provvede con le modalità di cuiagli articoli 8 e 9.

Art. 5. Ispettorati, uffici speciali di pubblica si-curezza e altri uffici con compiti di sicurezza e dicollegamento. 1. Gli ispettorati di pubblica sicu-rezza privi di competenza territoriale, istituiti alledipendenze del dipartimento della pubblica sicurez-za, provvedono alle speciali esigenze di collega-mento o raccordo con le Alte autorità interessate e

© Laurus Robuffo

Page 151: 58 POLIZIA DI STATO

con gli organi dell’amministrazione della pubblicasicurezza, fermi restando i compiti delle questure efatto salvo guanto previsto dal decreto del Presiden-te della Repubblica 28 gennaio 1991, n. 39, e suc-cessive modificazioni e integrazioni, e dalle altre di-sposizioni di legge o di regolamento che prevedonoaltri uffici o reparti di polizia ed i relativi compiti.

2. Gli ispettorati di cui al comma 1, provvedono inparticolare, ferme restando le dipendenze di caratte-re funzionale previste da disposizioni di legge o diregolamento, alle speciali esigenze di protezione edi vigilanza di seguito indicate:

a) l’Ispettorato di pubblica sicurezza «Vaticano»,per le attività di protezione del Sommo Pontefice edi vigilanza dei Sacri palazzi e della Città del Vati-cano spettanti alle autorità italiane e per gli altricompiti di sicurezza stabiliti d’intesa con le compe-tenti autorità della Santa Sede;

b) l’Ispettorato di pubblica sicurezza «palazzoChigi», per la protezione del Presidente del Consi-glio dei Ministri e per la vigilanza della sede del Go-verno, per i compiti di sicurezza previsti dall’ordi-namento della medesima Presidenza, nonché per glialtri compiti, di sicurezza stabiliti d’intesa con il Se-gretariato generale della Presidenza del Consigliodei Ministri;

c) gli Ispettorati di pubblica sicurezza «Cameradei Deputati» e «Senato della Repubblica», per laprotezione dei Presidenti e per la vigilanza delle se-di del Parlamento, per i compiti di polizia di cui so-no richiesti dai competenti organi della Camera e delSenato, nonché per gli altri compiti di sicurezza sta-biliti d’intesa con i Segretari generali delle rispetti-ve Camere.

3. È parimenti istituito per le speciali esigenze disicurezza del Ministero dell’interno l’Ispettorato dipubblica sicurezza «Viminale», per la protezione delMinistro dell’interno e dei sottosegretari di Stato al-l’interno, per la vigilanza del compendio Viminale,nonché per gli altri compiti di sicurezza stabiliti dalCapo della Polizia Direttore generale della pubblicasicurezza.

4. Un Ufficio speciale di pubblica sicurezza pres-so la Regione Siciliana, privo di competenza territo-riale e posto anch’esso alle dipendenze del diparti-mento della pubblica sicurezza, assicura la protezio-ne e la sicurezza della sede degli uffici centrali del-la Regione e cura le relazioni dirette con i compe-tenti uffici della medesima Regione attinenti ai ser-vizi d’istituto e ad ogni altra materia di comune in-teresse, nonché l’esecuzione dei servizi connessi al-le predette attività.

5. Agli Ispettorati di cui ai commi 2 e 3 sono pre-posti funzionari della Polizia di Stato con qualificadi dirigente generale, all’Ufficio speciale di pubbli-ca sicurezza di cui al comma 4, è preposto un diri-gente della Polizia di Stato con qualifica fino a diri-gente superiore.

6. Per speciali esigenze di collegamento e per l’as-solvimento di speciali funzioni o compiti di sicurez-za possono essere istituiti:

a) ulteriori ispettorati e uffici speciali di pubbli-ca sicurezza privi di competenza territoriale, in rela-zione alla peculiarità degli organi da tutelare e del-le rispettive attribuzioni e prerogative, istituiti eordinati con decreto del Ministro dell’Interno, pre-via intesa con l’organo di direzione politica del-l’Amministrazione o Istituzione interessata;

b) speciali articolazioni degli uffici territoriali odi uffici dipendenti dal dipartimento della pubblicasicurezza, istituiti e ordinati, in relazione ai compitida espletare, con decreto del Capo della polizia - Di-rettore generale della pubblica sicurezza, previa in-tesa con l’organo amministrativo di vertice del-l’Amministrazione o Istituzione interessata.

Art. 6. Direzioni interregionali della Polizia diStato. 1. Le direzioni interregionali della Polizia diStato, istituite nelle città indicate nella tabella in al-legato 1 con la competenza territoriale ivi determi-nata, operano alle dipendenze gerarchiche e funzio-nali del Capo della polizia Direttore generale dellapubblica sicurezza per l’esercizio decentrato dellefunzioni ispettive e di controllo in tutti gli uffici edorgani periferici dell’amministrazione della pubbli-ca sicurezza aventi sede nell’area territoriale dicompetenza e per lo svolgimento decentrato dellefunzioni di carattere organizzativo amministrativo,comprese quelle di documentazione e quelle logisti-che, a supporto delle attività istituzionali degli uffi-ci e reparti con funzioni finali aventi sede nel me-desimo ambito territoriale.Le direzioni interregio-nali concorrono, inoltre, all’elaborazione delle pia-nificazioni e programmazioni concernenti il reperi-mento, l’approvvigionamento e l’assegnazione dellerisorse umane, strumentali e logistiche ed alle relati-ve verifiche.

2. Alle direzioni interregionali sono preposti diri-genti generali di pubblica sicurezza di livello B, iquali svolgono le funzioni conferite in esecuzionedelle direttive del Capo della polizia - Direttore ge-nerale della pubblica sicurezza, raccordando l’atti-vità dei propri uffici, in relazione alle funzioni eser-citate, con quelle degli altri uffici e direzioni centra-li del dipartimento della pubblica sicurezza.

3. Relativamente alle funzioni ispettive e di con-trollo, le direzioni interregionali operano anchenell’ambito delle pianificazioni e programmazionidell’Ufficio cenale ispettivo e raccordano le proprieattività con quelle del predetto Uffcio.

Nell’esercizio delle medesime funzioni, i dirigentipreposti sono funzionalmente sovraordinati ai diri-genti degli uffci, reparti e istituti della Polizia di Sta-to aventi sede nell’area territoriale di competenza.

4. Restano salve le facoltà del Ministro l’interno edel Capo della polizia Direttore generale della pub-blica sicurezza di disporre ispezioni avvalendosi dei

© Laurus Robuffo

Page 152: 58 POLIZIA DI STATO

funzionari in servizio all’Ufficio centrale ispettivo odi altri specificamente designati per eccezionali esi-genze.

Art. 7. Ordinamento delle Direzioni interregio-nali. 1. L’articolazione organizzativa e funzionaledelle direzioni interregionali della Polizia di Stato èstabilita con decreto del Ministro dell’interno, chene definisce le posizioni dirigenziali, nell’ambitodelle dotazioni organiche dei dirigenti della Poliziadi Stato e delle assegnazioni di dirigenti del ruolounico per le funzioni amministrativo contabili, e lerispettive aree di attività.

2. In relazione alla rilevanza di talune circoscri-zioni territoriali, tenuto anche conto dei contingentidi personale della Polizia di Stato complessivamen-te assegnati agli uffici e reparti dislocati nelle sedi diservizio comprese nell’area di competenza territo-riale di ciascuna direzione interregionale, con decre-to del Ministro dell’interno possono essere istituitesezioni distaccate, cui è preposto un dirigente supe-riore dei ruoli’ del personale della Polizia di Statoche espleta funzioni di polizia.

3. L’azione amministrativa e i settori di interventodelle direzioni interregionali sono adeguati in rela-zione alle esigenze con criteri di flessibilità e pro-gressività. A tal fine il Capo della polizia - Direttoregenerale della pubblica sicurezza stabilisce con pro-pri decreti, di attuazione delle direttive del Mini-stro dell’interno:

a) le attività, le procedure e i settori di interven-to, nell’ambito delle attribuzioni di cui all’articolo 6,da trasferire, con la necessaria gradualità, alle dire-zioni interregionali;

b) la dotazione, con caratteri di progressività, dipersonale e dei mezzi;

c) la dotazione, con caratteri di progressività,delle risorse finanziarie, con le relative finalizzazio-ni di spesa ed i limiti della stessa, nell’ambito dellerisorse assegnate annualmente dal Ministro dell’in-terno al Capo della polizia Direttore generale dellapubblica sicurezza per le esigenze del dipartimentodella pubblica sicurezza, definendo le relazioni am-ministrative e funzionali con le competenti direzio-ni centrali e con le prefetture, nell’ambito delle di-sposizioni di legge in vigore.

4. L’attività ispettiva nel confronti delle direzionidi cui al presente articolo è assicurata, su delega delCapo della polizia - Direttore generale della pubbli-ca sicurezza, dal vicedirettore generale con funzionivicarie.

Art. 8. Individuazione degli uffici di livello diri-genziale. 1. Per assicurare una compiuta articola-zione delle funzioni dirigenziali non generali nel-l’ambito degli uffici periferici dell’amministrazionedella pubblica sicurezza, il Ministro dell’interno in-dividua con propri decreti i posti da conferire ai di-rigenti della Polizia di Stato, nonché, ove occorra, ai

dirigenti assegnati alle articolazioni centrali e peri-feriche dell’amministrazione della pubblica sicu-rezza per le funzioni amministrativo-contabili, conl’osservanza delle vigenti disposizioni concernentil’ordinamento del personale interessato.

Art. 9. Costituzione e ordinamento degli altriuffici, reparti, istituti e strutture dell’Ammini-strazione della pubblica sicurezza. 1. Al fine diassicurare economicità, speditezza e massima ri-spondenza al pubblico interesse dell’azione ammini-strativa anche attraverso la flessibilità dell’organiz-zazione degli uffici periferici, alla costituzione edordinamento degli uffici, reparti, istituti e strutturedella Polizia di Stato di cui all’articolo 2, per quan-to non già previsto dal presente regolamento, alladefinizione della loro natura e compiti, con le relati-ve dipendenze gerarchiche e funzionali, all’indivi-duazione della sede, nonché alla relativa dotazioneorganica, di personale e di mezzi provvede il Capodella polizia - Direttore generale della pubblica si-curezza, con propri decreti, in attuazione delle diret-tive del Ministro dell’interno - Autorità nazionale dipubblica sicurezza, nell’ambito:

a) degli organici complessivi della Polizia di Sta-to,

b) delle complessive assegnazioni di’ personaleper le esigenze degli uffici centrali e periferici del-l’amministrazione pubblica sicurezza,

c) dei posti di funzione individuati a norma del-l’articolo 8,

d) delle dotazioni tecnico - logistiche esistenti,e) delle assegnazioni annuali di risorse finanzia-

rie.2. I decreti di cui al comma 1 relativi ad uffici ter-

ritoriali con funzioni finali sono adottati, sentite, sal-vo casi di particolare urgenza, le autorità provincia-li di pubblica sicurezza competenti per territorio te-nendo conto delle esigenze funzionali e operative aifini della tutela dell’ordine e della sicurezza pubbli-ca, nell’osservanza delle direttive impartite in mate-ria dal Ministro dell’interno Autorità nazionale del-la pubblica sicurezza. Allo stesso modo si provvede,su proposta del dirigente della struttura centrale, perle articolazioni periferiche degli uffici del diparti-mento a composizione interforze.

Art. 10. Disposizioni transitorie e finali. 1. IlMinistro dell’interno e il Capo della polizia - Diret-tore generale della pubblica sicurezza, in sede di pri-ma applicazione, adottano, ciascuno per quanto dicompetenza, i provvedimenti di cui al presente re-golamento entro novanta giorni dalla data della suapubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repub-blica italiana, utilizzando a tal fine le sedi, il perso-nale ed i mezzi attualmente destinati agli uffici, isti-tuti, reparti e altre strutture di cui all’articolo 2.

2. Con i provvedimenti adottati a norma del com-ma 1 sono soppressi gli ispettorati o altri uffici di

© Laurus Robuffo

Page 153: 58 POLIZIA DI STATO

pubblica sicurezza istituiti presso i Ministeri dei tra-sporti, delle comunicazioni, del lavoro e della previ-denza sociale e possono essere costituiti corrispon-denti uffici a norma dell’articolo 5, comma 5, lette-ra b). Le attribuzioni dell’Ispettorato di pubblica si-curezza a suo tempo istituito presso il Ministerodelle poste e delle telecomunicazioni non già trasfe-rite ad altre articolazioni del Servizio polizia posta-le e delle comunicazioni del dipartimento della pub-blica sicurezza si intendono trasferite al medesimoServizio; conseguentemente, i riferimenti al predet-to Ispettorato recati nei decreti interministeriali del12 agosto 1977 e del 14 agosto 1984 si intendono ri-feriti alle competenti , articolazioni del Servizio po-lizia postale e delle comunicazioni del dipartimentodella pubblica sicurezza.

3. Con i provvedimenti adottati a norma del com-ma 1 sono indicate anche la denominazione degli uf-fici, istituti reparti e altre strutture, salvo che sia de-funta a norma del presente regolamento, indicandola corrispondenza tra le denominazioni previgentisoppresse e quelle nuove.

4. In relazione a quanto previsto dagli articoli 1 e2 del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, e da-gli articoli 4, 6 e 7 del presente regolamento, fino al-l’entrata in vigore di nuove norme regolamentarivolte ad aggiornare il regolamento di servizio del-l’Amministrazione della pubblica sicurezza. adotta-to con decreto del Presidente della Repubblica 28ottobre 1985, n. 782:

a) ai dirigenti generali di pubblica sicurezza di li-vello B sono resi gli onori spettanti agli ufficiali digrado corrispondente delle altre forze di polizia;

b) le direttive impartite dal dipartimento dellapubblica sicurezza per l’impiego coordinato del per-sonale appartenente agli uffici di cui agli articoli 3 e4 del presente regolamento possono derogare alledisposizioni degli articoli 21 e 22 del predetto rego-lamento di servizio, fatte salve le attribuzioni e com-piti delle autorità provinciali di pubblica sicurezza.

5. In relazione a quanto previsto dall’articolo 3,comma 5, dall’articolo 5, comma 4, ed alla necessitàdi assicurare la copertura dei posti per i quali è pre-vista l’alternanza fra dirigenti generali della Poliziadi Stato e ufficiali di grado corrispondente dell’Ar-ma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Fi-nanza, la dotazione organica dei dirigenti generali dilivello C fissata dal decreto legislativo 5 ottobre2000, n. 334, tabella 1, è modificata con le procedu-re di cui all’articolo 65, comma 2, del predetto de-creto n. 334, ferme restando le posizioni fuori ruoloesistenti. 1 provvedimenti occorrenti nella prima at-tuazione delle disposizioni del presente regolamen-to possono essere adottati anche nelle more del per-fezionamento del regolamento previsto dall’articolo65, comma 2, del predetto decreto n. 334, purché siaassicurata, nell’ambito delle vacanze delle quali-fiche dirigenziali, l’indisponibilità dei posti occor-

renti per soddisfare le condizioni richieste dal pre-detto articolo 65, comma 2, del ripetuto decreto n.334 del 2000.

Art. 11. Abrogazioni. 1. A decorrere dalla data dientrata in vigore del presente regolamento, sonoabrogati gli articoli 31 e 34 della legge 1° aprile1981, n. 121.

Tabella 1(prevista dall’art. 6, comma 1)

Numero, sede e competenza territoriale delleDirezioni interregionali della Polizia di Stato

1) Torino: Direzione interregionale della Polizia diStato per le regioni Piemonte, valle d’Aosta e Ligu-ria;

2) Milano (1): Direzione Interregionale della Poli-zia di Stato per le regioni Lombardia ed Emilia-Ro-magna;

3) Padova: Direzione Interregionale della Poliziadi Stato per le regioni Veneto, Friuli - Venezia Giu-lia e Trentino - Alto Adige;

4) Firenze: Direzione Interregionale della Poliziadi Stato per le regioni Toscana, Umbria e Marche;

5) Roma: Direzione Interregionale della Polizia diStato per le regioni Lazio, Abruzzo, e Sardegna;

6) Napoli: Direzione Interregionale della Polizia diStato per le regioni Campania, Molise, Puglia e Ba-silicata;

7) Catania: Direzione Interregionale della Poliziadi Stato per le regioni Sicilia e Calabria.–––––––––––

(1) Tabella così sostituita dall’art. 1, D.P.R. 12 set-tembre 2002, n. 237.

19.

L. 26 marzo 2001 n. 128. Interventi legislati-vi in materia di tutela della sicurezza dei cit-tadini (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.91 del 19 aprile 2001).

Art. 1-16. Omissis

Art. 17. 1. Il Ministro dell’interno impartisce eaggiorna annualmente le direttive per la realizzazio-ne, a livello provinciale e nei maggiori centri urba-ni, di piani coordinati di controllo del territorio daattuare a cura dei competenti uffici della Polizia diStato e comandi dell’Arma dei carabinieri e, per iservizi pertinenti alle attività d’istituto, del Corpodella Guardia di finanza, con la partecipazione dicontingenti dei corpi o servizi di polizia municipale,previa richiesta al sindaco, o nell’ambito di specifi-che intese con la predetta autorità, prevedendo an-che l’istituzione di presidi mobili di quartiere neimaggiori centri urbani, nonché il potenziamento e il

© Laurus Robuffo

Page 154: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

coordinamento, anche mediante idonee tecnologie,dei servizi di soccorso pubblico e pronto interventoper la sicurezza dei cittadini.

2. Qualora vittime di reati siano soggetti portatoridi handicap, persone anziane o altrimenti impedite,in seguito alle richieste di intervento da questi inol-trate un appartenente alle forze dell’ordine si reca aldomicilio della vittima stessa anche al fine di sten-dere e ricevere la relativa denuncia. Le modalità diattuazione del servizio sono stabilite con protocollidi intesa tra comuni e prefetture.

3. Ai fini della prevenzione dei delitti di ricettazio-ne, riciclaggio o reimpiego dei beni di provenienzaillecita o di quelli concernenti armi o esplosivi, gliufficiali e gli agenti di pubblica sicurezza esercitanoi controlli di cui all’articolo 16 del testo unico delleleggi di pubblica sicurezza, approvato con regio de-creto 18 giugno 1931, n. 773, relativamente alle at-tività soggette ad autorizzazione disciplinata dallostesso testo unico o da altre disposizioni di legge edindividuate dal Ministro dell’interno con regola-mento da adottare di concerto con il Ministro dellagiustizia, con il Ministro dell’industria, del commer-cio e dell’artigianato, con il Ministro dei trasporti edella navigazione e con il Ministro per gli affari re-gionali, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della leg-ge 23 agosto 1988, n. 400.

4. Relativamente alle attività sottoposte ai control-li di prevenzione di cui al comma 3, il prefetto, permotivate esigenze di ordine e sicurezza pubblica,può richiedere all’organo competente per il rilasciodel provvedimento autorizzatorio, che provvede inbase alle disposizioni di legge o di regolamento invigore, la sospensione o la revoca del provvedimen-to stesso, ovvero la cessazione dell’attività esercita-ta in assenza di questo. Resta fermo quanto previstodall’articolo 9 della legge 25 agosto 1991, n. 287.

5. La relazione di cui all’articolo 113 della legge 1ºaprile 1981, n. 121, comprende anche tutti i dati re-lativi alle iniziative di cui al presente articolo, sud-divisi su base provinciale. Il Senato della Repubbli-ca e la Camera dei deputati definiscono modalità perl’esame di tale relazione.

Art. 18. 1. In relazione a specifiche ed ecceziona-li esigenze, al fine di consentire che il personale del-le Forze di polizia venga impiegato nel diretto con-trasto della criminalità, il Consiglio dei ministri, suproposta del Presidente del Consiglio dei ministri, diconcerto con i Ministri dell’interno e della difesa,adotta uno o più specifici programmi di utilizzazio-ne, da parte dei prefetti delle province in cui le sud-dette esigenze si sono manifestate, di contingenti dipersonale militare delle Forze armate, da impiegareper la sorveglianza e il controllo di obiettivi fissi,quali edifici istituzionali ed altri di interesse pubbli-co. Tale personale è posto a disposizione dei prefet-ti dalle autorità militari ai sensi dell’articolo 13 del-la legge 1 aprile 1981, n. 121.

2. I programmi di cui al comma 1 sono adottatisentito il Comitato nazionale per l’ordine e la sicu-rezza pubblica, cui è chiamato a partecipare il Capodi stato maggiore della Forza armata interessata.

I programmi hanno la durata massima di sei mesi,rinnovabile, e definiscono i contingenti massimi dipersonale militare delle Forze armate utilizzabili inciascuna provincia e le direttive di impiego del per-sonale medesimo nel rispetto delle norme vigenti edelle risorse disponibili. I programmi sono trasmes-si, prima dell’inizio della loro attuazione, alla Ca-mera dei deputati ed al Senato della Repubblica perl’espressione del parere da parte delle Commissioniparlamentari competenti, che si pronunciano entrotrenta giorni dalla data di trasmissione. Nel caso incui le Commissioni esprimano parere contrario, iprogrammi sono sospesi o modificati per essere ade-guati al parere. Con le stesse modalità si procede incaso di rinnovo dei programmi.

Art. 19. 1. Nell’attuazione dei programmi di cuiall’articolo 18 i militari delle Forze armate, al fine diprevenire o di impedire comportamenti che possonomettere in pericolo l’incolumità di persone o la si-curezza delle strutture vigilate, possono procederealla identificazione ed a trattenere sul posto personee mezzi di trasporto per il tempo strettamente neces-sario a consentire l’intervento di agenti delle forzedell’ordine. In nessun caso i militari impiegati per isuddetti programmi hanno le funzioni di agenti dipolizia giudiziaria.

Art. 20. 1. Al personale militare impiegato nel-l’ambito dei programmi di cui all’articolo 18, e conriferimento al periodo di effettivo impiego nell’am-bito di tali programmi, è attribuita una indennità on-nicomprensiva determinata con decreto del Ministrodel tesoro, del bilancio e della programmazione eco-nomica, di concerto con i Ministri dell’interno e del-la difesa. Per tale personale militare la predetta in-dennità, aggiuntiva al trattamento stipendiale o allapaga giornaliera, non può superare il trattamentoeconomico accessorio previsto per il personale delleForze di polizia.

Art. 21. 1. Ai fini di cui all’articolo 6 della legge 1ºaprile 1981, n. 121, le Forze di polizia conferisconosenza ritardo al Centro elaborazione dati del Diparti-mento della pubblica sicurezza, istituito dall’articolo8 della medesima legge, le notizie e le informazioniacquisite nel corso delle attività di prevenzione e re-pressione dei reati e di quelle amministrative.

2. Con regolamento da emanare entro sei mesi dal-la data di entrata in vigore della presente legge, il Mi-nistro dell’interno, di concerto con il Ministro dellagiustizia, stabilisce, ad integrazione di quanto già di-sposto dal regolamento approvato con decreto delPresidente della Repubblica 3 maggio 1982, n. 378,e successive modificazioni, le modalità tecniche conle quali deve essere assicurata l’immissione unifor-

Page 155: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

me negli archivi del Centro elaborazione dati delcontenuto di atti, informative e documenti prodottidalle Forze di polizia e dei dati essenziali delle altrenotizie qualificate di reato. Il regolamento stabiliscealtresì le modalità con le quali assicurare che, fermorestando il disposto dell’articolo 326 del codice pe-nale e dell’articolo 12 della legge 1º aprile 1981, n.121, la consultazione dei dati e delle informazioniconferiti al Centro elaborazione dati del Dipartimen-to della pubblica sicurezza avvenga con modalità ta-li da rendere certe, anche mediante l’uso di firme di-gitali e chiavi biometriche, le identità di coloro chehanno originato l’atto, che hanno provveduto all’in-serimento e che comunque vi hanno avuto accesso.

3. Il Centro elaborazione dati del Dipartimentodella pubblica sicurezza può attivare connessionicon altri centri di elaborazione dati, pubblici e pri-vati, i quali sono tenuti ad assicurare, al personaleautorizzato ed esclusivamente a fini investigativi,l’accesso ai soli dati contrattuali utili per la comple-ta identificazione dei titolari di rapporti con enti esocietà di gestione di pubblici servizi e per la cono-scenza di dati essenziali sulla tipologia di servizioprestato.

4. Ferme le disposizioni di cui al titolo II del cita-to regolamento approvato con decreto del Presiden-te della Repubblica n. 378 del 1982, nei limiti in cuii dati immessi debbano restare segreti ai sensi degliarticoli 114 e 329 del codice di procedura penale, laconsultazione del contenuto delle informazioni e deidocumenti secretati è riservata ad ufficiali di poliziagiudiziaria individuati, con decreto del Ministro del-l’interno su proposta del Direttore generale dellapubblica sicurezza, tra gli appartenenti alla Poliziadi Stato, all’Arma dei carabinieri, al Corpo dellaGuardia di finanza e al Corpo forestale dello Stato,che siano assegnati ai servizi di polizia giudiziaria dicui all’articolo 56 del codice di procedura penale oche prestino servizio presso la Direzione investiga-tiva antimafia o la Direzione centrale per i serviziantidroga ovvero presso gli uffici centrali della Poli-zia di Stato e dell’Arma dei carabinieri che svolgo-no istituzionalmente attività investigativa per il con-trasto dell’eversione e del terrorismo.

5. I nominativi degli ufficiali di polizia giudiziariaautorizzati ad accedere ai dati secretati sono tempe-stivamente comunicati dal Dipartimento della pub-blica sicurezza alle procure della Repubblica pressoi tribunali territorialmente competenti.

6. Per le violazioni delle disposizioni di cui ai pre-cedenti commi si osservano le disposizioni di cui al-l’articolo 12 della legge 1º aprile 1981, n. 121.

Art. 22. 1. La spesa derivante dall’applicazionedella presente legge è fissata nella misura massimadi lire 13.000 milioni annue a decorrere dal 2001.Al relativo onere si provvede mediante corrispon-dente riduzione dello stanziamento iscritto, ai finidel bilancio triennale 2001-2003, nell’ambito del-

l’unità previsionale di base di parte corrente «Fon-do speciale» dello stato di previsione del Ministerodel tesoro, del bilancio e della programmazioneeconomica per l’anno 2001, allo scopo utilizzandol’accantonamento relativo al medesimo Ministero.

2. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della pro-grammazione economica è autorizzato ad apportare,con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato,sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti nor-mativi della Repubblica italiana. è fatto obbligo achiunque spetti di osservarla e di farla osservare co-me legge dello Stato.

20.

D.P.R. 7 settembre 2001, n. 398. Regolamentorecante l’organizzazione degli uffici centralidi livello dirigenziale generale del Ministerodell’Interno (G.U. 6 novembre 2001, n. 258).

Art. 1. Ambito della disciplina. Il presente rego-lamento disciplina le funzioni e l’organizzazione de-gli uffici dirigenziali generali in cui si articola il Mi-nistero dell’interno di seguito denominato Ministero.

Art. 2. Uffici centrali. 1. Il Ministero è articola-to, a livello centrale, oltre che negli uffici di direttacollaborazione del Ministro, nei seguenti diparti-menti:

a) Dipartimento per gli affari interni e territoriali;b) Dipartimento della pubblica sicurezza;c) Dipartimento per le libertà civili e l’immigra-

zione:d) Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccor-

so pubblico e della difesa civile.d-bis) dipartimento per le politiche del personale

dell'amministrazione civile e per le risorse strumen-tali e finanziarie (1).–––––––––––

(1) Lettera aggiunta dall’art. 1, D.P.R. 8 marzo2006, n. 154.

Art. 3. Dipartimento per gli affari interni e ter-ritoriali. 1. Il Dipartimento per gli affari interni eterritoriali svolge le funzioni e i compiti spettanti alMinistero di seguito indicati:

a) amministrazione generale e supporto dei com-piti di rappresentanza generale e di governo sul ter-ritorio;

b) garanzia della regolare costituzione degli orga-ni elettivi e del loro funzionamento, finanza locale,servizi elettorali, vigilanza sullo stato civile e sull’a-nagrafe, attività di collaborazione con gli enti locali;

[c) gestione delle risorse umane dell’amministra-zione civile, nonché di quelle finanziarie e strumen-tali anche per le esigenze generali del Ministero.] (1)

Page 156: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

2. Il Dipartimento per gli affari interni e territo-riali è articolato nelle seguenti direzioni:

a) Direzione centrale per l’amministrazione ge-nerale e per gli uffici territoriali del Governo;

[b) Direzione centrale per la documentazione e lastatistica;] (1)

c) Direzione centrale per le autonomie;d) Direzione centrale dei servizi elettorali;e) Direzione centrale della finanza locale;f) Direzione centrale per i servizi demografici;[g) Direzione centrale per le risorse umane;] (1)[h) Direzione centrale per le risorse finanziarie e

strumentali.] (1)[Dal Dipartimento dipende la Scuola superiore

dell’Amministrazione dell’interno quale istituto diformazione, qualificazione e aggiornamento del per-sonale dell’Amministrazione civile dell’interno.] (2)

3. Il Dipartimento per gli affari interni e territoria-li è diretto da un Capo dipartimento e ad esso sonoassegnati un vice capo dipartimento per l’espleta-mento delle funzioni vicarie e un altro vice capo di-partimento al quale è anche affidata la responsabilitàdella Direzione centrale per l’amministrazione ge-nerale e per gli uffici territoriali di governo. Il Capodel dipartimento può delegare ai vice capi, di voltain volta o in via generale, specifiche attribuzioni.

[4. Nell’ambito del Dipartimento operano l’Ispet-torato generale di amministrazione e l’ufficio per isistemi informativi automatizzati.] (3)

[5. L’Ispettorato generale di amministrazione, fer-mo restando quanto previsto in materia di svolgimen-to di compiti ispettivi da parte del Dipartimento per lafunzione pubblica, svolge funzioni e compiti in mate-ria di controlli, ispezioni e richieste amministrazionisu incarico del Ministro dell’interno, su disposizionedel presidente del Consiglio, di altri Ministri o su ri-chiesta dei capi, dipartimento dell’Amministrazionedell’interno. All’Ispettorato generale di amministra-zione è preposto un Capo dell’Ispettorato coadiuvatoda un numero di ispettori generali non superiore aventicinque, di cui almeno quattro prefetti, di cui unoa disposizione del Capo dell’Ispettorato per le esigen-ze ispettive dei servizi elettorali, ed uno preposto al-l’Ispettorato centrale per i servizi archivistici.] (3)

[6. L’ufficio per i sistemi informativi automatizzatisvolge funzioni e compiti in materia di promozione,impiego delle tecnologie informatiche e coordina-mento dei sistemi informativi automatizzati. All’Uf-ficio è preposto un direttore che è responsabile dei si-stemi informativi automatizzati, ai sensi dell’articolo10 del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39.] (3)–––––––––––

(1) Lettera soppressa dall’art. 2, D.P.R. 8 marzo2006, n. 154.

(2) Capoverso soppresso dall’art. 2, D.P.R. n.154/2006 cit.

(3) Comma soppresso dall’art. 2, D.P.R. n.154/2006 cit.

Art. 4. Dipartimento della pubblica sicurezza.1. Il Dipartimento della pubblica sicurezza svolge lefunzioni e i compiti spettanti al Ministero in materiadi tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica stabi-liti dalla legge 1° aprile 1981, n. 121, e dalle altrenorme concernenti le attribuzioni del Ministro del-l’interno – Autorità nazionale di pubblica sicurezzadel Dipartimento della pubblica sicurezza e delle al-tre autorità di pubblica sicurezza, anche relativa-mente alle Forze di polizia ed agli ufficiali ed agen-ti di pubblica sicurezza.

2. Il Dipartimento della pubblica sicurezza è arti-colato secondo i criteri di organizzazione e le moda-lità stabiliti dalla legge n. 121 del 1981, e in armo-nia con i principi generali dell’ordinamento ministe-riale nelle seguenti Direzioni centrali e uffici di parilivello anche a carattere interforze:

a) Segreteria del Dipartimento;b) Ufficio per l’amministrazione generale del Di-

partimento;c) Ufficio per il coordinamento e la pianificazio-

ne delle Forze di polizia;d) Ufficio centrale ispettivo;e) Direzione centrale per gli affari generali della

Polizia di Stato;f) Direzione centrale della polizia criminale;g) Direzione centrale della polizia di prevenzione;h) Direzione centrale per la polizia stradale fer-

roviaria, delle comunicazioni e per i reparti specialidella Polizia di Stato (1);

i) Direzione centrale dei servizi antidroga;l) Direzione centrale per gli istituti di istruzione;m) Direzione centrale per gli istituti di istruzione;n) Direzione centrale di sanità;o) Direzione centrale dei servizi tecnico-logistici

e della gestione patrimoniale;p) Direzione centrale per i servizi di ragioneria.

Dal Dipartimento della pubblica sicurezza dipendela Direzione investigativa antimafia. Dipendono al-tresì l’Istituto superiore di polizia per la formazione,la qualificazione e l’aggiornamento dei funzionaridella Polizia di Stato nonché la Scuola di perfezio-namento per le Forze di polizia per l’alta formazio-ne e l’aggiornamento dei funzionari e degli ufficialidelle Forze di polizia.

3. Al Dipartimento della pubblica sicurezza è pre-posto un prefetto con le funzioni di Capo della Poli-zia, direttore generale della pubblica sicurezza, e so-no assegnati secondo quanto previsto dalla legge n.121 del 1981 e dal decreto-legge 29 ottobre 1991, n.345, convertito, con modificazioni, della legge 30dicembre 1991, n. 410, un vice direttore generaleper l’attività di coordinamento e di pianificazione eun vice direttore generale al quale è affidata la re-sponsabilità della Direzione centrale della poliziacriminale. Ai prefetti con funzioni di vice direttoregenerale, ferme restando le attribuzioni agli stessiconferite da disposizioni di legge o di regolamento,

Page 157: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

il Capo della Polizia, direttore generale della pubbli-ca sicurezza, può delegare, di volta in volta o in viagenerale, specifiche fuzioni.–––––––––––

(1) Lettera così modificata dall’art. 35. L. 30 lu-glio 2002, n. 189.

Art. 5. Dipartimento per le libertà civili e l’im-migrazione. 1. Il Dipartimento per le libertà civilie l’immigrazione svolge funzioni e compiti spettan-ti al Ministero nella tutela dei diritti civili, ivi com-presi quelli concernenti:

a) l’immigrazione;b) l’asilo;c) la cittadinanza;d) le confessioni religiose;

2. Il Dipartimento per le libertà civili e l’immigra-zione è articolato nelle seguenti direzioni:

a) Direzione centrale per le politiche dell’immi-grazione e dell’asilo;

b) Direzione centrale dei servizi civili per l’im-migrazione e l’asilo;

c) Direzione centrale per i diritti civili, la cittadi-nanza e le minoranze;

d) Direzione centrale degli affari dei culti;e) Direzione centrale per l’amministrazione del

Fondo edifici di culto;f) Direzione centrale per gli affari generali e per

la gestione delle risorse finanziarie e strumentali.3. Il Dipartimento per le libertà civili e l’immigra-

zione è diretto da un Capo dipartimento e ad esso so-no assegnati un cive capo dipartimento per l’esple-tamento delle funzioni vicarie e un altro vice capodipartimento al quale è anche affidata la responsabi-lità della Direzione centrale per le politiche dell’im-migrazione e dell’asilo. Il Capo del dipartimentopuò delegare ai vice capi, di volta in volta o in viagenerale, specifiche attribuzioni.

4. Nell’ambito del Dipartimento operano l’Ufficioper le attività del Commissario per il coordinamen-to delle iniziative antiracket ed antiusura e l’ufficiope le attività del Commissario per il coordinamentodelle iniziative di solidarietà per le vittime dei reatidi tipo mafioso, posto alle dirette dipendenze dei ri-spettivi Commissari. Qualora l’incarico di Commis-sario sia conferito ad un prefetto, si provvede conl’aliquota di cui all’articolo 3-bis del decreto-legge29 ottobre 1991, n. 345, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410.

5. Nell’ambito del Dipartimento opera, altresì, laCommissione centrale per il riconoscimento dellostatus di rifugiato di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 15 maggio 1990, n. 136.

Art. 6. Dipartimento dei vigili del fuoco del soc-corso pubblico e della difesa civile. 1. Il Diparti-mento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico edella difesa civile svolge le funzioni e i compitispettanti al Ministero di seguito indicati:

a) soccorso pubblico;b) prevenzione incendi e altre attività assegnate

al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco dalle vigentinormative;

c) difesa civile;d) politiche ed ordinanze di protezione civile.

2. Il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccor-so pubblico e della difesa civile e articolato nelle se-guenti direzioni centrali e uffici:

a) Direzione centrale per l’emergenza e il soc-corso;

b) Direzione centrale per la prevenzione e la si-curezza tecnica;

c) Direzione centrale per la difesa civile e le po-litiche di protezione civile;

d) Direzione centrale per la formazione;e) Direzione centrale per le risorse umane;f) Direzione centrale per le risorse finanziarie;g) Direzione centrale per gli affari generali;h) Direzione centrale per le risorse logistiche e

strumentali;i) Direzione centrale ispettivo.

3. Il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccor-so pubblico e della difesa civile è diretto da un Ca-po dipartimento e ad esso è assegnato un vice capodipartimento che espleta le funzioni vicarie e al qua-le compete, oltre alle funzioni previste dalla norma-tiva vigente per la posizione di Ispettore generalecapo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ilcoordinamento delle Direzioni centrali di cui allelettere a), b), d), f) ed h) del comma 2. Ad un altrovice capo dipartimento è affidata la responsabilitàdella Direzione centrale per la difesa civile e le po-litiche di protezione civile. Il Capo del dipartimentopuò delegare ai vice capi di volta in volta o in viagenerale, sue specifiche attribuzioni.

4. Alle Direzioni centrali di cui al comma 2, lette-re a), b), d) ed h), sono preposti dirigenti generalidel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Art. 6-bis. Dipartimento per le politiche del per-sonale dell'amministrazione civile e per le risor-se strumentali e finanziarie. 1. Il Dipartimento perle politiche del personale dell'amministrazione civi-le e per le risorse strumentali e finanziarie svolge lefunzioni e i compiti spettanti al Ministero di seguitoindicati:

a) politiche del personale dell'amministrazionecivile;

b) organizzazione delle strutture centrali e peri-feriche dell'amministrazione civile;

c) sviluppo delle attività formative per il perso-nale dell'amministrazione civile;

d) attività di documentazione generale e statisti-ca a sostegno dell'attività di amministrazione gene-rale del Ministero e delle Prefetture-Uffici territoria-li del Governo.

Page 158: 58 POLIZIA DI STATO

© Laurus Robuffo

2. Il Dipartimento per le politiche del personaledell'amministrazione civile e per le risorse strumen-tali e finanziarie è articolato nelle seguenti direzioni:

a) Direzione centrale per le risorse umane;b) Direzione centrale per la documentazione e la

statistica;c) Direzione centrale per le risorse finanziarie e

strumentali.3. Il Dipartimento per le politiche del personale

dell'amministrazione civile e per le risorse strumen-tali e finanziarie è diretto da un Capo Dipartimentoe ad esso sono assegnati un vice Capo Dipartimentoper l'espletamento delle funzioni vicarie e un altrovice Capo Dipartimento al quale è anche affidata laresponsabilità della Direzione centrale per le risorseumane. Il Capo del Dipartimento può delegare ai vi-ce capi, di volta in volta o in via generale, specificheattribuzioni.

4. Dal Dipartimento per le politiche del personaledell'amministrazione civile e per le risorse strumen-tali e finanziarie dipende la Scuola superiore del-l'Amministrazione dell'interno, quale istituto di for-mazione, qualificazione e aggiornamento del perso-nale dell'Amministrazione civile dell'interno.

Dallo stesso Dipartimento dipende altresì l'Ufficioper i sistemi informativi automatizzati che svolgefunzioni e compiti in materia di promozione, impie-go delle tecnologie informatiche e coordinamentodei sistemi informativi automatizzati, a cui è prepo-sto un direttore che è responsabile dei sistemi infor-mativi automatizzati, ai sensi dell'articolo 10 del de-creto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39.

5. Al Dipartimento per le politiche del personaledell'amministrazione civile e per le risorse stru-mentali e finanziarie fa capo, per le esigenze orga-nizzative, logistiche e del personale, l'Ispettoratogenerale di amministrazione. L'Ispettorato generaledi amministrazione, fermo restando quanto previstoin materia di svolgimento di compiti ispettivi daparte del Dipartimento per la funzione pubblica,svolge funzioni e compiti in materia di controlli,ispezioni e inchieste amministrative su incarico delMinistro dell'interno, su disposizione del Presiden-te del Consiglio dei Ministri, di altri Ministri o surichiesta dei capi dipartimento dell'Amministrazio-ne dell'interno. All'Ispettorato generale di ammini-strazione è preposto un prefetto coadiuvato da unnumero di ispettori generali non superiore a venti-cinque, di cui almeno quattro prefetti, ivi compresiun prefetto a disposizione del Capo dell'Ispettoratoper le esigenze ispettive dei servizi elettorali e unopreposto all'Ispettorato centrale per i servizi archi-vistici.–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 3, D.P.R. 8 marzo 2006,n. 154.

Art. 7. Disposizioni finali. 1. I posti di funzioneindividuati nei precedenti articoli, sono attribuiti a

prefetti e dirigenti generali e qualifiche equiparate,salvo che non sia diversamente disposto.

2. Alla data di entrata in vigore del presente rego-lamento è abrogato il decreto del Presidente dellaRepubblica 24 aprile 1982, n. 340, e i relativi decre-ti attuativi per quanto riguarda l’organizzazione de-gli Uffici dirigenziali generali e le relative funzioni.

3. L’attuazione del presente regolamento non com-porta in ogni caso nuovi o maggiori oneri a caricodel bilancio dello Stato.

21.

D.M. Interno 15 gennaio 2002, n. 5. Norme perl’istituzione, l’organizzazione ed il funziona-mento della Commissione per la progres-sione in carriera del personale appartenenteai ruoli dei direttivi e dei dirigenti dellaPolizia di Stato. (G.U. 29 gennaio 2002, n. 24).

Art. 1. Istituzione della Commissione per laprogressione in carriera del personale apparte-nente ai ruoli dei direttivi e dei dirigenti dellaPolizia di Stato. È istituita la Commissione per laprogressione in carriera del personale appartenenteai ruoli dei direttivi e dei dirigenti della Polizia diStato, prevista dall’articolo 59 del decreto legislati-vo 5 ottobre 2000, n. 334, di seguito denominata“Commissione”.

Art. 2. Compiti della Commissione 1. Per gliscrutini di promozione del personale della Polizia diStato, indicato dall’articolo 59, comma 6, del decre-to legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, la Commissio-ne propone al consiglio di amministrazione i criteridi valutazione e la graduatoria di merito dei funzio-nari ammessi a valutazione.

2. Ai fini indicati al comma 1, la Commissione siavvale del supporto amministrativo della Direzionecentrale per le risorse umane del Dipartimento dellapubblica sicurezza, a norma dell’articolo 59, comma5, del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334.

Art. 3. Attività della Commissione 1. La Com-missione si riunisce sulla base del programma dei la-vori, definito ai sensi dell’articolo 5, ed in ogni altracircostanza ritenuta necessaria per lo svolgimento deipropri compiti. La Commissione è convocata dal Pre-sidente o, in sua sostituzione, dal vice direttore gene-rale della pubblica sicurezza con funzioni vicarie.

2. Per la validità delle riunioni è necessaria la pre-senza di almeno sette dei componenti.

3. Le deliberazioni sono adottate con la maggio-ranza dei componenti presenti. In caso di paritàprevale il voto del Presidente.

4. Delle deliberazioni viene redatto processo ver-bale sottoscritto dal presidente e dal segretario.

Page 159: 58 POLIZIA DI STATO

Art. 4. Formazione dei criteri di valutazione eproposta al consiglio di amministrazione 1. LaCommissione predispone ogni triennio, secondo leesigenze dei singoli ruoli del personale della Poliziadi Stato, i criteri di valutazione per gli scrutini, anorma dell’articolo 59, comma 6, del decreto legi-slativo 5 ottobre 2000, n. 334, da sottoporre all’ap-provazione del consiglio di amministrazione.

2. Nell’individuazione dei criteri, la Commis-sione tiene conto delle categorie dei titoli ammessia valutazione, dell’arco temporale di riferimento edei relativi coefficienti numerici. A tal fine, si ap-plicano le disposizioni di cui all’articolo 61, com-mi 3 e 4, del decreto del Presidente della Repub-blica 24 aprile 1982, n. 335, recante ordinamentodel personale della Polizia di Stato che espleta fun-zioni di polizia.

3. La Commissione definisce parametri idonei aconsentire una valutazione responsabile delle qual-ità professionali dei funzionari, soprattutto in vistadell’attribuzione della qualifica superiore e a garan-tire la necessaria obiettività nel giudizio complessi-vo della personalità del candidato da ammettere alloscrutinio.

4. I criteri di valutazione sono determinati dal con-siglio di amministrazione, secondo quanto previstodall’articolo 59, comma 6, del decreto legislativo 5ottobre 2000, n. 334, e dall’articolo 62, ultimo com-ma del decreto del Presidente della Repubblica 24aprile 1982, n. 335.

Art. 5. Programmazione dei lavori 1. Sulla basedei dati forniti dalla Direzione centrale per le risor-se umane, la Commissione definisce il programmadei lavori entro il 31 marzo e il 31 maggio di ognianno per gli scrutini di promozione da effettuarsi, ri-spettivamente, entro il 30 giugno e il 31 dicembredello stesso anno.

2. Nell’ambito della programmazione dei lavori, laCommissione determina modalità e tempi delle fasiprocedurali degli adempimenti connessi con le oper-azioni di scrutinio.

3. Gli adempimenti comprendono anche gli ele-menti informativi, istruttori ed integrativi predis-posti a cura della Direzione centrale per le risorseumane in relazione a quanto previsto dall’articolo 2,comma 2, ivi compresa la formazione degli elenchinominativi dei funzionari ammessi agli scrutini e diquelli relativi ai funzionari nei cui confronti operinocause di esclusione o di sospensione degli scrutini,previste, rispettivamente, dagli articoli 60 e 61 deldecreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334.

Art. 6. Schede di scrutinio 1. La Commissionepredispone il modello di scheda personale per gli scru-tini di promozione per merito comparativo, con l’indi-cazione dei titoli valutabili e dei relativi punteggi.

2. Ai fini indicati dal comma 1, la Direzione centraleper le risorse umane predispone, per ciascuno dei fun-

zionari ammessi allo scrutinio, l’elenco dei titoli val-utabili e lo trasmette alla Commissione insieme conogni altro elemento valutativo e informativo.

3. Sulla base della documentazione di cui al com-ma 2, la Commissione attribuisce il punteggio in re-lazione ai titoli posseduti. Il punteggio complessivoè determinato dalla somma dei punteggi assegnatiper ciascuna categoria dei titoli.

Art. 7. Valutazione comparativa 1. Compiute leoperazioni di cui all’articolo 6, comma 3, la Com-missione predispone un quaderno di scrutinio nelquale vengono trascritti i nominativi dei funzionarivalutati, i punteggi loro attribuiti per ciascuna cate-goria di titoli e quelli complessivi.

2. Sulla base dei punteggi complessivi, la Com-missione effettua, anche mediante ausilio di stru-menti informatici, la comparazione fra gli scrutinatie forma, quindi, la graduatoria di merito da proporreal consiglio di amministrazione. Nell’ambito dellagraduatoria a parità di punteggio prevale la prece-denza in ruolo.

3. La Commissione formula al consiglio di ammin-istrazione la proposta di graduatoria di merito, alle-gando gli atti sulla cui base la stessa è stata formata.Il consiglio di amministrazione approva la graduato-ria, motivando le decisioni adottate in difformità del-la proposta formulata dalla Commissione.

Art. 8. Disposizioni transitorie 1. In sede di pri-ma applicazione del presente regolamento e, co-munque, non oltre le promozioni da conferire entroil 2002, i lavori della Commissione per la progres-sione in carriera prescindono dall’applicazione deitermini di cui all’articolo 5.

22.

D.M. Interno 16 maggio 2002, n. 109. Regola-mento recante norme per la disciplina deiconcorsi per l’accesso alla qualifica di primodirigente dei ruoli dei dirigenti della Poliziadi Stato. (G.U. 11 giugno 2002, n. 135).

CAPO IDISPOSIZIONI

DI CARATTERE GENERALE

Art. 1. Bandi di concorso 1. I concorsi per l’ac-cesso alla qualifica di primo dirigente dei ruoli deidirigenti della Polizia di Stato sono indetti con de-creto del Capo della Polizia - Direttore generale del-la pubblica sicurezza, da pubblicarsi nel Bollettinoufficiale del personale del Ministero dell’interno,nel quale sono indicati:

a) il numero dei posti messi a concorso;b) i requisiti richiesti per la partecipazione al

concorso;

© Laurus Robuffo

Page 160: 58 POLIZIA DI STATO

c) i termini e le modalità di presentazione delledomande di partecipazione;

d) le categorie di titoli ammessi a valutazione edi punteggi massimi attribuibili a ciascuna di esse;

e) il giorno, l’ora ed il luogo di svolgimento delleprove scritte, ovvero la data del Bollettino ufficialedel personale del Ministero dell’interno nel qualesarà pubblicato il diario delle citate prove;

f) le materie oggetto delle prove d’esame e lavotazione minima da conseguire nelle stesse;

g) la riserva di posti per il personale bilingue aisensi dell’articolo 2 del decreto del Presidente dellaRepubblica 26 luglio 1976, n. 752, e successivemodificazioni;

h) il riferimento alla legge 10 aprile 1991, n. 125,che garantisce pari opportunità tra uomini e donnenel rapporto di lavoro;

i) ogni altra prescrizione o notizia ritenuta utile.

Art. 2. Domande di partecipazione 1. La do-manda di partecipazione ai concorsi, redatta su car-ta libera oppure compilata su modello predispostodall’Amministrazione, diretta al Dipartimento dellapubblica sicurezza - Direzione centrale per le risorseumane - Servizio concorsi, deve essere presentataagli uffici o reparti di appartenenza.

2. Nella domanda gli aspiranti devono indicare lalingua straniera oggetto del colloquio da individuar-si tra l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo,nonché i titoli di servizio di cui alle lettere A), B)punto c) e C) degli articoli 8, 10 e 12 del presente re-golamento, allegando la documentazione di cuil’Amministrazione non sia in possesso.

3. I candidati che chiedono di avvalersi della riser-va dei posti di cui all’articolo 1, comma 1 lettera g),devono indicare la lingua, italiana o tedesca, nellaquale intendono sostenere le previste prove di esame.

Art. 3. Cause di esclusione dai concorsi 1.L’esclusione dal concorso è disposta con decreto delCapo della Polizia - Direttore generale della pubbli-ca sicurezza, nei confronti del personale che per trevolte non sia stato compreso nella graduatoria degliidonei. Non è ammesso al concorso il personalechealla data del relativo bando, abbia riportato:

a) nei tre anni precedenti, un giudizio complessi-vo inferiore a “distinto”;

b) nell’anno precedente, la sanzione disciplinaredella pena pecuniaria;

c) nei tre anni precedenti, la sanzione discipli-nare della deplorazione;

d) nei cinque anni precedenti, la sanzione disci-plinare della sospensione dal servizio.

2. L’esclusione è, altresì, disposta nei confronti delpersonale che si trova nelle condizioni previste dal-l’articolo 61 del decreto legislativo 5 ottobre 2000,n. 334, e successive modifiche ed integrazioni.

3. Per il personale di cui al comma 1, lettere b), c)e d), nei cui confronti sia intervenuto l’annullamen-

to del provvedimento disciplinare che ha determina-to l’esclusione dal concorso e per il personale di cuial comma 2, trova applicazione la previsione con-tenuta nell’articolo 94 del decreto del Presidentedella Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.

Art. 4. Commissioni esaminatrici 1. La compo-sizione delle commissioni esaminatrici dei concorsidi cui al presente regolamento è disciplinata dagliarticoli 8, comma 7, 35, comma 6 e 50, comma 6,del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, e suc-cessive modificazioni.

2. I componenti delle commissioni di cui agli arti-coli 8, comma 7 lettere a) e b) e 35, comma 6 letteraa), del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, esuccessive modificazioni, devono essere in possessodel diploma di laurea necessario per l’accesso allaqualifica iniziale del ruolo di appartenenza.

3. Le commissioni esaminatrici per l’espletamentodelle prove di lingua straniera e di informatica sonointegrate da un esperto nelle lingue indicate nell’ar-ticolo 2 nonché, ove non fosse già componente, daun dirigente tecnico della Polizia di Stato esperto ininformatica.

Art. 5. Prove preselettive 1. Nel caso in cui ilnumero di candidati sia pari o superiore a cinquevolte il numero di posti messi a concorso, si effettuauna prova preselettiva per determinare l’ammissionedei candidati alle successive prove scritte. Il test pre-selettivo è articolato in quesiti a risposta multiplariguardanti l’accertamento della conoscenza dellematerie indicate nel bando di concorso, ad esclu-sione della lingua straniera, nonché del possessodelle capacità di analisi, di sintesi, di logicità del ra-gionamento e di orientamento alla soluzione deiproblemi. Sulla base dei risultati di tale prova èammesso a sostenere le successive prove scritte unnumero di candidati non superiore a cinque volte ilnumero dei posti messi a concorso nonché, in so-prannumero, i candidati che abbiano riportato unpunteggio pari all’ultimo degli ammessi entro i lim-iti della aliquota predetta. Il punteggio conseguitonella prova preselettiva non concorre alla for-mazione del voto finale di merito.

2. La mancata ammissione alla prova scritta non ècomputata ai fini di quanto previsto dall’articolo 8,comma 4, del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n.334, e successive modifiche ed integrazioni.

3. La predisposizione dei test preselettivi può es-sere affidata a qualificati istituti pubblici e privati.

Art. 6. Formazione ed approvazione delle grad-uatorie 1. La votazione complessiva di ciascuncandidato è data dalla somma della media dei votiriportati nelle prove scritte con il voto ottenuto nel-la prova orale ed il punteggio conseguito nella valu-tazione dei titoli.

2. Il Capo della Polizia - Direttore generale dellapubblica sicurezza, con proprio decreto approva la

© Laurus Robuffo

Page 161: 58 POLIZIA DI STATO

graduatoria di merito e dichiara i vincitori del con-corso.

3. Nei concorsi per l’accesso alla qualifica di pri-mo dirigente tecnico, con le medesime modalità dicui al comma 2, sono approvate le graduatorie dimerito relative ai singoli ruoli e dichiarati i vincitoridel concorso.

4. I decreti di approvazione delle graduatorie dimerito e di dichiarazione dei vincitori del concorsosono pubblicati nel Bollettino ufficiale del personaledel Ministero dell’interno.

5. I vincitori del concorso conseguono la nominaalla qualifica di primo dirigente del ruolo per cuihanno specificamente concorso.

CAPO IIDISPOSIZIONI PARTICOLARI

PER I CONCORSI PER L’ACCESSOALLA QUALIFICA DI PRIMO DIRIGENTE DEI

RUOLI DEL PERSONALEDELLA POLIZIA DI STATO

CHE ESPLETA FUNZIONI DI POLIZIA

Art. 7. Prove d’esame dei concorsi per l’accessoalla qualifica di primo dirigente 1. Le prove d’e-same per l’accesso alla qualifica di primo dirigentedel ruolo del personale della Polizia di Stato che es-pleta funzioni di polizia consistono in due provescritte ed in una prova orale.

2. Le prove scritte, della durata di otto ore ciascu-na, sono volte ad accertare la preparazione del can-didato, sia sotto il profilo teorico che quello applica-tivo-operativo.

3. La prima prova scritta consiste nello svolgimen-to di un elaborato su tematiche in ambito giuridico-amministrativo, con riflessi su materie attinenti allosvolgimento delle funzioni dirigenziali, con partico-lare riferimento ad una o più delle seguenti materie:

diritto costituzionale ed amministrativo;diritto penale;diritto processuale penale;legislazione di pubblica sicurezza.

4. La seconda prova scritta consiste nellarisoluzione di un caso in ambito giuridico-amminis-trativo o gestionale-organizzativo, al fine di verifi-care l’attitudine del candidato alla soluzione diproblemi inerenti allo svolgimento delle funzioniconnesse alla qualifica di primo dirigente.

5. La prova orale mira ad accertare la preparazionee la professionalità del candidato nonché l’attitu-dine, anche valutando l’esperienza professionaleposseduta, all’espletamento delle funzioni dirigen-ziali. Essa consiste in un colloquio interdisciplinareche verterà, oltre che sulle discipline previste per laprova scritta, anche sulle seguenti materie:

elementi di diritto comunitario;elementi di contabilità di Stato;

ordinamento dell’Amministrazione della pubblicasicurezza;

lingua straniera a scelta tra l’inglese, il francese, iltedesco e lo spagnolo.

6. L’accertamento della conoscenza della linguastraniera prescelta dal candidato avverrà attraverso lalettura e la traduzione di testi, nonché mediante unaconversazione al fine di verificare la conoscenza avan-zata degli strumenti linguistici. Il colloquio compren-derà, altresì, l’accertamento della conoscenza di basedell’uso delle apparecchiature e delle applicazioni in-formatiche più diffuse mediante un’applicazione prat-ica di utilizzo di personal computer secondo le modal-ità che saranno indicate nel bando di concorso.

7. Al colloquio sono ammessi i candidati che han-no riportato una votazione non inferiore a trentac-inque cinquantesimi in ciascuna delle prove scritte.La commissione, qualora abbia attribuito ad uno deidue elaborati scritti un punteggio inferiore a quellominimo previsto, non procede all’esame dell’altro.

8. L’ammissione alla prova orale, con l’indi-cazione del voto riportato nelle prove scritte, è por-tata a conoscenza del candidato almeno trenta giorniprima della data in cui dovrà sostenere la prova.

9. La prova orale è superata se il candidato riportala votazione di almeno trentacinque cinquantesimi.

Art. 8. Titoli valutabili nei concorsi per l’acces-so alla qualifica di primo dirigente 1. La valu-tazione dei titoli è effettuata soltanto nei confrontidei candidati che hanno superato le prove d’esame.La valutazione è limitata ai titoli posseduti alla datadi scadenza del termine utile per la presentazionedelle domande di ammissione al concorso.

2. Le categorie di titoli da ammettere a valutazioneed il punteggio massimo attribuito a ciascuna diesse, sono stabiliti come segue:

A) titoli di cultura diversi da quelli richiesti perl’ammissione al concorso fino a punti 10:

a) diploma di laurea, diploma di specializzazioneo del dottorato di ricerca attinenti ad una delle classidei corsi di laurea specialistica previsti per l’accessoal ruolo dei commissari, o titoli equivalenti rilasciatisecondo l’ordinamento didattico vigente prima delsuo adeguamento ai sensi dell’articolo 17, comma 95,della legge 15 maggio 1997, n. 127;

b) diploma di laurea, diploma di specializzazioneo del dottorato di ricerca diversi da quelli di cui allalettera a);

c) abilitazione all’insegnamento o all’eserciziodi professioni;

d) attestati di frequenza di corsi di perfeziona-mento, qualificazione e simili, rilasciati da un’isti-tuzione statale, da un ente pubblico o da un istitutoriconosciuto dallo Stato, attinenti all’attività isti-tuzionale della Polizia di Stato; non sono presi inconsiderazione i corsi che non si sono conclusi conun giudizio di merito attribuito a seguito di esamefinale;

© Laurus Robuffo

Page 162: 58 POLIZIA DI STATO

B) titoli professionali, fino a punti 25:a) rapporti informativi e giudizi complessivi del

quinquennio anteriore;b) incarichi e servizi speciali conferiti con

provvedimento dell’Amministrazione, che com-portino un rilevante aggravio di lavoro e presup-pongano una particolare competenza professionale;

c) titoli attinenti alla formazione professionaledel candidato con particolare riguardo ai corsi pro-fessionali e di specializzazione superati;

d) lavori originali elaborati per il servizio che ilcandidato ha svolto nell’esercizio delle proprie at-tribuzioni o per speciali incarichi conferitigli dall’Am-ministrazione di appartenenza o da quella presso cuipresta servizio e che vertono su problemi giuridici,amministrativi o tecnici, ovvero su questioni di parti-colare rilievo attinenti ai servizi d’istituto;

e) speciali riconoscimenti;C) titoli vari, fino a punti 5: sono presi in con-

siderazione quelli che, a giudizio della commissioneesaminatrice, costituiscono elementi di merito purnon rientrando nelle altre categorie.

3. Nell’ambito delle categorie di cui al comma 2,la commissione esaminatrice, nella riunione prece-dente l’inizio della correzione degli elaborati, deter-mina i titoli valutabili ed i criteri di valutazionedegli stessi e di attribuzione dei relativi punteggi.

4. La Direzione centrale per le risorse umane delDipartimento della pubblica sicurezza invia allacommissione esaminatrice l’elenco dei titoli posse-duti da ciascun candidato, il relativo fascicolo per-sonale, copia dello stato matricolare e le domandeed i titoli prodotti dagli interessati.

5. La commissione esaminatrice annota i titoli va-lutabili ed i relativi punteggi su apposite schede in-dividuali sottoscritte dal presidente, da tutti i com-ponenti e dal segretario, che vengono allegate ai ver-bali del concorso.

6. La somma dei punti assegnati dal presidente edai componenti della commissione esaminatrice perciascuna categoria di titoli sono divise per il numerodei votanti ed i relativi quozienti sono sommati traloro. Il totale così ottenuto costituisce il punteggio dimerito attribuito dalla commissione esaminatrice.

CAPO IIIDISPOSIZIONI PARTICOLARI

PER I CONCORSI PER L’ACCESSOALLA QUALIFICA DI PRIMO DIRIGENTETECNICO DEI RUOLI DEL PERSONALE

DELLA POLIZIA DI STATO CHE ESPLETAATTIVITÀ TECNICO-SCIENTIFICA

O TECNICA

Art. 9. Prove d’esame dei concorsi per l’accessoalla qualifica di primo dirigente tecnico 1. Leprove d’esame per l’accesso alla qualifica di primodirigente tecnico dei ruoli del personale della Polizia

di Stato che espleta attività tecnico-scientifica o tec-nica consistono in due prove scritte e in una provaorale.

2. Le prove scritte, della durata di otto ore ciascu-na, si concretano:

a) nella stesura di un elaborato a carattere inter-disciplinare, in ambito professionale, con riflessi sutematiche attinenti allo svolgimento delle funzioniconnesse alla qualifica di primo dirigente tecnico;

b) nella risoluzione di un caso in ambito tecnico-scientifico o gestionale-organizzativo al fine di ver-ificare l’attitudine del candidato alla soluzione diproblemi inerenti allo svolgimento delle funzioniconnesse alla qualifica di primo dirigente tecnico.

3. Le materie oggetto della prova scritta di cui alcomma 1, punto a) sono indicate nel bando di con-corso.

4. La prova orale mira ad accertare la preparazionee la professionalità del candidato nonché l’attitu-dine, anche valutando l’esperienza professionaleposseduta, all’espletamento delle funzioni dirigen-ziali. Essa consiste in un colloquio interdisciplinareche verterà, oltre che sulle discipline previste per laprova scritta, anche su ulteriori materie previste dalbando di concorso.

5. Nell’ambito della prova orale è altresì accertata laconoscenza della lingua straniera, scelta dai candidatitra quelle indicate nell’articolo 2, attraverso la letturae la traduzione di testi, nonché mediante una conver-sazione, al fine di verificare la conoscenza avanzatadegli strumenti linguistici. Il colloquio comprenderà,altresì, l’accertamento della conoscenza di base del-l’uso delle apparecchiature e delle applicazioni infor-matiche più diffuse mediante un’applicazione praticadi utilizzo di personal computer secondo le modalitàche saranno indicate nel bando di concorso.

6. Al colloquio sono ammessi i candidati che han-no riportato una votazione non inferiore a trentac-inque cinquantesimi in ciascuna delle prove scritte.La Commissione, qualora abbia attribuito ad uno deidue elaborati scritti un punteggio inferiore a quellominimo previsto, non procede all’esame dell’altro.

7. L’ammissione alla prova orale, con l’indi-cazione del voto riportato nelle prove scritte, è por-tata a conoscenza del candidato almeno trenta giorniprima della data in cui dovrà sostenere la prova.

8. La prova orale è superata se il candidato riportala votazione di almeno trentacinque cinquantesimi.

Art. 10. Titoli valutabili nei concorsi per l’ac-cesso alla qualifica di primo dirigente tecnico 1.La valutazione dei titoli è effettuata soltanto nei con-fronti dei candidati che hanno superato le prove d’e-same. La valutazione è limitata ai titoli posseduti al-la data di scadenza del termine utile per la presen-tazione delle domande di ammissione al concorso.

2. Le categorie di titoli da ammettere a valutazioneed il punteggio massimo attribuito a ciascuna diesse, sono stabiliti come segue:

© Laurus Robuffo

Page 163: 58 POLIZIA DI STATO

A) titoli di cultura diversi da quelli richiesti perl’ammissione al concorso fino a punti 10:

a) diploma di laurea, diploma di specializzazioneo del dottorato di ricerca attinenti ad una delle clas-si dei corsi di laurea specialistica previste per l’ac-cesso al rispettivo ruolo di appartenenza dei direttoritecnici o titoli equivalenti, rilasciati secondo l’ordi-namento didattico vigente prima del suo adegua-mento ai sensi dell’articolo 17, comma 95 dellalegge 15 maggio 1997, n. 127;

b) diploma di laurea, diploma di specializzazioneo del dottorato di ricerca diversi da quelli di cui allalettera a);

c) abilitazione all’insegnamento o all’eserciziodi professioni;

d) attestati di frequenza di corsi di perfeziona-mento, qualificazione e simili, rilasciati da un’isti-tuzione statale, da un ente pubblico o da un istitutoriconosciuto dallo Stato, attinenti all’attività isti-tuzionale dei ruoli tecnici della Polizia di Stato; nonsono presi in considerazione i corsi che non si sonoconclusi con un giudizio di merito attribuito a se-guito di esame finale;

B) titoli professionali, fino a punti 25:a) rapporti informativi e giudizi complessivi del

quinquennio anteriore;b) incarichi e servizi speciali conferiti con

provvedimento dell’amministrazione, che comporti-no un rilevante aggravio di lavoro e presupponganouna particolare competenza professionale;

c) titoli attinenti alla formazione professionaledel candidato con particolare riguardo ai corsi pro-fessionali e di specializzazione superati;

d) lavori originali elaborati per il servizio che ilcandidato ha svolto nell’esercizio delle proprie at-tribuzioni o per speciali incarichi conferitigli dal-l’amministrazione di appartenenza o da quella pres-so cui presta servizio e che vertono su problemigiuridici, amministrativi o tecnici, ovvero su ques-tioni di particolare rilievo attinenti ai servizi tecnicidell’amministrazione;

e) speciali riconoscimenti;C) titoli vari: fino a punti 5, sono presi in con-

siderazione quelli che, a giudizio della commissioneesaminatrice, costituiscono elementi di merito purnon rientrando nelle altre categorie.

3. Nell’ambito delle categorie di cui al comma 2,la commissione esaminatrice, nella riunioneprecedente l’inizio della correzione degli elabo-rati, determina i titoli valutabili ed i criteri di val-utazione degli stessi e di attribuzione dei relativipunteggi.

4. La Direzione centrale per le risorse umane pres-so il Dipartimento della pubblica sicurezza invia al-la commissione esaminatrice l’elenco dei titoliposseduti da ciascun candidato, il relativo fascicolopersonale, copia dello stato matricolare e le do-mande ed i titoli prodotti dagli interessati.

5. La commissione esaminatrice annota i titoli va-lutabili ed i relativi punteggi su apposite schede in-dividuali sottoscritte dal presidente, da tutti i com-ponenti e dal segretario, che vengono allegate ai ver-bali del concorso.

6. La somma dei punti assegnati dal presidente edai componenti della commissione esaminatrice perciascuna categoria di titoli sono divise per il numerodei votanti ed i relativi quozienti sono sommati traloro. Il totale così ottenuto costituisce il punteggio dimerito attribuito dalla commissione esaminatrice.

CAPO IVDISPOSIZIONI PARTICOLARI

PER I CONCORSI PER L’ACCESSOALLA QUALIFICA

DI PRIMO DIRIGENTE MEDICODEI RUOLI PROFESSIONALI

DEI SANITARI DELLA POLIZIA DI STATO

Art. 11. Prove d’esame dei concorsi per l’acces-so alla qualifica di primo dirigente medico 1. Leprove di esame per l’accesso alla qualifica di primodirigente medico dei ruoli professionali dei sanitaridella Polizia di Stato consistono in due prove scrittee in una prova orale.

2. Le prove scritte, della durata di otto ore ciascu-na, si concretano:

a) nella stesura di un elaborato a carattere inter-disciplinare, in ambito professionale, con riflessi sutematiche attinenti allo svolgimento delle funzioniconnesse alla qualifica di primo dirigente medico;

b) nella risoluzione di un caso in ambito profes-sionale o gestionale-organizzativo, al fine di verifi-care l’attitudine del candidato alla soluzione diproblemi inerenti allo svolgimento delle funzioniconnesse alla qualifica di primo dirigente medico.

3. Le materie oggetto della prova scritta di cui alcomma 1, punto a) sono indicate nel bando di con-corso.

4. La prova orale mira ad accertare la preparazione ela professionalità del candidato nonché l’attitudine,anche valutando l’esperienza professionale possedutaall’espletamento delle funzioni dirigenziali. Essa con-siste in un colloquio interdisciplinare che verterà, oltreche sulle discipline previste per la prova scritta, anchesu ulteriori materie previste dal bando di concorso.

5. Nell’ambito della prova orale è altresì accertata laconoscenza della lingua straniera, scelta dai candidatitra quelle indicate nell’articolo 2, attraverso la letturae la traduzione di testi, nonché mediante una conver-sazione, al fine di verificare la conoscenza avanzatadegli strumenti linguistici. Il colloquio comprenderà,altresì, l’accertamento della conoscenza di base del-l’uso delle apparecchiature e delle applicazioni infor-matiche più diffuse mediante un’applicazione praticadi utilizzo di personal computer secondo le modalitàche saranno indicate nel bando di concorso.

© Laurus Robuffo

Page 164: 58 POLIZIA DI STATO

6. Al colloquio sono ammessi i candidati che han-no riportato una votazione non inferiore a trentac-inque cinquantesimi in ciascuna delle prove scritte.La Commissione, qualora abbia attribuito ad unodei due elaborati scritti un punteggio inferiore aquello minimo previsto, non procede all’esame del-l’altro.

7. L’ammissione alla prova orale, con l’indi-cazione del voto riportato nelle prove scritte, è por-tata a conoscenza del candidato almeno trenta giorniprima della data in cui dovrà sostenere la prova.

8. La prova orale è superata se il candidato riportala votazione di almeno trentacinque cinquantesimi.

Art. 12. Titoli valutabili nei concorsi per l’ac-cesso alla qualifica di primo dirigente medico 1.La valutazione dei titoli è effettuata soltanto nei con-fronti dei candidati che hanno superato le prove d’e-same. La valutazione è limitata ai titoli posseduti al-la data di scadenza del termine utile per la presen-tazione delle domande di ammissione al concorso.

2. Le categorie di titoli da ammettere a valutazioneed il punteggio massimo attribuito a ciascuna diesse, sono stabiliti come segue:

A) titoli di cultura diversi da quelli richiesti perl’ammissione al concorso fino a punti 10:

a) dottorato di ricerca relativo alla classe del cor-so di laurea specialistica in medicina e chirurgia;

b) diploma di laurea, diploma di specializzazioneo del dottorato di ricerca relativi a classi di corsi dilaurea specialistica diverse da quello in medicina echirurgia o titoli equivalenti, rilasciati secondo l’or-dinamento didattico vigente prima del suo adegua-mento ai sensi dell’articolo 17, comma 95, dellalegge 15 maggio 1997, n. 127;

c) incarichi di docenza di livello universitario;d) attestati di frequenza di corsi di perfeziona-

mento, qualificazione e simili, rilasciati da un’isti-tuzione statale, da un ente pubblico o da un istitutoriconosciuto dallo Stato, attinenti all’attività isti-tuzionale del ruolo dei sanitari della Polizia di Stato;non sono presi in considerazione i corsi che non sisono conclusi con un giudizio di merito attribuito aseguito di esame finale;

B) titoli professionali, fino a punti 25:a) rapporti informativi e giudizi complessivi del

quinquennio anteriore;b) incarichi e servizi speciali conferiti con

provvedimento dell’amministrazione, che comporti-no un rilevante aggravio di lavoro e presupponganouna particolare competenza professionale;

b) titoli attinenti alla formazione professionaledel candidato, con particolare riguardo ai corsi pro-fessionali e di specializzazione superati nell’ambitodel servizio;

c) lavori originali elaborati per il servizio che ilcandidato ha svolto nell’esercizio delle proprie at-tribuzioni o per speciali incarichi conferitigli dal-l’amministrazione di appartenenza o da quella pres-

so cui presta servizio e che vertono su problemi pro-fessionali, amministrativi o giuridici, ovvero suquestioni di particolare rilievo attinenti ai servizisanitari dell’amministrazione;

d) speciali riconoscimenti;C) titoli vari, fino a punti 5, sono presi in con-

siderazione quelli che, a giudizio della commissioneesaminatrice, costituiscono elementi di merito purnon rientrando nelle altre categorie.

3. Nell’ambito delle categorie di cui al comma 2,la commissione esaminatrice, nella riunione prece-dente l’inizio della correzione degli elaborati, deter-mina i titoli valutabili ed i criteri di valutazionedegli stessi e di attribuzione dei relativi punteggi.

4. Il direttore centrale per le risorse umane pressoil Dipartimento della pubblica sicurezza invia allacommissione esaminatrice l’elenco dei titoli posse-duti da ciascun candidato, il relativo fascicolo per-sonale, copia dello stato matricolare e le domandeed i titoli prodotti dagli interessati.

5. La commissione esaminatrice annota i titoli va-lutati ed i relativi punteggi su apposite schede indi-viduali sottoscritte dal presidente, da tutti i compo-nenti e dal segretario, che vengono allegate ai ver-bali del concorso.

6. La somma dei punti assegnati dal presidente edai componenti della commissione esaminatriceper ciascuna categoria di titoli sono divise per ilnumero dei votanti ed i relativi quozienti sonosommati tra loro. Il totale così ottenuto costituisceil punteggio di merito attribuito dalla commissioneesaminatrice.Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato,sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti nor-mativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo achiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

23.

D.Lgs. 30 maggio 2003, n. 193. Sistema deiparametri stipendiali per il personale nondirigente delle Forze di polizia e delle Forzearmate, a norma dell’articolo 7 della L. 29marzo 2001, n. 86 (in S.O. alla G.U. 28 luglio2003, n. 173).

CAPO IINTRODUZIONE DEL SISTEMA DEI

PARAMETRI STIPENDIALI PER IL PERSONALE NON DIRIGENTE DELLEFORZE DI POLIZIA E DELLE FORZE ARMATE

Art. 1. Ambito di applicazione. 1. Il presente de-creto si applica al personale delle Forze di polizia edelle Forze armate destinatario delle disposizioni di

© Laurus Robuffo

Page 165: 58 POLIZIA DI STATO

cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, esuccessive modificazioni, escluso quello destinata-rio del trattamento stipendiale od economico diri-genziale.

Art. 2. Sistema dei parametri stipendiali. 1. Adecorrere dal 1° gennaio 2005, al personale di cui al-l’articolo 1 sono attribuiti i parametri stipendiali in-dicati nelle tabelle 1 e 2, che costituiscono parte in-tegrante del presente decreto, con contestuale sop-pressione dei previgenti livelli stipendiali.

2. I parametri correlati all’anzianità nella qualificao nel grado sono attribuiti dopo otto anni di effetti-vo servizio nella stessa qualifica o grado.

3. A decorrere dal 1° gennaio 2005 il trattamentostipendiale è determinato dal prodotto tra il valoredel punto di parametro e i parametri riportati nelletabelle 1 e 2.

4. In sede di prima applicazione del presente de-creto il valore del punto di parametro è fissato in eu-ro 149,15 annui lordi e l’attribuzione dei parametridi cui al comma 1 avviene in base alle qualifiche oai gradi rivestiti, nonché alle posizioni di provenien-za al 1° gennaio 2005, individuate nelle tabelle 3, 4e 5, che costituiscono parte integrante del presentedecreto. Nelle medesime tabelle sono altresì indicatigli stipendi annui lordi alla stessa data in appli-cazione del sistema di cui al presente articolo, salvoquanto previsto dall’articolo 6, comma 2.

5. Fermi restando i parametri stabiliti dal presentedecreto, la determinazione dei miglioramenti stipen-diali derivanti dai rinnovi degli accordi sindacali edalle procedure di concertazione, a decorrere dal bi-ennio 2004-2005, si effettua aumentando il valoredel punto di parametro.

Art. 3. Effetti del sistema dei parametri stipen-diali. 1. A decorrere dal 1° gennaio 2005 nello sti-pendio basato sul sistema dei parametri confluisco-no i valori stipendiali correlati ai livelli retributivi,l’indennità integrativa speciale, gli scatti gerarchicie aggiuntivi, nonché gli emolumenti pensionabili in-dicati nelle tabelle 3, 4 e 5.

2. Il conglobamento dell’indennità integrativa spe-ciale nello stipendio di cui al comma 1 non modifi-ca la base di calcolo ai fini della base pensionabiledi cui alla legge 29 aprile 1976, n. 177, e successivemodificazioni, e dell’applicazione dell’articolo 2,comma 10, della legge 8 agosto 1995, n. 335, e nonha effetti diretti e indiretti sul trattamento comp-lessivo fruito, in base alle vigenti disposizioni, dalpersonale in servizio all’estero.

3. Ai fini dell’applicazione del comma 2 si consid-era l’indennità integrativa speciale in godimento neilivelli retributivi di provenienza negli importi indi-cati nelle tabelle 6 e 7.

4. Nello stipendio di cui al comma 1 non confluis-cono la retribuzione individuale di anzianità matura-ta al 1° gennaio 2005, l’assegno funzionale e gli

emolumenti diversi da quelli indicati nelle tabelle 3,4 e 5.

5. Fermo restando quanto previsto dal comma 2,gli stipendi di cui al comma 1 hanno effetto sullatredicesima mensilità, sul trattamento ordinario diquiescenza, normale e privilegiato, sulla indennitàdi buonuscita, sull’assegno alimentare previsto dal-l’articolo 82 del decreto del Presidente della Repub-blica 10 gennaio 1957, n. 3, sull’equo indennizzo,sulle ritenute previdenziali e assistenziali e relativicontributi, compresi la ritenuta in conto entrate del-l’Istituto nazionale di previdenza per i dipendentidell’amministrazione pubblica (INPDAP) e i con-tributi di riscatto.

6. A decorrere dal 1° gennaio 2005, nel caso di ac-cesso a qualifiche o gradi superiori di ruoli diversiche comporta l’attribuzione di un parametro inferi-ore a quello in godimento, al personale interessato èattribuito un assegno personale utile ai fini del cal-colo dell’indennità di buonuscita e della base pen-sionabile di cui alla legge 29 aprile 1976, n. 177, esuccessive modificazioni, da riassorbire all’atto del-la promozione alla qualifica o al grado superiore,pari alla differenza tra lo stipendio relativo al para-metro di provenienza e quello spettante nel nuovoparametro.

7. La corresponsione degli stipendi, nonché delleanticipazioni stipendiali di cui all’articolo 5, derivan-ti dall’applicazione del presente decreto, avviene, invia provvisoria e salvo conguaglio, ai sensi dell’arti-colo 172 della legge 11 luglio 1980, n. 312.

8. Le disposizioni del presente decreto, ai fini del-la determinazione dell’indennità di ausiliaria, di cuial decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 165, nonhanno effetto nei confronti del personale già collo-cato in ausiliaria al 2 gennaio 2005.

Art. 4. Effetti sulla retribuzione individuale dianzianità. 1. La quota parte del valore degli scattigerarchici e aggiuntivi, eventualmente in godimentoal 1° gennaio 2005, calcolata sulla retribuzione indi-viduale di anzianità, confluisce alla stessa data nellamedesima retribuzione. 2. A decorrere dal 1° gennaio 2005, la retribuzioneindividuale di anzianità, compresa anche quellaeventualmente rideterminata ai sensi del comma 1,non è soggetta ad alcun ulteriore incremento o riva-lutazione.

CAPO IIDISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Art. 5. Anticipazioni dei nuovi trattamenti sti-pendiali. 1. Al personale di cui all’articolo 1, in ser-vizio al 1° gennaio 2003, è corrisposta in un’unicasoluzione, in aggiunta al trattamento economico ingodimento e senza effetti ai fini degli scatti even-tualmente attribuiti e da attribuire, l’anticipazione

© Laurus Robuffo

Page 166: 58 POLIZIA DI STATO

stipendiale riportata nelle tabelle A1, A2 e A3, alle-gate al presente decreto, in relazione alle qualifiche,ai gradi e alle posizioni rivestite alla medesima data.

2. Al personale di cui all’articolo 1, in servizio al 1°gennaio 2004, è corrisposta in un’unica soluzione, inaggiunta al trattamento economico in godimento esenza effetti ai fini degli scatti eventualmente at-tribuiti o da attribuire, l’anticipazione stipendiale ri-portata nelle tabelle B1, B2 e B3, allegate al presentedecreto, in relazione alle qualifiche, ai gradi e alleposizioni rivestite alla medesima data.

3. Le anticipazioni stipendiali di cui al presente ar-ticolo sono utili nei limiti degli importi percepiti aifini del calcolo della base pensionabile di cui allalegge 29 aprile 1976, n. 177, e successive modifi-cazioni, e dell’indennità di buonuscita a favore delpersonale comunque cessato dal servizio con dirittoa pensione nel biennio 2003 e 2004.

4. Le anticipazioni di cui al presente articolo nonproducono effetti ai fini della determinazione dellapaga degli allievi vice ispettori, vice periti tecnici,vice revisori tecnici e qualifiche corrispondenti.

Art. 6. Effetti sui trattamenti economici. 1. I be-nefìci economici derivanti dall’applicazione del pre-sente decreto non hanno effetto sui trattamenti ac-cessori che continuano ad essere corrisposti in rela-zione al grado o alla qualifica di appartenenza e, co-munque, negli importi vigenti alla data di entrata invigore del medesimo decreto, fatto salvo quanto pre-visto dai rinnovi degli accordi sindacali e dalle pro-cedure di concertazione.

2. In deroga a quanto previsto dall’articolo 2,comma 3, e fino a quando non interverranno imiglioramenti stipendiali derivanti dai rinnovidegli accordi sindacali e dalle procedure di concer-tazione, il parametro attribuito al personale conqualifica di agente e gradi corrispondenti, indicatonelle tabelle 1 e 2, non modifica il trattamentostipendiale, comprensivo dell’indennità integrativaspeciale, in godimento per il medesimo personalealla data di entrata in vigore del presente decreto eriportato nelle tabelle 3, 4 e 5.

Art. 7. Clausola di salvaguardia economica pergli ispettori capo e qualifiche e gradi corrispon-denti. 1. A decorrere dal 1° gennaio 2005, agli ispet-tori capo e qualifiche e gradi corrispondenti delleForze di polizia e delle Forze armate che maturanodieci anni di anzianità nella qualifica o grado, è at-tribuito, dal giorno successivo al compimento delsuddetto requisito, il trattamento economico previ-sto per gli ispettori superiori-sostituti ufficiali dipubblica sicurezza e qualifiche e gradi corrispon-denti con meno di otto anni di anzianità nella mede-sima qualifica o grado.

2. Il trattamento di cui al comma 1 è riassorbito al-l’atto dell’acquisizione della qualifica o del gradosuperiore.

Art. 8. Disposizioni per il personale della Poli-zia di Stato. 1. Agli assistenti capo ed ai sovrinten-denti capo destinatari della disciplina transitoria dicui all’articolo 16 del decreto legislativo 28 febbraio2001, n. 53, in servizio al 1° gennaio 2005, che ma-turano a decorrere dalla medesima data i requisititemporali ivi previsti per l’attribuzione dello scattoaggiuntivo, è attribuito, in luogo del predetto scatto,il parametro previsto, rispettivamente, per l’assi-stente capo e per il sovrintendente capo con otto an-ni di anzianità nella qualifica di cui alla tabella 1, al-legata al presente decreto.

2. Il parametro previsto per gli assistenti capo e i so-vrintendenti capo con otto anni di anzianità nella qua-lifica di cui alla tabella 1 allegata al presente decreto,è attribuito con decorrenza 1° gennaio 2005 anche alpersonale con la medesima qualifica destinatario del-la disciplina transitoria di cui all’articolo 16 del de-creto legislativo 28 febbraio 2001, n. 53, che ha giàmaturato alla medesima data la prescritta anzianitàper l’attribuzione dello scatto aggiuntivo, indipenden-temente dai requisiti soggettivi ivi previsti.

3. Per il personale che acquisisce la qualifica diispettore superiore-sostituto ufficiale di pubblica sicu-rezza entro il 31 dicembre di ciascun anno, dal 2003 al2008, il periodo di permanenza nella qualifica utile aifini dell’attribuzione al parametro previsto per la me-desima qualifica con otto anni di anzianità è fissato,per ciascun anno, rispettivamente, in 2, 3, 4, 5, 6, e 7anni. Il predetto parametro è attribuito con decorrenza1° gennaio 2005 agli ispettori superiori-sostituti uffi-ciali di pubblica sicurezza che hanno acquisito talequalifica dal 2 settembre al 31 dicembre 2002 e nonhanno maturato i requisiti per l’attribuzione dello scat-to aggiuntivo di cui all’articolo 19, comma 3, del de-creto legislativo 28 febbraio 2001, n. 53.

4. Agli ispettori superiori-sostituti ufficiali di pub-blica sicurezza, destinatari della disciplina transito-ria prevista dai commi 4 e 5 dell’articolo 19 del de-creto legislativo 28 febbraio 2001, n. 53, che assu-mono a decorrere dal 1° gennaio 2005 la denomina-zione di "sostituto commissario", di cui all’articolo31-quater del decreto del Presidente della Repubbli-ca 24 aprile 1982, n. 335, è attribuito, in luogo del-l’ulteriore scatto aggiuntivo, il parametro previstoper la posizione apicale del ruolo degli ispettori, ri-portato nella tabella 1, allegata al presente decreto.

5. Per il personale che acquisisce la qualifica diispettore superiore-sostituto ufficiale di pubblica si-curezza entro il 31 dicembre di ciascuno anno, dal2002 al 2007, il requisito di anzianità nella qualificaai fini dell’ammissione alla selezione per il consegui-mento della denominazione di sostituto commissario,di cui all’articolo 31-quater del decreto del Presiden-te della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, e succes-sive modificazioni, è rispettivamente di 9, 10, 11, 12,13 e 14 anni. Il predetto requisito è di 9 anni per ilpersonale che acquisisce la qualifica di ispettore su-

© Laurus Robuffo

Page 167: 58 POLIZIA DI STATO

periore-sostituto ufficiale di pubblica sicurezza nel2001, successivamente alla data di entrata in vigoredel decreto legislativo 28 febbraio 2001, n. 53.

6. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 3, 4 e 5 siapplicano anche al personale che riveste una qualifi-ca corrispondente dei ruoli tecnici e dei ruoli delpersonale della banda musicale della Polizia di Sta-to, nei limiti dei rispettivi ordinamenti.

7. A decorrere dal 1° gennaio 2005: a) il comma 1 dell’articolo 31-quater del decreto

del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n.335, e successive modificazioni, è sostituito dal se-guente:

«1. Gli ispettori superiori-sostituti ufficiali dipubblica sicurezza che al 1° gennaio di ogni annoabbiano maturato quindici anni di effettivo servizionella qualifica, possono partecipare ad una specificaselezione per titoli, a conclusione della quale, fermarestando la qualifica rivestita, assumono la denomi-nazione di “sostituto commissario” con decorrenzadallo stesso 1° gennaio.»;

b) il comma 1 dell’articolo 31-quinquies del de-creto del Presidente della Repubblica 24 aprile1982, n. 337, è sostituito dal seguente:

“1. I periti tecnici superiori che al 1° gennaio diogni anno abbiano maturato quindici anni di effetti-vo servizio nella qualifica, possono partecipare aduna specifica selezione per titoli, a conclusione del-la quale, ferma restando la qualifica rivestita, assu-mono la denominazione di “sostituto direttore tecni-co” “con decorrenza dallo stesso 1° gennaio.”;

c) il comma 1 dell’articolo 15-quinquies del de-creto del Presidente della Repubblica 30 aprile1987, n. 240, è sostituito dal seguente:

«1. Gli orchestrali periti tecnici superiori che al1° gennaio di ogni anno abbiano maturato quindicianni di effettivo servizio nella qualifica, possonopartecipare ad una specifica selezione per titoli aconclusione della quale, ferma restando la qualificarivestita, assumono la denominazione di “primo li-vello” con decorrenza dallo stesso 1° gennaio.».

Art. 9. Disposizioni per il personale dell’Armadei carabinieri. 1. Agli appuntati scelti e ai briga-dieri capo destinatari della disciplina transitoria dicui all’articolo 30, commi 10 e 11, del decreto legi-slativo 28 febbraio 2001, n. 83, in servizio al 1° gen-naio 2005, che maturano a decorrere dalla medesimadata i requisiti temporali ivi previsti per l’attribuzio-ne dello scatto aggiuntivo, è attribuito, in luogo delpredetto scatto, il parametro previsto, rispettivamen-te, per l’appuntato scelto e per il brigadiere capo conotto anni di anzianità nel grado di cui alla tabella 1,allegata al presente decreto.

2. Il parametro previsto per gli appuntati scelti ei brigadieri capo con otto anni di anzianità nel gra-do di cui alla tabella 1 allegata al presente decreto,è attribuito con decorrenza 1° gennaio 2005 ancheal personale con il medesimo grado destinatario

della disciplina transitoria di cui all’articolo 30,commi 10 e 11, del decreto legislativo 28 febbraio2001, n. 83, che ha già maturato alla medesima da-ta la prescritta anzianità per l’attribuzione delloscatto aggiuntivo, indipendentemente dai requisitisoggettivi ivi previsti.

3. Per il personale che acquisisce il grado di mare-sciallo aiutante entro il 31 dicembre di ciascun anno,dal 2003 al 2008, il periodo di permanenza nel gra-do utile ai fini dell’attribuzione del parametro previ-sto per il medesimo grado con otto anni di anzianitàdi grado è fissato, per ciascun anno, rispettivamen-te, in 2, 3, 4, 5, 6, e 7 anni. Il predetto parametro èattribuito con decorrenza 1° gennaio 2005 ai mare-scialli aiutanti che hanno acquisito il grado tra il 2settembre e il 31 dicembre 2002, non destinatari deltrattamento economico di cui all’articolo 38-ter deldecreto legislativo 12 maggio 1995, n. 198, e suc-cessive modificazioni.

4. A decorrere dal 1° gennaio 2005: a) il comma 3 dell’articolo 38-ter del decreto le-

gislativo 12 maggio 1995, n. 198, e successive mo-dificazioni, è sostituito dal seguente:

«3. I marescialli aiutanti che abbiano maturatoovvero maturino, nel corso dell’anno, quindici annidi anzianità di grado e che nel triennio precedenteabbiano ottenuto, in sede di valutazione caratteristi-ca, la qualifica di “eccellente” o giudizio equivalen-te e nell’ultimo biennio non abbiano riportato alcu-na sanzione disciplinare più grave del “rimprovero”e non si trovino nelle condizioni di cui al comma 2,sono ammessi alla procedura selettiva per titoli peril conferimento della qualifica di luogotenente.»;

b) il comma 3 dell’articolo 30 del decreto legi-slativo 28 febbraio 2001, n. 83, è sostituito dal se-guente:

«3. I marescialli aiutanti, comunque in servizioal 1° gennaio 2005, che al 31 agosto 1995 rivestiva-no il grado di maresciallo maggiore, la qualifica di“carica speciale” o di “aiutante” del disciolto ruolosottufficiali i quali alla medesima data del 1° gen-naio 2005 non risultano in possesso dei requisiti dicui al comma 3 dell’articolo 38-ter del decreto legi-slativo 12 maggio 1995, n. 198, e successive modi-ficazioni, conseguono la qualifica di "luogotenente",con decorrenza dal giorno successivo a quello dimaturazione dei requisiti di cui allo stesso comma 3dell’articolo 38-ter, del decreto legislativo 12 mag-gio 1995, n. 198, e successive modificazioni, fermerestando le condizioni di cui al comma 2 del mede-simo articolo.»;

c) il comma 4 dell’art. 30 del decreto legislativo28 febbraio 2001, n. 83, è sostituito dal seguente:

«4. Per il conferimento della qualifica di luo-gotenente riferito agli anni 2005, 2006, 2007 e 2008,in deroga ai requisiti di anzianità previsti dal comma3 dell’articolo 38-ter, del decreto legislativo 12maggio 1995, n. 198, e successive modificazioni, e

© Laurus Robuffo

Page 168: 58 POLIZIA DI STATO

fermi restando gli altri requisiti e le condizioni di cuial medesimo articolo, ai marescialli aiutanti è ri-chiesta una permanenza minima nel grado di setteanni per il personale con anzianità di grado compre-sa tra il 1° settembre 1995 ed il 31 dicembre 1995 edi sette anni e sei mesi per il personale con anzianitàdi grado compresa tra il 1° gennaio 1996 e la data dientrata in vigore del presente decreto.»;

d) il comma 6 dell’articolo 30, del decreto legi-slativo 28 febbraio 2001, n. 83, è sostituito dal se-guente:

«6. Per i marescialli aiutanti con anzianità digrado compresa tra il 15 aprile 2001 ed il 31 dicem-bre 2007, fermi restando gli altri requisiti e le con-dizioni previste dall’articolo 38-ter del decreto legi-slativo 12 maggio 1995, n. 198, e successive modi-ficazioni, per l’ammissione alla procedura selettivaper il conseguimento della qualifica di Luogotenen-te è richiesto il requisito di anzianità nel grado dimaresciallo aiutante di cui alla tabella C3, allegata alpresente decreto.»;

e) al decreto legislativo 28 febbraio 2001, n. 83,è aggiunta la tabella C allegata al presente decreto. Art. 10. Disposizioni per il personale del Corpo del-la Guardia di finanza. 1. Agli appuntati scelti e aibrigadieri capo destinatari della disciplina transito-ria di cui all’articolo 11 del decreto legislativo 28febbraio 2001, n. 67, in servizio al 1° gennaio 2005,che maturano a decorrere dalla medesima data i re-quisiti temporali ivi previsti per l’attribuzione delloscatto aggiuntivo, è attribuito, in luogo del predettoscatto, il parametro previsto, rispettivamente, perl’appuntato scelto e per il brigadiere capo con ottoanni di anzianità nel grado di cui alla tabella 1, alle-gata al presente decreto.

2. Il parametro previsto per gli appuntati scelti e ibrigadieri capo con otto anni di anzianità nel gradodi cui alla tabella 1 allegata al presente decreto, è at-tribuito con decorrenza 1° gennaio 2005 anche alpersonale con il medesimo grado destinatario delladisciplina transitoria di cui all’articolo 11, del de-creto legislativo 28 febbraio 2001, n. 67, che ha giàmaturato alla medesima data la prescritta anzianitàper l’attribuzione dello scatto aggiuntivo, indipen-dentemente dai requisiti soggettivi ivi previsti.

3. Per il personale che acquisisce il grado di mare-sciallo aiutante entro il 31 dicembre di ciascun anno,dal 2003 al 2008, il periodo di permanenza nel gra-do utile ai fini dell’attribuzione del parametro previ-sto per il medesimo grado con otto anni di anzianitàdi grado è fissato, per ciascun anno, rispettivamen-te, in 2, 3, 4, 5, 6, e 7 anni. Il predetto parametro èattribuito con decorrenza 1° gennaio 2005 ai mare-scialli aiutanti che hanno acquisito il grado tra il 2settembre e il 31 dicembre 2002, non destinatari deltrattamento economico di cui all’articolo 58-ter deldecreto legislativo 12 maggio 1995, n. 199, e suc-cessive modificazioni.

4. A decorrere dal 1° gennaio 2005: a) la lettera a) del comma 1 dell’articolo 58-qua-

ter, del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 199, esuccessive modificazioni, è sostituita dalla seguente:

«a) nell’anno per il quale viene effettuata la se-lezione dei titoli per il conferimento della citata qua-lifica, abbiano maturato ovvero maturino quindicianni di anzianità nel grado di maresciallo aiutante;»;

b) il comma 2 dell’articolo 12 del decreto legi-slativo 28 febbraio 2001, n. 67, è sostituito dal se-guente:

«2. Ai marescialli aiutanti, comunque in servi-zio al 1° gennaio 2005, che hanno conseguito il gra-do di maresciallo maggiore del preesistente ruolosottufficiali, compresi coloro a cui è stata attribuitala qualifica di "aiutante" e la nomina a "carica spe-ciale", con decorrenza anteriore al 1° settembre1995, i quali, alla medesima data del 1° gennaio2005, non risultino in possesso dei requisiti di cui al-l’articolo 58-quater, comma 1, lettere b) e c), del de-creto di inquadramento, la qualifica di luogotenenteè conferita con decorrenza dal giorno successivo aquello di maturazione dei requisiti di cui alle lettereb) e c) dell’articolo 58-quater del decreto di inqua-dramento, ferme restando le condizioni indicate allalettera d) dello stesso articolo.»;

c) il comma 4 dell’articolo 12 del decreto legi-slativo 28 febbraio 2001, n. 67, è sostituito dal se-guente:

«4. Per le procedure di conferimento della qua-lifica di luogotenente riferite agli anni 2005, 2006,2007 e 2008, in deroga ai requisiti di anzianità pre-visti dal comma 1, lettera a), dell’articolo 58-quaterdel decreto di inquadramento e fermi restando gli al-tri requisiti e condizioni di cui al medesimo articolo,ai fini della partecipazione alla selezione per titoliper il conferimento della qualifica di luogotenente,ai marescialli aiutanti è richiesta una permanenzaminima nel grado di sette anni per il personale conanzianità di grado compresa tra il 1° settembre 1995ed il 31 dicembre 1995, e di sette anni e sei mesi peril personale con anzianità di grado compresa tra il 1°gennaio 1996 ed il giorno precedente alla data di en-trata in vigore del presente decreto.»;

d) il comma 5 dell’articolo 12 del decreto legi-slativo 28 febbraio 2001, n. 67, è sostituito dal se-guente:

«5. Ai marescialli aiutanti con anzianità di gra-do compresa tra il 10 aprile 2001 ed il 31 dicembre2007, in deroga ai requisiti di anzianità previsti dalcomma 1, lettera a), dell’articolo 58-quater del de-creto di inquadramento e fermi restando gli altri re-quisiti di cui al medesimo articolo, ai fini della par-tecipazione alla selezione per titoli per il conferi-mento della qualifica di luogotenente è richiesta unapermanenza minima nel grado come indicata nellatabella B allegata al presente decreto.»;

© Laurus Robuffo

Page 169: 58 POLIZIA DI STATO

e) il periodo in calce alla tabella “F” allegata aldecreto legislativo 27 febbraio 1991, n. 79, concer-nente il «Riordinamento della banda musicale dellaGuardia di finanza», è sostituito dal seguente: «Ilpersonale appartenente al Ruolo “Esecutori”, fermorestando il possesso dei requisiti di cui all’articolo58-quater, comma 1, del decreto legislativo 12 mag-gio 1995, n. 199, e successive modificazioni, conse-gue la qualifica di luogotenente, a ruolo aperto, pre-vio giudizio di idoneità espresso dalla competentecommissione di avanzamento.»;

f) la tabella B allegata al decreto legislativo 28febbraio 2001, n. 67, è sostituita dalla tabella D al-legata al presente decreto.

Art. 11. Disposizioni per il personale del Corpodi polizia penitenziaria. 1. Agli assistenti capo edai sovrintendenti capo destinatari della disciplinatransitoria prevista all’articolo 18 del decreto legi-slativo 28 febbraio 2001, n. 76, in servizio al 1° gen-naio 2005, che maturano a decorrere dalla medesimadata i requisiti temporali ivi previsti per l’attribuzio-ne dello scatto aggiuntivo è attribuito, in luogo delpredetto scatto, il parametro previsto rispettivamen-te per l’assistente capo e per il sovrintendente capocon otto anni di anzianità nella qualifica di cui allatabella 1, allegata al presente decreto.

2. Il parametro previsto per gli assistenti capo e i so-vrintendenti capo con otto anni di anzianità nella qua-lifica di cui alla tabella 1 allegata al presente decreto,è attribuito con decorrenza 1° gennaio 2005 anche alpersonale con la medesima qualifica destinatario del-la disciplina transitoria di cui all’articolo 18, del de-creto legislativo 28 febbraio 2001, n. 76, che ha giàmaturato alla medesima data la prescritta anzianitàper l’attribuzione dello scatto aggiuntivo, indipenden-temente dai requisiti soggettivi ivi previsti.

3. Per il personale che acquisisce la qualifica diispettore superiore entro il 31 dicembre di ciascunanno, dal 2003 al 2008, il periodo di permanenzanella qualifica utile ai fini dell’attribuzione del para-metro previsto per tale qualifica con otto anni di an-zianità nella medesima qualifica è fissato, per cia-scun anno, rispettivamente, in 2, 3, 4, 5, 6, e 7 anni.Il predetto parametro è attribuito con decorrenza 1°gennaio 2005 agli ispettori superiori che hanno ac-quisito tale qualifica dal 2 settembre al 31 dicembre2002 e non hanno maturato i requisiti per l’attribu-zione dello scatto aggiuntivo di cui all’articolo 21,comma 3, del decreto legislativo 28 febbraio 2001,n. 76.

4. Agli ispettori superiori destinatari della discipli-na transitoria prevista dai commi 4 e 5 dell’articolo21 del decreto legislativo 28 febbraio 2001, n. 76,che assumono a decorrere dal 1° gennaio 2005 la de-nominazione di sostituto commissario, di cui all’ar-ticolo 30-quater del decreto legislativo 30 ottobre1992, n. 443, e successive modificazioni, è attribui-to, in luogo dell’ulteriore scatto aggiuntivo, il para-

metro previsto per la posizione apicale del ruolo de-gli ispettori, riportato nella tabella 1 allegata al pre-sente decreto.

5. Per il personale che acquisisce la qualifica diispettore superiore entro il 31 dicembre di ciascunoanno, dal 2002 al 2007, il requisito di anzianità nel-la qualifica ai fini dell’ammissione alla selezioneper il conseguimento della denominazione di sosti-tuto commissario di cui all’articolo 30-quater deldecreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 443, e suc-cessive modificazioni, è rispettivamente di 9, 10, 11,12, 13 e 14 anni. Il predetto requisito è di 9 anni peril personale che acquisisce la qualifica di ispettoresuperiore nel 2001, successivamente alla data di en-trata in vigore del decreto legislativo 28 febbraio2001, n. 76.

6. A decorrere dal 1° gennaio 2005, il comma 1dell’articolo 30-quater del decreto legislativo 30 ot-tobre 1992, n. 443, e successive modificazioni, è so-stituito dal seguente:

«1. Gli ispettori superiori che al 1° gennaio diogni anno abbiano maturato quindici anni di effetti-vo servizio nella qualifica, sono ammessi, a doman-da, ad una selezione per titoli, a conclusione dellaquale, ferma restando la qualifica rivestita, assumo-no la denominazione di "sostituto commissario" condecorrenza dallo stesso 1° gennaio.».

Art. 12. Disposizioni per il personale del Corpoforestale dello Stato. 1. Agli assistenti capo ed aisovrintendenti capo e qualifiche equiparate destina-tari della disciplina transitoria prevista al comma 1dell’articolo 30 del decreto legislativo 28 febbraio2001, n. 87, in servizio al 1° gennaio 2005, che ma-turano a decorrere dalla medesima data i requisititemporali ivi previsti per l’attribuzione dello scattoaggiuntivo è attribuito, in luogo del predetto scatto,il parametro previsto, rispettivamente, per l’assi-stente capo e per il sovrintendente capo con otto an-ni di anzianità nella qualifica di cui alla tabella 1, al-legata al presente decreto.

2. Il parametro previsto per gli assistenti capo e isovrintendenti capo, e qualifiche equiparate, con ot-to anni di anzianità nella qualifica di cui alla tabella1 allegata al presente decreto, è attribuito con decor-renza 1° gennaio 2005 anche al personale con la me-desima qualifica destinatario della disciplina transi-toria di cui all’articolo 30, comma 1, del decreto le-gislativo 28 febbraio 2001, n. 87, che ha già matura-to alla medesima data la prescritta anzianità per l’at-tribuzione dello scatto aggiuntivo, indipendente-mente dai requisiti soggettivi ivi previsti.

3. Per il personale che acquisisce la qualifica diispettore superiore o qualifica equiparata entro il 31dicembre di ciascun anno, dal 2003 al 2008, il pe-riodo di permanenza nella qualifica, utile ai fini del-l’attribuzione del parametro previsto per la medesi-ma qualifica con otto anni di anzianità è fissato, perciascun anno, rispettivamente, in 2, 3, 4, 5, 6 e 7 an-

© Laurus Robuffo

Page 170: 58 POLIZIA DI STATO

ni. Il predetto parametro è attribuito con decorrenza1° gennaio 2005 agli ispettori superiori ed ai peritisuperiori che hanno acquisito tale qualifica dal 2 set-tembre al 31 dicembre 2002 e non hanno maturato irequisiti per l’attribuzione dello scatto aggiuntivo dicui all’articolo 30, comma 7, del decreto legislativo28 febbraio 2001, n. 87.

4. Agli ispettori superiori ed ai periti superiori de-stinatari della disciplina transitoria prevista ai com-mi 8 e 9 dell’articolo 30 del decreto legislativo 28febbraio 2001, n. 87, che assumono a decorrere dal1° gennaio 2005 la denominazione di "scelto", di cuiagli articoli 21-ter e 47-ter del decreto legislativo 12maggio 1995, n. 201, e successive modificazioni, èattribuito, in luogo dell’ulteriore scatto aggiuntivo,il parametro previsto per la posizione apicale delruolo degli ispettori, riportato nella tabella 1, allega-ta al presente decreto.

5. Per il personale che acquisisce la qualifica diispettore superiore e perito superiore entro il 31 di-cembre di ciascun anno, dal 2002 al 2007, il requi-sito di anzianità nella qualifica ai fini dell’ammis-sione alla selezione per il conseguimento della de-nominazione di «scelto” di cui agli articoli 21-ter e47-ter del decreto legislativo 12 maggio 1995, n.201, e successive modificazioni, è, rispettivamente,di 9, 10, 11, 12, 13 e 14 anni. Il predetto requisito èdi 9 anni per il personale che acquisisce la qualificadi ispettore superiore e perito superiore nel 2001,successivamente alla data di entrata in vigore del de-creto legislativo 28 febbraio 2001, n. 87.

6. A decorrere dal 1° gennaio 2005: a) il comma 1 dell’articolo 21-ter del decreto le-

gislativo 12 maggio 1995, n. 201, e successive mo-dificazioni, è sostituito dal seguente:

«1. Gli ispettori superiori che al 1° gennaio diogni anno abbiano maturato quindici anni di effetti-vo servizio nella qualifica sono ammessi, a doman-da, ad una selezione per titoli, a conclusione dellaquale, ferma restando la qualifica rivestita, assumo-no la denominazione di "scelto" con decorrenza dal-lo stesso 1° gennaio.»;

b) il comma 1 dell’articolo 47-ter del decreto le-gislativo 12 maggio 1995, n. 201, e successive mo-dificazioni, è sostituito dal seguente:

«1. I periti superiori che al 1° gennaio di ognianno abbiano maturato quindici anni di effettivo ser-vizio nella qualifica sono ammessi, a domanda, aduna selezione per titoli, a conclusione della quale,ferma restando la qualifica rivestita, assumono ladenominazione di “scelto” con decorrenza dallostesso 1° gennaio.».

7. Al comma 10 dell’articolo 30 del decreto legisla-tivo 28 febbraio 2001, n. 87, le parole: “di cui agli ar-ticoli 21-bis, 21-ter, 21-quater, 47-bis, 47-ter” sono so-stituite dalle seguenti: “relative alle condizioni sogget-tive di cui ai commi 2 e 3 degli articoli 21-ter e 47-tere quelle di cui agli articoli 21-bis, 21-quater, 47-bis.”.

Art. 13. Disposizioni per il personale delle For-ze armate. 1. Per il personale che acquisisce il gra-do di primo maresciallo entro il 31 dicembre di cia-scun anno, dal 2003 al 2008, il periodo di perma-nenza nel grado utile, ai fini dell’accesso al parame-tro previsto per tale grado con otto anni di anzianitàdi grado è fissato, per ciascun anno, rispettivamen-te, in 2, 3, 4, 5, 6, e 7 anni. Il predetto parametro èattribuito con decorrenza 1° gennaio 2005 ai primimarescialli che hanno acquisito il grado tra il 2 set-tembre e il 31 dicembre 2002, non destinatari deltrattamento economico di cui all’articolo 6-bis deldecreto legislativo 12 maggio 1995, n. 196, e suc-cessive modificazioni.

2. Il trattamento di cui all’articolo 34-bis, del de-creto legislativo 12 maggio 1995, n. 196, e successi-ve modificazioni, così come integrato dal decreto le-gislativo 28 febbraio 2001, n. 82, utile ai fini di pen-sione e di buonuscita, viene mantenuto nella misurain godimento alla data del 31 dicembre 2004 e vie-ne riassorbito all’atto del passaggio al parametrosuccessivo.

3. A decorrere dal 1° gennaio 2005: a) il comma 2 dell’articolo 6-bis, del decreto le-

gislativo 12 maggio 1995, n. 196, e successive mo-dificazioni, è sostituito dal seguente:

«2. I primi marescialli, dopo che siano trascor-si quattordici anni di permanenza nel grado di primomaresciallo sono valutati secondo i criteri stabilitidall’articolo 35 della legge 10 maggio 1983, n. 212.Agli stessi, se idonei, viene attribuita la qualifica di“luogotenente” secondo la graduatoria di merito adecorrere dal giorno successivo al compimento delquindicesimo anno di permanenza nel grado.»;

b) il comma 1 dell’articolo 6-ter del decreto legi-slativo 12 maggio 1995, n. 196, e successive modi-ficazioni, è sostituito dal seguente:

«1. Per i primi marescialli con anzianità di gra-do compresa tra il 15 aprile 2001 ed il 31 dicembre2007, ai fini dell’inclusione nell’aliquota di valuta-zione di cui all’articolo 6-bis per il conferimentodella qualifica di luogotenente è richiesto il requisi-to di anzianità nel grado di primo maresciallo di cuialla tabella B4, allegata al presente decreto.»;

c) al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 196,e successive modificazioni, è aggiunta la tabella Eallegata al presente decreto;

d) le disposizioni di cui al presente decreto si ap-plicano in quanto compatibili al personale del ruolodei musicisti.

Art. 14. Disposizioni particolari sul trattamentoeconomico del personale militare. 1. A decorreredal 1° gennaio 2005, ai sottotenenti ed ai tenenti egradi corrispondenti appartenenti al complemento oin ferma prefissata e rafferma è attribuito uno sti-pendio rispettivamente pari all’80,74 per cento eall’88,55 per cento dello stipendio parametrale deipari grado in servizio permanente.

© Laurus Robuffo

Page 171: 58 POLIZIA DI STATO

2. Con la medesima decorrenza di cui al comma1, ai volontari di truppa in ferma breve o prefissa-ta nonché agli allievi ufficiali, agli allievi mare-scialli ed agli allievi delle carriere iniziali delleforze di polizia ad ordinamento militare e delleforze armate sono attribuite le paghe nette giorna-liere nelle misure percentuali vigenti rispetto alvalore dello stipendio parametrale del grado ini-ziale del ruolo dei volontari di truppa in serviziopermanente.

Art. 15. Abrogazioni. 1. A decorrere dal 1° gen-naio 2005 sono abrogati:

a) gli articoli 138 e 140 della legge 11 luglio1980, n. 312, e successive modificazioni;

b) gli articoli 12-bis, 24-quinquies.1, 24-octies,27-quinquies, 28-bis, 31.1, 31-ter, 31-quater, com-ma 4, e 31-quinquies del decreto del Presidente del-la Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, e successivemodificazioni;

c) gli articoli 11-bis, 20-quinquies.1, 20-octies,25-quinquies, 28-bis, 31.1, 31-quater e 31-quin-quies, comma 4, del decreto del Presidente della Re-pubblica 24 aprile 1982, n. 337, e successive modi-ficazioni;

d) gli articoli 15-ter, 15-quater e 15-quinquies,comma 4, del decreto del Presidente della Repubbli-ca 30 aprile 1987, n. 240, e successive modificazioni;

e) gli articoli 11-bis, 19-bis, 21-bis, 28-bis, 29-bis, 30.1, 30-ter, 30-quater, comma 4, e 30-quin-quies del decreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 443,e successive modificazioni;

f) gli articoli 4-bis, 5-bis, 6-bis, commi 1 e 3, 31-bis, 31-ter, 31-quater, 31-quinquies e 39-bis del de-creto legislativo 12 maggio 1995, n. 196, e successi-ve modificazioni;

g) gli articoli 37-bis, 37-ter, 38-ter, commi 1 e 7,54-bis, 54-ter, 54-quater, 54-quinquies, 54-sexies e54-septies del decreto legislativo 12 maggio 1995,n. 198, e successive modificazioni;

h) gli articoli 58-ter, 73-bis, 73-ter, 73-quater e73-quinquies del decreto legislativo 12 maggio1995, n. 199, e successive modificazioni;

i) gli articoli 21-bis, 21-ter, comma 4, 21-quater,47-bis, 47-ter, comma 4, 47-quater e 49, commi da

1-bis a 1-decies, del decreto legislativo 12 maggio1995, n. 201, e successive modificazioni;

l) l’articolo 3, commi 1 e 2, della legge 28 mar-zo 1997, n. 85, e successive modificazioni;

m) l’articolo 32, comma 3-bis, del decreto legi-slativo 5 ottobre 2000, n. 298;

n) gli articoli 1 e 2 della legge 30 novembre2000, n. 356;

o) l’articolo 19, comma 3, e l’articolo 21 del de-creto legislativo 28 febbraio 2001, n. 53;

p) l’articolo 12, comma 3, del decreto legislativo28 febbraio 2001, n 67;

q) l’articolo 21, comma 3, e l’articolo 23 del de-creto legislativo 28 febbraio 2001, n. 76;

r) l’articolo 30, commi 7, 8 e 9, del decreto legi-slativo 28 febbraio 2001, n. 83;

s) l’articolo 30, comma 7, del decreto legislativo28 febbraio 2001, n. 87.

Art. 16. Clausola finanziaria. 1. All’onere deri-vante dall’attuazione del presente decreto, pari a 189milioni di euro per l’anno 2003, a 288 milioni di eu-ro per l’anno 2004 ed a 638 milioni di euro a decor-rere dall’anno 2005, si provvede: quanto a 139 mi-lioni di euro per l’anno 2003 e 138 milioni di euro adecorrere dal 2004, mediante corrispondente ridu-zione dell’autorizzazione di spesa recata dall’artico-lo 16, comma 4, terzo periodo, della legge 28 di-cembre 2001, n. 448, e quanto a 50 milioni di europer l’anno 2003, 150 milioni di euro per l’anno2004, 500 milioni di euro a decorrere dall’anno2005, mediante corrispondente riduzione dell’auto-rizzazione di spesa recata dall’articolo 33, comma 2,terzo periodo, della legge 27 dicembre 2002, n. 289.

2. La spesa derivante dal presente decreto è sog-getta a monitoraggio ai sensi del decreto-legge 6 set-tembre 2002, n. 194, convertito, con modificazioni,dalla legge 31 ottobre 2002, n. 246. In caso di ac-certamento di livelli effettivi di spesa superiori aquelli indicati nel comma 1, lo scostamento è recu-perato a valere, quale finalizzazione prioritaria, sul-le risorse destinate ai rinnovi degli accordi sindaca-li ed alle procedure di concertazione relative alle ca-tegorie di personale interessato.

Si omettono le Tabelle.

© Laurus Robuffo