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09/03/2016 1 1 A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014 I diritti fondamentali 6 1 1. I diritti fondamentali nello stato moderno 2. Le situazioni giuridiche soggettive 3. Condizione giuridica del cittadino e dello straniero 4. La protezione internazionale dei diritti e l’ordinamento italiano 5. Il sistema europeo di protezione dei diritti 6. I diritti inviolabili nell’art. 2 Cost. 7. I diritti della personalità 8. La libertà personale 9. La libertà di circolazione e soggiorno. La libertà di espatrio 2 A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014 I diritti fondamentali 6 2 10. La libertà di domicilio 11. La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione 12. La libertà di manifestazione del pensiero e la libertà di informazione 13. La libertà di religione e la libertà di coscienza 14. La libertà della ricerca scientifica 15. La libertà della e nella scuola. Diritto all’istruzione e diritto allo studio 16. La libertà di riunione 17. La libertà di associazione 18. La famiglia

6 A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino ...09/03/2016 2 3 A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014 6 I diritti fondamentali 3 19. Le minoranze

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1

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

1

1. I diritti fondamentali nello stato moderno

2. Le situazioni giuridiche soggettive

3. Condizione giuridica del cittadino e dello straniero

4. La protezione internazionale dei diritti e

l’ordinamento italiano

5. Il sistema europeo di protezione dei diritti

6. I diritti inviolabili nell’art. 2 Cost.

7. I diritti della personalità

8. La libertà personale

9. La libertà di circolazione e soggiorno. La libertà di

espatrio

2

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

2

10. La libertà di domicilio

11. La libertà e la segretezza della corrispondenza e di

ogni altra forma di comunicazione

12. La libertà di manifestazione del pensiero e la

libertà di informazione

13. La libertà di religione e la libertà di coscienza

14. La libertà della ricerca scientifica

15. La libertà della e nella scuola. Diritto all’istruzione e

diritto allo studio

16. La libertà di riunione

17. La libertà di associazione

18. La famiglia

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3

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

3

19. Le minoranze linguistiche

20. Le comunità religiose

21. La proprietà privata e l’iniziativa economica privata

22. Le libertà sindacali e il diritto di sciopero

23. Il diritto al lavoro

24. Il diritto all’assistenza e alla previdenza

25. Il diritto alla salute

26. Il diritto all’abitazione

27. I diritti contro i diritti

28. I doveri costituzionali

29. Il principio di eguaglianza

4 4

FORMAZIONE DELLO STATO MODERNO E

DICHIARAZIONI DEI DIRITTI

• Petition of Right (1628) e Bill of Rights (1689) del

parlamento britannico

• Dichiarazione di Indipendenza americana (1776) e Bill

of Rights della Costituzione degli Stati Uniti (1791)

• Dichiarazione francese dei diritti dell’uomo e del

cittadino (1789)

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3

5 5

LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO (1789) [1]

«I rappresentanti del popolo francese, costituiti in Assemblea

nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei

diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e dalla

corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne

dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché

questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del

corpo sociale, rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro

doveri; affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del Potere

legislativo e quelli del Potere esecutivo da poter essere in ogni

istanza paragonati con il fine di ogni istituzione politica...»

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

6 6

LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL

CITTADINO (1789) [2]

«... affinché i reclami dei cittadini, fondati da ora innanzi su dei

principi semplici ed incontestabili, abbiano sempre per risultato il

mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti. In conseguenza,

l’Assemblea nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli

auspici dell’Essere supremo, i seguenti diritti dell’uomo e del

cittadino...».

Preambolo della Costituzione francese del 1958 «Il popolo francese proclama solennemente la sua fedeltà ai diritti

dell’uomo ed ai principi della sovranità nazionale così come sono

stati definiti dalla dichiarazione del 1789, confermata ed integrata

dal preambolo della Costituzione del 1946...».

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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4

7 7

LE «GENERAZIONI» DEI DIRITTI

• Diritti di prima generazione: diritti civili (libertà dallo stato o

libertà negative: libertà personale, libertà di domicilio, libertà

economiche e diritto di proprietà, libertà di manifestazione del

pensiero, libertà religiosa)

• Diritti di seconda generazione: diritti politici (libertà nello

stato o libertà positive: diritto di voto, diritto di associazione in

partiti e sindacati)

• Diritti di terza generazione: diritti sociali (libertà attraverso lo

stato: diritto all’istruzione, diritto alla salute, diritto alla

previdenza sociale, diritto al lavoro, diritto all’abitazione)

• Diritti di quarta generazione: nuovi diritti (tutela della dignità

dell’uomo: ambiente, informazione, nuove tecnologie

informatiche, procreazione artificiale, bioetica)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

8 8

SOGGETTI DI DIRITTO E SITUAZIONI GIURIDICHE

SOGGETTIVE

• I soggetti di diritto: le persone fisiche e le persone giuridiche

(associazioni, fondazioni, società)

• La capacità giuridica (al momento della nascita: art. 1 c.c.) e

la capacità di agire (con la maggiore età: art. 2 c.c.)

• Le situazioni giuridiche favorevoli: i poteri, i diritti soggettivi, gli

interessi legittimi

• Le situazioni giuridiche non favorevoli: gli obblighi, i doveri, le

soggezioni

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5

9 9

LE SITUAZIONI GIURIDICHE FAVOREVOLI

• Il potere giuridico: situazione potenziale e astratta che

consiste nella possibilità di ottenere determinati effetti giuridici

• Il diritto soggettivo: situazione a tutela di un interesse attuale e

concreto che il titolare esercita in via diretta e immediata;

l’ordinamento gli riconosce non solo determinate facoltà, ma

anche la pretesa di condizionare il comportamento degli altri

soggetti (diritti assoluti e diritti relativi)

• L’interesse legittimo: situazione il cui titolare gode di poteri

strumentali in vista della tutela di un proprio interesse; egli non

può farlo valere direttamente e immediatamente, ma in quanto

coincidente con uno specifico interesse pubblico

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

10 10

LE SITUAZIONI GIURIDICHE NON FAVOREVOLI

• Gli obblighi: comportamenti che un soggetto deve tenere

per rispettare un diritto altrui

• l doveri: comportamenti dovuti indipendentemente

dall’esistenza di un corrispettivo diritto altrui, in funzione di

uno specifico interesse

• Le soggezioni: situazione di chi è soggetto a un potere

giuridico

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6

11 11

LA CITTADINANZA: LA LEGGE 91/1992 [1]

Come si acquista la cittadinanza:

• per nascita: il figlio di cittadino italiano, madre o padre (ius

sanguinis), e chi nasce nel territorio della Repubblica da genitori

ignoti, apolidi o che comunque non possono trasmettere la

cittadinanza di un altro paese (ius soli)

• per estensione o trasmissione: da un coniuge che è cittadino a

uno che non lo è (residente in Italia, dopo il matrimonio, da 2

anni), ovvero da genitori italiani a figli adottivi o riconosciuti dopo

la nascita (iuris communicatio)

• per concessione: lo straniero legalmente residente da almeno

10 anni, il cittadino dell’Ue residente da almeno 4 anni, l’apolide

residente da almeno 5 anni, il discendente straniero di chi è stato

cittadino italiano residente in Italia da 3 anni (naturalizzazione)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

12 12

LA CITTADINANZA: LA LEGGE 91/1992 [2]

• per beneficio di legge: colui o colei che è figlio o figlia di un

genitore che era cittadino, se ha assunto un impiego al servizio

dello Stato o se raggiunge la maggiore età in Italia, essendovi

legalmente residente da almeno 2 anni

• doppia cittadinanza: una persona può avere, oltre a quella

italiana, anche la cittadinanza di un altro stato

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7

13 13

LA CITTADINANZA: LA LEGGE 91/1992 [3]

Come si perde la cittadinanza:

• per espressa rinuncia: in caso di acquisto di una cittadinanza

straniera e di residenza all’estero

• di diritto: nel caso in cui il cittadino che ha un rapporto di

lavoro con un altro stato ignori l’intimazione del governo italiano

a cessarlo

• riacquisto della cittadinanza: è ammesso per chi l’ha perduta

con condizioni agevolate rispetto all’acquisto della cittadinanza

per concessione

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

14 14

LA CITTADINANZA: GLI ARTT. 22 E 26 COST.

• Nessun cittadino può essere privato della cittadinanza per

motivi politici (art. 22)

• Il cittadino italiano può essere estradato solo nelle ipotesi

espressamente previste dalle convenzioni internazionali, ma

non è ammessa l’estradizione per reati politici (art. 26), a

meno che non si sia commesso un delitto di genocidio (l.

cost. 1/1967), e per reati puniti all’estero con la pena di morte

(sent. Corte cost. 223/1996)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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8

15 15

LA CONDIZIONE GIURIDICA DELLO STRANIERO

• Riserva di legge in conformità delle norme e dei trattati

internazionali (art. 10.2 Cost.)

• Diritto di asilo riconosciuto allo straniero al quale sia

impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà

democratiche garantite dalla Costituzione, secondo le

condizioni stabilite dalla legge (art. 10.3 Cost.)

• Rifugio a coloro i quali abbandonano il proprio paese a

causa del pericolo di essere perseguitati (Convenzione di

Ginevra del 1951 e Protocollo di New York del 1967)

• Estradizione dello straniero tranne che nel caso di reati

politici (art. 10.4 Cost., escluso il reato di genocidio ex l. cost.

1/1967)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

16 16

LA DISCIPLINA DELL’IMMIGRAZIONE

Il d.lgs. 286/1998 (testo unico sull’immigrazione) riconosce:

• agli stranieri comunque presenti sul territorio i diritti

fondamentali della persona umana previsti dal diritto interno,

dalle convenzioni internazionali e dai principi di diritto

internazionale generalmente riconosciuti

• alla stranieri regolarmente soggiornanti (in possesso del

permesso di soggiorno o della carta di soggiorno) i diritti civili

riconosciuti al cittadino italiano, nonché il diritto di partecipare

alla vita pubblica locale

• ai lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti parità di

trattamento e piena uguaglianza di diritti rispetto ai lavoratori

italiani

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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9

17 17

L’ESPULSIONE DELLO STRANIERO

• Espulsione come conseguenza dell’ingresso o del

soggiorno illegale nel territorio nazionale, disposta dal

prefetto

• Espulsione a titolo di misura di sicurezza e di sanzione

sostitutiva o alternativa alla detenzione, su ordine del giudice

• Espulsione per motivi di ordine pubblico o sicurezza dello

Stato, disposta dal ministro dell’interno

• Accompagnamento alla frontiera

• Trattenimento presso un centro di identificazione ed

espulsione

• Respingimento alla frontiera

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

18 18

LA TITOLARITÀ DEI DIRITTI FONDAMENTALI

Parte I della Costituzione: «Diritti e doveri dei cittadini»

• Diritti riconosciuti senza individuare il destinatario (es. art. 13)

• Diritti riconosciuti a destinatari indeterminati (a tutti: es. art.

21)

• Diritti riconosciuti a categorie come i cittadini (es. artt. 16, 17 e

18) e i lavoratori o uno specifico gruppo sociale (ad es. i

genitori, gli indigenti, i capaci e i meritevoli)

• Diritti inviolabili riconosciuti dall’art. 2 Cost. spettanti «ai singoli

non in quanto partecipi di una determinata comunità politica, ma

in quanto esseri umani» (v. sent. Corte cost. 245/2011)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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19 19

LA TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI IN EUROPA

Consiglio d’Europa

• Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo

e delle libertà fondamentali (Cedu)

– Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte di Strasburgo)

Unione europea

• Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (art. 6 Tue)

– Corte di giustizia dell’Ue (Corte del Lussemburgo)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

20 20

LA CONVENZIONE EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI

DIRITTI DELL’UOMO E DELLE LIBERTÀ FONDAMENTALI [1]

Cedu (1950, e successivi protocolli)

«Le Alte Parti Contraenti riconoscono ad ogni persona

sottoposta alla loro giurisdizione i diritti e le libertà enunciati nel

Titolo I della presente Convenzione».

• Diritto alla vita (art. 2)

• Proibizione della tortura (art. 3)

• Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato (art. 4)

• Diritto alla libertà e alla sicurezza (art. 5)

• Diritto a un equo processo (art. 6)

• Nulla poena sine lege (art. 7)

• Diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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21 21

LA CONVENZIONE EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI

DIRITTI DELL’UOMO E DELLE LIBERTÀ FONDAMENTALI [2]

• Libertà di pensiero, di coscienza e di religione (art. 9)

• Libertà di espressione (art. 10)

• Libertà di riunione e di associazione (art. 11)

• Diritto al matrimonio (art. 12)

• Diritto a un ricorso effettivo (art. 13)

• Divieto di discriminazione (art. 14)

• Protezione della proprietà (art. 1 prot. n. 1)

• Diritto all’istruzione (art. 2 prot. n. 1)

• Diritto a libere elezioni (art. 3 prot. n. 1)

• Divieto di imprigionamento per debiti (art. 1 prot. n. 4)

• Libertà di circolazione (art. 2 prot. n. 4)

• Divieto di espulsione dei cittadini e di espulsioni collettive di

stranieri (artt. 3-4 prot. n. 4)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

22 22

LA CONVENZIONE EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI

DIRITTI DELL’UOMO E DELLE LIBERTÀ FONDAMENTALI [3]

• Abolizione della pena di morte tranne che in tempo di guerra

(prot. n. 6)

• Garanzie procedurali in caso di espulsione di stranieri (art. 1

prot. n. 7)

• Diritto a un doppio grado di giudizio in materia penale, diritto

di risarcimento in caso di errore giudiziario, diritto di non essere

giudicato o punito due volte (artt. 2-4 prot. n. 7)

• Parità tra coniugi (art. 5 prot. n. 7)

• Divieto generale di discriminazione (prot. n. 12)

• Abolizione della pena di morte in ogni circostanza (prot. n. 13)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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23 23

LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO

Artt. 19-51 Cedu (modificati dal prot. n. 11 e dal prot. n. 14)

• Ricorsi individuali: persone fisiche, organizzazioni non

governative o gruppi di privati contro uno stato contraente (es.

Rossi c. Italia)

• Ricorsi interstatali: ogni stato contraente contro un altro

stato contraente (es. Cipro c. Turchia)

Art. 35 Cedu «La Corte non può essere adita se non dopo l’esaurimento delle vie di

ricorso interne, come inteso secondo i principi di diritto internazionale

generalmente riconosciuti ed entro un periodo di sei mesi a partire dalla

data della decisione interna definitiva».

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

24 24

L’ITALIA DAVANTI ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI

DELL’UOMO (2013)

• 39 casi su 916

• 34 giudizi in cui la Corte ha dichiarato una o più violazioni

• 2 condanne per violazione dell’art. 3 (trattamenti inumani o degradanti)

• 7 condanne per violazione dell’art. 6 (diritto a un equo processo)

• 16 condanne per violazione dell’art. 6 (durata dei processi)

• 4 condanne per violazione dell’art. 6 («non-enforcement»)

• 1 condanna per violazione dell’art. 7 (nessuna pena senza legge)

• 4 condanne per violazione dell’art. 8 (diritto al rispetto della vita privata

e familiare)

• 2 condanne per violazione dell’art. 10 (libertà di espressione)

• 1 condanna per violazione dell’art. 13 (diritto a un ricorso effettivo)

• 1 condanna per violazione dell’art. 14 (divieto di discriminazioni)

• 13 condanne per violazione del prot. n. 1 (protezione della proprietà)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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13

25 25

LA CEDU NELL’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO

Corte costituzionale sentt. 348 e 349 del 2007

• La Cedu è una fonte sub-costituzionale, di rango cioè

subordinato alla Costituzione ma sovraordinato alla legge

• La Cedu costituisce una norma interposta, la violazione della

Convenzione traducendosi cioè in una violazione degli

«obblighi internazionali» di cui all’art. 117 primo comma Cost.

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

26 26

LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE

EUROPEA [1]

Diritti attinenti la «dignità»

• Inviolabilità della dignità umana (art. 1)

• Diritto alla vita e proibizione della pena di morte (art. 2)

• Diritto all’integrità fisica e psichica della persona (art. 3)

• Proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o

degradanti (art. 4)

• Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato (art. 5)

Diritti attinenti la «libertà»

• Diritto alla libertà e alla sicurezza (art. 6)

• Diritto al rispetto della vita privata e familiare, del domicilio e

delle comunicazioni (art. 7)

• Diritto alla protezione dei dati di carattere personale (art. 8)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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14

27 27

LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE

EUROPEA [2]

• Diritto di sposarsi e di costituire una famiglia (art. 9)

• Libertà di pensiero, di coscienza e di religione (art. 10)

• Libertà di espressione e d’informazione (art. 11)

• Libertà di riunione e di associazione (art. 12)

• Libertà delle arti e delle scienze (art. 13)

• Diritto all’istruzione (art. 14)

• Libertà professionale e diritto di lavorare (art. 15)

• Libertà d’impresa (art. 16)

• Diritto di proprietà (art. 17)

• Diritto di asilo (art. 18)

• Protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di

estradizione (art. 19)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

28 28

LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE

EUROPEA [3]

Diritti attinenti l’«uguaglianza»

• Uguaglianza davanti alla legge (art. 20)

• Non discriminazione (art. 21)

• Diversità culturale, religiosa e linguistica (art. 22)

• Parità tra donne e uomini (art. 23)

• Diritti del minore (art. 24)

• Diritti degli anziani (art. 25)

• Diritti delle persone con disabilità (art. 26)

Diritti attinenti la «solidarietà»

• Diritto dei lavoratori all’informazione e alla consultazione

nell’ambito dell’impresa (art. 27)

• Diritto di negoziazione e di azioni collettive (art. 28)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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15

29 29

LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE

EUROPEA [4]

• Diritto di accesso ai servizi di collocamento (art. 29)

• Tutela in caso di licenziamento ingiustificato (art. 30)

• Diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose (art. 31)

• Divieto del lavoro minorile e protezione dei giovani sul luogo

di lavoro (art. 32)

• Vita familiare e vita professionale (art. 32)

• Sicurezza sociale e assistenza sociale (art. 33)

• Protezione della salute (art. 34)

• Accesso ai servizi d’interesse economico generale (art. 35)

• Tutela dell’ambiente (art. 36)

• Protezione dei consumatori (art. 37)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

30 30

LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE

EUROPEA [5]

Diritti attinenti la «cittadinanza»

• Diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento

europeo (art. 39)

• Diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali (art. 40)

• Diritto ad una buona amministrazione (art. 41)

• Diritto d’accesso ai documenti (art. 42)

• Diritto di rivolgersi al Mediatore europeo (art. 43)

• Diritto di petizione al Parlamento europeo (art. 44)

• Libertà di circolazione e di soggiorno (art. 45)

• Tutela diplomatica e consolare (art. 46)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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09/03/2016

16

31 31

LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE

EUROPEA [6]

Diritti attinenti la «giustizia»

• Diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale (art. 47)

• Presunzione di innocenza e diritti della difesa (art. 48)

• Principi della legalità e della proporzionalità dei reati e delle

pene (art. 49)

• Diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo

stesso reato (art. 50)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

32 32

I DIRITTI INVIOLABILI NELL’ART. 2 DELLA COSTITUZIONE

«La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili

dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si

svolge la sua personalità...».

• I diritti inviolabili hanno le seguenti caratteristiche: assolutezza,

inalienabilità e indisponibilità, imprescrittibilità, irrinunciabilità

• I diritti inviolabili sono riconosciuti a tutti gli uomini in quanto tali,

non ai soli cittadini

• I diritti inviolabili del singolo sono tutelati anche all’interno delle

formazioni sociali (principio personalista)

• La titolarità dei diritti inviolabili spetta anche alle formazioni sociali

(principio pluralista)

• L’art. 2 è una disposizione a fattispecie aperta, suscettibile di

garantire tutela a diritti inviolabili al di là di quelli espressamente

previsti dalla Costituzione

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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17

33 33

I DIRITTI DELLA PERSONALITÀ

• Il diritto alla capacità giuridica, il diritto alla cittadinanza, il

diritto al nome (art. 22 Cost.)

• Il diritto alla vita e all’integrità fisica

• Il diritto all’onore e il diritto all’identità personale

• Il diritto alla libertà sessuale

• Il diritto alla riservatezza e il diritto all’autodeterminazione

informativa

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

34 34

IL DIRITTO ALLA VITA E ALL’INTEGRITÀ FISICA

• Il primo dei diritti inviolabili dell’uomo riconosciuti dall’art. 2

Cost. (sent. Corte cost. 223/1996)

• Il divieto di atti di disposizione del proprio corpo che

cagionino una diminuzione permanente dell’integrità fisica

(art. 5 c.c.)

• I delitti contro la vita e l’incolumità individuale (artt. 575-593

c.p.)

• Il divieto della pena di morte (art. 27.4 Cost. modificato dalla

l. cost. 1/2007, prot. n. 13 Cedu)

• Il diritto alla vita del nascituro e l’interruzione volontaria della

gravidanza (sent. Corte cost. 27/1975, l. 194/1978)

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I diritti fondamentali 6

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18

35 35

IL DIRITTO ALLA VITA E ALL’INTEGRITÀ FISICA NELLA

CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UE

Art. 2

«1. Ogni individuo ha diritto alla vita.

2. Nessuno puo essere condannato alla pena di morte, né giustiziato».

Art. 3

«1. Ogni individuo ha diritto alla propria integrita fisica e psichica.

2. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in

particolare rispettati: il consenso libero e informato della persona

interessata, secondo le modalita definite dalla legge; il divieto delle

pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la

selezione delle persone; il divieto di fare del corpo umano e delle sue

parti in quanto tali una fonte di lucro; il divieto della clonazione

riproduttiva degli esseri umani».

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

36 36

IL DIRITTO ALL’ONORE E IL DIRITTO ALL’IDENTITÀ

PERSONALE

• I delitti contro l’onore o il decoro della persona o l’altrui

reputazione (artt. 594-599 c.p.); il diritto all’immagine (sent.

Corte cost. 38/1973)

• Il diritto riconosciuto a ciascuno «a che la sua individualità

sia preservata» (sent. Corte cost. 13/1994)

• Il diritto del figlio a uno status filiationis (sentt. Corte cost.

297/1996, 120/2001, 494/2002)

• Il diritto alla ricerca delle proprie origini familiari da parte

del figlio adottivo (l. 184/1983, sent. Corte cost. 278/2013)

• Il diritto alla rettifica (art. 4 l. 47/1948 come modificato

dall’art. 42 l. 416/1981)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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37 37

IL DIRITTO ALLA LIBERTÀ SESSUALE

• Il diritto di disporre liberamente della propria sessualità

(sent. Corte cost. 561/1987)

• Il diritto al libero orientamento sessuale (art. 21 Carta dei

diritti fondamentali dell’Ue)

• Il diritto a scegliere il genere sessuale di appartenenza (l.

164/1982, sent. Corte cost. 170/2014)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

38 38

IL DIRITTO ALLA RISERVATEZZA NELLA CEDU

Art. 8

«Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e

familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza.

Non può esservi ingerenza della pubblica autorità

nell’esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia

prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in

una società democratica, è necessaria per la sicurezza

nazionale, l’ordine pubblico, il benessere economico del

paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o

della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui».

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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20

39 39

IL DIRITTO ALLA RISERVATEZZA NELLA CARTA DEI

DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UE

Art. 7

«Ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e

familiare, del proprio domicilio e delle sue comunicazioni».

Art. 8

«1. Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere

personale che lo riguardano.

2. Tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per

finalità determinate e in base al consenso della persona interessata

o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni

individuo ha il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e

di ottenerne la rettifica.

3. Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un’autorità

indipendente».

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

40 40

DIRITTO ALLA RISERVATEZZA E DIRITTO

ALL’AUTODETERMINAZIONE INFORMATIVA

D.lgs. 196/2003

(«Codice in materia di protezione dei dati personali»)

• L’istituzione del Garante per la protezione dei dati personali

• Il diritto di essere informati sul trattamento dei propri dati, di

avere accesso ai dati raccolti, di correggerli, di chiederne la

cancellazione

• Il trattamento dei «dati sensibili», capaci cioè di rivelare

l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose e politiche,

lo stato di salute, le abitudini sessuali delle persone

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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21

41 41

I DIRITTI RELATIVI ALLA SICUREZZA PERSONALE

• La libertà personale (art. 13 Cost.)

• La libertà di circolazione e soggiorno (art. 10 Cost.)

• La libertà di domicilio (art. 14 Cost.)

• La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni

altra forma di comunicazione (art. 15 Cost.)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

42 42

LA LIBERTÀ PERSONALE (ART. 13)

• Inviolabilità della libertà personale

• Restrizioni (detenzione, ispezione, perquisizione, ecc.) «nei

soli casi e modi previsti dalla legge» (riserva di legge

assoluta)

• Nessuna restrizione «se non per atto motivato dell’autorità

giudiziaria» (riserva di giurisdizione e motivazione del

provvedimento restrittivo)

• Restrizioni in «casi eccezionali di necessità e di urgenza,

indicati tassativamente dalla legge» (con provvedimenti

dell’autorità di pubblica sicurezza, comunicati entro 48 ore

all’autorità giudiziaria e convalidati nelle successive 48 ore:

arresto in flagranza di reato e fermo di indiziati di reato)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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43 43

I LIMITI SOSTANZIALI ALLA PENALIZZAZIONE

• Principio di tassatività e determinatezza del fatto-reato

• Divieto di interpretazione analogica delle norme penali (art.

14 preleggi)

• Principio di personalità della responsabilità penale (art. 27.1

Cost.)

• Principio di colpevolezza in base a criteri di imputazione

soggettiva (dolo o colpa: artt. 42-43 c.p.)

• Presunzione di non colpevolezza «sino alla condanna

definitiva» (art. 27.2 Cost.)

• Principio dell’irretroattività delle norme penali (art. 25.2

Cost.)

• Principio di offensività e lesività del reato

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

44 44

MISURE DI SICUREZZA E MISURE DI PREVENZIONE

• Misure di sicurezza ex art. 25.3 Cost.: sono volte a

neutralizzare la pericolosità sociale del soggetto, agganciata al

fatto-reato dal quale la pericolosità è desunta (v. art. 215 e ss.

c.p.)

• Misure di prevenzione: sono volte a impedire la commissione

di reati da parte di soggetti socialmente pericolosi, ma sono

ante o praeter delictum, prescindono cioè da un precedente

reato (rimpatrio con foglio di via obbligatorio, sorveglianza

speciale, obbligo di soggiorno in un determinato comune: v.

d.lgs. 159/2011)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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23

45 45

LA CARCERAZIONE PREVENTIVA

Art. 13.5 Cost.

«La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione

preventiva».

• La carcerazione preventiva (custodia cautelare in carcere) e

altre misure cautelari personali sono ammesse, qualora

sussistano «gravi indizi di colpevolezza», in tre casi: possibile

inquinamento delle prove, pericolo di fuga, rischio di

reiterazione del reato (artt. 273-274 c.p.p.)

• Nella scelta delle misure applicabili il giudice deve osservare

i principi di adeguatezza e proporzionalità, disponendo la

misura meno gravosa per l’imputato tra quelle idonee a

garantire le esigenze cautelari (art. 275 c.p.p.)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

46 46

TRATTAMENTO DEL DETENUTO E FUNZIONI DELLA PENA

• È punita «ogni violenza fisica e morale» sulle persone

comunque private della libertà personale (art. 13.4 Cost.)

• Le pene non possono consistere in «trattamenti contrari al

senso di umanità» (art. 27.3 Cost.)

• Non è ammessa la pena di morte (art. 27.4 Cost.)

• Le pene devono «tendere alla rieducazione del condannato»

(art. 27.3 Cost.)

• Funzione retributiva (siccome hai fatto questo, ti infliggo una certa

pena)

• Funzione di prevenzione generale (dissuadere la generalità dei

consociati dal commettere reati)

• Funzione di prevenzione speciale (dissuadere il condannato dal

commettere nuovi reati)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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24

47 47

LA LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE E SOGGIORNO (ART. 16)

• Diritto di ogni cittadino di muoversi liberamente sul territorio

nazionale e di fissare in qualunque parte di esso la propria

dimora o la propria residenza

• Limitazioni stabilite per legge «in via generale per motivi di

sanità o di sicurezza» (riserva di legge rinforzata: es. i cordoni

sanitari)

• Divieto di ogni restrizione per ragioni politiche

• Differenza fra libertà personale e libertà di circolazione e

soggiorno (criterio della degradazione giuridica)

• Libertà di espatrio (art. 16.2), libertà di emigrazione (art. 35.4),

diritto ad abbandonare il proprio paese (art. 13 Dichiarazione

universale dei diritti dell’uomo, sent. Corte cost. 278/1992)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

48 48

LA LIBERTÀ DI DOMICILIO (ART. 14)

• Inviolabilità del domicilio

• Divieto di limitazioni (ispezioni, perquisizioni, sequestri) «se

non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie

prescritte per la libertà personale» (riserva di legge e riserva di

giurisdizione, salvo casi eccezionali di necessità ed urgenza

indicati tassativamente dalla legge, ma è sempre richiesta la

successiva convalida dell’autorità giudiziaria)

• Il domicilio quale privata dimora (nozione penale di domicilio)

• Accertamenti e ispezioni «per motivi di sanità e di incolumità

pubblica o a fini economici e fiscali» regolati da leggi speciali

(riserva di legge ma non di giurisdizione)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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25

49 49

LA LIBERTÀ E LA SEGRETEZZA DELLE COMUNICAZIONI

(ART. 15)

• Inviolabilità della corrispondenza e di ogni altra forma di

comunicazione

• Limitazioni «soltanto per atto motivato dell’autorità

giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge» (riserva di

legge e riserva di giurisdizione, con esclusione di qualunque

intervento dell’autorità di pubblica sicurezza): sequestro di

corrispondenza e intercettazioni di conversazioni o

comunicazioni, con decreto motivato del giudice per le indagini

preliminari su richiesta del pubblico ministero (per

l’acquisizione dei tabulati, invece, si richiede solo un decreto

motivato del pubblico ministero)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

50 50

LA DISCIPLINA DELLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE

(ARTT. 266-271 C.P.P.)

• Sono consentite solo nei procedimenti relativi a determinati reati

• Il pubblico ministero richiede al giudice delle indagini preliminari

l’autorizzazione a intercettare

• L’autorizzazione è data «quando vi sono gravi indizi di reato e

l’intercettazione è assolutamente indispensabile ai fini della

prosecuzione delle indagini»

• Il pubblico ministero può disporre l’intercettazione «nei casi di

urgenza, quando vi è fondato motivo di ritenere che dal ritardo

possa derivare grave pregiudizio alle indagini», con successiva

convalida del giudice entro 48 ore

• La durata delle operazioni non può superare i quindici giorni, ma

può essere prorogata dal giudice per periodi successivi di quindici

giorni, qualora permangano i presupposti delle intercettazioni

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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51 51

I DIRITTI A ESPRIMERSI, A RICERCARE, A INSEGNARE

• La libertà di manifestazione del pensiero e il diritto

all’informazione (art. 21 Cost.)

• La libertà di religione e la libertà di coscienza (art. 19 Cost.)

• La libertà dell’arte e la libertà della scienza (art. 33.1 Cost.)

• La libertà della e nella scuola, il diritto all’istruzione e il diritto

allo studio (artt. 33-34 Cost.)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

52 52

LA LIBERTÀ DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO (ART. 21)

• Diritto di tutti di manifestare liberamente il proprio pensiero con la

parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione

• Divieto delle pubblicazioni a stampa, degli spettacoli e di tutte le altre

manifestazioni «contrarie al buon costume»

• Divieto di qualunque forma di controllo preventivo (censura) sulle

pubblicazioni a stampa (sugli spettacoli cinematografici v. l. 161/1962)

• Possibilità di sequestro successivo alla pubblicazione solo se ricorre

una fattispecie di delitto espressamente prevista dalla legge sulla

stampa (riserva di legge rinforzata) e in forza di un atto motivato

dell’autorità giudiziaria (riserva di giurisdizione)

• Rinvio alla legge che può stabilire con «norme di carattere generale»

che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica

• Libertà dell’arte tutelata da una specifica disposizione (art. 33.1

Cost.)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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27

53 53

I LIMITI DELLA LIBERTÀ DI MANIFESTAZIONE DEL

PENSIERO

• Un unico limite esplicito: il buon costume (art. 21.6 Cost.: da

intendere come il comune senso del pudore e della pubblica

decenza secondo il sentimento medio della comunità)

• Una serie di limiti impliciti derivanti dall’esigenza di tutelare

altri diritti costituzionali o beni di rilevanza costituzionale

– i diritti della personalità (a protezione dell’onorabilità e della

reputazione: reati di ingiuria e diffamazione);

– il diritto d’autore e delle opere dell’ingegno;

– il divieto di pubblica apologia di reato (comportamento idoneo

concretamente a provocare la commissione di delitti);

– il divieto di vilipendio della Repubblica, degli organi

costituzionali, della bandiera (reati di opinione)

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I diritti fondamentali 6

54 54

LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE

Art. 19 Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo,

sent. Corte costituzionale 112/1993

• Il diritto ad informare («diffondere informazioni»)

• Il diritto ad informarsi («cercare informazioni»)

• Il diritto ad essere informati («ricevere informazioni»)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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55 55

I SEGRETI: IN PARTICOLARE IL SEGRETO DI STATO

• Il segreto professionale, il segreto aziendale e il segreto

industriale

• Il segreto d’ufficio

• Il segreto investigativo

• Il segreto di stato

Legge 124/2007 (art. 39) «Sono coperti dal segreto di stato gli atti, i documenti, le notizie, le

attività e ogni altra cosa la cui diffusione sia idonea a recare danno

all’integrità della Repubblica, anche in relazione ad accordi

internazionali, alla difesa delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo

fondamento, all’indipendenza dello Stato rispetto agli altri stati e alle

relazioni con essi, alla preparazione e alla difesa militare dello Stato

[...]»

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

56 56

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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LA DISCIPLINA DELLA STAMPA

• Pubblicazione a mezzo stampa non soggetta a controlli preventivi da parte

di alcuna autorità pubblica (autorizzazioni o censure)

• Sequestro di una pubblicazione solo per fattispecie di delitto espressamente

previste dalla legge sulla stampa e per atto motivato dell’autorità giudiziaria

• Rispetto del limite del buon costume e degli altri limiti impliciti alla libertà di

manifestazione del pensiero

• Obblighi previsti dalla legge sulla stampa (l. 47/1948): ogni stampato deve

indicare il luogo e l’anno della pubblicazione, il nome e domicilio dello

stampatore e, se esiste, dell’editore; i giornali (quotidiani) e i periodici devono

essere previamente registrati presso la cancelleria del tribunale del luogo

dove sono pubblicati e devono avere un direttore responsabile iscritto all’albo

dei giornalisti)

• Obblighi previsti dalla legge sull’editoria (l. 461/1981): le imprese editoriali,

sottoponibili a controlli da parte dell’autorità garante, devono rendere pubblico

l’assetto proprietario ed evitare di avere una posizione dominante sul mercato

attraverso la concentrazione di testate.

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57 57

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LA DISCIPLINA DEL SISTEMA RADIOTELEVISIVO

• 1960: sentenza della Corte costituzionale che dichiara la legittimità del

monopolio statale (sent. 59)

• 1974: legittimità del monopolio statale e «decalogo» della Corte

costituzionale sulla disciplina radiotelevisiva (sent. 225; v. anche sent. 226)

• 1976: liberalizzazione delle trasmissioni private in ambito locale (sent. 205)

• 1988: liberalizzazione delle trasmissioni private in ambito nazionale (sent.

826)

• 1990: regolamentazione della radiotelevisione con la legge Mammì (l. 223)

• 1994: illegittimità del limite del 25% delle reti nazionali (sent. 420)

• 1997: legge Maccanico e istituzione dell’Autorità per le garanzie nelle

comunicazioni (l. 249)

• 2002: illegittimità della legge per la mancata previsione di una scadenza

certa e non prorogabile per porre termine alla situazione censurata nel 1994

(sent. 466)

• 2004: riforma del sistema radiotelevisivo con la legge Gasparri (l. 112, poi

d.lgs. 177/2005 «testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici»)

58 58

LA LIBERTÀ DI RELIGIONE (ART. 19)

• La libertà di fede e la libertà di pratica religiosa: diritto di

professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi

forma, sia individualmente sia collettivamente, di farne

propaganda e di esercitarne il culto in privato o in pubblico,

purché non si tratti di «riti contrari al buon costume»

• La libertà di coscienza dei non credenti: la libertà dell’ateo

di esprimere le proprie convinzioni nei confronti della

religione

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I diritti fondamentali 6

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30

59 59

LA LIBERTÀ DELLA RICERCA SCIENTIFICA

Artt. 9.1 e 33.1 Cost.

• La procreazione medicalmente assistita (l. 40/2004, sentt.

Corte cost. 151/2009 e 162/2014)

• La clonazione riproduttiva (Protocollo addizionale alla

Convenzione di Oviedo sul divieto di clonazione di essere

umani, art. 3.2 Carta dei diritti fondamentali dell’Ue)

• La clonazione terapeutica e la ricerca sulle cellule staminali

(art. 13 l. 40/2004 sul divieto di sperimentazione sugli embrioni

umani)

• Gli Ogm-organismi geneticamente modificati (direttiva

2001/18/Ce improntata al principio di precauzione, Protocollo di

Cartagena alla Convenzione sulla diversità biologica)

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I diritti fondamentali 6

60 60

LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ

Artt. 33-34 Cost.

• La libertà di insegnamento (o libertà nella scuola)

• Le norme generali sull’istruzione e l’istituzione di scuole statali per tutti

gli ordini e gradi, prevedendo un esame di stato per l’ammissione ai vari

ordini e gradi di scuole e la conclusione di essi

• Il diritto di enti e privati di istituire scuole e istituti di educazione «senza

oneri per lo Stato» e di ottenere la parità, assicurando alle scuole private

«piena libertà» e ai loro alunni un «trattamento scolastico equipollente a

quello degli alunni di scuole statali» (libertà della scuola)

• Il diritto all’istruzione (la scuola «aperta a tutti») e l’obbligatorietà e

gratuità dell’istruzione inferiore impartita per almeno otto anni

• Il diritto allo studio garantito ai capaci e ai meritevoli anche se privi di

mezzi

• Il diritto delle università di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti

dalle leggi dello Stato

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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31

61 61

I DIRITTI ASSOCIATIVI

• La libertà di riunione (art. 17 Cost.): per riunione si intende il

radunarsi volontario in luogo e tempo predeterminati di una

pluralità di persone che perseguono uno scopo comune

prestabilito (un assembramento non è una riunione, un corteo

è una riunione in movimento)

• La libertà di associazione (art. 18 Cost.): per associazione si

intende un’organizzazione di individui legati dal perseguimento

di un fine comune e da un vincolo giuridicamente rilevante,

caratterizzata da tendenziale stabilità rispetto alla temporaneità

della riunione

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I diritti fondamentali 6

62 62

LA LIBERTÀ DI RIUNIONE (ART. 17)

• Diritto dei cittadini di riunirsi «pacificamente senz’armi»

• Riunioni in luogo aperto al pubblico, oltre a quelle in luogo

privato, senza necessità di preavviso all’autorità di pubblica

sicurezza

• Riunioni in luogo pubblico con obbligo di preavviso

• Possibilità di vietare una riunione in luogo pubblico

«soltanto per comprovati motivi di sicurezza e di incolumità

pubblica»

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I diritti fondamentali 6

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32

63 63

LA LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE (ART. 18)

• Diritto dei cittadini di associarsi liberamente «senza

autorizzazione» (libertà di associazione, libertà delle

associazioni, libertà negativa di associazione)

• Limite all’esercizio della libertà di associazione «per fini

che sono vietati ai singoli dalla legge penale»

• Divieto delle associazioni segrete (v. l. 17/1982) e delle

associazioni che perseguono, anche indirettamente, scopi

politici mediante organizzazioni di carattere militare (v. d.lgs.

43/1948)

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I diritti fondamentali 6

64 64

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

LA DISCIPLINA DELLA STAMPA

• Pubblicazione a mezzo stampa non soggetta a controlli preventivi da parte

di alcuna autorità pubblica (autorizzazioni o censure)

• Sequestro di una pubblicazione solo per fattispecie di delitto espressamente

previste dalla legge sulla stampa e per atto motivato dell’autorità giudiziaria

• Rispetto del limite del buon costume e degli altri limiti impliciti alla libertà di

manifestazione del pensiero

• Obblighi previsti dalla legge sulla stampa (l. 47/1948): ogni stampato deve

indicare il luogo e l’anno della pubblicazione, il nome e domicilio dello

stampatore e, se esiste, dell’editore; i giornali (quotidiani) e i periodici devono

essere previamente registrati presso la cancelleria del tribunale del luogo

dove sono pubblicati e devono avere un direttore responsabile iscritto all’albo

dei giornalisti)

• Obblighi previsti dalla legge sull’editoria (l. 461/1981): le imprese editoriali,

sottoponibili a controlli da parte dell’autorità garante, devono rendere pubblico

l’assetto proprietario ed evitare di avere una posizione dominante sul mercato

attraverso la concentrazione di testate.

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65 65

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I diritti fondamentali 6

LA DISCIPLINA DEL SISTEMA RADIOTELEVISIVO

• 1960: sentenza della Corte costituzionale che dichiara la legittimità del

monopolio statale (sent. 59)

• 1974: legittimità del monopolio statale e «decalogo» della Corte

costituzionale sulla disciplina radiotelevisiva (sent. 225; v. anche sent. 226)

• 1976: liberalizzazione delle trasmissioni private in ambito locale (sent. 205)

• 1988: liberalizzazione delle trasmissioni private in ambito nazionale (sent.

826)

• 1990: regolamentazione della radiotelevisione con la legge Mammì (l. 223)

• 1994: illegittimità del limite del 25% delle reti nazionali (sent. 420)

• 1997: legge Maccanico e istituzione dell’Autorità per le garanzie nelle

comunicazioni (l. 249)

• 2002: illegittimità della legge per la mancata previsione di una scadenza

certa e non prorogabile per porre termine alla situazione censurata nel 1994

(sent. 466)

• 2004: riforma del sistema radiotelevisivo con la legge Gasparri (l. 112, poi

d.lgs. 177/2005 «testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici»)

66 66

LA LIBERTÀ DI RELIGIONE (ART. 19)

• La libertà di fede e la libertà di pratica religiosa: diritto di

professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi

forma, sia individualmente sia collettivamente, di farne

propaganda e di esercitarne il culto in privato o in pubblico,

purché non si tratti di «riti contrari al buon costume»

• La libertà di coscienza dei non credenti: la libertà dell’ateo

di esprimere le proprie convinzioni nei confronti della

religione

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I diritti fondamentali 6

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67 67

LA LIBERTÀ DELLA RICERCA SCIENTIFICA

Artt. 9.1 e 33.1 Cost.

• La procreazione medicalmente assistita (l. 40/2004, sentt.

Corte cost. 151/2009 e 162/2014)

• La clonazione riproduttiva (Protocollo addizionale alla

Convenzione di Oviedo sul divieto di clonazione di essere

umani, art. 3.2 Carta dei diritti fondamentali dell’Ue)

• La clonazione terapeutica e la ricerca sulle cellule staminali

(art. 13 l. 40/2004 sul divieto di sperimentazione sugli embrioni

umani)

• Gli Ogm-organismi geneticamente modificati (direttiva

2001/18/Ce improntata al principio di precauzione, Protocollo di

Cartagena alla Convenzione sulla diversità biologica)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

68 68

LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ

Artt. 33-34 Cost.

• La libertà di insegnamento (o libertà nella scuola)

• Le norme generali sull’istruzione e l’istituzione di scuole statali per tutti

gli ordini e gradi, prevedendo un esame di stato per l’ammissione ai vari

ordini e gradi di scuole e la conclusione di essi

• Il diritto di enti e privati di istituire scuole e istituti di educazione «senza

oneri per lo Stato» e di ottenere la parità, assicurando alle scuole private

«piena libertà» e ai loro alunni un «trattamento scolastico equipollente a

quello degli alunni di scuole statali» (libertà della scuola)

• Il diritto all’istruzione (la scuola «aperta a tutti») e l’obbligatorietà e

gratuità dell’istruzione inferiore impartita per almeno otto anni

• Il diritto allo studio garantito ai capaci e ai meritevoli anche se privi di

mezzi

• Il diritto delle università di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti

dalle leggi dello Stato

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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35

69 69

LA LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE (ART. 18)

• Diritto dei cittadini di associarsi liberamente «senza

autorizzazione» (libertà di associazione, libertà delle

associazioni, libertà negativa di associazione)

• Limite all’esercizio della libertà di associazione «per fini

che sono vietati ai singoli dalla legge penale»

• Divieto delle associazioni segrete (v. l. 17/1982) e delle

associazioni che perseguono, anche indirettamente, scopi

politici mediante organizzazioni di carattere militare (v. d.lgs.

43/1948)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

70 70

I DIRITTI DELLE FORMAZIONI SOCIALI A RILEVANZA

COSTITUZIONALE

• La famiglia (artt. 29-31 Cost.)

• Le minoranze linguistiche (art. 6 Cost.)

• Le comunità religiose (artt. 7-8 Cost.)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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36

71 71

LA FAMIGLIA NELLA COSTITUZIONE

• La famiglia considerata dall’art. 29.1 quale «società naturale

fondata sul matrimonio» (civile o concordatario: famiglia legittima)

• La famiglia di fatto, fondata sulla convivenza: il diritto-dovere dei

genitori di mantenere, istruire ed educare i figli «anche se nati fuori

dal matrimonio» (art. 30.1); la tutela giuridica e sociale assicurata

dalla legge ai figli illegittimi purché «compatibile con i diritti dei

membri della famiglia legittima» (art. 30.2); la tutela della maternità,

dell’infanzia e della gioventù, non limitata alla famiglia legittima (art.

31.2; v. l. 219/2012 e d.lgs. 154/2013)

• Le unioni omosessuali quali «formazioni sociali» tutelate dall’art. 2

Cost. (sent. Corte cost. 138/2010)

• Il principio dell’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi (art. 29.2;

v. l. 151/1975) e la questione dell’attribuzione del cognome ai figli

(Corte europea dei diritti dell’uomo, Cusan e Fazzo c. Italia del 2014)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

72 72

I DIRITTI DELLE FORMAZIONI SOCIALI A RILEVANZA

COSTITUZIONALE

• La famiglia (artt. 29-31 Cost.)

• Le minoranze linguistiche (art. 6 Cost.)

• Le comunità religiose (artt. 7-8 Cost.)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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37

73 73

LA FAMIGLIA NELLA COSTITUZIONE

• La famiglia considerata dall’art. 29.1 quale «società naturale

fondata sul matrimonio» (civile o concordatario: famiglia legittima)

• La famiglia di fatto, fondata sulla convivenza: il diritto-dovere dei

genitori di mantenere, istruire ed educare i figli «anche se nati fuori

dal matrimonio» (art. 30.1); la tutela giuridica e sociale assicurata

dalla legge ai figli illegittimi purché «compatibile con i diritti dei

membri della famiglia legittima» (art. 30.2); la tutela della maternità,

dell’infanzia e della gioventù, non limitata alla famiglia legittima (art.

31.2; v. l. 219/2012 e d.lgs. 154/2013)

• Le unioni omosessuali quali «formazioni sociali» tutelate dall’art. 2

Cost. (sent. Corte cost. 138/2010)

• Il principio dell’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi (art. 29.2;

v. l. 151/1975) e la questione dell’attribuzione del cognome ai figli

(Corte europea dei diritti dell’uomo, Cusan e Fazzo c. Italia del 2014)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

74 74

LA FAMIGLIA NELLA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI

DELL’UE

Art. 9

«Il diritto di sposarsi e il diritto di costituire una famiglia sono

garantiti secondo le leggi nazionali che ne disciplinano

l’esercizio».

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I diritti fondamentali 6

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38

75 75

LE MINORANZE LINGUISTICHE (ART. 6)

• Rinvio alla legge per la tutela «con apposite norme» delle

minoranze linguistiche

• Attuazione dell’art. 6 Cost. con la legge 482/1999 sulla

tutela delle minoranze linguistiche storiche (popolazioni di

lingua albanese, catalana, croata, francese, franco-

provenzale, friulana, greca, ladina, occitana, sarda, slovena,

tedesca; v. l. 38/2001 sulla minoranza slovena del Friuli-

Venezia Giulia)

• Ratifica con l. 19/2007 della Convenzione Unesco sulla

protezione e promozione della diversità delle espressioni

linguistiche

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I diritti fondamentali 6

76 76

LE COMUNITÀ RELIGIOSE (ARTT. 7-8)

• Lo Stato e la Chiesa cattolica «ciascuno nel proprio ordine,

indipendenti e sovrani» (la Chiesa come ordinamento giuridico

originario)

• La regolazione dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica

sulla base dei Patti Lateranensi (i Patti come legge rinforzata)

• Il principio di eguale libertà davanti alla legge di tutte le

confessioni religiose

• L’autonomia organizzativa delle confessioni religiose diverse

dalla cattolica nel rispetto dell’ordinamento giuridico italiano

• La definizione dei rapporti fra lo Stato e le confessioni

religiose diverse dalla cattolica mediante intese recepite con

legge

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I diritti fondamentali 6

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09/03/2016

39

77 77

LE INTESE CON LE CONFESSIONI RELIGIOSE

• Con le chiese rappresentate dalla Tavola Valdese

• Con l’Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7° giorno

• Con le Assemblee di Dio in Italia

• Con l’Unione delle Comunità ebraiche

• Con l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia

• Con la Chiesa Evangelica Luterana

• Con la Chiesa Apostolica in Italia

• Con la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni

• Con la Sacra Arcidiocesi d’Italia ed Esarcato per l’Europa

meridionale

• Con l’Unione Buddhista italiana

• Con l’Unione Induista italiana

• Con la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova*

* Intesa firmata ma non ancora approvata con legge

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I diritti fondamentali 6

78 78

LA LAICITÀ DELLO STATO

• Il principio di laicità inteso non come indifferenza verso il

fenomeno religioso ma come equidistanza nei confronti di tutte

le confessioni religiose

• Le sentenze della Corte costituzionale che hanno dichiarato

incostituzionali le fattispecie penali che assicuravano una tutela

maggiore alla religiose cattolica (es. sent. 508/2000 sul reato di

vilipendio della religione cattolica) e la nuova disciplina sui

«delitti contro le confessioni religiose» (l. 85/2006)

• La questione dell’esposizione del crocifisso negli istituti

scolastici pubblici (Consiglio di stato, sez IV, sent. n. 556/2006;

Corte cost. ord. 389/2004; Corte europea dei diritti dell’uomo,

Lautsi c. Italia del 2009 e del 2011)

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40

79 79

I DIRITTI ATTINENTI AI RAPPORTI ECONOMICI

• La libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.)

• Il diritto di proprietà (art. 42 Cost.)

• La libertà sindacale (art. 39 Cost.)

• Il diritto di sciopero (art. 40 Cost.)

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I diritti fondamentali 6

80 80

LA PROPRIETÀ PRIVATA (ART. 42)

• Riserva di legge (la proprietà privata è «riconosciuta e

garantita dalla legge»)

• Funzione sociale della proprietà privata (la legge «ne

determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo

di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a

tutti»)

• Espropriazione della proprietà privata nei casi previsti dalla

legge e salvo indennizzo «per motivi di interesse generale»

(quantificato in modo serio, congruo e adeguato)

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41

81 81

L’INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA (ART. 41)

• Libertà d’impresa («l’iniziativa economica privata è libera»)

• Utilità sociale dell’iniziativa economica privata («non può

svolgersi in contrasto con l’utilità sociale»)

• Fini sociali dell’attività economica pubblica e privata (la legge

può indirizzarla e coordinarla «a fini sociali»)

• Possibilità di riservare o trasferire allo Stato «a fini di utilità

generale» imprese che si riferiscono a servizi pubblici essenziali,

fonti di energia o situazioni di monopolio (art. 43)

• Disciplina a livello di Unione europea fondata sul «principio di

un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza» (art. 119

Tfue) e sulla «libera circolazione delle merci, delle persone, dei

servizi e dei capitali» (art. 26 Tfue)

• Istituzione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato

(l. 287/1990)

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I diritti fondamentali 6

82 82

LA LEGGE ANTITRUST

Legge 287/1990 • Intese restrittive della libertà di concorrenza: sono vietate le intese

tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire,

restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza

all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante

• Posizione dominante: è vietato l’abuso da parte di una o più imprese

di una posizione dominante all’interno del mercato nazionale o in una

sua parte rilevante

• Operazioni di concentrazione restrittive della libertà di concorrenza:

sono vietate le operazioni di concentrazione che comportino la

costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato

nazionale in modo da eliminare o ridurre in modo sostanziale e

durevole la concorrenza

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42

83 83

LE COMUNITÀ RELIGIOSE (ARTT. 7-8)

• Lo Stato e la Chiesa cattolica «ciascuno nel proprio ordine,

indipendenti e sovrani» (la Chiesa come ordinamento giuridico

originario)

• La regolazione dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica

sulla base dei Patti Lateranensi (i Patti come legge rinforzata)

• Il principio di eguale libertà davanti alla legge di tutte le

confessioni religiose

• L’autonomia organizzativa delle confessioni religiose diverse

dalla cattolica nel rispetto dell’ordinamento giuridico italiano

• La definizione dei rapporti fra lo Stato e le confessioni

religiose diverse dalla cattolica mediante intese recepite con

legge

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84 84

LE INTESE CON LE CONFESSIONI RELIGIOSE

• Con le chiese rappresentate dalla Tavola Valdese

• Con l’Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7° giorno

• Con le Assemblee di Dio in Italia

• Con l’Unione delle Comunità ebraiche

• Con l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia

• Con la Chiesa Evangelica Luterana

• Con la Chiesa Apostolica in Italia

• Con la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni

• Con la Sacra Arcidiocesi d’Italia ed Esarcato per l’Europa

meridionale

• Con l’Unione Buddhista italiana

• Con l’Unione Induista italiana

• Con la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova*

* Intesa firmata ma non ancora approvata con legge

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09/03/2016

43

85 85

LA LAICITÀ DELLO STATO

• Il principio di laicità inteso non come indifferenza verso il

fenomeno religioso ma come equidistanza nei confronti di tutte

le confessioni religiose

• Le sentenze della Corte costituzionale che hanno dichiarato

incostituzionali le fattispecie penali che assicuravano una tutela

maggiore alla religiose cattolica (es. sent. 508/2000 sul reato di

vilipendio della religione cattolica) e la nuova disciplina sui

«delitti contro le confessioni religiose» (l. 85/2006)

• La questione dell’esposizione del crocifisso negli istituti

scolastici pubblici (Consiglio di stato, sez IV, sent. n. 556/2006;

Corte cost. ord. 389/2004; Corte europea dei diritti dell’uomo,

Lautsi c. Italia del 2009 e del 2011)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

86 86

I DIRITTI ATTINENTI AI RAPPORTI ECONOMICI

• La libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.)

• Il diritto di proprietà (art. 42 Cost.)

• La libertà sindacale (art. 39 Cost.)

• Il diritto di sciopero (art. 40 Cost.)

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I diritti fondamentali 6

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44

87 87

LA PROPRIETÀ PRIVATA (ART. 42)

• Riserva di legge (la proprietà privata è «riconosciuta e

garantita dalla legge»)

• Funzione sociale della proprietà privata (la legge «ne

determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo

di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a

tutti»)

• Espropriazione della proprietà privata nei casi previsti dalla

legge e salvo indennizzo «per motivi di interesse generale»

(quantificato in modo serio, congruo e adeguato)

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I diritti fondamentali 6

88 88

LA LEGGE ANTITRUST

Legge 287/1990 • Intese restrittive della libertà di concorrenza: sono vietate le intese

tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire,

restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza

all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante

• Posizione dominante: è vietato l’abuso da parte di una o più imprese

di una posizione dominante all’interno del mercato nazionale o in una

sua parte rilevante

• Operazioni di concentrazione restrittive della libertà di concorrenza:

sono vietate le operazioni di concentrazione che comportino la

costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato

nazionale in modo da eliminare o ridurre in modo sostanziale e

durevole la concorrenza

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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45

89 89

LO SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI

Legge 146/1990 • Servizi pubblici essenziali: sanità, igiene pubblica, protezione civile,,

trasporti pubblici, amministrazione della giustizia ecc., in quanto «volti a

garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati,

alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di

circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla

libertà di comunicazione»

• Esercizio del diritto di sciopero nel rispetto di misure dirette a consentire

l’«erogazione delle prestazioni indispensabili», per la cui violazione i

lavoratori sono soggetti a sanzioni disciplinari

• Possibilità di precettazione con ordinanza del presidente del Consiglio o

di un ministro da lui delegato o del prefetto

• Istituzione della Commissione di garanzia sull’attuazione della legge «al

fine di valutare l’idoneità delle misure volte ad assicurare il

contemperamento dell’esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei

diritti della persona, costituzionalmente tutelati»

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

90 90

GLI ALTRI ARTICOLI DELLA «COSTITUZIONE ECONOMICA»

• Riconoscimento della funzione sociale della cooperazione a

carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata (art.

45.1)

• Tutela e sviluppo dell’artigianato (art. 45.2)

• Diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende

(art. 46)

• Tutela del risparmio in tutte le sue forme; disciplina,

coordinamento e controllo dell’esercizio del credito (art. 47.1)

• Accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione,

alla proprietà diretta coltivatrice e all’investimento azionario nei

grandi complessi produttivi (art. 47.2)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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46

91 91

I SINDACATI E IL DIRITTO DI SCIOPERO (ARTT. 39-40)

• Libertà sindacale («l’organizzazione sindacale è libera»)

• Inattuazione dei commi 2, 3 e 4 dell’art. 39 (obbligo di

registrazione dei sindacati e possibilità di stipulare contratti

collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria)

• Tutela del diritto di sciopero da esercitare «nell’ambito delle

leggi che lo regolano»

• Lo sciopero come diritto soggettivo dei lavoratori in quanto

tali ovvero della persona umana (sciopero economico, sciopero

per finalità politiche, sciopero di solidarietà)

• Limiti allo sciopero nei servizi pubblici essenziali (l. 146/1990)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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LO SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI

Legge 146/1990 • Servizi pubblici essenziali: sanità, igiene pubblica, protezione civile,,

trasporti pubblici, amministrazione della giustizia ecc., in quanto «volti a

garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati,

alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di

circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla

libertà di comunicazione»

• Esercizio del diritto di sciopero nel rispetto di misure dirette a consentire

l’«erogazione delle prestazioni indispensabili», per la cui violazione i

lavoratori sono soggetti a sanzioni disciplinari

• Possibilità di precettazione con ordinanza del presidente del Consiglio o

di un ministro da lui delegato o del prefetto

• Istituzione della Commissione di garanzia sull’attuazione della legge «al

fine di valutare l’idoneità delle misure volte ad assicurare il

contemperamento dell’esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei

diritti della persona, costituzionalmente tutelati»

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I diritti fondamentali 6

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93 93

GLI ALTRI ARTICOLI DELLA «COSTITUZIONE ECONOMICA»

• Riconoscimento della funzione sociale della cooperazione a

carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata (art.

45.1)

• Tutela e sviluppo dell’artigianato (art. 45.2)

• Diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende

(art. 46)

• Tutela del risparmio in tutte le sue forme; disciplina,

coordinamento e controllo dell’esercizio del credito (art. 47.1)

• Accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione,

alla proprietà diretta coltivatrice e all’investimento azionario nei

grandi complessi produttivi (art. 47.2)

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I diritti fondamentali 6

94 94

I DIRITTI SOCIALI

• Il diritto al lavoro (art. 4 Cost.)

• Il diritto all’assistenza e alla previdenza (art. 38 Cost.)

• Il diritto alla salute (art. 32 Cost.)

• Il diritto all’abitazione

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I diritti fondamentali 6

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95 95

IL DIRITTO AL LAVORO (ART. 4)

• La Repubblica «fondata sul lavoro» (art. 1.1), il riconoscimento

a tutti i cittadini del diritto al lavoro (art. 4.1), la tutela del lavoro

«in tutte le sue forme ed applicazioni» (art. 35.1)

• Il diritto al lavoro come norma promozionale (la Repubblica

«promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto»)

• Il diritto al lavoro come norma precettiva: la libertà di scegliere

l’attività lavorativa o professionale da esercitare, il diritto del

lavoratore a non essere licenziato in modo arbitrario

• Il diritto del lavoratore a una giusta retribuzione (art. 36.1)

• Il diritto del lavoratore al riposo settimanale e alle ferie annuali

(art. 36.3)

• I diritti delle donne e dei minori alla parità di trattamento

nell’attività lavorativa (art. 37)

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I diritti fondamentali 6

96 96

LA DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI

• Legge 15 luglio 1966, n. 604 «Norme sui licenziamenti individuali»

– Licenziamento solo «per giusta causa» o «per giustificato motivo»

• Legge 20 maggio 1970, n. 300 «Norme sulla tutela della libertà e

dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale,

nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento»

– Art. 18 «Tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo»

(come modificato dalla l. 28 giugno 2012, n. 92)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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97 97

LA DISCIPLINA DEI CONTRATTI DI LAVORO FLESSIBILE

• La legge Biagi: legge 14 febbraio 2003, n. 30 «Delega al governo

in materia di occupazione e mercato del lavoro», attuata con il d.lgs.

10 settembre 2003, n. 276

• La legge Fornero: l. 28 giugno 2012, n. 92 «Disposizioni in materia

di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita»

• Il decreto Poletti: d.l. 20 marzo 2014, n. 34 «Disposizioni urgenti

per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli

adempimenti a carico delle imprese», convertito dalla l. 78/2014

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

98 98

IL DIRITTO ALL’ASSISTENZA E ALLA PREVIDENZA (ART. 38)

• Il diritto all’assistenza sociale garantito a «ogni cittadino

inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere»

• Il diritto alla previdenza sociale dei lavoratori assicurando

«mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio,

malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria»

• Il diritto degli inabili e dei minorati all’educazione e

all’avviamento professionale

• Gli «organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato» per

provvedere ai compiti di assistenza e previdenza

• La libertà dell’assistenza privata

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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99 99

LE RIFORME DEL SISTEMA PENSIONISTICO A PARTIRE

DAGLI ANNI NOVANTA

• Legge 421/1992 e decreto legislativo 503/1992 (governo

Amato)

• Legge 335/1995 (governo Dini)

• Legge 449/1997 (governo Prodi)

• Legge 243/2004 (governo Berlusconi II)

• Legge 247/2007 (governo Prodi II)

• Decreto legge 78/2009 e decreto legge 78/2010 (governo

Berlusconi IV)

• Decreto legge 201/2011 (governo Monti)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

100 100

IL DIRITTO ALLA SALUTE (ART. 32)

• La tutela della salute come «fondamentale diritto dell’individuo e

interesse della collettività» (un diritto soggettivo assoluto e perfetto)

• Il diritto degli indigenti a «cure gratuite»

• L’istituzione di un servizio sanitario di tipo universale «senza

distinzione di condizioni individuali o sociali» (l. 833/1978)

• Il divieto di trattamenti sanitari obbligatori «se non per

disposizione di legge» e nei «limiti imposti dal rispetto della

persona umana» (riserva di legge rinforzata)

• Il diritto a ricevere i trattamenti sanitari e la libertà di scegliere se

ricevere o meno le cure (consenso informato del paziente)

• L’accanimento terapeutico nei confronti di chi non è in grado di

dare il proprio consenso e il testamento biologico (dichiarazione

anticipata di volontà sui trattamenti)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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101 101

IL CASO ELUANA ENGLARO [I]

• Corte di cassazione: sentenza della I sezione civile, n.

21748, del 16 ottobre 2007

• Corte d’appello di Milano: decreto del 9 luglio 2008

• Corte costituzionale: ordinanza n. 334 dell’8 ottobre 2008

• Corte di cassazione: sentenza delle sezioni civili unite, n.

27145, del 13 novembre 2008

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

102 102

IL CASO ELUANA ENGLARO [II]

Corte di cassazione, sez. civ. I, n. 21748 del 2007 «Ove il malato giaccia da moltissimi anni (nella specie, oltre quindici) in stato vegetativo

permanente, con conseguente radicale incapacità di rapportarsi al mondo esterno, e sia tenuto

artificialmente in vita mediante un sondino nasogastrico che provvede alla sua nutrizione ed

idratazione, su richiesta del tutore che lo rappresenta, e nel contraddittorio con il curatore

speciale, il giudice può autorizzare la disattivazione di tale presidio sanitario (fatta salva

l’applicazione delle misure suggerite dalla scienza e dalla pratica medica nell’interesse del

paziente), unicamente in presenza dei seguenti presupposti: quando la condizione di stato

vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sia alcun

fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che

lasci supporre la benché minima possibilità di un qualche, sia pure flebile, recupero della

coscienza e di ritorno ad una percezione del mondo esterno; e sempre che tale istanza sia

realmente espressiva, in base ad elementi di prova chiari, univoci e convincenti, della voce del

paziente medesimo, tratta dalle sue precedenti dichiarazioni ovvero dalla sua personalità, dal

suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di

cadere in stato di incoscienza, l’idea stessa di dignità della persona. Ove l’uno o l’altro

presupposto non sussista, il giudice deve negare l’autorizzazione, dovendo allora essere data

incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dal grado di salute, di

autonomia e di capacità di intendere e di volere del soggetto interessato e dalla percezione,

che altri possano avere, della qualità della vita stessa».

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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103 103

IL DIRITTO ALL’ABITAZIONE

• Il diritto alla casa come diritto a ottenere un alloggio,

inteso quale pretesa di natura giuridica avente per oggetto

l’acquisto in proprietà o la locazione

• Il diritto alla casa come interesse preminente di rilevanza

costituzionale, rivolto a soddisfare un’esigenza di carattere

primario, che impegna tutti i pubblici poteri alla sua tutela

(sent. Corte cost. 49/1987)

• Il diritto alla casa come vero e proprio diritto, in quanto

situazione giuridica strumentale rispetto ad altre condizioni

oggettive di bisogno (sentt. Corte cost. 404/1988 e

559/1989)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

104 104

IL BILANCIAMENTO DEI DIRITTI

• Il bilanciamento deve riguardare conflitti tra diritti o valori

aventi il medesimo rango costituzionale, vale a dire i beni

tutelati devono possedere una rilevanza costituzionale

• Il bilanciamento deve essere svolto in modo tale che il

sacrificio subito da un diritto o da un valore sia

proporzionato, ossia non eccessivo

• Il bilanciamento deve essere tale da preservare comunque

il contenuto essenziale del diritto sacrificato

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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53

105 105

I DOVERI INDEROGABILI NELL’ART. 2 DELLA

COSTITUZIONE

«La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili

dell’uomo... e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili

di solidarietà politica, economica e sociale ».

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

106 106

I DOVERI COSTITUZIONALI

• Dovere per il cittadino, secondo le proprie possibilità e la

propria scelta, di svolgere un’attività o una funzione che concorra

al progresso materiale o spirituale della società (art. 4.2.)

• Dovere dei genitori di mantenimento, istruzione ed educazione

dei figli, anche se nati fuori dal matrimonio (art. 30.1)

• Dovere «sacro» del cittadino di difesa della Patria (art. 52.1)

• Dovere di tutti di concorrere alle spese pubbliche in ragione

della loro capacità contributiva (art. 53.1)

• Dovere di tutti di fedeltà alla Repubblica e di osservare la

Costituzione e le leggi (art. 54.1)

• Dovere dei cittadini cui siano affidate funzioni pubbliche di

adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei

casi stabiliti dalla legge (art. 54.2)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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107 107

L’EGUAGLIANZA NELLE DICHIARAZIONI DEI DIRITTI

Dichiarazione dei diritti della Virginia (1776) «Tutti gli uomini sono per natura egualmente liberi e indipendenti e

hanno alcuni diritti innati, di cui, entrando nello stato di società, non

possono, mediante convenzione, privare o spogliare la loro

posterità; cioè, il godimento della vita e della libertà, mediante

l’acquisto ed il possesso della proprietà, e il perseguire e ottenere

felicità e sicurezza».

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789) «Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le

distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità

comune».

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

108 108

L’ART. 3 DELLA COSTITUZIONE

• Il principio di eguaglianza formale, o eguaglianza nei punti di

partenza: «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono

eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza,

di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni

personali e sociali» (comma 1)

• Il principio di eguaglianza sostanziale, o eguaglianza nei

risultati: «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di

ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e

l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della

persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori

all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese»

(comma 2)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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109 109

IL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA FORMALE (ART. 3.1) [1]

• L’eguaglianza davanti alla legge: riguarda l’efficacia della legge

– Principio di generalità della legge e divieto di leggi ad personam e di leggi

speciali o eccezionali

– Principio di imparzialità della pubblica amministrazione

– Principio di terzietà del giudice

• L’eguaglianza come divieto di discriminazioni: riguarda il contenuto della

legge (presunzione di illegittimità costituzionale)

– Discriminazioni in base al sesso

– Discriminazioni in base alla razza

– Discriminazioni in base alla lingua

– Discriminazioni in base alla religione

– Discriminazioni in base alle opinioni politiche

– Discriminazioni in base alle condizioni personali e sociali

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

110 110

IL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA FORMALE (ART. 3.1) [2]

• L’eguaglianza come divieto di distinzioni o parificazioni

irragionevoli: riguarda la doverosa ragionevolezza della legge

(giudizio di costituzionalità a struttura triangolare) – Divieto di leggi ingiustificatamente discriminatorie

– Divieto di leggi ingiustificatamente parificatorie

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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111 111

LA PROMOZIONE DELL’EGUAGLIANZA (ART. 3.2) [I]

L’art. 3.2 Cost. individua:

• un compito spettante alla Repubblica, che consiste nella

rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che di

fatto limitano la libertà e l’eguaglianza

• un fine, che consiste nel pieno sviluppo della persona umana

e nella effettiva partecipazione di tutti i lavoratori

all’organizzazione politica, economica e sociale del paese

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

112 112

LA PROMOZIONE DELL’EGUAGLIANZA (ART. 3.2) [II]

• Le azioni positive (per la realizzazione della parità uomo-

donna nel lavoro: v. d.lgs. 198/2006 «codice delle pari

opportunità»)

• Le quote rosa (per l’accesso nei consigli di

amministrazione delle società quotate: v. l. 120/2011)

• Le quote elettorali (per il riequilibrio della rappresentanza a

favore delle donne: v. l. 215/2012 e l. 65/2014)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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113 113

LE PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA

Art. 51.1 Cost. modificato dalla l. cost. 1/2003

«Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere

agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di

eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine

la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari

opportunità tra donne e uomini».

Art. 117.7 Cost. introdotto dalla l. cost. 3/2001

«Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la

piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale,

culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra

donne e uomini alle cariche elettive»

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

114 114

LE QUOTE ELETTORALI [1]

• Legge elettorale comuni 1993: «nelle liste dei candidati nessuno dei

due sessi può essere di norma rappresentato in misura superiore ai due

terzi» (v. Corte cost. sent. 422/1995)

• Legge elettorale Camera 1993: «le liste recanti più di un nome sono

formate da candidati e candidate, in ordine alternato» (v. sent. 422/1995)

• Legge elettorale regioni ordinarie 1995: «in ogni lista regionale e

provinciale nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura

superiore ai due terzi dei candidati» (v. sent. 422/1995)

• Legge elettorale Regione Valle d’Aosta 2002: «ogni lista di candidati

all’elezione del Consiglio regionale deve prevedere la presenza di

candidati di entrambi i sessi»; «l’Ufficio elettorale regionale... verifica...

che nelle [liste] siano presenti candidati di entrambi i sessi... dichiara non

valide le liste che non corrispondano alle predette condizioni» (v. sent.

49/2003)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

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58

115 115

LE QUOTE ELETTORALI [2] • Legge elettorale Parlamento europeo 2004: «nell’insieme delle liste

circoscrizionali aventi un medesimo contrassegno, nelle prime due elezioni

dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, successive alla data di

entrata in vigore della presente legge, nessuno dei due sessi può essere

rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati»; «l’importo

del rimborso per le spese elettorali... è ridotto, fino ad un massimo della metà,

in misura direttamente proporzionale al numero dei candidati in più rispetto a

quello massimo consentito. Sono, comunque, inammissibili le liste

circoscrizionali composte da più di un candidato che non prevedono la

presenza di candidati di entrambi i sessi» (l. 90/2004)

• Legge elettorale Regione Campania 2009: «l’elettore può esprimere, nelle

apposite righe della scheda, uno o due voti di preferenza, scrivendo il

cognome ovvero il nome ed il cognome dei due candidati compresi nella lista

stessa. Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un

candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della

stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza» (v. sent. 4/2010)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6

116 116

LE QUOTE ELETTORALI [3]

• Legge elettorale comuni 2012: nelle liste dei candidati «nessuno dei due

sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi, con

arrotondamento all’unità superiore qualora il numero dei candidati del sesso

meno rappresentato da comprendere nella lista contenga una cifra decimale

inferiore a 50 centesimi»; «ciascun elettore può altresì esprimere, nelle

apposite righe stampate sotto il medesimo contrassegno, uno o due voti di

preferenza, scrivendo il cognome di non più di due candidati compresi nella

lista da lui votata. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono

riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l’annullamento

della seconda preferenza» (l. 215/2012)

• Legge elettorale Parlamento europeo 2014: «in ciascuna lista I candidati

dello stesso sesso non possono eccedere la metà, con arrotondamento

all’unità. Nell’ordine di lista, i primi due candidati devono essere di sesso

diverso»;«l'elettore può esprimere fino a tre preferenze. Nel caso di più

preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso,

pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza» (l. 65/2014)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

I diritti fondamentali 6