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87 CAPITOLO QUINTO: Mappature dei crimini del brigantaggio 5.1. Il Crime Mapping: storia in breve Il crime mapping è uno strumento di indagine e di analisi crimino- logica che si basa sull’individuazione degli atti devianti unito allo st u- dio sul territorio in cui queste azioni vengono compiute. La storia di questo metodo di ricerca inizia con le teorie sociologi- che di Guerry e Quetelet, i padri fondatori della moderna scienza so- ciale e grandi innovatori nel campo criminologico. Guerry, in partico- lare, grazie al suo incarico all’interno del Ministero della Giustizia parigina, iniziò a lavorare con i dati sulle statistiche criminali raccolti dagli uffici amministrativi francesi e rimase affascinato dalla possibili- tà di dare a questi elementi degli schemi o delle leggi empiriche che avrebbero potuto governarli. Il primo lavoro di Guerry risale al 1829: egli utilizzò tre carte geografiche della Francia, suddivise per diparti- menti, sulle quali effettuò un’ombreggiatura che indicava le zone più colpite da crimini contro la persona e dai reati contro il matrimonio in rapporto all’istruzione scolastica. La ricerca realizzata dal sociologo risultò un successo e, in seguito, andò ad operare, con l’ausilio di nuo- ve carte tematiche, ulteriori studi su criminalità e suicidio. A Guerry e a Quetelet deve molto il crime mapping, poiché nasce proprio dalle menti di questi due sociologi l’idea di studiare i crimini attraverso l’analisi statistica e la cartografia. Un’altra corrente positivista molto influente per il metodo del crime mapping è certamente la criminologia ambientale. Questo stu- dio sulla criminalità si concentra sui processi criminali che si spiegano e si manifestano, in primo luogo, in situzioni e località particolari e, in secondo luogo, al modo in cui gli individui organizzano le loro attività nello spazio. Lo studio dei modelli spaziali della criminalità non può non consi- derare la scuola di Chicago (detta anche scuola ecologica): Park e Burgess assieme ad altri sociologi urbani svilupparono e teorizzarono il famoso modello delle zone concentriche. Questa corrente di pensie- ro si è concentrata sul comportamento umano come determinato dalle

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CAPITOLO QUINTO: Mappature dei crimini del

brigantaggio

5.1. Il Crime Mapping: storia in breve

Il crime mapping è uno strumento di indagine e di analisi crimino-

logica che si basa sull’individuazione degli atti devianti unito allo stu-

dio sul territorio in cui queste azioni vengono compiute.

La storia di questo metodo di ricerca inizia con le teorie sociologi-

che di Guerry e Quetelet, i padri fondatori della moderna scienza so-

ciale e grandi innovatori nel campo criminologico. Guerry, in partico-

lare, grazie al suo incarico all’interno del Ministero della Giustizia

parigina, iniziò a lavorare con i dati sulle statistiche criminali raccolti

dagli uffici amministrativi francesi e rimase affascinato dalla possibili-

tà di dare a questi elementi degli schemi o delle leggi empiriche che

avrebbero potuto governarli. Il primo lavoro di Guerry risale al 1829:

egli utilizzò tre carte geografiche della Francia, suddivise per diparti-

menti, sulle quali effettuò un’ombreggiatura che indicava le zone più

colpite da crimini contro la persona e dai reati contro il matrimonio in

rapporto all’istruzione scolastica. La ricerca realizzata dal sociologo

risultò un successo e, in seguito, andò ad operare, con l’ausilio di nuo-

ve carte tematiche, ulteriori studi su criminalità e suicidio. A Guerry e

a Quetelet deve molto il crime mapping, poiché nasce proprio dalle

menti di questi due sociologi l’idea di studiare i crimini attraverso

l’analisi statistica e la cartografia.

Un’altra corrente positivista molto influente per il metodo del

crime mapping è certamente la criminologia ambientale. Questo stu-

dio sulla criminalità si concentra sui processi criminali che si spiegano

e si manifestano, in primo luogo, in situzioni e località particolari e, in

secondo luogo, al modo in cui gli individui organizzano le loro attività

nello spazio.

Lo studio dei modelli spaziali della criminalità non può non consi-

derare la scuola di Chicago (detta anche scuola ecologica): Park e

Burgess assieme ad altri sociologi urbani svilupparono e teorizzarono

il famoso modello delle zone concentriche. Questa corrente di pensie-

ro si è concentrata sul comportamento umano come determinato dalle

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strutture fisiche e sociali dell’ambiente con cui si interagisce. La

Scuola ritiene che l’ambiente naturale in cui la società vive sia un fat-

tore fondamentale che spiega le funzioni della città e, soprattutto, pla-

sma molti dei comportamenti umani. Agli studi ecologici si deve la

creazione di mappe hot spot che permettono il confronto dei crimini

nelle diverse zone di un luogo o di una città in modo chiaro e intuiti-

vo.

È stato grazie a questi passaggi teorici che oggi si può parlare di un

metodo di ricerca criminologico innovativo basato sull’ausilio di

mappe cartografiche. Come molti sociologi affermano, lo spazio in cui

gli uomini agiscono è un fattore che deve essere tenuto in primissimo

piano e considerazione.

L’analisi del crimine sta entrando in una nuova fase con l'utilizzo

dei sistemi informatici di mappatura della criminalità da parte della

polizia e di ricercatori. Questo nuovo metodo di indagine si rivolge

prima di tutto agli agenti che opereranno sul campo, per cui il fattore

pratico di prevenzione ed eliminazione del problema è il punto fon-

damentale. Le aree che presenteranno un alto livello di concentrazione

della criminalità (hot spot della criminalità) saranno le zone in cui la

società e le amministrazioni dovranno concentrare maggiormente le

proprie attenzioni e i propri sforzi.

Oggi il crime mapping si differenzia in due grandi categorie in base

all’approccio con cui si analizzano le mappe territoriali e si classifica-

no i tipi di crimine: quello inglese e quello americano. Il crime map-

ping americano fonda la propria indagine sulla localizzazione esatta

del reato e sull’esatta collocazione temporale. Il crime mapping ingle-

se si basa, invece, su dati aggregati, non facendo emergere dalla ricer-

ca i luoghi particolari in cui il fatto è stato compiuto.

Le considerazioni che si possono effettuare su queste due differenti

metodi di indagine sono diverse. Innanzitutto il ricercatore dovrà capi-

re quale dei due strumenti utilizzare poiché, nel caso in cui si voglia

localizzare esattamente il reato in maniera immediata, il crime map-

ping americano risulta essere il più idoneo.

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Se, invece, si intende effettuare una ricerca basata su dati aggregati

utili per indagini statistiche o sociologiche, il crime mapping inglese

potrebbe essere il più indicato, anche se, nel caso in cui la ricerca che

si vuole effettuare vuole essere effettuata in modo preciso e graduale,

è possibile partire dal crime mapping americano per poi trarne i dati

aggregati (presenti nel modello inglese).

Il crime mapping inglese in un certo senso ha un’autonomia minore

rispetto a quello americano poiché nel primo studio per effettuare una

ricerca che sappia leggere il problema in modo chiaro, sono necessari

altri strumenti che permettano l’analisi dei dati risultati dalla mappa.

Questa indagine si servirà e prenderà spunto dal crime mapping

americano per fornire altri elementi chiarificatori che spieghino ulte-

riormente le cause del fenomeno del brigantaggio. Questo utilizzo del

tutto nuovo della tecnica investigativa del crime mapping potrà, anche

in futuro, essere presa come esempio qualora si intenda operare su e-

venti storici finiti e non in funzione della prevenzione di un problema

attuale.

Esempio di Crime mapping americano

Esempio di Crime mapping inglese

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5.2. Il Frignano mappato su Google Maps

Il Frignano nell’Emilia Romagna

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Le mappature dei crimini del primo brigantaggio (1521 - 1523)1

1 Le mappature utilizzate in questo capitolo come esempi esplicativi, riguardanti i

fatti accaduti nel Cinquecento sono contenute nella pagina web:

http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=1152578718781508

25001.00048a2792337b23b8485&z=10

La lunga lotta tra Cato da Castagneto e Domenico d’Amorotto

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L’intervento di Virgilio e la fine delle ostilità

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Le mappature del secondo Brigantaggio (1809-1810)2

2 Le mappature utilizzate in questo capitolo come esempi esplicativi, riguardanti i

fatti accaduti nell’ Ottocento sono contenute nella pagina web:

http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=1152578718781508

25001.00048a269c6aba0914a63&ll=44.36706,10.740509&spn=0.446684,1.352692

&z=10

I terribili fatti del 1809

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Le azioni più eclatanti dei briganti del Frignano

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Accanto alle mappature dei crimini commessi dai briganti sul terri-

torio del Frignano, sono state inserite alcune mappe ed alcuni disegni

emessi nel periodo storico preso in esame. Tali documenti, rinvenuti

nell’Archivio di Stato di Modena, possono risultare utili per un con-

fronto sulle diversità geopolitiche tra ieri ed oggi. Di seguito vengono

riportati alcuni esempi.3

3 Le mappe che seguiranno si possono reperire alla pagina web:

http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=1152578718781508

25001.000491df92b48d895e284&ll=44.268805,10.892944&spn=0.447432,1.35269

2&z=10

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Esaminando le mappe relative ai due fenomeni del brigantaggio

occorre innanzitutto fare una differenziazione tra le due epoche. Nel

Cinquecento notiamo una netta prevalenza di hot-spot nelle aree nord-

ovest del Frignano; questo fatto sta ad indicare come la lunga lotta tra

il d’Amorotto e i da Castagneto si svolgeva soprattutto nel territorio

più conosciuto da quest’ultimo. Cato nasceva a Bibone e tutti i suoi

numerosi possedimenti, acquistati tramite anni di servizio al duca

d’Este, si trovavano nella zona più centrale e, amministrativamente

parlando, importante dell’intero Frignano. Intorno a Pavullo, Sestola,

Fanano sorgevano dimore e terreni e proprio in questi paesi che il

d’Amorotto attaccava a sorpresa l’acerrimo rivale. Il brigante reggiano

approfittava spesso dei numerosi viaggi che Cato doveva effettuare,

cogliendo queste occasioni propizie per entrare in territorio nemico ed

attaccare indisturbato paesi ed oggetti a lui più cari.

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Un discorso di tutt’altro aspetto deve essere effettuato per quanto

concerne il brigantaggio dell’Ottocento. In questo caso le numerose

bande formatesi nel suolo del Frignano tendevano ad indirizzare le

proprie azioni contro gli uffici amministrativi dei vari paesi o a punire

quei sindaci o funzionari che si schieravano dalla parte del nemico

francese. Proprio per questi motivi il quadro che emerge dalle mappa-

ture dei crimini del secondo brigantaggio è completamente diverso (e

diversificato) dal precedente. Gli hot-spot in questo caso non si con-

centrano più in zone particolari, ma ricoprono il territorio nella sua in-

terezza.