Adamo - Carcinoma Mammario _2015

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Breast cancer

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    Oncologia medica

    13/10/2015

    Prof. Adamo

    Introduzione

    Se vi ricordate, io vi ho fatto una chiacchierata introduttiva che aveva lo scopo di avvicinarvi a

    questo corso che stiamo intraprendendo. Allora torno un momento a rispolverare questa

    dimensione del problema cancro, che non una moda ma purtroppo una malattia sociale di

    grandissima importanza e con un aumento costante dellincidenza in tutto il mondo.

    Se da un lato abbiamo unincidenza in aumento, dallaltro lato abbiamo anche dei progressi in

    termini di terapia. Noi oggi parliamo di curabilit in un buon numero di tumori, e riusciamo a

    parlare di guarigione in un altro buon numero di tumori. Questo dipende da alcune cose che

    abbiamo visto la scorsa volta, come i tempi di diagnosi (precocit diagnostica), le dimensioni del

    tumori, la corretta impostazione della strategia terapeutica e quindi il coinvolgimento di tutti gli

    attori che devono lavorare dalla prevenzione alla diagnosi, alla stadiazione, alla scelta terapeutica.

    E poi ancora altrettanto importante il follow-up del paziente guarito - o altrimenti curato (quello

    che poi a lungo termine diviene un guarito o un lungo sopravvivente, perch noi abbiamo pazienti

    in ottime condizioni in cui abbiamo controllato la malattia e che vivono benissimo. Voi li

    incontrate per strada e non sapete che hanno un tumore controllato, e ce ne sono tantissimi in

    giro).

    Tutto questo passa attraverso alcune importanti valutazioni in campo epidemiologico, come

    incidenza, prevalenza e mortalit. Il nostro compito principale salvare vite, che vuol dire

    incrementare la sopravvivenza, la curva della sopravvivenza, visto che non riusciamo ad abbattere

    (soprattutto per alcuni tumori) la curva dellincidenza.

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    Guardate ad esempio queste slide, una per il maschietto ed una per la femminuccia. Il carcinoma

    bronchiale nelluomo ha unincidenza di circa il 14%, mentre la mortalit si aggira attorno al 31%.

    Non ci siamo! Colon-retto: abbiamo guadagnato un 3-4% (incidenza = 12%; mortalit = 9%), che

    sembrano numeretti semplici ma significano milioni di uomini. Abbiamo guadagnato tantissimo

    nella prostata: 29% (incidenza) VS 11% (mortalit), tant vero che nella prostata abbiamo

    sopravvivenze lunghissime, guarigioni.. abbiamo gente da 75 fino a 90 anni.

    Andiamo nelle donne: il tumore che ci interessa di pi quello della mammella. Abbiamo

    guadagnato? S: 40% di incidenza VS 15% di mortalit (anche se i dati sono un po vecchi e

    lincidenza ora leggermente maggiore). Tanto vero che vi ho fatto vedere come in tutti gli stadi

    riusciamo a curare il (quasi) 60% di tutti i tumori, e l80-90% di quelli in stadio I e II. Tumore del

    polmone della donna: ha raggiunto e quasi superato il corrispettivo tumore nelluomo, e anche qui

    come sopravvivenza non ci siamo.. Lutero: guadagniamo. 6% contro 2%. Non guadagniamo

    invece nellovaio (4% contro 5%), ma considerate che sono stati fatti enormi progressi! Pensate che

    nel 1950 la sopravvivenza a 5 anni del tumore dellovaio metastatico era solo del 5% mentre ora,

    2015, del 53%. Per purtroppo ne muoiono ancora tantissimi.

    Questo per dire dove dobbiamo mirare.

    Andiamo a focalizzare il nostro problema in Italia. Questa slide del 2006, ma guardate. Che cosa

    si aspettava nel 2006 per il 2010? Si aspettavano 270.000 nuovi casi di tumori. Sono stati 285.000.

    Quindi la proiezione era buona, ma la realt ha superato anche questa.

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    Carcinoma mammario

    E allora, entriamo nellargomento di oggi. In Europa lincidenza pi o meno simile (leggermente

    superiore) a quella del Nord America, che per noi un modello di riferimento.

    Il tumore mammario una malattia di rilevanza sociale. In Italia siamo intorno ai 30.000-32.000

    nuovi casi lanno. I decessi fortunatamente sono in discesa. La probabilit di ammalarsi questa: 1

    donna su 13 (6,3%), ma si parla di 1:12 ed anche 1:10 nei prossimi 10 anni (2025). Ma questo non

    vuol dire nulla, perch se noi diagnostichiamo i tumori in una fase inizialissima, guariamo! Lo

    stadio I ha la guarigione al 90% e passa.

    Gli screening ormai sono una realt, funzionano in moltissime regioni, ma purtroppo ci sono

    ancora molte regioni in cui lo screening ancora non funziona. Il non funzionamento di uno

    screening pu passare attraverso varie motivazioni. Una prima motivazione pu essere legata ad

    una scarsa sensibilizzazione della popolazione. E quindi poche campagne per far conoscere lo

    screening, poche pubblicit (c pi pubblicit che so.. per un biscotto, per una macchina, che non

    per il tumore della mammella, del colon, della prostata, della cervice, dove veramente possiamo

    guarire le persone). Io rimasi colpito una ventina di anni fa, mi trovavo a New York col mio

    carissimo amico Puccio, quando entrando in un drug store (come la Coin, la Rinascente) vidi un

    cartellone con scritto: se ti vuoi fare una visita alla mammella vai in fondo, in the corner, e l trovi

    tutto.. e cera una dottoressa che faceva le visite, una mammografia e unecografia. Questo un

    esempio estremo, ma da noi ci sono delle difficolt, anche se devo dire che negli ultimi dieci anni si

    mosso qualcosa nei confronti dello screening da parte dello Stato. Arrivano anche a casa le lettere

    con linvito ad eseguire esami di screening come la visita mammografica, il sangue occulto nelle

    feci etc.

    Lincidenza maggiore al Nord Italia rispetto al Centro e al Sud (gradiente Nord-Sud), per

    purtroppo muoiono pi donne al Sud. Il primo motivo che arrivano pi tardi alla diagnosi.

    Ecco, la sensibilizzazione al Nord ha attecchito meglio.

    Vi porto un esempio di quello che pu succedere. Ieri nella mia stanza viene una signora, moglie

    di un collega medico (mio carissimo amico) e con figlio chirurgo, che stata operata di tumore

    della mammella 20 mesi fa, curata, ed era una donna con tumore mammario ad altissimo rischio

    perch aveva 8 linfonodi interessati, invasione vascolare e linfatica.. un tumore T3 (superiore a 5

    cm). Abbiamo fatto una gran chemioterapia, abbiamo fatto tante cose, e lei era stata avvertita che

    era una persona ad alto rischio e che doveva venire a dei controlli molto stretti, seriati. Finita la sua

    terapia praticamente la perdiamo di vista. Non ha fatto determinati controlli e per carit, la

    malattia sarebbe ricomparsa lo stesso, ma forse lavremmo colta prima nella ricaduta.. ecco, questo

    era un tumore con atteggiamento basal-like, che insieme ai tripli negativi e a quelli che esprimono

    c-erbB2 sono quelli pi aggressivi e che a 20 mesi hanno un rischio di ricaduta superiore al 50%. E

    quindi lavevamo messa in guardia, lei e la famiglia. Finiamo la terapia e la perdiamo di vista. Io la

    vedo ieri e mi spunta con due metastasi cerebrali. Ora, non che non sarebbe ricomparsa la

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    malattia, ma lei ha trascurato delle indagini e (per paura, per tante motivazioni) ha trascurato una

    certa sintomatologia presente da circa 6 mesi. Una sintomatologia di tipo neurologico, con dolore

    cervicale, vertigini, mal di testa, tremore della mano.. tutto questo da 6-7 mesi! Quindi se noi

    lavessimo controllata prima forse avremmo colto una sola metastasi e magari piccolina! E oggi

    una metastasi unica si insegue, anche a livello cerebrale, e si pu operare (se piccola), o si pu

    trattare con una radioterapia stereotassica, una cyber-knife.. poi la malattia si blocca con altri mezzi

    e si pu cronicizzare, si pu allungare la sopravvivenza!

    Questi sono aspetti estremi, ma importante capire il concetto della sensibilizzazione, della

    conoscenza. Noi lo diciamo, ma la collaborazione ci devessere anche a livello familiare, e a livello

    del medico di base. Cio il collega che se le mette nel computer, noi abbiamo sempre detto loro di

    fare degli alert, cio ogni sei mesi compare un pallino rosso in corrispondenza del paziente che

    deve andare a fare un controllo di follow-up.

    Qui vedete lincidenza in diversi Paesi del mondo. Vedete come negli USA (linea arancione / grigia

    se stampate in bianco e nero) questa curvetta dellincidenza sia pi alta. Ci sono varie motivazioni

    per questo. Sicuramente ci sono motivi genetici e motivi ambientali. Tra questi dobbiamo

    considerare ad esempio lesposizione a fattori ormonali: la cultura della contraccezione orale

    stata molto forte negli USA mentre stata meno forte nellEuropa, e questa stata sicuramente nel

    tempo una protezione, perch se presa con una certa regolarit la pillola protegge dal carcinoma

    mammario, dal tumore ovarico (ancor di pi).. per stiamo parlando di dosaggio estrogenico di

    basso grado, sicuramente inferiore a quello che veniva somministrato in passato. Comunque,

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    fondamentalmente dovete pensare a differenze di tipo genetico e ambientale [non mi pare che

    esistano altre categorie di fattori di rischio].

    Noi possiamo anche, con i dati che abbiamo, ricavare un rischio in base allet.

    Se andiamo nella quarantenne, i rischi dai 30 ai 40 anni sono piuttosto bassi, per gi da 40 a 50 e

    poi da 50 a 60 anni il rischio notevolmente aumentato. Il ventennio 50-70 anni il periodo col

    maggior rischio di sviluppare un carcinoma della mammella - anche se noi oggi vediamo

    moltissimi tumori anche tra i 30 e i 40 anni.

    Vediamo cosa ha fatto lo screening. Anzi, vediamo cosa hanno fatto tanto lo screening quanto

    lintroduzione della terapia adiuvante.

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    Io vi ho sempre detto: da un lato incidenza, dallaltro lato mortalit. E vi ho detto che le armi

    nostre per abbassare questo parametro (mortalit) sono lo screening (quindi la prevenzione), la

    giusta strategia terapeutica e il monitoraggio. La terapia adiuvante (terapia sistemica

    complementare o profilattica) basata sugli aspetti biologici e prognostici della malattia, cio

    malattie pi a rischio (di recidiva) devono avere certi tipi di trattamenti, malattie meno a rischio

    possono anche non avere nessun trattamento successivo oppure un trattamento meno aggressivo.

    Dunque, che cosa hanno fatto screening e terapia adiuvante? Questa (slide) una proiezione

    importante, dal 75 al 2000. Da una parte c la prevenzione (screening), dallaltra c la terapia

    (adiuvante, con chemio-/radio-/ormono-terapia, e oggi anche terapie biologiche a bersaglio

    molecolare). Quindi, se faccio bene queste due cose, cosa ottengo? Screening e terapia adiuvante

    mi abbattono notevolmente la mortalit (linea azzurra / grigia se in bianco e nero), e di questo

    intervallo rispetto alla mortalit in assenza di screening e terapia adiuvante (linea viola / grigia in

    bianco e nero) il 46% da attribuire ai benefici dello screening, mentre il restante 54% va attribuito

    alla terapia adiuvante. Dunque questi due elementi sono fondamentali nellobiettivo di abbattere il

    tasso di mortalit.

    Un altro aspetto fondamentale nel parlare del carcinoma della mammella quello di conoscere

    bene (oltre agli aspetti istologici, biologici, prognostici) la storia naturale di questa malattia.

    E la storia naturale passa attraverso alcuni aspetti che bisogna conoscere. Un aspetto importante

    lultimo di questa diapositiva: Il lungo periodo preclinico rende possibile una diagnosi precoce. Una

    visita clinica non pu farti vedere un nodulo inferiore agli 8-9 mm, anche fatto da una mano molto

    esperta. Lecografia ti pu fare vedere un nodulo di 5-6 mm, e lo stesso per la mammografia (anche

    se per alcune situazioni particolari possiamo usare anche la RMN). Per per arrivare a 5-9 mm c

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    dunque un arco di tempo molto lungo, e vi ho detto la scorsa volta come il periodo preclinico pu

    essere estremamente lungo o breve a seconda dei tumori e che passa attraverso quei momenti che

    ho definito fase dormiente, dormance face in cui il cluster cellulare fermo in G0. Da qui pu

    arrivare lo stimolo proliferativo, e quel cluster comincia a crescere, a proliferare, a creare

    larborizzazione della neoangiogenesi, e in tutto questo fino a che il cluster di cellule non diventa

    talmente grande da invadere le vie linfatiche ed ematiche, purtroppo possono avvenire, a 20-30

    duplicazioni, le cos dette micrometastasi. Quindi tutto questo bisogna considerarlo, perch nel

    programmare il monitoraggio bisogna tenere conto di questi tempi pi o meno lunghi.

    Naturalmente poi in questa storia naturale c una variabilit che legata a fattori genetici. Nasce

    dalla suscettibilit genetica, nasce dallespressione molecolare di certi tipi di tumore, nasce da

    quella lotta tra quelli che sono gli oncogni e gli oncosoppressori (e fino a quando questo

    equilibrio funziona, la malattia viene controllata e non si manifesta).

    Una volta se il tumore non era clinicamente evidente non ce lo dimostrava nessuno, non cera

    neanche la mammografia. Ora abbiamo la mammografia, lecografia, la RMN, e dunque la

    possibilit di individuare tumori leggermente superiori ai 5 mm. E allora diventa molto importante

    diagnosticare precocemente questo tipo di tumore.

    Altri fattori di rischio sono fattori di rischio in senso lato, ma anche questi devono risvegliare le

    coscienze. Perch se ad esempio dentro una famiglia ci sono stati 2 casi di tumori della mammella,

    o un caso di tumore dellovaio, o del colon, come si fa a non andare a fare dei controlli, o a non

    consigliare alle giovani donne di quella famiglia di andare a farsi una banale ecografia al seno?

    Banane! Voi lo sapete che si tratta di una banale ecografia al seno. Per una banale ecografia che tu

    puoi ripetere anche una volta lanno ti pu far cogliere una malattia in fase iniziale, specialmente

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    nelle giovani donne, dove un ecografo ad alta risoluzione (quasi paragonabile ad una TC) in mani

    esperte permette delle diagnosi molto eleganti.

    Quindi: storia personale, storia della famiglia, esposizione molto prolungata agli ormoni (es.

    menarca precoce o menopausa tardiva) in soggetti predisposti. O per esempio, voi sapete che oggi

    c questa tendenza a procreare molto pi tardivamente di quanto non si facesse un tempo, per

    motivazioni sociali che conosciamo benissimo. Ma comunque, un buon numero di queste donne si

    sottopongono a dei programmi di stimolazione ormonale particolarmente violenti.. e allora non di

    rado, andando a fondo nella storia di pazienti che vengono da noi con un tumore al seno, si scopre

    che queste donne hanno avuto in passato e per parecchio tempo una stimolazione ormonale

    importante perch non riuscivano ad avere figli. E talvolta (non nei centri meglio organizzati)

    questi programmi di stimolazione ormonale vengono eseguiti senza unecografia di base, un

    dosaggio ormonale di base o una mammografia. Tu non puoi esporre una giovane donna di 35-38

    anni a una scarica ormonale paurosa solo perch non ha mai avuto bambini. E se quella donna

    portatrice anche di una displasia mammaria benigna per complessa, caratterizzata da cisti alla

    mammella, da fibroadenomi, che si possa trasformare sotto lo stimolo ormonale non una cosa

    cos rara, e allora il minimo che devo fare a questa donna prima di iniziare qualsiasi cosa un

    dosaggio ormonale di base, unecografia ed una mammografia.

    Ritornando al goal di una mammografia in uno screening, sottolineiamo che essa in grado di

    ridurre la mortalit in questo arco di et (50-69 anni) in una percentuale significativa.

    Ancora, altro importante aspetto. Parlavo della familiarit. Se abbiamo nellambito della famiglia

    (allargata) un tumore anche ovarico o colorettale, be l c una instabilit mutazionale: andiamo a

    cercare se c qualcosa che non va tanto bene. E questi casi sono tanti.

    Al di l del fatto che possiamo andare a cercare i geni BRCA1 e 2 Questi sono due geni

    oncosoppressori molto importanti, che se mutati aumentano il rischio (80-90%) di sviluppare in 20-

    30 anni un tumore della mammella, ma anche ovarico e colorettale. Per questo va preso nella

    giusta dimensione: negli anni 80 ci fu unesplosione di questa ricerca del BRCA1 e 2, prima nella

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    paziente con cancro e poi nelle sue familiari (se positivo nella paziente). Questo per cre un

    grande problema sociale, perch la scoperta di donne che avevano a 25-30 anni questi geni mutati

    port spesso al licenziamento (da industrie etc) di queste donne per la possibilit che morissero

    nellarco di 20-30 anni. Questo ha portato alla chiusura immediata di questo screening negli USA,

    per chi sa di questa possibilit deve consigliare questo esame ai soggetti pi a rischio.

    Naturalmente questo esame va inserito in un percorso molto attento, in cui accanto alloncologo c

    il genetista, lo psicologo, perch non bisogna cadere nellaltro aspetto negativo: io so di avere la

    mutazione del gene, mi viene il cancro e muoio.. No. Sono una persona ad altissimo rischio, mi

    faccio dei controlli, e se mi faccio i controlli in maniera ravvicinata e costante becco il tumore a 5

    mm e mi salvo. Questo il concetto.

    La prevalenza dei geni BRCA1 e BRCA2 mutati del 12-14% nei tumori della mammella, 12%

    nellovaio, e nel colon [non lo dice]. Comunque, c questa triade di tumori pi frequenti e causati

    da BRCA mutato. Questo 12-14% costituisce dunque quella porzione di tumori ereditari, mentre il

    restante 86-88% rappresenta le forme sporadiche.

    Poi in base allanalisi genetica si pu fare anche prevenzione [primaria]: conoscete tutti il caso di

    Angelina Jolie, che avendo diversi casi in famiglia (la mamma, la zia, la nonna) e risultando

    positiva sia a BRCA1 che a BRCA2 si fatta operare di mastectomia e ovariectomia bilaterali.

    Questo ammesso negli USA, ma non ancora in Europa.

    Se viene una donna a fare una visita clinica, io non posso limitarmi alla palpazione della sola

    mammella. Come fai a trascurare i linfonodi ascellari, i sovraclaveari, i laterocervicali? Ci metti

    solo 10 minuti in pi, e se becchi un linfonodo (positivo) devi approfondire!

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    Come si pu presentare un tumore della mammella? Per noi lideale : sono andato

    dallecografista, il quale mi ha visto una formazione di 7 mm. Che faccio? Fai una mammografia,

    e se non si vede, fai la RMN (perch magari una donna di 35-38 anni). Questo lideale, non un

    tumore visibile ad occhio nudo (in quanto determina un aumento volumetrico della mammella)!

    Nel primo caso, in tre giorni mandi la donna al chirurgo e nel 90% dei casi salva.

    Per la clinica ci dice che le manifestazioni possono essere tante. Ancora arriva gente col nodulo,

    che se l sentito facendosi la doccia, o arriva perch sente un linfonodo, o ancora peggio perch

    vede unulcerazione (ma chiaro che in questo caso non ti sei mai guardata).. o arriva perch ha

    una secrezione dal capezzolo, ma in questo caso non bisogna allarmarsi, in quanto nella maggior

    parte dei casi le secrezioni sono benigne e anche quando viene fuori una secrezione ematica, nel

    50% dei casi un papilloma dei dotti (benigno!). Tumori di maggiori dimensioni (veri e propri

    cancri) sono pi rari ormai, ma li stanno ricominciando a vedere in America, a causa della

    migrazione massiva di ispanici.. e presto toccher rivederli anche a noi. Gente che non ha mai fatto

    controlli, e che oltre a tumori mammari ha anche unalta prevalenza di carcinomi della cervice.

    Ma nemmeno questo

    vogliamo vedere!

    Perch questo un tumore di 5 cm, gi un T3, pu avere gi 7 linfonodi (N3), pu avere invaso i

    linfatici, i vasi ematici.. indubbio: non pu essersi fermato l. Questo gi una malattia: non

    abbiamo fatto diagnosi precoce.

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    Questo un algoritmo, un iter diagnostico. Bisogna fare le indagini corrette, bisogna fare i percorsi

    corretti. Capire se una lesione cistica, fibrotica.. Oggi si fa tutto contemporaneamente,

    consensualmente, cio esci dalla macchina della mammografia digitale ad alta risoluzione e passi

    nella stanzetta bellina accanto dove il collega radiologo bellino ti completa lindagine con una

    ecografia. Gi il quadro ce lhai, e se poi hai un sospetto cerchi di identificare ci di cui si tratta. Se

    una cisti puoi fare una aspirato, e analizzi il liquido (sono quasi sempre negative).

    Se ha una componente fibrosa, fibro-elastica, duro-elastica, devi arrivare ad una diagnosi di

    completezza. Il primo momento di questa quella che noi oggi chiamiamo core-biopsy. Cosa

    estremamente banale, perch oggi si pu fare ecoguidata o mammoguidata (con mammografie

    stereotassiche o anche il mammotomo: strutture in cui imposti il punto esatto in cui fare biopsia,

    ed il computer che ti mette laghetto esattamente in quel punto). Quindi nello spazio di una

    settimana -e anche meno- hai la diagnosi.

    Sul frustolo che tira fuori una biopsia stereotassica, un mammotomo o anche una pistola (fatta da

    uno competente.. allora lo facevamo noi oncologi, io lavr fatta centinaia di volte), oggi puoi avere

    tutto il pedigree di quel tumore. Tutto. Perch su quel pezzetto il patologo ti pu dare tutti i tipi di

    informazione che ti servono: il tipo di tumore, latteggiamento di aggressivit biologica,

    lespressione recettoriale.. di pi! Possiamo fare fino al profilo genetico, tiriamo fuori anche il

    DNA, lRNA, i microRNA, e questo sar il futuro (non ancora la routine, mentre lassetto

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    biomolecolare con immunoistochimica lo ). E allora con meno di 1 cm di tessuto il patologo mi

    dice tutto, e io da l mi oriento. Comincio la strategia.

    Perch devo fare una stadiazione, la completo, e come la completo? Con un paio di indagini

    estremamente semplici. Cosa vuol dire stadiare? Vuol dire quantizzare il tumore, ma anche sapere

    dove va il tumore in base alla sua storia naturale. Dove va pi facilmente la mammella? Alle ossa,

    allencefalo, al fegato, ai linfonodi e al polmone. Per cui al limite con una radiografia banale,

    unecografia banale e una scintigrafia ossea (se proprio la voglio fare) porto la paziente in 72h

    allintervento chirurgico.. Non pi in due mesi! Se ci metto due mesi, quel tumore che era 7 mm, se

    il tempo di duplicazione (per il viraggio della neoangiogenesi) diventato un tempo non pi di

    360 giorni (per duplicare, ovvero per raddoppiare le sue dimensioni) ma diventato 20 giorni, in

    sessanta giorni triplicato! Cio: era 1 cm, ora sono 3 cm! E in 1 cm ci sono un miliardo di cellule

    neoplastiche, se vado a 3 cm potete immaginare [dovrebbe fare 3 miliardi].

    E allora i tempi sono fondamentali. I percorsi sono fondamentali. E la responsabilit del medico

    quella di indirizzare la persona verso i posti giusti, competenti. Non vai a farti questa cosa qua,

    poi torna da me, poi vai a farti questa cosa qua e poi di nuovo da me.. non va bene! Questo era il

    passato. Oggi anche in questa citt ci sono dei percorsi, dei PDTA (percorso diagnostico

    terapeutico assistenziale) dove la paziente entra (da noi al Papardo pu entrare da 3 parti:

    senologia radiologica, oncologia medica e dal chirurgo / o parte dal medico di famiglia)

    I percorsi oggi fanno parte degli obiettivi delle aziende universitarie e non universitarie. Sono

    obiettivi dei direttori sanitari. Lassessorato regionale ha capito questa cosa e sta cercando di farla

    attuare. Il percorso ti porta a: fare diagnosi corretta, ridurre la tempistica e lavorare nel modo pi

    corretto per raggiungere lobiettivo. Sono stato chiaro in questo discorso?

    E allora: core-biopsy, biopsia escissionale, citologia.. Si possono fare tante cose, per senza dubbio

    la cosa pi moderna e pi facile la core-biopsy.

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    Ecco lanatomia patologica. Per questa una classificazione piuttosto grossolana, noi oggi

    lavoriamo con le classificazioni biomolecolari, lavoriamo ai fini delle terapie, ma anche ai fini

    dellindividuazione del tipo di tumore [pazzesco]. Pi mucina c pi il tumore difficile da

    trattare; poi ci sono le forme un po strane, un po rare.

    Com la percentuale dincidenza?

    Vedete, l80% il carcinoma duttale infiltrante. 10% il lobulare, e il midollare 5%.

    Ora con questa semplice tabella voglio farvi vedere come noi, con poche cose, possiamo gi

    individuare i fattori di rischio e i fattori prognostici. Perch batto molto con questi fattori

    prognostici, perch li chiedo spesso anche agli esami? E poi ci sono anche i fattori predittivi, che

    servono a capire se una terapia funziona, e se io posso prevedere il risultato di trattamento. Il

    fattore prognostico fondamentale, perch da l che nasce un programma terapeutico, ed anche

    la prima cosa che ti chiede un paziente! Il paziente ti chiede la prognosi! Seduto di fronte a te, ti

    dice: ma adesso che succede? Cosa devo fare? Qual la mia sorte?. La sorte passa attraverso i

    fattori prognostici, che sono quelli legati alla persona (ad esempio la comorbilit), e quelli legati

    alla malattia. Alcuni di questi fattori ci possono chiarire bene quale pu essere levoluzione.

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    Il numero di linfonodi. Importante! Quando va controllato il linfonodo sentinella? (Sapete che il

    linfonodo sentinella iniziato con la mammella, ma oggi si fa anche col melanoma, col colon-retto,

    col polmone addirittura! Con lovaio..). Una volta non si cercava, ora perch si fa? Dipende da T. Si

    cerca in base al T (del sistema TNM). C gente che lo controlla con un T3: ma che lo fai a fare?

    Perdi solo tempo! In quel caso meglio fare prima una PET, che se risulta negativa a livello ascellare

    e sopraclaveare, allora hai una maggiore indicazione a controllare il sentinella. Ma in linea

    generale ha senso farlo nel T1, e forse nel T2 (anche se ci sono molte controversie). Quindi

    fondamentalmente T1a e T1b.

    Se negativo il primo, mi posso fare un secondo per essere sicuro, e se sono negativi ho

    risparmiato alla donna una linfadenectomia. Mentre come dicevamo, se i linfonodi sono

    interessati, il numero di linfonodi colpiti dalla malattia (metastasi) diventa prognosticamente

    rilevante. Un N0 sicuramente ha un pi basso rischio rispetto ad un N1 (che mi va da 1 a 3

    linfonodi) e rispetto ad un N2 o un N3 (che sono pi di 3 linfonodi). Cambia completamente il

    rischio di questa donna.

    Dimensioni del tumore. Ne abbiamo parlato! Una cosa avere un T1, unaltra avere un T2, un T3,

    poi non parliamo del T4 (malattia localmente avanzata).

    Invasione linfatica e vascolare.

    E poi queste sono tutte risposte che noi attendiamo dal patologo. Questo devessere scritto sul

    referto. il minimo sindacale, chiamiamolo cos, che dobbiamo leggere su un referto:

    Il tipo istologico

    Il grading (G1, G2, G3)

    Il grading nucleare

    E poi andiamo a vedere le espressioni recettoriali. Queste sono le espressioni del tumore, che ci

    fanno capire con che tumore abbiamo a che fare. Se questo ha un 90% o 100% di recettori per gli

    estrogeni e per i progestinici, che vuol dire? Che ben differenziato. Si ricorda da dove nato. E in

    genere questo facile che si accoppi con che cosa? Un indice di proliferazione basso. Un Ki67 basso

    (si fa in immunoistochimica).

    Per poi ci sono le varianti: 90% di espressione recettoriale e 40% di Ki67. Questo un tumore

    strano! Che vuol dire? Che tumore ho? Questa espressione di eterogeneit intratumorale, e qua

    cominciano i guai, perch c una popolazione che risponde molto bene agli ormoni, per ho anche

    una popolazione che mi sfuggir.

    Altra cosa che pu succedere: questo c-erbB2 (HER2/neu), loncogne pi cattivo della

    mammella. un oncogene terribile che innesca due processi proliferativi particolarmente violenti:

    quello della famiglia EGFR ed anche quello del VEGF. Allora io posso avere una buona

    espressione recettoriale ma al contempo unelevata espressione di c-erbB2. Cambia la prognosi!

  • 15

    La migliore prognosi qual secondo voi? A quale paziente possiamo dire: lei una low risk?

    Come T come devessere? 1. Come N? 0. M ovviamente 0. Espressione dei recettori molto alta.

    Bassa Ki67. HER2/neu neugativo. E niente invasione vascolare e linfatica. Mettiamoci anche il

    grading: G1 o massimo G2.

    Perch io posso avere un T1 ma con grading G3, ki67 al 40%, recettori al 40% (estrogeni) e 40%

    (progestinici), e questo non pi low risk, un medio risk. Cambiano la prognosi e la terapia.

    Il grading nucleare non la routine, ma pi in l potr essere trasformato in routine quando si sar

    in grado di valutare in maniera efficace lespressione cellulare dei miRNA, alcuni microRNA

    aggressivi.

    Ed ecco la classificazione che usiamo oggi per scegliere le strategie terapeutiche (classificazione

    biomolecolare che praticamente subisce modifiche ogni 2 anni circa, con i nostri consensus/panel).

    Luminale la ghiandola mammaria, la struttura di base della mammella. Cos il luminal A?

    recettori molto positivi, HER2 negativo, e ki67 sotto il 14%.

  • 16

    Nel luminal B gi ne distinguiamo due: uno puro, e uno con espressione di HER2. Nel luminal B

    puro ho lespressione recettoriale (non altissima), HER2 negativo, per arriva un ki67 alto. O posso

    avere un G3. Nel luminal B misto (o meglio HER2 positivo) trovo invece positivit recettoriale,

    ki67 alto o basso (non importa), per ho lespressione amplificata per il c-erbB2 (HER2), la

    oncoproteina aggressiva, che quindi mi cambia la storia. La prognosi quasi simile a quella del

    basal-like e del triplo negativo.

    In questa invece (nella slide: Erb-B2 overexpression), dove c una massima espressione del c-

    erbB2, di tutto il resto (recettori etc) me ne posso anche fregare. Ma in genere questo esprime solo

    quello (c-erbB2), i recettori non ci sono, il ki67 quasi sempre molto alto, e questo tumore insieme

    al triplo negativo costituiscono le due forme pi aggressive in assoluto.

    Triplo negativo: cosa vuol dire? Che non esprime n recettori per gli estrogeni, n per i

    progestinici, n c-erbB2. Per si accompagna ad alcuni aspetti come un ki67 quasi sempre molto

    alto, e alcuni aspetti basali, che portano la cellula ad assomigliare ad una cellula staminale. Quindi

    una cellula pi aggressiva, meno differenziata.

    Questo uno studio che ha cercato, in maniera retrospettiva, di evidenziare levoluzione della

    curva di sopravvivenza a seconda dellespressione molecolare.

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    Luminal A (curva blu scuro / molto grigia): ottima sopravvivenza.

    Basal like (triplo negativo: curva rossa / un po meno grigia): sopravvivenza pi scarsa.

    Luminal B con componente enriched (curva rosa / poco grigia): guardate che differenza di

    curve. Qua ci dobbiamo lavorare sopra. Fortunatamente oggi riusciamo a portare questa

    curva -tramite il trastuzumab- molto pi alto. Abbiamo recuperato il 58%! (terapia

    adiuvante). Negli ultimi 3 anni, al Papardo, di tutte le pazienti c-erbB2 enriched trattate con

    trastuzumab abbiamo avuto una sola ricaduta. La stessa cosa purtroppo non la possiamo

    dire con il triplo negativo, dove ancora non c un farmaco che ci permetta di spostare

    questa curva verso lalto.

    chiaro che la terapia adiuvante va fatta con le giuste tempistiche. Se mi arriva una paziente dopo

    4 mesi dallintervento, biologicamente lontana dallottenere questi risultati, perch in quei 4 mesi

    in cui non stata trattata purtroppo la malattia pu aver dato tante duplicazioni, e posso avere

    molte pi micrometastasi.. e il mio trattamento fallimentare.

    Questa slide perch ve la porto? Perch importante conoscere la topografia e i rapporti

    dellorgano di cui andiamo a studiare i tumori. Guardate che rete linfatica che c attorno alla

    mammella! E avete presente unimmagine topografica di una rete linfatica dello stomaco?

    spaventosa. Cio lo stomaco praticamente immerso e coperto da una rete di linfonodi e linfatici.

    Questo cosa vi fa capire? Che se un tumore dello stomaco gi diventa di 1-1,5 cm, ad infiltrare un

    vaso linfatico ci mette un attimo.

    E anche questa della mammella una rete importante. Ed ecco che diventa importante andare a

    controllare non solo i linfonodi ascellari, sopraclaveari, laterocervicali, ma ad esempio tumori dei

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    quadranti interni (perch sapete che nella maggior parte dei casi i tumori interessano il quadrante

    supero-esterno della mammella, ma non sempre questo il caso) mi devono far pensare di

    controllare i linfonodi della catena mammaria interna. E in questi casi io faccio fare sempre una

    TC, una PET (se ho un tumore aggressivo), perch devo sapere sin dallinizio se c una mammaria

    interna gi interessata, dove non ci posso arrivare chirurgicamente ma magari ci posso arrivare

    con la radioterapia (a complementare la chirurgia).

    Tad! Certamente anche nel tumore della mammella noi dobbiamo tenere conto dello stadio

    (TNM).

    Lo stadio 0 in genere dovuto a colpi di fortuna, ai cosiddetti incidentalomi.

    Noi vorremmo stare nello stadio I o massimo nello stadio IIA. Qui possiamo arrivare a quell80-

    90% di guaribilit. E poi ci sono tutti gli altri stadi, che vediamo rapidamente in maniera

    fotografica.

    Nel primo stadio (Stage I) possiamo avere un T1a, meno di 0,5 cm. T1b, che sta tra 0,5 e 1 cm. E

    T1c, che sta tra 1 e 2 cm.

    Lo stadio IIA come lo possiamo rappresentare? Potrebbe essere un T0-T1 ma che ha gi un

    linfonodo, oppure un T2 con N0. Siamo sempre in IIA.

    IIB: posso mantenere quel T2 ma con un linfonodo (N1), oppure posso avere un T3 (> 5cm) con N0

    ed M0. Questi casi esistono, e siamo sempre nel IIB: sono tumori recuperabili.

  • 19

    Ma sono recuperabili anche i III! Questo un IIIA, che pu essere un T3 con linfonodi (N1 o N2),

    oppure pu essere T0/T1/T2 ma con N2.

    Il IIIB pu essere qualsiasi tipo di T ma che mi ha dato N3 (linfonodi sopraclaverari), oppure un

    T4 (ricordatevi che il T4 un tumore -tutti i tumori in genere- che abbia infiltrato una struttura

    vicina, contigua. Pu dunque essere anche un tumore di 0,5-1 cm, ad esempio un tumore del

    polmone, ma che tuttavia ha infiltrato la pleura o le coste) con un N qualsiasi - ma ancora M0.

    Io vi ho detto che lo stadio I e II sono recuperabilissimi.. ma anche il IIIA (un po pi difficile il

    IIIB), e attraverso che cosa? Attraverso quella che noi chiamiamo terapia neo-adiuvante (o terapia

    primaria), che mi porta a ridurre il tumore, a farlo rientrare nei termini della operabilit e della

    chirurgia conservativa (quadrantectomia). Facciamo la famosa core-biopsy, e ci rendiamo conto

    che questo un tumore che non va operato, ma va prima trattato. Stiamo super attenti a stadiarlo

    correttamente, tramite PET e TC per controllare che non ci siano metastasi, e se si tratta di uno

    stadio III iniziamo con la terapia neo-adiuvante.

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    Ricapitoliamo quanto detto. Vi faccio vedere questa curva:

    Questa la curva con la sopravvivenza (a 5 anni) ed il numero dei linfonodi. Con 0 linfonodi ho il

    massimo della sopravvivenza, ma gi con 6-10 linfonodi siamo ad un 35% di sopravvivenza a 5

    anni. Poi ci metto le terapie e questo lo recupero, per questo quello che succede senza terapia.

    Andrea Turano