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Affondate la Tirpitz La Regina solitaria del Nord Una storia di Fleet in being” La vicenda del costoso accanimento della Gran Bretagna contro la corazzata tedesca dal 1942 al 1944 L'inestimabile eredità del predominio sul mare che ebbe origine dalla nostra insularità ci è stata tramandata ed è stata accresciuta nei secoli..” ammiraglio David Beatty, Primo Lord del Mare “..l e nostre forze di superficie sono così inferiori alle forze britanniche che non possiamo fare altro che mostrare come si muore con onore...” ammiraglio Erich Johann Raeder – 1939 Il piano “Z” di riarmo navale tedesco Nel 1938, dopo l'”Anschluss” dell'Austria e la prossima occupazione della Cecoslovacchia i venti di guerra sono ormai percepibili per tutti. Hitler convoca l'ammiraglio Erich Johann Raeder/1876-1960) con gli alti ufficiali e sollecita un piano di sviluppo della flotta; come gli è consueto il Fuehrer plagia e inganna gli interlocutori prevedendo l'inizio del conflitto contro l'Inghilterra nel 1944-45. Raeder presenta un progetto di costruzioni a lunga scadenza con proiezione oltre il 1945 che comprende anche la costruzione di centinaia di sommergibili come sollecitato dall'amm. Karl Donitz che nel 1° conflitto mondiale era stato un ufficiale esperto e decorato nell'arma sottomarina. Raeder, oltre che pianificare la ricostruzione della Marina Germanica, ha un ulteriore suo personale obiettivo: “tenere la politica fuori dalla Marina”, cosa non facile perché gli ufficiali di marina sono visti con diffidenza dal regime nazista e spesso diventano oggetto di indagine da parte della Gestapo, come accade anche agli ufficiali prussiani dell'Esercito. Raeder trasmette alla Marina i suoi principi morali, proibisce agli ufficiali di aderire a partiti politici e mantiene il vecchio saluto navale al posto del saluto nazista. Le sue direttive sono indirizzate affinché i marinai rimangano persone corrette ed onorevoli non coinvolte negli eccessi del regime nazista. L'ammiraglio seleziona i comandanti e gli equipaggi in base all'esperienza e alla professionalità, uomini poco schierati con il regime, salva anche ufficiali di origine ebrea dalle persecuzioni antisemite facendo ricorso, pur se malvolentieri, ad una vecchia conoscenza: Reinhard Heydrich, lo spietato capo dell'SD-SS, ex ufficiale di marina congedato con disonore (!). Di fatto la Kriegsmarine entra in guerra con 2 incrociatori da battaglia ( Gneisenau e Scharnhorst) 3 corazzate “tascabili” (Lutzow, Admiral Scheer, Admiral Graf Spee) 3 incrociatori pesanti (Hipper, Blucher, Prinz Eugen)e 6 leggeri, 34 cacciatorpediniere e 55 sommergibili; in totale 46 navi di superficie importanti e moderne. Sono ancora in allestimento le due potenti corazzate gemelle Tirpitz e Bismarck e 2 incrociatori pesanti. In quel momento la Royal Navy è la marina più potente del mondo con 270 navi da combattimento, di cui 15 corazzate e incrociatori da battaglia, 7 portaerei, 66 incrociatori, 184 cacciatorpediniere, 60 sommergibili con la quale però deve difendere il suo grande Impero in tutto il globo. Una disparità con la flotta tedesca e quella italiana che peserà su tutti gli episodi e le battaglie seguenti. La portaerei Graf Zeppelin (foto in cantiere) non viene ultimata per il disinteresse di Hitler e per l'invidia di Goering, né vengono allestite le portaerei leggere di scorta utilizzando dei mercantili, cosa che faranno invece massicciamente gli inglesi e americani con le MAC (Merchant Aircraft Carrier) costruite in buon numero. La Graf Zeppelin poi cade in mano ai russi e cola a picco durante il viaggio da Stettino alla Russia. E' importante sottolineare che vi sono ormai fondamentali differenze con i battelli di vent'anni prima, sono miglioramenti tecnologici che influenzano tattiche e strategie: propulsione diesel invece che caldaie a vapore cioè maggiore velocità e autonomia, idrovolanti catapultabili per osservazione e tiro, sofisticate ottiche di puntamento, radar, potenti stazioni radio, ecoscandaglio, 1

Affondate la Tirpitz - Poche Storie!pochestorie.weebly.com/uploads/2/7/3/9/27394365/affondate_la... · conto della situazione, non percepisce gli ordini di abbandono nave e continua

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Affondate la Tirpitz La Regina solitaria del Nord Una storia di “Fleet in being”

La vicenda del costoso accanimento della GranBretagna contro la corazzata tedesca dal 1942 al 1944

“L'inestimabile eredità del predominio sul mare che ebbe origine dalla nostra insularità ci è stata tramandata ed è stata accresciuta nei secoli..” ammiraglio David Beatty, Primo Lord del Mare “..le nostre forze di superficie sono così inferiori alle forze britanniche che non possiamo fare altroche mostrare come si muore con onore...” ammiraglio Erich Johann Raeder – 1939

Il piano “Z” di riarmo navale tedescoNel 1938, dopo l'”Anschluss” dell'Austria e la prossima occupazione della Cecoslovacchia i venti diguerra sono ormai percepibili per tutti. Hitler convoca l'ammiraglio Erich Johann Raeder/1876-1960) con gli alti ufficiali e sollecita unpiano di sviluppo della flotta; come gli è consueto il Fuehrer plagia e inganna gli interlocutoriprevedendo l'inizio del conflitto contro l'Inghilterra nel 1944-45. Raeder presenta un progetto dicostruzioni a lunga scadenza con proiezione oltre il 1945 che comprende anche la costruzione dicentinaia di sommergibili come sollecitato dall'amm. Karl Donitz che nel 1° conflitto mondiale erastato un ufficiale esperto e decorato nell'arma sottomarina.

Raeder, oltre che pianificare la ricostruzione della Marina Germanica, ha unulteriore suo personale obiettivo: “tenere la politica fuori dalla Marina”, cosa nonfacile perché gli ufficiali di marina sono visti con diffidenza dal regime nazista espesso diventano oggetto di indagine da parte della Gestapo, come accade ancheagli ufficiali prussiani dell'Esercito.Raeder trasmette alla Marina i suoi principi morali, proibisce agli ufficiali di aderire apartiti politici e mantiene il vecchio saluto navale al posto del saluto nazista. Le suedirettive sono indirizzate affinché i marinai rimangano persone corrette ed onorevolinon coinvolte negli eccessi del regime nazista.

L'ammiraglio seleziona i comandanti e gli equipaggi in base all'esperienza e alla professionalità,uomini poco schierati con il regime, salva anche ufficiali di origine ebrea dalle persecuzioniantisemite facendo ricorso, pur se malvolentieri, ad una vecchia conoscenza: Reinhard Heydrich,lo spietato capo dell'SD-SS, ex ufficiale di marina congedato con disonore (!).Di fatto la Kriegsmarine entra in guerra con 2 incrociatori da battaglia (Gneisenau e Scharnhorst) 3corazzate “tascabili” (Lutzow, Admiral Scheer, Admiral Graf Spee) 3 incrociatori pesanti (Hipper,Blucher, Prinz Eugen)e 6 leggeri, 34 cacciatorpediniere e 55 sommergibili; in totale 46 navi disuperficie importanti e moderne.Sono ancora in allestimento le due potenti corazzate gemelle Tirpitz e Bismarck e 2 incrociatoripesanti. In quel momento la Royal Navy è la marina più potente del mondo con 270 navi da combattimento,di cui 15 corazzate e incrociatori da battaglia, 7 portaerei, 66 incrociatori, 184cacciatorpediniere, 60 sommergibili con la quale però deve difendere il suogrande Impero in tutto il globo. Una disparità con la flotta tedesca e quellaitaliana che peserà su tutti gli episodi e le battaglie seguenti. La portaerei Graf Zeppelin (foto in cantiere) non viene ultimata per ildisinteresse di Hitler e per l'invidia di Goering, né vengono allestite leportaerei leggere di scorta utilizzando dei mercantili, cosa che faranno invece massicciamente gliinglesi e americani con le MAC (Merchant Aircraft Carrier) costruite in buon numero. La GrafZeppelin poi cade in mano ai russi e cola a picco durante il viaggio da Stettino alla Russia.E' importante sottolineare che vi sono ormai fondamentali differenze con i battelli di vent'anniprima, sono miglioramenti tecnologici che influenzano tattiche e strategie: propulsione dieselinvece che caldaie a vapore cioè maggiore velocità e autonomia, idrovolanti catapultabili perosservazione e tiro, sofisticate ottiche di puntamento, radar, potenti stazioni radio, ecoscandaglio,1

sistemi di codificazione, i primi calcolatori elettronici di tiro, il giropilota, contromisureelettroniche;sono strutture di acciaio saldato più resistenti, i ponti e le murate sono pesantementecorazzati.Le navi da battaglia Bismarck e TirpitzEcco i dettagli delle due corazzate gemelle Bismarck e Tirpitz, le più' potenti di quel momento,eleganti e razionali, si dice le più' “belle navi da battaglia mai costruite”:lunghezza 251 m. - larghezza 36 m. - dislocamento a pieno carico 52.000 t. - potenza 150.200 HP– 30 nodi di velocità – autonomia 9.000 miglia – protezione vert. 320 mm -corazza ponti 100 mm. -corazza torri 360 mm. Armamento: 8 cannoni da 380/47 su quattro torri - 12 cannoni da 150/55 –16 cannoni da 105/65 - mitragliere da 37 e 20 mm. - 8 tubi lanciasiluri - equipaggio 2600 uomini -6 idrovolanti Arado196.Le due navi sembrano inaffondabili, una corazza di 120mm. obliqua sui bordi come quella di una tartarugaprotegge l'opera viva e tutti i principali compartimenti, ilponte superiore è protetto da una fascia corazzata di 320mm. resistente alle più grosse bombe, tutte le paratieformano una compartimentazione molto spessa, lo scafo èpraticamente impenetrabile Le quattro torri binate da 380mm. si chiamano Antonio, Bruno, Cesare e Dora.L'intenzione della Marina e di Hitler è di inviare laBismarck e l'incrociatore pesante Prinz Eugen di 14.000 t.in crociera nell'Atlantico per un attacco combinato ai convogli di mercantili. I piani di questomomento della Marina tedesca comprendono non soltanto la guerra al traffico nell'Atlantico maanche la volontà di distogliere il nemico dal prossimo intervento in Grecia e a Creta; infatti laGrecia capitola il 21 aprile 1941, ma sono rimaste in mano agli inglesi le isole di Malta e di Creta.Quest'ultima isola viene invasa dal cielo con l'uso massiccio di paracadutisti e di truppeaviotrasportate – di cui il generale Student è l'artefice, per la prima volta in tutta la Storia - chedopo duri combattimenti hanno ragione della numerosa guarnigione inglese. La Royal Navy è costretta a intervenire distogliendo molte navi per evacuare dall'isola i 16.500soldati inglesi, australiani e neozelandesi. La breve e unica crociera della Bismarck - 1941Il 18 maggio 1941 la Bismarck accompagnata dal Prinz Eugen salpa dal porto di Gotenhafen, ilcomandante Lutjens durante il rifornimento iniziale commette il suo primo errore di non riempirefino alla massima capacità i serbatoi della Bismarck, una carenza di cui vedremo i riscontrinegativi. Il 16 maggio dai porti atlantici e dalla Francia partono le petroliere e le unità di esplorazione perprendere le loro posizioni nei punti di attesa nell'Oceano Atlantico, a nord della Groenlandia e nelleAzzorre; tutte queste navi dovranno provvedere per tre mesi le due corsare di acqua, nafta, viverie munizioni.Proseguendo la rotta verso il canale di Danimarca le due grandi navi grigie spariscono ai ricognitoriinglesi nella nebbia grigia sempre più fitta. Nel freddo polare le due navi si fanno strada tra ighiacci forzando la banchisa tra la Groenlandia e la estrema penisola dell'Islanda, sulle loro traccesi sta raggruppando tutta la flotta inglese disponibile in quel momento. Nella grande base della Home Fleet a Scapa Flow squilla il telefono verde dell'amm. Sir JohnTovey , è arrivato l'allarme da Londra; Tovey mette in condizioni di muovere tutte le navi presenti:l'incrociatore da battaglia Hood - fino a quel momento la più grande nave da battaglia del mondo,da 20 anni l'orgoglio della Royal Navy e dei sudditi britannici - la nuova corazzata Princes of Walesnon ancora a punto, la portaerei Victorius, l'incrociatore pesante Repulse e le altre navi nei portisull'Atlantico e Gibilterra.Contemporaneamente a Gibilterra distante 2000 km. la forza H prende il mare diretta a nord-ovestnel grigio Atlantico composta dalla portaerei “Ark Royal” dall'incrociatore“Renown” e da altre navi: tutto l'Ammiragliato è preoccupato del convoglioWS8B carico di truppe in Atlantico sulla rotta delle due corsare.Adesso le due squadre nemiche ormai sono in rotta di collisione,l' Hoodviene colpito dalla seconda salva del Prinz Eugen con un incendio abordo che non sembra grave ma il fuoco indirizza la quinta bordata della2

Bismarck: un colpo incredibilmente preciso perfora il ponte a centro nave non protetto ed esplodenella Santabarbara; l'Hood salta per aria con una grande vampata senza rumore,si divide in duetronconi che spariscono sott'acqua trascinando con sé tutto l'equipaggio di 1451 uomini, si salvanosolo in tre (foto). La Bismarck ha incassato tre colpi, due senza danni ma il terzo provoca unafuoriuscita di nafta che ne limita immediatamente l'autonomia tracciando la sua rotta con unastriscia sul mare di prezioso carburante. Poco dopo le ore 22.00 dalla portaerei Victorius al buio con il ponte scivoloso decollano 9 biplaniSwordfish condotti da equipaggi con poca esperienza di appontaggi su portaerei ma bendeterminati e coraggiosi. Girano a vuoto per molto tempo, poi trovano finalmente la corazzata che

li ha già avvistati e che apre un fuoco spaventoso con tutti i 50 pezzi dibordo illuminando a giorno la notte con le bordate giallastre,rosse e verdidei traccianti, uno spettacolo incredibile e mortale. Nel buio della notte ibiplani di tela con il carrello fisso, gli equipaggi in abitacoli aperti sotto lapioggia e al freddo volteggiano molto bassi sul mare sfiorando con ilcarrello i marosi cercando le migliori posizioni di lancio dei siluri; gliartiglieri tedeschi guardano affascinati e ammirati questi aerei, che

sembrano usciti dal “Circo di von Richtofen” di anni prima, che sfidano il maltempo e la loropossente artiglieria. Poi giunge un messaggio alle forze inglesi “riteniamo di non aver messo alcunsiluro a segno” ma nella foga del combattimento si sbagliano.Poi il rilevamento radar segnala che la corazzata sta girando praticamente in tondo.Nell'ultimo attacco un siluro ha colpito a poppa sotto la linea di galleggiamento nei localiagghiaccio allagando i compartimenti e bloccando i timoni a 15°, proprio come si era immaginato ilmarinaio Blum – addetto alla sicurezza – alla partenza; Blum si ricorda benissimo di questa suapredizione intanto che lavora faticosamente per riparare i danni non riparabili.... un colpoassolutamente imprevedibile ma fatale, un altro siluro ha colpito al centro nave sulla spessacorazza senza fare danni.Le corazzate Rodney e King George V aprono il fuoco sulla gigantesca nave ferita ormai fermacome su un pontone da tiro che non riesce più a rispondere al fuoco non potendo mantenere unarotta lineare. L'equipaggio chiuso nei locali pesantemente corazzati non si rende completamenteconto della situazione, non percepisce gli ordini di abbandono nave e continua a combattere, lacorazzata è ormai un relitto in fiamme con i cannoni contorti, costellata di squarci in cui guizzano lefiamme emanando fumo grigio e nero da tutte le fessure.Gli inglesi guardano con ammirazione e sgomento la nave che ha combattuto valorosamente e chesembra ancora inaffondabile, l'amm. Tovey rinuncia di finire il relitto con le artiglierie, lopreoccupano sia la scarsità di nafta sia l'arrivo degli U-Boote, pertanto ordina di colpirla con isiluri dei cacciatorpediniere che danno il colpo di grazia. La Bismarck scompare sotto il mare con le eliche ancora in movimento, la poppa appesantita siimmerge per prima poi la grande prua svasata.Nell'acqua cosparsa di nafta annaspano centinaia di naufraghi, le navi inglesi raccolgono solo 107marinai (tra cui il marinaio Blum) poi si allontanano lasciandoli in balia dell'oceano perché sembrasia stato avvistato un sommergibile nemico. Così termina la breve vita operativa della più potente nave da battaglia che abbia solcato i marifino a quel momento, sacrificata con il suo equipaggio in una drammatica missione dall'esito giàscontato considerando lo strapotere sui mari della Royal Navy e l'accanimento con cui l'ha cercata

e affondata. Consegnato intatto agli Alleati, il Prinz Eugen finirà la sua vita

operativa nel 1946 a Bikini durante i test nucleari americani. *L'incubo di Winston Churchill - la corazzata Admiral Alfred vonTirpitz - Il 18 gennaio 1942 Londra è coperta di nebbia, come spesso accade, aln.10 di Downing Street il Primo Ministro Churchill lavora indossando una

strana divisa con le bretelle che non nasconde la sua obesità. Dopo le dimissioni di NevilleChamberlain nel maggio 1940 a causa del fallimento della sua troppo cauta politica diappeasement (pace a prezzo di concessioni) con la Germania nazista, Sir Winston LeonardSpencer Churchill (1874-1965) viene richiesto a gran voce come Primo Ministro e guiderà la GranBretagna fino alla vittoria. In quel momento le cose non vanno ben, nonostante l'alleanza con gli 3

Stati Uniti e la Russia, la sua preoccupazione riguarda il danneggiamento della Queen Elisabeth e della Valiant nel porto di Alessandria ad opera degli incursori sommozzatori italiani e sopratutto lanotizia che la nave da battaglia Tirpitz, la più grande e moderna nave da battaglia del momento, èin mare dopo essere uscita dal porto di Kiel. La nave è stata battezzata con il nome dell'ammiragliovon Tirpitz (1849-1930) che tra il 1900 e il 1914 riuscì ad ottenere dal Kaiser un massiccio piano diriarmo navale che rese la Germania la seconda potenza navale dopo la Gran Bretagna.Churchill non sopporta che vi sia in navigazione una nave più potente di quelle della Royal Navy;la sua esperienza di Primo Lord del Mare gli permette una acuta sensibilità sulla potenzamarittima e sui gravi problemi che questa nave potrebbe recare al traffico mercantileindispensabile per rifornire sia la Gran Bretagna che la Russia. Certo, la Bismarck è stataaffondata ma a carissimo prezzo, è stato necessario distrarre tutta la Home Fleet da altri scenaricon un preoccupante consumo di carburante, usura delle navi, pesanti perdite di marinaiaddestrati, ed ecco che ora la gemella si è ritirata in un fiordo norvegese protetta da reti parasiluri,batterie e da isolotti dove è impossibile agire con le navi e i sommergibili. Secondo il disegno diRaeder la corazzata ricopre un doppio ruolo: fleet in being e potente nave singola con la realepossibilità di attaccare i convogli in Atlantico o quelli diretti in Russia. Memore delle gestavittoriose degli incursori italiani nel porto di Alessandria scrive un memorandum “...ditemi cosastate facendo per emulare le imprese degli italiani....il colonnello Jefferis aveva delle idee inproposito...gli italiani ci hanno preceduto, avrei creduto che fossimo noi a dare l'esempio...Vi pregodi aggiornarmi sulla situazione..”Volontari per una “operazione pericolosa” Il “maiale” inglese e i minisommergibili classe XNel suo ufficio sir Dudley Pound, Primo Lord del Mare, legge una circolare firmata dal PrimoMinistro “...la presenza della Tirpitz è il più grande avvenimento della guerra sul mare, nessun altroobiettivo è paragonabile...tutta la strategia della guerra dipende da questa nave che tieneparalizzato un numero superiore di corazzate britanniche...considero la questione della massimaurgenza...bisogna progettare dei nuovi mezzi per affondare la Tirpitz come hanno operato gliuomini-rana italiani ad Alessandria sui nostri navigli...e anche dei sommergibili tascabili..”Sir Max K. Horton comincia con il reclutare due ufficiali che ben conosce: G.M. Sladen, alto duemetri ex portiere della squadra di calcio dei sommergibilisti e W.R. Fell che ha comandato unaflottiglia di sommergibili.A Fort Blockhouse, la base dei sommergibili, sbarcano i volontari per le “operazionipericolose”, sono buoni nuotatori e uomini motivati capaci di decisioni autonome,amano il rischio e il mare. Sono consapevoli di aver preso un one way ticket, cioè unbiglietto senza ritorno, probabilmente. Si cominciano le prove con un mezzosubacqueo riprodotto dal “maiale” cioè il Siluro a Lenta Corsa italiano. La leggendadice che durante una esercitazione a La Spezia lo stesso capitano Teseo Tesei abbiaprofferito questa frase “lega questo maiale !” mentre la corrente minacciava di trascinare via il loromezzo, in seguito il nomignolo ha superato le barriere nazionali. Indossate le scomode tute diimmersione e il respiratore DSEA (ARO in italiano, Autorespiratore ad Ossigeno) con la bombola di

ossigeno, il sacco polmone elastico e il filtro di calce sodata, il “maiale” vienecavalcato dai sommozzatori per gli esperimenti e le modifiche. Oltre che adessere scomode queste attrezzature hanno un difetto principale: superata laprofondità di dieci metri l'ossigeno diviene tossico per il sistema nervosocentrale. L'unico vantaggio consiste nel fatto che, contrariamente al respiratoread aria compressa (ARA), l' ARO è a ciclo chiuso e non produce bolle, pertantonon rivela la presenza dell'operatore

subacqueo.Le mute di immersione sono in gomma, rigide, scomode efredde (il neoprene non esisteva ancora) non sonocompletamente stagne e, contrariamente agli incursori italianiin Mediterraneo, la temperatura dei mari del Nord è molto piùfredda, la visibilità è ben peggiore e l'orientamento richiedemolta perizia.Il 1° marzo 1942 il gruppo ormai comprende 24 ufficiali della Royal Navy, 2 ufficiali dell'Esercito e 4

30 tra sottufficiali e marinai. Poi le squadre vengono trasferite in Scozia e imbarcate sulla Titania,una vecchia tinozza che è servita da deposito in Mediterraneo, per essere addestrate nel piùcompleto isolamento.Mentre le squadre di sommozzatori stanno faticando fino allo sfinimento durante il durissimoaddestramento, alla foce del fiume Humble, vicino ai cantieri Varley Marines, naviga una stranaimbarcazione, un guscio grigio con un ponte molto piccolo, dal portello della torretta spuntanouomini che armeggiano sullo scafo che poi si immerge sparendo alla vista. E' il prototipo delsommergibile tascabile Tipo X progettato per penetrare nei porti nemici, tagliare le reti direcinzione e deporre due cariche di esplosivo amatol sotto la chiglia delle navi nemiche. Lungo 16metri e largo soltanto 1,70 metri, dal peso di 35 t. è un vero sommergibile, ispirato ai sommergibilioceanici, con propulsione diesel-elettrica, è un mezzo angusto e scomodo per i tre membridell'equipaggio che devono districarsi tra la timoneria, i comandi di profondità, i due periscopi e ipropulsori. Non è armato né di siluri né di mitragliere, la sua unica funzione è di entrare in un portoprotetto e minare le chiglie dei battelli nemici. L'altezza massima interna nello scafo è di solo unmetro e mezzo, per cui gli uomini devono rannicchiarsi su se stessi durante tutta la navigazione.Questi midget submarine tipo X sono ancora più scomodi dei sommergibili oceanici,quando èpossibile, il cibo viene cotto su un fornello elettrico altrimenti si mangiano le scatolette, il gabinettodentro la botte del WD è impossibile da usare e si allaga insieme alla camera stagna – quellounico per 50 uomini dei sommergibili oceanici è un lusso sfrenato in confronto - le infiltrazionid'acqua sia nello scafo che nelle cariche esterne rimangono un problema irrisolto. Vicino alla pruaè sistemata la camera stagna (WD - Wet and Dry) con i portelli di uscita e di ingresso. Senecessario il sommozzatore, dotato di attrezzature di immersione, esce da questa angusta bottecollegata con l'esterno per tagliare le reti di protezione o altri ostacoli con le cesoie ad ariacompressa. Vi sono anche dei piccoli oblò per orientarsi sott'acqua per il posizionamento delledue potenti cariche che hanno la sagoma dello scafo per renderlo meglio idrodinamico. Le carichesono sganciate dall'interno e la detonazione viene regolata da un meccanismo ad orologeria, ilproblema vero è quello di collocarle sotto lo scafo della nave nemica, al buio più completo, in baliadelle correnti e delle maree e nel silenzio più assoluto. Questi sommergibili non hanno l'autonomianecessaria e la tenuta in mare né le comodità per l'equipaggio per percorrere lunghi tragittipertanto devono essere trainati da mezzi più potenti fino alla meta della missione. Sonol'alternativa al fallimento della missione dei sommozzatori anche perché la loro costruzione emessa a punto è molto più complessa degli SLC. Durante l'addestramento accadono diversiincidenti, di cui uno mortale con la perdita di un marinaio a bordo dell'X.4, dai quali vengono trattimolti insegnamenti durante la costruzione dei midget submarine nelle officine della Vickers-Armstrong, ma rimangono battelli angusti e difficili da manovrare con mare agitato.La Tirpitz – gennaio 1942

Dal 16 gennaio la nave da battaglia è ancorata in una ramificazione nelfiordo di Trondheim a sud della Norvegia, dopo un anno di preparativiadesso è pronta al combattimento, il suo comandante si chiama KarlTopp, entrato in marina nel 1914 è un uomo duro ed energico, haprestato servizio nei sommergibili e sulla famosa nave corsara Emden .Durante la 1a Guerra Mondiale l'incrociatore ausiliario Emden ha

affondato ben 17 navi durante la sua campagna di corsa nei mari orientali, ricercato da un grannumero di navi britanniche è poi stato affondato in una battaglia impari. (vd. in questo sito web “ Icorsari nell'epoca moderna”).L'equipaggio della Tirpitz è fiducioso sulla robustezza della nave ritenutainaffondabile, sono consapevoli e rassicurati della efficacia delle corazze dellaBismarck che è stata sopraffatta solo dall'accanimento di tutta la Home Fleet.La grande e comoda mensa è decorata da un ritratto del grand'ammiraglioTirpitz, il Fuerher è rappresentato solo in una fotografia nella cabina di unufficiale. Topp si domanda quante spie, partigiani norvegesi e agenti segretisappiano ormai della presenza della nave in questo Paese occupato manemico, intanto prende i suoi provvedimenti per proteggere dal mare e dalcielo la nave e mettere comodi i suoi giovani marinai durante i turni di riposonelle pittoresche e colorate casette norvegesi; è un equipaggio giovane, entusiasta, benaddestrato, che gli è fedele...e che lo ha battezzato con il nome di Charlie.5

La Tirpitz in mare - la battaglia delle Lofoten – marzo 1942A bordo della Tirpitz la vita scorre apparentemente tranquilla nelle lunghe notti invernali: le provedei motori, degli impianti e la messa a punto delle armi occupano l'equipaggio senza malumore trai 2.400 marinai. Il comandante Topp è molto attento nel mantenere l'eguaglianza di trattamento trai marinai e gli ufficiali, il vitto è uguale per tutti, abbondante e di buona qualità, alcuni ufficialistudiano il norvegese, qualcuno suona degli strumenti, molti si servono di una ricca bibliotecagalleggiante ormeggiata nel fiordo.Poi all'improvviso e finalmente la nave si risveglia freneticamente: il 7 marzo è stato avvistato daun ricognitore Focke-Wulf il convoglio P.Q.12 di 16 navi diretto a Murmansk in Russia e lacorazzata esce scortata da 3 cacciatorpediniere; il tempo è pessimo, i ponti si coprono di brina edi ghiaccio, sono sopra il 78° di latitudine nell'Oceano Glaciale Artico. Non avendo trovato ilconvoglio, l'ammiraglio Ciliax, appena salito a bordo, decide di rientrare anche perché il maltempoimpedisce di rifornire le tre navi di scorta che faticano a tenere il mare.

Nel frattempo, divisa in due formazioni, sotto il comando dell'ammiraglio Toveyla Home Fleet sta scortando i due convogli P.Q.12 e P.Q. 8: Tovey si ritrova perla seconda volta ad affrontare una corazzata della stessa classe Bismarck,questa volta ha a disposizione due importanti squadre composte da unacorazzata, dalla portaerei Victorious, un incrociatore e 12 cacciatorpediniere.Procedendo a 25 nodi e senza avere ancora avvistato il nemico, Tovey fa

decollare gli aerosiluranti Fairey Albacore alle ore 6.40 del mattino.Dopo una lunga ricerca gli aerei trovano e attaccano la Tirpitz che apre un violentissimo fuoco disbarramento manovrando in modo sorprendente per la sua mole e per il tempo pessimo. Divisi indue gruppi gli aerei attaccano da sinistra e da destra per prendere l'obiettivo su due fuochi ma lanave, diretta magistralmente da Topp, schiva tutti i siluri. Un aereo si incendia e passa a pochimetri dal comandante in seconda che vede distintamente il viso del pilota terrorizzato, poi scivolasulla murata corazzata e finisce in mare, altri due aerosiluranti vengono abbattuti, poi le squadrigliesi allontanano. Qualche coraggioso aviatore dopo il lancio del siluro torna sulla nave sparando conle mitragliatrici del suo biplano Albacore (foto) che è una copia appena più moderna del vecchioSwordfish finalmente con l'abitacolo chiuso per i tre membri dell'equipaggio.Ignari di essersi trovati a poche decine di miglia dai due convogli l'ammiraglio Ciliax e ilcomandante Topp riportano la nave all'ammaraggio a Trondheim.In questa scacchiera infernale e mortale tutte le pedine si sono spostate continuamente nelleacque agitate e gelide, sarebbe bastato qualche miglio in più affinché la regina, rimasta sola, fosseannientata oppure distruggesse i convogli con la sua grande potenza di fuoco. La Tirpitz è tornataindenne al punto di partenza, il Faettenfjord, con grande delusione degli agenti della Resistenzanorvegese che la spiano continuamente rischiando le loro vite sotto la minaccia della Gestapo.Per questa volta i convogli si sono salvati.Il raid nel bacino di Saint-Nazaire – marzo 1942 – la notte dei Commando -Operazione Chariot (cocchio)L'inizio del 1942 si prospetta drammatico per la Gran Bretagna: Rommel sembra incontenibile nelteatro Nord Africano e i “branchi di lupi” degli U-Boot stanno affondando cifre insostenibili dinaviglio mercantile, inoltre la corazzata Tirpitz rimane una minaccia potenziale per i mercantili inAtlantico, se lasciasse il suo ormeggio in Norvegia attaccherebbe i preziosi convogli come unavolpe scatenata in un pollaio. L'unico bacino di carenaggio in Atlantico che potrebbe ospitarequesta gigantesca nave è quello di Saint-Nazaire all'estuario della Loira, quindi questo portodiventa la chiave del problema per il Primo Ministro sempre ossessionato dalle sue riflessioni. Ibombardieri della RAF hanno cercato di martellarlo ma con scarso successo, il bacino è protettoda potenti batterie e le abitazioni dei civili sono troppo vicine, per cui il compito passa allaMarina e ai suoi addestrati Commando. ((vd. in questo stesso sito web “I giorni dei Commando”) Il 27 marzo 1942 a bordo di un vecchio caccia, di alcune motolance emotocannoniere 611 marinai e Commando, divisi in gruppi di assalto edi supporto, sbarcano nottetempo nel porto, demoliscono tutte leprincipali installazioni e fanno esplodere una potente carica di 4.250 kg.di esplosivo nascosta a bordo del vecchio cacciatorpediniereCampbeltown mandato ad incastrarsi contro il cassone scorrevole chechiude il bacino (foto).6

I combattimenti per le strade sono terribili, gli incursori si muovono veloci sulle scarpe di gommasparando a raffica e sistemando esplosivi, le pallottole colpiscono tutti, anche gli operai francesi ei lavoratori coatti della Organizzazione Todt, le truppe di presidio tedesche sono molto nervose,vedono nemici dappertutto e scatenano un inferno di fuoco contro tutti anche durante tutto ilgiorno dopo l'attacco. Il prezzo dell'incursione è molto elevato per i Commando con 169 morti,duecento vengono fatti prigionieri mentre il resto di loro riesce a reimbarcarsi. Il presidio tedesco ei civili contano oltre 350 caduti, ma il grande bacino rimane fuori servizio per oltre un anno e saràcompletamente ripristinato solo dopo la fine del conflitto. La fortunata incursione vanta un doppiosuccesso: la Tirpitz non dispone più di un bacino di carenaggio dove appoggiarsi nell'Atlantico erimane forzatamente nel suo ormeggio sicuro in Norvegia, mentre la Gran Bretagna hadimostrato al mondo e agli Alleati la sua volontà indomabile di combattere in un momento moltodifficile. Le perdite di tanti uomini inviati in un raid praticamente senza one way ticket non sonoconsiderate significative vista l'importanza della missione, e questa operazione è soltanto l'inizio,come vedremo in seguito, di altre per distruggere la corazzata nemica.“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare checonta” (Winston Churchill) frase emblematica di un uomo che ha passato sessant'anni in politicainfluenzando il destino di tutta l'Europa e che ha sempre dimostrato determinazione incrollabile eassoluta fedeltà verso l'Impero.Operazione “Title” - i sommozzatori inglesi – il peschereccio Arthur Dopo aver accantonato l'assurda idea di dotare una piccola nave di due tubi lanciasiluri proprio inuna zona strettamente sorvegliata, l'Ammiragliato inglese decide di far trasportare due “maiali” daun peschereccio norvegese dotato di una robusta gru adatta a calare in acqua i due SLC a pochemiglia dall'attracco della Tirpitz;il progetto prevede che i due mezzi d'assalto proseguano con i loromotori a batteria posando le due testate di 600 libbre di esplosivo sotto la chiglia della corazzata. Iquattro sommozzatori sarebbero poi messi in salvo dalla Resistenza norvegese. Viene scelto ilpeschereccio Arthur che appartiene a un modello molto comune nella zona di Trondheim e comesuo comandante il capitano Leif Larsen, un uomo fidato e molto calmo, ben conosciuto per le suegesta come volontario nella rete della Resistenza.Il 26 ottobre 1942 l' Arthur (foto) leva le ancore e parte per la sua missione: trasportare due“maiali” e cinque sommozzatori inglesi fino all'ancoraggio della Tirpitz nel Faettenfjord. Vengono

salutati anche dal principe ereditario norvegese Olaf, venuto appostada Londra, e dal generale Hansteen comandante delle forze norvegesiin Inghilterra. Il tempo è cattivo, le ondate sono lunghe ma il robustopeschereccio procede sicuro, il suo comandante Leif Larsen controllapreoccupato che i due mezzi subacquei siano ben fermi nascosti sottole reti e le incerate. Il 29 ottobre l'Arthur si avvicina alle coste norvegesie l'equipaggio e i sommozzatori Brewster, Kalve, Kraig ed Evans

cominciano a liberare le cariche esplosive e i due SLC dalle incerate e dai sacchi di torba stoccatia bordo per nascondere i due mezzi d'assalto. Un aereo tedesco li sorvola a lungo, il pilota siesibisce in una lunga serie di acrobazie spettacolari ignaro delle maledizioni dell'equipaggio che acausa sua sta perdendo tempo prezioso. L' Arthur ora incrocia alcune navi tedesche armate, aterra le sentinelle controllano tutto con i binocoli e i sommozzatori sono costretti a nascondersinella sentina segreta potendo uscire solo di notte. Dopo aver subito un controllo accurato da partedi una motovedetta nemica finalmente l'Arthur arriva a Trondheim di notte, è una notte senza lunail mare è poco mosso, sembrano le condizioni di attacco ideali! Il motore però ha breve vita, èstato riparato velocemente grazie alla collaborazione della Resistenza norvegese durante unasosta in un villaggio ma non può durare ancora a lungo. All'improvviso proprio quando la Tirpitz èa vista il tempo peggiora e una enorme ondata si infrange contro il peschereccio, i cavi di rimorchiodei “maiali” si rompono e la missione viene per forza cancellata. I dieciuomini affranti e delusi dopo tanta preparazione, pericoli e fatiche sirassegnano ad affondare il peschereccio a mezzo miglio dalla costa. Gliinglesi e l'equipaggio norvegese, raccolte poche provviste, si mettono inmarcia verso il confine svedese. Il battello, il cui albero sporge dalle acque,verrà poi recuperato dai tedeschi ed utilizzato nel fiordo. Alla fine dellaguerra verrà riconsegnato al suo legittimo proprietario cui Leif Larsenl'aveva “sottratto”. (foto del capitano).7

Gli uomini sono molto stanchi, gli inglesi indossano il battle-dress che li protegge dall'essereprocessati come spie mentre i norvegesi sono molto più a rischio con i loro indumenti da pescatori,non hanno con sé abiti di ricambio e gli stivaletti non sono adatti alla lunga marcia sulla neve e sulghiaccio. Dall'alto di un promontorio si vedono ben mimetizzate nelle acque scure la Tirpitz e lanave da battaglia Scharnhorst, una visione che mette molta amarezza dopo tante fatiche inutili.Aiutati dalla ospitalità dei cacciatori e contadini locali - che non fanno domande - dopo un brevescontro a fuoco con un soldato tedesco e un gendarme norvegese collaborazionista, finalmenteraggiungono il confine svedese dove le guardie di frontiera offrono loro abiti, cibo e un bagnocaldo.Il gruppo si ritrova a Stoccolma per essere poi rimpatriato grazie alla rete di collaboratori sostenuta

e aiutata dai britannici che utilizzano aerei e molte imbarcazioni pertrasportare attrezzature, armi, agenti e spie sulle coste frastagliate dellaNorvegia occupata. Soltanto Evans viene imprigionato e poi giustiziatocome spia per ordine di Hitler.E' stata una missione probabilmente pianificata frettolosamente e conmezzi inadeguati, è stato un vero azzardo pericoloso partire dalle Shetlandfino all'interno del fiordo norvegese sperando di mettere in mare i due SLC

da un peschereccio e di deporre le due cariche sotto la chiglia della grande nave nemica in quelleacque gelide e imprevedibili. A questo punto viene inevitabile fare il confronto con la riuscitamissione italiana nel porto di Alessandria, in cui i Siluri a Lenta Corsa hanno danneggiato le duecorazzate britanniche Valiant e Queen Elisabeth e altre due navi; questa è stata una operazioneaccuratamente pianificata (e..fortunata) nella quale però i tre mezzi di assalto sono stati trasportatidurante tutta la navigazione dentro dei cassoni stagni montati sopra lo scafo del sommergibileScirè (foto dello Scirè). Hitler cerca di disarmare le grandi navi – le dimissioni di Raeder – la battagliadell'Atlantico

Il 14 novembre 1942 il grand'ammiraglio Raeder viene convocato al Berghof -in un bel paesaggio sereno e ben curato (foto) – da Hitler che gli rinfacciaaspramente l'inattività delle grandi navi da battaglia ferme nei porti. Secondo luiqueste navi tengono immobilizzati migliaia di uomini, tecnici, viveri e tonnellatedi prezioso carburante. Hitler – che per sua stessa ammissione ignora tuttosulle strategie navali, confida all'ammiraglio “a terra sono un eroe, in mare

sono un poltrone” - ormai concepisce idee irrealistiche e fantasiose, ha una concezionecontinentale della guerra e in quel momento è preoccupato di quanto accade alle armate tedescheaccerchiate a Stalingrado. Dà un ordine assurdo a Raeder: “tutte le grandi unità non uscirannoche dietro mio ordine !” Maestro di opportunismo e incapace di strategie a lungo termine ildittatore dimentica di aver voluto lui stesso questa flotta per motivi di prestigio e per intimidire gliavversari. Il 6 gennaio 1943 Reader è di nuovo convocato da Hitler nella “tana del lupo” vicino a Rastenburg,il dittatore parla ininterrottamente per un ora e mezzo senza interruzioni in una concione in cuiillustra proprio all'ammiraglio tutta la storia della marina tedesca fin dalla sua creazione da parte diAlfred von Tirpitz. Definisce obsolete le navi da battaglia e intende portarle al disarmo perriutilizzare tutto il materiale. Reader, vicino ai 67 anni, decide di dimettersi e propone come suosuccessore l'ammiraglio Karl Doenitz (foto) che comanda la flotta dei sommergibili che in quelmomento colgono i loro migliori risultati contro i convogli alleati.Nell'incontro durante il suo insediamento Doenitz riesce con fermezza a faraccettare da Hitler il suo piano: si assume la completa responsabilità di ordinarealle grandi navi di combattere ogni volta che si presenti l'occasione propizia eribadisce la completa autonomia dei comandanti una volta in mare. In un ulterioreincontro, con molta determinazione, riesce a ottenere una dilazione sul disarmodelle grandi navi, un argomento di cui non si parlerà più in seguito. Hitler, in fin dei conti, non può assolutamente fare a meno degli ufficiali di carrieradi lunga tradizione, è sospettoso verso di loro e cerca di ingraziarseli a forza di promozioni eregalie, ma sa bene che questa casta considera con disprezzo gli avidi borghesi che hanno fattocarriera nel partito nazista, una cerchia di cortigiani spesso incompetenti ma fedeli checontribuiranno, paradossalmente, al disfacimento del partito medesimo e della Germania. Infatti è 8

stato proprio grazie ai “grandi innovatori” come i generali Student, Rommel, Guderian, vonManstein che in quel 1942 l'Asse consolida i suoi migliori successi: tutta l'Europa è stata occupata,la Russia è stata invasa per migliaia di chilometri con milioni di prigionieri e perdite, in Africa ilgenerale Rommel è inarrestabile, gli U-Boot stanno devastando i convogli in Atlantico. Nel corso ditutta la guerra la Germania costruisce, nonostante i bombardamenti sulle fabbriche e sui cantieri,ben 1.100 U-Boot di diversi modelli tra i quali (fortunatamente) pochi esemplari dell'ultimo TypeXXI che sono sottomarini così moderni e letali da essere prodotti ancora oggi. Durante i cinqueanni del conflitto nella “Battaglia dell'Atlantico” i sommergibili tedeschi affondano 2.840 mercantilie 175 navi da guerra (di cui 6 portaerei) alleate, subendo la perdita di 784 sommergibili e di ben27.500 uomini. Prima che gli Alleati prendano le contromisure (“Task Group” composte da portaereileggere di scorta, destroyers, bombardieri/pattugliatori a lungo raggio B-24, ASDIC, sonar e radarcentimetrico) la media di affondamenti minaccia di strangolare la Gran Bretagna e di scontentarele pretese e le proteste di Stalin. La conquista della Francia permette ai sommergibili tedeschi dipartire direttamente dai porti francesi sull'Atlantico, specialmente da Lorient e S.Nazaire dovel'Organizzazione Todt utilizzando lavoratori coatti costruisce dei bunker per ricoverare isommergibili, così robusti che esistono ancora adesso. In totale vengono affondate 15 milioni ditonnellate di naviglio dal 1940 al 1945 con il loro prezioso carico e vi perdono la vita circa 30.000marinai di ogni nazionalità, la maggior parte sono dei civili.Ma uno degli errori di valutazione di Doenitz e di Hitler sta nel calcolo della proporzione tra naviglionemico affondato confrontata con la capacità cantieristica alleata: per esempio gli U.S.A.producono in tre anni ben 2.710 nuove Liberty (due al giorno) che possono trasportare oltre 7.000t. di carico. Una massa produttiva che inevitabilmente rende perdente l'apparente vantaggioderivante dai successi degli U-Boot.Operazione “Source” - i sommergibili tascabili tipo XL'ammiraglio dei sommergibili Sir Claud Barry dopo una lunga messa a punto fissa la data per lamissione con i sommergibili Tipo X prevedendo tempo positivo,notti lunghe e chiaro di luna. E' il

progetto successivo, ben più costoso e impegnativo, che subentra alfallimento dell'Operazione Title. Dopo aver rinunciato all'ipotesi di trainarei mini sommergibili con dei pescherecci norvegesi viene deciso che iltraino venga affidato a 6 sommergibili oceanici serie T (foto) e serie S amalincuore distolti dai loro compiti, fino a un giorno di navigazionedall'obiettivo ove sono segnalate la Tirpitz, la Scharnhorst e la Lutzowdopo di che proseguiranno in autonomia.

Per essere sicuri della presenza delle navi nemiche vengono inviati in Russia dei ricognitoriSpitfire sull'approssimato e rustico aeroporto di Vaenga – non senza una lunga attesa dei visti edei permessi da parte delle autorità russe accompagnati da potenti bevute di vodka insieme aglialleati – che fotografano la Tirpitz ormeggiata dove previsto.Sabato 11 settembre 1943 i 12 sommergibili mollano gli ormeggi con questa disposizione: X3 con ilThrasher, X6 con Truculent, X7 con Sturbborn, X8 con Seanymph, X9 e l' Syrtis, X10 al traino diSceptre. In totale sono coinvolti nella missione 400 tra marinai ed ufficiali.I cavi di rimorchio sono in canapa di Manila lunghi 200 m. con all'interno il cavo telefonico e sonocosì pesanti che vengono fissati dei galleggianti in balsa.Dentro lo scafo degli X la vita non è per niente divertente, le infiltrazioni di acqua e di umidità sonoun continuo impegno, i periscopi fanno continuamente gioco, l'aria è stantia, gli intervalli diareazione sono solo un sollievo passeggero, il vitto è di emergenza, l'abitabilità è impossibileanche per pochi giorni, il piccolo WC spesso non funziona, è impossibileanche lavarsi le mani, gli interventi di manutenzione sono stressanti.Accadono alcuni incidenti dovuti al mare mosso, l'X 8 perde il Seanymph epoi lo ritrova, i piccoli battelli risentono delle onde e devono navigare inimmersione fino a quando le batterie lo permettono poi devonoriemergere per ricaricarle, i cavi di traino tendono a rompersi e spesso i telefoni non funzionano.L' X 8 è costretto a mollare la carica esplosiva di dritta che imbarca acqua che poi esplodeviolentemente, poi viene sganciata anche la seconda carica che detona prima del tempo previstodanneggiando il mezzo; fallita la loro missione gli uomini colano a picco l'X8 e trasbordano sulSeanymph. Il cavo di rimorchio dell'X9 si rompe mentre il sommergibile è in immersione, sul maresono visibili alcune macchie d'olio che il Syrtis segue inutilmente, poi abbandona le ricerche e9

punta verso nord, il sommergibile tascabile è perduto completamente. La sera del 20 settembre quattro sommergibili X vengono staccati dai loro traini proseguendo con ipropri mezzi mentre i sommergibili oceanici indietreggiano verso i settori di attesa.Giovedì 22 settembre l' X-7 grazie al varco aperto da una motovedetta riesce a passare losbarramento di reti, poi rimane impigliato a 23 m. di profondità ma a forza di “avanti tutta” e“indietro tutta” come un'anguilla finalmente si libera nelle acque buie, Godfrey Place guarda nelperiscopio e la Tirpitz è a meno di 20 metri !Anche l'X-6 segue la scia di una motovedetta e nel periscopio offuscato la Tirpitz appare distantesolo 2 miglia, passa sotto l'ormeggio di un destroyer, gratta sotto un pontone, urta un banco disabbia e risale pericolosamente; la Tirpitz li sovrasta, l'X- 6 raschia la carena della corazzata eCameron ordina di sganciare le due cariche pesanti 2 t. Alleggerito il sommergibile esce insuperficie di fianco all'enorme scafo poi arriva una motovedetta che prende a bordo i quattrouomini. L'X-6 sprofonda sotto lo scafo della grande nave.L'X-7 sbatte brutalmente contro la carena della Tirpitz, molla le cariche a pochi metri dalla pruasotto la torretta Cesare, manovra tra le reti ma viene inquadrato dalle armi leggere che apronomolte falle nello scafo. Il comandante Godfrey Place si issa fuori bordo dalla torretta agitando il suomaglione bianco in mezzo alle pallottole e nuota fino a un pontone; è l'unico a salvarsi, gli altriuomini non riescono a uscire in tempo e lo scafo allagato va a fondo.Sulla Tirpitz il comandante Hans Mayer prova amarezza per la mancanza di protezione aerea ericognizione, ha preso il posto del capitano Topp, è un ufficale colto, alto e snello, mutilato delbraccio sinistro, pensa sconfortato che la Tirpitz e la Scharnhorst e 5 cacciatorpediniere sonosperduti e dimenticati nei fiordi norvegesi senza poter intervenire nelle battaglie sul mare. L'invernoartico è molto rigido, il mare spesso è ghiacciato e nonostante ciò le misure di sorveglianza sonoadeguate anche se i pochi rimorchiatori sono insufficienti per aprire e chiudere i passaggi giorno enotte, spesso infatti rimangono aperti e Mayer sa che la scarsa profondità dei fiordi rendeimprobabile il passaggio di sommergibili nemici. Quel mattino Mayer si sta vestendo quando abordo suona l'allarme, un ufficiale ha scorto un piccolo sommergibile governare verso la loro nave,subito dopo due motovedette accostano e prendono a bordo 4 uomini con i volti tirati, pallidi,sporchi e con le barbe lunghe. Sono inglesi e senza una parola salgono a bordo della Tirpitz, èl'equipaggio dell' X-6. Ora tutti i 2.000 uomini a bordo della corazzata sono al posto dicombattimento, Mayer ordina di preparare l'unico sommozzatore per ispezionare la nave,sicuramente lo scafo è minato ma purtroppo manca un rimorchiatore per trainarlo velocementefuori dall'ormeggio. La nave viene alleggerita a prua dove è emerso il sommergibilepresupponendo che sia la zona dove sono state posate le mine. Passato l'attimo di stuporeiniziale i marinai tedeschi spingono i quattro prigionieri verso il ponte principale ignorando leenergiche proteste di Lotimer che pretende il saluto militare dovuto ad ogni ufficiale che salga abordo ! Cameron e Lotimer vengono interrogati ma rispondono solo declinando il grado e legeneralità, il loro sguardo è fisso sugli orologi, sanno che il timer delle cariche si sta avvicinandoalle detonazioni.Poi alcune terribili esplosioni e una grande colonna d'acqua scuotono la Tirpitz e la nave si inclinaa sinistra !Cameron, Lotimer, Kendall e Goddard vengono confinati in un alloggio, rifocillati con caffè bollentee con coperte, poi si aggiunge Godfrey Place stanco e intirizzito, Il comandante Mayer si dimostraun rispettoso ufficiale di marina secondo le tradizioni e li lascia dormire. Al gruppo si aggiungeBob Aitken dell' X-7 che racconta che il sommergibile tascabile è affondato a 40 metri e che lui èl'unico sopravvissuto, si è salvato nel buio e nell'acqua ghiacciata che ha invaso il battello uscendodalla camera stagna WD con il respiratore DSEA mentre gli altri tre hanno finito l'ossigeno e sonoannegati al buio.L' X-5 affonda vicino a riva a 800 m. dalla corazzata bersagliato dai cannoni di 37 mm., la prua sisolleva e poi sparisce in mezzo agli spruzzi delle cannonate, nessuno si salva.La Tirpitz è danneggiata gravemente, le pesanti torri Antonio e Cesare sono divelte, la nafta si èriversata dappertutto, la sala macchine è danneggiata ma la grande nave non è affondata graziealla tenuta stagna delle robuste compartimentazioni e alla tempestiva manovra di Mayer.Il giorno dopo i prigionieri vengono inviati nel campo di Marlag-Milan Nord dove rimarranno finoalla fine delle ostilità. Cameron e Place riceveranno la Victoria Cross e gli altri membri degli equipaggi il Distinguished 10

Service Order.I sommergibili oceanici intanto costeggiano nei punti prestabiliti per i recupero dei midgetsubmarine ma il mare è deserto. Il 26 settembre sentono dalla radio tedesca dell'avvenuto attaccoma senza i dettagli dei risultati e delle perdite. Il tempo è sempre più cattivo, la visibilità è quasinulla per via della foschia, il mare è spesso gelato, senza messaggi o avvistamenti prendono amalincuore la via del ritorno salvo il Stubborn che incontra l'X-10 che ha rinunciato per le troppeavarie, il piccolo battello imbarca molta acqua e dal portello esce del fumo nero e l'odorenauseabondo del bugliolo allagato. Trasbordati i quattro uomini stanchi e frastornati l'X-10 vieneaffondato. Tutti i sei sommergibili oceanici ripercorrono la rotta di circa mille miglia, questa voltasenza un midget al traino, sono andati tutti perduti come molti membri degli equipaggi. Due anni diduro addestramento e di fatiche si sono così conclusi, solo la fortuna ha voluto che ben 12sommergibili in navigazione non venissero avvistati dalla ricognizione aerea. Nel fiordo vengono esaminati i danni della corazzata, si esclude l'ipotesi di unrimorchio fino ad un bacino di carenaggio in Germania e vengono chiamate lanave officina Neumark e un piroscafo per alloggiare le squadre di tecnici inarrivo. Si contano 100 feriti e un morto. Gli inglesi sono molto delusi, l'Operazione Source non ha raggiuntopienamente il suo obiettivo: la gigantesca corazzata galleggia, potrebbenavigare anche se a velocità ridotta, gli armamenti e gli impianti stanno peressere faticosamente ripristinati, si stima sia solo questione di pochi mesi.Nel frattempo i preziosi convogli artici passano con i mercantili carichi di armie rifornimenti verso i porti di Murmansk e Arcangelo calmando le proteste ele pretese di Stalin (qui un manifesto di propaganda). Nel Mare del Nordl'unico pericolo reale è l'incrociatore pesante da battaglia Scharnhorst che è intatto mentre lacorazzata “tascabile” Lutzow è ferma per la revisione dei motori.Gli attacchi aerei - Operazione TungstenIl Natale 1943 viene festeggiato con serenità sulla Tirpitz, i lavori di riparazione continuanoalacremente, i danni vengono mimetizzati alla ricognizione aerea inglese e russa, il nemico devecredere che l'onnipotenza della nave sia ancora indenne. Il 26 dicembre lo Scharnhorst vaall'attacco del convoglio Y.W.55B e viene affondato dalla scorta composta da incrociatori e dallacorazzata Duke of York, si salvano 36 marinai su 1.900.La Tirpitz è ormai l'unica grande nave rimasta nelle acque norvegesi, è pronta per ilcombattimento e nel marzo 1944 esce in mare. E' una continua fonte di preoccupazione perl'Ammiragliato inglese – nonché l'incubo assillante di Winston Churchill – che organizza l'Operazione Tungsten: un attacco improvviso e decisivo di 42 bombardieri navali Barracudadecollati dalla numerosa scorta del grande convoglio J.W.58, compostada portaerei, incrociatori e destroyers. I bombardieri Barracuda sonoscortati da ben 50 caccia navali di produzione americana (Hellcat eCorsair) che hanno il compito di mitragliare il ponte e la difesacontraerea per distogliere il tiro dai bombardieri in quota.E' l'alba del 3 marzo e una trentina di aerei sbucano molto veloci dallamontagna del fiordo, mitragliano il ponte e le sovrastrutture mentredall'alto cadono le bombe uccidendo i cannonieri che dalle loro postazioni aprono un fuoco disbarramento intenso ma poco efficace contro i caccia che volano troppo bassi. Poi il silenzio, il primo attacco è durato esattamente un minuto.

Il capitano Meyer è ferito e il primo ufficiale, presupponendo che la secondaondata composta da aerosiluranti verrà dal mare, manovra la nave ponendolaperpendicolare alla terra. Da sinistra arriva la seconda ondata di caccia e dibombardieri che ripetono la stessa procedura di attacco stavolta la cortinanebbiogena circonda la nave e la contraerea non viene colta di sorpresa. Gliaerosiluranti Albacore non si fanno vedere, anche questo attacco dura unminuto esatto (foto).

A bordo si contano 122 morti e 316 feriti di cui alcuni sono molto gravi, il capitano Meyer vienesostituito in seguito dal capitano Wolf Junge.I danni sono più apparenti che reali e la riparazioni sono presto effettuate dai tecnici e dallemaestranze straniere reclutate - forzatamente - tra gli ucraini e gli olandesi di etnia tedesca11

(i cosiddetti “Volksdeutsche”).La flotta di attacco inglese rientra a Scapa Flow con l'amara sensazione di una missione nonraggiunta e l'Ammiragliato sa che la Tirpitz è ancora a galla come se fosse realmenteindistruttibile.Tutti sono ben consapevoli che il Primo Ministro non sarà soddisfatto fino a quando questaminaccia non sarà colata a picco definitivamente. A dispetto dei britannici la corazzata dopo pochimesi è pronta per il mare, esce dal fiordo per le prove e poi rientra al sicuro sempre senza lascorta degli aerei, il maresciallo H. Goering si rifiuta testardamente per l 'ennesima volta di metterei suoi aerei a disposizione della Marina anche se un grande aeroporto è distante solo 200chilometri. Difatti la Luftwaffe proprio non ha visto nulla, né il grande convoglio ben scortato né glistormi di aerei d'attacco. L'assenza di difesa aerea permette in tre anni alla aviazione inglese dieffettuare, dal gennaio 1942 all'agosto 1944, ben undici attacchi con esiti insoddisfacentiutilizzando un totale di circa 300 bombardieri e caccia che si avvicendano sopra il fiordoperdendo circa 30 velivoli. Gli ultimi cinque raid, anche a causa della nebbia e delle condizionimeteo, non mettono alcun colpo a segno. E' una sconfitta disarmante nonostante l'impegno dimolti aviatori e i costi di mantenimento di queste squadriglie.Siamo nell'autunno del 1944, ora viene il tempo delle grosse bombe Tallboys e dei bombardieripesanti Lancaster, gli unici in grado di trasportarle.I bombardieri strategici Lancaster e le bombe Tallboys da 5 tonnellate – la fine

Dopo il fallimento degli attacchi dei Barracuda le invenzioni diBarner Wallis acquistano credito presso il Bomber Command: Wallisè un timido disegnatore di aerei che nel tempo libero ha progettatouna gigantesca bomba (foto) di forma aerodinamica in acciaiospeciale, supersonica in caduta verticale, capace di perforare ilterreno fino a 35 metri di profondità con effetto sismico, Con

l'approvazione del ministro Lord Beaverbroook e del maresciallo dell'aria Sir Arthur Harris lebombe vengono prodotte e testate con effetto devastante contro una galleria ferroviaria dovepassano i treni della Wehrmacht.Solo il bombardiere Avro Lancaster è in grado di trasportare ilgigantesco ordigno battezzato Tallboy pesante 5.443 kg. non nel vanobombe ma agganciato in mezzo ai carrelli, e due stormi benaddestrati vengono incaricati della operazione. Il Lancaster (foto) è unbombardiere quadrimotore strategico pesante, prodotto in 7.000esemplari, viene impiegato intensamente durante il conflitto incondizioni difficili, è una delle armi decisive che partecipano allasconfitta della Germania nazista.Poiché si teme una sortita della Tirpitz contro due importanti convogli (60 navi mercantili) i tempivengono affrettati utilizzando l'aeroporto russo di Jagodnich vicino ad Arcangelo che permette ilvolo di andata e rientro ai bombardieri che non hanno l'autonomia necessaria partendo dall'isolainglese, appesantiti come sono da questo carico straordinario e ingombrante.Il 15 settembre 28 Lancaster decollano da Jagodnich armati della Tallboy ma l'impiantonebbiogeno nero come inchiostro di seppia occulta la Tirpitz e le bombe cadono senza produrredanni definitivi.La corazzata cambia ancoraggio e si sposta a Tromso - ancora più a nord - è stata danneggiata aprua da una Tallboy e può navigare molto lentamente al traino di rimorchiatori; ormai l'intenzione èdi trasformarla in fortezza galleggiante in un approdo poco profondo. L' equipaggio ridotto a 1.700uomini dei quali molti sono reclute inesperte ha il morale a terra e teme che la nave sia messa indisarmo e i marinai destinati al fronte in fanteria, con l'Armata Rossa che avanza a ovesttravolgendo tutto e tutti in questo rigido inverno.Anche i norvegesi sono preoccupati, i loro pescherecci sono in disarmo, le strade di Tromso sonoaffollate da migliaia di profughi e di rifugiati di molte etnie, l'ospedale è al collasso, i soldatitedeschi sono in ritirata davanti all'Armata Rossa che avanza nel gelido inverno, pensano “cimancava solo questa corazzata rimorchiata nel fiordo come catalizzatore di disgrazie !”28 ottobre 1944: 36 Lancaster alleggeriti delle corazzature dell'equipaggio e della torretta difensivaposteriore, muniti di serbatoi supplementari, partono dalla Scozia verso Tromso ma anche stavoltauna spessa coltre di nubi impedisce un corretto puntamento. ***12

Domenica 12 novembre - la fine: La brina copre i bombardieri che trasportano un peso inusuale,72 t. di carburante e 6 t. di bombe Tallboy; il tempo è sereno e limpido e i 32 quadrimotori dopo unvolo di cinque ore vedono la Tirpitz nitidamente 4.000 metri sotto di loro.La contraerea apre il fuoco di sbarramento sulle tre formazioni che sganciano gli ordigni stavoltacon ottima visibilità, gli uomini rimasti a terra e l'equipaggio vedono distintamente le grosse bombe

precipitare velocissime addosso loro, la nave è squassata dalleesplosioni, sobbalza e si inclina subito di 15°. L'attacco dura ottominuti e poi gli aerei tornano verso la Scozia. Sulla nave la torreCesare pesante 700 t. viene divelta e sparisce nelle acque delfiordo. La grande nave si inclina e poi si capovolge imprigionandol'equipaggio dentro le porte stagne. Dei 1.600 uomini presenti, 700muoiono annegati dentro la nave, 800 si salvano e 87 sonorecuperati tagliando le spesse lamiere con la fiamma ossidrica. I

superstiti vengono raggruppati sotto gli sguardi beffardi dei norvegesi che sanno che presto silibereranno di questi invasori , e inviati a scaglioni in Germania.Sir Winston Churchill riceve la notizia dell'affondamento del suo incubo ricorrente mentre è in trenocon il generale De Gaulle, ma ora ha ben altro da pensare, Parigi è stata liberata e li attende ilgenerale Ike Heisenhower, il nuovo padrone dell' Europa occidentale.Al termine del conflitto il relitto della Tirpitz (foto) viene acquistato per 100.000 corone da ungruppo di norvegesi che fondano la Società “Hovding Ship Breakers” e fanno il migliore affaredella loro vita. Torri, cavi elettrici, motori, dinamo, turbine, scafo e cannoni vengono smontellati erivenduti a ottimi prezzi; tutto viene smontato, della gigantesca nave pesante 50.000 t. non rimanepiù nulla. Per una beffa del destino viene realizzato da altri, che si arricchiscono, proprio ilprogetto di Adolf Hitler di pochi anni prima.

commento finaleParadossalmente né gli inglesi né i loro alleati sono in possesso di armi antinave moderne comeil missile teleguidato Ruhrstahl SD 1400 (Fritz-X) che, dopo la resa dell'Italia nel 1943, affonda lapotente corazzata Roma, altrimenti non sarebbero stati necessari tutti questi accaniti sforzi, costie perdite umane per neutralizzare la Tirpitz.Nel maggio 1945 la flotta della Kriegsmarine è ridotta a tre incrociatori e una dozzina dicacciatorpediniere. Nei cantieri rimangono decine di sommergibili e sottomarini ancora inallestimento, dei quali molti dei temibili e modernissimi Type XXI.****La flotta italiana, invece, il giorno della resa (e non armistizio..) conta ancora 3 corazzate, 6incrociatori e molti cacciatorpediniere: gli ammiragli italiani hanno fatto scelte diverse....Sempre nel mondo delle ipotesi, se le 100.000 tonnellate di ottimo acciaio delle due corazzategemelle fossero state utilizzate per allestire alcune portaerei di scorta le sorti del conflitto navalenell'Atlantico e in Mediterraneo sarebbero state un po' diverse, ma fortunatamente non è andatacosì a causa della imprevidenza faziosa di Hermann Goering.Infine, la conclusione del Secondo Conflitto Mondiale decreta la fine dell'egemonia delle navi dabattaglia e dei loro grandi cannoni, ormai superate dalle portaerei e dalle navi di scorta dotate dimissili. Infatti una nave moderna ha un aspetto molto diverso, l'artiglieria è ridotta a pochi cannonidi calibro ridotto a tiro rapido e i missili multiruolo sono stivati nello scafo nei loro lanciatori.

Valter Barretta settembre 2015

NOTE* La nave resiste a due test nucleari alla distanza di un chilometro e mezzo. Ci si chiede chesorte abbiano avuto gli uomini dell'equipaggio saliti a bordo di un vascello così pesantementecontaminato per condurlo in un altro atollo: altre vittime collaterali di un lungo conflitto atomico nondichiarato con più di 2.000 esperimenti nucleari in pochissimi decenni.

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** L'ammiraglio Karl Doenitz (1891-1980) verrà nominato da Hitler, prima del suo suicidio,Presidente del Reich – incarico che ricoprirà per pochi giorni - poi sarà processato a Norimbergacome “colpevole di crimini di guerra” per aver condotto “una guerra sottomarina indiscriminata”,una sentenza controversa anche in seno alla Corte, per la quale sconterà 10 anni nel carcere diSpandau.*** I congegni di puntamento diurni inglesi non sono molto precisi, di fatto il Bomber Commandsceglie di passare al devastante bombardamento a tappeto radendo al suolo le città tedesche perordine dello stesso maresciallo Harris (soprannominato “Harris the Bomber”).**** La differenza tra sommergibili e sottomarini consiste, in questi ultimi, nella maggioreautonomia e nella velocità sott'acqua che supera quella in superficie. Il Type XXI varato in pochiesemplari dimostra prestazioni e silenziosità stupefacenti mai raggiunte all'epoca.

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