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EFFETTO SERRA
AGRICOLTURA SOCIALE per l’inserimento lavorativo
Proposta progetto per riattivare un gruppo di serre presenti nei giardini Margherita, Bologna.
Associazione Streccapogn
In partnership con KILOWATT e la Cooperativa Sociale Accaparlante
Il progetto vuole realizzare l’inserimento socio-‐lavorativo di persone con disabilità o a rischio di esclusione sociale, attraverso l’avvio di una produzione agricola in serra. Si tratta di una attività di impresa sociale, nella quale verranno riattivate 3 serre di circa 120 m2, di forma innovativa attraverso l’ agricoltura sociale e l’utilizzo di nuove tecniche di coltivazione. La Agricoltura Sociale non è altro che una Agricoltura che ha la capacità di integrare all’attività agricola, in modo sostanziale e continuato, la fornitura di servizi rivolti alla creazione di posti di lavoro attraverso il protagonismo attivo e propositivo di persone con disabilità o che vivono in condizioni di fragilità.
LABORATORIO DIVERSAMENTE Il Laboratorio si rivolge a persone portatrici di disabilità e detenuti del carcere della Dozza e non attraverso attività a diretto contatto coi vegetali. Il fine è quello di favorire un approccio multisensoriale alla comprensione dei concetti di biodiversità e dei cicli naturali. Ma anche della possibilità di costruire percorsi che valorizzino le diverse condizioni personali e sviluppino la percettività. Visto il pubblico a cui è rivolto il laboratorio viene posto anche un accento sulla potenziale capacità di integrazione sociale. PRODUZIONE DI ORTAGGI IN CASSETTA In due delle tre serre presenti verranno coltivati “ortaggi biologici in cassetta” dove in pochi centimetri di substrato sarà possibile produrre ortaggi biologici di qualità. Questo grazie all’utilizzo di humus di lombrico ed il riutilizzo delle materie organiche presenti.
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Questa tecnica è chiamata Organoponia, tecnica agricola molto utilizzata a Cuba. Consiste nella coltivazione di ortaggi biologici in contenitori di almeno 20 cm di un substrato a base di terra, humus di lombrico e sabbia. In questo modo vengono ottimizzate le risorse necessarie alla coltivazione. Le cassette verranno predisposte in strutture che permettano la coltura in altezza in modo tale dare l’opportunità di coltivare anche ha persone in carrozzina e poter sfruttare tutto lo spazio della serra. Grazie alle piccole dimensioni delle cassette e alle strutture spostabili, sarà possibile trasportare le cassette degli ortaggi al luogo di vendita o direttamente a casa. I clienti potranno raccogliere direttamente “dalla terra” i prodotti. I ragazzi potranno misurarsi con le proprie capacità seguendo un numero determinato di cassette di ortaggi di cui seguiranno tutto il processo che va dalla semina al raccolto e alla successiva vendita al consumo. Queste operazioni saranno svolte lavorando insieme ad altri, sia formatori che altri partecipanti. Si svolgerà in forma learning by doing (impare facendo) dove gli educatori ed i tecnici di campo guideranno passo passo i ragazzi. Questo per ottenere una formazione teorica e pratica che li renda autonomi nella realizzazione dei compiti in serra dopo aver imparato. Vista della predizione delle cassette
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Verranno prodotte anche piante da vivaio per diverse finalità: cosmesi, ornamentale e fiori. In modo di dare la possibilità ai ragazzi di imparare sia tecniche agricole in serra che di vivaio. Tutti i prodotti saranno acquistabili sia all’interno delle serre, sia nel punto ristorazione di KILOWATT.
Le varietà di ortaggi coltivati da giugno fino a ottobre saranno: Barbabietola, Basilico, Bietola da Coste, Cardo, Carota, Cavolo cappuccio, Cetriolo, Cicoria, Cipolla bianca/dorata, Cocomero, Crescione, Fagiolino, Fagiolo, Invidia, Latuga da taglio (6 varietà), Peperone, Pomodoro, Prezzemolo, Ravanello, Rucola, Sedano, Da ottobre a Marzo saranno coltivate le seguenti varietà: Aggio, Arachide, Broccolo, Cavolfiore, Cavolo nero, Cavolo rapa, Cavolo romana, Finocchio, Melanzana, Radicchio rosso di Verona, Scalogno, Valerianella, Verza. 2. ALLEVAMENTO DI PESCE INSIEME AGLI ORTAGGI In una delle tre serre di materiale plastico sarà realizzato un impianto di acquaponia. Che consiste nella produzione di pesce posto sopra gli ortaggi, suddiviso in diverse vasche. Questa tecnica unisce la
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produzione di pesce ed ortaggi. Gli ortaggi si alimentano degli escrementi di pesce e ne ripuliscono l’ acqua, creando una simbiosi.
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Esempio di produzione annua per le 4 vasche: 90 kg. di pesce Ortaggi Insalata: 10 kg. al mq.; Zafferano: 6 gr. al mq.; Pomodoro ciliegino: 80 kg. al mq; Cetriolo: 75 kg. al mq. In un anno si possono ottenere fino a cinque raccolti a seconda della specie di vegetali coltivati (eccetto lo zafferano). I ragazzi con difficoltà cognitive avranno diversi compiti tra quali:
- Alimentazione dei pesci - Misurazione temperatura acqua - Manutenzione dalle vasche
3. COSTI Il costo previsto per la prima coltivazione degli ortaggi in forma organoponica è di circa 2000 euro, principalmente composto dal costo del sistema di irrigazione e dalle piante di ortaggi. Gli altri elementi necessari provengono da materiali riciclati. Il costo complessivo previsto per l’allevamento dei pesci e ortaggi è di circa 2000 euro, composto dai costi per i materiali e l’assistenza tecnica da parte di biologi. Il costo di ristrutturazione delle serre è di 5000 euro. Tutti i costi saranno dettagliati nel progetto definitivo. Totale costi: 9000 euro 4. SOSTENIBILITA’ ECONOMICA Questo punto sarà approfondito attraverso un business plan dettagliato comprendente tutta la proposta. In seguito vengono elencati alcuni elementi che possono contribuire alla sostenibilità economica:
1. Vendita di ortaggi: sono previsti 500kg/anno, con la vendita al dettaglio è possibile arrivare alla totale copertura dei costi materiali per la coltivazione (2,5 euro/kg prezzo vendita mercatino)
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2. Vendita di strutture per orto da balcone: la serra servirà come luogo dimostrativo per cittadini interessati ad avviare un proprio orto da balcone. Così come si valuterà la possibilità di avviare la costruzione delle strutture, in base alla domanda, e la successiva vendita (es. aquistiverdi.it) . 3. Vendita di pesce prodotto: 90 kg di pesce all’anno senza riscaldamento in serra. Ipotesi produzione pesce persico a 40 €/kg. 4. Vendita di piante per la cosmesi: dipende della richiesta riscontrata e della produzione di ortaggi.
In un altra serra, ci sarà una vasca per i pesci, che verranno allevati con tecniche innovative con accorgimenti per i ragazzi portatori di disabilità. Nella stessa serra è prevista la produzione di funghi, attraverso semplici tecniche di produzione. Il fine del progetto è che le serre possano diventare un luogo aperto alle famiglie dei ragazzi e ai cittadini che lo vogliano visitare. Un luogo di diffusione dell’agricoltura urbana e sociale, come elemento di innovazione sociale e creazione di posti di lavoro. All’interno delle serre ci sarà materiale infografico che spiegherà tutto il processo di produzione, cosi i visitatori potranno acquistare, oltre agli ortaggi e altri prodotti di vivaio, anche le strutture per la coltivazione in cassetta, in modo tale da realizzare l’orto sul loro balcone di casa. 5. ATTIVITÀ PREVISTE
I ragazzi partecipanti al progetto hanno previsto di realizzare delle attività che saranno assegnate in forma partecipativa ad ogni ragazzo/a, in modo da adattarle alla loro condizione. -‐ Preparazione del substrato di terra per le cassette: mescolare letame secco di mucca con terra ed introdurlo nelle cassette. (giugno) -‐ Trapianto piantine: inserire all’interno delle cassette diverse varietà di piantine seguendo degli schemi (giugno)
-‐ Realizzare e collocare infografiche didattiche in serra: disegnare le diverse varietà piantante su un panello da fissare ad ogni cassetta e cosi da renderle riconoscibili. (luglio) -‐ Trattamenti bio-‐fertilizzanti e bio-‐insetticidi preventivi: al meno 1 volta alla settimana. -‐ Preparazione aiuole per orto esterno alla serra: è prevista la realizzazione un piccolo orto delimitato materiali riciclati (es. bottiglie) avanti forme geometriche. -‐ Irrigazione manuale: tre volte a settimana, per i giorni rimanenti è predisposto un sistema di irrigazione automatico.
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-‐ Gestione temperatura/umidità serra: misurare ed annotare temperatura ed umidità all’interno della serra. Apertura delle porzioni laterali e copertura del tetto con telo oscurante. (3 volte alla settimana) -‐ Produzione humus di lombrico: mescolare la materia organica con i lombrichi, alimentare la produzione con scarti vegetali. L’ humus di lombrico sarà prodotto all’ esterno delle serre attraverso scarti alimentari. -‐ Lavori di manutenzione piante: attività di giornaliere ed in base al periodo, si va dalla raccolta del pomodoro, alla realizzazione di tutor per le piante o l’eliminazione di foglie secche. -‐ Raccolta produzione: attività da agosto in poi. -‐ Preparazione alla commercializzazione: confezione di insalate, saranno predisposti dai ragazzi in borse di carta o plastica insieme a fiori commestibili, in modo di creare insalate miste. Gli altri prodotti saranno o raccolti e mesi in borse o portati al punto vendita con la cassetta, in modo che i clienti possano raccogliere direttamente i prodotti desiderati. -‐ Sostegno alla commercializzazione: partecipazione al punto vendita presso le serre ed eventuali banchetti realizzabili a Ferrara. 5. IL PARTENARIATO 5.1. COOPERATIVA ACCAPARLANTE La Cooperativa Accaparlante, attiva dal 2004, realizza interventi educativi e di inserimento lavorativo in sinergia con l’Associazione Centro Documentazione Handicap (CDH) proponendosi di costruire e sperimentare modelli di intervento che: • diano centralità alla possibilità di espressione creativa di ognuno e crei le condizioni per fare
emergere le differenti abilità come risorsa aggiuntiva per tutto il gruppo; • considerino fondamentale un ambiente di lavoro sereno dove abbia spazio la dimensione
umana dei rapporti; • accettino la sfida di coniugare una visione “orizzontale” dell’organizzazione, basata sulla
fiducia, con una forte etica della responsabilità personale; • arricchiscano il concetto di produttività relazionandolo sia alle diverse abilità dei lavoratori sia
all’impatto sociale; • supportino le persone coinvolte per aumentare la loro consapevolezza di essere protagonisti
del cambiamento personale e sociale e la capacità di adempiere al diritto-‐dovere di partecipazione sociale;
• dare ad ogni persona svantaggiata la possibilità di inclusione basata sulla valorizzazione delle sue diverse abilità in un contesto sempre integrato e mai separato.
Aree di attività
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1) Interventi di integrazione socio -‐ lavorativa di persone con disabilità o a rischio di esclusione all'interno delle serre per fare emergere la consapevolezza delle proprie diverse abilità e rafforzarle in più stabilmente possibile; 2) I Laboratori del Calamaio La proposta di realizzare una serie di laboratori che vedono come protagonisti gruppi di adolescenti e giovani adulti con disabilità ha come sfondo e tratto fortemente caratterizzante uno degli elementi fondamentali alla base del Progetto Calamaio: il ruolo attivo della persona con disabilità all’interno di percorsi educativi e di animazione rivolti a varie tipologie di «pubblico»: bambini e ragazzi delle scuole, famiglie, insegnanti, educatori, studenti... 5.2. KILOWATT Il progetto qui presentato è dentro del spazio gestito da KILOWATT (Cooperativa di lavoro -‐startup innovativa -‐ costituita a marzo 2014) in partnership con altre realtà. Spazio che pensiamo possa essere il contenitore idoneo per l’attività di inclusione lavorative e di socialità di questo progetto. Il spazio si chiama: Le Serre dei Giardini
Una nuova struttura dedicata alla neoimprenditorialità creativa e innovativa, di circa 650mq preso i giardini Margherita, suddivisa in due palazzine (una assegnata a Kilowatt e l’altra a: Fondazione Golinelli, Aster, IlSole24Ore) con spazi di incubazione dedicati alle startup e ad attività di formazione, coworking ed organizzazione eventi.
Obiettivi -‐ Porre le basi per un coordinamento metropolitano delle politiche di
promozione dell’imprenditorialità -‐ Definire e testare programmi operativi di innovazione sociale
-‐ Promuovere una comunità di innovatori per animare i programmi pubblici e privati
-‐ Organizzare eventi culturali Macro attività
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HUB spazi condivisi CLOUD
servizi condivisi ART spazi espositivi e progetti artistici FOOD servizi di ristorazione sostenibile
KILOWATT si configura come:
# Si configura come un nuovo modo di concepire il lavoro, basato sulla condivisione della conoscenza, dei network, degli spazi, degli strumenti e dei servizi, sull’empowerment delle persone e su un modello di welfare dal basso capace di conciliare la figura del genitore con quella del professionista.
# E’ un modello innovativo di acceleratore di idee ad alto valore sociale ed ambientale, poichè è animato da una rete di imprese, liberi professionisti, progettisti e associazioni, e mette a valore le competenze di ciascuno per la crescita professionale di tutti.
# E’ un progetto modulare con l’obiettivo di stimolare la nascita di nuove opportunità di lavoro, nuove collaborazioni professionali e relazioni sociali, nuovi spazi di inclusione, di socialità e di welfare, grazie ad attività di facilitazione concreta per chi vuole fare impresa, di supporto per mamme e padri freelance, per chi ha delle idee innovative. Il tutto in un luogo di confronto culturale e di contaminazione tra gli innovatori e la cittadinanza, il mondo dell’impresa, il terzo settore e la pubblica amministrazione.
# E’ un modello di partnership pubblico-‐privato sostenibile e innovativo, perchè allinea gli obiettivi della PA e quelli privati attorno ad un progetto con un modello di business sostenibile. Questo permette la rigenerazione urbana, l’offerta di servizi a forte valore sociale, e la creazione di occupazione duratura senza spese per la PA, ma grazie alla valorizzazione di asset esistenti.
# Intende rappresentare una risposta alle difficoltà occupazionali, all’evoluzione delmercatodellavoroeall’arretramentodelwelfare pubblico.Diconseguenzala flessibilità e la co-‐produzione di valore sono i due driver chiave, che contribuiscono a dare un’identità forte a tutto il progetto
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5.3. Associazione Streccapogn L’associazione Streccapogn, nasce dall’intrecciarsi delle storie e dei sogni di un gruppo di cittadini impegnati da anni in esperienze legate al mondo del sociale, dei movimenti ambientalisti e del consumo critico. Promossa col sostegno della cooperativa sociale Accaparlante e di Monteveglio città di Transizione, è attiva dal 2010 nei territori di Monteveglio e del distretto di Casalecchio di Reno con l’obiettivo di favorire un percorso di rifondazione dell’economia locale attraverso l’attività agricola. Nel 2012 nasce la Società agricola Streccapogn che si occupa della cura di diverse porzioni di territorio agricolo e gestisce le attività di produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti. L’associazione conta sull’impegno di un gruppo di volontari per sostenere la creazione di una rete rurale di comunità attraverso attività di educazione, la collaborazione coi contadini locali e sostenendo l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà e di aspiranti agricoltori. Cosa facciamo Attualmente l’associazione collabora con la società agricola impegnata in diverse porzioni di terra destinate a or-‐ ti, frutteti, vigneti, cereali favorendo il collegamento con Gas (Gruppi di Acquisto Solidale), mercatini locali o nelle rete di amici e sostenitori che si è creata attorno all’esperienza. Nelle proprie attività, tra le quali anche animazione socio educativa, sono impegnate circa una ventina di persone tra soci volontari, borse-‐lavoro, tirocinanti. Aspetto centrale è la creazione di una rete rurale che attraverso gli Streccapogn sta mettendo i relazione contadini, utilizzatori, lavoratori sostenendo le esperienze di agricoltura sostenibile (locale, biologica, biodinamica…) e consentendo alle realtà agricole di trarre un giusto reddito mediante il sostegno alla distribuzione dei loro prodotti. L’associazione svolge anche laboratori di autoproduzione e attività culturali e di animazione presso le scuole del territorio e le aziende agricole che mettono a disposizione i loro terreni. Tutte le risorse vengono impiegate per sviluppare il progetto “Braccia e menti ridate all’agricoltura” ed in particolare per avviare progetti di filiera locale e progetti di comunità come il Gruppo socioeducativo agricolo che accoglie diverse persone in borsa lavoro o in cerca di occupazione in collaborazione con “Asc Insieme”. Lavoriamo per una nuova agricoltura supportata dalla comunità. Perché lo facciamo Il progetto ha tre importanti prospettive correlate: • di carattere economico, legata alla possibilità produrre lavoro, molto lavoro, meglio distribuito,
più sostenibile per riavvicinare attraverso l’agricoltura le persone alla risposta ai loro bisogni fondamentali di salute, socialità, benessere
• di carattere ambientale, legata ad un orizzonte di cambiamento nello stile di vita personale e comunitario, per favorire la transizione verso un modello dove le relazioni tra persone e con la
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terra occupino uno spazio prevalente sulle relazioni con i beni di consumo di carattere sociale poiché l’agricoltura è anche uno strumento di integrazione dove generare relazioni nelle comunità, oggi sempre più passive e assopite. In particolare è importante utilizzare un metodo di lavoro organizzato in piccoli gruppi con situazioni specifiche che veda sia lavoratori, sia volontari e persone svantaggiate.