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ALLEGATO II al DM 7.8.2012 CERTIFICAZIONI E DICHIARAZIONI A CORREDO DELLA SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITAIng. Luigi Giudice Dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

ALLEGATO II al DM 7.8.2012 CERTIFICAZIONI E … · Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco“ (G. U. n° 338 del 10 dicembre 1984) “Ai fini dell'approvazione di un progetto o del rilascio

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ALLEGATO II al DM 7.8.2012CERTIFICAZIONI E DICHIARAZIONI

A CORREDO DELLA SEGNALAZIONE CERTIFICATADI INIZIO ATTIVITA’

Ing. Luigi GiudiceDirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del

Fuoco

1. Premessa2. Allegato II al DM 7.8.20123. Esempi di certificazioni4. Conclusioni

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Legge 7 dicembre 1984, n. 818 concernente ”Nulla osta provvisorio per leattività soggette ai controlli di prevenzione incendi, modifica degli artt. 2 e 3della legge 4 marzo 1982, n. 66, e norme integrative dell'ordinamento delCorpo Nazionale dei Vigili del fuoco“ (G. U. n° 338 del 10 dicembre 1984)

“Ai fini dell'approvazione di un progetto o del rilascio del certificato diprevenzione incendi, i comandi provinciali dei vigili del fuoco, oltre agliaccertamenti ed alle valutazioni direttamente eseguite, possonorichiedere certificazioni rilasciate da enti, laboratori o professionistiiscritti in albi professionali, che, a domanda, siano stati autorizzati ediscritti in appositi elenchi del Ministero dell'interno.Il rilascio delle autorizzazioni e l'iscrizione negli appositi elenchi sonosubordinati al possesso dei requisiti che saranno stabiliti dal Ministrodell'interno con proprio decreto.”

Premessa

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Legge 5 marzo 1990, n°46 (G.U. n°59 del 12.3.1990) recante “norme perla sicurezza degli impianti”

“Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d'arteutilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti a regola d'arte. Imateriali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche disicurezza dell'Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitatoelettrotecnico italiano (CEI), nonche' nel rispetto di quanto prescritto dallalegislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regolad'arte”

“Al termine dei lavori l'impresa installatrice e' tenuta a rilasciare alcommittente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nelrispetto delle norme di cui all'articolo 7.”

Premessa

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L’abrogato DM 4.5.1998, recante "Disposizioni relative alle modalità dipresentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio dei procedimentidi prevenzione incendi, nonché all’uniformità dei connessi servizi resi daiComandi Provinciali dei Vigili del Fuoco", all’art. 2, richiamava ledichiarazioni e le certificazioni da allegare alla domanda disopralluogo atte a comprovare che le strutture, gli impianti, leattrezzature e le opere di finitura fossero stati realizzati, installati o posti inopera in conformità alla vigente normativa in materia di sicurezzaantincendio.

Premessa

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Lettera Circolare MI PROT. n° P 130 / 4101 sott. 72/E del 31 gennaio2001 avente per oggetto “Modelli di certificazioni e dichiarazioni daallegare alla domanda di sopralluogo ai fini del rilascio del C.P.I.

La Direzione Generale per la Protezione Civile e i Servizi Antincendio hadistribuito i modelli delle certificazioni e dichiarazioni da allegare alladomanda di sopralluogo per il rilascio del C.P.I., atte a comprovare laconformità delle opere realizzate relativamente a strutture, finiture,impianti, attrezzature e componenti di impianti facendo seguito a quantogià fatto - nell’ottobre 1999 - per la modulistica per la presentazione, aiComandi provinciali VV.F., delle istanze e degli atti documentali ad essecorrelate.Tali modelli sono stati successivamente aggiornati, nel 2004 e nel 2008 e,con l’occasione della definizione del nuovo procedimento di prevenzioneincendi, sono stati oggetto di totale revisione.

Premessa

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L’articolo 4 comma 3 del D.M. 7 agosto 2012 stabilisce che tra gli allegatialla segnalazione certificata di inizio attività deve essere compresal’asseverazione a firma di tecnico abilitato con le relative certificazioni edichiarazioni, conformi - quest’ultime - a quanto riportato nell’Allegato II.

L'articolo 11, comma 1, del D.M. 7 agosto 2012 prevede la definizione,con decreto del Direttore centrale per la prevenzione e sicurezza tecnicadel Dipartimento dei Vigili del Fuoco, sentito il Comitato centrale tecnicoscientifico per la prevenzione incendi, della modulistica di presentazionedelle istanze, delle segnalazioni e delle dichiarazioni relative ai prescrittiadempimenti di prevenzione incendi.

Premessa

L’articolo 4 comma 4 del DPR 151/11 stabilisce che “il Comandoacquisisce le certificazioni e le dichiarazioni attestanti la conformità delleattività di cui all' Allegato I alla normativa di prevenzione incendi”.

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La nuova modulistica è stata pertanto introdotta con Decreto direttorialen°200 del 31.10.2012 allegato alla Circolare DCPST prot. n°13552 del31.10.2012.

Con la Circolare DCPST prot. n°14720 del 26.11.2012, i ComandiProvinciali sono stati invitati ad adottare, a decorrere dal 27 novembre2012, unicamente i modelli allegati al decreto direttoriale n. 200, evitandodi apportare variazioni agli stessi.

E’ stata fatta salva la validità della documentazione relativa agli impianti eprodotti posti in opera prima dell'entrata in vigore del suddetto decreto eper i quali sia staia già redatta la relativa dichiarazione/certificazione conla modulistica precedentemente in uso.

Premessa

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Allegato II al DM 7.8.2012

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Attiene a “le certificazioni e le dichiarazioni atte a comprovare che glielementi costruttivi, i prodotti, i materiali, le attrezzature, i dispositivi, gliimpianti ed i componenti d’impianto, sono stati realizzati, installati o postiin opera secondo la regola dell’arte, in conformità alla vigente normativa inmateria di sicurezza antincendio”.

Tale documentazione, ove non già definita da specifiche normative, deveessere redatta utilizzando gli appositi modelli definiti dalla DirezioneCentrale della Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Dipartimento deiVigili del Fuoco pubblicati sul sito istituzionale www.vigilfuoco.it.

Allegato II al DM 7.8.2012

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Allegato II al DM 7.8.2012

1. mod. PIN 2.2 2012 CERT. REI: Certificazione di resistenzaal fuoco di prodotti/elementi costruttivi in opera (conesclusione delle porte e degli elementi di chiusura);

2. mod. PIN 2.3 2012 DICH.PROD.: Dichiarazione inerente iprodotti impiegati ai fini della reazione e della resistenza alfuoco e i dispositivi di apertura delle porte

3. mod. PIN 2.4 2012 DICH. IMP.: Dichiarazione di correttainstallazione e funzionamento dell’impianto (non ricadentenel campo di applicazione del DM 22.1.2008 n°37);

4. mod. PIN 2.5 2012 CERT. IMP.: Certificazione dirispondenza e di corretto funzionamento dell’impianto (nonricadente nel campo di applicazione del DM 22.1.2008n°37)

5. Allegato I del DM 37/08: Dichiarazione di conformità.11

1 - PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI PORTANTI E/O SEPARANTICLASSIFICATI AI FINI DELLA RESISTENZA AL FUOCO (CON ESCLUSIONE DELLEPORTE E DEGLI ELEMENTI DI CHIUSURA)

2-PRODOTTI E MATERIALI CLASSIFICATI AI FINI DELLA REAZIONE AL FUOCO EDELLA RESISTENZA AL FUOCO E I DISPOSITIVI DI APERTURA DELLE PORTE

3-IMPIANTI

Allegato II al DM 7.8.2012

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Metodo tabellare: ricorrendo alle tabelle dell’Allegato D al D.M. 16/2/2007entro i limiti dimensionali previsti. Si noti che per la valutazione dellaresistenza al fuoco delle strutture in acciaio non è più possibile utilizzare leTabelle dell’Allegato D al DM 16.2.2007 (D.7 Travi, tiranti e colonne diacciaio) al DM 16.2.2007 essendo trascorso il 25.9.2010 (limite dei 3 annidall’entrata in vigore della norma);

1 - PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI PORTANTI E/O SEPARANTICLASSIFICATI AI FINI DELLA RESISTENZA AL FUOCO (CON ESCLUSIONE DELLE

PORTE E DEGLI ELEMENTI DI CHIUSURA)

Metodo sperimentale (prove condotte secondo la CM 91/61): lavalidità dei rapporti di prova è scaduta il 25.9.2012;Metodo sperimentale (prove condotte secondo EN + fascicolotecnico): consente l’estensione del risultato all’interno del campo direttaapplicazione (riportata dal Laboratorio che rilascia il rapporto diclassificazione) + quanto previsto dal fascicolo tecnico (valutazioniaggiuntive ad opera del produttore);

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1 - PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI PORTANTI E/O SEPARANTICLASSIFICATI AI FINI DELLA RESISTENZA AL FUOCO (CON ESCLUSIONE DELLE

PORTE E DEGLI ELEMENTI DI CHIUSURA)

Metodo analitico (Eurocodici o norme nazionali):Pubblicazione su G.U. n°73 del 27.3.2013 il DM 31.7.2012recante “ Approvazione delle appendici nazionali recanti iparametri tecnici per l’applicazione degli Eurocodici.Dal 11.4.2013 cessa la possibilità di impiego delle UNI 9502,UNI 9503, UNI 9504Utilizzo dei soli Eurocodici (parte fuoco) per il calcolo analiticodella resistenza al fuoco delle strutture

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Assunto che la valutazione della classe di resistenza al fuoco può essere di tiposperimentale, analitico o tabellare, la relativa certificazione è sempre a firma diprofessionista antincendio (tecnico abilitato iscritto negli appositi elenchi delMinistero dell’Interno). Questo così come indicato chiaramente nel decreto e comespecificato nella nota prot. n° 14720 del 26.11.2012 avente per oggetto“Modulistica per la presentazione delle istanze, delle segnalazioni e delledichiarazioni prevista dal DM 7 AGOSTO 2012”:

1 - PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI PORTANTI E/O SEPARANTICLASSIFICATI AI FINI DELLA RESISTENZA AL FUOCO (CON ESCLUSIONE DELLE

PORTE E DEGLI ELEMENTI DI CHIUSURA)

“La certificazione è a firma esclusiva di professionista antincendio.Nella stessa è stato eliminato il riferimento al progetto approvato dalComando Provinciale ed è stata inserita la dicitura "a seguito disopralluoghi e verifiche" così da meglio evidenziare che la certificazione èriferita alle reali caratteristiche riscontrate in opera.”

La precedente normativa consentiva che la valutazione tabellare della resistenzaal fuoco dell’elemento portante e/o separante fosse a firma di tecnico abilitato

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Nella redazione di tale certificazione dovrà essere tenuto conto:di numero e posizione, geometria, materiali costitutivi degli elementi;delle condizioni di incendio, condizioni di carico e di vincolo;delle caratteristiche e modalità di posa di eventuali protettivi.

1 - PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI PORTANTI E/O SEPARANTICLASSIFICATI AI FINI DELLA RESISTENZA AL FUOCO (CON ESCLUSIONE DELLE

PORTE E DEGLI ELEMENTI DI CHIUSURA)

Dovrà fare riferimento a degli allegati che costituiranno il fascicolo tecnico che iltitolare dell’attività è tenuto a rendere disponibile per eventuali controlli delComando ovvero:relazioni di calcolo integrali, sottoscritte da professionista antincendio(valutazione analitica di resistenza al fuoco);rapporti di classificazione relativi a prove di laboratorio condotte in conformità alDM 16.02.2007;rapporti di prova relativi a prove condotte in conformità alla circolare n. 91 del14.09.1961;eventuali estratti dei fascicoli tecnici resi disponibili dai produttori in conformitàall’allegato B del DM 16.02.2007 punto B.8;quanto altro utile.

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In caso di applicazione del prodotto o dell’elemento costruttivo classificato, nonpreviste dal campo di diretta applicazione del risultato di prova, il produttore ètenuto a predisporre un fascicolo tecnico e a renderlo disponibile per ilprofessionista che se ne avvale per la certificazione .

1 - PRODOTTI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI PORTANTI E/O SEPARANTICLASSIFICATI AI FINI DELLA RESISTENZA AL FUOCO (CON ESCLUSIONE DELLE

PORTE E DEGLI ELEMENTI DI CHIUSURA)

• elaborati grafici di dettaglio del prodotto modificato;• relazione tecnica, tesa a dimostrare il mantenimento della classe di resistenza al

fuoco, basata su prove, calcoli e altre valutazioni sperimentali e/o tecniche,anche in conseguenza di migliorie apportate sui componenti e sul prodotto, tuttonel rispetto delle indicazioni e dei limiti contenuti nelle apposite norme EN o prENsulle applicazioni estese dei risultati di prova laddove esistenti (EXAP);

• parere tecnico positivo sulla completezza e correttezza delle ipotesi a supporto edelle valutazioni effettuate per l'estensione del risultato di prova rilasciato dallaboratorio di prova che ha prodotto il rapporto di classificazione .

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Dati identificativi del professionista antincendio

Identificazione del sito

Ai sensi e per gli effetti dell’art.4 c.4 del DPR 151/11, nell’ambitodelle competenze tecniche della propria qualifica professionale,

dopo avere eseguito i necessari sopralluoghi e le verifiche atti adaccertare le caratteristiche tecniche di prodotti/elementi

costruttivi presenti presso l’attività

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CERTIFICA LA RESISTENZA AL FUOCO

Data, timbro e firma del professionista antincendio

dei prodotti/elementi costruttivi portanti (principali e secondari)e/o separanti riscontrati in opera, nel seguito specificati, e peressi si attesta che la resistenza al fuoco si estende anche alle

loro unioni, ai rispettivi dettagli e particolari costruttivi.

Gli elementi costruttivi di cui al presente certificato sono elencati nellatabella della pagina successiva assieme all’elenco di tutta la

documentazione resasi necessaria per la valutazione suddetta.

Il sottoscritto dichiara che la presente certificazione si basa sulle realicaratteristiche riscontrate in opera degli elementi costruttivi per quanto

riguarda:Numero e posizione e materiali costruttivi;Condizioni d’incendio, di carico e di vincolo;Caratteristiche e posa in opera di eventuali protettivi.

La presente certificazione è composta da n°__ pagine e da n°__ tavolegrafiche riepilogative nelle quali è specificata la posizione degli elementi

identificati nelle successive tabelle

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Elemento tipo e posizione

Data, timbro e firma del professionista antincendio

Classe diresistenzaal fuoco

Sintetica descrizione dell’elemento tipo

Elenco allegati

Tipo di valutazione condotta

n°ident.vo

Per ulteriori elementi la tabella va replicata in maniera analoga

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2-PRODOTTI E MATERIALI CLASSIFICATI AI FINI DELLA REAZIONE AL FUOCO EDELLA RESISTENZA AL FUOCO E I DISPOSITIVI DI APERTURA DELLE PORTE

Classi di reazione al fuoco

Euroclassi (per i prodotti da costruzione da impiegarsinelle opere per le quali è prescritto il requisito dellasicurezza in caso d’incendio)

A1, A2, B, C, D, E, F con sottoclassi (s1, s2 ed s3) e (d0, d1 ed2)

Classi nazionali:

0, 1, 2, 3, 4, 5 con IM1, IM2, IM3 e “non classificato” per gliimbottiti.

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2-PRODOTTI E MATERIALI CLASSIFICATI AI FINI DELLA REAZIONE AL FUOCO EDELLA RESISTENZA AL FUOCO E I DISPOSITIVI DI APERTURA DELLE PORTE

Dispositivi di apertura delle porte Decreto 3 novembre 2004 - Disposizioni relative all'installazione ed

alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installatelungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio.

Dispositivi marcati CE conformi alle norme tecniche:

1. UNI EN 1125 “Accessori per serramenti - Dispositivi per leuscite antipanico azionati mediante una barra orizzontale perl’utilizzo sulle vie di esodo - Requisiti e metodi di prova”

2. UNI EN 179 “Accessori per serramenti - Dispositivi per uscitedi emergenza azionati mediante maniglia a leva o piastra aspinta per l’utilizzo sulle vie di fuga - Requisiti e metodi diprova”

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La documentazione e’ costituita da una dichiarazione dirispondenza dei materiali e prodotti impiegati alle prestazionirichieste, a firma del tecnico abilitato incaricato delcoordinamento o direzione o sorveglianza dei lavoriovvero, in assenza delle figure suddette, daprofessionista antincendio, da cui si evincano tipologia, daticommerciali di identificazione e ubicazione dei materiali e deiprodotti, ivi inclusa l’indicazione del codice di omologazione odel numero del certificato/rapporto di prova o diclassificazione, o dei dati connessi alla marcatura CE.

2-PRODOTTI E MATERIALI CLASSIFICATI AI FINI DELLA REAZIONE AL FUOCO EDELLA RESISTENZA AL FUOCO E I DISPOSITIVI DI APERTURA DELLE PORTE

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2-PRODOTTI E MATERIALI CLASSIFICATI AI FINI DELLA REAZIONE AL FUOCO EDELLA RESISTENZA AL FUOCO E I DISPOSITIVI DI APERTURA DELLE PORTE

Nel fascicolo che il titolare e’ tenuto a rendere disponibile per eventualicontrolli del Comando saranno inclusi:le dichiarazioni di conformità dei prodotti omologati;le copie delle dichiarazioni di conformità CE ovvero delle certificazioni diconformità CE e relative documentazioni di accompagnamento per i prodottimarcati CE;i certificati di prova per i prodotti classificati ai sensi dell’art. 10 del decretoministeriale 26 giugno 1984;i rapporti di prova e/o rapporti di classificazione per prodotti non omologatie non marcati CE;le eventuali dichiarazioni di corretta posa in opera redatte dagli installatori equant’altro ritenuto necessario a comprovare la conformità dei materiali edei prodotti impiegati alle prestazioni richieste.

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2-PRODOTTI E MATERIALI CLASSIFICATI AI FINI DELLA REAZIONE AL FUOCO EDELLA RESISTENZA AL FUOCO E I DISPOSITIVI DI APERTURA DELLE PORTE

il tecnico che esegue tali dichiarazioni è il tecnico abilitato incaricatodel coordinamento o direzione o sorveglianza dei lavori. Solo quandonon è prevista la presenza di tali figure, le dichiarazioni possonoessere redatte da professionista antincendio;

come nel CERT.REI è stato eliminato il riferimento al progettoapprovato dal Comando Provinciale ed è stata inserita la dicitura "aseguito di sopralluoghi e verifiche" così da meglio evidenziare che lacertificazione è riferita alle reali caratteristiche riscontrate in opera;

la documentazione necessaria a comprovare la conformità deiprodotti impiegati alle prestazioni richieste è conservata presso iltitolare dell’attività che dovrà renderla disponibile per eventualicontrolli del Comando.

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Dati del tecnico abilitato incaricato del coordinamento odirezione o sorveglianza dei lavori ovvero, in assenza delle

figure suddette, del professionista antincendio

Identificazione del sito

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 4 c.4 del DPR 151/11, nell’ambitodelle competenze tecniche della propria qualifica professionale,

dopo avere eseguito i necessari sopralluoghi e le verifiche atti adaccertare le caratteristiche tecniche di prodotti/elementi

costruttivi presenti presso

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Dichiara che i prodotti impiegatirispondono alle prestazioni richieste

Firma del professionista con timbro e data

La presente certificazione è composta da n°__ pagine e da n°__tavole grafiche riepilogative nelle quali è indicata la specifica

posizione degli elementi indicati nelle successive tabelle

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Sintetica descrizione del prodotto tipo e sua posizione con eventuale riferimentoalla planimetria allegata, ivi inclusa l’indicazione del codice di omologazione o delnumero del certificato/rapporto di prova o di classificazione, o dei dati connessi

alla marcatura CE. La dichiarazione deve riferirsi a gruppi di prodotti riconducibiliad un prodotto tipo.

Allegati da consegnare al titolare dell’attività, che faranno parte del fascicolo darendere disponibile presso l’indirizzo indicato nella S.C.I.A.:•dichiarazione di conformità del prodotto a firma del produttore (per prodottiomologati);•copia della dichiarazione di conformità CE ovvero della certificazione di conformitàCE e relativa documentazione di accompagnamento ;•certificato di prova per i prodotti classificati ai sensi dell’art. 10 del DM 26/6/1984;•rapporti di prova e/o rapporti di classificazione per prodotti non omologati e nonmarcati CE;•dichiarazione di corretta posa in opera del prodotto redatta dall’installatore ;•altro (specificare)

Classe diresistenzaal fuoco

Classe direazione al

fuoco

Dati commerciali della ditta

Per ulteriori prodotti la tabella va replicata in maniera analoga

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Si enumerano innanzitutto gli impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendio.Questi sono:a)produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e utilizzazione dell’energiaelettrica;b)protezione dalle scariche atmosferiche;c)deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere dievacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione deilocali, di gas, anche in forma liquida, combustibili o infiammabili o comburenti;d)deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere dievacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione ed aerazione deilocali, di solidi e liquidi combustibili o infiammabili o comburenti;e)riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione, comprese leopere di evacuazione dei prodotti della combustione, e di ventilazione edaerazione dei locali;f)estinzione o controllo incendi/esplosioni, di tipo automatico e manuale;g)controllo del fumo e del calore;h)rivelazione di fumo, calore, gas e incendio e segnalazione di allarme.

3-IMPIANTI

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Non tutte le tipologie di impianti sopra elencate risultano incluse in quelle del citatoRegolamento, e, pertanto, l’Allegato II del quale si tratta distingue tra:a)impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendi ricadenti nell’ambito diapplicazione del DM 37/08;b)impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendi non ricadenti nell’ambito diapplicazione del DM 37/08.

3-IMPIANTI

La principale norma che disciplina la corretta installazione degli impianti ècertamente costituita dal Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico diconcerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 22gennaio 2008 n° 37 (aggiornato con la modifica del DL 25.6.2008 n°112) recante“Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma13, lettera a) della L. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delledisposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’internodegli edifici” in vigore dal 27.3.2008 in sostituzione della L.46/90 abrogata dall'art.3, comma 1 del D.L. n. 300/2006.

3-IMPIANTI

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Il progetto e gli allegati obbligatori previsti dal DM 37/08 devono fare parte delfascicolo che il titolare è tenuto a rendere disponibile per eventuali controlli delComando provinciale VVF.

3-IMPIANTI

Per gli impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendi ricadenti nell’ambito diapplicazione del DM 37/08 la documentazione atta ad attestare la lororealizzazione nel rispetto della regola dell’arte (cioè nel rispetto della normativavigente e delle norme dell’UNI o di altri enti di normalizzazione appartenenti agliStati membri dell’Unione Europea) è costituita dalla DICHIARAZIONE DICONFORMITA’ di cui all’art. 7 del DM 37/08.

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Tale dichiarazione è corredata di:1)progetto, a firma di tecnico abilitato, riferito alle eventuali norme diimpianto e/o agli eventuali requisiti prestazionali previsti da disposizionivigenti;2)relazione con le tipologie dei materiali e dei componenti utilizzati;3)manuale d’uso e manutenzione dell’impianto.

3-IMPIANTI

Per gli impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendi non ricadentinell’ambito di applicazione del DM 37/08 la documentazione atta adattestare la loro realizzazione nel rispetto della regola dell’arte ladocumentazione atta ad attestare la loro realizzazione nel rispetto dellaregola dell’arte sarà:dichiarazione a firma dell’installatore di corretta installazione e dicorretto funzionamento dell’impianto.

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Tale certificazione è corredata da:schema dell’impianto come realizzato (comprensivo dei dati tecnici chedescrivono le caratteristiche e le prestazioni dell’impianto e lecaratteristiche dei componenti utilizzati nella sua realizzazione);rapporto di verifica delle prestazioni e del funzionamento dell’impianto;manuale d’uso e manutenzione

3-IMPIANTI

Per gli impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendi non ricadentinell’ambito di applicazione del DM 37/08, in assenza di tale progetto ,ladocumentazione atta ad attestare la loro realizzazione nel rispetto dellaregola dell’arte è costituita da:una certificazione a firma di professionista antincendio dirispondenza e di corretto funzionamento dell’impianto.

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In definitiva:a)la dichiarazione di corretta installazione e corretto funzionamentodell’impianto può essere redatta dall’INSTALLATORE solo quando èpresente un progetto redatto da TECNICO ABILITATO.b)Il progetto tiene conto delle eventuali norme di impianto e/o aglieventuali requisiti prestazionali previsti da disposizioni vigenti; deveessere allegata la relazione con le tipologie dei materiali e dei componentiutilizzati e il manuale d’uso e manutenzione dell’impianto.c)Quando non è presente un progetto c’è la CERTIFICAZIONE cheredige un TECNICO ANTINCENDIO.d)La CERTIFICAZIONE è corredata da schema dell’impianto comerealizzato (comprensivo dei dati tecnici che descrivono le caratteristiche ele prestazioni dell’impianto e le caratteristiche dei componenti utilizzatinella sua realizzazione); dal rapporto di verifica delle prestazioni e delfunzionamento dell’impianto; dal manuale d’uso e manutenzione.

3-IMPIANTI

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Dati dell’installatore

Identificazione del sitoe del committente

Identificazione dellatipologia di impianto

Denominazione impianto

Descrizione illustrativa

Dichiarache l'impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte,tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui e’ destinato,avendo in particolare:rispettato il progetto;seguito la normativa tecnica applicabile all’impiego;installato componenti, materiali ecc. a regola d’arte;controllato con esito positivo l’impianto.

Allegati

Data timbro e firmadell’installatore

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Dati del professionistaantincendio

Identificazione del sitoe del committente

Identificazione dellatipologia di impianto

Denominazione impianto

Descrizione illustrativa

Certifica

che, sulla base dei sopralluoghi e degli accertamenti effettuati, tenutoaltresì conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato,l'impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte e risultaregolarmente funzionante.

Indica:Le disposizioni di prevenzione incendi ele eventuali prescrizioni formulate dalComando VV.F., applicabili all’impianto;

Allegati

le norme di buona tecnica (UNI, EN, CEI,CENELEC etc.) rispettate al momentodella realizzazione dell’impianto

Data timbro e firma delprofessionista antincendio

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ESEMPI DICERTIFICAZIONE

Esempio I:Parete in muratura non portante di blocchidi laterizio EI 60 (valutazione con metodo

tabellare) e installazione di portatagliafuoco EI2 60 al vano.

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Riporta i valori minimi (mm) dello spessore s di murature di blocchi di laterizio(escluso l'intonaco) sufficienti a garantire i requisiti EI per le classi indicate, espostesu un lato, che rispettano le seguenti limitazioni:- altezza della parete fra i due solai o distanza fra due elementi di irrigidimento conequivalente funzione di vincolo dei solai non superiore a 4 m;- presenza di 10 mm di intonaco su ambedue le facce ovvero 20 mm sulla solafaccia esposta al fuoco.

La tabella al punto D.4.1 del DM 16.2.2007:

EI 60

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Metodo tabellare (tab. D.4.1 del DM 16.2.2007)Muratura non portante - Blocchi di laterizio con percentuale di foratura >55% Spessore s=15 cm con 10 mm di inton. normale su facce – H 3,3 m

Parete di separazione zona deposito - zona uffici EI 60

X

Parete in muratura non portante di blocchi di laterizio EI 60 (valutazione conmetodo tabellare) e installazione di porta tagliafuoco EI2 60 al vano.

Porta EI2 60 installata al vano di comunicazione tra deposito ed uffici -Omologazione xxxxxxxxxxx come da MOD. PIN. 2.3 - Dich. Prod. - 2012

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Le porte tagliafuoco sono prodotti omologati disciplinati dal DM21 Giugno 2004 “Norme tecniche e procedurali per la classificazione diresistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura”.

Si rammenta che per «Omologazione» si intende l'atto conclusivoattestante il corretto espletamento della procedura tecnico-amministrativa,illustrata nel decreto citato, finalizzata al riconoscimento dei requisiticertificati delle porte resistenti al fuoco. Con tale riconoscimento e'autorizzata la riproduzione del prototipo e la connessa immissione incommercio di porte resistenti al fuoco omologate, con le variazioniconsentite dalla norma UNI EN 1634-1 nel campo di applicazione direttadel risultato di prova integrate dalle variazioni riportate nell'allegato C aldecreto, relativo alle variazioni consentite aggiuntive.

La porta tagliafuoco EI2 60 al vano

41

Il produttore e' tenuto, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, allaosservanza dei seguenti adempimenti sotto la sua personaleresponsabilità civile e penale:a) emettere, per ogni porta resistente al fuoco, la dichiarazione diconformità;b) rilasciare, per ogni porta resistente al fuoco, copia dell'atto diomologazione cui fa riferimento la dichiarazione di cui punto precedente;c) fornire, a corredo di ogni esemplare, il libretto d'uso e manutenzione;d) applicare, sulla porta resistente al fuoco, il marchio di conformità;e) consentire l'accesso ai locali di deposito, fornire tutte le informazioninecessarie alla verifica della conformità dei prodotti stessi e consentire ilprelievo di quanto necessario alle operazioni di controllo.

La porta tagliafuoco EI2 60 al vano

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Porta resistente al fuoco a due ante battenti metalliche con oblòsull’anta principale installata a protezione del vano dicomunicazione tra deposito ed ufficiOmologazione xxxxxxxxxxx

EI2 60 Ditta: AAAAA

X dichiarazione di corretta posa in opera del prodotto redatta dall’installatore

X dichiarazione di conformità del prodotto a firma del produttore con copiaomologazione

Parete in muratura non portante di blocchi di laterizio EI 60 (valutazione conmetodo tabellare) e installazione di porta tagliafuoco EI2 60 al vano.

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Esempio II: Parete in muratura nonportante di blocchi EI 120 (metodo

sperimentale).

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Parete in muratura non portante di blocchi EI 120 (metodo sperimentale).

In questo caso si supporrà l’utilizzo di elementi sottoposti a provasecondo la norma EN 1364-1 “Prove di resistenza al fuoco per elementinon portanti – Muri” presso un Laboratorio autorizzato che – sulla basedel Rapporto di Prova – redige un Rapporto di Classificazione.Nel rapporto di classificazione è esplicitato il campo di applicazionediretta dei risultati di prova. Questi ovviamente sono quelli che di seguitoprevisti al paragrafo 13 – Campo di diretta applicazione dei risultati diprova, della EN 1364-1.

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Parete in muratura non portante di blocchi EI 120 (metodo sperimentale).

a) Riduzione di altezza;b) Aumento spessore del muro e dei materiali componentic) Riduzione delle dimensioni lineari dei riquadri o dei pannelli ma non

dello spessore;d) Riduzione dello spazio tra gli irrigidimenti;e) Riduzione della distanza tra i vincoli;f) Aumento del numero dei giunti orizzontali ..g) …….

Aumento di larghezzaLa larghezza di una costruzione identica può essere aumentata se ilprovino sottoposto a prova presenta una larghezza nominale minima di 3 mcon un bordo verticale incastrato

Aumento di altezzaL’altezza minima di 3 m delle costruzioni sottoposte a prova può essereaumentata fino a 4 metri alle condizioni seguenti:Se la flessione laterale massima del provino non ha superato i 100 mm;Se le tolleranze di espansione vengono aumentate proprozionalmente.

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Metodo sperimentale (EN 1364-1)Muratura non portante - Blocchi di cls leggero spessore 20 cm posti inopera con 1 cm di intonaco normale su entrambe le facce.Altezza parete 7,50 m

Parete di separazione zona deposito A – depositoB

Rapporto di classificazione AA/X/BBBB del gg/mm/aa

Documentazione per l’applicazione estesa sulla base dell’estratto del fascicolo tecnico AA/X/del produttore

EI 120

X

Parete in muratura non portante di blocchi EI 120 (metodo sperimentale)

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Esempio III: Elementi in acciaio conrivestimento protettivo

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Elementi in acciaio con rivestimento protettivo

La valutazione della resistenza al fuoco dell’elemento strutturale in acciaio puòessere effettuata analiticamente con l’utilizzo della norma UNI 9503 conl’esclusione della possibilità di ricorso alle caratteristiche termo fisiche (densità,conducibilità termica e calore specifico) assegnate ai rivestimenti protettivipresenti nella stessa norma (prospetto 2) perché dette caratteristiche devonoessere assegnate per via sperimentale.

E’ possibile migliorare la resistenza al fuoco dell’elemento con l’utilizzo dirivestimenti protettivi qualificati sperimentalmente mediante le norme ENV 13381.In particolare per la protezione dell’acciaio vale la ENV 13381-4.Il prodotto protettivo qualificato da un laboratorio di prova sperimentale ècorredato di abachi dai quali è possibile desumere lo spessore del protettivoprescelto in funzione della massività dell’elemento, della temperatura critica edella classe di resistenza al fuoco desiderata, che si vuole pertanto assicurare.

Il risultato di tali prove non è una classificazione dell’elemento, bensì unaprocedura (assessment) per la determinazione degli spessori necessari infunzione del tipo di elemento costruttivo da proteggere.

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Elementi in acciaio con rivestimento protettivo

In definitiva:il progettista determina la temperatura di collassodell’elemento strutturale in base alle condizioni di carico eallo schema di vincolo (valutazione analitica: ad es. secondoUNI 9503);determina il fattore di sezione dell’elemento protetto;nota la classe di resistenza al fuoco, in base ad uno deidiagrammi/tabelle caratteristici del prodotto protettivoadottato, ne individua lo spessore;compila la documentazione certificativa da presentare alComando provinciale VVF competente per territorio.

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Elementi in acciaio con rivestimento protettivo

A vantaggio di sicurezza la temperatura critica è approssimata per difetto e ilfattore di sezione per eccesso

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intonaco protettivo AAAAAA spessore 42 mm posto su travi delsolaio al piano interrato

R 120 Ditta: AAAAA

X dichiarazione di corretta posa in opera del prodotto redatta dall’installatore

X copia della dichiarazione di conformità CE

Elementi in acciaio con rivestimento protettivo

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Elementi in acciaio S355 profilo IPE 204Esposizione al fuoco su 3 latiTemperatura critica: 526°CProtezione con intonaco AAAAAA spessore 42 mm come da Dich. Prod.

Travi piano interrato

Rapporto di classificazione AA/X/BBBB del gg/mm/aa

Relazione di calcolo integrale (UNI 9503)

R 120

X

Elementi in acciaio con rivestimento protettivo

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Esempio IV: Solaio in latero-cemento concontrosoffitto protettivo

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Solaio in latero-cemento con controsoffitto protettivo

Protezione del solaio è possibile con controsoffitto posto in aderenza o appeso.

Al 25.9.2012, ai sensi dell’art. 5 comma 1 del DM 16.2.2007, sono scaduti itermini di validità di tali rapporti di prova di resistenza al fuoco. Questo è statopure chiarito nella Lettera-circolare prot. n°9633 del 23.07.2012 avente peroggetto “Validità dei rapporti di prova di resistenza al fuoco emessi in base allacircolare MI.SA. 14 settembre 1961, n. 91 – Chiarimenti applicativi”, dove è detto:“sarà comunque possibile utilizzare i rapporti di prova di cui trattasi anche oltre ladata indicata solo con riferimento a quei prodotti installati in attività soggette per lequali sia stato presentato il progetto prima del 25.9.2012 (ossia fino al 24.9.2012)ed a patto che gli stessi siano stati commercializzati (ossia immessi per la primavolta sul mercato) fino al 25.9.2012”..

La Circolare DCPST/A5/283/FR del 16.1.2004 rendeva possibile il ricorso a“membrane orizzontali di protezione” (controsoffitti) che venivano testate secondoprove condotte ai sensi della CM 91/61 determinando il tempo di raggiungimentodella temperatura massima di 350°C nel punto termicamente più esposto dellastruttura protetta , prescindendo dalle condizioni di carico, di vincolo e daimateriali utilizzati. In opera vi era solo l’onere di verificare che la distanza tral’intradosso del solaio e l’estradosso del controsoffitto fosse non inferiore allamedesima distanza misurata durante la prova.

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Solaio in latero-cemento con controsoffitto protettivo

Prove secondo la norma UNI 1365-2: “Prove di resistenza al fuoco perelementi portanti - Solai e coperture” per i controsoffitti (intesi comerivestimento protettivo del solaio) che hanno requisiti di resistenza al fuoco inunione agli elementi sovrastanti. Questi controsoffitti devono essere provatiinsieme alla struttura sovrastante e le classificazione (contenuta nel rapporto diclassificazione) deve essere relazionata al loro insieme.

Questi controsoffitti rappresentano il protettivo (aderente o appeso) del solaiosottoposto a prova. La classificazione che ne consegue è quella di un solaio(protetto) di tipo REI sotto specifiche condizioni di carico. Il controsoffitto nongode di una prestazione individuale e quindi non può essere applicato ad altri tipidi solai per conferire loro requisiti di resistenza al fuoco. Permane tuttavia lapossibilità di applicare ai solai, provati con il controsoffitto, le modificheconsentite dalla specifica norma di prova nel campo di diretta applicazione delrisultato di prova ed eventualmente di quelle consentite dalle norma EXAP(Extended Application) applicabili.Pur apparendo un percorso poco flessibile è attualmente il più utilizzato:i produttori si limitano a condurre un set di prove su differenti tipologie di solai (dicemento armato con alleggerimento in laterizio, di acciaio e laterizio, di lamieragrecata di acciaio con riempimento in cemento armato, di legno) protetti con ilcontrosoffitto da qualificare; 57

Paragrafo diriferimento dellaUNI EN 1365-2:

2002

Variazioni

I risultati della prova sono direttamente applicabili a costruzioni simili disolai o coperture non sottoposti a prove, purchè vengano rispettati iseguenti requisiti:

Con riferimento all’elemento strutturale dell’edificioI momenti e le forze di taglio massimi non devono essere superiori am=47,04 kNm e T=35,25 KnCon riferimento al sistema di soffittaturaLa dimensione dei pannelli del rivestimento del soffitto non deve esseremodificata;La superficie totale occupata da impianti ed accessori rispetto allasuperficie del rivestimento della soffittatura non deve essere incrementatae neppure deve essere superata l’apertura massima nel rivestimentosottoposto a provaCon riferimento all’intercapedineL’altezza dell’intercapedine deve essere uguale o maggiore dell’altezzasottoposta a prova;all’intercapedine non deve essere aggiunto materiale combustibile oisolante, salvo che la stessa entità non sia stata inserita nel provino.

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Solaio in latero-cemento con controsoffitto protettivo

Controsoffitto sospeso denominato “XXXX” realizzato da una plafonaturaformata da lastre in gesso rivestito denominate “YYYY” e fissate tramite vitiauto perforanti in acciaio fosfatato ad un’orditura metallica di sostegno nonin vista posto inferiormente al solaio piano in cemento armato conalleggerimento in laterizio. Spessore nominale 200 mm.

R 120 Ditta: JJJJJJJ

X dichiarazione di corretta posa in opera del prodotto redatta dall’installatore

X Rapporto di classificazione N°XYZ/ XYZ data rilascio: gg/mm/aa

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Solaio in latero-cemento con controsoffitto protettivo

Solaio di copertura del piano interrato adibito adeposito materie plastiche

R 120

Solaio piano in cemento armato con alleggerimento in laterizio.Spessore nominale 200 mm.Protetto inferiormente da controsoffitto sospeso denominato “XXXX”realizzato da una plafonatura formata da lastre in gesso rivestitodenominate “YYYY. Metodo sperimentale UNI EN 1365-2:2002

Rapporto di classificazione N°XYZ/ XYZ data rilascio: gg/mm/aa

X

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Esempio V: Sistema di controllo dei fumicon l’utilizzo di ENFC (evacuatori naturali di

fumo e calore)

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il DECRETO 27 luglio 2010 “Approvazione della regola tecnica di prevenzioneincendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attivita' commercialicon superficie superiore a 400 m2” prevede un SISTEMA DI CONTROLLO DEIFUMI che può essere realizzato “con l’ausilio di evacuatori di fumo e calore(EFC) a funzionamento naturale o con l’ausilio di estrattori meccanici,dimensionato e realizzato in conformità alle vigenti norme tecniche diimpianto e di prodotto”:

Sistema di controllo dei fumi con l’utilizzo di ENFC(evacuatori naturali di fumo e calore)

Gli EFC devono essere dotati di marcatura CE ai sensi della norma UNI EN12101-2, approvata a settembre del 2003, e armonizzata con la suapubblicazione sulla GUCE (Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea) e pertantoper tali dispositivi va acquisita la dichiarazione di conformità CE a firma delfabbricante con la certificazione di conformità del prodotto dell’organismonotificato .

La norma di sistema UNI 9494-1:2012 “Sistemi per il controllo di fumo ecalore: Progettazione e installazione dei sistemi di evacuazione naturale(SENFC)” definisce la figura dell’installatore (chi deve firmare il DICH-IMPin presenza di progetto) e definisce la documentazione di progetto,distinguendo tra progetto preliminare ed esecutivo.

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Sistema di controllo dei fumi con l’utilizzo di ENFC(evacuatori naturali di fumo e calore)

Il sistema è a servizio della zona supermarket all'interno del centrocommerciale XXXXXX alla via yyyy in Napoli.Superficie totale centro commerciale: 20.000 m2. Supermarket: superficie5.000 m2 x 6m altezza, unico compartimento antincendio.Altezza scaffali > 1,5 m. Presenza sprinkler e sistema rilevazione incendi.Il sistema è costituito da n° x evacuatori naturali di fumo e calore (ENFC) diyyyyy conformi alla UNI EN 12101-2:2004, marcati CE.

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nome cognome gg/mm/aa

Norma d’impianto UNI EN 9494-1 Norma di prodotto UNI EN 12101-2 (ENFC) DM 27 luglio 2010 “Approvazione della regola

tecnica di prevenzione incendi per le attività

commerciali con superficie superiore a 400 mq”.

Dichiarazione di conformita CE + certificazione diconformità del prodotto (ENFC) dell’organismo notificato

gg/mm/aa Firma e timbro dell’installatore

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Conclusioni

Per il tecnico antincendio, si rende evidente la necessità dell’aggiornamento : Nuove norme tecniche di prevenzione incendi Valutazione analitica della resistenza al fuoco Nuove norme armonizzate (e relativi periodi di coesistenza) Diversi metodi di attestazione della conformità dei prodotti

Per i Comandi Provinciali VVF : attenzione ai contenuti dell’aggiornamento

La certificazione come sintesi del processo che dalla progettazione arrivaalla realizzazione dell’opera

Il CNVVF ha realizzato modelli standardizzati per facilitare la compilazioneed il controllo nonché per il raggiungimento dell’obiettivo.

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Per la Direzione Regionale Campania: garantire l’uniformità su territorio regionale

Grazie per l’attenzione

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