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Strano e speciale mondo quello in cui oggi viviamo… strano speciale mutevolissimo mondo; noi adulti ci affanniamo a stargli dietro con i nostri valori (in verità un po’ acciaccati), le nostre convinzioni, le nostre strategie risolutive che appaiono ogni gior- no più inadeguate. Modelli da seguire e strumenti da utilizzare per affrontare la vita e, soprattutto, per attrezzare i nostri figli a farlo ce ne sono tanti, diversi e contraddit- tori, proprio per questo sembra che non ce ne siano più… Una volta il nostro compito di educatori appariva più semplice e lineare: insegnare a leggere, scrivere e far di conto era un o- biettivo primario, il cui raggiungimento si configurava come garanzia di successo for- mativo e definiva, dava peso e senso, alla funzione della Scuola. Ma allora come mai i nostri ragazzi, pur essendo alfa- betizzati forse già prima di comincia- re la loro espe- rienza scolastica, sono così disorien- tati, spesso così esistenzialmente infelici, incapaci di costruire il proprio progetto di vita? È evidente che gli strumenti del leg- gere, dello scrivere e del far di conto non sono più suffi- cienti. È necessario di più ed altro! È necessario operare affinché i nostri ragazzi possano orientarsi all’interno di questa società complessa, costituita da una quantità infinita di sistemi che si intersecano e si condizionano a vi- cenda, una società nella quale nessuna cul- tura è dominante a tal punto da essere ri- solutiva, lo spazio e il tempo sono annullati dalla globalizzazione e ogni informazione diventa obsoleta già prima di essere diffusa con capillarità. La Scuola allora, ma anche la Famiglia e le altre agenzie educative, ognuna nel suo ambito di influenza specifico, non può più connotarsi ed esaurire la sua funzione solo nella trasmissione del sapere, veicolato quasi esclusivamente dalla parola o dalla pagina scritta; deve invece mettersi e mette- re i ragazzi in condizione di gestire ciò che consente di padroneggiare la realtà: l’informazione. Deve pertanto fare in mo- do che ognuno, docenti compresi, impari ad imparare per poter adeguare, in tem- po reale, il proprio bagaglio culturale ai compiti che dovrà affrontare. Ecco quindi giustificata la rivalutazione di tutti i linguag- gi, dal verbale al corporeo, al drammatico, al musicale, al grafico-pittorico-plastico, ai linguaggi utilizzati dalle nuove tecnologie, attraverso i quali passano, fornite da innu- merevoli fonti, le informazioni; ed ecco, infine, valorizzati i diversi stili cognitivi e il pensiero divergente che permette di indivi- duare le molteplici soluzioni di ogni situa- zione problematica. Allora è proprio nella capacità di divergere e di costruirsi schemi mentali capaci di arricchirsi senza romper- si, il centro attorno a cui organizzare la formazione oggi. Ed è appunto questa la chiave di lettura del progetto formativo della nostra scuola che sulla risorsa della diversità e sulla pa- dronanza della pluralità degli strumenti della comunicazione e dell’espressione, ha costruito la sua identità. La redazione Non solo leggere, scrivere, far di conto... Il Progetto Lettura 2 Il Progetto Ambiente 3 Il Progetto Sicurezza 6 Il progetto Intercultu- ra 7 Lo Sport 8 Il Teatro 9 Il Progetto Continuità 10 SOMMARIO: Scuola informa Giugno 2000 Anno 1, Numero 2 3° circolo didattico galatina

Anno 1 numero 2 - Scuola Informa - 3° Circolo DIdattico "G. MArtinez" di Galatina (Le)

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anno 1numero 2

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Strano e speciale mondo quello in cui oggi viviamo… strano speciale mutevolissimo mondo; noi adulti ci affanniamo a stargli dietro con i nostri valori (in verità un po’ acciaccati), le nostre convinzioni, le nostre strategie risolutive che appaiono ogni gior-no più inadeguate. Modelli da seguire e strumenti da utilizzare per affrontare la vita e, soprattutto, per attrezzare i nostri figli a farlo ce ne sono tanti, diversi e contraddit-tori, proprio per questo sembra che non ce ne siano più…

Una volta il nostro compito di educatori appariva più semplice e lineare: insegnare a leggere, scrivere e far di conto era un o-biettivo primario, il cui raggiungimento si configurava come garanzia di successo for-

mativo e definiva, dava peso e senso, alla funzione della Scuola.

Ma allora come mai i nostri ragazzi, pur essendo alfa-betizzati forse già prima di comincia-re la loro espe-rienza scolastica, sono così disorien-tati, spesso così esistenzialmente infelici, incapaci di costruire il proprio progetto di vita? È evidente che gli strumenti del leg-gere, dello scrivere e del far di conto non sono più suffi-cienti. È necessario di più ed altro! È necessario operare affinché i nostri ragazzi possano o r i e n t a r s i

all’interno di questa società complessa, costituita da una quantità infinita di sistemi che si intersecano e si condizionano a vi-cenda, una società nella quale nessuna cul-tura è dominante a tal punto da essere ri-solutiva, lo spazio e il tempo sono annullati dalla globalizzazione e ogni informazione diventa obsoleta già prima di essere diffusa con capillarità.

La Scuola allora, ma anche la Famiglia e le altre agenzie educative, ognuna nel suo ambito di influenza specifico, non può più connotarsi ed esaurire la sua funzione solo nella trasmissione del sapere, veicolato quasi esclusivamente dalla parola o dalla pagina scritta; deve invece mettersi e mette-re i ragazzi in condizione di gestire ciò che consente di padroneggiare la realtà: l’informazione. Deve pertanto fare in mo-do che ognuno, docenti compresi, impari ad imparare per poter adeguare, in tem-po reale, il proprio bagaglio culturale ai compiti che dovrà affrontare. Ecco quindi giustificata la rivalutazione di tutti i linguag-gi, dal verbale al corporeo, al drammatico, al musicale, al grafico-pittorico-plastico, ai linguaggi utilizzati dalle nuove tecnologie, attraverso i quali passano, fornite da innu-merevoli fonti, le informazioni; ed ecco, infine, valorizzati i diversi stili cognitivi e il pensiero divergente che permette di indivi-duare le molteplici soluzioni di ogni situa-zione problematica. Allora è proprio nella capacità di divergere e di costruirsi schemi mentali capaci di arricchirsi senza romper-si, il centro attorno a cui organizzare la formazione oggi.

Ed è appunto questa la chiave di lettura del progetto formativo della nostra scuola che sulla risorsa della diversità e sulla pa-dronanza della pluralità degli strumenti della comunicazione e dell’espressione, ha costruito la sua identità.

La redazione

Non solo leggere, scrivere, far di conto...

Il Progetto Lettura 2

Il Progetto Ambiente 3

Il Progetto Sicurezza 6

Il progetto Intercultu-ra

7

Lo Sport 8

Il Teatro 9

Il Progetto Continuità 10

SOMMARIO:

Scuola informa

Giugno 2000

Anno 1, Numero 2

3 ° c i r c o l o d i d a t t i c o g a l a t i n a

Suscitare l’amore per il leggere significa contribuire alla creazione di un canale di comunicazione caldo e confidenziale tra i ragazzi e l’informazione, tra la loro curiosità e il mondo che sta attorno e dentro di loro. Per questo il Progetto Lettura, con la sua forte valenza di trasversalità, tocca e contagia ogni ambito disciplina-re, in quanto in ogni disciplina i momenti della ricerca e della formalizzazione sono fondamentali. Progetto Lettura non è, quindi, solo costruire libri. Senz’altro,

però, manipolare, smontare e rimontare un libro è un modo per giocarci e accorciare le distanze, fino a comprendere che ogni libro è un amico discreto, di-sposto a seguire i nostri tempi assecondando i nostri desideri di conoscenza e la nostra voglia di ricordare e comunicare. Ecco alcuni flash sui libri costruiti quest’anno. Essi sono a scuola, a disposizione di chiun-que voglia condividere il mondo di queste persone speciali che sono i nostri alunni.

Il Progetto Lettura

SCUOLA INFORMA Pagina 2

Nella foresta c’era l’ombra e il sole, uccelli e funghi e margherite viole. Vien fuori il lupo e le chiede: “Figliola, ma dove vai così carina e sola?”

Allora il cacciatore piano piano entrò in casa col pugnale in mano. Fece un bel taglio nella pancia nera e tirò fuori la nonna tutta intera.

CAPPUCCETTO ROSSO IN RIMA

Fantasia, Incantesimi, Avventura, Basta

così poco E la mente vola in alto come in un gioco

BRIVIDI DI PAURA NEL BOSCO IL CORAGGIOSO PIERO E LA MAGA DEL FUOCO

TI RACCONTO CON I COLORI E se per inventare e raccontare una storia non volessimo usare le parole? Ma ci sono i colori! Una pennellata dopo l’altra e personaggi e ambienti saltano fuori … Le parole possono anche venir dopo

STORIE IN PANCIA Cosa si nasconde dentro un bambino, o meglio dentro il suo nome? Un grande e misterioso teso-ro da scoprire. ...E allora tutti a caccia!!

MICHELE aveva il singhiozzo e ICH ICH ICH gli sobbalzava il gargarozzo. Allora prese ICH a due mani e lo lanciò nei paesi lontani

Ed ecco che in un attimino Michele non fu più un bambino, ma un chilo di MELE dolci e succo-se che le fatine mangiarono golose. Mangiarono LE mangiarono LE e lasciarono stare soltanto ME

LE AVVENTURE DEL GRILLO ARTURO Cosa c’è di meglio di un magico grillo per accom-pagnare i bambini lungo i perigliosi sentieri della conoscenza? Ma Grillo Arturo è un amico con cui esplorare anche i mondi interiori di ognuno di noi.

ANNO 1, NUMERO 2

degli equilibri ecologici, la valorizzazione del contesto socio-culturale nel quale viviamo fatto di storia, arte, tradizioni, luoghi unici...

Curricolo ed extracurricolo si integrano nel Progetto Ambiente, elemento fondamentale della proposta for-mativa della nostra scuola. Esso si è sviluppato seguen-do due grandi direttive: la conoscenza e la salvaguardia

Il Progetto Ambiente

Pagina 3

Vi consegno il pianeta Terra già montato e in condizioni perfette. L’ho progettato perché funzioni automaticamente e senza inconve-nienti. Leggete bene le istruzioni che seguono, la loro perdita può avere conseguenze catastrofiche...

Eccoli i nostri ragazzi con LEGAMBIENTE a pulire il mondo. Da dove cominciare? Dai giardini vicino casa!

È difficile far capire ai bambini che il mondo non è sempre loro amico e che bisogna imparare a salvaguardarsi da coloro che magari senza darlo a vedere vogliono far loro del male. Inventare favole è sicuramente un modo efficace per esorcizzare le paure e scoprire cosa fare per difendersi.

QUANDU U DIAVULU TE NCARIZZA L’ANIMA VOLE

SCUOLA INFORMA Pagina 4

...le danze del nostro Salento...

...sono usciti dalla scuola per incontrare il paese in occasione del Carnevale Galatinese… E la nostra scuola è stata premiata! Ecco la motivazione: “Per la sapienza e la scelta di un tema che, pur nella maschera, ha saputo coniugare gli aspetti folkloristi-ci del nostro Salento: Per la ricchezza e la completezza dei costumi, l’ideazione e il colore. Un misto di scena che lega il passa-to al presente. Per la folta partecipazione della scuola”.

LE NOSTRE RADICILE NOSTRE RADICILE NOSTRE RADICILE NOSTRE RADICI

I piatti di una volta, la “Pasta cu la muddrhica”, “le Pittule”, “La tria e ciciari”…..

Ed ecco cosa si può ottenere

Ma c’è dell’ a l t r o che può trasfor-m a r s i con la fantasia

RICICLANDORICICLANDORICICLANDORICICLANDO

I giornali che di solito buttiamo, perché non sappiamo cosa farcene, possono trasformarsi in fantastici oggetti attraverso le nostre mani. Ecco i nostri ragazzi all’opera nei laboratori della cartapesta un’arte che non conosciamo quasi più, ma che fa parte delle nostre radici.

ANNO 1, NUMERO 2 Pagina 5

È stata dura per i ra-gazzi capire i complessi meccanismi che regola-no il governo di una città, ma si sono dimo-strati all’altezza del compito e pronti a far valere i propri diritti. Il loro, quindi, è stato un voto consapevole!

NOI E IL NOSTRO PAESENOI E IL NOSTRO PAESENOI E IL NOSTRO PAESENOI E IL NOSTRO PAESE

I piccoli fotoreporter, poi, hanno dato una mano ai loro amici impegnati nel laboratorio di informatica, per la realizzazione di un CD rom sul loro paese. “BENVENUTI A GALATINA” è una cartolina in movimento capace di comunicare il nostro attaccamento al paese che ci accoglie da quando siamo nati; GALATINA LA FUDDRHEA”, “Galatina la cul-la”.

Eccola, Ga-latina, vista con occhi nuovi attra-v e r s o l ’ob iett ivo dei nostri ragazzi del laboratorio di fotografia e giornali-smo

IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZIIL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZIIL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZIIL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

Se vuoi Galatina a misura di bambino, v o t a l a l i s t a “PICCOLI MA DE-CISI” con candidato sindaco Michele De Razza

Quali rischi si nascondono in casa, a scuola per strada, come affrontare l’emergenza: questi gli obiettivi prima-ri del Progetto Sicurezza. Altrettanto importante, pe-rò, per noi docenti è stato affrontare questi difficili argomenti evitando di esasperare, soprattutto nei pic-coli, paure e stati d’ansia.

Ecco allora che, in alcune classi, una lettera è giunta da lontano e uno strano personaggio, ASTRO-DIS (per gli

amici DIS-ASTRO), ha richiesto l’aiuto dei bambini per sapere come fare ad affrontare le numerose calamità che colpiscono il suo paese.

In altre, invece, è stato un personaggio fantastico, Gril-lo Arturo, l’amico dei bambini, ad accompagnarli in questo percorso.

In altre infine, l’invenzione di una storia ha immerso i piccoli alunni, in questa esperienza di apprendimento, in forma giocosa e divertente.

Il Progetto Sicurezza

SCUOLA INFORMA Pagina 6

Da Calamity land arriva la lettera di DIS-ASTRO che chiede aiuto ai bambini

Ehi DIS-ASTRO sono Arturo, son tuo amico, te lo giuro: Voglio dirti cosa fare se per strada vuoi evitare botti, scontri in bicicletta o a pie-di, se vai di fretta. Apri gli occhi sui segnali, osservali anche con gli occhiali. Qui ci vuole

SICUREZZA se ci tieni alla tua

SALVEZZA

Anche Grillo Arturo vuole aiutare DIS-ASTRO e lo informa sui peri-coli nascosti a scuola e per strada

E se DIS-ASTRO parlasse l’inglese? Niente paura , ecco come compor-tarsi a scuola in questa lingua

I bambini decidono di rispondere alla lettera di DIS-ASTRO: vogliono dargli una mano

Attento, DIS-ASTRO, stai in campana! Anche per strada ci vuole attenzione.

Didgra

I l bidello suona a lungo la cam-panella: è il segnale convenuto, bisogna sgomberare la scuola...

Raggiungono la loro postazione...

E, passato il pericolo, rientrano a scuola

Gli alunni, con le loro maestre, lasciano tutto ed escono dalle aule, in fila india-na dietro al capofila….

ANNO 1, NUMERO 2

se dalla nostra che, proprio perché tali, ci arricchisco-no. Il trenino, di cui riportiamo qui poche immagini, ne è la testimonianza.

Per la definizione della propria identità è una risorsa conoscere e riappropriarsi delle proprie radici, ma è al contempo indispensabile saper accogliere realtà diver-

Il Progetto Intercultura

IL PIANO DI IL PIANO DI IL PIANO DI IL PIANO DI SGOMBEROSGOMBEROSGOMBEROSGOMBERO

Pagina 7

Comunicare è costruire ponti che vanno percorsi nei due sensi. Ecco che, accanto alle parole della nostra lingua, prendono posto quelle usate da due bambini Kosovari appartenenti ad una comu-nità Room. La loro non è una lingua ufficiale, non se ne ritrova traccia nel vocabolario ufficiale dei paesi slavi, ma è ugualmente efficace.

I piccoli atleti, do-po aver preso con-f i d e n z a con la pal-la, aver imparato , a passarse-la, a fare canestro… finalmente giocano la partita!

I campioni di Pallamano che, il 14 maggio, a So-gliano Cavour, hanno partecipato al 7° Torneo Provinciale Topolino Pallamano

Gli schermitori, dopo il saluto ri-tuale, affrontano l’avversario in duello

Muoversi, comunicare con il corpo, esplorarne le in-numerevoli possibilità, confrontarsi con l’altro e condi-videre con lui il progetto del gioco con le sue regole e

le sue strategie… fondamentale è la valenza formativa dello Sport, che ha trovato largo spazio nella nostra scuola.

Lo Sport

SCUOLA INFORMA Pagina 8

ANNO 1, NUMERO 2

Fare teatro è intraprendere un viaggio alla scoperta di se stessi e degli altri, attraverso tutte le forme espres-sive: dalla parola, al gesto, alla mimica del volto, al co-lore, al ritmo, al movimento… Fare teatro è scoprire

Fare teatro è anche un modo per confrontarsi con mondi lonta-ni. Ecco i piccoli della scuola dell’infanzia a bordo di un ma-gico autobus che ha fatto loro incontrare gli amici di tutta Europa

le radici del proprio benessere, dare senso e peso al proprio agire partecipando ad un rito che risponde a una nostra esigenza profonda e che è antico come l’umanità.

Il teatro

Pagina 9

TUTTO QUESTO TUTTO QUESTO TUTTO QUESTO TUTTO QUESTO ÈÈÈÈ TEATROTEATROTEATROTEATRO

o-

I piccoli della scuola dell’infanzia sono accolti dai loro amici della scuola elementare ed è fe-sta grande! Riceveranno in dono una grande valigia colorata ,che riempiranno con le loro esperienze più belle e che porteranno con sé l’anno prossimo quando cominceranno a fre-quentare la classe prima.

L’azione di formazione di una scuola risulta tanto più efficace quanto più si dilata nel tempo e nello spazio, raccordando i propri interventi con quelli delle altre scuole e con le istanze del bacino d’utenza. Da qui la

necessità di un Progetto Continuità ben articolato che da una parte consideri unitario il percorso di crescita degli alunni dalla scuola dell’infanzia alla scuola media, e dall’altra coinvolga sempre di più le famiglie.

Il Progetto Continuità

SCUOLA INFORMA Pagina 10

o-

Il desiderio di Pace ha avuto quest’anno i suoi portabandiera migliori: i piccoli della scuola dell’infanzia e di prima elementare che, sabato 27 maggio, insieme alle loro mamme, hanno indossato i colori del giubileo e si sono diretti verso la chiesa di Santa Caterina dove hanno espresso la loro preghiera, che sicuramente ha raggiunto il Paradiso accompagnata dai loro palloncini.

L’ALFABETO DELLA PACE A è L’ABBRACCIO dato con amore B è il BENE in fondo al cuore C è la COLOMBA, nel cielo sa volare D son DUEMILA anni da contare E è ESSERE tutti amici F è una FESTA per essere felici G è la GIOIA che ci dà Gesù H HO un tesoro, lo vuoi anche tu? I è INSIEME per cantare L è la LUCE dell’amore M è la MANO che dà calore N è NESSUNO deve soffrire O è un’ORCHESTRA di cuori buoni P è la PREGHIERA fatta dai bambini Q è un QUINTALE di auguri a tutto il mondo R è un RISO grande e giocondo S è un SOGNO dolce senza guerra U è l’ULIVO della pace che rifiorisce V è la VITA, si rinnova e non finisce Z è lo ZUCCHERO per te, bambino mio, come il bene che ti voglio io

e al con-tempo, con concretez-za, cercate di trovare la soluzio-ne ai vostri problemi...

ANNO 1, NUMERO 2

Anche quest’anno la biblioteca Giona non si è sentita sola, i suoi scaffali, infatti, sono stati esplorati dai suoi tanti amici della scuola elementare e media e dai loro genitori e molti hanno contribuito ad arricchirli, la Dit-ta Arcuti di Aradeo, i genitori delle classi prime di No-ha, la signora Patrizia Mangia e tanti altri. Da novem-

bre a giugno Giona ha dato in prestito ben 1758 libri. E non finisce qui! La biblioteca sarà aperta anche d’estate, tutti i martedì di luglio dalle ore 9,00 alle ore 11,00.

Che bello ricordare i bei momenti passati insieme...

La biblioteca Giona

Pagina 11

… a voi, i più giovani fra tutti e i più capaci di sognare e giocare colorando il mondo

… a voi, Under 8, che giocando reinven-tate il vostro paese...

… a voi, coraggiosi gen i tor i , a n c o r a disposti a met te rv i in gioco per i vo-stri figli e a ridere con loro

lascian-d o v i , p e r ò , a n c h e intrigare c o n entusia-smo dal mistero di un giallo

...a voi amici della scuola media con la vostra aria un po’ “ganza” e tante curiosità nascoste

GLI INCONTRI DI GLI INCONTRI DI GLI INCONTRI DI GLI INCONTRI DI GIONAGIONAGIONAGIONA

Da parte di Da parte di Da parte di Da parte di tutti noi che tutti noi che tutti noi che tutti noi che

lavoriamo lavoriamo lavoriamo lavoriamo nella scuolanella scuolanella scuolanella scuola

Largo Tevere Galatina

Scuola informa

3° CIRCOLO DIDATTICO GALATINA