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il cristiano di domani. A volte succede in di- versi ambienti che per- sone diverse facciano cose, ma non se ne ve- dano i risultati; perché ognuno opera per pro- prio conto, senza tende- re a un bene comune. Dobbiamo stare attenti alle divisioni e allo spi- rito di competizione, là dove l’unico vero obiet- tivo da raggiungere è mettere insieme le forze e realizzare comunità. Il mio desiderio è soltanto questo. don Piero Gallo L’oratorio va. Carlo, suor Alba, catechiste, allenatori, genitori e animatori vari operano in modo brillante per dare slancio a questo luogo di incontro e di formazione. Tutti i po- meriggi e le sere aule e cortile sono in piena attività. Ci sono addirit- tura delle sovrapposi- zioni, cioè prenotazioni di attività diverse che si dovrebbero svolgere in contemporanea. Abbia- mo persino un piccolo giornale che diventa lo specchio delle buone intenzioni e delle rea- lizzazioni. Più di così! Vedo in questi primi risultati lo sforzo di quella che si chiama sinergia, che è il coor- dinamento di più cose che tendono allo stesso scopo. Lo scopo è quel- lo di formare l’uomo e SINERGIE PER FORMARE I CRISTIANI DI DOMANI LE MAMME, PILASTRO DELL’ORATORIO Con l’arrivo dell’autunno l’Oratorio ha ripreso vita: dopo la pausa estiva tutto si è rianimato, i ragazzi più gioiosi che mai, affolla- no questo luogo di in- contro, di aggregazione, di preghiera e di forma- zione. Nelle giornate si alternano momenti di gioco , di preghiera, di merende condivise. E da qui parte lo studio, la formazione che aiuta i ragazzi a divenire uo- mini e cristiani di do- mani. A tal proposito, ricordiamo alcune mamme che dedicano un po’ del loro tempo insegnando, per mezzo di alcune attività ma- nuali, di cui non sono specialiste, l’arte dello stare insieme e della comunione fraterna mettendo a disposizione esperienza e soprattutto pazienza e amore per il prossimo. Il sabato po- meriggio è un fermento di laboratori che produ- cono oggettistica varia da donare poi alla co- munità. A loro Ines, Mina, Simona, Giulia- na, Paola, Lorella, va un caloroso ringrazia- mento per il tempo de- dicato ed il lavoro svol- to. E non dimentichia- mo i papà: Alessandro con il laboratorio di fo- tografia ed informatica, Don Piero in oratorio in occasio- ne della castagnata Sommario: ANNO 2, NUMERO 2 DICEMBRE 2009 Gianni con il quello di chitarra, Nico con quello di falegnameria. Per ulti- mo, ma sicuramente non meno importante, un rin- graziamento speciale a Federica e Giusi per il loro costante impegno nell’animazione della Messa domenicale delle 11.30 con il coretto. Un grazie di cuore a tutti co- loro che, con qualsiasi for- ma o modo, aiutano a co- struire qualcosa per i ra- gazzi. Giusi Scavarda Vita di oratorio: che cos’è; chi lo fa; cosa si fa 1-4 La scuola che frequentiamo 5 Calcio, fumetti e news 6-7 Personaggi e svaghi 8

anno 2 numero 2

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Vita di oratorio: che cos’è; chi lo fa; cosa si fa 1-4 Sommario: Gianni con il quello di chitarra, Nico con quello di falegnameria. Per ulti- mo, ma sicuramente non meno importante, un rin- graziamento speciale a Federica e Giusi per il loro costante impegno nell’animazione della Messa domenicale delle 11.30 con il coretto. Un grazie di cuore a tutti co- loro che, con qualsiasi for- ma o modo, aiutano a co- struire qualcosa per i ra- gazzi. Giusi Scavarda ANNO 2, NUMERO 2 DICEMBRE 2009

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Page 1: anno 2 numero 2

il cristiano di domani.

A volte succede in di-

versi ambienti che per-

sone diverse facciano

cose, ma non se ne ve-

dano i risultati; perché

ognuno opera per pro-

prio conto, senza tende-

re a un bene comune.

Dobbiamo stare attenti

alle divisioni e allo spi-

rito di competizione, là

dove l’unico vero obiet-

tivo da raggiungere è

mettere insieme le forze

e realizzare comunità. Il

mio desiderio è soltanto

questo.

don Piero Gallo

L’oratorio va. Carlo,

suor Alba, catechiste,

allenatori, genitori e

animatori vari operano

in modo brillante per

dare slancio a questo

luogo di incontro e di

formazione. Tutti i po-

meriggi e le sere aule e

cortile sono in piena

attività. Ci sono addirit-

tura delle sovrapposi-

zioni, cioè prenotazioni

di attività diverse che si

dovrebbero svolgere in

contemporanea. Abbia-

mo persino un piccolo

giornale che diventa lo

specchio delle buone

intenzioni e delle rea-

lizzazioni. Più di così!

Vedo in questi primi

risultati lo sforzo di

quella che si chiama

sinergia, che è il coor-

dinamento di più cose

che tendono allo stesso

scopo. Lo scopo è quel-

lo di formare l’uomo e

SINERGIE PER FORMARE I CRISTIANI DI DOMANI

LE MAMME, PILASTRO DELL’ORATORIO

C o n l ’ a r r i v o

dell’autunno l’Oratorio

ha ripreso vita: dopo la

pausa estiva tutto si è

rianimato, i ragazzi più

gioiosi che mai, affolla-

no questo luogo di in-

contro, di aggregazione,

di preghiera e di forma-

zione. Nelle giornate si

alternano momenti di

gioco , di preghiera, di

merende condivise. E da

qui parte lo studio, la

formazione che aiuta i

ragazzi a divenire uo-

mini e cristiani di do-

mani. A tal proposito,

ricordiamo alcune

mamme che dedicano

un po’ del loro tempo

insegnando, per mezzo

di alcune attività ma-

nuali, di cui non sono

specialiste, l’arte dello

stare insieme e della

comunione fraterna

mettendo a disposizione

esperienza e soprattutto

pazienza e amore per il

prossimo. Il sabato po-

meriggio è un fermento

di laboratori che produ-

cono oggettistica varia

da donare poi alla co-

munità. A loro Ines,

Mina, Simona, Giulia-

na, Paola, Lorella, va

un caloroso ringrazia-

mento per il tempo de-

dicato ed il lavoro svol-

to. E non dimentichia-

mo i papà: Alessandro

con il laboratorio di fo-

tografia ed informatica,

Don Piero in oratorio in occasio-ne della castagnata

Sommario:

ANNO 2, NUMERO 2

DICEMBRE 2009

Gianni con il quello di

chitarra, Nico con quello

di falegnameria. Per ulti-

mo, ma sicuramente non

meno importante, un rin-

graziamento speciale a

Federica e Giusi per il

loro costante impegno

nell’animazione della

Messa domenicale delle

11.30 con il coretto. Un

grazie di cuore a tutti co-

loro che, con qualsiasi for-

ma o modo, aiutano a co-

struire qualcosa per i ra-

gazzi.

Giusi Scavarda

Vita di oratorio:

che cos’è; chi lo fa;

cosa si fa

1-4

La scuola che

frequentiamo

5

Calcio, fumetti

e news

6-7

Personaggi e svaghi

8

Page 2: anno 2 numero 2

E ora tocca a noi! Que-

sto è il motto che ci uni-

sce in un percorso di

condivisione di un po’

del nostro tempo con la

comunità.

Ci presentiamo: siamo

alcune ragazze del grup-

po giovani dell’Oratorio

dei Santi Pietro e Paolo.

Facciamo parte degli

animatori. Siamo stu-

dentesse delle scuole

superiori e abbiamo de-

ciso di dedicare parte

del nostro tempo libero

ad attività di animazio-

ne nel nostro oratorio.

Ci piace molto stare a

contatto con la gente di

tutte le età, anche se la

nostra attenzione è ri-

volta ai gruppi giovanili

(ragazzi delle scuole

elementari e medie).

Facciamo un incontro

ogni giovedì per stare

un po’ insieme e rac-

contarci spezzoni di vita

quotidiana, parliamo dei

nostri problemi, delle

paure e di un po’ di tut-

to quello che ci accade

intorno; ci facciamo vi-

cendevolmente corag-

gio. In tutti questi fran-

genti troviamo il tempo

per parlare del nostro

impegno nell’oratorio:

ci piace inventare nuovi

giochi, soprattutto per i

più piccini, proporre

attività anche per i più

grandi e stimolare tutti,

suscitando il buon umo-

re.

A tal proposito, ne ap-

profittiamo per racco

tare una delle nostre e-

sperienze: la giornata

del 22 novembre che

abbiamo soprannomina-

to «Lavori in corso». Vi

chiederete il perché di

tale nome; ve lo spie-

ghiamo subito. In quella

festività abbiamo propo-

sto un ritiro spirituale,

con tutti noi ragazzi del-

le superiori e i ragazzi

delle medie: un giorno

per stare insieme, dal

mattino alla sera, condi-

videndo anche la Santa

Messa.

Il pranzo si è consumato

in oratorio, dove grazie

alla buona volontà di

alcune mamme, e in

particolare di Giuliana,

si è mangiato da veri re.

D’altronde da noi il cibo

non manca mai! Dopo

pranzo ci ha raggiunti

don Piero, il nostro par-

roco, e abbiamo letto

insieme un brano del

Vangelo, sul quale don

Piero ha proposto alcu-

ne riflessioni. Il tema

principale è stato il rap-

porto con gli altri, in

particolare con i nostri

genitori.

Siamo giunti alla con-

clusione che siamo un

gruppo che sta cercando

di unirsi e di costruire

«un futuro migliore»

per la nostra parrocchia,

animando i freddi po-

meriggi d’inverno e le

giornate più calde tra-

scorse tutti insieme du-

rante l’Estate ragazzi.

Giornate come quella

che vi abbiamo raccon-

tato ci rendono felici e

ci danno la forza per

proseguire nel nostro

cammino affinché il

gruppo diventi sempre

più numeroso, ricordan-

do che l’unione fa la

forza.

Aspettiamo un vostro

supporto per questi ...

«Lavori in corso».

Il gruppo giovani

(Federica, Sara,

Laura)

“LAVORI IN CORSO”: LA PAROLA AGLI ANIMATORI

Uno dei loghi studiati da Alessandro per vivacizzare il nostro futuro blog.

Redattore capo: Stefano Finiguerra

Vice redattore capo: Cristina Scavarda

Foto:

Giusi Scavarda Alessandro Barberis Giuliana Finiguerra

Collaboratori:

Simona Cargnino Silvia Dimonda

Andrea Femiani Alberto Finiguerra

Elisabetta Gagliarducci Martina Ghignatti

Miriam Pisciotta Andreiah Magpuntiy

Giosuè Mwilanya Cristina Scavarda

Sara Di Lorenzo Federica Di Monda

Laura Garoffolo Giusi Scavarda Luca Gibello

Carlo Femiani

Oratorio SS. Pietro e Paolo

VIA GIACOSA N° 8

10125 TORINO

ANNO 2, NUMERO 2

DICEMBRE 2009

Federica, Sara, Laura all’ Estate Ragazzi.

2

Page 3: anno 2 numero 2

LA NOSTRA VITA IN ORATORIO

LA VOGLIA DI LASCIARE UN SEGNO

Momento di gioco in oratorio 11 ottobre 2009

Ritiro A.A.C.S. Momento di lavoro e riflessione

ORATORIO SIGNIFICA

- crescere,

- condividere emozioni

con altri,

- rispetto,

- socializzare,

- scherzare insieme,

- lealtà

- sacrificio,

- fiducia,

-onore per chi a reso

l’oratorio così come oggi

- dare una mano quando

c’è bisogno,

ANNO 2, NUMERO 2

DICEMBRE 2009

mentare fino ad arrivare

agli animatori.

L’oratorio è un po’ co-

me un maestro di vita

dove degli educatori

insegnano ad affrontare

i problemi che la vita ci

riserva. Qui, ogni anno

si rinnovano e si ag-

giungono attività inedite

così da attirare nuovi

ragazzi con cui si condi-

vidono momenti della

nostra vita, proprio co-

me se fossero nostri ca-

ri.

Così, l’oratorio ci dà la

possibilità di stringere

nuove amicizie facendo-

ci vivere emozioni indi-

menticabili. Infine, ci dà

anche la possibilità di

fare esperienze partico-

lari legate a singole ini-

ziative come i soggiorni

estivi a Solomiac, il do-

pocresima o il ritiro cal-

cistico; e, a fine anno,

alcuni di noi avranno

anche l’occasione di

poter vivere un viaggio

a Roma.

Tuttavia, a essere one-

sti, la cosa che tutti noi

ragazzi aspettiamo con

ansia non è la preghiera

- come vorrebbe suor

Alba - ... ma è la meren-

da che Giusi ci prepara

affettuosamente!

Quindi tre hipip urrà sia

per Giusi che per

l’oratorio.

Andreiah & Paolo

Lunedì, martedì, merco-

ledì quasi tutti giorni

della settimana eccetto

la domenica, l’oratorio

apre le porte dalle tre di

pomeriggio ai ragazzi

del quartiere.

Per molti ragazzi

l’oratorio è una seconda

casa, una seconda fami-

glia ma soprattutto un

grande libro dove ognu-

no di noi non vede l’ora

di voltare pagina; anzi...

giorno.

Le attività che vi si

svolgono sono moltepli-

ci, dal calcio alla palla-

volo ma, soprattutto,

l’oratorio si occupa dei

ragazzi a partire da

quelli della prima ele-

particolare su alcune

scene: la nascita

dell’oratorio, Domeni-

co Savio, il sogno di

don Bosco.

Un gesto significativo

della giornata ha riguar-

dato la consegna del

crocifisso a tutti i ra-

gazzi durante la Messa,

celebrata in casa da un

sacerdote salesiano che

alla fine ha fatto loro i

complimenti per il buon

comportamento. Ci so-

no stati momenti di pre-

ghiera semplici e molto

partecipati, all’inizio di

questo Avvento.

Ottima la cucina come

al solito, grazie ad Al-

fonso e Virginia, storici

cuochi del nostro orato-

rio. Infine non poteva-

Sabato 28 e domenica

29 novembre i ragazzi

delle squadre di calcio

Aacs del nostro oratorio

si sono «ritirati» nella

bellissima casetta di

San Domenico Savio

per riflettere sul senso

del gruppo, dello stare

insieme, dell’oratorio.

Si sono lasciati guidare

dal film La grande vit-

toria, storia di una

squadra di calcio di

soldati prigionieri dei

nazisti, che per vincere

contro i tedeschi hanno

dovuto crederci, sentirsi

gruppo e anche sacrifi-

carsi. Altro fondamen-

tale aiuto è venuto dal

film di don Bosco,

commentato da Salva-

tore soffermandosi in

no mancare momenti di

gioco e la partita di cal-

cio, sebbene sotto la

pioggia.

Abbiamo cercato di

riassumere la riflessio-

ne dei ragazzi usando le

loro stesse parole: «Per

noi l’oratorio è un luo-

go di ritrovo e di riferi-

mento dove si possono

condividere emozioni,

guidate dalla nostra

passione per lasciare

un segno.

Quello che stiamo per

elencare è la nostra

ricetta per far sì che

tutti noi cresciamo in-

sieme e imparare a

camminare come una

famiglia».

Suor Alba

3

Page 4: anno 2 numero 2

Domenica 11 ottobre

l’oratorio dei Santi Pie-

tro e Paolo ha organiz-

zato una giornata da

passare in compagnia.

Eravamo, all’incirca, un

centinaio di persone.

Dopo la Santa messa ci

siamo ritrovati in orato-

rio tutti insieme, per una

bella spaghettata e non

solo.

Terminato il pranzo ci

siamo divisi in quattro

squadre: giallo, fucsia,

verde e blu, per sfidarci

in tre giochi: il Quid-

dich, il tiro a segno u-

mano e la corsa dei sac-

chi.

Il Quiddich, basato sul

gioco di squadra e

d’intelligenza, consiste

nel fare canestro in un

cerchio. Il tiro a segno

umano consiste nel col-

pire in viso i bersagli

con una spugna bagnata.

La tradizionale corsa

dei sacchi è invece ba-

sata sulla velocità e

sull’abilità nel non ca-

dere. Coloro che non

giocavano incitavano la

propria squadra con for-

ti urla.

Alla conclusione dei

giochi è stata stilata la

classifica, che ha visto

prevalere la squadra blu.

In questa giornata ab-

biamo stretto nuove a-

micizie o abbiamo raf-

forzato quelle esistenti,

conoscendoci meglio.

Sabato 24 ottobre, in

oratorio, c’è stata la

consueta castagnata.

Abbiano iniziato con

una preghiera comune,

poi i più grandi si sono

diretti nel campo da cal-

cio, mentre invece alcu-

ne animatrici hanno or-

ganizzato dei giochi per

i più piccoli, divisi in

due squadre: dalla pi-

gnatta alla corsa dei sac-

chi.

Il momento da tutti tan-

to atteso è arrivato verso

le quattro e mezza,

quando sono state offer-

te le castagne arrostite e

la cioccolata calda,

mentre gli adulti hanno

gustato il vin brulé.

Per noi giovani, entram-

be le giornate sono state

indimenticabili!

Francesca, Simona

DUE FESTE NEL MESE DI OTTOBRE

Giovanni Scavarda, alla cottura degli spaghetti,

domenica 11 ottobre

ANNO 2, NUMERO 2

DICEMBRE 2009

Domenica 11 ottobre, tavolata ragazzi e genitori

Domenica 24 ottobre, inizio delle attività con un momento di preghiera, tutti in cerchio

Prendimi per mano

Dio mio,

guidami nel mondo a

modo tuo...

La strada è tanto

lunga e tanto dura,

però con te nel cuor

non ho paura.

Ritornello del canto

“ V iaggio nella vita ”

4

Page 5: anno 2 numero 2

Gira a destra, ancora

due isolati e pronti !

corso Marconi 28 :

Istituto Comprensivo

Alessandro Manzoni !

È una scuola sapete ?

Comprende la scuola

dell’infanzia, la scuola

primaria e la scuola se-

condaria di primo gra-

do.

Fa parte del quartiere

San Salvario ed è una

scuola pubblica, per

questo, all’interno ci

sono bambini di culture,

religioni e lingue diver-

se.

Alcune volte questo ele-

mento è considerato un

difetto; ma non lo è, an-

zi, è uno dei più grandi

pregi che questa scuola

può avere! Sapete per-

ché? Perché grazie a

questo si possono orga-

nizzare attività intercul-

turali con i bambini e i

genitori di altre religioni

per farli integrare e per

conoscere anche noi di

Torino abitudini di altri

paesi.

Molta gente del nostro

quartiere porta i suoi

bambini e ragazzi stu-

diare proprio li!

La scuola è nata nel

1881 con il nome di

Giovanni Antonio Ra-

yneri; fino alla prima

guerra mondiale è stata

una scuola e poi un o-

spedale della croce ros-

sa ed infine nel corso

del ‘900 è tornata una

scuola, per poi allargarsi

in un vero istituto.

Le sedi attuali sono:

Via P. Giuria 43 -

Scuola dell'In-

fanzia Statale M.

D'Azeglio.

Corso Marconi 28 -

Scuola Primaria

A. Rayneri e Di-

rezione Didatti-

ca.

Via Giacosa 25 -

Scuola Seconda-

ria di I grado A.

Manzoni .

Via Nizza 151 -

Scuola Seconda-

ria di I grado H.

Keller .

La scuola ha tra i suoi

elementi privilegiati

il fatto di essere vici-

no al Parco del Va-

lentino e quindi avere

spazi per portare i

bambini a imparare in

mezzo alla natura.

Insomma è una scuo-

la piena di progetti

che con l’aiuto di in-

segnanti, genitori e

ragazzi continua a

crescere e a migliora-

re per garantire a noi

ragazzi uno studio e

una crescita sicura in

un ambiente educati-

vo in cui possiamo

prepararci alle scuole

superiori e alle sfide

che ci riserva il

nostro futuro!

Silvia,

Cristina

LA SCUOLA CHE FREQUENTIAMO

ANNO 2, NUMERO 2

DICEMBRE 2009

Gruppo di Chierichetti, da sinistra: Francesca, Marta, Cecilia, Giulia, Marco, Luisa, Riccardo, Emanuele,

Giuseppe, Alessandro, Gabriele, Antonio

Edificio scolastico Alessandro Manzoni

all’angolo di Corso Marconi e via Madama Cristina

5

Page 6: anno 2 numero 2

Franco Finiguerra, in-

sieme con il fratello En-

zo, da quest’anno alle-

nano la squadra di cal-

cio a sette under 14 b

dell’A.A.C.S.

Nato a Foggia 43 anni

fa, ha coltivato sin da

piccolo la passione per

il calcio, praticandolo in

gioventù mentre ora da

adulto, trova il tempo

per allenare i giovani

che vogliono praticare

questo sport.

Parlaci delle tue espe-

rienze da calciatore.

Sono state numerose e

bellissime. Ho iniziato a

giocare da giovane

nell’oratorio dei santi

Pietro e Paolo.

In seguito, con la squa-

dra calabrese dell’Edil

Gerace, ci siamo tolti

tante soddisfazioni vin-

cendo parecchi campio-

nati; conservo ricordi

indimenticabili.

In che ruolo giocavi?

Ero il libero.

Come ti trovi ad allena-

re la squadra?

Per il momento direi

bene, anche se i ragaz-

zini potrebbero fare me-

glio impegnandosi di

più durante gli allena-

menti.

Cosa provi stando in

panchina?

Tanta nostalgia dei

campi di calcio…

Quando vedo entrare i

giocatori sul campo

vorrei essere lì con loro

per dare una mano

quando si trovano in

d i f f i c o l t à c o n

l’avversario.

Perché hai scelto di fare

l’allenatore?

Perchè ormai da un po’

di anni ho appeso le

scarpe al chiodo! Ma

soprattutto per stare

con i giovani e regalare

loro la mia esperienza.

Infine, per dare una ma-

no in oratorio.

Cosa provi prima e

dopo la partita?

Prima sono molto agita-

to come se dovessi gio-

care io. Dopo dipende

dal risultato e da come

si sono comportati i ra-

gazzi in campo: se per-

diamo perché gli avver-

sari sono più forti di

noi, faccio loro un ap-

plauso e sono tranquil-

lo; ma se perdiamo per-

ché giocano male, senza

grinta e senza ascoltare

i miei consigli , allora

mi arrabbio.

Cosa pensi dei tuoi gio-

catori?

I miei giocatori ragazzi-

ni sono il nostro futuro.

Forse nessuno di loro

diventerà un grande

calciatore, ma sicura-

mente potranno diventa-

re dei grandi uomini se

sapranno mettere in

pratica gli insegnamenti

dei genitori e… perché

no, anche quelli

dell’allenatore.

Stefano, Alberto,

Andrea

CALCIO: INTERVISTA ALL’ALLENATORE

ANNO 2, NUMERO 2

DICEMBRE 2009

L’angolo del fumetto (di Giousuè)

Faccio

l’allenatore

soprattutto per

stare con i

giovani

e regalare loro

la mia

esperienza.

Franco finiguerra

28 NOVEMBRE: BANCO ALIMENTARE

Come tutti gli anni, il

banco alimentare orga-

nizza, con l’aiuto di vo-

lontari, la raccolta di ali-

menti a lunga conserva-

zione, che verranno poi

distribuiti ai più bisogno-

si.

Quest’anno, anche noi

abbiamo contribuito alla

raccolta, con i ragazzi

del gruppo giovani e gio-

vanissimi, che accompa-

gnati da Laura Boniscon-

ti, si sono dedicati a tur-

no per alcune ore alla

raccolta presso un su-

permercato della zona.

6

Page 7: anno 2 numero 2

Luca Ubertello, nato a

Torino il 06/08/1993,

studente al terzo anno

delle superiori presso il

liceo tecnologico Avo-

gadro, ragazzo impe-

gnato, oltre che nello

studio, anche in oratorio

come animatore e mem-

bro del gruppo giovani,

come tutti i ragazzi del-

la sua età, pratica il cal-

cio.

Centravanti della squa-

dra juniores di calcio a

sette dell’A.A.C.S., è il

nostro goleador.

Assiduo agli allenamen-

ti, sempre disponibile

con i compagni, esem-

pio per i più piccoli.

Perchè hai scelto di gio-

care a calcio?

Perchè è il mio sport

preferito.

Come lo hai capito?

Giocando.

Hai fatto altri sport?

In modo agonistico nes-

suno, però ho praticato

la pallavolo e l’hockey.

Come ti trovi con il tuo

allenatore?

Per me è come un pa-

dre.

Cosa provi prima e do-

po la partita?

Non vedo l’ora di gio-

care e cerco di carica-

re i compagni. Se vin-

ciamo sono felice, men-

tre se perdiamo vado a

casa a dormire.

Parlaci della tua espe-

rienza ai nazionali con

la squadra in cui giochi

È stata bellissima,

un’esperienza unica

nella vita. Mi sono di-

vertito moltissimo e ab-

biamo giocato bene, ma

avremmo potuto fare di

meglio soprattutto nelle

prime due partite.

Vorresti andare a gioca-

re in una squadra mag-

giore?

No, perché non mi tro-

verei bene come mi tro-

vo qui con i miei com-

pagni.

Stefano, Alberto,

Andrea

INTERVISTA A UNA GIOVANE SPERANZA

Non giocherei

altrove,

perché non mi

troverei bene

come mi trovo

qui con i miei

compagni

ANNO 2, NUMERO 2

DICEMBRE 2009

La striscia sulla castagnata dell’11 ottobre

Luca Ubertello in camera du-

rante i campionati nazionali a

Lignano Sabbiadoro dal 24 al

28 giugno.

RITROVO ORE 14,30 IN CHIESA

15,30 IN ORATORIO CON GRANDE GIOCO E

SORPRESE

7

Page 8: anno 2 numero 2

fenomeno dell’hip-hop

è il rap, musica che af-

fonda le proprie radici

nella cultura orale afro-

americana, dalla poesia

alle sue diverse compo-

nenti musicali: il blues,

il soul, il rhythm and

blues, il funky e la disco

music. Il rep ha prodot-

to e tuttora produce for-

me espressive assai di-

verse tra loro, dalla vo-

ce comune della prote-

sta sociale e politica

all’autoaffermazione di

sé. La break dance è

nata come danza metro-

politana eseguita per

strada da neri e portori-

cani, la sua caratteristica

è il carattere acrobatico

che richiede movenze

sincopate e articolazioni

snodate, mentre sul pia-

no musicale in genere si

L’hip-hop è una danza

di origine afroamericana

che prende piede verso

la fine degli anni ses-

santa nelle comunità dei

ghetti neri di New York.

Sorta come espressione

della cultura di strada,

l’hip-hop si sviluppa

principalmente attraver-

so tre diversi momenti

artistici: la musica rap,

la break dance e la aero-

sol art.

Componente di base del

affida a un unico ac-

compagnamento base e

a concitate sequenze

ritmiche. La aerosol art

è un’espressione artisti-

ca trasgressiva che ha

per protagonisti gruppi

di ragazzi giovani. Vie-

ne praticata su muri di

città, sui treni delle me-

tropolitane con scritte e

decorazioni eseguite

con bombolette spray.

Nel corso degli anni ot-

tanta l’hip-hop, in Euro-

pa e in Italia, ha visto

crescere la sua diffusio-

ne soprattutto attraverso

produzioni discografi-

che, la televisione e la

pubblicità.

Elisabetta, Miriam

MUSICA HIP-HOP

RITRATTO: F.P. DETTO “PAOLINO”

ANNO 2, NUMERO 2

DICEMBRE 2009

una moltitudine di difet-

ti e qualche piccolo pre-

gio. È un ragazzo abba-

stanza stressante ma sa

anche essere molto sim-

patico e gentile. A scuo-

la è diversamente sec-

chione in quanto conse-

gna sempre e con puntu-

alità i compitini rigoro-

samente copiati, ma a

modo suo impara qual-

Paolino alle ore 17.35 di

venerdì 4 dicembre

2009 sta effettuando la

sua sana, equilibrata,

ennesima e intoccabile

merenda con un bel

«Kinder bueno»! Si sta

dissetando con un rin-

frescantissimo

«Estathè» alla pesca!!!

A parte questo piccolo

particolare, Paolo ha

cosa.

Quando vede qualche

suo amico (tutti i ragaz-

zi di San Salvario) giù

di morale non ci pensa

due volte a farlo diverti-

re: La stessa cosa la fa

anche con professori,

allenatori ed educatori.

Simo, Sonia,

Francy

Paolino, giorno della

Spaghettata, 11 ottobre

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