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giovani, dare loro delle opportunità di crescita insieme umane e cristiane. Così, hanno preso il via le attività p e r due gruppi, fondamentali per il nostro oratorio: i giovanissimi e i giovani. caporedattore d e l “Giornale dell‟Architettura”, siamo andati in giro per il quartiere a intervistare alcuni negozianti che hanno il proprio locale commerciale nelle vicinanze del cantiere. Tutti si sono dimostrati molto gentili nell‟accoglierci, rispondendo alle nostre Continua a pagina 2
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I l a v o r i d e l l a
m e t r o p o l i t a n a
continuano nel quartiere
San Salvario, cantieri su
c a n t i e r i s t a n n o
invadendo la zona in cui
v i v i a m o . O r m a i
l‟argomento è sulla
bocca di tutti e in alcuni
casi sta diventando un
problema da risolvere!
Nel mese di febbraio
i n s i em e a Lu c a ,
c a p o r e d a t t o r e d e l
“ G i o r n a l e
dell‟Architettura”, siamo
andati in giro per il
quartiere a intervistare
alcuni negozianti che
hanno il proprio locale
co m m erc i a l e n e l l e
vicinanze del cantiere.
Tutti si sono dimostrati
m o l t o g e n t i l i
n e l l ‟ a c c o g l i e r c i ,
rispondendo alle nostre
domande e discutendo
con noi dei problemi.
Alcuni proprietari
hanno affermato che in
questo momento la
prossimità
dei cantieri porta
diversi svantaggi alla
loro attività: basti
pensare a quanti loro
colleghi su via Nizza
hanno nella circostanza Continua a pagina 2
Sommario:
ANNO 2, NUMERO 4
Siamo alla fine delle
a t t iv i tà svol te in
quest‟anno oratoriano.
Con la fine di maggio
esse chiudono, e
proviamo a fare un
bilancio di cosa si è fatto
prima di catapultarci in
quello che è il momento
di maggiore sforzo per
tutti noi: l‟Estate ragazzi.
La grossa novità di
quest‟anno è stata
l‟arrivo di suor Alba, che
c o n l a s u a
d e t e r m i n a z i o n e e
costanza, insieme a uno
sconfinato ottimismo, ha
portato a tutti noi linfa
nuova e voglia di fare
sempre meglio.
Ci siamo ritrovati a fine
settembre a Solomiac,
con genitori e ragazzi
che volevano impegnarsi
in un progetto di crescita
e di volontariato.
Abbiamo delineato le
a t t i v i t à c h e
s‟intendevano seguire,
con l‟obiettivo di
trovarci per puntare sui
giovani, dare loro delle
opportunità di crescita
insieme umane e
cristiane. Così, hanno
preso il via le attività
per due gruppi ,
fondamentali per il
nostro oratorio: i
giovanissimi e i
giovani. Continua a pagina 3
Bilancio di un anno.
Inchiesta sulla
metropolitana.
Pag. 1, 2, 3.
Ritiro giovani e
giovanissimi.
Pag. 4
Casa famiglia
Gita a Claviere.
Pag. 5
Pillole formative.
Pag.6
Cena ebraica.
Ritiro genitori.
Pag. 7
Personaggio.
Vestizione
chierichetti.
Vignetta di Giosué
Estate Ragazzi.
Pag. 8
politana possa portare
maggiori vantaggi.
Altri, invece, ritengono
che i lavori, in diversi
modi, hanno già portato
i loro frutti!
Oltre agli esercenti,
abbiamo intervistato un
p a s s an t e , ch e a
differenza della maggior
parte dei proprietari,
r i t i e n e c h e l a
metropolitana a Torino
sia inutile e che, sia
durante i lavori che
dopo la sua costruzione
non possa portare alcun
vantaggio. Insomma
tante opinioni diverse e
tanti problemi, ma
ormai la metropolitana è
quasi finita! E tutti
insieme prepariamoci a
girare per la nostra
Torino con questo
nuovo mezzo d i
trasporto.
Un grazie per la
collaborazione a:
Antonella (42 anni,
negozio di tendaggi);
Francesco (54 anni,
barista); Alessandro (43
anni, farmacista);
Alberto e Maurizio 75 e
47 anni, negozio di
giardinaggio); Mary e
Antonella (25 e 34 anni,
profumeria); Gianluca
(28 anni, pasticcere).
Silvia,
Cristina & Simona
Redattore capo:
Stefano Finiguerra
Vice redattore capo:
Cristina Scavarda
Foto:
Giusi Palazzi
Giovanni Scavarda
Giuliana Finiguerra
Collaboratori:
Simona Cargnino
Silvia Dimonda
Andrea Femiani
Alberto Finiguerra
Giosuè Mwilanya
Cristina Scavarda
Sara Di Lorenzo
Federica Di Monda
Laura Garoffolo Chiara Brotto
Carlo Lazazza
Federica Cellini
Simona Borgese
Giusi Palazzi
Luca Gibello
Carlo Femiani
Oratorio SS. Pietro e Paolo
VIA GIACOSA N° 8
10125 TORINO
ANNO 2, NUMERO 4 2
Con un po‟ d i
approssimazione, si può
sostenere che la storia
della costruzione delle
linee ferroviarie urbane
sotterranee coincida con
la vicenda del la
modernizzazione delle
città. Dopo il caso di
Londra (già nel 1863!),
tra fine Ottocento e
inizio Novecento, anche
a l l a l u c e d e l l e
innovazioni e dei saperi
legati alla diffusione
delle tecniche e dei
prodotti della civiltà
industriale, le principali
metropoli mondiali
fanno a gara al fine di
dotarsi di un sistema di
trasporti alternativo che
non andasse soggetto
agli imprevisti della
c i r c o l a z i o n e d i
superficie. Nell‟Europa
continentale, Budapest
batte tutti nel 1896.
Parigi arriva dopo, ma
lega la realizzazione
d e l l ‟ o p e r a a l l o
svolgimento di un
g r a n d e e v e n t o :
l‟Esposizione universale
del 1900.
Sulla scommessa della
realizzazione di una
m e t r o p o l i t a n a s i
misurano l‟efficienza di
un servizio pubblico
(cioè in quanto tempo si
arriva da un capo
all‟altro della città, e
quanti sono gli utenti
trasportati ogni ora), la
sua capillarità (cioè il
grado di diffusione della
rete sul territorio e la
sua lunghezza totale), la
sua economicità (cioè
quanti sono i costi
sociali risparmiati
rispetto al trasporto
i n d i v i d u a l e ) . L a
metropolitana è anche
prova di democrazia e di
buona convivenza civile
(non ci sono viaggiatori
di serie A o serie B, e
occorre sopportarsi
stando pigiati in piedi
quando i vagoni sono
pieni), è occasione di
riqualificazione urbana
e ambientale (le aree e i
palazzi in prossimità
d e l l e s t a z i o n i
acquistano più valore),
è rifugio estremo per i
malcapitati quando la
città si dimentica di
loro. E poi, volete
mettere il divertimento
dei piccoli (e non solo
di loro!) nell‟andare a
piazzarsi in testa al
convoglio che viaggia
con guida automatica e
illudersi di essere
manovratori, guardando
la magia della galleria
che gli si para davanti
serpeggiando? Perché,
in fin dei conti, ogni
città che possiede il
metrò può considerarsi,
almeno un po‟, una
«città metropolitana».
Luca Gibello
Un ingresso alla metropolitana di Parigi, progettato da Hector
Guimard per l‟Esposizione universale del 1900 e ancora oggi in
funzione
Segue da pagina 1.
abbassato le serrande,
senza più rialzarle!
Nonostante ciò sperano
che una volta
finiti i lavori, la metro-
ANNO 2, NUMERO 4
l‟iniziativa dell‟Inverno
ragazzi: un servizio
ritenuto molto utile dai
genitori, che devono
sempre cimentarsi con le
vacanze natalizie dei
propri figli.
Abbiamo ancora in
p r o g r a m m a a l c u n i
appuntamenti: come ad
esempio il 16 maggio con
l‟“Oratorio in strada”,
dove con L‟A.A.C.S.
sposteremo il nostro
oratorio per una giornata
in corso Marconi, per farci
c o n o s c e r e a l l a
cittadinanza e trascorrere
tutti insieme una giornata
di divertimento; sabato 22
maggio, prima con la
presentazione dell‟equipe
di Estate ragazzi ai
genitori e poi con “La
Corrida” in oratorio,
serata di gara con canti,
balli e scenette; sabato 5
giugno con un pomeriggio
in oratorio tra giochi e
divertimento, grigliata e
spettacolo teatrale in
serata, a conclusione delle
attività dell‟A.A.C.S.
Questo non vuole essere
Segue da pagina 1
I giovanissimi, ragazzi
delle scuole medie che
terminato il cammino
catechistico per la
Cresima, hanno voluto
continuare insieme un
momento formativo in
oratorio. Il gruppo dei
giovani, ragazzi delle
scuole superiori e oltre,
hanno partecipato alla vita
oratoriana attivamente,
con animazione e
volontariato.
Ci sono state poi le attività
del sabato, altro momento
molto importante, dove i
ragazzi delle elementari e
delle medie hanno
partecipato ad attività di
laboratorio e momenti di
gioco. Per i laboratori,
bisognerebbe aprire una
lunga parentesi, per
ringraziare tutte le persone
che s i sono rese
disponibili, lodare la loro
costanza e il loro
i mp e g n o , s o mma t o
all‟impegno dei ragazzi e
dei bambini che con
passione e capacità si sono
dedicati a tali attività.
un semplice elenco di
quello che si è fatto o che
si farà, ma vuole essere
motivo d‟incoraggiamento
a tutte quelle persone che
hanno , anche con
sacrificio e non sempre
senza difficoltà, dedicato
del loro tempo ai nostri
giovani.
Questo deve essere per
t u t t i n o i m o t i v o
d‟impegno per fare
sempre meglio. Siamo
responsabili, e non è cosa
da poco, della crescita dei
ragazzi che frequentano il
nostro Oratorio.
Carlo
3
Marcolino (Harry Potter),
Stefano (signorina), Sara
(Biancaneve) Cristina
(pagliaccio), Alessandro
( A l a d i n o ) , M i n a
(infermiera pazza), Ines
(strega), Marco (super
Mario), Suor Alba (il
clawn Botolo), Sabina
(danzatrice di flamenco).
Dopo una lunga e
spettacolare passerella i
g i u d i c i h a n n o
attentamente valutato tutti
i partecipanti e hanno
d ec r e t a to v in c i to r e
Marcolino (Harry Potter).
Per merenda, alcune
mamme hanno preparato
delle buonissime bugie!
Stefano, Alberto
Sabato 13 febbraio ci
siamo trovati in oratorio
tutti mascherati per
festeggiare il Carnevale.
Tra i tantissimi costumi
molto divertenti c‟erano
ragazzi travestiti da
personaggi dei cartoni
animati, mentre altri
avevano deciso di...
c a m b i a r e s e s s o ,
vestendosi da... signorina.
Più tardi ci siamo divisi in
quattro squadre, ciascuna
guidata da due di noi: la
prima con Stefano e
Alberto, la seconda con
Andrea e Paolino, la terza
con Silvia e Cristina e
l‟ultima con Francesca e
Gaia. Abbiamo fatto dei
giochi a stand: corsa con i
sacchi; tiro a segno; lancio
dei piatti pieni di schiuma
da barba e colpire i volti
di animatori dietro un
telone forato; mangiare
una mela, a coppie, appesa
a un filo senza usare le
mani; mimi; travestimento
di una persona. Alla fine
ha prevalso la squadra di
Andrea, e Paolino. Per
concludere la serata c‟è
stata la mitica sfilata, cui
hanno preso parte:
Abbiamo avuto molti
momenti comunitari:
come la giornata dell‟11
ottobre, iniziata con la
Santa Messa e la
benedizione degli zaini, e
proseguita con una
spaghettata in oratorio,
con giochi e merenda
finale; la festa della
Befana, conclusasi con
l‟arrivo, appunto, delle
befane; la festa di
carnevale, tut t i in
maschera con giochi e
tanto divertimento.
Abbiamo avuto anche
momenti di formazione
comunitaria: il ritiro dei
genitori nel confronto con
i figli; il ritiro con giovani
e giovanissimi in Avvento
e poi durante il periodo
quaresimale; un cammino
di ricerca d‟identità di
gruppo, con la gita
formativa a Roma, sotto
capodanno, sempre con i
giovani e giovanissimi;
momenti di formazione
con relatori della Noi
Torino per i ragazzi
giovani e le catechiste.
Novità assoluta è stata
Se vuoi farti buono,
pratica queste tre cose
e tutto andrà bene:
a l legria, s tudio ,
preghiera.
E' questo il grande
programma per vivere
felice, e fare molto
bene all'anima tua e
agli altri.
Don Bosco
VITA DELL’ORATORIO
ANNO 2, NUMERO 4 4
subito sviato. Quello
che ha ricevuto il seme
tra le spine è colui che
ode la parola; poi gli
impegni mondani e
l ‟ i n g a n n o d e l l e
ricchezze soffocano la
parola che rimane
infruttuosa. Ma quello
che ha ricevuto il seme
in buona terra è colui
che ode la parola e la
comprende; egli porta
del frutto che può
rendere il cento, il
sessanta o il trenta per
cento. Dopo questo
importante momento di
riflessione abbiamo
letto insieme il racconto
“Storia di un seme”. La
vicenda era ambientata
in un freddo paese che
stava attraversando un
gelido inverno nella più
totale mancanza di
viveri. Un viandante,
che era stato ospitato
per la notte da una
povera famiglia, per
sdebitarsi offrì loro un
seme dicendo che
questo avrebbe dato
frutti subito, ma a patto
che fossero stati divisi
equamente con il resto
del villaggio. La
famiglia piantò il seme
e subito diede frutti
d e l i z i o s i e i n
a b b o n d a n z a .
Ricordando le parole
del viandante divisero i
frutti con le altre
famiglie e il villaggio
non patì mai più la
fame. Questa storiella ci
ha fatto riflettere su
Il 14 marzo ci siamo
incontrati, noi dei
gruppi “giovani e
giovanissimi”, per
continuare il nostro
“cammino” insieme.
Era con noi suor Carla,
madre generale delle
suore rosminiane.
P e r c o m i n c i a r e ,
abbiamo ascoltato
alcune canzoni che
introducevano il tema
principale del ritiro e
del nostro percorso di
formazione: la prima
era “Lavori in corso”; la
seconda „Il seme del tuo
campo‟. Quest‟ultima
costituiva il preambolo
della parabola del
seminatore: i semi
possono cadere lungo la
strada, in terreni
rocciosi, tra le spine,
oppure in terreno buono
e fertile. Il significato
della parabola è
semplice e chiaro: tutte
le volte che qualcuno
ode la parola di Dio e
non la comprende, viene
il maligno e porta via
quello che è stato
seminato nel suo cuore:
questi è colui che ha
ricevuto il seme lungo
la strada. Quello che ha
ricevuto il seme in
luoghi rocciosi, è colui
che ode la parola e
subito la riceve con
gioia, però non ha
radice in sé ed è di corta
durata; così, quando
giunge la tribolazione o
la persecuzione a
motivo della parola, è
tematiche quali egoismo
e m a n c a n z a d i
attenzione per gli altri in
c o n t r a p p o s i z i o n e
all‟altruismo, alla bontà
d‟animo verso il
prossimo; arrivando alla
conclusione che fare del
bene agli altri è
s i c u r a m e n t e p i ù
g r a t i f i c a n t e e
soddisfacente e dà
anche i suoi frutti!
S u c c e s s i v a m e n t e
abbiamo partecipato alla
Santa Messa.
N e l p o m e r i g g i o
abbiamo ascoltato la
canzone “Ci sono
anch‟io”, proposta da
suor Carla per farci
riflettere sulla nostra
posizione nel mondo
oggi e sulla posizione
che vorremmo occupare
in un futuro non troppo
lontano. In seguito ci
sono state le confessioni
da parte di don Piero.
Per concludere la
giornata con momenti
meno seri, abbiamo
giocato a pallavolo e
calcio tutti insieme e
abbiamo fatto un breve
punto della situazione
sugli impegni futuri del
gruppo.
Massimiliano,
Federica
Sopra: Tre momenti della festa di
Carnevale.
Sotto: Federica e Massimiliano
mentre preparavano un cartellone.
Biciclettata di domenica 18 aprile.
Vendita torte sul sagrato della
Chiesa domenica 25 aprile
Venerdì 19 marzo
siamo andati in una casa
famiglia situata in C.so
Casale, accompagnati
da Carlo e Paola.
Abbiamo visitato gli
appartamenti dove
vivono tutti coloro che,
minorenni, avendo
bisogno di aiuto e di
affetto, si rivolgono,
attraverso gli enti
preposti, a comunità
esterne che aiutano
quest i ragazzi a
superare i loro problemi
momentanei.
Gli ospiti presenti, al
momento della nostra
visita erano circa una
trentina,
gli appartamenti sono
divisi per età: dalle
mamme con i loro bimbi
(fino al compimento
dell‟anno di vita), ai
bambini dell‟asilo, agli
adolescenti. Fuori c‟è
uno spazioso giardinetto
con vari animali, dove
tutti si ritrovano per
divertirsi insieme.
Successivamente ci
siamo riuniti in un
salottino con la direttrice
e le abbiamo posto delle
domande. Noi abbiamo
chiesto anche se sarebbe
possibile trascorrere un
pomeriggio a fa r
volontariato, giocando
con i bambini: per farlo
b i s o g n a a v e r e
l‟autorizzazione dei
genitori, ma questo
sicuramente accadrà e
noi non vediamo l‟ora.
All‟uscita c‟era un
cagnone a farci le feste,
ma non da tutti è stato
VITA DELL’ORATORIO
ANNO 2, NUMERO 4
MAGGIO 2010
5
al loro posto saremmo
felici di ricevere
queste visite o no:
alcuni dicevano che si
sentirebbero bene
perché è bel lo
conoscere nuovi
amici, mentre altri
non erano sicuri che
ci accogliessero cosi,
come se fossero
esposti in un museo.
Ma in fin dei conti è
stata una bellissima
esperienza che si
potrebbe ripetere altre
volte.
Francesca & Gaia
O g n i a n n o o r m a i ,
a p p u n t a me n t o f i s s o ,
l'Oratorio organizza la
giornata sulla neve.
Domenica mattina 21 marzo
la sveglia suona prima
rispetto al solito, e alle 8
siamo già tutti svegli e
pimpanti pronti a goderci
una giornata sulla neve con
destinazione Claviere!!
Saliamo sul pullman, siamo
una cinquantina circa,
verifichiamo con l‟appello
che non manchi nessuno e
via partiamo puntuali. Il
meteo in partenza non è dei
migliori, ma scongiuriamo
il tutto con una piccola
preghiera di gruppo.
Invece quando arriviamo a
Claviere ci accoglie una
bella giornata soleggiata,
con temperature gradevoli,
condita con pioggerelle
leggere. Discesi dal
pullman i gruppi si
dividono: ci sono gli
sciatori che s‟affrettano a
raggiungere le piste con la
seggiovia, e i „bobbisti‟
pronti a intraprendere
improbabili e spericolate
discese con i propri bolidi.
La mattinata scorre
tranquilla in perfetto stile
divertimento allo stato
puro; tra voli, sederate e
marachelle si arriva all‟ora
di pranzo stanchissimi e
affamati. Così riuniamo i
gruppi e andiamo a
rifocillarci in una casa
alpina vicino alle piste. Il
menu offriva: antipasto,
pasta tricolore, spiedini,
patatine fr i t te con
immancabile vino, caffè e
ammazza caffè. Dopo aver
recuperato le forze
torniamo all‟arrembaggio
sulle piste, affrontiamo
altre discese da pazzi
criminali, alternate da
attimi di relax e merende.
Per il nostro dispiacere il
tempo vola subito e così
scoccano le 17; è ora di
sbaraccare, ci cambiamo e
saliamo sul pullman per il
viaggio di
ritorno.
In mezzo alla fitta fo-
schia del rientro c‟è
molto silenzio, ma ci
son ancora i ragazzini
più piccoli inesauribili
che continuano a
c h i a c c h i e r a r e e
scherzare. Arriviamo
finalmente alle 20 a
Torino, si nota che tutti
sono un po‟ stanchi ma
f e l i c i d i a v e r
treascordo una bella
giornata in compagnia
di tante belle persone.
Andrea
Una delle tante discese folli
della giornata
Foto di gruppo in un momento di
pausa
Sopra: foto di gruppo.
Sotto: tutti a pranzo
Una discesa di Carlo
Sulla neve a Claviere
intuire che alcuni non
sapevano proprio che
scrivere, e in alcune si
notavano complimenti
che suonavano da
consigli per l‟altra
persona. Alla fine si
s c e g l i e v a n o d u e
aggettivi o espressioni
dette dagli altri, le quali
venivano riportate su un
“ m u r o ” c h e
rappresentava il nostro
gruppo.
Questo incontro ha fatto
molto riflettere su cosa
pensano gli altri di te,
che immagine dai di te
agli altri e, soprattutto,
che differenza c‟è tra
come ti vedi tu e come
ti vedono gli altri; punto
di partenza per essere
obiettivi con se stessi,
capire i propri limiti e i
propri difetti. Perchè
conoscersi è importante,
e anche capire quale
lato di noi facciamo
trasparire!
L‟incontro Crescere
insieme tenutosi giovedì
11 marzo in oratorio
sempre con Andrea,
aveva come scopo
principale la costruzione
del “manuale dei figli
per con oscer e i
genitori”. Varie tappe,
tra cui la visione di una
serie di spezzoni di film
che mostravano scene di
rapporto tra genitori e
figli, tra cui “Nel nome
del padre” e “La
f e b b r e ” .
Successivamente si è
discusso su quale fosse
il film più significativo
per noi, o quali frasi ci
fossimo già trovati a
dire o a sentirci dire. In
relazione a questo,
Luca, il coordinatore
della serata, ci ha
guidati in un manuale
da completare, nel quale
si doveva definire: che
cosa si vorrebbe che i
genitori facessero nei
confronti di noi figli;
q u a l i s o n o l e
caratteristiche che ci
contraddistinguono, le
nostre paure, dubbi,
difficoltà; che cosa i
genitori non sanno di
noi; che cosa vorremmo
che ci dicessero. In
seguito si è svolto un
dibattito su quali
fossero gli aggettivi che
contraddistinguono noi
figli, con parole da
“salvare”, da “buttare”,
da “ripescare” e così
via.
Infine, la visione di
f o t o g r a f i e c h e
ritraevano genitori e
figli, con analisi del tipo
di sguardo o di
abbraccio, potendo in
questo modo capire
anche da volti e gesti di
persone sconosciute che
i g e n i t o r i s o n o
innamorati dei figli, nel
modo più estremo, fin
dal primo momento.
Essi non desiderano
altro se non la felicità
delle loro creature,
poterle capire, poter
parlare con loro.
L‟amore incondizionato
porta anche a cercare di
proteggere i figli, anche
quando questi non
vogliono, e allo stesso
tempo quando le
attenzioni vengono
evitate, i genitori
arrivano a sentirsi
peggio d‟innamorati
r i f i u t a t i , p e r c h è
allontanati da ciò che
più amano al mondo.
Cambiare punto di vista
fa bene, specialmente se
così si capisce meglio il
proprio: in questo caso
la possibi l i tà di
r i a v v i c i n a r s i e
comunicare con i propri
genitori, e allo stesso
modo cercare di capirli
e non voler essere
sempre e solo capiti.
Chiara
ANNO 2, NUMERO 4 6
Dinamiche di gruppo è
s t a t o l i t i t o l o
dell‟incontro tenutosi
venerdì 26 febbraio in
oratorio con Andrea,
relatore della Noi
Torino, in cui ci siamo
des c r i t t i e f a t t i
descrivere. Ma com‟è
difficile mettere nero su
bianco 10 aggettivi che
t i r ap p r e s en t an o ,
specialmente se ti sei
sempre fermato a tre o
se non ci hai nemmeno
provato! Per non parlare
della metafora su se
stessi o della caricatura!
Questo è stato solo
l‟inizio, dove per
l ‟ a p p u n t o c i
s ‟ i m p e g n a v a a
descriversi su un foglio.
Finita questa parte, si
girava il foglio e sulla
facciata nuovamente
bianca ognuno poteva
scrivere un aggettivo,
disegnare la caricatura o
scrivere una metafora
sulla persona a cui
apparteneva il foglio.
Ma che fatica anche
qui! Molti che già si
conoscevano potevano
esprimersi nei confronti
dei propri amici, mentre
chi invece s‟incontrava
per la prima volta aveva
a disposizione la
“presentazione formale”
fatta ad Andrea,
l‟educatore, all‟inizio
dell‟attività. Che dire; si
può solo immaginare
cosa è uscito! Molto
spesso si leggevano
frasi assai scherzose,
mentre altre facevano Visita di alcuni giovani dell‟oratorio a Valdocco
Fra le molte iniziative
coordinate dal direttivo
oratoriale v‟è stata
a n c h e q u e l l a
denominata “cena
Ebraica” svoltasi sabato
2 7 m a r z o .
Nell‟iniziativa sono stati
coinvolti i ragazzi, i
familiari, il gruppo
catechesi.
Figura 1 - Assemblea degli
Apostoli (logo cena)
In realtà, non so dire
come sia nata l‟idea;
tuttavia, a mio personale
avviso, i risultati sono
stati tali da incoraggiare
l ‟ o p p o r t u n i t à d i
replicare il prossimo
anno, onde permettere a
quanti volessero fare
quest‟esperienza di aver
modo di partecipare.
Figura 2 - Ragazzi e Genitori Alla cena i presenti
sono stati omaggiati di
u n l i b r e t t o c h e
permetteva anche ai non
esperti di seguire le fasi
e comprenderne il
significato evocativo di
un evento, oramai molto
lontano nel tempo, che
ci lega emotivamente al
nostro passato di
cristiani.
Figura 3 - Genitori
N o n o c c o r r e
ripercorrere la cronaca
istante per istante della
cena in quanto era ben
descritta nel libretto.
Tuttavia, per gli assenti,
questo era il menù:
agnello, erbe amare,
pane azzimo, salsine,
uova sode, vino.
Figura 4 - Gruppo Catechesi
I l m o m e n t o d i
raccoglimento è stato
preceduto e seguito da
momenti di gioco e
aggregazione.
Carlo L
Figura 5 - Don Piero & Carlo
ANNO 2, NUMERO 4 7
Il 17 aprile in oratorio
c‟è stato un interessante
incontro tra genitori,
giovani e bambini.
L‟argomento era: “I
g e n i t o r i s o n o
imperfetti? quando?”.
Abbiam o in i z i a to
l‟incontro con la Fosca,
psicologa, che ci ha
fatto un quadro generale
della situazione e poi ha
chiesto a noi genitori di
esprimere un parere. È
emerso che noi ci
sentiamo imperfetti
soprattutto per quanto
riguarda l‟educazione
dei nostri figli: paura di
sbagliare, in particolare
quando dobbiamo dire
dei NO! La psicologa ci
ha spiegato che tutto ciò
è normale, ma che la
cosa fondamentale è far
capire ai nostri figli che
n o i n o n s i a m o
assolutamente perfetti e
c h e a n c h e n o i
sbagliamo, ma insieme
possiamo superare gli
e r ro r i . La par t e
d e l l ‟ i n co n t ro p i ù
interessante è stata il
racconto che i bambini e
i ragazzi ci hanno
riportato su quanto
avevano fatto: quelli
d e l l e e l em en t a r i ,
attraverso dei disegni,
hanno rappresentato il
genitore
perfetto, cioè quando dà
loro la possibilità di
giocare, soprattutto con
i video giochi, o di
vedere la tv, e il
genitore imperfetto
quando non lo fa
giocare. I ragazzi
delle medie, attraverso
dei cartelloni, hanno
esposto chiaramente le
loro idee: vorrebbero
più autonomia, più
privacy e più tempo da
dedicare agli amici, ma
soprattutto vorrebbero
delle mamme meno
assillanti… (i papà, si
sa, fanno sempre poche
domande!).
Insomma, dobbiamo
imparare ad avere
fiducia nei nostri figli:
se vogliono raccontarci
le loro cose, lo faranno
di loro spontanea
volontà.
È s t a t o m o l t o
i n t e r e s s a n t e
confrontarsi con gli altri
genitori e sapere che le
stesse paure e le stesse
ansie che si vivono per i
propri figli sono
condivise. Mi è servito
per acquistare un po‟ di
sicurezza. In fondo, il
mestiere di genitore non
lo insegna nessuno: si
impara strada facendo.
Simona
ANNO 2, NUMERO 4 8
Ah sì..? Allora me ne
vado. Questa è la frase
del momento di Karlo.
Eh sì; lui ne dice tante e
di tutti i tipi!!! Per non
parlare di come imita la
nostra professoressa di
lettere ripetendo alcune
parole del dialetto
piemontese. Lui è un
ragazzo molto simpatico
e giocherellone ma allo
RITRATTO: Karlo
stesso tempo introverso
e permaloso. È sportivo
ed è bravo soprattutto
nei giochi di squadra,
ma il meglio di sé lo da
cimentandosi a basket!
Durante qualsiasi
partita, nelle ore di
educazione fisica a
scuola, è sempre di
grande aiuto per
qualsiasi compagno
della sua squadra. Non è
un ragazzo molto
studioso ma quando
vuole si sa impegnare. Si
rende utile e disponibile
soprattutto per i lavori
“pesanti”. Come
faremmo senza di lui?
Questo è il grande
enigma!
Silvia, Simona,
Sonia & Cristina K a r l o , p e r s o n a g g i o
dell‟oratorio
Domenica 18 Aprile, noi
genitori dei bambini, che
si sono appassionati a
p r e s t a r e S e r v i z i o
Liturgico, abbiamo
potu to par t ecipare
insieme a loro e alla
comunità parrocchiale,
ad un‟emozionantissima
c e l e b r a z i o n e d e l
M a n d a t o d e i
Chierichetti.
Poterli accompagnare
all‟altare, aiutarli ad
indossare la piccola
tunica e pronunciare
insieme a loro la
Promessa di servire il
Signore con gioia, ha
r a p p r e s e n t a t o u n
momento di vera
comunione cristiana. Le
nostre singole famiglie
insieme a formarne una
più grande: la parrocchia.
Quello che suor Alba ha
proposto all‟inizio come
un bel gioco a punti si è
trasformato in un
impegno da parte di
questi bambini che sono
diventati un bell‟esempio
per tutti, con la
determinazione, la
tenacia e la simpatia che
li contraddistingue. La
Messa adesso ha dei volti
nuovi…. Volti di gioia,
di amicizia e voglia di
condividere.
Federica Cellini
E‟ UFFICIALE, SIAMO CHIERICHETTI
Vestizione dei chierichetti
Le vignette di Giosuè Mwilanya