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I lavori della metropolitana continuano nel quartiere San Salvario, cantieri su cantieri stanno invadendo la zona in cui viviamo. Ormai l‟argomento è sulla bocca di tutti e in alcuni casi sta diventando un problema da risolvere! Nel mese di febbraio insieme a Luca, caporedattore del G i o r n a l e dell‟Architettura”, siamo andati in giro per il quartiere a intervistare alcuni negozianti che hanno il proprio locale commerciale nelle vicinanze del cantiere. Tutti si sono dimostrati molto gentili nell‟accoglierci, rispondendo alle nostre domande e discutendo con noi dei problemi. Alcuni proprietari hanno affermato che in questo momento la prossimità dei cantieri porta diversi svantaggi alla loro attività: basti pensare a quanti loro colleghi su via Nizza hanno nella circostanza Continua a pagina 2 Sommario: ANNO 2, NUMERO 4 Siamo alla fine delle attività svolte in quest‟anno oratoriano. Con la fine di maggio esse chiudono, e proviamo a fare un bilancio di cosa si è fatto prima di catapultarci in quello che è il momento di maggiore sforzo per tutti noi: l‟Estate ragazzi. La grossa novità di quest‟anno è stata l‟arrivo di suor Alba, che con la sua determinazione e costanza, insieme a uno sconfinato ottimismo, ha portato a tutti noi linfa nuova e voglia di fare sempre meglio. Ci siamo ritrovati a fine settembre a Solomiac, con genitori e ragazzi che volevano impegnarsi in un progetto di crescita e di volontariato. Abbiamo delineato le attività che s‟intendevano seguire, con l‟obiettivo di trovarci per puntare sui giovani, dare loro delle opportunità di crescita insieme umane e cristiane. Così, hanno preso il via le attività per due gruppi, fondamentali per il nostro oratorio: i giovanissimi e i giovani. Continua a pagina 3 Bilancio di un anno. Inchiesta sulla metropolitana. Pag. 1, 2, 3. Ritiro giovani e giovanissimi. Pag. 4 Casa famiglia Gita a Claviere. Pag. 5 Pillole formative. Pag.6 Cena ebraica. Ritiro genitori. Pag. 7 Personaggio. Vestizione chierichetti. Vignetta di Giosué Estate Ragazzi. Pag. 8

anno 2 numero 4

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giovani, dare loro delle opportunità di crescita insieme umane e cristiane. Così, hanno preso il via le attività p e r due gruppi, fondamentali per il nostro oratorio: i giovanissimi e i giovani. caporedattore d e l “Giornale dell‟Architettura”, siamo andati in giro per il quartiere a intervistare alcuni negozianti che hanno il proprio locale commerciale nelle vicinanze del cantiere. Tutti si sono dimostrati molto gentili nell‟accoglierci, rispondendo alle nostre Continua a pagina 2

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Page 1: anno 2 numero 4

I l a v o r i d e l l a

m e t r o p o l i t a n a

continuano nel quartiere

San Salvario, cantieri su

c a n t i e r i s t a n n o

invadendo la zona in cui

v i v i a m o . O r m a i

l‟argomento è sulla

bocca di tutti e in alcuni

casi sta diventando un

problema da risolvere!

Nel mese di febbraio

i n s i em e a Lu c a ,

c a p o r e d a t t o r e d e l

“ G i o r n a l e

dell‟Architettura”, siamo

andati in giro per il

quartiere a intervistare

alcuni negozianti che

hanno il proprio locale

co m m erc i a l e n e l l e

vicinanze del cantiere.

Tutti si sono dimostrati

m o l t o g e n t i l i

n e l l ‟ a c c o g l i e r c i ,

rispondendo alle nostre

domande e discutendo

con noi dei problemi.

Alcuni proprietari

hanno affermato che in

questo momento la

prossimità

dei cantieri porta

diversi svantaggi alla

loro attività: basti

pensare a quanti loro

colleghi su via Nizza

hanno nella circostanza Continua a pagina 2

Sommario:

ANNO 2, NUMERO 4

Siamo alla fine delle

a t t iv i tà svol te in

quest‟anno oratoriano.

Con la fine di maggio

esse chiudono, e

proviamo a fare un

bilancio di cosa si è fatto

prima di catapultarci in

quello che è il momento

di maggiore sforzo per

tutti noi: l‟Estate ragazzi.

La grossa novità di

quest‟anno è stata

l‟arrivo di suor Alba, che

c o n l a s u a

d e t e r m i n a z i o n e e

costanza, insieme a uno

sconfinato ottimismo, ha

portato a tutti noi linfa

nuova e voglia di fare

sempre meglio.

Ci siamo ritrovati a fine

settembre a Solomiac,

con genitori e ragazzi

che volevano impegnarsi

in un progetto di crescita

e di volontariato.

Abbiamo delineato le

a t t i v i t à c h e

s‟intendevano seguire,

con l‟obiettivo di

trovarci per puntare sui

giovani, dare loro delle

opportunità di crescita

insieme umane e

cristiane. Così, hanno

preso il via le attività

per due gruppi ,

fondamentali per il

nostro oratorio: i

giovanissimi e i

giovani. Continua a pagina 3

Bilancio di un anno.

Inchiesta sulla

metropolitana.

Pag. 1, 2, 3.

Ritiro giovani e

giovanissimi.

Pag. 4

Casa famiglia

Gita a Claviere.

Pag. 5

Pillole formative.

Pag.6

Cena ebraica.

Ritiro genitori.

Pag. 7

Personaggio.

Vestizione

chierichetti.

Vignetta di Giosué

Estate Ragazzi.

Pag. 8

Page 2: anno 2 numero 4

politana possa portare

maggiori vantaggi.

Altri, invece, ritengono

che i lavori, in diversi

modi, hanno già portato

i loro frutti!

Oltre agli esercenti,

abbiamo intervistato un

p a s s an t e , ch e a

differenza della maggior

parte dei proprietari,

r i t i e n e c h e l a

metropolitana a Torino

sia inutile e che, sia

durante i lavori che

dopo la sua costruzione

non possa portare alcun

vantaggio. Insomma

tante opinioni diverse e

tanti problemi, ma

ormai la metropolitana è

quasi finita! E tutti

insieme prepariamoci a

girare per la nostra

Torino con questo

nuovo mezzo d i

trasporto.

Un grazie per la

collaborazione a:

Antonella (42 anni,

negozio di tendaggi);

Francesco (54 anni,

barista); Alessandro (43

anni, farmacista);

Alberto e Maurizio 75 e

47 anni, negozio di

giardinaggio); Mary e

Antonella (25 e 34 anni,

profumeria); Gianluca

(28 anni, pasticcere).

Silvia,

Cristina & Simona

Redattore capo:

Stefano Finiguerra

Vice redattore capo:

Cristina Scavarda

Foto:

Giusi Palazzi

Giovanni Scavarda

Giuliana Finiguerra

Collaboratori:

Simona Cargnino

Silvia Dimonda

Andrea Femiani

Alberto Finiguerra

Giosuè Mwilanya

Cristina Scavarda

Sara Di Lorenzo

Federica Di Monda

Laura Garoffolo Chiara Brotto

Carlo Lazazza

Federica Cellini

Simona Borgese

Giusi Palazzi

Luca Gibello

Carlo Femiani

Oratorio SS. Pietro e Paolo

VIA GIACOSA N° 8

10125 TORINO

ANNO 2, NUMERO 4 2

Con un po‟ d i

approssimazione, si può

sostenere che la storia

della costruzione delle

linee ferroviarie urbane

sotterranee coincida con

la vicenda del la

modernizzazione delle

città. Dopo il caso di

Londra (già nel 1863!),

tra fine Ottocento e

inizio Novecento, anche

a l l a l u c e d e l l e

innovazioni e dei saperi

legati alla diffusione

delle tecniche e dei

prodotti della civiltà

industriale, le principali

metropoli mondiali

fanno a gara al fine di

dotarsi di un sistema di

trasporti alternativo che

non andasse soggetto

agli imprevisti della

c i r c o l a z i o n e d i

superficie. Nell‟Europa

continentale, Budapest

batte tutti nel 1896.

Parigi arriva dopo, ma

lega la realizzazione

d e l l ‟ o p e r a a l l o

svolgimento di un

g r a n d e e v e n t o :

l‟Esposizione universale

del 1900.

Sulla scommessa della

realizzazione di una

m e t r o p o l i t a n a s i

misurano l‟efficienza di

un servizio pubblico

(cioè in quanto tempo si

arriva da un capo

all‟altro della città, e

quanti sono gli utenti

trasportati ogni ora), la

sua capillarità (cioè il

grado di diffusione della

rete sul territorio e la

sua lunghezza totale), la

sua economicità (cioè

quanti sono i costi

sociali risparmiati

rispetto al trasporto

i n d i v i d u a l e ) . L a

metropolitana è anche

prova di democrazia e di

buona convivenza civile

(non ci sono viaggiatori

di serie A o serie B, e

occorre sopportarsi

stando pigiati in piedi

quando i vagoni sono

pieni), è occasione di

riqualificazione urbana

e ambientale (le aree e i

palazzi in prossimità

d e l l e s t a z i o n i

acquistano più valore),

è rifugio estremo per i

malcapitati quando la

città si dimentica di

loro. E poi, volete

mettere il divertimento

dei piccoli (e non solo

di loro!) nell‟andare a

piazzarsi in testa al

convoglio che viaggia

con guida automatica e

illudersi di essere

manovratori, guardando

la magia della galleria

che gli si para davanti

serpeggiando? Perché,

in fin dei conti, ogni

città che possiede il

metrò può considerarsi,

almeno un po‟, una

«città metropolitana».

Luca Gibello

Un ingresso alla metropolitana di Parigi, progettato da Hector

Guimard per l‟Esposizione universale del 1900 e ancora oggi in

funzione

Segue da pagina 1.

abbassato le serrande,

senza più rialzarle!

Nonostante ciò sperano

che una volta

finiti i lavori, la metro-

Page 3: anno 2 numero 4

ANNO 2, NUMERO 4

l‟iniziativa dell‟Inverno

ragazzi: un servizio

ritenuto molto utile dai

genitori, che devono

sempre cimentarsi con le

vacanze natalizie dei

propri figli.

Abbiamo ancora in

p r o g r a m m a a l c u n i

appuntamenti: come ad

esempio il 16 maggio con

l‟“Oratorio in strada”,

dove con L‟A.A.C.S.

sposteremo il nostro

oratorio per una giornata

in corso Marconi, per farci

c o n o s c e r e a l l a

cittadinanza e trascorrere

tutti insieme una giornata

di divertimento; sabato 22

maggio, prima con la

presentazione dell‟equipe

di Estate ragazzi ai

genitori e poi con “La

Corrida” in oratorio,

serata di gara con canti,

balli e scenette; sabato 5

giugno con un pomeriggio

in oratorio tra giochi e

divertimento, grigliata e

spettacolo teatrale in

serata, a conclusione delle

attività dell‟A.A.C.S.

Questo non vuole essere

Segue da pagina 1

I giovanissimi, ragazzi

delle scuole medie che

terminato il cammino

catechistico per la

Cresima, hanno voluto

continuare insieme un

momento formativo in

oratorio. Il gruppo dei

giovani, ragazzi delle

scuole superiori e oltre,

hanno partecipato alla vita

oratoriana attivamente,

con animazione e

volontariato.

Ci sono state poi le attività

del sabato, altro momento

molto importante, dove i

ragazzi delle elementari e

delle medie hanno

partecipato ad attività di

laboratorio e momenti di

gioco. Per i laboratori,

bisognerebbe aprire una

lunga parentesi, per

ringraziare tutte le persone

che s i sono rese

disponibili, lodare la loro

costanza e il loro

i mp e g n o , s o mma t o

all‟impegno dei ragazzi e

dei bambini che con

passione e capacità si sono

dedicati a tali attività.

un semplice elenco di

quello che si è fatto o che

si farà, ma vuole essere

motivo d‟incoraggiamento

a tutte quelle persone che

hanno , anche con

sacrificio e non sempre

senza difficoltà, dedicato

del loro tempo ai nostri

giovani.

Questo deve essere per

t u t t i n o i m o t i v o

d‟impegno per fare

sempre meglio. Siamo

responsabili, e non è cosa

da poco, della crescita dei

ragazzi che frequentano il

nostro Oratorio.

Carlo

3

Marcolino (Harry Potter),

Stefano (signorina), Sara

(Biancaneve) Cristina

(pagliaccio), Alessandro

( A l a d i n o ) , M i n a

(infermiera pazza), Ines

(strega), Marco (super

Mario), Suor Alba (il

clawn Botolo), Sabina

(danzatrice di flamenco).

Dopo una lunga e

spettacolare passerella i

g i u d i c i h a n n o

attentamente valutato tutti

i partecipanti e hanno

d ec r e t a to v in c i to r e

Marcolino (Harry Potter).

Per merenda, alcune

mamme hanno preparato

delle buonissime bugie!

Stefano, Alberto

Sabato 13 febbraio ci

siamo trovati in oratorio

tutti mascherati per

festeggiare il Carnevale.

Tra i tantissimi costumi

molto divertenti c‟erano

ragazzi travestiti da

personaggi dei cartoni

animati, mentre altri

avevano deciso di...

c a m b i a r e s e s s o ,

vestendosi da... signorina.

Più tardi ci siamo divisi in

quattro squadre, ciascuna

guidata da due di noi: la

prima con Stefano e

Alberto, la seconda con

Andrea e Paolino, la terza

con Silvia e Cristina e

l‟ultima con Francesca e

Gaia. Abbiamo fatto dei

giochi a stand: corsa con i

sacchi; tiro a segno; lancio

dei piatti pieni di schiuma

da barba e colpire i volti

di animatori dietro un

telone forato; mangiare

una mela, a coppie, appesa

a un filo senza usare le

mani; mimi; travestimento

di una persona. Alla fine

ha prevalso la squadra di

Andrea, e Paolino. Per

concludere la serata c‟è

stata la mitica sfilata, cui

hanno preso parte:

Abbiamo avuto molti

momenti comunitari:

come la giornata dell‟11

ottobre, iniziata con la

Santa Messa e la

benedizione degli zaini, e

proseguita con una

spaghettata in oratorio,

con giochi e merenda

finale; la festa della

Befana, conclusasi con

l‟arrivo, appunto, delle

befane; la festa di

carnevale, tut t i in

maschera con giochi e

tanto divertimento.

Abbiamo avuto anche

momenti di formazione

comunitaria: il ritiro dei

genitori nel confronto con

i figli; il ritiro con giovani

e giovanissimi in Avvento

e poi durante il periodo

quaresimale; un cammino

di ricerca d‟identità di

gruppo, con la gita

formativa a Roma, sotto

capodanno, sempre con i

giovani e giovanissimi;

momenti di formazione

con relatori della Noi

Torino per i ragazzi

giovani e le catechiste.

Novità assoluta è stata

Se vuoi farti buono,

pratica queste tre cose

e tutto andrà bene:

a l legria, s tudio ,

preghiera.

E' questo il grande

programma per vivere

felice, e fare molto

bene all'anima tua e

agli altri.

Don Bosco

Page 4: anno 2 numero 4

VITA DELL’ORATORIO

ANNO 2, NUMERO 4 4

subito sviato. Quello

che ha ricevuto il seme

tra le spine è colui che

ode la parola; poi gli

impegni mondani e

l ‟ i n g a n n o d e l l e

ricchezze soffocano la

parola che rimane

infruttuosa. Ma quello

che ha ricevuto il seme

in buona terra è colui

che ode la parola e la

comprende; egli porta

del frutto che può

rendere il cento, il

sessanta o il trenta per

cento. Dopo questo

importante momento di

riflessione abbiamo

letto insieme il racconto

“Storia di un seme”. La

vicenda era ambientata

in un freddo paese che

stava attraversando un

gelido inverno nella più

totale mancanza di

viveri. Un viandante,

che era stato ospitato

per la notte da una

povera famiglia, per

sdebitarsi offrì loro un

seme dicendo che

questo avrebbe dato

frutti subito, ma a patto

che fossero stati divisi

equamente con il resto

del villaggio. La

famiglia piantò il seme

e subito diede frutti

d e l i z i o s i e i n

a b b o n d a n z a .

Ricordando le parole

del viandante divisero i

frutti con le altre

famiglie e il villaggio

non patì mai più la

fame. Questa storiella ci

ha fatto riflettere su

Il 14 marzo ci siamo

incontrati, noi dei

gruppi “giovani e

giovanissimi”, per

continuare il nostro

“cammino” insieme.

Era con noi suor Carla,

madre generale delle

suore rosminiane.

P e r c o m i n c i a r e ,

abbiamo ascoltato

alcune canzoni che

introducevano il tema

principale del ritiro e

del nostro percorso di

formazione: la prima

era “Lavori in corso”; la

seconda „Il seme del tuo

campo‟. Quest‟ultima

costituiva il preambolo

della parabola del

seminatore: i semi

possono cadere lungo la

strada, in terreni

rocciosi, tra le spine,

oppure in terreno buono

e fertile. Il significato

della parabola è

semplice e chiaro: tutte

le volte che qualcuno

ode la parola di Dio e

non la comprende, viene

il maligno e porta via

quello che è stato

seminato nel suo cuore:

questi è colui che ha

ricevuto il seme lungo

la strada. Quello che ha

ricevuto il seme in

luoghi rocciosi, è colui

che ode la parola e

subito la riceve con

gioia, però non ha

radice in sé ed è di corta

durata; così, quando

giunge la tribolazione o

la persecuzione a

motivo della parola, è

tematiche quali egoismo

e m a n c a n z a d i

attenzione per gli altri in

c o n t r a p p o s i z i o n e

all‟altruismo, alla bontà

d‟animo verso il

prossimo; arrivando alla

conclusione che fare del

bene agli altri è

s i c u r a m e n t e p i ù

g r a t i f i c a n t e e

soddisfacente e dà

anche i suoi frutti!

S u c c e s s i v a m e n t e

abbiamo partecipato alla

Santa Messa.

N e l p o m e r i g g i o

abbiamo ascoltato la

canzone “Ci sono

anch‟io”, proposta da

suor Carla per farci

riflettere sulla nostra

posizione nel mondo

oggi e sulla posizione

che vorremmo occupare

in un futuro non troppo

lontano. In seguito ci

sono state le confessioni

da parte di don Piero.

Per concludere la

giornata con momenti

meno seri, abbiamo

giocato a pallavolo e

calcio tutti insieme e

abbiamo fatto un breve

punto della situazione

sugli impegni futuri del

gruppo.

Massimiliano,

Federica

Sopra: Tre momenti della festa di

Carnevale.

Sotto: Federica e Massimiliano

mentre preparavano un cartellone.

Biciclettata di domenica 18 aprile.

Vendita torte sul sagrato della

Chiesa domenica 25 aprile

Page 5: anno 2 numero 4

Venerdì 19 marzo

siamo andati in una casa

famiglia situata in C.so

Casale, accompagnati

da Carlo e Paola.

Abbiamo visitato gli

appartamenti dove

vivono tutti coloro che,

minorenni, avendo

bisogno di aiuto e di

affetto, si rivolgono,

attraverso gli enti

preposti, a comunità

esterne che aiutano

quest i ragazzi a

superare i loro problemi

momentanei.

Gli ospiti presenti, al

momento della nostra

visita erano circa una

trentina,

gli appartamenti sono

divisi per età: dalle

mamme con i loro bimbi

(fino al compimento

dell‟anno di vita), ai

bambini dell‟asilo, agli

adolescenti. Fuori c‟è

uno spazioso giardinetto

con vari animali, dove

tutti si ritrovano per

divertirsi insieme.

Successivamente ci

siamo riuniti in un

salottino con la direttrice

e le abbiamo posto delle

domande. Noi abbiamo

chiesto anche se sarebbe

possibile trascorrere un

pomeriggio a fa r

volontariato, giocando

con i bambini: per farlo

b i s o g n a a v e r e

l‟autorizzazione dei

genitori, ma questo

sicuramente accadrà e

noi non vediamo l‟ora.

All‟uscita c‟era un

cagnone a farci le feste,

ma non da tutti è stato

VITA DELL’ORATORIO

ANNO 2, NUMERO 4

MAGGIO 2010

5

al loro posto saremmo

felici di ricevere

queste visite o no:

alcuni dicevano che si

sentirebbero bene

perché è bel lo

conoscere nuovi

amici, mentre altri

non erano sicuri che

ci accogliessero cosi,

come se fossero

esposti in un museo.

Ma in fin dei conti è

stata una bellissima

esperienza che si

potrebbe ripetere altre

volte.

Francesca & Gaia

O g n i a n n o o r m a i ,

a p p u n t a me n t o f i s s o ,

l'Oratorio organizza la

giornata sulla neve.

Domenica mattina 21 marzo

la sveglia suona prima

rispetto al solito, e alle 8

siamo già tutti svegli e

pimpanti pronti a goderci

una giornata sulla neve con

destinazione Claviere!!

Saliamo sul pullman, siamo

una cinquantina circa,

verifichiamo con l‟appello

che non manchi nessuno e

via partiamo puntuali. Il

meteo in partenza non è dei

migliori, ma scongiuriamo

il tutto con una piccola

preghiera di gruppo.

Invece quando arriviamo a

Claviere ci accoglie una

bella giornata soleggiata,

con temperature gradevoli,

condita con pioggerelle

leggere. Discesi dal

pullman i gruppi si

dividono: ci sono gli

sciatori che s‟affrettano a

raggiungere le piste con la

seggiovia, e i „bobbisti‟

pronti a intraprendere

improbabili e spericolate

discese con i propri bolidi.

La mattinata scorre

tranquilla in perfetto stile

divertimento allo stato

puro; tra voli, sederate e

marachelle si arriva all‟ora

di pranzo stanchissimi e

affamati. Così riuniamo i

gruppi e andiamo a

rifocillarci in una casa

alpina vicino alle piste. Il

menu offriva: antipasto,

pasta tricolore, spiedini,

patatine fr i t te con

immancabile vino, caffè e

ammazza caffè. Dopo aver

recuperato le forze

torniamo all‟arrembaggio

sulle piste, affrontiamo

altre discese da pazzi

criminali, alternate da

attimi di relax e merende.

Per il nostro dispiacere il

tempo vola subito e così

scoccano le 17; è ora di

sbaraccare, ci cambiamo e

saliamo sul pullman per il

viaggio di

ritorno.

In mezzo alla fitta fo-

schia del rientro c‟è

molto silenzio, ma ci

son ancora i ragazzini

più piccoli inesauribili

che continuano a

c h i a c c h i e r a r e e

scherzare. Arriviamo

finalmente alle 20 a

Torino, si nota che tutti

sono un po‟ stanchi ma

f e l i c i d i a v e r

treascordo una bella

giornata in compagnia

di tante belle persone.

Andrea

Una delle tante discese folli

della giornata

Foto di gruppo in un momento di

pausa

Sopra: foto di gruppo.

Sotto: tutti a pranzo

Una discesa di Carlo

Sulla neve a Claviere

Page 6: anno 2 numero 4

intuire che alcuni non

sapevano proprio che

scrivere, e in alcune si

notavano complimenti

che suonavano da

consigli per l‟altra

persona. Alla fine si

s c e g l i e v a n o d u e

aggettivi o espressioni

dette dagli altri, le quali

venivano riportate su un

“ m u r o ” c h e

rappresentava il nostro

gruppo.

Questo incontro ha fatto

molto riflettere su cosa

pensano gli altri di te,

che immagine dai di te

agli altri e, soprattutto,

che differenza c‟è tra

come ti vedi tu e come

ti vedono gli altri; punto

di partenza per essere

obiettivi con se stessi,

capire i propri limiti e i

propri difetti. Perchè

conoscersi è importante,

e anche capire quale

lato di noi facciamo

trasparire!

L‟incontro Crescere

insieme tenutosi giovedì

11 marzo in oratorio

sempre con Andrea,

aveva come scopo

principale la costruzione

del “manuale dei figli

per con oscer e i

genitori”. Varie tappe,

tra cui la visione di una

serie di spezzoni di film

che mostravano scene di

rapporto tra genitori e

figli, tra cui “Nel nome

del padre” e “La

f e b b r e ” .

Successivamente si è

discusso su quale fosse

il film più significativo

per noi, o quali frasi ci

fossimo già trovati a

dire o a sentirci dire. In

relazione a questo,

Luca, il coordinatore

della serata, ci ha

guidati in un manuale

da completare, nel quale

si doveva definire: che

cosa si vorrebbe che i

genitori facessero nei

confronti di noi figli;

q u a l i s o n o l e

caratteristiche che ci

contraddistinguono, le

nostre paure, dubbi,

difficoltà; che cosa i

genitori non sanno di

noi; che cosa vorremmo

che ci dicessero. In

seguito si è svolto un

dibattito su quali

fossero gli aggettivi che

contraddistinguono noi

figli, con parole da

“salvare”, da “buttare”,

da “ripescare” e così

via.

Infine, la visione di

f o t o g r a f i e c h e

ritraevano genitori e

figli, con analisi del tipo

di sguardo o di

abbraccio, potendo in

questo modo capire

anche da volti e gesti di

persone sconosciute che

i g e n i t o r i s o n o

innamorati dei figli, nel

modo più estremo, fin

dal primo momento.

Essi non desiderano

altro se non la felicità

delle loro creature,

poterle capire, poter

parlare con loro.

L‟amore incondizionato

porta anche a cercare di

proteggere i figli, anche

quando questi non

vogliono, e allo stesso

tempo quando le

attenzioni vengono

evitate, i genitori

arrivano a sentirsi

peggio d‟innamorati

r i f i u t a t i , p e r c h è

allontanati da ciò che

più amano al mondo.

Cambiare punto di vista

fa bene, specialmente se

così si capisce meglio il

proprio: in questo caso

la possibi l i tà di

r i a v v i c i n a r s i e

comunicare con i propri

genitori, e allo stesso

modo cercare di capirli

e non voler essere

sempre e solo capiti.

Chiara

ANNO 2, NUMERO 4 6

Dinamiche di gruppo è

s t a t o l i t i t o l o

dell‟incontro tenutosi

venerdì 26 febbraio in

oratorio con Andrea,

relatore della Noi

Torino, in cui ci siamo

des c r i t t i e f a t t i

descrivere. Ma com‟è

difficile mettere nero su

bianco 10 aggettivi che

t i r ap p r e s en t an o ,

specialmente se ti sei

sempre fermato a tre o

se non ci hai nemmeno

provato! Per non parlare

della metafora su se

stessi o della caricatura!

Questo è stato solo

l‟inizio, dove per

l ‟ a p p u n t o c i

s ‟ i m p e g n a v a a

descriversi su un foglio.

Finita questa parte, si

girava il foglio e sulla

facciata nuovamente

bianca ognuno poteva

scrivere un aggettivo,

disegnare la caricatura o

scrivere una metafora

sulla persona a cui

apparteneva il foglio.

Ma che fatica anche

qui! Molti che già si

conoscevano potevano

esprimersi nei confronti

dei propri amici, mentre

chi invece s‟incontrava

per la prima volta aveva

a disposizione la

“presentazione formale”

fatta ad Andrea,

l‟educatore, all‟inizio

dell‟attività. Che dire; si

può solo immaginare

cosa è uscito! Molto

spesso si leggevano

frasi assai scherzose,

mentre altre facevano Visita di alcuni giovani dell‟oratorio a Valdocco

Page 7: anno 2 numero 4

Fra le molte iniziative

coordinate dal direttivo

oratoriale v‟è stata

a n c h e q u e l l a

denominata “cena

Ebraica” svoltasi sabato

2 7 m a r z o .

Nell‟iniziativa sono stati

coinvolti i ragazzi, i

familiari, il gruppo

catechesi.

Figura 1 - Assemblea degli

Apostoli (logo cena)

In realtà, non so dire

come sia nata l‟idea;

tuttavia, a mio personale

avviso, i risultati sono

stati tali da incoraggiare

l ‟ o p p o r t u n i t à d i

replicare il prossimo

anno, onde permettere a

quanti volessero fare

quest‟esperienza di aver

modo di partecipare.

Figura 2 - Ragazzi e Genitori Alla cena i presenti

sono stati omaggiati di

u n l i b r e t t o c h e

permetteva anche ai non

esperti di seguire le fasi

e comprenderne il

significato evocativo di

un evento, oramai molto

lontano nel tempo, che

ci lega emotivamente al

nostro passato di

cristiani.

Figura 3 - Genitori

N o n o c c o r r e

ripercorrere la cronaca

istante per istante della

cena in quanto era ben

descritta nel libretto.

Tuttavia, per gli assenti,

questo era il menù:

agnello, erbe amare,

pane azzimo, salsine,

uova sode, vino.

Figura 4 - Gruppo Catechesi

I l m o m e n t o d i

raccoglimento è stato

preceduto e seguito da

momenti di gioco e

aggregazione.

Carlo L

Figura 5 - Don Piero & Carlo

ANNO 2, NUMERO 4 7

Il 17 aprile in oratorio

c‟è stato un interessante

incontro tra genitori,

giovani e bambini.

L‟argomento era: “I

g e n i t o r i s o n o

imperfetti? quando?”.

Abbiam o in i z i a to

l‟incontro con la Fosca,

psicologa, che ci ha

fatto un quadro generale

della situazione e poi ha

chiesto a noi genitori di

esprimere un parere. È

emerso che noi ci

sentiamo imperfetti

soprattutto per quanto

riguarda l‟educazione

dei nostri figli: paura di

sbagliare, in particolare

quando dobbiamo dire

dei NO! La psicologa ci

ha spiegato che tutto ciò

è normale, ma che la

cosa fondamentale è far

capire ai nostri figli che

n o i n o n s i a m o

assolutamente perfetti e

c h e a n c h e n o i

sbagliamo, ma insieme

possiamo superare gli

e r ro r i . La par t e

d e l l ‟ i n co n t ro p i ù

interessante è stata il

racconto che i bambini e

i ragazzi ci hanno

riportato su quanto

avevano fatto: quelli

d e l l e e l em en t a r i ,

attraverso dei disegni,

hanno rappresentato il

genitore

perfetto, cioè quando dà

loro la possibilità di

giocare, soprattutto con

i video giochi, o di

vedere la tv, e il

genitore imperfetto

quando non lo fa

giocare. I ragazzi

delle medie, attraverso

dei cartelloni, hanno

esposto chiaramente le

loro idee: vorrebbero

più autonomia, più

privacy e più tempo da

dedicare agli amici, ma

soprattutto vorrebbero

delle mamme meno

assillanti… (i papà, si

sa, fanno sempre poche

domande!).

Insomma, dobbiamo

imparare ad avere

fiducia nei nostri figli:

se vogliono raccontarci

le loro cose, lo faranno

di loro spontanea

volontà.

È s t a t o m o l t o

i n t e r e s s a n t e

confrontarsi con gli altri

genitori e sapere che le

stesse paure e le stesse

ansie che si vivono per i

propri figli sono

condivise. Mi è servito

per acquistare un po‟ di

sicurezza. In fondo, il

mestiere di genitore non

lo insegna nessuno: si

impara strada facendo.

Simona

Page 8: anno 2 numero 4

ANNO 2, NUMERO 4 8

Ah sì..? Allora me ne

vado. Questa è la frase

del momento di Karlo.

Eh sì; lui ne dice tante e

di tutti i tipi!!! Per non

parlare di come imita la

nostra professoressa di

lettere ripetendo alcune

parole del dialetto

piemontese. Lui è un

ragazzo molto simpatico

e giocherellone ma allo

RITRATTO: Karlo

stesso tempo introverso

e permaloso. È sportivo

ed è bravo soprattutto

nei giochi di squadra,

ma il meglio di sé lo da

cimentandosi a basket!

Durante qualsiasi

partita, nelle ore di

educazione fisica a

scuola, è sempre di

grande aiuto per

qualsiasi compagno

della sua squadra. Non è

un ragazzo molto

studioso ma quando

vuole si sa impegnare. Si

rende utile e disponibile

soprattutto per i lavori

“pesanti”. Come

faremmo senza di lui?

Questo è il grande

enigma!

Silvia, Simona,

Sonia & Cristina K a r l o , p e r s o n a g g i o

dell‟oratorio

Domenica 18 Aprile, noi

genitori dei bambini, che

si sono appassionati a

p r e s t a r e S e r v i z i o

Liturgico, abbiamo

potu to par t ecipare

insieme a loro e alla

comunità parrocchiale,

ad un‟emozionantissima

c e l e b r a z i o n e d e l

M a n d a t o d e i

Chierichetti.

Poterli accompagnare

all‟altare, aiutarli ad

indossare la piccola

tunica e pronunciare

insieme a loro la

Promessa di servire il

Signore con gioia, ha

r a p p r e s e n t a t o u n

momento di vera

comunione cristiana. Le

nostre singole famiglie

insieme a formarne una

più grande: la parrocchia.

Quello che suor Alba ha

proposto all‟inizio come

un bel gioco a punti si è

trasformato in un

impegno da parte di

questi bambini che sono

diventati un bell‟esempio

per tutti, con la

determinazione, la

tenacia e la simpatia che

li contraddistingue. La

Messa adesso ha dei volti

nuovi…. Volti di gioia,

di amicizia e voglia di

condividere.

Federica Cellini

E‟ UFFICIALE, SIAMO CHIERICHETTI

Vestizione dei chierichetti

Le vignette di Giosuè Mwilanya