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ENPAM CN: approvato il Bilancio di previsione 3 EMERGENZE Fame nel mondo problema senza speranza? PREVIDENZA Contribuzione ridotta: c’è il modulo a pag. 31 TERZA ETÀ Sentirsi anziano e non vecchio 2 30 32 46 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 - CNS/AC-Roma periodico Omologato DCOER0953 www.enpam.it ENPAM Fondato da Eolo Parodi Anno XV - n° 1-2010 IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri Previdenza Storia dei Nobel per la medicina e la fisiologia. Emil Adolf von Behring, il primo a ricevere il premio nel 1901 “per il suo lavoro sulla sieroterapia, in particolare con la difterite con la quale ha aperto una nuova via al futuro della medicina, mettendo a disposizione del medico un’arma vittoriosa contro le malattie e la morte” (Sterpel- lone L. Premi Nobel per la Medicina. 2 ed. Milano: Passoni editore, 2000: 10. Foto: © The Nobel Foundation) PARODI Sarà un anno importante per il nostro Ente

Anno XV - n° 1-2010 IL GIORNALE DELLApiù, auguro un Buon anno. • 3 CONSIGLIO NAZIONALE Il CN dell’Enpam approva il Bilancio di previsione 2010 piamente superate in sede di preconsuntivo

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ENPAMCN: approvato il Bilanciodi previsione 3

EMERGENZEFame nel mondoproblema senza speranza?

PREVIDENZAContribuzione ridotta:c’è il modulo a pag. 31

TERZA ETÀSentirsi anzianoe non vecchio

2

30

32

46

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 - CNS/AC-Roma

periodico

Omologato DCOER0953

www.enpam.it ENPAMFondato da Eolo ParodiAnno XV - n° 1-2010

IL GIORNALE DELLA

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

Storia dei Nobel per la medicina e la fisiologia. Emil Adolf von Behring, il primoa ricevere il premio nel 1901 “per il suo lavoro sulla sieroterapia, in particolare conla difterite con la quale ha aperto una nuova via al futuro della medicina, mettendoa disposizione del medico un’arma vittoriosa contro le malattie e la morte” (Sterpel-lone L. Premi Nobel per la Medicina. 2 ed. Milano: Passoni editore, 2000: 10. Foto:© The Nobel Foundation)

PARODISarà un anno importante per il nostro Ente

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un futurodi certezze.

Per mantenere il tuo standard di vita dopo aver cessato l’attività lavorativa avrai necessità

del 75/80% dell’attuale reddito professionale. FondoSanità è la risposta alle tue esigenze di

integrazione previdenziale.

Come pagare MENO TASSEI benefi ci fi scali per chi aderisce a FondoSanità sono consistenti: i

versamenti infatti sono oneri deducibili in capo all’iscritto per un importo

annuale complessivamente non superiore a 5.164,57 euro.

Per i familiari a carico i versamenti sono deducibili dal reddito IRPEF

del “capofamiglia”, sempre nel limite complessivo di 5.164,57 euro; la

deducibilità fi scale, peraltro, è indipendente dalla detrazione di imposta

IRPEF del 19% per le Polizze Vita eventualmente stipulate dall’iscritto

prima del 1° gennaio 2001. Inoltre la tassazione della rendita vitalizia

del 15% è ridotta dello 0,30 per ogni anno eccedente il 15° anno di

partecipazione fi no ad arrivare al 9%.

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.it

Per aderire:A) Scaricare dal sito internet www.fondosanita.it la SCHEDA DI

ADESIONE e il MODULO DI BONIFICO.

B) Spedire la SCHEDA DI ADESIONE compilata unitamente alla

copia del BONIFICO EFFETTUATO alla Segreteria di FondoSanità,

P.zza della Repubblica, 68 - 00185 Roma.

PER INFORMAZIONI:

Tel. 06 48294333 Sig.ra DANIELA BRIENZA

Tel. 06 48294337 Sig. ra PAOLA CINTIO

Fax 06/48294284 - E-mail: [email protected]

www.fondosanita.it

TOTALI VERSAMENTI TOTALE ANNI CAPITALE A 65 ANNI

Dr.Bianchi Euro 13.000 13 Euro 69.102

Dr. Rossi Euro 26.000 26 Euro 53.499

Sei giovane?sfrutta la capitalizzazione!

Sono proprio i colleghi più giovani che possono avere i maggiori vantaggi

dalla previdenza integrativa, per due motivi: l’andamento dei mercati fi nanziari

e la capitalizzazione. E’ dimostrato storicamente e concretamente che

investendo in obbligazioni ed azioni ci saranno in un arco di tempo medio-

lungo risultati positivi e che sono stati gli investimenti azionari a rendere

maggiormente. La capitalizzazione è quella enorme leva che moltiplica

i nostri denari tanto più quanto più a lungo possono maturare i guadagni.

Facciamo un esempio: il Dr. Bianchi, giovane collega di 26 anni, decide di

investire subito 1.000 euro all’anno per un piano pensionistico, mentre il suo

amico Dr. Rossi ritiene più opportuno aspettare qualche tempo. Dopo 13

anni il Dr.Bianchi, che ha già investito 13.000 euro, decide di interrompere i

versamenti, mentre il collega Dr.Rossi, a 39 anni, inizia a versare allo stesso

fondo pensione 1.000 euro all’anno e continua per 26 anni (fi no al 65° anno di

età) per un totale di 26.000 euro. Per effetto della capitalizzazione, ipotizzando

un rendimento medio del 5%, il capitale al momento della pensione sarà di

69.102 euro per il Dr. Bianchi e, pur avendo versato il doppio, solo di 53.499

euro per il Dr. Rossi. La conclusione è logica e semplice: si deve partire

presto, subito, anche con risorse limitate, per avere il massimo dei vantaggi.

ChiSiamo: FondoSanità, approvato dalla COVIP il 26 luglio 2007, è una associazione senza fi ni di lucro il cui unico obiettivo è quello di offrire

un valido strumento di previdenza complementare agli esercenti le professioni sanitarie. Nasce dalla trasformazione del preesistente FondoDentisti

che, costituito nel 1996, ha già assicurato la previdenza integrativa agli odontoiatri italiani dall’aprile 1999, risultando il primo fondo pensione chiuso

destinato ai lavoratori autonomi. Possono già aderire a Fondosanità tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’ENPAM, gli infermieri iscritti all’ENPAPI , i

farmacisti iscritti all’ENPAF e gli iscritti alla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI (infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia),

nonché i soggetti fi scalmente a carico degli aderenti.

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Numero 1/2010

La Fondazione Enpam si ve-de costretta, ancora una vol-ta, a smentire categorica-mente notizie infondate sulproprio patrimonio e sullasua gestione. In particolare il settimanale“L’Espresso” del 14 gennaiou.s., in un articolo sulle Cas-se privatizzate dal titolo: “LaCassa si vende la casa” fa ri-ferimento alla vendita delcomplesso residenziale“Sporting Mirasole” nel Co-mune di Opera (Mi) e si af-ferma che l’Enpam ha rea-lizzato una “vendita simula-ta, perché l’Ente previden-ziale è rimasto di fatto pro-prietario del centro residen-ziale”. L’incauta affermazio-ne è del tutto priva di fon-damento in quanto la Fon-dazione non vanta alcun ti-tolo di proprietà, sia direttoche indiretto, attraverso stru-menti finanziari o societaridi alcun tipo, sul complessoresidenziale di Opera a par-tire dalla transazione di com-pravendita con la Zero Spanel 2008, che ha portato nel-le casse della Fondazione138 milioni di euro, con una

2 2010: anno importante per l’Enpam

3-29 Approvato il Bilancio di previsione

30-31 Previdenza: evasione e autodenuncia

32 Sentirsi anziano e non vecchio

33 Nuova sede Enpam

34-35 L’intervista/1: il dermatologo

36-37 L’intervista/2: a proposito di anziani

38 Novità in endocrinochirurgia

39-42 Congressi, convegni, corsi

43 Accadde a… Febbraio

44 Il punto sulla Medicina legale

45 Associazione mogli dei medici

46-47 Nel 2009 aumenta la fame nel mondo

48-49 Aiuti per i rifugiati in Italia

50 Disturbi del comportamento alimentare

51 Storia (recente) della Cavalleria italiana

52-53 Recensione libri

54-55 Medici scrittori, Ugo Mazzotta

56 Cinema, quando il sodalizio nasce sul set

57 Django, la chitarra e la vita

58-61 Lettere al Presidente

62 Filatelia

63 L’avvocato

64 Un aiuto ai medici abruzzesi

SommarioNOTIZIE INFONDATE

SUL NOSTRO PATRIMONIO

plusvalenza del 43% rispet-to ai valori di bilancio.E’ inoltre da ritenere fanta-siosa, almeno per quanto ri-guarda l’Enpam, l’afferma-zione che la decisione di di-smettere parte del propriopatrimonio immobiliare siastata determinata dalla ne-cessità di “Tappare i buchiaperti dalla crisi finanziaria”,per due ordini di motivi:in primo luogo la decisionedi riqualificare il proprio pa-trimonio immobiliare è sta-ta assunta dall’Enpam nel2005 con una strategia di di-smissioni e reinvestimentiche hanno apportato indub-bi effetti benefici nell’assetpatrimoniale e alle casse del-la Fondazione; tutte le ope-razioni programmate si sonodi fatto concluse nel 2008prima che esplodesse la cri-si finanziaria che ha investi-to l’economia mondiale; in secondo luogo l’Enpamnon deve vendere le caseperché, piaccia o non piac-cia, non ha buchi da tappa-re ed i bilanci lo dimostranoampiamente ed in manierainconfutabile.

Su iniziativa del presidenteParodi, il giorno 14 gennaio,in un clima di cordiale e fat-tiva collaborazione, si è te-nuta una riunione tecnicanella sede dell’Inps per chia-rire la posizione dei medicipensionati di recente desti-natari di un accertamentocontributivo da parte del-l’Istituto.

I rappresentanti dell’Inps,preso atto delle argomenta-zioni presentate dalla nostraFondazione, hanno conve-nuto di poter annullarel’iscrizione alla Gestione se-parata dei medici che hannogià assoggettato i propri red-diti professionali a contribu-zione presso l’Enpam, ovve-ro di quelli a suo tempo eso-

nerati dall’iscrizione alla Ge-stione, ai sensi della norma-tiva di riferimento.L’Inps ha, altresì, aderito al-la richiesta dell’Enpam, disospendere la procedura diaccertamento nei confrontidei medici pensionati chehanno esercitato (ai sensidella delibera Enpam n.46/2009) l’opzione per la

conservazione dell’iscrizio-ne all’Ente, in attesa di ac-quisire il favorevole avvisodel ministero del Lavoro perprocedere al definitivo an-nullamento degli accerta-menti posti in essere. In talesenso l’Istituto si è impe-gnato a diffondere la notiziaalle proprie sedi periferiche.(Roma, 19/01/2010)

U LT I M ’ O R A

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LA FINESTRA DEL

di Eolo Parodi

Ho pensato di relazio-narmi con voi, nu-mero dopo numero

del Giornale della Previ-denza, su argomenti di in-teresse generale per gliiscritti e per l’Enpam. Ciòdovrebbe servire, soprat-tutto, a “comunicare” i pro-blemi affrontati e da af-frontare. Servirà anche acalmare tanta gente. Da un po' di tempo, infat-ti, siamo "bombardati" dal-la pubblicazione di "ambi-gue" notizie che riguarda-no l'Ente e, più di una vol-

Presidente

2010: anno di importanza estrema per l’Enpam

ta, siamo stati costretti ademettere verbosi comuni-cati stampa per spiegare agiornali quotidiani, setti-manali e trasmissioni tele-visive che i fatti da loro ri-portati non riguardanol'Ente di Previdenza deiMedici e Odontoiatri. Un forte Consiglio d'Am-ministrazione, un forteCollegio Sindacale, i rap-presentanti dei ministeriinteressati e gli esperti adaltissimo livello interna-zionale che hanno colla-borato con noi dimostranoche l'Enpam funziona be-ne e sta “navigando anco-ra meglio”.In tal senso, perciò, ho sta-bilito di continuare ad af-frontare con decisione glispecifici problemi che inte-ressano i giovani, gli anzia-ni, le donne medico semprepiù in aumento, i medici diqualsiasi estrazione e operaprofessionale e gli odonto-iatri. A questo punto, ancor dipiù, auguro un Buon anno. •

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CONSIGLIO NAZIONALE

Il CN dell’Enpam approvail Bilancio di previsione 2010

piamente superate in sede di preconsuntivo o Bilancio as-sestato e che probabilmente troveranno un riscontro an-cor più consolidato nel Bilancio consuntivo 2009. Dall’esame delle risultanze dei bilanci tecnici della Fon-dazione redatti al 31 dicembre 2006, può affermarsi chela situazione economico–finanziaria dei Fondi non evi-denzia problemi di stabilità nel breve periodo, mentrenel medio–lungo periodo emergono talune criticità chedeterminano l’esigenza di introdurre correttivi al siste-ma di raccolta dei mezzi finanziari e di determinazionedelle prestazioni, nell’ottica di rispettare le vigenti pre-scrizioni di legge.

Com’è consuetudine è toccato al presidente Eolo Pa-rodi illustrare gli aspetti salienti del Bilancio che –ha tenuto a sottolineare – sono anche dovuti alla

sincera e fattiva collaborazione tra i membri del Consi-glio d’Amministrazione e naturalmente all’encomiabi-le lavoro di tutti i dipendenti Enpam. Il presidente haesordito sottolineando che le previsioni per l’esercizio2010 determinano un presunto avanzo economico di905.969.900 euro.Il dato – ha continuato Parodi – è maggiore di quello ri-sultante dalle previsioni che erano state formulate perl’esercizio precedente (€ 815.849.900), previsioni già am-

Il Consiglio Nazionale dell’Enpam, composto dai rappresentanti dei 106 Ordini provinciali dei medici e degli odontoiatri, ha approvato il Bilancio di previsione per l’esercizio 2010

a stragrande maggioranza (un astenuto, Bologna e un voto contrario, Trapani). Nel dibattito, dopo le dichiarazioni del presidente, professor Eolo Parodi, sono intervenuti

i membri del Consiglio d’Amministrazione e numerosi delegati che hanno riconosciutol’ottimo funzionamento della nostra Fondazione mettendone in risalto la trasparenza

che ha sempre contraddistinto i rapporti con gli iscritti

Seduti al tavolo della presidenza, da sinistra il direttore generale Alberto Volponi, il vicepresidente Giampiero Malagnino, il presidente Eolo Parodi, il vicepresidente vicario Mario Falconi ed il presidente del Collegio sindacale Ugo Venanzio Gaspari

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“Su tale premessa – in merito alla quale è, comunque,necessario acquisire una formale condivisione da partedei ministeri vigilanti – sono in corso di elaborazione leriforme dei Fondi di previdenza dell’Enpam. L’orienta-mento della Fondazione è, comunque, quello di agirecon interventi di tipo parametrico sul vigente sistemaretributivo reddituale.”Per il presidente Parodi, dunque, la novità più signifi-cativa per i Fondi di previdenza speciali è rappresenta-ta dalla stipula dei nuovi accordi nazionali di categoriaa favore dei medici di medicina generale, dei pediatri dilibera scelta e degli specialisti ambulatoriali, la cui in-tesa è stata formalizzata dalla Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province au-tonome di Trento e Bolzano, tenutasi in data 29 luglio2009. Le disposizioni contrattuali in parola hanno pre-visto, per tutte le categorie professionali, aumenti re-tributivi scaglionati per periodo a decorrere dall’anno2006. Per i medici addetti all’assistenza primaria, alla conti-nuità assistenziale e all’emergenza sanitaria territoriale– precisa Parodi – è stato altresì disposto l’innalzamen-to, a decorrere dal primo gennaio 2008, dell’aliquotacontributiva dal 15,00 per cento al 16,50 per cento, dicui il 10,375 per cento a carico dell’Azienda ed il 6,125per cento a carico dell’iscritto. Per queste ultime categorie, nonché per i pediatri di li-bera scelta, è stato introdotto l’istituto dell’aliquota mo-dulare su base volontaria. L’iscritto, quindi, ferma re-stando l’aliquota stabilita a carico dell’Azienda, potràscegliere di elevare la quota contributiva a proprio ca-rico fino ad un massimo di cinque punti percentuali.Questa possibilità di scegliere periodicamente l’aliquo-ta, oltre a garantire maggiori benefici sul piano fiscale,consentirà all’iscritto di ottimizzare e “personalizzare”il trattamento pensionistico adeguandolo alle propriepeculiari esigenze. Il professor Parodi procede: “Per-tanto, tenuto conto del suddetto rinnovo degli accor-di contrattuali, è stato possibile registrare in sede dipreconsuntivo 2009 un incremento delle entrate con-tributive di circa l’8 per cento per la medicina gene-rale e del 6 per cento circa per gli specialisti ambula-toriali e prevedere solo una lieve crescita delle stesseper l’esercizio 2010. Considerato, inoltre, che l’au-mento dell’aliquota contributiva decorre dal 1° gen-naio 2008 e che i nuovi accordi prevedono la corre-sponsione di arretrati contrattuali dall’anno 2006, èstato appostato in bilancio preconsuntivo 2009 un im-porto di € 105.000.000 per il Fondo dei medici di me-dicina generale e di € 20.500.000 per il Fondo deglispecialisti ambulatoriali tra le entrate straordinarie”.Il presidente si sofferma poi sul Fondo degli specialistiesterni: “Si stima per il 2010 un decremento delle en-

trate contributive relative agli iscritti accreditati ad per-sonam rispetto al dato registrato nel preconsuntivo2009, anch’esso più basso di circa l’11 per cento rispettoal medesimo importo appostato in Bilancio consuntivo2008. Tale decremento è da ricondurre principalmentealla diminuzione della platea di tale categoria di iscrit-ti, in quanto i professionisti che accedono al trattamentopensionistico non sono completamente compensati danuovi contribuenti”.Va sottolineato che le entrate derivanti dall’applicazio-ne del contributo del 2 per cento sul fatturato annuo acarico delle società professionali mediche ed odontoia-triche operanti in regime di accreditamento con il Ser-vizio sanitario nazionale sta evolvendosi positivamentea favore dell’Ente. Il professor Parodi passa ad illustra-re gli investimenti mobiliari: “Sottolineo che si è tenu-to conto sia della grave crisi che ha interessato tutti i

CONSIGLIO NAZIONALE

Avanzo economico 2009 € 1.156.786.400

comprensivo delle plusvalenze derivanti dalla cessione degli immobili

+ € 340.936.500 rispetto alle previsioni iniziali

Bilancio di previsione assestato 2009

Preventivo economico

Avanzo previsto € 905.969.900

Nel Bilancio di previsione 2009 € 815.849.900

Bilancio di previsione 2010

€ 1.820.740.000

Avanzo economico presunto esercizio 2009

Vendita di fabbricati

Scadenza o vendita di titoli

Cessione e realizzo di partecipazioni

Riscossione di mutui e prestiti

Quote ammortamento esercizio 2008

Risorse non spese su contratti in corso

Maggiori risorse e risorse non investite nei

precedenti esercizi

€ 1.156.786.400

€ 165.218.000

€ 59.131.400

€ 3.000.000

€ 3.950.000

€ 1.321.873

€ 4.285.918

€ 427.046.409

Risorse

Piano degli investimenti 2010

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mercati finanziari e ancora in atto nei primimesi dell’anno, sia dell’elevato deteriora-mento delle economie globali. Grazie alleazioni coordinate delle banche centrali e deigoverni, la fase acuta della crisi sembrereb-be superata, ma il contesto rimane ancoraincerto.In tale ottica, ed in considerazione dei nuo-vi investimenti che si prevede di effettuarenell’esercizio 2010, è stata formulata unaprevisione dei proventi finanziari molto con-tenuta e prudente (circa 193 milioni di eu-ro rispetto ai 191 milioni previsti per il 2009ed ai 216 milioni di euro della previsione as-sestata).Nel corso dell’esercizio sono stati inoltre pri-vilegiati strumenti con rischio credito con-tenuto come quello di natura governativa:sono stati acquisiti BTP per un valore no-minale totale di € 1.123.125.000, di cui €1.018.125.000 relativi a BTP strip con sca-denze comprese tra il 2027 ed il 2029, ac-quistati ad un prezzo di € 365.075.056.Si ipotizza che le vendite possano essere con-cluse entro il 30 giugno 2010, ragion per cui,a partire dalla stessa data, non sono stateconsiderate, tra le entrate, quelle relative aicanoni di locazione degli immobili di Pisa eVenaria Reale”.Il presidente ha poi proseguito con gli ac-quisti di immobili e partecipazioni in so-cietà o fondi immobiliari. Le linee del Pro-gramma di legislatura 2005–2010 hanno pre-visto – ha ricordato Parodi – che la Fonda-zione ritornasse, dopo una lunga assenza,sul mercato per nuovi acquisti immobiliari:• nella ricognizione del mercato immobilia-

re e nella presentazione agli Organi Deli-beranti di schede di immobili in vendita dipossibile interesse per l’Ente;

• nell’esame e nella valutazione della docu-mentazione presentata a corredo della pro-posta di vendita;

• nell’esame della regolarità dei documentinecessari per il rogito, nonché di tutti glieventuali vizi del bene, spese e costi affe-renti gli immobili da acquisire nonché eventuali giu-dizi pendenti con effetti nei confronti del nuovo pro-prietario.

Relativamente al Fondo immobiliare chiuso “Ippocra-te”, nel corso dell’esercizio sono state acquistate ulte-riori n. 50 quote per totali € 26.852.188.Il valore della quota al 30 giugno 2009 (data dell’ulti-

mo rendiconto della First Atlantic SGR Re Spa) è pariad € 519.724,35.Il presidente ha fornito le ultime informazioni sulla nuo-va sede della Fondazione: “È utile richiamare le con-clusioni dell’Alta sorveglianza dei lavori che sono stateesposte nell’ultimo report (il 7°) di dettaglio trimestra-le illustrato al Consiglio d’Amministrazione durante la

CONSIGLIO NAZIONALE

Previsione 2009 Preconsuntivo 2009 Previsione 2010 ENTRATE: 356.050.000 355.230.000 362.900.000 (+2,15%)*

USCITE: 185.960.000 183.500.000 199.500.000 (+8,71%)*

Previsione 2009 Preconsuntivo 2009 Previsione 2010 ENTRATE: 275.170.000 285.925.000 291.925.000 (+2,10%)*

USCITE: 39.670.000 39.520.000 50.620.000 (+28,08%)*

Per l’anno 2010 è stato stimato, sulla base dei dati da preconsuntivo 2009, un incremento sia delle entrate che delle uscite:

* percentuali rilevate dal raffronto con il preconsuntivo 2009

QUOTA A

QUOTA B

Fondo di previdenza generale

La stima delle maggiori entrate previste per l’esercizio2010 è stata effettuata tenendo conto:

QUOTA A

➨ dell’annuale indicizzazione del contributo ➨ della variazione per composizione di età della platea dei contribuenti

QUOTA B

➨ dell’incremento del numero degli iscritti ➨ della progressiva regolarizzazione delle posizioni assicurative, anche a seguito dei controlli incrociati con l’anagrafe tributaria Le stime tengono, altresì, conto dell’attivazione delle nuove procedure di calcolo dei riscatti di allineamento che favorisce la correntezza nell’evasione delle domande

Fondo di previdenza generale - ENTRATE

Le maggiori uscite stimate per il 2010 trovano fondamento:

nel fisiologico incremento della platea dei pensionati nell’aumento dell’aspettativa di vita nei maggiori oneri per prestazioni assistenziali

Fondo di previdenza generale - USCITE

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seduta del 24 settembre 2009: si prevede peraprile 2010 l’ultimazione di tutte le opere inelevazione, per i piani interrati la decisionespetta alla Sovraintendenza archeologica”.Il presidente fornisce a questo punto alcuneprecisazioni sull’Area della comunicazione,nell’ambito del processo evolutivo già av-viato per il miglioramento della comunica-zione aziendale verso l’interno e verso gliiscritti della Fondazione. “È stata avvertitala forte necessità di consolidare un unico stru-mento all’interno dell’Ente. Con questi pre-supposti – sostiene il presidente – si è avvia-ta una fase di analisi per determinare le suc-cessive fasi volte a considerare l’Intranetaziendale come unica piattaforma di comu-nicazione ed informazione interna a partireda una nuova veste grafica, in linea con i piùmoderni standard di navigazione.Avviandosi al termine, il professor Parodi hadetto che per sopperire alle esigenze mani-festate dai servizi della Previdenza, nel cor-so dell’esercizio corrente è stato avviato ilprogetto “Modulistica on line” finalizzato amettere a disposizione degli iscritti una va-riegata dotazione di modelli per richieste ecomunicazioni da inoltrare alla Fondazione. • Riscatti e ricongiunzioni: la soluzione at-

tuata, incentrata sulla tipologia dell’uten-za, permette al singolo iscritto di indivi-duare, attraverso un percorso veloce e in-tuitivo, la propria categoria di appartenenzae la relativa modulistica.

• Assistenza: per quest’area, si è realizzatouno spazio dedicato, indipendente dallapiattaforma esistente, suddiviso in tre distinte sezio-ni fra loro interconnesse: modulistica, assistenza e areariservata agli ordini.

Il presidente ha così concluso: “Nel prossimo eserciziosi prevedono nuovi investimenti finalizzati a potenzia-re i canali di comunicazione interna ed esterna a di-sposizione del personale della Fondazione. A tal pro-

CONSIGLIO NAZIONALE

Per l’anno 2010 è stato stimato, sulla base dei dati da preconsuntivo 2009, un incremento sia delle entrate che delle uscite:

ENTRATE 900.300.000 977.150.000 991.100.000 (+1,42%)*

USCITE 652.000.000 644.300.000 669.800.000 (+3,95%)*

Previsione 2009 Preconsuntivo 2009 Previsione 2010

* percentuali rilevate dal raffronto con il preconsuntivo 2009

Entrate straordinarie per arretrati contrattuali € 133.700.000

Fondo dei medici di medicina generale

Per l’anno 2010 è stato stimato, sulla base dei dati da preconsuntivo 2009, un incremento sia delle entrate che delle uscite:

ENTRATE 249.550.000 264.670.000 269.270.000 (+1,73%)*

USCITE 166.400.000 161.700.000 174.900.000 (+8,16%)*

Previsione 2009

Preconsuntivo 2009

Previsione 2010

* percentuali rilevate dal raffronto con il preconsuntivo 2009

Entrate straordinarie per arretrati contrattuali € 21.000.000

ENTRATE 45.325.000 22.372.000 41.360.000

USCITE 45.250.000 44.170.000 48.820.000

Previsione 2009 Preconsuntivo 2009 Previsione 2010

Fondo degli specialisti ambulatoriali

Fondo degli specialisti esterni

posito potranno essere acquisiti e attivati prodotti Mi-crosoft Unified Communication, che rappresentano unanuova generazione di strumenti di comunicazione inte-grati in rete”. Un lungo applauso ha salutato la fine del-l’esposizione.

Il presidente ha poi passato la parola al professor Mau-rizio Dallocchio.

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MAURIZIO DALLOCCHIOconsigliere Enpam

L’umore di questo no-stro incontro, nel

mese di novembre, ècompletamente diversorispetto a quello delloscorso, perlomeno per laparte che concerne leprospettive del mercatofinanziario.Purtroppo non del mer-cato del lavoro, forse noncompletamente dell’eco-nomia reale, che sta an-cora soffrendo.

Si ha la percezione che la finanza in questo momentovada in controtendenza rispetto all’occupazione e al-l’economia reale.È un argomento molto delicato ma vero, sul quale cia-scuno di noi dovrebbe riflettere.Noi disponiamo in Enpam di una struttura che è fattada persone capaci a cui voglio rivolgere un ringrazia-mento particolare, perché hanno dedicato tempo, ener-gia e tantissima professionalità in un periodo davverostraordinariamente difficile. La funzione con la qualeho a che fare con maggiore frequenza è quella che sioccupa degli investimenti finanziari. Bene, la loro professionalità è stata tale che nell’ambi-to della gestione del portafoglio di investimenti mobi-liari, Enpam ad oggi non ha maturato significative per-dite strutturali. In realtà è ragionevole pensare che alcu-ni degli investimenti nel loro complesso possano nel tem-po manifestare delle sofferenze, ma in percentuale qua-si risibile rispetto alla dimensione complessiva del patri-monio.Una annotazione di carattere politico, ma anche forte-mente tecnica: nel marzo scorso in sede di approvazio-ne del Bilancio per il 2008 insistetti, e il Presidente e ilConsiglio di Amministrazione accettarono, per realizza-re un accantonamento a un fondo denominato “oscilla-zione valori immobiliari” di un importo molto conside-revole, quattrocento milioni di euro. Questi quattrocen-to milioni di euro sono in parte anche all’origine dellecampagne di stampa nelle quali si afferma che la dimen-sione del nostro patrimonio potrebbe non essere suffi-ciente per garantire la copertura.Io credo che Enpam, come più importante e quindi estre-mamente autorevole Ente previdenziale italiano, debbacomportarsi con una grande lungimiranza e con la per-cezione di quanto cruciale sia garantire nel futuro le con-

dizioni di sostenibilità per l’ottenimento delle pensionida parte di tutti gli iscritti. Futuro è la parola d’ordine!Non dimentichiamo che abbiamo vissuto per lunghi an-ni periodi di crescita continua e di generazione di sur-plus. Mettere da parte le risorse perché chi verrà dopo dinoi, fra dieci anni, fra quindici anni, fra venti anni, pos-sa trarre vantaggio dagli accantonamenti che noi abbia-mo fatto è un imperativo al quale non possiamo sottrar-ci. Accantonare non significa spendere!L’accantonamento di quattrocento milioni che noi ab-biamo realizzato non è stato ancora utilizzato e, in par-te potrebbe essere ridotto, per effetto dell’andamento deimercati.Io auspico invece che questo accantonamento venga in-crementato di anno in anno su base previdenziale, in bar-ba agli osservatori incapaci, che poco sanno di bilancio,poco sanno di economia, poco sanno di finanza e che ma-gari pensano di trattare un Ente importante come Enpamcome se fosse un ragazzino da prendere per le orecchie…Creiamo allora le condizioni perché chi verrà dopo di noifra dieci venti o cento anni possa trovarsi dinnanzi ad untesoretto, al quale eventualmente attingere se i mercati,come succederà, andranno alla malora un’altra volta.Per me è un atto di responsabilità, non è un atto di am-missione di errore. È l’esatto contrario! Accantonare vuoldire preparare un paracadute, per non rischiare di farsimale quando si cadrà nuovamente.Come è andata e, auspicabilmente, come andrà la ge-stione del patrimonio mobiliare?Trovo che sotto il profilo della razionalità espositiva, siasbagliato separare il patrimonio mobiliare dal patrimo-nio immobiliare. Sotto il profilo della categoria logica“gestione del patrimonio” non è corretto, semplicemen-te per il fatto che il patrimonio di un grande ente rispondea una logica di fondo che, come tutti voi sapete, si chia-ma “allocazione delle risorse”, in inglese “asset alloca-tion”. L’asset allocation è un unicum, è un qualche cosache va visto in modo combinato fra immobili e titoli.Quando parliamo di allocazione delle risorse, dobbiamoquindi pensare che circa la metà del nostro patrimonio èallocato in immobili, l’altra metà in beni mobiliari, che èquello che fanno tutti gli Investitori ben gestiti: dividerele risorse su due fronti, che sono tipicamente integrati ecollegati.Per cui è riduttivo se non del tutto sbagliato guardare se-paratamente i due profili, ignorando il fatto che sono pro-fondamente intrisi uno dell’altro. Assai spesso quando ilmercato immobiliare sale, quello mobiliare è riflessivo eviceversa. Ecco che, in logica di diversificazione, la com-presenza dei due “pezzi” è desiderabile.Se avessimo dinnanzi un indice adeguato ci accorge-remmo che c’è stata, da marzo ad oggi, una vigorosa ri-

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presa sistemica, e che sta crescendo in modo significati-vo la fiducia sui mercati.Abbiamo anche constatato che c’è stato un grosso allar-me dovuto alla incapacità di Dubai di far fronte, nel bre-ve periodo, ai rimborsi che lo Stato doveva fare. I mer-cati senza grandi patemi si sono assestati immediatamentee il mercato guida di tutto il mondo, New York, pur nonavendo certo brillato per risultati, non ha avuto nessunoscossone, ha perso un “uno virgola” in una giornata, unimporto assolutamente ragionevole.L’elemento, a livello macro, che ci deve ancora preoccu-pare è invece che la disoccupazione non ha ancora toc-cato il fondo, né in Europa, né negli Stati Uniti. Essa nonrappresenta il vero problema solo nei Paesi che non pos-siamo più definire “in via di sviluppo” come Cina, India,Brasile, dove effettivamente le economie stanno dandosegno non di una tenuta, quanto di una forte, importan-te ripresa.Adesso, dopo questa digressione di carattere generale,due parole sul nostro portafoglio. Circa il 42 per cento degli investimenti è allocato in be-ni immobiliari. Se dovessimo procedere ad una rivaluta-zione di questi beni, il loro peso sarebbe ragionevolmentesuperiore perché, mentre i beni mobiliari sono espressiprevalentemente a valore d’acquisto o corrente, i beniimmobiliari sono espressi in Bilancio a valori storici, edunque sottovalutati rispetto al corrente.Circa il 37-38 per cento è collocato in beni obbligazio-nari e una porzione superiore al miliardo di euro è col-locata in titoli di Stato, dei quali opportunamente l’Entesi è dotato. Con un’operazione particolarmente brillan-te è riuscito a comprare titoli di Stato a scadenza pro-lungata, generando di ritorno un beneficio economico

superiore al 5 per cento. In un periodo come questo, fa-cendo operazioni su titoli di Stato vi assicuro che è unrendimento che non è certo comune.Il grado di rischio è sempre stato e sarà ancora modesto.Per un certo periodo l’Ente ha investito, prevalentemen-te in titoli a capitale garantito con la implicita ammis-sione di non avere competenze specifiche per gestire pa-trimoni mobiliari attivamente e in modo competente. Poiha articolato i suoi investimenti in modo più esteso, fa-cendo ancora investimenti diretti, autonomamente, e dan-do in gestione delegata a dei gestori parte delle proprierisorse.Sia sull’uno (gli investimenti diretti), sia sull’altro fron-te, i risultati sono stati adeguati e il rischio, in modoparticolare, degli investimenti diretti è ancora modesto.Pensate che i titoli che sono stati acquistati direttamente,per circa l’84 – 85 per cento, sono nella fascia d’inve-stimento cosiddetta “investment grade”, ovvero alta-mente solidi, con una votazione “elevata”.Ne abbiamo una concentrazione molto forte, circa lametà, nella categoria classificata con la A +, una cate-goria elevata e qualificata. Oltretutto diversificata: so-no presenti centoventidue titoli nel nostro portafogliodi gestione diretta, che fanno capo a quarantasei diver-si emittenti.Se un limite dovessimo riscontrare in questo portafoglio,è la sua concentrazione su emittenti di origine finanziaria.Sarebbe bene pensare ad una diversificazione ancora piùampia, dirigendo l’attenzione al mondo industriale, deiservizi, commerciale, ma evidentemente va da sé, è na-turale, che gli emittenti numericamente più considere-voli sono ovviamente nel campo delle banche e della fi-nanza. D’altra parte sappiamo non essere nel Dna del-

l’Ente l’investimento diretto in azioni diSocietà di qualsiasi settore.Per quanto riguarda i rendimenti lordi sti-mati del patrimonio, per quest’anno so-no nell’ordine del 2,50 per cento, secon-do le stime dei nostri uffici.Nel 2005 ricordiamo che erano nell’ordi-ne del 4,2 per cento e nel 2007 del 4,6per cento.Chiaro è che la turbolenza dei mercati hainciso negativamente sui rendimenti, maquesto ce lo aspettavamo e l’abbiamo sem-pre detto: nel momento in cui ci sono del-le turbolenze di mercato, la nostra aspet-tativa è tipicamente quella di Trapattoni,ovverosia “prima di tutto non prenderle”.E in effetti, alla fine, anche quest’anno sia-mo riusciti a “non prenderle”…Attenzione in ogni caso che un rendi-

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CONSIGLIO NAZIONALE

mento non lontano dal 3 per cento, quando l’inflazio-ne è prossima allo zero, è stretto parente di un 5 percento, quando l’inflazione è 2 per cento.Non parlo ora delle polizze assicurative, che sono po-ca cosa; vi parlo invece dei portafogli in gestioni dele-gate.Sono più di un miliardo le risorse che vengono gesti-te da gestori terzi, esterni, un po’ in linea con la logi-ca della SGR cui il Presidente ha fatto cenno nel suointervento.I rendimenti per il 2009 sono nell’ordine del 6,5 percento, molto consistenti. Ovviamente traggono van-taggio dalla situazione dei mercati azionari che hannoavuto un’importante ripresa.Vi ricordo che l’anno scorso a marzo, con molta tra-sparenza, l’Ente decise di iscrivere in Bilancio le per-dite che sul patrimonio in gestione delegata erano ma-turate, per effetto della discesa dei mercati azionari.Bene, di quella svalutazione che facemmo (nell’ordi-ne dei centoquarantaquattro milioni), più di settantasono già stati recuperati, per cui la metà del minus va-lore dell’anno scorso è stata ricompensata dal plusva-lore di quest’anno.Un’ulteriore considerazione: le cedole che abbiamo in-cassato fino ad oggi sugli investimenti che abbiamo ef-fettuato direttamente sono pari (a valore attuale) a cir-ca quattrocentoventi milioni di euro. Provo a ridirlo: i rendimenti monetari messi in tascada parte dell’Ente, a valore corrente, ammontano og-gi a quattrocentoventi milioni di euro. Essi da soli basterebbero a più che compensare l’am-montare dell’accantonamento, che peraltro non è sta-to utilizzato, effettuato nel Bilancio dello scorso anno.Ultima osservazione: fra i nostri gestori abbiamo avu-to chi, in questo periodo, è riuscito ad ottenere rendi-menti superiori al 20 per cento.Credo che anche la scelta dei gestori sia stata oculata,anche se rammento che quando si vedono numeri par-ticolarmente robusti in termini di rendimento si sa cheinevitabilmente il rischio al quale questi numeri sonoesposti è piuttosto significativo.Ma – attenzione! – in un portafoglio altamente diver-sificato è logico avere una parte molto rigorosamentee molto prudenzialmente allocata e una parte, magaridi molto più piccola, esposta ad una rischiosità più ele-vata e, auspicabilmente, a un rendimento più elevato. Concludo: sono molto contento per ciò che quest’an-no l’Enpam ha fatto sul fronte della gestione dei suoiinvestimenti.

Il presidente dà ora la parola al consigliere AlbertoOliveti.

ALBERTO OLIVETIconsigliere Enpam

Si dice: ogni promes-sa è debito. Questovale anche e soprat-

tutto in previdenza. Vor-rei che fosse chiaro.Per pagare pensioni ed as-sistenza noi, come Fon-dazione, incassiamo con-tributi obbligatori e vo-lontari che dobbiamo

mettere a reddito. È una caratteristica molto vantaggiosaper il contribuente - e noi siamo una associazione di con-tribuenti - assegnare subito ad ogni contributo incassatola valorizzazione corrispondente a fini pensionistici, og-gi per domani.Poi è compito della Fondazione reperire sui mercati il fi-nanziamento necessario per onorare questo debito previ-denziale assunto.Questo è il collegamento tra previdenza e l’investimentodel patrimonio. Il patrimonio serve per onorare un debi-to che noi assumiamo oggi per domani. Ciò è vantaggio-so per il contribuente e vorremmo che così restasse. Il nostro è un sistema fondato su generazioni subentran-ti in cui chi lavora contribuisce al mantenimento di chi halavorato. Ogni generazione ha diritto ad una equità di trattamentorispetto alle altre e noi vorremmo mantenerla generazioneper generazione. Quali sono le criticità che abbiamo davanti? La prima èuna criticità demografica. Stiamo in un sistema a longe-vità crescente: ogni anno che passa ci aumenta di tremesi l’aspettativa di vita. Individualmente, questo è moltobello. Dato che lavoriamo sul sistema sanità e salute del Paese,e un Paese che invecchia dovrebbe consumare sempre piùin questo campo, dobbiamo essere capaci di tradurrequesto maggior consumo in contributi previdenziali.Oggi, chi si presenta al filo di lana dei sessantacinque anniha quasi diciotto anni di aspettativa di vita se maschio, eventuno e mezzo se femmina. Dato che ad ogni contributo assegniamo oggi quello chevarrà domani come pensione, dobbiamo essere molto at-tenti a questa valorizzazione, ma soprattutto abbiamo bi-sogno di un sistema di stabilità di regole.Però abbiamo anche problemi interni al sistema, la par-ticolare composizione per età dei nostri Fondi ci dice checi sarà una “gobba previdenziale”, tra qualche anno, trail 2015 ed il 2025, una folta generazione si pensionerà, ese è vero che verrà rimpiazzata da nuovi contribuenti,

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verrà alterato per lungo tempo il rapporto esistente at-tualmente tra attivi e pensionati.Poi c’è una criticità economico - finanziaria e fiscale.Della crisi recessiva ne ha parlato il professor Dallocchioadesso, l’abbiamo conosciuta tutti, altre probabilmenteverranno: ci aspetta una ciclicità.E noi dobbiamo assicurare il massimo rendimento possi-bile al patrimonio, per onorare il debito previdenziale cheabbiamo. I nostri attivi di gestione sono in sostanza debitoprevidenziale.Siamo la categoria sanitaria meno pagata in Europa.È chiaro che sull’incremento dei redditi professionalidobbiamo avere una voce forte, ci dobbiamo far sentire.E la fiscalità che ci tassa un patrimonio accumulato perobbligo a garanzia delle pensioni, è una fiscalità iniqua:anche lì dovremmo fare la voce grossa per farci sentire,per avere almeno lo stesso trattamento che si ha negli al-tri Paesi europei.Se continuano a tassarci il Patrimonio avremo bisogno dipiù contributi per pagare le pensioni.E da ultimo c’è un problema previdenziale, che esula daltecnico: è sostanziale. Siamo privatizzati in quanto rispettiamo certe regole ef-ficacemente. Al 31 dicembre 2006, data dell’ultimo Bi-lancio tecnico mantenevamo quindicianni di equilibrio come ci avevano ri-chiesto, tra l’altro triplicando il Patrimo-nio dalla data della privatizzazione. In una notte, è cambiata la regola: daquindici, siamo passati a trenta anni! Nonè una cosa banale!Adesso dobbiamo attrezzarci, ma con unaadeguata articolazione temporale, a ri-spettare la regola dei trent’anni dopo cheavevamo calibrato per lungo tempo, effi-cacemente, il sistema sui quindici.La Finanziaria 2007, oltre ai trent’anni, ci detta anchei criteri di redazione dei bilanci tecnici, che sono la fo-tografia prospettica del nostro equilibrio.Come portare il patrimonio immobiliare a bilancio? Co-sto storico! Che però è la metà, se non un terzo, del suovalore reale.Come dobbiamo valutare il flusso dei contributi entranti,sulla base di generazioni che cambiano, e come si deveintervenire sui parametri di gestione dei Fondi, entrateed uscite?Tra l’altro i ministeri vigilanti cominciano a dire che civogliono dare direttive, mai usate in passato. Se le diret-tive servono a capirci meglio, bene. Se le direttive sa-ranno dei binari vincolanti, ci va un po’ meno bene.Quali sono le potenziali linee di intervento? Possiamo perseguire una maggior redditività del patri-

monio ma il modo migliore di aumentarla sarebbe abo-lire la doppia tassazione. Dobbiamo agire sul versantecontributi, aumentandoli e potremmo agire sul versan-te prestazioni, diminuendole, e la valorizzazione dei con-tributi va considerata nel versante prestazionale. Poi,rimane la possibilità di agire sull’età pensionabile. Cosa ci consigliano di fare i ministeri vigilanti? Abbandonare il sistema di calcolo delle pensioni retri-butivo - l’oggi per domani - ed adottare il metodo con-tributivo, che è sicuramente più di garanzia per la Fon-dazione.Significa che tu, contribuente, mi versi i tuoi contributie poi quando ti pensioni io, Cassa, sulla base della tuaaspettativa di vita a quel momento, divido tutti i contri-buti accumulati, investiti e rivalutati e te ne do la parteche ti spetta: hai venti anni di aspettativa di vita? Ti do

Aumento di tre mesi dell’aspettativa di vita per ogni anno che passa

A sessantacinque anni si hanno statisticamente ancora quasi diciotto anni di aspettativa di vita se maschi e ventuno e mezzo se femmine

Squilibrio per la tenuta collettiva del sistema se si vivrà più

a lungo di quanto previsto statisticamente anni prima

Scenario longevità

Patrimonio garanzia delle prestazioni

se si tassa iniquamente il Patrimonio ci vogliono più contributi per pagare le stesse

pensioni

In nome dell’equilibrio e della sostenibilità, il Patrimonio è tassato come quello di una impresa speculativa

Patrimonio garanzia delle pensioni

I pensionati della Fondazione sono destinati ad aumentare considerevolmente quando l’attuale generazione dei cinquantenni lascerà il lavoro tra 2015 e 2025

La gobba previdenziale

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CONSIGLIO NAZIONALE

un ventesimo di quel monte contributi. Met-te in garanzia di default la Cassa, ma nonpermette al contribuente, mentre versa, disapere quella che sarà la sua prestazione cor-rispondente. Rispetto a quanto facciamo og-gi, assegnando la valorizzazione all’atto del-l’incasso ed applicando la somma delle va-lorizzazioni sulla retribuzione media di tut-ta la vita lavorativa, è una regressione. Se lagenerazione della gobba adottasse il contri-butivo, si prenderebbe un pezzettino di que-sta patata bollente, ma lasciandone tutto ilresto alla generazione futura: questo non sa-rebbe praticare equità tra generazioni.Cosa vorremmo fare invece?Mantenere l’attuale sistema di calcolo retri-butivo reddituale finché possibile, interve-nendo con rigore sui parametri, da adessoin poi, senza effetti retroattivi.C’è chi - qualcuno lo sa - recentemente con-siglia di dire a chi ha già avuto valorizzati icontributi versati: “Abbiamo scherzato, nonvalevano dieci, ma valgono sette”.Ogni promessa è debito, anche in questo ca-so! Non credo sia una strada percorribile.Dobbiamo agire invece con rigore sullacontribuzione prossima ventura, asse-gnando la giusta valorizzazione che, purtroppo, sullabase della crescente aspettativa di vita, non potrà es-sere più quella di ieri. L’ottica del buon padre di famiglia: il massimo possibi-le di valorizzazione, purché sostenibile dal sistema, fat-to da generazioni subentranti.Non vorremmo agire sulle indicizzazioni, anzi ci piace-rebbe rivalutare le pensioni al 100 per cento dell’Istat.Ma non credo ce lo permetteranno i ministeri vigilantise prima non portiamo loro il progetto di riequilibriodei Fondi.Sull’innalzamento dell’età del pensionamento vorrem-mo agire alla fine, lasciarlo per ultimo.Tutto questo vorremmo farlo con un supporto attua-riale costante e nel rapporto con i ministeri; nono-stante tutto abbiamo motivi tecnici di prudente tran-quillità.Poi magari fosse possibile almeno ridurre la tassazio-ne del patrimonio, trattandola come i fondi pensioneche come secondo pilastro sono subordinati giuridi-camente e gerarchicamente, ma godono di una tassa-zione minore, rispetto al primo pilastro obbligatorio.È inconcepibile!Perseguiamo la maggior redditività possibile del patri-monio, quindi anch’io ascolto Maurizio Dallocchio con

grande attenzione quando mi dice che dobbiamo staretranquilli.Faccio un’osservazione: i Bilanci consuntivi ci dannola fotografia dell’anno, i Bilanci tecnici attuariali cidanno la proiezione dell’equilibrio nel tempo. Porta-re in bilancio un fondo di accantonamento non è unsegnale di debolezza, ci dice, ma di prudenza; atten-zione che poi lo dobbiamo proiettare nel tempo, e sesiamo eccessivamente prudenti lo scontiamo in otti-ca di obblighi di equilibri prospettici che i ministeripoi ci chiameranno a rispettare.Cerchiamo se possibile di aumentare il monte retri-buzioni delle categorie, l’approvvigionamento dei con-tributi sarà uno dei problemi emergenti.La soluzione strategica è quella di perseguire la via dilanciare l’esigenza di una integrazione previdenzialetempestiva prima e, se è possibile, usando le varie pos-sibilità a nostra disposizione.Cerchiamo di costruire un rapporto con il contri-buente: contiamo in un anno, un anno e mezzo di ope-rare praticamente l’ipotesi della busta arancione, cherendiconti i contributi contabilizzati e definisca la pro-iezione pensionistica corrispondente. Non è cosa fa-cilissima, non crediate.Bilancio di previsione 2010: hanno stimato rispetto

riduzione della tassazione del Patrimonio

maggiore redditività del Patrimonio

aumento del monte retribuzioni delle categorie interessate

Magari fosse possibile

Non vorremmo adottare il contributivo ma intervenire parametri che definiscono il metodo retributivo

i contributi il loro rendimento l’indicizzazione l’età del pensionamento la rivalutazione mantenere l’assegnazione della redditività

al momento dell’incasso del contributo ogni modifica nella “valorizzazione” dei contributi produce effetto solo da quel momento in poi (pro rata)

sui

Cosa vorremmo fare

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anche al preconsuntivo 2009 nel Fondo ge-nerale Quota “A” un aumento delle entrate edanche delle uscite causa l’invecchiamento del-la platea dei contribuenti. Idem per il Quota “B” che, relativamente gio-vane, ha ancora molto flusso contributivo ri-spetto le prestazioni ma con un equilibrio intermini di debito previdenziale da monitora-re con attenzione.Il contributo pro capite per l’indennità di ma-ternità verrà aumentato a 42,75 euro e colgol’occasione per dire che dovremmo avere sem-pre maggior attenzione alla componente fem-minile della nostra platea di iscritti.Nei Fondi speciali di previdenza contabiliz-ziamo le maggiori entrate dai rinnovi con-venzionali, ma in termini di uscite dobbiamomettere in conto maggiori costi legati all’au-mento del numero dei pensionati ed alle indicizzazio-ni Istat. Il Fondo specialisti esterni ha una storia tutta sua: pur-troppo è un fondo che non può contare su “new entry”perché non ci sono più accreditamenti individuali maquelli a società, mentre aumentano i pensionati. È unfondo squilibrato fino a quando non potremo contaresul flusso contributivo legato alla contribuzione del 2per cento delle società. I contenziosi legali sono tutto-ra in corso. Abbiamo attivato una vigilanza ispettivaper sapere quanto ci spetta da tale 2 per cento. Dobbiamo rendere più efficiente il sistema informaticodal versante fiscale, contabile e previdenziale con la crea-zione di un sistema di business intelligence e di cruscottioperativi che ci permetta di sapere cosa ci costa ogni ipo-tesi di intervento previdenziale. Linee di attività sono in cantiere sulla nuova aliquotamodulare della flessibilità contributiva e sulle proce-dure informatiche per le ricongiunzioni ed i riscatti, sul-l’aggiornamento dei dati bancari dei pensionati e sul

Ad ogni iscritto una

“busta arancione” rendiconto contributi versati e

proiezione della prestazione corrispondente

Costruire un rapporto con i contribuenti

La soluzione strategica

Promuovere e diffondere l’esigenza dell’integrazione previdenziale tempestiva

aumentare la contribuzione anche permettendo ai singoli iscritti di variare autonomamente le aliquote contributive nel corso della loro vita professionale

Flessibilità contributiva

RiscattiPrevidenza complementare

Ricongiunzioni

corretto aggiornamento in tempo reale delle posizionisul Fondo generale Quota “A” e Quota “B”.Concludo dicendo che vorremmo continuare ad essereun Ente libero, indipendente, che deve avere una visio-ne, ma anche una voce forte per poter sostenere e di-fendere i propri diritti.

Il presidente passa la parola al vicepresidente vicarioMario Falconi

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MARIO FALCONIvicepresidente vicario

Saluto tutti. Il vicepresidente vicarionon può che continuareil discorso introdotto dalpresidente, anche alla lu-ce delle cose che Alber-to Oliveti diceva in con-clusione: “Vogliamo es-sere un Ente libero, for-te, autorevole”. Ma in quale contesto?Perché in questo Paese è

tutto un po’ difficile. Sono anni che il presidente, e noicon lui, richiama all’unità della categoria, affermandotra l’altro che dovrebbe almeno unirci il fatto che “sia-mo i medici meno pagati d’Europa”.L’ultimo editoriale che ho scritto per il Bollettino del-l’Ordine di Roma l’ho intitolato: “Homo hominis lu-pus”, “Medicus medico lupissimus…e sciocco”. Perché continuiamo a non recuperare la comune radi-ce medica e a non rispettare pienamente il Codice de-ontologico, pre-condizioni indispensabili per tentare al-meno di progettare una nostra lobby etica. In questoPaese ce ne sono tante, anche in sanità, che non sem-pre perseguono fini etici. Anche gli ultimi due avveni-menti che hanno tenuto banco nei media nel nostro Pae-se, virus A H1N1 e la tragica fine del povero StefanoCucchi, sono emblematici di comportamenti forse po-co corretti anche da parte di alcuni colleghi.L’allarme che si è creato per il virus A H1N1 ha deter-minato per tutti i medici dei pronto soccorso, pediatri,medici di famiglia, guardie mediche, ecc. carichi di la-voro ai limiti della sopportazione. Le colpe non sonodei medici ma di coloro che, pur rivestendo importan-ti ruoli istituzionali, non hanno saputo svolgere un ruo-lo di efficaci comunicatori o peggio di coloro, che po-trebbero aver avuto interesse a creare allarmismo. Risultato finale è che i cittadini italiani hanno fatto in-cetta, spendendo cifre consistenti, di antivirali e test dia-gnostici e che il nostro Governo ha speso molti milionidi euro per acquistare vaccini che in grandissima quan-tità andranno dispersi tra i rifiuti speciali.In tale contesto alcuni medici, spesso inseriti in posti diresponsabilità istituzionale, invece di solidarizzare, es-sendo tutti vittime di questa paradossale situazione, han-no trovato la maniera di addossarsi reciproche respon-sabilità a seconda del contesto in cui operavano.La vicenda della morte di Stefano Cucchi ha giustamenteprovocato un enorme allarme nell’opinione pubblica,

ma purtroppo, come era da aspettarsi, anche un’imme-diata condanna senza appello per i medici coinvolti.Ancora prima che la magistratura iniziasse l’indagine,fuori dall’Ospedale Pertini ci sono state manifestazionicon cartelli nei quali c’era scritto: “Medici assassini”. Anche il senatore Marino, collega iscritto all’Ordine diRoma, al di là dei propri diritti-doveri legati al ruoloistituzionale si è lasciato andare a dichiarazioni quan-tomeno azzardate. Abbiamo convocato all’Ordine di Roma, in attesa diascoltarli, il direttore generale, il direttore sanitario e lostesso senatore, tutti e tre colleghi iscritti, per avere chia-rimenti in merito alla spiacevole vicenda. Addirittura,dopo un’ispezione effettuata da alcuni parlamentari dicentrodestra e centrosinistra, alcuni giornali hanno pub-blicato loro dichiarazioni con le quali si affermava cheStefano Cucchi sarebbe morto per “abbandono tera-peutico”. In questo Paese, quando ancora siamo nella fase del-l’avviso di garanzia per i medici già si emette la con-danna per “abbandono terapeutico”. Ci auguriamo che non sia in atto il tentativo di deru-bricare l’omicidio preterintenzionale, che qualcuno indivisa potrebbe aver commesso, magari in lesioni col-pose gravi, per aggravare la posizione dei medici.Quello che possiamo dire in questo momento, è che ab-biamo massimo rispetto e fiducia nella Magistratura chedovrà accertare le responsabilità. Avendo peraltro ap-profondito il nostro livello di conoscenza anche attra-verso un Consiglio straordinario dell’Ordine, possiamoaffermare che in quel reparto dove era ricoverato Ste-fano Cucchi sono stati curati egregiamente moltissimidetenuti.Tutto il personale medico e non, ha operato in quel re-parto speciale, sin dalla sua costituzione, con grandeprofessionalità e assoluta dedizione. Sono stati trattatipazienti affetti da molte importanti patologie e si sonoavuti, nei vari anni, soltanto tre decessi: due per pato-logie terminali da cancro e una per una grave cardio-patia dilatativa.Questa è la vera storia del reparto del Pertini che stri-de fortemente con il “massacro mediatico” a cui sonostati sottoposti i medici coinvolti anche con dichiara-zioni avventate di nostri colleghi.Anche per questi motivi il nostro Ente di Previdenza,pur sano e con il positivo bilancio che oggi vi è statopresentato, non può non risentire del contesto in cuiopera. Vorremmo navigare con ali non appesantite! Main quale scenario ci muoviamo? Ma soprattutto possia-mo guardare con serenità al futuro?Abbiamo operato con passione e soprattutto onestà. Po-tevamo fare meglio? Sì, sicuramente! C’è sempre qual-

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CONSIGLIO NAZIONALE

cuno che ritiene di poter fare meglio di qualcun altro.Quello che è certo è che il binario nel quale siamo co-stretti ad operare quotidianamente è molto stretto. Dauna parte abbiamo una classe medica divisa che, comeabbiamo detto, non riesce a fare lobby pur etica e so-prattutto per quanto riguarda la previdenza è media-mente molto ignorante nel senso letterale del termine,e dall’altra un insieme di norme e di controlli assoluta-mente ridondanti per quella che dovrebbe essere unafondazione privatizzata e quindi un po’ più libera dipensare ed agire. Allora voi capite bene che il binarioin cui ci muoviamo oltre che stretto potrebbe essere mi-nato e diventare quindi una miscela esplosiva. L’ignoranza è purtroppo diffusa e strutturale e coinvolgenon solo l’Enpam ma anche l’Onaosi e noi abbiamo ildovere di intervenire con progetti e strategie più effi-caci.L’ignoranza si colma con molta formazione e con mol-ta comunicazione perché, se non risolviamo questo, ilfuturo sarà sempre pieno di insidie e anche di pericoliper la stessa sopravvivenza della Fondazione.Dobbiamo, come qualunque azienda che voglia esserecompetitiva nel mercato, dedicare strutturalmente del-le risorse al marketing. Siamo un Ente privatizzato che è sottoposto a troppenorme e controlli tipici del pubblico. Ci è stato chiesto di dimostrare stabilità di bilanci chediano garanzia di pagamento delle pensioni non più a15 ma a 30 anni. Ce la metteremo tutta per raggiunge-re tale obiettivo soprattutto se, come dovrebbe esserescontato, ci permetteranno di conteggiare il patrimo-nio, ma non vorremmo che qualcuno, subito dopo averraggiunto tale risultato, ci dica: “Adesso dateci garan-zie non più a 30 ma a 50 anni”.Mentre in previdenza pubblica tutto è possibile, tanto

si scarica sulla fiscalità generale, noi che siamo un En-te privatizzato, che ha dimostrato con i fatti di poterassolvere seriamente ai propri doveri istituzionali, nonpossiamo continuare a volare con delle ali che qual-cuno tenta reiteratamente di appesantire. Noi non siamo solo un Ente di Previdenza ma anchedi Assistenza e vi posso assicurare che è aumentata lapercentuale di medici in disgrazia, più poveri! E io chemi occupo di definire le pratiche con la richiesta di aiu-to economico che arrivano, tramite voi presidenti diOrdine, mi trovo di fronte a situazioni spesso dram-matiche!C’è stato il terremoto dell’Abruzzo, che ha messo inginocchio centinaia di colleghi, soprattutto conven-zionati e libero professionisti e, addirittura, tra que-sti ultimi ci sono stati alcuni che avevano poco primadell’evento fatto importanti investimenti per gli studiprofessionali, si sono trovati all’improvviso nell’im-possibilità di produrre alcun tipo di reddito e onora-re contestualmente gli impegni economici assunti.Abbiamo pertanto chiesto ai ministeri vigilanti di dar-ci la possibilità di incrementare il budget a disposi-zione dell’assistenza dal 5 all’8 per cento, esclusiva-mente per gli esercizi finanziari 2009/2010, per farfronte a tutte le numerosissime richieste di aiuto.Il Consiglio di Amministrazione deliberò a giugno, ladirezione generale mandò la lettera ai ministeri vigi-lanti a luglio, siamo a fine novembre e ancora non ri-ceviamo risposta!Forse è arrivato il momento di fare la voce più grossae magari diffondere un comunicato stampa per direal mondo intero che: “Dopo le tante lacrime sparseper i cittadini di Abruzzo e le promesse di solidarie-tà, noi ci siamo attivati per aiutarli pienamente e i mi-nisteri, dopo cinque mesi, ancora non rispondono”.Si deve pronunciare al riguardo il ministero dell’Eco-nomia perché qualcuno è arrivato a sostenere che l’aiu-to economico straordinario potrebbe incidere sulleeventuali garanzie per i 30 anni, cosa del tutto risibi-le in quanto stiamo parlando di percentuali al limitedella non significatività.Ecco, questo è il Paese in cui ci si dice “Sei libero”,ma solo a parole.Che lo Stato si preoccupi che chi amministra una fon-dazione del genere, che deve dare pensioni a decinedi migliaia di medici debba fare da garante, è cosabuona e giusta, ma qui stiamo rasentando il ridicolo.Continuo a pensare che, date le due strettoie, da unaparte ignoranza ed eccessiva litigiosità dei medici edall’altra troppi lacci e lacciuoli da parte dei ministe-ri occorra una più forte nostra reazione.Bisogna recuperare urgentemente la comune radice

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medica finendola di fare gli sciocchi e dialimentare un clima, a volte esasperato, diinvidie e rancori, di fare delle guerre inu-tili e dannose e soprattutto di acculturarcidi più sulle politiche previdenziali. Investendo di più, come abbiamo detto, perrimanere competitivi, in formazione e co-municazione.Non possiamo più indugiare, perché nonbasta quello che ci diciamo tra noi, ciò cheviene pubblicato attraverso il nostro otti-mo organo di stampa e nel sito web e quel-lo che viene detto nei Consigli o nelle As-semblee Ordinistiche anche con l’aiuto dinostri uomini e mezzi. Ci vuole un proget-to forte.Se, come ci viene riconosciuto, siamo an-noverati tra i migliori enti previdenziali, allora dob-biamo cominciare ad uscire all’esterno con dibattitipubblici sulla previdenza, per parlare al mondo e di-re che vogliamo rispettare le regole, dimostrare ca-pacità, onestà e lungimiranza, ma non essere artifi-ciosamente ostacolati. Leggere informazioni che ci riguardano su giornalispecializzati che tendono, strumentalmente e in ma-niera non veritiera, a creare disagio tra gli iscritti del-la nostra Fondazione non ci sta assolutamente bene.Dobbiamo uscire all’esterno e dire al mondo politicoche siamo stanchi di subire norme inique come quelladella doppia tassazione.

Dobbiamo assolutamente allargare quella strettoia checi ostacola, perché altrimenti, al di là di lusinghieri ri-sultati di bilancio ottenuti, saremo sempre a rischio.Non ci piace perdere la battaglia di una libera re-sponsabile previdenza, ma andare sempre avanti perconseguire ulteriori importanti risultati. Siamo peral-tro consci di consegnare ai futuri amministratori unEnte solido, per il quale non dovrà mai essere persala voglia di combattere.Grazie.

La parola ora al presidente del Collegio sindacale UgoVenanzio Gaspari.

QUOTA A 7.000.000 8.750.000 8.750.000

QUOTA B 600.000 1.000.000 1.000.000

L’andamento crescente della spesa è da imputare soprattutto alle calamità naturali verificatesi nel corso del 2009: • evento sismico nella provincia dell’Aquila • alluvioni in Sardegna • alluvione nella provincia di Messina

Previsione 2009

Preconsuntivo 2009

Previsione 2010

Il presumibile incremento delle prestazioni è dovuto inoltre alla maggiore conoscenza da parte degli iscritti delle diverse forme di assistenza prevista e all’implementazione delle norme regolamentari (sussidio sostitutivo del reddito per gli iscritti al Fondo della Libera Professione – Quota B)

Prestazioni assistenziali

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UGO VENANZIOGASPARI presidente Collegio sindacale

Signori presidenti, in da-ta 30 ottobre 2009 ilConsiglio di ammini-

strazione ha approvato la Va-riazione di assestamento delBilancio di previsione 2009 edil Bilancio di previsione perl’Esercizio 2010, sui quali ilCollegio sindacale ha espres-so il parere previsto dalloStatuto della Fondazione.

Il Bilancio assestato evidenza maggiori entrate per €294.308.850 e minori spese per € 46.627.650 con unadifferenza positiva di € 340.936.500 che porta l’avanzopresunto 2009 ad un importo di € 1.156.786.400.Sul lato delle entrate si osserva in particolare un incre-mento dei ricavi per contributi di 78.952.000 €, un in-cremento di € 70.000.000 nelle riprese di valore degliETF svalutati nel precedente esercizio, e maggiori pro-venti straordinari per € 195.942.500 per effetto dei nuo-vi contratti di Medicina generale e per gli Specialisti am-bulatoriali, per le plusvalenze degli immobili ceduti a Pi-sa, Garbagnate e Napoli e per il rimborso programmatodel Fondo immobiliare Michelangelo che ha ottimamen-te performato. Si rileva al contempo una diminuzione di€ 25.000.000 dei proventi dei titoli immobilizzati a cau-sa dell’andamento negativo dei mercati finanziari. Gli scostamenti dei costi sono accuratamente descritti nel-la relazione degli amministratori.Il Bilancio di previsione 2010 è stato redatto secondo i

più rispondenti criteri di chiarezza e razionalità, la valu-tazione delle singole voci è stata fatta secondo prudenzaed imputando costi e ricavi secondo il principio di com-petenza economica. Tutti gli accantonamenti sono stati ef-fettuati secondo il prudente apprezzamento degli Ammi-nistratori. I ricavi delle entrate contributive, previste in €1.971.555.000, evidenziano una previsione di crescita do-vuta ai nuovi accordi sottoscritti per i medici di Medicinagenerale e per gli Specialisti ambulatoriali, nonché per l’au-mento della platea degli iscritti. A causa del forte conten-zioso degli anni precedenti permane qualche incertezzaper i contributi previsti per il Fondo specialisti esterni, an-che se gli esiti del suddetto contenzioso sostengono sino-ra la legittimità dell’azione della Fondazione.Sul versante delle spese per prestazioni previdenziali am-montanti a complessivi € 1.158.10.000 si conferma pertutti i fondi, ed in particolare per il Fondo della libera pro-fessione Quota “B” del Fondo generale, un fisiologico au-mento per l’entrata in quiescenza di nuovi iscritti e perl’indicizzazione delle prestazioni. Secondo gli amministratori la gestione del patrimonio mo-biliare ed immobiliare beneficerà nel 2010 del mutatoquadro generale del mercato immobiliare e di quelli fi-nanziari, con conseguente iscrizione di maggiori proven-ti rispetto al preconsuntivo 2009.Le spese generali e di amministrazione crescono del 9,95per cento rispetto all’assestato 2009, con forte incidenzadell’aumento del costo del personale legati al rinnovo delcontratto, ai passaggi di area contrattuale ed ai livelli re-tributivi per anzianità. Forte incremento si osserva anchenelle spese legali.Il piano degli Investimenti dell’esercizio 2010 evidenziaun crescente ammontare di risorse disponibili, pari ad ol-tre 1.800.000.000 € e gli amministratori hanno ben illu-strato la natura e le fonti di finanziamento. L’impiego di dette somme è previsto in modo tale da ga-rantire la sostanziale parità tra l’asset class mobiliare equella immobiliare, ed è confortato dal buon andamentostorico.Tenendo conto di quanto sin qui illustrato il Collegio sin-dacale ritiene esaustive le informazioni complessive for-nite nel bilancio assestato 2009, nel bilancio di previsio-ne 2010 e nelle relazioni allegate. Si raccomanda di pro-seguire nel puntuale monitoraggio degli investimenti e didare corso agli stessi nei tempi e nella misura in cui le ri-sorse da investire si renderanno effettivamente disponi-bili. Si esprime pertanto parere favorevole in merito al-l’approvazione dell’assestato 2009 e del Bilancio di pre-visione 2010.

Conclude gli interventi Enpam il vicepresidente Giam-piero Malagnino.

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CONSIGLIO NAZIONALE

GIAMPIERO MALAGNINOvicepresidente

Innanzitutto voglio sot-tolineare la differenzafra attivo patrimoniale e

attivo previdenziale. Piùche di attivo previdenzia-le preferirei parlare di re-siduo: è un debito nei con-fronti dei nostri iscritti,con cui dovremo pagaredelle pensioni.E la maggior parte del no-stro attivo, negli ultimi an-

ni, è proprio un attivo di tipo previdenziale. Stiamoquindi attenti a sottolineare questa differenza ancheper non dover poi affrontare pensionati che richiedo-no, a fronte di un attivo sostanzioso, pensioni più al-te.Da dieci anni a questa parte, invece, l’utile del patri-monio non solo paga tutte le spese dell’Ente ma ci la-scia da parte delle sostanze. Anche l’anno scorso, gra-zie all’asset allocation strategica, pur essendo andatomale il mobiliare, l’immobiliare è riuscito a pareggia-re, tanto che abbiamo ottenuto un risultato comples-sivamente positivo.Grande è stato lo sforzo che l’Ente ha affrontato conil patrimonio immobiliare, ce lo dimostra un rendi-mento lordo del 6,50 per cento che gli im-mobiliaristi italiani ed europei ci invidia-no.Ricordiamo che nel 1994 – 1995 i rendi-menti erano così bassi che i versamentidegli iscritti servirono per pagare anchele spese del patrimonio: oggi abbiamo unpatrimonio immobiliare con un rendi-mento del 6,50 per cento che può anco-ra aumentare se si utilizza e ottimizza laleva fiscale. Sembra che il ministro delWelfare voglia regolare l’utilizzazione delpatrimonio attraverso società di gestionedel risparmio – SGR -, che hanno una ca-pacità di risparmio fiscale maggiore ri-spetto alla nostra: sul 6,50 per cento direndimento l’Ente impiega il 2,9 per lespese e più di due punti in tasse. Una ge-stione ottimale del patrimonio, fatta conla SGR, ci consentirebbe invece di ri-sparmiare questo 2 per cento. Ma allora,non sarebbe più logico eliminare anche

gradualmente la doppia tassazione piuttosto che sug-gerirci come “risparmiare” sulle tasse?Come ha ricordato Alberto Oliveti, lo studio attua-riale è una fotografia prospettica. Mentre il Bilanciopreventivo 2010, come tutti i Bilanci preventivi, fa lafotografia di una determinata situazione, e noi, a cau-sa dell’innalzamento da quindici a trent’anni del-l’equilibrio dei conti, abbiamo bisogno di osservarecosa accade nel futuro.Sono quindi d’accordo con Mario Falconi quando af-ferma che il problema è difendere la categoria dagliassalti che ci vengono da fuori, che non sono solo ditipo economico e politico ma anche attacchi al pre-stigio della categoria stessa. Sono convinto che equi-tà ed equilibrio tra generazioni siano elementi da man-tenere e portare avanti nel tempo; sono d’accordo cheun bene costituzionale come la previdenza debba es-sere vigilato dai ministeri competenti, ma quello chedobbiamo fare, con tutte le Casse, è avere regole cer-te, una volta per tutte.Che cosa significa “regole certe”? Faccio un esempio:come mettiamo nel Bilancio attuariale il patrimonioimmobiliare? A valore storico? Vale dieci. A valorecommerciale? Vale trenta. Il rapporto è questo: unoa tre. A rapporto di vendita? Probabilmente sarebbeuno a due.

Se valorizzassimo questo patrimonio in maniera di-versa, probabilmente riusciremmo a essere in equili-brio più di trent’anni, ma non lo possiamo fare per ilnoto problema dell’imposizione fiscale. Non rimane

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CONSIGLIO NAZIONALE

quindi che trattare con il ministero, non sol-tanto sulla valorizzazione del patrimonio,ma su come stabilire tutte le regole. Dob-biamo essere molto chiari.Probabilmente non conviene a nessuno met-tere il valore commerciale o quello di rea-lizzo perché difficili da determinare.Ci dicono che possiamo utilizzare il patri-monio per pagare le pensioni ma dobbiamomantenere i cinque anni di pensioni corren-ti: per esempio nel 2025 noi utilizziamo ilpatrimonio per pagare le pensioni, ma lo pos-siamo utilizzare mantenendo un capitale ta-le da avere comunque 5 anni di pensioni pa-gate in quell’anno.Allora possiamo proporre, per esempio, chesolo in quel caso il patrimonio venga valo-rizzato sulla base del valore di realizzo.Questa è una delle proposte che dobbiamo presentareai tavoli tecnici aperti al ministero.Infine voglio aggiungere che sono contrario al passag-gio al sistema contributivo: sarebbe una mazzata permio figlio che fa il quinto anno di Medicina e, ovvia-mente, per tutta la prossima generazione. Anzi, se suc-cedesse non credo si iscriverebbe all’Enpam per paga-re a noi la pensione! È cosciente che guadagnerà menodi noi.L’equilibrio che noi dobbiamo portare avanti è quindiquello tra generazioni. L’equilibrio complessivo del-l’Ente deve tener presente una serie di esigenze. Mau-rizio Dallocchio ha affermato l’esigenza di un accanto-namento di quattrocento milioni. Sono soldi da mette-re da parte perché le generazioni future possano im-piegarli in caso di difficoltà. Ma bisogna fare di più. Bi-sogna fare in modo che non ci costringano a passare alcontributivo, come il nucleo di valutazione della spesaprevidenziale, nella maggior parte dei suoimembri, pensa. E per ottenere questo dob-biamo avere un patrimonio quanto più soli-do possibile: mettere da parte dei soldi per“fondi di oscillazione degli investimenti mo-biliari” togliendoli al patrimonio potrebbenon essere in questa linea.Bisogna che gli accantonamenti, se devonoesserci, siano equilibrati agli studi attuaria-li che sono i nostri punti di riferimento fu-turi. Bisogna fare, quindi, investimenti allaluce del nostro debito previdenziale: inve-stire i soldi – risultato dei versamenti dei no-stri iscritti - sapendo di doverli restituire inun certo anno.Grazie.

Rendimento lordo

Rendimento netto

6,50%

1,66%

oneri di gestione 2,89% ICI 0,55% IRES 1,49%

* Bilancio Consuntivo 2008

I margini possono essere elevati utilizzando e ottimizzando la leva fiscale

Patrimonio immobiliare*

Bilancio di Esercizio La valorizzazione del Patrimonio è dettata dalle norme civilistiche (costo storico)

Bilancio tecnico attuariale

valore di Bilancio valore commerciale valore di realizzo

Per garantire la stabilità della Gestione

Soluzioni

Patrimonio immobiliare

I rendimenti patrimoniali coprono totalmente i costi della struttura e producono ulteriori risorse

Attivo previdenziale

Costituisce un debito nei confronti degli iscritti e rappresenta un impegno da onorare

I contributi pagano le prestazioni

Attivo patrimoniale

Avanzi di gestione

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RAFFAELLO MANCINIOrdine di Brescia

Come primo punto vor-rei riprendere la que-

stione della comunicazio-ne. La comunicazione di-venta sempre più impor-tante. Noi dobbiamo riu-scire a comunicare ai col-leghi anche le critiche chea volte ci sorprendono per-ché colpiscono in qualche

modo l’Enpam. A quelle critiche si deve risponderepuntualmente ed in modo comprensibile anche se, avolte, sono ingiuste. Io mi trovo a dover convincerequeste persone critiche, ma queste persone devonoessere meglio informate. Mi son fatto il mio ufficio Enpam che funziona bene,ho mandato due miei dipendenti nei corsi di forma-zione e informazione. Oggi abbiamo un collegamen-to con l’Enpam ottimo. Chiuso questo argomento. Conorgoglio ho visto che i sindacalisti dei medici di fa-miglia sono riusciti a portare a casa la possibilità dicontribuzione variabile, che veramente è molto mo-derna. Dovremmo cominciare a pensare che non tutti i pen-sionati sono uguali e che ad un certo punto qualcunopuò avere interesse ad andarsene a quarant’anni, op-pure ci può essere quello che ha moglie, nipoti e viadicendo e lavora fino a settant’anni e poi gli dispiaceanche a settant’anni di dover attaccare il camice alchiodo. Io credo sia giusto fare i complimenti a chi ha avan-zato questa idea che adesso deve essere concretizza-ta alla svelta. Perciò vi chiedo chiarimenti sul rendi-mento. Qui c’è un futuro della previdenza, qui ci muoviamofinalmente con qualcosa di diverso. L’ultima osservazione: in questi anni siamo andati be-ne perché l’inflazione praticamente non c’è stata, pe-rò tra poco si sveglierà. Io sono un pensionato, ov-viamente, ma per questo temo l’inflazione. Dobbia-mo inventarci qualcosa per compensarla. Dobbiamopensare soprattutto ai giovani, ai giovani che avran-no delle difficoltà come le hanno e le avranno gli an-ziani.

ENRICO LANCIOTTIOrdine di Pescara

Io in quest’Ente mi trovosempre in sintonia con Ma-

rio Falconi. Dipende proba-bilmente da un percorso, dauna capacità di leggere le co-se in un certo modo, che nonè detto che sia positivo, mache comunque ci porta ad evi-denziare cose diverse rispettoalle cose tecniche.

Mi sento anzitutto in dovere, a nome di tutti, certamentedel mio Ordine, di ringraziare il Consiglio di amministra-zione perché sono convinto che ha lavorato nel modo mi-gliore, sempre con la prospettiva di migliorare. Perciò dob-biamo mettere in risalto qualche criticità. E’ sempre più necessaria una maggior capacità di collo-quiare tra i vari settori dell’Ente, affinchè operino come va-si comunicanti. Non ci devono essere barriere per arriva-re alla soluzione dei tanti problemi. Un maggior raccordo tra la periferia e il centro. A questoproposito è utile cercare di capire qual è la chiave di lettu-ra dei servizi periferici, cioè degli Ordini e dei nostri fun-zionari che lavorano negli Ordini, rispetto alle criticità del-l’Ente. Scoprire dove trovano le difficoltà che possono es-sere poi riportate ai presidenti: ciò, in qualche modo, cipermetterebbe di crescere.Cerchiamo di varare anche un articolato e tecnico que-stionario, che ci permetta di vedere qual è la chiave di let-tura di chi lavora sul territorio e che, ovviamente, deve fa-re non solo da filtro, ma anche da raccordo.Vediamo come la leggono i nostri funzionari per capirequali sono i canali che possiamo in qualche modo correg-gere e implementare. E poi – sì – il discorso di Mario Falconi è semplice: se noisiamo ventre molle, potremo essere bravissimi, fantastici,ma rimaniamo ventre molle, saremo travolti dagli eventi! E questa è la realtà.I nostri iscritti devono essere aiutati a capire. Bene la bu-sta arancione, bene le iniziative che permettono ai colleghidi crescere, ma io avevo dato anche un suggerimento, unpaio d’anni fa. Il nostro presidente, i funzionari dell’Ordi-ne, dell’Enpam, saranno da noi tra qualche giorno per unconvegno: “Una bussola per orientarsi sulla previdenza”.Lo facciamo sulla convenzionata, sulla dipendenza e loro

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La parola agli Ordini

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CONSIGLIO NAZIONALE

saranno presenti anche con le postazioni informatiche. Noi questo corso, come penso facciano gli altri, lo abbia-mo accreditato, lo abbiamo portato all’interno del percor-so ECM.Organizziamo dunque un corso sulla previdenza, faccia-molo a distanza, fruibile da tutti quanti i nostri iscritti, pre-miamoli con gli ECM, ma per avere gli ECM devono sot-toporsi a un test di apprendimento, dovranno così seguireil corso. Offriremo una serie di nozioni, di argomenti, chesuppongo possano essere d’interesse. Abbiamo gli strumenti per far questo? Credo proprio di sì!Facciamo un bel corso a distanza sulla previdenza e anchesulla solidarietà che è una parte importante dell’Ente. L’ultimo punto: l’equilibrio dei Fondi.Il nostro non è un Fondo tarato in modo contributivo, maretributivo, c’è il pro-rata. Il discorso è che noi dobbiamoessere obiettivi e trasparenti nei confronti della categoria. Ci sono trascorsi in cui abbiamo garantito troppo rispettoa quello che potevamo e in prospettiva c’è il timore di mo-menti peggiori; allora parliamo di gobba previdenziale, diprevidenza integrativa e ragionare sul fatto che dovremoversare di più; ma anche il pro-rata che se non è estrema-mente dinamico, con una crescita della prospettiva di vitadi tre mesi all’anno, finisce per creare delle iniquità. Cominciamo a ragionare. Noi non dobbiamo alzare l’etàprevidenziale. Io questo lo so perfettamente! Ma prima di alzare l’età che mi si dice essere l’ultimarisorsa, vogliamo ragionare sui moltiplicatori per la pen-sione di vecchiaia? Il ragionamento logico dovrebbe es-sere quello di spalmare in qualche modo l’onere di so-stenere i Fondi e quindi, di conseguenza, cominciamoa lavorare su quelli che sono in questo momento dei be-nefit non più sostenibili, in modo che gradualmente sicominci a ragionare prima, decespugliando dove pos-siamo e poi iniziando a fare sacrifici perché non sia tut-to scaricato sulle prossime generazioni.

GIANCARLO PIZZAOrdine di Bologna

Q ui si parla di cose mol-to serie: sono soldi, so-

no le pensioni dei nostri col-leghi, le pensioni per il fu-turo.Voglio esternare al Collegiodei Revisori dei Conti e alConsiglio di Amministra-zione alcune mie preoccu-pazioni “facendo le pulci” ai

Bilanci di Previsione e ai Consuntivi.

La Legge Finanziaria del 2007 ha introdotto novità dirilievo per gli Enti pretendendo che ci sia un consoli-damento: la stabilità delle gestioni entro un arco di al-meno trent’anni, invece di quindici anni. Nella relazione del Bilancio di Previsione 2010 il Con-siglio di Amministrazione, a pagina cinque, dalle risul-tanze dei Bilanci Tecnici della Fondazione – cito – re-datti al 31/12/2006 può affermarsi che la situazioneeconomico finanziaria dei fondi non evidenzia proble-mi di stabilità nel breve periodo, mentre nel medio-lun-go periodo emergono talune criticità, che determinanol’esigenza di introdurre correttivi al sistema di raccoltadei mezzi finanziari, … prestazioni, per rispettare le leg-gi vigenti. Secondo il Consiglio di Amministrazione, per assicura-re il prescritto periodo trentennale, a pagina sei dellarelazione, ... si dovrà procedere al riordino dei Fondi ge-stiti dalla Fondazione, fondato su interventi mirati, cheriguardano essenzialmente – e l’abbiamo visto, l’avetedetto – l’innalzamento delle aliquote e l’incremento aregime.Quindi i correttivi ipotizzati dal Consiglio per garanti-re l’equilibrio sono un aumento dei contributi e/o etàpensionabile e/o riduzione di rendimento dei trattamentipensionistici.Si chiedono dei sacrifici. Non si è contrari a fare sa-crifici.Il Consiglio di Amministrazione dichiara più volte cheil Bilancio di Previsione è stato formato con estremaprudenza.Prudenza. Questa prudenza a me però non risulta, al dilà del dichiarato, sempre adottato, quantomeno, per fa-re un esempio, rispetto alla gestione Fondo di Previ-denza Specialisti Esterni.L’importo stanziato tra le entrate è pari a quarantunomilioni di euro, con un incremento di circa diciannovemilioni, rispetto a un dato preconsuntivato del 2009, equindi di più 85%.Questo mi stupisce! Sul punto l’organo di controllo giu-dica tale iscrizione ottimistica. Giustamente! Non puòche essere ottimistica! In relazione all’andamento dei flussi degli esercizi pre-cedenti e al contenzioso giudiziario in essere.Giustamente, l’ha ricordato anche il presidente Paro-di, prima.E’ chiaro che, rispetto a questo dato, il principio del-la prudenza è stato abbandonato in favore di quellodella speranza, che è qualcosa di diverso dall’ottimi-smo, che in sé è già un azzardo.I nuovi amministratori dovranno porre in essere tut-te le azioni concrete per garantire nell’immediato ilnecessario equilibrio economico finanziario del Fon-

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CONSIGLIO NAZIONALE

do di Previdenza Specialisti Esterni, ed è allora che inqualche modo è addossato, ovviamente, un compitopiù generale, che era più urgente, se è vero, come èvero, che la disposizione è del 2007, della Finanzia-ria del 2007. E qui parlo del Collegio dei Revisori dei Conti. Nellaloro relazione del Bilancio Previsionale, a pagina seisi legge questa raccomandazione: Proseguire nel pun-tuale monitoraggio degli investimenti mobiliari, inparticolare di quelli effettuati dalla Società di Ge-stione, a cui è affidata quota parte del patrimoniodell’Ente e di monitorare con ogni mezzo disponibi-le il buon funzionamento del Fondo Immobiliarechiuso Ippocrate, che rappresenta una consistenteparte del patrimonio non gestito direttamente dallaFondazione... Ora ci si chiede: ma non è il Consiglio Nazionale l’or-gano di controllo che deve verificare le risultanze deicontrolli a consuntivo e a preventivo sui Bilanci e sul-la redditività, nonché sull’integrità impiegate negli in-vestimenti mobiliari ed immobiliari?Io spero che le mie siano soltanto preoccupazioni se-mantiche. Non ho pretesa di essere un Consigliere di Ammini-strazione. Già suona strano, a mio modo stravagante che il mo-nitorante affermi che occorre monitorare. E’ preoc-cupante. Sarebbe necessario un chiarimento. Io devo rendere conto al mio Consiglio, quando tor-no a casa e dire che le preoccupazioni che avevamoavuto sono state volatilizzate dalla discussione in Con-siglio nazionale dell’Enpam. Forse le preoccupazioni del Collegio nascono dal fat-to che nel Preconsuntivo 2009 le consistenti risorsedella Fondazione impiegate nel citato Fondo hannoavuto una redditività pari a zero. I proventi sono sta-ti erosi dalla svalutazione degli immobili, mentre nelBilancio di Previsione sono stati iscritti ventiquattromilioni di proventi, derivanti da tale Fondo.Anche qui, ottimismo, a mio avviso, a piene mani etanta speranza. Ma noi dovremmo essere amministratori gestionali edi controllo, che devono esporre le ragioni delle pre-occupazioni e non sfoggiarli en passant, tanto per po-ter dire: “L’avevo comunque detto”.Chiedo quindi un po’ di chiarezza.E, in una situazione d’incertezza, forse di aumenti dicontributi, sarebbe stato quantomeno opportuno con-tenere anche le spese stanziate in Bilancio di Previ-sione 2010, invece si registra un incremento signifi-cativo di spese. Il personale s’incrementa di un 7,5%,

rispetto al Preconsuntivo 2009, e del 21%, rispettoal 2008, ovviamente rinnovi contrattuali e passaggi.La spesa per gli organi amministrativi aumenta del4%, rispetto al Preconsuntivo 2009, del 27,5% ri-spetto al Consuntivo 2008.In termini assoluti, tale spesa nel Consuntivo 2007è stata pari a tre milioni e otto di euro, nel 2010 èprevista a cinque milioni di euro.La spesa di consulenze aumenta del 25% rispetto alPreconsuntivo 2009 e del 130% rispetto al Consun-tivo 2008.In termini assoluti, tale spesa nel Consuntivo 2007 èstata pari a circa un milione e due di euro, nel 2010è prevista in 2,7 milioni di euro. Il Collegio dei Revisori, giustamente, qui auspica cheil ricorso a dette consulenze e spese legali venga co-stantemente monitorato. E qui non si può essere che d’accordo.Le altre spese per servizi e per il Centro Elaborazio-ne Dati aumentano del 22% e del 42% rispetto alConsuntivo 2008.In termini assoluti, tale spesa nel Consuntivo 2007 èstata pari a 6,4 milioni di euro, nel 2010 è prevista innove milioni di euro. Per l’Enpam Real Estate, nel Bilancio di Previsione2010 e nel Bilancio 2009 assestato non sono statepreviste svalutazioni delle società partecipate del-l’Ente. Si ricorda che nei Consuntivi 2007 e 2008Real Estate è stata iscritta pari a 2,8 e 3,1 milioni dieuro.In particolare, la Società Enpam Real Estate control-la il cento per cento. L’Enpam ha subìto perdite nel2007 e 2008 rispettivamente per ottocentododicimi-la e cinquecentottantasettimila euro.Quindi non è in pari. Per le società controllate come Real Estate comunqueè possibile, in base ai Preconsuntivi, stabilire l’anda-mento per il 2009 ed eventualmente effettuare dellesvalutazioni e rivalutazioni.I compensi degli organi di tale società, stanziati inBilancio nel 2008 sono ammontati a circa 789milaeuro e quindi, se contenuti, potevano quantomenoridurre la perdita.Sulla gestione del patrimonio immobiliare i proven-ti della gestione sono diminuiti, ovviamente, ancheper la vendita di immobili e quindi questo è del tut-to ovvio.Comunque nel 2009 l’importo a Preconsuntivo era dicentosedici milioni di euro. In particolare, i fitti atti-vi passano da centosei milioni del 2008 ad un Pre-consuntivo nel 2009 di novantasei milioni e mezzo,

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preventivati per il 2010 per centouno milioni di euro.L’incremento di quattro milioni e mezzo di euro ci pa-re ottimistico, vista la bassa redditività ed anche gliscontri che vi sono con gli inquilini e i continui con-tenziosi.

UGO VENANZIO GASPARI Presidente Collegio sindacale

Mi permetto d’intervenire semplicemente perchéè stata citata la relazione del Collegio sindacale,che è stata scritta in modo molto preciso, cali-brando le parole e quindi non deve assolutamenteessere soggetta ad interpretazione.Quando scriviamo che riteniamo che il Consigliodebba proseguire nel monitoraggio di una certatipologia di investimento è perché questa tipolo-gia di investimento non solo per entità, ma an-che, come diceva prima il Presidente, per quelloche rappresenta per il futuro della Fondazione eper i prossimi investimenti, assume un’impor-tanza fondamentale, per cui “adottare nuovi eimportanti sistemi di monitoraggio” vuol dire laresa dell’investimento, vuol dire potere utilizza-re meglio questo strumento e tutelare meglio tut-ti gli iscritti. Questo significava quindi un sug-gerimento costruttivo, non una censura.Comunque dalla relazione del Collegio sindaca-le questo, se lo rileggete, emerge molto chiara-mente.Grazie. Solo questo.

UGO GARBARINIOrdine di Milano

Le correzioni del sistemaprevidenziale dell’En-

pam devono essere di na-tura parametrica, al fine diconservare l’attuale siste-ma di calcolo delle presta-zioni di tipo retributivo.Proponiamo perciò dei cor-rettivi soprattutto sull’au-mento dell’aliquota. Si trat-ta soprattutto di unire la

categoria. Gli ospedalieri hanno il 30, 32%: aumen-tiamo anche le altre percentuali a quel livello. Gli ospe-

dalieri sono più di 200mila. Con il Fondo “A”, a 65anni se non si può dare di più vista l’aria che tira po-trebbero tentare di uscire. Allora crollerebbe tutto.Quindi vedo benissimo un ospedaliero non pensiona-to nell’Enpam. Un altro problema. Gli ospedalieri criticano quellache loro reputano un’imposta fatta per la medicinagenerale e per l’odontoiatria. Quindi si devono con-vincere gli ospedalieri che è vantaggioso per loro an-dare avanti e pagare questi contributi.Auspichiamo una ristrutturazione del sistema previ-denziale ai fini della costituzione di un unico Fondo;creerebbe l’unità di una categoria estremamente par-cellizzata; e naturalmente si parla bene, ma i corret-tivi devono essere anche affiancati da altre misure, equi sottolineo la vergogna della doppia tassazione.Mi ricollego ad un altro problema. Le AssicurazioniGenerali ci lasciano: arriva l’Unisalute. E va bene: cioffre meno e ci chiede di più. Però non c’è nessunaassicurazione che protegga il vecchietto. Abbiamo saputo che dei correttivi sono stati portati,però vorrei parole chiare e risposte precise perché cisono ancora problemi da affrontare e risolvere. Non c’è dubbio, comunque, che è meglio portare i sol-di all’Enpam piuttosto che all’Inps che ci “divora” conla sua gestione separata.Per il calcolo dei contributi da versare vorrei una ri-sposta. Io qui ho finito. Vorrei concludere sempre parlandodell’Enpam, ricollegandomi alla faccenda dell’annoorribile sulle pensioni. La doppia tassazione, questo è un fatto politico, peròrendiamoci conto – parlo per me – che quanto più igoverni sono amici e tanto più ci “fregano”; è una re-gola generale. In Lombardia c’è l’assessorato, siamo amici, abbiamolavorato assieme, ma ci “fregano” sempre. Adesso nonso se è possibile tirare via questo ludibrio della dop-pia tassazione che aumenta il patrimonio. Aumentandola redditività del patrimonio mobiliare ed immobilia-re la correzione del sistema previdenziale Enpam po-trebbe non essere necessaria. L’equilibrio perfetto deiconti si raggiunge, secondo noi, quando i versamentidegli iscritti, aiutati dalla gestione finanziaria, sonoin grado di pagare i conti e l’entità delle riserve au-menta costantemente; sulla redditività dell’Enpam ri-guardante l’attività immobiliare e l’attività finanzia-ria occorre un confronto tra esponenti del Consigliodi amministrazione prima del prossimo giugno. Ultimo problema: la messa a punto dell’indirizzo po-stale che spesso diventa un grosso caso da risolvere.

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CONSIGLIO NAZIONALE

GINO CAVALLINIOrdine di Verona

Mi permetto alcune os-servazioni e conse-

guenti domande e proposte.Nella relazione del bilanciodi previdenza per l’eserci-zio 2010 quando si parladel sistema retributivo red-dituale non si accenna alfatto che i redditi liberoprofessionali seguono unincremento massimo, unacurva dai 40 ai 55 anni e poi un decremento dovutoalla diminuita capacità o voglia lavorativa. Quindi pro-porrei di togliere, su base volontaria, la soglia del red-dito oltre la quale viene calcolato il contributo che af-fluisce alla Quota “B” del Fondo generale. Conside-rando questo versamento aggiuntivo un reddito dif-ferito per le necessità della vecchiaia. In un altro punto si parla di equità intergeneraziona-le. Ma dalla lettura della relazione e dal progetto diriordino dei Fondi non si evince un tentativo di por-tare tutti i colleghi iscritti verso le stesse opportuni-tà. Viene mantenuta solo per alcuni colleghi la possi-bilità della pensione di anzianità contributiva. A pa-rità di reddito viene mantenuta una diversa contribu-zione: 2%, 12, 12 e mezzo, 15, 22, 24% per i Sai,23% per gli ospedalieri. Con evidente diversa dedu-cibilità fiscale. E quindi diversa disponibilità econo-mica nell’anno di riferimento. È evidente che più ècomplesso il sistema, più ci sono costi di gestione. Emeno rimane per lo scopo istituzionale. Potrei chie-dere quanto all’anno dei contributi versati va in ge-stione. Altro argomento: le società professionali accreditateche hanno l’obbligo di contribuzione, scopro che nonpagano al Fondo specialisti esterni; perché l’obbligoè limitato solo alle società accreditate e non a tutte.Questa è concorrenza sleale. Infine un’ipotesi, sulla proposta dell’informatizzazio-ne. Sulla operatività, quindi. Perché non fornire a tut-ti gli iscritti dell’Enpam in attività, non certo ai pen-sionati “analfabeti” informatici, una casella di postaelettronica certificata, anche arancione o di quel co-lore che si vuole, ma che sia posta elettronica certifi-cata? Per permettere l’utilizzo della modulistica chediventa certificata on-line, con conseguente anche ri-sposta dell’identificazione dell’operatore che mi se-gue, che segue la mia pratica; quindi Enpam operato-re responsabile di pratica.

BRUNO DI LASCIOOrdine di Ferrara

Mi ricollego al ragiona-mento già fatto in lu-

glio. Noi parliamo di un bi-lancio preventivo che è un at-to politico, un atto program-matico; l’ho già detto in Con-siglio d’Amministrazione. Ilbilancio consuntivo è la listadella spesa. Soldi che si potràgiudicare se spesi bene o ma-le ma, alla fine, sono spesi. Ilbilancio preventivo è un progetto, un’ipotesi di lavoro. Siprogetta, si decide il finanziamento per raggiungere l’obiet-tivo. Noi leggiamo, nel bilancio preventivo, 900 milioni dieuro di attivo; Ente sano, abbiamo molto denaro: però at-tenzione, dobbiamo aumentare i contributi, innalzare l’etàpensionabile, ridurre le prestazioni. Abbiamo un sacco disoldi anche per il 2010 parliamo di sacrifici? Le osserva-zioni credo che debbano meritare risposta che dovrà es-sere pubblica. Alberto Oliveti ha accennato alla popola-zione femminile. Ci siamo limitati all’aumento della quo-ta per l’indennità di maternità. Non entro nello specificodel bilancio, però mi piacerebbe fare qualche ragiona-mento. Ho parlato della problematica legata all’indennitàdi maternità. Le colleghe iscritte agli Ordini sono circa140mila su 400mila medici circa. La fascia di età che èprevista dalla legge e anche dalla natura va da 24 a 50 an-ni – quella che ci interessa – ed è costituita da circa 88mi-la colleghe, alcune nella libera professione, altre nella di-pendenza e così via. Queste dottoresse si trovano, secon-do un regolamento dell’Enpam a godere di una indenni-tà, peraltro stabilita dalla legge, che è difficile descrivere.In sintesi, alla collega che rimane incinta le diamo 5 mesidi indennità che fa capo a un reddito di 2 anni prima. Conun tetto, due tetti. Un minimo e un massimo perché è infunzione del reddito, da un minimo di circa 4.700 europer 5 mesi, a un massimo di 24mila. Agli asili nido si vaal sesto mese. La collega che ha il bimbo di 5 mesi devesubire per quel mese un onere. Nel frattempo, si sostiene,questo serve a tutelare la libera professionista perché co-sì non perde il lavoro. La dipendente invece può accede-re a una riduzione dello stipendio. Per altri 6 mesi. Perchénon ipotizzare, e il percorso, la fattibilità ci sono e nel bi-lancio è scritto (nel corso del 2008 sono stati spesi circa14 milioni per l’indennità di maternità) di favorire meglioqueste colleghe. Nell’ultimo Esame di Stato su 80 abilita-ti, 60 erano donne. L’aumento dello 0,4% della quota Aè irrilevante, ma si sa, al di là di tutto qui si sostiene: au-mentiamo i contributi, aumentiamo qui, aumentiamo là;

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poi ai medici è più facile chiedere in prestito. L’aumentodello 0,4% comporta un introito di circa 1 milione e mez-zo di euro, a carico di tutti. Perché non ipotizzare una pos-sibile costruzione di un percorso integrativo utilizzando,quota parte, queste entrate che derivano da tutti gli iscrit-ti per andare incontro alle esigenze delle colleghe che si tro-veranno in quella condizione, e alle quali fornire la possi-bilità di godere di questa opportunità per i mesi che van-no dal sesto al dodicesimo. Credo che sia un percorso fat-tibile per un Ente che chiede quattrini ma restituisce ser-vizi. Io credo che si possa fare. Faccio un esempio banale.Nel mio Ordine ci sono 606 colleghe. Non credo che tut-te le colleghe siano pronte immediatamente e dicano: vo-glio rimanere incinta, voglio avere un figlio. Ma c’è la pos-sibilità anche dell’adozione. Teniamo conto che noi – co-me diceva giustamente Mario Falconi – abbiamo costruitoun contributo per i colleghi colpiti da calamità naturali. Siparla di attività, di disponibilità, di soldi, di entrate. Le pos-sibilità e le strade ci sono. Ci avviciniamo a celebrare il cen-tenario degli Ordini. Ai medici anche in questa occasionebisogna offrire valide prospettive di intervento. L’ipotesiche sollevai nel 2000 sul problema delle contribuzioni, sulrapporto di collaborazione con gli Ordini, esiste o no? Ne-gli Ordini c’è un personale che si dedica alle pratiche En-pam. Ma gli Ordini lo fanno a spese proprie e il contribu-to dell’Enpam c’è però sarebbe bene – già espresso anchein Consiglio di Amministrazione – rivedere come abbia-mo già detto, una parte in quota fissa e una parte in quo-ta attività. Però dobbiamo quantificarlo. Cerchiamo dinon dimenticare quella che è la nostra funzione; cioè sia-mo qui per dare risposte di servizio agli iscritti.

STEFANO FALCINELLIOrdine di Ravenna

Questo è il penultimoConsiglio Nazionale:

un ringraziamento senti-to a chi ha gestito in que-sti anni l’Ente. Sono quidal ’97, ritengo giusto da-re atto a chi ha preso l’En-te in gravi difficoltà e l’haportato ai risultati di og-gi. Questo non vuol direche non ci sono problemi,non vuol dire che non si

può fare di più e di meglio. Quindi, ovviamente, ho chie-sto di parlare non solo per dire questo, ma per cercare di

UMBERTO DELLA MAGGIOREOrdine di Lucca

Io ritorno su una ri-chiesta che ho fatto

un anno fa: la nostragestione sia artefice diuna comunicazione at-traverso un libercolo,anche modesto, in cuivenga esposto il pro-gramma di economia fi-nanziaria. Mi sembraindispensabile. Naturalmente sarebbebene che ci si incontrasse per una giornata di ag-giornamento, così pensavo, ma il libro è meglio.

dare uno sguardo al futuro. Due fatti per guardare al fu-turo. Primo: il Consiglio Nazionale di giugno è stato spe-so in buona parte per ascoltare le giuste osservazio-ni del professor Dallocchio su quanto pubblicato da“Il Sole 24 Ore”. Ultimamente ci sono arrivati due comunicati stampa.Uno che smentiva le anticipazioni di “Italia Oggi” del“Corriere della Sera”, sulla sostenibilità economica, unoche smentiva “l’Espresso” per il discorso della Fimit, senon sbaglio. La smentita va data, però poi diventa una notizia data duevolte. Viene da chiedersi: perché tutta questa gente parla malein maniera infondata del nostro Ente?Secondo punto: leggo dalla pagina 5 della relazionedei Revisori dei Conti: “dall’esame dei dati del preconsuntivo 2009 è comunque evidente la forte con-trazione dei contributi di riscatto e di allineamentoda parte del fondo di previdenza generale quota A”. Oltre a questo, veniamo ai contributi integrativi. Al 31 Gennaio 2010 sarà data ai medici di famiglia e aipediatri, la possibilità di integrare il proprio contributoall’ente. Ci sono dubbi che sia in diminuzione il riallineamento eil riscatto. Dobbiamo investire sull’aumento dei contributi. Io pensoche il futuro dell’Ente, lo ha detto in buona parte giàMario Falconi, si gioca tutto sull’immagine e sullacomunicazione, tutto il resto viene dopo.

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CONSIGLIO NAZIONALE

SALVIO AUGUSTOSIGISMONDI Ordine di Cuneo

Mi associo alle osserva-zioni di Falcinelli nei

confronti del gruppo diri-gente, seguo l’Enpam dacirca 20 anni. Credo chechiunque altro avesse ge-stito al vostro posto nonavrebbe gestito di più e me-glio, perché più di così nonsi può fare. Non mi preoc-cupa quello che dicono i

giornali, tutto sommato i giornali parlano male di noie lascia che parlino; mi offende ciò che dice FrancoPicchi. Sono venuto al Consiglio a dire che io mi ri-tengo offeso da ciò che ha scritto, arrivando a chie-dervi una denuncia ai sensi dell’articolo 2408 del Co-dice Civile. Dico, francamente, che mi offende perchémi sta dando dell’imbecille. Nel senso che io ho letto tutto questo documento enon ci ho capito nulla. Solo lui ha capito. Quindi nonè bravo. Detto questo, ritengo che anche noi abbiamo qualchenostra colpa, perché se è vero quel che lui ha scrittodi avere fatto una domanda ai sensi della legge 241/90per accedere a dei documenti e che gli è stato impedi-to, credo che questo sia stato un errore, perdonabile,ma un errore, perché noi non abbiamo nulla da na-scondere.Pur avendo letto tutto il documento non riesco a rile-vare le perplessità di Pizza sul bilancio, il bilancio mipiace e va bene così; voglio dire, ma vi ricordate comeera l’Enpam 20 anni fa? Consiglierei a questo collegadi andarsi a rileggere a pagina 76 così scoprirà che ilpatrimonio mobiliare ha perso quest’anno 12 milioninella compravendita dei titoli, così sta occupato un an-

no e si accorgerà poi alla fine che quello rappresentalo 0,0% e si toglie di mezzo. Per quanto riguarda invece la comunicazione, io cre-do che non possiamo derogare al nostro compito diOrdine dei Medici. Nella mia provincia sto per inizia-re un’azione di divulgazione dei meccanismi di fun-zionamento. Quando gli ospedalieri percepiscono che stanno ver-sando il 33,5% al loro Fondo Inpdap e per esempioscoprono che in caso di reversibilità ai superstiti la lo-ro pensione viene decurtata paurosamente, se un al-tro, se il suo coniuge guadagna, vi assicuro che hannodelle reazioni che non posso riferire in questo Consi-glio. Sta crescendo il consenso intorno all’Enpam nel-la mia provincia. Credo che la strada da percorrere siaquella di allineare i contributi e dopo di che abbiamorisolto per secoli i nostri problemi. Grazie.

ALESSANDRO INNOCENTIOrdine di Sondrio

Un saluto al Presidente ea tutto il Consiglio di

Amministrazione che hannolavorato molto bene. Pre-metto che il mio voto saràsicuramente positivo. Moltihanno già toccato questo ar-gomento: i soldi, cioè i nu-meri. Una delle cose che mipremeva era il problema deigiovani, il Progetto giovaniche sta andando avanti bene. Ho trovato nella cartelli-na che avete preparato un documento, quello che avreichiesto. Un documento da mandare agli Ordini in mo-do tale che nel momento del giuramento si possa con-

Il presidente Parodi invita il CN ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei medici scomparsi

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segnare ai giovani per spiegare loro che cos’è l’Enpamdal momento che molti di loro confondono la quota or-dinistica con la quota previdenziale. Comunicazione: penso che sia stato già detto parecchio,ma sicuramente la comunicazione è fondamentale, è im-portantissima. Ora ho visto che c’è un progetto che staandando avanti e deve continuare a svilupparsi. Chiederei una cosa. C’è un giornale bello che è “Il Gior-nale della Previdenza”. Perché non mettiamo in con-tatto il comitato editoriale dell’Enpam con altri comi-tati editoriali in modo che possano avere degli scambi? L’altro argomento importante: penso che tutta la nuo-va procedura telematica sia fondamentale. Mi chiede-vo se in questo modo avete anche modificato quello cheè il modello organizzativo e il codice etico perché sicu-ramente rientrano in questi compiti. E quindi l’organi-smo di vigilanza avrà fatto il suo compito. Ritorno sul problema Inps. Il problema Inps, cioè quel-lo che è capitato agli ultra 65enni ultimamente. Scusase parto dall’articolo 4 comma 4 del regolamento delFondo di Previdenza Generale che dichiara: “I pensio-nati del Fondo sono esonerati dal versamento del con-tributo se titolari di reddito professionale o possonochiedere l’iscrizione al Fondo”. L’Inps, come è ormai noto, ha chiesto ai pensionati chesvolgono attività libero professionali la regolarizzazio-ne della loro posizione previdenziale adducendo il mo-tivo che anche coloro che per statuto o regolamento so-no esclusi, sono tenuti a regolarizzare la loro posizio-ne. Si sa che l’articolo 4 del Decreto Ministeriale del ’96numero 82 escludeva l’obbligo del versamento del re-lativo contributo per tutti i professionisti in attività su-periore a 65 anni, per un quinquennio. Trascorso tale termine i professionisti erano nuovamentetenuti al versamento del contributo. A questo punto mipremono alcune domande. L’articolo 4 comma 4 del re-golamento del Fondo di Previdenza quando è stato de-liberato è ovviamente legittimo. È diventato illegittimoquando è passato il quinquennio? Dal 30 giugno ’96 al30 giugno 2001? Com’è mai è stata presa la delibera 53solo nel 2009 che abolisce l’esonero contributivo, soloora e non eventualmente alla scadenza della norma tran-sitoria, la 282? Per quale motivo allora, se l’articolo 4comma 4 era legittimo sino all’assunzione della delibe-ra numero 53, non è stato fatto prima, cioè non è statofatto a luglio del 2001 quando era intervenuto il prov-vedimento che finiva il quinquennio di esenzione? Cheè invece la delibera numero 46 che prevede il recuperoprevidenziale dal 2002 al 2008. A me rimane il dubbio:come mai siamo intervenuti successivamente alla finedi quel quinquennio?

SERGIO BOVENGA Ordine di Grosseto

Oggi si affrontano i temidel bilancio preventivo

del 2009, forse anche il bi-lancio di fine legislatura. An-ticipo subito il voto di ap-provazione del bilancio, chesignifica doppia approva-zione, nel senso di una nor-male approvazione del bi-lancio preventivo, ma anchedell’intero percorso di legi-slatura di tutto il Consigliod’Amministrazione. Questa approvazione è però anchel’occasione per fare una rapida riflessione.Il metodo. A me piacerebbe che nel futuro, cioè dallaprossima legislatura, si creassero delle condizioni tra-sparenti, accessibili a tutti per parlare e discutere. Nefaccio un problema di metodo, più che di contenuti. Avremmo colmato parzialmente quel gap di ignoranza,un termine molto citato. Mi arruolo a pieno titolo traqueste truppe degli ignoranti. Una considerazione infi-ne sul bilancio. Come si fa a dire ai colleghi che proba-bilmente per mantenere in equilibrio il bilancio, per pa-gare le pensioni, fra qualche anno dovremo un po’ ero-dere il patrimonio? Nella cultura contadina quando si vende una casa permandare avanti la gestione, non viene visto come un se-gnale positivo. Spiegateci allora se è un segnale negati-vo e se lo è di che tipo; se invece non lo è spiegateci co-me fare a raccontarlo ai nostri colleghi. Su un punto invece vorrei tornare. Il problema che iodefinisco di fidelizzazione di tutti gli iscritti. Mi associoalla proposta di chi mi ha preceduto. La casella di po-sta elettronica certificata è un’occasione formidabile perfornire a tutti gli iscritti, a tutta la platea dei medici ita-liani, uno strumento di comunicazione che costa pocoe che crea un cordone ombelicale diretto con l’Ente pre-videnziale e con la Federazione degli Ordini. Altro argomento. Mi riferisco al rapporto che abbiamocon il Monte dei Paschi di Siena. Mi scrivono alcuni col-leghi: com’è mai che le condizioni che vengono riser-vate ai medici sono peggiorate? Concludo. Penso che ci sia una voce che noi non iscri-viamo mai a bilancio: questa voce si chiama fiducia, fi-ducia nei nostri 400mila colleghi che però non può es-sere mono direzionale. Questa fiducia, questo patto fra generazioni, se non vuo-le essere soltanto uno slogan vuoto va riempita di con-tenuti.

CONSIGLIO NAZIONALE

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LUIGI CONTEOrdine di Udine

Condivido l’intervento diFalcinelli e giudico que-

sto bilancio un bilancioequilibrato che risponde almeglio ad un particolaremomento storico. Noi nondobbiamo dimenticare lepaure che avevamo qualchemese fa e come stiamo ve-nendo fuori in modo ono-revole da questo momentostorico. Questo bilancio vasicuramente giudicato alla luce di questa situazioneparticolare e quindi il giudizio è sicuramente positi-vo. Consentimi, presidente, da componente del grup-po di lavoro che si interessa dell’informatica e del-l’informatizzazione insieme a Totò De Franco e in-sieme a Sergio Bovenga e a Righetti, di chiedere al-l’Enpam, così come spero possa fare nel prossimo Con-siglio Nazionale la Fnomceo, di mantenere un atteg-giamento di attenzione nei confronti dello sviluppo diquesto problema dell’anagrafica, perché su un’ana-grafica moderna, affidabile, agevole, agile, si fondaanche un calcolo dell’aspetto contributivo previden-ziale come si fonda anche la corretta gestione di tut-to quel corredo di servizi che noi vorremmo dare ainostri iscritti. Quindi è un impegno. Noi siamo riusciti con il 2009 ad ottenere il 95% diallineamento da parte di tutti quanti gli Ordini; man-ca un 5%, ma solo per questioni di tipo tecnico co-me ad esempio l’Ordine di Bolzano per la situazionedel bilinguismo e del titolo che viene acquisito in Ger-mania oppure in Austria. Quindi siamo vicini al raggiungimento dell’obiettivomassimo e per il 2010 abbiamo l’impegno di dedicarciad un affinamento del dato. Stiamo, con i suggerimentiche ci vengono da tutti gli Ordini, mettendo a puntoquelle che sono le criticità che sono emerse, quindi lerisposte saranno date da gennaio del 2010 con l’ado-zione di un nuovo client. Dieci giorni fa ci siamo visti in questa stessa sala coni funzionari che si interessano dell’anagrafica di tuttigli Ordini. Erano presenti 93 Ordini. Ci sono degli Ordini chehanno ritenuto di delegare alla presenza i providersinformatici dei loro Ordini pensando che la gestionedell’anagrafica sia solo un fatto di gestione tecnica in-formatica. Ecco, noi vorremmo richiamare l’attenzio-ne sul fatto che la gestione dell’anagrafica e dell’Al-

bo è la mission ed è il motivo dell’esistenza dell’Or-dine. Quindi noi non lo dobbiamo delegare a nessu-no. E meno che meno a una ditta esterna che ci dà sol-tanto un apporto di tipo commerciale. Quindi i pre-sidenti la devono gestire, i vice in prima persona conl’aiuto dei funzionari. Un suggerimento. Sono medico ospedaliero: da noi,tra di noi, c’è sempre stata la propaganda di fare lacontribuzione del 2,50%. Dal 2%. Molti colleghi ospe-dalieri accendono fondi pensione complementari chesono molto più onerosi senza pensare che potrebbe-ro accedere al 12, alla contribuzione del 12,50 e quin-di investire in quel settore. Noi, come diceva Sigismondi, stiamo promuovendoquesta iniziativa; sarebbe bene che lo facessimo unpo’ tutti, anche l’Enpam: fare un elenco di tutti i me-dici ospedalieri e mandar loro una lettera a casa, perdire: attenzione! Se accettate questo tipo di contri-buzione ne potete ricevere un beneficio dal punto divista fiscale che poi si ripercuote anche sulla pen-sione.Il riferimento che faceva il presidente sul fatto che al-cuni medici sono pagati poco. Però dell’aspetto eco-nomico della nostra professione si interessano i sin-dacati. E allora i sindacati non devono essere conti-nuamente delegittimati come qualcuno vuole fare intutte le varie situazioni. I sindacati devono fare la lo-ro parte, come l’Enpam fa la sua.

ELIANO MARIOTTIOrdine di Livorno

Vorrei fare brevementeun doppio intervento;

uno come componente delConsiglio d’Amministra-zione e uno come presi-dente di Ordine. Bilancio. Ti preannunciosubito la mia pienissima ap-provazione del Bilancio eun ringraziamento a tuttala squadra che ha collabo-rato a questa realizzazione.Questo non significa che nel nostro interno non ci sia-no state prese di posizione diverse, discussioni ancheaspre, ma sono orgoglioso di averne fatto parte, per-ché mi ha fatto crescere previdenzialmente, cultural-mente e penso che abbiamo fatto veramente un buon

CONSIGLIO NAZIONALE

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lavoro; questo non l’ho sentito dire da nessuno. Io vifaccio un piccolo esempio. Questo Consiglio di Am-ministrazione, come tutti i Consigli, potrebbe averfatto tanti bei giochetti. Abbiamo il problema dei 30anni. Il problema dei 30 anni si risolveva con un esca-motage semplice. Noi abbiamo deciso di fare una as-set allocation, la famosa suddivisione delle risorse,50 e 50 in parole povere. Bastava che il Consigliod’Amministrazione dicesse: mettiamo il 25 in immo-bili e il 75 in mobiliare. Risolto il problema dei 30anni saremmo stati dei buoni amministratori? Noncredo, però saremmo apparsi al mondo esterno, a cer-ta stampa quasi sempre strumentalizzata. Un altro discorso è quello da presidente di Ordine.Voi lo sapete che mi sono sempre preoccupato deirapporti personali con i colleghi; sono abituato a par-lare con i miei iscritti. Noi abbiamo la presentazionedi un Ente che si presenta con la triplicazione del ca-pitale, con utili anno dopo anno di 800, 900 milioni,un miliardo, e chiaramente ti senti dire: ma, andatecosì bene, aumentate le pensioni. Allora gli fai il so-lito discorso: no, guardate, abbiamo, per colpa di leg-gi, il dovere di proteggere 30 anni, dobbiamo anzi –e qui c’è il gran lavoro che sta facendo Alberto Oli-veti – cercare il contraltare perché abbiamo il pro-blema della “gobba”; ma dove si va a finire con tuttiquesti discorsi? È che manca – una cosa che ho sentito citare da mol-ti - il problema della comunicazione. Io ho provato,ho fatto un convegno regionale a Livorno, poi ho por-tato Oliveti e alcuni consiglieri; non si riesce, e que-sto purtroppo devo dirlo, è colpa proprio dei nostricolleghi, ad inculcare una cultura previdenziale. Ioho preso un’abitudine – forse discutibile – ma quan-do viene un giovane medico ad iscriversi all’Ordineoltre a dargli la tessera e a fargli tutti i discorsi, glidico: comincia a pensare alla pensione, ti meraviglieràquesto discorso fatto dal tuo presidente perché è l’ul-timo dei tuoi pensieri e invece mettilo tra i primi. Quanti di voi sanno, anche con le modifiche attuali,che il nuovo contratto della medicina generale pre-vede la possibilità, entro il 31 gennaio, di poter au-mentare la contribuzione del 5%? Ottima possibilità. Ma lo sapete che non è uguale selo fa un medico all’inizio della professione o un me-dico alla fine? Questa è comunicazione! Perché se io devo dare un consiglio a una persona cheha 65 anni gli dico: fai il riscatto di laurea, non met-tere un aumento del 5%. Se mi viene un giovane ap-pena convenzionato gli dico: comincia ora a mettereil massimo.

RAFFAELE TATARANNO Ordine di Matera

I l giudizio sul Bilancio èsenz’altro positivo, mi

sembra un bilancio beneequilibrato e altrettanto po-sitivo è il giudizio sull’ope-rato del Presidente e di tut-to il Consiglio d’Ammini-strazione relativamente allalegislatura ancora in corso.L’impostazione prudenzia-le, dettata da tante consi-derazioni, è giustissima enon poteva essere diversa date le criticità del mo-mento finanziario che abbiamo attraversato e da cuisi sta venendo fuori.Due brevi considerazioni. La prima è relativa agli aspetti legati alla previden-za; la finanziaria del 2007 ha introdotto l’obbligo pergli Enti di previdenza di ricondurre la stabilità a 30anni invece che a 15. Ora, la situazione economica dei Fondi, che al mo-mento non evidenzia criticità, fa emergere alcuni ele-menti di instabilità per il periodo più lungo. Se utilizziamo il saldo previdenziale come un indi-catore della stabilità dei Fondi, allora troviamo que-ste criticità e poiché le gestioni dei Fondi erano ca-librate per garantire l’equilibrio in un arco più stret-to, più corto, è chiaro che evidenziamo queste criti-cità. Ottimismo, naturalmente, non valutazioni pessimi-stiche perché l’Ente è forte e porrà senz’altro rime-dio a queste problematiche. Però non c’è alcun mec-canismo di gradualità nell’applicazione di questo pa-rametro. Quindi nella valutazione della stabilità del-le gestioni dei Fondi, va considerata anche la consi-stenza del nostro patrimonio e non soltanto la red-ditività del patrimonio. Noi dovremmo ritenere equilibrato o squilibrato un Fon-do a seconda se il patrimonio è in grado di coprire an-che i saldi previdenziali? Poiché il patrimonio ci deve servire per onorare queldebito previdenziale, mi chiedo se per garantire la pre-scritta stabilità trentennale vada fatta salva la possibi-lità di supportare il patrimonio e anche situazioni disquilibrio del saldo previdenziale: sarebbe opportunoacquisire subito e con una certa urgenza il parere di que-sti Ministeri vigilanti che ci assicurerebbero un cammi-no più tranquillo in questo periodo virtuoso? Si trattadi un argomento su cui dobbiamo riflettere.

CONSIGLIO NAZIONALE

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La seconda considerazione riguarda il patrimonio nel-la sua globalità e quindi nella parte degli investimentimobiliari e immobiliari. A seguito dei vari segnali di stabilizzazione dei mer-cati credo che la politica che ha condotto l’Enpamsul versante mobiliare sia equilibrata, minima vola-tilità, rischio contenuto; invece dal punto di vista delpatrimonio immobiliare il percorso virtuoso che èstato condotto negli ultimi 15 anni ha portato a unriequilibrio, a una sostanziale parità fra il mobiliaree l’immobiliare. Dopo molti anni di assenza l’Enpam si riaffaccia sulpatrimonio, si riaffaccia sul mercato degli immobiliper operare degli acquisti nel migliore dei modi, mi-rati. È giusto che le occasioni più ghiotte venganoindividuate negli immobili di prestigio, quelli chenon si svalutano, quelli dei centri storici, giustissi-mo; quelli che conservino la redditività nel corso de-gli anni. Vengo alla seconda domanda e chiudo. Mentre sul versante mobiliare nell’asset allocationstrategico sappiamo che ci si avvale della consulen-za di un advisor indipendente nel valutare la misu-razione del rischio e quindi le performances e in buo-na sostanza l’andamento del patrimonio mobiliare,mi chiedo, per quanto riguarda invece il versante im-mobiliare, abbiamo un apparato che ci tuteli e ci diala totale trasparenza su tutti i passaggi e la massimavigilanza in tutte le fasi di questo processo dall’in-dividuazione degli immobili fino all’acquisto vero eproprio?

MARCO AGOSTIOrdine di Cremona

Ringrazio il presidente, mipermetto di ricordare

mio padre, Giuseppe Agostiche è stato per 9 anni Presi-dente dell’Ordine dei medicidi Cremona. Parlando di co-municazione sono stato se-dotto dal professor MaurizioDallocchio e suggestionatoda Mario Falconi perché lacomunicazione è bella quan-do sappiamo comunicare co-se piacevoli, perché io ricor-do sempre favorevolmente tutto ciò che mi è stato co-municato e mi ha fatto del bene. Opero come medico difamiglia, e grazie alla suggestione di Mario Falconi dico:in questo momento di stress forte arriviamo alla sedutadel Consiglio dell’Ordine e ci chiediamo a chi giova con-tinuare a bombardare il medico di famiglia sugli interes-si economici? Allora qualche interesse economico vo-gliamo averlo anche noi. Ciò che noi oggi non vediamosono quella sicurezza e quell’agio economico che ci ga-rantiamo con la fatica e con lo stress di certi momenti.Abbiamo anche dei momenti di pausa, ma lo vorremmoavere anche al momento del raggiungimento della pen-sione. Quindi un qualche cosa, un vincolo di capitale, diquesto 1%, che si traduca in qualche moneta che piovecome una buona uscita al momento della fine della pro-fessione. Perché non ci pensiamo?

CONSIGLIO NAZIONALE

Votazione: meno Bologna (astenuto) e Trapani (contrario) tutti gli altri Ordini votano Sì applaudendo

AT T E N Z I O N EA dimostrazione della trasparenza della nostra Amministrazione, ricordiamo la disponibilità degli uffici a rispondere alle domande sul funzionamento dell’Enpam. Nel prossimo numero de “Il Giornale della Pre-videnza dei Medici e degli Odontoiatri” forniremo notizie in merito.

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PREVIDENZA

di Vittorio Pulci (*)

Al fine di garantire l’ef-fettività della tutelaprevidenziale assicu-

rata dal Fondo di Previden-za Generale e l’equa distri-buzione dei relativi oneri,gli Uffici dell’Enpam hannoavviato la verifica del cor-retto adempimento dell’ob-bligo dichiarativo da partedegli iscritti, mediante con-trollo incrociato con i datiin possesso dell’Ammini-strazione finanziaria e, inparticolare, dell’Anagrafetributaria.Nello svolgimento di talicontrolli, come è noto, èemerso che alcuni iscritti di-pendenti del SSN non ave-vano provveduto a dichia-rare i proventi derivanti daattività intramoenia (odequiparata), nonostante ta-le tipologia di reddito sia datempo esplicitamente cita-ta nelle istruzioni allegate alModello D fra quelle impo-nibili presso la “Quota B”del Fondo di PrevidenzaGenerale.A seguito della ricezione deiprovvedimenti di accerta-mento emanati dall’Ente,molti professionisti hannoprovveduto tempestiva-mente a denunciare le som-me percepite nelle annuali-tà successive richiedendo,almeno per le ulteriori an-nualità, l’applicazione del-l’aliquota ridotta nella mi-sura del 2%.Con delibera n. 56/2007 –in via eccezionale e per un

arco temporale limitato – ilConsiglio di Amministra-zione dell’Ente ha accoltotale richiesta. In particola-re con tale provvedimento,ferme restando le maggio-razioni previste dal Regola-mento del regime sanzio-natorio, è stato consentitol’accesso alla contribuzionenella misura del 2%, per iredditi prodotti successiva-mente all’anno 2001, ai sog-getti in possesso di specifi-ci requisiti.La Fondazione ha fornito,nel merito, una idonea in-formazione mediante i di-versi canali informativi asua disposizione: il “Gior-nale della Previdenza”, ilportale Internet www.en-pam.it, le circolari agli Or-dini, etc. Grazie all’attivitàdi divulgazione compiuta datutti i soggetti istituzionalicoinvolti (Enpam, Ordini,sindacati, etc.) oltre 2.500iscritti, autodenunciando lepregresse inadempienze, sisono tempestivamente atti-vati, potendo così benefi-ciare della riapertura deitermini di accesso alla con-tribuzione ridotta.Tuttavia, in molti casi lamancata effettiva cono-scenza della delibera in pa-rola, delle successive pro-roghe disposte con delibe-re n.26/2008 e 50/2008 edelle diverse specifiche fat-tispecie di attività intra-moenia (od equiparate)imponibili presso la “Quo-ta B”, non ha consentito atutti gli interessati tenuti

al versamento di procede-re alla relativa autodenun-cia, volta ad ottenere il be-neficio della contribuzio-ne del 2%. Tenuto conto delle richie-ste in tal senso pervenutedalla categoria, anche peril tramite di alcuni Ordiniprovinciali, la Fondazioneha adottato una soluzionedefinitiva alla problemati-ca in esame che disciplinaa regime l’accesso alla con-tribuzione ridotta in casodi accertamento di evasio-ne contributiva notificatodagli Uffici.Il Consiglio di Amministra-zione dell’Ente, infatti, nel-la seduta del 25 settembre2009, ha riammesso neitermini per l’accesso allacontribuzione ridotta, a de-correre dall’anno successi-vo a quello oggetto di ac-certamento, gli iscritti: – che, in costanza dei re-quisiti per l’accesso allacontribuzione ridotta, nonhanno già effettuato il ver-samento del contributo nel-la misura ordinaria del12,50%, con riferimentoagli anni successivi a quel-lo oggetto di accertamento; – che provvedono ad auto-denunciare i redditi prodottinegli anni successivi e pre-sentano la relativa istanzadi ammissione alla contri-buzione ridotta entro 90giorni dalla notifica dell’ac-certamento.Resta ferma, in ogni caso,l’applicazione delle mag-giorazioni previste dal Re-

golamento del regime san-zionatorio e, per l’annuali-tà oggetto di accertamentod’ufficio, la determinazionedel contributo dovuto sullabase dell’aliquota ordinariadel 12,50%.È opportuno precisare, inol-tre, che gli iscritti che prov-vedono spontaneamente adautodenunciare le proprieinadempienze possono es-sere, a fortiori, riammessinei termini per la presenta-zione dell’istanza di acces-so alla contribuzione ridot-ta. Considerato che nellefattispecie in esame – di-versamente dai casi di ac-certamento d’ufficio – nonvi è alcun formale provve-dimento della Fondazionecon il quale sia stata deter-minata l’aliquota contribu-tiva da applicare e l’impor-to dovuto, l’accesso allacontribuzione ridotta puòdecorrere, ricorrendone gliulteriori presupposti, dallaprima annualità oggetto diautodenuncia.I soggetti interessati devo-no provvedere a presenta-re la relativa istanza di am-missione alla contribuzio-ne ridotta ed a denunciarei redditi eventualmenteprodotti e non dichiaratimediante l’apposito mo-dello DICH. QB.CR (pub-blicato di seguito). Si au-spica, infine, che i provve-dimenti adottati dall’Entepossano incentivare gliiscritti a procedere alla re-golarizzazione spontaneadi eventuali inadempienzepregresse e, al contempo,contribuiscano a soddisfa-re l’interesse della Fonda-zione al consolidamentodefinitivo delle posizionicontributive in esame. •

(*) Dirigente Enpam

Evasione o autodenuncia:contribuzione ridotta

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Spett.le E. N. P. A. M. SERVIZIO CONTRIBUTI E ATTIVITA’ ISPETTIVA Ufficio Posizioni Contributive

e Gestione Dichiarazioni Via Torino 38 – 00184 Roma

DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA’(ai sensi dell’art. 76 del D. P. R. 28 dicembre 2000 n. 445)

Con riferimento alla delibera del Consiglio di Amministrazione n. 54/09, il/la sottoscritto/a ________________________________________________, nato/a a _______________________ il ____________ Codice E.N.P.A.M. ______________________, consapevole che chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso, è punibile ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia

dichiara

– che dal ____/________ a tutt’oggi è soggetto ad altra forma di previdenza obbligatoria, ovvero è titolare di un trattamento pensionistico;

– che ha prodotto i seguenti redditi professionali derivanti dall’esercizio dell’attività medica ed odontoiatrica, al netto delle spese necessarie per produrli:

(N.B: non devono essere dichiarati i redditi già soggetti a contribuzione E.N.P.A.M. derivanti dall’attività svolta in qualità di pediatra di libera scelta, specialista ambulatoriale, specialista esterno, medico addetto all’assistenza primaria, alla continuità assistenziale, all’emergenza sanitaria territoriale e alla medicina dei servizi)

Anno di produzione del reddito

Reddito professionalenetto in cifre

Reddito professionale netto in lettere

2004

2005

2006

2007

2008

Data, _____________________ Firma _______________________________________

N. B. La presente dichiarazione deve essere corredata della copia di un documento d’identità in corso di validità e può essere trasmessa tramite fax al n. 06.48.294.922. Per ulteriori informazioni può essere contattato il numero telefonico 06.48.294.829.

Raccomandata A/R DICH. QB.CR.

MESE / ANNO

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TERZA ETÀ

“Una volta

il dipendente anziano era valorizzato

come un patrimonio per l’azienda

“Pensioni immiserite

tassate sino all’ultimo centesimo e poche

strutture per gli anziani

mo trasfuso nelle giovani le-ve le nostre esperienze. E’ dunque con orgoglio checi sentiamo anziani, ma nonvecchi. Del resto abbiamo un Pre-sidente delle Repubblica ul-traottantenne e quanti sonoi politici oltre i 65 anni?Quanti imprenditori con-ducono in modo mirabile,forti del patrimonio della vi-ta vissuta, la propria azien-da? E il Papa? Ora cosa ci dà lo Stato difronte ai sacrifici di tanti an-ni di lavoro, di versamentidi imposte e di contributiprevidenziali?Pensioni sempre più immi-serite, tassate o meglio tar-tassate sino all’ultimo cen-tesimo, ben poche struttu-re per anziani bisognosi ecostretti loro malgrado achiedere aiuto ai figli. Bastadunque col dire che l’an-ziano è un soggetto biso-gnoso e che assorbe risorsedalla Società o che vive al-le spalle dei giovani. Bastacon l’emarginazione. L’essere anziano è tutt’altroche uno stato passivo e difatto il sentirsi anziano nondeve coincidere con il su-peramento di una sogliaanagrafica. Inoltre ai suoitempi ha fatto il suo dove-re verso la Società, così co-me ora lo fanno i giovani etutti hanno dei diritti speci-fici, i cui buchi dovrebberoessere invece imputabili aivuoti degli Amministratori. Una Società evoluta non de-ve permettere che l’anzianosia considerato un vecchioinutile o dopo tutto quelloche ha dato venga conside-rato un parassita.

(*) Consigliere Enpam

Sentirsi anzianoe non vecchio

La vecchiaia era considerata la fase della saggezza da parte di chi aveva dato molto al Paese ed alla società.

Il rischio di pensare all’anziano come un “vecchio” inutile che vive sulle spalle delle giovani leve

di Marco Perelli Ercolini (*)

Si leggono le insistentiproposte di innalza-mento dell’età pen-

sionabile come necessità difronte alle future criticitàsulla sostenibilità delleCasse previdenziali. Ovviamente ci sono le so-lite eccezioni (ma perchéqueste diversità?) per ma-gistrati, docenti universi-tari e dirigenti ospedalieridi II livello cioè gli ex pri-mari.La manovra provoca ulte-riori danni ai conti previ-denziali: ricordiamo che icontributi versati oltre i 40anni di anzianità contribu-tiva sono inefficaci per unamaggior pensione e per-tanto sono di tutto guada-gno per l’Ente previden-ziale, inoltre sulle nuovepensioni verrà corrispostala perequazione automati-ca commisurata alle cifreerogate che potrebbe, è ve-ro, trovare solo parziale

compenso per eventualimiglioramenti contrattua-li nel frattempo intercorsi,infine meno gente in atti-vità non del tutto rimpiaz-zata con nuove assunzioniche comunque comporta-no minori introiti contri-butivi (che però attivanofuturi debiti di pensioni)per retribuzioni più basse,al contrario dei “rottama-ti” che avrebbero versatocontributi a perdere. Ma perché? È l’eternoscontro tra microeconomiae macroeconomia e la vi-sione parcellizzata nel pro-prio piatto.Pensare che una volta il di-pendente anziano era con-siderato un patrimonio perl’azienda, ora è un peso, uncosto, uno da mandarevia… sì perché molti con-siderano i vecchi un inuti-le gravame, i giovani ve-dono nei vecchi un muroalle loro aspirazioni di la-voro e per troppo tempo siè detto che i vecchi vivonola loro previdenza sullespalle dei giovani.Via dunque i vecchi, spa-zio ai giovani e nelle sgo-mitate ecco che si rilancia-no i lazzi: i padri succhia-no alle spalle dei figli por-tando via risorse e lavoro,i pensionati sono impro-

duttivi, sono degli inattivi,sono dei trapassati. Una volta la vecchiaia erala fase della saggezza e del-l’equilibrio morale e l’an-ziano era guardato con ri-spetto, era considerato unpatrimonio di cultura e tra-dizioni, era un maestro divita da imitare, era colui cheinsegnava l’arte di un me-stiere, ora viene considera-to un costo, una spesa daabolire, anche se spesso ne-cessario nel ménage fami-liare per accudire i nipotiquando i genitori lavorano.Sfatiamo allora il concettoche l’anziano venga conce-pito come un soggetto bi-sognoso in senso lato e cheassorba risorse dalla Socie-tà o viva sulle spalle dei gio-vani. Mi ribello: in più di 40 an-ni di vita lavorativa, e conme tantissimi altri, abbiamodato molto al nostro Paeseed alla Società con fior disacrifici lavorativi e abbia-

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un’unica sede, situata inun luogo di fascino delcentro storico urbanisticodella città di Roma, Piaz-za Vittorio. Quindi, l’En-pam potrà, con il nuovoedificio, razionalizzare lasua organizzazione e i bi-lanci di spesa finora gra-vati dalla dispersione del-le attività su più sedi. Maa beneficiarne non sarà so-lo Enpam: Roma e i suoicittadini, infatti, sono sta-ti considerati destinatari,fin dall’inizio del proget-to, di un più ampio pianodi riqualificazione del-l’area dell’Esquilino. Lapresenza della sede pre-stigiosa di un Ente nazio-nale, infatti, concepitasenza aggravare mobilità

Enpam, verso la nuova sede del futuro

La finalità: dare una sede unica al nostro Ente e ai nostri iscritti. Il presidente Parodi intende puntare su obiettivi

di massima efficienza ed utilità

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ENPAM

In Piazza Vittorio nel cuore di Roma

Il progetto della nuova sede Enpam di Piazza Vittorio

“I cinquecento

dipendentidell’Enpamdisporranno

di moderni uffici

“Impiegatimateriali

eco-compatibilie tutelati i reperti

archeologici

L’attesa per l’aperturadella nuova sede del-l’Ente Nazionale di

Previdenza ed Assistenzadei Medici e degli Odon-toiatri è già da tempo fer-vida, e non solo presso ladirigenza e gli impiegatidell’Ente.I circa cinquecento dipen-denti dell’Enpam avrannoa disposizione moderni etecnologici uffici presso

ospita, quello romano, inuno dei suoi luoghi piùsuggestivi per storia e cul-tura. I nostri progetti di restau-ro sostenibile e non inva-sivo per il patrimonio ar-tistico presente si sonorealizzati impiegando ma-teriali ecocompatibili e ri-nunciando anche a spazi afavore della tutela di re-perti archeologici e dellaloro valorizzazione”. Le fi-nalità perseguite da En-pam sono state giudicatepositivamente dalle stesseassociazioni operanti nel-la zona che hanno accoltoil nuovo “residente” in-cludendolo da protagoni-sta nel progetto del “Con-sorzio Piazza Vittorio”.Molto favore è statoespresso per le novità cheporteranno gli impiegati egli iscritti che animerannola Piazza e le sue strutture– commerciali, di serviziopubblico e di sicurezza –ma anche i programmi diinvestimento culturale cheEnpam ha già anticipato: isuoi nuovi spazi sarannomessi a disposizione permanifestazioni ed eventi.L’Enpam, infatti, intendepuntare su obiettivi dimassima efficienza ed uti-lità e non solo in campoprevidenziale ed assisten-ziale. •

e strutture presenti, potrà,al contrario, valorizzare leattività commerciali e cul-turali situate nella piazza.I criteri di sostenibilitàperseguiti nell’allestimen-to della nuova sede, pe-raltro, hanno convinto isindaci capitolini succe-dutesi negli ultimi anni,oltre che le istituzioni mu-nicipali, ad investire in fi-ducia e supporto per la va-lorizzazione di Piazza Vit-torio. “Fin dalle prime opere diedificazione – afferma ilpresidente Parodi – la no-stra finalità è stata dupli-ce: dare una sede unica alnostro Ente e ai nostriiscritti e favorire con essail tessuto urbano che ci

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“Nel mondo sono circa 110 milioni

le persone affettedalla malattia

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L’INTERVISTA/1

di Carlo Ciocci

Professore, partiamodalla psoriasi: a chepunto siamo?

La psoriasi è una malattiadiffusa: basti pensare chenel mondo sono circa in 110milioni le persone che ne so-no affette. In Italia si calco-la che il numero dei malatisi aggiri intorno ai 3 milio-ni. Da studi condotti sullapopolazione si evince che,ad esempio, la sua inciden-za sia maggiore in alcune re-gioni come il Lazio, dove ri-sultano circa 300mila le per-sone affette da psoriasi. Si tratta di una malattia der-matologica caratterizzata damanifestazioni cliniche ete-rogenee, potendo interessa-re piccole aree oppure loca-lizzarsi sull’intera superficie

corporea. La psoriasi, nel50-60 percento dei casi, siaccompagna al prurito conla conseguenza che il pa-ziente si autoinduce fre-quentemente delle lesioni inseguito all’effetto traumati-co del grattamento. Unacomplicanza particolar-mente grave della psoriasi èil coinvolgimento articolareche si stima intorno al 30percento dei pazienti: la no-stra sfida è quella di rico-noscere il più precocemen-te possibile il coinvolgi-mento delle articolazioni,considerando che le opzio-ni terapeutiche attualmentea disposizione sono in gra-do di arrestare i progressiviprocessi di deformazione.Quello che ancora non sap-piamo è se, intervenendoprecocemente e con una te-rapia aggressiva in una for-ma di psoriasi iniziale, pos-siamo arrestare o meno losviluppo della malattia. Si tratta di una malattia adandamento cronico, contendenza alla recidiva, cheè caratterizzata da due pic-chi di insorgenza: uno in-

torno ai 20-25 anni e l’altrointorno alla quinta-sesta de-cade di vita. Se intervienenelle prime due decadi di so-lito è caratterizzata da undecorso più severo. I bam-bini ne possono essere af-fetti ed il nostro centro, pri-mo al mondo, ha pubblica-to uno studio che è stato ri-preso e confermato da col-leghi americani e canadesi.

Ritiene che con questi nu-meri la dermatologia sia de-stinata a ricoprire un ruolosempre più rilevante? Recentemente - in collabo-razione con i colleghi dellagastroenterologia dell'Uni-versità degli Studi di RomaTor Vergata - abbiamo pub-blicato una ricerca in cuiviene evidenziato che alcu-ne malattie croniche dellapelle, come la psoriasi, han-no molti meccanismi di svi-luppo in comune con altreaffezioni come il morbo diCrohn e l’artrite reumatoi-de. Inoltre la malattia si ac-compagna spesso ad altrecomorbidità come l’ iper-tensione, il diabete o l’ar-

tropatia, dando di conse-guenza maggior rilievo allafigura del dermatologo.

Veniamo alle cure.Trattandosi di una malattiacronica dobbiamo persona-lizzare la cura: se un pa-ziente è affetto da psoriasilocalizzata esclusivamente alivello del cuoio capellutoesistono lozioni in grado dicontrollare questa forma; seinvece la psoriasi è caratte-rizzata dalla presenza di le-sioni localizzate ad esempioai gomiti esistono delle te-rapie topiche a base di vita-mina D3 e corticosteroidi abasse concentrazioni. L’in-dice di gravità della psoria-si si calcola con il PASI(Psoriasis area severity in-dex) che va da 0 a 72: 0 è ilPASI del paziente che nonha nulla e 72 del pazienteche ha l’intera superficiecorporea ricoperta di pso-riasi. Generalmente se unpaziente ha un PASI supe-riore a 10 verrà trattato conuna terapia sistemica perchéla severità della sua malat-tia viene definita di gradomoderato-severo. Il tratta-mento sistemico di sceltaper la psoriasi di grado mo-derato-severo è la ciclospo-rina A: si tratta di un im-munosoppressore impiega-to originariamente per pre-venire il rigetto nei trapian-ti, ma che successivamentesi è dimostrato efficace nel-la psoriasi. Il secondo farmaco utiliz-zato è il methotrexate cheha una maggiore attivitàsulla componente articola-re, mentre ha minore effi-cacia o rapidità d’azionesulla componente cutanea.Abbiamo poi un derivatodella vitamina A che noi

Psoriasi, dalle lozioniai farmaci biologici

Sergio Chimenti, direttore della clinica dermatolo-gica dell’Università degli studi di Roma Tor Verga-ta. In precedenza è stato direttore della clinica der-matologica dell’Università de L’Aquila e professo-re associato presso l’Università “La Sapienza”. Haall’attivo circa trecento pubblicazioni. È autore ditredici volumi e di capitoli di molti altri libri. Tra iprincipali campi di interesse c’è la dermatologia on-cologica, la dermatopatologia e la psoriasi

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659 4525.4804 9310.4683 8617.3955 0714.3907 6518.2451 996.2041 7814.2851 5113.2231 786.1715 118.0911 093 19.2

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utilizziamo per il tratta-mento delle forme di pso-riasi pustolose e localizza-te prevalentemente a livel-lo plantare e palmare. Esi-ste, poi, la fototerapia checonsiste nell’utilizzo di rag-gi ultravioletti B con unalunghezza d’onda semprepiù selettiva. La fototera-pia può essere usata in mo-noterapia o in associazionead altri farmaci.

In caso di controindica-zioni?Se un paziente è controin-dicato, perché ad esempionon può assumere la ciclo-sporina o il methotrexate,allora esiste una legge nelnostro Paese in base allaquale si segue il progetto“Psocare”. Tale progetto èsostenuto dall’AIFA, dal mi-nistero della Salute e dal-l’associazione dei malatiADIPSO (Associazione perla Difesa dei Pazienti Pso-riasici); in base al progettoPsocare se un paziente nonrisponde ad almeno due far-maci convenzionali può es-sere trattato con i farmacibiologici.

Di che cosa si tratta? Devono il nome al fatto chesono il risultato di una tec-nologia di ingegneria gene-tica. Si tratta di farmaci suiquali abbiamo a Tor Verga-ta un’esperienza ormai de-cennale. Sono molto effica-ci nel controllo della psoriasicutanea e di quella artropa-tica. Attualmente sono di-sponibili 3 farmaci biologi-ci in grado di controllare lapsoriasi inibendo il Tumornecrosis factor alfa e prestone entreranno in commer-cio altri.In particolare tramite l'eco-grafia articolare, che effe-

tuiamo presso il nostro cen-tro, siamo in grado di di-mostrare la presenza di ini-ziali danni articolari anchein assenza di un fenomenosintomatologico e di dimo-strare l’efficacia dei farma-ci biologici nell’arrestare ilprogredire della malattia.Un’altra osservazione mol-to importante è che, se esi-ste un coinvolgimento un-gueale, in genere si associaun coinvolgimento articola-re: il motivo non è ancoranoto ma lo desumiamo dal-l’esperienza e stiamo valu-tando questa importantecorrelazione con l’ecografiaosteo-articolare.

Rapporto con i pazienti?È molto importante intera-gire con il paziente infor-mandolo che oggi ci sono lepossibilità terapeutiche percurare il 98 percento deimalati di psoriasi. È eviden-te che è stato raggiunto unrisultato eccezionale anchese rimane una piccola per-centuale di malati che nonrispondono alle cure. Sempre in merito al rap-porto con il paziente va sot-tolineato che noi lavoriamo

molto con l’associazione deimalati, l’ADIPSO. Insiemeabbiamo sostenuto la Gior-nata mondiale della psoria-si che si è svolta lo scorsoOttobre. In quell’occasionesiamo stati in diverse piaz-ze di Roma a disposizionedi quanti si fermavano danoi per saperne di più suuna patologia che interessaun gran numero di persone.Sempre per quanto riguar-da l’ADIPSO è bene ricor-dare che ogni due anni or-ganizziamo un congressomonotematico dove inter-vengono medici, politici, epazienti, un incontro a tre-centosessanta gradi, nelquale vengono rappresenta-te tutte le ultime ricerche sultema. Quando parlo di ulti-me ricerche mi riferisco an-che alle novità che ci comu-nicano i colleghi della Ge-netica di Tor Vergata, re-parto guidato dal professorGiuseppe Novelli che è an-che il nostro preside. Sempre tramite l’ADIPSOè stato realizzato un pro-getto con gli studenti dellaFacoltà di Medicina offren-do visite gratuite mirateprincipalmente alla psoria-

si e ai nei con lo scopo disensibilizzare i futuri me-dici ai problemi dermato-logici.

Avete stretto collaborazio-ni con medici di altre spe-cializzazioni? Sì, ed a riprova della stret-ta collaborazione che ab-biamo instaurato con i col-leghi, ricordo che presso ilPoliclinico dell’Universitàdegli Studi di Roma TorVergata esiste un ambula-torio congiunto tra derma-tologi e reumatologi. Inquesto modo se arriva danoi un paziente con psoria-si artropatica viene visitatocontemporaneamente daun dermatologo e da unreumatologo. Questo per ilpaziente è un vantaggioperchè nel medesimo cen-tro ha a disposizione spe-cialisti diversi che permet-tono una gestione più com-pleta del quadro clinico evi-tando, inoltre, di doversi re-care in ambulatori che, ma-gari, si trovano ubicati inaltre parti di Roma. Un pic-colo passo avanti che per ilmalato rappresenta ungrande risultato. •

L’INTERVISTA/1 PSORIASI IN ITALIA

Regione %Persone affette

da psoriasi

Abruzzo, Lazio, Molise

Emilia-Romagna

Campania

Marche, Toscana, Umbria

Friuli V.G., Trentino A.A., Veneto

Sicilia

Lombardia

Valle D’Aosta, Liguria, Piemonte

Puglia, Basilicata, Calabria

Sardegna

In Italia

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L’INTERVISTA/2

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di Claudia Furlanetto

Secondo il Rapportonazionale 2009 sullecondizioni e il pen-

siero degli anziani (www.go-verno.it/ GovernoInforma/Dossier/rap porto_anziani), no-nostante il 65,4 per cento de-gli over 65 presenti una ma-lattia cronica, il progressivomiglioramento delle curemediche permette al 45 percento di godere di una buo-na qualità di vita. Ma qualisono le prospettive per gli an-ziani oggi? Quale percezio-ne hanno di loro stessi? Aqueste e altre domande vuo-le rispondere il Centro studidella terza età della Feder-spev: “Il Centro vuole forni-re un aggiornamento sulquadro sociale ed economi-co degli appartenenti a que-sta categoria,” spiega il pro-fessor Renato Ponzoni, pre-sidente della sezione di Ri-

mini della Federspev e Con-sigliere nazionale della stes-sa associazione. “Vuole for-mulare proposte, da presen-tare alle istituzioni, riguar-danti l’assistenza e soprat-tutto l’adeguamento del trat-tamento economico dellepensioni. Il lavoro si svolgein collaborazione con Istitu-ti di ricerca e prende spuntoanche da studi in svolgimen-to come il Survey of Health,Ageing and Retirement inEurope (SHARE), a cui stan-no partecipando quindiciPaesi europei e Israele, cheprende in esame stili di vita,condizione sociale, problemidi natura sanitaria ed econo-mica degli anziani.” Ci può parlare di salute equalità di vita dell’anziano?I dati dello studio SHARE,riguardanti i sedici Paesicoinvolti, mostrano uno sta-to di salute degli anziani nonottimale per una grave man-canza nella diagnosi e nel-

l’accertamento precoce dimalattia. Questo è un aspet-to molto importante da con-siderare per i prossimi Pianisanitari di Salute. Tanto piùche stanno avvenendo mo-difiche importanti della pa-tologia umana per effettodelle nuove conoscenze digenetica. Craig Venter (il ma-go della genomica moderna)ha dichiarato che fra 10 an-ni ogni neonato che vedrà laluce in un Ospedale ameri-cano verrà riconsegnato aigenitori insieme a un DVDcontenente il suo repertoriogenomico completo (carta diidentità genomica).Oggi la genetica può indivi-duare gli errori genici chestanno alla base di nume-rose patologie e anche senon è ancora in grado diintervenire per correggerlinon sono lontani i tempi incui sarà sempre maggioreil numero di affezioniemendabili geneticamente.

Il professor Renato Ponzoni, ora in pensione, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Modena. È libero

docente di Microbiologia medica presso l’Università di Modena e di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università di Bologna.

Già membro del Consiglio Superiore di Sanità, è specialista in: Igienee Medicina preventiva; Clinica delle malattie infettive, parassitarie

e tropicali; Clinica otorinolaringoiatrica e Medicina legale e delle assicurazioni. Ricopre la carica di presidente della sezione di Rimini della Federazione italiana sanitari pensionati e vedove(Federspev) e di Consigliere nazionale della stessa associazione

Venter, Collins e Watson ri-tengono che questo avver-rà nei prossimi 50 anni eche allora potranno esserevinte tutte le grandi malat-tie dell’umanità. Sarebbe-ro i nostri nipoti a giovarsidi questo stato di cose.Insomma un futuro senzamalattia?Assistiamo, oggi, a trasfor-mazioni che stanno cam-biando addirittura le basisu cui è stata impostata lapensione e, in particolare,l’età di fruizione della stes-sa. L’aspettativa di vita èoggi molto diversa dal pas-sato, agli albori del ’900l’età media di vita in Italiaera di 47 anni, mentre og-gi è di oltre 80. Negli ulti-mi 40 anni si è avuto unguadagno di 10 anni, comea dire che si è guadagnatoun trimestre ogni anno divita trascorso. Dice Edoar-do Boncinelli – genetista difama internazionale – chese la ricerca continuerà adessere finanziata e nel mon-do non vi sarà alcuna gran-de trasformazione che met-ta in crisi lo stato del Pia-neta, la longevità potrebbeassestarsi su valori supe-riori, anche di molto, aquelli attuali.Ma c’è di più: la geneticapuò individuare e poi eli-minare (o modificare) queigeni ai quali si deve la com-parsa dell’invecchiamentobiologico. “L’intervallo diraddoppio”, cioè l’incre-mento di età che raddoppiala probabilità di essere giàmorti a quella età, è fissoper ogni specie animale. Perl’uomo è di 8 anni sia per illegionario di Cesare, sia perl’avvocato newyorkese di

Con un’aspettativa di vita sempre più lunga e una salute sempremigliore grazie ai progressi medici si ridiscute il ruolo dell’anziano

nella società. Il Centro studi della terza età della Federspev

Quale futuro abbiamosenza malattia?

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L’INTERVISTA/2

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cosa almeno cominci pergiudicare il da farsi. Di qua-le anziano parleremo fraqualche (pochi) anno? Labiologia diventa crucialeper interventi sulla previ-denza; oggi la guida è sem-pre e solo l’economia.Quale percezione ha l’an-ziano della terza età?Credo che, in generale, siaancora adagiato sulla con-vinzione che “la pensione siail tempo in cui godersi il me-ritato riposo”.Cioè asten-sione dal lavoro ed attesache il tempo trascorra.L’esatto contrario di quelloche ho detto finora. Di cer-to non è con “il meritato ri-poso” che l’individuo man-tiene attiva ed efficiente lasua intelligenza, cultura, at-tività fisica, cioè tutto quel-lo che fino al momento del-la pensione ha costituito lasua personalità.In generale credo che nellegenerazioni di oggi non siaancora avvenuto un gran-de cambiamento. ScriveBoncinelli: “Abbiamo lapercezione che il galop-pante incedere delle cono-scenze scientifiche non sia

accompagnato nella nostrasocietà da una equivalentericaduta culturale. Siamoentrati di corsa nel terzomillennio, spesso però conun bagaglio culturale daprimo medioevo.”A cosa pensa si debba que-sta reticenza?Penso che le persone si sen-tano disorientate di fron-te alle trasformazioni chegià sono in corso, che losono in modo tumultuosoe profondo, e che sono po-co illustrate in modo sem-plice e chiaro per tutti.Forse per questo si tendediffusamente ad unifor-marsi alle tipologie cultu-rali già presenti e da tem-po assorbite. È un modoper sentirsi al sicuro.Quindi è convinto che siala società sia gli anzianistessi si percepiscano al difuori del processo pro-duttivo e quindi “inutili”?In questo momento sì.Parlo principalmente deisanitari: medici, farmaci-sti e veterinari. Senza al-cuna intenzione di man-care loro di rispetto che,anzi, costituiscono l’inte-

resse principale della miaattenzione e di quella dellaFederspev. Non esiste qua-si associazione, tranne lanostra, che si occupi di lo-ro. E anche la Fnomceo,che è Istituzione professio-nale, quindi non tenuta adoccuparsi di chi non pro-fessa più. Ai medici in quie-scenza non è consentitoprescrivere farmaci a rim-borso dal Servizio sanitarionazionale; è un disconosci-mento plateale della loroprofessionalità. È come senon rappresentassero piùnulla, ma solo un mondopassato che non è più e nonserve. Molti dei nostri me-dici sono sfiduciati e subi-scono questo stato di cose,ignari del grande patrimo-nio professionale, culturalee sociale di cui dispongono,senza poterlo utilizzare.Da chi deve partire il cam-biamento?Il cambiamento culturaleè indispensabile da partedi ogni membro della so-cietà. È evidente che l’evo-luzione che è in atto statrasformando radicalmen-te la nostra società: biso-gna adeguarsi e non la-sciare a pochi l’uso dellacultura che progredisce,ma farla diventare patri-monio di tutti. È un aspet-to, forse quello principa-le, di questa trasformazio-ne. L’uomo si trova in unafase evolutiva accelerata el’anziano è solo una fettadi questo cambiamentoglobale. Se questo avver-rà, anche le Istituzioni simuoveranno a fare queipassi che oggi sembranoloro scarsamente utili e so-prattutto “non dovuti”. •

oggi o il boscimano suda-fricano; anche se, nei tre ca-si, è ben diversa l’età mediadi vita. E se la genetica riu-scisse ad annullare questoschema? Lo stato di giovi-nezza sarebbe protratto benoltre quanto avviene oggi.Fantascienza? No, diconoBoncinelli e Sciarretta. Lebasi scientifiche sono in granparte conosciute; molto re-sta ancora da scoprire, mala strada è segnata, con buo-ne probabilità di successo.Con queste prospettive sal-terebbe tutto l’impiantoodierno delle pensioni.Ma stiamo facendo giàqualcosa per questi cam-biamenti?L’Italia ha già preso deiprovvedimenti a riguardo. IlGoverno ha approvato ilprimo agosto 2009 il cosid-detto Piano di rilancio: dal2015 un automatismo ag-gancerà l’età pensionabilealle aspettative di vita sullabase dei dati Istat. E per ledonne, cominciando dal2010, un aumento progres-sivo fino alla parificazionecon gli uomini nel 2018.La risposta al problema èquindi allungare l’età lavo-rativa? Se l’anziano rimane in atti-vità perché è sano, perchéè intelligente ed esperto, edintende restare al lavoro, ilproblema non è più soloquello di avere un adegua-to trattamento di quiescen-za ma diventa soprattuttoquello di creare lavoro peri giovani. Ma l’anziano sa-rebbe diverso, molto pocobisognoso di assistenza sa-nitaria, sarebbe un “anzia-no giovanile”. Non si pos-sono fare previsioni oggi,bisogna aspettare che qual-

ETÀ MEDIA NEI PAESI PIÙ LONGEVI

2005 2050

Giappone 42,9 Cina 54,4Italia 42,3 Rep. Corea 53,9Germania 41,1 Martinica 53Finlandia 40,9 Italia 52,5Svizzera 40,8 Giappone 52,3Belgio 40,6 Singapore 52,1Croazia 40,6 Slovenia 51,9Austria 40,6 Ucraina 51,9Bulgaria 40,6 Slovacchia 51,8Slovenia 40,2 Lituania 51,7

Fonte: elaborazione Ageing Society-Osservatorio Terza Età su datiONU, World Population Prospect 2007 (Rapporto nazionale 2009sulle condizioni ed il pensiero degli anziani: una società diversa)

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RICERCA

logica in ambito strumentale,con l’utilizzo di nuove appa-recchiature quali il bisturi adultrasuoni e a radiofrequen-za o l’applicazione in endo-crinochirurgia delle tecnichevideo, ha consentito un ulte-riore sviluppo tecnico che haportato a interventi chirurgi-ci sempre più mininvasivi.Per tali motivi, accanto allachirurgia endocrina “open”,è stata introdotta quella mi-nivasiva e videoassistita. Nel Giornale della Previden-za ho letto alcuni articoli ri-guardo le tecniche chirurgi-che (Open v/s Videoassisti-ta) per la tireidectomia e laparatiroidectomia; pertantoin qualità di Presidente dellaS.I.E.C. (Società Italiana diEndocrinochirurgia), in ac-cordo con il prof. RinaldoLampugnani e il dr. Lodovi-co Rosato, rispettivamentePresidente e fondatore delCLUB delle U.E.C. – (Asso-ciazione delle Unità di Endo-crinochirurgia Italiane) e ilprof. Lucio Gaspari, Presi-dente della Società ItalianaTesta-Collo siamo d’accordoa definire che le due tipologiedi interventi siano comple-mentari. In Italia abbiamo delle Scuo-le prestigiose; fra queste, aTorino quella di Guido Ga-sparri, a Ivrea quella di Lo-dovico Rosato, a Milano quel-la di Amelia Bastagli, a Pa-dova quella di Gennaro Faviae Maria Rosa Pelizzo, a Ge-nova quella di Giancarlo Tor-re, a Pisa quella di Paolo Mic-

coli, a Firenze quella di Gian-carlo Biliotti, a Roma quelledi Enrico De Antoni, RoccoBellantone, Giorgio De To-ma, Guglielmo Ardito e Fi-lippo Custureri, a Perugiaquella di Nicola Avenia, a Na-poli quella di Antonio Livrea,Maurizio De Palma e Um-berto Parmeggiani, a Messi-na quella di Giovanni Stur-niolo, a Catania quella diMatteo Angelo Cannizzaro, aPalermo scuole di ChirurgiaGenerale con alto volume diinterventi di endocrinochiru-gia come quelle (oltre laScuola da me diretta) di Ga-spare Gulotta, Mario AdelfioLatteri e Giuseppe Modica.Fra tutte le Scuole si è d’ac-cordo che la tecnica open e lavideoassistita siano tipologiedi accessi chirurgici non sus-sidiari od equivalenti bensì traloro complementari ed at-tualmente solo in alcuni casiselezionati, allo stato attualedell’arte chirurgica, le indi-cazioni alla procedura video-assistita possano essere so-vrapponibili. Mi corre, altresì, l’obbligo diricordare ai nostri pazientiche, qualunque sia la tecnicadi accesso cutaneo utilizzata,l’endocrinochirurgia, e se-gnatamente quella tiroidea, èuna chirurgia delicata, diffi-cile e non esente da sequeleche, seppur ridotte al mini-mo, sono ancora presenti enon eliminabili.Alcune espressioni utilizzateper promuovere, soprattuttopresso le signore, interventi

sempre più minimali quali: ci-catrice invisibile, complican-ze zero, dimissioni e doccialo stesso giorno dell’inter-vento, se comprensibili comeespressioni di “colore” nondovrebbero fare routinaria-mente parte del bagaglioespressivo del chirurgo gene-rale ed endocrino.La mia opinione riguardo alcancro della tiroide è che deb-ba essere trattato chirurgica-mente in open, mentre perl’adenoma unico delle para-tiroidi è valida l’indicazionechirurgica videossistita ovesia possibile l’ausilio del do-saggio del paratormone in-traoperatorio.Ritengo che l’endocrinologoe l’endocrinochirurgo, con-giuntamente, previa valuta-zione clinica e conseguenti in-dicazioni chirurgiche, con lapropria esperienza, possanoe debbano consigliare con co-scienza il paziente.Le nostre Scuole sono presti-giose, anche a livello interna-zionale, e stanno lavorandobene: presto si darà una ri-sposta sia sull’open che sullavideoassistita.La Società Italiana di Endo-crinochirurgia assieme allaU.E.C. stanno lavorando perdare le linee guida.Dunque diciamo ai malati:“scusateci se siete confusi,stiamo lavorando per voi”.

(*) Professore Ordinario di Chirurgia Generale

dell’Università di Palermo, Presidente della Società Ita-liana di Endocrinochirurgia

Tutte le novità in endocrinochirurgia

di Maurizio Romano (*)

L’endocrinochirurgiaitaliana ha raggiuntooggi l’obiettivo di una

precoce diagnosi e di unapronta ed efficace terapiagrazie al team compostodai medici di famiglia, en-docrinologi, nefrologi, la-boratoristi, chirurghi e ra-diologi tutti sempre piùpreparati ed innovativi inquesto settore della medi-cina.La diagnostica, molto mi-gliorata, ha contribuito a que-sto successo, perché grazie al-la gestione mutilmediale, laclinica, le indagini di labora-torio, l’ecografia, la scinti-grafia, la T.A.C. e la R.M.N.,l’approccio terapeutico daparte di noi endocrinochirur-ghi è più mirato. Basti pensare che la patolo-gia della tiroide, delle parati-roidi e del surrene sono indi-viduate sostanzialmente solodall’ecografia talvolta conl’ausilio della scintigrafia che,in particolare, per le parati-roidi identifica la giusta posi-zione topografica della ghian-dola malata.Anche l’innovazione tecno-

Il prof. Maurizio Romano

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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TEMPI E MODI PER LA PUBBLICAZIONELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche, devono essere rese note

alla redazione del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 38 - 00184 Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793.

Per esigenze tipografiche e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

Riflessoterapia agopunturale personalizzata pp nelle lombalgie e lombosciatalgieAbano Terme (Pd), 26, 27 e 28 febbraio 2010; Montegrotto Terme (Pd) 16,17 e 18 aprile 2010Argomenti: la riflessoterapia painful points (pp), ideata dal dott. Barbiero 30 anni fa, è personalizzata perché i puntisono individuati su indicazione del paziente. Il corso prevede: agopuntura pp, manipolazioni pp, laserterapia,massaggio diagnostico, infiltrazioni. Le statistiche eseguite negli anni su un campione complessivo di oltre 1.200lombosciatalgie trattate dimostrano come i risultati mediante la tecnica painful points siano positivi e stabili neltempo nell’88% dei casi. Le due edizioni del corso sono a numero chiuso a 20 partecipantiInformazioni: Alessandra Ferrari, tel. 049 710050, sito web: www.riflessomedica.comEcm: riconosciuti 28 crediti ecm

Conferenza italiana per lo studio e la ricerca sulle ulcere, piaghe, ferite e la riparazione tessutaleCongresso nazionale Co.r.te.Roma, 4-6 marzo, Via Cadlolo 101Organizzatore: N. ScuderiArgomenti: infezioni: mezzi di sintesi, emostasi e cicatrici; riparazione tissutale in condizioni critiche; utilizzo delle nuove tecnologie e repertorio di dispotivi medici; aspetti pratici del trattamento delle feriteLingua ufficiale: italianoInformazioni: Segreteria Organizzativa Jaka Congressi Srl, Via della Balduina 88, 00136 Roma, tel. 06 35497114, fax 06 35341535, e-mail: [email protected]: richiesti crediti formativi ecm

SpondiloartritiRende (Cs), 20 febbraio, aula magna Università della CalabriaResponsabile scientifico: dott. G. M. VarcasiaDestinatari: medici chirurghiSegreteria Organizzativa: dott. Daniele Perrelli, J&B Srl, tel. 0984 837852, fax 0984 830987 www.jbprof.com, e-mail: [email protected]: in fase di accreditamento

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Società italiana di floriterapia

Floriterapia clinica Bologna, 31 Gennaio, 14 Febbraio, 21 Marzo, 11 Aprile, 9 Maggio, 6 GiugnoObiettivi: il Corso si propone di fornire al medico le evidenze scientifiche e le competenze per l’efficace gestione dei disturbi emotivi, psicosomatici e somatopsichici nella pratica clinica della medicina di base e specialistica.Finalizzato all’immediata applicazione, si svolge attraverso lezioni frontali, case-study, role-pay e supervisioni clinicheInformazioni: Segreteria Organizzativa Società Italiana di Floriterapia, tel. 051 441020, 333 3857130e-mail: [email protected]

ColoproctologiaTorino, 27 febbraio, ospedale KoellikerPresidente: Mario DellepianeAlcuni argomenti: fistole perianali, ecografia perineale, ecografia trans rettale, chirurgia tradizionale, biomateriali,trattamento delle fistole perianali, emorroidi, anopessiInformazioni: Segreteria Scientifica Paolo Tonello, U.O. Chirurgia Generale, Ospedale Koelliker, Corso GalileoFerraris 247, 10134 Torino, tel. 011 6184796, fax 011 6184798, e-mail: [email protected] Organizzativa: Selene Srl, Via Medici 23, 10143 Torino, tel. 011 7499601, fax 011 7499576, e-mail: [email protected], sito web: www.seleneweb.comEcm: il Convegno è in fase di accreditamento presso il ministero della Salute

Università degli Studi di Firenze

Vaccini e strategie di vaccinazioneFirenze, 10- 12 febbraio, 10- 12 marzo, 14- 16 aprile, 12- 14 maggioDirettore: prof. Paolo BonanniStruttura: il Corso si articola in 4 moduli che affrontano tutte le tematiche legate alle vaccinazioni, ciascuno della durata di 3 giorni, per un totale di 80 ore di frequenza. Sono previste lezioni, esercitazioni, seminari, tavole rotondeScadenza presentazione domande: dicembre 2010Informazioni: d.ssa Giovanna Pesavento, e-mail: [email protected], tel. 055 4598542Ecm: richiesti crediti ecm

Università degli Studi di Torino

Cefalee e nevralgie cranicheTorino, marzo-dicembreDirettore: prof. Lorenzo PinessiObiettivo: fornire ai partecipanti l’accesso alle conoscenze necessarie per una corretta gestione del paziente cefalalgico dal punto di vista clinico-terapeuticoIscrizione: entro sabato 27 febbraioInformazioni: dott.ssa Lidia Savi, Centro Cefalee, Via Chiabrera 34, 10126 Torino, tel/fax 011 6336236, e-mail: [email protected] amministrative: segreteria scuole di specializzazione e corsi di perfezionamento dell’Università degli Studi di Torino, Corso Massimo d’Azeglio 60, 10126 Torino, tel. 011 6705688/89/90/91/92/93, fax 011 6705680, sito web: www.unito.itEcm: il corso esonera dall’obbligo di conseguire i crediti formativi previsti per l’anno 2010

Semplice ortodonzia lingualeCatania, 27 febbraio, Aga Hotel, Via Ruggero di Lauria 43Responsabile: dott. Orazio Maximilian BenniciDestinatari: medici odontoiatri e specialisti in ortognatodonziaArgomenti trattati: l’ortodonzia oggi si propone ad un pubblico adulto per l’intercedere dei problemi gnatologicisempre più frequenti, e l’ortodonzia linguale si pone al centro di soluzioni che sono totalmente estetiche (invisibili)e completamente funzionaliInformazioni: Segreteria Organizzativa Rb service, e-mail: [email protected], tel. 095 7839202, dott. Orazio M. Bennici, e-mail: [email protected], tel. 329 2025591Ecm: in fase di accreditamento

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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Società italiana di fitoterapia ed integratori in ginecologia ed ostetricia

Workshop SifiogFerrara, 26 febbraioPresidente: D. CostantinoInformazioni: Mkt Consulting, tel. 06 39746189, fax 06 45438292, e.mail: [email protected], sito web: www.mkt-consulting

Programmazione, organizzazione e gestione delle aziende e dei servizi sanitariRoma, marzo-dicembre 2010, Università Cattolica del Sacro CuoreDirettore scientifico: prof. Gianfranco DamianiRivolto a: candidati in possesso di diploma di laurea (medici, professioni sanitarie non mediche; altri professionisticoinvolti nel settore sanitario)Obiettivo: perfezionare le proprie conoscenze ed abilità per affrontare gli aspetti principali della organizzazione e gestione dei sistemi e servizi sanitari pubblici e privatiInformazioni: Simona Serafini, Servizio Formazione Permanente, Ucsc, email: [email protected] tel. 06 30154297Ecm: la partecipazione al corso di perfezionamento esonera dall’acquisire i crediti per l’intero anno

Università Politecnica delle MarcheNutrizione e dietetica on-lineAncona, a. a. 2009-2010Scadenza iscrizioni: 31 marzo 2010Informazioni: Segreteria Organizzativa sito web: www.funiber.it, Dipartimento di Biochimica, Biologia e Genetica,tel. 071 2204160, 339 3982164, fax 071 220 4123, e-mail: [email protected]: gli iscritti sono esentati dall’obbligo ecm durante il periodo di formazione

Chirurgia plastica del volto in day surgeryMantova, 27 marzo, teatro scientifico del BibionaPresidente: dott. Pier Luigi GibelliDirettori scientifici: prof. M. Klinger, dott. F. W. PreisArgomenti: il convegno affronta le problematiche della chirurgia plastica del distretto facciale nell’ambito dalla daysurgery. Si articola in 3 sessioni che prevedono l’analisi degli aspetti politico organizzativi, giuridici e cliniciInformazioni: Consulenza Mantova Congressi di Laura Ascari, Via Frattini Pietro 7, 46100 Mantova, 0376 221321

Science in nutritionRoma, 5-6 marzo, centro congressi Parco dei Principi, Via G. Frescobaldi 5 (Villa Borghese)Presidente: Maurizia SorbiniComitato scientifico: Enrico Arcelli, Luca Mondazzi, Paolo Petroni, Riccardo Pina, Giovanni ScapagniniArgomenti: il congresso si articola in tre sessioni: nutrizione e stress; modulazione nutrizionale di glicemia, insulinemia e sazietà; modulazione del metabolismo energeticoLingue ufficiali: italiano e ingleseInformazioni: Segreteria Organizzativa Viale G. Matteotti 7, 50121 Firenze, tel. 055 50351, fax 055 5001912, e-mail: [email protected], sito web: www.oic.it/scienceinnutricion2010Ecm: la richiesta di accreditamento verrà presentata al ministero della Salute

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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Ebm e controversie in allergologia respiratoriaSalerno, 18 – 20 marzo, centro congressi Grand Hotel SalernoResponsabile Scientifico: dott. F. PezzutoIl Convegno sarà rivolto ai medici appartenenti alle seguenti aree specialistiche: allergologia ed immunologia clinica,malattie dell’apparato respiratorio, medicina generale (medici di famiglia), patologia clinica (laboratorio di analisichimico-cliniche e microbiologia), pediatria (pediatri di libera scelta)Informazioni: Segreteria Scientifica dott. M. Lo Schiavo, dott. M.C. Montera, dott. A. Pio, tel. 089 823238, 089 823260Segreteria Organizzativa Top Congress and Incentive Travel s.r.l., Via R. De Martino 10, 84122 Salerno, tel. 089 255179, fax 089 5647017, e-mail: [email protected]

Università Politecnica delle Marche

Bioetica per le sperimentazioni cliniche e i comitati eticiAncona, a. a. 2009-2010Scadenza iscrizioni: 31 marzo 2010Informazioni: Segreteria Organizzativa sito web: www.funiber.it, Dipartimento di Biochimica, Biologia e Genetica,tel. 071 2204160, 339 3982164, fax 071 2204123, e-mail: [email protected]: gli iscritti sono esentati dall’obbligo ecm durante il periodo di formazione

Dal bambino migrante all’attaccamento materno Roma, 18-19-20 marzoPresidente: prof. Giuseppe TittiAlcuni argomenti: religione e tradizioni nelle cure dell’infanzia, la cultura dell’acqua e del latte nei primi mesi, le invasioni nel vissuto infantile, pediatria all’ombra dei conflitti, i bambini nei centri d’accoglienza, il bambinocome mediatore culturale, il figlio di genitori migranti, l’accompagnamento alla nascita per le donne migranti, evidenze in evidenza: i farmaci scomparsi, le lunghe attese in ps, utilità dei nutraceutici nel lattanteInformazioni: Segreteria Organizzativa Piera Vitrani, 06 52361669, e-mail: [email protected]

Sclerotherapy 2010Bologna, 26-27 marzo, CnrResponsabile scientifico dott. Alessandro Frullini Alcuni argomenti: scleroterapia con liquidi e schiume, le nuove terapie in flebologia, cross linking foto-indotto del collagene della parete venosa, riduzione del calibro venoso con laser olmio, aspetti legali dell’uso della schiumasclerosante, scleroterapia delle malformazioni vascolari, profilassi eparinica in scleroterapia, le complicanze della scleroterapiaInformazioni: Segreteria scientifica e-mail: [email protected],sito web: www.associazioneflebologicaitaliana.itSegreteria organizzativa: Valet, Via dei Fornaciai 29/b, 40129 Bologna (IT), tel. 051 6388334, fax 051 326840,sito web: www.valet.it, e-mail: [email protected]: evento in fase di accreditamento ecm

Seminario in psicopatologia - Fondazione Mario Tobino

Rappresentazione delle nevrosi in letteraturaLucca, 9 aprile, palazzo ducale, sala Accademia Coordinatore scientifico: Franco Bellato 1a Sessione - Relatori: Adolfo Pazzagli, Beatrice Alfonzetti, Filippo Maria Ferro2a Sessione - Giuseppe Riefolo, Anna Ferruta, Enrico MarchiInformazioni: Segreteria Organizzativa Anna Maria Sacchetti, Fondazione Mario Tobino palazzo ducale, Piazza Napoleone, 55100 Lucca, tel. e fax: 0583 449984 – 449951, e-mail: [email protected]

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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ACCADDE A...

28 FEBBRAIO 1997 Nasce in Gran Bretagna lapecora Dolly presso l’isti-tuto Roslin di Edimburgo.Si tratta del primo anima-le ottenuto attraverso clo-nazione del tessuto di unesemplare adulto.

14 FEBBRAIO 1992 Passi da gigante per la me-dicina. Per la prima volta imedici riescono a trapian-tare in una paziente cuore,reni e pancreas. L’opera-zione viene svolta negliStati Uniti, a Dallas.

11 FEBBRAIO 1990Mike Tyson cede lo scettrodi campione del mondo deipesi massimi. Sul “qua-drato” viene battuto a To-kio dal connazionale JamesDouglas.

3 FEBBRAIO 1969In Egitto, Yasser Arafatviene eletto capo dell’Or-ganizzazione per la libera-zione della Palestina.

25 FEBBRAIO 1910Il Dalai Lama ThuptenGjatso fugge da Tibet nel-l’India britannica a segui-to dell’invasione cinese.

27 FEBBRAIO 1989All’età di 85 muore ad Al-tenberg, in Austria, il fa-moso etologo Konrad Lo-renz.

28 FEBBRAIO 1986Viene assassinato a Stoc-colma il primo ministrosvedese Olof Palme.

1 FEBBRAIO 1979L’ayatollah Ruhollah Kho-meini, leader degli sciiti,fa rientro in Iran dall’esi-lio di Parigi. Solo due set-timane prima l’Iran avevavisto la cacciata dello sciàReza Pahlavi.

28 FEBBRAIO 1973Gustavo Thoeni vince perla terza volta consecutivala coppa del mondo di sci.

21 FEBBRAIO 1972Per la prima volta un pre-sidente americano si recain visita in Cina: si trattadi Richard Nixon.

6 FEBBRAIO 1955La 600 viene messa in produzione dalla Fiat. Da quelmomento gli italiani non scenderanno più dalla propriaautomobile.

Febbraioe le sue storie...

Konrad Lorenz

ThumptenGjatso

OlofPalme

Mike Tyson

Richard Nixon

Yasser Arafat

Se il giudice fosse giusto, forse il criminale non sarebbe colpevole.Dostoevskij, I fratelli Karamazov

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IL PUNTO SU…

stituzionalisti e medici lega-li hanno delineato la figuracentrale dell’uomo qualefonte di diritto e ne hannoindividuato gli effetti al disopra delle norme e delleleggi che disciplinano laconvivenza. Ecco allora con-cetti nuovi quali danno bio-logico, danno morale, dan-no psichico, idoneità lavo-rativa, privacy, tutela nor-mativa della salute, invali-dità civile e diritto persona-le al godimento delle offer-te del benessere. Questa cultura ha portatoa differenziare nella spe-cialità capacità diversenelle quali il medico lega-le deve approfondire lapropria preparazione perdedicarsi con maggiorprofitto ai risultati richie-sti. Quindi si sentono de-scrivere ambiti diversi nelvasto campo della medici-na legale. Medicina assi-curativa, medicina e pato-logia forense, medicina so-ciale, attività necroscopi-ca e settoria, analisi chi-mico- biologiche forensi,problemi etici ed altro.Oggi il medico legale nondeve considerarsi un tutto-logo, ma come in altre di-scipline biologiche deveesercitare nell’ambito della

sua attività in quei settoridove ha conseguito la suaspecifica preparazione e da-ta la grandissima importan-za delle ricerche nelle qualiin alcuni casi è chiamato,deve avere anche l’umiltà dirichiedere il parere e l’ausi-lio di colleghi e strutture ovela preparazione e i risultatidimostrano l’eccellenza.Detto questo, per tornare alcamice e alla toga, per rive-lare come il medico legale sisenta sopratutto medico peraver indossato il giorno del-la laurea per primo il cami-ce racconto come il Sismla(Sindacato italiano speciali-sti medicina legale e delle as-sicurazioni ) abbia avutol’ottima idea di un incontrocon i presidenti di Ordineper conoscersi o per cono-scersi meglio senza aver pre-disposto alcun argomentopreventivo ma soltanto pertrovare collaborazione epunti in comune per per-corsi professionali in mo-menti non certo facili pertutta la medicina italiana.Quindi alla decisione di in-contri a piccoli gruppi fra ladirigenza sindacale e i pre-sidenti hanno aderito per unprimo incontro i dottori Ma-rio Falconi di Roma, BrunoDi Lascio di Ferrara, Eliano

Mariotti di Livorno, NunzioRomeo di Messina, Salva-tore Sciacchitano di Cata-nia, Barbagallo di La Speziae Grossi di Rimini. A maggio i richiamati pre-sidenti si sono incontrati aRiccione con i vertici sinda-cali, i dottori Vergari, Ro-chira, Zinno, Olivieri eChiarito e con il sottoscrit-to in funzione di presenta-tore e moderatore. Dire che l’incontro è statoun successo mi sembra re-strittivo. La discussione sen-za temi precostituiti è stataoltremodo produttiva perscambi di idee e di proposteper il raggiungimento di po-sizioni comuni e condivisee si è apprezzata la posizio-ne dei presidenti di Ordineche hanno evidenziato gran-de serietà e competenza peril loro mandato, ma ancheuna sorprendente iperatti-vità che li porta a dedicaremolto tempo ai problemi or-dinistici a scapito non solodel tempo libero, ma puredel tempo dell’attività pro-fessionale. Questo aspettodovrebbe essere riconosciu-to con gratitudine dai loroiscritti. Per la rappresentanza me-dico-legale, oltre al rico-noscimento dell’importan-za dell’incontro, è valsoquanto detto in preceden-za circa la professione spe-cialistica con il suggeri-mento che tale professio-ne venga tutelata dalle in-vasioni di campo da partedi non specialisti ma so-pratutto di non esperti.Per i presidenti la posizionepiù chiara e collaborativa èstata quella di Grossi e Bar-bagallo i quali, come medi-

Prima il camice o prima la toga?

Il medico legale deve esercitare la sua attività in quei settori dove ha conseguito la sua specifica preparazione e deve avere l’umiltà

di richiedere il parere e l’ausilio di colleghi e strutture ove la preparazione e i risultati dimostrano l’eccellenza

“Per la medicina legalel’auspicio che venga

tutelata dalle invasioni di campo da parte di non specialisti

o non esperti

di Aurelio Grasso (*)

Nella considerazionegenerale il medico le-gale è ritenuto poco

medico e molto avvocato.Credo non vi sia opinionepiù sbagliata. Il medico le-gale che non è medico inprimis non è di fatto unbuon medico legale. La figura oggi pretesa nellaprofessione è quella di eser-cente la sua attività nei con-fronti di un soggetto qualepersona. Ma cosa si intendecome persona? Si intendeun individuo che ha tutte lecaratteristiche del soggettobiologico alle quali si as-sommano i diritti e i doveriche gli provengono dall’es-sere membro in una societàche ha disciplinato le rego-le di una vita comune allequali ogni membro deve ot-temperare. Negli ultimi tempi illumina-ti sociologi, magistrati, co-

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ci legali, hanno dimostratodi saper bene riportare le lo-ro conoscenze di leggi e de-ontologia nelle problemati-che della direzione dei loroOrdini.Eliano Mariotti ha posto inevidenza come presidente dieffettuare incontri per sta-bilire anche la scelta della li-sta dei CTU per i tribunali.Ha anche preso dura posi-zione contro l’uso del pattodi quota lite in sostituzionedegli onorari. Ha ottenutocome risposta che se è veroche la legge lo consente, peril sindacato non solo non viè approvazione ma che de-ve considerarsi una viola-zione deontologica che puòessere passiva di procedi-mento disciplinare.Bruno Di Lascio ha affer-mato che è molto impor-tante la connessione tra lamedicina legale e l’attivitàordinistica e spera in unrapporto più diretto che sirealizzi mediante convegnie la distribuzione di vade-mecum gratuiti, sia carta-cei che informatici, per farconoscere ai medici i per-corsi legislativi sia dellaprofessione che dei dirittie doveri dei cittadini chediventano malati. Romeo ha ampiamentecondiviso quanto espressodai colleghi che lo hannopreceduto e si è propostodi istituire presso il suo Or-dine una consulta di spe-cialisti in medicina legaleper supportare le decisio-ni dell’Ordine in questosettore e per costruire unalista di CTU medico legaliper consentire scelte com-petenti ed appropriate alTribunale.

temperare alle problema-tiche emergenti nella vitaquotidiana dei cittadinitutti, con la classe medi-ca e con altre associazio-ni umanitarie nazionaliper una corretta educa-zione sanitaria e sopra-tutto per una efficace di-vulgazione della medici-na preventiva particolar-mente nell’interesse del-la donna.L’organo di informazionedell’Associazione è “IlGiornale dell’AMMI” cheviene inviato a tutte le so-cie con cadenza trime-strale oltre al sito Inter-net www.ammi.org.Ricordiamo che il nostromotto è: “Unite per unire!”

Angela Grasso Meroni Responsabile nazionale

Commissione previdenzaCassa pensioni

IL PUNTO SU…

Salvatore Sciacchitano hacriticato conclusioni perita-li difformi dalla scientificitàclinica e metodologica chehanno portato a risultati pe-santemente negativi per al-cuni medici sottoposti agiudizio. Ha chiesto sel’Ordine a fronte di questeconclusioni errate sul pia-no scientifico non possaaprire un procedimento di-sciplinare nei confronti del-l’estensore dell’elaboratoperitale. La risposta è statache il giudizio è per leggeriservato al giudice chequale peritus peritorumtrae la sua convinzioni da

zione dell’Ammi in questiultimi anni con attenzioneall’evoluzione della socie-tà nel progresso che ha unandamento particolarmen-te dinamico.L’attività associativa ha vi-sto e vede il perseguimen-to delle molteplici e sem-pre più qualificate iniziati-ve che tendono ad impor-tanti collaborazioni per ot-

Nuovo presidente Ammi

quanto espresso non solodall’ufficio ma anche dalleparti.L’intervento di Mario Fal-coni è stato quello che intermini di giurisprudenzasi definisce inversione del-l’onere della prova: l’Or-dine dei medici non deveessere al servizio dei me-dici ma dei cittadini.Questa affermazione èspiegata a dimostrazioneche prima vengono i citta-dini bisognosi di cure e chela tutela che si esercita neiconfronti dei medici è co-me il corollario di questo as-sunto in quanto tale servi-

zio non può prescindere dal-la garanzia di autonomia eprofessionalità degli opera-tori per avere l’accettazionee il gradimento di chi si facurare. Questo concetto è stato co-sì da tutti condiviso e lariunione si è conclusa conauspicate prospettive diconfronti e di collabora-zione nell’interesse di me-dici e di cittadini. Ma so-pratutto con la convinzio-ne di tutti che sul vestitodei medici legali c’è e ci sa-rà sempre il camice. •

(*) Consiglieredi amministrazione Enpam

A l Congresso nazio-nale Associazionemogli medici ital-

iani (AMMI), a Pescara,si sono svolte le elezioniper il rinnovo del Comi-tato esecutivo nazionaleed è stata eletta alla cari-ca di presidente naziona-le per il triennio 2009-2011 la dottoressa LiliaTatò Fortunato, già pre-sidente della sezione diBari e fiduciaria della Pu-glia, alla quale tutte leiscritte hanno calorosa-mente augurato un man-dato positivo e proficuoe ricco di soddisfazioniper le finalità previstenella Associazione.La neo presidente haespresso la volontà diproseguire nella conti-nuità sia nel modo chenelle finalità che hannocaratterizzato la condu-

Angela Grasso Meroni

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“Nel corso

dell'ultimo decennioil numero delle persone sottonutrite è aumentato

in modo lento ma costante

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EMERGENZE

di Ezio Pasero

L’annuncio della scon-fitta, ormai certa einevitabile, arriva con

addirittura sei anni di an-ticipo. Una sconfessione,prima ancora che unasconfitta: quella dei capi diStato e di Governo deipaesi ricchi del mondo che,a conclusione del verticeper la Sicurezza Alimenta-re di due anni fa, avevanoconfermato l’obiettivo as-sunto con la Dichiarazio-ne del Millennio di dimez-zare entro il 2015 il nu-mero di coloro che soffro-no la fame nel mondo. Unasconfessione annunciatanell’edizione 2009 del So-fi, il rapporto sullo Statodell’insicurezza alimenta-re nel mondo, che è statopubblicato dalla Fao, l'Or-ganizzazione delle Nazio-ni Unite per l'agricoltura el'alimentazione, e dal Pam,il Programma alimentaremondiale, alla vigilia della

Giornata mondiale del-l’Alimentazione: rapportosecondo il quale il numerodelle persone che hannofame è aumentato nel cor-so del 2009 del nove percento, raggiungendo laquota di 1,02 miliardi diabitanti del nostro piane-ta, il livello più alto dal1970. Una cifra che rendeassolutamente irrealizza-bile qualsiasi progetto didimezzamento, forse anchesolo di sensibile diminu-zione. Colpa della crisimondiale, certo, che è na-ta e si è sviluppata all’in-terno dei sistemi economi-ci e politici dei paesi ricchi,ma che ora colpisce conparticolare violenza quellipoveri. A causa della crisiglobale, infatti, molti Pae-si hanno subìto cali gene-ralizzati nei flussi finan-ziari e commerciali, la ca-duta verticale delle entra-te delle esportazioni, degliinvestimenti esteri, degliaiuti allo sviluppo e dellerimesse in denaro. Ciò si-gnifica che non solo il con-sumo alimentare si è ri-dotto, ma alcuni Paesi abasso reddito con deficitalimentare hanno dovutodiminuire le importazionidi derrate alimentari, dimedicine e attrezzaturemediche.

Per la verità, poi, il rap-porto spiega che percen-tualmente si è verificatosoprattutto nei Paesi ricchil’aumento del numero dicoloro che soffrono la fa-me: più 15,4 per cento. Euna ricerca della Fonda-zione per la sussidiarietàresa nota recentemente ri-porta che anche in Italia il5,3 per cento delle fami-glie, pari a 3,5 milioni dipersone, non ha abbastan-za soldi per un’alimenta-zione adeguata. Un datoche fa riflettere su quantoserio e concreto sia il cam-panello d’allarme che suo-na ogni volta che leggiamoo sentiamo di come sia increscita costante, anche danoi, il numero di coloroche non riescono senzaaiuti a tirare la fine del me-se. Se nei paesi ricchi è sa-lita così a 15 milioni laquota assoluta di personeche hanno fame, il recordnegativo di insicurezza ali-mentare rimane alla regio-ne Asia-Pacifico, con 642milioni di persone (+10,5per cento), seguita dal-l'Africa Subsahariana con265 milioni (+11,8 percento), dall'America Lati-na con 53 milioni (+12,8per cento) e infine dal-l’Africa Settentrionale edOrientale con 42 milioni

(+13,5 per cento). In tut-to, dunque, nel mondo, ol-tre un miliardo di esseriumani.“Rispetto allo scorso anno,oltre 100 milioni di donne,uomini e bambini in più, unsesto di tutta l'umanità,hanno fame nel 2009”, scri-vono nell'introduzione delrapporto il direttore gene-rale della Fao, JacquesDiouf, e la direttrice esecu-tiva del Pam, Josette Shee-ran. “La crisi del 2006-2008nei prezzi delle materie pri-me alimentari ha esclusodalla portata del reddito diqueste persone tutti gli ali-menti di base, e alla fine del2008 i ribassi erano in me-dia ancora del 17 per centopiù alti di due anni primadella crisi. Questo ha co-stretto molte famiglie po-vere a scegliere tra cure sa-nitarie, scuola o cibo”.La Fao, su dati elaboratidal Fondo monetario in-

Fame nel mondo: problema senza speranza?Il numero delle persone che hanno fame è aumentato nel corso

del 2009 del nove per cento raggiungendo la quota di 1,02 miliardi di abitanti del nostro pianeta. Si tratta del livello più alto dal 1970

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ternazionale, stima che nel2009 i 71 Paesi più poveridel mondo hanno speri-mentato una caduta degliaiuti assoluta del 25 percento rispetto al 2008, unadiminuzione che terrà ifondi sempre al di sopradel livello del 2007, mache costituirà comunqueun serio problema per gliinterventi sul campo. Indi-spensabile, a questo pun-to, un intervento d'emer-genza, con voucher ali-mentari, aiuti e reti di si-curezza e welfare imme-diato e, a medio termine,un vero programma di so-stegno all'agricoltura con-tadina. “In passato, nei pe-riodi di crisi, si è sempreassistito a una riduzionedegli interventi pubblici asostegno dell'agricoltura.Ma l'unico strumento effi-cace per vincere la pover-tà”, avvertono i due re-sponsabili delle Nazioni

Unite, “è un settore agri-colo in piena salute”. Il ri-chiamo che Diouf lancianell'introduzione del rap-porto è al Joint Statementon Global Food Security(“L'Aquila Food SecurityInitiative”) lanciato dal G8della scorsa estate, cometestimonianza di un impe-gno istituzionale a soste-nere lo sviluppo agricoloche sulla carta è stato rin-novato. Le preoccupazionitra impegni ed erogazioni,però, rimangono evidente-mente tutte sul tappeto.Nel corso dell'ultimo de-cennio, spiega il rapportoFao-Pam, il numero dellepersone sottonutrite è au-mentato in modo lento macostante. Proprio questoaumento, che si è verifica-to anche nei periodi di svi-luppo, mostra la debolez-za del sistema mondiale dicontrollo della sicurezzaalimentare. “I leader mon-

diali hanno reagito con de-terminazione alla crisi eco-nomica e finanziaria e so-no stati in grado di mobi-litare miliardi di dollari inun lasso di tempo moltobreve”, rammenta ancoranella sua introduzione Jac-ques Diouf. “La stessaazione decisa è adesso ne-cessaria per combattere fa-me e povertà”. A suo av-viso, “è essenziale investi-re nel settore agricolo deiPaesi in via di sviluppo,non solo per sconfiggerefame e povertà, ma ancheper assicurare una genera-lizzata crescita economica,e dunque pace e stabilitànel mondo”. Anche perchéattualmente è in atto il piùbasso livello di aiuti ali-mentari mai registrato, haaggiunto Josette Sheeran.“Sappiamo quello che oc-corre per coprire le neces-sità urgenti, quello che ser-ve sono le risorse e l'im-pegno internazionale perfarlo”. In realtà, è impensabileche le produzioni agrico-le dei Paesi in via di svi-luppo possano mai com-petere con quelle dei pro-duttori americani ed eu-ropei, che godono di so-stegni all’agricoltura paria circa un miliardo di dol-lari al giorno. Le loro già modeste quotedi mercato, anzi, sembra-no destinate a diminuireulteriormente. Per non di-re della contrazione delprezzo e del mercato del-le materie prime che pro-vengono dai Paesi poveriproprio a causa della crisiprovocata da quelli ricchi,e che produce effetti de-

vastanti più sui primi chesui secondi. Così, il qua-dro che emerge dal rap-porto Fao-Pam mette inevidenza quanto inade-guata sia la cifra di ventimiliardi di dollari in treanni che i Paesi ricchi ave-vano deciso di stanziare afavore di quelli poveri del-l’Africa a conclusione del-l’ultimo G8 dell’Aquila eche erano stati annunciaticome uno straordinario ri-sultato del vertice. Bastipensare che quei venti mi-liardi di dollari rappresen-tano soltanto lo 0,13 percento di quanto i Paesi ric-chi hanno stanziato in que-sti mesi per combattere lacrisi globale. Invece, laBanca Mondiale avevachiesto nei mesi scorsi aiPaesi industrializzati di de-stinare lo 0,70 per centodelle risorse stanziate daiprovvedimenti nazionalianticrisi per interventi asostegno di infrastrutturee welfare di base nei 43Paesi in via di sviluppo piùesposti alla crisi, una crisiche altrimenti continue-rebbe a pesare comunqueanche su di noi. E poiché Europa e StatiUniti hanno investito inaiuti vari contro la crisipoco meno di 15 miliardidi dollari, lo 0,70 per cen-to di questa cifra supere-rebbe abbondantemente icento miliardi di dollari,cioè cinque volte di più deiventi che i Paesi ricchihanno promesso di stan-ziare al G8 dell’Aquila eche fra l’altro ancora nonsi sa come e quando i Pae-si poveri riceveranno dav-vero. •

EMERGENZE

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IN ATTENZIONE

di Antonio Gulli

Il rifugiato e l’Italia. L’or-dinamento italiano oggipermette di riconoscere

al rifugiato anche lo statusdi beneficiario della prote-zione sussidiaria, cioè la co-siddetta “protezione uma-nitaria”.Ed è sulla scorta di questoultimo concetto e sul fattoche negli ultimi decenni unnumero sempre maggioredi studi ha documentatol’alta incidenza dell’espe-rienza di torture tra le per-sone che fuggono dal pro-

riali per il riconoscimentodella protezione interna-zionale. Queste si trovanoa Gorizia, Milano, Torino,Roma, Caserta, Foggia, Ba-ri, Crotone, Trapani, e Si-racusa. Il progetto NIRAST – cosìcome è stato testimone ilCorso nazionale di forma-zione avente come oggetto:“Identificazione, certifica-zione e cura dei richieden-ti asilo e rifugiati soprav-vissuti a tortura e violenzaestrema”, di cui è stato co-ordinatore scientifico il dot-tor Massimo Germani, te-nutosi a Roma il 25, 26 e27 novembre 2009 – si po-ne come obiettivi specifici,da un lato, di coadiuvare leCommissioni territoriali nelpoter disporre di strumen-ti e competenze specifichee affidabili per ciò che con-cerne l’identificazione e lacertificazione, così offren-do una risposta positiva al-l’esigenza di poter decide-re sulle persone interessa-te in base a valutazioni nonarbitrarie; dall’altro, dicreare un data base per ilmonitoraggio (dati epide-miologici, clinici, sociali,flussi, ecc.) della situazionedei richiedenti asilo e rifu-giati vittime di tortura e ditraumi estremi, in modo daconsolidare, approfondire eaggiornare continuamentele competenze specialisti-che. E tutto ciò al fine di –così come sottolineato daidiversi contributi che è pos-sibile reperire nei vari in-terventi in cui è stato pre-sentato il progetto – realiz-zare un modello operativoefficace e condiviso, in linea

prio Paese con le gravi econseguenti ricadute pro-dotte da queste che è natonel nostro Paese il proget-to NIRAST (Network ita-liano richiedenti asilo so-pravvissuti a tortura), pro-mosso e sostenuto dal mi-nistero dell’Interno, Com-missione nazionale per ildiritto d’asilo (CNDA);dall’Azienda ospedalieraSan Giovanni-Addoloratadi Roma; dal Consiglio ita-liano per i rifugiati (CIR) edall’Alto Commissariatodelle nazioni unite per i ri-fugiati (UNHCR). Con il

progetto NIRAST, elabo-rato dal CIR, si realizza,per la prima volta in Italia,diffusa su tutto il territorionazionale, una rete di cen-tri medico-psicologici delSSN integrati tra loro ed al-tamente qualificati nel-l’identificazione, certifica-zione e cura dei richieden-ti asilo sopravvissuti a tor-tura e traumi estremi. Icentri medico-psicologiciterritoriali che formano ilnetwork – così come si puòleggere nel sito – sono col-locati nelle città sede delledieci Commissioni territo-

Progetto socio-sanitario per soccorrere i sopravvissuti alle persecuzioni e alle torture, sostenuto dal ministreo dell’Interno. Una rete di centri medici-psicologici integrati tra di loro nelle varie città della nostra penisola. Da Nord a Sud

Aiuti concreti per i rifugiati in Italia

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IN ATTENZIONE

Medio Oriente; le discri-minazioni etniche ed ilmancato riconoscimentodelle minoranze. E questi– si può leggere nei docu-menti dell’UNHCR – rap-presentano solo alcuni trai principali motivi di fuga,ai quali si tenta di dare unarisposta, utilizzando stru-menti legislativi adeguatied equi, che possano rico-noscere le differenti cate-gorie di “immigrati forza-ti” e a cui si cerca di attri-buire una forma di prote-zione idonea a salvaguar-darne la vita ed i diritticonnessi. Per quanto ri-guarda il nostro paese, al-le Commissioni territoria-li, dal 21 aprile 2005 al 29novembre 2006, sono per-venute in totale 16.470 do-mande di riconoscimento.Su 14.892 domande esa-minate solo 1.038 richie-denti hanno ottenuto lo sta-tus, mentre 6.577 hannobeneficiato della protezio-ne umanitaria e 6.453 han-no ricevuto un provvedi-mento di diniego. C’è daaggiungere che l’Italia si èadeguata alle nuove nor-mative europee in materiadi protezione internaziona-le con due importanti testi:il Decreto legislativo n. 251del 19 novembre 2007, in“attuazione della direttiva2004/83/CE”; ed il Decre-to legislativo n. 25 del 28gennaio 2008, in “attua-zione della direttiva2005/85/CE. È forse utilericordare che al rifugiato ri-conosciuto è concesso unpermesso di soggiorno del-la durata di 5 anni e chequesto è rinnovabile in co-stanza dei presupposti chehanno determinato il rico-noscimento di status. •

l’art. 10, comma 3 dellanostra Costituzione Italia-na, che afferma che ha di-ritto d’asilo lo straniero “alquale sia impedito nel suoPaese l'effettivo eserciziodelle libertà democratichegarantite dalla Costituzio-ne italiana”. Quanto ri-chiamato, ovviamente, in-dica un principio a carat-tere generale. A tutt'oggi,occorre rilevare come nonesiste, nel quadro legisla-tivo italiano, un “TestoUnico” (T.U.) sul diritto diasilo. Il quadro attuale,trova il suo fondamentointernazionale nella Con-venzione di Ginevra sui ri-fugiati del 1951, che ri-sente, com’è ovvio, del ca-rattere di “datazione” deisuoi principi, nella cui cor-nice è inserito il dramma-tico periodo storico del Se-condo dopoguerra, in cuila questione dei profughirappresentava una vera epropria emergenza mon-diale. In sostanza, ad oggi– sulla scorta della Con-venzione prima citata edelle varie normative chesono seguite – lo status dirifugiato può essere ac-cordato a tutti coloro chesono vittime di persecu-zioni sufficientemente gra-

vi da rappresentare unaviolazione dei diritti fon-damentali dell’uomo, op-pure, essere l’insieme di piùmisure “il cui impatto siasufficientemente grave daesercitare sulla persona uneffetto analogo”. Volendo fare un approssi-mativo elenco si può direche sono atti da considera-re persecutori quelli chehanno come oggetto “mo-tivi di razza”; “motivi reli-giosi”; “motivi di naziona-lità”; “motivi di apparte-nenza ad un particolaregruppo sociale” e, non inultimo, “motivi di opinio-ne politica”.Al 2007, secondo i dati del-l’UNHCR, le domande diasilo presentate in quaran-taquattro Paesi sono statecirca 330 mila (di cui circa14 mila in Italia). Tra le ra-gioni per le quali un nu-mero così elevato di perso-ne fugge dal proprio Paesesi citano: le guerre civili cheinsanguinano da anni alcu-ne vaste aree dell’Africa edell’Asia; la negazione di li-bertà fondamentali e la re-pressione di coloro che sioppongono ai regimi tota-litari; il difficile, lento e fa-ticoso ritorno alla norma-lità di molti dei territori del

Il sito internet dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, www.unhcr.it/

con le attuali conoscenzescientifiche nel campo del-le patologie da traumaestremo, che operi secon-do standard diagnostici-te-rapeutici elevati ed omo-genei. Non si può che es-sere d’accordo con quantodichiarato dal direttore delCIR dottor Hein che “lacostruzione di questa retedi Centri NIRAST rappre-senta uno strumento fon-damentale per la protezio-ne e la riabilitazione dellevittime di tortura e violen-za estrema”. Si può dun-que affermare che tale pro-getto ha la prerogativa disaper positivamente co-niugare gli aspetti più pro-priamente sanitari conquelli più specificatamen-te sociali e umanitari. Molto spesso nei nostri te-legiornali si è sentito par-lare – a proposito deldrammatico problema deiflussi migratori che hannocome meta l’Europa – delproblema del riconosci-mento dello status di rifu-giato. Tale dibattito, inmolti casi, si è concentra-to su chi doveva avviare leprocedure per verificare ilriconoscimento di questostatus in ordine al fatto –così come sancito dallenorme nazionali e inter-nazionali – che il possessodi questo riconoscimentodava luogo al riconosci-mento di un insieme di di-ritti. E, ancor di più, comepoter identificare e certifi-care – secondo criteriscientificamente condivisi– quei rifugiati che eranostati vittime di violenza etorture. Ma chi è il rifu-giato? Per rispondere alladomanda si può far riferi-mento specificatamente al-

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IN EDITORIA

“L’obiettivo delvolume è dianimare un

con fronto critico sui pro-blemi relativi alla classifi-cazione, alla diagnosi e al-la cura delle malattie lega-te al comportamento ali-mentare, così come mostrala stessa scelta editoriale diavvalersi del contributo diautori vari, studiosi edesperti dei diversi e com-plessi aspetti legati a tali pa-tologie. Con questo libro laFondazione Enpam si pro-pone di fare il punto sulleacquisizioni scientifiche piùrecenti per favorire lo svi-luppo di un modello di in-tervento integrato, che sol-leciti strategie di preven-zione e politiche sanitarieadeguate”. Il testo si inserisce nel qua-dro dell’attuale dibattitosulle malattie del compor-tamento alimentare che,dall’obesità alla magrezzapatologica, rappresentanonella società occidentaleuna vera e propria emer-genza sanitaria. Tra gli intervenuti alla con-ferenza stampa svoltasi nel-la sede dell’Enpam, il vice-ministro alla Salute Ferruc-cio Fazio, secondo il quale“occorre fare più ricerca sui

ha ricordato come “l’8 percento dei ragazzi fra i 15 ei 20 anni soffre di disturbialimentari: anoressia, buli-mia, binge eating. Nellametà dei casi non riesconoa uscire dal tunnel dellamalattia, con la quale de-vono convivere per tutta lavita”. I destinatari di que-sta opera sono tutti gli as-sociati medici ed odontoia-tri, in particolare i medicidi medicina generale e i pe-diatri di libera scelta, aiquali spetta il ruolo centraledi attivare la rete assisten-ziale attraverso una dia-gnosi precoce. Il lavoro, in-fatti, si propone di fornireloro gli strumenti conosci-tivi adeguati per individua-re i soggetti a rischio e iprodromi sintomatologicidi questi disturbi.Hanno partecipato allaparticolareggiata ricerca laFondazione Enpam, l’Uni-versità degli Studi di Ro-ma Tor Vergata (Facoltà diMedicina e Chirurgia, Fa-coltà di Statistica), l’Azien-da Ospedaliera NiguardaCa’ Granda Milano, l’Uni-versità Cattolica del SacroCuore, Roma (Istituto diMedicina Interna), l’Uni-versità degli Studi di Bo-logna (Centro Alcologico“G. Fontana”), l’Universi-tà degli Studi di Roma Tre(Facoltà di Lettere e Filo-sofia, corso di laurea inScienze della Comunica-zione), l’Eating DisordersUnit Priory Hospital Roe-hampton – London e l’AslRMH (Roma). La dotto-ressa Laura Montorselli èautrice, unitamente al pro-fessore Parodi, della coltapresentazione. •

meccanismi che causano idisturbi alimentari, dalmangiare compulsivo al ri-fiuto del cibo. Si tratta dimeccanismi di cui si sa an-cora poco, ma che sonoprobabilmente legati aun’alterazione della tra-smissione nervosa, in parti-

colare dei recettori oppioi-di, deputati al sistema del-la ricompensa”.È seguito il contributo diFabrizio Jacoangeli, re-sponsabile dell’ambulato-rio per la cura dell’anores-sia nervosa dell’universitàTor Vergata di Roma, che

Eolo Parodi ha presentato il volume “I disturbi del comportamentoalimentare” curato insieme ad Antonino De Lorenzo, professore di Alimentazione e Nutrizione umana presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L’obiettivo è favorire strategie di prevenzione e adeguate politiche sanitarie

Comportamento alimentare emergenza sanitaria

Il volume è scaricabile in formato pdf dal sito della Fondazione Enpam, www.enpam.it

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IN EDITORIA

Una storia appassionata scritta da un ex ufficiale medico siciliano che prende lo spunto dalla guerra di Crimea nel 1855 per arrivarealla repubblica di Salò. Un itinerario accidentato che conducel’autore a un commosso saluto ai soldati caduti sui campi di battaglia. L’episodio dello squadrone e di 160 cavalli “nascosti”

di Nunzio Romeo (*)

Da quando, con gli esi-ti positivi della batta-glia di Pozzuolo del

Friuli (Prima Guerra mon-diale) e con quelli di Porta S.Paolo (Seconda Guerra mon-diale), la Cavalleria ebbe unposto nella storia, comincia-rono a serpeggiare alcuni in-terrogativi che fino ad ogginon avevano trovato rispo-sta, perché la storia della Ca-valleria italiana era stata sem-pre raccontata in maniera cri-stallizata anche da apparte-nenti all’arma stessa. Il rac-conto della Cavalleria vistada vicino e dal di dentro fat-to da Angelo Petrungaro, nonha nulla di stereotipato, è ilricordo giovanile di chi, neimomenti tragici, ne ha fattoparte come ufficiale medico.L’autore, tenta di risponde-re a interrogativi scottanti cheormai fanno parte della sto-ria d’Italia e riguardano fattidrammatici e tristi. Petrun-garo con la passione per laStoria, ha il pregio di averescritto col metodo scientifi-co, ossia quello della sintesiattraverso l’analisi, del parti-colare dentro l’insieme. DaSebastopoli, vale a dire guer-ra di Crimea del lontano1855, alla Republica socialeitaliana, ce n’è di strada e nonsolo quella che si misura inchilometri! Nel lungo cam-

italiani. Come esempio cita loSquadrone autonomo di Ca-valleria al comando del capi-tano Ennio Andolfato. Essofu formato con i cavalli (160splendidi esemplari) con iquali l’ufficiale del “Nizza Ca-valleria”, capitano Remo Bus-sotti era riuscito a ricostruireun reparto di Cavalleria te-nendoli nascosti per un pe-riodo di tempo in un poderevicino alla sua abitazione inquel di Arezzo in attesa deltrasferimento a Bergamo do-ve si formò appunto lo Squa-drone autonomo dello S.M.Esercito. Il testo del medicoAngelo Petrungaro vuoleanche far emergere dal-l’oblio la tragedia delle gen-ti dell’Istria e della Dalma-zia costrette all’esodo soloperché italiane, non trala-sciando i piccoli fatti o i pic-coli personaggi e mettendo-ne in luce l’orgoglio e l’amorpatrio. Ricordi di un tempoche fu, ma la storia non puònon registrare un periododrammatico, al limite dellaguerra civile che ha coin-volto un’Italia che lottavaper la libertà. •

(*) Presidente dell’Ordinedei Medici e degli

Odontoiatri di Messina

mino, quindi nelle molte pa-gine, c’è, naturalmente, unpo’ di retorica: la vita quoti-diana dei soldati in senso la-to, dal semplice milite al ge-nerale più famoso. L’autore,infatti, talvolta indugia su de-terminate caratteristiche diquesto o quel personaggio(vedi il ministro della Guer-ra generale Antonio Di Gior-gio); di questa o quella loca-lità (vedi la “bianca e solita-ria cittadina di Cheren nel-l’Africa orientale”); di questoo quel fatto d’armi (la Cari-ca di Isbschenskij in terra diRussia). Il quadro che ne esceè oltremodo realistico, vissu-to, alieno da schematismi diqualsiasi sorta e perciò lon-tano dalla pur ricca biblio-grafia sull’argomento.L’espressione diretta e colo-rita del libro (ci sono anche

dei riferimenti letterari), nel-l’intenzione del dottor Pe-trungaro, potrebbe aiutare illettore ad informarsi su unarco di tempo piuttosto lun-go e in un’area geografica al-trettanto vasta. Ma il testonon racconta solo fatti d’ar-mi, bensì anche storie dellavita politica e sociale. Lo an-nuncia il titolo: …da Seba-stopoli alla R.S.I.. Ecco la do-manda: c’era la Cavallerianella Repubblica Sociale ita-liana? A questo interrogati-vo, sostiene l’autore, le ri-sposte date finora erano sta-te sempre negative, ma “az-zarda” Petrungaro, potreb-bero anche essere figlie di va-lutazioni alla luce di quantoaccadde in Italia dopo l’8 set-tembre ’43, mettendo in ri-salto, “pro cavalleria”, il com-portamento di molti militari

Soldati a cavallo partiti da Sebastopoli

Miep Gies, l’ultima sopravvissuta tra quelli che tentarono di nascondere e protegge-re la famiglia di Anna Frank, nonché custode del diario dell’adolescente, testimo-

nianza indiscussa della forza dello spirito umano davanti ad un’indicibile spirale di vio-lenza ed orrore, è morta all’età di cento anni, lo scorso gennaio. Durante la sua vita MiepGies non cercò mai riconoscimenti per essersi unita al marito Jan e a Johannes Kleiman,Victor Kugler e Bep Voskuijl nel disperato tentativo di nascondere la famiglia Frank ealtri ebrei olandesi durante l’occupazione nazista di Amsterdam. Ma il suo nome di-venne famoso dopo la pubblicazione delle sue memorie nel libro “Si chiamava AnnaFrank ” (Mondadori, 1987). In seguito viaggiò per il mondo, raccontando della sua espe-rienza e dell’importanza di combattere l’intolleranza. “Non voglio essere considerata uneroe” disse nel 1997, durante un dibattito in una chat online con alcuni scolari. “Im-maginate che i bambini crescano con l’idea che sia necessario essere eroi per compiereil proprio dovere di essere umano. Ho paura che nessuno aiuterebbe più gli altri. Chi èmai un eroe? Io non lo ero. Ero solo una normale casalinga, una segretaria”.

Scoprì il diario di Anna Frank

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Assistenza sanitaria domiciliareA cura di Marco Botturi, MaurizioMarzegalli, Alessandro Pirola e Lu-ciano Riboldi, è stato pubblicato l’am-pio materiale ricavato dalle lezioni deicorsi di perfezionamento, promossi egestiti dalla Fondazione MaddalenaGrassi per conto dell’Università degliStudi di Milano e trasformati nell’ul-timo anno in Master universitario di Ilivello. I cambiamenti intervenuti inambito ospedaliero e la tendenza a ridurre la durata dei ri-coveri rendono l’assistenza domiciliare sempre più attuale,ne accrescono l’interesse del mondo sanitario e acuisconola necessità di reperire per questo settore validi supportiesterni e concrete basi di insegnamento. Il volume, oltre al-le informazioni sulle patologie del settore e alle loro pro-blematiche internistiche e chirurgiche, raccoglie i giudizi ei suggerimenti, per il miglioramento di questa area della sa-nità, evidenziati negli anni dai corsi della fondazione.

M. Botturi, M. Marzegalli, A. Pirola, L. Riboldi“Assistenza Sanitaria Domiciliare”

Rubettino Editore, Soveria Mannelli, (CZ) - pp. 496, euro 50,00

L’uomo nella natura. Sulle tracce di DarwinCon questo testo Benito Leoncini pro-pone un tema impegnativo: come lo svi-luppo delle scoperte biologiche appor-ti nuova linfa alle teorie darwiniane ge-nerando un conseguente conflitto trafede e ragione destinato ad accrescersicon il progredire delle conoscenze. Lavastità e la complessità di questa tema-tica, in cui argomentazioni di caratterebiologico si intrecciano con quelle di ca-rattere psicologico, religioso e filosofico, è condotta da Le-oncini con attente riflessioni che, pur essendo riguardosedella fede e della sacralità della vita e riconoscendo la pos-sibilità che le verità scientifiche siano superate col tempo,evidenziano come, con il continuo accrescersi, le stesse co-noscenze tenderanno sempre più a liberarsi da pregiudizidi carattere ideologico e religioso.

Benito Leoncini“L’uomo nella natura. Sulle tracce di Darwin”

Edizioni ETS, Pisa - pp. 229, euro 18,00

Giovanni Alfonso BorelliQuattrocento anni dopo

È un’opera veramente meritoriaquella che ha voluto fare FrancescoMartino riportando all’attenzione deilettori la figura di Giovanni AlfonsoBorelli, uno scienziato ingiustamen-te dimenticato, la cui opera, per lacomplessità e varietà dei contenuti,è seconda soltanto a quella del suocontemporaneo Galileo Galilei. DelBorelli, che fu matematico, fisico,

astronomo, Martino propone la settecentesca biografia diAngelo Fabroni, da lui tradotta dal latino, il De motu ani-malium, sua opera principale, una sintesi del discorso del-le cagioni delle febbri malariche, i pareri dati da numero-si autori del passato per dirimere la questione della sua ve-ra patria ed alcune lettere non facilmente reperibili di per-sonaggi con cui fu in corrispondenza epistolare.

Francesco Martino“Giovanni Alfonso Borelli. Quattrocento anni dopo”

Città del Sole Edizioni, Reggio Calabriapp. 294, euro 15,00

Favole in cento paroleRifacendosi a quell’antica tradizio-ne letteraria che nel corso dei secoliha visto eccellere nomi del calibrodi Esopo, Fedro, La Fontaine e, piùrecentemente, Trilussa, GiovanniAndrea Avanzi ha dato alle stam-pe un arguto libriccino di favole dibestie parlanti.In queste brevi storielle, iniziate dal-l’autore per aderire ad un gioco

giornalistico e proseguite per soddisfare il suo estro per-sonale, agisce una schiera di animali selvatici e da cortile,i cui comportamenti, riconducibili a quelli umani, sonoraccontati con un linguaggio agile ed espressivo pur se nonpropriamente per bambini. Ne emergono atteggiamenti dicontestazione, di protesta e di condanna della vanagloriae di ogni sopruso con cui queste fiabe, in favore dei debo-li, dei maltrattati e derisi mettono in berlina i prepotenti.

Pubblicato in proprioVia Tiepolo 90/A, Udine - pp. 103

di G. F. Barbalace

Libri ricevuti

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RECENSIONI

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In breveElettrosmog, progresso, saluteIl libro, curato da Mariano Di-monte, fornisce una ricca messedi informazioni sulle conse-guenze che l’inquinamento elet-tromagnetico, fonte di crescen-ti preoccupazioni per una granparte della popolazione, ha incampo sanitario, giuridico-nor-mativo e ambientale. In que-st’opera la complessità multidi-sciplinare del fenomeno vienepresentata in maniera divulgati-

va ed anche di proposta per la classe medica. I dati ri-portati nella ricerca, attinti da fonti ufficiali e autorevo-li, sono stati sviluppati da docenti universitari e da per-sonalità della politica e della cultura con una visione cri-tica mirante a promuovere l’adozione di comportamen-ti e consumi a impatto zero per favorire la salute e l’am-biente in favore delle future generazioni.

Mariano Dimonte“Elettrosmog, Progresso, Salute”

Levante Editori, Bari - pp. 171, euro 13,00

Il medico e il cardinaleL’indagine storica e di costumefatta da Giorgio Cosmacini pre-senta, con ricchezza di infor-mazioni, il secolo delle pestiche colpirono la popolazionemilanese tra il 1524 e il 1632.Delle tre grandi epidemie del-l’epoca l’autore mette in evi-denza che sono ricordate la pri-ma, del 1524, col nome del-l’imperatore Carlo V e quelledel 1575 e del 1630 rispettiva-mente con i nomi dei cardina-

li Carlo e Federico Borromeo. Queste denominazioni fan-no già rilevare le tensioni che si generarono fra lo Statoe la Chiesa nelle gestione delle calamità pestilenziali. Sco-po di questo libro infatti è proprio quello di approfon-dire il rapporto fra lo Stato e la Chiesa, fra la scienza me-dica e le fede religiosa, compiendo una disamina delleelaborazioni concettuali e delle misure proposte ed at-tuate all’epoca nel campo sanitario, politico e ecclesia-stico, fornendo una dettagliata descrizione dei fatti e deipersonaggi, dei medici e dei religiosi che furono coin-volti in quelle vicende.

Giorgio Cosmacini“Il medico e il cardinale”

Editrice San Raffaele, Milano - pp. 201, euro 16,50

Michele CardoneBOLLE DI SAPONEBreve raccolta di poesie scritte in italiano, forme dialettali efrancese. Eventi della natura, dediche piene di ironia, com-mossa ammirazione per Giovanni Paolo II, consapevolezzadei limiti della medicina sono i temi di questo poetare nettoe deciso sia nelle composizioni meditative, sia in quelle im-pulsive e di getto.Il Filo, Roma - pp. 46, euro 12,00

Bruno del VaglioPOLITICI SI NASCEBreve racconto dell’esperienza politica che l’autore, Prima-rio di Urologia Pediatrica e cultore di musica lirica e dellacanzone napoletana, ha fatto come Consigliere Comunale aCaserta dal 1975 al 1985. Questa esperienza è raccontatacon un periodare diretto non privo di disincanto e di severi-tà di giudizio.Pubblicato in proprio, pp. 73

Alessandro Di FrancoMOSCACIECALe brevi liriche di questa silloge fissano subitanee emozionicon versi di una concisione che lega le parole in nessi oramisteriosi, quasi fossero formule magiche, ora evanescentie discontinui, come le concatenazioni oniriche, coinvolgen-do il lettore in un obbligato gioco interpretativo.Piero Manni, San Cesario di Leccepp. 79, euro 10,00

Piero ConzMI RITORNA IN MENTEUna bella autobiografia raccontata con naturalezza inizian-do dai ricordi del viver semplice, rispettoso e ordinato deglianni cinquanta. Poi, dopo l’infanzia, la giovanile presunzio-ne di poter cambiare il mondo sulle note delle nuove canzo-ni, fino alla maturità e all’apprezzamento delle piccole cosequotidiane che danno il pieno sapore alla vita.Bertoncello Artigrafiche, Cittadella (PD)pp. 153, euro 15,00

Giovanni SciàraIL BRIGANTE DI PIETRAMARINALa storia di Ggiddiu, contrabbandiere per necessità che, do-po essere stato arrestato, fugge di prigione e si dà alla mac-chia e al brigantaggio. Interessante descrizione della Siciliapovera ed affamata del dopoguerra e della mentalità del-l’uomo meridionale nonché del suo senso di giustizia nonsempre collimante con la legge.L’Autore Libri, Firenzepp. 115, euro 9,50

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RECENSIONI

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MEDICI SCRITTORI

di Paola Stefanucci

Non è mai troppo tar-di! Ugo Mazzottaapproda alla lettera-

tura a 46 anni suonati allor-ché, nel 2002, pubblica il suoprimo romanzo Commissa-riato di Polizia “La bella Na-poli”. Il successo è imme-diato. Il commissario AndreaPrisco conquista i lettori ditutte le età che, fatalmente,accorrono puntuali in libre-ria per seguirlo, in azione, trale pagine de Il segreto di Pul-cinella (2004), d’Indagineprivata (2005), de L’avvo-cato del diavolo (2006) e de

si ci voglia una scintilla dipassione e una certa dose dipredisposizione, su cui si de-ve poi lavorare parecchio,studiando e affinando il“mestiere”. Ci si può lau-reare brillantemente in Me-dicina ed essere scientifica-mente preparati, ma se nonc’è quella scintilla difficil-mente si può diventare unbuon medico. Allo stessomodo nessun sacro fuocoletterario ti rende scrittorese prima non c’è stata tantalettura, un discreto numerodi tentativi e ripensamenti,insomma un bel po’ di la-voro. Io per fortuna ho nelmio Dna sia geni medici cheartistici: mio nonno era me-dico condotto e mio padre,pur avendo cominciato astudiare medicina, è statoun musicista classico e di-rettore dei conservatori diNapoli e di Avellino.Quanto ha influito (e in-fluisce) la sua formazione(ed esperienza) medica sul-la sua vena creativa?Non molto in realtà. In-nanzitutto perché la pas-sione per la narrativa, e inparticolare quella gialla, na-sce molto prima di quellaper la medicina, all’epocadella mia adolescenza. So-no sempre stato un lettorevorace: ho imparato a leg-gere a quattro anni, guar-dando alla Tv “Non è maitroppo tardi” di AlbertoManzi, e ho divorato libri efumetti già dai tempi delleelementari. Poi è venutol’amore per il giallo, primaquello classico – AgathaChristie è stato il mio pri-

La stagione dei suicidi(2009). Incuriositi da un co-sì singolare caso editorialeabbiamo voluto incontrarelo scrittore partenopeo cheè altresì il soggettista e losceneggiatore della serie te-levisiva Ris – Delitti imper-fetti. E abbiamo scopertoche… Ugo Mazzotta indos-sa il camice bianco. Dottor Mazzotta, lei nonsolo è uno scrittore di bestseller di successo, ma svol-ge l’(impegnativa) attivitàdi medico legale. Quandosi dedica alla scrittura? Premetto che da molti annila mia attività di medico le-

gale si svolge esclusivamen-te in campo civilistico, nelCentro medico legale di unapubblica amministrazione,e che da parecchio non eser-cito la libera professione.Devo dire comunque cheanche così l’impegno pro-fessionale è notevole, e iltempo per la scrittura poco.Per mia fortuna ho una mo-glie che, pur lavorando, rie-sce a trovare il tempo e laforza per sollevarmi da qual-che obbligo e “regalarmi” unpo’ di tempo per scrivere.Medici si diventa, scrittorisi nasce?Credo che in entrambi i ca-

Ugo Mazzotta, autore di romanzi di successo e sceneggiatore di serietelevisive racconta la sua vita letteraria che ha preso il via grazie alla“protezione” della specializzazione in medicina legale. “La felicità non ha niente a che fare con il successo”. E viceversa?

Dottore, oggi che cosa ci (pre)scrive?

Ugo Mazzotta

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MEDICI SCRITTORI

mo mito – poi tutto il resto.E ora, come scrittore, purfacendo comparire dei me-dici legali nelle mie indagi-ni, evito accuratamente chesiano le prove scientifiche afar risolvere i casi; il medicalthriller non è il mio campo.Nelle sue storie è presentequalche riferimento auto-biografico?Beh, specialmente quando siè agli esordi è inevitabileconcedere qualcosa all’au-tobiografia e credo di nonaver infranto questa regola.Il mio commissario ha qual-cosa di me, a partire dal-l’origine napoletana; ancheil suo carattere, tendenzial-mente schivo, è un po’ simi-le al mio. Le sue vicende pe-rò, sia quelle personali chequelle professionali, sonocompletamente inventate.Quando ha creato il perso-naggio del CommissarioAndrea Prisco immaginavache sarebbe piaciuto cosìtanto?No, sinceramente. Ci spera-vo, è chiaro, ma non sapevonemmeno se avrei trovato

scientifica deve avere ri-scontri e incastrarsi nelle ri-sultanze delle indagini tra-dizionali. Il punto è chespesso gli elementi scientifi-ci non sono di univoca de-terminazione e i periti de-vono esprimersi in terminidi probabilità, magari ele-vata, ma non tale da diven-tare certezza se non nell’in-terpretazione del profano,giudice o semplice osserva-tore che sia. Temo che ciòsucceda più spesso di quan-to si creda; e un esempio po-trebbe essere un caso didrammatica attualità (n.d.a.:caso Amanda).Devo dire che da un puntodi vista narrativo il progres-so scientifico – a meno di es-sere autori di medical thril-ler – è una gran noia: unagran parte delle inchieste deiromanzi gialli tradizionalioggi durerebbe poche pagi-ne. Il tempo di ottenere untabulato telefonico o l’ana-lisi di un DNA e gli sforzi delPoirot di turno sarebbero su-perflui!Oltre al camice e alla pen-na, cos’altro occupa il suotempo?Molto poco, purtroppo. Houna passione per la musica,che per fortuna posso sod-disfare mentre scrivo; e amoandare in motocicletta, an-che se purtroppo la uso qua-si solo per andare e tornaredal lavoro.Il successo la rende felice?Non mi ritengo arrivato alsuccesso. Sono molto sod-disfatto e orgoglioso dei tra-guardi raggiunti e spero diraggiungerne altri; la felici-tà però è un’altra cosa, nonha niente a che fare con ilsuccesso. •

un editore. Quando ho co-minciato a scrivere il primoromanzo avevo uno scopopreciso: pubblicarlo. Scri-vere per me non voleva ri-manere un passatempo, manon avevo alcuna certezzadi riuscita. E il successo delmio commissario, giunto og-gi alla sua quinta avventura,all’epoca era ben oltre ognionirica speranza. Chi sono i suoi lettori?Considerato che io sono ilprimo lettore di me stesso –ho sempre pensato al miomodo di scrivere come aduna sorta di lettura attiva,nel senso che io leggo i mieiromanzi mentre li scrivo –credo che siano un po’ co-me me: persone cui piac-ciono storie solide, né cam-pate per aria né inconsi-stenti, popolate da perso-naggi verosimili e credibili.Non mi piacciono i clichè e,nonostante nel giallo sia fa-cile caderci, io provo a ren-dere il mio commissario unpersonaggio vero, non sem-pre uguale a sé stesso, che sievolve di romanzo in ro-manzo. E spero che questopiaccia ai miei lettori.Quasi tutti i suoi libri sonopubblicati da Todaro Edi-zioni. Perché ha scelto unacasa editrice svizzera?In realtà la Todaro ha sedein Svizzera ma opera a Mi-lano. Dopo aver pubblicatoil primo romanzo, ho cerca-to un nuovo editore per il se-condo, e ovviamente mi so-no rivolto in particolare a ca-se editrici specializzate innarrativa gialla. La Todaroera una di queste, e quandoho saputo che il mio mano-scritto era piaciuto alla suadirettrice editoriale, Tecla

Dozio, sono stato davveroorgoglioso.Lei ormai è un celebre scrit-tore, ma anche un brillan-te sceneggiatore: in tale ve-ste firma la fortunata serietelevisiva Ris - Delitti Im-perfetti. Quanto è veritieraquesta fiction?Molto e poco, insieme. Daun punto di vista procedu-rale ci sono diverse “licenzepoetiche”, come del resto ègiusto che sia trattandosi difiction, prima fra tutte quel-la che poi è alla base dellaserie: nella realtà gli uominidel Ris non prendono partealle indagini sul campo co-me invece fanno gli eroi del-la trasmissione. Però da unpunto di vista scientifico, peruna precisa scelta della pro-duzione, gli autori devonoattenersi alle tecniche esi-stenti e non esagerare con leinvenzioni e i trucchi – co-me invece a volte succedenelle serie simili provenien-ti dagli Usa. Spesso abbia-mo usato casi reali, ovvia-mente rivedendoli e adat-tandoli; ma devo dire che ame divertiva di più inven-tarli di sana pianta!La Polizia scientifica ha ri-solto alcuni tra i più diffici-li ed efferati delitti. Lei ri-tiene che scienza e tecno-logia possano costituire l’ar-ma risolutiva per l’indagi-ne criminale?È chiaro che al giorno d’og-gi non è pensabile un’in-chiesta di polizia senza l’au-silio di tecniche scientifichee in molti casi questo aiutoè stato determinante. Perònon credo che ci si possa af-fidare esclusivamente allascienza per la risoluzione diun caso, qualsiasi prova

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IL PROIETTORE

Allargate, di fatto, fluide o eterne, il cinema ne è pieno. I legami che si stringonosul set, spesso diventano più solidi e fecondi di quelli determinati dalla nascita.Si formano così felici sodalizi che a volte durano per tutta una vita, e che ogni

“Famiglie” del grande schermodi Maricla Tagliaferri

a stare sullo stesso set, nonostante le leggendarie litigate.Una coppia che si avvia a diventare indissolubile è quel-la composta dal regista Ken Loach e dallo sceneggiatorePaul Laverty, consolidata in undici film, da “Terra e li-bertà” al recente “Il mio amico Eric” (dove Eric è il mi-tico giocatore di calcio Eric Cantona) fino al prossimo,“Route Irish”. Una coppia che è un po’ la versione seriae impegnata di quella formata da Leonardo Pieraccionie dal suo sceneggiatore Giovanni Veronesi, insieme da “Ilaureati” fino all’ultimo “Io e Marilyn”. Nei loro cast, sem-pre gli stessi “parenti acquisiti” Massimo Ceccherini, Roc-co Papaleo, Barbara Enrichi.E come altro definire se non “famiglia” il gruppo che dàvita al cinepanettone? Da 26 anni al timone ci sono il pro-duttore Aurelio De Laurentiis e l’attore Christian De Si-ca, un record di durata che è valso loro l’ingresso nel Guin-nes dei primati come serie più lunga della storia del cine-ma. Da quindici anni, ai due s’è unito il regista Neri Pa-renti (un nome, un destino). E chissà per quanti Natali an-cora durerà Massimo Ghini, subentrato a Massimo Boldi.Anni fa anche Gabriele Salvatores aveva una grande fa-miglia. Da “Mediterraneo” a “Marrakech express” a “Tur-né”, i compagni di viaggio erano sempre gli stessi: Fa-brizio Bentivoglio, Gigio Alberti, Giuseppe Cederna, Clau-dio Bisio. E naturalmente Diego Abatantuono, che eraanche socio della Colorado Film, insieme a Maurizio Tot-ti e allo stesso Salvatores. Ora il nucleo originario s’è unpo’ disgregato, allargandosi però a Niccolò Ammanniti,scrittore e sceneggiatore dei suoi ultimi film. La voglia di“fare gruppo” rimane. Sarà un caso che il suo nuovo filmsi intitola “Happy Family”? •

tanto si interrompono, ma poi irresistibilmente si ricom-pongono. Come quello fra Martin Scorsese e Robert DeNiro, per esempio. Insieme hanno girato otto film, rac-colto Oscar, fatto la storia del cinema, da “Taxi driver” a“Cape fear” passando per “Toro Scatenato”. Poi per unpo’ ciascuno se ne andò per la sua strada. Ma Scorsese,da autentico italo-americano, si costruì una seconda ca-sa con Leonardo Di Caprio, a partire da “Gangs of NewYork”, proseguendo con “The Aviator” e “Departed”, fi-no a “Shutter Island”, presentato al Festival di Berlino2010. Ora, tutti e due, Leo e Bob, torneranno insieme aMarty: il primo nei panni di Roosvelt in “The rise of Theo-dore Roosvelt”, il secondo interpretando l’assassino delsindacalista James Hoffa in “I heard you paint houses”.Quale sarà realizzato per primo, non si sa. Si può scom-mettere però che in entrambi sarà presente un terzo mem-bro della “famiglia” Scorsese, la montatrice Thelma Scho-onmaker, che non s’è mai separata dal regista da quan-do, nel 1968, si incontrarono nella babele di Woodstock,entrambi a mettere ordine nelle infinite ore di materialegirato durante lo storico concerto. Dal buio della mo-viola, con Scorsese s’è portata a casa ben tre Oscar.Si lasciano e si riprendono Ridley Scott e Russell Crowe.In dieci anni, il regista inglese e l’attore neozelandese han-no realizzato cinque film, cominciando con “Il gladiato-re”, sperimentando la commedia leggera di “Un’ottimaannata” e il noir di “American Gangsters”, fino all’anco-ra inedito “Robin Hood”. Due caratteracci, anni fa, ora infinitamente più morbidie socievoli. Chissà se si sono influenzati a vicenda, certoè che a vederli insieme sembra che si divertano davvero

Robert De Niro e Martin Scorsese Russel Crowe e Ridley Scott Christian De Sica e Aurelio De Laurentiis

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MUSICA

A metà degli Anni ’30, assieme al violinistaStéphane Grappelli, formò un eccellentequintetto di strumenti a corda con RogerChaput secondo chitarrista, Louis Vola

contrabbasso e suo fratello, Joseph

La vita e la carriera di Jean Baptiste ‘Django’ Reinhardt (Liberchies, Belgio 1910 -Fontainebleau, Francia 1953), sono esemplari di come la volontà possa esseresuperiore e vincere il dolore - anche fisico - e le mutilazioni. Di origini zingare, la

Django, la chitarra e le ditadi Piero Bottali

promuovere il jazz in Europa. Il successo arrivò immedia-to: la loro musica piena di tensione e leggerezza insieme sifondeva in una sincronia ritmica stupefacente, quasi i cin-que musicisti nell’improvvisazione seguissero un inesistentespartito. Django venne invitato da Duke Ellington negliStati Uniti ad esibirsi in alcuni concerti, fra i quali l’ulti-mo alla Carnegie Hall di New York. Il jazz miscelato allasua anima zingara e ad una notevole originalità artistica locondusse a produrre brani memorabili. Celebri le incisio-ni dal vivo al Club Saint Germain nel 1951 e le Paris Ses-sions del marzo e aprile 1953. Da ricordare Minor swing,Manoir des mes rêves, Belleville, I got rhythm e la spu-meggiante Nuages. La personalità di Django (o Jeangot,che in francese si pronuncia nella stessa maniera), era ric-ca di sfaccettature: pur essendo capace di improvvisaremirabili cose su un brano ascoltato per la prima volta nonvolle mai imparare il pentagramma. Imbrillantinato e va-nitoso, fedele alla sua mentalità zingara non sentì l’esigenzadi apprendere a leggere ma chiese a Grappelli di insegnarglia scrivere il proprio nome per poter firmare autografi.Quando fu in cattive condizioni di salute rifiutò sempre diconsultare i medici per paura delle iniezioni, e ciò gli co-stò la vita a soli 43 anni. A quasi sessant’anni dalla scom-parsa è lecito chiedersi la portata reale del suo chitarrismo:Django Reinhardt fu certamente un grande chitarrista rit-mico, specie se si pensa allo stato miserando della manosinistra, quella che crea gli accordi sulla tastiera. Ma la suabravura è stata, secondo noi, sopravvalutata: un conto èsuonare la chitarra ritmica, cioè per accordi, con qualcheimprovvisazione, e un altro è suonare la chitarra - elettri-ca, acustica, resofonica, classica - come strumento solisti-co. Strumento difficile, ma difficilissimo se poi ci si av-ventura nella tecnica del fingerpicking dei bluesmen d’Ame-rica, nel quale si produce contemporaneamente la lineamelodica, la base ritmica e l’accompagnamento, grazie al-l’uso di tutte e dieci le dita. Ma forse il testardo Djangoavrebbe imparato anche questo. •

famiglia Reinhardt si spostava in roulotte. Un giorno ven-ne divorata da un incendio e il diciottenne Django, già ap-prezzato banjoista, fu così gravemente ustionato da per-dere l’uso della gamba destra e di parte della mano sinistra;l’anulare e il mignolo, distrutti dal fuoco, furono saldati in-sieme dalla cicatrizzazione. Il banjo fu abbandonato in fa-vore della chitarra, che Django - con incredibile forza divolontà - durante i lunghi diciotto mesi di convalescenzaimparò a suonare sviluppando una tecnica particolarissi-ma adattata alla sua mano sinistra fatta ormai solo di tredita. Negli anni immediatamente a venire, provando e ri-provando migliaia di volte gli stessi gesti, ‘inventò’ anchela maniera di far passare i due moncherini sopra la tastie-ra stessa utilizzandoli assai parzialmente come un quartodito. Django imparò a suonare la chitarra elettrica jazz inmaniera superba e, per quei tempi, rivoluzionaria. Comela cosiddetta ‘rullata di gamma cromatica’, una lunga le-gatura discendente o ascendente prodotta scivolando conl’indice sinistro sulla tastiera ‘spazzolando’ tutte le cordecol plettro. A metà degli Anni ’30 assieme al violinista Sté-phane Grappelli formò un eccellente quintetto di strumentia corda (con Roger Chaput secondo chitarrista, Louis Vo-la contrabbasso e il fratello di Django, Joseph), presto fa-moso per l’appoggio dell’Hot Club de France, fra i primi a

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LETTERE AL PRESIDENTE

QUANDO POTREI ANDARE IN PENSIONE?

Caro Presidente,mi sono laureato nel 1986, specializ-zato nel 1991, e dal 1990 sono ospe-

daliero di ruolo. Ho riscattato sia i 6 anni del corsodi laurea che, comunicazione di questi giorni, anche3 anni della specializzazione. Vorrei sapere, alla lucedelle normative tutt’oggi in vigore, quando potrei an-dare in pensione, con che importi e in che manieraposso far aumentare questa pensione per arrivare adavere una cifra che mi consenta una vita il più possi-bile serena. Ciò alla luce del fatto che esercito anchela mia attività libero professionale in regime di intra-moenia, ma sono deciso a riprendere la partita Iva equindi a versare personalmente quei 1000 euro circalordi mensili che non mi verranno più erogati dallamia Asl e che corrispondono alla indennità di intra-moenia. Spero di aver reso bene i quesiti che ti sottopongo, ri-manendo a disposizione per ogni chiarimento. Grazieper la cortesia e la collaborazione.

(lettera firmata)

Caro Collega,sulla posizione in essere presso il Fondo della LiberaProfessione - Quota B del Fondo di Previdenza Gene-rale risultano accreditati contributi previdenziali per untotale di euro 3.221,14, relativi ai redditi prodotti tra il1996 ed il 2006.Invero, ti rammento che per l’anno 2002 non hai pre-sentato la dichiarazione di specie mentre, per il 2003,il dichiarato è risultato inferiore al reddito già assog-gettato a prelievo contributivo presso la Quota A delmedesimo Fondo, ove affluiscono i versamenti obbli-gatori, su base annua, dovuti ex lege da tutti i medicie gli odontoiatri iscritti all’Albo professionale.In costanza di contribuzione, al compimento del 65°anno di età ti verrà riconosciuta la pensione di vec-chiaia, atteso che il Fondo non eroga prestazioni di an-zianità.Nel merito, la stima effettuata ha determinato, per la

Quota A, un trattamento mensile lordo di circa euro350,00.Ti informo, invece, che il trattamento di Quota B è sta-to calcolato ipotizzando costante l’ultimo versamentomemorizzato, con l’attuale percentuale di contribuzio-ne (quella ridotta del 2%), fino all’età del collocamen-to a riposo. Ne è scaturito un rateo di circa euro 60,00lordi mensili.Ti illustro, inoltre, alcuni istituti cui aderire per incre-mentare il montante contributivo del quale avvalerti al-l’atto del pensionamento.In prima ipotesi, potresti optare per il ripristino, irre-vocabile, del versamento del contributo dovuto al Fon-do della Libera Professione nella misura intera del12,50%.Scegliendo tale soluzione, potresti, poi, accedere al ri-scatto di allineamento. Trattasi, in dettaglio, della pos-sibilità di allineare uno o più anni di attività nei quali lacontribuzione sia risultata inferiore all’importo del con-tributo più elevato fra quelli versati nei tre anni coper-ti da contribuzione antecedenti la domanda.Qualora decidessi di inoltrare all’Enpam la richiesta dispecie, gli uffici predisporranno e ti invieranno una det-tagliata proposta, non vincolante, inerente oneri da so-stenere e possibilità di ammortamento del contributoda versare.Ti rappresento, altresì, l’ipotesi di aderire a Fondo Sa-nità, la gestione previdenziale integrativa a favore de-gli esercenti le professioni sanitarie. È un Fondo pen-sione complementare a capitalizzazione, ad adesionelibera e volontaria. La partecipazione a tale forma pen-sionistica consente all’assicurato di beneficiare di untrattamento fiscale di favore sui contributi versati, suirendimenti conseguiti e sulle prestazioni percepite.Sono previste diverse opzioni di investimento, tutteimprontate a criteri di sana e prudente amministrazio-ne delle risorse, che sono orientate, in base ai profiliscelti, verso attività a basso rischio e di pronta liqui-dabilità, verso una composizione bilanciata di titoli didebito e titoli di capitale, tesa alla massimizzazione deirendimenti in un orizzonte temporale di medio/lungoperiodo (oltre i 5 anni), ovvero verso un paniere di ti-toli di capitale, con un orizzonte temporale di rendi-

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mento stabilito nel lungoperiodo (oltre i 10 anni).Ti faccio presente, infine,che per effetto di even-tuali modifiche della nor-mativa di riferimento, leipotesi rappresentate po-trebbero subire variazioni. Ti saluto cordialmente.

Eolo Parodi

CHIEDO UN’IPOTESIDI PENSIONE

Sono nato nel 1947. Con lapresente chiedo, con corte-se sollecitudine, di avereun’ipotesi di pensione coneventuale riscatto degli an-ni di laurea con proposta diaccettazione (onerosa onon onerosa). Tale mia ri-chiesta è motivata dal fattoche vorrei accedere appenapossibile al trattamentopensionistico.

(lettera firmata)

Caro Collega,sulla posizione previden-ziale in essere presso ilFondo dei Medici di Medi-cina Generale risultano ac-creditati contributi, dal di-cembre 1975 al novembre2008, pari ad euro230.777,67. Inoltre, sonostati ultimati i calcoli relativialla ricongiunzione al Fondodei contributi già versati al-l’Inpdap e ti è stata tra-smessa la proposta, nonvincolante, inerente gli one-ri da sostenere ed il benefi-cio pensionistico derivantedall’adesione all‘istituto.Alla luce di quanto espo-sto, la proiezione pensio-

nistica effettuata ha de-terminato che, in costan-za di contribuzione alla ge-stione, maggiorata del-l’eventuale ricongiunzionedei versamenti giacentipresso l’Ente pubblico,maturerai i requisiti pre-scritti per il pensiona-mento anticipato (58 annid’età anagrafica, 35 annidi versamenti contributivial Fondo e 30 anni di an-zianità di laurea) nel se-condo semestre del 2010.Tuttavia, in ottemperanzaalle disposizioni recate dal-la L. 449/97, che prevedo-no un differimento del go-dimento della pensione ri-spetto alla data di raggiun-gimento dei requisiti (lec.d. “finestre di uscita”), iltrattamento ti verrebbe ef-fettivamente erogato dal1° gennaio del 2011. L’im-porto della prestazione èstato stimato in circa euro3.300,00 mensili lordi.Peraltro, nell’ipotesi in cuinon accettassi la propostadi ricongiunzione, potresticollocarti a riposo solo pervecchiaia, al compimentodel 65° anno di età, nonsoddisfacendo la tua posi-zione previdenziale, primadi detta data, il requisito re-lativo all‘anzianità contribu-tiva. La pensione che ti ver-rebbe accreditata mensil-mente è stata stimata in cir-ca euro 3.500,00 lordi.Proiettando, invece, fino ai65 anni i contributi ordinarimaggiorati del montanteeventualmente ricongiuntodall’Inpdap, la prestazionecorrisponderebbe a circaeuro 3.700,00 mensili lordi.Ti informo, infine, che, pereffetto di eventuali modifi-che della normativa di rife-

rimento, le ipotesi rappre-sentate potrebbero subirevariazioni. E’ pertanto op-portuno che, prima dellacessazione dell’attività, tuproceda ad una verifica de-finitiva della tua posizionepresso gli uffici della Fon-dazione. Ne consegue chela presente informativanon deve ritenersi impe-gnativa per l’Enpam. Ti saluto cordialmente.

E. P.

A QUANTO AMMONTERÀ LA MIA PENSIONE?

Caro presidente,ho 53 anni e per motivi fa-miliari vorrei andare inpensione appena possibile.Sono laureata in medicinae chirurgia dal 1980, eiscritta all’ordine dei me-dici della provincia di Sa-lerno nello stesso anno. La-voro come pediatra di li-bera scelta da maggio1985 a tutt’oggi; inoltre holavorato come assistenteospedaliero a tempo defi-nito in reparto di pediatriadal 1981 al 1989. Ho tra-sferito i contributi, insie-me al riscatto degli anni dilaurea più 11 mesi di spe-cializzazione, dal fondo In-pdap all’Enpam. Compirò 58 anni nel 2013e vorrei sapere quando po-trò usufruire della pensio-ne di anzianità, e a quantoammonterebbe la stessa,supponendo la costanzadei miei versamenti con-tributivi. Per la pensione divecchiaia suppongo che

dovrò attendere i 65 annidi età e vorrei inoltre sa-pere l’importo. In attesa diuna sua risposta, colgol’occasione per salutarla eringraziarla anticipata-mente.

(lettera firmata)

Cara Collega,sulla posizione previden-ziale in essere presso ilFondo dei Medici di Medi-cina Generale risultano ac-creditati contributi, dal gen-naio 1986 all’agosto 2008,pari ad euro 169.546,09.Ti faccio, inoltre, presenteche sono stati ultimati i cal-coli relativi alla ricongiun-zione al Fondo dei contri-buti già versati all’Inpdap.Pertanto, quanto prima ri-ceverai una proposta, nonvincolante, inerente glioneri da sostenere ed il be-neficio pensionistico deri-vante dall’adesione all’isti-tuto.Nel frattempo è stata ef-fettuata una proiezione dal-la quale è scaturito che, incostanza di contribuzionealla gestione, maggioratadella ricongiunzione deiversamenti effettuati al-l’Ente pubblico, matureraii requisiti prescritti per ilpensionamento anticipato(58 anni d’età anagrafica,35 anni di versamenti con-tributivi al Fondo e 30 an-ni di anzianità di laurea) asettembre del 2013.Tuttavia, in ottemperanzaalle disposizioni recate dal-la L. 449/97, che prevedo-no un differimento del go-dimento della pensione ri-spetto alla data di raggiun-gimento dei requisiti (lec.d. “finestre di uscita”), iltrattamento ti verrebbe ef-

LETTERE AL PRESIDENTE

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fettivamente erogato dal1° aprile del 2014. L’im-porto della prestazione èstato stimato in circa eu-ro 2.900,00 mensili lordi.Peraltro, come da te pro-spettato, potresti prose-guire l’attività in conven-zione fino al 65° anno dietà. A seguire ti verreb-be accreditata la pensio-ne di vecchiaia, il cui ra-teo mensile è stato de-terminato, sempre ipo-tizzando il beneficio da ri-congiunzione, in circa eu-ro 4.400,00 lordi.Proiettando, invece, i solicontributi ordinari fino ai 65anni, la prestazione sareb-be di circa euro 3.400,00mensili lordi.Ti informo, infine, che, pereffetto di eventuali modifi-che della normativa di rife-rimento, le ipotesi rappre-sentate potrebbero subirevariazioni. E’ pertanto op-portuno che, prima dellacessazione dell’attività, tuproceda ad una verifica de-finitiva della tua posizionepresso gli uffici della Fon-dazione. Ne consegue chela presente informativanon deve ritenersi impe-gnativa per l’Enpam. Ti saluto cordialmente.

E. P.

RISCATTO LAUREA ED ALTREINFORMAZIONI

Caro presidente,invio, in allegato alla pre-sente, la richiesta di con-teggio per il riscatto dellalaurea. Prego cortesemen-

te specificarmi, oltre al-l’importo maturato, le mo-dalità di pagamento. Inol-tre desidero ricevere alcu-ni chiarimenti relativi allamia posizione pensionisti-ca. Mi sono laureato nel1979, iscrizione mmg dal1981, specializzato in me-dicina legale dal 1982, da-ta dalla quale esercito an-che la libera professione.Dal 1996 pago il contribu-to presso il fondo liberaprofessione “quota B” delfondo generale: 1) quando posso lasciare la

mmg senza riscuotere lapensione;

2) quando posso lasciare lammg riscuotendo la pen-sione, specificandomil’importo;

3) al raggiungimento dei 30anni di laurea posso la-sciare la mmg per pro-seguire solo con la libe-ra professione? E in que-sto caso quanta pensio-ne percepirò a 65 anni,tenendo conto dei ver-samenti che verranno ef-fettuati sulla “Quota B”del Fondo generale?

Restando in attesa di unatua gradita risposta, inviocordiali saluti.

(lettera firmata)

Caro Collega,sulla posizione previden-ziale in essere presso ilFondo dei Medici di Medi-cina Generale risultano ac-creditati contributi, dal gen-naio 1981 al novembre2008, pari ad euro129.478,39.Ti rammento che, a normadei regolamenti dei FondiSpeciali di Previdenza del-l’Enpam, i requisiti pre-scritti per accedere al pen-

sionamento per anzianitàsono:• 58 anni di età anagrafica;• 35 anni di anzianità con-

tributiva;• 30 anni di anzianità di lau-

rea.In costanza di contribuzio-ne ordinaria alla gestione,nonché riscattando gli an-ni del corso di laurea, neitempi e secondo le moda-lità che ti sono state co-municate maturerai i re-quisiti a maggio del 2012.Tuttavia, in ottemperanzaalle disposizioni recate dal-la L. 449/97, che prevedo-no un differimento del go-dimento della pensione ri-spetto alla data di raggiun-gimento dei requisiti (lec.d. “finestre di uscita”), iltrattamento ti verrebbe ef-fettivamente erogato dal1° gennaio 2013. Lavoran-do fino a tale periodo, l’im-porto della prestazione sa-rebbe ipoteticamente paria circa euro 1.800,00 men-sili lordi. Ti faccio presente che, oveintenzionato, potresti ces-sare il rapporto in conven-zione a maggio 2012, ov-vero anche prima. Tuttavia,dovresti comunque aspet-tare che i requisiti sopramenzionati siano soddi-sfatti e/o l’apertura delle“finestre” prima di riceve-re il rateo mensile che, inentrambe le ipotesi, sa-rebbe ragionevolmente in-feriore rispetto a quantoprospettato.Invece, proseguendol’esercizio dell’attività finoal 65° anno di età, ti verràerogata, a seguire, la pen-sione di vecchiaia. L’im-porto mensile che è sca-turito dalla proiezione ef-

fettuata è pari a circa eu-ro 2.400,00 lordi, senza ri-scatto, mentre, con lamaggior contribuzione de-rivante dalla forma di ver-samento volontario, cre-sce fino a circa euro2.700,00 lordi.Ti rappresento, inoltre, chea 65 anni avrai diritto an-che alla pensione erogatadal Fondo di PrevidenzaGenerale, sia dalla QuotaA, cui, al pari di tutti i me-dici e gli odontoiatri iscrittiall’Albo professionale, con-tribuisci ex lege su baseannua ed in misura fissa,sia dal Fondo della LiberaProfessione - Quota B, cuiversi i contributi derivantidallo svolgimento dell’atti-vità privata. Con particolare riferimen-to a tale ultima gestione, tirendo noto che hai contri-buito negli anni di riferi-mento del reddito com-presi tra il 1996 ed il 2007,per un totale di euro20.023,01.Nel rammentarti che il Fon-do non eroga prestazioni dianzianità, ti informo che iltrattamento a carico dellaQuota A è stato stimato incirca euro 300,00 lordimensili. Anche quello diQuota B è risultato di im-porto simile (circa euro300,00 lordi al mese) ed èstato calcolato proiettandoall’età del collocamento ariposo l’ultimo contributoaccreditato, con la vigentealiquota contributiva.Ti faccio presente, infine,che per effetto di even-tuali modifiche della nor-mativa di riferimento, leipotesi rappresentate po-trebbero subire variazioni.E’ pertanto opportuno

LETTERE AL PRESIDENTE

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che, prima della cessazio-ne dell’attività, tu procedaad una verifica definitivadella tua posizione pressogli uffici della Fondazione.Ne consegue che la pre-sente informativa non de-ve ritenersi impegnativaper l’Enpam.Ti saluto cordialmente.

E. P.

ALCUNE DELUCIDAZIONI SULLA PENSIONE

Sono un medico di mmg(anno di laurea ‘78 e primacontribuzione anno ’79) evorrei avere delle delucida-zioni in merito a quanto se-gue:• 1° finestra pensionabile

senza riscatto della lau-rea;

• 1° finestra pensionabilecon riscatto della laurea;

• costo del riscatto di lau-rea;

• l’ammontare presumibiledella pensione con riscat-to di laurea in trattamen-to misto;

• l’ammontare della pen-sione senza riscatto dilaurea in trattamento mi-sto;

• eventuale possibilità d’in-tegrazione contributi ver-sati all’Inps di cui allegofotocopia.

Nel ringraziarla anticipa-tamente di una sua prontarisposta, colgo l’occasionedi porle i miei più cordialisaluti.

(lettera firmata)

Caro Collega,presso il Fondo dei Medi-ci di Medicina Generale ri-sultano accreditati in tuofavore contributi previ-denziali per un importocomplessivo pari a €128.095,83.Qualora volessi anticiparel’età del pensionamento,ti faccio presente che,senza effettuare il riscat-to degli anni di laurea, ma-turerai i 35 anni di anzia-nità contributiva nel 2014e, ai sensi della Legge449/97 che prevede undifferimento nell’eroga-zione della pensione ri-spetto alla data di rag-giungimento di tutti i re-quisiti (c.d. “finestre diuscita”), potrai godere ef-fettivamente del tratta-mento previdenziale di an-zianità a partire dal 1° lu-glio 2015. A tale data, l’importo deltrattamento pensionisticoche ti verrebbe erogato a

carico del Fondo in parolasarebbe pari a circa euro24.800,00 annui lordi. Nelcaso, invece, optassi peril trattamento misto, con-vertendo in indennità dicapitale una quota pari, nelmassimo, al 15% dellapensione maturata, avre-sti diritto ad una pensionepari a circa euro 21.100,00annui lordi e ad una in-dennità di circa euro47.400,00 lordi.Attivando, invece, l’istitu-to del riscatto di cui soprapotresti anticipare ulte-riormente l’accesso al trat-tamento pensionistico. Intal caso, infatti, dovrestiattendere solo il compi-mento del 58° anno di etàe la successiva aperturadella c.d. “finestra di usci-ta”; quindi la pensione dianzianità decorrerebbe apartire dal 1° ottobre2010.A titolo informativo ti fac-cio presente che il riscat-to di 6 anni di laurea com-porterebbe un onere a tuocarico pari a circa euro40.100,00, il cui versa-mento può essere effet-tuato in un’unica soluzio-ne o in rate semestrali conla maggiorazione degli in-teressi legali e ti darebbediritto ad una prestazionepari a circa euro 21.200,00

annui lordi. Con il tratta-mento misto, invece, l’im-porto pensionistico annuosarebbe di circa euro18.000,00 e l’indennità incapitale di circa euro46.700,00.Con riferimento, invece,alla tua posizione previ-denziale presso l’Inps, tifaccio presente che talicontributi possono esse-re oggetto di ricongiun-zione al Fondo dei Medicidi Medicina Generale me-diante apposita domandada presentare all’Enpam.A tal fine ti ricordo che laricongiunzione è un istitu-to a carattere oneroso;pertanto, a seguito dellatua richiesta i competentiuffici provvederanno ad in-viarti una comunicazionenella quale sarà indicatol’onere a tuo carico e l’in-cremento pensionistico.La proposta non è vinco-lante quindi, se non la re-putassi conveniente, nonsarai tenuto ad aderirvi.Mi corre l’obbligo, infine,di precisarti che, a frontedi eventuali modifiche del-la normativa previdenzia-le di riferimento, le ipote-si sopra rappresentate po-trebbero subire variazioni.Ti saluto cordialmente.

E. P.

LETTERE AL PRESIDENTE

PRECISAZIONIAlla pag. 60 del n. 10/2009, la risposta del Presidente alla richiesta dal titolo “Ho presentato domanda di ri-scatto”, all’ultimo capoverso recita testualmente: “…… omissis …… Tuttavia, in quanto eventualmente ancoratitolare di reddito professionale, potrai chiedere di continuare ad essere iscritto alla Quota B (effettuando, ascelta, i versamenti con aliquota ridotta ovvero quella intera) ffino, al massimo, al raggiungimento del 70° annodi età”. Tale ultima informazione (riportata in grassetto), inserita per mero refuso grafico, non è corretta. Infatti,il medico o l’odontoiatra che richieda l’ammissione al versamento di cui trattasi può essere assoggettato a con-tribuzione fino all’atto della definitiva cessazione dell’attività libero professionale, senza alcun limite di età.

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FILATELIA

di Gian Piero Ventura (*)

Dopo una annata de-cisamente rilevante,grazie anche all’otti-

mo svolgimento nella Ca-pitale del festival interna-zionale della filatelia, ecco-ci al primo numero di que-sto nuovo anno pronti a fa-re una panoramica su quel-lo che accadrà nel mondodei francobolli.Ci piace iniziare da quelloche ha dichiarato ClaudioScajola: “La filatelia è se-guita con grande attenzionedal ministero dello Sviluppoeconomico, in quanto esal-tazione di ciò che di megliol’Italia offre nei vari campidella conoscenza e del sape-re - ha spiegato il ministro -il francobollo rappresenta,infatti, uno straordinario bi-glietto da visita, un manife-sto in miniatura che esprimee fa conoscere al mondol’identità storica, artistica,culturale ed ideale di unPaese. Per il 2010 abbiamoprevisto un programma fi-latelico di alto profilo, ca-ratterizzato da emissioni dielevato spessore culturale

Ci hanno pensato invece Po-ste Italiane a riportarci adun’aurea spirituale, conemissioni in onore del-l’Ostensione della SacraSindone; per il V centena-rio dell’apparizione dellaVergine nella Basilica dellaMadonna dei Miracoli aMotta di Livenza e per laCongregazione delle SuoreMinistre degli Infermi diSan Camillo. Da segnalareanche un francobollo di va-lenza sociale che celebra laprofessione infermieristicae sarà in vendita con un so-vrapprezzo per sostenere lalotta ai tumori del seno.Essendo infine il 2010 an-no olimpico concludiamoproprio con lo sport, infattiSan Marino ha pensato aiXXI Giochi olimpici inver-nali di Vancouver, così co-me Poste Italiane che haemesso anche altri franco-bolli sempre per la serie or-dinaria tematica Lo sportitaliano. Questi sono dedi-cati ai Giochi olimpici del-la gioventù “Singapore2010”; al 50° anniversariodella celebrazione dei XVIIGiochi olimpici “Roma1960” e all’avv. Mario Maz-zuca nel centenario dellanascita, uno dei maggioridirigenti sportivi italiani,organizzatore delle indi-menticabili Olimpiadi del-la Capitale ma soprattut-to pioniere del rugby,sport in grande crescitanella Penisola. •

(*) [email protected]

ed interesse generale”.In effetti la proposta offer-ta da Poste Italiane spaziain diversi settori, dalla spe-dizione dei Mille di Gari-baldi, in vista delle cele-brazioni del 150° anniver-sario dell’Unità d’Italia nel2011, al Made in Italy; dalpatrimonio artistico e cul-turale italiano alla grandetematica dello sport.Iniziamo col segnalare ilFrancobollo commemorati-vo di Michelangelo Merisidetto “Il Caravaggio”, nel IVcentenario della morte, ce-

lebrato anche da Vaticano eSan Marino. Solo questi ul-timi due Stati hanno invecepensato all’altro grande pit-tore, Sandro Botticelli, nelV centenario della morte ea due grandi compositori co-me Frédéric Chopin e di Ro-bert Schumann, entrambinel bicentenario della nasci-ta. Interessante poi l’omag-gio, sempre della Città delVaticano, a due grandi scrit-tori russi: Lev Tolstoj e An-ton Cechov. Quest’ultimo,forse non tutti lo sanno, eraanche un medico.

Poste Italiane, Vaticano e San Marino presentano programmi basati sulla cultura

2010. Francobolli di qualità

Sopra: francobolli della serie originale “Roma ‘60”. Il ministro Scajola “circondato”dallo stato maggiore di Poste Italiane

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L’AVVOCATO

Danni sofferti dai parenti del paziente

ve trovare idonea colloca-zione e adeguato ricono-scimento. Infine, persistenti diver-genze interpretative inve-stono la problematica delrisarcimento ai parenti delpaziente defunto del dan-no non patrimoniale jureereditario. Appare suffi-ciente, qui, rammentarecome la Corte di Cassa-zione abbia subordinato ilconcreto riconoscimentodi un simile diritto risarci-torio “nel caso in cui in-tercorra un apprezzabilelasso di tempo tra le lesio-ni colpose e la morte cau-sata dalle stesse” essendoin tale ipotesi “configura-bile un danno biologico ri-sarcibile, da liquidarsi inrelazione alla effettiva me-nomazione della integritàpsicofisica patita dal sog-getto leso per il periodo ditempo indicato” ed attesoche “il diritto poi del dan-neggiato a conseguire il ri-sarcimento è trasmissibileagli eredi, che possono agi-re in giudizio nei confron-ti del danneggiante jurehereditatis” e che “a con-clusioni identiche devepervenirsi per il danno mo-rale, il cui diritto è trasfe-rito dalla vittima agli ere-di” (per tutte: Cass.24.2.2003). •

(*) Avvocato del Foro di Milano, professore

all’Università di Milano – Bicocca

L’elaborazione ulteriore,confermativa di tale nuo-vo indirizzo, ha preso lemosse dalla norma di cuiall’articolo 29 della Costi-tuzione, che riconosce i“diritti della famiglia” dainterpretarsi non tanto re-strittivamente, ma nel piùampio senso di modalità direalizzazione della vitastessa dell’individuo, allastregua dei valori e dei sen-timenti, dei bisogni e deidoveri, delle gratificazionie dei supporti che ne deri-vano. Così, estendendo glianzidetti principi alla ca-tegoria del danno non pa-trimoniale, anche la frat-tura creatasi in seno al nu-cleo familiare dovrebbetrovare ristoro nell’ambitodella tutela risarcitoria, al-lorché il fatto lesivo ne ab-bia in modo profondo al-terato il complessivo as-setto, provocando una ri-levante dilatazione dei bi-sogni e dei doveri familia-ri ed una certa riduzione,se non l’annullamento, del-le conseguenze positive de-rivanti dal rapporto pa-rentale.Va detto, però, che la ri-voluzione interpretativa in-trodotta dalle Sezioni Uni-te con la sentenza n.26972 del 2008 ha esclu-so che tale pregiudizio pos-sa essere ricondotto allacategoria del danno esi-stenziale, in quanto mani-festazione del danno mo-rale, nel quale dunque de-

Se, peraltro, ormai indi-scutibile appare la legitti-mazione dei parenti del pa-ziente deceduto ad agireper il ristoro dei danni mo-rali sofferti jure proprio,non altrettanto può dirsiquanto ai prossimi con-giunti di una persona cheabbia sofferto lesioni inva-lidanti. In origine, la Cor-te di Cassazione, aveva ne-gato il risarcimento deidanni morali ai congiuntidi persona che avesse subi-to lesioni personali, ancor-ché gravissime (“I prossimicongiunti di una persona le-sa nella salute in conse-guenza dell’altrui atto ille-cito non hanno diritto al ri-sarcimento del danno mo-rale”: Cass. 23.2.2000, n.2037). La giurisprudenza dilegittimità ha, successiva-mente, statuito che “aiprossimi congiunti di per-sona che abbia subito, acausa di fatto illecito costi-

tuente reato, lesioni per-sonali, spetta ancheil risarcimento deldanno morale, con-cretamente accertatoin relazione ad unaparticolare situazio-ne affettiva con lavittima, non essendoostativo il dispostodell’art. 1223 CC, inquanto anche taledanno trova causaimmediata e direttanel fatto dannoso”(Cass. 1.7.2002, n.9556).

a cura di Pasquale Dui (*)

Giurisprudenza e dot-trina hanno per lun-go tempo delimitato

il novero dei soggetti legit-timati a richiedere il dan-no morale. La stessa Cor-te di Cassazione, fino adun decennio fa, ritenevache soltanto il paziente/vit-tima potesse chiedere il ri-sarcimento del danno mo-rale. Solo da allora la Su-prema Corte ha mutatoorientamento, riconoscen-do il diritto al risarcimen-to dei danni morali ancheai prossimi congiunti del-la vittima.

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Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999

IL GIORNALE DELLA PREVIDENZA

DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI

PERIODICO INFORMATIVO DELLA FONDAZIONE ENPAM

Editore: Fondazione ENPAM

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MENSILE - ANNO XV - N. 1DEL 22/1/2010

Di questo numero sono state tirate 431.370 copie

L’autore è a disposizione degli aventi diritto con i quali

non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni

o inesattezze delle fonti delle immagini riprodotte nel presente numero

Stampa: COPTIP Industrie Grafiche41100 Modena (MO) - v. Gran Bretagna, 50

tel: 059 312500 - fax: 059 312252email: [email protected]

INIZIATIVA IN AIUTOAI COLLEGHI ABRUZZESI

Pubblichiamo i riferimenti utili per offrire un contributoin favore dei colleghi aquilani su iniziativa degli Ordinidei medici della regione Abruzzo.

Per i medici chirurghi: Comitato Garanti sisma L’AquilaC/C 0701-000156739Banca: Cassa di Risparmio della provincia di L’AquilaFiliale: L’Aquila sedeIban: IT35W0604003601000000156739

Per gli odontoiatri: Comitato odontoiatria Pro terremoto L’Aquila C/C 0721-000155858Banca: Cassa di Risparmio della provincia di L’AquilaFiliale: Avezzano sedeIban: IT07D0604040440000000155858

DIPENDENTI ENPAMIN PENSIONE

Antonini Renzina, Babbanini Tecla, Belli Vanda, Berto Pa-squalina, Camilli Natalina, Carlitti Francesco, Disnan Ar-mando, Fabiani Ombretta, Fantini Rita, Fappiano Adele,Grestoni Maurizio, Iori Rinaldo, Laino Fulvia, Malagnino An-tonio, Ottavi Rosa, Ricciardi Paola, Rizzi Angelantonia, Rug-geri Giannino, Russo Giuseppe, Savonazzi Roberta e TomaLeonardo sono i dipendenti della Fondazione andati in pen-sione nel 2009. Il presidente dell’Enpam Eolo Parodi - in-sieme al vice presidente Gianpiero Malagnino, al direttoregenerale Alberto Volponi ed al direttore del dipartimento Ri-sorse umane Cesare Bianchini - li ha voluti salutare ringra-ziandoli per il lavoro svolto per tanti anni presso laFondazione ed augurando a tutti di trovare in pensione glistimoli giusti per affrontare questa fase della vita. Nel corso dell’incontro i nuovi pensionati hanno ricevutouna medaglia ed una pergamena in ricordo della lunga per-manenza presso l’Enpam.

MIX MAGAZINE,RIVISTA

DEI CINQUE SENSI

“Come vincere i difetti visivi”,“Il rumore fa male”, sono duedei tanti articoli pubblicati da“Mix magazine, la rivista deicinque sensi”, diretta da Lu-ciano Garibaldi. Il periodico si avvale di presti-giose collaborazioni spalmatesu di un elegante formato.

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06.4829.4829 - 06.4829.4444 (fax) - e-mail: [email protected] di consulenza telefonica. Rispondiamo a quesiti su Previdenza,

Polizza sanitaria, Servizi integrativi, Patrimonio...

Servizio Accoglienza Telefonica

NOTIZIE FLASH

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Classe medica 1945 trattamento ordinario del Fondo di Pre-videnza Generale - Ai sensi del vigente Regolamento del Fon-do di Previdenza Generale, gli iscritti nati nel 1945 potrannopresentare la domanda di pensione ordinaria nel corso del-l’anno 2010, dal compimento del 65° anno di età. Il modulo è stato recapitato al domicilio degli iscritti unita-mente alla dichiarazione concernente il diritto alle detrazionid’imposta da allegare obbligatoriamente al modulo compila-to in ogni sua parte.

Classe medica 1945 mancato ricevimento del modulo - Incaso di mancato ricevimento il modulo è reperibile presso gliuffici della Fondazione o presso gli Ordini dei medici provin-ciali o sul sito www.enpam.it.

Ritardato pagamento contributo “Quota B” del Fondo diPrevidenza Generale - Il vigente regime sanzionatorio, in ca-so di pagamento dei contributi oltre il termine regolamenta-re, prevede:• una sanzione in misura fissa pari all’1% del contributo,qualora il versamento sia effettuato entro 90 giorni dalla sca-denza (entro il 29 gennaio 2010);• qualora il versamento sia effettuato oltre tale termine, unasanzione, in ragione d’anno, pari al Tasso Ufficiale di Riferi-mento (T.U.R.) maggiorato di 5,5 punti, fino ad un importomassimo pari al 70% del contributo non versato.

Mancato pagamento contributo “Quota A” 2009 del Fondodi Previdenza Generale - In caso di mancato pagamento an-che parziale del contributo di Quota A il Concessionario pro-vinciale della riscossione dei tributi territorialmente compe-tente provvede, per l’intero importo o per l’importo residuo,alla notifica della cartella di pagamento. Il versamento delcontributo deve essere effettuato in unica soluzione entro 60giorni dalla notifica della cartella di pagamento. In caso dimancato versamento entro tale termine (60 giorni) il Conces-sionario della riscossione procederà all’avvio delle procedureesecutive.In ogni caso è necessario attendere tale avviso e non provve-dere al pagamento anche se in possesso dei bollettini RAV.

Deducibilità fiscale - I contributi previdenziali obbligatori so-no, ai fini IRPEF, interamente deducibili dall’imponibile fi-scale ai sensi dell’art. 10, comma 1, lettera e), del Testo Uni-co delle Imposte sui Redditi approvato con D.P.R. n. 917 del22/12/1986 modificato dal D. Lgs. 18/2/2000 n. 47.Sono pertanto interamente deducibili dal reddito: il contribu-to Quota A, il contributo Quota B, gli importi versati a titolodi riscatto, le somme corrisposte a titolo di ricongiunzione.Come usufruire del beneficio:• contributo Quota A: utilizzare la copia del bollettino/bollet-tini RAV di versamento• domiciliazione bancaria Quota A: Equitalia Esatri Spa in-vierà in tempo utile un riepilogo dei versamenti effettuati

• contributo Quota B: utilizzare la copia del bollettino MAVdi versamento• importi versati a titolo di riscatto: il Servizio Riscatti e Ri-congiunzioni invierà in tempo utile una dichiarazione atte-stante gli importi versati.

Area riservataPer accedere all’area riservata ed usufruire dei servizi on-lineè necessario essere registrati al sito www.enpam.it. Per infor-mazioni riguardanti la registrazione contattare il SAT al nu-mero 06.4829.4829 oppure scrivere a [email protected] indican-do nome, cognome e recapito telefonico.Gli utenti registrati possono modificare nel profilo utente i se-guenti campi: numero di telefono fisso, numero di telefonocellulare e indirizzo di posta elettronica.

Servizi disponibili per gli utenti registrati:– visualizzazione dei dati contributivi e dei riscatti;– dati pensionistici;– duplicati RAV e MAV smarriti o non ricevuti;– stampa cedolini di pensione e del CUD;– attivazione della carta di credito Enpam (accedere all’AreaRiservata, selezionare la voce “Carta di credito, Richiesta eservizi connessi” e compilare il modulo di richiesta).

Versamento on-lineTramite carta di credito Enpam è possibile effettuare il versa-mento on-line (previa registrazione al portale) di tutti i con-tributi previdenziali dovuti all’Enpam e di tutti i bollettini in-viati dall’Ente.L’emissione della carta è soggetta ai tempi richiesti dalle pro-cedure bancarie.Per informazioni è disponibile il Servizio Clienti della BancaPopolare di Sondrio al n. 800.190.661, attivo dal lunedì alvenerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.15 alle ore17.00 o l’indirizzo e-mail: [email protected].

TERREMOTO ABRUZZO - PROROGA SOSPENSIONEDEI TERMINI DI VERSAMENTOCon Ordinanza n° 3837 del 30 dicembre 2009 la Presidenzadel Consiglio dei Ministri ha previsto che “il termine di sca-denza della sospensione degli adempimenti e dei versamentitributari nonché dei contributi previdenziali ed assistenzialie dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortu-ni e le malattie professionali, è prorogato al 330 giugno 2010.Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato”.

Ufficio accoglienza e relazioni con il pubblicoVia Torino 100 - RomaOrari di ricevimento:

dal lunedì al giovedì ore 9.00-13.00 / 14,30-17.00venerdì ore 9.00 / 13.00

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