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omaggio Amazing Stories Quaterly –autunno 1928- in particolare al racconto“Stenographer’s hands” di D.H.Keller M.D. assemblando un plot remix
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✔✔✔✔Note Legalesi. Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio Amazing Stories Quaterly –autunno 1928- in particolare al racconto
“Stenographer’s hands” di D.H.Keller M.D. assemblando un plot remix: l’obiettivo del racconto é intrattenere, divertire, incuriosire il lettore.
In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti, organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza alcuna limitazione legale, purché non ne sia alterato il suo contenuto e siano rispettate le condizioni di Copyleft(by-nc-nd)
A tale proposito ricordo che questo documento non è un sito d'informazione e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene immagini di qualità, per cui la resa grafica dovrebbe essere alquanto limitata. L’ebook dovrebbe essere facilmente stampabile ed intuitivamente rilegabile o spillabile in un vero libro già correttamente impaginato. Le immagini non dovrebbero essere coperte da copyright, le ho trovate con google.images e le ho lasciate in RGB e convertite in bianco e nero a 96dpi per complicare la stampa. E’ possibile che altre foto reperite con google.images io le abbia sintetizzate artificialmente mantenendo l’RGB per gli scopi letterari, oppure degradate in scala di grigio. In ogni caso le fotografie restano di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... Non è "garantita al limone" la resa grafica ed il processo di stampa di cui ogni utente ne assume la piena responsabilità.
Il webmaster non si assume la responsabilità della completezza dell’informazioni pubblicate, dei problemi, danni di ogni genere che eventualmente possono derivare dall'uso proprio od improprio di tale file, dalla stampa, dall'interazione e/o download di quanto disponibile online. Tutti i marchi, loghi, organizzazioni citati direttamente od indirettamente sono di proprietà dei loro legittimi proprietari bla, bla, bla... tutelati a norma di legge dal diritto nazionale/internazionale, bla, bla, bla... legalmente registrati ecc... sì insomma dai!, non dite che non avete capito!. ✔✔✔✔Testo ottimizzato per una fruizione digitale in PDF ✔✔✔✔Testo ottimizzato per la stampa in fronte retro ✔✔✔✔Testo ottimizzato anche per la stampa “non in fronte retro”
“Anubi’s Wars” stampato 13/06/2016 (v1.0) é in COPYLEFT(BY-NC-ND) ➜ http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/
6502 & Terminetor Magnetico ➜ http://mia-fantascienza.blogspot.com
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Indice
Prefazione: omaggio a Amazing Stories Quaterly autunno 1928... pag. 4
Capitolo 1-Anubi’s War …………………………………….……. pag. 6
Capitolo 2-I vecchi soldati non muoiono mai …….…. pag. 28
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Prefazione: omaggio a Amazing Stories Quaterly, autunno 1928
Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista Amazing
Stories Quaterly, autunno 1928 in particolare al racconto
“Stenographer’s hands” di D.H.Keller M.D.
Il plot originario è così sintetizzabile: Mr.Smith è il presidente della
Universal Utilities, una grande società che ha accentrato le pratiche
d’ufficio presso la sua sede centrale, impiegando molte stenografe.
Il numero di errori stenografici è alto, ciò genera spesso problemi
legali, contrattuali, disguidi tecnici che hanno alti costi aziendali. Il
Dr.Billings consulente e biologo, suggerisce a Mr.Smith di lanciarsi
nel business dell’allevamento di stenografe perfette. Far sposare
stenografe con stenografi, avviare precocemente i figli di tali coppie
allo stesso lavoro dei genitori, effettuare una selezione per produrre
generazione dopo generazione, “la stenografa perfetta”. Il progetto
viene avviato su larga scala, sostenuto con benefits aziendali, dopo
appena 20 anni, Mr.Smith ottiene buoni risultati. Dopo 200 anni la
Universal Utilities è diretta da Hiram Smith (un lontano discendente
di Mr.Smith) stabilmente alleva, selez iona, produce, generazioni di
stenografe perfette, che hanno anche il sistema nervoso controllato
in remoto, per inviare loro direttamente il testo da dattilografare o
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stenografare. Il progetto ha tuttavia generato modifiche genetiche:
tutti i suoi stenografi e stenografe sono delle dementi epilettiche,
inclusa la loro prole, benché questa non sia stata ancora avviata
allo stesso lavoro dei genitori!. Hiram Smith muore, la figlia
Mirabella Smith prende il comando della società, coniugata ad uno
stenografo in parte affetto dalla stessa sindrome, i due coniugi
sovvertiranno la lunga tradizione aziendale, abolendo le pratiche di
selezione e controllo neurale che produceva dementi epilettici.
Come il lettore potrà scoprire leggendo questo testo, la suggestione
d’allevare esseri senzienti selezionati geneticamente per svolgere
specifiche funzioni, è un elemento ancora presente nel racconto, nel
quale è proposto una fabula assai diversa, che tende ad imitare
alcuni contenuti di HALO costruendo un prequel ed un sequel.
Questo ebook fa parte della collana JDAB-Joint Direct Attack Book,
una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama,
remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories
& IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna
rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!.
Saluti e buona lettura!
Chip65C02
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Capitolo 1-Anubi’s War
Sul piccolo planetoide di classe IV° nel sistema di Ofiuchi c’era una
piccola base, era un caposaldo della Federazione dei Pianeti,
svolgeva funzioni sia d’avamposto, quanto di base appoggio.
Il planetoide aveva una blanda atmosfera, non ospitava vita (tranne
i batteri di solito presenti in quei piccoli planetoidi ostili), non aveva
un’atmosfera respirabile, inoltre disponeva di due piccole lune che
gli ronzavano intorno (che attraevano come magneti, gli sporadici
meteoriti che piovevano dallo spazio profondo). L’escursione
termica era molto alta tra giorno e notte, le ore di luce o buio erano
molto brevi; appena otto cicli, piuttosto dei tradizionali sedici, a cui
erano abituati gli esploratori spaziali.
Nonostante questo piccolo “gap temporale”, la vita scorreva
tranquilla e pacifica alla base OF-1. Raramente occorreva effettuare
della lieve manutenzione alla centrale d’energia elettro-lavica.
Ancora meno frequentemente c’era la necessità di qualche volo di
ricerca presso una delle due Lune, per raccogliere un po’ d’Elio4, al
fine di rifornire sia i serbatoi delle due navette di cabotaggio,
quanto il reattore a fusione della base (il backup energetico
dell’avamposto). Anubi Spartan 1372 era l’addetto principale alla
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sicurezza della base, era supportato nel suo compito da Anubi
Spartan 1373, gli altri otto esploratori spaziali erano quattro tecnici
dei sistemi, due botanici e due dottoresse. I piccoli sei socievoli e
miti tecnici dei sistemi, avevano tutti delle menti scientifiche:
quando non avevano funzioni da svolgere, si dilettavano
d’astronomia, di robotica, di biochimica, effettuavano ricerche e
progetti personali. Le due dottoresse invece erano medici e
passavano la maggior parte del loro tempo a sintetizzare principi
attivi per la piccola colonia, nonché aggiornavano i protocolli
medici, trasmessi regolarmente dalla flotta stellare.
I due spartan alti otre 2m, invece erano poco avvezzi alle ricerche,
forgiati dalla selezione genetica per essere la prima linea di difesa,
la loro mansione così come tutti i loro pensieri, erano sempre
focalizzati sulla sicurezza dei membri della base e delle strutture,
sulle quali vigilavano silenziosi.
Anubi 1373 passava la maggior parte del proprio tempo a
pulire e testare metodicamente le poche armi che erano nella base,
inoltre sovra-intendeva oltre il proprio tempo imposto dal ruolino di
guardia, all’analis i automatica espletata dall’I.A. sul traffico stellare,
monitorato dal Long Range Radar dell’avamposto. Anubi Spartan
1372 quando il ruolino di guardia non lo destinava all’hangar armi
oppure all’HQ, s’occupava di compiere metodicamente delle
persistenti ricognizioni, incamminandosi a piedi nelle vicinanze della
base, cercando chissà quale potenziale minaccia nascosta, presso
quel planetoide roccioso e desertico.
________
Esplose all’improvviso la centrale energetica!, nella deflagrazione
detonò anche il piccolo reattore a fusione, seguì un black out ai
sistemi su tutta la base. Per fortuna i dispositivi d’emergenza
sostenuti dalle pile a fuel-cell s’abilitarono dopo pochi attimi, così
nell’Head Quarters della base tornò l’energia e poi risuonarono
molti allarmi sonori e luminosi.
Anubis Spartan 1373 osservava molto preoccupato i dati e le spie
lampeggianti sui monitor. Il Long Range Radar era fuori servizio,
ma l’I.A. non aveva rilevato contatti radar sconosciuti prima
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dell’esplosione. Anche il radiofaro della base era fuori servizio, forse
i detriti dell’esplosione della centrale energetica l’avevano
danneggiato. Nell’HQ c’era una piccola falla, ma le paratie esterne
stavano già scendendo in automatico. Era stata persa integrità
strutturale sia negli alloggi della base, all’hangar n°1, alla serra, al
magazzino scorte.
Due tecnici dei sistemi che erano in servizio all’HQ, lasciarono
preoccupati il comando, correndo via con le loro piccole gambe di
bambino. Si recarono il più rapidamente possibile uno alla serra,
l’altro al magazzino, al fine d’aiutare i due biologi e le dottoresse,
che lottavano contro le falle strutturali nei rispettivi locali. Gli altri
due tecnici dei sistemi, si trovavano per puro caso nelle camerate
della base, per cui comunicarono per radio che erano già all’opera,
per cercare d’aggiustare i danni agli alloggi della base.
Al momento non c’era energia sufficiente per contattare il comando
di flotta, informandoli dell’ incidente!. Inoltre Anubis Spartan 1372
era uscito per la sua tradizionale ricognizione a piedi, sicuramente
era da qualche parte intorno ai rilievi rocciosi della base, le
frequenze radio del radiofaro erano fuori servizio. Anubis 1372
sarebbe certamente rientrato rapidamente alla base, per dare una
mano!.
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Spartan 1373 si mise subito all’opera sul computer principale,
spulciando i test di funzionamento per comprendere le cause
dell’esplosione. Tutti i logs degli apparati prima della detonazione,
erano nei parametri di ottimo funzionamento!. Cosa mai poteva
aver provocato un’esplosione così violenta e così improvvisa alla
centrale energetica?! Un attacco di un nemico sconosciuto, oppure
un guasto improvviso alla centrale termo-lavica che aveva coinvolto
anche il reattore a fusione?!
Quando piovve la seconda salva di bombe al plasma che colpirono
l’hangar n°1 e n°2 disintegrando le strutture, fu tutto chiaro ad
Anubis 1373.
Era in corso un attacco massiccio alla loro base!. Alieni ostili, fuoco
accurato sulla loro base, una grave e misteriosa minaccia di cui non
sapevano niente, si stava abbattendo sul loro destino!. Non c’era
energia per lanciare un messaggio d’emergenza o chiedere
soccorso!. Per il momento erano soli, dovevano difendersi o
nascondersi, usando quel poco che ancora disponevano!.
Anubis 1373 abbandonò la sua postazione e corse al proprio vano
per indossare l’armatura SPARTAN, ma un’imponente terza salva di
bombe al plasma, detonò distruggendo l’ultimo piano dell’HQ
(vaporizzando Anubis 1373 in un istante), inoltre fece brillare in
mille pezzi il magazzino scorte!.
Anubi Spartan 1372 stava correndo verso la base, era infuriato e
frustrato dal fatto che al momento non poteva fare niente per
difendere i suoi piccoli amici e le strutture della base!. Aveva visto
provenire dallo spazio la seconda e terza salva di bombe al plasma.
Un nemico sconosciuto, violento, spietato e metodico!. Al momento
l’ostile carogna aliena era ancora in orbita!, ma sicuramente
sarebbero scese truppe nemiche per finire il lavoro, con un
rastrellamento di qualche tipo, completando la ricognizione in
forze!. Anubi 1372 cercò di contattare l’HQ e poi anche i membri
della base, ma all’appello radio risposero solo 3 tecnici. Il primo
era un tecnico dei sistemi: Xeony era ancora dentro gli alloggi, era
spaventato, diceva che non aveva ancora ultimato la riparazione
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delle tre grosse falle all’Habitat, operando dall’interno della
struttura. Xyon e Xyoff erano i due piccoli ed operosi biologi che
erano rintanati nella serra; impauriti e preoccupati come bambini,
non sapevano come riuscire a fermare le numerose falle causate dai
detriti dell’esplosione dell’hangar n°2.
Nessun’altro rispose all’appello per radio!. Anubis raggiunse il bordo
sinistro della base, da dentro il suo esoscheletro corazzato, vide che
sul piazzale c’erano parecchi cadaveri. Prima pose l’attenzione sui
resti di due piccoli tecnici, erano tra la centrale energetica e l’HQ,
ormai non poteva fare più niente per aiutarli!.
Il suo amico Anubis 1373 era morto, il livello principale dell’HQ era
stato sventrato ed aperto come una scatoletta: Anubis 1373 era
stato o polverizzato in mille pezzi oppure era esploso per
decompressione.
Poi vide i resti straziati dall’esplosione di tre piccoli esseri dentro
alle rovine del magazzino centrale: sicuramente un tecnico dei
sistemi e le due dottoresse!. Infuriato come un leone, Anubis
1372 valutò freddamente la situazione: era solo, era armato sino ai
denti, ma non sapeva contro chi o cosa avrebbe dovuto battersi.
Proteggere, Servire, Obbedire: erano i valori di Anubis e doveva
conciliare queste priorità, con il complesso contesto che gli si
dispiegava davanti.
Non c’erano vie di fuga: i due hangar con le navette erano distrutti
e le piste erano danneggiate. Con l’esplosione degli hangar erano
andati persi anche un paio di mezzi pesanti di difesa.
Non era possibile chiedere soccorso: La centrale energetica era un
rottame fumante, non sembrava essere riparabile senza una lunga
e complessa sostituzione di tutti i sistemi. Non c’era al momento,
energia sufficiente per chiamare soccorsi o dare l’allarme!.
Pericolo di Broken Arrow su tecnologia e telecomunicazioni: il Long
Range Radar, ed il radiofaro, non avevano subito colpi diretti degli
alieni, ma avevano solo danni marginali, causati dai detriti dalle
esplosioni circostanti. Pezzi di metallo privi d’energia, gli apparati
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erano rottami metallici inutilizzabili. L’ultimo piano dell’Head
Quarter era stato sventrato, tuttavia alcuni sistemi con informazioni
militari sensibili erano al primo piano: questo sembrava ancora
intatto, forse tali sistemi non erano ancora andati distrutti!.
Nascondersi nel pianeta raggruppando i tre supersiti era molto
rischioso: i magazzini erano un cratere fumante, non c’erano
materiali da prelevare per sostenere un’improvvisata fuga nel
deserto. Inoltre stava avvicinandosi un mezzo alieno, era veloce,
era sconosciuto come potenzialità e minacce, probabilmente
avrebbe contenuto truppe nemiche. Queste avrebbero rastrellato e
se Anubis fosse fuggito a piedi con i suoi piccoli amici, sarebbero
stati allo scoperto e facilmente catturati. Probabilmente poi
sarebbero stati torturati ed interrogati sino alla morte (per
estorcere loro, altre informazioni sulla Flotta Stellare!)
La serra era una struttura che era ancora in piedi, dentro c’erano
due piccoli biologi che erano terrorizzati, la struttura non sembrava
a rischio di crollo immediato, si vedevano tuttavia numerose grosse
falle provocate dalle schegge dell’esplosione dell’hangar n°2.
I vani degli alloggi non erano stati colpiti direttamente dal fuoco
nemico, all’interno c’era impaurito e nascosto da qualche parte, un
piccolo tecnico dei sistemi. Anche la struttura abitativa aveva
numerose falle, erano state causate dalle schegge dell’esplosione
dell’hangar n°2 ma l’habitat abitativo non sembrava a rischio
crollo!. ►impersonerai Anubis 1372 nelle prossime pagine dell’ebook, sarai chiamato
a prendere decisioni sul campo: Cosa fai adesso?!
→Se ti rechi al radiofaro / Long Range Radar per distruggerli; vai a pag.27
→Se ti rechi all’Head Quarter per distruggere i sistemi; vai a pag.25
→Se ti rechi alla Serra per soccorrere i due biologi; vai a pag.22
→Se ti rechi agli alloggi per soccorrere il tecnico dei sistemi; vai a pag.17
→Se ti nascondi tra le macerie per cogliere di sorpresa i nemici; vai a pag.15
→Se raggruppi i superstiti fuori dalla base per tentare la fuga a piedi, provando
a nascondervi da qualche parte nel deserto; vai a pag.13
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Una fuga impossibile!.
I tre piccoli Scrapth uscirono dai loro nascondigli, erano impaurit i e
titubanti, ma incoraggiati dalle tue parole e dalla tua s icurezza di
leader esperto, seguirono i tuoi ordini, iniziando a correre
lentamente e faticosamente verso la tua direzione. Ma la loro
piccola statura ed il loro esile corpo quasi da bambino, non li aiutò a
fuggire rapidamente, anche a causa della massa delle tute e dello
zaino di sopravvivenza, nonché della sfavorevole gravità del
planetoide.
Te ne accorgesti subito: i tre piccoli Scrapth erano lenti, troppo lenti
ed erano stati avvistati!. Oppure le tue brevi conversazioni radio
erano state intercettate del veicolo nemico, il quale dopo aver
ronzato un paio di volte intorno alla base (che ormai era una
catasta di macerie), il velivolo nemico decise di non atterrare, ma al
contrario lanciò una raffica di potenti armi a raggi, che
vaporizzarono i tre piccoli Scrapth.
Con l’ira che ti accecava gli occhi, un senso di colpa infinito, uscisti
da dietro le rocce dove ti eri nascosto in attesa d’essere raggiunto
dai sopravvissuti. Imbracciando il tuo fucile a raggi, scaricasti
sull’astronave tutta la cella d’energia, bersagliando di raggi laser al
massimo della potenza, la navicella nemica.
Purtroppo gli effetti contro il velivolo alieno furono deboli ed
inconsistenti!. L’astronave nemica ti aveva inquadrato: ti folgorò
con una salve di bombe al plasma!.
Continua a leggere a pag.29
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Ogni resistenza fu inutile.
La navicella aliena ronzò una paio di volte sopra le macerie fumanti
della tua base, poi atterrò nei pressi della rampa n°1. Dal velivolo
alieno uscirono otto alieni, l’ intelligenza artificiale delle tua
armatura SPARTAN non riconosceva il t ipo d’armi impiegate e le
armature nemiche. Queste erano le valutazioni tattiche dell’ i.a.:
forse erano droni guidati da un’intelligenza artificiale che era posta
sulla nave madre: ma non era garantito che la piccola navetta
sarebbe stata un ripetitore e/o ponte radio per il comando e
controllo dei droni. Forse avrebbero potuto essere anche dei droni
con propria i.a. in questo caso la tua armatura stimava che la
piccola navetta che era atterrata, sarebbe stata certamente un
piccolo Hub di comunicazioni radio, tra i droni robotici e la nave
madre. Le intelligenze artificiali si possono sempre sbagliare oppure
rompere, ma gli occhi e la memoria di un Anubis Spartan no!.
La fisionomia degli alieni era molto simile a quella degli
Afophis, una cultura aliena violenta, ostile, che era già stata
sconfitta dalla Federazione e da cui non ci si sarebbe atteso alcun
attacco!. Forse gli Afophis avevano sviluppato nuove tecnologie e
nuovi equipaggiamenti? E chi gli aveva aiutati?!. La buona notizia
era che adesso sapevi che dovevi fronteggiare gli Afophis. La
cattiva notizia era che c’erano OTTO Afophis, alti 6 metri, con
nuove corazze, nuove armi. Due di loro si recarono verso la serra,
due si diressero verso il modulo abitativo, due andarono verso il
centro comando, due restarono nei pressi della navetta. Non
aspettasti che fossero loro ad aprire il fuoco, ma ingaggiasti per
primo i due Afophis che erano più vicini, ne scaturì un violento
conflitto ad armi ad energia diretta!. Le loro armature erano più
robuste del solito, il vantaggio numerico era schiacciante, riuscisti
ad abbatterne uno e ferirne gravemente un secondo. Questo
successo però ti costò vari colpi diretti: la tua armatura dopo il
terzo colpo, iniziò a mal funzionare, per evitare di farti catturare,
attivasti l’autodistruzione e saltasti per aria, riuscendo ad
annientare altri due nemici che volevano catturarti alle spalle!.
Continua a leggere a pag.29
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Difendere il nido tecnologico!.
Entrasti di soppiatto dalla porta posteriore nella struttura degli
alloggi, poi spiegasti in poche parole le opzioni tattiche al piccolo
Scrapth il quale era impaurito e forse avrebbe preferito arrendersi.
Quando gli evidenziasti che i nemici erano gli Afophis e che c’era da
difendere anche il proprio pianeta madre, andando a cancellare le
informazioni militarmente sensibili al primo piano dell’HQ, il piccolo
Scrapth annuì. Erano piccoli come bambini gli Scrapth, pacifici, miti
e schivi, ma risoluti come il granito quando c’era da difendere i loro
pianeti. Poi in battaglia erano particolarmente t ignosi, nonostante la
loro bassa statura!. Gli allungasti una delle tre granate al plasma,
dicendogli di correre verso l’HQ, al tuo segnale!.
Entrò all’ improvviso un Afophis dentro l’habitat, essendo alto
6mt ed essendo il varco alto solo 2mt, l’Afophis ci mise un po’ a
farsi strada, dilaniando a suon di mazzate le lamiere dell’habitat.
Appena allungò la testa per entrare, gli scaricasti a bruciapelo sul
casco, mezza cella d’energia con il raggio laser settato al massimo.
Il casco dell’Afophis in un paio di secondi esplose assieme al cranio
del mostro, il corpo del gigante rovinò a terra in un tonfo sordo e
greve.
–Corri!- sibilasti allo Scrapth, il quale corse fuori, passando tra le
gambe del secondo Afophis. Il secondo gigante si girò e fece per
afferrare il piccolo Scrapth, ma impugnando un gladio di
superceramica con il plasma attivato, gli tagliasti via la testa con un
colpo netto da dietro, con la facilità con cui un coltello rovente
taglia un panetto di burro!.
Ne restavano solo 6 di Afophis e non sarebbero andati da nessuna
parte!.
Uscendo dall’habitat e nascosto dal corpo del gigante che stava
rovinando a terra, scagliasti la penultima granata al plasma contro
l’astronave. La granata s’infilò come un missile dentro il grande
portellone aperto della navetta, dopo un secondo, il mezzo nemico
esplose, uccidendo sul colpo i due Afophis che erano poco distanti e
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davano le spalle alla base, temendo forse attacchi dalle vicine
colline rocciose.
L’onda d’urto dell’esplosione ti scagliò a terra, anche il piccolo
Scrapth era volato via, l’i.a. dell’armatura SPARTAN lo localizzò nei
pressi dei rottami della centrale d’energia: era vivo ed in buona
salute, stringeva al petto la granata al plasma grande quanto un
pallone da football. Lo Scrapth però era in pericolo!, infatti tra il
piccolo alieno e l’HQ c’erano due Afophis. I due mostri si erano
voltati con sorpresa verso la loro navetta in fiamme, osservavano il
cielo, sembrava pensassero che un colpo provenuto dallo spazio
avesse distrutto la loro navetta. Scrutavano il cielo stupidamente
per capire se sarebbero piovute delle salve al plasma da qualche
mezzo della Federazione in orbita bassa.
Poco più in là, vicino alle rovine della centrale energetica, altri due
Afophis si stavano rialzando in piedi, sembravano un po’ intontiti
dal botto dell’esplosione della loro navetta!.
Attivasti l’ultima granata al plasma e la scagliasti contro i due
Afophis che erano vicini all’HQ, poi svuotasti quello che ti rimaneva
della cella d’energia del fucile laser, contro la visiera di uno dei due
Afophis. Questi due mostri però una volta che furono in piedi, ti
ebbero a detectare!.
Intanto esplose il cranio di un quinto Afophis, il corpo del
gigante di 6metri pesante e massiccio ondeggiò per un po’, quindi
cadde a terra di spalle, sollevando una grossa nuvola di polvere.
Contemporaneamente la granata al plasma toccò terra quasi tra le
gambe dei due Afophis ed esplose sull’istante, vaporizzandoli in una
nube di fuoco!.
Sorridesti soddisfatto, pensando che restava solo un dannato
Afophis e sicuramente il bastardo alieno, non sarebbe più andato da
nessuna parte!. Il tuo fucile era scarico, il gladio fiammeggiante ti
era sfuggito di mano nell’onda d’urto dell’esplosione della navetta
nemica. –Finiamo questa battaglia!- gridasti, mentre prendesti la
pistola laser e la scaricasti contro il mostro. Gli avevi traforato la
corazza in qualche punto, sarebbe morto asfissiato, ma il bastardo
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aveva ancora un po’ di tempo prima di rimanere a secco della sua
atmosfera. In pochi secondi la tua armatura incassò tre colpi diretti
ad alta energia, sparati dall’Afophis. Eri messo male, giacevi a
terra, con l’armatura danneggiata, i tuoi sistemi stavano mal
funzionando, muoversi era difficile e presto avresti perso integrità
strutturale!.
All’ improvviso udisti un’esplosione tremenda!, sollevasti incuriosito
ed affaticato la testa: sul piazzale crivellato di macerie e crateri,
anche l’ottavo Afophis era andato!.
Il piccolo Scrapth gli aveva fatto rotolare tra le gambe la granata al
plasma, mentre il mostro era concentrato a spararti addosso, con il
suo fucile al plasma!.
-Ben fatto! Soldato!- dicesti guardando Xeony.
Xyon e Xyoff i due biologi trotterellarono felici fuori dalla serra, uno
ti aiutò ad alzarti, mentre l’altro trascinò con fatica i due pesanti
fucili al plasma dei due Afophis che erano morti, nei pressi
dell’habitat.
-Broken Arrow! per i s istemi al primo piano!, non abbiamo molto
tempo, c’è sempre la nave degli Afophis in orbita!- urlasti alla radio.
Xeony trotterellò verso di te, disse che prima doveva ripararti
l’armatura SPARTAN e doveva salvarti la vita, perché non poteva
lasciarti morire!.
-Io non conto niente!, proteggete i pianeti madre!- urlasti con la
voce incrinata dalla paura, temendo che dalla navetta nemica in
orbita, potessero essere salpati già altre truppe nemiche.
Xyon e Xyoff sollevarono in due il pesante fucile al plasma degli
Afophis e trotterellarono verso l’HQ, dissero che avrebbero distrutto
i sistemi usando le armi nemiche, assicurandosi così che nessuna
informazione militare riservata, sarebbe potuta cadere in mani
nemiche!.
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-Che cosa facciamo adesso?!- chiese Xeony mentre stava riparando
con successo i danni più gravi della tua possente armatura
SPARTAN.
-Piano G, ci nascondiamo in una caverna ed incrociamo le dita!-
Il fucile al plasma degli Afophis era ingombrante e pesante, ma la
cella di energia era carica al 100% e questo era proprio un’ottima
notizia!.
Continua a leggere a pag.29
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Nessuna grazia concessa e nessuna grazia richiesta.
Non fu per niente una buona idea, raggiungere la serra!.
Il percorso fu lungo, allo scoperto e gli Afophis ti detectarono,
scoprendo che nella base c’era uno SPARTAN e s’era imbucato nella
serra!. Incominciarono a piovere nella struttura colpi di fucile al
plasma, il rateo dei colpi crebbe rapidamente, tanto che presto
tutta la struttura ne fu crivellata!. La buona notizia era che i SEI
degli OTTO Afophis, dovevano proprio avere un terrore folle degli
Anubis SPARTAN, altrimenti non avrebbero mai consumato tutti
quei colpi!. La cattiva notizia, era che i SEI dannati Afophis avevano
preso ad avanzare e convergevano a tenaglia sulla struttura!.
Il fuoco di saturazione degli Afophis era così intenso che non
riuscisti rispondere con del contro-fuoco di soppressione, perché
quando ci provasti, fosti colpito da un colpo diretto che per fortuna
la tua armatura riuscì ad assorbire.
I due piccoli Scrapth avevano paura, piangevano e si
stringevano tra di loro, non sapevano cosa fare!. Non volevano
morire, non volevano essere torturati, non volevano essere uccisi
dagli Afophis!. Ma c’era poco da fare, ormai il vantaggio tattico della
sorpresa s’era eclissato! I giochi erano fatti...
Nessuna grazia sarebbe stata concessa e nessuna grazia sarebbe
stata chiesta!.
Lasciasti ai due piccoli Scrapth una granata al plasma, dicendo
loro di farla detonare appena un solo Afophis fosse entrato nella
struttura per catturarli. I due piccoli Scrapth annuirono, piangendo
tolsero la sicura alla granata, preparandosi a farla detonare!.
Uscisti coraggiosamente sprezzante del pericolo e del fuoco di
saturazione degli Afophis, per scagliare la penultima granata dentro
al centro di comando, questa dopo poco esplose, facendo collassare
tutta la struttura del quartier generale!. Questo ti costò altri due
colpi diretti e la perdita dell’integrità dell’armatura!. Il nido madre
però era stato protetto!.
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Adesso c’era da prendersi cura dell’ult imo addetto ai sistemi, che
nel frattempo era stato fatto prigioniero da un Afophis!.
Sputavi sangue dalla bocca, respiravi a fatica, gambe e bracci erano
molto lesionati, ma questo non era ancora niente! Il peggio era
ancora da venire, specie se gli Afophis avessero catturato vivo un
Anubi Spartan!.
Il piccolo alieno Xeony urlava e si dimenava, era terrorizzato
ed atterrito, l’Afophis godeva della paura del piccolo alieno e già
pregustava il piacere di torturarlo a morte per estorcergli
informazioni. Senza esitare nemmeno un momento, estraesti la tua
pistola laser e con un colpo diretto, vaporizzasti il piccolo Scrapth,
liberandolo da una morte lenta ed orribile!.
Altri colpi al plasma ti raggiunsero, strappandoti una gamba ed
entrambe le braccia. Eri a terra, la battaglia era quasi finita!. Ti
voltasti preoccupato per la sorte dei due piccoli biologi. Entrò un
Afophis nella serra, ma dopo pochi attimi tutta la struttura esplose
in una palla di fuoco!.
I due piccoli Scrapth avevano abbattuto un Afophis!.
Bravi soldati gli Scrapth!.
Adesso toccava a te!, attivasti l’autodistruzione settando il tempo
della detonazione al minimo possibile: 3 secondi. Un Afophis ti era
già addosso, digrignava i denti ed imbracciava una lama laser con
cui contava sadicamente, di scuoiarti di dosso la tua armatura
SPARTAN.
Avrebbe avuto una grossa sorpresa!
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Sconfitta completa, una pessima giornata per gli Anubi Spartan!.
Non fu per niente una buona cosa uscire allo scoperto e correre per
la base, cercando di raggiungere l’HQ. Rivelasti la tua presenza,
così un pesante fuoco di soppressione di colpi di fucili al plasma,
iniziò a crivellart i l’armatura.
Riuscisti però a scagliare una granata al plasma nell’HQ, la quale
esplose dopo pochi attimi, facendo collassare l’ intera struttura della
quartier generale.
Il nido madre era stato protetto!.
Adesso però era difficile proteggere i tre piccoli Scrapth dalle
minacce Afophis: eri a terra crivellato di colpi, ti avevano strappato
una gamba ed entrambe le braccia!. La buona notizia era che i SEI
degli OTTO Afophis dovevano avere proprio un terrore folle degli
Anubis SPARTAN, altrimenti non avrebbero mai consumato tutti
quei colpi per un solo nemico!. La cattiva notizia, era che solo tre
degli otto Afophis ti erano già addosso. I tre digrignavano i denti ed
imbracciavano una lama laser con cui contavano sadicamente, di
scuoiarti di dosso la tua armatura SPARTAN.
Avrebbero avuto una grossa sorpresa, perché avevi settato
l’autodistruzione a 3 secondi. Purtroppo non c’era stato modo di
difendere anche gli altri tre piccoli amici. Chissà forse avresti
raggiunto il tuo obiettivo Proteggere, Servire, Obbedire in un’altra
vita…
Una grande luce, spazzò via solo tre, degli otto Afophis!.
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Una pessima giornata per gli Anubi Spartan!.
Non fu per niente una buona cosa uscire allo scoperto e mettersi a
correre verso il radiofaro per andare a tiro di granata al plasma,
infatti fosti subito detectato dagli Afophis.
In particolare dalla navicella nemica che evidentemente aveva del
personale di bordo intento a monitorare con attenzione radiofaro e
Long Range Radar.
Fosti vaporizzato con un colpo diretto con il cannone al plasma, che
distrusse incidentalmente anche l’Habitat della base!.
Purtroppo non c’era stato modo di difendere anche gli altri due
piccoli amici che erano nascosti nella Serra. Chissà forse avresti
raggiunto il tuo obiettivo Proteggere, Servire, Obbedire in un’altra
vita…
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Capitolo 2-I vecchi soldati non muoiono mai.
Il piccolo alieno Scrapth era seduto su una sedia dentro l’Hangar
dell’Area 51 nella base segreta del Nevada, di fronte a lui una
commissione di generali dell’Aereonautica, Esercito, Marina, Servizi
Segreti, ascoltavano l’ audizione circa alcune guerre spaziali, che la
Federazione Stellare era stata costretta a combattere.
Qualche generale dell’aeronautica era preoccupato, temeva che gli
Afophis avrebbero potuto arrivare sulla Terra. I servizi segreti
invece erano rilassati, facevano notare che gli scontri erano
avvenuti a molti anni luce dalla Terra.
-E poi che cosa è successo?!- chiese il presidente dalla commissione
di sicurezza dell’Area 51, rivolgendosi a Xeon.
-I vecchi soldati non muoiono mai, semplicemente rinascono!. La
nostra struttura sociale non è “generalista” come la razza umana.
La nostra cultura è più simile alle società degli insetti sociali
terrestri. Abbiamo sempre avuto una specializzazione funzionale e
genetica nella nostra società, con il tempo questa è stata
potenziata, anche tramite la manipolazione genetica. Questo al fine
d’ottenere più vantaggi, maggiore capacità d’adattamento nello
spazio. I nostri addetti alla sicurezza, sono generati con l’ingegneria
genetica, i vincenti sono clonati: i loro geni sono copiati negli altri
addetti alla sicurezza, potenziandone le caratteristiche fisiche e
morali. Farete la conoscenza del mostro master chief Anubis 18942,
il capo della sicurezza dell’Area52-
S’aprirono dopo pochi attimi le porte dell’Hangar dell’Area 51.
L’enorme hangar era vuoto, ospitava ad un’estremità solo un lungo
tavolo e delle sedie, dove la commissione speciale di militari
dell’Area51 era seduta. Riecheggiarono facilmente nella struttura
vuota dell’Hangar i pesanti e cupi passi, di un gigante di oltre due
metri e mezzo d’altezza, con una possente armatura in metallo ed
un casco corazzato di dimensioni enormi. L’elmo conteneva una
sorta di visiera a specchio, s’approssimò con passo sicuro, presso la
commissione.
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-Salve, terrestri!, sono Anubis 18942- disse in un perfetto inglese
con accento del midwest, con un tono di voce molto basso.
Grande fu la sorpresa della commissione, il portavoce ruppe
timidamente il timore riverenziale e la meraviglia degli astanti,
chiedendo –Anubis 18942 potrebbe cortesemente illustrarci il suo
equipaggiamento?!-
-Il mio titolo è Master Chief, sono un Anubis. Io sono Anubis 18942,
come me, molti altri sono generati artificialmente e costruiti e
potenziati geneticamente in centri di ricreazione, per assolvere alla
nostra funzione nella comunità: proteggere, servire, obbedire.
Il nostro equipaggiamento è il meglio della tecnologia della
Federazione Stellare!. Corazza termo reattiva in policeramica
supermassiva, servoassistita ed alimentata da un piccolo reattore a
fissione tascabile. Può generare uno scudo energetico al plasma, ha
un sistema interno d’auto medicamento con nanobot, collegato ad
un’intelligenza artificiale in modalità tattica e medica. Interfaccia
neurale/immunitaria per ottimizzare le risposte e vivere in simbiosi
con l’armatura. Internamente ha gel ad assorbimento cinetico, un
sistema di raffreddamento e riscaldamento automatico. Struttura
totalmente ignifuga, impermeabile, indistruttibile, inattaccabile da
agenti meteorologici o chimici o batteriologici. E’ una corazza a
tenuta stagna, come una vostra tuta spaziale!. Nel casco sono
integrati un visore notturno, termico, ultravioletto, radar attivo e
passivo di prossimità, con sistema di puntamento e tracciamento
automatico delle minacce nemiche. C’è anche un sistema di
telecomunicazione a breve raggio sia wireless che wired per
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interfacciarmi con ogni sistema di comunicazioni conosciuto, dalla
Federazione Stellare. L’autonomia operativa in battaglia è di circa
15 dei vostri giorni, poi il piccolo reattore nucleare deve essere
ricaricato con carburante atomico. L’equipaggiamento standard
prevede: un fucile laser a cella energetica da vari GigaWatt di
potenza. Pistola laser a cella energetica da vari MegaWatt. Le armi
possono essere collegate al reattore dell’armatura per continuare a
funzionare, ma il fante perde un po’ di rapidità ed agilità in questa
modalità. Come dotazione standard ci sono anche tre granate al
plasma che hanno una potenza di 1 vostro kilotone. Gladio in
policeramica supermassiva, potenziato da una piccola cella al
plasma, che è attivabile una sola volta!-
Intervenne Xeon che precisò -Può essere agganciato alla tuta
dell’Anubis un lanciatore anti-veicoli: de facto un piccolo cannone
elettromagnetico che è alimentato dal reattore nucleare tascabile
dell’armatura: il caricatore del munizionamento del sistem ad’arma
antiveicolo, contiene un pingue numero di proiettili in policeramica
supermassiva-
- Cioè?! Può spiegarsi meglio?!- chiese il generale della marina.
-E’ una fionda che spara palle da biliardo di 100kg di massa a Mach
30, signore- aggiunse sarcastico Anubis, con un tono di voce
metallico e basso.
-Impressionante!- rispose estasiato il generale dell’Esercito.
-Masterchief Anubis 18942 potrebbe gentilmente sollevars i la
visiera del casco e mostrarsi?!. Saremmo curiosi di vedere il suo
volto!-
Anubis si voltò a guardare Xeon, i due si guardarono restando in
silenzio, forse comunicarono telepaticamente, poi Anubis 18942
annuì restando in silenzio. Il master chief poi si voltò per rivolgersi
alla commissione terrestre e rispose –Negativo signore, vi potreste
spaventare! Anche se sono brutto per i vostri canoni, gli Anubis
sono amici e stanno dalla parte dei buoni!-
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-Master chief Anubi 18942 potrebbe raccontarci qualche guerra
spaziale, in cui lei ha partecipato?!-
Anubis si voltò a guardare Xeon, i due si guardarono restando in
silenzio, forse comunicarono telepaticamente, poi Anubis 18942
annuì restando in silenzio.
Il master chief si voltò nuovamente per rivolgers i alla commissione
terrestre e rispose – Affermativo signore, ma questa è un’altra
storia…- rispose l’alieno con voce metallica e profonda.