44
Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Architettura e Geometria delle lamine di sapone

Stefano Pigola

Page 2: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

“Penso che la “tendenza” a imparare dalla natura ci sia sempre stata. Dobbiamo distinguere tra copiare la natura e imparare dalla natura.

Imparare dall’intelligenza della natura significa avere degli edifici più leggeri, meno spreco di materiali, più efficacia delle risorse energetiche e più ambienti naturali (...)

Copiare significa provare a imitare una forma senza capirne i principi e facendo uno sforzo immenso di energie e di materiali per l’imitazione.”

- Chris Bosse, L’architettura delle bolle di sapone.

Matematica e Cultura 2007. Springer

Page 3: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Cubo d’Acqua, Olimpiadi di Pechino 2008

(Immagine presa da wikipedia)

Page 4: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Otto Frei: ricerca della forma e architettura della minimalità

parte I

Otto Frei è uno tra i più celebrati architetti (e ingegneri strutturali) del nostro tempo, specializzato in coperture leggere formate da una membrana pre-tesa di grandi dimensioni, con contorni e altezze variabili, sospese mediante funi che confluiscono in uno o più pennoni e ancorate a terra (tensostrutture).

Page 5: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Expo67, Canada

Page 6: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Stadio Olimpico di Monaco, 1975

Page 7: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Tanzbrunnen, Cologna, 1957

Page 8: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

L'architettura di membrane sospese di Frei è espressione di uno spirito "ecologico" e di armonia con la Natura.

Principi ispiratori:– Ottimalità delle coperture– Economia ed efficienza dei materiali,– Trasportabilità,– Leggerezza della struttura fisica e immagine

di leggerezza che essa ispira in chi la osserva.

Page 9: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Come è stato possibile realizzare queste architetture? A quali “oggetti” in natura si è veramente ispirato Frei? Come realizzare il modello che provi la possibilità di tali strutture?

Page 10: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Ottimalità in natura

La Natura agisce sempre nel modo più semplice possibileper produrre i suoi effetti.

Moto di un sistema Equilibrio di un sistema

Principio di minima azione(Maupertuis-Euler)

Principio dei lavori virtuali(Johann Bernulli)

Page 11: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Energia potenzialee principio dei lavori virtuali

Energia potenziale = energia immagazzinata dal sistema. Potenzialmente, essa può essere trasformata in energia di movimento, in calore etc...

Page 12: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Cime, selle = equilibrio instabile

Valli, buche = equilibrio stabile

Energia potenziale dello sciatore dovuta all’altezza

Page 13: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Gli stati di equilibrio di un sistema sono quelli per i quali l’energia potenziale è stazionaria (massimo, minimo o sella).

– Johann Bernoulli, Lettera a Pierre Varignon. 1717

Page 14: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

• Equilibrio stabile: corrisponde ai punti di minimo dell’energia potenziale. Se perturbiamo il sistema spostandolo da questo suo speciale stato, il sistema tende a tornarci dopo un certo tempo.

• Equilibrio instabile: piccole perturbazioni (in opportune direzioni) distruggono definitivamente la situazione di equilibrio.

Page 15: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Muovendo il telaio, la pellicola di sapone in equilibrio viene perturbata ma ritorna quasi istantaneamente allo stato di equilibrio

Page 16: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

... il precedente “esperimento” di equilibrio stabile usa pellicole saponate....

...ma come fanno a formarsi le pellicole saponate sui telai? Come si formano le bolle di sapone?

Page 17: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Tensione superficialeLa pelle dell’acqua

Le molecole sulla superficie di un liquido esercitano una forza le une sulle altre. Si forma una pelle elastica capace di equilibrare il peso del liquido che racchiude.

Page 18: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Goccia d’acqua in equilibrio. La forma è dovuta all’azione della forza di gravità

Page 19: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Le molecole sulla superficie del liquido esercitano una forza anche su una possibile struttura (recipiente o altro) che viene a contatto con esse. E’ il fenomeno della capillarità.

Page 20: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

La pelle elastica del liquido aderisce alla superficie interna del tubicino (che quindi si bagna) e, arrampicandosi su di essa, trascina con sè il resto del liquido ad una altezza superiore a quella del liquido nella bacinella, sino a quando il peso dell'acqua trascinata non equilibria la forza esercitata dalla pelle.

Page 21: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Le forze esercitate dalle molecole del pelo libero le une sulle altre e su una eventuale struttura di contatto (filo di ferro, recipiente etc...) è chiamata tensione superficiale.

Page 22: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

La formula di Young-LaplaceVerso una geometria

delle pellicole di sapone

Quale legge governa la forma assunta dalle pellicole di sapone?

Le pellicole saponate sono così sottili e leggere che possiamo trascurare l’effetto della gravità nella nostra indagine sulla “forma”

Page 23: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

La bolla racchiude aria ad una certa pressione. L'aria racchiusa spinge verso l'esterno con una certa forza. Ma all'esterno c’è la pressione dell'atmosfera che preme sulla bolla. Queste due forze si equilibrano attraverso la tensione superficiale della bolla del liquido saponato. La bolla assume la forma di una sfera.

Page 24: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

La bolla più grande si gonfia, la bolla più piccola sgonfia.

Page 25: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

• Più piccola è la bolla più grande è la pressione della regione interna.

• La tensione superficiale è sempre la stessa, indipendentemente da forma e dimensione della bolla. Solo la differenza di pressione risente della “grandezza” della bolla.

Page 26: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Le precedenti deduzioni si riassumono nella formula di Young-Laplace

p = 2T x 1/R,

p = differenza di pressione tra pellicola interna ed esterna della bolla

T = la tensione superficiale

R = raggio della bolla

Page 27: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Più in generale, per un liquido saponato,

p = 2T x H,

dove

H = la curvatura media della pelle del liquido che ne descrive la forma geometrica

Page 28: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

La differenza di pressione è nulla quindi la “curvatura media” è nulla. Si noti che la superficie

non è piana

Page 29: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

La differenza di pressione tra l’interno e l’esterno è sempre costante e non zero. Quindi, la “curvatura media”

è costante e non nulla in ogni punto

Page 30: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Superfici a curvatura media costante nello spazio Euclideo

(a) Curvatura delle curve nel piano

Page 31: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Una curva “liscia” f(t) nel piano viene percorsa in un senso assegnato e ad una certa velocità. La velocità istantanea della curva è rappresentata da un vettore (segmento orientato) v(t), tangente alla curva, diretto nel senso di percorrenza della curva e con lunghezza pari alla velocità

Page 32: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

La rapidità con cui la velocità cambia è chiamata accelerazione. Assumiamo che v abbia lunghezza costante, non nulla. Allora, la lunghezza del vettore accelerazione a(t) esprime quanto velocemente la curva cambia direzione all’istante t. Sia k(t) la lunghezza con segno di a(t).

Def. k(t) = curvatura istantanea della curva

k(t)>0, la curva sta “sopra” la retta tangente

Page 33: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

(b) Curvatura delle superfici nello spazio

Page 34: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Sezioni normali e curvature principali

Ogni punto P della superficie ha un versore normale N(P). I piani che contengono N(P) tagliano la superficie in curve piane che hanno una certa curvatura k al punto P.

Page 35: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Def. Curvature principali

k1(p) = max k

k2(p) = min k

al variare del piano di sezione normale.

Def. Curvatura media

H(p)= {k1(p)+ k2(p)}/2

la media delle curvature principali.

Page 36: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Superfici a curvatura media costante

(a) Superfici minime: H=0

Catenoide Elicoide

Page 37: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Superficie minima completa e con auto-intersezioni

(immagine prodotta dal gruppo di Granada)

Page 38: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

(b) Curvatura media costante non nulla

Sfera (superficie chiusa e senza auto-intersezioni)

Onduloide (superficie completa e senza auto-intersezioni)

Page 39: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Superficie chiusa a curvatura media costante, con auto-intersezioni

(immagine di Matthias Heil)

Page 40: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Proprietà ottimali di telai saponati e bolle di sapone

Energia potenziale delle pellicole saponate

Upoten = T x A

T = tensione superficiale

A = Area della superficie saponata

Page 41: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Ma le pellicole saponate sono in equilibrio stabile, quindi (principio dei lavori virtuali)

Upoten = T x A = minimo

Inoltre, la tensione superficiale non dipende da forma e dimensione. Quindi:

Pellicole di saponeArea minima!

Page 42: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Conseguenze:

(a) Telai sponati: il liquido saponato su un telaio realizza la superficie che ha area minima tra tutte le superfici che si appoggiano allo stesso telaio

(b) Bolla di sapone: la bolla di sapone minimizza l’area della superficie che contiene un volume fissato (problema isoperimetrico). Soluzione: sfera!

Page 43: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

Otto Frei: ricerca della forma e architettura della minimalità

parte II

Abbiamo visto che le pellicole saponate che si formano sopra un telaio hanno la proprietà di minimizzare l’area tra tutte le possibili superfici con lo stesso contorno. Queste superfici saponate, poichè appaiono, sono anche stabili sotto perturbazioni. Ecco la fonte di ispirazione in Natura per le architetture di Frei, ed ecco un esperimento che mostra la loro possibile realizzazione...

Page 44: Architettura e Geometria delle lamine di sapone Stefano Pigola

La struttura “architettonica” alla quale aderisce il liquido saponato presenta “pennoni” e “corde”, proprio come nelle realizzazioni di Frei