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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Dipartimento di Giurisprudenza
DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA
La tutela giurisdizionale
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
L’Unione europea costituisce una comunità di diritto.
Stati membri, istituzioni e singoli sono tenuti a rispettare le
norme di diritto europeo.
Art. 19, n. 1 TUE: Gli SM stabiliscono i rimedi giurisdizionali
necessari per assicurare una tutela giurisdizionale effettiva nei
settori disciplinati dal diritto UE.
Art. 19, n. 2 TUE: La Corte di giustizia dell’UE si pronuncia
conformemente ai trattati:
sui ricorsi presentati da uno SM, da un’istituzione o dai singoli;
in via pregiudiziale, su richiesta delle giurisdizioni degli SM,
sull’interpretazione del diritto UE o sulla validità degli atti
adottati dalle istituzioni;
negli altri casi previsti dai trattati.
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Prof. Stefano Bastianon
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Il rispetto del diritto europeo è assicurato a due livelli:
Nazionale Europeo
Giudice europeoGiudice nazionale
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IL CONTROLLO GIURISDIZIONALE EUROPEO
DIRETTO: da parte del giudice europeo, su iniziativa degli
Stati membri, delle istituzioni europee o dei singoli. Si
esaurisce con la pronuncia del giudice europeo.
INDIRETTO: cooperazione tra giudice europeo e giudice
nazionale. Rinvio pregiudiziale.
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IL CONTROLLO GIURISDIZIONALE DIRETTO
sulla legittimità degli atti e dei comportamenti delle
istituzioni europee (controllo delle istituzioni).
sulla corretta applicazione del diritto europeo negli
Stati membri (controllo degli Stati).
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Il controllo giurisdizionale diretto sulla legittimità dei
comportamenti degli SM e degli atti e dei comportamenti
delle istituzioni europee si realizza attraverso:
la procedura di infrazione
l’azione di annullamento
l’azione in carenza
l’eccezione di invalidità
l’azione di responsabilità extracontrattuale
il contenzioso in materia di personale
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LA PROCEDURA DI INFRAZIONE: ART. 258 TFUE
Si ricollega al ruolo della Commissione di custode dei
Trattati ed ha quale finalità quella di porre termine alla
violazione del diritto europeo da parte di uno SM.
ART. 258 TFUE: La Commissione, quando reputi che uno SM
abbia mancato a uno degli obblighi a lui incombenti in
virtù dei trattati, emette un parere motivato al riguardo,
dopo aver posto lo SM in condizioni di presentare le sue
osservazioni.
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Obblighi incombenti in virtù dei trattati: nozione ampia.Ogni obbligo imposto dal diritto europeo, primario oderivato.
Due eccezioni: disavanzi pubblici eccessivi – violazione deidiritti fondamentali
Inadempimento: può essere una condotta omissiva ocommissiva. E’ irrilevante l’elemento psicologico dellacolpa o del dolo.
Violazione imputabile allo Stato: Stato-organizzazione,comprensivo di tutte le articolazioni (locali e centrali)attraverso cui viene esercitato il potere pubblicoall’interno del territorio statale.
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• Gli SM non possono richiamarsi a situazioni del loro
ordinamento per giustificare l’inosservanza degli
obblighi derivanti dal diritto europeo.
• Sebbene ogni SM sia libero di ripartire come crede le
competenze normative sul piano interno, tuttavia a
norma dell’art. 258 TFUE esso resta il solo responsabile,
nei confronti dell’Unione, del rispetto di tali obblighi.
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• FASE PRECONTENZIOSA: sempre presente e sempre
necessaria. Affidata completamente alla Commissione
alla quale spetta di decidere se avviare la procedura
contro uno SM.
• FASE CONTENZIOSA: si svolge davanti alla Corte di
giustizia. Spetta sempre solo alla Commissione decidere
se investire della questione la Corte di giustizia.
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Dopo aver posto lo SM in condizioni di presentare le sueosservazioni.
c.d. fase pre-contenziosa della procedura di infrazione
Lettera di messa in mora
Osservazioni dello SM
(Contatti tra lo SM e i funzionari della Commissione)
Parere motivato
In questa fase di cerca di comporre la controversia in modoamichevole, senza ricorrere al giudice europeo.
Fase essenziale: non è possibile adire la Corte di giustiziase prima non è stata svolta la fase pre-contenziosa.
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Parere motivato: è l’atto con il quale la Commissionecristallizza in modo definitivo gli addebiti mossi allo SM e loinvita a conformarsi entro un determinato termine.
Atto non vincolante. Lo SM non è tenuto a conformarsi alparere motivato. Lo deve fare solo se vuole evitare chedella questione venga investita la Corte di giustizia.
Terminata la fase c.d. pre-contenziosa, la Commissione, senon è persuasa dalle argomentazioni dello SM, puòpresentare ricorso alla Corte di giustizia, dando inizio allac.d. fase contenziosa.
Potere discrezionale della Commissione. Il singolo non godedi un diritto a che la Commissione agisca. Quindi non puòesperire un ricorso in carenza.
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ART. 260 TFUE: Quando la Corte di giustizia riconosce che
uno SM ha mancato ad uno degli obblighi ad esso incombenti
in virtù dei trattati, tale Stato è tenuto a prendere i
provvedimenti che l’esecuzione della sentenza della Corte
di giustizia comporta.
Si tratta di una sentenza di accertamento, con la quale la
Corte accerta che lo SM è venuto meno ad uno degli
obblighi imposti dal diritto europeo.
Per effetto di tale accertamento, l’art. 260 TFUE impone
allo SM l’obbligo di adottare tutti i provvedimenti necessari
per conformarsi alla sentenza della Corte.
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Se ritiene che lo SM in questione non abbia preso detti
provvedimenti, la Commissione, dopo aver dato a tale Stato
la possibilità di presentare le sue osservazioni, formula un
parere motivato che precisa i punti sui quali lo SM in
questione non si è conformato alla sentenza della Corte di
giustizia.
Nuova procedura di infrazione con avvio della fase pre-
contenziosa.
Originariamente tale seconda procedura di infrazione era
del tutto identica alla prima, per cui l’unico risultato era
quello di ottenere un’ulteriore sentenza di accertamento da
parte della Corte di giustizia circa l’inadempimento dello
SM.
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Con il Trattato di Maastricht è stata prevista la possibilità per la
Commissione di richiedere alla Corte di giustizia di comminare
una sanzione pecuniaria (somma forfettaria o penalità di mora) a
carico dello SM responsabile della violazione.
ART. 260, 2 TFUE: Nel caso di seconda procedura di infrazione,
la Commissione può adire la Corte dopo aver inviato la lettera
di messa in mora, senza dover emettere anche il parere
motivato.
ART. 260, 3 TFUE: La Commissione, quando propone ricorso
alla CdG in quanto lo SM non ha provveduto a comunicare le
misure adottate per recepire una direttiva può indicare
l’importo della sanzione pecuniaria che ritiene adeguato.
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ART: 259 TFUE: Ciascuno degli SM può adire la Corte di
giustizia quando reputi che un altro SM ha mancato a uno
degli obblighi incombenti in virtù dei trattati.
Prima di presentare il ricorso alla Corte di giustizia lo SM
deve rivolgersi alla Commissione alla quale spetta di
avviare la fase pre-contenziosa.
LA PROCEDURA DI INFRAZIONEAD INIZIATIVA DEGLI STATI MEMBRI
(ART. 259 TFUE)
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La Commissione emette un parere motivato dopo che gli SM
interessati siano stati posti in condizione di presentare in
contraddittorio le loro osservazioni scritte e orali.
Qualora la Commissione non abbia formulato il parere nel
termine di tre mesi dalla domanda (o lo abbia formulato in
senso favorevole allo SM accusato), lo SM denunciante può
rivolgersi alla Corte di giustizia.
N.B. I singoli non sono legittimati a proporre la procedura
di infrazione.
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L’azione di annullamento è regolata dall’art. 263 TFUE e
consiste nell’impugnazione, mediante ricorso, di un atto
adottato dalle istituzioni europee che si ritiene viziato e
pregiudizievole.
Strumento tipico attraverso cui si realizza il controllo
giurisdizionale della legittimità degli atti delle istituzioni
europee.
L’AZIONE DI ANNULLAMENTO
(Art. 263 TFUE)
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Art. 263 TFUE:
Gli atti legislativi.
Gli atti del Consiglio, della Commissione e della BCE
che non siano raccomandazioni o pareri.
Gli atti del PE e del Consiglio europeo destinati a
produrre effetti giuridici nei confronti di terzi.
Gli atti degli organi e organismi dell’UE destinati a
produrre effetti giuridici nei confronti di terzi.
QUALI ATTI POSSONO
ESSERE IMPUGNATI ?
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Si deve trattare di atti vincolanti (NO raccomandazioni +pareri).
Regolamenti, direttive e decisioni.
La sostanza prevale sempre sulla forma. Qualunqueprovvedimento adottato dalle istituzioni(indipendentemente dalla sua natura e forma) chemiri a produrre effetti giuridici.
Si deve trattare di atti definitivi.
Atti che fissano definitivamente la posizionedell’istituzione e in quanto tali sono idonei a produrreeffetti giuridici.
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RICORRENTI PRIVILEGIATI
Gli Stati membri.
Il Consiglio, la Commissione e il Parlamento europeo.
RICORRENTI INTERMEDI
La Corte dei conti, la BCE e il Comitato delle Regioni soltanto
qualora l’atto impugnato pregiudica le loro prerogative.
RICORRENTI NON PRIVILEGIATI
I singoli (persone fisiche e giuridiche).
Chi può impugnare un atto delle istituzioni
europee con l’azione di annullamento?
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Possono proporre l’azione di
annullamento contro qualsiasi
atto ritenuto impugnabile.
Non devono dimostrare alcuno
specifico interesse, in quanto si
ritiene che tali soggetti siano
investiti di diritto di un interesse
generale a che la condotta delle
istituzioni europee sia legittima.
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Possono proporre l’azione di
annullamento solo contro gli atti
che pregiudicano le loro
prerogative.
Devono, pertanto, dimostrare
che l’atto impugnato invade la sfera
riservata alle loro competenze o
ne pregiudica l’esercizio.
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Qualsiasi persona fisica e
giuridica può proporre un
ricorso contro:
• gli atti adottati nei suoi confronti
• gli atti che la riguardano direttamente e
individualmente
• gli atti regolamentari che la riguardano direttamente
e non comportano alcuna misura d’esecuzione.
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L’atto riguarda INDIVIDUALMENTE un soggetto qualora il
provvedimento lo tocchi a causa di determinate qualità
personali ovvero di particolari circostanze atte a
distinguerlo dalla generalità e quindi lo identifichi alla
stregua dei destinatari.
ESEMPIO: Decisione della Commissione indirizzata ad uno
SM con cui si chiede a tale SM il recupero di un aiuto di
Stato concesso a favore di un’impresa.
Tale impresa è stata ritenuta colpita INDIVIDUALMENTE
dalla decisione, ancorché non era la destinataria di essa.
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ESEMPIO: Decisione della Commissione che dichiara
compatibile con il mercato comune un aiuto di Stato
concesso dallo Stato membro X a favore dell’impresa Y. I
concorrenti dell’impresa Y, pur non essendo destinatari
della decisione, sono considerati colpiti INDIVIDUALMENTE.
L’atto riguarda DIRETTAMENTE un soggetto qualora il
provvedimento lo tocchi direttamente, vale a dire
indipendentemente dall’intervento di altri atti o di terzi
soggetti.
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Atti regolamentari che non comportano alcuna misura
d’esecuzione.
Atti di portata generale ad eccezione degli atti
legislativi.
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Il termine per l’impugnazione è 2 mesi a decorrere dalla
pubblicazione dell’atto, ovvero dalla notificazione dell’atto
al suo destinatario.
I vizi che possono essere fatti valere sono:
l’incompetenza
la violazione di forme sostanziali
la violazione di legge
lo sviamento di potere
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L’INCOMPETENZA
L’istituzione non poteva emanare l’atto in quanto la
competenza ad emanare quell’atto spetta ad un’altra
istituzione (c.d. incompetenza interna).
L’istituzione non poteva emanare l’atto in quanto
l’Unione nel suo complesso non ha la competenza, che
spetta invece ad altri soggetti (es. SM) (c.d.
incompetenza esterna).
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LA VIOLAZIONE DI FORME SOSTANZIALI
Sussiste quando l’atto è privo di quei requisiti formali
che possono incidere, per la loro importanza, sul contenuto
dell’atto stesso.
ESEMPIO: violazione di forme relative al procedimento che
ha condotto all’adozione dell’atto.
ESEMPIO: violazione dell’obbligo di motivazione dell’atto.
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LA VIOLAZIONE DI LEGGE
Violazione dei trattati e di qualsiasi altra regola di diritto
europeo.
LO SVIAMENTO DI POTERE
L’istituzione ha la competenza ad emanare l’atto, ma lo fa
perseguendo scopi diversi da quelli per i quali tale potere le
è stato attribuito.
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Art. 264 TFUE: Se il ricorso è fondato, la Corte di giustiziadichiara nullo e non avvenuto l’atto impugnato.
Nullità erga omnes: nei confronti di tutti.
Nullità ex tunc: la nullità retroagisce al momento in cui èstato emanato l’atto
Art. 264, comma 2, TFUE: la Corte di giustizia, ove loreputi necessario, precisa gli effetti dell’atto annullatoche devono essere considerati come definitivi.
Art. 266 TFUE: la sentenza di annullamento della Corte digiustizia comporta per l’istituzione che aveva adottatol’atto l’obbligo di adottare i provvedimenti che l’esecuzionedella sentenza della Corte comporta.
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Rappresenta un’altra forma di controllo giurisdizionaledella legittimità del comportamento delle istituzionieuropee.
In questo caso il ricorso è diretto a far accertarel’omissione da parte delle istituzioni europeenell’adozione di un atto che hanno l’obbligo diemanare.
Ciò che rileva è l’illegittima inattività delle istituzioni.
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Art. 265, 1° co., TFUE: Qualora, in violazione deiTrattati, il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, ilConsiglio, la Commissione o la BCE si astengano dalpronunciarsi, gli SM e le altre istituzioni possono adire laCorte di giustizia per far constatare tale violazione. Ilpresente articolo si applica anche agli organi e organismidell’U.E. che si astengano dal pronunciarsi.
DUE PRESUPPOSTI
Ciò significa che il ricorso in carenza non può essere esperitoqualora l’adozione di un atto rientra nella discrezionalitàdell’istituzione comunitaria (Es. omessa emanazione di unparere motivato).
Esistenza di un obbligo di agire
in capo all’istituzione
Violazione di tale
obbligo
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ART. 265, 2° co., TFUE: Il ricorso è ricevibile soltantoquando l’istituzione in causa sia stata preventivamenterichiesta di agire (fase pre-contenziosa).
Messa in mora/diffida: non sono richieste formuleparticolari, ma deve essere formulata in modo chiaro epreciso, cosicché l’istituzione capisca che rischia di subireun ricorso in carenza. Devono essere specificati iprovvedimenti di cui si chiede l’adozione.
Se, allo scadere del termine di due mesi da tale richiesta,l’istituzione non ha preso posizione, il ricorso può essereproposto alla Corte di giustizia entro un nuovo termine didue mesi (fase contenziosa).
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Se, invece, l’istituzione
rifiuta espressamente di adottare l’atto
adotta l’atto
adotta un atto diverso da quello richiesto
la procedura termina, per ché in tal caso non si è più in
presenza di un’omissione illegittima.
C’è un atto che eventualmente potrà essere impugnato con
il ricorso di annullamento.
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Soggetti contro la cuicarenza è possibile esperire ilricorso
Parlamento europeo
Consiglio
Consiglio europeo
Commissione
BCE
Organi e organismi
Soggetti che possonopresentare il ricorso (ricorrenti)
Legittimati passivi
Legittimati attivi
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Ricorrenti privilegiati:
• Gli Stati membri
• Le istituzioni
Essi godono di una legittimazione a ricorrente ampia e
completa.
Ricorrenti non privilegiati:
Ogni persona fisica o giuridica può adire la Corte per
contestare ad una delle istituzioni/organo/organismo di
avere omesso di emanare nei suoi confronti un atto che
non sia una raccomandazione o un parere.
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Non solo decisioni indirizzate al ricorrente, ma ancheregolamenti o decisioni indirizzate ad altri soggetti, ma cheriguardano direttamente e indirettamente il ricorrente
In caso di accoglimento del ricorso la Corte di giustiziaaccerta l’omissione dell’istituzione.
La Corte non può né colmare la lacuna emanando l’atto, nécondannare l’istituzione ad adottarlo.
Tuttavia, in base all’art. 266, comma 1, TFUE, l’istituzionela cui astensione sia stata dichiarata contraria al dirittoeuropeo è tenuta a prendere i provvedimenti chel’esecuzione della sentenza della Corte di giustiziacomporta.
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Art. 277 TFUE: nel caso di un giudizio avente ad oggetto un atto
di portata generale adottato da un’istituzione, organo o
organismo dell’Unione, ciascuna parte può, anche dopo la spirare
del termine di 2 mesi previsto per il ricorso in annullamento,
domandare alla Corte di giustizia l’inapplicabilità dell’atto stesso
sulla base degli stessi motivi previsti per il ricorso in
annullamento.
La finalità è quella di evitare che un atto illegittimo, ancorché
non impugnato, possa produrre effetti in un caso concreto.
L’ECCEZIONE DI
INVALIDITA’
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L’eccezione di invalidità ha carattere INCIDENTALE.
Può essere sollevata soltanto nell’ambito di una proceduraavviata davanti alla Corte di giustizia per altri motivi emira a far dichiarare inapplicabile l’atto anche dopo chesiano scaduti i termini per impugnarlo con l’azione diannullamento.
ESEMPIO: eccezione di invalidità di un regolamento inoccasione dell’impugnazione di un atto di esecuzione diquel regolamento e come motivo di invalidità dell’attoimpugnato.
Se il ricorso viene accolto, l’atto è inapplicabile, maresta in vigore.
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L’eccezione di invalidità non può essere utilizzata dai
singoli per far valere l’invalidità di atti che gli stessi
singoli avrebbero potuto impugnare.
Strumento residuale per far valere l’invalidità di atti non
altrimenti impugnabili.
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L’AZIONE DI RESPONSABILITA’ EXTRA-CONTRATTUALE
Art. 340 TFUE: in materia di responsabilità
extracontrattuale l’Unione deve risarcire i danni cagionati
dalle sue istituzioni o dai suoi organi nell’esercizio delle
loro funzioni.
Nel caso di danni arrecati dalla BCE e dai suoi agenti
risponde la BCE, non l’Unione.
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Autonomia rispetto ai ricorsi in annullamento e in carenza.
L’azione di responsabilità extracontrattuale non mira
all’eliminazione o all’adozione di un atto. Mira, invece, ad
ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa di
quell’atto o di quella omissione.
I presupposti per la sua esperibilità sono:
l’illiceità del comportamento contestato alle istituzioni;
l’esistenza di un danno;
il nesso causale tra la condotta illecita e il danno.
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Quanto maggiore è il potere discrezionale di cui gode
l’Unione tanto più si richiede una violazione grave e
manifesta.
Il danno risarcibile comprende sia il danno emergente sia il
lucro cessante + gli interessi.
Il nesso causale sussiste quando il comportamento
contestato costituisce la causa certa e diretta del danno.
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Rispetto alla sentenze del Tribunale la Corte di giustizia operacome giudice di secondo grado.
L’impugnazione davanti alla Corte di giustizia ha i connotati delgiudizio di Cassazione, non di quello dell’appello. Non mira ariesaminare i fatti, ma soltanto a verificare l’assenza di errori didiritto.
Incompetenza del Tribunale.
Vizi di procedura.
Violazione del diritto UE.
Se la Corte accoglie l’impugnazione annulla la sentenza delTribunale.
Può decidere la causa nel merito si i fatti risultano integralmenteaccertati.
In caso contrario, rinvia la causa al Tribunale.
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LA REVOCAZIONE
Mezzo straordinario di ricorso.
Esperibile entro 10 anni dalla sentenza della Corte.
Possibile solo quando dopo la sentenza della Corte
emergono fatti nuovi, anteriori alla sentenza e tali che, se
conosciuti, avrebbero potuto condurre ad una decisione
diversa.
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IL RIESAME
Riguarda le decisioni emesse dal Tribunale su questioni
pregiudiziali.
Ammissibile soltanto quando la pronuncia del Tribunale
comporta gravi rischi per l’unità e la coerenza del diritto
dell’Unione.
Spetta al primo Avvocato generale proporre alla Corte il
riesame della sentenza del Tribunale entro 1 mese dalla
pronuncia.
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La Corte entro un mese decide se procedere al riesame.
Se la Corte constata che la pronuncia del Tribunale
comporta gravi rischi per l’unità e la coerenza del diritto
dell’Unione, la causa è rinviata al Tribunale il quale è
vincolato dai punti di diritto decisi dalla Corte.
Eccezionalmente la Corte può statuire in via definitiva
sostituendosi al Tribunale.
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IL RINVIO
Presuppone che al Tribunale venga attribuita una
competenza in materia di rinvio pregiudiziale.
In questo caso il Tribunale potrà disporre un rinvio alla
Corte di giustizia qualora la causa richieda una decisione di
principio che potrebbe compromettere l’unità e la coerenza
del diritto dell’Unione.
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