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IL SISTEMA CONFARTIGIANATO SEMPRE IN PRIMO PIANO T ARIFFA R.O.C. - P OSTE I TALIANE S. P .A. - S PEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (C ONV. I NT . L.27/02/2004 N. 46) ART .1, COMMA 1, DCB MILANO MENSILE DI CONFARTIGIANATO ALTO MILANESE OTTOBRE 2009 TEMA DEL MESE il Made in Italy AMBIENTE CATEGORIE FISCALE AREA LAVORO LEGALE FARE IMPRESA S P E C I A L E P I A N O C A S A ALLEGATO DA CONSERVARE

Artigiano Oggi novembre 2009

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Artigiano Oggi novembre 2009

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Page 1: Artigiano Oggi novembre 2009

QUELLO CHE VA BENEPER LE PICCOLE IMPRESEVA BENE PER IL PAESE.Le piccole imprese rappresentano la risorsa più importante per evitare che la crisi dei mercati internazionali travolga anche il nostro Paese. Per questo Confartigianato si batte per valorizzare la loro capacità di produrre ricchezza e occupazione.

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allegato

da conservare

Page 2: Artigiano Oggi novembre 2009

L’album dell’Associazione

Il professor Francesco Donatelli, Direttore Dipartimento Cardiovascolare, IRCCS MultiMedica/Università degli Studi di Milano, il 25 settembre, ha illustrato la campagna

di prevenzione “Il Cuore delle Donne”

Anche quest’anno, in occasione della festa di Villa Cortese, presso il PalaVilla, è stato assegnato Miss Acconciatura 2009. Gli acconciatori della Categoria Benessere si sono esibiti nelle

acconciature, in occasione della sfilata di abiti da sposa di Colomba Più. A coordinare la serata, il Presidente di Confartigianto, Edmiro Toniolo, e Lidia Villa.

Durante la serata è stata presentata l’attività dell’AISED (AssociAzione itAliAnA sindrome elehrs-dAnlos), info 393 9283010

Page 3: Artigiano Oggi novembre 2009

Influenza e crisi economica: sIamo vaccInatI?

Il vice ministro alla Salute Ferruccio Fazio, in uno degli interventi ha sottolineato: «Influenza A: meno allarmismi più risposte efficaci». E la risposta efficace è arrivata: la campagna di vac-cinazione contro l’influenza A/H1N1 partita a

ottobre prevede che circa il 40% del-la popolazione italiana (con prece-denza alle categorie a rischio) sarà coperta dagli 8 milioni di dosi vac-cinali distribuiti alle ASL competen-ti per territorio regionale. Poi dal 31 gennaio saranno disponibili altre 16 milioni di dosi. Insomma, l’Italia ~ grazie alla task force messa in cam-po dal Ministero della salute ~ sta af-frontando la pandemia con misure e mezzi che sembrano tranquillizare la popolazione se è vero che gli opera-tori sanitari stanno rispondendo con una bassa percentuale all’invito di sottoporsi alla vaccinazione contro l’influenza A/H1N1. Chi, viceversa, accoglierebbe con molto più entusiasmo dosi di vac-cino a pioggia sarebbero quegli im-prenditori che stanno vivendo una “pandemia economica e industriale” di portata catastrofica. Anche in questo caso, quindi si potrebbero riproporre le parole dei ministri e vi-ceministri: niente allarmismo ma risposte efficaci! In effetti, di risposte se ne sono avute ma, forse, non sufficientemente efficaci se ancora in questi giorni si paventa una drammatica situazione per le nostre im-prese. Anche se, fortunatamente sono gli stessi impren-ditori a “tentare di essere ottimisti”. E come già afferma-to dal Segretario Cesare Fumagalli: «La crisi economica che ha rotto gli argini della finanza di Wall Street tra-volgendo l’economia reale italiana ed europea ha messo in luce la necessità di abbandonare determinati stereo-tipi. Bisogna abbandonare i vecchi stereotipi sotto due punti di vista, nella ritualità delle analisi e dei numeri statistici e nella capacità propositiva, maggiormente at-tiva e capace di offrire risposte immediate alle necessità della micro e piccola impresa italiana».Una necessità improcrastinabile, che richiede “una massiccia campagna di “vaccinazione” anti-crisi. In-fatti, come affermava il professor Magatti nell’inter-

vista proposta alcuni numeri fa in Artigiano Oggi: «La fase acuta altro non è che l’anticamera di un pe-riodo di convalescenza nel quale è fondamentale ri-conoscere che non si può più tornare quelli di pri-ma». Assistiamo inoltre a una continua “guerra” dei

dati: ripresa della produzione indu-strale ma nello stesso tempo “crollo sugli ordinativi”. Una realtà che an-che Mario Fortis, economista e vice-presidente della Fondazione Edison commenta così in un’intervista rila-sciata a ilsussidiario.net: «Il balletto delle statistiche può dare esiti comi-ci. Ma ci sono elementi che vanno chiariti. I dati di agosto dicono un incremento della produzione indu-striale del 7 per cento, e fatturato -3 per cento. Se dovessimo attribui-re significatività contemporanea a questi indici dovremmo dedurre che ad agosto le imprese italiane hanno aumentato la produzione fisica, +7 per cento, ma venduto i loro beni a prezzi molto più bassi, come dimo-stra il -3 per cento in termini di fat-turato. Lo hanno fatto per mantene-

re quote di mercato? È una forbice che lascia perplessi ... se guardiamo lo scenario mondia-le, la situazione critica non dipende da problemi di competitività dei sistemi nazionali, ma dal fatto che il commercio mondiale si è contratto di un terzo. Il primo semestre del 2009, rispetto a quello analogo del 2008, ha visto sparire in un colpo solo un terzo del volume degli scambi mondiali».Così, in attesa che il Governo passi dalle parole ai fatti e attui una “campagna vaccinale” anti-IRAP, un aiuto alle imprese arriva attraverso i POR (program-mi operativi regionali) con le azioni di sostegno pubblico alle piccole e medie imprese. Regione Lombardia, per esempio, ha da pochi gior-ni lanciato il bando FIMSER (Fondo per l’innovazio-ne e l’imprenditorialità del settore dei servizi alle im-prese), attraverso il quale saranno finanziati progetti per un totale di 7.370.000 euro. Il bando intende so-stenere i processi di innovazione e di sviluppo com-petitivo delle imprese di servizi sul mercato interno e internazionale e si chiuderà il 21 gennaio 2010.

L’editoriale

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Artigiano Oggi, mensile di CONFARTIGIANATO ALTO MILANESEAutorizzazione Tribunale di Milano n. 96 del 6 marzo 1982inviato agli Artigiani associati a Confartigianato Alto Milanese

EditoreConfartigianato Alto Milanesevia XX Settembre, 28 - 20025 LegnanoTel. 0331.597069 - Fax 0331.543287

Direttore responsabileEdmiro Toniolo

Comitato di redazioneRiccardo Balarini, Luisa Borsani, Silvia Bricalli, Marco Broggini, Adriana Carimati, Pietro Lavazza, Morena Lenna, Ivana Rota

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Informativa e Consenso in materia di trattamento dei dati personali (Codice Privacy d.lgs. 196/03). Nel vigore del d.lgs 196/03 il Titolare del trattamen-to dei dati personali, ex art. 28 d.Lgs. 196/03, è Confartigianato Alto Milanese (di seguito anche “Associazione”, e/o “Confartigianato”), con sede in Legnano

(MI), via XX Settembre, 28. La stessa La informa che i Suoi dati verranno rac-colti, trattati e conservati nel rispetto del decreto legislativo ora enunciato anche per attività connesse all’azienda. La av-visiamo, inoltre, che i Suoi dati potranno essere comunicati e/o trattati nel vigore della Legge, anche all’estero, da società e/o persone che prestano servizi in fa-vore della Società. In ogni momento Lei potrà chiedere la modifica, la correzione e/o la cancellazione dei Suoi dati ovvero esercitare tutti i diritti previsti dagli artt. 7 e ss. del d.lgs. 196/03 mediante comu-nicazione scritta a Confartiginanato Alto Milanese e/o al personale incaricato pre-posto al trattamento dei dati. La lettura della presente informativa deve intendersi quale consenso espresso al trattamento dei dati personali.

Confartigianato alto Milanesewww.confam.org sedi e uffiCi

1 editoriale

4 teMa del Mese Made in Italy

6 il giornale parlato La Tradizione e la Passione

8 area fisCale Servizi bancari e finanziari: nuova disciplina per le operazioni

Le spese di rappresentazna/2

11 area lavoro Contratti determinato o indeterminati?

Nuovo modello contrattuale dell’artigianato

12 aMbienteIl correttivo al Testo Unico sulla sicurezza

14 filo diretto intervista con Paolo Preti, professore di Organizzazione delle PMI presso l’Università Bocconi di Milano

16 Categorie Aggregarsi per resistere e crescereCorsi di formazioneLa micro-impresa deve impararead apprendere

18 ConvenzioniObesità: se la dieta non basta

20 avvoCato Il contratto: formazione, proposta e accettazione

21 tassi

22 i gialli di filippo ConfalMi L’asta di beneficienza

24 agenda, annunCi & sCadenziario

il sommario

Legnanovia XX Settembre, 28 Tel. 0331 597069 - Fax 0331 [email protected]

via XX Settembre, 28 - Legnano Tel. 0331 529356 - 0331 529354e-mail: [email protected]

Fare Impresavia XX Settembre, 28 - Legnano Tel. 0331 529321 - 0331 529324 e-mail: [email protected]

via XX Settembre, 28 - Legnano Tel. 0331 529370 - 0331 529373e-mail: [email protected]

via XX Settembre, 28 - Legnano Tel. 0331 529111e-mail: [email protected]

le sedi distaCCate

Castano Primovia Tadini, 38 Tel. 0331 880292 - 0331 881131Fax 0331 880920

Parabiago - Villa Corvinivia Santa Maria, 27 Tel. 0331 559655 Fax 0331 553995

Senagovia Lattuada, 3 Tel. 02 529213 - 02529214 Fax 02 99483907

RhoCorso Europa, 144 Tel. 0331 529201Fax 0331 580290

piano Casa:inserto

da Conservare

Page 5: Artigiano Oggi novembre 2009

Tema del Mese

made in italy Doppia vittoria per la battaglia di Confartigianato: al via stagione di valorizzazione del vero Made in Italy. Si avvia il marchio volontario 100% Italy. Dopo un iter temporalmente breve (due mesi compresa la pausa estiva) ma incredibilmente accidentato (la nuova norma ha rischiato di essere congelata per i

grandi interessi in gioco) per il provvedimento a tutela del Made in Italy è scattato il disco verde

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini commenta positivamente il provvedimento sul Made in Italy pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 settembre 2009. «Non soltanto ~ spiega ~ è stato sventato il

tentativo di ridurre le tutele del Made in Italy, ma si sono poste le basi per valorizzare la qualità del “ben fatto” in Italia. Il Governo ha recepito le nostre sollecitazioni, confermando il principio dell’art. 17 della legge 99/2009 che difende chi investe, produce e dà lavoro in Italia e obbliga il produttore a dichiarare l’origine dei prodotti quando questi siano fatti interamente all’estero e possano essere confusi con prodotti italiani. Si tratta di un principio da tempo consolidato in Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e l’India». Guerrini, nell’apprezzare l’impegno del Governo, sottolinea la fermezza del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola contro i tentativi di bloccare una norma fortemente sollecitata da

Confartigianato a difesa della qualità del “saper fare” delle nostre imprese, dell’antica tradizione produttiva profondamente radicata nei territori del nostro Paese e capace di rinnovarsi per dare vita a soluzioni tecnologiche d’avanguardia. «Inoltre ~ aggiunge il Presidente Guerrini ~ anche grazie alla sensibilità manifestata dal Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli, si rafforza e si amplia la tutela del Made in Italy, gettando le basi del marchio volontario “100% made Italy”. Anche in questo caso è stata recepita una proposta di Confartigianato che era stata fatta propria dal Presidente del Consiglio Berlusconi il quale ne aveva annunciato l’introduzione a giugno scorso durante la nostra Assemblea». «Paradossalmente ~ spiega il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli ~ la crisi ha dato un frutto buono: l’avvio di un impegno comune per far conoscere e apprezzare il significato del vero Made in Italy, vale a dire la storia manifatturiera del

nostro Paese, l’orgoglio, la passione, l’abilità, la competenza di 480.000 artigiani e piccoli imprenditori che producono davvero soltanto in Italia, che danno lavoro a 1.900.000 addetti e realizzano un valore aggiunto di 58 miliardi, il più alto in Europa. Sono tutt’altro che una minoranza, sono il 93% delle imprese manifatturiere italiane, sono il cuore del Made in Italy che significa economia reale, reddito, occupazione, benessere, sviluppo per tutti. Dietro al vero Made in Italy ci sono queste nostre imprese che costituiscono una risorsa creativa contro l’omologazione dei gusti, sono straordinario esempio del “su misura” e del “fuori serie”, rappresentano la difesa della memoria, dell’identità e delle diversità del Paese». «I consumatori ~ aggiunge Fumagalli ~ hanno il diritto di poter riconoscere e scegliere il vero Made in Italy che significa il pregio del “pezzo” unico, il lusso quotidiano

mondo”.

MANIFATTURIERO IN ITALIA – Settori e Imprese

Attività Economica Imprese

Alimentari 63.136

Tessile abbigliamento 75.457

Legno e carta 62.239

Prodotti petroliferi 355

Chimica 4.852

Farmaceutica 554

Plastica, gomma e metalli non metalliferi 37.113

Metalli 89.581

Computer 6.927

Apparecchiature elettriche 9.338

Altri macchinari 23.659

Mezzi di trasporto 5.487

Altre e riparazioni 95.504

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

MANIFATTURIERO – Imprese (fino a 19 addetti), fatturato, valore aggiunto e addetti

PaeseNumero Imprese

% imprese su totale Ue a

27

Fatturato (mln euro)

%fatturato su totale Ue a 27

Valore aggiunto

(mln euro)

% valore aggiunto su totale Ue a 27

Addetti % addetti

su totale Ue a 27

Italia 478.667 57,4 191.255,1 19,9 57.901,0 5,9 1.869.08 24,3

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

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mondo”.

MANIFATTURIERO IN ITALIA – Settori e Imprese

Attività Economica Imprese

Alimentari 63.136

Tessile abbigliamento 75.457

Legno e carta 62.239

Prodotti petroliferi 355

Chimica 4.852

Farmaceutica 554

Plastica, gomma e metalli non metalliferi 37.113

Metalli 89.581

Computer 6.927

Apparecchiature elettriche 9.338

Altri macchinari 23.659

Mezzi di trasporto 5.487

Altre e riparazioni 95.504

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

MANIFATTURIERO – Imprese (fino a 19 addetti), fatturato, valore aggiunto e addetti

PaeseNumero Imprese

% imprese su totale Ue a

27

Fatturato (mln euro)

%fatturato su totale Ue a 27

Valore aggiunto

(mln euro)

% valore aggiunto su totale Ue a 27

Addetti % addetti

su totale Ue a 27

Italia 478.667 57,4 191.255,1 19,9 57.901,0 5,9 1.869.08 24,3

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

degli oggetti di uso comune, la perfezione “su misura”. Hanno il diritto di sapere che, acquistando un prodotto italiano, possiedono un pezzo di storia del nostro Paese, possiedono la qualità del saper fare che il mondo ci invidia, fatta di storia, creatività, flessibilità. Confartigianato continuerà a battersi per la trasparenza del mercato affinché il consumatore possa riconoscere la provenienza e la qualità dei prodotti. Continueremo a batterci perché resti in Italia e venga tutelato il patrimonio manifatturiero che l’ha resa grande nel mondo». I prodotti di imprese italiane realizzati anche parzialmente in Cina, Romania o Hong Kong per esempio, ma la novità riguarda tutti i Paesi esteri, non potranno fregiarsi in etichetta di indicazioni quali “100% made in Italy”, “100% Italia”, “tutto Italiano”, “fatto interamente in Italia”. E non potranno neppure aggirare l’ostacolo traducendo l’indicazione in una qualsiasi lingua o utilizzando segni o figure che mirino a esprimere lo stesso concetto. Infatti, dopo un iter temporalmente breve (sono occorsi appena due mesi compresa la pausa estiva) ma incredibilmente accidentato (la nuova norma ha rischiato seriamente di essere congelata per i grandi interessi in gioco, e rispetto al testo varato ad agosto ha comunque subito alcune modifiche), il provvedimento a tutela del Made in Italy contenuto nel Decreto legge n.135/2009 ha ottenuto il disco verde. Sanzioni pecuniarie pesanti per chi indurrà il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana ai sensi della normativa europea: da 10.000 a 250.000 euro. Il provvedimento del Governo Berlusconi mette il punto alle pretese di quanti hanno provato a dilatare a dismisura il campo di applicazione del marchio Made in Italy, che rappresenta un vero e proprio patrimonio nazionale sinonimo di eccellenza e qualità. Adesso si volta pagina: il vero Made in Italy è solo quello realizzato interamente in Italia.

è chiaro che per quella parte di grande industria che fa ricorso alla delocalizzazione, l’obbligo di fornire al consumatore precise indicazioni sull’effettiva origine del prodotto rappresenta “una mazzata”. Discorso diverso per le piccole imprese artigiane, il cuore del sistema manifatturiero italiano che, invece, potranno avvantaggiarsi dell’indicazione in termini competitivi. Sull’esito finale della battaglia per l’approvazione delle nuova norme il ruolo esercitato da Confartigianato è stato centrale. Il Governo, grazie anche all’interlocuzione

costante della Confederazione, un dialogo che non si è interrotto neppure nel mese di agosto, ha riconosciuto il valore del lavoro e dell’impegno di artigiani e piccoli imprenditori. Un risultato stupefacente su cui in pochi avrebbero scommesso, soprattutto dopo gli interventi confindustriali di senso chiaramente opposto. Confartigianato ha fatto la sua parte, e il Governo non si è tirato indietro nonostante le forti pressioni di parte del mondo produttivo. Una determinazione dell’Esecutivo ad andare avanti che Guerrini ha riconosciuto pubblicamente.L’emanazione del provvedimento ha riaperto anche un’ulteriore file, anche questo seguito da tempo dalla Confederazione: l’annosa questione del regolamento comunitario che dovrebbe essere rivisto per prevedere l’obbligatorietà dell’indicazione d’origine per le merci prodotte nei Paesi extra UE. La posizione di Confartigianato, ha riportato l’attenzione del Governo sulla necessità di riattivare azioni di lobby presso il Consiglio europeo per ottenere la maggioranza necessaria per l’approvazione del nuovo regolamento. In questa direzione si è mosso il Viceministro Adolfo Urso che nello scorso settembre ha promosso un incontro tra Confartigianato, le altre organizzazioni del settore, e il Commissario al Commercio Catherine Ashton. Sul tavolo la richiesta al Commissario di riprendere i contatti con i Paesi che finora si oppongono all’approvazione del regolamento sul Made In.

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la tradizione e la passione “Nato nel cesto della segatura” così dicevano i suoi genitori, in questa intervista Pietro Caglio

di Busto Garolfo, a 82 anni e in procinto di “chiudere bottega”, ci racconta la sua vita e la sua esperienza

La passione si sente nell’aria, appena si entra e si sale al primo piano e quando ci si appoggia al corrimano si scopre quanto eleganti e flessuose siano le forme che può assumere il legno lavorato da un maestro

artigiano come Pietro Caglio.

Signor Caglio come si può raccontare la sua storia e quella della sua azienda? «La nostra è sempre stata una famiglia che ha lavorato il legno, fin da quando i miei antenati sono arrivati a Busto Garolfo nell’800. E, quando parlavano di me, dicevano che ero nato nel cesto della segatura, infatti la famiglia era tutta partecipe della vita della falegnameria. La nostra è sempre stata un’attività artigianale, ci tengo a sottolinearlo, non abbiamo mai prodotto “in serie”, ma tutti gli oggetti prodotti sono “unici”».

Un lavoro tramandato di generazione in generazione, ma al quale proprio Lei ha saputo dare un nuovo impulso? «Sì, in effetti è così, anche se io non dovevo entrare subito in azienda ma dovevo continuare a studiare perché avevo meritato una borsa di studio di 500 lire. Purtroppo, però, mio padre è morto improvvisamente e così mi sono dovuto dare da fare e portare avanti l’attività, a fianco dei miei zii. La vera svolta però arriva, nel 1957, quando decido di staccarmi da mio cugino Angelo, spostarmi in una nuova sede con delle macchine nuove e all’avanguardia e mettermi in proprio. Certo erano anni di impegno e duro lavoro ma ne è valsa la pena. La mia giornata iniziava verso le 6,30 perché dovevo preparare il lavoro per gli

operai che arrivavano per le 8,00. Poi era tutta una tirata fino alle 19,00 per poi ~ magari dopo cena ~ ritornare in laboratorio a dare gli ultimi ritocchi a un mobile, finire una lucidatura, insomma fare quello che serviva. Sempre in questi anni nasce la collaborazione con la Confartigianato. Erano gli anni del signor Landoni, il presidente prima di Toniolo. Comunque, qui nel territorio eravamo molto conosciuti, grazie al passaparola fra i clienti, inoltre collaboravamo con molti architetti per gli arredi su misura, oppure per gli arredi delle chiese. Uno dei lavori dei quali vado molto fiero sono le panche rotonde della chiesa di Rescaldina, che abbiamo fatte ispirandoci a quelle del Duomo di Milano. Lo sviluppo dell’impresa è stato costante e i lavori da eseguire davvero innumerevoli. E poi, spesso usavo la nostra casa per brevettare innovazioni che poi proponevo ai clienti. Per esempio, i finestroni a scorrimento del nostro balcone sono stati i primi che si sono visti in zona. Ma tutto questo lo devo anche ai miei professori del Bernocchi di Legnano: in falegnameria c’era il signor Accornero, mentre per la meccanica c’era il signor Pellegrini ma mi piace ricordare su tutti il direttore, professor Strobino. Infatti, è grazie a loro ~ oltre ai geni di famiglia ~ se sono arrivato sin qui».

A proposito di “lavori” ce n’è uno che ha lasciato un segno particolare? «Moltissimi, anche se elencarli tutti non si può. Uno davvero importante e che mi ha permesso di lavorare con un architetto famoso è la preparazione di parte della struttura e degli arredi della villa famosissima, di Cerro, appena fuori dall’autostrada per Milano. Il lavoro è stato impegnativo ma appassionante

Il Giornale Parlato

Page 8: Artigiano Oggi novembre 2009

perché il progetto era innovativo e bisognava trovare soluzioni che rispecchiassero l’idea di casa che si stava realizzando. Beh il legno è tutto! I fornitori dovevano essere come dicevo io e finché non trovavo la tavola e il legname giusto non ero soddisfatto. Sceglievo tavola per tavola e le lasciavo invecchiare naturalmente, aspettavo il momento per usarle e ottenere i risultati migliori. Sicuramente il legno che preferisco è il noce nostrano, anche se nel corso del tempo ci siamo adeguati alle “esigenze” del mercato. Per esempio, quando sono stati introdotti i legni esotici o quando magari era il momento del ciliegio; però un brutto scherzo me l’ha tirato il cedro del Libano. Infatti, verso i 50 anni ho avuto un’allergia a questo tipo di legno e non potevo più lavorare, neanche entrare in falegnaria e respirare la mia dose di “aria di segatura”! Fortunatamente la cura è stata semplice, ho eliminato dal nostro catalogo i prodotti in cedro del Libano e così ho risolto tutti i problemi».

Qual è il mobile più curioso che ha costruito e il tipo di lavorazione che preferisce? «Mah, ho fatto veramente tante cose, forse quello più curioso è un mobiletto per la macchina fotografica con tanti scomparti, anche segreti, per gli obiettivi e tutti gli accessori. E per la lavorazione credo che la curvatura e la modellatura dei corrimano per le scale sia sempre stato il mio “pallino”. Si tratta di una lavorazione lunga, nella quale bisogna capire e domare l’anima del legno per renderlo omogeneo, elegante, armonioso e proporzionato. Però, tutte le fasi di lavorazione sono importanti, dall’idea, al progetto, agli utensili e alle macchine che devi usare. Non si può dimenticare la testa e la passione per creare qualcosa di bello e duraturo. E poi, bisogna pensare che io ho sempre lavorato come se tutti gli oggetti prodotti fossero per me, quindi dovevano essere fatti ad arte».

Una storia di Famiglia

Tradizione vuole che la famiglia Caglio sia giun-ta in Busto Garolfo a seguito della famiglia no-

biliare Litta-Modignani, in qualità di fattori/uomini di fiducia alla fine del 1700. Tuttavia, le prime noti-zie documentali sulla Falegnameria Caglio, in Busto Garolfo, risalgono alla prima metà dell’800. Infatti nel libro “Nuovo metodo economico di tendere le viti e vantaggi che ne derivano”, del 1823, l’autore Car-lo Raja, parroco di Busto Garolfo, nell’evidenziare i costi di alcune strutture scrive: «Sì l’uno che l’altro da me vennero immaginati, vennero costruiti in Bu-sto Garolfo dal Fabbro Ferrajo Giosuè Crespi, e dal Falegname Andrea Caglio». Nella stessa pagina vie-ne inoltre evidenziato che venne pagato “al detto Ca-glio” la somma di lire 0.768. È stato inoltre rinvenuto un “Istrumento di vendita di stabile” del 1892 in cui il notaio in Busto Arsizio, Alberto Vitali, rogita la vendita di un immobile tra Restelli Luigia ved. Tom-masi ~ definita dal notaio agiata ~ e i fratelli France-sco, Giulio e Giuseppe Caglio nel cui nome e interes-se dichiara di acquistare il loro padre Caglio Pietro fu Giulio ~ definito dal notaio ~ possidente. Del 1897 è invece la fondazione della Cassa Rurale ed Artigia-na di Busto Garolfo, o meglio, come era denominata allora, Cassa Rurale Cattolica di Depositi e Prestiti di S. Margarita, tra i cui soci fondatori compare un Pietro Caglio fu Giulio, artigiano/possidente, pro-babilmente la stessa persona della compravendita di qualche anno prima. Francesco, Giulio e Giuseppe Caglio per continuare l’attività paterna di falegna-meria frequentarono l’Istituto Tecnico per Mobilie-ri di Seregno, ma ben presto furono chiamati a com-battere nella Grande Guerra. In quegli anni l’attività di falegnameria continua grazie al più anziano degli operai, Teodoro Rondanini (i cui figli fondarono in epoca successiva il salumificio Rondanini). Tornati dalla guerra continuarono l’attività realizzando ope-re per le più importanti famiglie del paese (Valsec-chi, Sala, Battaglia, Beretta). Nel 1923, La Ditta fratelli Caglio di Busto Garolfo ri-ceve il “Diploma di medaglia d’Oro” nell’ambito della “Esposizione permanente d’arte industriale – Firen-ze”. Man mano che l’attività cresceva si ingrandì an-che il laboratorio e vennero comperate le prime mac-chine moderne di falegnameria, tutte comandate da un unico motore e con la peculiarità che se ne pote-va usare solo una alla volta. Il futuro della Ditta Caglio vede la luce nel 1927 quando nasce Pietro, figlio di Giuseppe Caglio e Maddalena Cardani, che frequentò la scuola Bernoc-chi meritando anche la borsa di studio di 500 lire per poter proseguire gli studi. Purtroppo tre mesi pri-ma, a 52 anni, era morto il padre, quindi “entrò” nel-la Ditta di famiglia. Nel 1957, Pietro dà un’altra svolta all’azienda: sepa-ra l’attività dal cugino Angelo e rifonda l’azienda: in un nuovo capannone con nuove macchine (quel-le dismesse sono state donate al Museo Franco Tosi di Legnano). Nel 1969 un nuovo ingrandimento e una nuova sede in via Fosse Ardeatine. Oggi, a qua-rant’anni di distanza, nel 2009 la falegnameria Ca-glio finisce la sua attività. A 82 anni Pietro Caglio, pur continuando ad appassionarsi alla sua arte deve cedere il testimone al tempo!

Page 9: Artigiano Oggi novembre 2009

Artigianservice

servizi bancari e finanziari: nuova disciplina per le operazioni

La manovra estiva è intervenuta stabilendo nuovi limiti massimi per la data di valuta e la data di disponibilità economica per il beneficia-

rio di bonifici, assegni circolari e assegni bancari.

A decorrere dal 1° novembre 2009:◗ la data di valuta per il beneficiario (per bonifici e assegni circolari) non potrà superare 1 giorno lavorativo successivo alla data del versa-mento, per gli assegni bancari non potrà mai superare 3 giorni◗ la data di disponibilità economica per il beneficiario non può mai su-perare 4 giorni lavorativi successivi alla data del versamento per boni-fici e assegni circolari, mentre per gli assegni bancari non potrà supe-rare i 5 giorni lavorativi successivi al versamento.

A decorrere dal 1° aprile 2010:◗ la data di disponibilità economica per il beneficiario non può mai supe-rare 4 giorni per tutti i titoli◗ gli interessi sui versamenti presso una banca di denaro, di assegni cir-colari emessi dalla stessa banca e di assegni bancari tratti sulla stessa succursale vanno conteggiati con la valuta del giorno in cui è effettuato il versamento e sono dovuti fino a quello del prelevamento◗ l’ammontare del corrispettivo omnicomprensivo di massimo scoperto non può superare lo 0,50% calcolato trimestralmente dell’importo del-l’affidamento a pena di nullità del patto di remunerazione; ciò trova au-tomatica applicazione relativamente ai rapporti in essere che prevedano un’aliquota maggiore.

STAMPA REGISTRI CONTABILI ENTRO IL 31 dICEMBRE 2009Dal 1° gennaio 2008 i registri e i libri contabili sono considera-ti regolarmente tenuti con sistemi meccanografici se al momento dell’attività di controllo i libri risultano aggiornati e possano esse-re stampati alla precisa richiesta formulata dagli organi di control-lo e in loro presenza. Ora non occorre più rispettare il termine pe-rentorio della presentazione della dichiarazione dei redditi ma si beneficia di un termine più ampio che viene a scadere tre mesi dopo tale adempimento, così per il periodo d’imposta 2008 il ter-mine scade il 31.12.2009.Bisogna sottolineare che vi è una eccezione prevista per il registro dei beni ammortizzabili il cui termine continua a coincidere con la data di presentazione della dichiarazione dei redditi. Particolare attenzione devono avere i soggetti che hanno l’eserci-zio non coincidente con l’anno solare i quali devono conteggiare i 3 mesi per effettuare l’adempimento in relazione alla scadenza della propria dichiarazione, ricordandosi di indicare accanto al numero di ciascuna pagina di stampa il primo dei due anni di contabilità.

dETRAZIONE MEdICINALIDal 1° gennaio 2010 lo scontrino parlante rilasciato dalle farmacie al fine di permetterne la detrazione dovrà contenere il codice alfanumerico “AIC” che rappresenta il codice di autorizzazione all’immissione in com-mercio del farmaco e non la denominazione commerciale dei medicinali.Fino al 31 dicembre 2009 potranno ritenersi validi per la detrazione sia gli scontrini emessi con il vecchio sistema (con il nome del farmaco) sia quelli emessi con l’indicazione del codice AIC.Pare ora inutile conservare copia della ricetta ma l’importanza ricade sulla natura del medicinale, ossia deve trattarsi di farmaco e non pos-

sono essere portate in detrazione tutte le altre categorie di parafarma-ci: dietetici, alimenti, prodotti per la medicazione, prodotti fitoterapici e integratori alimentari. Per distinguere un farmaco dagli altri prodotti occorre individuare il codice ministeriale presente sotto il codice a barre che deve iniziare con “AO”; per i medicinali senza ricetta la sigla “SOP” individua i farmaci senza ob-bligo di prescrizione e la sigla “OTC” individua i farmaci da banco.La dicitura “ticket” è di per sé sufficiente a qualificare l’acquisto di un me-dicinale, la dicitura “generico” o “equivalente” corrisponde comunque a classi di medicinali così come la dicitura “omeopatico”.

I NUOVI OBBLIGHI PUBBLICITARILa legge comunitaria 2008 ha modificato e integrato le disposizioni previste dal Codice Civile in riferimento agli adempimenti pubblicita-ri per le società prevedendo l’applicazione della sanzione pecuniaria amministrativa in caso di mancato rispetto delle stesse.Come già previsto dall’art. 2250 C.C. tutte le società soggette al-l’obbligo d’iscrizione nel Registro delle Imprese devono indicare negli atti e nella propria corrispondenza una serie di informazioni: la sede della società, l’ufficio del Registro dove risulta iscritta, il numero di iscrizione presso il Registro Imprese (coincidente con il codice fiscale) e lo stato di liquidazione; inoltre, le società di ca-pitali devono indicare il capitale sociale nella somma versata; per le Srl e le Spa vi è l’obbligo di indicazione della sussistenza di un unico socio (società unipersonale).Dal 29 luglio 2009 la legge comunitaria ha integrato l’obbligo per le sole società di capitale di fornire le informazioni sopra elen-cate anche sul sito web della società e ha introdotto la sanzio-ne pecuniaria amministrativa da 206,00 euro a 2.065,00 euro in caso di omessa informazione.

Pillole di Fisco

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Le spese di rappresentanza 2

spese di ospitalità dei clientiLe spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per ospitare clienti, anche poten-ziali, in occasione di mostre-fiere in cui sono esposti i prodotti dell’azienda o in occasioni di visite a sedi e stabilimenti possono dar luogo ad una completa de-duzione per il contribuente. L’amministrazione ha evidenziato che sono da con-siderare clienti quei soggetti che compongono attualmente il fatturato dell’im-presa e che sono da considerare clienti potenziali quei soggetti che abbiano già manifestato o possano manifestare un interesse commerciale d’acquisto verso i beni/servizi dell’impresa (per esempio l’esercizio di un’attività affine).

spese di ospitalità dei soggetti diversiLe spese sostenute per i fornitori, i giornalisti, gli agenti non sono da con-siderare integralmente deducibili in quanto mancherebbe un collegamen-to diretto tra il sostenimento delle spese e il conseguimento dei ricavi del-l’impresa.

spese indistinteLa spesa sostenuta in occasioni partecipate sia da clienti che da altri soggetti e quindi dove risulti impossibile farne un distinguo viene attratta dal regime delle spese di rappresentanza che possono essere detratte nei limiti previsti.

Viaggi turisticiL’esposizione dei prodotti/servizi dell’impresa in occasione di viaggi tu-ristici risulta una iniziativa collaterale all’evento principale costituito dall’organizzazione del viaggio così che tutte le spese afferenti sono da dedurre nei limiti di congruità.

spese commercialiLe spese sostenute per l’affitto e l’allestimento degli stand o il traspor-to dei prodotti da esporre sono da considerare deducibili come normali spese di gestione in base alle regole generali.

Oneri documentaliIn relazione alle spese sostenute in occasione di ospitalità della clientela e per poterne operare la detrazione sono richiesti doverosi oneri documenta-li dai quali deve risultare: la generalità dei soggetti ospitati, la durata e il luogo di svolgimento della manifestazione, la natura dei costi sostenuti. Al riguardo l’Agenzia delle Entrate segnala la particolare importanza assun-ta dalla documentazione indicante la generalità degli ospiti in quanto risul-ta essenziale riscontrare che si tratta di clienti per avere la piena deducibi-lità delle spese sostenute; sempre l’Agenzia indica che la documentazione deve provare il nesso esistente tra la spesa sostenuta per i clienti e la loro partecipazione all’evento. Viene consigliato quindi, ai contribuenti, di con-servare ed esibire in caso di verifica ogni altro documento integrativo atto a provare la piena deducibilità delle spese.

IvaL’Agenzia delle Entrate ricorda che non è ammessa in detrazione l’im-posta relativa alle spese di rappresentanza tranne per quelle di importo unitario non superiore a 25,82 euro. Per la qualifica di spesa di rappre-sentanza, anche ai fini Iva, occorre fare riferimento alla definizione in-dicata nella normativa delle imposte dirette.

Regime dei minimi (de minimis)L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le spese di rappresentanza soste-nute dai contribuenti che applicano il regime dei minimi sono da assog-gettarsi al plafond previsto dalla normativa. Mentre le spese per omag-gi, vitto e alloggio possono essere portate in diminuzione per intero.

ProfessionistiSecondo la circolare n. 34/09 la disciplina prevista per le imprese re-lativamente alle spese di rappresentanza va applicata anche ai profes-sionisti.

Continua dal numero precedente di “Artigiano Oggi” l’analisi degli ultimi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate in merito alle spese di rappresentanza.

Consorzio Artigianauto Alto Milanese Centro Autorizzato Revisioni

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Il Consorzio Artigianauto Alto Milanese è stato costituito nell’ambito della nostra Associazione per offrire agli artigiani la possibilità di utilizzare le tecnologie e professionalità di un Centro di Revisioni

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Area lavoro

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Contratti: determinati o indeterminati?

Attraverso un contributo a fondo perduto, le Ca-mere di Commercio di Milano e di Monza e Brianza intendono promuovere e favorire l’in-

cremento dell’occupazione nelle imprese artigiane. I beneficiari di questo contributo, per il quale lo stan-ziamento totale è di 1.390.000,00 euro, sono le impre-se aventi sede nelle Province di Milano e di Monza e Brian-za. È necessario essere iscrit-te all’Albo Provinciale, essere in regola con il pagamento del diritto camerale e con il ver-samento dei contributi previ-denziali del proprio personale.Il bando prevede due tipolo-gie di interventi finanziabi-li. La Misura 1 riguarda l’as-sunzione di personale con contratto di apprendistato nel periodo dal 1° marzo al 31 dicembre 2009 e il contri-buto, che sarà corrisposto in un’unica soluzione, sarà pari a 2.000,00 euro.La Misura 2 è inerente alla trasformazione nel periodo dal 1° marzo al 31 dicembre di contratti a tem-po determinato in contratti a tempo indeterminato e il con-tributo è di 3.000,00 euro.È importante ricordare che ciascuna impresa parteci-pante potrà beneficiare del contributo per un solo inter-vento e per l’assunzione di un solo lavoratore. Le domande di contribu-to potranno essere presenta-te fino al 31 dicembre 2009, salvo esaurimento delle ri-sorse finanziarie, esclusivamente utilizzando la mo-dulistica appositamente predisposta che è scarica-bile dal sito della CCIAA di Milano all’indirizzo internet:www.mi.camcom.it

Le domande compilate e gli allegati potranno essere consegnate a mano al:Protocollo Generale della CCIAA di Milano (via San Vittore al Teatro 14, Milano) oppure a uno degli uffici periferici di Assago, Legnano, Magenta, Mel-zo, Rho-Fiera, Sesto San Giovanni.

In alternativa si potranno spe-dire mediante raccomanda-ta A/R all’indirizzo: Camera di Commercio di Milano, via Meravigli 9/B, 20123 Milano (farà fede il timbro postale). I contributi saranno assegna-ti agli aventi diritto sulla base dell’ordine cronologico di ri-cevimento delle domande (con riferimento alla data e ora del Protocollo). Per la Misura 1 entro 60 giorni dalla data di chiusura del ban-do sarà pubblicato l’elenco re-lativo alle domande presentate e saranno avvisati i beneficia-ri tramite lettera. Dopo tale co-municazione il contributo ver-rà corrisposto a tutte le imprese che, al termine di 6 mesi conti-nuativi di contratto, presentino entro i successivi 30 giorni alla CCIAA i documenti che prova-no la costanza di lavoro (copia ultima busta paga, copia atte-stazione denuncia contributiva rilasciata dall’INPS e riferita al periodo lavorativo). Per la Misura 2 la Camera di Commercio di Milano ogni 2 mesi dalla data di apertura del bando emetterà un provvedi-mento amministrativo di am-

missibilità al contributo, relativo alle richieste per-venute fino a quel momento. Come per la misura precedente, sarà pubblicato l’elenco dei beneficiari al-l’Albo camerale, l’esito sarà comunicato alle singole imprese tramite lettera ed il contributo verrà liquida-to previe opportune verifiche della documentazione.Informazioni relative a questo bando sono dispo-nibili ~ oltre che a livello associativo ~ anche sul sito della Camera di Commercio di Milano, pres-so il Servizio Innovazione e Brevetti (02 8515 5072 - 5075), presso i Desk Polifunzionali di Rho-Fiera (02 8515 3421 /3433) e Legnano (0331 428.947).

Un aiuto concreto per le imprese artigiane che assumono apprendisti o trasformano contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato

informazioniUfficio Sindacale Confartigianato Alto Milanese - 0331 529111

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Area lavoro

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Nuovo modello coNtrattuale Nell’artigiaNato: accordi 21 novembre 2008, 22 gennaio 2009 e 23 luglio 2009

iNfoliNecoNfartigiaNato

0331 529302

Il 23 luglio scorso è stato siglato anche da Confartigia-nato l’accordo attuativo degli accordi interconfederali del 21 novembre 2008 e del 22 gennaio 2009, relativa-

mente al nuovo modello contrattuale del comparto arti-gianato e alle sue prime applicazioni. In questa presenta-zione analizziamo i punti principali dell’accordo.Incremento dei minimi contrattuali relativi al 2009Considerato che tutti i contratti artigiani (con esclusione del settore edilizia e autotrasporto, e del settore delle pu-lizie) sono scaduti, nella parte economica al 31 dicembre 2008, e che gli incrementi retributivi avranno decorren-za dal gennaio 2010, l’accordo siglato prevede, a coper-tura dell’anno 2009, l’erogazione di un importo a titolo di una tantum. L’importo complessivo è pari a 115,00 euro per impiegati e operai e a 80,00 euro per gli apprendisti, da corrispon-dere a tutti i dipendenti in forza alla data del 1° luglio 2009, in 2 tranche: la prima (60,00 euro per il persona-le qualificato e 40,00 euro per gli apprendisti) nel mese di agosto 2009; mentre la seconda rata (e 55,00 per il per-sonale qualificato e 40,00 euro per gli apprendisti) ver-rà erogata unitamente alla mensilità di novembre 2009. Con questa previsione viene quindi chiaramente ribadi-ta l’abolizione definitiva dell’istituto dell’Indennità di va-canza contrattuale. Altra importante previsione è il cambio del parametro da prendere a riferimento per il conteggio degli incrementi retributivi; l’indice Istat viene infatti sostituito dal nuovo indice previsionale costruito sulla base dell’IPCA (l’indi-ce dei prezzi al consumo armonizzato in ambito europeo per l’Italia), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati. Con ciò è stato determinato anche il passaggio della vigenza contrattuale da quadriennale a triennale.

BilateralitàLe parti firmatarie hanno inteso confermare l’impor-tanza che la bilateralità riveste nel sistema delle re-lazioni sindacali ai vari livelli, disponendo che l’at-tuazione dei nuovi istituti bilaterali sarà avviata a decorrere dal 1° luglio 2010. è importante sottolinea-re che l’istituto della bilateralità consente l’utilizzo de-gli ammortizzatori sociali (contratto di solidarietà, sospensioni, oltre alle altre provvidenze) senza il ver-samento del contributo INPS previsto per la cassa in-tegrazione come nelle aziende industriali. Per questo motivo è stato definito che ai sensi dell’articolo 10 del-la legge n. 30 del 2003 e degli accordi confederali del-l’artigianato, “i trattamenti previsti dalla bilaterali-tà sono vincolanti per tutte le imprese rientranti nella sfera di applicazione degli accordi e contratti collet-tivi nazionali, regionali e territoriali, laddove sotto-scritti”. è stato quindi sancito che le prestazioni del-la bilateralità nazionale e regionale rappresentano un diritto contrattuale dei lavoratori, azionabile nei con-fronti dell’impresa non aderente al sistema della bila-teralità per ottenere da quest’ultima l’erogazione diret-ta delle prestazioni medesime. Infine, a far data dal 1° luglio 2010, le imprese non aderenti al sistema degli enti bilaterali, fermo restando tutto quanto sopra, han-no l’obbligo di erogare a ciascun lavoratore un elemen-to retributivo aggiuntivo pari a 25,00 euro.

Nuove aree contrattuali:L’intesa del 23 luglio 2009 ha previsto la costituzione di un’apposita commissione tecnica bilaterale per defini-re gli ambiti di applicazione dei 9 CCNL d’area e per dare copertura ai settori scoperti. Tale commissione ha stabilito che le trattative di rinnovo dei CCNL sono state avviate dal 31 ottobre.

accordo confartigianato alto milanesecenPi (consorzio energia Piccole imprese)

Nuovo ServiZio gratuito di verifica delle bollette per l’energia elettrica

oggi coN coNfartigiaNato alto milaNeSe e cenPi riSParmiare Sul coSto dell’elettricità è davvero

PoSSibile, SemPlice e Sicuro!

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Ambiente

il “correttivo” al testo unico sulla sicurezza

Informiamo che il 20 agosto 2009 è entrato in vigore il D. Lgs. 106, il cosiddetto “correttivo”, (pubblicato il 5 agosto) che ha modificato e in-

tegrato il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/08). Sono stati confermati gli adempimenti già in essere a carico del datore di lavoro per quanto riguarda soprattutto la completa valutazione di tutti i ri-schi presenti in azienda. Pertanto l’obbligo di redigere il relativo documen-to di valutazione dei rischi completo di tutti gli allegati e valutazioni speci-

fiche rimane l’adempimento principale per tutte le aziende. Resta, inoltre, confermata l’obbligatorietà dei corsi di formazione in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (RSPP, PRIMO SOCCORSO e PREVENZIONE INCENDI). Riportiamo di seguito le principali novità ed obblighi contenute nel “corret-tivo” al Testo Unico sulla sicurezza, sottolineando l’importanza di fissare un appuntamento con i nostri tecnici per poter avere un quadro più comple-to sugli aspetti normativi entrati in vigore il 20 agosto 2009.

I nominativi degli RLS sono comunicati non più annualmente, come disponeva il D.Lgs. 81/08, ma solo in caso di nuo-va elezione o designazione o di cambia-mento dei nominativi precedentemente indicati. In fase di prima applicazione, l’obbligo di comunicazione riguarda i nominativi dei rappresentanti dei lavo-ratori già eletti o designati.

Confermata la comunicazione in via te-lematica all’INAIL entro 48 ore dalla ri-cezione del certificato medico, dei dati e informazioni relative agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal la-voro di almeno un giorno, escluso quel-lo dell’evento.

coMunicazioni all’inail

VALUTAZIONE DEI RISCHI (ART. 16 E 28 DEL T.U.)Le nuove imprese dovranno effettuare immediatamente la valutazione dei rischi e redi-gere il relativo DVR (Documento Valutazione dei Rischi) entro 90 giorni dall’inizio del-le attività.Il DVR potrà essere tenuto anche su supporto informatico.Per le imprese già esistenti, il documento di valutazione dei rischi deve essere aggior-nato: la rielaborazione deve avvenire nel termine di 30 giorni dalle rispettive causa-li (modifiche al processo produttivo / organizzazione / evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione / sorveglianza sanitaria) e comunque la periodicità del-l’aggiornamento deve essere pianificata e decisa dal datore di lavoro.La “data certa” sul DVR viene attestata mediante la sottoscrizione del documento me-desimo da parte del datore di lavoro nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sot-toscrizione del RSPP, del RLS o del RLST e del Medico Competente.

SVOLGIMENTO DIRETTO DEL DATORE DI LAVORO Novità di rilievo, ma solo per le aziende o unità produttive fino a 5 lavoratori, è rap-presentata dal fatto che il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti di primo soccorso, di prevenzione incendi e di evacuazione anche in caso di affidamento dell’in-carico di RSPP a persone interne o esterne. Comunque, è obbligo del datore frequentare gli specifici corsi di formazione e provvedere a darne comunicazione al RLS.

GESTIONE DELLE EMERGENZEIl datore di lavoro, ai fini della prevenzione incendi e del-l’evacuazione dei luoghi di lavoro, deve garantire la pre-senza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio e al livello di rischio presenti sul luogo di lavoro, tenen-do anche conto delle particolari condizioni in cui posso-no essere usati. L’obbligo si applica anche agli impianti di estinzione fissi, manuali o automatici, individuati in rela-zione alla valutazione dei rischi.

VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESSLa valutazione dovrà avvenire sulla base di appositi criteri che dovranno essere individuati, ad opera della Commis-sione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, entro il 31/12/09.L’elaborazione della valutazione del rischio da stress de-correrà a far data dal 1° agosto 2010.

SORVEGLIANZA SANITARIA E VISITE MEDICHEViene introdotto l’obbligo di inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria. Maggiore “responsabilizzazione“ del datore di lavoro relativamente al rispetto delle scadenze previste per le visite me-diche e per altri adempimenti di pertinenza del medico competente (tempestiva co-municazione della cessazione del rapporto di lavoro).Viene eliminato l’obbligo di custodia delle cartelle sanitarie e di rischio c/o studio medico (aziende con meno di 15 dipendenti) trasformato ora in un’opzione a scelta: o presso lo studio del medico competente o presso la sede del datore di lavoro.Obbligo di consegna solo della copia della cartella sanitaria e di rischio al lavorato-re alla cessazione del rapporto di lavoro, mentre l’originale va archiviato, nel rispet-to delle normative in tema di privacy, dal datore di lavoro per almeno 10 anni dalla data indicata.Possibilità di eseguire la visita medica preventiva in fase pre-assuntiva, a scelta del datore di lavoro, da parte del medico competente o dei dipartimenti di prevenzione delle ASL (con relativa espressione del giudizio di idoneità).Introdotta ex novo la visita medica prima del rientro a lavoro nel caso di assenze di durata superiore a 60 giorni per motivi di salute, per verificare il mantenimento del-l’idoneità alla mansione specifica precedentemente svolta.

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Per informazioniUfficio Ambiente 0331 529356 - 0331 529354e-mail: [email protected]

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La Giunta Regionale ha approvato i nuovi provvedimenti per ridurre le emissioni in atmosfera e migliorare la qualità dell’aria ai fini della protezione della salute e dell’ambiente.In particolare i provvedimenti si applicano alla Zona A1 del territorio regionale (d.G.R. n. 5290/07) fino al 15 aprile 2010 e riguardano il fermo della circolazione nelle giornate da lunedì a venerdì, escluse le giornate festive infrasettimanali, dalle ore 7.30 alle ore 19.30, dei veicoli “Euro 0” a benzi-na o diesel, “Euro 1” diesel ed “Euro 2” diesel e dei motoveicoli e ciclomotori a due tempi Euro 0.Il fermo della circolazione di motoveicoli e ciclomotori a due tempi “Euro 0” è così disposto:· dal 15 ottobre 2010: il fermo permanente della circolazione nella zona A1, da lunedì a domeni-ca, dalle 00.00 alle 24.00 · dal 15 ottobre 2010 al 15 aprile 2011: il fermo della circolazione nelle zone A2, B, C1 e C2, come definite dalla d.G.R. n. 5290/07, da lunedì a venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 19.30· dal 15 ottobre 2011: il fermo permanente della circolazione, oltre che nella zona A1, nelle zone A2, B, C1 e C2, da lunedì a domenica, dalle 00.00 alle 24.00.Una novità introdotta dalla d.G.R. 9958 riguarda inoltre l’obbligo di apporre su ogni autoveicolo una vetrofania che ne identifichi la classe Euro, il tipo di alimentazione e l’eventuale presenza di filtri antiparticolato; tale obbligo, e la relativa sanzione per mancata osservanza, entreranno in vi-gore il 15 ottobre 2010.Resta in vigore quanto deliberato nel provvedimento precedente, relativo al periodo invernale 2008/2009, compreso il divieto di utilizzo di biomasse legnose in apparecchi obsoleti.Con il decreto n. 11254 del 13/10/2008, la Direzione Generale Qualità dell’Ambiente ha procedu-to all’individuazione delle tratte di collegamento tra le autostrade, le strade di interesse regionale R1, gli svincoli autostradali e i parcheggi d’interscambio ricadenti all’interno della zona A1, esclu-se dal fermo della circolazione, in attuazione della d.G.R. 7635 dell’11 luglio 2008.

Maggiori informazioni: www.regione.lombardia.it

Misure Per la liMitazione del traffico veicolare

RIDUZIONE DEL SISTEMA SANZIONATORIOè stata prevista la rivalutazione quantitativa e qualitativa delle sanzioni penali ed ammi-nistrative a carico dei datori di lavoro, dirigenti e preposti sanzionando solo in via ammi-nistrativa (cioè con la sola ammenda) per le violazioni di natura formale.Si mantiene, invece, la sanzione dell’arresto (sempre alternativo all’ammenda) per i datori di lavoro o i dirigenti che non forniscono ai lavoratori i necessari Dispositivi di Pro-tezione Individuali.Il nuovo Testo Unico prevede anche una rivisitazione di tutte le disposizioni nei confronti dei lavoratori inadempienti correlate all’inosservanza degli obblighi generali, oltre all’ipote-si specifica di rifiuto ingiustificato alla designazione per la gestione delle emergenze.

IL MEDICO COMPETENTELa sospensione scatterà con l’impiego di almeno il 20% di personale irregolare rispetto al totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro. La sospensione dell’attività si appli-cherà anche quando siano state accertate gravi e reiterate violazioni in materia di sicu-rezza che saranno individuate con decreto del Ministro del Lavoro.

NOZIONE DI LAVORATOREI”volontari” non vengono più equiparati a lavoratori su-bordinati ma a lavoratori autonomi, con applicazione del-l’analoga disciplina (art. 21 del D. Lgs 81/08).

ALLEGATO XVIIViene chiarito che la sorveglianza sanitaria per i lavorato-ri autonomi è assolutamente facoltativa e che gli attestati che la comprovano debbono essere presentati, ai fini del-la qualificazione, solo se previsti obbligatoriamente. Le modifiche in questione pongono fine ad un’anomala inter-pretazione (di alcuni organi ispettivi) secondo la quale gli attestati formativi per gli autonomi sarebbero obbligatori (art. 21, comma 2 del T.U.).

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Il ruolo delle pIccole e medIe Imprese nel contesto economIco attuale

Paolo Preti, professore di Organizzazione delle Piccole e medie imprese presso l’Università Bocconi di Milano, condivide con noi alcune riflessioni

Spesso mi chiedono cosa devono fare le nostre imprese, e segnatamente quelle di piccola dimensione, per prepararsi alla futura ripresa; un po’ provocatoriamente rispondo

sempre: “restare ferme”. La peculiarità economica italiana è in un sistema produttivo di imprese piccole, di proprietà familiare, imprenditoriali e manifatturiere. Queste sono, e ritengo saranno a lungo, le caratteristiche del nostro fare impresa, se non altro perché non siamo capaci di fare altro e perché questo ci riesce particolarmente bene da almeno cinquant’anni. Restare fermi significa non andare a cercare ispirazione in modelli che non ci appartengono per storia e cultura: l’impresa italiana post-crisi sarà, con tutte le ovvie eccezioni del caso, piccola e non grande, familiare e non public company, imprenditoriale e non manageriale, manifatturiera e non terziaria. La crisi internazionale, infatti, non solo non ha condannato questo modello di sviluppo, ma, anzi, ne ha valorizzato le sue peculiarità anche in termini sociali. Il problema, invece, è mantenerlo vincente nel tempo adeguandolo al mutato contesto competitivo: si tratta dunque per i nostri imprenditori di stare fermi, quanto a modello, e di andare però in profondità sulle ragioni della singola azienda.

Ci sono settori industriali maturi, come per esempio il tessile-abbigliamento e il calzaturiero, dove fare impresa è diventato sempre più difficile anche per la pressante concorrenza cinese e tuttavia ci sono imprese che proprio in questi anni e in quei settori hanno costruito esperienze di successo. Il sistema-paese italiano non aiuta, rispetto ad altri paesi europei, l’internazionalizzazione delle nostre imprese e spesso anche la loro attività quotidiana è intralciata da vincoli utili a dare fastidio, ma non a regolamentare l’azione imprenditoriale e tuttavia anche in questi difficili frangenti tante aziende esportano quote importanti del loro fatturato. Ci si lamenta spesso dello stato delle nostre infrastrutture e di come questo causi un’ulteriore difficoltà per gli imprenditori e tuttavia si scoprono casi aziendali di successo dislocati in zone del paese impervie, addirittura oltre i mille metri di altezza e in comuni

dove la strada finisce. Si è sempre sottolineata l’importanza dei distretti per l’azione delle piccole e medie imprese, oggi un po’ meno per la verità, e tuttavia è facile individuare imprese con risultati economici positivi e continui nel tempo che operano a centinaia di chilometri di distanza dal distretto di riferimento. In tutti questi casi cosa è in grado di fare la differenza, chi determina che un’azienda vada bene e l’altra male? è l’imprenditore. All’origine di ogni azienda, anche di quelle che oggi fanno fatica a trovare nuovi equilibri per riprendere a macinare successi, c’è sempre un imprenditore, una persona per cui un’idea non è solo un’intuizione destinata a restare tale, ma un’occasione per costruire, con un poco di fortuna e molta tenacia, un’opera economica. Alcuni di essi nelle variegate vicissitudini della propria avventura personale e professionale, si sono attardati su formule strategiche e organizzative che hanno garantito loro in un recente passato ottimi risultati, ma che oggi denunciano la propria crescente obsolescenza. In altri casi i buoni risultati di mercato sono stati raggiunti nonostante molte difficoltà da affrontare: sono aziende, queste più di altre, che esaltano la figura imprenditoriale perché il loro successo non è spiegabile se non con un’idea imprenditoriale particolarmente azzeccata e per la tenacia e bravura di chi le guida. è indubbio, e sarebbe grave dimenticarsene, che dietro il successo di un’impresa c’è sempre l’identificazione e la dedizione intelligente di chi ci lavora, a tutti i livelli gerarchici, dal più giovane al più anziano, ma non è ancora adeguatamente sottolineato, mi sembra, il ruolo fondante dell’imprenditore; il lavoratore è per definizione dipendente, a tempo indeterminato o no, assunto o con partita IVA, perché dipende dal rischio imprenditoriale di qualcun altro senza del quale la sua posizione non esisterebbe. Imprenditori e lavoratori dipendenti rappresentano le due facce del problema lavoro: due aspetti complementari, ma temporalmente in sequenza. Senza i primi i secondi

Filo diretto

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non hanno motivo d’essere, ogni tanto i secondi imparano dai primi il gusto del rischio e diventano imprenditori a loro volta. Riconoscere, non solo simbolicamente, la figura dell’imprenditore può essere utile anche a sottolinearne i doveri sociali, a temperarne l’iniziativa privata nell’interesse della collettività più ampia, ad emarginare figure imprenditoriali, poche per la verità, che, nel loro essere più simili a pirati che a costruttori di imprese, ne danneggiano l’immagine complessiva.

Nella realtà delle piccole e medie imprese la fiducia tra le persone che ci lavorano è, dunque, merce sufficientemente diffusa, che mantiene un suo mercato e il cui valore tende a salire proprio in periodi di crisi. Per queste imprese perdere un collaboratore significa in tantissimi casi privarsi delle competenze maturate in anni di relazione: ciò che è a rischio non è solo il saper fare, pur importantissimo, ma anche il vissuto di battaglie affrontate e vinte, di problemi risolti e, anche, di sconfitte aziendali elaborate insieme. Questa esperienza comune è un cemento armato il cui potere antisismico è ben più forte di un rapporto mercantile o di regole burocratiche. Dietro l’impegno di molti imprenditori, costruito ovviamente sulla speranza in un maltempo passeggero, a non ricorrere alla cassa integrazione, a mantenere lo stesso stipendio invariato a fronte di minori ore lavorate oggi per

recuperarle domani, a ricapitalizzare le imprese con risorse fresche e provenienti dalle proprie tasche non c’è etica, c’è interesse. Essi riconoscono, e come non potrebbe essere così, che dietro i cospicui successi del passato ci sono le loro buone intuizioni strategiche, la loro elevata voglia di rischiare, ma anche il notevole contributo in energia, dedizione e impegno di tanti fra i loro collaboratori che oggi, in un momento di generale fatica, vanno tutelati anche a costo di salvaguardare, nel mucchio, lavativi e furbetti. è questa, infatti, la principale materia prima di cui dispongono, il solo capitale che non si deprezzi e da cui poter ripartire non appena possibile.

Un ulteriore fattore caratterizzante l’impresa, e in particolare quella familiare di piccole e medie dimensioni, è l’orientamento temporale. Nella nostra società è normale ipotecare il futuro e rapinare il presente: più si è abituati a sognare un domani idilliaco e meno si è disposti a costruire nell’oggi con il materiale a disposizione. In attesa di tempi migliori la fatica di oggi non ha senso e può essere solo obbligata. Se la vita vera è spassarsela, oppure è domani, o addirittura non c’è perché solo il nulla esiste, oggi bisogna sfruttare il più possibile il momento, evviva il carpe diem. Questa, all’estremo, è l’educazione che nelle sue varie forme ha portato alla crisi finanziaria, prima, ed economica, poi, in cui siamo ancora immersi. Una crisi dunque, come più volte affermato, all’origine educativa. Rispetto a questa mentalità diffusa l’imprenditore e i suoi collaboratori sono costretti, nelle loro manifestazioni più coscienti e di successo, a essere alternativi. Il loro è un “già e non ancora” perseguito con tenace determinazione. L’impegno nel presente è vitale perché è lì che si fa la differenza sui mercati, con i clienti e i concorrenti: per competere innovazione, qualità, servizio, creatività e riduzione dei costi sono pane quotidiano e non sogno a occhi aperti. Per esempio, come ben sa la parte migliore dei nostri imprenditori, meglio l’innovazione incrementale oggi che l’improbabile innovazione epocale in un lontano futuro, meglio la certezza operosa delle attuali minori dimensioni che l’attesa buzzatiana delle grandi imprese. è un presente, quello delle aziende, di fatica, di impegno nell’incertezza, di talenti rischiati: per avere un futuro sono costrette a credere nel presente. E tuttavia l’orizzonte temporale della loro azione va spesso oltre la stessa vita dell’imprenditore, è motivato dal lasciare qualcosa di cui continuare la cura a chi verrà dopo, sia esso appartenente alla famiglia o meno. Come nella vita vissuta coscientemente, dunque, la voglia di futuro determina il presente senza alcuna soluzione di continuità. L’imprenditore vive appieno nell’oggi, anche pericolosamente, ma non vi si ferma perché altrimenti l’azienda, in un mondo in continuo cambiamento, sarebbe velocemente messa fuori mercato e, d’altra parte, la sua idea di futuro deve in qualche modo iniziare a verificarsi nell’istante.

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Categorie

AGGREGARSI PER RESISTERE (E CRESCERE)

Aiutare le imprese art igiane ad operare in gruppo e presen-tarsi insieme sul mercato, per essere più competit ive: que-

sto l’obiett ivo che perseguono tanti progett i giunti a termi-ne o ancora operativi nel l’ambito del la Convenzione Regione Lombardia/Unioncamere Lombardia.Aggregazione signif ica:◗ r icercare nuove strategie per vincere la concorrenza ◗ superare insieme gl i ostacol i, fare massa cr it ica, per muo-vere le leve del l’ internazionalizzazione in maniera intel l igen-te, avviando un processo ben strutturato◗ mettere insieme le idee, per attuare le condizioni migl io-r i dove dare spazio al la creatività e al l’ innovazione, per con-dividere e st imolare l’assunzione del r ischio, elemento impre-scindibi le per la crescita◗ superare i l tempo del le lotte “fratr ic ide”, perché i l compe-t itor oggi non è più soltanto l’azienda vicina ma quella che opera sul mercato globale◗ dare maggiore forza ai comuni obiett ivi, superando le divi -s ioni, perché in bal lo c’è la difesa del le tradizioni e del le cul -ture imprenditorial i

Pur nel la consapevolezza che l’aggregazione tra imprese rap-presenta uno dei processi d’innovazione più impegnativi che un’azienda può affrontare (e che presenta peraltro r ischi d’insuccesso elevati), l’ integrazione fra imprese comporta la

possibi l i tà di condividere vantaggi competit ivi e di consegui-re signif icativi benefici che possono variare in funzione del la modalità di cooperazione che vengono a concretizzarsi. Partendo da queste premesse, ed al la luce anche del le espe-r ienze maturate col Progetto “Cooperare per Competere” di cui la nostra Associazione si era fatta promotrice già tre anni fa, e nel la consapevolezza del le opportunità che Expo 2015 forse potrà garantire al le imprese che avranno i l coraggio (e la forza) di presentarsi AGGREGATE per r icavarsi margini d’operatività in quest’ambito, un nostro Dir igente ha lancia-to un appello a r iproporre in ambito associativo i temi lega-t i al l’aggregazione appunto, creando anche una nuova banca dati in cui iscr ivere le aziende associate che già partecipa-no a gare d’appalto e che sono interessate a svi luppare que-sto f i lone.

Condividendo e raCCogliendo quest’appello, invitiamo le imprese a segnalarCi il loro interesse all’argomento, e la loro eventuale volontà di Costituire o entrare a fare parte di gruppi d’aCquisto – gruppi di vendita – Consorzi – parteCipazioni Collettive a fiere/mostre o altri progetti: pietro lavazza – 0331 529306

Appello di un Dirigente dell’Associazione

CORSI DI FORMAZIONE, APERTE LE PRE-ISCRIZIONI

La nostra Associazione intende organizzare nuovi corsi di formazione a partire da inizio 2010. Presumibilmen-

te i corsi saranno gratuiti, in quanto dovrebbe essere pub-blicato a breve da Regione Lombardia un nuovo bando sulla formazione finanziata. Qualora ciò non dovesse ac-cadere, vi proporremo gli stessi percorsi formativi a paga-mento: sarete liberi di accettare o rifiutare la nostra offerta. SIAMO ORA IN FASE DI RACCOLTA DELLE PRE ISCRIZIONI. VI INVITIAMO PERTANTO A COMUNICARCI A QUALI CORSI VORRESTE PARTECIPARE (O FAR PARTECIPARE I VOSTRI SOCI, COLLABORA-TORI E DIPENDENTI). VI RICORDIAMO CHE FORMARSI E’ IMPORTANTE, NON E’ UNA PERDITA DI TEMPO! SONO ORAMAI SVARIATE CENTINAIA GLI ARTIGIANI CHE HANNO FREQUENTATO I NOSTRI CORSI DI FORMAZIONE. POSSIAMO CONTARE SU UNA “CLIENTELA ABITUALE” MA VORREMMO ANNOVERARE TRA I NOSTRI CORSISTI ANCHE CHI NON CI CONOSCE SOTTO QUESTO PROFILO.Ecco i principali argomenti che saranno affrontati con i corsi del 2010:y INFORMATICA - vari livelli

y LINGUE STRANIERE - vari livelliy AUTOCAD – 2D e 3Dy COMUNICAZIONE y MARKETINGy CONTABILITA’ AZIENDALEy CORSI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VARI SPECIFICI PER LE SINGOLE CATEGORIE (in questo caso vi chiediamo di specifi-care in maniera articolata le vostre esigenze per le quali vorreste approfondire tematiche di aggiornamento Cercheremo, al raggiungimento del numero minimo di partecipanti, di soddisfare tutte le vostre esigenze for-mative (che dovranno essere specifiche in termini di ti-pologia di corso e numero di partecipanti).

Per informazioni e pre-iscrizioniClaudia Grossoni 0331 [email protected]

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Cosa serve alla piccola impresa per progredire? Deve metter in atto alcuni interventi facili, ma importanti. Effettuare un sem-

plice piano di marketing, creare un budget, commerciale ed eco-nomico, controllare costi e ricavi confrontandoli con il budget che si è creato, effettuare una semplice analisi della tesoreria, preve-dendo i flussi in anticipo.

Prevedere in azienda è importante, su tutti i fronti; commerciale, finanziario, economico e patrimoniale. Sapere che impatto avrà un’operazione fa differenza.

Le necessità delle piccole aziende non sono quelle delle grandi aziende. A chi si rivolge quindi l’imprenditore dell’azienda italia-na più tipica per risolvere le sue necessità?Spesso a figure prese in prestito da altre aree o al commercialista dell’azienda, che però non hanno una competenza o un’esperienza specifica. Oppure, sono concentrati su impegni o scadenze che non permette loro di soddisfare appieno i bisogni dell’ azienda.

Serve di più: serve competenza specifica per permettere alle aziende di evolversi, quindi LA SOLUZIONE E’ CONSULENZA E ADDESTRAMENTO

La piccola imprenditoria italiana necessita di essere guidata verso le mete che si è prefissata.

To coach: allenare, addestrare, preparare E’ comprovato che il coaching applicato alle piccole imprese è, oggi, lo strumento perfetto per centrare gli obiettivi aziendali.

Per applicare IL COACHING il responsabile della piccola impre-sa deve essere seguito e consigliato nelle scelte strategiche, nel-l’operatività con le banche, ottimizzare le linee di credito, con tassi adeguati, gestire le risorse umane, deve avere gli strumenti per meglio comprendere la redditività attuale e futura della pro-pria azienda.

Il metodo è trasferire in affiancamento, dopo un’accurata anali-si, le conoscenze e l’operatività in azienda e controllarne la giu-sta applicazione.

Informazioni raccolte esternamente e internamente all’azienda, legate a un buon controllo, contribuiscono a prendere decisioni giuste che portano al successo aziendale.

Per esempio: Qual è il punto di pareggio dell’ azienda?Quando si può investire senza preoccuparsi di fare fronte ai debiti contratti nel lungo periodo?Quando si acquista beni patrimoniali è più conveniente ac-cendere un mutuo, un leasing, a tasso fisso o variabile?E i tassi applicati sono in linea con il mercato attuale?

L’incremento della produzione e di conseguenza del fattura-to, che impatto avrà sui fidi accordati e di riflesso sui paga-menti dei fornitori? E in caso di calo di fatturato quanto si può resistere?I dati del bilancio sono congrui con gli indici di “Basilea 2”?, cosa si deve fare per adeguarli?

Affiancare l’imprenditore (coaching) nelle decisioni strategiche, addestrare il personale trasmettendo il giusto metodo, fotografa-re l’azienda nella sua dinamicità, leggerla in due fogli.

Prevedere i flussi finanziari a 30 60 90 giorni, addestrando il personale a usare un metodo semplice che ragiona allo stesso modo delle banche.Gestire i rapporti bancari per e con l’imprenditore.

Controllare i risultati confrontandoli con gli obiettivi aziendali.Verificare la congruità del bilancio con gli indici di “Basilea 2”. Monitorare gli esborsi verificandone la congruità, quali costi per assicurazioni, leasing, spese generali e così via.

Ecco alcune cose che si devono apprendere per raggiungere l’ec-cellenza. Tu sei quello che sai.

E oggi al sapere tecnico/specifico per governare l’azienda occorre far proprio il sapere dei numeri.

Ricordatevi che l’Associazione ha stipulato una con-venzione con il DIADE per poter installare gratuita-mente il programmino di tesoreria che vi agevolerà con automatismi creati ad hoc.Utilizzate questa opportunità: ragionare come le ban-che oggi è indispensabile.

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Per informazioni Ufficio Categorie

Pietro Lavazza 0331 [email protected]

Claudia Grossoni 0331 [email protected]

Giacomo Rossini 0331 [email protected]

LA MICRO IMPRESA DEVE IMPARARE AD APPRENDERE a cura di Saverio da Pozzo di diade Srl

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Il problema dell’obesità oggi è purtroppo alla ribalta: oltre un miliardo di persone nel mondo sono obese con oltre due milioni e mezzo di morti l’anno, tre vol-

te di più del numero di morti per cancro del colon e del-la mammella messi insieme. Ormai il problema obesità investe numerose nazioni in tutto il mondo, dall’occiden-te, dove gli Stati Uniti occupano da tempo la prima po-sizione, all’oriente con la Cina dove le biciclette sono sta-te sostituite dalle auto e l’Oceania dove i fast food si sono recentemente diffusi a tappeto, identificando così alcune della cause più importanti dell’obesità: la sedentarietà e l’alimentazione sbagliata. In Italia si possono contare più di un milione di persone affette da obesità patologica che colpisce purtroppo an-che l’età pediatrica: l’Italia con il suo 20-25 % occupa in Europa un triste primato per l’obesità infantile. Ci sono molti modi per classificare il grado di obesità; il più semplice e utilizzato è l’Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI) dato dal rapporto tra peso espresso in chili e superficie del corpo espressa in metri al quadrato. C’è un momento della vita della persona obesa in cui “qualcosa” cambia: è la percezione che quei chili di troppo modifichino la qualità della sua vita a causa delle limitazioni fisiche che influenzano a loro volta la sfe-ra psicologica personale, sociale-lavorativa e relazionale.Da qui spesso si apre un circolo vizioso che porta purtroppo a gradi di obesità sempre maggiori con la comparsa di una serie di malattie che coinvolgono vari apparati aggravando lo stato di salute.

Convenzioni

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OBESITA’: SE LA DIETA NON BASTA Professor Valerio Ceriani, resPonsabile Unità di ChirUrgia generale, irCCs MUltiMediCa

LA chIrurgIA LApArOScOpIcALa conseguenza ine-vitabile è una ri-duzione importan-te dell’aspettativa di vita che oggi per un normo peso è di cir-ca 80 anni; per gli individui obesi si ri-duce a circa 65 anni, quindi quasi un quarto in meno di anni da vivere. La terapia medica dietetica dell’obesi-tà, benché coadiu-vata da un adeguato insostituibile trat-tamento di suppor-to psicologico, pur ottenendo nel bre-ve periodo successi talvolta anche con-siderevoli, nel lungo termine raramen-te vede consolidare i risultati.A oggi la percen-tuale di successo di

qualunque tipo di terapia medica è in-feriore al 5% e que-sta percentuale di-minuisce con BMI superiori a 35.La chirurgia ottie-ne risultati soddi-sfacenti nel 60-80 % dei casi con una ri-duzione della mor-talità pari al 90%.L’avvento della chi-rurgia laparoscopi-ca ha poi profonda-mente rivoluzionato lo scenario; il con-cetto di mini-invasi-vità si è imposto nel mondo della chirur-gia ma soprattut-to in quello dei pa-zienti per l’indubbio maggiore comfort che offre l’inter-vento condotto con questa metodica.Minor dolore post

operatorio, più pre-coce mobilizzazione e più rapida ripre-sa funzionale sono obiettivi per tutta la chirurgia e per tut-te le tipologie di pa-ziente ma ancora di più per il pazien-te obeso per il quale l’allettamento pro-lungato è di per se stesso una compli-canza per le proble-matiche respiratorie e cardiocircolatorie che possono soprav-venire.In Italia nel ’99 era-no attivi 19 centri di chirurgia bariatrica di cui solo 8 utiliz-zavano la metodica laparoscopica; nel 2006 i centri sono saliti a 53 di cui ben 41 utilizzano di pre-ferenza la metodica

laparoscopica. Una vera e propria avan-zata di questa tecni-ca riconosciuta uf-ficialmente da una Consensus Confe-rence europea nel 2004 e una Consen-sus Conference ame-ricana nel 2005 con la codifica e la mes-sa a punto della tec-nica chirurgica per le varie tipologie di interventi bariatrici universalmente ri-conosciuti e accet-tati che si dividono essenzialmente in tre tipi: restrittivo, metabolico, malas-sorbitivo.Presso l’Unità di Chirurgia Bariatrica dell’Istituto Scien-tifico MultiMedi-ca siamo in grado di effettuare tutti gli

interventi bariatrici con tecnica videola-paroscopica, ripie-gando sulla tecnica tradizionale laparo-tomica solo per ne-cessità.Un “team obesità” di specialisti si oc-cupa dell’importan-te fase di valutazio-ne pre-operatoria multidisciplinare del paziente eviden-ziando e trattando eventuali patologie associate, in modo da ridurre al mini-mo il rischio chi-rurgico operatorio; consulenza nutri-zionale e psicologi-ca, qualora necessa-rie, sono disponibili in tutte le fasi del percorso del pazien-te obeso nella no-stra struttura.

Page 20: Artigiano Oggi novembre 2009

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Il personale sanita-rio è altamente spe-cializzato, attento e preparato alla ge-stione del paziente obeso in sala opera-toria e nel postope-ratorio, anche se per una degenza limita-ta a soli 3-4 giorni. La sala operatoria per la chirurgia ba-riatrica è fatta a mi-sura per il paziente obeso sia per le ap-parecchiature e la strumentazione, che necessariamente de-vono essere pensa-te per quel tipo di corporatura, che per l’équipe chirurgica dedicata altamente specializzata. La tranquillità di af-frontare un inter-

vento importante con la competen-za di un servizio di anestesia e riani-mazione con Tera-pia Intensiva attigua alla sala operatoria è certamente una cosa importante.Obiettivo del nostro centro è l’eccellen-za e ciò ci impone di centrare da su-bito con l’interven-to bariatrico scelto il risultato ottimale per ciascun paziente che si affida a noi.Il poter disporre di una gamma di-versificata di inter-venti consente di poter spaziare nel-la scelta e apre an-che la possibilità ai reinterventi con

commutazione da una tipologia di in-terventi a un’altra qualora si renda necessaria.A seconda delle pe-culiarità del pazien-te viene proposta la metodica restritti-va con l’utilizzo or-mai consolidato del posizionamen-to del bendaggio gastrico regolabi-le, oppure l’inter-vento metabolico di by pass gastrico, oppure l’interven-to malassorbitivo di diversione bilio-pancreatica secondo Scopinaro (profes-sor Nicola Scopina-ro, Professore Or-dinario Chirurgia Generale, Università

di Genova, ndr).Da qualche tempo la sleeve gastrectomy è stata presa in consi-derazione come in-tervento restrittivo alternativo in casi particolari da adot-tare come primo step con la possibili-tà di poter prosegui-re in una seconda fase verso l’inter-

vento metabolico di by pass gastrico o verso l’interven-to malassorbitivo di diversione bilio pancreatica duode-nal switch.Solo la capacità di saperli eseguire tut-ti con ottimi risul-tati rende liberi nel-la scelta di adottarli quando indicati.

LE ATTENzIONI pEr IL pAzIENTE OBESO

InformazioniUfficio CategoriePietro Lavazza 0331 529306Claudia Grossoni 0331 529353Giacomo Rossini 0331 529350Simone Tondelli 334 1782750

www.multimedica.it

Page 21: Artigiano Oggi novembre 2009

A curA dell’AvvocAto StefAno BrAndolini - Studio legAle BrAndolini MArcAti (legnAno)

IL contratto: formazIone, ProPosta e accettazIone

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Avvocato

Il contratto presuppone l’accordo tra le parti, cioè l’in-contro dei liberi consensi manifestati a opera di ciascun

contraente, su una determinata questione, oggetto del contratto; la volontà contrattuale è manifestata attraverso due dichiarazioni unilaterali, la proposta e l’accettazione, con cui il procedimento di formazione contrattuale prende avvio e si conclude. Quando alla proposta segue l’accettazione conforme alla proposta, si ha l’accordo e la genesi del contratto. Lo “sconto”

La proposta di contratto non può rimanere efficace all’infinito: affinché sia accet-tata validamente, è necessario che la risposta pervenga al proponente nel termine da lui stabilito, o in quello ordinariamente necessario; l’accettazione, inoltre, do-vrà essere compiuta nella forma richiesta dal proponente (se il proponente richiede la forma scritta, ad esempio, non sarà sufficiente l’accettazione verbale), e dovrà essere conforme alla proposta, cioè non potrà contenere variazioni delle condizioni indicate nella proposta.Un’accettazione difforme dalla proposta deve intendersi come una nuova proposta e non consente di concludere il contratto. Il contratto non vincola le parti finché i consensi non si incontrano: da ciò consegue la possibilità di revocare la proposta o l’accettazione, mediante un atto di revoca.La legge detta, però, un regime differente per la revoca: la proposta può essere re-vocata purché sia stata emessa e inviata prima che il proponente abbia avuto cono-scenza dell’accettazione della controparte.Viceversa per la revoca dell’accettazione è necessario che la stessa pervenga all’in-dirizzo del proponente prima che sia pervenuta l’accettazione.Da ultimo, segnaliamo che i contratti possono concludersi anche senza bisogno di una formale accettazione, dando direttamente esecuzione a un ordine ricevuto; in tale caso, l’accordo si considera perfezionato nel tempo e nel luogo in cui ha avu-to inizio l’esecuzione.

Per informazioni sulla consulenza legaleRaffaella Volonnino - 0331 529321 [email protected]

In quale momento si perfezionala conclusione del contratto? tale questione riveste un’importanza pratica notevole, per poter stabilire, innanzitutto, se esista un contratto, quando e in quale luogo sia stato perfezionato, da quale momento incomincino a decorrere gli effetti e le obbligazioni per i contraenti

iL perfezionamentoStabilire quando l’accordo si è perfezionato è agevo-le quando il consenso delle due parti si manifesta in un unico contesto di luogo e di tempo; diventa, inve-ce, più complicato nel momento in cui le trattative si svolgono in tempi successivi o in luoghi distanti, fa-cendo uso, per esempio, di posta o telefono o di altri strumenti di comunicazione a distanza. In questi ulti-mi casi, il nostro legislatore accoglie il principio della cognizione, secondo cui il contratto si considera con-cluso nel momento e nel luogo in cui il proponente ha conoscenza dell’accettazione della proposta, comuni-catagli dall’altra parte. Per evitare una strumentaliz-zazione di tale principio a opera e vantaggio del pro-ponente, il quale, cambiando per esempio idea sulla proposta formulata, potrebbe sostenere di non aver avuto conoscenza di alcuna accettazione, la legge in-troduce una generale presunzione di conoscibilità.

Page 22: Artigiano Oggi novembre 2009

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ARTIGIANFIDI LEGNANO • Società cooperativa • Via XX Settembre, 28 • 20025 Legnano (MI)Telefono 0331.529370 - 0331.529372 • Fax 0331.453045

Internet Page: www.confam.org • E-mail: [email protected] a: Artigiancredit Lombardia e FedartFidi

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INVEsTImENTI prOduTTIVI 2,16 2,41 2,09 2,16 2,79 2,19 2,29 2,36 3,31 2,29 3,09FINANZIAmENTI ImmOBIlIArI IpOTECArI 2,29 2,16 2,22 2,29 2,29 2,29 3,31 3,09ACCONTI ImpOsTE VArIE(IrpEF, IrAp, IVA)+13^ 2,29 2,29 2,29 2,79 2,54 2,29 2,31 5,56 3,04 INVEsTImENTI FINAlIZZATI All’INNOVAZIONE 2,16 2,16 2,29 INVEsTImENTI FINAlIZZATI Al rIsANAmENTO AmBIENTAlE 2,12 2,29 FINANZIAmENTI NON FINAlIZZATI 2,79 2,79 2,72 3,04 3,29 2,54 2,54 2,56 4,06 3,04 3,09

NuOVE AssuNZIONI 2,29 2,19 ImprEsA gIOVANE E NuOVA ImprEsA 2,16 2,29 2,79

FINANZ. l. 626/94 2,54 2,09 2,16 5,56 2,29

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CErTIFICAZIONE quAlITà 2,54 2,29

prOdOTTO prOV. mIlANO 2,29 2,66 2,29 2,79

prEsTITO OrO 12 mEsI

sVIluppO quAlITà 2,31 2,29

CCIAA mIlANO 3,06 3,06 3,06 3,06 3,06 3,06

CCIAA mI pATrImONIAlIZZ. 2,76 2,76 2,76 2,76 2,76

le condizioni delle banche convenzionate con ArTIgIANFIdI (tassi in continua evoluzione)

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ArTIgIANFIdI NON sI AVVAlE dI INTErmEdIArI

Artigianfidi

I tassi indicati in tabella si riferiscono a una media, poiché le banche differenziano gli spread in base al rating aziendale

Page 23: Artigiano Oggi novembre 2009

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Scadenziario novembre e dicembre

novembre16 Lunedì• Versamento unitario (ritenute – Iva – contributi previdenziali e assistenziali)

20 Venerdì• ELENCHI INTRASTAT: presentazione modelli ottobre 2009.• CONAI: dichiarazione produzione imballaggi.

dicembre1 Martedì • UNICO 2009: versamento 2° acconto.• INPS : I.V.S. art. e comm. versamento 2° acconto extra minimale

16 Mercoledì • Versamento unitario (ritenute, IVA, contributi previdenziali e assistenziali)• ICI: versamento saldo 2009

21 Lunedì• Elenchi Intrastat: presentazione modelli novembre 2009• Conai: dichiarazione produzione imballaggi

28 Venerdì• IVA: versamento dell’acconto IVA relativo all’anno 2009.

• Cercasi operaio tappezziere montatore di tende di età30/40 anni. Zona lavoro: Milano Certosa.Ditta Eredi Casiraghi - Tel. 02 38000169

• Cercasi apprendista per attività di estetica. Istituto New Body. Cerro Maggiore - 0331 514415

• Richiesta personale operaio elettricista: mansione operaio elettricista e/o apprendista con esperienza nel settore elettrico. Numero addetti da assumere 4/5 persone.Luogo di lavoro Milano e provincia; attività impianti elettrici e sostituzione contatori elettrici. SO.C.E.PI. srl - sig. Pitingolo tel. 0255017267

• Cedesi attività di produzione borse in pelle e altri materiali, sita in Nerviano, quarantennale esperienza nel settore.

• Vendesi avviata attività di parrucchiere unisex in Rho, recente-mente ristrutturata.

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• Imprenditore artigiano edile di Castellanza, 20ennale espe-rienza nel settore, perito agrario, appartenente a categoria pro-tetta, cerca opportunità di lavoro.

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Agenda

Page 24: Artigiano Oggi novembre 2009

I Gialli di Filippo ConfalmiFi

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L’Asta di Beneficienza

Page 25: Artigiano Oggi novembre 2009

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un mistero da risolvere

Questa nuova storia che pubblichiamo si intitola “L’Asta di Beneficienza” e, anche senza volerlo, Filippo si ritrova a

risolvere un caso... naturalmente al fianco del suo amico commis-sario Lorenzo Artiser! Insomma, quella che doveva essere una piacevole serata... si è trasformata in una caccia al ladro! Vuoi provare a risolvere il caso con Filippo Confalmi e il suo amico commissario?Hai letto questa storia di Filippo Confalmi? Secondo te chi è il colpevole? E come ha fatto? Prova a dare la tua risposta e fotocopia la scheda in questa pagina, compilala con la tua soluzione e mandala per fax allo 02 6080677 perché le sorprese non finiscono qui! I primi 5 che invieranno la soluzione esatta riceveranno un premio. Se, invece, vuoi saperne di più sulle attività di Filippo Confalmi, manda una mail a: fil [email protected] oppure telefona al 349 2222839

Ciao, oggi ti propongo

una nuova storia ma... come

vedrai manca il finale... gioca con noi

trova il colpevole

e spiega come ha fatto!

la mia soluzione è COLPEVOLE

MODALITÀ

Nome e Cognome

CELLuLArE

MAIL:

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Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio e urbanistico della LombardiaLegge regionale n.13/2009

INSERTO dA cONSERvARE

SPEcIALE PIANO cASAA cuRA dELL’uffIcIO cATEgORIE dI cONfARTIgIANATO ALTO mILANESE

Artigiano Oggi ~ Speciale PIANO CASA ~ Ottobre 2009

Il “Piano Casa” della Regione Lombardia è una concreta occasione di sviluppo per le micro e piccole imprese del settore edilizio, con potenziali ricadute positive sull’intera filiera. Le possibilità d’intervento potranno essere un volano importante per l’intero comparto casa, che risulta una delle principali filiere dell’economia italiana. Consentire alcune tipologie d’interventi a fronte di una riqualificazione energetica rappresenta un’importante opportunità di lavoro: basti pensare al ruolo strategico che rivestono gli installatori d’impianti, i serramentisti e coloro che si occupano di risanamenti di pareti orizzontali e verticali. Qualche perplessità permane sugli elevati standard richiesti per la sostituzione degli edifici, il rischio è che si cerchi di raggiungerli attraverso certificazioni poco veritiere. Il lavoro svolto da Confartigianato ha dimostrato la validità delle azioni strategiche. Il risultato raggiunto con l’approvazione della Legge13 è estremamente apprezzabile, per il ruolo di volano allo sviluppo che gli interventi proposti possono rivestire in questo momento non facile per l’economia generale e, in particolare, del nostro settore.

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Recupero patrimonio edilizio esistente◗ Recupero edilizio e funzionale di edifici residenziali e misti esisten-ti al 31 marzo 2005 situati in zone non destinate all’agricoltura o ad attività produttive con utilizzazione delle volumetrie esistenti e delle superfici, per destinazioni residenziali o per altre funzioni ammesse dagli strumenti urbanistici.Note 1-2-3

◗ Utilizzazione delle volumetrie edilizie in seminterrato, per destina-zioni accessorie alla residenza, per attività economiche ammesse da-gli strumenti urbanistici, nonché per attività professionali. Note 1-2-3

◗ Nelle aree destinate all’agricoltura è consentito il recupero di volu-mi esistenti e non utilizzati, senza ampliamento, di edifici (assentiti prima del 13/06/1980) fino a un massimo di 600 mc, da destinare al-l’uso residenziale dell’imprenditore agricolo proprietario, del suo nu-cleo familiare o dei dipendenti dell’azienda agricola, oppure a usi ri-cettivi non alberghieri, uffici o attività di servizio compatibili con l’azienda agricola. Note 1-2-3-4-5-6-7-8

Ampliamenti ◗ Ampliamento fino al 20% della volumetria esistente per gli edifici uni e bi-familiari a destinazione esclusivamente residenziale situati fuori dai centri storici e ultimati al 31/03/2005 con non più di 300 mc per ciascuna unità immobiliare.Note 3-9-10-11

◗ Ampliamento fino al 20% della volumetria esistente per edifi-ci plurifamiliari a destinazione esclusivamente residenziale situa-ti fuori dai centri storici e ultimati al 31/03/2005 purché di volume-tria complessiva non superiore a 1.200 mc. Note 3-9-10-11

l’ufficio categorieInterventI consentItI dalla legge regIonale per Il rIlancIo dell’edIlIzIa

L’Ufficio categorie di Confartigianato Alto Milanese ha realizzato questo inserto con le principali indi-cazione della Legge regiona-le per fornire un supporto in-formativo utile a tutti i soci sia per chiarire le modalità di applicazione e le opportuni-tà offerte dalla Legge, sia per aiutarlo a individuare quali interventi poter eseguire nei differenti casi. L’intento è quello di fornire un orientamento per chiun-que voglia saperne di più sul “Piano casa”. Buon lavoro!

Pietro lavazza 0331 [email protected]

claudia grossoni 0331 [email protected]

giacomo rossini 0331 [email protected]

note o note o note o note o note o note o note o note o note o note o note o

1) Gli interventi non potran-no comportare la totale de-mol iz ione e r icost ruzione dell’edificio.

2) Gli interventi dovranno rispettare i requisit i di ef-f icienza energetica in fun-zione della t ipologia d’in-tervento in edilizia (DGR n. 8745/2008).

3) Gli interventi sono in de-roga alle volumetrie previ-s te dag l i s t rument i u rba -n ist ic i comunal i v igent i o adottat i e a i regolament i edilizi.

4) Gli interventi sono in de-roga alle previsioni dei piani territoriali di coordinamento dei parchi regionali, escluse le aree naturali protette.

5 ) O c c o r r e p r e s e n t a -re denunc ia d i i n i z io a t -t i v i t à ( D I A ) ( a r t . 4 2 LR12/2005), ovvero richie-dere il permesso di costrui-re (art. 38 LR12/2005), presso i l Comune in cui si trova l’edificio, entro il 15 aprile 2011).

6) Gli interventi sono sogget-ti all’esame dell’impatto pae-

sistico da parte delle commis-sioni per il paesaggio di cui all’art. 81 della LR12/2005. La Denuncia di Inizio Attività (DIA) dovrà quindi contenere la documentazione prevista dall’art. 64 comma 9 della LR12/2005, mentre la com-missione per il paesaggio do-vrà rilasciare il relativo giudi-zio entro 30 giorni (anziché 60), trascorsi i quali il giudi-zio si intende favorevole (si-lenzio / assenso).

7) Gli interventi in Comuni classificati in zona sismica 2 e 3(OPCM del 20 marzo

2003, n.3274, e successi-ve disposizioni regionali at-tuative) e tutti gli interven-ti di tipologia e), richiedono il rilascio del permesso di co-struire.

8) Gli interventi devono es-sere progettati e realizzati nel rispetto della normativa antisismica vigente e sono soggetti alle verifiche sismi-che e ai controlli di cui alla normativa nazionale e regio-nale vigente in materia.

9) Gl i ampl iament i vo lu-metr ic i sono r idott i d i un

terzo (ovvero non più del 13,33%) se l’intervento ri-cade all’interno di un parco regionale, ad eccezione del-le aree di esclusiva discipli-na comunale (zone IC) dove invece l’incremento massi -mo ammissibi le resta pari al 20%.

10) L’ amp l i amen to do -v rà es se re r ea l i zza to r i -spettando i requisiti di effi-cienza energetica (d.g.r. n. 8745/2008) e dovrà es-sere accompagnato da una diminuzione cer t i f icata di almeno il 10% del fabbiso-

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Demolizioni e ricostruzioni All’esterno dei Centri Storici e dei “nuclei urbani di antica formazione”

◗ Sostituzione degli edifici esistenti, aventi destinazio-ne esclusivamente residenziale, anche mediante de-molizione e ricostruzione, è consentito un’ incremento volumetrico non superiore al 30% della volumetria esi-stente, elevato al 35% nel caso in cui gli interventi assi-curino un congruo equipaggiamento arboreo, per una porzione non inferiore al 25% del lotto interessato ov-vero con la costituzione di quinte arboree perimetrali (secondo i criteri stabiliti dalla Giunta regionale). Note 3 - 12

◗ Sostituzione di edifici esistenti, parzialmente residen-ziali (edifici misti) o non residenziali, situati in aree a prevalente destinazione residenziale, anche median-te demolizione e ricostruzione. I nuovi edifici dovran-no essere a destinazione esclusivamente residenziale, la volumetria non superiore a quella esistente, l’ altezza non superiore a quella dell’esistente o a quella massima ammessa dallo strumento urbanistico (se maggiore) ed il rapporto di copertura maggiorato fino al 25% rispet-to a quello previsto dallo strumento stesso per le zone residenziali in cui gli edifici sono inseriti. Note 3 - 12

All’interno dei Centri Storici e dei “nuclei urbani di antica formazione”

◗ Viene consentita la sostituzione di singoli edifici aventi destinazione esclusivamente residenziale, anche mediante demolizione e ricostruzione, non coerenti con le caratteristiche storiche, architettoniche, paesag-gistiche e ambientali dei suddetti centri e nuclei con un

incremento volumetrico non superiore al 30% della vo-lumetria esistente. Note 3-5-6-7-8-12-13-14-15

In aree a destinazione produttiva secondaria

◗ Nelle aree a destinazione produttiva secondaria (indu-striali e artigianali) specificamente individuate dai Comu-ni entro il 15 ottobre 2009, è possibile sostituire edifici arti-gianali ed industriali esistenti anche mediante demolizione e ricostruzione. Per tali interventi è previsto un’ incremento volumetrico non superiore al 30% della volumetria esisten-te elevato al 35% nel caso in cui gli interventi assicurino un congruo equipaggiamento arboreo, per una porzione non inferiore al 25% del lotto interessato ovvero con la costitu-zione di quinte arboree perimetrali (secondo i criteri stabili-ti dalla Giunta regionale). Note 3-4-5-6-7-8-12-16

Edilizia residenziale pubblica ◗ Ampliamento di edifici di edilizia residenziale pub-blica o convenzionata esistenti o realizzazione di nuovi edifici, all’interno dei quartieri E.R.P. esistenti alla data del 31 marzo 2005. E’ consentito un’ incremento del 40% della volumetria complessiva esistente nel quartie-re e destinata a edilizia residenziale pubblica. L’amplia-mento volumetrico è ridotto di un terzo (ovvero non più del 26,66%) se l’intervento ricade all’interno di un parco regionale, ad eccezione delle aree di esclusiva di-sciplina comunale (zone IC) dove invece l’incremento massimo ammissibile resta pari al 40%.Note 2 (solo per le nuove volumetrie)-3-4-8-17-18-19-20

gno annuo di energia pri -maria per la climatizzazio-ne invernale della porzione di edif ic io esistente se i l suo valore di fabbisogno annuo di energia primaria per la cl imatizzazione in-vernale è superiore al r i -spettivo valore limite, indi-cato all’Allegato A, tabelle A.1.1 e A.1.2 della DGR n. 8745/2008.

11) A conclusione dell’in-tervento, il proprietario do-vrà dotars i del l ’attestato di certificazione energetica dell’intero edificio, redatto secondo la stessa DGR n. 8745/2008.

12) L’ i n te r ven to dov rà compor ta re una d iminu -zione cer t i f icata del fab -bisogno annuo di energia primaria per la climatizza-

zione invernale del nuovo edif ic io superiore al 30% rispetto al relativo valore l imite previsto al l’Al lega-to A, tabelle A.1.1 e A.1.2 della DGR n. 8745/2008. Tale diminuzione dovrà es-sere documentata nella re-lazione tecnica di cui a l -l’Allegato B stessa GDR n. 8745/2008.

1 3 ) Q u e s t o i n t e r v e n -t o r i c h i e d e i l p r e v en t i -vo pa re re pos i t i vo de l l e c ommi s s i on i p r o v i n c i a l i per i l paesaggio (ar t .78 L R 1 2 / 2 0 0 5 ) , c o m u n -que non sos t i tu t i vo de l -le va lutaz ion i d i compe -tenza de l le commiss ion i comuna l i pe r i l paesag -g i o . I l pa re re dov rà e s -se re da to en t ro ses san -ta g iorn i da l la r i ch iesta, decors i inf ruttuosamente

i qual i s i intende reso in senso negativo (silenzio/diniego).

14) Gli interventi descritti non possono essere cumula-ti e comunque non possono determinare il superamen-to di più del 50% dell’indi-ce fondiario e del rapporto di copertura previsti dallo strumento urbanistico vigen-te o adottato, nonché il su-peramento di quattro metri dell’altezza massima con-sentita dallo stesso. In alter-nativa, gli interventi posso-no confermare la volumetria esistente.

15) Agli incrementi volume-trici si aggiungono i benefici già previsti dalla normativa di settore per gli interventi che interessano i muri peri-metrali e orizzontali, volti al

miglioramento termico del-l’immobile (art.2, comma 1-ter, LR26/1995)

16) L’intervento non deve superare d i p iù de l 50% l’indice fondiario e il rap-porto di copertura previsti dallo strumento urbanistico e non deve superare di più di 4 metri l’altezza esisten-te, oppure può confermare la volumetria esistente.

17) La nuova volumetria può essere ceduta in tutto o in parte ad altri operato-ri che si impegnino a realiz-zare gli interventi: i relati-vi proventi sono destinati al r isanamento energetico e ambientale del quartiere.

18) Occorre richiedere i l permesso di costruire, pres-so il Comune in cui si trova

il quartiere ERP, entro il 15 ottobre 2011.

19) Tu t t i g l i i n t e r v en -ti sono soggetti all’esame dell’ impatto paesistico da parte delle commissioni per i l paesaggio. La r ichiesta d i Permesso d i Cost ru i re dovrà quindi contenere la documentazione prevista dall’art.64 comma 9 del -la LR12/2005, mentre la commissione per il paesag-gio dovrà rilasciare il rela-tivo giudizio entro 30 gior-ni (anziché 60), trascorsi i quali il giudizio si inten-de favorevole (s i lenzio/assenso).

20) Gli interventi dovran-no contribuire a migliorare l’efficienza energetica e la qualità paesaggistico am-bientale del quartiere.

note o note o note o note o note o note o note o note o note o note o note o

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