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Scuola Polo-Formazione Ambito Territoriale di Firenze IS Leonardo da Vinci
Piano di Formazione del personale docente neoassunto
a.s. 2016-2017
GRUPPO DA VINCI 4
Laboratorio inclusione sociale e aspetti interculturali
Docente: Patrizia Salvadori
I corsisti hanno effettuato un “gioco rompighiaccio”, per creare un primo contatto ed
entrare in modo attivo nel tema proposto: si sono prima riuniti in un unico gruppo e poi si
sono suddivisi in gruppi differenti, a seconda delle domande stimolo poste dalla docente;
hanno poi visto il video della tv danese “Le cose che abbiamo in comune”. Nel filmato,
persone molto diverse tra loro vengono riunite nello stesso luogo. Inizialmente sono tutti
divisi in rettangoli delimitati, ma dopo qualche domanda scopriranno di avere molte più
cose in comune con gli altri di quante avessero immaginato
(http://www.tpi.it/mondo/danimarca/spot-danese-cose-in-comune).
Dopo la presentazione delle tematiche affrontate, i corsisti, divisi in cinque gruppi, alcuni
omogenei ed altri eterogenei per appartenenza agli ordini di scuole, hanno elaborato le
seguenti attività, alcune in forma di proposta, altre già sperimentate nelle classi:
GRUPPO 1: Piera Mazza, Pasqualina De Martino, Anna Maria Caparra, Patrizia LuciaImperiale.Finestra interculturale: Ti narro la storia che mi raccontavano da piccolo.
GRUPPO 2: Marialuisa Di Costanzo, Alessandra Lanza, Raffaella Papaccio Raffaella,Gessica Restuccia.Finestra interculturale: Il mondo: alla scoperta dei cinque continenti.
GRUPPO 3: Filomena De Meo, Giuseppa Gurgone, Stefana Errichiello Maria, RitaPanico.Finestra interculturale: Tutti diversi, tutti uguali.
GRUPPO 4: Paola Liberti, Benedetta Pallassini, Maria Elena Isgrò, Bianca Muratore.Abilità per la vita: Le nostre emozioni.
GRUPPO 5: Daniela Izzi, Cecilia Boncinelli, Antonella Pace.Abilità per la vita: Nel blu dipinto di blu.
Ogni gruppo ha poi compilato una scheda di osservazione sulle attività svolte in aula, che
sono state, infine, presentate e discusse in plenaria.
GRUPPO 1
FINESTRA INTERCULTURALE
Scuola
Classe
Sez.5 anni infanzia
Classe 1 primaria
Discipline/aree disciplinari
Il sé e l’altro ,la conoscenza delmondo, il corpo e il movimento,
immagini e suoni.
Durata
Febbraio
TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE
Ti narro la storia che mi raccontavano da piccolo.
ARGOMENTO DISCIPLINARE AFFRONTATO
Specificare quale argomento e se è stato proposto oppure è scaturito da una situazione problematica, da una ricerca degli stessi alunni ecc.
Progetto intercultura, Progetto continuità.
Con l’obiettivo di integrare i bambini stranieri e le loro famiglie
è stato elaborato un progetto rivolto a tutta la sezione e alla
classe prima, valorizzando l’educazione alla convivenza, il
rispetto delle identità e delle radici culturali di ognuno.
L’attività proposta prevedeva la presenza in classe di alcuni
genitori, italiani e stranieri, che raccontavano nella loro lingua
e poi in italiano fiabe della loro cultura.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA CLASSE
Lavoro individuale, in coppia, in piccolo gruppo,gruppo intero.
Luogo, organizzazione dello spazio, disposizionedei ragazzi, divisione dei compiti.
Gruppo intero sezione 5 anni e classe prima.
Salone, classe, sezione .
L’insegnante ha diviso in gruppi misti i bambini dell’infanzia e
primaria.
AZIONI FINALIZZATE ALL’ ATTUAZIONE DEL LAVORO
Serie di indicazioni e input per guidare i ragazzia svolgere il lavoro.
I bambini, riuniti nel salone, hanno drammatizzato le storie
ascoltate, poi i bambini della scuola dell’infanzia hanno
rappresentato graficamente le sequenze delle storie, mentre i
bambini della scuola primaria hanno scritto le didascalie delle
immagini. OSSERVAZIONI Abbiamo osservato che i bambini mostravano molto interesse
alla attività svolta partecipando attivamente, lasciandosi
coinvolgere, sviluppando un clima positivo .
GRUPPO 2
FINESTRA INTERCULTURALE
Scuola
Classe
Infanzia, 3-4-5 anni
Discipline/aree disciplinari
I campi di esperienza
Durata
5 mesi
TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE
Il mondo: alla scoperta dei cinque continenti.
ARGOMENTO DISCIPLINARE AFFRONTATO
Specificare quale argomento e se è stato proposto oppure è scaturito da una situazione problematica, da una ricerca degli stessi alunni ecc.
Il progetto di intercultura nasce dall’esigenza di integrazione
di tanti bambini stranieri che frequentano questo istituto. Viste
le varie provenienze dei bambini, abbiamo attraversato i
continenti, introdotti da scenette, storie, canzoni e ricette
tipiche. Attraverso il dialogo, i travestimenti, il gioco, le attività
grafico-pittoriche, cerchiamo di creare un clima sereno dove i
bambini si sentano accolti e valorizzati nella loro unicità e
diversità, che è una ricchezza per ciascuno di noi.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA CLASSE
Lavoro individuale, in coppia, in piccolo gruppo,gruppo intero.
Luogo, organizzazione dello spazio, disposizionedei ragazzi, divisione dei compiti.
Il progetto prevede diverse fasi:
- Progettazione team docenti
- Momenti collettivi nel salone ( tutte le sezioni)
- Attività in sezione ( piccolo e grande gruppo)
- Festa di fine anno.
Le attività si svolgono nel salone della scuola ed in aula. La
festa fine anno nel teatro.
Ad ogni sezione è stato assegnato un continente, che sarà
presentato a tutto il plesso.
AZIONI FINALIZZATE ALL’ ATTUAZIONE DEL LAVORO
Serie di indicazioni e input per guidare i ragazzia svolgere il lavoro.
Storie, canzoni, costumi, giochi di gruppo, attività grafico-
pittoriche.
Inizialmente per la presentazione di ciascun continente, le
maestre si adoperano per creare delle scenette divertenti, in
maniera tale da coinvolgere tutti i bambini in un clima festoso.
OSSERVAZIONI Non è sempre facile ed immediato creare un raccordo tra tante
culture, soprattutto con bambini così piccoli che potrebbero
avere ancora difficoltà nel distacco familiare e vivono il disagio
linguistico. Allo stesso tempo, e nonostante tutto, sono capaci
di abbattere qualsiasi muro, insegnando qualcosa anche a noi
adulti.
GRUPPO 3FINESTRA INTERCULTURALE
Scuola
Classe Discipline/aree disciplinari
Il sé e l’altro
Durata
Due mesi
TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE
Tutti diversi, tutti uguali
ARGOMENTO DISCIPLINARE AFFRONTATO
Specificare quale argomento e se è stato proposto oppure è scaturito da una situazione problematica, da una ricerca degli stessi alunni ecc.
Nel momento dell’accoglienza scolastica, a settembre, ci
siamo ritrovate con molti bambini stranieri. Da qui l’esigenza
di coinvolgere tutti i bambini per avviarli ad una serena
convivenza, evidenziando non tanto le differenze, ma
piuttosto ciò che tutti abbiamo in comune. Siamo partite dalla
presentazione di ciascuno di loro al gruppo, dalla conoscenza
dei propri nomi, per arrivare alla conoscenza del proprio
aspetto fisico e all’osservazione di se stessi e degli altri.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA CLASSE
Lavoro individuale, in coppia, in piccolo gruppo,gruppo intero.
Luogo, organizzazione dello spazio, disposizionedei ragazzi, divisione dei compiti.
Lavoro di gruppo, in aula. Parte del lavoro è stato fatto in
circle-time in palestra ed in giardino.
Lavoro in piccoli gruppi: ciascun gruppo sceglieva delle
immagini predisposte dall’insegnante, con caratteristiche
differenti (occhi blu, marroni, verdi,…/ capelli ricci, lisci,…/
pelle scura, chiara,..).
Alla fine, attraverso una conversazione guidata nel grande
gruppo, si individuavano le caratteristiche che tutti abbiamo in
comune.
AZIONI FINALIZZATE ALL’ ATTUAZIONE DEL LAVORO
Serie di indicazioni e input per guidare i ragazzia svolgere il lavoro.
Ai bambini venivano poste delle domande stimolo per
arrivare ad individuare perché siamo tutti diversi e perché
siamo tutti uguali.
OSSERVAZIONI Tutti i bambini rispondevano con entusiasmo perché si
sentivano coinvolti ed importanti. Il risultato finale è stato un
libro creato dai bambini, che è stato fotocopiato per ciascuno.
GRUPPO 4DIARIO DI BORDO
Abilità per la vita: gestione delle emozioni, comunicazione efficace.
Scuola
Classe
Infanzia: sezione omogenea di 4 anni.
Discipline/aree disciplinari
Campi d’esperienza: il sé e l’altro,immagini suoni e colori, i discorsie le parole, il corpo e ilmovimento.
Durata
ABILITA' DA PROMUOVERE
Individuazione dell’aspetto e ipotesi su come farlo
Le nostre emozioni
Rafforzare la capacità di esprimere, riconoscere e gestire le
proprie emozioni e di comprendere e condividere quelle al-
trui.
ARGOMENTO DISCIPLINARE AFFRONTATO
Specificare quale argomento e se è stato proposto oppure è scaturito da una situazione problematica, da una ricerca degli stessi alunni ecc.
Emozioni: riconoscimento delle emozioni primarie (felicità,
tristezza, rabbia e paura).
L’argomento è scaturito dalla necessità di risolvere conflitti
frequenti all’interno della sezione, dovuti alla presenza di
molti bambini stranieri con scarsa conoscenza della lingua
italiana. L’attività vuole favorire la comunicazione non
verbale, il riconoscimento e la contestualizzazione delle
emozioni.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA CLASSE
Lavoro individuale, in coppia, in piccolo gruppo, gruppo intero.
Luogo, organizzazione dello spazio, disposizione dei ragazzi,divisione dei compiti.
Il lavoro viene organizzato in maniera differenziata a
seconda delle fasi dell’attività, prevedendo momenti di
lavoro individuale, piccolo gruppo e gruppo sezione.
AZIONI FINALIZZATE ALL’ ATTUAZIONE DELLAVORO
Serie di indicazioni e input per guidare i ragazzi a svolgere il lavoro.
Lettura di storie sulle diverse emozioni (gruppo intero
all’interno della sezione).
Rielaborazione grafica e verbale della storia letta e
racconto individuale dei propri vissuti emozionali (lavoro
individuale in sezione).
Osservazione e successiva elaborazione grafica dei
cambiamenti della mimica facciale nelle diverse emozioni
scaturite dalle storie (gruppo intero in circle time in
sezione).
Ascolto di quattro brani musicali abbinati alle diverse
emozioni che i bambini rappresentano a livello corporeo
( gruppo intero, palestra).
5) I bambini raccontano e condividono le emozioni.
OSSERVAZIONI L’attività proposta non era molto semplice, ma i bambini
hanno partecipato attivamente manifestando curiosità e
interesse, dimostrando di aver interiorizzato i contenuti
proposti.
GRUPPO 5
DIARIO DI BORDO
Abilità per la vita: Costruire relazioni significative con gli altri e promuovere una comunicazione efficace.
Scuola Scuola Primaria “Leonardo da Vinci”- IC Signa
Classe
Scuola primaria classe IV
Discipline/aree disciplinari
Italiano, Musica, Arte e Immagine,Tecnologia e Motoria
Durata
2 lezioni da 2 ore ciascuna
ABILITA' DA PROMUOVERE
Individuazione dell’aspetto e ipotesi su come farlo
Problem solving, pensiero creativo (immaginare situazioni
problematiche); decision making; comunicazione efficace
(riconoscere e verbalizzare emozioni, drammatizzare in
maniera efficace); capacità di relazioni (risolvere problemi
relazionali nel gruppo); autoconsapevolezza (riconoscere
ciò che si è imparato); empatia (contribuire alla soluzione
collettiva di situazioni problematiche); gestione delle
emozioni e dello stress.
ARGOMENTO DISCIPLINARE AFFRONTATO
Specificare quale argomento e se è stato proposto oppure è scaturito da una situazione problematica, da una ricerca degli stessi alunni ecc.
TESTO NARRATIVO
Testo: “Nel blu dipinto di blu” con integrazione videoclip in
italiano Modugno e Mina-Celentano e in cinese – Cristina
Feng e Alessandro Arioti, per includere gli studenti cinesi
con difficoltà di letto scrittura.
MUSICA
ARTE FIGURATIVA
MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA CLASSE
Lavoro individuale, in coppia, in piccolo gruppo, gruppo intero.
Luogo, organizzazione dello spazio, disposizione dei ragazzi,divisione dei compiti.
Lavoro di gruppo: riscrittura del testo per parti con
integrazioni grafiche che facilitino la comprensione del testo
ai dsa e ai bambini stranieri.
Luogo di lavoro: classe
Uso del computer
Disposizione dei banchi a isole
Assegnazione autonoma dei compiti all’interno dei gruppi
secondo le competenze, interessi e inclinazioni.
AZIONI FINALIZZATE ALL’ ATTUAZIONE DELLAVORO
Serie di indicazioni e input per guidare i ragazzi a svolgere il lavoro.
Divisione del testo in brevi sequenze.
Lettura del messaggio video.
Incentivo ad usare forme di comunicazione e di linguaggio
ibride conosciute (il fumetto) e non verbali (la mimica).
Spunti per una riflessione condivisa sul lavoro completato.
OSSERVAZIONI Attivazione di interesse soprattutto nei bambini stranieri e
diversamente abili.
Trasmissione di concetti come la libertà, la felicità e l’amore
in maniera empatica che con la didattica trasmissiva
sarebbe impossibile rendere efficace.
DOCUMENTAZIONE
Si allegano le foto dei disegni.
SCHEDE DI OSSERVAZIONE FINALI
GRUPPO 1
□ Infanzia □ Primaria □ Sec. I grado □ Sec. II grado X Gruppo misto
Attività didattica proposta Finestra interculturale
Punti di forza Il confronto e la condivisione delle nostre esperienze.
Punti di debolezza Confronto tra ordini di scuola diversi e tempi brevi.
Osservazioni Confrontandoci tra ordini di scuola diversi, abbiamo
riscontrato la necessità di mediatori culturali,
soprattutto nella scuola dell’infanzia, per poter
comunicare con i bambini e con le famiglie, per
rendere la scuola un luogo accogliente dove poter
valorizzare la cultura di provenienza e riconoscere la
diversità come risorsa.
GRUPPO 2 X Infanzia □ Primaria □ Sec. I grado □ Sec. II grado □ Gruppo misto
Attività didattica proposta Finestra interculturale
Punti di forza Un progetto di plesso, svolto in una scuola
dell’Infanzia di Campi Bisenzio, tre anni fa.
La collaborazione e lo scambio delle proprie
esperienze.
Punti di debolezza Il tempo ristretto, che non ci ha permesso di
approfondire il lavoro svolto.
Osservazioni Questo argomento è sempre estremamenteinteressante, poiché quotidianamente affrontiamodifficoltà reali, cercando di creare stimoli, ambientifavorevoli, rapporti di empatia con i nostri bambini.Avremmo bisogno di strumenti maggiori perinstaurare rapporti con le famiglie dei bambinistranieri.
GRUPPO 3
X Infanzia □ Primaria □ Sec. I grado □ Sec. II grado □Gruppo misto
Attività didattica proposta Finestra interculturale
Punti di forza Esperienza di alcune docenti del gruppo;
coinvolgimento emotivo di una delle docenti.
Punti di debolezza Poca esperienza di alcune docenti del gruppo.
Osservazioni Dal confronto tra docenti è emersa la necessità della
presenza all’interno della scuola di mediatori culturali,
sia per comunicare con i bambini, che per
comunicare con i genitori. GRUPPO 4 X Infanzia □ Primaria □ Sec. I grado □ Sec. II grado □ Gruppo misto
Attività didattica proposta Abilità per la vita
Punti di forza Collaborazione, confronto, apertura al dialogo.
Punti di debolezza Poco tempo a disposizione per sviscerare
l’argomento.
Osservazioni Dalle nostre esperienze risulta difficile comunicare
con bambini stranieri e le loro famiglie che non
parlano italiano per la mancanza di mediatori culturali
nella scuola dell’infanzia.
GRUPPO 5
□ Infanzia X Primaria □ Sec. I grado □ Sec. II grado □ Gruppo misto
Attività didattica proposta Abilità per la vita.
Lavoro interdisciplinare inclusivo che promuova la
pluralità dei linguaggi espressivi.
Punti di forza Esperienza messa in pratica in classe.
Punti di debolezza Tipologia di didattica poco utilizzata nelle classi.
Osservazioni L’idea alla base del lavoro svolto in classe è molto
semplice, ma presuppone una profonda conoscenza dei
bambini e del gruppo classe con cui operare. Inoltre, si
richiede la capacità di mettere in atto strumenti che
favoriscano un clima interculturale ed esaltino i valori
della diversità, che non venga vista come un ostacolo
bensì come una risorsa. Seppure si tratti di un intervento
messo in atto in classe, svoltosi in un paio di lezioni, tutte
le insegnanti coinvolte nel laboratorio si sono riconosciute
in questo modus operandi. Tutte si sono confrontate e
messe in relazione sul tema dell’inclusività, sia in caso di
BES, DSA, bambini stranieri con competenza dell’italiano
L2, che diversabili, cioè bambini con disabilità.
Osservazionifinali in plenaria(punti importanti condivisi da tutti)
L'apprendimento per tutto l'arco della vita inizia fin da piccoli.
Indagini recenti hanno dimostrato che la frequenza della scuola
dell'Infanzia assolve una funzione cruciale per l'acquisizione e lo
sviluppo delle competenze anche nei successivi gradi scolastici.
Le docenti della scuola dell’Infanzia indicano come un problema
fondamentale la difficoltà di comprensione: spesso ci sono
difficoltà a comprendere i bambini e le famiglie di origine non
italiana, poiché, a differenza della scuola dell’obbligo, non è
sempre presente un mediatore linguistico.
Si ribadisce l’importanza della creazione di una solida rete tra
scuola, famiglie e territorio, pertanto sono essenziali, proprio a
partire dai bambini più piccoli, tutti gli strumenti atti a facilitare la
comunicazione.
Le buone pratiche della didattica inclusiva funzionano
soprattutto se sono attuate in modo sistemico e se sono
condivise all'interno della scuola, pertanto non è facile che
vengano attuate, proprio perché manca la consapevolezza di
appartenere a una comunità educante che condivide valori.
Ci sono, infatti, momenti di continuità tra infanzia/primaria e
primaria/secondaria di I grado, ma non sempre l’Istituto
comprensivo si muove in direzione della promozione di un
curriculo verticale, di una visione comune di scuola.
Le metodologie che sono alla base della didattica inclusiva,
quali la didattica laboratoriale, l’attenzione alle relazioni, il
cooperative learning, sono da sempre maggiormente adottate
dalla scuola dell’Infanzia e dalla primaria, quindi un lavoro in
verticale può costituire un importante stimolo anche per la
scuola secondaria di I grado.
E’ necessario superare quella che viene chiamata la “pedagogia
del cous-cous”, il primo modo di confrontarsi con gli altri
mostrandosi reciprocamente i diversi modi di raffrontare la vita
materiale (cibo, feste, vestiti). Il passaggio: non “che storia ti
raccontava la nonna in Marocco?”, con un approfondimento su
cibi e vestiti del Marocco, ma “che storia ti raccontava la nonna
da piccolo?”. Domanda rivolta a tutti, che mette in gioco
emozioni che riguardano tutti (insegnanti compresi).
Proprio partendo dall’emozione di una insegnante, nell’affrontare
uno dei temi trattati, ci siamo resi conto di quanto significhi
mettersi in gioco nel nostro lavoro, anche da un punto di vista
emotivo.
La didattica inclusiva porta ad un miglioramento delle relazioni
personali e della gestione della classe; gli alunni sono più
responsabili ed autonomi, sviluppano capacità empatiche e
risorse inaspettate, riescono a risolvere i conflitti attraverso il
dialogo e a collaborare.
La didattica inclusiva ha una ricaduta importante da un punto di
vista didattico: la pluralità dei linguaggi espressivi e la
valorizzazione di lingue e culture diverse permette a ciascuno di
esprimersi secondo le proprie abilità.