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PLP programmazione asl novara annuale 2015 1 ASL “NO” di NOVARA “PIANO LOCALE DI PREVENZIONE” (2015 - 2018) PROGRAMMA ATTIVITA’ - ANNO 2015 REGIONE PIEMONTE A.S.L. “NO” Azienda Sanitaria Locale di Novara P. IVA 01522670031 Sede Legale: Viale Roma, 7 - 28100 Novara tel. 0321 374111 - fax 0321 374519 www.asl.novara.it Azienda Sanitaria Locale “NO” di Novara DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Viale Roma, 7 - 28100 Novara tel. 0321 374334/304 - fax 0321 374301 [email protected]

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ASL “NO” di NOVARA

“PIANO LOCALE DI PREVENZIONE”

(2015 - 2018)

PROGRAMMA ATTIVITA’ - ANNO 2015

REGIONE PIEMONTE

A.S.L. “NO” Azienda Sanitaria Locale di Novara P. IVA 01522670031

Sede Legale: Viale Roma, 7 - 28100 Novara tel. 0321 374111 - fax 0321 374519

www.asl.novara.it

Azienda Sanitaria Locale “NO” di Novara DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

Viale Roma, 7 - 28100 Novara tel. 0321 374334/304 - fax 0321 374301 [email protected]

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INDICE Premessa pag. 03

1. Guadagnare Salute Piemonte Scuole che promuovono la salute pag. 06

2. Guadagnare Salute Piemonte Comunità ed ambienti di vita pag. 12

3. Guadagnare Salute Piemonte Comunità ed ambienti di lavoro pag. 24

4. Guadagnare Salute Piemonte Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario pag. 30

5. Screening di popolazione pag. 50

6. Lavoro e salute pag. 62

7. Ambiente e salute pag. 78

8. Prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili pag. 92

9. Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare pag. 102 10. Governance, organizzazione e monitoraggio del Piano Regionale di Prevenzione pag. 112

Allegati: “Programmazione Attività S.I.S.P. ASL NO 2015” “Programmazione Attività P.A.I.S.A. ASL NO 2015”

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PREMESSA

Premesso che: - con D.G.R. n. 25-6992 del 30.12.2013 ad oggetto: “Approvazione Programmi Operativi 2013-2015

predisposti ai sensi dell'art. 15, comma 20, del D.L. n. 95/2012 convertito, con modificazioni, in Legge n. 135/2012”, la Regione Piemonte ha approvato i Programmi Operativi 2013-2015 e che il Programma 11 (Sanità pubblica) all’Intervento 11.1 Declina le “Azioni coerenti con il Piano Locale di Prevenzione”;

- con DGR n. 25-1513 del 03.06.2015 la Regione Piemonte ha approvato il Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018, fornendo indirizzi operativi alle Aziende Sanitarie Locali;

- con D.D. n. 470 del 16.07.2015 della Direzione Sanità - Settore Prevenzione e Veterinaria la Regione Piemonte ha approvato obiettivi e programmi di attività del Piano Regionale di Prevenzione 2015, come previsto dalla DGR n. 25-1513 del 03.06.2015.

Richiamata: - la Deliberazione del Direttore Generale n. 616 del 4.7.2014 relativa al Piano Locale della Prevenzione

2014-2018, con la quale era stato istituito a livello locale, un Tavolo di Coordinamento della Governance del Piano Locale di Prevenzione, presieduto dal Direttore Sanitario dell’ASL NO ed erano stati definiti il coordinatore per la redazione del Piano Locale di Prevenzione ed i gruppi di lavoro per la stesura del PLP dell’anno 2014.

Valutata: - la necessità di garantire la predisposizione del Piano Locale della Prevenzione per l’anno corrente secondo

le indicazioni fornite con la predetta DGR n. 25-1513 del 03.06.2015, aggiornando ed adattando i gruppi di lavoro di cui sopra;

- la necessità di ratificare, ruoli e compiti degli Operatori e delle Strutture aziendali coinvolte nella stesura e nell’applicazione del Piano Locale di Prevenzione per l’anno 2015;

l’ASL NO, con la Deliberazione n. 708 del 27.07.2015, avente ad oggetto “ Piano Locale della Prevenzione: indirizzi operativi ”, ha individuato ruoli e compiti degli Operatori e delle Strutture aziendali coinvolte nella stesura e nell’applicazione del Piano Locale di Prevenzione che di seguito si rappresentano. Tavolo di Coordinamento per la Governance del PLP: Presieduto dal Direttore Sanitario ASL NO, dott.ssa Arabella Fontana.

Componenti:

- per l’ASL NO:

Direttore F.F. del Dipartimento di Prevenzione, dott. Maurizio Roceri

Dirigente Medico S.C. SSEpi, dott.ssa Maria Chiara Antoniotti

Dirigente Medico Responsabile Promozione della salute, dott. Lorenzo Brusa

Coordinatore dei Distretti, dott. Francesco Grazioli

Direttore Medico F.F. P.O. Borgomanero, dott.ssa Daniela Kozel

Responsabile Comunicazione, dott. Paolo Garavana

- per l’AOU MAGGIORE DELLA CARITÀ DI NOVARA:

Direttore Sanitario AOU Maggiore della Carità di Novara, dott. Gianenrico Guida o suo delegato

- per l’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE convenzionata con AOU:

Professore statistica medica UPO e Direttore SCDU Epidemiologia dei Tumori, prof. Corrado Magnani

- per L’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE:

Professore Associato di Igiene del Dipartimento di Medicina Traslazionale, prof. Fabrizio Faggiano.

Il tavolo potrà di volta in volta essere integrato da ulteriori soggetti in relazione agli argomenti in discussione. Poiché il tavolo è funzionale alla realizzazione del PLP, i tempi delle sue convocazioni saranno gestiti d’intesa con il Coordinatore del Piano.

Mandato: individuare e promuovere possibili sinergie dell’ASL NO ed in particolare del Dipartimento di Prevenzione con altre Strutture sanitarie sia dell’ASL NO sia dell’AOU al fine di sviluppare una rete organizzativa

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che agisca quale insieme armonico e finalizzato ad obiettivi comuni e condivisi, implementando integrazione e complementarietà fra attività consolidate ed attività innovative. Favorire l’integrazione operativa degli aspetti trasversali al Piano, quali la valorizzazione dei dati, la promozione della salute e la comunicazione. Coordinatore per la redazione del Piano Locale di Prevenzione: Direttore F.F. del Dipartimento di Prevenzione della ASL NO, dott. Maurizio Roceri. Sostituto: Dirigente Medico del Servizio di Epidemiologia della ASL NO, dott.ssa Maria Chiara Antoniotti.

Mandato: garantire il coordinamento degli Operatori e dei Servizi aziendali nella stesura del documento di pianificazione locale di prevenzione, nel rispetto delle linee di indirizzo e secondo la tempistica regionale; garantire la stesura e l’applicazione del documento medesimo.

“Gruppi di lavoro per ciascun obiettivo di salute (Programma)”, con componenti rappresentativi delle diverse realtà aziendali ed extra aziendali che svolgono o possono svolgere azioni di prevenzione riconducibili all’obiettivo ed un coordinatore scelto anche in ragione del maggior coinvolgimento della Struttura di appartenenza nelle azioni previste dal Piano. I Gruppi di lavoro, che coinvolgono una quarantina di Operatori appartenenti a circa venti diverse Strutture aziendali ed i relativi Coordinatori sono riportati di seguito.

La composizioni dei gruppi di lavoro per la stesura e l’attuazione del PLP 2015-2018, definita dai Coordinatori, potrà essere modificata o integrata secondo necessità con altre figure aziendali od extra aziendali per l’approfondimento di specifici argomenti, sempre d’intesa con il Coordinatore per la redazione del Piano Locale di Prevenzione e previa comunicazione scritta al Direttore Sanitario.

Mandato dei gruppi di lavoro: declinare localmente il capitolo del piano relativo all’obiettivo di salute assegnato, nel rispetto delle linee di indirizzo regionale e promuoverne l’attuazione.

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GRUPPI Dl LAVORO PROGRAMMI DEL PIANO LOCALE Dl PREVENZIONE 2015 - 2018

n° PROGRAMMA Coordinatore del Gruppo Gruppo di lavoro

1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che promuovono salute

Lorenzo Brusa (RePES) Gruppo PEAS Asl NO

2 Guadagnare Salute Piemonte Comunità ed ambienti di vita

Lorenzo Brusa (RePES) Laurita Tanzi (DMI)

Elisabetta Dessì (SISP) Patrizia Grossi (SIAN) Roberta Grossi (SPreSAL) Mauro Guerriero (Med. Sportiva) Daniela Lucchi (SPreSAL) Fabio Previtali (SISP) Maurizio Saraceni (PMPPV) Maria Cristina Vallone (SerT)

3 Guadagnare Salute Piemonte Comunità ed ambienti di lavoro

Roberta Grossi (SPreSAL)

Carmen Ceffa (DMI) Patrizia Grossi (SIAN) Mauro Guerriero (Med. Sportiva) Marco Rudoni (DSMI) Maria Cristina Vallone (SerT)

4

Guadagnare Salute Piemonte Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario

Lorenzo Brusa (RePES) Edoardo Moia (SISP)

Marco Buschini (MMD) Mariangela Dairaghi (Farm.Terr.) Maria Luisa Demarchi (DMPO) Licia Galli (DMI) Mauro Guerriero (Med. Sportiva) Daniela Lucchi (SPreSAL) Anna Rita Pedroni (DMI) Giovanni Pistone (SerT) Incoronata Romaniello (Oncologia) Marco Rudoni (DSMI) Ilaria Viaro (DMI)

5 Screening di popolazione Corrado Magnani (Dip. Int. P.S.T.)

Piero Bestagini (UVOS) Daniela Kozel (DMPO) Patrizia Musco (DMI) Giorgio Pretti (DMPO)

6 Lavoro e salute Ivana Cucco (SPreSAL) Flaminio Cicconi (SPreSAL) Walter Lazzarotto (SPreSAL)

7 Ambiente e salute Aniello Esposito (SISP)

Ivana Cucco (SPreSAL) Alberto Diana (SISP) Edoardo Moia (SISP) Fabio Previtali (SISP)

8 Prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili

Marzia Barengo (SISP)

Francesco Grazioli (Distretti) Daniela Kozel (DMPO) Pierangelo Obezzi (Epid. Vet.) Maria Grazia Tacca (SISP) Laurita Tanzi (DMI)

9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare

Silvana Pitrolo (SIAN) Franco Tinelli (SIAV A)

Angela Maria Allegra (SIAV B) Alberto Borella (SIAV A) Cristina Leonardi (SIAV C) Ivana Rigoni (SIAN)

10 Governance, organizzazione e monitoraggio del Piano regionale di Prevenzione

Tavolo di Coordinamento per la Governance

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Programma 1

Guadagnare Salute Piemonte

Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale - anno 2015

Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per progettare e sperimentare programmi e interventi multi-componente e multi-fattoriali per la promozione di stili di vita salutari nei setting scolastici, in questo piano si lavora al consolidamento delle alleanze tra il settore scolastico e quello sanitario, si rafforzano i tavoli già attivi di collaborazione (a livello centrale e locale) e si promuovono azioni di cornice per la realizzazione del programma stesso. L’Intesa Regione Piemonte - Assessorato regionale alla Sanità e all’Istruzione, Formazione professionale, Lavoro e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, formalizzata in un protocollo, in continuità con il rapporto di collaborazione interistituzionale avviato nei precedenti anni scolastici, intende portare a sistema l’impegno congiunto per la promozione della salute nella scuola, favorendo lo sviluppo a livello scolastico di attività, iniziative e progetti di qualità nel campo della Promozione ed Educazione alla Salute. Pertanto gli interventi svolti in collaborazione tra le Amministrazioni coinvolte ricadono sui rispettivi sistemi di riferimento socio-sanitario e scolastico e mirano, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), ad assicurare ai destinatari un maggior controllo sulla propria salute mediante la promozione di stili di vita positivi e responsabili e la creazione di ambienti favorevoli. Tutto questo regolato e definito all’interno di linee guida, redatte in modo congiunto, che propongono azioni efficaci per ognuno dei fattori di rischio/determinanti indicati dal Piano definendo per ognuno le buone pratiche di riferimento, le priorità, i progetti innovativi e le eventuali sperimentazioni. Il Gruppo Tecnico Regionale (gruppo paritetico), costituito dai rappresentanti degli enti firmatari del protocollo, ha compiti di gestione e controllo, allo scopo di consolidare il sistema, garantire equità nell’accesso alle proposte, rispondere in modo flessibile e modulare alle esigenze ed alla maturazione dei diversi contesti locali e sarà affiancato da una consulta allargata che potrà essere convocata con una periodicità di almeno una volta l’anno. Con le diverse specificità territoriali al suo interno potranno essere presenti per esempio: il rappresentante dell’ANCI Piemonte, gli Ambiti territoriali scolastici, le agenzie educative presenti sul territorio, le Consulte degli studenti e le Associazioni dei genitori, i rappresentanti di Federazioni del CONI o di Enti di Promozione Sportiva. Il compito sarà di definire gli obiettivi condivisi e individuare i risultati attesi. Sarà necessario proseguire la formazione regionale integrata degli operatori sanitari, dei dirigenti e degli insegnanti per rendere omogeneo il percorso delle Scuole che promuovono salute e rafforzare la partecipazione alla Rete regionale piemontese delle scuole che promuovono salute; una supervisione dei percorsi di formazione; una progettazione di modalità di valutazione, accompagnamento alla loro realizzazione e infine discussione dei risultati al fine di definire l’efficacia delle azioni messe in atto. Ciascuna ASL dovrà dotarsi di un Catalogo delle offerte educative e formative alle scuole nell’ottica dei LEA e della valorizzazione di Buone Pratiche, tenendo conto delle priorità definite nelle linee guida; sarà formulato un piano di comunicazione per la visibilità nel Piano Regionale della Prevenzione e dei risultati raggiunti nei successivi step annuali; si manterrà vivo e costante il confronto con le altre Regioni che hanno avviato percorsi simili e proseguirà la partecipazione alle attività internazionale della SHE network (School for Health in Europe). In particolare questo programma prevede il coinvolgimento regionale e locale della struttura Promozione della Salute e almeno dei seguenti settori/servizi sanitari: Materno Infantile, SerT/SerD, NPI, Psicologia, Salute Mentale, SIAN, Medicina dello Sport, Servizi Veterinari (A/C), SISP, SPreSal e Distretti che saranno coinvolti, nelle diverse azioni, sulla base delle specificità territoriali e delle esperienze già svolte.

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Azione 1.1.1 Consolidamento dell’alleanza scuola /sanità per le Scuole che promuovono Salute

Obiettivi dell’azione Coinvolgere tutti gli attori interessati in un percorso di alleanza.

Descrizione delle attività previste nell’anno Le alleanze definite da atti formali e i gruppi di lavoro già esistenti (GTR) saranno coadiuvati da iniziative di consultazione allargata su temi specifici e con periodicità utile. È quindi necessario che Scuola, Sanità, Enti Territoriali, Agenzie educative presenti sul territorio, famiglie e giovani cooperino per individuare priorità e modalità di intervento. Criticità e punto di forza: il protocollo con l’Ufficio Scolastico Provinciale è stato formalmente adottato a partire dalla sua costituzione, ma i contatti con le scuole di ogni ordine e grado sono avvenuti su iniziativa o delle singole scuole o da parte dell’ASL, in quanto la conoscenza sulle attività, la collaborazione di esperienze maturate negli anni ha permesso di rinforzare il rapporto di fiducia fin qui maturato. Inoltre, la presentazione del Catalogo delle offerte educative e formative alle scuole è patrimonio in uso ormai da alcuni anni. Il vantaggio della collaborazione avviene grazie alla costituzione di un Gruppo PEAS deliberato che vede la partecipazione di vari servizi territoriali dell’ASL che si occupano in particolare di prevenzione e promozione. Livello regionale

Messa in atto del Protocollo interistituzionale Sanità-Scuola e redazione linee guida. Popolazione target: popolazione scolastica. Attori coinvolti/ruolo: componenti del Gruppo Tecnico Regionale. Livello locale

Attivazione contatti formali con enti e associazioni locali:

• Rotary Club Val Ticino Novara e Fondazione della Comunità del Novarese (Peer Education per la prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza, dell’utilizzo della rete e del cyberbullismo)

• Biblioteche comunali: progetto “Nati per Leggere” in collaborazione con la rete consultoriale del DMI e il servizio vaccinale del Dipartimento di Prevenzione

• Avis, Aido: progetto “Porgi una mano, qualcuno ha bisogno di te” e “Donatori si cresce”

• Collaborazione con la Provincia di Novara per la prevenzione della violenza di genere

• Su Prosa on line sono consultabili i progetti frutto delle varie collaborazioni in atto

Popolazione target:

tutti i soggetti/Enti formali ed informali interessati ad un’alleanza:

• Scuole di ogni ordine e grado di Novara e provincia

• Associazione dei Genitori

Attori coinvolti/ruolo:

Enti e Associazioni sul territorio per costituzione di gruppi.

• Associazioni di volontariato e ONLUS

• Enti Gestori

• Club di Servizio

• PEAS, DMI, SISP, SIAN, SPreSAL, Medicina dello SPORT, DPD, P.O. di Borgomanero

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Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Funzionamento a regime degli accordi per una collaborazione interistituzionale

Almeno 2 incontri del GTR

Presenza di regole condivise nella collaborazione interistituzionale Redazione linee guida 2015-2016

Presenza di contatti formali con Enti e Associazioni identificate (convocazione incontri)

Almeno 2 incontri dei gruppi congiunti costituiti a livello locale

Collaborazione del Gruppo PEAS con altri servizi aziendali, Enti ed Associazioni che ne faranno richiesta per la costituzione di alleanze; prosecuzione del l’attività già in essere con Scuole, Enti e Associazioni

Incontri con scuole, Associazioni di volontariato, altre associazioni

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Azione 1.2.1 Consolidamento e sviluppo di una formazione congiunta

Obiettivi dell’azione Condividere i criteri per la definizione di Scuola che promuove salute e implementare le attività attraverso una formazione congiunta.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Il Gruppo Tecnico regionale, in continuità con i risultati già ottenuti dal gruppo di lavoro che ha curato l’avvio e la realizzazione della fase sperimentale, dovrà definire percorsi di formazione congiunta, sia in presenza che attraverso la lettura di materiali di autoapprendimento, a sostegno del percorso, con approfondimenti su temi e azioni prioritarie.

Livello locale

I tavoli di lavoro nei singoli territori dovranno prevedere il sostegno e il consolidamento delle azioni formative locali o la partecipazione a iniziative regionali (percorso dei profili di salute della scuola, costruzione delle policy integrate, media education, gamblig, ecc.) da parte di operatori sanitari, dirigenti scolastici e insegnanti.

Popolazione target Dirigenti, insegnanti, operatori SSR.

Attori coinvolti/ruolo Gruppo tecnico regionale o gruppi tematici per la costruzione di pubblicazioni operative e per la progettazione di giornate formative. Tavoli di lavoro locali o gruppi tematici per la progettazione di giornate formative. Gruppo PEAS.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Calendario e verbali delle riunioni di programmazione

Almeno 4 riunioni annue con i relativi verbali

Pubblicazioni operative sui diversi temi Almeno 1 incontro per valorizzare le pubblicazioni già prodotte. Presentazione di progetti di Buona Pratica attivi

N. giornate di formazione a livello locale - corso di formazione operatori ASL e scuole

Almeno 2 giornate 1 giornata di formazione a seguito del nuovo PRP e PLP tra Operatori ASL e Scuole 1 incontro di restituzione effettuate entro fine anno

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Azione 1.3.1 Il catalogo: promozione e disseminazione di Buone Pratiche (BP)

Obiettivi dell’azione Le scuole adottano Buone Pratiche per la promozione di stili di vita sani proposte nel catalogo e messe a disposizione di tutte le scuole interessate.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello locale

Il lavoro di promozione e disseminazione di buone pratiche avverrà attraverso la formalizzazione di un Catalogo la cui costruzione sarà coordinata dai Referenti per la promozione della salute delle ASL in collaborazione con i Servizi Territoriali che lavorano con le scuole e dovrà: rispecchiare le scelte che la Regione riterrà prioritarie, definite nelle linee guida; essere basato sulle migliori prove di efficacia disponibili; reso facilmente accessibile a tutte le scuole del territorio. Le scuole a cui è stato presentato il catalogo sceglieranno tra le proposte educative e formative di buona pratica ciò che maggiormente risponde ai propri bisogni e/o viene definito prioritario affrontare a livello regionale o locale.

Popolazione target Popolazione scolastica.

Attori coinvolti/ruolo Tavoli di lavoro locali o gruppi tematici per la progettazione e coordinamento del Catalogo. Gruppo PEAS.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Presenza del catalogo (da rivedere)

1 catalogo in 50% delle ASL

Numero di scuole che hanno adottato almeno 1 progetto di buona pratica/numero di scuole a cui è stato inviato o presentato il catalogo - invio di “catalogo” rivisto e raccolta n. scuole che decidono di adottare 1 progetto (scuole che hanno già adottato un progetto)

Almeno 10%

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Azione 1.4.1 Programmazione annuale delle azioni prioritarie in coprogettazione

Obiettivi dell’azione Individuare le azioni prioritarie che le scuole dovranno attivare nell’anno scolastico.

Descrizione delle attività previste nell’anno Le azioni da svolgere nelle scuole devono, per ogni territorio, rispondere ai diversi bisogni a livello regionale e/o locale ma soprattutto far riferimento ai temi prioritari identificati dal protocollo d’intesa e definiti all’interno delle linee guida, sostenute dal MIUR e cogenti per le ASL, che sono compito del gruppo interistituzionale paritetico e il mezzo di disseminazione delle decisioni congiunte. Livello regionale

Indicazione di priorità all’interno delle linee guida per almeno 3 dei temi individuati. Popolazione target: dirigenti scolastici, insegnanti e operatori di tutte le scuole e le ASL del territorio regionale. Attori coinvolti/ruolo: Gruppo Tecnico Regionale per la redazione e validazione delle linee guida.

Livello locale

Attuazione nelle scuole di azioni sui temi prioritari di cui sopra. Popolazione target: dirigenti scolastici, insegnanti delle scuole del territorio. Attori coinvolti/ruolo: tavoli di lavoro locali o gruppi tematici, gruppo PEAS.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Presenza delle linee guida con indicazione di priorità per almeno 3 dei temi dichiarati nel piano

Sì/No

Scuole che hanno attivato azioni su temi prioritari nelle classi target /classi target delle scuole partecipanti - disponibilità del Gruppo PEAS a coprogettare con le scuole che intendono lavorare sui temi individuati nel piano.

Almeno il 20%

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Programma 2

Guadagnare Salute Piemonte

Comunità e ambienti di vita Programmazione annuale - anno 2015

Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva I principi di integrazione, partecipazione, empowerment, valorizzazione del contesto locale - propri del supersetting approach, modello di Bloch P. et al. costruito sulle attuali conoscenze scientifiche e sulla buona pratica - hanno orientato la definizione degli obiettivi e delle azioni del programma “Comunità e ambienti di vita”. Sono, infatti, previsti: - progetti integrati e formalizzati con accordi istituzionali. Si cita, per esempio, l’intesa tra Assessorato alla

Sanità e panificatori per la produzione di pane a ridotto contenuto di sale; - interventi sviluppati con i metodi della partecipazione che coinvolgano decisori locali e popolazione – come,

per esempio, giovani, adulti, genitori, nonni, operatori sanitari, commercianti –. Si fa riferimento all’organizzazione di eventi di sensibilizzazione – come quello organizzato, nel 2014, in occasione della Settimana mondiale per la promozione della salute mentale a cura dell’ASL TO1 – e alle attività della ‘Rete regionale degli interventi per i contesti del divertimento notturno’;

- strumenti che accompagnino processi di empowerment individuale e di comunità attraverso occasioni di apprendimento sociale e la costruzione, e il miglioramento, di competenze. Le azioni regionali di questo programma contemplano, per esempio, la costruzione di una guida, rivolta principalmente a genitori e nonni, per migliorare le scelte di acquisto degli snack consumati dai propri figli e nipoti;

- attività di ricerca delle migliori conoscenze scientifiche in campo medico e sociale da divulgare a decisori, operatori della sanità e popolazione. Questo programma punta inoltre al trasferimento delle migliori prove di efficacia sugli interventi precoci da attuare nei primi mille giorni di vita (promozione e sostegno dell’allattamento materno, per esempio) affinché si orientino politiche e scelte individuali. Il programma contempla anche azioni di educazione, di sensibilizzazione e di informazione corretta su temi quali il corretto rapporto uomo/animale;

- azioni di sostegno e sviluppo di quei progetti locali che sono diventati una risorsa per gli abitanti dei territori. Si pensi alla diffusione regionale dei gruppi di cammino rivolti agli over 64enni che hanno dimostrato una forte adesione. SPRESAL - PO

A partire, quindi, dalle azioni realizzate con il percorso compiuto con i precedenti PRP – nelle quali rientrano anche l’analisi delle iniziative di promozione della salute, e nello specifico dell’attività fisica, attuate nei territori locali non solo dalla Sanità, e la costruzione di un repertorio di strumenti quanti e qualitativi per attuare interventi sul territorio (Una comunità in movimento. Repertorio di strumenti per analisi e interventi sul territorio, in www.dors.it/pubblicazioni) – gli obiettivi, e le relative attività, che si intendono ora perseguire si possono così sintetizzare: - stipulare accordi quadro e realizzare progetti pilota con associazioni e imprese alimentari per la riduzione del

contenuto di sale nel pane; - attivare e/o consolidare collaborazioni:

• con le associazioni di artigiani che operano nelle case e nei luoghi del tempo libero per diffondere informazioni sul corretto utilizzo delle attrezzature e degli impianti per ambienti di vita sicuri;

• con le strutture di riferimento per gli anziani (centri ricreativi, sindacati di categoria, RSA, …) per concordare e attivare momenti informativi sui rischi domestici;

- favorire una lettura consapevole delle etichette dei prodotti confezionati attraverso la messa a disposizione di informazioni e strumenti;

- favorire l’adozione di uno stile di vita attivo attraverso:

• la diffusione della “Carta di Toronto per la promozione dell’attività fisica”;

• la messa a disposizione di strumenti di progettazione e di valutazione per i ‘walking programs’;

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• il consolidamento e la messa a sistema, sul territorio regionale, dei progetti di ‘walking programs’ e in particolare dei gruppi di cammino per gli over64;

- mettere a sistema e far circolare informazioni e buone pratiche sul ‘sostegno alla genitorialità’ per:

• sviluppare azioni e politiche mirate;

• promuovere comportamenti favorevoli al benessere dei neonati e dei bambini attraverso l’accrescimento delle conoscenze e delle competenze dei genitori;

- sviluppare iniziative e progetti di empowerment attraverso:

• azioni di sensibilizzazione (eventi, pubblicazioni di materiale informativo divulgativo,…) in occasione delle giornate tematiche celebrate dall’OMS;

- una rete regionale di programmi di empowerment della comunità locale per contrastare il consumo di alcol a rischio nei contesti ricreativi e i comportamenti di guida in stato di ebbrezza alcolica e l’attivazione di progetti multi-componente;

- prevenire il randagismo attraverso:

• attività di informazione e divulgazione rivolta a proprietari di animali, professionalmente e non professionalmente esposti, popolazione sensibile;

• verifica e revisione dei dati di identificazione presenti nella banca dati anagrafe canina regionale, aggiornamento e allineamento delle informazioni, adeguamento dei sistemi di elaborazione e standardizzazione dei programmi di vigilanza sulle strutture di ricovero dei cani senza proprietario;

• incentivazione delle iscrizioni in anagrafe.

Tutti i materiali prodotti saranno diffusi e valorizzati attraverso i canali istituzionali, quali ad esempio

www.regione.piemonte.it, www.dors.it.

Questo programma, in particolare, prevede il coinvolgimento regionale e locale della struttura Promozione della Salute e di almeno i seguenti settori/servizi sanitari: Materno infantile, Salute Mentale, SIAN, Medicina dello Sport, Servizi veterinari (A/C), SISP, Distretti, che saranno coinvolti nelle diverse azioni sulla base delle specificità territoriali e delle esperienze già svolte.

Le diverse attività, in cui si declineranno le azioni, saranno gestite e realizzate dal gruppo di lavoro regionale Guadagnare Salute Piemonte (GSP), dal gruppo di lavoro regionale Genitori Più e interventi precoci, dalla Rete Attività fisica Piemonte (RAP) in sinergia con altri soggetti o gruppi regionali opportunamente individuati sulla base delle competenze specifiche.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 14

Azione 2.1.1 Linee guida per l’adozione della “Carta di Toronto per la promozione dell’attività fisica”

Obiettivi dell’azione Favorire l’adozione della Carta di Toronto attraverso l’elaborazione di Linee guida regionali, ricercando e studiando la trasferibilità delle esperienze locali e nazionali. Le attività di ricerca e scrittura delle Linee guida saranno realizzate da un gruppo di lavoro regionale formato da rappresentanti della Rete Attività fisica Piemonte (RAP) e dal gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP). Le Linee guida saranno diffuse attraverso i siti e i canali istituzionali.

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale

- definizione del gruppo di lavoro - scelta dei criteri per individuare e selezionare le esperienze locali e nazionali - ricognizione e analisi delle esperienze.

Livello locale

Partecipazione al gruppo regionale degli operatori coinvolti: l’ASL garantisce la partecipazione dei propri dipendenti ai gruppi di lavoro regionali

Popolazione target Decisori tecnici e politici (destinatari finali).

Attori coinvolti/ruolo Rete Attività fisica Piemonte (RAP) e gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP).

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

N. riunioni gruppo di lavoro Almeno 2 riunioni del gruppo di lavoro

Linee guida per l’adozione della Carta di Toronto Ricerca e analisi di materiali e documenti

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Azione 2.1.2 Primi 1.000 giorni: quali azioni, quali politiche

Obiettivi dell’azione Sviluppare la strategia lifecourse degli interventi precoci di prevenzione e promozione della salute nei “primi mille giorni”. Si procederà alla redazione di un “profilo di salute” per la fascia pre-concezionale, concezionale e 0-6 e verranno, a livello regionale e locale, elaborati strumenti informativi concisi ed efficaci, come ad esempio i policy brief, per sensibilizzare decisori e stakeholders sull’importanza degli interventi precoci, da attuarsi nei primi 1.200 giorni di vita, che possono aumentare i fattori di protezione nello sviluppo del bambino/futuro adulto e ridurre le disuguaglianze; verrà inoltre concordato un intervento di formazione nei confronti degli operatori degli asili nido per il rafforzamento delle loro competenze come moltiplicatori dell’azione preventiva nei confronti delle famiglie; saranno inoltre seguiti alcuni progetti di sviluppo di comunità in corso ad opera di diversi soggetti (comuni, fondazioni,…) in modo da analizzarne gli elementi di successo e verificarne la scalabilità. L’azione sarà coordinata dal gruppo di lavoro regionale “Genitori Più e interventi precoci”.

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale

- definizione e costruzione dell’indice del profilo di salute - elaborazione di uno strumento informativo - progettazione del modulo formativo per educatori di asili nido - definizione del modello di analisi e selezione dei progetti di sviluppo di comunità da esaminare. Livello Locale l’ASL garantirà, tramite gli operatori del DMI, l’utilizzo di strumenti informativi e interventi di formazione previsti a livello regionale.

Popolazione target Decisori, stakeholders, operatori degli asili nido, famiglie (destinatari intermedi e finali).

Attori coinvolti/ruolo Gruppo di lavoro regionale “Genitori Più e interventi precoci”, DMI.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Redazione di un profilo di salute “primi 1.000 giorni” Disponibile l’indice del profilo

Numero di strumenti informativi prodotti Almeno uno strumento prodotto

Formazione per educatori di asili nido Progettazione del modulo formativo

Studio di “trasferibilità” progetti di sviluppo di comunità Report su definizione modello di analisi e selezione progetti

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Azione 2.1.3 Ambienti sicuri

Obiettivi dell’azione Creare una rete di tecnici sensibili ai problemi della prevenzione che, operando nelle case (ristrutturazioni e manutenzione) e nei luoghi del tempo libero (parchi gioco e palestre), sfrutti l’occasione per informare gli utenti sul corretto utilizzo degli impianti, divenendo moltiplicatori delle azioni preventive. Si prevede di: - attivare e/o consolidare la collaborazione con le associazioni degli artigiani e degli impiantisti perché i nuovi

impianti e i lavori di manutenzione siano accompagnati da informazioni agli utenti sul corretto utilizzo e sui rischi possibili;

- collaborare con i tecnici dei Comuni perché sia posta attenzione alla sicurezza delle attrezzature presenti nei parchi giochi per i bambini;

- collaborare con i gestori delle palestre perché sia posta attenzione alla sicurezza delle attrezzature e degli impianti;

- stipulare convenzioni/accordi con le associazioni interessate e con i comuni per la diffusione di buone pratiche anche attraverso momenti di formazione ad hoc.

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale

Attivare e/o consolidare collaborazioni con le associazioni artigiane presenti sul territorio perché i nuovi impianti e i lavori di manutenzione siano accompagnati da informazioni agli utenti sul corretto utilizzo e sugli eventuali rischi di gestione, a tal fine sarà necessario identificare a livello regionale i possibili interlocutori e valutare le modalità per il loro coinvolgimento. Livello Locale

l’ASL garantirà, tramite gli operatori del SISP e SPRESAL, le collaborazioni con le associazioni artigiane presenti sul territorio.

Popolazione target Associazioni di categorie artigiane.

Attori coinvolti/ruolo Gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP).

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Incontri con i responsabili delle associazioni/uffici tecnici per definire collaborazioni e attività

Invio informative sull’obiettivo

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Azione 2.2.1 Come leggere l’etichetta dei prodotti confezionati per bambini: una guida all’uso

Obiettivi dell’azione Favorire una lettura consapevole delle etichette attraverso: - l’aggiornamento della Banca dati regionale delle etichette dei prodotti confezionati (raccolte nell’ultima

edizione di “Okkio alla salute”). (SIAN)

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale e locale

L’aggiornamento e manutenzione della Banca dati saranno effettuati dall’ASL TO3 (ASL capofila) con la collaborazione di tutte le ASL piemontesi.

Popolazione target Operatori SSR (destinatari finali).

Attori coinvolti/ruolo SIAN ASL TO3, SIAN ASL piemontesi.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Etichette caricate in Banca dati Il SIAN dell’ASL NO garantirà il caricamento delle etichette

Caricamento del 50% delle etichette raccolte nella Banca dati

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Azione 2.2.2 Incidenti domestici: quali informazioni

Obiettivi dell’azione Attivare percorsi informativi presso le strutture che accolgono gli anziani nel tempo libero (ad esempio i centri ricreativi) o presso le strutture residenziali, per aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei rischi e delle misure di prevenzione.

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello locale

- attivare contatti a livello locale con i potenziali stakeholders per programmare interventi informativi per la popolazione anziana;

- individuare i luoghi e i tempi per effettuare gli incontri con gli anziani; - definire un calendario degli incontri.

Popolazione target Sindacati, centri ricreativi, strutture residenziali e relativi operatori (destinatari intermedi); popolazione anziana (destinatario finale).

Attori coinvolti/ruolo Gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP), (SISP – RSA territoriali)

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Percorsi informativi attivati Tali percorsi verranno proposti nei Piani Formativi degli operatori delle RSA da parte della S.C. SISP dell’ASL NO

Contatti con le strutture interessate

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Azione 2.3.1 Con meno sale la salute sale

Obiettivi dell’azione - definizione accordo Regione-Associazione di categoria - definizione poster e materiale informativo - attuazione di incontri di informazione/formazione indirizzati ai panettieri e addetti ristorazione collettiva

finalizzati alla riduzione del contenuto di sale nelle preparazioni alimentari - informazione ai consumatori con il supporto dei MMG.

Si prevede di attuare il progetto in tutte le ASL mediante l’organizzazione di incontri informativi/formativi, documenti di indirizzo e di sostenerne l’implementazione con azioni di sensibilizzazione/comunicazione.

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale

Definire e siglare accordo Regione-Associazione di categoria. Livello locale

Realizzare incontri info/formativi nelle ASL per i panificatori.

Popolazione target Panificatori ed operatori alimentari, popolazione generale.

Attori coinvolti/ruolo Gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP), (SIAN)

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Definizione accordo e produzione materiale per la comunicazione

Evidenza documentale

Incontri di informazione/formazione nella ASL indirizzati ai panificatori programmati dalla S.C. SIAN dell’ASL NO

Almeno 1

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Azione 2.4.1 Prevenzione del consumo dannoso di alcolici nel contesto del divertimento e

Promozione della guida responsabile: Rete Regionale e Progetti multi-componente

Obiettivi dell’azione - sviluppare una rete regionale che coordini e indirizzi programmi di empowerment di comunità locale per

contrastare il consumo di alcol a rischio nei contesti del divertimento e i comportamenti di guida in stato di ebbrezza alcolica;

- promuovere alleanze a livello locale tra gestori dei locali pubblici, prefettura, associazionismo, decisori e operatori della sanità al fine di sviluppare empowerment di comunità sul problema;

- migliorare nei destinatari finali la percezione del proprio stato psicofisico dopo assunzione di alcol e modificare l’intenzione di guidare anche se in stato di ebbrezza a seguito degli interventi di counselling e informativi realizzati nei contesti del divertimento.

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale

Costituzione e formalizzazione di una rete regionale di coordinamento e d’indirizzo, in continuità con quanto realizzato dal coordinamento Safe Night Piemonte nato con il programma CCM GSA, che sulla base del lavoro di confronto tra esperienze territoriali diverse ha consentito la costruzione di una visione comune circa la mission e gli obiettivi degli interventi nei contesti del divertimento giovanile notturno.

Pianificazione di progetti multicomponente coordinati a livello regionale che prevedono: - formazione-sensibilizzazione dei gestori del divertimento giovanile notturno; - advocacy con gli amministratori locali; - counseling individuali svolti da parte degli operatori delle postazioni mobili con l’ausilio di etilometri,

simulatori di guida, occhiali alcolemici, materiali informativi ecc. Si intende sperimentare in alcune ASL l’utilizzo di Social Network e di APP specifiche, quali modalità comunicative innovative, all’interno dei programmi in atto.

Livello locale

Il DPD/ssvd alcologia dell’ASL NO ha partecipato al progetto regionale “Sicurezza in festa”. Il DPD/ssvd alcologia dell’ASL NO ha elaborato e realizzato (nel 2013) il progetto “Lasciati guidare”, rivolto ai gestori di scuole guida del territorio, in collaborazione con Prefettura di Novara e la Provincia di Novara Il DPD/ssvd alcologia dell’ASL NO valuterà eventuali progetti regionali al fine di verificarne la fattibilità in sede locale.

Popolazione target Operatori/professionisti delle ASL (Rete Regionale); giovani che frequentano il contesto del divertimento (destinatari finali); associazioni del privato sociale, del volontariato, del mondo giovanile, peer educator, gestori del divertimento, amministratori locali, prefettura (destinatari intermedi).

Attori coinvolti/ruolo Rete Regionale di coordinamento e indirizzo (coordinamento e indirizzo dei progetti/interventi nei contesti del divertimento), operatori ASL (elaborazione, implementazione, valutazione e valorizzazione dei progetti/interventi); associazioni del privato sociale, del volontariato, del mondo giovanile – Peer Educator – (implementazione dei progetti/interventi soprattutto per quanto riguarda la gestione delle postazioni nei contesti del divertimento), gestori del divertimento, amministratori locali, prefettura (alleanze/partnership per advocacy).

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 21

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Formalizzazione Rete Costituzione e formalizzazione della rete SÌ/NO

N. riunioni annuali della Rete Riunioni bimestrali

N. di ASL che attivano progetti nel contesto del divertimento

Almeno 3 ASL che partecipano alla rete attivano progetti multi-componente

Azione 2.4.2 Save the date

Obiettivi dell’azione Promuovere azioni di sensibilizzazione in occasione delle giornate tematiche celebrate dall’OMS (quali ad esempio la Settimana della salute mentale, la Settimana mondiale dell’allattamento del seno, la Giornata mondiale dell’attività fisica, fumo, …) per sviluppare l’empowerment e mantenere viva l’attenzione della popolazione, e non solo degli addetti ai lavori, su: - gli sviluppi della ricerca; - l’importanza e la promozione di uno stile di vita salutare; - l’importanza e la promozione del benessere mentale oltre a quello fisico, con particolare attenzione a

contrastare lo stigma e l’idea di “inguaribilità” che da sempre accompagna la sofferenza mentale. Il GSP, tutti i settori e i gruppi di lavoro regionali direttamente coinvolti metteranno in atto iniziative di sensibilizzazione, in collaborazione con quelle messe in atto a livello locale dalle ASL. Le iniziative potranno prevedere la realizzazione di eventi tematici specifici realizzati a livello regionale o locale dalle ASL e la messa a disposizione, attraverso i siti istituzionali (www.regione.piemonte.it; www.dors.it) di materiale documentale divulgativo di approfondimento/aggiornamento.

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale e locale

- azioni di sensibilizzazione: Giornata Mondiale dell’attività fisica (aprile 2015); iniziative di sensibilizzazione in occasione della Settimana della salute mentale (ottobre 2015);

- individuazione e calendario delle giornate tematiche “da celebrare” nell’anno 2016.

Popolazione target Popolazione generale (destinatario finale).

Attori coinvolti/ruolo Gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP), Rete Attività fisica Piemonte (RAP) e tutti i settori e i gruppi di lavoro regionali direttamente coinvolti. - Le strutture dell’ASL non sono coinvolte nell’organizzazione di eventi per la Giornata Mondiale dell’attività fisica – il personale della ASL facente parte del RAP e del DSM si rende disponibile alle azioni di sensibilizzazione.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Azioni di sensibilizzazione (eventi e/o materiali su siti istituzionali)

- almeno 1 evento - pubblicazione di almeno 1 documento divulgativo di

approfondimento/aggiornamento -

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Azione 2.5.1 Walking programs

Obiettivi dell’azione Sostenere la pratica dell’attività fisica e contribuire al raggiungimento dei livelli raccomandati per fascia di età attraverso i ‘walking programs’ - fit o nordic walking, gruppi di cammino – attività spontanee e accessibili a tutti. I ‘walking programs’ sono la tipologia di intervento più diffusa per la promozione dell’attività fisica a livello locale. Con quest’azione si vuole mettere a disposizione dei professionisti, sanitari e non, strumenti di progettazione e di valutazione per la realizzazione di ‘walking programs’ destinati alla popolazione adulta e, in particolare, agli ultra 64enni e favorirne l’attivazione su tutto il territorio regionale. In particolare si prevede di: - elaborare, nell’ambito delle attività della Rete Attività fisica Piemonte (RAP), un modello di piano di

valutazione, articolato in più fasi e corredato di strumenti per la sua applicazione, da sperimentare nei progetti di ‘walking programs’ attivati a livello locale;

- aumentare l’offerta di “gruppi di cammino” da parte di ASL e Comuni attivando gruppi di cammino in tutte le ASL della Regione in collaborazione con i Comuni, le circoscrizioni, i centri per anziani o altri enti/associazioni che lavorano con loro.

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale

Elaborare il piano di valutazione a cura della RAP. Livello locale

Prevedere incontri con enti/associazioni per la programmazione di gruppi di cammino: sono già attivi gruppi di cammino

Popolazione target Operatori SSR, popolazione adulta e anziana (destinatari finali).

Attori coinvolti/ruolo Rete Attività fisica Piemonte (RAP), gruppo Guadagnare Salute Piemonte (GSP), ASL, associazioni, comuni.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

N. riunioni gruppo di lavoro Almeno 1 riunione del gruppo di lavoro

Piano di valutazione Ricerca e analisi di documenti e strumenti

N. di gruppi di cammino attivati N. incontri con enti/associazioni per la programmazione delle attività

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 23

Azione 2.6.1 Rapporto uomo-animale: strategie d’informazione e attività di controllo

Obiettivi dell’azione - Educare, informare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche relative al fenomeno del randagismo, al corretto rapporto uomo/animale e alle zoonosi. - Armonizzare a livello regionale l’utilizzo dell’anagrafe canina per migliorarne le performance. - Attuare attività programmata di controllo sulle strutture che accolgono cani senza proprietario (canili e rifugi).

Descrizione delle attività previste nell’anno 2015

Livello regionale e locale

Si prevede di: - realizzare attività di informazione e divulgazione. Queste attività saranno organizzate, su base pluriennale, in sinergia con gli altri programmi di settore che si occupano di promozione della salute, al fine di conseguire, nel quadriennio, gli obiettivi specifici regionali di comunicazione dei principi di prevenzione e di rilancio dell’incentivazione all’iscrizione all’anagrafe canina. I destinatari di questa attività saranno: proprietari di animali, professionalmente e non professionalmente esposti, popolazione sensibile; - analizzare il sistema Anagrafe degli animali da affezione al fine individuare le criticità nelle registrazioni ed interrogazioni armonizzandone l’impiego a livello regionale; - attuare un piano di controllo delle strutture.

Popolazione target Proprietari di animali da affezione, veterinari L.P., gestori di strutture di ricovero animali da affezione.

Attori coinvolti/ruolo Regione, Servizi Veterinari ASL, SSD Informatica Area di Prevenzione dell’ASL CN1, Ordini Medici Veterinari. La ASL si rende disponibile a svolgere le attività.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Predisposizione e realizzazione di un piano di informazione/comunicazione rivolto alle popolazioni target

Definizione delle strategie di comunicazione e dei sistemi di valutazione dei risultati

Proporzione cani identificati ed iscritti all’anagrafe regionale, restituiti al proprietario, rispetto al numero di cani catturati

Consolidamento dei risultati 2014

Proporzione controlli effettuati rispetto al numero di canili/rifugi presenti sul territorio

Almeno 33% dei controlli previsti dal programma

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 24

Programma 3

Guadagnare Salute Piemonte

Comunità e ambienti di lavoro Programmazione annuale - anno 2015

Quadro strategico L’ambiente di lavoro è un setting strategico per promuovere la salute in età adulta. La promozione della salute nei luoghi di lavoro - Workplace Health Promotion (WHP) - si prefigge di tutelare e migliorare la sicurezza, la salute e il benessere di tutti i lavoratori combinando i seguenti fattori: il miglioramento dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro, l’incoraggiamento della partecipazione attiva dei lavoratori a tutto il processo riguardante la promozione della salute, la possibilità di compiere scelte salutari e l’incoraggiamento dello sviluppo personale. La WHP si basa sulla cooperazione multisettoriale e multidisciplinare e prevede il coinvolgimento e l’impegno di tutti i soggetti direttamente coinvolti. Le attività previste nei progetti e negli interventi di WHP devono, inoltre, tener conto e adattarsi alla natura del lavoro, alle condizioni di salute e sicurezza necessarie, alle dimensioni dell’azienda, alle necessità e alle condizioni fisiche dei lavoratori. Sul luogo di lavoro le persone trascorrono la maggior parte della loro giornata e si possono, così, più facilmente raggiungere e coinvolgere:

• diffondendo informazioni e conoscenze sull’importanza di uno stile di vita salutare;

• offrendo scelte alimentari salutari;

• offrendo opportunità di praticare attività fisica. I risultati di revisioni sistematiche e metanalisi (Rongen et al., 2013, Verweij LM et al., 2011, Soler RE et al., 2010 in

http://niebp.agenas.it/ e in www.dors.it/Pubblicazioni) dimostrano che gli interventi di WHP, che prevedono azioni multi-componente e multi-fattoriale, possono produrre effetti positivi sia sulla salute dei lavoratori sia per l’azienda. Agire sul miglioramento dello stile di vita della popolazione adulta che lavora, vuol dire, anche, moltiplicare l’azione preventiva nella comunità e avere una futura popolazione anziana in condizioni di maggior benessere psico-fisico. Gli stili di vita della popolazione giovane-adulta che lavora descrivono una popolazione non omogenea ma complessivamente poco attiva, con problemi di sovrappeso, con insufficiente consumo di frutta e verdura e con cambiamenti generazionali sul consumo a rischio di alcol. La struttura produttiva del territorio novarese (Fonte dati: EpiWork - Flussi Informativi per la prevenzione nei

luoghi di lavoro Regioni - Inail (Agg. Dicembre 2014);Sistema di Sorveglianza PASSI- pop.18-69 anni: dati 2007-

2013) è composta soprattutto da aziende di piccole o piccolissime dimensioni (il 94,5 ha meno di 10 addetti) e la metà sono ditte individuali o con 1 addetto. Tuttavia la maggior parte degli addetti (58,7%) è impiegata in aziende di medie e grandi dimensioni (sopra i 10 addetti). I comparti maggiormente rappresentati (più di 5.000 addetti) sono Servizi, Metalmeccanica, Costruzioni, Commercio, Sanità e Industria Chimica e del Petrolio. L’andamento temporale del numero degli infortuni è in netto calo registrando un -18% rispetto al 2011, gli infortuni nel territorio dell’ASL registrano nell’ultimo triennio (periodo 2010-2012) valori più bassi di quelli regionali e nazionali. Nel 2012 sono state denunciate 80 malattie professionali allo SPreSAL dell’ASL NO, pari a circa 29 casi ogni 100.000 residenti in età attiva (15-64 anni), valore inferiore alla media regionale. L’ipoacusia da rumore rimane la malattia professionale più denunciata (38 casi), seguita dai tumori (21), rappresentati soprattutto da casi di mesotelioma della pleura, attribuibili a pregresse esposizioni ad amianto. Tra le malattie segnalate acquistano rilevanza le patologie muscolo scheletriche (14 casi), sia a carico del rachide da movimentazione manuale dei carichi che a carico degli arti superiori (soprattutto patologie della spalla o sindrome del tunnel carpale) da movimenti ripetitivi.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 25

I contesti lavorativi appaiono protetti rispetto al fumo passivo di sigaretta. Infatti PASSI stima che, analogamente a quanto si osserva in Piemonte, anche tra i residenti dell’ASL NO il 93% delle persone che lavorano in ambienti chiusi riferiscono che il divieto di fumare sul luogo di lavoro è rispettato sempre o quasi sempre. A livello locale da tre anni lo SPreSAL, in linea con i dettami della WHP, ha organizzato in occasione della Settimana Europea della Sicurezza una serie di manifestazioni (corsi/seminari, laboratori e mostre) nell’ambito dell’evento ““PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: UN PERCORSO PER CONOSCERE CHI FA PREVENZIONE NEL TERRITORIO NOVARESE” (dettagli reperibili

nella banca dati Pro.sa on line). La finalità primaria dell’evento è promuovere e stimolare, a livello locale, nuove forme di collaborazione tra enti e scuole, enti e datori di lavoro/lavoratori e associazioni per ottenere risultati più efficaci in termini di salute e sicurezza nel mondo del lavoro. In linea generale gli obiettivi possono essere così riassunti:

• favorire la conoscenza e lo scambio di progetti e buone pratiche; • favorire la conoscenza nel mondo del lavoro di tutti gli Enti ed Istituzioni che operano sul territorio novarese; • richiamare l’attenzione, sia delle scuole che del mondo del lavoro, sui temi e sui problemi di tutela della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL) e aumentare la consapevolezza dei vari utenti rispetto alle strategie di prevenzione più idonee da adottare; • creare la consapevolezza che la prevenzione nei luoghi di lavoro è possibile attraverso l’azione congiunta di tutti.

Per diffondere le conoscenze in tema di SSL e sperimentare modalità efficaci di promozione della salute l’evento è strutturato impiegando le strategie del “marketing sociale (MS)”. Inoltre dal momento che la promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro si effettua efficacemente attraverso la partnership con i soggetti istituzionali e le associazioni di rappresentanza del mondo del lavoro a partire dal 2014 sono stati coinvolte, oltre alle scuole, enti istituzioni (INAIL e DTL), associazioni quali ANMIL, Comitato Paritetico territoriale per l’edilizia (CPT), anche diverse associazione di categoria/sindacali (API e API Organismo Paritetico Provinciale Novara, Associazione Industriali e AIN Organismo Paritetico Provinciale Novara, CNA, Confartigianato Imprese Piemonte Orientale e Confartigianato Form Novara VCO, OPTA-EBAP). Nel 2013 e 2014, inoltre, dal momento che l’ art. 25 comma del D.Lgs. 81/08 richiama esplicitamente il medico competente a collaborare alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute”, sono stati avviati due corsi su questa tematica con lo scopo, tra l’altro, di fornire opportunità e possibili collaborazioni da sperimentare nel proprio ambito lavorativo.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 26

Azione 3.1.1 Dalle prove di efficacia alle buone pratiche

Obiettivi dell’azione Effettuare un approfondimento dei dati di contesto per settore lavorativo e una ricerca e analisi di prove di efficacia, esperienze promettenti, buone pratiche, metodi e strumenti per la promozione di stili di vita salutari nei luoghi di lavoro a livello locale, nazionale e internazionale. La ricerca e l’analisi saranno effettuate dal gruppo di lavoro regionale Guadagnare Salute Piemonte (GSP).

Descrizione delle attività previste nel 2015 Livello regionale

Definizione del gruppo di lavoro e delle attività di ricerca ed analisi.

Livello locale

Partecipazione al gruppo di lavoro degli operatori coinvolti.

Popolazione target Operatori SSR e ASL NO, aziende pubbliche e private (destinatari finali).

Attori coinvolti/ruolo Gruppo di lavoro regionale GSP; gruppo di lavoro ASL NO composto da SPreSAL, SIAN, MEDICINA SPORTIVA, DIPARTIMENTO PATOLOGIA DIPENDENZE E DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE, integrato se necessario da altri componenti

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Riunioni gruppo di lavoro regionale dedicate a definire e orientare gli obiettivi della ricerca e all’elaborazione dei risultati e relativo cronoprogramma

Partecipazione del referente dell’ASL NO o di un suo sostituto al 90 % degli incontri del gruppo di lavoro regionale, se attivato

Determina di designazione di un referente dell’ASL NO e di un suo sostituto per il gruppo regionale

Entro il 31/12/2015 designazione ,se richiesto, di un referente dell’ASL NO e di un suo sostituto per il gruppo regionale

Altra attività di iniziativa locale. Creazione di un gruppo di riferimento interno all’ASL NO.

Obiettivi dell’azione Le azioni multi - componente di promozione della salute in ambiente di lavoro hanno ormai convincenti evidenze di efficacia per i determinanti comportamentali degli stili di vita (attività fisica, alimentazione, consumo di alcol, fumo). Anche l’azione sul benessere organizzativo risulta efficace per la promozione della salute. Quindi al fine di sviluppare, come richiesto dal PNP, strategie per supportare l’implementazione di azioni efficaci volte a prevenire le malattie cronico - degenerative e i rischi di patologie correlate al lavoro, nonché per favorire eventualmente la costruzione a livello locale di una Rete delle aziende che promuovono salute, si ritiene opportuno attivare all’interno dell’ASL NO un gruppo di lavoro che lavori in tal senso

Descrizione delle attività previste nel 2015 Creazione del gruppo di riferimento che lavorerà sulla base degli obiettivi del PRP 2015/2018. Utilizzare l’evento organizzato dallo SPreSAL in occasione della settimana europea della sicurezza sia per diffondere le buone pratiche in tema di promozione della salute sia per una revisione delle attività in essere sul territorio sia per promuovere e stimolare, a livello locale, nuove forme di collaborazione e valutare la possibilità di costituire a livello locale una Rete delle aziende che promuovono salute

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 27

Popolazione target Operatori ASL NO, Aziende pubbliche e private, Enti , Associazioni di categoria/sindacali, eventuali altri portatori di interesse.

Attori coinvolti/ruolo ASL NO: SPreSAL, SIAN, Medicina Sportiva, Dipartimento Patologia Dipendenze, Dipartimento di Salute Mentale.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Definizione e attivazione del gruppo di lavoro dell’ASL NO. Riunioni volte ad effettuare una revisione delle attività già effettuate e analisi dei bisogni a livello locale.

Entro il 31/12/2015 attivazione del gruppo di lavoro dell’ASL NO. Almeno una riunione nel 2015.

Organizzare un incontro/corso/seminario sul tema della Settimana Europea lo stress lavoro correlato e del benessere organizzativo coinvolgendo i vari portatori di interesse.

Almeno 1 incontro/corso/seminario nell’ambito Settimana Europea.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 28

Azione 3.1.3 Corso FAD WHP per operatori sanitari

Obiettivi dell’azione Progettare e realizzare un percorso di formazione a distanza, accreditato ECM, sulla WHP destinato agli operatori dei servizi sanitari. Il corso prevede 3 moduli tematici: - Modelli e strategie di WHP (ad esempio il modello del The Health Comunication Unit del Centre of Health

Promotion dell’Università di Toronto, l’Healthy workplace model dell’OMS). - Quali interventi (ad esempio per promuovere l’attività fisica, favorire e migliorare il benessere organizzativo,

promuovere uno stile di vita salutare nel periodo pre - concezionale e durante la gravidanza). - Quali strumenti per informare e progettare in WHP (ad esempio questionari, check list, schede progetto, piani

di valutazione, opuscoli). Il corso sarà progettato dal gruppo di lavoro regionale Guadagnare Salute Piemonte (GSP) in sinergia con altri soggetti o gruppi regionali opportunamente individuati sulla base delle competenze specifiche necessarie.

Descrizione delle attività previste nel 2015 Livello regionale

Definizione del gruppo di lavoro. Definizione della struttura dei moduli tematici e selezione dei contenuti.

Livello locale

Partecipazione al gruppo di lavoro degli operatori, se coinvolti.

Popolazione target Operatori SSR (destinatari finali).

Attori coinvolti/ruolo Gruppo di lavoro regionale GSP in sinergia con altri soggetti o gruppi regionali opportunamente individuati sulla base delle competenze specifiche necessarie. NON SONO PREVISTE ATTIVITA’ A LIVELLO LOCALE NEL 2015

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Azione 3.3.1 Studio di fattibilità Rete WHP Piemonte

Obiettivi dell’azione Effettuare uno studio di fattibilità per la creazione di una Rete WHP piemontese. Lo studio prevederà: - la ricerca e l’analisi delle esperienze in atto a livello nazionale e locale; - la consultazione dei diversi portatori d’interesse, parti sociali (imprese e sindacati), medici competenti,..., a

partire dal coinvolgimento del Comitato Regionale di Coordinamento (CRC); - l’elaborazione di un Report con i risultati dello studio. Lo studio sarà realizzato dal gruppo di lavoro regionale Guadagnare Salute Piemonte (GSP) in sinergia con altri soggetti o gruppi regionali opportunamente individuati sulla base delle competenze specifiche. Se lo studio di fattibilità avrà un esito positivo, nel 2018, si avvierà la costruzione della Rete WHP Piemonte.

Descrizione delle attività previste nel 2015 Livello regionale

Costituzione del gruppo di lavoro. Livello locale

Partecipazione al gruppo di lavoro degli operatori, se coinvolti.

Popolazione target Aziende pubbliche e private (destinatari finali della Rete).

Attori coinvolti/ruolo Gruppo di lavoro regionale GSP in sinergia con altri soggetti o gruppi regionali opportunamente individuati sulla base delle competenze specifiche necessarie. NON SONO PREVISTE ATTIVITA’ A LIVELLO LOCALE NEL 2015

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 30

Programma 4

Guadagnare Salute Piemonte

Promozione della salute e prevenzione nel setting sanitario Programmazione annuale - anno 2015

Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Rispetto alle azioni che riguardano il sostegno della genitorialità per l’anno 2015 sono previste attività di

formazione per gli operatori dei DMI nonché iniziative propedeutiche al monitoraggio sistematico

sull’allattamento al seno ed alla messa punto di un documento di lavoro condiviso per le azioni del programma Genitori Più. Le azioni centrate sul contrasto al tabagismo per l’anno in corso prevedono due ricognizioni sulle attività in corso nelle ASL piemontesi finalizzate a ricollegare le esperienze pregresse con la programmazione futura, anche in vista di un possibile rilancio del “Piano regionale di contrasto al tabagismo” che si è interrotto nel 2013; sulla stessa linea si collocano le attività di ridefinizione di un modello formativo destinato a tutti gli operatori del settore e l’aggiornamento delle Linee Guida regionali, risalenti al 2007. Anche le attività che riguardano le azioni sul tema del consumo rischioso e dell’abuso di alcol per l’anno in corso si concentrano sulla ricognizione dei percorsi formativi posti in essere dalle ASL e sulla costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc che vada ad implementare le attività del gruppo di coordinamento regionale sull’alcologia. Per quel che riguarda le azioni concernenti l’attività fisica nelle persone con patologie, sono previste attività documentali e report sui dati esistenti nell’ambito dei percorsi educativi dedicati agli stili di vita, momenti formativi e avvio di progetti interdisciplinari con la Rete Oncologica e con il Coordinamento regionale Trapianti. Nell’ambito delle azioni sul benessere mentale per il 2015 sono previste la calendarizzazione e la definizione delle attività finalizzate alla costruzione di percorsi partecipati rivolti all’utenza fragile nonché gli atti operativi per la corretta attuazione del progetto “Dialogo Aperto” nei DSM piemontesi coinvolti. Il tema della prevenzione degli incidenti stradali riguarda prevalentemente il collegamento con il Gruppo di lavoro regionale Incidentalità stradale per quel che riguarda i corsi info educativi e la costituzione di un sottogruppo di lavoro centrato sulla redazione di linee d’indirizzo in materia delle violazioni del C.d.S. ex art. 186, 186bis, 187 ovvero guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti e conseguenti sanzioni. Per gli incidenti domestici per l’anno in corso sono previste le consolidate attività di monitoraggio e formazione degli operatori, mentre sarà avviato uno studio di fattibilità sul monitoraggio degli avvelenamenti domestici. Due progetti innovativi riguardano le azioni sugli stili di vita modificabili: il primo, ospedale-territorio, prevede per l’anno 2015 la costruzione di un sito web, come richiesto dal progetto europeo, il secondo, farmacia di comunità, andrà a censire sia l’adesione delle farmacie che la compliance dei pazienti. Per il corrente anno l’attività prevista per quel che riguarda l’azione counselling nutrizionale è il monitoraggio degli interventi esistenti. Tutti i materiali prodotti saranno diffusi e valorizzati attraverso i canali istituzionali, quali ad esempio www.regione.piemonte.it, www.dors.it. Questo programma prevede il coinvolgimento regionale e locale della struttura Promozione della Salute e dei servizi sanitari, locali e regionali: Materno infantile, Salute Mentale, SIAN, Medicina dello Sport, Dipendenze Patologiche, CTT, SSEPI, Rete Oncologica Piemonte - Valle d’Aosta, CPO Piemonte, che saranno coinvolti nelle diverse azioni sulla base delle specificità territoriali e delle esperienze già svolte. Le diverse attività in cui si declineranno le azioni saranno gestite e realizzate dal gruppo di lavoro regionale Guadagnare Salute Piemonte (GSP) coadiuvato dal gruppo di lavoro regionale Genitori Più, dalla Rete Attività fisica Piemonte (RAP), dal CPO Piemonte, dal Gruppo Regionale Incidenti Domestici, dalla rete Safe Night e da altri soggetti o gruppi opportunamente individuati sulla base delle competenze specifiche.

Qualora si prevedano attività da realizzarsi a livello centrale, per esempio costituzione di gruppi o tavoli di lavoro, occorre sottolineare che al livello locale (ASL) compete garantire la partecipazione ai gruppi al fine di raggiungere gli obiettivi regionali.

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Azione 4.1.1 Sostegno all’allattamento al seno

Obiettivi dell’azione Dare continuità al Progetto Regionale di Protezione, promozione e sostegno all’allattamento al seno.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

A) Formazione secondo le indicazioni OMS (corso delle 20 ore) per gli operatori nuovi assunti nei DMI: individuazione operatori e organizzazione di almeno un corso ogni 25 nuovi assunti. B) Programmazione dell’aggiornamento degli operatori dei Punti di sostegno con formazione sul campo sugli allattamenti difficili: calendarizzazione incontri. Livello locale

- Segnalazione n. neoassunti dei DMI dedicati: la referente del Coordinamento Regionale del programma di sostegno allattamento al seno garantirà la segnalazione dei neoassunti e si occuperà di garantirne la formazione.

- La referente del Coordinamento Regionale del programma di sostegno allattamento al seno parteciperà alla definizione del calendario per l’aggiornamento dei punti di sostegno

Popolazione target Operatori dei DMI delle ASL piemontesi.

Attori coinvolti Settore Organizzazione dei Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali, gruppo allattamento al seno, personale Dipartimenti Materno - Infantili.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Numero di nuovi operatori formati entro 6 mesi dalla assunzione (anche in collaborazione tra DMI)

Almeno 40% dei nuovi assunti dedicati si formeranno tramite corsi FAD

N. punti di sostegno in cui è stata realizzata la formazione per gli allattamenti difficili sul totale punti

Calendario incontri nei 30 punti di sostegno

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Azione 4.3.1 Allattamento al seno: monitoraggio dell’andamento

Obiettivi dell’azione Raccogliere sistematicamente e inserire nel profilo di salute materno - infantile i dati che consentono di monitorare localmente e a livello regionale le curve di decadimento dell’allattamento al seno.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Elaborazione e somministrazione del questionario sulle modalità di raccolta dati, in confronto con le modalità attivate in realtà extraregionali. Definizione del set di indicatori da raccogliere all’interno del profilo di salute materno - infantile. Proposta e validazione del set da parte dei DMI.

Livello locale

Collaborazione alla ricognizione e partecipazione alla consultazione sul set di indicatori: i PLS nella compilazione dei bilanci di salute riportano i dati riguardanti l’allattamento al seno. Sarà cura della Referente del Coordinamento Regionale del programma di sostegno allattamento al seno interfacciarsi con i Distretti per il monitoraggio richiesto.

Popolazione target Operatori dei DMI delle ASL piemontesi.

Attori coinvolti Settore Organizzazione dei Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali, gruppo allattamento al seno, personale Dipartimenti Materno- Infantile in collaborazione con il personale della medicina di base

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Numero di DMI che dispongono del dato allattamento al seno a 6 mesi

Prosecuzione ricognizione tramite i bilanci di salute dei PLS

Individuazione modalità di raccolta dati Report

Proposta ai DMI del set di indicatori da raccogliere Elaborazione e invio del questionario

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Azione 4.1.2 0-6 anni: quali messaggi per promuovere la salute?

Obiettivi e descrizione dell’azione

Livello regionale

Mettere a disposizione strumenti uniformi e multilingue per la comunicazione delle azioni di promozione della salute: individuazione messaggi.

Popolazione target Utenti dei Servizi Sanitari (destinatario finale).

Attori coinvolti Gruppo Regionale Genitori Più, operatori DMI, operatori sanitari dei Servizi di Prevenzione, se coinvolti l’ASL si rende disponibile.

Indicatori di processo Standard per l’anno

Individuazione messaggi Documento di lavoro

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Azione 4.2.1 Sostegno/implementazione degli interventi di prevenzione/riduzione/cessazione

tabagismo realizzati dalle ASL/ASO in autonomia e/o nell’ambito di progetti regionali

consolidati

Obiettivo e descrizione dell’azione Implementare gli interventi di prevenzione e contrasto del tabagismo realizzati dalle ASL e dalle ASO, rivolti a specifici target, autonomi e/o afferenti a progetti regionali consolidati.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Programmazione e avvio ricognizione interventi. Pianificazione corsi di formazione.

Livello locale

Presso il DPD ASL NO è attivo un CTT (Centro Trattamento del Tabagismo), che da anni esplica la propria attività e interagisce in rete con altre Strutture aziendali, enti no profit (es. Lega Tumori) ed associazioni di volontariato nella realizzazione di interventi di contrasto al tabagismo. Vediamo di buon auspicio la formalizzazione di un gruppo aziendale, per dare forza alle suddette azioni ed implementare la partecipazione di altri attori alle attività di clinical governance in tema di tabagismo Sul territorio dell’ASL NO nel primo semestre dell’anno in corso, sono stati realizzati interventi di prevenzione primaria (Progetto Lasciateci Puliti); interventi di pubblicizzazione dell’offerta diagnostico terapeutica del CTT, rivolti alla popolazione di Novara (NO) e provincia, mediante posizionamento di unità mobile ad hoc, in collaborazione con LILT e “Happy to Help - felici di aiutare” Onlus; interventi di sensibilizzazione/aggiornamento sul contrasto al tabagismo, rivolti a lavoratori, nel loro luogo di lavoro.

Attori coinvolti Gruppo fumo CPO, operatori esperti di CTT ed altri Servizi sanitari.

Popolazione target Operatori sanitari, donne in gravidanza, neo genitori fumatori (in particolare mamme).

Attori coinvolti Servizi di promozione della Salute, SERT.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Ricognizione: programmazione, realizzazione, diffusione di interventi di prevenzione e contrasto del tabagismo

Programmazione e avvio della ricognizione

Corsi di formazione realizzati Pianificazione di modello/prototipo del corso di formazione per gli operatori delle ASL/ASO interessate

Costituzione/formalizzazione gruppi fumo aziendali/ASL

30% delle ASL costituiscono i gruppi

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Azione 4.2.2 Implementazione dell’offerta terapeutica dei CCT e di altri servizi di disassuefazione

Obiettivo dell’azione Monitorare le offerte terapeutiche esistenti e promuovere offerte adeguate (evidence based).

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Verranno analizzate tipologia, appropriatezza e quantità delle offerte terapeutiche dei Centri di disassuefazione esistenti in relazione al bisogno.

Popolazione target Operatori dei CTT e di altri Servizi territoriali e Ospedalieri di contrasto al tabagismo, MMG.

Attori coinvolti Gruppo fumo CPO, operatori esperti di CTT ed altri Servizi sanitari in collaborazione con NIEbP Network.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Verifica appropriatezza attività erogate dai centri di disassuefazione

Prosecuzione rilevazione attività centri di disassuefazione della Regione

Aggiornamento delle raccomandazioni/linee guida regionali

Avvio della redazione dell’aggiornamento

Vedi documento di attivazione e modalità operative del CTT dell’ASL NO alla pagina seguente.

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Centro di Trattamento del Tabagismo (C.T.T.) dell' A.S.L. NO. Il C.TT. dell'A.S.L. NO di Novara, afferente al D.P.D. s.e. SER.T. ed ivi ubicato, è operativo dal mese di Aprile 2002. Ha ricevuto riconoscimento istituzionale dall'A.S.L. NO il 30 Dicembre 2008 con la deliberazione del D.G. n. 977, successivamente integrata dalla deliberazione del D.G. n. 647 del 21/7/2009, ove sono contenute le proprie finalità ed il proprio modello organizzativo - operativo. Il Centro ha complessivamente incontrato il favore della 'utenza che in grandissima maggioranza è giunta all'osservazione attraverso la pubblicità stampa o dei display della Provincia di Novara, nonché attraverso il "passaparola" di pazienti evidentemente soddisfatti del trattamento ricevuto e dei risultati conseguiti. Una delle principali criticità rilevate costantemente attraverso le rendicontazioni annuali è rappresentata dalla scarsa afferenza di utenti dall'area Nord della Provincia per evidenti problemi nel mantenere, dopo le due visite preliminari previste dal protocollo, il ritmo settimanale degli incontri psicoterapeutici (peraltro parte integrante del trattamento). Tale criticità dovrebbe essere superata con la prossima apertura di una sede operativa presso il SER.T. ed il C.A.P. di Arona. Il Personale del CTT, opportunamente formato ed aggiornato, opera secondo i criteri diagnostico-terapeutici più efficaci ed efficienti in base ai dati provenienti dall'E.B.M. e nel rispetto delle linee guida nazionali ed internazionali (P.R.AT., OSS.F.A.D. dell'I.S.S.). Le finalità del CTT sono promozione di stili di vita "smoke- free", la riduzione dei rischi socio-sanitari legati alla dipendenza tabagica nella popolazione dell'area Nord deWASL NO, l'attività di prevenzione primaria e secondaria, riguardante il fumo attivo e passivo, sul Territorio di competenza dell' A.S.L. NO. Il Personale operante è composto da un Medico, due PsicologilPsicoterapeuti ed un C.P.S.E. Il target è rappresentato dai fumatori di Novara e Provincia sufficientemente motivati a smettere di fumare con un aiuto medico e psicologico. I metodi usati sono: valutazione psicologica e clinico-funzionale; trattamento farmacologico e lo

psicoterapeutico individuale o di gruppo. Gli strumenti diagnostico-terapeutici sono: visita medica tabaccologica; colloquio clinico psicologico, valutazione della dipendenza fisica (test di Fagerstrom), valutazione della motivazione (test di Mondor, test di Horn, MAC- T); counselling motivazionale; psicoterapia individuale o di gruppo; cartella clinica, carbossimetria nell' aria espirata e spirometria di base, prescrizione di farmaci per la disassuefazione dal tabagismo e di supporto per gli effetti collaterali della terapia farmacologica o dell 'astinenza da nicotina; eventuale invio al MMG per prescrizione di esami strumentali (ECG, Rx torace 2P) o visite specialistiche (ORL, Pneumologiche, cardiologiche, etc.).

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 37

Azione 4.2.3 Progettazione e realizzazione di percorsi formativi aziendali sull’identificazione precoce

del consumo rischioso e dannoso di alcol e di interventi specifici brevi, col

coordinamento del gruppo di lavoro regionale alcol

Obiettivi e descrizione dell’azione

Livello regionale

Costituire un gruppo di lavoro alcol interdisciplinare con la presenza di operatori dei dipartimenti Patologie delle dipendenze, medici di medicina generale, esperti del settore, rappresentanti del privato sociale, per il coordinamento e lo sviluppo di eventi formativi per la prevenzione del consumo rischioso e dannoso di alcol a livello regionale: avviare i contatti e condividere gli obiettivi.

Livello regionale

Partecipazione al gruppo di lavoro degli operatori coinvolti.

Attori coinvolti Operatori SERT, referenti della Promozione della Salute, rappresentanti MMG, rappresentanti Terzo Settore.

Popolazione target Operatori sanitari, pazienti dei Servizi di alcologia (destinatari finali).

Indicatori di processo Standard per l’anno

Indicatore sentinella: Coordinamento delle iniziative di prevenzione

Contatti e individuazione membri del gruppo di lavoro alcol

Allo stato attuale non è ipotizzabile la partecipazione di operatori della ssvd alcologia al Gruppo regionale

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 38

Azione 4.2.4 Diffusione e messa in pratica all’interno delle ASL degli interventi specifici brevi per la

riduzione del consumo rischioso e dannoso di alcol

Obiettivi e descrizione dell’azione L’azione vuole: - incrementare il numero di soggetti con consumo rischioso e dannoso di alcol che hanno ricevuto da un

operatore sanitario il consiglio di bere meno (durante interventi di counseling breve); - ridurre, di conseguenza, la prevalenza di consumatori di alcol a maggior rischio: acquisizione dati locali e

reportistica regionale/nazionale.

Livello regionale

Acquisizione reportistica regionale/nazionale.

Livello locale

Poiché il target prioritario di bevitori con consumo rischioso e dannoso di alcol individuato è costituito dai soggetti trovati alla guida in stato di ebbrezza e pertanto inviati alla Commissione Medica Locale per un giudizio di idoneità alla guida, d’accordo con il Servizio di Medicina Legale dell’ASL NO, nell’ambito della commissione stessa tutti questi soggetti ricevono il consiglio motivato di bere meno. Inoltre, i bevitori più problematici vengono inviati alla ssvd alcologia per un counselling approfondito ed un’eventuale presa in carico. Il materiale prodotto a livello regionale sarà utilizzato negli interventi di counselling effettuati presso il servizio di alcologia.

Attori coinvolti Operatori dei servizi di alcologia.

Popolazione target Operatori sanitari, pazienti dei Servizi di alcologia (destinatari finali).

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Proporzione di consumatori di alcol a rischio che hanno ricevuto da un operatore sanitario il consiglio di bere meno

Acquisizione dati locali e report

Prevalenza dei consumatori di alcol a maggior rischio Acquisizione dati locali e report

Eventi formativi implementati a livello regionale Acquisizione reportistica regionale/nazionale

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Azione 4.2.5 Consolidamento delle modalità operative del MET (modello operativo di esercizio-

terapia) e ampliamento delle integrazioni con i Servizi specialistici per le MCNT

Obiettivi dell’azione Implementare e sviluppare il modello operativo di esercizio-terapia (MET) già definito e applicato in due ASL piemontesi (TO1 e TO2).

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Le attività previste sono: - prosecuzione e raccolta delle attività di prescrizione e somministrazione dell’esercizio fisico per pazienti con

MCNT dei Servizi specialistici delle ASL TO1 e TO2: ricognizione percorsi; - collaborazione con il Coordinamento Regionale Trapianti per l’avvio operativo del Progetto Nazionale di

ricerca “Trapianto … e adesso Sport”: completamento test di valutazione clinico - funzionale e avvio somministrazione dell’esercizio fisico;

- collaborazione con la Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta per l’avvio di attività di prescrizione e somministrazione dell’esercizio fisico secondo il MET: organizzazione corsi e relativi report;

- attivazione di un gruppo di lavoro multi-disciplinare presso il Centro di esercizio-terapia ASL TO1 per lo sviluppo delle attività del MET;

- definizione di una modalità sistematica di raccolta dati per la valutazione dei risultati clinici e funzionali: format di presentazione attività e del piano di intervento, report.

Attori coinvolti Centro di esercizio-terapia, RAP, Centro Regionale Trapianti del Piemonte e della valle d’Aosta, Rete Oncologica

Piemonte e Valle d’Aosta.

Popolazione target Operatori sanitari.

Indicatori di processo Standard per l’anno

Ricognizione percorsi attivati nelle ASL utilizzando la BD/SI Prosa: N. di ambiti/servizi specialistici coinvolti nei percorsi attivati

N. ambiti/servizi specialistici coinvolti > 5

Realizzazione delle attività previste nel Progetto Nazionale di ricerca “Trapianto … e adesso Sport”

Completamento dei test di valutazione clinico - funzionale e avvio della fase somministrazione dell’esercizio fisico

Realizzazione di attività in collaborazione con la Rete Oncologica

Organizzazione di almeno un corso per fitwalking leaders. Almeno un report di definizione di modalità operative per percorsi di esercizio-terapia per pazienti oncologici

Avvio e attività del Gruppo di lavoro multi-disciplinare per lo sviluppo delle attività del MET

Almeno una riunione annuale

Realizzazione di incontri/convegni/seminari Definizione di Format di presentazione delle attività e del piano di intervento: almeno un report annuale

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Azione 4.1.3 Inserimento della tematica dell’esercizio fisico a scopo terapeutico nei percorsi

educativi dedicati agli stili di vita per pazienti con patologie croniche e per operatori dei

relativi servizi

Obiettivi e descrizione dell’azione

Livello regionale

Inserire la tematica dell’esercizio fisico a scopo terapeutico nei percorsi educativi dedicati agli stili di vita per pazienti con patologie croniche e per operatori dei relativi servizi: realizzazione di interventi sul tema.

Attori coinvolti RAP, Centro di esercizio - terapia.

Popolazione target Operatori sanitari, pazienti con patologie croniche (destinatari finali).

Indicatori di processo Standard per l’anno

N. edizioni di corsi, seminari, convegni Almeno 5

Azione 4.1.4 Ricognizione dei percorsi educativo - terapeutici attivati localmente nelle strutture

diabetologiche, nell’ambito del PDTA-DM

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

Valutare la tipologia di percorsi educativo - terapeutici inerenti l’alimentazione e l’attività fisica, attivati localmente nelle strutture diabetologiche regionali: acquisizione dati esistenti e report. Livello locale

L’ASL NO ha attivato dal 2014 la sperimentazione per la definizione di un PDTA - DM a livello di AIC3, concordato tra ASL NO, ASL VC, ASL BI,. ASL VCO e AOU “Maggiore della Carità” di Novara. In tale progetto sono state identificate le strutture della rete in termini di hub and spoke e sono stati definiti i centri diabetologici differenziandoli per livelli di complessità, laddove il 1° livello risulta il livello di base (attività che tutti devono effettuare) e il 3° la struttura di riferimento dotata di attività di elevata specializzazione, pertanto non diffuse capillarmente. Nell’ambito del percorso concordato è prevista la formazione del paziente circa l’uso sia di presidi per la terapia insulinica che l’educazione terapeutica individuale tramite programma strutturato, consulenza dietistico - diabetologica (in sostituzione del dietista) e definizione di programma di terapia nutrizionale (LEAD previsti nel corso della prima visita di approccio con il paziente diabetico). Nel corso del 2015, nell’ambito dell’AIC saranno standardizzate le modalità per le attività descritte.

Attori coinvolti Rete diabetologica, Centro esercizio-terapia.

Popolazione target Operatori sanitari, pazienti diabetici (destinatari finali).

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 41

Indicatori di processo Standard per l’anno

Ricognizione percorsi

Report sulla attuazione dei percorsi tramite dati recuperati dai flussi informativi, nello specifico:

- cod. 89.7 - Prima visita generale - cod. 94.42.2 - Formazione per l’autogestione

e/o addestramento all’utilizzo dei relativi meccanismi: La prestazione è finalizzata a far apprendere al paziente o al care giver le modalità di misurazione della malattia e somministrazione della terapia, nonché a sviluppare le competenze per attivare la capacità di compiere scelte appropriate quotidianamente.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 42

Azione 4.1.5 Definizione delle caratteristiche minime necessarie per percorsi educativo - terapeutici

efficaci nell’ambito dell’alimentazione e del corretto utilizzo dell’attività fisica a scopo

terapeutico e preventivo, da svolgersi nelle strutture diabetologiche regionali

Obiettivi e descrizione dell’azione

Livello regionale

Quest’azione prevede la raccolta delle principali buone pratiche esistenti in riferimento alla tematica, l’analisi dei dati desunti dalla ricognizione effettuata (cfr. azione precedente), l’identificazione degli elementi minimi qualificanti (criteri) sia organizzativi sia di modalità operativa sia di contenuto per la strutturazione di questo tipo di percorsi educativo - terapeutici: acquisizione dati e report. Livello locale

Formalizzare nell’ambito del percorso PDTA-DM, tramite revisione della letteratura, percorsi educativo -terapeutici per pazienti diabetici.

Attori coinvolti Rete diabetologica, Centro esercizio - terapia.

Popolazione target Operatori sanitari, pazienti diabetici (destinatari finali).

Indicatori di processo Standard per l’anno

Indicatore sentinella: Avvio percorsi evidence-based

Almeno un report del gruppo di lavoro interaziendale dell’AIC entro il 31/12, con raccolta degli indicatori del percorso e integrazione nel protocollo del percorso educativo - terapeuticio inerente l’alimentazione e l’attività fisica

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 43

Azione 4.1.6 Sperimentazione di un modello di lavoro ospedale - territorio con interventi di

promozione di corretti stili di vita per pazienti ricoverati

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

Sperimentare percorsi di reclutamento, somministrazione di counseling motivazionale ed avvio di percorsi di modificazione degli stili di vita in pazienti ricoverati. Questa azione fa riferimento al progetto europeo Empowering Hospital con capofila l’ospedale di Biella. Il progetto mira a valutare efficacia e scalabilità dell’intervento, che individua come setting principale l’ospedale, definito “di rigenerazione” in stretto collegamento con i servizi territoriali e le risorse della comunità locale. Il counseling motivazionale sarà affiancato da tecniche specifiche adattate alla tipologia di paziente. Le attività previste sono: produzione del sito del progetto.

Attori coinvolti ASL Biella, NIEbP Network.

Popolazione target Operatori sanitari.

Indicatori di processo Standard per l’anno

Rispetto del cronoprogramma del progetto Sito web del progetto on-line

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 44

Azione 4.4.1 Utilizzo di tecniche partecipate per verifica di efficacia e fattibilità di interventi rivolti

all’“utenza fragile”

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

Pervenire ad un giudizio condiviso tramite la tecnica del “processo pubblico”, rispetto all’opportunità di avviare interventi nel setting sanitario rivolti all’utenza fragile, ed in particolare sui seguenti temi: - supporto alle competenze genitoriali (es. promozione allattamento al seno, ecc.) attraverso le “home visiting“; - sostegno e orientamento a caregivers (persone che si occupano di familiari anziani); - empowerment dei familiari e degli utenti dei Servizi Psichiatrici (UFE). Il “processo pubblico” intende promuovere un confronto guidato da una precisa metodologia che, sulla base delle evidenze disponibili, conduca ad una riflessione condivisa tra gli operatori di diversi servizi ASL (Prevenzione, DMI, DSM, SERT/D, UVG) ed i portatori di interesse: programmazione delle attività, cronoprogramma, tavoli di lavoro.

Attori coinvolti Centro di documentazione DORS, esperti dei Servizi sanitari.

Popolazione target Operatori dei Servizi di Prevenzione, DMI, SERT, UVG, DSM, stakeholders. A livello locale si coinvolgono gli operatori interessati.

Indicatori di processo Standard per l’anno

Realizzazione “processi” Programmazione cronoprogramma degli eventi Definizione tavoli di lavoro

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 45

Azione 4.1.7 Testare la trasferibilità nei DSM del metodo del “Dialogo Aperto” per il trattamento dei

sintomi di esordio in pazienti con crisi psichiatrica

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

L’azione prevede i seguenti obiettivi: - adattare il metodo del “Dialogo Aperto” alla struttura organizzativa dei DSM selezionati nel progetto CCM e

alle caratteristiche di contesto e sociali dei rispettivi territori, in collaborazione con i colleghi finlandesi; - selezionare e formare operatori volontari dei DSM ASL TO1 e ASL TO2 che vogliano sperimentare l’utilizzo del

nuovo metodo di trattamento e costituire le equipe mobili. L’azione prevede una serie di attività, quali la formazione degli operatori sanitari coinvolti sul metodo del Dialogo Aperto e la stesura di un protocollo di sperimentazione per le ASL coinvolte.

Livello locale

Atti formali di costituzione delle equipe per l’avvio degli interventi (ASL coinvolte: TO1 - TO2).

Attori coinvolti Gruppo di lavoro Dipartimento di Prevenzione ASL TO1, operatori dei DSM saranno coinvolti.

Popolazione target Operatori DSM, pazienti dei Servizi stessi (destinatari finali).

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Attivazione nei DSM di un protocollo operativo Redazione protocollo operativo per l’applicazione del metodo DA

Stesura programma del training di formazione degli operatori selezionati

Avvio corsi di formazione

Costituzione di equipe mobili per l’avvio degli interventi

Atti formali (delibere, ordini di servizio) di costituzione

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 46

Azione 4.3.2 Stesura e validazione delle linee di indirizzo regionali in tema di accertamento ai sensi

degli articoli 186, 186bis, 187 C.d.S.

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

L’azione ha il duplice obiettivo di: - mappare il territorio piemontese (in raffronto a quello nazionale) rispetto ai diversi criteri di valutazione

adottati dalle commissioni mediche locali; - redigere linee di indirizzo regionali in tema di accertamenti (anche grazie ai risultati della ricognizione).

L’azione prevede le seguenti attività: - ricostituzione del gruppo di lavoro regionale per la definitiva stesura di linee di indirizzo in tema di

accertamenti ai sensi degli artt. 186, 186 bis, e 187 C.d.S. (con individuazione dei nuovi componenti e con azioni di rinforzo a livello regionale dei rapporti interistituzionali tra i vari soggetti pubblici interessati) – fine 2015.

Livello locale

Partecipazione al gruppo di lavoro degli operatori coinvolti.

Attori coinvolti Gruppo di lavoro interistituzionale Sicurezza Stradale. Il Direttore del DPD ASL NO, già membro attivo del gruppo di lavoro di che trattasi conferma la disponibilità a partecipare alla prosecuzione delle attività del GdL medesimo.

Popolazione target Operatori sanitari, popolazione generale (destinataria finale).

Indicatori di processo

Standard per l’anno

Costituzione Gruppo di Lavoro regionale Sì

Partecipazione al Gruppo di lavoro se coinvolti Si

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 47

Azione 4.3.3 Definizione di indicazioni procedurali per la strutturazione di corsi info-educativi per la

prevenzione e la riduzione dell’incidentalità stradale correlata all’uso di sostanze

psicoattive

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

L’azione ha un duplice obiettivo: - mappatura dei corsi info-educativi realizzati dalle ASL per la prevenzione dell’incidentalità stradale; - definizione di indicazioni basati su prove di efficacia.

Attori coinvolti Gruppo di lavoro interistituzionale Sicurezza Stradale.

Popolazione target Operatori sanitari, popolazione generale (destinataria finale).

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Report di ricognizione e analisi Avvio ricognizione corsi

Azione 4.3.4 Monitoraggio dell’andamento del fenomeno “incidenti domestici” attraverso la

raccolta ed elaborazione dati di ricorso al PS per incidente domestico

Obiettivo e descrizione dell’azione Monitoraggio dati dei PS degli ospedali della regione Piemonte per ricorso a seguito di incidente domestico.

Livello regionale

I dati sul ricorso al Pronto Soccorso per incidenti domestici (sono disponibili con una latenza di 2 anni) verranno annualmente raccolti e sottoposti ad analisi comparata; il confronto sugli andamenti e le tipologie di incidenti con i referenti aziendali consentirà di riorientare gli interventi in atto.

Attori coinvolti Dipartimento di Prevenzione di Torino, gruppo di lavoro regionale Incidenti Domestici.

Popolazione target Servizi Sanitari.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Raccolta e analisi annuale dei dati a livello regionale Raccolta e analisi dati 2013

Comparazione dei dati tra ASL e tra ospedali della Regione

Analisi comparata dati 2013

Confronto con i referenti Incidenti domestici delle ASL Partecipazione alla riunione annuale di restituzione e confronto con i Referenti delle ASL

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 48

Azione 4.3.5 Formazione sugli incidenti domestici

Obiettivo e descrizione dell’azione Migliorare la conoscenza del fenomeno e delle azioni di prevenzione da parte degli operatori sanitari, MMG, PLS.

Livello regionale

L’azione si svilupperà attraverso la realizzazione in ogni ASL di un corso di formazione per operatori sanitari sul tema della prevenzione dei rischi domestici, l’invio annuale ai MMG e PLS dei dati di ricorso al PS per incidente domestico e l’invio trimestrale ai MMG e PLS di note informative sui rischi presenti in casa.

Attori coinvolti Dipartimento di Prevenzione di Torino, Gruppo di lavoro regionale Incidenti Domestici.

Popolazione target Servizi Sanitari.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Strutturazione del corso (Livello Regionale) Preparazione materiali didattici

Evidenza dell’invio dei dati di PS Una volta nell’anno

Azione 4.3.6 Migliorare la conoscenza del fenomeno degli avvelenamenti in ambiente domestico

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

L’azione prevede il raccordo con i PS e i Centri antiveleno per uno studio di fattibilità sulla metodologia di raccolta delle informazioni sugli avvelenamenti, l’analisi e pulizia dei dati e la messa a regime del flusso.

Attori coinvolti Dipartimento di Prevenzione di Torino, Gruppo di lavoro regionale Incidenti Domestici, Settore Organizzazione dei Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali.

Popolazione target Servizi Sanitari.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Raccolta e analisi annuale dei dati a livello regionale Studio di fattibilità

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Azione 4.2.6 Farmacia di comunità

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

Il progetto intende sperimentare il ruolo della farmacia come sede per: - l’identificazione precoce di soggetti affetti da alcune delle principali patologie croniche (diabete, BPCO,

scompenso cardiaco diastolico) in uno stadio molto precoce della patologia, tale da potersi giovare di una diagnosi precoce e di un indirizzamento precoce alla terapia medica;

- attività di monitoraggio e counselling (a pazienti con BPCO, diabete e scompenso cardiaco) per una corretta assunzione delle terapie farmacologiche prescritte.

Attori coinvolti SSEPI, Farmacie aderenti.

Popolazione target Pazienti affetti dalle principali patologie croniche.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

N. farmacie aderenti/ASL Almeno il 20% delle farmacie aderiscono

Miglioramento di alcuni indicatori di compliance e corretto utilizzo dei farmaci/farmacia aderente

Almeno il 50% di pazienti per patologia migliora la compliance

Azione 4.1.8 Monitoraggio e implementazione degli interventi di prevenzione e counselling

nutrizionale in soggetti a rischio

Obiettivo e descrizione dell’azione

Livello regionale

Obiettivo dell’azione è monitorare l’offerta di prevenzione e counselling in ambito nutrizionale presente nelle ASL sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

Attori coinvolti Servizi sanitari, SIAN.

Popolazione target Operatori sanitari, soggetti a rischio.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Produrre un monitoraggio quali - quantitativo delle attività esistenti con analisi e socializzazione delle buone pratiche

Effettuazione monitoraggio

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 50

Programma 5

Screening di popolazione Programmazione annuale - anno 2015

Quadro strategico, profilo di salute e trend dei fenomeni Screening oncologici

Specifiche regionali e locali per quadro normativo di riferimento e stato di attuazione Per gli screening per i carcinomi della mammella, della cervice uterina e del colon retto vi sono prove scientifiche di efficacia rispetto alla diminuzione della mortalità causa-specifica1. Essi fanno parte dei LEA. La Regione Piemonte ha adottato l’attuale programma di screening di popolazione per i tumori della cervice uterina, della mammella e del colon retto con la DGR 111/2006 e successive. In Piemonte sono state introdotte strategie specifiche regionali per il miglioramento dei processi di screening oncologici. La prima prevede un migliore utilizzo delle risorse disponibili promuovendo il ri-orientamento della prevenzione individuale spontanea verso i programmi di screening (“riconversione”): tale strategia è basata sull’evidenza (Mantellini P et al. 2011) che la prevenzione individuale si dimostra mediamente meno efficace e più costosa che non la prevenzione di popolazione mediante i programmi di screening - Circolare n. 6368 del 22.02.1010. La seconda strategia riguarda i programmi di screening del cervico-carcinoma mediante l’adozione del modello basato sul test primario HPV-DNA, che si è dimostrato più efficace e costo-efficace che non quello che utilizza il pap-test come test primario (Ronco G et al EP 2013; Ronco G. et al. Lancet 2014); esso comporta alcune importanti modifiche, tra le quali rientrano sia quelle di tipo organizzativo (per es. centralizzazione dei laboratori di riferimento) sia quelle della tempistica del round sia della comunicazione - DGR 21-5705 del 23/4/2013. I programmi sopradescritti sono rivolti alla popolazione a “rischio standard”. Tali indicazioni regionali sono state attuate pienamente anche sul territorio dell’ASL NO con l’attivazione del programma di screening con test HPV a partire da novembre 2014 e la continua verifica della riconversione degli esami di prevenzione “individuale” allo screening organizzato. In quattro anni (2011-2014) il numero di esami di “prevenzione individuale” si è ridotto del 32%, per la prevenzione del tumore alla mammella, del 25%, per i pap-test (del 48% se si esclude la componente relativa all’AOU), ma solo del 10% per la ricerca del sangue occulto nelle feci.

Dati mortalità e incidenza In sintesi, tra le donne il tumore della mammella resta il più frequente sia in termini di incidenza (298 casi/anno stimati sull’ASL NO anno 2015 - Fonte CPO2) che di mortalità (90 casi/anno nell’ASL NO). L’aumento dell’incidenza è però contenuto e in gran parte attribuibile all’anticipazione dovuta allo screening. Grazie all’anticipazione diagnostica si osserva un trend verso un aumento della sopravvivenza e una riduzione della mortalità specifica. Anche per i tumori della cervice uterina l’incidenza delle forme invasive è contenuta (11 casi/anno stimati nell’ASL NO2), mentre la mortalità è avviata ad un sostanziale azzeramento (2 casi/anno nell’ASL NO – anno 2012). Il tumore del colon-retto rimane il secondo per mortalità sia tra gli uomini (53 casi/anno sull’ASL NO) che tra le donne (46 casi/anno sull’ASL NO). Si osserva un moderato aumento dell’incidenza, e una moderata riduzione della mortalità, favorita anche dalla diffusione del programma di screening. Si segnala che complessivamente la mortalità per tumore alla mammella nell’ASL NO è maggiore della media regionale (SMR=112), in particolar modo nei distretti di Borgomanero e Galliate; anche per i tumori al retto-colon la mortalità risulta superiore alla media regionale, soprattutto per gli uomini (SMR=116 uomini, SMR=106 donne). In ogni caso si riscontra un trend in decrescita della mortalità per entrambi i tumori, per quanto inferiore a quello regionale.

1 IARC Handbook; Hewitson P et al. Cochrane DB 2007; Elmunzer BJ et al. Plos One 2014; Ronco G et al EP 2013.

2 http://www.cpo.it/workspace/files/stime-incidenza-2015-5208f0c2adfe6.pdf

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 51

Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Screening oncologici: - Copertura della popolazione bersaglio dei 3 programmi di screening oncologici inseriti nei LEA. - Invio con cadenza annuale della lettera che presenta l’offerta dello screening con mammografia a tutte le

donne 45-49 enni. - Adozione della modalità di invito con lettera di preavviso per il programma di screening con sigmoidoscopia. - Integrazione dell’attività FOBT ambulatoriale entro il programma organizzato. - Incremento progressivo della proporzione di donne sottoposte a test HPV nella fascia 30-64 anni. - Monitoraggio e promozione della qualità dei programmi di screening. - Sviluppo di interventi rivolti alle donne con rischio ereditario per tumore della mammella.

In considerazione del fatto che l’attività di screening, sulla base del modello definito nella DGR 111 del 2006, è organizzata su base dipartimentale, si possono identificare in questo programma due livelli di intervento: quello regionale e quello dei Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori (DIPST) che comprendono, in alcuni casi, sia aziende territoriali che ospedaliere. Di conseguenza, tutte le aziende afferenti al DIPST sono responsabili per la pianificazione delle azioni previste dal PRP (sia per ciascun anno che per l’intero periodo della programmazione) e la valutazione del raggiungimento degli obiettivi previsti verrà condotta a livello di dipartimento.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 52

Azione 5.1.1 Piena implementazione dei tre programmi di screening oncologico

Obiettivi dell’azione Raggiungere la piena implementazione dei tre programmi di screening oncologico.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello locale (Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori)

Invio del volume di lettere di invito corrispondente all’obiettivo prefissato e adozione di piani di attività dei servizi ospedalieri e territoriali, coinvolti nell’erogazione delle prestazioni di primo e secondo livello, adeguati a garantire il volume di prestazioni necessario a rispondere alla richiesta degli assistiti aderenti rispettando gli standard previsti per i tempi di attesa. Si ritiene opportuno monitorare non solo gli indicatori di copertura da inviti, ma anche gli indicatori di copertura da esami, in quanto, in assenza di una pianificazione dell’offerta adeguata ad assicurare, entro gli standard previsti per i tempi di attesa, l’erogazione delle prestazioni di screening richieste dagli assistiti aderenti, il semplice invio di un invito a partecipare allo screening non è sufficiente per certificare il raggiungimento dell’obiettivo di assicurare l’offerta di una prestazione inclusa nei LEA.

Popolazione target Donne di età 50-69 anni per lo screening mammografico. Donne di età 25-64 anni per lo screening cervico-vaginale. Uomini e donne di età 58-69 anni per lo screening colo rettale.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Dipartimenti degli Screening oncologici regionali e MMG.

Indicatori di processo

Indicatori sentinella Standard per l’anno 2015

SCREENING MAMMOGRAFICO Età 50-69 anni Numero di donne invitate ad effettuare il test di screening + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

75%

SCREENING CERVICO-VAGINALE Età 25-64 anni Numero di donne invitate ad effettuare il test di screening + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

70%

SCREENING COLO-RETTALE Età 58 anni Numero persone invitate a sigmoidoscopia + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

82%

SCREENING MAMMOGRAFICO Età 50-69 anni Numero di donne sottoposte al test di screening + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

47%

SCREENING CERVICO-VAGINALE Età: 25-64 anni Numero di donne sottoposte al test di screening + adesioni spontanee/ popolazione bersaglio annuale

45%

SCREENING COLO-RETTALE Età 58 anni Numero persone sottoposte a sigmoidoscopia o FIT + adesioni spontanee / popolazione bersaglio annuale

32%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 53

Azione 5.1.2 Screening mammografico

Obiettivi dell’azione Aumentare l’estensione e la copertura da esami di screening mammografico delle donne di età 45-49 anni.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello locale (Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori)

Invio con cadenza annuale della lettera che presenta l’offerta dello screening con mammografia a tutte le donne 45-49 enni con parallela riduzione dell’attività di mammografia clinica extra-screening e riorganizzazione dell’offerta di esami di screening. In questa fascia di età lo screening offerto con cadenza annuale è efficace (IARC Handbook), ma il rapporto tra costi e benefici è meno favorevole che nelle classi di età più avanzate. Pertanto è ancora più importante la corretta comunicazione e l’adesione consapevole.

Popolazione target Donne di età 45-49 anni.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori e MMG.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: proporzione di donne 45-49 enni cui è stata inviata la lettera informativa e/o di invito

70%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 54

Azione 5.3.1 Screening colo-rettale

Obiettivi dell’azione Aumentare l’adesione al programma di screening con sigmoidoscopia.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale e locale (Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori)

Definizione e approvazione da parte del coordinamento regionale screening di un modello di lettera per gli assistiti. Implementazioni delle modifiche necessarie al software gestionale del programma regionale. Avvio di questa modalità di invito, se richiesto, al DIP 6 (ASL NO, AOU, ASL VCO)

Popolazione target Uomini e donne di 58 anni

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori e MMG.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: proporzione della popolazione cui viene mandata la lettera di preavviso

70% della popolazione invitabile al momento della definizione della lettera

Proporzione di persone aderenti al primo invito alla sigmoidoscopia 24%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 55

Azione 5.2.1 Introduzione del test HPV-DNA

Obiettivi dell’azione Implementazione del piano di introduzione del test HPV-DNA per le donne 30-64 enni.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello locale (Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori)

Ogni Dipartimento di Screening pianificherà la propria attività incrementando progressivamente la proporzione di persone sottoposte a test HPV nella fascia 30-64 anni. È previsto (DGR 21-5705 del 23 aprile 2013) che entro maggio 2018, nella fascia 30-64, le persone siano invitate a screening secondo il protocollo definito dalla stessa DGR (test primario HPV). Si aggiunge anche la realizzazione del centro unico di lettura dei test HPV per il Piemonte Orientale e del sistema

integrato di trasporti del materiale biologico, inclusi i test HPV, del quadrante (ASL NO, VCO, VC, BI).

Popolazione target Donne di età 30-64 anni.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori e MMG.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Invitate a test HPV di primo livello nell’anno / totale invitate nell’anno.

30%

Attuazione della DGR 21-5705 del 23/4/2013 e adozione degli indirizzi sì

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 56

Azione 5.4.1 Estensione e rafforzamento degli interventi per le donne straniere

Obiettivi dell’azione Aumentare l’adesione delle donne straniere.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

• Ricognizione ed aggiornamento delle esperienze attuate, in corso ed in programmazione sul territorio regionale per ridurre le disuguaglianze e favorire l’accesso agli screening oncologici femminili della popolazione straniera residente e non.

Livello locale (Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori)

• Prosecuzione nella diffusione del materiale informativo in lingua per le donne immigrate sul territorio regionale.

Popolazione target Donne straniere di età 25-74 anni eleggibili agli screening.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori e MMG.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Diffusione del materiale informativo sul territorio/ogni anno Almeno una volta

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 57

Azione 5.4.2 Qualità dei programmi di screening

Obiettivi dell’azione Promozione della qualità dei programmi di screening.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale e locale (Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori)

Collaborazione tra il CPO, i Centri di Riferimento Regionali e i DIPST per: - organizzazione dei workshop annuali di presentazione dell’attività dei programmi di screening; - sviluppo dell’attività dei centri di riferimento istituiti nel 2014; - valutazione dei bisogni formativi e pianificazione degli interventi necessari.

Si aggiungono anche le attività di formazione locale, costituite da n.3 workshop annuali con gli operatori del DIP6, e da corsi per i MMG in particolare sul programma di screening cervico vaginale con adozione del test HPV.

Popolazione target Operatori screening e MMG.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori, CPO, CRR.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Valutazione del fabbisogno formativo degli operatori dei tre screening oncologici piemontesi sia in relazione a nuovi inserimenti di personale, che all’adozione ed applicazione di nuovi protocolli e nuove tecnologie

Effettuata valutazione

Progettazione dell’attività formativa annuale sulla base del bisogno informativo identificato

Effettuata

Realizzazione dell’attività progettata, su base annuale Almeno 70%

Copertura formativa del personale inserito negli screening oncologici piemontesi (sia in termini di dislocazione territoriale che di qualifica professionale)

Almeno 80%

Espletazione di tutte le pratiche relative al percorso ECM Effettuata

Valutazione dei questionari di apprendimento, di gradimento dei partecipanti al termine di ogni evento

Effettuata

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 58

Azione 5.9.1 Interventi rivolti alle donne con rischio ereditario per tumore alla mammella

Obiettivi dell’azione Miglioramento della gestione delle donne con rischio ereditario.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Sulla base della ricognizione effettuata in precedenza (sulle determinazioni e raccomandazioni assunte dai gruppi regionali sulla genetica e l’alto rischio in oncologia, sulle raccomandazioni e linee guida nazionali e internazionali, sulle attività messe in atto dalle altre Regioni) istituire un gruppo di lavoro interdisciplinare, cui affidare la definizione un protocollo di intervento per quanto riguarda le donne ad aumentato rischio di tumore della mammella.

Popolazione target Donne di età 45-74 anni.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Dipartimenti interaziendali di prevenzione secondaria dei tumori.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Costituzione del gruppo regionale Costituzione del gruppo

Garantire la partecipazione degli operatori coinvolti al gruppo di lavoro

Se individuati, partecipazione di operatori ASL al gruppo di lavoro - 90%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 59

Azione 5.11.1 Ricognizione screening neonatali

Obiettivi dell’azione Verificare e orientare l’effettiva attuazione degli screening in tutti i punti nascita, in particolare per i percorsi di presa in carico dei neonati positivi ai test di screening.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Attivazione di un tavolo regionale di esperti ed operatori dei singoli DMI. Definizione di una griglia per la raccolta delle informazioni relative al percorso screening audiologico e oftalmologico.

Livello locale

Partecipazione dell’ASL NO al tavolo regionale secondo indicazioni e richieste della Regione.

Popolazione target Operatori dei DMI delle ASL piemontesi.

Attori coinvolti/ruolo Settore regionale Organizzazione dei Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali, personale Dipartimenti Materno Infantili.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Attivazione del tavolo Griglia disponibile

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 60

Azione 5.13.1 Monitoraggio del TSH neonatale

Obiettivi dell’azione Verificare e mettere a regime le modalità di comunicazione dei risultati del monitoraggio del TSH neonatale all’Osservatorio Nazionale Iodoprofilassi.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Verifica della qualità di funzionamento del sistema di trasmissione dei dati e stesura report.

Livello locale

Partecipazione alla ricognizione secondo le indicazioni Regionali.

Popolazione target Operatori dei DMI delle ASL piemontesi.

Attori coinvolti/ruolo Settore regionale Organizzazione dei Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali, settore regionale Prevenzione e Veterinaria, personale Dipartimenti Materno Infantili.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Report sulla qualità della trasmissione dei dati Report disponibile

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 61

Azione 5.10.1 Screening malattie croniche non trasmissibili: Valutazione del contesto e della

letteratura scientifica

Obiettivi dell’azione Delineare il quadro epidemiologico della popolazione destinataria del possibile programma di popolazione per l’identificazione precoce dei soggetti in condizioni di rischio aumentato per MCNT; attuare una ricognizione delle iniziative e delle risorse presenti nel territorio, nonché dei soggetti potenzialmente coinvolgibili nel network.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Costituzione steering committee, prima convocazione per condivisione degli obiettivi e avvio delle attività previste.

Popolazione target Soggetti in condizioni di rischio aumentato per MCNT.

Attori coinvolti/ruolo Settore regionale Prevenzione e Veterinaria, CPO Piemonte, ASL TO3.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Costituzione steering committee Gruppo costituito e funzionante

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 62

Programma 6

Lavoro e salute Programmazione annuale - anno 2015

Quadro strategico L’ attività svolta da SPreSAL , con l’obiettivo generale di prevenire i danni da lavoro (infortuni e malattie professionali), si articola in attività di vigilanza e controllo negli ambienti di lavoro; inchieste per infortuni e malattie professionali; attività di informazione/formazione/assistenza in materia di igiene e sicurezza del lavoro. Per quanto riguarda il contrasto al fenomeno infortunistico le azioni di piano saranno orientate in particolare alla prevenzione nei comparti più critici, quali l’edilizia e l’agricoltura.

Per quanto riguarda il fenomeno delle malattie professionali la provincia di Novara è particolarmente interessato dal problema della sottonotifica delle segnalazioni, con un calo costante negli ultimi anni. Le azioni di piano saranno pertanto orientate a favorirne l’emersione, con particolare attenzione alle patologie muscolo-scheletriche e tumorali.

Una importante quota di attività sarà dedicata al consolidamento e all’implementazione dei sistemi informativi riguardanti rischi e danni da lavoro, anche al fine di documentare e valutare i risultati raggiunti e di orientare la programmazione delle attività di prevenzione.

Accanto all’attività di vigilanza verranno sviluppate attività di sostegno degli altri attori della prevenzione presenti sul territorio, cioè azioni specifiche di attivazione e coordinamento rivolte ai diversi soggetti della prevenzione anche attraverso la partecipazione a incontri o specifici tavoli tecnici con le associazioni datoriali, di categoria e gli ordini professionali.

Infine, poiché la scuola costituisce un ambito privilegiato dove promuovere la cultura della sicurezza nei futuri lavoratori, verranno mantenute e implementate le iniziative già in essere nelle scuole del territorio, con particolare riguardo agli istituti scolastici a indirizzo tecnico-professionale.

Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Azione 6.1.1 Consolidare l’utilizzo dei sistemi informativi già in uso (Flussi Inail - Regioni, Informo, SPreSALWeb, comunicazioni dei medici competenti ex art. 40, DLgs 81/08) nell’ambito della programmazione regionale e locale Azione 6.1.2 Predisporre un sistema di archiviazione informatizzato dei Registri di esposizione ad agenti cancerogeni Azione 6.2.1 Avviare iniziative atte al miglioramento qualitativo e quantitativo delle segnalazioni di malattia professionale Azione 6.2.2 Consolidare e implementare i sistemi di registrazione dei tumori professionali Azione 6.3.1 Svolgere attività di supporto a RLS/RLST Azione 6.4.1 Fornire indicazioni operative per la formazione in materia di igiene e sicurezza del lavoro Azione 6.4.2 Promuovere iniziative di formazione e assistenza alle imprese ed ai soggetti della prevenzione Azione 6.5.1 Promuovere iniziative in materia di stress lavoro-correlato Azione 6.6.1 Interventi formativi rivolti al mondo della scuola Azione 6.7.1 Promuovere il coordinamento della attività di vigilanza fra Enti Azione 6.7.2 Applicazione del piano mirato di sicurezza in edilizia Azione 6.7.3 Applicazione del piano mirato di sicurezza in agricoltura Azione 6.8.1 Definizione di linee di indirizzo operativo e check list per l’attività di vigilanza

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 63

Azione 6.1.1 Consolidare l’utilizzo dei sistemi informativi già in uso (flussi Inail - Regioni, Informo,

SPreSALWeb, comunicazioni dei medici competenti ex art. 40/81) nell’ambito della

programmazione regionale e locale

Obiettivi dell’azione Inserire l’analisi dei bisogni e la programmazione tra le attività routinarie degli SPreSAL

Descrizione delle attività previste nell’anno A livello regionale, nel 2015 si valuterà la riattivazione della cabina di regia per la gestione del Sistema informativo Regionale per la Prevenzione nei luoghi di Lavoro della Regione Piemonte (SIRP Piemonte) già istituita dalla Direzione Sanità Pubblica nel 2011, con la finalità di coordinare e monitorare le attività sui sistemi informativi previste dal Piano regionale di prevenzione. Saranno definiti i contenuti minimi del report regionale descrittivo di rischi e danni. Riguardo Flussi - INAIL - Regioni (Sistema informativo nazionale sui rischi e danni nei luoghi di lavoro), nel 2015 la Regione proseguirà le azioni necessarie per consolidare l’utilizzo di tale sistema. L’attività riguarderà essenzialmente l’aggiornamento degli operatori degli SPreSAL e la definizione dei contenuti minimi dei report locali, che forniranno indicazioni per la programmazione regionale e locale. A livello locale saranno sperimentate sul campo le schede di programmazione delle attività proposte dai Flussi e in particolare la scheda 3 (elenchi di aziende con tassi di infortuni gravi superiori alla media). A livello regionale, riguardo INFORMO (sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali) la Regione, in stretto raccordo con l’ASL di Alessandria, avvierà iniziative per il miglioramento della qualità delle informazioni segnalate (tempestività, completezza e accuratezza), la diffusione dei dati (integrati con i dati derivanti da Flussi) e la comunicazione, con particolare riferimento all’implementazione/diffusione dell’area focus infortuni sul lavoro del sito DoRS. A livello locale proseguirà l’attività di implementazione del Sistema, inviando allo SPreSAL dell’ASL di Alessandria le informazioni e i dati previsti inerenti gli infortuni mortali occorsi nei singoli territori, nonché l’utilizzo del metodo “Sbagliando s’impara” per l’analisi degli stessi. Proseguirà, inoltre, la partecipazione alle iniziative di aggiornamento e approfondimento organizzate dal medesimo SPreSAL. A livello regionale, riguardo l’applicativo SPreSALWeb, finalizzato alla gestione ed alla rendicontazione delle attività dei Servizi, si proseguirà nel lavoro di perfezionamento/implementazione dello stesso, sulla base delle indicazioni emerse a seguito del suo utilizzo, delle indicazioni nazionali, nonché degli input derivanti dagli aggiornamenti normativi. A tale scopo proseguirà il lavoro dello specifico gruppo costituito da personale delle ASL TO5, NO, VCO, CN1 e AL. Per il corretto funzionamento del gruppo le ASL previste devono garantire la partecipazione del loro rappresentante. A livello locale si consoliderà l’utilizzo da parte di tutti i Servizi del sistema SPreSALWeb. A livello locale, relativamente alle comunicazioni inviate dai medici competenti ex art. 40 DLgs 81/08, gli SPreSAL accederanno ai dati inseriti nell’applicativo INAIL dedicato, al fine di utilizzarli per la definizione della mappa dei principali rischi occupazionali presenti sul territorio e la valutazione della sorveglianza sanitaria effettuata. A livello regionale sarà avviata la valutazione della qualità delle informazioni inserite e la definizione del formato del report, anche ai fini dell’individuazione dei bisogni informativi e di un percorso di sensibilizzazione dei medici competenti per il miglioramento della qualità dei dati da loro inseriti. Inoltre la Regione, al fine di favorire sistemi di semplificazione a favore di cittadini e imprese che devono trasmettere documentazioni e/o comunicazioni alla P.A., lavorerà per estendere a tutto il territorio regionale il sistema on-line di invio della notifica preliminare cantieri (ex art 99 DLgs 81/08), in sinergia con il sistema MUDE (Modello Unico Digitale per l’Edilizia).

Popolazione target Operatori SPreSAL, medici competenti, cittadini e imprese.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 64

Attori coinvolti/ruolo Regione, ASL, INAIL, Comuni.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Report regionale descrittivo dei rischi e danni

Definizione dei contenuti minimi dei report regionali e locali

Livello locale Standard per l’anno 2015

- Partecipazione di un operatore SPRESAL alla cabina

di regia per la gestione del Sistema Informativo Regionale per la Prevenzione nei Luoghi di Lavoro della Regione Piemonte (SIRP Piemonte)

- 90% delle riunioni

- Partecipazione di un operatore SPreSAL alle attività di aggiornamento sull’utilizzo dei Flussi INAIL - Regioni per la definizione dei contenuti minimi dei report locali

- 90% delle iniziative di aggiornamento

- Partecipazione di un operatore SPRESAL agli incontri formativi sul “Sistema di Sorveglianza degli Infortuni Mortali” (INFORMO) organizzati dall’Osservatorio della ASL AL, Referente per la Regione Piemonte

- 90% degli incontri formativi

- Invio alla ASL AL delle schede per la ricostruzione degli infortuni mortali e gravi secondo il Protocollo predisposto INFORMO

- 90% dei casi di infortunio mortale e grave

- Relazione annuale sull’attività del Servizio sulla base dei dati registrati in SPreSALWeb

- 90% dell’attività di Servizio

- Partecipazione del TdP referente al Gruppo Regionale “Informatizzazione”

- 90% delle riunioni

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 65

Azione 6.1.2 Predisporre un sistema di archiviazione informatizzato dei Registri di esposizione ad

agenti cancerogeni

Obiettivi dell’azione Incrementare il numero dei Registri di esposizione ad agenti cancerogeni trasmessi alle ASL e migliorare la qualità delle informazioni contenute.

Descrizione delle attività previste nell’anno A livello regionale al fine di incrementare la trasmissione dei Registri di esposizione a cancerogeni da parte delle aziende e migliorare la qualità delle informazioni ivi contenute si ritiene necessario predisporre un sistema di registrazione informatizzato che permetta la raccolta e l’elaborazione dei dati a livello locale e regionale nonché la costruzione di una Anagrafe aziende con rischio cancerogeno. Nel 2015 il gruppo di lavoro dedicato (composto da rappresentanti delle ASL di Biella e Novara, ARPA, della S.C. medicina del lavoro dell’ASL CN1, dell’ASO CTO e Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3) procederà a definire la struttura del sistema di raccolta dei dati. Per il corretto funzionamento del gruppo, le ASL previste devono garantire la partecipazione del loro rappresentante.

Popolazione target Operatori SPreSAL.

Attori coinvolti/ruolo Operatori del tavolo di lavoro regionale; SPreSAL.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

Anagrafe aziende con rischio cancerogeno attuale qualificato

Definizione della struttura del sistema di raccolta dei dati

Livello locale Standard per l’anno 2015

Partecipazione di un operatore SPRESAL al Gruppo Regionale “Rischio Chimico” per la definizione del sistema di registrazione informatizzato delle aziende con lavoratori esposti a cancerogeni occupazionali

90% delle riunioni

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Azione 6.2.1 Avviare iniziative atte al miglioramento qualitativo e quantitativo delle segnalazioni di

malattia professionale

Obiettivi dell’azione Attivare un sistema standardizzato di registrazione e aumentare le notizie delle malattie professionali.

Descrizione delle attività previste nell’anno

A livello regionale si valuterà la fattibilità di miglioramento della sezione specifica dell’applicativo SPreSALWeb e a tale scopo verrà istituito apposito gruppo di lavoro. A livello locale si rafforzerà da parte dei Servizi l’utilizzo dell’applicativo SPreSALWeb relativamente alla sezione dedicata alla gestione delle attività inerenti le malattie professionali, avviando anche in Piemonte il progetto MALPROF, che si pone come obiettivo primario l’attivazione sul territorio nazionale di un sistema di registrazione, secondo criteri e procedure omogenee, delle patologie correlate al lavoro segnalate agli SPreSAL. Sarà effettuato un corso di formazione mirato al personale medico e sanitario degli SPreSAL per l’utilizzo del sistema MALPROF.

Popolazione target Operatori SPreSAL.

Attori coinvolti/ruolo Regione, operatori SPreSAL, CSI Piemonte.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

N. di operatori sanitari formati all’utilizzo del sistema MALPROF /numero di operatori da formare

Almeno 1 per ASL

Livello locale Standard per l’anno 2015

Partecipazione al corso di formazione organizzato dalla Regione per l’utilizzo del sistema MALPROF

1 Operatore ASL NO

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 67

Azione 6.2.2 Consolidare e implementare i sistemi di registrazione dei tumori professionali

Obiettivi dell’azione Coordinare i sistemi di registrazione di tumori ad alta frazione eziologica e attivare un sistema orientato all’emersione dei tumori a media/bassa frazione eziologica

Descrizione delle attività previste nell’anno A livello regionale nel corso del 2015 sarà avviata la definizione del formato del report periodico regionale relativo ai tumori ad alta frazione eziologica. Si valuterà altresì la fattibilità dell’istituzione del COR inerente il sistema di segnalazione dei casi di tumori a bassa/media frazione eziologica. Sarà inoltre avviato il percorso di definizione di semplici strumenti di screening, utilizzabili dai medici ospedalieri per valutare l’esposizione e individuare casi di sospetta origine occupazionale, con particolare riferimento ai tumori del polmone.

Popolazione target SPreSAL, medici ospedalieri.

Attori coinvolti/ruolo Regione, COR.

Indicatori di processo (non sono previsti indicatori applicabili nel 2015)

Azione 6.3.1 Svolgere attività di supporto a RLS/RLST

Obiettivi dell’azione Incrementare la consapevolezza del ruolo e le conoscenze degli RLS e RLST.

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno A livello regionale verranno mantenuti gli strumenti di comunicazione già in essere: casella di posta elettronica Info.sicuri, sito internet dedicato. A livello locale le attività di sostegno alle figure di RLS e RLST proseguiranno attraverso:

- informazione e assistenza a livello di ASL, attraverso gli sportelli informativi ed incontri a seguito di specifiche richieste o tematiche di interesse generale;

- partecipazione e organizzazione di corsi/seminari di formazione e aggiornamento a livello locale; - coinvolgimento degli RLS nel corso dell’attività di vigilanza svolta dai Servizi, per consentire loro di formulare

osservazioni di merito circa le condizioni di sicurezza aziendali.

Popolazione target RLS e RLST.

Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, Organizzazioni sindacali.

Indicatori di processo (non sono previsti indicatori applicabili nel 2015)

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 68

Azione 6.4.1 Fornire indicazioni operative per la formazione in materia di igiene e sicurezza del

lavoro

Obiettivi dell’azione Fornire indicazioni utili alla progettazione, alla realizzazione, alla fruizione e al controllo dei corsi di formazione previsti dalla normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.

Descrizione delle attività previste nell’anno A livello regionale:

� si proseguirà con l’aggiornamento e la pubblicazione degli elenchi dei soggetti formatori abilitati all’erogazione dei corsi, mediante il lavoro della commissione regionale per la verifica dei requisiti dei soggetti formatori, costituito in seno al Comitato Regionale di Coordinamento ex art. 7 del DLgs 81/08 e rappresentativo delle forze sociali, degli enti e degli organi di vigilanza;

� si definirà e diffonderà presso gli SPreSAL apposite procedure per l’accertamento degli adempimenti relativi alla formazione alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con il duplice fine di individuare le azioni di vigilanza maggiormente efficaci e di rendere il più possibile omogenea sul territorio regionale questa attività di controllo.

Popolazione target SPreSAL, soggetti della prevenzione (datori di lavoro, RSPP, coordinatori per la sicurezza, lavoratori, ecc.).

Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, CRC.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Aggiornamento e pubblicazione degli elenchi dei soggetti formatori abilitati all’erogazione dei corsi

Pubblicazione online di almeno due aggiornamenti

Documento contenente le procedure per l’accertamento degli adempimenti relativi alla formazione

Stesura bozza di documento e condivisione con SPreSAL e Procure

Livello locale Standard per l’anno 2015

Partecipazione di un operatore SPRESAL al Gruppo Regionale “Formazione”

90% delle riunioni

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 69

Azione 6.4.2 Promuovere iniziative di formazione e assistenza alle imprese ed ai soggetti della

prevenzione

Obiettivi dell’azione Incrementare la conoscenza e diffondere le buone prassi.

Descrizione delle attività previste nell’anno

A livello regionale le attività di sostegno dei soggetti della prevenzione, in particolare datori di lavoro, RSPP, professionisti, associazioni datoriali e di categoria, proseguiranno attraverso: � predisposizione di strumenti di supporto alle imprese (linee di indirizzo operativo, materiale informativo e

divulgativo); � alimentazione e diffusione delle “storie di infortunio” corredate di indicazioni per la prevenzione, volte agli

operatori SPreSAL, alle parti sociali e ad altri soggetti di volta in volta interessati; � mantenimento di strumenti di comunicazione già in essere a livello regionale: casella di posta elettronica

Info.sicuri, sito internet dedicato; � confronto nell’ambito del CRC in merito alle priorità per la promozione di buone prassi/buone pratiche; � diffusione delle informazioni derivanti dai sistemi informativi e di sorveglianza (implementare il sito

regionale con le informazioni divulgabili presenti nei flussi). A livello locale le attività di sostegno dei soggetti della prevenzione proseguiranno attraverso: � mantenimento delle attività di informazione e assistenza, attraverso gli sportelli informativi ed incontri con

le associazioni datoriali, di categoria e gli ordini professionali; � partecipazione e organizzazione di corsi/seminari di formazione e aggiornamento a livello locale.

Popolazione target Soggetti della prevenzione (datori di lavoro, RSPP, medici competenti, coordinatori per la sicurezza, lavoratori, lavoratori autonomi, associazioni datoriali e di categoria, ordini professionali, ecc.).

Attori coinvolti/ruolo Regione, ASL, CRC.

Indicatori di processo

Livello Regionale Standard per l’anno 2015

Report regionale sulle attività di promozione svolte Report contenente i risultati del confronto nell’ambito del CRC sulle priorità per la promozione di buone prassi/buone pratiche

Livello locale Standard per l’anno 2015

Organizzazione di corsi/seminari di aggiornamento per i soggetti della prevenzione aziendale

1 evento

Partecipazione a tavoli tecnici di confronto con associazioni datoriali, di categoria e ordini professionali

1 evento

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 70

Azione 6.5.1 Promuovere iniziative in materia di stress lavoro-correlato

Obiettivi dell’azione Migliorare il benessere organizzativo nelle aziende pubbliche e private.

Descrizione delle attività previste nell’anno A livello regionale: � sarà riavviata l’attività del gruppo di lavoro regionale istituito con D.D. n. 378 del 23/4/2014, per il progetto

“Sviluppo e tutela del benessere e della salute organizzativa nelle Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Piemonte”. Il gruppo è costituito da rappresentanti delle ASL TO1, TO5, CN1, CN2 e della Città della Salute e della Scienza di Torino. Tale gruppo, le cui linee operative si basano sull’esperienza del Laboratorio nazionale FIASO, di cui l’Azienda sanitaria regionale CN2 svolge ruolo di capofila, ha il compito di coordinare le attività in materia svolte dalle Aziende sanitarie piemontesi, fornendo indicazioni operative e supporto tecnico-scientifico, e di monitorare l’andamento delle iniziative e il miglioramento delle condizioni di benessere nei luoghi di lavoro della sanità piemontese;

� sarà predisposto un documento di Linee di indirizzo operativo in materia di stress lavoro-correlato e benessere organizzativo nelle aziende, da parte di un gruppo di lavoro regionale costituito da esperti degli Enti: ASL TO1, Università degli Studi di Milano, Università degli studi dell’Aquila, Città della Salute e della Scienza di Torino. L’obiettivo è di fornire a tutti i soggetti della prevenzione uno strumento comune per affrontare adeguatamente questa problematica e conseguire effettivi risultati.

Per il corretto funzionamento dei gruppi le ASL e ASO previsti devono garantire la partecipazione del loro rappresentante.

Popolazione target ASL, ASO, soggetti della prevenzione(datori di lavoro, RSPP, medici competenti, lavoratori, associazioni datoriali e di categoria, ordini professionali, ecc.).

Attori coinvolti/ruolo Regione, tavoli di lavoro regionale.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Predisposizione di documento di linee di indirizzo operativo

Predisposizione di bozza di documento

Livello locale Standard per l’anno 2015

Organizzazione di corsi/seminari di aggiornamento in materia di stress lavoro-correlato per i soggetti della prevenzione aziendale

1 evento

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 71

Azione 6.6.1 Interventi formativi rivolti al mondo della scuola

Obiettivi dell’azione Supportare le scuole nella gestione e sicurezza del lavoro.

Descrizione delle attività previste nell’anno

A livello regionale, considerato che la scuola costituisce un ambiente privilegiato ove promuovere la cultura della sicurezza nei confronti dei lavoratori di domani, le iniziative saranno rivolte agli insegnati, con l’obiettivo di fornire loro gli strumenti per esercitare in prima persona il ruolo di formatori per la sicurezza, sia agli studenti. Verranno quindi sviluppati percorsi formativi rivolti agli insegnanti con un ruolo nei Servizi di prevenzione e protezione in qualità di RSPP o ASPP, selezionati prioritariamente tra quelli delle scuole aderenti alle Reti per la promozione della sicurezza. Tale azione sarà realizzata in partenariato tra Regione Piemonte, SPreSAL, INAIL e Ufficio Scolastico Regionale. Nel 2015 sono previste le seguenti attività: � costituzione del Gruppo di Lavoro con determinazione del dirigente; � articolazione del gruppo in sottogruppi in relazione ai tre gradi scolastici; � individuazione delle tematiche da approfondire di interesse per la scuola; � progettazione dei percorsi formativi; � selezione degli insegnanti da formare.

A livello locale, relativamente agli studenti verranno consolidate le positive esperienze di formazione diretta degli allievi delle scuole promosse dagli SPreSAL. Gli interventi privilegeranno gli istituti ad indirizzo professionale e tecnico. Coerentemente con i progetti mirati sui settori a maggior rischio infortunistico (edilizia ed agricoltura), verrà data priorità agli istituti agrari e per geometri. A fine 2015, il Settore regionale competente fornirà prime indicazioni al fine di rendicontare le iniziative realizzate dagli SPreSAL.

Popolazione target Personale della scuola.

Attori coinvolti/ruolo ASL, USR-MIUR, INAIL, Regione, docenti delle scuole.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: N. di percorsi formativi diretti a insegnanti delle scuole

Costituzione del Gruppo di lavoro e progettazione del percorso formativo

Livello locale Standard per l’anno 2015

Partecipazione alle attività definite a livello regionale (se poste in essere)

Nomina di un referente per lo SPRESAL NO

Attuare interventi formativi specifici rivolti agli studenti degli istituti ad indirizzo tecnico e professionale

1 evento formativo

L’attività SPRESAL nella scuola con il relativo monitoraggio è reperibile al Programma 1. “Guadagnare salute

Piemonte - Scuole che promuovono salute”

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 72

Azione 6.7.1 Promuovere il coordinamento della attività di vigilanza fra Enti

Obiettivi dell’azione Coordinare l’attività di vigilanza per una maggiore efficacia degli interventi.

Descrizione delle attività previste nell’anno

A livello regionale: � si riprenderà e si consoliderà l’attività del CRC, con l’obiettivo di rafforzare la capacità del Comitato di

definire le priorità di intervento per il territorio regionale e di verificare i risultati ottenuti in termini di prevenzione;

� si rilancerà l’attività dell’Ufficio Operativo Regionale (UO) e degli Organismi Provinciali di Vigilanza (OPV), ove questi non sono ancora pienamente operanti, sulla base delle esperienze positive già condotte in alcune province. Gli enti che compongono gli Uffici operativi sono le ASL, con le strutture SPreSAL, le Direzioni Regionali e Territoriali del Lavoro, INPS, INAIL (con la componente ex ISPESL), la Direzione Regionale e i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco.

La Regione monitorerà l’attività di coordinamento svolta ai vari livelli.

A livello locale (provinciale), ciascun OPV: � programmerà l’attività di vigilanza sulla base delle specificità territoriali. Gli ambiti prioritari di intervento

sono: edilizia, agricoltura, ambienti confinati, ambienti a rischio esplosine e incendio. I controlli potranno essere effettuati anche in ambiti diversi da quelli citati, individuati di volta in volta da parte dei componenti OPV, sulla base di criteri definiti;

� opererà per rafforzare lo scambio di informazioni tra Enti, nell’ambito dell’attività coordinata e congiunta, per raggiungere una maggior efficacia degli interventi, evitare sovrapposizioni e ottimizzare l’utilizzo delle risorse;

� sarà rafforzata l’attività di vigilanza coordinata e congiunta con altri enti e organi di controllo (ARPA, Polizia Municipale, Questura, Carabinieri, NAS, Procura della Repubblica);

� rendiconterà al Settore regionale competente l’attività svolta nell’anno precedente.

Popolazione target Aziende pubbliche e private, lavoratori autonomi, coordinatori per la sicurezza, medici competenti, altri soggetti sottoposti a vigilanza.

Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, Direzioni Regionali e Territoriali del Lavoro, INPS, INAIL (con la componente ex - ISPESL), Direzione Regionale, Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, altri enti e organi di controllo.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

Report regionale di attività degli OPV Report regionale

Livello locale Standard per l’anno 2015

Convocazione, organizzazione e gestione dell’Organismo Provinciale per l’attuazione dei Piani Operativi di Vigilanza (OPV)

1 riunione

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 73

Azione 6.7.2 Applicazione del piano mirato di sicurezza in edilizia

Obiettivi dell’azione Promuovere piani mirati di prevenzione.

Descrizione delle attività previste nell’anno

A livello regionale opera un gruppo di lavoro per l’aggiornamento del piano mirato di prevenzione in edilizia, costituito da rappresentanti delle ASL TO1, TO4, TO5, AT, NO, CN2. Per il corretto funzionamento del gruppo le ASL previste, devono garantire la partecipazione del loro rappresentante. Il Settore competente effettuerà il monitoraggio sull’applicazione del Piano regionale edilizia.

A livello locale, in relazione al piano mirato di sicurezza in edilizia approvato dalla Regione Piemonte, nel 2015 gli SPreSAL continueranno l’attività di vigilanza nei cantieri edili. Tale attività dovrà riguardare sia gli aspetti di sicurezza che di salute, garantire la copertura del territorio, fornire controlli omogenei e mirati a ridurre i rischi più rilevanti, con soluzioni di prevenzione condivise, coordinate anche con gli altri enti. La scelta dei cantieri da ispezionare avverrà sulla base dei seguenti metodi: � esame delle notifiche preliminari che pervengono alle Strutture ai sensi dell’art. 99 del DLgs 81/08; � individuazione dei cantieri per avvistamento; � selezione dei cantieri di rimozione e bonifica amianto; � piani mirati di prevenzione, quali quelli riguardanti le Grandi Opere e il settore degli spettacoli e delle fiere; � richiesta di altri soggetti (AG, esposti, segnalazioni di altri enti, ecc.); � intervento in cantiere per infortunio. I rischi prioritari sulla base dei quali si effettueranno i controlli, sono quelli individuati a seguito delle analisi effettuate nell’ambito del Progetto nazionale INFORMO: caduta dall’alto - compreso lo sprofondamento - caduta di materiali dall’alto, elettrocuzione, seppellimento, ribaltamento e investimento da macchine operatrici. Una priorità importante per i Servizi sarà anche la vigilanza e il controllo in materia di amianto, nei casi di lavori di rimozione/bonifica, ma anche in caso di esposizione per altri fattori (ambienti di lavoro con presenza di manufatti contenenti amianto, quali pannelli, tubazioni, controsoffitti, rivestimenti, caldaia, ecc.). Nel caso di lavori di rimozione/bonifica, i Servizi esercitano anche una importante funzione preventiva, sia dei lavoratori che della popolazione e l’ambiente in generale, attraverso la valutazione dei piani di lavoro ex art. 256 DLgs 81/08 predisposti ed inviati dalle imprese autorizzate che eseguiranno i lavori e delle notifiche ex art. 250 DLgs. 81/08 che ricevono. Riguardo il numero di cantieri da ispezionare nel 2015 si intendono mantenere, a livello di singola ASL, gli standard di attività programmati per l’anno 2014. Riguardo l’attività coordinata e congiunta con gli altri Enti, in particolare DTL, VV.F., INPS, INAIL, le linee di intervento che si intendono seguire per la vigilanza sono: � effettuazione di un numero di interventi di vigilanza congiunta pari almeno al 10% del numero dei cantieri da

controllare assegnati dalla programmazione regionale alle ASL; � scelta dei cantieri da vigilare congiuntamente, prioritariamente sulla base delle notifiche preliminari

pervenute alle strutture SPreSAL, valutate con DTL e INPS sulla base delle informazioni presenti negli archivi informatici di questo ente, che consentono di individuare i cantieri in cui operano le aziende più critiche relativamente all’irregolarità contributiva ed in cui si presume, quindi, che sussistano anche irregolarità in materia di igiene e sicurezza del lavoro;

� programmi mirati di controllo nelle attività fieristiche e di montaggio/smontaggio palchi; vigilanza congiunta ai VV.F. nei cantieri in cui sono presenti attività comprese in categoria C dell’elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi di cui al DPR n. 151/2011.

Popolazione target Committenti, imprese affidatarie, imprese esecutrici, lavoratori autonomi, preposti, coordinatori per la sicurezza, medici competenti, altri soggetti sottoposti a vigilanza.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 74

Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, DTL, VV.F., INPS, INAIL, altri enti e organi di controllo.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Report regionale sull’applicazione del Piano Regionale Edilizia

Report sull’applicazione del piano regionale in edilizia in tutte le ASL, con specificazione della quota di vigilanza coordinata/congiunta

Livello locale Standard per l’anno 2015

Ispezioni in cantieri edili secondo il programma assegnato dal Piano di Prevenzione in Edilizia per l’anno 2015

n. 154 cantieri ispezionati

Partecipazione del Referente alle riunioni del Gruppo Regionale “Edilizia”

90% delle riunioni

Partecipazione del Referente alle riunioni del Gruppo Nazionale “Edilizia”

90% delle riunioni

Azione 6.7.3 Applicazione del piano mirato di sicurezza in agricoltura

Obiettivi dell’azione Promuovere piani mirati di prevenzione.

Descrizione delle attività previste nell’anno

A livello regionale operano due gruppi di lavoro. Il primo, per l’aggiornamento del piano mirato di prevenzione è costituito da rappresentanti delle ASL AT, CN2, CN1, AL, VC, TO5, Servizio di epidemiologia ASL TO3, CNR IMAMOTER, INAIL, Direzione Sanità, Agricoltura e Opere Pubbliche. Il secondo istituito con DD 272 del 5/5/2015 per definire programmi di azione regionali integrati e trasversali, è costituito da rappresentanti delle Direzioni regionali Sanità, Agricoltura, Ambiente, Opere Pubbliche, INAIL, e dall’ASL di Asti. Per il corretto funzionamento dei gruppi le ASL previste devono garantire la partecipazione del loro rappresentante. Il Settore competente effettuerà il monitoraggio sull’applicazione del Piano regionale agricoltura.

A livello locale, in relazione al piano regionale di sicurezza in agricoltura, nel 2015 gli SPreSAL continueranno l’attività di controllo nel settore agricolo, in particolare: aziende agricole, contoterzisti, aziende di commercio e riparazione di macchine agricole, che rappresentano complessivamente l’1,2% delle aziende sopra 50 giornate annue di lavoro, risultanti al censimento 2010. Riguardo il numero di aziende da ispezionare nel 2015 si intendono mantenere, a livello di singola ASL, gli standard di attività programmati per l’anno 2014. A livello regionale si prevede una ripartizione dei controlli del 70% nelle imprese tra 50 e 500 giornate, del 30% nelle imprese superiori a >500 giornate; il 5% del totale dei controlli dovrà essere destinato comunque alla verifica del commercio delle macchine. Riguardo l’attività coordinata e congiunta con gli altri Enti, in particolare DTL, VV.F., INPS, INAIL, le linee di intervento che si intendono seguire per la vigilanza sono: � effettuazione di un numero di interventi di vigilanza congiunta pari almeno al 5% del numero delle aziende

da controllare assegnato dalla programmazione regionale alle ASL; � attività di controllo mirata prioritariamente a macchine e attrezzature agricole, allevamenti (in particolare

bovini, suini), impiego dei prodotti fitosanitari, ambienti confinati e lavoro stagionale;

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 75

� utilizzo dei dati aggiornati dell’anagrafe agricola regionale relativi alla superficie agricola utilizzata,alle colture e ai capi allevati, delle Unità Lavorative Annue (ULA), incrociati con i dati della DTL e INPS relativi alle imprese che potenzialmente risultano utilizzatrici di manodopera irregolare, per l’individuazione delle aziende agricole da sottoporre a controllo congiunto;

� definizione di protocolli per l’attivazione di modalità di collaborazione organica con le Strutture SISP e SIAN e i Dipartimenti ARPA per l’esecuzione dei controlli su commercio e impiego dei prodotti fitosanitari, e di raccordo con i Servizi Veterinari per l’attività di controllo dei rischi negli allevamenti.

Sarà inoltre sviluppata una campagna di controllo sulle macchine nuove e usate immesse in commercio, al fine di portare a regime il controllo del mercato delle macchine usate e ottenere l’adeguamento dei requisiti di sicurezza.

Popolazione target Aziende agricole, lavoratori autonomi, contoterzisti, aziende di commercio e riparazione di macchine agricole.

Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, DTL, VV.F., INPS, INAIL.

Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: N. di ASL che applicano il Piano Regionale Agricoltura/ totale delle ASL

80%

N. di ASL che effettuano attività di vigilanza congiunta in agricoltura/totale delle ASL

20%

Livello locale Standard per l’anno 2015

Ispezioni in aziende agricole secondo il programma e le modalità assegnati dal Piano di Prevenzione in Agricoltura, con compilazione della “scheda agricoltura” per ogni intervento

n.13 aziende

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Azione 6.8.1 Definizione di linee di indirizzo operativo e check list per l’attività di vigilanza

Obiettivi dell’azione Predisporre linee di indirizzo operativo e adottare strumenti comuni nell’attività di vigilanza.

Descrizione delle attività previste nell’anno

A livello regionale, al fine di migliorare l’omogeneità di intervento da parte dei Servizi e fra gli stessi, nel 2015 saranno predisposti due documenti di Linee di indirizzo operativo riguardanti: � la verifica degli obblighi in materia di formazione dei lavoratori e degli altri soggetti della prevenzione

stabiliti dal DLgs 81/08 e dagli Accordi Stato-Regioni correlati. La verifica verterà non solo sull’avvenuta formazione, ma anche su contenuto e modalità della stessa, estendendosi anche al possesso dei requisiti degli Enti formatori;

� la verifica degli obblighi in materia di stress lavoro correlato.

A livello locale gli SPreSAL effettuano una importante funzione di controllo e vigilanza sulle aziende Pubbliche e private di tutti i comparti, compresa l’edilizia e l’agricoltura. Tale attività viene esercitata anche nei confronti dei lavoratori autonomi e degli altri soggetti che hanno obblighi in materia di igiene e sicurezza del lavoro. Rispetto agli obiettivi numerici da conseguire, sulla base degli interventi finora effettuati (nel 2014 sono state controllate 10.237 aziende) e dei LEA nazionali, che stabiliscono un numero di aziende da controllare pari al 5% delle unità locali presenti sul territorio, si tenderà al mantenimento, a livello di singola ASL, degli standard di attività programmati per l’anno 2014. Riguardo gli infortuni occorsi, si interverrà a seguito di eventi infortunistici gravi e mortali nell’immediatezza, in coordinamento con il sistema di emergenza del 118, e sulla base della scelta degli infortuni più gravi, applicando l’ormai consolidato Protocollo concordato con la Procura Generale della Repubblica per la gestione delle denunce di infortunio. Si svolgerà, oltre che attività di controllo in azienda, accurata attività di indagine a fini di giustizia penale. Si intendono complessivamente mantenere gli standard di attività finora raggiunti. Per le malattie professionali, proseguirà l’attività di indagine ai fini di individuare il nesso causale e le responsabilità connesse, nonché l’attività di vigilanza nelle aziende attive in cui si è avuta l’esposizione dei lavoratori a fattori di rischio. Si intendono complessivamente mantenere gli standard di attività finora raggiunti. Anche riguardo l’attività di rilascio pareri e autorizzazioni a seguito di richiesta dell’utenza, si intendono mantenere i livelli di attività finora raggiunti, ovviamente in relazione alle richieste che pervengono ai Servizi.

Popolazione target SPreSAL, aziende pubbliche e private, RSPP, lavoratori autonomi, medici competenti, professionisti, altri soggetti della prevenzione.

Attori coinvolti/ruolo Regione, SPreSAL, Autorità giudiziaria.

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Indicatori di processo

Livello regionale Standard per l’anno 2015

N. di documenti di linee di indirizzo operative/check list sulla vigilanza prodotti

N. 1 documento

Livello locale Standard per l’anno 2015

Ispezioni e controlli in luoghi di lavoro al fine di assicurare una copertura di almeno il 5% delle unità locali (tale obiettivo rappresenta un LEA nazionale).

n. 717

Effettuazione delle inchieste infortuni selezionate sulla base dei criteri contenuti nel Protocollo Procura Generale/Regione n. 83

Lettura critica delle segnalazioni di malattia professionale con effettuazione di accertamenti e inchieste con successiva trasmissione all’Autorità Giudiziaria e/o all’INAIL nei casi positivi

n. 65

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Programma 7

Ambiente e salute Programmazione annuale - anno 2015

Quadro strategico, profilo di salute e trend dei fenomeni L’ambiente di vita rappresenta un determinante importante per la salute umana che, in relazione ai diversi elementi ambientali: aria, acqua, suolo, può determinare direttamente o indirettamente stati di benessere o di malattia; numerosi studi hanno infatti evidenziato gravi rischi per la salute in caso di esposizione ai diversi fattori nocivi presenti in ambiente (inquinamento atmosferico, presenza di siti contaminati, rumore, inquinamento delle acque, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti). Nel capitolo iniziale del Programma 7 “Ambiente e Salute del Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018”, tali rischi sono sinteticamente caratterizzati su base regionale, quale premessa per la definizione di strategie per contrastarne i possibili effetti negativi sulla salute. Analogamente, di seguito si cercherà di illustrare in sintesi tali aspetti relativamente al territorio della Provincia di Novara, che rappresenta per la quasi totalità il territorio di competenza dell’ASL NO, attraverso una breve rassegna delle problematiche connesse ai diversi determinanti di origine ambientale, basata sulle conoscenze maturate in diversi anni di pratica ed interventi nel territorio.

Aria Per ciò che attiene ai dati di qualità dell’aria della Provincia di Novara, pur essendosi registrati negli ultimi anni leggeri miglioramenti dei livelli di inquinamento, questi però rimangono critici in alcune aree, soprattutto per taluni inquinanti ed in particolari periodi dell’anno. In particolare, la conurbazione di Novara rappresenta la situazione più preoccupante, per l’impatto concomitante delle tre principali fonti di inquinamento: traffico, riscaldamento e produzione industriale in un’area caratterizzata da condizioni meteo climatiche particolarmente favorevoli per il ristagno in atmosfera degli inquinanti. Lo studio effettuato nel 2010, nell’ambito del progetto regionale “Ambiente - Salute” ha consentito di stimare un rilevante rischio di mortalità e morbosità per la popolazione esposta a tali condizioni. Ancora rilievo particolare assume, sempre per questi aspetti, la presenza di un polo industriale nell’area di S. Martino di Trecate, oggetto di studi epidemiologici in relazione ai possibili impatti legati alla stretta vicinanza con alcuni centri abitati. Infine, un ulteriore elemento di preoccupazione è riferibile alla rilevazione di elevate concentrazioni di ozono nei periodi estivi che interessa, oltre le aree più densamente urbanizzate della città di Novara, anche i centri residenziali siti nel nord della Provincia a maggior valenza turistica.

Siti contaminati La Provincia di Novara è da anni interessata dalla presenza di un notevole numero di siti contaminati: i dati riguardanti il loro numero mostrano valori decisamente superiori a quelli della media del Piemonte. I siti censiti vanno da aree messe in sicurezza d’emergenza a progetti definitivi di bonifica e intervento, ma a grandi linee è possibile identificare alcune classi di inquinanti (idrocarburi e metalli pesanti) che più frequentemente interessano la matrice suolo e/o le acque sotterranee. L’inquinamento da idrocarburi, a parte l’episodio eclatante legato allo storico incidente con blow - out del pozzo ENI di Trecate e conseguente inquinamento di una vasta area intorno all'abitato, interessa spesso altre realtà sparse su tutto il territorio provinciale, in relazione alla produzione industriale ed alla distribuzione dei carburanti, con frequenti sversamenti o perdite e conseguente contaminazione di suolo ed acque. L'inquinamento da metalli pesanti, invece, è principalmente legato all'industria della produzione dei rubinetti, localizzata pressoché nell'area nord-ovest della provincia, dove sono operanti numerose aziende di trattamenti galvanici in cui vengono utilizzati metalli quali, cromo, nichel, rame, cadmio.

Rifiuti La Provincia di Novara è caratterizzata dalla presenza di due discariche per rifiuti urbani, di cui una tuttora in fase di esercizio. La discarica esaurita, attualmente in fase di post-gestione, è interessata da fenomeni di contaminazione accertata nelle aree limitrofe e rappresenta quindi un oggetto di attenzione per la necessità di monitoraggio delle vie di esposizione della popolazione residente nelle aree circostanti. Quest’ultima, in particolare residente nei comuni di Ghemme e Cavaglio d’Agogna è interessata inoltre da uno studio

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 79

epidemiologico, attualmente in seconda fase di approfondimento, volto ad evidenziare eventuali impatti sulla salute legati alla presenza dell’impianto.

Sostanze chimiche Nel territorio della Provincia di Novara, caratterizzato prevalentemente dalla coltivazione di riso e mais, assume notevole importanza il rischio da pesticidi e prodotti fitosanitari, in particolare per la frequente contaminazione da percolazione delle falde acquifere e delle fonti di approvvigionamento idrico, La contaminazione della falda idrica è maggiore nell’area sud del territorio. I principi attivi più frequentemente riscontrati sono diserbanti: atrazina e i suoi metaboliti, bentazone e simazina, tuttora rilevati nonostante ne sia vietato l’utilizzo fin dagli anni ’90.

Rumore Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO ha collaborato agli studi sugli effetti del rumore aeroportuale correlati alla presenza dell’aeroporto di Malpensa (HYENA e CCM SERA), in quanto alcuni Comuni del proprio territorio di competenza ricadono nell’area interessata. Ha quindi partecipato ad alcune iniziative di comunicazione dei livelli di rischio emersi nello studio, effettuate in collaborazione con gli Enti territoriali e le associazioni interessati. La valutazione dei possibili effetti del rumore rappresenta inoltre uno degli elementi oggetto di valutazione da parte dei Servizi (SISP e SPreSAL) impegnati nei procedimenti correlati all’autorizzazione ed esercizio di impianti ed insediamenti produttivi.

Agenti fisici (RUV) Anche nel territorio di competenza dell’ASL NO è molto diffusa, soprattutto tra giovani e donne, l’abitudine all’utilizzo di apparecchi per l’abbronzatura artificiale, con conseguente rilevante sviluppo di un settore commerciale specifico nell’ambito delle attività estetiche e di cura del corpo. La necessità di contrastare i rischi riconosciuti come collegati a tale abitudine, in particolare il rischio di sviluppare tumori della pelle, ha visto il SISP del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL NO impegnato sin dall’avvio, conseguente all’emanazione delle prime norme regionali in materia, delle attività di vigilanza in Piemonte. Nel corso di tali attività il riscontro frequente di condizioni di non conformità delle apparecchiature esaminate rappresenta una precisa indicazione, anche a livello locale, alla prosecuzione del programma di controllo concordato con le strutture di ARPA Piemonte. Lo sviluppo di iniziative di comunicazione del rischio nei confronti della popolazione interessata, in particolare quella giovanile, costituisce poi un ulteriore tassello per un intervento di prevenzione volto a contrastare un rischio di importanza sempre più riconosciuta.

Sintesi complessiva azioni previste nel periodo 1. Partecipazione al gruppo di lavoro regionale di coordinamento Ambiente-Salute.

2. Partecipazione alla Rete territoriale dei referenti del progetto Ambiente e Salute di cui alla DD n. 37 del 15/3/2007.

3. Partecipazione al gruppo regionale istituito sul programma di monitoraggio degli inquinanti ambientali a cui è esposta la popolazione del Piemonte.

4. Raccolta dei dati necessari allo sviluppo del modello per la valutazione preventiva degli impatti sulla salute delle modifiche ambientali e la valutazione integrata dei fattori inquinanti.

5. Attuazione degli interventi di controllo previsti dai programmi in materia di REACH/CLP. 6. Prosecuzione delle attività di gestione del rischio connesso alla presenza di amianto mediante l’applicazione

delle deliberazioni regionali di riferimento (DGR 40-5094 del 18/12/12 e DGR 25-6899 del 18/12/13. 7. Sviluppo delle attività previste dal programma annuale di vigilanza e controllo degli ambienti di vita

assicurate dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.

8. Attuazione degli interventi di vigilanza ed informazione per la prevenzione dei rischi legati all’eccessiva esposizione a radiazioni UV.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 80

Azione 7.1.1 Costituire e promuovere l’operatività di un gruppo di lavoro regionale di

coordinamento Ambiente-Salute

Obiettivi dell’azione Integrare competenze e professionalità. Integrare la programmazione ASL, IZS, ARPA.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Sarà formalizzato un gruppo di lavoro, composto da rappresentanze dei settori regionali, ARPA, IZS, ASL (SISP, SPRESAL) e integrato di volta in volta con le professionalità e le figure necessarie. Sarà redatto il programma PRP relativo al MO Centrale 8 Ridurre le esposizioni potenzialmente dannose per la

salute.

Il programma del PRP relativo al MO 8 sarà presentato al CRI (Comitato Regionale di Indirizzo) per concertare la quota di prestazioni ARPA 2016, non strettamente vincolata da normativa, in relazione ai bisogni di salute emergenti dal territorio (ASL, Enti e portatori di interesse in genere). Sarà proposto un documento di indirizzo per i Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL finalizzato alla stesura dei PLP 2015.

Livello locale

Le ASL interessate dovranno garantire la partecipazione degli operatori coinvolti dal gruppo.

Popolazione target Gli operatori dell’Ambiente e della Sanità.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’ A.S.L. NO Operatori del Tavolo di lavoro.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Disponibilità di un provvedimento di costituzione del gruppo regionale

Provvedimento approvato

Garantire a partecipazione degli operatori del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.L. “NO”, eventualmente coinvolti, alle riunioni del gruppo regionale.

90%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 81

Azione 7.1.2 Sostenere la Rete territoriale dei referenti del progetto Ambiente e Salute di cui alla DD

n. 37 del 15/3/2007

Obiettivi dell’azione Facilitare la comunicazione verticale tra Regione e ASL. Promuovere l’integrazione tra i diversi Servizi del Dipartimento di Prevenzione delle ASL.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Il gruppo di lavoro regionale di coordinamento Ambiente-Salute (v. azione 7.1.1) elaborerà indicazioni organizzative per riattivare la rete territoriale dei referenti del progetto Ambiente-Salute già creata nell’ambito di tale progetto. Saranno fornite ai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL adeguate indicazioni organizzative per identificare l’organizzazione locale per la gestione delle problematiche a valenza ambientale

Livello locale

Al fine di riattivare la rete territoriale dei referenti del progetto Ambiente-Salute, ogni ASL: - nominerà con provvedimento formale (almeno lettera di incarico a firma del Direttore del Dipartimento) un

referente locale individuato tra gli operatori del Dipartimento di Prevenzione per lo svolgimento delle azioni previste dal programma “Ambiente e Salute”;

- trasmetterà tale provvedimento alla Regione Piemonte.

Popolazione target Operatori dei Servizi del Dipartimento.

Attori coinvolti/ruolo Operatori del Tavolo di lavoro regionale. Operatori dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.L. NO

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Esistenza di disposizioni regionali Evidenza di disposizioni regionali

Determina del Direttore del Dipartimento che individui un Referente locale Ambiente - Salute ed un suo sostituto

Entro il 31/10/2015

Nota di trasmissione alla Regione della nomina del referente Entro il 31/12/2015

Determina del Direttore del Dipartimento che istituisca su proposta del Referente locale Ambiente - Salute un dedicato tavolo di lavoro

Entro il 31/12/2015

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 82

Azione 7.2.1 Predisporre un programma di monitoraggio degli inquinanti ambientali a cui è esposta

la popolazione del Piemonte

Obiettivi dell’azione Potenziare ed uniformare le attività di monitoraggio e controllo degli inquinanti ambientali.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale Saranno avviati i tavoli propedeutici agli accordi interistituzionali per la pianificazione delle attività di monitoraggio. Saranno prodotti documenti di buone pratiche di monitoraggio per operatori del settore della produzione. In accordo con le strutture regionali, quella di epidemiologia dell’IZS e i servizi veterinari locali, saranno definite le attività di monitoraggio da condurre su alimenti e foraggi nell'ambito dei controlli in aree a contaminazione pregressa.

Livello locale

Le ASL interessate dovranno garantire la partecipazione degli operatori coinvolti al tavolo regionale. I Servizi veterinari condurranno le attività di monitoraggio concordate a livello regionale. Non sono previste nel territorio dell’A.S.L. “NO”, nel corso dell’anno 2015, attività di biomonitoraggio collegate a programmi di controllo in aree a contaminazione nota.

Popolazione target Operatori del settore della produzione. Operatori dei Servizi del Dipartimento.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei Dipartimenti di Prevenzione Operatori del Tavolo di lavoro regionale Operatori dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’ A.S.L. NO

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Disponibilità di un documento di buone pratiche Evidenza di almeno 1 documento predisposto

Garantire la partecipazione degli operatori del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.L. “NO”, eventualmente coinvolti, alle riunioni del gruppo regionale.

90%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 83

Azione 7.2.2 Predisporre un piano pluriennale di sorveglianza epidemiologica delle patologie

correlate a esposizioni ambientali

Obiettivi dell’azione Programmazione pluriennale delle attività di sorveglianza epidemiologica.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Redazione di un documento di organizzazione e programmazione pluriennale delle attività delle strutture di Epidemiologia Ambientale in ARPA e in IZS. Livello locale

Non sono previste attività al livello locale.

Popolazione target Popolazione umana e animale.

Attori coinvolti/ruolo Servizi di epidemiologia ambientale dell’ARPA e dell’IZS.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Pianificazione pluriennale della sorveglianza epidemiologica Esistenza di un documento di pianificazione

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 84

Azione 7.3.1 Adottare documenti di indirizzo per la valutazione preventiva degli impatti sulla salute

delle modifiche ambientali

Obiettivi dell’azione Ottimizzare il contributo fornito da ASL e ARPA alla valutazione preventiva di impatto Ambiente-Salute nell’ambito delle Conferenze dei Servizi.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

La Regione Piemonte parteciperà ai tavoli di lavoro nazionali con un proprio referente già riferimento regionale del progetto piemontese Ambiente Salute per lo sviluppo di linee guida comuni. A cura del gruppo di lavoro regionale di coordinamento Ambiente-Salute (v. azione 7.1.1), sarà predisposto e distribuito un format regionale da fornire ai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL per la raccolta dei dati di attività relativi alle valutazioni di impatto nell’ambito delle Conferenze dei Servizi.

Livello locale

Al fine di ottenere informazioni utili sulle attività svolte nell’anno, il referente locale in ogni ASL: - raccoglierà i dati relativi alle valutazioni di impatto nell’ambito delle Conferenze dei Servizi, con le modalità

indicate dalla Regione; - fornirà informazioni sulle casistiche delle istanze che pervengono dagli Enti locali (province, comuni) e sulle

modalità di interazione adottate nelle Conferenze dei Servizi.

Popolazione target Operatori dell’Ambiente e della Sanità. Attori coinvolti/ruolo Operatori del tavolo di lavoro regionale. Operatori del tavolo di lavoro locale. Operatori dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’ A.S.L. NO Dipartimento ARPA di Novara, Provincia, Comuni.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Partecipazione del referente alle riunioni interregionali Partecipazione ad almeno il 50% delle riunioni

Partecipazione alle conferenze dei servizi dei vari Enti Pareri espressi/richieste pervenute >= 60%

Trasmissione alla Regione del format Conferenze di Servizi Entro il 31/12/2015

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 85

Azione 7.4.1 Definire un percorso per lo sviluppo di un modello per la valutazione integrata degli

impatti sulla salute dei fattori inquinanti

Obiettivi dell’azione Rendere sostenibile la gestione integrata delle istanze provenienti dalla popolazione su problematiche di tipo ambientale.

Descrizione delle attività previste nell’anno Le amministrazioni si trovano sempre più spesso ad affrontare l’allarme su problematiche ambientali vere o presunte. A fronte di attese sociali sempre più complesse, spesso emotivamente connotate o sproporzionate all’entità del problema, la risposta istituzionale può risultare difficile e distratta da altre funzioni.

Livello regionale

Il tavolo di lavoro regionale predisporrà il format per la raccolta delle casistiche idonee ad individuare uno spettro di problematiche sulle quali costruire un modello organizzativo minimo di risposta.

Livello locale

Sulla base del format regionale, le ASL forniranno informazioni sulle casistiche delle istanze che pervengono dalla popolazione residente e sulle modalità di risposta. Con modalità analoghe a quelle dell’azione precedente, saranno fornite alla Regione, procedendo alla compilazione della apposita tabella predisposta, le notizie circa le istanze relative a problematiche in materia ambientale ed alle modalità operative adottate localmente per assicurare una risposta adeguata. Sarà garantita la prosecuzione delle attività dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione, in collaborazione con gli Enti competenti, per la valutazione degli aspetti relativi alla tutela della salute della popolazione esposta nelle aree circostanti gli impianti a rischio rappresentati dal polo industriale di Trecate e dalla discarica di Ghemme. Sarà garantita la prosecuzione delle attività dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione, sempre in collaborazione con gli altri, per la valutazione degli aspetti di competenza connessi alle attività estrattive.

Popolazione target Operatori dell’Ambiente e della Sanità.

Attori coinvolti/ruolo Operatori del tavolo di lavoro regionale. Operatori del tavolo di lavoro locale. Operatori dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’ A.S.L. NO Dipartimento ARPA di Novara, Provincia, Comuni.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Disponibilità di format per la raccolta di casistiche Esistenza di format regionale

Compilazione e trasmissione alla Regione format casistiche ambientali Entro il 31/12/2015

Relazione finale interventi valutazione polo Trecate e discarica Ghemme Entro il 31/12/2015

Relazione finale interventi valutazione attività estrattive Entro il 31/12/2015

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 86

Azione 7.5.1 Definire un piano di formazione per gli operatori sanitari e dell’ambiente

Obiettivi dell’azione Aggiornamento degli operatori sui temi della epidemiologia ambientale e della valutazione d’impatto sulla salute (VIS).

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Tenuto conto dell’esigenza, espressa dalle Regioni, di stimolare impostazioni comuni sulla problematica dell’impatto ambiente-salute e di sviluppare modelli formativi che tengano conto della proposta espressa dall’Associazione Italiana di Epidemiologia sui temi della epidemiologia ambientale e VIS, la Regione Piemonte parteciperà con il proprio referente ai tavoli di lavoro promossi a livello centrale. Livello locale

Non sono previste attività al livello locale.

Popolazione target Operatori dell’Ambiente e della Sanità.

Attori coinvolti/ruolo Operatori del Tavolo di lavoro regionale.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Partecipazione del referente alle riunioni interregionali Partecipazione ad almeno il 50% delle riunioni

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 87

Azione 7.7.1 Attuare programmi di controllo in materia di REACH/CLP con individuazione di un

sistema di indicatori per il monitoraggio delle situazioni di non conformità

Obiettivi dell’azione Realizzare le attività di controllo previste dal Piano Nazionale dei Controlli (PNC) REACH-CLP.

Descrizione puntuale delle attività previste nell’anno

Livello regionale Recepimento del PNC, predisposizione del Piano Regionale dei Controlli (PRC) REACH-CLP e attuazione del medesimo.

Livello locale

Al fine di realizzare le attività di controllo previste dal Piano Regionale dei Controlli (PRC) REACH-CLP, i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL:

- comunicheranno alla Regione i nominativi dei referenti e dei sostituti REACH-CLP; - garantiranno la collaborazione alle attività previste dal NTR con particolare riferimento alla gestione dei

verbali conclusivi derivanti dalle ispezioni ed i successivi rapporti con le aziende. Per quanto riguarda i controlli dei rischi derivanti dalla contaminazione chimica dei prodotti utilizzati per la cura del corpo, le ASL proseguiranno, secondo specifiche indicazioni regionali, nel piano di campionamento di cosmetici e inchiostri per tatuaggio e nella risposta alle allerte. La ASL NO ha già provveduto a nominare i Referenti REACH (Dr.ssa Ivana Cucco- SPRESAL) e i suoi sostituti (Dr. Alberto Diana - SISP e Dr. Walter Lazzarotto - SPRESAL). Tali nominativi saranno confermati per l’anno 2015 con nota del Direttore del Dipartimento di Prevenzione che sarà trasmessa alla Regione. I Referenti garantiranno la collaborazione alle attività previste dal Nucleo Tecnico Regionale (NTR) competente ad esercitare le funzioni di verifica del rispetto delle norme previste dal Regolamento Europeo REACH (costituito con DGR 19.12.2011 n. 28-3146). In particolare, in accordo con la programmazione regionale, sarà garantita la partecipazione alle attività ispettive nelle aziende presenti nel territorio di competenza, nonché la gestione dei verbali conclusivi e delle relative sanzioni, secondo la procedura definita che prevede la responsabilità del Direttore del Dipartimento di Prevenzione e la destinazione dei proventi al Dipartimento stesso. Il S.I.S.P. dell’A.S.L. NO, come da programma allegato, garantirà l’esecuzione delle attività di campionamento dei cosmetici ed inchiostri per tatuaggi e di quelle volte ad assicurare una risposta adeguata alle allerte.

Popolazione target Tutti gli operatori interessati all’uso e alla gestione delle sostanze chimiche nell’ambito del territorio della Regione Piemonte.

Attori coinvolti/ruolo Nucleo Tecnico Regionale Competente per REACH-CLP, referenti delle ASL piemontesi e Dipartimenti di Prevenzione.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: Documento di formalizzazione annuale del Piano Regionale dei Controlli REACH-CLP

1 documento formalizzato

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 88

N. di controlli effettuati su segnalazioni di non conformità pervenute nell’anno da ECHA (European Chemicals Agency) o da Autorità Competente Nazionale

≥ 80%

Nota di comunicazione alla Regione dei Referenti REACH-CLP Entro 30/10/2015

N° partecipazioni dei Referenti REACH / n° ispezioni NTR in aziende presenti nel territorio di competenza.

100%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 89

Azione 7.9.1 Definire ed approvare il nuovo Piano Regionale Amianto

Obiettivi dell’azione Definire un forte strumento programmatorio che consenta di elaborare ed attuare un insieme sinergico di attività, sia sul piano ambientale che su quello sanitario, in grado di minimizzare l’impatto sulla salute della presenza sul territorio di amianto naturale e di materiali contenenti amianto.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale Nel corso del 2015:

- Il Comitato di Direzione Amianto produrrà la bozza di PRA. - La bozza di PRA sarà posta all’attenzione degli esperti del Comitato Strategico e della Consulta tecnico-

scientifica, organismi con funzioni di indirizzo strategico - politico e di supporto tecnico-scientifico alle attività del Comitato di Direzione.

- Correzione della bozza e stesura del documento definitivo da consegnare alla Giunta Regionale per l’approvazione.

Livello locale Le ASL interessate dovranno garantire la partecipazione degli operatori coinvolti ai tavoli regionali. Le ASL proseguiranno le attività di gestione del rischio connesso alla presenza di amianto mediante l’applicazione delle deliberazioni regionali di riferimento (DGR 40-5094 del 18/12/12 e DGR 25-6899 del 18/12/13). Prosecuzione nell’ASL NO delle attività previste dalle due D.G.R. succitate, con le seguenti modalità: Coperture in amianto

Esecuzione di almeno il 90% di sopralluoghi su segnalazione della possibile pericolosità di coperture realizzate con lastre in cemento - amianto, mediante la redazione della check-list, per la valutazione dell’indice di esposizione, di cui DGR 40-5094 del 18 dicembre 2012. Contestuale rilascio, dopo l'esito dell'indagine condotta dall'ARPA, delle indicazioni con la tempistica da seguire per procedere alla bonifica di dette coperture. Autorimozione manufatti in amianto

Controllo di tutte le richieste di autorizzazione che perverranno, nonché dell’avvenuto smaltimento del rifiuto in sito autorizzato, mediante acquisizione del formulario di smaltimento, in accordo alle disposizioni di cui alla D.G.R. n. 25-6899 del18 dicembre 2013.

Popolazione target Totalità dei cittadini residenti in Piemonte.

Attori coinvolti/ruolo Il Comitato di Direzione Amianto ha il compito di redigere la bozza di PRA e di gestire il coinvolgimento degli stakeholders. Il Comitato Strategico, con funzioni di indirizzo strategico - politico, darà il proprio parere sulla bozza. La Consulta tecnico-scientifica supporterà il Comitato di Direzione nella redazione definitiva della bozza. Operatori dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’ A.S.L. NO Dipartimento ARPA di Novara, Comuni.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Approvazione del PRA tramite Deliberazione di Giunta Regionale Esistenza della bozza di PRA

N. interventi eseguiti/N. esposti pervenuti per coperture in amianto >= 90 %

Relazione finale di attività autorimozione amianto Entro il 31/12/2015

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 90

Azione 7.11.1 Promuovere buone pratiche per la tutela della salute in ambiente indoor, e mappare il

rischio radon

Obiettivi dell’azione Disporre di linee di indirizzo per la costruzione e/o ristrutturazione di edifici in chiave di salubrità ed eco-compatibilità. Riorientare l’utilizzo delle risorse umane dei Servizi ASL alla luce dell’efficacia.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale • La Regione Piemonte fornirà le indicazioni per il programma annuale di vigilanza e controllo negli ambienti di

vita. • La Regione Piemonte partecipa, con un rappresentante della ASL AT, ai lavori del gruppo di studio Nazionale

“Inquinamento indoor”. • Il gruppo di lavoro regionale SISP “Revisione delle pratiche e procedure obsolete”, proseguirà nell’analisi e ri-

modulazione delle attività anacronistiche.

Livello locale A livello locale (ASL) l’utilizzo delle risorse sarà orientato a: • attività di informazione e assistenza; • programma annuale di vigilanza e controllo negli ambienti di vita (strutture sociosanitarie, scolastiche,

ricettive, carcerarie, sportive e ricreative, manufatti in cemento-amianto, ecc.) secondo le indicazioni regionali fornite con specifico documento;

• miglioramento dei flussi informativi verso Regione. Le ASL interessate dovranno garantire la partecipazione degli operatori coinvolti ai tavoli regionali. Sarà assicurata la prosecuzione delle attività di consulenza rivolte a tecnici progettisti privati per la promozione dell'utilizzo delle forme di procedimento semplificate, e rivolte ad operatori dei Servizi di Edilizia e Urbanistica Comunali per promuovere l'utilizzo dello strumento dell'autocertificazione, anche attraverso la diffusione di un Regolamento Locale di Igiene uniforme ed aggiornato. Nell’allegato “programmazione attività di competenza S.I.S.P.” sono elencate le attività del programma annuale di vigilanza e controllo degli ambienti di vita che saranno assicurate dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica nell’anno 2015, programma redatto secondo le specifiche indicazioni Regionali.

Popolazione target Operatori Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL. Tecnici progettisti. Operatori Comunali Servizi Edilizia ed Urbanistica.

Attori coinvolti/ruolo Operatori del Gruppo di lavoro regionale SISP. Operatori S.I.S.P. del Dipartimento di Prevenzione dell’ A.S.L. NO

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Disponibilità di documenti di revisione / rimodulazione di pratiche obsolete

Evidenza di almeno 1 documento di revisione / rimodulazione di pratiche obsolete

Svolgimento riunioni con Servizi di Edilizia e Urbanistica comunali

Almeno una riunione con almeno tre Comuni diversi entro il 31.12.2015

Indicatori previsti nel documento allegato attività S.I.S.P. Standard previsti nel documento allegato attività S.I.S.P.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 91

Garantire la partecipazione degli operatori del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.L. “NO”, eventualmente coinvolti, alle riunioni del gruppo regionale.

90%

Azione 7.13.1 Prevenire i rischi legati all’eccessiva esposizione a radiazioni UV attraverso la vigilanza e

l’informazione

Obiettivi dell’azione Garantire la prosecuzione delle attività di vigilanza presso i centri di estetica/solarium ed attuare un programma di comunicazione anche utilizzando i risultati ottenuti nell’ambito delle attività di controllo.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale La Regione Piemonte fornirà le indicazioni per il programma annuale di vigilanza e controllo presso i centri di estetica e solarium.

Livello locale 1. Vigilanza presso centri estetica - solarium • Prosecuzione delle attività di vigilanza su apparecchiature generanti UV e sulle loro modalità di gestione

(scheda n. 7 D.M. Ministero dello Sviluppo Economico n. 110 del 12/5/2011). • 1 intervento congiunto con ARPA per ciascuna ASL per la misurazione strumentale delle emissioni

ultraviolette delle apparecchiature generanti UV. 2. Campagna informativa

• Completamento dell’installazione dei monitor previsti nelle sedi ambulatoriali di ciascuna delle ASL piemontesi.

• Predisposizione, a cura di una ASL pilota (ASL NO), di una bozza di presentazione elettronica illustrativa dei principali rischi da RUV artificiali, da utilizzare nei monitor informativi.

Popolazione target Utenti e gestori di centri estetici / solarium.

Attori coinvolti/ruolo Operatori del S.I.S.P. del Dipartimento di Prevenzione e del Pro.C.A.E. (Ufficio Stampa) dell’A.S.L. NO . Dipartimento Radiazioni ARPA di Ivrea.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Indicatore sentinella: N. di interventi di controllo congiunti ARPA-ASL su apparecchiature abbronzanti/n. di interventi di controllo programmati

11/12

Esecuzione di almeno un intervento di controllo nell’A.S.L. “NO” Entro il 31/12/2015

Predisposizione presentazione elettronica e sperimentazione suo utilizzo in campo

Entro il 30/09/2015 Entro il 31/12/2015

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 92

Programma 8

Prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili

Programmazione annuale - anno 2015

Quadro strategico Nei confronti di alcune patologie trasmissibili di particolare rilievo in Regione Piemonte sono stati perfezionati e resi operativi strategie ed interventi di prevenzione e controllo che, in ambito aziendale, hanno trovato attuazione secondo quanto sinteticamente riassunto di seguito.

Malattie prevenibili da vaccino La prevenzione delle malattie infettive è un diritto di tutti gli individui e la vaccinazione rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della Sanità Pubblica per combattere tali patologie. Per garantire un corretto ed efficace utilizzo di questo strumento nel 2006 la Regione Piemonte ha redatto e diffuso il Piano Piemontese di Promozione delle Vaccinazioni (PPPV; questo documento è stato poi periodicamente aggiornato sulla scorta dell’avvento di nuove proposte vaccinali o di variazioni della strategia nella loro offerta. L’ASL di Novara si è sempre distinta per un’attenta e puntuale applicazione delle indicazioni regionali, ottenendo lusinghieri risultati che le hanno consentito di essere annoverata tra le migliori della Regione in ambito vaccinale: già dal 2007 almeno il 95% dei bambini residenti completa, entro l’età di 2 anni, il calendario delle vaccinazioni prioritarie, compresa quella anti morbillo parotite rosolia per la quale la media regionale fino al 2012 non ha superato il 92%; performances ugualmente soddisfacenti sono stati raggiunte e mantenute anche nelle altre coorti di età (seienni, dodicenni e sedicenni) che, ogni anno, vengono coinvolti attivamente nelle proposte previste dal calendario vaccinale; per quanto riguarda, infine, la vaccinazione anti papilloma virus già nel 2012 è stato raggiunto l’obiettivo di copertura vaccinale (75%) previsto nel Piano Nazionale Vaccini 2012 -2014. Sebbene il raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi testimoni il costante ed esaustivo impegno degli operatori che lavorano in questo settore, l’attento monitoraggio dell’attività svolta, ha evidenziato, nel passato più recente, un preoccupante decremento di copertura vaccinali, che interessa soprattutto i soggetti più piccoli. Tale fenomeno si teme possa rappresentare, non tanto l'espressione di un ritardo nell'arruolamento dei soggetti di difficile "intercettazione" (stranieri, nomadi, genitori distratti), quanto piuttosto il segnale di una aumento della cultura del rifiuto vaccinale tra i genitori. Per cercare in qualche modo di “arginare” questo fenomeno, dallo scorso anno si è intrapresa una politica di condivisione della responsabilità operativa con Pediatri di libera scelta (PLS) e Medici di Medicina Generale (MMG), trasmettendo loro l’elenco dei pazienti che, coinvolti nell’offerta vaccinale, non hanno risposto positivamente alla proposta. Le buone coperture vaccinali dell’ASL NO hanno consentito, nel tempo, il contenimento di alcune malattie infettive, per cui è prevista la vaccinazione; i casi, infatti, in questo ambito, sono risultati pochi e con incidenze inferiori a quelle osservate a livello regionale; per la rosolia nel biennio 2012-13 nell’ASL NO non si sono verificati casi a fronte dei 21 e 5 casi verificatisi rispettivamente nel 2012 e 2013 in Piemonte. Per il morbillo nel 2012 si è verificato n°1 caso di morbillo rispetto al totale piemontese di 192 casi (tassi di incidenza pari rispettivamente a 0,291 casi/100.000 abitanti e 4,337 casi/100.0000 abitanti); nel 2013 i casi sono stati 16 casi rispetto ai 362 del Piemonte (tassi di incidenza pari rispettivamente a 4,368 casi/100.000 abitanti e a 8,17 casi/100.000 abitanti; durante l’anno 2014, infine, sono stati segnalati n. 2 casi di morbillo, sui quali sono state eseguiti i test di laboratorio previsti e gli esami di laboratorio hanno confermato la malattia in un unico caso (i dati regionali non sono ancora disponibili). Per quanto riguarda poi la rosolia, dai dati della sorveglianza PASSI 2007-2010 emerge che, nell’ASL NO la percentuale di donne in età fertile (18-49 anni) ancora suscettibili o che non conosce il proprio stato immunitario è minore di quello osservato a livello regionale (44%), pur essendo pari al 31%. Per contrastare questo fenomeno, l’ASL NO, insieme all’AOU di Novara ha avviato, dal 2009 un programma di vaccinazione anti - MPR per le donne suscettibili nel post - partum; attraverso questa procedura sono state vaccinate n° 686, delle quali n° 284 straniere. In riferimento alla campagna di vaccinazione antinfluenzale, dopo l’evento della vaccinazione contro la “pandemia” da virus H1N1, si è purtroppo assistito ad una progressiva diminuzione delle dosi somministrate e ad un, conseguente, decremento della copertura vaccinale negli ultra sessantacinquenni che, nella campagna 2013-

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2014, ha raggiunto un valore pari al 60%. Tale valore, pur essendo lontano dall’obiettivo indicato dall’OMS (75%) è ampiamente superiore sia alla media regionale (51,1%), che a quella nazionale (55,4%). Questo buon risultato è stato ottenuto grazie alla costantemente collaborazione del MMG che nella campagna 2012-2013 hanno vaccinato oltre il 98% del totale dei soggetti vaccinati.

Informatizzazione archivi vaccinali La Regione Piemonte ha avviato un processo per la realizzazione di un connettore centrale regionale il cui database sarà “alimentato” direttamente da quelli delle ASL. Per perseguire questo obiettivo nell’ASL di Novara da alcuni anni tutte le attività vaccinali pediatriche vengono registrate in formato elettronico, con un programma “compatibile” con il connettore stesso.

Infezioni correlate all’assistenza e antibioticoresistenza Nel settore specifico della prevenzione del rischio infettivo sono proseguite le azioni finalizzate alla prevenzione ed il controllo delle Infezioni sia a Livello Ospedaliero, secondo quanto previsto dal Programma Aziendale annuale, sia a livello territoriale, secondo quanto esplicitato nel Piano Locale della Prevenzione. Così come previsto dalle indicazioni Regionali ogni anno viene redatto a cura della S.S. Prevenzione e Gestione del Rischio il Programma Aziendale per il Controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza definito, in continuità con il Programma redatto l’anno precedente, a seguito dell’analisi dei rischi presenti nella realtà del Presidio Ospedaliero e del territorio dell’ASL NO e secondo gli indicatori Regionali trasmessi annualmente dalla Direzione Sanità. Il Programma annuale viene validato dalla Direzione Sanitaria e approvato dal Direttore Generale dell’ASL NO. La realizzazione del programma aziendale avviene grazie alla collaborazione e integrazione di tutte le strutture dell’ASL NO alle quali viene assegnato l’obiettivo dalla Direzione Generale (100% Dipartimenti Sanitari coinvolti) in tema di prevenzione, sorveglianza e controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza. Il coordinamento dell’attività di sorveglianza, controllo e prevenzione delle infezioni ospedaliere è attribuito alla S.S. Prevenzione e gestione del rischio che afferisce alla Direzione Medica dei presidi Ospedalieri Riuniti, struttura istituita con Delibera Direzione Generale n° 179 del 2/03/2009 DG. Presso l’ASL NO è attivo il Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO), istituito dal 1997 (delibera n° 2617/1997). All’interno del CIO è stato successivamente costituito un Gruppo Operativo Ristretto 8GOR) (delibera n 3317/1997), entrambi rinnovati nei componenti con delibera 581/2007). Il CIO elabora, coordina, attua e valuta le attività previste da Programma Aziendale. Le riunioni che si svolgono durante il corso dell’anno vengono regolarmente verbalizzate. Ad integrazione dell’attività del CIO e del GOR vi sono Gruppi di lavoro specifici a tema, istituiti sulla base delle priorità individuate dal Comitato Tecnico CIO (Gruppi Operativi: GO). Presso l’Azienda e inoltre attiva, in staff alla direzione Generale, l’Unita per la Gestione del Rischio che tratta la tematica con un approccio multidisciplinare e multiprofessionale, promuovendo l’analisi, l’identificazione, la valutazione e il trasferimento/trattamento/rimozione dei rischi individuati in collaborazione con tutte le strutture Aziendali e gli stakeholders. Tra le azioni previste sia dalla Regione che dal Programma aziendale, la prevenzione e il controllo dell’antibiotico resistenza rivestono un ruolo cardine che coinvolge non solo i settori della sanità umana ma anche veterinaria. Tale attività all’interno della ASL Novara si concretizza attraverso questi interventi: IN AMBITO UMANO: annualmente viene discusso nell’ambito del CIO il reporting sulle resistenze; è in corso di realizzazione il reporting mensile ai reparti con la segnalazione dei microrganismi rilevati dalle indagini colturali sui prelievi effettuati ai pazienti e sugli alert. IN AMBITO VETERINARIO: i Servizi Veterinari della ASL conducono , secondo le linee guida regionali, riprese anche dal PRISA, programmi di controllo sull’impiego del farmaco veterinario e sulla presenza di residui di antibiotici negli alimenti di origine animale.

Infezioni sessualmente trasmesse Nel territorio della ASL di Novara le attività di diagnosi e cura delle Malattie Sessualmente Trasmesse (MST) vengono effettuate principalmente dal “Centro Malattie Sessualmente Trasmesse” dell’AOU Maggiore della Carità di Novara, mentre la diagnosi, cura e notifica dei casi di HIV avvengono attraverso l’Unità Operativa Malattie Infettive della stessa struttura. In entrambi i casi la segnalazione viene effettuata direttamente a livello Regionale,

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non intercettando in nessun momento la rete territoriale dei Referenti SIMI, deputati al controllo delle altre malattie infettive. La ASL di Novara su questo argomento ha profuso particolare impegno in interventi educativi, infatti dal 2005 sono attivi progetti di promozione della salute rivolti, come destinatari finali, alla popolazione adolescenziale ed infantile e, come destinatari intermedi, a docenti genitori e studenti di Medicina.

Tubercolosi L’incidenza della TB nella ASL NO è coerente con quella regionale, paragonabile a quella dei Paesi a bassa endemia tubercolare. Nell’anno 2014 sono stati diagnosticati n° 26 casi di TB, 16 dei quali hanno interessato soggetti extra comunitari , che, a differenza dei cittadini italiani, sono prevalentemente giovani. Per mantenere bassi questi valori di incidenza sono fondamentali la tempestività e la completezza degli interventi di controllo e cura. Nel territorio della ASL di Novara esistono 2 strutture ospedaliere: una di ASL ed un’Azienda Ospedaliero -Universitaria; quest’ultima azienda possiede un reparto pneumologia nell’ambito del quale tuttavia non vengono accolti soggetti ammalati di TB, che vengono invece ricoverati in un reparto di malattie infettive dello stesso ospedale. Negli ultimi anni si sono instaurati e rafforzati i rapporti tra le strutture ospedaliere ed il territorio, condividendo esperienze e professionalità e consentendo di ottimizzare gli interventi di sorveglianza e controllo; in questo modo da una parte è stato possibile affrontare e gestire anche eventi che hanno coinvolto un gran numero di persone, dall’altra si sono gettate le basi per rendere più facilmente operativi eventuali aggiornamenti di protocolli. Molto importanti anche gli interventi di prevenzione e controllo che, in ambito veterinario, hanno consentito di raggiungere e mantenere alla provincia di Novara la dichiarazione provincia ufficialmente indenne da TB bovina. (decisione 2003/4677CE). L’attività dell’anno 2015 si muoverà nelle conferma delle attività di consolidata efficacia, introducendo le indicazioni innovative proposte a livello regionale e ponendo particolare attenzione alla diffusione della loro conoscenza tra gli operatori interessati.

Malattie da importazione Per contrastare le malattie da importazione che rappresentano una dei rischi più importanti per i viaggiatori, nella ASL NO è attivo, dal 1996, l’Ambulatorio di Profilassi del Viaggiatore Internazionale, riconosciuto dal Ministero della Salute quale Centro autorizzato a praticare la vaccinazione antifebbre gialla. Dal 2007 tutti i dati relativi ai viaggiatori e viaggi vengono inseriti durante l’attività ambulatoriale, in un software che consente la gestione delle informazioni relative a: destinazioni, caratteristiche del viaggio e motivazioni, profilassi vaccinali e non e, in alcuni casi, follow-up al rientro. L’utilizzo di questo software, comune a tutti gli ambulatori regionali per la Profilassi del Viaggiatore Internazionale, consente di monitorare l’attività nelle varie sedi e di riconoscere eventuali rischi per la salute individuale e pubblica. Anche nei momenti di maggior criticità sono state soddisfatte tutte le richieste di accesso all’ambulatorio (generalmente più di 1000 all’anno). Nel 2014 sono stati registrati 1012 viaggi da parte di 999 viaggiatori, più di un terzo dei quali è rappresentato da cittadini stranieri che facevano ritorno ai Paesi d’origine, un terzo circa viaggiava a scopo turistico, ed i restanti per lavoro, studio, missioni umanitarie o adozioni, oppure per pellegrinaggi alla Mecca. Le destinazioni sono per la maggior parte rappresentate dai Paesi Africani, seguite da Paesi Asiatici e quindi dell’America Centro-Meridionale. Nello stesso anno sono inoltre state prescritte più di 600 profilassi antimalariche.

Zoonosi Nel territorio della ASL NO sono attivi progetti in aree urbane ed extraurbane facenti capo a Novara e Veruno; in tali progetti è stato potenziato il monitoraggio della zanzara tigre. Gli insetti vettori sono responsabili di malattie zoonosiche quali Leishmaniosi, West Nile Disease e malattie non zoonosiche ma di notevole interesse economico per gli allevamenti bovini (blue tongue).

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Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva L’obiettivo strategico che informa le azioni previste dal PRP 2015 - 2018 è quello di realizzare, o consolidare e sviluppare, l’integrazione delle attività rivolte alla sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive. Nell’ambito delle azioni previste le attività da sviluppare saranno quindi rivolte a porre principalmente le basi o ad accrescere gli aspetti di metodo, quelli organizzativi e quelli operativi che favoriscono la intersettorialità e interdisciplinarietà. In particolare, per il tema delle resistenze agli antibiotici (sorveglianza, prevenzione e controllo delle infezioni, sorveglianza dei microrganismi, monitoraggio e riduzione del consumo degli antibiotici, appropriatezza della somministrazione, azioni di comunicazione e informazione ecc) e per quello della predisposizione di un piano generale per le emergenze, saranno attuate le attività preparatorie in attesa delle indicazioni nazionali.

Azione 8.1.1 Sviluppo e integrazione dei sistemi di sorveglianza e potenziamento sistemi informativi

Obiettivi dell’azione Le attività prevedono (1) la realizzazione di una nuova versione della piattaforma informatica predisposta per l’utilizzazione da parte dei segnalatori e per l’integrazione delle sorveglianze dedicate all’antibioticoresistenza (microbiologiche e delle infezioni correlate); (2) l’usuale sviluppo e aggiornamento dei sistemi di sorveglianza come da indicazioni nazionali; (3) il completamento delle anagrafi vaccinali; (4) saranno realizzate le attività propedeutiche alla realizzazione di un sistema di sorveglianza sull’uso degli antibiotici da attuarsi secondo le indicazioni del futuro Piano nazionale sull’antibioticoresistenza. Le attività aziendali saranno volte ad (1)integrare competenze e professionalità ricercando soggetti che possano facilitare l’applicazione delle indicazioni regionali sulla integrazione delle sorveglianze, rendendone più efficace l’attuazione; (2) dare applicazione, ove possibile, alle indicazioni regionali per l’aggiornamento e l’informatizzazione del sistema di sorveglianza TB nei contatti ; (3) proseguire nell’informatizzazione delle anagrafi vaccinali , affinando le competenze degli operatori al fine di rendere più efficiente il sistema; (4) proseguire nella sorveglianza dell’uso di antibiotici: in ambito umano con la sorveglianza dell’uso di antibiotici in ambito ospedaliero attraverso report annuali e semestrali trasmessi in Regione, in ambito veterinario con la sorveglianza dell’uso di antibiotici in zootecnia per contrastare l’antibiotico resistenza

Descrizione delle attività previste nell’anno:

Livello regionale

1) Concluderà lo sviluppo e adotterà la nuova versione della piattaforma predisposta per l’attivazione dei sistemi di segnalazione da parte delle strutture sanitarie e da parte dei medici del territorio. Saranno conseguentemente rivisti e perfezionati gli automatismi per la regolazione dei flussi informativi, delle tempistiche e dei sistemi di trasmissione al livello centrale.

2) Procederà con la realizzazione e informatizzazione della sorveglianza dei contatti di caso di tubercolosi e con gli aggiornamenti richiesti in itinere dal livello nazionale, loro informatizzazione e adozione regionale.

3) Proseguirà con le azioni per il completamento dell’informatizzazione delle anagrafi vaccinali 4) In ordine alla sorveglianza dell’uso degli antibiotici, attiverà una ricognizione dello “stato dell’arte” delle fonti,

dei flussi informativi e delle sorveglianze esistenti tramite un approccio intersettoriale e multidisciplinare.

Livello locale

Curerà l’adozione locale delle indicazioni regionali, organizzerà la partecipazione ai momenti formativi e riunioni tecniche richiesti dal livello regionale; garantirà l’uso degli strumenti forniti da parte degli operatori e il flusso informativo di loro competenza. L’attività si concretizzerà attraverso: 1) a. individuazione di soggetti che possano costituire un gruppo di lavoro vocato ad individuare strategie,

valutare e monitorare eventuali criticità e problematiche emergenti, proporre possibili soluzioni; b. approfondimento dei contatti con i PLS, individuati in precedenza, al fine di creare le basi necessarie a

rendere operativo il progetto regionale di inserimento on line delle malattie infettive;

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2) partecipazione, da parte degli operatori coinvolti, alle iniziative previste a livello regionale per dare attuazione alle fasi previste dal progetto;

3) implementazione dell’utilizzo del programma per l’informatizzazione degli archivi vaccinali, al fine di perfezionare le competenze informatiche degli operatori coinvolti ed aumentare il patrimonio di dati informatizzati, mantenendo contestualmente la regolarità e tempestività dei flussi informativi;

4) sorveglianza uso antibiotici: in ambito ospedaliero a) attraverso la raccolta e la trasmissione dati secondo il flusso Regionale: report annuale su antibiotico

resistenze di alcuni microrganismi alert isolati dal laboratorio (Acinetobacter, Escherichia coli, ecc.); b) report semestrale enterobatteri resistenti a carbapenemasi; c) Sorveglianza sull’appropriato uso degli antibiotici soggetti a monitoraggio: attraverso la richiesta motivata

del clinico inviata alla farmacia. in ambito veterinario attraverso: a) farmacosorveglianza per verifica del corretto impiego e rispetto del tempo di sospensione del farmaco

veterinario negli allevamenti; b) attuazione del piano per la ricerca dei residui dei farmaci mediante l’esecuzione dei campionamenti

previsti; c) attuazione al Piano Integrativo Regionale per la ricerca di chinoloni e tetracicline nel latte bovino alla

stalla, con metodica multi residuo.

Popolazione target Tutta la popolazione che insiste sul territorio piemontese in ordine alle attività di sorveglianza e tutti gli operatori sanitari piemontesi addetti al rischio infettivo (sorveglianza) comunitario e ospedaliero. Popolazione animale.

Attori coinvolti/ruolo Settore Prevenzione e Veterinaria (direzione), Servizio di riferimento regionale per le malattie infettive SEREMI ASL AL (realizzazione e coordinamento), Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL (conduzione), Servizi per la prevenzione del rischio infettivo nelle strutture sanitarie, laboratori di microbiologia (conduzione). SeREMI, Direzione Medica P.O. e AOU Maggiore della Carità, Laboratorio di analisi Cliniche ASL e AOU Maggiore della Carità, Dipartimento Prevenzione, SISP, Referenti SIMI e RAV CED, Distretti, Strutture Ospedaliere di assistenza, Farmacia, Strutture Territoriali di assistenza. In ambito veterinario: SIAV Area C, PMPPV, I.Z.S. Piemonte.

Indicatori di processo

Indicatori regionali Standard per l’anno 2015

Indicatori sentinella:

Adozione nuova piattaforma informatizzata Progetto

Completamento programma anagrafi vaccinali 11/12

Attivazione sistema sorveglianza contatti TB Progetto

Attivazione sistema sorveglianza uso antibiotici Progetto

Indicatori locali Standard per l’anno 2015

Individuazione componenti gruppo lavoro Entro 31/12/2015

Partecipazione operatori interessati a iniziative regionali Secondo indicazioni regionali

Inserimento atti vaccinali eseguiti in età pediatrica 100%

Invio a Regione di report annuale su antibiotico resistenze di alcuni microrganismi alert isolati dal laboratorio (Acinetobacter, Escherichia coli, ecc…)

Invio entro le tempistiche regionali

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Invio a Regione di report semestrale enterobatteri resistenti a carbapenemasi - report sorveglianza uso appropriato degli antibiotici soggetti a monitoraggio

Invio entro le tempistiche regionali

Report annuale sorveglianza uso appropriato degli antibiotici soggetti a monitoraggio

Produzione report annuale secondo indicazioni regionali

Analisi dei report di attività di farmacosorveglianza in ambito veterinario

Documento di rendicontazione anno 2015 secondo le indicazioni regionali

Inserimento nel sistema informatico ARVET dei campioni effettuati per la ricerca di residui di farmaci

100% dei campioni effettuati

Azione 8.5.1 Definizione di programmi regionali di prevenzione e controllo

Obiettivi dell’azione Le attività prevedono (1) Piani e programmi per la realizzazione delle indicazioni nazionali in merito alla prevenzione e controllo delle antibioticoresistenze e all’aggiornamento del piano di emergenza regionale. In attesa di sviluppare una programmazione coerente con le future indicazioni nazionali. L’obiettivo regionale è attivare azioni propedeutiche adeguate all’indicazione dell’approccio multisettoriale e multidisciplinare. (2) Riorganizzare la rete dei Centri IST e realizzare interventi di prevenzione mirati alle popolazioni a rischio. (3) Aumentare le azioni di contrasto alla diffusione della tubercolosi tramite un programma dedicato alla popolazione a rischio proveniente da paesi ad alta endemia. (4) Contrastare i fenomeni di rifiuto vaccinale e mantenere elevati livelli di copertura vaccinale tramite l’Aggiornamento del Piano Piemontese di Prevenzione Vaccinale. A livello aziendale si lavorerà per (1) rendere operative, ove possibile, le indicazioni regionali in merito alla prevenzione e controllo delle antibioticoresistenze ed all’aggiornamento del piano di emergenza regionale; (2) proseguire l’attività formativa/informativa in ambito scolastico riferita alle MST, nell’attesa che venga riorganizzata da parte della Regione la rete dei Centri IST; (3) contrastare la diffusione della TB , contestualizzando a livello aziendale le indicazioni regionali, con particolare attenzione alla popolazione dei ”migranti” e garantendo il mantenimento dei sistemi di sorveglianza e controllo presenti in ambito umano e veterinario; (4)ridurre il rischio della malattie da importazione, mantenendo l’efficienza dell’ ambulatorio per il viaggiatore e facilitando l’accesso agli interventi di profilassi da parte dei viaggiatore stessi; (5) continuare la sorveglianza ed il controllo delle zoonosi trasmesse da vettori; (6) contrastare il fenomeno del rifiuto vaccinale per mantenere elevato il livello di copertura e diffondere tra gli operatori la conoscenza degli aggiornamenti del Piano Piemontese per la Prevenzione Vaccinale

Descrizione delle attività previste nell’anno:

Livello regionale

1) Attiverà incontri organizzativi a carattere intersettoriale e multidisciplinare per una valutazione e condivisione degli scopi. Ciò al fine di individuare gli strumenti e le azioni, anche organizzative, che favoriscano un metodo interdisciplinare per la realizzazione delle future indicazioni nazionali.

2) Predisporrà, tenuto conto dei dati ottenuti dal sistema di sorveglianza e delle innovazioni tecnologiche che negli anni si sono rese disponibili, un aggiornamento del “Protocollo per la sorveglianza e il controllo delle MST in Piemonte”, in particolare per ottimizzare l’appropriatezza dell’identificazione dei destinatari, dell’offerta delle prestazioni e dei metodi diagnostici di riferimento.

3) Predisporrà indicazioni operative relative alle attività prevenzione, sorveglianza, controllo, diagnosi e cura della tubercolosi da adottare a livello locale mirate alla popolazione proveniente da Paesi ad alta endemia di TB in particolare riguardo alla diagnosi di malattia, all’offerta dello screening per l’infezione tubercolare latente e alle vaccinazione nei bambini.

4) Aggiornamento dei Documenti Attuativi del Piano Piemontese di prevenzione Vaccinale, secondo le indicazioni nazionali.

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Livello locale

Garantirà la partecipazione degli operatori alle attività proposte. Garantirà la prosecuzione e rafforzamento delle attività delle reti degli operatori coinvolti del territorio e delle strutture sanitarie dedicate alla prevenzione e controllo delle malattie e del rischio infettivo. 1) Verrà garantita la partecipazione degli operatori coinvolti alle iniziative proposte, dando attuazione alle

indicazioni regionali 2) Nell’attesa delle nuove indicazioni regionali, si proseguirà con gli interventi nelle scuole, dove da anni l’attività

si svolge in collaborazione con i docenti, nello specifico con scuole primarie e secondarie di primo grado della città di Novara e provincia.; si proseguirà , inoltre, l’attività di Peer Education negli Istituti e Licei di scuole secondarie di secondo grado per la prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza.

3) Per contrastare la diffusione della TB verrà data attuazione alle indicazioni regionali adeguando il “protocollo per la gestione sanitaria dei migranti”; contestualmente si provvederà ad aggiornare la Procedura aziendale di gestione casi TB, secondo le nuove linee guida regionali e a realizzare un corso di formazione per implementare la procedura aggiornata. Proseguirà l’attività di sorveglianza e controllo sugli animali attraverso la applicazione del piano di profilassi per la TB bovina, rivolto da una parte al mantenimento della qualifica di ufficialità di Provincia indenne da TB bovina, dall’altra al rispetto dell’applicazione del regolamento CE sulla ricerca, attraverso: esame anatomo patologico, di lesioni di TB su tutti i bovini e ovi caprini macellati sul territorio della ASL , applicazione del protocollo regionale in caso di riscontro di lesioni TB.

4) Verranno mantenute le modalità operative dell’Ambulatorio per il Viaggiatore internazionale, introducendo eventuali indicazioni innovative proposte dalla Regione.

5) Si proseguirà nel programma di monitoraggio sulla presenza di culicoidi a mezzo di trappole posizionate presso aziende agricole georeferenziate; monitoraggio sierologico degli animali sentinella e nell’ applicazione della procedura da attuare in caso di sospetto di malattia o di infezione da West Nile Disease.

6) Si continuerà l’attività vaccinale, proseguendo nella condivisione delle responsabilità operative con PLS E MMG, la periodica segnalazione dei loro pazienti che, coinvolti nell’offerta vaccinale, risultano essere inadempienti o “ritardatari”; si intende poi divulgare tra gli operatori gli aggiornamenti del PPPV, soprattutto per quanto attiene l’offerta vaccinale nelle categorie a rischio.

Popolazione target La popolazione ASL NO

Attori coinvolti/ruolo Regione Piemonte (direzione ), Servizio di riferimento regionale per le malattie infettive SEREMI ASL AL (supporto al coordinamento), Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL (conduzione), Servizi per la prevenzione del rischio infettivo nelle strutture sanitarie, laboratori di microbiologia (conduzione), rete dei Centri IST, reparti di infettivologia e pneumologia, area veterinaria territoriale, Istituto Zooprofilattico, rete dell’emergenza. Direzione Medica P.O. e AOU Maggiore della Carità, SISP , Referente Attività Vaccinali, Referente SIMI, Referente Ambulatorio Viaggiatore internazionale, MMG, PLS, Laboratorio Analisi Cliniche di riferimento, Strutture Ospedaliere di assistenza, DMI, PEAS, NPI, Servizi/Enti del territorio: Club di Servizio, Associazioni di Volontariato, ONLUS, Scuole, SITRPO, Specialisti convenzionati esterni, Medici a contratto, Prefettura di Novara. SIAV Area A, PMPPV.

Indicatori di processo

Indicatori regionali Standard per l’anno 2015

Predisposizione nuovi piani 80%

Aggiornamento piani 90%

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Indicatori locali Standard per l’anno 2015

Partecipazione operatori interessati a iniziative regionali Secondo indicazioni regionali

Riscontro documentale delle attività formative svolte Almeno 80% di quelle previste

Aggiornamento protocollo per gestione sanitaria dei migranti Entro 31/12/2015

Aggiornamento della Procedura aziendale di Gestione casi TB Entro 31/12/2015

Realizzazione di un corso di formazione per implementare la procedura aggiornata

Entro 31/12/2015

Report di attività delle profilassi bovina anno 2015 Report della gestione di lesioni anatomo patologiche riscontrate al macello

100% indicazioni regionali

Nell’ambito dell’Ambulatorio per il Viaggiatore internazionale: attuazione degli aggiornamenti operativi, indicati dalla regione

Almeno 90% degli aggiornamenti previsti

Raccolta dati annuali riferiti alla blu tongue Attuazione del Piano Regionale di controllo della WND nella popolazione animale

100% dei campioni previsti (trappole e sierologici) secondo indicazioni regionali

Trasmissione elenchi soggetti inadempienti ai PLS e MMG Partecipazione/organizzazione eventi formativi/informativi per diffondere tra gli operatori la conoscenza degli aggiornamenti del PPPV

Almeno n° 2 su due sedi distrettuali Almeno n° 1 entro il 31/12/2015

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Azione 8.5.2 Azioni di comunicazione

Obiettivi dell’azione 1) La comunicazione sul tema delle antibiotico resistenze e la trasmissione delle malattie infettive suscettibili di

antibioticoresistenza declina su differenti target gli obiettivi di sensibilizzare al problema e ridurre il consumo degli antibiotici. Fa parte del più ampio Piano nazionale dedicato al problema e deve essere coerente con esso. Al fine di realizzare in futuro azioni coordinate con le indicazioni nazionali, l’obiettivo 2015 è quello di accrescere e rafforzare a livello regionale la consapevolezza nel personale sanitario e veterinario che già interviene sul problema e favorire in ogni occasione il metodo della interdisciplinarietà.

2) Contrastare il fenomeno dei rifiuti vaccinali tramite una informazione trasparente e scientificamente corretta veicolata dai canali informativi dei social - network.

1) Mantenere gli stretti rapporti esistenti tra gli ambiti professionali che si occupano di farmaco vigilanza, in ambito umano e veterinario, in modo da potere rendere più facilmente operative le indicazioni regionali

2) Rafforzare i legami con gli altri attori che partecipano e condividono le responsabilità operative dell’atto vaccinale (PLS e MMG) al fine di veicolare un unico messaggio per la promozione dell’atto vaccinale ed il contenimento del “rifiuto”

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

1) Realizzazione di formazioni e incontri tecnici dedicati per gli operatori delle reti territoriali e ospedaliere. Attivazione di incontri organizzativi a carattere intersettoriale e multidisciplinare per una valutazione e condivisione degli scopi, per la rilevazione degli strumenti e delle azioni, anche organizzative, che favoriscano un metodo interdisciplinare per la realizzazione delle future indicazioni nazionali (attività integrata con quella generale prevista dall’Azione 8.5.1)

2) Progettazione di un intervento sperimentale in una ASL piemontese: coordinamento con la AUSL Romagna per l’utilizzazione di un social - network per raggiungere la popolazione target e contrastare il fenomeno del rifiuto vaccinale.

Livello locale

Garantirà la partecipazione degli operatori alle attività proposte. Garantirà la prosecuzione e rafforzamento delle attività delle reti degli operatori del territorio e delle strutture sanitarie dedicate alla prevenzione e controllo delle malattie e del rischio infettivo. 1) Consentirà agli operatori individuati, di partecipare agli eventi organizzati a livello regionale ed opererà

affinché possano essere attuate le indicazioni in ambito aziendale; verranno inoltre realizzati momenti formativi/informativi che consentano di diffondere, tra gli operatori delle strutture sanitarie e del territorio, gli aggiornamenti in tema di prevenzione delle malattie trasmissibili.

2) Si continuerà nel coinvolgimento dei PLS e MMG, attraverso la segnalazione degli inadempienti ai pediatri secondo le modalità esplicitate in precedenza, ma cercando anche nuovi strumenti che possano rendere più incisivo il messaggio

Popolazione target Popolazione della ASL di Novara

Attori coinvolti/ruolo Regione Piemonte (direzione), Servizio di riferimento regionale per le malattie infettive (supporto al coordinamento), Aziende sanitarie del SSR (conduzione), Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (conduzione), rete degli operatori dedicati alle attività vaccinali, rete degli operatori dedicati alla sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive in comunità, rete degli operatori dedicati alla prevenzione del rischio infettivo nelle strutture sanitarie, rete degli operatori addetti alla sorveglianza e prevenzione della tubercolosi, rete dei Centri IST, reparti di infettivologia, settore veterinario, settore farmaceutico, Istituto Zooprofilattico.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 101

Indicatori di processo

Indicatori regionali Standard per l’anno 2015

Campagna antibiotico resistenze Progetto

Comunicazione sociale Progetto

Indicatori locali Standard per l’anno 2015

Partecipazione degli operatori alle iniziative regionali Secondo indicazioni regionali

Partecipazione a momenti formativi/informativi su prevenzione e controllo malattie trasmissibili

Almeno n° 1 entro il 31/12/15

Trasmissione elenchi ai PLS Almeno 2 su due sedi distrettuali

Relazione attività di ricerca nuove modalità operative Entro 31/12/15

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Programma 9

Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare Programmazione annuale - anno 2015

Quadro strategico Una recente ricerca svolta dalla Commissione Europea per valutare gli scenari futuri nel campo della sicurezza alimentare e della nutrizione(Scoping sdy Delivering on EU food safety and nutrition in 2050- Scenarios of future

change and policy responses. DG SANCO - Bruxelles 20/12/2013), evidenzia una probabile continuità nei trend di aumento della popolazione mondiale, di intensificazione e di industrializzazione dell’agricoltura e della produzione zootecnica per soddisfare la crescente domanda di prodotti alimentari e di una più ampia varietà di alimenti con un conseguente aumento in complessità e lunghezza dei passaggi commerciali a livello globale. Lo studio conferma un ruolo dei cambiamenti del clima sulla sicurezza alimentare, poiché le variazioni di temperatura modificano i rischi connessi con la produzione alimentare, lo stoccaggio e la distribuzione. L’impatto delle malattie infettive epidemiche degli animali, come ad esempio l’influenza aviaria e le malattie vescicolari, oltre che per la salute pubblica, può essere devastante per gli agricoltori e per l’economia in generale. In tale ottica la salute degli animali è considerato un “bene pubblico mondiale” dalle organizzazioni internazionali come l’OIE e la Banca Mondiale. La riduzione delle patologie ed il miglioramento delle condizioni di allevamento degli animali, dal dopoguerra ad oggi, ha portato ad una importante riduzione delle zoonosi e delle malattie a trasmissione alimentare nell’uomo e, in contrasto con il prevalente pensare comune, ad un accrescimento della qualità degli alimenti presenti sulle nostre tavole. Gli effetti delle azioni svolte hanno dimostrato la loro efficacia anche in Piemonte dove, un indicatore come i casi di brucellosi umana, legati al contatto con animali infetti o con latte o formaggi prodotti da animali infetti, è passato, in parallelo con la riduzione dei casi negli allevamenti bovini/ovini/caprini dalle 61 persone infette nel 1994 alle 3 del 2009 (fonte: relazione attività della Regione Piemonte 2010). Un altro indicatore è legato ai programmi per il controllo della salmonellosi umana legata al consumo di uova o carni di pollame contaminate. Anche in questo caso i programmi di eradicazione negli allevamenti di galline ovaiole e di polli da carne, il miglioramento dell’igiene legata anche ai controlli ufficiali nelle fasi di macellazione, trasformazione, commercializzazione e somministrazione ha portato ad una significativa diminuzione delle positività nei campioni di controllo e degli isolamenti nell’uomo, passati da 1050 casi nel 1994 ai 363 del 2009 con una quasi scomparsa degli isolamenti umani di Salmonella Enteritidis legata a queste tipologie di alimento (Fonte: relazione Attività della Regione Piemonte 2010). Si tratta di un fenomeno rilevato dal sistema di sorveglianza sulle MTA che evidenzia oggi una prevalenza di infezione nell’uomo da Typhimurium molto probabilmente di origine prevalente dalla filiera del suino. Le sfide introdotte dal piano della prevenzione riguardano l’antibiotico resistenza. Nel rapporto ECDC/EFSA/EMA del 2015, le 3 agenzie hanno valutato, per la prima volta in modo congiunto, le correlazioni tra il consumo di antimicrobici nell’uomo e negli animali e l’antibiotico-resistenza. In alcuni casi sono state evidenziate associazioni tra consumo di antibiotici negli animali e le resistenze in batteri isolati da persone. Per quanto riguarda l’antibiotico resistenza, l’Italia risulta essere tra i paesi con il maggior consumo di antibiotici sia in campo umano che veterinario; inoltre i livelli di resistenza sono più alti al Centro e al Sud rispetto al Nord Italia, dato strettamente in relazione con il maggior consumo di antibiotici registrato in queste aree geografiche. In Piemonte vengono attuati i programmi di controllo sui residui e di farmaco sorveglianza (utilizzo del farmaco) e farmaco vigilanza (effetti negativi conseguenti alla somministrazione di un medicinale). Strategie di controllo della fauna selvatica (animali che oltre a rappresentare fonte di cibo rappresentano una sentinella per la valutazione dell’ambiente in cui vivono) ed il controllo sulla sanità e sul benessere degli animali utilizzati ai fini sportivi rappresentano ulteriori settori del Piano. Il controllo della fauna selvatica deve essere finalizzato a garantire un monitoraggio permanente e precoce dell’insorgenza, della distribuzione e dell’evoluzione epidemiologica delle patologie più importanti che possono essere veicolate alla popolazione animale domestica e all’uomo. I dati relativi alle segnalazioni di patologie negli animali selvatici negli ultimi anni testimoniano una certa prevalenza di malattie come salmonellosi, yersiniosi, toxoplasmosi, EBHS e virus influenzali aviari nel territorio italiano; anche in Piemonte è stato evidenziato un numero significativo di positività, in particolare nei cinghiali, nei cervi, nei caprioli, nei daini, nelle volpi, nelle lepri e nell’avifauna.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 103

Nella relazione alimentazione e salute, oltre alle problematiche legate al rischio igienico sanitario degli alimenti, sempre maggiore attenzione viene data ai rischi nutrizionali per il loro crescente impatto sulla salute della popolazione. Conoscenze e comportamenti individuali insieme a fattori ambientali legati al radicale mutamento dell’offerta e della qualità nutrizionale delle produzioni alimentari rappresentano i principali determinanti di rischio verso cui indirizzare azioni di sorveglianza/monitoraggio e programmi di prevenzione. Garantire una corretta e completa informazione sulle caratteristiche, contenuti e proprietà degli alimenti rappresenta una condizione essenziale per migliorare la capacità di scelta dei consumatori e minimizzare il rischio allergie ed intolleranze in persone vulnerabili. Nel territorio dell’ASL NO i Servizi impegnati nel campo della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria afferiscono al Dipartimento di Prevenzione con compiti di controllo ufficiale sulle imprese del settore alimentare e del settore mangimi e sugli allevamenti.

SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Per quanto riguarda gli alimenti di origine non animale e le altre attività di competenza del SIAN, riferendosi all’anno 2014, risultano registrate sul sistema informativo regionale n. 5216 imprese di cui n. 142 di produzione con prevalente vendita all’ingrosso, n. 573 laboratori di produzione e prevalente vendita al dettaglio, n. 112 di commercio all’ingrosso, n. 1168 di distribuzione al dettaglio, n. 1815 esercizi di ristorazione pubblica (bar, ristoranti, agriturismi), n. 453 attività di ristorazione collettiva (ospedali, strutture assistenziali, scuole, mense aziendali); sono presenti, inoltre, n. 31 strutture di vendita di prodotti fitosanitari e n. 331 aziende di produzione primaria. Nel 2014 sono state controllate complessivamente n. 1330 unità ed effettuati n. 165 campioni. Sono stati verificati n. 1107 piani di autocontrollo aziendali pari all’83,2% delle unità ispezionate. Sul territorio sono presenti n. 74 acquedotti con n. 97 reti di distribuzione e n. 6 prese di acque superficiali. Tutti gli acquedotti e le relative reti di distribuzione a questi afferenti, sono stati controllati, effettuando 2477 campioni. Gli esiti hanno evidenziato un discreto livello delle caratteristiche qualitative delle acque distribuite. L’indice di potabilità degli acquedotti pubblici è risultato pari a 94,1%. Nel settore fitosanitario il controllo ufficiale ha riguardato sia la vendita presso n. 22 esercizi, sia l’utilizzo presso n. 67 aziende agricole. La sorveglianza delle malattie a trasmissione alimentare, di competenza del SIAN, ha registrato nel territorio dell’ASL NO, nel periodo 2007-2011, n. 52 episodi rispetto al totale della Regione Piemonte pari a 328. I casi singoli di MTA, nel periodo considerato, segnalati nella ASL NO sono stati 188 rispetto ai 1835 della Regione Piemonte. Si é osservata, nel complesso, una diminuzione sia degli episodi di MTA che dei casi di malattia ad essi associati. La maggior parte degli episodi riscontrati si è verificata nelle abitazioni private. Gli agenti causali, maggiormente rappresentati, sono risultati: Salmonella spp., Staphylococcus aureus, Istamina e Clostridium botulinum, quest’ultimo responsabile di un episodio, nel 2011, dovuto al consumo di peperoncini ripieni di tonno sott’olio preparati in ambito familiare. Nello stesso periodo, nell’ASL NO, sono stati registrati 13 episodi di intossicazione causati dal consumo di funghi rispetto ai 76 registrati nel territorio regionale. La maggior parte delle intossicazioni (30%) sono state causate dal consumo di specie commestibili solo dopo adeguata cottura (Armillaria Mellea) e, per il 15%, da specie velenose (Amanita phalloides); situazione analoga si é riscontrata anche sul territorio della ASL NO. Tutti i casi registrati sono stati provocati dal consumo di funghi derivanti da raccolta privata. Nel periodo 2012 -2014, sono disponibili solo dati locali (ASL NO): n. 6 episodi e n. 179 casi singoli di tossinfezione alimentare. Gli agenti causali maggiormente rappresentati, sono risultati: Salmonella spp (83), seguita dal Campylobacter (53), Epatite A (23), Listeria monocytogenes (12). I casi di Campylobacter osservati sono con ogni probabilità da attribuire all’adozione, a partire dal giugno 2012, di diagnosi di laboratorio specifica. Sono stati inoltre registrati, nel 2013, n. 14 casi di Epatite A, legati al consumo di frutti di bosco surgelati, nell’ambito di un’epidemia che ha interessato il territorio nazionale. Nello stesso periodo, 2012-2014, si sono verificati n. 7 episodi di intossicazione da funghi due dei quali causati da ingestione di Amanita phalloides con un caso ad esito infausto. Per quanto riguarda l’impatto nutrizionale sulla salute della popolazione, il SIAN, nel territorio dell’ASL NO, da diversi anni, organizza programmi di informazione/formazione rivolte a target specifici di popolazione, finalizzate a migliorare i comportamenti individuali; effettua, inoltre, interventi di vigilanza nutrizionale nella ristorazione collettiva con la valutazione dei menù anche per soggetti con allergie o intolleranze alimentari. Nel 2014 sono stati elaborati n. 591 menù speciali e approvate n. 361 tabelle dietetiche per le scuole e n. 43 per la ristorazione assistenziale.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 104

SERVIZIO IGIENE ASSISTENZA VETERINARIA - AREA SANITA’ ANIMALE Il SIAV AREA A ha svolto, nel corso del 2014, i compiti istituzionali previsti nel PRISA che hanno riguardato, principalmente, l’attività di controllo e tutela della salute degli animali, con l’obiettivo di garantire, nel caso di zoonosi, anche la salute pubblica. Le principali attività hanno interessato: la gestione delle anagrafi zootecniche e la gestione delle profilassi negli allevamenti; le attività di vigilanza su tutte le strutture permanenti o temporanee con presenza di animali e la verifica delle condizioni igieniche e di biosicurezza delle stesse allo scopo di prevenire la diffusione di malattie infettive; il rilascio di certificazioni necessarie per la movimentazione animale e relativo controllo degli animali introdotti sul territorio di competenza. In relazione alla vigilanza sull’anagrafe zootecnica sono stati effettuati 48 interventi su 549 allevamenti bovini, 42 su 476 allevamenti ovi-caprini, 7 su 87 allevamenti suini, 65 su 800 allevamenti equini e 33 su 42 allevamenti avicoli. L’attività di controllo e monitoraggio di malattie infettive negli allevamenti bovini del territorio ha previsto l’effettuazione di accertamenti diagnostici per il controllo della tubercolosi in 149 allevamenti da riproduzione su un totale di 298 e per il controllo della brucellosi e della leucosi rispettivamente in 67 e 65 aziende da riproduzione. Sono proseguiti l’attività diagnostica mensile sulle tredici aziende sentinella per Blue Tongue e il monitoraggio in 240 aziende aderenti al piano volontario per IBR; 6 aziende sono state monitorate per BVD in base ad un programma di screening. Nel 2014 è iniziato il piano di controllo per la paratubercolosi che ha portato alla certificazione di 290 aziende bovine da riproduzione. Per quanto riguarda gli allevamenti ovi-caprini, su un totale di 480 allevamenti, 82 sono state le aziende controllate per brucellosi e 9 quelle sottoposte a selezione genetica dei maschi riproduttori per la prevenzione della scrapie. A fronte di 87 allevamenti suini, 18 sono stati sottoposti ad accertamento per malattia vescicolare e peste suina classica, 25 per malattia di Aujeszky e 14 per trichinellosi. Il settore avicolo ha previsto il controllo di 44 aziende per influenza aviaria e 8 accertamenti per salmonellosi. Gli allevamenti di equidi controllati sono stati 428 per anemia infettiva e 7 per arterite virale equina. E’ proseguita l’attività di sorveglianza clinica e monitoraggio sierologico per West Nile Disease. Due aziende ittiche sono state sottoposte a controllo e autorizzazione per setticemia emorragica virale e necrosi ematopoietica infettiva. L’attività di controllo dei selvatici (69 capi sottoposti a controllo) ha permesso l’individuazione di un caso di tubercolosi in un daino che ha portato all’attuazione di un piano straordinario di monitoraggio della malattia nella popolazione degli ungulati selvatici presenti sul territorio. Da rilevare, ai fini della prevenzione delle zoonosi, anche un focolaio di influenza aviare verificatosi nel mese di settembre 2014 in un’azienda di medie dimensioni che alleva selvaggina da ripopolamento (pernici e anatre). Il focolaio è stato prontamente controllato attraverso l’abbattimento tempestivo degli animali e le successive disinfezioni.

SERVIZIO IGIENE ASSISTENZA VETERINARIA - AREA IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE Per quanto riguarda gli alimenti di origine animale e le altre attività di competenza del SIAV AREA B, riferendosi all’anno 2014, risultano registrate sul sistema informativo regionale 67 impianti riconosciuti, alcuni dei quali esercitano più tipologie di attività, mentre per quanto riguarda le imprese registrate risultano attive 462 ditte, di cui 29 depositi all’ingrosso, 278 punti vendita carni/ittici compresi quelli ubicati all’interno di ipermercati e medie-grandi strutture, 34 vendite carni/ittici su aree mercatali, 64 laboratori di smielatura, 10 caseifici aziendali e 46 laboratori di gelateria. A livello di impianti riconosciuti l’attività più importante ed impegnativa risulta essere quella legata al controllo del settore lattiero-caseario, in primis quella del formaggio DOP gorgonzola, che interessa il territorio della nostra ASL per circa il 65% del totale nazionale (tra produzione e stagionatura). Nel 2014 sono stati emessi circa 2350 certificati sanitari per l’esportazione di gorgonzola e di altri formaggi che transitano sul nostro territorio, attività che ha richiesto un notevole impiego di tempo e di risorse umane. Per quanto riguarda il settore carni sono presenti due macelli industriali bovini di medie dimensioni, con un’entità di macellazione di 14783 capi, e 8 piccoli macelli che macellano da uno a 5/6 capi alla settimana. E’ presente un impianto per la macellazione dei conigli (39795 capi) e due piccoli macelli aziendali di pollame. Il sezionamento e la trasformazione delle carni avvengono prevalentemente in piccole realtà, eccezion fatta per due salumifici, un raviolificio e un sezionamento di carni rosse.

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Le macellazioni speciali d’urgenza sono state 11 e le macellazioni dei suini a domicilio 45. Nel corso del 2014 sono stati effettuati 364 campioni di alimenti di origine animale per ricerche microbiologiche, chimiche e radiometriche che hanno dato esito ad una sola positività (Listeria M.). Inoltre sono stati eseguiti 17 campioni di carni di cinghiale nell’ambito del Piano nazionale radioattività dei cinghiali. Ai fini della prevenzione della trichinellosi sono stati effettuati 752 esami trichinoscopici, di cui 610 per cinghiali cacciati durante la stagione venatoria o oggetto di piani specifici di abbattimento. Tutti i campioni hanno dato esito negativo. Sono stati segnalati 4 casi di cisticercosi bovina, comminate 11 sanzioni e inoltrate due notizie di reato all’Autorità Giudiziaria. SERVIZIO IGIENE ASSISTENZA VETERINARIA - AREA IGIENE ALLEVAMENTI E PRODUZIONI ZOOTECNICHE Il SIAV AREA C svolge la propria attività seguendo quanto previsto dal PRISA. Per quanto riguarda la produzione primaria, la vigilanza interessa: allevamenti di bovini da latte e da carne, bufalini e ovi-caprini, suini, avicoli, cunicoli, ittici, comprese le attività di vendita diretta di latte (8 aziende autorizzate a vendere latte crudo tramite distributore automatico) e di prodotti a base di latte in azienda (10 caseifici aziendali). In allevamento vengono effettuate verifiche sui requisiti igienico sanitari e strutturali, sull’utilizzo del farmaco, sull’alimentazione, sul benessere animale, sulla rintracciabilità e sulla produzione del latte negli allevamenti appartenenti a questa tipologia. Per quanto riguarda le attività diverse dalla produzione primaria vengono effettuati controlli sull’alimentazione animale, presso produttori e commercianti, e sui sottoprodotti di origine animale, per quanto riguarda depositi, trasporto e utilizzo degli stessi, nella filiera dell’alimentazione animale o in stabilimenti tecnici. Il controllo del farmaco si esplica sia in allevamento sia presso rivenditori e veterinari con ispezioni in loco e con il controllo delle prescrizioni veterinarie pervenute al Servizio Veterinario. Questo permette di avere una visione complessiva dell’utilizzo del farmaco nelle diverse specie animali e di programmare i campionamenti previsti dal Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) e dal Piano Nazionale Residui (PNR). Nel corso del 2014 nell’ambito di questi due piani sono stati prelevati 72 campioni per la ricerca di farmaci. Sono pervenute al Servizio Veterinario 2535 prescrizioni di farmaci destinate ad animali da reddito e sono state effettuate 158 ispezioni presso allevamenti bovini > 10 capi, suini > 40 capi, ovi-caprini > 50 capi, equini > 10 capi, avicoli e cunicoli > 500 capi, apiari >10 alveari e ittici secondo la programmazione PRISA. Non si sono verificate non conformità.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 106

Azione 9.1.1 Costituire e promuovere l’operatività di un Gruppo di lavoro regionale per la

valutazione del rischio nel campo della sicurezza alimentare a supporto del Settore

Regionale Prevenzione Veterinaria

Obiettivi dell’azione Integrare competenze e professionalità, valutare e monitorare criticità e problematiche emergenti, proporre opzioni gestionali appropriate rispetto a rischi definiti.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Costituzione di un gruppo di lavoro che, oltre ai componenti del gruppo PRP e ai rappresentanti dei settori regionali della Sanità, ARPA, IZS, DORS, ASL (SVet, SIAN, SISP, SPRESAL), sarà integrato di volta in volta con le professionalità e le figure necessarie (ad esempio Università, Assessorato all’Agricoltura, all’Ambiente, …). Redazione e monitoraggio dei programmi PRP relativi al MO 10. Proposta di schemi di rendicontazione sintetici dei dati di attività ai fini della definizione di trend, valutazione di impatto e proposte di pianificazione e indirizzo. Svolgimento attività di documentazione e raccolta bibliografica su problematiche specifiche. Analisi dei bisogni formativi e formulazione di proposte per la strutturazione del programma formativo regionale. Proposta di strategie per la comunicazione del rischio.

Livello locale

Costituzione/revisione di un gruppo di lavoro che sia rappresentativo di tutte le componenti aziendali coinvolte nella predisposizione ed attuazione del Piano locale della prevenzione; attribuzione compiti al gruppo. Partecipazione degli operatori ASL NO individuati al gruppo regionale.

Popolazione target Popolazione residente nel territorio ASL NO.

Attori coinvolti/ruolo Livello regionale: Rappresentanti dei settori regionali della Sanità, ARPA, IZS, DORS, ASL SVet, SIAN, SISP, SPRESAL, Università, Assessorato all’Agricoltura, all’Ambiente. Livello locale: Gruppo PAISA, composto dai Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare integrato, se necessario, da altri componenti.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Individuazione dei componenti del gruppo di lavoro e svolgimento delle riunioni (lettera di convocazione e verbale/sintesi proposte di intervento)

Evidenza documentale

Partecipazione degli operatori ASL NO individuati al gruppo regionale

Partecipazione dell’operatore ASL NO individuato o, di un suo sostituto, al gruppo di lavoro regionale, se attivato

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 107

Azione 9.1.2 Migliorare il livello di coordinamento tra Autorità Competente e Organi di Controllo

Obiettivi dell’azione Promuovere e migliorare il livello di coordinamento tra le diverse Autorità ed i diversi organi di controllo.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello locale

Redigere un Piano dei controlli della Sicurezza Alimentare che tenga conto delle possibili integrazioni tra servizi e con i diversi Organi di Controllo, sulla base delle indicazioni previste dal PNI.

Popolazione target Imprese alimentari, popolazione generale del territorio ASL NO.

Attori coinvolti/ruolo Gruppo PAISA composto dai Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare. Altri organi di controllo, enti/istituzioni interessate.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Produrre documento programmazione e rendicontazione PAISA 100%

Azione 9.1.3 Potenziare il sistema di sorveglianza e gestione MTA

Obiettivi dell’azione Aggiornare e implementare gli strumenti per potenziare le indagini epidemiologiche sulle MTA.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Aggiornare le linee di indirizzo e la documentazione per l’attività dei gruppi di lavoro regionale e locali per la sorveglianza sulle MTA, comprese le indicazioni per la parte diagnostica di laboratorio.

Livello regionale, locale

Definire e attuare interventi di informazione, formazione, aggiornamento per gli operatori coinvolti nella gestione delle MTA sulla base dell’aggiornamento, a livello regionale, delle linee di indirizzo e della documentazione per l’attività del gruppo di lavoro locale per la sorveglianza delle MTA.

Popolazione target Popolazione residente nel territorio ASL NO.

Attori coinvolti/ruolo Referenti e gruppo locale MTA.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Numero interventi di informazione/formazione sulla gestione degli episodi di MTA, a livello locale

1

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 108

Azione 9.4.1 Completare i sistemi anagrafici delle imprese alimentari e del settore dei mangimi

Obiettivi dell’azione Assicurare l’affidabilità dei sistemi anagrafici delle imprese alimentari e del settore dei mangimi.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Valutare lo stato di adeguamento dei sistemi informativi/informatici e l’adeguamento delle anagrafiche gestite dalle Autorità competenti alla “Masterlist regolamento CE 852/2004”. Livello locale

Procedere all’adeguamento delle anagrafiche locali in base alle indicazioni pervenute dalla Regione Piemonte.

Popolazione target Imprese alimentari del territorio ASL NO.

Attori coinvolti/ruolo Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare dell’ASL NO.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Percentuale di conformità delle anagrafi locali 50%

Azione 9.5.1 Gestire le emergenze in medicina veterinaria

Obiettivi dell’azione Gestire le emergenze epidemiche veterinarie e non e gli eventi straordinari.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale e locale

Promuovere la diffusione, a livello regionale e a livello locale, dei protocolli per la gestione delle emergenze epidemiche e non epidemiche in medicina veterinaria ed eventuali interventi straordinari attraverso l’organizzazione di interventi di formazione con simulazione sul campo per gli operatori in modo che i servizi siano preparati a impiegare i protocolli.

Popolazione target O.S.A., O.S.M., Imprese alimentari, popolazione generale del territorio ASL NO.

Attori coinvolti/ruolo Operatori dei servizi veterinari, SIAN e altri servizi/enti emergenza dell’ASL NO.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Numero incontri di divulgazione/formazione per la diffusione dei protocolli

Partecipazione degli operatori coinvolti dei Servizi veterinari ASL NO all’incontro organizzato a livello regionale, se attivato

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Azione 9.6.1 Prevenzione malattie infettive della fauna selvatica

Obiettivi dell’azione Implementare protocolli e programmi di sorveglianza della fauna selvatica per la prevenzione delle malattie infettive trasmissibili al patrimonio zootecnico e all’uomo.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Pianificazione di un programma con una distribuzione omogenea e statisticamente significativa dei campioni per implementare il sistema di monitoraggio sanitario delle principali popolazioni selvatiche (cinghiali e altri ungulati, volpi, lepri, roditori, avifauna) verso determinate malattie (brucellosi, tubercolosi, peste suina classica, rabbia,

influenza aviare, pseudo peste aviare, west nile disease). Tale monitoraggio sanitario consente di evidenziare rapidamente la presenza e la distribuzione delle principali patologie trasmissibili al patrimonio zootecnico e all’uomo.

Popolazione target Popolazione animale selvatica nel territorio ASL NO.

Attori coinvolti/ruolo SIAV A e B, PMPPV in collaborazione con IZS, Università, Agricoltura, Enti parco ed altri soggetti interessati.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Attuazione del piano di monitoraggio regionale, qualora attivato 100%

Azione 9.8.1 Migliorare la qualità nutrizionale e la sicurezza dell’offerta alimentare

Obiettivi dell’azione Migliorare la conoscenza e la capacità di gestione dei rischi nutrizionali e da allergeni da parte degli operatori del settore alimentare. Aumentare la disponibilità di alimenti salutari.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello locale

Organizzare interventi informativi /formativi finalizzati ad aumentare l’offerta di alimenti idonei a soggetti allergici o intolleranti. Corsi di formazione per operatori del settore alimentare e per operatori del settore sanitario. Interventi per verificare la disponibilità/utilizzo di sale iodato nei centri vendita e ristorazione collettiva secondo gli indirizzi regionali.

Popolazione target Operatori del settore alimentare e sanitario, Popolazione residente nel territorio ASL NO.

Attori coinvolti/ruolo Operatori SIAN/ Veterinari dell’ASL NO.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 110

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Eventi informativi/formativi per gli operatori del settore alimentare o sanitario /anno

1

Interventi di vigilanza/valutazione nutrizionale nella ristorazione collettiva 20

Azione 9.9.1 Formazione del personale delle Autorità competenti

Obiettivi dell’azione Assicurare che il personale delle autorità competenti regionale e locali sia adeguatamente formato.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Predisporre, attuare e riesaminare un programma di formazione regionale che preveda un coordinamento degli eventi formativi regionali e locali.

Livello regionale

Collaborare con la Regione per predisporre ed attuare un evento formativo fruibile dagli operatori addetti al controllo ufficiale di tutte le AA.SS.LL. regionali.

Popolazione target Operatori sicurezza alimentare.

Attori coinvolti/ruolo Gruppo regionale e locale ASL NO.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Numero eventi formativi/anno 1

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Azione 9.10.1 Audit sulle Autorità competenti

Obiettivi dell’azione Assicurare che vengano effettuati gli audit sulle autorità competenti.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Realizzare gli audit previsti dall’articolo 4, paragrafo 6, del regolamento CE 882/2004. Rendicontare l’attività di audit svolta ed effettuare il riesame del programma.

Livello locale

Realizzare gli audit previsti dall’articolo 4, paragrafo 6, del regolamento CE 882/2004.

Popolazione target Personale delle autorità competenti locali ASL NO.

Attori coinvolti/ruolo Gruppo audit e auditors Servizi dipartimentali di sicurezza alimentare ASL NO.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Numero audit interni 1

Indicatore sentinella (regionale) numero Audit sulle ACL effettuati/anno

da 4 a 6

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 112

Programma 10

Governance, organizzazione e monitoraggio

del Piano regionale di prevenzione. Programmazione annuale - anno 2015

Quadro strategico Dal 20093 la Regione Piemonte si è dotata di una architettura organizzativa per la prevenzione che valorizza il ruolo di stewardship, articolato su un livello regionale (CORP e Assemblea dei Servizi) e un livello locale (Direzioni integrate della prevenzione). L’obiettivo era di migliorare integrazione e coordinamento delle attività di prevenzione, comprese quelle che si attuano al di fuori del Dipartimento di Prevenzione, nonché di coadiuvare le funzioni di governo a livello regionale e locale. Tale architettura è stata sostanzialmente confermata dal Piano socio sanitario regionale 2012-20154. Il Coordinamento Operativo Regionale della Prevenzione (CORP) ha una composizione multidisciplinare e multisettoriale: al suo interno infatti sono rappresentate le principali strutture di supporto regionali (SSEPI, DoRS, CPO, ARPA, IZS) che portano la loro competenza nell’utilizzo dei dati per la definizione delle priorità, nella ricerca dell’efficacia e dell’innovazione e nella valutazione delle performance; sono inoltre presenti i referenti delle Direzioni integrate della Prevenzione (o Coordinatori di Piano locale della prevenzione - PLP), rappresentativi anche delle diverse strutture ASL e in grado quindi di evidenziare esigenze e criticità locali. La ASL NO partecipa al CORP con: - un rappresentante del Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, attualmente individuato a svolgere le funzioni di coordinamento regionale delle sorveglianze di popolazione PASSI e PASSI d’Argento e membro del gruppo per la gestione e valorizzazione delle informazioni derivanti dalle sorveglianze (Det. Reg. 1044 del 30/12/2010). monitoraggio sorveglianze; - del Coordinatore Locale del Piano di Prevenzione, identificato con il direttore del Dipartimento di Prevenzione al quale la DGR n. 21-5144 del 28/12/2012 attribuisce la funzione della Direzione integrata (pensata con la funzione di integrare, coordinare e armonizzare attività e strutture aziendali rispetto agli obiettivi del PRP). Il Direttore del Dipartimento “individua, per il governo unitario della prevenzione, modalità di coordinamento ed integrazione con le altre aree sanitarie coinvolte in attività di prevenzione, che non comportino l’attivazione di strutture organizzative”. Nel corso dei precedenti Piani di Prevenzione il rappresentante SSEPI ha periodicamente trasmesso al Settore regionale di riferimento ed ai Coordinatori Aziendali delle sorveglianze i risultati delle sorveglianze; inoltre, ha partecipato nel 2014 al gruppo governance contribuendo alla predisposizione del PRP anche con un intervento al corso regionale tenutosi a Fossano (ASL CN1) il 7 Novembre, “Quale prevenzione per il territorio piemontese”. Il PNP richiama la funzione di stewardship, a cui la letteratura internazionale attribuisce un ruolo di determinante di qualità ed efficacia degli interventi del sistema sanitario. Le funzioni di stewardship richiedono tempo dedicato e riconoscimento del ruolo. A livello locale la mancata concettualizzazione del proprio ruolo di steward, costituisce una criticità insieme alla partecipazione effettiva, alla rappresentatività delle referenze tecniche, al bisogno di rafforzare il ruolo di coordinamento in raccordo con chi fa programmazione. Per cercare di dare una risposta ad alcune di queste criticità, con DDG 616 del 4/7/2014 la ASL NO ha approvato gli indirizzi 2014 del PLP 2014-2018 identificando la figura e le funzioni del Coordinatore Locale di Piano, attivando (identificandone responsabili e funzioni) gruppi di lavoro su specifici obiettivi di salute ed istituendo un tavolo di coordinamento per la governance del PLP presieduto dal Direttore Sanitario di ASL. Nel 2014 come azioni di accompagnamento e supporto alla realizzazione del PLP sono stati realizzati i corsi di formazione accreditati ECM: “I Piani di Prevenzione 2014-2018: storia e prospettive” (2 edizioni con coinvolgimento di circa un centinaio di operatori e “L’utilizzo dei dati per la programmazione del PLP: focus sulle sorveglianze di popolazione”(1 edizione, 29 partecipanti).

3 DGR n. 24-10835 del 23/02/2009.

4 DCR n. 167-14087 del 3/04/2012

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 113

Utilizzo delle prove di efficacia

Sul territorio dell’ASL NO svolge la propria attività il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale che partecipa al Network Italiano di EBP (NIEBP), nato nel 2007 come consolidamento dell’iniziativa EBP iniziata nel settembre 1999 a Bologna. Il NIEBP è inserito dal 2014 fra le azioni centrali del CCM, e ha lo scopo fornire alle regioni sintesi dell’efficacia degli interventi di prevenzione, a partire dalla letteratura scientifica, a beneficio degli operatori e policy-maker della prevenzione.

Monitoraggio e contrasto disuguaglianze

Il PNP chiede attenzione alle diseguaglianze sociali di salute e interventi specifici per il loro contrasto. Il PRP 2014-2018 offre, nel capitolo dedicato al profilo di salute, un esempio di come sia possibile arrivare ad individuare priorità e valutare impatti sulla salute della popolazione, anche se altre considerazioni dovrebbero essere incluse all’interno di un ragionamento più articolato e completo dei fattori di rischio verso i quali converrebbe concentrare i maggiori sforzi della prevenzione. Individuare e quantificare i rischi associati ad ogni determinata esposizione è un primo elemento che dovrebbe arricchire la stima dei potenziali impatti. Un altro aspetto importante dovrebbe derivare dall’identificazione dei gruppi maggiormente vulnerabili ad una determinata esposizione. In questo ambito le prevalenze regionali di molti indicatori delle sorveglianze PASSI e Passi d’Argento elaborati dal SSEPI dell’ASL NO sono state spesso presentate stratificate per caratteristiche demografiche o sociali (genere, età, scolarità, condizioni economiche) e stratificazioni possono essere effettuate anche per altre variabili (quali la nazionalità o la condizione professionale). Con la sorveglianza PASSI questa tipo di risultato è disponibile anche per le singole ASL .

Monitoraggio del Piano

Per la programmazione il monitoraggio e la rendicontazione del PLP negli anni si sono svolte riunioni tra il Coordinatore del PLP ed i responsabili dei gruppi di lavoro, identificati con appositi atti aziendali. A queste persone inoltre il coordinatore del PLP trasmette gli aggiornamenti riguardanti l’attività CORP. Anche per il 2015 si seguiranno modalità analoghe alle quali si dovrebbe aggiungere l‘attivazione del tavolo governance previsto DDG 616 del 4/7/2014.

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 114

Azione 10.1.1 Censimento fonti informative ed eventuale revisione/adattamento dei flussi

Obiettivi dell’azione Assicurare un’adeguata base informativa per il monitoraggio e la valutazione del Piano.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

• Definizione delle modalità operative (regole di funzionamento, piano di lavoro) del gruppo regionale per il monitoraggio e la valutazione del PRP, composto da referenti dei servizi di supporto, dai coordinatori delle sorveglianze e dai referenti dei programmi del PRP (v. nota regionale prot. 23249 del 13/11/2014).

• Attuazione del censimento dei punti critici relativi ai sistemi informativi nei programmi del PRP, a cura del gruppo regionale per il monitoraggio e la valutazione del PRP.

• Stesura del documento di analisi, a cura del gruppo regionale per il monitoraggio e la valutazione del PRP.

• Promozione dell’utilizzo della banca dati ProSa anche ai fini rendicontativi: - organizzazione di interventi informativi e formativi per le Aziende; - definizione condivisa di un set di indicatori per il monitoraggio e la rendicontazione delle attività

regionali e locali.

• Migliore descrizione dell’impatto e della mortalità da incidenti stradali, attraverso il mantenimento e sviluppo del sistema di sorveglianza integrato già attivo: - valutazione di completezza e qualità dei dati e dei criteri di linkage; - stima degli indicatori di carico assistenziale; - stima di indicatori di burden of disease (DALY’s).

Livello locale

La ASL NO, garantirà la partecipazione degli operatori coinvolti al gruppo regionale per il monitoraggio e la valutazione del PRP. Tutti i progetti e gli interventi di promozione alla salute realizzati dall’ASL dovranno essere caricati su ProSa. I gruppi di lavoro dei progetti del PRP potranno individuare punti critici relativi ai sistemi informativi dei loro programmi, da sottoporre al tavolo governance per soluzione e/o stesura di documento da inviare come contributo a livello regionale.

Popolazione target Operatori ASL che partecipano alla stesura del PLP

Attori coinvolti/ruolo Coordinatore PLP, gruppi di lavoro Programmi PLP, tavolo governance Per ProSa: RePES e referenti aziendali ProSa.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Garantire la partecipazione degli operatori coinvolti al gruppo regionale per il monitoraggio e la valutazione del PRP

Se individuati, partecipazione di operatori ASL al gruppo regionale - 90%

Inserimento in ProSa delle attività di promozione della salute attuate da ASL NO

90% delle attività inserite

Indicatore sentinella: N. ASL che utilizzano Prosa per la rendicontazione PLP

Presenza set di indicatori per monitoraggio progetti

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 115

Azione 10.1.2. Sorveglianze di popolazione

Obiettivi dell’azione - utilizzo per la pianificazione e il monitoraggio del piano - garantire l’attuazione delle sorveglianze secondo i protocolli prestabiliti

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Utilizzo dei dati delle sorveglianze nella pianificazione regionale. Partecipazione all’azione 10.3.1 “Ridefinire e rafforzare le strutture deputate alla governance del Piano di Prevenzione, la loro composizione e i relativi compiti”. OKKIO alla Salute: predisposizione report con dati 2014 e comunicazione dei risultati almeno attraverso sua pubblicazione su sito Regione Piemonte. HBSC: predisposizione report con dati 2014 e comunicazione dei risultati almeno attraverso sua pubblicazione su sito Regione Piemonte. PASSI:

- coordinamento tra indicazioni nazionali e svolgimento locale dell’attività; - predisposizione di reportistica con dati 2014 e comunicazione dei risultati almeno attraverso sua

pubblicazione su sito Regione Piemonte; - organizzazione di formazione per operatori PASSI.

PASSI d’Argento: partecipazione alle iniziative che saranno proposte dal livello nazionale.

Livello locale

Utilizzo dei dati delle sorveglianze nella pianificazione locale. OKKIO alla Salute: predisposizione report con dati 2014 e comunicazione dei risultati almeno attraverso sua pubblicazione su sito Regione Piemonte. PASSI:

- effettuazione interviste PASSI; - predisposizione di reportistica (almeno 1 documento) con dati 2014 e comunicazione dei risultati almeno

attraverso pubblicazione della reportistica su sito aziendale o nazionale; - partecipazione alla formazione per operatori PASSI organizzata dal livello regionale.

PASSI d’Argento: partecipazione alle iniziative che saranno proposte dal livello regionale.

Popolazione target Portatori di interesse regionali e locali delle diverse tematiche affrontate dalle sorveglianze, ed in particolare di quelle contenute nel PRP (operatori scolastici, operatori sanitari, amministratori, popolazione). Attori coinvolti/ruolo Fonte informativa: campione casuale rappresentativo della popolazione delle diverse classi di età. Per raccolta dati, analisi, produzione e comunicazione di risultati, promozione di utilizzo dei dati:

- livello locale: SSEPI, operatori di varie strutture, aziendali e non, a vario titolo (rif. in reportistica delle sorveglianze);

- livello regionale: Gruppo per la gestione e la valorizzazione delle informazioni derivanti dai sistemi di sorveglianza, istituito con DD n. 1044 del 30 dicembre 2011 (attualmente costituito da referenti e coordinatori delle sorveglianze e rappresentante settore regionale); ufficio comunicazione regionale.

Per utilizzo dei risultati: portatori di interesse regionali e locali delle diverse tematiche affrontate dalle sorveglianze (operatori scolastici, operatori sanitari, amministratori, popolazione).

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 116

Indicatori di processo

Azioni locali Standard per l’anno 2015

Predisposizione report ASL NO Okkio alla salute 2014 Trasmissione report a Regione Piemonte - Settore Prevenzione e Veterinaria

Effettuazione interviste PASSI Almeno 90% delle 275 interviste attese

Reportistica PASSI con risultati aggiornati al 2014 Almeno 1 documento pubblicato su sito aziendale o nazionale

Partecipazione alla formazione per operatori PASSI organizzata dal livello regionale

Presenza di operatori ASL NO a tutte le giornate di formazione organizzate dal livello regionale

Partecipazione alle iniziative che saranno proposte dal livello regionale per la sorveglianza Passi d’Argento.

Presenza di operatori ASL NO a tutte le iniziative che saranno proposte dal livello regionale per la sorveglianza Passi d’Argento

Indicatore sentinella: Rispetto degli indirizzi annuali da parte della ASL NO

Rispetto dei 5 indicatori di processo sopra riportati

Azioni regionali Standard per l’anno 2015

Aggiornamento dati delle sorveglianze PASSI e PDA nelle programmazioni annuali (aggiornamento degli indicatori degli obiettivi centrali del PNP provenienti dalle sorveglianze nei documenti annuali di programmazione regionale)

100% indicatori aggiornati

Reportistica PASSI con risultati aggiornati al 2014 Almeno 1 documento pubblicato su sito Regione Piemonte

Organizzazione di formazione per operatori PASSI Accreditamento di almeno 1 corso di formazione per operatori PASSI

Partecipazione alle iniziative che saranno proposte dal livello regionale per la sorveglianza Passi d’Argento.

partecipazione del coordinamento regionale alle iniziative che saranno proposte dal livello nazionale per la sorveglianza Passi d’Argento

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 117

Azione 10.1.3. Monitoraggio e contrasto delle disuguaglianze

Obiettivi dell’azione Attuare health equity audit sui programmi del piano.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Equity audit Costituzione del gruppo di lavoro. Elaborazione di una griglia specializzata di equity audit rapido/ approfondito per ogni setting/programma. Definizione delle modalità di svolgimento degli audit rapido ed approfondito. Avvio dell’audit approfondito su un programma dei 4 attesi entro il 2018. Avvio dell’audit rapido su 2/3 programmi dei 5 attesi entro il 2018.

Avvio sito disuguaglianze Costituzione della redazione, implementazione del sito, raccolta adesioni e invio periodico della newsletter di aggiornamento a tutti gli iscritti.

Comunità di pratica Costituzione di comunità di pratica sui temi oggetto di health equity audit e predisposizione di uno spazio interattivo ad accesso riservato sul sito web www.disuguglianzedisalute.it per l’accesso ai documenti di lavoro e ad un forum per la discussione. Livello locale

Partecipazione alle comunità di pratica.

Popolazione target Popolazione in situazione di svantaggio e vulnerabilità.

Attori coinvolti/ruolo Livello regionale: SSEpi ASL TO3 e DORS e gruppi di lavoro dei programmi.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Garantire la partecipazione degli operatori coinvolti al gruppo regionale per il monitoraggio e la valutazione del PRP

Se individuati, partecipazione di operatori ASL al gruppo di lavoro per programma - 90%

Garantire la partecipazione degli operatori coinvolti alla comunità di pratica

Se individuati, partecipazione di operatori ASL al comunità di pratica

Risultati PASSI ASL NO con analisi stratificate per variabili socio demografiche

Trasmissione relazione con risultati PASSI ASL NO stratificati per variabili sociodemografiche per indicatori della sorveglianza PASSI

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 118

Azione 10.2.1. Laboratorio della prevenzione

Obiettivi dell’azione Selezionare pratiche di prevenzione primaria e secondaria efficaci per i fattori di rischio più rilevanti del PRP 2014-2018. Elaborare una procedura di valutazione costo-benefici e costo - efficacia delle attività selezionate ai fini della programmazione della prevenzione.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Prosecuzione delle attività di ricerca e trasferimento di evidenze e buone pratiche già in essere. Individuazione del gruppo di esperti. Definizione del raccordo con NIEBP. Messa a punto degli strumenti di selezione attraverso stima dei DALY’s da malattie cronico degenerative ed infettive e della frazione di malattie prevenibili, individuazione interventi di prevenzione con prove di efficacia e valutazioni di costo efficacia. Inventario delle attività di prevenzione in atto o in fase di progetto nel Servizio Sanitario e nelle ONG. Report.

Popolazione target Operatori della prevenzione e decisori.

Attori coinvolti/ruolo Livello regionale: CPO, UPO - Dipartimento di Medicina Traslazionale, DoRS.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Garantire la partecipazione degli operatori coinvolti al gruppo regionale

Se individuati, partecipazione di operatori ASL al gruppo di lavoro - 90%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 119

Azione 10.3.1 Proposta revisione organizzativa

Obiettivi dell’azione Ridefinire o rafforzare le strutture deputate alla governance del Piano di prevenzione, la loro composizione e i relativi compiti.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Dovranno essere identificate, a cura del CORP, le modalità operative per la stesura del documento di analisi delle criticità organizzative e proposta di revisione organizzativa a sostegno del PRP. La proposta dovrà tener conto almeno dei seguenti elementi:

- per il livello regionale: • funzionamento complessivo del CORP: criticità, funzioni, composizione, regole di funzionamento, ivi

compresi i gruppi di lavoro su tematiche trasversali; • definizione dei rapporti con i servizi regionali di supporto; • referenti e funzioni di coordinamento dei programmi di Piano; • modalità di raccordo e collaborazione con le altre componenti sanitarie e altri settori regionali.

- per il livello aziendale: • funzioni, compiti e modalità organizzative per il coordinamento del PLP e dei singoli programmi nelle ASL; • modalità di raccordo e di collaborazione con il livello regionale; • modalità di raccordo e collaborazione con le altre istituzioni a livello di ASL.

Si dovrà inoltre garantire il supporto al funzionamento di gruppi di lavoro trasversali e interistituzionali.

Livello locale

Le ASL dovranno garantire la partecipazione dei propri referenti ai lavori del CORP, nonché l’attuazione locale degli indirizzi regionali.

Popolazione target Operatori coinvolti nei Piani di Prevenzione regionale e locali.

Attori coinvolti/ruolo Settore regionale; CORP.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Garantire la partecipazione degli operatori ASL NO ai lavori del CORP

Se convocati, partecipazione di operatori ASL ai lavori del CORP - 90%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 120

Azione 10.3.2 Implementazione audit del Piano di prevenzione

Obiettivi dell’azione Garantire un sistema di monitoraggio e supporto alla realizzazione del Piano.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Il coordinatore regionale del PRP, in collaborazione con il CORP, costituirà il gruppo regionale per l’audit del PRP, del quale dovranno far parte tutti i coordinatori PLP. Entro fine 2015, il gruppo sarà convocato almeno una volta per la presentazione dell’iniziativa e per concordare le modalità di attuazione, in particolare la formazione che dovrà precedere lo svolgimento degli audit.

Livello locale

Ogni coordinatore di PLP dovrà partecipare alle attività previste per il gruppo.

Popolazione target Coordinatori PLP e altri operatori impegnati nei PLP e nel coordinamento regionale.

Attori coinvolti/ruolo Settore regionale; Coordinatore regionale PRP; CORP; Coordinatori PLP.

Indicatori di processo

Standard per l’anno 2015

Partecipazione del Coordinatore PLP ASL NO al gruppo regionale Audit.

Se convocato, partecipazione del Coordinatore PLP al gruppo regionale Audit - 90%

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 121

Azione 10.4.1 Realizzazione eventi informativi e formativi a livello regionale e locale

Obiettivi dell’azione • Promuovere la cultura della prevenzione come strategia delle Aziende Sanitarie e degli Enti Locali, anche in

funzione di un razionale utilizzo di risorse

• Aumentare la consapevolezza tra gli operatori delle funzioni e potenzialità del Piano di prevenzione

• Accrescere le competenze per migliorare la qualità degli interventi

• Riconoscere e ridurre le diseguaglianze sociali e adottare azioni di provata efficacia

• Migliorare la capacità di utilizzare strumenti di comunicazione efficace

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

A cura del CORP, sarà organizzato un incontro di presentazione del PRP con le Direzioni Generali delle ASL del Piemonte. Una riunione CORP, da effettuarsi entro fine 2015, sarà dedicata ad approfondire l’analisi dei bisogni formativi per varie categorie di operatori impegnati sui programmi del PRP: CORP, referenti e gruppi di lavoro dei programmi PRP, coordinatori PLP. Sarà chiesto ai coordinatori PLP di effettuare l’analisi dei bisogni formativi a livello locale, relativa agli operatori impegnati nel PLP. I risultati dell’analisi svolta ai due livelli (regionale e locale) saranno propedeutici alle iniziative formative previste per gli anni successivi.

Livello locale

Le Direzioni Generali delle ASL parteciperanno alle iniziative loro rivolte per la presentazione del PRP. I coordinatori PLP effettueranno un’analisi dei bisogni formativi degli operatori impegnati nel PLP secondo le indicazioni fornite dal CORP.

Popolazione target Le Direzioni Generali e operatori delle ASL del Piemonte coinvolti nella realizzazione dei PLP.

Attori coinvolti/ruolo CORP; Assessorato / Direzione Sanità.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Partecipazione Direzione Generale a iniziative per presentazione del Piano.

Secondo quanto proposto dalla Regione

Ricognizione dei bisogni formativi da parte del coordinatore del PLP

Secondo indicazioni CORP

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PLP programmazione asl novara annuale 2015 122

Azione 10.5.1 Comunicazione e partecipazione a sostegno delle politiche per la salute

Obiettivi dell’azione Migliorare la comunicazione e la collaborazione interistituzionale relativa agli obiettivi di piano e favorire la partecipazione sociale alle decisioni e alle politiche per la salute.

Descrizione delle attività previste nell’anno

Livello regionale

Avvio lavori per la produzione di modelli di partecipazione/collaborazione interistituzionale e format per la comunicazione, a sostegno degli obiettivi del Piano. Avvio lavori per l’organizzazione di eventi, incontri, seminari, tavoli tematici a livello regionale (ed eventuale realizzazione già nel 2015) per valutare e migliorare programmi e azioni del Piano e rendere effettiva la collaborazione interistituzionale e la partecipazione sociale allo sviluppo di politiche per la salute. Livello locale

Avvio lavori per l’organizzazione di eventi, incontri, seminari, tavoli tematici a livello locale (ed eventuale realizzazione già nel 2015) per valutare e migliorare programmi e azioni del Piano e rendere effettiva la collaborazione interistituzionale e la partecipazione sociale allo sviluppo di politiche per la salute.

Popolazione target Operatori della prevenzione, decisori, cittadini.

Attori coinvolti/ruolo Livello regionale: Assessorato alla Sanità e altri assessorati; altri enti e istituzioni, esterni alla Regione Piemonte. Livello locale: ASL, scuola, socio-assistenziale, associazioni, enti e istituzioni territoriali.

Indicatori di processo Standard per l’anno 2015

Organizzazione di un evento atto a promuovere la collaborazione interistituzionale per lo sviluppo di politiche per la salute

Entro il 31/12/2015