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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 tel. 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Redazione: Vanda Aleni, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Leonardo Capano, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino, Giulia Costa, Antonella Damiani, Antonio Ferrari, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Francesco Bellini, Umberto Di Donato, Valentina Geminiani, Claudio Gerosa, Gisemma Grazioli Rivola - Tiratura 16.500 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della zona 4 anno XX, numero 180, novembre 2016 ® ® ATHOS Improvviso cambiamento climatico A mici, colleghi, lettori hanno riempito il 29 ottobre la sala di Wow Spazio fumetto per la presentazione del libro di Athos Careghi con testi di Giovanni Chiara “Professione cartoonist”, edito da QUATTRIO: cento vignette che offrono un quadro ampio e variegato dei suoi personaggi, dei suoi temi e del suo inconfondibile stile. Athos ha avuto anche il suo bel daffare a scrivere dediche sui li- bri... Il libro ora è in vendita a 10 € (ed è anche adattissimo come regalo a Natale!) presso i seguenti punti: edicole di viale Umbria 109, di via Bacchiglione/ang. corso Lodi e di Piazzale Martini; libreria Il libraccio, via Arconati 16; Libre- ria S. Paolo, via Pattari 6; La Borsa del Fumetto, via Lecco 16; Enoteca Nuvole in Cantina, via Canaletto 11, oltre che pres- so la nostra sede di via Tito Li- vio 33. Per dicembre aggiun- geremo nuovi punti vendita. Professione cartoonist C ome spesso accade, per ragioni di spazio non riusciamo a pubblicare tutti gli articoli che vorremmo. Però ci te- niamo ad anticipare che nel prossimo numero troverete un servizio su Santa Giulia: i lavori per il prolungamento della promenade e la realizzazione della piazza vicino a Sky e il punto sull’area nord. Rimanendo sempre in quella zona, sta procedendo l’iter per l’intervento previsto su via Pestagalli (terziario e piastra com- merciale) per cui prossimamente cercheremo di capire esatta- mente che cosa succede, così come andremo alla ricerca di in- formazioni precise e dettagliate sui progetti per Porto di Mare (non tutto a dicembre!) A dicembre troverete come sempre la ricetta di Francesco Tosi per Natale, l’inizio di un “viaggio” alla scoperta delle realtà a sud dello Scalo di Porta Romana, e... tutto il resto. Prossimamente È arrivata anche a Milano la ten- denza dei giovani di New York, che amano riunirsi nei bar per ga- reggiare tra di loro, al suono del ticchettio dei tasti delle vecchie macchine da scri- vere. La chiamano type-in, una specie di raduno di appassionati di dattilografia, per sfidarsi a chi scrive meglio o a chi scrive più veloce. Lo fanno quasi ogni sera nei bar più alla moda di Manhattan. I giovani di N.Y. hanno scoperto solo ora il piacere di scrivere a macchina, mentre sentono in sottofondo l’armonioso movi- mento delle leve portacaratteri e il tic ad ogni lettera scritta. A Milano lo facciamo già da dieci anni, perché da ben due lustri un appassionato di macchine da scrivere organizza gare di dattilografia, avendo creato addirittura un Museo, dove espone oltre mille macchine da scrivere, prodotte in tutti i continenti. Si tratta di Umberto Di Donato, studioso di “Storia della Scrittura”, amante dell’in- venzione che differenziò in mo- do netto l’uomo da tutti gli altri esseri viventi, origine della storia scritta e della cultura. Il Museo è stato allestito in via L.F. Me- nabrea 10, nel quartiere Isola, e sin dall’inizio ha organizzato pe- riodicamente prove di dattilo- grafia. In totale più di quindici, di cui otto dedicate a Indro Montanelli, tre a George Sime- non (quelle all’estero, in Francia, Belgio e Svizzera) e altre in Ita- lia intitolate a scrittori minori. Grazie alla collaborazione del Comitato Soci Coop PiazzaLo- di-Rogoredo, di Ipercoop, del Centro Commerciale PiazzaLodi e di QUAT- TRO, approda nella no- stra zona il 9° Concorso di Dattilo- grafia Indro Montanelli che si svolgerà sabato 19 novem- bre all’interno del Centro Com- merciale PiazzaLodi. Non è una gara di velocità ma di precisione e potranno partecipare tutti i clienti del Centro che durante la giornata avranno a disposizione contemporaneamente 10 macchine da scrivere. Sarà consegnato loro da copiare un breve testo ricavato dagli scritti del grande giornalista milanese e chi commetterà meno errori verrà pro- clamato vincitore, ricevendo in pre- mio una vecchia macchina Olivetti e il di- ploma. Al secondo e terzo classificato sarà dato un diploma e un omaggio del Mu- seo. La gara si svolgerà dalle ore 10 alle ore 17 nello spazio davanti all’entrata del- l’Ipercoop e la premiazione avverrà alle ore 18, al primo piano del Centro. Inoltre i semplici curiosi nello stesso spazio po- tranno ammirare l’esposizione di una ven- tina di macchine da scrivere d’epoca. VOLETE PROVARE ANCHE VOI? Nell’era dei computer, dei telefonini e de- gli smartphone avrete la possibilità di tor- nate a casa con una vecchia macchina da scrivere. I tre vincitori saranno selezionati da una giuria costituita da: Umberto Di Donato (Fondatore Museo della macchina da scri- vere), Stefania Aleni (Ass. culturale QUATTRO) e Laura Redaelli (Coop Lombardia). VI ASPETTIAMO! La rivincita della macchina da scrivere Nelle pagine interne: Casa Medica, assistenza in rete Il Gruppo Ciclistico Ponte Lambro pag. 8 Da Porta Vittoria al red carpet di Venezia pag. 3 pag. 5 Alternanza scuola-lavoro al liceo Einstein pag. 9 “la Nostra Comunità” compie 35 anni pag. 12 Associazione Tempo Libero COMITATO SOCI DI ZONA MILANO ROGOREDO - P.ZZA LODI

ATHOS La rivincita della macchina da scriverequattronet2.it/wp-content/uploads/2014/04/Quattro_180.pdfil piacere di scrivere a macchina, mentre sentono in sottofondo l’armonioso

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 tel. 02 45477609 e-mail [email protected] internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttore responsabile: Stefania Aleni.Redazione: Vanda Aleni, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Leonardo Capano, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino, Giulia Costa, Antonella Damiani,Antonio Ferrari, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Francesco Bellini, Umberto DiDonato, Valentina Geminiani, Claudio Gerosa, Gisemma Grazioli Rivola - Tiratura 16.500 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della zona 4

anno XX, numero 180, novembre 2016

® ®

ATHOS

Improvviso cambiamento climatico

Amici, colleghi, lettori hanno riempito il 29 ottobre lasala di Wow Spazio fumetto per la presentazione dellibro di Athos Careghi con testi di Giovanni Chiara

“Professione cartoonist”, edito da QUATTRIO: cento vignetteche offrono un quadro ampio e variegato dei suoi personaggi,dei suoi temi e del suo inconfondibile stile.

Athos ha avuto anche il suo beldaffare a scrivere dediche sui li-bri...Il libro ora è in vendita a 10 € (edè anche adattissimo come regaloa Natale!) presso i seguenti punti:edicole di viale Umbria 109, divia Bacchiglione/ang. corso Lodie di Piazzale Martini; libreria Illibraccio, via Arconati 16; Libre-ria S. Paolo, via Pattari 6; LaBorsa del Fumetto, via Lecco16; Enoteca Nuvole in Cantina,via Canaletto 11, oltre che pres-so la nostra sede di via Tito Li-vio 33. Per dicembre aggiun-geremo nuovi punti vendita.

Professione cartoonist

Come spesso accade, per ragioni di spazio non riusciamoa pubblicare tutti gli articoli che vorremmo. Però ci te-niamo ad anticipare che nel prossimo numero troverete

un servizio su Santa Giulia: i lavori per il prolungamento dellapromenade e la realizzazione della piazza vicino a Sky e ilpunto sull’area nord. Rimanendo sempre in quella zona, sta procedendo l’iter perl’intervento previsto su via Pestagalli (terziario e piastra com-merciale) per cui prossimamente cercheremo di capire esatta-mente che cosa succede, così come andremo alla ricerca di in-formazioni precise e dettagliate sui progetti per Porto di Mare(non tutto a dicembre!)A dicembre troverete come sempre la ricetta di Francesco Tosiper Natale, l’inizio di un “viaggio” alla scoperta delle realtà asud dello Scalo di Porta Romana, e... tutto il resto.

Prossimamente

Èarrivata anche a Milano la ten-denza dei giovani di New York,che amano riunirsi nei bar per ga-

reggiare tra di loro, al suono del ticchettiodei tasti delle vecchie macchine da scri-vere. La chiamano type-in, una specie diraduno di appassionati di dattilografia,per sfidarsi a chi scrive meglio o a chiscrive più veloce. Lo fanno quasi ognisera nei bar più alla moda di Manhattan.I giovani di N.Y. hanno scoperto solo orail piacere di scrivere a macchina, mentresentono in sottofondo l’armonioso movi-mento delle leve portacaratteri e il tic adogni lettera scritta. A Milano lo facciamogià da dieci anni, perché da ben due lustriun appassionato di macchine da scrivereorganizza gare di dattilografia, avendo

creato addirittura un Museo, dove esponeoltre mille macchine da scrivere, prodottein tutti i continenti.Si tratta di Umberto Di Donato, studiosodi “Storia della Scrittura”, amante dell’in-

venzione che differenziò in mo-do netto l’uomo da tutti gli altriesseri viventi, origine della storiascritta e della cultura. Il Museoè stato allestito in via L.F. Me-nabrea 10, nel quartiere Isola, esin dall’inizio ha organizzato pe-riodicamente prove di dattilo-grafia. In totale più di quindici,di cui otto dedicate a IndroMontanelli, tre a George Sime-non (quelle all’estero, in Francia,Belgio e Svizzera) e altre in Ita-lia intitolate a scrittori minori.

Grazie alla collaborazione delComitato Soci Coop PiazzaLo-di-Rogoredo, di Ipercoop, del

Centro CommercialePiazzaLodi e di QUAT-TRO, approda nella no-stra zona il 9° Concorso di Dattilo-grafia Indro Montanelliche si svolgerà sabato 19 novem-bre all’interno del Centro Com-merciale PiazzaLodi. Non è una gara di velocità ma diprecisione e potranno parteciparetutti i clienti del Centro che durantela giornata avranno a disposizionecontemporaneamente 10 macchineda scrivere. Sarà consegnato loro da copiare unbreve testo ricavato dagli scritti delgrande giornalista milanese e chicommetterà meno errori verrà pro-clamato vincitore, ricevendo in pre-

mio una vecchia macchina Olivetti e il di-ploma. Al secondo e terzo classificato saràdato un diploma e un omaggio del Mu-seo.La gara si svolgerà dalle ore 10 alle ore

17 nello spazio davanti all’entrata del-l’Ipercoop e la premiazione avverrà alleore 18, al primo piano del Centro. Inoltrei semplici curiosi nello stesso spazio po-tranno ammirare l’esposizione di una ven-tina di macchine da scrivere d’epoca.

VOLETE PROVARE ANCHE VOI?Nell’era dei computer, dei telefonini e de-gli smartphone avrete la possibilità di tor-nate a casa con una vecchia macchina dascrivere.I tre vincitori saranno selezionati da unagiuria costituita da: Umberto Di Donato(Fondatore Museo della macchina da scri-vere), Stefania Aleni (Ass. culturaleQUATTRO) e Laura Redaelli (CoopLombardia).

VI ASPETTIAMO!

La rivincita della macchina da scrivere

Nellepagineinterne:

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pag. 12Associazione Tempo Libero COMITATO SOCI DI ZONA

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2 novembre 2016

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propria sede di via CarloPoma 48.Inoltre ARAS cerca volon-tari per sviluppare la propriaattività, per questo ha orga-nizzato un corso di forma-

zione che si terrà nelle giornate di lunedì dalle 20.30 alle 22.45 cir-ca in via Carlo Poma 48. Questo il calendario per il prossimocorso che partirà nel 2017: 16 gennaio - 6, 13, 20, 27 febbraio -6, 13, 20 marzo.Per partecipare all’incontro di lunedì 28 novembre occorre in-viare una mail a [email protected] indicando nome,cognome e un recapito telefonico.

Medicinali expressLa “consegna rapida” si sta diffondendo a macchia d’olio; primaera solo la pizza, adesso ci sono i pasti completi e, ultimo arri-

vata, la consegna rapida dei far-maci, rigorosamente in bicicletta.Ci informa del nuovo servizio laFarmacia Ovidio che ha aderito aquesta nuova iniziativa.Il portale che riceve gli ordini sichiama Pharmap e consente a chiè impossibilitato a recarsi in far-macia di demandare ad un “phar-maper” l’acquisto nella farmaciascelta e la rapida consegna entro45 minuti. La procedura è sempli-ce: inserire il proprio indirizzo,scegliere la farmacia aderente piùvicina, indicare i farmaci, inserirei dettagli del pagamento con cartadi credito e aspettare che uno degli

incaricati porti a casa o in ufficio quanto ordinato. Ovviamente,non poteva mancare la app per smartphone e tablet “Pharmap”.I dettagli e i servizi offerti su www.pharmap.it.

Piccioni e danni alla saluteAbbiamo ricevuto una pressante segnalazione di un’anziana ecombattiva signora che denuncia la presenza di troppi piccioninei giardinetti di piazza Santa Maria del Suffragio; piccioni cheprovocano a lei (ma sicuramente non solo a lei) gravi disturbie conseguenti ricoveri in ospedali.E’ noto che i piccioni possono portare malattie e che la loro pre-senza in città andrebbe limitata al massimo; in questo caso po-trebbe anche bastare non nutrirli!! I giardinetti dovrebbero essereun luogo tranquillo dove passare del tempo in compagnia, senzatemere conseguenze per la salute. E’ possibile fare qualcosa? Echi potrebbe farlo? Si accettano proposte e, soprattutto, interventida chi è titolato a farli.

Appuntamento con un cult del motociclismoLa regina della rassegna che si terrà dall’11 al 13 novembre alParco Esposizioni Novegro, è la moto che ha fatto sognare e fa

ancora sognare tanti bikers: laHarley Davidson. Un’icona delmondo delle due ruote che saràpresente con un gran numero diesemplari per ripercorrere gliultimi 50 anni della storia dellaCasa americana e per far sogna-re ad occhi aperti appassionatie no. La Harley è un cult, amatada generazioni e protagonista dimolti film assieme, tanto per fa-re due nomi, a Marlon Brandoe Peter Fonda. Moto che nontramonteranno mai e che aspet-tano il visitatore sotto i capan-noni di Novegro assieme alclassico mercato dell’usato. Tut-

te le info su www.parcoesposizioninovegro.it

Una grande area incolta in via San DionigiFacciamo anche nostra la segnalazione dei cittadini di via Ra-venna che chiedono di sistemare l’area incolta che mostriamonella foto. Questo il testo della loro mail all’assessore Granelli(dopo altri tentativi di intervento andati a vuoto): “In via SanDionigi, all’altezza del palo della luce 38 e del retro del civico54 di via Ravenna, si trova un appezzamento di terreno sgom-berato da orti abusivi qualche anno fa e lasciato completamenteincolto.Come può immaginare, ciò crea problemi a livello sanitario(presenza di piante allergizzanti come l’ambrosia, come rilevatoe documentato dalla ASL di zona lo scorso anno) nonché vanifica

le operazioni di disinfestazione per le zanzare che vengono pe-riodicamente effettuate nel contiguo parco della Vettabbia. Ab-biamo segnalato più volte il problema ai municipi 4 (cui appar-tiene via Ravenna) e 5 (il campo rientra in questo territorio) maabbiamo assistito a un rimpallo di responsabilità su chi sia tenutoa effettuare lo sfalcio del suddetto terreno (tra l’altro non si ca-pisce bene chi ne sia il proprietario).

Ci rivolgiamo a Lei nella speranza si possa arrivare finalmentea una soluzione, inserendo anche quest’area in quelle soggettea regolare sfalcio e trattamento antizanzare.”

Un container per i rifiuti elettriciArriva anche nella nostra zona il progetto sperimentale che in-centiva la differenziata dei rifiuti di apparecchiature elettriche edelettroniche (RAEE) e premia chi li conferisce correttamente.Cellulari vecchi, asciugacapelli malfunzionanti, lampadine esau-ste, tostapane arrugginiti: i milanesi potranno disfarsene senzanecessariamente recarsi in ricicleria, ma utilizzando l’appositocontainer completamente automatizzato che dal 18 novembreal 20 gennaio 2017 stazionerà in via Oglio, angolo via Mincio,tutti i giorni dalle ore 7 alle 21.Per utilizzarlo l’utente che si reca al container dovrà inserirenell’apposita fessura la Carta Regionale dei Servizi (CRS) e se-lezionare il tipo di rifiuto che intende conferire, inserendolosuccessivamente all’interno dello sportello dedicato che si apriràautomaticamente. I cittadini che utilizzano il container potrannopartecipare, previa registrazione, ad un concorso a premi.Il progetto è realizzato da Amsa e sponsorizzato da Ecolight,un consorzio nazionale senza fini di lucro che ha la finalità digarantire il raggiungimento degli obiettivi nazionali di recuperoe riciclo dei RAEE fissati dalle normative europee di settore.Ecolight si farà carico dei costi di fornitura e svuotamento delcontainer, nonché di gestione e manutenzione del software e delmateriale informativo.

Corso di lingua albanese È stata approvata dal Consiglio di Istituto della Morosini-Manaraun’interessante proposta di una insegnante di lingua albanese,per tenere nei locali della scuola un corso di lingua albanese ri-volto in particolare, ma non solo, ai bambini che vogliano man-tenere e migliorare la lingua madre.Il corso completamente gratuito parte a novembre in orario extrascolastico dalle 16.45 alle 18 ed è tenuto da Violetta, cui ci sipuò rivolgere per adesioni e informazioni (cell. 328 9429555).

Centrale di via AnfossiRifatta la facciata della centrale di distribuzione dell’acqua po-tabile di via Anfossi, sede di interessanti iniziative di MM, re-stituendo all’edificio i colori originali e facendo risaltare le de-corazioni art decò che la abbelliscono. Centounanni e non li di-mostra.

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Lo specchio è un oggettostrano ed affascinante,l’immagine che riflette

sembra del tutto reale laddoveinvece si rivela virtuale e tra-ditrice. Guardandovi dentrosembrano capovolte la destrae la sinistra mentre sono ilfronte e il retro a scambiarsiil posto. Con gli specchi sipossono creare sistemi com-plessi ed efficacissimi di di-storsioni visive, giochi e tra-bocchetti che ci costringonoad uno sforzo anche intensoper distinguere il vero dal fal-so, il reale dall’illusorio, laforma dal contenuto.Proprio questo tipo di effetti,seppure fuor di metafora, han-no voluto ricreare i tre registied autori di “Our War”, un do-cumentario diretto da Bene-detta Argentieri, Bruno Chia-ravalloti e Claudio Jampaglia,presentato fuori concorso alla73esima edizione della mostradel Cinema di Venezia.Benedetta è una giovane free-lance milanese che ora vive aNew York, già diversi premiin cascina ed esperienze diret-te in Siria ed Iraq per raccon-tare delle donne combattenticurde e dei foreign fighters.Bruno è un antropologo visua-le e film-maker, autore di vi-deoritratti per il Corriere dellaSera oltre che di documentarie video installazioni. Ha inol-tre organizzato festival cine-matografici e si interessa divideo arte in generale. Claudioè giornalista professionista,autore e produttore. Ha fattoil caporedattore a Liberazionee Diario oltre ad aver pubbli-cato saggi e ideato programmiper radio e tv.Bruno e Claudio sono cresciu-ti in zona Porta Vittoria a Mi-lano, nello stesso palazzo.Seppur mai da amici, per laleggera differenza d’età, han-

no in comune scuole e cono-scenze, luoghi e interessi. Do-po qualche esperienza profes-sionale individuale, da quattroanni hanno cominciato a lavo-rare insieme ed il sodalizio du-ra felicemente tuttora. Bene-detta, grazie all’esperienza ac-quisita sul campo, ha procu-rato loro i contatti dei prota-gonisti del documentario, tregiovani con diverse naziona-lità, diverse culture, diversovissuto alle spalle, che hannoscelto di arruolarsi volontaria-mente nell’Unità di ProtezionePopolare (YPG), un gruppo dicombattenti a maggioranzacurdi che difendono il Rojava,un’area a Nord della Siria incui l’ISIS cerca da tempo dipenetrare con ogni mezzo. Uno è un giovanissimo italo-marocchino, Karim France-schi, viene dal mondo militan-te dei centri sociali delle Mar-che, da sempre sta dalla partedei deboli e ha scelto di dareil suo contributo direttamentein prima linea insieme al po-polo curdo, la cui causa è dasempre seguita con interessedalla cultura di sinistra. Poic’è Joshua Bell, ex marine delNorth Carolina, 31 anni, pas-sato più volte da Iraq e Afgha-nistan e uscito dall’esercitoper insofferenza a politica egerarchie. Dopo aver fattoogni tipo di lavoro, rimastosolo al mondo e con una granvoglia di azione, anche fine ase stessa, ha deciso di unirsiallo YPG per cercare alcuniamici conosciuti in precedentimissioni. Il terzo è Rafael, na-to da genitori curdo-iracheniin Svezia e lì cresciuto, con unfiglio ed una vita agiata, cheha voluto andare in Siria do-po aver provato orrore di fron-te ad alcuni video realizzatidall’ISIS. Guardia del corpoa Stoccolma prima, combat-

tente in prima linea a Kobanepoi, in un crescendo di tensio-ni ed emozioni che avrebberoanche provocato un attacco dicuore alla madre.Raccontano gli autori stessi:«Un’informazione superficialecome la nostra, quando si par-la di luoghi lontani, ci porta apensare che gli unici foreignfighters siano gli invasati chedall’estero scelgono di unirsialla sanguinaria causa del-l’ISIS, circa 30.000 secondole stime. Invece ci sono anche400/500 combattenti stranieriche sono partiti per sostenerei curdi in Siria, gli unici chefanno resistenza sul campo dibattaglia e non con le bombee con i droni. L’unica analogiastorica diretta è la Guerra Ci-vile Spagnola, con la fonda-mentale differenza però cheallora c’era un sindacato cheorganizzava e reclutava com-battenti stranieri, ora loro fan-no tutto da soli. Noi cerchia-mo di raccontare storie da an-golature inedite, di valorizzaremomenti di vita poco cono-sciuti, per indurre lo spettatore

a una riflessione profonda, perspiazzarlo, per metterlo da-vanti allo specchio e costrin-gerlo a cogliere aspetti nuovidel suo vissuto, a provare fortiemozioni».Gli autori scelgono di restaresullo sfondo nel loro lavoro,non ci sono (pre)giudizi opunti di vista espressi. I filmatidi guerra utilizzati sono statigirati solo dai protagonisti, inparticolare da Karim, non vie-ne usato materiale di propa-ganda, i video sul fronte sonodecisamente non professiona-li, casomai “polverosi” e iperrealisti. A questi sono alternateriprese di vita quotidiana deiprotagonisti, una volta rientratia casa (che naturalmente nonsi deve riconoscere, avendo itre delle taglie targate ISISsulla loro testa). Nonostanteciò appare evidente il naturaleinteresse di Bruno e Claudioper la causa curda, per l’espe-rienza, anche culturale, delloYPG e per la loro organizza-zione sociale.«Come Occidente dobbiamodecidere se vogliamo conti-

nuare ad essere una culla di li-bertà e democrazia, anche cor-rendo dei rischi per una per-centuale infinitesima di gentediversa da noi che ci vuole an-nientare, oppure cambiare lenostre leggi e le nostre abitu-dini per rinchiuderci nellapaura. Ci sono dei ragazzi cre-sciuti nel nostro mondo chehanno scelto di rischiare tuttoe partire per combattere i ne-mici della nostra libertà sulcampo di battaglia e non dadietro una tastiera del pc. E ilmiglior modo per farlo è statoquello di unirsi allo YPG, unvero esercito popolare chepratica i principi del confede-ralismo democratico curdo,che porta avanti una democra-zia inclusiva, dal basso, rifa-cendosi alle idee socialiste diOçalan. All’interno vi trovia-mo alternanza uomo-donnanei posti di comando, tuteladelle minoranze, un’imposta-zione laica, multi confessio-nale, multietnica. Le regole al-l’interno sono molto rigide maimprontate sempre al rispettodel prigioniero, al diritto del-l’altro. C’è un vero e propriocodice umano dietro questaesperienza, talmente modernae rivoluzionaria da preoccu-pare persino il Kurdistan ira-cheno che non vede di buonocchio tanta libertà ed effi-cienza».Il documentario – intervista èun progetto totalmente indi-pendente dei tre autori, realiz-zato con pochi mezzi e molteidee. Autofinanziato, costruito“in casa”, ha trovato da subitoentusiasti estimatori come iltastierista Vittorio Cosma, chene ha composto le musiche econvinto l’amico Eugenio Fi-nardi a comporre un pezzo adhoc in inglese che sentiamonei titoli di coda. Da lì al Fe-stival e alla notorietà il passo

è stato brevissimo. «E’ succes-so tutto molto, forse troppo infretta. Da Venezia ci hannochiamato all’ultimo, eravamogià in vacanza senza credercipiù di tanto. In due giorni ab-biamo preparato e mandato iltutto, sono anche venuti i treragazzi protagonisti che si so-no conosciuti di persona pro-prio sul tappeto rosso durantela presentazione del film. Laproiezione è stata un succes-so, molto partecipata, si av-vertiva una grande emotivitànell’aria. Abbiamo fatto par-lare di noi, fuori c’erano i ra-gazzi dei centri sociali, i gior-nali turchi ci hanno addiritturaaccusati di connivenza col ter-rorismo curdo. Non eravamopronti a tanto clamore, ora an-che la Rai lo manderà in onda.Siamo più che soddisfatti».Forse ciò che piace e interessadi “Our War” è il suo essereun innovativo ibrido tra docu-mentario e intervista. Guar-dandolo si è colpiti da un ro-vesciamento di prospettiva,proprio come guardando inuno specchio. Non si parla diISIS, non c’è violenza, non cisono in campo i soliti attori.Ci sono sentimenti, emozioniviolente, spunti di riflessionianche fastidiose che non ri-guardano necessariamente so-lo quei pazzi ragazzi che sonopartiti a sfidare i nemici e lamorte. Perché è davvero dif-ficile stabilire se l’”Our” deltitolo si riferisce solo a lorooppure a noi tutti, che dormia-mo al sicuro nelle nostre bellecase calde anche grazie a deigiovani combattenti che, lon-tani migliaia di chilometri daqua, rischiano la pelle ognigiorno con lo sguardo fiero dichi sa di servire una causagiusta.

Alberto Raimondi

Da Porta Vittoria al red carpet di Venezia

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La Storia ama i grandi nomi, e si capisceil perché: sono stati loro a darle la linfache chiamare vitale sarebbe cinico visto

che, in genere, altro non hanno fatto che ge-nerare morte. Perciò quella conquista attra-verso quella guerra contenitrice di quelle bat-taglie, e mari di sangue a concimare campi natiper venire coltivati per il vivere nella pace, conl’uomo divenuto strumento di poco valorequando non soltanto numero, condannato aldoppio equivoco ruolo ora di carnefice e oradi vittima.Ma oltre alle braccia atte a impugnare armil’uomo, se è uomo, possiede una coscienza,componente fragile che necessita di giusto nu-trimento per non virare verso l’agguato del latobrunito dell’anima, sicché accanto ai grandinomi che affollano i libri esiste una propagginepiù discreta della Storia, quella che ospita chiha saputo parlare alle coscienze e ha contri-buito, creando consapevolezze, a rendere menoatroce il fardello che la Storia sa portare consé, di fatto temperandola. La foto scattata da Nick Ut della bimba viet-namita Kim Phuk che fugge nuda e terrorizzatacon il corpicino devastato dal napalm ha fattoriflettere più di cento convegni di cattedraticie di mille inutili assemblee ONU, e portato uncontributo significativo al desiderio di “educareil fare Storia”. Perciò non è a sproposito chesi può parlare di Tina Modotti, che alla Storiavera, quella dei libri, ha in ogni caso parteci-pato.Tina Modotti (1896-1942) - secondo i rapportidelle polizie che si sono occupate di lei “As-sunta Adelaide Saltarini Modotti detta Tina,

altezza 1,60, corporatura snella, capelli castani,colorito roseo, occhi castani; professione fo-tografa”, friulana dal volto intenso e corruc-ciato e dal bellissimo corpo svelato nudo dallefotografie scattate da uno degli uomini dellasua vita, Edward Weston - era giunta in Mes-sico nel 1922 per seppellire il marito appenamorto in quella terra, e darsi in capo a pocoalla fotografia e alla politica. Marxista intran-sigente, nel 1929 si vide morire fra le bracciail compagno di vita Antonio Mello, ucciso perordine del dittatore cubano Gerardo Machado,e nel giro di qualche mese finì arrestata, incar-cerata, espulsa, contesa fra le polizie, primafra tutte quella italiana cui non sarebbe parsovero di mettere le mani su una fiera oppositricedel fascismo. Trovò invece rifugio nel “para-diso” di Stalin, che con la spietatezza dei pro-cessi farsa falcidiava gli avversari politici man-dandone a migliaia davanti al plotone d’ese-cuzione, e, una volta lasciata la pericolosa Rus-sia, militò nel Soccorso Rosso Internazionale,associazione umanitaria non disgiunta da unaspiccata vocazione rivoluzionaria, fino allaGuerra di Spagna alla quale partecipò nellefile repubblicane con il nome di battaglia diMaria. Aveva conosciuto personaggi qualiSandino e Farabundo Martì, alfieri delle istanzesocialiste rivoluzionarie, e la pittrice Frida Ka-hlo, il fotografo di guerra Robert Capa, lo scrit-tore Ernest Hemingway e altri ancora, ma lacifra reale del personaggio non è questa. Il suo vero campo d’azione politico è stato lafotografia, che grazie a lei ha svelato il mondodegli umili, dei sottomessi, di chi non ha dirittie non conta, salvo poi diventare “carne da can-none” dei grandi nomi della Storia, cioè ilmondo dei perdenti per nascita. Lei, fascinosaed enigmatica, e le sue foto che sanno di anticoe gridano modernità, partendo da un abc diimmagini di fiori dalla fissità gessosa, con lerose che sembrano cuscini sprimacciati, perarrivare invece con la propria Graflex a cercare

l’uomo e a trovarlo, per lo più indio, staticoanche quando fatica, funghi di sombreri e bam-bini scalzi sopra sfondi miserabili di case chesembrano pietraie accidentate, e volti incisinel sughero, e mani contorte di fatica del quo-tidiano, e miseria e scoramento nella prospet-tiva del sopravvivere nel mondo perduti nellabirinto delle privazioni. Era l’uomo cui nes-suno badava e che nessuno aveva mai pensatodi mettere in posa davanti a un obiettivo comeinvece toccava ai nobili, e ai borghesi e agliabbienti e ai militari, e a coloro che potevanopagare il costo della foto e il guadagno del fo-tografo. Tina lavorava in perdita, per dare almondo le immagini di quell’uomo che assiste-va inerme alla distruzione dei raccolti da partedegli eserciti, che a ogni passaggio di truppao milizia doveva nascondere le donne di casae le bambine perché non venissero violentate,che si vedeva portare via gli animali da cortile,e la pace e la dignità. Allora la simbologia for-te di una falce e di un martello fotografati talquale per fede politica, e il suggerimento guer-rigliero di falce, cartuccera e chitarra, sintesidella revoluciòn. “Tina Modotti hermana, no duermas, no, noduermas” avrebbero cantato Pablo Neruda eCarlos Contreras alla notizia della sua morte,avvenuta per una crisi cardiaca in un taxi a Cit-tà del Messico, facendo rivivere nel ricordo lasua bellezza che sapeva prorompere nuda dallefoto di Weston, solare e netta, povera di mezzitoni, da donna di impulsi e passioni. “…contu nombre callamos y decimos. Porque el fue-go no muere” cantano ancora: “Perché il fuoconon muore”, e quello di Tina Modotti è statovivo di preveggenza etica, al di là della pas-sione politica e dei fraintendimenti emotivi,documento della sensibilità di chi, svelando larealtà, cerca di fare evolvere la bestia ostina-tamente ineducabile che è la Storia.

Giovanni Chiara

TINA MODOTTI E L’OCCHIO FOTOGRAFICO SUGLI INERMI DELLA STORIAstorie di storia

R iprende in zona 4 il percorso sulla paternità deno-minato “Papà Al Centro”, realizzato dall’Associa-zione “Periferie Al Centro” fondata da Stefano Flo-

rio e Massimo Zerbeloni Il progetto risponde al bisogno degli uomini, sempre piùsegnalato da ricerche, media ed operatori di avere rico-noscimento e supporto nel momento e dal momento del-l’arrivo di un figlio nella loro vita e finalizzato a contri-buire allo sviluppo di padri sempre più attivi e responsa-bili. Riuscire a “far posto” nella propria vita al bimbo,per un neo-padre vuol dire interrogarsi sulla propria bio-grafia, sul proprio provare ed esprimere affetto, sul mondodel lavoro e sulle proprie priorità visto che l’organizza-zione produttiva e la cultura prevalente ancora lo vogliono

impegnato a tempo pieno a “guadagnare il pane”.Quest’anno il progetto viene realizzato presso il MicronidoPaciughino - via de Albertis angolo via Marcona - e pre-vede un incontro al mese il sabato mattina dalle 10 alle12.15. I primi due incontri si svolgeranno il 26 novembree il 17 dicembre, seguendo questa strutturazione: un mo-mento iniziale di gioco papà-bimbo, un momento di break(merenda per i bambini e caffè per i grandi), un secondomomento in cui i bambini sono seguiti da educatrici pergiochi loro dedicati e il gruppo di padri inizia invece unmomento di condivisione-confronto-discussione condottodai facilitatori su tematiche individuate come rilevantiper il gruppo, quali ad esempio il ruolo paterno nella so-cietà, l’impatto dell’arrivo di un secondogenito in famiglia,

la conciliazione tra tempi dilavoro e di vita/tempi di cu-ra, l’impatto dei figli sullacoppia, il confronto con lecompetenze dei propri figlie la scelta dei percorsi mi-gliori per la loro crescita ecc. E’ richiesto un contributo dipartecipazione e la tessera as-sociativa (10 €). E’ necessarioprenotarsi almeno 3 giorni primadell’incontro. Info: Stefano Florio339 3753839, [email protected] oppure [email protected].

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Esattamente un anno fanasceva Casa Medica,innovativa struttura di

integrazione socio-sanitarianata da un progetto del Comu-ne di Milano nel 2011, in re-lazione alla delibera di utilizzodi spazi pubblici presso laRSA (Residenza Sanitaria As-sistenziale) Casa dei Coniugi,in via dei Cinquecento 19, perla realizzazione di servizi dimedicina generale e socio-as-sistenziali.Casa Medica, in sintesi, fun-ziona così: vi sono quattroambulatori di medici di base(che possono arrivare a 7), che“coprono” l’apertura del ser-vizio dal lunedì al venerdì, siaal mattino sia al pomeriggiofino alle 18; ogni medico ha ipropri assistiti, ma ha accessoanche alle cartelle medichedegli altri pazienti, in mododa garantire l’assistenza inqualunque giorno e orario. Sono presenti anche due se-gretarie e, per ora, una sola in-fermiera per quattro ore setti-manali.Casa Medica però è nata an-che per offrire, attraversol’azione integrata tra persona-le medico ed operatori socio-assistenziali, una molteplicitàdi servizi: in primis, la colla-borazione con il punto di co-ordinamento della rete Alzhei-mer che opera nella stessa se-de (quindi i medici sono ingrado di indirizzare i pazientiche ne avessero bisogno aiservizi territoriali offerti dallaRete) e il servizio “Cittadinipiù coinvolti e più sicuri” ri-volto in particolare ai più an-ziani.

Per la sua collocazione all’in-terno di una RSA e a poca di-stanza dalla RSA Virgilio Fer-rari di via Dei Panigarola, Ca-sa Medica ha molti assistitianziani, pensiamo ai parentidelle persone ricoverate. A loro spesso è possibile evi-tare o ritardare il ricorso ad

una “ospedalizzazione” nonsempre necessaria, garantendola permanenza sul proprio ter-ritorio; così come attraversouna rete di servizi socio sani-tari efficace e il sostegno delmedico di base è possibile ge-stire la gradualità del passag-gio dai due centri diurni al ri-covero.C’è poi un nuovo progetto chevede coinvolta Casa Medica.Ce lo presenta la dottoressaStefania Zazzi, direttrice dellaCasa dell’Accoglienza EnzoJannacci di viale Ortles e re-sponsabile del progetto CasaMedica: «Da settembre unodei medici si è reso disponi-

bile il martedì mattina a fareda interfaccia fra Casa Medicae Casa Jannacci. Per questoconsigliamo ai nostri ospiti difare cambio medico almenoper la durata della loro perma-nenza da noi per poter usufrui-re di questo servizio e avereun medico vicino facilmenteraggiungibile a piedi. Noistessi, quando necessario, pos-siamo mandare un addetto perle prescrizioni di medicinali odi esami specialistici. Dirò dipiù, abbiamo concordato chel’ultimo martedì del mese è lostesso medico di base che vie-ne a Casa Jannacci, così col-labora con la nostra infermeriae visita chi non si può spostareautonomamente». Sicuramente si tratta di unmaggior impegno per il me-dico, ma evidentemente ci so-no medici disponibili a farsicarico di questa attività. Casa Medica non si ferma quied è un progetto in continuosviluppo.«Stiamo anche pensando alsabato, - prosegue la dottores-sa Zazzi - perché una delleprospettive è quella di andarea coprire uno spazio che ades-so è ancora in carico allaGuardia medica e al Prontosoccorso; contiamo di dareuna copertura almeno il sabatomattina fino a mezzogiornoentro dicembre».In conclusione, possiamo direche Casa Medica è un polo diriferimento, un buon esempiodi medicina del territorio cheha l’ambizione di diventare unmodello per la città di Milano,a partire dal Municipio 4.

Francesco A. Bellini

Casa Medica, assistenza in reteNuovi servizi nella struttura socio-assistenziale

inaugurata un anno fa in zona Corvetto

I l MUBA (Museo dei Bam-bini) ha aperto ormai daqualche tempo una nuova

mostra, “Vietato non toccare”,che proseguirà fino a marzo2017. Questa volta, le attivitàsono dedicate ai bambini in etàprescolare, che si divertono alla

scoperta dei sensi (specialmente il tatto e la vi-sta). Le installazioni sono state tutte progettateda Bruno Munari, ad eccezione dell’ultima (checomunque si ispira alle sue idee). Lui era undesigner, ma ha dedicato moltissime attenzioniallo sviluppo di modi innovativi per far appren-dere ai bambini. Per la prima volta un affermatodesigner ha messo la sua arte a servizio deibambini.Anche io ho sperimentato questa esperienza,accompagnata dalle educatrici Valeria, Marinae Francesca. I bambini possono inventare dellestorie nel“Gioco delpiù e del me-no”: sovrap-ponendo tes-sere traspa-renti soprasuperfici lu-minose, si ge-nerano imma-gini creative. E, nel “Giocodel toc toc”,ogni scatolacontiene unasorpresa, davedere o toc-care. Accantoad ogni scato-la, è esposto illibro di Munari dal quale prende ispirazione ilgioco: ci sono sassi che in prospettiva sembranoisole, occhiali speciali per ingrandire gli oggettipiccoli, calamite per disegnare una faccia o dellelettere, personaggi come la scimmia Zizì e laFormica… Egli, infatti, fondava gran parte deipropri progetti sulla meraviglia: quando un bim-bo è stupito, diventa immediatamente più cu-rioso e desideroso di esplorare. Questo è lo stes-

so principio del “Prato dei Prelibri”, realizzatoappositamente per i piccoli che ancora non san-no leggere. Si tratta di “alberi” di libri senza pa-role, in 12 materiali diversi, ognuno differentedagli altri. Non mancano i buchi con forme geo-metriche, bottoni, disegni, stoffe…Nell’attività “Frottage”, i bimbi ricalcano suun foglio con dei pastelli a cera le superfici deidiversi materiali che incontrano. Il gioco sibasa sul portare a casa la sensazione che dàogni materiale. I fogli poi sono stati cuciti einseriti in un unico prelibro, interamente rea-lizzato dai visitatori della mostra. I prodotti fi-nali non devono essere disegni dalle figurechiaramente riconoscibili. Magari possono evo-care un’immagine, magari no. In ogni caso, ciòche conta è la creatività e l’esplorazione delmateriale. In ultimo, c’è l’attività “Toccare con gli occhi,vedere con le mani”. Alcuni cubi di legno, ri-

vestiti inter-namente didiversi mate-riali, sonorealizzati per-ché i bambinivi entrino, ovi saltino. Lostupore è as-sicurato. Iostessa sonorimasta colpi-ta in partico-lare da quellafatta di spec-chi: dovun-que mi vol-tassi, mi ve-devo sempree contempo-

raneamente di faccia e di schiena!Secondo me la mostra, ad un bambino piccolo,può piacere molto, ed è per questo che mi sentodi consigliarvela vivamente. È davvero inte-ressante osservare come stimoli la creatività ela curiosità di ogni piccino.

Giulia Costa

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Vietato non toccareMostra-gioco al Museo dei Bambini

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E ssere genitori: una gran-de gioia! Ma quantidubbi, quante esperien-

ze nuove, quanta paura di sba-gliare... E’ importante parlare,comunicare, condividere laquotidianità con altre personenella stessa situazione oppurecon esperti. Come fare, doveandare? Nel nostro municipio4, c’è un luogo in cui è possi-bile trovare risposta a questeesigenze. Parliamo dell’ Asso-ciazione Animondo Onlus. Fondata nel 2009 da GiuliaAloni e da suo marito FabioJaniri (attuale presidente) - en-trambi educatori ed animatorisociali - con lo scopo di creareun posto in cui la gente potes-se portare le proprie difficoltà

e trovare un supporto adegua-to, in 7 anni è diventata unarealtà importante per madri,padri, figli. «Noi - raccontaGiulia, responsabile di questaAssociazione - cerchiamo dioffrire proprio un senso di ac-coglienza, di ascolto. Ci pia-cerebbe che Animondo diven-tasse un punto di riferimentoper le famiglie, un luogo alquale riferirsi fin dall’inizio».E’ dunque necessario partiredalla gravidanza, dal parto, dalneonato. Proprio per svilup-pare questa idea, qui ad Ani-mondo, due giovani mamme,Alessandra e Roberta, hannodato vita al nuovo progettoMa Pa Bè. «Il nostro intento- spiega Alessandra, una delledue responsabili - è coinvol-gere le famiglie del quartiere(parliamo di Corvetto, Brentae Lodi) ed unire queste fami-glie partendo dai bambini pic-colini. La partecipazione allenostre attività - ginnastica ingravidanza e post-nascita conostetrica, massaggio infantilecon consulente certificata AI-MI e molte altre - forse è piùrivolta alle mamme con i bim-bi, ma ci sarà sempre nellapalestrina uno spazio giochi,quindi di condivisione, che

può essere utilizzato da mam-me, papà, nonni, tate, in cui lemadri possono incontrarsi,scambiare due parole, ancheper non stare sempre in casa,parlare di problematiche o diesperienze belle, eventual-mente anche con esperti». Unmodo per favorire anche l’ag-gregazione e le amicizie. La pensano proprio così legiovani signore che frequen-tano la palestra, come Valeria,in attesa del terzo figlio.«Questo posto mi dà serenità,ci dice. Mi rende più tranquil-la il fatto di condividere, dicamminare insieme». Per Sa-brina, appena diventata mam-ma per la seconda volta, que-sto è un punto di ritrovo tra

amici, in cui anche gli espertidiventano amici. «E’ sempreutile - racconta - perché tal-volta si vivono momenti nonfacili e quindi è importantesentirsi parte di un gruppo».Antonia Tomaselli, infermierapediatrica, sottolinea che ilconfronto tra pari spesso èpiù importante dell’informa-zione fornita dalla personacompetente. L’intervento del-l’esperto è necessario quandoci sono vere difficoltà. «Qualè la specificità di questo po-sto? Sentirsi a casa - rispondeconvinta - potersi ritrovare inun ambiente confortevole eaccudente». In questa Onlus, Ma Pa Bè èsolo l’ ultima delle tante ini-ziative offerte negli anni, at-tività per le quali viene chiestoil versamento di quote solo alfine di pagare i costi vivi e ilpersonale qualificato. «Siamo partiti - racconta Giu-lia Aloni - con una serie di la-boratori creativi, ma poi le fa-miglie ci hanno manifestato ilproblema dei compiti e cosìabbiamo organizzato questaattività che ora è diventata lanostra colonna portante e allaquale poi si è attaccata, sem-pre su richiesta delle famiglie,

l’esigenza della riabilitazioneper i bambini affetti da distur-bi specifici dell’apprendimen-to (DSA) e ancora quella re-lativa alla disabilità». «Aiutare i bambini nei com-piti - precisa Giulia - non si-gnifica fare doposcuola, maimpostare un vero accompa-gnamento allo studio, gestitoda insegnanti con competenzespecifiche. Molti studenti chefrequentano Animondo, peresempio, sono stranieri, par-lano poco l’italiano e hannoun background diverso dal no-stro. Spesso il lavoro è diffi-cile. I bambini delle scuoleelementari seguiti in questasede sono per l’80% stranieri;quelli delle medie, invece, perl’80-90% italiani». Ben curati anche i progetti perla disabilità. «I ragazzi lieve-mente disabili - spiega Giulia- possono trarre molto bene-ficio dai laboratori manualicome alternativa a quelle at-tività più teoriche e astratte».Un’attività che si è rivelatapreziosa per questi ragazzi èla “Ciclofficina”- officina do-ve si riparano le biciclette - untipo di impegno capace di raf-forzare la loro autostima, dioffrire loro occasioni di socia-lizzazione e anche formativo.I risultati non mancano. Giuliaricorda per esempio un ragaz-zo di 23 anni all’inizio sempreaccompagnato dall’educatoree poi, dopo un periodo diesperienza, diventato assisten-te meccanico, con sua gran-dissima soddisfazione. Il 27 novembre ci sarà l’ inau-gurazione del nuovo spazio“In Co.Mincio”, in via Mincio4, concesso dal Comune diMilano ad Animondo ed altre2 associazioni vincitrici di unbando proprio con questo pro-getto. Qui verranno spostati ilaboratori socio-occupaziona-li: nell’ottica di valorizzare ilpotenziale della persona disa-bile per il bene comune, sa-ranno proposti laboratori diassemblaggio, in cui giovanidisabili confezioneranno i car-toni delle pizze per i ristorantidel quartiere, ed un serviziocommesse per la terza età, incui questi ragazzi, affiancatida uno o più operatori, svol-geranno acquisti nel quartiere,andranno a ritirare ricette o apagare bollettini postali. Dunque Animondo continuaa crescere. Nel sito www.ani-mondo.net sono descritte indettaglio tutte le sue attività.La sede di via Verbano 8 èampia, attrezzata, colorata, unluogo in cui poter cercare ca-lore e serenità.

Lidia Cimino

Animondo, tanti progettiper le famiglie

Spesso si sente parlare diquanto i giovani deigiorni d’oggi non abbia-

no voglia di impegnarsi nellavoro e nella vita: che sia ve-ro o meno, fortunatamentequesto non è il caso di Ales-sandra Draghi e Lorenzo Pe-roli, due ragazzi della nostrazona, di 22 e 23 anni che do-po aver iniziato con grandeentusiasmo l’avventura dellaconvivenza hanno pensato dicreare un’attività, MontaggioCinque – nome dello stessoloft nel quale lavora e vive lacoppia, sito nell’ex spazio in-dustriale Richard Ginori divia Tucidide 56 -, che unissele loro competenze di fotogra-fa e di grafico per soddisfarele esigenze di tutti gli artistiemergenti che si rivolgono aloro, una realtà giovane e con-creta che permettesse di for-nire alcuni servizi tecnici fon-damentali, ma non troppo ac-cessibili a Milano. Provenienti entrambi da con-testi artistici (lei laureandaall’Accademia di Brera conesperienza nell’ambito del-l’organizzazione di mostre,lui grafico e graphic designerpresso un’azienda per il no-leggio di materiale scenico te-levisivo), i due ragazzi hannoiniziato questo progetto quasiper caso, quando un amico –gestore di uno studio graficoe spazio espositivo - ha fattonotare le grandi possibilitàche avrebbero avuto in caso

avessero avviato un’attivitàvolta al mondo dell’arte, fortidelle loro capacità e cono-scenze: dopo un periodo di ri-flessione, la giovane coppiaha accettato questa scommes-sa e ha iniziato a ideare il pro-getto Montaggio Cinque,inaugurato ufficialmente sa-

bato 8 ottobre con un grandeevento di apertura. I servizi che sono stati pensatiper i gli artisti sono principal-mente di ufficio stampa e stu-dio grafico: in questo modo,Alessandra e Lorenzo possonogarantire la cura di ogni aspet-to legato alla parte più tecnicadella comunicazione e dellapromozione di chi non sa dache parte cominciare per ap-procciarsi al mondo dell’artein tutte le sue forme. In parti-colare, chi si rivolge a Mon-taggio Cinque ha la possibilitàdi ricevere un portfolio digi-tale, ed eventualmente carta-ceo, creato interamente all’in-terno dello studio, i cataloghiper gli espositori che ospite-

ranno le mostre degli artisti edi relativi volantini, le cartellestampa e i biglietti da visita,oltre a una serie di consigli perla comunicazione web, sia alivello di sito internet sia in ri-ferimento ai social media.Uno degli obiettivi principalidi Alessandra e Lorenzo è

quello di creare una rete di co-municazione e collaborazionicon altri giovani come loro –come critici emergenti, illu-stratori e molti altri professio-nisti -, in modo tale da coin-volgerli in alcuni lavori dellostudio, come la pubblicazionedi libri o l’organizzazione dieventi, per creare una rete sti-molante di scambio e confron-to creativo. Montaggio Cinqueè un progetto dalle grandi po-tenzialità, gestito da due ra-gazzi con tanta voglia di faree di mettersi in gioco, armatidi tante idee e proposte per so-stenere i futuri protagonistidell’arte a 360°.

Valentina Geminiani

Montaggio Cinque, quando i giovani si mettono in gioco

Dal 25 al 27 novembre

si terrà Il Mercato Cir-colare di Giacimenti

Urbani presso la Cascina Cuc-cagna in occasione della Set-timana europea per la Ridu-zione dei Rifiuti.La manifestazione propone:Nuove idee per nuovi stili divita con i soci di GiacimentiUrbani, la mostra GrowingsMaterials, crescere materialisostenibili, a cura del Collet-tivo Nuup e degli studenti delNaba, e ancora incontri, labo-ratori, attività interattive.Si parte il mattino del 25 conle scuole, nel pomeriggio alle17 inaugurazione dell’eventoe incontri sul tema Sostenibi-

lità dal micro al macro-co-

smo: Cosa fare del cibo avan-zato nei mercati?” con Amsa,Cic, Ecodallecittà, Recup eCos’è successo a COP22? Si prosegue il 26 e il 27 dalle

10.30 alle 20 con il mercatopre-natalizio di Nuove idee pernuovi stili di vita. Due giorniper scoprire l’attività e i pro-dotti di chi lavora nel rispettodell’ambiente, della riduzionedegli sprechi e dell’economiacircolare. Dai prodotti sfusi, lefibre vegetali e i materiali bio-degradabili, fino al riuso crea-

tivo (dagli abiti ai gioielli e aicomplementi d’arredo), i re-start-party (riparazione collet-tive di oggetti) e la trasforma-zione degli abiti. L’ingresso è libero. Trovate ilprogramma completo suwww.giacimentiurbani.eu/events/il-mercato-circolare-di-gia-cimenti-urbani/

Quarta edizione di GiacimentiUrbani in Cascina Cuccagna

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7novembre 2016

Dal 3 novembre 2016

NUOVA APERTURAViale Umbria, 82

GIOIELLERIAOROLOGERIA

Nuovo Laboratorio di Orologeria

F inora è stata senza dub-bio la statua esposta sul-la pubblica via meno co-

nosciuta di Milano. In pochisapevano esistesse, e pochis-simi l’avevano vista. Per ve-derla occorreva percorrere viaSalomone fino all’incrociocon via Dione Cassio, e viaSalomone non è corso XXIIMarzo dove si può camminareguardando le vetrine: non c’ètransito pedonale, e il pocotraffico è costituito da auto-mobili che la percorrono ve-locemente.Voltando le spalle a piazzaOvidio, sulla destra ci sono ilcapriccio architettonico del-l’alveare candido che ha so-stituito le basse case dell’an-tica Trecca e i resti di quelloche era stato il presidio mili-tare dell’Aeronautica, i cuibellissimi hangar sono pur-troppo stati demoliti; sulla si-nistra, invece, le memorie inabbandono delle piccole atti-vità sorte negli anni ‘60 e oradismesse, deserto di memorieindustriali che però gode del

sollievo di essere almeno cir-condato dal verde. Là per oltre cinquant’anni c’èstato lui, Giulio Ricordi, scol-pito nella pietra e ridotto aguardare una minuscola pian-tagione di fagiolini, nell’ab-bandono, quando una voltaaveva avuto dietro le spalleuna siepe di alte magnolie chestaccavano il suo candore dalbianco dell’edificio, e che unanevicata degli anni ‘80 haspazzato via. La statua, scol-pita da Luigi Secchi e nel1922 posta all’ingresso dellostabilimento Ricordi sito inviale Campania, venne poi tra-sferita nel cortile della sede divia Berchet, per finire nei pri-mi anni ‘60 appunto in via Sa-lomone. Sembrava destinata e rimaneretestimonianza della crisi e deldegrado, invece il suo destino,per uno di quei colpi di ragio-nevolezza così rari da incon-trare, cambierà in quanto staper essere trasferita nella sedepiù degna che mai si sarebbepotuto immaginare per lei,

Piazza della Scala, al postodell’orribile ricettacolo di ci-clomotori che toglievano la

voglia di arrivare fino al Mar-chesino, un tempo mitico BiffiScala, in pratica davanti a

quella che era stata la primasede di Casa Ricordi.Quanto al personaggio, GiulioRicordi (1840-1912) va anno-verato fra i più illustri rappre-sentanti della cultura milanesee non solo. Era nipote di Gio-vanni Ricordi, violinista delteatro delle marionette e copi-sta, che con intraprendenzatutta meneghina aveva fattoarrivare da Lipsia un moder-nissimo torchio, divenendoeditore del Conservatorio e nel1825 acquistando l’archiviomusicale della Scala. Gli era-no succeduti il figlio Tito e, aCasa Ricordi ormai egemonenell’editoria operistica, Giulio,che ignorando le logiche delprofitto assecondò la pigriziae la lentezza realizzativa delcapriccioso Giacomo Puccini,nel quale aveva visto la larvaper quanto svogliata dell’ec-cezionale compositore che sa-rebbe diventato.Il resto è materia per i melo-mani appassionati, che a di-cembre, recandosi alla Scalaper una Madama Butterfly che

sa di evento, visto che ne saràdata la versione originale ese-guita una sola volta e subitocorretta dopo la fischiatissimaprima del 17 febbraio 1904,troveranno la statua di quelloche i milanesi chiamavano“sciur Giulio”, sorridente alcospetto di un gruppo di pan-chine allineate come i tasti diun pianoforte, nell’angolo dipiazza ora chiamato LargoAntonio Ghiringhelli in me-moria del sovrintendente chevolle la riapertura del teatrodopo i bombardamenti del-l’agosto 1943 che lo avevanogravemente danneggiato.Quanto a via Salomone pri-

vata della propria ignorataperla, vedrà nel sito liberatodall’ingombro della statual’estendersi delle coltivazioni,nella logica del degrado senzarimedio dal quale il “sciurGiulio” è riuscito insperata-mente a salvarsi, per diventaregrazie alla nuova collocazioneuna delle statue più viste diMilano.

Giovanni Chiara

La statua di Giulio Ricordi dall’orto urbano alla Scala

L’intraprendenza e gli elementi di stile sono percepibilinel progetto di Monia Manuello, realizzato conl’apertura di un luminoso spazio creativo, inaugurato

il 7 ottobre in via Sebino 2 (angolo piazza Insubria), e lapresentazione della sua linea di abbigliamento femminile.Lo studio comprende l’esposizione per la vendita e il labo-ratorio artigianale, attività in cui ogni aspetto è curato dallagiovane stilista, dall’ideazione dei modelli allo studio deiprototipi, dall’adattamento fino alla confezione del capo fi-nito. «Ho iniziato come sarta – ci racconta Manuello – nelmondo dello spettacolo, teatro, cinema e televisione. Mi oc-cupavo dei costumi, dal reperimento dei materiali alla pre-parazione finale. Contemporaneamente ho portato avanti un

lavoro di sartoria su misura e tradizionale per privati e pianpiano ho sentito il desiderio di creare lavori con il mio mar-chio. Io tengo particolarmente alla cura per le finiture, allaricerca della qualità per capi prêt-à-porter, riprendendo al-cune caratteristiche della tradizione sartoriale». La scelta del nome per il brand Rosesilvane è significativa,come ci spiega Monia: «Sono in realtà il mio secondo e terzonome, mi piaceva il messaggio di femminilità che conten-gono. La rosa, simbolo di eleganza, e la selva, che riconduceal bosco, alla natura. Pensando alla donna che sa essere ele-gante e naturale, con uno stile non artificiale».Gli allestimenti e l’arredo rivelano una cura nel valorizzareelementi di legno, che Lorenzo, compagno di Monia, da fa-legname competente, ha creato o restaurato, tra cui un vec-chio bancone, la copertura elaborata di un calorifero e gliartistici rami per appendini. La sede ha una tradizione familiare, un aspetto a cui Ma-nuello è molto legata: «Questo era il negozio dei miei nonni,il nonno era un rappresentante di tessuti e la nonna era ed èancora una pittrice. Il nonno a un certo punto aveva apertoqui il negozio dove vendevano tessuti, biancheria per la casae abbigliamento. Oggi in quel negozio che alle sue originiospitò tessuti, i tessuti tornano, in un’altra veste, ma tornano!»

Antonella Damiani

Rosesilvane, un nuovoatelier presenta la prima

collezione di sartoria

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esce il giorno 7 dicembre 2016

Né più mai toccherò le sacre spon-de, scriveva Ugo Foscolo nella sualirica più famosa dedicata a Za-

cinto, nome italiano dell’isola greca chegli aveva dato i natali; oggi Zante, appun-to. Tuttavia, a pochi passi da piazza Ovi-dio, sono tanti gli anziani che toccano ide-almente “le sacre sponde”, anche coloroche vogliono fare attività ciclistica ama-toriale. Infatti presso il Centro Zante, dicui abbiamo già scritto nello scorso nu-mero, vi è anche la sede logistica delGruppo Ciclistico Ponte Lambro, chevanta 16 iscritti e organizza allenamentiper i suoi associati. Un gruppo di amici,prima ancora che un insieme di atleti ama-toriali ultrasessantenni. Il presidente delgruppo si chiama Giuseppe “Pippo” Gi-nelli ed è un arzillo cicloamatore che ma-cina oltre 200 km a settimana in bici coni suoi compagni. Ci ha ricevuto mentre siteneva una delle tante e allegre giornatedanzanti, che contribuiscono a mantenerealto l’umore degli associati. Insieme a luianche il presidente del Centro Zante, chepuò vantare anch’egli un decoroso curri-culum da cicloamatore; e persino una bellaamicizia col grande Felice Gimondi, cheha fatto pure arrabbiare bonariamente conuno scherzo televisivo in onda sulle retiMediaset.Signor Ginelli, quando inizia la storiadel vostro gruppo ciclistico?Siamo attivi dal 1979, quindi festeggiamotrentasette anni di attività quest’anno. Ne-gli anni migliori siamo arrivati a essereoltre quaranta associati, poi il tempo hafatto un po’ di selezione. Adesso siamo16, pochi rispetto a prima, ma ancora tostie pieni di entusiasmo per la bici.Partecipate anche a gare con ciclisti dialtri gruppi sportivi?Certamente. E spesso ci distinguiamo eportiamo a casa qualche premio! Addirit-tura una volta siamo riusciti a vincere

quattro gare in una sola giornata; nelle di-verse categorie di competizione, natural-mente.Nel vostro gruppo ci sono anche donneappassionate di ciclismo?Purtroppo no, ma solo perché nessuna hamai voluto farne parte. Non ci sono pre-

clusioni, anzi forse farebbe bene anche almorale degli altri, se mai qualcuna si unis-se a noi. Potrebbe essere positivo, insom-ma.Quante volte vi allenate alla settimana?Tre o quattro volte, dipende. E solitamenteci muoviamo il mattino e torniamo nel po-meriggio, ma anche quello dipende da tan-te cose: condizioni climatiche, organizza-zione, impegni vari.I vostri sono allenamenti duri?Dipende da quanto uno è preparato, direi.Molto spesso ci aggreghiamo ad altre so-cietà sportive ciclistiche, così da costituireun gruppo di circa sessanta cicloamatoriin strada ed essere più protetti tra noi,quando arriva qualche macchina. Faccia-mo un’ottantina di chilometri, tra andatae ritorno, ma la nostra media non superaquasi mai 30 km/ora. Le sembra un alle-namento duro?Se ci fosse qualcuno interessato a unirsia voi, dovrebbe pagare una quota asso-

ciativa?Come tutte le associazioni sportive, anchenoi chiediamo una quota annua di 150 eu-ro, che include le varie pratiche ammini-strative, l’assicurazione CIG, una dellemigliori in circolazione; poi una magliettadel gruppo sportivo e persino la Cena diNatale che organizziamo tra noi. Ovvia-mente i 70 euro per la visita medico-spor-tiva obbligatoria sono a parte, perché van-no pagati direttamente al centro medicodove si effettua il controllo per avere l’ido-neità.Signor Fornaro, lei che è il presidentedel Centro Zante, invece, ha qualcheaneddoto simpatico da raccontarcisull’attività Gruppo Ciclistico?Ne avrei molti, perché modestamente nefaccio parte anch’io. Il mio passato da ci-clista amatoriale è lungo, e in passato ave-vo anche una carica nella Federazione Ci-clistica Italiana: sono pure molto amicodel grande Gimondi, tanto che una voltagli ho organizzato un bello scherzetto... Ha voglia di raccontarcelo?Molto brevemente. Ci sarebbe materialeper un altro articolo, se le dicessi tuttoquello che abbiamo combinato (sorridesoddisfatto, ndr). A Felice Gimondi hofatto da complice per la trasmissioneScherzi a Parte, che andava forte sulle te-levisioni Mediaset a quei tempi; gli ab-biamo fatto credere che doveva fare unassegno da 20 milioni di lire per un’asso-ciazione di beneficenza, mentre era invi-tato a un altro evento e non se lo aspettava.Avrebbe dovuto vedere come è sbiancatoin volto! Scoperto tutto, mi voleva menareper quanto si arrabbiò.

Alberto Tufano

Gruppo Ciclistico Ponte Lambropresso Centro Zante, via Zante, 36Tel. 02.888465525

Il Gruppo Ciclistico Ponte Lambro continua a pedalare...Mens sana in corpore sano

Ha cambiato casa l’officina-negozio delle due ruote edopo 12 anni a San Donato Milanese si è trasferita incorso Lodi 66 dove lo scorso 13 ottobre si è tenuta la

festa di inaugurazione. Nuovi spazi, due ampie vetrine ben vi-sibili dove occhieggiano biciclette di ogni genere (fino allecargo bike attrezzate con un cassone per il trasporto di mercio dei propri figli) e una attrezzata officina dove portare i “cavallidi acciaio” per una ri-parazione, una rimes-sa a nuovo, un gon-fiatina alle gomme.Stazione delle bici-clette non è solo que-sto, ma luogo di ritrovo per appassionati dove si creano eventilegati alla bicicletta, incontri per illustrare viaggi, presentazionidi libri legati a questo mondo, dove coniugare bici e cultura.La bicicletta intesa come stile di vita, ha raccontato Davide,uno dei quattro soci, prendendo spunto dai Paesi del nord comeGermania e Olanda, dove l’utilizzo quotidiano delle due ruoteè ben radicato e dove il girare in bici è un fatto normale. «Ten-diamo a diventare un punto di riferimento per i ciclisti di zona,sono tanti quelli che passano sulla ciclabile qui di fronte, e perchi vuole accostarsi a questo mezzo di trasporto urbano» - ter-mina la chiacchierata Davide. In bocca al lupo!

S.B.

La stazione delle biciclette

Convintamente per il SìPer dire addio al bicameralismo paritario:un’Italia più semplicePer ridurre i parlamentari: un’Italia più sobriaPer garantire stabilità e partecipazione:un’Italia più stabilePer chiarire le competenze di Stato e Regioni, eliminandola conflittualità e il ricorso alla Corte costituzionale

Comitato “Basta un SI” Milano 4pagina fb: Comitato “Basta un SI” Milano 4mail a [email protected]

Domenica 4 dicembre: Referendum costituzionale

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9novembre 2016

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M itica corista presente neidischi di quasi tutti i piùimportanti interpreti e

cantautori italiani, nonché vocalcoach di grande esperienza, LallaFrancia oggi è direttrice e princi-pale insegnante dei master e deicorsi di tecnica vocale presso l’Ac-cademia09, che da poco più di unanno ha trovato sede in via Tertul-liano 70. QUATTRO vi raccontaquesta signora della musica italia-na. La nonna era corista all’Operadi Firenze e in famiglia la musicaera letteralmente nell’aria. Lallastudia in Conservatorio a Milanoe un giorno Paola Orlandi, sorelladi Nora, viene a cercare proprio lìnuove voci per il gruppo vocale4+4: è così che Lalla viene sceltacome corista per l’edizione del Fe-stival di Sanremo 1971, dove siesibisce per la prima volta dal vivocon Lucio Dalla, Patty Pravo, Do-menico Modugno, Adriano Celen-tano e tanti altri, compresi i vinci-tori Nicola di Bari e Nada. Da allora ha inizio la sua carriera,sia in sala d’incisione che come so-lista, presente nei più famosi dischidi musica italiana e in numerosemanifestazioni musicali fino al“Pavarotti & Friends”, arrivando alavorare con Gloria Gaynor, RayCharles, Grace Jones, gli Americae altri.Una vita dedicata alla musica, sen-za disdegnare pure contributi adalcuni jingle pubblicitari, sigle edoppiaggi di cartoni animati, marimanendo sempre lontana dalleambizioni da star system: «La gra-tificazione più grande per me èsempre stata lo “sporcarmi le ma-ni” con la musica, come una veraartigiana- ha spiegato -. Gratifica-zione che ad un certo punto peròho sentito sempre meno nel pano-rama musicale...»

Credo che molti spettatori la ri-cordino soprattutto nella sua ul-tima tappa televisiva, dal 1997 al2006, con la Demo Morselli Bandal Maurizio Costanzo Show,Buona Domenica e Tutte le Mat-tine. Poi cosa è successo?«Dopo la fine di quel periodo, nelgiugno 2006, ho collaborato ancoracon i Nomadi e l’orchestra sinfo-nica Omnia, per un evento in oc-casione dei 50 anni della loro car-riera. Poi, a parte qualche lavoretto

in studio o qualche altro jingle, hovissuto un anno di rifiuto totale pertutto il circo mediatico. Sentivo chec’era qualcosa da cui dovevo di-sintossicarmi. Per cui quando michiamarono per tenere uno stagedi tecnica vocale in una nuova

scuola di musica, la ST di ColognoMonzese, accettai proprio per de-dicarmi a qualcosa di completa-mente diverso: ed è stato invecel’inizio di una nuova fase della miacarriera oggi votata all’insegna-mento».

Come è stato passare dal palcoall’insegnamento?«Non sapevo di avere una pazienzaquasi infinita! (sorride) Scherzi aparte ho scoperto una tenerezza chenon credevo di avere. A volte ti tro-vi davanti allievi indifesi o consa-pevoli di avere “qualcosa di sba-gliato”: questo ha stimolato in mela voglia di tramandare esperienzae scoprire i tasti giusti da toccare,aiutandoli a superare le proprie fra-gilità e sostenendoli molto anchea livello umano, oltreché profes-sionale».

Perché ha deciso di partecipareal progetto formativo propriodell’Accademia09?«A differenza di molte altre che hoavuto modo di conoscere, quelloche più mi piace dell’insegnamentonell’Accademia 09 è il lavoro chesi fa con vera passione in ogni di-sciplina. E chiaramente con pro-fessionalità: io stessa ho portato

con me, ad esempio, Stefano Pul-ga, Mario Natale, Emilio Foglio eAlberto Centoifanti, veri profes-sionisti motivati ad insegnare.Quando dico motivati intendo direche non sono di quelli che abban-donano la scuola magari perché de-

vono andare in tournée. Io per pri-ma da quando ho cominciato ad in-segnare ho rinunciato alle richiestedi Sanremo e all’ultima tournée diDalla e De Gregori, proprio perchéavevo saggi ed esami da seguire.L’insegnamento è una professione,non un tappabuchi».

Restando al suo ruolo di inse-gnante: cosa è cambiato nelmondo del vocal coach da quan-do ha iniziato a oggi?«Quello che purtroppo noto ulti-mamente è che è diventato un me-stiere che molti non meritano diesercitare. Mi riferisco a tutti queimusicisti che si improvvisano ren-dendosi conto che è forse più facileinsegnare canto che non, ad esem-pio, pianoforte. Un musicista può dare dei rudi-menti di uso della voce ma, nellospecifico, è come se io mi mettessiad insegnare pianoforte: lo sostrimpellare per il mio lavoro manon ho la tecnica per insegnare.Senza contare quelli che si riem-piono la bocca perché vanno a ve-dere su internet le lezioni di can-to… Più di tante tecniche l’unicavalida per imparare a cantare perme resta la base della lirica. E poil’esercizio costante per l’intona-

zione, le scale, gli arpeggi e la re-spirazione. Fondamentale».

Un consiglio ad un giovane chevuole avvicinarsi professional-mente, come ha fatto lei, a questosettore?«Oltre a formarsi bene l’importanteè continuare ad essere curiosi, ca-pire bene cosa c’è dietro ogniaspetto della professione, indivi-duare cosa piace e perché vera-mente piace: la musica o tutto quel-lo che sta intorno alla musica? Ri-flettere bene».

Oggi si può ancora vivere di solamusica?«Per me sì. Non bisogna mitizzareil passato: i decenni scorsi hannoavuto pregi e difetti, questa era of-fre però altre occasioni che nonavevamo noi. Non mi riferisco aitalent ma ad esempio al web: oggise hai qualcosa da dire o da far ve-dere ne hai la possibilità. Una voltadovevi sperare che qualcuno ti des-se credito e poi metterti unicamen-te nelle mani di gente che potevaanche lavorar male… per certi ver-si è quasi meglio adesso (molto se-ria). Resta comunque il fatto chese vuoi qualcosa devi andartela aprendere, senza aspettare che ti ar-rivi. Intanto esercitarsi 24 ore su24 come un atleta. E poi concen-trarsi, ripeto, su tutto quello chevuol dire “fare musica”: provare,scrivere pezzi, promuoversi, crearsiun canale sul web…».

Ha ancora qualche altro obbiet-tivo professionale per il futurooltre all’insegnamento?«Niente che non sia in linea al miomestiere. Ultimamente sto lavoran-do come coach e corista per unanuova cantante. E resto sempreaperta e disponibile a collaborazio-ni con altri. Adesso comunque l’in-segnamento è soprattutto la mia ve-ra professione e mi interessa coin-volgere il più possibile i miei ra-gazzi in tutto ciò che mi viene pro-posto. Per la mia gloria ho già dato.E avuto (sorride)».

Volete sapere di più sulla carrieradi questa straordinaria artista? Leg-gete l’intervista completa su:www.quattronet2.it/le-nostre-ru-briche/le-nostre-interviste/

Luca Cecchelli

Lalla Francia: la leggendaria corista vocal coach all’Accademia09

Lalla Francia al centro del team di Accademia09

Al liceo scientifico Einstein, que-st’anno gli studenti hanno l’occa-sione di diventare a loro volta in-

segnanti. Parte infatti in questi giorni –nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro- il progetto di lezioni di italiano per stra-nieri che vede protagonisti una decina diragazzi del liceo, ed è frutto della colla-borazione tra l’Einstein e la scuola di ita-liano per stranieri Penny Wirton. «Abbiamo deciso di lavorare sulle com-petenze di cittadinanza dei nostri studenti,e quindi dar loro occasioni di formazioneampia in cui potessero compiere ancheazioni a favore degli altri mettendo in es-sere competenze acquisite invece nel-l’area dell’apprendimento più formale.Quella che ci ha proposto la Penny Wir-ton ci è sembrata una bella opportunità»,spiega così la scelta Alessandra Condito,preside del Liceo Einstein. Penny Wirtonè una scuola gratuita di italiano per stra-nieri - attiva dal 2008 a Roma e dalloscorso dicembre anche a Milano – la cuiparticolarità è mettere al centro la personae le sue esigenze:infatti, non èstrutturata in clas-si, ogni insegnan-te volontario la-vora con un soloalunno. «In que-sto modo si creaun rapporto inter-personale tra chiinsegna e chi im-para, il che favo-risce l’apprendi-mento. E l’inse-gnante può modellare le lezioni sulle realiesigenze dell’allievo», specifica LauraBosio, che coordina la Penny Wirton diMilano. È stata lei a proporre ad Ales-sandra Condito di aprire una sezione PWall’interno del liceo Einstein, coinvolgen-do gli studenti e con la supervisione dialcuni insegnanti PW. «Ci è sembrato unprogetto valido e di grande attualità, ilCollegio docenti e il Consiglio d’istitutolo hanno sposato subito con entusiasmo –continua Condito –. Così abbiamo decisodi proporlo per questo anno scolastico,sia come ospitalità mettendo a disposi-zione i locali della scuola, sia come atti-vità per i nostri studenti delle classi quar-te». Le lezioni gratuite di italiano per stra-nieri presso il liceo Einstein si tengonoil lunedì e il giovedì pomeriggio dalle14.30 alle 16.30, fino a giugno 2017. Permaggiori info: [email protected] tel. 02 5413161.

Fiorenza Auriemma

Alternanza scuola-lavoro

al liceo Einstein

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Sono farmacista e appas-sionato di botanica: que-sta inclinazione mi ha

fatto conoscere il mondo dellaMedicina Naturale in tutte lesue prospettive, passate, attua-li e future.Da sempre, l’uomo ha cercatometodi di guarigione nel mon-do che locircondava. In particola-re, tutte legrandi Civil-tà del passa-to – egizia,araba, greca,romana e ci-nese – han-no sviluppa-to metodolo-gie curativecon l’uso di derivati vegetali. Oggi è interessante notare co-me gli studiosi, attraverso ilprogresso della scienza e dellatecnica, siano venuti in pos-sesso di mezzi d’indaginesempre più sofisticati, avendocosì la possibilità di verificareciò che veniva suggerito inpassato dall’empirismo, cioècon l’osservazione diretta deiritmi biologici delle piante edell’effetto di queste sull’uo-mo.Utilizzando apparecchiatureche analizzano la struttura deiprincipi attivi delle piante, ele conseguenti analisi chimi-che, si è giunti alla realizza-zione di molecole farmacolo-gicamente attive; queste sonoalla base della moderna Fito-terapia, o terapia con gliestratti vegetali. Infatti, moltissimi sono i far-maci di origine vegetale, e la

preservazione della ricchezzaforestale mondiale permetterànuove scoperte se saremo ingrado di preservare questo im-menso patrimonio. Uno dei sistemi più efficaci inFitoterapia consiste nell’im-piego degli estratti alcolicidelle piante cosiddette “medi-

c i n a l i ”(nell’antichi-tà si chiama-vano “i Sem-plici”), cheavviene at-t r a v e r s ol’azione di-luente/sol-vente dell’al-col sulle“droghe” ve-getali. Per fa-

re ciò si utilizza, con un gradoalcolico variabile, o la piantaintera o una sua parte.E’ giusto specificare che lamateria prima,nella sua prepa-razione, è pro-prio la pianta,chiamata, nellinguaggio cor-rente, “droga”in quanto, se-condo la con-centrazione delprincipio attivo,è dotata di pote-re vuoi medica-mentoso vuoi tossico.Il composto solvente/soluto(pianta e alcol) prende il nomedi “tintura madre”, o TM. LeTM, è giusto rimarcarlo, sipreparano macerando in alcol,a determinata gradazione,piante fresche o parti di esse. Le piante a funzione curativa

devono essere raccolte in unpreciso momento dell’anno,detto “periodo balsamico”perché in questo periodo sonopresenti all’interno dell’ “es-sere vivente” più sostanze far-macologicamente attive. Numerosissimi sono i control-li per la qualità delle coltiva-zioni, che devono essere esen-ti da pesticidi e anticrittoga-mici. È indispensabile precisare chegli estratti fitoterapici si divi-dono in due grosse famiglie:• tinture vegetali• tinture madri.La prima usa la “droga” secca,la seconda la pianta fresca.Inoltre, nelle TM il tasso al-colico è stato definito a un va-lore molto basso al fine dimantenere una migliore estra-zione di sostanze che potreb-bero essere alterate da unagradazione alcolica più eleva-

ta. I tempi estrattivi sono paria 21 giorni d’immersione delvegetale all’interno del sol-vente, nel nostro caso alcol.Data la concentrazione alco-lica, si consiglia, nella pratica,di diluire sempre con acquanaturale il prodotto commer-ciale. Nel prossimo articolo

10 novembre 2016

1801. PAROLE CROCIATE A SCHEMA LIBERO (Riccardo Tammaro)

ENI4MISTICAA cura della Fondazione Milano Policroma

ORIZZONTALI

1. Cascina del Parco Forlanini - Nota isola nelMar d’Irlanda

2. Via che s’irradia da piazza Imperatore Tito– Una metodica diagnostica per immagini

3. Caratterizza le cose difficili a trovarsi - Ilnome della flautista Mullen

4. Il nome della giornalista Colucci - Posto -Preposizione semplice

5. Cascina nei pressi di Cascina Gobba - Inmezzo a due oggetti

6. Bugia in inglese - Il nome della campio-nessa olimpica Balaș

7. Vaso panciuto - Quella del Latte era in viaCastelbarco

8. Scoprì il segreto della forza di Sansone -100... in lettere - Iniziali del giornalista Spa-rano

9. Il mare di Gallipoli - Via parallela a vialePiceno

VERTICALI

1. Inizia in piazzale Medaglie d’Oro2. Comune del Trentino - Romanzo di Marilynne Ro-

binson3. Via che si irradia da piazzale Martini 4. Asciutte, secche, senz’acqua - Antica figura di pre-

cettore5. Osservati, sottolineati - Iniziali del musicista Nono6. Palmipede da cortle - Vino che dal 2007 si chiama

“Friulano”7. Vercelli in auto - Via traversa di via Oglio 8. Iniziali dell’attrice Hathaway - Inutili, inconsistenti9. Nel frattempo10. Iniziali dello scrittore Ottieri - Misura usata in abbi-

gliamento11. Azienda di velivoli - ... di Bruno, via del nostro mu-

nicipio 12. Il punto diametralmente opposto allo zenit - Un mo-

dulo spaziale13. Cascina del borgo di Cavriano

1791.

PAROLE

CROCIATE

A SCHEMA

LIBERO

Rubrica a cura di Lorenzo Baio

CURIOSI PER

Negli ultimi due anni e nel 2016 in par-ticolare, vi sarà capitato di nasconderein casa un ospite inatteso. Un insetto

marrone/grigio abbastanza caratteristico, dallechiazze bianche di circa 1,7 centimetri di lun-ghezza e dalla tipica forma a scudo della cimi-ce. Un altro insetto invasore nelle nostre casee nei nostri campi? Sembrerebbe proprio così.La cimice asiatica (Halyomorpha halys), è ori-ginaria dell’Estremo Oriente ed è stata acci-dentalmente introdotta prima negli Stati Unitinegli anni Novanta, e oggi nel nostro Paese.C’è sempre di mezzo l’Uomo! Pur non procu-rando danni diretti a noi, esseri umani, si trattadi un vero flagello per le produzioni degli alberida frutto (melo, pero, ciliegio, pesco, susino,albicocco, ecc…) e per l’orticoltura, colpendoin particolar modo i legumi. Questa cimice,mentre in estate passa inosservata, in autunnodiviene realmente invasiva e riesce a soprav-

vivere all’inverno, riparandosi nelle nostre case,vicino alle fonti di calore. Per capirne l’impattoperò bisogna chiedere agli agricoltori, che daun paio di anni chiedono alle regioni di dichia-rare lo stato di “calamità naturale”. Purtroppo, ancora una volta, ci troviamo difronte ad una specie molto forte e generalista,ovvero capace di adattarsi più di altre specielocali a determinati ambienti o ai processi dicambiamento. E che, per di più, non ha di frontealcun antagonista capace di contrastare il suoespandersi. Riusciremo a contenerla? Solo iltempo ce lo dirà.

Chi è là? La cimice asiatica alla conquista dell’Italia

Volare sulle foglie delle piante è ispirazione poetica, e carpirne i segreti è un dovere per equilibrare e curare

parleremo dettagliata-mente della Gemmote-rapia, che consideroestremamente affasci-nante per le sue possibi-lità di cura e riequilibriodell’organismo.Mi permetto, al momen-to, di dare solo indica-zione di tre fiori, tutti ap-partenenti alla Famigliadelle Asteraceae, che po-trebbero essere presi inconsiderazione per uneventuale uso terapeutico do-mestico:• Calendula Officinalis, che,utilizzata localmente come TM

oppure come crema per ferite,contusioni, varie dermatosi epiaghe, impedisce l’infezionee permette una cicatrizzazione

rapida;• Arnica Montana,che, come pomataper uso locale, (evi-tando l’applicazionein caso di ferite aper-te), si presenta comeun ottimo rimedio perdistorsioni, ematomi,traumi, e contusioni;• Echinacea Purpu-rea, che, sommini-strata per via orale ingocce (20 ggtt di TM

1-2 volte al dì), serve ad au-mentare le difese immunitariedell’organismo.

Dottor Claudio Gerosa

Arnica Montana

Echinacea Purpurea

Calendula Officinalis

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11novembre 2016

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Ospitiamo molto volentieri ilricordo dell’erborista Giovan-ni Rivola, la cui attività com-merciale e imprenditoriale sto-rica è stata premiata lo scorsoaprile in Consiglio di Zona 4;l’attestato è stato ritirato dallamoglie Gisemma Grazioli, dicui pubblichiamo questa toc-cante testimonianza.

Dopo aver lavorato peruna vita come ricerca-tore presso la Farmi-

talia Carlo Erba, ora Pharma-cia, sempre nel campo delleerbe, giunto il momento dellapensione Giovanni Rivola hadeciso di laurearsi in Erbori-steria: “perché mia moglienon mi vuole a casa” così di-ceva scherzosamente agliamici.L’occasione è venuta a lui in-contro perché, proprio inquell’anno, è partita pressol’Università Statale di Milanoil corso di Laurea in TecnicheErboristiche. Era il più anzia-no fra gli studenti, tutti uscitidalla maturità. Sostenuti tuttigli esami nei tempi giusti si èpoi laureato con il massimodei voti.Contemporaneamente nel2002 il Comune di Milano hapubblicato un Bando che davala possibilità di avviare delleattività nei quartieri perifericiper la riqualificazione deglistessi.L’adesione di Giovanni fu im-mediata, il Bando fu vinto ecosì a Ponte Lambro, in viaMontecassino 9 nasce unanuova realtà: l’ERBORISTE-RIA RIVOLA.Ponte Lambro: quartiere po-polare lambito dal fiumeLambro ai confini con il co-mune di Linate e Peschiera

Borromeo. Quartiere un po’dormitorio, difficile ma anchericco di umanità e di rapportiumani. E’ bello ascoltare glianziani che raccontano co-m’era una volta questo quar-tiere e Giovanni è molto at-tento alle loro parole.Giovanni cercava proprio unluogo così. Ormai era in pen-sione, i figli già grandi e au-tonomi. Così, con l’aiuto della moglie,è iniziata una nuova vita ri-volta anche, (e forse soprat-tutto) agli altri. Portare la co-noscenza delle erbe e delle lo-ro proprietà a chi forse non nesentiva parlare spesso.Ecco il negozio inserito nel-l’edificio popolare dell’Aler,con accanto uno studio medi-co, un bar famigliare, unamerceria, una lavanderia e infondo un panificio.Negozio grazioso: un po’ dilavoro di ristrutturazione ese-guito con la collaborazione delgenero Marco e… pronti…via!!! La grande emozione delprimo giorno di apertura!! All’inizio le persone erano in-curiosite: “Erboristeria?”Qualcuno si chiedeva “Cosasarà?”.I ragazzini entravano a curio-sare e ridendo tra loro non ca-pivano che tipo di erbe si ven-dessero. Poi Giovanni li ha intrattenutiraccontando il mondo delleerbe sperando che qualcunodi loro prendesse in futuro ilsuo posto: “Ormai io sonovecchio e se aspetto i nipoti-ni...!”Installata l’insegna “ERBO-RISTERIA RIVOLA” fondoverde scritta beige la via as-sumeva un aspetto diverso,più vivace, più curioso. Gio-

vanni era molto contento,pronto per una nuova espe-rienza, quasi una avventuranonostante l’età non più gio-vane.Ecco i primi clienti, i primi

commenti con parole di inco-raggiamento e altre di perples-sità per la situazione un po’difficile del quartiere. Ancheper me moglie è stataun’emozione grande allestirela vetrina a tema per soddisfa-re e accontentare la curiositàe l’interesse delle persone chesi fermavano a guardare.Ricordo che Giovanni ci te-neva molto alla vetrina, gli fa-ceva piacere vedere la genteche si appagava la vista di co-se nuove.Arriva la prima cliente in as-soluto che soffriva di gambegonfie e dolenti. Benissimo,ecco la crema per gambe epiedi affaticati. Un aneddoto:questa cliente per 12 anni nonha mai voluto saperne di pa-gare il prodotto un centesimoin più perché, simpaticamen-te, vantava il primato di esserela “prima cliente storica”!!!Poi sono arrivate le mamme

con il problema dei pidocchidei loro bimbi, oppure tossee raffreddore ed ecco quindiil buonissimo mellito conmiele, propoli e rosa canina.Poi le tisane terapeutiche, pre-

parate anche su formula per-sonale, le essenze pure, gli oliessenziali, i tè, le spezie ecc...Tutto accompagnato da ascol-to, consigli elargiti con com-petenza e attenzione all’altroe ai suoi bisogni.Nel quartiere c’era, e forse c’èancora, una comunità di recu-pero e i ragazzi ospiti eranodiventati amici di Giovanni.Ogni volta che passavano en-travano a fare due chiacchiereinteressati e ad annusare ilprofumo che aleggiava nel-l’aria. In primavera, quandosi iniziava a lasciare la portadel negozio spalancata, le per-sone dicevano di sentire ilprofumo delle erbe fin dal-l’angolo della strada.Man mano che il tempo pas-sava la gente si affezionavaall’erborista di Ponte Lambroe si affidava spesso a lui cheispirava tante fiducia.Poi, anche con l’aiuto della

moglie (io), il negozio diven-tava sempre più carino poichéattingevo qualche idea dalleerboristerie del centro e por-tavo queste idee (aggiungendoqualche tocco personale) alnegozio di via Montecassino9. Capitava che anche i nipo-tini andavano in negozio adaiutare il nonno, controllava-no per esempio le scadenzedei vari prodotti, e con la ma-nina invitavano le persone adentrare.L’impronta dell’erboristeriaera a carattere sobrio ed es-senziale, infatti Giovanni Ri-vola, per scelta, non vendevanessun tipo di marche com-merciali. Tutto veniva prepa-rato da lui con conoscenza epassione nel piccolo labora-torio.Poi sono iniziati gli eventi e imercati come quello del ve-nerdì a Porta Romana e quellodel giovedì in viale Ungheria,un modo popolare per esseredi più fra la gente e farsi an-che conoscere. Infatti poi pa-

recchi clienti raggiungevanoil negozio anche da lontano.Giovanni non mirava al gua-dagno, una volta ricavato ilnecessario per le spese eracontento. Voleva solo che isuoi prodotti fossero apprez-zati e i clienti andassero viacontenti con la gioia di esserestati accolti e consigliati.Spesso infatti il negozio di-ventava luogo di incontro, diconversazione e lui scherzan-do diceva: “Io sono qui per la-vorare, non per far chiacchie-re”.Sono passati 12 anni; a questopunto bisognava decidere serinnovare o meno il contrattod’affitto.Così, dopo varie riflessioni etentennamenti, con tristezzae rimpianto, l’attività è statachiusa con dispiacere di tuttele persone per le quali ormail’erboristeria era diventata unriferimento per il loro benes-sere e la loro salute.

Gisemma Grazioli Rivola

A Ponte Lambro c’era l’erboristeria Rivola

Dopo l’open day del settembre scorso, si è aperta la Cam-pagna associativa 2017 del Cral del Comune di Milanoche permette di usufruire di tutti i servizi fin da subito.Il Cral, nato per i dipendenti del Comune di Milano, è oraaperto a tutti i cittadini e ha la sua sede è in via Bezzecca24, nei locali ristrutturati dell’ex Consiglio di Zona 4. IlCral propone un fitto calendario di iniziative turistiche eculturali; attività per il tempo libero; corsi per bambini eadulti. I corsi per adulti coprono interessi diversi, per soddisfarela mente, il corpo e la manualità. Per conoscere il Cral potete andare sul sito www.cralco-munemilano.it o meglio ancora andate a trovarli in sedeper fare una prova gratuita del corso che vi interessa, op-pure contattateli a questi numeri: tel. 02.88454588 –02.5456123 o via mail: [email protected]

CRAL DEL COMUNE DI MILANO

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12 novembre 2016

MILANO TICINESEVia Lodovico il Moro 147 Tel. 02-89121171

MILANO FORLANINIVia Marco Bruto 24 Tel. 02-7490903

MILANO NIGUARDAVia Guido da Velate 9 Tel. 02-66102298

I l progetto e le successiva co-struzione della Linea 3 dellametropolitana impongono,

come già attuato in altre occa-sioni, il riassetto della parte diterritorio interessato dai cantierie le eventuali modifiche alle li-nee autofilotranviarie di super-ficie. In particolare torna all’at-tenzione dell’opinione pubblical’idea di una sistemazione e diuna valorizzazione del quartierePorto di Mare, che il 12 maggio1991 darà il suo nome alla sta-zione M3 di corrispondenza, in-curiosendo non poco tutti coloroche non conoscono la sua storia,in luogo dell’originario nome“Fabio Massimo”. (Come più volte riportato suQUATTRO, quell’area è stataoggetto di numerosi progetti mairealizzati; prossimamente faremoun aggiornamento con le ultimenovità.) Con la delibera comunale relati-va al prolungamento della Linea3 (vedi puntata precedente), nel1987 partono i lavori per la co-struzione del deposito che ospi-terà i convogli della metropoli-tana con la livrea “gialla”. L’ubi-cazione è tra le vie Impastato eMarignano ed era comunementeindividuato con il nome di depo-sito Rogoredo, pur non trovan-dosi fisicamente nel confinantequartiere omonimo. Solo dopola costruzione dell’attiguo depo-sito automobilistico (che descri-veremo in un’altra occasione)inaugurato nel 2011, il depositoin questione farà parte di un poloaziendale di grandi dimensioni(272.000 metri quadri), dedicatoal rimessamento e alla manuten-zione di mezzi su gomma e suferro, che prenderà il nome di

San Donato. La presenza di que-sta realtà trasportistica è la rispo-sta del terzo Millennio a quellalunga storia sulla mobilità cheha interessato la direttricePorta Romana – Rogore-do – Melegnano – Lodi eche è stata descritta nellepuntate precedenti. Matorniamo al nostro depo-sito di Rogoredo. Inaugurato nel 1990, vi-sto già dall’esterno il suoaspetto è più simile ad unlaboratorio di ricerca chea una rimessa metropoli-tana. Nel suo genere, di-spone di una strutturaunica in Europa, caratte-rizzata dalla presenza diun anello di prova (binarie relativa linea di contatto) lungo1.821 metri, completamentesvincolato dalla linea di servizioe dalla movimentazione interna,senza interferenze con la norma-le circolazione dei treni, dotato

di due stazioni: l’una in galleriae l’altra all’aperto. L’anello diprova, essendo attrezzato per tut-te le verifiche su un treno in mo-

vimento, costituisce una sorta dilinea virtuale, che permette il testdelle vetture tenendo conto dellecondizioni di marcia e degli im-previsti che si possono verificaredurante il servizio. Questo per-

mette anche di condurre simula-zioni di guida per l’addestramen-to dei macchinisti. L’area totaledel deposito occupa ben 207.000metri quadri, con una superficiecoperta di 28.349 metri quadri.E’ dotato inoltre di due ampi eluminosi capannoni per il rico-vero dei treni e per l’officina dimanutenzione, una “torre di con-trollo” per la movimentazioneinterna dei convogli e il loro in-stradamento. La manutenzionedei treni si avvale di avanzatestrutture di lavoro, non ultimoun moderno tornio in fossa perla riprofilatura delle ruote. Neldeposito di Rogoredo si trova an-che un Campus permanente, do-ve si svolgono i corsi di adde-stramento e di aggiornamentoper il personale dipendente e icorsi d’inserimento per i nuoviassunti. La stazione di San Donato rap-

presenta per il momentoil capolinea sud della Li-nea 3, ma è già in faseavanzata il progetto peril prolungamento versoPaullo Est della lunghez-za di 14,8 chilometri,con sei stazioni: San Do-nato centro – PeschieraBorromeo – Mediglia –Pantigliate – Settala -Paullo. Oggi la mobilità dellanostra storia è garantitada queste nuove tecno-logie: autobus ecologici-metropolitana-passante

ferroviario anche se, con un po’di nostalgia, ripensiamo al tramGibuti e al Gamba de Legn’ del-la trenovia Milano/Lodi.

Gianni Pola

Rogoredo: storie di una stazione e di un deposito/6

L’Associazione “La Nostra Comunità” in oc-casione del suo 35° anno di vita associativapropone alla cittadinanza un Festival, quale

opportunità di conoscere, incontrare e condividereesperienze che valorizzino la bellezza della diversità.INTRECCI DI VITA... in FESTIVAL diventaun’occasione concreta per vivere una settimana diiniziative, un intreccio di proposte culturali, aggre-gative, di esperienze, tutto in un clima di divertimen-to, di riflessione e di sguardo sulla disabilità.Il programma prevede:martedì 29 novembre ore 20.45 - SPETTACOLOdi ARTI VARIE presso il Teatro Delfino di via Dal-mazia 11; ingresso ad invito, per info chiamare allo02.715535 o scrivere a [email protected] spettacolo prevede lapartecipazione straor-dinaria di una banddella cooperativaALLEGRO MO-DERATO, che daanni in Italia porta lamusica in ogni luogograzie alla professio-nalità e competenza diun gruppo integrato dimusicisti con e senza disabi-lità. Mercoledì 30 novembre ore 18 - TAVOLA RO-TONDA presso il Teatro Delfino con la partecipa-zione di personalità del mondo universitario, delleistituzioni locali e scolastiche, del Terzo Settore,delle famiglie dei nostri giovani, sul tema della qua-lità di vita della persona con disabilità e del bene co-mune. Ingresso gratuito; per partecipare, scrivere [email protected] 3 dicembre e domenica 4 dicembre pressola sede operativa dell’Associazione di via Monte Ve-lino 17, dalle 10 alle 19 si aprono le porte alla citta-dinanza che è invitata a visitare i luoghi di vita deinostri giovani e conoscere parte della loro quotidia-nità. E’ occasione per visitare le esposizioni di arti-gianato, partecipare ai percorsi benessere/shiatsu,creatività e degustazione. Nei locali è allestita unamostra itinerante che celebra la giornata ONU perle persone con disabilità.A tutti i partecipanti saranno donati dei gadget pro-dotti dal laboratorio “Insieme Creativi” a ricordo diqueste giornate.

I 35 anni dell’associazione “La nostra comunità”

accanto a giovani con disabilità

L’area di Porto di Mare

Deposito Rogoredo

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uinta stagione per ilteatro di piazza Car-nelli diretto da Fede-

rico Zanandrea, che ricon-ferma il suo impegno presen-tando un cartellone di qualitàa prezzi accessibili. «È difficile in una piazza co-me Milano, dove l’offerta ètanta - spiegaZanandrea -riuscire a rita-gliarsi unospazio all’in-terno di un si-stema teatraleche sembravoler scorag-giare le pic-cole realtà aemergere. Neimomenti piùbui penso atutto quelloche è statofatto finora ea quanto lanostra sia unagran bella avventura fatta disacrificio e dedizione per farcrescere un teatro, che anchequest’anno, ricordo, non godedi sovvenzioni pubbliche maunicamente di investimentiprivati».Pensata per soddisfare un vastopubblico e non solo una realtàdi quartiere, la programmazio-ne del Delfino promette nomi

di fama nazionale e titoli pre-stigiosi, compresa una piccolarassegna di teatro ragazzi.Inaugurato lo scorso 29 otto-bre dall’ “intervista confiden-ziale” di Enzo Iacchetti, ilcartellone prosegue con “Al-veare di specchi”, monologosul mondo del teatro interpre-

tato da Zanandrea, come ilnuovo “Agony”, performancenella quale il pubblico verràfisicamente coinvolto nellosvolgersi della trama.Barbara De Rossi sarà laprotagonista de “Il Bacio”,storia di una donna che fa iconti col proprio passato,mentre l’ex iena Marco Ber-ry dimostrerà quanto mente e

tecniche di comunicazionesiano connesse in “Min-dshock”. Non mancano gradite riprese:“Nuda e Cruda” con l’esube-rante Anna Mazzamauro e“Mortimer & Wanda” conMarina Thovez e MarioZucca, commedia premiata da

bellissime recen-sioni e una tenitu-ra da record a Mi-lano. Completano l’of-ferta l’appunta-mento con il con-certo gospel delMaestro GianlucaSambataro, duecapolavori di Eu-gène Ionesco,“Futbol”, adatta-mento teatraledell’omonimo li-bro di OsvaldoSoriano, “Diario

di una donna di-versamente etero”,

ispirato alla rubrica di Giovan-na Donini su Vanity Fair el’evento speciale “Andy War-hol - L’intervista”. Per gliamanti del teatro classico eper le scuole la CompagniaTeatrale dell’Università degliStudi di Milano porterà in sce-na la plautina “Aulularia”.

Luca Cecchelli

Volti popolari, gradite riprese e novità al Teatro Delfino

Inaugurata la stagione 2016-17 Grazie all’ingresso delmarchio Avirex, l’exSpazio Tertulliano si

riconferma ufficialmente tra iprotagonisti dell’offerta tea-trale e culturale di zona e diMilano. Il contributo di Avirex, cheproseguirà per i prossimi seianni, non sembra però ridursiad una sterile operazione dimecenatismo ma piuttostorappresenta una consacrazionedi interessi comuni, comespiega Alfredo Cionti (Diret-tore Creativo di Avirex Euro-pe): «Dopo anni di ricercaqualitativa ci siamo chiesti co-sa potesse interessare al nostroconsumatore e la risposta èstata semplice: vivereun’esperienza, sia un viaggioeccitante, un vino inebrianteo un suggestivo spettacoloteatrale. Da qui nasce la nostranuova avventura nel mondodel teatro che siamo felici dicondividere con i nostri clien-ti».Soddisfatto e rincuorato daquesta nuova intesa, il diret-tore artistico Giuseppe Scor-dio ha presentato il cartelloneche include classici rivisitatiin chiave sperimentale edrammaturgia contemporaneaa firma di registi e attori affer-mati accanto a compagnie piùgiovani. La programmazioneha avuto inizio lo scorso 4 no-vembre col ritorno di “Mi vo-leva la Juve” di Gianfelice

Facchetti, autore anche di“Eravamo quasi in cielo”, rac-conto dei Vigili del Fuoco diLa Spezia che vinsero il cam-pionato di guerra nel 1943-44. In prima nazionale “Calibanonella tempesta”, ispirato alpersonaggio shakespearianoportavoce di oppressi edemarginati, tematica toccatapure da “Je suis la mer” conVanessa Korn. Ancora rivi-sitazioni di marca shakespea-riana in “Essere Ofelia/EssereAmleto” e “Psichedelic Ma-chbeth” passando poi per ilcervantesco “L’ultimo” e“Lettera al mio giudice”, dal

romanzo di Georges Sime-non. Da segnalare un omaggio al-l’artista Frida Kahlo “Hija dela rivoluciòn” e in tema di vitada donne “M.A.D.”, comme-dia sul dolceamaro desideriodi maternità.Torna in una versione arric-chita “Light my fire – Nascitadella tragedia”, “Ritorno allaFabbrica di Cioccolato” per ibimbi, il favolistico “Uccidila perfida strega dell’ovest”con Elena Lietti e, a tinte piùsurreali, “La benedizionedell’insonnia”.

L. C.

“Eravamo quasi in cielo”: prima stagioneper lo Spazio Avirex Tertulliano

Èquesto lo slogan della stagione teatrale 2016/17 del Teatrodella Contraddizione: 91 perché il teatro è nato nel 1991,e 25 perché festeggia i 25 anni di presenza, sicuramente

un bellissimo traguardo.Un Teatro che produce spettacoli, organizza eventi, fa forma-zione, sperimenta con l’intento di creare una realtà con unaidentità definita ma non definitiva, dove dar spazio alla ricercae alla comunicazione di nuovi linguaggi teatrali. L’apertura della stagione è stata affidata a Balerhaus, la sala

trasformata in una pista di ballo, con le sueatmosfere retrò, il ballo, l’orchestra che

ti fa immergere nello spirito di untempo, il vino...

Un’esperienza da vivere, un ap-puntamento che si ripete duran-te l’anno (e il prossimo è il 26novembre).Ci sono poi gli spettacoli, i cuigeneri variano dal drammaclownesco al teatro di ricerca

sepolta viva, dal coreocabaretconfusionale all’informe degenere,

dall’onirico umoristico agli ansiosiplurali.

Lo spazio ben si adatta a questa offerta: unsottoscala in zona Porta Romana, un foyer con mobili vintagee una vecchia poltrona da barbiere, e ad accoglierti loro, MarcoMaria Linzi, Sabrina Faroldi, Micaela Brignone, i promotoridella Compagnia teatrale “Teatro della Contraddizione”.Per chi non lo conoscesse ancora, un teatro assolutamente dascoprire per rimanerne affascinati!

S.A.

9125 giorni... e ancora brucia

Èoperativa ormai da più di un mese la nuova sede di Mi-lano di Gucci, in via Mecenate 79, all’interno della ex-fabbrica aeronautica Caproni. Dopo un meticoloso pro-

cesso di restauro della struttura originaria che ha richiesto oltretre anni, il nuovo “Gucci Hub” raggruppa insieme tutti gli ufficidi Milano del marchio, gli showroom, lo spazio destinato alle

sfilate, le attività gra-fiche e il foto studio,all’interno di una lo-cation che oggi ospi-ta oltre 250 persone.Ricostruiti i vecchiedifici storici a shedcon le pareti di mat-toni rossi, minuzio-samente recuperatol’hangar, una voltautilizzato per l’as-semblaggio dei veli-voli Caproni, al cen-tro del complesso èstata costruita ex-no-

vo una torre di sei piani, con le pareti in vetro, che insiste suuna superficie di oltre 3.000 metri quadri. E’ stato inoltre rea-lizzato un ampio parcheggio sotterraneo, che può arrivare acontenere 300 auto. La nuova sede Gucci nasce come progetto100% sostenibile: a lavori ultimati, sarà infatti presente un boscofitto, una piazza alberata, giardini diffusi, patii e pareti verdi. Se avremo l’opportunità di fare una visita, potremo magari il-lustrare meglio l’intervento che, comunque, anche solo da fuori,ci sembra di grande interesse e qualità.

S.A.

Il Gucci Hub di via Mecenate

La nuova sede europea di Avirex ha aperto in via Tertul-liano 70 (traslocando da via Comelico che comunquenon viene dismessa), in uno dei capannoni ex Safa, ac-

canto al teatro Spazio Avirex Tertulliano e a molte altre realtàculturali, creative e produttive.All’interno della nuova sede si trasferisce anche l’Avirex AirMuseum, museo aziendale dedicato alla storia del brand, chevi avevamo presentato su QUATTRO un paio di anni fa. Ri-cordiamo solo che con questo piccolo museo l’azienda vuoletratteggiare un excursus di ciò che accadeva negli USA nel pe-

riodo di lancio delle celebri giacche (anni ‘30/’40/’50), unacontestualizzazione storica che abbraccia la cultura del tempo,le invenzioni, la musica, l’arte e così via. Si trovano quindi tuteoriginali, accessori tecnici, pezzi di aerei, giacconi dipinti amano e molta oggettistica curiosa ed insolita. Il Museo è apertogratuitamente al pubblico, basta scrivere una mail a [email protected] per concordare la data e l’orario della visita.

La nuova sede di Avirex

L’intervento dell’assessore Nicola Del Corno alla presenta-zione della stagione

Federico Zanandrea

Q

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14 novembre 2016

OTTAVA NOTAvia Marco Bruto 24 - Tel. 02 89658114

Racconti, musica & creatività Domenica 13 novembre ore 16.30

Il Flauto magicoFiabe musicali in una versione per voce nar-rante e pianoforte - Con Monica Allievi e Ales-sandro Nardin

Sabato 19 novembre ore 16.30

MosaicoLaboratorio di mosaico a cura di Silvia Spa-gnoli - Ingresso euro 10,00

ASSOCIAZIONE CHORALIACHIESA SAN PIO V

Via Ennio/via Lattanzio

29 novembre ore 21

CONCERTO NATALIZIOSolisti: Tiziana Dedè, Irit Mazar, Viviana Zor-dan - Pianista: Alessandro Nardin - Direttore:Michele Brescia - Ingresso libero.Programma

Antonio Vivaldi - GLORIA RV589 W.A. Mozart - Ave VerumG.Fauré - Cantique de Jean Racine

L’Associazione Choralia nasce nel 2005 ad ope-ra di un gruppo di amici appassionati di musicacorale, provenienti da diverse esperienze conimportanti cori milanesi. Rappresenta l’idealeproseguimento del coro Eikon, scioltosi nel2004 dopo un periodo di oltre dieci anni di at-tiva presenza nel panorama musicale milanese.Intento principale dell’associazione è promuo-vere e stimolare lo studio e l’approfondimentodella musica corale, sacra e profana, dal periodobarocco ai giorni nostri, avvalendosi anche dellacollaborazione di gruppi orchestrali e di solisti. Negli ultimi anni ha perfezionato lo studio dellamusica classica, affiancando a questa anche lostudio e l’esecuzione della musica sacra argen-tina contemporanea del compositore MartinPalmeri, Direttore Artistico del coro è MicheleBrescia e Presidente dell’associazione FabioBandirali.

PALAZZINA LIBERTY IN MUSICA

Tel. 02 88462320

13 novembre ore 10.45

Milano Classica. Stagione da cameraThe New Old Albion: Music around the HarpConsortsof William LawesIl Caleidoscopio Ensemble

13 novembre ore 17

ALBICOCKLIBERTY GROOVEConcerto nell’ambito del festival JazzMi 2016Alberto Mancini piano elettricoPietro Selvini sax contralto e baritonoLorenzo Pisoni basso elettricoMarco Castello batteriaIn collaborazione con Civici Corsi di Jazz dellaCivica Scuola di Musica Claudio AbbadoIngresso libero fino a esaurimento posti

Milano Classica e Rete SMIM Milano e pro-vincia Festival Meetings 2016 Bach to the future

4 dicembre ore 10.45

Milano Classica e SIMC-NOVURGIAIl melologoEsecuzione di nuovi melologhi (Prima parte)

CINEFORUM OSCARVia Lattanzio 58

Le proiezioni si tengono il lunedì alle ore 15.15e alle ore 21 - Ingresso singolo 6 €

21 novembre: A TESTA ALTAdi Emmanuelle Bercot28 novembre: MARGUERITEdi Xavier Giannoli

CINETEATRO DELFINOVia Dalmazia 11

CINEMACAFFE’ - Proiezioni alle ore 15.30

e 20.45 - ingresso 5 €

14 novembre: VELOCE COME IL VENTOdi Matteo Rovere21 novembre: LE CONFESSIONIdi Roberto Andò28 novembre: MICROBO E GASOLINAdi Michel Gondry5 dicembre: LA PAZZA GIOIAdi Paolo Virzì

TEATRO FRANCO PARENTIvia Pier Lombardo 14 - tel. 02 59995206

NUOVO CINEMA PARENTIClassici in lingua originale sottotitolati Domenica 13 novembre ore 11.30

NIAGARAdi Henry Hathaway con Marilyn Monroe,Joseph Cotten, Jean Peters - lingua: Inglese,sottotitolato in italiano

Domenica 27 novembre (aperitivo + film ore 19)

VIALE DEL TRAMONTO di Billy Wilder con William Holden, GloriaSwanson, Erich von Stroheim - lingua: Inglese,sottotitolato in italiano

Domenica 4 dicembre (aperitivo + film ore 19)

CHE FINE HA FATTO BABY JANE?di Robert Aldrich con Bette Davis, Joan Craw-ford, Maidie Norman - lingua: Inglese, sotto-titolato in italiano

Biglietto proiezione: 6 €

CINECIRCOLO ACQUABELLAvia Cicognara 17 ang. via Goldoni

cell. 3281594126

Proiezioni mercoledì e giovedì ore 20.45. L’in-gresso è riservato ai soci iscritti - quota iscri-zione: 95 € compresa tessera associativa Cine-circolo per 30 film in cartellone

9-10 novembre: TUTTO PUO’ ACCADERE ABROADWAYdi P. Bogdanovich16-17 novembre: SICARIOdi D. Villeneuve

15 novembre ore 17.45

Scuola Media di via Vivaio - MilanoI.C.S. Locatelli-Quasimodo - Milano

22 novembre ore 17.45

I.C. Einaudi-Pascoli - CusagoI.C. Calasanzio - Milano

17 novembre ore 21

A.M.O. MANIFESTARE OPPORTUNITÀDUE CONTINENTI A CONFRONTO: EUROPA EAMERICA DEL SUDTerzo concerto del ciclo I giovedì in musicacon i grandi maestriMusiche di J. Ibert, W. A. Mozart, B. Bartók,M. Giuliani, A. PiazzollaDuo Guccione & El Khouri

Christian El Khouri chitarraYuri Guccione flautoIngresso a offerta libera

19 novembre ore 21

Milano Classica. Stagione da camera - In col-laborazione con l’Associazione ‘800 MUSICALa chitarra di Giuseppe MazziniMilano-Londra; l’ideale artistico ed educativodi un asse risorgimentaleMarco Battaglia chitarraAlessandra Romano violino

20 novembre ore 10.45

Milano Classica e Rete SMIM Milano e pro-vincia Festival Meetings 2016 Bach to the futureIn occasione della Giornata Mondiale dei dirittidell’infanzia e del 40° della fondazione dellaSMIM di via VivaioScuola Media di via Vivaio - Milano

Programma in via di definizione

20 novembre ore 15.30

FESTIVAL LIEDERÌADIREQUIEM di Michele Biki Panitti (Italia) per soli, coro,pianoforte e organoPaola Camponovo sopranoBlagoj Nacoski tenoreMarco Calabrese bassoIntende Voci Chorus

Alfredo Blessano pianoforteMirko C. Guadagnini direttore

24 novembre ore 20.45

LA RISONANZAMONDI IN DIALOGOConcerto nell’ambito del festival Note Etiche Musiche di G.F. Händel, J.B. Lully, F. CouperinMaria Hinojosa Montenegro sopranoLa Risonanza

Fabio Bonizzoni clavicembalo e direzione Ingresso libero fino a esaurimento posti

27 novembre ore 14.30 - 23.00

MUSICA APERTA10 ANNI DI MUSICAManifestazione per il decennale di MusicaApertaA cura dei docenti e dei laboratori di musicaantica, jazz e contemporanea e del coro di Mu-sica Aperta, scuola serale presso il Liceo Mu-sicale L. Tenca.Ingresso libero fino a esaurimento posti

3 dicembre ore 16

Milano Classica e Il Clavicembalo VerdeConcerto di NataleA cura di Istituto Musicale Europeo di MilanoFilippo Michelangeli direttore

23-24 novembre: IL PONTE DELLE SPIEdi S. Spielberg39 nov-1 dicembre: PERFECT DAYdi F. L. De Aranoa

CASCINA CUCCAGNAvia Cuccagna ang. Muratori

CINEMA IN CASCINA

Gli anni ‘30-’40 - dalla nascita del sonoro alcinema dei generiAperitivo ore 20 - Inizio proiezione ore 21.15 Ingresso libero

14 novembre

THE STORY OF FILMdi Mark Cousins (2012)21 novembre

THE ARTISTdi Michel Hazanavicius (2011)28 novembre

LES ENFANTS DU PARADISdi Marcel Carné (1945)5 dicembre

ZIEGFELD FOLLIESdi Vincente Minnelli (1946)

WOW SPAZIO FUMETTOViale Campania 12 - Tel. 02 49524744/45

Fino al 13 novembre

L’ALTRO CREPAX30 anni di Clinicommedie su Tempo Medico

60 tavole originali disegnate per illustrare leClinicommedie pubblicate sulle pagine dellarivista Tempo Medico dal 1965 al 1993.

5 - 27 novembre

DOPO UN LUNGO SILENZIOIl nuovo Dylan Dog di Sclavi e Casertano in

mostra

Orari di apertura: da martedì a venerdì, ore 15-19; sabato e domenica, ore 15-20Ingresso libero

FM CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA

via Piranesi 10

Fino al 23 dicembre

Arte e Archivi dell’Est Europa dalla CollezioneMarinko SudacA cura di Marco Scotini, in collaborazione conLorenzo Paini e Andris Brinkmanis

Michele Zaza. Opere 1970-2016Galleria Giorgio Persano nel Temporary Spacedi FM Centro per l’Arte Contemporanea. A cu-ra di Elena Re

LAURA BULIAN GALLERYvia Piranesi 10

Fino al 27 gennaio 2017

Personale di Ugo La Pietra

I gradi di libertà/The degrees of freedom

MMUUSSIICCAA

CCIINNEEMMAA

MMOOSSTTRREE

S i è conclusa loscorso 5 novembrepresso il Circolo

della Stampa con ungrande evento la Rasse-gna itinerante di Pittura,Scultura e Fotografia sultema “Il Giubileo straor-dinario della misericor-dia 2016”, promossa dal-la Associazione culturalelombarda “Amici dellaCittà di Vizzini” e cheaveva preso l’avvio nellanostra zona. A conclusione dell’evento è stato consegnato ai partecipanti il libro “Monografiae catalogo delle opere esposte”.

Il Giubileo della Misericordia in mostra

Èstato presentato alla stampa lo scorso26 ottobre in Cascina Cuccagna il pro-getto “Cuccagna Solidale”, in risposta

all’appello del Comune di Milano di offrire ilproprio contributo nell’accoglienza dei mi-granti. Con questo progetto l’AssociazioneConsorzio Cantiere Cuccagna, in collabora-zione con l’Associazione Il Gabbiano Onlus,e con il contributo di Milano Ristorazione,mette a disposizione spazi, risorse e compe-tenze per ospitare all’interno della Cascina no-ve donne e quattro bambini migranti, per ilperiodo necessario a trovare loro una colloca-zione stabile, diversa dai centri di accoglienzastraordinaria dove trovano prima ospitalitàall’arrivo a Milano. L’idea è quella di realiz-

zare un modello di accoglienza all’interno diun percorso di integrazione capace di costruireoccasioni di conoscenza reciproca, socializ-zazione e coesione sociale tra le persone, tra-mite iniziative che coinvolgano le ospiti, i lorobambini, i volontari del Progetto Cuccagna ela cittadinanza intera. Proprio grazie ai volontari e a tutti coloro chehanno dato disponibilità, sono state avviate di-verse iniziative, fra queste: Conversazioni initaliano, Chiacchiere in lavanderia, Il Trova-robe, ecc... Per scoprire come partecipare in-viate una mail a [email protected] recatevi al Punto d’Incontro di Cascina Cuc-cagna aperto dal martedì al venerdì dalle 15alle 18.

Cuccagna Solidale

Page 15: ATHOS La rivincita della macchina da scriverequattronet2.it/wp-content/uploads/2014/04/Quattro_180.pdfil piacere di scrivere a macchina, mentre sentono in sottofondo l’armonioso

15novembre 2016

SPAZIO AVIREX TERTULLIANO

via Tertulliano 68 - tel. 02 49472369

Dal 16 al 27 novembre

CALIBANO NELLA TEMPESTA da “La Tempesta” di William Shakespeare - re-gia di Giuseppe Scordio

30 novembre e 1 dicembre

HIJA DE LA REVOLUCION – Frida dentro e Fri-da fuoriscritto e diretto da Annalisa Asha Esposito

Dal 2 al 4 dicembre

JE SUIS LA MERscritto e diretto da Vanessa Korn

TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 - Tel. 02 5455615

24 novembre ore 21

HOODdi Jacopo Veronese

26 novembre ore 21

LE NOTTI BIANCHEdi F. Dostoevskij – adattamento e riduzione:Carlo D’Adda

27 novembre ore 16

NON TI CONOSCO PIU’Commedia brillante di Aldo De Benedetti

TEATRO FRANCO PARENTIVia Pier Lombardo 14 - tel. 02 59995206

8 - 20 novembre Sala TreLouise Bourgeois - Falli, ragni e ghigliottinescritto e diretto da Luca De Bei con MargheritaDi Rauso

9 - 20 novembre Sala GrandeNotturno di donna con ospitidi Annibale Ruccello - con Giuliana De Sio -regia di Enrico Maria Lamanna

15 - 27 novembre Sala AcomeAIl trentesimo annoliberamente tratto dal Trentesimo anno di In-geborg Bachmann - Un’idea di e con SoniaBergamasco

22 novembre - 4 dicembre Sala TreBaaldi Bertolt Brecht - ideazione, regia e scene Giu-seppe Isgrò

23 novembre - 4 dicembre Sala GrandeEdipo re - Edipo a Colonodi Sofocle - regie: Edipo Re Andrea Baracco -Edipo a Colono Glauco Mauri

30 novembre Sala AcomeALa solitudine dell’apedi Andrea Pierdicca e Yo Yo Mundi - regia An-tonio Tancredi

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - Tel. 02 36522916

www.teatrooscar.com - [email protected]

10-11-12 novembre ore 21 / domenica 13 no-

vembre ore 16

D’ASSOLOdi Nino Formicola e Alessandra RayaRegia e interprete: Nino Formicola

Sabato 19 novembre ore 21 e domenica 20

novembre ore 16

IL MORTO IN CASAdi Camillo Viticci - Regia di Silvia SamarelliIl ricavato sarà devoluto alla Ass. Luisa Berardia sostegno delle piccole borse di studio Martina

23 novembre ore 21

HOMO CONDOMINI LUPUSL’assemblea di condominio più pazza del

mondo.

Musiche eseguite dal vivo da FrancescoForni, Ilaria Graziano, Remigio Furlanut

22 novembre ore 15

Tεatr0inMatεmatica

I NUMERI PRIMI E LA CRITTOGRAFIAA cura di Maria Eugenia D’Aquino - Regia Va-lentina Colorni

24 novembre - 4 dicembre

IL SECONDO FIGLIO DI DIO - Vita, morte e mi-racoli di David LazzarettiUno spettacolo di e con Simone Cristicchi

Lunedì 28 novembre ore 20.30

Personaggi e Protagonisti: incontri con la Sto-ria® COLPEVOLE O INNOCENTE? A cura di Elisa GrecoMARILYN MONROE

TIEFFE TEATRO MENOTTIVia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592544

4 -10 novembre

1927 – MONOLOGO QUANTISTICO di e con Gabriella Greison - regia Emilio Rus-so

16 - 26 novembre

LE BACCANTI Dionysus il Dio nato due volte da Euripide - regia di Daniele Salvo

TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE

Via Della Braida 6 - M3 Porta RomanaTel. 02 5462155, [email protected]

18 e 19 novembre

Mercanti di Storie / Folco OrselliMIRACOLO A MILANOGenere: favole da bar

26 novembre

BALERHAUS

TEATRO MARIONETTE COLLATEATRO SILVESTRIANUM

Via Maffei 29 - tel. 02 55211300

12 - 20 novembre LE AVVENTURE DI PINOCCHIOdi Carlo Collodi - sabato ore 16.30 - domenicaore 15 e 17.30

3 - 11 dicembre CANTO DI NATALEdi Charles Dickens - sabato ore 16.30 - dome-nica ore 15 e 17.30 - mercoledì 7 e giovedì 8dicembre ore 16.30

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - www.teatrooscar.it

Domenica 27 novembre dalle 11 alle 13CreAttori (per un giorno)Progetto di Daniela Monico e Vera Di MarcoIngresso 10 € - Età: dai 7 agli 11 anni

Cinema per bambini27 novembre ore 16

CENERENTOLA di Kenneth Branagh

CINEMA TEATRO DELFINOvia Dalmazia 11

19 novembre ore 16

L’INVESTIGATOPO: IL “RATTO” DI MADEMOI-SELLE CAMEMBERTdi Simone De Domenico

3 dicembre ore 16

CANTI DI NATALE? NO, GRAZIE!di Simone Belli - con Simone Belli e FrancescoBenanti Vitale

25 e 26 novembre ore 21

LENTAMENTE CI UCCIDONOdi Ketty Capra - Regia di E. Drago e K. Capra

Giovedi 24 novembre ore 21

Tavola rotonda: Violenza sulle donne e mondodel lavoroIngresso libero

TEATRO DELFINOPiazza Piero Carnelli (ad. piazza Ovidio)Tel. 333.5730340 - biglietteria@teatrodel-

fino.it

11 - 13 novembre ore 21 – domenica ore 16

ALVEARE DI SPECCHIRegia di Federico M. Zanandrea e Simone DeDomenico

17-20 e 24-27 novembre ore 21 – domenica

ore 16

EUGENE IONESCO - Il re muore – Le sedieRegia di Marco Rampoldi

1 - 4 dicembre ore 21 – domenica ore 16

NUDA E CRUDADi e con: Anna Mazzamauro - regia di LivioGalassi

IL CIELO SOTTO MILANOPassante ferroviario di Porta Vittoria - vialeMolise/Monte Ortigara - cell. 338 1294562

18 novembre

MusiateatroLet’s Talk About Sex!

24 novembre

Arianna Scommegna inSerat’à surprises 2

26 novembre

IL CONCIORTO Un concerto indie-pop-veggie-funk tutto dedi-cato al mondo dell’orto di B. Bagini e G.L.Carlone

POLITEATROViale Lucania 18

Domenica 27 novembre ore 20.30

GRAZIE A SHAKESPEARE! Improvvisazioni d’autore ispirate alle opere delBardoPer l’occasione due graditi ospiti di fama in-ternazionale!Cantastorie: Roberto Boer - ImprovvisAtto-

ri: Isabella Cremonesi, Emanuele Vasta, LindaCorsini da Reggio Emilia, Tiziano Storti da Ro-ma - Menestrello: Martina Milzoni al contrab-basso

MANIFATTURE TEATRALI MILANESITEATRO LEONARDO

Via Ampère 1 ang. p.za Leonardo da Vinci

8 - 20 novembre

FRANCESCA REGGIANI: TUTTO QUELLO CHELE DONNE (NON) DICONOCon Francesca Reggiani – Regia Valter Lupo

24 novembre - 4 dicembre

L’ARTE DELLA MENZOGNADi Valeria Cavalli

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63 - tel. 02

55181377

Fino al 13 novembre

DIAMOCI DEL TUdi Norm Foster con Anna Galiena e Enzo De-caro - Regia di Emanuela Giordano

16 - 20 novembre

ANGELICAMENTE ANARCHICI - Don AndreaGallo e Fabrizio De AndréInterpretato e diretto da Michele Riondino -

TEATRO LABORATORIO MANGIAFUOCO

presso Società Umanitaria Via San Barnaba 48

tel. 02 7610491 - cell. 3391699157

13 novembre ore 10.30

PRIME DANZELaboratorio, conduce Eleonora Parrello

20 novembre ore 17

Teatro del DragoTEO HA LE ORECCHIE CURIOSERegia di Andrea Monticelli

4 dicembre ore 17

Teatro Laboratorio MangiafuocoINSÙdi e con Paola Bassani e Laura Valli

LA SCALA DELLA VITAVia Piolti de’ Bianchi 47

tel. 02.63633353 / 333.8832030

IL TEATRO PER BAMBINI

Tutte le domeniche ore 16.30 - Per famigliecon bambini dai 5 anni - Ingresso 7€: spettacolo+ merenda

13 novembre

SentiCheStoria e Il Sipario dei Bambini ROMPISCATOLE Regia di Cristina Ceresa

20 novembre

DIVERSI? Con Michele Ciarla e Naya Dedemailan

27 novembre

UN BAULE DI SORPRESE IN FONDO AL MARE...Di e con Vaninka Riccardi e Roberta Villa

4 dicembre

IL NATALE DI SCROOGE Dal “Canto di Natale” di C. Dickens

ASSOCIAZIONE 4GATTI

Rassegna di teatro ragazzi Aeroplanini di car-

ta presso la POLI SALA SIANESI di via Pe-ralba 15 a RogoredoDomenica 4 dicembre ore 16

CON LA TESTA TRA LE NUVOLE compagnia iFratelliCaproni (clownerie) - Perinformazioni e prenotazioni: www.4gatti.it [email protected] - 335210037

FONDAZIONE PRADALargo Isarco 2

La Fondazione Prada dedica all’infanzia l’Ac-cademia dei Bambini, un progetto ideato daGiannetta Ottilia Latis, neuropediatra, che neha posto le basi teoriche ed operative e ne curai progetti e i contenuti. L’allestimento architet-tonico è stato progettato in collaborazione conun gruppo di giovani studenti dell’École natio-nale supérieure d’architecture de Versailles e ilrisultato è uno spazio capace di assumere fisio-nomie diverse adattandosi ai programmi.Vengono svolte attività multidisciplinari nonstrettamente collegate alle mostre d’arte, maaperte al dialogo intergenerazionale e al dibattitorelativo alle basi pedagogico-culturali del vivereun’esperienza di gioco, di creatività, di appren-dimento e di scambio. L’Accademia proponeattività libere assieme ad attività di laboratoriocondotte da maestri di volta in volta diversi. Dal 5 novembre al 18 dicembre si terrà un ciclodi workshop dal titolo Un robot per amico, con-dotti dall’art director Massimo Sirelli, ideatoredel sito adottaunrobot.com. Attraverso semplicistrumenti sarà possibile creare il proprio robotgiocattolo, imparando quali materiali di uso co-mune possono essere riutilizzati in modo creativo. Tutte le attività sono gratuite. Il calendario com-pleto delle attività è consultabile sul sito www.fon-dazioneprada.org/accademia-dei-bambini/

TTEEAATTRRII

PPEERR II BBAAMMBBIINNII

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16 novembre 2016

EEVVEENNTTII IINN ZZOONNAACHIESA DI S. M. DEL SUFFRAGIO

Sabato 12 novembre ore 21

nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio, in

corso XXII Marzo, la Corale Lirica Ambrosiana

eseguirà in concerto

REQUIEM di Wolfgang Amadeus Mozart per soli, coro e

orchestra.

L’ingresso è gratuito con libero contributo che

sarà devoluto a favore dei terremotati del 24

agosto 2016.

CENTRO INSIEMEvia dei Cinquecento 1

12 novembre ore 21

Compagnia S. Andrea

A PIEDI NUDI NEL PARCO di Neil Simon - La commedia più brillante del

maestro inglese dello humour

3 dicembre ore 20.45

Incontri davanti allo schermo

IL PONTE DELLE SPIE Un film di Steven Spielberg con Tom Hanks

ASS. COMMERCIANTI ROGOREDO/SANTA GIULIA

“ATTIVA”

Domenica 13 novembre

ROGOREDO in festa All’interno della festa che ospiterà oltre 100

espositori tra artigiani, commercianti, associa-

zioni no profit, in via Monte Cengio sarà alle-

stita la mostra fotografica Viaggi di Carta, de-

dicata all’appassionato di viaggi e fotografia

Mauro Carta. Si tratta della terza tappa di un

progetto dell’Associazione “La forza di un sor-

riso” nato dall’amore per i bambini del Senegal.

Il ricavato della giornata sarà devoluto a favore

di una casa di accoglienza ai bambini abban-

donati di Mbodiene.

Conducono le dottoresse Silvia Bottari e ChiaraLazzari, psicologhe psicoterapeute

30 novembre ore 19Promuovere l’autostima dei figli: la buona co-municazione dalla nascita all’adolescenzaConduce la dottoressa Elena Faini, psicologapsicoterapeuta

5 dicembre ore 19Promozione dello sviluppo psicomotorio nei pri-mi mesi di vita (strategie e facilitazioni del be-nessere del bambino nei primi mesi di vita)Conduce la dottoressa Greta Lazzari, Terapistadella Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

Incontri gratuiti, prenotazione obbligatoria man-dando una mail a [email protected]

BIBLIOTECA OGLIOVia Oglio 18 - Tel. 0288462971

Sabato 19 novembre ore 16nell’ambito di “Bookcity Young”, la sezionecon la quale le biblioteche rionali partecipanoa “Bookcity”, Anna Cairanti presenterà il suolibro Uno+Uno (La Margherita Edizioni). Sitratta di un’opera speciale da leggere in due,un bambino (età 4/7 anni) e un adulto, per vi-vere insieme un’esperienza giocosa.

BIBLIOTECA CALVAIRATEVia Ciceri Visconti 1 – Tel. 0288465801

Sabato 19 novembre ore 16per “Bookcity Young”, si terrà la presentazionedel libro di Bianca Chiabrando A noi due prof(Edizioni Mondadori), storia esilarante di Oli-via, studentessa al primo anno di liceo, e dellospietato professor Pattume, che tormenta laclasse con venticinque regole assurde.

VERDEFESTIVALPresso Autofficina A. Bosica, via Monte Peral-ba 2 (Rogoredo)20 novembre ore 16.30In occasione di BOOKCITY MILANO Chiazze d’inchiostro su Milano Un incontro alla scoperta della nostra città, lasua storia o nuove storie che hanno preso vitadalla penna degli artisti, attraverso le paginedei libri di cinque scrittori.

GIARDINO DELLE CULTUREvia Morosini /Bezzecca

Domenica 13 novembre dalle 11CULTURE AL LAVORO, MUSICA & STREET FOODMercatino del fai da te

Sabato 26 novembre dalle 10 alle 18POP CORN GARAGE MARKET

Domenica 27 novembre dalle 10 alle 13SCAMBIO LIBRI

GRUPPO ARCHEOLOGICOMILANESE

Corso Lodi 8C – tel. 02.796372 email [email protected]

Quattro incontri sulla magia nel mondo anticoGiovedì 10 novembre ore 18.30Les trois frères: sciamanesimo e arte parietalenel Paleolitico, relatore Luciano Pozzalini.Giovedì 24 novembre ore 18.15Strix, defixiones, lemures. Magia, stregoneriae superstizione nella Roma antica, relatrice Da-nila Faccio.Ingresso libero fino a esaurimento posti.

PEACE PERIFERIE AL CENTRO

Presso IN.CO.Mincio, un nuovo spazio “IN-terno COndiviso” in via Mincio 4GIALLOMILANOQuattro appuntamenti a cura di Alberto Tavazzi(novembre-gennaio-febbraio-narzo)Lunedì 14 novembre ore 21Alessandro Bastasi “Era la Milano da bere”(Fratelli Frilli)

CENTRO CLINICO UN MODO DI ESSERE

via Burlamacchi 11 - M3 Porta Romana

15 novembre ore 19M.V.B. Mi Voglio Bene. Come l’immagine disé condiziona la propria autostima, larelazione con se stessi e con gli altri.

Racconti, storie e letture saranno accompagnatida proiezioni di video e immagini, insieme alleopere di Ascanio-Visual Artist, Francesco‘Aries’ Forno-Street Artist, Scatolablu-GraphicArtist che si metteranno all’opera con le loroperformance.

CENTRO ARTISTICO CULTURALE MILANESE

Viale Lucania 18

Sabato 3 dicembre ore 16.30 Inaugurazione Esposizione natalizia collettiva dei soci La mostra rimarrà aperta di sabato e di dome-nica dalle 15 alle 18.30 sino all’Epifania.Segreteria aperta tutti i giorni dalle ore 14 alle17 - Tel. 02 5391552.

COMITATO SOCI COOPPIAZZALODI ROGOREDO

Sabato 26 novembre Gita ai mercatini di Natale a Merano con visita ad un fornitore coop produttore dimele.Il programma è disponibile presso l’Uffici soci- tel. 02 54045325

BIBLIOTECA DELL’ANTONIANUM

Corso XXII Marzo 59/A [email protected]

Laboratorio di scrittura creativa “il racconto”4 incontri per scoprire insieme le tecniche dellanarrazione breveA cura di Anna Maltese - I mercoledì ore 18.30– 20.00 del 9, 16, 23, 30 novembre - Quotad’iscrizione: euro 60.

CERDI KALA YOGAvia Tito Livio 23 - [email protected]

cell.339.4732767

Domenica 20 novembre, ore 5-07.30. SadhanaAcquariana: svegliarsi nelle ore d’ambrosia perentrare in relazione con l’anima. La pratica del-lo yoga prima dell’alba. Quota di partecipazio-ne: offerta libera.