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AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

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AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

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“Non tutto ciò che può essere misurato conta e non tutto ciò che conta può essere misurato”

(Albert Einstein)

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Titolo I Premessa pag. 4 Art. 1 – Mission istituzionale pag. 8 Art. 2 – Le strategie aziendali pag. 11 Art. 3 – Sede legale ed elementi identificativi dell’Azienda pag. 13 Art. 4 – Autonomia aziendale e rapporti con la Regione pag. 16 Titolo II – Gli Organi e la Direzione Strategica Art. 5 – Il Direttore Generale e le Funzioni di Staff della Direzione Generale

pag. 18

Art. 6 – La Direzione Strategica: il Direttore Amministrativo ed i Servizi Amministrativi

pag. 23

Art. 7 – La Direzione Strategica: Il Direttore Sanitari, le Funzioni di Staff ed i Dipartimenti Sanitari

pag. 25

Art. 8 – La Direzione Strategica: Il Direttore Sociale ed il Dipartimento ASSI

pag. 28

Art. 9 – Il Collegio Sindacale pag. 30 Titolo III - Le relazioni aziendali verso l’esterno Art. 10 - Il rapporto con l’utenza Pag. 32 Art. 11– La Carta dei Servizi pag. 34 Art. 12 – L’Ufficio di Pubblica Tutela pag. 36 Art. 13 – L’Ufficio Relazioni con il Pubblico pag. 38 Art. 14 – Il rapporto con gli enti locali pag. 40 Art. 15 – Le relazioni con le Organizzazioni di Volontariato e il Terzo Settore

pag. 42

Titolo IV – Le risorse umane, finanziarie e strumentali Art. 16 – La gestione del personale pag. 44 Art. 17 – Il reclutamento del personale pag. 46 Art. 18 – Incarichi Dirigenziali pag. 48

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Art. 19 - La formazione e la valutazione del personale pag. 50 Art. 20 – I rapporti con le Organizzazioni Sindacali pag. 52 Art. 21 - La gestione delle risorse finanziarie pag. 54 Art. 22 – Il bilancio economico patrimoniale pag. 56 Art. 23 – L’acquisizione di beni e servizi pag. 58 Titolo V - Il modello organizzativo aziendale Art. 24 – I Dipartimenti e la loro vocazione pag. 63 Art. 25 – Le relazioni di coordinamento funzionale tra Dipartimenti pag. 74 Art. 26 – I Distretti socio sanitari e la loro vocazione pag. 77 Art. 27 – I Distretti Veterinari pag. 83 Art. 28 – I Servizi Amministrativi pag. 87 Titolo VI – Il sistema aziendale di programmazione & controllo Art. 29 – Articolazione del sistema aziendale di programmazione e

controllo pag. 90

Art. 30 – Conferenza dei Sindaci e Consiglio di Rappresentanza pag. 99 Art. 31 – Il sistema aziendale di acquisto ed erogazione delle

prestazioni pag. 101

Art. 32 – I flussi informativi contabili e di attività pag. 103 Art. 33 – Ufficio Internal Auditing pag. 105 Art. 34 – Il sistema aziendale dei Controlli interni pag. 107 Art. 35 – Il sistema aziendale dei Controlli esterni pag. 109

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ASL della provincia di Mantova pag. 15 Distretto di Asola pag. 80 Distretto di Guidizzolo pag. 80 Distretto di Mantova pag. 80 Distretto di Ostiglia pag. 80 Distretto di Suzzara pag. 81 Distretto di Viadana pag. 81 Distretto Veterinario di Mantova pag. 85 Distretto Veterinario di Guidizzolo e Asola pag. 85 Distretto Veterinario di Quistello pag. 86 Distretto Veterinario di Viadana pag. 86

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Titolo I

Premessa

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Il presente documento costituisce la terza edizione del Piano di Organizzazione e Funzionamento dell’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Mantova ed è redatto:

a) in conformità con le linee guida regionali approvate con la D.G.R. n. VII/14049 del 8.8.2003, così come integrate con la recente D.G.R. n. VIII/7289 del 19.5.2008;

b) nel rispetto dei valori e dei principi enunciati nel Codice Etico.

Con tale Piano, espressione della propria autonomia organizzativa e gestionale, l’Azienda definisce la propria organizzazione ed il funzionamento che ritiene più adeguati ai fini del perseguimento degli obiettivi strategici prefissati, secondo gli indirizzi regionali, nell’ottica di favorire il processo di miglioramento della qualità delle prestazioni erogate e di decremento progressivo dell’inefficienza, intesa come maggiore razionalizzazione delle risorse disponibili. L’ASL qui conferma i principi ispiratori e le logiche aziendali dei precedenti Piani che hanno orientato e sostenuto la propria azione, nel quadro delle vigenti normative nazionali e regionali e nell’ambito della programmazione regionale, nel processo di costituzione e di consolidamento del proprio assetto: percorso particolarmente impegnativo in considerazione del vasto e variegato contesto territoriale di riferimento e delle peculiari realtà delle strutture appartenenti alle disciolte U.S.S.L. che vi sono confluite. Nell’evoluzione della propria architettura organizzativa, l’ASL di Mantova si prefigge di consolidare e sviluppare un modello aziendale flessibile e dinamico, coerente con la propria natura, in grado di garantire alle strutture che lo compongono la possibilità di operare per obiettivi e progetti, per modulare con immediatezza l’offerta sanitaria secondo le esigenze ed i mutamenti del contesto in cui opera. Con l’adozione del presente Atto, strumento cardine del cambiamento, l’Azienda intende proseguire nell’induzione nel corpo aziendale del processo di miglioramento avviato, attraverso la rivisitazione della propria struttura organizzativa e dei meccanismi dell’azione gestionale.

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Il presente POA fornisce pertanto una visione complessiva delle componenti organizzative e funzionali che supporteranno ed orienteranno i comportamenti aziendali nei prossimi anni in un percorso coerente di collegamento fra missione, strategia, obiettivi e raggiungimento dei risultati.

Il Piano di Organizzazione Aziendale 2008-2010, adottato con Deliberazione n. 290 del 24.06.2008, è formalmente articolato in una parte generale (con organigramma e sintesi descrittiva) e in una parte speciale portante il Regolamento di organizzazione che viene completato funzionalmente dalle disposizioni gestionali contenute nei regolamenti aziendali di funzionamento richiamati e citati.

La parte generale seguendo lo schema di cui a DGR VII/14049 del 8.08.2003, così come integrata con la recente D.G.R. n. VIII/7289 del 19.5.2008, contiene: - la mission dell’Azienda Sanitaria Locale Provincia di Mantova nell'ambito del servizio sanitario regionale;

- la sede legale e gli elementi identificativi dell'azienda sanitaria, con relativa definizione del patrimonio della stessa;

- le articolazioni organizzative (distretti, dipartimenti, aree, servizi e uffici) a cui corrispondono specifiche responsabilità e correlata autonomia gestionale o tecnico professionale, assoggettate a rendicontazione analitica;

- organigramma aziendale, elaborato in logico consolidamento e sviluppo rispetto al modello sperimentale del Piano 2003/2005;

- sistema delle deleghe operative da parte dei Direttori con individuazione delle attribuzioni specifiche di ogni struttura, contestualmente alla definizione delle stessa quale struttura semplice o complessa e ai rapporti/relazioni funzionali con le altre strutture.

La parte speciale, sviluppata parimenti secondo i contenuti indicati in DDGR citate, è articolata come segue: Regolamento di organizzazione e dell’attività dirigenziale portante definizione dei ruoli, competenze e strumenti organizzativi e procedurali per l’attuazione delle disposizioni di legge in materia di distinzione tra attività di indirizzo e controllo e attività di gestione, con specificazione in particolare: a) delle modalità di affidamento della direzione delle strutture ai dirigenti,

definizione delle modalità e dei criteri per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali (allo stato rinvio Regolamenti approvati con atti n. 496 e 497 del 19.05.1999);

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b) delle decisioni e conseguenti atti amministrativi che impegnano l’azienda

sanitaria verso l'esterno, l’ambito oggettivo e soggettivo di dette attribuzioni (atti di gestione a rilevanza esterna: tipi e modalità di adozione in capo alla dirigenza);

c) della definizione delle modalità per il conferimento di eventuali deleghe e

ambiti delle stesse. Elenco dei Regolamenti.

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Titolo I

Art. 1

Mission Istituzionale

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L’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova persegue la finalità istituzionale di assicurare, nel bacino territoriale di competenza, il raggiungimento degli obiettivi di salute e benessere definiti dalla Regione Lombardia, così come esplicitati nei relativi atti normativi ed amministrativi, costruendo e sviluppando:

- il governo della domanda, mediante risposte coerenti, per quantità e qualità, alle esigenze e bisogni sanitari e socio sanitari espressi dai cittadini mantovani, assicurando piena tutela al diritto di libera scelta dell’utente nell’accesso alle strutture erogatrici (pubbliche e private) e agendo con indirizzi condivisi dagli attori del sistema per un accesso ragionato ed appropriato;

- il governo dell’offerta, secondo regole di appropriatezza delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie rese dagli erogatori e puntuale rispondenza gestionale, organizzativa e strutturale agli standard di accreditamento istituzionale;

- costante monitoraggio delle attività e delle valutazioni a riguardo dell’equilibrio domanda-offerta all’interno del territorio di competenza (politica dei controlli sulle prestazioni erogate e sui requisiti di accreditamento dei soggetti erogatori);

- la definizione dei rapporti con le Autonomie Locali, con i soggetti del Terzo Settore e, in generale, con le forze sociali, in quanto espressione qualificata dei bisogni socio-sanitari dei residenti secondo il principio di sussidiarietà orizzontale e di equità distributiva dei servizi, nonché dei rapporti diretti con l'utenza, per realizzare le politiche regionali con il consenso più ampio e partecipato possibile mediante patto solidale di sistema;

- il perseguimento dell'integrazione dei servizi sanitari e socio sanitari come sistema a rete, in considerazione dell’accezione per la quale le risorse aziendali sono risorse dedicate allo sviluppo dell'intero Servizio Socio Sanitario Regionale;

- la qualificazione delle proprie strutture e servizi nei confronti dei cittadini per garantire l'affidabilità complessiva dell'Azienda in termini di equilibrio tra domanda sanitaria-assistenziale di prestazioni e risorse disponibili (congruenza economico-finanziaria);

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- lo sviluppo dei flussi informativi, contabili e di attività, atti ad assolvere, oltre al debito informativo nei confronti della Regione, la generazione di informazioni utili per la gestione e le scelte strategiche di propria competenza.

In Sintesi: La missione dell’Azienda è Programmare, Acquistare e Controllare, affinché la rete di offerta locale corrisponda alle domande di salute dei residenti con prestazioni sanitarie e socio sanitarie appropriate, in un sistema libero ed equo.

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Titolo I

Art. 2

Le strategie aziendali

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La programmazione dell’ASL Provincia di Mantova si traduce nella declinazione dell’obiettivo strategico regionale fondamentale che è quello di rispondere sempre più e sempre meglio ai bisogni sanitari della popolazione, nel rispetto del principio della libera scelta del cittadino, mediante azioni ed indirizzi di appropriatezza e compatibilità con le risorse disponibili.

Al tal fine, l’ASL della Provincia di Mantova, utilizza le proprie risorse patrimoniali ed il personale secondo criteri di economicità, efficacia, qualità ed appropriatezza, quali presupposti di metodo ed azione concreta per migliorare ed incrementare l’assistenza sanitaria erogata, i servizi e gli interventi sanitari e socio sanitari.

L’ASL di Mantova si propone a tutte le strutture erogatrici pubbliche e private come momento di coordinamento e di indirizzo nei confronti dei bisogni dei cittadini, attraverso tutti gli strumenti disponibili, al fine di valorizzare il ruolo proprio della azienda sanitaria locale che è di tutela della salute.

L’etica (e il codice di comportamento) aziendale si basano sul principio generale e trasversale di essere “al servizio” e “per il servizio” dei cittadini.

Il Codice Etico formalizza i principi che fanno già parte del patrimonio etico di coloro che operano all’interno di ASL e che costituiscono fonte di ispirazione nella loro azione e manifesto etico dell’azienda.

Per il suo carattere, esso si riferisce a tutti coloro che operano nella ASL in forza di rapporti di lavoro o comunque di collaborazione ma anche a coloro che con ASL intrattengono rapporti commerciali.

La politica di formazione e gestione del personale è, pertanto, incentrata su meccanismi di coinvolgimento e progettazione partecipata per fare squadra su obiettivi, valori e programmi di risposta ai bisogni dell’utenza, con una forte spinta strategica verso la domiciliarizzazione di tutte le prestazioni che possono essere portate al domicilio dell’utente per consentirgli di rimanervi il più a lungo possibile, evitandosi il ricovero e/o l’istituzionalizzazione inappropriata.

Parimenti, la politica di bilancio è orientata a liberare quanto più possibile risorse da capitoli riferiti a spese non sanitarie e/o socio-sanitario assistenziali attraverso misure di risparmio sulle spese amministrative e generali, strumentali a consolidare ed aumentare i servizi e le prestazioni a favore dell’utenza residente.

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Titolo I

Art. 3

Sede legale ed elementi identificativi dell’Azienda

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La sede legale dell’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova è in via dei Toscani n. 1 Mantova C.A.P. 46100.

Il logo aziendale è quello qui di seguito riportato:

ASLMantova

L’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova si estende su di un territorio di kmq. 2.338,87.

Il bacino di utenza comprende 70 Comuni per una popolazione complessiva di 403.665 abitanti al 31.12.2007.

Lo sviluppo territoriale dell’Azienda è quello di seguito rappresentato:

• Distretto Socio sanitario di Asola 44.463 residenti

• Distretto Socio sanitario di Guidizzolo 61.574 residenti

• Distretto Socio sanitario di Mantova 151.493residenti

• Distretto Socio sanitario di Ostiglia 46.542 residenti

• Distretto Socio sanitario di Suzzara 52.014 residenti

• Distretto Socio sanitario di Viadana 47.579 residenti

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Titolo I

Art. 4

Autonomia aziendale e rapporti con la Regione

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L’autonomia organizzativa e gestionale dell’ASL Provincia di Mantova si esplica nel rispetto dei principi di diritto, secondo le linee di indirizzo e in raccordo con la programmazione regionale.

Pertanto, ferma restando l’esplicitazione, nel presente atto di piano, degli elementi richiesti da DD. G. R. n. VII/14049/2003, VIII/3848/2006 per quanto riferito al Dipartimento ASSI e, da ultimo, n. VIII/7289 del 19 maggio 2008, si procede alla definizione di ulteriori contenuti complementari ed integrativi per quanto specificamente rispondente alle peculiarità locali nonché aspetti di innovazione progettuale strumentali al miglior perseguimento degli obiettivi di governo regionale in un’ottica di solidarietà all’interno del sistema.

In particolare, si da conto di un dinamico affinamento del percorso avviato nel 2003 sempre più caratterizzato da azioni informative e partecipative delle regole e obiettivi di budget di interesse regionale per la condivisione degli indirizzi e delle linee con tutti gli attori della sanità.

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Titolo II - GLI ORGANI E LA

DIREZIONE STRATEGICA

Art. 5

Il Direttore Generale e le Funzioni di Staff

della Direzione Generale

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Sono Organi dell’ASL della Provincia di Mantova:

il Direttore Generale,

il Collegio Sindacale.

Il Direttore Generale, la cui nomina è regolata dalle disposizioni vigenti in materia, che definiscono anche la durata della carica e le condizioni di ineleggibilità e incompatibilità, è l’Organo di indirizzo, programmazione e governo dell’Azienda. Sono di sua esclusiva competenza le attività di controllo e governo aziendale, mentre sono delegate ai vari livelli della dirigenza le funzioni di gestione, così come disciplinato nel presente Piano di Organizzazione ovvero normativamente attribuite, ai sensi di legge e/o regolamento. La delega contiene i limiti di esercizio e il tempo della stessa.

Nell’attuazione e gestione complessiva ed integrata delle politiche socio-sanitarie e socio assistenziali, il Direttore Generale promuove, in sinergia ed interazione con i Comuni e l’Azienda Sanitaria pubblica, gli erogatori privati, i MMG/PLS, i Farmacisti, le OOSS del proprio bacino territoriale di competenza secondo le modalità e forme di cui al successivo Titolo V, la costruzione e lo sviluppo di un modello di governance solidale, ai fini della realizzazione di un efficace ed efficiente sistema integrato (“rete”) di servizi, che garantisca risposte ai bisogni attraverso l’ottimizzazione delle risorse e la valorizzazione delle competenze.

In particolare, compete al Direttore Generale l’adozione dei provvedimenti (deliberazioni) relativamente a:

a) Regolamenti dell’Azienda; b) nomina del Direttore Sanitario, del Direttore Amministrativo e del

Direttore Sociale, con specifica definizione delle funzioni ad essi spettanti; c) adozione del bilancio economico di previsione annuale e pluriennale; d) nomina del Collegio Sindacale e del Nucleo di Valutazione e la loro prima

convocazione; e) costituzione del Collegio di Direzione; f) adozione del piano di organizzazione aziendale, nonché atti

programmatici, con i quali sono definiti gli obiettivi e le priorità per la gestione dell'ASL e sono assegnate le risorse umane, strumentali e finanziarie;

g) dotazioni organiche e relative variazioni;

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h) piani di investimento, loro modalità di finanziamento e piani di

disinvestimento, compresa la gestione straordinaria del patrimonio e quegli atti di gestione ordinaria dello stesso che eccedessero i limiti assegnati ai Dirigenti;

i) autorizzazione alla contrazione di mutui; j) convenzioni con altri Enti Pubblici e adesione a forme associative; k) nomina, designazione e revoca dei rappresentanti dell’ASL presso Enti,

Aziende, Associazioni e Istituzioni varie; l) autorizzazione a promuovere azioni giudiziarie e/o a resistere in giudizio; m) nomina dei Dirigenti, tipologie, graduazioni e valorizzazioni delle

funzioni dirigenziali; n) valutazione periodica dei risultati ai fini dell’attribuzione del trattamento

economico accessorio; o) adozione di eventuali misure a seguito della valutazione, periodica e/o

complessiva dell’attività dei Dirigenti; p) assegnazione ai Dirigenti dei budget di ricavo e di spesa di competenza ad

esito del processo di negoziazione secondo approccio bottom up (di cui a regolamento di budget), in armonia con il bilancio preventivo approvato;

q) autorizzazione alle spese, effettuate dai Dirigenti, non previste nei budget assegnati agli stessi secondo quanto indicato alla precedente lettera p);

r) stipula dei Contratti Collettivi Integrativi Aziendali e approvazione degli accordi sindacali aziendali;

s) conferimento, nei casi contemplati dalla normativa vigente in materia, di incarichi di consulenza ad esperti esterni all’Azienda;

t) adozione degli altri atti indicati dalla legislazione vigente.

Compete, inoltre, sempre in via esclusiva, al Direttore Generale: - definire i criteri con i quali sono conferiti gli incentivi economici al

personale su proposta dei Direttori Amministrativo, Sanitario e Sociale; - verificare, attraverso il sistema di controlli interni, mediante valutazione

comparativa dei costi, dei rendimenti e dei risultati, la corretta ed economica gestione delle risorse nonché l'imparzialità ed il buon andamento dell'azione amministrativa per quanto non espressamente oggetto di delega;

- verificare la qualità dei servizi anche attraverso strutture a ciò preposte.

Spetta ancora al Direttore Generale l’adozione di ogni altro atto espressione della funzione di indirizzo e controllo, nonché l’attuazione ed interpretazione delle norme statutarie e regolamentari.

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Il Direttore Generale può delegare ai singoli Direttori Amministrativo, Sanitario e Sociale l’indirizzo ed il controllo sull’attività di determinati settori, ferma restando la sua titolarità complessiva, su tali compiti.

Il Direttore Generale può altresì delegare ai singoli Direttori di Dipartimento, oltre a quanto già disposto in sede di attribuzione dei relativi incarichi, l’indirizzo ed il controllo sull’attività di determinati settori.

Il Direttore Generale, nello svolgimento delle proprie mansioni ed in relazione alle specifiche competenze, si avvale del Direttore Amministrativo, del Direttore Sanitario ed il Direttore Sociale: essi formano la Direzione Strategica aziendale.

Sono Funzioni di Staff della Direzione Generale e rispondono direttamente al Direttore Generale:

- le seguenti Articolazioni Organizzative:

1) Segreteria di Direzione/ Relazioni Istituzionali (con funzioni di supporto

al Consiglio di Rappresentanza);

2) Programmazione e Pianificazione;

3) Ufficio Formazione;

4) Servizio Prevenzione e Protezione (S. s. a valenza Dipartimentale);

5) Sistema Qualità;

6) Internal Auditing;

7) Risk Management;

8) Sistemi Informativi aziendali - CRS SISS (S. s. a valenza Dipartimentale);

9) Controllo di Gestione.

(Le attività delle singole articolazioni organizzative e organismi tecnici vengono declinate nel successivo titolo VI nell’ambito del sistema aziendale di programmazione).

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Oltre alle Funzioni di Staff sono presenti n. 6 Organismi tecnici a supporto della Direzione Generale e della Direzione Strategica, quali:

- Nucleo di Valutazione;

- Collegio Tecnico;

- URP – Comunicazione Esterna;

- UPT

- Comitato di Etica;

- Collegio di Direzione.

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Titolo II - GLI ORGANI E LA

DIREZIONE STRATEGICA

Art. 6

La Direzione Strategica: il Direttore Amministrativo ed i

Servizi Amministrativi

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Il Direttore Amministrativo presidia la Direzione Amministrativa e coordina i Servizi Amministrativi. Alla Direzione Amministrativa afferiscono le seguenti strutture complesse:

- Area Economico Patrimoniale, a sua volta composta dai seguenti Servizi e gerarchicamente dai seguenti Uffici: o Servizio Approvvigionamenti ed Economia delle Risorse - Ufficio Gare ed Acquisti; - Ufficio Economale ed Inventari

o Servizio Patrimonio ed Impianti - Ufficio Procedure e Contratti - Ufficio Logistica e Manutenzioni

o Servizio Economico Finanziario - Ufficio Contabilità attive e passive - Ufficio Bilancio

- Area Istituzionale Giuridica e del Personale, a sua volta composta dai seguenti Servizi e gerarchicamente dai seguenti Uffici: o Servizio Gestione Risorse Umane - Ufficio Gestione Area Economica; - Ufficio Gestione Area Giuridica - Ufficio Gestione Area Previdenziale

o - Servizio Affari Generali e Legali - Ufficio Affari Legali/Sanzioni - Ufficio Segreteria Generale - Ufficio Archivio/Protocollo

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Titolo II - GLI ORGANI E LA

DIREZIONE STRATEGICA

Art. 7 La Direzione Strategica: il

Direttore Sanitario, le Funzioni di Staff ed i Dipartimenti

Sanitari

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Il Direttore Sanitario presiede la Direzione Sanitaria e coordina i Dipartimenti Sanitari, sia ai fini organizzativi che ai fini Igienico Sanitari. Sono Funzioni di Staff a supporto della Direzione Sanitaria:

- il Servizio di Medicina Legale (struttura semplice); - l’Ufficio Segreteria; - Ufficio Medico Competente; - SITRA

Alla Direzione Sanitaria afferiscono poi i seguenti Dipartimenti, composti da un Direttore di Dipartimento con poteri di direzione e di controllo e da un Comitato di Dipartimento ed organizzati gerarchicamente per Aree, Servizi ed Uffici:

- Dipartimento Programmazione Acquisto e Controllo (PAC) o Ufficio Coordinamento Segreteria o Area Programmazione e Controlli – Produzione Attività Sanitaria

� U.O. Flussi Informativi Sanitari e Ministeriali � U.O. Psichiatria e Neuro Psichiatria

o Area Sanitaria Programmazione Acquisto e Controllo � Servizio Autorizzazione ed Accreditamento � U.O. Sorveglianza Assistenza Riabilitativa e Protesica

o Area di Assistenza Farmaceutica � Servizio Farmaco Vigilanza

• U.O. Farmacosorveglianza • U.O. Monitoraggio Prescrizioni

� Servizio Vigilanza amministrativa ed ispettiva � Servizio Distributivo e Dispensativo � U.O. Assistenza Farmaceutica Integrativa � U.O. Farmaceutica Convenzionata � U.O. Coord. Personale

o Servizio Epidemiologico/Registro Tumori - Dipartimento Prevenzione Veterinaria

o Area Igiene Alimenti di Origine Animale o Area Sanità Animale o Area Igiene Allevamenti e Produzione o U.O. Randagismo e Igiene Urbana

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- Dipartimento Prevenzione Medica

Area Prevenzione Ambienti di Lavoro Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Servizio Impiantistica

Area Prevenzione Ambienti di Vita Servizio Igiene e Sanità Pubblica Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità Servizio Medicina dello Sport/Lotta al Doping Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione

Servizio laboratorio Sanità Pubblica U.O. Medica U.O. Chimica

- Dipartimento Cure Primarie

o Area Organizzazione Cure Primarie � Coordinamento budget /MMG/PLS � Servizio Assistenza Medica di Base

o U.O. Educazione Sanitaria o U.O. Medicina Specialistica

Al Direttore Sanitario compete altresì la direzione ed il coordinamento dei n. 6 Distretti Socio Sanitari (articolati a loro volta in n. 4 Strutture Complesse) e dei n. 4 Distretti Veterinari presenti sul territorio, i quali sono strutture complesse con compiti di erogazione dei servizi territoriali alla persona, i primi, e di tutela del benessere animale i secondi. Essi realizzano – a livello locale di rispettivo ambito – i programmi ed i progetti di governo della domanda Il Direttore Sanitario presiede infine il Consiglio dei Sanitari, organismo con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria, costituito e disciplinato nella sua attività dall’art. 3, comma 12, D.Lgs. 502/92 e succ. modificazioni ed integrazioni e dagli artt. 5, 5bis e segg. L.R. 30.1.1998 n.2.

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Titolo II - GLI ORGANI E LA

DIREZIONE STRATEGICA

Art. 8

La Direzione Strategica: il Direttore Sociale ed il Dipartimento ASSI

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Il Direttore Sociale svolge una funzione di indirizzo, coordinamento e programmazione nell’area socio-sanitaria e sociale, perseguendo la qualità delle relazioni sociali sul territorio, a prevenzione del disagio e dell’emarginazione sociale.

Sono Funzioni di Staff a supporto del Direttore Sociale: - Ufficio Coordinamento Segreteria; - Ufficio Protezione Giuridica; - Ufficio Concessioni Provvidenze Invalidi Civili; - Ufficio Flussi Informativi;

o Servizio Programmazione Coordinamento e Raccordo Territoriale � Ufficio Coord. Monitoraggio e Sviluppo Piani di Zona

o Area Programmazione Acquisto e Controllo Socio-Sanitario e Socio- Assistenziale

� Ufficio Accreditamento e Contratti � Ufficio Controlli Socio Sanitari e Socio Assistenziali � Ufficio ADI Controllo

Alla Direzione Sociale afferisce altresì il nido interaziendale la cui gestione è affidata in appalto a soggetti del privato sociale.

Alla Direzione Sociale afferiscono, poi, i seguenti Dipartimenti, a loro volta gerarchicamente organizzati in Aree, Servizi ed U.O.:

- Dipartimento per le Attività Socio-Sanitarie Integrate (ASSI) � Servizio Fragilità Socio Sanitaria

• U.O. Sportello Disabili • U.O. Coord. ADI Produzione

� Servizio Famiglia Infanzia ed Età Evolutiva

• U.O. Attività Sovradistrettuali • U.O. Centro Adozioni

- Dipartimento Dipendenze � Servizio Ser.D. Mantova

• U.O. Ser.T. Alto mantovano • U.O. Ser.T. Basso mantovano

Sono funzioni di staff a supporto del Direttore del Dipartimento: � U.O. Carcere � U.O. Osservatorio

L’attività dei citati Dipartimenti si realizza localmente a livello di Distretto: essa viene coordinata dal Servizio Coordinamento Sociale di Distretto, supportato in staff dallo Sportello Informativo, e organizzato nelle seguenti U.O.:

o Consultori Familiari o ADI Produzione

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Titolo II - GLI ORGANI E LA

DIREZIONE STRATEGICA

Art. 9

Il Collegio Sindacale

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Le competenze e funzioni del Collegio Sindacale, alla cui nomina provvede il Direttore Generale, nella composizione e durata prevista dall’art. 3 - ter del D.Lgs 502/92 testo vigente, sono quelle previste normativamente da quest’ultimo Decreto Legislativo e dalla legge Regionale 31/97. In particolare, esercita le funzioni di: - verifica della regolarità amministrativa e contabile dell’Azienda; - vigilanza sull’osservanza e sulla corretta applicazione della legge; - vigilanza sulla gestione economico finanziaria e patrimoniali; - esame e espressione delle proprie valutazioni sul bilancio e sui documenti

contabili aziendali.

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Titolo III - LE RELAZIONI AZIENDALI

VERSO L’ESTERNO

Art. 10

Il rapporto con l’utenza

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33

Il rapporto con l’utenza, che rappresenta un punto sensibile dell’organizzazione, va improntato a principi di rispetto, di attenzione ai bisogni della persona e di trasparenza delle attività aziendali al servizio del cittadino.

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34

Titolo III - LE RELAZIONI AZIENDALI

VERSO L’ESTERNO

Art. 11

La Carta dei Servizi

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35

La Carta dei Servizi dell’ASL Provincia di Mantova definisce le modalità per l’esercizio dei diritti sanitari e socio sanitari dei cittadini residenti (compreso il libero accesso al soggetto erogatore di prestazioni).

Rappresenta altresì formale strumento di tutela per l’esercizio e la soddisfazione dei diritti, obbligando i soggetti erogatori ad adeguare le proprie attività alla soddisfazione dei bisogni degli utenti mediante l’adozione, pubblicizzazione, verifica e garanzia del rispetto degli standard qualitativi/quantitativi dei servizi.

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Titolo III - LE RELAZIONI AZIENDALI

VERSO L’ESTERNO

Art. 12

L’Ufficio di Pubblica Tutela

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37

L’ASL Provincia di Mantova prevede la strutturazione dell’Ufficio di Pubblica Tutela retto da persona qualificata non dipendente dal SSR. Tale ufficio si raccorda con l’URP aziendale.

Il principale compito dell’Ufficio di Pubblica Tutela consiste nel garantire ai cittadini un costante punto di riferimento sia per ottenere ogni utile informazione relativa ai servizi sanitari e socio-assistenziali ed alle modalità di fruizione degli stessi nonché alla tutela dei loro diritti in materia sanitaria e socio-assistenziale sia per individuare, direttamente e su segnalazione dei cittadini stessi, i disservizi dovuti ad abusi, disfunzioni, carenze, ritardi e quant’altro che si verificano nella erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-assistenziali al fine della loro rimozione e prevenzione.

L’incarico di Responsabile UPT ha, sotto ogni profilo, natura di incarico onorario.

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38

Titolo III - LE RELAZIONI AZIENDALI

VERSO L’ESTERNO

Art. 13

L’Ufficio Relazioni con il Pubblico e Comunicazione

Aziendale

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39

L’Ufficio per le relazioni con il pubblico, di cui all’art. 11 del D.Lgs. 30 marzo 2001 n. 165 nel testo vigente, opera nella sede legale dell’Azienda con modalità di accesso ampiamente divulgate ai cittadini utenti (toponomastico, postale, telefonico, fax, e-mail).

Sono state unificate, per meglio soddisfare i bisogni degli utenti, tutte le competenze e funzioni di informazione, comunicazione pubblica e marketing interno ed esterno nonché quelle di tutela ed ascolto dei cittadini, in un unico Ufficio, in staff alla Direzione Generale, denominato Ufficio Relazioni con il Pubblico e Comunicazione Aziendale (UCP - CA)

L’attività dell’Ufficio viene organizzata in modo da rispondere efficacemente al dovere funzionale di:

− dare attuazione al principio della trasparenza dell’attività amministrativa, al diritto di accesso alla documentazione e ad una corretta informazione;

− rilevare sistematicamente i bisogni ed il livello di soddisfazione dell’utenza per i servizi erogati e collaborare per adeguare conseguentemente i fattori che ne determinano la qualità;

− proporre adeguamenti correttivi per favorirne l’ammodernamento delle strutture, la semplificazione dei linguaggi e l’aggiornamento delle modalità con cui l’Amministrazione si propone all’utenza;

− promuovere l’immagine e l’identità istituzionale dell’Azienda; − sviluppare rapporti sistematici e continuativi con i media; − organizzare incontri ed eventi stampa; − redigere una rassegna stampa aggiornata e sistematica; L’Ufficio assicura, in ogni caso e nel più breve tempo possibile, adeguata risposta alle istanze/reclami presentati e cura l’aggiornamento periodico della Carta dei Servizi, di norma a cadenza annuale.

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Titolo III - LE RELAZIONI AZIENDALI

VERSO L’ESTERNO

Art. 14

Il rapporto con gli enti locali

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Il rapporto dell’ASL Provincia di Mantova con le autonomie locali dell’ambito territoriale di competenza è normato dalla L.R. 31/97 e L.R. 14/93 e trova la sua disciplina di dettaglio nelle previsioni di cui al Titolo VI del presente atto, nel contesto delle più ampie strategie di coinvolgimento – in sede di programmazione delle linee di indirizzo delle attività - dei soggetti protagonisti del sistema sanitario e socio sanitario, mediante processi di ampia negoziazione per costruire soluzioni appropriate ai bisogni socio-sanitari e socio-assistenziali espressi.

In particolare, l’ASL interagisce con i Comuni e la Provincia per favorire non solo un coinvolgimento nella programmazione delle attività e dei servizi da parte degli Enti locali, ma anche una loro più continua e diretta partecipazione alle decisioni in merito alle risposte ai bisogni espressi dalle comunità locali, anche sotto il profilo della corresponsabilità economica.

L’intervenuta intesa tra l’ASL e i Comuni associati nel processo definitorio dei vigenti Piani di Zona per la realizzazione del Sistema integrato di interventi sociali, è corollario attuativo del principio della sussidiarietà verticale e orizzontale sancito dalla Legge 328/2000 e dalla L.R. 31/97, nonché dal PSSR vigente.

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Titolo III - LE RELAZIONI AZIENDALI

VERSO L’ESTERNO

Art. 15

Le relazioni con le Organizzazioni di Volontariato

e il Terzo Settore

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43

L’ASL Provincia di Mantova promuove e sviluppa la partecipazione delle Organizzazioni di Volontariato e degli enti del Terzo Settore alla programmazione aziendale, mediante iniziative di comunicazione e confronto sulle linee guida delle attività e sui programmi nonché sui processi di monitoraggio dei bisogni espressi dagli utenti in relazione alla dinamica dei fenomeni sanitari e socio sanitari e alla loro valutazione di tipo statistico, clinico ed epidemiologico. L’Azienda assicura altresì attraverso idonee modalità di consultazione e informazione che tutti i soggetti del Terzo Settore possano proficuamente fornire il loro contributo alla formazione e al periodico aggiornamento della Carta dei Servizi, anche mediante la formulazione di proposte per il suo miglioramento.

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44

Titolo IV - LE RISORSE UMANE,

FINANZIARIE E

STRUMENTALI

Art. 16

La gestione del personale

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45

L’ASL Provincia di Mantova considera le Risorse Umane quale fattore strategico di sviluppo, riservando alle stesse particolare attenzione per la loro valorizzazione, per la soddisfazione e l’analisi dei bisogni del personale.

In questa prospettiva, ritenendo che il clima organizzativo costruisca uno dei punti principali di intervento nella gestione delle risorse umane, introduce e affina meccanismi per il miglioramento dei flussi comunicativi interni e di stimolo all’approccio per processi, ad approfondire il livello di conoscenza dell’organizzazione e a promuovere spirito di gruppo e collaborazione.

Anche attraverso l’adottata metodologia di budget bottom up l’Azienda incrementa il coinvolgimento di tutte le professionalità in forza nelle scelte e decisioni aziendali, stimolando la motivazione del senso di appartenenza e la condivisione degli obiettivi da parte di tutto il personale anche mediante idonea programmazione delle attività di formazione.

Ne deriva una costante strategia operativa di valorizzazione ed incentivazione del personale strettamente correlata al grado di contributo e apporto individuale e collettivo alle individuate e condivise azioni di miglioramento delle performance aziendali al servizio dei cittadini, con coerente applicazione degli istituti economici correlabili secondo i principi generali contrattualmente definiti in tema di attribuzione della retribuzione di risultato/produttività.

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Titolo IV - LE RISORSE UMANE,

FINANZIARIE E

STRUMENTALI

Art. 17

Il reclutamento del personale

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La pianificazione dei fabbisogni viene effettuata sulla base di una attenta rilevazione, in termini quali/quantitativi delle necessità di figure professionali la cui assunzione è comunque connessa alla preventive disponibilità economiche. L’obiettivo di un generale contenimento della spesa del personale deve comunque tendere a garantire i livelli di qualità dei servizi erogati.

Oltre alle tradizionali procedure di assunzione a tempo indeterminato, definite sia dalla regolamentazione nazionale (DPR. 220/01, DPR. 483/97) che dai regolamenti aziendali, l’Azienda può avvalersi di tutti gli strumenti di flessibilità previsti dalla normativa e dai CCNL ricorrendo, in caso di emergenza e urgenza, anche ad incarichi di tipo professionale.

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Titolo IV - LE RISORSE UMANE,

FINANZIARIE E

STRUMENTALI

Art. 18

Incarichi Dirigenziali

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Gli incarichi dirigenziali sono oggetto di specifico regolamento adottato sulla scorta di quanto previsto dalle normative legislative e contrattuali vigenti adottato dalla Direzione a cui si rinvia. In tale regolamento, oltre ai criteri di attribuzione e/o conferimento dell’incarico oltre che della relativa revoca, verranno esplicitati i criteri, concordati con le OO.SS. relative nel rispetto di quanto previsto dai CCNL, concernenti anche la graduazione delle posizioni dirigenziali.

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50

Titolo IV - LE RISORSE UMANE,

FINANZIARIE E

STRUMENTALI

Art. 19

La formazione e la valutazione del personale

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51

La formazione e l’aggiornamento nonché la valutazione del personale, dirigente e del comparto, costituiscono elementi strategici per l’Azienda. A tal fine è predisposto annualmente, a seguito di Accordi Sindacali Aziendali e, nel quadro di una programmazione biennale, in linea con i bienni economici dei contratti CC.NN.LL., un piano di formazione del personale tenendo conto dei fabbisogni rilevati, delle competenze necessarie in relazione agli obiettivi, nonché della programmazione delle assunzioni e delle innovazioni normative e tecnologiche previste.

L’Azienda si dota di specifici regolamenti che prevedono adeguate metodologie e sistemi di valutazione in grado di misurare il livello di raggiungimento degli obiettivi predefiniti. Tutto il personale dipendente - dirigenza e comparto - è soggetto a valutazione annuale e, se del caso infrannuale, dei risultati in base ai criteri previsti, dalla normativa e dal quadro contrattuale nazionale e locale su specifici obiettivi predeterminati, tra i quali quelli economici di centro di responsabilità e di Azienda. Il personale Dirigente è altresì soggetto a verifica con le cadenze temporali (valutazione degli incarichi dirigenziali) previste dalle normative e dai regolamenti aziendali vigenti.

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52

Titolo IV - LE RISORSE UMANE,

FINANZIARIE E

STRUMENTALI

Art.20

I rapporti con le Organizzazioni Sindacali

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I rapporti con le OO.SS. assumono valenza istituzionale rilevante per la corretta gestione e valorizzazione delle risorse umane.

Alla delegazione trattante di parte Pubblica, individuata dal Direttore Generale, è affidata la gestione delle relazioni sindacali per la discussione con le OO.SS. su materie inerenti il rapporto tra l’Azienda e i dipendenti, con particolare riferimento alla contrattazione di livello aziendale che si concretizza nella definizione dei C.C.I.A..

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Titolo IV - LE RISORSE UMANE,

FINANZIARIE E

STRUMENTALI

Art. 21

La gestione delle risorse finanziarie

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55

Le risorse finanziarie disponibili vengono utilizzate dall’Azienda Sanitaria Locale con la ricerca dell’ottimale e razionale utilizzo delle stesse.

La mission dell’ASL non prevede il perseguimento di risultati economici positivi, bensì il mantenimento di equilibri economici nello svolgimento delle proprie attività. L’ASL orienta perciò la propria attività verso il soddisfacimento dei bisogni dei residenti, utilizzando la totalità delle risorse disponibili, salvaguardando l’integrità patrimoniale ed economica dell’azienda.

L’azienda orienta la propria gestione economico-finanziaria anche verso una politica di autofinanziamento, ricercando possibili risparmi economici per supportare le politiche di investimento.

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56

Titolo IV - LE RISORSE UMANE,

FINANZIARIE E

STRUMENTALI

Art. 22

Il bilancio economico patrimoniale

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L’Azienda Sanitaria Locale rileva tutti i fatti economici che avvengono nella gestione delle attività attraverso il sistema della partita doppia con l’applicazione della normativa nazionale e regionale in materia, e nel rispetto dei principi contabili nazionali ed internazionali, come previsto dall’articolo 5 del D.Lgs. 502/92 e s.m.e.i.

I fatti economici rilevati durante l’esercizio sono integrati, a fine esercizio, dalle scritture di assestamento, integrazione e rettifica per la corretta rilevazione delle componenti di costi e di ricavo, in applicazione del principio di competenza economica. Analoghe rilevazioni vengono effettuate in corso d’anno in occasione delle chiusure infrannuali in base alle esigenze di rendicontazioni aziendali e regionali.

Il sistema di contabilità produce, come documenti fondamentali, il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale. Il Conto Economico fornisce la rappresentazione dei costi e ricavi dell’esercizio (o del periodo infrannuale considerato) con la determinazione del risultato economico conseguito. Lo Stato Patrimoniale rappresenta la composizione del patrimonio, con evidenziazione delle immobilizzazioni, oltre che dei crediti e dei debiti esistenti alla data di rilevazione. La lettura comparata dello Stato Patrimoniale tra un esercizio e il precedente fornisce la rappresentazione delle variazioni intervenute nel patrimonio.

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Titolo IV - LE RISORSE UMANE,

FINANZIARIE E

STRUMENTALI

Art. 23

L’acquisizione di beni e servizi

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Le modalità di acquisto di beni e servizi sono improntate al rispetto dei criteri di imparzialità, trasparenza, economicità dell’azione amministrativa, concorrenza dei partecipanti alle gare ad evidenza pubblica, ponendo attenzione alla certificazione che il prodotto sia fabbricato senza l’utilizzo di lavoro minorile.

Al fine di razionalizzare gli acquisti, l’ASL favorisce il ricorso a gare aggregate e/o consorziate.

I contratti di fornitura di beni e servizi sono stipulati nel rispetto delle procedure previste dalla normativa in materia (D. Lgs 12 maggio 2006 n. 163) Le modalità di acquisizione sono disciplinate da apposito Regolamento cui dovranno uniformarsi i Responsabili degli acquisti.

I processi di acquisto si svolgono nel rispetto di un canone di trasparenza e mirano all’ottenimento del massimo vantaggio competitivo.

ASL non intrattiene rapporti commerciali con soggetti che svolgano la loro attività in dispregio dei principi etici da essa riconosciuti.

La selezione dei fornitori avviene nel rispetto dei principi di lealtà e imparzialità, in coerenza con le leggi vigenti. Le condizioni di acquisto sono valutate secondo i criteri della qualità dei beni proposti, del loro prezzo e della capacità del fornitore di garantire un servizio continuo, tempestivo e di livello adeguato.

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Titolo V - IL MODELLO

ORGANIZZATIVO

AZIENDALE

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61

La strutturazione organizzativa dell’Azienda si articola in Dipartimenti, Distretti, Aree, Servizi, ed Uffici.

Il “Dipartimento” è un’articolazione organizzativa dell’ASL, avente quale compito specifico lo svolgimento, in maniera coordinata, di attività complesse omogenee tra loro per fini e/o metodo. Si tratta di una macro-struttura nella quale vengono fatte confluire più strutture, al fine di coordinare l’attività delle stesse per il conseguimento di obiettivi e finalità comuni per razionalizzare l’utilizzo delle risorse umane e strumentali. L’organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività istituzionali.

Il “Distretto Socio Sanitario” è l’unità organizzativa complessa, cui è assegnata una specifica area di competenze ed alla quale è preposto un Dirigente.

L’ “Area” è l’unità organizzativa complessa di aggregazione di attività omogenee preposta al coordinamento di più Servizi (strutture semplici o funzioni di alta specializzazione).

Il “Servizio” è l’unità organizzativa semplice, o funzione di alta specializzazione, o di consulenza, di norma sganciata dall’attività di gestione, cui è assegnata una speciale competenza funzionale ed alla quale è preposto un Dirigente. Il Servizio, in ragione delle sua complessità o natura specialistica, può ricomprendere articolazioni per funzione alle quali è preposto un Dirigente.

L’ “Ufficio” è l’unità organizzativa elementare all’interno di strutture sopraordinate.

A ciascun Ufficio è preposto un dipendente di qualifica adeguata alle competenze attribuite all’Ufficio stesso. In particolare a tal fine assume autonoma peculiarità il SITRA, Articolazione Organizzativa, in staff al Direttore Sanitario, con compiti di valorizzazione delle figure professionali per il miglioramento quali-quantitativo delle prestazioni, nel rispetto delle norme etiche-deotologiche e delle norme relative agli specifici profili professionali. Il SITRA collabora in base alle necessità con gli altri membri della Direzione Strategica, con gli Uffici di Staff della Direzione Aziendale ed in particolare con l’Ufficio Formazione e Sistema Qualità nonché, per le materie di comune afferenza, con il Servizio Gestione Risorse Umane. L’U.O. è articolato per settori aziendali:

• Coordinatori/referenti di area dipartimentale, • Coordinatori/referenti di area Distrettuale.

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e per funzioni: • Formazione e ricerca, • sviluppo aree professionali sanitarie, tecniche e sociale. Il SITRA diventa, quindi, luogo privilegiato in cui realizzare la gestione strategica e l’integrazione di tutte le figure professionali dei processi/prestazioni/attività a loro connessi in modo unitario e globale.

Il modello organizzativo adottato intende rappresentare coerente declinazione contestualizzata degli obiettivi di processo di D.G.R. n. VII/14409 del 18/08/2003 e da ultimo D.G.R. n VIII/7289/2008 in termini di: - consolidamento delle funzioni PAC del sistema socio sanitario e delle

funzioni e strumenti di integrazione tra Ospedale e Territorio; - esternalizzazione, ove ritenuto conveniente e di necessità; dei servizi e/o

delle prestazioni nonchè di servizi generali non direttamente collegati alla mission aziendale;

- distinzione tra funzioni preposte alla programmazione, controllo e quelle più propriamente gestorie;

- rafforzamento di alcune Strutture dell’Azienda, con previsione di istituzione di Aree Complesse, nei Servizi amministrativi ed in Dipartimenti ritenuti a valenza fortemente strategica;

- potenziamento delle garanzie di informazione al cittadino.

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Titolo V - IL MODELLO

ORGANIZZATIVO

AZIENDALE

Art. 24

I Dipartimenti e la loro vocazione

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L’ASL della Provincia di Mantova fa proprio il modello organizzativo indicato a regime per le ASL lombarde dalla L.R. 31/97 ed al PSSR 2007/2009, a titolo di sviluppo e consolidamento del modello sperimentale adottato nel periodo temporale 2003/2005, in stretta applicazione di quello che è un principio cardine del sistema: vale a dire, il consolidamento della funzione ASL di programmazione, acquisto e controllo (modello PAC), il rafforzamento delle attività di prevenzione/controllo in ambito dell’Area Prevenzione Ambienti di Lavoro e di quelle in ambito veterinario.

I Dipartimenti sotto elencati garantiscono, in maniera coordinata lo svolgimento delle attività sanitarie e socio sanitarie tra di loro omogenee,:

1) Dipartimento di Programmazione Acquisto e Controllo, 2) Dipartimento di Prevenzione Medica, 3) Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, 4) Dipartimento delle Cure Primarie, 5) Dipartimento per le Attività Socio-Sanitarie Integrate.

Il Dipartimento PAC, in diretta dipendenza da Direttore Sanitario, assomma nelle proprie competenze, da un lato, le funzioni di programmazione, acquisto e controllo dei servizi sanitari, dall’altro le funzioni di programmazione, acquisto e controllo dei servizi socio-sanitari, con competenza in capo al Direttore Sociale, quale postulato fondamentale della riconduzione alla sua titolarità delle funzioni strategiche e trasversali dell’ASL nell’area sanitaria e socio sanitaria, legate alla Programmazione, all’Acquisto delle prestazioni ed al Controllo degli erogatori fino all’outcome per l’utente. Ad esso compete:

a) la funzione di promuovere il governo della domanda e dell’offerta sanitaria e socio sanitaria;

b) la funzione di programmazione ed elaborazione delle politiche sul governo dell’offerta sanitaria e socio sanitaria;

c) la funzione di programmazione del governo della domanda sanitaria e socio-sanitaria afferisce, viceversa, direttamente al Direttore Sociale .

Si intende quindi, da un lato, tramite il Dipartimento PAC, omogeneizzare le procedure di accreditamento e di controllo anche nel settore socio sanitario e, dall’altro, tramite il Dipartimento ASSI, mantenere un raccordo “negoziale, dialogico e progettuale” con il territorio che tenga conto delle complessità specifiche del settore socio sanitario integrato, delle caratteristiche specifiche dei bisogni delle diverse fasce di popolazione e della necessità di realizzare, con i soggetti gestori una sinergica collaborazione per implementare la qualità dell’offerta e l’appropriatezza delle prestazioni.

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Al fine di garantire le competenze e professionalità del sistema sanitario e socio sanitario: - la politica di governo della domanda sanitaria viene annualmente definita

e dedotta in programma quadro aziendale, a mezzo di Deliberazione del Direttore Generale, sulla base di proposta tecnica del Dipartimento PAC, di concerto, con il Dipartimento Cure Primarie per tutta la componente di governo della domanda ricondotta nel budget di Distretto MMG/PLS e in tutte le altre forme di coinvolgimento dei MMG/PLS per il governo territoriale della domanda, collegialmente condivisa e assentita dal Direttore Sanitario;

- la politica di governo della domanda socio sanitaria viene annualmente definita e dedotta in programma quadro aziendale, a mezzo di Deliberazione del Direttore Generale, sulla base di proposta tecnica del Dipartimento PAC e del Dipartimento ASSI, per il governo territoriale della domanda sanitaria e socio sanitaria.

L’organigramma del Dipartimento prevede un’articolazione in tre Aree complesse oltre ad una Struttura semplice in diretta dipendenza del Direttore di Dipartimento: − Area Programmazione Acquisto e Controllo

− Area Programmazione e Controlli Produzione Attività sanitaria (NOC Sanitari)

− Area di Assistenza Farmaceutica L’Area Programmazione Acquisto e Controllo si articola in una struttura in diretta dipendenza:

1. Servizio Autorizzazioni, accreditamento e contratti (struttura semplice).

L’Area Programmazione e controlli produzione attività sanitaria (struttura complessa): che ricomprende l’attività di programmazione legata ai ricoveri, alla specialistica ambulatoriale, la definizione di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali e l’attività di controllo propria dei NOC sanitari, ripartita su due Unità Organizzative, si articola in due unità organizzative in diretta dipendenza:

a) U.O. Flussi informativi sanitari e ministeriali;

b) U.O. Psichiatria e Neuro Psichiatria.

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[Il Servizio Programmazione e controlli produzione attività socio sanitaria e socio assistenziale (nell’organigramma visivamente associato al PAC ma in staff al Direttore Sociale): che ricomprende l’attività di programmazione del soddisfacimento del bisogno di salute extraospedaliero, in ambito residenziale, semiresidenziale e domiciliare, accanto all’attività di controllo di qualità e di appropriatezza delle prestazioni erogate compresi gli ausili protesici (NOC ASSI)].

Area di Assistenza Farmaceutica si articola in: 1. Servizio Vigilanza amministrativa ed ispettiva (struttura semplice); 2. Servizio Distributivo e Dispensativo (struttura semplice); 3. Servizio Farmaco Vigilanza (struttura semplice) che ricomprende due Uffici

di Staff: - Ufficio monitoraggio della prescrizione: preposto allo sviluppo, coordinamento, controllo e monitoraggio dell’assistenza farmaceutica nell’ambito territoriale per la razionalizzazione dell’impiego dei farmaci ed alla conseguente qualificazione/contenimento della spesa farmaceutica territoriale; -Ufficio farmaco sorveglianza: preposto alla sorveglianza continua dei farmaci sulla popolazione assistita.

Il Servizio Epidemiologico/Registro Tumori/Flussi Informativi (struttura semplice): in diretta dipendenza della Direzione di Dipartimento. Gestisce l’integrazione dei flussi informativi sanitari e socio sanitari per l’analisi e il governo della domanda e, in particolare, quelli relativi a:

- Registro Mortalità - Registro Tumori; - Registro Malformazioni Congenite; - Banca Dati Assistito - Rischi Ambientali ed Indicatori di Salute.

Il Servizio dovrà inoltre garantire la corretta gestione delle anagrafi sanitarie ed in particolare, l’ Anagrafe assistiti e l’Anagrafe esenzioni. Il Regolamento del Dipartimento PAC costituisce lo strumento attraverso il quale si articola e si definisce questo modello di azione.

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Il Dipartimento Prevenzione Veterinaria Il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, istituito dalla Regione Lombardia con legge 32/02, costituisce un livello importante e determinante nella organizzazione veterinaria aziendale quale momento di sintesi delle aree di intervento correlate ai Servizi che di fatto lo costituiscono. Con la sua attivazione si è voluto fornire alle attività veterinarie un nuovo livello organizzativo con la funzione essenziale di rilevare i livelli di rischio esistenti in relazione ai problemi di Sanità Animale, di Igiene della Produzione Zootecnica e di Igiene e Sicurezza Alimentare, allo scopo di programmare e coordinare le linee di attività svolte dai Distretti Veterinari e dai loro operatori sul territorio. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria si propone di raggiungere gli obiettivi istituzionali migliorando e razionalizzando il sistema e le risorse mediante criteri improntati alla efficienza ed efficacia degli interventi preventivi, uniformando altresì la metodologia di attuazione dei programmi e dei progetti allo stesso affidati dalla normativa vigente o da particolari esigenze di prevenzione o emergenze. Ciò può essere ottenuto con l’applicazione di parametri e metodi di certificazione, con l’intento di fornire non solo una risposta tecnica ai bisogni ma anche di caratterizzare detta risposta con prestazioni connotate da elementi di qualità. Particolare attenzione viene attribuita dal Dipartimento alla dovuta garanzia della sicurezza alimentare e ciò nei riflessi di tutti i sistemi di produzione di origine animale, anche attraverso momenti stabili di discussione, di concertazione e di collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Medica – Servizio Igiene Alimenti Nutrizione. L’impegno del Dipartimento Veterinario viene inoltre riferito alla programmazione ed attuazione di iniziative periodiche di formazione del personale veterinario e di vigilanza: solo attraverso una crescita delle professionalità e della qualificazione degli addetti si può ottenere il raggiungimento degli obiettivi sopra riportati per i quali l’elemento Uomo resta ancora determinante. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria è costituito da tre aree complesse dipartimentali e da quattro strutture complesse territoriali: 1. Area Sanità animale; 2. Area Igiene alimenti di origine animale; 3. Area Igiene allevamenti e produzioni zootecniche;

con compiti di indirizzo e coordinamento sui Distretti Veterinari, secondo le rispettive materie di competenza.

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Il Regolamento del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria costituisce lo strumento attraverso il quale si definisce e si disciplina questo modello di azione. Il Dipartimento Prevenzione Medica Il Dipartimento di Prevenzione Medica declina la mission aziendale di tutela e promozione della salute dei cittadini attraverso la progettazione, l’organizzazione e l’esecuzione di attività di prevenzione rivolte alla riduzione o alla eliminazione dei rischi, indirizzando l’azione sia sugli ambienti di vita e di lavoro, sia sulle stesse persone che li abitano. A tal fine, sviluppa le attività di competenza su alcuni criteri e metodologie di lavoro che definiscono lo spazio operativo entro cui è possibile raggiungere i migliori livelli di adeguatezza. In primo luogo, il Dipartimento si propone di adottare politiche di sanità pubblica basate su evidenze scientifiche secondo i principi ormai consolidati a livello internazionale della evidence based prevention (EBP). A tal fine, opera privilegiando la realizzazione di attività per le quali sulla base della letteratura scientifica esistano evidenze di comprovata efficacia, approfondendo invece lo studio di quelle prestazioni per le quali non esistano prove certe di efficacia ed abbandonando quindi quelle per le quali sia dimostrata chiaramente la non-efficacia. Dall’adozione di questi criteri ci si aspetta che le risorse limitate a disposizione vengano concentrate sull’applicazione dei metodi e dell’organizzazione migliore per rispondere ai problemi considerati prioritari. All’interno di questo spazio operativo connotato dall’efficacia, il Dipartimento caratterizza la propria azione per la migliore definizione e monitoraggio della qualità delle prestazioni attraverso la gestione di processi di miglioramento continuo della qualità ed un sistema informativo implementato per la loro valutazione secondo i criteri della best practice. Nell’attività operativa pone particolare attenzione alla umanizzazione delle prestazioni ed alla soddisfazione dei cittadini. Il tutto non limitandosi ad assecondare semplicemente la domanda espressa senza prima averla opportunamente orientata verso le risposte preventive più adeguate ai bisogni effettivi, non sempre coincidenti con quelli palesemente esplicitati. Strategica diventa allora l’educazione alla salute (sotto tale profilo in forma programmata e partecipata con il Dipartimento Cure Primarie) ed alla sicurezza che trova nel sistematico rapporto dialettico con istituzioni, associazioni, ordini e collegi professionali, cioè con tutte le forme dell’organizzazione sociale, un valido strumento in grado di produrre un effetto moltiplicatore sull’insieme della popolazione afferente al Dipartimento.

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Occorre infine che lo stesso Dipartimento sappia garantire l’innovazione continua dell’offerta, sia ponendo la massima attenzione alla ricognizione dei bisogni emergenti, sia prendendosi cura della crescita delle professionalità coinvolte nelle attività di prevenzione attraverso la formazione permanente degli operatori e la creazione di opportunità di qualificazione e di sviluppo. Il Dipartimento di Prevenzione Medica è costituito da: due strutture complesse - Area Prevenzione Ambienti di Lavoro articolata in: a) Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (struttura semplice) b) Servizio Impiantistica (struttura semplice) - Area Prevenzione Ambienti di Vita articolata in:

a) Servizio Igiene e Sanità Pubblica (struttura semplice) b) Servizio Medicina Preventiva delle Comunità (struttura semplice) c) Servizio Medicina dello Sport e Lotta al Doping (alta specializzazione) d) Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (struttura semplice )

e da un Servizio pure connotat0, in relazione alla tipologia di attività, in struttura semplice: 1. Servizio Laboratorio di Sanità Pubblica (struttura semplice)

suddiviso in due articolazioni: - U.O. Medica - U.O. Chimica

Il Regolamento del Dipartimento di Prevenzione Medica costituisce lo strumento attraverso il quale si articola e si disciplina questo modello di azione. Il Dipartimento Cure Primarie Il Dipartimento Cure Primarie promuove modalità di organizzazione dei Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta in modo da realizzare a livello locale le linee di indirizzo degli Accordi Nazionali e Regionali e della programmazione regionale (governo del sistema di appropriatezza delle prestazioni).

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Indirizza e coordina le attività distrettuali per il raggiungimento degli obiettivi del governo della domanda e l’attuazione del budget di Distretto, con metodologia il più possibile condivisa anche a livello dei singoli MMG/PLS e processi di autovalutazione. Per questa funzione, comprendente anche la definizione degli obiettivi specifici per i MMG/PLS e gli indirizzi di gestione del processo di budget quale Responsabile del budget di Distretto, una volta esaurita la fase di progetto, il Responsabile di Dipartimento si riferisce direttamente al Direttore Generale.

Collabora con la Centrale S.S.U.Em. 118 per garantire la massima efficienza della rete territoriale e integrazione con quella ospedaliera, limitando le soluzioni di continuità nei percorsi del paziente e ciò sino a prossima attivazione dell’Azienda dell’emergenza urgenza. Riorienta il Servizio di Continuità Assistenziale alle attuali necessità dei singoli territori, ad integrazione del circuito dell’emergenza e della medicina di famiglia. Contribuisce alla crescita della comunità locale (empowerment) come processo sociale, culturale, psicologico, educativo, attraverso il quale i cittadini e i gruppi sociali diventano capaci di riconoscere i propri bisogni di salute, partecipano ai processi decisionali e realizzano specifiche azioni per soddisfare tali bisogni (Piano SocioSanitario Regionale). Promuove iniziative di prevenzione primaria atte a modificare stili di vita per ottenere una consistente riduzione di incidenza delle malattie causa delle più elevate percentuali di mortalità attraverso il coinvolgimento dei MMG e PLS. Rientrano nelle funzioni del Dipartimento la direzione funzionale del sistema C.R.S. – S.I.S.S., una volta completata la fase di progetto oggi in via di avanzata attuazione. Il Dipartimento Cure Primarie è costituito da una struttura complessa: - Area organizzazione cure primarie, cui afferiscono due Unità Organizzative:

a) U.O. Educazione Sanitaria: L’ufficio di Educazione Sanitaria e l’annesso Centro di Documentazione si collocano, all’interno del Dipartimento Cure Primarie, in una posizione trasversale rispetto alle strutture semplici e complesse dell’Azienda, con lo scopo di coordinare le attività aziendali nell’ambito dell’educazione alla salute, sulla base di programmazione annuale, collaborata con il Dipartimento di Prevenzione Medica ed il Dipartimento PAC, oltre ad offrire un servizio qualificato a coloro che concretamente si occupano di educazione sanitaria e promozione della salute.

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b) U.O. Medicina Specialistica: L’Ufficio di Medicina Specialistica si occupa, all’interno del Dipartimento Cure Primarie, di coordinare i rapporti con i medici specialisti ambulatoriali in particolare per le attività consultoriali (ginecologi consultoriali).

c) L’Ufficio Coordinamento governo clinico budget MMG/PLS/SErv. Terr.: L’Ufficio Coordinamento del governo clinico dei MMG/PLS che fornisce indirizzi per le attività distrettuali di governo della domanda secondo gli obiettivi di budget di Distretto MMG/PLS e verifica l’applicazione degli stessi; promuove l’attivazione e la progettazione dei Comitati di budget distrettuali (con modalità garanti di una partecipazione diretta dei MMG/PLS sia alla governance sia alla gestione rispetto all’obiettivo del governo della domanda) ed assicura un costante monitoraggio delle attività distrettuali di valutazione della domanda riferite alla gestione budgetaria MMG/PLS, con particolare riguardo alle correlate modalità prescrittive, assicurando il necessario coordinamento dell’attività di assistenza protesica a garanzia di appropriatezza prescrittiva e uniformità delle procedure di accesso come da Regolamento attuativo. Fornisce inoltre, se del caso, gli opportuni indirizzi per correggere gli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi di budget.

La struttura complessa, poi, si articola in: - Servizio assistenza medica di base (struttura semplice): Il Servizio cura la gestione dei Comitati d’Azienda MMG e PLS, la gestione della Commissione per la sperimentazione clinica in medicina generale, le attività di tipo amministrativo derivanti dagli Accordi Collettivi Nazionali e Regionali dei MMG e PLS, della Continuità Assistenziale e del S.S.U.Em. 118 e ciò sino a prossima attivazione dell’Azienda dell’ emergenza urgenza.

Il Dipartimento per le Attività Socio-Sanitarie Integrate Il Dipartimento intende perseguire l’incremento della qualità delle relazioni sociali, prevenendo il disagio e contrastando l’emarginazione sociale mediante la propria specifica funzione di indirizzo e programmazione nell’area socio – sanitaria e sociale. Sviluppa inoltre le proprie attività a tutela della popolazione in stato di fragilità sociale attraverso la promozione di una cultura dell’integrazione.

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Ad esso competono le funzioni di: - Integrazione tra le funzioni sanitarie e socio-assistenziali a rilievo sanitario,

mediante il raccordo con gli Enti Locali e gli Organismi previsti dai Piani di Zona distrettuali;

- Interfaccia con il Dipartimento Cure Primarie per l’indirizzo ed il coordinamento delle attività a rilevanza socio-sanitaria, per attività di educazione sanitaria e per il raggiungimento degli obiettivi del governo della domanda dei Servizi Socio-Sanitari accreditati, compartecipando alle attività di coordinamento degli Organismi rappresentativi dei Medici di Medicina Generale

- Elaborazione diretta, tramite l’Area Programmazione, Acquisto e Controllo Socio sanitario e Socio assistenziale, del raccordo delle attività connesse alla programmazione, al controllo ed acquisto di prestazioni socio sanitarie e per il governo dei relativi sistemi e debiti informativi;

- Valutazione, monitoraggio del bisogno sociale e concorso a programmazione socio-assistenziale (Piano riparto zonale, finanziamenti regionali, Piano riparto finanziamenti per leggi di settore ) e ai progetti di prevenzione;

- Collaborazione sinergica con gli Enti Gestori e con i Soggetti accreditati per azioni di indirizzo, programmazione e di governo dello sviluppo della rete del sistema dei servizi socio sanitari;

- Elaborazione di progetti per la sperimentazione di innovazioni gestionali di servizi a gestione diretta ASL.

Sono funzioni di staff a supporto del Direttore Sociale:

Area Programmazione e controlli produzione attività socio sanitaria e socio assistenziale (nell’organigramma visivamente associata al PAC ma in staff al Direttore Sociale): che ricomprende l’attività di programmazione del soddisfacimento del bisogno di salute extraospedaliero, in ambito residenziale, semiresidenziale e domiciliare, accanto all’attività di controllo di qualità e di appropriatezza delle prestazioni erogate compresi gli ausili protesici (NOC ASSI)].

Servizio Programmazione, Coordinamento e Raccordo Territoriale: con compiti di referenza ed indirizzo funzionale rispetto ai Servizi di coordinamento Sociale a livello distrettuale cui afferisce la seguente articolazione: Ufficio Coord. Monitoraggio e Sviluppo Piani di Zona

Le attività finalizzate all’ erogazione di prestazioni socio sanitarie integrate e la relativa gestione di governo della domanda sono attribuite al Distretto Socio Sanitario.

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L’Organigramma del Dipartimento ASSI prevede due Strutture semplici: 1. Servizio Fragilità Sociali cui afferiscono le due seguenti articolazioni: a) U.O Sportello Disabili; b) U.O Coord.to ADI produzione.

2. Servizio Famiglia, Infanzia ed Età Evolutiva cui afferiscono le seguenti articolazioni:

a) U.O Attività sovradistrettuali; b) U.O Centro adozioni.

Presso ogni ambito distrettuale è previsto un Servizio Coordinamento Sociale di Distretto: con funzioni di valutazione, monitoraggio del bisogno sociale e concorso a programmazione socio-assistenziale.

Con specifico riferimento all’area delle dipendenze è prevista l’individuazione, in dipendenza gerarchica rispetto al Direttore Sociale, il Dipartimento delle Dipendenze distinto dal Dipartimento ASSI. Il Dipartimento Dipendenze è diretto da un dirigente a livello dipartimentale e si articola, al suo interno, nei Servizi territoriali delle Dipendenze (Ser. D./Ser. T.) al fine di garantire il massimo livello di contrasto di tutte le dipendenze e dei fenomeni di consumo ed abuso delle sostanze illegali.

Dipartimento Dipendenze:

cui afferiscono le seguenti articolazioni: a) Servizio Ser.D. Mantova (Struttura complessa); b) U.O. Ser.T. Alto mantovano; c) U.O. Ser.T. Basso mantovano; Sono funzioni di staff a supporto del Direttore di Dipartimento: a) U.O. Attività in Carcere. b) U.O. Osservatorio

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Titolo V - IL MODELLO

ORGANIZZATIVO

AZIENDALE

Art. 25

Le relazioni di coordinamento funzionale tra Dipartimenti

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Il modello organizzativo, così come descrittivamente sintetizzato nell’organigramma aziendale generale si sviluppa dinamicamente in prospettiva di coerente attuazione degli indirizzi di PSSR vigente, secondo cui l’ASL, quale Istituzione garante del cittadino e acquirente delle prestazioni, è tenuta, a livello organizzativo, a consolidare la funzione di programmazione, acquisto, vigilanza e controllo delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie ed a perseguire il rafforzamento delle attività di prevenzione/controllo in ambito umano e veterinario. In questa logica strategica, tradotta in termini di Piano nel prospettare un modello organizzativo incentrato sulla matrice dei Dipartimenti PAC e di Prevenzione Medica e Veterinaria, le più significative relazioni funzionali tra Dipartimenti e tra Dipartimenti e Distretti Socio Sanitari e Veterinari che ne discendono a corollario sono tali per cui:

- il Dipartimento PAC programma ed elabora, congiuntamente al Dipartimento di Cure Primarie e Dipartimento ASSI per quanto di competenza, le politiche sul governo della domanda sanitaria e della domanda socio sanitaria;

- il Dipartimento di Cure Primarie (e Continuità Assistenziale) traduce in atti di indirizzo per i Distretti Socio Sanitari, la programmazione quadro aziendale di governo della domanda sanitaria per tutta la componente di governo della domanda dedotta nel budget di Distretto MMG/PLS ed in tutte le altre forme di coinvolgimento MMG/PLS per il governo della domanda;

- Il Dipartimento di Prevenzione Medica si rapporta con il Dipartimento PAC in relazione alle seguenti tematiche:

1. a) Strutture sanitarie e socio sanitarie: per le diverse fasi di progettazione/realizzazione, autorizzazione accreditamento e mantenimento dei requisiti autorizzatori e di accreditamento, anche ex LR 11/2003;

1. b) Salute pubblica: come strumento di verifica epidemiologica di eventi

e/o fenomeni rilevanti per la salute pubblica e, come riferimento per la programmazione, la valutazione e la qualificazione metodologica di interventi di prevenzione primaria e secondaria destinati alla collettività.

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- Il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria

2.a) per la sicurezza alimentare nei suoi riflessi con il sistema di origine animale; 2.b) per la valutazione degli insediamenti produttivi del comparto agricoltura.

- Il Dipartimento ASSI traduce in atti di indirizzo operativo le scelte di politica programmatoria aziendale, già condivise, coerentemente ai risultati dell’azione di controllo e di monitoraggio dell’appropriatezza.

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Titolo V - IL MODELLO

ORGANIZZATIVO

AZIENDALE

Art. 26

I Distretti socio sanitari e la loro vocazione

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I Distretti socio sanitari si configurano come Strutture Complesse con compiti precipuamente di erogazione dei servizi territoriali alla persona e di realizzazione - a livello locale di rispettivo ambito - dei programmi e progetti di governo della domanda. Debbono altresì, tradurre gestionalmente le attività di governo della domanda (attività di informazione e accesso al SSR - scelta e revoca del medico - e alle prestazioni direttamente erogate e/o esternalizzate) secondo modelli orientati alla gestione budgettaria (delle attività e dei processi) anche con i MMG e PLS, per il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva di ricovero ambulatoriale e farmaceutica, come pure con gli specialisti (per l’assistenza protesica) in forma partecipata nella costruzione della governance (Comitato Aziendale) e alla gestione (report). In sintesi, le funzioni di ciascun Distretto socio sanitario si sostanziano come segue: - implementazione (attuazione) dei programmi e progetti orientati al

governo della domanda e area della produzione (governo clinico della domanda);

- Attività di informazione all’utenza; - Raccordo con i Comuni per l’integrazione tra i Servizi Socio Sanitari e i

Servizi Sociali come strutturati nel Piano di Zona. A tal fine si individua quale figura di particolare rilevanza, a supporto del Direttore di Distretto, il “Coordinatore Sociale Distrettuale” con compiti di coordinamento tra le attività Socio Sanitarie a gestione diretta e quelle proprie dei servizi sociali comunali;

- Programmazione gestionale integrata dei servizi, anche mediante coinvolgimento delle Rappresentanze dei soggetti pubblici e privati che vi partecipano.

Il Dirigente Responsabile di Distretto, in quanto titolare della funzione di budget, ha la competenza gestionale di direzione delle risorse umane e strumentali assegnate al Distretto socio sanitario per quanto non di valenza interdisciplinare nell’Area Prevenzione Medica, dal chè ne discende che dal Direttore di Distretto dipendono gli operatori che svolgono le attività ed i servizi di livello distrettuale ed infradistrettuale sanitario e socio sanitario del proprio ambito territoriale di riferimento, fatta quindi eccezione per gli operatori del Dipartimento di Prevenzione Medica che, per competenza specialistica di vigilanza e controllo, sono esclusi da una stabile assegnazione in ogni sede distrettuale, con riconduzione direttiva e gestionale delle risorse a livello dipartimentale in stretta aderenza ai volumi di attività previamente

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negoziati per budget di Distretto, così da assicurare, secondo il bisogno effettivo, l’ottimale utilizzo delle stesse (per quantità, qualità e uniformità prestazionali) su tutti i sei ambiti distrettuali consolidati definitoriamente. Diversamente e coerentemente gli altri Direttori di Dipartimento assicurano la funzione di indirizzo tecnico–programmatico nelle materie di attività di rispettiva competenza secondo le modalità declinate nel POA e che, in particolare, si esplicano nel processo di negoziazione di budget con i Direttori di Distretto e nei programmi annuali di attuazione della pianificazione strategica aziendale, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi generali e specifici di interesse regionale e aziendale. Ne consegue che i processi di gestione delle risorse umane interessate anche dal passaggio relazionale di CCNL con le OO.SS. debbono trovare, anzitutto, coerente attuazione a livello distrettuale.

I Distretti Socio Sanitari dell’ASL Provincia di Mantova, coerentemente al disposto di cui all’art. 9, comma 5, della L.R. 31/97, e s.m.e.i. ed alle indicazioni di ottimale dimensionamento, tenuto conto delle peculiari specificità, sono definiti in sei ambiti territoriali, articolati in quattro Strutture complesse:

1. Distretto Socio Sanitario di Asola, 2. Distretto Socio Sanitario di Guidizzolo; 3. Distretto Socio Sanitario di Mantova; 4. Distretto Socio Sanitario di Ostiglia; 5. Distretto Socio Sanitario di Suzzara; 6. Distretto Socio Sanitario di Viadana.

Ambiti Territoriali dei Distretti Socio Sanitari Il consolidamento dei sei Distretti Socio Sanitari, come sopra articolati, è frutto di una attenta analisi del bisogno sanitario e socio sanitario espresso dalla popolazione della provincia di Mantova in ragione della rilevante consistenza dell’estensione territoriale e delle criticità della rete infrastrutturale di comunicazione e viabilità, nonché di una distribuzione frammentata della popolazione residente. Del pari, si rileva un consolidamento e sviluppo della rete infradistrettuale, reso possibile dal processo di razionalizzazione e reengineering amministrativo realizzato nel tempo e dalla sinergia collaborativa degli Enti Locali interessati, come da programma complessivo di riordino delle sedi direzionali.

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Distretto Socio Sanitario di Asola Distretto Socio Sanitario di Guidizzolo 44.463 residenti 61.574 residenti

Distretto Socio Sanitario di Mantova Distretto Socio Sanitario di Ostiglia 151.493 residenti 46.542 residenti

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Distretto Socio Sanitario di Suzzara Distretto Socio Sanitario di Viadana 52014 residenti 47.579 residenti

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Il Coordinamento dei Distretti Socio Sanitari I Distretti operano in piena aderenza agli indirizzi attuativi aziendali declinati dalla Direzione Strategica attraverso programmi quadro, sul cui andamento di verifica e controllo, a garanzia di uniformità di assetto organizzativo e funzionale, secondo logica di equità e parità di trattamento dell’utenza per opportunità di risposte sanitarie e socio sanitarie ai bisogni espressi, provvede la funzione di Coordinamento dei Distretti in diretta dipendenza del Direttore Sanitario.

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Titolo V - IL MODELLO

ORGANIZZATIVO

AZIENDALE

Art. 27

I Distretti Veterinari

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I Distretti Veterinari, configurati come Strutture complesse, previsti dall’art. 8 comma 7-bis della L.R. 31/97, e s.m.e.i. sono così individuati:

1. Distretto veterinario di Mantova; 2. Distretto veterinario di Asola e Guidizzolo; 3. Distretto veterinario di Quistello; 4. Distretto veterinario di Viadana.

I Distretti Veterinari hanno il compito di rilevare la domanda di prestazione del bacino di utenza, adeguando a questa le relative offerte di servizi territoriali per lo svolgimento delle attività di tutela del benessere animale, di medicina preventiva e controllo sanitario nelle produzioni animali e nelle industrie di trasformazione collegate. Al pari dei Distretti Socio Sanitari a ciascun Distretto di Medicina Veterinaria, viene conferito, da parte del Direttore Sanitario da cui direttamente dipendono, uno specifico budget negoziato con il Dipartimento omonimo. Il Regolamento del Dipartimento di Prevenzione veterinaria costituisce lo strumento attraverso il quale si articola e si disciplina questo modello di azione. Ambiti Territoriali dei Distretti Veterinari La decisione di suddividere il territorio della provincia di Mantova in quattro Distretti Veterinari con conformazione utile ad accorpare due macro ambiti (Guidizzolo – Asola ed Ostiglia – Suzzara) assicura massima snellezza organizzativa, economia di risorse ed adeguatezza delle forme di intervento nei nuovi ambiti territoriali in modo baricentrico ed equilibrato, salvaguardandosi al contempo la specificità e la pecurialità del personale delle attività veterinarie, la cui autonomia gestionale e funzionale non poteva non trovare coerente risposta organizzativa se non in quattro Distretti propriamente individuati, rispetto alle specificità dei bisogni espressi dal comparto veterinario.

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Distretto Veterinario di Mantova

Distretto Veterinario di Guidizzolo e Asola

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Distretto Veterinario di Quistello

Distretto Veterinario di Viadana

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Titolo V - IL MODELLO

ORGANIZZATIVO

AZIENDALE

Art. 28

I Servizi Amministrativi

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Il processo di aziendalizzazione delle ASL ha condotto a permeare tutte le attività sanitarie e sociali di elementi e competenze tipicamente amministrative. Ciò sta a significare che le funzioni amministrative di base e rivolte direttamente all’utenza sono svolte all’interno dei Distretti Socio Sanitari, dei Dipartimenti e dei Servizi, mentre le tipiche funzioni di supporto alle attività di amministrazione sono organizzate in specifici Servizi amministrativi centrali la cui direzione è assegnata, in linea, al Direttore Amministrativo.

L’Organigramma dei Servizi Amministrativi prevede la costituzione di due strutture complesse: 1. Area Economico Patrimoniale, si articola in tre strutture semplici in diretta

dipendenza:

a) Servizio Patrimonio, Tecnologie ed Impianti;

b) Servizio Approvvigionamenti ed Economia delle Risorse;

c) Servizio Economico Finanziario;

2. Area Istituzionale Giuridica e del Personale si articola in due strutture semplici in diretta dipendenza: a) Servizio Gestione Risorse Umane b) Servizio Affari Generali e Legali Per ciascuna delle Aree e dei Servizi previsti vengono di seguito riassunte le principali funzioni articolate in uffici: • Per l’Area Economico Patrimoniale:

1. Servizio Approvvigionamenti ed Economia delle Risorse → Ufficio Gare ed Acquisti → Ufficio Economale ed Inventari

2. Servizio Patrimonio Tecnologie e Impianti → Ufficio Logistica e Manutenzioni → Ufficio Procedure e contratti

3. Servizio Economico Finanziario → Ufficio Gestione Contabilità attive e passive → Ufficio Bilancio

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• Per l’Area Istituzionale Giuridica e del Personale:

1. Servizio Gestione Risorse Umane → Ufficio Gestione economica → Ufficio Gestione giuridica → Ufficio Gestione previdenza 2. Servizio Affari Generali e Legali → Ufficio Affari Legali/Sanzioni → Ufficio Segreteria Generale → Ufficio Archivio/Protocollo

Il Regolamento dell’Area dei Servizi Amministrativi costituisce lo strumento attraverso il quale si articola e si disciplina questo modello di azione.

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Titolo VI - IL SISTEMA AZIENDALE DI

PROGRAMMAZIONE &

CONTROLLO

Art. 29

Articolazione del sistema aziendale di programmazione e

di controllo

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L’ASL Provincia di Mantova esercita i compiti di programmazione sanitaria e socio sanitaria territoriale, in piena coerenza agli indirizzi e regole regionali di governo del SSR, razionalizzando e valorizzando strategicamente le risorse disponibili attraverso un modello concreto e partecipato di governance, ai fini del consolidamento e sviluppo di un reale sistema integrato di servizi sanitari e socio sanitari, conforme ai principi comunitari di sussidiarietà, solidarietà e parternariato tra i diversi attori/soggetti pubblici e privati, profit e no profit facenti parte del sistema locale di welfare. In particolare, l’ASL si raccorda con le Autonomie Locali dell’ambito provinciale di competenza, per ottimizzare, in una logica di patto solidale di sistema, la rete dei servizi sanitari, socio sanitari e sociali ad integrazione sanitaria, sia nelle forme organiche di coinvolgimento istituzionale degli EE.LL. (Organismi dei Comuni associati disciplinati dalla L.R. 31/97 e L.R. 14/93: Conferenza dei Sindaci, Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e Assemblee Distrettuali dei Sindaci) sia promuovendo percorsi di interazione e condivisione di progetti e programmi innovativi, al fine di assicurare risposte sempre più appropriate ai bisogni espressi dalla popolazione residente. All’uopo, organizzativamente, si prevedono in staff alla Direzione Generale n. 9 Servizi/Uffici trasversalmente competenti ad attività di supporto tecnico amministrativo e procedurale nella programmazione delle strategie di sviluppo delle politiche aziendali di riequilibrio economico finanziario e della messa a punto di processi riorganizzativi coerenti, utili a migliorare i livelli qualitativi assistenziali senza provocare inefficienze nella erogazione dei servizi: 1. Segreteria Direzione/Consiglio rappresentanza e Relazioni Istituzionali: L’Ufficio è di supporto a tutte le attività della Direzione Strategica aziendale nonché alle attività del Consiglio di Rappresentanza e della Conferenza dei Sindaci come previsto dalla LR n. 3/2008. 2. Ufficio programmazione e Pianificazione: La programmazione rappresenta il processo con il quale l’ Azienda individua con riferimento ad un arco temporale di un anno le modalità tecniche ed organizzative per il raggiungimento degli obiettivi individuati nella pianificazione strategica. Il processo di programmazione si articola sinteticamente nelle seguenti fasi: ♦ traduzione delle linee guida e dei piani in obiettivi aziendali temporalmente

definiti; ♦ elaborazione di indicatori di efficienza, efficacia ed economicità; ♦ verifica dei risultati ottenuti al fine di ridefinire i piani strategici aziendali.

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Lo strumento di programmazione in Azienda che evidenzia, per l’anno di riferimento, le principali linee di indirizzo (obiettivi generali d’Azienda), in linea con le indicazioni regionali contenute nei documenti programmatori (atti d’indirizzo, delibera degli obiettivi del Direttore Generale e di assegnazione delle risorse economiche). La pianificazione strategica rappresenta il processo con il quale l’Azienda definisce i propri obiettivi e le principali linee strategiche da realizzare in un arco temporale riferito al triennio. Con tale metodo l’Azienda, attraverso un processo di correlazione fra gli obiettivi predeterminati e le decisioni assunte a livello organizzativo per il loro conseguimento, individua le attività strategiche da realizzare nel medio periodo. Il processo di pianificazione è articolato nelle seguenti fasi: ♦ recepimento delle direttive di pianificazione sanitaria regionale; ♦ formulazione degli obiettivi; ♦ valutazione delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi; ♦ predisposizione di piani di intervento e individuazione di indicatori di

efficacia; ♦ definizione delle modalità di controllo sui risultati ottenuti.

3. L’Ufficio Formazione: La formazione del personale è considerata dall’Azienda una leva strategica per ridefinire il modello organizzativo e per garantire percorsi di miglioramento delle proprie “performance”. La sfida consiste nel passaggio dall’adempimento burocratico, centrato sulle responsabilità istituzionali/gerarchiche, al modello di lavoro per processi e per risultati. L ‘Ufficio Formazione a tale proposito assolve al compito di indagare il reale bisogno formativo all’interno della struttura rapportato agli obiettivi aziendali, alle criticità emerse ed alle esigenze del professionista, in modo tale da pianificare interventi formativi contestualizzati all’interno della struttura specifica che sostengano il processo produttivo e nello stesso tempo forniscano al professionista strumenti operativi atti a migliorare la propria prestazione. L’oggetto d’indagine diviene perciò il comportamento delle persone dentro uno specifico contesto organizzativo. L’analisi di bisogno riduce al minimo la possibilità di utilizzare in modo anomalo la formazione, considerandola in sostituzione di necessità organizzative.

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Una ricognizione preliminare permette di mettere a confronto l’influenza delle competenze professionali rispetto ad altre variabili organizzative (risorse, strutture, meccanismi) nella soluzione di un problema o nell’evoluzione di un processo di cambiamento. Carenze nelle competenze di alcune famiglie professionali o ruoli specifici e carenze organizzative sono spesso concause di difficoltà di funzionamento o freni al raggiungimento degli obiettivi. Con questo, per formazione si intende qualsiasi attività intenzionale organizzata e tesa a dotare gli individui di conoscenze, strumenti interpretativi, concetti, capacità operative e personali utili al raggiungimento. L’obiettivo della formazione consiste infatti nel maturare e nello sviluppare negli individui parametri logici, valoriali ed emotivi autonomi che rappresentino la sede privilegiata della costante valutazione del rapporto tra individuo e organizzazione. Questa visione, che pone al centro dell’intervento pubblico l’utente con i suoi bisogni, si concretizza nel miglioramento continuo della qualità e nella valutazione delle prestazioni erogate. La formazione in questo contesto diviene pertanto un’attività che coinvolge gli individui collocati in una organizzazione e contribuisce al loro sviluppo professionale e alla loro funzione di produzione.

4.Il Servizio di Prevenzione e Protezione: assicura le prescrizioni di legge secondo le specifiche funzionali ed il modello di azione declinato in specifico Regolamento sul sistema aziendale di Prevenzione, Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro ex D.Lgs 81/08 cui si rinvia. Interagisce con i Servizi Patrimonio, Tecnologie ed Impianti ed Approvvigionamenti, per l’attuazione delle prescrizioni di sicurezza impartite sugli immobili di proprietà o direttamente utilizzati a fini istituzionali dall’Azienda. 5.L’Ufficio Sistema Qualità Totale: L’Azienda promuove un Sistema di Assicurazione della Qualità (S.A.Q.), documentato ed applicato in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2000, per l’adeguamento e il costante miglioramento del servizio reso.

Sviluppa sperimentalmente per l’area della Prevenzione Medica nel contesto del progetto di uniformità parametri procedurali ottimali di riferimento la norma tecnica - BS 8800/1996 - Guide to “Occupational Health and Safety Management Systems” (H&SMS), la norma OHSAS 18001/1999, la norma ISO 14001/1996, per una politica aziendale integrata qualità – sicurezza – ambiente.

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L’Ufficio, in staff alla Direzione Generale, è costituito da personale dipendente, opportunamente supportato durante il processo di certificazione complessiva dell’ASL da specifiche professionalità esperte con funzione di formazione ed addestramento del personale. L’attività di competenza si articola in diverse fasi preliminari ed indispensabili rispetto al progetto di certificazione dell’intera Azienda da parte di organismo indipendente.

6. Sistemi Informativi Aziendali (CRS – SISS): Il SIA assicura il coordinamento tecnico della progettazione e della realizzazione dei sistemi informativi, telematici e di comunicazione interaziendale, sulla base di standard per i sistemi di hardware, software e reti settoriali e intersettoriali conformi alle specifiche regionali e di sistema. Fra i progetti di maggior rilievo che vede impegnata l’Azienda, vi è sicuramente il progetto CRS-SISS con il quale la Regione Lombardia si pone l’obiettivo di diminuire la distanza fra l’Amministrazione pubblica ed il cittadino, attraverso la disponibilità di un quadro clinico più completo e tempestivo, favorito dalla condivisione delle informazioni tra operatori appartenenti a diverse strutture sanitarie. Il progetto strategico della Regione Lombardia, CRS-SISS, sta introducendo notevoli innovazioni informatiche, sia dal punto di vista amministrativo-gestionale, che dal punto di vista clinico-sanitario, pertanto è necessario rendere compatibili con la tecnologia ed infrastruttura SISS, tutti i processi aziendali. In particolare il SIA avrà compiti specifici di :

a) adeguamento costante del sistema informativo amministrativo e sanitario, coerentemente ai piani di implementazione del progetto SISS;

b) definire l’architettura informativa aziendale, curando i processi di comunicazione interni all’Azienda per una corretta ed efficiente distribuzione dei dati a coloro che devono fruire le informazioni, nel rispetto della privacy;

c) continua formazione agli operatori/medici, volta alla corretta integrazione delle attività cliniche con lo sviluppo del SISS nelle sue diverse fasi, identificazione del cittadino, firma digitale dei vari tipi di referti di Laboratorio - Radiologia – Lettere di dimissione e Verbali di Pronto Soccorso, archiviazione su repository, ricerca/visualizzazione di referti firmati digitalmente.

7. L’Ufficio Controllo di gestione: L’Ufficio Controllo di Gestione, in staff alla Direzione Generale, cura la predisposizione e il monitoraggio dei processi di raccolta dei dati, per la corretta elaborazione tecnica del budget economico patrimoniale di esercizio, dei rendiconti gestionali di periodo (forecast) con analisi degli eventuali

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scostamenti dal budget approvato e proposta delle contromisure necessarie. Assicura consulenza operativa e supporto metodologico ai Responsabili di Distretto e di Dipartimento nei processi di raccolta e alimentazione dei flussi di dati necessari all’elaborazione del budget e dei rendiconti gestionali di periodo con reporting trimestrali e forecast. Elabora rendiconti di sintesi sull’efficacia, efficienza ed economicità dell’attività aziendale. Il coordinamento di tali processi pone particolare attenzione agli aspetti legati a:

- analiticità delle informazioni - attendibilità dei dati - tempestività delle rilevazioni - periodicità delle rilevazioni.

L’ufficio ha inoltre il compito di coadiuvare i Responsabili nella lettura e nella interpretazione dei report contenenti i dati raccolti e riclassificati. 8.Internal auditing: L’Organismo è costituito da diverse figure professionali dell’area sanitaria, professionale, tecnica, ed amministrativa con compiti e funzioni di analisi dei processi aziendali finalizzata al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza aziendale. 9.Risk Management: La gestione del rischio clinico è un processo sistematico di identificazione, valutazione e trattamento dei rischi attuali e potenziali. Ha l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei pazienti, migliorare gli outcome ed indirettamente ridurre i costi, riducendo gli eventi avversi prevedibili. Ha quindi a che fare con la legalità e l’accettabilità tecnica dei trattamenti sanitari. La funzione di gestione del rischio fornisce all’organizzazione le informazioni necessarie ad “imparare dagli errori”. La sfida per le strutture sanitarie è quella di adattare questi strumenti alla propria realtà. Le teorie sull’errore umano più accreditate indicano infatti che per capire le cause degli incidenti è necessario indagare i cosiddetti fattori latenti, cioè le condizioni organizzative che hanno favorito anziché impedire il verificarsi dell’errore. Pertanto , l’analisi degli incidenti e la valutazione dei rischi consente di mantenere un elevato livello di allerta sul sistema e di organizzare i servizi in modo da tutelare il paziente lungo tutte le fasi dei percorsi nelle strutture sanitarie.

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A fronte di queste considerazioni la Regione Lombardia ha emanato una circolare n. 46/SAN del 27.12.04 “Indirizzi sulla gestione del rischio sanitario” nella quale si dettavano le linee guida per la creazione, all’interno delle strutture sanitarie, la funzione di Risk Management. L’Azienda ha ottemperato ai suddetti indirizzi attivando la funzione di Risk Management; successivamente la Direzione Generale dell’ASL a seguito delle linee guida Regionali del 14 giugno 2005, ha assunto con deliberazione n. 198 del 28.04.2008 il documento aziendale di programmazione per la gestione del rischio. Oltre alle funzioni di staff istituite è prevista, la presenza di sei Organismi tecnici a supporto della Direzione Strategica: 1.Nucleo di Valutazione: Il nucleo di valutazione fornisce supporto all’attività di programmazione, indirizzo, valutazione e controllo strategico e risponde direttamente al Direttore Generale. Esso è composto da n. 5 esperti esterni in tecnica di valutazione e controllo direzionale e resta di regola in carica per tre anni fatte salve diverse determinazioni dalla Direzione Generale. Al Nucleo di valutazione sono attribuite le seguenti funzioni:

1) PER IL DIRETTORE GENERALE: • verifica mediante comparazione dei costi e dei rendimenti la realizzazione degli obiettivi;

• redige le relazioni periodiche sui risultati dell’attività del nucleo stesso; • supporta la Direzione Strategica per la progettazione di sistemi e strumenti di valutazione dei dirigenti e del comparto, verificandone poi anche la corretta applicazione.

2) RISPETTO AL CONTRATTO DELLA DIRIGENZA: • effettua la valutazione dei risultati in funzione degli obiettivi, definendo anche il grado di raggiungimento degli stessi.

3) RISPETTO AL CONTRATTO DEL COMPARTO: • effettua la valutazione dei risultati per obiettivo in termini di maggiore produttività e miglioramento del livello quali-quantitativo dei servizi.

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Il Nucleo di Valutazione può svolgere, sulla base di preventive intese con la Direzione Generale, ulteriori verifiche ritenute utili rispetto alle funzioni da esercitare. Inoltre, tenuto conto di specifiche esigenze dell'Azienda, la Direzione Generale può chiedere al Nucleo attività propositive e di analisi inerenti l'andamento aziendale, la pianificazione ed i sistemi di gestione e comunque ogni indicazione e valutazione che la direzione medesima ritenga utile ed opportuno in riferimento alle interrelazioni fra l'organizzazione aziendale e le valutazioni del personale ed il controllo strategico. Inoltre svolge tutte le attività previste dalla vigente normativa ed in accordo con il regolamento aziendale adottato con decreto del Direttore Generale. 2.Collegi Tecnici di Valutazione: Il Collegio Tecnico è un organismo di valutazione previsto dai C.C.N.L. della dirigenza, nominato dal Direttore Generale per un periodo di regola di anni tre, con il prevalente compito di effettuare le verifiche tecnico professionali nei confronti dei Dirigenti. Il Collegio tecnico è composto di regola da n. 3 membri, di cui n. 1 componente esterno a garanzia di imparzialità anche componente del Nucleo di Valutazione, ed è presieduto di volta in volta dal Direttore di Dipartimento di appartenenza del Dirigente soggetto a valutazione. La procedura di valutazione, per la quale si rinvia allo specifico regolamento, è caratterizzata dai seguenti principi: imparzialità, oggettività, trasparenza, doppio criterio di valutazione, informazione adeguata e partecipazione del valutato, diretta conoscenza del valutato da parte del valutatore di prima istanza, rispetto della privacy, rispetto delle scadenze sancite dal CCNL in vigore e dalla normativa specifica. 3.L’Ufficio Relazioni col Pubblico – Comunicazione Esterna: La descrizione è declinata all’art. 13 del titolo III (rinvio).

4.L’Ufficio Pubblica Tutela: La descrizione è declinata all’art. 12 del titolo III (rinvio). 5.Comitato di Etica: Previsto dal D.M. 18/3/1998, viene nominato dal Direttore Generale, svolge azione consultiva su problematiche sanitarie aventi risvolti etici e sulle sperimentazioni farmaceutiche. La competenze del Comitato Etico sono definite dalla D.G.R. Regione Lombardia n. VI/38823/1998.

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6.Collegio di Direzione di cui si avvale il Direttore Generale per il governo delle attività previste all’art. 17 del Decreto Legislativo 502/92 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Il Collegio di Direzione è composto dal Direttore Generale, Sanitario ed Amministrativo Aziendali, dai Direttori di Dipartimento e di Distretto Socio sanitario e Veterinario ed eventualmente integrato da altre figure previste dagli atti regionali. Esso svolge in principalità le seguenti attività:

- supporta il Direttore Generale nella programmazione e nella valutazione delle attività tecnico-sanitarie e nelle attività ad elevata integrazione sanitaria;

- collabora con il Direttore Generale nell’elaborazione ed attuazione dei Piani Aziendali;

- coadiuva il Direttore Generale nell’assunzione delle decisioni gestionali.

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Titolo VI - IL SISTEMA AZIENDALE DI

PROGRAMMAZIONE &

CONTROLLO

Art. 30

Conferenza dei Sindaci e Consiglio di Rappresentanza

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Nell’Azienda Sanitaria Locale è costituito, ai sensi dell’art 3, comma 14, del DLgs 502/1992 s.m.e i. la Conferenza dei Sindaci che, al fine di corrispondere alle esigenze sanitarie della popolazione, provvede alla definizione, nell’ambito della programmazione regionale, delle linee di indirizzo per l’impostazione programmatica dell’attività, esamina il bilancio pluriennale di previsione ed il bilancio d’esercizio e rimette alla Regione le relative osservazioni, verifica l’andamento generale dell’attività e contribuisce alla definizione dei piani programmatici trasmettendo le proprie valutazioni e proposte al Direttore Generale e alla Regione. Il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci è composto dal Presidente della Conferenza e da quattro membri eletti dalla Conferenza stessa. Il Consiglio di Rappresentanza svolge le funzioni della Conferenza ed ha l’obbligo di riferire sull’esercizio delle proprie attribuzioni alla Conferenza stessa in seduta plenaria almeno due volte all’anno e di acquisire parere preventivo in ordine alle determinazioni relative alle linee di indirizzo per l’impostazione programmatica dell’attività ed al bilancio di previsione. L’Ufficio di Segreteria della Direzione è individuato per il supporto all’attività del Consiglio di Rappresentanza e della Conferenza in ottemperanza di quanto disposto con LR n. 3/2008.

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Titolo VI - IL SISTEMA AZIENDALE DI

PROGRAMMAZIONE &

CONTROLLO

Art. 31

Il sistema aziendale di acquisto ed erogazione delle prestazioni

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Il sistema aziendale di acquisto delle prestazioni, si sviluppa coerentemente all’implementata strategia operativa di forte coinvolgimento e sinergica relazione solidale con i soggetti erogatori (AO, erogatori privati, MMG/PLS, Farmacisti ecc.) stabilizzando ed incrementando i processi di informazione collegiale (Tavolo dei soggetti erogatori sanitari e socio sanitari) e coltivando rapporti di collaborazione, tali per cui, pur salvaguardandosi appieno l’autonomia aziendale, l’intero processo di gestione del governo dell’offerta sia efficacemente in sintonia con i “bisogni” del sistema sanitario e socio sanitario mantovano e, del pari, i soggetti coinvolti contribuiscano a fare azione virtuosa di convergenza sulla necessità di razionalizzare le risorse disponibili, per migliorare i livelli qualitativi e quantitativi di servizi e prestazioni, quale obiettivo trasversalmente condiviso. All’uopo, nell’ambito delle strategie per il governo della domanda, si ritiene che il processo di negoziazione possa essere qualificato promuovendosi contenuti integrativi specifici, utili ad incidere positivamente in termini di appropriatezza sui consumi, sulle prescrizioni e sui percorsi assistenziali, sviluppando una relazione forte con i prescrittori e alleanze con gli erogatori, mediante sistemi incentivanti di comportamenti coerenti (per esempio adesione a protocolli, organizzazione dei percorsi di continuità assistenziale dei pazienti, dell’accesso alle strutture e delle dimissioni protette).

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Titolo VI - IL SISTEMA AZIENDALE DI

PROGRAMMAZIONE &

CONTROLLO

Art. 32

I flussi informativi contabili e di attività

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L’ASL assume quale priorità fondamentale il perfezionamento dei processi aziendali di elaborazione e trasmissione dei flussi informativi contabili e di attività secondo criteri di qualità, correttezza, affidabilità, precisione e tempestività rispetto alle scadenze adempimentali prescritte. Allo scopo, completando nel 2008 il progetto di reengineering amministrativo e contabile avviato nel 2007 secondo principi di snellimento organizzativo e semplificazione delle procedure anche attraverso l’implementazione di sistema ERP di alta qualità tecnologico-informatica (su piattaforma Navision). Assunto, pertanto, a postulato fondamentale, un forte decentramento amministrativo per distretti, lo stesso viene realizzato attraverso: - l’istituzione di quattro poli amministrativi nelle altrettante Strutture

complesse distrettuali, che gestiscano i flussi documentali – amministrativi di imput per la contabilità economico-patrimoniale e la contabilità analitica dei singoli Distretti ovvero le fatture/note attive (ciclo attivo), le fatture passive (ciclo passivo), l’acquisto di cespiti ammortizzabili (sotto sistema cespiti), le fatture /note con ritenuta d’acconto (sotto sistema percipienti) ect., articolati in Polo amministrativo di Guidizzolo (gestione flussi amministrativi dei Distretti di Asola e Guidizzolo), di Mantova (gestione flussi amministrativi del solo Distretto di Mantova), di Viadana (gestione dei flussi amministrativi del solo Distretto di Viadana), di Suzzara (gestione dei flussi amministrativi dei Distretti di Suzzara e Ostiglia);

- mantenimento presso la Sede amministrativa centrale dell’ASL del controllo delle rilevazioni contabili relative al costo del personale, della Tesoreria, della reportistica contabile, del controllo fiscale e dei Bilanci sezionali (Sanitario, Assi, Sociale);

- valorizzazione delle risorse amministrative oggi concentrate a Mantova, Castiglione delle Stiviere, Ostiglia, Suzzara e Viadana, coerentemente ai nuovi carichi di lavoro affidati alle richiamati quattro Strutture complesse, promuovendo e tutelando compatibilmente le esigenze dei lavoratori/lavoratrici con quelle dell’Azienda;

- sistema amministrativo integrato con regole e automatismi di contabilità economico patrimoniale ed analitica coerenti alle Linee Guida Regionali e tale da assicurare l’integrazione dei sottosistemi alimentanti già esistenti e/o utilizzati nei vari uffici e servizi, in primis per ciò che attiene il sottosistema paghe.

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Titolo VI - IL SISTEMA AZIENDALE DI

PROGRAMMAZIONE &

CONTROLLO

Art. 33

Internal Auditing

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È Ufficio in staff alla Direzione Generale, che assiste gli organi di vertice dell’ASL al conseguimento degli obiettivi aziendali svolgendo attività di valutazione sui processi relativi al controllo, alla gestione dei rischi e al governo aziendale. In particolare, all’ufficio, articolato in Auditing Sanitario ed Auditing Amministrativo compete: - attività di verifica della coerenza tra le procedure in emissione e il contesto

normativo; - attività di verifica in collaborazione con il Servizio Economico Finanziario

della coerenza tra le procedure in emissione e gli obiettivi di efficacia ed efficienza definiti nel Budget aziendale e con gli obiettivi fissati dal programmatore regionale.

- attività di verifica del rispetto delle procedure organizzative codificate nel presente Piano e regolamenti attuativi, nello svolgimento delle attività operative da parte dei Dipartimenti, Distretti e Servizi sotto il profilo formale e sostanziale con particolare riferimento alle finalità di efficacia ed efficienza;

- effettuazione di verifiche specifiche su mandati mirati da parte della Direzione Generale.

L’ufficio cura altresì la predisposizione di rapporti a cadenza di norma trimestrale al Direttore Generale sulle verifiche, condotte segnalando proposte modificative di procedure e/o prassi se individuate ai fini di semplificazione in ordine ad obiettivi di efficacia-efficienza e trasparenza.

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Titolo VI - IL SISTEMA AZIENDALE DI

PROGRAMMAZIONE &

CONTROLLO

Art. 34

Il sistema aziendale dei Controlli interni

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Le attività che fanno capo al sistema di controllo interno, alla luce anche di quanto previsto dal D.Lgs. n° 286/99 e della previsione della L.R. 31/97 art. 13 si identificano come segue: - Controllo di regolarità amministrativo-contabile, che comprende anche i

controlli sulla legittimità e correttezza dell’azione amministrativa; - Controllo di gestione, volto ad ottimizzare il rapporto tra i costi e i risultati

attraverso verifiche ed interventi correttivi sulla efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa;

- Controllo strategico ascrivibile istituzionalmente alla stessa Direzione Generale per il tramite di articolazioni organizzative istituzionalmente abilitate (ufficio programmazione e pianificazione, internal auditing) ed altre con un ruolo collaterale e descrizionalmente consultivo (nucleo di valutazione);

- Controllo della qualità delle prestazioni e dei servizi resi anche allo scopo di migliorare la loro efficacia;

L’internal auditing aziendale che svolge un’attività indipendente e obiettiva di asseverazione finalizzata al miglioramento dell’efficacia.

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Titolo VI - IL SISTEMA AZIENDALE DI

PROGRAMMAZIONE &

CONTROLLO

Art. 35

Il sistema aziendale dei Controlli esterni

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La Regione Lombardia con L.R. n. 11/2003, ha introdotto un sistema di controlli esterni e di sanzioni amministrative di carattere pecuniario cui sono soggetto le Strutture Sanitarie di diritto pubblico o private autorizzate o accreditate, in caso di violazione delle norme in materia di autorizzazione ed accreditamento L’apposito Regolamento disciplina compiutamente le modalità dei controlli e dei procedimenti sanzionatori.

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Titolo I – Disposizioni Generali Pag 112 Art. 1 – Oggetto Art. 2 – Finalità del Regolamento Art. 3 – Principi di organizzazione Art. 4 – Atti di organizzazione Titolo II – La Direzione Strategica e gli organismi Pag 116 Art. 5 – Il Direttore Amministrativo Art. 6 – Il Direttore Sanitario Art. 7 – Il Direttore Sociale Art. 8 – Il Collegio di Direzione Art. 9 – Il Consiglio dei Sanitari Titolo III – I Dirigenti Pag 122 Art. 10 – Funzioni e responsabilità dei Dirigenti Art. 11 – Graduazione delle posizioni dirigenziali Art. 12 – Criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali Art. 13 – Altri incarichi dirigenziali Art. 14 – Incarichi dirigenziali con contratto di lavoro di diritto privato

Art. 15 – Pareri obbligatori Art. 16 – Determinazioni dirigenziali Art. 17 – Impegni e Liquidazione della spesa Art. 18 – Mandati di pagamento Titolo IV – La valutazione dell’attività dei Dirigenti Pag 131 Elenco dei Regolamenti di Funzionamento Pag 133

Organigramma Aziendale Pag 136

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Titolo I -

DISPOSIZIONI GENERALI

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Art. 1 – Oggetto Il presente Regolamento disciplina, in conformità alle leggi vigenti, le competenze degli Organi di Amministrazione dell’Azienda e l’esercizio delle funzioni dirigenziali. Art. 2 – Finalità del regolamento Costituire il quadro organizzativo funzionale dell’Azienda nonché la base normativo regolamentare di riferimento per gli altri Regolamenti dell’Amministrazione, relativamente alle materie trattate. Art. 3 – Principi di organizzazione L’Organizzazione dell’Azienda Sanitaria Locale Provincia di Mantova ed il suo funzionamento sono uniformati ai seguenti principi:

a) distinzione tra responsabilità di indirizzo e controllo, spettanti agli Organi di direzione politica, e responsabilità di gestione amministrativa, tecnica e finanziaria spettanti ai Dirigenti;

b) carattere strumentale dell’apparato organizzativo rispetto al conseguimento delle finalità istituzionali, secondo i criteri di legalità, imparzialità e buon andamento;

c) correttezza dell’attività amministrativa, attuata attraverso:

- l’adozione di provvedimenti organizzativi idonei a semplificare l’attività amministrativa; - l’identificazione dei responsabili dei procedimenti; - la celerità di espletamento dei procedimenti amministrativi; - l’accessibilità alla documentazione amministrativa da parte dei cittadini, nei limiti della riservatezza e della segretezza di cui all’art. 24 della Legge 241/1990;

d) economicità, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa con il dimensionamento degli uffici in relazione ai carichi di lavoro ed a criteri di produttività;

e) piena collaborazione tra gli uffici e finalizzazione della loro attività verso obiettivi comuni.

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Art. 4 – Atti di organizzazione L’articolazione e le modalità di funzionamento dei Dipartimenti, delle Direzioni, Servizi, dei Settori, delle Sezioni ed Uffici dell’Amministrazione sono determinate da atti di organizzazione adottati dagli Organi dell’Azienda, in armonia con i principi indicati nel presente Regolamento.

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Titolo II -

LA DIREZIONE STRATEGICA E GLI ORGANISMI

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Art. 5 – Il Direttore Amministrativo Anche ai sensi dell’art. 3, comma 1-quinquies, del D.Lgs 502/92 nel testo vigente, il Direttore Amministrativo assume diretta responsabilità delle sotto riportate funzioni attribuite alla sua competenza ed autonomia gestionale, allo stesso formalmente affidate in forza di delega contestualmente conferitagli in sede di attribuzione del relativo incarico ad ogni conseguente effetto:

- gestione processi di razionalizzazione dei servizi a garanzia dell’obiettivo economico (equilibrio economico finanziario) definito in sede di budget;

- gestione tesoreria;

- gestione sistemi informativi;

- gestione del personale;

- gestione patrimonio istituzionale e per quanto sussistente da reddito;

- gestione approvvigionamenti;

- gestione processi per il sistema di qualità totale e certificazione ISO degli uffici e attività di competenza.

Il Direttore Amministrativo ha obbligo di rendiconto al Direttore Generale in ordine alle suddette funzioni attribuite alla sua piena competenza e diretta responsabilità, rappresentando il parametro per la costante verifica sull’andamento delle funzioni aziendalistiche affidate, in modo da assicurarne l’efficienza e la rispondenza agli obiettivi di gestione. Il Direttore Amministrativo nell’esercizio delle attribuzioni sue proprie e delegate:

a) promuove e vigila sulla elaborazione e formazione per la componente amministrativa di indirizzi, piani, programmi e bilanci da sottoporre alle decisione del Direttore Generale, anche avvalendosi della collaborazione dei Dirigenti e degli Uffici competenti; formula direttive nell’ambito degli indirizzi generali approvati dal Direttore Generale;

b) sovrintende alla esecuzione delle direttive del Direttore Generale, controllando che i Dirigenti sott’ordinati e gli altri eventuali destinatari si attengano alle stesse;

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c) sviluppa direttamente o tramite delega ogni utile iniziativa per la promozione e il mantenimento dei rapporti con soggetti pubblici, privati, profit e non profit, associazioni di utenti ed altre organizzazioni interessate alle finalità dell’Azienda;

d) adotta, oltre a quanto già ordinariamente dovuto nell’esercizio delle funzioni sue proprie e delegate, sempre che sussistano gli estremi dell’urgenza e indifferibilità, determinazioni direttoriali che sottopone alla ratifica del Direttore Generale entro i successivi dieci giorni;

e) sottopone al Direttore Generale, sulla base della verifica espressa dal Nucleo di Valutazione di cui al successivo art. 33, la valutazione dell’attività dei Dirigenti sottordinati.

Art. 6 – Il Direttore Sanitario Anche ai sensi dell’art. 3, comma 1-quinquies, del D.Lgs 502/92 nel testo vigente il Direttore Sanitario assume diretta responsabilità delle sotto riportate funzioni attribuite alla sua competenza ed autonomia gestionale, in forza di coerente delega contestualmente conferitagli in sede di attribuzione del relativo incarico ad ogni conseguente effetto:

- gestione processi di razionalizzazione dei servizi a garanzia dell’obiettivo economico (equilibrio economico finanziario) definito in sede di budget;

- governo quanti-qualitativo della rete d’offerta territoriale e processi di negoziazione delle tariffe con i soggetti erogatori;

- gestione abbattimenti tariffari;

- gestione sistema controlli sull’appropriatezza prescrittiva e sui consumi di prestazioni;

- gestione processi di valutazione e governo della domanda presente sul territorio;

- governo della spesa farmaceutica territoriale;

- gestione CRS – SISS;

- gestione processi per il sistema di qualità totale e certificazione ISO degli uffici e attività di competenza.

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Il Direttore Sanitario ha obbligo di rendiconto al Direttore Generale in ordine alle suddette funzioni attribuite alla sua piena competenza e diretta responsabilità rappresentando il parametro per la costante verifica sull’andamento delle funzioni aziendalistiche affidate, in modo da assicurarne l’efficienza e la rispondenza agli obiettivi di gestione. Il Direttore Sanitario, nell’esercizio delle attribuzioni sue proprie e delegate:

a) promuove e vigila sulla elaborazione e formazione per la componente sanitaria di indirizzi, piani, programmi e bilanci da sottoporre alle decisione del Direttore Generale, anche avvalendosi della collaborazione dei Dirigenti e degli uffici competenti; formula direttive nell’ambito degli indirizzi generali approvati dal Direttore Generale;

b) sovrintende alla esecuzione delle direttive del Direttore Generale, controllando che i Dirigenti sott’ordinati e gli altri eventuali destinatari si attengano alle stesse;

c) sviluppa direttamente o tramite delega ogni utile iniziativa per la promozione e il mantenimento dei rapporti con Enti Pubblici, operatori privati, associazioni di utenti ed altre organizzazioni interessate alle finalità dell’Azienda;

d) adotta, oltre a quanto già ordinariamente dovuto nell’esercizio delle funzioni sue proprie e delegate, semprechè sussistano gli estremi dell’urgenza e indifferibilità, determinazioni direttoriali, che sottopone alla ratifica del Direttore Generale entro i successivi dieci giorni;

e) sottopone al Direttore Generale, sulla base della verifica espressa dal Nucleo di Valutazione di cui al successivo art. 33, la valutazione dell’attività dei Dirigenti sottordinati.

Art. 7 – Il Direttore Sociale Anche ai sensi dell’art. 3, comma 1-quinquies, del D.Lgs 502/92 nel testo vigente il Direttore Sociale assume diretta responsabilità delle sotto riportate funzioni attribuite alla sua competenza ed autonomia gestionale, in forza di coerente delega contestualmente conferitagli in sede di attribuzione del relativo incarico ad ogni conseguente effetto:

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- gestione processi di razionalizzazione dei servizi a garanzia dell’obiettivo economico (equilibrio economico finanziario) definito in sede di budget;

- governo del processo di riqualificazione quanti-qualitativo della rete d’offerta territoriale dei servizi assistenziali e socio sanitari (anche in punto di RSD) e negoziazione (accordi contrattuali) con i soggetti erogatori di servizi socio sanitari sulla base del nuovo sistema di remunerazione regionale;

- gestione processi di coordinamento e attuazione Piani di Zona;

- gestione funzionale dell’intervenuto processo di riorganizzazione aziendale in punto di separazione delle funzioni di programmazione e controllo dei servizi domiciliari dalle funzioni di organizzazione ed erogazione delle prestazioni connesse all’attivazione del voucher socio sanitario;

- gestione funzionale del consolidamento del voucher socio sanitario e controllo dei relativi accessi;

- gestione processi per il sistema di qualità totale e certificazione ISO degli uffici e attività di competenza.

Il Direttore Sociale ha obbligo di rendiconto al Direttore Generale in ordine alle suddette funzioni attribuite alla sua piena competenza e diretta responsabilità rappresentando il parametro per la costante verifica sull’andamento delle funzioni aziendalistiche affidate, in modo da assicurarne l’efficienza e la rispondenza agli obiettivi di gestione. Il Direttore Sociale, nell’esercizio delle attribuzioni sue proprie e delegate:

a) promuove e vigila sulla elaborazione e formazione per la componente socio-sanitaria e sociale di indirizzi, piani, programmi e bilanci da sottoporre alle decisione del Direttore Generale, anche avvalendosi della collaborazione dei Dirigenti e degli uffici competenti; formula direttive nell’ambito degli indirizzi generali approvati dal Direttore Generale;

b) sovrintende alla esecuzione delle direttive del Direttore Generale, controllando che i Dirigenti sott’ordinati e gli altri eventuali destinatari si attengano alle stesse;

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c) sviluppa direttamente o tramite delega ogni utile iniziativa per la promozione e il mantenimento dei rapporti con Enti Pubblici, operatori privati, associazioni di utenti ed altre organizzazioni interessate alle finalità dell’Azienda;

d) adotta, oltre a quanto già ordinariamente dovuto nell’esercizio delle funzioni sue proprie e delegate, sempre che sussistano gli estremi dell’urgenza e indifferibilità, determinazioni direttoriali che sottopone alla ratifica del Direttore Generale entro i successivi dieci giorni;

e) sottopone al Direttore Generale, sulla base della verifica espressa dal Nucleo di Valutazione di cui al successivo art. 33, la valutazione dell’attività dei Dirigenti sottordinati.

ART. 8 – Collegio di Direzione

Il Collegio di Direzione, previsto dall’art. 17 del D.Lgs 30/12/1992 n. 502 e s.m.e i., opera a supporto del Direttore Generale per il governo delle attività cliniche, la programmazione e valutazione delle attività tecnico- sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria.

Il Direttore Generale si avvale del Collegio per la elaborazione del programma di attività d’azienda nonché per l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi, anche in attuazione del modello dipartimentale e per l’utilizzazione delle risorse umane.

ART. 9 - Consiglio dei Sanitari Il Consiglio dei Sanitari la cui composizione e funzionamento sono disciplinati dagli artt 5, 5 bis e segg. della L.R. 30/01/1998 n. 2 e s.m.e i., opera quale supporto alle decisioni strategiche della Direzione Sanitaria per l’espressione di pareri obbligatori relativi alle scelte di natura tecnico–sanitaria ed economica – anche sotto il profilo organizzativo e degli investimenti ad esse attinenti – e sulle attività di assistenza sanitaria. I pareri resi dal C.d.S. sono da intersi favorevoli ove non formulati entro il termine fissato dalla normativa regionale.

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Titolo III -

I DIRIGENTI

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Art. 10– Funzioni e responsabilità dei Dirigenti A norma del D.Lgs. 165/2001 e successive modificazioni ed integrazioni, spetta ai Dirigenti dei Dipartimenti e delle Distretti, nel rispetto delle direttive generali e degli indirizzi impartiti dalla Direzione Strategica:

- la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa dell’Ente, compresa l’adozione di atti che impegnano l’Amministrazione verso l’esterno, mediante autonomi poteri di spesa;

- l’organizzazione ed il controllo delle risorse umane e strumentali.

Nello svolgimento dei compiti loro affidati, i Dirigenti assicurano il miglior funzionamento dei servizi resi agli utenti e la corretta gestione delle risorse patrimoniali, organizzative ed umane loro assegnate; ad essi competono altresì l’attività di studio e la responsabilità ispettiva.

I Dirigenti sono direttamente responsabili del risultato dell’attività svolta dalla struttura organizzativa alla quale sono preposti, della realizzazione dei programmi e dei progetti loro affidati, del livello della collaborazione fornita al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione per quanto non ulteriormente specificato nell’apposito regolamento aziendale.

I Direttori dei Dipartimenti e dei Distretti:

a) propongono, nelle materie di propria competenza individuate nell’atto di conferimento dell’incarico dirigenziale, gli obiettivi gestionali e relativi piani di esecuzione sulla base dell’evoluzione del quadro istituzionale e ambientale, delle esigenze e dei bisogni espressi dagli utenti, predisponendo appositi programmi rivolti alla individuazione e alla soluzione delle problematiche connesse al conseguimento delle finalità dell’Azienda, nonché allo sviluppo ed al controllo della qualità e dell’efficienza dei servizi resi;

b) provvedono alla distribuzione delle risorse umane e tecniche assegnate all’unità organizzativa cui sono preposti e stabiliscono gli orari di servizio, di lavoro e di apertura al pubblico degli uffici in sintonia con il complesso degli uffici e nell’ambito delle direttive impartite dal Direttore Generale.

I Dirigenti dei Servizi Amministrativi:

a) definiscono, d’intesa con il Direttore Amministrativo, l’articolazione degli uffici e dei servizi loro affidati, assegnandovi personale in possesso di qualifica e competenza adeguata;

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b) curano l’integrazione tra le diverse unità organizzative e sono tenuti a collaborare con quelle affidate ad altri Dirigenti, rimettendo al Direttore Generale la risoluzione di eventuali conflitti di competenza;

c) provvedono alla gestione delle risorse finanziarie loro affidate attraverso una opportuna programmazione delle attività e dell’analisi costi-ricavi disponendo gli atti di impegno e di liquidazione secondo quanto previsto dal bilancio e dal regolamento di contabilità;

d) a norma della L. 241/90, assumono la diretta responsabilità di ciascun procedimento amministrativo che rientri nelle proprie competenze, così come individuate nell’atto di conferimento dell’incarico dirigenziale, fatta salva la facoltà di assegnare specifici compiti ad altri dipendenti delle unità organizzative cui i dirigenti sono preposti e ferma restando la titolarità della responsabilità;

e) d’intesa con il Direttore Amministrativo, definiscono le mansioni del personale assegnato alle varie unità organizzative e ne valutano i risultati anche ai fini dell’attribuzione degli incentivi di produttività secondo quanto stabilito dalla legge, dai Contratti collettivi e dai criteri definiti dal Direttore Generale;

f) redigono e controllano il budget di costi e ricavi delle attività di cui sono responsabili;

g) redigono le procedure che disciplinano le attività poste sotto la loro responsabilità;

h) verificano gli standard di qualità dell’attività di cui sono responsabili e controllano costantemente l’aderenza agli standard dei servizi resi;

i) svolgono, nell’ambito del livello di responsabilità attribuita, ogni altra funzione rientrante nella propria sfera di gestione amministrativa, finanziaria e tecnica, anche se non espressamente indicata nel presente Regolamento.

Al fine di garantire l’unitarietà dell’attività di gestione e la sua congruenza rispetto agli indirizzi e agli obiettivi individuati dal Direttore Generale, i Direttori Amministrativo, Sanitario e/o Sociale, nell’esercizio delle rispettive funzioni, coordinano e armonizzano le attività attribuite alla competenza dei Dirigenti i quali sono tenuti a coadiuvarlo nell’espletamento di tale funzione.

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I Direttori Amministrativo Sanitario e/o Sociale, nell’esercizio delle rispettive funzioni di gestione, programmazione e coordinamento loro attribuite e/o delegate, emanano direttive per l’attività di gestione amministrativa e finanziaria in attuazione degli indirizzi formulati dal Direttore Generale. I Dirigenti rispondono alla Direzione Strategica della corretta esecuzione delle direttive ricevute. Per il perseguimento delle finalità di cui al primo comma, possono essere costituiti Comitati di coordinamento, la cui composizione e le cui funzioni sono definite dal Direttore Generale, sentiti i Direttori Amministrativo, Sanitario e/o Sociale, nonché i Direttori di Dipartimento ed i Dirigenti interessati. Art. 11– Graduazione delle posizioni dirigenziali. Ai fini dell’individuazione della rilevanza organizzativa e gerarchica, nonché dell’attribuzione del trattamento economico accessorio previsto dal contratto collettivo della dirigenza (retribuzione di posizione), gli incarichi dirigenziali vengono graduati in funzione della complessità organizzativa e gestionale della struttura cui il Dirigente è assegnato e del relativo grado di autonomia, della consistenza delle risorse finanziario-strumentali ed umane assegnate, della complessità dell’incarico affidato e dell’eventuale specializzazione.

La graduazione delle posizioni dirigenziali è definita dal Direttore Generale secondo criteri e modalità di cui a vigente Regolamento.

Il sistema di graduazione delle posizioni dirigenziali è aggiornato ogni qualvolta si determinino modifiche riguardanti l’ordinamento degli Uffici e Servizi dell’Azienda, ovvero la distribuzione delle responsabilità, dei compiti e delle risorse assegnate ai Dirigenti. Art. 12 – Criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali La Dirigenza è ordinata in un’unica qualifica, in armonia con le norme in materia di pubblico impiego e con i contratti collettivi della dirigenza del servizio sanitario nazionale. L’accesso alla qualifica dirigenziale avviene per concorso e negli altri modi consentiti dalla vigente normativa, ed è regolato dalle leggi nazionali e regionali e dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

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126

Le modalità di accesso alla qualificazione dirigenziale, le relative procedure e i requisiti richiesti sono definiti con provvedimenti del Direttore Generale nel rispetto della legge e del POA, del presente Regolamento, tenuto conto della pianta organica vigente e degli stanziamenti disponibili a bilancio.

La retribuzione dei Dirigenti assunti con rapporto a tempo indeterminato è stabilita dai contratti collettivi della Dirigenza.

Gli incarichi dirigenziali sono conferiti dall’Azienda, nei tempi discrezionalmente stabiliti dalla stessa, a tempo determinato, per un periodo anche inferiore ma non superiore alla durata in carica residua del Direttore Generale conferente e, comunque, per non meno di un anno; i Dirigenti esercitano in ogni caso la rispettiva funzione fino al momento della loro sostituzione o del nuovo atto di conferimento di incarico.

Stante il principio generale di rotazione, negli incarichi dirigenziali e la necessità di assicurare la competenza professionale richiesta dalle diverse posizioni, gli stessi sono attribuiti dal Direttore Generale con provvedimento nel quale sono indicati:

- i criteri generali seguiti; - la natura di ciascun incarico, la collocazione organizzativa e gerarchica

del Dirigente e le responsabilità conseguenti; - la durata di ciascun incarico.

Il Direttore Generale può revocare gli incarichi conferiti:

- in presenza di situazioni di carattere eccezionale ed imprevedibile; - in caso di ripetute inadempienze o irregolarità tali da configurare il

venir meno degli obblighi di diligenza e di fedeltà verso gli organi dell’Amministrazione;

- per sopraggiunte, motivate ragioni organizzative.

Ad avvenuta attribuzione degli incarichi a cura dell’Azienda, il conferimento ad un Dirigente di incarico cui sia correlata una indennità di posizione inferiore a quella in godimento può avvenire:

a) a seguito di valutazione negativa dell’operato del Dirigente da parte del Nucleo di Valutazione per almeno un biennio consecutivo;

b) per gravi motivi; c) a seguito di diverso assetto organizzativo dell’Amministrazione, delle

Strutture in cui si articola o della collocazione organizzativa di singola Struttura o Ufficio, nel qual caso viene mantenuta la retribuzione di posizione in godimento.

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127

Per il conferimento di ciascuna posizione dirigenziale il Direttore Generale si avvale di una istruttoria per rispettivi ambiti di competenza dei Direttori Amministrativo Sanitario e Sociale , redatta sulla base dei criteri di cui all’art. 19 del D.Lgs. 165/2001 e del vigente regolamento aziendale, avuto riguardo alle caratteristiche dei programmi da realizzare, alle capacità gestionali ed organizzative del singolo Dirigente, anche in relazione agli obiettivi risultati conseguiti in precedenza e, se del caso, applicando il criterio della rotazione. Le modalità di attribuzione dell’incarico di Direttore di Dipartimento, di Direttore di Distretto, di Dirigente Responsabile di Struttura Complessa, di Dirigente di Struttura Semplice, trovano declinazione nello specifico regolamento aziendale Art. 13 – Altri incarichi dirigenziali. Ai Dirigenti possono essere attribuiti incarichi di carattere ispettivo e incarichi attinenti alla realizzazione di specifici programmi o progetti, nonché incarichi di studio e ricerca che non comportino responsabilità di Direzioni o Servizi:

I relativi compiti possono essere definiti nell’atto di conferimento dell’incarico, ma anche ogniqualvolta se ne verifichino le necessità.

Art. 14 – Incarichi dirigenziali con contratto di lavoro di diritto privato Posizioni dirigenziali previste in pianta organica e non ricoperte da dipendenti per carenza di specifica e pregressa esperienza professionale, possono essere coperte da Dirigenti assunti, tramite contratti di lavoro a tempo determinato di diritto privato, con provvedimento motivato del Direttore Generale, sulla base dei criteri di scelta di cui all’art. 15 septies del D.Lgs 502/1992 e nelle percentuali previste dalla normativa vigente.

Gli incarichi dirigenziali di cui al precedente comma, possono avere una durata minima di due anni e massima di cinque e possono essere rinnovati con analoghi criteri e modalità.

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128

Il trattamento economico del Dirigente assunto con contratto a termine di diritto privato è stabilito nel provvedimento di assunzione, tenuto conto del trattamento economico della dirigenza di ruolo e sulla base dei seguenti parametri:

a) graduazione della posizione da ricoprire; b) trattamento economico dei Dirigenti previsto dai CCNL per il personale

con qualifica dirigenziale; c) esperienza professionale maturata; d) peculiarità del rapporto a termine; e) condizioni di mercato relative alla specifica professionalità.

Nel provvedimento viene motivata la determinazione del trattamento economico che, in ogni caso, non può superare complessivamente quello base attribuito al Direttore di struttura complessa/Capo Dipartimento. I Dirigenti con contratto a tempo determinato e quelli con contratto a termine di diritto privato acquisiscono, per la durata del contratto, i diritti ed i doveri inerenti alla qualifica ed all’incarico assegnati e non possono essere privati dell’ufficio se non nei casi previsti dal contratto individuale di lavoro; il Dirigente con contratto a termine è tenuto ai medesimi doveri ed obblighi previsti per il personale a tempo indeterminato. Art. 15 – Pareri obbligatori. Ogni atto monocratico del Direttore Generale deve essere obbligatoriamente corredato dal preventivo parere:

a) del Dirigente preposto al Dipartimento, Distretto, Servizio o Ufficio competente in materia, in ordine alla rispondenza dell’atto alle regole tecnico-amministrative, nonché alla legittimità dell’atto da parte dei dirigenti dei Servizi amministrativi;

b) del Dirigente del Servizio Economico Finanziario, in ordine alla regolarità della spesa e della attestazione di copertura finanziaria;

c) del Direttore Amministrativo, in ordine alla legittimità dell’atto; d) dei Direttori Amministrativo, Sanitario e/o Sociale per sedes materiae.

I pareri di cui al primo comma sono tutti espressamente richiamati nell’atto deliberativo e ne costituiscono parte integrante.

Il Direttore Amministrativo controlla che siano rilasciati e allegati i pareri di cui al primo comma.

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129

Art. 16 – Determinazioni dirigenziali I provvedimenti relativi alla gestione dell’Azienda sono denominati “determinazioni dirigenziali” e sono affidati rispettivamente ai Direttori Amministrativo, Sanitario e Sociale sulla base delle rispettive attribuzioni delegate dal Direttore Generale, i quali sovrintendono all’adozione degli atti attuativi di specifica competenza dei Dirigenti dell’Azienda, disciplinandone le modalità di adozione anche in funzione a materie e/o valore.

Ferma restando la responsabilità di gestione in capo a ciascun Dirigente, sulle singole determinazioni deve essere preventivamente espresso parere:

a) dal Dirigente della competente Dipartimento o Distretto, dichiarazione in ordine alla legittimità dell’atto;

b) dal Dirigente del Servizio Economico-Finanziaria, dichiarazione in ordine alla regolarità contabile ed alla copertura finanziaria della spesa prevista;

Le dichiarazioni di cui al secondo comma sono tutte distintamente riportate sulle singole determinazioni cui si riferiscono, le quali sono sottoscritte anche dal Dirigente responsabile proponente.

Qualora le dichiarazioni di cui al secondo comma non siano riportate, ovvero siano negative, le relative determinazioni dirigenziali non possono essere assunte.

Le determinazioni dirigenziali sono immediatamente eseguibili e le stesse, in duplice copia, sono prontamente trasmesse, unitamente ad un elenco sottoscritto, alla Direzione Generale dell’Ente per la successiva approvazione.

Presso le singole Direzioni sono tenuti appositi Repertori Annuali, ordinati cronologicamente, delle determinazioni dirigenziali.

Art. 17 – Impegni e Liquidazioni di spesa. Per “impegno” si deve intendere la prima fase del procedimento di spesa con la quale, a fronte di preesistenti obbligazioni pecuniarie, viene determinata la somma da pagare, il soggetto creditore e la ragione, nonché viene costituto il vincolo sulle previsioni di bilancio nell’ambito della disponibilità finanziaria accertata.

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130

Per “liquidazione” della spesa si intende l’apposita determinazione con la quale il Dirigente competente per materia, in base ai documenti ed ai titoli idonei a comprovare il diritto del creditore, determina la somma certa da pagare e la liquida nei limiti dell’impegno assunto.

Art. 18 – Mandati di pagamento. I mandati di pagamento sono emessi e sottoscritti dal Responsabile del Servizio Economico Finanziario o, in sua assenza, da altro Dirigente delegato che preventivamente controlla la sussistenza dell’impegno e della liquidazione della spesa da parte del Dirigente competente per materia, nonché dal Direttore Amministrativo.

Il Direttore Generale può stabilire l’ammontare degli importi per i quali il mandato di pagamento deve essere sottoscritto rispettivamente anche dal Direttore sanitario e/o Sociale.

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131

Titolo IV -

LA VALUTAZIONE DELL’ATTIVITÀ DEI

DIRIGENTI

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132

Art. 19– Modalità di valutazione Secondo i principi contenuti nel D.Lgv 286/99 e s.m. e i., è costituito presso l’ ASL il Nucleo di Valutazione aziendale, i cui compiti e funzioni possono essere così riassunti:

- attività di valutazione dei risultati del personale dirigenziale, tra l’altro necessaria per l’attivazione dei meccanismi di responsabilità dirigenziale oltre che della attribuzione ai dirigenti di una parte di salario variabile definito in sede contrattuale;

- attività di valutazione infrannuale (monitoraggio) degli obiettivi di ogni articolazione organizzativa e di quelli individuali di ciascun dirigente;

- valutazione dell’adeguatezza del sistema di valutazione esistente all’interno dell’ASL e delle relative metodologie valutative;

- valutazione integrata dei sistemi di valutazione dei dirigenti e del comparto ed, in particolare, per questi ultimi, delle posizioni organizzative del comparto

- attività di valutazione e controllo strategico intesa a supportare quella degli organi di indirizzo e di controllo politico-aziendale e, pertanto, a valutare l’adeguatezza delle scelte attuative adottate dal management in termini di conseguenza tra risultati ottenuti e obiettivi predefiniti.

Per quanto attiene il funzionamento e le competenze del NdV si rinvia all’ apposito Regolamento contenuto in deliberazione n. 234 del 13 maggio 2008.

Altro Organo di Valutazione preposto alla valutazione dei Dirigenti è il Collegio Tecnico, previsto dall’art. 15, comma 5 e 6, D.Lgs. 502/1992, predisposto alla verifica:

- di tutti i dirigenti, per l’attività professionale svolta ed i risultati raggiunti, con cadenza triennale;

- dei dirigenti titolari di incarico di direzione di struttura (complessa o semplice) alla scadenza dell’incarico conferito;

- dei dirigenti neo-assunti, ai fini del conferimento dell’incarico, al termine dei primi cinque anni di servizio

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133

Elenco dei regolamenti di funzionamento ASL Provincia di Mantova da adeguare se ed in quanto necessario, con successivi separati Atti, alle modificazioni introdotte nell’organizzazione aziendale dal POA 2008/2010. • Regolamento di disciplina dell’Area amministrativa e degli atti di gestione. • Regolamento di disciplina del Dipartimento Programmazione, Acquisto e

Controllo (individuante finalità, criteri utilizzati per l’aggregazione delle strutture, obiettivi perseguiti con la costituzione del Dipartimento, l’organizzazione del Dipartimento, modalità di coordinamento funzionale con il Dipartimento Cure Primarie, il Dipartimento Prevenzione Medica e A.S.S.I.).

• Regolamento di disciplina del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria

(individuante finalità, criteri utilizzati per l’aggregazione delle strutture, obiettivi perseguiti con la costituzione del Dipartimento, l’organizzazione del Dipartimento, le modalità di coordinamento funzionale con il Dipartimento Prevenzione Medica).

• Regolamento di disciplina del Dipartimento di Prevenzione Medica

(individuante finalità, criteri utilizzati per l’aggregazione delle strutture, obiettivi perseguiti con la costituzione del Dipartimento, l’organizzazione del Dipartimento, Modalità di coordinamento funzionale con il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria e Dipartimento PAC).

• Regolamento di disciplina del Dipartimento di Cure Primarie (individuante

finalità, criteri utilizzati per l’aggregazione delle strutture, obiettivi perseguiti con la costituzione del Dipartimento, l’organizzazione del Dipartimento, modalità di coordinamento funzionale con il Dipartimento PAC e A.S.S.I.).

• Regolamento di disciplina del Dipartimento per le Attività Socio-Sanitarie

Integrate (individuante finalità, criteri utilizzati per l’aggregazione delle strutture, obiettivi perseguiti con la costituzione del Dipartimento, l’organizzazione del Dipartimento, modalità di coordinamento funzionale con il Dipartimento PAC e Cure Primarie.

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova

134

• Regolamento di disciplina Distretti socio sanitari. • Regolamento di disciplina Distretti veterinari. • Regolamento disciplinante gli acquisiti di beni e servizi (procedure e

modalità di appalto e/o contrattazione diretta per fornitura di beni e servizi secondo la normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia).

• Regolamento di contabilità (procedure, modalità ed i criteri per la

formazione del bilancio aziendale, le modalità ed i criteri per la tenuta della contabilità aziendale, secondo normativa nazionale e regionale vigente).

• Regolamento operativo di budget e controllo di gestione (con articolazione

dei centri di responsabilità e centri di costo). • Regolamento di costituzione e funzionamento del Nucleo di Valutazione. • Regolamento del Collegio di Direzione. • Regolamento del Consiglio dei Sanitari. • Regolamento delle relazioni sindacali. • Regolamento sul diritto di accesso: procedure, modalità di consultazione e

partecipazione e di tutela amministrativa degli utenti. • Regolamento di disciplina della libera professione. • Regolamento di attuazione delle L.R. 11/2003. • Regolamento per la gestione, tenuta e tutela dei documenti dal Protocollo

all’Archivio Storico. • Regolamento per l’utilizzo delle risorse informatiche. • Regolamento per l’affidamento, la valutazione e la revoca degli incarichi

dirigenziali. • Regolamento per la prescrizione ed autorizzazione di protesi, ortesi ed

ausili tecnici indicati nel nomenclatore tariffario (DM332/99).

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135

• Regolamento automezzi. • Regolamento trattamento di missione e trasferta. • Regolamento minute spese economali e servizio cassa. • Regolamento per l’affidamento di incarichi di collaborazione per funzioni

ed attività non garantite da personale dipendente.

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136

ORGANIGRAMMA AZIENDALE

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

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137

DIRETTORE GENERALE

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

antova

138

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Area Sanitaria Programmazione

Acquisto e Controllo

Area Programmazione

Acquisto e Controllo

Socio-Sanitario e

Socio-Assistenziale

Servizio Autorizzazioni

ed Accreditamento

Ufficio Accreditamento e Contratti

Ufficio Coordinamento

Segreteria

U.O. Flussi Inform

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Riabilitativa e Protesica

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Dipartimento

Area di Assistenza

Farmaceutica

Servizio Vigilanza

amministrativa ed ispettiva

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Vigilanza

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Ufficio Controlli Socio Sanitari

e Socio Assistenziali

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Dipartimento PAC -Programmazione Acquisto e Controllo

Servizio Distributivo e

Dispensativo

U.O.

Farm

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U.O. Monitoraggio

Prescrizioni

DIRETTORE

SOCIALE

U.O. di Psichiatria e Neuro Psichiatria

DIRETTORE DI DIPARTIMENTO

Ufficio ADI Controllo

Area Programmazione e Controlli

Produzione AttivitàSanitaria

(NOC –Sanitari)

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

antova

139

DIRETTORE AMMINISTRATIVO

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

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DIRETTORE SANITARIO

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Prevenzione Veterinaria

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articolati in 4 Strutture Complesse

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

antova

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

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142

Dipartim

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(articolati in 4 strutture complesse)

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

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143

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(articolati in 4 strutture complesse)

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antova

144

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

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Direttore di Distretto Socio Sanitario

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

antova

146

DISTRETTO VETERINARIO

Direttore di Distretto Veterinario

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DIPARTIMENTO VETERINARIO

Page 149: AZIENDA SANITARIA L DELLA PROVINCIA DI M - aslmn.net · Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova 2 Art. 19 - La formazione e la valutazione del personale pag. 50 Art. 20

Azienda Sanitaria Locale della Provincia di M

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DIRETTORE AMMINISTRATIVO

DIRETTORE SANITARIO

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Ufficio Coordinamento, Monitoraggio e

Sviluppo Piani di Zona

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