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Basi del modelloBIOPSICOSOCIALE
Dr. A Matteo Bruscella
Associazione Lucana di Psicologia e Terapia Cognitivo [email protected]
DR. A.Matteo Bruscella
Quesiti
1. Come definiamo la Disabilità (e la salute)?
“Disabilità è qualsiasi difficoltà incontrata dalla persona nel far fronte alle richieste
poste dall’ambiente”
Che cos’è la disabilità?
Prospettive
DR. A.Matteo Bruscella
2. Il cambiamento è possibile?
Se si
3. Qual è il nostro modello di cambiamento?
4. Quali sono gli elementi sui quali
intervenire
5.Quali sono le abilità e le competenze che un operatore deve
possedere?
Condizionamento ClassicoCondizionamento Operante
Apprendimento per Imitazione
Il cambiamento è possibile? (Modello di cambiamento)
AvvertenzeIl percorso sarà realizzato attraverso l’utilizzo di una metodologia mutuata
dall’approccio Cognitivo Comportamentale che ci offre
strumenti operativi utili ad affrontare i quesiti precedenti
Non si tratta di un approccio che pretende di svelare alcuna “VERITA”
È una visione del mondo, non necessariamente quella VERA, ma ci
offre delle metodiche specifiche gestire le relazioni professionali in
ambito educativo
Il condizionamento classico.Comunemente viene considerato padre del
condizionamento classico Pavlov che espose le sue ricerche nel libro “I riflessi
condizionati”, pubblicato nel 1927.
In esso si esplorano, verificandole sperimentalmente, le relazioni fra diverse
categorie di stimoli, in funzione dell'apprendimento
Nella teoria si distinguono:
stimoli incondizionati, che provocano nell'individuo una specifica risposta, detta
incondizionata, senza un precedente apprendimento (un fascio di luce causa un restringimento della pupilla, un colpo di martelletto sulla rotula l'estensione della
gamba, eccetera)
stimoli neutri, che di per sé non elicitano una risposta specifica, ma che associati ad uno stimolo incondizionato, possono dar luogo a una risposta detta condizionata, molto simile
alla risposta incondizionata.
In conseguenza di questa associazione gli stimoli neutri si trasformano in stimoli
condizionati.
Lo stimolo condizionato può diventare il punto di partenza, per una successiva associazione con uno stimolo neutro, creando una catena
di condizionamenti con un processo che viene chiamato generalizzazione.
Controcondizionamento
Qual è il procedimento alla rovescia di questo processo di condizionamento?
È il processo di controcondizionamento, che utilizza la presentazione di stimoli piacevoli
nelle diverse situazioni avversive.
Estinzione
Un'altra possibilità per far cessare un comportamento che corrisponde ad una risposta
condizionata, è quella di estinguerlo.
L'estinzione si verifica allorché la risposta condizionata non si manifesta più, in quanto viene ripetutamente presentato lo stimolo condizionato
senza l'associazione con quello incondizionato.
Il condizionamento operante.Il condizionamento operante come tecnologia è
un processo di apprendimento introdotto da Skinner nel 1938 nel libro intitolato “Il
comportamento degli organismi”
Da questo processo sorgono due comportamenti principali che Skinner definì
rispondente ed operante.
Il comportamento rispondente è spontaneo e riflesso (quasi un automatismo rispetto allo
stimolo),
il comportamento operante è volontario, ed è praticamente il consolidamento di una
risposta tramite un rinforzo. Il significato di operante indica che gli effetti del
comportamento operano, agiscono sull'ambiente nella direzione voluta dalla
risposta rinforzata, perciò il comportamento operante si chiama anche strumentale.
Il rinforzo
Il condizionamento operante è essenzialmente basato su un rinforzo; questo concetto necessita di un
ulteriore approfondimento.
Il rinforzo di qualsiasi evento nelle stesse situazioni aumenta la probabilità di comparsa
della risposta che lo ha provocato e dalla quale esso dipende.
L'apprendimento per imitazione.
Quasi tutti i fenomeni dell'apprendimento che derivano dall'esperienza diretta, possono
verificarsi su una base vicaria e attraverso l'osservazione del comportamento di altre persone e delle conseguenze che
questo comportamento ha per loro.
Secondo Bandura si acquisiscono risposte comportamentali complesse osservando le performance di appropriati modelli:
1. risposte di paura o di evitamento possono estinguersi in modo vicario, vedendo modelli di comportamento di avvicinamento agli stimoli (persone, cose, situazioni)
temibili, senza che ne derivino conseguenze negative;
2. risposte emozionali possono essere condizionate dall'essere testimoni di reazioni affettive, di dolore di
piacere, che altri provano;
3. comportamenti già appresi vengono emessi più facilmente ed in un maggior numero alla presenza di
modelli che attuino queste risposte.
Da questo processo derivano delle procedure, dette di modeling che sono eseguite appunto per ottenere diversi risultati, come l'eliminazione di deficit comportamentali, la
riduzione di eccessive paure o inibizioni, la facilitazione sociale di tipi di comportamenti. In quest'ultimo caso il
comportamento degli altri diventa uno stimolo discriminativo per il manifestarsi del nostro. Non è però sufficiente osservare: per ottenere dei comportamenti adeguati,
occorrono la prova e l'esercizio.
L'apprendimento per imitazione prevede infatti due fasi:
1.l'esposizione del modello, sufficiente solo quando la persona possiede già delle buone capacità riguardo al comportamento
osservato;
2. l'esecuzione della prestazione, indispensabile per costruire nuove abilità o vincere gravi inibizioni.
AvvertenzeIl percorso sarà realizzato attraverso l’utilizzo di una metodologia mutuata
dall’approccio Cognitivo Comportamentale che ci offre
strumenti operativi utili ad affrontare i quesiti precedenti
Non si tratta di un approccio che pretende di svelare alcuna “VERITA”
È una visione del mondo, non necessariamente quella VERA, ma ci
offre delle metodiche specifiche gestire le relazioni professionali in
ambito educativo
Elementi sui quali intervenire
Situazioni
Pensieri
Emozioni
Comportamenti
Situazioni
SensopercezioniFocalizzazione
attentivaSelezione delle
informazioni
Pensieri
Valutazione degli eventi
Schemi cognitiviIdee razionali ed
irrazionali
Emozioni
Livelli di attivazioneCapacità di
Autoregolazione
Comportamenti
Il Modello ABCAntecedenti
Behavior (Comportamenti)
Conseguenze
DefinizioniOgni comportamento ha una funzione :
L’analisi funzionale è un procedimento per individuare la funzione di un comportamento.
Nell’analisi funzionale si è soliti ricercare il ruolo delle condizioni antecedenti (A –Antecedenti ) sul
comportamento e il ruolo degli effetti prodotti (C- conseguenze) dal comportamento (B- Behavior –
Comprtamento).Confrontando sistematicamente queste due categorie di informazioni, raccolte attraverso numerose osservazioni
qualitative, si potrà formulare un’ipotesi delle funzioni svolte da quel comportamento.
A-Antecedenti
Il ruolo delle condizioni antecedenti. Il comportamento è sempre preceduto da un «qualcosa» e,
soprattutto, si colloca all’interno di un contesto. Le condizioni antecedenti influenzano e in qualche modo «facilitano» l’emissione
del comportamento.
Le condizioni antecedenti :condizioni dello stato fisico del soggetto;
condizioni dello stato affettivo-emotivo del soggetto; condizioni dello stato cognitivo del soggetto;
condizioni delle relazioni con gli altri significativi presenti; condizioni delle relazioni più allargate (di gruppo) ;
condizioni del contesto (fisico, delle attività e delle relazioni in senso globale).
.
C-Conseguenze
Per individuare e valutare gli effetti in riferimento alle funzioni svolte è utile riferirsi alla classificazione seguente che riprende le dimensioni
utilizzate per l’osservazione e la valutazione delle dimensioni antecedenti :
effetti prodotti automaticamente sullo stato fisico del soggetto (sensazioni particolari, stimolazioni prodotte, cessate o evitate, rilascio
di sostanze neurochimiche);effetti prodotti sullo stato affettivo-emotivo del soggetto (riduzione di
stati negativi o produzione di stati positivi)effetti prodotti sullo stato cognitivo del soggetto (soddisfazione per la
riuscita di qualcosa, senso di forza di autoefficacia , di potere , di controllo sugli eventi di aver previsto che ..ecc.)
effetti prodotti sulla relazione più allargata (di gruppo) attualmente in corso (compagni che ridono, che ammirano, che imitano,)
effetti prodotti a livello di contesto (materiale e fisico, rispetto alle attività e delle relazioni in senso globale).
Funzioni dei comportamenti
Le funzioni più frequenti del comportamento problema rispondono principalmente a un fine comunicativo: controllare il comportamento di altri, in modo da ottenere effetti di tipo rinforzante, positivo e negativo.
Questi effetti devono essere mediati dall’intervento di altre persone, che ricevono la comunicazione e vi rispondono.
funzione comunicativa di rinforzamento positivofunzione comunicativa di rinforzamento negativo
funzione autoregolatoria positivafunzione autoregolatoria negativa.
La PunizioneCos’è “tecnicamente” la punizioneLa punizione è una stimolazione avversiva che quando avviene in risposta ad un comportamento, ne riduce la probabilità di comparsa nel tempo
La punizione “in natura” quando è efficace ha le seguenti caratteristiche:È forteÈ immediataAvviene sempre Esempio: bruciarsi mettendo la mano sul fuocoLa punizione è l’erogazione di uno stimolo avversivoIl costo della risposta è la sottrazione di uno stimolo rinforzante
Caratteristiche della punizione
La cosiddetta “punizione” quando è utilizzata dall’essere umano non ha – fortunatamente – mai le caratteristiche della punizione “in natura”
Se va bene, la punizione è inutile, ovvero Non serve a far cessare un comportamento indesiderato Non insegna il comportamento adeguato Se va male, la punizione è dannosa perché È soggetta ad imitazione È soggetta ad escalation Produce ansia, induce ambivalenza nei confronti delle
figure di accudimento e danneggia la relazione Può produrre danni fisici e morali
In breve la punizione
NON E’ ETICA
Ma se questo non dovesse interessare gli educatori (!) basterebbe sapere che semplicemente
LA PUNIZIONE NON FUNZIONA! con voi ha mai funzionato? Sì, una volta! Ve la ricordate? Vi ricordate come vi siete sentiti? …
In breve la punizione
NON E’ ETICA
Ma se questo non dovesse interessare gli educatori (!) basterebbe sapere che semplicemente
LA PUNIZIONE NON FUNZIONA! con voi ha mai funzionato? Sì, una volta! Ve la ricordate? Vi ricordate come vi siete sentiti? …
Considerato che la punizione non ha alcun valore pedagogico, come mai gli adulti minacciano e puniscono?
Gli adulti minacciano e puniscono perché sono arrabbiati!
ALLORA, CHE FARE? Fermarsi, calmarsi e ragionare quando succede qualcosa
che non va Non essere soli: confrontarsi e chiedere aiuto serve ad
essere meno arrabbiati Essere informati e informare gli altri sia sugli aspetti
negativi della punizione, sia su tutte le possibilità alternative di risposta
Perché gli adulti minacciano e puniscono?
Tecniche
Dalle basi teoriche sopra delineate derivano una serie di tecniche
utilizzate in ambito psicoe-ducativo al fine di sviluppare gli
apprendimenti
Programmi e procedure strutturate
Dai paradigmi del condizionamento classico, operante e dal modellamento vengono sviluppate tecniche di intervento per :
1. Sviluppare apprendimenti e specifiche competenze e abilità
2. Gestire i comportamenti problematici
3. Illustrare agli allievi, in modo chiaro ed inequivocabile, i passi comportamentali da compiere per completare una certa abilità
(Modeling) .
4. Consentire all’allievo di replicare quanto osservato dal modello (role play)
5. Dare all’allievo un feedback (un segnale di ritorno rinforzante o meno) con la funzione
di aiutare l’allievo a capire se ha saputo mettere in pratica i passi comportamentali previsti stimolandolo ad impiegare quella stessa abilità anche nelle situazioni di vita
concreta.
6. Generalizzare le abilità apprese attraverso la ripetizione del comportamento e
dell’abilità :
• con persone diverse
• in ambienti e contesti diversi
• in situazioni diverse