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Bilancio Esercizio Bilancio Sociale e di Missione

Bilancio Esercizio Bilancio Sociale e di Missione · compagnia di tutti gli attori del sistema del credito cooperativo. Un aspetto ci tengo in particolar modo a sottolineare, si tratta

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❯ SEDE:

BOVES (CN), Piazza Italia 44 - Tel. 0171.380117

❯ FILIALI:

BOVES Fraz. FONTANELLE, Via Santuario 126 - Tel. 0171.387005

BORGO SAN DALMAZZO, Via Lovera 66 - Tel. 0171.265357

BORGO SAN DALMAZZO Fraz. BEGUDA 93 - Tel. 0171.266010

CUNEO, Corso Nizza 53 - Tel. 0171.696000

CUNEO Fraz. BORGO S.GIUSEPPE, Via Bisalta 13bis - Tel. 0171.346060

CUNEO Fraz. MADONNA DELL’OLMO, Via Chiri 10 - Tel. 0171.412838

PEVERAGNO, Via Roma 42 - Tel. 0171.383161

ROCCAVIONE, Via Roma 38 - Tel. 0171.300842

❯ Bilancio Esercizio

❯ Bilancio Sociale e di Missione

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RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DELLA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO

Presidente MARRO SERGIO

Vice Presidente BAUDINO MICHELE

Consiglieri ARMANDO VILMA CAVALLO MARCELLO GARRO DONATO MACARIO DAVIDE MARTINI CRISTINA OLIVA GIUSEPPE OPERTI ROBERTO

Presidente Collegio Sindacale CAVALLO CLAUDIO

Sindaci effettivi PICCARDI BRUNO POLITANO PATRIZIA

Sindaci supplenti BOSCHERO DANIELE BUORA LUCA

Direttore Generale PELLEGRINO IVANO

Vice Direttore Generale GHINAMO LUCIANO

Presidente Collegio dei Probiviri VERZARO PIERFILIPPO

Membri effettivi DHO STEFANO PELLEGRINO LUIGI

Membri supplenti GHINAMO GIOVANNI GUALTIERO SCHENA ELMA

Società di revisione DELOITTE & TOUCHE S.P.A.

COMPAGINE SOCIALE Al 1-1-2016 Soci n. 5410 Soci entrati n. 782 Soci usciti n. 121 Al 31-12-2016 Soci n. 6071

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SALUTO DEL PRESIDENTE

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

Signori Soci,

Buongiorno e Benvenuti !

Ancora una volta ho il piacere di salutarVi ad introduzione di un’Assemblea che, come sempre, sarà intensa ed emozionante, certo per gli importanti argomenti all’ordine del giorno, ma, permettetemi, ancora di più per l’atmosfera che ogni anno si respira in Vostra compagnia.

E questa volta inizierei con due parole “missione compiuta”.

Cosa intendo dire ?

Mi riferisco ad una informale promessa che ci eravamo fatti lo scorso anno, un obiettivo che dodici mesi orsono ci sembrava troppo lontano per poter essere raggiunto e che, invece, oggi è una bellissima realtà.

Siamo oltre 6 mila Soci.

Non mi stancherò mai di rimarcare come questo sia un fattore tra i più importanti per la nostra, Vostra, Banca, motivo di orgoglio e testimonianza tangibile del grado di apprezzamento per l’Istituto, ma soprattutto elemento trainante che non potrà che condurre a soddisfazioni reciproche per entrambe le parti, la Banca ed i Soci.

Ed a proposito di soddisfazioni, siamo orgogliosi, io, il Consiglio di Amministrazione e tutti i dipendenti, di poterVi ancora una volta presentare un Bilancio positivo, sia nei numeri di stato patrimoniale e conto economico, che nelle conseguenti ricadute a favore del territorio e delle comunità locali.

Mentre i dati tecnici Vi verranno di qui a poco presentati con il primo punto all’ordine del giorno e saranno sottoposti alla Vostra approvazione, all’ingresso in sala Vi è stata consegnata una copia del cosiddetto “Bilancio Sociale e di Missione”, che consente una riflessione più approfondita sul modo di “essere” e “fare” banca proprio della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves.

Vi invito a tenerlo in debita considerazione ed a leggerlo, magari un poco alla volta, con una certa attenzione, in modo da scoprire cosa significa essere una banca cooperativa a mutualità prevalente.

In entrambi i Bilanci, quello tecnico e quello sociale, speriamo si possa riscontrare il nostro modo di interpretare il lavoro, con uno sguardo disinteressato e positivo sempre rivolto al futuro, seminando oggi per ciò che potrà essere di buono e migliore più avanti nel tempo.

Dunque, Signori Soci, ogni Assemblea porta con sé progetti e idee per migliorare, crescere, pianificare, ottimizzare la propria attività.

Non fa eccezione a questa regola il 2017, che però ha qualcosa di davvero nuovo e di molto sfidante.

In seguito alla riforma legislativa riguardante il sistema del credito cooperativo, introdotta dal D.L. 14 febbraio 2016 n. 18, poi convertito nella Legge 8 aprile 2016 n. 49, le banche di credito cooperativo, per conservare la propria forma giuridica nell’esercizio dell’attività bancaria, sono tenute ad aderire ad un gruppo bancario cooperativo, con capogruppo una banca costituita nella forma di società per azioni in possesso di specifici requisiti previsti dalla normativa.

Già oggi possiamo dirVi che in argomento iI sistema del credito cooperativo ha portato a casa una buona riforma.

È stato un risultato non scontato, considerando l’iniziale approccio.

Il Saluto del Presidente - Sergio Marro

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

È stato un risultato più che soddisfacente, considerato l’approdo.

Se non fossimo stati credibili non avremmo ottenuto ciò che, alla fine, la riforma ha riconosciuto.

La soluzione del Gruppo Bancario Cooperativo è quella che la ragionevolezza economica, politica e strategica, indica come la strada ideale per garantire futuro equilibrio e prospettive di sviluppo nel lungo periodo, uno strumento imprenditoriale e organizzativo innovativo che sia punto di equilibrio tra esigenze d’impresa e difesa della mutualità cooperativa.

La nostra Banca, con una storia ultracentenaria alle spalle, entra dunque in una nuova fase della sua esistenza, in un sistema ancora più solido e meglio capace di rispondere alle nuove esigenze di servizio a soci e clienti.

E’ un progetto che richiede delle scelte, pesanti, importanti, che non ammettono errori per il futuro della Banca ed anche, e lo dico senza timore di essere presuntuoso, per il domani dei territori e delle comunità di riferimento.

Nel corso dell’esercizio si sono susseguiti tanti appuntamenti, interni ed esterni alla Banca, di studio, analisi, confronto, organizzazione, scelte operative.

L’azione del Consiglio di Amministrazione, della Direzione Generale e di tutta la struttura operativa è stata caratterizzata, in tutto il 2016 ed anche nei primi mesi del 2017, da profonde riflessioni sulle caratteristiche, i vincoli, i lati positivi e negativi di ogni opzione in campo, con l’intento di presentarsi in Assemblea consci del momento epocale che stiamo vivendo, ma con la serenità che deriva dalla consapevolezza di aver fatto sino ad ora tutto ciò che si poteva per poterVi fornire un indirizzo di azione.

Oggi possiamo dirVi che siamo in grado di valutare attentamente tutti i pro e i contro di ogni alternativa in campo e quindi di proporVi una decisione “libera e responsabile”, due termini che associati ad una scelta così importante sembrano scontati, ma che in realtà sono il frutto di mesi di intenso lavoro, condotto peraltro in compagnia di tutti gli attori del sistema del credito cooperativo.

Un aspetto ci tengo in particolar modo a sottolineare, si tratta di un percorso al termine del quale potremo continuare a fare le cose che stiamo sviluppando da anni e soprattutto portarle avanti in modo migliore, più efficiente e stabile.

E potremo farlo, grazie alla solidità della Banca, con la dovuta autonomia.

Non poteva essere diversamente, dato che ciascun territorio ha la sua peculiarità e la sua vocazione.

Ebbene, la sfida sta proprio in questo.

Cambiamenti o no, le nostre filiali, e le persone che vi lavorano, resteranno ancora il modo migliore per incontrarsi, capirsi, lavorare insieme. E soprattutto, resteranno quelle di prima.

“Un paese ci vuole” – scriveva Cesare Pavese – “Un paese significa non essere soli”.

La Cassa Rurale ed Artigiana di Boves, insieme ai suoi oltre 6 mila Soci, può essere senza ombra di dubbio considerata come l’allegoria di un bel paese.

Insieme, siamo un vicendevole punto di riferimento.

Insieme, viviamo le sfumature ed il lato umano dei numeri.

Insieme, andiamo oltre ogni statistica commerciale.

Insieme, sappiamo che dialogo e fiducia sono punti chiave di ogni volere.

Anche nel tempo della Riforma del Credito Cooperativo questi valori continueranno ad illuminare il nostro allegorico paese.

E’ questo il migliore augurio che oggi voglio fare a tutti noi.Sergio Marro

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RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONESULLA GESTIONE DELL’ESERCIZIO 2016

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Cari soci,

il 2016 per il Credito Cooperativo è stato segnato da tre passaggi particolarmente signifi cativi, tutto sommato “storici”:

l’approvazione del decreto legge di Riforma il 14 febbraio;l’emanazione della legge di conversione l’8 aprile;la pubblicazione delle disposizioni attuative della Banca d’Italia il 2 novembre, con l’aggiornamento

della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013.

La riforma del Testo Unico Bancario può essere considerata una buona legge. Un atteggiamento respon-sabile e consapevole, un approccio coraggioso ed allo stesso tempo equilibrato hanno avuto successo nell’ottenere l’obiettivo di comporre le istanze dei Regolatori con quelle del Credito Cooperativo.Il Consiglio Nazionale di Federcasse aveva individuato, a partire dalla primavera del 2015, undici grandi obiettivi strategici da raggiungere nel confronto con le Autorità. Dieci di essi sono stati conseguiti:

1. salvaguardare il protagonismo delle basi sociali e l’autonomia, se meritata, delle Assemblee dei Soci;2. rendere più stabili e competitive le BCC integrandole in un Gruppo Bancario di natura e fi nalità co-

operativa;3. prevedere un sistema di garanzie incrociate basato sull’effi cacia della prevenzione di gestioni inca-

paci e azzardate;4. basare l’integrazione delle BCC nel Gruppo sul contratto di coesione, prevedendo regole modulate

in ragione del grado di rischiosità della singola BCC, cioè una proporzionalità ancorata all’approccio risk based;

5. costruire un assetto della Capogruppo ed una strategia di governance ispirati ad una logica di servizio alle BCC;

6. aprirsi a capitali esterni senza cedere il controllo della maggioranza delle azioni della Capogruppo che necessariamente doveva essere una società per azioni;

7. valorizzare la dimensione territoriale del Credito Cooperativo;8. stabilire requisiti qualitativi e dimensionali del Gruppo e della Capogruppo al fi ne di poter contare su

risorse adeguate per garantire stabilità e investimenti in competitività;9. puntare all’unità del Credito Cooperativo anche con una soglia di capitale della Capogruppo suffi -

cientemente elevata e salvaguardare le specifi cità delle Casse Raiffeisen;10. prevedere uno strumento temporaneo fi nalizzato ad agevolare, nella fase transitoria, i processi di

consolidamento e aggregazione fra BCC.

La “piattaforma” del Credito Cooperativo prevedeva anche due ulteriori obiettivi: evitare che venisse stabilita una soglia minima di capitale per le BCC e che la singola azienda perdesse la propria licenza bancaria. Entrambi pienamente raggiunti.

Con la legge 49/2016 le norme primarie sono state defi nite ed il 2 novembre scorso la Banca d’Italia, dopo la fase di consultazione, ha emanato le Disposizioni sul Gruppo Bancario Cooperativo.

Il Resoconto della Consultazione consente di comprendere l’impostazione di carattere generale che la Banca d’Italia ha dato alle Disposizioni di Vigilanza e di individuarne il “pensiero” relativamente ad al-cuni temi ritenuti fondamentali dal Credito Cooperativo.

Con riferimento alle caratteristiche proprie delle Banche di Credito Cooperativo ed al loro scopo mu-tualistico, la Banca d’Italia osserva che “il rispetto delle fi nalità mutualistiche, che trova la fonte nella disciplina primaria e viene ribadito nelle Disposizioni, costituisce un obbligo in capo a tutti i membri del Gruppo bancario cooperativo, al pari dell’obbligo di rispettare la disciplina prudenziale”.

La “vocazione territoriale delle BCC, […] rimarrà tale perché deriva dalla forma cooperativa e dal prin-cipio del localismo come delineati dal TUB. Le Istruzioni della Capogruppo non potranno andare contro

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i vincoli di legge della mutualità prevalente né snaturare la forma cooperativa, al contrario, rientra tra i doveri della Capogruppo previsti nel contratto di coesione quello di sostenere le BCC affinché realizzino le proprie finalità mutualistiche e vocazione territoriale”.

Rispetto al paventato rischio di riduzione del ruolo dei Soci e dell’Assemblea, il chiarimento della Banca d’Italia precisa che “il criterio guida per la predisposizione delle norme è stato proprio quello di salva-guardare il più possibile l’autonomia assembleare delle singole BCC, nel rispetto degli obiettivi posti dalla legge. Su tali basi, il potere di nomina previsto dalla legge è stato attuato secondo un meccanismo di intervento graduale della capogruppo, che può ridursi ad un mero parere sull’idoneità dei candidati scelti in autonomia dalle BCC. Soltanto nei casi problematici tale potere potrà esprimersi nella nomina o nella revoca e sostituzione di uno o più componenti degli organi”. Il chiarimento della Banca d’Italia è utile per ispirare la concreta stesura del contratto di coesione in materia di nomina degli Organi delle banche aderenti.

Di rilievo appare, inoltre, la sottolineatura della Banca d’Italia secondo la quale, al di fuori degli ambiti prudenziali richiamati dalle Disposizioni, proprio al fine di salvaguardare l’autonomia contrattuale e la libertà imprenditoriale dei soggetti vigilati, le parti hanno la piena facoltà “di definire i contenuti e le soluzioni organizzative del gruppo per perseguire legittime finalità d’impresa cooperativa”. Si tratta di una libertà da cogliere ed interpretare.

Per la nostra Banca e per tutto il Credito Cooperativo, dunque, nel 2016 si è conclusa la definizione della cornice normativa della Riforma, che è pertanto passata alla sua fase attuativa.

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Ma il cambiamento non riguarda soltanto la categoria delle BCC. Esso è la chiave di lettura che da qual-che anno va applicata a tutta l’industria bancaria europea.

Il numero di banche nell’eurozona a metà dello scorso anno risultava in calo del 20% rispetto a cinque anni prima; il numero di sportelli dell’11% e quello dei dipendenti di quasi il 7%. In netta diminuzione apparivano anche gli attivi.

Tre elementi caratterizzano il processo di ristrutturazione nell’industria bancaria, determinato dalla nor-mativa e dal mercato:

la ripetuta richiesta di innalzamento dei requisiti patrimoniali; l’eccesso di regolamentazione; la compressione della redditività, soprattutto nell’intermediazione tradizionale.

Nell’arco di due anni, da dicembre 2013 a dicembre 2015, il CET1 delle banche coinvolte nell’esercizio degli stress test è aumentato di circa 180 miliardi di euro. Per Basilea IV, è stato stimato che l’ulteriore incremento dei requisiti patrimoniali potrebbe avere un costo di 500-600 miliardi di euro da spesare nell’arco di 4-5 anni. Come soddisfare questa fame indotta di patrimonio in una fase di compressione della redditività? C’è il rischio di creare forti pressioni e dunque distorsioni sul mercato dei capitali, già di per sé molto volatile? E vi è la possibilità che, per assicurare una maggiore redditività, si assumano maggiori rischi, causando poi la fuga di potenziali investitori? Vi è, insomma, il serio rischio di produrre l’effetto opposto a quello dichiaratamente perseguito?

Sul piano patrimoniale, per le BCC un passaggio di straordinaria rilevanza è rappresentato dall’appro-vazione, con la Legge 17 febbraio n. 15, dell’art. 26-ter, contenente una modifica normativa di natura fiscale volta a consentire alle BCC il pieno utilizzo, sotto un profilo contabile e prudenziale, delle attività per imposte anticipate c.d. “qualificate” (le “DTA”) relative alle rettifiche di valore su crediti operate fino al 31 dicembre 2015. In assenza di tale modifica normativa, avrebbero assunto rilievo le prospettive reddituali della singola banca, con il rischio di dover stralciare, quota parte o interamente, le DTA dall’at-tivo di bilancio o assoggettarle ai fini prudenziali alle regole in materia di deduzioni dal Common Equity Tier 1 (CET1) applicabili alle attività fiscali differite derivanti da differenze temporanee che si basano sulla redditività futura della banca. L’impatto complessivo del “danno” subito dal sistema BCC in caso di mancata modifica normativa sarebbe stato, secondo stime attendibili, complessivamente pari a oltre 900 milioni di euro nel corso del periodo transitorio di applicazione delle nuove regole prudenziali e a 1,2 miliardi di euro sulla base delle regole prudenziali “a regime”. Un impatto di tale rilevanza, evidente-mente, avrebbe potuto non soltanto avere pesanti riflessi in termini di patrimonializzazione, e dunque di stabilità, del network del Credito Cooperativo, ma anche sulla sua complessiva capacità di servizio alle economie dei territori.

In termini generali, l’ipertrofia regolamentare non pare attenuarsi. Dal 1° gennaio 2016 sono stati ema-nati ben 630 provvedimenti che interessano tutte le banche italiane. E nuove e rilevanti innovazioni sono ancora in via di definizione. Esse richiederanno ulteriori aggiustamenti, particolarmente impegnativi per le banche di minori dimensioni e con modelli di business tradizionali.

In tale quadro si inserisce la sfida della redditività. Difficile da conseguire, secondo la Banca Centrale Europea, sia per elementi di natura ciclica e strutturale, come il basso livello dei tassi e della domanda di credito, sia per l’eccesso di capacità produttiva sviluppata e di crediti deteriorati accumulati. Altri elementi, come lo sviluppo delle tecnologie digitali applicate alla finanza, costituiscono, al contrario, opportunità da gestire. Da un lato, implicano una profonda revisione del modello di business. Dall’altro, possono consentire la riduzione dei costi operativi, l’ottimizzazione nell’uso delle risorse e l’efficiente sfruttamento di grandi masse di dati.

Tuttavia, anche in questo scenario, anche nell’era della dematerializzazione più spinta, resta uno spazio ed un ruolo per le “banche di comunità” al servizio dei territori e del Paese, se si considera che permangono

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tre fondamentali esigenze che i clienti chiedono a tutti gli intermediari di soddisfare: 1) garantire e gestire la fi ducia; 2) fornire soluzioni e non solo prodotti; 3) costruire relazioni “comunitarie”.

L’impegno per dare una risposta alle suddette esigenze ha contraddistinto l’attività della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves nell’esercizio 2016, attività che di seguito andiamo a rendicontare.

1. Il contesto globale ed il Credito Cooperativo.

■ Lo scenario macroeconomico di riferimento.

Nel 2016 l’andamento dell’economia mondiale ha proseguito il percorso di crescita moderata già evi-denziato di recente. Se le economie avanzate, la Zona Euro e gli Stati Uniti, sono tornate ad offrire un contributo positivo e talvolta migliore delle attese, i paesi emergenti, che hanno rappresentato il driver principale degli ultimi anni, hanno ulteriormente sofferto. Il rallentamento della congiuntura cinese si è stabilizzato e la riduzione dei prezzi petroliferi, registrata a partire dal 2014, ha invertito la tendenza, riportandosi tuttavia su un livello ancora basso in prospettiva storica. In termini prospettici, nell’ultimo trimestre del 2016 l’indice mondiale complessivo dei responsabili degli acquisti ha toccato il punto di massimo da oltre un anno a questa parte ed il commercio mondiale, nonostante un leggero calo nel mese di ottobre 2016, è tornato a salire in modo signifi cativo a novembre.

Negli Stati Uniti, la crescita annualizzata del PIL in termini reali ha evidenziato un’accelerazione nella seconda metà del 2016 facendo registrare una crescita media in linea con quella del 2015. Gli indicatori congiunturali e anticipatori lasciano intravedere prospettive di espansione nella prima metà del 2017. In chiusura d’anno, l’infl azione è tornata ad attestarsi al di sopra del livello obiettivo fi ssato dalla Federal Reserve. Sul mercato del lavoro, la creazione di nuovi posti è rimasta robusta a dicembre, anche se in leg-gera diminuzione rispetto all’anno precedente. In ogni caso, il tasso di disoccupazione si è consolidato su un livello di poco inferiore al 5,0% ed il tasso di sottoccupazione è sceso dal 4,9% al 4,5%.

Nella Zona Euro, il PIL ha segnato, nel terzo e quarto trimestre del 2016, un rialzo rispetto alla prima metà dell’anno. I consumi privati hanno continuato ad offrire un contributo positivo, come confermato anche dalla dinamica favorevole delle vendite al dettaglio. La produzione industriale si è intensifi cata a partire dal mese di agosto del 2016. L’indice sintetico Eurocoin, che fornisce una misura aggregata dell’attività economica, è stato positivo lungo tutto l’anno ed il Purchasing Managers’ Index relativo al settore manifatturiero si è confermato tutto l’anno in zona di espansione. L’infl azione dell’area, misu-rata come tasso di variazione annuo dell’indice dei prezzi al consumo, si è collocata agli stessi valori di dicembre 2015 ed i prezzi alla produzione hanno chiuso il 2016 in aumento, rispetto ad una contrazione nel 2015.

In Italia, il PIL è tornato a crescere più delle attese, anche se in misura ancora moderata. Il dato reale di chiusura del 2016 è stato maggiore dell’1,1% rispetto a quello di dicembre 2015. Contestualmente si sono manifestati segnali coerenti di una certa intensifi cazione dell’attività economica. La produzione industriale a dicembre è aumentata addirittura del 6,6% annuo, segnando un incremento dell’1,9% in media, rispetto all’1,0% del 2015. L’infl azione, misurata dalla variazione annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo, ha gradualmente recuperato, segnando un incremento dello 0,6% annuo a dicembre. La fragilità del mercato del lavoro conduce tuttavia ancora ad un raffreddamento del clima di fi ducia delle imprese e dei consumatori, condizionato da una disoccupazione che, tornata al 12,0%, frena l’e-spansione dei salari, del reddito disponibile e dei consumi.

La politica monetaria e l’evoluzione dell’industria bancaria in Europa.

Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, a marzo del 2016, ha ridotto i tassi uffi ciali sui de-positi, sulle operazioni di rifi nanziamento principale e sulle operazioni di rifi nanziamento marginale, portandoli rispettivamente al -0,40, allo 0,00 e allo 0,25 per cento.

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Nel mese di dicembre è stato prolungato il piano di acquisto di titoli (Quantitative Easing), fino al mese di dicembre 2017, anche se per un importo mensile ridotto di 60 miliardi di euro, dagli 80 precedenti.

La Federal Reserve a dicembre del 2016 ha modificato i tassi di interesse ufficiali sui Federal Funds rial-zandoli di 25 punti base, dopo l’aumento della stessa dimensione di dicembre 2015. L’intervallo obiettivo sui Federal Funds è stato portato ad un livello compreso fra 0,50 e 0,75 per cento.

L’andamento del sistema bancario europeo nel 2016 è stato guidato da diverse tendenze. Da un lato, seppur con il fisiologico scarto temporale, la domanda ed offerta di credito sembrano aver beneficiato della ripresa della congiuntura macroeconomica dell’Eurozona. Dall’altro lato, permangono alcuni fat-tori di criticità legati al rischio di credito ed alle operazioni di pulizia di bilancio, tuttora in essere, che hanno interessato i principali istituti bancari europei.

Dal lato degli impieghi, nel 2016 si è invertito il trend negativo che aveva caratterizzato i prestiti alle società non finanziarie, con una contrazione che aveva interessato quasi tutti i paesi dell’Eurozona. L’in-cremento ha interessato maggiormente gli impieghi con durata compresa tra 1 e 5 anni e superiore ai 5 anni, a fronte di una contrazione di circa 3 punti percentuali della componente con durata inferiore a 1 anno. Nel 2016 si è assistito anche ad un consolidamento ed irrobustimento della dinamica di crescita degli impieghi destinati alle famiglie, che già nel 2015 avevano mostrato un’inversione di tendenza ri-spetto alla riduzione, seppur modesta, del 2014. La crescita è stata alimentata soprattutto dalla ripresa delle componenti legate al credito al consumo ed ai mutui per l’acquisto di abitazioni.

Per quanto riguarda la raccolta, dopo aver registrato una sostanziale riduzione durante la crisi, i depositi delle istituzioni bancarie europee sono tornati ad aumentare ed hanno confermato il trend positivo del 2015. I depositi di società non finanziarie sono cresciuti grazie al contributo dei depositi a vista, nono-stante la contrazione registrata dai depositi con durata prestabilita inferiore ai 2 anni e dai pronti contro termine. Parallelamente sono cresciuti i depositi delle famiglie, con un aumento anche in questo caso guidato dalla crescita dei depositi a vista.

Per quanto riguarda i principali tassi d’interesse, è ancora in atto una generale diminuzione, anche se meno marcata rispetto a quella evidenziata nel 2015.

Le principali tendenze dell’industria bancaria italiana.

Nel 2016 la dinamica del credito è stata complessivamente fiacca; negli ultimi mesi dell’anno si è registra-ta una certa espansione del credito al settore privato non finanziario, con un aumento anche dei prestiti alle imprese; la crescita resta però modesta e limitata ad alcuni settori e comparti. I finanziamenti alle famiglie consumatrici, al contrario, hanno registrato una variazione annua più marcata.

Con riguardo alle forme tecniche dei finanziamenti, è proseguita sia la crescita dei prestiti personali, dei prestiti contro cessione di stipendio e dei finanziamenti tramite carta di credito, sostenuti dalla positiva dinamica del reddito disponibile, sia quella dei mutui per l’acquisto di abitazioni, in linea con l’ulteriore rialzo delle compravendite.

Nell’ambito dei prestiti alle imprese permangono differenze legate al settore di attività economica: il credito alle società dei servizi e al comparto del commercio ha fatto registrare una certa ripresa; i prestiti destinati alle aziende manifatturiere si sono lievemente ridotti; la contrazione dei finanziamenti alle imprese edili si è di nuovo accentuata.

Il credito alle società con 20 e più addetti ha sostanzialmente ristagnato, mentre si è attenuata la flessio-ne dei finanziamenti alle imprese di minore dimensione. Le banche intervistate nell’ambito dell’indagine trimestrale sul credito bancario nell’area dell’euro (Bank Lending Survey) hanno segnalato politiche di offerta pressoché invariate nel 2016. Anche i sondaggi presso le aziende, condotti in dicembre dall’Istat e dalla Banca d’Italia, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, riportano condizioni di accesso al credito complessivamente stabili, pur con andamenti differenziati per imprese di diverse categorie.

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Il costo del credito si colloca su livelli minimi nel confronto storico.

Il timido miglioramento delle prospettive dell’economia si è riflesso favorevolmente sulla qualità del credito delle banche italiane, con una discreta riduzione del flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti.

La raccolta complessiva delle banche italiane è rimasta sostanzialmente stabile; l’aumento dei depositi dei residenti ed il maggiore ricorso alle operazioni di rifinanziamento presso l’Eurosistema hanno com-pensato il calo delle obbligazioni detenute dalle famiglie.

Con riguardo agli aspetti reddituali dell’industria bancaria, nei primi nove mesi del 2016 la redditività dei gruppi significativi è diminuita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il rendimento an-nualizzato del capitale e delle riserve (ROE) è sceso, si sono ridotti sia il margine di interesse sia gli altri ricavi, i costi operativi sono aumentati, prevalentemente per gli oneri straordinari connessi con i piani di incentivazione all’esodo di parte del personale e con le contribuzioni ai fondi di garanzia dei depositi e di risoluzione, il risultato di gestione è diminuito di circa un quinto e le rettifiche di valore su crediti sono decisamente cresciute a seguito del significativo incremento dei tassi di copertura delle esposizioni deteriorate da parte di alcuni intermediari.

Le BCC nel contesto dell’industria bancaria.

Nel corso dell’anno è proseguito all’interno del Credito Cooperativo il significativo processo di aggrega-zione già rilevato nello scorso esercizio.

Sul fronte del funding, nel corso del 2016 è proseguito il riassorbimento del trend di espansione della provvista complessiva già evidenziato nel corso del 2015, sia con riguardo alla componente di raccolta interbancaria che a quella “da clientela”.

Con riguardo all’attività di finanziamento, nel corso del 2016 si è registrata una modesta riduzione su base d’anno degli impieghi a clientela.

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Gli assetti strutturali. Nel corso dell’ultimo anno il numero delle BCC è passato dalle 364 di dicembre 2015 alle 335 di dicembre 2016. Nello stesso periodo il numero degli sportelli è passato da 4.414 a 4.311 unità.

Nonostante l’intenso processo di aggregazione, il sistema del Credito Cooperativo ha preservato la ca-pillare copertura territoriale, in accordo con il principio di vicinanza e prossimità alla clientela tipico del modello di servizio di una banca cooperativa a radicamento locale.

Le BCC risultano presenti in 101 Province e in 2.660 Comuni; in 573 Comuni rappresentano l’unica pre-senza bancaria, mentre in 541 Comuni operano in concorrenza con un solo intermediario; nell’82% dei Comuni bancati dalla categoria sono presenti sportelli di una sola BCC.

Tra i canali distributivi, la quota delle BCC è rilevante anche nei terminali POS e negli ATM, con oltre il 12% del mercato.

I dipendenti delle BCC sono pari, alla fine del 2016, a 30.475 unità, in diminuzione del 2,9% ri-spetto allo stesso periodo dell’anno precedente; alla stessa data nella media dell’industria banca-ria si registra una contrazione degli organici pari all’1,6%. I dipendenti complessivi del Credito Co-operativo, compresi quelli delle società del siste-ma, approssimano le 36.000 unità.

Il numero totale dei soci è pari, a dicembre 2016, a 1.250.922 unità, con un incremento dello 0,2% su base d’anno. Tale dinamica è il risultato della crescita dello 0,4% del numero dei soci affidati e della sostanziale stazionarietà del numero di soci non affidati.

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Lo sviluppo dell’intermediazione. In un quadro congiunturale ancora incerto, nel corso del 2016 si è as-sistito per le BCC ad una modesta diminuzione dei finanziamenti lordi erogati, in linea con la dinamica del credito complessivamente fiacca rilevata nell’industria bancaria.

Sul fronte della raccolta, si è rilevata la prosecuzione del trend di progressivo riassorbimento che aveva caratterizzato il precedente esercizio; la contrazione della raccolta da clientela è tuttavia inferiore a quella registrata per l’industria bancaria nel suo complesso.

Attività di impiego. Gli impieghi lordi a clientela delle BCC registrano a fine anno un decremento dello 0,8%, a fronte di una riduzione dello 0,6% nell’industria bancaria.

La quota di mercato è pari al 7,2% e sale all’8,0% considerando anche i finanziamenti erogati dalle ban-che di secondo livello del Credito Cooperativo.

In relazione alla dinamica di crescita, le informazioni riferite a dicembre segnalano, in un contesto di per-sistente rischiosità dei prenditori di fondi, una prosecuzione del trend negativo dei finanziamenti ero-gati al settore produttivo; i crediti alle imprese presentano una variazione negativa annua pari al 3,1% per le BCC, rispetto al 2,3% per l’industria bancaria. La contrazione dei finanziamenti erogati dalle BCC è comune a tutte le branche di attività economica, con una significativa contrazione su base d’anno, in linea con l’industria bancaria, dei finanziamenti al comparto “costruzioni e attività immobiliari”, carat-terizzato da un rapporto sofferenze/impieghi particolarmente elevato. In sensibile contrazione risultano essere anche i finanziamenti alle attività manifatturiere.

Permangono elevate le quote di mercato delle BCC relative al comparto agricolo e alle “attività di servizi di alloggio e ristorazione”, così come sono stazionarie le quote di mercato relative al “commercio” ed al comparto “costruzioni e attività immobiliari”.

A fine anno si registra una variazione positiva degli impieghi a famiglie consumatrici del 3,0%, superiore a quella registrata nella media di sistema pari all’1,6%; gli impieghi a famiglie produttrici sono in dimi-nuzione del 2,7% contro il 3,4% della media di sistema.

Le quote di mercato in tali settori permangono sempre molto elevate, così come importante è la presen-za delle BCC nel mercato dei finanziamenti al settore non profit.

Gli impieghi a residenti delle BCC sono costituiti per la maggior parte da mutui, con un’incidenza, a dicembre 2016, pari al 71,5% contro il 53,9% dell’industria bancaria complessiva. A dicembre 2016, il

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41,6% dei mutui erogati dalle BCC sono mutui destinati all’acquisto di immobili residenziali, in crescita del 5,4% a fronte dello 0,6% rilevato nella media del sistema bancario. L’88,4% dei mutui erogati dalle BCC per acquisto immobili residenziali è in bonis, rispetto al 90,1% della media di sistema; l’evidenza riscontrata per il sistema è influenzata dalle politiche di cartolarizzazione dei mutui residenziali non performing frequentemente poste in essere dalle grandi banche.

I finanziamenti in conto corrente, che incidono sul totale degli impieghi delle BCC per il 18,4%, percen-tuale leggermente inferiore alla media di sistema, presentano un’accentuata variazione negativa su base d’anno del 9,9%, superiore a quella registrata nell’industria bancaria nel suo complesso pari al 7,5%.

Tra i finanziamenti erogati a residenti dalle banche della Categoria si registra a dicembre 2016 una cre-scita molto evidente dei prestiti personali, pari al 9,6%, superiore a quella rilevata nell’industria bancaria del 5,3%.

Per quanto concerne la tipologia dei tassi di interesse, si conferma nelle BCC un maggior peso del tasso indicizzato senza cap ed una parallela minore incidenza del tasso fisso, sebbene nelle erogazioni relative al quarto trimestre 2016 si rileva una progressiva crescita nelle banche della categoria dell’incidenza dei finanziamenti a tasso fisso.

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Qualità del credito. I dati di dicembre 2016 confermano la progressiva attenuazione nella dinamica della crescita complessiva del credito deteriorato rilevata nel periodo più recente. Il rapporto crediti deterio-rati totali/impieghi è pari al 19,9%.

Nello stock di sofferenze lorde si rileva su base annua un tasso di incremento del 3,8%, in controtenden-za rispetto alla sostanziale stazionarietà rilevata nel sistema bancario complessivo. Il rapporto sofferenze lorde/impieghi è pari per le banche della categoria al 12,0%, rispetto al 10,9% nell’industria bancaria.

Le inadempienze probabili sono, al contrario, in progressiva diminuzione negli ultimi dodici mesi. Il rap-porto inadempienze probabili/impieghi è pari al 7,1%, contro il 6,3% nel sistema bancario.

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Si mantiene piuttosto contenuto e inferiore all’industria bancaria nel suo complesso il rapporto soffe-renze/impieghi alle famiglie consumatrici, così come quello riferito alle famiglie produttrici. Il rapporto sofferenze lorde/impieghi continua a mantenersi altresì inferiore per le BCC in tutte le branche di atti-vità economica maggiormente rilevanti: agricoltura, attività manifatturiere, commercio e immobiliare. Prosegue la progressiva crescita del rapporto sofferenze/impieghi nel comparto “costruzioni e attività immobiliari”, che si incrementa di oltre due punti percentuali nel corso dell’esercizio 2016; dal comparto proviene il 51,6% delle sofferenze lorde su impieghi alle imprese delle BCC, rispetto al 43,0% della me-dia di sistema.

Il tasso di copertura dei crediti deteriorati è oramai non significativamente difforme da quello rilevato nell’industria bancaria: la semestrale 2016 evidenzia un coverage ratio complessivo per le BCC pari al 42,3%, contro il 43,6% del complesso delle banche meno significative ed il 46,6% del complesso delle banche significative.

Il tasso di copertura delle sofferenze è pari, a giugno 2016, rispettivamente al 56,1% per le BCC, al 57,6% per il complesso delle banche meno significative e al 58,8% per le banche significative.

Per le BCC e, più in generale, per tutte le banche meno significative, i tassi di copertura sono inferiori alla media dell’industria bancaria, in ragione della quota più ampia di prestiti assistiti da garanzie, come evidenziato anche da uno studio di Mediobanca del febbraio scorso. Il credito concesso dalle BCC risulta, infatti, storicamente caratterizzato da una più ampia presenza di garanzie rispetto alla media dell’indu-stria bancaria e per una buona parte dei crediti le garanzie prestate sono, inoltre, di natura reale.

In particolare, la percentuale di crediti in sofferenza assistiti da garanzia reale per le BCC è del 60%; un altro 21,4% è assistito da garanzie personali. Per le esposizioni deteriorate le percentuali sono del 64,5% e del 18,6%. Per quanto concerne l’industria bancaria complessiva, la percentuale di crediti in sofferenza assistiti da garanzia reale è del 47,3%; il 19,7% ha garanzie personali. Per le esposizioni deteriorate le percentuali sono del 51,1% e 16,2%. Il citato studio di Mediobanca documenta che la quota dei crediti deteriorati garantita è in media del 75%, 72% per le Spa, 76% per le Popolari, ma la copertura sale per il Credito Cooperativo fino all’87,8%.

Attività di raccolta. Su base d’anno la variazione della provvista permane lievemente negativa dello 0,9%, a fronte di un incremento dello 0,3% rilevato nell’industria bancaria.

La raccolta da clientela vede una diminuzione su base d’anno dello 0,7%, in linea con il complesso delle banche. Le componenti della raccolta da clientela più liquide fanno registrare un trend positivo, mentre la raccolta a scadenza mostra una decisa contrazione. In particolare, i conti correnti passivi sono cresciuti dell’11,2% su base d’anno, in linea con la media dell’industria bancaria. Le obbligazioni emesse dalle BCC presentano, al contrario, una significativa contrazione del 24,8%, contro una riduzione del 16,4% registrata dal sistema bancario.

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La raccolta da banche registra una contrazione del 1,9%, rispetto ad un incremento del 2,6% dell’indu-stria bancaria.

La provvista complessiva delle banche della categoria risulta composta per l’82,4% da raccolta da clien-tela e obbligazioni e per il 17,6% da raccolta interbancaria. La composizione risulta significativamente diversa per la media di sistema dove l’incidenza della raccolta da banche è notevolmente superiore.

All’interno della raccolta da clientela delle BCC l’incidenza dei conti correnti passivi e delle obbligazioni permane superiore alla media delle banche.

Posizione patrimoniale. L’aggregato “capitale e riserve” è pari, a dicembre 2016, a 19,9 miliardi di euro. Il Tier1/CET1 ratio ed il Total Capital Ratio delle BCC sono pari, a dicembre 2016, rispettivamente al 16,9% ed al 17,3%. Il confronto con il totale delle banche evidenzia, a giugno 2016 (ultima data per cui sono di-sponibili dati di confronto), il permanere di un significativo divario a favore delle banche della Categoria.

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Aspetti reddituali. Le informazioni preliminari desumibili dall’andamento di conto economico conferma-no la significativa riduzione dei margini già segnalata dalla semestrale.

Il margine di interesse risulta in calo dell’8,4% su base d’anno, rispetto alla riduzione del 3,3% nell’in-dustria bancaria.

I ricavi da trading (voce 100), risultano in forte flessione rispetto allo stesso periodo del 2015, con una discesa del 55,2% contro il 44,3% della media di sistema.

I ricavi netti da servizi non compensano l’andamento negativo della gestione primaria.

Il margine di intermediazione risulta in significativa diminuzione del 18,4%, rispetto alla contrazione del 6,1% dell’industria bancaria.

Qualche segnale positivo si rileva sul fronte dei costi, che le informazioni preliminari sull’andamento di conto economico segnalano in diminuzione su base d’anno del 5,8%, sia con riguardo alla componente delle spese per il personale che in relazione alle altre spese amministrative, contro un incremento del 10,4% fatto registrare nel complesso dell’industria bancaria.

In conseguenza delle dinamiche descritte il risultato di gestione risulta in diminuzione del 35,2% su base d’anno, rispetto alla discesa del 29,3% registrata nella media di sistema.

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■ Il bilancio di coerenza.Le BCC da sempre interpretano il proprio fare banca nella logica, scritta nello Statuto, di offrire un van-taggio ai propri soci e al proprio territorio. In tal modo lasciano nei territori un’impronta non soltanto economica, ma anche sociale ed ambientale. In particolare, come misurato nel Bilancio di Coerenza del Credito Cooperativo - Rapporto 2016, le BCC hanno continuato a sostenere l’economia reale, con un’at-tenzione particolare ai piccoli operatori economici ed alle famiglie.

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Il conseguimento degli scopi statutari.

Criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico della società coope-rativa ai sensi dell’art. 2 L. 59/92 e dell’art. 2545 c.c.

Prima di illustrare l’andamento della gestione aziendale, vengono indicati, ai sensi dell’art. 2545 c.c. “i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico”, ripresi anche dall’art. 2 della Legge n. 59/92.

La mission della Banca trova un esplicito riferimento nell’art. 2 dello Statuto, nel quale vengono richia-mati i principi ispiratori della propria attività: “Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai prin-cipi cooperativi della mutualità senza fi ni di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della coopera-zione e l’educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. E’ altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-fi nanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale”.

L’identità della Banca si fonda dunque su tre caratteristiche fondamentali:

la partecipazione democratica, che denota una particolare governance e sottolinea il carattere coo-perativo;

la mutualità, che è interna, con l’obbligo ad orientare l’attività prevalentemente a favore dei soci e a non perseguire fi ni di speculazione privata, esterna, nella relazione con gli altri portatori di interessi ed in particolare con le comunità locali e, infi ne, di sistema, con la piena valorizzazione del cosiddetto modello “a rete”, modello che peraltro verrà ulteriormente potenziato grazie al progetto di riforma del Credito Cooperativo;

la territorialità, che si esprime nella proprietà dell’impresa, con soci che devono essere espressione del territorio di insediamento della Banca, e nell’operatività, in quanto il risparmio raccolto resta sul territorio per fi nanziare l’economia locale.

Tali principi ispiratori costituiscono da sempre la base di partenza del processo di pianifi cazione strate-gica ed orientano gli indirizzi della Banca verso la massimizzazione del valore creato a favore dei propri soci e clienti.

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Il modello organizzativo del Credito Cooperativo, inoltre, supporta la Banca sia dal lato associativo che imprenditoriale. Il primo è declinato nella Federazione Regionale e nella Federazione Nazionale, che svolgono funzioni di coordinamento e consulenza; il secondo si individua in quelle che sino ad oggi erano le cosiddette strutture di secondo livello e che ora si presentano come candidate capogruppo nell’ambito del progetto di riforma del Credito Cooperativo, Cassa Centrale Banca e Iccrea Banca, già complemento operativo per quanto riguarda la fornitura di servizi e prodotti ed in un futuro ormai prossimo impegnate in una vera e propria attività di coordinamento e controllo, nonché nella Servizi Bancari Associati per tutti gli aspetti di carattere tecnico-procedurale. I due principi che, più di ogni altro, garantiscono l’efficienza del sistema in cui la Banca è inserita sono la sussidiarietà e la solidarietà. La sussidiarietà vede le strutture nazionali e regionali svolgere in modo consortile quelle funzioni che, se esercitate in modo autonomo da ciascuna banca, sarebbero meno efficaci ed efficienti; la solidarietà ri-guarda i rapporti di collaborazione e di corresponsabilità che legano tra di loro le banche di credito coo-perativo. Ora che i contorni della nuova normativa sul settore del Credito Cooperativo sono stati definiti, la Banca, insieme alle altre banche di credito cooperativo, è al lavoro per dare attuazione alla riforma e dunque per potenziare ancora il modello organizzativo di riferimento, salvaguardando l’identità e la realtà dei singoli Istituti, ma nel contempo individuando nuovi strumenti per la loro sostenibilità, la loro competitività ed il loro sviluppo.

La partecipazione dei soci alla vita sociale trova sicuramente il momento più pregnante in occasione dell’Assemblea annuale, durante la quale viene sottoposto al loro giudizio l’operato di coloro che i soci stessi hanno designato per condurre la Banca. Proprio in tale occasione si riscontra una partecipazione sempre importante, tanto che nel mese di aprile 2016 erano presenti 1873 soci, a rappresentare una base sociale che, nel corso del 2016, ha visto ben 782 nuovi ingressi, posizionandosi, a fine anno, a quota 6.071 unità.

La Banca viene periodicamente sottoposta ad un processo di revisione cooperativa, che è volto a verifi-care la corretta applicazione dei requisiti mutualistici: accertare il recepimento nello Statuto dei principi minimali, a norma di legge, di mutualità e di assenza di scopi di lucro; verificare l’effettività dello scam-bio mutualistico nonché la qualità della partecipazione dei soci allo scambio stesso; verificare l’effetti-vità della base sociale e l’adempimento degli obblighi di natura amministrativa connessi alla gestione del libro soci; accertare la presenza di regolamenti assembleari ed elettorali che consentano ai soci la partecipazione alla vita sociale senza compromettere l’esercizio dei diritti di espressione, di voto e di candidatura; riscontrare nei numeri del bilancio l’attitudine mutualistica della cooperativa. Tutti i verbali ispettivi sono sempre stati caratterizzati da assenza di rilievi e dunque constatazione della piena natura mutualistica della Banca.

La Banca offre ai soci vantaggi sia di tipo bancario, con le migliori condizioni applicate al rapporto de-nominato “Conto Socio”, sia di tipo extrabancario, con gli sconti e le innumerevoli offerte presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa “I Vantaggi del Socio in Vetrina”.

Sempre importante è l’impegno nelle iniziative a tutela della salute, con l’offerta dell’Assicurazione Infortuni gratuita per i soci, che ha già visto interventi per circa 143 mila euro, e con la stipula di una convenzione con la Fondazione Orizzonte Speranza Onlus, che consente ai soci visite a prezzo ridotto

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(in ambito di angiologia, cardiologia, dermatologia, oculistica, ortopedia, otorinolaringoiatria, check-up preventivo e risonanza magnetica per diagnostica muscolo-scheletrica) presso la struttura in Boves de-nominata Stella del Mattino; nel corso degli ultimi 5 anni circa 2.400 soci hanno usufruito dell’iniziativa.

In campo culturale, il premio “Alunni Meritevoli” ogni anno attribuisce un riconoscimento tangibile a coloro che si sono distinti per l’impegno ed i risultati in ambito scolastico (scuole medie inferiori, scuole medie superiori, università). Da alcuni anni a questa parte viene consegnato nel corso di una serata con-certo organizzata dalle scuole stesse; la manifestazione del 23 dicembre scorso ha visto la premiazione di ben 58 alunni, con un’elargizione da parte della Banca di circa 32 mila euro. Nel corso degli ultimi cinque anni gli alunni premiati sono stati ben 299, con un riconoscimento totale di circa 152 mila euro.

La Banca continua a guardare ai giovani con entusiasmo ed è con entusiasmo che lavora per stimolare ed agevolare l’imprenditorialità giovanile, mettendo a disposizione strumenti concreti che favoriscono la nascita di nuove imprese, non solo in termini di sostegno creditizio, ma di vero e proprio accompagna-mento lungo il percorso che il giovane decide di intraprendere.

In sede di approvazione del bilancio d’esercizio 2016 e di convocazione dell’Assemblea dei soci, il Consi-glio di Amministrazione ha deliberato di offrire la possibilità ad un giovane socio (31 anni non compiuti alla data dell’Assemblea) di partecipare attivamente alla prossima missione del Credito Cooperativo italiano in Ecuador, una nuova tappa nell’ambito del Progetto “Microfinanza Campesina” al quale la Banca partecipa attivamente da anni. Il programma, riconosciuto oggi a livello internazionale come il più grande progetto di sviluppo realizzato in Ecuador con fondi privati e come nuovo modello di co-operazione per combattere la povertà nei Paesi in via di sviluppo, è diventato un “caso di scuola” per chi vuole conoscere la tecnica e le caratteristiche del microcredito. Grazie a questa iniziativa, in Ecuador hanno trovato riconoscimento formale i sistemi bancari locali cooperativi (“finanzas populares”) e le condizioni di vita di migliaia di famiglie sono migliorate, sia dal punto di vista materiale che morale, provocando un effetto di crescita umana, l’interesse dei giovani e degli adulti per ciò che è loro, per il loro passato ed il loro presente.

Tante sono le iniziative sul territorio che ogni anno godono dell’appoggio della Banca, con stanziamenti che assommano a cifre importanti, resi possibili grazie al sostegno ed alla fiducia costanti di tutti i soci, soci che ogni anno in Assemblea approvano all’unanimità la destinazione di una quota importante del risultato economico a tale finalità. Nel corso degli ultimi cinque anni sono stati erogati circa 1,6 milioni di euro, suddivisi in circa 900 interventi. Con soddisfazione si possono citare tre iniziative degli ultimi anni che hanno generato un intenso coinvolgimento, non solo dal lato economico ma anche, e forse soprattutto, emotivo, a testimonianza che il connubio tra la Banca ed il proprio territorio di riferimento continua a funzionare e produce buoni frutti:

con il progetto “Famiglie al Centro” promosso dall’Associazione Fiori sulla Luna Onlus e dalla Coope-rativa Sociale Momo si è sposata la mentalità di “fare impresa nel sociale” e di sostenere i bisogni di ragazzi con autismo e delle loro famiglie;

con l’Associazione “Mai+Sole”, donne che si occupano di donne soggette a violenza fisica e psicolo-gica, e dei loro bambini, si è seguito un interessante cammino che si pone l’obiettivo di ricucire tante vite messe a dura prova da quel senso di impotenza e di isolamento che le donne vivono in diverse situazioni di violenza;

quest’anno un nuovo “viaggio” in compagnia della “Cascina Ambrosino”, centro diurno del Consor-zio Socio Assistenziale del Cuneese a sostegno delle persone disabili.

In ultimo si evidenziano anche gli interventi a vantaggio del relax e divertimento, con l’organizzazione di gite sociali, settimane bianche, soggiorni marini e montani, crociere, che hanno coinvolto negli ultimi 5 anni oltre 3.000 persone.

Uno slogan a livello nazionale riferisce di banche di credito cooperativo differenti per forza. Nei con-fronti dei propri soci e clienti la Banca lo vuole certamente essere, cercando di integrare le logiche pa-

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trimoniali ed economiche, che per forza di cose devono stare alla base dei ragionamenti, con quelle di un reciproco vantaggio e benefi cio. Con questo spirito la Banca lavora per dare importanza al risparmio a prescindere dalla sua effettiva consistenza, fornire attenzione alle imprese indipendentemente dalle loro dimensioni, fi ssare gli obiettivi di budget nella consapevolezza che non tutto è adatto a tutti e che i risultati non devono mai essere raggiunti a scapito della relazione con il cliente e della assoluta traspa-renza nei suoi confronti.

Anche nel 2016 la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves continuerà ad operare per rafforzare la mutualità, interna verso i Soci, esterna verso le Comunità e sistemica verso il Movimento, con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo che continuerà a rappresentare la bussola con cui orientare ogni azione.Tutto quanto sopra rappresenta un chiaro modo di fare banca, lo ha rappresentato in passato e lo rap-presenterà in futuro, nella consapevolezza dell’appoggio che i sempre più numerosi soci e clienti ogni giorno dimostrano.

Questo è lo spirito con cui la Banca rivolge un invito alla lettura del proprio Bilancio Sociale e di Missione.

2. La gestione delle Banca: andamento della gestione e dinamiche dei principali aggregati di stato patrimoniale e di conto economico.

Gli aggregati patrimoniali.

L’intermediazione con la clientela.

Al 31 dicembre 2016, le masse complessivamente amministrate per conto della clientela, costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito, ammontano a 615,6 milioni di euro, evidenziando un aumento di 22,0 milioni di euro su base annua, pari al 3,71%.

Raccolta totale / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Raccolta diretta 382.613 374.240 +8.373 +2,24

Raccolta indiretta 233.015 219.357 +13.658 +6,23

di cui:

risparmio amministrato 153.354 156.051 -2.697 -1,73

risparmio gestito 79.661 63.306 +16.355 +25,83

Totale 615.628 593.597 +22.031 +3,71

L’andamento dei volumi descritto nella tabella precedente conduce, a fi ne anno, ai seguenti rapporti tra le due componenti della raccolta da clientela.

Composizione percentuale della raccolta da clientela 31.12.2016 31.12.2015

Raccolta diretta 62,15% 63,05%

Raccolta indiretta 37,85% 36,95%

La raccolta diretta.

Nel 2016 la dinamica della raccolta diretta ha mostrato una crescita di 8,4 milioni di euro.

Nel complessivo quadro di crescita le componenti di raccolta obbligazionaria e vincolata hanno però se-gnato un decremento a favore della raccolta a vista che è considerevolmente aumentata. La riallocazio-ne da parte della clientela nelle diverse forme di raccolta anche per il 2016 è stata correlata al persistente basso livello dei tassi di interesse.

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trimoniali ed economiche, che per forza di cose devono stare alla base dei ragionamenti, con quelle di un reciproco vantaggio e benefi cio. Con questo spirito la Banca lavora per dare importanza al risparmio a prescindere dalla sua effettiva consistenza, fornire attenzione alle imprese indipendentemente dalle loro dimensioni, fi ssare gli obiettivi di budget nella consapevolezza che non tutto è adatto a tutti e che i risultati non devono mai essere raggiunti a scapito della relazione con il cliente e della assoluta traspa-renza nei suoi confronti.

Anche nel 2016 la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves continuerà ad operare per rafforzare la mutualità, interna verso i Soci, esterna verso le Comunità e sistemica verso il Movimento, con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo che continuerà a rappresentare la bussola con cui orientare ogni azione.Tutto quanto sopra rappresenta un chiaro modo di fare banca, lo ha rappresentato in passato e lo rap-presenterà in futuro, nella consapevolezza dell’appoggio che i sempre più numerosi soci e clienti ogni giorno dimostrano.

Questo è lo spirito con cui la Banca rivolge un invito alla lettura del proprio Bilancio Sociale e di Missione.

2. La gestione delle Banca: andamento della gestione e dinamiche dei principali aggregati di stato patrimoniale e di conto economico.

Gli aggregati patrimoniali.

L’intermediazione con la clientela.

Al 31 dicembre 2016, le masse complessivamente amministrate per conto della clientela, costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito, ammontano a 615,6 milioni di euro, evidenziando un aumento di 22,0 milioni di euro su base annua, pari al 3,71%.

Raccolta totale / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Raccolta diretta 382.613 374.240 +8.373 +2,24

Raccolta indiretta 233.015 219.357 +13.658 +6,23

di cui:

risparmio amministrato 153.354 156.051 -2.697 -1,73

risparmio gestito 79.661 63.306 +16.355 +25,83

Totale 615.628 593.597 +22.031 +3,71

L’andamento dei volumi descritto nella tabella precedente conduce, a fi ne anno, ai seguenti rapporti tra le due componenti della raccolta da clientela.

Composizione percentuale della raccolta da clientela 31.12.2016 31.12.2015

Raccolta diretta 62,15% 63,05%

Raccolta indiretta 37,85% 36,95%

La raccolta diretta.

Nel 2016 la dinamica della raccolta diretta ha mostrato una crescita di 8,4 milioni di euro.

Nel complessivo quadro di crescita le componenti di raccolta obbligazionaria e vincolata hanno però se-gnato un decremento a favore della raccolta a vista che è considerevolmente aumentata. La riallocazio-ne da parte della clientela nelle diverse forme di raccolta anche per il 2016 è stata correlata al persistente basso livello dei tassi di interesse.

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In coerenza con l’andamento dei tassi di mercato la Banca ha operato un contenimento dei costi di raccolta. L’azione è stata agevolata da una situazione di ampia liquidità che ha consentito margini di manovra nelle scelte del funding.

In tale contesto la raccolta diretta si è attestata a 382,6 milioni di euro con un incremento del 2,24% su fine 2015. Nel confronto degli aggregati di fine 2016 rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente si osserva che:i conti correnti e depositi a risparmio raggiungono i 290,0 milioni di euro, registrando un significativo

incremento di 41,7 milioni di euro rispetto a fine 2015, dunque un incremento del 16,81%;i prestiti obbligazionari ammontano a 78,5 milioni di euro, in contrazione di 8,6 milioni di euro, dun-

que del 9,86%, rispetto a fine 2015.

Raccolta diretta / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Conti correnti e depositi a risparmio 289.993 248.262 +41.731 +16,81

Pronti contro termine passivi 0 0 0 0

Obbligazioni

di cui: Valutate al fair value

78.475

0

87.060

0

-8.585

0

-9,86

0

Certificati di deposito

Depositi vincolati

0

14.104

190

38.705

-190

-24.601

-100,00

-63,56

Altri debiti 41 23 +18 +78,26

Totale 382.613 374.240 +8.373 +2,24

Raccolta diretta – composizione percentuale31.12.2016 % sul totale

31.12.2015 % sul totale

Var.

Conti correnti e depositi 75,79 66,34 +9,45

Pronti contro termine passivi 0,00 0,00 0,00

Obbligazioni 20,51 23,26 -2,75

Certificati di deposito

Depositi vincolati

0,00

3,69

0,05

10,34

-0,05

-6,65

Altri debiti 0,01 0,01 0,00

Totale 100,00 100,00

La raccolta indiretta.

La raccolta indiretta da clientela registra nel 2016 un aumento di 13,6 milioni di euro, pari ad un 6,23%, originato dalle seguenti dinamiche:

una crescita della componente risparmio gestito, valorizzata a mercato, per complessivi 16,3 milioni di euro, pari al 25,83%, imputabile per 9,0 milioni di euro a OICR e per 7,3 milioni di euro a prodotti assicurativi;

un decremento del risparmio amministrato per 2,7 milioni di euro, pari all’1,73%.

La quota di risparmio gestito, con valorizzazione a mercato, a fine esercizio registra un’incidenza del 34,19% sulla raccolta indiretta totale, rispetto al 28,86% del 2015.

Raccolta indiretta / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Fondi comuni di investimento e Sicav 64.809 55.744 +9.065 +16,26

Polizze assicurative 14.852 7.562 +7.290 +96,40

Totale risparmio gestito 79.661 63.306 +16.355 +25,83

Totale risparmio amministrato 153.354 156.051 -2.697 -1,73

Totale 233.015 219.357 +13.658 +6,23

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Gli impieghi.

I crediti verso la clientela si sono attestati a 272,2 milioni di euro, con una dinamica in aumento del 6,65% rispetto alla fine dell’esercizio precedente.

La modesta ripresa del ciclo economico e il permanere dei tassi su livelli estremamente ridotti hanno ancora una volta rimandato una ripresa della domanda di credito degna di nota. L’abbondante liquidità immessa sui mercati dalla politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea ha continuato a produrre effetti, che si sono manifestati soprattutto nel mantenere sui minimi storici i costi connessi ai finanziamenti per le famiglie e le piccole e medie imprese. Si è attenuata la flessione degli affidamenti alle imprese, ma la domanda di credito ha risentito ancora della scarsa dinamica degli investimenti e dei consumi. Sul fronte dell’offerta, dove sempre più forte è la pressione competitiva tra gli intermediari bancari, a consigliare prudenza sono rimaste le difficoltà inerenti la qualità del credito. In un contesto generale dunque ancora caratterizzato da tante incertezze, la Banca ha comunque privilegiato il rappor-to di servizio alle economie dei territori serviti, in particolare alle famiglie e alle piccole imprese.

Alla data del 31 dicembre 2016 si evidenziano nove posizioni che rappresentano una “grande esposizio-ne” secondo quanto disciplinato dalle disposizioni di riferimento, per un volume complessivo nominale di 237,8 milioni di euro e ponderato per 86,6 milioni di euro. Sei delle suddette posizioni sono rappre-sentate da titoli di Stato italiani e depositi presso Istituti centrali di categoria o Istituti bancari italiani. Il valore complessivo ponderato delle attività di rischio relative alle residuali tre posizioni di gruppo su clientela è pari a 9,7 milioni di euro, a fronte dei 12,6 milioni di euro di fine 2015 relativi sempre a tre po-sizioni di gruppo su clientela. Nessuna posizione eccede i limiti prudenziali posti dalla disciplina vigente.

Impieghi /000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Conti correnti 31.539 39.330 -7.791 -19,81

Mutui 207.123 184.768 +22.355 +12,10

Altri finanziamenti 15.403 13.564 +1.839 +13,56

Attività deteriorate 16.095 16.018 +77 +0,48

Totale 270.160 253.680 +16.480 +6,50

Titoli di debito 2.080 1.583 +497 +31,40

Totale crediti verso la clientela 272.240 255.263 +16.977 +6,65

Impieghi – composizione percentuale31.12.2016 % sul totale

31.12.2015 % sul totale

Var.

Conti correnti 11,58 15,41 -3,83

Mutui 76,08 72,38 +3,70

Altri finanziamenti 5,66 5,31 +0,35

Crediti rappresentati da titoli 0,76 0,62 +0,14

Attività deteriorate 5,92 6,28 -0,36

Totale 100,00 100,00 -

Qualità del credito.

Il perdurare di una difficile congiuntura economica è alla base dell’incremento delle partite deteriorate, a fronte delle quali sono state effettuate consistenti rettifiche, determinate secondo criteri di prudente apprezzamento delle possibilità di recupero.

In coerenza con le vigenti definizioni di vigilanza, le attività finanziarie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, delle inadempienze probabili, delle esposizioni scadute e/o sconfinanti dete-riorate. Dal novero delle esposizioni deteriorate sono escluse le esposizioni classificate nel portafoglio contabile delle attività finanziarie detenute per la negoziazione ed i contratti derivati.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Trasversalmente alle suddette categorie, nonché ai crediti in bonis, sono altresì individuate le esposizioni forborne, performing e non performing.

Di seguito si riporta, in forma tabellare, l’analisi dei crediti verso la clientela sulla base delle citate cate-gorie di classificazione:

Crediti verso la clientela 31.12.2016 31.12.2015

Euro / 000 Inc. % Euro / 000 Inc. %

Crediti deteriorati

Esposizione lorda 35.780 100,00 33.177 100,00- di cui forborne 3.861 10,79 1.773 5,34

Rettifiche di valore 19.686 55,02 17.159 51,72Esposizione netta 16.094 44,98 16.018 48,28

Sofferenze

Esposizione lorda 25.262 100,00 24.099 100,00 - di cui forborne 751 2,97 751 3,12

Rettifiche valore 16.440 65,08 14.212 58,97Esposizione netta 8.822 34,92 9.887 41,03

Inadempienze probabili

Esposizione lorda 8.656 100,00 7.760 100,00- di cui forborne 3.110 35,93 964 12,42

Rettifiche valore 3.155 36,45 2.882 37,14Esposizione netta 5.501 63,55 4.878 62,86

Esposizioni scadute/sconfinanti

deteriorate

Esposizione lorda 1.862 100,00 1.318 100,00- di cui forborne 0 0 58 4,40

Rettifiche valore 91 4,89 65 4,93Esposizione netta 1.771 95,11 1.253 95,07

Crediti in bonis

Esposizione lorda 257.854 100,00 240.757 100,00- di cui forborne 5.744 2,23 1.244 0,52

Riserva collettiva 1.772 0,69 1.512 0,63- di cui a fronte di crediti forborne 114 6,43 (*) 25 1,65 (*)

(*) valore rapportato al totale Riserva collettiva dei Crediti in bonis

L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti lordi si attesta al 12,18%, rapporto costante rispetto al fine esercizio precedente. Nelle dinamiche, la tabella sopra riportata evidenzia come ad un incremento di circa 2,6 milioni di euro dell’esposizione lorda dei crediti deteriorati, corrisponda un’im-percettibile variazione nell’importo di esposizione netta rispetto a fine 2015.

Il grado di copertura del complesso dei crediti deteriorati si posiziona ancora una volta su una percen-tuale degna di nota, vale a dire al 55,02%, peraltro con un consistente incremento rispetto al 51,72% espresso a fine 2015. In dettaglio:

la percentuale di copertura delle sofferenze si è attestata al 65,08%, rispetto al 58,97% dell’esercizio precedente;

il coverage delle inadempienze probabili è pari al 36,45%, rispetto ad un dato al 31 dicembre 2015 pari al 37,14%. In questo caso il dato deve essere letto alla luce della maggiore eterogeneità nella composizione della categoria delle inadempienze probabili, a seguito anche dei vincoli di classifica-zione derivanti dal riconoscimento delle misure di forbearance. Scomponendo le rettifiche di valore per le principali componenti di analisi, si evidenzia che: la percentuale media di rettifica delle esposi-zioni classificate a inadempienze probabili non forborne risulta pari al 39,16%, dunque in aumento rispetto alla copertura del 2015; la percentuale media delle rettifiche apportate alle inadempienze probabili forborne è pari al 31,61%;

le esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate evidenziano un coverage medio del 4,89%, rispetto al 4,93% di fine 2015, senza posizioni forborne al loro interno;

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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la copertura dei crediti in bonis è complessivamente pari allo 0,69%, contro lo 0,63% dell’esercizio precedente. In tale ambito, si evidenzia una più alta incidenza, tenuto conto della maggiore rischio-sità intrinseca, della riserva collettiva stimata a fronte dei crediti forborne performing, pari al 2,00%, in linea rispetto al corrispondente dato di fine 2015.

In conseguenza delle suddette dinamiche, il costo del credito, pari al rapporto tra le rettifiche di valore su crediti per cassa verso la clientela e la relativa esposizione lorda, passa dal 6,81% dell’esercizio prece-dente al 7,31% del 31 dicembre 2016.

Nella tabella a seguire vengono riportati i principali indicatori inerenti la qualità del credito ed i relativi raffronti con l’esercizio precedente.

Indicatore 31.12.2016 31.12.2015

Crediti deteriorati lordi/Crediti lordi 12,18% 12,11%

Crediti forborne/Crediti lordi 3,27% 1,10%

Sofferenze lorde/Crediti lordi 8,60% 8,80%

Inadempienze probabili lorde/Crediti lordi 2,95% 2,83%

Crediti deteriorati netti/Crediti netti 5,91% 6,27%

Indice di copertura crediti deteriorati 55,02% 51,72%

Indice di copertura sofferenze 65,08% 58,97%

Indice di copertura inadempienze probabili 36,45% 37,14%

Indice di copertura esposizioni scad./sconf. deteriorate 4,89% 4,93%

Indice di copertura crediti verso clientela in bonis 0,69% 0,63%

Indice di copertura crediti forborne performing 1,98% 2,01%

Indice di copertura crediti forborne deteriorati 41,31% 48,22%

La posizione interbancaria e le attività finanziarie.

La liquidità della Banca si è costantemente affermata su valori decisamente capienti, senza registrare tensione alcuna nel corso dell’esercizio.

L’incremento in termini assoluti degli impieghi superiore rispetto a quello della raccolta diretta, con conseguente bilanciamento nella riduzione delle attività finanziarie, ha consentito di conseguire nell’e-sercizio un più performante rapporto impieghi/raccolta, peraltro con benefici anche a conto economico.

L’esposizione interbancaria netta include il finanziamento acceso per il tramite del TLTRO II Group costi-tuito da Iccrea Banca Spa, pari complessivamente a 28,5 milioni di euro. Tale operazione prevede l’inte-ressante possibilità di ottenere un tasso negativo sul finanziamento, a condizione che la Banca dimostri una crescita in determinate tipologie di impieghi (c.d. eligible loans); ad oggi la Banca ha conseguito una crescita ampiamente superiore al livello benchmark del 2,50%.

La residua posizione passiva per 52,6 milioni di euro è costituita da finanziamenti collateralizzati attinti per il tramite di Iccrea Banca Spa attraverso la costituzione di attivi eligibili a garanzia.

Posizione interbancaria netta / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Crediti verso banche 54.526 55.840 -1.314 -2,35

Debiti verso banche 81.115 100.651 -19.536 -19,41

Totale -26.589 -44.811 +18.222 +40,66

La riserva di liquidità rappresentata da titoli prontamente monetizzabili somma a fine 2016 a 80,9 milio-ni di euro, sostanzialmente stabile rispetto agli 83,3 milioni di euro di fine 2015.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Attività Finanziarie / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 57 51 +6 +11,76

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

155.984

21.052

206.717

0

-50.733

+21.052

-24,54

-

Totale 177.093 206.768 -29.675 -14,35

La dinamica del portafoglio titoli è principalmente connessa alla variazione delle “attività finanziarie disponibili per la vendita”, che registra una diminuzione del 24,54% rispetto all’esercizio precedente, pari in valore assoluto a 50,7 milioni di euro, e delle “attività finanziarie detenute sino alla scadenza” che, assenti nel 2015, a fine 2016 sono invece pari a 21,0 milioni di euro. Quest’ultima voce è la diretta conseguenza dell’apertura, in corso d’esercizio, di un portafoglio (HTM – Held to Maturity), alimentato attraverso la riclassificazione di un CCT precedentemente inserito nel portafoglio AFS (Available for Sale) per nominali 15 milioni di euro e da successivi acquisti di titoli.

A fine dicembre 2016 il portafoglio AFS era così costituito: titoli di Stato italiani per 122,0 milioni di euro; titoli di debito emessi da primarie istituzioni creditizie per 30,0 milioni di euro; investimenti in fondi co-muni per 0,7 milioni di euro; titoli di capitale per 3,1 milioni di euro. In tale ambito, sotto il profilo finan-ziario, i titoli a tasso variabile rappresentano l’83,62% del portafoglio ed i titoli a tasso fisso il 13,90%, con una residuale rimanenza costituita da strumenti partecipativi.

Il portafoglio HTM è composto esclusivamente da titoli di Stato italiani, a tasso fisso per il 13,13% ed a tasso variabile per il rimanente 86,87%.

Attività finanziarie disponibili per la vendita e loans & receivables / 000

31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Titoli di debito 154.477 204.717 -50.240 -24,54

di cui Titoli di Stato 123.631 173.335 -49.704 -28,67

Titoli di capitale 3.112 2.856 +256 +8,96

Quote di OICR 750 1.003 -253 -25,22

Totale 158.339 208.576 -50.237 -24,08

La duration modificata del portafoglio AFS è di 0,75, in discesa rispetto al dato di 1,68 di fine 2015.

Le immobilizzazioni materiali e immateriali.

Al 31 dicembre 2016 l’aggregato delle immobilizzazioni, comprendente le attività materiali ed immate-riali, si colloca a 1,3 milioni di euro, in diminuzione rispetto al valore di 1,4 milioni di euro del 2015, con un decremento pari a 124 mila euro, dunque all’8,69%.

Immobilizzazioni / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Attività materiali 1.285 1.405 -120 -8,54

Attività immateriali 17 21 -4 -19,05

Totale 1.302 1.426 -124 -8,69

I fondi a destinazione specifica.

I fondi a destinazione specifica comprendono oneri per il personale pari a 110 mila euro, concernenti l’impegno finanziario che la Banca dovrà sostenere negli anni futuri in favore del personale dipendente stante l’anzianità di servizio, e fondi destinati a beneficenza e mutualità che sommano a 373 mila euro, dati sostanzialmente invariati rispetto all’esercizio precedente.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Fondi rischi e oneri / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Oneri per il personale

Altri

110

373

108

374

+2

-1

+1,85

-0,27

Totale 483 482 +1 +0,21

Patrimonio netto, Fondi propri e adeguatezza patrimoniale.

L’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un elemento fondamen-tale nell’ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a maggior ragione nel contesto attuale, in virtù dell’importanza crescente che la dotazione di mezzi propri assume per la crescita aziendale, il contestuale rispetto dei vincoli e requisiti di vigilanza, il sostegno all’operatività del territorio.

Per tale motivo la Banca persegue politiche di incremento della base sociale e criteri di prudente accan-tonamento di significative quote degli utili, eccedenti il vincolo di destinazione normativamente stabi-lito. Anche in ragione delle prudenti politiche allocative, le risorse patrimoniali continuano a collocarsi ben al di sopra dei vincoli regolamentari.

Al 31/12/2016 il patrimonio netto, che ammonta a 44,8 milioni di euro, con un incremento pari allo 0,29% rispetto al fine anno precedente, è così composto:

Patrimonio netto / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Capitale 16 14 +2 +14,28

Sovrapprezzi di emissione 443 404 +39 +9,65

Riserve 41.578 40.167 +1.411 +3,51

Riserve da valutazione 1.082 2.457 -1.375 -55,96

Utile/(Perdita) di esercizio 1.712 1.660 +52 +3,13

Totale 44.831 44.702 +129 +0,29

Le movimentazioni del patrimonio netto sono dettagliate nello specifico prospetto di bilancio.

Il modesto incremento rispetto al 31.12.2015 è da leggersi in uno con la diminuzione per oltre 1,3 milioni di euro della riserva relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, composta come da tabella seguente:

Tipologia strumenti / 000

31.12.2016 31.12.2015

Riservapositiva

Riserva negativa

Totaleriserva

Riserva positiva

Riserva negativa

Totaleriserva

Titoli di debito 884 167 717 2.407 337 2.070

OICR 2 0 2 3 0 3

Totale 886 167 719 2.410 337 2.073

Le “Riserve” includono le riserve di utili già esistenti (riserva legale) nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle “Riserve da valutazione”.

Tra le “Riserve da valutazione” figurano le riserve relative alle attività finanziarie disponibili per la vendi-ta pari a 719 mila euro, le riserve iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione pari a 501 mila euro, nonché le riserve attuariali su piani previdenziali a benefici definiti.

I fondi propri ai fini prudenziali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati in applicazione dei principi IAS/IFRS e delle politiche contabili adottate, nonché tenendo conto della disciplina prudenziale applicabile.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Conformemente alle citate disposizioni, i fondi propri derivano dalla somma di componenti positive e negative, in base alla loro natura patrimoniale; le componenti positive sono nella piena disponibilità del-la Banca, al fine di poterle utilizzare per fronteggiare il complesso dei requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi.

Il totale dei fondi propri è costituito dal capitale di classe 1 (Tier 1) e dal capitale di classe 2 (Tier 2 – T2); a sua volta, il capitale di classe 1 risulta dalla somma del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e del capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1).

I tre predetti aggregati (CET 1, AT 1 e T2) sono determinati sommando algebricamente gli elementi posi-tivi e gli elementi negativi che li compongono, previa considerazione dei c.d. “filtri prudenziali”. Con tale espressione si intendono tutti quegli elementi rettificativi, positivi e negativi, del capitale primario di classe 1, introdotti dall’Autorità di vigilanza con il fine esplicito di ridurre la potenziale volatilità del patrimonio.

A tale ultimo proposito, si rammenta che la Banca si avvale della facoltà di non includere in alcun ele-mento dei fondi propri i profitti e le perdite non realizzati relativi alle esposizioni verso le Ammini-strazioni centrali (UE) classificate nel portafoglio delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita”. Ai sensi dell’Art. 467 (2), secondo capoverso, del CRR, la facoltà esercitata nel 2013 dalla Banca d’Italia di consentire alle banche di optare per la sterilizzazione totale dei profitti e delle perdite derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio contabile AFS ha un’applicazione temporalmente limitata all’adozione del principio contabile IFRS 9 in sostituzione dello IAS 39.

Il Regolamento di adozione dell’IFRS 9 è stato adottato dalla Commissione europea lo scorso mese di novembre ed è entrato in vigore nel mese di dicembre 2016, stabilendo l’applicazione del principio, al più tardi, a partire dalla data di inizio del primo esercizio finanziario che cominci il 1° gennaio 2018 o successivamente. Si è posta quindi una questione interpretativa inerente al momento dal quale cessa la discrezionalità esercitata dalla Banca d’Italia e, di conseguenza, l’applicazione del filtro, ovvero, se dalla data dell’entrata in vigore del Regolamento di adozione del principio o da quella di effettiva applica-zione dello stesso.

Il 23 gennaio 2016 la Banca d’Italia ha pubblicato una comunicazione contenente alcuni chiarimenti sul trattamento prudenziale dei saldi netti cumulati delle plusvalenze e minusvalenze su esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita”, con la quale ha evidenziato che, nelle more di un chiarimento formale da parte delle competenti auto-rità comunitarie, le banche diverse da quelle sottoposte alla supervisione diretta della Banca Centrale Europea (“banche meno significative”), le SIM e gli intermediari finanziari iscritti all’Albo di cui all’art. 106 TUB, possono continuare ad applicare l’attuale trattamento prudenziale, ovvero, sterilizzare l’intero ammontare di profitti e perdite non realizzati derivanti dalle suddette esposizioni.

A fine dicembre 2016, il capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) della Banca, determi-nato in applicazione delle norme e dei riferimenti dianzi richiamati, ammonta a 43,8 milioni di euro. Il capitale primario 1 (Tier 1) è pari a 43,8 milioni di euro. Il capitale di classe 2 (Tier 2) è pari a 4 mila euro.I fondi propri si sono attestati, pertanto, a 43,8 milioni di euro.

Nella quantificazione degli anzidetti aggregati patrimoniali si è tenuto conto anche degli effetti del “re-gime transitorio”, ammontanti complessivamente a -708 mila euro, più dettagliatamente illustrati nella Nota integrativa (Parte F, Sezione 2) cui pertanto si rinvia per ulteriori ragguagli.

Fondi propri / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Capitale primario di classe 1 (CET 1) 43.822 42.329 +1.493 +3,53

Capitale primario (Tier 1) 43.822 42.329 +1.493 +3,53

Capitale di classe 2 (Tier 2) 4 1 +3 +300,00

Totale 43.826 42.330 +1.496 +3,53

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Le attività di rischio ponderate (RWA) registrano nell’esercizio 2016 un decremento da 279,3 milioni di euro a 267,7 milioni di euro, imputabile sostanzialmente alla diminuzione dei requisiti patrimoniali complessivi a fronte del rischio di credito e di controparte, cresciuti meno che proporzionalmente all’in-cremento delle masse, in quanto l’espansione degli impieghi verso la clientela si è indirizzata soprattutto verso tipologie (esposizioni al dettaglio e garantite da immobili) che godono di una ponderazione pre-ferenziale inferiore al 100%.

In data 07 ottobre 2016 la Banca è stata autorizzata preventivamente ai sensi degli artt. 77 e 78 del Rego-lamento UE n. 575/2013 (CRR) e degli artt. 29 e 32 del Regolamento Delegato (UE) n. 241/2014 ad opera-re il rimborso di strumenti di capitale primario di classe 1 nel limite di un plafond rotativo di 15 mila euro, a seguito di istanza motivata dall’esigenza di liquidare le quote dei soci nei casi di recesso, esclusione e morte, disciplinati dallo statuto. Conformemente alle disposizioni dell’articolo 28 del Regolamento De-legato (UE) n. 241/2014, l’importo autorizzato è portato in deduzione dei fondi propri, anche prima che abbiano luogo gli effettivi rimborsi, dunque per un ammontare, al 31 dicembre 2016, pari a 15 mila euro.

Tutto ciò premesso, la Banca presenta: un rapporto tra capitale primario di classe 1 ed attività di ri-schio ponderate (CET 1 ratio) pari al 16,37% (15,15% al 31.12.2015) e superiore al limite del 4,50%; un rapporto tra capitale di classe 1 ed attività di rischio ponderate (Tier 1 ratio) pari al 16,37% (15,15% al 31.12.2015) e superiore al limite del 6,00%; un rapporto tra capitale totale ed attività di rischio ponde-rate (Total Capital ratio) pari al 16,37% (15,15% al 31.12.2015) e superiore rispetto al requisito minimo dell’8,00%.

Il miglioramento dei ratios patrimoniali rispetto all’esercizio precedente è da attribuirsi, oltre che alla già citata flessione delle attività di rischio ponderate, all’incremento dei fondi propri a seguito, princi-palmente, della destinazione dell’utile di esercizio.

Si evidenzia che, a partire dalla data del 31 dicembre 2015, la Banca è tenuta al rispetto di coefficienti di capitale aggiuntivi rispetto ai limiti regolamentari ex art. 92 del CRR imposti dalla Banca d’Italia ad esito del processo SREP 2015, come di seguito evidenziato:

coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 ratio) pari al 7,00%, composto da una misura vincolante del 5,10% (di cui 4,50% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,60% a fronte dei requisiti aggiuntivi ad esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conser-vazione del capitale;

coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 8,50%, composto da una misura vincolante del 6,90% (di cui 6,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,90% a fronte dei requisiti aggiuntivi ad esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale;

coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 10,50%, composto da una misura vincolante del 9,20% (di cui 8,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,20% a fronte dei requisiti aggiuntivi ad esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale.

La consistenza dei fondi propri al 31 dicembre 2016 risulta pienamente capiente su tutti e tre i livelli vin-colanti di capitale rappresentati. Risulta, inoltre, pienamente rispettato il requisito combinato di riserva di capitale.

La Banca d’Italia con l’emanazione, nel mese di ottobre 2016, del 18° aggiornamento alla Circolare 285/2013, ha ricondotto, a far data dal 1° gennaio 2017, la disciplina transitoria della riserva di capitale a quanto previsto, in via ordinaria, dalla CRD IV.

Come evidenziato nella Comunicazione di decisione sul capitale a esito dello SREP 2016 ricevuta lo scorso 20 marzo 2017, il nuovo requisito patrimoniale basato sul profilo di rischio della Banca applicabile nel 2017 si comporrà dei requisiti di capitale vincolanti (costituiti dalla somma dei requisiti minimi ex art.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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92 del CRR e dei requisiti vincolanti aggiuntivi determinati ad esito dello SREP), e della misura piena (ovvero, non “assorbita” nei requisiti vincolanti aggiuntivi) del requisito di riserva di conservazione del capitale applicabile alla luce della disciplina transitoria.

In particolare, sulla base di quanto riportato nella comunicazione già citata la Banca sarà tenuta, a de-correre dal 21 marzo 2017, fermi i requisiti di capitale minimi ex art. 92 del CRR, al rispetto dei seguenti requisiti di capitale corrispondenti agli overall capital requirement (OCR) ratio come definiti nelle Linee Guida EBA 2014/13:

5,95% con riferimento al CET 1 ratio, composto da una misura vincolante del 4,70% (di cui 4,50% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,20% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale;

7,55% con riferimento al Tier 1 ratio, composto da una misura vincolante del 6,30% (di cui 6,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,30% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale;

9,65% con riferimento al Total Capital ratio, composto da una misura vincolante del 8,40% (di cui 8,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 0,40% a fronte dei requisiti aggiuntivi determina-ti a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale.

In caso di riduzione di uno dei ratio patrimoniali al di sotto dell’OCR ratio, ma al di sopra della misura vincolante, occorrerà procedere all’avvio delle misure di conservazione del capitale; qualora uno dei ratio dovesse scendere al di sotto della misura vincolante occorrerà tempestivamente dare corso a inizia-tive atte al rispristino immediato del ratio su valori superiori al limite vincolante.

■ I risultati economici del periodo 2016.

Il margine di interesse.

Il margine di interesse nel 2016 dimostra una sostanziale tenuta, con un dato finale di incremento dell’1,89% rispetto alla fine dell’esercizio precedente, pari in valore assoluto a 118 mila euro.

Al marcato calo di redditività da interessi attivi pari a 1,1 milioni di euro la Banca ha fatto fronte con una contrazione di 1,3 milioni di euro negli interessi passivi, con un conseguente marginale miglioramento sotto il profilo economico.

Il risultato finale deriva da una correlazione di più fattori: incremento di volumi dell’attività creditizia; riduzione del costo della raccolta; calo della redditività del portafoglio titoli; finanziamenti per il tramite del pool di collateral su Iccrea Banca spa a tassi negativi.

Margine di interesse / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Interessi attivi e proventi assimilati 8.996 10.144 -1.148 -11,32

Interessi passivi e oneri assimilati (2.627) (3.893) -1.266 -32,52

Totale 6.369 6.251 +118 +1,89

Il margine di intermediazione.

Nel 2016 si rileva un risultato soddisfacente nelle commissioni nette, sostenute da un incremento del 3,92% di quelle attive, pari a 120 mila euro, con un contemporaneo contenimento di quelle passive, diminuite del 7,86%, dunque di 29 mila euro.

Al contributo positivo delle commissioni si contrappone un risultato da negoziazione in netta flessione rispetto al 2015, con un valore complessivo che scende da 4,1 milioni di euro a 2,7 milioni di euro. La flessione è da leggersi alla luce dell’andamento dei mercati, per quanto gli stessi abbiano ancora rappre-sentato una situazione del tutto eccezionale anche nell’esercizio appena concluso.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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In conseguenza di quanto sopra si registra nel 2016 una riduzione del margine di intermediazione di 1,3 milioni di euro, corrispondente in termini percentuali al 9,92%.

L’incidenza del margine di interesse sul margine di intermediazione nel 2016 si attesta al 53,59%, rispet-to al 47,38% del 2015.

Margine di intermediazione / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Margine di interesse 6.369 6.251 +118 +1,89

Commissioni attive

Commissioni passive

3.181

(340)

3.061

(369)

+120

-29

+3,92

-7,86

Commissione nette 2.841 2.692 +149 +5,53

Dividendi e proventi simili

Risultato netto dell’attività di negoziazione

Utili (perdite) da cessione/riacquisto di:

a) crediti

b) attività disponibili per la vendita

d) passività finanziarie

Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value

39

(38)

2.674

0

2.662

12

0

33

60

4.117

99

4.000

18

41

+6

-98

-1.443

-99

-1.338

-6

-41

+18,18

-163,33

-35,05

-100,00

-33,45

-33,33

-100,00

Totale 11.885 13.194 -1.309 -9,92

Il risultato netto della gestione finanziaria.

Le rettifiche di valore per complessivi 3,1 milioni di euro sono state generate da:

svalutazioni delle posizioni a sofferenza, con 3,2 milioni di euro derivanti da nuove posizioni, da ul-teriori svalutazioni di posizioni già in essere o da rettifiche da “time value”;

rettifiche di valore collettive per 0,6 milioni di euro;riprese di valore riferite a ripristini di interessi da attualizzazioni ed incassi per 0,7 milioni di euro;partecipazione, per la quota di pertinenza, ad interventi deliberati dal Fondo di Garanzia dei Depo-

sitanti del Credito Cooperativo, per 33 mila euro;crediti stralciati per 7 mila euro.

Risultato netto della gestione finanziaria / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Margine di intermediazione 11.885 13.194 -1.309 -9,92

Rettifiche/riprese di valore per deterioramento di:

a) crediti

b) attività finanziarie disponibili per la vendita

d) altre operazioni finanziarie

(3.067)

(3.041)

7

(33)

(4.153)

(3.525)

(335)

(293)

-1.086

-484

+342

-260

+26,13

+13,73

+102,09

+88,74

Totale 8.818 9.041 -223 -2,47

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Gli oneri operativi.

Costi operativi / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Spese amministrative (7.912) (7.847) +65 +0,83

a) spese per il personale

b) altre spese amministrative

(4.407)

(3.505)

(4.416)

(3.431)

-9

+74

-0,20

+2,16

Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (164) (182) -18 -9,89

Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (5) (3) +2 +66,67

Altri oneri/proventi di gestione 1.247 1.051 +196 +18,65

Totale (6.834) (6.981) -147 -2,10

I costi operativi a fine 2016 rappresentano il 107,30% del margine di interesse ed il 57,50% del margine di intermediazione (rispettivamente il 111,68% ed il 52,91% nel 2015).

Le spese del personale e le altre spese amministrative sono così suddivise:

Spese per il personale / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Salari e stipendi

Oneri sociali

(2.890)

(726)

(2.953)

(745)

-63

-19

-2,13

-2,55

Altri oneri del personale (791) (718) +73 +10,17

Totale (4.407) (4.416) -9 -0,20

Altre spese amministrative / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Spese di manutenzione e fitti passivi (222) (204) +18 +8,82

Spese per servizi professionali (314) (189) +125 +66,14

Spese di pubblicità e rappresentanza

Spese di trasporto e vigilanza

Premi Assicurativi

Spese generali

Imposte e tasse

(226)

(34)

(78)

(1.510)

(1.121)

(248)

(31)

(78)

(1.481)

(1.201)

-22

+3

0

+29

-80

-8,87

+9,68

0

+1,96

-6,66

Totale (3.505) (3.432) +73 +2,13

L’utile di periodo.

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si colloca a 1,982 milioni di euro, valore in lieve diminuzione rispetto al risultato conseguito nel 2015 pari a 2,054 milioni di euro.

Le imposte sul reddito incidono, nel 2016, per 269 mila euro, in diminuzione rispetto ai 394 mila euro del periodo di imposta precedente. Sulla determinazione del carico fiscale ha inciso il compimento, nel corso dell’esercizio, della riforma della disciplina fiscale concernente le rettifiche di valore su crediti verso la clientela iscritti in bilancio, con una deducibilità ora integrale ai fini IRES e IRAP e peraltro con un regi-me transitorio per le rettifiche di valore pregresse volto ad assicurarne, secondo prestabilite percentuali annue, la piena rilevanza fiscale entro il 2025.

Il minor carico fiscale ha generato un utile netto pari a 1,713 milioni di euro, in marginale crescita rispet-to al risultato 2015 di 1,660 milioni di euro, con un aumento in termini percentuali del 3,19%.

Il risultato economico dell’esercizio trascorso, letto soprattutto alla luce del perdurante e difficile conte-sto economico, delle difficoltà del sistema bancario e degli interventi economicamente rilevanti a cui la Banca è stata chiamata a sostegno di casi problematici all’interno ed all’esterno della categoria, permet-te ancora una volta di esprimere un giudizio soddisfacente.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Utile di periodo / 000 31.12.2016 31.12.2015 Var. ass. Var. %

Utile/perdita dell’operatività corrente al lordo delle imposte 1.982 2.054 -72 -3,50

Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (269) (394) -125 -31,72

Utile/perdita dell’operatività corrente al netto delle imposte 1.713 1.660 +53 +3,19

■ Indici patrimoniali, economici, fi nanziari e di produttività.

Nella tabella sottostante vengono riepilogati i principali indicatori patrimoniali, economici, fi nanziari e di produttività della Banca.

Indici Patrimoniali 2016 2015

Patrimonio netto/impieghi lordi 15,27% 16,32%

Patrimonio netto/raccolta diretta da clientela 11,72% 11,94%

Indici di solvibilità 2016 2015

Patrimonio netto/Crediti netti a clientela 16,47% 17,51%

Impieghi/Depositi 71,15% 68,21%

Indici di Rischiosità del Credito 2016 2015

Crediti netti in sofferenza/Crediti netti vs. clientela 3,24% 3,87%

Crediti netti inad. probabili/Crediti netti vs. clientela 2,02% 1,91%

Crediti netti in sofferenza/Patrimonio netto 19,68% 22,12%

Indici di Redditività 2016 2015

Margine di interesse/Margine di intermediazione 53,59% 47,38%

Margine dei servizi/Margine di intermediazione 23,90% 20,40%

Costi operativi/Margine di interesse 107,30% 111,68%

Costi operativi/Margine di intermediazione 57,50% 52,91%Indici di Produttività 2016 2015

Impieghi a clientela/Numero dipendenti /000 € 4.614 € 4.401

Raccolta diretta da clientela/Numero dipendenti /000 € 6.485 € 6.452

Spese per il personale/Margine di intermediazione 37,08% 33,47%

Risultato lordo di gestione/Patrimonio netto 4,42% 4,59%

Costi operativi/Totale attivo 1,32% 1,32%

3. La struttura operativa.

Al 31.12.2016 la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves Banca di Credito Cooperativo serve il proprio terri-torio di competenza con la sede centrale di Boves e con le fi liali di Boves, Borgo San Giuseppe (frazione di Cuneo), Cuneo, Peveragno, Fontanelle (frazione di Boves), Borgo San Dalmazzo, Beguda (frazione di Borgo San Dalmazzo), Madonna dell’Olmo (frazione di Cuneo) e Roccavione.

In sinergia con i servizi offerti dalle fi liali, la rete di sportelli automatici a.t.m. ammontano a 11 unità (11 nel 2015), mentre i p.o.s., a dicembre 2016, contano 372 installazioni (379 nel 2015), con un leggero decremento del 1,85% rispetto all’esercizio precedente.

Per quanto riguarda la banca on line, inoltre, i contratti di internet banking sommano, a fi ne esercizio, a 4.711 (3.971 nel 2015), in aumento del 18,63% rispetto all’esercizio precedente, permettendo di gestire più di 8.402 rapporti (7.310 nel 2015), con un delta positivo del 14,94%.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Una particolare cura ed attenzione viene costantemente dedicata all’aggiornamento e sviluppo del sito internet, nella consapevolezza della sua importanza quale strumento operativo e di informazione, dun-que di relazione con la clientela effettiva e potenziale. Nel 2016 sono stati oltre 22 mila i contatti regi-strati, in linea con il 2015. Nel corso dell’esercizio sono state condotte una serie di attività di restyling del sito, che hanno condotto alla messa on line di una nuova versione, maggiormente performante, più accattivante, in linea con le attuali tendenze ed aspettative del pubblico esterno, nonché in grado di assicurare rigorosi requisiti di sicurezza informatica e fornire un livello di protezione conforme ai rischi da fronteggiare.

La Banca a fine esercizio gestisce n. 7 enti di tesoreria (n. 6 enti nel 2015).

L’organico della Banca al 31.12.2016 risulta composto da n. 54 risorse assunte con contratto di lavoro a tempo indeterminato, nel cui ambito si registrano n. 3 part-time, e da n. 5 risorse con contratto di ap-prendistato di durata triennale.

Nella composizione dell’organico vengono costantemente ottemperati gli obblighi di legge riguardo al collocamento obbligatorio.

Nelle tabelle che seguono, la ripartizione del personale sulla base del sesso, dell’età e della qualifica.

Sesso 2016 2015

Maschi 39 38

Femmine 20 20

Totale 59 58

Età 2016 2015

anni 20–30 10 10

anni 30-40 14 14

anni 40-50 20 20

anni 50-60 14 13

anni oltre 60 1 1

Totale 59 58

Qualifica 2016 2015

Dirigenti 2 2

Quadri Direttivi 13 13

Impiegati 44 43

Totale 59 58

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Nell’ambito della struttura organizzativa si sono registrate le seguenti variazioni di rilievo:

Per rendere più performante il modello organizzativo aziendale, è stato necessario prevedere formal-mente nuove Unità Organizzative, affidate a personale recante i necessari requisiti professionali, nonché prevedere talune modifiche rispetto a nomine e configurazioni di compiti specifici già formalizzate in precedenza dalla Banca. Nel particolare:

Responsabile interno della Funzione Compliance. Ai fini di una più funzionale struttura dei controlli interni e di una più sviluppata suddivisione di compiti e funzioni in aderenza alle Disposizioni sul Sistema dei Controlli Interni, verificato il possesso di requisiti di professionalità adeguati e consoni al ruolo tali da assicurare l’eventuale re-internalizzazione, in caso di necessità, del complesso delle attività della Funzione Compliance, è stato individuato un nuovo Responsabile.

Responsabile Reclami. Si è reputato opportuno affidare la Responsabilità dell’Ufficio Reclami al Re-sponsabile interno della Funzione Compliance, considerato l’attinenza della materia e la necessità di assicurare la trattazione e la gestione dei reclami in modo conforme a quanto disposto dalle nor-mative interne ed esterne. In tal modo si mantiene altresì indipendenza e autonomia rispetto alle Funzioni della Banca preposte alla commercializzazione dei servizi.

Referente Anti Usura. Il Referente Anti Usura sovraintende l’intero processo di contrasto all’usura, coordinando l’attività delle altre Funzioni aziendali a vario titolo interessate nel processo, ed effettua attività di presidio del rischio specifico. Sempre ai fini di una più funzionale struttura dei controlli interni e di una più sviluppata suddivisione di compiti e funzioni in aderenza alle Disposizioni sul Sistema dei Controlli Interni, verificato il possesso di requisiti di professionalità adeguati e consoni al ruolo, è stato individuato un nuovo Referente Anti Usura.

Di seguito l’Organigramma aziendale:

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Responsabile interno trattamento dati personali. Nell’ambito del più ampio progetto di riorganizza-zione e razionalizzazione è stato individuato anche un nuovo Responsabile interno trattamento dati personali.

Legale. L’Unità Organizzativa in questione ha il compito di garantire assistenza e consulenza legale, rivolta all’intera struttura della Banca, sia in prima persona che avvalendosi, ove necessario, della collaborazione di legali esterni. La Funzione provvede anche alla gestione delle posizioni creditorie classificate a sofferenza ed alle connesse attività di recupero del credito in collaborazione con il Re-sponsabile Area Crediti. In tale ambito sono state assegnate le responsabilità ad una specifica risorsa (dottore in legge e avvocato).

Organizzazione. L’Unità Organizzativa è responsabile della normativa interna della Banca. Effettua una costante verifica della coerenza tra le variabili di contesto (istituzionali, individuali, sociali, tecni-che) e le variabili organizzative (struttura, meccanismi operativi, potere organizzativo) adottate dalla Banca. A tal proposito ricerca le migliori combinazioni di efficienza ed efficacia per tutti i processi operativi e produttivi aziendali, in linea con la pianificazione strategica e gli obiettivi della Banca. La risorsa responsabile è stata individuata sulla base dell’esperienza acquisita negli anni e la approfon-dita conoscenza trasversale delle attività e dei processi della Banca.

Referente Funzioni Operative Importanti (FOI). Il Referente Funzioni Operative Importanti (FOI) ha la responsabilità in ordine al monitoraggio nel continuo delle attività svolte dal fornitore, che si esplica, prevalentemente, attraverso la verifica dei livelli di servizio concordati, in stretto raccordo con le Fun-zioni Operative aziendali coinvolte e la Funzione di Revisione Interna, nonché della predisposizione dell’informativa verso gli Organi Aziendali e le Funzioni di Controllo circa l’andamento delle Funzioni Esternalizzate. Il compito è stato assegnato al Responsabile Organizzazione.

Controllo di Gestione. L’Unità Organizzativa mantiene, alimenta ed aggiorna il sistema di reporting direzionale, fornendo tutte le analisi necessarie ad interpretare l’andamento gestionale della Banca. È, inoltre, responsabile della coerenza del sistema di obiettivi di medio e breve periodo. Di fatto, si è trattato di formalizzare un’attività ormai consolidata in Banca.

Tecnologie e Sistemi Informativi. L’Unità Organizzativa presidia il sistema informativo e coordina tut-te le problematiche ad esso connesse, rappresentando il trait d’union di tutte le Unità Organizzative con le strutture centrali e con l’outsourcer informatico. Presidia il mondo hardware/software, le tec-nologie elaborative ed applicative di supporto, le reti (interne ed esterne) di trasmissione dati. Anche in questo caso si è trattato di una conferma in capo a colui che già ricopriva il ruolo di Responsabile Sistemi Informatici.

Data Owner e Utente Responsabile. In stretta connessione al punto precedente ed in considerazione dell’esperienza professionale acquisita in materia, l’incarico è stato affidato al Responsabile Tecnolo-gie e Sistemi Informativi.

In corso d’anno si è, inoltre, registrata l’assunzione, con contratto di apprendistato della durata di tre anni, di una figura professionale da adibire a mansioni di sportello e retrosportello.

La Banca ha continuato nell’offerta di esperienze formative ai giovani del territorio, provenienti dalle Scuole Superiori e dall’Università, tramite l’attivazione di tirocini curriculari finalizzati a realizzare un primo orientamento nel mondo del lavoro e l’elaborazione di tesi di laurea, talvolta su tematiche ban-carie.

Referente Interno della Funzione di Internal Audit. Il rispetto dei principi di indipendenza e separatezza sanciti dalle Disposizioni di Vigilanza, anche tenuto conto della possibile configurazione di conflitti di interesse, richiede che il ruolo di Referente Interno della Funzione di Internal Audit sia attribuito ad un soggetto diverso da quello che ricopre il ruolo di Responsabile Interno di Funzioni Aziendali di Controllo

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di secondo livello. Le Disposizioni prevedono che il ruolo possa essere affidato ad un Amministratore, anche alla luce dell’utilità che tale attribuzione può assumere nell’agevolare la crescita della cultura dei controlli negli organi amministrativi ed al fine di un’efficace ed efficiente dialettica delle Funzioni Aziendali di Controllo con gli Organi Aziendali, nella prospettiva della necessaria riconduzione anche delle Funzioni di secondo livello in diretta subordinazione gerarchico-funzionale al Consiglio di Ammini-strazione. Nel corso dell’esercizio la Banca ha individuato in un Amministratore di esperienza il suddetto ruolo, in virtù anche del suo percorso e delle sue competenze professionali.

La crescita professionale del personale è uno degli aspetti caratterizzanti della politica gestionale della Banca. L’investimento sulla formazione interna è ritenuto fondamentale per diffondere nell’azienda le conoscenze, i principi e la filosofia della Banca. La formazione esterna, invece, è il veicolo attraverso il quale la Banca può innovare se stessa e la propria capacità di stare sul mercato, interpretare le esigenze e migliorare la relazione con la clientela, trovare soluzioni efficaci, rivisitare i servizi ed i prodotti pro-posti, aumentare l’efficienza. La formazione, inoltre, rappresenta un presidio sulla conoscenza delle normative, dei processi e delle tecniche di lavoro e, non in ultimo, costituisce un incontro tra i bisogni e le potenzialità dell’individuo e le necessità della Banca, abbracciando anche tematiche specifiche in relazione a precisi sentieri di carriera e percorsi motivazionali per la crescita della partecipazione e del-la condivisione alle strategie aziendali. Il piano di formazione prevede corsi organizzati dal personale specializzato della sede centrale, dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali ed Artigiane (Federcasse), dalla Servizi Bancari Associati Spa, da Accademia Bcc – scuola di formazione del Credito Cooperativo e dalle strutture cosiddette di secondo livello quali Cassa Centrale Banca e Iccrea Banca. L’attività formativa ha coinvolto il 100 per cento del personale dipendente, con oltre 3.000 ore di istruzione nel corso dell’anno.

Una risorsa ha frequentato nel corso del 2016 un Master di Specializzazione il cui programma formativo ha avuto ad obiettivo lo sviluppo delle conoscenze generali e delle capacità specifiche necessarie per gestire, con un elevato livello di competenza, le tematiche organizzative nella banca. Le due parole chia-ve che hanno qualificano il percorso sono state “sperimentazione” e “contestualizzazione”. Le attività formative sono state caratterizzate da un’impostazione didattica centrata sulla sperimentazione delle conoscenze, dove l’aula si è trasformata in laboratorio e la contestualizzazione nella realtà del Credito Cooperativo dei temi trattati è stata assicurata dalla profonda conoscenza del sistema da parte dei do-centi selezionati da Accademia Bcc.

Nel corso dell’esercizio un dipendente in possesso di capacità professionali ed esperienza adeguate per affrontare l’impegno ed assumersi le relative responsabilità, prima in ambito di formazione e poi nel lavoro quotidiano, ha frequentato un percorso di formazione avanzata in ambito di tutela della privacy, stante il nuovo impianto legislativo europeo che prevede la nomina di un Data Protection Officer (DPO), una figura professionale che deve controllare e coordinare l’attività di quanti, all’interno di un’azienda o di un ufficio, utilizzano i dati personali. Si tratta di una figura già prevista in alcune legislazioni euro-pee e che la proposta di regolamento europeo estende a tutti i Paesi, imponendola, tra l’altro, a quelle imprese, tra cui certamente le banche, in cui il trattamento di informazioni personali presenta profili di particolare rischio. Il dipendente ha ottenuto, previo esame di idoneità, la Certificazione di Data Protec-tion Officer (DPO) in conformità alla norma ISO/IEC 17024, nonché l’iscrizione al registro Bureau Veritas (Organismo Certificatore).

La Banca ha aderito ad una proposta di Accademia BCC, la quale ha messo a disposizione sulla propria piattaforma informatica un nuovo corso sulla trasparenza bancaria, aggiornato nei contenuti alle ulti-me novità in materia, innovato nella metodologia didattica e comprensivo di una valutazione iniziale e finale delle conoscenze. Di particolare evidenza il recepimento all’interno del corso delle novità in-trodotte dal D.Lgs. 20 aprile 2016 n. 72, che introduce nell’Ordinamento italiano la Direttiva 2014/17/UE c.d. Mortgage Credit Directive (MCD) in materia di contratti di credito immobiliare ai consumatori. Il percorso formativo ha promosso una conoscenza piena e consapevole delle finalità e dei principi di base della normativa sulla trasparenza e, soprattutto, ha consentito di approfondirne le ricadute operative.

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di secondo livello. Le Disposizioni prevedono che il ruolo possa essere affidato ad un Amministratore, anche alla luce dell’utilità che tale attribuzione può assumere nell’agevolare la crescita della cultura dei controlli negli organi amministrativi ed al fine di un’efficace ed efficiente dialettica delle Funzioni Aziendali di Controllo con gli Organi Aziendali, nella prospettiva della necessaria riconduzione anche delle Funzioni di secondo livello in diretta subordinazione gerarchico-funzionale al Consiglio di Ammini-strazione. Nel corso dell’esercizio la Banca ha individuato in un Amministratore di esperienza il suddetto ruolo, in virtù anche del suo percorso e delle sue competenze professionali.

La crescita professionale del personale è uno degli aspetti caratterizzanti della politica gestionale della Banca. L’investimento sulla formazione interna è ritenuto fondamentale per diffondere nell’azienda le conoscenze, i principi e la filosofia della Banca. La formazione esterna, invece, è il veicolo attraverso il quale la Banca può innovare se stessa e la propria capacità di stare sul mercato, interpretare le esigenze e migliorare la relazione con la clientela, trovare soluzioni efficaci, rivisitare i servizi ed i prodotti pro-posti, aumentare l’efficienza. La formazione, inoltre, rappresenta un presidio sulla conoscenza delle normative, dei processi e delle tecniche di lavoro e, non in ultimo, costituisce un incontro tra i bisogni e le potenzialità dell’individuo e le necessità della Banca, abbracciando anche tematiche specifiche in relazione a precisi sentieri di carriera e percorsi motivazionali per la crescita della partecipazione e del-la condivisione alle strategie aziendali. Il piano di formazione prevede corsi organizzati dal personale specializzato della sede centrale, dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali ed Artigiane (Federcasse), dalla Servizi Bancari Associati Spa, da Accademia Bcc – scuola di formazione del Credito Cooperativo e dalle strutture cosiddette di secondo livello quali Cassa Centrale Banca e Iccrea Banca. L’attività formativa ha coinvolto il 100 per cento del personale dipendente, con oltre 3.000 ore di istruzione nel corso dell’anno.

Una risorsa ha frequentato nel corso del 2016 un Master di Specializzazione il cui programma formativo ha avuto ad obiettivo lo sviluppo delle conoscenze generali e delle capacità specifiche necessarie per gestire, con un elevato livello di competenza, le tematiche organizzative nella banca. Le due parole chia-ve che hanno qualificano il percorso sono state “sperimentazione” e “contestualizzazione”. Le attività formative sono state caratterizzate da un’impostazione didattica centrata sulla sperimentazione delle conoscenze, dove l’aula si è trasformata in laboratorio e la contestualizzazione nella realtà del Credito Cooperativo dei temi trattati è stata assicurata dalla profonda conoscenza del sistema da parte dei do-centi selezionati da Accademia Bcc.

Nel corso dell’esercizio un dipendente in possesso di capacità professionali ed esperienza adeguate per affrontare l’impegno ed assumersi le relative responsabilità, prima in ambito di formazione e poi nel lavoro quotidiano, ha frequentato un percorso di formazione avanzata in ambito di tutela della privacy, stante il nuovo impianto legislativo europeo che prevede la nomina di un Data Protection Officer (DPO), una figura professionale che deve controllare e coordinare l’attività di quanti, all’interno di un’azienda o di un ufficio, utilizzano i dati personali. Si tratta di una figura già prevista in alcune legislazioni euro-pee e che la proposta di regolamento europeo estende a tutti i Paesi, imponendola, tra l’altro, a quelle imprese, tra cui certamente le banche, in cui il trattamento di informazioni personali presenta profili di particolare rischio. Il dipendente ha ottenuto, previo esame di idoneità, la Certificazione di Data Protec-tion Officer (DPO) in conformità alla norma ISO/IEC 17024, nonché l’iscrizione al registro Bureau Veritas (Organismo Certificatore).

La Banca ha aderito ad una proposta di Accademia BCC, la quale ha messo a disposizione sulla propria piattaforma informatica un nuovo corso sulla trasparenza bancaria, aggiornato nei contenuti alle ulti-me novità in materia, innovato nella metodologia didattica e comprensivo di una valutazione iniziale e finale delle conoscenze. Di particolare evidenza il recepimento all’interno del corso delle novità in-trodotte dal D.Lgs. 20 aprile 2016 n. 72, che introduce nell’Ordinamento italiano la Direttiva 2014/17/UE c.d. Mortgage Credit Directive (MCD) in materia di contratti di credito immobiliare ai consumatori. Il percorso formativo ha promosso una conoscenza piena e consapevole delle finalità e dei principi di base della normativa sulla trasparenza e, soprattutto, ha consentito di approfondirne le ricadute operative.

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La Banca ha rinnovato, a favore di ciascun dipendente, l’abbonamento alla rivista di categoria “Credito Cooperativo”, nella consapevolezza che la conoscenza della propria identità è uno degli aspetti più vivi e qualificanti per lo sviluppo del movimento cooperativo e che per il proprio personale dipendente sia fondamentale prendere coscienza, studiare ed approfondire le tematiche della cooperazione di credito e dell’attività bancaria cooperativa e mutualistica.

Nel corso dell’esercizio il negoziato tra la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigiane e le forze sindacali per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro non ha registrato avanzamenti degni di nota rispetto allo scorso anno. Il contesto macroeconomico non certo brillante si riflette sulla redditività delle banche e nel deterioramento della qualità degli attivi, con prospettive che continuano a rimanere molto difficili. La trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro si sviluppa peraltro in una fase decisiva e storica del riassetto complessivo del sistema creditizio e finanziario italiano. E questo vale ancor di più per le banche di credito cooperativo, impegnate nel più volte richiamato progetto di riforma del movimento che, nel condurre ad un modello di maggiore integrazione che consenta di superare i fattori di criticità del movimento, potrebbe comportare impatti qualitativi e quantitativi anche sull’organizzazione del lavoro. Il negoziato deve quindi rispondere agli interessi di carattere professionale e occupazionale dei lavoratori, ma nel contempo porre un occhio di riguardo alle esigenze di stabilità ed equilibrio delle banche, in modo tale da dare continuità al ruolo di sostegno all’economia reale del territorio di riferimento sino ad oggi svolto.

Nel corso del 2016 la Cassa ha confermato l’adozione di un sistema incentivante che, nel complesso del-le politiche adottate con riferimento alle risorse umane, attraverso processi efficaci, equi e trasparenti, favorisce, riconosce e premia le competenze professionali ed il loro sviluppo, richiedendo ai dipendenti di esercitare consapevolezza etica, scrupolo professionale e logica di condivisione, dunque di svolgere il proprio lavoro con la professionalità richiesta dalla natura dei compiti e delle funzioni esercitate. In sintesi, massimo impegno e serietà, morale e professionale, nel conseguimento degli obiettivi assegna-ti, contribuendo nel contempo alla diffusione della cultura aziendale, dunque del modo di “essere” e “fare” banca proprio della Cassa. Stante quanto sopra, il sistema incentivante non si basa esclusivamente su obiettivi commerciali, bensì è ispirato a criteri di correttezza nelle relazioni con la clientela, tutela e fidelizzazione della stessa, contenimento dei rischi legali e reputazionali, rispetto delle disposizioni di legge, regolamentari, di autodisciplina e di contrattazione, nonché dei codici di condotta e della carta dei valori di riferimento. La costruzione del sistema incentivante è in linea con le “Politiche di remunera-zione e incentivazione a favore dei componenti degli organi aziendali, dei dipendenti e dei collaboratori della Banca” deliberate dall’Assemblea dei Soci, nonché con le previsioni delle disposizioni di Vigilanza.

La Banca presidia costantemente i fattori attinenti la prevenzione e protezione rischi sull’ambiente di la-voro: tutto il personale affronta in argomento un’adeguata formazione in conformità a quanto previsto dall’accordo Stato/Regioni; viene periodicamente effettuata la valutazione per quanto attiene il rischio stress da lavoro correlato; vengono effettuate le visite mediche relativamente al rischio connesso con l’utilizzo dei videoterminali; in tutti i locali di lavoro è assolutamente rispettato il divieto di fumare; un adeguato numero di dipendenti frequenta i corsi di primo soccorso e/o di antincendio; con riferimento al rischio rapina, tutti gli sportelli sono dotati di casseforti cash-guardian e tutte le filiali di sistema di videosorveglianza, porte allarmate, bussole per controllare l’accesso dei clienti, sensori di rilevazione del movimento ove è presente un solo dipendente e periodicamente viene svolta attività formativa in mate-ria. Le visite periodiche condotte dal medico competente rilevano uno stato di benessere generalizzato tra i lavoratori

In corso d’anno è stato acquistato un pacchetto di formazione e-learning in materia di sicurezza sul la-voro dal titolo “Il Testo Unico e la sicurezza sul lavoro: Il lavoratore.”, al fine di consentire il necessario aggiornamento in materia a tutti i dipendenti. Tra gli obiettivi alla base dell’intervento: le caratteristiche dei luoghi di lavoro e delle attrezzature; le disposizioni previste dal TU sulla sicurezza per l’uso di attrez-zature munite di videoterminali; le disposizioni relative al primo soccorso; le disposizioni relative allo stress lavoro correlato; le caratteristiche dei modelli organizzativi per la sicurezza.

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4. Attività organizzative, di ricerca e di sviluppo.

Si evidenziano, di seguito, le principali attività e gli argomenti di maggior impatto che hanno caratteriz-zato l’esercizio 2016.

Modifi che statutarie. Il Consiglio di Amministrazione, nel corso del mese di marzo 2016, ha deliberato delle modifi che allo Statuto Sociale a norma dell’articolo 35 dello Statuto stesso, che prevede che è “at-tribuita al consiglio di amministrazione la competenza alle deliberazioni che apportino modifi cazioni dello statuto di mero adeguamento a disposizioni normative e che siano in conformità allo statuto tipo della categoria riconosciuto dalla Banca d’Italia.” Le variazioni statutarie si sono, infatti, rese necessarie a seguito di modifi che in alcuni ambiti normativi: le norme di vigilanza prudenziale della Banca d’Italia relative al governo societario ed al sistema dei controlli interni (Circolari Banca d’Italia n. 263/2006 e 285/2013); la normativa sul divieto di interlocking (Legge 214/2011); la normativa sulla revisione legale dei conti (D.Lgs. 39/2010). Le norme oggetto dell’intervento sono state le seguenti: art. 30 (Assemblea ordinaria); art. 32 (Composizione del consiglio di amministrazione); art. 35 (Poteri del consiglio di am-ministrazione); art. 40 (Presidente del consiglio di amministrazione); art. 42 (Composizione del collegio sindacale); art. 43 (Compiti e poteri del collegio sindacale); art. 44 (Revisione legale dei conti); art. 45 (Assunzione di obbligazioni da parte degli esponenti aziendali). Con comunicazione del 31 marzo 2016 la Banca d’Italia ha attestato che le suddette modifi che risultano conformi alle previsioni dello Statuto tipo delle Banche di Credito Cooperativo, esaminato dalla Banca d’Italia e ritenuto, in via preventiva e generale, non contrastante con le esigenze di sana e prudente gestione ai sensi dell’art. 56 del Testo Unico Bancario. Le suddette modifi che sono state portate all’attenzione dell’Assemblea dei Soci del 16 aprile 2016.

Legge 8 aprile 2016 n. 49, di conversione, con modifi cazioni, del Decreto Legge 14 febbraio 2016 n. 18. Disposizioni di Vigilanza per le banche – Circolare Banca d’Italia n. 285/2013 (19° aggiornamento). La Banca ha seguito con intensità, sia a livello nazionale in ambito Federcasse, che a livello locale all’inter-no della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, nonché insieme alle banche intenzionate a candidarsi al ruolo di Capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo, lo sviluppo dei lavori che hanno condotto all’emanazione prima del Decreto Legge 14 febbraio 2016 n. 18, quindi della Legge 8 aprile 2016 n. 49 di conversione del citato decreto legge ed infi ne delle “Dispo-sizioni di Vigilanza per le banche” rilasciate dalla Banca d’Italia con il 19° aggiornamento della Circolare 285/2013. Nel corso dell’esercizio si sono susseguiti tanti appuntamenti, interni ed esterni alla Banca, di studio, analisi, confronto, organizzazione, scelte operative. La suddetta normativa ha in buona parte tenuto conto dell’impianto della proposta di autoriforma presentata dal Movimento, con in evidenza: il mantenimento del principio di autonomia e di mutualità delle singole bcc; il mantenimento in capo agli Organi sociali delle singole bcc, fatte salve alcune eccezioni in relazione alla situazione tecnica azien-dale, del potere di nominare i propri Organi sociali; la defi nizione di “patti di coesione” atti a regolare, secondo un principio di meritevolezza, il rapporto tra la bcc e la capogruppo; la previsione relativa al Fondo di sostegno promosso da Federcasse con l’obiettivo di favorire ed accompagnare processi di con-solidamento e concentrazione delle bcc. La Banca d’Italia è quindi intervenuta a normare la materia al fi ne di assicurare la sana e prudente gestione, la competitività e l’effi cienza del gruppo bancario coope-rativo, nel rispetto della disciplina prudenziale applicabile e delle fi nalità mutualistiche. Le Disposizioni riguardano, tra l’altro, i requisiti minimi organizzativi e operativi della capogruppo, il contenuto minimo del contratto di coesione, le caratteristiche della garanzia in solido, il procedimento per la costituzione del gruppo e l’adesione al medesimo. Tra i punti all’ordine del giorno della prossima Assemblea dei Soci della Banca ve ne sarà uno dedicato proprio all’informativa sulla riforma del Credito Cooperativo, ai progetti di costituzione dei Gruppi Bancari Cooperativi e dunque alla deliberazione assembleare di intenzione di adesione ad un Gruppo, deliberazione propedeutica alla defi niva adesione che sarà deli-berata, in uno con le necessarie modifi che statutarie, dall’Assemblea dei Soci in sessione straordinaria, presumibilmente nel corso del 2018.

Adesione al Fondo temporaneo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2-bis della Legge 8 aprile 2016, n. 49. Nell’ambito delle misure urgenti concernenti la riforma della disciplina delle banche di credito

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cooperativo, di cui al D.L. 14 febbraio 2016 n. 18, convertito nella Legge 8 aprile 2016 n. 49, è stato previsto che, durante la fase di costituzione dei gruppi bancari cooperativi e fino alla data di adesione delle bcc ad un gruppo bancario cooperativo, gli obblighi di cui all’art. 33 comma 1 bis del D.Lgs. n. 385/1993, in forza al quale l’esercizio dell’attività bancaria in forma di bcc è condizionata all’adesione ad un gruppo bancario cooperativo, sono assolti dall’adesione della bcc stessa ad un Fondo Temporaneo promosso da Federcasse mediante strumento di natura privatistica. Gli elementi costitutivi di tale Fondo sono previsti dall’art. 2-bis introdotto dal menzionato D.L. n. 18/2016. Ad esito della costituzione del Fondo nel mese di maggio 2016, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha posto in essere tutte le attività necessarie per formalizzare l’adesione al Fondo stesso, preso atto dei contenuti della riforma delle banche di credito cooperativo, nonchè del testo dello statuto e dell’atto costitutivo del Fondo, che opererà per un periodo di tempo limitato ed in piena autonomia decisionale come strumento mutualistico-assicurativo, con lo scopo di favorire processi di consolidamento e di concentrazione delle banche di credito cooperativo.

Pianificazione strategica. La Banca ha provveduto all’aggiornamento del Piano Strategico per il trien-nio 2017 - 2019, con un’attività che ha richiesto un importante impegno in termini di tempo e risorse dedicate, al fine di interpretare al meglio tutte le opportunità di azione. Tra le intenzioni, soprattutto la necessità di continuare ad affinare e qualificare il modello di intermediazione proprio della Banca, valorizzando la capacità di raccogliere e gestire l’informazione e la flessibilità organizzativa e sfruttando quanto mai una catena decisionale corta tra espressione delle esigenze della clientela e risposte operati-ve. In uno con la meticolosa attenzione ai numeri, è stata posta in primo piano l’intenzione di realizzare un vero e proprio “welfare bancario”, che si traduce in chiarezza, semplicità, assistenza, preparazione professionale e atteggiamento empatico, che ogni socio e cliente devono respirare quando entrano in una delle filiali della Banca. Un ruolo di primo piano è stato riservato agli aspetti considerati priorita-ri, nell’attuale contesto, per presentarsi all’appuntamento con il futuro Gruppo Bancario Cooperativo con tutte le carte in regola per poter consentire alla Banca di proseguire il cammino fedele alla propria mission e alla tradizione; tradizione non come sinonimo di sguardo fermo al passato, ma come capacità di mantenimento dei valori fondanti pur nella indispensabile innovazione. A guidare i “ragionamenti” sono state anche le considerazioni espresse dal Consiglio di Amministrazione nella relazione sulla ge-stione dell’esercizio 2015, “… la Banca sarà sempre di più chiamata a confrontarsi con un presente che impone di riconsiderare e riconfigurare modelli e prassi. La continua compressione dei margini e, ancora una volta, la cosiddetta alluvione normativa di una regolamentazione bancaria sempre più complessa e articolata rendono la “gestione denaro” insufficiente a garantire redditività prospettica. La ricerca di sostenibilità economica condurrà a concentrare gli sforzi non solo sull’ottimizzazione dei ritorni deri-vanti dall’intermediazione di capitali, ma anche e soprattutto sulla diversificazione dei proventi, con la ricerca di nuove e migliori contribuzioni da servizi. … Non si tratterà di adottare il modello della banca-supermercato, che offre a listino, accanto a mutui e conti correnti, beni e servizi più disparati, ma di valo-rizzare il luogo fisico di relazione tra banca e cliente per accompagnare le scelte della vita (l’investimento del risparmio, l’acquisto della casa, la protezione delle cose e delle persone care, la previdenza per sé ed i figli, la facilitazione delle transazioni commerciali e dei servizi di pagamento, …), con adeguata consu-lenza. Si tratterà di valorizzare, in una logica di partnership, le relazioni che i territori favoriscono, per potenziare l’offerta di soluzioni utili con positive ricadute anche in termini di business. Non si arresterà, e anzi di certo cresceranno, il numero ed il volume delle transazioni che verranno effettuate “in automa-tico” e “a distanza”. Ma ci sarà comunque una quota di operazioni che continueranno a richiedere la fi-sicità e la relazione. Si tratterà, dunque, di comporre, non di opporre, operatività tradizionale e virtuale. La diversificazione degli apporti reddituali, da perseguire investendo sulla produzione e distribuzione di servizi e prodotti ad alto valore aggiunto, necessita però di masse critiche sia dal lato della domanda che dell’offerta. Per la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves la sinergia indotta dall’Autoriforma dovrà essere sfruttata come un’opportunità per questo necessario salto di qualità. Una strategia basata sulla riqualifi-cazione dell’offerta richiede poi investimenti e tempi adeguati. Per questo il Gruppo Cooperativo dovrà consentire un serio contenimento dei costi che consenta di veicolare risorse verso attività finalizzate a garantire il futuro. Il buon livello di patrimonializzazione, l’elevata fidelizzazione della clientela, le quo-te di mercato in continua crescita sulle piazze di competenza, la base sociale sempre in ascesa, le apprez-zate politiche di sostegno al territorio, gli indici di redditività e la produttività del personale dipendente

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sono tutti fattori che promettono bene.”. Nelle attività propedeutiche al rilascio del documento finale sono state analizzati i tratti salienti che hanno caratterizzato l’esercizio precedente, messi a confronto i numeri di preventivo con i consuntivi, analizzati gli scostamenti e, tenuto conto anche del contesto esterno, riposizionati gli obiettivi per il nuovo triennio, il tutto con la conferma della validità delle scelte strategiche di fondo che da sempre caratterizzano la Banca. Tutto il processo di pianificazione strategica è stato condotto in stretta relazione con la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospet-tica, vale a dire ci si è accertati di avere le munizioni prima di fare fuoco.

Regolamento Interno della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves Banca di Credito Cooperativo. Aggior-namento organigramma e incarichi. Un’intensa attività lavorativa, che ha coinvolto tutti i settori della Banca, è stata condotta nel corso dell’esercizio con il fine di rendere più performante il modello orga-nizzativo aziendale e ha trovato formalizzazione in una versione aggiornata del documento recante il “Regolamento Interno”. Il documento definisce l’articolazione della struttura organizzativa e funziona-le della Banca e fissa le principali attribuzioni e responsabilità delle Unità Organizzative, regolandone il reciproco coordinamento e le necessarie interazioni, al fine di conseguire in modo unitario gli scopi sociali. Il Regolamento Interno ha poi trovato una concreta attuazione tramite le disposizioni contenute nei “Processi – Disposizioni attuative”, con l’intero set documentale che è stato reso disponibile a tutti i dipendenti su “Kadma”, piattaforma informatica che rappresenta il portale software, interno alla Banca, di governo e gestione dei fenomeni di tipo organizzativo e dunque consente la mappatura dei processi di lavoro e di tutta la normativa interna, agevolando le attività lavorative quotidiane a tutti i livelli e la compliance aziendale.

Attività di rischio e conflitti d’interesse nei confronti di soggetti collegati. La normativa di Vigilanza con-templa la disciplina in materia di attività di rischio e conflitti d’interesse nei confronti dei cosiddetti sog-getti collegati, con l’obiettivo di presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e alle altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della Banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali danni per depositanti e azionisti. L’Autorità di Vigilanza dispone che le banche si dotino di un sistema di presidi incardinato su: 1) un idoneo modello di governance, fondato su una chiara definizione del ruolo e delle responsabilità degli Organi aziendali con riguardo alla gestione delle attività in materia di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati; 2) la definizione di riferimenti dispositivi interni (limiti, politiche, procedure); in tale ambito: limiti prudenziali e livello di propensione al rischio; procedure deliberative, finalizzate a preservare la corretta allocazione delle risor-se ed a prevenire e gestire correttamente i potenziali conflitti di interesse, applicate a tutte le transazioni economiche, anche quelle che non generano attività di rischio; 3) adeguati processi e sistemi finalizzati all’identificazione e all’aggiornamento del perimetro dei soggetti collegati; 4) adeguate procedure per l’identificazione, la registrazione ed il reporting delle operazioni effettuate con soggetti collegati; 5) assetti organizzativi e sistema dei controlli interni atti ad assicurare il rispetto costante dei limiti e delle procedure deliberative con riguardo alle operazioni con soggetti collegati, nonché a prevenire e gestire correttamente i potenziali conflitti di interesse inerenti ogni rapporto intercorrente con soggetti colle-gati; le funzioni di controllo, in particolare, sono deputate a garantire la corretta misurazione e gestione dei rischi assunti verso soggetti collegati ed a verificare il corretto disegno e l’effettiva applicazione delle politiche interne; 6) l’adozione di un piano di formazione adeguato e di un efficace sistema di comuni-cazione, necessari presupposti per un atteggiamento responsabile e informato di ciascun collaboratore. La Banca aveva già deliberato, da ultimo nel mese di aprile 2013, le “Politiche in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati” e le relative “Procedure Deliberative in tema di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati”. Seguito ulteriori attività di analisi condotte con la collaborazione della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, sulla base anche delle ulteriori indicazioni emerse nell’ambito del progetto nazionale di Categoria, nel corso dell’esercizio si è provveduto a rilasciare una versione aggior-nata dei suddetti documenti al fine di affinare i limiti prudenziali e le procedure deliberative applica-bili, rispettivamente, all’assunzione di attività di rischio e all’esecuzione di operazioni nei confronti dei soggetti collegati, e fondamentalmente per recepire una soglia di allerta, coerente con il Risk Appetite Framework, relativa all’assunzione di attività di rischio nei confronti di un singolo gruppo di soggetti

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collegati, nonchè per adeguare le definizioni normative in materia di ex Patrimonio di Vigilanza, ora Fondi Propri. La nuova versione delle “Procedure Deliberative in tema di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati” è stata sottoposta alla validazione dalla Funzione di Com-pliance, che ne ha verificato la rispondenza ai diversi profili rilevanti della disciplina in materia, e della Funzione Risk Management, che ha valutato la coerenza e la congruità dei parametri definiti con riguar-do all’identificazione delle diverse tipologie di operazioni al fine di determinare lo specifico iter delibe-rativo da seguire o accertare la presenza di eventuali casi di esenzione, nonché al giudizio del Collegio Sindacale e dell’Amministratore Indipendente, che hanno espresso parere favorevole. Il documento è stato quindi integrato, nell’ambito delle più ampie “Politiche in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati”, con assetti organizzativi e controlli interni volti a indi-viduare ruoli e responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali in tema di prevenzione e gestione dei conflitti d’interesse, accurato censimento dei soggetti collegati, monitoraggio dell’andamento delle relative esposizioni e del costante rispetto dei limiti, corretta e completa applicazione delle procedure deliberative previste. La documentazione è stata pubblicata sul sito internet della Banca e divulgata a tutto il personale dipendente, che peraltro ha affrontato adeguata formazione in materia.

Piano annuale delle attività delle Funzioni Internal Audit, Risk Management, Compliance e Antirici-claggio. Le Funzioni di controllo Internal Audit, Risk Management, Conformità e Antiriciclaggio hanno provveduto ad effettuare una pianificazione dell’attività da condurre, in modo da individuare priorità d’intervento sia in funzione degli esiti dei precedenti interventi che della pianificazione della loro at-tività di verifica. Le attività di Audit sono state pianificate a livello pluriennale sulla base di un sistema che tiene in considerazione, da un lato la rischiosità potenziale, gli interventi ed i risultati pregressi, le richieste/esigenze della Banca ed i vincoli normativi e dall’altro la necessità di completamento in un arco temporale triennale. Il documento di pianificazione della Funzione di Conformità compendia le attività finalizzate a rilevare e valutare l’adeguatezza dei presidi rispetto ai rischi di non conformità relativi al perimetro di norme applicabili alla Banca. La Funzione, in coerenza con quanto disposto dalle Dispo-sizioni di Vigilanza, opera secondo un approccio risk based. La Funzione Antiriciclaggio svolge attività finalizzate a consentire un’adeguata gestione ed un corretto monitoraggio del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo da parte della Banca. La pianificazione dell’attività di Risk Management si basa sul perimetro operativo di competenza della Funzione e tiene in considerazione i vincoli normativi (esterni ed interni), i principali rischi a cui la Banca risulta esposta, le eventuali indicazioni provenienti dagli Organi aziendali e le eventuali richieste delle Autorità di Vigilanza. Il Piano di lavoro è strutturato prevedendo sia attività di tipo strategico che di tipo operativo, continuative e “ad evento”.

Rischio Informatico. Sono stati definiti ed approvati il Rapporto sintetico adeguatezza e costi IT ed il Rapporto sintetico situazione del rischio informatico. Inoltre, si è dato corso all’autovalutazione richiesta dalla Banca d’Italia sullo stato di conformità agli Orientamenti EBA sulla Sicurezza dei Servizi di paga-mento via Internet, in stretto coordinamento e raccordo con il Centro Servizi informatici di riferimento.

Adozione delle Linee Guida per la richiesta e la redazione di pareri di conformità. Ai sensi della nor-mativa di Vigilanza, la Funzione di Conformità alle norme presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutte le disposizioni applicabili alle banche. Gli Organi di Vertice, nella stesura delle strategie e nella pianificazione delle attività commerciali, non-ché in occasione della predisposizione di prodotti/servizi nuovi o innovativi, devono beneficiare delle osservazioni della Compliance in tema di impatto sul rischio di non conformità e sui rischi operativi e reputazionali che potrebbe conseguire dalle loro scelte, decisioni, iniziative. La Funzione di Conformi-tà, nel contempo, deve collaborare con le altre Funzioni presenti in azienda allo scopo di sviluppare le proprie metodologie di gestione del rischio in modo coerente con le strategie e l’operatività aziendale, disegnando processi conformi alla normativa e prestando ausilio consultivo. La Banca in argomento ha definito le Linee Guida volte a descrivere il processo di richiesta/redazione di pareri di conformità, enu-cleando i principali punti di attenzione che il Responsabile della Funzione di Conformità è tenuto ad analizzare nella propria valutazione ex ante, disciplinando aspetti quali il perimetro di riferimento, gli attori, le modalità di richiesta, rilascio ed utilizzo del parere di conformità, le tempistiche e la valenza, gli elementi di attenzione nella valutazione della conformità.

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Aggiornamento regolamentazione interna in materia di trasparenza e reclami. Nel corso dell’esercizio la Banca ha provveduto ad adeguare la “Policy e Procedura interna per la gestione dei reclami”, volta a descrivere gli adempimenti indispensabili che la Banca deve adottare per gestire in modo efficace la situazione complessiva dei reclami ricevuti. L’aggiornamento è stato reso necessario a seguito del: Re-golamento di attuazione dell’art. 2, commi 5-bis e 5-ter, del D.Lgs. 8 ottobre 2007, n. 179, concernente l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF); Provvedimento IVASS n. 46 del 3 maggio 2016, recante modifiche al Regolamento Isvap n. 24 del 19 maggio 2008 ed inerente la gestione reclami da parte degli intermediari assicurativi; Comunicazione della Banca d’Italia del mese di marzo 2016, concernente l’or-ganizzazione ed il funzionamento degli Uffici reclami di Banche e intermediari finanziari, con le “buo-ne prassi” ivi identificate allo scopo di “innalzare il livello di conformità alla normativa di settore e la qualità del servizio reso alla clientela”. Gli interventi organizzativi hanno consentito anche di adeguarsi al dettato dell’IVASS che prevede altresì che gli intermediari iscritti nella sezione D possono utilizzare le strutture e i presidi organizzativi già esistenti per la gestione dei reclami relativi all’attività bancaria e finanziaria nel caso in cui siano idonee a garantire il rispetto delle disposizioni. Stante quanto sopra, la Banca, in considerazione dell’idoneità a tal fine del presidio organizzativo già esistente, ha deciso la nomina del Responsabile dell’Ufficio Reclami anche a Responsabile dei reclami in ambito di intermedia-zione assicurativa di competenza della Banca, inclusi quelli relativi ai comportamenti dei dipendenti e collaboratori.

Adesione all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF). Con la Delibera n. 19602 del 4 maggio 2016 la Consob ha istituito l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), destinato a sostituire la vigente “Camera di conciliazione e di arbitrato”, al quale sono tenute ad aderire, tra gli altri soggetti, le banche italiane. Gli obblighi in capo alle Banche a seguito dell’adesione all’ACF possono essere così riassunti: fornire agli investitori informazioni circa le funzioni dell’ACF; assicurare che i reclami ricevuti vengano valutati anche alla luce degli orientamenti desumibili dalle decisioni assunte dall’ACF e che, in caso di mancato accoglimento, anche parziale, dei reclami stessi, all’investitore vengano fornite adeguate infor-mazioni circa i modi e i tempi per la presentazione del ricorso all’ACF stesso; rendere disponibile, sulla home page del sito internet, il collegamento ipertestuale al sito dell’ACF. La Banca ha dunque formaliz-zato l’adesione all’ACF e posto in essere tutte le attività organizzative che hanno condotto: all’aggiorna-mento dell’informativa nei confronti della clientela in modo che la stessa sia informata circa l’adesione della Banca all’ACF, le funzioni svolte da tale Organo e i diritti riconosciuti all’investitore; all’adeguamen-to delle procedure interne in materia di gestione dei reclami nella misura in cui le stesse disciplinino la fase di ricorso presso la Camera di conciliazione e di arbitrato, oggi sostituita dall’ACF; alle modifiche al sito internet della Banca per conformarsi a quanto previsto dal Regolamento in materia.

Contratto di outsourcing per la fornitura di servizi con la Servizi Bancari Associati S.p.a. di Cuneo. La Banca ha riservato particolare attenzione all’aggiornamento del contratto di outsourcing per la fornitu-ra di servizi informatici-bancari già in essere con la Servizi Bancari Associati S.p.a. di Cuneo. L’attività è stata condotta alla luce delle nuove previsioni della Circolare n. 285/2013 della Banca d’Italia, che intro-duce nuovi obblighi a carico delle banche con riferimento alle esternalizzazioni relative a Funzioni Ope-rative rientranti nella nozione di “Importanti”, sia in merito alla valutazione che in merito ai contenuti contrattuali. Pur non trattandosi di una nuova esternalizzazione, in considerazione dell’importanza dei servizi esternalizzati, la Banca ha ritenuto opportuno un importante investimento, in termini temporali e di risorse coinvolte, ai fini di un’attenta valutazione del fornitore e dei servizi offerti, con particolare riferimento: agli obiettivi dell’esternalizzazione; al perimetro delle attività da esternalizzare; al contesto legale e regolamentare; agli impatti organizzativi; alla mitigazione dei rischi sottesi; all’affidabilità del fornitore; al sistema dei controlli; ai contenuti della documentazione contrattuale.

Esternalizzazione servizio di conservazione documentale. In considerazione della considerevole quanti-tà di documentazione cartacea trattata, del bisogno di disporre in modo più performante di tutto quan-to archiviato e della necessità di un sempre maggior presidio del rischio di perdita dei documenti stessi, la Banca ha deliberato di procedere con l’esternalizzazione del servizio per la gestione e conservazione della documentazione bancaria, attività peraltro correlata al servizio di apposizione della firma digitale e della marcatura temporale su contratti, anch’esso conferito all’esterno in corso d’anno a seguito della

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decisione della società Poste Italiane di sospendere il servizio di apposizione della data certa. La necessità di trovare una soluzione connessa all’apposizione della data certa ha condotto la Banca ad ampliare lo spettro di analisi e prendere dunque in considerazione l’adozione del processo di dematerializzazione di tutta la documentazione. In tale ambito il processo svolto da un Service a ciò deputato può essere così sintetizzato: Verifica/controllo del documento - digitalizzazione + apposizione firma digitale e marca temporale ove necessarie - archiviazione ottica sul sistema informativo della Banca - archiviazione fisica. I criteri di cui si è tenuto conto nella scelta del fornitore sono sintetizzabili nei seguenti punti: obiettivi dell’esternalizzazione; perimetro delle attività da esternalizzare; contesto legale e regolamentare; im-patti organizzativi; risk assessment; affidabilità del fornitore; sistema dei controlli; contenuti rilevanti previsti nella documentazione contrattuale. Le Funzioni di Risk Management e Compliance sono state coinvolte nel processo decisionale ai sensi della Circolare di Banca d’Italia n. 285 del 2013, Titolo IV, Ca-pitolo 3 – Sezione IV e la loro attività ha trovato formalizzazione nel documento recante “Valutazione per l’autorizzazione preventiva all’esternalizzazione di funzioni operative importanti (FOI): Servizi per la gestione e conservazione della documentazione” dal quale è emerso un esito positivo. Trattandosi di nuova esternalizzazione di un servizio (gestione e conservazione della documentazione) ricompreso nell’alveo delle Funzioni Operative Importanti, è stata effettuata la prescritta comunicazione preventiva alla Banca d’Italia nei termini delle Disposizioni, ottenendo il relativo nulla osta.

Regolamento di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR). Il divario tra il livello di rischio effettivamente assunto dagli Intermediari e la percezione dello stesso da parte degli Organi decisionali è, secondo la Vigilanza, uno degli elementi di debolezza nella gestione dei rischi delle banche. Una del-le ragioni di tale divario è da ricondursi all’insufficiente coinvolgimento, soprattutto in passato, della Funzione di Risk Management rispetto all’elaborazione di decisioni strategiche che hanno determinato modifiche rilevanti nell’operatività delle banche. La Banca d’Italia ha quindi in argomento adottato dei correttivi ed ora le relative Disposizioni disciplinano che: l’Organo con Funzione di Supervisione Strategica definisce e approva i criteri per individuare le operazioni di maggiore rilievo da sottoporre al vaglio preventivo della funzione di controllo dei rischi; l’Organo con Funzione di Gestione esamina le operazioni di maggior rilievo oggetto di parere negativo da parte della Funzione di Controllo dei Rischi e, se del caso, le autorizza informando l’Organo con Funzione di Supervisione Strategica e l’Organo con Funzione di Controllo; la Funzione di Controllo dei Rischi dà pareri preventivi sulla coerenza con il RAF delle operazioni di maggiore rilievo, eventualmente acquisendo, in funzione della natura dell’operazio-ne, il parere di altre Funzioni coinvolte nel processo di gestione dei rischi. Le Operazioni di Maggior Ri-lievo sono quelle che per dimensione unitaria, tipologia o complessità possono determinare un impatto significativo sull’operatività della Banca e sulla sua stabilità nel tempo, in termini di valore prospettico delle attività, di rischi e di perdite potenziali. La Banca ha dunque posto in essere le attività necessarie per giungere alla formalizzazione di un “Regolamento di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)”, attraverso il quale si è provveduto: alla definizione dei criteri di identificazione delle Operazioni di Maggior Rilievo; all’attribuzione dei ruoli e delle responsabilità degli Organi aziendali e delle Funzioni coinvolte nel processo; alla descrizione delle fasi che conducono all’elaborazione del parere preventivo sulle suddette operazioni da parte della Funzione di Risk Management; alla definizione dei principali flussi informativi tra la Funzione di Risk Management e le altre Unità Organizzative a vario titolo coin-volte in argomento.

Aggiornamento Policy Liquidità. Tenuto conto delle indicazioni fornite dall’EBA nell’ambito della pre-disposizione dei processi interni di valutazione dei rischi che impattano sulla liquidità e sul funding, si è resa necessaria una rivisitazione della Policy Liquidità, con il recepimento del disposto normativo in materia che ha introdotto i seguenti due nuovi requisiti minimi per gli intermediari: Liquidity Covera-ge Ratio (LCR), volto ad assicurare che le banche mantengano un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate, che possano essere facilmente e immediatamente convertite in contanti nei mercati privati, per soddisfare il fabbisogno di liquidità delle banche stesse nell’arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress di liquidità; Net Stable Funding Ratio (NSFR), volto a promuovere un sistema bancario più solido prevedendo che le banche mantengano un profilo di provvista stabile in re-lazione alla composizione del loro attivo e delle loro operazioni fuori bilancio. La policy prevede: un mo-dello organizzativo, nel quale ruoli e responsabilità sono assegnati alle funzioni organizzative coinvolte,

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tenuto conto delle caratteristiche e delle complessità operative della Banca; le politiche di gestione della liquidità operativa (entro i dodici mesi) e strutturale (oltre i dodici mesi), con l’indicazione dei modelli e metriche utilizzati per la misurazione, la gestione ed il controllo del rischio di liquidità e funding, non-ché per l’esecuzione di stress test; il Contingency Funding and Recovery Plan (CFRP), che identifica gli indicatori di supporto all’individuazione di possibili situazioni di tensione (specifici o sistemici), descrive i processi organizzativi e gli interventi volti a ristabilire la condizione di normalità della gestione della liquidità e funding. La policy inoltre descrive i seguenti aspetti in merito alla gestione della liquidità ope-rativa, della liquidità strutturale e del funding: individuazione di compiti e responsabilità da assegnare alle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione della liquidità; definizione dei processi opera-tivi legati allo svolgimento delle attività; determinazione degli strumenti di misurazione, monitoraggio e controllo; definizione di limiti giornalieri per liquidità e funding. Nel contempo la Banca si è dotata di una strumentazione che consente la determinazione su base settimanale dell’indicatore regolamentare di liquidità (LCR) e di una procedura che permette di ottenere mensilmente il coefficiente di incidenza delle attività vincolate sul totale attività (Asset Encumbrance Ratio - AER) e di incidenza delle attività stanziabili vincolate, secondo i criteri dell’Eurosistema, sul totale attività stanziabili.

Applicazione della disciplina in materia di servizi di investimento all’operatività delle Banche di Credi-to Cooperativo con la clientela su azioni proprie. In argomento la Banca ha predisposto una “scheda informativa” da fornire, unitamente all’ulteriore documentazione già in uso, ai potenziali soci in oc-casione della sottoscrizione delle quote sociali. Il valore nominale di un’azione della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves è pari a € 2,58, cui si deve aggiungere un sovraprezzo di € 100,71, per un controva-lore complessivo di € 103,29. Ogni socio è, inoltre, titolare di una sola quota. Pur nella consapevolezza che la cifra di € 103,29 è ben distante dal concetto di investimento, considerato che la trasparenza è da sempre un valore di riferimento cui la Banca guarda nella costruzione del rapporto con i propri clienti, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la consegna della “scheda informativa” ad ogni nuovo socio.

Politica per il contrasto al Market Abuse. Linee Guida per la prevenzione e la gestione degli abusi di mercato. Sono state adottate delle Linee Guida, di interesse per tutto il personale dipendente della Ban-ca, nonché per eventuali collaboratori o promotori finanziari, finalizzate a definire: i comportamenti da tenere in ambito di negoziazione di strumenti finanziari; le procedure, i criteri e le modalità da adottare per la corretta gestione, il monitoraggio e la prevenzione del rischio di abusi di mercato; l’accertamento e la segnalazione delle operazioni “sospette”. La policy in questione è funzionale ad un maggior presi-dio del rischio in materia.

Attività in materia di previdenza complementare. In corso d’anno l’Istituto Nazionale della Previden-za Sociale (INPS) ha dato vita all’iniziativa cosiddetta “busta arancione”, nell’intento di fornire ai cittadini alcune importanti informazioni in materia previdenziale, ed in particolare: l’estratto conto contributivo; la simulazione dell’importo della pensione futura; la prima data utile per avere diritto alla pensione di vecchiaia; la stima dell’ultima retribuzione; il tasso di sostituzione; la simulazione dei contributi futuri. La Banca si è adoperata in argomento per aumentare la consapevolezza dei clienti su quella che sarà la pensione del futuro e dunque sulla possibilità, ben presto necessità, di integrare la prestazione a scadenza con una rendita ulteriore derivante dalla previdenza complementare, pe-raltro sfruttando alcuni benefici fiscali. Il piano di lavoro è stato così articolato: a) sottoscrizione di una convenzione con il patronato Epaca (patronato con maggiore volume di pratiche in provincia di Cuneo ed il quarto a livello nazionale) che prevede la consulenza gratuita a soci e clienti della Banca, specifica sul contenuto delle buste arancioni, ma più in generale su pensioni (vecchiaia, anzianità, in-validità, reversibilità), infortuni, malattie professionali, invalidità civili ed accompagnamento, riscatti, ricongiunzioni; b) attività di assistenza “light” presso gli sportelli della Banca e specifica negli uffici dell’Epaca; c) attività di consulenza specifica su opportunità offerte dalla previdenza complementare presso gli uffici finanza della Banca; d) incontri sul territorio per “spiegare” ai soci, clienti o comunque ai cittadini il contenuto delle buste arancioni e le possibilità della previdenza integrativa, ad opera dei funzionari della Banca e dell’Epaca.

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DM n. 343 del 3 agosto 2016 emanato dal Ministro dell’Economia in qualità di Presidente del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio in tema di produzione degli interessi sugli interessi ed in attuazione dell’art. 120, comma 2, del Testo Unico Bancario. L’art. 120 TUB è stato nuovamente modifi-cato dal D.L. 18/2016, convertito con la Legge 49/2016. La Delibera CICR 3 agosto 2016 ha poi dato at-tuazione al secondo comma dell’art. 120 TUB prevedendo, tra l’altro, che: gli interessi debitori maturati sono contabilizzati separatemene rispetto alla sorte capitale; gli interessi debitori divengono esigibili il 1° marzo dell’anno successivo a quello in cui sono maturati; il cliente può autorizzare, anche preventi-vamente, l’addebito degli interessi sul conto al momento in cui questi divengono esigibili ed in questo caso la somma addebitata è considerata sorte capitale; l’autorizzazione è revocabile in ogni momento, purché prima che l’addebito abbia avuto luogo; il contratto può stabilire che, dal momento in cui gli interessi sono esigibili, i fondi accreditati sul conto dell’intermediario e destinati ad affluire sul conto del cliente sul quale è regolato il finanziamento siano impiegati per estinguere il debito da interessi; in caso di chiusura definitiva del rapporto, gli interessi sono immediatamente esigibili; gli intermediari applica-no il decreto, al più tardi, agli interessi maturati a partire dal 1° ottobre 2016. La norma ha consentito alle banche di procedere all’adeguamento dei contratti in corso con una proposta di modifica unilaterale ai sensi dell’art. 118 TUB. L’autorizzazione all’addebito in conto degli interessi debitori è invece apparsa riconducibile ad una esplicita manifestazione di volontà del cliente, con la relativa sottoscrizione da parte del medesimo. La Banca ha posto in essere tutte le attività organizzative per adeguarsi ai nuovi dettati normativi.

Mortgage Credit Directive - MCD. Nel corso del 2016 sono stati aggiornati ed integrati i riferimenti or-ganizzativi e procedurali del processo del credito al fine di conformarsi al recepimento nell’ordinamento italiano delle disposizioni della direttiva 2014/17/UE “Mortgage Credit Directive - MCD” in materia di contratti di credito immobiliare ai consumatori. Con specifico riferimento agli obblighi in tema di traspa-renza la Banca ha provveduto ad adeguare la documentazione precontrattuale e contrattuale e ad ag-giornare la regolamentazione interna in materia. La Banca ha altresì provveduto a formalizzare specifici accordi con i periti incaricati della valutazione degli immobili, disciplinanti i requisiti di professionalità e indipendenza degli stessi, l’iter di conferimento dell’incarico, gli standard di valutazione del valore degli immobili, le tempistiche per lo svolgimento dell’incarico ed i relativi costi, i livelli di servizio attesi. Tenu-to poi conto dei nuovi obblighi segnaletici finalizzati alla raccolta di dati di dettaglio sulle esposizioni in sofferenza, sulle garanzie che assistono tali esposizioni e sullo stato delle procedure di recupero in corso, sono stati posti in essere i presidi organizzativi e operativi per avviare la segnalazione entro i termini normativamente fissati e porre in essere il correlato impianto dei controlli.

Attivazione servizio MYBANK. In corso d’anno è stato attivato il servizio “MYBANK”, una soluzione di autorizzazione elettronica che consente di approvare in modo sicuro pagamenti on-line, basandosi sui metodi di autenticazione già in essere per il servizio di internet banking della Banca dell’acquirente e prevedendo l’utilizzo degli strumenti standard di pagamento dell’area SEPA (bonifici e addebiti diretti - SCT e SDD). Più nello specifico, MYBANK crea un collegamento diretto tra il conto corrente bancario del cliente e la banca dell’esercente, ed attraverso l’autorizzazione immediata dei pagamenti riduce il rischio di frodi e riaddebiti. Si tratta, dunque, di un’infrastruttura che semplifica i servizi di e-commerce, collegando le banche in tutta Europa in tempo reale.

Relazioni esterne. Nel corso dell’anno la Banca ha mantenuto la propria presenza sui media locali e ha continuamente rivisitato il proprio sito internet, aggiornandolo costantemente con ogni iniziativa tem-po per tempo promossa a favore di soci e clienti.

Attività ricerca e sviluppo. Non sussiste a livello aziendale una specifica Funzione dedita all’attività ricer-ca e sviluppo. La Banca ha usufruito di quanto in tale ambito sviluppato dall’organizzazione a rete del Credito Cooperativo. L’attività si è tradotta nella partecipazione ai gruppi di lavoro e nello studio, per-sonalizzazione ed adattamento dei prodotti e servizi alle proprie dimensioni operative ed alle esigenze espresse dalla clientela di riferimento.

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5. Il presidio dei rischi e il sistema dei controlli interni.

Coerentemente con il proprio modello di business e operativo, la Banca è esposta a diverse tipologie di ri-schio che attengono principalmente alla tradizionale operatività di intermediazione creditizia e fi nanziaria.

La responsabilità primaria di assicurare la completezza, l’adeguatezza, la funzionalità e l’affi dabilità del sistema dei controlli interni è rimessa agli Organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze.

Il complesso dei rischi aziendali è, inoltre, presidiato nell’ambito di un preciso modello organizzativo impostato sulla piena separazione delle Funzioni di controllo da quelle produttive, che integra metodologie e presidi di controllo a diversi livelli, tutti convergenti con gli obiettivi di assicurare effi cienza ed effi cacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità del patrimonio aziendale, tutelare dalle perdite, garantire l’affi dabilità e l’integrità delle informazioni, verifi care il corretto svolgimento dell’attività nel rispetto della normativa interna ed esterna.

In linea con le disposizioni in materia di Corporate Governance, il modello adottato delinea le principali responsabilità in capo agli Organi aziendali al fi ne di garantire la complessiva effi cacia ed effi cienza del sistema dei controlli interni.

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile del sistema di controllo e gestione dei rischi e, nell’ambito della relativa governance, della defi nizione, approvazione e revisione degli orientamenti strategici e del-le linee guida di gestione dei rischi, nonché degli indirizzi per la loro applicazione e supervisione. Anche sulla base dei riferimenti allo scopo prodotti dalla Direzione Generale, verifi ca nel continuo l’effi cienza e l’effi cacia complessiva del sistema di gestione e controllo dei rischi, provvedendo al suo adeguamento tempestivo in relazione alle carenze o anomalie riscontrate, ai cambiamenti del contesto di riferimento, esterno o interno, o derivanti dall’introduzione di nuovi prodotti, attività o processi rilevanti.

Il Direttore Generale rappresenta il vertice della struttura interna e come tale partecipa alla funzione di gestione, nell’ambito della quale opera, in un sistema a “geometria variabile” con il Consiglio di Ammi-nistrazione. Il Direttore Generale dà esecuzione alle delibere degli Organi sociali, persegue gli obiettivi gestionali e sovrintende allo svolgimento delle operazioni e al funzionamento dei servizi secondo le in-dicazioni del Consiglio di Amministrazione, assicurando la conduzione unitaria della Società e l’effi cacia del sistema dei controlli interni. In tale ambito, predispone le misure necessarie ad assicurare l’istituzio-ne, il mantenimento ed il corretto funzionamento di un effi cace sistema di gestione e controllo dei rischi.

L’Organo con Funzioni di controllo, rappresentato dal Collegio Sindacale, ha la responsabilità di vigilare, oltre che sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazio-ne, sulla funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni, accertando l’effi cacia delle strutture e Funzioni coinvolte nel sistema dei controlli e l’adeguato coordinamento delle stesse, promuovendo gli interventi ritenuti necessari per rimuovere le carenze rilevate e correggere le irregolarità emerse, verifi cando e approfondendo cause e rimedi delle irregolarità gestionali, delle anomalie andamentali, delle lacune eventuali degli assetti organizzativi e contabili. Tale Organo è sempre preliminarmente e specifi catamente interpellato con riguardo alla defi nizione degli elementi essenziali del complessivo sistema dei controlli interni, quali poteri, responsabilità, risorse, fl ussi informativi, confl itti di interesse. Il Collegio è sempre preliminarmente sentito con riferimento alle decisioni attinenti la nomina e la revoca dei responsabili delle Funzioni aziendali di controllo.

La Banca ha istituito le seguenti Funzioni aziendali di Controllo, permanenti e indipendenti, dedicate ad assicurare il corretto ed effi ciente funzionamento del sistema dei controlli interni: Funzione di Revisione Interna (Internal Audit); Funzione di Controllo dei rischi (Risk Management); Funzione di Conformità alle norme (Compliance); Funzione Antiriciclaggio.

Il personale che partecipa alle Funzioni aziendali di controllo non è coinvolto in attività che tali Funzioni sono chiamate a controllare. Ad esso è assicurato l’inserimento in programmi di formazione nel continuo.

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I relativi criteri di remunerazione sono definiti in modo tale da non comprometterne l’obiettività e concorrere a creare un sistema di incentivi coerente con le finalità della funzione svolta.

I responsabili delle Funzioni aziendali di controllo:

non hanno responsabilità diretta di aree operative sottoposte a controllo né sono gerarchicamente subordinati ai responsabili di tali aree;

sono nominati e revocati, con motivazione delle ragioni, dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale;

fermo il raccordo funzionale con la Direzione Generale, le Funzioni aziendali di controllo hanno ac-cesso diretto al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale. Tale accesso si palesa attraverso l’invio di tutti i flussi informativi prodotti e partecipando alle adunanze di tali Organi nelle circostan-ze in cui l’argomento trattato è di specifica competenza ovvero si manifesta un parere discordante con la Direzione Generale su tematiche critiche per il perseguimento degli obiettivi definiti e la sta-bilità della Banca.

Conformemente a quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza, le Funzioni oltre ad adire direttamen-te agli Organi di governo e controllo aziendali, hanno la possibilità di accedere senza restrizioni ai dati aziendali ed a quelli esterni necessari per lo svolgimento dei compiti assegnati, nonché ricorrere per quanto di competenza ai servizi offerti dalla Federazione locale e, laddove necessario, disporre di risorse economiche per il ricorso a consulenze utili allo svolgimento dei compiti assegnati.

La Funzione di Revisione Interna è volta, da un lato, a controllare, anche con verifiche in loco, il regolare andamento dell’operatività e l’evoluzione dei rischi, dall’altro, a valutare la completezza, l’adeguatez-za, la funzionalità e l’affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, portando all’attenzione degli Organi aziendali i possibili miglioramenti, con particolare riferimento al Risk Appetite Framework (RAF), al processo di gestione dei rischi nonché agli strumenti di misurazione e controllo degli stessi. In particolare, le principali responsabilità attribuite alla funzione sono:

la valutazione in termini di completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità delle altre compo-nenti del sistema dei controlli interni, del processo di gestione dei rischi e degli altri processi aziendali;

la valutazione di efficacia del processo di definizione del RAF, la coerenza interna dello schema com-plessivo e la conformità dell’operatività aziendale al RAF;

la verifica della regolarità delle attività aziendali, incluse quelle esternalizzate e l’evoluzione dei rischi con impatto sia sulle strutture di sede sia sulle filiali;

la verifica dell’adeguatezza dei presidi organizzativi e di controllo adottati dalla Banca; l’accertamento del rispetto dei limiti previsti dai meccanismi di delega; la verifica del monitoraggio della conformità alle norme dell’attività di tutti i livelli aziendali; la verifica di adeguatezza, affidabilità complessiva e sicurezza del sistema informativo (ICT audit) e

del piano di continuità operativa; la verifica della rimozione delle anomalie riscontrate nell’operatività e nel funzionamento dei con-

trolli.

La Funzione di Controllo dei Rischi ha la finalità principale di collaborare alla definizione ed all’attua-zione del Risk Appetite Framework (RAF) e delle relative politiche di governo dei rischi, attraverso un adeguato processo di gestione dei rischi. In particolare, le principali responsabilità attribuite alla Fun-zione sono:

il coinvolgimento nella definizione del RAF, delle politiche di governo dei rischi e delle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi, nonché nella definizione del sistema dei limiti operativi;

la proposta di parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del RAF, che fanno ri-ferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno della Banca, l’adeguamento di tali parametri;

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la verifica di adeguatezza del RAF, del processo di gestione dei rischi e del sistema dei limiti operativi; il supporto nello svolgimento del processo di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale; il supporto agli Organi aziendali nella valutazione del rischio strategico, monitorandone le variabili

significative; il presidio della coerenza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi con i processi e le metodo-

logie di valutazione delle attività aziendali, coordinandosi a tal fine con le strutture aziendali inte-ressate;

la verifica dell’adeguatezza ed efficacia delle misure prese per rimediare alle carenze riscontrate nel processo di gestione dei rischi;

il monitoraggio del rischio effettivo assunto dalla Banca e della sua coerenza con gli obiettivi di ri-schio, nonché la verifica del rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all’assunzione delle varie tipologie di rischio;

il coinvolgimento nella valutazione dei rischi sottesi ai nuovi prodotti e servizi e inerenti all’ingresso in nuovi segmenti operativi e di mercato;

la formulazione di pareri preventivi sulla coerenza con il RAF delle Operazioni di Maggiore Rilievo, acquisendo, in funzione della natura dell’operazione, il parere di altre Funzioni coinvolte nel proces-so di gestione dei rischi;

la verifica del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni creditizie.

La Funzione di Conformità alle norme presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l’attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio. I principali adempimenti che la funzione di conformità alle norme è chiamata a svolgere sono:

l’identificazione nel continuo delle norme applicabili e la misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali;

l’individuazione di idonee procedure per la prevenzione del rischio di non conformità e la verifica della loro adeguatezza e corretta applicazione;

la proposta di modifiche organizzative e procedurali finalizzate ad assicurare un adeguato presidio dei rischi di non conformità identificati e la verifica dell’efficacia degli adeguamenti organizzativi adottati;

la valutazione ex ante della conformità alla regolamentazione applicabile di tutti i progetti innovativi che la Banca intenda intraprendere, nonché nella prevenzione e nella gestione dei conflitti di interesse;

la prestazione di consulenza e assistenza nei confronti degli Organi aziendali della Banca in tutte le materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità.

Il presidio del rischio di non conformità è assicurato, come detto a proposito dei presidi specialistici, mediante un coinvolgimento della funzione proporzionato al rilievo che le singole norme hanno per l’attività svolta ed alle conseguenze della loro violazione.

La Funzione Antiriciclaggio verifica nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violazione della normativa esterna ed interna in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. In particolare, le principali responsabilità attribuite alla funzione sono:

l’identificazione delle norme applicabili e la valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali;

l’individuazione dei presidi interni finalizzati alla prevenzione e al contrasto dei rischi di riciclaggio e finanziamento al terrorismo e la verifica della relativa idoneità ed efficacia;

la proposta di modifiche organizzative e procedurali necessarie o opportune al fine di assicurare un adeguato presidio dei rischi;

la prestazione di consulenza e assistenza agli Organi aziendali; la verifica sull’affidabilità del sistema informativo di alimentazione dell’archivio unico informatico

aziendale e la trasmissione alla UIF dei dati aggregati concernenti le registrazioni nell’Archivio Unico Informatico.

Il complessivo sistema dei controlli interni aziendali si incardina inoltre sui seguenti presidi di controllo.

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Controlli di linea. La Banca ha predisposto i controlli di primo livello demandando alle strutture preposte ai singoli processi aziendali la responsabilità di attivarsi affinché le attività operative di competenza vengano espletate con efficacia ed efficienza, nel rispetto dei limiti operativi loro assegnati, coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi, nonché in maniera conforme al vigente sistema di deleghe. Le strutture responsabili delle attività operative e dei relativi controlli di primo livello sono tenute a rilevare e segnalare tempestivamente alle Funzioni aziendali competenti i rischi insiti nei processi operativi di competenza ed i fenomeni critici da tenere sotto osservazione, nonché a suggerire i necessari presidi di controllo atti a garantire la compatibilità delle attività poste in essere con l’obiettivo aziendale di un efficace presidio dei rischi. Esse svolgono pertanto un ruolo attivo nella definizione dell’impianto dei controlli di primo livello. La Banca agevola tale processo attraverso la diffusione, a tutti i livelli, della cultura del rischio, anche mediante l’attuazione di programmi di formazione per sensibilizzare i dipendenti in merito ai presidi di controllo relativi ai propri compiti e responsabilità. I controlli di linea sono disciplinati nell’ambito delle disposizioni interne (politiche, regolamenti, procedure, manuali operativi, circolari, altre disposizioni, ecc.) dove sono declinati in termini di responsabilità, obiettivi, modalità operative, tempistiche di realizzazione e modalità di tracciamento.

Revisione legale dei conti. Il soggetto incaricato della revisione legale dei conti, nell’ambito delle competenze e responsabilità previste dalla normativa vigente, ha il compito di controllare la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta registrazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, nonché quello di verificare che il Bilancio d’esercizio corrisponda alle risultanze delle scritture contabili e sia conforme alle norme che lo disciplinano. Qualora dagli accertamenti eseguiti emergano fatti ritenuti censurabili, la società incaricata informa senza indugio il Collegio Sindacale e le Autorità di vigilanza competenti. Il soggetto incaricato della revisione legale dei conti nell’esercizio dei propri compiti interagisce con gli Organi aziendali e le Funzioni aziendali di controllo (internal audit, risk management, compliance); in particolare nei confronti del Collegio Sindacale, ottempera a quanto previsto dal D.L.gs. 39/2010.

Presidi specialistici. Nell’ambito del processo di gestione del rischio di non conformità sono stati indivi-duati specifici presidi specialistici con il compito di presidiare il rischio di non conformità con riferimento alle normative non rientranti nel perimetro di diretta competenza della funzione di conformità alle nor-me. I presidi specialistici si configurano come strutture organizzative interne alla Banca dotate di compe-tenze “esclusive” per l’espletamento dei compiti previsti da normative che richiedono un’elevata specia-lizzazione con riferimento alle attività disciplinate. I suddetti presidi derivano da una richiesta legislativa di identificare specifiche strutture aziendali a tutela del rispetto della normativa, ovvero dall’organizza-zione formale e/o dalle competenze interne maturate dalla struttura che la rendono owner aziendale dei presidi richiesti dalla normativa. Ciascun presidio specialistico assicura la gestione del rischio di non conformità limitatamente agli ambiti normativi di propria competenza. In particolare, ove il presidio risulti complessivamente adeguato, ad esso spetta lo svolgimento delle seguenti attività minimali:

monitorare e rilevare nel continuo l’evoluzione delle normative oggetto di presidio e la misurazione/ valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali;

identificare i rischi di non conformità inerenti le tematiche normative oggetto di presidio; contribuire alla definizione di idonee procedure interne volte a disciplinare gli adempimenti richiesti

dalle tematiche normative oggetto di presidio; collaborare con la Funzione Compliance nella predisposizione e sviluppo degli strumenti per assicura-

re la valutazione del rischio di non conformità per gli ambiti di propria pertinenza; assicurare che l’operatività relativa agli ambiti presidiati avvenga nel rispetto delle normative di rife-

rimento; promuovere l’adozione di adeguate misure correttive nei casi in cui, nello svolgimento delle proprie

attività, dovessero emergere punti di attenzione connessi al mancato rispetto della normativa di ri-ferimento presidiata;

fornire, ove richiesto, consulenza e assistenza agli Organi aziendali, alla Direzione Generale e alle diverse Funzioni aziendali in relazione agli ambiti presidiati;

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informare la Funzione Compliance di tutti i fatti o gli atti di cui venga a conoscenza che possano co-stituire una violazione della normativa di riferimento presidiata;

inviare periodicamente al Referente Interno della Funzione Compliance esternalizzata una valutazio-ne del rischio di non conformità per gli ambiti di propria pertinenza affinché lo integri nella propria valutazione complessiva del rischio di non conformità.

I compiti assegnati ai presidi sono graduati in funzione della valutazione degli stessi. In particolare, in presenza di una valutazione non completamente adeguata, è previsto un maggiore coinvolgimento del-la Funzione Compliance nello svolgimento delle attività di pertinenza.

Responsabile delle Segnalazioni di Operazioni Sospette. Ai sensi dell’art. 42 del D.lgs. 231/2007, il le-gale rappresentante della Banca o un suo delegato, in possesso dei necessari requisiti di indipenden-za, autorevolezza e professionalità, deve: valutare le segnalazioni di operazioni sospette pervenute; trasmettere alla Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.) le segnalazioni ritenute fondate. Il soggetto delegato per la segnalazione delle operazioni sospette non ha responsabilità dirette in aree operative, né è gerarchicamente dipendente da soggetti di dette aree. Il responsabile delle segnalazioni ha libero accesso ai flussi informativi diretti agli Organi aziendali e alle strutture, a vario titolo, coinvolte nella gestione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo. Intrattiene i rapporti con la UIF e risponde tempestivamente alle eventuali richieste di approfondimento provenienti dalla stessa Unità. Il responsabile delle segnalazioni di operazioni sospette comunica, con le modalità organizzative ritenu-te più appropriate, l’esito della propria valutazione al responsabile della unità organizzativa da cui ha avuto origine la segnalazione. Stante la rilevanza che tale informazione può rivestire in sede di apertura di nuovi rapporti contrattuali, ovvero di valutazione dell’operatività della clientela già in essere, il re-sponsabile delle segnalazioni di operazioni sospette può consentire che i nominativi dei clienti oggetto di segnalazione di operazione sospetta siano consultabili, anche attraverso l’utilizzo di idonee basi infor-mative, dai responsabili delle diverse strutture operative aziendali.

Referente delle Funzioni Operative Importanti. Laddove esternalizzate, la Banca ha mantenuto interna-mente la competenza richiesta per controllare efficacemente le Funzioni operative importanti (FOI) e per gestire i rischi connessi con l’esternalizzazione, inclusi quelli derivanti da potenziali conflitti di interessi del fornitore di servizi. In tale ambito, è stato individuato all’interno dell’organizzazione, un referente interno (referente interno per le attività esternalizzate) dotato di adeguati requisiti di professionalità. La principale responsabilità attribuita al suddetto referente riguarda il controllo del livello dei servizi pre-stati dall’outsourcer e sanciti nei rispettivi contratti di esternalizzazione. In particolare, il referente per le attività esternalizzate ha come principale mandato il monitoraggio, nel continuo, dell’attività svolta dal fornitore, attività che deve esplicarsi attraverso:

la predisposizione e messa in opera di specifici protocolli di comunicazione con il fornitore;il presidio dei rischi sottesi alle attività esternalizzate;la verifica del rispetto dei livelli di servizio concordati;l’informativa agli Organi aziendali sullo stato e l’andamento delle Funzioni esternalizzate;la stretta collaborazione con la funzione di revisione interna.

Funzione ICT e Funzione di Sicurezza Informatica. La Funzione ICT esercita il ruolo di controllo sulle com-ponenti del sistema informativo esternalizzate, verificando l’adeguatezza dei livelli di servizio erogati dal fornitore e valutandone gli eventuali risvolti sul livello di soddisfazione dei clienti della Banca, non-ché l’efficienza operativa e la disponibilità delle infrastrutture IT, in coerenza con il framework di rischio IT definito. La Funzione di Sicurezza Informatica è deputata allo svolgimento dei compiti in materia di sicurezza delle risorse ICT della Banca, con il supporto del Centro Servizi di riferimento e degli eventuali fornitori terzi attivi in tale ambito. Principale finalità della Funzione è quella di assicurare che il livello di sicurezza offerto sulle risorse ICT sia allineato agli obiettivi di sicurezza che la Banca si è posta. La Banca, in funzione del principio di proporzionalità consentito dalla normativa, ha individuato in un’unica figura la Funzione ICT e la Funzione di Sicurezza Informatica.Il ricorso all’esternalizzazione di Funzioni aziendali, anche importanti e di controllo, rappresenta un elemento strutturale e imprescindibile del modello organizzativo della Banca in considerazione non solo

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delle dimensioni aziendali e della limitata complessità operativa che la caratterizza, ma anche della sua appartenenza al Sistema del Credito Cooperativo. La Banca si avvale infatti dei servizi offerti dagli orga-nismi promossi dalla Categoria, come previsto dallo stesso statuto sociale, con riguardo all’esternalizza-zione di parte delle Funzioni di controllo e del proprio sistema informativo e di altre Funzioni aziendali importanti, quali ad esempio i servizi di back office.

Con particolare riguardo alle Funzioni aziendali di controllo, la Banca ha deciso di avvalersi della pos-sibilità, già consentita dalle disposizioni previgenti, di esternalizzare la Funzione di Revisione Interna (Internal Audit), la Funzione di Conformità alle norme (Compliance) e la Funzione Antiriciclaggio, alla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, dopo aver va-lutato l’adeguatezza delle strutture all’uopo costituite presso la stessa. Questa scelta è stata indirizzata anche dalla circostanza che le strutture in argomento sono costituite ed operano in aderenza ai riferi-menti organizzativi, metodologici e documentali relativi alla prestazione in outsourcing di Funzioni di controllo definiti nell’ambito della Categoria, ritenuti atti ad assicurare l’adeguatezza ai modelli opera-tivi e di controllo di una Banca di Credito Cooperativo, nonché la conformità ed aderenza alle migliori pratiche della professione ed ai riferimenti regolamentari e principi applicabili. A tale riguardo, si evi-denzia, in particolare, che il modello di governo della suddetta Federazione non consente alla singola banca associata di esercitare un ruolo dominante, anche qualora gli esponenti di questa ricoprano ruoli di rilievo negli Organi della stessa. Gli accordi di esternalizzazione della Funzione di Internal Audit, della Funzione di Conformità e della Funzione Antiriciclaggio prevedono che le attività in capo alle stesse sia-no svolte da strutture autonome, reciprocamente indipendenti, con responsabili e risorse umane dotate di adeguate capacità professionali, assegnate stabilmente. Specifici riferimenti dispositivi assicurano che responsabile e addetti non operino in conflitto di interessi con le attività della funzione, né svolgano attività che sarebbero chiamati a controllare.

La Funzione di Internal Audit della Banca ha ottenuto la certificazione di conformità relativamente all’organizzazione e allo svolgimento delle proprie attività agli Standard per la pratica professionale dell’Internal Auditing e al Codice Etico della Professione; tale giudizio è stato elaborato da parte di un ente terzo indipendente al Sistema a fronte di un processo di analisi e verifiche condotte secondo la me-todologia definita nel “Quality Assessment Manual” pubblicato dall’Institute of Internal Auditors (IIA).Per una più compiuta illustrazione dell’assetto organizzativo e/o delle procedure operative poste a pre-sidio delle principali aree di rischio e delle metodologie utilizzate per la misurazione e la prevenzione dei rischi medesimi si rinvia all’informativa qualitativa e quantitativa riportata nella parte E della Nota integrativa – informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.

Nel seguito si riportano alcuni riferimenti di generale indirizzo a riguardo.

La chiara ed esaustiva identificazione dei rischi cui la Banca è potenzialmente esposta, costituisce il presupposto per la consapevole assunzione e l’efficace gestione degli stessi, attuate anche attraverso appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione.

Nell’ambito dell’ICAAP la Banca aggiorna la mappa dei rischi rilevanti che costituisce la cornice entro la quale sono sviluppate le attività di misurazione/valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi. A tal fine provvede all’individuazione di tutti i rischi verso i quali è o potrebbe essere esposta, ossia dei rischi che potrebbero pregiudicare la propria operatività, il perseguimento delle strategie definite e il conse-guimento degli obiettivi aziendali. Per ciascuna tipologia di rischio identificata, vengono individuate le relative fonti di generazione, anche ai fini della successiva definizione degli strumenti e delle metodo-logie a presidio della loro misurazione e gestione, nonché le strutture responsabili della gestione. Nello svolgimento delle attività citate la Banca tiene conto del contesto normativo di riferimento, dell’ope-ratività in termini di prodotti e mercati di riferimento, delle specificità connesse alla propria natura di banca cooperativa a mutualità prevalente operante in un network e, per individuare gli eventuali rischi prospettici, degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione e declinati nel piano an-nuale, nonché di quanto rappresentato nel Risk Appetite Framework.Sulla base dalle attività di analisi svolte, la Banca ha identificato come rilevanti i seguenti rischi: rischio di credito e controparte; rischio di mercato; rischio operativo; rischio di concentrazione; rischio di tasso di

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interesse; rischio Paese; rischio di trasferimento; rischio di liquidità; rischio residuo; rischio di leva finan-ziaria eccessiva; rischio strategico; rischio di reputazione; rischio di non conformità; rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo; rischio di capitale. Inoltre la Banca è soggetta ai rischi connessi con le attività di rischio ed i conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati. Le valutazioni effettuate con riferimento all’esposizione ai cennati rischi e ai connessi sistemi di misurazione e controllo sono og-getto di analisi da parte dei vertici aziendali.

Il secondo livello dei controlli (controllo dei rischi, compliance, antiriciclaggio) assume un rilievo strategi-co con riguardo alla capacità di coniugare il governo del rischio con la pratica d’affari e nel supportare la declinazione della cultura aziendale in materia di gestione del rischio nei comportamenti e nelle scelte strategiche.

La Funzione di controllo dei rischi ha tra gli altri compiti, quello di individuare le metodologie di misura-zione dei rischi, sviluppare e manutenere i modelli e gli strumenti di supporto per la misurazione/valuta-zione ed il monitoraggio dei rischi, individuare i rischi cui la Banca è o potrebbe essere esposta, control-lare la coerenza dell’operatività delle singole unità organizzative con gli obiettivi di rischio, quantificare/valutare il grado di esposizione ai rischi. Più in generale, la funzione ha tra i propri compiti principali, la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie Funzioni operative ed il controllo della coerenza dell’o-peratività con gli obiettivi di rischio definiti dal Consiglio di Amministrazione, quantificando il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali impatti economici. La Funzione garantisce inoltre l’informativa inerente ai citati profili di analisi e valutazione attraverso opportuni reporting indirizzati alle Funzioni operative, alle altre Funzioni aziendali di controllo, alla Direzione Generale, agli Organi aziendali.

Anche i risultati delle attività di verifica condotte dalla Funzione di conformità sono formalizzati in specifici report, a esito finale di ciascun intervento, agli Organi aziendali cui spetta la complessiva super-visione del processo di gestione del rischio di non conformità normativa e, in tale ambito, la periodica va-lutazione dell’adeguatezza della funzione, nonché la definizione del programma di attività della stessa.

I risultati delle attività di controllo della Funzione antiriciclaggio sono formalizzati in specifici report e oggetto di illustrazione agli Organi aziendali.

La Funzione di Internal Audit ha svolto la propria attività prevalentemente sulla base del piano annua-le delle attività di auditing approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 26 aprile 2016. In tale ambito ha effettuato la verifica e l’analisi dei sistemi di controllo di primo e secondo livello, attivando periodici interventi finalizzati al monitoraggio delle variabili di rischio. Gli interventi di Audit nel corso del 2016 si sono incentrati sull’analisi dei seguenti principali processi: Finanza; Governo; Estero; Opera-tività di filiale; Gestione del contante; Usura; Privacy; Assicurazione; Sistemi di remunerazione; Credito; Liquidità. L’attività è stata articolata prevedendo momenti di follow-up per i processi sottoposti ad audit nel corso dei piani precedenti, nell’ottica di verificare l’effettiva implementazione ed efficacia degli in-terventi di contenimento del rischio proposti.

L’informativa di sintesi delle attività svolte dalle Funzioni aziendali di controllo nel corso dell’anno è esaminata dal Consiglio di Amministrazione che definisce, sulla base dei relativi contenuti, gli eventuali programmi di attività per la risoluzione delle problematiche evidenziate e l’adeguamento del sistema dei controlli interni.

■ Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime.

Con riferimento ai documenti Banca d’Italia, Consob e Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010, relativi alle informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulle prospettive aziendali, con par-ticolare riferimento alla continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività (impairment test) e alle incertezze nell’utilizzo delle stime, il Consiglio di Amministrazione conferma di avere la ragionevole aspettativa che la Banca possa continuare la propria operatività in un

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futuro prevedibile e attesta pertanto che il bilancio dell’esercizio è stato predisposto in tale prospettiva di continuità.

Nella struttura patrimoniale e fi nanziaria della Banca e nell’andamento operativo non sussistono ele-menti o segnali che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.

Per l’informativa relativa ai rischi fi nanziari, alle verifi che per riduzione di valore delle attività e alle incertezze nell’utilizzo di stime si rinvia alle informazioni fornite nella presente relazione, a commento degli andamenti gestionali, e/o nelle specifi che sezioni della Nota integrativa.

6. Le altre informazioni.

Informazioni sulle ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione dei nuovi soci ai sensi dell’art. 2528 del codice civile.

Il Consiglio di Amministrazione continua a perseguire una politica che vede nei soci una risorsa di pri-maria importanza attraverso la quale consolidare la presenza della Banca sul territorio. La Cassa Rurale ed Artigiana di Boves concentra tutti i propri sforzi al fi ne di generare valore nelle aree di competenza, alimentare progetti di vita, creare sviluppo imprenditoriale e sociale, facendo leva su un patrimonio, in termini di numeri e di cultura, che si è accumulato negli anni. Con i soci si tenta dunque di instaurare un rapporto che travalichi il concetto di vantaggio economico, per giungere a quello del senso di apparte-nenza ad una “banca differente”, insieme alla quale lavorare per creare valore aggiunto in loco. Si tratta di reciproco vantaggio, generato da un legame a doppia mandata. La Banca si impegna a reinvestire la raccolta e gli utili sul territorio in cui il socio vive e lavora, ma il socio deve rispondere operando con la Banca in modo signifi cativo, nel rispetto delle previsioni dello statuto sociale. Il binomio funziona e continua a produrre buoni frutti.

Il Consiglio di Amministrazione, in ossequio alle previsioni recate dall’art. 2528 c.c., ha dunque assunto le proprie determinazioni sull’ammissione di nuovi soci avendo a riguardo: il Testo Unico Bancario, che stabilisce che le banche di credito cooperativo esercitano il credito prevalentemente a favore dei soci; lo Statuto sociale, che determina i requisiti di ammissibilità a socio e le limitazioni all’acquisto della qualità di socio; il Piano strategico, che conferma la volontà della Banca di accrescere il già forte radicamento territoriale nella zona di competenza e dunque di continuare a perseguire una politica di sviluppo della base sociale, con particolare riferimento ai giovani.

Stante quanto sopra si rende noto che:

la valutazione di tutte le richieste di ammissione a socio è stata svolta tenendo come riferimento i re-quisiti di moralità, correttezza ed affi dabilità dei richiedenti, secondo una consolidata prassi aziendale;

il valore della quota sociale è pari a € 2,58;la misura del sovrapprezzo azioni è pari a € 100,71; tale sovrapprezzo non viene applicato nel caso

di ammissione a socio di persona fi sica di età pari o inferiore a 30 anni al momento della richiesta; l’iniziativa per under 30 ha visto nel corrente anno l’adesione di 300 soci giovani, pari al 38,36% dei nuovi ingressi; a fi ne anno la percentuale di soci under 30 sul totale della compagine sociale era pari al 12,72%;

alla data del 31.12.2016 la compagine sociale è composta da 6.071 soci, con un aumento, rispetto all’esercizio precedente, di 661 unità, dunque del 12,22%; il 97,10% dei soci è rappresentato da per-sone fi siche; si registra una presenza maschile pari al 51,90% e femminile pari al 45,20%; l’età media della compagine sociale si attesta a 51 anni;

sono stati esclusi dalla compagine sociale coloro che non erano più in possesso dei requisiti previsti dal Testo Unico Bancario, dalle Disposizioni di Vigilanza e dunque dallo Statuto; si sono registrate 121 uscite, considerato anche i decessi;

si è operato in modo tale da rispettare il coeffi ciente che misura l’operatività prevalente verso i soci, che alla data del 31.12.2016 si posiziona al 71,50%.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Indicatore relativo al rendimento delle attività.

Ai sensi dell’art. 90 della Direttiva 2013/36/UE, cosiddetta CRD IV, si riporta di seguito l’indicatore relativo al rendimento delle attività (Public Disclosure of return on Assets), calcolato come rapporto tra gli utili netti e il totale di bilancio (rapporto tra la voce 290 del conto economico “Utile/(Perdita) di esercizio” ed il “Totale dell’attivo”) al 31 dicembre 2016, che risulta pari a 0,33% (0,31% nel 2015).

7. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio.

Nella prima parte dell’esercizio 2017 non si sono verifi cati fatti di rilievo in grado di infl uenzare la si-tuazione esistente alla chiusura dell’esercizio e rappresentata in bilancio e dunque di importanza tale che la loro mancata comunicazione comprometterebbe la possibilità dei destinatari dell’informazione societaria di fare corrette valutazioni.

8. Informativa sulle operazioni con parti correlate.

Le informazioni sui rapporti con parti correlate, come defi nite dallo IAS 24, sono riportate nella “parte H - operazioni con parti correlate” della Nota integrativa, cui si fa rinvio.

Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e confl itti di interesse nei confronti di soggetti collegati, si evidenzia che nel corso del 2016 sono state effettuate, nell’ambito dell’Area Crediti, n. 24 operazioni verso soggetti collegati ai sensi delle disposizioni di riferimento e dei parametri defi niti dalla Banca, per un ammontare complessivo di € 2.884.600,00, di cui € 1.533.600,00 relativi a riesame di affi damenti già in essere. Non sono state compiute operazioni con soggetti collegati di maggiore rilevanza ai sensi della normativa di riferimento e dei criteri adottati nell’ambito delle politiche assunte.

Al 31 dicembre 2016 sono presenti n. 20 posizioni di rischio verso soggetti collegati, per un ammontare complessivo ponderato di € 1.914.116,45. Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e confl itti di interesse nei confronti di soggetti collegati, si evidenzia che al 31 dicembre 2016 non sono presenti posizioni di rischio verso soggetti collegati che eccedono i limiti prudenziali di riferimento.

9. Evoluzione prevedibile della gestione.

Le BCC negli ultimi vent’anni hanno svolto una preziosa funzione di sostegno all’economia reale, anche durante il lungo periodo di crisi; hanno accresciuto le proprie quote di mercato in maniera signifi cativa e la propria effi cienza operativa; hanno costruito un’identità comune; hanno garantito stabilità e preser-vato clienti e collettività da ogni onere relativo alla gestione delle diffi coltà di alcune aziende del loro Sistema; hanno prodotto forme effi caci di auto-organizzazione, a partire dalla nascita o dal rafforza-mento di enti e società di Sistema “sussidiarie” alla loro operatività.

Tutto ciò costituisce un patrimonio unico. Unico in quanto originale e unico in quanto indivisibile.

Tuttavia il Credito Cooperativo è anche consapevole delle vulnerabilità del proprio attuale modello di business. La redditività è ancora fortemente dipendente dal margine di interesse e, per i ricavi da servizi, da attività aggredibili dalla concorrenza. I costi operativi mostrano una certa rigidità ed il volume dei crediti deteriorati richiede un approccio a livello di “Sistema Paese” e di “Sistema BCC”. La struttura or-ganizzativa a network ha mostrato lentezze e farraginosità in alcuni processi.Opportunità da cogliere derivano sicuramente dalla Legge di Bilancio 2017, con la detassazione dei premi di risultato connessi al welfare aziendale, la conferma della maggiorazione del 40% degli ammor-tamenti, l’istituzione di una nuova maggiorazione pari al 150% per gli ammortamenti su beni ad alto contenuto tecnologico, l’estensione degli incentivi fi scali per le start-up innovative e per le PMI innova-tive, la proroga delle misure di detrazione per gli interventi di riqualifi cazione energetica degli edifi ci.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Le BCC sono consapevoli sia delle improrogabili esigenze di cambiamento sia del valore della loro iden-tità industriale, anche in rapporto alla morfologia del sistema produttivo italiano ed al tessuto sociale del nostro Paese.

Per questo hanno voluto interpretare la Riforma come opportunità, non soltanto come necessità, deci-dendo di non subirla, ma di collaborare a costruirla e a caratterizzarla, nella convinzione che la prospetti-va di un maggior coordinamento all’interno del Sistema favorirà il presidio della stabilità della categoria e della complessiva capacità di servizio alle esigenze di Soci e Clienti.

In questa fase transitoria verso il passaggio al nuovo assetto “a Gruppo” il legislatore ha assegnato a Federcasse il delicato compito di promuovere e istituire il Fondo Temporaneo. Tale strumento è attivo dalla fine di giugno del 2016 e sta svolgendo un compito in parte nuovo, in quanto finalizzato non più alla soluzione di crisi di BCC, come è stato il FGD per un lungo periodo, bensì destinato dal legislatore a favorire un processo di razionalizzazione del Credito Cooperativo, funzionale al conseguimento di un nuovo assetto giuridico e organizzativo per le banche della Categoria. Si tratta di un mestiere “a tem-po” e sfidante, che può avvalersi dell’esperienza dei Fondi di garanzia della Categoria ed i cui impegni verranno ereditati dai Gruppi Bancari Cooperativi che si costituiranno.

Sul piano del modello di servizio ai Soci ed alle comunità locali, un ruolo di primo piano lo occupa cer-tamente il processo di costante digitalizzazione dell’operatività bancaria, che le analisi documentano crescere ad un ritmo di poco inferiore al 10% ogni anno. Ma, poiché il “fare banca” non può ridursi a semplice transazione, essendo anche consulenza, supporto, accompagnamento, si può tranquillamente affermare che restano spazi di servizio per le BCC da occupare e re-interpretare.

Soci e Clienti, infatti, chiedono soluzioni, non semplicemente prodotti. E l’offerta di soluzioni, adeguate e convenienti, debbono essere sostenute da un tessuto solido di fiducia e relazione, elementi che tradi-zionalmente costituiscono “fattori della produzione” nel modello delle BCC.

La minaccia per una BCC non deriva semplicemente dal contesto competitivo o dall’onerosità degli adempimenti regolamentari. La minaccia si nasconde anche nel pensare di doversi adattare alla moder-nità cambiando il DNA, nel ritenere che la mutualità sia poesia e la sostanza sia altra cosa, nell’imitare quello che fanno altre banche.

La mutualità è la ragione per la quale ogni BCC esiste. Ed è fattore distintivo che è già oggi fattore di successo. Molto più potrà diventarlo, confermandosi nel contempo fonte di redditività.

Se una BCC fosse semplicemente “una banca”, sarebbe soltanto una tra le più piccole esponenti di una specie. L’energia delle BCC sta proprio nella parte distintiva.

La prospettiva, quindi, non è semplicemente quella di custodire l’identità riponendola in uno scaffale, ma di interpretarla estensivamente, valorizzarla e rappresentarla.

In uno con la redazione della presente relazione, sono state condotte le attività per l’aggiornamento del Piano Strategico, che sarà caratterizzato sempre più da dinamiche gestionali che consentano alla Banca di presentarsi all’appuntamento con il nuovo Gruppo Bancario Cooperativo con tutte le carte in regola, per poter proseguire fedele alla propria mission e tradizione; tradizione non come sinonimo di sguardo fermo al passato, ma come capacità di mantenimento dei valori fondanti pur nella indispensabile inno-vazione.Quanto sopra richiederà necessariamente attenti interventi anche dal punto di vista organizzativo, sia in termini qualitativi che quantitativi, anche alla luce di quello che sarà il piano industriale di Gruppo.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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L’impegno, ancora una volta importante, sarà forse reso più facile in ragione dell’approccio della Banca alla relazione con soci e clienti, che permette di godere di un accreditamento e di una reputazione de-cisamente positivi, un accreditamento ed una reputazione che devono però essere attentamente presi-diati ed alimentati ogni giorno.

Proprio su questo fronte la Banca lavorerà con sempre rinnovato entusiasmo.

10. Considerazioni conclusive.

Cari soci,

è questo un momento di cambiamento, lo abbiamo ribadito più volte. Un cambiamento non reversibile, che richiede di investire nel potenziamento delle nostre competenze, a tutti i livelli.

Il lavoro della Riforma non è terminato con l’emanazione delle Disposizioni di Vigilanza. E’ anzi questa la fase viva e laboriosa nella quale deve esprimersi l’autonomia negoziale del Credito Cooperativo. Essa esigerà il meglio della nostra creatività imprenditoriale e manageriale.

La Riforma deve servire a far crescere le BCC. Nella mutualità e nel territorio.

Papa Francesco, rivolgendosi nel febbraio 2015 ai cooperatori, in occasione di una Udienza loro conces-sa, affermava: “Dovete investire, e dovete investire bene! Mettete insieme con determinazione i mezzi buoni per realizzare opere buone. Collaborate di più tra cooperative bancarie e imprese, organizzate le risorse per far vivere con dignità e serenità le famiglie; (…) investendo soprattutto per le iniziative che siano veramente necessarie”.

Sentiamo fortemente questo compito.

Siamo consapevoli che l’esercizio della banca mutualistica sul territorio, esercizio complesso e diffi cile, spetta comunque a noi e sarà nelle nostre mani anche nel tempo della Riforma del Credito Cooperativo.

Ci vogliono quello che i latini chiamavano “animus”, coraggio, e “anima”, respiro. Non darsi per vinti e non perdere lo slancio dello sguardo più avanti.

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Come il Credito Cooperativo ha saputo fare nella sua storia. Come ci impegniamo a fare per i nostri Soci, per i nostri territori, per le nostre comunità locali.

Ciò premesso, proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il Bilancio dell’esercizio 2016 come esposto nella documentazione di Stato Patrimoniale e di Conto Economico, nonché nella Nota integrativa.

Il Consiglio di Amministrazione

Boves, 29 marzo 2017

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SCHEMI DEL BILANCIO DELL’IMPRESA

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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STATO PATRIMONIALE

Attivo

Voci dell’attivo 31-12-2016 31-12-2015

10 Cassa e disponibilità liquide 2.316.305 2.346.734

20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 57.422 51.288

40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 155.983.780 206.717.227

50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 21.052.143

60 Crediti verso banche 54.525.824 55.839.701

70 Crediti verso clientela 272.241.014 255.262.980

110 Attività materiali 1.284.686 1.405.179

120 Attività immateriali 16.536 20.793

130 Attività fiscali 4.968.103 5.060.801

a) correnti 996.026 838.638

b) anticipate 3.972.077 4.222.163

di cui alla Legge 214/2011 3.667.180 3.858.252

150 Altre Attività 5.511.678 3.315.379

Totale dell’attivo 517.957.491 530.020.082

Passivo

Voci del passivo e del patrimonio netto 31-12-2016 31-12-2015

10 Debiti verso banche 81.114.939 100.651.309

20 Debiti verso clientela 304.137.896 286.990.196

30 Titoli in circolazione 78.475.439 87.249.955

80 Passività fiscali 437.887 1.190.690

b) differite 437.887 1.190.690

100 Altre passività 7.616.182 7.937.166

110 Trattamento di fine rapporto del personale 860.583 816.375

120 Fondi per rischi ed oneri 482.863 481.973

b) altri fondi 482.863 481.973

130 Riserve da valutazione 1.082.498 2.457.357

160 Riserve 41.577.866 40.167.314

170 Sovrapprezzi di emissione 443.295 403.426

180 Capitale 15.663 13.958

200 Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 1.712.380 1.660.363

Totale del passivo e del patrimonio netto 517.957.491 530.020.082

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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CONTO ECONOMICO

Conto economico

Voci 31-12-2016 31-12-2015

10 Interessi attivi e proventi assimilati 8.996.259 10.144.053

20 Interessi passivi e oneri assimilati (2.626.910) (3.893.350)

30 Margine di interesse 6.369.349 6.250.703

40 Commissioni attive 3.180.539 3.061.334

50 Commissioni passive (340.172) (368.861)

60 Commissioni nette 2.840.367 2.692.473

70 Dividendi e proventi simili 38.900 33.525

80 Risultato netto dell’attività di negoziazione (38.448) 60.099

100 Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: 2.673.931 4.116.537

a) crediti 99.019

b) attività finanziarie disponibili per la vendita 2.662.145 3.999.784

d) passività finanziarie 11.786 17.734

110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 40.991

120 Margine di intermediazione 11.884.099 13.194.328

130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (3.067.798) (4.152.530)

a) crediti (3.041.262) (3.524.554)

b) attività finanziarie disponibili per la vendita 6.511 (335.284)

d) altre operazioni finanziarie (33.047) (292.692)

140 Risultato netto della gestione finanziaria 8.816.301 9.041.798

150 Spese amministrative (7.911.726) (7.847.380)

a) spese per il personale (4.407.124) (4.415.761)

b) altre spese amministrative (3.504.602) (3.431.619)

170 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (164.037) (181.254)

180 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (5.291) (2.800)

190 Altri oneri/proventi di gestione 1.247.298 1.050.768

200 Costi operativi (6.833.756) (6.980.666)

240 Utili (Perdite) da cessioni di investimenti (767) (6.752)

250 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.981.778 2.054.380

260 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (269.398) (394.017)

270 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.712.380 1.660.363

290 Utile (Perdita) d’esercizio 1.712.380 1.660.363

REDDITIVITA’ COMPLESSIVA

Prospetto della redditività complessiva

Voci 31-12-2016 31-12-2015

10 Utile (Perdita) d’esercizio 1.712.380 1.660.363

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

40 Piani a benefici definiti (20.678) 31.350

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

100 Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.354.181) (594.396)

130 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (1.374.859) (563.046)

140 Redditività complessiva (voce 10+130) 337.521 1.097.317

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BILANCIO ESERCIZIO 2016

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Esistenze al 31.12.2015

Modifica saldi apertura

Esistenze al 01.01.2016

Riserve

Dividendi e altre

destinazioni

Variazioni di riserve

Operazioni sul patrimo-

nio netto - Emissione

nuove azioni

Operazioni sul patri-

monio netto - Acquisto

azioni proprie

Operazioni sul patrimo-

nio netto - Distribuzione

straordinaria dividendi

Operazioni sul patrimo-

nio netto - Variazione

strumenti di capitale

Operazioni sul patrimo-nio netto - Derivati su

proprie azioni

Operazioni sul patrimonio netto -

Stock options

Redditività complessi-

va esercizio 31-12-2016

31-12-2016

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03

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

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PATR

IMO

NIO

NET

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net

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l

Esistenze al 31.12.2014

Modifica saldi apertura

Esistenze al 01.01.2015

Riserve

Dividendi e altre desti-

nazioni

Variazioni di riserve

Operazioni sul patrimo-

nio netto - Emissione

nuove azioni

Operazioni sul patri-

monio netto - Acquisto

azioni proprie

Operazioni sul patrimo-

nio netto - Distribuzione

straordinaria dividendi

Operazioni sul patrimo-

nio netto - Variazione

strumenti di capitale

Operazioni sul patrimo-

nio netto - Derivati su

proprie azioni

Operazioni sul patri-

monio netto - Stock

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Redditività complessiva

esercizio 31-12-2015

31-12-2015

Cap

itale

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

75

RENDICONTO FINANZIARIOMetodo Indiretto

Importo31-12-2016 31-12-2015

A. ATTIVITA’ OPERATIVA

1. Gestione 36.888.894 9.637.289

- risultato d’esercizio (+/-) 1.712.380 1.660.363- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (+/-)

(19.744)

- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)

- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 3.041.262 4.468.732

- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 169.328 184.053

- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 217.990 19.488

- imposte, tasse e crediti di imposta non liquidati (+/-) 269.398 394.017

- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell’effetto fiscale (+/-)

- altri aggiustamenti (+/-) 31.478.536 2.930.380

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (24.182.706) (14.272.658)

- attività finanziarie detenute per la negoziazione 44.581 (81.252)

- attività finanziarie valutate al fair value

- attività finanziarie disponibili per la vendita (2.661.368) (4.000.392)

- crediti verso banche: a vista (2.949.602) 5.011.961

- crediti verso banche: altri crediti 4.224.580 419.248

- crediti verso clientela (20.019.296) (15.714.558)

- altre attività (2.821.601) 92.335

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (12.772.090) 4.442.304

- debiti verso banche: a vista 15.178 477

- debiti verso banche: altri debiti (19.551.548) (8.940.861)

- debiti verso clientela 17.147.700 19.268.419

- titoli in circolazione (8.774.516) (6.070.320)

- passività finanziarie di negoziazione

- passività finanziarie valutate al fair value (247)

- altre passività (1.608.904) 184.836

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa (65.902) (193.065)

B. ATTIVITA’ DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da 39.899 12.578

- vendite di partecipazioni

- dividendi incassati su partecipazioni 38.899

- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- vendite di attività materiali 1.000 12.578

- vendite di attività immateriali

- vendite di rami d’azienda

2. Liquidità assorbita da 46.000 17.107

- acquisti di partecipazioni

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- acquisti di attività materiali 45.000 107

- acquisti di attività immateriali 1.000 17.000

- acquisti di rami d’azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di investimento (6.101) (4.529)

C. ATTIVITA’ DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie 41.574 29.365

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale

- distribuzione dividendi e altre finalità

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista 41.574 29.365

LIQUIDITA’ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO (30.429) (168.229)

76

Riconciliazione Metodo indiretto

Importo

Voci di bilancio 31-12-2016 31-12-2015

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 2.346.734 2.514.963

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio (30.429) (168.229)

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 2.316.305 2.346.734

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

75

RENDICONTO FINANZIARIOMetodo Indiretto

Importo31-12-2016 31-12-2015

A. ATTIVITA’ OPERATIVA

1. Gestione 36.888.894 9.637.289

- risultato d’esercizio (+/-) 1.712.380 1.660.363- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (+/-)

(19.744)

- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)

- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 3.041.262 4.468.732

- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 169.328 184.053

- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 217.990 19.488

- imposte, tasse e crediti di imposta non liquidati (+/-) 269.398 394.017

- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell’effetto fiscale (+/-)

- altri aggiustamenti (+/-) 31.478.536 2.930.380

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (24.182.706) (14.272.658)

- attività finanziarie detenute per la negoziazione 44.581 (81.252)

- attività finanziarie valutate al fair value

- attività finanziarie disponibili per la vendita (2.661.368) (4.000.392)

- crediti verso banche: a vista (2.949.602) 5.011.961

- crediti verso banche: altri crediti 4.224.580 419.248

- crediti verso clientela (20.019.296) (15.714.558)

- altre attività (2.821.601) 92.335

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (12.772.090) 4.442.304

- debiti verso banche: a vista 15.178 477

- debiti verso banche: altri debiti (19.551.548) (8.940.861)

- debiti verso clientela 17.147.700 19.268.419

- titoli in circolazione (8.774.516) (6.070.320)

- passività finanziarie di negoziazione

- passività finanziarie valutate al fair value (247)

- altre passività (1.608.904) 184.836

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa (65.902) (193.065)

B. ATTIVITA’ DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da 39.899 12.578

- vendite di partecipazioni

- dividendi incassati su partecipazioni 38.899

- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- vendite di attività materiali 1.000 12.578

- vendite di attività immateriali

- vendite di rami d’azienda

2. Liquidità assorbita da 46.000 17.107

- acquisti di partecipazioni

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- acquisti di attività materiali 45.000 107

- acquisti di attività immateriali 1.000 17.000

- acquisti di rami d’azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di investimento (6.101) (4.529)

C. ATTIVITA’ DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie 41.574 29.365

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale

- distribuzione dividendi e altre finalità

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista 41.574 29.365

LIQUIDITA’ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO (30.429) (168.229)

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Riconciliazione Metodo indiretto

Importo

Voci di bilancio 31-12-2016 31-12-2015

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 2.346.734 2.514.963

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio (30.429) (168.229)

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 2.316.305 2.346.734

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Cassa Rurale ed Artigiana di BovesBANCA DI CREDITO

COOPERATIVO

Società Cooperativacon sede in Boves Piazza Italia n. 44

Codice Fiscale e Partita IVA 00254540040 - Codice Abi 08397 - Provincia di Cuneo

Iscritta all’Albo nazionale degli Enti Creditizi al n. 1385.40Aderente al Fondo Temporaneo del Credito Cooperativo

Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito CooperativoAderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo

Bilancio Sociale e di Missioneal 31 dicembre 2016

ASSEMBLEA ORDINARIAANNUALE DEI SOCI

Boves 29 aprile - 6 maggio 2017

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Le Filiali

BOVESPiazza Italia, 44

Telefono: 0171.380117

Fax: 0171.380956

Orario di sportello:

8.05-13.00 / 14.45-15.45

1

CUNEOCorso Nizza, 53

Telefono: 0171.696000

Fax: 0171.699001

Orario di sportello:

8.05-13.00 / 14.40-15.40

3

BORGO SAN GIUSEPPEVia Bisalta, 13bis

Telefono: 0171.346060

Fax: 0171.346116

Orario di sportello:

8.05-13.00 / 14.45-15.45

2

1

3

8

567

2

9

PEVERAGNOVia Roma, 42

Telefono 0171.383161

Fax 0171.383400

Orario di sportello:

8.05-13.00 / 14.40-15.40

4

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

1

FONTANELLEVia Santuario, 126Telefono: 0171.387005Fax: 0171.388331Orario di sportello:8.15-13.00 (tutti i giorni)

14.35-15.15 (martedì e giovedì)

5

4

BORGO S. DALMAZZOVia lovera, 66

Telefono 0171.265357

Fax 0171.265358

Orario di sportello:

8.05-13.00 / 14.35-15.35

6BEGUDAFraz. Beguda, 93

Telefono: 0171.266010

Fax: 0171.721432

Orario di sportello:

8.15-12.45

7

ROCCAVIONEVia Roma, 38

Telefono: 0171.300842

Fax: 0171.300841

Orario di sportello:

8.05-13.00 / 14.45-15.45

9

MADONNA DELL’OLMOVia Chiri 10A

Telefono: 0171.412838

Fax: 0171.1935905

Orario di sportello:

8.05-13.00 / 14.40-15.40

8

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Identità della Banca di credito cooperativoEssere la banca del territorio, delle famiglie, delle imprese, delle associazioni, che si distingue per la pratica concreta della mutualità e la qualità della relazione.

Mission L’articolo 2 dello Statuto tipo della BCC Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera.La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci, nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale.

L’identità della Banca di Credito Cooperativo si può sintetizzare attorno a quattro elementi centrali:

Impresa bancariaLa Banca di Credito Cooperativo, Cassa Rurale (BCC) è una banca focalizzata sull’intermediazione con e per l’economia reale. E’ una banca cooperativa mutualistica del territorio. Il Testo Unico Bancario defini-sce la Banca di Credito Cooperativo quale unica banca a mutualità prevalente del mercato.

Impresa cooperativa Il processo decisionale e la partecipazione democratica, che denotano la peculiare governance della BCC, sottolineano nel contempo il carattere cooperativo della Banca. In particolare:1. Compagine sociale: i soci devono risiedere, avere sede o operare con carattere di continuità nell’am-

bito territoriale della banca.2. Partecipazione al capitale sociale: un singolo socio non può possedere quote per un valore nominale

superiore a 50 mila euro. 3. Diritto di voto democratico: è assegnato secondo la formula “una testa un voto”, ciò vuol dire che cia-

scun socio può esprimere un solo voto indipendentemente dall’entità della partecipazione al capitale sociale.

Impresa a mutualità prevalente• Le BCC devono esercitare l’attività bancaria e finanziaria prevalentemente con i soci. Il principio di pre-

valenza è rispettato quando più del 50 per cento delle attività di rischio è destinato ai soci e/o ad attività prive di rischio. La disciplina che regola le BCC le contraddistingue con riferimento ad alcuni principali aspetti societari e operativi ed è assai stringente: ad esempio vi è l’impossibilità, per disposizioni di vigilanza, di sottoscrivere derivati speculativi (ammessi solo quelli di copertura).

• Obbligo di destinazione degli utili e limiti alla distribuzione degli stessi: almeno il 70 per cento degli utili d’esercizio deve essere destinato a riserva legale. In realtà, le BCC hanno destinato a riserva negli ultimi tre anni mediamente quasi l’83 per cento dei propri utili a tutela della stabilità aziendale e della possibilità di continuare a sostenere con il credito lo sviluppo locale.

• Le BCC devono rispettare (sulla base della normativa vigente), tra gli altri, i seguenti vincoli: - obbligo di devoluzione, in caso di scioglimento della società, dell’intero patrimonio sociale a scopi di

pubblica utilità conformi allo scopo mutualistico;- divieto di distribuire le riserve tra i soci cooperatori;

IL CREDITO COOPERATIVO NEL 2016

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

- obbligo di versare il 3 per cento degli utili netti annuali ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione ovvero a Fondosviluppo.

Impresa di prossimitàLa BCC appartiene al territorio per la proprietà (i soci devono avere sede o risiedere nel territorio), per la governance (gli amministratori sono scelti unicamente tra i soci, dagli stessi soci) e per l’operatività (almeno il 95 per cento degli impieghi devono essere effettuati nel territorio di competenza della BCC).

COSA CONFERMA E COSA CAMBIA LA RIFORMA DEL CREDITO COOPERATIVO

La riforma del Credito Cooperativo ha la finalità di accrescere la solidità e la capacità competitiva delle BCC-CR all’interno del più complesso mercato europeo, in un contesto caratterizzato da profondi muta-menti sia sul piano delle regole prudenziali disegnate dall’Unione Bancaria e da Basilea3, sia su quello dell’attività di vigilanza (accentrata nella BCE) e della concorrenza.

Il principio della mutualità viene valorizzato e rafforzato ampliando la possibilità di coinvolgimento dei soci con l’innalzamento del capitale massimo detenibile dal socio – da 50 mila a 100 mila euro – e del numero minimo dei soci che ogni BCC deve avere – da 200 a 500.

La BCC, pur rimanendo banca della comunità e banca di prossimità, dovrà aderire, attraverso un “patto di coesione”, ad un Gruppo Bancario Cooperativo idoneo ad assicurare le condizioni di stabilità, sana e prudente gestione, efficienza e competitività delle singole aziende e del gruppo nel suo insieme. La Capogruppo sarà controllata, su base azionaria, dalle BCC. Essa svolgerà una funzione generale di servizio nonché di direzione e controllo attraverso la quale:• sosterrà la capacità di servizio ai soci, la funzione di sviluppo dei territori e la capacità di generare

reddito della singola BCC;• contribuirà a garantire la stabilità, la liquidità e la conformità della singola BCC alle nuove regole

dell’Unione Bancaria;consentirà di tutelare e valorizzare il marchio del Credito Cooperativo e di salvaguardare in modo ancora più efficace la reputazione e la fiducia nei confronti delle singole BCC.La Capogruppo avrà anche, sotto il profilo prudenziale, poteri d’intervento che potranno essere esercitati in una logica di gradualità in relazione alla “meritevolezza” delle singole BCC, che sarà determinata sul-la base di criteri ed indicatori predefiniti.

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

I VALORI DEL CREDITO COOPERATIVO(www.creditocooperativo.it)

UNA STORIA “CONTROCORRENTE”: IL CREDITO COOPERATIVO

1849 Nasce in Renania (Germania) la prima Cassa Sociale dei Prestiti ad opera di Friedrich Wilhelm Raif-feisen. Raiffeisen è considerato l’iniziatore della cooperazione di credito in Europa.

1883 Nasce la prima Cassa Rurale a Loreggia, Padova, ad opera di Leone Wollemborg.

1888 nasce a Boves il 7 Ottobre la “CASSA RURALE DI PRESTITI” ora CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES – BCC.

1890 Grazie alla operosità di un giovane sacerdote, don Luigi Cerutti, nasce a Gambarare, in provincia di Venezia, la prima Cassa Rurale Cattolica.

1891 L’enciclica “Rerum Novarum” di papa Leone XIII, sollecitando i cattolici all’azione sociale, a forme di tipo solidaristico per vincere la solitudine dei più poveri, diviene il manifesto dell’ampio e diffuso movimento.

1909 Nasce a Brescia la Federazione Italiana delle Casse Rurali con funzione di rappresentanza e tutela delle banche associate.

1950 Viene ricostituita, dopo la sospensione/soppressione del periodo fascista, la Federazione Italiana delle Casse Rurali e Artigiane.

1961 Comincia un’attività di riorganizzazione e rilancio del movimento e dell’operatività delle Casse. Si costi-tuiscono le Federazioni locali e si ristrutturano quelle esistenti, conferendo loro funzioni di rappresen-tanza, tutela ed assistenza tecnica, a livello regionale e interregionale, delle Casse associate.

1963 Costituzione dell’Istituto Centrale delle Casse Rurali e Artigiane (Iccrea) con l’obiettivo di svolgere funzioni creditizie, di intermediazione tecnica ed assistenza finanziaria.

1973 Nascono le Casse Centrali di Bolzano e Trento.

1978 Viene creato il Fondo Centrale di Garanzia, primo strumento di tutela dell’industria bancaria italiana. Si tratta di un’iniziativa volontaria delle Casse Rurali, non disposta da normative.

1995 nasce Iccrea Holding, la capogruppo imprenditoriale con funzioni di indirizzo e controllo delle princi-pali società-prodotto del Credito Cooperativo.

1997 nasce il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD), strumento obbligatorio di tutela secondo le previsioni della Direttiva 94/19/CEE relativa ai sistemi di garanzia dei depositi, re-cepita in Italia con il Decreto Legislativo del 4 dicembre 1996, n°659.

2003 nasce il marchio BCC Credito Cooperativo.

2004 nasce il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO), fondo volontario delle BCC con la finalità di tutelare i clienti portatori di obbligazioni delle BCC.

2008 viene costituito il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo con l’obiet-tivo di monitorare e di prevenire crisi legate a problemi di “liquidità e solvibilità” delle BCC.

2009 Il Credito Cooperativo viene citato nell’enciclica Caritas in Veritate di Papa Benedetto XVI: “Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti. Se l’amore è intelligente, sa trovare anche i modi per

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito” (n.65, p. 107).

2014 Nasce la Rete Giovani Soci del Credito Cooperativo.

2015 incontro di Papa Francesco con i cooperatori. In quell’occasione Papa Bergoglio ha dichiarato: “Le cooperative sfidano tutto, sfidano anche la matematica, perché in cooperativa uno più uno fa tre. Il socio della cooperativa non deve essere solo un fornitore, un lavoratore, un utente ben trattato, dev’essere sempre il protagonista, deve crescere, attraver-so la cooperativa, crescere come persona, socialmente e professionalmente, nel-la responsabilità, nel concretizzare la speranza, nel fare insieme. Non dico che non si debba crescere nel reddito, ma ciò non basta: occorre che l’impresa gestita dalla cooperativa cresca davvero in modo cooperativo, cioè coinvolgendo tutti.”

2015 Le BCC sono esonerate dal provvedimento d’urgenza predisposto dal Governo con Decreto Legge del 24 gennaio 2015, n. 3, limitato, di conseguenza, alle banche popolari. Prende avvio il Progetto di Autoriforma del Credito Cooperativo.

2016 Con il Decreto Legge n.18 del 14 febbraio (convertito in Legge n. 49 dell’8 aprile) giunge a maturazio-ne il significativo e innovativo processo di Autoriforma del Credito Cooperativo, che si conclude il 3 novembre con la pubblicazione delle Disposizioni attuative di Banca d’Italia. Nasce il Fondo Tempora-neo del Credito Cooperativo, uno “strumento di transizione” che ha l’obiettivo di promuovere, anche attraverso l’erogazione di interventi di sostegno, processi di consolidamento e di concentrazione tra le BCC-CR.

2017 Inizia l’iter per la costituzione di più gruppi bancari cooperativi.

I NUMERI DEL CREDITO COOPERATIVO(Dati a settembre 2016)

• 317 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali

• 4.374 sportelli, pari al 14,9% degli sportelli bancari italiani

• presenza diretta in 2.672 Comuni ed in 101 Province

• 1.243.257 soci (+ 0,8% nell’ultimo anno)

• 36.000 dipendenti (compresi quelli delle Società del sistema)

• raccolta da clientela (comprensiva di obbligazioni): 158,7 miliardi di euro (-1,6% a fronte di un -2,1% registrato nella media dell’industria bancaria)

• la quota di mercato della raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni è del 7,7%

• impieghi economici: 133,2 miliardi di euro (-0,8% in linea con quanto registrato nell’industria banca-ria). La quota di mercato degli impieghi BCC è del 7,2%. Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello, gli impieghi ammontano complessivamente a 147,6 miliardi di euro, per una quota di mercato dell’8%

• Patrimonio (capitale e riserve): 19,9 miliardi di euro. Il Tier1/CET1 ratio medio è pari al 16,8% ed il coefficiente patrimoniale è pari al 17,1% (dati riferiti a un campione di 313 BCC-CR)

• Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 22,5% del totale dei crediti alle imprese ar-tigiane, l’8,6% alle Famiglie consumatrici, il 17,9% alle Famiglie produttrici, l’8,5% delle Società non finanziarie, il 13,1% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore).

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

• Oltre all’artigianato, le quote di mercato delle BCC sono molto elevate anche nell’a-gricoltura dove le BCC rappresentano il 19% del mercato, nell’alloggio e ristora-zione con una quota del 18%, nelle costruzioni e attività immobiliari (11%) e nel commercio (10%).

LA RETE INTERNAZIONALE DELLA COOPERAZIONE DI CREDITO

Il Credito Cooperativo in Europa conta 4.050 banche, con 58 mila sportelli, ed ha una funzione rilevante nell’ambito del sistema economico e finanziario continentale. La “resilienza” delle banche cooperative durante la crisi economica ha consentito loro di giocare un ruolo centrale nella ripresa economica. Le banche cooperative servono quasi 210 milioni di clienti, quasi ovunque piccole e medie imprese, comunità e famiglie e rappresentano quasi 79 milioni di soci. Le banche cooperative, in Europa, finanziano un terzo delle PMI. La quota media di mercato a livello europeo è del 20 per cento. (Fonte: Associazione Europea delle Banche Cooperative, 2017)

Le cooperative nel mondo

Sono oltre 1 miliardo i cooperatori nel mondo, tre volte gli azionisti delle società di capitali. 100 milioni le persone occupate, 5,4 milioni gli occupati in Europa; di questi, oltre 1,4 milioni in Italia. Le cooperative contribuiscono alla crescita economica sostenibile e all’occupazione di qualità. All’in-terno dei paesi del G20, l’occupazione cooperativa costituisce quasi il 12% della popolazione attiva totale. (Fonte: ICA, 2015).

Il 2 luglio 2016 si è celebrata la Giornata Internazionale delle Cooperative che ha avuto per tema: “Le cooperative: il potere di agire per un futuro sostenibile”.

L’International Cooperative Alliance sostiene e contribuisce al raggiungimento de-gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs).

ALCUNE DELLE INIZIATIVE DI SISTEMA DELLE BCC

E’ l’offerta di prodotti di credito originali, pensati per giovani imprenditori (fino a 35 anni), con l’affianca-mento di una rete di consulenti specializzati nei servizi alle imprese che offriranno consulenza nello svilup-po dell’idea, guida nella redazione del business plan e almeno due incontri di verifica l’anno per i primi 24

mesi. Nel portafoglio prodotti quello principale è “Mutuo Start Up” con un preammor-tamento fino a 12 mesi, una durata massima di 60 mesi (oltre al preammortamento) e un importo massimo di 100 mila euro.

L’iniziativa ha l’obiettivo di avviare start up cooperative e imprese sociali giovanili e femminili, attraverso incubatori e la definizione di un’offerta finanziaria dedicata che mette in relazione tutti gli attori della fi-

liera cooperativa – credito, affiancamento e strumenti di garanzia. La linea, che è stata recentemente rivista, prevede un più diretto coinvolgimento del Fondo mutualistico co-stituito da Confcooperative e Federcasse (Fondosviluppo).

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

LA PRESENZA DELLA CASSA RURALEED ARTIGIANA DI BOVES A LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE

L’attiva partecipazione della Cassa Rurale ed Arti-giana di Boves nelle strutture del Credito Coope-rativo è dimostrata dalla presenza del suo Presi-dente Marro Sergio quale membro del Consiglio Nazionale di Federcasse dal 2011 e Presidente della Federazione Piemonte, Liguria e V.d’Aosta dal 2015.

23.6.2016 CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES – BCC1^ CLASSIFICATA A LIVELLO NAZIONALE PER OPERATIVITA’ CON ICCREA BANCA SPA

Questo importante riconoscimento ha contribuito a sottolineare il forte impegno della Banca a pro-muovere lo sviluppo del territorio ed a proporre soluzioni e opportunità per soddisfare le esigenze della clientela.La cerimonia di premiazione è avvenuta nella pre-stigiosa cornice dei saloni di Palazzo Brancaccio a Roma, presenti i vertici delle Società di tutto il Gruppo Bancario ICCREA, il Consiglio di Ammini-strazione di Iccrea Holding ed il nostro Presidente Marro Sergio. L’evento è stato presentato dalla ex Miss Italia Cristina Chiabotto che con verve ed ele-ganza ha saputo dare ulteriore lustro al momento.

PARTECIPAZIONIA conferma dell’adesione a quelle che sono le linee del Credito Cooperativo, la Cassa partecipa agli or-ganismi centrali del movimento con il possesso di quote di capitale sociale, con il versamento di quote associative e con contributi alle spese.L’entità del valore partecipativo iscritto a bilancio al 31.12.2016 ammonta a 3,112 milioni di euro.

• BANCA SVILUPPO SPA.• ELABORA CUNEO COOP.• FEDERAZIONE DELLE BANCHE DI CREDITO COOP. DEL PIEMONTE, LIGURIA E V.D’AOSTA S.COOP.• FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI DEL CREDITO COOPERATIVO• GESTIONI ESAZIONI CONVENZIONATE SPA• ICCREA BANCA SPA – Roma• SERVIZI BANCARI ASSOCIATI SPA

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa è composto da nove membri, eletti dall’Assemblea dei Soci, che durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili. Il Consiglio di Amministrazione si rinnova di un terzo ogni anno.

Presidente MARRO SERGIOVicepresidente BAUDINO MICHELEAmministratori ARMANDO VILMA CAVALLO MARCELLO GARRO DONATO MACARIO DAVIDE MARTINI CRISTINA OLIVA GIUSEPPE OPERTI ROBERTO

Gli amministratori della Cassa, oltre a partecipare attivamente ai Consigli di Amministrazione, sono spesso chiamati a frequentare corsi di formazione specifici, quale dovere di curare la propria formazione e quali-ficazione professionale. Nel corso del 2016 gli amministratori hanno partecipato a corsi, organizzati dalla Federazione Regionale, con finalità di formazione sulle diverse tematiche della gestione bancaria.

IL COLLEGIO SINDACALEE’ composto da 5 elementi (3 effettivi e 2 supplenti) nominati per un triennio e rieleggibili e svolge funzioni di controllo sull’amministrazione della società. Presidente CAVALLO CLAUDIOMembri effettivi PICCARDI BRUNO POLITANO PATRIZIAMembri supplenti BUORA LUCA BOSCHERO DANIELE

IL COLLEGIO DEI PROBIVIRIIl Collegio dei Probiviri è un organo interno della Società che ha la funzione di perseguire la bonaria com-posizione delle liti che dovessero insorgere tra socio e società. E’ composto di tre membri effettivi e di due supplenti, scelti fra i non soci. Il Presidente, nominato dalla Federazione locale nel 2014, è il Dott. Verzaro Pierfilippo, mentre gli altri componenti sono stati nominati dall’Assemblea. PRESIDENTE VERZARO PIERFILIPPOMEMBRI EFFETTIVI DHO STEFANO PELLEGRINO LUIGIMEMBRI SUPPLENTI GHINAMO GIOVANNI GUALTIERO SCHENA ELMA

Il Consiglio di Amministrazione

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

I Soci costituiscono l’elemento fondante della Cas-sa, partecipano attivamente alla vita della Banca sostenendone gli scopi, osservando le disposizioni statutarie e i regolamenti ed intervenendo in As-semblea.

Hanno una funzione centrale perché sono:

• I proprietari che, attraverso l’Assemblea Gene-rale, eleggono gli amministratori, responsabili delle scelte gestionali;

• I primi Clienti e quindi il fine ultimo dell’attività della Cassa, come peraltro sancito dallo Statu-to Sociale. In tema di concessione del credito la Cassa deve operare prevalentemente con i Soci.

• I principali testimoni della vitalità dell’impresa e del suo operato.

• I Soci della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves non sono soltanto i principali portatori di interessi, ma rappresentano un vero e proprio patrimonio della Banca. Ai Soci vengono garantite condizioni di fa-vore nella concessione dei crediti e nell’offerta dei prodotti e servizi. Inoltre molteplici iniziative di ca-rattere extrabancario vengono loro riservate: sog-giorni, gite, visite mediche ecc.Anche nel 2016 è stato confermato un aumen-to della base sociale, soprattutto tra i giovani fino

a 31 anni, ormai quasi mille, agevolati a tal fine in quanto esonerati dal pagamento del sovraprezzo in sede di sottoscrizione della quota sociale. La Ban-ca continua nella sua volontà di operare in stretto legame con il territorio, anche in un momento eco-nomicamente delicato come l’attuale. Chi sceglie di diventare Socio della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves guarda allo sviluppo economico e sociale del territorio nel quale vive e lavora, con una visione più ampia, che va oltre i motivi esclusivamente di pro-fitto personale.

I vantaggi riservati ai Soci e le agevolazioni, uniti alla qualità dei servizi offerti e alla mutualità dif-fusa, sono ulteriori elementi che caratterizzano, in maniera peculiare, l’operato della Cassa. A confer-ma di quanto sopra, negli ultimi 10 anni, i Soci della Cassa sono più che raddoppiati con un aumento del 263%.

Si è confermata inoltre al 31.12.2016 l’operatività prevalente verso i Soci con una incidenza percen-tuale del 71,50.

L’Assemblea dei Soci ogni anno è il momento cul-minante del rapporto tra Soci e Istituto, luogo nel quale ogni Socio con il voto può esprimere la pro-pria volontà. All’assemblea del 2016 ha partecipato oltre il 36% dei Soci.

I Soci

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

I VANTAGGI PER I SOCI

CONVENZIONE INFORTUNI SOCIPer tutti i Soci la Cassa ha sottoscritto una polizza infortuni che, in caso di morte o invalidità permanente superiore al 55%, assicura i rapporti con un limite minimo di € 2.582,00 ed un limite massimo di € 50.000,00 per ogni singolo rapporto e di € 75.000,00 nel caso di più rapporti. Ogni socio ne usufruisce a titolo gratuito.

Un totale di oltre 142.000 € è stato liquidato negli ultimi cinque anni a familiari di Soci e Soci.

CONTO SOCIOAttraverso il “Conto Socio” vengono riservate ai Soci condizioni favorevoli sia in termini di tasso che di spese, commissioni su custodia titoli, canoni annui e rilasci di carte di credito e bancomat.

PREMIO PER GLI STUDENTI SOCI O FIGLI DI SOCI IN OCCASIONE DEL DIPLOMA DI LICENZA MEDIA INFERIORE, SUPERIORE E LAUREA

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa anche nel corso del 2016 ha ritenuto opportuno rinnovare il consueto Premio per gli alunni meritevoli. Nella serata del 23.12.2016, in occasione del Concerto dell’Istituto comprensivo A.Vassallo di Bo-ves, sono stati premiati:• con € 250,00 gli studenti della scuola media inferiore, figli di Soci, che hanno

ottenuto il voto finale di 9 o 10;

• con € 500,00 gli studenti della scuola media superiore, figli di Soci o Soci, che hanno ottenuto il voto finale di 100/100,

• con € 1.000,00 gli studenti figli di Soci o Soci della Cassa che hanno ottenuto la laurea magistrale con la votazione di 110/110.

Sono stati consegnati premi a 58 studenti per un importo complessivo di € 31.750,00.Qui di seguito l’elenco degli studenti premiati:

ELENCO ALUNNI MERITEVOLI FIGLI DEI SOCI E FIGLI DI SOCI PREMIATI IL 23.12.2016SCUOLA MEDIANOME ALUNNO SCUOLA DI FREQUENZABARALE LORENZO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “ING. S. GRANDIS” BORGO SAN DALMAZZO

BISOTTO FRANCESCO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

BONGIOVANNI VERONICA ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MATERNA ELEMENTARE E MEDIA DI MOROZZO

CAVALLO FRANCESCO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “CUNEO BORGO SAN GIUSEPPE

CISNETTI ALICE ISTITUTO COMPRENSIVO CHIUSA PESIO PEVERAGNO

DUTTO MARGHERITA ISTITUTO COMPRENSIVO CHIUSA PESIO PEVERAGNO

DUTTO MARTINA SCUOLA MEDIA STATALE UNIFICATA VIA A. SOBRERO CUNEO

ELLENA SARA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

ENRICI JACOPO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “DUCCIO GALIMBERTI” BERNEZZO

FILIPPI MATTEO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “CUNEO BORGO SAN GIUSEPPE

FRESIA GRETA SCUOLA MEDIA STATALE UNIFICATA VIA A. SOBRERO CUNEO

GALFRE’ NOEMI ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

GIORDANO ANGELICA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “CUNEO BORGO SAN GIUSEPPE

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

NOME ALUNNO SCUOLA DI FREQUENZAGIRAUDO MARCO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

HOFFMEYER FRANCESCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

ISOARDI SAMUELE ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “CUNEO BORGO SAN GIUSEPPE

LANDRA ALICE ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI ROBILANTE

MACAGNO DANIELE ISTITUTO COMPRENSIVO CHIUSA PESIO – PEVERAGNO

MARCHISIO GRETA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

MARTINI SARA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

MEINERI ALESSIO SCUOLA MEDIA STATALE UNIFICATA VIA A. SOBRERO CUNEO

MEINERI GIORGIA SCUOLA MEDIA STATALE UNIFICATA VIA A. SOBRERO CUNEO

MEINERO BEATRICE ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “CUNEO BORGO SAN GIUSEPPE

PELLEGRINO ELEONORA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

PELLEGRINO FILIPPO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

PELLEGRINO MARIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

PELLEGRINO MARICA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

PELLEGRINO SARA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

RIGHETTI GIORGIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

RIMINALDI FRANCESCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. VASSALLO” BOVES

VIADA GIULIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “CUNEO BORGO SAN GIUSEPPE

SCUOLA SUPERIORENOME ALUNNO SCUOLA DI FREQUENZAAVAGNINA LUCA ISTITUTO TECNICO AGRARIO AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA

“VIRGINIO – DONADIO” CUNEO

DELMASTRO ALESSANDRO ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “MARIO DELPOZZO” CUNEO

DUTTO FEDERICO LICEO SCIENTIFICO STATALE “ G. ANCINA” FOSSANO

GHINAMO MATTEO LICEO SCIENTIFICO E CLASSICO STATALE “G. PEANO-S. PELLICO) CUNEO

OPERTI GIULIA LICEO SCIENTIFICO E CLASSICO STATALE “G. PEANO-S. PELLICO) CUNEO

PEANO GIADA ISTITUTO MAGISTRALE STATALE “E. DE AMICIS” CUNEO

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

UNIVERSITÀ LAUREA MAGISTRALENOME ALUNNO SCUOLA DI FREQUENZAARTUSIO MATTEO LAUREA MAGISTRALE IN ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

BAGLIVO BEATRICE LAUREA MAGISTRALE IIN FILOLOGIA MODERNA

BERTAINA FABRIZIO LAUREA MAGISTRALE IN CHIMICA DELL’AMBIENTE

CAVALLERA NADIA LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA

CAVALLO FABIO LAUREA MAGISTRALE IN MEDICINA E CHIRURGIA

DALMASSO VALERIA LAUREA MAGISTRALE IN FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI

FANTINO ELENA LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA

FERRUA CHIARA LAUREA IN SCIENZE PEDAGOGICHE

FRANZA MATTEO LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA MENTE

GARELLI NAZARENO LAUREA MAGISTRALE IN FILOLOGIA LETTERATURE E STORIA DELL’ANTICHITA’

GIORDANO CECILIA LAUREA MAGISTRALE IN LETTERATURA FILOLOGIA E LINGUISTICA ITALIANA

GIORDANO ELISA LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA

GIORDANO VALENTINA LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA

GIOVANNINI ARIANNA LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA

GIULIANO CAROLA LAUREA MAGISTRALE IN DIREZIONE D’IMPRESA MARKETING E STRATEGIA

GOSSA NICOLETTA LAUREA MAGISTRALE IN LETTERATURA FILOLOGIA E LINGUISTICA ITALIANA

MARCELLI IGOR LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE GEOLOGICHE

PEIA CAROLE DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO - ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI

PELLEGRINO GRETA LAUREA MAGISTRALE IN MEDICINA

QUARANTA GIACOMO LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MATEMATICA

VALLAURI ERIK LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA COSTRUZIONE CITTA’

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

CARTA SOCIO E I VANTAGGI DEL SOCIOIN VETRINA

La carta Socio, consegnata a tutti i Soci, può esse-re utilizzata per farsi identificare in alcune manife-stazioni organizzate dalla Cassa, ma in particolare ogni socio può usufruirne per ottenere le agevola-zioni presso circa 150 esercizi locali convenzionati che hanno aderito all’iniziativa “I VANTAGGI DEL SOCIO IN VETRINA”. L’elenco aggiornato di tutti gli esercizi convenzionati, Soci e clienti della Cassa, può essere consultato sul sito www.cassarurale-boves.it.

Con questa iniziativa, nata nel corso del 2008 e proseguita con interesse da parte degli esercenti negli anni, la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves mette inoltre a disposizione di Soci e Clienti, tito-lari di esercizi che hanno aderito all’iniziativa con-cedendo agevolazioni ai Soci della Cassa, un’inte-ra vetrina della filiale di Cuneo, Corso Nizza 53, per un certo periodo di tempo al fine di esporre i loro prodotti.

VISITE MEDICHE A SOCI PRESSO LA CLINICA “STELLA DEL MATTINO”

Iniziata nel 2012, la convenzione per le visite spe-cialistiche con la clinica Stella del Mattino di Bo-ves, con successive integrazioni e variazioni, conti-nua ad essere molto apprezzata dai Soci. Infatti, in 5 anni la Cassa ha contribuito ad oltre 2.400 visite per un costo complessivo di quasi 100.000 €.

Nel solo 2016 sono stati 568 i Soci che hanno usu-fruito dello sconto di € 40,00 per la visita annua-le prevista dalla convenzione per un totale di € 22.720.

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa, in considerazione del successo incontrato dall’inizia-tiva, ha rinnovato la convenzione anche per il 2017.

Contributo riconosciuto ai SOCI, per una visita nell’anno solare relativa ad una delle specializzazioni convenzionate. Prenotazione presso gli ambulatori della Clinica “Stella del Mattino” di Boves, Via Mellana, 7 - Tel. 0171 381511.All’atto della prenotazione, il Socio dovrà comunicare le proprie generalità e il numero riportato sulla tessera Socio personale. Il costo della visita sarà ridotto di € 40, grazie al contributo della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves.

Convenzione con la Fondazione Orizzonte Speranza - Onlus in vigore fino al 31.12.2017

PERCORSI DI CURA E PREVENZIONE CONVENZIONATI PER I SOCI

con la Fondazione Orizzonte Speranza - Onlus nella clinica “STELLA DEL MATTINO” di BOVES.

PERCORSI DI CURA E PREVENZIONE: > Angiologia > Cardiologia > Check up preventivi (road map di prevenzione: orange – green e blue)

> Dermatologia > Oculistica > Ortopedia > Otorinolaringoiatra > Risonanza magnetica per diagnostica muscolo-scheletrica

Per informazioni rivolgiti a “Fondazione Orizzonte Speranza - Onlus ”

infoperator 0171-381500

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Gita a Milano

Settimana bianca ad Avoriaz Gita Bologna

GITE, SOGGIORNI, VIAGGI, CONCERTI ECC….

Ogni anno la Cassa organizza per i Soci iniziative di ca-rattere culturale e ricreativo. Nel corso del giugno 2016, si sono svolte le consuete gite che hanno coinvolto ben 335 partecipanti distribuiti sulle varie destinazioni: una giornata a Bologna, una giornata a Milano e la visita di tre giorni a Napoli e alla splendida costiera Amalfitana.

Naturalmente, come ogni anno, non sono mancati i consueti soggiorni a Loano, a Pre’ St.Didier – Courma-yeur, e la splendida settimana bianca ad Avoriaz in Alta Savoia.

Inoltre, particolare interesse ha incontrato il soggiorno in Sardegna all’Eden Village di Budoni, al quale hanno partecipato 94 tra Soci e clienti.

Soggiorno in Sardegna

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Soggiorno Loano 1° turno

Soggiorno Loano 2° turno

Soggiorno Soci a Pre’ ST.Didier

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

1990 2000 2005 2010 2015 2016

NUMERO SOCI

ANNO

0

200

400

600

800

1000

1200

UOMINIDONNETOTALE

229

192

421

347

249

596

476

376

852

642

561

1203

639

491

1130

01000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

6551338

2020

3524

43335410

6071

EVOLUZIONE DELLA COMPAGINE SOCIALE

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500

UOMINIDONNEDITTE

3151

2744

176

RIPARTIZIONE SOCI

Gita a Napoli e la costiera Amalfitana

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

0

500

1000

1500

2000

UOMINIDONNETOTALE

402

370

772

466

389

855

579

911

742

1653

793

772

1565

471

1050

CLASSIFICAZIONE DEI SOCI “PERSONE FISICHE” PER ETA’ E SESSO

Nel corso del 2016, facendo seguito a quanto deliberato dall’Assemblea annuale del 2010 che aveva stabilito per i giovani fino a 30 anni la possibilità di diventare Soci con il pagamento del solo prezzo dell’azione pari ad € 2,58, c’è stato un ulteriore aumento di ben 300 Soci giovani, per un totale ad oggi di quasi mille.

BORGO S. DALMAZZO; 560

BORGO S. GIUSEPPE; 1004

FONTANELLE; 364BEGUDA; 84

PEVERAGNO; 737

CUNEO; 883

BOVES; 2176

MADONNA DELL’OLMO; 193

ROCCAVIONE; 70

SUDDIVISIONE SOCI PER FILIALE DI APPARTENENZA

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Premiazione Soci anziani durante assemblea 2016

Da meno di 10 anni

Da 10 a 20

Da 20 a 30

Da 30 a 40

Da 40 a 50

Oltre 50 anni

1230403

116

62

4065

19

0 1000 2000 3000 4000 5000

SOCI PER ANZIANITÀ DI RAPPORTO

Anche nel 2016 il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha voluto premiare i Soci che hanno maturato “un’anzianità” di 50 anni con una medaglia d’oro ed un diploma di benemerenza, quale riconoscimento al loro mezzo secolo di impegno a favore della Cassa. Il meritato premio è stato assegnato ai Soci: BIARESE GIUSEPPE, GIRAUDO PIETRO, SORIA GIUSEPPE e STELLINO QUINTO.

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

I CollaboratoriLe persone sono la vera forza della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves: sono loro che fanno la differenza.Senza di loro ci sarebbero solo strategie e progetti senza anima e senza la personalizzazione che solo un collaboratore che vive i valori del Credito Cooperativo è in grado di assicurare con il suo impegno e il suo vitale entusiasmo. I Collaboratori sono l’immagine della Banca nei rapporti con la Clientela e sono l’anima operativa dell’azienda. Nella certezza che la valorizzazione delle Persone e la crescita professionale dei Collaboratori debbano essere linee guida per la Gestione delle Risorse Umane, anche nel 2016 la Cassa ha investito in attività di formazione per oltre 3.000 ore, con lo scopo di aumentare le competenze, la capacità di operare in gruppo, la responsabilità e la professionalità.

Al 31.12.2016 la Cassa contava 59 collaboratori di cui:• 2 dirigenti,• 13 Quadri direttivi• 44 Impiegati appartenenti alle diverse aree professionali.

L’età media è di 42 anni.Tra essi 15 sono laureati, 42 sono diplomati e 2 hanno il diploma di scuole medie inferiori.

ORGANICO: 59 DIPENDENTI

UOMINI; 39

UOMINI

DONNEDONNE; 20

DA 20 A 30 ANNI; 10

DA 31 A 40 ANNI; 14

DA 41 A 50 ANNI; 20

OLTRE 50 ANNI; 15

DONNE: 20UOMINI: 39

UOMINI; 39

UOMINI

DONNEDONNE; 20

DA 20 A 30 ANNI; 10

DA 31 A 40 ANNI; 14

DA 41 A 50 ANNI; 20

OLTRE 50 ANNI; 15

DONNE: 20UOMINI: 39

SUDDIVISIONE DEL PERSONALE PER SESSO E FASCE DI ETÀ

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Il cliente rappresenta l’elemento centrale della nostra cultura aziendale. Obiettivo primario della Banca è per-tanto quello di soddisfare i bisogni “operativi” della clien-tela.Proprio la centralità del ruolo del cliente all’interno della Cassa Rurale ci induce a cercare di stabilire con ognuno di essi un rapporto personalizzato e su misura, in partico-lare per quanto riguarda chiarezza, trasparenza, fiducia e disponibilità.

La clientela della Cassa è rappresentata soprattutto dalle famiglie, dalla piccola e media impresa, da artigiani, com-mercianti e agricoltori e dai professionisti; con essi si dia-loga al fine di individuare le soluzioni più adatte alle loro esigenze.

SERVIZIO PRELIEVI / VERSAMENTI 24 ORE AL GIORNO

La Cassa dispone di una rete di 11 ATM di cui 5 dotati dell’opzione versamento self service. In queste 5 aree self service di Boves, Borgo San Dalmazzo, Cuneo C.so Nizza, Cuneo Madonna dell’Olmo e Roccavione, i clienti hanno la possibilità di compiere molteplici operazioni in totale au-tonomia, senza attesa e senza vincoli di orari. E’ sufficiente una tradizionale carta bancomat per ese-guire, oltre alle consuete operazioni di prelievo, ricariche cellulari e di carte prepagate, estratto conto, saldo, anche operazioni di versamento contanti e assegni. Sono accet-tate sia banconote (con accredito immediato) che assegni (con riserva di verifica) senza la necessità di compilare nessuna distinta di versamento. Il servizio funziona 24 ore su 24.

CUNEO; 2319

BORGO S. DALMAZZO; 1475

ROCCAVIONE; 386

BOVES; 1368

MADONNA DELL’OLMO; 1208

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000 PRELIEVI

RICARICHE

29915

26118

2043 1969

29915

11050

14656

1187

17142

1143

4397

504

7562

518

5098

54613272513

BOVES BORGO GESSO CUNEO PEVERAGNO FONTANELLE BORGOS. DALMAZZO

BEGUDA MADONNADELL’OLMO

S. LORENZODI PEVERAGNO

BOVES BORGOS. GIUSEPPE

CUNEO PEVERAGNO FONTANELLE BORGOS. DALMAZZO

BEGUDA MADONNADELL’OLMO

S. LORENZODI PEVERAGNO

ROCCAVIONE(DAL 27/12/2014)

36630

29257

12270

33511

14122

18894

5135

10115

6092 5854

0500010000150002000025000300003500040000

OPERAZIONI DI PRELIEVO EFFETTUATI SU NS ATM (anno 2016)

OPERAZIONI DI VERSAMENTO EFFETTUATE SU ATM SELF SERVICE (anno 2016)

I Clienti

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

OPERAZIONI ON LINE DA CASA O DALL’UFFICIO 24 ORE AL GIORNO

L’internet banking è diventato uno strumento molto utilizzato dalla clientela per operare con la Cassa Rurale di Boves.I clienti, cliccando sul logo del nuovo sito www.cassaruralebo-ves.it possono, oltre a visualizzare le informazioni relative ai propri rapporti bancari, disporre la maggior parte delle opera-zioni: disposizioni di pagamento, ricariche telefoniche e di car-te prepagate, pagamento di bollettini e deleghe e, per l’utente impresa, presentazione di riba e pagamento effetti, con benefici sia di tipo logistico - funzionale che economico.A tutela della nostra clientela che opera con i prodotti Bancain-casa vengono aggiornati continuamente, secondo le migliori tecnologie disponibili, in collaborazione con il nostro Centro Applicativo SBA, i più adeguati strumenti di sicurezza attual-mente sul mercato.Negli ultimi anni, ed in particolare nel corso del 2016, sempre più apprezzata ed utilizzata è stata la versione “mobile” dell’internet banking; la clientela, scari-cando dal proprio “market” l’app “Sim-plyMobile” è in grado di operare con la banca in piena autonomia mediante il proprio smartphone o tablet, sempre rispettando gli standard di protezione e sicurezza.La statistica del 2016 evidenzia come circa la metà della nostra clientela Bancaincasa abbia scelto anche questo nuovo canale per poter operare con la Cassa Rurale, e questa percentuale, in futuro, sarà sicuramente destinata a salire.Quindi, se è vero che il punto di contatto privilegiato rimane sempre l’incontro in filiale, è altrettanto vero che il servizio “Banca in casa” è disponibile 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana, facilitando il lavoro ordinario e permettendo rispar-mi di tempo.

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PAGAMENTI EFFETTI

BONIFICI

PAGAMENTI DELEGHE

PAGAMENTO BOLLETTINI MAV E RAV

RICARICHE CELLULARI 4483

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TRANSAZIONI EFFETTUATE CON “BANCA IN CASA”

ANNO 2005 2010 2012 2013 2014 2015 2016

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UTENTI SERVIZIO “BANCAINCASA”

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

CARTE DI CREDITO E DI DEBITO

Carta di debitoLa carta bancomat è una carta con addebito immediato sul conto corrente, uti-lizzabile per effettuare acquisti di beni o servizi presso qualsiasi esercizio conven-zionato, oppure per prelevare contante tramite gli sportelli automatici – ATM sia in Italia che all’estero (se abilitata a tale circuito).

Carta di CreditoLa carta di credito è uno strumento di pagamento che permette di effettuare ac-quisti di beni o servizi presso qualsiasi esercizio convenzionato oppure prelievi di contante tramite sportelli automatici - ATM sia in Italia che all’estero con paga-mento posticipato a cadenza predefinita in un’unica soluzione o in forma rateale.

Carta PrepagataLa carta prepagata è uno strumento che permette di precaricarvi una somma di denaro utilizzabile per pagare presso gli esercizi commerciali convenzionati o pre-levare contante tramite gli sportelli automatici – ATM sia in italia che all’estero. Non è collegata ad un conto corrente e l’importo spendibile è deciso dal cliente quando provvede al caricamento: grazie a questo limite di importo, è spesso uti-lizzata dagli utenti per gli acquisti su Internet.

2005 2008 2011 2012 2013 2015 20162014 ANNO

CARTE DI DEBITOCARTE DI CREDITO E PREPAGATE

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6475

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NUOVO SITO INTERNET e APP CRADI BOVES

Il sito internet della Cassa nel 2016 ha riporta-to oltre 25 mila contatti. Proprio perché questo strumento è diventato sempre più importante, come preannunciato sullo scorso Bilancio So-ciale, il sito, sempre raggiungibile dall’indirizzo www.cassaruraleboves.it, è stato completa-mente rinnovato, con un layout più moderno e “responsive” ai nuovi dispositivi del mercato.

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Contestualmente al nuovo sito, è stata anche realizzata una nuova App, scaricabile dai vari market di Apple e Android, chiamata CRA di Boves per poter essere sempre in contatto con la banca, ricevendo direttamente sul proprio smartphone le più importanti news, le informa-zioni su iniziative e campagne promozionali.

INNOVAZIONE E TECNOLOGIA IN CASSA RURALE

VIRTUALIZZAZIONE POSTAZIONI DI LAVORO, CASH DA SPORTELLO, TELEFONIA V.O.IP, TOTEM MULTIMEDIALI E F.E.A.

Nel corso del 2016 la Cassa Rurale ha continuato il processo di innovazione tecnologica delle infrastrutture e procedure bancarie, a disposizione del personale dipendente e della clientela, per rispondere in modo sempre più performante alle esigenze ed alle evoluzioni del mercato informatico, con un occhio sempre attento alla sicurezza del sistema ed un altro al rispetto dell’ambiente, riducendo sempre di più il volume della carta stampata.Le postazioni di lavoro sono ormai tutte “virtualizzate”, sono migliorate le prestazioni nell’operatività, rendendo più efficace la gestione dei dati. Ogni sportello di cassa è dotato di dispositivo Cash automatico evoluto al fine di rendere le postazioni più sicure nella gestione del contante.Tutti i telefoni sono basati su tecnologia V.O.IP; sfruttando la rete di trasmissione dati della Banca si è ottenuto un notevole risparmio.I Totem multimediali a disposizione della clientela, oltre a dare la possibilità di reperire e stampare tutta la documentazione relativa alla Trasparenza Bancaria, risultano essere un utile ed apprezzato mezzo di accesso al sito internet della Banca nonché di consultazione di news in tempo reale.I tablet agli sportelli, attraverso i quali è stata adottata la Firma Elettronica Avanzata, sono entrati nell’or-dinarietà di ogni operazione bancaria della nostra Cassa Rurale ed hanno riscosso un buon apprezzamen-to da parte della clientela, sensibile soprattutto alla riduzione della carta stampata.

SERVIZI DI TESORERIANumerosi sono i servizi di tesoreria per Comuni e di cassa per Scuole ed Enti che operano sul territorio:

• COMUNE DI ARGENTERA • COMUNE DI BORGO SAN DALMAZZO • COMUNE DI BOVES• COMUNE DI PEVERAGNO • COMUNE DI ROCCAVIONE.• ISTITUTO COMPRENSIVO DI BOVES • ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ING.S.GRANDIS DI BORGO S.DALMAZZO

CONVENZIONI E CREDITI AGEVOLATI

L’attività creditizia della Banca, orientata al sostegno finanziario della propria economia locale e caratterizzata dalla natura fiduciaria dei rapporti, è mirata all’offerta di prodotti e servizi a breve, medio e lungo periodo. Per un servizio più completo alle aziende, la Banca ha stipulato convenzioni con diversi Confidi quali Confartigianato Fidi Cuneo, Cooperativa di Garanzia del Commercio del Turismo e dei Servizi Prov.Cuneo, Cogart cna Piemonte, Unionfidi Piemonte, Confartigianato Fidi Piemonte ecc. e varie Associazioni di Categoria. Nello specifico, sono stati stipulati due accordi integrativi: uno con Confartigianato Fidi Cuneo e l’altro con la Cooperativa di Garanzia del Commercio del Turismo e dei servizi Prov.Cuneo, al fine di migliorare l’offerta della Banca per tutte le imprese associate ai due Confidi. La Banca è altresì uno dei partner finanziari di riferimento di enti territoriali quali la Regione Piemonte (convenzioni con Finpiemonte spa), la Provincia (sportello creazione d’Impresa), Comuni, nonché di altri enti locali e di strutture agli stessi

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

riconducibili. Nell’ambito delle convenzioni sottoscritte con Finpiemonte rilevano quelle finalizzate a:• favorire la promozione e lo sviluppo di consorzi in forma di cooperativa di imprese giovani;• rendere più solida la struttura patrimoniale delle piccole e medie imprese;• facilitare l’accesso al credito per la partecipazione alle manifestazioni internazionali da parte delle

piccole imprese piemontesi;• favorire la creazione di impresa e a sostenere il lavoro autonomo;• sostenere programmi di investimento delle micro e piccole imprese per introdurre innovazione nel

processo produttivo al fine di adeguarlo alla produzione di nuovi prodotti o renderlo più efficiente.

La Banca è inoltre impegnata nel promuovere, attraverso finanziamenti a condizioni di favore, la diffusione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili nella produzione di energia (impianti solari termici e fotovoltaici, impianti di efficienza energetica, caldaie di ultima generazione). Sono consolidati gli accordi commerciali con società finanziarie specializzate nel settore del credito al consumo nati sotto il brand Crediper di Iccrea e con ICCREA BANCA IMPRESA SPA specializzata nel servizio alle Imprese a 360°.

La Banca conferma l’adesione all’iniziativa denominata “Buona Impresa!” promossa da Federcasse, che mira ad attrarre nuova giovane clientela attraverso l’offerta di prodotti di credito originali, pensati per giovani imprenditori, ai quali viene proposto anche un percorso di affiancamento. Il programma è rivolto a ditte individuali, società cooperative, società di persone o di capitali che siano avviate da giovani imprenditori, fino a 35 anni di età. I giovani che si rivolgeranno alla banca troveranno un’offerta articolata, costruita su misura di concerto con Iccrea BancaImpresa, con prodotti che vanno dal mutuo al leasing, dal factoring al project financing nel settore fotovoltaico e delle energie rinnovabili, dal finanziamento per l’internazionalizzazione all’advisory per il passaggio generazionale.

La Banca opera anche con Cassa Centrale Banca che consente di avvalersi della collaborazione di un intermediario finanziario specializzato nella consulenza e nel supporto commerciale in materia di leasing. Attraverso accordi con i più importati operatori del settore, per i quali agisce quale broker, Cassa Centrale Banca consente alla Cassa di ampliare il proprio catalogo di prodotti nell’ambito del leasing immobiliare, targato, strumentale, nautico, agevolato, energie rinnovabili e pubblico.

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

In un mercato finanziario sempre più complesso la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves intende ribadire i principi sui quali si basa la propria attività di gestione del risparmio, in particolare:• Correttezza, integrità, onestà dell’azienda e degli operatori;• Trasparenza: dovere di fornire un’informazione trasparente e chiara, accessibile anche in termini di

linguaggio;• Controllo: dovere ed impegno di curare un efficiente ed efficace sistema di controlli interni;• Informazione: dovere di fornire un’informazione aggiornata sull’evoluzione dell’investimento effettuato;• Professionalità: dovere di fornire una consulenza professionale, che consenta all’investitore di effettua-

re le scelte in funzione del proprio profilo di rischio-rendimento.

Nel 2016 la Cassa ha registrato un incremento della raccolta diretta pari al +2,24%.Attraverso la raccolta la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves BCC contribuisce direttamente alla crescita del territorio, in quanto finanzia e quindi sostiene l’economia locale.La Cassa, infatti, investe la raccolta in finanziamenti alle attività imprenditoriali e alle famiglie del territo-rio in cui opera.

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RACCOLTA DIRETTA

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RACCOLTA DIRETTAMI

LIONI

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RACCOLTA DIRETTA IN MILIONI DI EURO

IMPIEGHI IN MILIONI DI EURO

Raccolta, Impieghi e Patrimonio

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

UTILE NETTO IN MILIONI DI EURO

UTILE DESTINATO A FONDO DI BENEFICENZA

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

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PATRIMONIO IN MILIONI DI EURO

I crediti verso la clientela sono stati in aumento del 6,65% nel 2016. L’abbondante liquidità immessa sui mercati dalla politica monetaria espansiva della BCE ha prodotto ancora i suoi effetti che si sono manife-stati soprattutto nel calo del costo dei finanziamenti per le famiglie e per le imprese.Adeguato impegno viene costantemente profuso per:• Semplificare gli aspetti burocratici delle procedure• Valutare – al di là delle garanzie – la capacità imprenditoriale dei richiedenti e la validità dei progetti

proposti;• Ridurre i tempi di concessione ed erogazione dei finanziamenti.Nel corso del 2016 gli uffici preposti hanno esaminato 1334 domande di affidamento.

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

La nostra Cassa è sempre molto attenta alle esigen-ze del territorio, promuovendo le realtà associative con un sostegno alle diverse attività ed iniziative. È un forte legame che rappresenta da sempre un’al-leanza durevole per lo sviluppo; una vera e propria attività imprenditoriale “a responsabilità sociale” al servizio dell’economia reale.

Ogni anno consistenti risorse sono destinate nel campo dell’assistenza, della cultura, dell’ambiente e del tempo libero, facendo in modo che idee e ini-ziative a favore di una migliore qualità della vita nel territorio abbiano la possibilità di essere realizzate.La Cassa, negli ultimi 10 anni, ha deliberato tre milioni di euro in beneficenza e oltre un milione di euro in pubblicità e sponsorizzazioni che sostengo-no e valorizzano le iniziative sportive, ricreative e culturali locali. Nel trascorso 2016 quasi 200 sono stati gli interventi a favore del proprio territorio di competenza, per un importo di oltre 270.000 €.

La responsabilità sociale si manifesta con un prin-cipio strettamente connesso con la natura di banca locale: le risorse raccolte dalla banca sul territo-rio rimangono a disposizione del territorio stesso. Analogamente, la ricchezza che viene creata dal-la Cassa resta nel territorio, non soltanto perché la quasi totalità degli investimenti per lo sviluppo dell’economia è rivolto alla comunità locale, ma anche perché il patrimonio dell’azienda – costituito dal capitale e dalle riserve indivisibili, è destinato a rimanere un bene di tutta la comunità.

La Comunità Locale

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

Nel corso del 2016 significativi contributi sono sta-ti elargiti ai Comitati Frazionali e gruppi sportivi, all’Ente Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo, agli Asili, alla Fondazione Opere Assistenziali Unificate Mons. Calandri, alle Parrocchie, alla Croce Rossa di Peveragno, alle associazioni commercianti di Boves e comuni limitrofi, alle bande musicali e ad associa-zioni di sostegno ai giovani, agli anziani, alle fami-glie, ai progetti finalizzati ad attività educative per bambini disabili.

La Cassa Rurale ed Artigiana di Boves, inoltre, ha fi-nanziato a tassi agevolati nel corso degli ultimi anni Associazioni non lucrative di utilità sociale (onlus).

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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2016

UTILIZZO TENDONI E GAZEBO DELLA CASSA

Il tendone per festeggiamenti della Cassa, nato nel 1989 in occasione del 1°centenario, viene concesso in uso gratuito a tutti i comitati e associazioni secondo uno specifico regolamento, ed è sempre più richiesto. Nel corso del 2016 è stato utilizzato per ben 26 volte.Gli otto gazebo gialli sono stati utilizzati in oltre 55 occasioni.Si tratta di iniziative a sostegno di tutte le attività ricreative, sportive e benefiche organizzate sul territorio: un prezioso risparmio di migliaia di euro offerto all’intera comunità.