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1 Bilancio Sociale di mandato 2009 - 2014

Bilancio Sociale di mandato 2009 - 2014 - ::: Rete civica del … · 2014-09-15 · 5 Il modello e il processo del bilancio sociale La direttiva sulla rendicontazione sociale Il Dipartimento

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Bilancio Socialedi mandato2009 - 2014

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3

Il modello e il processo del Bilancio Sociale 5

BIL: misura del benessere locale e il Bilancio di Genere 7

PARTE I

Capitolo I

La cittàDati demografi ci 8

Formazione e istruzione 10

Economia, lavoro e imprenditorialità 13

Ambiente e salute 18

Verso l’unione dei Comuni del Distretto Forlivese 28

Capitolo II

Identità dell’EntePresentazione degli amministratori 30

L’ organizzazione e le risorse umane 33

Le partecipate del Comune 35

Capitolo III

Le risorse fi nanziarieLe entrate e le spese 42

Il patto di stabilità 46

PARTE II

Capitolo IV

Cosa abbiamo fatto

Ambiente e mobilità 48

Centro Storico 56

Politiche Culturali 64

Politiche Giovanili 70

Politiche Educative 76

Economia di qualità e Marketing territoriale 84

Sicurezza 88

Politiche di Welfare 92

Urbanistica di qualità e partecipata 105

Trasparenza e partecipazione 109

Università: Risorsa per il territorio 118

Governance 120

Capitolo V

I percorsi di partecipazione

Circoscrizioni, consulte e partecipazione 123

BILANCIO SOCIALE DI MANDATOGiugno 2009 - Giugno 2014

Indice

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CAPITOLO ILA CITTA’

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Il modello e il processo del bilancio sociale

La direttiva sulla rendicontazione sociale

Il Dipartimento della funzione pubblica ha emanato nel 2006 una direttiva sulla rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche, nella quale si descrive il bilanciosociale come «un processo con il quale l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo daconsentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionalee il suo mandato» [Direttiva del 17 Febbraio 2006]. Inoltre, si precisa che il bilancio sociale deve rendere conto non solo di ciò che è stato direttamente realizzatodall’amministrazione, ma anche dell’attività dei soggetti pubblici e privati che concorrono alla realizzazione degli obiettivi del Comune.Proseguendo, si individuano le informazioni che devono essere contenute nel bilancio sociale:1. Valori di riferimento, visione e programma dell’amministrazione;2. Politiche e servizi resi;3. Risorse disponibili e utilizzate.

Il modello adottato e il processo di rendicontazione

Il Comune di Forlì ha deciso di predisporre il bilancio sociale 2009-2014 (i cinque anni di mandato del la Giunta Balzani) con l’obiettivo di informare la cittadinanza in modosemplice e chiaro, sui progetti realizzati, sulle attività, servizi erogati e sulle risorse impiegate. La redazione di questo documento non è prevista dalla legge ma la DirezioneGenerale del Comune ha ritenuto fosse importante l’investimento nella comunicazione delle attività svolte. Come recita la direttiva «Il bilancio sociale serve a rendere conto aicittadini in modo trasparente e chiaro di cosa fa l’amministrazione per loro. Rispetto al bilancio tradizionale, che riporta solo dati economico-fi nanziari diffi cilmente comprensibilidal cittadino, il bilancio sociale deve dunque rendere trasparenti e comprensibili le priorità e gli obiettivi dell’amministrazione, gli interventi realizzati e programmati» [Direttivadel 17 Febbraio 2006].La lettura del bilancio sociale permette di conoscere i risultati raggiunti dal Comune nel periodo che va dall’elezione del Sindaco a giugno 2014 e, di conseguenza,permette di formulare un proprio giudizio sull’operato, fin qui realizzato, dell’amministrazione.Nel sistema di pianificazione e controllo strategico adottato dal Comune di Forlì, il bilancio sociale rappresenta il documento di rendicontazione del pianogenerale di sviluppo (PGS). In particolare nel bilancio sociale, articolato per programmi e progetti, vengono indicati gli obiettivi annuali realizzati in relazione ai risultatiprevisti nelle azioni strategiche indicate nel PGS.A differenza del bilancio sociale di fi ne mandato del 2004- 2009, questa versione ha all’interno della sua struttura anche l’analisi del Piano Esecutivo di Gestione (PEG).Quest’ultimo documento di programmazione gestionale ha aiutato a rendere più descrittive le azioni di PGS entrando nel merito delle questioni aperte nel primo documento.Questo metodo è previsto dalle linee guida per la rendicontazione sociale degli enti locali in cui si afferma che: «il bilancio sociale rappresenta:

• un momento di verifi ca di quanto defi nito con riferimento alle linee programmatiche per azioni e progetti, al piano generale di sviluppo, alla relazione previsionalee programmatica ed al piano esecutivo di gestione;

• uno strumento fondamentale per l’avvio del percorso di pianifi cazione e programmazione relativamente agli esercizi successivi».L’impostazione editoriale, la scelta del linguaggio, la descrizione e la rappresentazione dei contenuti informativi del bilancio sociale sono stati concepiti per rendere piùfunzionale la lettura dei programmi di questa amministrazione. Nello specifi co si è quindi scelto di:• adoperare un linguaggio semplice, scorrevole e non ridondante;• evitare l’utilizzo di concetti, termini e riferimenti propri del linguaggio amministrativo, tecnico, settoriale, specifi cando il signifi cato nel caso di acronimi;• fare ricorso prevalentemente, ove possibile, a dati quantitativi, esposti con l’aiuto di tabelle e grafi ci accompagnati da spiegazioni che ne rendano chiara l’interpretazione.Il capitolo IV del documento viene suddiviso grafi camente attraverso l’uso di colori diversi. Questo offre l’opportunità di leggere il documento in base alle proprie esigenze,curiosità e interesse. In questa sezione, oltre alla presenza di tabelle riassuntive divise per argomento, è possibile trovare una parte descrittiva dell’azione specifi caportata a termine dall’Amministrazione. Ogni scheda viene redatta dai funzionari e dai dirigenti di servizio e condivisa con la direzione generale e inviata agli Assessoridi riferimento.Come previsto dalle linee guida dell’Osservatorio per la fi nanza e la contabilità del Ministero dell’Interno [approvate nella seduta del 7 giugno 2007] il documento vienerevisionato nella parte contabile dai revisori che ne garantiscono la validità.

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Guida alla lettura delle schede di rendicontazione

Programma di mandato: vengono riportate le parole utilizzate nel programma di mandato del Sindaco. In questa sezione si possono evidenziarequali erano i principi ispiratori e gli impegni presi in campagna elettorale.

Ricaduta di genere: vengono inserite parti dei bilanci di genere redatti dal 2010 al 2014, mostrando l’impegno dell’amministrazione nell’erogazione deiservizi e nell’ organizzazione di eventi rivolti alle pari opportunità tra gli uomini e le donne.

Sviluppi futuri: vengono inserite le azioni che sono rimaste incomplete e quelle con una priorità elevata per il prossimo mandato. La redazione deltesto è stata frutto di una intervista diretta agli assessori di riferimento di ogni programma.

Monitoraggio dei dati: si traduce grafi camente in tabelle e talvolta grafi ci relativi all’andamento di alcuni servizi e di alcune prestazione erogate.

Come ci vedono gli altri: vengono riportati stralci di giornali e/o ricerca di settore che adottano, attraverso indicatori ad hoc, la classifi ca delle miglioricittà italiane

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Come premesso, gli strumenti della pianifi cazione strategica e dellaprogrammazione gestionale rappresentano la base da cui parte larifl essione per la costruzione del bilancio sociale.

Nel Comune di Forlì, il piano generale di sviluppo (PGS) rappresentail principale documento di programmazione generale pluriennalee strategica, individuando le politiche d’intervento e le strategie daadottare per il raggiungimento degli obiettivi che l’amministrazione si èprefi ssata con riferimento al mandato del Sindaco. Il piano si articola inprogrammi, aggregazione tematica di obiettivi ed in azioni strategiche,in cui sono contenuti gli indirizzi programmatici di mandato.

CittadiniProgramma del Sindaco

Piano Generale diSviluppo

Piano Esecutivo diGestione

Stakeholders

Organi interni

BILANCIO SOCIALE

Il modello di pianifi cazione e controllo strategico del Comune di Forlì

Dal PGS dipende in particolare il piano esecutivo di gestione (PEG), con il quale la Giunta assegna gli obiettivi, le risorse umane e quelle fi nanziarie ai dirigenti.

BIL/BES misura del benessere localeNell’attuale situazione di crisi economica, globale e locale, è sempre più avvertita la necessità di misurare aspetti che vadano oltre quelli risultanti da transazionidi mercato o da processi economici formali. Pur essendo un elemento importante ai fi ni della misurazione della crescita economica, il Pil non è più il solo indicatoreidoneo a orientare le politiche, a far fronte alle sfi de future, poiché non esiste nessuna correlazione diretta tra la crescita economica e altri aspetti della qualità dellavita e che rispecchiano l’evolvere concreto della dimensione sociale e ambientale di una collettività.Alla luce di questa evidenza, l’amministrazione forlivese ha quindi provveduto a mettere in campo un insieme di attori del territorio per poter elaborare assieme un strumento checerchi di tener conto di altri indicatori (coesione sociale, accesso a beni e servizi primari, salute pubblica, qualità dell’aria e dell’ ambiente) in modo tale da fotografare il benessere deiforlivesi. Dato atto che non esiste nel Comune di Forlì e negli Enti limitrofi una sperimentazione simile ed una conseguente indicazione di costruzione di indicatori tali da misurareil benessere locale, si è pensato di formalizzare un gruppo di lavoro aperto e disomogeneo, al fi ne di selezionare una rosa di indicatori adatti alla misurazione del benesserecittadino. Considerando tale lavoro una sperimentazione si è scelto di coinvolgere in fase iniziale i seguenti servizi del Comune di Forlì: Controllo direzionale estrategico, Welfare, Verde, e i seguenti enti esterni: Provincia di Forlì-Cesena, Ausl di Forlì e precisamente il dipartimento di sanità pubblica, CISE ovvero l’aziendaspeciale della Camera di Commercio, il dipartimento di scienze aziendali c/o la facoltà di economia e il dipartimento di sociologia c/o facoltà di scienze politiche,della città. Facendo un’analisi prima sul signifi cato del termine e poi sulle dimensioni che descrivono il fenomeno si è proceduto con una scelta delle dimensioni dautilizzare. Questo progetto, è bene precisare, non ha avuto costi per nessuna delle amministrazioni coinvolte e ha cercato di mettere a frutto le capacità di ognuno.La collaborazione dell’Università è stata particolarmente importante. Si è cercato di mettere insieme discipline diverse ma ugualmente necessarie alla lettura della realtà.Questo ha di fatto permesso all’Università locale di rendere spendibili le proprie conoscenze e di avere per la ricerca un impianto teorico forte. Dalle ricerche svolte in questaprima fase di lavoro è emerso che tante sono, a livello nazionale e internazionale le ricerche realizzate. Lo scopo comune è stato quello di creare uno strumento in grado dimonitorare il benessere della collettività tenendo conto di quegli aspetti ambientali e sociali che non entrano nella costruzione del Pil. Alcune parti del documento sono stateriprese nella lettura del territorio locale, così come è avvenuto per il profi lo di comunità. Nel 2004 ad esempio l’Ocse ha organizzato il primo “Forum mondiale sugli indicatorichiave” che ha rimesso al centro del dibattito un tema già da tempo discusso: individuare nuovi indicatori più appropriati per guidare e monitorare le politiche pubbliche.Nel gennaio 2008, il presidente francese Sarkozy ha incaricato i premi Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen, insieme all’economista Jean-Paul Fitoussi per formare unacommissione speciale sulla “misura delle prestazioni economiche e del progresso sociale”, la cosiddetta “Commissione Stiglitz”.Non va dimenticato il dossier realizzato da oltre 15 anni da Il Sole 24 Ore che misura la vivibilità delle province e delle regioni italiane attraverso una serie di dati statistici elaboratiin più classifi che e infi ne l’Istat che ha avviato una serie di rilevazioni sul Benessere Eco Sostenibile nazionale. Proprio da quest’ultimo documento e da quello dell’OCSE che ilgruppo di lavoro ha iniziato a valutare le dimensioni da studiare, individuando anche degli indicatori locali, che meglio esplicitano la realtà del territorio forlivese.

Bilancio di GenereE’ stata introdotta la redazione del Bilancio di Genere come prassi di verifi ca, a preventivo e consuntivo, sulla ricaduta delle politiche rispetto alla condizione delle donnedella città. Il documento è stato pubblicato sul sito del Forum P.A.; è stato presentato alla Viceconsole americana ed è stato oggetto del congresso AIV del 2014.Il documento è consultabile sul sito: http://www.comune.forli.fc.it/servizi/menu/dinamica.aspx?idArea=837&idCat=1311&ID=1401

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Dati demografi ciIl Comune di Forlì si trova ad una altitudine di 34 m sul livello del mare, si estende per 228,19 Kmq con una densità di 520 abitanti per Kmq.Al 31.12.2013 la popolazione residente nel Comune di Forlì ammontavaa 118.680 persone con un decremento rispetto all’anno precedente dello0,4%. Questo dato è particolarmente signifi cativo perchè è la prima voltanell’ultimo decennio che si registra un calo della popolazione. Giovani residenti nel Comune di Forlì

suddivisi per fasce di età Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013

12-14 anni 2.697 2.757 2.776 2.885 2.935

15-18 anni 3.699 3.670 3.681 3.728 3.782

19-24 anni 6.965 5.991 6.082 6.084 6.055

25-34 anni 14.563 14.047 13.584 13.222 12.627

totale 26.924 26.465 26.123 25.919 25.399

Ad oggi la cittadinanza forlivese è composta in prevalenza da donne. Gli adolescenti ei giovani, grande risorsa del territorio, sono in diminuzione e rappresentano il 21,4 % inlievissima riduzione rispetto agli anni precedenti.

Gli anziani rappresentano il 24% della popolazione e tra questi vive da solo 1 su 4, in netta prevalenzadonne (73%). La fascia degli over 90 si sta sempre più popolando e abbiamo nella nostra città settantatreultracentenari, in aumento rispetto all’ultimo quinquennio preso in esame.

Popolazione centenaria nel Comune di Forlì Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013

Over 100 44 55 59 71 73

Indice di vecchiaia.Confronto Temporale

Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013

185.6 183.0 183.1 183.3 183.9

Nel nostro territorio, l’ indice di vecchiaia, (che rappresenta la popolazione con più di 65 anni sullapopolazione da 0 a 14 anni) è di 183,9, questo vuol dire che sono circa 184 gli anziani ogni 100 giovani.

Per quanto concerne il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 e 65+) notiamoche questo rapporto è in costante aumento.

Indice di dipendenza Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013

57.3 57.6 57.9 59.1 60.1

Questo signifi ca che a Forlì nel 2013 ci sono circa 60 individui a carico ogni 100 abitanti in età lavorativa.L’andamento demografi co conferma le tendenze, in parte già emerse progressivamente nel decennio precedente, in cui il fenomeno immigrazione ha interessato inmaniera massiccia il nostro territorio con un quadro sostanzialmente non dissimile dal resto del territorio romagnolo e in buona sostanza dalla Regione. Il processomigratorio si connota ormai come fenomeno strutturale ma nell’ultimo anno presenta una diminuzione del fenomeno. Gli stranieri oggi rappresentano il 12% dellapopolazione. Quindi, più di un cittadino su 10 residente a Forlì è straniero. Il fenomeno immigrazione anche a causa della crisi economica, presenta per la primavolta nel 2013 un calo in termini assoluti. Infatti, dopo un incremento dal 2009 al 2012 del 15%, tra il 2012 e il 2013 si registra un calo dell’1,5%. Sono tantissime lenazionalità presenti a Forlì, 109 per l’esattezza, ma le più rappresentative sono quelle rumena, albanese, cinese, marocchina ed ucraina. Le percentuali di uomini edonne quasi si equiparano. Le fasce d’ età più rappresentative sono quelle dei bambini e degli adulti in età lavorativa. Un lieve aumento però si registra anche tra gliover 65...

Fascia d’età popolazioneresidente nel Comunedi Forlì

Anno2009

Anno2010

Anno2011

Anno2012

Anno2013

0-17 anni 17.777 18.033 18.335 18.518 18.538

18-64 anni 70.896 71.170 71.179 71.877 70.887

Over 65 anni 28.870 28.957 29.437 28.875 29.255

totale 117.543 118.160 118.951 119.270 118.680

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I cittadini stranieri rappresentano una popolazione mediamente più giovane, che fornisceun signifi cativo contributo allo sviluppo del paese e dimostra capacità imprenditoriali evolontà di integrazione, contribuendo attraverso la fi scalità al fi nanziamento dei servizipubblici. Esiste, peraltro, una minoranza di popolazione immigrata di diffi cile dimensionamentoquali-quantitativo (nel nostro territorio sicuramente molto inferiore a quel 10% circa sviluppatoa livello nazionale), caratterizzata da diversi gradi di irregolarità e precarietà, di particolarefragilità sociale e più esposta a rischi di emarginazione e sfruttamento, ma anche per certi versia reazioni di rigetto da parte della comunità ospitante (rifugiati e richiedenti asilo, permessitemporanei, bambini e adolescenti non accompagnati, ecc.).Nel comprensorio forlivese il numero di irregolari censiti è da sempre sensibilmente inferiore rispetto agli altri comprensori della Regione e negli ultimi anni siè assistito ad una progressiva e costante riduzione: il fenomeno è almeno in parte dovuto alle caratteristiche del territorio non particolarmente favorevole allapermanenza in condizioni di irregolarità (non è un’ area metropolitana, non si trova in prossimità dei punti di ingresso nel Paese o di importanti snodi viari enon ha grossi flussi turistici o poli industriali ecc.) (fonte: Bilancio di missione Ausl Forlì).

Popolazione stranieraresidente nel Comune di Forlì

Anno2009

Anno2010

Anno2011

Anno2012

Anno2013

0-18 3.024 3.176 3.378 3.496 3.438

19-64 9.225 9.906 10.594 10.902 10.708

Over 65 234 259 281 336 368

totale 12.483 13.341 14.253 14.734 14.514

Fonte: Comune di Forlì

Indice di natalità Anno2008

Anno2009

Anno2010

Anno2012

Anno2013

Forlì 9.7 9.3 9.2 9.5 8.9

Regione 9.7 9.7 9.5

Si segnala un decremento della natalità. Infatti, l’indice di natalità haraggiunto nel 2013 l’ 8,9 ‰ ovvero meno di un bambino nato ogni 1.000abitanti.

Matrimoni celebrati nel Comunedi Forlì

Anno2009

Anno2010

Anno2011

Anno2012

Anno2013

Matrimoni civili 186 180 146 149 148

Matrimoni religiosi 125 125 115 123 115

totale 311 305 261 272 263

Mediamente la vita è superiore agli ottanta anni per gli uomini e di poco inferiore a 85 per le donne, con valori leggermente più alti della media regionale. Infatti negli ultimi10 anni il progressivo aumento della vita media in provincia di Forlì-Cesena è di 1,4 anni per gli uomini e 0,6 anni per le donne.

I matrimoni registrano un calo in termini assoluti: ci si sposa meno.

La diminuzione è evidenziata soprattutto dai matrimoni con rito civile mentrerestano più o meno costanti quelli con rito religioso

Nell’anno 2013, i divorzi sono stati 136 rispettoai 236 matrimoni e sono in aumento del 20%circa in un anno.

Divorzi nelComune diForlì

Anno2009

Anno2010

Anno2011

Anno2012

Anno2013

88 114 63 108 136

A Forlì nel 2009, l’età media al momento del matrimonio per le donne era di 33,5 anni; nel 2004 era di 29,6 anni. Tra le coppie, quelle sposate sono l’84,5% e quelleconviventi il 15,5%.

La composizione dei nuclei familiari, nel corso degli anni si è andata profondamente modifi cando rispetto al modello tradizionale prevalente fi no alla fi ne del secolo scorso.

Le famiglie sono molto più piccole che in passato, hanno meno fi gli e meno generazioni compresenti nello stesso nucleo.

Le famiglie sono molto più piccole che in passato, hanno meno fi gli e meno generazioni compresenti nello stesso nucleo.

Anche a Forlì nel 2013 si registra il costante decremento del numero di fi gli per coppia.

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Media del numero di fi gli compresenti per coppianel Comune di Forlì

Anno2009

Anno2010

Anno2011

Anno2012

Anno2013

1 56,7% 56,2% 55,5% 57.3% 58.9%

2 36,6% 36,9% 37,5% 35.4% 34.0%

3 5,6% 5,8% 5,9% 5.9% 5.9%

4 0,8% 0,9% 1% 0.9% 0.9%

5 e più 0,3% 0,3% 0,3% 0.3% 0.3%

Infatti dal 2009 al 2013 il numero di coppie con un solo fi glio sono aumentate dal 56,7 % a 58,9%. Sono in aumento le famiglie con un solo genitore.

Sono in forte aumento le famiglie monogenitoriali. Nel 2012 sono 7.593 raggiungendo l‘apice del quinquennio preso in esame. Tra il 2012 e il 2013 c’è un forte calo delfenomeno probabilmente a causa della crisi economica che costringe i nuclei monogenitoriali a tornare a vivere con la famiglia d’origine ovvero in compresenza di piùgenerazioni.

Composizione delle famiglie nelComune di Forlì

Anno2009

Anno2010

Anno2011

Anno2012

Anno2013

Nuclei monogenitoriali 4.789 4.852 4.913 7.593 6.616

Famiglie con più generazioni presenti 4.766 4.550 4.440 1.198* 1.190

Formazione e Istruzione

Per quanto concerne la scuola dell’infanzia, questa rappresentaun elemento positivo. Infatti nel territorio forlivese nel 2011 iltasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia è del 93,62%.

Questo dato, immaginiamo anche a seguito della crisi economica,si sta riducendo, infatti era il 97,71% nel 2010.

Non è possibile rilevare a livello locale il numero di persone 25-64anni con almeno il diploma di scuola superiore è però possibilecon un indicatore proxy individuare l’andamento delle scuolesuperiori.

Tra gli a.s. 2008/09 e 2010/11 aumentano infatti gli iscritti nei liceie diminuiscono quelli iscritti negli istituti professionali.

* Il dato è sensibilmente cambiato a causa del diverso sistema di rilevazione anagrafi ca pertanto non èpossibile effettuare dei confronti

Studenti iscritti nelle Scuolesecondarie di II grado delComune di Forlì

A.S. 2008/09 A.S. 2009/10 A.S. 2010/11

Sesso IscrittiDi cui

Stranierivalore

%Iscritti

Di cuiStranieri

valore%

IscrittiDi cui

Stranierivalore

%

Licei

F 1.331 45 3,4 1.336 47 3,5 1.402 57 4,0

M 756 15 2,0 774 19 2,4 833 17 2,0

Tot 2.087 60 2,8 2.110 66 3,1 2.235 74 3,0

IstitutiTecnici

F 1.020 131 12,8 1.074 162 15,0 1.122 186 16,5

M 1.937 166 8,6 1.924 192 9,9 1.973 214 10,8

Tot 2.957 297 10,0 2.998 354 11,8 3.095 400 13,0

IstitutiProfessionali

F 602 94 15,6 541 85 15,7 476 74 15,5

M 373 53 14,2 343 56 16,3 300 51 17,0

Tot 975 147 15,1 884 141 15,9 776 125 16,1

L’analisi della distribuzione degli allievi tra le 3 fi liere individuate dell’attuale scuola secondaria di 2° grado mette in evidenza che gli studenti iscritti ai licei sono il 36,6%,gli iscritti all’istruzione tecnica 50,7%; vengono poi, con quote più ridotte, gli iscritti alle scuole professionali con il 12,7%.

Un’analisi dettagliata delle scelte degli studenti in merito alla scolarizzazione secondaria conferma la tendenza già riscontrata a livello di macro-indirizzi: il segmento piùrichiesto ad oggi è l’istruzione tecnica; ma se analizziamo il dato di genere notiamo che nelle femmine c’è una netta prevalenza per il liceo. Anche se non abbiamo i datia livello locale è importante sottolineare che a causa della crisi economica che ha colpito più duramente i giovani, è aumentata la quota dei neet*. L’8,8% di essi, a livellonazionale, è costituito da persone con laurea o titolo superiore che diffi cilmente potrebbero continuare a formarsi. Anche per quanto concerne la partecipazione culturalenon abbiamo dati locali se non relativi alle utenze nelle biblioteche comunali e accessi a teatro. Di fatto, seppur il dato non ha valore statistico è possibile affermare che inbiblioteca sono aumentati gli incontri con autori da 12 nel 2011 a 20 nel 2012. Sono aumentati gli attori coinvolti nelle letture animare da 936 nel 2011 a 1.109 nel 2012.

In generale sono state 102.620 le presenze totali in biblioteca (nell’anno 2010 furono 64.420, e nell’anno 2011 94.226).

Nel 2012 l’incremento di presenze è stato meno alto rispetto a quello del 2011 per cause esterne che hanno impedito l’accesso alla biblioteca praticamente per duemesi cui presumibilmente corrispondono circa 17.000 presenze. Per quanto concerne gli a abbonamenti della stagione teatrale per l’anno 2012/2013 si registra un lievecalo rispetto all’anno precedente. Infatti sono stati 2.650, erano 3.219 nel 2009/2010. Presumibilmente** diminuisce la percentuale di uomini che vi accedono dal 27% al20,2%.

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Fonte: Provincia Forlì-Cesena

Diplomatinelle scuolesecondarie diII grado delComune diForlì

A.S. 2008/09 A.S. 2009/10 A.S. 2010/11

Sesso DiplomatiNon

ammessiMaturità

NonDiplomati

DiplomatiNon

ammessiMaturità

NonDiplomati

DiplomatiNon

ammessiMaturità

NonDiplomati

Licei

F 255 2 0 250 3 0 242 4 1

M 132 0 0 127 0 0 122 0 0

Tot 387 2 0 377 3 0 364 4 1

IstitutiTecnici

F 184 1 2 183 14 0 187 13 2

M 311 5 4 282 33 2 318 20 6

Tot 495 6 6 465 47 2 505 33 8

IstitutiProfessionali

F 107 6 1 99 5 0 106 8 0

M 59 10 0 50 6 0 55 12 0

Tot 166 16 1 149 11 0 161 20 0

Al termine dell’anno scolastico 2010/2011, gli studenti che hannoconseguito il diploma di maturità sono stati 1.030 (9 studenti non hannosuperato l’esame).

In termini assoluti la numerosità prevalentemente è concentrata negliistituti tecnici, ma in proporzione agli iscritti negli istituti professionali e ainon ammessi (57). L’a.s. 2010/11 ha fatto registrare un lieve aumento delnumero dei maturi rispetto all’anno precedente.

L’analisi della composizione percentuale dei maturi dal 1996 ad oggimostra come si siano modifi cati gli orientamenti dell’educazionesecondaria superiore negli ultimi 15 anni.

La breve serie storica riportata di seguito, mostra una diminuzione deimaturi nei licei, un aumento negli istituti tecnici e un lievissimo aumentonegli istituti professionali.

* Neet. “Not (engaged) in Education, Employment or Training” Giovani che non lavorano e non studiano.** Di fatto è possibile affermare quanto riportato solo sul numero degli abbonamenti

Per quanto concerne il votofi nale del diploma, sono rarigli studenti che raggiungonola votazione massima di 100con lode, e sembra si riducaanche la percentuale di votisuperiori all’81 nell’ultimotriennio preso in esame.

Dalla tabella emerge inoltrechiaramente come lefemmine, in tutte le tipologiescolastiche raggiungano votimigliori rispetto ai colleghimaschi.

Voto fi nale conseguito nelle scuolesecondarie di II grado del Comune di Forlì

662A.S. 2008/09 A.S. 2009/10 A.S. 2010/11

Sesso da 60 a 80 da 81 a 90 100100 conlode

da 60 a 80 da 81 a 90 100100 conlode

da 60 a 80 da 81 a 90 100100 conlode

Licei

F 123 104 23 5 110 97 39 4 129 82 30 7

M 77 36 14 5 72 42 13 0 64 43 13 2

Tot 200 140 37 10 180 139 52 4 187 125 43 9

IstitutiTecnici

F 123 45 12 4 126 45 11 1 120 50 17 0

M 228 65 20 0 205 56 9 2 234 62 21 1

Tot 349 110 32 4 331 111 20 3 364 112 38 1

IstitutiProfessionali

F 68 34 5 0 57 39 3 0 67 33 5 1

M 45 11 3 0 37 12 1 0 40 14 1 0

Tot 113 45 8 0 94 51 4 0 107 47 6 1

totale 662 295 77 14 607 301 78 7 648 284 87 11

totale diplomati 1.048 991 1.030

Le donne hanno risultati migliori degli uomini in molti indicatori di istruzione e formazione. Le donne, anche nel contesto locale,conseguono un titolo universitario in più degli uomini, tendono meno ad abbandonare gli studi. Hanno voti più alti negli esamie alla laurea, sono meno fuori corso e pian piano si sta superando il gap sulle materie scientifi che. Gli iscritti all’Università degliStudi di Bologna, residenti in provincia di Forlì-Cesena, nell’anno accademico 2010/11, sono stati in totale 7.735 di cui 3.797residenti nel comprensorio di Forlì e 3.938 in quello di Cesena. Nel periodo considerato si è registrata una riduzione degliiscritti provinciali pari al 2,87%; tale trend si riscontra dall’anno accademico 2008/2009. La facoltà più frequentata è quella diEconomia (sede di Forlì) con 954 iscritti. Se consideriamo i laureati presso le varie facoltà dell’Università di Bologna residentiin provincia, si rileva che dai 573 del 1993/94 si è arrivati ai 1.579 dell’anno accademico 2009/10. Il ramo economico prevalecon 244 laureati (15,4% del totale laureati residenti) seguito dall’ambito medico con 170 laureati (10,7%).

12

Se si estende l’analisi all’intero sistema universitario italiano, secondoi dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, relativiall’anno accademico 2009/10 si rileva che gli studenti universitariforlivesi sono 8.848, di cui l’85,1% iscritti all’ateneo bolognese, il5% a quello di Urbino, l’1,8% a Ferrara, l’1,1% a Firenze e per ilrestante 7% agli altri atenei italiani. Raggruppando le facoltà permacro indirizzi, secondo la classifi cazione ministeriale, si rileva che il15,3% frequenta Ingegneria, il 14,2% facoltà ad indirizzo economico-statistico, l’11,5% quelle ad indirizzo medico e il 13,1% le facoltà adindirizzo letterario. Le restanti facoltà assorbono il rimanente 45,9%degli studenti della provincia. Il citato sistema informativo permetteanche di analizzare la consistenza e la provenienza degli iscrittialle facoltà situate nel territorio provinciale. Nell’anno accademico2009/10, gli iscritti totali, compresi gli stranieri, sono risultati 10.776,di cui il 53,5% femmine. Essi provengono per il 63,8% dall’EmiliaRomagna: il 27,4% dalla stessa provincia di Forlì-Cesena, il 15,3%da quella di Ravenna ed il 10,6% da Bologna. Alle sedi universitarielocali sono iscritti anche 607 studenti provenienti dall’esterocorrispondenti al 5,6% del totale degli iscritti. La nazionalità piùnumerosa è quella albanese con 134 iscritti.

Studenti universitari residenti in Provincia Forlì -Cesena iscritti a tutte le università italiane A.a.2009/2010 Maschi Femmine Totale

Indice dicomposizione

per Ateneo

Bologna 3.217 4.316 7.533 85,1 %

Urbino 135 306 441 5,0 %

Ferrara 45 118 163 1,8 %

Firenze 42 53 95 1,1 %

Altri Atenei 295 321 616 7,0 %

Totale 3.734 5.114 8.848 100,0 %

per Facoltà

Ingegneria 1.042 311 1.353 15,3 %

Economia 590 670 1.260 14,2 %

Letterario 319 840 1.159 13,1 %

Medico 339 680 1.019 11,5 %

Altre Facoltà 1.444 2.613 4.057 45,9 %

Totale 3.734 5.114 8.848 100,0 %

Iscritti nelle Universitàdi Forlì-Cesena perzone di provenienza.A.a.2009/2010

Maschi Femmine TotaleIndice di

composizione

Forlì - Cesena 1.495 1.288 2.783 27,4 %

Ravenna 797 755 1.552 15,3 %

Bologna 451 623 1.074 10,6 %

Rimini 600 436 1.036 10,2 %

Pesaro e Urbino 198 168 366 3,6 %

Ancona 83 168 251 2,5%

Altre città italiane 1.140 1.967 3.107 30,6 %

Totali studenti italiani* 4.764 5.405 10.169 100,0 %

(*) Compresi gli italiani residenti all’estero

Emilia Romagna 3.486 3.386 6.872 63,8 %

Marche 331 432 763 7,1 %

Puglia 168 224 392 3,6 %

Altre Regioni 779 1.363 2.142 19,9 %

Estero 244 363 607 5,6 %

Totale 5.008 5.768 10.776 100,0 %

Per quanto concerne ilpolo forlivese, nell’ a.a.2012/2013, gli iscrittiin totale sono 6.121, iltasso di iscrizione stadiminuendo, erano infatti6.468 nel a.a. 2010/11. Ladiminuzione delle iscrizionepesa nell’ultimo annoesaminato anche a causadell’introduzione del numeroprogrammato nella scuoladi economia, managemente statistica.

Iscritti alle scuole con sede di Forlìsuddivisi per anno accademico e genere

Maschi Femmine Totale

anno accademico 2010/2011

economia, management e statistica 1.015 1.195 2.210

ingegneria e architettura 746 73 819

lingue e letterature, traduzione e interpretazione 124 793 827

scienze politiche 922 1.690 2.612

anno accademico 2011/2012

economia, management e statistica 952 1.104 2.056

ingegneria e architettura 791 87 818

lingue e letterature, traduzione e interpretazione 121 691 612

scienze politiche 946 1.765 2.711

anno accademico 2012/2013

economia, management e statistica* 853 996 1.849

ingegneria e architettura 706 89 795

lingue e letterature, traduzione e interpretazione 123 665 788

scienze politiche 920 1.769 2.689

* nell’a.a. 2012/2013 la scuola di economia, management e statistica ha introdottoil numero programmato

E’ interessante notare, inottica di genere, che ledonne si stanno semprepiù avvicinando verso lematerie scientifi che, in unsolo anno accademico lapercentuale di iscritte alla facoltà di ingegneria forlivese è passata da 8,7% al 10%. I laureati del polonell’a.a. 2009/10 sono 1.469 di cui 937 femmine e 532 maschi. Il voto medio di laurea è 101,3. Anchenell’analisi degli studenti fuori corso emerge che le donne hanno un maggiore rendimento, infatti nell’a.a. 2011/2012 i maschi sono il 25% e le donne il 21,7%.

13

Economia, lavoro e imprenditorialità*Dopo decenni di continuo miglioramento nelle condizioni di vita della popolazione il comprensorio forlivese, come il resto d’Italia, sta affrontando un periodo di perdurantie profonde diffi coltà economiche e sociali, effetto di dinamiche fi nanziarie internazionali di eccezionale gravità che si ripercuotono a livello locale.La prima parte del capitolo è quindi dedicata all’analisi dei principali parametri economici e del mercato del lavoro nel nostro territorio.

I dati riportati, seppur migliori rispetto al contesto nazionale, evidenziano come «la crisi economico-fi nanziaria ha determinato l’estensione dei fenomeni di impoverimentoad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti con i “vecchi poveri” del passato. Cresce la multi problematicità delle persone, con storie di vita complesse, di nonfacile risoluzione, che coinvolgono tutta la famiglia. La fragilità occupazionale è molto evidente e diffusa rispetto alle tendenze del recente passato» [Rapporto Caritas2012 su povertà ed esclusione sociale in Italia].

Ma vi è anche un altro aspetto da considerare: l’erosione del reddito diretto (disoccupazione, precarietà lavorativa, potere di acquisto) e di quello indiretto (sanità, e welfarein generale) sta spingendo strati crescenti della popolazione sotto la soglia della povertà relativa ed assoluta.La crisi economica ha contribuito ad innescare un processo di crisi sociale e relazionale, aumentando negli individui e nelle comunità il grado di insicurezza, accompagnatoda una forte perdita di fi ducia verso le Istituzioni.

In defi nitiva, quindi, al di là degli aspetti strettamente economici, cresce nel territorio il rischio di vulnerabilità sociale che richiede ai sistemi di welfare nuove capacità dilettura dei bisogni sociali cui dare risposta.

Nel 2012 il mercato del lavoro provinciale presenta ancora persistenti elementi di diffi coltà determinati sempre dalla crisi economica nata nel 2008 e tuttora in essere, tantoche i livelli di occupazione provinciale del 2012 sono paragonabili a quelli del 2008.

A tal proposito, la dinamica occupazionale della provincia di Forlì-Cesena registra nel 2012 (media dei primi tre trimestri) un tasso di occupazione pari a 66,3%,leggermente inferiore a quello regionale (67,7%), ma superiore a quello nazionale (56,8%).

Anche il tasso di occupazione maschile (74%) è superiore a quello regionale e nazionale, invece il tasso di occupazione femminile (58,6%) è inferiore ad entrambi.

Tasso di occupazione eta’ 15-64 anni (ValoriPercentuali) confronto di genere - Provincia,Regione, Italia anni 2011 e 2012

2011 2012

Maschi e Femmine Maschi Femmine Maschi e femmine

Forli’-Cesena 65,7 74 58,6 66,3

Emilia Romagna 67,9 73,9 61,5 67,7

Italia 57 66,7 47,1 56,8

Fonte: camera di commercio di Forlì-Cesena

Il tasso di disoccupazione è pari a 7,4%, valore più elevato rispetto alla media regionale (6,7%), ma inferiore a quello nazionale (10,4%) e, nella nostra provincia, coinvolgein maniera più pesante la componente femminile (9,9%).

I disoccupati rilevati dai Centri per l’Impiego aumentano del 11,2% rispetto al 2011. Crescono anche gli iscritti nelle liste di mobilità (a fi ne 2012 + 23% sul 2011).La suddivisione per fasce d’età (tabella 2) mostra come la popolazione maggiormente colpita sia quella compresa tra i 30 e i 49 anni, che rappresenta il 53,1% deidisoccupati con un aumento rispetto al 2011 (+7,7%), seguita dagli ultracinquantenni (27,9%) che nel 2011 erano il 16,5%; il 18,4% (8,50% tra i 19 e i 24 anni + 9,90%tra i 25 e i 29 anni) ha un’età inferiore ai 30 anni (nel 2011 erano il 14,4%).

Il numero dei disoccupati stranieri, sia comunitari che extracomunitari, è pari a 9.025 unità e, in costante aumento nell’intera provincia (+14,4%) rappresenta poco più diun quarto dei disoccupati (26,1%).

* Il presente lavoro è frutto della rielaborazione dei report sull’economia della camera di commercio per gli anni 2008-09-10-11-12-13 e Centri per l’impiego della Provincia Forlì-Cesena

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Incidenza % dei disoccupati - Provincia di Forlì-Cesena Maschi Femmine Totale Incidenza%

Disoccupati con lavori precedenti

al 31 dicembre 2012 13.778 17.190 30.968 89,50%

al 31 dicembre 2011 11.916 15.827 27.743 89,20%

Variazione % 15,60% 8,60% 11,60%

Inoccupati in cerca di prima occupazione

al 31 dicembre 2012 1.402 2.234 3.636 10,50%

al 31 dicembre 2011 1.259 2.103 3.362 10,80%

Variazione % 11,40% 6,20% 8,10% Di cui stranieri

Maschi Femmine Totale

totale disoccupati Maschi Femmine Totale

al 31 dicembre 2012 15.180 19.424 34.604 100,00% 4432 4593 9025

al 31 dicembre 2011 13.175 17.930 31.105 100,00% 3843 4046 7889

Variazione % 15,20% 8,30% 11,20% 15,30% 13,5% 14,40%

Specifi ca per fasce d’età Maschi Femmine Totale Incidenza%

15/18 anni

al 31 dicembre 2012 133 65 198 0,60%

al 31 dicembre 2011 127 53 180 0,00%

Variazione % 4,70% 22,60% 10,00%

19/24 anni

al 31 dicembre 2012 1.530 1.420 2.950 8,50%

al 31 dicembre 2011 1.199 1.265 2.464 7,90%

Variazione % 27,60% 12,30% 19,70%

25/29 anni

al 31 dicembre 2012 1.517 1.912 3.429 9,90%

al 31 dicembre 2011 1.312 1.801 3.113 10,00%

Variazione % 15,60% 6,20% 10,20%

30/49 anni

al 31 dicembre 2012 7.871 10.504 18.375 53,10%

al 31 dicembre 2011 7.069 9.996 17.065 54,90%

Variazione % 11,30% 5,10% 7,70%

Oltre i 50 anni

al 31 dicembre 2012 4.129 5.523 9.652 27,90%

al 31 dicembre 2011 3.468 4.815 8.283 26,60%

Variazione % 19,10% 14,70% 16,50%

15

Il lavoro dipendente, al netto dei dipendenti della pubblica amministrazione ed i liberi professionisti non costituiti in forma di impresa, registra una riduzione relativa aglianni 2008/2011 (ultimo dato disponibile nella banca dati del sistema di monitoraggio delle imprese e del lavoro in Emilia-Romagna SMAIL), in tutte le province dellaregione Emilia Romagna.

A livello provinciale, nel periodo dicembre 2010/dicembre 2011, si ha un calo del 1,4%.

La situazione oggi appare stabile (+ 0,1%) in gran parte grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali.

La rilevazione del 2012 svolta da Unioncamere Italia e Ministro del lavoro riporta un saldo negativo tra assunzioni e cessazioni di 1.170 posti di lavoro (escludendo leattività agricole e pubbliche).

Si nota anche un signifi cativo cambiamento nella tipologia dei contratti di lavoro: i contratti a tempo determinato sono il 79,3%, sul totale delle assunzioni nel 2012, mentrequelli a tempo indeterminato, tipologia contrattuale che in provincia ha avuto una minor diffusione, registrano una riduzione del 11,8%.

Per quanto riguarda il titolo di studio emerge che in provincia la laurea è richiesta solo per il 10% delle assunzioni, rispetto a un valore regionale e nazionale più elevato(14,5%), il diploma di scuola superiore è richiesto per il 49% dei casi, mentre per l’8% è richiesta la qualifi ca professionale.

L’avviamento al lavoro mediante l’istituto del collocamento mirato registra un calo del 20% tra gli anni 2007 e 2012 in linea con un sistema di imprese in crescenteaffanno. Il numero di utenti del centro per l’impiego in regione, registra invece un crescente aumento: nel dettaglio dal 2008 al 2012 si attesta al 35,1%. Nel considerarecomplessivamente l’istituto del collocamento mirato, è necessario procedere a un confronto con gli altri canali di assunzione. Un primo dato riguarda il genere. Risultacon chiara evidenza che le donne sono avviate principalmente attraverso gli altri canali, mentre gli uomini principalmente attraverso il collocamento mirato.

Nel considerare invece l’analisi per classi di età emerge che il collocamento mirato sembra intercettare maggiormente giovani con un’età compresa tra i 25 e 34 anni(20,4%, contro il 12,3% del collocamento ordinario), al cui interno si ha un’equa distribuzione percentuale tra uomini e donne. All’aumentare dell’età, soprattutto dopo i44 anni, aumenta sempre più il ricorso alle altre forme di avviamento.Attraverso il collocamento mirato, la percentuale di persone con disabilità superiore ai 45 anni che è avviata al lavoro è del 30% circa, mentre con il ricorso ad altreforme di collocamento sale al 36%. Maggiori avviamenti tramite il collocamento ordinario si registrano anche per le persone che hanno un’età compresa tra i 55 e 64anni (12,7% per il collocamento mirato e 17% per il collocamento ordinario). Questo aspetto conferma sia il fatto che il mercato agevola l’inserimento lavorativo disoggetti maggiormente “occupabili”, sia l’importanza che rivestono i servizi provinciali del collocamento mirato proprio nel tentativo di fronteggiare le situazioni più diffi ciliper l’inserimento lavorativo delle persone con maggiori gaps. Dinamiche differenti tra collocamento mirato e ordinario emergono se si pongono a confronto le tipologiecontrattuali con cui ha luogo l’inserimento lavorativo. In particolare la forma contrattuale del lavoro dipendente a tempo indeterminato, attraverso il collocamento mirato,è pari al 29% del totale degli avviamenti nell’arco del periodo 2007-2012, a differenza del collocamento ordinario in cui tale tipologia contrattuale intercetta solo l’8%.Anche se non pienamente e direttamente correlabile alla tipologia contrattuale, gli avviamenti al lavoro attuati mediante il collocamento mirato sembrano dunque esserecaratterizzati da un maggior grado di stabilità rispetto alle assunzioni effettuate tramite gli altri canali (fonte: II conferenza regionale sull’inclusione lavorativa delle personecon disabilità).La dinamica del sistema imprenditoriale nel 2012 ha mostrato chiaramente i segni di sofferenza per la crisi economica perdurante.In generale l’osservazione del territorio dal punto di vista del sistema imprenditoriale evidenzia una dimensione micro o medio-piccola delle nostre imprese, con unrischio di sotto-capitalizzazione e di un sempre più diffi cile accesso al credito. Le imprese però, essendo piccole, presentano fl essibilità e propensione all’innovazione eal cambiamento, caratteristiche fondamentali per adeguarsi all’attuale momento di crisi.In provincia il saldo tra le aperture di nuove imprese e le cessazioni è negativo sia per le società di capitale sia per le imprese artigiane (fonte: Report economia FCCamera di Commercio). In particolare nel 2012 il saldo tra imprese iscritte e cessate è di - 432 unità, dato superato solo nel 2009.Nei settori di attività economica più signifi cativi per numero di imprese si rileva una generale diminuzione delle aziende attive, che al 31/12/2012 risultano 39.763 nellaprovincia di Forlì-Cesena.Rispetto al 2011 si è verifi cato quindi un calo percentuale delle imprese del 1,4% al netto delle imprese agricole caratterizzate da dinamiche e specifi cità particolari (- 0,8%in regione e - 0,4% in Italia).

Situazione analoga si registra anche a livello comprensoriale in cui il saldo negativo è di 224 unità tra imprese iscritte (1.026) e cessate (1.250).

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Attività economiche Iscrizioni e cessazioni delle imprese - Comprensorio forlivese anno 2012Comune Iscrizioni Cessazioni Cess. non d’uffi cio Cess. d’uffi cioBertinoro 73 75 75

Castrocaro Terme e Terra del sole 27 49 48 1

Civitella di Romagna 17 32 32

Dovadola 6 15 15

Forlì 697 800 787 13

Forlimpopoli 64 76 76

Galeata 7 8 8

Meldola 46 66 64 2

Modigliana 25 34 34

Portico e San Benedetto 3 2 2

Predappio 32 48 48

Premilcuore 2 6 6

Rocca San Casciano 9 5 5

Santa Sofi a 14 28 28

Tredozio 4 6 6

Totale 1026 1250 1234 16Fonte: camera di commercio FC

Nonostante il quadro non positivo, la provincia di Forlì-Cesena si caratterizza ancora come un territorio ad elevata imprenditorialità con un’impresa attiva per ogni 9,8abitanti. Il rapporto tra abitanti ed imprese attive nel comprensorio forlivese (Tabella 4) è pari a 10,4, superiore quindi a quello regionale (10,2) ma inferiore a quello italiano(11,3).

Aggregazioni territoriali Imprese attive Addetti dichiar. Unità locali Imprese artigiane Imprese 1000 ab ab. per imprese

Montagna Forlivese 526 2968 632 159 90,5 11

Collina Forlivese 3889 11660 4489 1485 98,5 10,1

Pianura Forlivese 13369 50386 15950 4401 95,2 10,5

Comprensorio di Forlì 17784 65014 21071 6045 95,7 10,4

Considerando le tre tipologie più diffuse di imprese attive (al netto dell’agricoltura), la fl essione rilevata nel 2012 è cosi suddivisa:

• il commercio, con 8.595 imprese pari al 26,9% delle imprese attive, registra una fl essione del 1,5%; il comparto soffre per il protrarsi della contrazione dei consumi dovuta alla crisi: nel IV trimestre 2012, le vendite in provincia sono in fl essione del 10,5% (- 14,9% nella piccola distribuzione). La contrazione delle vendite, per altro• in atto anche nella grande distribuzione organizzata (GDO), l’aumento dei costi operativi e la diffusa mancanza di liquidità determinano la caduta generalizzata della redditività che compromette la tenuta stessa della base imprenditoriale;• il settore manifatturiero, con 3.869 imprese (12,1%), registra una fl essione del - 3,2%;• l’edilizia, con il 20,3% delle imprese, registra una fl essione del - 3,4%, un forte calo dell’occupazione, della domanda e della produzione e al contempo un aumento

delle diffi coltà fi nanziarie (dai dati delle Casse Edili risulta, fra le altre, una fl essione notevole delle ore lavorate in questo settore);• la fl essione riguarda anche gli altri settori tranne “alloggio e ristorazione” che va in controtendenza con una crescita moderata del 0,6%.

17

Si registra un calo anche nelle imprese agricole (- 2,8% rispetto al 2011), leggermente superiore rispetto a quello regionale e nazionale (- 2,3%).

Dati non dissimili si registrano per le 13.315 imprese artigiane (- 2,6%) e le 8.703 imprese “femminili” in cui la fl essione è del - 0,6%, mentre diversa è la situazione delle2.705 aziende con titolari stranieri (+ 2,8%) e le 543 imprese cooperative (+ 2,3%) il cui saldo è addirittura positivo.Da evidenziare è il ruolo dell’imprenditoria femminile: rappresenta il 21,7% delle imprese, incidenza lievemente superiore a quella regionale (21,1%) ed inferiore a quellanazionale (24,2%).

Nei primi sei settori imprenditoriali, in ordine di importanza, le “altre attività di servizi”, che rappresentano l’insieme di attività quali parrucchiere, estetiste, lavanderie,ecc..., raggruppano l’83,3% delle imprese femminili, con il 55,5% delle imprese totali esistenti in provincia. Le imprese femminili per il 64,8% sono imprese individuali, peril 24,6% società di persone, il 9,1% società di capitali e per l’1,2% cooperative. Gli imprenditori stranieri, ovvero i proprietari di aziende nati al di fuori dei confi ni nazionali,sono invece cresciuti di numero (+2,3%) rispetto a quelli italiani (- 2,1%), con un incremento maggiore per gli imprenditori extracomunitari (aumentati del 3,3%), rispettoagli imprenditori nati in paesi comunitari (che hanno avuto una crescita del 1,4%). Si tratta di 2.714 imprese individuali, 933 società di persone e 460 società di capitale. Lanazionalità più rappresentate degli imprenditori stranieri sono in ordine decrescente: Albania, Svizzera, Romania, Cina, Marocco e Tunisia. I settori economici prevalentisono le costruzioni (1.482), il commercio (976), le attività manifatturiere (485) e a seguire “attività dei servizi alloggio e ristorazione”, “trasporto e magazzinaggio” eagricoltura. Meritano una menzione le imprese giovanili, ovvero quelle dove il controllo e/o la proprietà sono detenuti in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni.Nella Provincia rappresentano l’8,4% sul totale e registrano un calo del 0,7% rispetto al 2011. Sono numericamente inferiori a quelle regionali (9,1%) e a quelle nazionali(11,3%). I settori con maggior presenza di imprese giovanili sono in ordine decrescente le “costruzioni”, “alloggio e ristorazione”, “noleggio, agenzie viaggio, servizi disupporto alle imprese”, “servizi d’informazione e comunicazione” e le “altre attività di servizi”. Ultimo elemento di interesse infi ne è rappresentato dalle imprese a contrattidi rete ; infatti, soprattutto in un tessuto di piccole imprese, le aziende risultano più effi cienti ed effi caci se portate avanti in partnership e sono quelle più propense allacompetitività sul mercato e all’innovazione. A fi ne 2012 in Italia sono 640 i contratti di rete, dei quali 21 sono quelli in cui sono coinvolte imprese del territorio.

In tutta Italia il reddito disponibile reale pro capite è passato dai 18.216 euro del 2011 ai 17.337 euro del 2012, ovvero il 4,8% in meno, mentre i consumi reali pro capitesono passati dai 16.650 euro del 2011 ai 15.920 euro del 2012, il 4,4% in meno (fonte: relazione annuale Banca d’Italia anno 2012). E’ proseguita la riduzione dellapropensione al risparmio delle famiglie consumatrici e produttrici (11.4% del reddito disponibile). Il calo si è rifl esso sugli investimenti in attività fi nanziarie. Sempre nel2012, gli acquisti netti di attività fi nanziarie sono stati in Italia pari a 16 miliardi di euro (36 miliardi nel 2011), il volume più basso registrato dal 1995. Anche la componenteimmobiliare della ricchezza italiana è diminuita (- 4,1%) in termini reali per effetto del calo dei prezzi delle abitazioni. La domanda di mutui si è fortemente indebolita perla marcata contrazione del reddito disponibile e per la ridotta capacità di risparmio delle famiglie. Tra il 2006 e il 2012 la quota di nuovi fi nanziamenti concessi a giovani(meno di 35 anni) è diminuita dal 42% al 35%, quella a favore di extracomunitari dal 10% al 4%. A fronte di una copertura totale in provincia dei comuni serviti da sportellibancari, il rapporto tra depositi e residenti è minore di quello regionale ma superiore a quello nazionale. In provincia si registra una sostanziale stabilità nei depositi (al31/12/2011 rispetto all’anno precedente) e una rilevante contrazione dei prestiti ad imprese, famiglie, PA ed imprese fi nanziarie (9,7%). La tendenza è simile a livelloregionale e nazionale, sebbene le diverse aggregazioni territoriali non siano, per le variabili creditizie, pienamente comparabili. (Fonte numeri dell’economia – Camera di Commercio Forli-Cesena, anno 2012)

Nel 2012, la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.419 euro (- 2,8% rispetto all’anno precedente). La spesa è diminuita anche in termini reali.La spesa alimentare è sostanzialmente stabile, intorno ai 470 euro, anche grazie alle strategie di contenimento della spesa messe in atto dalle famiglie per fronteggiarel’aumento dei prezzi: crescono, infatti, le percentuali di chi ha ridotto la qualità e/o la quantità dei generi alimentari acquistati (dal 53,6% del 2011 al 62,3% del 2012) e dicoloro che si rivolgono all’hard discount (dal 10,5% al 12,3%). Calano le spese per abbigliamento e calzature (-10,3%), per arredamenti, elettrodomestici e servizi per lacasa (- 8,7%) e quelle per tempo libero e cultura (- 5,4%), a fronte però di un aumento del 3,9% delle spese per combustibili ed energia.

In questa generale situazione di disagio emergono le cosiddette “nuove povertà”, ovvero coloro che si trovano in una condizione di normalità solo apparente, poichéfaticano sempre di più a fare la spesa e a pagare le bollette domestiche. Il problema coinvolge diverse categorie di soggetti, fra cui per esempio: a) adulti di età compresatra 40 e 50 anni, che si ritrovano improvvisamente disoccupati dopo una vita di lavoro regolare; b) giovani adulti che lavorano sulla base di contratti a tempo determinato,collaborazioni occasionali, lavori stagionali, che cambiano continuamente settore di lavoro e tipo di mansione, e la cui indeterminatezza lavorativa si rifl ette nell’incapacitàa progettare il proprio futuro, in termini professionali, personali e familiari; c) piccoli imprenditori che devono fronteggiare bancarotta, fallimenti, diffi coltà del mercato,indebitamenti, scivolamento nel mercato del credito illegale, ecc.; d) immigrati ex-utenti di centri di accoglienza e assistenza che tornano nelle sedi Caritas per chiederenuovamente aiuto, dopo aver perso il lavoro a causa della crisi ed essere stati assorbiti dal mercato del lavoro nero; e) anziani che si fanno carico di fi gli e nipotidisoccupati, attingendo ai propri risparmi, vendendo l’abitazione di proprietà, accendendo fi nanziamenti a proprio nome, ecc..

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A seguito dell’entrata in vigore nel settembre 2010 del DLgs 155/2010, in recepimento della Direttiva 2008/50/CE,si è reso necessario procedere ad una nuova zonizzazione del territorio regionale per il monitoraggio della qualitàdell’aria; sono state individuate nel territorio aree omogenee per la valutazione della qualità dell’aria, applicando criteridi omogeneità ed economicità onde evitare la proliferazione di stazioni e contenere i costi del monitoraggio. Il comunedi Forlì risulta nelle zona Pianura Est.

La ristrutturazione della rete di monitoraggio provinciale si è conclusa nel 2013 con stazioni di traffi co, fondo urbano,residenziale e sub-urbano collocate in diverse aree del territorio.

Negli ultimi anni permangono le criticità relative i parametri PM10 e O3 (ozono). Relativamente al particolato fi nePM10, i cui valori medi annuali restano entro il limite previstodi 40 µg/m3, la criticità riguarda il numero di superamentidel limite sulla concentrazione media giornaliera (50 µg/m3 da non superare più di 35 volte l’anno) che negli ultimi annicontinua a registrare un aumento. Il parametro O3, nel corso del periodo estivo mostra livelli di presenza pressochécostanti ma con una tendenza ad un leggero aumento per quanto riguarda i superamenti dei valori obiettivo.

Ambiente e salute*

POLVERI SOTTILI (PM1O) - Numero di superamenti della concentrazione mediagiornaliera di 50 µg/mc (max. consentito 35 superamenti/anno)

Anno2009

Anno2010

Anno2011

Anno2012

Anno2013

Centralina di via/piazza: V.LE ROMA 37 45 48 52 28

Centralina di via/piazza: PARCO DELLA RESISTENZA 13 24 32 36 16

* Il presente capitolo è frutto di un lavoro condiviso con l’Azienda unità Sanitaria Locale di Forlì - Dipartimento Sanità Pubblica e il Servizio Ambiente del Comune di Forlì.

Rumore

L’inquinamento acustico è defi nito dalla Legge 447 del 26/10/1995 come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativoo nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la saluteumana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizionidegli ambienti stessi”. Rappresenta uno dei più diffusi e percepiti fattori di pressione ambientale nelle aree urbane.

Dati provenienti dalla classifi cazione acustica comunale anno 2010

% dei residenti che ricadono nelle classi I – II- III1 61,05

% Popolazione esposta ad elevati livelli di rumore ambientale (> 65 dBA) 19,5

1 classe I: aree particolarmente protette rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elementodi base per la loro utilizzazione.classe II: aree prevalentemente residenziali sono aree urbane interessate prevalentemente da traffi co veicolare locale,con bassa densità di popolazione e limitata presenza di attività commerciale e assenza di aree industriali e/o artigianali.Classe III: aree di tipo misto urbane interessate da traffi co veicolare o di attraversamento, con media densità di popolazionecon presenza di attività commerciali e di uffi ci.

Effetto diretto della crescita del volume di traffi co, l’inquinamento acustico oggi affl igge oramai tutte le aree cittadine; gli altri elementi di disagio (industrie, pubblici esercizi,cantieri, discoteche, etc.) costituiscono episodi locali e “integrativi” del potente rumore di fondo di origine automobilistico.Nonostante sia spesso ritenuto meno rilevante rispetto ad altre forme di inquinamento, suscita sempre più reazioni da parte della popolazione esposta, che considera ilrumore come una delle cause del peggioramento della qualità della vita.

La classifi cazione acustica ha l’obiettivo di fornire una mappatura dei requisiti minimi di qualità che devono essere garantiti al fi ne della tutela della salute della popolazionee delle attività in essere e previste. La classifi cazione del territorio comunale in zone omogenee sotto il profi lo acustico viene effettuata mediante l’assegnazione ad ognisingola unità territoriale individuata, di una classe di destinazione d’uso, alla quale corrispondono specifi ci limiti per i livelli di rumorosità diurni e notturni, fi ssati dallanormativa. La procedura per la predisposizione dello schema di zonizzazione è basata sulla individuazione di indici e parametri caratteristici del territorio, quali: densitàdi popolazione, fl ussi di traffi co, densità degli esercizi commerciali, attività industriali o artigianali, presenza di infrastrutture e localizzazione dei ricettori sensibili. Laclassifi cazione acustica del territorio comunale, quale elemento di completamento all’interno di un quadro più allargato di pianifi cazione integrata, rappresenta la baseinformativa per defi nire le attività di prevenzione e risanamento nei confronti del clima acustico.

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Energia

Il settore dell’energia ricopre un ruolo determinante per lo sviluppo sostenibile, in quanto chiavedi volta tra lo sviluppo economico e le problematiche legate all’inquinamento atmosferico ed aicambiamenti climatici.

L’attenzione è posta in particolare sulla riduzione delle emissioni climalteranti, sull’incrementodell’uso delle fonti rinnovabili, sul miglioramento dell’effi cienza energetica non solo delle grandi centrali termoelettriche ma anche del sistema diffuso che genera caloredomestico.

Il passaggio all’era delle energie rinnovabili sottende una seconda sfi da: lo sviluppo di tecnologie nuove più effi cienti e più adatte a sfruttare le caratteristiche di queste fonti.Questa “rivoluzione” tecnologica dovrebbe puntare sulla conversione diretta e locale (fotovoltaica, fotochimica, elettrochimica,….) dell’energia primaria nelle varie formein cui serve. La disponibilità diffusa sul territorio dell’energia solare dovrebbe portare al capovolgimento della logica attuale basata su concentrazione-trasformazione-distribuzione, ed a localizzare impianti di bassa potenza negli stessi luoghi di utilizzo fi nale.

Per quanto riguarda la diffusione del fotovoltaico, le politiche nazionali di incentivazione tramite Conto Energia hanno avuto un signifi cativo impatto nel territorio delComune di Forlì e negli ultimi anni si è registrato un aumento costante della potenza installata. Dai dati GSE (Gestore Servizi Energetici) a livello provinciale si puòosservare che negli ultimi anni c’è stata una crescita esponenziale degli impianti fotovoltaici che vede a fi ne 2012 184,8 MW di potenza termica istallata

Rifi uti

I dati di produzione di rifi uti per il Comune di Forlì (presi dal database regionale ORSO) mostrano chela produzione di rifi uti urbani ha visto un crescita nel 2010 poi il quantitativo dei rifi uti prodotti è diminuitaper portarsi nel 2012 a valori inferiori a quelli del 2009.

Tale andamento è probabilmente imputabile alla crisi economica che ha portato ad una sensibilediminuzione dei rifi uti speciali assimilati agli urbani provenienti dalle ditte.

Anche per quanto riguarda la raccolta differenziata si nota un trend in aumento negli anni dal 2009 al2011 con una lieve fl essione nel 2012 dovuto in parte al minor quantitativo di rifi uti differenziati prodottodalle aziende. Analizzando i dati solo per i rifi uti urbani invece il trend è in costante crescita a dimostrazione della bontà del metodo di raccolta adottato.

Rifi uti 2009 2010 2011 2012

Produzionetotale

1553705 100485591 95747725 91362782

% RaccoltaDifferenziata

48,1 51,9 55,1 54,2

Percezione dello stato di salute e stili di vita

Secondo il rapporto del 2002 dell’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità), esistono alcuni fattori di rischio in grado di infl uenzare concretamente e in modo negativo ladurata della vita di un uomo, considerata il parametro principale di valutazione di un “corretto stile di vita”.Il sistema di Sorveglianza Nazionale “PASSI” (Progressi per le Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) hal’obiettivo di monitorare a 360 gradi lo stato di salute della popolazione adulta (in età compresa tra i 18 e i69 anni) italiana, mediante la rilevazione sistematica e costante delle abitudini, degli stili di vita e dello statodi attuazione dei programmi di intervento che lo Stato sta mettendo in atto per migliorare quelli che sono icomportamenti a rischio.

La Regione Emilia – Romagna e le Ausl di Area Vasta stanno contribuendo attivamente all’attuazione di talesistema attraverso la realizzazione continua di interviste effettuate sulla popolazione locale.

I maggiori fattori di rischio che incidono sullaperdita di anni di vita nei Paesi industrializzati sono:

• 12,2 Tabagismo• 10,9 Ipertensione• 9,2 Alcol• 7,6 Ipercolesterolemie• 7,4 Sovrappeso• 3,9 Ridotto consumo di frutta e verdura• 3,3 Sedentarietà• 1,8 Sostanze illecite

Nella città di Forlì, dalle ultime rilevazioni eseguite dal sistema di sorveglianza Passi è emerso che laprevalenza di popolazione tra i 18 e i 69 anni in eccesso ponderale è del 42% (con una percentuale di obesipari al 12 % e di soggetti in sovrappeso pari al 30%).

La quota di persone sottopeso ammonta al 4%, il restante 54% presenta una situazione di normopeso.

Potenza ImpiantiIncentivati nel territorioprovinciale (fonte GSE)

2009 2010 2011 2012

11,4 MV 43,2 MV 148,6 MV 184,8 MV

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Sia la condizione di obesità che di sovrappeso aumentano con l’aumentare dell’età e sono infl uenzate da fattori quali la situazione economica e il livello diistruzione. Obesità e sovrappeso sono fortemente infl uenzati da stili di vita sedentari.

Nella Ausl di Forli si stima che circa un terzo degli adulti 18-69enni abbia uno stile di vita attivo (33%) in quanto pratica l’attività fi sica raccomandata* oppure svolgeun’attività lavorativa pesante dal punto di vista fi sico.

Poco meno di un quinto degli adulti è completamente sedentario (22%): questa stima corrisponde nel territorio dell’azienda a oltre 28mila persone sedentarie nellafascia 18-69 anni. Lo stile di vita attivo extralavorativo è più diffuso fra i giovani.

Eccesso ponderale Ausl di Forlì, anno 2012sorveglianza Passi

Livello di attività fi sica praticato (%) Ausl diForlì e Regione Emilia Romagna, anno 2012

Situazione nutrizionale, Ausl di Forlì e RegioneEmilia Romagna, anno 2012 - sorveglianzaPassi

Attivi fi sicamente nel tempo libero (%) Ausl diForlì, anno 2012 sorveglianza Passi

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Caratteristiche dei soggetti sedentari, Ausl di Forlì,anno 2009

Fonti: Indagine Passi 2009

Fumo

Oggigiorno il tabagismo rappresenta una delle causemaggiori di morte prematura.

Pur essendo prevenibile e curabile è uno dei più graviproblemi di sanità pubblica a livello mondiale.

Il Ministero della Salute ha stimato che nel nostro Paeseogni anno avvengono circa 80 mila decessi causati dalfumo.

Si ritiene, inoltre, che siano attribuibili al consumo di tabaccol'80% dei tumori ai polmoni, il 75% delle broncopneumopatiecroniche e il 25% delle malattie cardiovascolari checolpiscono soggetti tra i 35 e i 64 anni di età.

Dalle rilevazioni effettuate è emerso che, nella città di Forlì,il 47% degli intervistati non consuma tabacco, il 31% èfumatore e il 22% ha smesso.

Emerge inoltre che l'attitudine al tabagismo è più diffusa tra gli uomini i quali, però, sono maggiormentepropensi ad abbandonare tale abitudine rispetto alle donne.

Queste ultime, dal canto loro, presentano percentuali di fumatrici pari a quelle maschili di è elevata la quota didonne che non hanno mai fumato sigarette.

Caratteristiche della popolazione fumatrice, Ausldi Forlì, anno 2009

Percentuali di soggetti fumatori, per sesso,Ausl di Forlì, anno 2009

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L'abitudine al fumo risulta essere maggiore negli uomini (32% rispetto al 30% delle donne) e nellafascia d'età giovanile compresa tra i 25 e i 34 anni (40%).

Inoltre la percentuale più elevata si registra nei soggetti in possesso di una licenza media inferiore(34%) e tra coloro aggravati da diffi coltà economiche (34%).

Per quanto concerne l'esposizione al fumo passivo ha assunto importanza la Legge n° 3 del 16gennaio 2003 che ha imposto il divieto di fumo in tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici che privati,compresi bar, ristoranti ed esercizi commerciali.

Tuttavia, negli ultimi tempi, si è registrato un aumento del consumo di tabacco nei locali pubblicibenchè il territorio forlivese sia esente da tale fenomeno come mostrato dall'indagine Enfasi effettuatanel 2010 sul territorio locale.

Alcol

L'uso eccessivo (anche occasionale) di bevande alcoliche e le patologie fi siche e psichiche ad essocollegate sta assumendo un'importanza sempre più elevata soprattutto nella fascia giovanile dellapopolazione.

A questa problematiche si collegano comportamenti a rischio come quelli attinenti alla sfera sessuale,alla guida in stato di ebrezza, al lavoro in condizioni psico-fi siche inadeguate, ad episodi di violenza ead una maggiore propensione al consumo di tabacco e altre sostanze stupefacenti rispetto ai coetaneiastemi.

Dall'indagine PASSI effettuata nella città di Forlì è emerso che il 20% degli intervistati può essere classifi catocome un “bevitore a rischio” (ovvero unforte bevitore e/o un bevitore fuori pastoe/o un bevitore binge ovvero quel bevitoreche ha consumato almeno una voltanell’arco dell’ultimo mese 6 o più unità dibevande alcoliche in una sola occasione),il 10 % rientra nella categoria dei fortibevitori (più di 3 unità alcoliche al giornoper gli uomini e più di 2 unità al giorno perle donne), l'11% è considerato un bevitorefuori pasto (assume, cioè, unità alcolicheprevalentemente o solo fuori pasto), infi neil 5% viene defi nito bevitore binge.

Dalle stesse indagini è possibile rilevare che, nella popolazione forlivese intervistata, il consumo di alcola rischio è più diffuso tra i giovanissimi (in età compresa tra i 18 e i 24 anni) con una percentuale del 49%con un andamento inversamente proporzionale al crescere dell'età.

L'alcolismo è inoltre maggiormente elevato negli uomini (24% rispetto al 15% delle donne) e nei soggetticon un livello di istruzione superiore (23% sia per la scuola media superiore che per la laurea).

I dati relativi alla città di Forlì si attestano su livelli inferiori rispetto a quelli regionali ma il 46% dei soggettiintervistati presenta abitudini di consumo considerabili a rischio per la quantità o le modalità di assunzione.

Percentuali di soggetti che consumano alcol, Ausldi Forlì, anno 2009

Caratteristiche dei bevitori a rischio, Ausl di Forlì,anno 2009

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Per descrivere lo stato di salute di una popolazione lo studio delle cause di morte è molto utile in quanto aiuta ad individuare le malattie più diffuse tra i cittadini.Dal registro di mortalità si evince che nel Comune di Forlì nell’anno 2010 si sono verifi cati 1.257 decessi, con un tasso grezzo pari a circa 10,06, valore in linea sia con ildato regionale che con quello nazionale.

Le prime due cause di morte, per entrambi i sessi, rappresentando circa il 70% dei decessi (876 su 1.257 decessi totali) sono dovute a malattie del sistema circolatorioe a tumori.

Meno frequenti sono le morti per la terza causa, ossia le malattie del sistemarespiratorio (6,4%); se andiamo poi ad analizzare le cause che seguono vediamo cheemergono signifi cative differenze tra i sessi: se per le donne la quarta causa di mortesono le malattie del sistema nervoso, per gli uomini troviamo le morti per traumatismie avvelenamenti, causa che comprende anche i suicidi, fenomeno che nel Comunedi Forlì, come per l’intera Ausl, è in netta diminuzione.

Si contano 13 suicidi nell’arco del 2009 e 7 per l’anno 2010.

In termini assoluti l’Ausl di Forlì presenta, infatti, i valori più bassi della Regione.

Principali Cause di Decesso nelComune di Forlì, anno 2010

Femmine Maschi Totale %

Mal. Sistema Circolatorio 259 227 486 38,66

Tumori 184 206 390 31,03

Mal. Sistema Respiratorio 43 38 81 6,44

Mal. Sistema Nervoso 38 12 50 3,98

Disturbi Psichici e Comportamentali 33 17 50 3,98

Traumatismi, Avvelenamenti eConseguenze di cause esterne

22 28 50 3,98

Mal. Endocrine, Nutrizionali eMetaboliche

30 13 43 3,42

Mal. Apparato Digerente 17 19 36 2,86

Malattie Infettive 8 13 21 1,67

Mal. Apparato Genitourinario 7 11 18 1,43

Malattie e Sintomi mal defi niti 8 5 13 1,03

Causa sconosciuta 4 3 7 0,56

Mal. Sangue, Org. Ematopoietici eDist. Immunitari

3 2 5 0,40

Alcune Condiz. Morb. Perinatali 1 1 2 0,16

Mal. Cute e tessuto sottocutaneo 1 1 2 0,16

Mal. Sistema Osteomuscolare eTessuto Connettivo.

2 0 2 0,16

Malformazioni e DeformazioniCongenite, Anomalie Cromosomiche

0 1 1 0,08

Totale 660 597 1.257 100Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna

Salute della popolazione forlivese

Analizzando il tasso di mortalità per età emerge che nel Comune di Forlì, nel 2010, tra i bambini con età inferiore ai 14 anni si sono verifi cati in totale 5 decessi, che rappresentanolo 0,39% delle morti totali; il fenomeno rispecchia l’andamento regionale (RER 0,35%).

Per la fascia d’età 15-64 anni si sono verifi cati 127 decessi (10,1% del totale).

Se invece analizziamo i dati relativi agli ultra 65enni emerge che i decessi sono 1.125, cioè l’89,5% dei decessi totali, a conferma del costante incremento della speranza di vita edell’invecchiamento della popolazione; come prima causa di morte troviamo le malattie del sistema circolatorio seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

Cause di decessi per ultra 65enni residentinel Comune di Forlì

Femmine Maschi Totale %

M. Sistema Circolatorio 257 208 465 41,33

Tumori 149 178 327 29,07

M. Sistema Respiratorio 41 35 76 6,76

Disturbi Psichici e Comportamentali 33 17 50 4,44

M. Sistema Nervoso 38 11 49 4,36

M. Endocrine, Nutrizionali e Metaboliche 27 13 40 3,56

Traumatismi, Avvelenamenti eConseguenze di Cause esterne

15 18 33 2,93

M. Apparato Digerente 16 15 31 2,76

M. Apparato Genitourinario 7 10 17 1,51

Malattie infettive 5 7 12 1,07

Altre cause 16 9 25 2,22

Totale 604 521 1.125 100,00

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Malattie cardiovascolari

I tassi di mortalità sono diminuiti negli ultimi anni, eil contributo delle malattie cardiovascolari è statoquello che più ha infl uito sul trend in discesa dellamortalità. Le malattie cardiovascolari sono per lagran parte prevedibili attraverso l’adozione di stili divita sani, in particolare sana alimentazione, attivitàfi sica regolare e abolizione del fumo di sigaretta, cosìnegli anni, parallelamente al crescere delle possibilitàdi trattamento medico e chirurgico delle malattieè cresciuta la consapevolezza dell’importanza diinterventi di tipo preventivo per impedirne o ritardarnel’insorgenza. Nel 2010 nel Comune di Forlì le malattiedel sistema circolatorio hanno causato il 38,6% deidecessi, dato in linea con quello regionale (36,8%).

Tumori

La mortalità per tumore è laseconda causa di morte sia nelComune di Forlì, sia in regione chea livello nazionale. Per gli uominiil cancro con la più alta letalitàè quello alla trachea, bronchi epolmone, mentre per le donne èquello alla mammella.

Dalla tabella che classifi ca i decessiper tumore vediamo che il tumoredel pancreas colpisce soprattuttole donne, mentre il tumore al colone alla vescica è più presente negliuomini.

Decessi per tumore Comune di Forlì2010

Femmine Maschi Totale %

Tum. Maligni trachea, bronchi epolmone

21 45 66 16,92

Tum. Maligni mammella 33 0 33 8,46

Tum. Maligni colon 14 18 32 8,21

Tum. Maligni stomaco 18 12 30 7,69

Tum. Natura non specifi cata 11 18 29 7,44

Tum. Maligni pancreas 18 8 26 6,67

Tum. Maligni prostata 0 21 21 5,38

Tum. Maligni vescica 5 12 17 4,36

Altri Tum. Maligni linfoide eistiocitario

6 10 16 4,10

Tum. Maligni retto, giunz.Rettosigmoidea e ano

6 6 12 3,08

Altri tumori 52 56 108 27,69

Totale 184 206 390 100,00

Mortalità evitabile e programmi di prevenzione

Con il concetto di mortalità evitabile si fa riferimento a quei decessi che avvengono in determinate età (tra 0 e 74 anni) per cause che potrebbero essere teoricamenteevitate con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia. L’analisi della mortalità evitabile permette di fornire indicazioni utili alle scelte di politichesanitarie, consentendo di stimare i guadagni di salute ottenibili con azioni preventive.

Cause di mortalitàevitabile Comune diForlì residenti tra 0 e74 anni, 2009, 2010

2009 2010

Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

Tumori malignipolmone

11 30 41 12 24 36

Tumore dellamammella

11 0 11 13 0 13

Malattiecardiovascolari

4 8 12 5 8 13

Morti violente +incidenti

5 7 12 4 7 11

Polmoniti e bronchiti 4 3 7 4 4 8

Tumore dell'utero eovaie

3 0 3 7 0 7

Cirrosi epatica 2 3 5 2 5 7

Totale 40 51 91 47 48 95Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna

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Se si tenta di cogliere differenze trauomini e donne in tema di mortalitàevitabile si evidenzia come questariguarda prevalentemente gliuomini, i cui decessi si dimostranomaggiori rispetto a quelli delledonne.

Tassi di mortalitàevitabile, per 1000abitanti del Comunedi Forlì tra 0 e 74anni, 2009, 2010.

Decessi 0-74 Popolazione 0-74 Forlì Tasso di mortalità evitabile per1000

Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

2010 40 48 88 52.054 51.052 103.106 0,77 0,94 0,85

2009 37 51 88 51.497 50.556 102.053 0,72 1,01 0,86Fonte: Saluter, Regione Emilia Romagna

Politiche vaccinali

Le politiche vaccinali vengono attivate sia sulla popolazione infantile che su quella adultaed anziana, con obiettivi e strategie differenziate.Nel 2010 è stata consolidata la copertura vaccinale per l’infanzia, è stata migliorata lacopertura per il Papilloma Virus Humano (HPV) ed è stato ampliato il piano locale perla vaccinazione contro la varicella nei quattordicenni suscettibili alla malattia, secondo ilprogramma varato dalla Regione e avviato a partire dal 2009.Inoltre i tassi di vaccinazione infantile nell’Emilia-Romagna si collocano da anni tra i piùelevati nel nostro Paese. La città di Forlì, dimostrando un particolare interesse versoquesti temi, ha istituitocorsi di formazione peroperatori e campagneinformative per lacittadinanza in meritoalla prevenzione dellemalattie infettive neibambini.Per le vaccinazionial 24° mese di vitai dati relativi all’Ausldi Forlì sono in lineacon quelli regionali,ad eccezione delvaccino per il morbilloche presenta valorilievemente inferiori.

Considerando la copertura vaccinale per ilmeningococco al 24° mese ed a 16 anni notiamoche per coloro che hanno 24 mesi di vita il trend è inaumento fi no ad arrivare al 2009 con il raggiungimentodella media regionale, mentre per gli adolescenti ilvalore è ancora al di sotto degli standard regionali.

Copertura vaccinale meningococco al 24° mese Copertura vaccinale meningococco ai 16 anni2007 2008 2009 2010 2011 2007 2008 2009 2010 2011

Forli 85,30% 92,60% 93,30% 90,60% 90,50% 61,80% 64,30% 68,30% 65,30% 68,30%

Regione 88,50% 92,40% 93,20% 92,30% 92,50% 68,70% 74,40% 74,80% 76,30% 78,70%

Fonte: Regione Emilia RomagnaAnche la copertura per ilpneumococco al 12° meseha mostrato un evidenteincremento dal 2007,attestandosi sulla mediaregionale.

Copertura vaccinale Pneumococco al 12° mese2007 2008 2009 2010 2011

Forli 89,70% 95,40% 96,50% 95,80% 96,00%

Regione 94,20% 95,70% 95,90% 95,50% n.r.

Fonte: Regione Emilia Romagna

Copertura vaccinale al 24° mese di vita, Polio, Morbillo Hib e PertossePolio al 24° mese

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Forli 97,5 98,2 97,5 97,1 98 96,9 96,0

Regione 97,7 97,7 97,6 97,4 97,3 96,7 96,5

Morbillo al 24° meseForli 90,3 92,6 92,8 92,8 93 90,6 90,7

Regione 92,9 93,7 93,5 93,6 93,7 92,9 93,0

Hib al 24° meseForli 96,5 97,3 97,7 97,0 97,7 96,8 95,9

Regione 96,7 96,8 96,7 96,5 96,5 96,0 95,3

Pertosse al 24° meseForli 96,7 97,9 97,3 97,1 97,8 96,9 95,9

Regione 97,2 97,3 97,3 97,1 97,1 96,4 96,2

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L’adesione dell’Ausl di Forlì al vaccino contro il Papilloma virus (HPV) è superiore alla media regionale sia per la prima dose che per il completamento del ciclo vaccinale

Coperturavaccinale HPVper coorte dinascita a 1dose e a 3 dosi

Coorti di Nascita con offerta gratuita

1996 1997 1998 1999 2000

% vaccinaticon almeno 1

dose

% vaccinaticon 3 dosi(coperturevaccinali)

% vaccinaticon almeno 1

dose

% vaccinaticon 3 dosi(coperturevaccinali)

% vaccinaticon almeno 1

dose

% vaccinaticon 3 dosi(coperturevaccinali)

% vaccinaticon almeno 1

dose

% vaccinaticon 3 dosi(coperturevaccinali)

% vaccinaticon almeno 1

dose

% vaccinaticon 3 dosi(coperturevaccinali)

Ausl Forli 75,10% 71,30% 81,90% 78,30% 82,90% 80,70% 78,90% 75,30% 55,00% 22,80%

Regione 51,90% 47,30% 75,70% 73,90% 71,60% 72,70% 72,00% 66,90% n.r. 24,30%

La campagna antinfl uenzale mostra un trend in calo, già accennato nella precedente stagione; gli ultimi dati disponibili per la campagna 2011/2012 sono ancora provvisori.

Tasso di CoperturavaccinaleAntinfl uenzale per100 abitanti di oltre65 anni

Campagna2006/2007

Campagna2007/2008

Campagna2008/2009

Campagna2009/2010

Campagna2010/2011

Campagna2011/2012

(datoprovvisorio)

Ausl Forli 78,7 77,5 77,6 75,1 63,8 65,5

Regione 74,4 73,1 73,1 73 63,3 63

Fonte: Regione Emilia Romagna

Screening oncologici

Gli screening oncologici previsti dall’Ausl di Forlì sono:

• Screening per la diagnosi precoce e prevenzione dei tumori del collo dell’utero;• Screening per la diagnosi precoce dei tumori della mammella;• Screening per la diagnosi precoce e prevenzione dei tumori del colon-retto.

I programmi di screening si attuano da anni con risultati globalmente positivi esuperiori al dato nazionale, in termini di adesione e copertura della popolazione.

Lo screening mediante pap-test è attivo in Emilia Romagna dal 1997, ed è rivolto adonne dai 25 ai 64 anni, con cadenza triennale.

Il principale indicatore è la percentuale di adesione sul totale degli inviti.

Nel 2010 a Forlì, la percentuale di donne che hanno aderito al programma è pari al60,09% in linea con il dato regionale, nel 2011 l’adesione diminuisce sia per l’Ausl diForlì che per l’intera regione, con percentuali pari rispettivamente a 56,8% e 58,9%.

Inviti e adesioniallo screening alCollo dell’Utero(25-64 anni)

Estensionedegli inviti

corretta

Adesioneall'invitocorretta

2011

Adesioneall'invitocorretta

2010

Coperturadel test

2011

Coperturadel test

2010

Residenti Fo 98,6 56,8 60,9 61,1 54,2

Emilia Romagna 97,1 58,9 60,1 62,1 62,5

Domiciliati Fo 99,4 42,4 41,1 45,9 28,9

Emilia Romagna 72,6 44,9 43,4 33,0 33,2

Fonte: Ausl Forlì

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Lo screening mammografi co, come quello relativo alla cervice uterina, è attivo in Emilia Romagna dal 1997, è rivolto a donne do 50-69 anni, con periodicità biennale.

A partire dal 2010 la fascia di età è stata estesa alle donne di 45-49 anni con cadenza annuale e alle donne di 70-74 anni (cadenza biennale).

La mammografi a e gli eventuali esami di approfondimento sono per tutte gratuiti.

Nel 2010 la percentuale di donne che hanno aderito è pari all’86,2%, e nel 2011 per le fasce d’età, 45-49, 50-69 e 70-74 abbiamo una percentuale di adesioni pari a 77,9%,78,1% e 65,5% rispettivamente, percentuali superiori alla media regionale per prime due fasce d’età e in linea con le età più avanzate.

Inviti e adesioni alloscreening alla MammellaAusl Forlì ed EmiliaRomagna, anni 2010 e2011

45-49 anni 50-69 anni 70-74 anni Mammella 2010

Estensionedegli inviticorretta

Adesioneall'invitocorretta

Coperturadel test

Estensionedegli inviticorretta

Adesioneall'invitocorretta

Coperturadel test

Estensionedegli inviticorretta

Adesioneall'invitocorretta

Coperturadel test

Estensioneall'invitocorretta

Adesioneall'invitocorretta

Residenti Fo 66,3 77,9 53,8 94,7 78,1 75,3 75,2 63,5 47,8 86,2 75,5

Emilia Romagna 78,2 61,9 56,8 95,4 67,4 71,8 89,2 64,2 63,3 70,6 70,4

Domiciliati Fo 49,3 38,9 33,6 92,1 59,1 58,9 80,5 52,5 43,4 67,7 53

Emilia Romagna 64,9 42,9 31,9 81,1 43,2 39,6 77,1 37,5 33,2 45,2 41,1

Incidenti Stradali

Per quanto concerne la Provincia di Forlì–Cesena nel primo decennio degli anni 2000 sono avvenuti 23.044 incidentistradali con 627 decessi e 34.953 feriti.

Il rapporto di mortalità (ovvero il numero di morti ogni 100 incidenti ) e il rapporto di pericolosità ( ovvero il numerodi morti ogni 100 morti+feriti) sono due indicatori fondamentali per valutare le conseguenze sanitarie degli incidentied entrambi fanno registrare nel periodo considerato (2000-2010) complessivamente un trend in diminuzione.

Dai dati raccolti si evince che la maggior parte di incidenti negli anni considerati, 2008, 2009 e 2010, si sonoverifi cati su rettilinei (per il 2010 precisamente 400 incidenti con 11 decessi e 542 feriti su un totale di 925 incidenti),seguiti dagli incroci (205 con 2 decessi e 257 feriti) e al terzo posto le rotatorie (90 con nessun decesso e 97 feriti).

Incidenti stradalirelativi allaProvincia diForlì-Cesena, anni2000-2010

2008 2009 2010

2.038 1799 1.764

54 39 34

2700 2407 2337

2,65 2.02 1,93

132,4 133,8 132,5

1,96 1,6 1,43

Fonte: Ausl Forlì

Fonte: Regione Emilia Romagna

In tutte le Ausl dell’Emilia Romagna il programma si screening al colon-retto è stato avviato dal 2005 e coinvolge uomini e donne di 50-69 anni.

Il programma di prevenzione dei tumori colon-rettali prevede lo screeningcon la ricerca biennale del sangue occulto fecale, la colonscopianei familiari di primo grado dei casi riscontarti e la promozione dellacolonscopia per le persone di età 70-74 anni che non l’abbiano eseguitanei dieci anni precedenti.

La percentuale di adesione sugli inviti per il 2010 è pari al 41,44% perl’Ausl di Forlì, dato inferiore rispetto alla media regionale (54,7%), mentrea Novembre del 2011 l’adesione di Forlì aumenta, arrivando a 43,2%.

Inviti e adesioniallo screening alColon retto(50-69 anni)

Estensionedegli inviticorretta

Adesioneall'invito

corretta 2011(Novembre)

Adesioneall'invito

corretta 2010

Copertura deltest 2011

Copertura deltest 2010

Residenti Fo 99 43,2 41,4 48,7 44

Emilia Romagna 94,6 55 54,7 53,9 52,8

Domiciliati Fo 96,8 26 12,2 35,1 19,6

Emilia Romagna 97,2 26,6 25,1 29,6 35,9

Fonte: Ausl Forlì

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Verso l’unione dei Comuni del Distretto Forlivese

Obiettivo trasversale di tutti i programmi e azioni strategiche è quello dellagovernance interistituzionale, cioè la promozione di un insieme di modelli e pratichefi nalizzate ad orientare e favorire la cooperazione sinergica e convergente tra i varisoggetti pubblici e privati che operano nel territorio, con l’obiettivo di migliorareil coordinamento e l’integrazione di risorse e competenze nella realizzazione deiprogetti strategici.

Il Comune di Forlì in questa prospettiva si è fatto promotore in Romagna di unserio confronto fra enti ed istituzioni, per individuare l’effi cacia degli strumentidi codecisione a disposizione: “area vasta”, “sistema”, o forme più radicali diinnovazione amministrativa nell’ambito della Regione Emilia-Romagna. Nelcorso del 2013 si è dato avvio al processo di attuazione del patto sottoscritto daisindaci dei 15 comuni del comprensorio forlivese nel maggio 2012, che prevedela creazione di un’Unione (ex art. 32 del TUEL) di tutti i comuni del comprensorio.L’atto costitutivo e lo statuto dell’Unione di Comuni della Romagna Forlivese èstato approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n.139 del 19.11.13.

Il 18 gennaio 2014 è stato sottoscritto, da parte dei Sindaci, l’atto di adesioneall’Unione e contestualmente si sono eletti gli organi dell’Unione.

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CAPITOLO IIIDENTITÀ DELL’ENTE

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Arch. PAOLO RAVA

Professore a contratto allaCattedra di ProgettazioneArchitettonica alla Facoltà diArchitettura di Ferrara.Deleghe: Pianifi cazioneterritoriale - Urbanistica -Edilizia Privata - Collegio diVigilanza - Accordi diProgramma

Presentazione degli Amministratori

La Giunta comunale è composta dal Sindaco e da dieci Assessori. Di questi cinque sono donne per tale scelta il Comune di Forlì è stato individuato come Comunerosa . Gli amministratori non hanno una tradizione politica alle spalle ma sono principalmente tecnici.

IL SINDACO

Prof. ROBERTO BALZANI

E’ professore ordinario di Storiacontemporanea presso la Facoltàdi Conservazione dei beni culturalidell'Università di Bologna, Sede diRavenna, della quale è stato preside fra il2008 e il 2009.Competenze riservate: Università -Sport - Centro Storico - Governance delleSocietà Partecipate - Polizia Municipale

Vice Sindaco Dott.GIANCARLO BISERNA

Già Quadro Direttivo in BancaCommerciale e Banca Intesa.Deleghe al 31/12/2011:Lavori Pubblici - Operepubbliche - Mobilità sostenibile- Sicurezze e Protezione Civile- Trasparenza - Legalità -Servizi Cimiteriali

Deleghe attuali: LavoriPubblici - Opere pubbliche- Mobilità sostenibile -Sicurezze e Protezione Civile -Trasparenza - Legalità - ServiziCimiteriali - Benessere Animale

Dott. DAVIDE DREI

Dirigente cooperativoDeleghe: Politiche di Welfare -Cooperazione allo sviluppo

Ing. ALBERTO BELLINI

E’ ricercatore universitario presso ilDipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneriadell’Università di Modena e Reggio Emilia.Deleghe al 31/12/2011: Qualità ambientale -Verde - Politiche energetiche - Rifi uti - Energia- Innovazione Tecnologica - Servizi Cimiteriali- Benessere AnimaleDeleghe attuali: Qualità ambientale - Verde -Politiche energetiche - Rifi uti - Energia

Dott.ssa MARIA MALTONI

Responsabile CNA Impresa Donna - CNAForlì-CesenaDeleghe al 31/12/2011: Sviluppo economico- Commercio, Industria, Artigianato - Turismo- Risorse Umane - Pari Opportunità eConciliazioneDeleghe attuali: Sviluppo economico -Commercio, Industria, Artigianato - Turismo- Risorse Umane - Pari Opportunità eConciliazione - Innovazione Tecnologica

Dott.ssa VALENTINARAVAIOLI

Laureanda in fi lologialatina alla facoltà diLettere dell’Università diBologna.Deleghe: Centri diaggregazione giovanili- Politiche Giovanili –Servizi Demografi ci– Servizio Civile –Toponomastica eStatistica

Dott.ssa GABRIELLATRONCONI

Già docente in vari istitutitecnici forlivesiDeleghe: PoliticheEducative e Formative –Istruzione

Prof. JOHN PATRICKLEECH

Professore di LinguaInglese presso la ScuolaSuperiore di LingueModerne per Interpreti eTraduttori dell’Universitàdi Bologna a Forlì.Deleghe: Cultura- Politiche Europee -Relazioni Internazionali- CooperazioneTerritoriale -C o o p e r a z i o n eInternazionale

Avv. KATIA ZATTONI *DECEDUTA 8.10.2013Avvocato iscritta all’Albo dell’Ordine diForlì e Cesena.Deleghe: Decentramento -Partecipazione - Servizi Generali - Pacee Diritti Umani - Eventi Istituzionali

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Dott.ssa EMANUELA BRICCOLANI

Commercialista e Revisore iscrittaall’Ordine dei Dottori Commercialistidi Forlì-Cesena.Deleghe: Bilancio - Finanza diprogetto e Nuovi strumenti fi nanziari- Patrimonio - Contratti, Gare eAcquisti - Tributi

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* dal momento del decesso tutte le deleghe sono tornate al Sindaco che, successivamente, con il decreto del 22 Ottobre ha assegnato:“Pace e diritti umani” all’assessore Drei e “affari generali” all’assessora Ravaioli.

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Commissioni Consiliari

Il Consiglio Comunale istituisce nel suo ambito le commissioni consiliari permanenti permateria, o gruppi di materiale affi ni o complementari, con compiti istruttori o di controllo.

Le Commissioni svolgono una funzione consultiva e preparatoria degli atti di competenzadel Consiglio nonchè vigilanza sull'attività amministrativa del Comune ed hanno facoltàpropositiva nei riguardi della Giunta. Le riunioni vengono tenute normalmente nei giorniferiali. Alle sedute delle commissioni possono prendere parte il Sindaco, gli Assessoricompetenti in materia e i capigruppo consiliari.

Le sedute delle commissioni sono pubbliche. Sono tenute in forma segreta nei casi in cuivengono trattati argomenti che possano pregiudicare il diritto di riservatezza di persone,di gruppi o di imprese, o compromettere l'interesse dell'amministrazione comunale.

Uffi cio di Presidenza

Per l'esercizio delle funzioni attribuitegli, il Presidente del Consiglio si avvale di una struttura di supporto denominata Uffi cio di presidenza cui fanno parte, oltre alPresidente, il Vice Presidente, il Segretario generale ed il Vice Segretario generale.

CONSIGLIO COMUNALE

Il consiglio e' l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell'Ente e ha competenza ad atti fondamentaliquali ad esempio:

• statuti, regolamenti, criteri generali in materia di ordinamento degli uffi ci e dei servizi;

• piani fi nanziari, programmi triennali ed elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali, piani territorialied urbanistici;

• convenzioni tra i comuni e quelle tra i comuni e provincia, costituzione e modifi cazione di forme associative;

• istituzione, compiti e norme sul funzionamento degli organismi di decentramento e di partecipazione;

• assunzione diretta dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e aziende speciali, concessione dei pubblici servizi,partecipazione dell'ente locale a società di capitali, affi damento di attività o servizi mediante convenzione;

• istituzione e ordinamento dei tributi; disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi;

• indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti;

• indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni, nonchènomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, aziende ed istituzioni.

Il consiglio partecipa altresì alla defi nizione, all'adeguamento e alla verifi ca periodica dell'attuazione delle lineeprogrammatiche da parte del sindaco e dei singoli assessori.

Distribuzione seggi

Partito Democratico Seggi attribuiti N. 22Di Pietro - Italia dei valori Seggi attribuiti N. 2Il Popolo Della Libertà Seggi attribuiti N. 10Lega Nord Seggi attribuiti n. 3Unione di Centro Seggi attribuiti n. 2

PAOLO RAGAZZINIPresidente del Consiglio Comunale

DOTT.SSA PAOLA CASARAVice Presidente del Consiglio

Dal 7 maggio 2012 la carica di VicePresidente del Consiglio è ricoperta dallaDott.ssa Vanda Burnacci

Conferenza dei Capigruppo

La conferenza dei Capigruppo è un organismo consultivo del Presidente del Consiglio comunale nell'esercizio delle sue funzioni e concorre a defi nire la programmazioneed a stabilire quant'altro risulti utile per il profi cuo andamento dell'attività del Consiglio.

La conferenza dei capigruppo costituisce, ad ogni effetto, commissione consiliare permanente. La Conferenza dei Capigruppo è convocata e presieduta dal Presidentedel Consiglio.

Gruppi ConsiliariCapigruppo

Gruppi di maggioranza

Veronica Zanetti - Partito Democratico Partito Democratico: 22 seggi

Federico Balestra - Italia dei Valori DI Pietro - Italia dei valori: 2 seggi

Gruppi di minoranza

Alessandro Rondoni - Popolo delle Libertà Il Popolo della Libertà: 10 seggi

Paola Casara - Lega Nord Lega Nord: 3 seggi

Gabriele Gugnoni - Unione di Centro Unione di Centro: 2 seggi

Raffaella Pirini - Destinazione Forlì Destinazione Forlì: 1 seggio

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1^ Commissione ConsiliareBilancio, affari generali ed istituzionali, società partecipate

Competenze:• Direzione Generale, pianifi cazione strategica -

Programmazione e controllo - Informazione e rapporti coimass media - Sicurezza urbana - Polizia municipale - Servizidi supporto al Consiglio, Giunta e Sindaco - Partecipazionisocietarie - Associazione intercomunale della Pianuraforlivese;

• Organizzazione delle funzioni e dei servizi - Servizi generali -Semplifi cazione amministrativa - Relazioni aziendali - Serviziinformatici - Servizi demografi ci;

• Bilancio - Finanza di progetto e nuovi strumenti fi nanziari -Patrimonio - Logistica;

• Decentramento amministrativo, istituti della partecipazionecivica - Comunicazione, rapporti con i cittadini - Rete civica;

• Protezione civile.Presidente: Avv. Massimiliano Pompignoli

2^ Commissione ConsiliareProgrammazione, investimenti, urbanistica, ambiente,attività economiche

Competenze:

• Pianifi cazione Territoriale - Urbanistica - Edilizia;• Qualità ambientale - Piano energetico e servizi a rete

- Agenzia di ambito territoriale (acqua e rifi uti);• Lavori pubblici - Programma opere pubbliche -

Aeroporto;• Sviluppo economico - Commercio e mercati;• Mobilità sostenibile (Piano del traffi co - Piano

dei trasporti) - Sicurezza stradale - Educazioneambientale - Diritti dei consumatori - Verde, parchi earredo urbano - Benessere animale.

Presidente: Ing. Francesca Gardini

3^ Commissione ConsiliarePolitiche sociali, educative, culturalie sportive

Competenze:

• Politiche di welfare;• Cultura - Università;• Politiche educative e formative;• Politiche giovanili;• Sport - Rapporti internazionali;• Turismo.

Presidente:Dott.ssa Diana Morgagni

Commissione per le Pari Opportunità

Competenze:

• Presentare proposte di revisione ed adozione di atti regolamentari;• Predisporre progetti volti a facilitare l'accesso delle donne al lavoro e ad

incrementare le opportunità di istruzione, di avanzamento professionale e dicarriera delle donne;

• Proporre iniziative atte a promuovere una condizione familiare dicorresponsabilità della coppia nei confronti della procreazione responsabilee dell'educazione dei fi gli;

• Predisporre la relazione sulla condizione femminile;• Proporre indagini e ricerche sulla condizione della donna nell'ambito del

territorio comunale, nonchè incontri, convegni, seminari, conferenze epubblicazioni;

• Formulare osservazioni e proposte nelle varie fasi di predisposizione diregolamenti ed atti amministrativi;

• Riferire sull'applicazione delle leggi relative alla parità fra uomo e donna,in particolare quelle relative alla materia del lavoro e sulle condizioni diimpiego delle donne;

• Proporre iniziative per reperire e diffondere informazioni riguardanti lacondizione femminile.

Presidente: Dott.ssa Sara SamorìVice Presidente: Dott.ssa Morena Farneti

Commissione per la verifi ca delle procedure amministrative

Competenze:

La Commissione per la verifi ca delle procedure amministrative ha compiti inerentil'attività preparatoria e propositiva per la più ampia attuazione delle disposizionidell'ordinamento delle autonomie locali e della legge in materia di procedimentiamministrativi e dei diritti di accesso e di informazione da parte dei cittadini (art.63 del Codice I).La Commissione per la Verifi ca delle Procedure Amministrative si prefi gge disvolgere, con il massimo impegno e trasparenza nell'esclusivo interesse di tuttala città, i propri compiti inerenti l'attività preparatoria e propositiva per la più ampiaattuazione delle disposizioni dell'ordinamento delle autonomie locali e della leggein materia di procedimenti amministrativi e dei diritti di accesso e di informazioneda parte dei cittadini.In particolare la Commissione:• si esprime sui regolamenti comunali;• formula proposte in ordine a: modalità di svolgimento dell'attività del

responsabile del procedimento; miglioramento dell'impatto organizzativo neirapporti con i cittadini e con gli enti esterni;

• segnala all'Amministrazione possibili interventi conseguenti a decisionigiurisprudenziali che coinvolgano interessi di varie categorie di cittadini.

Presidente: Avv. Fabrizio RagniVice Presidente: Dott. ssa Raffaella Pirini

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L’organizzazione e le Risorse Umane del Comune

La struttura organizzativa, quirappresentata, esprime il modo conil quale i compiti sono distribuiti trai servizi e come gli stessi vengonoaggregati in aree.

La scelta del modello organizzativoè funzionale al conseguimento degliobiettivi di fondo del Comune.

L’organizzazione degli uffi ci èdisciplinata sulla base dei criteri diautonomia, funzionalità, economicità digestione, effi cacia ed effi cienza, nonchésulla base di principi di trasparenza,professionalità e responsabilità delpersonale.

Con delibera di Giunta comunale n.186 del 23.06.2011 è stata approvatala nuova struttura organizzativa delComune di Forlì dando luogo ad unassetto della macrostruttura per areedi tipo funzionale, aggiornata condeliberazioni successive.

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Gli effetti del “blocco delle assunzioni” in questi ultimi anni si sono fatti particolarmente sentire, come risulta dai dati riportati nella tabella seguente. Nel contempol’Amministrazione ha cercato, attraverso scelte organizzative, di ridurre il personale. Di particolare rilevanza la riduzione del numero dei dirigenti.Dal 2009 al 2013 il saldo fra assunzioni e cessazioni è di 22 dipendenti (- 2,7%), anche se dall’andamento di seguito riportato si nota come dal 2012 al 2013 si registrauna lieve crescita imputabile al personale di categoria C.

Personale dipendente per categorie 31.12.09 31.12.10 31.12.11 31.12.12 31.12.13

Personale dipendente cat. A 8 6 4 4 4

Personale dipendente cat. B 174 166 165 160 160

Personale dipendente cat. C 435 446 436 428 441

Personale dipendente cat. D 188 187 178 182 183

Personale dipendente dirigente 23 19 17 17 18

Totale 828 824 800 791 806

La composizione del personale vede una netta prevalenza delle donne rispetto agli uomini: 68% contro il 32%. Il dato di una forte presenza femminile fra ilpersonale degli enti locali è oramai ampiamente consolidato e confermato nel Comune di Forlì. Le donne sono presenti soprattutto nelle categorie intermedie;la forte presenza di donne nella categoria C è influenzata dal personale delle scuole comunali (nidi d’infanzia e scuole materne), quasi esclusivamente di sessofemminile (docente ed ausiliario).

Rispetto agli anni precedenti, la presenzadelle donne nella categoria dei funzionari/quadri (D) è maggioritaria.

Situazione inversa, invece, fra il personaledirigente con preponderanza del sessomaschile.

Personale suddiviso percategoria e sesso al 31.12.2013

Uomini Donne Totale

Cat. A 2 2 4

Cat. B 66 94 160

Cat. C 114 327 441

Cat. D 65 118 183

Dirigenti 11 7 18

Totale 258 548 806

% 32% 68% 100%

La presenza dei dipendenti si concentranelle fasce di età comprese fra i 50 e i 59anni di età, con un lieve invecchiamentoanagrafi co nel tempo, dovuto anche allesuddette limitazioni per le nuove assunzioni.

Suddivisione delpersonale per sesso eclassi di età

31.12.2009 31.12.2010 31.12.2011 31.12.2012 31.12.2013*

Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne

Tra 20 e 29 anni 5 12 4 12 4 6 5 8 3 4

Tra 30 e 39 anni 37 82 30 85 30 84 22 82 21 75

Tra 40 e 49 anni 102 238 102 234 90 214 87 204 82 200

Tra 50 e 59 anni 123 207 123 155 126 224 127 212 129 224

Oltre 60 anni 9 13 6 12 8 14 13 31 21 43

Totale 276 552 265 498 258 542 254 537 256 546

L’anzianità del personale dipendente èun’informazione utile per fare previsionisui pensionamenti e, di conseguenza, sulrinnovo della forza lavoro compatibilmentecon le limitazioni derivanti dal c.d. bloccodelle assunzioni.

Proprio queste limitazioni impongono, inmolti casi, l’individuazione di modalitàgestionali dei servizi pubblici diverse dallagestione diretta del Comune.

Personale suddivisoper anzianità diservizio al 31.12.2013*

Uomini Donne Totale

Tra 0 e 5 anni 42 106 148

Tra 6 e 10 anni 18 95 113

Tra 11 e 15 anni 27 56 83

Tra 16 e 20 anni 44 95 139

Tra 21 e 25 anni 49 52 101

Tra 26 e 30 anni 37 70 107

Tra 31 e 35 anni 31 26 57

Tra 36 e 40 anni 7 34 41

oltre 40 anni 1 12 13

Totale 256 546 802

Incidenzadelle speseper ilpersonale

anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Spesapersonale

34.771.880 34.243.079 33.883.786 33.358.485 32.951.030

Spesecorrenti

94.110.520 92.887.479 90.963.427 90.051.960 106.898.428

Incidenza 36,95% 36,87% 37,25% 37,04% 30,82&

*Sono esclusi dal conteggio i dirigenti a tempo determinato

Dalla tabella si evince che la spesa per il personale si è ridottadrasticamente. Nel dettaglio da una spesa di personale di 34.771.880 €si è passati a 32.951.030 € con una riduzione del 5,2%.

35

Le partecipate del comune

Nel 2004 il Comune, tramite il “Progetto Governance”, si è dotato di un modello organizzativo e di una serie di strumenti per rafforzare e rendere più effi cace la funzionedi indirizzo e controllo verso le società partecipate dal Comune di Forlì. La soluzione organizzativa per il controllo delle società partecipate ha previsto la creazione diun’apposita unità di staff alla direzione generale, e due gruppi di lavoro: il comitato per la governance, con funzione di indirizzo e controllo strategico, e il team dellepartecipate, con funzione di controllo operativo sui servizi pubblici esternalizzati.

Successivamente sono stati predisposti due documenti fondamentali per la governance:• il codice di presidio sugli organismi partecipati, contenente modelli di corporate governance e di programmazione integrata, che permette di coordinare gli strumenti

di programmazione dell’ente locale e degli organismi partecipati;• il codice di comportamento degli amministratori nominati dal Comune di Forlì, nel quale si prevedono una serie di osservanze per i componenti dei CdA diretti a ridur-

re l’asimmetria informativa.

La necessità di effettuare un controllo puntuale dell’attività delle società partecipate, a fronte di situazioni sempre più complesse, ha portato alla costituzione, nell’aprile2011, della holding “Livia Tellus Governance S.p.A.” (LTG), che detiene e gestisce le partecipazioni nelle varie società di capitali.

La scelta di costituire una società holding come modello di governance delle proprie società è vista come una naturale evoluzione dei modelli di governance adottati dalComune di Forlì verso un sistema più effi cace di indirizzo e controllo, in grado di infl uire direttamente sugli strumenti di programmazione e rendicontazione delle societàpartecipate e di controllarne tempestivamente l’attività attraverso la centralizzazione dei principali servizi di staff.

Benefi ci:

• un maggior approccio strategico all’organizzazione del portafoglio di partecipazioni societarie e alla defi nizione del ruolo strategico di ciascuna di esse, in relazioneanche alla rilevanza socio-politica delle rispettive attività, per mettere in condizione il Comune di prendere le decisioni che gli competono;

• l’assunzione da parte della holding del ruolo di punto di intercettazione delle informazioni per le relative elaborazioni e decisioni da assumere per l’amministrazionedelle partecipate, sulla base degli indirizzi contenuti nel budget approvato dal Comune;

• l’omogeneizzazione e il raccordo delle informazioni relative alle società partecipate, sia a livello preventivo, attraverso un apposito budget, che a livello consuntivoattraverso la predisposizione di un bilancio consolidato;

• la razionalizzazione della gestione fi scale delle partecipate in un unico contesto, attraverso il consolidato fi scale determinando benefi ci di tipo economico e fi nanziario(compensazione degli utili con le perdite per le imposte dirette) e fi nanziario (compensazione dei crediti e debiti d’imposta per le imposte indirette);

• la gestione in modo unitario delle risorse fi nanziarie delle partecipate in un’ottica di gruppo, attraverso il cash-pooling e la gestione centralizzata dei debiti difi nanziamento.

Una particolare azione di governance, sia ai fi ni del perfezionamento di strumenti di controllo delle partecipate che al contempo per la razionalizzazione e riduzione deicosti generali, è rappresentata dall’accentramento nella holding di alcune funzioni di staff dell’attività delle società partecipate: tenuta delle scritture contabili, gestionedei rapporti con il personale e tenuta libri paga, gestione fi nanziaria, gestione affari legali, gestione centralizzata acquisti beni e servizi comuni, consolidamento fi scale.

Con l’approvazione del budget e del bilancio sociale di gruppo di LTG, il Consiglio Comunale dispone di uno strumento diretto per la defi nizione degli indirizzi (il budget)e di uno strumento per il controllo sull’attuazione di tali indirizzi sulle singole società partecipate (il bilancio sociale di gruppo). In base al budget 2014 LTG sarà gradodistribuire al Comune di Forlì oltre € 4.000.000 di risorse correnti (dividendi e canoni di concessione sui servizi pubblici locali).

Il Comune di Forlì, indicato nel 2010 come “città più rosa d’Italia” dal forum della Pubblica Amministrazione per la presenza paritaria nella Giunta e nel Consiglio, haintrodotto fi n dal 2009 strumenti innovativi per promuovere la presenza delle donne nelle società partecipate dall’Ente. Infatti con una modifi ca agli “indirizzi per nominee designazioni del Comune presso enti, aziende, istituzioni, fondazioni e società” approvata dal Consiglio Comunale dopo l’insediamento della Giunta Balzani, oltre aiprincipi di competenza e trasparenza nelle nomine, è stata introdotto un criterio complessivo di riequilibrio di genere.

36

Organismi partecipati dal Comune di Forlì e dalla holding Livia Tellus Governance S.p.A. e organismi controllati dal Comune*

* Dati bilancio 2012.

37

Le principali società e organismi partecipati dal Comune di Forlì

Livia Tellus Governance S.p.A.

Livia Tellus Governance S.p.A. è uno strumento organizzativo del comune di Forlì mediante ilquale l’ente locale partecipate nella società, anche di servizio pubblico locale, al fi ne di garantirel’attuazione coordinata ed unitaria nell’ordinamento dell’ente locale, nel perse-guimento degliobiettivi di interesse pubblico di cui il comune è portatore.Livia Tellus detiene le principali partecipazioni in società ed il loro coordinamento tecnico efi nanziario in società ed il loro coordinamento tecnico e fi nanziario; in particolare, la società halo scopo di :

• assicurare compattezza e continuità nella gestione delle società partecipate dal comunedi Forlì;

• esercitare funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento sia dell’assetto organizzativoche delle attività esercitate dalle società partecipate.

Quotapartecipazione

100% Patrimonio nettodella società

€ 182.300.982 ValorepartecipazioneComune di Forlì

€ 182.300.982

I.S.Aer.S. Soc. Cons. a r.l.La società ha l’obiettivo di svolgere attività culturali, di formazione, di applicazionetecnolo-gica e produttiva in campo aeronautico e spaziale e di diffusione dei risultatiscientifi ci e tecnologici acquisiti mediante l’attività di ricerca, nonché l’introduzionedelle tecnologie a-vanzate in ogni campo, pubblico o privato, produttivo e di servizio.

Quotapartecipazione

40% Patrimonio nettodella società

€ 137.456 Valorepartecipaz.Comune Forlì

€ 54.982

Ser.In.Ar. Soc.cons. p.A.

La società è attiva nel settore del sostegno al decentramento universitario,dell’Università degli Studi di Bologna, nelle città di Cesena e Forlì e nella progettazionee gestione di iniziative formative corsuali e non, nell’ambito della formazione superiore.In particolare, la società opera per:

• la promozione ed orientamento dei costi attivati nelle sedi decentrate;• l’organizzazione di corsi di formazione prevalentemente superiore, permanente e

continua (post laurea e post diploma), perseguendo in particolare un’integrazionecon l’università e con il sistema scolastico del territorio;

• l’introduzione delle tecnologie avanzate in ogni campo pubblico e privato,produttivo e di servizio;

• lo sviluppo, in loco, della ricerca scientifi ca e sua conseguente applicazione, inaccordo ed in stretta collaborazione con le Università degli Studi e con Istituti diricerca pubblici e privati;

• la predisposizione e, ove necessario, gestione di strutture, servizi e interventi peril diritto allo studio relativi ai servizi abitativi, di mensa ed informativi.

Quotapartecipazione

36,12% Patrimonio nettodella società

€ 6.392.653 Valorepartecipaz.Comune Forlì

€ 2.309.026

Società per l’affi tto Soc. cons. ar.l.

La società consortile ha lo scopo di assistere e/o di favorire i soci consorziati comeorgani-smo di servizi, provvedendo a promuovere, agevolare e coordinare per contodei consor-ziati l’espletamento di servizi volti alla promozione di interventi fi nalizzati adaffrontare l’e-mergenza abitativa e ad incrementare la dotazione di alloggi per l’affi ttoda destinare a ta-lune categorie sociali, tra le quali i lavoratori stranieri o comunque inmobilità, provenienti da altre zone del Paese. La società in questione si propone, quindi, come un soggetto erogatore di serviziabitativi, idoneo a svolgere tutte le quelle attività che direttamente o indirettamente siritengano utili ed effi caci al perseguimento degli interessi generali descritti.

Quotapartecipazione

30% Patrimonio nettodella società

€ 27.645 Valore partecipaz.Comune Forlì

€ 8.294

38

A.C.E.R. – Azienda Casa EmiliaRomagna

A.C.E.R. è l’ente pubblico economico, subentrato all’I.A.C.P. (Istituto Autonomoper le Case Popolari) che ha lo scopo di gestire, progettare, costruire immobili diedilizia residenziale pubblica, realizzare interventi edilizi di manutenzione, recupero equalifi cazione di immobili, fornire servizi tecnici di programmazione ed attuazione diinterventi edilizi, urbanistici e/o di programmi complessi.

Quotapartecipazione

23,97% Patrimonio nettodella società

€ 9.488.097 Valorepartecipaz.Comune Forlì

€ 2.274.297

Azienda pubblica di Servizi allaPersona del Forlivese

Nell’anno 2010, ai sensi della Legge Regionale n.2 del 12 maggio 2003, si è costituital’A-zienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP) del forlivese per l’effetto dellatrasformazio-ne e della fusione delle IPAB: “Opera Pia Piccinini Casa Protetta” diPredappio Alta, “ Casa di Riposo Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli, “Casa di RiposoVilla del Pensionato” di Rocca San Casciano.Questa ASP ha come fi nalità l’organizzazione ed erogazione di sevizi rivoltiprioritariamen-te agli anziani secondo le esigenze indicate dalla pianifi cazione localedefi nita dal Piano distrettuale per la salute e il benessere sociale (strumento diprogrammazione dei servizi sociali) e nel rispetto degli indirizzi defi niti dall’Assembleadei soci. Il bacino di utenza dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona è il distrettodi Forlì.

Quotapartecipazione

22,26% Patrimonio nettodella società

€ 2.367.072 Valorepartecipaz.Comune Forlì

€ 526.910

ATR – Consorzio AziendaTrasporti Forlì Cesena

Il Consorzio Azienda Trasporti (ATR) Forlì-Cesena assume le funzioni di Aziendalocale per la Mobilità e il Trasporto Pubblico Locale, ai sensi dell’art.19 della L.R. n.30del 2/10/1998.Il Consorzio svolge varie funzioni, aventi ad oggetto la progettazione, organizzazione,promozione, amministrazione e, laddove consentito, la gestione dei servizi pubblici epriva-ti della mobilità integrata delle persone e delle merci.Quota

partecipazione36,18% Patrimonio netto

della società€ 15.301.884 Valore

partecipaz.Comune Forlì

€ 5.536.222

Forlì nel cuore Soc. Coop.consortile La società è stata costituita il 31.03.2010 per promuovere attività economiche e

produttive nel centro storico della città di Forlì. Le iniziative, attività ed eventi propostihanno lo scopo di rendere il centro storico vivo, interessante ed attraente agli occhidei suoi cittadini e per coinvolgerli in modo attivo, rendendoli partecipi della propriacittà.

Quotapartecipazione

0,6% Patrimonio nettodella società

€ 7.812 Valorepartecipaz.Comune Forlì

€ 25

Le principali società partecipate dalla holding Livia Tellus Governance S.p.A.

Forlifarma S.p.A.La società Forlifarma S.p.A. opera principalmente nella gestione delle n. 7 farmaciedelle quali è titolare il Comune di Forlì.L’attività è iniziata nel 1963 con l’apertura della prima farmacia. Il Comune di Forlìdeteneva l’intero pacchetto azionario della società passato alla holding il 29 giugno2011.

Quota di part.della holding

100% Patrimonio nettodella società

€ 6.469.450 Valorepartecipaz.

€ 6.469.450

39

Forlì Città Solare S.r.l.

La società ha per oggetto l’esercizio di servizi afferenti la conservazione, valorizzazionee gestione del patrimonio e del territorio degli enti pubblici soci nell’interesse deglistessi an-che ai fi ni della tutela ambientale e risparmio energetico. In tal senso sisono eseguite operazioni di effi cientamento energetico per gli immobili del Comuneattraverso dei contratti Esco.E’ stata eseguita la progettazione degli impianti fotovoltaici sulle coperture della scuolaelementare “Lamberto Valli” di Carpinello, del liceo classico “G.B.Morgagni”, dellascuola media “Marco Palmezzano” di Forlì; dell’impianto Polisportivo San Martino;della Scuola “Aquilone”.

Quota di part.della holding

100% Patrimonio nettodella società

€ 5.122.035 Valorepartecipaz.

€ 5.122.035

Forlì Mobilita’ Integrata S.r.l.

• La società è soggetto esclusivamente dedicato all’attività strumentale per ilperseguimento dei fi ni degli enti pubblici socie e funzionale alla gestione di servizie funzioni amministrative afferenti la mobilità e la sosta.

• In particolare la società svolge:• • funzioni relative alla pianifi cazione e progettazione della mobilità delle persone

e delle merci;• • gestione della sosta a pagamento;• • progettazione e controllo del trasporto scolastico;• • gestione servizi connessi alla mobilità (tra cui il “bike sharing”).Quota di part.

della holding100% Patrimonio netto

della società€ 52.879,00 Valore

partecipaz.€ 52.879,00

Fiera Di Forli’ S.p.A.La società svolge attività di organizzazione diretta ed indiretta di manifestazionifi eristiche, convegni ed altre attività similari nell’ambito del quartiere fi eristico, sito aForlì in Via Punta di Ferro.La Fiera di Forlì è costituita da una cittadella di strutture polifunzionali e multivalentiideali per accogliere eventi aziendali, promozionali o di spettacolo, come fi eree incontri sportivi di grande affl uenza, seminari e meeting. La sua collocazione inprossimità delle grandi arterie stradali, a due minuti dal casello autostradale A14, gliampi parcheggi, la notevole capacità alberghiera, rendono la Fiera di Forlì un luogo eun mezzo privilegiato per amplifi care e dare risalto ad ogni tipo di evento.

Quota di part.della holding

30,06% Patrimonio nettodella società

€ 6.154.371 Valorepartecipaz.

€ 1.849.838

Start Romagna S.p.A.La società nasce nel novembre 2009 tra le società romagnole di gestione del trasportopubblico locale: “A.V.M. S.p.A.”, e “Tram Servizi S.p.A.” a seguito del progetto previstodal-la Legge Regionale 10/2008 che incentivato l’aggregazione dei soggetti gestoridei tra-sporti pubblici locali fi loviari.Nell’anno 2011 si è perfezionato l’operazione di fusione delle tre società, grazie allaquale la società gestisce l’attività di trasporto dell’intera area romagnola.Quota di part.

della holding17,06% Patrimonio netto

della società€ 26.455.788 Valore

partecipaz.€ 4.513.622

Techne’ Soc. Cons. p.A.La Società opera su diverse aree di intervento, ed in particolare: nuove tecnologie,socio-sanitaria, grande distribuzione, servizi alla persona, orientamento, riequilibriodelle oppor-tunità e fasce deboli, pubblico impiego, piccole e medie imprese,integrazione dei sistemi formativi. In tali settori, progetta e realizza corsi di formazionedi varie tipologie.Quota di part.

della holding50% Patrimonio netto

della società€ 359.232 Valore

partecipaz.€ 179.616

40

Romagna Acque – Societa’ DelleFonti S.p.A.

La Società ha per oggetto:la gestione degli impianti, delle reti e dei serbatoi costituentiil complesso acquedottistico denominato “ACQUEDOTTO DELLA ROMAGNA”, chetrae origine dalla derivazione di acque pubbliche presenti nel territorio, nonché dialtre opere, infrastrutture, impianti, di rilievo intercomprensoriale, interprovinciale e/ointerregionale, afferenti al servizio di captazione, adduzione e distribuzione primaria,quale fornitore all’ingrosso del servizio idrico integrato.Avendo completato il subentro gestionale ance delle fonti minori gestite da Hera dal1 gennaio 2011 gestisce tutte le fonti di produzione dell’acqua potabile del territorioroma-gnolo in virtù della “convenzione per la regolamentazione della gestione deisistemi di captazione, adduzione, trattamento e distribuzione primaria e della fornituradel servizio idrico all’ingrosso negli ambiti territoriali ottimali di Forlì, Cesena, Ravennae Rimini”, che regolerà la gestione della produzione all’ingrosso fi no al 31.12.2023.

Quota di part.della holding

11,91% Patrimonio nettodella società

€ 401.315.328 Valorepartecipaz.

€ 47.812.347

Unica Reti S.p.A.

• La Società ha per oggetto l’esercizio in via diretta, ance mediante locazione odaffi tto d’azienda, delle seguenti attività:

• • amministrazione e la gestione di reti ed impianti afferenti ai servizi del cicloidrico integrato, ivi comprese le reti fognarie e gli impianti di depurazione deirefl ui;

• • amministrazione e gestione di reti di gasdotti locali ed impianti connessi edacces-sori;

• • amministrazione e gestione di mezzi e impianti, fi ssi e mobili, per la raccolta,il tra-sporto e lo smaltimento di rifi uti solidi urbani e di rifi uti assimilati;

• • espletamento delle procedure di evidenza pubblica per l’individuazione deisoggetti gestori dei servizi pubblici che richiedono l’uso delle reti e degli impianti.

Quota di part.della holding

35,54% Patrimonio nettodella società

€ 216.827.659 Valorepartecipaz.

€ 77.056.625

HERA S.p.A.La società ha per oggetto l’esercizio di servizi pubblici e di pubblica utilità in genereed in particolare:

• gestione integrata delle risorse idriche;• gestione integrata delle risorse energetiche;• gestione dei servizi ambientali.Quota di part.

della holding1,96% Patrimonio netto

della società€ 1.692.109.746 Valore

partecipaz.€ 33.200.885

41

CAPITOLO IIILE RISORSE FINANZIARIE

42

Le entrate e le spese

Entrate anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Entrate tributarie 33.457.857,08 33.636.737,14 61.568.219,29 70.130.525,49 74.604.794,42

Trasferimenti Stato,Regioni ed altri Entipubblici

34.536.604,46 33.521.212,97 4.190.274,67 6.008.688,58 18.517.916,12

Entrateextratributarie

35.523.402,24 36.172.972,30 36.279.969,79 25.938.814,81 26.861.844,32

AlienazioniTrasferimenti dicapitale

122.994.299,03 43.483.239,4323.636.680,74 11.001.986,66 24.658.153,71

Accensione diprestiti

17.575.200,00 15.250.713,08 5.010.683,84 0 3.345.300,00

Servizi per contoterzi

16.716.828,90 10.115.990,41 12.695.267,44 9.251.153,79 9.760.029,24

Totale 260.804.191,71 172.180.865,33 143.381.095,77 122.331.169,33 157.748.037,81

Le entrate

*Fonte: i bilanci consuntivi 2010 dei comuni con piu’ di 50.000 Abitanti della Regione Emilia-Romagna ( XXI rilevazione annuale) – ANCI

Le spese

Spese anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Spese Correnti 94.110.519,75 92.887.478,84 90.963.427,26 90.051.960,03 106.898.427,92

Spese In C/Capit. 140.782.888,27 58.879.272,48 31.300.407,17 11.867.605,16 31.296.563,22

Rimborso Prestiti 12.332.287,34 12.369.857,46 12.600.960,74 13.619.599,94 11.508.243,54

Servizi Conto Terzi 16.716.828,90 10.115.990,41 12.695.267,44 9.251.153,79 9.760.029,24

Totale 263.942.524,26 174.252.599,19 147.560.062,61 124.790.318,92 159.463.263,92

Lespese correnti sono dirette al funzionamento della struttura comunale e all’erogazionedei vari servizi a favore della cittadinanza e del territorio.

Lespese in conto capitale sono riferite alla realizzazione di opere pubbliche e all’acquistodi beni patrimoniali (immobili, attrezzature e altri beni pluriennali). Sono comprensivedelle spese per concessioni crediti e anticipazioni utilizzate per la movimentazionefi nanziaria della liquidità fuori tesoreria unica.

Le spese per rimborso prestiti comprendono le quote di capitale per il rimborso deimutui passivi in ammortamento.

Le spese servizi conto terzi riguardano esclusivamente le spese che si effettuanoper conto terzi e che perciò costituiscono, nello stesso tempo, un debito e uncredito per il Comune, tale importo corrisponde a quanto inserito tra le entratenella voce entrate per servizi per conto terzi.

Nella tabella di fi anco, le prime 3 voci, entrate tributarie, trasferimenti ed entrateextratributarie, costituiscono le entrate correnti dirette a fi nanziare le spese sostenuteper il funzionamento degli uffi ci e l’erogazione dei servizi.Le entrate tributarie sonorelative all’imposizione fi scale, in particolare riguardano l’addizionale comunale IRPEF,l’ICI fi no al 31/12/2011, l’IMU dal 1 gennaio 2012 e la TARES dal 1 gennaio 2013. Sievidenzia che la consistente variazione del 2011 rispetto agli anni precedenti derivadal Fondo Sperimentale di Riequilibrio e della Compartecipazione IVA, in sostituzionedei Trasferimenti Statali inseriti negli anni precedenti nelle entrate da trasferimenti.Lavariazione del 2012 deriva dall’introduzione dell’IMU (in sostituzione dell’ICI), che hareso nuovamente imponibili le abitazioni principali. La variazione del 2013 deriva dalFondo di Solidarietà Comunale e dall’introduzione della TARES, come tributo locale(in sostituzione della tariffa TIA), che ha reintrodotto nel bilancio comunale spese/entrate per il servizio di smaltimento e raccolta dei rifi uti solidi urbani. La variazione neitrasferimenti del 2013 deriva dai contributi erogati da parte dello Stato per fi nanziarel’esenzione dell’abitazione principale per l’IMU stabilita con legge statale.

Le entrate da trasferimenti si riferiscono ai contributi erogati dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia e da altri Enti pubblici.Le entrate extratributarie riguardano le tariffe che i cittadini pagano per i servizi a domanda individuale e le entrate derivanti dallo sfruttamento del patrimoniocomunale.La voce di entrate: alienazioni, trasferimenti in conto capitale e oneri derivanti dal rilascio di concessioni edilizie e la voce di entrata accensione diprestiti (mutui e prestiti obbligazionari) sono dirette a finanziare le spese in conto capitale (opere pubbliche e acquisto beni patrimoniali).

Le entrate per accensione di prestiti hanno una ricaduta sul debito di finanziamento.

43

Ripartizione spesacorrente per funzioni anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

1 Funzioni generali diamm.ne, di gestione edi controllo

22.940.025,48 24,38% 21.547.809,74 23,20% 23.975.270,54 26,36% 21.900.856,38 24,32% 23.652.650,46 22,13%

2 Funzioni relative allagiustizia

891.732,60 0,95% 793.129,88 0,85% 942.445,50 1,04% 1.016.403,75 1,13% 1.087.399,05 1,02%

3 Funzioni di polizia locale 4.432.346,20 4,71% 4.533.478,27 4,88% 4.933.676,03 5,42% 5.111.698,51 5,68% 4.662.783,45 4,36%

4 Funzioni diistruzione pubblica

16.331.964,16 17,35% 16.396.315,80 17,65% 16.639.888,17 18,29% 16.528.737,87 18,35% 16.249.648,13 15,20%

5 Funzioni relative allacultura e ai beni cult.

5.945.617,29 6,32% 5.360.697,60 5,77% 5.047.189,94 5,55% 5.028.998,49 5,58% 5.166.260,60 4,83%

6 Funzioni nel settoresportivo e ricreativo

2.625.168,89 2,79% 2.567.140,29 2,76% 2.454.820,05 2,70% 2.150.326,26 2,39% 2.331.982,33 2,18%

7 Funzioni nel campoturistico

61.436,21 0,07% 49.729,24 0,05% 70.369,64 0,08% 68.252,18 0,07% 84.567,38 0,09%

8 Funzioni nel campodella viabilità e deitrasporti

8.067.610,98 8,57% 6.936.322,71 7,47% 6.847.172,22 7,53% 9.870.035,46 10,9% 7.208.473,14 6,74%

9 Funzioni riguardantila gestione delterritorio e ambiente

6.189.855,31 6,58% 8.160.094,12 8,78% 6.848.242,53 7,53% 5.998.130,79 6,7% 25.184.196,48 23,56%

10 Funzioni nel settoresociale

22.263.132,76 23,66% 23.080.051,95 24,85% 21.304.599,24 23,42% 20.272.883,02 22,5% 19.266.923,48 18,02%

11 Funzioni nelcampo dello sviluppoeconomico

4.246.369,12 4,51% 3.361.070,59 3,62% 1.805.121,66 1,98% 2.020.413,03 2,24% 1.930.321,19 1,80%

12 Funzioni relative aiservizi produttivi

115.260,75 0,12% 101.638,65 0,11% 94.631,74 0,10% 85.224,29 0,1% 73.222,23 0,08%

Totale titolo 1 SpeseCorrenti

94.110.519,75 92.887.478,84 90.963.427,26 100% 90.051.960,03 100% 106.898.427,92 100%

N.B.: le spese per i Nidi d’Infanzia non sono comprese nel punto 4. “Funzioni di istruzione pubblica”, ma nel punto 10. “Funzioni nel settore sociale”.

Ripartizionedella spesacorrente perintervento(naturaeconomica)

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

01 Personale 32.463.710,52 31.863.026,16 31.450.528,30 30.702.933,65 30.428.397,37

02 Acquistobeni diconsumoe/o materieprime

1.299.062,33 1.130.109,72 1.142.776,80 1.086.845,58 1.003.949,27

03Prestazionidi servizi

38.682.459,03 38.411.443,95 39.490.765,26 42.223.872,90 60.212.217,24

04 Utilizzobeni di terzi

905.830,60 866.840,58 968.822,40 861.176,80 892.366,40

05Trasferimenti

13.222.264,01 11.707.259,92 10.814.140,93 8.719.386,77 8.837.535,40

06 Interessipassivied onerifi nanziaridiversi

5.387.569,33 4.670.797,27 4.812.288,11 4.461.339,47 3.524.627,98

07 Imposte etasse

2.143.623,93 1.990.374,27 2.280.105,46 1.963.629,52 1.997.733,90

08 Oneristraordinarigestionecorrente

6.000,00 2.247.626,97 4.000,00 32.775,34 1.600,00

Totale spesecorrenti

94.110.519,75 92.887.478,84 90.963.427,26 90.051.960,03 106.898.427,92

44

La spesa in conto capitale

Le spese in conto capitale o di investimentocomprendono la realizzazione delle nuoveopere pubbliche e la relativa manutenzionestraordinaria, gli acquisti di immobili, attrezzaturee impianti.

L’andamento della spesa in c/capitale, adifferenza della spesa corrente, ha un andamentopiù irregolare in quanto è condizionata dalladisponibilità di risorse fi nanziarie, specifi che edappropriate, e dalla politica degli investimentidell’ente.

Aree di intervento opere fi nanziate anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

1- Mobilita', Qualita'urbana e Centro Storico 6.371.434,80 7.315.839,64 4.592.937,16 5.833.345,29 5.828.348,17

a) grande viabilità 581.108,00 20.760,00 360,00 - 462.977,75

b) provvedimenti di razionalizzazione della viabilità urbana, parcheggi 648.147,00 2.076.783,23 942.356,47 646.543,29 462.977,75

c) manutenzioni strade, piazze, fogne, altre pertinenze stradali 4.055.000,00 4.010.000,00 1.256.250,00 3.500.000,00 3.589.937,99

d) riqualifi cazione ambientale del Centro Storico 40.000,00 - - 70.000,00 45.000,00

e) pubblica illuminazione 674.200,00 750.000,00 1.820.000,00 1.270.000,00 833.076,41

f) pianifi cazione urbanistica 221.059,80 168.452,32 132.062,60 102.386,00 -

g) sicurezza urbana;protezione civile 151.920,00 289.844,09 441.908,09 244.416,00 160.356,02

2 - Cultura 3.950.357,50 1.240.114,40 36.000,00 895.961,59 582.612,95

A) recupero complesso San Domenico 3.821.131,92 1.100.000,00 - 110.000,00 54.500,00

B) mantenimento e riqualifi cazione del patrominio esistente 129.225,58 140.114,40 36.000,00 785.961,59 528.112,95

C) Teatro Diego Fabbri - - - - -

3 - Patrimonio 5.592.487,48 1.344.281,05 511.023,05 1.156.596,01 822.473,06

A) mantenimento del patromonio comunale 5.592.487,48 1.344.281,05 511.023,05 1.156.596,01 822.473,06

B) transazioni - - - - -

4 - Politiche Ambientali - Sanitarie 3.420.126,02 1.700.554,00 1.569.039,95 1.479.180,00 1.051.280,00

A) interventi per l'ambiente e patromonio verde 3.001.207,42 1.217.154,00 1.369.039,95 969.180,00 996.280,00

B) strutture cimiteriali e obitoriali 418.918,60 483.400,00 200.000,00 510.000,00 55.000,00

5 - Sport 900.924,54 788.930,00 752.611,98 281.450,00 726.350,00

A) nuovi impianti 126.454,16 - - - -

B) adeguamento e rifunzionalizzazione del patrimonio esistente 774.470,38 788.930,00 752.611,98 281.450,00 726.350,00

6 - Edilizia Scolastica 3.624.220,69 3.967.099,48 691.900,00 1.048.591,55 1.133.784,68

A) adeguamento e rifunzionalizzazione degli edifi ci scolastici esistenti 2.749.220,69 2.952.099,48 691.900,00 1.048.591,55 1.133.784,68

B) realizzazione di nuove sedi scolastiche 875.000,00 1.015.000,00 - - -

7 - Politiche Sociali 3.292.626,74 1.965.900,00 7.414.560,59 - 665.000,00

A) interventi di mantenimento delle strutture sociali esistenti - - - - -

B) realizzazione di nuove strutture sociali 1.309.600,00 415.000,00 - - -

C) interventi di edilizia residenziale pubblica 1.983.026,74 1.550.900,00 7.414.560,59 - 665.000,00

8 - Polo Universitario 833.129,60 2.372.031,42 321.808,00 820.558,00 7.927.512,00

9 - Servizi Generali-Provveditorato 1.469.160,02 723.530,00 165.661,00 88.616,41 160.720,33

A) attrezzature informatiche 684.850,79 591.130,00 149.661,00 86.616,41 160.720,33

B) altre attrezzature per la funzionalità della pubblica amministrazione 784.309,23 132.400,00 16.000,00 - -

10 - Sviluppo Economico 1.709.404,60 907.524,00 161.764,00 194.784,05 600.000,00

A) investimenti per patrimonio esistente - 900.000,00 41.764,00 - 600.000,00

b) partecipazioni azionarie 1.709.404,60 7.524,00 120.000,00 194.784,05 -

Totale 31.163.871,99 22.325.803,99 16.217.305,73 11.799.082,90 19.498.081,19

45

Incidenza dei fornitori forlivesi

La principale funzione della spesa del Comune è quella di soddisfare direttamente i bisogni espressi dalla cittadinanza. Un altro aspetto, sicuramente non irrilevante, dellaspesa sostenuta è riferito agli effetti economici che genera nel sistema locale produttivo.

Si deve tener presente che il Comune di Forlì, così come ogni altra pubblica amministrazione, deve rispettare una procedura concorrenziale nella scelta del contraente,basata sui principi di imparzialità e trasparenza.

I dati che si riportano mostrano l’incidenza dei fornitori con sede a Forlì sulle principali tipologie della spesa del Comune.

Spesa corrente perprestazioni di servizio

anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Spesa 37.740.726,24 39.837.398,79 37.792.455,76 42.281.101,18 50.700.758,33

Spesa riferita a fornitoriresidenti

18.347.567,80 18.185.178,05 17.391.060,10 21.038.282,78 17.775.718,17

Percentuale d’incidenza 48,61% 45,65% 46,02% 49,76% 35,06%

Spesa corrente perutilizzo beni di terzi

anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Spesa 862.327,29 812.199,27 810.590,21 810.501,70 868.837,86

Spesa riferita a fornitoriresidenti

848.734,60 799.239,27 795.454,70 797.541,70 868.729,86

Percentuale d’incidenza 98,42% 98,40% 98,13% 98,40% 99,98%

Spesa per investimento anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Spesa 137.352.224,10 55.839.956,85 33.567.058,98 28.412.064,00 70.718.011,61

Spesa riferita a impreseresidenti

100.554.147,90 37.652.287,42 18.700.394,37 13.869.195,03 26.768.639,84

Percentuale d’incidenza 73,21% 67,43% 55,71% 48,81% 52,54%

Acquisto beni anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Spesa 1.113.425,06 1.115.822,65 1.108.059,40 1.130.838,26 1.073.384,68

Spesa riferita a fornitoriresidenti

650.265,60 509.454,81 502.567,14 453.078,45 416.475,07

Percentuale d’incidenza 58,40% 45,66% 45,36% 40,07% 38,80

Riduzione dell’ indebitamento del Comune di Forlì

Negli ultimi anni sono state poste in essere da un lato strategie di contenimento degli oneri fi nanziari sul nuovo debito da assumere (con la ricerca di forme di indebitamentodi maggiore convenienza rispetto al tradizionale indebitamento quale le gare in forma congiunta con altri Enti) e dall’altro la riduzione del debito in essere.

Debito residuo del Comune diForlì

Debito residuo totale Debito residuo pro capite

Anno 2009 142.145.244,97 1.209

Anno 2010 145.025.816,41 1.227

Anno 2011 136.776.968,61 1.150

Anno 2012 123.157.368,67 1.038

Anno 2013 114.955.764,00 971

Oneri fi nanziariAnno 2009 5.387.569,33

Anno 2010 4.670.797,27

Anno 2011 4.812.288,11

Anno 2012 4.461.339,47

Anno 2013 3.524.627,98

L’indebitamento del Comune di Forlì ha avuto la seguente evoluzione:

Si è registrato nel 2013 un debito residuo complessivamente in riduzione rispetto al 2009, sia in valore assoluto sia in rapporto agli abitanti.

Tale riduzione, accompagnata dalla diminuzione degli oneri fi nanziari per l’ammortamento prestiti, ha in questi quattro anni migliorato la gestione fi nanziaria del Comune di Forlìaumentando la fl essibilità del bilancio.

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Il patto di stabilità

Il Patto di stabilità è un accordo stipulato dai paesi membri dell'UnioneEuropea, inerente al controllo delle rispettive politiche di bilancio, alfine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica eMonetaria europea.

Il Patto di Stabilità ha quindi fissato i confini in termini diprogrammazione, risultati e azioni di risanamento all'interno dei qualii Paesi membri possono muoversi autonomamente.

Nel corso degli anni, ciascuno dei Paesi membri della UE haimplementato internamente il Patto di Stabilità seguendo criteri eregole proprie, in accordo con la normativa interna inerente la gestionedelle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.

In Italia, la Legge n. 448 del 1998, introduce il principio secondocui Regioni, Province e Comuni concorrono alla realizzazione degliobiettivi di finanza pubblica conformemente agli impegni assuntidall’Italia in sede comunitaria.

Le finalità sono principalmente due:

• Riduzione progressiva del finanziamento in disavanzo delle propriespese, ovvero garantire un rapporto deficit /PIL non superiore al3%;

• Riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e ilprodotto interno lordo (non superiore al 60%).

La novità più significativa del patto di stabilità interno per il l 2012 è rappresentata dall’introduzione di un meccanismo di calcolo di finanza pubblica al finedi individuare gli enti più virtuosi.

Sono state attivate precedentemente e confermate per il 2012, le disposizioni in materia di “patto regionalizzato” grazie alle quali le provincie e i comunipossono beneficiare di maggiori spazi finanziari, ceduti rispettivamente, dalle regioni.

A partire dal 2013 è stata prevista l’introduzione del cosiddetto “patto regionale integrato”, in base al quale le regioni possono concordare con lo Stato lemodalità di raggiungimento dei propri obiettivi e degli obiettivi degli enti locali del proprio territorio.

La Regione Emilia Romagna ha già dal dicembre 2010 approvato la propria legge sul patto di stabilità, che ha consentito nel 2011 di ridistribuire sul territoriola capacità di spesa.

Queste risorse sono servite per pagare le ditte che hanno realizzato lavori pubblici. Grazie a questa assegnazione anche il Comune di Forlì è stato in gradodi utilizzare quei fondi che già aveva in cassa ma che il patto di stabilità nazionale aveva bloccato.

Questo ha permesso quindi di pagare le ditte creditrici che hanno effettuato lavori pubblici. In gran parte si è trattato di opere di manutenzione stradale, curadel patrimonio pubblico, arredo e verde urbano, ristrutturazione e realizzazione di nuovi edifici pubblici.

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CAPITOLO IVCOSA ABBIAMO FATTO

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Ambiente e rifi uti

Nel settore ambientale la gestione dei rifi uti è l’elemento chiave. Due sono le priorità: ridurre la produzione di rifi uti, che ha mostrato aumenti rilevanti negli ultimi diecianni, favorire l’applicazione della corretta gerarchia di trattamento rifi uti che prevede il riuso, il recupero, il riciclo e solo per la parte residuale lo smaltimento attraversodiscariche o inceneritori. In sintesi si vuole promuovere l’uso razionale delle risorse, una priorità per le strategie economiche europee.

La direttiva europea 98 del 2008 sancisce questi obiettivi e prevede che entro il 2020 almeno il 50% del rifi uto raccolto debba essere recuperato o riciclato. Perraggiungere gli obiettivi di recupero e di riduzione dei rifi uti la fase di raccolta è determinante. Infatti, solo attraverso la separazione alla fonte è possibile recuperarediverse tipologie di rifi uti. Inoltre, un modello di raccolta che responsabilizza il cittadino e le attività commerciali e produttive, favorisce la riduzione dei rifi uti nonrecuperabili, attraverso acquisti più consapevoli.

A Forlì il metodo di raccolta domiciliare dei rifi uti (Porta a Porta) prevede la separazione dei rifi uti in casa mediante appositi contenitori distribuiti a tutti gli utenti: unoper la frazione organica, uno per il VPL (Vetro, Plastica e Lattine), uno per la carta e per l’indifferenziato dei Rifi uti Solidi Urbani. Gli operatori ecologici di Hera ritirano,secondo uno specifi co calendario di raccolta, i contenitori posti fuori dalle case, su strada o lasciati nelle pertinenze condominiali.

A Gennaio 2011 è stato approvato il modello di raccolta dei rifi uti “porta a porta” per tutte le utenze domestiche e non domestiche del territorio.

Il nuovo sistema verrà attivato progressivamente su tutti i quartieri. Sono state attivate la zona 1 (Ronco, Villa Selva e San Leonardo) a gennaio 2011; la zona 2(Bussecchio, Musicisti, Grandi Italiani, Campo di Marte e Benefattori) a settembre 2011. Nel 2012 è stata attivata nella zona 3: area Cervese e Ravegnana. Nel 2013Foro Boario.

La comunicazione è stata capillare con invio di una lettera del sindaco a tutti i cittadini e con la presenza di sportelli e numeri verdi dedicati. Le associazioni ambientalistesono state coinvolte nel controllo del territorio anche al fi ne di limitare il fenomeno di abbandono dei rifi uti e di aiutare le fasce deboli nel corretto conferimento dei rifi uti.

Importante è il processo partecipativo con il quale la cittadinanza, per attenuare i possibili disagi iniziali e favorire il “cambio culturale” necessario al successodell’operazione, è stata coinvolta. Sono stati di conseguenza organizzati oltre sessanta incontri serali (organizzati dai comitati di quartiere in cui i vari interlocutori,del Comune, di Hera e talvolta di altri comuni della regione che hanno da tempo attivato il Porta a Porta), in cui sono stati spiegati i motivi della scelta, le modalitàdi raccolta e le fi nalità dell’intervento. Sono stati organizzati oltre quaranta incontri pubblici. Inoltre, le scuole primarie e dell’infanzia sono state coinvolte in percorsieducativi dedicati, aperti anche alla cittadinanza (mostra “Forlì fa la differenza” in palazzo Albertini, di cui si parlerà di seguito).

Per la zona 1 i risultati in termini di raccolta differenziata sono sempre stati superiori al 70% con punte del 79%. Per la zona 2 e il Foro Boario i primi risultati (il servizioè partito ad ottobre) sono analoghi. Un altro dato molto signifi cativo riguarda la quantità di rifi uti raccolti in forma domiciliare. Questi sono molto vicini al dato di progetto(1,06 kg/ab/giorno), dimostrando il gradimento dei cittadini per il servizio, la sua effi cacia e la limitata migrazione. Questi dati hanno portato la raccolta differenziataal 55%. Le attività di informazione e formazione sono state ampie e diversifi cate. In particolare è stata realizzata la mostra evento “Forlì fa la differenza”. La mostra èstata organizzata dal tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì da marzo a maggio 2011 ed è stata visitata da 27 classi di scuole primarie e medie (700 ragazzi)e da diversi cittadini.

Nel 2013 il Comune di Forlì è nel podio, dopo Vancouver e Uppsala ad “Earth Hour City challenge”. Forlì è stata riconosciuta fra le città amiche del clima per le sue azionidi programmazione di politiche energetiche e ambientali e per i risultati di partecipazione ottenuti anche grazie alla Notte Verde Europea e per la buona pratica inerente

Ambiente e mobilità sono elementi strategici per un nuovo sviluppo, nel quale la relazione tra cittadini e territorio è basata sulla conservazione e tutela delle risorse enon sul loro sfruttamento. In questa ottica le risorse primarie: aria, acqua, energia, suolo e rifi uti devono essere programmate con attenzione. Le aree urbane sono leprincipali responsabili delle emissioni di gas climalteranti del pianeta. Infatti, a livello mondiale, l’energia usata dalle città per l’illuminazione, i trasporti, il riscaldamento,l’industria produce più del 60% dei gas complessivi. Quindi le città sono protagoniste importanti per il cambiamento di passo che è necessario realizzare. Per questimotivi, il Comune di Forlì ha sottoscritto il patto dei sindaci europei nell’ottobre 2010, impegnandosi a ridurre del 25% le proprie emissioni entro il 2020, agendo suquattro aree principali: energia, risparmio energetico, ambiente, mobilità.

AMBIENTE E MOBILITA’

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Risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili

La produzione e il consumo di energia in tutte le sue forme (elettrica e termica) ha un ruolo determinante nella produzione di emissioniclimalteranti. Infatti, per la produzione di energia è predominante l’uso di combustibili fossili, che essendo composti di carbonio, rilascianorilevanti quantità di anidride carbonica in atmosfera.

Nell’ottobre 2010 lo stesso comune ha aderito al Patto dei Sindaci lanciato dalla Commissione Europea, impegnandosi a realizzare localmentela riduzione del 25% delle emissioni climalteranti entro il 2020, attraverso la promozione di pratiche di risparmio energetico e di utilizzo dienergia rinnovabile, servizi per la città più effi cienti e mobilità sostenibile. In particolare, sono state previste azioni per l’ installazione diimpianti fotovoltaici e la riqualifi cazione energetica di edifi ci pubblici, per ampliare la rete dei trasporti pubblici e il sistema ciclopedonale, perla realizzazione di impianti di recupero di rifi uti e di produzione di energia da fonti rinnovabili e per promuovere il riparmio energetico nelleabitazioni. La pianifi cazione energetica del Comune di Forlì ha portato al riconoscimento internazionale di “Heart Hour Capital 2013” del WWF.Inoltre la diffusione di impianti solari nel comune e la loro qualità ha permesso al Comune di Forlì di vincere il Campionato Solare 2012

nella categoria delle città oltre 100.000 abitanti promosso daLegambiente.

Alcune delle azioni sono e saranno fi nanziate dalla Società Forlì Città Solare. La Societàpartecipata dal Comune di Forlì ha progettato e realizzato i seguenti obiettivi:

• Programmazione della riqualifi cazione energetica degli edifi ci pubblici. In particolare, èin corso di realizzazione la riqualifi cazione degli involucri, degli infi ssi, e della illuminazionedelle scuole. Si è realizzata la riqualifi cazione della Scuola Aquilone, senza maggiori oneriper il comune, attraverso la modalità Esco*. Tale modello verrà esteso ad altri edifi ci ancheattraverso la sostituzione di coperture in amianto con pannelli fotovoltaici;• Realizzazione di impianti da fonti rinnovabili. Sono stati progettati e realizzati tre impiantifotovoltaici su tre scuole: Carpinello, Palmezzano e Liceo Classico;• Campo solare termico APEA di Villa Selva.

la campagna di sostenibilità ambientale “Pannolini lavabili tutta un’altra scelta”.Quest’ultima attività ha previsto la distribuzione di buoni acquisto alle famiglie cheha permesso di risparmiare 732.000 pannolini usa e getta nel giro di 2-3 anni,abbassando signifi cativamente le spese per le famiglie e riducendo la produzione dirifi uti indifferenziati.

Dal progetto pilota realizzato dal Comune di Forlì è nato anche un protocollo d’intesacon l’Ausl e con altre amministrazioni comunali del territorio che ha ulteriormentearricchito l’impegno ambientale attraverso l’uso di pannolini biodegradabili in strutturedi pediatria e in alcuni nidi d’infanzia.

L’attività ha previsto la distribuzione di buoni acquisto alle famiglie che ha permessodi risparmiare 732.000 pannolini usa e getta nel giro di 2-3 anni, abbassandosignifi cativamente le spese per le famiglie e riducendo la produzione di rifi utiindifferenziati.

*Le Energy Service Company (anche dette ESCO) sono società che effettuano interventi fi nalizzati a migliorare l’effi cienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente fi nale daogni onere organizzativo e di investimento.

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Tematiche animali

L’attenzione del Comune di Forlì nei confronti del benessere animale prende forma attraverso il proprio uffi cio che lavora in sinergia con le associazioni di volontariato animaliste delterritorio e con gli altri enti competenti.L’uffi cio utilizza il programma di gestione dell’anagrafe canina e degli animali di affezione (gatti e furetti) in rete con tutti gli altri comuni della Regione Emilia Romagna e con iveterinari accreditati. Verifi ca e controlla la regolarità dei movimenti anagrafi ci dei cani e dei loro proprietari, in entrata ed in uscita all’interno dell’ambito comunale, comprensoriale,regionale e nazionale. Quindi si rapporta con gli altri uffi ci dell’anagrafe canina comunali o in capo alle Ausl (in altre regioni). Avvisa e sollecita ai proprietari eventuali scadenze e/omancata ottemperanza agli obblighi legislativi. E’ stata data ampia disponibilità ai cittadini da parte dell’uffi cio, alla informazione sia diretta che telefonica sulle procedure da attuarenei vari casi. Questa disponibilità è stata in particolare rivolta all’espletamento delle pratiche anche al di fuori delle due giornate uffi ciali di apertura al pubblico (lun e ven dalle 9,00alle 12,00) riscontrando un favorevole consenso da parte della cittadinanza, in particolare per chi è impossibilitato a recarsi presso gli uffi ci per motivi di lavoro. Dal 1° gennaio 2013è stata affi data la gestione del canile comprensoriale, con nuovo disciplinare che obbliga il concessionario adattivarsi per aumentare le adozioni e ridurre la presenza di cani fi ssando tetti numerici a scalare nel periodo didurata della concessione (sei anni). Il Concessionario ha eseguito la progettazione dei lavori di ristrutturazionedel canile comprensoriale, che sono stati avviati e termineranno nella primavera 2014. Tali interventi sononecessari al mantenimento di standard qualitativi ottimi per il benessere animale, l’attivazione e promozione diattività aggiuntive a valenza economica per il perseguimento dell’equilibrio economico-fi nanziario rivolto ad unariduzione, nel tempo, della spesa pubblica del servizio.

E’ attiva una convenzione con l’associazione “Lega del cane” per la gestione di un ulteriore spazio in cuivengono ospitati cani, riferiti a particolari situazioni sociali ed economiche, in attesa del loro affi damento a terzi,senza costi per il Comune.

Il Comune di Forlì collabora con quattro associazioni di volontariato animaliste (Amici dei cani di Bagnolo,Emergenza randagi, Amici dei gatti, Qua la zampa) tramite convenzioni, per la gestione dei rifugi e delle coloniefeline sul territorio, inoltre continua la verifi ca delle colonie feline esistenti e di nuova segnalazione.Il Comune di Forlì tramite convenzioni con: il “Corpo della Guardia Zoofi la Ambientale Coordinamento ProvincialeForlì-Cesena”, il “Corpo Guardie Zoofi le e dell’Ambiente di Forlì” e l’A.N.P.A.N.A. effettua la vigilanza zoofi la, laverifi ca del benessere degli animali, la prevenzione e l’informazione sul benessere degli animali d’affezione, lavigilanza fi nalizzata alla prevenzione e se del caso a perseguire le violazioni sulla osservanza dei regolamenticomunali (aree verdi e aree di sgambatura cani) e delle altre disposizione di Legge (Regionali e Nazionali).Il Comune di Forlì collabora con l’Ausl per la predisposizione di disciplinari per la codifi cazione delle procedurenei casi di segnalazioni di presenza di animali indesiderati (mosche, topi, zanzare, piccioni, ecc.) e suddivisionedelle competenze.Verifi ca dell’ottemperanza dell’Ordinanza di lotta preventiva obbligatoria alle zanzare comune e tigre,sopralluoghi congiunti con la Polizia Municipale ed altri servizi comunali nei siti critici e predisposizione deirelativi atti.Sono proseguite le verifi che e il controllo dell’appalto per la disinfestazione, disinfettazione e derattizzazionecon la messa in atto delle migliorie approvate con il rinnovo per il triennio 2013-2015, in particolare: laformulazione di un apposito manuale di autocontrollo relativo al monitoraggio degli organismi indesiderati pertutte le scuole, l’aggiornamento della mappatura dei fossati da trattare, l’aggiornamento informatizzato dellepostazioni derattizzanti, la verifi ca e la presa in carico delle nuove aree urbanizzate.Le criticità rilevate nel corso dell’esecuzione dell’appalto sono recepite per il miglioramento del servizio.

Sono stati predisposti gli atti per la collaborazione con personale specializzato nella divulgazione e nelcontrollo dell’effi cacia, con individuazione delle criticità dell’appalto per la disinfestazione, disinfettazione ederattizzazione.

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Nuova strategia del verde

E’ stato redatto il Piano del Verde del Comune di Forlì che costituisce la base fondante su cui si realizzeranno le strategie di implementazione e trasformazione delverde cittadino. Il corposo studio, attualmente all’esame di varie commissioni tecniche e di rappresentanza politica, comprendente due diversi aspetti:Studio per la riqualifi cazione dei viali alberati cittadini. La relazione fi nale, riguardante oltre 50 viali cittadini, prende in esame tutti gli impianti arborei presenti e le loroproblematiche dal vista urbanistico e manutentivo. La seconda parte dello studio propone, a livello puramente indicativo, alcuni progetti preliminari di riqualifi cazionedei viali e alcune prescrizioni base per altri eventuali miglioramenti agronomici degli stessi. Il progetto esecutivo di riqualifi cazione di Viale Bolognesi, Via Fronticelli/Baldelli e Corso Diaz è stato completato per le prime due strade: resta ancora da defi nire l’eventuale riqualifi cazione di Corso Diaz.Piano operativo per la revisione complessiva del modello gestionale del verde pubblico. Lo studio riguarda l’evoluzione degli obiettivi del sistema verde cittadino nelnuovo contesto ecologico, economico, energetico e sociale. Sulla base dei dati georeferenziati del verde cittadino, esamina e delinea i seguenti aspetti: un nuovomodello di gestione del verde che porti ad un aumento rilevante della copertura arborea a cittadina (passando dagli attuali 30 mila alberi cittadini ad oltre 40 mila incirca dieci anni), orientando diversamente la fruizione cittadina delle aree verdi tra zone attrezzate a parco e zone ad alto grado di naturalità strettamente ecologicaed ambientale, introducendo un modello di gestione economica più sostenibile che diminuisca le spese di manutenzione ordinaria in favore di quelle destinate a nuoviimpianti arborei; suggerendo nuove forme di fi nanziamento per il settore agricolo e forestale del territorio comunale.

Valorizzazione dei parchi

Il Comune di Forlì ha da tempo avviato procedure per la concessione di area pubbliche poste all’interno del Parco della Resistenza e del Parco di Via Dragoni con larealizzazione di nuovi punti di ristoro.E’ stato inoltre completato il censimento delle rotatorie stradali (circa 70) allestite a verde e sono stati ridefi niti i nuovi criteri di assegnazione delle stesse per i futuri 20anni. Si procederà di conseguenza, mediante bandi periodici alla assegnazione di tutte le rotonde realizzate o da realizzare in questi anni e/o al rinnovo delle concessioni.

Percorsi paesaggistici

Sono in fase di progettazione altri tratti del percorso ciclo-pedonale, già realizzato di circa 9 km tra Forlì Centro e Castrocaro , che si snoda lungo il fi ume Montone. Questitratti permetteranno di migliorare il percorso esistente già realizzato , sia in termini di sicurezza che naturalistici , infatti , una volta realizzati i lavori saranno abbandonatiquei tratti utilizzati anche dalla viabilità ordinaria . La pista prevista è costituita da materiali naturali ed è larga circa 3 metri , dotata di segnaletica e prevede alcuni puntiosservatorio. È prevista inoltre la realizzazione di altri guadi costituiti da passerelle fl uviali sommergibili realizzate con travi di acciaio e listelli di legno trattato che dannola possibilità di attraversare l’alveo fl uviale e raggiungere le sponde opposte del montone.

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Grandi Infrastrutture e Lavori Pubblici

Per quanto riguarda le grandi infrastrutture, è stato inaugurato il 13 dicembre 2013 il sistema tangenziale col completamento dell’Asse di Arroccamento (collegamentoVillanova- Villa Selva).

Entro ila fi ne del 2014 sarà aperta la tangenziale alla Autostrada A14 ed alla Statale S.S. 67 Ravegnana.La Provincia ha terminato i lavori dei primi due stralci del 5° lotto della tangenziale Est. Si sta ragionando sul progetto di un ulteriore stralcio per arrivare alla frazione diFiumana (Comune di Predappio).Si proseguono con le azioni propedeutiche all’inserimento del 3° Lotto della Tangenziale Est nel Piano Triennale ANAS.Il sistema tangenziale è composto da 27,35 km e mira ad alleggerire la rete cittadina dal traffi co proveniente dal circondario forlivese ed inter quartiere e velocizzare icollegamenti.Nel frattempo è stata effettuata la manutenzione straordinaria delle infrastrutture stradali aperte a suo tempo al fi ne di dell’aumento della sicurezza nella circolazione.

Sono stati realizzati durante il periodo della legislatura Balzani diversi lavori pubblici:

• Rotatorie di Romanello/Salinatore, Dragoni/Monari, Roma/Bidente/Zangheri;

• Parcheggi di Viale Salinatore (Parcheggio dell’argine), Via La Malfa, Palazzo Monsignani (Area cortilizia), Via dei Molini (Cimitero), Barisano, Romiti, Vecchiazzano,Piazza Commenda, Carpinello, ex Cantina Sociale e Santa Chiara;

• Zone 30 di Ravaldino, 2 Giugno, Bianco da Durazzo, Monari, San Lorenzo, Carpinello,Cava, Via Cecere;

• Piste Ciclabili di Via Consolare, Corso Garibaldi, Via Dragoni e San Martino in Strada;

• Zebre sicure di Alice, Risorgimento, Salinatore, Viale Bologna, Cava, Viale Italia, MacDonald e Santa Chiara;

• Per la tangenziale si stanno per affi dare i lavori per la rotonda di Via Mattei e lo svincoloautostradale di Pieve Acquedotto.

Mobilità sostenibile

Continua l’operatività dell’osservatorio sulla mobilità, allo scopo di rilevare, attraversol’analisi dell’incidentalità, i punti critici per la sicurezza stradale e l’effi cacia degli interventirealizzati sulla mobilità (rotatorie, zone 30 km/h, passaggi pedonali protetti).Nel corso del 2013 è stata realizzata una nuova segnaletica orizzontale a terra in alcunevie del centro storico per meglio identifi care le aree zona 30 km/h in modo da renderlemeglio visibili ai frequentatori. Inoltre si è provveduto ad effettuare controlli e continueintegrazioni sui nuovi percorsi disegnati per la nuova rete del trasporto pubblico locale pergarantire effi cienti miglioramenti alla rete stessa, con dei monitoraggi continui e concretaattenzione e risposta alle segnalazioni pervenute dai cittadini e utilizzatori.Al fi ne di migliorare la sicurezza degli interscambi, si sono continuati a garantire presidianche con la collaborazione degli ausiliari del traffi co in capo a Forlì Mobilità Integrata perl’assistenza al traffi co negli orari di entrata e uscita degli studenti nelle scuole in Viale dellaLibertà.Continua l’esperienza dei percorsi casa-scuola: con tale attività, si offre la possibilità agruppi di scolari delle elementari e studenti delle medie, supervisionati da alcuni dei lorogenitori, ad andare a scuola a piedi, percorrendo un percorso guidato e defi nito da appositacartellonistica.

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Si è ottenuto, in questo anno, un buon coinvolgimento nella progettazione da parte di docenti, genitori e studenti dialcune scuole elementari e medie inferiori.

Continua l’attività svolta dopo l’apertura del 1° gennaio 2012 del nuovo sportello informativo di Forlì Mobilità Integrata,fra le sue competenze, si elencano le funzioni di rilascio dei vari permessi ed autorizzazioni relativi alla mobilità (ZTLtemporanei e annuali, abbonamenti parcheggi, rilascio PASS invalidi, gestione COSAP, ecc.). Uno degli obiettividell’anno 2013 è stato quello di semplifi care i vari processi per ridurre al minimo i tempi di attesa per la conclusionedel procedimento.Lo sportello sosta garantisce ampi orari di apertura, al fi ne di soddisfare le esigenze del cittadino, gli orari di aperturasono stati decisi a copertura dell’intero arco della giornata, sono orari estremamente fl essibili, l’apertura al pubblicoè dalle 7:45 alle 18:00 con orario continuato tutti i giorni escluso il sabato con apertura dalle 7:45 alle 13:30.

Elemento innovativo per FMI per l’anno 2013, è stato l’attivazione del servizio di pagamento online attivato pergarantire autonomia del cliente che non potendosi recare presso gli uffi ci di FMI vuole provvedere al rinnovo deipermessi in suo possesso, in piena autonomia da una qualsiasi postazione con collegamento web informatizzato.

Con il nuovo sistema di gestione dei permessi della sosta accesso in centro storico e in Zona a Traffi co Limitato (ZTL), è possibile effettuare i rinnovi dei titoli di accessososta (ForlìPass) direttamente da remoto senza dover portare il permesso presso gli uffi ci competenti. Grazie a questo dispositivo tecnologico è possibile attraverso unpalmare o un telefono smartphone collegarsi al data base e verifi care la validità del permesso evitando contraffazioni e provvedere, se si vuole anche con il rinnovo online via web, evitando così fi le allo sportello. Una volta attivato il sito web di FMI: www.fmi.fc.it è stato attivato anche il servizio di pagamento della sosta tramite cellulare-smartphone, tale sistema permette di effettuare il pagamento a distanza senza la necessità di avere le monete a disposizione e pagando la sosta solo per il tempoeffettivamente utilizzato.Numerose promozioni sono state poi attivate nell’arco dell’anno per promuovere il nuovo servizio e per permettere alle persone che lo vogliano sperimentare quanto siafacile, semplice ed effi cace tale tipologia di pagamento denominata Tap&Parc.

Da agosto 2013 si è provveduto ad integrare nella gestione delle aree di sosta anche le aree che in precedenza erano in gestione a Co.for.pol, in questo modo ForlìMobilità Integrata è diventata il gestore unico delle aree di sosta nella città di Forlì.Dopo l’insediamento il 20 ottobre 2012, del servizio Bike Sharing sono state attivate 7 nuove postazioni per l’utilizzo delle biciclette in comune, comprendente 76 nuovebici tradizionali e 30 elettriche a disposizione di chiunque voglia muoversi in città e non solo, si sono iniziati a monitorare i movimentifi no a registrarne circa 10.000 in un anno.Con la card “mi muovo” si può utilizzare il servizio nell’intera rete regionale, abbonandosi, attraverso una tessera ci si può muovereliberamente nella città (la prima mezz’ora di utilizzo è sempre gratuita). Numerose le promozioni e le presentazioni per permettereuna diffusione del servizio nella città fra coloro che necessitano di utilizzarla.Continua nell’anno scolastico 2013-2014, l’impegno per l’attivazione del servizio di trasporto scolastico, attraverso la ripianifi cazionedel servizio, che ha dato risposta a tutte le famiglie che hanno fatto richiesta del servizio. Il servizio di emissione abbonamentiscolastici e incasso dei corrispettivi, per coloro che ne fanno richiesta, viene effettuato direttamente dallo Sportello della Mobilità diFMI in via Lombardini, 2 a Forlì.

Logistica Urbana

L’Amministrazione comunale, attraverso FMI (Forlì Mobilità Integrata - società partecipata del Comune) ha predisposto un progettoper la logistica urbana che ha visto in particolare l’impegno per la delicata fase di start up dello scalo merci. In seguito a specifi ciincontri con tutti gli stakeolder interessati. A seguito dello studio e agli incontri con gli attori economici del territorio si sono formulatediverse ipotesi e vagliato diversi possibili percorsi. Attualmente grazie al coinvolgimento delle ferrovie e a un MTO*, nello scalomerci di Villa Selva transitano 8 treni a settimana ed è previsto un incremento con nuove tracce per i paesi europei più importanti.Sicuramente il collegamento dello scalo con i treni merci cadenzati costituisce un’opportunità di sviluppo economico del territorioromagnolo.* operatore in trasporto multimodale

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«Realizzazione del sistema di raccolta differenziata porta a porta sull’intero territorio comunale.Riduzione della produzione dei rifi uti attraverso una disciplina fondata sul rispetto ambientale,che ha un valore civico ed educativo. Possibilità di generare attività economiche legate al riciclo,anche a livello locale. Possibilità di riduzione della quota di rifi uti destinati all’inceneritore. Rendereeffettiva la pre-selezione secco/umido per la parte indifferenziata destinata all’incenerimento».

« L’impostazione di una nuova politica della mobilità, a partire dal centro storico, e di unaapplicazione graduale ma sistematica di fonti di produzione energetica rinnovabile contribuisconoa disegnare il profi lo di una Forlì moderna, orientata verso una gestione dellerisorse non riproducibili (a partire dai terreni e dai combustibili) attenta e semprepiù prudente, però decisa a sperimentare tecnologie innovative e a creareopportunità di crescita economica e di lavoro».

«La qualità e lasicurezza dei parchi e delle areeverdi, dove maggiore può esserela presenza di donne e bambini,ha una ricaduta importante sullafruibilità della città in ottica digenere».

«Attuazione delle azioni del patto dei Sindaci sui temi dell’energia intesacome risparmio energetico (attraverso la riqualifi cazione degli edifi ci pubblicie privati e attraverso l’autoproduzione di energia con fonti rinnovabili) esui temi della mobilità attraverso il piano della mobilità che razionalizzail ciclo pedonale e promuove il trasporto pubblico locale cambiando ilrapporto di utilizzo tra mezzo privato e mezzo pubblico. Regolarizzare lagovernance del servizio pubblico locale attraverso il mantenimento dellaproprietà pubblica delle reti e della gestione. Attuare il piano del verde alfi ne di incrementare la presenza di alberi e la qualità del verde cittadino.Incrementare la fi liera del riciclo attraverso lo promozione dello sviluppoeconomico legato al recupero delle risorse naturali. Realizzazione del parcofl uviale ronco-bidente acquisendo l’Oasi di Magliano e promozione delleattività turistiche e ciclo pedonali legate all’area.Migliorare il trasporto pubblico attraverso la promozione di bus che dallaperiferia vanno verso il centro e utilizzo di mezzi pubblici leggeri noninquinanti».

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Verde Urbano 2009 2010 2011 2012 2013a.Verde attrezzato 1.223.655 mq 1.246.655 mq 1.249.005 mq 1.319.805 mq 1.365.805,00 mq

b. Parchi urbani 627.892 mq 627.892 mq 627.892 mq 627.892 mq 627.892 mq

c. Verde storico 28.377 mq 28.377 mq 28.377 mq 28.377 mq 28.377 mq

d. Aree di arredourbano

348.913 mq 357.413 mq 358.523 mq 377.853 mq404.353,00 mq

e. Aree speciali 506.120 mq 562.120 mq 562.120 mq 562.120 mq 562.120 mq

d.1 giardiniscolastici

221.727 mq 221.727 mq 221.727 mq 221.727 mq221.727 mq

d.2 orti botanicie vivai

44.888 mq 44.888 mq 44.888 mq 44.888 mq44.888 mq

d.3 giardinizoologici

0 mq 0 mq 0 mq 0 mq0 mq

d.4 cimiteri urbani 5.379 mq 5.379 mq 5.379 mq 5.379 mq 5.379 mq

d.5 altro 234.126 mq 290.126 mq 294.926 mq 329.926 mq 329.926 mq

Totale 2.734.957 mq 2.822.457 mq 2.830.717 mq 2.955.847 mq 3.028.347,00 mq

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CENTRO STORICOIl Centro Storico rappresenta, nei segni architettonici e nelle tracce lasciate dal tempo, l’identità cittadina. In questa accezione costituisce un naturale valore primario in cuileggere le sedimentazioni, di vita e di costume, che hanno formato i residenti e che condizionano tutti i cittadini.

La visione nuova della città e del Centro Storico tiene fortemente conto della necessità di riappropriazione identitaria: una città diversa da come siamo abituati a vederla,attraente per abitanti e visitatori che sempre più numerosi giungono a Forlì, ma che soprattutto recuperi agli occhi e nel cuore dei forlivesi il ruolo che merita.Il Centro Storico rinasce se ci credono i cittadini: per questo è necessario uno stimolo a guardare la città con sguardo nuovo e a viverla anche in modo diverso, nel senso più profondodi appartenenza alla sua storia e alla sua evoluzione, mettendo in risalto la sostenibilità del vivere, lavorare, fare libero esercizio di impresa, aggregare, divertire, fare cultura.

Promozione ed animazione

Si è attivato il coordinamento delle attività di promozione ed animazione commerciale nel Centro Storico cittadino attraverso la SocietàCooperativa Consortile “Forlì nel Cuore”, costituita il 31 marzo 2010 su iniziativa dello stesso Comune (che partecipa con una quotasimbolica di € 25,00 ma dallo stesso anno contribuisce annualmente con oltre € 100.000 alla promo-commercializzazione in centrostorico), delle Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative del commercio e dell’artigianato e di alcuni operatori commercialied artigiani già operanti nella zona. Il 31/12/2011 la società annoverava circa 153 adesioni da parte di imprenditori commercianti eartigiani operanti nel Centro storico.

Nell’anno solare 2013, il numero di adesioni è salito a 175. “Forlì nel Cuore” ha curato l’organizzazione e la realizzazione di alcuniimportanti eventi (con grande successo di pubblico): Forlì nel Cuore in fi ore, i Mercoledì del Cuore, Feste dei Borghi San Pietro, Schiavonia,Ravaldino e Cotogni, Luminarie ed Animazioni natalizie, Forlì Città dei Bimbi. Ha inoltre realizzato iniziative di promo-commercializzazione(Promozione saldi, Sito internet, card nel cuore). Per il 2011 sono state previste specifi che attività di marketing per il centro storico.

Fondamentale è il coordinamento con altre iniziative promosse in centro storico anche da altri soggetti, come ad esempio Circoscrizionee Quartieri, per realizzare economie di scala ed implementare l’attrattività complessiva del centro, cercando così di contrastare la fortecatalizzazione di persone e clienti esercitata del Centro Commerciale “Punta di Ferro” (Ipermercato), sorto nel 2012 a Pieveacquedotto.

Il Comune di Forlì, in accordo con la stessa “Forlì nel Cuore”, ha concluso l’attuazione del progetto “sperimentale” per la valorizzazionedella rete distributiva del centro storico secondo la fi losofi a dei “centri commerciali naturali”, per una spesa complessiva di 300.000 euro,cofi nanziata dalla Regione Emilia-Romagna con 200.000 euro. Alla gestione del progetto ha provveduto un gruppo di coordinamentoindividuato convenzionalmente nel Comitato d’indirizzo, formato dal Comune di Forlì e dalle quattro Associazioni di Categoria territorialimaggiormente rappresentative del Commercio e dell’Artigianato.

Il 10 gennaio 2014, il Comune di Forlì ha sottoscritto digitalmente con la Regione Emilia-Romagna la convenzione per l’attuazionedel nuovo Progetto Sperimentale (“Annualità 2013”) di valorizzazione e gestione condivisa del Centro Storico, di cui alla delibera dellaGiunta regionale n. 1125/2013. Come per il primo progetto “sperimentale”, alla sua attuazione provvederà Il Comune di Forlì, in accordocon la stessa Forlì nel Cuore. La Regione compartecipa alla realizzazione con un contributo di € 70.000,00 su un costo complessivoammesso di € 94.000,00. Le attività svolte nell’ambito del progetto sperimentale del centro Storico sono state: monitoraggio dei localisfi tti, intermediazione con i proprietari, utilizzo no profi t degli spazi liberi, Forlì città dei bimbi, coordinamento orari, accessibilità, carddel cuore,predisposizione di telecamere con contapersone, promozione di nuove attività. Anche il tema dell’arredo ha importanzastrategica, essendo in grado di offrire “identità” allo spazio urbano. Il piano per il Centro Storico, approvato il primo agosto 2011 dal Consiglio Comunale, si articola in più pianid’azione (mobilità, arredo, verde, cultura, ecc.), di cronoprogrammi paralleli e di specifi che modalità di realizzazione (regolamentali, investimenti pubblici, investimenti di altreistituzioni, potenziali investimenti privati). Ulteriori interventi di abbellimento e arredo del centro storico sono stati operati alla fi ne del 2013, utilizzando la terza e ultima tranche delcontributo di € 300.000 corrisposto al Comune nel triennio 2011-2012-2013 dalla società di gestione del Centro Commerciale “Punta di Ferro” (Ipermercato), nell’ambito del “PattoTerritoriale per il consolidamento e lo sviluppo del centro storico” sottoscritto nel 2011. Le restanti risorse sono state utilizzate per contribuire alla realizzazione di neo imprese eriqualifi cazione di quelle esistenti in centro storico.

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Valorizzazione delle aree private

Sempre nell’ambito della fi losofi a dei “Centri Commerciali Naturali” (L.R. 41/97), nel 2012 e nel 2013 il consulente del Comune dott. Aldo Pellegrino ha cercato divalorizzare le zone di maggiore interesse commerciale del centro storico tra cui alcune in diffi coltà come Corso Diaz e Via Giorgio Regnoli. Questo progetto denominato“Fare Centro”, ha messo in contatto le persone interessate ad avviare nuove attività, con i proprietari di immobili sfi tti e catene commerciali interessate ad aprire attivitàin franchising a Forlì, supportandone lo start-up con la realizzazione di business plan e consulenza all’avvio. Alle nuove attività è stata offerta l’opportunità di ottenerecontributi previsti dal fondo comunale per le neo imprese del centro storico. Inoltre sono state realizzate attività formative ad operatori e commercianti del centro sui temidel web marketing e web & social network.Un secondo progetto, “Spazio agli Spazi”, riproposto alla fi ne del 2013, valorizza per fi nalità non commerciali i negozi sfi tti in Centro Storico. In attesa che i locali trovinoopportunità di carattere economico, il Comune ha chiesto ai proprietari la disponibilità per attività di animazione artistica e culturale. La selezione delle iniziative ed ilprogramma di utilizzo dei locali, attraverso un meccanismo di rotazione, è stato defi nito dagli assessorati alle Attività Produttive, Cultura, Politiche Giovanili e Ambientein collaborazione con Forlì nel Cuore.

Mobilità in Centro StoricoL’ idea di questa amministrazione è stata che il centro Storico si riconquista anche attraverso l’educazione alla città, la mobilità lenta e l’arredo urbano. La priorità assolutadel Centro Storico è stata affrontata attraverso un approccio integrato e partecipato con tutti gli attori presenti. Da un lato, ci sono state iniziative volte alla riappropriazionedello spazio urbano come spazio estetico e culturale, destinate sia ai cittadini “storici” che ai nuovi arrivati. Dall’altro, si è affrontato il problema della mobilità lenta edell’accessibilità al centro storico attraverso l’uso di mezzi pubblici e attraverso l’utilizzo del nuovo sistema delle Bici in Comune, denominato Bike Sharing che nel 2013ha registrato circa 10.000 spostamenti. In attesa del di un riordino complessivo della mobilità nel corso dell’anno 2013, si è apportata una importante modifi ca alla retedel Traporto pubblico locale, istituendo una linea circolare che collega la stazione a Piazza Saffi , con una frequenza di circa 3 minuti.

Le linee Bus 1A e 1B con la linea 6 sono state progettate per lambire ampi parcheggi gratuiti a corona del centro storico (zona stazione ferroviaria, parcheggio dell’arginedi viale Salinatore, aree di sosta di viale Vittorio Veneto) per consentire ai cittadini di raggiungere comodamente il centro città con i suoi negozi.Già nel 2012 erano state effettuate modifi che importanti al sistema di trasporto pubblico locale: tutte le linee urbane, suburbane ed extraurbane arrivano ora al capolineadi fronte la stazione ferroviaria. Le linee del servizio urbano sono passate da 6 a 8.

Altro aspetto importante nella mobilità del centro storico, sono gli itinerari ciclabili: nell’anno 2013 sono stati realizzati alcuni percorsi ciclabili di collegamento per chepermettere al ciclista di raggiungere i luoghi di destinazione nelle condizioni di necessaria sicurezza per permettere ciò, è stato inserito anche il Limite dei 30 km/h edivieto transito mezzi pesanti. Oltre al nuovo piano del trasporto pubblico locale, si è predisposto anche un piano delle piste ciclabili all’interno del Centro Storico, FMI(Forlì Mobilità Integrata - società partecipata del Comune) dopo aver realizzato l’itinerario ciclabile di Corso Garibaldi (inaugurato nell’estate 2012). Nel dicembre 2013sono stati realizzati anche gli itinerari ciclabili di via Maroncelli, Matteucci, e via G. della Torre (con rialzo della Pavimentazione stradale in corrispondenza dell’incrociocon via Lombardini), sono state inoltre progettate e sono in fase di realizzazione le piste ciclabili di viale Bolognesi e via Dragoni e altre piste anche all’interno di interventiZNI (zone nuovi insediamenti). Nel 2013 attraverso FMI, si è provveduto a promuovere i percorsi legati al Bike Touring: “Itinerari del Moderno”, con una Mappa dedicata,che promuove un percorso ciclopedonale, percorrendo vie e visitando monumenti legati all’architettura del ventennio a Forlì, un progetto realizzato all’interno del ProgettoATRIUM (Architecture of Totalitarian Regimes of the XX° Century in Urban Management). Il capofi la del progetto è il Comune di Forlì) e SEEMORE “Sustainable andEnergy Effi cient Mobility Options in tourist Regions in Europe”, (l’obiettivo del progetto è quello di favorire la scelta di mezzi di trasporto locale alternativi all’auto da partedei turisti che visitano le aree partner di progetto). A Settembre 2013 con il Piano della mobilità elettrica, il centro città ha visto l’installazione di 5 colonnine per la ricaricadei veicoli elettrici.In relazione alla gestione delle aree di sosta a pagamento, numerose sono state le promozioni realizzate nell’anno 2013 tramite FMI, per garantire una migliore accessibilitànel centro storico della città, con sosta gratuita in diversi mesi dell’anno dalle 18:00 alle 20:00 dal lunedì al venerdì e dalle 16:00 alle 20:00 il sabato, (con obbligo di discoorario 60 minuti ed escludendo le aree lungasosta dove la tariffa è già speciale durante tutto l’arco dell’anno).

Inoltre nel mese di maggio 2013 è stato attivato un nuovo sistema per il pagamento della sosta attraverso il telefonino smartphone, che permette, senza costi aggiuntivi,il pagamento della sosta da remoto: sia rinnovando il pagamento per la quota di tempo superiore sia per ridurre i tempi di sosta(ad es. in seguito a pagamento con ilcellulare denominato Tap&Park). Nel mese di agosto 2013 Forlì Mobilità Integrata ha preso in carico i parcheggi precedentemente gestiti da Co.for.Pol avvalendosi dicooperative sociali di tipo “B” per i servizi complementari.

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Riqualifi cazione ex-palestra CampostrinoL’intervento di recupero dell’ex Palestra, unitamente alla riqualifi cazione della viabilità circostante e dell’area futuroparco nel comparto dell’ex Ospedale Morgagni è stato selezionato nell’ambito del bando “Concorsi di architetturaper la riqualifi cazione urbana” promosso dalla Regione nel 2011. In esito a tale bando la Regione ha assegnato alComune di Forlì un contributo di euro 70.000 che è stato utilizzato per lo svolgimento della fase partecipativa e delsuccessivo Concorso di Progettazione. Al termine del percorso partecipato, che si è svolto nella primavera 2012(con Open day dell’ex Palestra e diversi laboratori serali) è stata selezionata con una votazione fi nale la proposta diriuso e di riqualifi cazione maggiormente apprezzata dai cittadini.La proposta selezionata, che prevede il recuperodell’ex Palestra Campostrino per realizzare uno spazio culturale polivalente, è stata fornita come input ai progettistiche hanno partecipato al Concorso di progettazione svolto nel periodo agosto-novembre 2012.La progettazione dell’intervento è stata affi data alla soc. TECNICOOP di Bologna risultata vincitrice del Concorsodi progettazione.Il progetto prevede che il vano principale dell’ex Palestra sia allestito come una sala polifunzionalecon la possibilità di trasformarlo al bisogno in una sala conferenze, sala di visione fi lm, di ascolto musica, spazio perlive performance, teatro, danza, spazio espositivo, luogo di aggregazione. Nel giugno 2013 la Regione ha concessoun ulteriore contributo di 500.000 per la realizzazione delle opere. Il progetto preliminare è stato approvato condeliberazione di Giunta comunale n. 216 del 6 agosto 2013. Il progetto defi nitivo è stato approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 328 del 21/11/2013. Lo schemadi Accordo di programma con la Regione relativo all’attuazione dell’intervento e all’erogazione del fi nanziamento connesso alle opere è stato approvato in data 5/11/2013con deliberazione di Consiglio comunale n. 135 ed è stato trasmesso alla Regione in data 27/11/2013. La sottoscrizione dell’accordo di programma con la Regione èprevista per la primavera 2014. Il progetto esecutivo è stato redatto e consegnato al Comune alla fi ne di febbraio 2014 e deve essere approvato. La fase di appalto èprevista per l’estate-autunno 2014 e l’inizio dei lavori è programmato per la fi ne del 2014.

Mercato Coperto di Piazza Cavour

Si è giunti alla redazione di un progetto esecutivo di riqualifi cazione del Mercato Coperto di Piazza Cavour, condiviso con gli operatoricommerciali. E’ stato realizzato il progetto-stralcio che ha preso avvio nell’aprile 2014.A partire dal 2011 si è cercato di elevare la qualità dell’offerta commerciale attraverso una iniziativa formativa e alcuni incontri congli operatori interessati. Si è svolta una riunione plenaria con gli operatori del mercato e successivi incontri suddivisi per tipologiemerceologiche, con l’assistenza delle rispettive organizzazioni. Nel 2012 si è proceduto alla redazione del progetto commerciale ededilizio del mercato coperto. In particolare si è provveduto a mettere in campo un’operazione di ricognizione ed organizzazione dellostesso, con la predisposizione del documento strategico di indirizzo commerciale e con la individuazione del logo e del nuovo nomedel mercato: “mercato piazza delle erbe”.

Via Giorgio Regnoli

Nel 2009, grazie al “Progetto di riqualifi cazione di via Giorgio Regnoli nel tratto compreso fra Via Fratti e via Cairoli, di cui alla “L.R.41/97 – Art. 10/bis Centri Commerciali Naturali – Programma 2009”, il Comune di Forlì è partito con la riqualifi cazione della via. Il primointervento ha riguardato la sistemazione delle buche, marciapiedi, cunette e abbellimenti di vario genere, oltre al cambiamento degliimpianti di illuminazione pubblica. Al fi ne di ridare vitalità alla strada, sono state realizzate diverse attività. Anche grazie alla costituzionedell’Associazione “Regnoli 41”(che ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere eventi artistici) è stato realizzato il progetto “Via GiorgioRegnoli, la via dell’arte artigiana e del buon vivere” in cui gli artisti hanno gratuitamente messo a disposizione le loro opere a cieloaperto al fi ne di promuovere l’integrazione tra cittadini. La via ricade anche nel percorso di monitoraggio dei negozi sfi tti e di “spazio aglispazi”. Tra le iniziative organizzate in loco, anche la festa dei borghi e i “Mercoledì del Cuore”. Entro il termine ultimo prefi ssato del 10marzo 2014, il Comune di Forlì ha inviato alla Provincia di Forlì-Cesena formale rendicontazione dei lavori eseguiti nell’ambito del sopraconsiderato Progetto di riqualifi cazione di via Giorgio Regnoli.

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Parcheggio P.zza Guido da Montefeltro

L’anno 2013 ha visto nascere un nuovo progetto per la riqualifi cazione dell’area in superfi cie del Parcheggio Piazza Guido da Montefeltro, presentato ai ConsiglieriComunali in sede di Consiglio il 17 Dicembre 2013, dove si vede la riqualifi cazione del verde con la previsione di realizzazione del “Giardino San Domenico”, parcheggiodi via Romanello e messa in sicurezza del parcheggio interrato di Piazza Guido da Montefeltro.

Restauro dei monumenti cittadini

Sono stati realizzati i restauri ai monumenti cittadini di Saffi ,Gaudenzi, Morgagni e Icaro.

Queste importanti testimonianze storico monumentali sono staterestaurate grazie ad interventi diretti o coordinati dal Comune efi nanziati da sponsor privati.

Piazzetta San Carlo

I lavori di riqualifi cazione di Piazzetta San Carlo sono conclusi,tanto che l’area è già stata aperta al pubblico e al liberotransito, con chiusura serale per motivi di sicurezza. Sempre afi ni valorizzativi della piazzetta, si è deciso di estendere l’areafunzionale di un pubblico esercizio già operante in loco.

Entro aprile 2014 sarà liquidata la somma di € 87.946,22,corrispondente alla quota massima di contributo regionaleerogabile ai commercianti riuniti nell’ATI “Piazzetta San Carloe Dintorni” coinvolti nel Programma di riqualifi cazione urbanae commerciale di Piazzetta San Carlo e aree limitrofe di cuialla “L.R. 41/97 – Art. 10/bis Centri Commerciali Naturali –Programma 2010”.

Prima Dopo

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Complesso dell’Ex Convento di S.Maria della Ripa (Ex Caserma Monti)

Nell’ambito delle procedure previste dalle norme sul federalismo demaniale il Comune di Forlì ha aderito dal giugno 2011 ad un tavolo tecnico istituito presso laDirezione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna (MIBAC). Il tavolo tecnico al quale oltre al MIBAC, partecipa anche l’Agenzia del Demanio(che detiene la proprietà dell’ex caserma Monti-Convento della Ripa) è incaricato di valutare la proposta di valorizzazione dell’ex convento predisposta dal Comune diForlì e consegnata a fi ne dicembre 2012.Nel corso del 2013 il progetto di valorizzazione è stato perfezionato e nel mese di agosto è stato trasmesso alla Direzione Regionale del MIBAC. A fi ne novembre2013 una nota della Direzione Regionale ha confermato la validità di della proposta di valorizzazione presentata, richiedendo alcune ulteriori integrazioni. La DirezioneRegionale si è riservata la necessità di verifi care fra la fi ne del 2013 e l’inizio del 2014 le effettive necessità di spazi dell’Archivio di Stato che, secondo il progettopresentato, utilizzerà parte del complesso. Una volta chiariti questi ultimi aspetti del progetto di valorizzazione si presume di pervenire, entro la fi ne del primo semestredel 2014, alla defi nizione dell’accordo di valorizzazione che preluderà al trasferimento al comune dell’ex complesso conventuale.

Palazzo di giustizia

L’obiettivo che si è posto il Comune è stato il completamento deilavori di risanamento conservativo, manutenzione straordinariae rifunzionalizzazione, al fi ne di mettere in sicurezza l'edifi cio.

Il 1 gennaio 2014 sono stati completati i lavori.

Complesso San Domenico

Nel 2012 sono stati completati i lavori di recupero della Chiesa e della loggetta del primo chiostro. Sono in fase di completamento i lavori di allestimento della chiesa alfi ne di renderla fruibile per convegni e mostre.

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Valorizzazione dei Giardini Orselli

L’intervento di riqualifi cazione dell’area, ha riguardato tutta la superfi cie dei giardini, ha previsto anche un miglioramento dell’organizzazione funzionale e della morfologiaurbana con un conseguente ulteriore recupero di vivibilità e sicurezza e miglioramento della qualità degli spazi. Una ridotta problematica di ordine pubblico, conseguenteagli interventi edilizi e di arredo urbano è stata favorita anche dalle attività delle forze dell’ordine e da quella dei servizi sociali.

La zona ribassata dei giardini, in cui erano collocati i bagni pubblici, del tipo con accesso meccanizzato, oltre a presentare un cattivo stato di conservazione, eraconsiderata una zona “critica” per la sicurezza dei cittadini. I muretti alti che la delimitavano creavano spazi “nascosti” e di diffi cile visibilità. L’accesso ai giardini non eragarantito agli utenti con disabilità motorie.Nel 2011 sono stati realizzati vari incontri con i rappresentanti della circoscrizione 1 e con l’assessore, arch. Paolo Rava, e si è deciso di ristrutturare ancora piùradicalmente la zona dei giardini Orselli per aumentare la qualità architettonico-edilizia di tutta la loro superfi cie implementando anche ulteriori funzioni destinate ad unapiù vasta serie di tipologie e di utenze di cittadini (anziani, studenti, mamme con bambini, ecc.).

L’intervento approvato prevede pertanto:• l’ottimizzazione del programma di manutenzione del verde rendendolo più puntuale e frequente;• l’eliminazione della vasca, per l’intera sua superfi cie e la sua ripavimentazione con lastre dello stesso tipo e dimensioni di quelle presenti nei giardini, destinandone

la parte più profonda, lato piazza Cavour, ad aiuola;• l’eliminazione delle due panchine deteriorate e danneggiate esistenti realizzandone altre;• la realizzazione di un area giochi con apposito tappeto antiurto;• una recinzione dell’area giochi dal lato via Orselli;• il mantenimento delle foriere;• lo spostamento dei bidoni di raccolta della spazzatura indifferenziata da collocarsi in un apposito contenitore con copertura e pareti a “verde” cioè dotato di apposite

coperture verdi tappezzanti.

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«Anni di rifl essioni e di tentativi hanno posto in evidenzaun dato: la questione del centro storico di Forlì, che pureinteressa direttamente circa un decimo della popolazioneresidente, ma che riveste un grande signifi cato identitario,

culturale ed economico-sociale, si può affrontare attraverso una visioneprogettuale che tenga insieme salvaguardia, tutela del tessuto, valorizzazionedella qualità ambientale e garanzia di una accessibilità adeguata, promozionedi un qualifi cato reinsediamento di attività commerciali e artigianali, recupero –mercé incoraggiamenti e agevolazioni - della funzione abitativa».

«Abbiamo bisogno di sviluppare le arterie che uniscono la nostra comunità: apartire, nel centro, da un allargamento delle zone pedonali o a traffi co limitato(che entro la legislatura dobbiamo portare per estensione al livello medio deglialtri capoluoghi dell’Emilia Romagna), connesse con le aree esterne da unaviabilità che renda generalizzati i percorsi ciclabili (anche in profondità, fi n dentrola campagna, fi no alle frazioni, spesso immerse in ambienti naturali da riscoprire)e consenta un effi ciente servizio pubblico».

«Il centro storico è anche sinonimo di vita culturale, giacché contiene la maggiorparte del patrimonio forlivese ed è sede di musei prestigiosi come il San Domenico,del Teatro “Diego Fabbri”, della Biblioteca “Saffi ”, delle Raccolte Piancastelli, ecc».

«Esistono differenze che alcuni indagini hanno messo in luce, tra uomini e donne nelle modalità di spostamento nelle città, dovuteai differenti impegni tra i generi nelle attività di cura. Nel defi nire i criteri della mobilità occorre tener presenti e contemperareesigenze diverse e facilitare, ove possibile, anche da questo punto di vista la conciliazione lavoro-cura. In ogni caso l’effi cienzadel trasporto pubblico, la razionalità dei percorsi, l’eliminazione dei punti critici, la sicurezza facilitano coloro che si sposterannopiù volte e con percorsi frammentati, come appunto le donne. Estensione aree rosa nei parcheggi pubblici».

Iniziative nel Centro Storico*

2009 2010 2011 2012 2013

185 235 295

Commercianti presenti in centro storico**

2009 2010 2011 2012 2013

611 623 623 615 623

* Riepilogo delle iniziative realizzate in Centro storico, Piazza Saffi , Piazzetta della Misura e zone limitrofe, Rocca Ravaldino, Liceo Musicale Masini, Fabbrica delle Candele, San Domenico, Palazzo Albertino, Sacrario, da Enti e Associazionidiverse. Fonti diverse. non conteggiati gli incontri presso la Biblioteca Comunale e Teatro Diego Fabbri

** i dati riportati non possono tener conto di eventuali cessazioni non formalmente comunicate

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«Continuare a promuovere le attività economiche presenti in centro storicoanche attraverso il supporto alla società Forlì nel Cuore con la funzione diporsi da interfaccia con i proprietari degli spazi commerciali.

Migliorare l’accoglienza dal punto di vista degli orari delle attività e dei percorsi turistici.

L’ultimo POC approvato consentirà l’insediamento di entità commerciali di maggioresuperfi cie in centro storico parallelamente occorrerà sviluppare processi diinsediamento di piccole attività in incubatori che favoriscano opportunità che sonostate delineate grazie alla rotta culturale europea ATRIUM.

Prosecuzione dei lavori pubblici attraverso modalità di lavoro step to step che puntanoa mettere in sicurezza gli edifi ci prima di lavorare sulla cura dei dettagli per farlidivenire una eccellenza del territorio .

Soprattutto per quanto concerne il San Domenico occorre predisporre tutta l’area aduno sviluppo culturale del museo della piazza adiacente anche per fungere comepunto di ritrovo nella logica di “museo aperto”: bar, biblioteca, centro di ricerca, luogodi incontro, cinema all’aperto, ecc.

Per l’area dell’ex convento occorre sbloccare i lavori immediatamente e aprire ilgiardino al fi ne di usufruirne con mercati e manifestazioni.

Occorrerà la riqualifi cazione del mercato di piazza cavour quale centro di eccellenzadell’enogastronomia locale che, insieme all’imminente apertura di “Italy” sarà unelemento di di traino verso il centro sotrico per un food di qualità».

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POLITICHE CULTURALIInvestimento nei contenitori culturali

L’apertura del convento dei Musei San Domenico ha caratterizzato la politica culturale dell’Amministrazione comunale e ha lanciatoe supportato le “grandi mostre” promosse dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

Si sono chiusi i lavori di restauro edilizio della Chiesa di San Giacomo e la ricostruzione del loggiato del primo cortile.

Per quanto riguarda la predisposizione del progetto di allestimento del Museo posto nel piano interrato della Chiesa di San GiacomoApostolo i lavori, che termineranno entro il 2014, daranno vita ad ambienti fruibili dai primi mesi del 2015.

Per quanto concerne gli altri patrimoni culturali è possibile affermare che negli ultimi due mesi del 2013 è stato completato il ripristinoarchitettonico e funzionale di Palazzo Romagnoli, con la destinazione all’ultimo piano degli Uffi ci della Cultura e l’apertura al pubblicodella sezione museale, con l’allestimento defi nitivo delle Collezioni del Novecento (Collezione Verzocchi al Piano Terra e CollezioniMorandi, Wildt e Grande Romagna al Primo Piano).

E’ stato avviato il percorso di restauro di Villa Monsignani Sassatelli a Pieve Quinta. Sono in via di completamento la sede dellapalestra Edera e degli uffi ci del servizio Sport nell’ex GIL.

Sono terminati i lavori di adeguamento sismico del Palazzo Studi (ex Istituto Aeronautico) ora sede del Liceo Classico.

Sono stati fatti alcuni interventi di recupero delle Sale Piancastelli danneggiate da alcune lesioni.

Centro storico

In riferimento alle azioni previste per il rilancio del centro storico, è importante la valorizzazione delle attività culturali e degli eventi, nonché quella delle sue eccellenzearchitettoniche e urbanistiche. Congiuntamente con le iniziative di Forlì nel Cuore, l’Amministrazione ha dato continuità alla rassegna “Piazze d’Estate” in Piazzetta dellaMisura, con l’aggiunta nel 2013 del nuovo format “801 impazza la piazza”: eventi ed iniziative varie che hanno coinvolto 33 realtà associative della città da Giugno aSettembre.

Con l’intento di valorizzare l’architettura razionalista degli anni ’20 e ’30, l’Amministrazione ha presentato un progetto denominato “ATRIUM” (Architecture of TotalitarianRegimes in Urban Management – l’Architettura di Regimi Totalitari nella gestione dello spazio urbano) all’interno del programma europeo South East Europe. Il progetto,che vede il Comune di Forlì come capofi la, ha ottenuto un fi nanziamento complessivo di € 1.932.044,00 di cui quasi € 400.000direttamente gestiti dall’Amministrazione Comunale e dalla Provincia di Forlì-Cesena. Il progetto, teso alla deposizione di undossier presso il Consiglio Europeo per il riconoscimento di una rotta culturale europea su questo tema, è partito nel gennaio2011 e si è concluso a giugno 2013.

Valorizzazione del patrimonio culturale, delle risorse umane e la costruzione di una rete romagnola

Gli obiettivi in campo culturale includono la valorizzazione del patrimonio culturale (librario e museale oltre che in terminidi ambiente urbano), ma anche, in modo prioritario, lo sviluppo delle risorse umane che hanno determinato un processo dipartecipazione attiva da parte di soggetti diversi del territorio (scuole, associazioni, soggetti pubblici e privati).

Il tutto in un’ottica di sviluppo e rilancio di una ridefi nizione del campo geografi co di riferimento che non potrà più essere lasingola città, ma soltanto un territorio più ampio: il distretto forlivese o la Romagna.

In tal senso la mostra archeologica “Santarelli, Mambrini, Aldini, curatori delle antichità” allestita ai musei San Domeniconell’autunno/inverno 2013/2014 ha rappresentato la prima concreta tappa per la messa a punto di una collaborazione piùsinergica e strutturata con le realtà culturali e museali del territorio.

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Biblioteca

La biblioteca ha come fi nalità la promozione della lettura; per questo fi ne sono state organizzate diverse iniziative che hanno vistola presenza di autori importanti come: Eraldo Baldini, Giampiero Rigosi, Carlo Flamigni, Marco Viroli, Valentino Ronchi, CarlaGozzi, Dacia Maraini oltre alla presenza di Dario Fo nell’estate 2012 con l’anteprima “Picasso”, organizzata in teatro e offertagratuitamente alla cittadinanza.

Il patrimonio culturale della città viene valorizzato in primo luogo attraverso un processo di coinvolgimento del pubblico neglispazi dei servizi culturali. In quest’ottica, le aperture della Sala Prestito della biblioteca (settembre 2009) e della Sezione 0-6 anni(maggio 2010) sono state emblematiche e hanno dato luogo ad una crescita notevole nella fruizione del servizio.

Per rafforzare ulteriormente l’accesso al patrimonio si sta realizzando una collaborazione fra le principali istituzioni bibliotecariedella città per giungere ad una razionalizzazione di scelte operative e organizzative. Si è proceduto quindi, ad esempio, ad unpotenziamento dei rapporti tra biblioteca Ruffi lli e Biblioteca Saffi , effettuando una verifi ca dei titoli in comune. E’ stata inoltrepredisposta una pagina web per la consultazione in contemporanea dei due cataloghi della Rete bibliotecaria della Romagnae San Marino e del Polo Universitario, che consente agli studenti una più rapida ricerca e reperimento dei materiali bibliografi ci(http://www.bibliotecheromagna.it/). E’ stata inoltre completata la catalogazione di circa 2.000 volumi antichi e rari delle RaccoltePiancastelli.

La biblioteca ha valorizzato il suo patrimonio storico anche attraverso importanti appuntamenti espositivi.Con le varie associazioni culturali della città si sono organizzate numerose iniziative (in)formative-culturali come conferenze(incluso un ciclo preparato nel 2011 in collaborazione con l’Università in occasione della celebrazione del 150° anniversariodell’Unità d’Italia); concerti (dal classico al jazz alla musica popolare); cicli di incontri con autori e poeti romagnoli; la presentazionedel premio Bancarella per le scuole; ecc. Con le associazioni sono state realizzate raccolte di fondi per sostenere le attività inbilbioteca (associazione bridge Forlì, associazione burraco Forlì-Cesena, circolo scacchistico di Forlì). E’ stato organizzato ilprimo trofeo a sostegno di attività culturali/conviviali, che ha visto la partecipazione di Eraldo Baldini per la serata noir.La biblioteca ha cercato di aprire le sue attività anche in altri luoghi della città. E’ stato svolto nel 2011 e nel 2012 il progetto “Invito alla lettura” indirizzato agli studenti delLiceo Scientifi co Fulcieri de Calboli e Liceo classico, fi nalizzati alla promozione della lettura e alla conoscenza delle opportunità offerte dalla Biblioteca. Sono stati tenuti,inoltre, incontri all’aperto nel parco di Via Dragoni.Nel 2012 si è attivata la collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Aerospaziale per lo svolgimento di attività didattiche nei laboratori del vento e attività di promozionedi letture sul volo.

Nel 2013 la sua funzione, non più limitata ad una dimensione didattica popolare, o alla conservazione della memoria storica, o ancora di intrattenimento “intelligente”si pone come protagonista delle dinamiche sociali, nella crescita della collettività cercando non solo di rispondere alle richieste e aspettative dei cittadini, ma anchedi proporre percorsi culturali, occasioni di dialogo, momenti strutturati di formazione e informazione, affi nché la biblioteca possa esprimere tutte le sue potenzialità dilaboratorio delle esperienze e crocevia dei saperi. La biblioteca ha consolidato la sua rinnovata natura di centro irradiante di proposte culturali, articolate in un ampiopercorso che si propone di conciliare la varietà delle offerte con la struttura di un progetto (in)formativo omogeneo e unitario.Lo scopo ultimo di questo impegno è dar vita ad una realtà fortemente incardinata nel tessuto sociale cittadino, ma che mantiene una sua netta funzione di volano o lievitoculturale: espressione della società e suo interlocutore in chiave dialettica, la biblioteca è attenta a richieste, aspettative e suggerimenti del pubblico, pur non abdicandoalla sua originaria funzione e perciò consapevole della sua vocazione alla permanente sollecitazione culturale.

Nel 2013 la biblioteca ha realizzato ben 58 iniziative (per una media di un evento ogni 6 giorni), che hanno coinvolto 4.085 cittadini. Le iniziative sono state scandite lungoun ampio percorso strutturato per temi.Per la promozione del libro e della lettura, è stata organizzata la rassegna “Narrar da giornalisti”, incontri con giornalisti-scrittori. Abbiamo avuto ospiti famosi qualiGiampiero Mughini, Gianfranco Angelucci ed il decano del giornalismo forlivese, Mario Vespignani.La rassegna “Prospettive di parole” ha presentato al pubblico diversi autori, sia locali che famosi, come Eraldo Baldini ed Elio Pecora, e di grandissima popolarità, comeFrancesco Guccini.

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Il corso di informazione per adulti, “La biblioteca ai cittadini”, ha proposto corsi di inglese, scrittura creativa e bricolage tessile. Il progetto “Biblioteca in arcobaleno” ha avutolo scopo di promuovere il ruolo di agente di aggregazione multietnica della biblioteca e la sua funzione di centro di documentazione per l’integrazione. Abbiamo coinvoltola Consulta dei Cittadini Stranieri residenti in Forlì, l’Unità Integrazione sociale e Tutela Adulti del Comune di Forlì ed abbiamo chiesto la collaborazione della Scuola diLingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione di Forlì.

E’ stato realizzato e diffuso materiale informativo sui servizi e dotazioni della biblioteca in sette lingue straniere fra le più parlate in città: russo, arabo, tedesco, spagnolo,inglese, portoghese, slovacco. E’ stata data particolare attenzione ai più piccoli, per i quali è stato allestito un ricco scaffale di materiale multilingue, con libri di favole estorie da tutti i continenti, che è stato loro presentato in occasione di letture e laboratori di collages.

Il progetto “Viaggio nell’universo giovani” è stato organizzato con l’intento di offrire ai giovani opportunità diconoscenza di problemi e criticità tipici della loro età.

La biblioteca ha dimostrato tutta la sua valenza di luogo, non solo fi sico, da cui irradiare osservazioni erifl essioni sulla condizione giovanile, così complessa ed in continuo mutamento. Il progetto è stato articolatoin tre sezioni, ognuna delle quali trattava un’area tematica di grande interesse e, assieme, formavanoun’introduzione esaustiva alle più attuali e avvertite problematiche dei giovani d’oggi.

In collaborazione con la Fondazione Ruffi lli, sono state organizzate conferenze sul tema “Uomo”, unarassegna di rifl essioni storiche, sociologiche e fi losofi che sull’uomo, dal suo concetto classico nella civiltàgreca fi no alle ideologie del Novecento, con conferenze di P. Prodi, M. Cioli e G. Foglietta.

E. Righini e C. Casadio hanno tenuto una conversazione d’arte e musica su “Un’icona del Novecento:Guernica da Picasso a Nono”, nel corso della quale è stato possibile ascoltare un’inedita composizionedi Luigi Nono, gentilmente concessa per l’occasione dall’Archivio della Fondazione del Maggio Musicale

Fiorentino.

All’interno del Festival L’Occidente nel Labirinto, la Bibliotecaha presentato due eventi: la conferenza di U. Curi dal titolo“Bandire il sogno senza tradirlo. Protocolli onirici da Benjamin a Fellini”; “La biblioteca era il mio ducato”, conferenza di L.Ercoli e I. Belloni.

Il duo musicale Formazione Minima ha proposto un tributo a Gaber.Con la collaborazione della sezione forlivese dell’Alliance Française, è stato organizzato un itinerario culturale alla scopertadel Sud della Francia.

La Biblioteca Saffi ha organizzato molte iniziative per i più piccoli. All’interno del Progetto Nati per Leggere. La biblioteca haconfermato la sua grande attenzione verso i giovanissimi, nella certezza che il libro sia uno strumento prezioso per stimolarel’attenzione, la fantasia e la serena crescita dei bimbi. Le nostre iniziative hanno avuto quale comune movente l’intenzionedi far diventare il libro un oggetto familiare e la lettura un’attività piacevole e naturale come il gioco.Animatori, autori di libri per l’infanzia e lettori volontari hanno coinvolto i bambini in ventidue incontri all’insegna delle parole,dei suoni e della creatività, straordinarie alternative alla ricezione passiva della televisione.

Sono stati realizzati svariati laboratori, in cui sono stati realizzati giocattoli da oggetti di scarto, piccoli oggetti sonori, pupazzi,collages.Duecentoquaranta ragazzi delle scuole medie inferiori - nel Salone Comunale - hanno incontrato Elio Pecora, noto poeta maanche scrittore per bambini, che ha parlato della sua attività di narratore, ed ha risposto alle numerose domande.

Si è conclusa l’attività dell’anno con due incontri, dedicati a canti natalizi in lingua inglese. E’ stata realizzata una sezionedenominata Fumetti, che contiene libri a fumetti e graphic novel. Nella sezione Film sono stati disposti i dvd di fi lm classicinei rispettivi generi (avventura, commedia, drammatico...) ed anche di fi lm diffi cilmente reperibili non più recentissimi, matappe importanti nella storia della Settima Arte.

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Teatro e musica

Il 2012 ha rappresentato un anno di grande importanza per il Teatro Diego Fabbri, in quanto ha visto ilconsolidamento e l’ampliamento del “sistema” di articolazione delle Stagioni Teatrali così come programmatodalla Direzione Artistica (composta da Ruggero Sintoni, Lorenzo Bazzocchi, Claudio Angelini e ClaudioCasadio il cui raggruppamento è stato prescelto a seguito di selezione pubblica).

Il pubblico forlivese, e non solo, ha risposto molto positivamente alla ridefi nizione dell’insieme delle Stagionie all’ulteriore ampliamento dell’offerta artistica, strutturata sulle Stagioni di Prosa, Danza, Operetta, Moderno,Contemporaneo, Comico e Family, e all’avvicinamento di un pubblico più giovane e diversifi cato. Sono stateinoltre messe in campo iniziative atte al coinvolgimento di un pubblico appartenente a condizioni di diffi cileaccesso (popolazione carceraria, ospiti di strutture di accoglienza).

Contemporaneamente la realizzazione della seconda delle tre Stagioni Musicali progettate dal raggruppamentoForlì Musica ha riscosso il meritato successo, consolidando la fattiva collaborazione con l’Istituto MusicaleA.Masini.

Accanto alle Stagioni teatrali sono proseguiti, in collaborazione con il Centro Diego Fabbri, i due importantiprogetti imperniati sul coinvolgimento degli Istituti scolastici forlivesi, cioè il Progetto Speciale Scuole, e quellosull’accessibilità del pubblico non vedente e non udente, con l’edizione 2013 di “Invito a Teatro No Limits”, cheha visto aggiungersi ai teatri Diego Fabbri, Arena Plautina e Comunale di Predappio anche il Bonci di Cesenaed ha ottenuto un cospicuo contributo regionale in base alla L.R. 37/1994.

Musei

Date le prospettive diffi cili in termini di investimenti consistenti in contenitori culturali, l’Amministrazioneha dato continuità alla attività di ricognizione complessiva del patrimonio e degli spazi espositividisponibili con l’obiettivo di valorizzare il più possibile il patrimonio museale all’interno di un quadrorealistico dal punto di vista economico e gestionale. Quest’attività ha visto una ricognizione completadel patrimonio delle varie sedi museali con un nuovo impulso e maggiore sistematicità nelle attivitàdi revisione con interventi di manutenzione e a carattere conservativo dedicati primariamente a lottidi materiale destinati alla pubblica fruizione.

Si è completato il progetto espositivo “Novecento rivelato”, realizzato insieme con IBC, che haprodotto il regesto dell’archivio interno degli Istituti Culturali (piattaforma ad oggi accessibile soloagli operatori ma che sarà a breve resa on-line) con varie iniziative espositive. Tale progetto nel2013 è sfociato sempre in una collaborazione con IBC fi nalizzata alla realizzazione del progetto diordinamento e allestimento della sezione museale dedicata al 900 a Palazzo Romagnoli.

Quest’ultima sede ha visto infatti l’apertura al pubblico nel dicembre 2013, con ulteriori sezioni musealidei musei civici di Forlì dedicate all’esposizione permanente della collezione del 900 (collezioneVerzocchi nella sua interezza compresi gli autoritratti degli artisti e il ricco materiale cartaceo dellacollezione - che è stato, per l’occasione in gran parte restaurato; donazione Righini e donazione delmarchese Paolucci di Calboli, oltre ad una selezione del 900 di Romagna). Il progetto espositivodedicato alle raccolte civiche darà voce ad un dialogo con proposte di esposizioni temporanee e altri tipi di esperienze in campo culturale.

Si sta gradualmente confi gurando il progetto di un dipartimento educativo di didattica museale che faccia perno sui musei S. Domenico e Palazzo Romagnoligarantendo un servizio unitario che, con modalità diversifi cate, ricomprende anche le sedi storiche dei musei forlivese facendo tesoro delle esperienze pregresse.

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«Il centro storico è anche sinonimo di vita culturale, giacché contiene la maggiorparte del patrimonio forlivese ed è sede di musei prestigiosi come il San Domenico,del Teatro “Diego Fabbri”, della Biblioteca “Saffi ”, delle Raccolte Piancastelli, ecc. E’vero che, in un’epoca di contrazione della spesa, la cultura tende a subire gli effettipeggiori. E’ vero anche, tuttavia, che, da una parte, l’investimento sul San Domenico,supportato e “lanciato” dalla politica delle “grandi mostre” della Fondazione della Cassadei Risparmi, esige comunque un impegno pubblico e una progettualità alla quale l’amministrazione nonpuò sottrarsi, rendendo il luogo perno della “vocazione culturale” cittadina. Dall’altro, non va trascuratala necessità di conservare i nostri beni culturali - a partire da Palazzo Gaddi e da Palazzo del Merenda,esercitando la tutela prevista dall’ordinamento e soprattutto la loro restituzione alla città»

«Valorizzare il punto di vista delle giovani donne e delledonne dando spazio e visibilità alla differenza di generenell’accezione più ampia è parte irrinunciabile delriconoscimento di cittadinanza a uomini e donne nelladiversità dell’esperienza di vita e di visione della realtà.Ciò comporta una particolare attenzione alla produzione

culturale al femminile e al rischio che si riproducano discriminazioni anche incampo di politiche culturali. Per quanto riguarda la fruizione di prodotto/eventiculturali è molto alta per abbonamenti al teatro e ingressi in biblioteca; si trattaquindi di attività di ricaduta sulle donne che ne sostengono la qualità».

Tavolo della Cultura, Comitato Artistico-Organizzativo “Forlì per Ravenna 2019 e Fondo per la Cultura”

Il Tavolo della Cultura, Consulta di partecipazione per la cultura, i cui obiettivisono quelli di approfondire le tematiche legate alle politiche culturali delComune, promuove incontri e confronti consultivi con la partecipazione diprofessionalità che trattano temi condivisi con l’Assessorato alla Cultura enon solo, in particolare le problematiche legate alla valorizzazione del Centrostorico della città. Il Tavolo della Cultura ha elaborato un documento di sintesiche analizza gli aspetti più importanti del Piano elaborato dall’Amministrazione,integrato con osservazioni e suggerimenti forniti dai rappresentanti delleassociazioni, degli enti e degli organismi che interagiscono con gli aspetti legatial Centro storico. Il percorso legato al progettazione degli step a sostegnodella candidatura di Ravenna a Capitale europea della Cultura 2019 si avviaverso le fasi fi nali vista l’ammissione, decretata dalla Commissione Internazionale, di Ravenna nella short-list delle sei città italiane fi naliste per il titolo di capitale, dopola consegna del dossier di candidatura.; il Comitato artistico organizzativo di Forlì contribuisce attivamente a consolidare il lavoro di costruzione di una “matrice romagna”che si confi gura come una proposta di integrazione di alcuni indirizzi di progetto sviluppati nei territori che sostengono la candidatura di Ravenna (Rimini, Cesena, Faenza,Cervia e Bassa Romagna). Si avviano rifl essioni comuni sulle nuove dinamiche cultura/territorio al fi ne di rendere il sistema culturale romagnolo sempre più coeso, ingrado di competere a livello nazionale e internazionale e altresì sempre più connesso al “sistema Romagna” tout court (economico, sociale) in vista del raggiungimentodel risultato prefi ssato. Si vuole cercare di utilizzare la candidatura di Ravenna 2019 come occasione di attivazione di tale processo durante questo periodo (2014-2019)

L’Istituzione Fondo per la Cultura ha concluso con successo il progetto di restauro conservativo del Monumento ad Icaro, uno dei simboli della città di Forlì , con ilsostegno delle realtà imprenditoriali, Club service, professionisti che hanno destinato mezzi e risorse economiche per l’insediamento del cantiere e di tutte le attività direstauro che sono state condotte al suo interno grazie alla preziosa collaborazione degli studenti del Liceo artistico di Forlì – sezione restauro- che hanno svolto stagesdidattici all’interno del cantiere stesso.Il Progetto “Ali nuove per la città” è stato insignito del II° premio indetto da Federculture -Regione Lombardia denominato “ Cultura+Impresa” che ha selezionato i miglioriprogetti di sponsorizzazione e Partnership culturali gestiti in Italia nel 2013.

Il Fondo per la Cultura persegue altresì obiettivi legati alla realizzazione di iniziative culturali per lo sviluppo del territorio anche attraverso una precisa attenzione aglistudenti delle scuole primaria e secondaria, attraverso il progetto dedicato al mondo della musica con la collaborazione dell’Orchestra Maderna, “Maderna Edu 2013,viaggio alla scoperta dell’orchestra ” con due approcci didattici: da un lato il contatto diretto con artisti e operatori, dall’altro un percorso guidato, mediato dagli insegnantidi classe.E’ stata offerta la possibilità a gruppi di studenti di assistere alle prove e ai concerti di due spettacoli in programma nella stagione musicale del Teatro Diego Fabbri diForlì.

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BibliotecaModerna

anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Presenze 20.312 32.753 51.286 60.864 97.413

Prestiti 30.366 35.324 39.221 39.033 39.627

Prestiti ILL 724 744 421 436 316

Accessi internet 5.173 6.418 9.187 7.803 **

Consultazioni 1.613 2.045 2.620 1.378

Nuovi iscritti 621 1.078 1.248 1.227 1.129

BibliotecaRagazzi

anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Presenze 23.937 23.812 33.893 33.662 ***

Prestiti 20.139 22.651 25.904 28.371 33.063

Accessi internet 773 1.222 1.310 1.291 **

Consultazioni 655 2.454 3.179 1.402

Nuovi iscritti 956 1.115 1.660 1.137 981

Emeroteca anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

Presenze 10.855 10.946 51.286 60.864 4.772

Accessi internet 356 654 9.187 7.803 **

Consultazioni 11.211 2.045 2.620 1.776

Teatri anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

Numerospettatori

35.482 34.095 28.139 25.330 25.051

Numerospettacoli

63 66 58 49 45

MuseiPinacotecae Mostre

anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

N. visitatori 156.119 208.574 125.507 78.930 105.295

«Proseguire con un progetto partecipativo aritcolato sulla Biblioteca Saffi in collaborazione con la retebibliotecaria di San Marino per presentare una nuova offerta che includa una biblioteca pubblica e unastorica. Identifi cazione dei contenitori e del contenitore più adatto per la biblioteca (ad esempio c/o exSantarelli) e avviare i lavori di attuazione. Completare il lavoro di trasferimento del patrimonio artistico diPalazzo Merenda e del San Domenico. Ampliare l’attività didattica e museale per famiglie, bambini e cittadinial fi ne di far conoscere il patrimonio culturale forlivese soprattutto legato al San Dominico e a PalazzoRomagnoli. Rafforzare il legame culturale/turistico tra Forlì e il territorio in ottica di turismo culturale ancheattraverso l’unione dei Comuni e il progetto Atrium. Rafforzare la sussidiarità per la gestione del teatro coinvolgendo lasocietà civile e l’associazionismo.Apertura parziale di Palazzo Gaddi e ridisegno del Palazzo del Merenda, il primo rivolto ad un pubblico esperto, il secondoutlizzandolo come deposito. Rafforzare, a prescindere dal successo, la rete di Ravenna 2019 che ha visto una progettazionecondivisa a livello romagnolo in tutto il campo culturale».

** le consultazioni internet sono stati sospesi per mancanza di spazio (a causa della chiusura dei due terzi della biblioteca).*** nel 2013 l’ingresso unico alla biblioteca con il rilevatore dei varchi non ha reso più possibile rilevare separatamente gli ingressi.

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Fabbrica Delle Candele e CreativitàL’Assessorato alle Politiche Giovanili ha attivato un percorso di valorizzazione del Centro Polifunzionale regionale “Fabbricadelle Candele” dedicato a sostenere la creatività ed il protagonismo giovanile, stimolando tra i ragazzi il confronto, la crescita e loscambio, anche sviluppando il rapporto tra l’espressività e varie tematiche sociali: dalla sostenibilità ambientale, all’intercultura,alla legalità ed alla cittadinanza attiva.In particolare la “Fabbrica delle Candele” si è affermata come centro di formazione e sperimentazione per i giovani dellacittà, attivando numerosi laboratori gratuiti, rivolti ai giovani tra i 14 e i 35 anni, tenuti da giovani creativi, associazioni ecooperative del territorio ed esperti di livello nazionale ed internazionale, che hanno affrontato vari linguaggi creativi inmaniera innovativa sia nell’ambito del progetto “FabbricaLab” a ricorrenza annuale, sia attraverso progetti specifi ci, dedicatia tematiche nuove, offrendo ai ragazzi possibilità di appassionarsi e fornendo, al contempo, strumenti professionalizzantie competenze per l’eventuale sviluppo di nuove risorse e progettualità.Tra i percorsi affrontati, vi sono quelli dedicati al video, alla recitazione, alla fotografi a, al fumetto, alla storia della musica, alle nuove tecnologie, alla comunicazione, al designcon materiali di riuso, agli orti urbani e all’educazione alimentare con “slow food”. I laboratori hanno visto una partecipazione di 460 frequentanti e di un totale di oltre 607richieste di iscrizione (queste cifre sono relative solo ai laboratori a numero chiuso).Il calendario delle attività è risultato particolarmente nutrito (180 giornate di apertura media annuale al pubblico per eventi ed iniziative di durata settimanale/ mensile tra corsi,workshop, laboratori e rassegne) ed ha visto una massiccia partecipazione di ragazzi, grazie ad iniziative, promosse direttamente dall’Amministrazione o in sinergia con ilmondo associativo, scolastico, universitario, artistico-culturale e sportivo del territorio, che hanno toccato i vari linguaggi creativi:

• la musica (attraverso concerti di gruppi locali, ma anche di artisti di rilevanza nazionale ed internazionale; manifestazioni organizzate con la collaborazione del centro musicale“Offi cina 52” e varie scuole di musica locali alla Fabbrica ed in centro storico con il progetto “Social City” che ha visto anche il coinvolgimento delle scuole e delle associazionisportive; le due edizioni del concorso musicale per giovani musicisti emergenti (2011 e 2013) ”Forlì Music First”, fi nanziato dall’Anci e dal Ministero della Gioventù. Il concorsomusicale, aperto ai giovani del territorio regionale, ha visto il coinvolgimento di 56 band nel 2011 ( nell’ambito del progetto sovracomunale ”Emilia-Romagna Indies”) e di 52giovani musicisti emergenti nel 2013, nell’ambito del progetto “MU.VI.TECH” ed i vincitori delle due edizioni hanno avuto occasioni di produzione, mobilità e visibilità;

• il teatro (attraverso la realizzazione annale della rassegna “L’Isola del Tesoro”, presso il Teatro Testori, con i 10 gruppi teatrali giovanili che usufruiscono del LaboratorioTeatrale Comunale per le prove per un totale di 320 giorni annui, il progetto fi nanziato dall’Anci e dal Ministero della Gioventù “Borsa dei Progetti-Italia Creativa”, sviluppatositra 2009 e 2010, curato dall’associazione Masque Teatro e dedicato alle arti performative contemporanee ed alla ricerca, che ha permesso, con il festival “Mondo”, larealizzazione di workshop, laboratori, residenze e la produzione di 8 nuovi spettacoli con il coinvolgimento di oltre 100 artisti ed una partecipazione di oltre 700 persone); illaboratorio teatrale “…And the beat goes on” che è stato realizzato con la collaborazione di Centro Diego Fabbri e Istituto Gramsci e si è concluso con la realizzazione di duespettacoli messi in scena dagli allievi del corso di cui uno nel 2013 presso il Teatro della “Fabbrica delle Candele” ed uno in febbraio 2014 presso il Teatro Testori;

• video, arti visive e multimedialità (attraverso la realizzazione di vari cortometraggi e documentari realizzati da giovani videomakers e registi locali e relative proiezioni,l’attivazione di percorsi di formazione su video e foto e la realizzazione di mostre ed installazioni a cura di artisti locali);

• poesia, letteratura, comunicazione (attraverso il percorso realizzato nelle scuole superiori e con la scuola Superiore di Interpreti dell’Università “Il mestiere di scrivere-Il piaceredi leggere” e vari eventi e letture dedicate alla Poesia con l’Associazione poliedrica; attraverso il Laboratorio “Fuori luogo. Libero percorso nel mondo della comunicazione:promosso in collaborazione con Unindustria Forlì-Cesena, realizzato dal giornalista Rai Luca Pagliari per approfondire le tematiche legate alla comunicazione e all’impattosulla società del linguaggio dei media).Il piacere di leggere” e vari eventi e letture dedicate alla Poesia con l’Associazione poliedrica; attraverso il Laboratorio “Fuori luogo.Libero percorso nel mondo della comunicazione: promosso in collaborazione con Unindustria Forlì-Cesena, realizzato dal giornalista rai Luca Pagliari per approfondire letematiche legate alla comunicazione e all’impatto sulla società del linguaggio dei media).

La programmazione in materia di politiche giovanili fondata sulla progettazione partecipata e sul principio di sussidiarietà si è esplicata, oltre che nella realizzazione di attività incollaborazione con i molteplici soggetti impegnati in tale ambito sul territorio forlivese, anche nel sostegno diretto ad iniziative promosse e realizzate in modo autonomo da terzi.

POLITICHE GIOVANILI

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Tale sostegno si è nella generalità dei casi concretizzato nella concessione completamente gratuita dell’utilizzo deglispazi della Fabbrica delle Candele per lo svolgimento delle iniziative, anche attraverso la disponibilità di attrezzatureall’interno del Centro.

Per alcune iniziative più strutturate e dalla ricaduta più ampia è stata attivata la procedura di concessione di contributieconomici; in tal modo sono state sostenute le diverse edizioni di festival già consolidati (“L’Occidente nel labirinto”,“IperCorpo”, “Sedicicorto”), attività di carattere formativo (progetto diocesano di educazione alla teatralità “Teatroinsieme”, vari percorsi formativi con associazioni “Summer School”,” The Theatre”), una rassegna di cineforumpromossa dalle associazioni universitarie (Fotogrammi), lo svolgimento della tappa forlivese della “CarovanaAntimafi e”, l’esperienza di scambio dei giovani del Centro di Aggregazione “Offi cina 52” nel quartiere napoletano diScampia nell’ambito del progetto “Play-Generazioni in movimento”. Insieme all’Università ed alle Associazioni studentesche del Campus forlivese sono state realizzati,annualmente, alla Fabbrica delle Candele i momenti “Erasmus day” di accoglienza degli studenti Erasmus ed “Almafest” dedicato alle nuove matricole.

Ha avuto, inoltre inizio, nella seconda metà dell’anno 2013, l’attività di studio e di confronto con le Associazioni giovanili forlivesi, attraverso incontri, fi nalizzata alla messaa fuoco di una ipotesi di gestione integrata del centro. Allo stato attuale sono state predisposte bozze di una Carta dei Servizi e di Regolamento che saranno presentatonel corso dell’anno 2014 agli organi competenti.

Con una media di 200 spettatori ad evento è stata realizzata realizzata, ogni anno, nel periodo estivo la rassegna “Accendi l’estate, accendi la Fabbrica”, che ha vistonella corte esterna della struttura la realizzazione di spettacoli, concerti, proiezioni ed incontri (dal giornalista Peter Gomez, al vincitore del premio David di Donatello-sezione documentari, Filippo Vendemmiati, alla proiezione di documentari in collaborazione con la D.E.R). La rassegna è programmata anche per la stagione 2014 con

un programma di eventi che spazierà fra musica, teatro e spettacoli.Attraverso l’Associazione GAER (Giovani Artisti Emilia-Romagna), costituita da tutti i comuni e le province della regione edi cui il Comune di Forlì è capofi la, e la rete GAI (Giovani Artisti italiani), si sono attivati percorsi formativi, concorsi, scambi,residenze a supporto dei giovani creativi dell’Emilia Romagna, con attenzione all’inserimento professionale, all’arte pubblicaed all’industria creativa, favorendo la visibilità e la mobilità, a livello regionale, nazionale ed internazionale (attraverso lapartecipazione di 4 artisti forlivesi alla Bjcem, la biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, lo scambio tragiovani musicisti con Plock e la partecipazione a fi ere europee in collaborazione con il Meeting Etichette Indipendenti). In

particolare, è stato realizzato il progetto “Il prodotto della creatività”che ha selezionato su 500 proposte pervenute 30 progetti da realizzare e sostenere, per favorirela nascita di nuove industrie creative. Inoltre la Fabbrica delle Candele ha ospitato il festival europeo “Allegromosso”, con oltre 200 musicisti provenienti dall’Europa.Nel 2012 è stato realizzato il progetto “I giovani per il territorio” promosso dall’Istituto Beni artistici culturali e naturali della Regione, in collaborazione con il Comune diForlì, per la selezione ed il fi nanziamento di due progetti rivolti alla valorizzazione di uno o più beni culturali del territorio comunale: due i progetti vincitori ammessi alfi nanziamento: “Seminando Orselli” dall’Associazione Culturale GAIA, che ha visto la realizzazione di un orto urbano ai Giardini Orselli ed il coinvolgimento delle scuolee “ATR Contemporaneo” di Città di Ebla, per recuperare l’ex deposito atr, a partire dal teatro e dall’arte contemporanea.

I due progetti hanno trovato ulteriore sviluppo con corsi/laboratori di teatro presso la Fabbrica delle Candele per “ATR contemporaneo” e con l’attivazione di percorsicondivisi sul tema della eco-sostenibilità urbana nel progetto “Gli Ortelli”, naturale proseguimento di “SeminandoOrselli”. Sono stati inoltre realizzati i progetti “Emilia-Romagna Indies” e “Muvitech”, vincitori del massimofi nanziamento previsto dai bandi nazionali di Ministero ed Anci a favore della creatività e dell’imprenditorialitàgiovanili. In particolare, il primo progetto “Emilia-Romagna Indies”, fi nalizzato al sostegno alla musica giovanileindipendente, ha previsto la messa in rete di 3 concorsi per band (Tendenze, Faenza rock e Forlì MusicFirst), supportando i ragazzi nella produzione musicale ed offrendo loro occasioni di visibilità, attraverso lapartecipazione a varie manifestazioni a livello nazionale e internazionale (Pic-nic europeo, Puglia Sound,Sonica Barcellona…).Il secondo progetto, “Muvitech” ha visto coinvolti il Comune di Forlì e vari partner con l’obiettivo di trasmetterecompetenze e professionalità ai ragazzi, sul fronte della musica e del video, in particolare in relazione alle nuove

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tecnologie e ad accrescere conoscenze utili all’ingresso nel mercato. Il percorso video si è articolato in una fase di formazione con visita ai festival del Cinema di Torino eBerlino, nella realizzazione di un cortometraggio relativo al centro storico, ed in particolare alla vicenda di Via Regnoli, alla relativa circuitazione delle opere prodotte e uncorso in web communication, web marketing e consulenze per l’avvio d’impresa.

Per quanto riguarda il percorso musicale si è svolto una selezione fra 52 partecipanti divisi in due categorie di partecipazione (“Over” e “Under”) ed ai vincitori di ciascunacategoria sono stati corrisposti premi volti a favorire la produzione musicale, acquistare strumenti musicali, partecipare ad eventi/manifestazioni sia locali che internazionalifra cui il “Pic ni europeo” che si terrà a Plock (Polonia), nel mese di maggio 2014.

Cittadinanza Attiva e Legalità

Numerose le iniziative fi nalizzate a sensibilizzare i ragazzi sul tema della cittadinanza, attraverso il percorso “Coltiviamola Legalità” che si è sviluppato con il sostegno della Regione Emilia-Romagna ed in collaborazione con il Polo scientifi codidattico di Forlì e varie associazioni (Libera, il pane e le rose, arci) e forze economiche del territorio.Il Percorso si èarticolato in momenti di formazione con gli studenti, incontri (tra cui quelli con i magistrati Caselli, Ingroia, Davigo), inmomenti sportivi (tornei di calcetto interculturali in Piazza Saffi ), culturali e musicali (concerti di Max Gazzè, Modena CityRamblers, Paola Turci), con una partecipazione di migliaia di giovani in Piazza Saffi , e con la strutturazione dell’OsservatorioComunale per la Legalità, nato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e l’Università degli Studi di Bologna –Campus di Forlì e sviluppatosi attraverso tirocini universitari, sotto la guida di un comitato scientifi co d’indirizzo.

Le prime ricerche dell’Osservatorio, fi nalizzate a monitorare il territorio e svolte sulle tematiche del gioco d’azzardo,del rapporto tra comunicazione ed illegalità e sul tema dei beni confi scati a Forlì, sono state presentate in occasionedell’iniziativa di maggio, per sensibilizzare la popolazione ed in particolare le nuove generazioni. Il percorso è stato recentemente presentato come pratica virtuosa alPresidente del Senato Pietro Grasso. Anche nell’anno 2014 verranno realizzate iniziative nell’ambito del programma del Mese della Legalità e verranno presentati gli ultimilavori dei tirocinanti svoltisi nella seconda metà del 2013 e nella prima parte del 2014. Per quanto concerne il contrasto al gioco d’azzardo il comune di Forlì ha aderitoalla proposta di iniziativa popolare per la regolarizzazione del gioco d’azzardo che ha promosso l’assessorato alla legalità e trasparenza e che ha visto una forte attività diraccolta fi rme circa 3.500 (numero più alto in regione) e la costituzione di un comitato composto da: Comune, diocesi, CGIL, ACLI, ARCI, Caritas e Assiprov e altre realtàassociative. Sempre nell’ambito delle azioni fi nalizzate alla partecipazione attiva ed alla cultura della legalità il progetto “Osservatorio sulla Legalità” svilupperà, sin daiprimi mesi del 2014, nuove azioni fra cui il recupero di un bene confi scato, individuato nel complesso denominato “Ex Limonetti” ed stato ammesso a co-fi nanziamentoregionale (da realizzarsi negli anni 2014/2215), la presentazione e la pubblicazione delle tesine redatte dai tirocinanti, incontri di sensibilizzazione volti alla popolazionedel territorio ed in particolar modo alle giovani generazioni.

Negli anni 2012 e 2013 è stato attivato il percorso “Il treno della memoria” che ha permesso ad oltre 90 ragazzi dei nostri istituti superiori di conoscere ed approfondireil dramma della shoah. Nell’anno 2014 è stato attivato, altresì, un progetto/percorso denominato “Promemoria Auschwitz” volto agli studenti del territorio comunalee teso alla comprensione del passato ed alla memoria storica. Il percorso porterà i giovani anche attravveso unviaggio nei luoghi della memoria (Shoà) attraverso la visita ai campi di sterminio di Auschwitz. Legato al tema dellacittadinanza attiva è anche il percorso del Servizio Civile che nel nostro comune è stato svolto nel 2010 nell’ambitodel sostegno alla disabilità scolastica e della biblioteca da 49 ragazzi, servizio civile regionale e nazionale. Nel corsodell’anno 2012 è’ stato dato avvio alla sperimentazione “Carta Giovani”: nell’ambito delle Politiche Giovanili, il Comunedi Forlì, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, ha deciso di avviare questa sperimentazione (progettorivolto ai giovani dai 14 ai 29 anni, che vivono, studiano e lavorano nel territorio, al fi ne di offrire ai ragazzi nuoveopportunità e per valorizzarne il ruolo nella vita cittadina).Il progetto “Carta Giovani” è strutturato in due parti. Laprima, di tipo economico, offre sconti ed agevolazioni presso svariati esercizi commerciali, artigianali, servizi pubblicie privati. La seconda, è legata ad un percorso di cittadinanza attiva e solidale che i ragazzi possono svolgere, inrete con associazioni ed enti, e per il quale riceveranno un ulteriore “premio” di valore formativo o culturale (viaggi,abbonamenti, nuove tecnologie...). Questo progetto, per la prima volta in fase di sperimentazione a Forlì, rappresentaun riconoscimento signifi cativo ai giovani e coinvolgerà un numero cospicuo di ragazzi partendo da un potenziale dicirca 20.000 unità fra residenti e studenti fuori sede.

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Lavoro e Impresa

Tra il 2010 e il 2011 il Comune di Forlì ha attivato, a seguito del fi nanziamento Anci, il progetto PLG ”Piano LocaleGiovani”, garantendo a 15 giovani neolaureati della Provincia la possibilità di partecipare ad un corso di formazioneper realizzare la propria idea imprenditoriale, con consulenze, realizzazione di business plan e sostegno economicoall’avvio d’impresa. Sono nate 11 nuove realtà.

Attivato insieme alla Provincia il progetto “I giovani centrano il lavoro”, fi nalizzato all’inserimento lavorativo di 10giovani a bassa scolarità e a rischio marginalità sociale.

Attivato durante i mercoledì del cuore il progetto “Il lavoro giovane nel cuore”, in collaborazione con Italia Lavoroper orientare tutte le informazioni ed i percorsi che istituzioni ed enti formativi offrono, garantendo supporto nellacompilazione dei curricula.

Lo scopo di Carta Giovani è quello di essere una Card diversa dalle altre proprio perché, oltre ai vantaggi ed alle agevolazioni commerciali, essa prevede come obiettivoprioritario quello di dare protagonismo ai giovani e sostenere le esperienze di cittadinanza attiva tra le nuove generazioni.

Anche nel 2013 il progetto ha proseguito il suo sviluppo ed è stato presentato, attraverso idonei mezzi di informazione (comunicati stampa, face book, pubblicazione sulsito “www.giovaniaforli” ), alla cittadinanza, ai giovani residenti, domiciliati o frequentanti le scuole del territorio comunale, alle Associazioni culturali, sociali, ricreative edalle imprese operanti sul territorio.

A fronte di questa massiccia campagna informativa , durante l’anno 2013 sono state consegnate 3127 carte di adesione al progetto ad altrettanti studenti degli Istitutiscolastici superiori ed a studenti Universitari del Campus forlivese.

Sono stati sottoscritti 33 accordi di collaborazione con le Associazioni Culturali e Sociali attive sul territorio che hanno aderito presentando progetti di volontariato ecittadinanza attiva e che l’Unità Politiche Giovanili ha poi proposto, come attività formative e culturali, ai giovani possessori della carta “giovani a Forlì”.

Sono stati coinvolti nella promozione anche i referenti degli Istituti scolastici superiori forlivesi e le rappresentanze giovanili universitarie trovando notevole interesse edadesione alla carta giovani sia per la parte relativa alla scontistica che a quella legata alla cittadinanza attiva ed al volontariato.

Ventuno gli esercizi commerciali i cui proprietari/gestori hanno aderito al progetto per la parte loro collegata e fra questi anche la Fondazione Cassa dei Risparmi che haconcesso l’ingresso alle mostre, realizzate al San Domenico, a prezzi scontati ai possessori della carta. L’attività collegata alla adesione alla “carta giovani a Forlì” ed aipercorsi di volontariato/cittadinanza attiva proseguirà nel corso dell’anno 2014.

Realizzato inoltre in rete con l’Associazione Lvia, il progetto europeo “All rights”, per favorire lo scambio e il confronto tra decisori politici e giovani.

Integrazione e multicultura

Svariate le iniziative per promuovere l’integrazione tra i giovani: l’edizione invernale di “Forlì Music First”, dedicataal lancio della campagna nazionale “L’Italia sono anch’io” per i diritti di cittadinanza e di voto, l’invio di una lettera aineo diciottenni stranieri per sollecitare la richiesta di cittadinanza, il sostegno al percorso “Giovani e Intercultura”,con l’Associazione Lvia, che ha coinvolto un gruppo di 20 ragazzi stranieri in centro storico con attività teatrali, larealizzazione di un documentario sulle seconde generazioni, con giovani registi e il percorso “La città sotto la pelle”,che ha ottenuto il fi nanziamento regionale, in rete con Università ed Associazioni.

E’ stato avviato con l’Associazione Culturale “VillaFranca Crea” il progetto “ricicloffi cina” , laboratorio rivolto aigiovani adolescenti, principalmente residenti nel centro storico, proponendo un laboratorio a carattere sia formativo,poichè volto al recupero di velocipedi, sia di aggregazione ed integrazione con la partecipazione di giovani di etniadiversa.

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Europa e mobilità

L’Assessorato ha promosso gli “Euroaperitivi”, incontri per diffondere tra i ragazzi notizie sulle possibilità di studio e lavoro all’estero e suibandi europei, servizio che ha poi continuato a svolgere lo Sportello Informagiovani. Alla Fabbrica delle Candele si sono svolti gli incontridi “AlmaFest” ed è stato presentato il progetto “Erasmus” che, in seguito, è divenuto appuntamento annuale rivolto ai giovani studentiuniversitari e volto a favorire la conoscenza delle possibilità offerte. Si è attivato presso il Servizio un tirocinio per il programma “LeonardoDa Vinci”. E’ stato attivato insieme all’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, all’Università di Bologna e al Centro Europe Direct, losportello europeo “Mobilitas”, fi nalizzato a supportare giovani in esperienze di lavoro, studio o volontariato all’estero e nell’offrire consulenzaaltamente specializzata nell’europrogettazione.

«Valorizzare il punto di vista delle giovanidonne e delle donne dando spazio e visibilitàalla differenza di genere nell’accezione piùampia è parte irrinunciabile del riconoscimentodi cittadinanza a uomini e donne nella diversità

dell’esperienza di vita e di visione della realtà.

Ciò comporta una particolare attenzione alla produzioneculturale al femminile e al rischio che si riproducanodiscriminazioni anche in campo di politiche culturali.

Per quanto riguarda la fruizione di prodotto/eventi culturali èmolto alta per abbonamenti al teatro e ingressi in biblioteca;si tratta quindi di attività di ricaduta sulle donne che nesostengono la qualità».

spettacoli/eventialla fabbricadelle candele

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

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Aggregazione e Prevenzione

Oltre ad ampliare l’attività dei centri di aggregazione comunali (La Tana e Offi cina 52), in sinergia con il tessuto associativo locale, è stato ammesso a fi nanziamentoregionale un nuovo percorso di educativa di strada, soprattutto nei territori con maggior disagio sociale (degrado, bullismo...). Rientrano in quest’obiettivo il confronto conla Rete Adolescenza, recentemente formalizzata e la collaborazione con l’Ausl (Ser.T. e l’Acchiappasogni).Sul tema della prevenzione l’Assessorato ha anche sviluppato in collaborazione con il Ser.T. il ciclo di incontri “Parole Stupefacenti”, sul tema delle dipendenze ed harealizzato con l’Ausl e l’Associazione Koinè incontri ed una brochure sulle malattie sessualmente trasmissibili.Nell’anno 2013, unitamente ad altri Comuni del comprensorio forlivese, attraverso la collaborazione della Provincia di Forlì-Cesena, si è presentato il progetto “GiovaniInsieme”, ammesso a fi nanziamento regionale, a valere sul bando 2013 della L.R. 14/2008 “Assegnazione e concessione contributi regionali di spesa corrente ai soggettipubblici benefi ciari per attività a favore dei giovani “.Nell’anno 2014 si attiverà il nuovo “Modello di Aggregazione Giovanile” che ha già preso avvio attraverso bando di gara pubblica per l’affi damento a terzi del servizio digestione dei centri di aggregazione e del servizio di “educativa di strada”.

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«Dovranno essere potenziate le attività dell’Osservatorio ampliando la possibilità di svolgere il tirocinio con studenti di tutto l’ateneo bolognese.Serviranno accordi tra Scuole, osservatorio e società civile per doffondere la cultura della legalità. Si dovrà provvedere alla riqualifi cazionedell’area confi scata destinando la parte degli immobili a laboratori e la parte del terreno a sostegno della sostenibilità e biodiversità.

A fi ne mandato è partito il bando per i nuovi centri di aggregazione che prevede la realizzazione di nuovi laboratori stimolando la rete tra educatori e tessutoassociativo dei giovani creativi forlivesi. Sarà attivo anche un percorso di educativa di strada che avrà l’obiettivo di rispndere, nei contesti sociali più a rischio, aibisogni di aggregazione e lotta al bullismo.

Dovranno essere implementati i laboratori della Fabbrica delle Candele incentivando percorsi di partecipazione diretta delle associazioni attraverso la gestioneintegrata della struttura e responsabilizzando i ragazzi che ne usufruiscono.

Per quanto concerne lavoro e impresa, per il progetto GAER il comune di Forlì resta capofi la in regione e proseguiranno i lavori di raccordo con gli assessorati:attività produttive, formazione e politiche giovanili. Proseguirà il percorso di accompagnamento ai ragazzi “garanzia giovani”(progetto ministeriale rivolto adisoccupati che si rivolgono ai centri per l’impiego per ottenere, entro 4 mesi, una proposta di lavoro o tirocinio).

Verranno svolti incontri sui temi del lavoro alla fabbrica delle candele.E’ stato rifi nanziato per il 2015 la nuova annualità di mobilitas proseguendo nelle attività di tirocinio, volontariato e lavoro all’estero. Si offrirà anche il servizio diconsulenza in europrogettazione al fi ne di accede a bandi europei in collaborazione con l’Assemblea legislativa regionale e Università.

Si dovrà procedere con il percorso giovani e intercultura con Lvia che avrà lo scopo di svolgere attività in centro storico per adolescenti e preadolescenti, ma chedovrà ampliarsi anche verso territori limitrofi e avere una sede.

Dopo il primo fi nanziamento IBC regionale si proseguiràcon l’esperienza degli “ortelli” dove, attraverso un gruppo di lavoro interassessorile e in rete con le scuole,avrà l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi delle scuole medie sui temi dell’ambiente e della sostenibilità».

«L’assunzione, da parte dell’Amministrazione, non già della “questione giovanile” come tema fra gli altri (ma lo steso potrebbe dirsi della “questionefemminile”, naturalmente), quanto dell’elemento generazionale – così come quello di genere – quale veicolo, interprete privilegiato del cambiamento.Il che signifi ca, da una parte, riconoscere la rilevanza di taluni nodi ancora irrisolti (i luoghi dell’aggregazione diffusa, di stampo associativo formaleo informale, musicale o ricreativo; la mensa universitaria; lo stimolo di attività commerciali in linea con i tempi della generazione – serali e notturni).

Dall’altro, osservare il tanto che si è fatto – sotto il profi lo delle pratiche sportive, ad esempio; ma anche del recupero di luoghi importanti, come laFabbrica delle Candele, attraverso la quale promuovere il libero sviluppo della creatività dei giovani.

Dall’altro ancora, la preoccupazione per il crescente disagio degli adolescenti, in misura preoccupante soggetti a forme di rifi uto sistematico dell’offerta formativama anche estranei del tutto al civismo, ai vincoli di socialità. E’ questo un ambito che deve attrarre l’analisi e la ricerca dell’Amministrazione. Perché, oltre chegestire, occorre anche studiare e capire».

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POLITICHE EDUCATIVENei primi anni di mandato si sono susseguite disposizioni normative e fi nanziarie, sempre più stringenti, chehanno inciso in maniera pesante sull’organizzazione dei servizi alla persona.Per quanto riguarda, in particolare, i servizi per l’infanzia, la situazione è stata aggravata dalle norme chehanno limitato sensibilmente la possibilità di assumere personale, anche a tempo determinato. Tali vincolihanno imposto al Comune di ripensare i servizi con l’obiettivo di coniugare il loro mantenimento qualitativoe quantitativo con la loro sostenibilità nel tempo.È stato, così, elaborato un progetto di rimodulazione dei servizi educativi per l’infanzia, attraverso unpercorso che ha visto il coinvolgimento degli operatori, delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanzedei genitori. La rimodulazione si è basata sulla scelta di salvaguardare l’attuale organizzazione del servizionido (competenza primaria del Comune) e di operare, nel contempo, un parziale ridimensionamento e unarevisione dei modelli organizzativi della scuola dell’infanzia (competenza primaria dello Stato), in manieratale, comunque, da continuare a garantire il 100% della risposta alle richieste di servizio da parte deicittadini. Le scelte gestionali, seppur motivate dai vincoli imposti al bilancio, sono state caratterizzate dallasalvaguardia dei livelli di qualità da sempre espressi; in questo ambito, ad esempio, si collocano le rinnovatemodalità di selezione degli insegnanti e dei collaboratori socio-educativi a tempo determinato. A garanzia diuna migliore professionalità, i primi sono stati reclutati tramite procedura concorsuale non solo per titoli maanche per prove, i secondi tramite agenzia di lavoro temporaneo. In generale, gli obiettivi raggiunti e quelli fi ssati per il futuro dei servizi educativi e scolastici sono stati tutti guidati dallavolontà di garantire parità di accesso, equità e di tutelare le fasce sociali più deboli. Sono da collocarsi in questo ambito i criteri che hanno ispirato la revisione delle convenzioni con igestori privati di nidi e di scuole dell’infanzia paritarie, nonché l’approvazione del regolamento tariffario per i servizi educativi e scolastici comunali. Questi interventi hanno permessoalle famiglie forlivesi, con pari condizioni economico-sociali, di accedere a servizi pubblici o privati alle medesime condizioni, garantendo, così, libertà di scelta. Nonostante il diffi cilecontesto socio-economico, il Comune di Forlì ha continuato a garantire il servizio di prolungamento estivo delle attività educative di nidi e scuole dell’infanzia comunali e statali per ilmese di luglio.

Nidi d'infanzia (0-3 anni)

L’apertura del nido “Clorofi lla”, l’estensione del convenzionamento con gestori di nidi d’infanzia privati e l’adesione al progetto della Regione Emilia Romagna perl’assegnazione di voucher conciliativi per la frequenza di nidi hanno consentito di dare risposta a tutte le famiglie che hanno richiesto un posto al nido, posizionando Forlìal primo posto a livello regionale per la soddisfazione della domanda espressa (100%). Tali nuove opportunità hanno anche consentito di superare, in parte, le storichecriticità legate all’ampliamento, ancora insuffi ciente, dell’offerta formativa per bambini nella fascia d’età dai 3 ai 12 mesi e al numero relativamente limitato di servizi apertiin tempo pomeridiano. A partire dall’anno educativo 2013/14, nei nidi a gestione diretta comunale, sono stati introdotti elementi di fl essibilità organizzativa ampliando lefasce orarie di uscita, al fi ne di venire maggiormente incontro alle mutate esigenze delle famiglie per la conciliazione di tempi di vita e di lavoro.In raccordo con il Servizio Ambiente ed il Centro per le Famiglie, nell’anno educativo 2012/13 in alcuni nidi d’infanzia è stato attuato un progetto di tutela ambientale cheprevedeva l’utilizzo di pannolini compostabili. Nel corso del successivo anno si sono messe a punto le modalità per sperimentare anche l’introduzione di pannolini lavabili.

Scuole dell’infanzia (3-6 anni)

Anche per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, Forlì si distingue per il livello di soddisfazione della domanda, pari al 100%. Il raccordo con le scuole statali ed autonomeconvenzionate, nonché il rafforzamento, anche in questo contesto, di un forte sistema pubblico/privato ha reso possibile l’accesso alla scuola dell’infanzia, sin dall’avviodi ogni anno scolastico, per tutti i bambini in età. L’apertura della nuova scuola “La Lucertola Blu”, predisposta e attrezzata dal Comune e resa operativa con personaleeducativo ed ausiliario fornito dallo Stato, ha consentito, inoltre, di creare le condizioni per poter garantire un’offerta quantitativamente adeguata di servizi anche per iprossimi anni. L’assunzione della gestione diretta della scuola dell’infanzia Santarelli ha permesso, infi ne, di salvaguardare un’esperienza signifi cativa per la storia deiservizi scolastici di Forlì, nonché di mantenere invariata l’offerta di scuola pubblica all’interno del centro storico.

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Servizi scolastici per la fascia dell’obbligo

Il nuovo Piano dei Servizi per l’accesso al sistema scolastico,adottato nell’anno scolastico 2010/11, ha consentito l’avvio equilibrato e non problematico delle attività formative.E’ stata, inoltre, predisposta la revisione del sistema tariffario, al fi ne di garantire sia una maggiore equità di contribuzione ai costi, da parte delle famiglie utenti, sia un aumentocomplessivo della copertura fi nanziaria dei servizi e, quindi, della loro sostenibilità economica. La valutazione di effi cacia e di economicità dei servizi esistenti è proseguitacon la predisposizione di un documento di analisi del sistema di trasporto scolastico integrativo del trasporto pubblico di linea e del trasporto scolastico dei disabili, che haconsentito di individuare forme alternative di gestione, maggiormente compatibili con le esigenze di razionalizzazione e di contenimento della spesa. Particolare attenzione èstata posta anche alle problematiche delle famiglie impegnate in attività lavorative con orari non compatibili con quelli scolastici, verso le quali è stato confermato il servizio diassistenza pre-post scolastica, servizio di natura discrezionale, che soddisfa il 100% delle famiglie richiedenti.Nella programmazione dei diversi servizi, si è cercato di tenere in considerazione le necessità delle famiglie e le esigenze delle istituzioni scolastiche, con le quali si sonoinstaurati profi cui momenti di confronto. Per questa ragione si è elaborata la nuova versione del Patto per la Scuola che, in modo condiviso, ha contribuito a fare chiarezza sullereciproche competenze e sulle reciproche responsabilità, rendendo le procedure più snelle e certe. Particolare attenzione è stata riservata alla programmazione e al supportodel processo di verticalizzazione degli istituti scolastici. E’ stato costituito, in relazione a ciò, un gruppo di lavoro interistituzionale al fi ne di valutare, in maniera concertata, unadiversa organizzazione dei bacini di utenza, funzionale al servizio scolastico e in grado di supportare il nuovo modello organizzativo (c.d. “verticale”), disegnato dall’art. 19,comma 4, del D.L. 6/7/2011, nr. 98, che prevede l’aggregazione delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado in Istituti Comprensivi.Dall’analisi dei dati relativi alle iscrizioni anno 2013/2014 e delle segnalazioni pervenute, il bilancio del primo anno di iscrizioni scolastiche fatte secondo l’organizzazionesperimentale dei bacini di utenza ha raggiunto gli obiettivi di razionalizzazione ed equa distribuzione degli iscritti che ci si era prefi ssati.Il gruppo di lavoro ha presentato il progetto fi nale, elaborato al termine di un percorso di due anni, che prevede l’istituzione nel Comune di Forlì di n. 8 Istituti Comprensivi,progetto che tuttavia è stato responsabilmente posticipato e subordinato al momento in cui tutte le Dirigenze Scolastiche previste possano disporre in modo stabile delDirigente, indispensabile per gestire la riorganizzazione, evitando situazioni di reggenza. Fra i diversi interventi che hanno visto la collaborazione del Comune con le scuole,va fatto un cenno anche al progetto sperimentale di ridimensionamento dei rifi uti scolastici, fi nalizzato alla riduzione della quantità di rifi uti indifferenziati prodotti presso lemense delle scuole primarie attraverso il superamento dell’utilizzo di stoviglie a perdere che ha portato al Comune una Menzione per il Progetto Mensa/Verde e la vincita delprestigioso Premio nazionale sulla prevenzione dei rifi uti, promosso da Federambiente e Legambiente e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente.Degno di nota è anche il Protocollo operativo che consente il recupero ed il riutilizzo a fi ni di solidarietà delle eccedenze alimentari delle mense scolastiche sottoscritto con laFondazione “Buon Pastore” Caritas Forlì – Ramo ONLUS. Sopratutto negli ultimi due anni scolastici, inoltre, si è avviata una profi cua collaborazione con le Scuole, i ServiziSociali, la Questura ed i Vigili Informatori per monitorare e prevenire l’abbandono e la dispersione scolastica dei minori in età di obbligo scolastico.Investimenti nell’edilizia scolastica

Fino ad oggi tutte le situazioni critiche sono state presidiate. Tra queste, particolare rilievo ha assunto la gestione della criticità relativa al “rischio amianto”, presso la scuolaprimaria Diego Fabbri, che ha comportato il reperimento ed il successivo trasloco della Scuola e dei servizi scolastici presso altro edifi cio. E’ continuato il programma dibonifi ca da elementi contenenti amianto, i con l’esecuzione dei seguenti interventi:• Incapsulamento tetto in eternit della Scuola Secondaria di I grado Mercuriale;• Rimozione tetto in eternit della Scuola Primaria Focaccia;• Rimozione tetto in eternit della Scuola dell’Infanzia Le Margherite.E’ stato predisposto ed approvato il Piano generale di risanamento acustico, già messo in atto attraverso l’avvio di un progetto sperimentale prestando particolareattenzione agli aspetti energetici ed igienico-ambientali. Sono stati realizzati i seguenti nuovi interventi di edilizia scolastica:• Nido d’Infanzia c/o il quartiere Foro Boario;• Scuola per l’Infanzia in Via U. La Malfa.Tali strutture sono state messe in esercizio dal settembre 2010. Sono stati eseguiti nel corso dell’estate 2013, i lavori relativi all’adeguamento alla normativa per laprevenzione incendi dei nidi dell’infanzia. Con l’occasione sono stati eseguiti anche interventi di bonifi ca dei pavimenti in vinil-amianto.Sono in corso i lavori per realizzare i seguenti interventi:• nuovo edifi cio scolastico di Roncadello destinato alla scuola primaria;• ampliamento scuola elementare di Carpinello;• adeguamento sismico con bonifi ca da elementi contenenti amianto.

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Qualità dei processi formativi

L’attenzione alla qualità educativa ha contraddistinto, sin dall’inizio degli anni ‘90, i servizi per l’infanzia comunali (nidi e scuole) che sono, attualmente, riconosciuti, alivello regionale, soprattutto per quanto riguarda i nidi, come un laboratorio sperimentale in cui la qualità dell’offerta educativa si coniuga con la sostenibilità nel tempo.Ciò è ritenuto particolarmente interessante, nelle politiche regionali, anche come punto di riferimento in vista della defi nizione delle modalità del futuro accreditamento deiservizi per la prima infanzia.

Negli anni 2009/10 e 2010/11, in particolare, le insegnanti di nido ed i coordinatori pedagogici forlivesi hanno partecipato attivamente ad una ricerca-azione provincialesulla qualità della relazione dei servizi con le famiglie.I risultati di questa ricerca sono confl uiti in un progetto più ampio di revisione degli strumenti e delle procedure di autovalutazione della qualità dei servizi elaborati all’iniziodegli anni 2000 (SCIN- Strumento per condividere-costruire l’identità del nido), condotta negli anni 2011/12 e 2012/13, che ha coinvolto tutti i nidi, pubblici e privati dellaProvincia di Forlì-Cesena.

Un indubbio elemento di qualità, per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, è dato dal servizio di atelier che, oltre all’attività laboratoriale per le scuole comunali, ha anchegestito progetti rilevanti a livello cittadino, a cominciare dalla mostra, e dal relativo libro, “Forlì una città mezza grande e mezza piccola”. Si è puntato, infatti, in questi anni,sullo sviluppo della presenza culturale, in ambito cittadino, dell’atelier; a tal fi ne sono stati predisposti progetti di atelier pensati in relazione all’attività museale e, più ingenerale, alla valorizzazione del patrimonio artistico locale.

Attualmente, è in atto una ridefi nizione del servizio con l’obiettivo di farne una risorsa per l’intera città, collegandolo non solo alle scuole, ma più in generale, alla didatticamuseale. Inoltre, tutta l’attività svolta dall’Unità atelier è in fase di documentazione con l’obiettivo di lasciare memoria di un percorso educativo all’avanguardia e ditrasferire la metodologia sperimentata nel corso degli ultimi 15 anni in altri contesti. E’ prevista una pubblicazione per il 2014.Alcune buone pratiche dei servizi comunali forlivesi e dell’atelier hanno trovatoespressione nell’ambito del Convegno nazionale “I diritti delle bambine e deibambini” - Torino 2010 e in altri, successivi, momenti pubblici.

Sempre nell’ambito della prima infanzia, si stanno attualmente sperimentandomodalità di organizzazione dei servizi e di valutazione della qualità pensatein maniera tale da consentire di coniugare qualità educativa ed esigenze disostenibilità e di economicità dei servizi.I nidi comunali, in particolare, sono impegnati nell’attività di revisione deglistrumenti di valutazione della qualità educativa, secondo la programmazionepredisposta dal coordinamento pedagogico provinciale (CPP), e nellaconseguente sperimentazione di tali strumenti, anche in relazione al processoregionale di accreditamento dei servizi.L’esito di tutto il processo è stato l’elaborazione di un nuovo strumento divalutazione della qualità dei servizi (SPRING: strumento per lo Sviluppo diProcessi Rifl essivi e Indagini valutative nei Nidi da parte dei Gruppi di lavoroeducativi) che è stato presentato al convegno regionale che si è tenuto a Forlìil 18 e 19 ottobre 2013. I risultati della sperimentazione sono confl uiti anche indue pubblicazioni:- Marcuccio M., Zanelli P. (a cura di), Sguardi sul nido, Edizioni Junior -Spaggiari edizioni, Parma 2013;- Maselli M., Zanelli P., Gruppo di lavoro, rifl essività e costruzione dei contestieducativi, Edizioni Junior - Spaggiari edizioni, Parma 2013.Le scuole d’infanzia comunali sono impegnate, a loro volta, in unasperimentazione di nuovi moduli organizzativi pensati per tenere insiemeeffi cacia e sostenibilità del servizio.

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Il contributo del Centro Documentazione Apprendimenti (CDA) alla qualifi cazione del sistema educativo e formativo

A partire dall’a.s. 2009/2010, il CDA ha curato, in maniera più attenta del passato, le modalità di rapporto con le istituzioni scolastiche del territorio, con l’obiettivo di unamaggiore partecipazione di queste alla lettura dei bisogni formativi e alla defi nizione e gestione dei piani annuali di attività rivolta ai docenti.

Attraverso la Commissione interistituzionale per la formazione delle scuole dell’infanzia e la Commissione CDA-scuole primo ciclo, sono state defi nite le priorità formative,le linee di lavoro e i progetti di formazione da avviare. Parte delle attività formative, inoltre, sono state decentrate nelle scuole, valorizzando le specifi cità, gli interessi e lecompetenze di ognuna.

Tra le priorità individuate, particolare rilievo è stato dato al ruolo dell’insegnante di fronte ai nuovi bisogni dei bambini e all’approfondimentodi strumenti e strategie di insegnamento che supportino lo sviluppo del pensiero critico e facilitino l’apprendimento in situazione di particolaridiffi coltà, come ad esempio i Disturbi Specifi ci di Apprendimento.

Nell’ultimo biennio, infi ne, il CDA è stato impegnato in un percorso cittadino di formazione/ricerca di accompagnamento alla costituzionedegli Istituti Comprensivi, che ha coinvolto tutte le istituzioni scolastiche del primo ciclo, favorendo la condivisione di un progetto, non soloorganizzativo, ma soprattutto culturale, mirato alla rivisitazione del curricolo in un’ottica verticale, in linea con le Indicazioni Nazionali del2012, ad una nuova concezione del rapporto tra scuola e territorio.

A livello provinciale, il CDA, su incarico della Provincia di Forlì-Cesena, ha organizzato, in collaborazione con le scuole, l’Ausl, Technè eil Servizio Politiche di Welfare del Comune, percorsi di formazione congiunta, fi nalizzati a condividere e diffondere strumenti e modalitàdi lavoro in grado di attivare una migliore partecipazione di tutte le fi gure alla defi nizione del progetto di integrazione degli alunni disabili,nell’ottica dell’ICF* e del progetto di vita.

Si è posta particolare attenzione alla partecipazione delle famiglie in tale processo e ai percorsi di condivisione del progetto formativotra scuola e famiglia. Gli esiti di tali percorsi sono stati riportati ai tavoli di lavoro provinciali ed integrati nella revisione dell’Accordo provinciale per l’integrazione scolastica eformativa degli alunni disabili, attualmente in corso. Sempre a livello provinciale, il CDA ha svolto un ruolo importante a sostegno delle attività del Coordinamento PedagogicoProvinciale, contribuendo alla realizzazione di percorsi di formazione, ricerca e sperimentazione sulla qualità dei servizi, rispetto la quale la documentazione riveste un ruolosempre più centrale. Ha contribuito, in particolare, all’organizzazione e realizzazione del convegno regionale del CPP, tenutosi ad ottobre 2013, di cui sta curando gli atti.

Si pone l’attenzione, inoltre, sull’attività relativa ai Disturbi dello Spettro Autistico, che ha impegnato il CDA nella realizzazione di diversi progetti interistituzionali concordatia livello provinciale e regionale, sulle fasce d’età 0/6 anni, 6/18 ed età adulta, coinvolgendo un considerevole numero di insegnanti, educatori ed altre fi gure professionali inambito sociale e sanitario e le associazioni delle famiglie, per un totale complessivo di oltre 400 operatori sul territorio provinciale. Ha realizzato, inoltre, alcune iniziative arilevanza regionale, tra cui il seminario di approfondimento “Autismo in età adulta: bisogni, interventi e servizi” tenutosi a gennaio 2011.

Per quanto riguarda la formazione degli insegnanti e degli operatori sul tema dell’Autismo, sono state condivise fi nalità e linee di lavoro a livello territoriale, mirate allaqualità dei servizi, tra cui:

• fornire agli insegnanti e agli educatori strumenti di base per lavorare con bambini/ragazzi autistici e con le loro famiglie;

• garantire formazione permanente degli operatori sui temi dell’autismo, anche attraverso la valorizzazione delle competenze acquisite all’interno delle scuole e deiservizi (insegnanti ed educatori esperti);

• realizzare momenti di confronto e di formazione congiunta tra i diversi operatori (integrazione ambito scolastico, educativo, sociale e sanitario);

• documentare e mettere in circolo esperienze/buone prassi.

Dall’anno 2012, infi ne, il CDA collabora con il Servizio Ambiente per la realizzazione del MAUSE (Multicentro Area Urbana per la Sostenibilità e l’Educazione ambientale),nell’ambito del quale cura, in particolare, le attività di formazione e documentazione rivolte alle scuole sui temi della sostenibilità. Collabora alla promozione e realizzazionedei progetti di cittadinanza attiva in rete con altri servizi comunali, le scuole ed altri soggetti della società civile.

* Sistema di Classifi cazione Internazionale messo a punto dall’ OMS basata sull’analisi del funzionamento della persona nei suoi contesti di vita, dal punto di vista bio-psico- sociale.

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Servizi educativi extrascolastici rivolti ai minori dai 6 ai 15 anni

Per quanto riguarda i servizi educativi extrascolastici rivolti ai minori dai 6 ai 15 anni, a partire dall’a.s. 2009/10,l’Amministrazione comunale ha promosso percorsi di analisi e valutazione dei servizi esistenti, annuali, coinvolgendosia le Istituzioni scolastiche, sia le organizzazioni del terzo settore, concentrando l’attenzione, in particolare, sulmodello dei centri educativi, al fi ne di valutarne punti di forza e criticità. Sono state pertanto attivate modalità di lavorointegrato pubblico/privato al fi ne di supportare una messa in rete delle risorse; questo ha permesso sia di contenerela spesa, sia di realizzare una progettazione che ha sviluppato i singoli interventi facendoli dialogare in un sistemaa rete.Annualmente, le verifi che hanno confermato la validità e l’attualità del modello di centro educativo, costruito apartire dalle sperimentazioni collegate alla L. 285/97, cioè di un modello di servizio educativo integrato, con nessiespliciti con le attività scolastiche, che prevede la presenza sia di momenti di studio guidato, sia di momenti ludici elaboratoriali. Contemporaneamente, però, il confronto e le rifl essioni realizzate hanno portato ad evidenziare comeindispensabile un’evoluzione di tale modello nella direzione di un maggiore coinvolgimento delle risorse del territorio(scolastiche e non) e dello sviluppo di maggiori sinergie fra scuola, soggetti del privato sociale e risorse del territorio.Questo ha permesso anche di far fronte ad una diminuzione delle risorse economiche disponibili.

Pertanto, il piano dell’offerta educativa extrascolastica in convenzione*, dal 2009 al 2014, è stata la seguente:

• dal 2009 al 2013 è stato realizzato il convenzionamento di 5 centri educativi gestiti da Istituzioni scolastichee da soggetti no profi t che hanno previsto lo sviluppo di attività decentrate, cioè di attività che, pur collegateai centri educativi, sono state realizzate presso sedi scolastiche, coinvolgendo e valorizzando le risorse dellescuole e dei soggetti - pubblici e privati - presenti nel territorio di riferimento di ciascun centro. Nel periodo estivo,oltre al prolungamento estivo delle attività dei 3 centri educativi gestiti in convenzione con cooperative sociali,è stato mantenuto l’accreditamento* di 16 centri estivi, rivolti a minori dai 3 ai 15 anni, gestiti da associazioni dipromozione sociale e da soggetti Onlus che, in base ad apposita regolamentazione comunale, hanno previstointerventi fi nalizzati all’integrazione dei minori disabili attraverso una progettazione coordinata e condivisa conl’Unità Minori del servizio sociale e la neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Forlì. Inoltre, sono state previstefacilitazioni economiche attribuite alle famiglie con disagio economico, in base ad apposita regolamentazionecomunale (per esempio “buoni settimanali”);

• per il quinquennio 2013/18, a partire da settembre 2013 è stato avviato il convenzionamento del nuovo modellodi sistema educativo extrascolastico, defi nito a seguito di un percorso di lavoro realizzato nel corso dell’a.s.2012/13, che ha coinvolto le Istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado di Forlì e le tre cooperativesociali che hanno gestito i servizi extrascolastici previsti dalla precedente convenzione (Domus coop.; P. Babini,L’Accoglienza). Il nuovo modello che prevede la realizzazione di un sistema costituito da centri educativi ed attivitàdecentrate presso sedi scolastiche, è volto a favorire un lavoro integrato tra scuole e cooperative sociali cheha ricadute anche sul lavoro scolastico dei bambini/ragazzi. In particolare, la realizzazione di attività decentratepermette alle famiglie di trovare una proposta extrascolastica all’interno delle Istituzioni scolastiche. Purtroppo, acausa di una diminuzione delle risorse economiche disponibili, è stato possibile convenzionare solo tre centri educativi che prevedono però di ampliare la propria offertaattraverso la realizzazione di attività decentrate presso sedi scolastiche. Nel mese di settembre 2013 sono state avviati i tre centri educativi gestiti dal privato sociale (SanMartino, San Paolo e Villa Gesuita) e le attività decentrate presso le scuole previste da calendario. Nel periodo estivo, oltre al prolungamento estivo delle attività dei 3centri educativi gestiti in convenzione con cooperative sociali, è stato realizzato il convenzionamento di 5 centri estivi gestiti da associazioni di promozione sociale e dasoggetti Onlus che si sono resi disponibili a realizzare progetti d’integrazione per favorire la frequenza di minori disabili dai 6 ai 15 anni.

* L’accreditamento e le convenzioni sono strumenti funzionali al riconoscimento e alla partecipazione del privato sociale (delle organizzazioni non profi t) ed alla costruzione della rete dei servizi territoriali. In particolare, per accreditamento si intende uno strumento che consente alComune di riconoscere al servizio educativo accreditato il possesso di requisiti che ne fanno un servizio socio-educativo di valenza pubblica, inoltre permette di regolare e di favorire la frequenza di minori disabili e di minori con diffi coltà socio-economica.

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«La formazione, infi ne, vede la nostra città collocata ai primi posti nazionali. La fascia pre-scolare è storicamente fra i vanti del nostro comune (i bisogni crescentideterminati dall’incremento di queste coorti di bambini costituiranno una priorità); quella elementare e media vede l’abnegazione di una classed’insegnanti dotati di capacità e di spirito di servizio, cui spetta far fronte alla prima integrazione dei giovani migranti e al disagio sociale dimolti adolescenti con risorse sempre più scarse; quella superiore può contare su strutture talora eccellenti. Occorre un impegno sostanzialedell’amministrazione per completare e integrare le ore di sostegno e/o compresenza in affi ancamento agli insegnanti di sostegno alle disabilità conoperatori qualifi cati.Quanto alla scuola non statale, l’integrazione col pubblico – nel nostro comune – è da considerarsi acquisita. E’ necessario, da parte dell’Amministrazione,provvedere da un lato alla valorizzazione sociale del corpo insegnante, ingiustamente colpito dalle politiche governative e, dall’altro, alla dotazione disupporti, possibilmente utilizzabili da parte di più istituti per ovvie ragioni di economia, per assicurare il mantenimento degli attuali standard formativi».

«Il mantenimento e lo sviluppo dei servizi educativi per l’infanzia rappresenta una delle condizioni necessarie alla conciliazione degli impegnigenitoriali con le attività lavorative, favorendo perciò l’occupabilità delle donne. La qualità dei servizi e la loro integrazione, favorendo lo sviluppo diun sistema pubblico/privato e interistituzionale capace di coprire la totalità dei fabbisogni, ne facilita gli effetti positivi sull’infanzia e sulle famiglie».

Si sottolinea che dal 2009 al 2014, presso tutti i servizi educativi extrascolastici convenzionatiinvernali ed estivi, sono stati mantenuti gli interventi fi nalizzati all’integrazione dei minori disabili.Inoltre, sono state mantenute le facilitazioni economiche volte a favorire la frequenza di minoriprovenienti da famiglie che presentano situazione di problematicità sociale ed economica, dal 2013solo per il periodo invernale. Questi interventi vengono realizzati attraverso una progettazionecoordinata e condivisa con l’Unità Minori del servizio sociale e la neuropsichiatria infantile dell’Ausl diForlì. Inoltre, rispetto a tutti gli interventi e servizi educativi extrascolastici e scolastici sopra descritti,è stato garantito un costante coordinamento pedagogico volto ad implementare e supportare unsistema a rete, promuovendo :• momenti strutturati di raccordo tra i diversi soggetti pubblici e privati e le diverse tipologie di

azioni;• una costante attenzione ad un’ottica di dimensione educativa dei servizi strettamente connessa

e in costante dialogo con quella sociale e sanitaria;• una costante attenzione agli interventi volti a facilitare la frequenza dei bambini/ragazzi in

generale, dei minori disabili e di minori provenienti da famiglie con disagio socio-economico;• percorsi di formazione integrati, gestiti con la collaborazione del CDA, che coinvolgano sia gli

educatori dei servizi territoriali, sia gli insegnanti delle scuole interessate, e attraverso percorsidi ricerca – azione;

• momenti di lettura dei bisogni, confronto, monitoraggio, verifi ca e progettazione integrata con isoggetti del terzo settore e le Istituzioni scolastiche del territorio.

Mediazione interculturale e linguistica

Rispetto agli alunni stranieri delle scuole primarie e secondarie di primo grado, il Comune di Forlì, in collaborazione con le Istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primogrado di Forlì e del Comprensorio forlivese (che comprende altri 14 Comuni), ha realizzato un progetto interistituzionale che prevede interventi di mediazione interculturalee facilitazione linguistica. Il progetto è stato elaborato in maniera condivisa e prevede il coinvolgimento dei soggetti del privato sociale che nel nostro territorio si occupanoprincipalmente di integrazione. Gli interventi di mediazione interculturale e linguistica sono gestiti e coordinati dal Comune di Forlì e realizzati nelle Istituzioni scolastiche diForlì e dei 14 comuni del comprensorio; prevedono la realizzazione di progetti individualizzati di accoglienza di minori stranieri nuovi iscritti, ma anche di attività interculturaliche coinvolgano il gruppo classe.

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Bambini iscritti al nido d’infanzia 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13

Nidi comunali a gestione diretta 508 526 507 470 410

Nidi in appalto o concessione 136 133 181 155 114

Nidi in convenzione 80 80 103 126 125

Sezioni Primavera convenzionate 200 200 175 160 183

Servizi di educatore domiciliare/piccolo gruppo educativo

35 50 50 55 47

Posti nido gestiti da concessionarioa rapporto privato

41 59 50 54 42

Posti nido gestiti da privati (3-36mesi)

71 71 82 59 134

Totale bambini iscritti 1.068 1.119 1.148 1.079 1.055

Livello Di Copertura

Bambini in età 2.423 2.419 2.445 2.370 2.351

Posti nido disponibili 1.073 1.106 1.170 1.193 1.388

Livello di copertura 44,28% 45,72% 47,85% 50,34% 59,04%

Domande presentate al Comune 984 946 759 614 524

% rispetto ai bambini in età 40,61% 39,11% 31,04% 25,91% 22,28%

Domande accolte a chiusurabando

855 817 682 614 * 524

Domande accolte/domandepresentate

86,89% 86,36% 89,86% 100% 100%

Scuole dell’Infanziaandamento iscritti

2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14

Scuole infanziacomunali

845 824 824 822 765

Scuole infanzia statali 1.109 1.138 1.164 1.148 1.164

Scuole infanzia paritarie 1.042 1.070 1.080 1.056 1.088

Totale posti 2.996 3.032 3.068 3.026 3.017

Trasporto scolastico 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13

Alunni iscritti 412 383 356 308 326

Spesa pro capite 1.924 2.143 2.243 2.432 1.965

Mensa scolastica

Alunni iscritti 6.421 6.796 6.949 6.818 6.901

Pasti prodotti 715.831 710.952 733.036 699.804 696.455

Assistenza pre e post scuola

Alunni iscritti 1.595 1.318 1.478 1.441 1.281

Spesa totale 254.190 175.106 193.116 182.295 197.586

Grado di copertura della spesa 100% 100% 100% 100% 100%

Sostegno economico

Spesa contributo acquisto libri 90.537 94.534 89.350 81.201 74.289

Alunni 683 684 653 606 623

Spesa per borse di studio 0 85.800 0 0 0

Alunni con borse di studio 0 379 0 0 0

Assistenza scolastica minoridiversamente abili

Alunni assistiti 54 59 79 70 86

Ore di assistenza 17.291 18.787 19.397 19.070 19.955

Spesa totale 316.646 340.926 375.260 394.864 435.142

Frequenza minori dai 3 ai 15 annipresso i Centri Estivi

Estate2009

Estate2010

Estate2011

Estate2012

Estate2013

n. minori iscritti 1.780 1.839 1.867 1.601** 488***

di cui minori disabili 34 39 51 53 38***

di cui minori cui è stata riconosciutauna facilitazione economica per lafrequenza (buoni settimanali)

112 111 134 120 Non sono previstefacilitazionieconomiche per ilperiodo estivo

Budget facilitazioni economiche(buoni settimanali)

€ 35.000,00 € 35.000,00 € 35.000,00 € 35.000,00 Non sono previstefacilitazionieconomiche per ilperiodo estivo

Budget inserimento minori disabilipresso centri estivi gestiti daassociazioni e/o Onlus

€ 10.000,00 € 10.000,00 € 10.000,00 € 10.000,00 € 10.000,00

*il dato è in diminuzione in quanto le domande nido per posti in convenzione e per l’assegnazione di voucher sono presentate dall’a.s. 2011/12 direttamente ai gestori privati.**Dato parziale in quanto un centro estivo non ha inviato il report di competenza.***i dati si riferiscono al sistema extrascolastico in convenzione per il quinquennio 2013/18 che si rivolge ai minori dai 6 ai 15 anni e che per il periodo estivo prevede il prolungamento estivo dei 3 centri educativi gestiti da soggetti no profi t e 5 centri estivi in convenzione solo per larealizzazione di progetti d’integrazione di minori disabili

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«Dovranno essere portati a termine i comprensivi anche perpartecipare a bandi europei e regionali di fi nanziamento. Perfavorire la solidarietà tra gli stessi bisogna favorire l’accrescimentodella scuola dell’infanzia statale per rivendicare la dirigenza.Il Comune dovrà garantire la verifi ca della qualità del servizioattivato attraverso lo Stato.Per l’edilizia scolastica si drà dare particolare rilievo alla Bendetto Croce,Palmezzano, Scuola di San Martino e Matteotti, scuola di Roncadello, Tempestae scuola del quartiere Romiti. Dovrà svilupparsi maggiormente l’atelier musicaleper l’infanzia per tutte le scuole della città.Il CDA non dovrà più essere solo il luogo dove promuovere la documentazionema dovrà favorire la compresenza per rispondere alle eisgenze della scuola.Dovrà farsi promotore di attività e non restare più solo nelle proprie stanze.Per i servizi educativi l’esperinza dell’happy family dovrà restare parte sostanzialedell’attività del servizio perchè ha messo in rete varie realtà comunali e nonsolo. Dovrà intensifi carsi il rapporto con dirigenti, uffi cio scolastico provinciale,fondazione ma anche proliferare nelle relazioni con le aziende del territorioavviciando la scuola alle imprese».

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ECONOMIA DI QUALITA’ E MARKETING TERRITORIALEImprenditoria e Sportello Unico

Lo sportello unico è lo strumento attraverso il quale vengono unifi cate, in un solo procedimento, tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione, l’avvio, la modifi cao la cessazione di imprese per la produzione di beni e servizi.

In questo modo, l’imprenditore, reale o aspirante, non deve più affrontare un vasto panorama di enti o amministrazioni, ma trova presso il Comune il suo unico interlocutore,che si occuperà di accentrare le procedure, acquisendo da tutti gli enti competenti le autorizzazioni e i pareri necessari.

Nel 2010 è stato presentato il nuovo “Sportello Unico per le Imprese” (SUAP), che coesiste con lo “Sportello Unico Edilizia” (SUE) e che ha avviato un processo disemplifi cazione amministrativa. I due sportelli hanno sede negli stessi locali in Piazzetta della Misura.

Il SUAP con la revisione della disciplina, non è più solo uno strumento di semplifi cazione amministrativa, ma un mezzo per assicurare:

• l’effi cienza del mercato;• libera concorrenza;• livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, da garantire su tutto il territorio.

Lo sportello promuove lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione utilizzando gli strumenti operativi regionali personalizzandoli a livello locale conl’obiettivo di rendere disponibile on line la compilazione e l’invio di gran parte delle domande/comunicazioni in materia di commercio, ambiente, edilizia.

Al fi ne di diffondere l’informazione sullemodalità di presentazione telematicadi istanze e comunicazioni, si sonoorganizzate giornate di formazionecon inviti rivolti alle associazioni dicategoria, ordini e collegi professionali.

Lo sportello unico in virtù del suo ruolodi unico interlocutore nei confronti delleimprese è in continua relazione con lealtre pubbliche amministrazioni.

Il Comune partecipa attivamente adun tavolo promosso dalla Prefetturaper i controlli coordinati e continuativicontro il lavoro nero; il Comune oltrealla partecipazione ai controlli con lapolizia municipale, ha messo in campointerventi di mediazione culturale,in particolare nei confronti degliimprenditori di nazionalità cinese.

Un monitoraggio sulla qualità dellavoro nel settore del commercio, vieneeffettuato anche attraverso l’attivitàdel “Patto per lo sviluppo armonico delcentro storico e la qualità del lavoro”.

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Nuovo Scalo Merci di Villa Selva

Nel febbraio 2011, a seguito del completamento a cura del Comunedei lavori di allargamento della via Selvina, è stato attivato il NuovoScalo Merci di Villa Selva.

Lo Scalo, realizzato dalle Ferrovie dello Stato a partire dal 2005,è ricompreso fra gli interventi pubblici del PRUSST (Programmadi riqualifi cazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio)denominato “Corridoio Intermodale Forlì-Forlimpopoli”, promossoda Comune di Forlì, dal Comune di Forlimpopoli e Provincia di Forlì-Cesena in occasione del bando allegato al D.M. del Ministero LavoriPubblici 8.10.1998.

Per l’attuazione delle previsioni del PRUSST è stato sottoscritto nelgennaio 2002 un accordo amministrativo fra Comune di Forlì, Comunedi Forlimpopoli e Provincia di Forlì-Cesena ed è stato concessodal Ministero un fi nanziamento complessivo di € 5.325.576,45(utilizzato per assistenza tecnica, progettazioni e per cofi nanziare larealizzazione della Tangenziale Ovest di Forlimpopoli).

L’Accordo di programma, con il quale è stata disciplinata l’attuazionedel PRUSST a regolamentare l’erogazione dei fi nanziamentiassegnati, è stato sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture edei Trasporti in data al 30 maggio 2003.

Sono stati stipulati degli accordi amministrativi con i pubblici esercizi del centro storico garantendo un costante monitoraggio delle loro attività in stretta collaborazionecon gli organi di polizia municipale.

In particolare sono state verifi cate alcune criticità per le quali si è provveduto a contattare i gestori assieme al comando di polizia municipale al fi ne di prevenire eventualidisagi e contrasti con i cittadini con conseguente disturbo della quiete pubblica.

È stata elaborata una proposta di adeguamento delle tariffe del servizio taxi ed una rimodulazione dell’intero sistema tariffario rispondente a criteri di maggiore chiarezzae trasparenza.

E’ stato attivato il Tavolo sulla Qualità della Economia del quale fanno parte tutte le associazioni di categoria ed i sindacati dei lavoratori. Il tavolo viene convocatodall’assessorato alle Attività economiche, di concerto con gli altri assessorati, ogni volta che vi è la necessità di attuare un confronto su tematiche e propostedell’Amministrazione Comunale di rilevanza per imprese, lavoro e sviluppo economico del territorio.

È avvenuta una ridefi nizione della disciplina degli orari di apertura e di chiusura delle attività artigianali di servizio (acconciatori ed estetisti), per una maggiore fl essibilitàdella disciplina e l’amplifi cazione della sfera di autodeterminazione degli orari di apertura e di chiusura degli esercizi, alla luce delle norme in materia di tutela dellaconcorrenza, introducendo, fra l’altro, l’innovativa possibilità di accedere ad orari “personalizzati”.

L’ulteriore fase di totale liberalizzazione degli orari del commercio recentemente introdotta a livello nazionale, dovrà ora essere recepita nei regolamenti comunali.

E’ stata riattivata la Consulta dei consumatori e degli utenti (Organismo istituito nel 2005 con la funzione di valorizzare le associazioni dei consumatori), mediante larealizzazione di incontri periodici per condividere iniziative informative volte alla salvaguardia dei diritti del cittadino consumatore. E’ stato siglato il protocollo per ilcontrasto all’abusivismo nel settore dell’acconciatura, estetica e benessere e fi liera della riparazione.

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Global service

Con il “Global Service Manutentivo delle Infrastrutture Stradali” l'AmministrazioneComunale ha deciso di passare dalla classica “manutenzione ordinaria e straordinaria”ad una modalità basata su “strategie di pianifi cazione e programmazione delle attivitàmanutentive”, cioè da una politica di manutenzione ispirata all'idea di intervento a seguitoguasti, ad un concetto di manutenzione inteso come insieme di attività, che partendo dallaconoscenza del patrimonio e dalla valutazione del relativo stato d'uso e conservazione,passa attraverso la progettazione e programmazione degli interventi di manutenzione

Il servizio di Global Service è un punto di riferimento per la città e svolge l’attività di frontoffi ce con il cittadino.

Sono stati valutati i primi risultati del triennio di “Global Service Manutentivo” e sono statidefi nitivi positivi.

Attraverso la forte collaborazione con le circoscrizioni è possibile rapportarsi direttamenteper interventi immediati e per valutare la programmazione degli stessi.

«Importante produrre un’analisi delle caratteristiche ed esiti delle imprese femminili. L’attenzione all’imprenditoria femminile include tematiche comela conciliazione tra fare impresa e le responsabilità familiari, l’accesso al credito, la semplifi cazione amministrativa e il sostegno allo start-up. Le prassigià instaurate con l’istituzione del tavolo sulla Conciliazione e la creazione della rete territoriale contro la violenza e il maltrattamento dimostrano chela governance interistituzionale, la sinergia tra gli attori del territorio producono risultati apprezzabili anche su tematiche considerate “secondarie”rispetto ai grandi temi dello sviluppo. Le tematiche che interessano le donne guadagnano in questo modo visibilità e interesse».

«La costruzione del sistema romagnolo non può prescindere da alcune fondamentali visioni dellosviluppo infrastrutturale, particolarmente importanti in una fase di ripensamento e di riorganizzazionedegli assetti produttivi. I perni di questa politica di area vasta, peraltro ancora declinata a livello digovernance, sono tradizionalmente rappresentati dall’integrazione fra il porto di Ravenna, l’aeroportodi Forlì (del quale è avviato il processo di privatizzazione), l’interporto di Cesena e lo scalo mercidi Villa Selva, il potenziamento della Cervese fi no al raccordo con l’E-45, la connessione fra Forlì eCesena, la riorganizzazione del sistema fi eristico, la collocazione del capoluogo fra i grandi assi delnord-est e il centro Italia (Toscana, attraverso la SS 67/valle del Tevere). Lo strumento di questaintegrazione sarà l’attuazione di quanto già previsto dagli studi scientifi ci multidisciplinari come il

progetto SISTEMA, che coniuga trasporto pubblico ed opere necessarie. E’ chiaro che, coerentementecon l’impostazione fi n ad ora espressa, tanto più queste opere avranno una prospettiva di connessionearmonica con il territorio, quanto minore sarà il loro impatto ambientale».

Area ex Bartoletti

L’area ex Bartoletti adiacente al centro cittadino e alla stazione ferroviaria è oggetto da diversi anni, a partire dalla sottoscrizione di un Accordo di programma nel 1998,di un intervento di riqualifi cazione urbana che ha già portato alla realizzazione di gran parte degli immobili previsti (a destinazione prevalentemente residenziale), di unampio parcheggio e di un’area verde in fregio alla via Volta. L’originaria attività di produzione di rimorchi per camion venne trasferita in via Zampeschi a seguito della crisidel settore rimorchi che ha indotto a modifi care l’originario accordo di programma (2011) per consentire l’insediamento di nuove attività legate al settore delle energierinnovabili. Questo progetto è stato fortemente voluto dall’Amministrazione affi nché si potesse creare un bacino di occupazione.

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Procedimenti disponibili on-line 2011 2012 2013

44 150 170

Lavorazioni eseguite dal Global Service* 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13

Segnaletica orizzontale stradale (mq) 11.973 54.253 7.437 38.071 39.699

Riparazioni e messa in sicurezza buche (n.) 13.274 19.786 19.495 16.515 34.072

Manutenzione programmata strade (mq) 278.000 443.225 130.077 141.940 452.277

Manutenzione programmata marciapiedi (mq) 19.401 45.878 17.538 4.757 25.138

Richieste di intervento giunte alGlobal Service*

Segnalazioni Global Service 3.299 2.638 3.159 3.290 5.567

Segnalazioni Forze di Polizia 586 445 460 562 355

Segnalazioni Tecnici Comune/ Circoscrizioni 805 1.316 1.271 1.094 1.187

Segnalazioni Cittadini 436 386 343 219 280

Totale Richieste 5.126 4.785 5.233 5.165 7.389

*I dati si riferisconoagli anni contrattualidal 14 settembre al 13settembre dell’annosuccessivo

Autorizzazioni e licenze 2009 2010 2011 2012 2013

Autorizzazioni/licenze rilasciate per attivitàCommerciali, Produttive Artigianali e di Servizi

194 451 1.015 2.064 2.154

Autorizzazioni rilasciate per Occupazione SuoloPubblico

148 190 206 188 1.322*

AttivitàEconomiche

AmbienteEdilizia Altri servizicomunali

Altri Enti

SUAPFRONT OFFICE

«L’attuale fase della riorganizzazioneistituzionale con l’Unione dei Comuni

è un elemento importante di stimolo per uno sviluppoeconomico sostenibile del territorio.

Occorre individuare precise azioni di semplifi cazione deiregolamenti delle attività economiche.

In relazione anche all’evoluzione istituzionale delleprovince il comune di di Forlì dovrà implementare lefunzioni sui temi del lavoro, non solo per supporto allacrisi aziendale ma anche per creare più occupazione incollaborazione con l’agenzia nazionale Italia Lavoro.

Ci sono numerose fi liere produttive del territorio chenecessitano di riqualifi cazione a partire da quella edilizia.

Occerrerà realizzare un migliore coordinamento tra isoggetti che interagiscono nel campo dell’innovazione/ricerca per supportare la riqualifi cazione delle impreseesistenti e start up di nuove imprese innovative».

* dal 2013 vengono aggiunte ulteriori voci di autorizzazione

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SICUREZZAIl programma sicurezza riguardante le competenze della Polizia Municipale, si sviluppa principalmentesu 3 temi specifi ci: il presidio del centro storico, il consolidamento dell’attività svolta da parte dei Vigilidi Quartiere ed una particolare attenzione alle forme di degrado del territorio. A partire da dicembre2010, per incrementare la visibilità dell’operatore di Polizia Municipale, il servizio è stato integrato conla presenza di una unità mobile, ovvero di un mezzo con insegne e colori d’istituto, tale da esserefacilmente individuato dal cittadino.Questo servizio, tuttora attivo, offre la possibilità chiunque interessato, di rivolgersi all’agente sul postoper richiedere informazioni, esporre le proprie problematiche e disagi, segnalare qualsiasi aspetto didegrado si riscontri sul territorio.Nell’anno 2012 si è sviluppato un progetto di censimento completo dei box sosta invalidi del territoriocomunale. L’unità Operativa e l’unità di Prossimità territoriale hanno censito gli spazi creati per la sostadi veicoli riservati ai titolari di pass disabili segnalando agli uffi ci tecnici eventuali anomalie quali adesempio il segnale verticale non posizionato correttamente o la segnaletica orizzontale mancante oscolorita.Il fenomeno dei furti in appartamento e presso le imprese ha assunto negli ultimi anni una notevolerilevanza. Interi quartieri vengono visitati da bande di malavitosi aumentando la percezione diinsicurezza della cittadinanza. Premesso che la prevenzione ed il contrasto dei furti costituiscemateria di pubblica sicurezza che la legge riserva alle forze di polizia dello stato, la Polizia Municipaleinteragisce e collabora pienamente nel contrasto del fenomeno utilizzando gli strumenti che la legge lemette a disposizione. A partire dal 2012 sono stati attivati servizi specifi ci di prevenzione sia in orariodiurno che serale e notturno pattugliando le zone e le aree considerate a maggior rischio. Di notte sono stati utilizzati i dispositivi di illuminazione supplementari nel rispettodelle direttive ricevute in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica tenutosi regolarmente in Prefettura. Inoltre, sono stati intensifi cati controlli congiunti con laPolizia di Stato in adesione alle intese avvenute in sede di Comitato Provinciale per la Sicurezza pubblica.

Presidio del Centro storico

Da aprile 2010 e per tutto il 2011, si è svolto un servizio di presidio del centro storico in forma appiedata con orario 07.00-19.00, principalmente nel quadrilatero compostoda piazza A. Saffi , via delle Torri, piazze Ordelaffi e Duomo e C.so G. Garibaldi. A partire dal 2012 e continua anche oggi, il comando di Polizia Municipale si è fortementeimpegnato nell’azione di controllo, di prevenzione, di verifi ca e di presidio dell’area del Chiostro di Piazza XX Settembre, dell’area antistante la chiesa di San Mercuriale. E’stato infatti avviato un programma di intensifi cazione dei servizi mirati al controllo di dette aree con presidio giornaliero in orario diurno, serale e notturno. Il controllo è statofi nalizzato all’identifi cazione dei soggetti presenti che possono alimentare il sentimento di insicurezza della città in particolare per verifi care la regolarità della presenza sulterritorio nazionale. Oltre a svolgere i compiti classici del controllo del territorio, il personale ha esercitato funzioni informative, di supporto e di contatto con le persone ivipresenti al fi ne di favorire l’integrazione e di infl uire sulla percezione di insicurezza che lo stazionamento di alcuni soggetti favorisce.

Polizia di prossimità: vigilanza di quartiereDal 2010, l’attività svolta dal Vigile di Quartiere è stata arricchita attraverso un programma articolato di sensibilizzazione e formazione, di controllo e contrasto, aventecome scopo l’accrescimento della percezione di sicurezza del cittadino forlivese. In particolare, è stata ampliata l’attenzione in quei luoghi di maggior affl usso di personequali ad esempio i parchi e le aree verdi. A questo scopo, la Polizia Municipale ha acquistato alcune mountain bike e gli agenti hanno svolto e continuano tuttora asvolgere attività di controllo e presidio in bicicletta. Nel 2011, e nel 2012, nel 2013 ed anche per l’anno 2014 le attività svolte dal Vigile di Quartiere si sono concentrate e siconcentreranno su ulteriori aspetti, integrandosi con lo sviluppo degli obiettivi legati al degrado urbano. Si sono svolti controlli di polizia ambientale, controlli sul commercioed abusivismo, sono stati effettuati controlli mirati in tema di soggiorno degli stranieri associati alle domande di residenza con verifi che sulla regolarità della presenza dellepersone trovate all’interno delle abitazioni.

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Lotta al degrado

Il contrasto alle diverse forme di degrado presenti sul territorio è stato attuato a partire dal 2010 attraverso4 azioni distinte:

1. Progetto denominato “Muri Puliti” avente come obiettivo quello di intervenire su scritte e disegni chevanno a deturpare il patrimonio pubblico. Questo servizio è curato dall’Associazione Forlì Emergenza.

2. A tutela degli utenti deboli della strada ed in particolare dei pedoni, è stata predisposta una campagnadal titolo “Proteggi le Zebre, adotta un attraversamento pedonale”. Unitamente alla campagna stampaed informativa, il Comando di Polizia Municipale ha incrementato i propri controlli in corrispondenzadegli attraversamenti pedonali.

3. Una ulteriore forma di degrado è legata all’abuso di alcool per coloro che si mettono alla guida.Nel corso dell’estate 2010, come ormai consolidato da alcuni anni, è stato attuato il programma diintensifi cazione dei controlli in orario notturno ed in particolare durante il fi ne settimana. L’iniziativa,nota con lo slogan “Notti sicure, fai un pit stop per salvarti la vita" nel 2010 si è arricchita di unmomento di spettacolo e sensibilizzazione dei giovani che ha visto il coinvolgimento del noto comicoromagnolo Paolo Cevoli. L’impegno della Polizia Municipale prosegue costantemente nel contrastoall’abuso di alcol per chi guida in orari diurni, serali e notturni.

4. Proseguendo sulla linea del degrado, attraverso il progetto di prolungamento dei servizi nel fi nesettimana si è cercato di intervenire su quei fenomeni di disturbo e schiamazzi nei pressi di bar e localipubblici. La presenza della Polizia Municipale ed un maggiore controllo all’interno dei pubblici eserciziha cercato di migliorare gli aspetti di tutela e riposo delle persone. I controlli proseguono tuttora.

A partire da maggio 2012 il Comando di Polizia Municipale si è fortemente impegnato nell’azione dicontrollo, di prevenzione, di verifi ca e di presidio dell’area del Chiostro di Piazza XX settembre, dell’areaantistante la chiesa di San Mercuriale così come in tutte le altre zone, in particolare del centro storico, oveabitualmente si concentrano soggetti senza fi ssa dimora o che abusano sul consumo di alcool e sostanzestupefacenti.

Nel corso del 2011 si è consolidata la presenza della Polizia Municipale in orario notturno attraversol’istituzione di servizi settimanali con orario 00.00-06.00 per il contrasto del degrado del centro urbano,contro il consumo eccessivo di alcolici e contro i rumori. Ulteriori attività che caratterizzano il servizioriguardano la gestione del complesso sistema di videosorveglianza urbana che comprende attualmente132 telecamere installate secondo le fi nalità previste dalle norme emanate dal garante della privacy.A partire dal 2011 è stato avviato un programma di adeguamento degli impianti che vedrà la sostituzionedelle vecchie connessioni in rame con fi bra ottica e la sostituzione delle telecamere più vecchie con modelli ad alta defi nizione, secondo gli standard defi niti dalledirettive ministeriali e confermate in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.La Polizia municipale di Forlì è parte dell’Associazione intercomunale della pianura forlivese che comprende anche i comuni di Bertinoro, Forlimpopoli e CastrocaroTerme e Terra del Sole. Per perseguire il coordinamento del Servizio con altri comuni del comprensorio forlivese sono state individuate alcune attività che verrannosvolte congiuntamente (uffi cio studi, formazione, rilevamento degrado urbano, campagne sulla sicurezza stradale).Per garantire una maggiore sicurezza del pedone e del ciclista ed allo stesso tempo salvaguardare i percorsi loro riservati è stata attivata nel 2011 una campagnainformativa e di prevenzione al fi ne di creare un sistema che consenta in tempi ragionevoli di dare risposte a quelle situazioni di pericolo e carenza delle strutture.La sperimentazione è partita nel territorio compreso tra il centro storico e la circonvallazione (compresa la stessa). I controlli sono proseguiti costantemente anche nel2012.

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«Prendiamo poi un altro impegno. Il nostro obiettivo è ridurre a zero i morti sulle strade e combattere la piagainaccettabile per un paese civile degli incidenti sul lavoro. L'insicurezza nelle strade e nel lavoro non sonoproblemi senza soluzioni, da ritenere inevitabili ed inaffrontabili. Il comune deve porsi come obiettivo quellodi arrivare a zero morti sulle strade e nei cantieri. In entrambi i casi la sicurezza si ottiene con controlli piùeffi caci. Nella mobilità occorre incentivare e tutelare la mobilità alternativa all'automobile e ridurre le vetturecircolanti a vantaggio di una migliore fruibilità di tutti. Occorre creare corsie preferenziali per i mezzi pubblici,aumentare e ricucire le piste ciclabili le ZTL e zone pedonali, creare isole ambientali anche fuori dal centrostorico in zone dove è necessaria maggiore sicurezza, attivare sistemi di logistica per le merci onde evitarel'inutile circolazione di mezzi pesanti ed inquinanti».

«L’idea di sicurezza dellacittà dovrebbe comprenderetutti gli ambiti interessatinella qualità del convivere,compresi quelli familiarinei quali è più sensibile lasicurezza di donne, bambini,anziani. La lotta all’abuso dialcool e droghe e al degradoma anche la libertà dimovimento, delle donne inparticolare, sono obiettiviche si possono raggiungereattraverso le politiche per lasicurezza».

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Controlli edilizia e commercio

2009 2010 2011 2012 2013

Nr. Controlli in materia edilizia 288 265 319 358 496Nr. Controlli di polizia ambientale 177 151

Nr. Controlli esecizi commerciali 360 308 430 412 161

Nr. Controlli Pubblici Esercizi 300 228 392 361 340

Nr. Controlli esercizi artigianali 334 262 345 109 31

Presenza fiere e mercati 1.474 1.467 1.469 1.380 1.461

Sinistrosità sulle strade - Incidenti rilevati dalla PoliziaMunicipale

2009 2010 2011 2012 2013

con solo danni 300 342 310 366 436

con lesioni 533 482 551 504 520

con esito mortale 4 7 7 4 5

Totale 837 831 868 874 961

Controlli in materia di alcool alla guida

2009 2010 2011 2012 2013

pre-test alcool 2.386 3.478 10.930 14.555 10.025

Accertamenti positivi 104 80 142 123 89

Posti di controllo stradale

2009 2010 2011 2012 2013

Nr. Posti dicontrollo

4.308 4.307 4.137 5.936 5.516

Nr. Veicoli fermati 32.163 25.803 32.683 39.460 31.475

Controlli e verifica Vigili di Quartiere

2009 2010 2011 2012 2013

Accertamenti anagrafici 9.494 9.599 8.645 8.202 6.675

Controllo Aree Verdi e parchi 1.268 937 804 468 740

Contatti qualificati //* //* 364 269 329

Posti di controllo stradale //* //* 1.159 1.355 1.023

Interventi e controlli in materiadi degrado

//* //* 1.148 1.077 2.047

Interventi e controlli sullasicurezza del ciclista

//** //** 158 //** //**

interventi e controlli sullasicurezza del pedone

//** //** 334 //** //**

* Indicatori inseriti a partire dal 2011** obiettivi PEG 2011

Controlli di prevenzione furti in abitazioni

2012 2013

Nr. controlli diurni 175 //

Nr. controlli serali 515

Nr. controlli notturni 62 144

«Affi nchè sia davvero effi cace il servizio bisogneràampliare gli organici della polizia municipale aumentando

la loro presenza su strada.

Si dovranno installare gli impianti divideosorveglianza e occorrerà migliorare lepresenze con un piccolo uffi cio in centro.

Una grande sfi da resta l’avvio del servizio sututto il territorio dell’Unione dei Comuni».

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POLITICHE DI WELFARE*

*Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il piano distrettuale per la salute e il benessere sociale alla pagina web http://www.comune.forli.fc.it/servizi/menu/dinamica.aspx?idArea=72479&idCat=84725&ID=84731&TipoElemento=Pagina

Programmazione partecipata per un welfare di comunità

Il Comitato di Distretto dei 15 comuni del Comprensorio Forlivese ha promosso nell'ambito del Piano di zona per la salute e il benessere sociale 2013-14, anche in lineacon le linee guida approvate dalla Regione Emilia Romagna, un modo innovativo di programmazione teso a rafforzare la partecipazione attiva dei cittadini.

Gli obiettivi che ci si è proposti sono i seguenti:• Realizzare un welfare partecipato: costruire un pensiero innovativo sulla comunità che metta a fuoco i mutamenti sociali più recenti;Favorire la diffusione di pratiche

elaborative delle politiche sociali che vadano oltre i target tradizionali e verso dimensioni nuove e trasversali della vulnerabilità sociale;• Favorire una trasformazione dei servizi perché sappiano andare verso i cittadini anziché attenderli nelle loro stanze;• Favorire “creatività metodologica” per l’animazione del nostro contesto locale;• Territorializzare l’oggetto di lavoro collocandolo in un territorio distrettuale, il quartiere, la scuola, la strada, ecc.., spazi pubblici di prossimità dove può essere trasferito

il momento di scambio.

Al fi ne di focalizzare meglio i bisogni della cittadinanza sono state individuate dapprima delle aree strategiche, utili a superare la suddivisione dei target e a coinvolgerenon solo le persone esperte (assistenti sociali, medici, educatori ecc,,) ma anche coloro che la situazione la vivono in prima o seconda persona o conoscono il territoriodi appartenenza.

A tale scopo, richiamando gli attori che fi no ad allora avevano partecipato agli incontri, nell’Estate 2013 è stata organizzata una prima riunione per defi nire le macro areeche sono state così denominate:

Area A: Prendersi cura: innovazione delle pratiche a sostegno delle famiglie.

Area B: Vulnerabilità: dalla crisi nuove opportunità.

All’indomani i gruppi di lavoro già attivi si sono riuniti al fi ne di individuare nuovi attori interessati.

È emersa da subito la necessità di articolare maggiormente sul territorio comprensoriale sia l'analisi del bisognoche l'attivazione dei nuovi attori.

A tale scopo si è deciso di proseguire il lavoro attraverso incontri nei territori che hanno riguardato nel mese disettembre tre aree del comprensorio (Alta Valle del Bidente e Premilcuore con incontro a Santa Sofi a; Bertinoro,Forlimpopoli, Meldola e Predappio con incontro a Bertinoro e Unione Montana Acquacheta – Romagna Toscanacon incontro a Tredozio).

Tra novembre e febbraio invece si sono svolti gli incontri territoriali di Forlì, distinguendo le aree nord, sud, est,ovest e centro. I gruppi di lavoro hanno elaborato, per ogni area, dei temi sul quale costruire progetti provenientidirettamente dai cittadini.

Tra le analisi dei bisogni fi nora emersi in modo trasversale troviamo:• bisogno di avere una persona, all’interno del Comune, che faccia da punto di riferimento tra i vari servizi

all’interno della Struttura;• biosgno di collaborare fortemente con i comitati di quartiere e/o con le nuove strutture territoriali;• “sburocratizzare” la macchina aziendale;• promuovere attività per la ricerca attiva del lavoro;• cura delle relazioni, anche promuovendo attività di promozione del sostegno tra vicini di casa;• generare circurcuiti informativi/ comunicativi tra Comune e territori.

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Welfare Comunitario e attenzione alle famiglie

L’azione dell’Amministrazione procede verso uno sviluppo del sistema di welfare locale partendo dal consolidamento delle sue fondamenta, caratterizzate da sussidiarietàe responsabilità dei soggetti pubblici e privati coinvolti e perseguendo l’obiettivo di garantirne la sostenibilità in un contesto di ridotte risorse economiche disponibili e afronte di bisogni delle famiglie, a partire da quelle con bambini o con persone non autosuffi cienti a carico, in aumento sia per articolazione che per complessità. Dettoobiettivo deve essere perseguito nel segno dell’equità distributiva legata all’accoglienza e valutazione dei bisogni espressi da tutti i cittadini e dalle loro famiglie, alpuntuale monitoraggio dell’appropriatezza del servizio offerto rispetto al bisogno, fi no alla riforma del sistema di compartecipazione alla spesa dei servizi da parte degliutenti, modulata sulla condizione socio-economica del nucleo familiare di appartenenza.

Una ridefi nizione dell’impianto che fi ssa le regole generali per l’accesso ai servizi e per la compartecipazione degli utenti ai costi, i criteri di priorità per l’accesso, nonchéla messa a punto di nuovi sistemi di tariffazione che consentano di tutelare le situazioni di disagio socio economico e contestualmente mantenere il tasso di coperturaprevisto a bilancio.

Al fi ne di garantire la qualità dei servizi erogati si è sviluppato il processo di accreditamento teso a garantire standard di qualità uniformi, defi niti a livello regionale,assicurando al contempo la personalizzazione dei programmi assistenziali e perseguendo l’obiettivo del benessere complessivo degli utenti, sia sotto l’aspetto assistenzialein senso stretto, sia per quanto concerne i bisogni relazionali e ricreativi. Si è partiti dai servizi socio-sanitari per l’area della non autosuffi cienza, ovvero case residenzaper anziani, centri diurni per anziani e centri socio-riabilitativi diurni e residenziali per disabili.

Detto processo si è sviluppato in coerenza con la programmazione del fabbisogno defi nita a livello distrettuale e con la validazione dei soggetti Gestori (pubblici e privati),ai quali conferisce la responsabilità di erogare un servizio pubblico alla collettività, conformandosi a determinati standard qualitativi e quantitativi e assoggettandosi aicontrolli da parte degli enti preposti (Comune e Ausl).

Servizi per anziani e disabili

Si è consolidata l’offerta di servizi per anziani e disabili a partire dallo sviluppo di servizi a contrastodell’isolamento e prevenzione delle fragilità e di sostegno alla domiciliarità. Il Servizio “Operatori diquartiere” garantisce la presenza quotidiana sul territorio e la pronta reperibilità di operatrici socio-sanitarie, con funzioni di monitoraggio e sostegno alla quotidianità delle persone anziane a domicilio,con particolare riferimento alle persone sole. Per favorire stili di vita sani e attivi e prevenire l’isolamento,vengono proposte, attraverso le Associazioni del territorio attività di socializzazione, aggregazionee ricreative, vacanze, corsi e laboratori, attività motoria; operare come volontari all’interno delleassociazioni permette inoltre agli anziani di mantenersi attivi e utili alla comunità.L’Amministrazione sostiene progetti di scambio e solidarietà tra giovani e anziani. Il sostegno alladomiciliarità si articola attraverso l’assistenza domiciliare, la consegna di pasti caldi a domicilio, assegnidi cura, i centri diurni e l’accoglienza residenziale per il sollievo familiare.Per le situazioni di non autosuffi cienza più gravi è attiva la rete delle strutture residenziali del territorioforlivese.Anche la rete dei servizi socio-sanitari per disabili è articolata e qualifi cata e predisponeinterventi personalizzati per il sostegno della domicliarità fi no a quando le condizione della personadisabile e del suo care-giver lo consentono, mentre attiva percorsi di inserimento in strutture residenzailiper le situazioni in cui la permanenza al domiclio non sia più possibile. offre risposte dalla domiciliaritàanche attraverso gli interventi di tipo residenziale in particolar modo quando la famiglia d’origine non èpiù in grado di far fronte ai bisogni del disabile. L’Amministrazione ha promosso un dialogo costante conle associazioni di famiglie di disabili che ha portato alla defi nizione di un percorso formativo integratoper la costruzione del progetto di vita oltre alla condivisione della lettura complessiva del bisogno delnostro territorio. ha condotto alla condivisione di un percorso di validazione dei servizi offerti e dellarispondenza dei progetti di vita defi niti rispetto ai bisogni degli utenti.

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Servizi per la famiglia e i minori

Il tema del sostegno alle famiglie ha visto il Centro Famiglie impegnato a sviluppare, su tutto il territorio distrettuale, la cultura della “nascita” in un’ottica di promozione delbenessere, di prevenzione e di supporto, con particolare cura al coinvolgimento di neogenitori in situazione di fragilità o isolamento.

A questo proposito, si sono proposti corsi di preparazione alla nascita (Gruppi Cicogna), visite domiciliari, consulenze individuali e momenti di incontro e confronto franeo-genitori (il Gomitolo e il Gomitolino);

Sono state attuate diverse azioni, fra cui la realizzazione di nuovi materiali informativi plurilingue, per favorire l’integrazione delle famiglie immigrate e l’uso appropriato deiservizi socio-sanitari. La partecipazione delle donne migranti ad azioni rivolte alla nascita e alla neo-genitorialità è stata superiore alla previsione.

Fra le azioni innovative si segnalano:

• diverse forme di informazione e comunicazione (sportello Informafamiglie, pagine forlivesi del sito www.informafamiglie.it, newsletter, accessi telefonici, e-mailing) peragevolare la vita quotidiana delle famiglie con fi gli in età 0/14 anni (l’accesso alle pagine locali è costantemente aumentato fi no a superare i 58.800 contatti) ;

• incentivo alla partecipazione dei padri, organizzando cicli di incontri e laboratori, con l’obiettivo di promuoverne la corresponsabilità educativa e la condivisione fratempi di vita e lavoro all’interno della coppia.

Il supporto alle competenze genitoriali, necessario per affrontare dubbi o diffi coltà nella relazione con i fi gli o confl itto di coppia, prevede diverse forme di consulenza e lamediazione familiare.

Occasioni di confronto fra genitori sono promosse e incentivate con strategie diverse; insieme allo scambio di oggetti, tempo, saperi si pongono come nuovi strumenti utili arinnovare la coesione sociale e la solidarietà (oltre 70 iniziative all’anno anche in collaborazione con partner del Terzo settore). Diverse sono state le iniziative tese a portarel’attenzione della città verso il tema dei bambini, della genitorialità e della famiglia, veicolato durante eventi serali estivi (Una piazza da favola, 800 e 1 Piazza, Notte verde deibambini, Swap party-feste dello scambio) ma anche le due edizioni di Happy Family Expo, innovativo evento con oltre 30.000 partecipanti.

La molteplicità e complessità delle strutture familiari odierne necessitano di un approccioche svolga contestualmente azioni di promozione del benessere sociale e prevenzione,unitamente a cura e tutela.

La promozione delle “funzioni genitoriali” è sostenuta tenendo conto delle diverse fasidella vita familiare, da intendersi come fasi evolutive anche quando siano molto critiche,sostenendo le competenze dei componenti della famiglia e promuovendo azioni attea valorizzare il contesto amicale, parentale e sociale, secondo un’idea di “comunitàeducante”, in cui le responsabilità educative sono diffuse fra diversi protagonisti(genitori, servizi, associazioni...).

Stanno prendendo piede nuovi servizi al Centro Famiglie che hanno proprio lo scopo difavorire le relazioni tra genitori (es. Gruppi primo anno, Mondo papà, il Gomitolo, ecc).Sono stati avviati moduli del Percorso Nascita (i cosiddetti Gruppi Cicogna corsi pre-parto, anche se ampliati) che garantiscano la partecipazione anche di donne/coppieimmigrate.

A tale scopo è stata avviata una campagna informativa multilingue e si è qualifi catoil servizio di mediazione familiare in caso di separazione dei genitori, nell’ottica dicontenimento della confl ittualità.

Le azioni e i contenuti del Percorso Nascita del distretto forlivese sono stati pubblicati nel2012 (ed. Franco Angeli) per promuoverne la diffusione su scala regionale e nazionale;il volume ha ricevuto il patrocinio della regione Emilia Romagna e riconoscimenti dalMinistero Salute e Dipartimento per la Famiglia.

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Tutela minori

Nell’ambito dei servizi più legati alla protezione e tutela dei minori si sono portate avanti azioni di riprogettazionesia degli interventi che delle modalità di lavoro integrate.

In particolare, è stato istituito il gruppo di coordinamento delle comunità per minori, autorizzate al funzionamentoai sensi delle Direttive regionali, che consente uno scambio di prassi educative e l’individuazione di proceduredi regolazione del rapporto tra pubblico e privato. Inoltre, si sono costruite e sono in fase di potenziamentole sinergie con le Forze dell’Ordine e l’Azienda Ospedaliera. E’ stato infatti, istituito un apposito servizio direperibilità e pronto intervento per le emergenze che coinvolgono i minori.

Gli obiettivi che il Servizio si prefi gge sono:

• sviluppare contesti positivi per potenziare la cura dei bambini e ragazzi che sperimentano precocementediffi coltà evolutive e dei loro genitori attraverso l’integrazione tra i servizi e gli interventi individuati tra ipercorsi di salute e quelli di cura quali servizio sociale minori, centro famiglia, servizi educativi, consultori,neuropsichiatria infantile, servizio di psicologia ecc;

• promuovere la mediazione familiare e sociale per la prevenzione/riduzione dei confl itti nelle relazioni familiarianche attraverso il raccordo tra iniziative del Centro per le Famiglie e del Centro Conviviamo e sviluppandoappieno le potenzialità del servizio educativo domiciliare e degli incontri protetti anche per favorire processidi normalizzazione da parte dei genitori che presentano buone potenzialità nelle competenze genitorialiresidue;

• promuovere e sviluppare percorsi di accompagnamento e cura rivolti complessivamente al nucleo familiarein diffi coltà anche attraverso le potenzialità offerte dalle reti di famiglie ed i “villaggi comunitari” realizzati dalprivato sociale;

• rafforzare il sostegno alla genitorialità nelle famiglie con problemi/a rischio rispetto alla cura dei bambinianche attraverso il potenziamento e qualifi cazione dei centri diurni e dell'appoggio educativo domiciliare;

• defi nire nuovi accordi interistituzionali ed implementare protocolli operativi tra gli attori del percorso diprotezione e cura dei minori (servizi dei Comuni e dell’Ausl, soggetti dell’accoglienza, rappresentanti deiminori quali il tutore legale, il curatore speciale, l’avvocato, autorità giudiziaria, forze dell’ordine) orientati allaresponsabilizzazione e collaborazione nell’interesse dei bambini e ragazzi coinvolti;

• rafforzare i percorsi di presa in carico integrata delle situazioni di violenza, maltrattamento e abuso di donnee minori;

• consolidare percorsi per l'affi damento familiare e l’adozione nazionale e internazionale in coerenza con ledirettive regionali in materia;

• realizzare percorsi integrati per i minori a rischio, per il bambino malato cronico e la famiglia;• potenziare le competenze dei servizi di presa in carico dei bambini con disturbi emotivi precoci;• completare l’attuazione della presa in carico, da parte dell’equipe multi professionale, dei minori con disturbi

pervasivi dello sviluppo (PRI-A Autismo), sulla base del Progetto regionale;• rafforzare la presa in carico integrata di situazioni patologiche di ragazzi multiproblematici (disturbi del

comportamento alimentare o della sessualità), in particolare nella fase di accompagnamento alla maggioreetà di ragazzi a forte rischio di marginalità sociale e delle loro famiglie o contesti di vita;

• predisporre moduli di presa in carico in ambito ospedaliero e/o in strutture residenziali degli adolescenti conproblemi psichiatrici.

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Coesione sociale

Gli interventi proposti hanno favorito la coesione dei cittadini per mirarea responsabilizzare gli abitanti nella gestione di spazi comuni e diaggregazione, favorire l'organizzazione di eventi di comunità, mediarel'incontro tra autoctoni e immigrati, rafforzare il senso di sicurezza e lacapacità di autocura della comunità.

Per tale scopo sono state avviate delle sperimentazioni nei territori diVillafranca e Foro Boario. Il primo territorio ha previsto l’attivazione diuna discussione pubblica sulla coesione sociale. Il progetto ha dato vitatra l’altro ad una banca del tempo in collegamento con lo sportellosociale e ad un consorzio di agricoltori della zona che promuove raccoltafondi per le scuole e progetti con la fi nalità di costruire reti tra cittadini.

Dal 2014 è attiva anche una associazione costituita da cittadini dellazona per l’autorecupero dell’ex istituto agrario. Il secondo territorio haattivato un processo di promozione di una rete di solidarietà tra vecchie nuovi abitanti coinvolgendo, tra gli altri, gli assegnatari di alloggi diedilizia residenziale pubblica. Entrambi i progetti hanno visto la fortecollaborazione con i Comitati di Quartiere e con la Caritas, proprio inlinea con la nuova programmazione partecipata.Ogni progetto è gestito da un gruppo promotore composto da referenti del Comune e del privato sociale (operatori del welfare e della sicurezza), rappresentanti deiquartieri, associazioni di volontariato e/o di promozione sociale attive nel territorio.

Casa e contrasto alla povertàL’Amministrazione, in sinergia con gli altri enti locali soci, ha defi nito una nuova mission di ACER (Azienda Casa Emilia Romagna), sulla base di un accordo con i Comuniche consenta di ridurre i costi di realizzazione degli interventi, di potenziare l’offerta abitativa e di elaborare strategie di sviluppo con il privato sociale.

L'obiettivo prioritario è quello di sviluppare un sistema di politiche abitative in grado di aggiungere alla risposta tradizionale di Edilizia Residenziale Pubblica (ERPcosiddette case popolari), destinata alle famiglie più fragili, altri segmenti di offerta di alloggi sociali in affi tto a prezzi più bassi rispetto al mercato delle locazioni che possariguardare e raggiungere altre tipologie di famiglie alla ricerca di una abitazione (nuclei familiari numerosi a medio-basso reddito, nuclei monogenitoriali, giovani coppie,ecc.).

Lo sviluppo di questo ulteriore segmento di offerta (Edilizia agevolata) potrà coinvolgere nella realizzazione e gestione anche il privato, favorendo un riallineamento tradomanda ed offerta nel mercato immobiliare delle case da adibirsi ad abitazione principale; una procedura che favorisce l'immissione nel mercato degli affi tti di alloggia canone calmierato che nel 2012 si è tradotta nell’assegnazione di venti alloggi di questa tipologia, nel 2013 quattro e nei primi mesi del 2014 quindici alloggi, con laprevisione di consegnarne altri cinque a nuclei monogenitoriali/donne in collaborazione con il privato sociale.

Nel 2011 è stato defi nito ed approvato un nuovo regolamento di accesso agli alloggi di edilizia agevolata che prevede altresì la defi nizione di piani di sostenibilità socialeall’abitare per i gruppi di alloggi che vengono realizzati e assegnati.La crisi economica e soprattutto quella occupazionale che ne è derivata anche per il nostro territorioha messo a dura prova i già fragili equilibri di una sempre più larga fetta di famiglie, con particolare riferimento a quelle con fi gli e fra queste, quelle con un solo genitore.

L’azione dell’amministrazione ha garantito il sostegno economico più tradizionale con l’erogazione di contributi economici a sostegno dell’affi tto o per pagamenti di utenzedomestiche o altre spese di sostentamento ed ha altresì sviluppato misure straordinarie anticrisi.

Nel 2013 l’erogazione dei contributi anticrisi è stata erogata in tre step lfi ne di accelerare i tempi di erogazione.

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Centro Donna

Il Centro donna è un luogo a disposizione delle donne forlivesi in cui è possibile trovare informazioni,servizi, consigli ed aiuti pratici. Il Centro è in grado di accogliere ed indirizzare le donne verso iservizi del territorio, aiutandole a scegliere il percorso più corrispondente alle specifi che esigenze.Il Centro Donna è anche Centro antiviolenza e gestisce una Struttura di Accoglienza temporanea,ad indirizzo segreto, per donne che hanno subito violenza e maltrattamento e necessitano diprotezione per sé e per i propri fi gli, quando sono presenti.Al Centro donna opera un equipe integrata che svolge servizio di consulenza e di sostegnoindividuale e di gruppo. In particolare è possibile accedere ad un servizio di consulenza legale epsicologica.Negli ultimi due anni l’attenzione sul fenomeno del maltrattamento e della violenza ha visto semprepiù il Servizio coinvolto in attività di formazione rivolte ad operatori socio sanitari e interventi disensibilizzazione al tema rivolti agli studenti degli Istituti superiori di Forlì. La Rete dei ServiziAntiviolenza - RETE IRENE - attiva dal 2001, è un progetto promosso dal Comune di Forlì chepone in primo piano l’esigenza di raccordare quanto c’è oggi di operante per combattere la violenzae stimolare l’assunzione di responsabilità da parte degli operatori sociali e sanitari, del mondogiudiziario e delle Forze dell’Ordine.L’attenzione al tema della violenza di genere ha portato il centro donna alla necessità diindividuare un associazione del territorio che, in un ottica di forte collaborazione, attivasse azioni disensibilizzazione e presa in carico di uomini maltrattanti.Il tavolo permanente della associazioni contro la violenza alle donne è costituito da associazionifemminili che realizzano attività contro la violenza alle donne in collaborazione con il Centro donna.Il Centro è inoltre sede di numerose associazioni femminili della città. Nel 2010 si è sviluppato ilprogetto di rafforzamento del Centro Donna come “Casa delle Donne” cioè spazio a disposizione diassociazioni di donne della città e luogo d’incontro e socialità delle donne. Si è attrezzata “la casa”in particolare dal punto di vista informatico.Il Centro Donna fa parte del Comitato di Gestione della “Casa del Gelsomino”, centro di incontrointerculturale per donne migranti ed italiane. Nella casa si svolgono attività sia formative (corsidi lingua italiana, corsi per svolgere l’attività di cura ad anziani, di cucito) sia socializzanti che diaggregazione (laboratori teatrali). Oltre alle prestazioni direttamente erogate all’utenza, il CentroDonna propone progetti rivolte alle donne del territorio, ed organizza iniziative di promozione dellepari opportunità. Tra le attività che coinvolgono il territorio si segnala la sperimentazione di unosportello informativo presso il “centro Commerciale Punta di Ferro” sulla conciliazione e diritti allamaternità terminato il 31 Dicembre 2013 e iniziative sul tema della conciliazione vita familiare elavora in collaborazione con il centro famiglie.

Nel 2013 si è sviluppato il progetto del “fondo comunale casa”, con risorse del Comune e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, fi nalizzato a sostenere, concontributi economici, i conduttori maggiormente in diffi coltà nel pagamento degli affi tti e favorire l’accesso alla casa in locazione tramite pagamento della caparra.

Nel 2013 il fondo è stato di 200.000,00 euro (risorse del Comune e della Fondazione) traducendosi in una media di mille euro a contributo.

Con riferimento all’emergenza freddo si conferma il progetto avviato nel 2011 integrato pubblico/privato con l’attivazione, ad integrazione del dormitorio già attivo, di unmodulo abitativo per accogliere persone senza fi ssa dimora e un centro diurno in convenzione con la Caritas diocesana, nell’ambito delle azioni per l’emergenza freddo.

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Immigrazione

L’azione dell’Amministrazione si è focalizzata principalmente su due direttrici:

• Coordinamento politico interassessorile: vi partecipano tutti gli Assessoriche hanno deleghe che impattano con la problematica, supportati daitecnici dei servizi coinvolti;

• “Forum per l’immigrazione”: eventi periodici per la partecipazione e ildialogo interculturale, per favorire l’analisi, il confronto e la condivisionedei principali progetti inerenti l’immigrazione a Forlì. Ad oggi sono statirealizzati cinque forum sui temi: lavoro, abitare, dialogo interculturale einterreligioso, mediazione interculturale nella scuola, la città e i giovani:sport e tempo libero per costruire cittadinanza.

Il “Forum” è un luogo aperto alla partecipazione, dove dialogano l’Istituzionecomunale, la Consulta dei Cittadini Stranieri, le comunità straniere e leorganizzazioni sociali, economiche e religiose, nell’intento di favorire la pienaintegrazione dei cittadini immigrati e, in parallelo, l’aumento del senso diappartenenza dei cittadini forlivesi.

L’elezione a suffragio universale e diretta dei 20 componenti della ConsultaStranieri si è svolta con alta affl uenza al voto a maggio 2011. La rappresentatività di 14 nazionalità diverse, la parità di genere con la presenza signifi cativa di 13 donnee 17 uomini e oltre la metà dei componenti con età inferiore a 35 anni dimostra una buona equità nell’elezione.

Nel 2012 il Comune di Forlì ha aderito al network italiano della città del dialogo interculturale, luogo di confronto sui temi delle politiche per l’integrazione.

Nel 2013 la Consulta comunale ha a aderito e promosso alcune iniziative in collaborazione con associazioni di volontariato e sportive, in particolare sono state realizzatele seguenti manifestazioni:

• la compartecipazione all’organizzazione della settimana del dialogo Interculturale contro il razzismo e tutte le discriminazioni dal 19 al 23 marzo, promossadall’associazione “ LVIA - Forlì nel mondo” ( sono state realizzate attività sia presso il circolo Il pane e le rose, presso la Facoltà di scienze politiche e presso laFabbrica delle candele, con una importante presenza di giovani e il 23 marzo è stata organizzata la “Cena dei piatti” , presso il Centro di ascolto buon pastore, a curadi Forlì città aperta;

• la compartecipazione all’organizzazione del Festival dell’Arte nera, sabato 25 maggio, promossa dall’associazione dei giovani immigrati di Forlì, presso la fabbricadelle candele;

• l’organizzazione del Torneo Mundialito ( torneo di calcetto a 5), col progetto incontriamoci attorno ad un pallone, fi nanziato in parte dalla Provincia , domenica 2 giugnoe in collaborazione con l’UISP di Forlì-Cesena;

• la partecipazione a spese della Festa delle Genti tenutasi presso la parrocchia dei Romiti (maggio 2013).

Nel 2013 c’è stata una grossa rifl essione e valutazione del funzionamento dei servizi per gli stranieri collegata al rinnovo della gara per la gestione del Centro servizi perl’integrazione e del servizio di Mediazione interculturale e Linguistica. Il Bando di gara, con relativo capitolato, è stato pubblicato alla fi ne di novembre 2013. Attualmenteè stata effettuata una proroga dei precedenti contratti in attesa dell’esito della gara, attualmente in corso.

Infi ne nel 2013 sono stati organizzati due Forum dell’immigrazione dai titoli:

• “Una scuola , tante scuole” approfondimento e confronto sulle azioni di inclusione nelle scuole forlivesi (20 aprile);

• “La città e i giovani: sport e tempo libero per costruire cittadinanza” (23 novembre).

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Sport

La promozione dello sport deve essere fi nalizzata a favorire la diffusione della pratica sportiva fi n dai primianni di età, in quanto permette l’acquisizione di stili di vita sani (in termini di prevenzione primaria socio-sanitaria), la socializzazione e l’integrazione culturale, nonché il corretto approccio alla competizione.

A tal fi ne si è consolidata la partecipazione del Comune al Progetto “Classi...in movimento”: nato nel 2006per iniziativa del Comune di Forlì, è diventato un progetto inter-istituzionale, che coinvolge, oltre al comunedi Forlì, che partecipa con un cospicuo contributo fi nanziario, l’Uffi cio Scolastico Provinciale, il CONI, iComuni del Comprensorio, con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

Si tratta di un progetto rivolto agli alunni e insegnanti delle scuole primarie e consiste nel mettere adisposizione delle scuole docenti esperti laureati ISEF o Educazione Motoria, che svolgono interventi dieducazione psico-motoria.

Il Comune di Forlì ha contribuito alla realizzazione del progetto 2012-2013, con un fi nanziamento di €20.000,00.

Si vuole favorire il potenziamento e la riqualifi cazione dell’impiantistica attraverso anche il coinvolgimentodelle realtà associative sportive: a tal fi ne sono stati approvati progetti di interventi di migliorie e straordinariamanutenzione presentati da gestori di impianti sportivi, ai quali è stato riconosciuto un contributo o unaumento di anni di gestione della concessione (Antistadio 2 – 3; Piscina).

Come ogni anno, sono stati erogati contributi alle società sportive, sia per la realizzazione di progetti diattività continuativa, sia per lo svolgimento di singole manifestazioni.

Si è perseguito l’obiettivo di realizzare o collaborare alla riuscita di manifestazione sportive che costituiscono un richiamo e un momento di conoscenza e di promozionedelle diverse discipline sportive.

I maggiori eventi sportivi signifi cativi sono stati: Rassegna nazionale di Coreografi a di Ginnastica c/o Palazzetto Villa Romiti; Twins Cup di Nuoto c/o Piscina comunale;Campionato italiano Beach Tennis c/o P.zza Saffi ; Open nazionali di Tennis c/o Campi Tennis Campo di Marte; Gran Fondo di ciclismo “La Magnifi ca” c/o P.zza Saffi eVelodromo comunale; XVI meeting Incontri senza Barriere c/o campo Gotti per bambini disabili; Torneo calcio a 5 per bambini sordi c/o campi calcio Villanova; StreetBoulder Vertical c/o centro storico; Piazza senza frontiere (torneo calcetto per stranieri) c/o P.zza Saffi .

Foto C. Frasca

100

«Molte disparità di genere restano salde anche in realtà in cui le donne hanno un ruolo rilevante nello sviluppo locale: disequilibri di genere all’internodella famiglia (più rilevanti nei nuclei disagiati e tra gli stranieri), lavoro di cura ancora prevalentemente femminile con pregiudizio per la partecipazioneal mercato del lavoro, all’esercizio di doveri /diritti di cittadinanza e con differenziali di reddito, aumento di donne sole con fi gli minori disegnano unarealtà rispetto alla quale l’ attività di uno spazio di servizio e di promozione culturale della parità quale è il centro donna, sono un concreto strumentoper l’empowerment femminile e il miglioramento complessivo della società. La violenza ed il maltrattamento sulle donne sono fenomeni molto diffusiin ogni società. L’impatto degli interventi di prevenzione, contrasto e presa in carico delle vittime, nonché quelli di messa in sicurezza della città hannoun impatto alto sulla vita delle vittime e delle donne in genere. Il Comune di Forlì dal punto di vista delle rappresentanze di genere in politca e nelleIstituzioni in generale è una felice eccezione. Il bilancio di genere deve diventare occasione per promuovere un confronto ampio nella città. Il dato demografi coindica la forte caratterizzazione di genere degli anziani, le analisi dei redditi, inoltre indicano nella condizione di una parte della popolazione anziana femminile unadelle nuove povertà, conseguenza degli svantaggi cumulati nel corso dell’età fertile e lavorativa.

La possibilità di accedere alla casa per molte donne sole con fi gli, come per le donne che escono da una situazione di violenza, è una delle condizioni per una vitaserena, autosuffi ciente. Raggiungere le fasce più fragili della popolazione e in particolare le donne straniere, verifi cando e promuovendo la conoscenza dei servizie delle opportunità di tutela della loro salute, sicurezza e di quelle dei loro fi gli. In tema di salute, è necessario un ruolo attivo delle donne ai fi ni della valutazionedei servizi. Molte disparità di genere restano purtroppo salde anche in realtà dove le donne hanno avuto ed hanno un ruolo importante nello sviluppo locale. Nonesistono luoghi “privilegiati” delle disuguaglianze, ed è quindi trasversale l’esigenza di porsi il problema dell’equità di genere: dai disequilibri all’interno dei nucleifamiliari, con maggiore rilevanza nelle situazioni di emarginazione sociale o tra gli stranieri, al lavoro di cura all’interno della famiglia tuttora prevalentementefemminile, con pregiudizio della partecipazione al mercato del lavoro e dell’ esercizio dei dritti/doveri collegati alla cittadinanza, al problema dei redditi sempreinferiori, all’aumento delle madri sole con minori. La costruzione della città amica delle donne passa quindi sia attraverso luoghi e azioni specifi ci sia attraverso ilcosiddetto mainstreaming di genere. L’acquisizione di questo punto di vista porta sempre verso una qualità complessiva del vivere, poiché migliorare la qualitàdella vita delle donne signifi ca migliorare la qualità della vita di tutti. Il centro servizi stranieri si occupa anche di ricongiungimenti familiari.La mediazione interculturale di migranti è necessaria per quelle donne che sono più isolate e hanno necessità di facilitazione nel contatto con i servizi (in particolaresanitari, del lavoro, ecc..).Sostenere la maternità e la paternità serene, consapevoli, responsabili signifi ca contribuire allo sviluppo armonioso dei rapporti familiari, di coppia, parentali ingenere, divenuti sempre più complessi. L’attenzione alle famiglie può essere anche uno strumento di prevenzione dei confl itti e violenze, di superamento di criticitàche in genere vedono donne, bambini e anziani, sia italiani che stranieri, come soggetti più deboli.

La promozione della comunità educante, il potenziamento del “percorso nascita” possono essere uno strumento di sostegno anche ai nuclei familiari più fragili e alledonne straniere che più facilmente vivono in condizione di solitudine e di estraneità ai servizi del territorio. La promozione della paternità attraverso le iniziative dimondopapà e gioco di squadra (contenuto all’interno del percorso gruppi cicogna) sono inoltre concrete attività di promozione culturale per favorire la conciliazione».

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«Circa la sanità, è bene sottolineare la qualità dell’offerta forlivese, a partire dall’Ospedale Civile e dall’Irst (il cui riconosciuto livello, nel contestoregionale e nazionale, è testimoniato dalla trasfor-mazione in Irccs). D’altro canto, a partire dai Nuclei di cura primaria, i presidi sanitari territoriali si sonomoltiplicati, così come i dispositivi per intercettare una quota dei pazienti prima dell’accesso diretto alla struttura ospedaliera. Esistono tuttoradiffi coltà a livello di gestione della liste d’attesa e del pronto soccorso: l’Amministrazione s’impegna a premere sulla direzione generaledell’Ausl, affi nché, anche sotto questo profi lo, il già alto consenso assicurato dalla cittadinanza alla nostra sanità risulti pienamente acquisito.L’interesse prioritario del centro-sinistra va in due direzioni principali: la conservazione, […] dei livelli di qualità raggiunti dal sistema sanitario locale,a partire dalla selezione di specialisti e ricercatori sulla base esclusiva del merito clinico e scientifi co; la difesa, a livello di territorio, delle fondamentaliazioni di prevenzione diffusa, tanto attraverso opportune campagne informative, quanto attraverso servizi resi direttamente alla cittadinanza,assumendo un atteggiamento culturale che si pone di fronte ai problemi del cittadino, prevedendo quanto può danneggiarlo e ponendo attenzionea tutto ciò che può migliorare la qualità della sua vita».

Consulenze e colloqui anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Consulenze giuridiche attivate 141 130 184 158 182

Colloqui consulenza psicologica 361 per 88donne

255 per 85donne

250 per 68donne

206 per 73donne

302 per105 donne

Colloqui diffi coltà relazionali 58 20 27 36 79

Colloqui per ricerca lavoro 79 78 44 32 22

Colloqui disagio economico e alloggio 54 62 43 25 43

Maltrattamento eviolenza

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

Accessi 122 117 102 105 109

Italiane 61 59 65 64 74

Straniere 61 58 37 41 35

Minori in carico alservizio sociale

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

n. minori in carico 2.274 2.241 2.221 1.866*

n. minori inaffidamento familiare

76 83 82 94

n. minori inseritiin comunità socio-educative/casefamiglia

125 114 156 193

n. minori inseriti incentri diurni socio-educativi

25 28 29 33

Consulenzae mediazionefamiliare

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

N° richiesteconsulenze

72 76 85 82 81

N° richieste mediazionefamiliare

37 36 45 38 45

Gruppi Cicogna(corsi dipreparazione allanascita)

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

Gravidanze iscritte 436 448 423 439 390

Partecipanti 683 791 732 759 670

Centro Donna

Servizi perla famiglia eminori

* Nel 20112 sono stati rivisti i criteri per la chiusura delle presa in carico, in particolare per le situazioni che non avevano avuto più interventi ed accessi al servizio negli ultimi 4 anni

Accessi al centrodonna

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

Accessi 487 358 403 358 434

Italiane 288 237 234 237 284

Straniere 199 121 169 121 150

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Accreditamento strutture socio-sanitarie nelcomprensorio forlivese (n. posti)

anno2011

anno2012

anno2013

Centri diurni per anziani 101 93 73

Case residenza per anziani non autosuffi cienti 801 799 796

Centri socio-riabilitativi residenziali per disabili 67 69 69

Centri socio-riabilitativi diurni per disabili 135 126 127

Utenti dei principaliservizi domiciliari peranziani

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

Operatore di quartiere 1.080 1.100 1.140 675 601

Assistenza domiciliare 343 279 278 312 318

Pasti a domicilio 406 431 359 317 261

Servizi socio-sanitari perdisabili

anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

n. utenti centri residenziali perdisabili

109 112 105 107 107

n. utenti centri socio-riabilitatividiurni

129 130 116 114 117

n. utenti centri socio-occupazionali 80 78 73 78 81

n. utenti assistenza domiciliare 69 59 56 50 53

n. benefi ciari assegni di cura 75 74 58 58 70

Soggetti che hannoutilizzato palestre/impianti comunali

a.s. 2009/10 a.s. 2010/11 a.s. 2011/12 a.s. 2012/13

107 114 131 130

Servizi per anziani e disabili

Classi coinvolti nelprogetto “Classi in… movimento”

a.s. 2009/10 a.s. 2010/11 a.s. 2011/12 a.s. 2012/13

216 219 215 190

Associazionisportive che hannobenefi ciato di uncontributo fi nanziario

a.s. 2009/10 a.s. 2010/11 a.s. 2011/12 a.s. 2012/13

56 50 58 45

Sport

103

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«Nell’ambito di un budget da mantenere, si dovràcontinuare a monitorare le necessità di servizi, eindividuare ove necessario modalità innovative dierogazione.

Secondo gli indirizzi della nuova normativaregionale, l’Amministrazione comunalepromuoverà con gli altri 14 comuni del distretto unasemplifi cazione e razionalizzazione delle forme pubbliche digestione dei servizi sociali e sociosanitari.

Proseguirà il percorso di programmazione partecipataper la costruzione di un welfare di comunità, ovvero unwelfare moderno che affi anchi all’erogazione strutturata diservizi alla persona il rafforzamento della coesione socialeattraverso forme di partecipazione e corresponsabilità deicittadini e delle organizzazioni intermedie.

Sarà una programmazione che metterà i quartieri al centrodi una analisi condivisa delle necessità e dei desideri e dellacostruzione di progetti e soluzioni a misura degli abitanti.

Perché è con la ricerca di relazioni nuove tra cittadini eAmministrazione, a partire dai bisogni più vicini al territorio,che si potrà garantire una comunità inclusiva attenta aibisogni e ai diritti di tutti.

Si potrà proporre un bilancio sociale di comunità, da redigerecon la Fondazione e con gli altri attori pubblici o a valenzapubblica che operano nel settore.

Per quanto concerne il centro donna è già stata avviatae proseguirà la modalità di risposta del collocamento diemergenza 24h/24h.

Occorrerà individuare un percorso per una seconda casarifugio.

Si dovrà rendere più continuativa la relazione con i privatinella ricerca di risorse. Per eudcare al rispetto delladifferenza e diversità si dovrà affrontare il tema del rispettodei generi a 360° con il contrasto all’omofobia.

La casa delle donne dovrà essere sviluppata dal punto divista culturale con la creazione di un centro di cultura digenere in collaborazione anche con l’Università».

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URBANISTICA DI QUALITA’ E PARTECIPATANel corso del 2013 e fi no ad oggi è proseguita l’azione dell’Amministrazione sul continuo adeguamento alle normative statali e regionali dello Sportello Unico per l’Edilizia,in modo da poter fornire a tecnici e cittadini informazioni aggiornate. Gli obiettivi sono semplifi cazione, trasparenza e tempi certi.

Contestualmente è stato portato avanti il percorso di ottimizzazione dei procedimenti burocratici in materia edilizia con costante aggiornamento in relazione all’evoluzionedelle normative.

Questo Servizio partecipa alle Commissioni regionali per la predisposizione della nuova modulistica relativa ai procedimenti edilizi e per la semplifi cazione degli strumentiurbanistici in attuazione dell’art. 12 della L.R. 15/2013, con l’obiettivo anche di essere costantemente aggiornati sull’evolvere della disciplina del settore urbanistico edilizio.

Questa attività consentirà di avviare pienamente l’obiettivo della presentazione per via telematica di tutte le pratiche che riguardano l’edilizia.

Da Settembre 2010 è attivo il sito web del Servizio Edilizia e Piani Attuativi: http://edilizia.comune.forli.fc.it, che in accordo con gli ordini professionali di architetti eingegneri, contiene tutta la modulistica e gli iter per presentare le pratiche urbanistiche in Comune.

Il sito presenta una sezione sulle ultime novità legislative e presenta inoltre dei link utili tra cui quello del servizio ambiente. Il sito è costantemente aggiornato e gli accessisono sempre più numerosi, come si evince dal prospetto sottoriportato relativo all’andamento degli accessi negli ultimi anni.

Per questi motivi sono stati svolti e proseguono nel contempo gli incontri con i tecnici della amministrazione ed ordini professionali per l’aggiornamento professionalecomune.

Partecipazione e trasparenza

L’azione dell’Amministrazione è stata orientata all’aggiornamentoprofessionale condiviso tra tecnici interni e ordini professionali, in mododa sostenere lo sviluppo della qualità edilizia.

L’Ente è stato costantemente impegnato a porre in essere tutti i mezziper favorire la partecipazione dei cittadini alla progettazione deglistrumenti urbanistici attuativi.

Ad inizio mandato l’Amministrazione ha attivato una collaborazionestretta con gli istituti di ricerca, con docenti e corsi dell’ Università diCesena, Ferrara, ecc. per un lavoro sulla città.

Con l’apertura dell’ “Urban Center”, spazio progetto città, sono statiposte in visione una serie di esperienze sul progetto urbano.

Alcuni incontri partecipativi hanno portato ad una discussione sulprogetto “citta di Forli 2020”.

Nel 2012 si è lavorato per iniziare la presentazione via telematica delleCIL nell’ambito del processo di aggiornamento per l’informatizzazionedegli iter edilizi.

Tale importante innovazione si è concretizzata durante il 2013 entrandoa regime e prosegue a tutt’oggi.

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Qualità delle abitazioni

Per il raggiungimento dell’obiettivo del miglioramento della qualitàdell’abitato ci si è avvalsi del disciplinare relativo alla realizzazione diopere di urbanizzazione nell’ambito delle nuove aree assoggettate a pianiurbanistici attuativi.

Sono state adottate misure all’interno degli strumenti urbanistici per ilcontenimento energetico, per ridurre l’impermeabilizzazione del suolo,mitigare i tracciati viari, per l’utilizzo di materiali naturali e per l’incrementodel verde.

Sono in piena applicazione l’impiego di nuove tecnologie per l’illuminazionepubblica a basso consumo (led), l’utilizzo di nuove fonti energeticherinnovabili (fotovoltaico), in particolare a tetto sui fabbricati produttivi ecommerciali e l’adozione di idonei sistemi predisposti per la raccolta portaa porta.

Sono stati defi niti alcuni interventi di mobilità sostenibile negli interventiurbanistici di soggetti privati (zone 30 Km/h, piste ciclabili, ecc..).

E’ stata inserita la possibilità di riduzione dei tempi amministrativi per lepratiche dei piani urbanistici attuativi, incentivo tempo, per chi progetta edifi cia bassa emissione di anidride carbonica, utilizzando materiale a bassocontenuto di materiali petrolchimici per la formazione di materiali edilizi.

La qualità ed il comfort interno delle abitazioni è legato intimamente allaqualità dei materiali edilizi.

Un corretto utilizzo delle tecniche edilizie porta anche ad un ambientesalubre.

Il patto dei sindaci porta nel settore edilizio una linea guida precisa sulleemissioni in atmosfera del reparto edilizio.

L’amministrazione è attualmente impegnata in una campagna di informazionee di partecipazione con tecnici e cittadini per le linee guida condivise sullaqualità del progetto.

Per perseguire il miglioramento della qualità edilizia, architettonico-ambientale e degli spazi pubblici è stata predisposta una variante al Pianooperativo comunale ed al Regolamento edilizio ed urbanistico inerente lasemplifi cazione delle modalità attuative dei comparti e l’istituzione della“monetizzazione e rateizzazione delle aree per standard a verde pubbliconell’ambito delle aree assoggettate a Piano urbanistico attuativo.

Nell’agosto 2011 è stata approvata la variante per favorire l’ammodernamentodelle aziende agricole.

Attraverso il piano di sviluppo aziendale si consente alle aziende, a frontedi esigenze produttive agronomiche, il superamento dei limiti di edifi cabilità.

Abusivismo edilizio

Per contrastare l’abusivismo edilizio è continuato durante tutto il corso del 2013 e fi no adora l’attività di verifi ca e controllo a campione attraverso il sorteggio casuale garantito daun software dedicato.

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«Un rilancio della politica della casa che veda aumentare la dotazione di edilizia sociale e agevolata attraverso nuovi investimenti pubblici, così come attraversoil coinvolgimento del privato sociale, della cooperazione, della Fondazione.[…] Una azione principale di coordinamento fra richiesta e offerta del mercato, mettein campo un nuovo modo di identifi care la risposta alla politica dell’abitare il coordinamento fra i bandi di interesse al mercato dell’affi tto, affi tto a riscatto, acquistoconvenzionato, giovani coppie, sistema di co-housing, ristrutturazione e retrofi t , riuso e verifi ca del mercato dell’esistente, coinvolge il pubblico ed il privato verso larisposta dell’abitare.

Intendiamo portare a compimento la messa in sicurezza antisismica di tutti gli edifi ci strategici del comune di Forlì (scuole, ospedali, caserme, uffi ci pubblici) edavviare in collaborazione con le professioni tecniche la valutazione delle condizioni vulnerabilità del patrimonio edilizio residenziale e produttivo al fi ne di indirizzare gliinterventi che assicurino la riduzione dei rischi e la sicurezza dei cittadini in ogni luogo dove essi si trovino ad operare e vivere. Per questo intendiamo trovare metodied incentivi normativi, per facilitare la sicurezza sismica dei fabbricati industriali e di quelli storici. Importante sarà l’esempio che la Amministrazione pubblica favorirà,con la propria azione di recupero e di aggiornamento professionale, ma soprattutto con una campagna informativa adeguata».

«Valgono anche per l’urbanistica le differente idee e opinioni che donne comuni edesperte possono portare alla defi nizione dei criteri di qualità della città, come hannodimostrato altre esperienze di “laboratori” di partecipazione».

Atti urbanistici rilasciati dal Comune2009 2010 2011 2012 2013

Permessi di costruire rilasciatidi cui per opere di urbanizzazione

23319

18913

2123

1368

1969

sanatorie 35 41 86 66 72

varianti a permessi di costruire 30 24 23 22 17

DIA Denunce di inizio attività presentate2.371 2.234 1.767 431

(sostituitesa scia ecia)

CIA Comunicazioni di inizio attivitàpresentate

// 83 999 1.324 1.357

SCIA Segnalazioni di inizio attività // // // 1.011 1.298

Servizi concessi dall’Ufficio Tecnico2009 2010 2011 2012 2013

Domande presentate 4.891 7.378 9.679 8.728 9.574

Domande evase 4.891 7.378 9.679 8.728 9.574

accessi al sito webdell’urbanistica (attivoda novembre 2010)

2010 2011 2012 2013

6.178 42.653 49.790 58.781

Regolamenti e ordinanze 2009 2010 2011 2012 2013

100 43 20 61 157

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«Bisognerà proseguire con il progetto consumo 0 - rischio 0 eportare avanti il piano RE.SI.STO. Proprio a chiusura della Giuntasi sta lavorando insieme ad Istat per ottenere, dal censimentogenerale, informazioni su alloggi in modo da rendere più equo,trasparente e equilibrato (per categoria) l’IMU.Assieme agli studenti e ricercatori dell’Università si predisporrà la mostra Urbancenter dove verranno pubblicate progetti e simulazioni della Forlì del futuro.A fi ne 2014 verrà predisposto il RUE mentre nello stesso periodo verrà redattoil bando per il PSC.Dovrà continuare l’impegno per la prosecuzione del piano del verde».

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TRASPARENZA E PARTECIPAZIONEVerso la democrazia partecipata

Il Sindaco e la Giunta hanno deciso di promuovere forme pubbliche di confronto e discussione sulle scelte dell’ Amministrazione, cercando sempre di valutare la lororicaduta sulla cittadinanza avviando inoltre una politica di trasparenza e partecipazione che favorisce la più ampia diffusione di dati di pubblico interesse attraverso glisportelli già attivati, la stampa e i portali web tematici.

Sono state organizzate iniziative promosse e coordinate dal Comune di Forlì,che possiamo suddividere in due gruppi: gli eventi istituzionali attraverso i qualil’Amministrazione diffonde la conoscenza delle principali ricorrenze istituzionali eeventi voluti direttamente dall’Amministrazione per porre l’accento su particolaritematiche di interesse comune:

Visita Uffi ciale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano 7-8 gennaio 2011;150° Unità d’Italia 16, 17, 18 marzo 2011; Festa della Liberazione 25 aprile 2011 e2012; Festa della Repubblica nel 2011 e 2012; doppio compleanno della Statua diAurelio Saffi settembre 2011; congresso nazionale SISSCO a Forlì (Società italianastoria contemporanea); Unità d’Italia-Liberazione di Forlì-Festa della Cittadinanza9 novembre 2011 e 2012; Festa del Tricolore nel 2011 e nel 2012 con colazionepatriottica, Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo.

Il 4 giugno 2011 è stato realizzato il Pranzo Patriottico, una manifestazionestraordinaria in occasione del 150° dell’Unità d’Italia per attualizzare i valori, icontenuti e lo spirito di un evento risorgimentale. L’evento ha visto la partecipazionedi 1.090 commensali, oltre 100 volontari, 7 istituti scolastici presenti, una cinquantinafra Istituzioni e Associazioni impegnate nella manifestazione. Al mattino, in PiazzaSaffi , sono stati realizzati il carosello di bande, spettacoli delle scuole, mostre,annullo postale e cerimonia.

A settembre è stao realizzato un evento di rilievo nazionale sul benessere sostenibiledefi nito “Settimana del buon vivere”. L’evento mette in rete più di 130 avvenimentisulla possibilità di una economia diversa e migliore, che porti al centro l’incontro tragenerazioni e culture come occasioni di rinnovamento e di programmazione di unfuturo più equo. L’economia etica, l’ambiente, la cultura, l’alimentazione, la salute, ilbenessere e la coesione sono gli argomenti su cui l’intera comunità viene coinvoltain un “viaggio” tra nuovi saperi e inconsueti linguaggi.

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Eventi Istituzionali 2013/2014

7 gennaio Giorno del Tricolore: è stato organizzato un momento didattico educativo dedicato alle scuole medie per spiegare la storia del Tricolore Italiano; 27 gennaioGiorno della Memoria; 10 febbraio Giorno del Ricordo; 17 marzo Giornata dell’Unità d’Italia: organizzato momento per la cittadinanza con colazione patriottica; 16 aprileAnniversario dell’uccisione del Senatore Roberto Ruffi lli: nel corso degli ultimi due anni l’evento ha assunto una rilevanza sempre maggiore, grazie al coinvolgimentodell’Ist. Istr. Sup. R. Ruffi lli che con gli studenti ha organizzato attività didattiche, concorso di giornalismo e fl ashmob.; 25 aprile Anniversario della Liberazione; 9 maggioFesta dell’Europa e ricordo di Aldo Moro; 2 giugno Festa della Repubblica; 4 agosto ricordo di Silver Sirotti; Agosto cerimonia Caduti Sikh; 5 ottobre ricordo AnnalenaTonelli: nel corso del 2013, ricorrendo il decennale, è stato organizzato un concorso rivolto al territorio non solo regionale ma anche nazionale, con il patrocinio dell’ONU,mirato a fi nanziare progetti di cooperazione sulle orme di Annalena; 2 novembre commemorazione dei Caduti; 4 novembre Festa delle Forze Armate; 9 novembre Festadella Cittadinanza e Liberazione di Forlì

Nel corso degli ultimi mesi ci si è concentrati nel consolidamento dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, per la quale il Comune di Forlì ha realizzato la bandieradell’Unione e curato l’organizzazione di alcuni momenti conviviali di presentazione della stessa alla cittadinanza. Importante è stata l’attività del Comune nell’organizzareeventi relativi al ricordo di cittadini forlivesi scomparsi con intitolazione di parchi, strade e realizzazione di targhe a memoria. Oltre alle elencate attività, il Comune nel corsodegli ultimi mesi ha proposto alla città incontri tematici inerenti lo sviluppo economico, culturale e ambientale, tra i quali si ricordano la visita di Andrea Orlando Ministrodell’Ambiente (settembre 2013), di Giorgio Squinzi Presidente Confi ndustria (ottobre 2013) e la delegazione del progetto ATRIUM per la defi nizione di una rotta culturaleeuropea sul razionalismo.Il 5 e 6 maggio 2012 Forlì ha realizzato la notte verde che si è animata di dibattiti e Workshop, presentazione di progetti e prodotti, performance artistiche e sportive,degustazione di prodotti biologici o a Km 0: tutte iniziative fi nalizzate a esplorare le migiori esperienze sostenibili (tecnologie pulite ed energie alternative, mobilitàsostenibile e gestione dei rifi uti, bio architetture e design, smart city, agricoltura, paesaggio). Il programma dell’evento, sviluppato sia dal punto di vista culturale che dalpunto di vista della divulgazione scientifi ca, ha visto la partecipazione di Enti e imprese che hanno portato esempi di buone pratiche e la realizzazione di iniziative proposteda associazioni culturali, ambientaliste, imprenditoriali, da istituzioni scolastiche e da associazioni sportive.

Nel 2011 in collaborazione con il Teatro e lo staff del Sindaco è stata realizzata una puntata della trasmissione radiofonica “Il ruggito del coniglio”. In occasione della grandenevicata del 2012 è stata organizzata la festa dello spalatore ospitando circa 1.000 spalatori. Gli eventi hanno visto il coinvolgimento dei cittadini nelle iniziative, nonostante lacomplessità della gestione dovuta al coordinamento fra Istituzioni ed Enti e al rispetto dei Cerimoniali, in un contesto di risorse limitate, sia umane che fi nanziarie.

Si è potenziata la comunicazione e l’informazione, con particolare riferimento ai nuovi strumenti di comunicazione di massa. Si è sviluppata la comunicazione on lineattraverso: la realizzazione di video informativi sui principali servizi e procedure del Comune (Sportelli Informativi, Aperitivi Europei e Premiazione Marco Sabiu); incrementodella comunicazione al cittadino attraverso newsletters tematiche (Comune, Informagiovani e IAT- Informazioni e Accoglienza Turistica), sms e ampliamento dei sititematici; realizzazione della segnaletica interna ed esterna di uffi ci e servizi del Comune.Sono stati ampliati numerosi siti tematici e ideati nuovi canali di interesse per ilcittadino (Commercio e Impresa, Segnalazioni e Reclami, ecc.).

Informatica per il cittadino

Sono stati attivati dei servizi on-line (in collaborazione con gli ordini professionali e le imprese) relativi allo sportello unicoattività produttive salotti wireless, rete di dati cittadina (con un avvio di processi di realizzazione di fi bra ottica al 60%).Rispetto all’innovazione tecnologica è stato attivato il servizio Forlì WiFi, utile ai cittadini per accedere online gratuitamentesu aree pubbliche con PC, smartphone e tablet.

I punti disponibili sono:

Piazza Saffi , Piazza XC Pacifi ci, Piazzetta della Misura, Piazza del Duomo, Piazza Ordelaffi , Corso Garibaldi, Via delleTorri, Giardini Orselli, Corso della Repubblica, Piazzale della Vittoria, Parco Urbano Franco Agosto, Giardini A.Tonelli,S.Domenico.

Sono state create due App per smartphone: una turistica (visit Forlì) e una per il pagamento della sosta in centro (Tap&park).

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E’ stato attivato il servizio “Informaforli”: canale informativo sulle attività dell’ente. Sono stati effettuati interventi per la semplifi cazione e la trasparenza a seguito del nuovocodice dell’amministrazione digitale (PEC: Posta Elettronica Certifi cata, fi rma digitale e fl ussi documentali). E’ stato realizzato il progetto esecutivo di adeguamento funzionaledegli impianti installati sulla rete di videosorveglianza. E’ stata eseguita la digitalizzazione delle ordinanze del Sindaco e dei decreti e sono stati creati archivi dei documentidigitali in collaborazione con la Regione Emilia Romagna (Progetto PARER).

E’ stato acquistato un software per la gestione dei beni immobili, dei beni mobili, della manutenzione degli edifi ci pubblici, delle utenze e degli affi tti, utilizzato da 4 Servizi(Lavori Pubblici, Patrimonio, contratti e Gare, Ragioneria).

E’ stato acquistato un nuovo software per la gestione dei dati elettorali. Sono stati istallati tre totem multimediali (presso San Domenico, Campus e stazione FS) per fornireinformazioni sulla città ai cittadini. Internamente agli uffi ci comunali è stata defi nita una nuova strategia d’acquisto delle periferiche di stampa, con la fi nalità di ridurre lestampanti ad uso individuale per favorire il potenziamento di stampanti in rete e conseguente riduzione dei costi dei consumabili. Inoltre è stata attivata la “Romagna VisitCard” ovvero un pass per accedere con agevolazioni di diverso tipo (ingressi gratuiti, sconti o facilitazioni) ad un circuito selezionato di musei e attrazioni situati nelle provincedi Forlì-Cesena, di Ravenna e di Rimini.Con la Polizia Municipale si è avviato un progetto defi nito RilFeDeUr, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, che ha lo scopo di accentrare il rilevamento deldegrado urbano e di gestire la comunicazione con il cittadino sulle segnalazioni ricevute dall’Amministrazione Comunale.Sono stati attivati alcuni servizi per i professionisti dell’edilizia quali: Consultazione pratiche, sorteggi denunce di inizio attività, permessi di costruire e agibilità, visualizzazionepratiche inviate alla Commissione Qualità Architettonica.

Decentramento e circoscrizioni

Per favorire la visione di un’amministrazione democratica e partecipata si è confermato il ruolo degliorganismi di partecipazione, anche attraverso la realizzazione di regolamenti circoscrizionali uniformi.

Nel 2011 si è proceduto all’approvazione di un nuovo regolamento dei comitati di quartiere esuccessivo rinnovo di tutti e 43 comitati, anche nella prospettiva di un potenziamento del ruolo diquesti organismi di partecipazione in vista del venir meno dei consigli di circoscrizione alla scadenzadella legislatura in corso.

Le circoscrizioni sono coinvolte fattivamente nelle procedure di controllo sull’attività di manutenzionedel verde ed è stato completato anche il coinvolgimento dei loro rappresentanti che operano all’internodella Commissione cittadina del verde pubblico e che si sono peraltro impegnati ad allargare la basedi controllo anche attraverso incontri tra il Servizio Verde e le assemblee circoscrizionali.

Ai rappresentati è stato fornito tutto il materiale di programmazione degli interventi di manutenzionee sono stati istruiti sui parametri di capitolato dell’appalto. Presso Circoscrizioni e Quartieri sono statiorganizzati incontri di approfondimento e dibattito tra amministratori e cittadini su tematiche di grandeinteresse per i territori. Si è spaziato dalle problematiche specifi che del quartiere di volta in voltacoinvolto, spesso legate alla viabilità, ai piani di protezione civile, alla sicurezza, alla raccolta rifi utiporta a porta, alle campagne contro la zanzara tigre e contro l’abbandono dei rifi uti, ecc.

Anche in riscontro a tali confronti, sono state attivate, in rapporto diretto con gli uffi ci comunali interessati:la fi gura dell’osservatore di quartiere, per svolgere una funzione di controllo e di segnalazione sulleattività di manutenzione del global service, la fi gura dell’assistente civico di quartiere, per garantireuna presenza attiva decentrata sul territorio in grado di promuovere l’educazione alla convivenza e alrispetto della legalità, la mediazione dei confl itti e al dialogo tra le persone, l’integrazione e l’inclusionesociale nonché i referenti per la protezione civile.

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Con la creazione di queste fi gure si sta quindi delineando una rete di nuove forme di intervento diretto da parte dei cittadini tese a porre attenzione alle problematiche ealle richieste di maggiore prevenzione. Impegno dell’Amministrazione ed in particolare dell’assessorato al Decentramento e Partecipazione, è stato quello di delineare lenuove forme di partecipazione in vista del venir meno dei Consigli di Circoscrizione, disposta con la Legge n. 42/2010 e che si applica, per il nostro Comune, con le elezioniamministrative del prossimo 25 maggio 2014. Partendo dall’assunto di evitare che, con l’abolizione delle Circoscrizioni, vada disperso un patrimonio ultratrentennale diesperienze, progetti e attività solidamente radicate nel territorio, il 18 marzo 2014 si è presentata una ipotesi di riassetto dei quartieri, frutto del dibattito interno alle treCircoscrizioni, della modifi ca dello Statuto comunale, prevedendo i Comitato di Quartiere non più come mera facoltà delle Circoscrizioni, bensì come strumenti di partecipazionefacenti capo direttamente al Comune e la nuova struttura della rappresentanza territoriale in rapporto con l’Amministrazione comunale. Durante tutto l’arco di questo mandatosono proseguite inalterate, quando non rinnovate. le attività delle Circoscrizioni. Sono state portate in piazza Saffi le manifestazioni a valenza intercircoscrizionale “La befanaviene con...” e “PiazzainFesta - sfi lata di carri e maschere” che hanno visto la partecipazione di numerosissimi volontari per la loro realizzazione. Particolarmente nutritoanche il numero di feste e sagre organizzate nei quartieri e nei centri sociali anziani grazie anche alle collaborazioni con le realtà sociali dei territori. A partire dal 2010, incollaborazione con l’assessorato alla cultura, ha preso il via il progetto “A teatro con le Circoscrizioni”, un rinnovato impegno per signifi care che, neppure in momenti di crisicosì profonda, si deve rinunciare alla Cultura, all’Arte, alla Musica, tutti beni dai quali derivano preziosi tesori del “vivere in comune”. Ogni anno, nel periodo ottobre - dicembre,sono state organizzate tre serate con proposte musicali e spettacoli di prosa di alta qualità, ad ingresso libero oppure con offerta da destinare ad associazioni benefi chelocali. Oltre agli artisti dell’Arena di Verona e del Teatro comunale di Bologna sono stati coinvolti negli anni artisti forlivesi quali il pianista Stefano Orioli, il Duo Milly Romani, ilgruppo musicale Equ, l’orchestra giovanile dell’Istituto Musicale “A. Masini”, le Compagnie teatriali delle Liridi ed altre. L’ultima serata, all’insegna della poesia e della musica,si è tenuta il 3 marzo per ricordare la scomparsa di Katia Zattoni, assessore al Decentramento e Partecipazione. In collaborazione con l’Associazione “E’ sdaz” e singoliricercatori, insegnanti, poeti e compagnie dialettali locali, si è dato anche seguito al Progetto “Conoscere il passato per crescere nel futuro” per la divulgazione nelle scuoleelementari della città delle tradizioni romagnole del periodo storico da fi ne Ottocento ai primi decenni del Novecento e del dialetto. Entusiastico l’ adesione delle scuole,con centinaia di classi coinvolte e migliaia di bambini che si sono cimentati in questi anni nelle varie materie e nei percorsi didattici a tema proposti, scoprendo realtà ormailontane eppure ancora ben presenti nella memoria dei nostri nonni. Dal 2011 è stato riorganizzato il Progetto “Scuole Sicure”, che vede le Circoscrizioni e il Corpo della PoliziaMunicipale collaborare per garantire la sicurezza di fronte alle scuole forlivesi. L’Unità Partecipazione organizza persone anziane, pensionate e residenti a Forlì, selezionateannualmente attraverso bandi, da inserire in qualità di “Nonno Vigile” presso alcuni plessi scolastici. Gli operatori risultati idonei vengono appositamente formati dal Corpodi Polizia Municipale che ha il coordinamento operativo del Progetto. In questo ultimo anno scolastico 2013/14 le scuole coinvolte sono:Via Sapinia/Valeria, “L. Tempesta”,“Duilio Peroni”, “Gianni Rodari”, Secondaria “Zangheri”, “A. Manzoni” e “S. Maria del Fiore”, plessi di Via Orceoli, “Anello Rivalti” e “Raffaele Rivalta” per un totale di nove nonnivigili. Si tratta di un particolare segmento del più generale Progetto di inserimento anziani in attività socialmente utili, che prevede l’attivazione di interventi volti all’integrazionedegli anziani nella società attiva al fi ne di prevenire i processi di emarginazione e coinvolge attualmente 44 anziani nella piccola manutenzione e gestione delle aperture/chiusure di parchi, nella pulizia delle aree verdi di scuole materne e asili nido, nell’apertura delle sedi circoscrizionali, ecc. Inaugurato nel novembre 2011, in via Angeloni, lanuova sede del centro sociale gestito dall’Associazione anziani “Primavera” in convenzione con la Circoscrizione 2. La struttura, realizzata nel maggiore rispetto dei criteri dieco compatibilità, per un totale di circa 600 mq. di superfi cie coperta, ospita giornalmente centinaia di anziani che trovano un ambiente accogliente in grado di offrire spaziper le attività motorie e del tempo libero, incontri culturali e di informazione sanitaria, feste e scuola di ballo, pranzi conviviali, una sala lettura con annessa biblioteca ed unambulatorio per la misurazione della pressione, test della glicemia, servizio di podologia. Tale centro si va a sommare a quelligià esistenti di via P. Porzio, , di via Orceoli e di via Sillaro. Per la gestione dei centri sociali e degli gli orti per anziani, innumero di 744 suddivisi in 17 aree ortive, in questi anni si è proceduto alla stipula di nuove convenzioni con le associazioneanziani “Aurora Libera Età”, “Primavera” “Due Tigli” “Il Delfi no” e “Centro Storico”, così come si è proceduto ad un nuovocontratto per la gestione delle cinque biblioteche decentrate per bambini, a cui si aggiungono la biblioteche per non vedentiS. Fabbri, con la presenza di oltre cinquecento testi in brail e numerosi libri per ipovedenti e il Fondo Romagnolo gestitodai volontari dell’Ass.ne E’ Sdaz e frequentato dai cultori del settore. La media dei prestiti librari delle decentrate si aggirasui diecimila volumi e audiovisivi annui su un patrimonio librario di oltre 33 mila volumi. Il servizio, gestito dalla Cooperativasociale Gulliver, prevede la presenza di un team composto da almeno un ragazzo diversamente abile e un operatore-tutor.Ospitata fi n dal 2010, presso la sede di Via Curiel della Circoscrizione 2, la Fanzinoteca dell’omonima associazione, checonserva alcune migliaia di numeri della produzione editoriale di queste riviste autoprodotte e dai contenuti più disparati,opportunamente catalogati e a disposizione degli utenti per consultazione, lettura o prestito.

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Politiche europee

L’obiettivo di rafforzare il ruolo delle Relazioni Internazionali come strumento per acquisire fi nanziamenti e know-how attraverso la partecipazione a progetti europei è uncaposaldo di questa amministrazione. Analogamente, molta importanza è data al potenziamento del ruolo dell’Ente nelle reti internazionali a cui il Comune di Forlì partecipaed al rafforzamento delle relazioni con i soggetti del territorio, in particolare, attraverso le seguenti attività: progettazione sulle tematiche di interesse dell’Amministrazione,e in particolare, l’ambiente, per l’acquisizione di fi nanziamenti connessi all’implementazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (SEAP), la cultura ed il Welfare;

costituzione dell’Associazione transnazionale ATRIUM con sede a Forlì e presentazione del Dossier per il riconoscimento diATRIUM quale Rotta Culturale del Consiglio d’Europa, attività di coinvolgimento del territorio collegati con i progetti avviati (inparticolare, realizzazione dell’evento “Festival del ‘900” in occasione dell’evento fi nale del progetto ATRIUM); collaborazionecon realtà locali associative e dell’imprenditoria in particolare quelle legate alla cultura e turismo, nonché le associazionieconomiche di categoria per il coinvolgimento a tutto raggio nelle attività di internazionalizzazione della città.

A partire da inizio mandato il Comune ha partecipato ai seguenti progetti europei:

“Rete tematica sull’effi cienza energetica” (durata: giugno 2009 - marzo 2010) avente l’obiettivo di favorire lo sviluppo diuna rete tra Italia, Svezia, Inghilterra e Finlandia sul tema dell’effi cienza energetica, quale strumento fondamentale per losviluppo di comuni strategie in materia e per la razionalizzazione dei consumi energetici.

“Newnet” (durata: 2007 – 2010). Il progetto fi nalizzato alla defi nizione di una strategia transnazionale in tema di politiche diWelfare ha visto Forlì ospitare, nel maggio 2010, la Conferenza di insediamento della Commissione Welfare dell’EuroregioneAdriatica. La commissione è stata istituita allo scopo di defi nire strategie condivise sulle Politiche di Welfare attraverso unconfronto su temi (quali: coesione sociale, sviluppo economico, lavoro e integrazione).

“PYST” (durata: settembre 2009 – luglio 2011) con l’obiettivo di sostenere glieducatori sportivi quali soggetti-chiave nelle azioni di prevenzione e promozionedella salute e del benessere degli adolescenti, attraverso un percorso formativoed il trasferimento di competenze.

“Y-Pad” (durata: giugno 2011– maggio 2013) con l’obiettivo di scambiare buone prassi tra i partner dei diversi paesipartecipanti e promuovere esperienze nel campo dello sviluppo delle opportunità lavorative destinate ai giovani.

“Immigration Policy” (durata: settembre 2010 – agosto 2013) con l’obiettivo di promuovere l’integrazione delle comunitàimmigrate attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche per il rafforzamento della comunicazione, dell’informazione e dellapartecipazione.

“Atrium” (durata: maggio 2011 – giugno 2013) con l’obiettivo di realizzare una rotta culturale europea per la valorizzazionedel patrimonio architettonico razionalista.

L’Ente ha preso parte alla realizzazione di un progetto fi nanziato dal Ministero per le Pari Opportunità denominato “Insiemeper la violenza di genere” (durata: 2008 – 2010) fi nalizzato alla realizzazione della qualifi cazione professionale degli operatoria contatto con la problematica della violenza nonché al consolidamento della rete territoriale di contrasto della violenza sulledonne, monitoraggio e valutazione degli interventi, pianifi cazione di un osservatorio sulla violenza di genere;

“Renewal - Town renewal initiatives and activities – exchange of experiences of twinned towns” (durata: settembre 2011 –settembre 2013), con l’obiettivo di scambiare buone pratiche tra città gemellate e amiche in temi come l’ambiente, la gestioneurbana.

“BSC- Building Solidariety in Communities” (durata luglio 2012 – ottobre 2013), con l’obiettivo di favorire la costruzione elo sviluppo di una solidarietà intergenerazionale all’interno delle diverse comunità attraverso la creazione di opportunità discambio, conoscenza e discussione sulle diverse esperienze e pratiche in tema di contrasto alle problematiche legate alprogressivo invecchiamento della popolazione.

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“SMARTSET - Sustainable Marketdriven Terminal Solutions for Effi cient freight Transport” (maggio 2013 – maggio 2016) fi nalizzato alla defi nizione, sperimentazione evalutazione di modelli volti a favorire soluzioni di effi cientamento energetico per la distribuzione delle merci nel centro storico delle città partner coinvolte.

Il Comune, inoltre, realizza diverse attività nell’ambito delle seguenti reti internazionali di cui è membro:

Rete SERN. La rete si pone l’obiettivo di promuovere il confronto, lo scambio di buone prassi e la realizzazione di progetti su più aree tematiche fra AmministrazioniPubbliche e soggetti privati della Svezia e dell’Emilia-Romagna. Il Comune ha partecipato ai momenti di confronto con i partner ed alle diverse proposte progettuali avviatedalla rete; il Comune ha dato inoltre propria adesione, in qualità di partner associato, ai seguenti progetti di rete:

“CreaNet” fi nalizzato alla promozione della creatività nel contesto pre-scolare (asili nido e scuole per l’infanzia) sulla base di una condivisione tra paesi diversi di esigenzee problematiche comuni riguardanti l’educazione pre-scolastica in Europa;

“ATRIUM- Architecture of Totalitarian Regimes of the XX Century in Urban Memory” è la rete transnazionale nata per la gestione della Rotta Culturale Europea ATRIUM.Il Comune di Forlì gestisce la Sede transnazionale ed esprime il Presidente.

Rete WOMEN (Women of Mediterranean East and South European Network)” è una rete internazionale di donne rappresentanti di Istituzioni ed Associazioni attivenell’area di Mediterraneo, Balcani ed Est Europeo, che opera per realizzare scambi e progetti di cooperazione. Il Comune, quale membro fondatore e sede della segreteriaorganizzativa della Rete, ha partecipato alle iniziative internazionali di informazione e formazione ed alla realizzazione dei seguenti progetti avviati nell’ambito della Rete:

“Piano Donne Palestina”, progetto fi nalizzato ad implementare azioni di empowerment femminile in Palestina con l’obiettivo di supportare attività diverse delle donnepalestinesi e delle loro organizzazioni in una situazione d’emergenza. Sono state in particolare realizzate azioni di formazione, introduzione al lavoro, microcredito,sostegno psico-sociale e assistenza socio-educativa.

“Progetto Emergenza a Gaza”, progetto fi nalizzato alla realizzazione, nell’area di Gaza, di azioni volte al rafforzamento dei diritti civili di donne e giovani, e di azionifi nalizzate all’empowerment delle donne attraverso l’attivazione di un centro di orientamento al lavoro.

“Azioni di Emergenza a sostegno della Somali Women Agenda”, progetto che prevede la riattivazione del reparto maternità dell’Ospedale “Carlo Forlanini” a Mogadiscioed il sostegno ad un centro di Counselling rivolto alla donne vittime di violenze.

“Gender centers for orientation and professional qualifi cation of socially excluded women in Albania and Montenegro”, fi nalizzato a migliorare le condizioni di welfare delledonne che si trovano in situazione di esclusione sociale attraverso la creazione di centri donna.

“Rete APQ”, rete di cui il Comune di Forlì è soggetto coordinatore, fi nalizzata alla promozione della partecipazione di Enti Locali Emiliano Romagnoli ad un sistema dimultilevel governance che ha come riferimento le politiche di cooperazione territoriale.

Nell’ambito di tale rete il Comune ha coordinato e concorso alla realizzazione di progetti quali:

“Programma Integrato di cooperazione decentrata in ambito sociale, culturale ed ambientale in Serbia, Bosnia e Albania” annualità III e annualità IV di completamento(durata: dicembre 2008 – maggio 2011) con l’obiettivo di valorizzare il modello di welfare emiliano-romagnolo quale elemento indispensabile per lo sviluppo locale,ha promosso il rafforzamento della capacità di programmazione e di selezione delle priorità nei Comuni partner, al fi ne diqualifi carne l’azione di governo e sostiene la realizzazione di azioni sperimentali in loco su varie tematiche nei settori sociale,ambientale e culturale;

“I giovani nell’area Adriatica: convivenza ed integrazione delle differenze” (durata: marzo 2011 – marzo 2012) con l’obiettivodi sostenere azioni integrate volte a promuovere la convivenza e integrazione delle differenze tra i giovani nell’area Adriatica.

“Covenant of Mayors”, nel 2010 il Comune di Forlì ha sottoscritto la propria adesione alla rete europea “Patto dei Sindaci”tesa a promuovere la riduzione di CO2 nell’ambiente entro il 2020. In conformità con gli obblighi derivanti dall’adesioneal patto il Comune ha presentato ed approvato, nel mese di dicembre 2011, il Piano SEAP, Piano d’Azione per l’EnergiaSostenibile, ed è attualmente impegnato nella implementazione delle attività in esso comprese.

“Rete delle Città Interculturali”, il Comune di Forlì ha sottoscritto nel mese di ottobre 2012 l’adesione al coordinamento del Network delle Città del dialogo interculturale ilcui scopo è quello di defi nire buone prassi di governance locali per migliorare il dialogo interculturale e la partecipazione dei migranti alla vita delle comunità.

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Il Comune ha inoltre partecipato ai seguenti progetti di cooperazione internazionale:

“Supporto in favore delle politiche minorili in Albania” (durata: giugno 2007 – giugno 2011) con l’obiettivo di rafforzare le conoscenze e le capacità di presa in caricoe cura di minori ed adolescenti in stato di abbandono in Albania.

“SEENET” (durata: marzo 2011 – novembre 2012) con l’obiettivo, per l’azione specifi ca in capo al Comune di Forlì, di promuovere esperienze pilota in materia diqualifi cazione ed integrazione dei sistemi di Welfare nelle aree di Scutari (Albania), Elbasan (Albania), Novi Sad (Serbia). Tale azione si inserisce in un più ampioquadro di azioni progettuali messe in campo da una rete translocale per la cooperazione tra Italia e Sud Est Europa.

“Albania domani” (durata: maggio 2011 – maggio 2012) con l’obiettivo di sostenere il percorso di co-sviluppo delle regioni coinvolte attraverso il protagonismodegli attori-chiave, ovvero i migranti di ritorno.

“Programma di cooperazione su Welfare e sanità nei Balcani” (durata: luglio 2010 – giugno 2011) confronto fra alcuni servizi di Comuni Balcanici con quelli forlivesi rivoltiai soggetti di maggiore fragilità sociale: donne e minori che subiscono violenza, donne durante la gravidanza e il parto, bambini Rom in relazione all’inserimento scolastico.

“La Città di Forlì per Annalena” (durata: 2009 – 2011) Progetto di sostegno all’intervento avviato in Somalia dalla missionaria forlivese Annalena Tonelli, riguardante ilfunzionamento della scuola di alfabetizzazione per ciechi, sordi ed emarginati di Borama (Somaliland).

“La società italiana per il diritto internazionale: il caso del Sahara Occidentale” (durata: 2009 – 2010) Progetto, realizzato in collaborazione con l’Università per favorirela conoscenza e sensibilizzare la cittadinanza forlivese, e soprattutto gli studenti, sulla situazione del Sahara Occidentale.

“Prevenzione e formazione professionale. Una strategia unitaria per la salute pubblica saharawi – la prevenzione delle epatiti” (durata: 2009 – 2010) progetto realizzatoin collaborazione con l’Associazione Forlivese Malattie del Fegato e volto a realizzazione di azioni di prevenzione e controllo delle malattie epatiche nei campi profughisaharawi ed azioni fi nalizzate alla costruzione di un sistema sanitario unitario.

“Sostegno all’istruzione pubblica ed alla conservazione ed al consolidamento della cultura saharawi” (durata: 2010 – 2011) realizzato in collaborazione con l’Università ilprogetto è fi nalizzato alla realizzazione di azioni di sostegno alle capacità professionali educative e formative delle istituzioni saharawi e costituzione di un archivio delletestimonianze storiche della cultura saharawi.

“Una strategia unitaria per la salute pubblica saharawi: prevenzione delle epatiti e sviluppo del sistema informatico sanitario” (durata: 2011 – 2012) progetto realizzato incollaborazione con la Ausl di Forlì e volto a realizzare azioni di prevenzione e controllo delle malattie epatiche nei campi profughi ed azioni fi nalizzate alla costruzione diun sistema sanitario unitario.

“Fair Trade fair Peace” progetto fi nalizzato a promuovere opportunità lavorative ed economiche per gli artigiani palestinesi“Inclusione dei bambini con disabilità nella scuola dell’infanzia e primaria in Kosovo” progetto volto a promuovere l’educazione inclusiva di bambini con disabilità attraversoattività di sensibilizzazione e la creazione di reti fra gli attori locali.

Pace e diritti umani

Si è consolidato il ruolo del Comune di Forlì all’interno della presidenza del coordinamento nazionale degli Enti Localiper la Pace e i Diritti Umani (Tavola Nazionale della Pace e della Rete Nazionale dei Giovani Amministratori Locali perla pace ed i diritti umani) oltre alla tradizionale annuale “Festa dei popoli” organizzata nel mese di giugno dal Centroper la Pace Annalena Tonelli.All’interno di una rete pubblica che si declina a livello locale con associazioni, in primis il Centro per la Pace, si èriusciti ad organizzare a partire dal 2012 la prima marcia provinciale che è proseguita con gli stessi ideali in una seriedi incontri ed una mostra e è sfociata nel 2013 nella prima Marcia Regionale per la Pace.Questo percorso proseguirà anche nel 2014 con la Marcia prevista per il giorno 21 settembre.Sono stati organizzati eventi pubblici a scopo didattico per ricordare la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (10Dicembre) e per dare risalto a diverse emergenze a carattere umanitario, quali la Siria.Per l’anno 2014, in collaborazione con l’Università di Bologna, il Comune ha promosso un ciclo di incontri dedicato ai20 anni dalla fi ne dell’Apatheid in Sudafrica.

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«Diversi progetti internazionali hanno interessato e interessano daanni le politiche di pari opportunità, sia con l’obiettivo di apprenderee sperimentare nuove prassi migliorative delle politiche di genere,sia nell’intento di promuovere relazioni e scambi stabili con altripaesi dell’Unione Europea, sia infi ne per allargare anche al di fuoridei confi ni europei la presenza del Comune in rete di cooperazionein particolare con paesi dell’area del Mediterraneo, come nel casodella rete Women, (Presidenza Comune di Forlì)».

Numero paesicon cui l’Ente hacostanti contatti

Numero soggetti Esteri con cui l’Ente ha contatti

22 Paesieuropei (Belgio,Bulgaria, Cipro,Croazia,Estonia,Finlandia, Francia,Germania, Grecia,Inghilterra, Lettonia,Lituania, Malta,Polonia, Portogallo,Repubblica Ceca,Romania, Slovacchia,Slovenia, Spagna,Svezia, Ungheria)10 Paesi extraeuropei(Albania, Algeria,Bosnia Erzegovina,Serbia, Marocco,Montenegro, RussiaSomalia, TerritoriPalestinesi)

Organizzazionie IstituzioniInternazionali:(CommissioneEuropea,SegretariatiTecnici Congiuntidi ProgrammiSEE ed IPA,Consigliod’Europa, IstitutoEuropeo per leRotte Culturali,CESPI, MAE,UTL Belgrado,UTL Tirana)

Enti Locali di paesi esteri: Peterborough(GB), Karlsruhe (D), Szolnok (H), Bourges(F); Skövde (SE), Płock (PL), Elektrenai (Lt),Kaliningrad (Russia), Aveiro (P), SchwäbischHall (D); Velenje (SI); Dimitrovgrad (BG);Gyor (HU); Labin (HR); Tirana (AL); Plovdiv(BG); Masku (Fi); Ferrol (Es); Camarinas(Es); Budapest (HU); Novi Sad (RS), Scutari(AL), Valona (AL), Elbasan (AL); Tuzla (BiH); Piteå (SE); Boden (SE); Norkkoping (SE);Jaen (ES); Igoumenitsa (Gr); Niksic (ME);Dubrovnik (HR); Podgorica (ME); Kragujevac(RS); Nova Varos (RS); Pancevo (RS),Mostar (BiH), Arsia (HR), Danilovgrad (ME)Gothenburg (SE), Sundsvall (SE), Senato diBerlino - Dipartimento per lo Sviluppo Urbanoe l’Ambiente (DE), Graz (AT), Lokrous (GR),Nicosia(CY), Dubrovnik, Distretto Praga (CZ)Maribor (CZ), Comuni Kosovari di: Pristina,Ferizaj, Gjilan, Prizren, Gjakova Peja Mitrovicasud e nell’area di Mitrovica nord il comune diSocanica,i Sofi a (BG),

Università, Istituti e Centri di Ricerca stranieri:University of Lubjana (SI); University of Gyor(HU); AIEPLOUS_Ist. Ints. for innovation and sust.development (Gr); Slovack Academy of Sciences(SK); University of Piraeus Research Center (Gr);University of Primorska -Science and ResearchCenter of Koper (Sl); Università di Valona (AL),European forum for migration studies (DE);Hellenic Migration Policy Institute (Gr); Nat. Intsituteof Immovable Cultural Heritage of Sofi a (BG),Singidunum University- Belgrado (RS); UniversitàTecnica delle Scienze Applicate di Wildau (DE),Università di Newcastle(UK), Politecnico di Tirana(AL), Università Sofi a (BG), Istituto ATENA-Maroussi (GR), The Institute for the Investigationof Communist Crimes and the Memory of theRomanian Exile (RO), JURAJ Dobrila University ofPula (HR), University of ZagrebFaculty of Architecture (HR), Institute of ArtHistory(HR), Bauhaus-Institut (DE), MAK -AustrianMuseum of Applied Arts (AT)

Altre Istituzioni e Associazioni e soggetti privati stranieri: Albanian National Agencyof Social Housing (AL); Metropolitanate of Moldavia e Bucovina (RO); CETI AthenaCultural and Educational Technology (Gr); Società ATOS (ES); Singular Logic (GR);BOC Asset Management GmbH (At); LIR-Local development Initiative (BiH); Ministerodel Lavoro, Affari sociali e Pari Opportunità Albanese (AL); Ministero dei Lavori Pubblici,Trasporti e Telecomunicazioni Albanese (AL); Ministero della Cultura (BG); Ministerodella Pianifi cazione Urbana e Ambiente del Montenegro (ME); Business incubator skradltd (HR); Centro Sociale e Consultorio di Novi Sad (RS), Centro regionale di FormazioneProfessionale di Scutari, Centro Donna “Hapa the Lehte” di Scutari, Tjeter Vizion (AL);Microregional tourism Cluster Subotica (RS); Agenzia di Sviluppo di Rotor (BIH);Professional Chambers of Athens (GR); Associazione RACHDA (Algeria), PWWSD(Palestina), FIDA (Albania); Federacion Mujeres Progresistas (Spagna); InterkulturellesFrauenzentrum S.U.S.I. (Germania); Coalition for Gender Equality in Latvia (Lettonia);SWEA (Somalia); IIDA (Somalia); PYU (Palestina); AMERM (Association Marocained’Etudes et de Recherches sur les Migrations); Amministrazione dei trasporti svedese,Gruppo CLAS srl Agenzia di Ricerca per la Mobilità Austriaca FGM-AMOR GmbH (AT),Trivector Traffi c (Svezia),GESINE Network (DE), Platform against Gender Violence inCatalonia(ES), Society of Women of the County Békés (HU), SouthallBlacksisters_London(UK). Associaz. Rotta Fenici Associazione degli Architetti Croati (HR)

«La democrazia partecipata è il metodo con il quale l'amministrazione sipropone di governare nel prossimo quinquennio la città e il territorio. Ciò nonsignifi ca svilire il ruolo e lo spazio della legittima rappresentanza dei cittadini,ma incrementare la fascia delle persone coinvolte nei processi decisionali.

La partecipazione, inoltre, va promossa e spinta a livello territoriale, da un lato,dotando di maggiori risorse le circoscrizioni per gl’interventi più immediati,dall’altro, rispondendo tempestivamente alle domande dei quartieri. Lalegittimazione dei livelli di democrazia decentrata sono fondamentali per

accrescere la capacità di ascolto dell’amministrazione.Non solo. Lo strumento già ampiamente sperimentatodi assemblee di cittadini su singoli temi, rapide e benorganizzate affi nché siano chiari temi e proposte –sia nei territori, sia in città – può divenire, insieme colpotenziamento della rete civica, un veicolo effi cacedi coinvolgimento, con immediati riscontri sull’azioneamministrativa».

* Servizio offerto ai cittadini per il collegamento gratuito ad internet nei luoghi pubblici

Dati di servizio anno2009

anno2010

anno2011

anno2012

anno2013

Punti di accesso wi-fi pubblici* 0 0 0 17 19

Licenze sofware acquisite erinnovate

100 130 200 73 78

Posizioni tributarie 1.404 25.148 24.920 82.615 141.074

Stampe e pubblicazioni 4.494 1.500 3.460 4.100 4.715

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«Per quanto concerne i progetti europei occorreràcapitalizzare le esperienze positive per risponderealle esigenze del territorio dell’Unione dei Comuni.Dovranno, sempre di più, essere portati avanti progetti in campoambientale ed energetico.L’informatica è una dei quattro servizi conferiti all’internodell’Unione dei Comuni e sul quale occorrerà individuarepolitiche di sviluppo nell’ ambito dello stesso territorio, infatti,l’innovazione tecnologica è un elemento fondamentale per lepubbliche amministrazioni per cittadini e imprese».

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UNIVERSITA’ RISORSA PER IL TERRITORIOUniversità

L’Università e il Campus divengono l’occasione di un profondo rinnovamento sociale e di unavasta operazione di riqualifi cazione urbana della città. Anche fi gurativamente il nuovo campusacquista la connotazione di un ponte tra interno ed esterno della città: tra antico e moderno.

Le opere di realizzazione del Campus Universitario hanno previsto il coinvolgimento di vari Entioltre il Comune (Università, Serinar). Ad oggi è stato realizzato il primo blocco di lavori che hapermesso la ristrutturazione dei padiglioni esistenti di cui si sta già usufruendo.

Il Comune ha completato i lavori del padiglione “ex lavanderia ex farmacia” per realizzare lamensa universitaria.

È stata approvata la variante al Piano Urbanistico del comparto ex Ospedale Morgagni (Campusuniversitario). E' stata eseguita la valutazione.

Tecnopolo

E’ in fase di realizzazione la nuova sede del tecnopolo fi nanziata con fondi europei (DUP) e con la compartecipazione della Fondazione della Cassa dei Risparmi dellacittà e la camera di commercio di Forlì-Cesena. I lavori saranno completati per l’estate del 2015.

Palazzo Sassi Masini

Il Palazzo è di proprietà del Comune.

E’ pervenuto per disposizioni testamentarie perchè se ne facesse sede di una istituzioneculturale e/o benefi ca.

L’intero edifi cio di valore storico e architettonico è stato oggetto di un intervento direcupero per la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari, inserendovianche spazi collettivi culturali e didattici, ricreativi, di supporto, nonchè gestionali edamministrativi.

Il Palazzo dispone di 120 posti letto, organizzati in 53 alloggi.

Alla residenza si affi ancano ambienti che comprendono sia le funzioni di tempo libero,fi nalizzate allo svago, alla formazione culturale non istituzionale, alla cultura fi sica,alla conoscenza interpersonale, quali sala gioco, sala tv, sala musica e internet, salafi tness, che i servizi culturali e didattici per studio, ricerca, documentazione, lettura,riunioni, nonchè gli spazi di servizio quali: lavandaria, stireria etc.

La presentazione al pubblico è avvenuta a novembre 2010, mentre la consegna adER.GO., che gestisce la struttura, è avvenuta ad agosto 2010 affi nchè gli studentipotessero usufruirne all’inizio dell’anno accademico 2010/2011.

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«L’asse con l’Università deve essere una priorità dell’Amministrazione. Ne abbiamo bisogno per potenziare il Polo tecnologico aeronautico, nelquale abbiamo investito milioni di euro, e anche per favorire il trasferimento tecnologico e diffondere standard di più elevata qualità anche presso lepiccole e medie imprese[…]. C’è inoltre l’esigenza di rafforzare le infrastrutture immateriali del nostro territorio anche in termini di relazioni e scambi diconoscenza e tecnologia tra il mondo economico e l’insediamento universitario. Alcune iniziative sono già state assunte, ma l’esigenza di raccordaremeglio il patrimonio di saperi prodotto dall’Università con la quotidiana esperienza dei cittadini e delle imprese è un’esigenza percepita e diffusa.Anche in questo caso, l’amministrazione, con interventi mirati e a costi contenuti indirizzati ai laureati più brillanti, può testimoniare la praticabilità diun percorso di progressivo arricchimento qualitativo dello sviluppo locale (dal settore dell’ intercettazione di risorse di fi nanziamento internazionalea quello della progettazione delle pratiche di partecipazione e di concertazione; dallo stimolo al ridisegno della città alle politiche ambientali)[…]. L’insediamentouniversitario forlivese, infi ne, va considerato fra i casi di successo del decentramento bolognese. Le Facoltà sono in genere di medio-alta qualità, ben radicate econ un buon numero di studenti. La realizzazione del campus, da parte dell’Alma Mater, porterà alla creazione di un’autentica cittadella del sapere, destinata arivitalizzare un’area intera del centro storico. Bisogna considerare che i tagli portati al bilancio delle Università italiane, nel 2009-10 e nel 2010-11, genereranno unacontrazione dell’offerta formativa ed una condizione di maggiore diffi coltà, soprattutto per le realtà di più recente consolidamento. In questo quadro, pensare adun’espansione dell’insediamento attraverso l’arrivo di nuove Facoltà o Corsi di Laurea, è pura illusione. Ciò che è materialmente praticabile pare, piuttosto:• Il completamento della fi liera formativa, con la piena acquisizione di dottorati e di scuole di specializzazione;• La realizzazione di strutture di ricerca e di laboratori, a partire da quelli che interessano il Polo Tecnologico-Aeronautico, in connessione col tessuto delle

imprese. Si potrebbe pensare, data la presenza di ricercatori nella nostra sede, a linee di studio dedicate alle energie rinnovabili e alle loro tecnologie;• L’implementazione dell’internazionalizzazione, già molto elevata a Forlì, tanto per ciò che ri-guarda la mobilità degli studenti, quanto per ciò che riguarda docenti

e gruppi di ricerca.• La progressiva integrazione dei Poli di Forlì e di Cesena, ai fi ni di una gestione razionale delle risorse e del decentramento. Il Comune, tanto attraverso Ser.in.Ar,

quanto direttamente, nei propri rapporti con il Polo, il Pro-Rettore alle Romagne e il Rettorato, s’impegna ad appoggiare questa politica».

«I laureati del polo nell’a.a. 2008/09 (ovvero da aprile 2009 a marzo 2010) sono1.386, di cui 859 femmine e 527 maschi. Il voto medio di laurea è 98,9 per imaschi e 102,2 per le femmine, ma mentre la distribuzione perfacoltà per le femmine è equa, i maschi raggiungono buoni votinella scuola per interpreti e traduttori e voti di laurea bassi inEconomia e Scienze Politiche (in entrambi i casi 97,7). Dall’analisidei dati riferiti agli studenti fuori corso emerge che se 1 maschiosu 4 è iscritto fuori corso, per le femmine il dato è di 1 su 5».

Distribuzione degli studenti perscuole del polo forlivese a.a. 2012/13

femmine maschi totale

Economia Management e Statistica 996 853 1.848

Scienze politiche 1.769 920 2.689

Lingue e letterature, trduzione e interpretazione 665 123 788

Ingegneria e Architettura 89 706 795

totale 3.519 2.602 6.121

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GOVERNANCERiorganizzazione e razionalizzazione dell’EnteA fronte degli obiettivi di mandato che l’Amministrazione si è prefi ssata, è stata realizzata una complessiva riorganizzazione della struttura organizzativa comunale, partendodall’individuazione di un Direttore Generale e dalla revisione del sistema decisionale interno.La principale fi nalità perseguita è stata la semplifi cazione dell’articolazione burocraticadella struttura con particolare riferimento agli sportelli e servizi offerti ai cittadini. Sul fronte delle politiche del personale è stato necessario defi nire una politica di sviluppo evalorizzazione delle risorse interne coerente con le logiche meritocratiche rafforzate dalla Riforma Brunetta. In questo contesto è stato nominato l’Organismo Indipendente diValutazione (Art. 14 D.Lgs. 150/09) che ha attestato la conformità dei sistemi gestionali rispetto ai principi del D.Lgs. 150/09 ed è stata attivata la sezione dedicata alla trasparenzanel sito istituzionale dell’Ente. Tutto questo all’interno di un contesto fortemente condizionato da vincoli restrittivi di fi nanza pubblica e pertanto rispettando i vincoli imposti delrispetto del Patto di stabilità e dei vincoli sulla riduzione progressiva delle spese di personale.

Strategie in campo fi nanziario e fi scalePer quanto riguarda le strategie in campo fi nanziario e fi scale si è proceduto: nella continua ricerca delle fonti fi nanziarie più economiche da destinare agli investimenti, per contenerel’incidenza degli oneri fi nanziari; nell’individuazione di nuove soluzioni di partnership pubblico/privato, quali project fi nancing; a perseguire la ricerca di una sempre più equa pressionefi scale mediante azioni di lotta all’evasione. Nel 2011 sono state esperite sette gare uffi ciose, con aggiudicazione di sei immobili (cinque lotti in Via Bargossi ed un lotto edifi cabilenel macrolotto 3 ZNI, zone nuovo insediamento, in via Orceoli); sono inoltre state esperite due aste pubbliche, una delle quali ha avuto esito favorevole (terreno in Via Costanzo II),nel mese di dicembre è stata inoltre deliberata la vendita di un terreno agricolo in Via Pauluzza. Nel 2012 sono state esperite tre aste pubbliche, con aggiudicazione di un immobile(alloggio ex Erp Via Sillaro), è stata inoltre esperita una gara uffi ciosa con aggiudicazione della ZNI (m) 27 macrolotto 1- Via Orceoli – Via Schumann; nel mese di dicembre è statainvece deliberata la vendita di un lotto a destinazione artigianale in Via Cavallina. Sono infi ne state alienate le ex scuole di Ravaldino in Monte. Nel corso dell’anno 2013, rispetto a 6immobili inseriti nell’elenco annuale, è stata deliberata l’alienazione di 4 immobili e sono stati alienati alcuni frustoli di terreno. Le aste pubbliche hanno riguardato un lotto edifi cabile adestinazione residenziale posto in località Villafranca, una casa abbinata di edilizia residenziale pubblica (ERP) in Via I Maggio, una villetta a schiera di ERP in Via del Bosco ed infi neun lotto edifi cabile a destinazione artigianale in Via Cavallina. Per quanto riguarda il fabbricato “ex CIPA”, da valorizzare mediante concessione, sono state avviate le trattative a seguitodell’emanazione di un avviso pubblico. Al 31/12/2012 risultano gestiti 72 contratti riguardanti locazioni/concessioni attive di beni comunali da reddito. Si conferma la diffi coltà in cuiversa attualmente il mercato degli affi tti immobiliari, che mostra una fase di rallentamento caratterizzata da una relativa stabilità di domanda e offerta, con problematiche congiunturaliche, oltre a non incoraggiare l’avvio di nuovi esercizi e/o l’effettuazione di investimenti, spingono i conduttori-concessionari a chiedere di rinegoziare al ribasso i contratti già in essere.In relazione a quanto sopra, nel corso del 2012, è stato comunque raggiunto l’obiettivo prefi ssato di mantenimento degli attuali livelli di redditività dei suddetti beni (già superiori aiparametri medi di mercato), anche attraverso l’attività di negoziazione dei contratti giunti a scadenza. Per quanto concerne la ricerca di opportunità di messa a reddito del patrimoniocomunale, sono stati raggiunti importanti risultati a seguito dell’emanazione di due Avvisi pubblici relativi ai locali di Piazza Cavour n.16 e Corso Mazzini n. 124, che hanno portato allastipulazione dei relativi contratti. Prosegue inoltre, l’attività di ricerca di nuove opportunità di messa a reddito del patrimonio, integrando questa linea di azione col Progetto di Logisticadegli spazi comunali, attraverso l’emanazione di avvisi di gara mirati alla ricerca di soggetti interessati (ad esempio: messa a reddito dei locali della Piazzetta Antica Pescheria, l’exBaraja in Piazzale della Vittoria, l’ex PTB e Poletti in Corso della Repubblica). Per quanto attiene alla gestione e razionalizzazione delle locazioni passive, il monitoraggio al 31/12/2013risultano gestiti 89 contratti. Per quanto concerne la ricerca di opportunità di messa a reddito del patrimonio comunale, sono stati raggiunti importanti risultati a seguito dell’emanazionedi due Avvisi pubblici relativi ai locali “ex Baraja” in Piazzale della Vittoria e “ex PTB” in Corso della Repubblica, che hanno portato alla stipulazione dei relativi contratti.

Collaborazione alla ricerca di evasione erariale con Agenzia delle Entrate

Nel 2012 il Comune di Forlì ha aderito a questa attività, formulando 95 segnalazioni qualifi cate, per la successiva emissione di avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia.E’ un’attività in divenire, che interessa vari ambiti, quali urbanistica, edilizia, commercio, vigilanza, anagrafe, oltre a quello specifi camente tributario, per cui è stato costituitoapposito Gruppo di Lavoro interno all’Amministrazione Comunale. Nel 2012 si è rafforzato il rapporto con l’Agenzia delle Entrate aumentando il numero delle segnalazioni. Nelcorso del 2013 il Comune di Forlì ha proseguito questa attività, formulando 48 segnalazioni qualifi cate per la successiva emissione di avvisi da parte dell’Agenzia. Si tratta diun’attività che interessa vari ambiti, quali urbanistica, edilizia, commercio, vigilanza, anagrafe, oltre a quello specifi camente tributario, e per cui è stato costituito un appositoGruppo di Lavoro interno all’Amministrazione Comunale. Nel 2013 il numero più contenuto di segnalazioni è dipeso da un maggiore screening delle posizioni evidenziate dalGruppo di Lavoro, per cui sono state inviate segnalazioni per capacità contributiva solo nei casi di differenza reddituale accertata molto marcata.

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«Una decisa opera di semplifi cazione e di sburocratizzazione, attraverso una revisione delle procedere eduna riorganizzazione dei servizi amministrativi (anche ai fi ni di assicurare tempi certi nelleautorizzazioni amministrative), nell’ovvio rispetto delle legislazione vigente e in base ad unavalorizzazione rigorosamente meritocratica delle grandi risorse umane interne.L’effi cienza e la rapidità della risposta amministrativa sono una priorità per tutti i cittadini».

«Il personale del Comune di Forlì è rappresentatoin larga misura da donne. È pertanto necessarioattuare politiche per favorire la conciliazione epromuovere le carriere femminili».

Personale del Comune di Forlì anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

Dirigenti 27 22 19 18 18

Dipendenti (comprese tutte letipologie contrattuali)

913 905 873 791 802

Spesa per il personale 34.771.880 34.243.079 33.883.786 33.358.485 32.951.030

Società partecipate/Vigilatedirettamente dal Comune di Forlì

anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013

22 25 15 15 15

Imposta Comunale sugli Immobili (IMU)

Il Comune di Forlì ha sperimentato nel corso del 2013 i nuovi gestionali per i tributi ICI-IMU, producendo un signifi cativo numero di atti di accertamento. L’aliquotaordinaria IMU adottata per il 2013 non è mutata rispetto al 2012 per non aggravare il carico fi scale sui contribuenti, si è mantenuto pertanto lo 0,98% , minore del 1,06%previsto dalla norma. All’interno del sito istituzionale è stato mantenuto in attività il collegamento all’applicazione Calcolo IMU per il conteggio dell’imposta, l’eventualeravvedimento operoso, la stampa dell’F24 compilato e l’inserimento on-line delle dichiarazioni. L’applicazione è stata funzionale anche per la determinazione della “mini-IMU”, versata a gennaio 2014, ed è tuttora utilizzabile.

Organismi partecipati

Per la gestione di alcune Società partecipate del Comune di Forlì è stata costituita la holding “Livia Tellus Governance S.p.A.” unipersonale (socio unico 100% Comune di Forlì),per permettere di monitorare i risultati delle società e di realizzare in modo più effi cace gli indirizzi dell’Amministrazione Comunale. In questo modo si è voluto potenziare lafunzione di governance esterna dell’amministrazione (indirizzo e controllo su tutti i servizi esternalizzati). Si tratta di una grande trasformazione strutturale, volta ad assicurarecompetenza ed effi cienza ad un segmento dell’attività comunale d’indubbio rilievo strategico. Sono conferite nella holding le quote/azioni di Hera S.p.A., AGESS Soc. Cons. ar.l., Techne Soc. Cons. p.A., Fiera di Forlì S.p.A., Forlifarma S.p.A., Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A., Forlì Città Solare S.r.l., Forlì Mobilità Integrata S.r.l., Sapir S.p.A.,Start Romagna S.p.A., Unica Reti S.p.A., S.E.A.F. S.p.A.. Dal 2013 S.E.A.F. S.p.A. si trova in stato di fallimento, mentre AGESS Soc. Cons. a r.l. è stata liquidata in un’ottica dirazionalizzazione della società.

«Alla luce dei processi di riorganizzazione istituzionale legati anche al conferimento di servizi all’unione dei Comuni dovrà essere ripensata anchel’organizzazione e quindi la macchina amministrativa del Comune di Forlì. Anche in questa fase infatti c’è la necessità di defi nire un uffi cio di progettazioneeuropea condivisa per tutti i comunie un coordinamento per lo sviluppo delle attività turistiche. Sono stati venti milioni gli investimenti nel 2013 con menodi sei milioni di risorse proprie del Comune trovando forme alternative di investimento. Occorrerà proseguire, quindi, la partnership pubblico-privato.Occorrerà inoltre mantenere basso il livello di abbassamento dell’indebitamento (che negli ultimi cinque anni è calato del 25% passando da 145 milionia 109 milioni). Per quanto concerne l’allocazione degli spazi, nel Comune di Forlì non vi sono più patrimoni non allocati. Occorrerà trovare una soluzioneper l’ex Universal e per l’ex Istituto agrario, entrambi patrimoni che dovranno trovare una riqualifi cazione. Si dovrà utilizzare la TASI (tassa sui serviziindivisibili) su tutte le seconde case e per il settore produttivo. Anche alla luce dell’Unione dei Comuni si dovrà puntare alla uniformità sul terriotiro per la redazione diprocedure e regolamenti dando una informazione chiara alla cittadinanza e alle imprese sui tempi per la risoluzione delle pratiche anche attraverso la prozione di undecalogo dei documenti necessari alla consegna di una richiesta. Sul versante delle Partecipate sarà necessario ampliare la componente politica e capacità manageriale».

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CAPITOLO VI PERCORSI DI PARTECIPAZIONE

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I quartieri della Circoscrizione 2:

Cava, Romiti,San Varano,Villanova,Rovere,Villagrappa,Petrignone,Castiglione,Ciola,Ravaldino,Cà Ossi,Resistenza,Bussecchio,Carpena,Magliano,San Martinoin Strada,Ravaldinoin Monte,Lardiano,Grisignano,Collina, San Lorenzo in Noceto, Vecchiazzano, Massa, Ladino.

I quartieri della Circoscrizione 1:

Schiavonia San Biagio, San Pietro, Cotogni,Ravaldino, Grandi Italiani , Spazzoli, Foro Boario,San Benedetto, Pianta Ospedaletto, San Tomè,Branzolino, San Martino in Villafranca,

Villafranca,Roncadello,Malmissole,Barisano,Pieveacquedotto,San Giorgio,Poggio,Durazzanino,Coriano.

Circoscrizioni consulte e partecipazione

Negli ultimi tempi si è fatta sempre più pregnante la richiesta di una partecipazione diretta da parte dei cittadini e delle associazioni del territorio circa le scelte di politicapubblica.Il Comune di Forlì ha incentivato e investito nei sistemi di coinvolgimento dei cittadini e delle loro associazioni attraverso l’attivazione di una serie di strumenti dipartecipazione e ha valorizzato il ruolo fondamentale delle circoscrizioni e dei comitati di quartiere.Tali processi partecipativi favoriscono la collaborazione nel defi nire strategie ed obiettivi oltre che la riduzione dei confl itti che possono sorgere e che rischiano di bloccareo vanifi care la messa in atto dei programmi. Altresì questo coinvolgimento a livello decisionale è importante sia per ottenere un consenso preventivo sulle politiche daadottare, sia per raggiungere una cooperazione attiva dei partecipanti nella fase di attuazione delle strategie condivise.A tal proposito si ricorda che le Circoscrizioni sono organi di partecipazione dei cittadini, di gestione dei servizi di base e contribuiscono alla formazione delle sceltepolitiche e amministrative della città.Ogni Circoscrizione è composta da un Consiglio formato da 20 consiglieri, eletti in occasione delle elezioni amministrative comunali. Il Consiglio nomina il Presidente diCircoscrizione.La Circoscrizione promuove la partecipazione dei cittadini, attraverso: assemblee pubbliche, informazioni a mezzo bacheche, stampa, periodici informativi, ecc.Il Consiglio di ogni Circoscrizione, con il coinvolgimento di comitati di quartiere, cittadini e associazioni, gestisce servizi di base ed attività legate a:• biblioteche, ludoteche e centri di aggregazione per ragazzi;• centri sociali e per anziani;• bilancio “piccole opere pubbliche” e manutenzioni;• aree verdi di carattere circoscrizionale.

I quartieri della Circoscrizione 3:

Coriano, Ronco, Bussecchio, Musicisti e GrandiItaliani, Campo di Marte/Benefattori, Spazzoli,Bagnolo, Villa Selva, Forniolo, San Leonardo,Rotta, Durazzano, Castellaccio, Carpinello,Pievequinta, Casemurate.

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Uffi cio di PianoComposizione: Dirigente Politiche di Welfare, Funzionaridell’area Amministrativa Comune Forlì, Funzionarioarea Innovazione Sociale e Valutazione Piano di ZonaComune Forlì, Responsabile Integrazione Socio-SanitariaAusl Forlì, staff della Direzione del Distretto, coordinatoreassistente sociale programma integrazione socio-sanitaria- area disabili.

Finalità: Istituito a livello comprensoriale per lapredisposizione, l'elaborazione e la gestione deglistrumenti tecnici di pianifi cazione sociale (Piani di zonatriennali e Programmi attuativi annuali) in riferimentoalla Delibera di Assemblea Regionale 514/2003, nellanuova struttura, introdotta con il piano regionale socialee sanitario 2008-2010, conserva le funzioni già propriedell'Uffi cio di piano e svolge i seguenti compiti nuovi: attivitàistruttoria, di supporto all'elaborazione e valutazione dellaprogrammazione in area sociale e sociosanitaria; attivitàistruttoria e di monitoraggio per la defi nizione di regolamentidistrettuali sull'accesso e sulla compartecipazione degliutenti alla spesa; attività istruttoria e di monitoraggio perl'accreditamento; attività istruttoria e di monitoraggio perla costituzione delle ASP; azioni di impulso e di verifi cadelle attività attuative della programmazione socialee sociosanitaria; utilizzo delle risorse, monitoraggio everifi ca in itinere dei risultati del Piano annuale per la nonautosuffi cienza e dell'equilibrio del Fondo distrettualeper la non autosuffi cienza; impiego delle risorse perl'attuazione in forma associata dei Programmi fi nalizzati,e per la gestione di alcuni servizi comuni, nella prospettivadella costituzione del Fondo sociale locale; controllodella realizzazione delle condizioni tecnico-amministrativenecessarie per attuare i contenuti del piano, favorire ilraccordo per inserimento lavorativo disabili e fasce deboli,fi gura di sistema nell'area minori, ec...); raccordo all’utilizzodelle rilevazioni sulla domanda e sull'offerta (anche conriferimento all'attività degli sportelli sociali); defi nizione egestione di percorsi di formazione comuni tra i servizi dellazona; monitoraggio dell’andamento del benessere e dellasalute, con riferimento alle determinanti ed agli indicatoripresi in considerazione nella programmazione.

Consulta permanente delle associazioni dellefamiglie

Composizione: Associazioni, movimenti, gruppi divolontariato, cooperazione sociale, gruppi informali.

Finalità: La consulta ha funzioni di rappresentanzadelle famiglie e partecipa all’elaborazione dellepolitiche familiari comunali in stretto rapporto conl’amministrazione comunale per una effi cace azionedi sostegno, promozione e valorizzazione dellefamiglie forlivesi. A tal fi ne la consulta: raccoglie epresenta all’amministrazione i bisogni, le potenzialitàe le aspettative delle famiglie del territorio; promuoveiniziative e progetti per sostenere e diffondere una culturache riconosca “la famiglia” realtà fondamentale dellacomunità locale; sollecita iniziative e progetti solidalidiretti al potenziamento delle relazioni e dei legamifamiliari e sociali, e alla promozione e valorizzazione direti e associazioni familiari; stimola l’amministrazionead effettuare analisi, studi, ricerche sulle condizionidella famiglia al fi ne di promuovere politiche familiarieffi caci; segue l’operato dell’amministrazione comunaleper contribuire all’elaborazione e alla verifi ca dellepolitiche che interessano direttamente la famiglia o isuoi componenti; promuove iniziative volte a garantire epotenziare l'informazione relativamente ai servizi e allerisorse a disposizione delle famiglie nel Comune di Forlì;promuove la partecipazione delle famiglie alla vita dellacomunità locale.

Gruppo di lavoro permanente perTracciabilità dei fl ussi fi nanziari,contribuzioni, altri adempimentirelativi all’Autorità di Vigilanza suiContratti Pubblici (AVCP) e DURC

Composizione: E’ costituito conAtto del Direttore Generale delComune, con cui si è individuatoun gruppo di dipendenti interniall’Amministrazione che possonoavvalersi anche della collaborazionedi altre professionalità.

Finalità: Creare un tavolo di confrontoper porre a disposizione dei Servizidell’Ente e dell’utenza esternaun’equipe di specializzazioni interneinterdisciplinari, volte ad esaminare ediramare informazioni circa la correttaapplicazione delle norme in materiadi Tracciabilità dei fl ussi fi nanziarinei contratti pubblici di cui alla Legge13/08/2010, n. 136 e s.m.i., dirimerele problematiche più signifi cative,sottoporre questioni particolari e “faq”all’AVCP e ad altri soggetti emanatoridi dettami in materia e condividerne lepossibili soluzioni; istituire un nucleoinformativo e di problem solving peragevolare i contatti con i soggettieconomici interessati alle procedureapplicative delle norme in questioneper i contratti pubblici di lavori,servizi e forniture, semplifi carnel’attuazione e favorire un profi cuoscambio di informazioni con altreistituzioni esterne all’Ente; diffonderela “cultura” dell’accertamento dellaregolarità contributiva prima degliaffi damenti e, in corso di esecuzione,prima delle liquidazioni, allo scopodi eliminare o quanto meno ridurre ilfenomeno del lavoro nero.

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Consulta agricola

Composizione: CIA (ConfederazioneItaliana Agricoltori); COLDIRETTI;CONFAGRICOLTURA (UnioneInterprovinciale Agricoltori); UIMEC –UIL; Unione Generale Coltivatori – CISL;Associazione Generale Cooperative;Confcooperative; Lega Cooperative.

Finalità: Con Delibera di Giunta n. 741 del 14dicembre 2004, l’Amministrazione comunaleha istituito la “Consulta agricola”, allo scopodi individuare un organismo rappresentativodel settore agricolo e della fi liera produttivaper ottimizzare le modalità di consultazionedelle imprese agricole ispirandosi aiprincipi di effi cacia e snellezza dell’azioneamministrativa. La Consulta si occupa dellosviluppo e della valorizzazione del compartoagricolo, compreso la fi liera produttiva,attraverso un’attenta analisi delle tematicheedilizie, urbanistiche, turistiche, ambientali efi nanziarie.

Consulta delle Associazioni dei consumatori edegli utenti

Composizione: Consulta GiuridicaFederconsumatori, Università, AssociazioneAssoutenti, Lega Consumatori Acli, Uffi cio Legaledella Camera di Commercio di Forlì-Cesena.Le Associazioni che aderiscono alla Consulta:ADOC - Associazione per la difesa el'orientamento dei consumatori; ASSOUTENTI -Associazione nazionale utenti ei servizi pubblici;CITTADINANZATTIVA; LEGA CONSUMATORI;FEDERCONSUMATORI.

Finalità: Con Delibera di Giunta n. 23 del 1° febbraio2005, l'Amministrazione comunale ha istituito la"Consulta delle Associazioni dei consumatori edegli utenti", con l'intento di valorizzare la funzionesociale di tali associazioni, in quanto preordinatealla tutela dei diritti e degli interessi individuali ecollettivi dei cittadini, e di avvalersi delle propostee dei suggerimenti delle stesse per l'esercizio delleproprie competenze istituzionali, della defi nizionedi politiche, progetti e azioni d'interesse deiconsumatori e degli utenti.

Consulta comunale dei cittadini stranieri

Composizione: Cittadini stranieri e associazioni.

Finalità: Uffi cio che raccoglie informazioni e suggerimentiper attività e iniziative volte a realizzare una più effi caceintegrazione degli stranieri all'interno della comunitàforlivese e del territorio. La Consulta stranieri, infatti,svolge funzioni consultive e propositive nei confrontidell'Amministrazione comunale di Forlì.

Tavolo permanente delle Associazioni controla violenza alle donne

Composizione: Tutte le organizzazioni, associazionifemminili, rappresentanze sindacali che voglionoaderire e ne condividono le fi nalità.

Finalità: Il tavolo promosso dal comune di Forlìin accordo con le Associazioni Femminili delterritorio è un importante strumento che consenteazioni concrete di contrasto al grave fenomenodella violenza di genere. L'azione del Tavolo delleAssociazioni si sviluppa soprattutto sul versanteculturale e della iniziativa pubblica, ricercandocostantemente il coinvolgimento delle donne dellacittà, in particolare in occasione di date e momentidi particolare valore simbolico, quali il 25 novembree l'8 marzo.

Consulta dello sport

Componenti: associazioni sportive, federazionisportive, enti di promozione sportiva, realtàistituzionali.

Finalità: stimolare lo sviluppo e la programmazionedelle attività e delle strutture sportive, migliorarela gestione degli impianti, coordinare le iniziativepromosse sul territorio al fine di conseguire lapiù ampia e razionale diffusione della praticasportiva.

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Tavolo operativo territoriale per l’applicazionedell’art. 9 della legge 53/00Composizione: Hanno aderito diversi Comunidel comprensorio, la Provincia di Forlì-Cesena,tutte le associazioni di categoria del territorio, leorganizzazioni sindacali, la Consigliera di parità.

Finalità: Il Tavolo è fi nalizzato all’attuazionedell’art. 9 della legge 53/2000 “Disposizioneper il sostegno della maternità e della paternitàper il diritto alla cura e alla formazione e per ilcoordinamento dei tempi della città”. Obiettivoprioritario delle istituzioni locali e delle parti sociali,delle categorie economiche e organizzazionisindacali che compongono il tavolo è di attuareazioni di sostegno per promuovere azioni positivevolte a conciliare lavoro e vita familiare, favorirela piena applicazione della legge 53/2000,sostenere l’occupazione femminile e promuoverele pari opportunità fra uomini e donne.

La rete Irene (Rete dei Servizi Antiviolenza)

Componenti: Coordinata dal Centro Donna, è unarealtà promossa e sostenuta dal Comune di Forlìche coinvolge gli Operatori delle Istituzioni fi rmatariedel protocollo del 2008 (Prefettura di Forlì-Cesena,Provincia, ASL Carabinieri e Questura...).

Finalità: L'obiettivo prioritario della Rete è sostenerele strategie comuni e le buoni prassi esistenti inmateria di contrasto alla violenza a donne e minori, alfi ne di rafforzarle, svilupparle e diffonderle, attraversola defi nizione di procedure condivise.La Rete è promotrice di iniziative di sensibilizzazione,informazione e formazione permanente sul temadella violenza e abuso contro donne e minori ancheattraverso programmi integrati di formazione eaggiornamento per gli Operatori, azioni pubblichee diffusione di materiale informativo nei Servizi delterritorio.

Consulta delle scuole

Componenti: assessorato politiche educative,dirigente del servizio, coordinatore pedagogico,responsabile unità infanzia, presidenti di comitatidi gestione nidi e materne, operatori dei servizie consiglieri di circoscrizione, organizzazionisindacali.

Finalità: la consulta esprime pareri e avanzaproposte relative a: organizzazione dei servizi,criteri di accesso ai servizi, iniziative culturali,iniziative di raccordo orizzontale e verticale,attività di sperimentazione, progetti e attivitàintegrative.

Consulta di partecipazione per la cultura(tavolo della cultura)

Componenti: rappresentanti dei soggetti e dellerealtà culturali che fanno riferimento al territoriodel Comune di Forlì, Assessorato CulturaComune di Forlì, membri del Consiglio Comunale,assessorato Cultura Provincia di Forlì-Cesena,Fondazione Cassa dei Risparmi Forlì, Camera diCommercio Forlì, Istituti Scolastici Superiori, PoloScientifi co-didattico e Dip.Universitari Forlivesi,diocesi di Forlì–Bertinoro

Finalità: Il Tavolo della cultura si confi gura come“momento di confronto consultivo con tutte lerealtà culturali del territorio sulle politiche culturalidel Comune”, per discutere fi nalità, verifi careattività, raccogliere proposte e per cercare didare una rappresentazione complessiva dellacultura, e che la forma giuridica prescelta è quelladella Consulta di partecipazione, organismo dipartecipazione all'azione amministrativa ai sensidell'art. 56 (già art. 58) dello Statuto comunale.

Commissione palestre

Componenti: rappresentanti nominati dalCONI - Comitato provinciale Forlì – Cesena;rappresentanti degli Enti di promozione sportivaeletti dall’Assemblea della Consulta dello sport;rappresentante dell’Amministrazione comunale.

Finalità: verifi ca sullo stato delle palestre locali.

Commissione Consultiva Piscina

Componenti: Dirigente del Servizio Sport o suodelegato, Direttore dell’impianto, un rappresentantedi ciascuno dei diversi Enti di promozione Sportiva, unrappresentante di ogni società che utilizza la PiscinaComunale, un rappresentante della FederazioneItaliana Nuoto, un rappresentante del CONI,due rappresentanti della libera utenza, designatidall’associazione consumatori, un rappresentantedel Provveditorato agli Studi, un rappresentantedel personale della Piscina Comunale. AllaCommissione Consultiva della Piscina è invitatopermanente l’Assessore allo Sport.

Finalità: E’ istituita la commissione con il compitodi rappresentare le istanze delle varie componentidell’utenza interessata in senso lato all’utilizzodell’impianto.Tale commissione ha funzione di natura consultivache si sostanzia nella espressione di pareri, proposte,suggerimenti concernenti gli indirizzi della gestionedell’impianto, senza tuttavia interferire in nessun casocon l’attività di gestione diretta dell’impianto stesso.

Tavolo Icaro

Componenti: servizi sociali, informatica, Cedaf,comuni del comprensorio forlivese

Finalità: gestione delle problematiche relative aminori, adulti e anziani del comprensorio forlivese.

Tavolo per la Qualità dello SviluppoComponenti: Sindacati e Associazioni di categoria

Finalità: Confronto sui principali temi economicie del lavoro.

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Suaper

Componenti: referente dello sportello unico, servizio economia delterritorio, informatica, urbanistica, Comune di Cesena, Provincia,Regione.

Finalità: gestione delle domande dei cittadini su pratiche edilizie e dicommercio.

Protocollo informatico

Componenti: comune di Forlì: servizio informatica, Comune di Forlimpopoli,Bertinoro, Castrocaro.

Finalità: gestione associata della protocollazione, fascicolazione, archiviazione efl ussi documentali, fi rma digitale delle pratiche e pec.

Tavolo associazioni naturalistiche/ ambientaliste

Partecipanti: Assessorato Ambiente, associazioni ambientaliste del territorio

Finalità: Le Associazioni del tavolo esprimono le proprie proposte operative perun futuro sostenibile della città di Forlì e più in generale del Territorio Romagnolo,partendo dal principio della centralità della questione ambientale come valore guidaper le politiche che l’amministrazione dovrà applicare.

Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica (Cosp)

Componenti: Presieduto dal Prefetto, ne fanno parte: Polizia di Stato (Questura diForlì e Commissariati della Provincia), Carabinieri (Comando prov.le + ComandoComapagnia), Guardia di Finanza, Polizia Stradale, Corpo Forestale, AutoritàGiudiziaria, Presidente della Provincia, Sindaci Capoluogo (Forlì e Cesena), Sindaciprincipali territori (all’occorrenza), Comunità montane.

Finalità: Nell'ordinamento amministrativo italiano il comitato provinciale per l'ordine ela sicurezza pubblica è un organo collegiale di consulenza del prefetto per l'eserciziodelle sue attribuzioni di autorità provinciale di pubblica sicurezza. Ai sensi dell’art. 20della legge n. 121/1981 è istituito in ogni prefettura-uffi cio territoriale del governo.

Il prefetto può chiamare a partecipare alle sedute del comitato le autorità locali dipubblica sicurezza e i responsabili delle amministrazioni dello Stato e degli entilocali interessati ai problemi da trattare, nonché, d'intesa con il procuratore dellaRepubblica competente, componenti dell'ordine giudiziario. Tra le altre competenze,è chiamato, secondo l'art. 143, comma 3, del d.lgs. 267/2000, ad esprimere parereal prefetto, prima che questi rediga la relazione al Ministro dell'interno con la qualepropone lo scioglimento di un consiglio comunale o provinciale oppure degli organidi vertice di altro ente locale, quale l'azienda sanitaria, ai sensi delle dagli articoli143-146 del medesimo decreto legislativo.

Urbanistica

Componenti: Assessore all’Urbanistica, dirigente e un funzionario delservizio, Ordini Professionali (ingegneri, architetti e geometri), servizioinformatica.

Finalità: valutare quali procedimenti e quali servizi si possono inserire sulportale online del Comune per dialogare in modo più veloce con il Comunesenza spostamenti fi sici (alcune richieste già attivate: consultazionepratiche edilizie, visualizzazione commissione edilizia, consultazionepratiche sorteggiate, agenda online per prenotare appuntamenti con itecnici.

Gestione tributi

Componenti: servizio tributi, informatica, SITL.

Finalità: cercare di far dialogare assieme varie banche dati e per ricercareun software di gestione tributi.

Rilfedeur

Componenti: polizia municipale, informatica, verde, viabilità, protocollo, URP, Regione.

Finalità: attivare un sistema di gestione delle segnalazioni del cittadino su degrado urbano,verde, viabilità, ecc.

Tavolo Tecnico Permanente per il Turismo

Componenti: Servizio Pianifi cazione Urbanistica e Sviluppo Economico,Servizio Politiche Culturali Giovanili e Sportive, Unità Sportelli Informativi,Servizio Pinacoteche e Musei, Servizio Stampa ed Eventi Istituzionali.

Finalità: Tavolo permanente di concertazione, programmazione di nuoveproposte e idee condivise dai Servizi e dalle Unità con competenze alturismo e/o ad esse funzionali.

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Commissione Comunale di Vigilanza sui Pubblici Spettacoli

Componenti: Sindaco o suo delegato che la presiede; comandante del Corpodi polizia municipale o suo delegato; dirigente medico dell'organo sanitariopubblico di base competente per territorio o medico dallo stesso delegato;dirigente dell'uffi cio tecnico comunale o suo delegato; comandante provincialedei Vigili del fuoco o suo delegato; un esperto in elettrotecnica.Alla commissione possono essere aggregati, ove occorra, uno o più esperti inacustica o in altra disciplina tecnica, in relazione alle dotazioni tecnologiche dellocale o impianto da verifi care.Possono altresì far parte, su loro richiesta, un rappresentante degli esercentilocali di pubblico spettacolo e un rappresentante delle organizzazioni sindacalidei lavoratori designati dalle rispettive organizzazioni territoriali, tra personedotate di comprovata e specifi ca qualifi cazione professionale.Quando sono impiegate attrezzature da trattenimento, attrazioni o giochimeccanici, elettromeccanici o elettronici è comunque richiesta una relazionetecnica di un tecnico esperto, dalla quale risulti la rispondenza dell'impianto alleregole tecniche di sicurezza e, per i giochi di cui alla legge 6 ottobre 1995, n.425, alle disposizioni del relativo regolamento di attuazione.Per ogni componente della commissione possono essere previsti uno o piu'supplenti.

Finalità: la commissioni di vigilanza ha i seguenti compiti:

• esprimere il parere sui progetti di nuovi teatri e di altri locali o impianti di pubblicospettacolo e trattenimento, o di sostanziali modifi cazioni a quelli esistenti;

• verifi care le condizioni di solidità, di sicurezza e di igiene dei locali stessio degli impianti ed indicare le misure e le cautele ritenute necessarie sianell'interesse dell'igiene che della prevenzione degli infortuni;

• accertare la conformità alle disposizioni vigenti e la visibilità delle scritte edegli avvisi per il pubblico prescritti per la sicurezza e per l'incolumità pubblica;

• accertare, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 8 gennaio 1998, n. 3,anche avvalendosi di personale tecnico di altre amministrazioni pubbliche, gliaspetti tecnici di sicurezza e di igiene al fi ne della iscrizione nell'elenco di cuiall'articolo 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337;

• controllare con frequenza che vengano osservate le norme e le cauteleimposte e che i meccanismi di sicurezza funzionino regolarmente, suggerendoall'autorità competente gli eventuali provvedimenti.

Per i locali e gli impianti con capienza complessiva pari o inferiore a 200persone, le verifi che e gli accertamenti di cui al primo comma sono sostituiti,ferme restando le disposizioni sanitarie vigenti, da una relazione tecnica diun professionista iscritto nell'albo degli ingegneri o, nell'albo degli architetti o,nell'albo dei periti industriali o, nell'albo dei geometri che attesta la rispondenzadel locale o dell'impianto alle regole tecniche stabilite con decreto del Ministrodell'Interno.

129Provincia di Forlì-Cesena

Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del documento:

Comune di Forlì:Silvano Allegretti, Maria Teresa Amante, Cristina Ambrosini, Gianfranco Argnani, Antonella Asioli, Teresa Babacci, Francesca Bacchiocchi, Francesca Blamonti, GiulianoBagnoli, Moreno Balzani, Vesna Balzani, Simone Bandini, Stefano Bazzocchi, Nadia Bertozzi, Francesca Blamonti, Gianpiero Borghesi, Giuseppe Campana, FabioCamporesi, Margherita Campidelli, Ercole Canestrini, Giorgio Cantelli, Mirko Capuano, Maurizio Caristia, Claudia Castellucci, Gabriella Cavina, Massimiliano Cescon,Isabella Cicognani, Giulia Roberta Civelli, Maicol Cortesi, Silvia Evangelisti, Milva Fabbri, Giovanna Ferrini, Elena Fiore, Stefano Foschi, Alessandro Fossi, GraziaGabelli, Rossella Galassi, Rosanna Gardella, Tiberia Garoia, Livia Gazzoni, Massimo Gentili, Piero Ghetti, Gabriele Guidi, Rossella Ibba, Alessandro La Forgia, GianlucaLaghi, Claudio Mambelli, Francesco Mascaro, Lorella Massi, Roberta Mercuriali, Roberto Mini, Bruno Molea, Ornella Mordenti, Marco Munda, Piersandro Nanni, PatriziaPantoli, Renata Penni, Giuseppe Petetta, Valentina Piolanti, Monica Piraccini, Elisabetta Pirotti, Carlo Poletti, Fiammetta Porcellini, Stefania Pondi, Luciana Prati, LorettaRani, Pasquale Ricciato, Franco Rivola, Pierluigi Rosetti, Catia Rossi, Mara Rubino, Enzo Samorì, Andrea Savorelli, Elves Sbaragli, Simona Scattolin, Rita Silimbani,Sergio Spada, Paolo Sportelli, Elisa Tagliaferri, Iris Tedaldi, Erica Torri, Patrizia Valentini, Roberta Francesca Vannucci, Giorgio Venanzi, Endri Xhaferai, CristinaZaccheroni, Paolo Zanelli, Roberto Zoffoli.

Gruppo di lavoro:Resp. Elisabetta MilandriBarbara Crociani, Fausta Martino, Beatrice Tramonti.

Livia Tellus Governance S.p.A.:Stefano Foschi, Lucia Sottoriva.

Forlì Mobilità integrata:Sonia Giulianini, Claudio Maltoni, Gianpaolo Pozzi.

Ausl Forlì:Romana Bacchi, Vittoria Fabbri, Oscar Mingozzi, Elisa Ponti.

Camera di Commercio di Forlì-Cesena:Elio Amadori, Emiliano Cantoni, Massimo Chiocca, Cinzia Cimatti, Fabio Strada, Vanni Ugolini.

Provincia di Forlì-Cesena:Roberto Casadei, Milena Garavini, Gioietta Giunchedi, Pamela Matteucci, Annalisa Valmori.

Università degli studi di Bologna, Polo scientifi co-didattico di Forlì:Prof. Antonio Maturo, Patrizia Ussani.Tirocinanti: Chiara Giuranna, Alessandra Simone, Luca Zavatti.

Curatela redazionale/editoriale:Fausta Martino.

Elaborazione grafi ca a cura di:Loredana Brucchietti.

Un particolare ringraziamento va a Benedetta Siboni, del Dipartimento di Economia Aziendale, Polo scientifi co-didattico di Forlì (Università degli studi di Bologna).