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CAMMINIAMO INSIEME CAMMINIAMO INSIEME BOLLETTINO PARROCCHIALE DI LOCARNO Anno 106 - N. 3 - AUTUNNO 2014

Bollettino Camminiamo Insieme - n 3 2014 - Locarno

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Bollettino Parrocchia Cattolica - Collegiata Locarno Autunno 2014

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CAMMINIAMO INSIEME ORARIO DELLE CELEBRAZIONI

T In lingua tedesca.

I SACERDOTI DELLA CITTÀ

• don Carmelo Andreatta, Arciprete, Vicolo Collegiata 5 tel. 091 751 3853

• don Lukasz Janus, Vicario, Vicolo Collegiata 5 tel. 091 751 3853

• don Filippo Arcari, Vicario, Via Balestra 48 tel. 091 752 10 14

• don Bruno Martignoni, Parroco, Solduno tel. 091 751 05 13

• don Francesco Sandrin, Capp. Osp. La Carità, Vicolo Collegiata 5 tel. 091 751 38 53

• don Matias Hungulu, Parroco S. Francesco, Via Cittadella 20 tel. 091 751 84 14

COMUNITÀ RELIGIOSE

• Carmelo San Giuseppe, Via Fregera 10 tel. 091 751 49 44

• Monastero Santa Caterina, Via S. Caterina 2 tel. 091 752 19 82

• Figlie di Santa Maria di Leuca, via Balestra 48 tel. 091 756 87 55

CONTO CORRENTE POSTALE

Parrocchia cattolica di Locarno CCP 65-3762-0

Sabato Domenica Feriali

ORARIO DELLE CELEBRAZIONI IN CITTÀ

Collegiata S. Antonio 17.30 9.00 10.30 20.00 7.00Sacra Famiglia 20.00 10.30 18.00Santa Caterina 17.00 11.00 17.00San Francesco 18.00T 10.00T

Monti della SS. Trinità 18.00Chiesa Nuova 9.00

Solduno 17.30 9.00 10.30 LU 8.30MA-VE 17.30

Muralto 17.30 10.00 17.30 19.30Madonna del Sasso 17.00 7.15 10.00 11.00 T 17.00 7.00 - 17.00Carmelo S. Giuseppe 8.00 7.30

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Carissimi fratelli e sorelle delle Parrocchia, ecco il bollettino d’autunno!

“CAMMINIAMO INSIEME”È proprio un bell’augurio e un invito rivolto a tutti a non cedere alla tentazione della dispersio-

ne, dell’individualismo e dell’immobilismo che troppo spesso contraddistinguono il nostro tempo.Tentazioni che costituiscono un terreno fertile per ogni sorta di cattive erbe.

LA LETTERA CAMMINIAMO INSIEME

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“Camminiamo insieme”, è una delle traduzioni possibili dell’ormai nota esortazione di papaFrancesco a essere “Chiesa in uscita”, dentro la Società, accanto ad ogni situazione, soprattutto sedi disagio e di bisogno. Non una Chiesa arroccata, in difesa, o peggio ancora, ferma, fossilizzata!

Cosa fare, infatti, in quanto Cristiani, di fronte alle molteplici situazioni di squilibrio sociale, disofferenza, di persecuzione e di fragilità a tutti i livelli nelle quali si dibattono tantissimi nostri fra-telli e sorelle in tutto il mondo, anche a “casa nostra”, e nelle quali, volere o no, siamo coinvolti edalle quali dobbiamo sentirci interpellati? Non bisogna stare a guardare!

“Camminiamo insieme” deve anche significare: aiutarci a non spegnere la Fede, fiamma che èl’anima del nostro vivere e del nostro operare quotidiano.

Pellegrinaggio Macerata Loreto 2014

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CAMMINIAMO INSIEME LA LETTERA

“Camminiamo insieme” stimolandoci ad andare incontro ai fratelli con animo aperto e genero-so, pronti a soccorrere, a condividere, a consolare, a medicare le ferite, a non lasciare che le troppesolitudini intristiscano gli animi.

“Camminiamo insieme” per non darci per vinti, per non “gettare la spugna” di fronte al climascristianizzato e alla mentalità dominante. Ricordiamoci che il Cuore dell’uomo ha sempre un infini-to bisogno di Dio!

“Camminiamo insieme” allora per cercare e trovare soluzioni nuove, creative, al passo coi tempie con le mutevoli situazioni di vita, così da non lasciar mancare a nessuno il buon e lieto Annuncio.“Camminiamo insieme” perché i Cristiani o sono in cammino o semplicemente non sono.

LA SOLENNITÀ DEL NATALE È VICINACamminiamo allora insieme verso il Signore che viene. Sorretti dalla Speranza, pregustando la

Gioia dell’incontro con il Dio-con-noi, l’Evento che ha cambiato la Storia e che cambia radicalmen-te la nostra visione del mondo, di noi stessi e delle vicende quotidiane.

Questo numero del nostro periodico è dedicato soprattutto all’Avvento, Tempo forte di prepara-zione al Natale del Signore. Avvento che vogliamo vivere insieme, accompagnandoci gli uni gli altrie richiamandoci al senso autentico non solo delle solennità natalizie ma anche e soprattutto delnostro vivere nell’attesa della Sua venuta.

Molte saranno le iniziative e gli incontri comunitari che renderanno visibile e sperimentabile que-sto comune cammino. Le pagine seguenti riporteranno alcuni momenti importanti del “Camminareinsieme” della Comunità relativo agli ultimi due mesi. Leggetelo attentamente segnando sull’agen-da personale gli appuntamenti che ci aspettano.

Assieme a don Lukasz, a don Filippo e a don Francesco, vi saluto tutti, bambini, ragazzi, giovani,sposi, famiglie, anziani, soprattutto coloro che stanno vivendo un momento difficile della vita… Sì,“CAMMINIAMO INSIEME”.

don Carmelo Andreatta

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IL TEMPO DI AVVENTO CAMMINIAMO INSIEME

IL TEMPO DI AVVENTONel corso dell’anno liturgico, la Chiesa rivive tutti i misteri della vita di Cristo, finché Egli sia for-

mato in noi e giunga il compimento della nostra speranza. L’Avvento costituisce la prima stagionedell’anno liturgico.

Secondo il rito romano, l’Avvento è il periodo di quattro domeniche, seguite dalle relative setti-mane, che precedono il 25 dicembre e nacque storicamente, in analogia alla Quaresima rispetto allaPasqua, come tempo di purificazione e di attesa del Natale del Signore.

Questa analogia con la Quaresima, spiega il colore viola dei paramenti liturgici che, in occasionedella terza domenica di Avvento, possono essere attenuati al colore rosa, ad indicare la gioia per lafesta ormai vicina.

La parola “Avvento” significa “venuta”, “arrivo”, e nell’antichità, anche prima del cristianesimo,era utilizzata per indicare il grande evento costituito dall’arrivo in città di un sovrano o di una gran-de personalità, che richiedeva imponenti preparativi.

Avvento, tempo dell’attesa. La Chiesa dunque rivive l’attesa dei profeti dell’Antico Testamentoche annunciavano l’arrivo del Messia Salvatore: il Messia è già venuto, nella persona di Gesù Cristo,figlio di Dio e figlio di Maria, ma la comunità dei credenti deve mantenere ancora viva l’attesa di Lui,che se da una parte è già presente in mezzo a noi, dall’altra deve ancora manifestare pienamente lasua gloria, quando finalmente Dio sarà tutto in tutti.

Ecco dunque il senso dell’attesa cristiana: preparandoci alla festa di Natale, riconosciamo chequel Bambino attende di essere pienamente Signore nel cuore di ciascuno di noi; attende che noiriconosciamo i segni della sua presenza in mezzo a noi, perché nella sua manifestazione definitivapossa riconoscerci come suoi discepoli.

Tra i grandi modelli spirituali che la Liturgia proponenell’Avvento troviamo gli antichi profeti, soprattutto Isaia;san Giovanni Battista, che additò come presente l’Agnellodi Dio che prende su di sé il peccato del mondo; e soprat-tutto la Vergine Maria, che accolse il Figlio di Dio prima nelcuore e nella vita, e poi nel suo grembo verginale.

Le 4 domeniche di Avvento rispondono ad uno schemacomune: nella prima si contempla la gloriosa manifesta-zione del Salvatore alla fine dei tempi; nella seconda la per-sona e la predicazione di Giovanni Battista; nella terza,chiamata anche “domenica della gioia”, l’attenzione èancora sul ministero del Battista. La quarta domenica diAvvento ripropone gli eventi che precedettero immediata-mente la Nascita di Cristo.

I giorni feriali, sono dominati dalle figure del profeta Isaia e di Giovanni Battista. A partire dal 17dicembre, sono sospese tutte le memorie dei Santi, e l’attenzione è tutta concentrata sull’imminen-za del Natale.

Miniatura - San Giovanni Battista

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CAMMINIAMO INSIEME LA PAROLA DEL PAPA

LA PAROLA DEL PAPA

Questa seconda domenica di Avvento cade nel giorno della festadell’Immacolata Concezione di Maria, e allora il nostro sguardo èattratto dalla bellezza della Madre di Gesù, la nostra Madre! Congrande gioia la Chiesa la contempla «piena di grazia» (Lc 1,28).

Così Dio l’ha guardata fin dal primo istante nel suo disegno d’a-more. L’ha guardata bella, piena di grazia. E’ bella la nostra Madre!Maria ci sostiene nel nostro cammino verso il Natale, perché ci inse-gna come vivere questo tempo di Avvento nell’attesa del Signore.Perché questo tempo di Avvento è un’attesa del Signore, che ci visi-terà tutti nella festa, ma anche, ognuno, nel nostro cuore. Il Signoreviene! Aspettiamolo!

Il Vangelo di san Luca ci presenta Maria, una ragazza di Nazareth, piccola località dellaGalilea, nella periferia dell’impero romano e anche nella periferia di Israele. Un paesino. Eppuresu di lei, quella ragazza di quel paesino lontano, su di lei, si è posato lo sguardo del Signore, chel’ha prescelta per essere la madre del suo Figlio. In vista di questa maternità, Maria è stata pre-servata dal peccato originale, cioè da quella frattura nella comunione con Dio, con gli altri e con

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LA PAROLA DEL PAPA CAMMINIAMO INSIEME

il creato che ferisce in profondità ogni essere umano. Ma questa frattura è stata sanata in anti-cipo nella Madre di Colui che è venuto a liberarci dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata èinscritta nel disegno di Dio; è frutto dell’amore di Dio che salva il mondo.

E la Madonna non si è mai allontanata da quell’amore: tutta la sua vita, tutto il suo essere èun “sì” a quell’amore, è un “sì” a Dio. Ma non è stato certamente facile per lei! Quando l’Angelola chiama «piena di grazia» (Lc 1,28), lei rimane «molto turbata», perché nella sua umiltà si senteun nulla davanti a Dio. L’Angelo la conforta: «Non temere Maria, perché hai trovato grazia pres-so Dio. Ed ecco, concepirai un figlio … e lo chiamerai Gesù» (v. 30). Questo annuncio la scon-volge ancora di più, anche perché non era ancora sposata con Giuseppe; ma l’Angelo aggiunge:«Lo Spirito Santo scenderà su di te … Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figliodi Dio» (v. 35). Maria ascolta, obbedisce interiormente e risponde: «Ecco la serva del Signore:avvenga per me secondo la tua parola» (v. 38).

Il mistero di questa ragazza di Nazareth, che è nel cuore di Dio, non ci è estraneo. Non è leilà e noi qui. No, siamo collegati. Infatti Dio posa il suo sguardo d’amore su ogni uomo e ogni donna!Con nome e cognome. Il suo sguardo di amore è su ognuno di noi. L’Apostolo Paolo afferma cheDio «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati» (Ef 1,4). Anchenoi, da sempre, siamo stati scelti da Dio per vivere una vita santa, libera dal peccato. E’ un pro-getto d’amore che Dio rinnova ogni volta che noi ci accostiamo a Lui, specialmente neiSacramenti.

In questa festa, allora, contemplando la nostra Madre Immacolata, bella, riconosciamo ancheil nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dal-l’amore, essere trasformati dalla bellezza di Dio. Guardiamo lei, nostra Madre, e lasciamoci guar-dare da lei, perché è la nostra Madre e ci ama tanto; lasciamoci guardare da lei per imparare aessere più umili, e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio; per accogliere il teneroabbraccio del suo Figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace.

(Papa Francesco all’Angelus dell’8 dicembre 2013)

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CAMMINIAMO INSIEME IL VANGELO SECONDO MARCO

IL VANGELO SECONDO MARCO

Il Vangelo di Marco ci accompagnerà per tutto il nuovo Anno della Chiesa, l’anno B, a par-tire dall’Avvento fino alla Solennità di Cristo Re dell’Universo, nel novembre del 2015. Vogliamoqui trascrivere qualche nota relativa allo stesso Vangelo che ne vuole facilitare la comprensio-ne e la lettura.

L’autore del Vangelo e Giovanni Marco, cugino diBarnaba, convertito da Pietro, che poi accompagnonei suoi viaggi missionari. Testimone dei suoi inse-gnamenti, non pote evitare l’influsso di Paolo, di cuifu compagno nel primo viaggio nell’Asia minore.Marco non e uno dei dodici, ma assistette di personaal processo di Gesu (Mc 14, 51s). Di sicuro scrisse ilsuo Vangelo a Roma, tra gli anni 60 – 70.

Quello di Marco e il secondo nella lista classica deiVangeli, ma e il primo a essere conosciuto, da tanticatechisti, e anche dai ragazzi nei testi di Religione.Perche? Le regione sembrano queste:

• È il piu breve dei vangeli: 16 capitoli; • Ha una struttura narrativa piu evidente e uno stile piu immediato; • Soprattutto ha al suo centro un dibattito sulla figura di Gesu

e sua quella del discepolo.

Marco compone il suo Vangelo in modo originale e brillante: e un buon narratore e miraa scrivere un racconto vivace per guidare alla professione di fede in Gesu, Messia e Figlio diDio.

È stato detto che l’opera di Marco si puo considerare il Vangelo dei catecumeni, proprio per-che e una guida semplice, e profonda allo stesso tempo, verso l’incontro personale con il Signore.E il Vangelo introduttivo, cioe quello che introduce nella vita cristiana.

La struttura dell’intero libro di Marco e gia significativa, perche il redattore ha dato al vastomateriale una forma ben precisa in modo che comunichi un messaggio. Tutto il Vangelo tendeall’atto di fede. Le due parti in cui l’opera si divide culminano con una professione di fede: allafine della prima parte Pietro riconosce in Gesu il Cristo; alla fine della seconda parte il centu-rione romano confessa che quell’uomo e veramente Figlio di Dio. Il cammino che porta questi duepersonaggi alla fede in Gesu e praticamente il contenuto del Vangelo di Marco.

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IL VANGELO SECONDO MARCO CAMMINIAMO INSIEME

Dapprima Marco mostra come Gesu si riveliin modo progressivo, senza alcuna affermazionesensazionale: sono le sue stesse opere a parlaredi lui. Chi entra in contatto con lui si accorge diqualcosa, nota una realta fuori dall’ordinario esi pone una semplice domanda: «Chi e costui?».L’evangelista ha disseminato con maestria let-teraria numerose domande di questo generenella prima parte del Vangelo. La risposta diPietro segna il traguardo di questo camminodi riconoscimento. Marco vuole mostrare come

erano giunti a riconoscere in Gesu il Cristo e a questo punto puo considerare compiuto il suo primoproposito. Ma dire che Gesu e il Cristo non risolve la piena conoscenza della sua persona; non eil vertice della fede cristiana. Ne Pietro ne gli altri apostoli, infatti, sanno precisamente che cosasignifichi essere il Cristo. Al loro tempo erano molte le opinioni correnti sulla figura del Messiae sul modo con cui avrebbe salvato il suo popolo; ognuno, insomma, si aspettava che il Messiaavrebbe fatto quello che a lui piaceva particolarmente. Anche gli apostoli di Gesu sono vittime diqueste opinioni correnti; anch’essi si aspettano un Messia potente e politico; pensano di diven-tare grandi ministri di questo nuovo re; sperano di occupare i primi posti nel nuovo governo chesi accingono a fondare.

Ma Gesu e davvero il Cristo in questo senso?Ecco perche Marco, seguendo lo schema anticodella predicazione apostolica, pone immediata-mente dopo la confessione di Pietro l’iniziodella catechesi di Gesu sul suo destino di soffe-renza, morte e risurrezione: egli e davvero ilCristo, ma fare il Cristo significa «morire».

Cio che Gesu comincia a spiegare ai suoidiscepoli e troppo grande per loro e molto diffi-cile da accettare. Leggiamo i primi versetti di

questa seconda parte: «E comincio a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire,ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tregiorni, risuscitare. Gesu faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, esi mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimprovero Pietro e gli disse:«Mettiti dietro di me, satana! Perche tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rin-neghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perche chi vorra salvare la propria vita, la per-dera; ma chi perdera la propria vita per causa mia e del vangelo, la salvera» (Mc 8,31-35).

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CAMMINIAMO INSIEME IL VANGELO SECONDO MARCO

La seconda parte del Vangelo di Marco, dunque, comprende la riflessione attenta sul cammi-no di fede che porta a riconoscere che nella persona di Gesu sono ugualmente presenti due figu-re profetiche dell’Antico Testamento: il Figlio dell’Uomo (personaggio glorioso, potente e tra-scendente) e il Servo sofferente (uomo dei dolori, umiliato e offeso). Pietro, nonostante la suafede messianica, continua a ragionare come gli uomini: non si e ancora aperto pienamente allarivelazione di Dio. Vuole dare consigli a Gesu, ma si comporta da «satana», cioe da ostacolatore,da chi mette i bastoni fra le ruote ed impedisce il cammino. Non puo essere Pietro ne alcun altrodiscepolo ad indicare la strada a Gesu: egli deve mettersi dietro; chiunque vuole seguire Gesudeve mettersi dietro a lui, seguirne la via ed imitarne l’opera! Alla fine di questa seconda parte ilcenturione, avendo visto Gesu spirare in quel modo, lo riconosce veramente Figlio di Dio: la fedecompleta si ha quando si riconosce la divinita del Messia nello scandalo della croce. Il tema cen-trale del Vangelo e dunque il discepolato: diventare seguaci di Gesu, il Cristo, il Figlio di Dio.

I temi centrali in Marco nel percorso di chi vuol essere discepolo di Gesù

Concludiamo queste note sul Vangelo diMarco ricordando alcune particolarita del pro-filo con cui l’evangelista presenta Gesu, per-fettamente in linea con il suo appello al disce-polato.

- Imparare a conoscere Gesu attraverso lasua umanita

Nel testo di Marco tutto e incentrato suCristo, per divenire suoi discepoli. La buonanotizia e Gesu stesso, annunciare il Vangelo

significa parlare di Gesu, raccontare i fatti della sua vita; l’origine di questa predicazione e infat-ti la persona di Gesu e l’esperienza storica che di lui hanno fatto i discepoli. Nel narrare la storiadi Gesu, Marco usa un procedimento letterario tale da comunicare al lettore un’impressione deci-siva: Gesu e un vero uomo, conoscibile da ogni altro uomo. L’evangelista aggiunge spesso le indi-cazioni dei sentimenti e delle emozioni, sia di Gesu che degli altri personaggi: in questo modo noiincontriamo un Gesu commosso o arrabbiato, che partecipa da vicino alle vicende dell’uomo, chefa spesso domande semplici per conoscere la realta che ha intorno. Mentre Matteo e Luca con leloro descrizioni presentano spesso un Gesu sovrumano, signore della situazione, potente nei pro-digi e nella misericordia, Marco mette in grande evidenza la sua umanita: per questo ne mostraanche la fatica, la paura e la sofferenza. Presentando Gesu come vero uomo, Marco intendemostrare che la divinita e proprio nell’umanita: Gesu e il Regno di Dio; nella sua persona, con lasua vita fatta di gesti e parole quotidiane Dio e entrato nella storia; e entrato nelle piccole vicen-de degli uomini, per salvarli. Marco fa catechesi narrando semplicemente queste cose: in GesuDio e fra di noi, con noi, come noi.

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IL VANGELO SECONDO MARCO CAMMINIAMO INSIEME

- Imparare a conoscere Gesu attraverso la sua operositaAltra caratteristica importante del secondo evangelista e la predominanza delle azioni di

Cristo sulle sue parole: pochi discorsi compaiono nel Vangelo di Marco; quasi tutto il testo con-tiene i racconti delle opere compiute da Gesu, in genere miracoli. Per Marco, infatti, i miracolisembrano la definizione stessa di Gesu: oltre il 40% della sua opera e dedicato al racconto di fattiprodigiosi. In realta i miracoli segnano la vita di Gesu fino alle porte di Gerusalemme: al capito-lo 1-1, infatti, con l’ingresso in Gerusalemme, cessano i miracoli. Queste opere hanno portatoGesu alla morte e la croce e il miracolo per eccellenza: quello che ha fatto maturare la profes-sione di fede. La figura di Gesu in Marco e caratterizzata da un grande dinamismo: egli e pre-sentato sempre all’opera. Con lui il Regno di Dio si e fatto vicino, cioe e finalmente giunto (Mc 1,15), e nelle opere miracolose si vedono i segni di questa irruzione divina nella vicenda del-l’uomo. A differenza di Matteo e Luca che scrivono per comunita gia avviate e, forse, gia in crisi,Marco si indirizza a persone che si sono appena avvicinate al cristianesimo e quindi il suo inten-to pastorale e quello di sottolineare la potenza dell’opera di Dio.

- Imparare ad aver fede in Gesu Cristo All’uomo e richiesto non tanto di fare qualcosa, ma di accogliere l’azione e la persona del

Cristo: e chiesta la fede, diventando discepolo. Come e gia stato detto, questo e il nocciolo dellateologia di Marco e l’intento primario della sua opera letteraria. Se scrive per i catecumeni, e pro-prio alla fede che vuole condurli, ad una fede matura e consapevole. Per comprendere questa pro-blematica in modo corretto e necessario distinguere due livelli di lettura: uno storico ed uno eccle-siale. Marco racconta diversi episodi della vita di Gesu in cui delle persone sono chiamate allafede, mostrano di averla o la rifiutano: questo e il livello storico. Ma quando l’evangelista scrive,la comprensione della persona di Gesu e del valore della sua opera e profondamente maturata ecresciuta: quindi il livello ecclesiale in qualche modo si sovrappone al livello storico e fa di que-gli antichi eventi dei veri modelli di vita per il credente di oggi. In Marco risuona dunque forte epressante l’imperativo della fede: «Abbiate fede in Dio» (Mc 11,22). La fede cambia il mondo, per-che attraverso di essa Gesu accomuna gli uomini a se, li rende suoi discepoli e, attraverso di loropuo continuare l’opera della grazia che col Cristo e entrata nel mondo. Molto significativo e, dun-que, l’inciso che Marco ha aggiunto al racconto della vocazione dei Dodici: «Sali poi sul monte,chiamo a se quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costitui Dodici che stessero con lui eanche per mandarli a predicare e perche avessero il potere di scacciare i demoni» (Mc 3,1 3-. 15).Il discepolo e colui che sta con Gesu; solo dall’esperienza di una vita condivisa e solo da una rela-zione profonda e personale puo nascere la fede e la missione. Il Vangelo che Marco ha scritto vuoleaiutare a vivere quest’esperienza di fede progressiva con Gesu.

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CAMMINIAMO INSIEME CALENDARIO LITURGICO – ANNO B

NOVEMBRE

30 DOMENICA PRIMA DI AVVENTO – ORARIO FESTIVO

10.30 Collegiata: S. Messa Durante l’Eucaristia affideremo al Signore gli sposi che festeggiano nel 2014, di lustro in lustro,l’anniversario di Matrimonio. Verrà distribuito a tutti i bambini e le bambinepresenti alla S. Messa il Calendario d’Avvento 2014. La celebrazione sarà seguita dall’aperitivo augurale, preparato e servito dal Gruppo Famiglie. Anche quest’anno il Gruppo Famiglie della Parrocchiaconfezionerà e metterà in vendita le sempre attese e apprezzate Corone d’Avvento.

10.30 Chiesa Sacra Famiglia: S. Messa Dopo la celebrazione anche alla Sacra Famiglia verràdistribuito ai bambini e alle bambine presenti il Calendario d’Avvento 2014. Verranno pure messe in vendita le Corone d’Avvento preparate dal Gruppo Animazione del Quartiere.

17.00 Collegiata: S. Vespri di Avvento

DICEMBRE

7 DOMENICA SECONDA DI AVVENTO

OGGI RICORDIAMO IL PRIMO ANNIVERSARIO DELL’ORDINAZIONE EPISCOPALE DI MONS. VALERIO LAZZERI.

17.00 Collegiata: S. Vespri di Avvento

Attenzione!!! Non sarà celebrata la S. Messa domenicale:- delle 20.00 in CollegiataNon saranno celebrate le SS. Messe prefestive:- delle 17.30 in Collegiata - delle 18.00 ai Monti della Trinità- delle 20.00 alla Sacra Famiglia

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CALENDARIO LITURGICO – ANNO B CAMMINIAMO INSIEME

8 LUNEDÌ IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA Solennità – orario festivo

Le SS. Messe della Solennità sono celebrate secondoi seguenti orari:

08.00 Monastero S. Giuseppe – Locarno Monti

09.00 Collegiata

10.30 Collegiata

10.30 Chiesa S. Famiglia

20.00 Collegiata

17.00 Chiesa S. Maria Assunta (Chiesa Nuova):S. Vespri della Solennità e benedizione eucaristica

14 DOMENICA TERZA DI AVVENTO – “Gaudete” – orario festivo

17.00 Collegiata: S. Vespri di Avvento

20.30 I bambini e i ragazzi del Quartiere Nuovoinvitano alla Sacra rappresentazione nataliziaal Centro Sacra Famiglia

LUNEDÌ 15 – MARTEDÌ 16 – MERCOLEDÌ 17– GIOVEDÌ 18 – VENERDÌ 19

Ore 17.00Chiesa Sacra Famiglia

tutti i bambini e le bambine della Parrocchia accompagnati dai loro genitori, dai parenti e amici sono invitati alla

NOVENA DI NATALE

Ogni sera della Novena vivremo una mezz’ora di preparazione al Santo Natale nel suo più autentico significato

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CAMMINIAMO INSIEME CALENDARIO LITURGICO – ANNO B

SABATO 20partenza dalla Chiesa Sacra Famiglia alle ore 19.45

FIACCOLATA PER LA PACEE LA CONCORDIA TRA I POPOLI

Percorso:via Balestra, via delle Scuole, via Varesi, sottopassaggio rotonda, Piazzetta Remo

Rossi, via B. Rusca, via della Motta, via Sant’Antonio, Piazza Sant’Antonioarrivo in Collegiata

Canti:eseguiti da un Coro composto da adulti e bambini della Parrocchia

Preghierericordando tutti Cristiani perseguitati

i fratelli e le sorelle di ogni fede religiosa che soffronoa causa di tante ingiustizie e situazione di violenzae per tutti gli uomini e le donne di buona volontà

Un gesto concreto di solidarietàper i Cristiani dell’Iraq seguendo l’invito del Vescovo Valerio

In caso di cattivo tempo il percorso con le fiaccole viene annullato e il ritrovo sarà direttamente in Collegiata alle ore 20.00

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21 DOMENICA QUARTA DI AVVENTO – orario festivo

17.00 Collegiata: S. Vespri di Avvento

CALENDARIO LITURGICO – ANNO B CAMMINIAMO INSIEME

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LE SS. CONFESSIONI IN PREPARAZIONEAL NATALE DEL SIGNORE GESÙ

LUNEDÌ 2220.00 – in Collegiata

CELEBRAZIONE PENITENZIALE COMUNITARIA(saranno presenti parecchi Sacerdoti)

MERCOLEDÌ 2414.00 – 18.00 – in Collegiata

SS. CONFESSIONI

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VITA DELLA COMUNITÀDalla fine di agosto in poi molti sono stati gli eventi che hanno caratterizzato il “Camminare

insieme” della nostra Comunità parrocchiale:

• La Festa del Quartiere Sacra Famiglia, sabato e domenica 30 e 31 agosto

• Il saluto a Suor Alba e il benvenuto a Suor Cleofe, domenica 31 agosto

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CAMMINIAMO INSIEME VITA DELLA COMUNITÀ

Momenti della Festa del Quartiere e Suor Cleofe in basso a destra.

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VITA DELLA COMUNITÀ CAMMINIAMO INSIEME

• La Festa dell’Amicizia e delle famiglie, domenica 21 settembre

• Incontro del dopo Cresima, venerdì 10 ottobre

La sentita “Preghiera per la Pace” che a più riprese abbiamo programmato

L’Assemblea pastorale parrocchiale, mercoledì 1° ottobre

L’Ordinazione presbiterale di don Filippo Arcari, sabato 4 ottobre

Un folto gruppo di parrocchiani ha voluto partecipare all’Ordinazione di don Filippo nellaBasilica del Sacro Cuore a Lugano.

Nell'attesa della Cena al Centro Sacra Famiglia

Un momento dell'Ordinazione presbiterale

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CAMMINIAMO INSIEME VITA DELLA COMUNITÀ

Il saluto di don Andrea alla Comunità parrocchiale, domenica 5 ottobre

Ringraziamo di cuore coloro che hanno contribuito al dono per don Andrea. Una cifra generosa

che don Andrea ha messo subito a disposizione per gli studi dei “suoi” seminaristi in Romania.

La presidente del Consiglio parrocchiale, Tiziana Zaninelli, consegna a don Andrea il dono di tutti.

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VITA DELLA COMUNITÀ CAMMINIAMO INSIEME

Il saluto di don Andrea dalle pagine del Bollettino parroc-chiale

Carissimi parrocchiani,scrivo queste poche righe per salutare tutti, anche quelli che - prima di partire - non ho avuto

l’occasione d’incontrare “fisicamente”.

Lo scorso 6 ottobre ho lasciato Locarno. Sono arrivato in Parrocchia nell’ottobre del 2008come seminarista, in attesa di ricevere l’ordinazione diaconale e i primi sei anni del mio servi-zio alla Chiesa li ho vissuti qui in mezzo a voi. Sono sinceramente contento di averli vissuti aLocarno.

Devo dire che ai tempi del seminario facevo fatica ad immaginarmi nell’ambito di una real-tà parrocchiale, sia per il fatto che da giovane – essendo stato lontano dalla Chiesa – non avevofrequentato tale realtà, sia perché a livello caratteriale e di indole non mi ritenevo adatto a stare

Il saluto dei parrocchiani a don Andrea

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CAMMINIAMO INSIEME VITA DELLA COMUNITÀ

in mezzo alla gente; mi sarei visto più in un ministero di insegnamento o in missione di evange-lizzazione. Tuttavia, poiché il Signore dice che “le mie vie non sono le vostre vie”, la Provvidenzaha pensato bene di farmi fare questa esperienza, con mia sorpresa e timore.

Effettivamente, i primi tempi ho fatto un po’ fatica a muovermi e a “sciogliermi”, a relazio-narmi con tante persone nuove e a stare in mezzo ai ragazzi della scuola e del catechismo. Colpassare del tempo però le cose sono migliorate e devo dire che tutte queste esperienze mi hannonon solo arricchito, ma direi che mi hanno cambiato, perché mi hanno insegnato una cosa: ognipersona è un mistero e il Signore vuole parlargli nel modo in cui ella possa comprendere. Non sipuò usare uno schema precostituito nell’avvicinare le persone, ogni volta è qualcosa di diversoe non è possibile mettere sulle spalle delle persone pesi che non possano sostenere. Tutto que-sto ovviamente sempre fatta salva la verità, che va fatta presente, anche a costo di risultare unpo’ indigesti.

Dunque, poiché mi trovavo bene in parrocchia e mi trovavo molto bene a Locarno per la suabellezza e vivibilità, poco a poco ho cominciato a percepire l’impulso di rimettermi in discus-sione e soprattutto ho iniziato a sentire il desiderio della missione, cioè di andare a servire laChiesa lì dove è più povera (non solo economicamente) o dove non esiste proprio. Questo desi-derio per me non è un semplice ideale romantico, ma è qualcosa legato profondamente alla miavocazione e formazione, dal momento che mi sono preparato al ministero sacerdotale in un semi-nario missionario, il “Redemptoris Mater” di Melano e nei miei anni di formazione più volte hopotuto gustare la gioia della missione venendo inviato in Svezia, in Cile, in Argentina, in Albania.

Con tali sentimenti sono andato dal Vescovo Pier Giacomo a manifestare più volte il mio desi-derio e lo scorso anno lui lo ha accolto con la condizione di rimanere un altro anno in parroc-chia; tale consenso è stato successivamente confermato dal nostro nuovo Vescovo Valerio.

Una volta ricevuto il permesso, rimaneva da sapere in quale posto la Provvidenza mi avreb-be mandato e a metà giugno ho saputo che sarei andato in Romania nella città di Satu Mare,come rettore del Seminario Redemptoris Mater, legato alla missione di evangelizzazione delCammino Neocatecumenale. Al momento ci sono 8 seminaristi (due rumeni, due spagnoli, unostatunitense, un brasiliano, un dominicano, un colombiano) e dovrebbe arrivarne qualcuno inpiù prossimamente. Il mio compito sarà ovviamente quello di aiutarli nella preghiera quotidia-na e di curare i loro studi, che i seminaristi portano avanti attraverso la Facoltà di Teologia diLugano, la quale da tempo ha inaugurato la possibilità di svolgere i corsi a distanza.

La difficoltà iniziale che dovrò affrontare – oltre al servizio molto delicato che mi è affida-to, quello della formazione – sarà costituita dal dover imparare due lingue nuove, il rumeno el’ungherese (necessario dal momento che la comunità ungherese costituisce il 50 per cento

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VITA DELLA COMUNITÀ CAMMINIAMO INSIEME

della popolazione della città). Spero che il Signore mi doni la pazienza e l’umiltà, due virtù fon-damentali per calarsi in una nuova realtà e ricominciare ad imparare ogni cosa come un bam-bino.

D’accordo con don Carmelo, cercherò di scrivere ogni tanto un resoconto per il bollettino, inmodo da raccontarvi come vanno le cose, affinché tutta la parrocchia di Locarno attraverso dime possa sentirsi un po’ in missione in Romania.

Colgo l’occasione attraverso questo articolo, per ringraziare tutte le persone dellaParrocchia, dalle quali mi sono sentito accolto e sempre sostenuto. Saluto tutti gli anziani e gliammalati, specialmente quelli a cui portavo la comunione, incoraggiandoli ad avere sempre fidu-cia nel Signore.

Voglio chiedere anche umilmente perdono per tutte le mancanze o errori che avrò commes-so in questi anni e auguro a ciascuno di voi ogni benedizione e un gioioso cammino di fede perl’anno pastorale che è iniziato e per l’avvenire.

Non vi dimenticate di me nelle vostre preghiere.

Don Andrea Gentili

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CAMMINIAMO INSIEME VITA DELLA COMUNITÀ

La prima Santa Messa di don Filippo Arcari, domenica 12 ottobre

Alcuni flash dell’evento.

L’inizio della celebrazione eucaristica

L'icona dell’Apostolo Filippo, opera di Danilla Scaffetta, donata a don Filippo

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VITA DELLA COMUNITÀ CAMMINIAMO INSIEME

Il ricco aperitivo per tutti al Centro S. Antonio preparato dal Gruppo Famiglie della Parrocchia

La sala del festoso banchetto al Centro Sacra Famiglia

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Ottobre: il mese del Rosario, il mese di riflessione sull’indole missionaria della Chiesa, si è chiusocon la Festa parrocchiale della B.V. Maria, Madre della divina Grazia. Una celebrazione che ha volu-to ricordare a tutti quanto la Vergine Maria sia per la Chiesa modello di preghiera e di missionarietà;quanto Ella accompagni la Chiesa nel tempo mostrando sempre ai suoi figli come il Figlio Gesù, delquale è nel contempo Madre e discepola, debba sempre essere all’inizio e al termine di ogni nostropensiero, parola, affetto e gesto, e costituire il tutto delle nostre vite. Così abbiamo affidato alla VergineMadre la nostra Comunità parrocchiale.

L’inizio del Cammino di Azione Cattolica in Parrocchia, lunedì 27 ottobre

La Festa parrocchiale della B.V. Maria della divina Grazia, domenica 26 ottobre

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CAMMINIAMO INSIEME AGENDA PARROCCHIALE

Grazie al nostro cuoco Ibrahim per il gustosissimo pranzo e ai ragazzi Cresimandi per il loro apprezzato servizio alle mense. Davvero bravi!

La statua lignea della Vergine collocata nel tempietto che domina il presbiterio della Collegiata

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INVITO DEL CORO CAMMINIAMO INSIEME

Il ritiro spirituale dei Cresimandi a Rovio, sabato 8 novembre

L'incontro dei Cresimandi con il Vescovo Valerio, prima tappa del Ritiro spirituale

Il Vescovo spiega ai Cresimandi il significato dei motti e degli stemmi episcopali

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CAMMINIAMO INSIEME VITA DELLA COMUNITÀ

La Cresima di 34 nostri ragazzi e ragazze, domenica 23 novembre.

Il Rosario Comunitario seguito dalla Castagnata, domenica 9 novembre

Al termine dell’Ottavario di preghiera per i defunti ci siamo ritrovati per la recita della Coronadel Rosario e per gustare i “Castegn di mort”. Un “grazie” rinnovato a Michele, Gaspare e Mattia chehanno procurato e arrostito le castagne. “Grazie” al Gruppo Famiglie che ha preparato la Sala, e“Grazie” a tutti coloro che hanno ancora reso possibile il bell’incontro autunnale.

Il salone del Centro Sant'Antonio preparato per l'occasione

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PROMEMORIA CAMMINIAMO INSIEME

PROMEMORIA Il 30 novembre, prima Domenica di Avvento, la Comunità parrocchiale consegnerà ai bam-

bini e ai ragazzi presenti alla Santa Messa delle 10.30, in Collegiata e alla Sacra Famiglia, il bellis-simo Calendario d’Avvento 2014 del quale vediamo solo la copertina. Questo Calendario d’Avvento,a differenza di tanti altri più commerciali, aiuterà i nostri bambini e le loro famiglie, a riscoprire ilvero Natale e a prepararlo con tutta la mente, con tutto il cuore e con tutte le forze!

Bambini e bambine, papà e mamme… non mancate!

Sempre il 30 novembre, primaDomenica di Avvento, il GruppoFamiglie della Parrocchia metterà invendita (i proventi serviranno perfinanziare Tombole, Aperitivi e altrieventi che il Gruppo organizza per laParrocchia) le Corone d’Avvento. Unsegno festoso e bello da tenere in unluogo centrale della casa così che lafamiglia possa raccogliersi in preghie-ra segnando così, con l’accensioneprogressiva delle quattro candele, ilcammino verso il Santo Natale delSignore.

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CAMMINIAMO INSIEME PROMEMORIA

Proposta di Azione Cattolica Adulti e Famiglie per tutti coloro che desiderano formarsi erinnovare sempre il loro impegno nella e per la Comunità parrocchiale:

“RIPARTIRE DALLA PAROLA”

meditazione guidata sul Vangelodella Domenica

Ritrovo al Centro Sant’Antonio i seguentilunedì sera dalle ore 20.15

Lunedì 24 novembreLunedì 01 dicembreLunedì 08 dicembreLunedì 15 dicembre

Lectio Divina sul Vangelo della Domenica: ogni Venerdì pomeriggio, alle ore 15.00 al CentroSant’Antonio.

“Parola di Vita” di ogni mese: alle 20.00al Centro Sant’Antonio o abbinata alla“Preghiera per la Pace”, sempre alle 20.00 inCollegiata.

Mese di Dicembre 2014: Martedì 2Mese di Gennaio 2015: Venerdì 2Mese di Febbraio 2015: Martedì 1Mese di Marzo 2015: Martedì 3

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PROMEMORIA CAMMINIAMO INSIEME

Parrocchie insieme - percorso di comunione alla luce della spiritualità dell’unità: 4 incon-tri, il sabato mattina dalle ore 9.00 alle ore 11.45 al Centro diurno comunale di Rivera

Per qualcuno la formazione cristiana si è fermata al catechismo ricevuto durante la prepara-zione al sacramento della cresima. A quanti sono interessati ad approfondire il proprio rapporto conDio e la vita di fede proponiamo un percorso di formazione alla luce della spiritualità dell’unità(chiamata anche spiritualità di comunione).

Ecco le tematiche che si approfondiranno con temi e testimonianze:

22.11.2014 Gesù Abbandonato, chiave dell’unità con Dio e con il prossimoLasciarci travolgere dall’amore “pazzo” di Dio che non ha esitato a morireper noi, per te e per me. L’amore a Gesù Crocifisso è il cuore della spiritua-lità di comunione e il segreto che ci aiuta a ristabilire l’unità con i prossiminei vari ambiti in cui ci troviamo a vivere.

24.1.2015 La Chiesa Comunione La spiritualità dell’unità ci stimola ad attualizzare il comandamento nuovodi Gesù, l’amore scambievole, non solo tra persona e persona, ma anche trai vari Movimenti e le Comunità parrocchiali, le Associazioni, gli antichiOrdini religiosi, le nuove Comunità.

21.2.2015 La sfida del dialogo tra cristiani di denominazioni diverseCurare il dialogo profondo come stile per avanzare nel cammino ecumeni-co oltre le difficoltà, imparando così a cogliere le ricchezze nascoste in ogniconfessione. Attraverso testimonianze e temi riaccendere o rinvigorire inognuno la passione per l’unità della Chiesa, Corpo di Cristo.

30.05.2015 La sfida del dialogo con fedeli di altre religioni e con il mondo contemporaneoOltrepassando il timore e la diffidenza arrivare a scoprire attraverso un “dia-logo rispettoso” le bellezze insite in ogni religione e i grandi valori che pos-siamo condividere anche con molti atei e agnostici.

Per poter far fronte alle spese (affitto sala, dispense ,ecc.) per la partecipazione agli incontri sichiede ad ogni partecipante un contributo unico di CHF 30.- grazie.

Per informazioni rivolgersi a*: Emilia Guggiari Tel. 091 945 17 39Enzo Bernasconi Tel. 091 972 30 80Don Carmelo Andreatta Tel. 091 751 38 53 Don Guido Pagnamenta Tel. 091 971 24 15

*Impegnati nella realtà di “Parrocchie nuove” legata al Movimento dei Focolari.

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CAMMINIAMO INSIEME LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO…

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO…

Una parola ai presbiteri. A voi sacerdoti mi viene di dire una sola parola: vicinanza! Vicinanzaa Gesù Cristo nella preghiera e nell’adorazione. Vicini al Signore! E vicinanza alla gente, al popolodi Dio che è stato affidato a voi. Amate la vostra gente. Siate vicini alla gente. Questo è quello chechiedo a voi. Questa doppia vicinanza: vicinanza a Gesù e vicinanza alla gente.

Una parola ai giovani. Sarebbe triste che un giovane custodisca la sua gioventù in una cassa-forte. Così questa gioventù diventa vecchia, nel peggiore senso della parola, diventa uno straccio,non serve per niente. La gioventù è per rischiarla, per rischiarla bene, rischiarla con speranza e perscommetterla su cose grandi. La gioventù è per darla perché altri conoscano il Signore. Non rispar-miate per voi la vostra gioventù, andate avanti!

Una parola alla famiglia. Le famiglie sono la Chiesa domestica dove Gesù cresce, cresce nel-l’amore dei coniugi, cresce nella vita dei figli. Per questo il Nemico attacca tanto la famiglia. IlDemonio non la vuole. Lui cerca di distruggerla, cerca che l’amore non sia lì. Le famiglie sono que-sta Chiesa domestica. Gli sposi sono peccatori come tutti. Ma vogliono andare avanti nella fede,nella sua fecondità, nei figli e nella fede dei figli. Il Signore benedica la famiglia, la faccia forte inquesta crisi nella quale il Maligno vuole distruggerla.

Una parola ai fratelli e sorelle malati. I fratelli e le sorelle che soffrono, che hanno una malat-tia, che sono disabili, sono fratelli e sorelle unti dalla sofferenza di Gesù Cristo, imitano Gesù nelmomento difficile della sua croce della sua vita. Questa unzione della sofferenza la portano loroavanti, per tutta la Chiesa. Grazie tante, fratelli e sorelle. Grazie tante per accettare ed essere untidalla sofferenza, grazie tante per la speranza che voi testimoniate, quella speranza che ci portaavanti cercando la carezza di Gesù.

Una parola ai nonni, agli anziani. Quelli sono l’assicurazione della nostra fede, i vecchi. Maguardate quando Maria e Giuseppe portarono Gesù al tempio ce n’erano due. Quattro volte, se noncinque, il Vangelo dice che sono stati condotti dallo Spirito Santo. E Maria e Giuseppe dicono chesono stati condotti dalla Legge. I Giovani devono compiere la Legge. Gli anziani come il buon vinohanno quella libertà nello Spirito Santo e così questo Simeone che era coraggioso ha inventato unaliturgia lì, e lodava Dio… Lo Spirito lo spingeva a fare questo. Gli anziani sono la nostra saggezza,sono la saggezza della Chiesa. Gli anziani che tante volte noi scartiamo. I nonni, gli anziani. E quel-la nonnina, Anna, ha fatto una cosa straordinaria nella Chiesa: ha canonizzato le chiacchiere. Macom’è questo? Perché invece di chiacchierare contro qualcuno, andava da una parte all’altra dicen-do: “È questo, è questo che ci salverà. E questo è buono”. Le nonne e i nonni, sono la nostra forza ela nostra saggezza. Che il Signore ci doni sempre anziani saggi, anziani capaci di donarci la memo-ria del nostro popolo, la memoria della Chiesa. E anche ci donino quello che di loro dice la letteraagli Ebrei: il senso della gioia. Dice che gli anziani salutavano le promesse da lontano. Che ci inse-gnino questo.

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L’OBOLO DI SANT’ANTONIO CAMMINIAMO INSIEME

NON DIMENTICATE LA VOSTRA COMUNITÀ

Il prossimo mese di gennaio 2015, più esattamente Domenica 18, festeggeremo il nostroPatrono Sant’Antonio abate. È ormai tradizione che a quella data venga raccolto l’Obolo diSant’Antonio. Come già sapete la nostra Parrocchia non vuole emettere nessuna tassa di culto,soprattutto perché crede ancora nel senso di responsabilità, nell’impegno e nella generosità di tuttii suoi membri per far fronte insieme a tutte le spese, ordinarie e straordinarie, che la Parrocchiadeve onorare.

Lo sappiamo: sono tempi difficili dal punto di vista economico e non solo. Oltretutto siamo con-tinuamente sollecitati anche da altri enti e associazioni che, giustamente, chiedono a loro volta unaiuto.

Ciò nonostante vi preghiamo di non dimenticare la Parrocchia che svolge una missione impor-tante all’interno della Società. È anzitutto un richiamo costante a quei Valori da cui è nata e pog-gia tuttora la nostra cultura. Valori che troppo spesso sono calpestati ma comunque invocati e l’as-senza dei quali produce una povertà immensa a tutti i livelli del nostro vivere.

Le strutture della Parrocchia, che servono primariamente per le attività parrocchiali, sono sem-pre tanto richieste anche per altri incontri e manifestazioni di tipo sociale, culturale o ricreativo eabbisognano di conseguenza di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Coi suoi svariati momenti d’incontro e con le sue proposte la Comunità parrocchiale svolge ancheun compito pubblico e culturale non da poco. Gli incontri con la gioventù, con le famiglie, gli anzia-ni, gli ammalati e tutti coloro che chiedono ascolto, accoglienza e aiuto non si possono quantifica-re, ma sono oltremodo preziosi.

Vi invitiamo quindi a guardare alla realtà parrocchiale come a una componente importante eirrinunciabile della Comunità sociale. A guardarvi con simpatia e con il desiderio forte di aiutarlaa continuare a svolgere la sua missione.

IN ALLEGATO TROVATE LA POLIZZA DI VERSAMENTO PER L’OBOLO DI SANT’ANTONIO

Già sin d’ora vi ringraziamo per la vostra generosa disponibilità nell’accogliere questa solleci-tazione.

Il Consiglio Parrocchiale I Sacerdoti della Parrocchia

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G.A.B. 6600 Locarno

Ritorni:

Parrocchia S. Antonio

6600 LOCARNO

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