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L’incontro con i catechisti 2 L’incontro con le Autorità di Marano 2 Buona Pasqua! 3 Il Calvario 3 giorni dopo 3 Eventi programmati dei prossimi mesi 4 La storia della Chiesa e del Castello di Monteleone 5 La visita all’Istituto S.Rocco 5 La Festa della Comunità 6 Il commiato 6 Aprile 2014 Aprile 2014 Aprile 2014 Aprile 2014 Sommario tra Cristo e quanti vivono ai margini della comunità. “Con il battesimo – ha detto – siamo diventati tutti discepoli di Dio ed ognuno è chiamato ad annun- ciare il Vangelo”. Rubina Moio Bollettino informativo della Comunità Parrocchiale S. Alfonso Maria de’ Liguori - Castello di Monteleone Via Castel Belvedere, 323 80016 Castello di Monteleone - Marano di Napoli (NA) tel. e fax 081 57.63.214 - email: [email protected] Giorni Feriali 18:30 Giorni Festivi 09:00 11:00 18:30 A conclusione della visita pastorale nella forania di Quarto, Mons. Gennaro Pascarella incontra la comunità di S. Alfonso Maria de’ Liguori. Accolto dal parroco don Marco Montella, da don Gennaro Pagano e da tanti fedeli, il Vescovo è restato nella parrocchia di Monteleone da sabato 29 marzo a do- menica 6 aprile. E’ stata una settimana ricca di impegni: ha incontrato i bambi- ni del catechismo ed i giovani dell’ora- torio, tutte le persone impegnate nelle attività della parrocchia e le istituzioni presenti sul territorio, ha visitato le scuole locali e le case degli ammalati. Il parroco, don Marco Montella, con sentimenti di gratitudine e con malce- lata commozione, ha rivolto il suo salu- to di benvenuto, esprimendo anche la gioia di tutta la comunità che, numerosa e con calore, ha accol- to il suo vescovo. Dopo una bre- ve ricostruzione della storia della parrocchia, don Marco ha poi ripercorso la sua esperienza di parroco a Monteleone, comin- ciata un anno e mezzo fa. “In questa zona – ha detto – priva di ogni luogo di aggregazio- ne, la parrocchia è l’unico punto di riferimento”. Nella sua breve esperienza nella “Chiesa del Ca- stello” don Marco ha visto e toccato con mano i problemi reali di questa parrocchia di periferia che, nonostante le sue strutture anco- ra insufficienti, si è dimostrata “dinamica ed attiva” grazie alla parte- cipazione della comunità sempre in fer- mento ed in continua crescita. “Sono venuto tra voi come fratello – ha detto Mons. Pascarella durante il rito di accoglienza – La visita mi mette in contatto diretto con le persone che mi sono state affidate, mi permette di conoscere i vostri volti, le vostre sto- rie, mi consente di pregare ancora più assiduamente per voi”. Il vescovo ha poi rivolto un pensiero per coloro che sono lontani dall’attività liturgica ed ha ricordato che lo spirito missionario che caratterizza una comunità cristiana ci chiede di creare occasioni di incontro Ritorniamo a far visita ai fratelli

Camminiamo insieme - Aprile 2014

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Giornalino della Parrocchia S.Alfonso Maria de' Liguori di Castello Monteleone (Fraz. di Marano di Napoli - NA).

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Page 1: Camminiamo insieme - Aprile 2014

L’incontro con i catechisti 2

L’incontro con le Autorità di Marano 2

Buona Pasqua! 3

Il Calvario 3 giorni dopo 3

Eventi programmati dei prossimi mesi 4

La storia della Chiesa e del Castello di

Monteleone

5

La visita all’Istituto S.Rocco 5

La Festa della Comunità 6

Il commiato 6

Aprile 2014Aprile 2014Aprile 2014Aprile 2014

Sommario

tra Cristo e quanti vivono ai margini

della comunità. “Con il battesimo – ha

detto – siamo diventati tutti discepoli

di Dio ed ognuno è chiamato ad annun-

ciare il Vangelo”.

Rubina Moio

Bollettino informativo della Comunità Parrocchiale

S. Alfonso Maria de’ Liguori - Castello di Monteleone

Via Castel Belvedere, 323 80016 Castello di Monteleone - Marano di Napoli (NA) tel. e fax 081 57.63.214 - email: [email protected]

Giorni Feriali 18:30

Giorni Festivi 09:00 11:00 18:30

A conclusione della visita pastorale

nella forania di Quarto, Mons. Gennaro

Pascarella incontra la comunità di S.

Alfonso Maria de’ Liguori. Accolto dal

parroco don Marco Montella, da don

Gennaro Pagano e da tanti fedeli, il

Vescovo è restato nella parrocchia di

Monteleone da sabato 29 marzo a do-

menica 6 aprile. E’ stata una settimana

ricca di impegni: ha incontrato i bambi-

ni del catechismo ed i giovani dell’ora-

torio, tutte le persone impegnate nelle

attività della parrocchia e le istituzioni

presenti sul territorio, ha visitato le

scuole locali e le case degli ammalati.

Il parroco, don Marco Montella, con

sentimenti di gratitudine e con malce-

lata commozione, ha rivolto il suo salu-

to di benvenuto, esprimendo anche la

gioia di tutta la comunità che,

numerosa e con calore, ha accol-

to il suo vescovo. Dopo una bre-

ve ricostruzione della storia

della parrocchia, don Marco ha

poi ripercorso la sua esperienza

di parroco a Monteleone, comin-

ciata un anno e mezzo fa.

“In questa zona – ha detto –

priva di ogni luogo di aggregazio-

ne, la parrocchia è l’unico punto

di riferimento”. Nella sua breve

esperienza nella “Chiesa del Ca-

stello” don Marco ha visto e

toccato con mano i problemi

reali di questa parrocchia di periferia

che, nonostante le sue strutture anco-

ra insufficienti, si è dimostrata

“dinamica ed attiva” grazie alla parte-

cipazione della comunità sempre in fer-

mento ed in continua crescita.

“Sono venuto tra voi come fratello –

ha detto Mons. Pascarella durante il

rito di accoglienza – La visita mi mette

in contatto diretto con le persone che

mi sono state affidate, mi permette di

conoscere i vostri volti, le vostre sto-

rie, mi consente di pregare ancora più

assiduamente per voi”. Il vescovo ha

poi rivolto un pensiero per coloro che

sono lontani dall’attività liturgica ed ha

ricordato che lo spirito missionario che

caratterizza una comunità cristiana ci

chiede di creare occasioni di incontro

Ritorniamo a far visita ai fratelli

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Martedì 1 aprile, presso la Parrocchia, si e’ tenuto l’incontro con le Autorità dell’-Amministrazione Comunale. Oltre al Ve-scovo e a don Marco, erano presenti il Sindaco di Marano, dott. Angelo Liccar-do, il Vicesindaco, Assessore alle Politi-che Sociali, avv. Teresa Giaccio, l’Asses-sore al Turismo della Provincia di Napoli, dott. Antonio Di Guida, e, ancora per il Comune di Marano, l’Assessore alla Pub-blica Istruzione, dott. Domenico D’Am-bra, l’Assessore alla Polizia Municipale ed alla Viabilita’, dott. Gaetano Orlando, l’Assessore all’Urbanistica, dott.ssa Giu-seppina Pennino, e i Consiglieri Comunali Luigi Di Marino e Salvatore De Stefano.

Com’e’ noto, la Parrocchia di S.Alfonso de’ Liguori, ubicata all’interno del terri-torio comunale di Marano, fa parte del territorio della Diocesi di Pozzuoli.

L’Assessore al Turismo della Provincia di Napoli accenna brevemente ai dati di configurazione e demografici dei Comuni di Marano e di Quarto, che fino al 1948 costituivano insieme il territorio del Comune di Marano. I due Centri, pur ugualmente vicini al Capoluogo, hanno subito sviluppi notevolmente diversi a motivo principalmente delle differenti possibilità di comunicazione con il Capo-luogo, sicuramente agevoli quelle del Comune di Quarto, collegata diretta-mente alla rete ferroviaria ed a quella autostradale; particolarmente di-sagevoli per il Comune di Marano, servito dalle sole strade che sca-valcano la Collina dei Camaldoli o che si collegano alla lontana Collina di Capodimonte. La sospensione negli anni Novanta del progetto relativo al Treno Leggero e la co-struzione del raccordo di Napoli con l’Asse Mediano hanno tagliato fuori la Città di Marano dalle gran-di vie di comunicazione e di acces-so al Capoluogo Campano. Per quan-to concerne le attività economiche i due Comuni hanno molte analogie, nel senso che entrambi registrano grandi difficoltà, aggravatesi con la crisi nazionale, che rendono molto arduo il compito delle Amministrazioni. Queste, molto più vicine alla cittadinanza di quanto non lo siano le Istituzioni Centra-li, costituiscono il primo riferimento della popolazione e, pertanto, sono de-stinatarie delle giuste rivendicazioni della popolazione. La mancanza di lavoro e’ la piaga che attanaglia gran parte de-gli abitanti, ma che colpisce in particolar modo la componente giovanile.

Il compito della Chiesa e’ dare speranza, anche se sussistono motivi per essere sfiduciati dalla mancanze di prospettive di lavoro, specialmente nel Nostro Sud. Papa Francesco, ha ricordato il Vescovo, ha esortato i giovani a “non lasciarsi rubare la speranza”.

Per le persone piu’ indigenti, sia la Chie-sa per il tramite della Caritas, sia il Co-mune direttamente intervengono prov-vedendo alla distribuzione periodica di derrate alimentari. Poiché, però, ne’ la

Chiesa ne’ il Comune possono creare posti di lavoro, le sole azioni che pos-sono svolgere sono intese a costituire le condizioni che possono creare le opportunità di assunzione, curando in particolar modo le attività formative, per i giovani ed i meno giovani.

Il Vescovo rileva la crescita di un nuo-vo fenomeno, che interessa soprattut-to i giovani, relativo all’emigrazione verso nazioni caratterizzate da econo-mie più ricche, quali la Gran Bretagna e la Germania. A questo proposito, per attenuare le difficoltà iniziali di colo-ro che sono diretti in Germania, rife-risce che la Diocesi di Pozzuoli, per il tramite della Caritas, ha organizzato e tiene corsi di formazione per l’appren-dimento della lingua tedesca.

Il Comune di Marano, ricorda l’Asses-sore per le Politiche Sociali, per alle-viare la piaga della disoccupazione, ha varato il progetto dei Tirocini Forma-tivi in forza del quale 150 persone, giovani e meno giovani, vengono assun-te presso aziende del territorio, che, per la durata di sei mesi, girano il co-sto della loro retribuzione a carico del Comune.

Passando a trattare questioni di natu-ra logistica, il Parroco evidenzia la difficoltà di aggregazione della popo-lazione della Parrocchia, che ammonta

a circa 1800 fedeli, a motivo dell’as-senza totale di una piazza o di altro luogo idoneo; la Parrocchia, in definiti-va, e’ l’unico luogo che svolge questa funzione. In considerazione di ciò, al fine di favorire il raggiungimento del luogo, suggerisce di effettuare dei lavori di sistemazione della parte fina-le di Cupa Monteleone, attualmente in discrete condizioni di viabilità soltanto da Via Castel Belvedere fino al piazza-le situato di fianco alla chiesa. Tali lavori, anche se fossero limitati alla sola pavimentazione di un percorso pedonale, consentirebbero un più age-vole collegamento con il tratto iniziale di Via Campana, anch’esso facente par-te del territorio comunale di Marano.

Il Sindaco ha assicurato che la richie-sta sarà attentamente considerata dall’Amministrazione ed ha promesso il suo personale impegno per una solu-zione positiva.

Antonio Galasso

Lunedì 31 marzo, Sua Eccellenza Mons. Gennaro Pascarella ha incontrato i catechisti che seguono in bambini nel corso di preparazione alla prima comu-nione e quelli che guidano i ragazzi fino alla cresima. Il vescovo ha ascoltato con vivo interesse le difficoltà che i catechisti incontrano nell’espletamento del proprio servizio: dalle problematiche del territo-rio alla crisi di valori, di ideali e di modelli adeguati, di una sana testimonianza di fede da parte della famiglia. I genitori, principali educatori di fede, troppo spes-so delegano ai catechisti le proprie com-petenze educative, lasciando alla Chie-sa il compito di stimolare la crescita spi-rituale dei propri figli.

“Non ci sono ricette per risolvere questi problemi – ha detto Mons. Pasca-rella – la crisi della famiglia è una que-stione mondiale. E’ necessario, però, che ognuno non si stanchi di fare la propria parte, se non otteniamo grandi frutti o risultati immediati, non bisogna scoraggiarsi o perdere la speranza”. Il vescovo ha ribadito, inoltre, l’importanza di riscoprire e promuovere fonti di comu-nicazione comprensibili dai bambini, di annunciare il Vangelo con un linguaggio capace di cogliere l’attenzione dei più piccoli. Nel ringraziare i catechisti per il servizio reso ha invitato tutti ad essere veri testimoni di fede e riprendendo le parole di Paolo VI ha ricordato che “l’uomo di oggi ascolta più i testimoni che i maestri e più i maestri se sono testimoni”.

La giornata si è conclusa con un incontro davvero “movimentato”, quello con i bambini del catechismo che, nu-merosi e con entusiasmo, hanno prima salutato il vescovo e poi sono rimasti in silenzioso ed attento ascolto delle sue risposte alle domande a raffica che gli hanno posto sulla sua vocazione, sul suo ruolo e sull’importanza della pre-ghiera.

Rubina Moio

Page 3: Camminiamo insieme - Aprile 2014

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«Perché piangi?».

Le tue lacrime non han-no più motivo di scorrerti dagli occhi. A meno che non siano l'ultimo rigagnolo di un pianto antico. O l'ulti-mo fiotto di una vecchia riserva di dolore da cui ancora la tua anima non è riuscita a liberarsi.

Lo so che hai buon gioco a dirmi che sto vaneggiando. Lo so che hai mille ragioni per tacciarmi di follia. Lo so che non ti mancano argo-menti per puntellare la tua disperazione. Lo so.

Forse rischio di restare in silenzio anch'io, se tu mi parli a lungo dei dolori dell'umanità: della fame, delle torture, della droga, della violenza. Forse non avrò nulla da repli-carti, se attaccherai il discorso, sulla guerra, sulla corsa alle armi o lo sfrutta-mento delle popolazioni più povere.

Forse vedrai vacillare anche la mia speranza, se continuerai a parlarmi di Teresa che, a trentacinque anni, sta mo-rendo di cancro. O di Corrado che, a dieci, è stato inutilmente operato al cer-vello. O di Nicola e Annalisa che, dopo tre anni di matrimonio e dopo aver mes-so al mondo un figlio, se ne sono andati ognuno per la sua strada, perché non hanno più nulla da dirsi.

Queste cose le so. Ma io voglio gio-carmi, fino all'ultima, tutte le carte dell'in-credibile e dire ugualmente che il nostro pianto non ha più ragione di esistere. La Risurrezione di Gesù ne ha disseccate le sorgenti. E tutte le lacrime che si trovano in circolazione sono come gli ultimi scoli delle tubature dopo che hanno chiuso l’acquedotto.

Riconciliamoci con la gioia. La Pasqua sconfigga il nostro peccato, frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristez-

ze, le malattie, i soprusi, e perfi-no la morte, dal versante giusto: quello del «terzo giorno».

Da quel versante, il luogo del cranio ci apparirà come il Tabor. Le croci sembreranno antenne, piazzate per farci udire la musi-ca del cielo. Le sofferenze del mondo non saranno per noi i rantoli dell'agonia, ma i travagli del parto. E le stigmate, lasciate dai chiodi nelle nostre mani cro-cifisse, saranno le feritoie attra-verso le quali scorgeremo fin d'ora le luci di un mondo nuovo.

don Tonino Bello (1935 - 1993

Carissimi amici,

quest’anno ho pensato di espri-mervi i miei auguri di una Santa Pasqua con una lettera scritta da mons. Antonio Bello alla sua comu-nità Diocesana. Tempo fa qualcuno ha scritto: “Volevo determinare i confini di un’isola, ma ho scoperto le frontiere di un oceano”. Spero che la lettera vi aiuti a vivere le celebrazioni della Passione, Morte e Resurrezione del Nostro Signore Gesù Cristo non come un momento isolato nella nostra vita, ma come l’inizio di un viaggio nel mare dell’a-more di Dio.

Vi benedico tutti con affetto. Vostro don Marco

Il Calvario tre giorni dopo

I Vangeli ci raccontano numerose apparizioni del Risorto avvenute nel gior-no di Pasqua.

Se è lecito esprimere delle preferen-ze, quella che mi commuove di più è l'apparizione a Maria di Magdala, pian-gente accanto al sepolcro vuoto.

Le si avvicina Gesù e le dice: «Perché piangi? Donna, le tue lacrime non hanno più motivo di scorrerti dagli occhi. A me-no che tu non pianga per gioia o per amore. Vedi: la collina del Calvario, che l'altro ieri era solo un teschio coperto di fango, oggi si è improvvisamente allaga-ta di un mare d'erba. Il cielo, che venerdì era uno straccio pauroso, oggi è limpido come un sogno di libertà. Siamo appena al terzo giorno: ma sono bastate queste poche ore perché il mondo facesse un balzo di millenni. No, non misurare sui calendari dell'uomo la distanza che se-para quest'alba luminosa dal tramonto livido dell'ultimo venerdì. Non è trascor-so del tempo: è passata un'eternità. Donna, tu non lo sai: ma oggi è comin-ciata la nuova creazione.”

Cari amici, nel giorno solennissimo di Pasqua anch'io debbo rivolgere a cia-scuno di voi la stessa domanda di Gesù:

DELLA NOSTRA PARROCCHIA

Martedì 29 Aprile ore 19.00 Interverrà Fabio Cutolo,

autore del libro La Chiesa del Castello di Monteleone

CURIOSITA’, RACCONTI E FOTOGRAFIE

CELEBRAZIONI PRIME COMUNIONI

Quest’anno 43 bambini riceveranno Gesù per la prima volta

Domenica: 25 maggio 1 giugno 8 giugno

Domenica 27 Aprile ore 15.00

Coroncina della Divina Mise-ricordia, segue S. Messa

DOMENICA DELLA MISERICORDIA

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Giovedì 22 maggio ore 18.30 S. messa con Intenzione di guarigione

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DOMENICHE DELLA SOLIDARIETA’ “Non importa quanto si da ma quanto amore si mette nel dare” (Madre Teresa di Calcutta)

In queste Domeniche si raccolgono generi alimentari, prodotti per l’igiene personale, saponi di vario genere, scarpe e indumenti intimi nuovi, i quali si possono depositare nella cesta che si troverà in chiesa nei pressi dell’altare.

Domenica: 27 aprile - 18 maggio - 22 giugno - 20 luglio

Il mercoledì successivo alla domenica della raccolta “CARITAS” vi sarà la distribuzione e l’assistenza alle famiglie bi-sognose della parrocchia.

Tutti i giovedì, inoltre, sarà data assistenza agli extracomunitari presenti sul territorio della nostra parrocchia.

Pellegrinaggio Parrocchiale a MEDUGORJE Da Lunedì 18 a Domenica 24 Agosto 2014

Viaggio in pullman g.t. da Marano e nave con partenza da Ancona. Visita di Manoppello, Loreto e Santuario di S. Rita da Cascia. Il programma completo e’ disponibile in parrocchia.

Venerdì 27 giugno SOLENNITÀ DEL SACRATISSIMO

CUORE DI GESÙ

Ore 17.00: Esposizione Eucaristica e adorazione personale e comunitaria

Ore 18.00: S. Rosario

Ore 18.30 S. Messa e atto di consacrazione Tutte le sere: Ore 18.00 S. Rosario

Ore 18.30 S. Messa con riflessione (1a. e 2a. lettera di S. Paolo ai Corinzi)

MAGGIOMAGGIOMAGGIOMAGGIO

Venerdì 2 Maggio, dopo la S. Messa ADORAZIONE EUCARISTICA

Giovedì 8 Maggio Beata Vergine Madonna di Pompei

Ore 11.30 S. Messa Ore 12.00 Supplica alla Madonna

Mercoledì 21 maggio ore 14.00 Pellegrinaggio Mariano al Santuario

Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso

Giovedì 22 maggio ore 18.30 S. messa con Intenzione di guarigione

GIUGNOGIUGNOGIUGNOGIUGNO

Venerdì 6 Giugno, dopo la S. Messa ADORAZIONE EUCARISTICA

Giovedì 19 Giugno ore 18.30 S. messa con Intenzione di guarigione

Sabato 21 giugno Pellegrinaggio Santa Maria Goretti

Santuario Madonna della Civita (Gaeta) Partenza ore 6.30 con pranzo incluso

Page 5: Camminiamo insieme - Aprile 2014

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Peccato Originale. Fu soltanto nel 1945 che la chiesa divenne parroc-chia e, nel 1986, assunse la denomi-nazione attuale: Sant’Alfonso de’ Liguori, Beata Maria Vergine Im-macolata e S. Andrea Avellino.

Per tutti noi, però, rimane “’a Chie-sa d’ ‘a Madonna d’ ‘o Castiello”.

Antonio Galasso

splosione di colori rappresentati da tante bandierine a forma di piccole manine. Ha incontrato poi gli alunni delle classi elementari. “Non potevo fare a meno di venire a trovare voi che siete i vicini di

casa” – ha detto il vescovo ai bambi-ni che l’ hanno accolto con entu-siasmo. Si è intrat-tenuto con loro rispondendo ad alcune domande che gli sono state poste sulla sua vita oltre che su temi attuali come la questione della terra dei fuochi e l’importanza dei mezzi di comuni-cazione.

“Riguardo alla salvaguardia dell’-ambiente - ha risposto mons. Pascarella – pren-diamo esempio da San Francesco che amava la na-tura e tutte le creature di Dio. Certamente c’è indignazione per coloro che per interesse persona-le continuano a distruggere non solo il patrimonio ambientale ma anche il nostro futuro, l’importan-te è che ognuno comprenda che per proteggere la natura bastano piccoli gesti quoti-diani.”

“I mezzi di comu-nicazione – ha continuato – sono sicura-mente potenti strumenti di arricchimento culturale ma possono anche diventare fonte di danno spirituale o di cattivo e-sempio. E’ compito dei genitori educare ad essere selettivi nell’uso dei media, indirizzare i figli a farne un uso moderato e disciplinato, cliccando solo quelli che trasmettono un esempio positivo”.

Nel congedarsi il vescovo ha invitato tutti i bambini a recitare insieme il Padre Nostro, “la preghiera che ci ha insegnato Gesù e che ci ricorda che siamo tutti figli di un solo Dio ed in quanto figli siamo tutti fratelli e sorelle”.

Rubina Moio

Lo scorso mercoledì 2 aprile la co-munità parrocchiale di Monteleone, riunitasi attorno al suo Vescovo ed al suo Parroco, ha trascorso una piacevole ed istruttiva serata par-tecipando al Convegno sulla storia del Castello e della Chiesa, che ha avuto come moderatore il profes-sor Silvio Casella. Hanno fornito il proprio dotto contributo Fabio Cu-tolo, archivista della Diocesi di Pozzuoli, Stefania Persico, storica del Medioevo, Antonio Guarino, architetto, Leonardo di Mauro, vice presidente dell’Istituto Italia-no Castelli e Luigi Maglio, presiden-te della sezione campana dell’Isti-tuto Italiano Castelli. Chi avrebbe mai pensato che quella costruzione anticamente fortificata, oggi al-quanto rimaneggiata, conosciuta con il nome di Castello di Monteleo-ne, fu costruita per volontà di Fe-derico II di Svevia nel 1227? Il primo nome che le fu assegnato fu quello di Castel Belvedere: non e’ difficile immaginarne il motivo se si considera il magnifico panorama sulla conca di Quarto che si gode dalla sua posizione, e che, all’epoca della sua costruzione, doveva appa-rire ancora più suggestivo. L’impe-ratore, che vi soggiornò durante le sue battute di caccia nel territorio boscoso compreso tra gli attuali territori di Qualiano, Giugliano, Marano e Quarto, fece costruire al suo interno anche una cappella “de palatio”. Con l’avvento della dina-stia dei d’Angiò il castello fu prima abbattuto e subito dopo ricostrui-to e ingrandito, divenendo per cir-ca sei mesi la residenza di Carlo I. Conseguentemente, circa sessanta famiglie che abitavano nelle vici-nanze furono costrette a spostarsi in una località poco distante, costi-tuendo l’insediamento che oggi co-nosciamo come San Rocco. Durante la dominazione Aragonese, il ca-stello subì un lento declino finché, agli inizi del Cinquecento, divenne di proprietà dei Duchi di Monteleo-ne. Per consentire la vita religiosa degli abitanti della zona, in un pe-riodo non esattamente precisato del XVIII secolo, di fianco al ca-stello, proprio nel luogo dove sorge la chiesa attuale, fu edificata una cappella, che fu aggregata alla Dio-cesi di Napoli. A seguito di una lun-ghissima vertenza tra le Diocesi di Napoli e di Pozzuoli, nel 1808 la cappella ed il territorio circostan-te furono attribuiti alla Diocesi di Pozzuoli e nel 1883 la cappella fu intitolata alla Beata Vergine Senza

La storia della Chiesa e

del Castello di Monteleone

Giovedì 3 aprile, seguendo il calenda-rio degli incontri preparato da don Marco, il vescovo si è recato presso il vicino Istitu-to San Rocco, Scuola dell’Infanzia ed Ele-mentare.

Dopo il saluto della Vice Preside, dott.ssa Cristina Mirabella, della responsa-bile del plesso, maestra Anna De Luise e di tutto il personale docente, mons. Pasca-rella ha incontrato i bambini della mater-na che hanno manifestato la loro gioiosa accoglienza con musica, canti ed un’e-

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AD USO INTERNO DELLA COMUNITA' PARROCCHIALE

DI S. ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI

Castello di Monteleone Marano di Napoli (NA)

[email protected]

Responsabile di Redazione :

don Marco Montella

Hanno collaborato a questo numero :

Antonio Galasso e Rubina Moio

Disegni: Qumran2

Foto: Antonio Di Maio, Antonio Galasso e Rino Marfella

Impaginazione: Antonio Galasso

Link per questa pubblicazione:

http://it.calameo.com/books/0011592706c9

duttore della serata, Enzo Evangelista, ha augurato a tutti buon diverti-mento ed ha dato inizio alla festa, annun-ciando l’esibizio-ne della cantan-te napoletana Eleonora Sere-na, meglio cono-sciuta con l’ap-pe l la t iv o d i Sciantosa. Sono state accolte con vivi applausi di gradimento le sue interpretazioni di tre classici della canzone partenopea: “’A tazza ‘e cafè”, “Tammurriata nera” e “Tuppe tuppe mariscià’”. E’ stata poi la volta dei giovani dell’oratorio della Parroc-

chia che, sotto la guida dell’instan-cabile animato-re Marco Maiora-no, si sono esibiti in una manifesta-zione in favore della Pace, me-diante la sfilata di coppie di gio-vani e ragazzi, ciascuna rappre-sentativa di una diversa Nazione della Terra.

Al termine, il no-stro Parroco,

Domenica 6 aprile si è conclusa con una celebrazione eucaristica la visita pa-storale di Sua Eccellenza Mons. Gennaro Pascarella presso la parrocchia Sant’Al-fonso Maria de’ Liguori. Durante l’omelia il vescovo ha voluto evidenziare quanto fosse spiritualmente viva la comunità di Monteleone,che con il suo parroco cerca di vivere nel Signore, una comunità con-sapevole che la visita pastorale è stata un momento di arricchimento spirituale, un’ occasione per incoraggiare il cammino di fede di ciascuno.

“Il tempo è una responsabilità, - ha detto Sua Eccellenza – un dono che non possiamo sprecare, ed io, con questa Eucaristia, voglio ringraziare il Signore per il tempo che mi ha dato per vivere con voi.

In questa settimana – ha continuato – ci sono stati momenti di ascolto perso-

Il commiato

nale e di incontri di preghiera; porto con me la saggezza degli anziani, l’en-tusiasmo dei giovani, la gioia dei bambi-ni”.

Il vescovo ha poi incoraggiato l’as-semblea a dare spazio nella vita perso-nale e comunitaria alla parola di Dio, luce dei nostri passi, a cogliere ogni momento della vita, anche quelli più bui, come un tempo di grazia.

A conclusione della santa messa don Marco ha salutato e ringraziato il vescovo per la sua presenza, per le sue intense parole, per i ricordi che ha la-sciato nella comunità del Castello che ha avuto modo di conoscere, apprezza-re e riscoprire il suo vescovo. “Una sola parola racchiude il sentimento che ab-biamo vissuto insieme: Grazie!”

Rubina Moio

Sabato sera 5 aprile, nel piazzale laterale della Chiesa, si è svolta la Festa della Comunità, tanto attesa dai più piccoli, ma che ha visto an-che una numerosa partecipazione degli adulti. Il Buon Dio, a cui erano state rivolte accorate preghiere fin dai giorni immediatamente prece-denti, ha esaudito i fedeli della Chie-sa della Madonna del Castello facen-do sì che il tempo meteorologico te-nesse, nonostante le previsioni di possibili precipitazioni. C’era sì un bel freschetto, che consigliava a tutti di coprirsi per bene, ma occorre pur tener conto che siamo ancora agli inizi di aprile e la primavera è appe-na iniziata. Oltre al palco, allestito in gran fretta in un angolo del piazzale, tutto intorno vi erano diversi gazebo per la vendita di piccoli oggetti di artigianato. Alle 20 in punto il con-

don Marco, è salito sul palco e, dopo aver ringraziato gli organizzatori della serata e tutti gli intervenuti, ha chiesto a Mons. Pascarella di rag-giungerlo. E’ stato questo il momento in cui don Marco, rivolgendosi al No-stro Vescovo, gli ha consegnato in dono un televisore a nome di tutta la Comunità. Monsignor Pascarella, visibilmente commosso, ha ringrazia-to con sincerità ed ha confermato ai suoi “fratelli” che porterà per sem-pre nel proprio cuore le prove delle manifestazioni di affetto ricevute e che ricorderà tutti nelle sue preghie-re.

Con un applauso caloroso e pro-lungato rivolto al Nostro Vescovo è finita così una bella serata, lascian-doci con un po’ di malinconia, ma anche con la certezza che rimarrà a lungo nella memoria di ciascuno di noi.

Antonio Galasso