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NUMERO NUMERO 1/2010 1/2010 giornalino educativo La identit La identit sessuale sessuale del bambino! del bambino!

BRICIOLE EDUCATIVE 1/2010

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Piccolo giornalino per genitori. Questo numero descrive l’identità sessuale del bambino.

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Page 1: BRICIOLE  EDUCATIVE  1/2010

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giornalinoeducativo

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ddeell bbaammbbiinnoo!!ddeell bbaammbbiinnoo!!

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P er quanto riguarda il mondo dei valori,l’educazione nell’ambito della sessualità

dovrebbe essere compiuta in riferimento aqueste realtà che sono indissolubilmentelegate alla corporeità e che vengono univer-salmente vissute come valori. L’indicazionedi tali valori fornisce la motivazione per rea-lizzare nella propria esistenza il bene, anchese il suo raggiungimento è difficile.

LA FAMIGLIAIl primo valore è la vita familiare, in

relazione alla quale l’educatore può incon-trare grosse difficoltà: infatti spesso nellefamiglie ci sono segni di patologie. Tuttavia,non esiste alcun uomo che non vorrebbeessere felice in famiglia.

I bimbi conoscono bene la vita familiare,

poiché partecipano ininterrottamente adessa. Per loro è un dramma se la vita familia-re costituisce la sorgente di tensioni e di offe-se. Tuttavia l’educatore può mostrare al suoeducando che l’esistenza in famiglia è per luiun vero valore, proprio perché egli collega adessa così tante aspettative. Quindi non saràdifficile mostrare la vita sessuale come ele-mento importante per creare l’esistenza dellafamiglia: sarà il fattore che o distrugge lafamiglia o forma la sua unità. Proprio i prin-cipi etici riguardanti la vita sessuale troveran-no la propria giustificazione nel bene dell’esi-stenza della famiglia. Discutendo sulla vitafamiliare, sarà positivo rivolgere l’attenzionesulle leggi della comunità familiare (l’amoree la giustizia) e sui legami che la uniscono (lapaternità e la maternità; l’amore).

I VALORI DI RIFERIMENTO PER L’EDUCAZIONE DELLA PERSONA

COME UOMO E COME DONNA

I VALORI DI RIFERIMENTO PER L’EDUCAZIONE DELLA PERSONA

COME UOMO E COME DONNA

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1Briciole educative

•La maturità nella sfera del sesso- Due modi di essere: quello femminile e quello maschile (parte 1) . . . . . 2

•Lo sviluppo del bambino e della bambina . . . . . . . 4

•Vivete in accordo con i principi . . . 6•La femminilità e la mascolinità . . . 8•L’identificazione sessuale dei bambini . . 10

•La figlia ed il papà . . . . . . 12•Le bimbe... I bambini... . . . . . 14•Lo sviluppo del bambino e della bambina

(una continuazione) . . . . . . . 16

O gni neonato nasce come femminuc-cia o come maschietto. Non è impor-

tante se volevamo una bimba o un bimbo.L’importante è accettare il sesso del bimboo della bimba, poiché se senza accorger-cene accenniamo al fatto che desiderava-mo fosse di sesso opposto, questa nostraaffermazione sarà molto dolorosa per ilnostro figlioletto o la nostra figlioletta, epotrà riflettersi molto negativamente sullasua esistenza futura. I nostri figli sonomolto sensibili a proposito della questio-ne: “Realizzo le aspettative dei miei geni-tori?”, e se hanno l’impressione di nonappagarle, essi giustificano con questomotivo ogni mancanza di amore da partedei genitori, anche compiuta involontaria-mente. Spesso sono in grado di fare tuttoper soddisfare il papà e la mamma, perconquistare il loro amore. Infatti per lorol’affetto è come l’ossigeno per respirare.

I seguenti numeri delle “Briciole”saranno dedicati alla sessualità della per-sona umana: qual è il suo ruolo, come ladonna si differenzia dall’uomo, a qualicompiti sono destinati l’una e l’altro.Successivamente ci occuperemo dei pro-blemi legati alla difficoltà di identificarsicon il proprio sesso da parte dei giovanicontemporanei.

In questo numero rifletteremo in chemodo si presenta la sessualità umana,come affrontare la questione dell’educa-zione di un bambino e quella di una bam-bina, come tale processo si differenzia e apartire da quale età bisogna rivolgere lapropria attenzione sulla diversa crescitadel nostro bimbo o della nostra bimba.

La Redazione della Casa Editrice Mimep-Docete

INTRODUZIONE

CONTENUTI

BRICIOLE EDUCATIVE Un e-giornalino per i genitori.Edito dalla Casa Editrice MIMEP-DOCETE, via PapaGiovanni XXIII, 4; 20060 Pessano con Bornago (MI).Preparato dal gruppo redazionale.

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2 Briciole educative

Inizio forse con un sorriso, poiché mi piaceiniziare “sorridendo”. Quando incontro i

giovani nelle varie scuole, guardando la sala,nella quale a volte si trovano perfino 600 per-sone, affermo: “Vi osservo, miei cari, e vedoche in questa sala non c’è nemmeno un indi-viduo”. Ed allora questi giovani, incuriositi,esclamano: “Come può essere? Don, spiega-teci!”. Allora io sorrido e dico: “Davvero inquesta sala… anche se guardo attentamente,non vedo alcun individuo. Infatti noto che cisono soltanto ragazze e ragazzi. Indicatemiqualcuno che non sia né una ragazza né unragazzo, ma soltanto un individuo. Non lotroveremo”.

LA SESSUALITA’ UMANALa sessualità consiste nel fatto che nessu-

no di noi vive semplicemente come indivi-duo, in generale, in teoria, ma che viviamo ocome donne o come uomini. Sono due modidell’essere uomo, ed ognuno di noi vivesecondo uno di questi due modi: o sono unadonna o sono un uomo. E’ difficile essereuomo-donna o donna-uomo, sarebbe undisordine, parlando “con un sorriso”, masicuramente non sarebbe un criterio di matu-rità. Quindi la sessualità è un fatto, secondocui non esiste semplicemente l’individuo, mal’individuo o come donna o come uomo.

LE FEMMINISTE

Voglio subito affermare un po’ in modoprovocatorio che questo fatto non piace a tuttele persone. Il fatto che esistiamo o come donneo come uomini non piace soprattutto a duegruppi molto seguiti dai media: le femministe egli attivisti omosessuali. Devo pronunciare taligravi parole, poiché questa è la verità.

Le femministe non vogliono parlare a pro-posito della sessualità e fanno finta di nonsapere che la gente è influenzata dalla ses-sualità, perché esse trattano la parificazionetra le donne e gli uomini basandosi sul prin-cipio che le donne devono diventare similiagli uomini: lavorare in modo simile, viverein modo simile, avere abitudini simili, divor-ziare in modo simile, e quindi alle femmini-ste non piace mostrare le differenze tra i sessi,e soprattutto esse non concordano con il fattoche l’individuo esiste in due modi diversi.

ATTIVISTI OMOSESSUALIDall’altra parte, anche agli attivisti omo-

sessuali piace nascondere il fatto che esistia-

LA MATURITA’ NELLA SFERA DEL SESSO

La sessualità è un fatto: nessuno di noi esistesemplicemente come individuo, così in generaleed in teoria, ma viviamo o come donne o comeuomini.

PARTE 1

ESISTONO DUE MODI DI ESSERE:quello femminile

EE QQUUEELLLLOO MMAASSCCHHIILLEE

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mo in due diversi modi, perché essi propon-gono l’isolamento tra le donne e gli uomini:che ciascun sesso si isoli dall’altro e che cer-chi i legami all’interno del proprio sesso. E diconseguenza vogliono convincere innanzi-tutto se stessi ma anche gli altri, che il contat-to con il proprio sesso è ugualmente buono erende felici come il rapporto con le personedell’altro sesso. Questa non è la verità, maquando si vuole nascondere che ciò non èvero, bisogna nascondere il fatto che le diffe-renze tra i sessi esistono e sono grosse.

QUALI SONO LE DIFFERENZE?Ed ecco la domanda: che cosa ci differen-

zia prima di tutto? L’uomo e la donna sonodue modi molto simili di essere persona, osono diversi, e forse molto diversi?

Ovviamente, per quanto riguarda la digni-tà, sia le donne che gli uomini hanno identicovalore. Siamo pienamente persone, possedia-mo completa dignità dei figli di Dio, e siamototalmente chiamati alla santità ed alla salvez-za. Invece, per quanto riguarda il modo diesprimere l’umanità, siamo molto differenti.

Tra le migliaia di differenze tra donne euomini, la diversità più importante a mio pare-re, consiste nel fatto che le donne vivono dipiù nel mondo delle persone e gli uominivivono di più nel mondo degli oggetti, e avolte trattano come oggetti anche le persone.Perciò le donne sono più geniali degli uomini:l’uomo è comune, mentre la donna è geniale.

LA GENIALITA’ FEMMINILEIl Santo Padre Giovanni Paolo II ha parla-

to molto spesso a proposito del “genio fem-minile”. Non mi sembra abbia mai parlatodella genialità maschile, poiché GiovanniPaolo II non aveva l’abitudine di parlare dicose inesistenti. Anche l’uomo può diventaregeniale nella propria umanità, se impareràdalle donne, questa è la condizione indispen-sabile. Le donne vivono più nel mondo dellepersone, sono più sensibili al mondo delle

persone, si interessano di più al mondo dellepersone, agiscono di più per gli altri. Sonopiù sensibili e più competenti nelle relazionicon le altre persone. Sono più capaci nel-l’ascolto rispetto agli uomini. Parlo di caratte-ristiche statistiche, poiché ci possono sempreessere delle eccezioni, ma statisticamente ledonne ascoltano meglio gli altri e sono edu-catrici più brave.

Gli uomini scrivono libri di psicologia e dipedagogia, ma sono soprattutto le donne adessere educatrici, non gli uomini. Gli uominial massimo elaborano le teorie, e a volte pro-pongono delle strane teorie.

Quindi le donne vivono più nel mondodelle persone rispetto agli uomini. Ed il funzio-namento nel mondo delle persone è più diffi-cile del funzionamento nel mondo deglioggetti. E per questo motivo, nel senso dellasensibilità, dell’umanità e della capacità direlazionarsi nel mondo umano, e non soltantonel mondo degli oggetti, le donne dominanosugli uomini. Non c’è bisogno di nasconderlo.

D’altra parte, la Chiesa da sempre haaffermato che la Persona più magnifica del-l’universo e di tutti i tempi è una donna, enon un uomo: Maria. Qualcuno dirà chequesta Persona più significativa di tutti èGesù, ma Gesù si trova al di sopra degliuomini perché è Figlio di Dio. Invece quandoparliamo di noi, uomini, riconosciamo che laPersona più stupenda è proprio Maria. ss

3Briciole educative

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CHE COSA CI HA DATO LA NATURA?L’educazione di un bimbo deve essere dif-

ferente da quella di una bimba, almeno a causadella diversa struttura del cervello, che influiscesugli altri comportamenti già quando si è neo-nati. Le bambine si concentrano sui volti, ascol-tano più attentamente. I bambini sono più inte-ressati all’ambiente circostante, perciò cercanogli oggetti, gesticolano di più, sono più irre-quieti. Le bambine, e poi le donne, sono piùsensibili al tatto, e perciò è più facile calmarleabbracciandole, mentre un bambino si tran-quillizza attirando l’attenzione su di sé. Cosìavviene il più delle volte.

Con il passare degli anni, con la crescita, ledifferenze aumentano. Le bambine dalla nasci-ta sono capaci di ascoltare, perciò i genitoriparlano di più a loro ed esse sviluppano piùvelocemente la capacità di parlare. Questofatto ha anche un legame con gli estrogeni,ormoni femminili, chevelocizzano lo svilup-po dei collegamentitra le

due metà di cui è composto il cervello. Perquanto riguarda i bambini, iltestosterone maschile rallentaquesto processo, mentre laloro parte destra del cervel-lo è più sviluppata chenelle bambine. Essihanno più biso-gno di spazio, dimovimento, so-no più sviluppatifisicamente, maanche, spesso, sicomportano inmodo più ag-gressivo.

Invece lebambine sono più emotive. Poiché utilizzanoprima entrambe le metà del cervello, le loroemozioni sono più caotiche. I bambini, che uti-lizzano più spesso una sola metà del cervello,sono più capaci nel controllarle.

I BAMBINI DI DUE E TRE ANNII bambini hanno più difficoltà a condivide-

re le proprie cose, fatto che si nota soprattuttoquando hanno due - tre anni, perché allora neibimbi prende forma il bisogno del possesso. Lebambine di due o più anni accettano molto piùfacilmente i coetanei che si aggiungono algruppo, mentre i bambini di solito non presta-no attenzione a loro. I bambini hanno più dif-ficoltà ad imparare i principi che guidano ungruppo, per esempio che bisogna aspettare ilproprio turno.

I bambini hanno più spesso difficoltà asepararsi dai genitori. Percepiscono maggior-mente la sensazione del timore, forse perchématurano emotivamente più tardi. Le bambinesono più socievoli, intessono le relazioni più

LLoo ssvviilluuppppooDEL BAMBINO E DELLA BAMBINAI bimbi nascono come maschietti o femminucce.Noi, genitori, abbiamo influsso sulla loro com-prensione della propria mascolinità o femminili-tà. Amiamo i nostri piccoli indipendentemente dalloro sesso – questo è ovvio. Ma educheremonello stesso modo una figlia ed un figlio?

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facilmente, sono più indipendenti e di solitopiù gentili.

In questa età le bambine sono anche piùabili manualmente – disegnano e scrivono piùfacilmente. Invece i bambini hanno più intuitonel costruire.

Le bambine si esprimono meglio verbal-mente e leggono con più facilità. Per un bam-bino di tre anni è più difficile concentrarsi sul-l’apprendimento, spesso preferisce giocareancora. Le bambine si concentrano meglio edascoltano più attentamente. Tuttavia queste dif-ferenze poi si bilanciano per mezzo delle espe-rienze compiute dai bimbi.

I bambini e le bambine in età d’asilo hannodifferenti preferenze e diversi interessi. Bisognacreare modalità di attività nelle quali ciascunsesso possa realizzare le proprie esigenze. Maovviamente i bambini dovrebbero possedereanche uno spazio comune, almeno per notarein che cosa differiscono gli uni dalle altre.

QUALI STEREOTIPI EVITARE QUANDO SI EDUCA?Alle bambine la società permette maggior-

mente di piangere, di mostrare i propri senti-menti. Invece ai bam-

bini da quandosono piccoli sidice: “Non pian-gere, non sei una

femminuc-cia!”.

Vogliamo educare i bambini come uominiduri. Ma questo è uno stereotipo errato. La con-seguenza? Poi le donne si aspettano che gliuomini mostrino le proprie emozioni, mentreessi non ne sono capaci, poiché quando eranobambini hanno appreso l’insegnamento tacito:“Non sta bene che i ragazzini siano sensibili”.Ogni bambino deve trovare uno sfogo per leproprie emozioni. A volte deve poter piangere,e trovare il tempo per “buttar fuori” le emozio-ni negative. Vale la pena creare in casa unangolo per i giochi, nel quale il bimbo si sentasicuro ed abbia la sensazione che in quel luogopuò agire liberamente.

Ovviamente un ragazzino ha bisogno diautorità più forti, di regole più chiare. Un ruoloimportante nella sua educazione spetta alpadre, perché è lui che deve indicare il model-lo di comportamento; per esempio, che si puòessere contemporaneamente ben educato edeciso, che la virilità non esclude l’affettuosità.Invece nella figlia il padre deve far sorgere laconvinzione che l’uomo può dare alla donnala sensazione di sicurezza.

continuazione - pagina 16

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AA l giorno d’oggi si parla molto dell’inse-gnare ai nostri figli i principi, mentre

dovunque ci giriamo, vediamo dei bambini diotto anni che guardano serial televisivi volga-ri, dei bambini di dieci anni che ballano alritmo di canzoni i cui testi sono pieni di eroti-smo, e delle ragazzine di dodici anni che sitruccano come Britney Spears. Per troppibambini contemporanei, le bugie e le falsitàsono accettabili, a condizione che non ver-ranno scoperti – e se vengono scoperti, la lororisposta consiste unicamente in un’alzata dispalle e nel commento: “Beh, e allora?”. Lasocietà cerca una via d’uscita da questa situa-zione.

Ecco la regola numero uno: agite in accor-do con i vostri principi.

I vostri figli imparano osservandovi. Checosa apprenderanno? Che cosa fate se la cas-siera vi dà di resto 20 euro al posto di 10?Nascondete la differenza in tasca, secondo latacita regola: “E perché no?”, mentre i vostrifigli vi osservano? Che cosa impareranno aproposito dell’onestà? Quando per strada unamacchina vi impedisce un veloce attraversa-mento, che cosa apprenderanno da voi i vostrifigli? Quando una persona attraente dell’altro

sesso vi passa accanto, quando i vostri amiciiniziano a prendere in giro qualcuno, quandol’arbitro prende una decisione sbagliatadurante una partita degli juniores – quali valo-ri notano in voi i vostri figli?

Non potete lamentarvi che è colpa dellasocietà, se voi stessi non siete migliori.

Recentemente, la nostra figlia più piccola,Lauren, si pavoneggiava di possedere 10 euro,che per una bambina di 7 anni è tanto.Tuttavia, non li aveva ricevuti da me.

Le ho chiesto: “Lauren, da dove hai otte-nuto questo denaro?”.

Si è irrigidita, con gli occhi fissi, ed ha bal-bettato: “L’ho trovato”.

“Dove l’hai trovato?””“Per strada”.Grazie a Dio, non è una bugiarda convin-

cente. Mia moglie si è avvicinata a noi ed hainiziato ad approfondire la questione.

“Lauren, dì la verità, dove hai trovato que-sto denaro?”

“Nella borsa”.“In quale borsa?”.“In cucina”.“Cara, è importante che tu dica la verità.

Dove era questo denaro?”.

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LA DISCIPLINA PRATICAPARTE 4

Per troppi bambini contemporanei, le falsità e le bugie sono accettabili, a patto che non vengano scoperti. E se vengono scoperti, purtroppo la loro risposta consiste in un’alzata di spalle e nella domanda: “Beh, e allora?”.

VIVETE IN ACCORDO CON I PRINCIPI

VIVETE IN ACCORDO CON I PRINCIPI

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Tutto ha iniziato a comporsi come in unpuzzle.

All’altra nostra figlia sposata, Kris, abbia-mo dato 20 euro per le spese. Ella ha messo laborsa con le compere sul tavolo in cucina,con il resto del denaro in mezzo (circa 15euro). Il contenuto della borsa è stato estratto,mentre il denaro è rimasto, e Lauren lo ha tro-vato. Infatti stava proprio estraendo dalletasche il resto della “conquista”: una banco-nota spiegazzata da 5 euro.

Come dovevamo comportarci? Qualepunizione sarebbe stata in accordo con lo spi-rito della disciplina pratica? Penso che poteva-mo punirla, per esempio, togliendole lapaghetta settimanale, oppure portarle viaqualcosa d’altro, tuttavia “una tale somma didenaro” era una novità per Lauren.Percepivamo che lei non si rendeva comple-tamente conto di ciò a cui era andata incon-tro. Comunque, doveva apprendere un qual-che insegnamento da questa situazione.

Di sera, mentre la accompagnavo a dormi-re, le ho raccontato la storia di un bambinoche aveva rubato qualcosa. Avevo inventatoquesto raccontino durante una breve pausa,ma mi ci ero impegnato molto. Il bambino erastato imprigionato. Volevo che Lauren com-prendesse in che cosa consiste un furto. Ilgiorno seguente, in macchina, le ho chiesto:“Che cosa succede alle persone che ruba-no?”. Ed ella ha risposto: “Vanno in prigione”.

Quindi ha compreso bene di che cosa sitratta. Tuttavia, nei giorni successivi, ritornavosul tema del furto e delle menzogne. Dovevarendersi conto che tale comportamento erainaccettabile sia nella nostra casa che nella vita.

Qualcuno potrebbe affermare che Laurennon è stata punita. Ebbene, anche se non l’ab-biamo punita per aver preso quei soldi,comunque le abbiamo impartito un insegna-mento. Abbiamo affrontato questa situazioneda cui nostra figlia poteva imparare, e laabbiamo utilizzata a nostro vantaggio. In que-sto caso, le parole senza le azioni sono basta-

te. Se ciò si ripeterà (ma dubito che riaccadrà),posso scommettere che agiremo velocementee duramente.

Ho in mente proprio questa cosa quandoaffermo che la disciplina pratica assomiglia adun’arte. La chiave consiste nel fare sì che ibambini comprendano le circostanze, notinole conseguenze del proprio comportamento,e nel futuro compiano scelte migliori.

Non dovete esagerare. Conosco un uomoche, quando i suoi due figli maschi tornavanoa casa da scuola con voti brutti, li obbligava azappare delle buche di due metri nel cortile.Quale era l’obiettivo di un tale atteggiamento?Mostrare ai figli che se non miglioreranno nel-l’apprendimento scolastico, fino alla fine deiloro giorni dovranno scavare delle buche.Ecco un esempio eloquente di reazione nonproporzionata.

Credo che la disciplina pratica rappresen-ta la realizzazione, nella nostra esistenza,delle parole della Lettera agli Efesini, e non lafrustrazione dei nostri figli per mezzo dellanostra incoerenza – che ci porta ad essere avolte permissivi e a volte severi. La disciplinapratica esige pazienza, capacità e sacrificionella guida dei nostri figli, affinché maturino.L’applicazione di tale disciplina non consistenello scaricare all’esterno le nostre emozioninegative, come la collera. ss

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L’EDUCAZIONE DELLE BAMBINEIN ACCORDO CON IL LORO SESSOLa caratteristica più importante e più bella

della donna è la maternità, concepita non sol-tanto come una predisposizione biologica a farnascere un bambino, ma anche come capaci-tà di fornire ininterrottamente l’amore. Il giocodi una bambina a “fare la casa”, in cui abbrac-cia e culla le bambole, in un certo senso costi-tuisce una preparazione al ruolo di madre edun risveglio della specifica predisposizione amostrare i sentimenti, l’affetto, la cura.

Il bisogno naturale di una donna consistenel legarsi ad un uomo, non soltanto sottol’aspetto erotico. Quindi sono molto impor-tanti le relazioni adeguate di una figlia con ilproprio padre – primo modello di uomo. Ladonna è esteta per natura. Si prende cura dellapropria bellezza, dell’arredamento degli inter-ni in cui abita, stima l’aspetto delle cose, è ingrado di notare i dettagli ed estrapolarli dalcontesto. Quindi il compito dei genitori con-siste nello sviluppare tale caratteristica nelleloro figlie piccole, lodando il loro bel vestito,la pettinatura, il buon gusto, ed anche essen-do comprensivi nei confronti dell’adolescenteche trascorre intere ore davanti allo specchio.

L’esempio dei genitori è il fattore piùimportante nell’educazione. Come scrive E.Fromm – la madre può nutrire il bimbo con illatte, soddisfacendo i suoi bisogni fisiologici,ma un piccolo veramente felice è rafforzatoper mezzo del “miele”, ossia della gioia di

vivere. Soltanto la madre che accetta la pro-pria femminilità e la maternità ad essa colle-gata, può vivere sentendosi interiormentecoesa, equilibrata, realizzata, e fiorire per laradiosità. Invece la donna che rifiuta le carat-teristiche tipiche per il suo sesso, si sentiràsmarrita, piena di inquietudine indefinita,non realizzata e – in definitiva – infelice. Nondiffonderà intorno a sé la gioia di vivere. Ilpadre che rispetta la femminilità della propriamoglie e della propria figlia, aiuterà quest’ul-tima ad accettare la propria identità sessuale.

L’EDUCAZIONE DEI BAMBINIIN ACCORDO CON IL LORO SESSOL’uomo rappresenta innanzitutto il protet-

tore naturale della donna. Questa sua caratte-ristica è collegata al suo ruolo esistenzialefondamentale – che è la paternità. Nellafamiglia egli realizza la funzione di “salva-gente” quando la donna esprime le proprieemozioni troppo fortemente (fatto che per leiè tipico). Perciò deve essere equilibrato e nonpuò permettersi di essere effeminato. Questecaratteristiche esigono molto lavoro ed eser-cizio sul proprio carattere, ma non implicanol’abdicazione al diritto di esprimere i proprisentimenti. E’ menzognero il mito secondocui “il vero uomo non piange mai”, poiché

LA FEMMINILITA’E LA MASCOLINITA’

La donna si concentra sui dettagli e possiedeun’eccezionale capacità di fare più attività con-temporaneamente. Invece l’uomo racchiude inun pensiero tutto un problema e spesso non notamolti dettagli. Bisogna educare i nostri figli inaccordo con il sesso a cui appartengono.

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9Briciole educative

suggerisce che le emozioni maschili debbanoessere eliminate. Non c’è alcuna prova peraffermare che nell’uomo la sfera affettiva èmeno sviluppata che nella donna.

LA SFERA AFFETTIVA DEI BAMBINITuttavia se i rappresentanti del sesso

maschile reagissero in modo simile alle per-sone di sesso femminile, i legami uomo-donna non avrebbero ragion d’essere (la vitain due diventerebbe insopportabile).

Una delle due parti deve saper trattenerela propria collera, anche se motivata. E gliuomini possiedono una predisposizione pro-prio a calmarsi velocemente dopo unmomento d’ira. Non facciamo vergognare unragazzo deridendolo quando in modo natu-rale ed umano mostra la compassione, pian-ge o si commuove. Tale situazione di denigra-zione potrebbe provocare un blocco dei suoisentimenti e quindi renderlo “un tipo duro esenza scrupoli”. Tuttavia è dovere dei genito-ri di insegnargli a controllare gli scoppi vio-lenti delle sue emozioni negative.

IL CORRETTO COMPLETARSIL’uomo osserva il mondo ed i fenomeni

che accadono in esso secondo categorielogiche (cerca di spiegare tutto in modorazionale), a differenza della donna, cheprima reagisce emotivamente e poi viaggiunge una riflessione. Inoltre il modo dipensare maschile fondamentalmente si dif-ferenzia da quello femminile. La donna siconcentra sui dettagli e possiede una inso-lita capacità di compiere molte attività con-temporaneamente. Invece l’uomo abbrac-cia con il pensiero il problema nella suainterezza e spesso non nota molti dettagli.Perciò educando un figlio bisogna rispetta-re questa sua caratteristica e non esigere dalui le capacità di agire tipicamente femmi-nili. Le sue occupazioni dovrebbero posse-dere un inizio ed una conclusione. Nonbisogna interromperlo mentre sta facendo

qualcosa, bensì permettergli di terminare.

L’INSEGNAMENTO DEL RISPETTO AI BAMBINIL’espressione che innanzitutto viene in

mente quando si parla degli uomini è lamascolinità, la virilità (termini oggi raramen-te utilizzati). Al giorno d’oggi, questa parolaviene riferita al coraggio civile. Un uomovero difende la dignità della donna. Non sol-tanto di sua moglie, ma di qualunque donnane abbia bisogno. Le attività educative deigenitori dovrebbero essere indirizzate inmodo da raggiungere il seguente obiettivo:che il loro figlio mostri il rispetto prima neiconfronti di sua madre, poi di ogni amica,della sorella, della nonna, ecc… I ragazzicosì allevati sono stimati dai coetanei e si puòsperare che, quando matureranno, nella lorovita adulta formeranno una famiglia felice.

L’IMPORTANZA DELL’ESEMPIO DEL PADREUna vera mascolinità è frutto di un lavoro

consapevole su di sé. I figli maschi hanno biso-gno dell’esempio del padre – che sia equilibra-to, coraggioso, e contemporaneamente cherispetti e stimi le donne, e che si prenda curadei suoi figli. Da lui appunto imparerà chebisogna assumersi le responsabilità per il pro-prio comportamento. La mancanza dell’esem-pio maschile costituisce una perdita incredibi-le e può condurre allo smarrimento, all’insicu-rezza, e alle disfunzioni nella formazione dellamascolinità dei figli maschi. ss

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10 Briciole educative

Per un neonato è davvero indifferente se èmaschietto o femminuccia. In quel

primo periodo della sua esistenza, questoproblema per lui/lei non esiste per nulla. Avolte succede che dopo il bagnetto, unbimbo piccolo gioca con i propri genitali, edallora i suoi familiari spaventati urlano: “Chesporcaccione!”. Ma non è uno sporcaccione:egli sta conoscendo il proprio corpo, il pro-prio organismo, è normale. E che sia un orec-chio, un occhio, un piede o i genitali, non hasignificato per lui, e non ha significato dalpunto di vista sessuale. Per il bimbo non c’èlegame con la sessualità.

Poi il bambino osserva il mondo e scopreche il mondo è sessuale. E deve trovare il pro-prio posto in tutto ciò. E deve decidere se èmaschietto o femminuccia.

Il bimbo deve compiere un incredibilelavoro, un lavoro molto pesante, che è l’iden-tificazione sessuale. Deve scoprire la propriaidentità sessuale. E ad un certo momentoquesto processo di identificazione sessualedovrebbe concludersi: il bimbo dovrebbegiungere a sapere di essere un maschietto ouna femminuccia. E dovrebbe accettare que-sto fatto.

Ovviamente esistono varie teorie. Alcuniritengono che la persona si sviluppa non inmodo continuativo, ma piuttosto per mezzodi salti, e che tali salti avvengono ogni 7 anni,mentre a volte si dice che accadono ogni 6anni. Questa è una teoria psicologica, forsevera. Quindi, intorno al quinto, sesto o setti-mo anno di vita, il processo di identificazio-ne sessuale del bimbo dovrebbe concludersi.E tutto ciò dunque prima che vada a scuola.La questione non è facile. Quali possonoessere i problemi in relazione all’identifica-zione sessuale?

L’IDENTIFICAZIONE NEGATIVAIl primo problema, che per fortuna avvie-

ne molto raramente, è l’identificazione oppo-sta. Significa che la bambina inizia ad identi-ficarsi con il sesso maschile, ed il bambinocon quello femminile.

Spesso il problema principale non èl’identificazione sessuale, ma le difficoltàdella persona inerenti alla propria identitàumana, ossia riguardanti tutto il modo diessere individuo. Chi è infelice come perso-na, poiché ha legami miseri e possiede valo-

LL’’iiddeennttiiffiiccaazziioonnee sseessssuuaalleeDDEEII BBAAMMBBIINNII

PARTE 1I bimbi, durante i primi anni di vita, devono decidere se sono maschietto o femminuccia; essi devonointraprendere questo incredibile lavoro, un lavoro molto pesante, quale è appunto l’identificazione ses-suale.

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ri miseri, costui crederà a tutto, per esempioquando gli diranno che per essere felici ènecessario drogarsi oppure cambiare sesso.

Un nuovo problema è l’utilizzo degli anti-concezionali, perché esso davvero conducedirettamente alla nascita di bimbi aventi unaidentità sessuale non chiara, anche dal puntodi vista fisiologico!

LA MANCANZA DI ACCETTAZIONE DEL PROPRIO SESSOIl secondo problema consiste nel fatto

che in verità il bimbo compie una identifi-cazione sessuale, ossia scopre di esseremaschietto o femminuccia, ma non vuoleaccettare questo fatto.

LA MANCANZA DI IDENTIFICAZIONEIl terzo problema consiste nel fatto che il

bimbo non vuole assolutamente compiere unatale identificazione. Non sceglie, ed in genera-le rifiuta questa tematica dal proprio sviluppo.

COME CAVARSELACON QUESTI PROBLEMI?Penso che in ognuno di questi tre casi biso-

gna rivolgersi ad un esperto. Ma per l’amor delCielo non affermate: “Vieni, figlioletto-perver-tito, andiamo dal medico”. Assolutamente non

bisogna dire alcunché di tutto ciò. Nulla di ciòpuò aver luogo nell’esistenza del bimbo.Queste sono situazioni normali durante il pro-cesso dello sviluppo, e possono accadere.Quindi lasciamo in pace il bimbo e rechiamo-ci da soli dall’esperto, al quale chiederemocome possiamo aiutare il nostro figlioletto.Ovviamente i medici sono diversi l’uno dal-l’altro. Ho già visto varie idee degli specialistia proposito della cura di questa problematica.Per esempio ero in contatto con un ragazzinoche era curato dall’esperto per mezzo dellamasturbazione. Quindi a volte possiamo sen-tire dagli specialisti teorie proprio pazze.

Allora come gestirsi?Il principio è semplice. Se ciò che lo psi-

cologo afferma è abbastanza in accordo conil sano buon senso, si può riconoscere le sueparole come un buon consiglio. A volte dav-vero vale la pena basarsi sul semplice buonsenso. In questo caso potremo educare inostri figli in modo abbastanza sicuro.

Quindi, in tali casi estremi, l’aiuto esterno ènecessario. Esistono i centri specializzati di psi-cologi sia regionali che familiari, spesso pressole Parrocchie. Possiamo usufruirne. ss

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P er crescere adeguatamente, ogni bam-bina ha bisogno di un padre. L’amicizia

tra una bimba ed il suo papà, le impedisce dicompiere molti sbagli, e soprattutto di evitareuna prematura iniziazione sessuale. Ognibimba necessita del legame con il propriopadre, affinché in qualche modo egli sia “ilprimo uomo” della sua vita. Un affetto pro-fondo tra una figlioletta ed il suo papà le per-mette di comprendere la psiche maschile e larende capace di “immunizzarsi” per quantoriguarda la sua concezione degli uomini.

IL RUOLO DEL PADREIl padre può avvisare sua figlia di stare

attenta al mondo degli uomini. Quando lamadre di una figlia che sta crescendo, le vietadi “uscire con un ragazzo”, il tutto molto spes-so termina con delle bugie, per cui la ragazzi-na dice che si sta recando da un’amica, men-tre sta andando ad incontrarsi con il “fidanza-tino”. Ma quando il papà le descriverà comepossono comportarsi gli uomini – ed egli se

ne intende, ovviamente perché è un uomoegli stesso -, allora l’adolescente reagirà inmodo diverso.

Ad ogni fase dell’esistenza il padre ènecessario e possiede un proprio ruolo da rea-lizzare, ma è soprattutto importante per unabambina che sta maturando. Il periodo dellacrescita porta nuovi problemi, allora si sveglial’affettività della ragazzina, la quale inizia adesiderare di amare. Così, il primo ragazzoche ella conosce, nel momento in cui realiz-za qualche suo sogno, può venire considera-to da lei come “quell’unico amore”.

IL CUORE DI UNA RAGAZZINAI bisogni del cuore di un’adolescente

sono evidenti – desidera innanzitutto di veni-re accettata, compresa, ossia di poter dialo-gare, di sentirsi sicura ed affettivamente stabi-lizzata. Se non troverà questi fattori a casapropria, allora molto facilmente qualcuno lapotrà sfruttare mentendo, per esempio permezzo delle parole dolci che ella stava aspet-tando da tanto tempo e che nessuno le avevarivolto in casa. Il cuore non è in grado divalutare se le parole sono vere; il cuore per-cepisce soltanto il tono delle espressioni. Ilragazzo la abbraccia, quindi ella si sentesicura, le rivolge alcune parole affettuose,quindi ella si sente accettata ed amata, egliascolta ciò che gli viene detto da lei, dunquela comprende.

La ragazza è già innamorata, anche se èappena adolescente. Adesso il suo destinodipende da chi è colui al quale lei ha affida-to il suo cuore. Se è d’animo nobile, va bene.Ma se è un mascalzone? In quest’ultimo

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LLaa ffiigglliiaa I padri sono necessari durante ogni fase dell’esi-stenza ed hanno un proprio ruolo da realizzare; lefiglie che stanno crescendo hanno particolarmen-te bisogno dell’amicizia con il proprio papà.

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caso, la ragazzina rimane abbandonata, fru-strata ed emotivamente distrutta, e non rara-mente anche de-moralizzata, rovinata se leviene fatta violenza, e può anche scoprire diessere incinta, e sappiamo che spesso in talesituazione ella sceglie di abortire, quindi“condannando a morte” l’embrione.

IL PAPA’ INSEGNA ALLA FIGLIAProprio per questi motivi ella ha bisogno

di un padre che la ami, tale da potere essereammirato da lei e lodato dagli altri, con ilquale può fare una gita in montagna, andarein pasticceria e pavoneggiarsi di fronte alleamiche. Intanto, il papà vuole bene alla suaprincipessa, la valorizza, e contemporanea-mente le insegna quanto crudelmente gliuomini possono comportarsi, ossia che leparoline dolci possono non significare pernulla che il ragazzo la ama veramente, e cheun uomo è in grado di sfruttare la prontezzadi cuore della ragazza affermando che è lei ilsuo vero amore e che le altre erano soltantodegli sbagli.

Durante le gite con la propria figlia, unpadre può, delicatamente ma in modo ine-quivocabile, indicarle il pericolo. Egli la cir-conderà con le sue braccia paterne, che sonoforti, sensibili, ma anche disinteressate e pro-tettive. La figlia ha bisogno dell’affetto delpadre per essere capace di distinguere ungesto di amore puro e disinteressato dal com-portamento egoista dell’avida concupiscenzamaschile. Ed il padre potrà, in caso di neces-sità, parlare “da uomo a uomo” con chi haattirato l’attenzione di sua figlia. Al papà lasua figlioletta dirà più che alla mamma, poi-ché il padre ha uno sguardo più freddo ecalmo. Inoltre, la ragazzina di solito darà piùimportanza all’opinione di suo padre che aquella di sua madre.

Una figlia che instaura una profonda ami-cizia con suo padre e che può ammirarlo,nelle relazioni con gli uomini mostra un mag-giore equilibrio ed è maggiormente in grado

di compiere una valutazione ed una sceltaoggettiva. Si può affermare che ella non cercasubito e in fretta un ragazzo, poiché al suofianco c’è il suo amato papà, che la compren-de e che “la porta in braccio”.

Una donna si sente più sicura quandotrova il sostegno tra le forti braccia maschilidurante la sua infanzia ed adolescenza.Proprio le braccia del padre dovrebberogarantirle uno sviluppo vero e corretto dellasua femminilità.

I SOGNI A PROPOSITO DEL PADREUn giorno sono stata in un centro di assi-

stenza per le ragazzine. Vi si trovava unabambina che inventava incredibili racconti aproposito di suo padre, ossia affermava chesuo papà era il capitano di una nave e navi-gava attraverso mari distanti e che in futuro laavrebbe visitata. In verità, suo padre abitavavicino, e purtroppo era alcolizzato.L’educatrice mi disse: “Non so se lei dice lebugie di proposito, o se è affetta da qualchemalattia psichica?”. Ed io ho risposto: “No!Lei non mente, ma sogna di avere un padreda poter ammirare…”. ss

13Briciole educative

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LL e differenze tra gli uomini e le donne sonopercepibili chiaramente perfino nei picco-

li, e non possono risultare da un diverso per-corso di socializzazione o da diverse aspetta-tive dell’ambiente circostante nei confrontidei maschietti e delle femminucce. Infattiqueste differenze sono innate.

LE BAMBINE E I LORO GIOCHILe bambine di solito preferiscono giocare

con le bambole, ricreando il mondo dellepersone, mentre i bambini si concentrano suimattoni del LEGO e sui giochi in scatola, per-ché sono più interessati al mondo deglioggetti. E’ anche facile osservare che le bam-bine hanno un rapporto maggiormente per-sonale nei confronti dei loro giocattoli rispet-to ai bambini. Infatti fanno amicizia con leproprie bambole ed i propri orsacchiotti, esono in grado di “parlare” a loro e di confi-darsi con loro, raccontandogli delle loro gioievissute oppure piangendo di nascosto in loropresenza se soffrono o se hanno paura. Avolte i genitori, soprattutto i padri, constatanosorpresi che le loro figlie sono più contente digiocare con un orsacchiotto vecchio e rovi-nato piuttosto che con un bellissimo peluchenuovo, appena regalato a loro. Il motivo di

tale comportamento consiste nel fatto cheesse ritengono il bel peluche nuovo comequalcosa di ancora estraneo, con cui per orala bambina non si può confidare perché nonsi sente sicura in sua presenza. Deve trascor-rere un po’ di tempo, come nel mondo dellepersone. Invece, il vecchio orsacchiotto è giàaddomesticato, e perciò è il più importante ditutti per la sua piccola padroncina. A volte lebambine non permettono nemmeno che iloro peluche vengano lavati o puliti, affinchénon cambino nel loro aspetto.

I BAMBINI E I LORO GIOCHIInvece i maschietti si rapportano in modo

totalmente diverso dalle femminucce neiconfronti dei loro giocattoli: semplicemente litrattano come oggetti. Non li “addomestica-no”. I propri mattoni LEGO, i palloni e gli altrigiocattoli vengono da essi valutati in relazio-ne alla loro esteriorità ed alla loro utilità neigiochi concreti. Quindi si liberano facilmen-te delle macchinine o dei trenini con i qualigiocavano fino a quel momento, quandoquesti si rompono o quando ne ricevono inregalo di nuovi: più belli, più grandi e piùveloci. Sono capaci di buttare via i vecchigiocattoli (sia letteralmente che metaforica-mente) senza soffrire particolarmente.

I LEGAMI – IL CRITERIO PER LE BAMBINEL’atteggiamento nei confronti dei giocat-

toli è la conferma del fatto che le bambinetendono a rapportarsi a tutti e a tutto inmodo personale. Ne consegue quindi anchela loro sensibilità verso il mondo degli ani-mali ed il fatto che per esse il contatto conun gatto, un cane, un criceto o un cavallo,

14 Briciole educative

Le donne sono guidate più dalla logica dei legami, mentre gli uomini maggiormente dalla logica dei fatti.Queste differenze sono innate e sono riconoscibili chiaramente perfino nei bimbi.

LLEE BBAAMMBBIINNEE...... II BBAAMMBBIINNII......

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può diventare come un’amicizia.

L’UTILITA’– IL CRITERIO PER I BAMBINI

Invece i maschietti hanno latendenza di rivolgersi inmodo molto concreto e“materialista” verso tutto e

verso tutti. Anche verso le per-sone. Per esempio, il criterio più importanteper la scelta degli amici da parte di un ragaz-zino può essere la loro bravura nel gioco delcalcio, per poterli inserire in una propriasquadra. Essi diventano preziosi ed utilidurante la partita, ma poi ci si può dimentica-re di loro, fino alla partita seguente.

L’ATTIVITA’ DOMESTICAE L’ATTIVITA’ SOCIALELe differenze tra i due sessi aumentano in

modo ancora più evidente nel mondo degliadulti. Se osserviamo attentamente le personeintorno a noi, notiamo che le donne di solitosi preoccupano di più per gli altri, per le rela-zioni interpersonali, o per l’educazione.

Invece gli uomini si dedicano maggior-mente al lavoro professionale, all’attivitàsociale, agli hobby e agli ambiti che li interes-sano nel privato.

Di conseguenza le donne hanno più omeno autostima principalmente basandosi suipropri successi nel mondo delle persone:quanto amano e sono amate, se hanno lega-mi armoniosi con il consorte, con i figli, con ivicini, con Dio.

Invece gli uomini hanno maggiore ominore autostima soprattutto in base al suc-cesso nel mondo degli oggetti: quanto sonocompetenti al lavoro, se sono apprezzaticome esperti nella loro professione, se fannocarriera e quanto guadagnano.

I COMPORTAMENTI NELLE SITUAZIONI DI CRISIUn tipico esempio di differenze, delle

quali stiamo parlando, è il modo di risolveresituazioni di crisi, come il momento in cui siscopre che uno dei coniugi è alcolizzato.

Se è il marito ad essere dipendente dall’al-cool, statisticamente fino nel 90 % dei casi lemogli rimangono con loro.

Se invece è la moglie ad avere seri proble-mi con l’alcool, fino nel 90 % dei casi i mari-ti le abbandonano.

La decisione dei mariti si basa su un’anali-si concreta: la moglie che dipende dall’alcooldeve subire le conseguenze dolorose del-l’ubriacarsi, poiché allora sarà più facile perlei riconoscere di essere malata e quindi ini-ziare la terapia di disintossicazione. La deci-sione di lasciare sole le mogli alcolizzate,appare ai mariti come causa di sofferenza maanche come l’unica via d’uscita razionale.

Invece le mogli prendono in considerazio-ne non tanto le analisi concrete ed oggettive,quanto la preoccupazione per il legame, peressere vicino, per rimanere fedeli ai maritialcolizzati, anche se questi in quel periododella loro esistenza non sono capaci di amaree di essere responsabili.

LA LOGICA NELLA VITADELLE DONNE E DEGLI UOMINILe donne vivono maggiormente seguendo

la logica dei legami, mentre gli uominiseguendo di più la logica dei fatti.

Tutto ciò che è nella donna facilita il fun-zionamento nel mondo delle persone e lacura dei contatti interpersonali, mentre tuttociò che è nell’uomo facilita il suo muoversinel mondo degli oggetti ed il suo occuparsidella trasformazione di questo mondo.

Ogni differenza specifica tra i due sessiquindi non è casuale, ma è la logica conse-

guenza di questa diversità fondamen-tale, e cioè del rapportar-

si al mondo delle per-sone – per le donne, e

al mondo degli oggetti– per gli uomini. ss

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INDIVIDUALMENTEOgni bambino deve essere trattato indivi-

dualmente. Non esistono ricette pronte, ediverse per la bambina e per il bambino.Bisogna conoscere i lati forti dei bimbi. Forsead un bambino timido bisogna aumentare lasua autostima, e riflettere sul perché unabambina scortese vuole attirare l’attenzionesu di sé. Spesso i bambini che sono partico-larmente intelligenti non sono capaci digestire la sfera emotiva.

I GIOCHIE’ normale che ad una bambina compria-

mo una bambola ed una carrozzina, mentread un bambino un camioncino. Vale la penatuttavia che il mondo dei giochi del bimbo edella bimba venga ampliato. Per esempio, adalcuni bambini piace giocare con gli oggettilegati alla cucina o ad altre attività quotidiane.

Così come facciamo con le nostre figliolet-te, vale la pena che anche

i maschietti partecipi-no ai lavori domesti-ci – stendiamoinsieme labiancheria,spolveria-mo, …Non è dif-ficile, poi-

ché i bambini adorano imitare gli adulti. Poi inostri figli aiuteranno le loro mogli.

D’altra parte, non vietiamo alle bambinedi giocare con la zappatrice o con un trapa-no–giocattolo, se ne hanno voglia. Non biso-gna avere paura, poiché grazie ad essi acqui-siranno più esperienza, e quindi saranno aiu-tate a crescere.

Ai bimbi, indipendentemente dal lorosesso, bisogna creare le occasioni affinchéconoscano le forme e le consistenze dellesostanze materiali. Che versino lo zucchero,la farina, ecc…, che si sporchino con i coloridisegnando, che suonino gli strumenti.

A volte succede che i genitori vorrebberotanto avere una bambina, invece nasce unbambino, o viceversa. Questi desideri sonovisibili più tardi per esempio quando compra-no i vestitini, i giocattoli, e quando li pettina-no. Tale fatto traspare anche dall’educazione.E questa situazione ovviamente non va bene.

Se trasmettiamo a nostro figlio il messaggio:“Preferivamo che fosse nata una bambina” o a

nostra figlia: “Ma dovevi essere unbambino”, feriremo l’au-

tostima del bimbo odella bimba, e distrug-geremo lo schemafondamentale del-l’amore, che sibasa sul fatto percui bisogna vole-re bene ai figliincondizionata-mente. Ad ogni

bambino biso-gna mostrare

che è ecce-z i o n a l e .ss

16 Briciole educative

continuazione da pagina 5LLoo ssvviilluuppppooDEL BAMBINO E DELLA BAMBINA

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I VALORI DI RIFERIMENTO PER L’EDUCAZIONE DELLA PERSONA

COME UOMO E COME DONNA

I VALORI DI RIFERIMENTO PER L’EDUCAZIONE DELLA PERSONA

COME UOMO E COME DONNA

una continuazione da pagina 2 dalla copertina

IL MATRIMONIOIl matrimonio unisce i genitori, e quindi

per i loro figli è un fattore importantissimo.Ovviamente se nel matrimonio non c’è

vero amore o cordialità, quando i coniuginon sono profondamente affezionati l’unoall’altra, ci saranno difficoltà nell’indicareai figli il fatto che il matrimonio rappresen-ta un valore. Quindi nei matrimoni divisi oche stanno attraversando dei periodi di con-flittualità, introdurre i bambini nella realtàsessuale sarà difficile.

Il principio etico per cui tutto ciò checostruisce l’unità, la compattezza, l’amoree la dedizione nel matrimonio è un benemorale, costituisce per i bambini un princi-pio comprensibile ed ovvio. Esso potràdifendere i bambini dal compiere errori nelfuturo.

L’AMORE TRA LE PERSONEBisogna mostrare chiaramente ai nostri

figli che l’amore consiste nel prendersi curadel bene dell’altra persona e nel comportar-si sempre pensando al bene degli altri.

L’amore rappresenta la capacità di farequalcosa per il prossimo, anche se ciòrichiedesse il sacrificio da parte nostra.

Vivendo l’amore, l’individuo dovrebbediventare migliore.

L’ESISTENZA UMANAOgni vita umana, dal momento del con-

cepimento alla morte, è sacra, perché findall’inizio ha bisogno dell’azione creatricedi Dio, e rimane sempre in uno specialeriferimento al Creatore, suo unico obiettivo.

Quindi l’esistenza è un valore fonda-mentale.

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Non si rinnovanoi rapporti famigliari deboli,non si guariscano le ferite

causate dalla debolezza e dal peccato umanosenza il ritorno a Cristo

e al sacramento di matrimonio!Giovanni Paolo II