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Briciole Bollettino dell’Associazione “La Piccola Famiglia Onlus” - Sostegno a distanza Arrivano nuove tasse. Possiamo disporre di meno denaro. Le famiglie italiane sono più povere. Abbiamo inesorabilmente minori disponibilità da condividere con gente più povera di noi. Il risvolto bello di questo è che siamo più vicini alla donna del Vangelo, che mette due spiccioli per l’offerta al tempio. Più degli altri, perché mette tutto quanto aveva per vivere e non il superfluo come gli altri. A fronte di tasse per forza, possiamo auto-tassarci per amore. E questo tipo di aiuto, foss’anche più modesto, profuma molto di più. Il Briciolo Dicembre 2011 Albania Immigrazione Etiopia PER FORZA O PER AMORE... TASSATI...

Briciole - Dicembre 2011

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Bollettino dell'Associazione "La Piccola Famiglia Onlus" - Sostegno a distanza

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Page 1: Briciole - Dicembre 2011

BricioleBollettino dell’Associazione “La Piccola Famiglia Onlus” - Sostegno a distanza

Arrivano nuove tasse. Possiamo disporre di meno denaro. Le famiglie italiane sono più

povere. Abbiamo inesorabilmente minori disponibilità da condividere con gente più

povera di noi. Il risvolto bello di questo è che siamo più vicini alla donna del

Vangelo, che mette due spiccioli per l’offerta al tempio. Più degli altri, perché

mette tutto quanto aveva per vivere e non il superfluo come gli altri.

A fronte di tasse per forza, possiamo auto-tassarci per amore.

E questo tipo di aiuto, foss’anche più modesto, profuma molto di più.

Il Briciolo

Dicembre 2011

Albania

Immigrazione

Etiopia

PER FORZA O PER AMORE... TASSATI...

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A L B A N I A

2 La Piccola Famiglia Onlus

Nella foto a sinistra: il giovane viene assistito

da Xhovani, uno dei cristiani di Uznova,

studente di fisioterapia a Tirana. Nella foto a fianco

(da sinistra): Monica, Mario (un disabile

albanese accolto dalla Piccola Famiglia a

Uznova), il giovane Klajdi e due ragazzi cristiani di

Uznova: Xhovani e Domeniku.

Regalo di Natale

Due mesi fa un avvocato di Berat ha bussato alla nostra porta: venite con me, devo farvi conoscere una persona, voi potete aiutarla. Ci ha condotto fuori a Poliçan, a 20 minuti d’auto. Arrivati in un vallone c’erano tre casupole: blocchi di cemento sconnessi, tetto d’eternit, stalla e casa unite insieme, un piccolo orto, qualche vite al di sopra i contrafforti del Tomor.

Prima in auto, ci aveva parlato di un ragazzo diciannovenne di nome Klajdi, che dopo essersi schiantato con il suo motore contro un auto, era rimasto lesionato alla spina dorsale e ora, da tre mesi, viveva in condizioni estreme di semi-abbandono in casa e a letto, paralizzato. La famiglia: padre, madre e un fratello, mancava di tutto.

Entrati in casa vedevamo quello che ci era stato raccontato, ma le parole in questi casi non rendono. E così anche noi per un certo pudore non vi scriviamo più di tanto, solo che a volte sogno di essere una persona ricca che paga un viaggio ai suoi amici perché vedano quello che a me è stato concesso di vedere.

Abbiamo parlato subito con don Lanfranco, che poi è venuto con noi a Poliçan. Klajdi aveva sentito parlare di lui e lo aspettava. Il colloquio è stato semplicissimo: «Klajdi, cosa vuoi da me: cosa posso fare per te?» Ci guardava e non rispondeva. «Vuoi che ti mettiamo a posto la casa, perché tu possa almeno uscire, avere un bagno, una saletta, oltre alla camera...?» Gli si sono illuminati gli occhi e si è commosso.

E così il progetto è stato subito fatto: Klajdi e la sua mamma sono stati accolti a Uznova, in casa delle sorelle (il quinto figlio) per due mesi. Si insegna alla mamma e a Klajdi stesso come gestire il proprio stato di invalidità, come cambiare vita, alimentazione e abitudini, l’igiene...

Durante questo tempo buttiamo giù la catapecchia e rifacciamo una piccola casetta dignitosa.

Klajdi è già a Uznova. I cristiani lo hanno accolto come un figlio.

E voi ci aiutate?

PROGETTO: UNA CASA PER KLAJDI

Fiduciario: Chiara B.

tel: 3287441744 In copertina: bambini nella missione del Dawro Konta, in Etiopia.

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Universitari... con speranza

Alcuni giovani cristiani della Missione di Uznova stanno portando avanti con profitto i loro studi a Tirana. Sostenere oggi la loro formazione professionale e cristiana, significa investire con loro perché possano domani contribuire allo sviluppo del loro Paese, con la propria professione.L’Albania ha una popolazione di circa 3 milioni di abitanti, il 21% dei quali non supera i 14 anni [dati luglio 2011] . Un Paese giovane, a differenza dell’Italia e degli altri paesi auropei. E i giovani devono poter guardare al futuro della loro nazione con speranza, impegnandosi con tutte le forze.

La nostra Associazione investe sui giovani e sul loro futuro e lo fa in questo modo: 1- mettiamo loro a disposizione gratuitamente una casa per studenti a Tirana, dove ci sono alcune università pubbliche e private;2- proponiamo loro un “Prestito d’Onore” fino a €2.000 annuali, che si impegnano a restituire a piccole rate una volta che potranno iniziare a lavorare. Attualmente sosteniamo 6 giovani.

Uno di loro ha finito i tre anni di psicologia all’università di Tirana e ora sta frequentando un Master di specializzazione che gli darà più possibilità di trovare un lavoro. Un altro sta completando l’ultimo anno di

fisioterapia all’università cattolica “Madonna del Buon Consiglio”di Tirana. Nella stessa scuola studiano due ragazzi che frequentano il secondo anno di Infermieristica e un altro, al primo anno di Medicina. Le loro Lauree sono valide anche per l’Italia.

Nella casa di Tirana i ragazzi hanno una regola di vita che stabilisce gli orari di studio e di preghiera e i momenti di incontro e formazione. In questo sono aiutati da p.Armando, gesuita, ex rettore del Seminario di Scutari, che ogni settimana fa un momento di “lectio divina” con loro. Spesso invitano a cena responsabili di comunità cristiane o movimenti per allargare il

loro orizzonte culturale e la loro conoscenza della Chiesa.

Il sabato e la domenica i nostri giovani tornano ad Uznova e tutti sono impegnati nelle attività pastorali e missionarie: catechesi, evangelizzazione nei villaggi, carità e ultimamente conducono un incontro di formazione cristiana ai loro babbi.

Questi giovani credono che un futuro migliore comincia da questi piccoli passi." " " " " " " " " " " " Micaela

In alto a destra: alcuni giovani di Uznova, fra cui gli Universitari. Al centro: la casa

dove vivono i giovani universitari a Tirana. A fianco: Università cattolica di Tirana

frequentata dai nostri giovani, intitolata alla “Madre del Buon Consiglio”.

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4 La Piccola Famiglia Onlus

Famiglie che aiutano famiglieMolte famiglie italiane impiegano parte dei loro risparmi per sostenere i tanti bisogni della Missione in Albania. Sono specialmente le famiglie più povere a beneficiare della generosità di tanti.A conclusione di questo anno 2011 sgorga dal nostro cuore un grande FALEMINDERIT: grazie a tutti i Sostenitori attraverso i quali 18 famiglie di Uznova hanno potuto ricevere quell’aiuto tanto prezioso che per la maggior parte di loro è davvero indispensabile.

Dodici di queste famiglie hanno un figlio disabile e vengono loro forniti mensilmente 3 o 4 pacchi di pannolini, che per alcuni di loro costituiscono un bisogno primario. Altri ricevono farmaci perché purtroppo lo Stato non copre le spese mediche neanche in casi di disabilità grave.

Abbiamo sostenuto due famiglie con bambini gravemente malati di asma fornendo loro le medicine necessarie e la giovane vedova a cui hanno ucciso il marito e i 7 figli, nostri vicini di casa, acquistando per loro farina e olio, che le permettevano di sfamare 7 bocche. La stessa poi ci ha chiesto un aiuto per poter pagare le spese di matrimonio della figlia di 16 anni.

Inoltre sono stati pagati i farmaci a tre donne con una grave forma di artrosi, che, nonostante sia stata riconosciuta loro l’invalidità, non ricevono un rimborso-cure.

Prezioso è anche l’aiuto delle offerte fatte “una tantum” attraverso il quale abbiamo potuto assicurare i libri scolastici ad un ragazzo che non poteva permetterseli, due libretti sanitari a due ammalati che così hanno potuto usufruire di visite e ricoveri ospedalieri gratis, una ragazza madre che ha rinunciato ad abortire col nostro sostegno e interessamento. Purtroppo sono sempre di più i casi di giovani madri o di ragazze che scelgono la strada dell’aborto perché impossibilitate a causa della loro grave situazione economica oppure costrette dai mariti che spesso sono alcolizzati e non si curano della famiglia.

Un proverbio albanese dice: ”Zoti vonon por nuk harron”: il Signore tarda ma non dimentica. Spero, grazie alla Vostra carità sollecita, di poter cambiare un p r o v e r b i o n o n cristiano in quello più cristiano: “Dio ha cura di noi e non tarda” FALEMINDERIT!

Micaela

QUOTA MENSILE:

€ 7,50

Fiduciario: Chiara B.Tel 328.7441744

Alcuni giovani cristiani di Uznova con alcuni fedeli del villaggio di Bilçe, in

occasione dell’annuncio del Natale. Alle spalle: la prima stanza nella Stazione

Missionaria di Bilçe. Diverse famiglie che sosteniamo si trovano nei villaggi, dove le condizioni di vita sono ancora più modeste

che nei centri cittadini.

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Cari sostenitori, è il Signore che vi apre il cuore a perseverare in questa opera di generosità, per cui anche quest’anno è stato possibile venire incontro a tante e svariate necessità di immigrati, e sostenere vari progetti promossi dalla nostra Associazione.

Abbiamo coperto le spese di viaggio dall’Albania all’Italia di persone che necessitavano di visite mediche.

I primi di marzo abbiamo accompagnato a Parma, per la visita di controllo, la bimba albanese, insieme alla sua mamma, a cui era stato fatto un’impianto cocleare per la sordità. La bambina ora sente e sta svolgendo il programma di riabilitazione di percezione acustica e produzione linguistica. La visita di controllo ha mostrato un piccolo guasto all’impianto, per cui la bambina tornerà in Italia nel periodo natalizio per la riparazione.

Abbiamo accolto una signora albanese con difficoltà deambulatorie per visite e controlli e l’abbiamo dotata degli ausili prescritti.

Abbiamo ospitato per due mesi un giovane disabile albanese, rimasto paraplegico dopo essere stato colpito da una pallottola vagante. Durante il periodo trascorso a Montetauro, insieme a sua madre che lo ha assistito, ha potuto svolgere cicli di fisioterapia e controlli medici. Il giovane, molto determinato, ha riacquistato alcune abilità, tanto da poter deambulare in modo autonomo, con l’ausilio di tutori.

Quest’estate si sono avvicendati anche diversi ragazzi e ragazze albanesi, per alcuni periodi di formazione presso l’Associazione e la Montetauro Cooperativa Sociale. Hanno alternato il servizio presso le strutture di ospitalità per i disabili, con momenti di studio della lingua italiana, di recupero delle loro materie scolastiche, di preparazione agli esami universitari. Due di loro, studenti di fisioterapia a Tirana, hanno avuto la possibilità di svolgere il loro tirocinio presso l’Asl di Rimini, tirocinio riconosciuto dalla loro Università. Il bilancio dell’esperienza è stato, sotto diversi aspetti, positivo e si ha in

SOSTEGNO IMMIGRATI

Sono vent’anni che l’Associazione propone forme diverse di accoglienza di immigrati. Sono ucraini, albanesi, cinesi, bulgari che fanno parte della

nostra società multietnica: sono i nostri vicini di casa. L’aiuto che

diamo loro permette a questi nostri amici di iniziare la loro permanenza in Italia senza incappare in circuiti

penalizzanti e di sfruttamento.

Vengono coperte le più svariate necessità: il pagamento della quota per la retta della scuola materna,

l’acquisto di generi di prima necessità, il pagamento delle utenze

della casa in cui vivono.

Inoltre si sostengono progetti rivolti all’infanzia e all’adolescenza,

specialmente nell’ambito scolastico e dell’integrazione.

Sono attivi corsi di lingua e cultura italiana per tutte le età, per facilitare l’integrazione con il nostro contesto.

Pratichiamo anche prestiti d’onore. Molti di loro si sono resi autonomi e ora mantengono buoni rapporti di

amicizia con noi.

QUOTA MENSILE:

Da € 7,50

Fiduciario: M.Paola Bastoni

Tel 349.2225295

Segni di accoglienzaGrazie alla fedeltà dei nostri Sostenitori, anche quest’anno abbiamo potuto realizzare tanti progetti e iniziative rivolti agli immigrati.

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6 La Piccola Famiglia Onlus

programma di ripeterla. Un grazie particolare ai molti medici che hanno messo a disposizione la loro professionalità gratuitamente.

Spostandoci dagli amici albanesi a quelli cinesi, abbiamo anche quest’anno contribuito alle spese per la realizzazione del Capodanno Cinese, festeggiato in febbraio presso il Centro Italia Cina di Savignano sul Rubicone. L’evento è stato preparato con entusiasmo dai bambini e dai giovani cinesi del Centro insieme ai volontari italiani. Questi non sono soldi buttati, perché è un momento di forte aggregazione e di apertura per una comunità tendenzialmente chiusa.

Ma soprattutto abbiamo permesso la realizzazione della Convocazione Nazionale dei Cattolici Cinesi in Italia, tenutasi presso la Comunità Montetauro in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa in Cina, lo scorso maggio. La Convocazione ha visto radunati più di 500 cinesi dalle varie città italiane, oltre a tutti gli amici italiani che hanno condiviso le due giornate di amicizia e ai tanti volontari che hanno dato il loro tempo e le loro energie per lo svolgimento del programma. Sono stati momenti di scambio e arricchimento per tutti. La nostra Associazione ha sostenuto la spesa di 25.000 euro avendo solo pochissimi contributi da soggetti civili e nessun contributo ecclesiale.

Da ottobre abbiamo attivato un doposcuola per tre bimbi cinesi in difficoltà e aperto le scuole di italiano per immigrati, riconosciute dalla provincia di Rimini, per le quali abbiamo ricevuto un contributo di 2000 euro, non sufficiente a coprire tutte le spese della gestione.

La scuola è settimanale: ogni sabato partecipano a Montetauro circa 30 adulti, in maggioranza cinesi, ma anche alcuni albanesi e russi. A Rimini, ogni domenica, partecipano circa 20 cinesi.

Si è attivato anche un servizio rivolto a ragazzi cinesi, presso i locali della chiesa di san Nicolò, a Rimini. Attualmente partecipano una trentina di ragazzi delle scuole medie. Le attività proposte prevedono l’insegnamento della lingua e della cultura italiana e l’accompagnamento nei compiti scolastici. Il servizio è coordinato da un’insegnante italiana in pensione che si avvale di un gruppo di volontari con la direzione di don Giuseppe Tong. Grazie a tutti voi." " " " " " " " " " " " " " " " Maria Paola

Lezione di lingua italiana a

Montetauro (Coriano), il

sabato pomeriggio.

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Centri Italia-Cina a Savignano e Rimini.Dove lo straniero è di casaLa generosità dei Sostenitori e dei Volontari si sta diffondendo e “contagiando” altri: nascono così nuove disponibilità di servizio e tante occasioni di condivisione.Eccoci come ogni anno per il nostro resoconto sulle attività svolte al Centro Italia Cina, anche se è sempre molto difficile mettere in cifre la carità. Sì, perché il “poco” che noi investiamo in questo settore porta di giorno in giorno un sovrabbondante frutto di generosità nelle persone (ormai una trentina i volontari) che tutte le settimane si spendono per l’accoglienza dei nostri ragazzi. A ottobre siamo ripartiti con le attività, all’inizio con un po’ di timore per la mancanza di don Giuseppe Tosi che ha dovuto lasciare la direzione del centro per la missione in Albania.Ma come ogni anno il “miracolo” si ripete: cinque pani e pochi pesciolini riescono a sfamare più di 40 bambini che chiedono solo di essere accolti e aiutati nelle loro difficoltà: apprendere la lingua italiana, mantenere le proprie radici attraverso lo studio della loro lingua d’origine e ricevere un aiuto per lo svolgimento dei compiti. Senza dimenticare il nonno Giancarlo, un signore in pensione che da nove anni tutti i giorni apre la porta tra la gioia dei bambini!…Cose semplici ma rese possibili solo grazie alla collaborazione di tanti amici: maestre e giovani di varie associazioni della parrocchia di S. Lucia di Savignano sul Rubicone (FC). E vi assicuro che il bene “si attacca” e crea dei bei circoli virtuosi di carità, tanto che adesso anche alcune mamme e babbi cinesi passano dal centro a dare una mano: chi porta una merenda, chi ci aiuta nei laboratori di attività manuali, chi fa gratuitamente un trasporto. Anche i ragazzi, cinesi cresciuti di numero, danno quello che hanno ricevuto improvvisandosi mediatori per chi non capisce l’italiano e fratelli maggiori per i piccoli che devono svolgere i compiti. La novità dell’anno è la presenza di un gruppetto di sette bambini cinesi residenti a Gambettola, che hanno sentito parlare del Centro e sono accorsi per partecipare. Per loro si è organizzato un trasporto con i pulmini

delle parrocchie di S. Mauro e Savignano guidati da due volontari. Il Comune di Gambettola si è impegnato a pagare le spese di trasporto. E così la “febbre” della carità contagia…

! ! ! ! ! Maria Chiara

Il Centro Italia-Cina, a Savignano sul Rubicone, è attivo dal 2003, offre un doposcuola aperto per tutto il periodo scolastico, dalle 14,00 alle

17,30. D’estate propone attività educative, sportive e ricreative. Fra gli obiettivi, oltre al

lavoro direttamente rivolto all’apprendimento della lingua e cultura italiana e dei saperi scolastici, si ha particolare attenzione ai

momenti di integrazione coi coetanei italiani e a favorire la partecipazione dei genitori alla

proposta educativa.Da quest’anno si è aperto un altro Centro Italia-Cina a S.Nicolò, a Rimini.

Quota mensile: € 15,00

Fiduciario: Mattia A. (338.5712692)

Nella foto: una volontaria con due ragazzi fanno i compiti scolastici. Sullo sfondo (sotto): Angela insegna lingua cinese ai bimbi del Centro. Alcuni ragazzi cinesi che hanno frequentato il nostro

doposcuola, ora si impegnano per i loro piccoli connazionali: tanti di loro, arrivati molto piccoli, non hanno mai appreso la lingua-madre,

essenziale per la costruzione della propria identità personale.

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8 La Piccola Famiglia Onlus

La missione in Dawro KontaIl Dawro Konta è una regione situata sull’altopiano etiopico a duemila metri sopra il livello del mare, vasta come l’Emilia-Romagna.

La grande povertà e le condizioni igienico-sanitarie rendono molto difficile la vita per chi vi abita. Segno e causa di molte situazioni di miseria è proprio la mancanza di istruzione.

I frati cappuccini della nostra regione sono pochi, ma l’impegno è grande e sanno di poter contare sull’aiuto di molti amici in Italia. Sono affiancati dalle Suore della Divina Provvidenza e dalle Ancelle dei Poveri che si occupano dei bambini, delle donne e dei dispensari.

Le stazioni missionari sono tre: Gassa Chare, Baccio e Duga. Qui sono già presenti chiesa, asilo e dispensario. Ma i missionari si prendono cura anche di Angallà, Desha, Loma, Waka, Tarcia e decine di altre comunità. In poco più di dieci anni hanno avviato una grande opera di aiuto fraterno e di evangelizzazione. L’azione evangelizzatrice dei missionari trova grande accoglienza nella popolazione locale; anche le autorità vedono con favore la loro presenza perché l’impegno sociale copre l’assenza dello Stato. Le

6000 bambini a scuola. Grazie al Vostro sostegno i Cappuccini di Etiopia riescono a seguire moltissimi dei bambini della Missione, garantendo loro l’accesso all’istruzione di base.

Nelle foto (qui sopra, dall’alto): chiesa di Gassa Chare e distribuzione della merenda ai bambini della scuola. Dietro al titolo: città-villaggio nel Dawro Konta.

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comunità cristiane sono molto vivaci e il numero dei catecumeni è in costante aumento, come aumentano le richieste di moltiplicare il nostro sostegno per progetti di ogni genere.

Il progetto “Adotta una scuola”Con una quota fissa annuale di 90,00 euro è possibile aiutare una classe di bambini a studiare: la quota è divisa fra tutti i bambini di una scuola o di una classe (dipende dal numero di alunni della scuola). In questo modo, se più persone aiutano la stessa scuola (o la stessa classe) tutti i bambini ricevono un aiuto grande e non si creano fra loro disparità o disuguaglianze, già presenti fra l’altro a causa delle diverse etnie e dei ceti sociali.

La quota di 90,00 euro serve per acquistare il materiale scolastico, per la retta scolastica e per una piccola merenda a scuola. Eventuali eccedenze sulla quota di 90,00 euro vengono destinate o genericamente al progetto di “Alfabetizzazione e istruzione” o all’acquisto di materiale scolastico o alla mensa. A giugno, quando termina l’anno scolastico, con le quote versate viene pagato il salario agli insegnanti per il lavoro svolto.

La scuola che da quest’anno è stata affidata all’Associazione Piccola Famiglia Onlus è quella di Gassa Chare che è una delle più grandi della regione: oltre all’asilo (in amarico fidel, scuola di alfabeto) sono presenti tutte le classi dal primo all’ottavo anno. P. Renzo Mancini, nostro referente per questo progetto, è presente in questa stazione missionaria e può seguire più da vicino le attività della scuola.

Maria Chiara

Nella foto: alcuni dei bambini delle scuole che

state sostenendo.

Quota mensile: € 7,50Fiduciario: M. Chiara Sagario

(328.8224596)

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10 La Piccola Famiglia Onlus

Berat, 17 dicembre 2011Carissimi amici nel Signore!dopo tre mesi abbondanti di permanenza qui in Albania mi sono deciso a scrivere questa lettera per raccontarvi e rendervi partecipi di quello che sto vivendo…Ma facciamo un passo alla volta anche per chi non mi conosce. Io mi chiamo don Giuseppe e sono un fratello della Piccola Famiglia dell’Assunta, sono stato ordinato prete il 14 Maggio 2011 e il mio Vescovo, Francesco Lambiasi, mi ha dato l’incarico di servire, insieme ad alcune sorelle della mia comunità, la Missione riminese in Albania, che, nata nel 1993, dal 2002 è guidata da don Giovanni Vaccarini. A Maggio 2012 rientrerà in diocesi e io dovrò sostituirlo. Il 5 settembre sono arrivato a Berat, città che, assieme a Kuçiova (prima sede della Missione) è integrata nel territorio dell’Amministrazione Apostolica del Sud Albania e affidata alla cura missionaria e pastorale della Diocesi di Rimini. Appena arrivato ho guidato un gruppo di ragazzi catecumeni nell’esperienza di un campo-scuola nella località di Borsh e lì, in una specie di veranda adibita provvisoriamente a cappella, a pochi passi dal mare ho celebrato la mia prima Messa in lingua albanese: ho fatto sicuramente molti errori di pronuncia ma mi sono tuffato. Ancor adesso, dopo circa tre mesi lo studio della lingua, la preparazione della lettura del Vangelo e dei testi liturgici mi occupa molto tempo, l’omelia la faccio in italiano con l’aiuto di traduttore.Quando tutto “va liscio”, la mia giornata è abbastanza lineare ed è scandita da impegni fermi per non perdermi in tanti rivoli: la preghiera mattutina alle 5,30 e la S. Messa celebrata in lingua albanese presso la chiesetta di San Pio ad Uznova insieme alle sorelle della comunità e a qualche cristiano giovane o adulto. Poi mi dedico allo studio della lingua per più di due ore al giorno. due volte alla settimana ho lezioni da una professoressa cattolica di Berat. Abito con don Giovanni presso il Centro pastorale di Berat, abbiamo un ora di preghiera serale insieme, la cena in due con un momento di condivisione sugli impegni pastorali concordati e decisi insieme a lui presso i tre centri di Berat, Uznova e Kuçova: celebriamo a turno la S.Messa domenicale e infrasettimanale, ritiri, incontri giovanili, incontri di catechesi per adulti, qualche confessione,

visite agli ammalati...Abbiamo avuto alcuni eventi significativi. Prima di tutto la visita del Vescovo Francesco, accompagnato dal vicario don Luigi Ricci, dal direttore di Missio, don Aldo Fonti e don Lanfranco: sono arrivati il 19 Settembre e si sono fermati due giorni. Tempo

sufficiente per incontrare il Vescovo Hil Kabashi e sottoscrivere insieme la convenzione con la quale si stabilisce che, almeno per tre anni, presterò il mio servizio sacerdotale in questa Chiesa del Sud Albania come sacerdote “Fidei Donum”. Inoltre il nostro Vescovo ha tenuto un incontro significativo e chiarificatore con tutti i preti che sono coinvolti direttamente nella Missione e ha incontrato in modo semplice tutte e tre le piccole comunità cogliendo le gioie, le fatiche e le preoccupazioni che stanno vivendo in questo momento. Il 21 ottobre sono tornato a Rimini per ricevere il mandato missionario con la consegna del crocifisso, in Cattedrale, da parte del Vescovo: un bel momento di preghiera e di rilancio dello spirito missionario perché si accenda in tutti il fuoco del suo amore per annunciarlo a quanti non lo conoscono!Ritornato subito in missione, il 21 novembre, Solennità di Cristo Re, ci sono stati 20 ingressi in catecumenato: don Giovanni ed io li abbiamo accolti come una vera benedizione del Signore al lavoro svolto in questi anni. Per questi nuovi catecumeni, ma anche per tutti i cristiani che il Signore ci ha affidato, confidiamo nella vostra preghiera!Il nuovo anno poi mi porterà un primo incarico: assumerò l’economia della Missione. Non penso che sarà difficile ma, visto che per me sarà la prima volta che assumo un incarico del genere, mi ritrovo con qualche timore e incertezza.La Liturgia della Chiesa in questo tempo di Avvento ci spinge e ci sollecita in tanti modi a preparare la via al Signore che viene. Qui l’impegno per l’annuncio è come aprire una strada nei cuori di chi non lo conosce... e i cuori sono in mano al Signore.Santo Natale a tutti voi! ! ! ! ! ! don Giuseppe Tosi

DALL’ALBANIA...

PRIMI PASSI DI DON GIUSEPPE

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C O R R I S P O N D E N Z A

Briciole, dicembre 2011 11

Bugwana, 10 novembre 2011Carissimi tutti,cerco di scrivervi un resoconto a proposito del progetto catechisti. Gli aiuti di questo progetto hanno preso il via all'inizio del mese di ottobre, con i 16.500 fbu (franchi burundesi) aggiunti alla retribuzione dei catechisti, che erano all'epoca 17, e che ora sono tornati ad essere 19. Come vi dicevo sono stati tutti contentissimi, ringraziano veramente di cuore e si sono impegnati a scrivervi a turno una lettera al mese. Dovreste averne già ricevute due.E’ nostra intenzione occupare sempre di più, a tempo pieno, i nostri catechisti, perché i bisogni sono davvero tanti! Nel passato si era stati obbligati a ridurre drasticamente le ore di lavoro di alcuni perché altrimenti la parrocchia non avrebbe avuto i mezzi per pagare tutti gli stipendi. Ma adesso questi vostri aiuti offrono molte altre possibilità.Ultimamente un momento bello con tutti i catechisti è stato il viaggio di tre giorni a Bujumbura (la capitale) in occasione della canonizzazione di mons. Conforti, fondatore dei missionari saveriani, poiché era stata organizzata una grande celebrazione in sua memoria. Per molti catechisti era la prima volta che scendevano a Bujumbura, nonostante il Burundi sia

un piccolo paese. Mi ha divertito durante il viaggio di andata sentire tutti i commenti riguardo ai banani, qui più floridi, là invece alquanto striminziti... Poi arrivati sulla montagna che domina Bujumbura sono partite un sacco di esclamazioni vedendo l'estensione

della città, con delle case "che sembrano come tante pietre una vicina all'altra". Arrivati in città una delle principali attrazioni è stata "lo spettacolo delle macchine": talmente numerose... e come si mettono tutte in fila, e le file si incrociano... mai viste tante macchine tutte insieme insomma. E poi c'è stata la passeggiata sul lago Tanganika...: tutto era nuovo, sembravano come dei bambini, pieni di entusiasmo. Ma sono rimasti anche colpiti dal raccoglimento devoto della gente, anche degli uomini, durante la Messa per il Conforti celebrata a "Mont Sion", che è un grande santuario mariano. E' un centro di spiritualità molto forte a Bujumbura, assieme al Foyer de Charitè.A ciascuno dei sostenitori invio alcune notizie relative ad ogni catechista, provvederanno i fiduciari a farle avere per Natale.Grazie di nuovo. Il Natale del Signore porti pace e benedizione nelle vostre case!

! ! ! ! ! ! ! ! p. Luca Torsani, sx

PROGETTI BURUNDIFiduciari: Stefania (338.8713760) Lucia Annunziata (328.3514212).Quota mensile: € 13,00

BANANI IN CAPITALE NOTIZIE DAL BURUNDI

Nelle foto di sinistra: padre Luca Torsani e don Giuseppe Tosi, a Montetauro. A desta: Santuario di Bujumbura, Mont Sion

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12 La Piccola Famiglia Onlus

BRICIOLE

Bollettino dell’Associazione “La Piccola Famiglia Onlus”

Direttore Responsabile: Giovanni Tonelli

Iscritto al N: 11/2007 Registro Stampa Periodica del tribunali di Rimini

La Piccola Famglia Onlus Via Chiesa, 147853 Coriano (RN)

C.F. 91070430409Tel e fax [email protected]

IMPORTANTEPoiché la nostra Associazione è stata riconosciuta legalmente come organizzazione non lucrativa di utilità sociale - onlus -, il 19% delle offerte ad essa elargite è detraibile dalla denuncia dei redditi, in base all’art.13 del decreto Legislativo 4.12.97 n.460.

PER SOSTENERE INOSTRI PROGETTI

conto corrente postale n.:32635526

intestato a:La Piccola Famiglia Onlus

conto corrente bancario:Banca Malatestiana di Rimini

fil. di OspedalettoCoord. IBAN

IT56N0709067770010010074967

SOSTIENI CON IL 5 PER MILLE I PROGETTI DELL’ASSOCIAZIONE

Per destinare il 5 per mille ai progetti della nostra Associazione è sufficiente:- apporre la propria firma nell’apposito spazio della

denuncia dei redditi- scrivere il numero di Codice Fiscale

dell’Associazione:

91070430409

Lunedì scorso stavo facendo al Centro la lezione della seconda ora. Tanta confusione, come al solito, dei miei marmocchi.

Si apre la porta e compare Yang, accompagnato da alcuni amici. È tornato ieri dalla Spagna e il suo pensiero è volato subito al Centro Italia-Cina, la casa che lo ha accolto quando era piccolo e dal quale era dovuto nuovamente emigrare, 3 anni fa, per seguire i genitori, che inseguono il lavoro con capacità di mobilità impressionanti.

Gli corro incontro col cuore in gola, lezione sospesa naturalmente! Il sorriso è sempre lo stesso, la parlata simpatica e ora arricchita di qualche spagnolismo. Yang è diventato grande ma non può dimenticare questo posto, i volti familiari che lo hanno accompagnato nei momenti difficili della sua infanzia, quella di un figlio di chi vaga lontano dalla propria patria.

Ma al Centro anche la Cina è più vicina, soprattutto ci si sente “a casa”. Così, anche quando si è costretti ad andare via, tanti poi tornano qui a ritrovarci.

Questo ci dà la forza per andare avanti, per continuare da nove anni ad aprire quella porta.

La sera, non riuscendo a dormire per l’emozione, mi chiedevo: “E se quella porta oggi fosse stata chiusa, Yang dove sarebbe andato?”

Maria Chiara

Centro dolce-casa!ESPERIENZE ITALIA-CINA

Festa con i giovani cinesi, le sorelle di Montetauro e don Giuseppe Tong